Percorsi operativi Laboratori e drammatizzazioni per la Scuola dell'Infanzia
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Percorsi operativi
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Tutti i diritti sono riservati.
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2 CD audio con canzoncine originali, uno per i bambini di 3 anni e l'altro per quelli di 4 e 5 anni.
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1 DVD con l'episodio di presentazione e le videocanzoni di Lalla e Pa. S.I.A.E.
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Percorsi operativi
Percorsi operativi
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o. gui dat . ro che bie nte do libe vo am in mo nel nuo nte sia te i acc olto l’am bie in par ten dos ove nel ola sen no • Si mu del la scu sì bie nti no. e e am te ma ter per son in par co ce nos dis tac no • Co ra del sì e la pau tro llar te to a con in par imp ara no • Ha i. Il bam sì tim ent bin o: e sen te • Sa effe li altr i. ozi oni in par ttua re mes lla deg rim e em e que cola nze no le • Esp sì per otte ses sua sì no nere nuo ntit à vi colo ri. in part e pria ide te • Sa rico la pro in par ion e. nos cere nos ce di sez i colo ri no • Co la vita deri vati sì del sì e den omi ole no pos te. ali reg narl i. in part e te • Sa utiliz ivit à pro prin cip par le att in le zare colo te nos ce no ri, tecn e a tut • Co sì iche e mat dat o gui sì e no ro eria li in com pos co libe in part e te • Sa osse izion i prop al gio in par rvare le tec ipa oste e cose, isola no • Par spo ntan . sì re la qua ee. lud ico sì lità e eff no tes to ettuare te in part e un con e. raggrupp • Utili zza in par zon cin amenti lizz a in tecn iche in base e can no • So cia dive rse al colore. sic he sì per real sì une mu izza re cam no per alc pitu te se in part e re. • Sa asc res in par olta re e stra inte no com pren • Mo occ hi. sì dere rab sì sca brev i test no e cre a i narr ativi te in part e ing ere . • Sa des in par criv ere va a dip imm agin no • Pro i con brev sì sì ... i fras i. ......no in part e .................. ......osc Con ......• ...... e le sfum .................. atur e, i sì con tras .................. izio ni ...... ti aed no ...... e le asso nan elila spig me ...... in part e ze di colo • Sa ©disc ... – No re, anc rimi nare he nella .................. e den omi real tà. sì nare i colo .................. no Data ri cald i e fred di. in part e • Rea lizza 120 tavo le crom atic he. sì no in part e • Sa com plet are o ripro durr sì e in mod no o pers ona in part e le ope re d’ar te.
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Con programmazione e schede di verifica
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Percorsi operativi
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attraverso le quali i bambini rivivono gli apprendimenti.
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puntano sulla didattica del fare e da drammatizzazioni
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macroprogetto annuale, supportati dai laboratori che
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e idee attraverso percorsi differenziati, inseriti nel
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dell’insegnante, come strumento che offre nuovi spunti
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supporto di un nuovo modo di interpretare la professione
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Percorsi Operativi si propone come guida didattica a
Coordinamento di
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Per l'insegnAnte
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a cura di Valentin
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Percorsi operativi La Guida didattica Percorsi operativi è strutturata secondo l’ultima definizione ministeriale dei Campi di Esperienza con percorsi interconnessi finalizzati alla proposta di attività immediatamente comprensibili e fruibili nel contesto della Scuola dell’Infanzia. Le proposte laboratoriali, nelle quali sono evidenziati tutti gli elementi “ponte” tra Campo e Campo, provengono dalle migliori esperienze scolastiche in Italia e contribuiscono significativamente a facilitare l’acquisizione delle competenze degli alunni circa l’identità, l’autonomia e la cittadinanza. Si ringraziano per la preziosa collaborazione Angela Latini e le insegnanti delle seguenti scuole: Scuola Infanzia Via Camerano, Scuola Infanzia S. Vito, Scuola Infanzia Castelnuovo, Scuola Infanzia Mariele Ventre. Si ringraziano inoltre le insegnanti della Scuola Infanzia Rangoni di Appignano, Scuola comunale Montefiore, Scuola Infanzia Montefano.
