Parole in 3d linguaggi espressivi 4 5

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G. Gaudenzi

Classe

G. Gaudenzi

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Letture: 240 pagine Laboratorio di italiano: 96 pagine Lessico e scrittura creativa: 72 pagine Riflessione linguistica: 132 pagine Linguaggi espressivi: 156 pagine

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Letture: 264 pagine Laboratorio di italiano: 108 pagine Lessico e scrittura creativa: 72 pagine Riflessione linguistica: 132 pagine

LIBRO DIGITALE con all’interno: volumi sfogliabili con selezione di esercizi interattivi audiolibri libro liquido: versione accessibile dei volumi per alunni con BES e DSA. Funzioni specifiche: scelta del carattere ad alta leggibilità scelta della dimensione del carattere scelta delle impostazioni di interlinea scelta del colore di fondo della pagina t ext to speech (TTS) per la sintesi vocale di tutti i testi e sercizi interattivi disponibili con carattere ad alta leggibilità

linguaggi espressivi

Classe

digitali con tenuti

i g g a u g lin essivi r p s e ART E E IMMAGINE CINEMA MUSICA T EAT RO

esercizi interattivi extra simulazioni di prove nazionali INVALSI tracce audio percorsi semplificati stampabili per alunni con BES e DSA mappe grammaticali interattive, con attività

Allegato a Parole in 3D Non vendibile separatamente.

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AUDIOLIBRO

LIBRO DIGITALE

LIBRO LIQUIDO

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Linguaggi espressivi 4-5 Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Coordinamento redazionale: Beatrice Loreti Redazione: Valentina Dell’Aprovitola Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico e impaginazione: I Nani Grafici (Elisabetta Giovannini, Filippo Delle Monache) – Firenze Copertina: A COME APE studio, di Alessia Zucchi Illustrazioni: Funnybooks, Elena Iarussi Ricerca iconografica: Giorgia D’Angelo Referenze iconografiche: Shutterstock, Getty, Marka, Archivio ELI-La Spiga Stampa: T ecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 18.83.074.0 Per esigenze didattiche i testi sono stati in alcuni casi ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Le fotocopie non autorizzate sono illegali. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.

Tutti i diritti riservati © 2018 ELI • La Spiga Edizioni tel. 071 750701 info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it

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CIAO In questo volume troverai tante immagini.Anche un po’ di parole, ma soprattutto tante immagini! In esse si racchiude molta della nostra vita. Imparare a esprimersi attraverso le immagini significa dunque raccontare un po’ di noi stessi. E le parole? Non sono più necessarie? Certo che lo sono! Come potremmo mai pensare a una nostra giornata senza parole e senza suoni? Sarai sorpreso di scoprire che anche le immagini sono parole: particolari, con un alfabeto diverso… Ma comunque parole, con loro significati ed emozioni. Per capire insieme tutto questo, ci faremo aiutare da alcuni linguaggi espressivi speciali:

Arte e immagine Cinema Musica

e da alcuni grandi temi:

BAMBINI FIGURE MISTERI NUTRIRSI CON ARTE MESSAGGI

Teatro

Ogni unità del volume avrà come argomento uno di questi temi, che sarà sviluppato e analizzato attraverso i quattro linguaggi. Alla fine rimarranno, ne siamo certi, idee, emozioni, messaggi, suoni, significati e, speriamo, voglia di... saperne ancora di più!

BUONA LETTURA E… BUON LAVORO! Linguaggi Espressivi 4-5_01-31_OK.indd 3

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INDICE BAMBINI . . ................................................................... 6 La PAROLA al QUADRO

Il ritratto di Bia.. ............................................................ 8 Il ragazzo con la trottola..................................... 10 Gotine rosse. . ................................................................ 12 La ragazza che corre sul balcone................... 16 SCHERMI e LAVAGNE

Bambini nel tempo.................................................... 18 Un viaggio nel tempo e nello spazio, scandito da temi universali. . ................................. 19 I SUONI della MUSICA

Una melodia in Do: la storia del fiume......... 22 Il bambino di gesso .. ................................................. 24 Il bambino di gesso .. ................................................. 25 SIPARIO

Partendo dalla platea. . ............................................ 28 Sul palco e… dietro . . ................................................. 30

MISTERI.. .......................................................................... 58 La PAROLA al QUADRO

Il mistero di Monna Lisa.. ........................................ 60 Al di là della simmetria… in movimento ...... 62 Sfumature....................................................................... 63 Quanta gente… ma chi è il protagonista?. . ... 64 Animali nascosti.......................................................... 66 Le ombre di Paperone. . ........................................... 67 Nero… da brivido. . ...................................................... 68 La vita in bianco e nero . . ........................................ 69 Giocando ad avere paura..................................... 70 SCHERMI e LAVAGNE

Oggetti misteriosi al cinema. . .............................. 72 Location e misteri . . ..................................................... 74 Inter vista a un regista di genere fantasy....... 77 I SUONI della MUSICA

FIGURE . . ........................................................................... 32 La PAROLA al QUADRO

Raccontare con le figure.. ..................................... 34 Un manichino speciale . . ........................................... 36 Studiando il movimento......................................... 37 Figure paesaggio . . ....................................................... 38 Figure simmetriche. . ................................................... 39 Ballerine........................................................................... 40 SCHERMI e LAVAGNE

