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La Tua Rivista in Italiano

Oggitalia

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Anno XXXV - N. 1 - Settembre/Ottobre 2016 - Imprimé à Taxe Réduite

LA RIVISTA CONTINUA IN RETE (vedi pag. 2)

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www.elimagazines.com

Mille Miglia 2016

L’edizione dei record


Carissimi ragazzi, ciao! Oggitalia è pronta per ripartire, e voi? In questo numero vi guiderà a scoprire che cosa ha inventato il sindaco della splendida Riace per far diventare la sua città più accogliente e felice. Ripercorreremo insieme la ricchissima carriera di Ennio Morricone, “il Maestro” che quest’anno ha conquistato l’Oscar per la colonna sonora del film The Hateful Eight. Vedremo gli eventi principali della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano che sta per concludersi e rileggeremo la storia della manifestazione. Conosceremo i record dell’edizione 2016 della Mille Miglia, la più affascinante gara di auto d’epoca della penisola, e le riflessioni dello scrittore Andrea Camilleri, appena giunto al suo romanzo numero 100. Quest’anno vi aspettano anche una bellissima pagina di apertura a sorpresa, con interviste e curiosità su personaggi italiani molto famosi, e tante nuove attività. Buona lettura! Silvia

Settembre/Ottobre 2016 Direttore responsabile Lamberto Pigini Redazione Paola Accattoli Grazia Ancillani Cristina Ciarrocca

Responsabile editoriale Daniele Garbuglia Per la vostra corrispondenza: “Oggitalia” ELI P.O. box 6 - 62019 Recanati (MC) Italia www.elimagazines.com

Audio Per tutti gli abbonati, l’abbonamento alle riviste include la possibilità di scaricare gratuitamente, in formato MP3, l’audio di tutte le riviste dall’area risorse del sito www.elimagazines.com, inserendo il codice di accesso presente in ogni numero della rivista. Note per l’insegnante Per l’ insegnante, l’abbonamento alle riviste include la possibilità di scaricare gratuitamente, oltre al materiale audio in MP3, le Note per l’insegnante di tutte le riviste disponibili in formato PDF. L’insegnante deve prima registrarsi nell’area risorse insegnanti del sito www.elimagazines.com. Codice di accesso: 4005 2000 0011

Sommario Icone contemporanee

Inchiesta

Spettacolo

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Monica Bellucci: «Sono una bambina che non cresce mai»

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Riace: il comune calabro dove i migranti hanno portato lavoro

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Oscar 2016, Morricone: «Ringrazio mia moglie. E Tarantino per avermi scelto»

di Arianna Finos da www.repubblica.it Intervista alla Bond Lady di Spectre, alla diva senza maschera di Ville-Marie e alla bellissima protagonista del recente Lungo la Via Lattea

di Bruno Zanzottera da www.iodonna.it Un modello di accoglienza che funziona. Nella cittadina dei famosi bronzi, rifugiati politici e richiedenti asilo hanno evitato l’abbandono dei borghi e portato opportunità di impiego. Anche per gli italiani

Con una formazione da trombettista, il Maestro ha scritto le musiche di più di 500 film e serie tv. Nel 1978 ha composto il tema ufficiale dei mondiali di calcio. Ha venduto più di 70 milioni di dischi. È sua la stella numero 2574 nella celebre Hollywood Walk of Fame da www.gazzetta.it

Arte & Design

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La Triennale del nuovo millennio

di Luca Trombetta da living.corriere.it 21st Century. Design After Design: torna a Milano l’Esposizione Internazionale della Triennale. Venti mostre in venti sedi diverse e, per l’occasione, la riapertura straordinaria di due padiglioni di Expo

Sport

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Mille Miglia 2016, l’edizione dei record

Letteratura

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Il traguardo di Camilleri: 100 libri

Giochi e attività

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Attività divertenti e stimolanti sugli articoli di “Oggitalia”

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Quattro tappe per quattro giorni, da Brescia a Roma e ritorno, passando per l’Emilia e la Toscana, per un totale di 1718 km. Quest’anno hanno partecipato 450 auto storiche, tra cui molte rarità e 900 piloti e “navigatori” da www.tuttosport.com

di Bruno Ventavoli da www.lastampa.it Intervista allo scrittore siciliano inventore del commissario più famoso (anche in televisione): la felicità di scrivere, il miglior romanzo e la più grande tristezza


Icone contemporanee Intervista alla Bond Lady di Spectre, alla diva senza maschera di VilleMarie e alla bellissima protagonista del recente Lungo la Via Lattea

