LeggerMENTE
LeggerMENTE
• Una Guida completa della collana Leggermente strutturata per percorsi tematici, per utilizzare al meglio ciascun titolo in catalogo.
• Grande attenzione è rivolta alle attività facilitate per studenti BES e DSA.
Cinzia Andrilli – Paolo Palliccia
• Per ciascun volume della collana vengono proposte attività da fare in classe o a casa, e forniti materiali per l’analisi e la comprensione, come mappe, tabelle comparative o schemi.
Collana LeggerMENTE
LeggerMENTE è la collana di narrativa per la scuola secondaria. Il suo obiettivo principale è offrire ai ragazzi libri classici o inediti, storie di attualità o di fantasia, per riscoprire pagina dopo pagina il piacere della lettura.
Percorsi tematici di Narrativa
PE A IV AT RR -7 a NA 36 ig DI 39 Sp ICI 68La AT 8-4 M 8 TE SI 978 OR N RC ISB
www.leggermente.info
€ 13,90
Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.
Cinzia Andrilli – Paolo Palliccia
Percorsi tematici di Narrativa Collana LeggerMENTE
LeggerMENTE
Cinzia Andrilli – Paolo Palliccia
Percorsi tematici di Narrativa Collana LeggerMENTE
Un bambino che legge sarĂ un adulto che pensa. Anonimo
Cinzia Andrilli - Paolo Palliccia Percorsi tematici di Narrativa Responsabile editoriale: Beatrice Loreti Art director: Marco Mercatali Redazione: Carla Quattrini Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico e impaginazione: Marcello Muzi Copertina: Adami Design Immagine di copertina: Shutterstock Illustrazioni: Fabio Mancini Foto: Shutterstock, Archivio La Spiga Edizioni © 2020 ELI – La Spiga Edizioni Via Brecce 100, Loreto info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it
Stampato in Italia presso Tecnostampa – Pigini Group Printing Division – Loreto – Trevi 20.83.260.0 ISBN 978-88-468-3936-7 Le fotocopie non autorizzate sono illegali. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.
Indice Introduzione....................................................................................................................... 5 La collana LeggerMENTE................................................................................................ 6 Percorso I Il mito e l’epica (Andrilli)................................................................................... 9 Percorso II L’Adolescenza (Andrilli)..................................................................................... 53 Percorso III Horror e Mistero (Andrilli)............................................................................... 77 Percorso IV Attualità e legalità (Palliccia)............................................................................. 119 Percorso V Intercultura (Andrilli)......................................................................................... 145 Percorso VI I padri della lingua (Palliccia)............................................................................ 167 Percorso VII I classici della letteratura tra 800 e 900 (Palliccia)........................................ 183 Percorso VIII Arte, musica e teatro (Andrilli)......................................................................... 205 Percorso IX Storia contemporanea (Palliccia)...................................................................... 239 Percorso X Bullismo e cyberbullismo (Andrilli)................................................................. 257 Percorso XI Il genere di avventura (Andrilli)....................................................................... 263 PercorsoXII Antologie (Andrilli)............................................................................................. 309 3
Introduzione Leggere: perché? Leggere fa bene alla salute! Anzi, fa molto meglio di ciò che si possa pensare: pagina dopo pagina si allenano le emozioni, si amplia il linguaggio, si concretizza e rafforza il pensiero. Ma sopra ogni altra cosa, con un libro in mano sviluppiamo l’empatia, alleniamo le emozioni e attiviamo la creatività che ci allontana dalla sofferenza: il nostro cervello, mentre siamo immersi nella lettura, si comporta esattamente come se stesse vivendo davvero ciò che sta leggendo. Leggere, quindi, non solo consente di evadere, ma ci permette di sviluppare la capacità cognitiva, di arricchire il nostro linguaggio e il nostro bagaglio culturale, stimola e allena la nostra capacità emotiva quando ci immedesimiamo nei personaggi e abbiamo la sensazione di vivere quella narrazione. Leggere ci aiuta a entrare nei panni dell’altro, a capire cosa l’altro prova in certe situazioni. È in questo modo che si sviluppa l’empatia ed è più facile prevenire atteggiamenti aggressivi e violenti. Per questo è importante accostare i bambini alla lettura quando sono piccoli, così da insegnare loro che il mondo è molto più ampio della famiglia: un buon libro aiuta a costruire relazioni, riduce i pregiudizi e le discriminazioni (pensate ad Harry Potter, il maghetto che si approccia in modo costruttivo con personaggi stigmatizzati e controversi). I libri offrono quindi stimoli importanti e in particolare i classici, che presentano più livelli di lettura e descrivono personaggi dalla psicologia complessa: ci possono fornire riflessioni, interpretazioni, suggerimenti e soluzioni.
Prova un libro • Batteria infinita • Pagine sempre caricate al 100% • Nessuna password da ricordare • Compatibile con tutti i sistemi cognitivi • Immune da virus • E se lo lanci contro qualcuno… non si rompe! 4
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La collana
LeggerMENTE
Affrontare un testo classico talvolta può sembrare scoraggiante, ma con una guida adeguata sia lo studente sia l’insegnante potranno portare a termine il lavoro in modo proficuo e soddisfacente.
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’Infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.
Umberto Eco
La collana di narrativa per la scuola secondaria LeggerMENTE ha come logo le pagine di un libro trasformate in ali di rondine: esprime l’idea di volare con la fantasia verso universi fantastici, attraverso storie di amori e duelli, avventure e racconti che hanno rappresentato la struttura portante per la crescita culturale e umana di intere generazioni. La veste grafica della collana è accattivante, le illustrazioni ricercate e vivaci, gli interessanti approfondimenti strizzano l’occhio alle moderne tecnologie. Sono presenti note, glossari e box lessicali per aiutare i ragazzi nella comprensione; molti titoli hanno un audiolibro scaricabile dal sito dove, peraltro, è presente una sezione di schede ed esercizi per BES e DSA. La scelta di presentare i classici della letteratura in percorsi tematici è strettamente legata a una proposta didattica concreta, che unisce la conoscenza degli autori fondamentali della tradizione (ogni percorso è relativo a un anno scolastico) alla fruibilità del testo (attraverso suggerimenti, spunti, chiavi di lettura semplificate e attività) e che permette di creare collegamenti con altre discipline di studio. Suddividere i testi narrativi in generi e percorsi è utile perché se un lettore riesce a inquadrare un’opera all’interno di un genere letterario o di una corrente è sicuramente aiutato nella comprensione del testo stesso, poiché la contestualizzazione ci fornisce informazioni importanti. È fondamentale saper riconoscere: • l’ambientazione spazio-temporale; • le tematiche e lo stile; • i personaggi e la loro caratterizzazione; • l’intreccio e lo sviluppo.
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Lo scopo di questa guida è proprio quello di consigliare, suggerire, indicare “la strada” da seguire per accompagnare lo studente verso una valida comprensione del testo. L’input fornito dal docente dovrà avere valore motivazionale: gli studenti ricordano meglio ciò che lascia loro un’emozione, quindi sarà fondamentale presentare la “storia” di un testo in modo coinvolgente, stimolando quindi una reazione emotiva da parte della classe. Lo scopo è far sì che la lettura assuma un ruolo importante nella vita dei ragazzi e nel loro percorso formativo, didattico ed educativo. Si auspica, quindi, che un percorso guidato dal docente getti le basi per stimolare nei ragazzi la curiosità verso la lettura, da mettere in pratica autonomamente per il resto della vita. Molti testi della collana LeggerMENTE hanno una versione scaricabile dal sito in mp3, particolarmente utile per alunni con difficoltà di apprendimento. È importante coinvolgere in modo ludico ma proficuo gli studenti con bisogni specifici, anche nelle attività pratiche o negli esercizi. Considerato che, generalmente, questi ragazzi non amano leggere e scrivere a causa delle difficoltà che incontrano, può essere utile ricorrere ad attività basate sull’osservazione di immagini, produzione orale e disegno. La guida offre spunti di lavoro per ogni titolo della collana. Tassonomia di Bloom: un’idea per la valutazione Uno spunto per la valutazione, nato dalla consapevolezza che quando si tratta di valutare gli studenti si debba sempre affrontare un compito piuttosto impegnativo, è dato dalla piramide della tassonomia di Bloom, che abbraccia le valutazioni oggettiva e soggettiva. Questa valutazione ha in sé, nella forma semplificata, sia caratteristiche di restituzione relative al percorso svolto (feedback) sia caratteristiche formative, le quali permettono al discente di capire ciò che ha veramente appreso e al docente di ottenere una risposta sull’efficacia della sua azione didattica. Le sei abilità di pensiero che Bloom ha descritto si possono suddividere in abilità di apprendimento di base e abilità di apprendimento elevate: in modo spartano si potrebbe attribuire ai primi tre livelli un range di voti che va dal 6 al 7 ½ e ai restanti livelli un range di voti che va dall’8 al 10, lasciando comunque al docente libertà su come sfumare i passaggi in base alla situazione del singolo alunno. 7
Abilità di apprendimento di base • Ricordare: ricordare fatti e concetti base (definire, duplicare, elencare, memorizzare, ripetere, enunciare). • Comprendere: spiegare idee o concetti (classificare, descrivere, discutere, spiegare, identificare, situare, riconoscere, riportare, selezionare, tradurre).
PERCORSO I
IL MITO E L’EPICA
• Applicare: usare le informazioni ottenute in nuove situazioni (eseguire, implementare, risolvere, utilizzare, dimostrare, interpretare, mettere in funzione, organizzare, schematizzare). Abilità di apprendimento elevate • Analizzare: creare connessioni tra le idee (differenziare, organizzare, collegare, comparare, confrontare, distinguere, esaminare, sperimentare, mettere in discussione, testare). • Valutare: giustificare una posizione o una decisione (valutare, argomentare, difendere, giudicare, selezionare, supportare, criticare, soppesare). • Creare: produrre lavori nuovi e originali (progettare, assemblare, costruire, formulare ipotesi, sviluppare, investigare).
Creare
Valutare
Analizzare
Applicare
Comprendere
Ricordare
Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui la vita si esprime quando fugge al di fuori dell’inconscio. Thomas Mann
Mitica Grecia L’ira di Achille Enea, un eroe venuto da lontano La storia di Odisseo Amori, duelli e magie Orlando furioso Le Metamorfosi
Tassonomia di Bloom 8
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Percorso I
Spesso confusi, soprattutto quando si parla di antichità greco-latina, il mito e l’epica sono due generi letterari con differenti caratteristiche.
Nei miti, che hanno uno stile semplice ma rivestito di sacralità, hanno un ruolo importante gli dèi, protagonisti e artefici di fenomeni naturali che oggi possono essere spiegati attraverso la scienza, ma che allora erano considerati fenomeni misteriosi e divini (per esempio la creazione del mondo, la nascita dell’uomo). La mitologia è una forma primordiale di letteratura in cui compaiono elementi magici, inverosimili, che cercano di spiegare gli aspetti misteriosi della realtà che ci circonda e di risolvere i quesiti esistenziali dell’uomo.
L’epica classica, invece, rappresenta il canto eroico, i racconti senza tempo, probabilmente già noti agli studenti attraverso versioni cinematografiche: nei testi epici troviamo narrazioni di grandi gesta compiute da uomini forti e valorosi, da eroi, talvolta aiutati ma spesso ostacolati dagli dèi. Dalla lettura e dallo studio di questi testi (nell’antichità accompagnati dal canto e dalla musica) che sono stati inizialmente tramandati per via orale, conosciamo le origini delle più grandi civiltà della storia, quella greca e quella latina, ma soprattutto impariamo i grandi valori:
Il Mito e l’Epica
Diversa origine e natura hanno l’epica medievale e il poema cavalleresco che conoscono una grande diffusione nel Cinquecento sia nelle corti italiane sia in quelle dei principi d’Europa, dove giullari, cantori e menestrelli intrattengono il pubblico (formato sia da nobili che da popolani) con i racconti dei paladini di Carlo Magno: eroi puri e virtuosi, mossi da una fede in Dio incrollabile e da una grande devozione verso il sovrano, che combattono contro i saraceni tra grandi contese e dolorosi tradimenti. Oppure si canta dell’amore, dell’avventura e della magia, fortemente presenti nelle trame del ciclo bretone al quale si collega il romanzo cortese. Amore e avventura si intrecciano con vicende storiche e leggendarie: i cavalieri di Re Artù diventano più simili agli uomini, capaci di grandi imprese, ma anche di manifestare debolezze e sentimenti. Nel poema cavalleresco sono narrate le gesta di cavalieri che sono protagonisti di vicende straordinarie, avvenimenti storici in cui trovano spazio l’elemento religioso e l’eroismo, avventure spesso fantastiche. L’epica medievale e il romanzo cortese li troviamo rappresentati e magnificamente illustrati in Amori, duelli e magie e nella versione adattata dell’Orlando furioso che costituisce senza alcun dubbio un traguardo significativo della letteratura italiana rinascimentale.
• la forza del coraggio; • la sacralità dell’amicizia e della fedeltà; • il senso dell’ospitalità e dell’accoglienza; • l’amore per il proprio popolo, per le proprie tradizioni e per la propria cultura; • il desiderio di conoscere, la curiosità verso ciò che non ci appartiene e il confronto; • l’alleanza Dio-uomo; • il rispetto per gli anziani e il culto dei morti. I temi dell’epica classica sono basati sugli eventi fondamentali della guerra di Troia: l’Iliade è incentrata sul decimo anno della guerra e sulle vicissitudini dell’eroe Achille; l’Odissea è il racconto avventuroso del viaggio di Odisseo-Ulisse, re di Itaca, anch’egli promotore della spedizione achea contro Troia; l’Eneide, invece, racconta le avventure del principe troiano Enea che fugge dopo l’incendio della città col vecchio padre e il figlioletto e che darà origine alla nuova civiltà da cui sarebbe nata Roma. 10
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Percorso I
Approccio e didattica
Per quel che riguarda l’analisi di un mito, è necessario avvicinarsi a questo tipo di testo tenendo conto di uno schema narrativo semplificato e fisso (inizio - parte centrale - conclusione), di un linguaggio le cui parole assumono un valore simbolico (uovo=nascita; diluvio=ira divina), dell’uso di espressioni figurate, formule fisse che aiutano a ricordare la storia e, infine, di quelle che sono le caratteristiche comuni di tutti i miti.
Nello studio dell’epica, la parafrasi costituisce la riscrittura di un testo, modificando la posizione delle parole (eliminando le inversioni) e cercando di rendere più semplice la comprensione. La parafrasi interviene su più livelli: sul modo di costruire una frase (sintassi); sul contenuto, perché alcuni elementi o connessioni vanno spiegati; sul lessico, che viene semplificato. I testi di epica della collana LeggerMENTE sono presentati in una versione pensata per i ragazzi perché hanno il vantaggio di essere “tradotti” in prosa, dunque fruibili da parte degli alunni perché ridotti e adattati (pur rimanendo fedeli all’originale).
Anche la struttura dei volumi è pensata ad hoc in base alla natura dei testi, per facilitarne la fruizione da parte dell’insegnante e degli studenti. In Mitica Grecia i racconti sono divisi in sezioni e argomenti (le origini del mondo, le trasformazioni, gli eroi, l’amore…) che terminano con dei percorsi di lettura suggeriti; in Amori, duelli e magie, invece, alla fine di ogni narrazione sono presenti attività di comprensione, mentre nell’Orlando furioso tutte le schede di esercizi sono concentrate in coda. I testi sono sempre contestualizzati all’interno del proprio genere letterario dagli apparati didattici, già a partire dai paragrafi di introduzione ai volumi. Nella parte introduttiva di Mitica Grecia troviamo un’ampia presentazione storico-letteraria del mito, delle sue origini e delle sue diversificazioni o analogie; si passa poi a un’introduzione critica e chiarificatrice ne L’ira di Achille, che ben presenta l’opera; dalle note introduttive dei racconti, si arriva al Proemio de La storia di Odisseo, nella versione tradotta da Salvatore Quasimodo, alle mappe che illustrano gli spostamenti e le avventure di Ulisse o il viaggio di Enea, un eroe venuto da lontano. Particolare attenzione è rivolta all’epica medievale: in Amori, duelli e magie i passi originali delle opere scelte sono inseriti in una narrazione snella e accattivante, mentre nell’adattamento in prosa dell’Orlando furioso è apprezzabile una presentazione dell’autore e del contesto storico-letterario del Cinquecento. Tutti i testi sono corredati da: schede di approfondimento su tradizioni, 12
Il Mito e l’Epica
cultura, mitologia o personaggi; esercizi di verifica per ogni capitolo, in linea con le prove ministeriali Invalsi; attività di comprensione, analisi e produzione (percorsi di lettura); dizionario letterario e mitologico; espansioni online (la maggior parte dei testi può essere scaricata gratuitamente dal sito in versione mp3).
Per quel che riguarda l’epica classica, ogni libro ha una mappa illustrata nella quale vengono rappresentati i momenti salienti della storia e gli spostamenti degli eroi attraverso i luoghi in cui è ambientata la vicenda. All’interno dei capitoli sono inoltre presenti Focus di approfondimento o Dossier utili per una lettura più attenta e divertente (cartoni animati, fumetti e manga legati ai miti; Balio e Xanto, gli splendidi corsieri di Achille; l’interpretazione del viaggio di Odisseo; i giovani personaggi dell’Eneide; i tre filoni dell’Orlando furioso). Chiudono il volume un’interessante intervista all’illustratore, i dizionari mitologici o letterari e le schede di lavoro e comprensione. Le attività proposte nei Percorsi di lettura finali hanno come obiettivo: • ricostruire il significato globale del testo; • sviluppare un’interpretazione del testo a partire dal suo contenuto e/o dalla sua forma, andando al di là di una comprensione letterale; • individuare le informazioni nascoste.
Tali percorsi sono strutturati in modo da portare l’alunno ad analizzare i temi del racconto, i personaggi, gli elementi di narratologia, lo stile, il genere e il rapporto tra mito e realtà storica. Per apprendere, invece, le strutture, lo stile e il lessico, l’insegnante può scegliere dei brevi brani o passaggi per attivare una lettura intensiva che porti a sviluppare l’autonomia del lettore e le altre abilità. Per gli alunni BES o DSA sono scaricabili dal sito gli audiolibri in formato mp3 e sono presenti anche espansioni online degli argomenti trattati. Tra i suggerimenti che questa guida vuole proporre vi è quello di una attenta lettura estensiva attraverso l’uso di un testo graduato, con strutture ed elementi lessicali scelti con cura, che amplierà, attraverso un riconoscimento passivo e attivo della lingua utilizzata, l’apprendimento lessicale; in un contesto coinvolgente, come ad esempio una lettura fatta in classe ad alta voce e a turno, è testimoniata l’efficacia di questo metodo per l’acquisizione di un buon vocabolario personale. La lettura intensiva ha invece il fine di esercitare le abilità di comprensione delle strutture specifiche del testo, coglierne la formalità o informali13
Percorso I
Il Mito e l’Epica
tà del registro linguistico, avvicinarsi a nuovi campi lessicali.
• Sequenza narrativa: quando il narratore racconta.
Il co-apprendimento e l’insegnamento tra pari sono metodi efficaci per favorire l’autonomia e la responsabilità degli studenti, sfruttando al massimo il tempo disponibile in classe; incoraggiare gli allievi a condividere gli aspetti che li hanno interessati e coinvolti durante la loro lettura significa aumentare e migliorare sia le capacità di esposizione che di comprensione. Inoltre, ciò che emerge dal confronto può essere un nuovo stimolo per approfondire e curiosare.
Es: Mitica Grecia, pag. 17, dalla riga 5 alla riga 14: Mentre Zeus prendeva possesso dell’Olimpo, dove regna l’eterna primavera e la pace domina incontrastata, che cosa facevano gli uomini sulla Terra? In un primo momento, risalente al regno di Crono, essi vivevano felicemente, senza bisogno di lavorare per cibarsi, dato che i campi davano spontaneamente i loro frutti; non conoscevano il dolore né la morte, che segnava soltanto il passaggio, dolce e nel sonno, a una nuova esistenza. Questa epoca di perfetta armonia fu chiamata Età dell’Oro, ma ebbe termine quando Zeus inaugurò il proprio regno.
Suggerimenti didattici
Un approccio didattico utile per la lettura e la comprensione del singolo racconto potrebbe essere un lavoro condiviso e inclusivo che coinvolga l’intera classe: una lettura fatta ad alta voce e a turno dopo che, su suggerimento dell’insegnante, la narrazione è stata divisa in sequenze assegnate al singolo alunno; a lettura ultimata le sequenze possono essere segnalate a margine del testo con un breve titolo che racchiuda l’avvenimento chiave. Questo faciliterà la sintesi scritta e orale. Riassumere un testo è un esercizio validissimo per acquisire i contenuti, ma poco diffuso tra gli studenti che non dimostrano di avere molta dimestichezza con le sintesi. Per fare una buona sintesi è necessario imparare due o tre “trucchetti” che potranno rendere più semplice questo esercizio.
Innanzitutto bisogna dividere un brano o un racconto in parti o sequenze, in poche parole “smontarlo”, e per fare ciò è necessario osservare i capoversi perché, di solito, ad ogni capoverso corrisponde una sequenza. La sequenza è un’unità narrativa, un episodio che può essere isolato nell’insieme della storia, e può essere più o meno ampia. Ogni volta che entra in scena un nuovo personaggio, cambia il luogo o il tempo della narrazione (esempio: prima la scena è ambientata in un castello, poi in un bosco; oppure dal giorno si passa alla notte), vuol dire che la sequenza è cambiata. Riconoscere le sequenze è importante per stabilire quali sono i momenti, i personaggi, i luoghi, i fatti salienti della storia che stiamo leggendo e riassumerli con facilità. Un esercizio divertente e costruttivo può essere quello di dare un titolo alle varie sequenze e poi, per ognuna, fare un disegno che la rappresenti. Sicuramente nella raffigurazione compariranno gli elementi importanti di quella parte di racconto. Un lavoro più articolato può consistere nel dividere le sequenze per tipologia: narrative, descrittive, dialogiche o riflessive. 14
• Sequenza descrittiva: quando la narrazione si interrompe dando spazio alla descrizione di un personaggio, un ambiente, un oggetto, un paesaggio.
Es: L’ira di Achille, pag. 70, dalla riga 1 alla riga 4: Poi si occupano dei suoi cavalli: due splendidi esemplari bianchi, magnifici proprio come li aveva cantati Dolone. Hanno mantelli bianchi e luminosi come la neve e zampe agili e scattanti che certo promettono di rincorrere il vento. • Sequenza dialogica: quando due o più personaggi parlano tra loro col discorso diretto.
Es: La storia di Odisseo, pag. 46, dalla riga 4 alla 14: Allora io mi avvicinai con in mano una coppa di nero vino e gli dissi: “Ciclope, ora che hai mangiato carne umana, bevi questo vino: di questa bevanda era carica la mia nave e certamente te ne avrei offerta molta se tu avessi avuto pietà di me e mi avessi permesso di tornare. Ma tu sei un folle! Chi mai, degli umani, potrà avere il coraggio di avvicinarsi a queste terre?” Bevve il Ciclope e assai gustò il dono, tanto che subito ne chiese un’altra coppa: “Dammene un altro po’, ti prego, e dimmi anche il tuo nome, in modo che io possa finalmente darti il dono degli ospiti. Anche la nostra terra produce vino, ma questo è come nettare divino.” • Sequenza mista: quando sono mischiati due generi (un dialogo in una narrazione). Es: Enea, pag. 97, dalla riga 9 alla 12: Così, in folle corsa, spingendo i cavalli al massimo, Turno conduce il cocchio là dove i due stanno per affrontarsi. “Fermi tutti! Pallante si batterà solo con me e vorrei tanto che suo padre potesse vedere quello che sta per capitargli!”
