NUVOLA 4
E. COSTA • L. DONISELLI • A. TAINO
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Class
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PER L’ALUNNO
• Letture (240 pagine): letture per argomenti, analisi delle tipologie testuali, compiti di realtà, apprendimento cooperativo, Clil • Percorsi di italiano (72 pagine + 48 pagine Quaderno di scrittura): strategie di lettura, comprensione, riassunto, scrittura • Riflessione linguistica (120 pagine): grammatiche esplicita, funzionale, valenziale • Linguaggi espressivi (168 pagine): percorsi di arte e immagine, cinema, musica, teatro (classi 4-5) • Libro digitale scaricabile
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Class
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PER L’ALUNNO
4-5
PER L’INSEGNANTE E LA CLASSE
• Traguardo competenze: per acquisire competenze attraverso la trattazione di un argomento (classi 4-5) • FACILmente 4: adattamento e semplificazione per alunni con BES e DSA dei percorsi contenuti nel libro • FACILmente 5 • Guida linguaggi 4-5 • Poster murali classi 4-5 • Libro digitale in DVD e scaricabile
V L U O A N Gruppo Ricerca e Sperimentazione DIDATTICA
Letture
Letture
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Class
NUVOLA
• Letture (264 pagine): letture per argomenti, analisi delle tipologie testuali, compiti di realtà, apprendimento cooperativo, Clil • Percorsi di Italiano (72 pagine + 48 pagine Quaderno di scrittura): strategie di lettura, comprensione, riassunto, scrittura • Riflessione linguistica (120 pagine): grammatiche esplicita, funzionale, valenziale • Libro digitale scaricabile
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E. COSTA L. DONISELLI A. TAINO
MATERIALI MULTIMEDIALI LIBRO DIGITALE con all’interno: • volumi sfogliabili con selezione di esercizi interattivi • libro liquido: versione accessibile dei volumi per alunni con BES e DSA. Funzioni specifiche: • scelta del carattere ad alta leggibilità • scelta della dimensione del carattere • scelta delle impostazioni di interlinea • scelta del colore di fondo della pagina • text to speech (TTS) per la sintesi vocale di tutti i testi • esercizi interattivi disponibili con carattere ad alta leggibilità • esercizi interattivi extra • simulazioni di prove nazionali INVALSI • tracce audio • percorsi semplificati stampabili per alunni con BES e DSA • mappe grammaticali interattive, con attività
ISBN 978-88-468-3621-2
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cover Nuvola • Letture 4.indd 1-3
AUDIOLIBRO Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.
LIBRO DIGITALE
LIBRO LIQUIDO
LIBRO INCLUSIVO
PREZZO MINISTERIALE
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I N DI C E RICORDI DI SCUOLA 6 Siamo in quarta 7 Il cuore pieno di… 8 Taci sveglia! Testo realistico 9 Cambio classe, cambio scuola Testo realistico 10 È arrivato Ravi Testo realistico 12 La carta vincente Testo realistico 14 Un sogno tra i banchi Testo realistico 15 Inkiostrik Testo fantastico 16 A scuola nel passato Diario 17 A scuola nel futuro Racconto di fantascienza 18 Filastrocca delle buone maestre Testo poetico 19 IL TESTO 20 La MAPPA del testo 21 IL TESTO NARRATIVO Ti racconto
22 Io scopro... il TESTO NARRATIVO Il treno che non partiva 24 La struttura: Giochiamo ai pellirosse 26 La fabula: Chichibio e la gru 27 L’intreccio: La caccia delle renne 28 Le sequenze: Chi bussa alla porta? 30 Il racconto realistico: La gara di lettura 31 Il racconto fantastico: Il principe Azzurrognolo LE CONOSCENZE
32 La MAPPA del testo narrativo 33 Ora conosco Una piccola vampira sotto la pioggia
AUTUNNO 34 Immagini di autunno 35 Perché le foglie cadono dagli alberi? 36 Ciliegio va a dormire 37 Nel mondo: feste d’autunno 38 Samain, l’origine di Halloween 39 I colori e i simboli di Halloween Dolcetto o scherzetto
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p e rco r s o d i a s co l to
e s e rc i z i i n t e ra t t i v i
40 IL RACCONTO DI AVVENTURA
E IL MITO
Il mondo degli eroi
41 Il piacere di leggere • Ulisse e Polifemo 42 Io scopro… il MITO Prometeo e il fuoco 44 La struttura: Ulisse e il cavallo di Troia 46 Io lavoro…: Poseidone e Atena LE CONOSCENZE
47 La MAPPA del mito 48 Ora conosco Ercole e il leone Nemeo 50 Io scopro… il RACCONTO D’AVVENTURA Indiana Jones 52 La struttura: La lotta con il giaguaro 54 Io lavoro…: Il tunnel degli scorpioni 55 L’orso LE CONOSCENZE
56 La MAPPA del racconto d’avventura 57 Ora conosco Assalto al treno 58 IN
VIAGGIO
“Perché si viaggia? Per raggiungere luoghi reali o… immaginari!”
60 Il viaggio di Ulisse Mito 61 La partenza per Hogwarts Fantasy 62 Il giro del mondo Racconto d’avventura 64 Viaggio al centro della Terra Racconto d’avventura 65 Come arrivo a Piro Piro? Testo fantastico 66 Dal Canada a Londra Testo realistico 67 Da Londra alla Scozia Testo realistico 68 Il tuk-tuk di zio Boon Testo realistico 69 Cari amici, sto partendo e-mail 70 Cari amici, sono tornato e-mail 71 Farai viaggi Testo poetico LE COMPETENZE
72 Paura di partire 73 Comprendere un testo
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74 IL RACCONTO FANTASY
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Il mondo oltre la realta
75 Il piacere di leggere • Quattro maghi 76 Io scopro… il FANTASY Lucy e il Signor Tumnus 78 La struttura: La lotta con Donnola 80 Io lavoro…: Alice nel paese delle meraviglie 81 Frodo e l’anello sovrano LE CONOSCENZE
82 La MAPPA del fantasy 83 Ora conosco L’unghia di drago
84
ANIMALI TRA FANTASIA E REALTÀ
Amici fidati nella realtà, quasi come persone nei racconti degli scrittori.
86 Il drago della Gringott Fantasy 87 Il Basilisco Fantasy 88 I rapporti tra animali Testo fantastico 90 Lettera di una formica Lettera 91 Diario di un cane Diario 92 Non sono un assassino! Testo fantastico 93 Come dare una pillola a un gatto Testo regolativo 94 Il mio cane Testo realistico 96 Cittadinanza attiva Il tuo animale ha i suoi diritti 97 Filastrocca lupa • Il gatto si accoccola Testo poetico LE COMPETENZE
98 L’amica degli animali 99 Comprendere un testo
100 IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO Mi racconto
101 Il piacere di leggere • Come si raccontava Pinin (Carpi)
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102 Io scopro… il RACCONTO AUTOBIOGRAFICO I francobolli di Donald 104 La struttura: Non mi fido più del mare 105 Io lavoro…: Sono Asmarina 106 L’arrivo di un nuovo compagno LE CONOSCENZE
107 La MAPPA del racconto autobiografico 108 Ora conosco Ricordi d’infanzia
INVERNO
110 Neve 111 Farfalline bianche 112 Ciliegio perde l’ult ima foglia 113 La neve e le foglie 114 Il primo albero di Natale 116 A Natale puoi 117 Nel mondo: feste d’inverno
118 LA LETTERA E IL DIARO Caro amico…
119 I l piacere di leggere Caro diario… • Caro Harry 120 Io scopro… il DIARIO 121 La struttura 122 Io lavoro…: Caro diario… LE CONOSCENZE
123 La MAPPA del diario 124 Ora conosco 125 Io scopro… la LETTERA 126 La struttura: Lettera di un ragno al suo padrone di casa 127 Io lavoro…: Cara Daiana… LE CONOSCENZE
128 La MAPPA della lettera 129 Ora conosco
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130 CHI
TROVA UN AMICO…
… trova un tesoro! Con cui divertirsi,
158
LIBROLANDIA
con cui litigare, con cui confrontarsi…
Leggere è un “cibo buono” per la mente.
132 La tua amicizia non mi interessa Lettera 133 Ho trovato un amico e-mail 134 L’amico del cuore Testo fantastico 135 Voglio un amico Racconto autobiografico 136 Il Piccolo Principe trova un’amica Testo fantastico 138 La forza dell’amicizia Favola 139 Cos’è per te un amico? Testo poetico 140 Cittadinanza attiva Il gatto e la gabbianella 141 Quanto mi è costata una bugia! Racconto autobiografico 142 Paul è un traditore Lettera
160 Rima dei librai scatenati • Adesso che so leggere Testo poetico 161 Allergia alla lettura Testo fantastico 162 Il bambino che odiava leggere Testo realistico 163 I nove modi per insegnare ai ragazzi a odiare la lettura Testo realistico 164 La Bibliocceria Testo fantastico 165 Libri di torrone Testo poetico 166 La bambina innamorata di Harry Potter Testo realistico 167 Il mio primo libro Testo realistico 168 Come sono nati i libri Testo espositivo 169 L’ e-book Testo argomentativo
LE COMPETENZE
LE COMPETENZE
143 Che cos’è l’amicizia? 144 Comprendere un testo
170 Di notte i libri parlano 171 Comprendere un testo
146 IL TESTO POETICO
172 IL TESTO DESCRITTIVO
Le parole per dirlo
Meglio di una foto
147 Il piacere di leggere • L’amicizia 148 Io scopro… il TESTO POETICO Gelosia 149 Filastrocca lunga lunga 150 Puma • Un signore di nome Filiberto 151 Io lavoro…: Lo spettro di Ussassai • Il secondo cassetto • Sono felice 152 La struttura: Rima per le rime 153 Io lavoro…: Rima dei nati per leggere • Per mare coi delfini 154 Le figure retoriche 155 Io lavoro…: Ninna Nanna • Uccelli
173 Il piacere di leggere • Il panda 174 Io scopro… il TESTO DESCRITTIVO Nonna Celeste 176 Gli elementi: La gara con gli aquiloni 177 La struttura: Anton 178 Io lavoro…: Una gallina gigante 179 Viaggio in Mongolia 180 Il monumento
LE CONOSCENZE
LE CONOSCENZE
181 La MAPPA del testo descrittivo 182 Ora conosco La foca 183 Ora conosco Lora
156 La MAPPA del testo poetico 157 Ora conosco Cos’hai fatto oggi a scuola?
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PRIMAVERA 214 184 Le due primavere 185 Il Generale Inverno se ne va 186 Ciliegio si sveglia 187 La natura si risveglia 188 L’uovo pasquale in Europa • Le uova dello Zar 189 Nel mondo: feste di primavera
190
BAMBINI NEL MONDO
Tra bambini ci si capisce… qualunque sia la parte del mondo da cui si proviene.