Coordinamento: Valentina Veronesi Progetto Grafico e impaginazione: Luana Parrella Illustrazioni e colore: Giovanni Abeille, Roberto Amoroso, Luana Parrella Coordinamento redazionale: Maria Letizia Maggini Responsabile di produzione: Francesco Capitano Foto: Shutterstock • Archivio ELI © 2016 ELI - La Spiga edizioni
Casella Postale 6 – 6 2019 Recanati, Italia
Tel. +39 071 750701 • Fax. +39 071 977851
www.elilaspigaedizioni.it
Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa editrice ELI. Stampato presso Tecnostampa, Pigini Group Printing Division, Loreto - Trevi, Italia • 16.83.227.0 978-88-536-2267-9
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Finalita e competenze La scuola dell’Infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea. Nella Scuola dell’Infanzia le finalità, hanno un carattere indicativo e non prescrittivo . Esse sono individuate nelle Indicazioni per il curriculo e sono indirizzate a promuovere
specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze all’interno dei 5 campi di esperienza:
1. Il sé e l’altro
2. Il corpo e il movimento
3. Linguaggi, creatività, espressione 4. I discorsi e le parole
5. La conoscenza del mondo Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di: identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi) autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri)
competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti) cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali)
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1. Il se e l’altro Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. È consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e da spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti e sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. Con riferimento alle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati si ritiene che ogni alunno alla fine della scuola dell’Infanzia debba raggiungere le seguenti
competenze:
> Esprimere i propri bisogni affettivi e fisici
> Soddisfare i propri bisogni senza l’intervento dell’adulto > Avere cura delle proprie cose e di quelle comuni > Portare a termine una consegna o un lavoro
> Accettare e condividere le regole stabilite dal gruppo > Condividere giochi e materiali > Rispettare il proprio turno
> Comprendere i bisogni altrui
> Stabilire relazioni corrette con i compagni e con l’adulto > Essere consapevoli di appartenere al gruppo classe > Accettare le diversità culturali e religiose.
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2. Il corpo e il movimento (identita, autonomia, salute) Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa anche cosa fa bene e cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e conseguenze pratiche correte di cura di se, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso degli attrezzi e il rispetto delle regole, all’interno della scuola e all’aperto. Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri.Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. Rafforza la conoscenza di sé utilizzando il corpo come strumento di espressione e comunicazione. Percepisce e coordina il proprio corpo in relazione allo spazio. Assume positive abitudini igieniche, sanitarie e alimentari.
Alla fine della scuola dell’Infanzia sono previste le seguenti competenze:
> Sperimentare le proprie capacità e possibilità motorie (camminare, correre, saltare, rotolare...)
> Toccare, riconoscere, denominare le parti del corpo su di se e sugli altri.
> Scoprire, sperimentare, utilizzare le possibilità che gli organi di senso offrono (ascoltare, osservare, prendere, odorare, sentire)
> Percepire e verbalizzare le sensazioni ed i bisogni del corpo (caldo, freddo, sete...) > Esprimere e comprendere messaggi mimico – gestuali
> Utilizzare il linguaggio del corpo per esprimere sentimenti > Muoversi con sicurezza nello spazio a disposizione > Condividere lo spazi con i compagni
> Coordinare il proprio movimento con delle regole dettate dal gioco > Avere cura del proprio corpo
> Eseguire le azioni quotidiane di routine in modo corretto (in bagno, a tavola e in sezione)
> Comprendere, mangiando, l’importanza e la funzione del cibo per la salute del corpo
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3. Linguaggi, creativita, espressione (arte, musica, multimedialita, gestualita) Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo e sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la visione e l’analisi di opere d’arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive.
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Esprime i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani di azione, individualmente e di gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. È preciso, sa mantenere la concentrazione, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando la voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro - musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. Alla fine della scuola dell’Infanzia sono previste le seguenti competenze:
> C omunicare bisogni ed emozioni attraverso, linguaggi verbali, grafico-pittorico e motori
> S viluppare capacità visive e sonore
> Usare il linguaggio per scopi cognitivi (valutare, confrontare, descrivere) > Rappresentare
graficamente
il
proprio
vissuto
sociale
e
religioso
contestualizzandolo
> Assegnare un significato al proprio lavoro (disegno, collage ecc.) > Coordinare i movimenti del corpo con il linguaggio verbale > A ffinare le capacità oculo-manuali
> Operare una scelta autonoma tra materiali e strumenti > Compiere, associare i movimenti ad un ritmo
> I dentificarsi, imitare, assumere, interpretare ruoli diversi (gioco simbolico o di drammatizzazione)
> Usare in maniera corretta i materiali manipolativi
> Utilizzare in maniera corretta gli strumenti (forbici, pennelli, pongo...)
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4. I discorsi e le parole Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzando in modo differenziato e appropriato nelle differenti attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. È consapevole della propria lingua materna e curioso verso altre lingue parlate a scuola. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. Alla fine della scuola dell’Infanzia sono previste le seguenti competenze: > Acquistare fiducia nelle proprie capacità comunicative > Arricchire la padronanza della lingua italiana
> Conoscere, riconoscere, apprezzare, sperimentare le pluralità linguistiche > Ascoltare e comprendere i messaggi
> Interagire verbalmente con i compagni e l’adulto
> E sprimere preferenze, richieste, contrarietà motivandole
> R iconoscere, attraverso i vari linguaggi, storie e sequenze > Formulare la frase in modo corretto e chiaro > Comunicare in maniera comprensibile
> Descrivere e commentare immagini con le parole
> Utilizzare termini nuovi, anche del linguaggio cristiano > Ricostruire eventi in successione logica temporale > Comprendere il significato della scrittura
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5. La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura) Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi e ne identifica alcune proprietà. Confronta e valuta quantità e utilizza simboli per registrarle. Esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata (travasi). Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente, sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio usando termini come avanti-dietro, sopra-sotto, destra-sinistra.
Segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Alla fine della scuola dell’Infanzia sono previste le seguenti competenze:
> Compiere operazioni di seriazione, discriminazione, classificazioni e raggruppamenti > Operare misurazioni mediante semplici strumenti
> Scoprire e rispettare l’ambiente naturale e animale
> M aturare una coscienza ecologica (tutela e difesa dell’ambiente, riciclaggio, r accolta differenziata)
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Dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria Ogni Campo di Esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). Al termine del percorso triennale della Scuola dell’Infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. • R iconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui.
• H a un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente
fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto.
• M anifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.
• C ondivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta
gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici.
• H a sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali.
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ACCOGLIENZA 3 anni Una scuola che accoglie Traguardi di sviluppo delle competenze Superare serenamente il distacco dai genitori Esplorare gli spazi scolastici Esplorare i materiali ludico-didattici Attuare atteggiamenti di accoglienza Sviluppare il senso di appartenenza al gruppo Promuovere l'autonomia personale, rafforzando la stima nelle proprie capacitĂ Conoscere il nome dei compagni delle insegnanti e collaboratrici Partecipare alle attivitĂ proposte Conoscere e rispettare le regole della scuola Sperimentare nuove tecniche di coloritura Rappresentare l'esperienza utilizzando vari codici espressivi Usare il linguaggio verbale per interagire e comunicare Memorizzare filastrocche
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4 . 5 aNNi Ritrovarsi insieme Traguardi di sviluppo delle competenze Conoscere il nome dei nuovi compagni Conoscere e riconoscere le persone che operano nella scuola Riconoscere la scuola e i suoi spazi Riconosce e usare in modo appropriato gli spazi scolastici Usare semplici regole di cortesia Interagire con i compagni e con le insegnanti Collaborare e assume piccoli incarichi di tutoraggio Riconoscere il gruppo di appartenenza Muoversi nello spazio con sicurezza Sperimentare nuove tecniche di coloritura Rappresentare l'esperienza utilizzando vari codici espressivi Usare il linguaggio verbale per interagire e comunicare Memorizzare filastrocche Ampliare il lessico
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indice
3 anni Una scuola che accoglie Le parole dell’ambientamento........ 37
Rituale................................................ 37 Tempo................................................ 38 Contesto............................................. 38 Gradualità.......................................... 39 Appartenenza..................................... 39
Le fasi dell’ambienta mento............ 40
Primo incontro con i genitori................ 40 Riunione con i genitori dei bambini di tre anni............................................ 42 Colloquio informativo individuale.......... 42 Distribuzione del questionario di conoscenza dei bambini.................. 43
Questionario per i genitori............... 44 Attività di accoglienza..................... 50 Conosco i miei compagni............... 52 Conosco la scuola........................... 54 Angolo Angolo Angolo Angolo Angolo
lettura...................................... 54 Cucina.................................... 54 grafico-pittorico....................... 55 delle costruzioni....................... 55 palestra................................... 55
Conosco le regole........................... 56 Le parole della cortesia................... 57 Le regole nei rapporti interpersonali............................ 62 Il cartellone del sì e del no............... 64 Lello, bruco modello........................ 66
Aiutiamo Lello a ritrovare i suoi cerchi... 69 Costruiamo Lello!................................ 85
Giochi per stare insieme.................. 86
Palla dorata......................................... 87 Le belle statuine.................................. 88 Regina, reginella.................................. 89 La bella lavanderina............................. 90 Acqua, fuochino, fuoco........................ 91 Strega comanda colore....................... 92 Campana............................................ 93
Giro girotondo..........................................................................94 Filastrocca settembrina .........................................94 Benvenuti..........................................................................................95 Girotondo della scuola..................................................95 Verifica Competenze 3 anni..............120
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. 5 aNNi 4 Ritrovarsi insieme Parole per essere amici................. 100
Il capitombolo del mondo..................................100 Uno e sette.................................................................................103
L'amicizia secondo noi.................. 104 Piccoli giochi per grandi amici...... 104
Un nuovo amico per tutti.............. 114
Un piccolo dono per un piccolo amico................................................ 114 Una grande sorpresa per tutti............. 115 Verifica Competenze 4-5 anni..........121
Insieme: uguali e diversi................ 106
Somiglianze e differenze.....................106 Interessi in comune............................106 Giochiamo a presentarci.....................107 Il telefono dei nomi senza filo..............108 I nomi in cerchio.................................108 Il cuore dell'amicizia............................109 Dai nomi ai compleanni...................... 110 Prego, entrate.................................... 112
La mia scuola................................................................................112 Il primo giorno di scuola.............................................112 Tanti amici.........................................................................................113 Ritorno a scuola.......................................................................113
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Una scuola che accoglie Per portarti nel mio mondo devo prima entrare nel tuo. M. Erikson
Possiamo definire l’entrata alla Scuola dell’Infanzia un’esperienza eccezionale nella vita quotidiana del bambino.