Una pantera misteriosa. . ......................................... 78 Ho paura papà.. ........................................................... 80 Musica e thriller.. ......................................................... 82 Un giallo in una mano . . ........................................... 83 Onomatopee da riconoscere............................. 84 Chi parla?........................................................................ 85 Batto e ribatto: capito?. . ......................................... 86 SIPARIO

Un incubo con… pause........................................... 87 Il fantasma di Canter ville. . .................................... 88

Don e la pioggia. . ....................................................... 42 La figura di Charlot................................................... 44 La caratterizzazione ................................................. 45 La mimica ........................................................................ 46 Le figure chiave. . ......................................................... 47 I SUONI della MUSICA

Una figura indimenticabile..................................... 48 Le figure musicali.. ...................................................... 50 Vento leggero . . ............................................................ 52 SIPARIO

Figure e scene. . ............................................................ 55 Costumi e figure. . ....................................................... 56

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NUTRIRSI CON ARTE......................................... 90 La PAROLA al QUADRO

Partendo da un cesto di frutta.......................... 92 Il mio cesto di frutta................................................ 94 Un cesto di ortaggi con… sorpresa! . . ............. 96 Vedere e ricordare il cibo.. .................................... 97 Il mangiatore di fagioli............................................ 98 Collage di espressioni............................................. 101 La colazione dei canottieri................................... 102 Mi decoro la torta!. . .................................................. 1 04 Francobolli  . . ................................................................... 105 Le immagini parlano . . ................................................ 106 SCHERMI e LAVAGNE

Torte in… faccia........................................................... 107 La battaglia del secolo . . ......................................... 108 Questione di piani e di campi . . ............................ 109 Cibo animato.. ............................................................... 112 I SUONI della MUSICA

Banane e calypso...................................................... 114 Percussioni e arrangiamenti.................................. 116 Pane, uva e formiche. . ............................................. 118 SIPARIO

Il signor Veneranda al ristorante . . ..................... 122 Scenografie e fondali per pranzo. . .................. 124 Trucco e parrucco..................................................... 125 Una preziosa tazza di caffè................................ 126

MESSAGGI. . ................................................................... 128

Pensieri di ieri… ............................................................. 128 …immagini di oggi . . ..................................................... 129 La PAROLA al QUADRO

Il messaggio di Vincent van Gogh. . ................. 130 Le immagini dei fumetti.......................................... 132 Emozioni disegnate................................................... 134 Suoni disegnati............................................................. 136 Inserzioni…...................................................................... 138 Un invito speciale. . ..................................................... 139 SCHERMI e LAVAGNE

Messaggi universali................................................... 140 Un flashback lungo… quanto un film!. . .......... 141 Personaggi e caratteri.. ............................................ 143 Il messaggio della colonna sonora .. ............... 145 Messaggi e forme di comunicazione diverse: dal libro al film......................................... 146 I SUONI della MUSICA

Messaggi in musica.. .................................................. 148 La musica e i suoi significati................................. 150 I generi musicali . . ......................................................... 151 SIPARIO

Un messaggio per il teatro… dal teatro!...... 152 Per ben messaggiare… .. .......................................... 154

AMORE E SOGNO.................................................. 156

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BAMBINI le . Il so le ha bu cato le nu vo ve st ito A de ss o il ci el o se m br a un a pi en o di to pp e. Ie ri er a un i è ve nuto gi or nata nu vo lo sa , m a po o il so le . N oi ba m bi ni er avam o co nt enti, pe rc hé pote va m gi oc ar e fu or i al so le . (Enr ico )

Quan do che i fiori, volentieri frate llo che, - Non

suono nel giard ino, mi pare gli alber i, gli inset ti ascol tino la mia music a, non come mio appen a tiro fuori il flaut o, urla: suona re, altrim enti piove ! (Elena)

e a una n e b o t l o vo lere m mo L’a m o re è e a u n a c o s a . I o a re lla , p e rs o na e mia s o o ri, a n n e p a v o nit la mia n u n liti g hiam o . I g e o . o q u a n d o n , li am o m o ltis s im i n o n ni i d e) (Dav

Saba to siam o anda ti a visita re il cast ello. Cred o prop rio che i padroni del cast ello faran no a men o di anda re in vaca nza, perc hé un post o più fresc o e ripos ante del loro giard ino non lo poss ono trova re facilm ente . Tutto è bello nel cast ello, però pens o che non mi piace rebb e abita rci perc hé mi sent irei tropp o oppr essa . (Anna)

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Quan do siam o arriv ati alla came ra da letto una signo ra ha detto: – Che triste zza. Qui ci mette rann o i prigi onier i! Il Cont e ha riso e ha detto: – No, signo ra, qui ci dorm o io. Era la stanz a più buia e pauro sa, ma… conte nto lui conte nti anch e noi! Io ci avrei dorm ito con un alano vicin o alla porta e un battip anni sotto al cusci no. (Gian Maria)

Felicità è… v v v v v v v v

vedere nel cielo un sole bello sentirsi amato non avere più la febbre e saltare uno zaino nuovo il sole quando scioglie la neve una scatola di pennarelli vedere chi mi è venuto a prendere all’uscita della scuola gli uccelli che volano nel cielo

(classe I D) Pensieri dei bambini della Scuola Primaria Pietro Giordani di Piacenza, 1979

C olora con i pennarelli solo lo sfondo, come se fosse un quadro astratto, e non colorare l’interno delle figure: vedrai che esse balzeranno all’o cchio come se volessero uscire dal dipinto!