192 Atai, bambino polinesiano Testo realistico 194 Bastiano scopre il deserto Testo descrittivo 195 Toa e Africa Testo realistico 196 Il bambino venuto dall’India Racconto autobiografico 197 Un nuovo vicino di banco Testo realistico 198 Vita in Giappone Testo realistico 200 Amigo de pluma Lettera 201 Come si salutano i bambini nel mondo Testo espositivo LE COMPETENZE
202 Un gioco per avvicinare le culture 203 Comprendere un testo 204 IL TESTO ESPOSITIVO-INFORMATIVO Per sapere, per conoscere, per informarsi
205 Il piacere di leggere • La leggenda della scrofa 206 Io scopro…
BAMBINI NEL TEMPO
Che bambino saresti potuto essere se fossi vissuto cento, mille o duemila anni fa?
216 Pergamonmuseum Testo misto 217 Una partita a senet Racconto storico 218 Kamosè e il coccodrillo del Nilo Racconto storico 220 Una famiglia di dottori nell’antica Grecia Racconto storico 222 Al porto di Atene Testo teatrale 224 Il piccolo Alessandro il grande Racconto storico LE COMPETENZE
226 Urri e Hiram 227 Comprendere un testo
228 IL TESTO TEATRALE In scena !
229 Il piacere di leggere • Il lupo si ribella 230 Io scopro… il TESTO TEATRALE Un ottimo stufato 232 La struttura: Il mio mestiere sarà il cacciatore 234 Io lavoro…: La fuga dell’ammalato LE CONOSCENZE
235 La MAPPA del testo teatrale 236 Ora conosco Tartaglia colpisce ancora
ESTATE 239 Ciliegio si colora 240 Nel mondo: feste d’estate
il TESTO ESPOSITIVO-INFORMATIVO
Karate 208 La struttura: L’origine del teatro 210 Io lavoro…: La Terra 211 Bambini in sovrappeso LE CONOSCENZE
212 La MAPPA del testo espositivo-informativo 213 Ora conosco
Il settore terziario
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PAGINE CON CARATTERI AD ALTA LEGGIBILITÀ 19, 20, 21, 32, 33, 40, 41, 47, 48, 49, 56, 57, 58, 72, 73, 74, 75, 82, 83, 84, 98, 99, 100, 101, 107, 108, 109, 118, 119, 123, 124, 128, 129, 130, 144, 145, 146, 147, 156, 157, 158, 170, 171, 172, 173, 181, 182, 183, 190, 202, 203, 204, 205, 212, 213, 214, 226, 227, 228, 229, 235, 236, 237
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I L R ACC O N TO DI
AVVENTURA
E IL
MITO
I O R E I L G E D O D IL MON esto capitolo qu in ai er gg le e ch i it m I nture di personaggi ve av le o nn ra te on cc ti ra eati dai popoli antichi. cr , i” ic og ol it “m , i” al ci “spe dinarie sono vere Le loro imprese straor azione serviva rr avventure e la loro na za del coraggio, an a sottolineare l’import a… rz della saggezza, della fo ti farà avvicinare a Il racconto di avventur scrittori moderni da a personaggi inventati are e incantare il lettore. in o del passato per affasc in luoghi lontani Spesso sono ambientati rviva a sviluppare se e particolari e questo ione quando non az la capacità di immagin TV. la esistevano il cinema e
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Il piacere di leggere
ULISSE E P O LIFEMO C’era una volta un’isola abitata da ciclopi, giganti crudeli con un occhio solo in mezzo alla fronte. Polifemo, uno di loro, si credeva migliore degli altri perché suo padre era Poseidone, il dio del mare, e sua madre una bellissima ninfa dei boschi. Un giorno, sull’isola di Polifemo approdò un uomo speciale, un re valoroso e intelligente: Ulisse. Ulisse e i suoi compagni di viaggio decisero di recarsi alla grotta di Polifemo per chiedere ospitalità per la notte. Entrarono sicuri, perché erano coraggiosi e non temevano nulla. Polifemo si precipitò a chiudere l’entrata con un masso enorme. Troppo tardi Ulisse capì di essere finito in trappola! – Adesso vi mangerò tutti! – annunciò Polifemo con un vocione. I compagni di Ulisse erano terrorizzati, ma lui cercò di non perdere la calma e si avvicinò al ciclope, porgendogli una coppa del vino forte e profumato che aveva portato con sé. – Come ti chiami? – gli domandò Polifemo. – Mi chiamo Nessuno – rispose Ulisse. – Bene, Nessuno – continuò il ciclope, – visto che mi hai portato questa bevanda deliziosa, ti mangerò per ultimo. Ulisse continuò a porgergli coppe colme di vino e Polifemo crollò a terra ubriaco. Allora Ulisse prese un tronco d’albero. Le ginocchia gli tremavano ma colpì il ciclope nell’unico occhio, accecandolo. L’urlo di Polifemo risvegliò l’isola. Accorsero gli altri ciclopi: – Polifemo chi ti ha fatto del male? – Nessuno mi ha fatto del male – urlò Polifemo. I ciclopi se ne andarono, pensando che Polifemo li prendesse in giro. Quando il gregge iniziò a belare perché voleva uscire, Polifemo tolse il masso, si accucciò accanto all’ingresso e iniziò a toccare le pecore una a una, per evitare che gli uomini gli sfuggissero. Ma Ulisse e i suoi compagni si erano nascosti sotto la pancia delle pecore e in questo modo riuscirono a fuggire. Sabina Colloredo, Ulisse e Polifemo, Carthusia
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IO SCOPRO...
il MITO
PROMETEO E IL FU O CO Prometeo era figlio del dio Titano e di una ninfa, una divinità del mare, e viveva con il fratello Epimeteo. Entrambi facevano parte della famiglia dei Titani, che avevano osato sfidare Zeus quando aveva combattuto contro Crono, suo padre, per impossessarsi del trono. Prometeo, però, a differenza dei fratelli, si era schierato con Zeus e aveva partecipato alla lotta solo quando ormai volgeva al termine. Come premio aveva ricevuto di poter accedere liberamente all’Olimpo anche se, nel profondo del suo cuore, i sentimenti che Prometeo provava nei confronti di Zeus non erano amichevoli, a causa della sorte che questi aveva destinato ai suoi fratelli. Zeus, che stimava molto Prometeo, gli diede l’incarico di forgiare l’uomo, che modellò dal fango e che animò con il fuoco divino. A quell’epoca, per placare le furie di Zeus, gli uomini gli sacrificavano alcuni buoi, ma, quando si trattò di decidere quale parte dell’animale toccasse al dio e quale agli uomini, Prometeo nascose dentro la pelle le parti migliori e avvolse le ossa nel grasso. In seguito disse a Zeus di scegliere, convinto che il dio si sarebbe tenuto le ossa, così ben presentate.
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Il mito è un testo narrativo che racconta le imprese di divinità o eroi che hanno origine divina. Ci sono anche miti che cercano di spiegare in modo fantastico l’o rigine del mondo e dell’uomo.
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Quando scoprì l’inganno, Zeus s’infuriò e decise che non avrebbe più concesso agli uomini il fuoco, che riscalda, illumina e cuoce le carni. Cominciò allora sulla Terra un periodo molto triste e buio. Prometeo, impietosito per la sorte dell’umanità, corse a Lemno, dove Efesto, il dio del fuoco, aveva la fucina, e rubò una scintilla, nascondendola in una canna. Subito, con quella scintilla, accese grandi fuochi nella notte e per la prima volta gli uomini si sentirono al sicuro dalle fiere. Su quelle fiamme cucinarono gli animali catturati e forgiarono le prime armi in ferro, i primi aratri per lavorare la terra. Dall’alto dell’Olimpo, Zeus vide tutto e scosse i suoi fulmini, in preda a una furia terribile. Chiamò Efesto e lo rimproverò: – Ti avevo affidato il fuoco e te lo sei fatto rubare. Adesso gli uomini monteranno in superbia e si crederanno simili a noi, gli immortali. Bisogna punire Prometeo. Fabbrica una catena che non si possa spezzare e lega il titano a una rupe esposta ai raggi del sole, solitaria e irraggiungibile. Io manderò un’aquila che gli roda il fegato per mille anni. Il fegato del titano, divorato dal grande uccello, ricresceva ogni volta, quindi il supplizio non aveva mai fine. Eracle riuscì a raggiungerlo, uccise l’aquila e chiese a Zeus di concedergli il perdono: erano passati ormai trent’anni e l’ira del dio era con il tempo svanita. Liberato, Prometeo fu accolto fra gli immortali.
Trova le caratteristiche del mito. Lo SCOPO è raccontare: l’o rigine del mondo. l e imprese di un eroe di origine divina. Il CONTENUTO è: l a vendetta di un eroe contro gli dèi. la lotta tra gli dèi. Il NARRATORE narra: in terza persona. in prima persona. ELEMENTI Il PROTAGONISTA è un personaggio: r ealistico.
f antastico.
Il TEMPO è: i ndefinito.
d efinito.
Il LUOGO è: r eale.
f antastico.
Monica Barbieri, Miti degli dèi, leggende dei popoli, imprese degli eroi , Dami Giunti
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IO SCOPRO...
la STRUTTURA del MITO
ULISSE E I L CAVA L LO D I T R O I A Introduzione: l’autore presenta la situazione e come gli dèi si schierano a fianco dei due popoli in lotta. Sono dieci anni che si combatte la guerra tra Troiani e Greci. Gli dèi Apollo, Ares e Afrodite favoriscono i Troiani; Era, Atena ed Efesto proteggono i Greci. Gli attacchi si susseguono, ma le mura di Troia rimangono salde. Molti eroi hanno perso la vita: Patroclo, Ettore, Achille colpito al tallone da Paride e Paride stesso. La spedizione greca si sta rivelando un fallimento.
Interviene l’eroe con l’appoggio di una divinità. L’astuto Ulisse, ispirato dalla dea Atena, concepisce allora il suo piano più audace.
L’eroe mette in atto il suo progetto. Fa costruire un grande cavallo di legno e convince alcuni suoi guerrieri a nascondersi al suo interno. La flotta greca fingerà di abbandonare la costa di Troia, in realtà andrà a nascondersi dietro la vicina isola di Tenedo. I Troiani si svegliano e vedono che i Greci hanno abbandonato il campo, lasciando solo un enorme cavallo di legno. I Troiani si abbandonano alla gioia perché pensano che la lunga guerra sia finalmente terminata ed escono dalle mura della città.
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Qualcuno ostacola la realizzazione del progetto. L’indovino Lacoonte però teme che si tratti di un tranello e cerca di convincere i suoi concittadini: perciò lancia un giavellotto contro il cavallo che produce un rumore come se il ventre del cavallo fosse vuoto. Lacoonte invita i Troiani a distruggere il cavallo, ma ecco che sopraggiungono dei pastori con un uomo, Sinone, che afferma di essere fuggito dal campo greco. Sinone racconta una storia che gli era stata suggerita da Ulisse: il cavallo è un dono dei Greci per la dea Atena; se i Troiani lo distruggeranno, la dea si offenderà, ma se lo introducono in città, ne otterranno i favori. I Troiani cadono nella trappola e portano il grande cavallo dentro le mura della città.
