scuola
I percorsi mediante i quali la Guida è strutturata sono sette e ciascuno di essi è introdotto da una storia inedita che lo riguarda.
L’angolo dell’
AMICIZIA
Un amico speciale di nome Gimpy
L’angolo dell’
ARTISTA
Senza puntini
L’angolo dell’
ESPLORATORE
Voglio un pupazzo di neve
L’angolo degli
Due Audio CD di inedite canzoncine accompagnano le tematiche trattate.
SPECCHI
Scira e le scarpe magiche
L’angolo delle
EDUCAZIONI
Uno squalo dal dentista
L’angolo delle
FESTE
Il regalo del maialino Oscar
L’angolo della Il nuovo re
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poster giganti
LETTURA P 110.00
arcobaleno
Il DVD allegato alla guida propone un simpatico Teatro dei Burattini con le storie presenti in ciascuna sezione.
scuola
arcobaleno è La Guida didattica strutturata in percorsi finalizzati alla proposta di attività immediatamente comprensibili e fruibili nel contesto della Scuola dell’Infanzia. Molte proposte provengono dalle migliori esperienze scolastiche in Italia.
Coordinamento di Angela Latini e Valentina Veronesi
u o c l a S arcoba
ini e Valentina Veronesi ngela Lat A i d ento m a n rdi o o C
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t a t i d c i a d a d i Gu la Scuola dell’In f an er
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Novità FORMATO RUBRICATO
per una facile consultazione
DVD TEATRO DEI BURATTINI
con i personaggi dei racconti approfondimento collegati rogetti di P ° operativi corredati di 2 C ai quaderni D A ud io chede operative fotocopiabili S ° chede per la programmazione °S merose risorse per l’inseg nante ° Nu
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arcobaleno Coordinamento di Angela Latini e Valentina Veronesi Si ringraziano tutti i bambini e le insegnanti che hanno collaborato alla realizzazione della Guida fornendo materiale, in particolar modo le seguenti Scuole dell’Infanzia: San Vito, Mariele Ventre, Castelnuovo, Via Camerano di Recanati Scuola comunale di Montefiore Via Dante Alighieri di Appignano Cesolo di San Severino Marche Padre Gino Bellezze di Montecassiano Enrico Fermi di Sambucheto
Progetto Grafico: Alessia Zucchi Illustrazioni e colorazione: Giovanni Abeille e Alessia Zucchi Impaginazione: Luana Parrella Coordinamento redazionale: Maria Letizia Maggini Responsabile di produzione: Francesco Capitano Foto: Shutterstock, archivio ELI
© 2012 La Spiga s.r.l. Via Soperga 2 20127 Milano, Italia Tel. +39 02 2157240 Fax. +39 02 2157833 info@laspigaedizioni.it Tutti i diritti riservati.
© 2012 ELI S.r.l. Casella Postale 6 62019 Recanati, Italia Tel. +39 071 750701 Fax. +39 071 977851 www.elionline.com Tutti i diritti riservati.
È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa editrice ELI. Stampato presso – Grafiche Flaminia, Foligno • 12.83.133.0 - ISBN 978-88-536-1419-3
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e n o i z u d o r t In
Le Indicazioni per il Curricolo definiscono la Scuola dell’Infanzia come “…un contesto di relazione, di cura e apprendimento, nel quale possono essere filtrate, analizzate ed elaborate le sollecitazioni che i bambini sperimentano nelle loro esperienze”. Si forniscono inoltre criteri e suggerimenti operativi per personalizzare gli apprendimenti, offrendo a ciascun bambino stimoli di crescita dalle forti connotazioni pedagogiche e culturali, superando così un’impostazione rigida dei campi di esperienza che preveda percorsi separati per ognuno di essi. Da quanto detto ne consegue che compito delle insegnanti è progettare un lavoro organico personalizzato che tenga conto delle peculiarità del contesto in cui la scuola opera. Questa Guida didattica costituisce un supporto a questo nuovo modo di interpretare la professione dell’insegnante nella Scuola dell’Infanzia, uno strumento che offre nuovi spunti e idee attraverso percorsi differenziati, inseriti nel macroprogetto annuale: la scuola come angoli colorati di gioco e apprendimento, supportato dai laboratori che puntano sulla didattica del fare. Gli angoli diventano dunque luoghi privilegiati dove il bambino attua esperienze concrete, che per la sfera emotiva sono coinvolgenti e dense di significati, mentre per la sfera cognitiva intrecciano diverse abilità e competenze. Le attività dunque non sono più costruite solo su obiettivi programmatici, ma sulle esperienze che ogni bambino vive e che lo vedono protagonista dei propri apprendimenti.
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Presentazione La Guida didattica Scuola Arcobaleno è strutturata in angoli con percorsi e rubriche finalizzati alla proposta di attività immediatamente compresibili e fruibili nel contesto della Scuola dell’Infanzia. Molte proposte provengono dalle migliori esperienze scolastiche in Italia.
racconti di apertura Gli angoli mediante i quali la Guida è strutturata sono sette e ciascuno di essi è introdotto da una storia inedita che lo riguarda: L’ANGOLO DELL’AMICIZIA
L’ANGOLO DELLE EDUCAZIONI
un amico speciale di nome gimpy
UNO SQUALO DAL DENTISTA
L’ANGOLO DELL’ARTISTA
L’ANGOLO DELLE FESTE
senza puntini
IL REGALO DEL MAIALINO OSCAR
L’ANGOLO DELL’ESPLORATORE
L’ANGOLO DELLA LETTURA
voglio un pupazzo di neve!
IL NUOVO RE
L’ANGOLO DEGLI SPECCHI SCIRA E LE SCARPE MAGICHE
Ciascuno dei racconti è proposto nel DVD del Teatro dei Burattini allegato in omaggio.
attività laboratoriali I percorsi presentati nella Guida sono fortemente connotati dall’aspetto laboratoriale. Numerose foto sul campo corredano le attività, provenienti dalle migliori esperienze didattiche delle scuole italiane. Dato che l’apprendimento avviene soprattutto se direttamente sperimentato dai bambini, la Guida prevede gite e uscite scolastiche finalizzate al consolidamento degli elementi affrontati nei percorsi proposti.
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G randangolo Per la formazione e l’approfondimento dell’insegnante, appositi riquadri danno utili informazioni di tipo didattico o psicologico.
filastrocche e poesie Per meglio fissare nella memoria i contenuti dei percorsi proposti e soprattutto per divertire gli alunni, numerose filastrocche e poesie accompagnano i temi trattati. Nella scelta dei testi si è dato spazio sia ai componimenti celebri, parte del patrimonio letterario italiano, che agli inediti.
la parola ai bambini Osservare la realtà dal punto di vista dei bambini è un atteggiamento importantissimo per gli insegnanti, soprattutto riguardo questa tenera età. Per questo motivo vengono spesso riportate le parole degli alunni, allo scopo di far entrare il docente nel loro mondo in senso cognitivo ed esperienziale.
recite teatrali La Guida didattica propone alcune recite originali e semplici drammatizzazioni teatrali che consentono una riespressione a tutto campo dei contenuti affrontati mediante la parola, il canto, il corpo, il travestimento.
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Schede fotocopiabili Nei percorsi della Guida I temi trattati nei percorsi della Guida prevedono schede fotocopiabili che consentono al docente di: • Costruire elementi richiesti • Far riesprimere gli alunni sulle tematiche • Attuare verifiche sugli apprendimenti • Permettere la costruzione di una didattica personalizzata
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Percorsi legati ai quaderni operativi Accompagnano l’uscita della presente Guida didattica due collane di quaderni operativi. Anche per queste vengono qui proposte attività attinenti il loro specifico percorso.
Nell’orto con il simpatico Brucobaleno Il simpatico Brucobaleno, protagonista dei quaderni operativi a marchio ELI accompagna in questa Guida i bambini tra le meraviglie dell’orto. Il contatto con la natura, la scansione delle stagioni, le osservazioni, le registrazioni dei processi messi in atto con ortaggi e frutta sono i principali contenuti di questo specifico percorso didattico.
Benvenuti nel Paese dei Balocchi Il fantastico Paese dei Balocchi è il contesto in cui sono collocati i quaderni operativi a marchio La Spiga Junior. A loro riguardo in questa Guida si propone un approccio al mondo dei giocattoli, favorendo nei bambini la capacità di ascolto e di produzione linguistica, nonché lo sviluppo delle doti di fantasia e creatività.
Audio CD Ciascuno dei due percorsi è accompagnato da un Audio CD con inedite canzoncine sugli argomenti trattati.
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arcobaleno L’ANGOLO DELL’AMICIZIA .......... 10 Accoglienza ....................................... 18 Cittadinanza ...................................... 64
L’ANGOLO DELL’ARTISTA ........... 96 Colori ................................................ 104 Arte .................................................. 130
L’ANGOLO DELL’ESPLORATORE .. 198 Autunno ............................................. Inverno ............................................. Primavera .......................................... Estate ................................................
206 296 354 418
L’ANGOLO DEGLI SPECCHI ......... 470 Corporeità ......................................... 478 Emozioni ............................................ 512
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L’ANGOLO DELLE EDUCAZIONI .... 536 Alimentazione .................................... Igiene ............................................... Ecologia ............................................. Educazione stradale ...........................
544 614 646 690
L’ANGOLO DELLE FESTE .............. 742 Festa dei nonni .................................. Halloween .......................................... Natale ............................................... Carnevale .......................................... Pasqua ............................................... Festa della famiglia ............................
750 764 784 810 830 850
L’ANGOLO DELLA LETTURA ......... 868 Amico libro ........................................ 876 TO T E G PRO INUITÀ T 912 CON
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NEL PAESE DEI BALOCCHI
NELL’ORTO CON BRUCOBALENO
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ENDIMENTO R P P A I D I o) IV T OBIET to: Il sé e l’altr ia g ile iv pr a z en mpo di esperi (ca
co dai genitori Superare il distac i scolastici Esplorare gli spaz ci iali lu dico -didatti Esplorare i mater ti di accoglienza en m ia gg te at re Attua o rtenenza al grupp pa ap di o ns se il stima Sviluppare e, rafforzan do la al on rs pe ia m no to Pro muo vere l’au cità nelle proprie capa
COMPETENZE 3 anni te dai genitori en m na re se ra pa e collaboratrici Si se ti an gn se in lle de dei co mpagni Conosce il no me tività proposte Partecipa alle at 4 anni nuovi co mpagni i de e m no il uola ce Conos operano nella sc e ch e on rs pe le sce astici Conosce e ricono ato gli spazi scol ri op pr ap o od m in Usa e riconosce ia i regole di cortes Sa usare semplic anti 5 anni i e con le insegn gn pa m co i n co Interag isce ragg io i incarichi di tuto ol cc pi e m su as e Collabora o di appartenenza Riconosce il grupp
Connessioni con gli ODA dei campi di esperienza Il corpo e il movimento Muoversi nello spazio con sicurezza Linguaggi, creatività, espressione Sperimentare nuove tecniche di coloritura Rappresentare l’esperienza utilizzando vari codici espressivi I discorsi e le parole Usare il linguaggio verbale per interagire e comunicare Memorizzare filastrocche Ampliare il lessico La conoscenza del mondo Riconoscere la scuola e i suoi spazi
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L’ANGOLO DELL’AMICIZIA
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L’angolo dell’amicizia
Primi giorni a scuola L’accoglienza è un momento importante e delicato per l’inserimento e il re-inserimento dei bambini, è una fase in cui i tempi, gli spazi e le attività sono finalizzate a sostenere ed accompagnare il bambino a sviluppare un sentimento di fiducia e apertura verso un contesto sociale allargato. L’ambiente scolastico assume una valenza importante in quanto fattore indiretto e variabile del rapporto educativo. L’ambiente e lo spazio vengono intesi come veicolo di trasmissione di messaggi, valori e modelli e come momento di esperienza e interazione. Il progetto accoglienza permette l'inserimento nella Scuola dell’Infanzia dei bambini nuovi e un riadattamento all’ambiente scolastico dei bambini già frequentanti. Permette inoltre di attuare osservazioni sulle capacità di ognuno e avviare una prima stesura della programmazione annuale.
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L’angolo dell’amicizia Per quanto riguarda i tempi d’inserimento sarà premura delle insegnanti di sezione consigliare i tempi di permanenza dei bambini a scuola, monitorando costantemente con attenzione il loro stato d’animo in modo da favorire un clima di serena frequentazione. Un po’ di ansia nei piccoli è naturale: in genere è la prima volta che il bambino si allontana per la maggior parte della giornata dalla famiglia. La sua paura più grande è di essere abbandonato. Solo dopo qualche giorno, nel ripetersi della routine, inizia a fidarsi del nuovo ambiente. Ogni bambino, prima o poi, mette in atto, in modo diverso, delle crisi di rifiuto rispetto alla scuola: c’è chi piange, chi fa i capricci e chi manifesta comportamenti di tipi regressivo.
G randangolo ori: il bambino e h c n a , li il u q n Consigli ai genit ra i genitori sono t o d n a u q e h c te Ricorda vo ambiente. di affrontare li g ir t n se n o c e si rilassa nel nuo o mpi del bambin te i re a tt e p is r Occor re volta. tera g iornata. in l’ r e p la o u sc un problema alla a bino a rimanere m a b il ile mo mento di b re a a it v rz e fo in l’ re • Non ta n . ascosto, ma affro n i d e n nerà a pren derli se r r a to d n si a o c o p o • Non p o pro pri figli che d i a o d n a olastico (zainetto, rd sc o o ic d r i re r o c cris il o sieme al bambin in re ra a p re p sa • A ca grembiulino…) o senza motivo. in b m a b il sa a c re a • Evitare di tene portante! La costanza è im
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L’angolo dell’amicizia
un amico speciale di nome gimpy Paolino ha un amico speciale: si chiama Gimpy ed è un draghetto giallo a pallini rossi. Gimpy è magico: anche se è alto sei metri, nessuno lo può vedere, solo Paolino. Gimpy e Paolino si sono incontrati per la prima volta una sera d’estate durante un temporale. Paolino aveva una gran paura dei tuoni e improvvisamente ecco che Gimpy era uscito dall’armadio, si era avvicinato per fargli coraggio e da allora non l’aveva più lasciato solo. Paolino con lui ora si sente sicuro, non ha paura di niente perché sa che il suo amico gigante è sempre pronto a proteggerlo.
racconto
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L’angolo dell’amicizia
Domani per Paolino sarà il primo giorno di scuola. Anche se è un po’ preoccupato, non piangerà quando dovrà salutare la mamma, perché Gimpy sarà vicino a lui. Il mattino seguente infatti, Paolino entra nella nuova scuola tutto contento e lascia la mamma con un sorriso, mentre la maestra con voce gentile saluta tutti i bambini e li accoglie nel giardino. Paolino e Gimpy iniziano subito a rincorrersi e giocare a nascondino. Paolino a nascondino vince sempre perché il daghetto è troppo grande e non riesce mai a nascondersi da nessuna parte.
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L’angolo dell’amicizia Ad un tratto Paolino sente dietro di sé una vocina: «Ciao! Mi chiamo Gaia, io e la mia amica Priscilla possiamo giocare con te?» «E Priscilla chi sarebbe? Io vedo solo te.» chiede stupito Paolino. Gaia spiega che Priscilla è una draghetta tutta rosa, è la sua migliore amica e non si separano mai. «Proprio come me e Gimpy!» pensa Paolino. I due bambini cominciano a rincorrersi e presto anche gli altri compagni di classe si uniscono a loro. «Ora ti acchiappo! Preso!» Che risate, questa scuola è proprio divertente!
racconto
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L’angolo dell’amicizia Dopo i giochi in giardino i bambini rientrano in classe e la maestra propone di realizzare un bel cartellone da appendere alla parete. Paolino e Gaia ogni tanto danno una sbirciatina fuori dalla finestra: i loro amici Gimpy e Priscilla li osservano sorridendo. La maestra appende il cartellone: è bellissimo! I bambini soddisfatti e contenti festeggiano con un girotondo. DRINNNNNN! Ecco il suono della campanella: il primo giorno di scuola è finito. «E Gimpy dov’è?» esclama preoccupato Paolino che non lo vede da nessuna parte. Poi pensa: «Forse ha finalmente trovato un posto dove nascondersi per bene!» Vicino a lui Gaia si guarda attorno: anche Priscilla è sparita! Forse i due draghetti stanno giocando insieme da qualche parte o forse se ne sono andati perché Paolino e Gaia non hanno più bisogno di loro. Ora sono grandi, vanno a scuola e hanno incontrato tanti nuovi amici. «Ciao Paolino, ci vediamo domani!» dice Gaia e… SMACK! Stampa un grosso bacione sul viso di Paolino che diventa tutto rosso, proprio come i pallini del suo amico Gimpy.
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Accoglienza
Attività di benvenuto Per creare un’atmosfera gioiosa, l’insegnante recita una filastrocca di benvenuto soffiando contemporaneamente bolle colorate che i bambini dovranno cercare di toccare.
Le bolle
Benvenuti a tutti i bambini, a quelli più grandi e ai piccolini. In questo primo giorno di scuola, facciamo festa con una cosa che vola. Ci presentiamo, ci conosciamo, e un sorriso ci scambiamo. Poi tutti insieme, per giocare le bolle leggere ci mettiamo a soffiare.
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Accoglienza
Ogni bolla un nome Ripetere la filastrocca di benvenuto tutti insieme per memorizzarla. Consegnare poi ad ogni bambino una bottiglietta di bolle di sapone con il suo nome scritto su un’etichetta. Procurarsi poi un microfono collegato ad una cassa di amplificazione. A turno i bambini soffiano per fare le bolle e pronunciano il proprio nome al microfono in modo che tutti i compagni lo ascoltino, e magari rispondano salutandolo.
Io mi chiamo Michele.
Ciao, Michele. 19
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Accoglienza
La ricetta delle bolle di sapone Mescolare gli ingredienti elencati poi conservare il liquido saponato per alcune ore in frigorifero. Una volta pronto soffiare con le cannucce e giocare con le bolle.
Materiale occorrente
distillata
• 100 cc di acqua sapone liqui do • Alcune gocce di glicerina • Alcune gocce di
Per creare delle bolle colorate si possono aggiungere due gocce di colorante alimentare, oppure semplice tempera diluita con acqua.
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Accoglienza Far notare ai bambini che, soffiando con la cannuccia dentro il bicchiere, si ottiene una schiuma di bolle. Più si soffia, più grande e vaporosa è la schiuma!
Se il tempo lo permette si può andare a giocare in giardino o all’aperto, rincorrendo le bolle di sapone!
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Accoglienza
Bolle d’acqua sul foglio Mettere dei fogli bianchi sopra un piano e con il contagocce versare sopra alcune gocce d’acqua.
Materiale occorrente • Fogli di carta • Acqua • Contagocce
Soffiare sulle gocce e notare come queste, sotto la spinta dell’aria, tendono a muoversi. Se poi si soffia ancora più forte l’acqua esce dai fogli di carta e questi in tempo breve torneranno asciutti.
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Accoglienza
Il disegno della bolla Con un pennarello celeste disegnare su ogni foglio bianco tanti cerchi quanti sono i bambini che partecipano all’attività. I cerchi devono essere di almeno 12 cm di diametro, avere la circonferenza tratteggiata e occhi e bocca disegnati all’interno. La bolla gigante è pronta per essere colorata di celeste utilizzando la tecnica dell’acquerello. Le bolle possono poi essere appese con dei fili da pesca alle finestre della sezione o al soffitto.
Materiale occorrente
anchi
• Fogli di carta bi i e blu • Pennarelli celest e • Acquerello celest
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Accoglienza
Ci presentiamo in rima L’insegnante presenta le filastrocche ai bambini, poi sostituisce i nomi delle rime con nomi reali dei bambini della sezione. Le filastrocche diventano così un mezzo giocoso per approfondire la conoscenza.
Il treno
Fischia il treno il treno fischia c’è Luciano macchinista c’è Valerio capostazione e Camilla nel vagone. Fischia il treno il treno fischia c’è Marco al balcone che canta una canzone e Rebecca al finestrino che si aggiusta il cappellino. A Laura invece batte il cuore perché passa il controllore.
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Accoglienza
Io sono… tu sei
Io sono Andrea Tu chi sei? Dimmi il tuo nome con la mano sul cuore. Io sono Francesca eccomi qua ti dico il mio nome con la mano sul cuore.
A scuola con…
A scuola stamattina Marco è arrivato con l’auto della mammina. Luca e Luigi sono venuti in bici Gino è arrivato con il pulmino Maria invece con il nonnino. Io son venuto a piedi perché la mia scuola assai vicina è!
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Accoglienza
Il gioco della palla I bambini si siedono in cerchio e si passano una palla colorata. Il bambino che riceve la palla pronuncia il proprio nome ad alta voce e poi la passa al compagno vicino che a sua volta ripeterà il proprio nome. Il gioco continua sino a compiere l’intero giro dei partecipanti. Variante: per verificare se tutti i bambini conoscono il nome dei compagni, appena il bambino riceve la palla saranno i compagni a dire il suo nome.
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i bambini Ăˆ importante che dei co mpagni, i m o n i o in z iz r o mem e tra amici, ir t n se rĂ fa li o quest coeso do ve o p p u r g n u i d e part stalg ia di casa. o n o n n ra e v ro p non
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Accoglienza
Il nome in musica L’insegnante pronuncia il nome di un bambino alla volta ritmandolo con una musica, dividendolo in sillabe e indicando con le dita il numero delle battute necessarie per spezzare quel nome. Se il bambino si chiama Alessandro dirà : A - LES - SAN - DRO, battendo le mani quattro volte e indicando il numero alzando la mano con quattro dita.
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Accoglienza
La settimana nella nostra scuola Per aiutare i bambini a familiarizzare con le attività di routine settimanali l’insegnante propone una filastrocca da recitare, mostrando di volta in volta dei cartoncini del colore che contraddistingue quel giorno. L’insegnante utilizzerà poi questa filastrocca per le attività di calendario suggerite alle pagine 30 e 32.
Filastrocca dei giorni colorati
Il lunedì si tinge di giallo, il martedì di un rosa assai bello. È verde smeraldo il mercoledì, si trasforma in arancione il giovedì. Quando mi sveglio il venerdì, mi saluta il viola con una ola. Sabato che invece mi piace di più, è colorato di un bellissimo blu. La domenica ha un rosso speciale, per godermi la festa a casa, in pace.
domenica
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Accoglienza
La parola ai bambini Mi piace tantissimo il venerdì perchè inizia il fine settimana.
A me piace il lunedì perché posso tornare a scuola dai miei amici a dalle maestre!
Evviva il sabato! Io adoro il mercoledì perché a scuola facciamo ginnastica. A me piace la domenica perché posso andare al parco giochi con mamma e papà.
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Accoglienza Materiale te Dividere il foglio di cartoncino tracciando sei linee occorren nte bianco
Ogni giorno un colore
sa orizzontali (la base deve essere uno dei due lati più lunghi • Cartoncino pe 100 x 70 cm del foglio) così da ottenere sette spazi e tracciare una linea ti • Cartoncini colora verticale in modo da creare una fascia alta 10 cm. elli
In questi spazi scrivere in ognuno una strofa della filastrocca.
• Pennar • Velcro
Il lunedì si tinge di giallo Il martedì di un rosa assai bello È verde smeraldo il mercoledì Si trasforma in arancione il giovedì Quando mi sveglio il venerdì, mi saluta il viola con una ola Sabato che invece mi piace di più, è colorato di un bellissimo blu La domenica ha un rosso speciale, per godermi la festa a casa, in pace 30
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Accoglienza Ogni giorno, a turno, uno dei bambini incolla un quadratino del colore corrispondente al giorno (giallo il lunedì, rosa il martedì...). Successivamente si possono attaccare dei quadratini relativi al tempo atmosferico relativo a quel giorno, oppure dei quadratini corrispondenti ad un evento particolare: • Una torta se è il compleanno di un bambino • Un libro se è il giorno della lettura • Una maschera se è giorno di teatro • Una casetta se i bambini sono a casa
G randangolo
il calen dario te n se re p re p m Avere se e interag ire o ic g lo o n ro c o p del tem ini a d assu mere b m a b i ta iu a o con ess po che passa m te l e d a z z le o v consape fanno a scuola. si e h c à it iv tt a e delle un luogo che La scuola diventa ttivamente. a e c is u r st o c o in il bamb
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Accoglienza
Il calendario della sezione Unire i due cartoncini pesanti lungo due dei loro lati più corti con del nastro adesivo. Realizzare sulla superficie ottenuta una traccia formata da 31 caselle orizzontali e 5 verticali, un totale di 155 quadrati con il lato di 5 cm. Nella prima fascia in alto, quella dei giorni del mese, scrivere in ogni casella i numeri dall’1 al 31. Le altre fasce nell’ordine sono riservate: • Ai colori del giorno • Al meteo • Agli avvenimenti Quella più in basso rimane vuota.
rrente Materiale occo alle pagine 34 - 39 he de
sc • Fotocopie delle x 70 cm santi bianchi 100 pe ni ci on rt ca • Due • Pennarelli i • Cartoncini bianch rde, ti giallo, rosa, ve ra lo co ni ci on rt • Ca o blu, ross arancione, viola, trasparente • Carta plastificata • Velcro • Nastro adesivo • Forbici
I cartoncini dei giorni Con i cartoncini dai colori indicati realizzare tanti quadratini che abbiano il lato di 4 cm. Plastificare con la carta trasparente e fissare sul retro un pezzetto di velcro.
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Accoglienza I cartoncini del meteo Con il cartoncino bianco realizzare tanti quadratini con il lato di 4 cm dove disegnare le immagini del meteo: il sole, le nubi, il temporale, il fiocco di neve, la variabilitĂ , la nebbia, la casa (per la domenica) cosĂŹ come indicato dalle sagome dei modelli fotocopiabili alle pagine 34 e 35.
I cartoncini degli avvenimenti Per realizzarli procedere come indicato per i cartoncini del meteo, ma questa volta disegnare i simboli di Natale, Carnevale, Pasqua, compleanni, bandiera italiana, uscite sul territorio, cosĂŹ come indicato dalle sagome dei modelli fotocopiabili alle pagine 36 - 39.
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Accoglienza
Il fiore della settimana Sui cartoncini colorati di giallo, rosa, verde, arancione, viola, azzurro e rosso fotocopiare sette petali, uno di ogni colore che abbiano la base pari a 10 cm e l’altezza di 20 cm così come riportato nel modello a pagina 42.
rrente Materiale occo a pagina 42 sche da
• Fotocopie della e 100 x 70 cm • Cartoncino verd lore giallo, rosa, • Cartoncini di co azzurro, viola, verde, arancione, ro rosso, bianco, ne trasparente • Carta plastificata • Fermacampione • Velcro • Colla • Forbici
Ritagliarne i contorni e plastificare i petali con la carta trasparente. Sul cartoncino bianco disegnare un cerchio con diametro 12 cm e sul cartoncino nero una freccia lunga 7 cm. Ritagliare anche i contorni di questi due elementi e procedere con la plastificazione. Assemblare il fiore sul cartoncino verde fissando dapprima con la colla il cerchio bianco che è la parte centrale del fiore, poi posizionando intorno i petali: quello giallo in alto al centro, procedere poi con il rosa, il verde... fino al rosso che completa la corolla. Sul cerchio bianco fissare la freccia nera con un fermacampione.
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laboratorio
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Accoglienza Dividere poi i bambini in cinque gruppi come i cinque giorni della settimana dal lunedì al venerdì, e caratterizzare ogni gruppo distinguendolo con i colori del giorno: giallo, rosa, verde, arancione e viola. Realizzare con i cartoncini di questi colori tanti cartellini di 3 x 5 cm quanti sono i bambini e scrivere su di essi il loro nome: scrivere i nomi dei bambini appartenenti al gruppo giallo sul cartoncino del colore corrispondente e così per gli altri gruppi. Dietro ad ogni cartellino fissare un piccolo pezzo di velcro così da poter essere attaccato facilmente al petalo di riferimento.
Ad ogni gruppo vengono affidate diverse mansioni: • Capofila • Supervisore dell’ordine • Aggiornamento del calendario Tutte queste attività rafforzano nel bambino il senso di appartenenza alla propria scuola, e lo rendono protagonista della vita scolastica.
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Accoglienza
Il manifesto del contratto educativo
Materiale occorrente
Sul cartoncino bianco posizionato in modo che la base co pesante sia il lato più corto, scrivere in alto con il pennarello • Cartoncino bian 100 x 70 cm rosso CONTRATTO EDUCATIVO. rosa cini bianco, nero, Realizzare poi una tabella tracciando la prima linea • Carton li nnarel orizzontale al di sotto della scritta in rosso e un’altra a • Pe a plastificata trasparente • Cart 7 cm di distanza da quella precedente. • Velcro Infine tracciare un numero di righe orizzontali pari al • Forbici numero di bambini che frequentano la scuola. Verticalmente invece tracciare cinque righe, la prima a 30 cm di distanza dal margine sinistro del cartoncino e le altre quattro a distanza di 8 cm l’una dall’altra. Si ottiene così una tabella a doppia entrata: negli spazi alla sinistra inserire, uno sotto l’altro, i cartellini di cartoncino bianco plastificati e muniti di velcro sul retro con i nomi dei bambini. Sulla prima fascia di rettangoli in alto (cinque) realizzare con i pennarelli giallo, rosa, verde, arancione e viola delle macchie di colore. Nelle caselle sottostanti fissare un pezzetto di velcro.
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Accoglienza Sul cartoncino di colore rosa realizzare tanti cerchietti di 2 cm di diametro; disegnare su un lato una faccina sorridente e sull’altro una faccina triste. Ritagliare le faccine, plastificarle con la carta trasparente e incollare un pezzetto di velcro sul retro.
Il manifesto è pronto, ma che cosa si deve rispettare? Le regole del SÌ e le regole del NO Sul cartoncino verde scrivere le frasi che caratterizzano le regole del SÌ, quelle che vanno applicate: • Stare seduti composti • Parlare alzando la mano • Ascoltare
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Accoglienza Sul cartoncino rosso scrivere le frasi che caratterizzano le regole del NO, quelle dei comportamenti che vanno evitati: • Non sdraiarsi • Non giocare con i giochi • Non urlare o parlare tutti insieme I bambini al mattino, dopo la colazione e prima della divisione in gruppi, partecipano alle attività nell’angolo della conversazione e devono osservare un comportamento corretto come viene indicato nei due cartelloni delle regole. Le insegnanti osservano i bambini e confrontandosi con loro registrano i comportamenti distinguendoli con l’applicazione della faccine sorridenti o tristi collegate alle regole. Il venerdì, quando la tabella riporta la registrazione completa della settimana, si conta il numero complessivo di ogni tipo di faccina: se quelle tristi hanno superato le dieci unità, il premio non sarà corrisposto a nessuno; se invece le faccine tristi sono inferiori al numero dieci, viene assegnato un premio alla classe. Il premio naturalmente viene scelto tutti insieme il lunedì, e riguarda un’attività da fare in classe che i bambini amano particolarmente, come ballare o cantare, manipolare la pasta di sale, giocare all’aperto, vedere un video, mangiare cioccolatini.
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Accoglienza
Gruppi di appartenenza
Materiale occorrente
L’insegnante può decidere di distinguere i gruppi di lle sche de appartenenza con nomi che richiamano gli animali: ci sarà • Fotocopie de - 50 alle pagine 48 ad esempio il gruppo dei pulcini, quello degli orsetti e quello • Colori dei coniglietti. lina • Fogli di carta ve L’insegnante fotocopia i modelli alle pagine 48 - 50 e ne • Forbici consegna una copia ad ogni bambino del gruppo. Si procede poi con la coloritura del simbolo con la tecnica della tempera.
I bambini realizzano poi foglie di carta velina e le incollano alla base del disegno.
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Accoglienza
Questo è il mio Consegnare ad ogni bambino la fotocopia della scheda a pagina 51 in cui sono stampati i tre simboli. I bambini devono cerchiare il proprio simbolo e colorarlo con la tecnica che preferiscono.
corrente Materiale oche da a pagina 51 sc • Fotocopie della • Colori
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Accoglienza
Le orme Seguendo i modelli alle pagine 53 - 55, riportare sul foglio di cartoncino pesante le sagome dell’orma dell’orsetto, del coniglio e del pulcino. Ritaglaire i contorni interni di ogni orma in modo da ottenere una maschera per lo stencil. Distribuire ad ogni bambino un foglio di carta bianca sul quale appoggiare la mascherina con l’orma dell’animale del gruppo di appartenenza. I bambini colorano l’orma con la tecnica della spugnatura.
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Materiale occorrente
sche de • Fotocopie delle 55 alle pagine 53 nte • Cartoncino pesa • Forbici • Fogli bianchi • Tempera • Spugna
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Attività
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Accoglienza COGNOME
Attività
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Accoglienza
Filastrocche dell’amicizia L’insegnante invita i bambini a memorizzare le seguenti filastrocche in base al gruppo di appartenenza.
I pulcini
illus
tra u
Viva il gruppo dei pulcini siamo gialli e assai carini in allegria noi balliamo e cosĂŹ ci conosciamo.
lcino
s
rt ua
pn
iclu
on
n pu
ulli
I coniglietti
Siamo gli allegri coniglietti a nessun facciam dispetti siamo timidi e carini proprio con tutti i bambini.
Gli orsetti
Noi siamo gli orsetti golosi e curiosetti ci piace cantare e insieme giocare.
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
e
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Accoglienza
La parola ai bambini Noi siamo del gruppo dei pulcini perché ci piace il colore giallo.
Noi siamo del gruppo dei coniglietti perché è un animale dolcissimo.
Noi siamo del gruppo degli orsetti perché siamo golosoni! 57
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Accoglienza
Negli insiemi
Materiale occorrente
Sistemare i cerchi sul pavimento. Fuori dai cerchi i bambini rso colore di ogni gruppo posizionano il simbolo di appartenenza. • Tre cerchi di dive e misura Vicino al cerchio piÚ piccolo di colore blu metteranno il simbolo imali di ogni • Simboli degli an del pulcino. enenza gruppo di appart Vicino al cerchio medio di colore giallo metteranno il simbolo del coniglietto. Vicino al cerchio grande di colore rosso metteranno il simbolo dell’orsetto.
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Accoglienza A questo punto ogni gruppo entra nel proprio cerchio di appartenenza con in mano il simbolo corrispondente. I bambini del gruppo lasciano poi i propri simboli nel cerchio e contano quanti sono.
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Accoglienza
Il gioco delle onde del mare Se il tempo lo permette, i primi giorni dell’accoglienza è bene portare i bambini all’aperto, affinché si esprimano più liberamente e non sentano troppo il peso di rimanere tante ore seduti e chiusi in sezione. Per rafforzare l’idea del gruppo di appartenenza le insegnanti propongono il gioco delle onde del mare. Tengono un telo azzurro che muovono come se fossero onde e chiamano: Tutti i (pulcini) sotto il mare! I bambini che fanno parte del gruppo dei (pulcini) vanno sotto il telo. Quando diranno: Tutti i bambini sotto il mare. I bambini vanno sotto il telo indipendentemente dal gruppo di appartenenza.
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Accoglienza
La parola ai bambini
Io sono del gruppo dei pulcini e corro sotto il mare perchĂŠ le maestre mi hanno chiamata.
Che bello stare tutti insieme sotto le onde del mare! 61
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Accoglienza
Percorsi e giochi all’aperto Corsa sui trampoli Per svolgere questa attività basta procurarsi dei trampoli per bambini e lasciare che le varie squadre gareggino fra loro.
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G randangolo g iocare I bambini amano n si sentono o n e v o d o rt e p ’a all do ve possono e i z a sp a d i t a it lim libertà. muo versi con più scuola dispone la se , é h rc e p o c Ec un g iardino i d o e il rt o c n u di per mette, lo o p m te il se e are percorsi z iz n a rg o e n e b è spazi aperti. in i r to o m i h c io g e oltre Questo facilita in tra i piccoli. e n io z a z z li ia c so la
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Accoglienza Salto ad ostacoli Per svolgere questa attivitĂ bisogna costruire un percorso ad ostacoli utilizzando delle attrezzature apposite oppure usando ogni tipo di oggetto.
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Cittadinanza
Il quaderno del cittadino Il bambino, nella Scuola dell’Infanzia, sviluppa la propria identità personale e il senso di appartenenza alla propria comunità; allo stesso tempo ha la possibilità di riflettere e confrontarsi con i coetanei, imparando e assumendo come valore la reciprocità e il rispetto. Essere cittadini, in questa prospettiva di apertura all’altro, implica l’acquisizione della consapevolezza che ciascuno è portatore di diritti inalienabili ma anche di doveri nei confronti di se stesso, degli altri e dell’ambiente. I diritti e i doveri devono parlare ai bambini attraverso esperienze vissute, offrendo loro la possibilità di sperimentare direttamente forme concrete di cooperazione in un clima scolastico dove la condivisione è incoraggiata attraverso la libertà di espressione e dove è favorita la partecipazione. Il bambino va educato fin da piccolo al riconoscimento e alla difesa dei propri diritti poiché egli è futuro cittadino, ma titolare sin da subito di diritti innegabili. Partendo dal suo vissuto, cioè la famiglia, la scuola, il Comune, la città, si introduce il concetto di gruppo come comunità di vita regolata da leggi e principi comuni. L’attività didattica si snoda attraverso conversazioni libere e guidate che portano i bambini comprendere il significato di alcune parole chiave come legge, regola, convivenza, democrazia.