Usiamo questo termine per evitare di connotare subito l’esperienza come evento buono o cattivo nei confronti del quale dare immediatamente un giudizio di valore. Eccezionale è invece qualcosa di inatteso ma straordinario che cambia il mondo di un individuo, sottraendogli una parte di esperienze vissute fino a quel tempo e creandogli nuovi punti di riferimento. Entrare a scuola rappresenta la prima esperienza L’ambientamento rappresenta un’esperienza nuova nella vita del bambino, oltre ad essere un momento estremamente delicato per tutti coloro che ne sono coinvolti. Si tratta di un’esperienza che evoca un universo di affetti ed emozioni senza dubbio molto coinvolgenti che permettono al bambino di sperimentare un processo che lo porterà a stabilire una relazione nuova con persone diverse dalla mamma o dalle altre figure familiari, imparando a tollerare il disagio che scaturisce dal distacco e dal contatto con i nuovi ambienti e nuove figure dimostrandosi, via via, più disponibile a nuovi affetti.
di distacco dalla famiglia e quindi una sostanziale modifica della qualità relazionale nella vita del bambino. Viene richiesto infatti al bambino di uscire dall’ambiente a lui familiare, per incontrare uno spazio, degli oggetti, degli adulti del tutto nuovi, gli si chiede di apprendere nuove abitudini e di condividere quasi tutto anche con gli altri bambini. Questa esperienza è emotivamente complessa, pertanto deve essere mediata da una corretta strategia d’intervento messa in atto dagli educatori e dai genitori che collaborano per consentire un positivo ambientamento del bambino.
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Gli strumenti che un bambino ha a disposizione per comunicare sono limitati e il capriccio non è altro che una strategia per attirare l’attenzione, per chiedere
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Ci chiediamo spesso perché i bambini facciano i capricci…
qualcosa o per esprimere un bisogno. Tale strategia, inizialmente, viene messa in atto un po’ per caso, ma, se il bambino capisce che essa, in una particolare situazione o con una persona specifica, funziona, comincerà a utilizzarla sistematicamente per sperimentarne poi l’efficacia anche in altri contesti. Una volta che il capriccio comincia a essere usato dal bambino come strumento elettivo, non è così utile focalizzarsi sulla richiesta esplicita, in molti casi irrealizzabile e poco sensata. Lo è molto di più, al contrario, provare a individuare il bisogno sottostante,
individuale e/o relazionale (attenzione, affetto, autonomia, sicurezza...), ovvero, ciò che si nasconde sotto il capriccio e che il bambino non riesce a verbalizzare. Vediamo alcuni esempi frequenti di bisogni espressi attraverso lo strumento del capriccio. Il bambino cerca di attirare la nostra attenzione, per esempio quando stiamo lavorando, siamo stanchi, malati, o distratti.
Il bambino usa il capriccio perché, in quel particolare momento, ha bisogno di avere conferme sul fatto di essere visto e amato da noi e, probabilmente, ha sperimentato più volte che tale strategia è quella che meglio funziona per far dirottare la nostra attenzione su di lui. In situazioni come queste, è importante spiegare al bambino, con parole semplici, le motivazioni per cui in quel determinato momento non siamo disponibili, rassicurandolo sul fatto che, appena possibile, ci sarà uno spazio solo per lui, ovviamente mantenendo questo impegno.
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accoGlieNza Il bambino vuole dirci: sono stanco!, non stai seguendo i miei ritmi!, mi stai bombardando di stimoli!
U n bambino non sempre riesce a riconoscere e/o a verbalizzare le proprie esigenze e i propri vissuti emotivi; piuttosto, vive una sensazione generale di disagio, tensione, fastidio, che può esprimere attraverso il capriccio. P er questo motivo, è necessario, per quanto possibile, adeguare il nostro stile di vita ai suoi ritmi, non sovraccaricarlo di attività e stimoli. Il bambino esprime, a modo suo, pensieri, desideri, emozioni.
Il bisogno del bambino non è tanto quello di ottenere ciò che vuole, quanto di
avere di fronte un adulto che riconosca e dia importanza ai suoi desideri ed emozioni. Essere riconosciuti significa per lui (e non solo!) esistere e avere valore per l’altro. Perciò, è necessario ascoltare attentamente la richiesta del bambino, pur rimanendo fermi sulla propria decisione, usando, ad esempio, frasi del tipo: “Capisco che ora sei molto arrabbiato”, “So che questa cosa ti rende molto triste”, “È normale che tu ti senta un po’ agitato...”. I l bambino mette alla prova la stabilità e la fermezza dell’adulto.
