Incanto A - Capire la musica - Selezione di pagine

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Incanto

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Carlo Delfrati o Merl Maria Luisa ssimo

Incanto

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Carlo DelfratiMerlo Maria Luisa o Bellissimo

Incanto è il tuo nuovo corso di musica, in tre volumi:

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Incanto

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A per capire la musica, B per fare musica, C in schede, per ripassare e sviluppare le tue competenze musicali.

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La musica - quella che fai e quella che ascolti – ti accompagna nella tua maturazione affettiva, nella tua crescita, è una fonte di emozioni di cui far tesoro per la vita.

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AGENDA 2030

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ORIZZONTI DELLA MUSICA

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Il piacere di + B + C + Raccoglitore 126-1 INCANTO A ISBN 978-88-416-5INSIEME VOLUME 1

GLI ORIZZONTI DELLA MUSICA

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Gruppo Editoriale ELi

PER CAPIRE IL MONDO La prima parte del volume A, oltre a farti conoscere gli strumenti musicali, ti avvicina all’universo dei suoni, per capire la musica in tutte le sue forme e i suoi significati. Nel capitolo intitolato La musica per un mondo migliore troverai molti riferimenti ai grandi temi dell’Agenda 2030, un’importante iniziativa dell’ONU per migliorare la vita del pianeta e dei suoi abitanti.

La musica per un mondo migliore

6. La parità di genere e la lotta alle disuguaglianze

Claudio Monteverdi, Lamento di Arianna

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Tracce

La scena che ascolti appartiene al melodramma Arianna, che è andato perduto. Si è salvato soltanto questo canto della protagonista che, abbandonata dal suo Teseo, vorrebbe addirittura morire. Trovi C. Monteverdi nel capitolo Il Seicento a p. 177

Lasciatemi morire, lasciatemi morire. E chi volete voi che mi conforte in così dura sorte, in così gran martire? Lasciatemi morire, lasciatemi morire.

Cosa ci rende umani Trovi le canzoni relative a questo tema nel VOLUME B

Osserva la melodia che vedi scritta qui.

Quello che distingue l’essere umano dagli animali non è solo la parola, perché oggi si conoscono altre forme di comunicazione tra gli individui di una stessa specie, bensì la capacità di entrare in relazione empatica con altri individui e la capacità di provare pensieri ricchi e profondi. Più che semplicemente del pensiero, potremmo parlare di ricchezza del pensiero umano. Ricchezza vuol dire diversità. Ognuno di noi pensa e si esprime a suo modo, ha le sue idee, le sue convinzioni, le sue preferenze. Nella sua lunga storia, l‘umanità è progredita quando ha saputo incoraggiare queste diversità, si è fermata invece quando ha ostacolato il fiorire di idee nuove.

La - scia

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Il rispetto della diversità Ancora oggi nel mondo ci sono paesi dove più alta è la tolleranza, migliori sono le condizioni di vita, il benessere, la creatività delle persone. Dove invece si impedisce a una determinata parte della società di esprimersi e di portare il proprio contributo di pensieri e di affetti, essa si rivela più povera e sterile. Tolleranza vuol dire permettere che ciascuno, senza danneggiare gli altri, possa partecipare attivamente alla vita comunitaria secondo il suo pensiero, senza soffrire divieti o discriminazioni. Per secoli la donna è stata oggetto di discriminazione e disuguaglianza. Disuguaglianza nel suo ruolo sociale, che era solo quello di madre e moglie, disuguaglianza nei diritti come il diritto di voto o il diritto al lavoro. Con il progresso del pensiero e quindi dell’umanità, la condizione della donna è migliorata perchè si è cominciato a capire che proprio le differenze di genere sono il motore del progresso e dell’evoluzione del genere umano.

la - scia - te

COSA esprime

Nelle due righe esprime due emozioni diverse. La seconda: La prima: □ energica □ sofferente □ rassegnata □ disperata □ irritata □ impassibile

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COME

La melodia si svolge in poche note, dal Si bemolle3 al Mi3; la seconda volta sale fino al Re4 e poi scende al Re3.

L’AGENDA 2030 per superare le disuguaglianze

La storia di Arianna appartiene al mito greco. Quello che invece è attuale, e che si ripete tragicamente ogni giorno nei paesi ricchi e in quelli poveri, in Oriente come in Occidente, fra le persone di cultura o gli ignoranti, è la violenza spinta all’omicidio: il femminicidio.