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Cittadinanza Successivamente si analizza e si riflette su alcuni articoli che formano la Costituzione Italiana soffermando l’attenzione soprattutto sui seguenti articoli: • L’uguaglianza di tutti di fronte alla legge (articolo 3 ) • La pace (articolo 11) • La tutela del paesaggio (articolo 9 ) • Il riconoscimento dei diritti e doveri di ogni uomo (articolo 2 ) Finalità La finalità principale del progetto è data dalla capacità del bambino di interiorizzare il concetto che essere uguali davanti alla legge equivale a garantire la libertà di ognuno. La nostra Costituzione è stata pensata per noi perché ognuno, avendo dei diritti e dei doveri inderogabili, fosse protetto fin dalla nascita. Metodologia Per affrontare l’educazione alla cittadinanza, è importante ricorrere sempre alla mediazione ludica propria della Scuola dell’Infanzia. Le proposte saranno quindi presentate sotto forma di gioco e introdotte in modo divertente da canzoni, storie e filastrocche.
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Cittadinanza
Incontro alla Costituzione L’insegnante inizia il percorso con la narrazione del racconto che spiega come è nata la Costituzione.
racconto
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N COSTITUZIO
E
Tanto tempo fa nel mondo non c’erano ancora i treni, gli aerei o le automobili. Non c’erano nemmeno la radio, la televisione e i giornali che oggi diffondono le notizie. Non c’era l’elettricità per illuminare le città e far funzionare tante macchine. C’erano invece tanti re. Gli stati dove comandavano i re si chiamavano monarchie: il re stabiliva la legge, puniva chi non la osservava ed era proprietario di tutto il territorio su cui governava. Quando il re moriva diventava re suo figlio e per la gente la vita continuava come prima. Il figlio del re poteva essere bello o brutto, forte o debole, ignorante o istruito, non aveva importanza: diventava re solo perché era figlio del re e restava re per tutta la vita.
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Cittadinanza Anche il re deve rispettare la legge!
Passarono molti anni, anzi molti secoli e in alcuni posti scoppiarono delle rivoluzioni, cioè il popolo si armò e combattè contro i soldati del re per trasformare il loro regno da monarchia assoluta in monarchia costituzionale. Questo voleva dire che i re concedevano la costituzione, cioè una legge che riconosceva alcuni diritti al popolo. Il re giurava di osservare e far osservare questa legge. La prima Costituzione italiana
Più di cento anni fa l’Italia era divisa in tanti piccoli stati. Per andare da Milano a Torino o da Roma a Napoli ci voleva il passaporto. Gli italiani parlavano dialetti diversi e quelli provenienti da regioni diverse spesso non si capivano. Nel 1861 l’Italia diventò un solo stato con un unico re che concesse una costituzione che si chiamava statuto. Nei libri di storia questo statuto viene chiamato Statuto Albertino perché il re si chiamava Carlo Alberto. Dopo molti anni e tante guerre, finalmente il 2 giugno 1946 il popolo votò con un referendum: circa 12 milioni di persone votarono per la repubblica e circa 10 milioni per la monarchia. Per la prima volta votarono anche le donne. Il re andò in esilio con la sua famiglia e non tornò più. La Costituzione, formata da 139 articoli entrò in vigore, cioè diventò una legge a tutti gli effetti, il 1 gennaio 1948.
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Cittadinanza
Conversazione guidata dopo l’ascolto Dopo il racconto l’insegnante invita i bambini a riflettere attraverso alcune domande-stimolo: • Chi comandava in Italia prima che diventasse una Repubblica? • Che cosa faceva il re? • Il re ascoltava la gente? • Se il re moriva chi prendeva il suo posto? • Che cosa mancava in Italia? • Come si chiama la legge che rispetta anche i cittadini e i loro diritti? • Un tempo l’Italia era tutta unita? • Da quanti articoli è formata la Costituzione? • Dove fu mandato il re dopo il referendum?
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Cittadinanza
La parola ai bambini Noi, piccoli cittadini, abbiamo conosciuto alcuni articoli della nostra Costituzione e precisamente
• Articolo 1 • Articolo 3 • Articolo 9 • Articolo 11 • Articolo 12
L’Articolo 1 dice che: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti.
Vuol dire che è l’Italia è una Repubblica, non dovrebbe avere la disoccupazione ma il lavoro per tutti; che ha a capo un presidente e non un re; il popolo può scegliere chi lo rappresenta.
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Cittadinanza
L’Articolo 3 dice che: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Vuol dire che ogni cittadino, qualunque sia la sua provenienza o il colore della propria pelle, uomo o donna, può esprimere quello che pensa. Inoltre tutti dovrebbero vivere in una situazione decorosa e se una persona non ha i soldi per vivere in modo dignitoso deve ricevere l’aiuto dello Stato.
MB I
NI
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PAROLA AI BA
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Cittadinanza
L’Articolo 9 dice che: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Vuol dire che la Repubblica italiana non deve proteggere e aiutare soltanto le persone, ma ha il dovere di preservare anche il paesaggio e quindi l’ambiente, i monumenti, le statue, i quadri, insomma la cultura e l’arte. Anche noi bambini dobbiamo fare il possibile per proteggere l’ambiente e l’arte.
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Cittadinanza
L’Articolo 11 dice che: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Vuol dire che l’Italia è un Paese che non accetta di fare la guerra con altre nazioni, ma vi partecipa aiutando le missioni pacifiste e mettendo dei soldi per aiutare queste associazioni della pace.
MB I
NI
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Cittadinanza
L’Articolo 12 dice che: La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso a tre bande verticali di eguali dimensioni.
A noi piace la nostra bandiera!
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Cittadinanza
Un po’ di storia e di curiosità sulla bandiera italiana L’insegnante pone alcune domande ai bambini per sondare la loro conoscenza della bandiera: • Come è fatta la bandiera italiana? • Quali sono i colori che la contraddistinguono? • Ti piace la nostra bandiera? O l’avresti voluta di altre forme e colori? • In che ordine sono disposti i colori? • In quale occasione ti è capitato di vedere la bandiera italiana? • Conosci quali sono gli edifici pubblici in cui è esposta la bandiera? • Conosci le bandiere di altre nazioni? Spiega poi che ogni bandiera ha una propria storia e un significato che rispecchiano la storia dello Stato che essa rappresenta.
La Costituzione italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, stabilisce all’articolo 12: La bandiera della Repubblica italiana è il Tricolore: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. Alcune vicissitudini portarono delle modifiche alla bandiera nella forma e nelle decorazioni, nonostante rimanessero invariati i tre colori originari. Poi il 2 giugno 1946, con l’avvento della Repubblica italiana, nasce il Tricolore.
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Cittadinanza
Le bandierine
orrente Materiale ocpocco llage
Sulla carta collage disegnare tre rettangoli • Carta colorata ti bianco e rosso di 12 x 20 cm dei tre colori menzionati. nei colori verde, Ritagliarli e unirli nel senso dell’altezza fissando • Nastro biadesivo i lati a due a due con il nastro adesivo per formare • Nastro adesivo gno da spie dino • Bastoncino di le la bandiera. • Forbici
Attaccare con una striscia di nastro biadesivo il lato verde della bandiera al bastoncino.
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Cittadinanza
Rubabandiera
rrente Materiale occostoffa che
Formare due squadre composte dallo stesso numero • Bandiera o pezzo di ndiera da rubare di giocatori. simbolegg ia la ba Al centro del campo di gioco c’è il bambino che tiene la bandiera e che chiama i giocatori numerati in ordine crescente e in modo uguale per ogni squadra. Ad esempio: sia la squadra rossa che quella blu hanno gli stessi numeri e quindi i giocatori sono numerati dall’1 al 10. Ai lati del banditore ci sono le due squadre schierate in riga una di fronte all’altra. Quindi il campo da gioco è come un quadrato con un lato vuoto.
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Cittadinanza Dal punto in cui è situato il banditore parte una linea (che di solito è immaginaria) che separa le zone delle due squadre. Questa linea ricopre un ruolo molto importante nello svolgimento del gioco: quando infatti il banditore chiama un numero che corrisponde a due giocatori delle squadre opposte, questi devono correre verso di lui e prendere la bandiera senza però sorpassare la linea di separazione, altrimenti il punto viene dato alla squadra avversaria. Quando il banditore chiama i numeri, il giocatore che prende la bandiera per primo scappa verso la propria squadra e fa punto nel momento in cui supera di poco la riga del proprio campo. Il giocatore avversario può superare la linea di separazione, perchè deve rincorrere l’altro giocatore e cercare di toccarlo prima che arrivi nella zona dopo la sua squadra, in modo tale da fare punto ed evitare che lo faccia l’altro.
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Cittadinanza
Conoscere il proprio Comune: visita all’Ufficio Anagrafe e incontro con il Sindaco All’Anagrafe I bambini hanno potuto verificare direttamente il luogo dove è documentata parte della propria storia. Hanno potuto visionare i registri dove sono ufficialmente annotati dal funzionario comunale la data, l’ora di nascita e il proprio nome. Hanno potuto inoltre osservare tutti i passaggi utili per il rilascio del documento di identità, sia quelli che venivano svolti manualmente tanti anni fa sia quelli contemporanei velocizzati dall’uso del computer. Con tutti i dati ricevuti, una volta rientrati a scuola, realizzeranno la propria carta di identità.
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Cittadinanza Nell’ufficio del Sindaco Al Sindaco abbiamo chiesto… • Il Comune è la casa del Sindaco? • Vivi da solo? • Hai dei giocattoli? • Che lavoro è fare il Sindaco? • Il Sindaco lavora tutti i giorni? • E quante ore al giorno? • Quello del Sindaco è il lavoro più difficile in un Comune? • Come fa il Sindaco a far rispettare le regole come tenere puliti i parchi, i luoghi pubblici, non gettando carte per terra? • Quanto sono bravi i cittadini della nostra città? Il sindaco ha risposto con gentilezza a tutte le domande dei bambini, e al termine ha concesso loro una foto ricordo dell’esperienza.
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Cittadinanza
Incontro con la banda cittadina In occasione della visita al municipio i bambini incontrano la banda cittadina e con questa cantano l’inno di Mameli.
oN zO nE nZ aN i cA C
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Cittadinanza
Inno di Mameli
Fratelli d’Italia l’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa. Dov’è la vittoria le porga la chioma, ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò. Noi siamo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi. Raccolgaci un’unica bandiera, una speme di fonderci insieme già l’ora suonò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò. 81
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Cittadinanza Materiale rente Al ritorno a scuola i bambini realizzano la propria carta di occor della sche da
La mia carta di identità
identità e il proprio passaporto del bravo cittadino. L’insegnante può fotocopiare la scheda a pagina 83 e consegnarne una ad ogni bambino, oppure può farla realizzare autonomamente dai bambini. In questo caso sul cartoncino bianco di dimensione 15 x 10 cm tracciare con il pennarello nero una riquadratura interna da dividere in due parti nel senso verticale e scrivere nella fascia di spazio superiore: LA MIA CARTA DI IDENTITÀ
• Fotocopie
a pagina 83 i • Cartoncini bianch • Pastelli • Pennarello nero • Forbici
Nella parte di sinistra disegnare un rettangolino di 3 x 4 cm nel quale ogni bambino disegna il proprio viso coma se fosse una foto tessera; a fianco della foto scrivere minuscolo nome e sotto tracciare una riga sulla quale ognuno scrive il proprio nome. Nello spazio sottostante tracciare sempre con il pennarello nero altre quattro righe e sopra ad ognuna, procedendo dall’alto verso il basso, disegnare: • Sulla prima un viso con i capelli del proprio colore e a fianco scrivere: biondo... nero... rosso… • Sulla seconda gli occhi e scrivere a fianco: neri... celesti… verdi.... • Sulla terza un centimetro e vicino un bambino a fianco la misura dell’altezza • Sulla quarta scrivere età e vicino il numero dei propri anni. Nella parte destra della carta d’identità scrivere: • Data di nascita • Luogo di nascita • Cittadinanza • Residenza Nello spazio inferiore disegnare le bandiere europea e quella italiana.
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laboratorio
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Cittadinanza
Residenza
Cittadinanza
© ELI - La Spiga
Età
Nome
Incolla qui la tua foto
Attività
Luogo di nascita
COGNOME
Data di nascita
NOME
data
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Cittadinanza
Il passaporto del bravo cittadino Predisporre il passaporto disegnando con il pennarello nero sul foglio di cartoncino una bandiera e la dicitura: PASSAPORTO DEL BRAVO CITTADINO Poi in sequenza, procedendo dall’alto verso il basso, scrivere: • Cognome • Nome • Scuola • Anno scolastico • Firma del Sindaco Consegnare una copia del passaporto ad ogni bambino che dovrà completarlo colorando con i pastelli la bandiera, disegnando se stessi mentre tengono la bandiera e scrivendo accanto ad ogni dicitura il dato richiesto. Sarà poi il sindaco a firmare personalmente il documento di ogni bambino in occasione dell’incontro in Comune.
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laboratorio
Materiale occorrente
no bianco • Fogli di cartonci leggero • Pastelli a punta fine • Pennarello nero
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Cittadinanza
Il Consiglio Comunale dei bambini
Materiale Dopo aver osservato l’aula consiliare e ascoltato le occorrente
a di stoffa o di cart • Fascia tricolore
spiegazioni e le risposte che il primo cittadino ha dato durante l’incontro in Municipio, l’insegnante invita i bambini a giocare organizzando un consiglio comunale in sezione. Un bambino o bambina è chiamato a svolgere le funzioni di sindaco e quindi indosserà la fascia tricolore, gli altri si siedono intorno in semicerchio e gli rivolgono le domande o le richieste di quello che vorrebbero migliorato nella propria scuola o nella propria città. Egli, supportato anche dall’insegnante, spiega i suoi programmi.
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Cittadinanza
Dalla realtà al gioco: Il Villaggio dell’Apprendista Cittadino Dopo aver esplorato i termini di una corretta cittadinanza, l’insegnante propone un percorso basato sul gioco e sulla narrazione di una fiaba che coinvolga i bambini nella condivisione di regole positive. Nel percorso si trasforma l’ambiente scolastico in una comunità fantastica che vede come contesto motivante un villaggio di maghi. Un personaggio fantastico, il Grande Mago, invita tutti i bambini nel salone che per l’occasione si chiamerà la Piazza del Gran Consiglio. Lì i bambini dovranno guadagnarsi la trasformazione in maghetti e maghette grazie a comportamenti corretti e impegno civile.
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Cittadinanza
G randangolo otivante grazie
risulta m Il percorso educativo strategie: all’uso delle seguenti proposta stimola ia or st la : ne io az in ag • Im m eatività. l’im mag inazione e la cr no insieme sulle to et fl ri ni bi m ba i : ne • Riflessio adottare per da ti en am rt po m co i su regole e avi cittadini. br e hi ag m ti an ut ai e diventar ricercano insieme le ni bi m ba i e: on zi va no • In conflittuali che non ni io az tu si r pe i on zi lu so ona cittadinanza. bu a un n co o an os sp si bambino vive n cu as ci : va si es pr es à • Libert e stili a lui più e gi te ra st n co a nz ie l’esper congeniali.
Dopo aver narrato la storia, l’insegnante mostra le schede fotocopiabili alle pagine 90 - 94 con le regole illustrate. Di volta in volta chiede ai bambini di colorare la scheda, ripassare la parolina magica tratteggiata e disegnare sul capo dei bambini che si comportano bene un cappello da apprendista maghetto. I disegni con le regole saranno poi appesi in classe affinché siano sempre visibili e facciano parte anche delle regole quotidiane della classe.
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Cittadinanza
I Maghi di Rissa e Zuffa C’era una volta, ai margini di Bosco Ridente, arroccato sulla collina, il Villaggio di Rocca di Rissa, dominato da un grande castello. Di fronte, nei pressi del Grande Fiume Dorato, sorgeva il Villaggio di Rocca di Zuffa, anch’esso dominato da un imponente castello.
racconto
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Cittadinanza Tra gli abitanti di Rissa e quelli di Zuffa non correva buon sangue, anzi... ogni volta che si incontravano erano liti a non finire, morsi, pugni, tirate di capelli e fiumi di lacrime. Quando poi, dopo le baruffe arrivava il buio, per gli abitanti dei due castelli si prospettavano notti da incubo: le coscienze si facevano sentire e i brutti sogni disturbavano il sonno di tutti così che il mattino dopo ognuno si svegliava già stanco, con il viso pallido e tirato. In poco tempo, i problemi dei due villaggi varcarono i confini, e tutti seppero di loro. Quando anche il Grande Mago dei villaggi venne a conoscenza dei problemi di Rissa e Zuffa, si precipitò, convocò tutti gli abitanti e insieme a loro scrisse le regole del buon comportamento. Poi stabilì che chi le avesse rispettate sarebbe diventato aiutante mago, e bravo cittadino. Il Grande Mago scrisse dunque le regole da seguire, pronunciando le parole magiche necessarie per la buona convivenza.
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Cittadinanza NOME
data COGNOME
La prima regola riguarda il saluto
AttivitĂ
Ogni volta che gli abitanti si incontrano, devono sorridersi. Al bando crucci e smorfie: un bel saluto porta il sole in un minuto!
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CIAO Š ELI - La Spiga
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Cittadinanza NOME
data COGNOME
La seconda regola riguarda la pace Dopo ogni litigio, grande e piccino, pace va fatta con il vicino, e il gioco può continuare dopo che la parolina magica sentirò pronunciare!
Attività
SCUSA © ELI - La Spiga
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Cittadinanza NOME
data COGNOME
La terza regola riguarda il gruppo
AttivitĂ
Stare da soli non fa allegria, meglio ridere in compagnia!
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INSIEME Š ELI - La Spiga
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Cittadinanza NOME
data COGNOME
La quarta regola riguarda le cose da condividere Se una cosa vuoi guadagnare con gentilezza la devi domandare, e mai dimenticare di ringraziare!
AttivitĂ
PER FAVORE GRAZIE Š ELI - La Spiga
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Cittadinanza NOME
data COGNOME
La quinta regola riguarda l’amicizia
Attività
Amicizia vuol dire che io voglio bene a te e tu vuoi bene a me, perché un amico è il tesoro più grande che c’è!
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AMICO © ELI - La Spiga
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Cittadinanza
Dopo aver fissato le regole magiche il Grande Mago se ne tornò da dove era venuto, non senza aver raccomandato agli abitanti di Rissa e Zuffa di rispettarle, perché lui avrebbe controllato tutto dalla sua collina, grazie alla sfera magica. Giorno dopo giorno, fra gli abitanti di Rissa e quelli di Zuffa le cose sembrarono andare meglio: i litigi divennero più rari, e piano, piano scomparvero del tutto. Quando si incontravano gli abitanti si salutavano con un grande sorriso e si stringevano la mano. Le paroline magiche contribuirono a far guadagnare ad ogni abitante un cappello da maghetto che conferiva a tutti un’aria davvero importante!
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ne) ENDIMENTO R P P A I D tività, espressio I ea IV cr T i, g g ua OBIET ng Li za privileg iato: mpo di esperien (ca
eativa a espressione cr ri op pr la e lore ar pp Svilu ento relativi al co m di en pr ap di si rcor Sperimentare pe iche espressive cn te e ri va re ta Sperimen aniera autono ma m in re lo co il Usare zioni sfu mature, gra da , ri lo co e ir pr co S gno, forma, colore Sperimentare se eriali e con diversi mat ir ru st co e e ar ol Manip a di opere d’arte ur tt le la e i ne io rvaz rvazione di dipint se os l’ Pro muo vere l’osse so er av tr tico at o critico e d este Stimolare il sens
COMPETENZE 3 anni primari Conosce i colori re ti in base al colo en am pp ru gg ra Effettua ative oriche e manipol tt pi he ic cn te e Utilizza divers 4 anni ri primari e secon da ri lo co i ce os on C re ti in base al colo en am pp ru gg ra Effettua lore Esegue ritmi di co olative ttoriche e manip pi he ic cn te e rs Utilizza dive ri 5 anni ti e co mplementa va ri de ri lo co i lore Riconosce e usare ioni in base al co az ri se e i on zi ca Effettua classifi olative ttoriche e manip pi he ic cn te e rs Utilizza dive enti con i colori em el e tr o e du ia Esegue algoritm
Connessioni con gli ODA dei campi di esperienza Il corpo e il movimento Eseguire giochi motori I discorsi e le parole Rielaborare l’esperienza attraverso il linguaggio verbale Arricchire il lessico La conoscenza del mondo Conoscere i quadri degli artisti attraverso l’uscita in pinacoteca Il sé e l’altro Collaborare e interagire con i compagni
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L’ANGOLO DELL’ARTISTA
L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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L’angolo dell’artista
Il laboratorio di educazione espressiva Il laboratorio di educazione espressiva rappresenta uno strumento di fondamentale importanza nella Scuola dell’Infanzia e ha lo scopo di offrire ai bambini e alle bambine le nozioni tecniche adeguate per portarli ad esprimersi liberamente nel linguaggio grafico-pittorico e manipolativo. Il laboratorio è quindi uno spazio sociale, aperto e creativo che si forma e cresce nella scuola con insegnanti e bambini, venendo incontro alle esigenze e alle aspettative sia individuali che di gruppo. Le attività didattiche e i giochi che vengono proposti hanno come obiettivo quello di fornire ai bambini, oltre alle informazioni relative al colore, al suo utilizzo, anche la capacità di organizzarle a livello percettivo: un tessuto di conoscenze ricco e stimolante che costituisce la base del loro sapere. Avviare i bambini al riconoscimento dei colori, da quelli primari ai derivati, e poi, mano a mano tutti gli altri, non è cosa difficile. La cosa importante è però portarli a percepire il colore come componente degli oggetti diversa e variabile rispetto alla forma, per poi attribuire ad ogni colore la denominazione esatta. La capacità di distinguere e associare colori diversi in modo armonico, implica un buon sviluppo sensoriale che migliora e si affina attraverso l’osservazione, il confronto, l’esperienza.
G randangolo
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laboratorio potrebbero essere il l de o rn te ’in all e olt sv à ivit att Le zioni a livello visivo quali rfe pe im e un alc no ela riv si i cu mo mento in lemi di tipo psicolog ico che si ob pr o o ism at gm sti l’a o mo nis lto il da a verso ogni forma di ur pa e e on isi ec ind o, iut rif n co manifestano rtuno da parte degli insegnanti po op e bb re Sa . ica af gr ne sio es espr bambini per tro vare i de e gli mi fa le re lla pe er int si, in questi ca a risolvere i singoli e att ad e, tiv sa en mp co gie ate str insieme soluzioni e e di contribuire allo sviluppo fin al re ta en es pr no sso po si e problemi ch e alle famiglie. del benessere dei bambini insiem
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L’angolo dell’artista Particolare attenzione deve essere anche riservata all’organizzazione dello spazio e alla sua strutturazione per stimolare il fare creativo, la sensibilità al colore e l’instaurarsi di relazioni interpersonali sia tra bambini che con gli adulti. Il laboratorio di attività espressive diventa così luogo di condivisione di strumenti, materiali, esperienze. • Lo spazio dovrebbe offrire ampia libertà di movimento e di azione. • La luce dovrebbe essere naturale e non creare ombre sulla superficie della zona destinata alla pittura. • I pannelli su cui i bambini avranno modo di dipingere possono essere fissati alle pareti o mobili, collocati su supporti di varie forme ad altezza adatta ai diversi bambini (cavalletti da pittura). • I colori e i materiali devono essere sempre accessibili, a disposizione dei bambini che abbiano il desiderio di utilizzarli. Possono essere collocati in scatole contrassegnate da etichette esplicative del loro contenuto, in modo che i bambini possano trovare agevolmente gli strumenti necessari per poi riporli. • Alcune regole-guida sull’uso degli strumenti e dei materiali di laboratorio possono infine essere rappresentate su cartelloni mediante grafica simbolica in modo che i bambini abbiano l’opportunità di leggere e fare proprie le buone regole da seguire nel laboratorio.
Chiusura dei barattoli dei colori dopo l’uso Pulizia dei pennelli e delle superfici pittoriche Riordino dei pennarelli e di tutti gli strumenti utilizzati nei contenitori appositi
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L’angolo dell’artista
senza puntini Sotto la foglia di una grande margherita, mamma coccinella coccolava con tenerezza le sue quattro uova. Non vedeva l’ora di poter abbracciare i suoi piccoli. Una mattina, come per magia, dalle uova spuntarono quattro faccine curiose di conoscere il mondo. Mamma coccinella era pazza di gioia e d’amore. «Vi chiamerò Coc, Cin, Nel e La» disse la mamma. Coc, Nel e La erano belle rosse con i puntini neri, Cin invece era stranamente tutta nera, come se la natura avesse esagerato con i puntini, fino a ricoprirla tutta.
racconto
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L’angolo dell’artista I quattro fratellini passavano le giornate a giocare con i loro amici nel prato. Cin presto si rese conto di essere l’unica coccinella a non avere i puntini. «Che cosa ti è successo? Hai dimenticato i puntini a casa?» chiese una piccola cimice curiosa. Cin si vergognava così tanto che non riuscì neppure a rispondere. Scoppiò in lacrime e andò a rifugiarsi sul ramo più alto di una grande quercia.
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L’angolo dell’artista
Pianse così tanto che alla fine sfinita si addormentò. Quando riaprì gli occhi era scesa la notte, il cielo era pieno di stelle lucenti. Improvvisamente una stellina si staccò dal buio del cielo e formando una luminosa scia si avvicinò a Cin parlandole con tenerezza: «Perchè sei tanto triste? Questa è la notte di San Lorenzo, la notte in cui i desideri si avverano e io sono qui per te, chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio!» Cin non ci pensò neanche un secondo, chiuse gli occhi e desiderò con tutto il cuore di non essere più tutta nera ma di avere i puntini di tanti splendidi colori. Quando riaprì gli occhi la stellina era scomparsa e il buio della notte stava lasciando il posto a un timido sole. Cin pensò che la mamma doveva essere molto preoccupata, scese dalla quercia e corse veloce a casa. racconto
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L’angolo dell’artista
La mamma e i suoi fratellini la aspettavano con ansia e quando la videro restarono a bocca aperta. «Cin! Ma sei bellissima!» dissero in coro. La mamma raccolse una goccia di rugiada, Cin si specchiò e vide che il suo desiderio si era avverato: non era più tutta nera e nemmeno rossa e nera, ma piena di puntini di tutti i colori. Era felicissima! Qualche giorno dopo Cin venne eletta “Miss Coccinella” e tutti nel prato dicevano: «Quanto è bella! Lei sì che è una coccinella alla moda!»
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Colori
Attività di laboratorio Dopo aver ascoltato la storia, l’insegnante propone attività diverse ai bambini.
Di tutti i colori L’insegnante inizia le attività presentando la ruota dei colori ai bambini e spiegando che i colori più importanti sono tre: il rosso, il giallo e il blu e che per questo motivo si chiamano colori primari. Prosegue col dire che mescolando alcuni di questi colori fra loro se ne ottengono altri, detti secondari o derivati come il verde, l’arancione, il viola.
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Colori Anche i colori hanno, come noi, amici speciali: sono colori che stanno bene insieme e che aiutano i nostri occhi a rilassarsi. Fa notare ai bambini che questi colori amici, sulla ruota dei colori, si trovano opposti l’uno all’altro: il rosso e il verde, il giallo e il viola, l’arancione e il blu. Spiega inoltre ai bambini che anche i pittori o le persone che si occupano di cartellonistica o di pubblicità fanno riferimento costante alla ruota dei colori. A questo proposito, avviando una ricerca, fa notare come l’abbinamento dei colori sia rispettato in alcuni manifesti pubblicitari (che avrà in precedenza fotografato) o nche negli stessi giornalini a fumetti a loro tanto graditi. Infine precisa che sin dai tempi più antichi i pittori sono soliti distinguere i colori in due categorie: i colori caldi e i colori freddi. Il rosso, il giallo e l’arancione sono colori caldi e si usano per esprimere gioia ed entusiasmo. randangolo Il verde, il viola e il blu si definiscono freddi perché si associano a sentimenti di tristezza Evitiamo di usare termini tecnici e insicurezza. incomprensibili co me colori co mplementari, poco vicini al mo do di esprimersi dei bambini. Suggeriamo invece di usare il termine colori amici, a simboleggiare l’armonia presente fra determinati colori.
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Colori
Un girotondo di mille colori
Materiale occorrente
A volte i colori ci fanno degli scherzetti: danno l’impressione • Cartoncino bianco spesso ai nostri occhi di vedere molti colori diversi, mentre invece • Matita si tratta solo di tre colori: il rosso, il blu e il giallo, che • Pennarelli rossi, blu, gialli mescolati ne creano altri. L’insegnante disegna un cerchio di circa 15 cm di diametro sul cartoncino e poi lo ritaglia segnando e forando con la matita il centro. Per vedere esattamente dov’è il centro, bisogna piegare leggermente il cartoncino a metà e poi in quarti, e segnare il centro con un punto.
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Colori L’insegnate invita poi i bambini a usare i pennarelli per disegnare su tutta la superficie del cerchio dei puntini rossi, blu e gialli.
Infine insersce la matita nel foro centrale e, facendo finta di avere tra le mani una trottola, la fa girare‌ Quasi per magia appariranno anelli di vari colori!
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Colori
Attività con i colori primari Oggi disegno giallo limone
rrente Materiale occo
L’insegnante mette nei contenitori del succo di limone e li • Pennelli dispone sui tavoli in modo che siano accessibili a tutti i • Spremiagrumi cco contenitori con su i ol cc Pi • bambini. Consegna a ciascun bambino un pennello e un oni nuto da alcuni lim te ot foglio di carta bianca e ruvida e lo invita a dipingere ca e ruvi da Fogli di carta bian • semplici segni intingendo il pennello nel succo di limone. ela e accendino • Cand
Dopo aver lasciato asciugare un pochino chiama i bambini intorno ad un tavolo dove avrà acceso una candela. Con la fiamma della candela posta sotto il foglio, l’insegnante scalderà ciascun disegno che apparirà in tutta la sua bellezza! In questo modo i bambini possono porre la loro attenzione al segno lasciato dal pennello che in un primo momento non era visibile.
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Colori
Mille bolle di colore blu L’insegnante invita i bambini a indossare il grembiule da pittura e a riempire d’acqua le bacinelle di plastica predisposte per l’attività. Versa poi nei recipienti un po’ di tempera blu a cui aggiungerà del sapone liquido e fa mescolare il composto ai bambini.
Dispone poi i bambini a piccoli gruppi attorno a ciascun contenitore e consegna una cannuccia ognuno. Infine invita i bambini a soffiare sull’acqua con le cannucce producendo una miriade di grosse bolle di sapone blu.
rrente Materiale occacoriempite d’acqua ti
• Bacinelle di plas ura • Grembiuli da pitt tica • Bottiglie di plas • Cannucce gran di • Sapone liqui do • Tempera blu
G randangolo Spieghiamo ai bambini che le bolle ottenute sono colorate di blu per la presenza della tempera aggiunta alla soluzione di acqua e sapone.
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Una collana tutta rossa Dopo aver fatto indossare ai bambini i grembiuli da pittura l’insegnante dispone sul tavolo alcuni contenitori in cui verserà della tempera rossa. Consegna poi ai bambini le tempere, e una certa quantità di pasta alimentare nel formato ditalini o rigatoni da colorare utilizzando grandi pennelli. Si propone l’utilizzo del solo colore rosso in modo che questa attività concluda la presentazione dei colori fondamentali e quindi aiuti i bambini alla discriminazione visiva e tattile del colore.
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rrente Materiale ococroosso in
• Nastrino o cord formato ditalini • Pasta alimentare • Vecchi giornali • Tempera rossa • Pennelli gran di rolo o cartone • Vassoi in polisti • Forbici ura • Grembiuli da pitt
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Colori La pasta colorata verrà disposta ad asciugare sui vassoi di polistirolo o cartone. In seguito i bambini infileranno i ditalini con il cordino rosso fino a formare una collana che chiuderanno con l’aiuto dell’insegnante. Ogni bambino indosserà la collana o deciderà di regalarla alla mamma per la sua festa.
G randangolo
Do po aver presentato i colori primari, si propongono diverse attività decorative ed espressive da fare utilizzando il rosso, il giallo e il blu, in mo do che i bambini possano conoscerli e manipolarli prima di passare alla fase di sco perta dei colori co mposti.
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Colori
Il disegno con le bollicine Dopo aver predisposto sul tavolo di lavoro tutti gli strumenti necessari, i fogli e tanti piccoli contenitori dove miscelare tempere di diverso colore con colla vinilica, l’insegnante consegna ad ogni bambino un grembiulino da pittura in modo che possa svolgere l’attività senza temere di sporcarsi. I bambini, con i pennelli che hanno a disposizione, stenderanno i vari colori a tempera mescolati con la colla sui fogli di plastica da imballaggio.
rrente Materiale occo llaggio a bollicine da imba
• Fogli di plastica • Fogli da disegno rossa e blu • Tempera gialla, • Colla vinilica • Contenitori • Forbici • Pennelli ttura • Grembiulini da pi
Appoggiano poi questi ultimi su fogli di carta da disegno, esercitando una leggera pressione con le mani.
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Colori Lasciano asciugare per alcuni minuti e poi sollevano i fogli di plastica. Avranno cosĂŹ ottenuto dei fogli stampati con tante bollicine colorate.
L’insegnante suggerisce poi agli alunni di ritagliare i fogli da disegno e di rielaborarli inventando, con le sagome ottenute, coloratissime e svariate composizioni. Potranno servire a realizzare biglietti augurali, maschere, manifesti e striscioni decorativi.
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Sculture aeree colorate L’insegnante consegna ai bambini alcune strisce rettangolari di carta bianca o colorata resistente, lunghe circa 40 cm, e li invita ad incollarvi immagni di diverso colore, una accanto all’altra, a formare una catena.
rrente Materiale occalo le, blu gi
• Immag ini rosse, • Colla vinilica anca o colorata • Fogli di carta bi • Perforatrice olini • Fili di lana o scov • Filo di nylon • Forbici
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Colori Dopo aver praticato un foro con la perforatrice sulla sommità di ogni striscia ed aver passato un filo di lana, invita i bambini a ritagliare le strisce lateralmente, seguendo un andamento ondulato e serpeggiante. Si potranno appendere i prodotti al soffitto della sezione o del laboratorio espressivo, cerando delle sculture aeree policromatiche. I bambini si divertiranno ad alternare i colori secondo il proprio gusto estetico, sperimentando nuove idee ed abbinamenti. Ai bambini di cinque anni si può proporre di realizzare le stesse sculture aeree riproducendo il ritmo di tre colori, in modo che esprimano e consolidino cosÏ la capacità di operare attraverso algoritmi terziari.
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Colori
I colori nei sacchetti
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occ L’insegnante nasconde alcuni oggetti gialli, rossi e blu Materiale sezione di uso • Oggetti della in vari punti della sezione. giallo, rosso, blu co mune di colore Per non creare eccessiva confusione, si possono a • Sacchetti di cart dividere i bambini in tre gruppi. Campanello •
Ogni gruppo dovrà cercare oggetti di un solo colore, che verrà enunciato dall’insegnante.
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Colori Il primo gruppo inizia la ricerca. Ogni bambino ha in mano un sacchettino che gli servirà da contenitore per gli oggetti raccolti. I bambini del primo gruppo cercheranno, ad esempio, solo oggetti di colore rosso e li inseriranno nei loro sacchetti. La ricerca si interromperà dopo breve tempo ad un segno dell’insegnante che suonerà il campanello. Sarà allora il turno del secondo gruppo che dovrà cercare oggetti di colore giallo e così via.
Al termine dell’attività i bambini di ciascun gruppo a turno, svuoteranno i sacchetti su di un tavolo. I compagni degli altri due gruppi verificano che gli oggetti siano effettivamente del colore richiesto. Ogni bambino conterà quanti oggetti ha trovato il proprio gruppo. Il gruppo che ne avrà recuperati il maggior numero senza fare errori, riceverà un applauso da parte dei compagni di gioco.
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Colori
Impronte digitali animate
Materiale occorrente
L’insegnante predispone sul tavolo alcuni tamponi in • Spugnette ri primari spugna intrisi di tempere di vario colore. • Tempera dei colo a sottile Consegna poi i cartoncini ai bambini e li invita a premere • Pennarelli a punt iditi con un dito dapprima sul tampone e poi sui cartoncini • Stracci inum a da cucina cart bianchi o colorati di varie forme e grandezze, in modo da • Rotolo di bianchi o colorati • Cartoncini lasciare la propria impronta digitale.
Con le impronte i bambini creeranno figure fantastiche o reali.
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Colori Quando la tempera si sarĂ asciugata, i bambini dovranno completare le proprie produzioni disegnando, con i pennarelli a punta sottile, piccoli particolari sopra o sotto le figure in modo da trasformare le impronte in pupazzetti: uccellini, topolini, pesci, farfalle.