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TRATTO DA

di Arianna Finos

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Monica Bellucci:

«Sono una bambina che non cresce mai»

«Sex symbol io? Tesoro, ho cinquantun anni». Intelligente e ironica - bellissima -, Monica Bellucci è la protagonista di Lungo la Via Lattea, il film di Emir Kusturica che ha già fatto parlare molto. Prima per le foto dell’attrice, splendida cinquantenne, che esce dall’acqua del fiume Trebizat (Bosnia-Erzegovina) con un vestito bianco di cotone che nulla lascia all’immaginazione. Poi perché sembrava che il film non fosse stato accettato a Cannes. Monica Bellucci, ultimamente, è stata anche la Bond Lady di Spectre e la protagonista impietosamente* struccata e affranta* del melodramma Ville-Marie: «In questo film interpreto una donna che usa il suo essere diva come una maschera. Ma da madre, di fronte a un incidente, è costretta a toccare la realtà, spogliarsi della corazza* e mostrarsi al figlio senza maschere, per lui che è poi l’unica cosa che conta davvero». Anche per lei essere attrice è una protezione? «Per me, al contrario, è un momento di esposizione. Sono schiva*, ho bisogno di stare nell’ombra per ricaricarmi. Il mio lavoro mi porta a espormi, soprattutto nella promozione. Il set è un’altra cosa: la paura, l’eccitazione sono il carburante, la cosa peggiore è la noia». Con il passare del tempo la bellezza stanca? «La bellezza non è un merito ma un regalo di cui bisogna essere grati. Non stanca perché tanto poi se ne va. Va sostituita con la bellezza interiore. Io adoravo le mie nonne e ho imparato presto che la vecchiaia non esiste. E che l’età sa regalarti un modo nuovo di guardare la vita. Se vuoi restare sempre ventenne hai bisogno di uno psicologo». Cos’è per lei una star? «Lo sono le mie figlie, tutti i bambini. Star significa “stella luminosa”. In Francia le

attrici sono chiamate mademoiselle per sempre: significa che sono bambine che non crescono mai. In questo senso sì, sono una diva, una bambina che non cresce mai». Le sue figlie come vivono il fatto di avere una madre attrice? «Per loro sono la mamma e basta. Dei miei film amano solo Asterix e La regina Cleopatra. Gli altri, Irreversibile, Malèna, La passione di Cristo, non li hanno visti, sono troppo violenti». Quando glieli mostrerà? «Spero che avranno cose migliori da fare nella vita che vedere i miei film. E che mi

avranno accanto in carne e ossa. Noi donne oggi abbiamo una vita lunga. Cinquant’anni sono solo la metà: dico sempre così alle mie figlie per rassicurarle sul fatto che non hanno una madre vecchia».

Glossario affranta: stanca in senso fisico e soprattutto morale corazza: maschera protettiva impietosamente: senza pietà schiva: timida

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Inchiesta

Riace: il comune

calabro dove i migranti hanno portato lavoro [

TRATTO DA

di Bruno Zanzottera

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Un esempio per tutti. Un modello da replicare*. Mentre in buona parte d’Europa si urla all’emergenza per l’invasione degli immigrati, il comune calabrese di Riace (dove vennero ritrovati, nelle acque davanti alla marina, i famosi bronzi, ovvero due statue greche del V secolo a.C.) si distingue da anni per la sua politica di accoglienza. Al punto da far inserire il suo primo cittadino, Domenico Lucano, al quarantesimo posto della classifica dei cinquanta uomini più influenti al mondo della rivista americana «Fortune». Per farsi un’idea, è accanto a papa Francesco, Angela Merkel, Aung San Suu Kyi e tanti altri nomi ben noti a livello mondiale. Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, i migranti non li scaccia. Ha anzi affermato: «Mandateli, qui ne

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Un modello di accoglienza che funziona. Nella cittadina dei famosi bronzi, rifugiati politici e richiedenti asilo hanno evitato l’abbandono dei borghi e portato opportunità di impiego. Anche per gli italiani

abbiamo bisogno. Il loro arrivo è un dono contro lo spopolamento* della regione». Ma come sono andate le cose? Cosa sta dietro la notizia che, di recente, ha fatto il giro del mondo destando curiosità e incredulità? Tutto iniziò casualmente nel 1998, quando una barca di rifugiati curdi approdò sulla spiaggia di fronte al borgo. Domenico Lucano, che allora lavorava come insegnante, ebbe l’idea di offrire ai nuovi arrivati delle abitazioni abbandonate dagli abitanti


di Riace, oltre a proporre loro corsi di formazione per fare in modo che imparassero la lingua italiana e un mestiere. Un’idea semplice ed efficace. È così, infatti, che il borgo calabrese è riuscito nella duplice impresa di dare ospitalità a rifugiati e immigrati irregolari con diritto di asilo, e creare laboratori artigianali che diano lavoro a stranieri e italiani. Così hanno mantengono in vita importanti servizi sociali come la scuola, salvata proprio dai piccoli nuovi arrivati.

