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3 e la Scuola nel Parco
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Le fonti
Un lavoro di squadra
Il sito archeologico 7 I fossili
8 Come si sono formati i fossili 10 La linea del tempo 12 A TU PER TU CON... LA STORIA LA STORIA DELLA TERRA
FARE STORIA CON… LO STORYTELLING Era nato il mondo!
16 Un inizio… esplosivo 18 Le ere geologiche 20 Dinosauri, padroni della Terra 22 Tracce di dinosauri 23 La scomparsa dei dinosauri
24 I nostri antenati… più lontani 26 L’australopiteco
28 A TU PER TU CON... LA STORIA DELLA TERRA
LA PREISTORIA: IL PALEOLITICO
Una lettera dal passato 32 Un’evoluzione a cespuglio 34 I bisogni primari
36 L’Homo habilis
38 L’Homo ergaster 40 L’Homo erectus
42 I Neanderthal
44 L’Homo sapiens
46 La vita dei sapiens
48 Le migrazioni
della specie Homo 49 La tecnologia paleolitica
• TECNOLOGIA
50 L’evoluzione
delle imbarcazioni
• TECNOLOGIA
51 Arte rupestre •
EDUCAZIONE CIVICA
52 A TU PER TU CON... IL PALEOLITICO
LA PREISTORIA: IL NEOLITICO
54 FARE STORIA CON… LO STORYTELLING
Venuto dal ghiaccio
56 La nascita dell’agricoltura…
57 … e dell’allevamento
58 Il villaggio del Neolitico
60 Vivere in gruppo
• EDUCAZIONE CIVICA
61 Le abitazioni
62 Nuove invenzioni
64 La scoperta dei metalli
66 Il commercio e il baratto
68 L’arte e la religione
70 Musei… sotto il cielo
• EDUCAZIONE CIVICA
71 Verso la Storia
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Contenuti digitali del volume
72 A TU PER TU CON... IL NEOLITICO
ESERCIZI i MIEI e MAPPE le MIE
74 La Storia: che cos’è, chi la studia
75 Le fonti storiche
76 I fossili
77 La Storia MAPPA
78 La nascita della Terra
79 Le ere geologiche
80 La Storia
della Terra MAPPA
81 L’evoluzione
della specie Homo
82 Inizia il Paleolitico: l’Homo habilis
83 L’Homo ergaster e l’Homo erectus
84 Strumenti e scoperte del Paleolitico
85 I Neanderthal
86 L’Homo sapiens
87 Il Paleolitico MAPPA
88 I nostri antenati MAPPA
90 Inizia il Neolitico: agricoltura e allevamento
91 Il villaggio neolitico
92 La vita nel villaggio
93 L’artigianato e il commercio
94 La scoperta dei metalli
95 Il Neolitico MAPPA
96 Paleolitico e Neolitico
ALLA SCOPERTA DELLA STORIA
Sicuramente “storia” è una parola che conosci: quante storie ti sono state raccontate e quante ne hai lette!
Ma la Storia, quella con la “S” maiuscola, è la ricostruzione dei fatti del passato Infatti, la parola “storia” deriva dal greco antico e significa proprio indagine, ricerca.
Gli studiosi e le studiose della Storia sono gli storici e le storiche. Sono loro che si occupano di trovare tracce, reperti e documenti del passato, di interpretarli, di metterli in ordine cronologico per comporre il racconto dei fatti e dei cambiamenti che hanno riguardato, nel tempo, la specie umana.
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Cerchi di pietre preistorici, Scozia.
Ricostruzione di T-Rex.
LE FONTI
Ricostruire il passato è un lavoro impegnativo, perché è come ricomporre un puzzle costituito da tanti tasselli che devono essere scoperti e identificati. Lo storico o la storica scopre le tracce del passato, procedendo un po’ come un investigatore o un’investigatrice e le utilizza per raccontare avvenimenti a cui non ha assistito. Le tracce sono le fonti, che possono essere di diverso tipo: orali, visive, materiali e scritte
FONTI ORALI O TESTIMONIANZE
Sono i racconti tramandati a voce o anche attraverso una registrazione da coloro che sono stati testimoni di un evento, cioè che lo hanno vissuto in prima persona.
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FONTI VISIVE O ICONOGRAFICHE
Sono tutte le varie immagini create dall’essere umano: le fotografie, i filmati, le pitture, gli affreschi, i graffiti...
FONTI MATERIALI O REPERTI
Sono gli oggetti materiali prodotti da uomini e donne, come abiti, oggetti di vita quotidiana, armi, gioielli, abitazioni, ma anche i resti umani o di altri esseri viventi.
FONTI SCRITTE O DOCUMENTI
Sono costituite da tutto ciò che è scritto su materiali diversi (carta, pietra, legno, stoffa...), come lettere, giornali, incisioni, libri.
I miei esercizi, pp. 74-75, 77
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UN LAVORO DI SQUADRA
Per il lavoro di ricostruzione del passato e di ricerca e analisi dei reperti, lo storico e la storica si aiutano con altre discipline.
L’archeologia, l’antropologia, la paleontologia e la geologia sono le discipline che cercano e studiano le prove dei fatti avvenuti centinaia, migliaia, milioni di anni fa.
Grazie a queste prove, o fonti, la Storia ricostruisce il passato e ce lo racconta.
ARCHEOLOGIA
L’archeologo o l’archeologa esegue scavi nel terreno per trovare gli oggetti, li mette in ordine in base allo strato in cui li ha trovati, li classifica in base al tipo, alla forma e alle dimensioni.
Reperti: tutto ciò che viene trovato inerente al passato.
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ANTROPOLOGIA
È la scienza che studia le usanze, le abitudini e i comportamenti degli esseri umani in rapporto all’ambiente in cui vivono o hanno vissuto.
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PALEONTOLOGIA
È la scienza con la quale si cercano e studiano i fossili, cioè le impronte antichissime o i resti di animali e vegetali che nel tempo si sono pietrificati.
GEOLOGIA
È la scienza che studia gli strati di roccia e la composizione del suolo in cui si trovano i reperti.
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STUDIARE PER CAPIRE
Collega ogni reperto alla disciplina corrispondente.
ANTROPOLOGIA
GEOLOGIA
ARCHEOLOGIA
PALEONTOLOGIA
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IL SITO ARCHEOLOGICO
Il luogo in cui vengono ritrovati i reperti utili per ricostruire il passato si chiama sito archeologico
1 Attraverso lo studio di fonti scritte, ricognizioni anche aeree dei territori, foto satellitari, l’archeologo/a individua le zone in cui potrebbero aver vissuto antiche comunità di esseri umani.
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3 Durante lo scavo, tutti i reperti che si trovano vengono fotografati, catalogati e studiati per scoprire l’epoca a cui risalgono, il materiale con cui sono stati realizzati, la funzione a cui erano destinati.
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2 Lì inizia lo scavo, procedendo, strato dopo strato, con estrema attenzione per non danneggiare ciò che è rimasto nascosto per migliaia di anni. A mano a mano che si scava, si trovano reperti sempre più antichi.
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3 I reperti ritrovati vengono consegnati a un museo, dove saranno oggetto di ulteriori studi e dove verranno conservati e mostrati al pubblico.
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I FOSSILI
Tra le fonti più preziose utilizzate dagli storici e dalle storiche per ricostruire il passato meno recente ci sono i fossili, cioè i resti di piante o animali che si sono pietrificati, restando intrappolati per migliaia o milioni di anni in qualche roccia. Analizzando i fossili, i paleontologi e le paleontologhe riescono a stabilire l’epoca in cui l’essere vivente rimasto intrappolato in una certa roccia è vissuto. I fossili sono perciò reperti molto importanti, perché permettono di sapere quali esseri viventi popolavano la Terra in una certa epoca e di ricostruire l’ambiente in cui vivevano.
In alcuni pesci, come in questo fossile, le ossa dello scheletro si sono conservate in modo perfetto, anche nei dettagli delle pinne.
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Le ammoniti erano molluschi marini con una conchiglia esterna, comparse sulla Terra circa 400 milioni di anni fa. Ebbero una grande diffusione e sono considerate dei fossili guida, perché sono utili per stabilire una data per altre specie.
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PER CAPIRE
STUDIARE
Rispondi con parole tue.
• Che cosa sono i fossili?
• Dove si possono trovare?
• Perché sono molto importanti?
I ritrovamenti di foglie fossili non sono molto comuni, perché si decompongono, cioè si sgretolano, rapidamente. In questa foglia, però, si sono conservate anche le delicate nervature.
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I trilobiti erano piccoli esseri marini. La maggior parte di essi era provvista di due occhi; altri, invece, ne erano privi poiché vivevano a grandi profondità, dove non poteva arrivare la luce.
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COME SI SONO FORMATI I FOSSILI
La fossilizzazione è un processo lungo e delicato e avviene soltanto se si verificano alcune condizioni.
1 Tutto comincia quando un animale muore vicino a un corso d’acqua o nel mare e i suoi resti vengono ricoperti subito da sabbia, fango o terra. La pelle, i muscoli e le interiora, cioè le parti molli, si decompongono perché aggredite dai batteri.
2 Durante un periodo lungo migliaia di anni, lo scheletro assorbe i sali minerali contenuti nei materiali che lo hanno ricoperto. I sali minerali riempiono tutte le parti dello scheletro che diventa duro come pietra o lascia la sua impronta sulle rocce.
3 Lo scheletro fossilizzato torna in superficie in seguito all’erosione e ai movimenti della terra o durante uno scavo archeologico.
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Si possono considerare fossili anche semplici impronte, che si sono formate perché animali e vegetali hanno lasciato delle orme nel fango. Con il passare del tempo, il fango si è indurito ed è diventato roccia.
I fossili in ambra si sono formati quando piccoli organismi, come insetti o piccoli vegetali, sono rimasti intrappolati nella resina degli alberi. La resina, con il passare del tempo, si è indurita e fossilizzata, formando appunto l’ambra.
PER CAPIRE
STUDIARE
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Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Come si formano i fossili?
• Che cos’è un’impronta fossile?
CAPIRE PER OSSERVARE
• Che cos’è un fossile in ambra?
• Dove si trovano i fossili?
Osserva le immagini di alcuni fossili, indica con una X e rispondi.
• Questo è un fossile di: animale. vegetale.
• Quali parti dell’essere vivente si distinguono?
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• Questo è un fossile di: animale. vegetale.
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• Questo è un fossile di: animale. vegetale.
• Quali parti dell’essere vivente si distinguono?
• Quali parti dell’essere vivente si distinguono?
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LA LINEA DEL TEMPO
Anche tu hai una storia, che può essere ricostruita attraverso una pluralità di fonti (documenti, vestiti, giocattoli, fotografie, racconti delle persone che sono intorno a te…).
Le tracce che hai lasciato dietro di te, dalla tua nascita fino a oggi, sono le fonti della tua storia e ti consentono di ricostruire i fatti avvenuti nel tempo.
Una linea immaginaria, chiamata linea del tempo, permette di ordinare gli avvenimenti in ordine cronologico.
CAPIRE
Osserva la linea del tempo della vita di due bambine, poi rispondi.
2021 Lisa compie 4 anni.
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2022 Lisa impara ad andare in bicicletta.
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2024 Lisa frequenta una scuola di danza.
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2021 Sara compie 4 anni.
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2022 Sara fa un viaggio in Egitto.
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• Quanti anni compiono nel 2021 Lisa e Sara?
2023 Sara impara a nuotare.
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• Quale fatto avviene contemporaneamente nel 2025?
• Quanti anni avranno nel 2026?
2025 Lisa frequenta la classe terza.
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2025 Sara frequenta la classe terza. STUDIARE
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La linea del tempo è uno strumento che:
• fa vedere quando accadono i fatti e quali accadono prima o dopo, cioè li mostra in ordine cronologico;
• indica quanto durano gli eventi; la durata può essere breve, media, lunga o molto lunga; le date di inizio e di fine di un evento permettono di vedere la sua durata;
• mostra quando due o più eventi si verificano contemporaneamente
Gli storici e le storiche hanno dovuto stabilire una data di riferimento da cui partire per contare gli anni: per il mondo occidentale hanno scelto la nascita di Cristo.
Gli anni prima di tale evento si contano andando indietro sulla linea del tempo e sono indicati con a.C., che significa avanti Cristo
Gli anni dopo la nascita di Cristo si contano andando avanti e sono indicati con d.C., che significa dopo Cristo.
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Non tutte le civiltà hanno la stessa data di riferimento da cui partire per contare gli anni. Per gli Ebrei quella data coincide con l’anno della creazione del mondo secondo la Bibbia. I Musulmani, invece, misurano il tempo a partire dalla fuga da La Mecca del loro profeta Maometto.
• Per la società occidentale, la di riferimento da cui partire per contare gli anni è la di Cristo. STUDIARE PER CAPIRE
Completa con le parole elencate.
durata • nascita • cronologico • data
• La linea del tempo mostra gli eventi in ordine e ne indica la
AVANTI CRISTO (a.C.)
DOPO CRISTO (d.C.)
Nascita di Cristo
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Se hai dei dubbi o delle incertezze nel completare le richieste, rileggi la pagina o le pagine di riferimento. Una volta che hai completato le richieste, controlla l'esito del tuo lavoro rileggendo quelle stesse pagine e, se ci sono errori, correggili.
Pagine di riferimento: 2-3
1 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
La Storia:
• è il racconto di fatti immaginari o verosimili. V F
• è la scienza che ricostruisce gli avvenimenti del passato. V F
• ricava le informazioni dai reperti e dalle fonti. V F
• riguarda solo gli esseri umani. V F
Pagina di riferimento: 3
2 Per ogni immagine, scrivi se si tratta di una fonte orale (FO), scritta (FS), visiva (FV) o materiale (FM).
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Pagine di riferimento: 2-5
3 Colora il di ciò che fanno gli storici e le storiche.
Vanno alla ricerca di tracce, reperti e documenti del passato.
Collaborano con altri specialisti e altre specialiste.
Interpretano tracce, reperti e documenti del passato.