In certi casi, si possono avere difficoltà a dare limiti al bambino, temendo di risultare antipatici, cattivi, o volendo evitare a tutti i costi che il bambino sperimenti la frustrazione, pensando che ciò sia dannoso. In realtà, il bambino ha assoluto bisogno di regole e limiti chiari, coerenti, e che abbiano un senso facilmente comprensibile per lui e che rappresentano una guida per il suo comportamento nel mondo.
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Una scuola che accoglie
stabile, forte e ferma, poiché solo così potrà fidarsi e affidarsi a essa e sentirsi realmente sicuro e protetto.
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Inoltre, per un bambino, è vitale avere una figura di riferimento che egli percepisca
Sintetizzando, per affrontare efficacemente il capriccio, ricordiamoci alcune piccole strategie: Andare oltre la richiesta esplicita e riflettere sui bisogni sottostanti del bambino
Mostrarsi sicuri e fermi sulla propria decisione, che deve essere adeguatamente spiegata
Mantenere la calma, anche se si provano emozioni negative
Dimostrare al bambino di riconoscere le sue emozioni e i suoi desideri, senza, però, cedere alle sue richieste
Non svalutare il bambino con appellativi negativi (sei sciocco, sei scemo), ma giudicare il comportamento (hai fatto una cosa sciocca).
Evitare minacce che non possano essere attuate o poco credibili.
Non utilizzare mai ricatti emotivi del tipo: Se continui così, non ti voglio più bene.
Infine, ricordo che, se cediamo al capriccio, sarà molto più difficile gestire la situazione al suo ripresentarsi, perché il bambino ha sperimentato che, se insiste, prima o poi l’adulto si arrende!!!
È più funzionale fare lo sforzo di reggere quando il bambino utilizza il capriccio le prime volte, in modo tale che per lui sia chiaro che, per quanto continui la sua battaglia, non c’è nessuna possibilità di
ottenere ciò che vuole utilizzando quella strategia.
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accoGlieNza Alcuni bambini, intimoriti dalla novità della nuova esperienza scolastica, reagiscono con episodi di balbuzie.
Questa cosa non deve spaventare, poiché tra i 2 e 4 anni la balbuzie è un fenomeno molto diffuso che tende a risolversi spontaneamente con la crescita e la maturazione. In alcuni casi tuttavia, se accompagnata da disagio emotivo del bambino e da una pressione eccessiva dell'ambiente familiare sul linguaggio (ansia, correzioni...) può fissarsi in balbuzie effettiva. Quest’ultima si riscontra più facilmente in soggetti che hanno una storia familiare di balbuzie, per cui si parla di predisposizione ereditaria-ambientale. Un ruolo importante lo ricoprono i genitori, i quali molte volte, vivendo le difficoltà verbali del bambino con preoccupazione e ansia, mettono in atto inconsapevolmente, atteggiamenti che vanno ad alimentare e cronicizzare il disturbo stesso. Qualche consiglio: • P arlate al bambino più lentamente in modo che abbia più tempo per coordinare
i mille pensieri che affollano la sua testa: i bambini tendono alla velocità perché sono i loro pensieri a essere velocissimi.
• E vitate di parlare in dialetto, il bambino deve sapere che può parlare in un modo solo e senza sforzarsi.
• Potete giocare con lui a cantare o a reppare (il ritmo disciplina la parlata e agisce sulla respirazione).
• I nventatevi dei giochi con dei pupazzi facendoli parlare (i giochi di ruolo tendono ad allontanare il problema), siate creativi per coinvolgere di più il bambino giocando si impara meglio e con più facilità. • E siste anche la possibilità di balbettare per imitazione, quindi state attenti se ci sono altre persone che balbettano e lui ne è a contatto.
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Una scuola che accoglie
Nella fase dell’ambientamento sono racchiuse parole che ci aiuteranno a comprendere in maniera più approfondita l’enorme potenzialità creativa racchiusa
3 anni
Le parole dell’ambientamento nei primi incontri.
Rituale Affinché si instauri un rapporto di fiducia tra tutti coloro che sono coinvolti nelle prime fasi dell’ambientamento, è importante affidarsi a rituali chiari e costanti in grado di dare un senso di prevedibilità agli accadimenti e quindi di abbassare i livelli di ansia. È importante coinvolgere attivamente i genitori e spiegare loro la valenza fortemente rassicurante di tali rituali che fungono da situazione anticipatoria e permettono una maggiore padronanza emotiva dell’evento separazione. Proviamo a indicarne qualcuno: • I bambini e i genitori saranno accolti sempre nel medesimo luogo per permettere una maggiore individualizzazione del saluto.