Con questa tecnica si possono realizzare originali biglietti d’auguri, segnaposto o libri di animazione.
G randangolo Ăˆ importante pulire le dita dei bambini do po che questi hanno usato ogni colore, e prima che e cambino colore per la realizzazion non di un’altra impronta, in mo do da ti. mescolare i colori primari utilizza
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Colori
Attività con i colori secondari Variazioni colorate
te eriale occorren t a M Mescolare i tre colori primari insieme e sperimentare chi Fogli di carta bian tutte le variazioni possibili aggiungendo anche il bianco e il nero e facendo notare come queste tinte facciano assumere una tonalità più chiara o più scura al colore.
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• • Matita azzurra, rossa, • Tempera gialla, bianca e nera
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Colori
Colori in coppia
rrente Materiale occo
Consegnare ai bambini dei fogli bianchi in cui siano state • Fogli bianchi disegnate nove caselle seguendo l’ordine di tre in ogni fila • Tempera rossa, gialla e azzurra da tre. Dipingere con i colori fondamentali le caselle esterne di ogni fila: • Nella prima rosso e giallo lasciando vuota quella centrale • Nella seconda giallo e azzurro lasciando vuota quella centrale • Nella terza fila azzurro e rosso e vuota quella centrale Procedere poi così: • Mescolare il rosso con il giallo e dipingere la casella intermedia con il colore ottenuto. • Mescolare il giallo con l'azzurro e colorare la casella intermedia con il colore ottenuto. • Mescolare il rosso e l'azzurro e colorare la casella intermedia con il colore ottenuto. L’attività può essere continuata facendo ulteriori passaggi da un colore all’altro. Per ottenere una gamma di colori più ampia basterà aumentare il numero delle caselle, sempre in file di tre.
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Colori
Farfalle colorate
rrente o c c o le ia r e t a M lorati
Facciamo notare ai bambini che vi sono colori che • Fogli di carta velina co rta in tinta unita stanno particolarmente bene accanto ad altri perché il o to vaglioli di ca mar roni loro accostamento rilassa i nostri occhi e la vista. • Scovolini per pipa Si tratta dei colori complementari che presentiamo ai • Filo di nylon bambini come colori amici: Rosso e verde - Blu e arancione - Giallo e viola
L’insegnante consegna a ciascun bambino due fogli di carta velina (o tovaglioli) nei colori che ognuno liberamente sceglie tra gli abbinamenti proposti.
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Colori Li aiuta poi a legare insieme i fogli al centro con gli scovolini lasciando in alto le parti rimanenti come antenne. Avranno realizzato cosĂŹ delle bellissime farfalle dei Colori Amici.
Leghiamo le farfalle con il filo di nylon a colori alternati in sequenza: saranno simpatiche decorazioni per la sezione.
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Colori
Impronte di colori secondari L’insegnante passa la tempera sui palmi delle mani dei bambini: uno con la tempera rossa e uno con la tempera blu.
rrente Materiale occo la • Tempera rossa, • Pennelli • Fogli di carta
blu e gial
Poi li invita a stampare le proprie impronte su un foglio di carta bianca.
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Colori Infine gli dipinge i palmi delle mani sovrapponendo le due tempere: prima il colore rosso e sopra quello blu e li invita a stampare le proprie impronte sul foglio di carta bianca. Sotto i due colori primari appaiono le stampe delle mani viola.
Procedere in questo modo con gli altri colori per ottenere il verde, l’arancione e il marrone.
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Colori
Tecniche alternative
Materiale occorrente
anchi Le mani pennello • Fogli di carta bi Con un pennello colorare la punta delle dita di colori diversi e • Colori a dita usarle come pennelli giocando a comporre nuovi colori e • Tempera • Pennelli inventando forme nuove.
• Colla vinilica
Disegni di colla Mescolare il vinavil alla tempera poi usando il pennello passare sulle linee di contorno di un disegno semplice. Una volta asciugate, le linee assumono un effetto trasparente e in rilievo. La mano timbro Dipingere sul palmo della mano un disegno semplicissimo usando più colori e stampare l’impronta con l’immagine sul foglio di carta.
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Colori Effetto inchiostro ateriale Versare sulla superfice della carta un pò d'inchiostro con M occorrente chi lisci un contagocce e soffiare con una cannuccia. an • Fogli di carta bi Più forte è il soffio, più lungo è il percorso dell’inchiostro. e ruvi di Dirigere il soffio di lato per spezzare la linea ottenuta e fare • Inchiostro di diversi colori delle ramificazioni. • Pennelli Inserire nuovi colori e continuare a soffiare. • Contagocce Sulla carta bagnata Inumidire di acqua il foglio e con un pennello grosso lasciare cadere qualche goccia di colore. Proseguire aggiungendo, uno alla volta, altri colori.
• Cannucce • Candela • Colla vinilica
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Colori Disegnare con i puntini
C’è un modo di colorare che è davvero speciale, fai un puntino vicino ad un altro puntino e così riempirai il bianco del tuo fogliettino. Disegnare con le linee
Se vuoi far camminare un pennello, un pastello o un pennarello, puoi farli colorare come fossero un righello. Fai tante righe diritte, curve o ondulate, lunghe o spezzate, l’importante è che sul foglio siano tutte ben allineate.
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Colori Disegnare con le forme Con le forme colorate i bambini creano oggetti e filastrocche.
Se un trenino vuoi creare tanti quadrati insieme devi legare. E le ruote che forma hanno? Rotonda, certo! E corrono tutto l’anno. Se invece vuoi fare una casetta, prima fai un quadrato, sopra un triangolino, in modo che sia perfetta e abbia anche un tettino. Se una farfallina vuoi far volare due triangolini devi far combaciare. Se vuoi disegnare un sole smagliante devi fare un cerchio giallo brillante.
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Arte
Arte: incontri e scoperte Il percorso sull’arte si avvale di una metodologia laboratoriale che si basa su tre momenti flessibili: discutere - fruire - produrre. L’opera d’arte assume un significato e una lettura importanti se trova un giusto spazio didattico che accompagna, completa e offre spunti ai percorsi disciplinari della scuola come quelli sul corpo, sulla matematica, sulla geometria, sui linguaggi e sulle scienze. Le esperienze degli artisti diventano simili alle nostre, impegnano inoltre il bambino all’osservazione, alla raccolta di indizi, alla discussione tra coetanei. Affinano inoltre l’autonomia di pensiero e l’autostima individuale, fondamentali per la formazione equilibrata del bambino. L’opera scelta ha sempre un collegamento con il progetto disciplinare svolto e si inserisce nelle attività approfondendo la tematica trattata sotto il punto di vista artistico e creativo.
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Arte I bambini vengono invitati ad osservare l’opera e a raccontarla, cogliendone caratteristiche e particolarità e cercando l’aggancio con le attività svolte durante la settimana. La fase di osservazione e narrazione avviene in gruppo per consentire il confronto di idee e la ricerca di significati. La fase successiva è quella di realizzazione di un’opera da parte dei bambini, con l’utilizzo di tecniche espressive sempre differenti, che non sia però una copia dell’opera osservata, ma una reinterpretazione del tutto personale e creativa. Questo percorso è inoltre collegato alla rappresentazione del corpo nell’arte, a come gli artisti rappresentano il corpo in modo doverso e con tecniche diverse. Il bambino conosce così lo schema corporeo in tutte le sue sfaccettature. Ogni attività proposta inizia con l’arrivo di una busta colorata che contiene una lettera con la quale viene introdotto l’artista da conoscere.
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Arte
Il luogo dove si trovano i quadri: uscita in pinacoteca Prima dell’uscita le insegnanti spiegano ai bambini che la pinacoteca è un edificio che conserva, raccoglie ed espone opere di diversi artisti, chiamate anche collezioni.
Le insegnanti mostrano poi ai bambini una pianta della città e vi evidenziano il luogo in cui si trova la pinacoteca e il percorso per raggiungerla da scuola con i mezzi pubblici o a piedi. Si effettua poi la visita osservando bene il percorso, l’edificio e le collezioni.
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Arte Ogni bambino sceglie un quadro che gli piace ed esprime le proprie impressioni. L’insegnante scatta eventuali foto, se è permesso.
Al ritorno, l’insegnante invita i bambini a raccontare le proprie impressioni attraverso una conversazione guidata: • Che cos’è una pinacoteca? • Dove si trova la pinacoteca della tua città? • L’edificio che ospita la pinacoteca è nuovo o vecchio? • Perché all’interno della pinacoteca c’è una persona che fa la guida? • Eri mai stato in una pinacoteca? • Quale dei quadri che hai visto ti è piaciuto di più? • Ricordi il nome di qualche artista? • C’erano esposti soltanto quadri? • Oltre ai dipinti c’è qualche cos’altro che vorresti esporre in una pinacoteca? • Ti piacerebbe esporre un tuo disegno?
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Arte
La busta con la lettera P Arriva in sezione una busta indirizzata ai bambini. È colorata, ed ha la lettera P. L’insegnante apre la busta e legge il testo all’interno. Picasso e i periodi colorati
C’è stato un grandissimo artista che in un periodo della sua vita colorò di più con i toni del blu. Era come se fosse notte, quando cala il buio e ogni cosa si oscura e quel che si vede fa quasi paura. Quando il pittore lavorò nel periodo blu forse era un pò triste o solo preoccupato, comunque non gli piaceva fare qualcosa che fosse colorato. Ma un bel giorno accadde una gran cosa: iniziò la pittura del periodo rosa. L’artista era più allegro, il mondo più colorato, scoprì che l’arancione doveva essere usato. E come se avesse gli occhi di un bambino disegnò perfino un bellissimo Arlecchino. Dopo la lettura, si passa all’osservazione di un ritratto di Picasso.
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Arte Il ritratto strano Dopo aver osservato alcuni ritratti di Picasso, mettere a disposizione dei bambini i cartoncini colorati con i quali sono invitati a realizzare un ritratto strano, a loro piacimento, senza tenere conto dei normali parametri della regolarità del viso.
corrente Materiale occa an
• Fogli di carta bi cino colorato • Ritagli di carton
Il viso con i giornali Su un foglio di carta bianca disegnare un ovale e suddividerlo in tante zone. Con l’uso della tecnica a pastello colorare a piacere le diverse zone, quindi ricalcare le linee con il pennarello nero. Ritagliare dalle riviste gli elementi del viso (naso, bocca, orecchie…) e incollarle nell’ovale per creare un ritratto come quelli di Picasso.
corrente Materiale occa • Riviste an
• Fogli di carta bi • Pastelli • Pennarello nero
• Forbici • Colla
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Arte Gioco collettivo I bambini sono seduti intorno ad un tavolo e disegnano sul foglio di carta da pacchi un viso molto grande, ogni bambino aggiunge un elemento del viso disegnando occhi, orecchie, bocca, naso, capelli… e utilizzando ogni volta un colore diverso.
orrente Materiale occ 0 x 70 cm pacchi bianca 10 • Foglio di carta da anca A4 • Fogli di carta bi • Pennarelli
Da quattro puntini rossi… Consegnare ad ogni bambino un foglio di carta bianca nel quale sono stati disegnati con il pennarello rosso quattro punti di riferimento. I bambini, partendo dai punti, devono disegnare gli occhi, il naso, la bocca e poi completare il viso colorandolo con l’uso dei pastelli.
rrente Materiale occcao an
• Foglio di carta bi • Pennarello rosso • Pastelli
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Arte Il viso a pezzi Sul foglio di carta bianca ogni bambino disegna il proprio ritratto, poi lo taglia in quattro pezzi, tiene un pezzo per sé e consegna distribuendoli gli altri tre pezzi ai compagni di tavolo e ricevendone a sua volta altrettanti. Con i pezzi a disposizione ricomporre un viso astratto.
corrente Materiale occa an • Fogli di carta bi • Pastelli • Forbici • Colla
Il profilo Far appoggiare un bambino contro il muro dove sia stato posizionato in precedenza un foglio. Un altro bambino prima ne traccia il profilo poi lo completa con i particolari osservando il compagno.
rrente Materiale occo anca • Fogli di carta bi • Pastelli
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Arte Simmetria artistica Dividere un ritratto a metà in senso verticale. Incollarlo su un foglio bianco e consegnarlo ai bambini che dovranno poi completarlo disegnando l’altra metà del viso. Si può proporre la stessa attività con la foto di visi sempre divise a metà.
rrente Materiale occo • Forbici • Fogli di carta • Giornali
• Colla
L’Arlecchino danzante Dopo avere osservato la copia originale dell’Arlecchino di Picasso, consegnare ai bambini le schede fotocopiabili a pagina 140 e 141. I bambini dovranno colorarle a piacere con i pennarelli o i pastelli.
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rrente Materiale occo de alle sche • Fotocopie delle pagine 140 e 141 • Pastelli • Pennarelli
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Arte Maglietta Sulla parte anteriore della maglietta l’insegnante riporta ccorrente o le ia r e t a M il modello del disegno dell’Arlecchino tracciandone i e di cotone • Magliette bianch contorni con il pennarello nero per tessuti. ri per tessuti I bambini completano colorando l’immagine con i colori • Colo per tessuto.
La maglietta può essere indossata durante il laboratorio di arte, oppure portata a casa come ricordo.
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Arte Rosone te L’insegnante disegna sul cartoncino nero la cornice intorno Materiale occorren all’Arlecchino, i bambini ne ritagliano i contorni interni così • Cartoncino nero sa verde, rosso, • Carta colorata ro da ottenere una mascherina tipo quella per lo stencil. arancione, fucsia, argento, Negli spazi vuoti che si sono creati inserire intarsi di carta grig io azzurro, celeste, colorata della stessa forma e fissarli sul retro con del nastro ntata glio di carta arge Fo • adesivo. an de sottile gr • Nastro adesivo
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Arte Coprire una parte di parete o di vetrata della sezione con della carta argentata sottile, appendervi il rosone e al centro mettere il disegno dell’Arlecchino.
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Arte
La busta con la lettera D Arriva in sezione un’altra busta colorata. Stavolta ha la lettera D. L’insegnante apre la busta e legge il contenuto ai bambini.
L’autore si presenta Mi chiamo Jean Dubuffet, sono francese e sono sempre stato attratto dall’arte dei popoli primitivi, dai graffiti tracciati sui muri, dalle immagini spontanee e naturali dei bambini. Li ho osservati e ho potuto vedere come loro dipingono anche senza avere studiato le regole della composizione artistica, lasciandosi invece guidare dalla voglia di pasticciare e mescolando insieme i diversi materiali. Anch’io ho prodotto opere di questo genere diventando quasi bambino e usando materiali diversissimi tra loro. Nasce l’art bru, grezza e spontanea che mescola i colori a terra, sabbia…
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Arte Il ritratto colorato Nella prima attività consegnare ai bambini la fotocopia del ritratto dell’artista e invitarli a completarlo colorandolo. In quella successiva consegnare ai bambini il ritratto con i soli contorni, i bambini lo completano colorandolo ma utilizzando due colori diversi da quelli del quadro.
Materiale occorrente
Come Dubuffet Con il pennarello nero eseguire un disegno molto semplice sul cartoncino, poi, dopo aver diluito la colla in un po’ di acqua, passarla con un pennello su una parte del disegno. Spargervi sopra sabbia o farina e far asciugare. Una volta asciutta togliere il materiale in eccesso e, se ci sono ancora spazi bianchi, ripetere l’operazione stendendo la colla e spargendovi sopra materiale diverso da quello usato in precedenza. Si otterrà un dipinto che, sull’esempio dell’art bru è colorato con elementi naturali.
Materiale occorrente
• Fotocopie delle
ne sche de alle pagi 146 e 147 • Pennarelli
to
• Cartoncino colora • Pennarello nero • Sabbia • Farina di mais • Terriccio • Colla vinilica • Acqua
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La busta con la lettera K Arriva in sezione un’altra busta colorata, stavolta ha la lettera K. Come sempre l’insegnante apre la busta e legge il contenuto ai bambini che si chiedono quale artista abbia scritto loro. È Paul Klee che scrive: L’arte cambia l’oggetto, quello reale come quello immaginario. Essa trasforma le cose in un gioco. Come un bambino imita noi nel gioco, così noi nell’arte imitiamo le forze che crearono e creano il mondo. Klee ha mandato inoltre a scuola uno dei suoi dipinti più famosi: Testa d’uomo.
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Arte Testa d’uomo I bambini colorano il quadro della scheda fotocopiabile utilizzando i pastelli e tutta la gamma dei colori a disposizione, facendo in modo che un colore non sia vicino a quello della stessa cromia.
rrente Materiale occo da a pagina 151 sche • Fotocopie della • Pastelli
Testa d’uomo spugnata Disegnare sul cartoncino bianco la sagoma del dipinto Testa d’uomo e poi ritagliarla. Incollarla su un cartoncino arancione e utilizzare le tempere e le spugne per colorare il disegno.
Materiale occorrente • Cartoncino bianco e arancione • Tempera dai colori caldi • Spugna • Colla
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Arte I colori di Klee L’insegnante presenta ai bambini un altro quadro di Klee: Farbtafel (Mappa di colori) composto da tanti quadratini colorati. Consegna poi ai bambini un foglio di carta bianca sul quale è stata realizzata una grata di 35 quadrati (7 nelle linee orizzontali e 5 in quelle verticali), e invita i bambini a colorarli con i pennarelli rispettando la successione colorata.
Materiale occorrente
anca • Fogli di carta bi • Pennarelli
La città colorata Materiale Ricavare dai cartoncini colorati tante figure geometriche: occorrente cerchi, triangoli, rettangoli e quadrati e invitare i bambini ad • Foglio di cartoncino azzurro incollarle sul foglio di cartoncino azzurro per formare una città • Cartoncini colorati tipo quella di Klee. • Forbici • Colla
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Arte
La busta con la lettera M Ancora una busta colorata indirizzata ai bambini, stavolta ha la lettera M. L’insegnante apre la busta e legge il contenuto ai bambini che aspettano con impazienza di conoscere un altro artista. Amedeo Modigliani si presenta: Mi chiamo Amedeo Modigliani, sono un artista italiano e ho dipinto dei ritratti in cui le donne sono raffigurate con dei colli molto lunghi e con un’espressione di malinconica dolcezza. La tecnica dei miei ritratti è stata influenzata dai contatti che ho avuto con i pittori francesi di Montparnasse e anche dalla semplificazione delle maschere africane. L’insegnante mostra ai bambini l’immagine di un ritratto di donna di Modigliani.
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Arte Dopo un’attenta osservazione della copia del dipinto di Modigliani i bambini eseguono sui fogli bianchi un ritratto a piacere, da colorare con la tecnica ad acquerello.
rrente Materiale ocdico Modigliani a
• Ritratto di donn • Fogli bianchi • Acquerelli
I ritratti eseguiti dai bambini possono essere ispirati al ritratto di Modigliani, oppure possono essere del tutto originali.
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Arte
La busta con la lettera H Arriva in sezione un’altra busta colorata, stavolta ha la lettera H. L’insegnante apre la busta e legge il contenuto: questa volta un artista molto particolare ha scritto ai bambini! Mi chiamo Keith Haring e sono definito un artista geniale. Ho viaggiato per tutta l’America in autostop e ho fatto diversi mestieri. Sono anche stato arrestato alcune volte perché dipingevo dei murales che in quel periodo erano vietati. La mia arte era diversa e giocosa e si divertiva a disegnare piccoli omini coloratissimi in movimento. La mia arte è chiamata Pop art.
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Arte Gli omini siamo noi I bambini osservano il quadro di Haring degli omini colorati e poi li imitano provando a posizionarsi come loro in posture diverse.
Omini in libertà ccorrente o le ia r e t a M Disegnare tante sagome di omini sui cartoncini colorati 8 cm cini colorati 15 x 15 x 8 cm. Ritagliarli e incollarli sui fogli bianchi • Carton chi • Fogli bian posizionandoli in movimenti a piacere. • Colla • Forbici
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Arte Omini giganti Sul cartoncino bianco disegnare la sagoma grande di un bambino: testa, braccia, gambe e ritagliarne i contorni. Affinché la sagoma abbia le articolazioni mobili assemblare le varie parti del corpo con dei fermacampioni. Appoggiare la sagoma realizzata sui fogli di carta da pacchi e tracciare i contorni della stessa conferendole ogni volta una diversa posizione creando così un’immagine in movimento.
Materiale occorrente
co
• Cartoncino bian • Fogli di carta da
cm pacchi 100 x 70 • Tempera • Fermacampioni • Forbici
Colorare le sagome con i colori a tempera e una volta asciugate appendere il grande quadro in classe.
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Arte Foto e movimento Fotografare i bambini in posizioni diverse. Fissare la foto su un le foglio e invitare i bambini a riprodurla disegnando nello spazio Materia nte accanto la stessa figura nella stessa posizione. Ritagliare la foto occorre grafica • Macchina foto di ogni bambino in pezzi. i di carta bianca Incollare poi i pezzi su un foglio distanziandoli: i bambini devono • Fogl li Pastel disegnare la parte del corpo mancante negli spazi vuoti in modo • da creare una nuova figura che sembri più alta.
Con la foto fissata su un foglio i bambini devono riprodurre il movimento disegnando le braccia e le gambe a scatti.
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Arte
La busta con la lettera M Arriva in sezione un’altra busta colorata, anche questa ha la lettera M. Come sempre l’insegnante la apre e legge il contenuto ai bambini che si chiedono quale artista abbia scritto loro. L’artista è Piet Mondrian che ha dipinto opere caratterizzate in particolare da linee, figure geometriche e colori, un insieme molto semplice ma capace di creare un’armonia e un ritmo davvero unici e originali. Come il quadro che presenta: Komposition.
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Arte Collage di Mondrian Ritagliare dai cartoncini figure geometriche di rettangoli rrente e quadrati. Materiale occo • Pastelli ti Consegnare ai bambini un reticolato stile Mondrian privo • Cartoncini colora ca • Forbici an • Fogli di carta bi di colore. • Colla arelli nn Pe • L’attività consiste nel colorare le linee del quadro e incollare le forme colorate.
Reticolato Disegnare sul foglio bianco un reticolato con il pennarello nero. Far colorare liberamente le forme ottenute con la tecnica dei pastelli.
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Arte Mondrian a puntini Completare il reticolato di Mondrian colorando le parti bianche con i pennarelli, utilizzando la tecnica del puntinismo.
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laboratorio
corrente Materiale oche da a pagina 161 • Fotocopie della • Pennarelli
sc
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Arte NOME
data COGNOME
Attività
© ELI - La Spiga
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Arte
Tutti in scena Impara l’arte e mettila da parte di Mariangela Porra
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tutti in scen a!
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Arte
Prima dello spettacolo Per la fine dall’anno scolastico si prepara uno spettacolo sull’arte con la rappresentazione di quattro quadri famosi:
Gruppo di ballerine, Picasso
Sulla spiaggia, Picasso
Notte stellata, Van Gogh
Gli omini, Haring
Prima dello spettacolo porre ancora una volta l’attenzione dei bambini sui dipinti facendoli osservare bene e verbalizzare.
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Arte
Costumi Guida Mamma Bambini Operaio Signore Nonnina Maestra Alunni Fidanzati Pittori
Camicia bianca, pantaloni scuri, cravatta, cappello blu fatto con il cartoncino Camicia, giacca e gonna, borsetta Maglietta e pantaloncini Tuta blu da operaio Vestito nero elegante, camicia bianca, cravatta Camicia, gonna, scialle, occhiali, parrucca Giacca, gonna, camicia Grembiulino Vestiti normalmente Camicie vecchie colorate a macchie, cappellini realizzati con il pannolenci
Omini di Haring Maglietta a maniche corte da adulto, in modo che arrivi al ginocchio, in diversi colori (gialla, arancione, rossa, verde, azzurra, blu) bandana e collant dello stesso colore della maglietta.
Ballerine di Picasso Canottiere rosa e bianche in modo che si alternino durante il balletto e tutĂš che deve essere in contrasto con la canottiera, collant bianchi.
Bambini della spiaggia di Picasso Completino per il mare (canottiera e calzoncini), sandali, in mano hanno delle pinne fatte con il cartone.
Bambine della spiaggia di Picasso Completino per il mare (maglietta e gonnellina), sandali, alle braccia hanno i braccioli.
Luna della notte stellata di Van Gogh Maglietta gialla grande con applicata al centro, sia davanti che dietro, una luna color oro arricchita da brillantini glitter, una fascia color oro alla testa, collant gialli.
Stelle della notte stellata di Van Gogh Maglietta blu grande con al centro, sia davanti che dietro, una stella di pannolenci arricchita da brillantini glitter, fascia color oro alla testa, collant blu.
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tutti in scen a!
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Arte
Scenografia Per la scenografia sono stati realizzati quattro quadri con le tempere, montati poi su un impalcatura a cavalletto che fosse possibile spostare da dietro. Sul fondo del palco è stato appeso un telo nero sul quale è stata applicata con gli spilli una frase di Picasso, in alto sono state appese delle cornici vuote. Per la scena dei pittori sono stati realizzati dei cavalletti di legno e i bambini hanno disegnato i quadri. Per la canzone finale sono stati realizzati con la carta crespa dei piccoli pon pon colorati da far agitare ai bambini durante il canto.
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Arte
Prima scena
Tutti i colori sono importanti Sulla scena ci sono i cavalletti, al centro della scena i bambini-colori nascosti sotto un telo. Entra un pittore.
Maestro pittore:
Oggi ho invitato dei miei amici pittori a dipingere dei quadri per vedere chi è l’artista più bravo... ma non riesco a trovare i colori. Li ho cercati dappertutto… accidenti come sono distratto! Non mi ricordo mai dove metto le cose… Eh ma si sa che noi artisti siamo un po’ sbadati… Dove li avrò messi?
Cerca un po’ in giro poi alza il telo e li trova.
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tutti in scen a!
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Arte Maestro pittore:
Oh, eccoli qua! Finalmente vi ho trovato…
Bambino giallo:
Finalmente! Stavamo per fare la muffa lì sotto!
Bambino verde:
Etciù, etciù… Con tutta questa polvere mi è venuta l’allergia. Etciù!
Bambino azzurro: Ora però qualcuno ci userà per fare un bel quadro…
Come sono contento! Bambino marrone: Si, si, pittore prendi me che ho un bel colore.
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Arte Bambino rosa:
Ma dai, che colore è il tuo? Io sì che sono un bel colore!
Bambino blu:
Io, Io! Prendimi pittore!
Bambino rosso:
Adesso la smettete! Sono io il primo colore che deve prendere!
Bambino verde:
E perché proprio tu?
Bambino rosso:
Perché io sono un colore primario.
Bambino giallo:
Se è per questo anch’io lo sono.
Bambino blu:
E io allora cosa sono? Una colomba? Lo sanno tutti che i colori primari sono tre: io, che sono il blu, il giallo e il rosso.
Bambino azzurro: Forse tu sei il più bravo, ma a dire stupidaggini! Bambino marrone: Ognuno di noi è importante. Bambino blu:
Ma insomma la vogliamo smettere di litigare una buona volta! Basta!
Bambino rosa:
Sì, una calmata dobbiamo darcela tutti.
Bambino rosso:
Poi è inutile che fate tanto baccano, sarò io il primo ad essere scelto: il rosso è il colore del fuoco.
Bambino blu:
Io allora sono il colore del mare.
Bambino giallo:
Io sono il colore del sole!
Bambino azzurro: E chi riesce a fare un cielo azzurro come me?
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tutti in scen a!
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Arte Bambino rosa:
E voi siete capaci di colorare fiori come me?
Bambino marrone: Io invece sono il colore degli alberi. Bambino verde:
E io il colore dei prati!
A questo punto tutti i colori si mettono a gridare e a litigare uno contro l’altro.
Tutti:
No… Io sono il piu importante!
Maestro pittore:
Adesso basta, smettetela di litigare! I colori sono tutti importanti e lo vedrete quando arriveranno i miei amici pittori perché ognuno di loro sarà capace di fare dei quadri meravigliosi usando i vostri colori…
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Arte
Seconda scena Pittori all’opera
Sei bambini vestiti da pittori entrano, prendono un bambino colore e lo mettono di fianco al cavalletto (nei cavalletti c’è già il quadro). I pittori dipingono un po’, poi prendono il loro quadro e lo presentano al pubblico.
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tutti in scen a!
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Arte Primo pittore:
Io sono Picasso e questo quadro è il ritratto di Dora Maar: mi piace dipingere in modo strano.
Secondo pittore:
Io sono Modigliani e mi piace disegnare le donne con il collo lungo.
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Arte Terzo pittore:
Io sono Paul Klee e questo quadro si chiama Testa d’uomo.
Quarto pittore:
Io mi chiamo Dubuffet e disegno questi ritratti colorati.
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tutti in scen a!
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Arte Quinto pittore:
Io sono Leonardo da Vinci e questa è la mia Gioconda.
Sesto pittore:
Io mi chiamo Arcimboldo e mi piace disegnare ritratti usando la frutta e la verdura.
Maestro pittore:
Cari colleghi questi quadri sono uno piÚ bello dell’altro, e ho deciso che li esporremo tutti al museo.
Tutti i pittori:
Bene! Bravo!
Si chiude il sipario.
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Arte
Terza scena Al Museo
In scena ci sono i bambini quadri: Quadro Leonardo Quadro Dubuffet Quadro Klee
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tutti in scen a!
Quadro Arcimboldo Quadro Picasso Quadro Modigliani
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Arte Entrano i visitatori del museo a gruppi e si aggirano guardando i quadri. I visitatori sono interpretati dai bambini: un bambino con la mamma, un operaio, una fidanzata con il fidanzato, una maestra con due alunni, una nonnina, un signore distinto e la guida del museo.
Bambino:
Guarda mamma che faccia buffa ha quella signora! Ma che cosa le è successo? Un incidente?
Mamma:
Ssssh… Ma che dici? Questo è un quadro di Picasso: un pittore famosissimo che disegnava le donne in modo strano.
Operaio:
Quanto mi piace questo quadro di Arcimboldo! Mi sembra un frutteto… Caspita, mi è venuta una fame!
Fidanzata:
Guarda tesoro come è bella la Gioconda…
Fidanzato:
Ma tu sei più bella tesoro mio!
Maestra:
Ecco bambini questo quadro è stato fatto da Modigliani… Era un pittore che dipingeva le donne con il collo lungo!
Alunno:
Ah ah ah, sembra una giraffa!
Alunna:
E questo quadro tutto arancione? Sembra un arlecchino!
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Arte Maestra:
Questo quadro l'ha dipinto Paul Klee e si chiama Testa d’uomo.
Alunna:
Maestra ma quando finisce questa mostra! Siamo stanchi.
Alunno:
E mi scappa pure la pipì!
Maestra:
Forza bambini proseguiamo…
Nonnina:
Ah, che bello venire a vedere questi quadri… Era tanto tempo che non venivo in un museo!
Signore:
L’arte è sempre arte, mia cara signora!
Arriva la guida.
Prima guida:
Presto signori, signore e bambini venite da questa parte ora proseguiamo nelle altre sale… Ehi tu, bambino, non toccare quel quadro!
Escono tutti e i quadri parlano.
Quadro Dubuffet:
Ehi avete sentito cosa hanno detto di noi?
Quadro Gioconda:
Quella sarebbe più bella di me? Ma come si permette! Io sono la Gioconda e più bella di me non c’è nessuno!
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Arte Quadro Arcimboldo:
E io, che secondo loro assomiglio ad un frutteto?
Quadro Klee: A me mi ha scambiato per un arlecchino! Ma chi è? Quadro Modigliani:
E io che dovrei dire? Mi hanno chiamata giraffa! Io che sono così elegante!
Quadro Picasso:
E a me? Faccia buffa? Ma si guardi lei allo specchio…
Insieme:
Che maleducati… non capiscono niente di arte!
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Pagina 178
Arte
Quarta scena Gli omini di Haring
Entrano la guida e i visitatori e si fermano davanti al quadro di Haring. Bambino con la mamma, l’operaio, la maestra con gli alunni e la prima guida.
Prima guida:
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Questo quadro è stato dipinto da Keith Haring, è stato un grande artista della Pop art e amava disegnare sui muri delle metropolitane. Voi bambini però non fatelo altrimenti le vostre mamme vi sgridano. Come potete vedere il suo stile è molto semplice ma efficace… Gli piaceva disegnare tutti questi omini colorati.
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Arte Bambino:
Certo che sono proprio buffi questi omini… Chissà dove stanno andando?
Bambina:
Maestra… ma anche io sono capace di disegnare così!
Operaio:
Ma come si guarda questo quadro?
Prima guida:
Ecco adesso passiamo alla prossima sala…
Escono tutti. Da dietro il quadro si sentono delle voci…
Primo omino:
Ehi… Se ne sono andati via?
Settimo omino: (sbuca fuori dal quadro) Aspetta che guardo… Sì, mi sembra che non
ci sia più nessuno… Terzo omino: C’è nessunooooo?!? Quarto omino: Ma che fai, torna subito qua, sciocco. Se ti vedono? Quinto omino: (dall’altra parte del quadro) Guardiamo bene, non vorrei avere delle
sorprese! Sesto omino: Ehi tu, omino arancione, vedi di togliere questo piede dalla mia
faccia…
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Arte Settimo omino:
Ma perché te la prendi sempre con me!
Ottavo omino:
E io che dovrei dire che ricevo sempre calci!
Nono omino:
Dai, usciamo a sgranchirci un po’ le gambe.
Decimo omino:
Sì, uno due, uno due, uno due.
Undicesimo omino: Ma che fai, mica siamo soldatini! Escono piano, piano stiracchiandosi e si posizionano davanti in riga e il quadro viene spostato indietro.
Dodicesimo omino: Finalmente. Non ce la facevo più a stare in quella posizione
scomoda. Primo omino:
A me girava la testa a forza di stare all’ingiù!
Secondo omino:
Mamma mia, non riesco neanche più a muovermi…
Terzo omino:
Ahia guardate le mie gambe si sono storte tutte.
Quarto omino:
Su, su non fare così… Vedrai che se ti muovi un po’ tornano dritte in un baleno.
Quinto omino:
Certo che questo Haring è proprio strano! Perché non ci prova lui a stare in queste posizioni…
Sesto omino:
Però bisogna dire che siamo proprio belli tutti colorati, non credete?
Settimo omino:
Sì, sembriamo un arcobaleno se ci mettiamo tutti vicini!
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(e si mettono tutti davanti vicini).
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Arte Ottavo omino:
A me è venuta una gran voglia di muovermi un po’…
Nono omino:
Sì, dai! Prima che arrivi di nuovo qualcuno…
Decimo omino:
Facciamo un balletto… Tutti pronti?
Undicesimo omino: Ehi aspettate… Io non sono ancora pronto. Dodicesimo omino: Sì, dobbiamo fare ancora un po’ di allenamento (e fa due o tre flessioni) ecco adesso siamo pronti! Insieme:
E vai!
Musica hip hop e gli omini ballano insieme.
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Arte
Quinta scena
Gruppo di ballerine di Picasso Entrano tutti davanti al quadro: il bambino con la mamma, la maestra con gli alunni, la nonnina, il signore e la seconda guida.
Seconda guida:
Questo quadro è stato dipinto da Picasso che era un artista molto bizzarro ma in quel periodo si innamorò di una ballerina e quindi dipinse questo bellissimo gruppo di ballerine.
Nonnina:
Sono proprio belle! Sembrano così leggere… Eh sì, anche a me piaceva ballare ai miei tempi… (e prova a fare qualche passo di danza ma poi barcolla un pochino).
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Arte Signore:
Mia cara signora, deve fare attenzione alla sua età!
Seconda guida:
Bene, proseguiamo nella prossima stanza! Presto signori da questa parte…
I bambini fanno un po’ di confusione.
Alunno:
Prima io!
Bambino:
No. C’ero prima io!
Maestra:
Bambini non fate confusione… Siamo in un museo!
Escono dalla scena. Le ballerine parlano dietro il quadro.
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Arte Prima ballerina:
Presto, presto mettiamoci le scarpette!
Seconda ballerina: Ma siete sicure che dobbiamo uscire? Terza ballerina:
Ma sì, forza! Prepariamoci in fretta che non abbiamo molto tempo.
Quarta ballerina: E quando ci capita un'altra occasione simile… Quinta ballerina:
Va bene, ma io non ho ancora capito quale musica dobbiamo ballare.
Sesta ballerina:
E che importa! Almeno usciamo un po’ da questo quadro…
Settima ballerina: Non trovo le mie
scarpette! Qualcuno le ha viste? Ottava ballerina: Sei sempre la solita
distratta… Siamo pronte? Lo spettacolo sta per iniziare. Nona ballerina:
Ma dov’è la maestra di danza?
Decima ballerina: Su, su non perdiamo
tempo… Tanto siamo brave lo stesso!
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tutti in scen a!
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Arte Undicesima ballerina:
Però io un po’ di paura ce l’ho... E se non mi ricordo qualche passo di danza?
Dodicesima ballerina:
Vieni, segui noi e vedrai che tutto andrà bene!
Parte la musica. Le ballerine escono una per volta di lato danzando sulla musica: la danza delle ore.