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Percorso I
• Sequenza riflessiva: quando la narrazione si interrompe per dare spazio a un commento, a una spiegazione o, appunto, a una riflessione. Es: Orlando furioso, pag. 136, dalla riga 4 alla 7: “Ecco che Dio mi punisce per aver rimandato troppe volte il Battesimo” disse a se stesso l’eroe, “tuttavia vorrei fare un voto: se solo potessi sopravvivere a questo naufragio, mi convertirei immediatamente.” A questo punto approntare una sintesi o riassunto diventa più semplice: è bene privare il testo dei suoi contenuti superflui mantenendo le informazioni necessarie attraverso un discorso che segua un filo logico e che colleghi le varie parti. Per fare questo, si può ricorrere alla cosiddetta regola delle 5 W inglesi, che solitamente viene usata per la stesura di un articolo di giornale, ma è altrettanto utile per comprendere quali sono le informazioni sostanziali. Quello che si dovrà fare, leggendo il testo, sarà rispondere a queste domande: • Chi? (Who) • Cosa? (What) • Quando? (When) • Dove? (Where) • Perché? (Why) Una volta trovate tali informazioni, si può passare alla stesura del riassunto per il quale è consigliabile seguire poche semplici regole: • eliminare gli aggettivi, gli esempi e gli incisi; • usare solo il discorso indiretto; • parlare in terza persona;
Il Mito e l’Epica
Idea per una verifica finale TITOLO DELL’OPERA O DEL RACCONTO .................................................................................. AUTORE .................................................................................. GENERE .................................................................................. PERSONAGGI • Chi sono e cosa fanno? Descrivi. • Ti sono piaciuti? Che emozione ti hanno trasmesso? FASI DELLA STORIA (inizio, sviluppo, conclusione) • Cosa è accaduto? • Le tue opinioni: ti è piaciuto questo racconto/episodio? • Qual è la parte che hai preferito? Quale personaggio hai amato maggiormente? Perché? • Cosa hai imparato leggendo questa storia? RAPPRESENTA Fai un disegno che rappresenti un episodio o un personaggio della storia.
• usare frasi brevi e un linguaggio semplice; • utilizzare sempre lo stesso tempo verbale; • non inserire opinioni o giudizi personali.
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Percorso I
Mitica Grecia
Il Mito e l’Epica
bro sono state divise in sezioni che tengono conto dell’argomento trattato, pur non essendo questo uno schema rigido. Ogni sezione è introdotta da una scheda esplicativa riguardante l’argomento centrale, mentre a conclusione del percorso sono presenti esercizi di comprensione, lessico e produzione, sia scritta sia orale. Sezione I - Le origini, il mondo e la natura • L’origine del mondo • I regni di Urano e Crono • Il regno di Zeus e le cinque Età del mondo • Persefone e la nascita delle stagioni • Eco e Narciso: una voce e un fiore Tema centrale: cosmogonia, nascita delle stagioni e fenomeni naturali
La struttura del testo
Prima di cominciare la lettura di questa raccolta sulla mitologia greca, è necessario avvicinare lo studente al significato storico e letterale del mito. Nell’introduzione del testo sono ben documentate le origini e la diffusione dei miti nel passato (pag. 6-8), la sacralità in essi contenuta, l’importanza che ebbero per gli uomini dell’antichità, la tradizione orale che divenne scritta. Il mito è un racconto fantastico attraverso il quale gli uomini cercavano di interpretare i diversi aspetti della natura (fenomeni naturali) e della realtà (nascita dell’universo, il significato della vita, gli esseri viventi). Gli uomini hanno usato la fantasia, non avendo conoscenze scientifiche per spiegare ciò che ai loro occhi risultava oscuro e misterioso. Ma quello che è determinante per capire l’importanza di questi racconti è il loro valore antropologico, culturale e religioso: i miti rappresentano usi, costumi, tradizioni che venivano tramandati di padre in figlio, e per questo sono caratterizzati da un linguaggio semplice, formule fisse, sempre uguali, per aiutare a ricordarne la storia. Le trame dei miti sono spesso collegate o intrecciate tra loro e, per facilitare la lettura e la comprensione dei temi fondamentali, le narrazioni in questo li18
Sezione II - Incredibili trasformazioni • Aracne, la superba ricamatrice • Re Mida e le orecchie d’asino • Giacinto • Apollo e Dafne Tema centrale: le metamorfosi Sezione III - Altro che supereroi! • Prometeo e Pandora • Teseo e il Minotauro • Le dodici fatiche di Ercole • Alla conquista del vello d’oro • Il folle volo di Dedalo e Icaro Tema centrale: uomini ed eroi che affrontano e sconfiggono mostri e paure Sezione IV - Che tragedia! • Le infelici profezie di Cassandra • Edipo Re • La follia di Medea Tema centrale: i Miti che nell’antichità sono stati raccontati e diffusi attraverso il genere teatrale della tragedia 19
Percorso I
Sezione V- Mitico amore • Alcesti e Admento
Il Mito e l’Epica
Mappa concettuale per BES e DSA È il bisogno dell’uomo di riconoscere un ordine dietro al disordine dell’esistenza
• Orfeo ed Euridice • Eros e Psiche Tema centrale: amicizia, amore sentimentale e Eros Nella parte conclusiva sono presenti degli approfondimenti o focus sugli argomenti trattati, sulla storia greca e sul rapporto tra mito e arte.
È una narrazione fantastica
È una storia che spiega:
Suggerimenti didattici e materiali per l’utilizzo
Esempio di scheda critica di un mito Titolo: Sezione, tema generale: Personaggio principale (descrizione): Personaggi secondari:
Luogo e tempo in cui si svolge la vicenda: Dividi il testo in sequenze scrivendo a margine di ognuna un titolo che racchiuda i fatti accaduti. Breve sintesi della storia:
Sottolinea i vocaboli che non conosci, trascrivili e trova il significato. Commento personale al testo:
Qual è il tema centrale? Tu cosa avresti fatto al posto del personaggio principale? Conosci qualcuno che sembra somigliare nel comportamento e nel carattere a questo personaggio? Fai un disegno che rappresenti un momento o un personaggio del racconto studiato.
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• la nascita di elementi della natura • la nascita di un’usanza
Cos’è il mito
• la nascita di un sentimento • la nascita di un valore morale • l’origine di un oggetto • l’origine di un’attività umana • l’origine di fenomeni naturali, istituzioni sociali, religiose, credenze, comportamenti, tecniche
È una storia che serve per:
La storia è narrata in terza persona, al passato, come se fosse raccontata da un testimone dei fatti; gli avvenimenti accadono velocemente uno dopo l’altro
• dare risposte alle domande che l’uomo si è posto e continua a porsi • definire le relazioni tra gli dèi e gli uomini • spiegare i misteri del mondo, le sue origini, i suoi valori, il suo senso
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Percorso I
I miti nelle arti figurative: Esercizio di osservazione e descrizione
Il Mito e l’Epica
• Immagine 3: Narciso, dipinto di Caravaggio
Osserva con attenzione e, dopo aver descritto l’immagine e le sensazioni che suscita in te, abbina ogni immagine a un mito che hai studiato. • Immagine 1: Medea e gli argonauti, dipinto di A. Feuerbach
• Immagine 2: Apollo e Dafne, scultura di L. Bernini
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Percorso I
L’ira di Achille
Il Mito e l’Epica
• Odissea: qui prevalgono le vicende di un solo personaggio centrale, un protagonista assoluto (Ulisse/Odisseo); è il poema del viaggio in terre favolose e sconosciute, della scoperta, dell’ansia di conoscere, ma è anche il poema del ritorno in patria dell’eroe che sente la nostalgia di casa e della propria famiglia. Nell’ambito dell’epica classica troviamo elementi stilistici comuni: un Proemio (introduzione dell’argomento con invocazione alla Musa ispiratrice della poesia); il tono solenne ed elevato, l’uso di figure retoriche e stilistiche, la stesura in versi e in canti. Poiché all’inizio i poemi erano trasmessi oralmente, lo stile epico assume caratteristiche precise: usa delle similitudini, epiteti fissi o formule fisse, cioè frasi fatte che facilitavano gli aedi (i cantori) a memorizzare, e gli ascoltatori a riconoscere i personaggi. Un esempio sono i patronimici: nome seguito da un aggettivo che denota la discendenza paterna (es. il Pelide Achille, cioè figlio di Peleo).
La struttura del testo
Mentre dell’Eneide si conosce il suo autore, Publio Virgilio Marone, poeta amato dall’imperatore Ottaviano Augusto, rimane il mistero sulla composizione dei primi due poemi, Iliade e Odissea, mistero legato alla nota “questione omerica”. Con tale espressione si intende l’insieme dei problemi che riguardano l’identità di Omero e la scrittura dei due poemi: la leggenda lo descrive come un cantore cieco che vagava di città in città ma del quale non si hanno notizie certe. Non si sa, in effetti, chi abbia effettivamente scritto le due opere. Resta il fatto che le opere furono scritte circa quattrocento anni dopo i fatti storici ai quali si riferiscono. Risultano essere un mosaico di tanti episodi a sé stanti che in seguito hanno avuto una unicità poetica, ma le modalità, lo stile e la scrittura sembrano essere di mani diverse. Le differenze tra Iliade e Odissea sono, però, anche tematiche e psicologiche (al di là della base storica comune). • Iliade: l’ira di Achille fa da filo conduttore in un racconto d’armi e battaglie con molti personaggi; è il poema delle antiche virtù (coraggio, disponibilità al sacrificio, desiderio di gloria), ma anche dell’amicizia, degli affetti familiari e del rispetto per gli anziani. 24
Il volume L’ira di Achille presenta una efficace introduzione, “Prima di cominciare”, nella quale è ben presentato il poema epico nelle sue caratteristiche di componimento letterario e poetico, le sue origini, la struttura portante e l’antefatto, indispensabile per comprendere le vicende che verranno narrate. Il testo è poi diviso in 24 libri, tutti introdotti da una sintesi dei fatti che verranno raccontati. Il poema è adattato per essere fruibile da parte dei ragazzi, pur mantenendo tratti classicheggianti per non discostarsi troppo dall’originale. Sullo sfondo della bella e ricca città di Troia si svolge la guerra tra Greci e Troiani, in un clima spesso teso e arroventato da liti, contese e battaglie. La figura di Achille emerge superba sopra tutte, ma spiccano anche figure femminili come Andromaca, moglie di Ettore, Teti, madre di Achille, Briseide e Criseide, motivo di contese e ritorsioni divine. Tra i Focus di approfondimento che inframmezzano la narrazione troviamo: • Le Parche, divinità che tessono e tagliano il filo della vita (pag. 26). • Balio e Xanto, gli splendidi corsieri di Achille (pag. 92-93). • Lacrimata sepoltura: l’importanza della sepoltura presso i Greci (pag. 125126). Interessanti sono l’intervista all’illustratrice Alessandra Fusi, autrice delle splendide illustrazioni che sono parte integrante della narrazione, e la scheda sulle principali divinità presentate con il nome greco e il corrispondente nome romano (pag. 137-138). 25
Percorso I
Il Mito e l’Epica
Nella parte conclusiva sono presenti i percorsi di lettura che racchiudono esercizi di comprensione, di analisi e riflessione sullo stile e la lingua.
Achei
PERSONAGGI DELL’ILIADE
Troiani
Suggerimenti didattici e materiale per l’utilizzo
Analisi dei personaggi
I personaggi dell’Iliade rappresentano caratteri universali, vincitori e vinti che con le loro azioni muovono un mondo complesso, solo apparentemente lontano, ma in realtà assai vicino al mondo di oggi. Un utile e interessante esercizio, che si può approntare nella maniera che il docente ritiene più adatta alla classe di riferimento (schemi, rappresentazioni, elenchi), è quello di abbinare a ogni personaggio un vizio e una virtù, una passione e una debolezza, caratteristiche positive e negative. In questo modo i ragazzi si renderanno conto di quanto siano vicine a noi le psicologie di quei personaggi che, inizialmente, sembravano così distanti.
moglie
amico
Achille
Patroclo
Re di Troia Priamo
Ecuba
Paride
Ettore
genitori
fratello
Le voci delle donne dell’Iliade
Raccontare la storia da vari punti di vista ci rende più aperti e accoglienti verso l’altro e ci dà una visione più ampia dei fatti narrati: uno degli esercizi che maggiormente stuzzicano la fantasia degli alunni è quello di cambiare il punto di vista della narrazione. Provate a far narrare le vicende scegliendo il punto di vista di una delle donne dell’Iliade: Andromaca, Teti, Cassandra, Elena, Briseide. I risultati potrebbero essere sorprendenti sia per chi scrive sia per chi legge.
Re degli Achei
Agammennone
Menelao moglie
moglie
Re di Itaca Ulisse
Elena
Andromaca
Aiace
Diomede
Enea
Esercizi di supporto per BES e DSA
I personaggi e le divinità dell’Iliade possono essere rappresentati sottoforma di “carte d’identità” che riassumono le caratteristiche che li contraddistinguono. Attraverso queste immagini, gli alunni potranno divertirsi a ricordare in modo visivo i momenti salienti della trama, al fine di mappare gli episodi e i personaggi stessi. Inoltre, attraverso la mappa concettuale potranno avere un quadro sintetico e immediato dell’antefatto da cui la storia trae origine. Infine, per memorizzare in modo efficace i tratti salienti dell’eroe greco, si può utilizzare l’immagine a tutta pagina che lo rappresenta.
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Percorso I
Il Mito e l’Epica
DIVINITÀ DELL’ILIADE Achei
ILIADE – l’inizio di tutto Troiani
Si celebrano le nozze fra la ninfa Teti e il re Peleo
Sul monte Olimpo Era
Atena
dea della sapienza
protettrice dei matrimoni
Afrodite
dea della bellezza
Al banchetto furono invitati tutti tranne la dea della discordia. Lei offesa lanciò sulla tavola una mela con scritto “Alla più bella”
I genitori di Achille
Il pomo della discordia
Marte
dio della guerra
Tutte le dee la volevano
Così chiesero a un umano di scegliere: il giovane Paride
Ognuna delle dee offrì a Paride un premio
Poseidone
Ninfa Teti
Febo (Apollo) dio del sole
Era la potenza
Atena la saggezza
Afrodite l’amore della donna più bella
Paride sceglie
Efesto
Lui fu la causa della guerra di Troia, era figlio di Priamo, re di Troia
dio del fuoco
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Percorso I
Il Mito e l’Epica
L’eroe greco L’eroe greco si distingue dalle persone comuni per le seguenti caratteristiche:
Enea, un eroe venuto da lontano
• è di origini nobili o divine • possiede il senso dell’onore e racchiude in sé tutti i valori del guerriero coraggioso e impavido • esprime forza, passione e anche sentimenti profondi di amore o amicizia • rispetta le proprie tradizioni ed è legato alle proprie armi • non si lamenta mai della propria condizione o del dolore
L’eroe omerico L’eroe omerico, oltre a queste caratteristiche, piange e si dispera, esprime ogni emozione con forza e violenza, sia essa rabbia, vendetta o dolore.
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La struttura del testo
L’Eneide di Virgilio ha raccontato le mitiche origini della civiltà romana attraverso il difficile viaggio di un uomo allontanatosi dalla sua terra natale per fuggire alla devastazione della guerra e per mettere in salvo la sua famiglia. Per gli antichi Enea è stato un eroe, non un pericolo, né tantomeno un nemico da cacciare: perché? Fin dall’antichità l’uomo si affida alla narrazione, ai racconti di imprese eroiche di personaggi (che hanno contribuito a creare la nostra identità culturale) per esorcizzare le paure e alimentare speranze verso il futuro. Enea, capostipite della gens Iulia e fondatore della romanità, è uno straniero giunto sulle coste italiche con un esercito, ma non è un nemico. Virgilio racconta, rielaborando un mito antico già menzionato nella Teogonia di Esiodo, la fondazione di Roma e con essa l’origine della nostra cultura, ma lo fa scegliendo un eroe venuto da lontano, esule, fuggito da una patria ormai distrutta dalla guerra. Per compiere il destino voluto per lui dagli dèi, egli combatte le genti italiche, sposa una donna di “sangue diverso” e, 31
Percorso I
nonostante questo, viene chiamato hospes (ospite), non hostis (nemico). Quando Virgilio inizia a comporre l’Eneide, a Roma imperversa la guerra civile che sta destabilizzando la repubblica, e Ottaviano Augusto cerca di legittimare la propria figura esaltando la discendenza adottiva dalla gens Iulia (era stato adottato da Giulio Cesare) che, attraverso un racconto antico, discende da Enea, figlio della dea Venere e del mortale Anchise. Enea racchiude in sé tutte le virtù romane: la pietas, il coraggio, la devozione agli dei e alla famiglia, l’amore per la propria terra. Un eroe che a tutti gli effetti è straniero e tuttavia viene scelto quale rappresentante più degno di un passato glorioso e nobile su cui poter costruire il futuro.
Il Mito e l’Epica
• Periodo a cui risale l’opera • In quale museo è oggi conservata • Quali emozioni suscita la sua visione Al termine del lavoro confrontatevi in classe e discutete sulle emozioni che hanno prevalso e perché.
Enea è sì un eroe, ma è soprattutto un uomo che vive intensamente i suoi sentimenti sia di amicizia sia di amore: si dispera per la moglie Creusa che non riesce a salvare, piange per il vecchio padre, si preoccupa per il figlioletto Ascanio, vive la passione con Didone, accetta il volere degli dèi. Il volume Enea, un eroe venuto da lontano presenta il poema in versione adattata, rispettando la suddivisione in dodici libri, fedele all’originale. Contenuti: • Mappa illustrata del viaggio di Enea • Schede di presentazione dei giovani personaggi della storia: Turno e Camilla (pag. 77-78); Pallante (pag. 84); Eurialo e Niso (pag. 94); Lauso (pag. 104) • Vita e poetica di Virgilio (pag. 4-5) • Dizionario letterario e mitologico (pag. 124-128) • Intervista all’illustratore Marco Lorenzetti (pag. 129) • Percorsi di lettura: esercizi di comprensione e analisi per ogni capitolo (pag. 130-143)
Suggerimenti didattici e materiale per l’utilizzo
Ricerca a partire da un’opera d’arte
Luoghi fondati da Enea in Italia
Nell’Eneide viene raccontata la fondazione di molte località da parte dei troiani nel loro viaggio verso il Lazio: questa caratteristica si chiama “eziologia” (raccontare l’origine di qualcosa). Virgilio ne fa uso nella sua opera per omaggiare l’imperatore Ottaviano, che amava dar lustro a città e località collegandone la nascita a popoli o personaggi antichi e gloriosi. Gli alunni possono rintracciare i luoghi citati nel volume contrassegnandoli sulla carta geografica dell’Italia e, in seguito, risalire al significato del nome di ognuno (Segesta, Capo Palinuro, Capo Miseno, Lavinio).
Mappa concettuale per BES e DSA
La mappa proposta a pag. 34 pone al centro l’opera di Virgilio e si ramifica in più parti (definite da diversi colori) che mettono in evidenza la parte strutturale, quella narrativa e le notizie inerenti all’autore e all’origine del poema.
Lo splendido gruppo marmoreo conservato ai Musei Vaticani rappresenta in tutta la sua drammaticità l’episodio di Laocoonte e i suoi figli avvolti e stritolati dalle spire dei serpenti marini inviati dal dio Poseidone. Attraverso l’aiuto dell’immagine e, se necessario, dell’insegnante di Arte, gli alunni in coppia possono svolgere una ricerca che si concentri sui seguenti punti. 32
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Percorso I
Il Mito e l’Epica
Mappa concettuale per BES e DSA
Il nome al poema
La storia di Odisseo
Che dà Publio Virgilio Marone
Enea Autore
L’imperatore Ottaviano Augusto
Il poema l’ha voluto
Per celebrare
La grande stirpe del popolo romano
Protagonista
Eneide
Narra
Composta da Del viaggio di un troiano, Enea, scampato al trucco del cavallo di Troia fino ad arrivare nel Lazio
12 canti Divisi in 2 parti
I primi 6 canti
Parlano
Da lui
Gli ultimi 6 canti
Nascerà una nuova stirpe
Parlano
Del viaggio di Enea da Troia al Lazio
Della guerra che l’eroe fa contro i popoli latini
Ispirati
Ispirati
Il popolo romano
Con il padre Anchise, il figlio Ascanio e la moglie Creusa, che però muore
Si sposerà con
Farà una guerra
Lavinia, figlia del Re dei Latini
Con Re Turno
Il quale era Dall’Odissea
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Lui fugge
Dall’Iliade
Promesso sposo di Lavinia
Istigato da
Era (Giunone)
La struttura del testo
Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. Inferno, canto XXVI “Considerate la vostra natura, considerate che siete esseri umani, intelligenti e non animali, ma siete predisposti ad aumentare la vostra conoscenza”. Con queste parole, Dante non condanna Ulisse, ma lo esalta perché il suo peccato è stato commesso per amore del sapere e per la sete di conoscenza, un amore che indubbiamente Dante approva e condivide. Quel che meglio rappresenta l’eroe, astuto, curioso del mondo e delle genti che lo popolano, è il viaggio. Il viaggio che l’uomo compie affidandosi al proprio ingegno, alla propria mente, senza aiuto degli dèi: il folle volo! Il viaggio ha sempre rappresentato per l’uomo una possibilità unica che consiste nel poter giungere in contatto con mondi diversi, lontani dal proprio. Il viaggiatore per eccellenza è Ulisse (Odisseo per i greci) che rappresenta l’archetipo del viaggiatore: mosso dal desiderio di scoprire nuovi orizzonti, 35
Percorso I
Il Mito e l’Epica
è pronto ad aprirsi a esperienze innovative, sperimentare situazioni inconsuete, affrontare e scampare pericoli, mettersi alla prova. Ma il viaggio di Ulisse assume anche un significato più profondo: è un percorso di maturazione personale, di affinamento delle intuizioni e delle facoltà psichiche dal quale si esce indubbiamente cambiati e sicuramente arricchiti. La storia di Odisseo, in questa versione ridotta, adattata e illustrata, viene introdotta da una mappa del Mediterraneo dove sono tracciati gli spostamenti di Ulisse e i personaggi che incontra. Anche nella nota introduttiva l’attenzione è concentrata sui luoghi in cui si svolge l’azione e i personaggi incontrati, segnalando la cronologia degli eventi per non perdersi nell’intreccio della narrazione. Questa versione, pensata per i ragazzi, contiene approfondimenti sulla cultura e sulle usanze dell’antica Grecia, come l’importanza dell’ospitalità (pag. 14) oppure la veridicità del viaggio di Odisseo (pag. 41) o la sua interpretazione (pag. 69). Nella parte conclusiva è presente un Dossier sull’Odissea inquadrata all’interno della questione omerica. L’intervista all’illustratore, Giovanni Da Re, precede le schede di esercizi di comprensione e analisi testuale (percorsi di lettura), suddivisi in base ai singoli capitoli. A chiusura del testo si può apprezzare un dettagliato dizionario mitologico.
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Mappa muta con le tappe del viaggio
Suggerimenti didattici e materiale per l’utilizzo
Viaggio a tappe
Un’idea divertente per un lavoro di gruppo, inclusivo e giocoso, potrebbe essere quella di dividere il viaggio di Odisseo in 12 tappe, come un percorso a ostacoli, tenendo conto della mappa illustrata presente nella parte introduttiva del testo (pag. 5). Dopo aver diviso la classe in squadre, l’insegnante propone per ogni tappa una serie di domande inerenti ai fatti verificatisi e, solo dopo aver risposto correttamente a tutte le domande, la squadra può passare alla tappa successiva. Vince la squadra che per prima arriva all’ultima tappa. Uno degli esercizi più utili per memorizzare i luoghi e i personaggi della storia è quello di proporre una mappa “muta”, come la seguente, sulla quale gli alunni dovranno segnare la rotta del viaggio di Odisseo e i personaggi che incontra. Il docente può ampliare la richiesta della consegna inserendo una domanda per ogni numero (sul luogo o sul personaggio che Ulisse incontra).