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BAMBINI

La PAROLA al QUADRO

IL RITRATTO DI BIA

Ciao, sono Bia. Veramente il mio nome sarebbe Bianca, ma tutti mi hanno sempre chiamata Bia, e sono la prima figlia del futuro Granduca di Toscana, Cosimo de’ Medici. Ti sembro troppo elegante, vero? Pensi forse che sia anche un po’ ridicola vestita così da grande? Beh, è perché appartengo a una famiglia molto importante e devo farlo capire a tutti, anche con i miei abiti. Mio padre mi vuole molto bene e mi porta spesso con sé nei suoi viaggi di lavoro. Ah, dimenticavo: ho cinque anni.

Osser va con attenzione il ritratto e completa la descrizione di Bia.

Bia, seduta, viene ritratta a mezzo busto in tutta la sua freschezza di bambina: le guance r .............................................. e spl .............................................., le labbra appena mosse da una specie di s .............................................., i capelli di colore b .............................................., divisi da una riga centrale, li .............................................. e tagliati dr .............................................. fino alle o .............................................., con ai lati della fronte spaziosa due t .............................................. . S’intravedono dei raffinati or .............................................., composti da due gocce, l’una di pe .............................................. e l’a ltra di pi .............................................. v .............................................. chiaro, forse un’ametista. Al collo indossa una collana di p ..................................... b ....................................., accompagnata da una ca .................................. d’o .............................................. con un me .............................................. e, intorno alla vita, una ca .............................................., anch’e ssa d’ .............................................., termina con una nappa che la bimba tiene con la mano destra per gi ............................................... . Lo sfondo b .............................................. di lapislazzulo usato dal Bronzino s’intona al co .............................................. tra il gr .............................................. pe ............................................... e l’a ............................................... chiaro del prezioso abito in r ............................................... con le maniche a sb ..............................................., prodotto dalle seterie fio ............................................... .

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BAMBINI

La PAROLA al QUADRO

Tre particolari nel quadro fanno pensare al mondo dei bambini. Per scoprirli, guarda soprattutto il viso di Bia e le sue mani, poi descrivili. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..... ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….....

Ora osser va il dettaglio degli occhi di alcuni ritratti d’autore e collega ognuno all’e spressione corrispondente, numerando. Potrai notare varie differenze con lo sguardo di Bia.

v 1

Chi l’ha dipinto

v 2

v 3

Dove lo puoi trovare

Galleria degli Uffizi. Firenze.

v 4

espressione guardinga espressione ispirata

Agnolo di Cosimo di Mariano (1503-1572), pittore conosciuto come il Bronzino, famoso soprattutto per essere stato uno dei più abili e incisivi autori di ritratti della famiglia dei Medici a Firenze nel tardo Rinascimento.

I misteri della tela

Osser vando bene il quadro, si può notare che è presente anche il papà di Bia. Egli è ritratto, infatti, nel prezioso medaglione che la bimba porta al collo, come segno di amore e di riconoscimento del suo ruolo importante nella società di allora. Purtroppo Bia morì all’e tà di soli cinque anni, proprio al ritorno da un viaggio con il padre.

espressione preoccupata espressione triste e spenta

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BAMBINI

La PAROLA al QUADRO

IL RAGAZZO CON LA TROTTOLA Ciao. Sono un ragazzo del Settecento. Mio padre fa il banchiere ed è un uomo ricco e importante. Ah sì, sono vestito come lui, avete ragione! Ma è per far capire a tutti che sono impegnato a studiare, per diventare un buon adulto e contribuire a migliorare la società in cui vivo. Nel secolo in cui vivo si sente molto il bisogno di ragionare sulle cose e si crede che, grazie al ragionamento, si possa arrivare a grandi risultati. Perciò imparare e capire le cose a fondo è importantissimo, ma… oggi non riesco proprio a concentrarmi, sono molto distratto! Indovina da che cosa?!

Osser va bene il quadro e completa.

v Sul tavolo vi sono i seguenti oggetti: …………………………….................................................……..........................................................………… v Da essi si capisce che il ragazzo dovrebbe ……………………………..............................……..........................................................………… v Egli è attratto invece da …………………………….................................................…….....................................................................................................………… Osser va di nuovo il quadro e rispondi sul quaderno.

v Che cosa compare nella parte inferiore

del tavolinetto di legno? v Quali sentimenti esprime il viso del bambino? v Ti sembra che egli assomigli a un adulto? v Che cosa lo rende simile ai bambini di ogni tempo?