L’eroe riesce a realizzare la sua impresa
STRUTTURA Introduzione L’autore illustra quali dèi inter vengono nella guerra di Troia. G li dèi che parteggiano per i Greci sono .......................................................... ..............................................................................................
G li dèi che parteggiano per i Troiani sono ....................................................... ..............................................................................................
Sviluppo Inter viene il protagonista.
Calata la notte, Sinone fa uscire i guerrieri dal cavallo, proprio mentre la flotta greca torna dall’isola di Tenedo.
L ’eroe protagonista è
Conclusione: l’eroe vince.
L a divinità che lo protegge è
È la fine della città di Troia: i Greci ne saccheggiano i tesori, scatenano incendi e massacrano gli abitanti. Priamo, il vecchio re, viene ucciso. Al sorgere del sole restano solo rovine. Il libro della mitologia , Edizioni E. Elle
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Il protagonista, per distruggere Troia, progetta di ..............................................................................................
L a realizzazione del progetto viene ostacolata da .............................. ..............................................................................................
Conclusione L’impresa dell’eroe viene portata a termine. L a città di Troia
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IO LAVORO...
sul MITO
P O S E I D O N E E AT E N A SCOPO Questo mito spiega perché alla città venne dato il nome di ....................................................................................... ..............................................................................................
ELEMENTI C hi sono i PROTAGONISTI di questo mito? ................................................... ..............................................................................................
CONTENUTO Il CONTENUTO è: l’impresa di un eroe. la sfida tra dèi.
Un tempo Poseidone, dio del mare, e Atena, dea della sapienza e della guerra, si disputavano una nuova città della Grecia. Il re degli dèi, Zeus, stabilì che l’onore di possedere la città sarebbe spettato a chi le avesse fatto il dono più bello. Lui e gli altri dei sarebbero stati i giudici della gara. Poseidone bucò il fianco di una montagna con il suo tridente facendone sgorgare un grande fiume che diede alla città acqua fresca e la possibilità di navigare fino al mare. Atena invece fece un cenno con la mano e dal terreno germogliò un ulivo. All’inizio gli dèi risero di lei, ma ben presto cambiarono idea. L’albero produceva olive, dalle quali si ricavava olio molto buono, e un ottimo legname da costruzione. Con il tempo, gli abitanti della città si arricchirono vendendo le olive e il legno dell’ulivo ad altre città. Era un dono molto prezioso e i giudici assegnarono la vittoria a Atena che divenne la dea protettrice di Atene. Anita Ganeri, Miti in 30 secondi , ElectaKids
l a sfida tra un eroe e una divinità.
STRUTTURA Nell’introduzione Atena e Poseidone ............................................................. ...............................................................................................
Nello svolgimento Zeus inter viene come .......................................... ...............................................................................................
Nella conclusione
....................................
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LE CO N O SC EN ZE
MA PPA
Il MITO narra vicende di divinità o di eroi, uomini dotati di poteri eccezionali, che compiono imprese straordinarie, impossibili per i comuni mortali.
SCOPO x x
S piegare l’origine del mondo, dell’uomo, dei fenomeni naturali; raccontare le imprese di eroi e divinità.
CONTENUTO
Imprese di eroi mitologici o di divinità.
ELEMENTI
I personaggi: x divinità; x personaggi dotati di poteri sovrumani; x altri personaggi realistici. Tempo: indeterminato. Luoghi: imprecisati o determinati.
STRUTTURA
La struttura è quella del testo narrativo. Introduzione: si presentano l’eroe e le sue eccezionali caratteristiche. Svolgimento: narrazione dei fatti e delle imprese dell’eroe. Conclusione: la situazione si presenta cambiata o per l’intervento di divinità o per le azioni straordinarie del protagonista.
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il MITO
Ora conosco
CONTENUTO
he cosa narra C questo mito? La lotta tra gli dèi. Le imprese di un eroe. Le imprese di un dio. ELEMENTI
Il PROTAGONISTA di questo mito è ................................. In questo mito le divinità intervengono in due occasioni: quali? 1 ................................................................................ 2 ................................................................................ Il PROTAGONISTA è un personaggio: realistico, dotato di una forza straordinaria avuta in dono dagli dèi. fantastico, in grado di compiere grandi prodigi. divino, che si adatta alla vita degli uomini. Il TEMPO è: definito. imprecisato. Il LUOGO è: preciso. fantastico.
ERCO LE E IL LEONE NEMEO Ercole era figlio di Zeus e di Alcmena, una bellissima fanciulla. Fin da bambino aveva dimostrato forza e intelligenza straordinarie. Euristeo, il re di Micene presso il quale Ercole era al servizio, gli impose di affrontare dodici incredibili fatiche che rappresentavano la lotta tra la natura e l’uomo. Come prima fatica Ercole dovette affrontare il leone Nemeo, un’enorme belva che né la pietra, né il bronzo né il ferro potevano uccidere, e che ogni giorno faceva strage di uomini e di animali. Poi Era, moglie di Zeus, aveva suggerito a Euristeo, che le era fedele, di mandare Ercole ad affrontare il leone. Ercole, le armi in pugno, si appostò vicino alla tana del leone e, appena lo vide arrivare, con la pelliccia macchiata di sangue e gli spaventosi occhi fiammeggianti, gli tirò tutte le belle frecce piumate che il dio Apollo gli aveva regalato. Ma nessuna freccia poteva trafiggere la pelle del leone Nemeo, così l’eroe gli si avventò contro con la spada in pugno, e quasi non credette ai suoi occhi quando questa si piegò come se fosse di stagno. Infine tentò con la clava, vibrando un colpo tale da spezzarla; per un attimo la belva restò intontita, poi si riscosse ed entrò tranquillamente nella grotta che le faceva da tana.
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Ora conosco
L’eroe, spazientito, le andò dietro e la prese per il collo, cercando di soffocarla: visto che le armi non la scalfivano neppure, tanto valeva usare le mani nude e la pura forza delle braccia. La lotta fu terribile, ma alla fine il leone morì, non senza aver staccato un dito al suo avversario con un morso. Allora Ercole si mise il gran corpo della belva sulle spalle e andò a depositarlo nella piazza principale di Micene, terrorizzando la gente e soprattutto il re, che gli ordinò di non portare mai più i frutti delle sue fatiche in città: d’ora in poi avrebbe dovuto depositarli fuori dalle mura. Adesso bisognava scuoiare il leone, ma questa sembrava un’impresa ancora più difficile che ucciderlo; nessun attrezzo, infatti, riusciva a tagliarne la pelle, e alla fine Ercole gettò via falcetti e coltelli e si servì di un artiglio della belva, più affilato di qualunque rasoio. Con la pelle, poi, si fece un’armatura invulnerabile a ogni attacco. Euristeo, intanto, spaventato dalla presenza di un simile eroe, si fece fabbricare un enorme recipiente di bronzo e lo seppellì sotto terra, in maniera da potercisi nascondere dentro ogni volta che Ercole era in città.
il MITO
STRUTTURA
ompleta le frasi e poi, C sul testo, segna con: l’introduzione nella quale vengono presentati ........................................ .................................................................................. ..................................................................................
l o sviluppo nel quale si narra ................................................ ..................................................................................
l a conclusione nella quale si spiega come cambia la situazione perché ...................................................... .................................................................................. ..................................................................................
Francesca Lazzarato, Ercole e altri eroi, Mondadori
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IO SCOPRO...
il RACCONTO D’AVVENTURA
INDIANA JONES Indy, con una torcia accesa in mano, era penetrato nella stanza segreta del tempio nascosto nella foresta. Non appena prese l’antico idolo tra le sue mani, sentì un rumore insolito, distante, come un rombo di una grossa macchina che si mette in moto; era il rumore di cose che si svegliano da un lungo sonno, l’eco rotolante di scricchiolii e di frane, per tutto il tempio. Poi il rumore si fece assordante e tutto cominciò a tremare, come se le fondamenta del santuario si sgretolassero, come se legni e mattoni si sbriciolassero. Indy tornò più in fretta che poté verso la porta. Intanto il rumore, come un tuono disperato, diventava più forte ed echeggiava per corridoi, passaggi e stanze. Indy adesso era scosso, tutto si muoveva. I mattoni si staccavano dalle pareti, le pareti stesse crollavano. Quando arrivò finalmente alla soglia, si girò e vide una pietra rotolare per un tratto di pavimento, scatenando migliaia di scintille nella sala che si disintegrava. “Lo sapevo”, pensò Indy. “Me lo sentivo, lo sapevo, e adesso che sta per accadere, che cosa posso farci?”. Indy sentiva dietro di sé i boati della distruzione; sentiva le pietre che cadevano, i pilastri che crollavano. “La maledizione dell’idolo”, pensò.Gli restava solo una cosa da fare, non aveva scelta: doveva saltare. Doveva correre il rischio. Dietro di lui l’inferno esplodeva dalla terra e davanti c’era una voragine. Solo saltare, optare per le tenebre, con le dita incrociate in uno scongiuro. Saltare. Prese fiato e si buttò nel baratro. Si lanciò con quanta forza aveva in corpo. Adesso cadeva. Poteva solo sperare di cadere dall’altra parte della voragine. Ma non fu così. Avvertiva l’oscurità sottostante, sentiva l’odore dell’umidità che saliva da sotto. Tese in avanti le mani, cercando un appiglio, una cornice, qualcosa a cui aggrapparsi. Sentì i polpastrelli toccare il margine del baratro, un margine che si sfaldava.
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Cercò di issarsi, mentre la terra cadeva sotto le sue mani e alcuni sassi si liberavano e piombavano nel pozzo. Fece oscillare le gambe. Affondò le dita nel bordo della terra, fece uno sforzo tremendo. Cominciò a issarsi: “Più forte”, pensò, “più forte!”. Finalmente riuscì a spingere una gamba sopra il margine, guadagnando terreno: si mise in piedi, partì di corsa e si precipitò verso l’uscita inseguito da un enorme masso che gli rotolava alle spalle. Si buttò verso il riquadro di luce e planò sull’erba fitta all’esterno, un attimo prima che il masso si incastrasse, con un tonfo, nell’apertura, sigillando per sempre il tempio. Esausto, senza fiato, restò adagiato sulla schiena. Se l’era vista brutta. Sorrise, si mise a sedere, si rigirò l’idolo tra le mani. “Ne era valsa la pena” pensò, “eccome!”. Campbell Black, I predatori dell’arca perduta , Sperling & Kupfer
Trova le caratteristiche del racconto d’avventura. Lo SCOPO dell’autore è: a ppassionare il lettore. d are informazioni al lettore. Il CONTENUTO riporta un episodio in cui: l a vita del protagonista è in pericolo. i l protagonista esplora un luogo sconosciuto. Il NARRATORE narra: in terza persona. in prima persona. ELEMENTI Il PROTAGONISTA: d esidera le avventure. a ffronta una situazione strana e pericolosa. Il TEMPO è: i ndeterminato. r eale. Il LUOGO è: reale e ricco di pericoli. f antastico.