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Mappa illustrata e didascalica per BES e DSA
Lo stesso esercizio proposto precedentemente per la classe, può essere consigliato per gli alunni con bisogni specifici o con difficoltà di apprendimento, utilizzando la mappa di seguito proposta che supporta in modo chiaro e accattivante i ragazzi nello svolgimento del compito attraverso immagini, colori e didascalie. Questa mappa è utilissima anche per lo studio schematico del racconto. Si possono proporre inoltre le seguenti domande relative alla mappa: • Quali sono i mostri che incontra Ulisse durante il suo viaggio e a quale numero della mappa corrispondono? • Quali sono le figure femminili che Ulisse incontra nel suo viaggio? • Quali divinità intervengono a favore o sfavore di Ulisse? • A quali luoghi geografici corrispondono Scilla e Cariddi, il palazzo di Circe, la Trinacria e l’isola del dio Eolo? • Come erano raffigurate nella mitologia le Sirene?
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ER
ME
S
9
LE SIRENE Cantano! Tappati le orecchie con la cera e ripeti quello che dicono i tuoi compagni di gioco, sennò torni da Circe (6).
10 CALIP
I MANGIATORI DI LOTO I tuoi compagni hanno mangiato frutti del loto e hanno perso la memoria. Stai fermo un turno.
TRINACRIA I tuoi compagni hanno divorato i buoi sacri di Apollo! Diventi vegetariano e aspetti due turni affinché si plachi l’ira di Zeus.
SO
NI
2
7
ZI
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CIRCE
8 Nessuno mi ha accecato.
CIRCE Ostinato, non vuoi cedere al volere degli dèi! Mando i tuoi compagni di gioco dalle sirene (8)
6
11 ISOLA DI OGIGIA La ninfa Calipso si è innamorata di te. Fermo tre turni aspettando che Ermes ti liberi.
FEMO
POLI
Dall’Odissea di Omero IL VIAGGIO DI ULISSE Dopo 10 anni di guerra, l’eroe greco Ulisse torna a casa ma gli dèi non sono favorevoli: per arrivare a Itaca impiegherà un altro decennio, tra mille difficoltà. L’Odissea narra le sue avventure e quelle dei suoi compagni di viaggio.
Si scatena una terribile tempesta che ti fa tornare dai mangiatori di loto (2).
3
5
Accechi il Ciclope a cui dici di chiamarti Nessuno, così i suoi fratelli non sanno come inseguirti.
12
ELO PE
ISOLA DI EOLO Il dio ti dona un otre di pelle dove intrappolare i venti. Barra a dritta!
Finalmente sei arrivato! Per 20 anni ho filato la tela e di notte la disfacevo!
Un mendicante tenderebbe mai quest’arco? Mia amata sono tornato da te!
I RR V
14
O
L’ISOLA DEI FEACI La principessa Nausicaa ti dona un mantello. Se è l’ora giusta fai una buona merenda con frutta e qualche biscotto.
PEN
A
QUIZ Da quanti libri è composta l’Odissea: 1, 10 o 24?
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4
POSEID ONE
TEMPESTA Poseidone ha scatenato una terribile tempesta! Guarda il cielo e retrocedi di tante caselle quante sono le nuvole che vedi ora sopra di te.
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Hai appena vinto la guerra di Troia Il Miito l’Epica nascondendo tuoie soldati in un cavallo di legno alto più di 10 metri. Meriti di tornare a Itaca.
O
Ulisse è ora di tornare a casa!
DAI CIMMERI Scendi nell’oltretomba. Fatti bendare da un’amica poi punta il dito sul libro: va’ dove ti porta la fortuna!
I
SCILLA E CARIDDI Due mostri marini vivono nello stretto di Messina e rallentano il tuo passaggio. Fermo un turno.
Percorso I
ITACA Tuo figlio Telemaco e tua moglie Penelope non ti riconoscono perché è trascorso troppo tempo! Allora scagli una freccia con un arco che solo tu puoi tendere e la fai passare attraverso 12 anelli.
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Percorso I
Amori, duelli e magie
Il Mito e l’Epica
Amori, duelli e magie raccoglie alcune delle opere più conosciute della letteratura cavalleresca medievale (le Chansons de geste, le grandi imprese dei paladini di Francia o dei cavalieri fedeli al proprio sovrano) destinata principalmente a un pubblico popolare: Beowulf, Cid Campeador, il paladino Orlando. Si tratta di storie più vicine all’epica classica per impostazione, struttura e temi centrali: gli eroi combattono per il trionfo del bene con forza, coraggio, dedizione e lealtà; il male è rappresentato da mostri o draghi, ma anche dalla malvagità umana, dal tradimento. All’interno della raccolta incontriamo anche le vicende di Tristano e Isotta, Lancillotto e Ginevra, Parsifal, Merlino e Artù che rientrano, invece, nei romanzi cortesi della tradizione cavalleresca, destinati a un pubblico più raffinato e aristocratico, affascinato dalle storie d’amore e magia tipiche del ciclo bretone e germanico: qui le passioni umane, i sentimenti e la dimensione fantastica hanno un’importanza rilevante. Questa raccolta si serve di una cornice narrativa (lo zio Dandy e i tre nipotini scoprono in soffitta dei vecchi libri) e, oltre alle opere citate, contiene: • una scheda di presentazione del progetto del libro (pag. 3); • passi originali tratti dai testi antichi;
La struttura del testo
L’eroe dell’epica medievale è il cavaliere senza macchia e senza paura che combatte in difesa della fede cristiana, della patria e della giustizia. I poemi medievali, rispetto ai poemi classici, rispecchiano la realtà sociale e culturale che li ha creati, in cui centrale è la figura del cavaliere. Dopo il periodo medievale l’ideale cavalleresco, anche se sopravvive, viene svuotato lentamente del suo iniziale valore fino a ridursi nel Rinascimento a pura esteriorità: il cavaliere non viene più rappresentato come eroe per eccellenza, depositario di tutte le virtù, ma come un uomo con le sue debolezze e le sue passioni. D’altra parte tale trasformazione riflette la nuova mentalità rinascimentale, attenta a valorizzare l’uomo e i suoi sentimenti; infatti la materia cavalleresca in questo momento intende soddisfare le esigenze di una società aristocratica, dai gusti ricercati, che si entusiasma più facilmente per avventure strabilianti o avvincenti passioni amorose piuttosto che per vicende di guerra e dedizione al dovere. Nell’epoca in cui cominciano a diffondersi le armi da fuoco, la figura del cavaliere medievale è ormai sulla via del tramonto.
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• approfondimenti riguardanti Roncisvalle, il Cid, Britanni e Sassoni (pag. 57-89-145); • Dossier sulla narrativa del Medioevo (pag. 202-204); • le fonti (pag. 205); • attività didattiche di sintesi e comprensione alla fine di ogni parte; • suggerimenti di possibili approfondimenti all’interno delle singole storie; • intervista all’illustratore Andrea Alemanno (pag. 206).
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Percorso I
Il Mito e l’Epica
Suggerimenti didattici e materiale per l’utilizzo
Personaggi
Completa la scheda inserendo i nomi dei personaggi e distinguendoli, in seguito, in due categorie: esseri umani e mostri. (soluzioni: Beowulf – Ecgtheow – Hrothgar – Wiglaf – Grendel – Madre di Grendel – Drago) Descrizione
Nome del personaggio
Guerriero geata, poi re. Il suo nome significa “orso”, predatore di miele; la sua spada è la portentosa Naegling
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Nobile padre di Beowulf, il cui nome significa “servitore della spada”
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Re dei Danesi e amico di Beowulf, il suo nome significa “gloria del giavellotto”
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Giovane cugino di Beowulf, il suo nome significa “che va ricordato”
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Orco delle paludi che non può essere ferito da nessuna arma, il suo nome significa “fanghiglia”
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Orchessa delle paludi
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Custode di un tesoro, sputa fuoco dalla bocca
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Le spade dei cavalieri medievali Nel Medioevo le spade erano rare e preziose ed erano tenute con grande cura; quando erano irreparabilmente danneggiate venivano fuse per recuperare il metallo e riplasmarle. La spada era l’emblema del potere del cavaliere che arrivava a trattarla come una persona, tanto da attribuirle un nome. La sua forma simile a una croce, le conferiva una certa sacralità e spesso nel pomo erano racchiuse delle reliquie. Svolgi una ricerca sulle tipologie di spade, il loro peso, la foggia e le parti che le costituivano. Cerca informazioni su Durlindana, Gioiosa o Altachiara e Excalibur: qual è il significato dei nomi? Chi erano i legittimi proprietari? Trova sul vocabolario il significato dei seguenti termini: fendente, stoccata, affondo.
Schede di supporto per BES e DSA
Partendo dalla mappa concettuale riportata nella pagina seguente costruisci, seguendo uno schema sequenziale o a raggiera, dei percorsi che abbiano come tema centrale il ciclo carolingio e il ciclo germanico. 42
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Percorso I
Il Mito e l’Epica
CICLO BRETONE
Non prende spunto da un fatto storico
Scritto tra il 1100 e il 1300
Orlando furioso
Mondo idealizzato e leggendario Britannia (Francia-Inghilterra)
I protagonisti sono Artù e i cavalieri della Tavola rotonda
Opera di due autori
È diviso in romanzi
Temi
Distinti in diversi nuclei di leggende (Artù, Lancillotto)
Amore Magia 44
Avventura
La struttura del testo
L’Orlando furioso riprende il tema della guerra tra cristiani e saraceni e si presenta come una sorta di continuazione del poema scritto da Matteo Boiardo, l’Orlando innamorato. La trama è estremamente articolata e complessa, ricca di personaggi, situazioni e avventure mirabolanti intrecciate in modo avvincente e fantasioso. Attraverso quest’opera Ariosto vuole celebrare la casata degli Estensi di Ferrara e a tal fine inserisce nella narrazione il personaggio di Ruggiero, un valoroso cavaliere saraceno che si innamora di Bradamante, guerriera cristiana. Dopo una serie di vicissitudini il loro amore contrastato vedrà il lieto fine. Ruggiero, convertitosi al cristianesimo, potrà sposare Bradamante e dalla loro unione discenderà la casata degli Estensi. In questo modo Ariosto rende omaggio ai principi ferraresi presso i quali aveva a lungo soggiornato e dove aveva concepito e scritto il poema. Nell’Orlando furioso si ritrovano tutti i temi cavallereschi tradizionali, ma essi sono mescolati con una nuova e più moderna visione della vita, del mondo e degli uomini. Da uomo del Rinascimento qual è, Ariosto non si è interessato di presentare i suoi cavalieri come degli eroi mossi esclusivamente da grandi ideali - la fede in Dio, il desiderio di gloria, la lealtà assoluta nei confronti del 45
Percorso I
Il Mito e l’Epica
sovrano - ma come uomini dalla psicologia assai complessa, capaci anche di impazzire per amore. Questo è ciò che meglio identifica il poema: tutti i personaggi sono visti nella loro dimensione umana. Nei loro comportamenti si ritrovano le virtù e i vizi di tutti gli uomini: accanto al coraggio e alla lealtà ci sono la vigliaccheria, la gelosia, la disperazione. L’autore, tuttavia, non si erge mai a giudice: descrive ogni cosa con grande precisione, conserva un atteggiamento indulgente e comprensivo, talvolta sorridente o ironico, ma mai severo.
Tutti gli alunni possono avere un ruolo attivo sia nell’allestimento e nella preparazione dei “pupi” (coinvolgendo anche gli insegnanti di Arte e di Educazione Tecnologica), sia nella regia che nella recitazione. La sceneggiatura presenta delle parti in dialetto siciliano, come da tradizione, ma con i sottotitoli; ciò per rendere fruibile il lavoro anche a chi non conosce questo bel dialetto.
Un’altra caratteristica che contraddistingue l’opera è l’ampio spazio dedicato al mondo della magia e delle meraviglie: accanto a cruenti battaglie e duelli all’ultimo sangue troviamo mostri, fate, maghi, castelli incantati e animali fantastici. I personaggi del poema si muovono quindi in un’atmosfera irreale, fiabesca, favolosa. È questo il fascino profondo dell’opera: la nascita del genere fantasy.
Al centro del palcoscenico Orlando e Rinaldo stanno duellando tra di loro
In questa versione, il testo dell’Orlando furioso di Ariosto è diviso in ventiquattro capitoli (con nota introduttiva) e, all’interno di ciascun capitolo, si trova il racconto in prosa adattato sulla falsariga del poema e intervallato da alcune ottave, tra le più famose e significative, tratte dal testo originale supportate da note esplicative a piè pagina.
ANGELICA- Ecco che ricominciano. L’ultima volta hanno duellato per sette giorni e sette notti. Ma io ho la soluzione per farli smettere.
I Focus di approfondimento riguardano:
• La vita e le opere di Ludovico Ariosto (pag. 149-150) • L’intervista all’illustratore Giovanni Pota (pag. 151) • La presentazione del ciclo carolingio e del ciclo bretone (pag. 152-153) • I tre filoni dell’Orlando furioso (pag. 154-155) • Gli esercizi di verifica e comprensione alla fine di ogni capitolo (pag. 156-175)
Suggerimenti didattici e materiale per l’utilizzo
L’opera dei pupi
Suggeriamo un’idea divertente e coinvolgente da attuare con tutta la classe dopo aver studiato la trama e i personaggi del poema. Come lavoro finale potrebbe essere utile, per confermare le conoscenze acquisite e mettere a frutto le competenze raggiunte attraverso la lettura dell’Orlando furioso, dedicarsi alla drammatizzazione o mettere in scena la bellissima e originalissima sceneggiatura scritta da Salvo Mangano (fondatore della Compagnia Teatrale dei Pupi “Il Paladino” con sede a Catania) intitolata Un bimbo all’opera dei pupi, dalla quale abbiamo estrapolato la prima parte, che di seguito presentiamo, e della quale potrete trovare l’intero testo sul sito del giornale “Il Paladino” (www.ilpaladino.org). 46
SCENA 1
ORLANDO- Angelica fuggirà con me.
RINALDO- Illuso, Angelica fuggirà con me. Entra Angelica
Angelica avanza di qualche passo e si frappone tra i due duellanti. Alza e agita imperiosamente le braccia per farli smettere. Orlando e Rinaldo smettono di duellare e abbassano le spade.
ANGELICA- (con tono imperioso) Paladini, fermatevi! Stanno per cominciare le riprese del film di Salvo Mangano “Un bimbo all’opera dei pupi”. Smettete con questo combattimento. Volete forse perdervi il primo ciak? La grande opportunità che dà questo approccio didattico è racchiusa nella natura profondamente inclusiva che il Teatro ha in sé e che rappresenta una risorsa anche per gli alunni con difficoltà di apprendimento o con bisogni specifici (DSA e BES). Si tratta di una fantastica occasione per far emergere le abilità personali spesso nascoste, le emozioni, l’energia, le capacità pratiche che danno grandi soddisfazioni ai ragazzi, spesso sorprendentemente predisposti, nel momento in cui un progetto diventa concreto e visibile.
Schede di supporto per BES e DSA
Un buon esercizio che coinvolga attivamente e proficuamente gli alunni con difficoltà di apprendimento è quello di lavorare con un compagno per rappresentare graficamente delle storie; ciò consente di memorizzare personaggi e episodi e semplificare lo studio di narrazioni molto articolate come quella del poema Orlando furioso. 47
Percorso I
Esercizio 1: Lavora in coppia Osservate le illustrazioni che rappresentano alcuni episodi dell’Orlando furioso e, imitando lo stesso stile e usando gli stessi colori, provate a rappresentare altri episodi che hanno colpito la vostra fantasia durante la lettura del testo.
Il Mito e l’Epica
Le Metamorfosi
Ruggiero liberato da Bradamante
La fuga di Angelica
E nulla perisce nell’immenso universo, ma ogni cosa cambia e assume un aspetto nuovo. Ovidio, Le Metamorfosi
Esercizio 2: Confronta e ricerca La trama dell’Orlando furioso dà origine al genere fantasy: maghi, cavalli alati, castelli fatati, cavalieri, incantesimi e, addirittura, un uomo sulla luna! - Metti a confronto attraverso uno schema la trama, i personaggi e i luoghi fantastici del poema con la trama e i personaggi della saga di Harry Potter, in particolar modo la descrizione del cavallo alato, l’ippogrifo. - Cerca in rete le immagini dell’arrivo del primo uomo sulla luna e confrontale con le immagini descritte da Ariosto nell’episodio di Astolfo che va a cercare il senno di Orlando sulla luna. 48
Trasformarsi è formarsi oltre, dare un’altra forma rispetto a quella precedente, nel bene e nel male. Non solo gli insetti passano da uno stato larvale a uno maturo; la metamorfosi in biologia è descritta come l’intero processo attraverso il quale un animale (anche l’uomo) si sviluppa dalla nascita alla maturità, attraverso cambiamenti strutturali e fisiologici, del corpo e dello stile di vita, ma corrisponde anche al mutamento di un essere in un altro, fino alla trasformazione totale, al punto che l’individuo non è più riconoscibile. Quindi, la metamorfosi si può intendere come un processo dinamico che porta un essere vivente a rivelarsi. Ovidio nella raccolta Le Metamorfosi descrive la vita degli dèi greci, delle ninfe o degli eroi e le loro trasformazioni attraverso narrazioni mitologiche che ancora oggi hanno un significato profondo, se letto in una chiave allegorica. Le metamorfosi sono delle “rivoluzioni”, rappresentano tutti quei cambiamenti fisici e psichici che l’uomo moderno affronta inevitabilmente 49
Percorso I
Il Mito e l’Epica
e, talvolta, forzatamente nel corso della propria vita; spesso può apparire come una rivolta individuale, spirituale, come un rifiuto o una presa di coscienza. La metamorfosi è, dunque, una dinamica di sviluppo che richiede di passare dalla fase di bozzolo, da una nuova origine, per arrivare o ritornare alle esigenze interiori, alla riscoperta di ciò che siamo veramente. La grande opera di Ovidio, presentata dalla collana LeggerMENTE a cura di Marco Giuliani, esce in una veste nuova, smart, accompagnata dalle bellissime illustrazioni di Simona Trozzi e Sandra Marziali e supportata da Dossier e Focus di approfondimento sull’autore e la mitologia e sullo scultore Gian Lorenzo Bernini. Il testo è diviso in 9 capitoli, introdotti dalla invocazione agli dèi, nei quali sono presentati i più noti miti delle Metamorfosi: • Apollo e Dafne
• Il ratto di Europa • Narciso ed Eco
• Piramo e Tisbe
• Gara delle Muse e delle Pieridi- nascita delle stagioni • Aracne
Esercizio 1: Le metamorfosi nel regno animale
La metamorfosi indica un processo biologico e naturale grazie al quale un animale o un essere vivente è in grado di cambiare forma, una modifica dell’intera struttura che avviene in una determinata fase della vita. Le immagini che seguono presentano alcuni passaggi della trasformazione di questi animali: con l’aiuto dell’insegnante di Scienze preparate un lavoro di classe nel quale vengono proposte e spiegate nei dettagli le varie fasi di questo straordinario meccanismo. Esercizio 2: Le metamorfosi nell’arte
I Greci attraverso il mito delle metamorfosi spiegano l’origine delle piante, dei fiori o di animali strani con caratteristiche particolari, oppure raccontano di giovani ed eroi che si trasformano in altro, una mutazione attraverso la quale si cambia forma, ma non identità. Ma la metamorfosi rappresenta anche un cambiamento allegorico, una rigenerazione o una redenzione. L’influsso di Ovidio nelle arti figurative è stato decisivo in migliaia di opere moderne e contemporanee: i significati nascosti di amore e morte legate ai miti hanno sempre affascinato gli artisti di ogni epoca.
Con la guida dell’insegnante di Arte, trova delle notizie riguardanti le opere che ti proponiamo e anche di altri autori che hanno rappresentato la metamorfosi nelle loro opere, come ad esempio Salvador Dalì, per la preparazione di un powerpoint da presentare in classe ai tuoi compagni.
• Filemone e Bauci • Dedalo e Icaro
• Orfeo e Euridice • Bacco e Mida
Dossier: Incontro immaginario con Ovidio (pag. 77)
Focus di approfondimento: L’età augustea (pag. 80) I Titani (pag. 82) A proposito di ninfe e fauni (pag. 83)
Gian Lorenzo Bernini (pag. 85)
Percorsi di lettura - attività di analisi e comprensione da pag. 87 a pag. 95 Suggerimenti didattici I seguenti esercizi possono essere semplificati e adattati dall’insegnante agli alunni BES e DSA 50
Metamorfosi, Escher
Apollo e Dafne, Gian Lorenzo Bernini
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Percorso I
Suggerimenti per BES e DSA
I miti della Metamorfosi Metamorfosi
parola greca che significa “trasformazione” o “mutamento”
Quando il soggetto muta mantiene alcune caratteristiche che lo contraddistinguevano prima della trasformazione
Il cambiamento è quasi sempre definitivo
I miti delle metamorfosi sono educativi perché servono a segnalare comportamenti socialmente corretti e rispettosi dell’ordine sociale Esistono varie tipologie di metamorfosi: pietra (Eco, Atlante, Niobe e Scilla)
un essere umano viene trasformato in un oggetto diventando:
acqua (Ciane, Aretusa, Marsia)
albero (Dafne, Filemone e Bauci, Menadi fiore- (Narciso, Croco, Giacinto)
Un essere umano viene trasformato in vegetale diventando: uccello-Tereo, Niso, Alcione quadrupede- Callisto, i compagni di Ulisse
Un essere umano viene trasformato in animale diventando:
insetto- Aracne un’altra specie, soprattutto acqua
I miti di metamorfosi appartengono a molte culture, ma i Greci ne possiedono il maggior numero Lo schema della trasformazione è semplice e ricorrente
Più esseri umani possono essere trasformati in altri esseri umani o costellazioni Animali sono trasformati in altri animal Oggetti inanimati sono trasformati in umani (Deucalione e Pirra) Parti del corpo umano sono trasformate in qualcos’altro (al Re Mida spuntano le orecchie d’asino; i capelli di Medusa diventano serpenti)
se il protagonista del mito è buono, la trasformazione assume il significato di premio se il protagonista è arrogante e non rispettoso degli dèi, la metamorfosi assumerà il valore di castigo altre volte la metamorfosi può rappresentare l’estrema salvezza di fronte a una situazione dannosa o pericolosa
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PERCORSO II
L’ADOLESCENZA
Garzoncello scherzoso, codesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è codesta. Giacomo Leopardi - Il sabato del villaggio
Il diario di Edo Mi piace Il domatore di libri Sotto il segno della bilancia Il bosco di Sofia 53
Percorso II
Capita spesso che da piccoli si parli tra amici e ci si immagini grandi; si sogna un’adolescenza felice fatta di scoperte, novità, curiosità, amori e avventure; insomma, tutta rose e fiori, in un contesto perfetto, dove si comincia a conquistare la libertà che hanno gli adulti. Crescendo ci si rende conto che diventare grandi non è poi così bello e che forse era meglio restare bambini, spensierati e senza nemmeno un problema per la testa. L’adolescenza è quel periodo della vita umana posta tra la fanciullezza e l’età adulta, un periodo particolarmente turbolento e problematico dell’esistenza caratterizzato soprattutto da grandi mutamenti psicologici e fisici; è quel momento in cui sei troppo grande per fare delle cose e troppo piccolo per farne altre! Si rompe un legame di dipendenza all’interno della famiglia, i rapporti con gli adulti entrano in crisi e si cerca comprensione nei coetanei che sicuramente ti capirebbero più dei tuoi genitori. Si provano sentimenti contrastanti; le prime cotte e le prime delusioni. La scuola può essere croce e delizia: il luogo adatto per cacciarsi nei guai o quello in cui trovare un abbraccio solidale. La collana LeggerMENTE affronta il complesso tema dell’adolescenza sotto varie sfaccettature; lo fa attraverso i racconti e le storie in cui i ragazzi possono ritrovarsi o riconoscersi nei protagonisti: i giovani lettori potranno ritrovare le proprie passioni, le grandi speranze e i grandi sogni nella storia di Edo, un ragazzo tredicenne che ama disegnare fumetti, sfrecciare in bicicletta per allontanarsi dai problemi familiari e che, grazie ai suoi compagni, troverà la strada e la voglia di crescere (Il diario di Edo). Oppure si riconosceranno nel desiderio di essere accettati e accettarsi, con i propri pregi e difetti, alla scoperta del proprio corpo e della propria anima, con la paura di perdersi per poi ritrovarsi nell’avvolgente sensazione di essere riusciti a superare un problema affrontandolo come un adulto e con l’aiuto degli adulti (Sotto il segno della bilancia). Potranno anche rivivere la paura di non riuscire a superare le difficoltà o di imparare ad accettare la diversità, grazie soprattutto a un amico fidato (Il domatore di libri). Sicuramente sentiranno vicino il tema dell’esposizione mediatica sui social, dove gli adolescenti raccontano e condividono gran parte delle loro esperienze, correndo il pericolo di sottrarsi alla vita reale e di coltivare “amicizie” virtuali fredde, deludenti e senza spessore a discapito di quelle vere (Mi piace).