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Arte
Sesta scena
Sulla spiaggia di Picasso Rientrano il bambino con la mamma, i fidanzati e la terza guida.
Terza guida: Bene, eccoci arrivati ad un altro quadro di Picasso‌
Questo quadro si chiama: sulla spiaggia o anche ragazze con barchetta. Come potete vedere infatti ci sono due ragazze che stanno giocando con una barchetta al mare.
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tutti in scen a!
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Pagina 187
Arte Bambino:
Quelle persone sono un pò buffe, mamma!
Mamma:
Lo sai che gli artisti sono un pò strani…
Escono i bambini da dietro il quadro.
Primo bambino:
Tutti al mare, tutti al mare… (canta)
Secondo bambino: Bambini, la volete smettere con questo pallone! Terzo bambino:
Cocco, cocco bello, cocco fresco!
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Arte Quarto bambino: Mamma, voglio il cocco! Quinto bambino:
Ma hai già mangiato un sacchetto di patatine, due fette di cocomero, tre gelati‌
Sesto bambino:
Bambini venite fuori dall’acqua che vi fa male!
Settimo bambino: Ciao bambino, vieni a giocare con me?
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tutti in scen a!
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Arte Ottavo bambino: Finalmente un pò di relax. Ora mi metto sul lettino e prendo un
pò di sole. Caro, mi spalmi un pò di crema? Nono bambino:
Presto, presto gli animatori vi aspettano tutti sulla spiaggia per il ballo di gruppo… Non fateci aspettare!
Decimo bambino:
Arrivo, arrivo! Presto muovetevi che inizia il ballo!
Parte la musica e i protagonisti iniziano a ballare sulla melodia di una musica allegra, scelta dall’insegnante.
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Arte
Settima scena
Notte stellata di Van Gogh Rientrano la quarta guida, il signore, la nonnina e i fidanzati.
Quarta guida:
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Questo quadro è di Van Gogh e si chiama Notte stellata. Il pittore dipinse questo quadro guardando dalla sua finestra prima del sorgere del sole…
tutti in scen a!
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Arte Signore:
Che spettacolo!
Nonnina:
Sì, è proprio una meraviglia!
Fidanzata:
Quanto è romantico! Sembra di stare dentro il quadro.
Fidanzato:
Sembra la notte in cui mi sono innamorato di te!
Quarta guida: Ecco, stiamo per concludere il nostro giro del museo…
Prego, da questa parte!
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Arte Escono tutti e da dietro il quadro escono i personaggi.
Prima stella:
Guarda che luna, guarda che mare‌
Seconda stella:
La notte piena di stelle è proprio un sogno.
Terza stella:
Forza stelline, illuminiamo bene questo cielo!
Quarta stella:
Io ho comprato un caricabatterie cosĂŹ mi posso caricare durante il giorno per essere in forma la notte!
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tutti in scen a!
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Pagina 193
Arte Quinta stella: Qualcuno di voi ha per caso visto la luna? Sesta stella: Ma che state dicendo? La luna è sparita? Si è addormentata?
Questo sì che sarebbe un guaio… Luna:
Tranquille stelline, sono qua… Non mi sono dimenticata, questa è una notte speciale.
Settima stella: Perché è così speciale, mamma luna? Luna:
Perché tutte insieme faremo un ballo stupendo. Forza, accendete le vostre lucette!
Ottava stella: Ecco, siamo pronte! Buio… Parte la musica e i bambini escono da dietro il quadro con le torce accese, si posizionano in cerchio e fanno un girotondo o un piccolo balletto su musica scelta dall’insegnante.
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Arte
Ottava scena Fine della visita
Rientrano la quarta guida, la maestra con gli alunni, i fidanzati, l’operaio, la nonnina, il signore distinto e la mamma con il bambino.
Quarta guida:
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Presto, presto signori da questa parte, la visita al museo è terminata. Il museo sta chiudendo‌
tutti in scen a!
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Arte Maestra:
Forza bambini, mettetevi in fila che torniamo a scuola!
Alunni:
Finalmente!
Fidanzata:
Quanto mi è piaciuta questa visita al museo! Ci dovremmo venire più spesso, non credi?
Fidanzato:
Sì, è stata proprio una bella visita, i quadri erano bellissimi.
Signore:
Eh sì, fate bene. Un po’ d’arte fa sempre bene!
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Arte Nonnina:
Parole sante, mio caro signore!
Operaio:
Se avessi più tempo ci verrei più spesso!
Mamma:
Forza piccolo, torniamo a casa!
Bambino:
Domani voglio raccontare alla maestra quante cose ho visto… Rimarranno tutti a bocca aperta!
Quarta guida:
Forza, da questa parte, la visita è conclusa. Arrivederci alla prossima volta!
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tutti in scen a!
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Arte Nel finale tutti i personaggi escono e si inchinano per ricevere gli applausi.
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RENDIMENTO P P A mon do) I D I IV T T conoscenza del OBIE La : to ia g ile iv za pr mpo di esperien (ca
di ipotesi turali sulla base na i en m no fe i Osser vare alla stag ionalità te ga le o er lb ’a ll rmazioni de ioni Cogliere le trasfo ra nelle varie stag tu na lla de ni io formaz log ici e climatici eo Osser vare le tras er et m i en m no ali rivere alcuni fe perienze in divi du es d a to Osser vare e desc en m ri fe e ri ze temporali co m Cogliere le sequen materiali naturali e e di gruppo ti en em el do an creatività utilizz Sperimentare la enti della natura em el i gl co fi ra g livello Rappresentare a ferici mbiamenti atmos Riconoscere i ca
COMPETENZE
ag ioni 3 anni rali legati alle st tu na ti en m ia b m Coglie alcuni ca ci no meni atmosferi fe ni cu al e iv cr es D ruppo in divi duali e di g tà vi ti at le al a Partecip ioni 4 anni ti tipici delle stag en em el i gl ce os Ricon meni atmosferici no fe a nt se re pp rali Descrive e ra do elementi natu n sa u o ic st ti ar lo Si esprime a livel 5 anni ni sce mesi e stag io Nomina e ricono ag ioni enti tipici delle st em el i gl ce os on Ric rici feno meni atmosfe a nt se re pp ra e Descrive ruppo te nei g iochi di g en m va ti at ce is g Intera
Connessioni con gli ODA dei campi di esperienza Il corpo e il movimento Eseguire giochi motori Linguaggi, creatività, espressione Sperimentare tecniche varie di coloritura I discorsi e le parole Sviluppare la capacità di ascolto Rielaborare l’esperienza attraverso il linguaggio verbale Arricchire il lessico Il sé e l’altro Vivere serenamente le esperienze in gruppo
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L’ANGOLO DELL’ESPLORATORE L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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L’angolo dell’esploratore
Esplorare e scoprire Il progetto educativo e didattico valorizza l’esplorazione del mondo naturale che si trasforma nella ciclicità delle stagioni, e consente ai bambini di sistematizzarne le conoscenze e comprenderne in parte l’organizzazione dell’ecosistema naturale per imparare ad apprezzarne e salvaguardarne le bellezze. Questo percorso infatti ha lo scopo di richiamare l’attenzione e l’interesse nei confronti dell’ambiente naturale al fine non solo di conoscerlo, ma soprattutto rispettarlo e tutelarlo. Privilegiando il campo di esperienza la conoscenza del mondo, i bambini saranno spronati ad essere i protagonisti della propria conoscenza attraverso le curiosità, le esplorazioni e le proposte. I saperi disciplinari e i loro alfabeti in un contesto naturalistico necessitano di un approccio globale che passa attraverso una metodologia che privilegia l’esperienza diretta, il gioco e il procedere per tentativi ed errori. L’esplorazione della realtà circostante è senza dubbio l’input necessario affinché il bambino impari a raggruppare, confrontare, contare, ordinare, orientarsi e rappresentare con disegni e parole. Per il raggiungimento degli obiettivi, stimoliamo i bambini in divertenti attività di carattere ludiche e creative ma anche pratiche e sperimentali, il cui scopo è l’osservazione e la comprensione del delicato equilibrio che regola l’ambiente boschivo come parte integrante della realtà territoriale di appartenenza.
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L’angolo dell’esploratore Le attività proposte consentiranno ai bambini di sviluppare competenze trasversali legate al linguaggio verbale, iconico, manipolativo e corporeo. Il percorso ha consentito di cogliere le conoscenze personali pregresse dei bambini sia linguistiche che scientifiche per poi indirizzare l’attenzione sulla realizzazione del progetto.
G randangolo
nel bambino: e sc ri vo fa a z n e n itorio di apparte rr te il re per potersi ra le lo ia sp c e so d e e re le ri ra p u co lt S pria identità cu ro p a n u i d e n io iz • L’acquis ra positiva. ie n a m in o ss e lla realtà. e d a ic m e st si o c e rapportare con d ione complessa e is v a n u rritorio, i te d l e a n a io z n iz e is n u e q c rt a a L’ p p • ppo, del senso di a u il sv lo o , e n io iz • L’acquis a comunità. alla famiglia e all l’ambiente. • Il rispetto per
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L’angolo dell’esploratore
voglio un pupazzo di neve! Uno sbadiglio, una stiracchiata, una strofinatina agli occhi e Poldo, un simpatico orsetto, spalancò gli occhi. La primavera era arrivata, il suo letargo invernale era finito. L’aria era ancora fresca, ma si sentiva già il profumo dei primi fiori che erano appena sbocciati.
SNIF... SNIF... «Ma questo non è profumo di narcisi… Questo è profumo di pizza!» Poldo dopo tutto quel sonno, aveva una gran fame! Cominciò ad annusare l’aria per capire da dove venisse quel profumo delizioso. Cammina, cammina, arrivò in un punto dove il bosco diventava meno fitto e sotto una verde quercia vide tre bambini alle prese con un meraviglioso pic-nic! Sulla tovaglia a quadretti appoggiata a terra c’erano un sacco di cose buone e a Poldo sembrò quasi un sogno! «Quanto vorrei fare un assaggino!» pensava Poldo con l’acquolina in bocca. «Sono sicuro che appena mi vedranno i bambini scapperanno a gambe levate e quelle delizie saranno tutte per me!». Senza pensarci due volte, Poldo corse verso i bambini alzandosi sulle due zampe, e con una smorfia paurosissima gridò: ROAR! racconto
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L’angolo dell’esploratore I tre amici smisero di chiacchierare tra loro e rimasero come paralizzati nel vedere Poldo. Ma improvvisamente scoppiarono a ridere: Ah! Ah! Ah! Poldo si era dimenticato di togliere la cuffia da notte e più che paura, faceva proprio ridere! «Ciao orsetto! Come ti chiami? Hai fame? Se vuoi puoi unirti a noi per questo fantastico pic-nic di primavera!» disse Camilla mentre faceva posto a Poldo. «Mi chiamo Poldo e abito qui!» «Strano! Noi siamo venuti qui spesso durante l’inverno a costruire pupazzi di neve, ma non ti abbiamo mai visto!» dissero i bambini. «E cosa sarebbero i pupazzi di neve?» chiese incuriosito Poldo, mentre finiva la seconda fetta di pizza. Camilla aprì un piccolo diario e fece vedere a Poldo la foto di un pupazzo di neve che aveva scattato in inverno. L’orsetto rimase senza parole, in vita sua non aveva mai visto niente che gli piacesse tanto: il luccichio del ghiaccio e quel simpatico naso a carota... «Voglio un pupazzo di neve!» esclamò Poldo a gran voce. «Lo voglio, lo voglio e… lo voglio!». «Sciocchino! Non troverai mai la neve!» esclamarono i tre bambini ridendo a crepapelle! «Invece la troverò! Io sono un bravo esploratore e la troverò!» disse Poldo convinto come non mai! 203
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L’angolo dell’esploratore
E così si incamminò nel bosco, ma della neve neanche l’ombra. Allora pensò: «Non mi arrendo, se non c’è la neve farò un pupazzo di fiori!». Raccolse tante margherite, ne fece due mucchietti ed ecco il pupazzo! «Non mi piace! Questo non è un vero pupazzo!». I giorni passavano e Poldo ci provava e riprovava ma niente. Arrivò l’estate e l’orsetto provò a fare il suo adorato pupazzo con il fieno, ma anche questa volta il pupazzo non fu di suo gradimento. Il vento dell’autunno fece cadere le foglie e Poldo questa volta pensò di farcela, ma il vento spazzò via il suo pupazzo. Poldo era davvero triste, aveva esplorato ogni angolo del bosco, aveva scoperto tante piante e animali che non conosceva, ma non era riuscito a fare il pupazzo che desiderava tanto. racconto
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L’angolo dell’esploratore Arrivò il freddo e Poldo iniziò a sbadigliare per il sonno. Si mise seduto davanti alla sua tana, ormai aveva perso le speranze quando… dei timidi fiocchi iniziarono a cadere dal cielo: era la neve che tanto aveva cercato. In poco tempo un mantello bianco e luccicante coprì il bosco e allora Poldo, senza perdere tempo, si mise al lavoro e costruì uno stupendo pupazzo di neve. Il piccolo orsetto era felicissimo, perché era riuscito a realizzare il suo desiderio. Ormai i suoi occhi si stavano chiudendo, ma prima salutò il pupazzo: «Per me è arrivato il tempo del letargo, ma sono sicuro che tu sarai qui a tenermi compagnia. Ciao!». Ora poteva addormentarsi sereno vicino al suo amico. Ma in primavera, potrà raccontargli i segreti del bosco che aveva scoperto mentre era in cerca della neve? Buona notte, Poldo.
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Autunno
Arriva l’autunno Prima di passare alle attività specifiche di ogni stagione, l’insegnante propone la costruzione di un albero delle stagioni, una sorta di orologio che segnerà il trascorrere del tempo e l’alternarsi di mesi e stagioni.
Materiale occorrente
, celeste 50 x 70 cm
• Cartoncino giallo, arancione, grigio • Foglio di carta da pacchi so, rosa chiaro, rosa scuro, verde • Cartoncino marrone, arancione, ros • Ovatta • Fer macampioni • Pennarello nero • Nastro adesivo • Colla • Forbici
Unire i quattro cartoncini di 50 x 70 cm con del nastro adesivo in modo da ottenere la base per un cartellone formato da quattro colori.
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Dipingere con la tempera marrone il foglio di carta da pacchi. Quando il colore si è asciugato tracciare con il pennarello nero la sagoma di un tronco con i rami, ritagliarne i contorni e incollare al centro del cartellone a quattro colori in modo che la base del tronco combaci con la base dei cartoncini arancione e celeste.
Preparare poi le immagini delle stagioni.
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Autunno 1. Ritagliare e incollare sui rami e sullo sfondo giallo in alto a sinistra le foglie dell’autunno con i cartoncini rosso, arancione e marrone. 2. Disegnare le ciliegie e le foglie dell’estate sul cartoncino rosso e verde e incollarle sui rami dell’albero che si trovano nella parte arancione in basso a sinistra. 3. Per realizzare i fiocchi di neve dell’inverno usare un sottile strato di ovatta da incollare sui rami che si trovano sulla parte grigia in alto a destra.
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4. Le corolle dei fiori e le foglie primaverili saranno realizzate con i cartoncini nei due toni del rosa da applicare sui rami nella parte celeste in basso a destra.
Ricavare dal cartoncino rosso una freccia di 15 x 4 cm circa e posizionarla al centro del tronco. Fissarla con un fermacampione in modo da farla ruotare verso la stagione che si vuole indicare.
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Autunno
A proposito di Poldo… Mentre i bambini ascoltano la storia, l’insegnante gira le lancette dell’albero delle stagioni, per far notare come la ricerca della neve di Poldo durasse nel corso delle stagioni. Se lo desiderano, saranno gli stessi bambini a girare la lancetta e nominare le stagioni che si alternano. Questa storia offre all’insegnante la possibilità di parlare ai bambini del seme, che come Poldo, durante l’inverno si addormenta per poi svegliarsi in primavera, completamente trasformato…
Il signor Seme L’insegnante presenta i semi ai bambini con una simpatica filastrocca, poi passa alle attività di costruzione del seme, semina in giardino e in sezione con successiva drammatizzazione.
Filastrocca del seme
C’è un seme nella terra, c’è un fiore nella serra. C’è un fungo nel boschetto, c’è un nido sotto il tetto. C’è un mare tutto blu, i disegni falli tu!
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Autunno
Ecco il signor Seme
e riale occorrent e t a M Riportare su un foglio di cartone la sagoma del Signor le pagine e delle sche de al pi Seme presentata nella scheda fotocopiabile a pagina 210. • Fotoco 211 210 e Eseguire la stessa operazione per le parti del corpo e • Fermacampione per il cappello presenti nella scheda fotocopiabile a • Foglio di cartone pagina 211. • Pennarelli Ritagliarne i contorni e farli colorare ai bambini. • Forbici Infine assemblare le parti con un fermacampione in modo da rendere il Signor Seme animato. Il Signor Seme è pronto per iniziare la sua avventura!
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Semina in giardino I bambini preparano il terriccio per la semina nello spazio del giardino.
rrente Materiale occo
Versano uno strato sottile di terra nelle vaschette bianche.
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• Vaschette di plas • Terriccio • Palette • Innaffiato i gioli, grano • Semi di ceci, fa
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Autunno Adagiano sopra i semi e coprono con altra terra.
Pressano la terra con le mani affinchÊ risulti piÚ compatta. Infine versano l’acqua sulla semina con gli annaffiatoi. Non resta che attendere l nascita del seme!
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Autunno Materiale rrente La semina può essere effettuata anche in un luogo chiuso, occo cio
Semina in sezione
ripetendo le stesse modalità utilizzate per la semina all’aperto. Nei contenitori di plastica, o nelle vaschette, i bambini sistemano un po’ di terriccio, poi depongono i semi e li ricoprono con altra terra.
• Terric itori • Bicchieri, conten o vaschette • Portauova • Semi di legumi • Palette • Innaffiato i
Annaffiano e attendono che le piantine crescano. I bambini noteranno che, in ambiente chiuso, le piantine crescono molto più in fretta rispetto a quelle che crescono all’aperto.
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Autunno In caso di semina in luogo chiuso, l’insegnante può realizzarla su portauova di plastica (in ogni spazio uovo andrà un semino diverso), oppure su bicchieri di plastica. Si farà notare ai bambini che, più stretto è il contenitore, prima nasceranno le piantine!
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Drammatizzazione del seme Si tratta di un gioco motorio in cui i bambini si stendono a terra per mimare il seme che viene piantato, poi si alzano per mimare la piantina che esce dal terreno e infine alzano le braccia per mimare la crescita delle foglie.
Tanti semini noi siamo, sotto terra riposiamo.
Piano, piano, grazie al sole noi piantine diventiamo.
Le nostre foglie in alto, in alto cresceranno.
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Autunno I bambini, diventati piantine, fanno insieme un girotondo con le braccia sempre in alto.
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Piantare senza terra: i semi nell’ovatta L’isegnante spiega ai bambini che si può effettuare la ccorrente o le ia r e t a M semina anche senza terriccio: questo tipo di semina • Ovatta riguarda soprattutto i legumi. contenitori • Bicchieri o altri Per piantare infatti un seme di fagiolo o di altro legume senza terreno basta prendere dell’ovatta e inumidirla con un po’ di acqua senza bagnarla eccessivamente.
Mettere poi l’ovatta umida in un contenitore di vetro o plastica.
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Autunno Adagiare il seme del fagiolo nell’ovatta in modo che sia ben piantato, quindi posizionare il contenitore alla luce del sole e annaffiare ogni giorno con qualche goccia d’acqua senza estrarre mai l'ovatta dal bicchiere. Dopo qualche giorno nascerà la radice e dopo circa due settimane spunterà la piantina.
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Semi che si mangiano L’insegnante spiega che ci sono alcuni semi che si mangiano, come il mais, il riso, l’avena, il miglio e l’orzo. L’esperienza è facilmente verificabile cucinando un seme molto popolare tra i bambini…
Dal mais al pop corn Mettere in una pentola dell’olio, lasciare riscaldare e quando è abbastanza caldo mettere una manciata di mais da pop corn.
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Autunno Coprire con il coperchio e non appena inizia a scoppiettare muovere la pentola cosĂŹ che l'olio si amalgami bene. Quando gli scoppiettii saranno terminati togliere il mais dalla padella e condire con il sale per farli salati: i pop corn sono pronti. Buon appetito!
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Il Signor Seme diventa albero L’insegnante spiega ai bambini che i semi diventano piantine, ma anche alberi. A questo proposito organizza un’uscita in giardino, o in un parco vicino, per osservare le diverse specie di alberi. I bambini osserveranno la quantità di alberi, ne chiederanno il nome, distingueranno gli alberi da frutto e non, quelli che hanno foglie caduche e quelli invece sempreverdi, e infine potranno organizzare una raccolta di foglie autunnali che serviranno per attività di osservazione e creative da fare in classe.
Osservazione delle parti dell’albero I bambini osservano l’albero e ne indicano le diverse parti toccandole e nominandole: • Il tronco • I rami • Le foglie • Le radici
Domande intorno all’albero • A che cosa servono le radici? • A che cosa serve il tronco? • Qual è la funzione dei rami? • A che cosa serve la chioma?
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La parola ai bambini Le radici servono per ancorare la pianta al terreno e per assorbire l’acqua e i sali minerali necessari alla vita della pianta stessa.
Il tronco serve per sostenere la pianta e per collegare la radice alle foglie. All’interno del tronco, infatti, scorrono dei piccolissimi tubi che trasportano le sostanze nutritive, cioè l’acqua e i sali minerali, alla pianta.
Il compito della chioma, e quindi dell foglie, è quello di fabbricare le sostanze nutritive per la pianta mediante la fotosintesi clorofilliana, ma anche di produrre ossigeno che serve a noi per respirare.
I rami sorreggono la chioma e la espongono alla luce e all’aria. 223
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L’età e le dimensioni dell’abero L’insegnante spiega che, ogni anno, gli alberi crescono in altezza, larghezza e profondità. Il tronco si ingrossa aggiungendo ogni anno un nuovo strato di legno sotto la corteccia. Nel fusto si formano così degli anelli concentrici: contandoli è possibile risalire all'età dell'albero. Lo spessore di ogni anello indica anche le condizioni meteorologiche in cui è avvenuta la crescita: gli anelli sono più ampi in caso di pioggia e sole, più sottili in caso di siccità. Per misurare la larghezza del tronco dell’albero invitare più bambini a fare un girotondo intorno al tronco e verificare quanti bambini occorrono per abbracciarlo tutto.
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Autunno Per misurare l’altezza prendere invece un gomitolo di lana, legarne l’estremità ad un palloncino e farlo salire fino alla cima dell’albero. Poi misurare la lunghezza del filo per avere l’altezza della pianta.
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L’albero e i sensi: osservazione attraverso l’utilizzo di tutti i canali sensoriali I bambini esplorano l’albero attraverso tutti i canali sensoriali. Le mani toccano il tronco e ne avvertono la ruvidità.
Il naso capta l’odore della resina e delle foglie bagnate.
Le orecchie ascoltano il rumore delle foglie cadute dai rami e calpestate.
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Autunno La bocca assaggia il frutto autunnale dell’albero (castagne, noci‌).
Gli occhi osservano i colori delle foglie e delle sfumature del tronco.
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Gli usi dell’albero Per approfondire l’argomento albero, l’insegnante invita i bambini a riflettere sugli usi degli alberi, o meglio, del legno ricavato dagli alberi, nella storia dell’uomo. L’uomo utilizza il legno per: • Riscaldarsi • Cuocere cibi • Costruire case, mobili, barche…
Ero un albero… divento legno Ma come si ricava il legno? C’è un percorso stabilito e delle operazioni ben precise affinché un albero si trasformi in legno: • L’abbattimento degli alberi • La sramatura (vengono tolti i rami) • La scortecciatura (viene tolta la corteccia dal tronco) • La troncatura (i tronchi vengono tagliati per facilitare il trasporto) • Il trasporto (i tronchi vengono trasportati nelle aziende che lavorano il legno) L’insegnante spiega ai bambini che esistono poi fasi di lavorazione che trasformano il legno in carta.
G randangolo
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Riciclare la carta, ecco perché! Che cosa vuol dire riciclare la carta? Per produrre carta è necessario tagliare alberi e siccome ne viene utilizzata una gran de quantità a livello mon diale (circa 300 milioni di tonnellate), ogni anno vengono tagliate intere foreste. Si tratta di un grave danno per la natura ma non solo, perché quan do la carta non serve più spesso viene buttata in discariche e anche gettata nell’ambiente, contribuendo ad inquinarlo. Riciclare la carta ha quin di un duplice significato: quello di ridurre il numero degli alberi tagliati e quello di fare in modo che diminuisca l'inquinamento ambientale. Diventa allora molto importante abituarsi alla pratica della raccolta differenziata che permette di recuperare molta della carta usata diminuendo così lo scarto di quella usata.
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Rappresentazioni grafiche con tecniche diverse Tornati in classe i bambini rappresentano graficamente gli alberi con tecniche diverse.
L’albero dalle foglie spezzettate I bambini sbriciolano le foglie secche raccolte in giardino.
orrente Materiale ochecde • Fotocopie delle sc
231 alle pagine 230 e • Foglie secche • Colla
L’insegnante fotocopia la sagoma dell’albero e delle foglie alle pagine 230 e 231 e ne distribuisce una copia ad ogni bambino. I bambini procedono incollando i pezzetti di foglie secche sulle foglie, e colorando il tronco con i colori a cera. Nel caso non dovessero recuperare le foglie secche, le insegnanti possono far colorare la scheda delle foglie con tecniche a piacere.
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L’albero dalle grandi foglie Disegnare sul cartoncino marrone un grosso tronco e ritagliarne i contorni con le forbici. Incollare il tronco sul foglio di cartoncino celeste e incollare delle foglie autunnali vere piuttosto grandi alla sommità del tronco.
Tagliare la carta velina verde in piccoli pezzi e incollarla ai piedi dell’albero per simulare l’erba.
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orrente Materiale occ50 x 70 cm ste
• Cartoncino cele ne 50 x 70 cm • Cartoncino marro e • Carta velina verd • Foglie • Colla • Forbici
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L’albero con tinte autunnali Disegnare sul foglio di carta da pacchi la sagoma di un albero e dipingerlo mescolando le tempere a disposizione per farne un albero dalle tinte autunnali.
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L’albero braccio-mano
Materiale te Con il pennello passare la tempera marrone o la digitopittura occorren anchi ruvi di sul palmo e su parte dell’avambraccio del bambino in modo che le dita siano ben pitturate.
• Fogli di carta bi e verde • Tempera marrone e • Carta velina verd • Colla
Appoggiare le parti del corpo pitturato sul foglio, esercitare una leggera pressione per stampare la figura che risulterà simile a quella di un tronco con i rami.
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Autunno Spezzettare poi con le mani la carta velina verde e attaccarla con la colla sui rami dell’albero così realizzato per fare la chioma. Il colore della carta velina per la chioma può essere anche gialla o arancione se si vuole rendere l’idea di una chioma più autunnale.
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L’albero e l’arte
L’albero di Gelso, Van Gogh
• Nel quadro è raffigurato un albero: è grande o piccolo? • Di che colore è la sua chioma? • A quale stagione ti fanno pensare i colori di questo albero? • È autunno, le foglie di questo albero resteranno sui rami o cadranno?
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L’albero e la musica: le quattro stagioni di Vivaldi L’insegnante propone l’ascolto dei movimenti dell’autunno del brano di Vivaldi. I bambini ascoltano ed eseguono attività motorie con libero movimento del corpo. L’insegnante può suggerire: • Mimate le foglie cadute • Mimate la pioggia che bagna gli alberi • Mimate il vento che accarezza gli alberi • Mimate gli alberi mossi dal vento…
Se si hanno a disposizione degli strumenti l’insegnante li consegna ai bambini che dovranno produrre suoni o ritmi sonori che ricordano l’autunno.
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L’albero ha le radici Dopo aver esplorato l’albero nella sua globalità, l’insegnante passa ad analizzarne e sperimentarne le varie parti. Si inizia dalle radici, per poi passare alle foglie e ai frutti. L’insgnante chiede: dove crescono le radici? Naturalmente i bambini risponderanno che le radici si trovano sotto la terra! Via dunque all’esplorazione della terra da toccare e manipolare!
Impastare la terra: la papparella I bambini giocano con la terra impastando con le mani acqua e terra, poi con l’aiuto di un pennello cospargono la mescolanza ottenuta sul palmo della mano.
Infine stampano impronte di terra sul foglio di cartoncino verde.
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Materiale occorrente
e • Cartoncino verd • Pennello • Acqua • Terra
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Le impronte Preparare il fondo fissando, con una quantità abbondante di colla, un rettangolo di tela di juta sul cartoncino bianco, in modo che la stoffa occupi la parte centrale del foglio. Con un pennello macchiare la tela con la tempera marrone.
Materiale occorrente
• Cartoncino bianco • Tela di juta • Tempera • Colino • Terriccio scuro • Colla vinilica
Appoggiare il palmo della mano esercitando una certa pressione. Con una matita passare i contorni delle dita per limitare e rendere ben visibile la sagoma.
Mettere il terriccio nel colino e cospargerlo sulla mano e sullo sfondo. Togliere la mano dal foglio con la tela di juta: ognuno ha la propria impronta nella terra.
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L’albero ha le foglie L’insegnante organizza un’uscita in giardino per raccogliere le foglie autunnali di diversi tipi e colori. Se la scuola non dispone di giardino, l’insegnante invita i bambini a portare a scuola foglie diverse raccolte nel parco o nel viale vicino casa. Disponendo le foglie sul pavimento della classe, l’insegnante propone classificazioni in base alla forma, al colore o alla grandezza. A questo proposito spiega la divisione delle foglie in: • Latifoglie (kiwi, alloro, edera) • Aghifoglie (rosmarino, abete, pino) • Spinose (cactus, fico d’india) • Latiformi e aghiformi (sempreverdi) I bambini esplorano poi le foglie con il tatto. Per rafforzare questa attività, l’insegnante benda i bambini e li invita a toccare le varie foglie esprimendo le sensazioni provate.
Domande sulle foglie: • Qual è la parte di foglie che sta sopra e quella che sta sotto? • Come si chiamano le linee che attraversano una foglia? • Conoscete le varie parti delle foglie? • A quale parte del corpo umano assomigliano queste foglie?
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La parola ai bambini Le linee delle foglie si chiamano nervature.
Dove ci sono tutte le righette è il rovescio della foglia. Sul rovescio ci sono tante linee, invece il dritto è più liscio.
Io so che le foglie hanno il gambo, come i frutti.
Questa foglia assomiglia alla mano, quella laggiù invece a un cuore. Quella appuntita sembra un occhio.
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Attività con le foglie
rrente Materiale occccohi
Manine di foglie pa • Fogli di carta da o Appoggiare sul pavimento o su un’ampia superficie iaro e verde scur ch e rd ve ra pe m • Te il foglio di carta da pacchi. Con il pennello passare il colore delle due tempere verdi sui palmi delle mani dei bambini.
Stampare poi le manine in ordine sparso sul foglio in modo da ottenere un cartellone di foglie-manine.
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Autunno Si possono usare anche le altre tinte autunnali come il rosso, il marrone, il giallo e l’arancione, anche mescolate insieme.
Stampa di foglie te Passare la tempera con un pennello sulla parte superiore Materiale occorren delle foglie. • Fogli di carta la e cione, rossa, gial an ar ra pe m Te • Appoggiare sul foglio e premere con la mano in modo verde da fare aderire alla carta la foglia con il colore per • Foglie stamparne la sagoma.
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Le foglie e il corpo te Il percorso riale occorrenur e t a M Disporre sul pavimento le foglie cercando di disegnare ni tipo, mis a • Tante foglie di og con esse una strada che risulterà essere un percorso e colore dritto o mosso. Invitare i bambini a passare uno alla volta sopra la strada di foglie camminando in modi diversi.
I bambini possono infatti camminare velocemente o lentamente, saltando oppure correndo.
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Autunno Possono camminare a braccia aperte con gli occhi chiusi per concentrarsi meglio sulla sensazione provata dalle foglie sotto i piedi.
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nno preso Quando i bambini avra minare so pra confidenza con il cam propone le foglie, l’insegnante e di forme percorsi più tortuosi do vranno diverse che i bambini lentamente, percor rere dapprima mente senza po i sempre più veloce rebbe perdere l’equilibrio. Sa bambini interessante invitare i di foglie a percor rere la stra da ndo però a piedi scalzi, rispetta non vogliono il rifiuto di quelli che rché hanno togliersi le scarpe pe altro. paura di pungersi o di nsegnante Dopo ogni percorso l’i alizzare invita i bambini a verb o provato. le sensazioni che hann 245
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Autunno
La sagoma
Materiale occorrente
Sul foglio di carta da pacchi disegnare con un pennarello la • Foglio di carta da pacchi sagoma di un bambino a dimensione reale dopo averlo fatto • Pennarello stendere sul foglio. Spalmare sulla sagoma uno strato sottile • Foglie di vario tipo di colla e coprirla interamente con le foglie a disposizione. • Colla
I bambini possono dare un nome alla sagoma autunnale e crearne un’altra simile con gli elementi delle altre stagioni.
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Autunno
Composizioni libere
rrente o c c o le ia r e t a M
L’insegnante mette a disposizione della classe foglie e • Foglio di carta da pacchi colla e lascia liberi i bambini di creare, oltre alla sagoma, • Foglie di vario tipo composizioni e forme reali o astratte fatte di foglie. • Colla
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Con le foglie creo…
orrente Materiale ocmcar rone,
Coroncine di foglie • Cartoncini verde, o Ritagliare dai cartoncini delle strisce lunghe tanto arancione e ross quanto la circonferenza della testa dei bambini e alte • Foglie circa 4 o 5 cm. • Forbici Sulla striscia incollare in sequenza le foglie e chiudere • Colla la coroncina con due punti della spillatrice. • Pinzatrice I bambini possono usare le coroncine per piccole drammatizzazioni sul tema autunno, oppure l’insegnante può metterle a disposizione nell’angolo dei travestimenti per giochi liberi e spontanei. Altre coroncine simili possono essere create con gli elementi delle altre stagioni.
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Autunno Collane di foglie Per realizzare questa attività vengono consigliate le le occorrente ia r e t a M foglie di acero perché in autunno hanno dei colori di acero • Foglie di vite e bellissimi, oppure quelle di vite perché hanno una ie o altri tipi di fogl consistenza e una forma molto belle, ma qualsiasi altro • Spago sottile tipo può essere utilizzato. Bucare ogni foglia al centro usando un uncinetto o delle forbicine, infilarle nello spago fino ad ottenere la lunghezza che si desidera, poi chiudere con un nodo e un fiocco. Anche queste collane possono essere lasciate a disposizione dei bambini nell’angolo dei travestimenti, oppure possono rappresentare un regalo naturale per la festa della mamma o della nonna.
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Autunno
Filastrocche al vento Le foglie matte
Le foglie matte si lasciano andare, dal soffio del vento si fan trasportare. C'è quella gialla che gioca a palla, c'è quella marrone che fa un ruzzolone, c'è quella rossa che fa una gran corsa. La foglia arancione vola come un aquilone. Solo la verde si tiene ben stretta perchè di cadere non ha proprio fretta.
Foglia a scuola
Una mattina è arrivata a scuola una fogliolina tutta gialla e assai carina. Nostra amica diventerà e dell'autunno ci racconterà tante curiosità.
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Foglie colorate
Cadono le foglie spinte dal vento le guarda il bambino ed è contento di questo ballo improvvisato che le adagia piano sul prato. Corre il bambino e le raccoglie può finalmente toccare le foglie: gialle, rossicce ed arancione sono i colori di questa stagione. Ecco l’autunno è ritornato! Lo dicono le foglie, gli alberi, il prato.
Cadon le foglie
Cadon le foglie come farfalle: rosse, arancioni e anche gialle, volano, danzano, giocano col vento: poi se ne vanno in un momento.
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L’albero ha i frutti Prima di organizzare l’uscita dal fruttivendolo l’insegnante coinvolge le famiglie che, a casa, faranno notare ai bambini la frutta che trovano sulla tavola, spiegando che ogni stagione ha i propri frutti. L’insegnante fotocopia poi le schede individuali alle pagine 254 - 261 che presentano alcune immagini di frutti corredati dalle parole corrispondenti trattegiate. Invita i bambini a colorare l’immagine e ripassare la parola tratteggiata. Infine l’insegnante aiuterà i bambini a leggere la parola più volte distinguendo ciascun grafema.
Quando i bambini sono in grado di riconoscere la frutta autunnale si organizza un’uscita dal fruttivendolo. Predisporre a questo proposito una scheda con la lista della frutta da comprare e accanto la rappresentazione grafica: • Uva • Melograno • Mela • Fico • Castagna • Pera • Banana • Caco
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Autunno Dal fruttivendolo la frutta è esposta con i rispettivi prezzi. La fruttivendola spiega e fa osservare la frutta, descrivendola.
Dopo aver fatto la spesa si torna a scuola per svolgere tante attivitĂ .