Non è sempre così. L’obiettivo n. 5 dell’AGENDA 2030, Parità di genere, e il n. 10, Ridurre le disuguaglianze, ci ricordano che la condizione della donna e le violenze che subisce, spesso nell’ambito familiare, e che a volte sfociano addirittura nel femminicidio, sono un’antica piaga che deve essere risolta al più presto. La denuncia di questa situazione ha visto i musicisti in prima linea, soprattutto nella composizione di opere liriche: opere serie che vedono la donna vittima della prepotenza del maschio. Le scarpe rosse sono il simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

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LA STORIA DELLA MUSICA

L’IMPORTANZA DEI CONFRONTI La seconda parte del volume A è dedicata alla Storia della musica, alla sua evoluzione, ai grandi musicisti, all’ascolto delle loro opere più importanti. Ogni grande periodo storico si apre con due immagini di grande dimensioni: confrontando due opere d’arte, tra loro, e con due frammenti musicali, appartenenti al periodo che hai appena studiato e a quello che stai per affrontare, comprenderai meglio i cambiamenti nella storia e quindi nella musica.

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STORIA DELLA MUSICA

Il Novecento

Nella musica troviamo cambiamenti di stile altrettanto grandi, rivoluzionari. Pensa ora come si sarebbe sentito un ascoltatore dell’Ottocento se in un immaginario viaggio nel nostro secolo avesse ascoltato la seconda musica. Non avrebbe trovato più una melodia, i ritmi gli sarebbero sembrati imprevedibili, casuali, gli strumenti usati a caso.

L’età delle avanguardie DA UNO STILE ALL’ALTRO

Ascolta le musiche qui proposte.

Osserva questi due monumenti simbolo del “vecchio” e del “nuovissimo” mondo. Le due architetture che vedi in queste pagine raffigurano idealmente il cambio radicale che avviene tra la Belle Époque e la nuova epoca. La prima è la Tour Eiffel a Parigi 1 , la seconda è il Teatro dell’Opera di Sydney in Australia 2 . La Tour Eiffel si presenta come simbolo del progresso economico, sociale, culturale di un’epoca bella che s’immaginava un futuro di grandi conquiste. Progettata da Gustave Eiffel, doveva servire da entrata per l’Esposizione Universale del 1889, organizzata in occasione del centenario della Rivoluzione francese. L’altra struttura è situata nella baia di Sydney e venne inaugurata nell’ottobre del 1973. Anche il linguaggio architettonico va incontro, come vedi, a una vera e propria rivoluzione. Entrambi i manufatti seguono una spinta verticale, ma alla regolarità geometrica della torre si oppone la asimmetria e la straordinaria varietà del secondo edificio.

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La Tour Eiffel è diventata il simbolo stesso di Parigi

Tracce

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Tracce

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Pëtr Il’ič Čajkovskij, La bella addormentata, Valzer È la pagina musicale di uno spettacolo di balletto, un genere musicale in cui il russo Čajkovskij era maestro. Ricorda com’era fatta la musica di fine Ottocento: belle melodie cantabili, ritmi di danza, colori strumentali vivaci, e così via. Li ritroviamo in questa composizione.

Franco Donatoni, Puppenspiel L’autore è uno dei più importanti compositori italiani del Novecento. Se hai sentito cantare i merli in estate una musica come questa non dovrebbe stupirti. Il canto loro salta di nota in nota in modo del tutto libero, senza regole. E così fa il flauto in questo pezzo, mentre l’orchestra produce sotto voce un sottofondo di suoni. Come abbineresti edifici e musica? In quale musica senti un ritmo classico? □ La bella addormentata In quale musica senti un ritmo più libero, decisamente innovativo? □ La bella addormentata □ Puppenspiel

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L’insieme degli elementi richiama il profilo di un veliero a vele spiegate

Il teatro dell’opera di Sydney è l’edificio simbolo dell’Australia

Il profilo curvilineo slancia la torre

□ Puppenspiel

Le terrazze che aiutano a marcare la verticalità dell’insieme I gusci a sezione sferica ricordano delle conchiglie 340

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STORIA DELLA MUSICA Il Romanticismo

La campanella

I virtuosi dello strumento e del canto

L’ASCOLTO “IN DUE MOSSE” Nel tuo testo troverai spesso lo schema che ti inviterà a collegare il senso che dai a una musica (COSA esprime) con i suoi aspetti tecnici (COME).

Videobiografia

Una carriera virtuosa Niccolò comincia a quindici anni la sua carriera di virtuoso del

violino e ben presto diventa una vera star in tutta Europa. Oltre al violino, padroneggia abilmente la chitarra. Un giornale tedesco dell’Ottocento commenta così un suo concerto: «Sulla ribalta abbagliante del Teatro di Vienna comparve l’uomo dal pallore spettrale, dai lineamenti devastati e con gli occhi fiammeggianti. Il suono del suo violino fu una scintilla elettrica che, all’improvviso, lo illuminò come un’apparizione miracolosa nel campo dell’arte. È una stregoneria: si rimane immobilizzati, incatenati alle sue corde».