• Troveranno sempre le medesime insegnanti che li attendono (all’inizio sarebbe importante anche modificare il turno di lavoro per dare continuità all’esperienza). Si cercherà di stabilire per esempio alcune canzoncine o tiritere che accompagneranno tutta l’esperienza di ambientamento e che la mamma potrà ripetere anche a casa per creare un ponte affettivo condiviso. • I l saluto della mamma va sempre annunciato (anche se il bambino lo vive con un certo disagio) per non far sentire il piccolo tradito e permettendogli di
occuparsi serenamente all’esplorazione del nuovo ambiente senza preoccuparsi della sparizione improvvisa della mamma.
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IO SONO 3 anni '
Sono fatto cosi!
Traguardi di sviluppo delle competenze Raggiungere una buona autonomia personale Conoscere il proprio corpo e i suoi segnali per conseguire pratiche corrette di cura di sĂŠ Orientarsi nello spazio in modo autonomo o eseguendo movimenti su indicazione Controllare gli schemi motori dinamici generali: camminare, correre, saltare, strisciare, rotolare Conoscere le diverse parti del corpo e rappresentare lo schema corporeo in modo completo e strutturato Maturare competenze di motricitĂ globale e fine Riconoscere e denominare i segmenti corporei Muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo Muoversi con destrezza nell'ambiente e nel gioco, controllando e coordinando i movimenti degli arti Camminare, correre, strisciare, rotolare Eseguire giochi ritmati con accompagnamento musicale
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4 . 5 aNNi I miei sensi, le mie emozioni Traguardi di sviluppo delle competenze Collocare correttamente nello spazio il proprio corpo, gli oggetti, gli altri Conoscere e rappresentare lo schema corporeo Conoscere il proprio corpo e le sue potenzialità espressive e comunicative Partecipare ad attività di educazione motoria Orientarsi nello spazio ed eseguire i movimenti proposti durante lo svolgimento di attività individuali o di gruppo Padroneggiare gli schemi motori dinamici, le diverse andature e le posture del corpo Scoprire e conoscere la funzione dei cinque sensi Scoprire che cosa c'è dentro il nostro corpo Sviluppare competenze a livello di motricità fine e globale Vivere il proprio corpo come mezzo che ci pone in relazione con il mondo e lo spazio che ci circonda Padroneggiare il proprio corpo e acquisire di una maggior sicurezza di tipo relazionale
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indice '
3 anni Sono fatto cosi!
Sono fatto così!............................. 124 I miei sensi, le mie emozioni......... 125 Giochi con il corpo........................ 130
La scuola è come un bosco…............130 Come foglie........................................ 131 La fata del bosco...............................132 Andature magiche..............................133 Alla conquista dello spazio..................134 Percorso ad ostacoli...........................135 Gli sciatori in montagna......................136 Fai come me......................................137
Un viso da scoprire....................... 138
Ecco il mio visino.................................................................139 Allo specchio................................................................................139
Un corpo da scoprire.................... 148
Filastrocca mimata.............................149 La nostra sagoma .............................150 Il puzzle della sagoma........................152 Questo sono io...................................155 Il corpo lascia tracce..........................156 L’impronta animata.............................157
Dire con le mani..................................................................158
Animiamo la filastrocca.......................159
Buongiorno, noi siamo i piedi..........................160 Animiamo la filastrocca.......................161
Che testa la mia testa...............................................162
Animiamo la filastrocca.......................163 Verifica Competenze 3 anni............. 228
Autoritratto allo specchio....................140
Specchio e farina..................................................................141 Tante tecniche per fare i visi.......... 142
Viso a palloncino................................ 142 Visi… piatti.........................................143 Visi di cartone....................................144 Visi… pallidi .......................................145 Trucco e parrucco..............................146
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. 5 aNNi 4 I miei sensi, le mie emozioni Il mio corpo ................................... 167
Il mio corpo si muove.........................167 Il mio corpo fa rumore........................168 Il mio corpo è un campione................169 Corsa piana ...................................... 170 Salto in alto........................................ 170 Lancio della palla............................... 170 Percorso motorio................................ 171
I miei sensi .................................... 172
I 5 sensi del bambino......................... 174
Cinque amici speciali.................... 176
Vi presento Toc Toc.....................................................176 Mani di cartone.................................. 177
Quella curiosona di Clik Clik...............................178
Occhi osservatori............................... 179
Gnam Gnam bambina cicciottella... . . . .180
Dolore...............................................................................................202 Gioia, felicità.............................................................................203 Piacere.............................................................................................203 Piccole attività emozionali............. 204 Il luogo delle emozioni....................... 205
Mi batte forte il cuore quando.. ............205
L’albero delle emozioni....................... 206 Emozioni di ogni giorno..................... 208 Il vocabolario emotivo........................ 209 Esprimiamo le nostre emozioni............210 L’orologio delle emozioni..................... 212 Variante.............................................. 213 I segni delle emozioni......................... 214 Libera la rabbia, supera la paura!........ 215 Il termometro delle emozioni............... 216
Oggi provo.. ...................................................................................216
Il fiuto speciale di Snif Snif.............................182
La strada delle emozioni..................... 217 La scatola delle emozioni....................220 Situazioni ed emozioni........................221
La storia di Drin Drin...............................................184
La paura......................................... 222
La mia bocca..................................... 181
Naso, nasino, nasone.........................183 Ascoltiamo.........................................186
Amaro, acido, salato, dolce chi lo sa?... . . . . . . . 187 Le scatole magiche ...........................188 Un mercatino proprio speciale ...........190 Esperimenti con i cinque sensi............191 Il cartellone riassuntivo.......................192
Le mie emozioni............................ 199 Raccontiamo le emozioni.............. 201
Paura......................................................................................................201 Tristezza........................................................................................202
Gli errori da evitare.............................222 Che cosa fare.....................................223 La paura in gioco...............................224 Filastrocca contro la paura..................225
Filastrocca scacciamostri.................................225
Amuleti antipaura...............................226
Tanti sentimenti..................................................................227 Verifica Competenze 4-5 anni......... 229
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Sono fatto cosi!