Ricostruiscono con la propria fantasia ciò che pensano di aver capito del passato.
Utilizzano la linea del tempo per collocare in ordine cronologico la ricostruzione di fatti ed eventi.
Pagine di riferimento: 4-5
4 Collega ogni scienziato/a al tipo di lavoro che svolge.
Studia gli strati di roccia e la composizione del suolo in cui vengono trovati i reperti.
ARCHEOLOGO/A
ANTROPOLOGO/A
GEOLOGO/A
PALEONTOLOGO/A
Pagine di riferimento: 8-9
Studia la cultura (usanze, abitudini, ruoli sociali, attività, religione…) dei gruppi umani in relazione all’ambiente in cui hanno vissuto.
Studia, analizza, classifica i reperti del passato emersi dagli scavi.
Cerca e studia i fossili.
5 Ordina le fasi del processo di fossilizzazione. Numera da 1 a 3.
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Pagine di riferimento: 8-9
6 Scrivi il numero per identificare ogni tipo di reperto.
1 fossile 2 fossile in ambra 3 impronta fossile
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LASTORIA DELLA TERRA
ERA NATO IL MONDO!
All’inizio c’erano solo acqua e cielo: l’acqua sotto, il cielo sopra. E nel cielo stavano il sole e la luna: nulla più.
All’improvviso, dall’alto del cielo, cadde una gigantesca rupe rocciosa che non affondò del tutto nell’acqua: la parte superiore restò fuori e su di essa andavano a sbattere le onde.
Dall’alto venne anche la pioggia, prima leggera leggera, poi sempre più fitta e violenta, e lasciò sulla superficie della rupe uno strato di fango.
Con un rombo di tuono, dal sole cadde un grande pezzo di legno, che si conficcò nel fango della rupe: mise le radici e divenne un albero.
Dalla luna cadde una lunga liana che mise le radici nel fango e si intrecciò all’albero, avvinghiandolo.
Intorno all’albero e alla liana, avvenivano meraviglie: la rupe si rivestì di muschio e dal muschio spuntarono tante piccole piante. Sgorgò acqua da una sorgente e saltellò allegra tra le pietre formando prima uno e poi tanti ruscelli che a loro volta formavano cascatelle chiacchierine.
Dall’albero caddero delle foglie: alcune divennero uccelli che subito spiccarono il volo e si misero a cinguettare; altre divennero quadrupedi che cominciarono a camminare emettendo strani suoni; altre ancora divennero insetti operosi e ronzanti che presero il volo; alcune foglie caddero nell’acqua e divennero pesci guizzanti. Era nato il mondo!
AA.VV., I miti delle origini adatt., Edizioni Io e gli altri
FARE STORIA CON… LO
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PARLIAMONE
Secondo te, il testo che hai letto è un racconto fantastico o si tratta di una ricostruzione scientifica? Perché?
Conosci notizie scientifiche sull’origine del mondo? Quali? Discutine con i compagni e le compagne.
Al lavoro come uno STORICO e una STORICA
Confronta le origini del mondo secondo questo mito con quelle scientifiche che puoi leggere alle pagine 18-19 e discutine con i compagni e le compagne.
• Nel mito, è possibile individuare qualche era geologica? Quale?
• Quali ere geologiche non trovano corrispondenza nel mito?
• Nel mito, le fasi dell’origine del mondo hanno la stessa successione cronologica delle ere geologiche scientifiche?
UN INIZIO ESPLOSIVO
PARLIAMONE
Come sono nati l’Universo, il Sole, la Luna e la Terra? E gli animali, le piante, gli uomini e le donne? Discutine con i compagni e le compagne.
A queste domande hanno risposto per lungo tempo i miti, racconti fantastici con cui gli esseri umani hanno cercato di dare una spiegazione a quanto appariva loro minaccioso e incomprensibile. Oggi, gli scienziati e le scienziate hanno formulato diverse teorie sull’origine dell’Universo. La teoria più diffusa è quella denominata Big Bang, il “grande scoppio”.
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1 Nello spazio esisteva moltissima energia, che circa 14 miliardi di anni fa provocò il Big Bang, una grande esplosione naturale.
2 L’esplosione diede origine a immense nuvole di materia incandescente, cioè caldissima, che si dispersero nello spazio.
3 Con il passare del tempo, queste nuvole piene di polvere e gas formarono le stelle, riunite in giganteschi vortici: le galassie. La nostra galassia è la Via Lattea, che comprende molte stelle, tra cui il Sole
4 In seguito, circa 5 miliardi di anni fa, i gas e le polveri che ruotavano intorno al Sole formarono la Terra e gli altri pianeti del Sistema Solare.
5 In origine la Terra era un’enorme massa infuocata che girava su se stessa e intorno al Sole. Poi, molto lentamente, la sua superficie si raffreddò e diventò solida, formando la crosta terrestre. All’interno della Terra, invece, c’era un liquido caldissimo, il magma Il magma risaliva in superficie attraverso fratture della crosta terrestre, dando origine ai vulcani
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6 Dai crateri dei vulcani fuoriuscirono immense quantità di gas e di vapore acqueo. Il vapore acqueo, salendo verso il cielo, si trasformò in nuvole.
7 Dalle nuvole caddero sulla superficie terrestre le piogge
Piovve per milioni di anni. L’acqua riempì gli avvallamenti del terreno e formò i mari e gli oceani. Gli altri gas, rimasti al di sopra dei mari e delle terre, formarono l’atmosfera.
STUDIARE PER CAPIRE
Ordina le fasi della nascita dell’Universo e della Terra. Numera da 1 a 7.
Formazione dei mari e dell’atmosfera.
Formazione di materia incandescente.
Formazione della crosta terrestre.
Formazione delle nuvole.
Formazione della Terra. Big Bang.
Formazione delle galassie.
LE ERE GEOLOGICHE
La Terra si è profondamente trasformata nel corso del tempo: durante le sue cinque età, le ere geologiche, il suo aspetto è cambiato molte volte e sono cambiate anche tutte le specie viventi vegetali e animali, che erano presenti.
Quanto dura?
Da circa 4 miliardi e mezzo di anni fa a circa 600 milioni di anni fa.
Com’è la Terra?
La superficie della Terra è coperta quasi completamente da acqua; dopo le lunghissime piogge, alcune terre iniziano a emergere.
Quali forme di vita ci sono?
Nell’acqua si sviluppano le prime forme di vita: sono organismi unicellulari, cioè esseri viventi formati da una sola cellula, come batteri e alghe. Le alghe diventano molto numerose e rilasciano ossigeno, fondamentale per lo sviluppo delle altre forme di vita.
Quanto dura?
Da circa 600 milioni di anni fa a circa 252 milioni di anni fa.
Come cambia la Terra? Esiste un unico immenso continente, la immerso in un unico immenso mare, la Panthalassa
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Quali forme di vita ci sono?
Sulla terraferma nascono le piante; nell’acqua si formano i pesci, mentre alcuni animali, gli anfibi, cominciano a vivere anche fuori dall’acqua.
Era arcaica
Era primaria
600 milioni di anni fa
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Sulla terraferma le piante diventano sempre più varie e numerose.
I rettili, tra cui i dinosauri, dominano la Terra.
252 milioni di anni fa 65 milioni di anni fa 2 milioni di anni fa
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Da circa 2 milioni di anni fa a oggi.
Come cambia la Terra?
L’aspetto della Terra è quello che conosciamo con i nostri cinque continenti circondati da oceani e mari.
Ma la loro forma e posizione continueranno a cambiare.
Da circa 65 milioni di anni fa a circa 2 milioni di anni fa.
Come cambia la Terra?
I blocchi delle terre emerse continuano a separarsi (questo movimento è deriva dei ”) e i continenti assumono un aspetto sempre più vicino a quello
Quali forme di vita ci sono?
I dinosauri si estinguono.
Su tutto il Pianeta si mammiferi
Tra essi, una scimmia dall’aspetto umano: australopiteco
Quali forme di vita ci sono?
Specie vegetali e animali continuano ad aumentare e a trasformarsi.
Compare la specie umana.
I miei esercizi, pp. 79-80
DINOSAURI, PADRONI DELLA TERRA
L’era secondaria o mesozoica fu un’era di grandi trasformazioni. Infatti si diffusero
nuove piante e aumentò quindi l’ossigeno nell’aria, che aiutò lo sviluppo della vita sulla terraferma.
Questa fu l’era dei rettili, cui appartenevano i dinosauri.
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Dinosauro: parola che deriva dal greco antico e significa “terribile lucertola”. VOLO TRA LE PAROLE
Il triceratopo poteva raggiungere 9 metri di lunghezza e la testa misurava 2 metri e mezzo. Aveva un collare osseo e lunghe corna sul capo per difendersi dai nemici.
Il deinonico era alto 1 metro e mezzo e lungo 3 metri. Il suo nome vuol dire “artiglio terribile”: aveva l’unghia del secondo dito del piede a forma di falcetto e la usava per attaccare la preda.
Era secondaria o mesozoica • 252 milioni di anni fa
diffusione dei mammiferi • prime scimmie antropomorfe
Lo pterosauro era un rettile volante. Le ali erano formate da una membrana di pelle e muscoli.
Era terziaria o cenozoica 65 milioni di anni fa
Durante l’era secondaria fecero la loro apparizione gli uccelli I primi esemplari avevano denti affilati, code ossee, artigli sulle ali e corpo ricoperto di piume e penne. Contemporaneamente, comparvero sulla terraferma nuovi animali, che assomigliavano a scoiattoli. Erano piccoli e agili e allattavano i loro cuccioli: furono i primi mammiferi
Il plesiosauro viveva in mare. Aveva quattro pinne e poteva raggiungere i 15 metri di lunghezza.
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Il tirannosauro era alto 6 metri e lungo 12 metri. Aveva la testa lunga 1 metro e ogni suo dente poteva arrivare fino a 30 centimetri.
Il diplodoco aveva il collo e la coda lunghissimi. Poteva essere lungo fino a 24 metri e poteva alzare la testa fino a 12 metri. Aveva denti molto piccoli, simili a bastoncini.
FARE PER IMPARARE
Scegli un dinosauro e prepara una scheda in cui descrivi le sue caratteristiche. Utilizza sia le informazioni contenute in queste due pagine sia altre informazioni frutto delle tue ricerche personali.
TRACCE DI DINOSAURI
I dinosauri vissero in tutti i luoghi della Terra. Nella cartina qui a lato puoi vedere i dodici luoghi principali dove sono state scoperte le tracce dei dinosauri: ossa, uova e impronte sono state ritrovate nei deserti, nelle grotte, nelle foreste e in fondo al mare.
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Adrosauro, lungo quasi 4 metri, tipico esponente dei “dinosauri dal becco ad anatra”.
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I dinosauri vissero anche nell’Italia coperta di foreste e paludi: sono state ritrovate, infatti, numerosissime impronte di dinosauro impresse nella roccia, comprese quelle a “tre dita”, tipiche dei dinosauri carnivori, e quelle più grandi e arrotondate lasciate dai dinosauri erbivori.
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Cucciolo di una specie piccolissima di dinosauri, grandi poco più di 40 centimetri, ritrovato in provincia di Benevento (Campania).
ERA MESOZOICA
Triassico (circa 252-200 milioni di anni fa)
Giurassico (circa 200-144 milioni di anni fa)
Cretaceo (circa 144-65 milioni di anni fa)
del Sud
Besano
Saltrio
Lerici
Monti pisani Zone
Cene Rovereto Cansiglio
Esperia
Gargano
Altamura
Palermo Castellammare di Stabia
Camponocecchio
Giffoni Valle Piana
Villaggio del pescatore
Dolomiti
Pietraroja
Antonio
Ciro
LA SCOMPARSA DEI DINOSAURI
I dinosauri scomparvero circa 65 milioni di anni fa
Gli studiosi e le studiose non conoscono con certezza la causa che ha portato alla loro estinzione, ma negli anni sono state formulate diverse ipotesi
1 Forse la Terra fu colpita da un grande meteorite che sollevò nubi di polvere talmente estese che oscurarono il cielo e il Sole per moltissimi anni. Senza luce e calore morirono quasi tutte le piante e moltissimi animali, tra i quali i dinosauri, non trovarono più cibo.
2 Oppure l’estinzione dei grandi rettili sarebbe arrivata in seguito a significativi mutamenti del clima sulla Terra, che impedirono ai dinosauri di trovare il cibo necessario alla loro sopravvivenza.
3 L’estinzione dei dinosauri potrebbe essere avvenuta in seguito a imponenti eruzioni vulcaniche e a violentissimi terremoti che sconvolsero il Pianeta.
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VOLO TRA LE PAROLE
Estinzione: completa scomparsa di un determinato tipo di organismi viventi. Si verifica quando l’ultimo di questi muore.
PER CAPIRE
STUDIARE
Osserva ogni immagine e indica con il numero corrispondente a quale teoria sull’estinzione dei dinosauri si riferisce.
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I NOSTRI ANTENATI… PIÙ LONTANI
Effetti climatici
In un’estesa valle dell’Africa centro orientale, la Rift Valley, circa 15 milioni di anni fa, le catene montuose hanno formato una barriera naturale che ha determinato la formazione di due ambienti completamente differenti: a ovest delle montagne, il clima umido favorì il mantenimento delle foreste pluviali, abitate da gorilla e scimpanzé; invece, a est delle montagne, il clima si fece via via sempre più arido e molte foreste, nei millenni, si trasformarono in vaste zone erbose: la savana
La culla dell’umanità
Nella Rift Valley, sono stati rinvenuti i resti di alcune scimmie, primi ominidi, i nostri primi lontanissimi antenati che, per difendersi dai predatori carnivori, vivevano preferibilmente sugli alberi. Grazie alle loro zampe lunghe e agili, dotate di mani prensili e dita robuste, si potevano spostare facilmente da un ramo all’altro, evitando di spostarsi a terra. Si nutrivano principalmente di frutti spontanei e insetti.
