Il furioso Achille

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Gianluca Agnello

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Classici Classici

Gianluca Agnello

L’Iliade riscritta per i ragazzi racconta l’epilogo della grande guerra tra Greci e Troiani in cui gli dèi giocano una parte importante favorendo gli uni o gli altri secondo il loro capriccio. La guerra è però solo lo sfondo all’ira di Achille che, offeso da Agamennone, decide di lasciare il campo di battaglia. La sua decisione causa gravi perdite ai Greci. Riusciranno Agamennone o il fato a far tornare Achille a combattere per portare l’esercito greco alla vittoria? Il furioso Achille racconta di come una lite causata da un futile motivo possa portare a conseguenze irreparabili. Il racconto offre quindi spunti di riflessione sul rapporto tra noi e gli altri.

ISBN 978-88-468-3467-6

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7,00

GIANLUCA AGNELLO IL FURIOSO ACHILLE

Il furioso Achille

IL FURIOSO

ACHILLE


indice Introduzione cap.1 • Nemici per un capriccio… cap.2 • Fine dell’assedio cap.3 • Paride contro Menelao cap.4 • Si salvi chi può! cap.5 • All’ultimo sangue cap.6 • Il fulmine di Zeus cap.7 • Il rifiuto di Achille cap.8 • Il presagio cap.9 • Sogni d’oro! cap.10 • Le decisioni di Zeus cap.11 • Patroclo cap.12 • Il dolore di Achille cap.13 • La guerra degli dèi cap.14 • Il duello finale Indice dei nomi

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Introduzione Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei… Con queste parole Omero inizia l’Iliade, il poema che racconta le epiche gesta di un eroe mitico, Achille, e di una guerra lunga dieci anni. Ma facciamo un passo indietro e incominciamo dall’inizio. A scatenare quella che sarebbe stata una delle più lunghe e sanguinose guerre di tutti i tempi fu l’amore. Sì, avete capito bene, fu l’amore che il giovane principe troiano Paride provò quando incontrò per la prima volta Elena. “E allora? Dove sta il problema?” vi starete chiedendo.

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Capitolo 1

«Caro Achille» replicò Agamennone tamburellando l’indice sul tavolo, «tu pensi di poter dire tutto quello che ti passa per la testa, soltanto perché hai vinto qualche combattimento in battaglia?» Nella sala calò un silenzio carico di tensione e nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe voluto essere lì in quel momento. «Io sono sicuro di essere un uomo giusto e per questo mi sento di poter dire quello che penso. Soprattutto quando c’è di mezzo la vita dei miei fratelli» replicò Achille sicuro di sé. «Tu parli di giustizia, di fratellanza. Tu pensi di poter stabilire che cosa è giusto e che cosa è sbagliato. Tu pensi di poter dare a me degli ordini. Ma ti sbagli di grosso. E sai perché?» chiese Agamennone con aria di sfida.

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Capitolo 4

battenti più forti dell’esercito troiano, Enea, che si impadronì del carro. «Pandaro, presto, ho bisogno di te!» gridò al compagno. «Che cosa devo fare?» «Guarda là. Diomede sta decimando i nostri uomini. Ha una forza incredibile. Dobbiamo fermarlo».


«Hai ragione Enea» replicò l’amico, «io l’ho anche colpito con una freccia, ma niente. È invincibile…» «Qui ci deve essere lo zampino di Atena» mugugnò Enea, facendo segno a Pandaro di salire sul carro da guerra. Spronati vigorosamente, i cavalli si impennarono per poi lanciarsi in una folle corsa intorno a Diomede. «Ahahah» esplose l’energumeno greco, «mi fate ridere!» «Pandaro, io rallenterò i cavalli, tu scocca una freccia dritta al cuore di Diomede».