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BAMBINI

La PAROLA al QUADRO I colori del quadro sono caldi e donano luce e calore a tutta la scena. Nella riproduzione qui a lato, colora lo sfondo con toni freddi, quindi spiega quali nuove sensazioni provi guardando il dipinto. Per fare bene, ricorda di colorare: v in modo leggero in una stessa direzione, per esempio in diagonale, da destra verso sinistra; v con lo stesso pastello nella direzione opposta, sempre in modo leggero, cercando di riempire gli spazi bianchi che hai lasciato precedentemente. Rispondi e completa.

v Qual è l’unico oggetto che si muove

nel quadro? ……………………………...................................……… Nel dipinto esso ha un significato simbolico. Come la …………………............................……… gira e si muove verso ………………….............………, così l’e tà dell’adolescenza del bambino del quadro è un’e tà instabile, di grandi cambiamenti. v Nella parte bassa del quadro spunta qualcosa. Che cos’è? ……….............................………………… v Chi l’a vrà lasciato aperto e perché? ……………………………………………………...........................................................…………… ……………………………………………………...........................................................…………… ……………………………………………………...........................................................…………… ……………………………………………………...........................................................……………

Chi l’ha dipinto

Jean Baptiste Chardin (1699-1779), pittore parigino che si è distinto soprattutto per le nature morte e per alcuni dei quadri in cui rappresentava i giochi semplici dell’infanzia. Dove lo puoi trovare

Museo del Louvre. Parigi. I misteri della tela

Nel quadro sembra che il tempo si sia fermato; anche il bambino sembra come bloccato, quasi incantato. I colori contribuiscono a creare un'atmosfera di mistero e sospensione.

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La PAROLA al QUADRO

GOTINE ROSSE

Mi hanno messo in posa perché il pittore Fattori deve farmi un ritratto… È entrato piano piano e si è messo a disegnare. Ma perché proprio me? Non sono mica importante, io… Comunque oggi non ho voglia di sorridere come se avessi appena ricevuto una notizia bellissima. Non è successo niente di nuovo, tutto è la solita storia. Ma il pittore è lì che aspetta e vuole farmi il ritratto. Così io farò finta di non averlo visto e fisserò il muro, mostrando il meno possibile di me. Dovrà accontentarsi del mio profilo. E poi oggi io volevo fare cose diverse… Uffa! Adesso metto il broncio…

Osser va bene il quadro e rispondi.

v Qual è il particolare del volto più acceso

e colorato? ............................................................................................................................................................ v Qual è lo sfondo del quadro? ............................................................................................................................................................

v Secondo te, dove si trova la bambina mentre . viene ritratta? ............................................................................................................................................................

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LaLaPAROLA PAROLAal alQUADRO QUADRO

Nel viso della bambina è possibile notare un particolare più rotondo e pieno e un altro più tagliente che ricorda un angolo acuto. Questo contrasto dona movimento, varietà e simpatia al dipinto. Individuali all'interno del quadro e disegna nelle cornici la figura geometrica a cui si riferiscono.

Chi l’ha dipinto

Descrivi brevemente i due aspetti del dipinto.

Il vestito ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................

Giovanni Fattori (1825-1908), pittore e incisore italiano, considerato tra i principali esponenti del movimento dei Macchiaioli. Essi volevano esprimere le impressioni che ricevevano dall’o sser vazione della realtà, del vero, per mezzo di macchie di colori e di chiaroscuri. Dove lo puoi trovare

Galleria d’A rte Moderna. Torino.

Lo sfondo ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................

I misteri della tela

Della bambina del quadro non conosciamo nulla. Sarà una bambina di famiglia nobile e ricca? Fattori la ritrae forse nel palazzo sontuoso in cui vive? Per cercare qualche risposta a queste domande, osser va bene il vestito della bambina e lo sfondo del quadro. Troverai degli indizi che ti aiuteranno a capire.

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La PAROLA al QUADRO Con Gotine rosse Fattori bene rappresenta la sua attenzione per la dimensione familiare e le cose semplici della vita. Niente nel suo quadro viene però lasciato al caso, ma tutti i particolari sono curati, come l’a ccostamento di colori secondari complementari. Come forse saprai, essi si chiamano così perché hanno la caratteristica di esaltare e rafforzare a vicenda la propria luminosità.

Attraversando il cerchio cromatico lungo il suo diametro, ogni colore primario incontra nel lato opposto della circonferenza un colore secondario. Quindi ogni colore trova il suo complementare nel colore opposto presente sul cerchio cromatico.

Completa il cerchio con i rispettivi colori complementari.

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La PAROLA al QUADRO Nel ritratto della bambina di Gotine rosse è possibile scorgere dei particolari del volto. Essi sono molto importanti per esprimere sentimenti ed emozioni. In questo senso si potrebbe dire che il viso “è tutto un’e spressione” anche quando non vorrebbe esprimere niente.

Esercitati anche tu a caratterizzare volti. In ogni immagine, disegna il naso seguendo il tratteggio verticale e le orecchie agli estremi di quello orizzontale; poi aggiungi la bocca e le sopracciglia di forme diverse per creare espressioni differenti, come nell’e sempio.

