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EDUCAZIONE CIVICA
La giustizia babilonese
Affinché tutti conoscessero le leggi, Hammurabi creò una raccolta di leggi che fece incidere in caratteri cuneiformi su stele, cioè blocchi di pietra fissati nel terreno, situate vicino ai templi e ai luoghi dove si amministrava la giustizia nelle città dell’impero. A questa raccolta è stato dato il nome di Codice di Hammurabi ed è la prima raccolta di leggi scritte della Storia. È molto importante perché, per la prima volta, tutti potevano conoscere con certezza le regole da seguire e le punizioni in caso di infrazione. L’unica stele ben conservata è quella del museo del Louvre a Parigi. In alto c’è un bassorilievo con il re Hammurabi e un dio; in basso è inciso il testo, suddiviso in tre parti.
PROLOGO: Hammurabi dice di essere stato chiamato dagli dèi a dare leggi al popolo e ad amministrare con giustizia. «Allora Anu ed Enlil nominarono me, Hammurabi, principe umile e devoto, perché facessi rispettare il diritto nel Paese, togliessi di mezzo il violento e il cattivo, in modo che il forte non opprimesse il debole [...].»
PARTE CENTRALE: contiene le leggi vere e proprie, che riguardano diversi argomenti come le proprietà e le attività commerciali, la famiglia, il lavoro, ma anche i diritti degli schiavi: tutti avevano diritto alla giustizia. Le punizioni seguono la legge del taglione: la pena corrisponde al danno ricevuto, ma varia a seconda della classe sociale.
EPILOGO: il re spiega perché ha realizzato il Codice e invita i suoi successori a farlo rispettare. «Elevai la stele per amministrare la legge del Paese, per imporre le ordinanze al Paese, per far giustizia agli oppressi.»
Pari opportunità per tutti
Secondo il Codice di Hammurabi, la giustizia doveva proteggere gli oppressi e tra questi le donne e i bambini.
• Leggi questi due articoli del Codice di Hammurabi.
«Qualora un uomo prenda una moglie, ed ella sia colta da una malattia, [...] egli la terrà nella casa che ha costruito e la sosterrà finché vive.» «Qualora un uomo voglia mettere suo figlio fuori di casa, [...] il giudice esaminerà le sue ragioni. Qualora il figlio non sia colpevole di alcuna grande mancanza, per la quale può essere messo fuori a buon diritto, il padre non lo metterà fuori.»
Art. 37 - La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
Anche oggi gli Stati si adoperano per tutelare le donne e i bambini, adottando leggi che garantiscano i loro diritti e che permettano loro di realizzare i propri obiettivi, assicurando pari opportunità.
• Leggi i seguenti articoli tratti dalla Costituzione Italiana e dalla Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
(Costituzione Italiana)
Art. 18 - Entrambi i genitori hanno una responsabilità comune per quanto riguarda l’educazione del fanciullo e il provvedere al suo sviluppo.
(Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)
Lavoriamo insieme
Ma è davvero così? In tutti i Paesi del mondo le donne possono esprimere le loro opinioni? Tutti i bambini e le bambine hanno la possibilità di seguire le proprie aspirazioni, o ci sono zone della Terra in cui non hanno la possibilità di studiare, giocare e realizzare i propri sogni? Rifletti, esprimi il tuo punto di vista e confrontati con la classe.