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UVA © ELI - La Spiga
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CASTAGNA © ELI - La Spiga
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MELOGRANO © ELI - La Spiga
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PERA © ELI - La Spiga
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MELA © ELI - La Spiga
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BANANA © ELI - La Spiga
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FICO © ELI - La Spiga
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CACO © ELI - La Spiga
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Attività con la frutta Sudoku con le noci Sulla tavoletta di compensato realizzare con il nastro adesivo una grata di 16 scacchi quadrati dal lato di 7,5 cm.
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rrente o c c o le ia r e t a M
• Gusci di noci pensato • Tavoletta di com e alla, rossa e verd gi u, bl ra pe m Te • • Nastro adesivo
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Autunno Dipingere i gusci di noci con i quattro colori di tempera indicati e far asciugare.
Le noci rappresentano le pedine del gioco che consiste nel disporre le noci, sia verticalmente che orizzontalmente, in maniera tale che non ve ne siano due consecutive dello stesso colore.
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La frutta e l’arte
Vaso di frutta, Caravaggio
Nel quadro è raffigurato un cesto di frutta. • Sai nominare la frutta che vedi? • Quali sono i colori predominanti? • A quale stagione appartiene la frutta rappresentata? Dopo un’attenta osservazione del dipinto i bambini organizzano e preparano un cesto simile che poi sarà rappresentato con una tecnica a scelta. I bambini si procurano dalla borsa della spesa tutta la frutta presente nel dipinto: uva, mele, pere, melograno, foglie di vite, e aggiungono alla loro composizione dal vero anche noci e castagne che hanno appena comprato dal fruttivendolo.
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Autunno Dispongono poi la frutta nel cesto in maniera armoniosa, abbellendolo con foglie di vite.
Passano poi all’osservazione e alla rappresentazione grafica. I bambini scelgono di utilizzare la tecnica a pastello.
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Quanto è buona la frutta Completata la fase di osservazione e di rappresentazione i bambini sono invitati ad assaggiare la frutta di stagione. L’insegnante consegna loro dei piattini di carta.
Sbuccia poi la frutta e descrive quella meno comune, ad esempio il melograno con i semini che si mangiano all’interno.
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Autunno Vengono predisposti poi dei piattini di carta dove mettere i semi della frutta: sopra ogni piattino viene scritto il nome di un frutto. I bambini dovranno mettere nel piattino giusto i semini della frutta.
I bambini infine assaggiano la frutta esprimendo le proprie preferenze.
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Autunno
Frutta arancione La frutta fresca autunnale possiede delle caratteristiche comuni, ad Materiale esempio la forma e il colore. occorrente La forma sferica dell’arancia la si ritrova nel mandarino, nel caco e • Man darini nella zucca (che non è frutto ma una verdura). • Cachi Anche il colore arancione è tipico dell’arancia, del mandarino, del caco • Zucche e della zucca, che varia dalle cromie del giallo a quelle dell’arancione. • Coltellini • Cucchiaini Per tutti questi frutti si potrà svolgere un’attività di osservazione: sbucciare il mandarino, dividerlo in spicchi e osservarne i semi. Confrontandolo con l’arancione, si può notare che è più piccolo, la sua buccia è più spessa e i semi talvolta sono più grandi. La zucca si può tagliare a metà, ridurla in fette per vederne la polpa e i tantissimi semi. Questi si possono far essiccare accanto ad una fonte di calore e poi si possono usare per fare dei collage. Il caco è il frutto che ha la pelle più sottile e non si sbuccia. Per mangiarlo lo si apre a metà e con un cucchiaino si prende la polpa.
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La frutta di pasta di sale
rrente Materiale occo
In un recipiente mettere la farina e il sale, mescolare • Tazza di farina aggiungendo gradatamente l’acqua fino a ottenere no • Tazza di sale fi un impasto morbido. • Tazza di acqua io di semi Si può aggiungere un cucchiaino di olio di semi per • Cucchiaino di ol lla vinilica rendere l'impasto più morbido o di colla per renderlo • Cucchiaino di co più resistente. La pasta può essere colorata prima della manipolazione dipingendola con tempere, colori acrilici, acquerelli… oppure dopo l’uso, sempre con tempere o acrilici. Una volta modellata, la pasta va fatta asciugare nel forno ventilato a bassa temperatura (circa 50°) per diverse ore, oppure, d'inverno, si può mettere vicino al calorifero. Con la pasta di sale i bambini hanno realizzato la frutta autunnale.
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Un avvenimento stagionale: l’uva diventa vino L’autunno è tempo di vendemmia. Per far comprendere questo avvenimento l’insegnante organizza la vendemmia a scuola, coinvolgendo le famiglie. Per prima cosa ogni famiglia porta a scuola un grosso grappolo d’uva, poi si dà inizio alla festa della vendemmia! La nostra vendemmia Oggi è un giorno di festa e di accoglienza: mamme, papà, nonni, bambini e insegnanti si ritrovano nel giardino della scuola e tutti insieme preparano il tino.
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Autunno Si inizia la separazione degli acini dai raspi e si versano nel tino o nella trocca, dove a piccoli gruppi e a piedi scalzi si entra per la pigiatura.
I papĂ con piccoli gruppi di bambini si dedicano alla spremitura con le mani; le mamme si aggregano ad altri gruppi di bambini per la preparazione degli acini da pigiare. Si lavora, si parla, si ride e i bambini vivono momenti straordinari di serenitĂ , di azione e di cooperazione.
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Autunno I bambini collaborano piacevolmente come se fosse un gioco, partecipando con tutto il corpo. Tutti i sensi sono messi in azione: il bambino osserva, sceglie l'attività che in quel momento lo attrae maggiormente, vi si dirige, si sente libero di avvicinarsi, di chiedere spiegazioni, di provare… Tocca l’uva con le mani e con i piedi. Sente che i semi pizzicano, che gli acini si schiacciano perché sono morbidi… Odora il succo dell’uva che non molto sarà mosto e che cambierà profumo…
G randangolo
e queste, Grazie ad attività co m è ar ricchita la ro utine giornaliera perché svolta di elementi importanti le famiglie: in collaborazione con verse con si vivono esperienze di e papà la presenza di mam ma ere della che trasmettono il piac contenuti storici scoperta attraverso i o territorio. e ambientali del propri
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Ricette di stagione Dolceuva Lavare i chicchi d’uva, asciugarli, tagliarli a metà e privarli dei semi; in una terrina mettere la farina, lo zucchero, il lievito, le uova e il burro fuso, aggiungere l’uva e mescolare. Versare il composto in una teglia circolare imburrata ed infarinata e cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti.
Ingred ienti • 200 gr. di farina • 300 gr. di uva bianca • 200 gr. di uva nera • 3 uova • 120 gr. di burro • 120 gr. di zucchero
• 1 bustina di lievito • Zucchero a velo
Ingred ienti • 1 kg di uva da tavola a chicchi grossi • Due albumi • Zucchero
Chicchi gelati Lavare e asciugare l’uva e immergere i chicchi negli albumi sbattuti prima di passarli nello zucchero per coprirli completamente. Eliminare lo zucchero in eccesso e farli ghiacciare in frigorifero.
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Non solo frutta: le verdure autunnali Come per la frutta, l’insegnante coinvolge le famiglie che, a casa, faranno notare ai bambini la verdura che trovano sulla tavola, spiegando che anche la verdura è caratteristica di ogni stagione. I bambini porteranno poi a scuola: • Spinaci • Finocchi • Carote • Cavolfiore • Cipolle • Bietole • Patate • Peperoni L’insegnante fotocopia poi le schede alle pagine 276 - 283 che presentano alcune immagini di verdure corredate dalle parole corrispondenti trattegiate. Invita i bambini a colorare l’immagine e ripassare la parola tratteggiata. Infine l’insegnante aiuterà i bambini a leggere la parola più volte distinguendo ciascun grafema.
Come per la frutta, anche la verdura viene osservata, toccata, annusata...
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Autunno Infine, approfittando del menĂš giornaliero di stagione, le verdure vengono cotte e assaggiate dai bambini che esprimono le proprie preferenze.
G randangolo
puntare Ăˆ questo il momento di giare tutti sull’importanza di man e forse ci i cibi, anche quelli ch il nostro piacciono meno, perchĂŠ so prattutto organismo ha bisogno di frutta e verdura!
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SPINACI © ELI - La Spiga
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CIPOLLA © ELI - La Spiga
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FINOCCHIO © ELI - La Spiga
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BIETOLA © ELI - La Spiga
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CAROTA © ELI - La Spiga
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PATATA © ELI - La Spiga
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CAVOLFIORE © ELI - La Spiga
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PEPERONE © ELI - La Spiga
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La verdura e l’arte
Autunno, Arcimboldo
Nel quadro è raffigurato un ritratto composto da frutta e verdura. • Sai nominare la verdura che vedi? • Quali sono i colori predominanti? • A quale stagione appartiene la verdura rappresentata?
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Autunno Dopo un’attenta osservazione del dipinto i bambini utilizzano le verdure autunnali portate in classe per creare delle sculture ispirate ai dipinti di Arcimboldo.
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Autunno
Opere d’arte con le verdure Con le verdure si ottengono non solo ritratti, ma anche fantastiche realizzazioni a piacere. L’insegnante lascia a disposizione dei bambini le verdure e li invita ad utilizzarle come se fossero costruzioni, per creare oggetti a piacere.
Le verdure si trasformano così in... una casetta
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un’astronave
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Autunno una tartaruga
un aereo
opere di scultura astratte
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Autunno
Autunno: tempo di letargo C’è un gran silenzio nel bosco: niente insetti, niente scoiattoli, assenza di rumori. Gli animali si difendono dal freddo dell’inverno che arriva andando in letargo. La lucertola ormai ha trovato un comodo buco. Il riccio, la marmotta e il ghiro chiudono la porta della loro casa con il muschio. La chiocciola sembra una pallina: sta ben nascosta nella sua casetta. L’insegnante porta i bambini in giardino per osservare da vicino le chiocciole che si ritirano nella casetta.
L’insegnante chiede poi ai bambini: • Che cosa vuol dire letargo?
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Autunno
La parola ai bambini Quando viene la primavera gli animali si svegliano perché hanno caldo.
Letargo vuol dire che gli animali si preparano la tana e si addormentano.
Se gli animali non si addormentano muoiono perché non riescono a trovare il cibo quando c’è la neve. Un po’ di cibo gli animali lo portano nella tana: ogni tanto si svegliano per mangiare, ma poi si addormentano subito. 289
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Animali e tecniche diverse Il riccio di foglie Consegnare ad ogni bambino la scheda a pagina 292 dove è rappresentata la sagoma di un riccio. Stendere un velo di colla sulla sagoma e fissare una foglia grande. Incollare poi su di essa foglie piccole che fungono da aculei. Con la carta velina rosa fare una piccola pallina con le mani e incollare sulla parte della foglia che era attaccata al gambo in modo da ottenere il muso del riccio. Applicare vicino l’occhio mobile e completare lo sfondo colorando con la tempera arancione, marrone, gialla e verde.
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orrente Materiale occda a pagina 292 he
• Fotocopie della sc anchi • Fogli di carta bi e, mar rone, • Tempera arancion
gialla e verde lla foglie piccole da • Foglie gran di e forma allungata • Carta velina rosa • Occhio mobile • Colla
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Autunno La marmotta al caffé Consegnare ad ogni bambino la scheda a pagina 293 dove è rappresentata a sagoma della marmotta. Colorarla con i pastelli, passare uno strato di colla sulle guance e sul corpo, quindi cospargere di caffè togliendo quello eccedente. Coprire con il pennello imbevuto di tempera la superficie rotonda del tappo di sughero e stampare intorno alla marmotta con i vari colori a disposizione per fare lo sfondo.
corrente Materiale oche da a pagina 293 sc
• Fotocopie della anchi • Fogli di carta bi verde, gialla e • Tempera rossa, mar rone o • Tappo di sugher • Caffè • Pastelli • Colla
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Attività
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RICCIO © ELI - La Spiga
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Attività
MARMOTTA © ELI - La Spiga
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Autunno La tartaruga di pongo Consegnare ad ogni bambino la scheda a pagina 295 dove è rappresentata la sagoma della tartaruga. Colorarla con i pennarelli, poi manipolare il pongo riducendolo a fili sottili e modellandoli in maniera che vengano fissati con una leggera pressione o con della colla all’interno dei riquadri della corazza della tartaruga. Con la tecnica della spugna colorare lo sfondo con la tempera gialla e rossa.
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corrente Materiale oche da a pagina 295 sc
• Fotocopie della vi do pesante • Foglio di carta ru rossa • Tempera gialla e giallo, grig io • Pennarelli verde, • Spugna • Pongo verde
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TARTARUGA © ELI - La Spiga
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Inverno
Una storia per l’inverno Voglia di neve Fa freddo. In terra c’è il ghiaccio. Ma la neve quest’anno non è ancora venuta e i bambini la vogliono. Ogni mattina, appena alzati, corrono alla finestra col desiderio di vedere il paesaggio bianco di neve… Invece passano i giorni, viene Natale, poi Capodanno, finisce gennaio, e della neve neanche l’ombra. «Perché quest’anno la neve non viene?» domanda Luisa al papà. «Ai miei tempi ne cadeva sempre tanta…» dice papà «…e ora niente. Ma è meglio così.» «Invece non è meglio così!» brontola Luisa. Ci pensa un po’ e poi dice: «Bè, visto che non viene, ci penso io a farla venire lo stesso!» Prende la penna e un foglio di carta e scrive:
O amica neve sei venuta! Dalla mia finestra ti vedo che scendi leggera e silenziosa su ogni casa. Ora mi infilo i nuovi doposci e vengo da te. racconto
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Inverno Porta la poesia a scuola e la maestra la legge ad alta voce a tutti. «Anch’io voglio la neve!» approva Alberto. «Anch’io, anch’io!» gridano tutti. «Io la neve la mangio!» interviene Lauretta «Io mi ci butto sopra e faccio l’angelo» rivela Ugo. «E io lancio le palle di neve!» «Io esco con gli sci…» «Io con la slitta…» C’è così tanta voglia di neve, che i bambini ne parlano come se fosse già caduta. «Ma la neve ancora non c’è. Si è dimenticata dei bambini» sospira la maestra. «Uffa, perché non la facciamo noi?» propone Alberto. «Che cosa volete fare?» domanda incredula la maestra. «La neve!» dichiara Alberto. E già gli brillano gli occhi, come ogni volta che ha un’idea nuova. «E come facciamo?» chiede la maestra. «Idea!» esclama Ugo, e sottovoce confida l’idea a Lauretta. Lauretta sorride e la confida alle amiche. La maestra vorrebbe sapere che cosa stanno confabulando tutti insieme, ma i bambini sono d’accordo di mantenere il segreto. «Domani avremo la neve!» dicono, e quel giorno tornano a casa allegri. A casa ne succedono delle belle. 297
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Inverno Alcuni bambini frugano negli armadietti dei medicinali, prendono il cotone e lo fanno a fiocchettini, che raccolgono in borse di plastica. Altri svuotano i barattoli del sale grosso e dello zucchero in zollette. C’è persino chi stacca a uno a uno i batuffoli bianchi di una giacca di pelo della mamma, chi fa a pezzettini i fogli bianchi dei quaderni, chi taglia con le forbici le lenzuola bianche un po’ logore tenute di scorta negli armadi. Un bambino entra addirittura nell’ovile dove c’è una sola pecora col pelo lungo e, a colpi di forbici, pian piano riempie la borsa di fiocchi di lana… L’indomani, a scuola, alcuni bambini arrivano presto e sbriciolano i gessi bianchi della lavagna, fanno a pezzettini tutti i fogli bianchi di carta pronti per il disegno creativo. Poi fanno razzia di rotoli di carta igienica bianca subito tagliati, strappati, macinati e stipati nei sacchetti. Ora hanno così tanta neve da riempire il cortile. Prima dell’intervallo salgono in soffitta e da lì, attraverso una scaletta, arrivano sul tetto della scuola. Quando suona la campanella, tutti i bambini sono pronti con la neve in mano. Buttano manciate di fiocchi di neve in alto e soffiano forte per imitare il vento e farli cadere, tremolanti come la neve vera. Una neve che fiocca piano, piano nel cortile. I bambini gridano: «Nevica! Ecco la neve!» e intanto buttano manciate di coriandoli, piumini, fiocchi di lana. Anche gli altri bambini escono nel cortile e gridano: «La neve!». Si accorgono subito che è neve un po’ strana: non bagna e non è fredda. Però è bella lo stesso. Corrono felici nel cortile e cercano di afferrare i fiocchi al volo, con le mani. Qualcuno tenta di fare un pupazzo, ma questa neve non prende forma come quella vera. Non è possibile nemmeno fare le capriole… Alla fine dell’intervallo il cortile è tutto bianco. I bambini pensano che questa neve è un bel gioco, e non la si deve buttare via. racconto
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Allora la raccolgono nei grandi sacchi della spazzatura, per giocarci anche l’indomani e gli altri giorni: a scuola e a casa. Un giorno alcuni papà, invitati dai loro bambini, vengono a scuola, salgono loro stessi sui tetti e lanciano nel cortile la neve di carta e di piume. E mentre lanciano, arriva un venticello vero che gioca anche lui: spinge i fiocchi, li alza, li fa roteare… Poi, mentre stanno posandosi a terra, li solleva di colpo in una danza continua. Insieme al vento, arrivano anche piccole nuvole grigie che si uniscono e fanno diventare grigio tutto il cielo. All’improvviso da una nuvola si stacca una stellina bianca e gioca anche lei. Poi se ne stacca un’altra… Un’altra ancora… Tante… I papà, dal tetto, guardano le stelline volteggiare come farfalle e planare nel cortile. E i bambini gridano: «La neve vera!». Per tutto il giorno le farfalline bianche scendono sui tetti e sui cortili. E anche per tutta la notte. Il mattino dopo i bambini trovano il paese tutto bianco e possono finalmente giocare con la neve vera: a pallate, a fare i pupazzi, a buttarcisi dentro, felici. Il desiderio si è avverato. M. Lodi, Fiabe Italiane, Edizioni Mondadori
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Il cartellone dell’inverno CONVERSAZIONE GUIDATA • Che stagione è descritta nel racconto? • Quali sono i colori di questa stagione? • Come è la temperatura in inverno? • Di che colore è il cielo in questa stagione? • Come viene descritta la neve? • Con che cosa costruiscono la neve i bambini?
Materiale occorrente • Cartoncino 100 x 70 cm • Fogli di carta bianchi • Ritagli di cartoncino marrone e nero • Carta velina arancione • Tempera di vari colori
• Pastelli • Pennarelli • Uniposca bianco • Ovatta • Forbici • Colla
Dopo aver commentato il racconto e verbalizzato le esperienze l’insegnante propone tante attività sul tema dell’inverno. Disegnare sul cartoncino una linea orizzontale ondulata per dividere il cielo dallo sfondo inferiore del paesaggio. Disegnare le case, gli abeti e le nuvole. Colorare con la tempera bianca le nuvole, la parte bassa del cartellone e i tetti delle case per simulare la neve. Con la tempera a colori vivaci dipingere le pareti esterne delle case e con la tempera verde e marrone gli abeti.
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Inverno Sui fogli di carta bianca disegnare i personaggi e il pupazzo di neve. Colorare i primi con i pennarelli e il secondo con la tempera celeste. Completare il pupazzo di neve disegnando con i pennarelli gli occhi e la bocca; realizzare il naso con un pezzetto di carta velina arancione a forma di pallina e colorare la sciarpa.
Realizzare poi il cappello disegnando la sagoma sul cartoncino nero, ritagliare e piegare la falda lungo la linea di base del cappello in modo che rimanga rialzata, poi incollare sulla testa.
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Inverno Ritagliare i contorni delle figure e incollarle sopra lo sfondo innevato posizionandole a piacere.
Passare ora alla preparazione delle case: sui fogli bianchi disegnare le porte e le finestre e colorarle con la tempera celeste acquerellata. Ritagliarle e incollarle sulle case. I battenti delle porta e delle finestre si realizzano così: • Ritagliare dal cartoncino marrone dei rettangoli di 6 x 3 cm. • Fare una piegatura lungo uno dei due lati più lunghi di ogni rettangolo pari a 0,5 cm. • Passare un filo di colla e fissare ai due lati delle finestre e dei portoni.
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Inverno Dividere l’ovatta in piccoli batuffoli. Mettere dei punti di colla sui tetti, sopra le finestre e sugli abeti dove attaccare i batuffoli di neve.
Fare i fiocchi di neve nel cielo con l’uniposca bianco, e sempre con l’uniposca ripassare i contorni degli abeti per dare l’effetto di neve attaccata ai rami. Il cartellone dell’inverno è pronto e può fare da sfondo per raccontare tante storie invernali e magari costruire nuovi personaggi per arricchire le storie.
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La parola ai bambini In occasione di una nevicata, l’insegnante invita i bambini ad osservare dalla finestra come il bianco mantello riesca a cambiare le cose. Dalla finestra della scuola i bambini osservano e verbalizzano. Il pavimento e il prato non ci sono più, stanno sotto la neve.
I nostri giochi all’aperto non si vedono più…
Tutto è diventato bianco! Il gazebo dove andiamo quando c’è il sole ha il tetto che sembra una casetta di montagna.
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Mi piacciono gli alberi che hanno tutta una riga bianca sopra i rami.
Da questa finestra si vedono le automobili però hanno tutte lo stesso colore e anche la strada non è proprio tutta grigia.
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Inverno Dopo aver osservato dalla finestra il paesaggio innevato, l’insegnante chiede ai bambini: • Com’è la neve? • Come non è la neve? • Che cosa ci fai con la neve? La neve è bianca e fredda. È anche leggera e se la tocchi è bagnata. La neve è bella. Non è come la pioggia che fa rumore, è silenziosa.
e non è dura ma quando
Io la neve la mangio per capire che sapore ha. Ci gioco con lo slittino. Ci costruisco i pupazzi di neve. Ci scivolo. La guardo quando scende. Mi piace farci sopra le impronte quando è tutta morbida.
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PAROLA AI BA
La neve non è colorata si ghiaccia diventa anche dura. Non è asciutta e nemmeno rumorosa. Se è bella non è brutta. Però può essere pericolosa perché se scivoli cadi e ti rompi un braccio come mio fratello.
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Fiocco di neve
Materiale occorrente
Riportare la sagoma del fiocco di neve sul foglio di • Fotocopia della scheda a pag ina 309 carta bianco e ritagliarne i contorni. li di carta bianca Con l’acquerello celeste o la tempera dello stesso • Fog uerello celeste • Acq colore diluita con l’acqua dipingere un foglio di carta • Porporina color argento bianco per fare lo sfondo del cielo. • Forbici Incollare il fiocco ritagliato e decorare le punte con • Colla la porporina color argento.
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Fiocchi di sale
te eriale occorreaznzurro t a M Riprodurre la stessa sagoma del fiocco di neve pacchi Foglio di carta da •
dell’attività precedente sul cartoncino bianco. co • Cartoncino bian Ritagliarla, stendere la colla al centro e lungo i bordi • Sale grosso delle punte del fiocco. • Forbici Far cadere dei granelli di sale grosso sulle parti coperte • Colla di colla, così da farli sembrare fiocchi di neve ghiacciati. Incollare i fiocchi sul foglio di carta da pacchi azzurro che fa da sfondo alla nevicata.
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Il fiocco nel piattino Utilizzare la sagoma del fiocco di neve delle attività precedenti: ritagliarla, dipingerla con la tempera celeste molto diluita e passare sui bordi un filo di colla per fissare i brillantini argento.
rrente Materiale occoi • Tempera celeste anch
• Fogli di carta bi • Piattini di carta co e • Cartoncino bian celeste o • Bastoncini di legn o • Brillantini argent
• Pennarelli • Nastro adesivo • Forbici • Colla
Con i pennarelli completare disegnando delle goccioline o piccole decorazioni sul fiocco di neve.
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Inverno Incollare il fiocco sul piattino di carta e questo a sua volta sul bastoncino di legno utilizzando del nastro adesivo.
Ogni bambino può tenere in mano il proprio fiocco di neve e muoverlo simulando una nevicata.
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Corona di fiocchi di neve
Materiale Tagliare una striscia di cartoncino alta più o meno 10 cm e lunga occorrente nco quanto la circonferenza della testa di ogni bambino.
• Cartoncino bia
e celeste • Gessetto celeste • Porporina argento
• Colla • Forbici • Nastro adesivo
Incollare le due estremità e unirle all’interno con del nastro adesivo o con la colla.
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Inverno Disegnare poi sul cartoncino tre sagome del fiocco di neve, ritagliarle, colorarle con il gessetto celeste e decorarle con la porporina color argento.
Attaccare le sagome intorno alla base della corona. I bambini possono usare le coroncine per piccole drammatizzazioni sul tema inverno, oppure l’insegnante può metterle a disposizione nell’angolo dei travestimenti per giochi liberi e spontanei.
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Neve pop corn
rrente Materiale occo asparente
Colorare l’interno della scatola con l’azzurro, il celeste • Scatole con coperchio tr ri invernali scuro e il grigio. • Tempera dai colo Mentre il colore si asciuga lavorare l’impasto di pasta • Pasta sale di sale creando la sagoma di un albero. • Pop corn • Carta argentata • Appen diquadro • Colla a caldo
Quando anche questo si sarà asciugato, attaccarlo sulla base della scatola colorata con della colla a caldo. Per simulare la nevicata incollare sul fondo della scatola dei pop corn sparsi. Chiudere il paesaggio con il coperchio trasparente e fissarlo alla parete dopo aver attaccato sul retro della scatola un appendiquadro.
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Paese di neve Dopo aver osservato il paesaggio invernale, disegnare a piacere un paesino di neve utilizzando la tempera bianca sullo sfondo scuro del cartoncino nero.
Materiale occorrente • Cartoncino nero • Tempera di colore bianco
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Alberi sulla neve Disegnare sul foglio bianco un paesino di alberi invernali, quindi con rami spogli, oppure abeti. Colorare gli arbusti e il tronco con i pennarelli e lo sfondo del cielo con la tempera celeste. Attendere che il colore si asciughi. Intingere il polpastrello dell’indice della mano nella digitopittura bianca e stampare i fiocchi di neve.
Materiale occorrente
• Cartoncino nero anca • Fogli di carta bi e bianca • Tempera celeste co • Correttore bian • Pennarelli ca • Dig itopittura bian • Colla
Passare la colla lungo i bordi dei quattro lati del foglio con il disegno e fissarlo sul cartoncino nero in modo che intorno al disegno rimanga un bordo nero di almeno 3 - 4 cm che funga da cornice sulla quale disegnare le stelline di neve con il correttore bianco.
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Neve e nebbia Sul cartoncino A3 disegnare la neve con l’uniposca.
Materiale occorrente
urri • Cartoncini for mato A3 neri o azz • Uniposca • Carta da cucina • Acqua • Colla • Porporina argento
Bagnare la carta cucina con un miscuglio di acqua e colla, strizzare e fissare sui cartoncini con la neve illustrata per creare un effetto nebbia da completare con l’aggiunta di porporina color argento.
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Pupazzo di neve in rilievo
corrente Materiale oche da a pagina 319
Per questa attività utilizzare la scheda fotocopiabile a • Fotocopie della sc ste pagina 319 oppure disegnare su un foglio di carta • Foglio di cartoncino cele bianco la sagoma del pupazzo di neve con i particolari • Fogli di carta bianca del viso (occhi, naso a carota) e degli indumenti • Carta igienica • Pennarelli (cappello, bottoni, sciarpa). Con i pennarelli colorare il cappello, il naso, la sciarpa, • Ovatta rbici il bastoncino e i due bottoni utilizzando i colori a piacere. • Fo • Colla Incollare il pupazzo sul foglio di cartoncino celeste. Spezzettare la carta igienica e con le mani realizzare delle palline da incollare sul corpo e sul viso del pupazzo sino a coprirli. Con l’ovatta fare dei leggerissimi batuffoli da fissare sullo sfondo per dare l’effetto di fiocchi di neve.
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Pupazzi di neve con le tempere I pupazzi di neve sono per i bambini l’espressione più divertente dell’inverno. L’insegnante propone allora di realizzare simpatici pupazzi di neve con le tempere.
Per dare maggiore visibilità al pupazzo, si consiglia di realizzarli sul cartoncino nero, utilizzando direttamente il colore, senza prima la traccia a matita.
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Inverno Se qualche bambino lo desidera, può accompagnare il pupazzo ad una nevicata. Tutti, comunque, saranno decorati con cappelli e sciarpe colorati.
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L’inverno e l’arte
Villaggio di Sandviken, Claude Monet
L’insegnante mostra ai bambini i due quadri di Monet, poi pone loro delle domande. • I quadri raffigurano due paesaggi innevati: quale preferite? • A quale stagione vi fanno pensare i paesaggi? • Qual è il colore predominante? • Oltre al colore predominante, quali altri colori notate?
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La Pie, Claude Monet
• Che elementi notate oltre la neve? • Quali differenze ci sono tra i due quadri? • Quale vi piace di più? • Che sensazioni vi danno questi quadri?
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L’inverno e la musica: le quattro stagioni di Vivaldi L’insegnante propone l’ascolto dei movimenti dell’inverno del brano di Vivaldi. I bambini ascoltano ed eseguono attività motorie con libero movimento del corpo. L’insegnante può suggerire: • Mimate la neve che cade. • Mimate il vento che fa volare la neve. • Mimate gli alberi appesantiti dalla neve. L’insegnante propone inoltre un’attività motoria basata sull’imitazione di andature sulla neve e suggerisce: • Camminate sulla neve alta • Correte sulla neve alta • Camminate sul ghiaccio • Scivolate sul ghiaccio • Battete i piedi sulla neve
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La parola ai bambini Alla domanda rivolta ai bambini su quali sono gli indumenti che si indossano in questa stagione, rispondono elencandoli: cappello, sciarpa, guanti, piumino, stivali, maglione, felpa, cappotto. L’insegnante chiede ancora: • Il cappello dove si mette? • A che cosa serve? Il cappello ci ripara la testa e le orecchie dal freddo.
Io il cappello lo metto anche d’estate, però è di un’altra stoffa perché deve riparare dal sole.
Io metto il cappello perché così il vento non mi arriva sulla testa.
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Inverno L’insegnante passa poi ad un altro indumento: • Dove si indossa la sciarpa? • Perché la usiamo? Mamma dice che la sciarpa serve per non farmi prendere il mal di gola.
A me piace quella rossa con i pon pon, è morbida e sul collo mi fa caldo. Io invece tiro su il collo del piumino e il cappuccio e la sciarpa non la indosso.
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Io la sciarpa la stringo forte sopra il collo del piumino così l ’aria non entra per niente. La sciarpa serve perché è di lana e d’inverno ci fa stare caldi.
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Inverno E ora la volta dei guanti: • Dove si indossano i guanti? • A che cosa servono? I guanti ci servono per giocare sulla neve così la prendiamo e non ci bagniamo.
Grazie ai guanti le mani sono al caldo. Però non è che mi piace tanto indossarli, mi danno fastidio quando faccio qualcosa.
I guanti servono per riparare le mani dal freddo.
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Inverno Per finire, si parla di calzature: • Perché in estate indossiamo scarpe leggere, aperte, sandali, ciabatte mentre in inverno scarpe più chiuse o stivali?
Io non ho gli stivali perché li mettono le femmine!
Io indosso gli stivali perché in inverno piove e nevica e qualche volta c’è anche il vento. Con gli stivali non si bagnano i piedi.
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Io ho le scarpe pesanti, gli scarponcini che sono quasi uguali agli stivali.
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Gli indumenti dell’inverno
Materiale occorrente
L’insegnante fotocopia le schede individuali alle pagine • Fotocopie delle schede alle pagine 330 - 337 330 - 337 che presentano gli indumenti invernali e le • Colla parole corrispondenti trattegiate. Invita poi i bambini a colorare con tecniche e materiali • Cartoncni di vari colori diversi le immagini e a ripassare le parole tratteggiate. • Pennarelli Aiuterà, infine, i bambini a leggere le parole più volte • Matite colorate • Cotone idrofilo distinguendo ciascun grafema. • Fili di lana bianca
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CAPPELLO © ELI - La Spiga
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GUANTI © ELI - La Spiga
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STIVALI © ELI - La Spiga
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FELPA © ELI - La Spiga
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Animali al caldo Per anticipare il tema degli animali che vanno in letargo o che vivono al freddo, i bambini e l’insegnante inventano una simpatica filastrocca:
Dentro al nido stretti, stretti, piccolini stanno al caldo gli uccellini. Fuori nevica e c’è vento l’inverno è arrivato ed è contento I bambini della Scuola dell’Infanzia di Castelnuovo - Recanati
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Uccellini nel nido
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Colorare il foglio di carta bianco con la tempera grigia. an • Foglio di carta bi Quando il colore si è asciugato disegnare il tronco, il nido • Tempera bianca, grigia, rossa, e i due uccellini: uno con la tempera arancione e rossa, arancione mentre l’altro con i pastelli gialli. • Pastelli • Sale fino • Colla
Passare uno strato di colla sulla sagoma del nido, versare sopra del sale fino sino a coprirla, togliere quello in eccesso e colorare con la tempera marrone.
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Orso in letargo
ente ateriale occorar pagina 341 M L’insegnante fotocopia la scheda alla pagina 341 che sche da • Fotocopie della anco rappresenta la sagoma dell’orsetto e della grotta. • Foglio di carta bi Le ritaglia e fa colorare l’orsetto con la tempera e i • Tempera verde e marrone pastelli; mentre con la tempera marrone fa colorare il • Pennarelli bordo della grotta. • Pastelli Ricava poi la tenda della grotta dal cartoncino verde, • Cartoncino verde dulata a on dividendolo al centro con le forbici dalla lama ondulata • Forbici dalla lam • Colla in modo che la tenda possa aprirsi e chiudersi.
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Giochi al caldo Trova l’oggetto È un gioco di fili che si intrecciano. Dividere i bambini in piccoli gruppi e distribuire ad ogni gruppo l’estremità di uno spago piuttosto lungo, dopo aver legato l’altra estremità ad un mobile nel quale va nascosto un oggetto e fatto passare ogni pezzo di spago a disposizione sopra e sotto i mobili presenti nella stanza. Ogni partecipante partirà dall'estremità libera dello spago che deve essere avvolto fino a quando non arriva al mobile in cui è nascosto l’oggetto. C’è un oggetto… Un bambino sceglie un oggetto che è nella stanza e dice a voce alta: «Io vedo…». Gli altri chiedono: «Che cosa vedi?» e lui risponde: «Una cosa che inizia con la lettera...» e dice l'iniziale dell'oggetto che ha scelto. A turno i bambini rivolgono una domanda per cercare di scoprire quale sia l’oggetto e provano a nominarlo, chi indovina vince e prende il posto del bambino che sceglie l’oggetto da indovinare. Un bastimento carico di… Il bambino che per primo guida il gioco getta il fazzoletto a uno degli altri partecipanti, dicendo per esempio: «È arrivato un bastimento carico di… comincia per C, finisce per E». «Cane» risponde il giocatore. Chi non riesce ad indovinare deve fare la penitenza, chi indovina un maggior numero di volte vince il gioco.
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Inverno Trova lo scatolone Dividere i bambini in piccoli gruppi di cinque, procurarsi cinque scatoloni, cinque bende per gli occhi e quattro oggetti uguali per ogni bambino. Sistemare gli scatoloni in un lato della stanza e assegnarne uno ad ogni bambino. Bendare gli occhi ai partecipanti e distribuire sul pavimento quattro oggetti per ogni giocatore. Al via i bambini si mettono gattoni e iniziano a cercare gli oggetti. Ogni volta che ne trovano uno, devono portarlo dentro il proprio scatolone. Il primo bambino che nel proprio scatolone ha tutti gli oggetti vince la gara. Individua il rumore Registrare rumori diversi, soprattutto quelli che si sentono all’interno e all’esterno di una scuola e che i bambini possono riconoscere: il rumore del computer, della televisione, del telefono, delle porte che si chiudono, delle palle che rimbalzano… Far ascoltare i rumori ai bambini, vince chi indovina il maggior numero di rumori. Vince chi ne indovina il maggior numero. Bruco di carta Consegnare ad ogni bambino una vecchia calza e fogli di carta di vecchi giornali. Con la carta a disposizione ogni bambino strappa i fogli in tanti pezzi che servono per imbottire la calza. Lega poi la calza all’estremità per chiuderla, e poi la stringe e la lega ogni 6 - 7 cm con un pezzettino di nastro colorato, così da formare tante palline che formano il corpo del bruco. Lo si può completare utilizzando ritagli di carta adesiva per fare la bocca, gli occhi e le antenne.
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Inverno
L’inverno degli agrumi
ente ateriale occoonri,r man daranci, M Chiedere ai bambini quali sono i frutti che si possono i (lim • Arance e agrum trovare nella stagione invernale, eventualmente suggerire la risposta mostrando gli agrumi. Mettere in un cesto gli agrumi a disposizione, sbucciarli e nominarne le parti. • Buccia • Spicchio • Semi • Succo
rini ) po mpelmi, man da ettrico • Spremiagrumi el • Zucchero • Coltello • Cucchiaini
Evidenziare inoltre le caratteristiche della frutta dopo attenta osservazione e manipolazione, coinvolgendo tutti i sensi: Vista: forma tonda, colore rosso o arancione Tatto: buccia liscia e in alcuni anche rugosa Odorato: il profumo forte e dolce Gusto: il sapore aspro o dolce, croccante, gustosa, dissetante Invitare poi i bambini a disegnare il cesto con gli agrumi e colorare con i pastelli sia la frutta che il cesto. Su quest’ultimo incollare i fili di paglia veri per creare l’effetto reale del contenitore.