Quando erano costretti a spostarsi a terra, camminavano a quattro zampe, ma la ricerca di cibo tra l’erba alta della savana, li costringeva ad assumere la posizione eretta. Il controllo del territorio, soprattutto per evitare i predatori, era facilitato dalla posizione degli occhi posti sotto la fronte, vicini tra loro e in grado di distinguere i colori.
L’inizio dell’evoluzione
La necessità di sopravvivere all’ambiente della savana e al clima, costrinse gli ominidi ad adattarsi via via ai cambiamenti avvenuti in quel territorio, dando così inizio alla lunga storia dell’evoluzione della specie. Tale adattamento, che successivamente interessò altre specie di Homo, in milioni di anni, portò all’Homo sapiens, cioè all’essere umano di oggi.
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Scimpanzé
Gorilla
Ominidi
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Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
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• Perché la Rift Valley è considerata la culla dell’umanità?
• Com’era il clima nella Rift Valley?
• Dove vivevano i primi ominidi e perché?
• Quali caratteristiche fisiche avevano?
• Che cosa cambiò quando passarono più tempo a terra, in un ambiente erboso?
Rift Valley
Savana erbosa
Foresta pluviale
STUDIARE
PER CAPIRE
Parco nazionale di Hell’s Gate, nel distretto di Nakuru, provincia della Rift Valley, Kenia.
LA
L’AUSTRALOPITECO
Le scimmie antropomorfe
Nella Rift Valley, a Laetoli, sono state trovate orme di australopitechi
Erano le scimmie antropomorfe, che gli studiosi hanno chiamato ominidi e che sono i nostri più lontani antenati. Più grosse delle altre scimmie, con le braccia più lunghe e robuste, avevano un cervello relativamente grande e camminavano in posizione eretta.
I vantaggi della posizione eretta
La posizione eretta faceva correre loro qualche rischio, come quello di essere visti da lontano, ma offriva molti vantaggi.
Permetteva infatti:
• di guardarsi attorno per uno spazio molto ampio e di vedere prima i pericoli;
• di avere due arti liberi per poter afferrare sassi e bastoni da utilizzare come armi.
La posizione eretta sviluppò le capacità manuali degli ominidi e li obbligò a memorizzare un maggior numero di informazioni e a ragionare in modo più complesso.
Di conseguenza, il loro cervello diventò più grande e la loro intelligenza aumentò.
VOLO TRA LE PAROLE
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Australopiteco: significa “scimmia del sud”, perché i ritrovamenti sono avvenuti nell’Africa del sud. Antropomorfo: significa “a forma di uomo”, “simile all’uomo”.
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Laetoli
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Le caratteristiche
Gli australopitechi vivevano in gruppi. Avevano il corpo ricoperto di peli, erano alti circa 120 centimetri e pesavano 25-30 chilogrammi. Erano onnivori, cioè mangiavano di tutto: bacche, radici, frutti selvatici, piccoli animali cui davano la caccia o che trovavano morti, insetti, molluschi. Dormivano sugli alberi e di giorno si spostavano in cerca di cibo.
La caratteristica degli australopitechi era il pollice opponibile: avevano, cioè, come noi, il pollice che si opponeva alle altre dita della mano.
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Ciò permetteva loro di afferrare gli oggetti con una presa forte e precisa, rendendo possibili movimenti che richiedevano una certa abilità.
Indica con una X le affermazioni corrette relative agli australopitechi.
Erano onnivori. Erano soprattutto carnivori. Vivevano in gruppo.
FARE PER IMPARARE
Vivevano sugli alberi. Avevano il pollice verde. Camminavano eretti.
Spiega quali sono i vantaggi del pollice opponibile. Per capirli meglio, immobilizza il tuo pollice avvolgendolo con del nastro adesivo di carta e poi cerca di compiere normali azioni quotidiane: impugnare la penna, allacciarti un bottone, le stringhe, una zip, afferrare un oggetto qualsiasi…
LA STORIA DELLA TERRA
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Se hai dei dubbi o delle incertezze nel completare le richieste, rileggi la pagina o le pagine di riferimento. Una volta che hai completato le richieste, controlla l'esito del tuo lavoro rileggendo quelle stesse pagine e, se ci sono errori, correggili.
Pagine di riferimento: 16-17
1 Osserva l’immagine e riordina le fasi della nascita dell’Universo e della Terra. Numera da 1 a 7.
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Dai crateri dei vulcani fuoriuscirono immense quantità di gas e di vapore acqueo che, salendo in cielo, si trasformarono in nuvole.
In origine la Terra era un’enorme massa infuocata che ruotava su se stessa e attorno al Sole; molto lentamente la sua superficie si raffreddò, ma all’interno rimase un liquido caldissimo: il magma.
La grande quantità di energia presente nell’Universo provocò un’esplosione: il Big Bang.
L’esplosione diede origine a immense nuvole di materiale incandescente.
Con il passare del tempo, le nuvole di materiale incandescente formarono le stelle, tra cui il Sole.
Dalle nuvole, per milioni di anni, caddero abbondanti piogge che, sulla crosta terrestre, formarono mari e oceani.
I gas e le polveri che ruotavano intorno al Sole formarono la Terra e gli altri pianeti del Sistema Solare.
Pagine di riferimento: 20-22
2 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• I dinosauri erano diffusi su tutta la Terra. V F
• In tutte le attuali regioni italiane, sono stati ritrovati resti fossili di dinosauri. V F
• Le varie specie di dinosauro vissero contemporaneamente in uno stesso luogo nell’era Mesozoica. V F
• In Italia sono stati anche ritrovati resti fossili di rettili volanti. V F
• Tutti i dinosauri vissuti in Italia avevano le stesse caratteristiche. V F
Pagine di riferimento: 24-25
3 Completa le frasi collegando ogni causa alla conseguenza corrispondente.
Nella Rift Valley, le catene montuose hanno formato una barriera naturale
Per via del clima più arido di una delle due zone
si modificò la vegetazione: da foresta si trasformò in savana.
le scimmie furono costrette a spostarsi a terra.
Per la presenza di alte erbe della savana formando due zone con clima diverso.
Pagine di riferimento: 26-27
4 Colora solo i con le informazioni esatte riferite agli australopitechi.
Impararono a camminare in posizione eretta.
Avevano il corpo ricoperto di peli.
Erano individui solitari.
Si nutrivano esclusivamente di vegetali.
Impararono a memorizzare sempre più informazioni.
Erano in grado di ragionare come noi.
Di notte si rifugiavano sugli alberi per dormire.
Erano in grado di afferrare sassi e bastoni da utilizzare come armi.
PREISTORIA:PALEOLITICO
UNA LETTERA DAL PASSATO
Salve a tutti e a tutte voi che state leggendo questa mia lettera! Mi presento: sono Lucy e vengo da un passato mooolto lontano nel tempo. In poche parole, gli studiosi e le studiose hanno detto che è con me che la specie umana ha cominciato a imparare a camminare in posizione eretta.
Sapete, ho una bella età: circa 3 milioni e 250 mila anni! Ormai sono solo ossa (ben 52)! Sono stata ritrovata il 24 novembre 1974 in Etiopia (Africa). A riportarmi alla luce è stato uno strano tipo: mister Johanson (un paleontologo) e, se non sbaglio, con lui c’era anche l’amico mister Gray. Mentre mister Johanson scavava con molta cautela attorno alle mie povere ossa, ascoltava una musica a tutto volume di cui ricordo ancora queste parole: Lucy in the sky with diamonds (Lucy nel cielo con i diamanti) e sapete che strana idea gli è balenata in testa? Mi ha chiamata Lucy! Sì, proprio come quella della famosa canzone dei Beatles che stava ascoltando! E da allora tutto il mondo mi conosce con questo nome.
Ero alta un metro e venti e pesavo trenta chili. Mangiavo vegetali e fibre e tutto il giorno camminavo e andavo su e giù dagli alberi. Avevo le braccia un pochino lunghe e pendule; inoltre, a causa dell’abitudine di arrampicarmi sugli alberi, avevo le dita delle mani e dei piedi piuttosto adunche. Ho avuto una lunga vita, per quei tempi: ben venticinque anni circa (la mia gente, in media, ne viveva venti!) e, vi assicuro, li ho vissuti veramente bene.
G. Mauri - L. Meda
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FARE STORIA CON… LO STORYTELLING
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Al lavoro come uno STORICO e una STORICA
Nel racconto che hai letto, ci sono numerosi indizi di valore storico. Individuali e sottolineali. Utilizzali per scrivere un testo storiografico che descriva il ritrovamento di Lucy e il suo aspetto. Segui questa traccia.
• Chi è
• Luogo del ritrovamento
• Data del ritrovamento
• Che cosa è stato ritrovato
• Aspetto fisico, età
• Stile di vita e alimentazione
Al lavoro come un PALEONTOLOGO e una PALEONTOLOGA
Osserva ciò che è stato rinvenuto dello scheletro di Lucy e mettilo a confronto con la riproduzione di quello di un essere umano attuale. Confronta le ossa e indica quali sono quelle che mancano del tutto o in parte nello scheletro di Lucy.
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clavicola
gabbia
toracica
radio
ulna
bacino
femore
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cranio
mandibola
scapola
omero
colonna
vertebrale
perone
tibia
UN’EVOLUZIONE A CESPUGLIO
L’evoluzione della specie umana non è paragonabile a una linea retta, ma assomiglia di più all’immagine di una pianta molto ramificata, simile a un cespuglio, dove alcuni rami si fermano a indicare l’estinzione di una specie di Homo, mentre altri proseguono a indicare la sua evoluzione
I ritrovamenti testimoniano che ci sono state diverse specie che hanno vissuto contemporaneamente, almeno per alcuni periodi. L’Homo erectus, l’Homo ergaster, l’Homo habilis e i Neanderthal si sono estinti.
L’Homo sapiens, invece, ha continuato a evolversi nel corso dei millenni fino ad arrivare a oggi.
Con la comparsa dell’essere umano sulla Terra, ha inizio il periodo che gli studiosi e le studiose definiscono Preistoria
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Australopithecus afarensis
Australopithecus robustus
La Preistoria viene suddivisa in due periodi:
• il Paleolitico (da 2 milioni e 500 mila a 12 mila anni fa) o “età della pietra antica”; • il Neolitico (da 12 mila a 5 mila anni fa) o “età della pietra nuova”.
Australopithecus africanus
Panomo
Homo rudolphensis
OMINIDI E OMININI
La specie Homo fa parte degli ominidi, una grande famiglia che in origine comprendeva anche le scimmie antropomorfe, come gorilla, scimpanzé e orango. Tuttavia, tra gli 8 e i 5 milioni di anni fa, la linea evolutiva delle scimmie antropomorfe e quella dei primi ominidi si separano: gli studiosi e le studiose, per tenere conto di questa separazione, utilizzano il termine
“ominini” riferito alla specie Homo.
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Homo ergaster
PER CAPIRE
STUDIARE
Rispondi sul quaderno.
Homo di Neanderthal
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Homo sapiens
• Qual è stata la prima specie di Homo?
• Quali specie di Homo si sono estinte?
• Quale specie di Homo si è evoluta fino ad arrivare a oggi?
Homo erectus
Homo habilis
I BISOGNI PRIMARI
PARLIAMONE
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Immagina di essere una delle prime specie di Homo e individua quali sono le necessità primarie per la tua sopravvivenza. Segui la traccia delle domande.
• Potresti vivere senza nutrirti? E senza ripararti dalle intemperie?
• E senza comunicare con i tuoi simili?
Discutine con i compagni e le compagne, poi fate un elenco e confrontatelo con le informazioni qui di seguito.
Come si nutrivano
I primi Homo si nutrivano raccogliendo frutti spontanei, foglie, erbe e radici che trovavano nell’ambiente, ma anche insetti e resti di animali morti
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I corsi d’acqua e l’acqua dei laghi offrivano la possibilità di dissetarsi. Con il tempo, pur continuando a nutrirsi di vegetali, impararono a cacciare piccole prede
Con la costruzione dei primi semplici utensili (lance, asce, ami, arpioni), l’Homo divenne cacciatore e pescatore: la sua alimentazione divenne più varia, in modo particolare di carni.
Come si riparavano
Per i primi Homo, i ripari più naturali in caso di pericolo e per trascorrere la notte furono gli alberi Trovavano rifugio anche in caverne naturali che potevano ospitare gruppi più numerosi di Homo.
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Solo in seguito, impararono a costruire capanne con rami, frasche, pelli di animali e pietre. Con le pelli degli animali che cacciava, l’Homo cominciò a coprirsi il corpo per ripararsi dal freddo
Quando i gruppi di Homo cominciarono a spostarsi in nuovi territori, impararono a costruire tende che potevano essere montate, smontate e trasportate.
Come comunicavano
Gli ominini comunicavano tra loro a gesti, ma usavano anche la voce per comunicare attraverso semplici suoni accompagnati da gesti. Via via passarono a forme di linguaggio più complesse.
PER CAPIRE
STUDIARE
Osserva i disegni di queste due pagine e, con parole tue, spiega i bisogni primari illustrati.
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Per comunicare idee e racconti complessi, come le battute di caccia, gli Homo ricorrevano alle pitture o alle incisioni rupestri.
L’HOMO HABILIS
Circa 2 milioni e 500 mila anni fa, in Africa visse un ominine, il primo al quale può essere attribuito il nome di “uomo”: l’Homo habilis
Aveva il cervello più sviluppato di quello degli australopitechi e quindi era più evoluto. Era alto circa 130 centimetri, pesava circa 40 chili e camminava stabilmente sulle due gambe.
Viveva in piccoli gruppi e comunicava con gli altri attraverso suoni articolati.
Era onnivoro: si cibava di bacche, radici commestibili, frutti, insetti, carne. All’interno dei gruppi, gli habilis bambini raccoglievano bacche e cercavano radici utilizzando bastoni per scavare. Gli esemplari adulti cacciavano piccole prede o cercavano carcasse di animali morti, che spolpavano con strumenti di pietra, come i chopper
Proprio perché erano abili nel lavorare la pietra per costruire semplici strumenti, gli storici e le storiche hanno definito questi ominini “habilis”.