Che cosa sono i Bronzi di Riace?

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La storia di Riace, insomma, è diventata l’esempio di una politica di accoglienza e di integrazione unico nell’Italia di oggi. Questa politica si è guadagnata il plauso* dell’Unhcr (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). Il regista Wim Wenders vi ha realizzato addirittura un film documentario – Il Volo – che narra proprio quest’esperienza, che ha iniziato a coinvolgere altri comuni con gli stessi problemi di spopolamento. Nel frattempo Domenico, “Mimmo” per gli amici, si schermisce* e dice a chi gli fa i complimenti e lo eleva a protettore dei migranti, oltre che salvatore del borgo dall’abbandono: «Quello che abbiamo fatto dovrebbe rientrare nella normalità di una qualsiasi amministrazione. Non è un mio merito, ma un patrimonio di tutta la comunità».

TRATTO DA

]

Dei Bronzi di Riace si sa pochissimo ancora oggi: ignoti sono gli autori, i personaggi raffigurati, la collocazione che avevano nell’antichità e l’epoca precisa di realizzazione. Capolavori scultorei noti in tutto il mondo, i bronzi costituiscono la maggiore attrazione del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. La loro unicità è dovuta anche al fatto che sono pochissime al mondo le statue greche, in bronzo, pervenute* intatte fino ai nostri giorni e, fra tutte, queste sono le più belle. Trovate casualmente sul fondale del mare Ionio a poche centinaia di metri dalla costa di Riace nel 1972, le due maestose* statue sono l’emblema* stesso della città di Reggio Calabria e rappresentano due figure di uomo, probabilmente due guerrieri, di straordinaria bellezza. Si ritiene che risalgano al V secolo a.C. e che siano di provenienza ellenica; sono alte circa due metri e in ottimo stato di conservazione. Secondo studi più recenti, il bronzo A (detto “il giovane”) potrebbe rappresentare Tideo, un feroce eroe proveniente dall’Etolia, figlio del dio Ares. Il bronzo B (“il vecchio”) raffigurerebbe invece Anfiarao, un profeta guerriero. Le statue furono con probabilità realizzate ad Atene e poi imbarcate per essere portate a Roma; ma il battello che le trasportava affondò e il prezioso carico finì in mare.

Glossario emblema: simbolo maestose: grandi e belle pervenute: arrivate plauso: approvazione replicare: ripetere si schermisce: sfugge da chi gli fa complimenti spopolamento: diminuzione del numero di abitanti

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Spettacolo

Oscar 2016,

Morricone: «Ringrazio mia moglie. E Tarantino per avermi scelto» Con una formazione da trombettista, il Maestro ha scritto le musiche di più di 500 film e serie tv. Nel 1978 ha composto il tema ufficiale dei mondiali di calcio. Ha venduto più di 70 milioni di dischi. È sua la stella numero 2574 nella celebre Hollywood Walk of Fame

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TRATTO DA

]

Emozionato e grato sul palco losangelino del Dolby Theater, è arrivato agli Oscar alla sesta nomination, benché nel 2007 avesse ottenuto un Oscar alla carriera: si tratta di Ennio Morricone, 87 anni, soprannominato “Il Maestro” per le sue straordinarie e leggendarie colonne sonore. La sua vittoria è arrivata per prima, a circa metà della serata, per la migliore colonna sonora con il film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight, per la quale si era aggiudicato anche il Golden Globe. Toccante il momento della standing ovation. Il Maestro è salito sul palco accompagnato dal figlio Giovanni e, con la voce rotta dalla commozione, ha ringraziato l’Academy, i colleghi candidati con lui, Quentin Tarantino e Harvey Weinstein. Poi ha voluto concludere ringraziando la moglie, Maria Travia, sua compagna di vita da 60 anni. «Dedico questa musica e questa vittoria a mia moglie. Non c’è musica importante senza un grande film che la ispiri. Ringrazio Quentin Tarantino per avermi scelto».

