EDUCAZIONE CIVICA La giustizia babilonese
Affinché tutti conoscessero le leggi, Hammurabi creò una raccolta di leggi che fece incidere in caratteri cuneiformi su stele, cioè blocchi di pietra fissati nel terreno, situate vicino ai templi e ai luoghi dove si amministrava la giustizia nelle città dell’impero. A questa raccolta è stato dato il nome di Codice di Hammurabi ed è la prima raccolta di leggi scritte della Storia. È molto importante perché, per la prima volta, tutti potevano conoscere con certezza le regole da seguire e le punizioni in caso di infrazione. L’unica stele ben conservata è quella del museo del Louvre a Parigi. In alto c’è un bassorilievo con il re Hammurabi e un dio; in basso è inciso il testo, suddiviso in tre parti.
PROLOGO: Hammurabi dice di essere stato chiamato dagli dèi a dare leggi al popolo e ad amministrare con giustizia. «Allora Anu ed Enlil nominarono me, Hammurabi, principe umile e devoto, perché facessi rispettare il diritto nel Paese, togliessi di mezzo il violento e il cattivo, in modo che il forte non opprimesse il debole [...].»
PARTE CENTRALE: contiene le leggi vere e proprie, che riguardano diversi argomenti come le proprietà e le attività commerciali, la famiglia, il lavoro, ma anche i diritti degli schiavi: tutti avevano diritto alla giustizia. Le punizioni seguono la legge del taglione: la pena corrisponde al danno ricevuto, ma varia a seconda della classe sociale.
EPILOGO: il re spiega perché ha realizzato il Codice e invita i suoi successori a farlo rispettare. «Elevai la stele per amministrare la legge del Paese, per imporre le ordinanze al Paese, per far giustizia agli oppressi.»
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Quaderno p. 130