STUDIARE PER CAPIRE
Sottolinea nel testo le informazioni necessarie per completare la “carta d’identità” dell’Homo habilis.
Periodo
Area di diffusione
Aspetto fisico
Alimentazione
Vita sociale
Attività svolte
Strumenti costruiti
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Chopper.
Il chopper
Il chopper è stato il primo strumento creato dall’Habilis. Era ottenuto scheggiando le pietre di selce solo da un lato. La costruzione dei chopper testimonia che l’Homo habilis:
• era già in grado di prevedere l’utilità dell’oggetto che voleva costruire;
• sapeva scegliere i materiali adatti alla realizzazione;
• possedeva le capacità manuali e intellettive per realizzare l’oggetto.
Il chopper è stato anche il primo strumento multifunzionale della Storia. Infatti, l’Homo habilis lo utilizzava come arma da lancio per colpire le prede o come arma da taglio per scuoiare gli animali e tagliare la loro pelle, i pezzi di carne o le ossa.
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TECNOLOGIA
Pensando a come venivano realizzati i chopper e in quale modo venivano usati, a quali strumenti attuali li puoi paragonare?
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Tra 2 milioni e 1 milione di anni fa, comparve in Africa una nuova specie: l’Homo ergaster, che vuol dire “artigiano”, “lavoratore”. Gli storici e le storiche hanno scelto questa definizione perché l’Homo ergaster fu in grado di costruire molti strumenti utili alla caccia, ma anche a svolgere numerose altre attività.
Le caratteristiche
Una delle caratteristiche fisiche più riconoscibili dell’Homo ergaster era un rilievo osseo molto pronunciato sugli occhi.
Questa specie, inoltre, aveva braccia più lunghe delle nostre, un torace ampio e fu la prima ad avere il corpo senza pelliccia, caratteristica che permise agli individui di correre nella savana senza che la temperatura corporea si alzasse troppo e quindi stancandosi di meno.
Come si nutriva
L’Homo ergaster si nutriva di frutti, uova e resti di animali. Imparò presto a cacciare piccole prede in gruppo ed era capace di costruire semplici trappole. Conosceva anche il fuoco, ma non sappiamo se fosse in grado di accenderlo: probabilmente, quando se lo trovava davanti, era semplicemente capace di alimentarlo per servirsene.
I ripari e gli spostamenti
Gli Ergaster erano nomadi. Si riparavano in caverne vicino ai corsi d’acqua. Con il tempo, però, impararono a costruire semplici capanne di rami e frasche. Seguivano gli spostamenti delle prede di cui andavano a caccia e, probabilmente, fu proprio questo il motivo che li spinse per primi ad allontanarsi dall’Africa raggiungendo, nel corso di migliaia di anni, i punti più lontani di Europa e Asia.
A causa di cambiamenti climatici, in Africa le piogge cessarono e la vegetazione diminuì drasticamente. Molti animali, per sopravvivere, si spostarono verso nord.
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PER OSSERVARE
CAPIRE
Osserva le immagini di queste due pagine. Quali informazioni puoi ricavare sulle attività e sulle abilità degli Ergaster? Raccontalo confrontandoti con i compagni e le compagne.
PER CAPIRE
STUDIARE
Rispondi sul quaderno.
• In che cosa l’Homo ergaster era diverso dall’Homo habilis (aspetto, modo di cacciare e di nutrirsi, modo di ripararsi, vita di gruppo e comunicazione, abilità)?
• Perché l’Homo ergaster si allontanò dall’Africa? Dove arrivò?
A causa dei cambiamenti climatici, anche il livello del mare si abbassò e si crearono “ponti naturali” che permisero all’Ergaster di raggiungere prima l’Asia e poi l’Europa.
I miei esercizi, pp. 83, 87-88
EUROPA
L’HOMO ERECTUS
In Asia dall’Homo ergaster derivò l’Homo erectus. Visse sulla Terra 1 milione e 500 mila anni fa e il suo nome significa “l’uomo che sta in posizione eretta”. Rispetto all’Homo habilis, era più alto e aveva un fisico più robusto; invece, rispetto alla specie ergaster, aveva un cranio più grande e un cervello più sviluppato.
Come si riparava e come si nutriva
Viveva in caverne o in capanne di rami e foglie, vicino ai corsi d’acqua, in piccoli gruppi, e praticava la caccia e la raccolta di vegetali.
Le abilità
Era molto abile nel lavorare la selce, un tipo di roccia molto dura che scheggiava da entrambi i lati, fino a darle la forma di una mandorla. Otteneva così un attrezzo tagliente, l’amigdala, che utilizzava come arma, coltello e raschiatoio.
Gli spostamenti
L’Homo erectus, spinto probabilmente dalla necessità di seguire gli spostamenti delle mandrie di animali cui dava la caccia per nutrirsi, lasciò l’Africa e raggiunse l’Asia e l’Europa. Ne sono testimonianza i ritrovamenti avvenuti in Cina e in India, in Francia e in Italia.
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Amigdala.
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STUDIARE PER CAPIRE
Sottolinea nel testo le informazioni necessarie per completare la “carta d’identità” dell’Homo erectus.
Periodo
Area di diffusione
Aspetto fisico
Alimentazione
Vita sociale
Attività svolte
Strumenti costruiti
Una scoperta straordinaria
Storici e storiche attribuiscono all’Homo erectus una delle più importanti scoperte della specie umana: la scoperta del fuoco. Il fuoco era conosciuto, perché in natura scaturiva dalle erbe secche o dagli alberi colpiti dai fulmini o ancora dalle eruzioni vulcaniche. I primi esseri umani temevano il fuoco, ma con il passare del tempo iniziarono a prenderlo su tizzoni di legno e ad alimentarlo. Solo in seguito impararono ad accenderlo, principalmente in due modi.
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Per strofinio, cioè sfregando fra loro due bastoncini di legno duro e dando fuoco a erba e muschio secchi.
Per percussione, cioè battendo fra loro due pezzi di selce: le scintille scaturite incendiavano erba e rami secchi.
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La conquista del fuoco fu fondamentale per la sopravvivenza e l’evoluzione della specie umana, perché:
• permetteva di proteggersi dal freddo;
• illuminava le caverne;
• rendeva le carni più masticabili e digeribili;
• teneva lontani gli animali feroci. Inoltre, secondo gli storici e le storiche, ebbe anche un’importante funzione sociale. Intorno al fuoco uomini e donne si riunivano a fine giornata, magari a svolgere le ultime attività prima di addormentarsi; in questi momenti di aggregazione si sviluppò il linguaggio per trasmettersi informazioni, raccontare, organizzarsi.
PER CAPIRE
STUDIARE
Completa, sottolineando l’espressione corretta.
L’Homo erectus discende dall’Homo habilis/ergaster. Era molto abile a lavorare la selce, da cui ricavava l’amigdala/il chopper, ed era capace di usare/ accendere il fuoco.
Lasciò l’Africa/l’America e raggiunse l’Europa e l’Asia.
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I NEANDERTHAL
Circa 250 mila anni fa, in Europa e nell’Asia occidentale si diffuse una specie umana dalle caratteristiche fisiche molto simili a quelle dell’uomo moderno. Si tratta della specie Neanderthal, così chiamata perché i suoi resti furono trovati per la prima volta nella valle di Neander, in Germania.
I Neanderthal vissero durante l’ultima glaciazione dell’era quaternaria, in seguito alla quale le temperature si abbassarono moltissimo e il ghiaccio ricoprì vaste zone della Terra.
Le caratteristiche
I Neanderthal erano alti circa 170 centimetri, avevavo il corpo massiccio, gli arti corti e robusti e un cervello grande più o meno come il nostro.
Una specie umana forte
Donne e uomini Neanderthal si erano adattati al clima freddo Il naso, per esempio, era grosso e allargato, in grado di riscaldare meglio l’aria in entrata verso i polmoni.
Avevano mani forti con grandi polpastrelli. Anche i denti erano molto resistenti e venivano usati non solo per strappare pezzi di carne, ma anche per tenere fermi gli oggetti durante la loro lavorazione e per ammorbidire le pelli degli animali catturati, masticandole.
I ripari e le attività
I Neanderthal vivevano in piccoli gruppi, in caverne naturali, in ripari sottoroccia o in accampamenti all’aria aperta, dove le capanne erano costruite con ossa di mammut e pelli di animali. Cacciavano animali tipici degli ambienti freddi (renne, mammut, orsi delle caverne, cervi…) e degli animali uccisi utilizzavano tutto: carne, pelli, ossa. Sapevano costruire utensili in pietra piuttosto elaborati, con lame sempre più affilate: punte, amigdale, raschiatoi, pugnali.
Il culto dei morti
I Neanderthal seppellivano i propri morti, seguendo anche delle azioni rituali: li deponevano su letti di fiori, dipingevano la pelle del defunto con dell’ocra rossa e accanto al corpo gli mettevano alcuni doni, come gioielli o utensili.
L’estinzione
Circa 25 000 anni fa, la specie dei Neanderthal si è estinta per motivi non ancora del tutto conosciuti, probabilmente legati alla competizione, nei territori in cui vivevano, con l’Homo sapiens
PER CAPIRE
STUDIARE
Rispondi sul quaderno.
• Perché i Neanderthal si erano dovuti adattare al clima freddo?
• Che cosa vuol dire “adattarsi”?
• In che modo si erano adattati?
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Grotta Maltravieso, Spagna. Pitture rupestri attribuite ai Neanderthal.
BIBLIOTECHI AMO
I. Biemmi - S. Natalini, La mamma di Neandertal, una donna di altri tempi, Editoriale Scienza Com’era fatta la mamma Neanderthal? Come trascorreva le sue giornate? Chissà se aveva anche tempo e modo per divertirsi?
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I miei esercizi, pp. 85, 87, 89
L’HOMO SAPIENS
Sulla base degli ultimi studi, si è accertato che tutti gli esseri umani oggi presenti sul nostro Pianeta fanno parte di un’unica specie, quella dell’Homo sapiens, comparsa in Africa fra 200 mila e 150 mila anni fa e diffusasi poi in epoche successive in tutti i continenti.
Le caratteristiche
L’Homo sapiens aveva le seguenti caratteristiche:
• la fronte e la volta cranica erano più alte di quelle degli ominini precedenti;
• il mento non era più sfuggente ma sporgente;
• le ossa degli arti inferiori erano più lunghe;
• era alto circa 160-180 centimetri;
• pesava circa 70 chili.
Le abilità
I primi individui avevano una corporatura più gracile rispetto agli esseri umani precedenti, ma potevano contare su migliori capacità intellettive che permisero loro di:
• adattarsi meglio ai cambiamenti del clima e dell’ambiente;
• elaborare un linguaggio formato non solo da gesti e da suoni, ma anche da parole;
• sviluppare capacità artistiche
Le attività
Inizialmente la specie Sapiens era nomade, cioè si spostava da un luogo all’altro alla ricerca di cibo e di condizioni di vita migliori.
La sua esistenza era quella tipica dei raccoglitori e cacciatori: la sua permanenza in un territorio dipendeva dalle risorse che questo offriva.
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I ripari
Trovava spesso rifugio in caverne naturali, ma sapeva anche costruire capanne e tende con i materiali disponibili. Questi primi umani vivevano in tribù, cioè in gruppi organizzati.
Gli strumenti costruiti
L’Homo sapiens diventò molto abile nel costruire nuovi strumenti, adatti a scopi precisi: asce e lance per la caccia, l’arco con le frecce per colpire gli animali a distanza, ami e arpioni per la pesca, raschiatoi e punteruoli per lavorare le pelli, aghi per cucire le pelli utilizzando i tendini degli animali come filo.
Il culto dei morti
Per l’Homo sapiens la morte non era più solo la fine della vita, bensì un momento di passaggio verso una nuova terra. Per questo seppelliva i morti in posizione rannicchiata dentro una fossa scavata nelle caverne, aggiungendovi abiti, monili, armi, utensili che dovevano accompagnare il defunto nel nuovo viaggio.
PER CAPIRE
STUDIARE
Segui l’ordine degli argomenti ed esponi oralmente quello che hai imparato sull’Homo sapiens.
1 Tempo e luogo della comparsa
2 Caratteristiche fisiche
3 Modo di vivere
4 Attività svolte
5 Abitazioni
6 Strumenti costruiti
7 Culto dei morti
I miei esercizi, pp. 86-87, 89
LA VITA DEI SAPIENS
Alcuni uomini e alcune donne della specie Sapiens, circa 70 mila-65 mila anni fa, abbandonarono l’Africa, probabilmente per seguire gli animali da cacciare. Quando giunsero in Europa e in Asia, trovarono un clima molto più freddo: i frutti che la terra offriva spontaneamente erano pochi, così fu necessario intensificare la caccia dei grandi animali
Gruppi organizzati
Per fare ciò, sempre più spesso, si riunirono in gruppi organizzati. Ogni gruppo era formato da più clan. All’interno di queste tribù la divisione dei compiti divenne fondamentale: c’era chi si occupava della raccolta di erbe e frutti, della pesca e della caccia di piccoli animali e chi costruiva armi e utensili e si dedicava alla caccia dei grandi animali. La vita delle tribù diventò via via più organizzata: i luoghi in cui queste comunità vivevano per lunghi periodi assomigliavano sempre di più a veri e propri villaggi con rifugi in pietra e legno e grandi capanne costruite con ossa di mammut.
PER CAPIRE
STUDIARE
Rispondi sul quaderno.
• Quale ambiente trovano i Sapiens in Europa e in Asia?
• Come erano organizzate le prime comunità umane dei Sapiens?
• Qual era il compito più importante all’interno di queste comunità?
TECNOLOGIA
In Italia sono state ritrovate tracce di passaggio di gruppi di Homo. Insieme all’insegnante, cerca in Internet informazioni su questi importanti ritrovamenti archeologici.
Grotte dei Balzi Rossi, in Liguria.
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Clan: gruppi formati da più famiglie con un antenato in comune. VOLO TRA LE PAROLE
Altamura, in Puglia.