Guardare un bambino rende evidente che lo sviluppo della sua mente passa attraverso i suoi movimenti. Maria Montessori
La scoperta del proprio corpo non può essere realizzata tramite un’operazione puramente visiva, ma deve porsi all’interno di una situazione di vita nella quale il bambino sia coinvolto nella sua totalità. Le Indicazioni per il curricolo ribadiscono infatti che "è attraverso l’esperienza
diretta e il gioco, passando tra conquiste ed errori, che i bambini approfondiscono e organizzano gli apprendimenti." Il bambino che entra nella scuola ha acquisito il La Scuola dell’Infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere, capire e interpretare i messaggi provenienti dal corpo, proprio e altrui, di rispettarlo e di averne cura, di esprimersi e di comunicare attraverso di esso per giungere ad affinarne: • l e capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, • l a capacità di orientarsi nello spazio, • l a capacità di muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività, • scoprire se stessi e le proprie capacità.
dominio delle principali funzioni del corpo, il senso della propria identità e alcune delle conoscenze fondamentali riguardo lo schema e il linguaggio corporeo, attraverso i quali si esprime e organizza la sua presenza attiva nel mondo circostante. I giochi e le attività di movimento consolidano
la sicurezza di sé e permettono ai bambini e
alle bambine di sperimentare le potenzialità e i limiti della propria fisicità, i rischi di movimenti incontrollati e violenti, le diverse sensazioni date dai movimenti di rilassamento e di tensione, il piacere di coordinare le attività con quelle degli altri in modo armonico.
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comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino apprende attraverso
3 anni
Il corpo infatti ha potenzialità espressive e
specifici percorsi di apprendimento. A 3 anni i bambini non hanno la percezione di
un sé completo e articolato, che è il risultato di una lunga conquista dalla quale dipende anche la sua formazione sul piano dell’affettività, dell’intelligenza logico-matematica, di quella personale, musicale, iconica, espressiva. L’educazione psicomotoria, indirizzata alla consapevolezza del proprio sé corporeo, non può essere separata dall’educazione globale, poiché nel bambino della scuola dell’infanzia il
corpo,
l’azione,
il
pensiero,
l’identità,
l’autonomia, l’espressione, la relazione con l’altro, la logica, la realtà e la fantasia sono strettamente connessi. Questi sono i motivi per cui l’intervento didattico comprende attività finalizzate alla conoscenza: • D el proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo • Del desiderare la collaborazione con gli altri • D elle pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione • D ello schema corporeo come condizione e risultato di positivi rapporti con gli altri e con l’ambiente
• D ello schema corporeo in movimento o immobile
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Io sono Contestualmente, questo progetto propone molte attività per l’acquisizione dell’orientamento nello spazio, dell’organizzazione del tempo, della lateralità, della coordinazione oculo-manuale che costituiscono i requisiti indispensabili al processo di apprendimento della scrittura, della lettura e dei concetti matematici. Le attività di scoperta e di espressione del proprio corpo si possono pienamente realizzare attraverso la costituzione di un laboratorio apposito nella stanza della psicomotricità o nella palestra.