Uno spunto per la didattica: discutiamo di adolescenza partecipando a un confronto guidato
La discussione è un momento in cui più persone affrontano un argomento per approfondirlo o prendere una decisione; può rappresentare una buona 54
L’Adolescenza
occasione per sfruttare i contributi e le idee che possono venire dalle persone coinvolte, ma perché questo confronto non si trasformi in una grande confusione è necessario seguire certe regole, soprattutto rispettare il diritto di esprimere la propria opinione. Per discutere in modo appropriato è fondamentale tener presente due aspetti principali: • l’argomento di cui si discute; • la modalità con cui si discute. L’argomento deve essere presentato con chiarezza, bisogna evidenziare l’obiettivo da raggiungere, suddividere in più punti quello che si vuole dire ed evitare gli interventi fuori tema che rappresentano inutili digressioni.
Per quel che concerne la modalità, invece: occorre scegliere un moderatore (in questo caso sarà l’insegnante); fissare un limite di tempo massimo per ciascun intervento; alzare la mano per prendere la parola e aspettare il proprio turno; rispettare l’ordine degli interventi senza sovrastare chi sta parlando; ascoltare attentamente chi sta parlando senza interrompere con commenti o gesti; prendere appunti su ciò che viene detto se si vuole in seguito far riferimento a quel determinato intervento. Quando si interviene nella discussione è bene ricordarsi che si deve intervenire se si ha qualcosa di importante o pertinente da dire e in quel caso non si alza la voce, ma bisogna esporre con chiarezza, ordine e precisione, senza divagare. Esercizio di discussione in classe
Sicuramente hai delle tue opinioni su vari aspetti dell’adolescenza, sei in grado di parlarne e sostenere un confronto con argomenti convincenti, quindi, scegliendo tra gli argomenti di seguito proposti, coordinati dall’insegnante, esprimi il tuo pensiero in modo corretto e costruttivo: • Adolescenza e consumi • Adolescenza e informazione • Adolescenza e legalità • Adolescenza e tempo libero • Adolescenti e adulti Durante la discussione segnate le frasi o le opinioni che avete condiviso e, attraverso un lavoro di gruppo, rappresentatele su un cartellone. 55
Percorso II
Il diario di Edo
L’Adolescenza
come un diario originale, un quaderno sul quale Edo racconta, disegna, attacca le foto della gita di classe, scrive delle citazioni. Nella nota introduttiva viene presentato e anticipato il tema centrale della storia, la narrazione copre l’arco temporale di un anno scolastico e nelle prime pagine sono rappresentati, attraverso un fumetto, i compagni di classe di Edo e i professori che saranno i co-protagonisti delle vicende. Focus di approfondimento • Focus sul diario, pag. 159 • Focus scrivere fumetti, pag. 160 Intervista all’illustratrice Marta Baroni, pag. 161 Percorsi di lettura, esercizi di comprensione da pag. 162 a pag. 174.
Il diario: genere e struttura
La struttura del testo
Questa è la storia di un anno scolastico speciale, quello di Edo, tredicenne vivace e turbolento con il mare negli occhi, che racconta attraverso il suo diario la tempesta emotiva che lo coinvolgerà, lo stravolgerà, ma lo renderà forte e lo farà crescere. Siamo ai primi di settembre e sta per iniziare la scuola che Edo vive come un supplizio: dovrà tornare a districarsi nel groviglio di lezioni noiose, compiti da svolgere e verifiche, mentre lui vorrebbe soltanto correre lontano con la sua bici sgangherata, compagna di mille avventure e grandi corse spensierate. Nella sua vita è arrivata una situazione inaspettata che lo sconvolge, lo fa arrabbiare, perché fa fatica a capire e a gestire ciò che gli sta succedendo; il suo rifugio lo trova nella sua passione: disegnare fumetti. Inaspettatamente, alla fine, riuscirà ad attraversare e superare questa tempesta emotiva proprio grazie ai suoi compagni di scuola, ai suoi professori e alla sua amica Aurora che gli fa battere forte il cuore. Questo testo ha una veste molto originale: è presentato graficamente 56
La struttura del diario è quella più vicina al modo di esprimersi di un adolescente, perché usa uno stile informale, colloquiale, talvolta gergale, intriso di onomatopee o neologismi arditi, modi di dire, una sintassi lineare e frasi brevi, abbreviazioni o caratteri grafici particolari che rappresentano pienamente il linguaggio degli adolescenti. Il diario è un tipo di testo di carattere privato, personale, nel quale chi scrive annota giorno per giorno (diario, ovvero dal latino “dies”- giorno) gli avvenimenti più significativi della sua vita, le sue esperienze, le sue riflessioni, i suoi stati d’animo. Pertanto il diario è un testo intimo, segreto, destinato il più delle volte a non essere letto da nessuno, se non dall’autore stesso. È un testo emotivo-espressivo nel quale chi scrive rivela e mette per iscritto le emozioni, i sentimenti, le circostanze che lo vedono coinvolto, i suoi pensieri e il suo punto di vista. Da qui l’instaurarsi di un colloquio con se stessi o con un interlocutore immaginario, un amico immaginario: il diario per l’appunto! I principali aspetti formali del diario sono: le indicazioni della data e, spesso, del luogo; l’inizio e fine con formule fisse, la registrazione di fatti accaduti recentemente, anche realmente, giorno per giorno o almeno con una certa regolarità; un costante riferimento dell’autore a se stesso, al momento e al luogo in cui scrive; la coincidenza tra autore e narratore. 57
Percorso II
A cosa serve un diario Serve a fissare momenti della propria vita e a conservarne il ricordo, sfogarsi e dare voce ai propri sentimenti liberamente, esprimere pensieri e riflessioni o stati d’animo, gusti, predilezioni; confidare turbamenti, dubbi, gioie, dolori; fare progetti, ricordare avvenimenti divertenti. Serve per conservare memoria di ciò che si prova: permette a distanza di anni, non solo una ricostruzione del proprio passato, ma anche un confronto con quello che si era e quello che si è diventati. Diario di invenzione Il diario di invenzione è basato su una finzione. I fatti e le vicende narrate non sono vere, ma frutto della fantasia dell’autore che fa parlare in prima persona il protagonista utilizzando lo stile e le tecniche del diario; molti scrittori utilizzano la tecnica letteraria del diario per raccontare storie avvincenti di pura invenzione ed entrare nel personaggio-narratore: fingono di essere la persona che scrive il diario, espongono esperienze, emozioni, sensazioni, ma tutto è scaturito dalla loro fantasia. Questo tipo di diario viene scritto per essere pubblicato, infatti il linguaggio è curato, formale, anche se spesso vengono inserite espressioni colloquiali, un lessico familiare, per rendere la finzione più credibile. Storia del diario Le prime tracce di un diario risalgono al Medioevo e venivano chiamate memorie. Il Chronicon bellunense (1383-1412) è una narrazione di memoria storica, una narrazione originale e particolarmente interessante nella quale sono convogliate una cronaca propriamente detta, un libro di famiglia e un diario personale. L’autore è Clemente Miari, un canonico della cattedrale di Belluno, colto, appartenente a una famiglia di spicco della nobiltà locale, abile narratore e acuto osservatore. Uno dei testi più antichi riferibile al Medioevo è Il diario avventuroso di un pellegrino, diario di viaggio di un pellegrino che percorre il cammino di Santiago de Compostela, in Galizia, dove si trova uno dei più antichi santuari della storia dedicato a San Giacomo cavaliere “Matamoros” che divenne il simbolo della lotta tra i cristiani e i musulmani. Attraverso questo antenato del diario di viaggio è possibile trovare numerose notizie su come i pellegrini vivevano, come si spostavano, i lunghi viaggi a piedi per raggiungere i luoghi sacri, durante i quali sopportavano avversità della natura e assalti dei briganti. 58
L’Adolescenza
Suggerimenti didattici e materiali per l’utilizzo
Esercizio 1 Fai una ricerca sulle diverse tipologie di diario (diario di viaggio, diario di bordo, diario di guerra, diario personale), portando degli esempi di diari famosi che sono stati pubblicati e sono diventati parte integrante della narrativa nazionale e internazionale. Esercizio 2 Analizza il brano seguente tenendo conto delle seguenti indicazio-
ni. • In che persona è scritto il diario • Trascrivi una forma verbale che indica che il fatto di cui si parla è appena accaduto • Evidenzia nel brano gli stati d’animo • Cerchia le espressioni colloquiali • Elenca i fatti e le persone a cui si fa riferimento • Sottolinea, se sono presenti, caratteristiche grafiche particolari 15 settembre
Tanto per iniziare mi sono beccato una nota dalla Frattini per la risposta che le ho dato. Nota, compiti aggiuntivi come punizione e così nel fine settimana dovrò arrovellarmi su espressioni inespressive e incomprensibili: con i numeri sono senza speranze. Come se non bastasse Aurora non risponde ai miei messaggi, neppure ieri mi ha degnato di uno sguardo. Sto per entrare in classe al pelo, quando vedo la Ronchi ridere con un tizio proprio davanti alla porta della mia terza. È sicuramente il prof Verano, così si chiama il nostro nuovo insegnante di italiano, storia e geografia. «Buongiorno a tutti… tanto per cominciare gradirei che ci si alzasse in piedi quando entra l’insegnante, è una forma di rispetto.» Ci alziamo, io francamente un po’ controvoglia. «Parlo anche per te… nome?» aggiunge, rivolgendosi a Ludo. «Mi chiamo Ludovico Ferdinando Maria Visconti e non mi alzo perché quella dell’anno scorso non ci faceva mai alzare. Il rispetto un insegnante se lo deve meritare e poi è una cosa che non c’entra col voto» dice, aggiustandosi il colletto della sua costosissima camicia. «Pensi davvero questo? Cominciamo molto bene…- ribatte l’insegnante - È vero, il rispetto bisogna meritarselo. Questo vale per me, ma anche per voi. E per te, Ludovico. Non puoi pretendere che gli altri ti rispettino se tu non fai lo stesso con loro… un’altra cosa: qui dentro siete tutti uguali, non c’è differenza se potete indossare abiti di marca oppure i vostri genitori si sacrificano per mandarvi in questa scuola, quindi come si alzano tutti ti alzi anche tu.» 59
Percorso II
L’Adolescenza
«Dai Ludo…» Dal fondo della classe giungono degli incoraggiamenti finché Visconti si alza, ovviamente esibendo una smorfia senza che Verano lo veda. Il prof inizia a gironzolare nell’aula e una ragazza chiude subito il diario al suo passaggio. È Carmen Allegri, una ripetente new entry, per tutti la più ambita tra le femmine della classe, anche perché ci considera dei mocciosi.
Mi piace
Amicizie e avventure della generazione Z
«Ci tengo a comunicare con voi nel vero senso di questa espressione, che significa “mettere in comune”, essere disponibile, venirvi incontro, sapere se c’è qualcosa che non va… ma per farlo occorre darsi delle regole ben precise e rispettarle, come se tra me e voi ci fosse un contratto da onorare.»
Schede di supporto per BES e DSA Esercizio 1 Seguendo l’esempio di seguito riportato e utilizzando un piccolo schema, elenca le caratteristiche di un diario; in seguito cercale nel brano e sottolinea con colori differenti ogni caratteristica strutturale.
Le caratteristiche formali di un diario Intestazione seguita dalla virgola
Luogo e data in alto a destra
La struttura del testo
Siena, 26 maggio 2016 A capo e lettera minuscola
Caro diario, oggi sono andato con i miei compagni a visitare lo zoo di Pistoia. Dopo un breve viaggio in pullman, siamo arrivati allo zoo dove ci aspettava la nostra guida. Abbiamo visto tutti gli animali, in particolare mi sono piaciuti i lama. Mi sono davvero divertito e spero di tornarci presto. Adesso ti saluto perché devo andare a studiare.
Saluti
Un abbraccio,
Firma
Antonio P.S. In gita ho conosciuto Martina, ma di lei ti scriverò domani.
Parte centrale con narrazione di fatti e riflessioni Congedo Talvolta può essere presente un Post Scriptum: una breve aggiunta dopo la firma
Per gli adolescenti la socializzazione è un bisogno fondamentale, ma mentre nel passato questa esigenza veniva soddisfatta dalla cerchia di amici a scuola, nel cortile, all’oratorio, oggi il contatto sociale passa prevalentemente attraverso uno strumento digitale. I social network appaiono come una piazza o un cortile allargato, in cui manca il limite fisico e ciò crea l’illusione di amicizie virtualmente infinite. In compenso, i social ti permettono di entrare in contatto con gli altri, condividere idee ed emozioni, trovare informazioni, ricevere notizie dal mondo; sicuramente i social network rappresentano un’innovazione di grande impatto per la popolazione mondiale, ma troppo spesso sono usati con poca consapevolezza dei rischi che comportano. Nonostante siano un mezzo fantastico con cui poter tenere stretti i legami con persone lontane, con vecchi e nuovi amici, sono molto rischiosi per la privacy di ogni utente perché dei dati e dei files condivisi si perde totalmente il controllo e potrebbero essere utilizzati in modo inappropriato o pericoloso. È necessario riportare i ragazzi a vivere le relazioni, cercando gratifi-
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Percorso II
cazioni concrete nella socialità umana e non in quella digitale: tocca a noi adulti far capire loro qual è la differenza fondamentale tra la vita reale, dove la personalità può veramente arricchirsi, e quella virtuale, che rappresenta un mondo fittizio dove la popolarità si misura in “like” e l’immagine di sé è costruita attraverso artifici e filtri. Spesso gli adolescenti perdono il contatto con il mondo reale e quando vi ritornano si sentono vulnerabili, senza essere protetti dallo schermo digitale, quasi incapaci di affrontare le relazioni con gli altri, che richiedono un impegno emotivo importante. In questo romanzo moderno sui ragazzi di oggi i lettori potranno condividere esperienze, passioni, delusioni, emozioni legate fondamentalmente al desiderio insito in ogni essere umano ma, in modo particolare, negli adolescenti che si affacciano alla vita: essere accettati dagli altri. Le ragazze e i ragazzi protagonisti della storia sono simili ai nostri figli o nipoti, immersi in un mondo virtuale che spesso li condiziona nelle scelte musicali, nella moda, nel linguaggio; sono figli del nostro tempo che sperimentano i primi amori, che si ribellano ai genitori e alle loro scelte. Ecco che il mondo delle chat diventa un luogo in cui rifugiarsi, in cui dare sfogo alle proprie fragilità e alle emozioni del momento, sempre molto intense. Il testo è diviso in 24 capitoli e nella parte conclusiva sono presenti dei Focus di approfondimento e gli esercizi di analisi e comprensione corrispondenti a ogni capitolo. Dossier: Intervista all’illustratrice Roberta Bordone (pag. 144) Focus di approfondimento Siamo fatti così (pag. 145-147): come capire realmente i ragazzi adolescenti in quest’epoca caratterizzata dal bombardamento dei media e della tecnologia; gli influencer e gli inganni della rete. I falsi miti dell’adolescenza (pag. 148): i miti della bellezza, lo sballo, i falsi valori.
L’Adolescenza
Suggerimenti didattici Esercizio 1
Scegli una serie tv che ti piace e nella quale ti riconosci ed elenca i personaggi principali e i rispettivi ruoli all’interno della storia; in seguito scegli il personaggio che più ti assomiglia o quello al quale vorresti somigliare, tratteggiane il carattere e l’aspetto fisico e spiega i motivi per i quali hai fatto tale scelta. Esercizio 2
Quale social network usi maggiormente? Perché ti piace? Spiega in poche righe come è strutturato e qual è la sua funzione.
Un suggerimento “social” per alunni BES e DSA
Organizzare il materiale per lo studio è essenziale soprattutto se si tratta di alunni con difficoltà di apprendimento; creare una mappa concettuale è una delle abilità chiave per gli studenti di ogni età, ma non è sempre così semplice; tuttavia con le moderne tecnologie è possibile usare app scaricabili su iPad (Inspiration Maps - iDesk) e android (SimpleMind - SchematicMind), ma anche consultare siti come Aiutodislessia.net, CmapsTools, FreeMind, CANVA, che possono essere di grande aiuto per tutti gli studenti. Inoltre su Youtube si possono trovare molti tutorial che insegnano a costruire una mappa concettuale su qualsiasi argomento (puoi consultare il sito https://www.efficacemente.com). Noi vogliamo dare delle indicazioni di massima. Una mappa concettuale valida deve individuare: • i concetti più importanti dell’argomento o nodi concettuali; • il loro ordine gerarchico o di importanza;
• le relazioni tra i vari concetti selezionati, ovvero le relazioni associative che sono rappresentate dalle frecce che collegano i nodi concettuali.
Percorsi di lettura: esercizi di analisi e comprensione (pag. 150-159)
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Percorso II
Il domatore di libri
La struttura del testo
A scuola c’è qualcosa che non va? A volte le difficoltà possono andare al di là di un banale brutto voto: potrebbe essere necessario prendere in considerazione l’idea che la causa sia da ricercare tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Tra questi troviamo la disortografia, un disturbo che riguarda la scrittura, ovvero la difficoltà di scrivere in modo corretto i suoni da convertire in parola; la disgrafia, riguarda chi ha un deficit grafo-motorio, difficoltà a scrivere in modo fluido, veloce e leggibile; la discalculia, che è la difficoltà a svolgere le operazioni matematiche, non si riconosce il valore delle cifre e non si riesce a metterle in serie, eseguire calcoli a mente, imparare le tabelline. La dislessia, in particolare, è un disturbo legato alla difficoltà a leggere un testo in modo fluente e corretto. Tale difficoltà si ripercuote non solo sull’apprendimento scolastico, ma anche su tutto ciò che nella vita richiede la lettura di testi scritti. Durante i primi anni di scuola il bambino può mostrare difficoltà nel ri64
L’Adolescenza
conoscere le lettere dell’alfabeto; confonde le lettere d/b oppure m/n; ha difficoltà a far corrispondere i segni grafici ai suoni emessi con la voce. Per affrontare le problematiche riscontrate negli studenti sarebbe ideale un approccio di squadra; è assolutamente auspicabile una collaborazione tra le diverse parti coinvolte: i diversi specialisti, gli insegnanti, la famiglia e lo studente stesso. È importante un intervento sinergico ed è fondamentale aiutare e sostenere il ragazzo anche dal punto di vista socio-psicologico, così da impedire che tali problematiche influenzino la percezione che il ragazzo ha di sé e la sua autostima. La storia che viene raccontata in questo libro è una storia ironica, divertente, apparentemente leggera, ma non superficiale nell’approccio agli argomenti trattati. Incontriamo come protagonisti un gruppo di compagni di classe, tra cui un ragazzo dislessico, un ragazzo straniero, un ragazzo con poca fiducia in se stesso, che si trovano ad affrontare un compito piuttosto spinoso su richiesta della professoressa Anna Allegra Fiorillo, insegnante di Italiano: leggere un libro al mese! I ragazzi devono trovare espedienti, scuse accettabili e abili bugie per sottrarsi a tale richiesta e quindi diventare “domatori di libri”, ma la professoressa troverà le giuste modalità, le lezioni di “anti-lettura” e la “libroteca”, escamotage ingegnosi con i quali magistralmente e intelligentemente riuscirà a coinvolgere tutta la classe, compresi Paolo e i suoi amici domatori, i quali riusciranno a superare difficoltà e timori, la paura di non essere all’altezza, la solitudine, il sentirsi non accettato in un paese straniero. Facendo gruppo e coalizzandosi per evitare un compito ostico, finiranno per aiutarsi vicendevolmente, ritrovando una parte di sé e il proprio posto tra i compagni di scuola. Il testo è diviso in 10 capitoli che corrispondono alla durata dell’anno scolastico, un capitolo per ogni mese; a chiusura di ogni capitolo sono inserite le lezioni di anti-lettura a cura della professoressa Allegra e i suggerimenti della libroteca. Focus di approfondimento: Dislessia e disturbi specifici dell’apprendimento. “Quando imparare è difficile” (pag. 154 -155) Consigli di lettura in Letture future (pag. 156-157) Dossier: Intervista all’illustratrice Desirée Gedda (pag. 158) Percorsi di lettura con esercizi di analisi e comprensione per ogni capitolo (pag. 159-173) Espansioni online 65
Percorso II
Suggerimenti didattici: come fare la recensione di un libro
Uno dei compiti che gli insegnanti di Italiano assegnano più di frequente è quello di far leggere ai propri alunni un libro chiedendo poi una recensione. È innanzitutto opportuno chiarire un punto fondamentale: fare una recensione significa scrivere un testo in cui, attraverso un riassunto e un commento personale di un libro, si invoglia qualcun altro a leggerlo o a comprarlo. Sarà opportuno dimostrare di aver letto il libro in questione e saper svolgere un’analisi critica a riguardo, mettendo in luce gli aspetti originali che più ti hanno colpito.
L’Adolescenza
Mappa concettuale per BES e DSA
La vicenda. Qual è l’argomento principale del testo?
La prima cosa che devi fare è leggere il libro in questione perché l’insegnante si accorge se non lo hai letto! Mentre leggi, evidenzia o sottolinea i passi che catturano la tua attenzione; puoi utilizzare dei post-it per non rovinare il libro o se stai usando un kindle inserire dei segnalibro. In questo modo ti sarà più facile ritrovarli al momento necessario.
I personaggi. Quali sono i personaggi? C’è un personaggio principale? Ci sono altri personaggi importanti?
Quando? Il tempo in cui si svolge la vicenda è definito o non è definito?
Come fare un riassunto
Le nozioni che dovrai inserire sono: • cenni sull’opera in questione: titolo, anno di pubblicazione, autore ed editore; • breve biografia dell’autore; • una panoramica sul suo stile; • trama in sintesi; • commento critico e personale.
Dove? Il luogo in cui si svolge la vicenda è definito o non è definito?
I fatti principali della vicenda. Cosa succede? Lo svolgimento dei fatti.
Conclusione. Qual è la conclusione della vicenda? C’è una morale o un insegnamento?
Tenendo conto dei suggerimenti dati, prepara la recensione del libro Il domatore di libri. Schede di supporto per BES e DSA Aiutandoti con lo schema di seguito rappresentato, prova a riassumere in poche righe l’argomento del racconto Il domatore di libri; puoi ascoltare la storia nella versione mp3 audio online scaricabile dal sito.
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Percorso II
Sotto il segno della bilancia
L’Adolescenza
elementi nutritivi necessari, ma sarebbe opportuno evitare bevande zuccherate, dolciumi industriali e cibo da fast food!