Paganini compositore Paganini non è solo un esecutore, è anche compositore: ci ha lasciato una quantità di pezzi per violino, solo o accompagnato dalla chitarra o dal pianoforte, e sei concerti con l’orchestra. Il violino è nelle sue mani un’intera orchestra. In ogni sua musica ritrovi gli effetti speciali che entusiasmavano i suoi ascoltatori e l’invenzione di melodie facili e cantabili. Questo gusto veniva a Paganini dal melodramma. Aveva studiato con due autori di melodrammi e non sarebbe stato facile per un musicista italiano del tempo come lui, resistere alle suggestioni del canto. Il pubblico preferisce ascoltare variazioni sulle arie celebri o motivi tratti dalle opere liriche, più che musiche originali. Si chiamavano parafrasi, oggi diremmo medley o variazioni sulle arie celebri.

Il recital

Joseph Danhauser, Franz Liszt al pianoforte (1840).

l diavolo che ride dal violino” “Sono i

Niccolò Paganini Genova, 1782 - Nizza, Francia 1840

Da un artista che vuole esprimere le emozioni più intense, il pubblico si aspetta prestazioni eccezionali. È così che si afferma nell’Ottocento la figura del virtuoso: l’esecutore capace di autentiche acrobazie sul suo strumento. A dare il via a questa moda è un violinista italiano, Niccolò Paganini. Le folle accorrono a sentire le sue acrobazie con l’archetto: addirittura si diffonde la leggenda popolare che avesse stretto un patto col diavolo! Il virtuoso non è solo colui che suona abilmente il violino; il virtuoso può esserlo anche al pianoforte. Il primo e più famoso virtuoso di questo strumento è l’ungherese Franz Liszt. Il suo modo spettacolare di suonare fu definito “sinfonico” perché riusciva a ottenere effetti che prima di lui erano possibili solo a un’orchestra sinfonica. Tutto nasceva da una tecnica esecutiva al limite delle possibilità umane: celebri in questo senso sono i suoi Studi trascendentali.

I concerti in cui i virtuosi si esibivano erano detti recital, che vuol dire recitazione. Un pianista del tempo ci racconta il suo significato originario, il giorno che si recò ad ascoltare Liszt. «Ho potuto ascoltare di nuovo Liszt a Londra nel 1840, quando suscitò la perplessità del pubblico annunciando un Recital di pianoforte. Questo termine che ora si accetta normalmente non era mai stato usato prima, e la gente si chiedeva: “Cosa vuol dire? Come si può recitare sul pianoforte?” Lo spiego subito. Ai suoi recital Liszt, dopo aver suonato un brano in programma, aveva l’abitudine di lasciare il palco e, scendendo nella platea, dove le sedie erano disposte in modo da permettere di muoversi liberamente, camminava tra i suoi ascoltatori e conversava con loro, con la garbata condiscendenza di un principe, finché si sentiva pronto per tornare al pianoforte».

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La sua eredità Il modo di suonare di Paganini influì sulla tecnica di tutti i violinisti venuti dopo ma sono soprattutto i pianisti a raccoglierne la sfida virtuosistica a partire da Franz Liszt, che trasferisce sul suo strumento i giochi acrobatici del violinista, e trascrive per il pianoforte le più brillanti composizioni dello stesso Paganini. Tracce

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Niccolò Paganini, Le streghe per violino e orchestra Paganini mette qui in mostra le acrobazie più spericolate che uno strumento all’apparenza così Paganini. Le streghe. Tema semplice sapeva produrre. Il brano è in forma di tema e variazioni. Il tema è semplice e cantabile.

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Paganini l’aveva ascoltato in un balletto al Teatro della Scala, che metteva in scena la vecchia leggenda di un convegno di streghe. Con quel tema il balletto faceva assistere al loro ingresso, con le sue variazioni Paganini dà al pubblico un’immagine ben diversa.

COSA esprime Che genere di streghe ti suggerisce il tema? □ Orrende megere □ Spiritate saltellanti □ Nonnette simpatiche

E nelle variazioni, cosa ci senti? □ Fattucchiere pronte a praticare magie diaboliche □ Maschere di carnevale

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@ Casa Editrice G. Principato

COME Le variazioni che inserisce, fra un ritorno e l’altro del tema, sfruttano tutte le tecniche più difficili possibili sul violino: melodie accompagnate, salti dai suoni più gravi ai più acuti, l’alternanza di suoni creati con l’archetto e altri pizzicati dalle dita. Sentirai più volte suoni che sembrano venire da un mondo irreale: un mondo di streghe, appunto! 261

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