Nel caso non ci sia un ambiente da adibire in modo esclusivo, le insegnanti possono prendere in considerazione l’idea di realizzare in sezione uno spazio di
educazione motoria nella zona della lettura e delle conversazioni, semplicemente spostando panche e quanto di altro ci sia per ricavare il massimo spazio possibile. Per quanto riguarda gli strumenti e materiali, indichiamo quelli che dovrebbero essere presenti nel laboratorio dell’educazione motoria per avere una buona dotazione: • Materassini e materassoni • Panche • Cerchi e coni • Clavette • Blocchi di legno • Vari tipi di palla, da ritmica, da calcio, da tennis, di spugna, da ping pong, palloni gonfiabili
• Spago, funi o funicelle • Bastoncini di legno o di plastica e nastri colorati • Sagome del corpo umano da ricostruire • Rotoli di nastro adesivo e di nastro di plastica • Tamburello
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Sono fatto cosi!
convenzionali o da recupero:
• Scatole e scatoloni di cartone • Strisce di stoffa o di carta colorata
3 anni
A questi strumenti e materiali strutturati vanno aggiunti anche materiali non
• Bottiglie di plastica colorate… La cosa più importante è che nelle attività proposte i bambini prendano possesso
gradualmente, senza forzatura alcuna, del laboratorio della corporeità esprimendo in piena libertà la motricità esplosiva che li caratterizza.
Per questo è importante che l’abbigliamento dei bambini durante lo svolgimento delle attività in questo spazio sia molto comodo e libero, senza pantofoline ma con calze antiscivolo, senza grembiule ma con una tuta leggera, o una maglietta e calzamaglia.
Jean Piaget ritiene che il punto di partenza per lo sviluppo intellettuale sia lo stretto rapporto fra individuo e ambiente. Il bambino, da un lato, vuole impadronirsi della
realtà, dall’altro sente il bisogno di adattarsi alle necessità impostegli dall’ambiente in cui vive e dai rapporti di relazione che intercorrono tra lui, le persone e le cose. Quel che egli definisce "intelligenza senso motoria" è il legame fra movimento e prime forme di conoscenza. Henry Wallon va oltre e aggiunge un elemento di grande interesse, per lui il bambino
ha bisogno di possedere una conoscenza sempre più precisa del sé non solo come struttura morfologica ma anche per le relazioni che il corpo può stabilire con gli oggetti e lo spazio vissuto: tra le attività motorie e le attività mentali si stabilisce un isomorfismo di rappresentazione. Ad esempio il camminare saltellando in modo regolare si può trasformare a livello grafico con un segno ondulatorio, così come un gesticolare lento e tranquillo può essere associato a stati d’animo sereni e di dolcezza. Questo dimostra ancora una volta che gli apprendimenti e le operazioni mentali si formano attraverso un processo di interiorizzazione delle attività svolte a livello motorio, delle azioni svolte con il corpo come movimenti, manipolazioni.
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Io sono
Giochi con il corpo Dopo essersi assicurata di avere a disposizione tutti i materiali adatti, l’insegnante inizia le attività con i bambini.
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La scuola e come un bosco… L’insegnante invita i bambini a disporsi in cerchio, e si pone al centro. Avvia poi una conversazione prendendo spunto dalla frase iniziale: La scuola è come un bosco dove ci sono tanti, tanti alberi, ognuno con le proprie caratteristiche… L’insegnante procede spiegando che come gli alberi del bosco, anche i bambini sono diversi uno dall’altro, ognuno ha caratteristiche proprie che lo contraddistinguono e lo rendono unico e speciale. Si propone ai bambini di sedersi e di muovere le braccia alzate imitando le fronde degli alberi mosse dal vento… A questo punto si fa notare che il corpo di ciascuno ha differenze visibili date soprattutto dalla statura, dalla corporatura, dalle caratteristiche individuali: colore dei capelli, degli occhi, colore della pelle. Si passa poi a fare osservare che comunque, strutturalmente, il corpo di ogni essere umano ha le stesse caratteristiche, si compone delle stesse caratteristiche: capelli, occhi, naso, bocca, braccia, mani, gambe, piedi… indipendentemente dal diverso aspetto fisico esteriore.
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Sulle note dell’autunno di Vivaldi i bambini si muovono liberamente per il laboratorio. In silenzio volteggiano con leggerezza come trasportati dal vento. Cadono, si rialzano, si muovono fino alla fine della musica.
MateriaLe
3 anni
Come foglie Base musicale dell’autunno di Vivaldi, o altra musica simile
Con questa attività, stimolati dalla musica classica, i bambini avranno modo di esprimere liberamente le possibilità di movimento del proprio corpo, come svolgere allungamenti, rotazioni, piegamenti e flessioni per giungere ad una migliore conoscenza di se stessi.
Per trasformare questa attività in gioco motorio che approfondisca la conoscenza tra i bambini, l’insegnante chiede ad un bambino di impersonare il vento. Questi, prima di soffiare dice: Il vento fa danzare… (Marco) Il bambino chiamato inizia a muoversi e volteggiare prima di cadere a terra. Sarà lui poi ad impersonare il vento e chiamare un altro compagno.
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