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La PAROLA al QUADRO

LA RAGAZZA CHE CORRE SUL BALCONE Vivere, vivereee!!! Muoversi, muoversiii!!! Correre, correreee!!! Ciao, sono Luce! Dai, so già che cosa vuoi chiedermi: Luce perché trasmetto luce o perché mi chiamo così? Risposta: Luce è il nome che è stato scelto per me. E forse non poteva che essere così… Sai che mestiere fa infatti mio padre Giacomo? Il pittore e, come tu ben sai, un pittore si nutre della luce. Un giorno si è messo a farmi il ritratto mentre correvo sul balcone di casa. Io ho pensato: che cosa fa, non riuscirà di certo a riprodurre il mio viso e le mie espressioni. Sono sempre in movimento… Infatti lui non voleva fare un ritratto a me, ma alla mia corsa, alla mia vivacità. Io sono una ragazza del futuro e… ho fretta! Nel quadro sembriamo tante, ma… sono sempre io! Riprodotta però in tutti i piccoli movimenti della corsa, messi l’uno accanto all’altro. Bello, vero? È nuovo questo modo di dipingere. Scusa, ma adesso devo andare… Non posso fermarmi… Corro incontro al mio futuro…!

Osser va bene il quadro, poi concentrati su una sola delle immagini della bambina e disegna le forme geometriche che riesci a riconoscere in essa.

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La PAROLA al QUADRO

Ripassa con il pennarello nero le linee che nel quadro rappresentano le grate del balcone. Poi osser va di nuovo. Che cosa è successo alla figura della bambina e a quella della ringhiera?

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

La figura nel dipinto viene ripetuta più volte e la rappresentazione della figlia e della ringhiera si compenetrano a vicenda. Il pittore esprime l’a llegra vivacità della bambina con colori accesi accostati liberamente.

Colora i piccoli tasselli con le tinte del quadro, picchiettando la punta del pennarello sul foglio. Otterrai una specie di mosaico in movimento.

Chi l’ha dipinto

Giacomo Balla (1871-1958), pittore, scultore e scenografo italiano, esponente di spicco di quel movimento artistico e culturale del XX secolo chiamato Futurismo e caratterizzato da una grande fiducia per l’azione frenetica, l’e nergia, il movimento. Dove lo puoi trovare

Museo del Novecento. Milano. I misteri della tela

Nel quadro noi vediamo ritratta una bambina, ma Balla non ci dice nulla del perché lei cammini, di dove stia andando, se ha visto qualcosa di particolare e quale sia il suo desiderio. Non conosciamo nulla di quella bambina e sai perché? Perché a Balla non interessa rappresentarla o, per meglio dire, vuole rappresentarla attraverso una descrizione meccanica, affidata solo al movimento.

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SCHERMI e LAVAGNE

BAMBINI NEL TEMPO Il cinema e i bambini sono amici da sempre. O, per meglio dire, da quando il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumière proiettarono in uno scantinato del Gran Cafè di Parigi brevi filmati realizzati per mezzo della loro invenzione: il cinema, appunto. Il cinema è fatto soprattutto di sguardi e di capacità d’immaginare e nessuno li possiede così vivi e ricchi quanto un bambino, che riceve a sua volta dal cinema nuove occasioni per sognare e reinventare con la sua fantasia un mondo diverso. Quando l’infanzia diventa anche protagonista di film, allora l’o rizzonte diventa ancora più ampio, grazie alla capacità dei bambini di osser vare il mondo con sincerità, senza necessariamente averne un’o pinione immediata o volerlo giudicare. Così, anche se interpretano una parte, i bambini riescono sempre a essere se stessi, a giocare con luci, forme e colori e a comunicare qualcosa. Certo, il film documentario, in particolare, rappresenta uno strumento privilegiato per entrare nel mondo dei bambini e fare in modo che possano esprimersi con spontaneità. Così come in Bambini nel tempo, film documentario prodotto da Rai Teche e Rai Cinema nel 2015. In esso si racconta l’Italia dagli anni ’50 ai giorni nostri con gli occhi dei bambini, attraverso filmati conser vati negli archivi Rai. Si tratta di un bellissimo racconto corale, in cui vengono messi a confronto bambini cresciuti in momenti storici diversi, che si trovano però di fronte alle stesse domande, situazioni, paure, emozioni, scelte.

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BAMBINI

SCHERMI e LAVAGNE

UN VIAGGIO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO, SCANDITO DA TEMI UNIVERSALI Cerchia in rosso le caratteristiche che ritieni siano cambiate tra i bambini italiani di ieri e quelli di oggi.

Chiedi a un tuo insegnante di poter assistere, insieme a tutta la classe, alla visione del film documentario Rai Bambini nel tempo - L’Italia, l’infanzia e la TV che puoi trovare sul seguente sito: https://vimeo.com/156384744. Poi rispondi.

v Secondo te, in che cosa sono differenti i bambini di ieri e quelli di oggi?

……………………………………………………...........................................................………………………………………………………………...........................................................…………… ……………………………………………………...........................................................………………………………………………………………...........................................................……………

v Quale, tra queste tre tecniche di ripresa, è quella più usata nel film?

Primo piano (ripresa del viso completo e del collo della persona). Primissimo piano (inquadratura centrale del viso, non del tutto intero). C ampo lunghissimo (ripresa della persona a grande distanza, immersa nel paesaggio circostante).

v A quale altezza sono prevalentemente ripresi i personaggi con la videocamera?