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«Poniamo fine a questa giornata di lotta nello stesso modo in cui è iniziata». «Come?» «Convinciamo Ettore a sfidare uno dei Greci a duello». «Buona idea» acconsentì Atena. «So già come fare…» Un leggero vento di maestrale alzò un mulinello di sabbia rossa mentre i due eserciti continuavano a contrapporsi senza sosta. «I Troiani hanno versato fin troppo sangue» sussurrò la divina voce di Atena all’orecchio di Eleno, «i Greci sono più forti e se continuate a combattere avranno la meglio ed entreranno a Troia…»


All’ultimo sangue

«Chi... chi sta parlando?» domandò Eleno voltandosi a destra e a sinistra per cercare di capire da dove arrivasse quella voce. «Non ti deve preoccupare chi sono. Quello che è importante è che sono dalla vostra parte…» rispose misteriosa la dea. «Bene dea, mi rimetto al tuo volere. Che cosa vuoi che faccia questo tuo umile servitore?» «Vai da tuo fratello Ettore e convincilo che c’è una sola cosa da fare: sfidare uno dei Greci a duello». Senza fare altre domande, Eleno raggiunse il fratello e lo toccò sulla spalla: «Ettore ascoltami». «Eleno, fratello mio, che cosa c’è?» «Gli dèi vogliono una tregua». Ettore aveva in grande considerazione i consigli di Eleno, perché era un famoso sacerdote e in più occasioni aveva dato prova dei suoi poteri. Pensò quindi che fosse importante assecondare le sue indicazioni. «Dimmi, che cosa devo fare?» «Sfida a duello uno dei Greci. Non importa chi, fai scegliere loro. Vincerai in ogni caso!» Con una mano appoggiata sulla spalla di Eleno e lo sguardo abbassato, Ettore tirò un lungo respiro. Poi, senza dire una parola, iniziò a camminare verso le fila nemiche. Incurante delle frecce

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Capitolo 11

da lontano, penseranno che sia io e rimarranno spiazzati. Usa la sorpresa per cacciarli lontano dalle navi e torna subito qui». Con gli occhi pieni di riconoscenza, Patroclo annuì e uscì dalla tenda. Indicando i suoi due destrieri, Achille gli consegnò le redini e disse: «Prendili, ti riporteranno sano e salvo all’accampamento». Dopo poco, l’esercito mirmidone muoveva compatto verso le navi, capeggiato da un generale con un casco d’oro scintillante che, da lontano, chiunque avrebbe giurato essere quello di Achille.

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l’ultima cosa che faccio…» disse stringendo il pugno mentre una lacrima gli solcava il viso. «Vederti soffrire così mi rattrista» lo confortò l’amata Briseide appoggiandogli la testa sulla spalla, «ma sono sicura che la morte di Patroclo non è stata vana». Felice di riaverla al proprio fianco, Achille le chiese:

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«Perché dici questo?» «Perché ha restituito ai Greci il loro guerriero più forte» e i due si scambiarono un abbraccio, che valeva più di mille parole.


Indice dei nomi I Greci Achille: era un semidio, essendo figlio di Peleo, re dei Mirmidoni, e della nereide Teti. Agamennone: fratello maggiore di Menelao, era comandante in capo dei Greci durante la guerra di Troia. Aiace Telamonio: eroe greco, il più valoroso dopo Achille. Briseide: la schiava amata da Achille. Calcante: indovino greco. Diomede: uno dei principali eroi greci. Oltre a essere un importante guerriero, Diomede assume un ruolo rilevante come diffusore della civiltà, specie nell’Adriatico. Elena: moglie di Menelao, re di Sparta, è la donna più bella del mondo. Grazie a un incan-

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I Troiani Agenore: guerriero troiano. Andromaca: moglie di Ettore e madre di Astianatte, visse a Troia fino alla sua conquista. Crise: sacerdote del dio Apollo e padre di Criseide. Criseide: è schiava di Agamennone, che se ne è impadronito quale preda di guerra e che rifiuta di restituire al padre Crise, sacerdote di Apollo. Il dio scatena così una pestilenza tra l’esercito greco. Deifobo: mitico figlio di Priamo e di Ecuba. Successe a Ettore come comandante dei Troiani. Ecuba: moglie di Priamo. Eleno: fratello di Ettore, fu il terzo marito di Andromaca con la quale regnò su una città costruita a immagine e somiglianza di Troia. È ricordato anche e soprattutto per le sue capacità di oracolo nel predire il futuro.

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