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Saccopastore, nel Lazio. Apricena, in Puglia.
Il sentimento religioso
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Colorare nelle caverne
I dipinti della Preistoria hanno i colori caldi del rosso scuro, dell’ocra, del nero
I colori erano sostanze ricavate dalla natura.
Per ottenerli, si utilizzavano terre, pezzi di carbone, pietre frantumate, succhi di vegetali diluiti con acqua o grasso animale.
Il colore veniva disteso con le dita o servendosi di strumenti come pezzetti di legno, piume, peli di animali.
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I Sapiens impararono anche a realizzare delle statuine, soprattutto di pietra tenera, che riproducevano delle figure di donna. Sono state chiamate “Veneri preistoriche” o “Dee madri”, perché avevano i seni e i ventri abbondanti, probabilmente per indicare la gravidanza e propiziare la fecondità.
I Sapiens cominciarono a seppellire i morti. Le prime sepolture sono state scoperte all’interno di caverne: i corpi erano rannicchiati dentro fosse poco profonde, a volte coperti di ocra rossa, con alcuni oggetti accanto (una lancia, una conchiglia, un dente di animale…).
Secondo gli studiosi e le studiose, tutti questi ritrovamenti dimostrano legami di affetto tra le famiglie, i gruppi e i clan, e testimoniano la nascita di un primo sentimento religioso
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Una Dea madre.
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LE MIGRAZIONI DELLA SPECIE HOMO
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Itinerari dell’Homo sapiens
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Itinerari dell’Homo ergaster
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Gli ominini popolarono l’Africa intera, ma fin da subito furono nomadi, cioè si spostavano continuamente da un luogo all’altro. Questi spostamenti, a un certo punto, portarono la specie Homo a uscire dall’Africa per raggiungere terre anche molto lontane.
• L’Homo ergaster fu il primo a muoversi dall’Africa e a intraprendere il grande viaggio nel mondo. Si spostò percorrendo lunghissime distanze e raggiunse le punte più estreme di Asia e Europa.
• L’Homo sapiens, che si era evoluto in Africa, lasciò questo continente circa 200 mila anni fa per colonizzare il resto delle terre: 95 mila anni fa giunse in Oriente e poi, 45 mila anni fa, in Europa, dove trovò la specie dei Neanderthal, con la quale convisse a lungo. Il viaggio proseguì in Australia, dove la specie Homo giunse 55 mila anni fa.
L’ultima a essere colonizzata fu l’America, circa 15 mila anni fa.
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LA TECNOLOGIA PALEOLITICA
L’Homo habilis e l’Homo ergaster lavoravano due tipi di pietre vulcaniche, la selce e l’ossidiana che si scheggiavano facilmente.
L’Homo sapiens lavorava anche le pietre più dure, che legava a manici di legno per realizzare strumenti, come coltelli per tagliare la carne e rimuovere le pelli dalle prede, raschiatoi per pulire le pelli, lance e frecce per la caccia, asce per tagliare la legna.
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Uomini e donne scoprirono che alcuni funghi e piante potevano essere utili come rimedi curativi. Da queste conoscenze nacquero i primi medicamenti
L’Homo sapiens imparò a lavorare le ossa degli animali, utilizzandole per realizzare strumenti come punteruoli, aghi, ami e arpioni. Con le ossa lavorate, creava anche collane e braccialetti. Con i punteruoli praticava fori nelle pelli, attraverso i quali venivano fatti passare aghi di osso per cucire e unire le pelli. In questo modo venivano realizzati i primi indumenti
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L’EVOLUZIONE DELLE IMBARCAZIONI
Il primo mezzo di trasporto nacque nel Paleolitico. Poiché i primi insediamenti umani sorsero molto spesso nei pressi di fiumi, l’Homo ideò e poi perfezionò un semplice sistema per sfruttare la corrente dei corsi d’acqua.
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Inizialmente, si trattava di un semplice tronco sul quale salire a cavalcioni, mantenendosi in equilibrio.
La costruzione di zattere, fatte di tronchi legati tra loro con corde di fibre vegetale o con strisce delle pelli degli animali catturati, rese più stabili e sicuri gli spostamenti fluviali, anche perché fu usato un ramo come remo per regolare la direzione da tenere.
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Un modellino di zattera
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Con la scoperta del fuoco, furono ideate le piroghe: i tronchi venivano bruciacchiati e poi scavati con l’uso delle asce, in modo da assumere la classica forma di una imbarcazione.
Per governare le piroghe, il semplice ramo utilizzato per le zattere venne trasformato in un remo vero e proprio.
Osserva l’immagine della zattera 2 e, in base alla relativa spiegazione, prova a costruire un modellino.
• Che cosa puoi usare per la base della zattera e dove puoi procurarti tale materiale?
• Che cosa puoi utilizzare per tenere uniti i pezzi della zattera, senza ricorrere alla colla o ai chiodi?
Sul quaderno, documenta il tuo lavoro, scrivendo:
• quali materiali hai usato; il procedimento eseguito;
• le eventuali difficoltà incontrate e come le hai superate.
A lavoro ultimato, fai delle prove di galleggiamento.
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CIVICA EDUCAZIONE
SVILUPPO ECONOMICO E SOSTENIBILITÀ
Identificare, nel proprio ambiente di vita, gli elementi che costituiscono il patrimonio artistico e culturale, materiale e immateriale.
ARTE RUPESTRE
Nel 1954, è stata fondata una organizzazione per la tutela e la salvaguardia di edifici, costruzioni e aree geografiche che, a livello mondiale, rappresentano un importante aspetto culturale di un certo Stato e, come tali, vengono riconosciuti e valorizzati in quanto Patrimonio dell’Umanità. Tale organizzazione è l’UNESCO
Arte rupestre in Italia
Le incisioni rupestri della Val Camonica (Lombardia), inserite nel 1979 nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO come primo sito italiano, sono considerate la forma di arte rupestre più importante d’Europa, con oltre 300 mila figure scolpite su circa 2 000 rocce.
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Attualmente, sono otto i parchi che permettono di andare alla scoperta della Valle dei segni (tra le province di Bergamo e Brescia), ma la più alta concentrazione di incisioni si trova nella zona di Capo di Ponte dove, nel 1958, è stato istituito il Parco Nazionale di Naquane.
Le incisioni raccontano momenti di vita quotidiana degli abitanti delle valli, i Camuni: figure di cacciatori, di guerrieri e di contadini, carri e aratri, cavalli e buoi, ma anche scene di culto o di danza.
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Antica incisione rupestre in Val Camonica.
La rosa camuna è una delle più famose incisioni su roccia della Val Camonica, presente per ben 92 volte. Proprio la rosa camuna, bianca su fondo verde, è stata scelta come simbolo ufficiale della Lombardia.
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IL PALEOLITICO
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Se hai dei dubbi o delle incertezze nel completare le richieste, rileggi la pagina o le pagine di riferimento. Una volta che hai completato le richieste, controlla l'esito del tuo lavoro rileggendo quelle stesse pagine e, se ci sono errori, correggili.
Pagine di riferimento: 32-33
1 Completa il testo con le parole elencate.
Paleolitico • evoluzione • linea retta • levigata • Preistoria • pietra • Neolitico • sapiens • scheggiata • Homo • cespuglio
Circa 2 milioni e mezzo di anni fa, sulla Terra comparve la specie che segna l’inizio della , un lunghissimo periodo nel quale gli esseri umani realizzarono un lento processo di della specie, fino a raggiungere l’Homo . L’evoluzione della specie umana non è paragonabile a una bensì a un
La Preistoria, definita anche “età della ”, è stata suddivisa in due periodi:
• il , periodo della pietra ;
• il , periodo della pietra
Pagine di riferimento: 32-33
2 Colora solo il cartellino con le specie umane che si svilupparono nel Paleolitico.
Homo habilis
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Homo ergaster
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Australopithecus africanus
Homo sapiens
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Homo di Neanderthal
Homo erectus
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Pagine di riferimento: 36-37
3 Colora solo i riferiti all’Homo habilis.
Era onnivoro.
Viveva sugli alberi.
Camminava in posizione eretta.
Viveva in piccoli gruppi.
Pagine di riferimento: 38-39
Per difendersi usava solo bastoni.
Emetteva suoni articolati.
Scheggiava pietre di selce.
Cacciava piccole prede.
4 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
L’Homo ergaster:
• era nomade. V F
• aveva il corpo ricoperto da una folta pelliccia. V F
• costruiva strumenti utili alla caccia. V F
• era in grado di accendere il fuoco. V F
• aveva braccia più lunghe delle nostre e un ampio torace. V F
• si diffuse in Europa e in Africa. V F
• era in grado di costruire semplici trappole. V F
Pagine di riferimento: 42-43
5 Traccia una riga sui termini sbagliati.
L’uomo di Neanderthal:
• deve il nome alla località della Germania / dell’Asia dove per la prima volta furono rinvenuti i suoi resti.
• aveva sviluppato un fisico adatto al clima caldo / freddo.
• era dotato di mani forti e robuste / corte e sottili
• viveva su palafitte / in caverne naturali.
• usava utensili in terracotta / pietra piuttosto elaborati.
Pagine di riferimento: 44-47
6 Colora solo il di ciò che sapeva fare l’Homo sapiens.
Costruire capanne.
Usare l’arco con le frecce.
Lavorare le pelli.
Scrivere.
Andare a caccia e a pesca.
Esprimersi anche con parole.
Fare pitture e incisioni sulle rocce.
Vivere in tribù.
Cucire le pelli.
LAPREISTORIA IL NEOLITICO
VENUTO DAL GHIACCIO
Erano circa 5100 anni che me ne stavo qui, sotto il ghiaccio di queste montagne e, a dire il vero, ormai mi ero anche abituato al freddo, soprattutto in certi periodi dell’anno e di notte: le mie calzature in paglia e in pelle di cervo, il cappello di pelo d’orso, il mantello in fibre vegetali ormai si erano deteriorati quasi completamente.
In tutto questo tempo, mi capitava di sperare che prima o poi sarei riuscito a liberarmi dal ghiaccio per ritornare alla mia vita normale e alla mia attività preferita: la caccia. Ho ancora con me tutto quello che mi serve: l’ascia, il pugnale, il ritoccatore per lavorare la selce, l’arco, la faretra con le frecce, la rete e anche i medicamenti nel caso dovessi curarmi graffi o ferite o contusioni.
Avevo ormai perso ogni speranza, quando un bel giorno di settembre del 1991 sento delle voci in lontananza. Una era sicuramente quella di una donna. – Ehi, sono qua! Non mi vedete? Io vi sento! – gridai speranzoso.
Ma niente. Da loro nessuna risposta.
“Forse”, pensai, ”sono ancora troppo lontani da me e non mi sentono” e allora gridai sempre più forte.
Che sia stato il caso o il mio richiamo, fatto sta che la donna mi vide, venne verso di me e a gran voce si mise a gridare: – Helmut, corri, vieni subito! Guarda, ci sono i resti di un uomo! “Adesso arriva Helmut”, pensai, “e mi aiuteranno a uscire da qua!”. E invece se ne sono andati via di corsa, lasciandomi lì tutto solo.
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FARE STORIA CON… LO STORYTELLING
Ma dopo qualche giorno… altre voci in lontananza: riconobbi anche quella della donna. “Ah, ma allora eri andata a chiamare i rinforzi!”, pensai soddisfatto.
Non so dire in quanti erano: troppi volti, troppe parole… e ognuno che diceva la sua. Hanno persino visto i miei tatuaggi e li hanno contati:
61 (e non si sono sbagliati!).
Mi hanno anche misurato e pesato, così ho saputo che sono alto 1 metro e 60 centimetri e peso
50 chili. Uno di loro ha detto che ho circa 50 anni e un altro mi ha dato un nome strano: Ötzi.
Se volete conoscermi, mi potete trovare al Museo Archeologico di Bolzano, dove abito dal giorno in cui mi hanno ritrovato quei due alpinisti.
L. Meda
Al lavoro come uno STORICO e una STORICA
Con le informazioni che trovi in queste due pagine, completa la carta d’identità del protagonista.
Nome :
Età:
Residenza:
Altezza: Peso: Occhi:
Professione:
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Segni particolari:
ÖTZI
Occhi marroni
Dallo studio del DNA, è emerso che aveva occhi marroni ed era intollerante al lattosio.
Pastore
Da un’analisi su utensili e vestiti, è stato appurato che si trattava di un pastore.
Freccia
È stato ucciso da una freccia che lo ha colpito alla spalla sinistra.
Tatuaggi
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Scoperta
La mummia di Ötzi è stata scoperta il 19 settembre 1991 sul ghiacciaio del Similaun, a un’altitudine di 3210 metri. Risale al periodo compreso tra il 3300 e il 3100 a.C.
Ötzi è considerato il primo essere umano tatuato di cui si abbia conoscenza: sul suo corpo sono stati identificati 61 tatuaggi.
LA NASCITA DELL’AGRICOLTURA…
Terminato il lungo periodo del Paleolitico, la Preistoria prosegue con il Neolitico, anche detto “Età della pietra nuova” perché gli esseri umani imparano a lavorare in modo nuovo la pietra, non più scheggiandola ma levigandola. Circa 12 mila anni fa, il clima si riscaldò e produsse cambiamenti significativi nella vita degli esseri umani. La scomparsa delle grandi prede li obbligò a cacciare mammiferi più piccoli e a intensificare la raccolta di piante spontanee. Proprio in questo periodo le donne osservarono e compresero il ciclo di crescita delle piante. Iniziarono quindi a interrare alcuni semi, ad attenderne la crescita, a curarli e a innaffiarli, fino a ottenere nuovi frutti: era nata l’agricoltura. Le prime piante a essere coltivate furono i cereali, come l’orzo e il grano, e successivamente i legumi, soprattutto piselli e lenticchie. La scoperta dell’agricoltura non avvenne contemporaneamente su tutta la Terra, ma riguardò all’inizio le tribù che vivevano vicino ai fiumi, perché così era facile avere l’acqua per irrigare le coltivazioni. Per poter svolgere i lavori nei campi, furono costruiti strumenti agricoli con la pietra levigata e il legno.
