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racconto di fantascienza

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UN INCONTRO INASPETTATO

Era il crepuscolo e il cielo aveva perso il colore rosso acceso, per cominciare a tingersi di scuro. Stavo tornando a casa dopo la partita al campetto con gli amici e decisi di tagliare per il sentiero che correva di fianco al campo di granturco. Camminavo tranquillo e senza pensieri quando

Mi fermai di colpo, con il cuore che mi batteva forte nel petto, senza riuscire a fare un passo. Anche quello restò lì fermo, immobile, a guardarmi con le tre palline di colore verde che aveva su quella che doveva essere la sua faccia.

(che cosa dici, a un certo punto?) ..................................................................................

(lui come reagisce?) ...........................................................................................................

L’alieno non appariva più spaventato come prima, non era nervoso – le sue lucine sulle antenne adesso erano fisse sull’azzurro – così

racconto di fantascienza

pensai di fare qualcosa per convincerlo della mia amicizia. Misi lentamente le mani in tasca e ne tirai fuori due caramelle alla fragola che mi ero portato da casa e che non avevo mangiato. Gliene allungai una. Sembrò pensarci su un po’, poi allungò la sua terza mano e la prese. Gli feci segno con le mani di portarla alla bocca e dissi con la voce più convincente possibile: – È buona! Mangiala! Poi, lentamente, misi in bocca l’altra caramella e cominciai a masticare.

Ero sbalordito, senza parole, quasi non credevo a quello che mi era successo.

(che cosa fa a questo punto l’alieno? Quali sono le sue reazioni quando assaggia

la caramella?) ..........................................................................................................................................

Quando ebbe finito di masticare, l’essere venuto dallo spazio mi guardò con i suoi tre occhi, poi con la sua prima mano aprì uno sportello che aveva sul petto e tirò fuori .......................

Poi, facendomi segno di mangiarlo, come avevo fatto io con lui, me lo porse. A me non sembrava per niente appetitoso... ma potevo non prenderlo? Sarebbe stato da maleducati! Perciò, sorridendo a denti stretti, presi in mano quel pezzo di ferro colorato per mangiarlo. In quel preciso momento, nel campo di granturco si accese una luce violetta che illuminò il cielo. L’alieno, appena la vide, mi fece un cenno con la mano e corse via verso la fonte luminosa. Dopo qualche secondo, silenziosa e splendente di luci, un’astronave si alzò in volo.

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