Il corsaro nero

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Laura Novello

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Classici Classici

Laura Novello

Il cavaliere Emilio di Roccanera è diventato corsaro per vendicare il fratello ucciso a tradimento da Wan Guld, governatore di Maracaybo. Tra abbordaggi, assalti a città fortificate e inseguimenti, la storia di un uomo che sfida il destino avverso in nome dell’onore e della fedeltà ai propri ideali. Il Corsaro Nero insegue la vendetta, ma molte altre cose entreranno nella sua vita: avventura, amicizia e… l’amore per la bellissima e misteriosa Honorata. La rivisitazione del romanzo di Emilio Salgari con un linguaggio più vicino ai ragazzi di oggi, mantenendo lo spirito di avventura e meraviglia che pervade il capolavoro originale.

ISBN 978-88-468-3465-2

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7,00

LAURA NOVELLO IL CORSARO NERO

Il Corsaro Nero


indice cap.1 • I filibustieri della Tortuga cap.2 • Una spedizione coraggiosa cap.3 • Nella casa del notaio cap.4 • Una terribile vendetta cap.5 • La duchessa fiamminga cap.6 • L’uragano cap.7 • Alla Tortuga cap.8 • L’assalto di Maracaybo cap.9 • Nella savana tremante cap.10 • Gli Arawaki cap.11 • La caravella spagnola cap.12 • La presa di Gibraltar cap.13 • Il giuramento del Corsaro Nero

Il mondo dei pirati

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Capitolo 1

I FILIBUSTIERI DELLA TORTUGA Un’ombra gigantesca spiccava sull’azzurro cupo dell’orizzonte, sotto lo scintillio delle stelle. Come la videro, i due uomini nella barca rabbrividirono, quasi si trattasse di un fantasma. Smisero di remare e attesero, chiedendosi se quel vascello fosse amico o nemico. Non temevano la morte, né la tortura, ed erano pronti a sfidare il destino. Si chiamavano Carmaux e Wan Stiller ed erano gli unici sopravvissuti dell’equipaggio del valoroso Corsaro Rosso. Avevano i lineamenti spigolosi e le barbe incolte e sporche. Portavano due ampi cappelli di feltro malridotti e bucati in vari punti, camicie logore, strette in vita da fasce rosse che sostenevano due

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Capitolo 1

robuste pistole, pantaloni corti strappati che lasciavano vedere le gambe incrostate di fango. Non appena ebbero riconosciuto la nave corsara, capirono di essere salvi. «Il Corsaro Nero!» disse Carmaux. «Tuoni d’Amburgo!» esclamò Wan Stiller. «È proprio lui». Il vascello, che portava il nome di Folgore, si fermò per farli salire. Era un veliero veloce con alberi alti e vele ampie per cogliere anche le brezze più leggere, la carena stretta, la prua e la poppa altissime. Ma, soprattutto, era armato in modo formidabile. Aveva ben dodici cannoni sui fianchi e due sul ponte.


Carmaux e Wan Stiller, per impedire che la barca andasse alla deriva, la legarono alla Folgore con una fune, poi salirono a grande velocità per una scala di corda. Un marinaio puntò contro di loro una lanterna, mentre altri due li tenevano sotto tiro con il fucile. Intanto, il comandante della nave si avvicinava con passo spedito e con la mano posata sul calcio della pistola. Era vestito completamente di nero, nera la casacca, i pizzi della camicia, i calzoni di seta, gli stivali altissimi e il cappello di feltro con la piuma che gli scendeva fino sulle spalle. Il suo viso pallido era contornato da una corta barba nera.

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Capitolo 3

che come prigionieri, in attesa che calasse il buio e ci fossero le condizioni per fuggire dall’apertura sul tetto creata da Moko. La situazione precipitò verso sera, quando gli spagnoli iniziarono a mitragliare la casa. Le pallottole entravano dalle finestre e andavano a conficcarsi dovunque. Fu allora che il Corsaro ordinò di accendere la miccia e di salire sul tetto insieme ai prigionieri. Il notaio era preoccupatissimo, più per la perdita dei propri beni e della casa, che della sua vita. Il Conte di Lerma, suo nipote, il servo, il notaio, Carmaux, Wan Stiller, Moko e il Corsaro Nero, in fila indiana, corsero da un tetto all’altro per allontanarsi sempre più dalla casa del notaio. L’esplosione fu terribile: un grande

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Capitolo 5

Era alta e snella, aveva la carnagione delicata, tra il bianco e il roseo, i capelli biondi con riflessi d’argento, raccolti in una lunga treccia, e occhi che sembravano mandare lampi di acciaio brunito. Indossava un vestito di seta azzurra con un grande collare di pizzo e il suo collo sottile era adorno di parecchi giri di grosse perle. Era accompagnata da due ragazze dalla pelle ambrata, le sue cameriere. «Che cosa è accaduto qui?» chiese al Corsaro con fare innocente. «Una battaglia tremenda, finita male per gli spagnoli». «Voi chi siete?» «Un gentiluomo d’Oltremare, il Cavaliere Emilio di Roccanera, Signore di Valpenta e di Ventimiglia, ma qui conosciuto con un nome ben diverso». «Quale?» «Io sono il Corsaro Nero». La ragazza impallidì improvvisamente per la paura, lo conosceva di nome e di fama. «Non avete nulla da temere, signora, non vi sarà fatto alcun male, siete sotto la mia protezione. Secondo le leggi della filibusteria, vi condurrò alla Tortuga dove rimarrete finché i vostri

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La duchessa fiamminga

parenti non avranno pagato il riscatto. Come vi chiamate?» «Il mio nome è Honorata Willerman, duchessa di Weltendrem». «Bene, signora. Vi consiglio ora di ritirarvi mentre noi ripuliremo il ponte della nave e onoreremo i morti. Questa sera, però, vi aspetto a cena sul mio vascello». Honorata ringraziò e tornò nei suoi appartamenti, mentre il Corsaro rimase a guardarla con ammirazione finché non fu scomparsa dalla sua vista.


Bartolomeo scosse la testa. «Credo sia la richiesta di una tregua per parlare». Poco dopo, infatti, si fece avanti lo sciamano della tribù, seguito da due suonatori di flauto. Lo si riconosceva facilmente dal ricco diadema ornato di piume colorate che portava sulla testa e dagli ornamenti di cui era ricoperto: collane di conchiglie, anelli di spine di pesce, braccialetti d’osso, di artigli e di denti di giaguaro e di coguaro, monili d’oro massiccio. Gli altri due indiani indossavano un semplice gonnellino e portavano a tracolla archi di legno.



IL MONDO DEI PIRATI PIRATI La parola pirata deriva dal greco pyra che significa frode, inganno. I pirati erano i banditi del mare, che attaccavano le navi commerciali per saccheggiarle e impadronirsi del carico, soprattutto denaro e oggetti preziosi in oro e argento. I pirati attaccavano spesso anche città e villaggi costieri. La pirateria si diffuse in Grecia circa 2700 anni fa, ma il periodo d’oro dei pirati si sviluppò dopo la scoperta dell’America e si affermò soprattutto tra il 1500 e il 1700.

CORSARI Erano pirati che attaccavano le navi per ordine di un governo. Tramite una ’patente o lettera di corsa’ emanata dal loro sovrano, erano autorizzati ad assalire e saccheggiare le navi delle nazioni nemiche, ricevendo in cambio una parte del bottino. Tra i corsari più celebri vi furono gli inglesi Francis Drake e Henry Morgan.

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