STRUMENTI AGRICOLI
La falce era formata da una selce affilata e serviva per tagliare (falciare) le spighe di grano. Con una pietra fissata su un lungo bastone furono fabbricate le prime zappe. Servivano per fare piccole buche nel terreno dove mettere i semi. L’aratro un robusto bastone in cui era incastrata una lama, la quale penetrava nel suolo e creava i solchi per la semina. All’inizio l’aratro era trainato dagli uomini, in seguito da animali.
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… E DELL’ALLEVAMENTO
Nello stesso periodo, gli esseri umani capirono che alcuni animali potevano essere addomesticati. Il primo fu il cane, che offrì un prezioso aiuto: proteggeva le abitazioni, fiutava, inseguiva e stanava le prede durante la caccia, radunava gli animali. Poi fu la volta di capre, pecore, maiali, buoi e asini. Costruirono recinti e si presero cura degli animali che allevavano. In questo modo potevano avere sempre a disposizione carne, lana e pelli. L’allevamento, inoltre, permise loro di cibarsi di latte, alimento che poteva essere utilizzato anche per preparare formaggi e burro. L’agricoltura e l’allevamento richiedevano tempi lunghi, durante i quali le tribù dovevano rimanere dove avevano coltivato i terreni e dove custodivano gli animali: così si stabilìrono in un luogo fisso.
Inoltre, l’alimentazione diventò più ricca e varia e migliorò la qualità della vita.
Tutto ciò portò a un aumento della popolazione.
STUDIARE
Completa con le informazioni fornite dal testo in queste due pagine.
Le prime piante coltivate degli esseri umani furono i , seguiti dai
Tra i primi animali addomesticati invece ci furono .
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IL VILLAGGIO DEL NEOLITICO
Da nomadi a sedentari
I villaggi neolitici nascono con la rivoluzione agricola, quando gli uomini e le donne smisero di essere nomadi e diventarono sedentari, cioè iniziarono a vivere in maniera stabile in un certo luogo.
Per costruire i loro villaggi, sceglievano preferibilmente un luogo pianeggiante, perché più semplice da coltivare, molto spesso nei pressi di fiumi e torrenti, dove la presenza dell’acqua era importante per coltivare, allevare gli animali e, più tardi, trasportare le merci. Il villaggio neolitico era formato da venti o trenta capanne di forma circolare o rettangolare.
I villaggi più grandi spesso avevano edifici comuni come:
• granai per conservare i cereali;
• forni in pietra per cuocere il pane o l’argilla;
• recinti e stalle per gli animali. Intorno al villaggio si trovavano le terre coltivate che appartenevano a tutti gli abitanti.
La vita nei villaggi
Nei villaggi la vita divenne molto più organizzata. Gli abitanti si suddividevano i compiti quotidiani: c’era chi coltivava i campi, chi accudiva gli animali, chi andava a caccia o a pesca, chi fabbricava oggetti utili per la vita del villaggio, chi tesseva la lana e faceva tessuti per i vestiti, chi intrecciava panieri…
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PER CAPIRE
STUDIARE
Sottolinea i mestieri praticati nei villaggi del Neolitico e osserva l’immagine.
Sul quaderno, in una tabella, scrivi, nella prima colonna, l’elenco dei mestieri e, nella seconda colonna, quali prodotti si ottenevano.
Rispondi.
• Perché i villaggi potevano essere recintati con palizzate di legno?
• Da chi erano governati i villaggi?
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Le persone mettevano in comune i prodotti dei campi e dell’allevamento e collaboravano per difendersi dai nemici e dai pericoli.
L’organizzazione sociale
La società nel villaggio neolitico era basata su clan familiari
Probabilmente a capo di ogni clan c’era una persona anziana, dotata di esperienza e di saggezza.
In un villaggio convivevano più clan, i cui capi formavano un consiglio di anziani che prendeva le decisioni riguardanti la vita del villaggio.
Con il nascere del senso di spiritualità religiosa, assunse un ruolo importante anche un’altra figura, una sorta di sacerdote o sacerdotessa, che aveva il compito di fare da tramite con l’aldilà e praticare riti con i quali ottenere buoni raccolti o tenere lontani pericoli e malattie.
Poteva capitare che tra villaggi vicini si scatenassero rivalità. Per questo divenne necessario costruire steccati e palizzate di legno a protezione delle ricchezze e delle scorte di cibo.
Di conseguenza, alcuni uomini si specializzarono nella difesa del villaggio e nell’uso delle armi. Fu così che nacque la figura del guerriero. I miei esercizi, pp. 91-92, 95
CIVICA EDUCAZIONE
COSTITUZIONE
Conoscere e applicare le regole vigenti in classe e nei vari ambienti della scuola e partecipare alla loro eventuale definizione o revisione.
VIVERE IN GRUPPO
Quando gli esseri umani cominciarono a vivere insieme nei villaggi, avvertirono la necessità di organizzarsi e, con il tempo, le persone si specializzarono in compiti precisi:
• alcune andavano a caccia;
• altre costruivano utensili;
• altre lavoravano la terra e allevavano gli animali;
• altre ancora seminavano e raccoglievano i frutti, macinavano e cucinavano, filavano e tessevano;
• le persone più anziane prendevano le decisioni più importanti.
Anche noi viviamo in gruppi: la famiglia, la scuola, gli amici, la squadra sportiva… All’interno di ciascun gruppo ognuno di noi ha un ruolo, dei compiti da eseguire e delle regole da rispettare.
PARLIAMONE
Che cosa pensi che possa succedere se qualcuno, in un gruppo, non svolge il compito che gli è stato assegnato? Confrontati con i compagni e le compagne. Colora le parole che “fanno bene” al gruppo.
collaborazione responsabilità egoismo cooperazione bullismo altruismo condivisione isolamento disponibilità rispetto
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LE ABITAZIONI
Le capanne
Le capanne nel Neolitico erano realizzate utilizzando materiali come pietre, legno e canne, mentre i tetti erano ricoperti di paglia e frasche. Le pareti, con il passare del tempo, vennero rivestite di fango indurito al sole, rendendole più solide e capaci di isolarle meglio dal caldo e dal freddo. Questo tipo di costruzione permetteva alle persone di utilizzare materiali facilmente reperibili nell’ambiente circostante, sfruttando le risorse naturali.
Le case
Gli uomini e le donne costruirono le prime case in muratura a forma rettangolare usando mattoni che venivano essiccati al sole. In queste case l’entrata si trovava sul tetto, infatti non vi erano porte. Accanto alle abitazioni c’erano anche stalle, magazzini e granai
Le palafitte
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Ricostruzione di capanna neolitica.
Le tribù che si stabilirono vicino ai laghi vivevano nelle palafitte
Venivano fabbricare delle piattaforme che si reggevano su grossi pali di legno piantati in acqua e sulle quali venivano costruite le capanne. L’acqua era importante perché difendeva dagli animali e dai nemici. Le persone, per passare da una piattaforma a un’altra, usavano ponti e pensiline.
Ricostruzione di palafitte neolitiche, Lago di Costanza, Germania.
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NUOVE INVENZIONI
Il pane
Abitare stabilmente in un villaggio favorì il progresso tecnologico
In poche centinaia di anni, gli esseri umani scoprirono il sistema per trasformare i chicchi dei cereali in pane. I chicchi venivano schiacciati su macine di pietra ottenendo la farina.
Con la farina impastata con acqua si formavano delle focacce, che venivano cotte sul fuoco.
La lavorazione dell’argilla
Iniziarono a lavorare l’argilla, che veniva cotta direttamente sul fuoco o in forni, per ottenere oggetti e recipienti in terracotta, resistenti e impermeabili. Questa innovazione rappresentò un grande passo avanti nella vita quotidiana delle comunità.
Intorno al 5000 a.C., fu inventato il tornio, uno strumento formato da un disco di pietra che veniva fatto girare e sul quale veniva messo l’impasto umido dell’argilla: in questo modo si potevano modellare recipienti di dimensioni e forme diverse con maggiore precisione e rapidità. I vasi ottenuti con il tornio avevano una forma più uniforme e decorazioni più complesse.
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Recipiente in terracotta.
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Pietra dove veniva cotto il pane.
La tessitura
Allevando capre e pecore, gli esseri umani si accorsero che il pelo ottenuto dalla loro tosatura poteva essere trasformato in fili e intrecciato in modo da ottenere un tessuto. Per tessere più velocemente fu inventato il telaio: una macchina semplice con la quale i fili venivano intrecciati in orizzontale e in verticale per ottenere i tessuti.
Lo sviluppo dell’artigianato
La crescente necessità di oggetti di uso quotidiano favorì lo sviluppo dell’artigianato. Gli artigiani erano persone che si specializzavano nella lavorazione delle materie prime per ottenere oggetti di vario tipo (recipienti di terracotta, vestiti in tessuto) e, quando si scoprirono i metalli, attrezzi da lavoro, armi, gioielli.
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tosatura
Rispondi sul quaderno.
• A che cosa serviva il tornio e come funzionava?
• Quale invenzione consentì di tessere velocemente?
• Chi erano gli artigiani?
telaio
fuso
pesi
navetta
LA SCOPERTA DEI METALLI
Circa 6 mila anni fa, qualcuno notò per caso che alcune pietre, messe sul fuoco, fondevano, cioè rilasciavano un liquido denso; raffreddandosi, questo liquido tornava a indurirsi: i primitivi avevano scoperto i metalli.
Con il tempo, gli esseri umani impararono a versare il metallo fuso in stampi di pietra o di argilla per ottenere strumenti duri e resistenti: armi, utensili, gioielli. In breve nacque un nuovo mestiere, quello del fabbro.
Vennero realizzati oggetti utili per l’agricoltura e la caccia, come zappe, asce, lame, pugnali, punte di lance e di frecce, ma anche oggetti di ornamento, come collane, spille e bracciali.
Il primo metallo a essere lavorato fu il rame, perché fondeva a temperature non elevate, ma era poco resistente. Grazie alla costruzione di forni in pietra, in cui si riuscivano a raggiungere temperature più alte, si iniziarono a fondere anche il piombo, l’oro, l’argento e lo stagno.
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1
2
Si sceglievano le pietre adatte.
4
L’utensile veniva rifinito con punteruolo e martello.
Le pietre venivano poste direttamente sul fuoco. In seguito furono costruiti i forni.
3
Il metallo fuso veniva colato negli stampi perché si raffreddasse e prendesse forma.
Punta di lancia e vaso in rame.
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Dalla fusione di rame e stagno, si ottenne il bronzo Il ferro fu l’ultimo metallo a essere lavorato perché la sua fusione richiedeva particolari forni capaci di raggiungere temperature altissime.
La scoperta dei metalli segna una nuova epoca per la specie Homo, tanto che gli storici e le storiche parlano di “età dei metalli”, distinta in “età del rame”, “età del bronzo” e “età del ferro”.
PER CAPIRE
STUDIARE
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Per ogni immagine relativa alla realizzazione di oggetti in metallo, scrivi una breve didascalia. Cerca le informazioni nel testo.
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Punta in metallo.
IL COMMERCIO E IL BARATTO
Nei primi villaggi neolitici, vennero a crearsi le condizioni che portarono ai primi scambi commerciali
Le attività artigianali e l’agricoltura divennero sempre più specializzate e nacquero vere e proprie professioni: il contadino, l’allevatore, il vasaio, il tessitore, il fabbro… cioè i mestieri
Il baratto
Cibo e utensili venivano prodotti in quantità superiori alle necessità e, quindi, si cominciarono a scambiare i prodotti in eccedenza. Gli agricoltori e gli allevatori, che avevano cibo in abbondanza, lo scambiavano con gli artigiani, i quali davano loro in cambio strumenti di lavoro e oggetti per la vita quotidiana.
Questa forma di scambio si chiama baratto e fu la prima forma di commercio
VOLO TRA LE PAROLE
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Baratto: forma di commercio senza moneta, basato sullo scambio di prodotti.
Gli scambi, con il tempo, si fecero sempre più frequenti e avvenivano anche tra villaggi diversi.
La figura del mercante
Fu così che nacque la figura del mercante, che si spostava da un villaggio a un altro per barattare i prodotti. Durante questi spostamenti, i mercanti incontravano altre persone, vedevano cose nuove, imparavano ciò che prima non conoscevano. Insieme alla circolazione dei prodotti, cominciarono così a circolare anche notizie, idee e nuove conoscenze.
Sottolinea nel testo, con i colori indicati:
• le cause che hanno portato alle prime forme di commercio;
• le conseguenze degli scambi commerciali in forma di baratto
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L’ARTE E LA RELIGIONE
Le forme d’arte
Fin dal Paleolitico, l’essere umano aveva dato prova della sua capacità artistica, dipingendo sulle pareti delle caverne soprattutto animali, e realizzando statuette in pietra che rappresentavano figure femminili, le “Veneri preistoriche”. Queste opere avevano una funzione “magica”: nel caso degli animali dipinti, quella di favorire la caccia o aiutare l’essere umano a impossessarsi delle loro qualità; nel caso delle statuette delle donne, quella di simboleggiare la fecondità o la prosperità. Durante il Neolitico, i primitivi iniziarono a rappresentare soprattutto se stessi: nelle pitture rupestri, troviamo scene di guerra, di caccia e di pesca, di attività agricole, figure danzanti, abitazioni... Oltre alla pittura, praticavano l’incisione, anch’essa già introdotta nel Paleolitico, ma che ora, grazie a strumenti più efficaci, veniva eseguita con maggiore frequenza e abilità. Anche nella lavorazione della pietra, dell’argilla, dell’avorio e dei metalli, la specie Homo mostrò una capacità artistica nuova. Infatti i manufatti cambiarono: non erano più solo funzionali, ma anche belli.
PER OSSERVARE
CAPIRE
Osserva l’immagine qui a lato e rispondi sul quaderno.
• Quali elementi distingui?
• Su quale superficie può essere stata realizzata questa incisione?