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VITA IN MUSICA

Nato a Roma il 10 novembre 1928, originario di Arpino, in provincia di Frosinone, Morricone è un compositore, musicista e direttore d’orchestra. Con una formazione da trombettista, ha scritto le musiche di più di 500 film e serie tv, oltre che opere di

musica contemporanea. La sua carriera include vari generi compositivi che fanno di lui uno dei più versatili* e prolifici* compositori di colonne sonore di tutti i tempi. Le musiche di Morricone sono state usate in più di 60 film vincitori di premi. A partire dal 1946 ha composto


NON SOLO WESTERN

Durante gli anni ’60 e ’70, Morricone compose per numerosi generi cinematografici, che andavano dalla commedia al melodramma, al thriller, ai film storici, consolidando il successo commerciale con parecchie composizioni. Tra il 1964 e il 1980 fu anche trombettista e co-compositore con il gruppo avanguardistico di improvvisazione libera Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza. Nel 1978 scrisse il tema ufficiale dei mondiali di calcio. È Accademico Effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e socio dell’associazione Nuova Consonanza impegnata in Italia nella diffusione e produzione di musica contemporanea. Ha venduto più di 70 milioni di dischi.

HOLLYWOOD

È dagli anni ’70 che Morricone inizia a comporre anche per il cinema di Hollywood lavorando per registi come John Carpenter, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, Oliver Stone e Quentin Tarantino. Ha scritto per pellicole premiate all’Academy Award come I giorni del cielo, Mission, The Untouchables - Gli intoccabili, Nuovo Cinema Paradiso, C’era una volta in America. Negli anni ’80 e ’90 ha composto per molti registi europei. Il 26 febbraio 2016 gli è stata attribuita la stella numero 2574 nella celebre Hollywood Walk of Fame. A Hollywood Morricone ha vinto un premio Oscar onorario alla carriera nel 2007 «per i suoi contributi magnificenti* e sfaccettati all’arte della musica da film», dopo essere stato nominato per cinque volte, tra il 1979 ed il 2001, senza aver raggiunto il traguardo.

PALMARES

Morricone ha vinto anche tre Grammy Awards, tre Golden Globes, cinque BAFTA tra il 1979 e il 1992, dieci David di Donatello, undici Nastro d’Argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize. Sposato con Maria Travia, ha avuto quattro figli. È proprio alla moglie Maria che infine ha dedicato l’Oscar. oltre 100 brani classici. Negli anni ’50 è stato arrangiatore di studio della Rca, occupandosi di oltre 500 canzoni e lavorando con artisti del calibro* di Paul Anka, Chet Baker e Mina. Divenne famoso nel mondo grazie alla composizione delle musiche per il “western all’italiana” che

lo portarono a collaborare con registi come Sergio Leone, Duccio Tessari e Sergio Corbucci, con titoli come Trilogia del dollaro, Una pistola per Ringo, La resa dei conti, C’era una volta il West, Il grande silenzio, Il mercenario, Giù la testa, Il mio nome è Nessuno.

Glossario calibro: grandi, famosi come… magnificenti: magnifici prolifici: che hanno composto molto versatili: che si sono dedicati a tanti generi diversi

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Arte & Design

La Triennale

del nuovo millennio

della Tecnologia a BASE Milano, dal Palazzo della Permanente all’Area Expo, dal Museo Diocesano fino alla Villa Reale di Monza (sede storica delle prime Mostre Internazionali). Inoltre, la riapertura straordinaria di due padiglioni di Expo 2015.

21st Century. Design After Design: torna a Milano l’Esposizione Internazionale della Triennale. Venti mostre in venti sedi diverse e, per l’occasione, la riapertura straordinaria di due padiglioni di Expo

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TRATTO DA

di Luca Trombetta

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Venti mostre dislocate in venti sedi, dalla Triennale alla Fabbrica del Vapore, dall’Hangar Bicocca al Politecnico, dal Campus IULM al MUDEC, dal Museo della Scienza e

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La XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano sarà una manifestazione “spalmata*” sul territorio. Fondata a Monza nel 1923 e trasferita a Milano nel 1933, anno della costruzione del Palazzo dell’Arte, la kermesse internazionale riprende le attività dopo vent’anni di interruzione. Fino a metà settembre offrirà un ricco programma di esibizioni, eventi, festival, concorsi e convegni diffusi in tutta la città. 21st Century. Design After Design - questo il titolo dell’edizione 2016 indagherà il mondo del design del XXI secolo per «decodificare il nuovo millennio», toccando le questioni più discusse attualmente sul tema del progetto, come le conseguenze della crisi economica, l’impatto della globalizzazione, la relazione tra la città e il design, il rapporto con le nuove