Disturbi alimentari e adolescenza
La struttura del testo
Oltre all’attività fisica, durante l’adolescenza, è importante imparare a mangiare bene, in modo sano e corretto. Mangiare è innanzitutto un piacere, ma è importante non mangiare a casaccio, consumare solo certi cibi, spesso definiti spazzatura o, peggio, fare diete fai da te. Qualche consiglio è bene tenerlo da conto. • Mangiare bene non è difficile, basta seguire il buon senso e talvolta le indicazioni di un bravo nutrizionista, quando se ne sente il bisogno. • Per sapere cosa si mangia, è importante leggere le etichette nutrizionali. Un trucchetto per sapere se un cibo è sano: pochi ingredienti! Se la lista è lunga, meglio lasciar perdere e optare per cibi freschi. • Il nostro corpo ha bisogno di rifornimento regolare, meglio se alle stesse ore; i pasti principali sono tre, ma ben venga una merenda sana se la giornata è lunga e i tempi tra un pasto e l’altro si dilatano e, soprattutto, se fai attività sportiva. • Meglio mangiare un po’ di tutto! In questo modo si apportano tutti gli
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Tra gli adolescenti sono sempre più frequenti i disturbi del comportamento alimentare, considerati da molti specialisti del settore una patologia prettamente adolescenziale, proprio perché l’adolescenza si caratterizza come fase di cambiamento e di passaggio e costituisce un periodo di riorganizzazione della personalità; una fase in cui i precedenti equilibri si spezzano e può accadere che l’adolescente, alla ricerca della propria nuova identità, debba misurarsi con una nuova realtà, con il corpo che improvvisamente cambia, che quasi non riconosce e non sempre riesce a gestire, soprattutto nel confronto con gli altri, con le immagini di ragazzi e ragazze perfette che impazzano sui social network e sui media e bombardano la loro vita quotidiana veicolando messaggi distorti e falsati di bellezza e perfezione. In particolar modo le ragazze vivono questo periodo sotto lo sguardo degli altri e si vedono in uno specchio che distorce e deforma: lo sguardo dell’altro, puntato come un obiettivo fotografico, diventa l’unità di misura alla quale adeguarsi in una costante e, spesso, devastante ricerca di un inconsistente canone di bellezza che tende a omologare e creare modelli umani in serie, a discapito dell’unicità, dell’originalità e della personalità che fanno di noi esseri umani dei modelli irripetibili. La protagonista di questa storia è un’adolescente alle prese con l’ossessione del peso e del proprio aspetto fisico; è una ragazza come tante dell’attuale generazione che si trova catapultata in una società reale e virtuale dove l’apparenza sembra avere un valore assoluto, un valore non-valore che pare essere apprezzato più della sostanza e del modo di essere di un individuo. Asia, la protagonista di questo racconto, insieme ai suoi amici più cari, intraprenderà un percorso che la condurrà a scoprire se stessa, la sua anima, la sua vera bellezza, la sua unicità; questo viaggio la porterà a fare pace con il proprio corpo e le insegnerà ad affrontare il rapporto con il cibo in modo corretto e adulto: un cambiamento è possibile in ognuno di noi solo affrontando un problema con una grande forza di volontà… e con l’aiuto di chi ci vuole bene. Il libro è diviso in 17 capitoli nei quali gli argomenti che abbiamo presentato sono trattati in modo semplice, ma preciso; i giovani lettori potranno ritrovarsi in molte situazioni narrate o perché vissute in prima persona o perché riferite da amiche e compagne di classe: in ogni caso sarà una 69
Percorso II
L’Adolescenza
lettura interessante che termina con dei Focus di approfondimento sulle tematiche presentate, i quali contengono anche delle attività di ricerca e di confronto utili per reperire notizie ulteriori sugli argomenti affrontati. Focus di approfondimento • Bulimia & Co. (pag. 151) • Cibo e dipendenze (pag. 153) • L’obesità è un disturbo del comportamento alimentare? (pag. 155)
• I dolci: che passione! a) Puoi mangiarne a volontà, soprattutto se fatti in casa b) Mangio tutti i dolci che voglio c) Li mangio senza esagerare • La colazione: il pasto più importante a) La mattina non faccio colazione perché sono sempre in ritardo; mangerò qualcosa durante la mattinata
• Bugie nel carrello (pag. 158)
b) Faccio colazione al bar con cappuccino e brioche e prendo anche degli snack da sgranocchiare durante la giornata
• Genetica, salute e malattie (pag. 160)
c) Mangio con calma prima di uscire
• Per saperne di più (pag. 163)
• Hai un esame importante: cosa mangi prima di uscire?
Dossier: Chi sono gli autori (pag. 164) Intervista all’illustratrice (pag. 165)
Percorsi di lettura (da pag. 166 a pag. 191)
Suggerimenti didattici
Esercizio 1: Un test sull’alimentazione
Per capire se hai uno stile alimentare sano e corretto, rispondi alle seguenti domande e poi confrontati con i tuoi amici e con il tuo insegnante. • È il tuo compleanno: la mamma e il papà ti hanno regalato una festa meravigliosa con un buffet ricco e goloso. Se hai mangiato troppo, per smaltire l’eccesso di cibo: a) fai un pisolino sul divano b) fai una passeggiata e porti a spasso il cane c) fai finta di nulla • L’acqua è importante per il nostro organismo: quanta ne consumi?
a) Meglio digiuno, così sto leggero b) Una bella abbuffata: mi servono energie c) Un pasto leggero Esercizio 2: Il tuo cibo preferito
Descrivi attraverso i cinque sensi (vista, olfatto, udito, tatto e, soprattutto, gusto!) la tua pietanza preferita; infine rappresentala attraverso un disegno. Esercizio 3: Pubblicità ingannevole
Ritaglia da riviste o giornali la pubblicità di merendine, biscotti, bibite, panini e con i tuoi compagni incolla le immagini su un cartellone; con l’aiuto dell’insegnante esamina ogni singola immagine: nota i colori, le parole e il modo in cui è rappresentata. Cosa hanno in comune? Il prodotto è davvero quello che viene rappresentato? Confrontati con i tuoi compagni.
a) La bevi solo quando sei assetato perché fa caldo, meglio ghiacciata b) La bevi durante il giorno in modo regolare c) Ti dimentichi di avere una bottiglietta nello zaino
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Percorso II
Schede di supporto per BES e DSA
L’Adolescenza
Il bosco di Sofia
Laudato si’ mi Signore, per sora nostra madre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba… Cantico delle Creature, San Francesco Colora l’immagine in modo corretto, poi elenca all’interno di una piramide gli alimenti dal più sano al meno sano e rispondi alle seguenti domande: 1. Dove troviamo le vitamine? 2. Cosa sono i latticini? 3. In quale cibo troviamo più zuccheri? 4. Quale sarebbe il pasto ideale per te?
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Il Cantico di San Francesco è un inno alla potenza del Creatore e alla bellezza della natura con tutti gli elementi del creato che sono visti in modo positivo e sono chiamati “fratello” e “sorella”; Francesco pone l’uomo al centro dell’universo, ma allo stesso livello di tutte le altre creature, pur sottolineando la maggiore responsabilità morale, in quanto dotato di libero arbitrio. L’uomo trova la sua beatitudine solo nel rispetto della Madre Terra e nel riconoscere il carattere divino della creazione. Purtroppo, negli ultimi decenni la natura ha perso la sua sacralità perché l’uomo - sua creatura - l’ha sfruttata, violata, soffocata; è come se il rapporto tra gli esseri umani e la natura si fosse spezzato: in nome del progresso abbiamo reso artificiale quasi tutto ciò che ci circonda, distruggendo il nostro pianeta con l’arroganza di chi crede di poter dominare le sue forze o, addirittura, di sostituirle, riproducendo artificialmente i suoi prodotti. Oggi abbiamo ancora 73
Percorso II
L’Adolescenza
l’opportunità di cambiare rotta, ritornando a un sano rapporto con l’ambiente per vivere in armonia con esso e salvare il nostro pianeta… che è l’unico che abbiamo. La collana LeggerMENTE presenta per la prima volta questo tema, tanto caro alle giovani generazioni che hanno a cuore le sorti del pianeta in cui vivono e che vogliono difendere con tutte le energie e l’entusiasmo della loro giovane età, dando una grande lezione di vita agli adulti e ai politici di tutte le nazioni che non hanno avuto a cuore il loro futuro né sentono le responsabilità di certe scelte fatte. La speranza, il coraggio di lottare e l’educazione al rispetto per l’ambiente che ci circonda saranno la vera forza della Green Generation, di tutti quei giovani che si comporteranno in maniera responsabile e corretta, camminando sulla Terra senza distruggerla.
Suggerimenti didattici Esercizio 1: Geoclima
Con l’aiuto dell’insegnante di Geografia o di Scienze, esamina i fattori e gli elementi climatici della tua regione; procedi con un confronto tra i dati recenti e quelli di carte tematiche antecedenti, in seguito presenta le variazioni di dati attraverso un grafico.
Il clima
Il bosco di Sofia è la storia di una giovane studentessa, testarda e tenace che insieme ai suoi compagni di scuola, ai loro genitori e agli insegnanti riuscirà a vincere una battaglia: salvare un bosco che appartiene a tutta la comunità.
Insieme di condizioni atmosferiche di un luogo per un periodo lungo (il tempo meteorologico invece è per un periodo breve)
Il testo presenta un ampio Focus con approfondimenti sugli argomenti di discussione riguardanti i cambiamenti climatici, affrontati in modo preciso, attento e scientifico.
Elementi:
Focus di approfondimento: I cambiamenti climatici (pag. 95)
Il destino delle coste italiane (pag. 101) La foresta Amazzonica brucia (pag. 102)
Cambiamento climatico: gli animali a rischio estinzione (pag.110) Clima: danni causati dai disastri naturali (pag. 108) Ragazzi contro (pag. 113) Jonathan Sofran Foer (pag. 122)
Attività: esercizi di comprensione e analisi (da pag. 124 a 127) Film e documentari sull’ambiente:
The day after tomorrow, regia di Roland Emmerich-2004 Waterword, diretto da Kevin Reynolds-1995 Principessa Mononoke, film di animazione diretto da Hayao Miyazaki-1997 Into the wild - nelle terre estreme, regia di Sean Penn-2007 Un posto sicuro, regia di Francesco Ghiaccio-2011
• • • • •
temperatura precipitazioni venti pressione atmosferica umidità
Fattori:
• • • • • •
latitudine altitudine distanza dal mare esposizione al sole disposizione di catene montuose vegetazione
Esercizio 2: Vivere e mangiare green
Salvaguardare l’ambiente e la salute in un colpo solo. Questo significa mangiare intelligente! Ma in che modo? Quali strategie possiamo utilizzare per evitare un forte impatto sull’inquinamento? E dato che ogni grande cambiamento è possibile solo con piccoli passi fatti nella quotidianità… elenca i tuoi consigli per contribuire a proteggere la natura e migliorare la tua vita. 1. ............................................................................................................................. 2. ............................................................................................................................. 3. ............................................................................................................................. 4. .............................................................................................................................
Punto di non ritorno - Before the Flood- di Fisher Stevens-2016 74
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Percorso II
Suggerimenti per BES e DSA La Terra ha caldo!
Quali rimedi possiamo adottare per limitare il surriscaldamento globale? Seguendo le indicazioni proposte, fai un elenco delle buone pratiche che ognuno di noi dovrebbe mettere in atto:
Riusare: .................................................................................................................. Recuperare: .......................................................................................................... Ridurre: ................................................................................................................. Salvaguardare: ..................................................................................................... 76
PERCORSO III
HORROR E MISTERO
Sono proprio le soluzioni più semplici quelle che in genere vengono trascurate. Nulla è più ingannevole di un fatto ovvio.
Sir Arthur Conan Doyle
Dracula Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde Frankenstein Canto di Natale Il fantasma di Canterville Le avventure di Sherlock Holmes Mistero e paura Racconti di paura Storie di fantasmi per il dopocena 77
Percorso III
Perché ci piacciono i racconti di paura e mistero?
I neurobiologi statunitensi hanno coniato la terminologia effetto Hitchcock quando hanno studiato come si comporta il cervello delle persone durante la visione di scene di famosi thriller come “Alien”, “Misery” o “Intrigo internazionale” e hanno scoperto che durante la visione di un film avvincente, con grande suspense, molte persone hanno la sensazione di perdersi nella storia, annullando la realtà che li circonda; praticamente il cervello spegne la visione periferica e accende quella centrale facendo tuffare letteralmente il lettore nella storia che sta guardando. Anche durante la lettura di un buon libro giallo o thriller succede la stessa cosa, anzi nella lettura il nostro cervello è maggiormente concentrato e meno distratto da situazioni esterne; è un susseguirsi di emozioni che mutano in base all’azione e che conducono il lettore in una dimensione immaginaria e reale allo stesso tempo. Fatto sta che la letteratura di intrighi e delitti è un settore in ascesa. In questa tipologia di racconti la mente di chi legge è sollecitata a trovare soluzioni, a non perdere nessun passaggio della storia, un gioco di intelligenza tra scrittore e lettore. Queste storie, infatti, hanno le caratteristiche di un gioco enigmistico, di una sfida che l’autore ingaggia con il lettore e il criminale con il detective. Il lettore si sente coinvolto a tal punto da non riuscire a smettere di leggere: deve sapere come andrà a finire! Uno dei motivi che potrebbero spiegare il successo dei generi giallo e noir è probabilmente da ricercare in un fattore psicologico o psicosociologico: durante la lettura di questi racconti è necessario entrare nel mistero della trama e trovare il bandolo della matassa; il lettore dopo la tensione scaturita dalla storia, si rilassa con una sorta di soddisfazione interiore perché viene trovato e punito il colpevole. Ben diversa è la realtà. Inoltre, la figura centrale di queste storie (detective, commissario, investigatore per gioco o per professione) è un personaggio positivo, in gamba, solido, intelligente, che dà certezze, soprattutto nel risolvere enigmi, trovare soluzioni e consegnare i cattivi alla giustizia.
Racconti da brivido: il Giallo e il Nero
Il termine giallo, utilizzato solo in Italia a partire dal 1929, deriva dal colore della copertina di una collana di narrativa pubblicata da Mondadori e sta a indicare un racconto poliziesco che ha al centro un delitto o un altro crimine sul quale indaga un investigatore, dotato di intuito e logica, che va alla ricerca del colpevole 78
Horror e Mistero
e del movente - cioè la ragione che ha portato a compiere quel crimine - per assicurarlo alla giustizia. Solitamente ha un aiutante, un collaboratore, un “braccio” che rappresenta quasi sempre un suo alter ego e lo supporta, lo sostiene e interviene (talvolta con perizia, a volte con fortunate intuizioni) nelle sue ricerche. Le storie si sviluppano lungo un percorso a ritroso nel quale le indagini, partendo dal crimine commesso, vanno indietro nel tempo attraverso la struttura narrativa dell’intreccio che non segue l’ordine naturale o cronologico degli avvenimenti, ma intreccia, appunto, ciò che accade nel presente con ciò che è avvenuto nel passato. La tecnica narrativa dell’intreccio si poggia su quella della suspense: l’autore fa sorgere nel lettore l’aspettativa di qualcosa di misterioso, di strano o di angoscioso e rimanda la narrazione dell’evento atteso con i cosiddetti elementi ritardanti (indugi, divagazioni, descrizioni) che prolungano l’attesa del lettore lasciandolo col fiato sospeso. Il racconto giallo si poggia su una struttura narrativa ben precisa, su elementi fissi. Il delitto: che rompe l’equilibrio della situazione iniziale sconvolgendola.
L’inchiesta: che cerca di capire la dinamica del delitto attraverso una serie di interrogatori, ricerche e indagini. La soluzione: che consiste nello smascheramento del colpevole.
Non è insolito trovare all’interno della narrazione delle anticipazioni e dei flashback che spostano il racconto in avanti o all’indietro. Il genere noir o thriller spesso è stato confuso con il racconto giallo, ma possiede caratteristiche differenti. Infatti il filo conduttore non è principalmente scoprire chi è il colpevole, ma come farà il protagonista a cavarsela e a uscire da una situazione angosciante e pericolosa. L’aspetto psicologico ha un ruolo fondamentale, le ambientazioni sono cupe e prevalgono descrizioni dai colori scuri. Gli elementi essenziali sono i seguenti.
L’indagine investigativa: l’investigatore può essere un detective ma spesso è una persona comune che è coinvolta in prima persona nella vicenda perché è stata incastrata; per uscirne deve scoprire chi è stato e dimostrare la sua innocenza e far punire il vero colpevole. Indizi e ipotesi: spesso gli indizi sono casuali, sparsi, disordinati, nascosti. Il compito dell’investigatore è scoprire il nesso che li accomuna, incastrarli perfettamente fino a scoprire cosa ha mosso la mano dell’assassino.
Sfida: nel genere noir si innesca una sfida personale tra l’investigatore e il criminale; spesso tra queste due figure c’è o c’è stato un legame, un segre79
Percorso III
Horror e Mistero
to o rancori. L’assassino è solitamente un insospettabile, cerca di depistare le indagini e lascia falsi indizi.
Dracula
Colpo di scena: il finale è una rivelazione, il colpevole è la persona meno sospettabile e il protagonista finalmente è riabilitato.
Uno spunto di didattica Esercizio: Luce e buio
Utilizzando i nomi, i verbi e gli aggettivi elencati, descrivi la prima immagine utilizzando le parole del buio e la seconda utilizzando le parole della luce. Immagine 1 - Notte stellata sul Rodano, V. Van Gogh
Immagine 2 - La stanza sul mare, E. Hopper
La struttura del testo
NOMI Luce: albore, bagliore, barlume, chiarore, scintillio, limpidezza, raggio, luminosità. Buio: notte, crepuscolo, oscurità, tenebra, tramonto, sera, ombra. AGGETTIVI La luce può essere: abbagliante, accecante, calda, fioca, fredda, rosata, lunare, splendente, tenue. Il buio può essere: misterioso, nero, impenetrabile, oscuro, terrificante, pesto, tetro. VERBI Illuminare, rischiarare, ravvivare, far brillare; oscurare, rabbuiare, nascondere, annerire. 80
Il mito dei vampiri e di Dracula ha terrorizzato, affascinato e sedotto per secoli. Per questo possiamo definirlo come il protagonista: eterno! Da qualche anno gli scaffali delle librerie, ma soprattutto gli schermi televisivi e cinematografici, sono stati invasi da storie “vampiresche” e gotiche che hanno avuto presa immediata su tantissimi adolescenti. Tutte queste storie hanno un solo progenitore: Dracula. Nato dalla geniale penna dello scrittore irlandese Bram Stoker alla fine del XIX secolo, il racconto si ispira alla vita e alle imprese di un personaggio storico realmente esistito: il conte Vlad III Dracula, nato e vissuto in Romania nel XV secolo, nella regione della Valacchia. Figlio di un principe vassallo del re di Ungheria, che governava la regione, partecipò alla guerra intrapresa dall’Ungheria contro i Turchi Ottomani che si stavano spingendo verso i Balcani. Da documenti dell’epoca risulta che Vlad e il fratello furono inviati come ambasciatori presso la corte del sultano ottomano per firmare un trattato di pace e proteggere così le frontiere del Regno di Ungheria, ma il sultano, inizialmente ben disposto, venne a sapere che il papa aveva indetto una crociata contro l’Islam e furibondo trattenne i due fratelli come prigionieri per quattro anni. 81
Percorso III
Quali torture, patimenti e sofferenze furono inflitte ai due giovani non è dato sapere. Sta di fatto che quando Dracula salì al trono, col nome di Vlad III, si lanciò in una terribile e sanguinosa guerra contro i Turchi. Per il supplizio preferito che infliggeva alle sue vittime e ai prigionieri venne soprannominato “Tepes” cioè “l’impalatore”. Si narra che sotto il suo castello avesse fatto issare una foresta di pali molto estesa e che dalle finestre amasse guardare le vittime agonizzanti. Molti altri particolari macabri vengono raccontati su di lui, ma in realtà non ci sono prove che questo sovrano sia stato più crudele di tanti suoi contemporanei, sicuramente aveva saputo usare il terrore come arma politica. Morì sul campo di battaglia nel 1476 e fu dimenticato.
Horror e Mistero
Esercizio 2: narrazione-descrizione
Prendendo ispirazione dall’immagine in basso, scrivi un breve racconto che abbia questo incipit: “La nebbia avvolgeva ogni cosa nascondendo forme e colori; il buio rendeva il cammino tra i rami intricati del bosco molto difficoltoso; la luna era sparita dietro grosse nubi minacciose. In lontananza una luce fioca, azzurrognola, filtrava da una porta solo accostata. Ci avvicinammo…”
Sarà proprio Bram Stoker a riportare in vita questo personaggio: mentre faceva una ricerca in biblioteca sulla regione della Transilvania, vicina alla Valacchia, si imbatté in leggende e racconti sui “succhiatori di sangue” e, soprattutto, sulla storia del conte Vlad III che, pare, avesse l’abitudine di bere il sangue delle sue vittime per rafforzare la sua energia vitale. All’epoca le storie di vampiri erano molto in voga in Europa: i romantici, infatti, amavano molto le storie misteriose, oscure, gotiche che rappresentavano il tormento dell’anima. Fu così che nacque il Conte Dracula. Tuttavia alla sua pubblicazione (1897) il romanzo conobbe un successo limitato. Sarà l’adattamento teatrale, poi cinematografico, a far entrare Dracula nella leggenda. Nella collana LeggerMENTE, questo romanzo straordinario non ha subito adattamenti: è stato rispettato il testo originale che però troviamo in una veste grafica innovativa e, grazie alle meravigliose illustrazioni, assolutamente accattivante. Diviso in 27 capitoli, presenta in coda un’immaginaria intervista con l’autore (pag. 258) e l’intervista all’illustratore Daniele Fabbri. A pagina 261 iniziano le attività di comprensione (Percorsi di lettura) articolate su ogni capitolo e ispirate alla metodologia Invalsi. Per gli alunni DSA e BES è scaricabile la versione audio in mp3 dal sito.
Suggerimenti didattici
Suggerimenti per BES e DSA
Immagina un castello della Transilvania e disegnalo.
Utilizzando la mappa concettuale della pagina seguente, fai un’analisi della storia di Dracula.
Esercizio 1
Insieme ai tuoi compagni e coordinati dall’insegnante di Geografia, fai una ricerca approfondita sulla Transilvania e sui castelli della regione.
La seconda parte dell’esercizio prevede che prepariate un piccolo dépliant turistico per un tour tra i castelli con spiegazioni e illustrazioni. Buon lavoro!
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Percorso III
Horror e Mistero
Mappa concettuale per BES e DSA
Lo strano caso del Dottor Jekill e Mister Hyde
Il testo narrativo è un
TESTO CHE NARRA UNA STORIA
principali secondari
PERSONAGGI
comparse
che ha alcuni elementi essenziali
ordine cronologico
TEMPO ordine non cronologico
AZIONI LUOGO
sono il centro della storia
agiscono
parlano
aperto
provano emozioni
chiuso legate tra loro con un
reale fantastico
Rapporto di causa - effetto 84
La struttura del testo
Il lato perverso della mia natura era meno sviluppato del lato buono di cui mi ero spogliato […] Come la bontà splendeva nell’aspetto dell’uno, così la depravazione era scritta nel volto dell’altro. Il male lasciava su quel corpo un’impronta di deformità e decadenza. Eppure, guardando quella brutta immagine allo specchio non provavo alcuna ripugnanza, ma un moto di soddisfazione. Anche questo ero io. Robert Louis Stevenson scrisse questo breve romanzo pubblicato nel 1886 incentrando la trama sullo sdoppiamento di personalità e, sebbene la storia prenda avvio da un caso di omicidio, non si tratta affatto di un poliziesco perché l’obiettivo dell’autore non è risalire alle responsabilità dei colpevoli, ma si tratta piuttosto di un romanzo nero, gotico con elementi soprannaturali molto vicini allo stile e al genere di Edgar Allan Poe. L’originalità dello Strano caso del Dottor Jekill e Mister Hyde sta proprio nella scelta di Stevenson di far coincidere Bene e Male nella stessa persona, come due facce della stessa medaglia. È un romanzo di riflessione sui lati oscuri e nascosti di ogni essere umano e vuole essere anche una critica piuttosto evidente ai miti della società vittoriana (il progresso medico e 85
Percorso III
scientifico, l’ordine e il decoro morale, l’apparente rispettabilità dei borghesi) che vengono sconvolti e ribaltati attraverso l’inquietante figura di Jekill/ Hyde. La dimensione sociale e soggettiva del Male, cui Stevenson dà forma attraverso questo terribile personaggio, anticipa e preannuncia le teorie e le ricerche di psicanalisi di Sigmund Freud e il rapporto conflittuale tra Io, Super-Io ed Es. Un racconto di tale genere rappresenta il primo tentativo di fare i conti con la zona d’ombra che ogni uomo ha dentro di sé ed è questo il suo fascino, questo l’impatto traumatico che il libro ha avuto sin da subito sui lettori: ciascuno di noi porta dentro di sé una personalità differente da quella che socialmente o pubblicamente lo identifica. Pirandello parlerà di maschere che ciascun uomo indossa, talvolta una sull’altra, e tale concetto è molto vicino a ciò che lo scrittore voleva mettere in evidenza. Ma quello che davvero spaventa del racconto è il profondo abisso che separa le due personalità: la luce e l’ombra, il male e il bene, la ragione e la follia, la ragionevolezza e la violenza bruta. La parte oscura finirà per prendere il sopravvento e il protagonista, per porre fine alla dilaniante lotta interiore, dovrà scegliere inesorabilmente di porre fine alla sua vita. Il testo integrale, corredato da note esplicative, è diviso in 10 capitoli. Nei primi nove si susseguono i fatti inquietanti che sconvolgono Londra a partire dall’ottobre del 1800, l’ultimo è quello che squarcia definitivamente il velo di mistero intorno a tutta la vicenda con un’ammissione di colpe e una relazione dei fatti narrata dallo stesso Jekill/Hyde. Il testo, oltre alla nota introduttiva esauriente ed esplicativa, presenta all’interno due Dossier: • Incontro immaginario con l’autore (pag. 101) • Intervista all’illustratrice Alistar (pag. 103)
I Percorsi di lettura, con attività ed esercizi relativi ai singoli capitoli, sono ispirati alla metodologia Invalsi (pag. 104-125). Espansioni online con file audio scaricabili dal sito in formato mp3.