Standard: il punto di ripresa è all'altezza degli occhi (l’altezza più utilizzata perché è quella dalla quale si è abituati a vedere il mondo). Ribassata: il punto di ripresa è più in basso rispetto alla linea degli occhi (per aiutare la comprensione del punto di vista di chi è situato per le più svariate ragioni a un livello inferiore a quello di un qualche interlocutore). Rialzata: il punto di ripresa è più in alto rispetto alla linea degli occhi (particolarmente utile per le riprese tipicamente televisive, come quelle sportive, in cui si cerca sistematicamente un punto di ripresa elevato, oppure per riprendere soggetti alti).

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BAMBINI

SCHERMI e LAVAGNE Bambini nel tempo è un film documentario, cioè un film che vuole documentare la realtà e che quindi non è una finzione. Nel film documentario: v i soggetti ripresi non sono attori; v qualche volta vi è una voce fuori campo che narra; v altre volte sono le immagini che parlano da sole; v altre volte ancora il narratore è il soggetto stesso che commenta le varie immagini; v spesso, nel documentario moderno, vi sono inter viste e testimonianze; v il documentario si gira nel luogo di cui si vuole parlare, con le persone del posto.

Il bambino che vedi illustrato in questa pagina vuole creare un film documentario e ha preso degli appunti per organizzare meglio il suo lavoro. Nel suo taccuino compaiono, però, anche degli imperdonabili errori. Riconoscili e sottolineali. Lo aiuterai a correggersi.

d e l f il m i attori l g e r a att t i: c o n t r. a g o n is t o Osca o r P e • l ’u l t im o t u e g iu s t v e r ic person e l l e che ha d z io n e na sele r t a n t i. • Fa r e u is t a r e . o im p o e s o m v a r . d a in t e rsone f o fo n d a solo pe e r e g l da e pr l o v a c in e o t C s u ic a . ran • zo di m oce nar iz v il e t r ’u a l v • Tr o za per amente l a l ic e n e c h ia r e ir r p e a n c e t r • Ot f il m : f a nale. se del a b a e e perso n io • Id in p o nte. l a m ia ig n if ic a s in , e qual è tere ic pl f a r r ip e o: s e m a t n d e o t m s o e t • Arg r a r e il : prepa e n io p o is t a t e . •C nte e in t e r v n o s r f a c il m e e e d n a alle p m fare do r v is t e : e t In • iò c h e n s ib il i. tutto c e r compre e v o u g g io : r im rale. • Monta ra nel tema gene nt n o n r ie

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BAMBINI

SCHERMI e LAVAGNE In un film documentario, molto importante è scegliere argomenti interessanti che non siano banali, ma neanche troppo complicati. Inoltre, essi dovrebbero interessare il grande pubblico. Le domande che, ad esempio, in Bambini nel tempo vengono poste ai bimbi di epoche diverse sono le stesse e le risposte in ugual modo puntuali e precise.

Per ogni risposta, scrivi la rispettiva domanda che secondo te l’inter vistatore potrebbe aver rivolto ai bambini e attribuiscila a un bambino di ieri o di oggi, scrivendo rispettivamente Ieri o Oggi nei riquadri.

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1.

La mia bambola preferita si chiama Maria, ma non ci posso giocare perché la mamma dice che si rovina. .........................................................................................

2.

Mi hanno tolto il tablet perché lo usavo in continuazione. ..........................................

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1.

Spero di poter avere un giorno un bel gregge tutto mio, per essere così più contento di papà, che lavora invece per altre persone. ..........................................

2.

Da grande io voglio diventare manager di un’azienda importante. ..........................

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1.

Se penso alla mia famiglia, devo pensare anche al fidanzato di mamma, alla fidanzata di papà e ai loro figli, che poi sono anche miei fratelli e sorelle. ....

2.

A casa mia si mangia sempre tutti insieme e bisogna essere puntuali. ..................

Prima visione

Bambini nel Tempo - L’Italia, l’infanzia e la TV è andato in onda come speciale Tg1 il giorno 1 novembre 2015, in seconda serata. Il giorno 9 marzo 2016 è stato poi proiettato all’Università la Sapienza di Roma, presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale. Tecniche digitali

Il film documentario, realizzato con solo materiale storico e di repertorio dell’A rchivio Teche della Rai, è digitalizzato e restaurato a cura del polo tecnologico di Teche Torino e avrà anche una versione interattiva attraverso web, tablet, smart TV, che consentirà un coinvolgimento degli spettatori e che li guiderà nell’approfondimento dei materiali utilizzati (visione di alcuni filmati nella loro versione integrale, articoli di giornali e riviste, inter viste ecc.).

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BAMBINI

I SUONI della MUSICA

UNA MELODIA IN DO: LA STORIA DEL FIUME Ti è mai capitato di ascoltare una canzone o un brano di musica classica e di avere poi la sensazione che “ti tornasse all’o recchio”, quasi come se fosse entrato in te, tanto da provare il desiderio di canticchiarlo in vari momenti della giornata? È la forza della musica e, in particolare, della melodia. La melodia è una successione di suoni su cui è basata una composizione musicale, caratterizzata generalmente dal fatto di essere semplice e orecchiabile, dolce ed equilibrata. Essa ha un nucleo centrale detto motivo, che di solito è contenuto nella prima frase o nella battuta iniziale di un brano musicale. Nel motivo in genere sono già presenti le figure ritmiche (semibreve, semiminima ecc.) caratteristiche della melodia, il movimento (cioè il riferimento scritto al tempo di esecuzione: largo, andante, veloce, allegro ecc.), il sentimento fondamentale di tutto il brano musicale. Insomma, è come quando si fa un’introduzione a un discorso che poi si andrà ad approfondire. Osser vando le note di uno spartito è possibile tracciare la melodia di una musica attraverso una linea, che può salire, scendere, rimanere orizzontale… Essa dovrebbe avere un andamento equilibrato e non comprendere note troppo distanti tra di loro (inter valli).