• Quale attività rappresenta?
Immagina che cosa sta succedendo nella scena e racconta sul quaderno.
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Venere preistorica.
Il sentimento religioso
Durante il Paleolitico, il sentimento religioso si era manifestato con i riti di sepoltura dei morti, accanto ai quali venivano riposti
alcuni oggetti e riserve di acqua e cibo perché, probabilmente, si pensava sarebbero serviti alla persona defunta in un’altra vita.
Nel Neolitico, il sentimento religioso si concentrò sui fenomeni naturali: pioggia, neve, vento, siccità, ma anche terremoti o eruzioni vulcaniche potevano decidere la sopravvivenza stessa di uomini e donne, per cui si iniziò a temerli e a pregarli, come fossero degli spiriti o delle divinità In questo modo nacque una prima forma di religione vera e propria: sacerdoti o sacerdotesse cercavano di ottenere la benevolenza delle forze naturali con riti e doni. In onore di queste “divinità”, furono costruiti i primi edifici religiosi. Nei luoghi considerati sacri, furono disposte grandi pietre, i megaliti, orientate secondo la posizione del Sole. Ne sono un esempio i menhir e i dolmen.
I menhir sono alte pietre conficcate verticalmente nel terreno, spesso disposte in cerchio.
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Completa la tabella con le informazioni che puoi ricavare dal testo.
Parole chiave Informazioni
Funzione:
Veneri preistoriche
Rappresentavano:
Pitture e incisioni rupestri
Come avveniva:
Sepoltura dei morti
Sentimento religioso
Come veniva manifestato:
Prima forma di religione
I dolmen sono antiche tombe costituite da due pietra verticali che sorreggono, come un tetto, uno o più lastroni orizzontali.
Com’era praticata:
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STUDIARE
CIVICA EDUCAZIONE
SVILUPPO ECONOMICO E SOSTENIBILITÀ
Identificare, nel proprio ambiente di vita, gli elementi che costituiscono il patrimonio artistico e culturale, materiale e immateriale.
MUSEI… SOTTO IL CIELO
Nel corso degli anni, gli scavi archeologici hanno portato alla luce anche interi villaggi del Neolitico, grazie ai quali è stato possibile ricostruire abitudini, abilità e sviluppo tecnologico dei loro abitanti.
COMPLESSO
NURAGICO LA PRISGIONA • Comune di Arzachena, Sardegna Intorno al nuraghe principale, è emerso un esteso villaggio composto da un centinaio di capanne circolari, tutte in pietra. Il nuraghe è al centro, eretto su uno spuntone di granito e nel cortile interno ha un pozzo profondo otto metri, ancora oggi attivo. Le costruzioni circostanti avevano funzioni diverse: abitazioni, attività artigianali come la ceramica e la filatura della lana, come attestano i reperti portati alla luce. Ossa di bovini, di suini e soprattutto di ovini dimostrano che l’allevamento costituiva la base principale dell’economia. Valve di conchiglie e lische di pesci raccontano che cosa mangiavano gli abitanti: anche prodotti provenienti dalla caccia, dalla pesca, dalla raccolta sulle rive del mare.
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SITO NEOLITICO DI ÇATALHÖYÜK • Turchia
Gli scavi hanno riportato alla luce una minima parte di un importante centro abitato di epoca neolitica dell’Anatolia, in Turchia. Dal 2012 è sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Il villaggio, che sorgeva su una collina al margine del fiume Carsamba, non aveva strade: era composto da case ammassate l’una sull’altra a scopo difensivo a cui si accedeva tramite scale a pioli poggiate sui tetti. Le case, di poche stanze, potevano essere a più piani ed erano costruite con un’intelaiatura in legno e un rivestimento di mattoni fatti di fango e paglia essiccati. I soffitti delle abitazioni erano fatti di tappeti di canne intrecciate ricoperti con terra compressa. Ogni stanza conteneva un focolare quadrato per cucinare.
VERSO LA STORIA
Intorno al 5 000 a.C. gli esseri umani vivevano nei villaggi, praticavano diverse attività, costruivano utensili e barattavano i prodotti anche con popolazioni piuttosto lontane. I mercanti ebbero così una nuova esigenza: registrare l’esatta quantità di merci comperate e vendute, perché la memoria da sola non era sufficiente. Cominciarono allora a scrivere, incidendo su un osso, su legno o sull’argilla, dei segni che indicavano la quantità di prodotti o dei simboli che rappresentavano il tipo di merce. Questi segni vengono chiamati pittogrammi e sono la prima forma di scrittura.
Gli storici e le storiche riconoscono nell’invenzione della scrittura la linea di confine che separa la Preistoria dalla Storia vera e propria.
Da questo momento in poi, gli storici e le storiche avranno a disposizione dei documenti scritti che permetteranno loro di ricostruire gli eventi del passato con maggiore precisione.
BIBLIOTECHI AMO
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Rispondi sul quaderno.
• Perché il commercio fece sviluppare la scrittura?
• Quale importante “passaggio” segna l’invenzione della scrittura?
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A. Cerasoli - D. Guicciardini, La grande invenzione di Bubal, Emme Edizioni Bubal, una pastorella preistorica, ha qualche problema nel tenere il conto delle sue pecore. Pensa che ti ripensa, escogita un modo tutto nuovo per… non sbagliarsi a tenere il conto.
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Se hai dei dubbi o delle incertezze nel completare le richieste, rileggi la pagina o le pagine di riferimento. Una volta che hai completato le richieste, controlla l'esito del tuo lavoro rileggendo quelle stesse pagine e, se ci sono errori, correggili.
Pagine di riferimento: 56-57
1 Indica con una X
• Il Neolitico è detto anche: età della pietra grezza. età della pietra nuova. età della pietra preziosa.
• Nel Neolitico nascono: i primi villaggi. le prime forme di vita. i primi negozi.
Pagine di riferimento: 56-57, 62-63
• Nel Neolitico, uomini e donne: modificarono il clima. cambiarono nome. cambiarono abitudini di vita.
• Nel Neolitico si cominciò a praticare: la caccia e la pesca.
l’agricoltura e l’allevamento. la lavorazione della pietra.
2 Collega ogni disegno al nome corrispondente. Usa i numeri.
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Pagina di riferimento: 59
3 Collega ogni ruolo sociale dei villaggi nel Neolitico alla funzione corrispondente.
Difendere il villaggio.
CONSIGLIO DEGLI ANZIANI
SACERDOTE O SACERDOTESSA
GUERRIERO
Pagina di riferimento: 61
Prendere decisioni relative alla vita del villaggio.
Fare da tramite con l’aldilà e praticare riti.
4 Colora solo i dei materiali da costruzione utilizzati nel Neolitico.
Catrame Argilla Legno Cemento Paglia Acciaio Pietra Canne Fango
Pagine di riferimento: 64-65
5 Completa il testo con le parole elencate.
bronzo • liquido • metalli • periodo • fabbro • pietre • induriva • rame • fondere • ferro
Verso la fine del Neolitico, l’Homo imparò a i metalli. Infatti aveva notato che alcune , messe sul fuoco, lasciavano un che, raffreddandosi, si : aveva scoperto i .
Con questa scoperta, nacque una nuova figura artigianale: il
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Questo è stato identificato come “età dei metalli”, distinta, in base al nome dal metallo che l’Homo iniziò a usare, in:
• età del ;
• età del ;
• età del
LA STORIA: CHE COS’È, CHI LA STUDIA
1 Indica con una X.
• La Storia è:
una fiaba raccontata dai nonni e dalle nonne.
l’insieme dei fatti e degli eventi del passato. un mito sull’origine del mondo.
l’insieme degli eventi relativi a una persona, a un luogo.
• Lo storico e la storica sono gli studiosi che: fanno esperimenti scientifici.
scrivono miti e leggende.
ricercano e studiano documenti del passato e lo ricostruiscono. raccolgono informazioni sul passato.
2 Ordina i periodi di tempo dal più breve al più lungo. Numera da 1 a 5.
anni giorni mesi ere geologiche millenni
3 Completa la tabella.
Studioso/a
Archeologo/a
Paleontologo/a
Geologo/a
Antropologo/a
Tipo di lavoro che svolge
LE FONTI STORICHE
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Fonte materiale Fonte scritta Fonte orale Fonte visiva
2 Collega ogni fonte alla tipologia corrispondente.
1 Collega ogni immagine al tipo di fonte che rappresenta. iscrizione affresco vaso antico fossile racconto intervista giornale fotografia quadro diario canzone lettera
Fonte materiale
Fonte scritta Fonte orale Fonte visiva
3 Osserva le due fotografie (fonti visive) e scrivi le informazioni che puoi ricavare.
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I FOSSILI
1 Completa il testo con le parole elencate.
epoca • resti pietrificati • ambiente • foglie
• I fossili sono i di piante e animali vissuti in epoche molto lontane.
• I ritrovamenti di sono rari perché esse si decompongono molto facilmente.
• Grazie ai fossili è possibile stabilire l’ in cui vissero gli animali e i vegetali e ricostruirne l’
2 Ordina le fasi della formazione di un fossile animale. Numera da 1 a 3 i disegni e i testi corrispondenti.
Durante un periodo molto lungo, lo scheletro assorbe i sali minerali contenuti nei materiali che lo hanno ricoperto.
I sali minerali entrano nello scheletro, che diventa duro: lo scheletro si è fossilizzato.
Quando un animale muore, i suoi resti vengono ricoperti di sabbia, ghiaia o terra. Le parti molli si decompongono.
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3 Osserva l’immagine e rispondi.
• Che cosa rappresenta l’immagine? di pesce.
• Quali parti del corpo dell’animale riesci a distinguere?
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Utilizza la mappa per ripassare e poi per esporre con parole tue.
LA STORIA
è
la ricostruzione del passato dagli storici e dalle storiche
le fonti
la linea del tempo
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visive
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scritte
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materiali, tra cui i fossili, cioè resti pietrificati di piante o animali
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archeologi e archeologhe: eseguono lo scavo nel terreno per trovare gli oggetti e li classificano
attraverso con la collaborazione di è studiata orali
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antropologi e antropologhe: studiano le abitudini degli esseri umani in rapporto con l’ambiente
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paleontologi e paleontologhe: cercano i fossili vegetali o animali
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geologi e geologhe: studiano gli strati di roccia e la composizione del suolo
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LA NASCITA DELLA TERRA
1 Ordina le fasi della nascita della Terra. Numera da 1 a 5. Poi collega ogni immagine alla descrizione corrispondente.
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Gas e polveri, ruotando, formarono le galassie. In una di queste si formò il Sole.
In seguito si formarono la Terra e i pianeti del Sistema Solare.
Nell’Universo ci fu un’esplosione: il Big Bang.
Piovve a lungo e si formarono gli oceani.
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Dai vulcani uscirono gas e vapore acqueo: si formarono le nuvole.
2 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Il Big Bang è una teoria scientifica sulla formazione dell’Universo. V F
• Il Big Bang è avvenuto circa 1 500 anni fa. V F
• Il Sole è uno dei pianeti formatosi in una galassia. V F
• Dalle nuvole caddero grandi piogge che formarono gli oceani. V F
• La Pangea era un grande oceano che circondava i continenti. V F
• La Panthalassa era un unico continente circondato dall’oceano. V F
LE ERE GEOLOGICHE
1 Collega ogni era all’evento che l’ha caratterizzata.
Era arcaica
Era primaria
Era secondaria
Era terziaria
Era quaternaria
Si affermano i dinosauri.
Nell’acqua nasce la vita.
La specie umana compare sulla Terra.
Compaiono i pesci.
Compaiono i grandi mammiferi.
2 Completa gli eventi e disponili in ordine cronologico. Numera da 1 a 6.
Nell’acqua dei mari nascono le prime forme di vita.
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Sul pianeta fa la sua comparsa l’
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Le scimmie iniziano a camminare in posizione eretta.
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Sulla Terra nascono le
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Sulla Terra si sviluppano i grandi mammiferi.
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La Terra era dominata dai
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Utilizza la mappa per ripassare e poi per esporre con parole tue.
LA STORIA DELLA TERRA
è stata suddivisa in
ere geologiche
• prime forme di vita (alghe e batteri) nell’acqua da 4 miliardi e mezzo a 600 milioni di anni fa circa era arcaica o archeozoica
da 600 a 252 milioni di anni fa circa era primaria o paleozoica
era secondaria o mesozoica
da 252 a 65 milioni di anni fa circa
era terziaria o cenozoica
da 65 a 2 milioni di anni fa circa
era quaternaria o neozoica
da 2 milioni di anni fa circa a oggi
• superficie della Terra ricoperta di acqua
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• un unico continente (la Pangea) immerso in un unico mare (la Pantalassa)
• prime piante e anfibi sulla terraferma; pesci nell’acqua
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• la Pangea si divide in due grandi blocchi: Laurasia e Gondwana
• nuove piante sulla terraferma; grandi rettili (i dinosauri), uccelli, piccoli mammiferi
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• “deriva dei continenti”: aspetto sempre più vicino a quello attuale
• estinzione dei dinosauri e diffusione dei mammiferi, tra cui l’australopiteco
• cinque continenti come oggi
• specie animali e vegetali continuano a trasformarsi; compare la specie umana
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L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE HOMO
1 Completa l’elenco dell’evoluzione dell’essere umano, inserendo correttamente i termini elencati.
Homo ergaster
Homo erectus
Neanderthal
Homo sapiens
Homo habilis
Australopiteco
Panomo
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2 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• L’australopiteco è una scimmia antropomorfa. V F
• Con l’Homo ergaster ha inizio la Preistoria. V F
• La specie Homo non include le donne. V F
• Molte specie Homo hanno vissuto contemporaneamente. V F
• L’unica specie Homo che non si è estinta è la specie Sapiens. V F
INIZIA IL PALEOLITICO: L’HOMO HABILIS
1 Completa il testo con le parole elencate.
scheggiare • ominine • Preistoria • Africa • Paleolitico • antica
Circa 2 milioni e 500 mila anni fa in visse il primo : l’Homo Habilis. Con la sua comparsa gli storici e le storiche fanno iniziare il , il primo lungo periodo della
Il Paleolitico è anche detto “età della pietra ”, infatti la specie Homo impara a la pietra per costruire gli strumenti che serviranno alla sua sopravvivenza.