Suggerimenti didattici Esercizio 1
Conoscere se stessi, nel bene e nel male, è fondamentale per instaurare qualsiasi sana relazione personale e per stare bene con gli 86
Horror e Mistero
altri. Tu sei sicuro di sapere come sei? Quali sono le caratteristiche positive e negative che ti contraddistinguono?
Prova a elencare sul quaderno in due colonne distinte quali sono le qualità positive e quali quelle negative che possiedi. In seguito traccia, attraverso una descrizione accurata, un ritratto di te stesso. Esercizio 2
Leggi attentamente il brano che ti viene proposto e sottolinea gli elementi richiesti: • Quali descrizioni sono riferibili a una parte del corpo di Jekill? • Quali descrizioni sono riferibili ad Hyde?
• Quali sono i sentimenti o le sensazioni prevalenti?
• Perché, a tuo parere, si fa cenno a un’alterazione della statura? Cosa significa? Due mesi circa prima dell’uccisione di Sir Danvers, ero uscito per una delle mie imprese notturne ed ero rincasato tardissimo, e la mattina mi svegliai nel letto in preda a strane sensazioni. Invano guardavo intorno a me il mobilio elegante e le ampie dimensioni della mia camera che dava sulla piazza; invano riconoscevo il modello dei cortinaggi e il disegno della intelaiatura in mogano del letto; insistentemente qualcosa mi ripeteva che non ero dove ero, che non mi ero affatto svegliato là dove mi pareva d’essere, bensí nella stanzuccia di Soho ove avevo l’abitudine di dormire nelle spoglie di Edward Hyde. Sorrisi di me stesso e, assecondando la mia mania di studiare tutto psicologicamente, presi ad analizzare gli elementi di tale illusione e, mentre pensavo, mi lasciavo ogni tanto riprendere dal confortevole torpore mattutino. Mi trovavo in tale stato, quando, in un momento di perfetta lucidità, i miei occhi si posarono su una mia mano. Ora, la mano di Henry Jekyll (come voi l’avete spesso notata) era professionale nella forma e nelle dimensioni: era grande, ferma, bianca e ben fatta. Ma la mano che adesso io vedevo abbastanza bene nella giallastra luce di quella mattina londinese, la mano che giaceva semichiusa sul risvolto del lenzuolo era magra, nodosa, aveva un tetro pallore ed era ricoperta da peli scuri. Era la mano di Edward Hyde. Dovetti stare a guardarla per quasi mezzo minuto, istupidito dalla meraviglia, prima che il terrore mi penetrasse nel petto, improvviso e spaventoso, come uno strepito di cembali; saltando fuori dal letto, corsi a specchiarmi. Quanto vidi mi ghiacciò il sangue nelle vene. Sì, ero andato a letto Henry Jekyll e mi ero svegliato Edward Hyde. Come potevo spiegare un fatto simile? Lo chiesi a me stesso; e, subito dopo, in un nuovo impeto di terrore mi rivolsi un’altra domanda: come potevo rimediare a tutto ciò? Era ormai mattina avanzata e la servitù era già in piedi, tutti i miei preparati si trovavano nel mio gabinetto e, per arrivarvi da dove me ne stavo inorridito, dovevo compiere un lungo tragitto, scendere due scale, attraversare il corridoio, il cortile, la sala d’anatomia. 87
Percorso III
Horror e Mistero
Avrei forse potuto coprirmi la faccia; ma a quale scopo, quando non potevo celare l’alterazione della mia statura? Poi, con un profondo senso di sollievo, mi sovvenni che i miei servitori erano abituati a vedere andare in su e giù quel secondo me stesso. Mi vestii in fretta e furia, meglio che potei, con gli abiti della mia misura: attraversai le stanze ove Bradshaw spalancò gli occhi e indietreggiò nel vedere il signor Hyde a quell’ora e con quello strano abbigliamento; dieci minuti piú tardi il dottor Jekyll era ritornato nel proprio aspetto e sedeva, con le ciglia aggrottate, facendo finta d’interessarsi alla colazione.
Frankenstein
Didattica per BES e DSA
Esercizio 1
Immagina di dover fare un ritratto del Dottor Jekill e di Mister Hyde; che idea ti sei fatto di questo personaggio dopo aver letto la storia? Come riusciresti a rappresentarlo? Esercizio 2
Attraverso uno schema a tua scelta, elenca e attribuisci le seguenti caratteristiche a Jekill o a Hyde:
• Aspetto tozzo e ripugnante ------------------------------------------------
• Elegante e ben fatto
• Occhi espressivi • Basso di statura
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• Pallido -----------------------------------------------• Espressione malvagia • Aspetto dimesso • Parla poco
• Ama colloquiare
• Viso liscio e curato
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La struttura del testo
Il primo romanzo di fantascienza fu scritto da una giovane donna, una scrittrice diciottenne, Mary Shelley, che raccolse la sfida lanciata da suo marito, Lord Byron, il quale durante la piovosa e fredda estate del 1815 aveva proposto ai suoi amici scrittori, ospiti nella sua casa sul lago di Ginevra, di scrivere una storia di fantasmi o di esseri mostruosi e la più originale e, soprattutto, agghiacciante avrebbe meritato la vittoria. Naturalmente vinse Mary: nei mesi successivi terminò la scrittura di Frankenstein che verrà pubblicato nel 1818. La stessa autrice racconta che l’idea le venne in seguito a uno strano sogno, un incubo, che la destò in una di quelle notti temporalesche: aveva visto in sogno un essere demoniaco che mostrava segni di vita quando si azionava un motore; pensò che se quella visione aveva spaventato lei, avrebbe spaventato anche gli altri. Frankenstein, che spesso identifichiamo per errore con il mostro, è in realtà il nome dello scienziato Victor Frankenstein. L’essere mostruoso che crea rimane senza nome; infatti nel racconto viene chiamato solamente
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Percorso III
“mostro” oppure “demone”, “creatura” o addirittura “It” (esso). Sarà proprio da quest’ultima definizione che Stephen King, maestro dell’horror, prenderà il nome per il personaggio di uno dei suoi più famosi racconti dell’orrore: IT, appunto. L’idea di creare il mostro da una scossa le venne, invece, dopo aver assistito a Londra a una conferenza sull’elettricità e il rapporto con le entità soprannaturali; inoltre a quel tempo, il fisico Giovanni Aldini, nipote di Luigi Galvani, era diventato famoso per alcune rappresentazioni pubbliche in cui cercava di riportare in vita dei cadaveri attraverso scariche elettriche. Mary sicuramente ne era venuta a conoscenza. A ispirare la trama del romanzo, pare sia stato un vecchio castello nella città di Darmstand, in Germania, che Mary Shelley visitò con suo marito durante un viaggio lungo il fiume Reno. In quella circostanza alcuni abitanti del posto raccontarono di una storia macabra riguardante un alchimista pazzo, un certo Konrad Dippel, che viveva nel castello e aveva un laboratorio nei sotterranei. Lì faceva strani esperimenti alla ricerca dell’elisir di lunga vita. Si raccontava che facesse disseppellire cadaveri per le sue ricerche e sperimentazioni. Questa storia catturò l’attenzione della scrittrice e l’affascinò a tal punto che ne trarrà spunto per il personaggio di Victor Frankenstein. Inizialmente questo racconto venne stroncato dalla critica, pur essendo un testo rivoluzionario: il primo romanzo di fantascienza! Le ragioni possono essere molte e diverse tra loro, ma non si può negare il giusto tributo a Mery Shelley per aver scritto una delle storie più avvincenti e straordinarie della letteratura ottocentesca. Nelle sue pagine troviamo per la prima volta il concetto di “scienziato pazzo”, che tanto avrebbe avuto successo al cinema; e proprio grazie alla trasposizione cinematografica, il libro avrà il giusto riconoscimento popolare, entrando anche nel linguaggio comune. Il nome Frankenstein, infatti, è diventato sinonimo di qualcosa di orrendo e innaturale. Frankenstein ha ispirato più di 50 film: il primo, un cortometraggio, lo realizzò addirittura Thomas Edison. Ma, come spesso accade, la trasposizione teatrale e quella cinematografica hanno apportato dei cambiamenti (il mostro nel racconto parla e interagisce, mentre nei film spesso emette suoni o grugniti) e l’inserimento di nuovi personaggi, come l’indimenticabile Igor o Aigor in Frankenstein junior. Questo sicuramente un regalo apprezzato da molti cultori del genere. 90
Horror e Mistero
Nella collana LeggerMENTE il testo originale è stato rispettato. Il classico, avvincente e sempre attuale, è diviso in 23 capitoli; inoltre il libro presenta nella nota introduttiva il personaggio e ciò che rappresenta nella letteratura, mentre in coda sono presenti due Dossier sulle correnti letterarie e intellettuali che hanno influenzato la scrittrice: • L’Illuminismo (pag. 170);
• Il Romanticismo (pag. 171).
Sono presenti anche due Focus di approfondimento: • Incontro immaginario con la scrittrice (pag. 166);
• Intervista all’illustratrice Annalisa Leoni (pag. 169).
Le attività didattiche sono comprese nei Percorsi di lettura (pag. 172191), riferibili ai singoli capitoli e ispirate alla metodologia Invalsi. Espansioni online e file audio mp3 si trovano sul sito della collana.
Suggerimenti didattici
Il racconto horror Il racconto horror nasce nell’Ottocento Deve trasmettere ansia, attesa, angoscia, terrore, inquietudine, suggestione Ambientazione: notte, maltempo, luoghi lugubri e misteriosi, case abbandonate, cimiteri
Struttura narrativa: racconto breve, deve creare attesa, eventi senza soluzioni, finale a sorpresa Avvenimenti centrali: apparizioni, incidenti inspiegabili, allucinazioni, sparizioni Personaggi: creature demoniache, fantasmi, spettri, mostri, vampiri
Lo scrittore Edgar Allan Poe (18091849) è considerato l’inventore del genere horror
Atmosfera cupa, nebbia, pioggia, temporali
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Percorso III
Horror e Mistero
Partendo dalle indicazioni che trovi illustrate sulla mappa esplicativa, scrivi un racconto a quattro mani con il tuo compagno di banco di massimo 250 parole seguendo le indicazioni suggerite:
Canto di Natale
• Ambientazione in un’antica cattedrale gotica • Notte tempestosa
• Due amici che si sono allontanati dal campo scout
• Apparizione di un personaggio mostruoso (descrizione) • Soluzione finale
• Rappresenta su un cartellone l’ambientazione e il mostro Suggerimenti per BES e DSA
Scegli un film o una serie televisiva che hai visto di recente e ti ha fatto molta paura, racconta la trama e poi elenca gli elementi che lo caratterizzano come film horror, tenendo conto dei suggerimenti dati dallo schema. SCOPO: generare inquietudine, angoscia, paura. Suscitare forti emozioni.
Sciocchezze! Sono tutte sciocchezze! Scrooge
LUOGHI: tenebrosi, cupi, tetri, inquietanti.
TEMPO: preferibilmente la notte e l’imbrunire.
CONTENUTI: presenza di spiriti e forze demoniache, incubi, situazioni angoscianti e paurose.
TECNICHE NARRATIVE: suspense, rallentare il ritmo per non svelare subito qualcosa, creare un senso di attesa; anticipare in modo confuso la conclusione; uso di metafore e sinestesie; colpi di scena; finale a sorpresa. 92
La struttura del testo
Siamo nella fredda e nevosa Londra del 1843, una città in degrado in cui la povertà, la miseria, l’analfabetismo erano caratteristiche comuni e l’abile penna di Dickens riesce a mescolare tristezza e speranza nel narrare le vicende di quei “vinti”. Il protagonista è l’avido Scrooge (che in inglese vuol dire proprio tirchio, avido), un vecchio e arcigno finanziere dal cuore inaridito, che non crede alla magia del Natale e non lascia spazio a nessun gesto di carità verso i bisognosi. Canto di Natale di Dickens è uno dei romanzi di critica verso la società in cui l’autore viveva, nonché una delle storie più emozionanti e conosciute sul Natale. Il romanzo è diviso in cinque parti e narra della conversione del protagonista al quale, durante la notte di Natale, compaiono tre spiriti che rappresentano il suo passato, il presente e il futuro e gli mostrano che fino a quel momento ha vissuto una vita all’insegna dell’egoismo; lo portano 93
Percorso III
a conoscenza di quello che le persone, con le quali si confronta giornalmente, pensano di lui e gli fanno notare tutti gli errori, la superficialità e il menefreghismo che ha sempre mostrato nel relazionarsi con gli altri e i suoi atteggiamenti sbagliati nei confronti della vita, dei conoscenti, degli estranei, oltre all’assenza totale di altruismo e umiltà. A Scrooge, che vive da anni in totale e volontaria solitudine, viene mostrato come vive il Natale la povera gente che, pur vivendo di privazioni, riesce a gioire delle piccole cose; lui, invece, pur avendo ricchezze e benessere, è arrivato ormai alla fine della sua esistenza inaridito, solo e privo di affetti. È la mattina di Natale; il vecchio si ritrova nel suo letto e ripensa alla visita degli spiriti e si rende conto che quell’incontro cambierà il suo modo di approcciarsi alla gente, amplificando la sua sensibilità nei confronti delle persone, con un cuore più aperto verso gli altri. Il romanzo di Dickens, attraverso una narrazione tra genere gotico e fiabesco, è una storia allegorica che scava dentro l’animo umano trasmettendo speranza: tutti possono migliorare e cambiare, liberarsi dalle catene materiali e alimentare il proprio spirito con valori nuovi, positivi, per risanare i dolori dell’anima. Scrooge, che nell’infanzia è stato privato delle attenzioni e dell’affetto, non è in grado di alimentare il poco che gli è rimasto e si concentra soprattutto su cose materiali: il denaro, gli affari, l’avidità per colmare il vuoto che ha dentro di sé. Ma anche lui riesce a cambiare e a ritrovare l’innocenza perduta, a guardare con occhi diversi, quasi pieni di meraviglia, il mondo circostante e la gente; ritrova la magia delle piccole cose e il profondo significato del donare agli altri fino a sentirsi rinfrancato nell’animo e veramente ricco dentro. Il protagonista riconoscerà i propri errori cercando di rimediare all’egoismo che lo ha allontanato da tutti e gli ha fatto perdere le persone che amava e che lo amavano, dando un senso più profondo e pieno alla propria esistenza. Dickens ha scritto questo romanzo per i grandi e i piccini, per risvegliare sentimenti puri come l’amore e il rispetto per gli altri, la tolleranza, l’altruismo, la capacità di apprezzare le piccole cose, mai scontate, i piccoli gesti, i sorrisi spontanei che esprimono l’amore incondizionato. Leggendo Canto di Natale si ritorna bambini e si assaporano i ricordi, i dettagli che riportano alla serenità dell’infanzia, al calore, all’abbraccio confortante della famiglia, ai gesti d’affetto autentici che mai denaro potrà comprare. Questo racconto è una meditazione sulla convivenza umana e, indirettamente, anche sul sistema capitalistico che l’autore denuncia in più occa94
Horror e Mistero
sioni durante la narrazione come un sistema di vita e una concezione del mondo intessute solo su quello che si possiede, sulla ricchezza materiale in contrapposizione ai valori di solidarietà e compassione. I fantasmi di Scrooge sono i nostri fantasmi, quelli che incontriamo dentro di noi ogni qualvolta l’egoismo, l’orgoglio, la paura e il cinismo prendono il sopravvento, ma dai quali possiamo liberarci solo dopo esserci messi in discussione. La collana LeggerMENTE presenta il testo integrale del romanzo corredato di note esplicative, con illustrazioni che raffigurano i momenti salienti e i personaggi più importanti della storia, attività ed esercizi riferiti alle cinque parti del racconto. Dossier: Incontro immaginario con l’autore (pag. 107) Intervista all’illustratrice, Arianna Robustelli (pag. 109)
Percorsi di lettura, esercizi ispirati alle prove Invalsi (da pag. 110 a pag. 127) Espansioni online e file audio in formato mp3
Filmografia: “A Christmas Carol”, con Jim Carrey e regia di Robert Zemeckis, 2009 “Dickens- L’uomo che inventò il Natale”, di Bharat Nalluri, 2017
Suggerimenti didattici
Esercizio: Teatralizziamo! Sei tu il regista!
Partendo dalla parte di testo che ti proponiamo, dividetevi in gruppi e provate a rappresentare in classe la scena descritta nel brano, scegliendo tra i compagni gli interpreti di Scrooge e il fantasma di Marley. La porta della cantina si spalancò con un colpo secco; udì il rumore molto più forte salire dai piani inferiori, poi su per le scale, quindi verso la porta. “Sono tutte sciocchezze! – si ripeté. – Non ci credo!” Il colore del suo viso comunque mutò di colpo quando, senza alcuna pausa, il fantasma passò attraverso la pesante porta e attraversò la stanza, giungendo di fronte ai suoi occhi. Al suo sopraggiungere la flebile fiammella della candela fece un balzo, come se gridasse: “Lo conosco! È il fantasma di Marley!” e si abbassò di nuovo. Lo stesso vólto, esattamente lo stesso: Marley con il suo codino, il solito panciotto, calzamaglia e stivali con le nappine che oscillavano allo stesso ritmo della marsina e dei capelli. La catena che trascinava era legata all’altezza della cintola. Era lunga e avvolta attorno a lui come fosse una coda; era fatta di salvadanai, chiavi, lucchetti, libri mastri, atti notarili e pesanti portafogli d’acciaio: Scrooge la osservò molto attentamente. Il suo corpo 95
Percorso III
era trasparente e guardando attraverso il suo panciotto, si potevano vedere i due bottoni sulla parte posteriore della giacca.
Horror e Mistero
Suggerimenti per BES e DSA
Scrooge aveva spesso sentito dire che Marley non aveva fegato, ma finora non ci aveva mai creduto. No, non ci credeva neppure adesso. Sebbene guardasse e riguardasse il fantasma, sebbene avvertisse il gelido sguardo dei suoi freddi occhi mortali e notasse, solo in quel momento, la fitta trama della sciarpa avvolta attorno alla testa e al mento, era ancora incredulo e lottava contro i suoi sentimenti. «Allora – domandò Scrooge, caustico e freddo come sempre, – cosa vuoi da me?» «Molte cose!» Era la voce di Marley, senza ombra di dubbio. «Chi sei?» «Chiedimi piuttosto chi ero.» «Chi eri, dunque? – ribatté Scrooge, alzando la voce. – Sei piuttosto pignolo, per essere uno Spirito.» Stava per dire “spiritoso”, ma corresse il termine in tempo. «Quando ero in vita, ero il tuo socio, Jacob Marley.» «Puoi… puoi sederti?» chiese Scrooge, guardandolo in modo dubbioso. «Certo che posso!» «Accomodati, allora.» Scrooge aveva posto la domanda in questi termini perché non sapeva se uno Spirito così trasparente fosse in grado di mettersi a sedere, e capì che, in caso di impossibilità, sarebbero state necessarie delle imbarazzanti spiegazioni. Ma il fantasma si sedette dall’altro lato del camino, come se ne avesse l’abitudine. «Tu non credi in me» osservò il fantasma. «No» disse Scrooge. «Che genere di dimostrazione vorresti, oltre alle tue sensazioni, per renderti conto della mia esistenza?» «Non lo so» ripeté Scrooge. «Perché dubiti dei tuoi sensi?» «Perché per influire su di loro basta un nonnulla. Basta un leggero dolore di stomaco a renderli ingannevoli. Tu potresti essere un boccone di carne mal digerito, un cucchiaio di mostarda, una briciola di formaggio, una fettina di patata poco cotta. Credo che tu provenga da una salsa, più che da una tomba, chiunque tu sia!»
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Esercizio: Metti a confronto
Dopo aver letto il testo, confronta le due immagini e rispondi alle seguenti domande: • Com’è l’atteggiamento di Scrooge nelle due immagini? Cosa è cambiato? • Descrivi l’atmosfera delle due illustrazioni: qual è la sensazione dominante?
• A quale parte della storia fanno riferimento le due immagini? Rintracciale nel testo e riportale.
• Scegli un episodio che ha colpito la tua immaginazione e rappresentala in un disegno.
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Percorso III
Il fantasma di Canterville
Horror e Mistero
su cui si incentra la narrazione, è la contrapposizione tra la società aristocratica inglese, così attaccata al passato, alle tradizioni, e l’alta borghesia americana molto ancorata al presente, legata alle novità, al progresso e al pragmatismo. Questo libro più che un romanzo è un lungo racconto nel quale si intersecano situazioni comiche a circostanze a volte tristi. La storia è ambientata in Inghilterra, a Casterville Chase, vicino Londra, in un castello risalente al XVI secolo. Siamo in piena epoca vittoriana e Oscar Wilde descrive accuratamente usi e costumi del periodo. Questo è un racconto ironico, spassoso e divertente; la lettura risulta piacevole grazie a uno stile semplice, preciso, diretto e ironico. Il ritmo della narrazione è incalzante, tanto da non potersi annoiare; lo stile e le parole sono una scelta attenta dell’autore che non lascia nulla al caso e guida il lettore attraverso una tipica storia inglese: il lettore si trova catapultato in un’epoca lontana e ne assapora l’atmosfera. I personaggi sono abilmente delineati, così come le ambientazioni, presentate attraverso descrizioni dettagliate e precise. È un libro per grandi e piccini: è una storia solo apparentemente paurosa e terrificante, invece si rivela un racconto coinvolgente e i bambini si divertono a seguire le vicende dei gemelli dispettosi e del povero fantasma che subisce burle e scherzi terribili da parte loro.