Ascolta sul CD-Audio la canzone La storia del fiume, di cui sotto compaiono alcune battute musicali. Tracciane poi l’andamento melodico, congiungendo con una linea le varie note.

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BAMBINI

I SUONI della MUSICA

Riconosci le note che formano la scala di Do maggiore e scrivi il loro nome.

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Per creare un brano musicale ogni autore si ser ve di una serie di suoni in successione, definita scala, su cui costruisce tutto il resto. Queste note vengono chiamate gradi. Tra le scale musicali esistenti, la più semplice è sicuramente quella di Do maggiore.

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Riascolta con attenzione la prima strofa della canzone La storia del fiume scritta sulla scala di Do maggiore. Poi scegli le espressioni che ti sembrano più adatte per descrivere i significati musicali dei vari versi e scrivi le lettere corrispondenti.

B.

A.

sospensione e sorpresa

Ghiaccio, neve, muschio e poi… v v C’è un ruscello innanzi a noi v Fra le pietre qua e là

stabilità e riposo

C.

movimento

lui saltellando v se ne va v È un bambino piccolo v Con tanta voglia di giocare

!

Hai appena individuato alcuni significati musicali che gli autori della canzone hanno voluto attribuire a essa, ottenuti anche per mezzo dei gradi della scala. Nel discorso musicale i due gradi fondamentali sono quello della tonica e quello della dominante. La tonica rappresenta il primo grado della scala ed è la base e il punto di riferimento per tutti gli altri suoni. Se si scrive in Do maggiore, la melodia dovrà iniziare e finire con una delle note dell’accordo di tonica: DO-MI-SOL. La tonica comunica agli ascoltatori sensazioni di riposo, di sicurezza e di serenità. La dominante, invece, si trova al quinto grado della scala e comunica agli ascoltatori sensazioni di instabilità e di tensione verso la tonica (come se dovesse cioè tornare a essa).

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I SUONI della MUSICA

IL BAMBINO DI GESSO Le canzoni affidano il proprio messaggio ai suoni e alle parole da cui sono formate. Spesso è difficile dire che cosa, tra i due, ci piace di più. Infatti una determinata melodia è capace di rendere più espressive e significanti le parole, le quali però, a loro volta, sanno regalare significati nuovi e profondi, che forse la melodia da sola non saprebbe raggiungere. Una cosa è certa: se una canzone è bella, lo è nella sua interezza e perciò la accogliamo nel nostro cuore e nella nostra mente. Una canzone può anche ser vire a far pensare alla nostra vita e a lanciare un messaggio. Come nel caso de Il bambino di gesso, canzone che puoi ascoltare sul CD-Audio. In essa gli autori Rodari, Endrigo, Bacalov raccontano, in modo moderno ed efficace, la storia di un bravo bambino che aveva imparato a fare quello che gli altri volevano da lui, tanto che tutti decidevano al suo posto. Non si era mai espresso in prima persona, questo bambino, anzi forse non aveva mai potuto vivere come un bambino vero. Ma qual era davvero il suo pensiero sulla vita? Una volta cresciuto, aveva continuato a essere così. Diceva sì a tutti, non esprimeva nessuna opinione personale, preoccupato solo di fare bella figura con la società… Il coraggio di essere se stesso, anche a costo di non trovarsi d’a ccordo con gli altri, era rimasto là: in una statuina di gesso.

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BAMBINI

I SUONI della MUSICA

Il bambino di gesso Sta’ fermo! Sta’ zitto! Non metter i gomiti sulla tavola! Non essere distratto! Guarda dove metti piedi! Sta’ attento a non rovesciare l’acqua! E non lasciar cadere la penna! E non perdere i pastelli! Non giocare in cortile! Non correre sulle scale! Non fischiare! Non sbattere le porte! Non strusciare le scarpe! Non prendere a calci i sassi! Sta’ buono, perché la mamma ha il mal di testa, perché la maestra ha il mal di testa, perché la zia ha il mal di testa, perché la portiera ha il mal di testa.

Non correva, non saltava

Ora grande è diventato

Pantaloni non strappava

Ma non è molto cambiato:

Non diceva parolacce

Compitissimo, prudente

Non faceva le boccacce

Ossequioso, diligente

Non sporcava i pavimenti

Dice “grazie” al superiore

Si lavava sempre i denti

Dice sempre “Sì, signore”

Non strillava, non rideva

Se gli danno sulla testa

I bottoni non perdeva

Dice grazie e non protesta

Senza macchie sui guantini

Passa il giorno a fare inchini

Senza buchi nei calzini

Non ha buchi nei calzini

Era proprio un bambino di gesso

Ora è proprio un brav’uomo di gesso

Respirava se aveva il permesso

Che respira se ottiene il permesso.