Il racconto d ’ avventura è un testo narrativo che narra le storie di personaggi coraggiosi e temerari che affrontano situazioni straordinarie, imprevedibili, che si presentano in luoghi lontani e pieni di pericoli. Spesso il protagonista, l’e roe, lotta con nemici cattivi e astuti. Nel racconto d’avventura ci sono momenti di suspense: il narratore crea cioè attesa e ansia per ciò che potrà succedere.
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IO SCOPRO...
la STRUTTURA del RACCONTO D’AVVENTURA
L A LOT TA C O N I L G I AG UA R O Introduzione: presentazione dell’ambiente e del protagonista Nella giungla dello Yucatan, terra dei Maya, Ulil, un giovane e coraggioso cacciatore, era a caccia quando sentì una voce: – Fermalo! Salvalo! Il mio cerbiatto. Ulil scrutò intorno: vide una ragazzina con il vestito ornato di campanellini, come è consuetudine tra le donne Maya. Il ragazzo ebbe un colpo al cuore: la conosceva. Si chiama Sceil.
Colpo di scena Ulil si lanciò all’inseguimento, ma subito un feroce ruggito, proprio sopra la sua testa, lo fece bloccare. Alzò gli occhi e incontrò quelli scintillanti e crudeli di Ek Balam, il giaguaro che se ne stava su un grosso ramo, pronto a balzare su di lui. Ek Balam, all’improvviso, scattò, piombando velocissimo su Ulil.
Secondo colpo di scena Per l’impeto Ek Balam non vide il serpente attorcigliato attorno al tronco e non riuscì a evitare il suo morso velenoso, ma sembrò non curarsene.
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Azione coraggiosa del protagonista Ulil comprese che non poteva sottrarsi alla lotta. Estrasse il coltello che portava alla cintura. Ek Balam avanzava e Sceil lo guardava terrorizzata. Forse, se non ci fosse stata lei, Ulil avrebbe tentato di fuggire, ma non voleva mostrarsi vigliacco davanti a Sceil. Il giaguaro emise un ruggito da gelare il sangue. Contrasse i muscoli, mostrò i denti, scoprì gli artigli affilati e balzò su Ulil. Il ragazzo cadde sotto il peso del giaguaro, ma non rinunciò a lottare. Con la mano sinistra agguantò la belva alla gola e con il pugnale nella destra lo colpì. Il giaguaro, per nulla indebolito, affondò i denti nella spalla del ragazzo.
Il protagonista viene aiutato. Sceil vide un lungo ramo, lo impugnò e corse verso Ulil. Le fauci aperte del giaguaro erano sul punto di mordere ancora il ragazzo; proprio allora Sceil colpì l’animale sul muso con il ramo. Fu un attimo, che bastò perché Ulil riprendesse un po’ di vigore. Il ragazzo era esausto. Sentiva il dolore delle ferite e le forze che lo abbandonavano. Poi sentì il corpo del giaguaro appesantirsi a poco a poco e perdere forza. Il veleno del serpente stava rallentando i battiti del cuore di Ek Balam.
Conclusione: lieto fine Era finita. Ulil si lasciò andare accanto al giaguaro morto, senza più energie. Sceil si avvicinò a Ulil, lo scosse, lo chiamò, lo supplicò di non morire. Ulil rimaneva immobile. Lei gli mise una mano sul cuore e un debole, debolissimo battito rispose alla pressione. Ulil era ancora vivo.
STRUTTURA Introduzione L’autore presenta i protagonisti e l’ambiente in cui si svolge la vicenda. Il protagonista è .................................................. L’ambiente è .............................................................. Sviluppo La narrazione della vicenda, per creare “suspense”, cioè tenere il lettore con il fiato sospeso, inizia con un colpo di scena. Appare all’improvviso un ........................... ..........................................................................................................
Inter viene un altro colpo di scena. Un serpente .................................................................. ...........................................................................................................
Il protagonista reagisce con coraggio e astuzia. Ulil non si sottrae alla lotta e
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...........................................................................................................
Il narratore inserisce un altro colpo di scena e fa entrare in azione anche il personaggio secondario. Sceil .......................................................................................... Conclusione Il racconto ha un lieto fine. Ulil ............................................................................................... S ottolinea nel testo le situazioni di pericolo che incontra il protagonista.
Rupert Huges, Alla corte del re dei Maya , Giunti
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IO LAVORO...
sul RACCONTO D’AVVENTURA
I L T U N N E L DE G L I S C O R P I O N I ELEMENTI Q ual è il LUOGO in cui si svolge l’azione?
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È un LUOGO tranquillo o un luogo che suscita forti emozioni? Perché?
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È un LUOGO fantastico o potrebbe essere reale?
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NARRATORE C hi è il NARRATORE? ...................................................................................
È un NARRATORE interno o esterno? ...................................................................................
STRUTTURA S ottolinea la frase che indica il colpo di scena per creare suspense.
Che cos’era stato quel rumore? Veniva dall’ultimo tratto di tunnel, o forse da fuori. Ho cominciato ad avvertire un certo formicolio alla pelle… un serpente, forse? Senza più pensare al fruscio mi sono arrampicato faticosamente verso l’uscita. All’improvviso… un paio di occhi! A giudicare dalla grandezza dovevano appartenere a un animale piuttosto piccolo. La torcia illuminava il pavimento, cosparso di piccole pietre che sembrava si muovessero. Erano grossi scorpioni bruni. Il mio cuore batteva ancora come un tamburo mentre illuminavo quelle orribili creature che mi bloccavano il passaggio. Vivevano in una fessura nascosta dietro la parete. Ho puntato la torcia sulla crepa. All’improvviso ho avuto un’illuminazione. Bloccare la fessura intrappolando gli scorpioni. Il mio assalto li ha resi aggressivi. Parecchi di loro si sono precipitati verso di me. Ero in trappola! Sono indietreggiato una decina di metri. Ma potevo concedermi il lusso di aspettare? Trenta metri più avanti c’era lo squarcio di cielo che segnava l’imbocco della caverna. Ho fatto diversi respiri profondi. Poi ho cominciato un lento conto alla rovescia. Cinque, quattro, tre, due, uno. – Pistaaaa… – ho urlato! Justin D’Ath, La coda dello scorpione , Giunti Junior
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IO LAVORO...
sul RACCONTO D’AVVENTURA
L’O R S O Che stupida! Solo gli orsi riescono ad aprire un sentiero così largo nel bosco. Nessun altro animale. Cosy avrebbe voluto ritornare verso la spiaggia, prendere il kayak e andare via di corsa. Ma sapeva che non era la cosa giusta da fare. Se si fosse messa a correre, sarebbe diventata immediatamente una preda. Un orso nero spuntò improvvisamente al di là del ruscello. Cosy non si mosse. Non un battito di ciglia. L’orso la guardò, sorpreso. Lei lo guardò a sua volta, senza però fissarlo negli occhi. Non sono una minaccia, era il messaggio che voleva comunicargli. Se si fosse mosso verso di lei, si sarebbe messa di fianco, a mani alzate. Avrebbe cercato di essere più alta. Più grande. Più cattiva. Tutti quei pensieri le attraversarono la mente in pochi istanti. E poi: “Se non si mostra aggressivo, starò ferma fino a quando non si allontanerà”. Rimasero entrambi immobili. Perfino da quella distanza riusciva a sentire l’alito puzzolente dell’animale: era come se avesse appena finito di mangiare qualcosa di putrefatto. La sua pelliccia era tutta arruffata, ma non come quella di un orso allo zoo. Questo qui era selvatico, anzi selvaggio… Dagli alberi arrivò un altro rumore, più forte del precedente. Veniva dalle spalle dell’orso, più a monte. Forse l’animale aveva un compagno. O peggio, aveva dei cuccioli. Era risaputo che le femmine degli orsi attaccavano l’uomo, se pensavano che i loro piccoli fossero in pericolo.
CONTENUTO Q ual è la minaccia che Cosy deve affrontare? ................................................................................................... ...................................................................................................
L a protagonista del racconto supera le difficoltà:
con coraggio.
con astuzia.
con il ragionamento. L’autore crea la suspense:
i ntroducendo subito l’e lemento di pericolo.
f acendo intuire qual è il pericolo in agguato.
d escrivendo un ambiente pericoloso.
ELEMENTI Il LUOGO in cui si svolge la vicenda:
è ricco di pericoli e insidie.
reso pericoloso dalla è presenza di un personaggio aggressivo.
è misterioso e inesplorato.
Sherry Shahan, Freddo glaciale , Mondadori
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LE CO N O SC EN ZE
MA PPA
Il RACCONTO D’AVVENTURA è un testo narrativo che narra le storie di personaggi coraggiosi e temerari che affrontano situazioni pericolose e nemici cattivi e astuti.
SCOPO
Raccontare vicende coinvolgenti e pericolose. CONTENUTO
Fatti sorprendenti, ricchi di azioni e di colpi di scena. NARRATORE
Il narratore può essere: x esterno: narra in terza persona; x interno: narra in prima persona. ELEMENTI
Personaggi: un personaggio coraggioso e audace Tempo: presente o passato. Luoghi: ambienti selvaggi che presentano pericoli, insidie o imprevisti. STRUTTURA
La struttura è quella del testo narrativo. Introduzione: presenta i personaggi e i luoghi per far risaltare le loro caratteristiche. Svolgimento: ricco di colpi di scena, fatti inaspettati, cambi di situazione. Conclusione: quasi sempre a lieto fine.
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Ora conosco
il RACCONTO D ’ AVVENTURA
AS SA LTO A L T R E N O ELEMENTI
Alle nove di mattina il treno arrivò nella città di North Platte: il 101° meridiano era superato. Fogg, Passepartout e i compagni giocavano a carte. Il treno viaggiava con un ritardo di venti minuti e non effettuò la fermata. All’improvviso risuonarono grida selvagge e spari per tutto il treno. Il convoglio era assalito da una banda di Sioux, la fiera tribù di pellirosse, armati di fucili. Nella locomotiva, con un colpo d’ascia, erano stati colpiti macchinista e fuochista e, nel maldestro tentativo di fermare il treno, un capo Sioux aveva aperto completamente la valvola del vapore. Il treno correva sulla pianura a velocità sfrenata, come se dovesse attraversare un altro ponte che non c’era. Molti viaggiatori giacevano sui sedili feriti da asce o proiettili. Al fianco di Fogg, abbattuto da un proiettile, il capotreno gridò: – Se il treno non si ferma entro cinque minuti, saremo perduti! Ritrovata la sua agilità di acrobata Passepartout si infilò sotto i vagoni, e passando dall’uno all’altro, raggiunse la testa el treno dove, con una mano, riuscì a staccare la locomotiva impazzita dai vagoni. Un miglio dopo il treno si fermò a poca distanza dalla stazione di Fort Kearney. Jules Verne, raccontato da Roberto Piumini, Il giro del mondo in 80 giorni, Edizioni EL
hi sono i PERSONAGGI C di questo racconto? ................................................................................................... ...................................................................................................