La struttura del testo
Quando una fanciulla bionda strapperà la preghiera dalle labbra del peccato, quando il mandorlo inaridito rifiorirà e un’innocente creatura verserà lacrime, ritornerà tranquilla la dimora e la pace scenderà su Canterville. Il fantasma di Canterville è un esilarante racconto del giovane Oscar Wilde che già cominciava a esprimere quello che sarebbe stato il suo immenso talento: essere sarcastico e sardonico usando un linguaggio diretto e preciso. Si tratta di una parodia umoristica delle Ghost Stories, le storie di fantasmi tanto care alla tradizione inglese, ma nel racconto non vi è nulla di spaventoso, anzi è estremamente divertente. Il contrasto che emerge durante la lettura è dato da una contrapposizione narrativa tra i personaggi che incarnano il passato e il futuro: il cinismo della famiglia Otis verrà in contrasto con la tradizione e il passato rappresentati dal fantasma di sir Simon. Questo racconto è un capolavoro di modernità in grado di far ridere fino alle lacrime, ma anche di far commuovere il lettore. La tematica principale, 98
Dopo tre secoli di onorata carriera da spettro terrificante, il fantasma di sir Simon mai si sarebbe aspettato una reazione così distaccata se non, addirittura, infastidita da parte dei nuovi inquilini del castello; prova continuamente a spaventarli, ma non viene preso sul serio, tanto da essere costretto a ritirarsi dopo un assalto improvviso da parte dei bambini che si divertono a fargli dispetti di ogni genere. Per sir Simon è troppo! Tutto questo va al di là di ogni sua immaginazione. La famiglia Otis, infatti, non solo non è affatto terrorizzata dalla presenza spettrale, ma addirittura comincia a prendersi gioco del fantasma vanificando ogni suo tentativo di spaventarli: ogni travestimento o espediente viene messo in ridicolo o ignorato. Solo la giovane Virginia, un giorno, gli si avvicina impietosita e a lei il fantasma racconterà la sua triste storia e sarà solo grazie alla sua compassione che riuscirà finalmente a trovare la pace. Nella versione pubblicata dalla collana LeggerMENTE è stato conservato il testo integrale, diviso in sette capitoli, e corredato da note esplicative. Oltre ai file audio scaricabili in formato mp3, online è possibile scaricare anche il copione per una rappresentazione teatrale. 99
Percorso III
Horror e Mistero
Dossier: Incontro immaginario con l’autore (pag.49)
Suggerimenti per BES e DSA
Intervista all’illustratrice, Isabella Mazzanti (pag.51)
Percorsi di lettura, con attività relative a ogni capitolo e ispirate alle prove Invalsi da (pag.52 a pag.63).
Suggerimenti didattici
Esercizio 1: Lavoro di gruppo - castelli e fantasmi
Fate una ricerca sui castelli infestati più spaventosi in Europa, documentandovi sulle storie e le leggende che li riguardano (per esempio, la Torre di Londra, il castello di Montebello, il castello di Edimburgo); in classe, dopo aver scelto un capogruppo, esponete il lavoro svolto attraverso delle slides da proiettare sulla lim, o attraverso un cartellone. Esercizio 2: Scheda del libro e recensione
• Titolo
• Titolo originale • Genere
• Autore - informazioni sull’autore • Data pubblicazione
• I personaggi principali
• I personaggi secondari • Ambientazioni
• Tempo in cui si svolge la vicenda • Riassunto della storia
• Commento e recensione (qual è il tema centrale, lo stile dell’autore, com’è stata la lettura, cosa ti ha lasciato di speciale, lo consiglieresti. Sì, no, perché). Suggerimenti per BES e DSA
Il fantasma di Canterville: una storia illustrata
Dopo aver riletto la pagina 46 scrivi nelle nuvolette il dialogo che si svolge tra i due personaggi. Film da vedere
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Il fantasma di Canterville, 1986, regia di Paul Bogart
Un fantasma per amico, 2013, regia di Alain Gsponer Ghostbuster, 1984, regia di Paul Feig Casper, 1995, regia di Brad Siberling
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Percorso III
Horror e Mistero
Le avventure di Sherlock Holmes
a livello mondiale, anche da coloro che non hanno mai letto una riga dei suoi racconti. Sherlock Holmes da allora è diventato leggenda nel panorama mondiale cinematografico e televisivo e lo è ancora oggi, ma non tutti sanno che il primo esordio sulla scena letteraria fu un flop. Il suo autore non avrebbe mai immaginato per la sua “creatura” un destino tanto glorioso. Fu grazie a un lungimirante editore londinese, Joseph Stoddart, il quale aveva capito le potenzialità intrinseche nel personaggio, che Doyle deciderà di scrivere un secondo racconto con protagonista lo stesso detective. Pare che lo scrittore avesse preso spunto per il nome da un famoso giocatore di cricket, Sherlock, appunto. Sir Arthur era un appassionato di questo sport e seguiva le partite di prima categoria che si svolgevano in un noto club nel quartiere di Marylebone a Londra dove, coincidenza, si trova anche Baker Street. Ma l’ispirazione per la figura di Holmes, il medico-scrittore la ebbe da Joseph Bell, suo professore all’Università di Edimburgo: Bell aveva l’abitudine vezzosa di dedurre il carattere delle persone da piccoli particolari che all’apparenza sembravano irrilevanti. Indubbiamente Conan Doyle è riuscito a costruire un personaggio complesso, anticonformista, ricco di pregi e di difetti, come se fosse reale, tanto che spesso il nome del personaggio finirà per sovrapporsi a quello del suo creatore.
Elementare, Watson! Sherlock Holmes
La struttura del testo
Cappello da caccia inglese, il deerstalker, fuma la pipa e suona il violino: bastano pochi dettagli per riconoscere uno dei personaggi più riusciti e famosi della letteratura poliziesca, Sherlock Holmes. Il detective di Baker Street (meta di un vero e proprio pellegrinaggio da parte degli appassionati del genere), simbolo del racconto giallo e del mistero, è una icona che ha dato i contorni a un intero genere letterario, ha ispirato scrittori, registi, fumetti per oltre un secolo, da quando ha fatto la sua prima comparsa ne Lo studio in rosso, pubblicato nel 1887 da sir Arthur Conan Doyle. L’autore di Sherlock Holmes fu, nel suo piccolo, coinvolto realmente in alcune indagini giornalistiche durante il periodo della Seconda Guerra Boera e in alcuni casi legali in cui riuscì a dimostrare l’innocenza dei suoi assistiti. Dalla sua esperienza personale, dalle sue passioni e dalla sua fervida immaginazione nascerà uno dei personaggi letterari più conosciuti 102
Sherlock Holmes rappresenta nella fantasia del pubblico di tutto il mondo l’archetipo dell’investigatore, un successo enorme che ha trasformato un semplice personaggio letterario azzeccato in una icona immortale; è il personaggio di finzione più rappresentato sul grande schermo, celebre per il suo metodo deduttivo, per il suo acume quasi soprannaturale che, grazie alle infinite nozioni di anatomia e letteratura forense, riesce a trovare la pista giusta prendendo spunto dall’osservazione attenta delle persone e di certi fenomeni che sfuggono ai più, attraverso metodi di indagine molto vicini a quelli moderni. Resta nell’immaginario collettivo e nel linguaggio comune anche il suo modo di apostrofare l’amico e coinquilino Watson, medico, compagno di avventure e voce narrante dei racconti: “Elementare!” Le avventure di Sherlock Holmes comprendono quattro racconti gialli, corredati di note esplicative, ambientati nell’Inghilterra vittoriana nei quali il nostro detective sarà alle prese con casi intricati che riuscirà a risolvere grazie alle sue straordinarie doti investigative e all’aiuto dell’immancabile Watson. • Mister Sherlock Holmes, pag. 5
• Un caso di falsa identità, pag. 16
• Il caso del vampiro del Sussex, pag. 43 • Il nastro maculato, pag. 66
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Percorso III
Horror e Mistero
Dossier: Incontro immaginario con l’autore (pag. 99)
Intervista all’illustratore, Andrea Parisi (pag. 103)
Il genere “giallo”
Percorsi di lettura, esercizi di produzione e attività di comprensione ispi- rati alla metodologia Invalsi (da pag. 107 a pag. 126). Caffè letterario, per esprimere il proprio giudizio sul testo e confro- tarsi coi compagni (pag. 127). File audio in formato mp3.
Suggerimenti didattici
Un giallo da paura! Quali regole seguire per scrivere un buon racconto poliziesco • Il colpevole deve essere presente fin dall’inizio
Il colpevole può essere anche un personaggio minore, ma è necessario che sia presente nella storia fin dal primo momento così che il lettore possa seguirne le tracce. • Costruisci una trama ben congegnata
La trama può essere più o meno intricata, ma deve essere strutturata in modo tale da depistare inizialmente il lettore, ma poi deve condurlo verso la conclusione logica. • Crea il tuo protagonista
Può essere un detective professionista oppure amatoriale, che si trova a indagare per caso, per necessità o per indole; deve essere assolutamente credibile e non può essere mai il colpevole.
Esercizio: Scrittura creativa
Seguendo le indicazioni suggerite, prova a scrivere un racconto che abbia per titolo: “Una scuola in giallo”. La storia deve contenere i seguenti aspetti: 1. Luogo: i fatti avvengono a scuola 2. Protagonista: un’alunna di scuola secondaria 3. Co-protagonisti: i compagni di classe 4. Caso da risolvere: una professoressa è stata rapita in prossimità della scuola 5. Indagine: l’alunna svolge le indagini e raccoglie indizi in un sopralluogo nei dintorni della scuola. Di chi sospetta? Cosa ha trovato? 6. Svolgimento: cosa succede a un certo punto? 7. Conclusione a sorpresa: chi è il colpevole? Qual è il movente? Dove si trova la professoressa? Chi risolve il caso? Suggerimenti per BES e DSA
Esercizio: Creo e racconto
Fase 1: Osserva l’immagine che ti proponiamo e ispirati per creare il tuo investigatore (descrizione fisica, atteggiamenti, carattere).
Fase 2: Inventa una breve storia che abbia come protagonista il tuo investigatore, inserendo nella narrazione gli oggetti che vedi nell’immagine.
• Depista il lettore
Nei migliori racconti gialli i personaggi possono essere inizialmente tutti sospettati; bisogna insinuare il dubbio nel lettore che il colpevole sia qualcun altro. • Crea l’ambientazione e i personaggi di contorno
Presta molta attenzione agli scenari, al tempo in cui si svolgono le vicende; anche il tempo atmosferico può essere un elemento utile per creare tensione durante la narrazione; ricorda che l’investigatore è sempre circondato da personaggi minori con i quali si relaziona, soprattutto dal classico “aiutante-confidente”. 104
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Percorso III
Mistero e paura
Horror e Mistero
feribile che il narratore sia interno alla storia (ad esempio, il protagonista racconta in prima persona), la descrizione dei luoghi e dei personaggi deve essere molto precisa e dettagliata; durante lo sviluppo è necessario, come già detto, creare una forte tensione e suspense, fino ad arrivare al colpo di scena finale in un epilogo aperto, che non chiarisce i dubbi del lettore, ma ne alimenta altri e resta, per l’appunto, un mistero. Per scrivere un buon racconto di paura o del mistero bisogna seguire delle regole ben definite e, soprattutto, usare un lessico appropriato al genere in questione. Per esempio: Rumori: cigolii, sibili, stridii, sospiri, lamenti, urla, tonfi, fruscii, suoni indefiniti. Sensazioni e reazioni fisiche: freddo, gelo, vento sulla pelle, brividi, tremori, senso di viscido. Colori: rosso (richiama il sangue), nero (buio, lutto).
Stati d’animo: mancamenti, sentirsi raggelare, tremare, impallidire, sbiancare, panico, sentirsi terrorizzati, sconvolti, non riuscire a parlare, batticuore, smarrimento.
La struttura del testo
Elementi di paura e mistero sono già presenti nella letteratura medievale: fantasmi, streghe, luoghi misteriosi sono stati spesso alla base di leggende e racconti ambientati in questo periodo storico. Il primo racconto che inaugura la letteratura gotica è Il castello di Otranto di Horace Walpole (1764) in cui si narra di una misteriosa storia, collegata a una profezia, ambientata durante il Medioevo nella città di Otranto, in Puglia.
Un racconto di paura o del mistero narra una vicenda che si colloca fuori dalla normalità e presenta elementi perturbanti che generano inquietudine. La struttura deve rispettare alcune regole fisse: una situazione iniziale apparentemente tranquilla, l’avvio della vicenda che ha in sé una rottura dell’equilibrio a causa di un elemento imprevedibile o straordinario, lo sviluppo della vicenda che prevede un aumento della tensione attraverso l’uso di tecniche narrative e linguistiche atte a creare suspense, fino ad arrivare alla parte conclusiva che culmina in un colpo di scena. Spesso la conclusione di questi racconti è aperta perché non c’è spiegazione logica o razionale a certi eventi che restano, appunto, misteriosi. Le caratteristiche narrative di cui tener conto sono essenzialmente poche, ma precise: è pre106
Per far scrivere una storia avvincente ai ragazzi, oltre ai suggerimenti sul lessico, è basilare dare dei punti fermi; suggeriamo, perciò, uno schema molto semplice: 1. Prendete spunto da storie già conosciute… e cambiatele. 2. Definite in modo dettagliato il personaggio principale del vostro racconto. 3. Scegliete l’ambientazione per la vostra storia (castelli infestati, case disabitate, cimiteri, antiche ville disabitate). 4. Cominciate ad abbozzare la trama, inserendo degli indizi in modo graduale, senza svelare nulla. 5. Conclusione… senza conclusione! Se c’è un mistero tale deve restare. Il finale deve essere aperto. 6. Rileggere bene, fare le correzioni e le revisioni. La raccolta Mistero e paura è un’antologia di racconti, più o meno noti, scritti da grandi autori, maestri classici del genere gotico: E.A. Poe, Stoker, Shelley, Puskin, e i più moderni Buzzati e King. Sono otto storie che hanno per protagonisti spettri, vampiri, esseri mostruosi reali o immaginari che, allo stesso modo, catturano e portano il lettore in una dimensione parallela. 107
Percorso III
• Il gatto nero di E. A. Poe
• Il mortale immortale di Mary Shelley
• Il fabbricante di bare di Aleksandr Puskin
• La mano dello scorticato di Guy de Maupassant • L’invitato di Dracula di Bram Stoker
• Il trafugatore di salme di R. L. Stevenson
• L’uomo che amava i fiori di Stephen King
Horror e Mistero
Suggerimenti per BES e DSA
Esercizio: Completa e crea
Inserisci all’interno della mappa sottostante i principali elementi strutturali del racconto del mistero e, dopo averla completata, scrivi un breve racconto partendo dall’incipit suggerito: “Quella casa aveva fama di essere maledetta; gli abitanti del piccolo paese giravano alla larga e, se costretti a passare nelle vicinanze, allungavano il passo senza volgere lo sguardo verso quell’edificio…”
• Il mantello di Dino Buzzati
Ogni racconto è corredato da attività ed esercizi di comprensione; sono presenti due Focus di approfondimento, Dalla letteratura gotica all’horror (pag. 124) e Il genere horror (pag. 126), e l’intervista all’illustratrice, Flavia Sorrentino.
Suggerimenti didattici
Esercizio: Osservo e descrivo
Osserva attentamente le immagini proposte, di seguito fai una descrizione dettagliata di ciò che vedi e delle sensazioni che, a tuo parere, ogni immagine vuole trasmettere; spiega, poi, quello che suscita in te la visione dei due disegni.
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Percorso III
Racconti di paura
Horror e Mistero
gotici. La paura attrae, coinvolge; è una reazione biologica, ancestrale, connaturata con gli esseri viventi, che ci protegge dai pericoli reali o percepiti: è innata nell’uomo ed è funzionale alla sua stessa sopravvivenza. Essa viene definita come emozione negativa per le sensazioni spiacevoli che si sperimentano di fronte a uno stimolo che consideriamo pericoloso; allo stesso tempo, però, permette di rendersi conto dei propri limiti e capire come migliorarsi. Per un adolescente l’approccio a questo tipo di narrazione può rappresentare una sorta di iniziazione, un rito di passaggio: dal mondo felice e rassicurante dell’infanzia a quello spaventoso, ma attraente degli adulti. Si diventa “grandi” quando si dimostra di aver superato quelle terribili paure infantili che fino a poco tempo prima non facevano dormire la notte.
La struttura del testo
Molti adolescenti sono attratti dalle storie da brivido o amano i film horror e secondo molti scienziati e studiosi questo sarebbe un modo per esorcizzare le paure stesse che da bambini ci hanno bloccato o spaventato a lungo: sperimentarle per superarle. Non è un caso che questo genere letterario sia così amato dagli adolescenti! Come i protagonisti di questi racconti, i giovani si sentono “mostri” alle prese con i cambiamenti fisici, sessuali e sociali della loro età, che li possono far sentire diversi, al pari delle creature terrificanti che si trasformano, che mutano aspetto: degli ibridi indefiniti. Inoltre, la lettura o la visione di queste storie terrificanti determinano una forte spinta adrenalinica e un’intensa eccitazione che permette di svincolarsi dal piano reale e pensare a possibilità o mondi alternativi. La paura li distrae per un momento da tutte le altre preoccupazioni che li assillano, obbligandoli a reagire nell’attimo presente; una volta superata la reazione di attacco o di fuga, ci si sente sollevati e rassicurati per essere, appunto, al sicuro. La passione per il brivido accomuna tutti gli esseri umani dalla notte dei tempi: basti pensare ai miti dell’antichità, all’inferno dantesco o ai romanzi
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Edgar Allan Poe è certamente uno degli autori più misteriosi e controversi della storia della letteratura internazionale. Si potrebbe pensare che uno scrittore famoso per i suoi racconti “noir” e per la sua vita, segnata da turbamenti e problemi economici, abbia vissuto un’adolescenza come un ragazzo triste, chiuso in se stesso e pauroso, ma ciò è vero solo in parte, perché il giovane scrittore era sì piuttosto irrequieto (soprattutto dal punto di vista sentimentale), ma era anche un atleta impegnato in gare di corsa, boxe e salto in lungo; pare fosse anche un ottimo nuotatore. In seguito, però, il suo vissuto tra disordine e tormenti, e la sua terribile reputazione, unita alle cupe tematiche dei suoi racconti, contribuirono alla creazione del suo stesso mito: quello del poeta maledetto. Il sentimento di inquietudine pervade e caratterizza i contenuti delle cinque storie scelte per il testo Racconti di paura: • La caduta della casa degli Usher • La maschera della morte rossa
• La verità sul caso del signor Valdemar • Il cuore rivelatore • Ligeia
Un viaggio nell’inconscio, tra i turbamenti della coscienza e le sue sfaccettature, tra sogno e realtà. Il fascino senza tempo della scrittura multiforme di un grande maestro è presentato in una veste grafica affascinante e di impatto; la nota introduttiva a cura di Massimiliano Sossella, “Hai mai avuto paura?”, racchiude e anticipa la tematica centrale che accomuna i racconti. 111
Percorso III
Horror e Mistero
Focus di approfondimento: La psicologia (pag. 102)
La psicanalisi e l’ipnosi (pag. 104)
L’eredità di E.A. Poe (pag. 106)
Alla fine anche gli occhi del principe Prospero caddero su questa immagine spettrale, che con movimenti lenti e solenni, come per sostenere meglio il ruolo, si aggirava tra i danzatori. Lo si vide contrarsi in un lungo brivido, forse di terrore, forse di disgusto. Ma subito dopo la sua fronte arrossì di collera.
Intervista con l’illustratore, Daniele Fabbri (pag. 101)
– Chi osa? – domandò con voce rauca ai cortigiani che lo attorniavano – chi osa insultarci con questa provocazione sacrilega? Prendetelo e smascheratelo, così sapremo chi impiccheremo all’alba ai merli1 del nostro castello!
Espansioni online e file audio mp3, utile supporto per alunni BES e DSA.
Il principe Prospero si trovava nella stanza turchina, quella all’estremità est, circondato da un gruppo di cortigiani, quando gridò queste frasi. Rimbombarono forti e chiare per tutte le sette stanze perché la sua voce era quella di un uomo vigoroso e robusto, e a un cenno della sua mano la musica si era ammutolita.
Dossier: Incontro immaginario con l’autore (pag.97)
Percorsi di lettura, con esercizi ispirati alla metodologia Invalsi (da pag. 112 a 123).
Suggerimenti didattici Esercizio 1
Leggi con attenzione il brano proposto, tratto dal racconto La maschera della Morte Rossa e sottolinea gli elementi descrittivi di colore; di seguito scrivi quali sono i colori predominanti e perché, a tuo parere, sono così efficaci. Poi rispondi alle domande.
Ma nelle altre camere affollate il cuore della vita pulsava febbrilmente. La festa proseguì turbinosa finché dall’orologio incominciarono a risuonare i primi rintocchi della mezzanotte. Come sempre la musica cessò, le evoluzioni dei ballerini si congelarono e tutto si arrestò con un brivido. Questa volta però la pendola stava suonando ben dodici colpi: un tempo di sospensione più lungo che diede spazio ai pensieri più inquietanti fra la folla dei gaudenti. Per lo stesso motivo, prima che gli ultimi echi dell’ultimo rintocco si perdessero nel silenzio, più d’uno tra la folla ebbe modo di notare la presenza di una figura mascherata che sino a quel momento non aveva attirato l’attenzione di nessuno. La voce di questa nuova presenza si diffuse rapidamente tra cortigiani, prima in un sussurro, un fremito di disapprovazione e di sorpresa... poi in un mormorio di spavento, di orrore, di disgusto.
In mezzo a una folla di fantasmi come quella, un’apparizione più normale non avrebbe suscitato tanto scompiglio: quella notte la fantasia più oltraggiosa e lasciva non aveva avuto limiti. Ma la figura in questione aveva superato in crudeltà fantastica persino l’immensa stravaganza del principe. Anche i cuori degli esseri più cinici hanno corde che non possono essere toccate senza che vibrino di emozione. Anche per gli esseri più perduti, per i quali la vita e la morte sono entrambi motivo di risate, ci sono cose di cui non è possibile prendersi gioco. Tutti insomma sentivano ormai che nel costume e nel portamento dello straniero non c’erano né spirito né decenza. La figura era alta e scarna, avvolta da capo a piedi in un sudario funebre. La maschera che ne nascondeva il viso era talmente simile al viso irrigidito di un cadavere che anche l’occhio più attento avrebbe stentato a scoprire l’inganno. Eppure questo avrebbe anche potuto essere sopportato, se non approvato, dai gaudenti forsennati che si aggiravano per quelle sale. Ma il travestimento aveva spinto la sua sfrontatezza oltre ogni limite, fino ad assumere le sembianze della Morte Rossa: le sue vesti erano intrise di sangue e la sua faccia era spruzzata dell’orrore scarlatto. 112
Non appena ebbe parlato, il gruppo di cortigiani pallidi che gli stavano attorno si mosse in direzione dell’intruso, che in quel momento si trovava vicino a loro e con passo solenne e deciso si avvicinava ancor di più al principe. Ma nessuno osò stendere una mano per afferrare la maschera, per via del terrore misterioso che il suo aspetto aveva ispirato a tutti i presenti. Così lo sconosciuto poté passare a un metro di distanza dal principe senza che nessuno lo trattenesse, e mentre la folla istintivamente si ritraeva dal centro delle stanze verso le pareti, la maschera proseguì indisturbata nel proprio cammino a passo maestoso, attraverso la stanza turchina fino a quella purpurea, dalla purpurea alla verde, dalla verde all’arancione e poi alla bianca, e da questa arrivò fino alla stanza violetta, quando finalmente la folla si mosse in modo deciso per fermarla. A quel punto il principe Prospero, accecato dalla collera e dalla vergogna per la propria momentanea vigliaccheria, si precipitò di corsa attraverso le sei stanze. Nessuno lo seguì perché un terrore mortale aveva raggelato tutti i presenti. Sventolava alta sulla testa una spada sguainata e si era avvicinato, rapido e furioso, a pochissimi passi dalla figura in cammino quando questa, arrivata all’estremità della stanza di velluto nero, si voltò bruscamente e affrontò il suo inseguitore. Si sentì un grido lacerante, la spada precipitò sfavillante sul nero del tappeto seguita, un attimo dopo, dal corpo morto del principe Prospero. Allora un gruppo di gaudenti, con il coraggio della disperazione, si precipitò nella stanza nera e afferrò lo sconosciuto, che stava eretto e immobile nell’ombra della pendola d’ebano. Ma un gemito di orrore indicibile uscì dai loro petti quando si accorsero che le vesti funerarie e la maschera cadaverica che avevano stretto con tanta violenza non contenevano assolutamente nulla. E allora tutti capirono: era la Morte Rossa. Era arrivata come un ladro nella notte. Caddero uno a uno nelle sale, ora inondate di sangue, e ognuno morì nella postura disperata in cui era caduto. E la vita della pendola d’ebano si estinse con quella dell’ultimo dei gaudenti. E le fiamme dei tripodi si spensero. E l’Oscurità, la Decomposizione e la Morte Rossa regnarono indisturbate su tutto.