Stava dove l’avevano messo

E rimane dov’è stato messo

Come un bravo bambino di gesso

Come un bravo brav’uomo di gesso

Che non risponde e non dice mai di “no”

Che non discute e non dice mai di “no”. Gianni Rodari

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I SUONI della MUSICA Chi decide di scrivere una canzone segue sicuramente la propria ispirazione, ma deve anche decidere come impostare il suo lavoro, quale struttura musicale (schema musicale) scegliere. SE Strofa-ritornello: affidata all’a lternanza tra strofe e ritornello, secondo il seguente schema: A (strofa) B (ritornello). La A indica che la musica è identica in ogni strofa (Tema A), ma diversa da quella del ritornello (Tema B). A volte dopo la lettera A si possono trovare dei numeri. Questi indicano che il testo è diverso in ogni strofa ma sempre uguale nella ripetizione del ritornello.

OPPURE... Strofica: affidata a un unico periodo musicale che si ripete su tutte le strofe del testo. La struttura può essere così indicata: A1-A2 ecc. (a seconda di quante sono le strofe). Ascolta sul CD-Audio la canzone Il bambino di gesso, poi indicane la struttura scrivendo le lettere accanto al testo.

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BAMBINI

I SUONI della MUSICA Nell’introduzione della canzone vi è una parte solo parlata, con frasi semplici ma che rendono molto bene l’idea della vita fatta di regole assolute del bambino protagonista. Ognuna di esse viene pronunciata marcando bene gli accenti tonici. Ricordi? Essi indicano la sillaba su cui la voce si appoggia con maggior intensità.

Indica con un segno gli accenti tonici nel testo seguente. Sta’ fermo! Sta’ zitto! Non metter i gomiti sulla tavola! Non essere distratto! Guarda dove metti piedi! Stà attento a non rovesciare l’acqua!

Le voci che impartiscono ordini hanno diverse intonazioni. Prova a imitarle, magari alternandoti con un compagno, per poi concludere, in coro, con tutta la classe.

E non lasciar cadere la penna! E non perdere i pastelli! Non giocare in cortile! Non correre sulle scale! Non fischiare! Non sbattere le porte! Non strusciare le scarpe! Non prendere a calci i sassi! Sta’ buono, perché la mamma ha il mal di testa, perché la maestra ha il mal di testa, perché la zia ha il mal di testa, perché la portiera ha il mal di testa.

Autori e opere

Gianni Rodari è stato un famoso scrittore per l’infanzia, forse il più amato degli ultimi cinquant’anni. Le sue opere parlano del mondo reale, descritto però attraverso la fantasia. I suoi racconti e le sue filastrocche hanno contribuito alla crescita di tante generazioni e compaiono nei libri scolastici e nelle antologie. Sergio Endrigo, famoso cantautore italiano degli anni ’60-’70, con le sue composizioni ha contribuito a rinnovare con eleganza e sentimento la canzone italiana. È molto conosciuto anche per le sue belle canzoni per bambini, vivaci ed espressive, capaci di parlare ai più piccoli con un linguaggio diretto, semplice ma anche profondo. Hit parade

Nel 1974 esce un album discografico dal titolo Ci vuole un fiore, che contiene 12 canzoni, tra cui Un bambino di gesso, molto apprezzate anche dai grandi, per la loro musica e i testi fantasiosi e ricchi di sfumature. In particolare, nel 1975 la canzone Ci vuole un fiore entra nella hit parade e vi rimane per molto tempo, diventando un vero e proprio successo che si tramanderà negli anni successivi, anche molto vicini a noi.

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BAMBINI

SIPARIO

PARTENDO DALLA PLATEA Poter assistere a uno spettacolo teatrale è sempre emozionante: il sipario che si apre, il palcoscenico che si illumina, la sensazione che qualcosa di nuovo avverrà davanti ai nostri occhi… Tutto questo regala entusiasmo e frenesia. A teatro gli attori hanno però bisogno anche di un’atmosfera raccolta, concentrata, poiché tutto si svolge in diretta e non è possibile rifare una scena o un dialogo che magari non “è venuto bene”, non nell’immediato almeno. Il teatro ha bisogno più che mai di comunicazione tra attore e spettatore, tra palcoscenico e platea. Il silenzio e la consapevolezza del pubblico sono il segno evidente di questa volontà di partecipazione, è il modo più bello per dire il proprio BRAVO a chi sta recitando. Anche se siamo bambini…

Vocabolarietto

Leggi questa poesia di Daniele Dainelli della Compagnia Fratelli di Taglia, cercando di comprenderne il significato.

Frenesia : agitazione

Seduti in prima fila non ci stiamo mica tutti gli altri posti, santo cielo, mica sono così brutti. Se mi alzo e se mi abbasso la mia sedia fa fracasso e in teatro, lo sappiamo, mica si può far baccano; te lo chiedo per favore: bocca chiusa e apri il cuore! Dillo anche all’insegnante che ha scordato il cellulare che ha la nuova suoneria con trombetta e batteria e non dev’esser permaloso se dico spento, non silenzioso… Si dovrebbe saper tutto sullo spettacolo prenotato ma se tutto non si può… almeno come è intitolato! Si fa buio nella sala, ecco, inizia il primo atto. È la luce che si spegne, perché urlare come un matto?

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