I PERSONAGGI sono: reali. realistici. fantastici. CONTENUTO
I l CONTENUTO del racconto è: assolutamente reale. realistico. fantastico. Qual è il colpo di scena che dà inizio all’avventura? ................................................................................................... ...................................................................................................
ual è l’azione Q coraggiosa compiuta da Passepartout? ................................................................................................... ...................................................................................................
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ANIMALI À T L A E R E A I S A T N T R A FA “Animale” deriva da una parola latina: “anima”. Questo ci fa intuire che gli animali, proprio come noi, soffrono, gioiscono, hanno paura… Ecco perché spesso gli animali entrano nei racconti quasi come persone. Gli scrittori li fanno agire, pensare, avere reazioni come gli umani. Dobbiamo dunque rispettarli: possono essere nostri amici e insegnarci qualcosa.
In questo capitolo troverai lettere, diari, testi fantasy, fantastici, regolativi, realistici, argomentativi e poetici, che parlano di ANIMALI.
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Apprendimento COOPERATIVO Il bestiario è un libro in cui sono raccolte immagini di animali fantastici. Create il “bestiario” della vostra classe. Dividetevi a gruppi e cercate foto di animali. Tagliate in parti le foto e inventate animali fantastici utilizzando i differenti pezzi. Date un nome agli animali che create e indicatene le abitudini, le caratteristiche, l’ambiente in cui vivono.
CLIL
This is my dog.
That is my cat!
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ANIMALI Per fortuna alcuni lo anim ali es is tono so nella fa ntas ia… RIASSUNTO La trama
N el testo segna con delle parentesi le sequenze che si riferiscono alle seguenti frasi chiave. Utilizza i colori corrispondenti. Poi cancella la sequenza che non è indispensabile per comprendere la trama.
1 Harr y e i suoi amici incontrano il drago. 2 Il drago fa allontanare i ragazzi. 3 La descrizione del drago. 4 Il folletto Grip Hook distribuisce i Sonacci. 5 Il drago si spaventa.
LESSICO Dedurre dal contesto
Incudine è una parola con più significati: x b locco di acciaio sul quale si lavora il metallo; x o ssicino della parte interna dell’o recchio. Q ual è il significato di Incudine nel contesto del testo? ..................................................................................... .....................................................................................
Fantasy
I L D R AG O DE L L A GR I N G OT T Voltarono un angolo e videro quello a cui Harry era stato preparato. Un drago gigantesco era incatenato al pavimento, in modo da sbarrare l’accesso a quattro o cinque delle camere blindate più profonde della banca Gringott. Le squame della bestia erano sbiadite per la lunga prigionia nel sottosuolo; i suoi occhi era di un rosa lattiginoso; entrambe le zampe posteriori erano strette in pesanti ceppi le cui catene erano assicurate alla roccia da enormi picchetti. Teneva le immense ali spianate lungo il corpo, ma se le avesse aperte avrebbero riempito tutta la caverna. Si girò verso di loro, ruggì con un fragore che fece tremare la roccia e sputò un getto di fuoco che li costrinse ad arretrare nel cunicolo. – È semicieco – ansimò il folletto Grip Hook, – ma questo lo rende ancora più feroce. Però abbiamo il sistema per controllarlo. Ha un riflesso condizionato al rumore dei Sonacci. Dammeli. Ron gli passò la borsa: Unci-unci ne estrasse una serie di piccoli strumenti di metallo che quando venivano agitati producevano un rumore forte e squillante, come minuscoli martelli su incudini. Grip Hook li distribuì. – Quando sentirà i Sonacci si aspetterà dolore: arretrerà, e Bogrod dovrà posare il palmo della mano sulla porta per aprire la camera blindata. Si affacciarono oltre l’angolo scuotendo i Sonacci: il fragore era amplificato dalle pareti di roccia. Il drago lanciò un ruggito rauco e indietreggiò tremando; quando si avvicinarono Harry notò le cicatrici di tagli feroci sul muso e capì che aveva imparato ad associare spade roventi al rumore dei Sonacci. Joanne Kathleen Rowling, Harry Potter e i doni della morte , Salani
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ANIMALI
Fantasy
I L BAS I L I S C O Il Basilisco è il re dei serpenti, proprio come il leone è il re delle fiere. Ha la testa e il corpo di un gallo, ali coriacee munite di punte e una lunga coda da serpente che termina con una freccia. A volte porta sulla testa una corona come simbolo della sua regalità. Secondo alcuni scrittori, nasce da un uovo di gallo che si schiude dopo sette anni. Questo uovo non è bianco o bruno come quello di una gallina, ma giallo e bitorzoluto; dicono inoltre che a covarlo sia il gallo stesso, oppure un rospo, che vi sta accovacciato sopra anche fino a nove anni. Il Basilisco vive nel deserto e ovunque vada, crea lui stesso un deserto. Infatti, il suo respiro è così velenoso che, dove passa lui, l’erba inaridisce e diventa nera, alberi e arbusti si seccano e persino le rocce si spaccano a metà. Gli uccelli che volano troppo bassi sopra la sua testa vengono sopraffatti e precipitano a terra, morti stecchiti. Anzi, è sufficiente uno sguardo degli occhi ardenti del Basilisco per uccidere, e i viaggiatori che lo scorgono da lontano fuggono a gambe levate per salvarsi la pelle. Fortunatamente, ci sono tre cose che terrorizzano questa orribile creatura. La prima è la donnola, che è immune al suo veleno e lo attacca non appena lo vede. Inoltre, tutti i Basilischi temono il canto di un gallo vero: loro possono solo sibilare, come i serpenti. Infine, hanno il terrore degli specchi: infatti, se un Basilisco vi posa sopra lo sguardo anche solo per un istante, viene ucciso dalla vista della propria immagine riflessa.
Alcuni anim ali fa nn o paura, m a anch e loro
ha nno un punto de bole! LEGGERE
PER
SCRIVERE
Un ragazzo sta viaggiando nel deserto con una carovana di cammellieri. Improvvisamente, da dietro una duna, appare un Basilisco. S apendo che il ragazzo vuole salvare i suoi amici, trova una conclusione adatta.
LEGGERE
PER
COMPRENDERE
Le informazioni esplicite
C hi è il Basilisco?
Il Basilisco ha due terribili armi mortali. Quali? C he cosa teme moltissimo il Basilisco? Il Basilisco nasce in un modo molto strano. Come?
Alison Lurie, Lo zoo della fantasia , Mondadori
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ANIMALI i Le storie di anim al ci offrono sp unti per riflettere.
Testo fantastico
I R A P P O RT I T R A A N I M A L I Quando il tramonto cedette il passo all’oscurità, la lumaca decise di cercare un posto sicuro per passare la notte, una pietra liscia a cui attaccarsi per poi chiudersi subito dentro il guscio. La pietra si mosse e una voce che suonava stanca, molto stanca, disse: – Chi è che mi è salito sopra? La voce che veniva da sotto non la spaventava. – Sei una pietra che parla? – sussurrò. – Una pietra che parla? Se mi vedi così non importa, non è offensivo, ma tu chi sei? – Sono una lumaca e mi sono attaccata a te per passare la notte. Posso? – Una lumaca… Sì, puoi restare, lumaca, tu e io ci assomigliamo. La lumaca fece varie altre domande che non ricevettero risposta e alla fine si addormentò fiduciosa. Si svegliò con la sensazione che la pietra si stesse muovendo. Lentamente, molto lentamente, la lumaca scese fino a raggiungere l’erba e allora scoprì che non aveva passato la notte attaccata a una pietra parlante ma a un essere provvisto di un duro carapace dal quale spuntavano quattro zampe molto robuste, un collo pieno di rughe, una bocca che non intimidiva e due occhi socchiusi che la osservavano attenti. – Sono una tartaruga – esclamò quell’essere. – E tu, dimmi, che cosa cerchi? La lumaca le spiegò che voleva conoscere i motivi della propria lentezza e anche avere un nome. E poi le spiegò che la sua domanda e il suo desiderio irritavano le altre lumache, al punto che avevano minacciato di cacciarla dal prato, e che lei aveva preso la decisione di andarsene e di non fare ritorno finché non avesse avuto una risposta e un nome.
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ANIMALI La tartaruga cercò con più calma del solito le parole per replicare e le raccontò che durante la sua permanenza presso gli umani aveva imparato molte cose. Per esempio che quando un umano faceva domande scomode, del tipo: “È necessario andare così in fretta?” oppure “Abbiamo davvero bisogno di tutte queste cose per essere felici?”, lo chiamavano Ribelle. – Ribelle: mi piace questo nome! – sussurrò la lumaca. – A te gli umani hanno dato un nome? – Sì, visto che non ho mai dimenticato la strada di andata né quella del ritorno mi hanno chiamato Memoria… ma poi sono stati loro a dimenticare me. – Allora, Memoria, proseguiamo insieme? – domandò la lumaca. – D’accordo, Ribelle – rispose la tartaruga, e girando su se stessa lentamente, molto lentamente, si avviò assieme alla sua nuova amica.
LEGGERE
PER
ANALIZZARE IL TESTO
La fabula e l’intreccio
Il racconto segue la struttura della fabula o dell’intreccio? .............................................................................................. ..............................................................................................
LESSICO
C erca sul dizionario il significato della parola carapace e scrivilo. . ......................................................................................... .......................................................................................... ...........................................................................................
Luis Sepúlveda, La storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza , Guanda
RIASSUNTO Le frasi chiave
N el testo colora ogni parentesi dello stesso colore della frase chiave corrispondente. U na lumaca cerca una pietra per dormire. L a lumaca parla con la pietra prima di dormire. L a lumaca si sveglia. L a lumaca scopre che la pietra è una tartaruga. L a lumaca si è allontanata dalle sue amiche a causa delle domande che faceva. L a tartaruga aveva imparato dagli umani che loro chiamavano Ribelle chi faceva domande scomode. L a tartaruga dice che il nome che le hanno dato gli umani è Memoria. L a tartaruga Memoria e la lumaca Ribelle se ne vanno insieme. N umera le frasi chiave in ordine cronologico per avere la fabula del racconto.
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ANIMALI
Lettera
uale Il lavoro sempre ug : può es sere noioso si la m enta perfino una formic a!
LEGGERE
PER
COMPRENDERE
Le informazioni esplicite
C hi è la protagonista di questo racconto? D ove vive? A chi scrive? Perché scrive la lettera? Q uali sono state, in ordine cronologico, le sue mansioni? N el testo sottolinea gli indicatori temporali che indicano la successione dei lavori svolti dalla formica.