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Inverno
La famiglia degli agrumi
rrente Materiale occcoo
Per evidenziare la somiglianza e il legame tra gli agrumi, • Foglio di carta bian one l’insegnante propone una simpatica e spiritosa attività • Cartoncino verde e aranci grafica dove gli agrumi rappresentano una vera e • Carta crespa rossa • Pennarelli propria famiglia. di • Occhi mobili gran • Forbici • Colla
Aranciccio il capofamiglia Disegnare sul cartoncino arancione la sagoma dell’arancio e su quello verde la sagoma delle foglie, poi ritagliarne i contorni. Incollare sul foglio bianco le figure assemblando le foglie sopra il frutto. Con il pennarello disegnare la bocca, il cerchio del naso, gli occhi, le sopracciglia e il braccio interno. Con un pezzetto di carta crespa rossa modellare con le mani una pallina e attaccarla con la colla sullo spazio del naso. Incollare gli occhi mobili e decorare il frutto con alcuni puntini nella parte superiore.
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Inverno Sancio il mandarancio iale Sul foglio bianco disegnare la sagoma del mandarancio, passare Mater nte sulla superficie uno strato di colla e e coprirla interamente con occorre rta bianco della carta velina arancione precedentemente stropicciata con • Foglio di caa arancione • Carta velin le mani. verde • Pastello • Forbici • Colla
Colorare con il pastello verde le foglie e decorare il frutto con il pennarello marrone disegnando alcuni puntini marroni per evidenziare la buccia rugosa.
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Inverno Rino il mandarino Disegnare sul foglio bianco un grande mandarino Materiale occorrente e colorare con la tempera arancione la superficie • Foglio di carta bianco del frutto, e con la tempera verde il picciolo con le • Tempera arancione e verde foglie.
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Inverno Elmo il pompelmo Disegnare sul foglio di carta la sagoma di un grande pompelmo. Tagliare il panno carta rosa in tanti piccole tessere che con la colla vanno fissate sulla superficie del frutto. Colorare con il pastello a cera verde la foglia del pompelmo.
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rrente Materiale occcoo an
• Foglio di carta bi • Panno carta rosa rde • Colore a cera ve • Forbici • Colla
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Inverno Simone il limone Disegnare sul foglio di carta bianco la sagoma di un grande limone con le foglie, dipingere la superficie dell’agrume con la tempera gialla e colorare le foglie con quella verde.
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• Foglio di carta bi verde • Tempera gialla e
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Inverno
Una filastrocca al computer Con il programma Paint, bambini e insegnante realizzano una filastrocca illustrata.
Il limone stravagante
Un limone stravagante dei viaggi era amante, per il mondo voleva andare e mille storie raccontare.
Una volta andò per mare ma non sapeva nuotare!
Così si chiese: “che c’è qua?” e con un salto si trovò in città: case alte, larghe e strette giardini, laghi e paperette. Tante auto e motorini neanche l'ombra dei bambini.
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Inverno
A scuola volle andare e tanti amici incontrare.
Ma il limone sfortunato uno spremiagrumi ha incontrato: "Hanno bisogno di vitamine i bambini e le bambine, tu la C gli puoi dare se la spremuta ti fai fare”.
E ahimé poverino in un bicchiere è finito. I bambini sani e contenti al limone son riconoscenti!
I bambini della Scuola dell’Infanzia di Montefiore - Recanati
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Inverno
La neve
Viveva in una nuvola come una gatta in soffitta: stanotte, zitta, zitta, la neve è caduta giù. Cosa diranno i bambini a vederla, già morta sui gradini della porta. come un povero caduto lì? Aveva freddo e nessuno gli aprì. Renzo Pezzani
L’uomo di neve
Bella è la neve per l’uomo di neve, che ha vita allegra anche se breve e in cortil fa il bravaccio vestito solo d’un cappellaccio. A lui non vengono i geloni, i reumatismi, le costipazioni… Conosco un paese, in verità, dove lui solo fame non ha. La neve è bianca, la fame è nera, e qui finisce la tiritera.
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Bella è la neve bianca
Bella è la neve bianca, meraviglioso gioco: ma non se il tetto manca, ma non se manca il fuoco. Avventuroso è il vento, per vele ed aquiloni: ma non se il fuoco è spento, o rotti gli scarponi. Le stelle su nel cielo, che visione stupenda: ma non se sei nel gelo, e dormi in una tenda. Roberto Piumini, Lucia Castelli, Giovanni Caviezel
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Una storia per la primavera Il prato sul pavimento «E se al posto del pavimento ci fosse un prato in movimento?» «Che cosa vuol dire un prato in movimento? Forse con l’erba che cammina?» «Ma no! In cucina la mamma dice che è ora di sostituire le piastrelle con altre nuove e più belle.» «E il prato allora che cosa c’entra?» «C’entra, c’entra. Perché invece di rimettere nuovi mattoni, o la moquette, o il parquet o un altro tipo di pavimento, io ci metterei dell’erba.» «Questa è un’idea proprio da far ridere.» «Buffa forse, ma mica strana.» «Allora prendiamo un foglio e tanti pastelli e disegniamo questa idea.» «Disegnamo il prato al posto del pavimento!» «E sì, se disegnamo l’erba al posto delle mattonelle sarà come vivere all’aperto!» «Proprio così, e sarà sempre primavera: venticello, cielo azzurro, rondini e aquiloni, la natura risvegliata, ogni animale fuori dalla sua tana. Ci saranno molti invitati nella nostra casa con il pavimento di prato, senza porte né finestre, solo un profumo di fiori delicato. Faremo corse e giochi, canti e balli da mattina fino a sera. Benvenuta Primavera!»
racconto
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Uscita nel prato CONVERSAZIONE GUIDATA
conto? • Che stagione è descritta nel rac il pavimento? • Con che cosa si vuole sostituire posto del pavimento? • È possibile mettere un prato al ntro la tua casa? • Ti piacerebbe avere un prato de ? • Che cosa ci faresti con un prato ratore o un giardiniere? mu un rve se a erb di to en vim pa • Per fare un e un prato? • Che materiali occorrono per far questa casa all’aperto? in ne gio sta lla be lla ne no do ve • Quali insetti e animali si imale esce dalla sua tana? • Che cosa vuol dire che ogni an ne si dà il benvenuto? gio sta ale qu a nto co rac l ne rla pa • Con la festa di cui si
Dopo aver commentato il racconto i bambini escono in giardino per osservare da vicino la primavera.
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Primavera
La parola ai bambini Qui c’è una lumaca che striscia. È lenta, lenta. Se ci avviciniamo entra nella casetta.
Qui invece c ’ è u n b r u c o a r r ot o l a t o : sembra una pallina pelosa. Il bruco è verde come l ’erba. Se non stiamo attenti lo calpestiamo!
Aiuto, c’è un ragno… I ragni pizzicano? Solo quelli grandi pizzicano, quelli piccoli fanno solo il solletico. Il ragno cammina veloce con le zampe magre.
Guardate, qui ci sono le margherite. Evviva, è arrivata la primavera! 357
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Primavera
Cartellone di primavera Ritagliare dalle riviste le immagini che rappresentano la primavera: fiori, frutta, prati, animali, arcobaleno…
rrente Materiale occo pacchi • Foglio di carta da • Riviste • Forbici • Colla
Ritagliare le figure e incollarle sul foglio di carta da pacchi per realizzare il cartellone della stagione primaverile.
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Prato fiorito
rrente Materiale occochiaro
Con il pennello passare il colore giallo sulla base del • Fogli di carta verde rossa, rosa, alla, tappo più piccolo e stampare sul foglio di carta verde • Tempera bianca, gi ancione ar celeste, verde e i cerchi che fungono da parte centrale dei fiori. Successivamente passare con il pennello la tempera • Pennello di sughero di diversa ppi di vari colori sulla base del tappo più grande e stampare • Due ta one dimensi intorno al cerchio giallo per fare i petali dei fiori.
Una volta asciutti, i prati fioriti potranno essere disposti sul pavimento, in un angolo della sezione dove i bambini potranno sdraiarsi immaginando di essere su un prato vero!
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Alberi di carta Disegnare sul foglio di carta la sagoma di un albero con il tronco lineare e la chioma dalla forma piuttosto circolare.
rrente Materiale occooA4 at
• Fogli bianchi form e verde • Tempera marrone celeste • Gessetti rosa e e • Carta velina verd • Forbici • Colla
Nella chioma disegnare dei fiori a cinque petali che saranno colorati con il gessetto rosa.
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Primavera Colorare poi con la tempera marrone il tronco. Con le forbici tagliare in piccoli pezzi la carta velina verde e con le mani fare delle piccole palline da fissare con la colla intorno alla chioma dell’albero.
Completare colorando con il gessetto celeste lo sfondo del foglio. In alternativa il tronco può essere colorato con la punta delle dita intinte nella tempera marrone.
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Albero fiorito
rrente Materiale occohi bianca
Con la tecnica della spugnatura colorare due fogli di carta • Fogli di carta da pacc ia, gialla, , fucs da pacchi con la tempera marrone e altri due con la • Carta velina rosa bianca tempera verde. verde e mar rone Attendere che il colore si asciughi completamente e • Tempera ne procedere disegnando sulla carta verde le chiome • Spug i Forbic rotondeggianti dell’albero e sulla carta marrone il tronco • lla • Co della pianta. Per fare i fiori utilizzare la carta velina ritagliando i petali e unendoli con la colla per formare una corolla. Con la carta velina gialla e bianca ricavare delle piccole strisce da sfrangiare con le forbici per poi incollarle al centro delle corolle. Incollare i fiori sulla chioma dell’albero, poi appenderlo alla parete della sezione o all’ingresso della scuola.
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Albero di pesco Sulla carta crespa marrone disegnare e ritagliare un tronco di albero da incollare poi sul foglio di cartoncino celeste.
rrente Materiale occo ste 50 x 70 cm no cele
• Foglio di cartonci ar rone • Carta crespa m la, rosa e verde • Dig itopittura gial • Colla
Sui rami dell’albero colorare tanti fiori utilizzando la digitopittura gialla per fare il bottone centrale, la digitopittura rosa per fare i petali e quella verde per le foglie.
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Albero con gli uccellini
rrente Materiale occo da a pagina 365
Dipingere un foglio di carta da pacchi con la • Fotocopie della sche pacchi • Fogli di carta da tempera verde. celeste e mar rone Quando il colore si è asciugato disegnare la • Tempera verde, e • Depliant e rivist sagoma di una grande chioma e ritagliarla. i Incollarla su un altro foglio di carta da pacchi, • Forbic lla disegnare il tronco sotto la chioma e poi dipingerlo • Co con la tempera marrone. Ritagliare da depliant e riviste le immagini che ritraggono uccellini e con la colla fissarle sulla chioma dell’albero. In alternativa consegnare ad ogni bambino la fotocopia della scheda a pagina 365. Invitarlo a colorarla con tecniche diverse e incollare gli uccellini realizzati sulla chioma.
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Primavera
Gli animali della primavera Farfalle in bottiglia Con le mani spezzettare la carta velina di diversi colori e farne tante palline.
rrente Materiale asoticcaco trasparente • Bottiglie di pl rata • Carta velina colo to • Cartoncino colora • Pennarelli • Forbici • Colla
Inserire le palline nella bottiglietta a strati in modo da ottenere delle righe colorate orizzontali. Chiudere con il tappo ottenendo così il corpo della farfalla.
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Primavera Sul cartoncino colorato disegnare le ali della farfalla, ritagliarle e fissarle al centro della bottiglia con la colla. Disegnare un cerchio di 4 cm circa sul cartoncino rosa e con i pennarelli tracciare bocca e occhi.
Con la carta velina tagliare delle strisce lunghe circa 8 cm, arrotolarle su se stesse cosÏ da fare le antennine e e incollarle dietro il viso della farfalla, che sarà fissato all’altezza del tappo con una goccia di colla a caldo.
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Primavera Rondini in volo orrente c c o le ia r e t a M Disegnare sul cartoncino nero la sagoma della rondine e co, nero e giallo dell’ala, quindi ritagliarne i contorni. Con il cartoncino • Cartoncino bian n bianco invece realizzare la pancia e incollarla sulla sagoma • Filo di nylo i nera. Praticare un taglio orizzontale sul corpo della rondine • Forbic lla della stessa dimensione della larghezza dell’ala in modo • Co da potercela infilare. Per il becco ritagliare un triangolino di cartoncino giallo e per l’occhio un cerchietto di cartoncino bianco sul quale disegnare la pupilla nera.
Quando i pezzi sono stati tutti assemblati praticare un forellino sul corpo o sulla testa della rondine, passare il filo di nylon per poterla appendere al soffitto o alle finestre. Daranno un’aria primaverile alla sezione!
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Primavera NOME
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© ELI - La Spiga
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Primavera La tartaruga Disegnare la sagoma della tartaruga sul cartone da imballaggio e ritagliarla. Tinteggiare con la tempera verde sia la tavoletta di compensato che il vasetto dello yogurt (meglio usare quello tipo Fruttolo grande) e attendere che il colore si asciughi. Con la tempera marrone disegnare sul corpo della tartaruga le placche e con il pennarello nero indelebile disegnare gli occhi.
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rrente Materiale occo e giallo co, nero
• Cartoncino bian pensato • Tavoletta di com llagg io • Cartone da imba rt • Vasetto di yogu e mar rone • Tempera verde ca • Dig itopittura bian in delebile • Pennarello nero • Colla a caldo
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Primavera Fissare la tartaruga con la colla a caldo sulla tavoletta. Completare il prato utilizzando la digitopittura bianca per fare i fiori.
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Primavera
Aquiloni nel cielo primaverile
rrente Materialeanococ,cneoro e giallo
Ritagliare una sagoma a forma di rombo su un foglio di • Cartoncino bi ca cartoncino colorato con diagonali che misurano 40 x 30 cm • Carta velina bian e tracciare una linea interna in modo da ottenere un bordo • Carta crespa sottile • Filo di spago di 6 cm. arelli Tagliare la parte interna per avere una cornice a forma di • Penn ice • Foratr rombo sulla quale passare uno strato di colla. • Spillatrice Appoggiare il rombo su un foglio di carta velina bianca e • Nastro adesivo ritagliare i contorni esterni che superano il rombo. • Forbici Sulla carta velina disegnare con i pennarelli gli occhi, il naso • Colla e la bocca dell’aquilone. Tagliare dalla carta crespa delle striscette di dimensione 10 x 4 cm e schiacciarle al centro fissandole con un punto della spillatrice per ottenere dei fiocchi. Prendere quattro fili di spago lunghi 80 cm e fissare i fiocchi ad una distanza di 10 cm circa uno dall’altro.
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Primavera Praticare dei piccoli buchi con la foratrice su tre angoli del rombo e con un nodino legare i fili con i fiocchi all’aquilone. Sui fili, al posto dei fiocchi, si possono attaccare dei fiori realizzati su cartoncino colorato e fissati con del nastro adesivo lungo i fili di spago.
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Primavera: tempo di semina
rrente Materialeanococ,cneoro e giallo
• Cartoncino bi La lenticchia astica o vetro • Contenitori di pl Con dei batuffoli di ovatta coprire il fondo dei contenitori. • Ovatta Versarvi sopra qualche goccia d’acqua in modo che il • Semi di lenticchia materiale rimanga umido. • Acqua
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Primavera Seminare la lenticchia appoggiando alcuni dei semi di legume sull’ovatta, porre il vaso dietro una fonte luminosa naturale e attendere la crescita delle piantine avendo cura ogni giorno di controllare il grado di umidità dell’ovatta.
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Bulbi nel vaso L’insegnante mostra ai bambini i bulbi di fiori e spiega che sono come un nido per le piantine che, col caldo della terra, la luce e il sole, usciranno dal nido per spuntare fuori.
Materiale occorrente
mensioni • Vasi di diverse di • Terriccio • Bulbi di fiori
Mette poi un po’ di terriccio nel vaso, appoggia il bulbo sul terriccio pressando bene, e poi ricopre il bulbo con altro terriccio.
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Primavera Pressa bene il terriccio nel vaso segnando il nome del fiore che nascerà . Poi lascia il vaso alla luce naturale, ricordando di nutrirlo ogni giorno con un po’ d’acqua.
Presto i bambini vedranno spuntare le prime foglioline che precedono il fiore.
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Primavera
Bulbi in giardino La semina dei bulbi può avvenire anche in giardino, se la scuola ne ha uno a disposizione. Inoltre, quando dal bulbo del vaso spunteranno le foglioline e le gemme, questo si può travasare nel giardino perché abbia a disposizione più spazio per crescere.
Se lo ritiene opportuno l’insegnante coinvolge genitori e nonni per il progetto della semina, in modo che questi portino le proprie esperienze a scuola nell’ottica di una didattica cooperativa scuola-famiglia.
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Da semino a fiorellino L’insegnante invita i bambini dapprima a verbalizzare, poi a rappresentare graficamente il percorso di una piantina da semino a fiore, utilizzando le tecniche della tempera e del pennarello.
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Fiori a scuola
Materiale occorrente
a Fiori di schiuma • Schiuma da barb Mescolare con un pennello la colla con la schiuma da barba • Colla ottenendo un miscuglio uniforme, aggiungere della tempera • Tempera colorata. • Porporina
ti • Cartoncini colora
Disegnare sul cartoncino colorato un fiore semplice.
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Primavera Coprire la superficie dei petali con il miscuglio di colla e schiuma.
Spolverare di porporina argentata e aspettare che si asciughi.
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Primavera Mescolare nuovamente una piccola quantità di colla e schiuma e aggiungere un po’ di tempera di colore giallo quindi coprire la superficie del bottone del fiore.
Aggiungere dei disegni sui petali.
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Un grande fiore
ente ateriale occorr M Sul cartoncino colorato disegnare e ritagliare cinque grandi to Cartoncino colora petali e incollarli tra loro in modo da formare una corolla.
• piccoli colorati • Piatti di plastica • Forbici • Colla
Come bottone centrale utilizzare il piatto piccolo di plastica rovesciato, da fissare con la colla.
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Fiori in bottiglia Tagliare il fondo della bottiglia lasciando 7 cm di parete. Praticare dei tagli verticali in modo da aprire la parete e ottenere i petali mentre il fondo diventa la parte centrale del fiore.
Materiale occorrente • Bottiglie di plastica • Colori acrilici • Cartoncino verde • Contenitori di plastica • Carta velina colorata • Fogli di carta colorata • Nastri colorati
• Cannucce per bibite • Nastro bia desivo • Polistirolo • Carta alluminio • Forbici • Colla • Colla a caldo
Colorare la corolla con i colori acrilici a tinte vivaci e aspettare che il colore si asciughi.
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Primavera Disegnare sul cartoncino verde le foglie e fissarle ai gambi (cannucce verdi) con del nastro biadesivo. Ridurre in piccoli pezzi la carta velina colorata, farne delle palline con le mani e incollarle al centro del fiore.
Fissare la corolla al gambo con la colla a caldo. Mettere sul fondo, all’interno del vaso, uno strato di polistirolo e rivestire le pareti esterne del contenitore con della carta colorata fissandola con dei nastri legati a fiocco. Inserire i fiori infilandoli nel polistirolo e coprire la superficie con la carta alluminio.
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Fiori con i pop corn Sulla carta lucida rosa disegnare una corolla con cinque petali. Ritagliarne i contorni e con la colla a caldo fissare alcuni pop corn al centro del fiore.
rrente Materiale occo • Carta luci da rosa e • Cartoncino verd • Pop corn • Forbici a on dulata • Forbici dalla lam • Colla • Colla a caldo
Realizzare le foglie disegnandone la sagoma sul cartoncino verde, ritagliarle e incollarle sotto la corolla rosa con un po’ di colla vinilica.
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Vaso di margherite Con il pennarello nero disegnare sul cartoncino bianco tante margherite con il gambo e le foglie da colorare con i pennarelli.
Una volta colorate, le margherite vengono ritagliate.
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Materiale occorrente
co e giallo
• Cartoncino bian • Pennarelli • Nastro adesivo • Forbici • Colla
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Primavera Disegnare e ritagliare sul cartoncino giallo la sagoma di un vaso da attaccare alla porta della sezione o su un’altra parete della scuola con del nastro adesivo.
Fissare sopra l’apertura del vaso tutte le margherite realizzate.
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Primavera Materiale rrente Disegnare un cerchio di cartoncino giallo (la misura della occo rta bianca
Margherite multicolori
circonferenza varia a seconda della grandezza del fiore). Disegnare sei petali di margherita sui fogli di carta bianca.
• Fogli di ca • Cartoncino giallo • Forbici • Colla
Con la colla fissare la base dei petali intorno al cerchio di cartoncino giallo in modo da formare la corolla.
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Primavera Prendere un foglio di carta crespa verde lungo e praticare dei tagli laterali cosĂŹ da ottenere tante frange. Incollare quindi la carta crespa verde sfrangiata al gambo del fiore.
Le margherite possono essere appese al soffitto con i gambi di carta crespa oppure possono essere incollate sui vetri delle finestre.
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Primavera
Fiori soffici Pitturare di tempera verde la scatolina che te le occorrenCa ia r e t a M serve da piedistallo per il fiore e tagliare a • rta ig ienica • Scatolina • Carta alluminio frangette i bordi. e rd ve no • Cartonci • Fobici Con il cartoncino verde realizzare un cono cino • Ritagli di carton alto circa 25 cm e praticare alla base dei • Gommapiuma alta 2 cm • Colla o • Nastro biadesiv tagli di 3 cm che servono per fissarlo con • Tempera di vari colori la colla alla scatola.
Sul vertice del cono applicare invece tre o quattro rettangolini di cartoncino verde e piegarli verso l’esterno. Con le mani ridurre la carta velina verde in piccoli pezzi e distribuirli sul fondo della scatola.
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Primavera Disegnare la sagoma delle foglie, ritagliarne i contorni e applicarle lungo il gambo usando la colla o del nastro biadesivo. Disegnare sulla gommapiuma delle grandi corolle, ritagliarle e dipingerle con le tempere. Far asciugare il colore e fissare il fiore con la colla a caldo sui rettangolini di cartoncino predisposti in precedenza sul vertice del cono.
Arrotolare un po’ di carta igienica in modo da modellare un piccolo insetto. Sulla coda attaccare un pezzetto di cartoncino colorato e al centro del corpo applicare le ali modellate con della carta da alluminio.
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Primavera Materiale rrente Sulla carta velina disegnare e poi ritagliare le corolle dei fiori occo lina di vari colori
Lampadari fioriti e delle foglie.
• Carta ve tica • Bottiglie di plas • Filo di nylon • Forbici • Colla
Con i ritagli di carta velina fare delle piccole palline da incollare al centro delle corolle.
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Primavera Togliere il fondo di una bottiglia di plastica e ridurre in strisce le sue pareti praticando dei tagli senza arrivare sul collo. Con le mani allargare le strisce verso l’esterno e attaccare su di esse con la colla i fiori e le foglie di carta velina. Fissare i lampadari fioriti al soffitto legando al tappo della bottiglia un filo di nylon.
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Primavera
Catene di farfalle e fiori Riportare sul cartoncino la sagoma delle ali della farfalla e ripetere la stessa sagoma, ma di dimensioni ridotte, su altri due cartoncini di colore differenti (complessivamente devono essere tre, una sovrapposta all’altra ma con i bordi di ognuna visibili). Incollarle una sull’altra e poi decorare a piacere con i pennarelli.
rrente Materiale occo ti
• Cartoncini colora • Pennarelli o spago sottile • Nastro colorato • Filo di nylon • Forbici • Colla
Tagliare tante strisce uguali di 25 x 3 cm sul cartoncino verde. Mettere la colla sulle due estremità delle strisce e chiudere a cerchio.
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Primavera Infilare un cerchio nell’altro fino a realizzare una catena. Fissare il primo degli anelli dietro ad una farfalla.
Si ottengono cosĂŹ dei festoni da fissare al soffitto e alle pareti con il filo di nylon: le farfalle possono essere intervallate anche da fiori realizzati con il cartoncino bianco e giallo.
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Primavera in fattoria Si propone un’uscita presso una fattoria dove i bambini potranno vedere da vicino gli animali, e dove vivranno l’esperienza del pane, della pizza, del latte e del miele. Gli animali I bambini mostrano grande curiosità ed entusiasmo ad incontrare gli animali. Molti di loro li hanno sempre e solo visti in televisione, o sulle riviste, e vederli dal vivo li riempie di felicità. Uno degli animali più amati è il cavallo.
I bambini entrano nella stalla e lo osservano da vicino, stimolati dalle domande dell’insegnante: • Come si chiama questo animale? • Com’è? • Com’è il suo pelo? • Che cosa ha? • Che cosa fa? • Che espressione ha? • Che cosa mangia? • Dove vive?
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Primavera Si passa poi a trovare i conigli. Molti hanno già visto questo animale, qualcuno lo ha anche in casa come animale domestico.
I conigli vengono portati nell’aia, i bambini hanno così la possibilità di toccarli e di osservarli, sempre guidati dalle domande dell’insegnante: • Come si chiama questo animale? • Com’è? • Com’è il suo pelo? • Che cosa ha? • Che cosa fa? • Che espressione ha? • Che cosa mangia? • Dove vive?
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Primavera È la volta poi delle caprette, che suscitano la curiosità dei bambini.
L’insegnante invita i bambini a osservare questo animale, mettendone in evidenza la somiglianza con la pecora. • Come si chiama questo animale? • Com’è? • Com’è il suo pelo? • Che cosa ha? • Che cosa fa? • Che espressione ha? • Che cosa mangia? • Dove vive? • A quale animale assomiglia?
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Primavera Nella fattoria vive un asinello, è un animale docile, e si lascia avvicinare e accarezzare dai bambini, anche se qualcuno si mostra un po’ timoroso.
Anche in questo caso l’insegnante ne evidenzia la somiglianza con il cavallo. • Come si chiama questo animale? • Com’è? • Com’è il suo pelo? • Che cosa ha? • Che cosa fa? • Che espressione ha? • Che cosa mangia? • Dove vive? • A quale animale assomiglia? • Quali differenze trovate tra l’asinello e il cavallo?
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Primavera Prima di rientrare in fattoria i bambini vanno nell’aia a vedere le galline e il gallo. L’insegnante evidenzia la somiglianza e le differenze tra gallo e gallina.
• Che cosa ha il gallo sulla testa? • È più grande il gallo o la gallina? • Di che colore è il gallo? • E la gallina? • Com’è? • Come sono le sue piume? • Che cosa ha? • Che cosa fa? • Che espressione ha? • Che cosa mangia? • Dove vive?
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Tutti in sella I bambini provano l’ebrezza di una passeggiata a cavallo dentro il recinto.
L’istruttore sottolinea che il cavallo è un animale molto socievole anche se può intimorire per la sua mole. Evidenzia inoltre che per andare a cavallo è obbligatorio il cap, una specie di casco.
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Tutto il pane minuto per minuto L’addetto della fattoria spiega ai bambini che il pane viene dal grano. Il grano è una pianta annuale che viene seminato in autunno utilizzando apposite macchine seminatrici. Il fiore del grano si chiama spiga ed è formata da un asse centrale fatto a zig zag in cui sono inserite circa 25 spighette. In primavera le piante del grano sono alte e piene di chicchi, all’inizio dell’estate i chicchi sono maturi, quindi è in questo periodo che si procede alla raccolta. Il grano si raccoglie con la mietitrebbia, poi viene portato al mulino per essere pulito, macinato e setacciato dalle macchine che lo riducono in farina, di due tipi, di grano tenero e di grano duro.
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Primavera Con il grano duro si ricava semola e crusca per fare la pasta, mentre dalla macinazione del grano tenero si ricava la farina per pane, pizza e biscotti.
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Come si prepara il pane Nella fattoria i bambini provano a fare il pane con il seguente procedimento: mescolare e impastare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto elastico.
Materiale occorrente • Farina • Acqua • Lievito • Sale
Far riposare in modo che l’impasto lieviti per circa un’ora. Infornare ad una temperatura di 200 - 300° per una mezz’ora, finché non assume un aspetto dorato.
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Pizza per tutti Dopo avere fatto il pane i bambini provano anche a fare la pizza: disporre la farina a fontana e al centro mettere l’acqua calda dove è stato sciolto il lievito. Impastare energicamente gli ingredienti sino ad avere un impasto elastico.
Stendere la pasta lievitata e aggiungere pomodoro, mozzarella, basilico. Mettere in forno a cuocere e‌ Buon appetito!
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Dal latte‌ al formaggio Alla fattoria i bambini assistono con entusiasmo alla trasformazione di un alimento: il latte che diventa formaggio. Nell’ovile il contadino munge il latte dalla capra e lo raccoglie in una brocca. Successivamente lo versa in una pentola e lo riscalda sul fuoco.
Nel frattempo mescola il liquido con un mestolo di legno finchĂŠ si forma la condensa.
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Primavera Successivamente raccoglie il composto ottenuto e lo versa in una forma di plastica che si chiama fuscella.
Una volta riempita la fuscella lascia riposare il contenuto che poi viene estratto e versato in un piatto per essere portato a tavola e mangiato.
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Nel mondo delle api Dopo aver sperimentato la preparazione del pane, della pizza e del formaggio, ai bambini viene spiegata la preparazione del miele: una grande ape animata accoglie i bambini e li fa accomodare.
L’addetto spiega poi come si prepara il miele: • Le api succhiano il nettare dai fiori. • Lo masticano con le ghiandole e se lo passano tra di loro e il nettare diventa miele. • Quando il miele è pronto viene sistemato nella celletta che chiudono con un pezzetto di cera dopo che il prodotto si è asciugato.
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Primavera Le api producono la pappa reale che serve per nutrire le larve e l’ape regina: produrre la pappa reale richiede molto tempo. Le api producono anche la propoli: la raccolgono dalle gemme di diverse piante e la elaborano. Ăˆ una sostanza molto utile per proteggere l'alveare da microrganismi e insetti parassiti.
L’alveare è la casa delle api con le pareti gialle e profumate di cera: ci vivono in tantissime e lavorano sempre.
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Primavera All'interno vivono migliaia di api che svolgono un'attività febbrile. Con le zampette centrali afferrano i mattoncini di cera prodotti e li lavorano ammorbidendo la cera e spalmandola nell’alveare formando tante cellette esagonali chiamate favi. Le api allevate dall'uomo vivono nelle arnie, casette costruite dall’uomo in cui vive una sola famiglia di api.
Le api allevate producono il miele nelle arnie, dove ci sono i favi. L'apicoltore toglie i favi dal telaio e, dopo averne allontanato le api con l'affumicatore li porta nel suo laboratorio per la smielatura.
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Primavera I favi vengono introdotti nella centrifuga per l'estrazione del miele, terminata tale operazione sono riportati all'alveare per accogliere il successivo raccolto.
Il miele viene filtrato per togliere residui di cera e posto in fusti d'acciaio a decantare, per eliminare ogni impurità ed essere pronto ad essere confezionato nei vasetti. I bambini assistono all’apertura di un alveare e all’estrazione di un telaio dove c’erano tantissime api, tra cui l’ape regina.
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Api in bottiglia
rrente Materiale occo trasparente
Tornati in classe i bambini ricordano l’esperienza costruendo • Bottiglie di plastica la delle api in bottiglia. • Carta velina gial Ricoprire le pareti della bottiglia di plastica alternando • Nastro adesivo alto nero strisce di nastro adesivo nero e strisce di carta velina gialla • Colore acrilico rosa ra alta circa 4 cm, avendo cura di lasciare libera la parte del • Tempera rossa e ne ste • Cartoncino cele fondo che verrà colorata con l’acrilico rosa. • Forbici o • Nastro biadesiv
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Primavera Quando il colore rosa si è asciugato disegnare con la tempera rossa la bocca e con quella nera gli occhi dell’ape. Sul cartoncino celeste disegnare e ritagliare una coppia di ali da fissare con il nastro biadesivo sul corpo bottiglia.
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Rime di primavera Il bruco
Il bruco si svegliò, sentì fuori dal buco un odore di fiori e si mise a volare nell’aria molle e fresca verso i fiori di pesco. Non era più un bruco chiuso nel suo buco ma una farfalla libera e gialla con due pallini uguali nel centro delle ali. Roberto Piumini
Il fiore
Lunedì fu un bel semino, martedì riposò un pochino, mercoledì smosse la terra, giovedì sbucò un filino, venerdì s’irrobustì, sabato fiorì e domenica gioì. 416
tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Filastrocca di primavera
Filastrocca di primavera più lungo è il giorno, più dolce la sera. Domani forse tra l’erbetta spunterà la prima violetta. O prima viola fresca e nuova beato il primo che ti trova, il tuo profumo gli dirà la primavera è giunta, è qua. Gli altri signori non lo sanno, e ancora in inverno si crederanno: magari sono persone di riguardo, ma il loro calendario va in ritardo. Gianni Rodari
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Una storia per l’estate La lucciola che non poteva dormire C’era una volta una lucciola che non riusciva a dormire. Era molto stanca, ma quando era il momento di mettersi a letto… zac, non ce la faceva a chiudere gli occhi e riposare. Forse perché andava a letto troppo tardi… infatti con la sua pancia illuminata doveva fare da pila a molti animaletti. Faceva luce ai grilli e alle cicale che cantavano e ballavano, alle formiche che dopo il tramonto del sole non vedevano più la strada di casa dove portare il cibo per l’inverno. Faceva luce perfino ai papaveri e agli altri fiori che quando chiudevano le corolle avevano un po’ paura del buio. Finito questo lavoro di illuminazione la lucciola avrebbe voluto riposare ma non ci riusciva e, giorno dopo giorno, era sempre più stanca, con gli occhi sempre più gonfi.
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Estate Una sera la cicala, che era andata a chiamarla, la trovò proprio triste. «Che cos’hai, che cosa ti succede?» le chiese. «Non riesco a riposare perché non dormo» rispose la lucciola. «Chiederò agli amici insetti se possono aiutarti» rispose generosa la cicala. Ci pensò una libellula a trovare la soluzione giusta: «La camomilla!» disse la libellula «La camomilla aiuta a dormire. Appena fa giorno la lucciola deve andare a cercare un prato di fiori di camomilla.» Così, la mattina successiva la lucciola volò sino al prato vicino: fiordalisi, papaveri, cardi, fiori di malva… e poi eccola lì la camomilla: col capolino giallo dorato e la corolla bianca. La lucciola vi si appoggiò sopra e respirò profondamente l’odore del fiore. Di sera, dopo aver illuminato il cielo d’estate, la lucciola tornò nelle sue stanze e pian piano chiuse gli occhi… Sognò addirittura che stava dormendo sopra un fiore di camomilla.
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CONVERSAZIONE GUIDATA Dopo aver ascoltato il racconto avviare con i bambini una conversazione sulle tematiche emerse dalla storia: • Ti è mai capitato di avere difficoltà a prendere sonno come succede alla lucciola? • La mamma ti ha mai dato la camomilla? • Di che colore è la bevanda della camomilla? • Conosci questo fiore? • A quale fiore assomiglia la camomilla? • A quali fiori, che avevano un po’ di paura del buio, la lucciola offriva la sua luce? • A quali animaletti prestava la sua pila? • Hai mai visto volare la lucciola di notte? • Di che colore è la libellula? • Hai mai sentito cantare la cicala? E un grillo saltare? • Racconta l’esperienza Dopo aver commentato il racconto e verbalizzato le esperienze, l’insegnante propone tante attività sul tema dell’estate.
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L’albero dell’estate
ente ateriale occorr anco M Per realizzare lo sfondo incollare metà del foglio pacchi bi glio di carta da di cartoncino verde scuro su quello verde chiaro in modo da ottenere un doppio colore. Con la tecnica della spugnatura pitturare con la tempera marrone il foglio di carta da pacchi e quando il colore si è asciugato disegnare il tronco di un albero con i rami. Ritagliare i contorni dell’albero e fissarlo con la colla sullo sfondo. La tecnica della spugnatura renderà l’effetto della ruvidità del tronco.
Ritagliare le immagini di girasoli da riviste o depliant. Incollare i fiori sullo sfondo, accanto ai due lati del tronco come nella foto. Con i ritagli di carta da pacchi colorata marrone tagliare delle strisce irregolari e incollare ai lati della base dell’albero. Per fare la chioma utilizzare il metodo della stampa passando uno strato di tempera verde sulle foglie e stampandole sui rami.
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• Fo iaro, verde scuro ch e rd ve no ci on • Cart e rosso • Riviste o depliant • Spighe di grano lanceolata • Foglie di forma verde e mar rone • Tempera rossa, • Forbici • Colla • Colla a caldo
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Estate Disegnare poi foglie della stessa forma e dimensione sul cartoncino verde chiaro, ritagliarle e aggiungerle alle altre sulla chioma. Per fare le pesche disegnare sul cartoncino rosso dei cerchi di diametro di 7 o 8 cm. Ritagliarne i contorni con le forbici e incollarli tra le foglie. Per completare l’albero estivo fissare con la colla a caldo le spighe di grano sullo sfondo.