tecnologie dell’informazione, i makers e le nuove forme di artigianato. Saranno undici le esibizioni curate dal comitato scientifico: Neo Preistoria – 100 Verbi a cura di Andrea Branzi e Kenya Hara, TDM 9. W – Women in Italian Design a cura di Silvana Annicchiarico, Architecture as Art a cura di Pierluigi Nicolin, Sempering a cura di Luisa Collina e Cino Zucchi, New Crafts a cura di Stefano Micelli, La Metropoli Multietnica a cura di Andrea Branzi, City After the City con la direzione di Pierluigi Nicolin, affiancate da altre nove mostre in collaborazione con altri enti milanesi, tra cui Il Salone del Mobile di Milano, il Museo Diocesano e la Fondazione Riccardo Catella. «Due dei padiglioni del sito di Expo 2015, quelli che ospitavano il Future Food District e l’Auditorium, saranno riaperti e riallestiti* per ospitare il gruppo di mostre City After the City» ha confermato il presidente della Triennale, Claudio De Albertis, durante la presentazione del suo programma. «Tra i due padiglioni sarà inoltre collocato un “orto planetario” con più di cento aiuole sopraelevate. Come per Expo – conclude – anche per l’ingresso agli eventi della Triennale è previsto un Season Pass per entrare ovunque e sempre in ciascun luogo del Festival per tutta la durata della manifestazione».

Triennale di Milano: storia e mission

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TRATTO DA www.triennale.org

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Nel 1923 nasce nel parco della Villa Reale di Monza la prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative. La manifestazione si svolge con cadenza biennale*, con l’obiettivo di stimolare le relazioni tra industria, arte e società. Nel 1933 nasce la Triennale di Milano nel nuovo Palazzo dell’Arte, progettato dall’architetto Giovanni Muzio: è una delle principali espressioni dell’architettura razionalista. La rassegna* di Monza diventa triennale, si sposta a Milano e assume una personalità giuridica autonoma. La volontà della Triennale di affermare l’unità delle arti si è manifestata già nel 1933, con le pitture murali di grandi artisti come De Chirico, Sironi, Campigli e Carrà. Questo intenso rapporto tra la Triennale e gli artisti si è poi sviluppato nei decenni successivi. Nell’immediato dopoguerra, la Triennale ha affrontato il problema della ricostruzione promuovendo con Piero Bottoni la realizzazione del quartiere sperimentale QT8, nell’area milanese del Monte Stella. Negli anni ’50 ha affrontato anche il tema del disegno industriale, con rassegne dedicate a questo specifico settore. Il fenomeno del design italiano

si è sviluppato proprio in questo periodo e si è associato al culto del Made in Italy, accompagnando lo sviluppo industriale del paese. A partire dagli anni ’60, la Triennale ha poi affrontato le problematiche legate allo sviluppo economico e alle sue trasformazioni sociali realizzando rassegne come “La casa e la scuola” nel 1960, “Il tempo libero” nel 1964, “Le città del mondo e il futuro delle metropoli” nel 1988, “Identità e differenza” nel 1996. Nel corso del Novecento, la Triennale di Milano ha contribuito all’affermazione dell’unità delle arti e allo sviluppo dell’architettura e del design italiano; successivamente ha esteso i propri settori d’interesse alla moda, al cinema, alla grafica e alla comunicazione audiovisiva diventando un centro per l’innovazione e la ricerca creativa, un sistema integrato di comunicazione e produzione culturale che si rivolge oggi a fasce sempre più ampie e diversificate di pubblico.

Glossario cadenza biennale: che ritorna ogni due anni rassegna: esposizione riallestiti: preparati di nuovo spalmata: ben distribuita

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Sport

Mille Miglia 2016

L’edizione dei record Quattro tappe per quattro giorni, da Brescia a Roma e ritorno, passando per l’Emilia e la Toscana, per un totale di 1718 km. Quest’anno hanno partecipato 450 auto storiche, tra cui molte rarità e 900 piloti e “navigatori”

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TRATTO DA

]

La rievocazione de «la corsa più bella del mondo», come la definì Enzo Ferrari, è arrivata alla sua trentaquattresima edizione e quest’anno ha registrato un nuovo record di adesioni: 900 partecipanti da tutto il mondo per 450 vetture; sono stati ammessi solo i modelli costruiti prima del 1957, di cui almeno un esemplare che abbia preso parte alla Mille Miglia di velocità dal 1927 al 1957. Fra essi sono figurate stelle del calibro* della Ferrari 340 che portò Villoresi al trionfo della 1000 Miglia nel ’51, o l’Alfa

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Romeo 6C 2300 Pescara, di proprietà di Benito Mussolini: corse nel 1936 guidata dall’autista del Duce. Dopo il secondo posto dello scorso anno, Andrea Vesco e Andrea Guerini, alla guida di un’Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1931, hanno vinto l’edizione 2016 della gara di regolarità per auto storiche più famosa di tutte. Si sono imposti con 51.542 punti, precedendo in classifica Luca Patron ed Elena Scaramuzzi, giunti al secondo posto, su O.M. 665 Superba Sport 2000 CC del 1926, con 50.088 punti, e Giordano Mozzi e Stefania Biacca che si sono aggiudicati il terzo gradino del podio a bordo di un’Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport del 1933, con 49.262 punti.