L E T T E R A D I U N A FO R M I CA Cara Signora Regina del formicaio, della radura della foresta dei Furetti, scusi sua Maestà, se mi permetto di scrivere a Lei, io, una semplice formica del formicaio; lo so che il suo tempo è molto prezioso. Vivo qui, ai Furetti, da quando sono piccola e ho fatto un bel po’ di lavori: ho cominciato con la pulizia delle gallerie e poi la loro manutenzione; in seguito, visto che ero in gamba, sono diventata operaia specializzata: ero io che riparavo le gallerie che crollavano! Successivamente sono passata all’approvvigionamento, cioè alla raccolta di insetti morti e pezzi di panino lasciati cadere dagli umani. Egregia Maestà, non le scrivo certo per raccontarle i fatti miei. Io le scrivo perché mi annoio, per non dire di peggio! Forse lei si stupirà, con tutto il lavoro che faccio ogni giorno e con tutte le persone che incontro, ma è proprio così. E non da ieri, macché, è da un po’ ormai che dura questa storia, mi annoio peggio di una crosta di formaggio caduta sotto il frigo! Non ne posso più di questo tran tran che ricomincia ogni mattina. Portarsi in giro pezzi di cadaveri di scarabei o resti di cavallette morte stecchite va bene per cinque minuti. Se le scrivo non è per frignare, no, sono una dura io, non è che adesso pensa che sono una mollacciona, no! Io le chiedo solo di poter cambiare un po’, di farmi fare un’altra cosa! Allora, se potesse fare qualcosa per me, per piacere, sto per sclerare… Con la speranza di essere accontentata, la prego di accettare la mia più sincera ammirazione.
Formica 2.525 Philippe Lechermeier - Delphine Perret, Lettere con pelo e piume , Il castoro
GRAMMATICA La comunicazione: il registro linguistico
N el rivolgersi alla regina, la formica usa un registro linguistico familiare o formale? M ollacciona e sclerare sono espressioni gergali. Sai che cosa significano?
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ANIMALI
Diario
D I A R I O D I U N CA N E Londra, 17 dicembre Credo che mi piacerà qui. Non ci sono altri cani, ma c’è un uomo che vorrebbe esserlo. Quando sono arrivato si è messo a quattro zampe. Continuava a ripetermi di smettere di leccargli la faccia, ma si vedeva lontano un miglio che non lo faceva sul serio. Domani cercherò di mordicchiargli un orecchio: grazie alla mia personalità dominante e alla mia astuzia animale diventerò facilmente il capo-branco. Il canile ha mandato all’uomo anche la mia cuccia di plastica azzurra. L’uomo mi aveva preparato un letto nuovo. È di lana e sopra c’è una copertina scozzese. Io mi ci sono infilato all’istante. L’unico difetto di questo letto è che non ha odore, ma nel giro di un giorno o due sistemerò l’inconveniente.
18 dicembre L’uomo ha deciso che mi chiamerò Buster. Non mi chiamavo così, ma dal momento che non ricordo il mio vecchio nome, il cambiamento non mi disturba più di tanto. Lui sostiene che il nome di prima era più adatto a una parrucchiera, fidanzata con un giocatore di calcio di serie B… Comunque presto comincerò ad accorrere al suo richiamo.
Ch e felicità se ar ri va un ca gnolino nella no
stra ca sa: m a lui ch e co sa ne pens a? LEGGERE
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Le inferenze
C he cosa intende il cane quando pensa: “L’unico difetto di questo letto è che non ha odore, ma nel giro di un giorno o due sistemerò l’inconveniente”?
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Il punto di vista diverso GRAMMATICA
S crivi sul quaderno la pagina di diario del 17 dicembre dal punto di vista del padrone.
20 dicembre Il cibo è identico a quello del canile. Sembrano palline di segatura. Lui non è autorizzato a darmi da mangiare: è sempre lei a stabilire le dosi. Usa un bicchierino con delle tacchette per essere sicura di non darmene troppo. A lui, invece, il cibo non glielo misura. L’uomo continua a ripetere che mangiare sano mi fa bene… E intanto lui sgranocchia biscotti al cioccolato. Roy Hattersley, Diario di un cane. Così come lo ha sentito raccontare Roy Hattersley, Fabbri
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ANIMALI
Testo fantastico
i anim ali Anch e i nostri amic di vista. ha nno il loro punto LEGGERE
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L’idea principale
Q ual è l’a ffermazione giusta?
n gatto si giustifica U perché ha ucciso l’uccellino.
n gatto si vanta per aver U ucciso un uccellino.
I padroni del gatto lo accusano perché ha ucciso un uccellino.
RIASSUNTO La fabula
M etti in ordine le sequenze del racconto, numerandole, per costruire la fabula. Poi segna con una X la sequenza che non è indispensabile. I l gatto vede un uccellino che vola basso. T utta la famiglia partecipa al funerale dell’uccellino. el giardino il gatto Ciro N scava tra gli anemoni fioriti. on una zampata C Ciro atterra l’uccellino uccidendolo.
N O N S O N O U N AS SAS S I N O! Okay, okay. Impiccatemi, allora! L’ho ucciso, l’uccellino. Ma insomma, sono o non sono un gatto?! È o non è il mio mestiere aggirarmi furtivamente per il giardino dietro a dolci batuffoli pennuti che riescono a stento a volare da una siepe all’altra? E che cosa dovrei fare se uno di questi poveri svolazzanti fagottini di piume quasi mi si getta in bocca! Voglio dire, è praticamente atterrato sulle mie zampe. Poteva addirittura farmi male. Okay, okay, l’ho aiutato con un colpetto. – Oh, Ciro! Come hai potuto! – esclama Ellie tirando su con il naso, gli occhi rossi. Come ho potuto? Sono un gatto. Okay, okay. È vero. Potevo evitare di trascinarlo dentro e lasciarlo lì sul tappeto. Comunque mi sono proprio divertito a quel piccolo funerale. Non credo che gradissero molto la mia presenza, ma, dopotutto, il giardino è mio quanto loro. Anzi, a dire il vero, ci passo molto più tempo io. Sono l’unico della famiglia a sfruttarlo come si deve. E questo è il loro ringraziamento! Dovresti sentirli. – Mi piacerebbe proprio che la smettesse di scavare quelle buche fra gli anemoni. Non riesco a capire perché si accaniscano a tenere un gatto, se poi non fanno che lagnarsi. Tutti tranne Ellie. Era troppo occupata a singhiozzare su quell’uccellino. L’ha messo in una scatola sistemandoci la bambagia, ha scavato una piccola buca e poi ci siamo disposti tutti intorno, mentre lei pronunciava un discorsetto augurandogli buona fortuna in paradiso. Anne Fine, Brutto gattaccio , Salani
E llie piange perché Ciro ha ucciso il gatto. I l gatto mette l’uccellino sul tappeto di casa.
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ANIMALI
Testo regolativo
C O M E DA R E U N A P I L LO L A A U N GAT TO
Talvolta gli anim ali ci m ettono in si tuazioni difficili!
x PRENDI il gatto e tienilo con il braccio sinistro, come
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x
x x
se stessi tenendo un bebè. Metti l’indice e il pollice nei due lati della bocca del gatto per fargliela aprire, mettigli la pillola in bocca e lascia che ingoi la pillola. VAI a raccogliere la pillola da terra e riprendi il gatto da dietro al divano. Incastralo nel tuo braccio sinistro e ripeti tutto da capo. VAI a riacchiappare il gatto nella camera da letto e butta la pillola che è nel vaso. PRENDI una nuova pillola , riprendi il gatto. Forzalo ad aprire la bocca e spingi la pillola nella sua gola con l’indice. RIPRENDI la pillola da dentro l’acquario e il gatto da sopra l’armadio. INGINOCCHIATI e tieni il gatto tra le tue ginocchia. Ignora i grugniti emessi dal gatto. Chiedi a tuo marito che tenga la testa del gatto, mentre tu gli apri la bocca. RIPRENDI il gatto che sta attaccato alla tenda della stanza e vai a prendere un’altra pillola. Avvolgi il gatto in un asciugamano in modo che ne esca solo la testa. Sciogli la pillola in un po’ d’acqua e butta il liquido nella sua bocca. VAI a riprenderti il gatto dal vicino. Prendi una nuova pillola. Apri la bocca del gatto. Lancia la pillola nella bocca del gatto con l’aiuto di un elastico. CHIAMA i pompieri per riacchiappare il gatto sull’albero dall’altra parte della via.
Micimiao.it
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PER
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S crivi nei fumetti che cosa pensa il gatto mentre i suoi padroni cercano di fargli ingoiare una pillola e che cosa pensa la signora.
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ANIMALI
Testo realistico
e gli anim ali, Biso gna conosc er necess ario m a, soprattu tto, è voler loro bene.
I L M I O CA N E Da che mi ricordo, ho sempre desiderato un cane. La mamma mi raccontava che andavo pazzo per i cani, quando per la strada ne vedevo uno tendevo le mani come per prenderlo. Avevo tanti pupazzi a forma di cane, praticamente non mi regalavano altro: la sera li mettevo in fila sul cuscino. Ma io lo sapevo che erano finti, non è che ci parlassi. Io aspettavo. Aspettavo di essere grande abbastanza da avere un cane vero. E quando è arrivato Tito, ero pronto. Era lui che volevo. Proprio lui. Non so come sia questa cosa: di tutti i cani al mondo, di tutti i cani possibili, proprio lui. L’avrei riconosciuto ovunque. Quando l’ho visto la prima volta, nel recinto del canile, insieme ai suoi fratelli, minuscolo, confuso, il pelo arruffato, le zampe grosse, la testa grossa, gli occhi grandi, tutto tremante, lui ha guardato proprio me. Davvero. Sul serio. Se anche avessi avuto qualche dubbio, basta. Finito. Era lui. Ho dovuto aspettare più di un mese prima di portarmelo a casa, era troppo piccolo per lasciare la mamma. Intanto gli ho preparato tutto: una cuccia morbida come un cuscino. Poi le ciotole per la pappa e per l’acqua.
RIASSUNTO I connettivi logici
C ollega le due frasi utilizzando i seguenti connettivi logici: perché, siccome, perciò, quindi.
I parenti gli regalavano solo cagnolini di peluche …………………....………… il bambino amava tanto i cani. ………………….....................……… Tito era troppo piccolo, hanno dovuto lasciarlo un mese in più al canile. Il cane doveva essere nutrito, …………….............……………… il bambino ha preparato le ciotole per la pappa. Di notte il cagnolino gemeva piano, …………………………… il bambino lo ha preso in braccio.
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ANIMALI I giochini: una palla bianca e rossa e due dei miei vecchi cani di peluche, i più piccoli, perché non si spaventasse. C’era tutto. Mancava solo lui. Ho letto un sacco di cose sui cani. E poi, quando siamo andati a prenderlo, ho dovuto disimparare tutto e mettermi ad ascoltarlo, guardarlo, osservarlo. Capire da lui che cosa dovevo fare, e quando, e come. La sera, la prima sera a casa, l’ho messo nella cuccia. Lui si è addormentato quasi subito, i cuccioli dormono molto. Poi, nel cuore della notte, mi ha svegliato un piccolo verso, un gemito. Ho aperto gli occhi di colpo. Era sveglio anche lui e stava lì, e dalla gola gli scappava quel verso minuscolo. Come se piangesse, ma piano, per non disturbarmi. Sono scivolato giù dal letto e l’ho preso in braccio. Allora quasi mi stava dentro una mano. Mi ha leccato la mano. Ho sentito il cuore contro il mio palmo: batteva sottopelle, sembrava che volesse balzar fuori. Ho deciso. Il libro diceva che i cani devono abituarsi fin da subito ai luoghi sì e ai luoghi no. Il letto del padrone è un luogo no. Noi l’abbiamo fatto diventare un luogo sì. Si è riaddormentato subito, stretto vicino a me, sotto la coperta. Quella notte non ha pianto più. E da allora dorme sempre con me.