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Estate
Estate nell’orto Nei mesi autunnali i bambini hanno sperimentato la coltura degli spinaci, dei ravanelli e dei pomodori, a maggio e giugno le piante sono cresciute e cosÏ hanno potuto raccoglierle.
Anche le piantine aromatiche nei vasetti sono cresciute, i bambini le raccolgono e le consegnano alle cuoche che le usano per insaporire i cibi.
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Estate I bambini, aiutati dall’insegnante, sistemano le verdure raccolte in un cestino e le portano nella cucina della scuola, le consegnano alla cuoca che le cucina mentre loro osservano. Le cuoche versano l’acqua in una grande pentola, quando questa bolle versano le verdure e le fanno bollire.
Quando le verdure sono cotte le versano in uno scolapasta per togliere l’acqua e poi la cuoca le condisce con dell’olio di oliva. I bambini le assaggiano e le gustano.
Le nostre verdure sono buone!
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Estate in giardino: giochi all’aria aperta I 4 cantoni Al gioco possono partecipare cinque bambini alla volta: quattro si dispongono agli angoli di una zona quadrata, mentre il quinto giocatore si pone al centro. Alla segnalazione del via i bambini agli angoli si muovono rapidamente scambiandosi le posizioni. Durante questi rapidi movimenti il bambino posto al centro deve cercare di occupare lo spazio (cantone) lasciato vuoto dagli altri bambini. Se ci riesce, il bambino rimasto senza cantone si metterà nel mezzo e il gioco può riprendere. Campana Con un gessetto disegnare in terra la campana che è composta da una casella iniziale priva di numero da dove il gioco prende il via, seguono otto caselle numerate dall’1 all’8 e da una finale a forma di semicerchio. Ogni giocatore deve munirsi di una pietra piuttosto liscia e non troppo grande. Il primo bambino entra nella casella senza numero e lancia la pietra in quella contraddistinta dal numero 1. Poi, saltando su una gamba sola, raggiunge questa casella, raccoglie la pietra, fa un giro su se stesso e torna nella casella iniziale.
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Estate Si ripete lo stesso procedimento per tutte le caselle, fino alla casella a semicerchio. Poi si inizia il percorso inverso: dal semicerchio sino alla casella senza numero. Nelle caselle 4 e 5 e in quelle 7 e 8, si possono appoggiare entrambi i piedi ma è vietato toccare le righe che delimitano le caselle sia con i piedi che con la pietra altrimenti si perde il turno. Vince chi termina per primo. Tiro alla fune Si formano due squadre composte da un numero pari di partecipanti che si affrontano afferrando le due estremità di una corda. Il centro della corda è rappresentato da un fazzoletto di stoffa posto al centro di una zona neutra rispetto alla porzione di terreno destinato al gioco. Ogni squadra cercherà di vincere portando il centro della corda nel proprio campo. Mosca cieca È un gioco di gruppo al quale possono partecipare molti bambini che sono liberi di muoversi silenziosamente nello spazio di gioco (al chiuso o all’aperto). La mosca cieca è il bambino che ha la benda sugli occhi e che deve cercare di prendere uno dei suoi compagni e riconoscerlo. Chi viene toccato diventa a sua volta mosca cieca.
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Una storia del mare Il racconto della stella marina rossa Sulla spiaggia una bimbetta bruna con un costumino a quadretti bianco e rosa e altri suoi amici avevano realizzato uno splendido castello di sabbia con al centro una torre più alta costruita con un secchiello più grande. Lo avevano chiamato il Castello della Stella perché ci avevano sistemato una Stella marina, finita sulla sabbia proprio per caso. Quella stella era bella davvero, sembrava una vera regina in cima alla torre. Ma una notte un gruppo di pesci ragno risalì dal mare per ritrovarla e riportarla nel mare. «Tu sei speciale, una specie protetta, e quindi devi tornare nel tuo habitat.» le disse il capo dei pesci ragno. «E poi in fondo al mare ti aspetta Stellus, vuole sposarti e costruire un castello tutto per te, più bello e più grande di questo!». La stella ci pensò solo un minuto… Si era affezionata ai bambini, ma il rumore delle onde le procurava tanta nostalgia, e poi il sole le seccava tutta la pelle, e sentiva che stava perdendo vitalità… E poi voleva bene a Stellus, e le mancava molto.
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Estate Stella si sentì chiamare di nuovo, si voltò e vide Stellus che era venuto a prenderla. Stella allungò una punta e la intrecciò con quella del suo futuro sposo, poi mano nella mano si avviarono verso il loro mare. Il castello restò vuoto. I bambini tornarono e trovarono il secchiello rovesciato senz’acqua e senza stella. «La stella se ne è andata» gridò la bimbetta con il costume a quadretti. Poi prese i suoi giochi per costruire un altro castello.
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Parole di mare CONVERSAZIONE GUIDATA Dopo aver narrato il racconto l’insegnante pone alcune domande ai bambini: • Dove hai trascorso l’estate? • Quali sono i luoghi che preferisci? • Ti piace il mare? • Che cosa preferisci del mare? • Quali giochi ti piace fare al mare? • Chi sono gli abitanti del mare? • Hai mai visto una stella marina? • Com’è fatta?
Dopo aver commentato il racconto e verbalizzato le esperienze l’insegnante propone tante attività sul tema Materiale occorrente • Fotocopie delle schede alle del mare. pag ine 431 - 437 Le parole riferite al mare presenti nel racconto La stella pacchi marina rossa sono le seguenti: secchiello, stella marina, • Foglio di carta da liant sabbia, pescatore, conchiglia, pesce, granchio. Individuarle • Riviste e dep • Forbici nel racconto e ripeterle verbalmente insieme ai bambini. • Colla Cercare poi su giornali, riviste, libri e depliant le immagini che richiamano le parole indicate quindi procedere ritagliandole e incollandole sulla carta da pacchi per realizzare un cartellone. I bambini della sezione dei 5 anni possono ricopiare le parole scrivendole sotto ad ogni immagine corrispondente. L’insegnante fotocopia quindi le schede alle pagine 431 - 437 che presentano alcune immagini degli elementi presenti nel racconto corredate dalle parole corrispondenti tratteggiate.
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SECCHIELLO © ELI - La Spiga
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Attività
NOME
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STELLA MARINA © ELI - La Spiga
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Estate NOME
data COGNOME
Attività
SABBIA © ELI - La Spiga
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Estate
Attività
NOME
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data COGNOME
PESCATORE © ELI - La Spiga
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Estate NOME
data COGNOME
Attività
CONCHIGLIA © ELI - La Spiga
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Estate
Attività
NOME
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data COGNOME
PESCE © ELI - La Spiga
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Estate NOME
data COGNOME
Attività
GRANCHIO © ELI - La Spiga
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Estate
Piacere, sono Stella Marina! Versare in una terrina la farina e il sale. Aggiungere lentamente l'acqua e manipolare l'impasto per qualche minuto in modo che risulti elastico.
rrente Materiale occo • Farina tipo 00 • Sale fino • Acqua rallo • Tempera rosso co
Modellare con le mani dando la forma di una stella marina o utilizzando una formina con la sagoma della stella.
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Estate Quando il modello è asciugato, colorare la stella con il pennello intinto di tempera di color rosso corallo.
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Estate
Il manifesto del mare
corrente Materiale oche 3 - 449 de alle pagine 44
sc Dipingere con pennellate di blu, azzurro, • Fotocopie delle i 100 x 70 cm anch celeste e bianco i due cartoni in modo da • Cartoncini bi bianca • Fogli di carta realizzare lo sfondo del mare. rra, celeste, blu zu az , ca an bi ra pe Far asciugare il colore, quindi con la colla • Tem orina argentata Porp vinilica tracciare le onde per poi cospargere • nnarelli • Pe sopra di esse della porporina argentata. • Colla vinilica
• Forbici
Fotocopiare le immagini degli abitanti del mare alle pagine 443 - 449 colorarli con le tempere o con altra tecnica, se richiesta dai bambini.
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Estate Ogni bambino sceglie di colorare l’animale preferito, oppure ne colora più di uno in modo che il mare risulti più… affollato!
Dopo aver colorato gli animali i bambini li ritagliano.
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Estate Infine li incollano sullo sfondo del mare. Quando il cartellone sarĂ completo verrĂ appeso in sezione o nel salone.
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Pesce di carta
occorrente i le ia r e t a M Sistemare il foglio in posizione orizzontale in modo che e bianch carta A4 colorati la base risulti essere il lato maggiore del rettangolo. Piegare i due angoli sinistri del foglio sino a far toccare i due lati.
• Fogli di • Pennarelli • Forbici
Disegnare due linee verticali di 7 cm nella parte centrale del foglio.
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Estate Alla base di queste tracciarne altre due oblique sino agli angoli destri del foglio.
Tagliare con le forbici seguendo i segni delle due linee verticali.
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Estate Piegare all’interno la porzione di foglio tra le due linee.
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Estate Una volta ottenuta la sagoma del pesce decorare con disegni a piacere utilizzando i pennarelli. Disegnare l’occhio e la bocca del pesce.
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Estate
Pesce nella rete Con la tempera azzurra colorare il foglio di carta bianco e prima che il colore asciughi passare con i rebbi della forchetta sulla superficie creando delle onde bianche come se fossero dei graffiti.
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corrente Materiale occh i an
• Fogli di carta bi a • Tempera azzurr tica • Forchetta di plas o di corda • Rete di plastica co • Cartoncino bian • Pennarelli • Forbici • Colla
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Estate Sul cartoncino bianco disegnare la sagoma di un pesciolino, colorarlo con i pennarelli e ritagliarne i contorni. Prendere la rete e sagomarla come se fosse un sacchetto. Inserire il pesce, incollarlo alla rete e fissare il tutto sullo sfondo di mare con le onde.
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Barchetta sulle onde Seguire le istruzioni per realizzare una barchetta di carta con il foglio di colore rosa. Piegare a metà il foglio, poi ancora a metà e dopo riaprirlo. Prendere lo spigolo superiore destro del foglio e piegarlo verso il centro, ripetere la stessa cosa con l’altro spigolo. Prendere il foglio dalla parte bassa e rivoltarlo verso l'alto: in questo modo gli angoli vengono piegati uno sopra l'altro, fino a formare un triangolo a forma di cappello. Aprire il cappello e dargli la forma di rombo. Piegare le punte verso l'alto, aprire il triangolo mettendo i pollici all'interno e tirare il foglio. La barchetta è pronta.
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Materiale occorrente
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• Fogli di carta ro cino celeste • Ritagli di carton anchi • Fogli di carta bi • Punteruolo • Colla
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Estate Prendere il cartoncino celeste, disegnare con una matita delle onde e ritagliarne i contorni.
Quando le onde sono pronte incollare la barchetta sulla parte centrale del foglio bianco e sotto incollare le onde celesti.
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Barchette
Materiale occorrente
Sui cartoncini colorati realizzare le barchette di carta seguendo • Bacinella lorati le istruzioni dell’attività precedente. • Fogli di carta co Appoggiare poi le barchette in una bacinella piena d’acqua • Stuzzicadenti • Tappi di sughero e farle galleggiare. • Forbici • Coltellino
Preparare altre barchette di sughero: con un coltellino o un taglierino dividere i tappi di sughero in due parti in senso verticale. Con i ritagli dei fogli di carta colorati realizzare i triangolini per le vele delle barche.
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Estate Infilare su un lato delle bandierine uno stuzzicadenti e fissare questo sulla parte bombata del tappo di sughero. Le barche sono pronte, versare l’acqua nella bacinella e farle galleggiare.
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Acqua di mare e… oltre Dopo aver parlato del mare, l’insegnante estende il discorso all’acqua in generale e chiede: • Perché l’acqua è importante? • In quali momenti della giornata usi l’acqua? • Di mattina quali parti del corpo ti lavi con l’acqua? • Prima e dopo il pranzo? • E di sera, prima e dopo la cena? • L’acqua di mare può essere impiegata nei normali usi che sono stati elencati? • Perché, che cosa contiene? • Che cosa ci fai con l’acqua di mare?
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La parola ai bambini Io uso l ’acqua quando mi sveglio e mi lavo la faccia, le mani e il corpo. E poi l ’acqua mi fa sentire più pulito!
Io uso l ’acqua di mare per giocare con le barchette! E poi l ’acqua di mare contiene sali minerali che fanno bene al mio corpo.
Io mi lavo le mani a pranzo, a cena e prima di fare la merenda.
Prima di mangiare io mi lavo sempre le mani! E anche dopo! 461
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Giochi d’acqua L’insegnante mette e a disposizione dei bambini diversi materiali e oggetti con i quali i piccoli giocano a travasare, versare e mescolare l’acqua.
rrente Materiale occccohieri • Colino • Cannucce • Recipienti • Cucchiai
• Bi • Acqua • Sabbia • Sale
I bambini inoltre verificano quali oggetti galleggiano e quali affondano, quali sostanze si sciolgono o quali invece no.
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Usi dell’acqua
rrente o c c o le ia r e t a L’insegnante, attraverso l’uso della macchina fotografica, MFoglio di carta da pacchi bianco • riprende i bambini mentre svolgono le attività legate agli usi dell’acqua (travasi, galleggiamenti…).
afica • Macchina fotogr • Colla • Forbici
Stampa poi le foto e sceglie insieme ai bambini quelle migliori per poi fissarle con un po’ di colla sul foglio di carta da pacchi. Appende il cartellone in sezione e invita i bambini a verbalizzare le attività svolte.
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Poesie di mare I tre pescatori di Livorno
Quanti pesci ci sono nel mare? Tre pescatori di Livorno disputarono un anno e un giorno per stabilire e sentenziare quanti pesci ci sono nel mare. Disse il primo: “Ce n’è più di sette, senza contare le acciughette”. Disse il secondo: ”Ce n’è più di mille, senza contare scampi ed anguille”. Il terzo disse:”Più di un milione!” E tutti e tre avevano ragione. Gianni Rodari
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Mare
Mi affaccio alla finestra e vedo il mare: vanno le stelle, tremolando l'onde, Vedo stelle passare, onde passare, un guizzo chiama, un palpito risponde. Ecco, sospira l'acqua, il vento: sul mare è apparso un bel ponte d'argento. Ponte gettato sui laghi sereni, per dunque sei fatto, e dove meni? Giovanni Pascoli
Acqua
Acqua di monte acqua che squilli acqua di fonte acqua che brilli acqua che canti e piangi acqua che ridi e muggi tu sei la vita e sempre sempre fuggi. Gabriele D’Annunzio
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Estate
In fondo al mare L’insegnante a questo punto propone un breve dialogo immaginario tra gli animali del mare, da mettere in scena a conclusione del percorso. L’insegnante presenta ai bambini il contenuto della drammatizzazione, ne spiega il significato globale ed offre ai bambini la possibilità di immedesimarsi in un personaggio a scelta, così saranno più motivati nella recitazione.
Costumi
I costumi verranno realizzati con fogli di cartoncino colorato di adeguata dimensione e proporzione indossati similmente a un vestito.
Personaggi Coro Balena Squalo Delfino Granchio Stelle Meduse Riccio
Scenografia
Dopo aver anticipato il tema della storia, inoltre, l’insegnante con i bambini prepara lo scenario che farà da sfondo alla storia, e anticipa i personaggi, in modo che ogni bambino possa scegliere di interpretare quello che più preferisce.
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tutti in scen a!
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Estate
Il copione I bambini si dispongono al centro del palco e in successione reciteranno il contenuto della rima relativa al personaggio, accompagnati dal coro nel ritornello.
Coro:
Da queste parti siamo tanti, siam del mare gli abitanti!
Stella:
Son la stella, sono io la più bella.
Coro:
Tu sei la più bella!
Balena:
Io sono la più grande e del mare la più importante.
Coro:
Sei tu la più importante!
Squalo:
Io ti faccio concorrenza con la mia grande potenza.
Coro:
Mamma mia che potenza!
Delfino:
In quanto a stile ne ho tanto, modestamente, e poi ho una grande agilità, naturalmente!
Coro:
Salti di qua, salti di là. Oh che grande agilità!
Granchio:
Senti questo, faccia di vetro: tu non sai camminar all’indietro.
Coro:
Tu vai avanti lui va indietro. Non avanza mezzo metro!
Medusa:
E allora io? Son trasparente, ma se mi sfiori.... che corrente!
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Estate Coro:
Che paura, che corrente, la medusa trasparente!
Riccio:
Io pungo, sono il riccio. Ogni aculeo è un capriccio!
Coro:
Ogni aculeo è un capriccio... Zitti tutti: parla il riccio!
Stella:
Va bene, va bene… la smettiamo di litigare? Qui sotto siamo in tanti, importanti tutti quanti!
Pesce rosso:
Finalmente… la lite è finita! Grazie stella, son commosso e adesso parlo io: il pesce rosso.
Pesce blu:
È vero, siamo sempre insieme e di litigare non ci preme!
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tutti in scen a!
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Estate Pesce verde:
Non bisogna litigare, ma come una gran famiglia dobbiamo stare!
Pesce giallo:
Tutti insieme dobbiam giocare dalle onde facciamoci cullare!
Pesce arancione: Quindi, per favore! Prendiamoci per mano senza nessun rancore. Stella:
Avete proprio ragione! SarĂ proprio bello giocare tutti insieme in fondo al mare!
Coro:
Da queste parti siamo tanti, siam del mare gli abitanti! Pesci, granchi, meduse, stelle, balene e squali: tutti diversi eppure uguali!
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ENDIMENTO R ) P P A I D I IV T o e il movimento rp OBIET co Il : to ia g ile za priv mpo di esperien (ca
ale di identità person uali o ns se il e ar pp Svilu le differenze sess e o rp co o ri op resentare il pr Conoscere e rapp l corpo vissuto de za an on dr pa re Acquisire magg io dinazione i Sviluppare la co or nte e con gli altr ie b am l’ n co ia corpo in ar mon Vivere il proprio scitive sensoriali e cono à lit ia nz te po le Esercita
COMPETENZE 3 anni entità personale id a ri op pr la ce Riconos l proprio corpo de a nz ie sc co de Pren corporeo senta lo schema re pp ra e ce os on C rpo ina le parti del co Riconosce e no m oreo 4 anni a lo schema corp nt se re pp ra e ce Conos l viso le espressioni de ve ri sc de e ce os Con ti one dei movimen zi na di or co la e Acquisisc mplessi Segue percorsi co rporeo 5 anni nta lo schema co se re pp ra e ce os Con e dei movimenti on zi na di or co la Acquisisce o versi stati d’anim di i de se u ca le rpo Conosce iali del proprio co or ns se à lit ia nz Esercita le pote
Connessioni con gli ODA dei campi di esperienza Linguaggi, creatività, espressione Sperimentare tecniche varie di coloritura I discorsi e le parole Rielaborare l’esperienza attraverso il linguaggio verbale Arricchire il lessico La conoscenza del mondo Conoscere l’ambiente attraverso uscite didattiche Il sé e l’altro Interagisce nei giochi di gruppo con i compagni
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L’ANGOLO DEGLI SPECCHI
L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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L’angolo degli specchi
Io sono così I primi contesti per aiutare il bambino a prendere coscienza del valore del proprio corpo inteso come condizione relazionale – affettiva, cognitiva e fisico – sessuale sono la famiglia e la scuola. Quest’ultima è il luogo ideale per aiutare il bambino a riconoscere e comprendere i messaggi del proprio corpo senza preconcetti, coinvolgendolo nella sua globalità. Il percorso didattico deve essere presentato come itinerario di scoperta graduale, equilibrata e serena del proprio corpo, concordando con la famiglia un linguaggio comune e una terminologia universalmente diffusa, mai volgare o diseducativa. Uno degli obiettivi fondamentali della Scuola dell’Infanzia è aiutare i bambini a conoscere e comprendere la realtà: questo è possibile solo attraverso la scoperta graduale del corpo, perché prendere coscienza del proprio corpo è il primo passo per conoscere il resto del mondo. I bambini più piccoli non hanno infatti la percezione di un sé completo e articolato, questo sarà il risultato di una lunga conquista dalla quale dipenderà anche la loro formazione sul piano dell’intelligenza affettiva, matematica, musicale ed espressiva.
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L’angolo degli specchi L’obiettivo di questo percorso è aiutare i bambini a scoprire il proprio corpo, far prendere coscienza delle parti che lo compongono, della loro funzione e delle percezioni sensoriali che permettono di rapportarsi a se stesso, all’ambiente e agli altri. Il percorso propone attività didattiche caratterizzate più che mai dalla centralità del bambino: si stimolerà il bambino a fare affinchè egli si senta attivo, vivo, efficace e creativo. Si è, e ci si sente attivi, solo quando si fa qualcosa, quando ci si muove e anche quando ognuno assume coscientemente e con responsabilità la gestione della propria motricità, finalizzandola ad una maggiore capacità di conoscere se stessi per influire positivamente su di sé, sull’ambiente, sugli oggetti e sugli altri in forme ricche e varie.
G randangolo corpo an dranno io r p ro p l e d a rt uardano la sco pe ig r e h c à it iv tt a Le i di ogni bambino. p m te i e d o tt e p ris nzioni essenziali fu e ll a svolte nel pieno te a g le o strane paure i am malarsi. n d n a a h h i o in ss b e m e a h b c i à lt it Mo ità e alla possibil il g a fr a su a ll gazioni chiare a ie sp so r e v del corpo, ra tt a , tale rassicurarli n e m a d n fo ultato sarà un is iò r rc e Il . Èp re u a p e per sfatare ansie i, il b si onti della realtà n fr re n p o c m i o e c n e le o v e sereno e consap iù p to n e m ia g g e att poreo. e dell’essere cor
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L’angolo degli specchi
scira e le scarpe magiche La piccola scimmietta Scira se ne stava seduta ai piedi di un grosso baobab. I suoi amici saltavano di ramo in ramo nel verde della foresta. Scira proprio non ne voleva sapere di unirsi all’allegra compagnia perché lei aveva tanta, tanta paura di saltare! «Non riuscirò mai a fare dei salti così lunghi!» pensava. Già si immaginava le risate dei suoi amici nel vederla cascare per terra come una noce di cocco matura. «Dai, è facile!» le diceva Peppe, il suo amico del cuore «Ci si diverte un sacco, non sai cosa ti perdi!». Ma la sua paura era troppo grande. «Preferisco rimanere qui a raccontare barzellette ai bradipi!» rispondeva Scira, nascondendo così quella paura che la costringeva a stare da sola e in disparte. A dirla tutta, i bradipi non erano per niente interessati alle sue barzellette e se qualcuno lo era, rideva così in ritardo… Che noia! E così Scira diventava sempre più triste. racconto
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L’angolo degli specchi Per passare il tempo, giocava con la sua immagine riflessa nelle pozze d’acqua: in alto una mano, in alto anche l’altra, gira la testa e destra e poi a sinistra e per finire una bella linguaccia… Su una foglia, una formica osservava la scena ed era dispiaciuta per quella piccola scimmietta. «Ecco un’altra scimmia che ha paura di saltare da un ramo all’altro! Cosa mi tocca vedere!» «Chi parla? Chi ha parlato? Chi si prende gioco di me?» Scira si guardava intorno ma non riusciva a vedere nessuno. «Sono qui, sono una formica e mi chiamo Domitilla!» «Ti propongo un accordo: se prometti di non mangiarmi in un sol boccone, potrei farti un regalo davvero speciale!» «Un regalo? Di cosa si tratta?» Scira era sempre più curiosa e decise di accettare lo scambio, anche se era l’ora della merenda e uno spuntino lo avrebbe fatto davvero volentieri.
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L’angolo degli specchi Domitilla salì lungo la corteccia del baobab e poco dopo tornò con un paio di scarpe da ginnastica decisamente fuori moda. «E questo sarebbe il mio regalo?» disse Scira un po’ delusa. Queste sono scarpe magiche, chi le indossa potrà spiccare dei salti enormi e arrivare fino al cielo. «Davvero? Fantastico! Finalmente potrò giocare con i miei amici senza avere più paura!» disse Scira felicissima di quel dono. Domitilla sorrise, forse il suo piano era riuscito. Scira non perse tempo, si infilò le scarpe e… STOING! Spiccò un bel salto che la fece arrivare dove voleva: dai suoi amici!
racconto
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L’angolo degli specchi
«Ora grazie a queste scarpe potrò giocare ogni giorno con Peppe e gli altri! Grazie Domitilla! Grazie per questa magia!» Domitilla sorrise e rispose: «La vera magia è il coraggio che hai trovato dentro di te! Le scarpe in realtà non hanno nessun potere!». Scira aveva superato la sua paura e divenne una campionessa di salti. Un mese dopo partecipò persino alla gara annuale di salto della palma da cocco. Si classificò quarta e vinse la medaglia di fango. Poi per niente delusa esclamò: «Non importa, con un po’ di allenamento, il prossimo anno andrà meglio». 477
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Corporeità
Il corpo in movimento Dopo aver letto il racconto l’insegnante richiama l’attenzione dei bambini sulle azioni compiute da Scira e li invita a mimare la scimmietta che salta. Dapprima i bambini saltano liberamente per la sezione, poi dispone dei cerchi a terra di una certa distanza tra di loro e invita i bambini a saltare da uno all’altro.
Il nostro corpo allo specchio Davanti allo specchio i bambini osservano il proprio corpo e con una mano toccano le varie parti partendo dalla testa, poi il collo, il tronco (torace e pancia) e gli arti (braccia e gambe). Sul viso toccano: i capelli, la fronte, le tempie, gli occhi, le guance, le orecchie, il naso, la bocca, il mento. Dopo questa attenta osservazione l’insegnante propone tante attività diverse il cui obiettivo è la conoscenza del corpo.
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Corporeità
La nostra sagoma
orrente Materiale occ pacchi
Stendere il foglio di carta da pacchi sul pavimento e • Foglio di carta da invitare un bambino a stendersi sopra con le braccia e • Pennarelli le gambe semi divaricate. • Pastelli I compagni tracciano i contorni della sua sagoma con un pennarello.
Poi completano la sagoma disegnando gli elementi del viso e colorandola a piacere.
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Corporeità
Il puzzle della sagoma Ripetere le fasi dell’attività precedente e costruire le occorrente ia r e t a M un’altra sagoma sulla carta da pacchi; questa volta però, pacchi • Foglio di carta da dopo averla completata disegnando gli elementi del • Pennarelli viso, sezionare con un pennarello le varie parti: gambe, • Pastelli braccia, testa, piedi.
I bambini giocano quindi a ricomporre la sagoma sistemando le parti del corpo nei posti giusti. I bambini dapprima ricompongono la figura tutti insieme, poi lo fanno individualmente.
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CorporeitĂ Dopo aver ricomposto la sagoma i bambini possono cambiarne le posture e imitarne le diverse posizioni.
Anche in questo caso dapprima i bambini giocano tutti insieme, poi un bambino o un gruppo di bambini decide la postura della sagoma mentre i compagni la imitano.
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Corporeità Mettiamo la sagoma con le gambe e le braccia chiuse: i bambini saranno tutti sull’attenti come soldatini.
Posizioniamo poi la sagoma con le gambe chiuse e un braccio alzato. Con i bambini di 5 anni differenzieremo braccio destro e sinistro, mentre con i piccoli si procede per imitazione.
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CorporeitĂ Posizioniamo infine la sagoma con le braccia aperte alzate e le gambe divaricate.
I bambini mimano la sagoma e, di volta in volta, descrivono le posizioni che assumono
Stiamo tutti con le braccia e le gambe divaricate!
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Corporeità
Un viso a pezzi
orrente ateriale occ M Disegnare un viso sul foglio di carta da pacchi (maschio • Foglio di carta da pacchi bianco
o femmina a scelta) senza gli elementi ma con i capelli. • Ritagli di cartoncino bianco Dal cartoncino bianco ottenere tanti rettangoli delle • Pennarelli dimensioni di 10 x 5 cm circa. • Forbici Disegnare all’interno di ogni cartellino gli occhi, la • Colla bocca, il naso, le orecchie. Colorarli con i pennarelli e inserirli al posto giusto nel cartellone in cui è disegnato il viso.
Si possono creare occhi di colore diverso o nasi e bocche dalle forme strane e giocare a formare visi buffi, tristi o allegri.
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Corporeità
Ogni cosa al posto giusto
orrente Materiale occ pacchi bianco
Disporre sul pavimento il foglio di carta da pacchi in • Foglio di carta da senso verticale (il lato più lungo deve essere l’altezza) • Pennarelli nta grossa e con un pennarello disegnare sulla parte sinistra la • Pennarello rosso a pu sagoma di un bambino o una bambina con il viso completo di tutti gli elementi (occhi, naso, bocca, orecchie). Sulla parte destra del foglio, procedendo dall’alto verso il basso, disegnare le parti del corpo: gambe, braccia, collo, pancia, caviglie, piedi, mani, ginocchia, spalle.
Con un pennarello rosso a punta grossa unire con una linea gli elementi disegnati alla parte di corpo corrispondente nella sagoma.
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Figure in… cucina
nte
Giocare con i materiali a disposizione creando delle Materiale occorre sioni dimen figure umane: un piatto piano sarà il viso da completare • Piatti piani di diverse disegnando con i pennarelli indelebili gli occhi, la bocca • Cucchiai di plastica rata a colo e il naso. Con i fili di lana creare i capelli e incollarli sulla • Pasta di semol lebili • Pennarelli in de sommità del piatto-testa. Se si ha a disposizione la pasta colorata si possono rappresentare gli elementi del viso e i capelli con l’aiuto di formati di pasta diversi.
Un piatto più grande sarà il corpo, mentre le forchette possono essere il vestito se sistemate a raggiera con i rebbi rivolti verso il basso. I cucchiai infine sono gli arti superiori e inferiori.
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Corporeità
Tanti ritratti Ritratto su cartoncino Ogni bambino è invitato a realizzare il proprio ritratto utilizzando come sfondo il foglio di cartoncino colorato. Prima disegna il viso e lo colora con la tempera, una volta asciugato disegna il naso e la bocca e incolla gli occhietti mobili (disegnare anche gli occhiali se il bambino li utilizza). Con la lana realizza i capelli scegliendo il colore e la forma giusti (capelli lunghi, corti, lisci o ricci).
rrente Materiale oractoco • Cartoncino colo • Tempera • Pennarelli • Occhietti mobili • Lana • Forbici • Colla
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Corporeità Ritratto con la tempera I bambini utilizzano una tecnica diversa per realizzare il ente proprio ritratto: dipingono sul foglio il proprio viso con la Materiale occorr tempera del colore della propria pelle, lasciano asciugare • Fogli di carta bianca e poi completano con i pennarelli gli elementi del viso • Tempera specifici di ognuno rispettando il colore degli occhi e dei capelli, la forma del naso e della bocca.
I ritratti realizzati possono essere appesi alla parete della sezione.
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Corporeità
Questo sono io
ente ateriale occorr M Disegnare un cerchio che rappresenta il viso sul cartoncino • Cartoncini colorati rosa o marrone o giallo, in base al colore della propria pelle, e ritagliarne i contorni.
• Pennarelli • Forbici • Colla
Disegnare sul cerchio gli elementi del viso con i pennarelli. Poi disegnare i capelli rispettandone il colore.
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Corporeità Dai cartoncini colorati ritagliare tante strisce lunghe circa 30 cm e larghe 3 cm. Fissare con la colla due delle estremità e procedere intrecciandole sino ad ottenere una fisarmonica bicolore.
I bambini scelgono i colori che preferiscono, oppure l’insegnante può chiedere di usare colori primari o complementari. Procedere formando strisce lunghe e corte.
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Corporeità Le strisce più lunghe fungono da gambe e quindi vanno fissate con un po’ di colla sul retro del viso. Le strisce più corte sono le braccia e vanno fissate sempre sul retro del viso, ma un po’ più in alto rispetto alle gambe.
Disegnare sul cartoncino di un colore a scelta due mani e due piedi e fissarli alle estremità delle braccia e delle gambe. Si ottengono così dei pupazzi davvero buffi da appendere al soffitto della sezione.
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Corporeità
Lo spazio del corpo
le Davanti a uno specchio a figura intera l’insegnante traccia il contorno Materia nte della figura dei bambini per far comprendere che il corpo occupa occorre • Specchio una porzione di spazio.
Invita poi i bambini a guardarsi allo specchio e toccare le diverse parti del corpo nominandole.
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Corporeità
Girotondo del corpo L’insegnante recita questa filastrocca mentre i bambini, di volta in volta, mimano le azioni. Per rendere il tutto più giocoso si può recitare la filastrocca con varie modalità che vanno rispettate nel mimo: lentamente, molto lentamente, velocemente, ad occhi chiusi…
Due piccole mani che battono battono.
Due piccoli piedi che saltano saltano.
Due piccoli piedi che pestano pestano.
Due piccole dita che schioccano schioccano.
Un piccolo corpo che fa girotondo, si guarda intorno e poi cade giù.
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Corporeità
Filastrocche allo specchio Questa è la mia faccia
Questa è la mia faccia, speriamo che ti piaccia: la fronte è una campagna, il naso è una montagna, gli occhi son fontane, le orecchie son due tane, la bocca è una gran grotta, la lingua è una marmotta che un po’ sta sotto i fiori, poi mette il muso fuori! BLBLBLBLBL! Questa è la mia faccia, speriamo che ti piaccia: la fronte è un grande viale, il naso è un campanile, gli occhi son lampioni, le orecchie due portoni, la bocca è casa mia, la lingua è una poesia che prima resta muta, poi salta fuori tutta! BLBLBLBLBL! Roberto Piumini
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Il viso
Allo specchio all’improvviso ho visto il mio viso. Lassù in alto i miei capelli, se li pettino son belli. Un po’ più giù ci sono gli occhi, si chiudon subito se li tocchi. Le orecchie ai due lati stanno: le tiriamo al compleanno. In mezzo al viso c’è il nasino un po’ rotondo e piccolino. Poi viene la bocca se un poco scendi, dentro ci sono la lingua e i denti. È proprio bello il mio viso: adesso è ora di un bel sorriso!
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Corporeità
Il mio corpo
Se mi guardo allo specchio mi piaccio parecchio. Ho due occhi per guardare un naso per odorare, la bocca per assaggiare e le orecchie per ascoltare. Ho due mani per toccare e due braccia per salutare ho due gambe per camminare e due piedi per saltare. Questo sono io: ho descritto il corpo mio!
Nello specchio
C’è qualcuno nello specchio che conosco da parecchio: le orecchie si gratta, gli alluci si tocca, solletica le braccia, si pizzica la faccia, avanza d’un passetto, alla fronte dà un colpetto, il naso si acchiappa, mi fa una pernacchia! Nello specchio c’è qualcuno che conosco di sicuro! Corinne Albaut
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Corporeità
Io ho…
Una testa per pensare, fare cenni e dire no, due begli occhi per guardare e ammiccare a chi vorrò. Ho due orecchie per sentire cose comiche o noiose ed un naso per soffiare e annusare le mie rose. Ho una bocca per parlare, per gridare e per cantare. Ho due braccia da distendere e piegare e due gambe per rincorrere, fare giri e fare gare. E proprio laggiù in fondo ho due piedini scalzi per ballare con la musica a saltelli e a rimbalzi.
Teste fiorite
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Se invece dei capelli sulla testa ci spuntassero i fiori, sai che festa? Si potrebbe capire a prima vista chi ha il cuore buono, chi ha la mente trista. Il tale ha in fronte un bel ciuffo di rose: non può certo pensare a brutte cose. Quell’altro poveraccio, è d’umor nero: gli crescono le viole del pensiero. E quello con le ortiche spettinate? Deve avere le idee disordinate, e invano ogni mattina spreca un vasetto o due di brillantina. Gianni Rodari
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Corporeità
Filastrocca delle cinque dita Questo Pollice è chiamato, dito basso e un po’ sgraziato. Prende, stringe, forte, piano, è il padrone della mano. Questo Indice vien detto, è saccente ma è perfetto. Segna, suona e dà lezioni, fa disegni e operazioni. Questo è Medio, strano dito, alto alto e un po’ stordito. Lui fra tutti è il numero tre ma della mano si sente il re. Questo serio è l’Anulare, proprio un dito da sposare. Suona bene il pianoforte, e poi si lecca mangiando le torte. E il numero cinque lo sai chi è? È un dito piccolo, somiglia a te. Mignolo, coda di tutta la mano, ringrazia e saluta da lontano.
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CorporeitĂ
Posture, andature e percorsi Dopo aver conosciuto le parti del corpo l’insegnante propone attività basate sulle andature o sulle posture del corpo. A questo proposito invita i bambini a: camminare
correre
Poi li invita ad imitare le andature di animali: il gatto
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il canguro
la rana
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CorporeitĂ Infine chiede loro di provare a muoversi con diverse posture o attraverso percorsi complessi: strisciare
camminare sopra panche e sedie
passare sotto il tavolo
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CorporeitĂ camminare sui tappeti
camminare e muoversi ballando
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CorporeitĂ Il corpo e gli oggetti Dopo aver esercitato posture e posizioni i bambini usano il corpo per muovere oggetti: si inizia spingendo una palla con il naso e con la testa.