UNA GARA FENOMENALE

«Dopo il secondo posto della scorsa edizione - hanno dichiarato i vincitori -‒ quest’anno siamo riusciti a centrare la vittoria. È la legge dei grandi numeri e prima o poi doveva arrivare, siamo stati bravi e fortunati, anche grazie alla macchina che non ci ha mai dato il minimo problema. È stata una gara fenomenale». La speciale classifica, riservata agli equipaggi* interamente femminili, è stata vinta da Silvia Marini e Saskia Stoeckkelmann su Riley 12/4 Sprite del 1936, che si sono aggiudicate la Coppa delle Dam.

NUMERI RECORD

«Anche quest’anno la Mille Miglia ha fatto segnare numeri da record - ha dichiarato Andrea Dalledonne, Amministratore Delegato di 1000 Miglia S.r.l. - Sono oltre 230, infatti, i Comuni attraversati nel corso della gara, 2500 le persone coinvolte nell’organizzazione, 900 i partecipanti, provenienti da 38 nazioni, 450 le auto in gara, appartenenti a 71 case automobilistiche, 65 le vetture partecipanti al Ferrari Tribute To Mille Miglia e 60 le auto del Mercedes-Benz Challenge To Mille Miglia, 1800 gli operatori dei media accreditati*, circa 4000 le stanze di hotel prenotate per i giorni della corsa».

QUATTRO TAPPE E TANTI TROFEI

La gara, partita come sempre da Brescia, si è svolta in quattro tappe: Rimini, Roma, Parma, ritorno a

Brescia. Prima dell’arrivo al traguardo, la Freccia Rossa ha disputato* alcune prove cronometrate nell’Autodromo di Monza. La vittoria è andata all’equipaggio formato da Maurizio Colpani e Pietro Giuseppe Grumelli, su Bugatti T37. Secondo posto a Tiberio Cavalleri e Cristina Meini, alla guida di Lancia Lamda; terzi classificati Kioto e Junko Takemoto su Bugatti T 40. I vincitori sono stati premiati da Ivan Capelli, presidente ACI Milano. L’edizione 2016 della Mille Miglia ha visto disputarsi, per la prima volta, tra le vie centrali di Brescia il Trofeo Roberto Gaburri, primo presidente di 1000 Miglia Srl., scomparso a gennaio. Fortemente voluto dall’organizzazione a ricordo della sua passione per le auto storiche e dell’impegno nel condurre la società che organizza la corsa, il trofeo ha visto vincitore l’equipaggio formato dall’argentino Juan Tonconogy e dall’italiana Barbara Ruffini su Bugatti T 40 del 1927. La Freccia Rossa ha decretato anche altri vincitori, partecipanti al Ferrari Tribute to Mille Miglia e al Mercedes-Benz Mille Miglia Challenge, riservati a vetture

prevalentemente moderne delle due case automobilistiche. I due trofei sono stati rispettivamente vinti da Enzo e Elio Garelli su Ferrari F12 del 2016 con 19.128 punti e da Walter Perotto e Mauro Ellena alla guida di Mercedes-Benz 300 SL del 1957 con 19.133 punti.

Glossario accreditati: con autorizzazione calibro: grandi, famosi come… disputato: gareggiato in… equipaggi: chi guida le auto

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Letteratura Intervista allo scrittore siciliano inventore del commissario più famoso (anche in televisione): la felicità di scrivere, il miglior romanzo e la più grande tristezza

Il traguardo di Camilleri:

100 libri [

TRATTO DA

Di Bruno Ventavoli

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Cento libri. Nove più dei suoi anni. Andrea Camilleri ha raggiunto il baldanzoso* traguardo con L’altro capo del filo. L’ubertosa* carriera dello scrittore siciliano cominciò nel ’59 con un titolo che tutto aveva tranne l’allure* del bestseller, Storia dei teatri stabili in Italia 1898-1918. Camilleri allora amava il teatro, faceva il regista, lavorava in Rai. E la carriera scrittoria è stata marginale per quasi trent’anni. Poi l’intuizione di Montalbano: un successo che ha sedotto il mondo con

il conio* dell’idioma* italo-siciliano, dell’immaginaria (ormai realissima) Vigàta e una produzione galoppante, anche cinque-sei titoli l’anno. I cento titoli dell’eccezionale bibliografia diventano oltre settecento nelle trenta lingue in cui è stato tradotto, dal tedesco al cinese. Una biblioteca di Babele che occupa varie pareti dello studio dove Camilleri, a 91 anni, lavora. Ha nei cassetti i dattiloscritti già pronti del 105° e 106° romanzo. Fuma accanito* pessime Muratti, coccola i nipoti, s’informa e s’indigna* sul mondo che non va come dovrebbe. E continua a lavorare con la stessa metodicità che l’ha reso prolifico* quanto Simenon (due piani della libreria sono riservati allo scrittore belga; accanto ai grandi maestri riconosciuti, Sciascia, per «l’intelligenza


che fino a quel momento era stata un lavoro in corso di maturazione. La storia del romanzo è magnifica: un contadino che si fece re, capitolò, fu cancellato dalla Storia, ricordato solo da poche righe feroce come una bestia». “Scrivere” dettando è difficile? «Ho dovuto imparare. Quando uno scrive con le proprie mani, basta alzare lo sguardo per recuperare quel che si è scritto. Questo, non vedendoci più, ti è negato. Ed è impossibile mantenere la memoria di quanto prodotto cinque minuti innanzi*. Così mi sono creato un piccolo trucco, ricorrendo all’antico mestiere di regista teatrale. Immagino la pagina come un boccascena e me come spettatore. So che Montalbano si trova seduto lì, Catarella è a destra, l’altro in piedi… Il quadro visivo mi aiuta a ricordare il dialogo. Poi naturalmente Valentina rilegge cinque-sei volte di seguito per capire se tutto collima*. Comunque sono sempre stato “orale”. Anche quando i libri me li facevo da me, lavoravo muovendo le labbra come se stessi raccontando. Ogni pagina me la leggevo a voce alta. Mi accorgevo di inghippi, errori, caduta del ritmo solo sentendomi».

bisturi», Faulkner per «l’uso del tempo narrativo» e Gogol, «nonno spirituale»). Il calo della vista gli impedisce ormai di scrivere. Ma ogni mattina per trequattro ore, come ha sempre fatto negli ultimi trent’anni, detta nuove storie: «È il momento più felice della giornata, m’illumino d’immensa gioia». E Valentina Alferj traduce in word la sua voce calda, patriarcale*, piena di umanissimo rispetto per il mondo, la bellezza, il mistero dell’esistenza. E com’è avvenuta la metamorfosi dal suo primo libro sui teatri? «Con la malattia di papà. Mentre passavo le notti con lui, cominciai a raccontargli il romanzo che mi ronzava in testa, di cui non esisteva un rigo. Mi spinse a scrivere, “come me lo stai raccontando”. L’anno dopo che morì uscì Il corso delle cose per adempiere alla promessa che gli avevo fatto».

Montalbano le è simpatico? «Lo amo e lo odio. Gli devo quasi tutto. Mi è servito da apripista per gli altri romanzi. Però è invadente, pretenzioso*, antipatico. Se finisco in un inghippo*, me lo vedo arrivare che dice “farei così”». L’emoziona il traguardo del centesimo libro? «Sì, e mi guardo con stupore. Credevo di essere uno scrittore dal respiro corto. “Ho il fiato per i cento metri” dicevo a Elvira Sellerio che premeva perché le dessi altri manoscritti dopo i primi due Montalbano. Lei mi smentiva, “provaci, vedrai che puoi fare la maratona”». Tra le 100 “creature” quale ama di più? «Il re di Girgenti. Perché ha rappresentato tante sfide con me stesso. Cinque anni m’ha preso. Ho dovuto perfezionare l’insieme della mia scrittura

L’incontro più bello della vita? «È quella signora uscita poco fa domandandomi se avevo bisogno di qualcosa. Sono 59 anni che mia moglie me lo domanda. Se sono quello che sono, lo devo anche e soprattutto al suo infinito affetto, amore, pazienza nei miei riguardi». Qual è la sua idea di felicità? «La felicità pura è quella che non mi capita più e mi capitava anni fa. Aprire la finestra di prima mattina, inspirare, guardare il cielo e sentirsi felice. Non era la concretezza di qualcosa. Ma l’essere vivo in quell’istante».