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La descrizione
Per descrivere il cane l’autore usa tanti aggettivi. Sottolineali.
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Le informazioni esplicite
Q uando nel racconto il bambino afferma: “Ho letto un sacco di cose sui cani. E poi, quando siamo andati a prenderlo, ho dovuto disimparare tutto e mettermi ad ascoltarlo, guardarlo, osservarlo” che cosa significa? on ser ve a niente informarsi N sulle abitudini degli animali perché comunque fanno quello che vogliono. a bene informarsi sulle V loro abitudini, ma bisogna conoscerli e adattare le nostre conoscenze a loro.
Beatrice Masini, Solo con un cane , Fanucci Editore
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IL TUO ANIMALE HA I SUOI DIRITTI
Cittadinanza attiva
È be l lo p ma os s e ric o d ere u de n a nim ale, rd i a i do mo c ver h e a b bi a n o a n c h e i ne i s uo i c o nf r onti. I bambini e gli adolescenti spesso chiedono che venga loro regalato un animale domestico, in genere cane o gatto, ottenendo in molti casi dai genitori un rifiuto. I genitori dovrebbero, però, ricordarsi che è molto utile la compagnia di un animale per farli crescere con senso di responsabilità. Persino in qualche ospedale è stata riconosciuta la validità della presenza di animali domestici. Perciò è stata permessa la loro introduzione nelle corsie e si è notato che ciò ha accelerato la guarigione dei malati. Se i minori hanno diritto alla compagnia di un animale domestico essi hanno, però, degli obblighi ben precisi nei confronti dei loro amici, siano essi cani, gatti, canarini, pesci o tartarughe. Devono, infatti, provvedere alle loro necessità sia alimentari sia fisiologiche accompagnandoli, se vivono in città, a fare adeguate passeggiate. Se si tratta di gatti che non hanno necessità di uscire dall’abitazione, dovranno provvedere a mantenere pulita la loro lettiera. Ovviamente dovranno preoccuparsi della loro igiene e della loro salute portandoli periodicamente dal veterinario e provvedendo alle vaccinazioni preventive e a tutte le cure necessarie. Se hanno chiesto e ottenuto in dono un animale, non potranno abbandonarlo durante le vacanze, la cui organizzazione dovrà tenere conto della loro esistenza. Tina Lagostena Bassi, Manuale dei diritti e dei doveri del giovane cittadino , Mondadori
Per ogni diritto, scrivi il dovere. L’a nimale ha diritto di… Il suo padrone ha il dovere di… soddisfare le sue necessità fisiologiche soddisfare i bisogni alimentari essere in buona salute non essere abbandonato
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ANIMALI
Fantasy Testo poetico
FILASTROCCA LUPA Ululava l’ululupo sulla punta di un dirupo sulla punta di una duna ululava all’ululuna. Bruno Tognolini, Rima rimani , Nord-Sud
IL GATTO SI ACCOCCOLA Stanco di far la trottola il mio gatto si accoccola, si raccoglie, si arrotola, si unisce, si raggomitola, si chiude e s’appallottola, in una palla piccola, si stringe in una coccola. Roberto Piumini, Tutta una scivolanda , Einaudi Ragazzi
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ANALIZZARE IL TESTO
La struttura
S crivi il titolo del testo poetico che contiene onomatopee.
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L a poesia “Il gatto sia accoccola” ha una particolare struttura della rima. Perché?
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LE COMPETENZE L’A M I CA DE G L I A N I M A L I 1 Certo che Zoe amava gli animali! Li amava come tutti i bambini. Con tenerezza, curiosità e circospezione, a seconda che fossero adulti o cuccioli, vicini o lontani, cordiali o dispettosi. Ma una cosa Zoe aveva ben chiaro: non li voleva in casa. 5 Coccolava i cani del parco, accarezzava i gatti degli amici, dava le briciole di pane ai passerotti ed evitava di schiacciare le formiche. Ma non aveva mai chiesto ai genitori, mai da quando era nata, un animale per sé. Il guaio è che questo sembrava inaccettabile a tutto il resto 10 del mondo. E la questione della “stranezza” di Zoe si ripresentava a ogni compleanno, Natale o festa comandata. – E se ti regalassimo un bellissimo cucciolino? – le proponeva l’adulto di turno con la voce più suadente. – No, grazie! – rispondeva Zoe. – Invece, vorrei tanto… 15 E giù un elenco infinito di giocattoli, libri, viaggi e desideri vari, in cui non rientrava nessun tipo di animale. I genitori, i nonni, gli zii avevano iniziato a storcere il naso davanti a questa sua incredibile ostinazione. Poi, con il passare degli anni, non glielo avevano più proposto. 20 Le poche volte che Zoe aveva provato ad affrontare l’argomento, si era trovata davanti facce sbalordite e sguardi di disapprovazione. – Non è che non mi piacciono gli animali – iniziava, cercando di spiegare per la centesima volta quel che sentiva. – È solo che non mi ci vedo con un animale in casa. Non ne sento 25 la mancanza. – Perché sei una fifona! – sentenziava allora suo cugino Stefano, accarezzando il suo grosso dobermann nero. – Ma non devi. I cani, per esempio, sono i migliori amici dell’uomo. Guarda Poldo: sacrificherebbe la sua vita per me! – E tu come lo sai, scusa? 30 Stefano rimaneva interdetto, ma solo per un attimo. – Certe cose si sentono! Sai quanti animali nel mondo hanno salvato i padroni che stavano affogando o che erano intrappolati in un incendio o aggrediti da altri uomini? Zoe rifletteva su quel lungo elenco di infortuni. 35 “Forse avere un animale porta male!” pensava. Sabina Colloredo, Confetti e dispetti, Einaudi Ragazzi
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COMPRENDERE UN TESTO Il RACCONTO è: realistico.
fantastico.
Il TEMPO di questo racconto è: determinato. indeterminato. Il LUOGO è: fantastico.
realistico.
Zoe è: un bambino.
una bambina.
Zoe: non ama gli animali. ama tutti gli animali. non vuole animali in casa. ha paura degli animali. “Gli zii avevano iniziato a storcere il naso davanti a questa sua incredibile ostinazione” (righe 17-18). Queste parole significano che Zoe: non ne voleva sapere proprio. non si lasciava convincere facilmente. faceva i capricci. si comportava male con i parenti. La stranezza di Zoe era che: non amava gli animali. non aveva mai chiesto un animale per sé. pur amando gli animali non ne voleva avere uno. non voleva animali per il suo compleanno.
Poldo è: il cane di Stefano. un amico di Stefano. il cugino di Stefano. il cugino di Zoe. “Interdetto” vuol dire: incuriosito. sbalordito. silenzioso. impaurito. Zoe pensa: “Forse avere un animale porta male!” (riga 35) perché: tutti quelli che hanno un cane hanno degli incidenti. tutti i cani sono pericolosi. bisogna portarlo a spasso tutti i giorni. Stefano fa un elenco di situazioni in cui i cani aiutano i padroni. I parenti di Zoe volevano: che lei avesse un animale. avere un animale. che Zoe amasse gli animali. che a Zoe passasse la paura degli animali. Nell’espressione “con il passare degli anni, non glielo avevano più proposto” (righe 18-19) la parola evidenziata si riferisce a: la scelta del regalo in occasione di qualche festività. andare al parco a coccolare gli animali. avere un cucciolo tutto suo. discutere di animali. 99
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INVERNO Ascoltami inverno non sognarti di entrare mi piaci sui rami ascoltami inverno non ti voglio qui dentro. Però aspettami fuori. Adesso esco io. Possiamo giocare. Ascoltami inverno non ti voglio qui dentro. Qui dentro è il mio cuore. Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo , Topipittori
NEVE La notte ha sparso i fiori del cielo soffici come piume; con essi ha intessuto un tappeto che ha avvolto dalla testa ai piedi delicatamente il mondo stanco. Wen I-Tuo, Tante poesie , Vita e Pensiero
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INVERNO
FARFALLINE BIANCHE Cominciarono a cadere i primi fiocchi leggeri a metà mattina, poi diventarono sempre più fitti e grandi: il cortile, il cielo, la strada, tutto era pieno di farfalline bianche che in breve coprirono tutto. A mezzogiorno ce n’erano già dieci centimetri e si udivano le voci dei ragazzi che si chiamavano, si rincorrevano, si lanciavano palle di neve, si buttavano nella neve. Nel pomeriggio la nevicata aumentò ancora e mio padre mi chiamò a spalare la neve davanti a casa. I grandi guardavano il cielo e dicevano: – Se continua così tutta la notte, domani ce n’è un metro! E il giorno dopo nevicò ancora. Nei cortili e nelle strade i bambini felici costruivano pupazzi e, con pale e badili, ammucchiavano la neve sotto il fico. Mario Lodi, Il mistero del cane , Giunti
La mia REALTÀ Q uali aspetti dell’inverno ti piacciono e quali no? Elencali sul quaderno.
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INVERNO
CILIEGIO PERDE L'ULT IMA FOGLIA Un mattino Bandiera, l’ultima foglia che era rimasta attaccata ai rami di Ciliegio, sentì sul suo corpo freddo e umido qualcosa che la pungeva, ma non c’era nessuno vicino a lei. Meravigliata, gridò: – Ehi, chi mi punge lì di dietro? Le rispose una voce leggera che sembrava volare: – Sono io! Sto giocando. – Bel gioco davvero! – disse la foglia. – Ma tu chi sei? – Indovina. – E chi lo sa. So che sei nascosta in qualche posto, ma non so dove. Oppure che sei invisibile! – rispose Bandiera. – Indovinato! – disse la voce. – Sono invisibile. Nessuno mi vede, ma ci sono eccome! – L’aria! – disse la foglia. – Sì, sono l’aria. E siccome fa freddo mi diverto a punzecchiare tutte le cose: specialmente i nasi dei bambini, che a quelle punture diventano rossi come pomodori! “Meno male che c’è qualcuno che si diverte in questo mondo triste”, pensò Bandiera, e seguì l’aria fredda che faceva i suoi strani giochi intorno al Ciliegio. La sentì che passava veloce a sfiorare le cose e passando diceva: – Chi vuole pizzi e ricami per la sua coperta? In un letto grande e ricamato presto il mondo sarà addormentato. Pizzi! Ricami! Chi li vuole? Il ruscello, che era l’unico a chiacchierare girando davanti agli orti, non le rispose nemmeno. – Ah sì, eh? Tu non vuoi ricami? – gli disse l’aria avvicinandosi e soffiandogli sopra il suo gelido fiato. E pian piano chiuse l’acqua in una prigione di cristallo e non si sentì più la sua voce. Mario Lodi, Bandiera , Einaudi
Ascolta sul CD-Audio “L’inverno” da “Le quattro stagioni” di Vivaldi.