2 Indica con una X se le affermazione sono vere (V) o false (F).
L’Homo habilis:
• era meno evoluto dell’australopiteco. V F
• aveva il pollice opponibile.
• si riuniva in piccoli gruppi.
V F
V F
• si nutriva solo di erbe, radici e frutti. V F
• viveva sugli alberi.
V F
• scoprì il fuoco. V F
• realizzava i chopper. V F
3 Osserva l’immagine del chopper: scrivi un breve testo in cui descrivi come si otteneva, a che cosa serviva e in che modo veniva utilizzato.
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L’HOMO ERGASTER E L’HOMO ERECTUS
1 Colora l’era geologica nella quale vissero l’Homo ergaster e l’Homo erectus.
Era arcaica o archeozoica
Era primaria o paleozoica
Era secondaria o mesozoica
Era terziaria o cenozoica
Era quaternaria o neozoica
4,5 miliardi di anni fa 600 milioni di anni fa 252 milioni di anni fa 65 milioni di anni fa 2 milioni di anni fa
2 Per ogni affermazione, indica con una X se riguarda l’Homo ergaster o l’Homo erectus.
Homo ergaster
Homo erectus
Significa “uomo lavoratore”.
Era capace di accendere il fuoco.
Aveva un rilievo osseo molto pronunciato sugli occhi.
Fu la prima specie Homo a uscire dall’Africa.
Realizzò un attrezzo molto tagliente: l’amigdala.
3 Completa il testo con le parole elencate. capanne • amigdala • linguaggio • ergaster • fuoco
L’Homo erectus comparve dopo l’Homo e le due specie vissero contemporaneamente per migliaia di anni.
Era molto abile a lavorare la selce, con la quale realizzò l’
Scoprì il e fu capace di accenderlo; costruì di rami e foglie, vicino a corsi d’acqua, e cominciò a vivere in piccoli gruppi con i suoi simili; comunicava con semplici forme di .
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STRUMENTI E SCOPERTE DEL PALEOLITICO
1 Osserva le immagini e completa i testi con le parole elencate. solo • habilis • taglio • chopper • prede
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È un L’Homo lo costruiva scheggiando una pietra da un lato. Era utilizzato come arma da lancio, per colpire piccole , e come arma da , per tagliare la carne e le pelli.
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erectus • arma • entrambi • amigdala • tagliente • selce
È una , ottenuta dall’Homo scheggiando una da i lati. L’essere umano otteneva così un oggetto , che utilizzava come
2 Completa lo schema scrivendo i vantaggi portati dalla scoperta del fuoco.
Il fuoco fu utilizzato per
I NEANDERTHAL
1 Completa la tabella scrivendo al posto giusto le informazioni sui Neanderthal.
• Vissero in Europa e in Asia durante le glaciazioni.
• Si nutrivano procurandosi il cibo con la raccolta, la caccia e la pesca.
• Erano alti circa 170 cm e avevano un corpo massiccio e un cervello grande.
• Sapevano costruire molti utensili in pietra.
• Comparvero circa 250 mila anni fa.
• Costruivano capanne con ossa e pelli di animali.
Neanderthal
Tempo
Ambiente
Aspetto
Alimentazione
Abilità
2 Osserva l’immagine e completa il testo.
I Neanderthal furono i primi a i propri morti. Li deponevano su letti di fiori, dipingevano la pelle con dell’ocra rossa e accanto al corpo mettevano alcuni
. Questa abitudine segna un progresso importante nella civiltà umana: testimonia la nascita di un primo sentimento
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L’HOMO SAPIENS
1 Sottolinea la parola o l’espressione corretta.
• La specie Sapiens comparve in Africa / Asia tra 200 mila e 150 mila anni fa.
• La fronte e la volta cranica dei Sapiens erano più alte / basse rispetto agli ominini precedenti.
• L’Homo sapiens si diffuse in tutta l’Africa / su tutto il pianeta.
• I Sapiens elaborarono un vero e proprio linguaggio formato anche da suoni / parole
• La specie Sapiens iniziò a vivere in gruppi organizzati: le tribù / i clan
2 I Sapiens costruirono strumenti sempre più complessi.
Osserva le immagini e, per ognuna, scrivi di quale strumento si tratta e l’uso che se ne faceva.
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Strumento:
Uso:
Strumento:
Uso:
Strumento:
Uso:
Strumento:
Uso:
Utilizza la mappa per ripassare e poi per esporre con parole tue.
IL PALEOLITICO
“età della pietra antica”, da 2 milioni e 500 mila a 12 mila anni fa
• caccia e pesca
• raccolta
strumenti
selce scheggiata: chopper, amigdala, raschiatoi, lame...
abitazioni
caverne e capanne fatte di rami e pelli di animali
• si spostavano in cerca di cibo
• scoperta del fuoco
società
• clan
• tribù
• capo: uomo abile nella caccia e saggio
attività vita nomade migrazione
arte e religione
• dipinti rupestri
• veneri preistoriche
• sepoltura dei morti
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in Europa e in Asia
Utilizza la mappa per ripassare e poi per esporre con parole tue.
I NOSTRI ANTENATI
Homo abilis
• comparsa: 2 milioni e 500 mila anni fa in Africa
• nomade; vive in piccoli gruppi
• abitazioni: alberi
• alimentazione: bacche, radici, frutti, insetti, carne
• strumenti: bastoni, chopper
Homo ergaster
• comparsa: tra 2 milioni e 1 milione di anni fa in Africa
• nomade: si spinge in Europa e Asia; vive in gruppo
• abitazioni: caverne; capanne di rami e frasche
• alimentazione: frutti, uova, resti di animali
• strumenti: strumenti utili alla caccia
• conosce il fuoco e sa alimentarlo ma non accenderlo
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Homo erectus
• comparsa: 1 milioni e 500 mila anni fa in Africa
• nomade; vive in piccoli gruppi
• abitazioni: caverne; capanne di rami e foglie
• alimentazione: bacche, radici, frutti, insetti, carne
• strumenti: amigdala
• scopre il fuoco: impara ad accenderlo e a usarlo

Homo di Neanderthal
• comparsa: 250 mila anni fa in Europa e Asia occidentale
• vive in piccoli gruppi
• abitazioni: caverne, capanne costruite con ossa di mammut e pelli di animali
• alimentazione: carne degli animali cacciati
• strumenti: punte, amigdale, raschiatoi, pugnali
• usa il fuoco per riscaldarsi e cuocere carni
• seppellisce i morti
Homo sapiens
• comparsa: tra 200 e 150 mila anni fa in Africa
• vive in tribù
• abitazioni: caverne, capanne, tende
• alimentazione: frutti, radici, bacche, carne di animali uccisi
• strumenti: asce, lance, arpioni, ami, aghi, arco e frecce
• usa il fuoco per riscaldarsi e cuocere carni
• elabora un linguaggio
• sviluppa capacità artistiche: incisioni rupestri, statuine
• seppellisce i morti
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INIZIA IL NEOLITICO: AGRICOLTURA
1 Completa il testo con le parole elencate.
E ALLEVAMENTO
animali • mite • agricoltura • sedentario • caccia
Il Neolitico ebbe inizio 12 mila anni fa. In questo periodo il clima del pianeta diventò più . Alcuni animali abituati al freddo, come i mammut, si estinsero; altri si spostarono verso nord. La scomparsa delle grandi prede da obbligò l’essere umano a cacciare piccoli mammiferi e a intensificare la raccolta di piante spontanee. Nel Neolitico, la specie Homo iniziò a praticare l’ e ad addomesticare alcuni , attività che gli permisero di diventare .
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2 Osserva le immagini: si tratta di alcuni strumenti in pietra e legno costruiti per lavorare la terra. Collega ognuno alla definizione corrispondente.
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Aratro: serviva per creare i solchi nel terreno; inizialmente era trainato da uomini, in seguito da animali.
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Falce: serviva per tagliare le spighe di grano grazie alla lama tagliente che presentava su uno dei due lati.
Zappa: serviva per fare piccole buche nel terreno e mettervi i semi.
3 Colora il nome dei primi animali addomesticati nel Neolitico.
cavalli buoi pecore maiali capre gatti cani asini
1 Indica con una X.
IL VILLAGGIO NEOLITICO
• Quale evento nel Neolitico permise la nascita dei primi villaggi?
La pratica del commercio. L’invenzione dell’agricoltura.
• Dove era costruito il villaggio neolitico?
In un luogo pianeggiante vicino a un corso d’acqua.
Su un’altura vicino alla sorgente di una cascata.
• Come era strutturato il villaggio neolitico?
Un grande cortile al centro con le abitazioni intorno.
Un insieme di abitazioni disposte tutte su un solo lato.
• Con quali materiali erano costruite le abitazioni?
Pelli e ossa di grandi animali come i mammut.
Pietra, legno e mattoni di argilla.
2 Le parole o espressioni che seguono riguardano l’organizzazione sociale nel villaggio neolitico. Scrivi una frase per ognuna. Segui l’esempio.
Clan familiari
La società nel villaggio era basata su clan familiari, cioè gruppi di persone legate da parentela.
Consiglio di anziani
Sacerdote o sacerdotessa
Guerrieri
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LA VITA NEL VILLAGGIO
1 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• La vita nel villaggio era disorganizzata e caotica. V F
• Ogni famiglia del villaggio provvedeva solo alle proprie necessità. V F
• Tutti collaboravano alla vita e alla difesa del villaggio. V F
• Gli abitanti del villaggio si specializzarono nei differenti lavori. V F
• Gli abitanti del villaggio vendevano tra loro ciò che producevano. V F
• La scoperta e la lavorazione dei metalli favorì un nuovo mestiere: il fabbro. V F
2 Osserva le immagini e completa i testi con le parole elencate.
prodotti • agricoltori • aratro • allevare • agricoltura • coltivare • terreno • allevatori
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Nel Neolitico, gli uomini e le donne avevano imparato a le piante e ad gli animali. Erano quindi diventati e
Con l’invenzione dell’ , usato per rompere e smuovere la superficie del , fu possibile migliorare l’ e ottenere una maggior quantità di agricoli.
L’ARTIGIANATO E IL COMMERCIO
1 Osserva le immagini e completa la tabella scrivendo la funzione dei vari strumenti utilizzati nel villaggio neolitico.
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2 Nel Neolitico si sviluppa il commercio, basato sulla pratica del baratto. Indica con una X la corretta definizione di “baratto”.
Un prodotto viene scambiato con l’equivalente in moneta del suo valore.
Un prodotto di cui c’è abbondanza viene scambiato con un altro prodotto di cui c’è altrettanta abbondanza. Un prodotto agricolo, come il grano, viene scambiato con un prodotto artigianale, come un manufatto in terracotta.
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LA SCOPERTA DEI METALLI
1 Completa il testo con le parole elencate.
fabbro • fuoco • rame • pietra • ornamentali • caccia • agricoltura
Circa 6 mila anni fa il primo metallo fu scoperto probabilmente soltanto per caso: qualcuno si accorse che da una posta vicino al colava una sostanza liquida, che poi, una volta raffreddata, si solidificava.
Pensò allora di versarla in uno stampo dandole una forma precisa: quel metallo era il e con esso si poterono costruire vari oggetti: asce, ami da pesca, punte di frecce, ma anche bracciali e collane.
Perfezionando tale scoperta, i villaggi si arricchirono di una nuova attività artigianale, quella del Con la lavorazione dei metalli, vennero perfezionati strumenti utili per l’ (zappe, asce, lame) e per la (punte per le frecce e le lance, pugnali).
Anche gli oggetti (collane, bracciali, spille) divennero più raffinati ed eleganti.
2 Osserva la linea del tempo sull’età dei metalli. Completala inserendo le parole elencate nell’ordine corretto. ferro • rame • bronzo.
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Età della pietra Storia
Età dei metalli
Utilizza la mappa per ripassare e poi per esporre con parole tue.
IL NEOLITICO
“età della pietra nuova”, da 12 mila a 5 mila anni fa
• agricoltura
• allevamento
• artigianato
società
• baratto vivevano nello stesso posto
• clan
attività vita sedentaria strumenti
pietra levigata, falce, zappa, aratro, telaio, tornio, forni
abitazioni
• capanne fatte di legno,
• mattoni e pietre
• primi villaggi
• capofamiglia
• consiglio degli anziani
• mestieri
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arte e religione
• incisioni rupestri
• manufatti di argilla e di metallo
• tessitura
• sacerdote: pratica i riti e mantiene il legame con l’aldilà
1 Completa la tabella.
PALEOLITICO E NEOLITICO
Paleolitico
Neolitico
Abitazioni
Attività
Caratteristiche del sentimento religioso
Attività artistica
2 Osserva le immagini e per ognuna scrivi: a quale periodo della Preistoria si riferisce, di che cosa si tratta, la sua funzione, i materiali utilizzati per la sua realizzazione.

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
A
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Redazione: Cecilia Barletta, Gaia La Magra
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Progetto grafico e impaginazione: A come Ape di Alessia Zucchi
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Illustrazioni: Bluedit, Maria Elena Gonano, Manuela Leporesi, Archivio Spiga
Copertina: A come Ape di Alessia Zucchi
Ricerca iconografica: Paola Rainaldi
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Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 25.84.030.0
È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.
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#altuofianco
• KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, risorse didattiche e tutto il necessario per il corso.
• LIBRO DIGITALE (scaricalo seguendo le istruzioni all’interno della copertina) con LIBRO LIQUIDO ACCESSIBILE: volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, canzoni, video animati, video per la corretta grafia, video tutorial di matematica e discipline, percorsi semplificati stampabili
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Una serie di otto cartoni animati con simpatici personaggi attraverso i quali educare i bambini e le bambine al benessere psico-fisico e in particolare a una corretta alimentazione.
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