Glossario accanito: con ostinazione allure: tono elegante baldanzoso: grande collima: coincide esattamente conio: creazione idioma: linguaggio inghippo: impedimento, qualcosa che non funziona innanzi: prima patriarcale: da uomo anziano pretenzioso: che ha pretese esagerate prolifico: produttivo s’indigna: prova disprezzo ubertosa: produttiva

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Giochi e attività Monica Bellucci: «Sono una bambina che non cresce mai» Rileggi l’intervista all’attrice e scegli l’opzione corretta per completare le frasi.

Monica Bellucci, ultimamente, è stata anche la

1.

Bond Lady di Spectre e la protagonista del melodramma …………………...

a. Lungo la Via Lattea.

b. Ville-Marie.

Sono ………………., ho bisogno di stare nell’ombra

2.

per ricaricarmi.

a. schiva.

b. stanca.

La ………………. non è un merito ma un regalo di cui

3.

bisogna essere grati.

a. fama.

b. bellezza.

In Francia le attrici sono chiamate mademoiselle

4.

………………….: significa che sono bambine che non crescono mai.

a. da giovani.

b. per sempre.

Il traguardo di Camilleri: 100 libri

Rileggi l’articolo che racconta la carriera dello scrittore e correggi le frasi che ti sembrano false. a. Camilleri ha appena compiuto 100 anni.

V

F

b. Il personaggio che lo ha reso famoso si chiama Montalbano. c. Tra i suoi romanzi, quello che preferisce è L’altro capo del filo. d. L’incontro più bello della sua vita è stato quello con Elvira Sellerio perché lo ha incoraggiato a scrivere. e. Un calo della vista gli impedisce di scrivere da solo. f. Per Camilleri non si può essere felici se non si è famosi.

Soluzioni

Monica Bellucci: «Sono una bambina che non cresce mai». 1. b; 2. a; 3. b; 4. b. Il traguardo di Camilleri: 100 libri. a. F; b. V; c. F; d. F; e. V; f. F. Il Parlamento italiano introduce lo ius soli sportivo. paesi – legge – Italia – cittadini – ragazzi – sport.

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Il Parlamento italiano introduce lo ius soli sportivo Punta sui valori dello sport per favorire l’integrazione dei tanti ragazzi immigrati che già vivono accanto a noi

[

TRATTO DA

]

Almeno nello sport nessuno sarà più straniero e tutti, italiani e cittadini di altri ……………., saranno soltanto atleti, senza ulteriori distinzioni. È questa la grande novità della legge che introduce quello che è stato chiamato “ius soli sportivo”. In altre

parole, la nuova …………….. facilita il tesseramento* degli immigrati minorenni, residenti in ……………… almeno da quando avevano dieci anni, equiparandolo* a quello degli italiani. Il tesseramento sarà valido anche una volta che l’atleta avrà compiuto i diciotto anni, fino a quando non sarà completata la procedura per la richiesta della cittadinanza italiana. Unica limitazione: questi ragazzi, non essendo …………………. italiani, non potranno far parte delle rappresentative nazionali. Ma potranno continuare a divertirsi con i propri compagni anche dopo i quattordici anni. Con la vecchia legge, invece, oltre questa soglia d’età i

…………….. dovevano sottoporsi* a una lunga trafila*, che spesso li costringeva a sospendere l’attività sportiva. Con grande dispiacere loro e dei compagni per una situazione che molti consideravano ingiusta. Ancora una volta, quindi, si punta sui valori dello ………………. (la sana competizione, la lealtà, lo spirito di collaborazione, la disciplina, il rispetto dell’avversario), per favorire l’integrazione nelle nostre comunità dei tanti ragazzi immigrati che già vivono accanto a noi e frequentano le scuole e gli oratori. Da adesso in avanti, potranno anche continuare a fare sport, senza dover sottostare a trafila burocratiche lunghissime.

1. Leggi l’articolo e prova a completarlo. Se hai dei dubbi, confrontati con un compagno di classe. 2. In base alla tua esperienza, lo sport rafforza le amicizie? Perché? ............................................................................................................................................... ............................................................................................................................................... 3. Pensi che lo ius soli sportivo oggi sia una legge importante? Perché? ...............................................................................................................................................

Glossario equiparandolo: facendolo diventare uguale sottoporsi: accettare di fare qualcosa di spiacevole tesseramento: iscrizione a un gruppo trafila: serie di operazioni da compiere per ottenere qualcosa

...............................................................................................................................................

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Energia per la tua classe Audio e Note per l’insegnante da scaricare gratuitamente sul sito: www.elimagazines.com English

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