IL PIACERE DI LEGGERE
L eggi con calma, immaginando la situazione e i sentimenti espressi dall’a utore.
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LA NEVE E LE FOGLIE Quell’anno era nevicato presto, prima che tutte le foglie cadessero. Venti centimetri di bianca neve, sui boschi colorati della montagna non ancora addormentata, avevano rallegrato i bambini. La montagna s’addormenta tardi, quando tutto si ferma, le bestie s’intanano, i boschi sbadigliano, la neve cresce. E volpi e martore vagano nelle notti congelate in cerca di cibo. E il picchio per scaldarsi trapana gli alberi fino a farsi venire mal di testa. Dopo la precoce nevicata, rabbrividite dal gelo improvviso, scosse dai venti, si misero a cadere le foglie. Il bosco crepitava di mille suoni diversi perché le foglie, cadendo, fanno ognuna un rumore diverso. Si posavano sulla neve fresca come una grande nevicata. Nevicata di foglie multicolori. Quand’ebbero formato uno strato alto una spanna, le foglie colorate si misero a prendere in giro la neve. – Vedi? – dicevano. – Anche noi siamo neve, veniamo giù a fiocchi come te, formiamo strati come te, ma siamo più belle perché abbiamo i colori. Tu sei bianca, color di niente. – Voi non siete neve – rispondeva la neve. – Siete foglie, foglie che tra un po’ marciscono e scompaiono nel terreno. Io resisto fino a primavera, divento acqua, disseto la terra. E aggiunse: – Voi vi vantate di colori e strati, ma io non ho mai visto bambini giocare con le foglie, fare palle di foglie o scivolarvi sopra sciando, o filare con lo slittino. Quando viene Natale, la gente aspetta la neve, non le foglie. L’inverno è fatto di neve, non di foglie. Mauro Corona, Torneranno le quattro stagioni , Mondadori
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INVERNO
IL PRIMO ALBERO DI NATALE
LEGGERE BENE
L eggi questo brano insieme a due compagni: uno interpreta il narratore, uno il pino, uno la stella. Date la giusta intonazione ai dialoghi.
LEGGERE
PER
ANALIZZARE IL TESTO
Il contenuto
Q uesto testo è una leggenda perché:
spiega l’origine degli alberi.
s piega come sono nate le decorazioni degli alberi di Natale.
spiega l’o rigine dell’amicizia.
C’era una volta un pino che era nato proprio in cima alla montagna. Come aveva fatto a nascere proprio lassù? Ebbene, un uccello aveva preso alcuni semi da una pigna per portarli al suo nido e uno di essi era caduto in una crepa tra roccia e roccia. Il seme era germogliato ed era diventato un albero forte come le rocce sulle quali era cresciuto e delle cui sostanze si era nutrito fin dal primo giorno della sua vita. Il giovane pino aveva resistito intrepido alle tempeste di neve e aveva sfidato le raffiche dei venti, aveva lottato contro i ghiacci ed era sfuggito ai fulmini, con la forza di un gigante buono che non teme nulla. Proprio così, non temeva nulla il giovane pino, ma gli pesava a volte la solitudine, sia d’estate, quando la valle sotto di lui si riempiva di vita, sia d’inverno, quando il gelo lo stringeva in un abbraccio crudele. E quando il vento gli portava le voci degli alberi lontani, egli stava ad ascoltare ogni parola, anche il più debole sussurro, per condividere almeno un poco della loro vita. “Ah, se fossi nato anch’io nella pineta, dove crescono tutti i miei fratelli!” si rammaricava in quei momenti. “Perché il destino mi ha portato qui, più vicino al cielo che alla terra?”. Il peggio veniva d’inverno. La neve scendeva tutt’intorno, si induriva e diventava ghiaccio azzurro. Allora passavano mesi e mesi prima che il pino potesse vedere anima viva e la solitudine lo penetrava ancor più profondamente dei rigori del gelo.
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INVERNO
RIASSUNTO Le sequenze principali
O rdina le sequenze numerandole. Poi segna con X solo quelle che ti aiutano a comprendere la trama. I l pino era infelice perché era solo. n pino è cresciuto sulla U cima della montagna.
Una notte scese sulla montagna un freddo polare. L’albero guardò verso la foresta, e vide i pini che si stringevano l’un l’altro, intrecciando rami con rami. Guardò verso la valle, e vide persone che entravano abbracciate dentro le case. Allora si sentì così infelice che cominciò a piangere disperatamente. Lo ascoltò dall’alto degli spazi siderali una stella errante e se ne meravigliò moltissimo. “Chi piange nella notte in cui tutti dovrebbero essere felici?” si chiese la stella. E cominciò a scendere, piano piano, giù per l’immensa volta del cielo. Giù, giù, giù, finché arrivò dal pino e si posò delicatamente sulla sua cima. – Non essere triste – disse la stella. – Domani è NATALE ! – Lo so. Ma io sono tanto solo – rispose l’albero. – È questo che mi fa soffrire. – Ci sono qua io, adesso. Non piangere più. La stella strinse il pino in un abbraccio di luce d’oro e fece brillare le sue lacrime come piccole sfere colorate. La gente del villaggio vide il pino splendere in alto sulla montagna e rimase a bocca aperta per la meraviglia. La leggenda dice che nacque così la tradizione di preparare ogni anno gli alberi di Natale adornandoli con fili dorati e con palline multicolore.
L a stella lo fa brillare di luci d’o ro e colorate. S equenza descrittiva. na stella lo sente U piangere. na notte d’inverno il U pino vede la gente che si abbraccia. I l pino racconta alla stella perché è triste. S equenza riflessiva. osì è nato l’albero C di Natale secondo la leggenda. L a gente del villaggio rimane meravigliata. Completa. La sequenza ................................................ e la sequenza .......................................... non sono indispensabili per comprendere la trama.
Anna Lavatelli, I racconti dei re magi , Le rane Interlinea
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INVERNO
A NATALE PUOI A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai: riprendere a giocare, riprendere a sognare, riprendere quel tempo che rincorrevi tanto. A Natale puoi dire ciò che non riesci a dire mai: che bello è stare insieme, che sembra di volare, che voglia di gridare quanto ti voglio bene. Luce blu, c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più: è la voglia che hai d’amore, che non c’è solo a Natale, che ogni giorno crescerà, se lo vuoi. È Natale e a Natale si può fare di più, per noi… a Natale puoi. Francesco Vitaloni
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NEL MONDO : BABBO NATALE SVEDESE
FESTE D'INVERNO
In Svezia non è Babbo Natale il personaggio natalizio, ma Jul Tompte, uno gnomo che vive sotto le piastrelle del pavimento della casa. Secondo la leggenda Jul fa la guardia alla casa e a chi vi abita e porta i regali di Natale con la capra di paglia. Per ringraziare Jul Tompte, gli viene preparata una tazza con un budino di riso. Quando arriva, Jul bussa alla porta; i bambini vanno ad aprire e trovano la tazza vuota e un sacco di regali. Estelle Vidard - Mayalen Goust, Le feste nel mondo , Edizioni Messaggero
IL CAPODANNO CINESE In molti paesi dell’Estremo Oriente il Capodanno è una delle feste più importanti dell’anno. L’inizio del nuovo anno viene festeggiato tra il 21 gennaio e il 19 febbraio, in concomitanza con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, che coincide con la fine della stagione invernale e la rinascita della natura a primavera. I festeggiamenti durano quindici giorni e si concludono con la spettacolare festa delle lanterne, con cui i cinesi richiamano a sé gli spiriti benevoli. Una delle consuetudini del Capodanno cinese è poi lo scambio delle buste rosse, o hong bao, dagli adulti ai bambini. Le buste contengono soldi, augurio di benessere. Cinzia Rando, Feste e tradizione del mondo , Touring Junior, Touring Club Italiano
FESTA DEL BURRO La Maslenica o Festa del Burro si festeggia in Russia tra febbraio e marzo. Tradizionalmente si festeggia la fine del freddo e buio inverno e dura una settimana. È tradizione preparare montagne di “blinis”, le frittelle tipiche russe preparate con il burro (ecco perché si chiama Festa del Burro). Il primo giorno le frittelle vengono donate ai poveri, come impegno per combattere la povertà. L’ultimo giorno di festa si fa un falò con un’enorme bambola di paglia. Mack, Come festeggiano i popoli del mondo , Clavis
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NUVOLA 4
E. COSTA • L. DONISELLI • A. TAINO
e
Class
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PER L’ALUNNO
• Letture (240 pagine): letture per argomenti, analisi delle tipologie testuali, compiti di realtà, apprendimento cooperativo, Clil • Percorsi di italiano (72 pagine + 48 pagine Quaderno di scrittura): strategie di lettura, comprensione, riassunto, scrittura • Riflessione linguistica (120 pagine): grammatiche esplicita, funzionale, valenziale • Linguaggi espressivi (168 pagine): percorsi di arte e immagine, cinema, musica, teatro (classi 4-5) • Libro digitale scaricabile
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Class
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PER L’ALUNNO
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PER L’INSEGNANTE E LA CLASSE
• Traguardo competenze: per acquisire competenze attraverso la trattazione di un argomento (classi 4-5) • FACILmente 4: adattamento e semplificazione per alunni con BES e DSA dei percorsi contenuti nel libro • FACILmente 5 • Guida linguaggi 4-5 • Poster murali classi 4-5 • Libro digitale in DVD e scaricabile
V L U O A N Gruppo Ricerca e Sperimentazione DIDATTICA
Letture
Letture
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NUVOLA
• Letture (264 pagine): letture per argomenti, analisi delle tipologie testuali, compiti di realtà, apprendimento cooperativo, Clil • Percorsi di Italiano (72 pagine + 48 pagine Quaderno di scrittura): strategie di lettura, comprensione, riassunto, scrittura • Riflessione linguistica (120 pagine): grammatiche esplicita, funzionale, valenziale • Libro digitale scaricabile
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E. COSTA L. DONISELLI A. TAINO
MATERIALI MULTIMEDIALI LIBRO DIGITALE con all’interno: • volumi sfogliabili con selezione di esercizi interattivi • libro liquido: versione accessibile dei volumi per alunni con BES e DSA. Funzioni specifiche: • scelta del carattere ad alta leggibilità • scelta della dimensione del carattere • scelta delle impostazioni di interlinea • scelta del colore di fondo della pagina • text to speech (TTS) per la sintesi vocale di tutti i testi • esercizi interattivi disponibili con carattere ad alta leggibilità • esercizi interattivi extra • simulazioni di prove nazionali INVALSI • tracce audio • percorsi semplificati stampabili per alunni con BES e DSA • mappe grammaticali interattive, con attività
ISBN 978-88-468-3621-2
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cover Nuvola • Letture 4.indd 1-3
AUDIOLIBRO Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.
LIBRO DIGITALE
LIBRO LIQUIDO
LIBRO INCLUSIVO
PREZZO MINISTERIALE
22/12/16 12:39