Merli: parti terminanti di mura o torri dei castelli.
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Percorso III
1. Quali sono le sensazioni dominanti?
2. Qual è la sensazione che ha prevalso in te durante la lettura? Perché? 3. Quale descrizione ha attirato la tua attenzione? 4. Cosa simboleggia la pendola d’ebano? Esercizio 2: Lavoro di gruppo
L’Urlo di E. Munch
Questo dipinto può vantare un successo universale poiché nessun altro artista ha saputo incarnare in una sola immagine il dramma esistenziale dell’uomo moderno: un essere umano totalmente sfigurato, con lineamenti scarnificati, come se fosse un teschio. Fate delle ricerche approfondite sull’autore e sulla genesi del dipinto e, con l’aiuto dell’insegnante di Arte e di Lettere, preparate una presentazione con delle slides o con dei cartelloni da illustrare alla classe. 114
Horror e Mistero
Suggerimenti per BES e DSA
Esercizio 1: Paure e fobie
Spesso le paure che abbiamo avuto da bambini rimangono nascoste dentro di noi per riemergere in modo inaspettato quando siamo adulti. Talvolta le paure diventano fobie. Che cos’è una fobia? Cosa ti spaventa realmente? Quali sono le paure razionali e, soprattutto, quelle irrazionali che non riesci a superare? Dopo aver fatto un’accurata ricerca sulle fobie più frequenti tra adolescenti, scrivi un breve testo personale.
Esercizio 2: L’urlo di Munch
Dopo aver fatto un confronto con il dipinto originale, scegli le tinte che meglio rappresentano il tuo modo di essere o il tuo stato d’animo e colora in tutte le sue parti il disegno in bianco e nero, motivando in seguito la tua scelta.
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Percorso III
Storie di fantasmi per il dopocena
Horror e Mistero
Durante la notte della vigilia di Natale, giorno preferito dagli spettri per andarsene a zonzo tra i vivi, un ragazzo ospite dello zio John ascolta la narrazione di alcune storie che hanno per protagonisti fantasmi inquieti e apparizioni, raccontate dagli ospiti dello zio. Le immagini che emergono sono quelle di fantasmi insoliti e buffi, a tratti spassosi, che prima della loro “sfilata della vigilia di Natale” tirano fuori i vecchi lenzuoli per sbatterli, rammendarli o fargli prendere aria. Al termine della serata, quando il ragazzo andrà a dormire, si ritroverà in camera un fantasma col quale stringerà amicizia. La storia in fondo è sempre quella: quando gli uomini si riuniscono amano raccontarsi storie, ancora meglio se sono misteriose, davanti a un buon bicchiere. Si tratta di un’opera strutturata a cornice: c’è una situazione di partenza e, oltre a questa, c’è la “cornice” nella quale il narratore e i personaggi vengono presentati e, successivamente, uno alla volta raccontano la loro storia. L’autore utilizza spesso la tecnica della digressione, ovvero mentre il lettore sta seguendo il susseguirsi dei fatti, viene interrotto bruscamente da divagazioni che servono per smorzare la paura e far divertire. Il testo inserito nella collana LeggerMENTE è quello integrale, corredato da note esplicative, con espansioni online. È così suddiviso:
La struttura del testo
È, immancabilmente, una delle notti più tetre per uscire - fredda, fangosa e piovosa. E oltre tutto, a Natale, ognuno ha già il suo bel da fare a sopportare una casa piena di parenti, senza bisogno che ci si mettano pure gli spettri di quelli defunti a ciondolar in giro, ne sono più che certo! Perché non leggere un bel racconto di fantasmi prima di andare a dormire? Seduti sul divano, davanti al camino, in una gelida serata d’inverno mentre sorseggiamo un punch caldo, entriamo nell’atmosfera “spettrale” e divertente che l’autore ha creato per coinvolgere il lettore. Jerome Klapka Jerome ha usato il suo finissimo sense of humor per i cinque racconti presenti in questo romanzo dove il sottile umorismo inglese emerge in modo gradevole e intelligente. Più che fantasmi spaventosi, quelli di Jerome ispirano curiosità e simpatia: sono pasticcioni e cattivelli, se non dispettosi. In un quadro colorato di suggestioni, racconti avvincenti, imprese goliardiche ma anche spaventose e macabre, grazie a un tipo di lettura veloce e comprensibile, l’autore mette in scena personaggi e situazioni che attirano l’attenzione del lettore fino alla fine. 116
• Preliminari
• Come ci ritrovammo a raccontare storie di fantasmi • Johnson ed Emily. Storia di Teddy Biffles • Intermezzo. Storia del Dottore
• Il Mulino infestato. Storia di Mister Coombes • Intermezzo. Storia del Curato
• Il Fantasma della camera azzurra. Storia di mio zio • Una spiegazione personale • La mia storia
Dossier: Incontro immaginario con l’autore (pag. 48)
Intervista alle illustratrici, Laura Re, Annalisa Leoni (pag. 50)
Percorsi di lettura, attività di comprensione inerenti a ogni racconto, ispirate alla tipologia Invalsi (pag. 51-62) Caffè letterario con esercizi e spunti di critica (pag. 63)
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Percorso III
Suggerimenti didattici
Esercizio: Scrivo e descrivo
Partendo dall’incipit seguente, scrivi un racconto buffo, prendendo spunto dalle storie di Jerome: “Mi svegliai di soprassalto: un rumore metallico proveniva dalla soffitta. Qualcuno stava camminando sulla mia testa, trascinando i piedi… ma quel rumore cos’era?” Suggerimenti per BES e DSA
Scrivi un breve racconto, che abbia per protagonisti tre fantasmi: uno giocherellone, uno perfido e l’altro timido; l’ambientazione è la Casa degli Spettri, durante la notte di Halloween. Infine rappresenta i tre fantasmi e la casa infestata.
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PERCORSO XII
ANTOLOGIE
Una raccolta antologica di scritti di vari autori o di scritti di un singolo autore è comunemente designata con un termine derivante dal greco: silloge, che vuol dire “raccogliere insieme”. In epoca medievale questo termine era generalmente impiegato per indicare una raccolta manoscritta di testi poetici di vari autori. Colui che si occupava di pianificare e organizzare la struttura della raccolta antologica era il cosiddetto compilatore, il quale procedeva anche a coordinare il lavoro degli amanuensi o copisti. Questi ultimi, nello stilare a mano la raccolta antologica, avevano la consuetudine di occultare i nomi dei vari autori degli scritti poetici, giacché in epoca medievale era opinione diffusa che l’opera fosse res nullius, vale a dire “cosa di nessuno”. Successivamente, tra il IX e XI secolo, lo stesso termine fu esteso anche a raccolte antologiche di scritti in prosa, specialmente di argomento scientifico, allorché si ebbe uno sviluppo ante litteram del moderno enciclopedismo, che si tradusse nella stesura di grandi raccolte universali del sapere. Una raccolta piuttosto significativa in tal senso è la Geoponica, che compendia tutte le conoscenze dell’epoca in materia di agricoltura, e che viene comunemente attribuita all’imperatore Costantino VII di Macedonia. 309
Percorso XII
Le antologie sono strumenti essenziali per la conservazione e la conoscenza dei testi; dopo la diffusione della stampa queste raccolte hanno svolto il compito di offrire, in uno spazio ristretto, una scelta significativa di generi diversi e di varie opere. Nel Cinquecento le raccolte poetiche o liriche ebbero molta fortuna, anche perché il solo fatto di essere segnalato in un’antologia per l’autore era segno di distinzione. In molti casi le antologie sono servite come punto di riferimento per la ricostruzione fedele di un periodo storico e per una migliore interpretazione di forme e generi letterari.
Antologie
Il filo di Arianna
Con il termine antologia si vuole indicare, quindi, una selezione di opere significative di un artista o riguardanti una tematica specifica e, a tal riguardo, la collana LeggerMENTE ha scelto di presentare quattro testi: Il filo di Arianna, La rosa rossa, Carta da lettere e Favole di ieri, di oggi, di sempre.
Il filo rosso che lega i testi narrativi presenti in questa raccolta è il fatto che ad averli scritti siano state delle donne, delle scrittrici che hanno saputo dare vita, attraverso le parole, ai sogni, alle speranze, alle delusioni, ai dolori cogliendo in modo speciale e unico il senso dell’esistenza e il mistero della vita: Lia Levi - Una bambina e basta Jane Austen - Emma Harper Lee - Il buio oltre la siepe Selma Lagerlof - Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson Dacia Maraini - Orlov Karen Blixen - La mia Africa Susanna Tamaro -Va’ dove ti porta Katherine Mansfield - Lezione di il cuore canto Banana Yoshimoto - Kitchen Elsa Morante - L’isola di Arturo Michela Murgia - Accabadora Focus di approfondimento: I Nobel per la letteratura femminile (pag. 137) Una intellettuale scomoda: Ipazia di Alessandria (pag. 140) Una poetessa infelice: Gaspara Stampa (pag. 141) Dossier: Intervista all’illustratrice, Ottavia Bruno (pag. 143) Percorsi di lettura - Attività di analisi e comprensione ispirate alla tipologia Invalsi (da pag. 144 a pag. 159). 310
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Percorso XII
La rosa rossa
I quindici racconti presenti in questo testo sono di autori appartenenti a epoche diverse, ma hanno in comune lo scopo della scrittura stessa: narrare esperienze personali, pur avendole vissute in periodi e realtà differenti, per raccontare una parte di sé, proiettandola in mondi lontani o fantastici, oppure in una realtà immaginaria sconfinata. Valeria Perrella - Quello che non Dino Buzzati - Il colombre ricordo più Grazia Deledda - Dono di Natale Niccolò Ammaniti - Rane e girini James Joyce - Eveline Marco Lodoli - Il mister Italo Svevo - La madre Stefano Benni - Una rosa rossa Karel Capek - Francobolli che Italo Calvino - Un pomeriggio, passione Adamo Oscar Wilde - Il principe felice Isaac Azimov - Soddisfazione Edgar Allan Poe - Berenice garantita Anton Cechov - Villeggianti Natalia Ginzburg - Sandra Dossier: intervista all’illustratrice, Laura Re (pag. 136) Focus di approfondimento: Il genere racconto (pag. 137) Percorsi di lettura - Attività di analisi e comprensione presenti alla fine di ogni lettura. 312
Antologie
Carte da lettera
Una lettera, nel momento in cui viene infilata nella busta, finisce di essere di chi l’ha scritta e diventa di chi la riceverà: nell’era della comunicazione in tempo reale, attraverso messaggini o audio vocali, una lettera scritta a mano suscita emozioni contrastanti negli adulti, tra ricordi malinconici e sentimenti quasi dimenticati, e curiosità negli adolescenti. La lettera rappresenta l’attesa, la sorpresa, è come la gioia incontrollabile che si avverte quando si rivede un amico dopo molto tempo e lo si abbraccia forte; è la testimonianza di ciò che è stato e che è ancora lì, scritto su quel foglio. Questo volume è diviso in due parti: la prima contiene le lettere che Antonio Gramsci scrisse ai figli dal carcere di Turi, dando loro consigli paterni sulle esperienze di vita quotidiane. La seconda parte è una raccolta di lettere di personaggi famosi che ci hanno lasciato una testimonianza della loro vita affettiva. Sezione I - Lettere di Antonio Gramsci ai figli La crescita dei figli Gli animali 313
Percorso XII
Antologie
La scuola
Favole di ieri, di oggi, di sempre
Giochi e regali Letture consigliate e letture sconsigliate
Focus di approfondimento: Gramsci e la scuola (pag. 72) Gramsci nel cinema (pag. 74) Sezione II - Lettere a familiari Franz Kafka. Lettera al padre Vincent Van Gogh. Lettere al fratello Theo Natalia Ginzburg. Caro Michele Susanna Tamaro (da Va’ dove ti porta il cuore) Sezione III - Lettere speciali Lettere dal fronte Lettere dei condannati a morte della Resistenza Tiziano Terzani. Lettere contro la guerra Don Lorenzo Milani. Lettera a una professoressa Oriana Fallaci. (da Lettera a un bambino mai nato) Umberto Eco. Lettera al nipote Dossier: Intervista all’illustratrice, Chiara Fedele (pag. 119) La lettera come tipologia testuale (pag. 120) Professioni di ieri e di oggi - Il pubblico scrivano (pag. 124) La lettera nelle canzoni (pag. 126)
Percorsi di lettura - Attività ispirate alla tipologia Invalsi - in chiusura di ogni sezione.
La favola è la prima forma di narrazione che apprendono i bambini: rappresenta una didattica emozionale, quella narrazione che ci aiuta da piccoli a pensare, a identificarci con l’altro e a conoscere la differenza tra bene e male per essere, poi, in grado di scegliere. E’ stata da sempre un potente strumento educativo e un prezioso aiuto didattico per i più piccoli. Questo volume contiene molte tra le favole classiche più conosciute: da Esopo a Fedro a La Fontaine. Sono state inserite anche favole provenienti dall’Asia e dall’Africa, perché le favole appartengono a tutti i bambini del mondo; di alcune di esse è stata proposta una versione teatralizzata, pronta per essere letta e recitata in classe. Trilussa La favola più breve e la più lunga Esopo La lepre e la tartaruga La cornacchia e la brocca Il serpente e la lima Il leone e il topolino La gallina dalle uova d’oro
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Percorso XII
Antologie
La volpe Codarossa e la cicogna Alalieve
Vietnam - Il drago e la perla
Il topo di campagna e il topo di città
Fedro La donnola e i topi Il cervo alla fonte Il lupo e l’agnello La cicala e la civetta La mosca e il mulo Il nibbio e le colombe Il lupo e il cane (teatralizzata) La Fontaine Il congresso dei topi
L’ostrica e i litiganti (teatralizzata) La volpe e il caprone (teatralizzata)
Leonardo da Vinci I gufi e la lepre (teatralizzata)
Il falcone e l’anatra (teatralizzata)
Il calore del cuore Il granchio Favole in rima La volpe e l’uva
Il corvo e la volpe
La cicala e la formica
Pari dignità
Favole dal mondo Etiopia - Un serpente generoso
Senegal e Sudan - Il talismano dello scoiattolo Zaire - L’ape e il serpente (teatralizzata)
Rwanda - Un magico animaletto dalla lunga coda
Thailandia - La volpe e la roccia
Filippine - Il falco, la gallina e il gallo
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Cambogia - Il taglialegna e il re dei topi
Percorsi di lettura - Attività didattiche ispirate alla tipologia Invalsi (pag. 92) Dossier: Intervista all’illustratrice, Carla Manea, (pag. 102) Focus di approfondimento: Animali amici (pag. 103) Che versi ragazzi! (pag. 106) Teatro a scuola? Che idea! (pag. 109)
Suggerimenti didattici
Leggere: dalle figure retoriche alla poesia Il linguaggio comune è pieno di figure retoriche, principalmente di metafore; si pensi alle seguenti: “collo di bottiglia”, “i denti della sega”, “il dorso della montagna”, nelle quali degli oggetti sono stati paragonati rispettivamente a una testa, a una mascella o a un corpo umano. Letteralmente metafora vuol dire trasferimento (dal greco): questo trasferimento avviene grazie a un collegamento fra due immagini che hanno qualcosa in comune, un ponte. Chi inventa similitudini o metafore, sia in prosa che in poesia, è come se costruisse un ponte che collega aspetti differenti della realtà in modo che nella mente del lettore si formi un’immagine in modo rapido. Mentre la similitudine è un confronto, un paragone esplicito tra due termini, la metafora è un paragone abbreviato o nascosto: es. I capelli di Laura brillavano come oro al sole (similitudine). L’oro dei capelli di Laura brillava al sole (metafora). Un tipo particolare di similitudine e metafora è la personificazione che consiste nell’attribuire a un essere inanimato (un oggetto, una macchina, un fiume…) le caratteristiche e i comportamenti propri degli esseri umani: es. La mia auto non ce la fa più. Il vento insinuava le sue dita tra le foglie. Tra le altre figure retoriche, piuttosto comuni, possiamo trovare l’onomatopea, cioè una parola che riproduce un suono, tipica del linguaggio infantile o dei fumetti (bau-bau, bang, smack, splash…); tuttavia vi sono stati dei poeti, come Pascoli, che hanno usato di frequente le onomatopee nei loro versi per ricostruire un mondo di sensazioni legate all’infanzia. Per ottenere un effetto sonoro spesso vengono usate anche le allitterazioni, 317
Percorso XII
ossia la ripetizione di un suono all’inizio o all’interno della parola stessa o in quelle successive; si succedono consonanti, vocali o sillabe uguali per creare l’effetto sonoro: es. Il tuono rimbombò, rimbalzò e rotolò cupo (Giovanni Pascoli); il succedersi di vocali dal suono cupo come la “o” e la “u” servono per riprodurre il diffondersi del tuono nella valle. Schiocchi di merli, fruscii di serpi, verso scritto da Eugenio Montale in Meriggiare pallido e assorto, contiene invece la presenza di “s”, di “c” oppure di “r” che devono ricreare il rumore che lo strisciare delle serpi fa tra gli sterpi del giardino. La ripetizione continua di una parola o di una parte di essa è detta, invece, anafora o iterazione. Nella poesia Pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio, la ripetizione costante e prolungata del verbo “piove” serve per dare al lettore l’idea del continuo cadere delle gocce di pioggia: es. Piove dalle nuvole sparse piove sulle tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti piove sui mirti divini… Frequenti sono le gradazioni o climax, in crescendo o in calando: consistono nel disporre in un testo una successione di parole con un significato progressivamente più intenso o meno intenso e servono a dare ritmo alla narrazione o alla descrizione: es. Incominciò a gocciolare piano, lentamente i goccioloni si trasformarono in una pioggia fitta, l’acqua prese a scrosciare sempre più forte, dopo mezz’ora scendeva come un torrente dalla tettoia (crescendo). La sinestesia, molto usata nella prosa e nella poesia moderna, apparentemente sembra illogica; permette in realtà di descrivere molto efficacemente certe situazioni associando parole appartenenti a sfere sensoriali diverse: es. Matilde si chiuse in un gelido silenzio (tatto + udito). Quel vestito aveva colori chiassosi (vista + udito). La casa era illuminata da una luce calda (vista + tatto). Molto usata è anche la metonimia con la quale si sostituisce un termine con un altro che ha una forte relazione con esso: es. Marco adora i fiocchi d’avena, ne ha mangiati un’intera scatola (contenitore al posto del contenuto: Marco non ha mangiato il cartone, ma ciò che vi era dentro). 318
Antologie
Quel riccone ha acquistato un Van Gogh! (autore al posto dell’opera). La sineddoche ha una funzione molto simile alla metonimia, allarga o restringe il significato di una parola: es. Non ho un tetto sopra la testa (una parte al posto del tutto: il tetto indica la casa). Il cane è il miglior amico dell’uomo (singolare al posto del plurale: il cane indica tutti i cani). Non ti dimenticare degli amici! (il plurale per il singolare: ci si riferisce a un amico in particolare). Nell’ossimoro si accostano parole di significato contrario apparentemente senza una logica, ma con una forte valenza di significato: es. Nella stanza calò un silenzio assordante. Dalla finestra del castello entrò una luce oscura. Esercizio di consolidamento Le figure retoriche servono a esprimersi in modo più efficace, a far comprendere meglio i nostri sentimenti e ciò che pensiamo; ma costruire similitudini o metafore è un’abilità che richiede un lungo allenamento, un notevole spirito di osservazione e una buona proprietà lessicale. Per iniziare prova a descrivere le nuvole: cambiano continuamente e hanno contorni indefiniti. In una ventosa e temporalesca giornata di autunno, descrivo il cielo e le nuvole usando tre similitudini e tre metafore all’interno di un testo narrativo Es. Il cielo era come un mare in burrasca…continua tu!
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Regole guida per l’analisi e la comprensione di un testo antologico Leggi attentamente, più di una volta, il testo scritto La prima volta cerca di capire il significato globale del testo, tralasciando le parole che non conosci La seconda volta cerca il significato delle parole che non conosci Rileggi nuovamente il testo per vedere se la tua comprensione globale è cambiata Rispondi alle richieste dei test di verifica
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I GRANDI CLASSICI G. Boccaccio Decameron Amori, duelli, magie. L’epica medievale a cura di A. Cristofori M. Shelley Frankenstein B. Stoker Dracula A. Mazzaferro La storia di Odisseo F. H. Burnett Il giardino segreto M. Maggi Enea D. Alighieri La Divina Commedia A. Manzoni I Promessi Sposi M. de Cervantes Don Chisciotte W. Shakespeare Tragedie e commedie E. Salgari Sandokan J. London Il richiamo della foresta J. Verne Ventimila leghe sotto i mari M. Twain Le avventure di Tom Sawyer A. de Saint-Exupéry Il piccolo principe L. Pirandello Novelle scelte L’ira di Achille a cura di M. Maggi R.L. Stevenson L’isola del tesoro Vamba Il giornalino di Gian Burrasca G. Verga I Malavoglia L. Ariosto Orlando furioso F. Sarcuno Mitica Grecia C. Goldoni Pazzi per le vacanze Boccaccio e altri autori Novelle comiche e di beffa A. Dumas Robin Hood F. Molnár I ragazzi della via Pál Il diario di Anna Frank a cura di M. Maggi Le Metamorfosi a cura di M. Giuliani RACCONTI D’AUTORE Favole di ieri, di oggi, di sempre a cura di M. Maggi E.A. Poe Racconti di paura C. Dickens Canto di Natale R.L. Stevenson Dr Jekyll e Mr Hyde G. Verga Rosso Malpelo J.K. Jerome Storie di fantasmi per il dopocena O. Wilde Il fantasma di Canterville A.C. Doyle Le avventure di Sherlock Holmes La rosa rossa a cura di M. Giuliani Mistero e paura a cura di M.C. Sampaolesi Il filo di Arianna a cura di M. Giuliani
ORA E POI La Seconda Guerra Mondiale a cura di M.C. Sampaolesi Carte da lettera a cura di V. M. Nicolosi R. Melchiorre Sulle tracce di Gandhi F. Piccini, S. Savini Sotto il segno della bilancia G. Di Vita Onde - Uomini in viaggio G. Di Vita Alya e Dirar G. Di Vita Il Muro M. Maggi Quando si aprirono le porte M. Maggi E il vento si fermò ad Auschwitz E. Colonnesi, S. Galligani Storia di Zhang E. Colonnesi, S. Galligani Viaggio a Kabul C. Scarpelli Il bullo innamorato F. Sarcuno Il diario di Edo R. Melchiorre Madiba M. Papeschi Sulle tracce della Grande Guerra A. di Prisco Il poeta favoloso M. Strianese Il domatore di libri M. Giannattasio Trappola nella rete R. Melchiorre Il ragazzo di Capaci C. Scarpelli Mi piace R. Melchiorre Il diario segreto di Leonardo da Vinci M. Giannattasio Chi vuol esser lieto, sia R. Melchiorre Il bosco di Sofia M. Castagna Grosso guaio a Cinecittà World P. Palliccia, E. Cordioli, D. Conati Petrarca. Il poeta incoronato NON SOLO LETTERE M. Carpineti Un occhio nello spazio A. Cristofori Viva Verdi P. Ercolini Il valzer del bosco M. Papeschi, S. Azzolari 1848 L. Corvatta Una missione speciale A. Sòcrati L’uovo cosmico ATTUALMENTE G. Di Vita Costituzione e legalità. La convivenza civile come arricchimento e libertà V. Giuliani E tu? Percorsi di cittadinanza attiva per comprendere il nostro tempo S. Lisi, C. Piccinini, F. Senigagliesi Sguardo sul mondo. Problematiche di attualità e spunti di riflessione R. Melchiorre Storie di oggi. L’attualità raccontata ai ragazzi L. Pagliari Cyberbullismo. Le storie vere di chi lo ha sconfitto