Si passa poi ad un esercizio piĂš complesso come tenere la palla tra pancia e pancia senza farla cadere.
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Corporeità Il corpo in equilibrio Organizzare un breve percorso anche all’interno della Materiale occorrente sezione consegnare ad ogni bambino un piatto di • Bicchieri e piatti di plastica plastica e successivamente un bicchiere. colorati Invitare i bambini a svolgere il percorso con il piatto in testa e il bicchiere nelle mani: l’obiettivo è quello di verificare il proprio equilibrio.
Un’altra modalità è quella di tenere il piatto con le gambe strette e camminare quindi a gambe chiuse. Dapprima si segue il percorso lentamente, poi si aumenta il ritmo.
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Corporeità
Giochi motori
nte
ccorre Il corpo… a pezzi Materiale oan i Con i pennarelli disegnare su ogni foglio le parti del • Fogli di carta bi ch corpo e del viso (braccia, gambe, collo, mano, occhi, • Pennarelli naso, bocca…). Sistemare i fogli a terra distribuendoli lungo un percorso semplice ma che dia modo ai bambini di muoversi o correre liberamente.
L’insegnante invita i bambini a seguire il percorso chiamandone uno alla volta: ne ordina la partenza con il via e, successivamente, con la parola alt gli ordina di fermarsi. A questo punto il bambino verbalizza il nome della parte del corpo disegnata sul foglio accanto al quale si è fermato e la indica toccandola sul proprio corpo.
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Corporeità Gioco del bruco Formare delle file con sei o sette bambini che procedono in fila indiana. Il primo bambino, che rappresenta la testa del bruco, cerca di toccare l’ultimo che invece rappresenta la coda, mentre questo cerca di non venire preso senza però lasciare la sua posizione. I bambini che vengono presi lasciano il gioco e il bruco diventa sempre più corto. Gioco del sacco pieno e sacco vuoto Le regole del gioco sono molto semplici. I bambini vengono messi in fila davanti ad un capo gioco o istruttore che impartirà gli ordini di esecuzione. Egli potrà infatti dire: • Sacco pieno: i bambini dovranno stare in piedi con le braccia alzate. • Sacco mezzo pieno: i bambini si metteranno semi accovacciati abbracciandosi le ginocchia. • Sacco vuoto: i bambini si accucceranno a terra.
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Corporeità Se un bambino sbaglia un movimento confondendosi o perdendo l’equilibrio, viene automaticamente eliminato dal gioco. Mano a mano che passa il tempo il capo gioco aumenterà la velocità degli ordini in modo che sarà ancora più possibile sbagliare e confondersi.
Vince, o vincono, gli ultimi bambini rimasti in gioco che non hanno compiuto errori.
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Cinque sensi Dopo aver sperimentato il corpo attraverso le attività di costruzione e postura, l’insegnante passa a sperimentare i sensi, che sono i veri e propri organi della scoperta del mondo. Attraverso i sensi i bambini possono: • Toccare • Impastare • Associare • Odorare • Accarezzare • Modellare • Assaggiare • Evocare • Mescolare • Ascoltare • Gustare • Creare Per sperimentare i cinque sensi insieme, si organizza una raccolta delle foglie nel giardino, con conseguente verbalizzazione delle caratteristiche percettive e degli organi coinvolti: • Vista: si osserva il colore delle foglie. • Tatto: si sente la tessitura delle foglie (liscio, ruvido) e la loro consistenza (duro, morbido). • Udito: si sbriciolano le foglie o si calpestano e se ne sente la sonorità. • Odore: si sente l’odore del muschio e della terra bagnata. • Gusto: le foglie non si possono assaggiare, ma se l’albero ha i frutti si assaggiano e se ne sente il sapore.
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Corporeità
Esperimenti con i sensi
ente ateriale occBoottrigrlie M Dopo aver sperimentato i cinque sensi insieme, ora si passa • Acqua • alle attività che riguardano ogni senso separatamente.
• Pasta di pane
• Utensili
Con le mani… Tutti i materiali possono essere manipolati o travasati dai bambini che esprimono le sensazioni provate al tatto.
Inoltre i bambini sono chiamati a riconoscere al tatto materiali diversi quali legno, farina, metallo, pongo... Se lo ritiene opportuno l’insegnante invita i bambini a trovare un aggettivo che descriva il materiale toccato.
Il legno è duro.
La farina è solleticosa.
Il pongo è liscio.
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Corporeità Con gli occhi I bambini si muovono nella sezione e osservano… Poi l’insegnante chiede: toccare degli oggetti rossi. I bambini devono correre a prendere almeno un oggetto del colore richiesto.
Oppure l’insegnante mostra una foto con tanti particolari e i bambini devono cercare di descriverla nel modo più ricco possibile.
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Corporeità Con le orecchie… Questa attività è preceduta dalla presentazione di alcuni strumenti musicali e dei suoni che essi producono. L’insegnante poi fa ascoltare il suono di uno degli strumenti presentati e i bambini devono indovinare di quale strumento si tratta. L’insegnante chiede inoltre di discriminare suoni noti quali versi di animali o rumori della città. Chiede inoltre di distinguere suoni naturali da quelli artificiali.
Per verificare la capacità di ascolto, l’insegnante chiede di riprodurre i suoni uditi utilizzando gli strumenti che si hanno in sezione, o riproducendoli con la voce.
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Corporeità Con il naso… L’insegnante invita i bambini ad annusare alcuni elementi (fiori, caffè…) ed esprimere le sensazioni che provano sentendo determinati odori o profumi.
Per verificare lo sviluppo olfattivo l’insegnante benda i bambini, fa annusare gli elementi conosciuti e chiede di riconoscerli e nominarli.
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Corporeità Con la bocca… L’insegnante ripete l’attività già svolta per l’odorato, ma stavolta propone ai bambini delle cose da assaggiare che siano dolci, salate, aspre, amare… I bambini assaggiano e verbalizzano il proprio gusto rispetto ai sapori. Per verificare lo sviluppo gustativo l’insegnante benda i bambini, fa assaggiare i cibi già conosciuti e chiede di riconoscerli e nominarli.
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Emozioni
L’albero delle emozioni L’insegnante insieme ai bambini, disegna e colora su due grandi fogli di carta bianca da pacco un grande albero con cinque ramificazioni. Poi presenta ai bambini 5 visi che rappresentano le diverse espressioni: felice, triste, arrabbiato, spaventato, sorpreso spiegando che ogni espressione del viso rappresenta un’emozione o uno stato d’animo che noi proviamo verso qualcosa o qualcuno durante il giorno. Invita quindi i bambini ad incollare ogni viso su un ramo dell’albero, poi indicare un’espressione e raccontare episodi in cui si sono sentiti particolarmente felici, o tristi, o raccontare qualcosa che li fa arrabbiare o li spaventa.
Io mi sono spaventata quando sono caduta dalla bicicletta. Avevo la faccia spaventata.
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Io ero arrabbiata quando ho litigato con Marco. Però poi abbiamo fatto pace ed eravamo felici.
Le facce arrabbiate sono brutte.
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Emozioni Mentre raccontano i bambini possono pitturare lo sfondo con pennelli e tempere per dare maggior risalto al contenuto delle ramificazioni raffigurate.
In seguito l’insegnante fotocopia le schede alle pagine 524 - 531 che riproducono le diverse emozioni e le parole corrispondenti tratteggiate. Chiede poi ai bambini di colorare le scritte, ritagliarle e incollarle sui rami dell’albero, sotto l’espressione giusta.
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Emozioni
Emozioni di ogni giorno Conclusa questa prima parte, l’insegnante aiuta i bambini a comprendere bene e rappresentare le conseguenze di un’emozione, per questo disegna una successiva ramificazione sopra ogni viso presente nell’albero delle emozioni. Successivamente invita i bambini a disporsi davanti al cartellone e stimola la conversazione con alcune domande: • Perché si è felici? • Perché si è tristi? • Perché ci spaventiamo qualche volta? • Perché si piange? • Perché ci si sorprende? Suggerisce poi di ricercare sui gionali immagini che rappresentano situazioni quotidiane da cui nascono emozioni diverse. Se lo ritiene opportuno, e se ci sono bambini che amano disegnare, può sostituire le immagini fotografiche con disegni realizzati dai bambini, relativi alle situazioni che vivono ogni giorno e che li vedono coinvolti con emozioni diverse. Invita infine il gruppo classe a nominare le immagini e poi raggrupparle nelle apposite nuvolette predisposte e corrispondenti all’emozione rappresentata in ciascuna ramificazione.
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Emozioni Il gruppo continua nella elaborazione verbale mentre l’insegnante spiega ancora una volta il significato che l’albero veicola: riconoscere e comprendere le emozioni e le conseguenze di ciascuna emozione.
Io ho trovato due persone innamorate, quindi felici.
Io ho trovato un calciatore arrabbiato perchĂŠ aveva perso, due bambini che avevano litigato, e anche un signore che parla alla televisione.
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Emozioni
Il vocabolario emotivo: diamo un nome alle nostre emozioni Completata questa prima fase del lavoro, l’insegnante fotocopia le schede alle pagine 524 - 531 che riproducono le emozioni presentate in precedenza più altre, e le parole corrispondenti tratteggiate. L’insegnante consegna una fotocopia ad ogni bambino che dovrà colorare le immagini con la tecnica che preferisce, e con il colore che sceglie di assegnare alle diverse emozioni.
La faccia felice la coloro di rosa.
Ho colorato la faccia arrabbiata di viola perché è un colore che mi fa paura.
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Emozioni Ai bambini di 5 anni chiederà anche di ripassare la parola tratteggiata e di copiarla più volte. Infine li aiuterà a leggere la parola distinguendo ciascun grafema.
L’insegnante poi rilega le schede in un libro da sfogliare liberamente nell’angolo lettura allestito in aula.
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Emozioni
Esprimiamo le nostre emozioni Utilizzando le schede fotocopiabili presentate alle pagine 524 - 531, l’insegnante prepara delle carte con le emozioni e le predispone sul tavolo invitando, a turno, ogni bambino a sceglierne una, magari quella che più lo rappresenta in quel momento. Lo invita quindi a verbalizzarla, incollarla sul quaderno e infine raccontare un’esperienza vissuta legata all’emozione scelta.
Oggi mi sento…
…arrabbiata!
Un’altra attività potrà essere quella di fotocopiare le schede alle pagine 524 - 531 con i vari volti e le aprole tratteggiate, farle incollare sul quaderno dei sentimenti e far scrivere ai bambini di 5 anni, se già avviati alla lettoscrittura, brevi e semplici parole legate all’espressione del viso scelta.
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Emozioni Oltre a colorare le schede allegate, l’insegnante può invitare i bambini ad esprimere i propri stati d’animo con dei disegni.
Sono spaventata quando faccio un brutto sogno.
Ai bambini di 5 anni l’insegnante farà scrivere, sul quaderno dei sentimenti, una piccola frase per ogni sentimento presentato, magari li può aiutare facendosi dire che cosa vorrebbero scrivere, riportarlo sul quaderno a matita e chiedere loro di ripassare le frasi.
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Emozioni
L’orologio delle emozioni
rrente ateriale occo M L’insegnante disegna un grande cerchio su un foglio di • Fotocopie delle sche de alle carta da pacchi bianca che appende sulla parete dell’aula. Intanto fotocopia le espressioni del viso proposte alle pagine 524 - 531 e le fa colorare ai bambini con matite o pennarelli, e poi le fa ritagliare.
Io coloro la faccia della paura di arancione.
Successivamente ciascuna espressione del volto sarà incollata su un cerchio come un orologio.
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1 pagine 524 - 53 pacchi bianca • Fogli di carta da to • Cartoncino colora • Fermacampioni
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Emozioni Invita poi un gruppo di bambini a colorare lo sfondo dell’orologio con tempera e pennelli.
Coloriamo l’orologio di giallo, così si vede da lontano.
Ora non resta che mettere al centro dell’orologio una lancetta di cartoncino colorato, fermata con un fermacampioni, che le permetterà di girare. Ogni giorno un bambino, a turno, registra con la lancetta dell’orologio il proprio stato d’animo e racconta ai compagni i motivi che lo hanno causato. Questa attività è utile per capire e comunicare le possibili cause che determinano le emozioni.
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Emozioni
I segni delle emozioni L’insegnante spiega che le emozioni si riflettono sul corpo, sul viso, nella gestualità e nei comportamenti. Quindi dispone i bambini in cerchio e suggerisce di drammatizzare le emozioni da soli o in gruppo con il corpo, con la voce, con il viso. In alternativa, ogni bambino sceglie di mimare un’espressione del viso su comando dell’insegnante o di un compagno.
Io sono sorpreso di essere fotografato…
Sono felice perché sono a scuola!
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Sono felice di essere qui!
Sono contenta perché c’è la mia amica Claudia
Sono meravigliato perché ho ricevuto un regalo.
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Emozioni
Libera la rabbia, supera la paura! È necessario dare ai bambini degli input per un maggior autocontrollo nella gestione delle emozioni, insegnare loro ad accettarle e a gestirle positivamente come una condizione normale e quotidiana nei rapporti con gli altri. A questo proposito l’insegnante si sofferma su due emozioni in particolare: la rabbia e la paura, maggiormente sperimentate dai bambini nel corso della giornata. Spiega loro che queste due emozioni fanno parte della nostra vita: è normale che a volte ci arrabbiamo, ci spaventiamo, ma è necessario controllarle per non danneggiare sé stessi e gli altri. Quindi invita i bambini a rappresentare graficamente un momento di rabbia o di paura che hanno vissuto e poi raccontarlo ai compagni.
Sono arrabbiato quando Giorgio non vuole giocare con me. Sono arrabbiata con i compagni a scuola quando non vogliono darmi i colori. 523
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Emozioni
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SPAVENTATO © ELI - La Spiga
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ARRABBIATO © ELI - La Spiga
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Emozioni
Attività
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FELICE © ELI - La Spiga
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Emozioni NOME
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Attività
TRISTE © ELI - La Spiga
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Emozioni
Attività
NOME
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data COGNOME
SORPRESO © ELI - La Spiga
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Emozioni NOME
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DISPETTOSO © ELI - La Spiga
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Emozioni
Attività
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ALLEGRO © ELI - La Spiga
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Emozioni NOME
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Attività
TIMIDO © ELI - La Spiga
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Sentimenti in rima Tanti sentimenti
Sono tanti i sentimenti che rendono i bambini allegri, tristi o sorridenti. Se con essi ci giochi e provi a mimare tante facce diverse potrai fare: se insieme ora proviamo sicuramente ci divertiamo. Se il bambino è arrabbiato le sopracciglia ha inarcato! Ora potrai mimare il bimbo felice: è sempre sorridente e il suo viso come il sole è splendente.
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Emozioni
Le emozioni dei bambini
Il bambino spaventato e timidino abbassa lo sguardo e solo se ne sta in un angolino! Quello che invece prova gioia salta, gioca e non si annoia! Il bambino che è sorpreso spalanca gli occhi ed ha il fiato sospeso! Se infine un bimbo è triste e solo e non sa che fare, prendilo per mano e fallo giocare. Ricordati, però, con i sentimenti altrui non sempre puoi giocare perché lo stato d’animo degli altri si deve rispettare! 533
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Emozioni
La parola ai bambini I bambini provano ad esprimere le emozioni in rima.
Scaccio via la tristezza e ti faccio una carezza. Mando via la malinconia con un po’ di allegria. Ieri ero triste perché avevo litigato oggi sono felice perché pace abbiamo fatto!
MB I
NI
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PAROLA AI BA
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Emozioni
Quando il cielo è contento anche la luna è a forma d i s o r r i s o. Quando piove quel sorriso non c’è più perché il cielo piange.
Quando sono felice il mondo mi sembra p i ù b e l l o.
Le emozioni sono tante, belle e brutte: entrano dentro di noi e le viviamo tutte!
Quando sono arrabbiato voglio stare sempre d a s o l o. 535
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PPRENDIMENTO rpo e il movimento) A I D I IV T T IE B O Il co za privileg iato: mpo di esperien (ca
ta sana ri per una cresci ta en im al ni di u it tari Riflettere sulle ab e abitu dini alimen ri op pr lle de za apevolez Sviluppare la cons ne di un alimento io az ar ep pr la gustativa Sperimentare ione olfattiva o ez rc pe la so er av Discriminare attr ti rietà degli alimen ’ig iene quotidiana ll Conoscere le prop de li ra ne ge le rtanza delle rego Conoscere l’impo robi missione dei mic as iente tr la re ce os on C etto verso l’amb rr co to en am rt po le del co m in altro contesto a at Conoscere le rego zi en er ff di ta ol sagg io della racc Utilizzare il mes aforo l vig ile e del sem de ni io nz fu le Conoscere aletica pe donale Conoscere la segn
COMPETENZE 3 anni i eristiche dei cib Conosce le caratt idiana li dell’ig iene quot ra ne ge le go iente re Conosce le etto verso l’amb rr co to en am rt del co mpo Conosce le regole maforo del vig ile e del se ni io nz fu le ce Conos gustativa ione olfattiva o 4 anni ez rc pe la so er trav Distingue i cibi at otidiana rali dell’ig iene qu ne ge le go iente re le Conosce etto verso l’amb rr co to en am rt po del co m Conosce le regole etica pe donale Conosce la segnal na r una crescita sa 5 anni pe ri ta en im al ni itu di iva Riflette sulle ab olfattiva o gustat ne io ez rc pe la traverso Distingue i cibi at età degli alimenti verso l’ambiente Conosce le propri to et rr co to en Connessioni con gli ODA del co mportam Conosce le regole dei campi di esperienza etica pe donale Conosce la segnal Linguaggi, creatività, espressione Sperimentare tecniche varie di coloritura I discorsi e le parole Sviluppare la capacità di ascolto Rielaborare l’esperienza attraverso il linguaggio verbale Arricchire il lessico La conoscenza del mondo Conoscere l’ambiente attraverso uscite didattiche Il sé e l’altro Interagire nei giochi di gruppo con i compagni
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L’ANGOLO DELLE EDUCAZIONI L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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L’angolo delle educazioni
Viva la pappa col pomodoro Questo percorso ha lo scopo di far riflettere randangolo i bambini sull'alimentazione, sulle proprie abitudini alimentari e sull'importanza di ino il valore b m a b l a re e sc o Far con nutrirsi in modo sano ed equilibrato. nutrimento e m o c so te in o, Il bambino si abitua a conoscere i ritmi della del cib innescare una a ic if n g si o, p natura e i processi di trasformazione degli r o c per il ucative che, d e i n io z alimenti, viene a contatto con le catene di a c li p im i serie d distribuzione e può cominciare a rendersi co mpetenze g ià sulla base delle conto dei messaggi persuasivi della pubblicità. bilizzino, rate, lo responsa u t a m Il bambino apprende inoltre che il nostro ico un approccio crit o d n re o v fa corpo ha bisogno di tante cose: pasta, carne, enti e una m li a li g a le o v e p e consa pesce, formaggio, verdure, legumi, frutta, latte, con sé stesso acqua. Ognuno di questi alimenti contiene migliore ar monia esterno. delle sostanze indispensabili per la nostra vita. e con l’ambiente La crescita del nostro corpo dipende da come ci nutriamo. Una alimentazione adeguata ci aiuta a difenderci dalle malattie. L’insegnante inizia il percorso avviando una conversazione sulla conoscenza dei cibi, partendo dalla domanda: Che cos’è il cibo?
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Il cibo ci fa diventare fortissimi e grandi!
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È quello che prepara mia mamma quando cucina ed è buonissimo!
Il cibo è la roba che si mangia!
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L’angolo delle educazioni La finalità di questo percorso è soprattutto quella di educare a percepire il proprio corpo come organismo: un insieme complesso di organi e funzioni, ognuno con la propria specificità, finalizzati ad un unico scopo: la vita. Ogni insegnante, nel trattare l’argomento relativo all’educazione alimentare, potrà scegliere il metodo che ritiene più adatto per stimolare l’interesse e la curiosità dei bambini, nel rispetto dei ritmi d’apprendimento individuali ed avendo cura di offrire sempre spiegazioni chiare ed esaurienti. Lo spunto iniziale può derivare da situazioni abituali o eventi occasionali: il momento del pranzo, i giochi nell’angolo della casa, la visita del medico scolastico. Si introduce l’argomento partendo da alcune riflessioni incentrate sull’utilità del cibo per il nostro organismo ponendo la domanda: perché è necessario mangiare tutti i giorni? Moltissime saranno le risposte dei bambini in merito alla nostra domanda. Spieghiamo a questo punto che il nostro organismo ha bisogno di cibo e di tanti altri elementi che devono essere sempre in giusto equilibrio fra loro per crescere sani e forti e svolgere bene il proprio lavoro; camminare, giocare, lavorare, crescere. La regola più importante da rispettare è quella di mangiare un po’ di tutto, senza mai esagerare.
Dobbiamo mangiare perché poi ci viene troppa fame e ci fa male la pancia
Dobbiamo mangiare per diventare grandi altrimenti restiamo sempre piccoli 539
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L’angolo delle educazioni
uno squalo dal dentista
Nelle profondità del mare viveva Golosone, uno spaventoso squalo gigante. A differenza dei suoi simili, che andavano matti per il sushi, Golosone adorava i dolci, ne mangiava tantissimi, di ogni forma e gusto. Il suo preferito era il gelato al gusto di alga, la specialità della gelateria “Il fondale”. Mamma Pinna lo sgridava di continuo: «Golosone! Non so più cosa fare con te! Sei davvero strano! Perchè non ti piace il pesce crudo? I tuoi fratelli ne vanno matti!» E Golosone sbuffava... «Golosone! Tutti questi dolci ti fanno male, e come se non bastasse non ti lavi mai i denti!» lo rimproverava mamma Pinna. «L’acqua del mare è troppo salata e rovina il gusto del mio dentifricio alla fragola!» rispondeva sempre Golosone. racconto
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L’angolo delle educazioni Un giorno, mentre si gustava un gigantesco lecca lecca, sentì un forte dolore ed eclamò: «Ahio! Che dolore!» A Golosone era venuto il mal di denti. Passavano i giorni e quel dente faceva sempre più male. Mamma Pinna cercava di convincerlo ad andare dal dentista, ma lui proprio non ne voleva sapere: aveva troppa paura. I suoi fratelli si lavavano i denti dopo ogni spuntino per evitare che anche a loro potesse accadere una cosa simile. La verità è che gli squali sono terrorizzati dal dentista! La guancia di Golosone incominciò a gonfiarsi, il dolore era sempre più forte e così si decise: «Non mi resta altro da fare, andrò da dottor Octopus!». Il pomeriggio stesso Golosone andò allo studio dentistico. Appena aprì la porta tutti i pazienti che erano seduti nella sala d’aspetto scapparono terrorizzati, rimase solo il signor Paguro che preferì rintanarsi nella conchiglia.
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L’angolo delle educazioni
«Il prossimo!» si sentì gridare a gran voce. Appena il dottor Octopus si trovò davanti Golosone, rimase a bocca aperta: non aveva mai avuto uno squalo come paziente. «Si accomodi sulla poltroncina!» disse il dottor Octopus. Preparati gli strumenti di lavoro, cercò di mettere a suo agio l’insolito paziente e poi, con movimenti veloci di tutti i suoi tentacoli, in men che non si dica… TAC! Il dente di Golosone venne estratto in un baleno e in un attimo anche il dolore sparì. racconto
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L’angolo delle educazioni
Golosone era così contento che abbracciò forte il dentista. «Ti consiglio una sana alimentazione e una corretta igiene orale» si raccomandò il dottore. Da quel giorno il motto di Golosone fu: ogni giorno un pescetto e solo un piccolo dolcetto per un sorriso perfetto e con un colpo di spazzolino sarò più carino di un delfino! 543
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Aiutiamo Golosone a mangiare in modo corretto Al termine del racconto l’insegnante invita i bambini ad esprimere considerazioni e commenti riguardo gli errori alimentari dello squalo Golosone, facendo notare che non bisogna mangiare solo i cibi che ci piacciono, ma quelli che fanno bene. I bambini fanno riferimento alla propria esperienza e descrivono le loro abitudini alimentari e le loro referenze. Conversazione sui cibi preferiti Mi piacciono tutte quelle cose che la mamma dice che non fanno bene. Francesca: Insegnante: E quali sono? Francesca: Le caramelle, le patatine fritte e anche le merendine. Marco: Anche a me queste cose qui piacciono tutte e tanto. Insegnante: Certo che sono gustose, ma è bene mangiarle solo qualche volta. Paolo: E perché? Insegnante: Le caramelle sono piene di zuccheri che vanno a depositarsi sullo smalto dei denti, lo consumano piano, piano fino a quando arrivano all’interno del dente e fanno un buchino nero che si chiama carie.
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Elena: Insegnante: Carlo: Insegnante: Omar: Agnese: Matteo: Insegnante: Andrea: Giulia: Sofia: Riccardo: Giovanni:
Federico:
La carie provoca un dolore molto forte, e per non sentirlo più occorre l’intervento del dentista. Le merendine contengono molti zuccheri e anche grassi che apportano pochi principi nutritivi utili per la crescita di una persona e quindi vanno mangiate con una certa moderazione. E le patatine fritte? Non hanno lo zucchero! È vero, ma sono fritte. I cibi fritti, anche se sono molto gustosi, hanno un tipo di cottura che non è proprio salutare. Maestra, solo le cose che non sono buone fanno bene? Direi di no: vi piace il cioccolato, i dolci fatti in casa dalla mamma o dalla nonna? Sì il cioccolato sì, le tavolette e anche i cioccolatini. A me piace la crostata con la crema che fa mamma. Il cibo che mi piace di più è la pizza. Bene, allora vediamo un po’ quali sono i cibi che preferite e quelli che non vi piacciono. Non mi piacciono le verdure cotte, invece la cosa che preferisco è il gelato. Mi piacciono gli spaghetti, li vorrei mangiare tutti i giorni; invece non mi piace la fettina di carne, perché mastico, mastico, ma non va mai giù. Il cibo che preferisco è la frittata e invece non mi piace proprio il pesce. Mi piace la pasta con il sugo e la pizza; non mi piace il latte. randangolo La cosa più buona è la pasta à i bambini it iv tt al forno e le patatine fritte, a a st e u q so Attraver li alimenti g o n so non mi piace il formaggio. li a u q o n sco priran impareranno e a it sc La pizza con il prosciutto mi re c ro lo utili alla ne a piace tanto, non mangerei a prestare magg iore attenzio guardo più ra t il : o n ia g n mai la minestra di verdure. a m ciò che re per una e g n iu g g ra a d te importan ntazione. equilibrata alime
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Mi piace - Non mi piace
Materiale occorrente
Dividere il foglio di carta piegandolo al centro nel senso • Fogli di carta bianchi dell’altezza e scrivere sullo spazio di sinistra in alto MI PIACE e • Pennarelli sullo spazio di destra in alto NON MI PIACE. Distribuire un foglio ad ogni bambino e invitarlo a disegnare con i pennarelli il cibo preferito e quello meno gradito.
Dopo aver disegnato i cibi i bambini li verbalizzano e li confrontano con quelli che hanno disegnato i compagni. Confrontano quindi le loro preferenze.
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Odiato o amato, ogni cibo va gustato
rrente Materiale olocricdioversi
Dopo aver commentato i fogli con i gusti e le preferenze • Cartelloni di co riviste dei bambini, l’insegnante propone un’attività che • Depliant pubblicitari e consolidi la conoscenza delle proprietà degli alimenti: • Colla invita i bambini a ritagliare da riviste e depliant pubblicitari immagini raffiguranti varie categorie di alimenti: frutta e verdura, pasta, pane, biscotti, uova, carne, pesce, formaggi, cioccolato, burro, olio, zucchero, miele, marmellate. Sottolinea poi ancora una volta che ogni alimento fornisce elementi fondamentali per il nostro organismo: vitamine, carboidrati, proteine, grassi e zuccheri. Fa in modo che i bambini incollino gli alimenti ritagliati su quattro grandi cartelloni di colori diversi che rappresentano le proprietà presentate (carboidrati, proteine, vitamine, grassi) Infine gli alunni nominano e descrivono le proprietà degli alimenti.
Carbo idrati
Proteine
Vitamine
Grassi
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Quale di questi?
rrente Materiale occo
Su un foglio bianco disegnare oggetti e alimenti, colorarli • Fogli bianchi con i pennarelli (o in alternativa procurarsi delle immagini • Cartoncino colorato già stampate da colorare o già colorate), ritagliare i • Pennarelli contorni di ogni figura e appoggiarla sul banco, tenendola • Forbici • Colla a disposizione per l’attività.
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Alimentazione Dividere quindi il foglio di cartoncino colorato piegandolo a metà nel senso dell’altezza in modo da ottenere due spazi sui quali scrivere: su quello a sinistra in alto CIBI SI e su quello a destra in alto CIBI NO.
Indicare le immagini ritagliate e far distinguere ai bambini quali sono i cibi si e quali quelli no e farli attaccare con la colla sulla colonna giusta.
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La piramide alimentare Oltre alla quantità di calorie assunte quotidianamente, per la salute dell'organismo è importante anche la fonte di queste calorie e quindi la qualità degli alimenti. Una sana e corretta alimentazione deve prevedere una dieta variata, che garantisca il giusto apporto di tutti i nutrienti indispensabili all'organismo, ripartiti in percentuale variabile in base alla loro origine. La moderna dietologia suddivide gli alimenti in cinque categorie distinte fra loro, che comprendono, rispettivamente: • Frutta e verdura • Cereali e derivati (pane, pasta), riso e tuberi • Latte e derivati (yogurt, formaggi) • Carne, pollame, uova, pesce e legumi secchi • Zuccheri aggiunti (dolci) e grassi da condimento (burro, olio) L’insegnante fotocopia poi le schede individuali alle pagine 552 - 559 che presentano alcune immagini e le parole corrispondenti trattegiate. Poi invita i bambini a colorare l’immagine e ripassare la parola tratteggiata. Infine l’insegnante aiuterà i bambini a leggere la parola più volte distinguendo ciascun grafema. Nessuno di questi alimenti deve essere escluso da una sana dieta alimentare, l'importante è non esagerare nelle quantità e assumere proporzioni maggiori dei primi due gruppi e minori degli altri tre. Una giusta ripartizione dei diversi gruppi alimentari è chiaramente indicata nella piramide alimentare. Sui gradini della piramide sono distribuiti, dal basso verso l'alto, i 5 gruppi di alimenti in ordine decrescente di quantità, a partire dai carboidrati, di cui vanno assunte circa 5 porzioni al giorno, fino agli zuccheri e ai grassi che vanno utilizzati con estrema moderazione.
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Alimentazione L’insegnante spiega ancora una volta che il corpo umano è come una macchina: ha bisogno di energia per svolgere i suoi compiti. • Per crescere: occorre sempre nuovo materiale per costruire le sue parti. • Per mantenersi: muoversi, lavorare, giocare, pensare, respirare richiedono energia. • Per rinnovarsi: le piccolissime parti che compongono il nostro corpo, le cellule, vengono continuamente rinnovate. L’energia necessaria viene fornita al nostro corpo dai cibi che mangiamo o meglio dalle sostanze chimiche contenute negli alimenti, sia di origine animale che vegetale.
4° gruppo
3° gruppo
1/3 porzioni al giorno
1/2 porzioni al giorno
2/4 porzioni al giorno
2° gruppo
1° gruppo • 3/5 porzioni al giorno
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FRUTTA © ELI - La Spiga
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VERDURA © ELI - La Spiga
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CEREALI © ELI - La Spiga
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LATTE © ELI - La Spiga
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FORMAGGI © ELI - La Spiga
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CARNE © ELI - La Spiga
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PESCE © ELI - La Spiga
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DOLCI © ELI - La Spiga
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La nostra piramide
corrente Materiale oche da a pagina 562
Disegnare la sagoma della piramide suddividendola in • Fotocopie della sc anchi quattro fasce in senso orizzontale e scrivere nella fascia • Fogli di carta bi one 50 x 70 cm anci più in basso carboidrati, in quella centrale vitamine, • Cartoncino ariant • Riviste o depl sopra proteine, e in quella superiore grassi. li • Pennarel • Pastelli • Forbici • Colla
Ritagliare dai depliant le immagini degli alimenti e incollare i cibi ritagliati sulla fascia giusta.
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Alimentazione Si può ripetere l’attività singolarmente distribuendo ad ogni bambino la fotocopia della scheda a pagina 562 che presenta la piramide completa da colorare con la tecnica dei pastelli o dei pennarelli.
Mentre colorano i cibi i bambini li nominano ed esprimono le proprie preferenze.
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Il manifesto dei principi nutritivi
ente ateriale occorr M Sul foglio di carta da pacchi disegnare con un cchi io di carta da pa pennarello tre ovali di forma anche irregolare e sopra ad ognuno scrivere: • Carboidrati • Proteine • Vitamine
• Fogl e pubblicitarie • Depliant e rivist • Pennarelli • Forbici • Colla
Nella parte inferiore del foglio disegnare una ellisse e scrivere accanto grassi. Selezionare le immagini degli alimenti ritagliati e collocarli nello spazio giusto. Poi fissarli con la colla, quindi verbalizzare.
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Alimentazione Materiale te Su un cartoncino marrone applicare in alto una fascia di occorren o e mar rone
Che cosa mangi ogni giorno a pranzo?
ss cartoncino rosso sulla quale scrivere con il pennarello • Cartoncino ro chi LEGENDA e sotto la scritta disegnare i simboli per • Fogli bian • Pennarelli rappresentare lo schema: • Forbici • X = ho mangiato • Colla • / = ho mangiato a metà • NO = non ho mangiato
Ancora sotto, sempre nella fascia della legenda, disegnare uan striscia alta 3 cm da dividere in cinque spazi (circa 6 cm ogni spazio) sui quali scrivere: • Nome • Primo • Secondo • Contorno • Fruttap
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Alimentazione Nello spazio sottostante incollare un foglio di carta bianca sul quale realizzare graficamente una tabella a doppia entrata con sopra le diciture già scritte e sulla sinistra, sotto allo spazio nome, l’elenco dei nomi dei bambini.
Ogni giorno, terminato il pranzo, i bambini con l’aiuto dell’insegnante completano la tabella con i dati del proprio pranzo.
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Il gioco del menù Consegnare ad ogni bambino la fotocopia orrente c c o le ia r e t a M degli alimenti alle pagine 568 - 573. le pagine e delle sche de al pi co to Fo • I bambini colorano gli alimenti con la tecnica li che preferiscono e giocano a creare i menù • Pennarel cartoncino colorato io di della giornata cercando di formulare i pasti con • Fogl i Forbic gli alimenti per una dieta equilibrata, in cui tutti • lla • Co i principi nutritivi siano presenti in modo equo.
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I bambini possono usare una sola tecnica per la coloritura o sperimentare diverse tecniche materiche che diano all’alimento un effetto tridimensionale.
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Alimentazione Durante la compilazione dei menĂš i bambini si confrontano e decidono insieme il contenuto dei pasti.
Dopo aver composto i menĂš i bambini li verbalizzano.
G randangolo
la i bambini o im st Ă it iv tt a a Quest zioni g iuste a in b m o c le re a a cre ei pasti per realizzare d e, meren da, n io z la o c a i t ra equilib n da, cena, re e m a d n o c se o, pranz sabili della e li ren de respon zione. pro pria alimenta
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Alfabeto alimentare I cartoncini bianchi sono le tessere sulle quali scrivere le occorrente ia r e t a M l’alfabeto alimentare. 15 x 20 cm rtoncini bianchi Ca • Scrivere a carattere stampatello la lettera su ogni tessera pubblicitari Riviste e depliant • e trovare l’alimento corrispondente per ogni lettera • Pennarelli ritagliandolo dalle riviste o disegnandolo. • Colla A = arancia B = biscotti C = carota R = riso
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Alimentazione Si ottiene cosÏ un alfabeto che diventa utile per l’associazione lettera-alimento e anche per avviare i bambini alla lettoscrittura.
Con le lettere dell’alfabeto alimentare i bambini possono divertirsi a creare parole nuove.
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La frutta e la verdura L’insegnante passa ora a presentare le varie categorie di cibo, iniziando da frutta e verdura, con una simpatica filastrocca.
Materiale occorrente
nere • Frutta di vario ge
Frutta e verdura doni preziosi
Mangiate spesso frutta e verdure, degustatele quando sono mature. Sono doni preziosi per l’alimentazione, mangiatene ogni giorno più di una porzione. Il loro sapore buono e delicato, è una delizia per ogni palato.
Gustiamo la frutta con tutti i sensi Insegniamo ai bambini che il primo senso ad essere colpito è la vista. Con gli occhi cogliamo le dimensioni della frutta: grande, medio, piccolo; la forma: rotonda, allungata, ovale, schiacciata ed il colore esterno che ci fa conoscere il grado di maturazione: giallo paglierino, giallo intenso, arancione, rosso, verde, marrone…
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Alimentazione Facciamo notare che, osservando la buccia o la parte esterna di un frutto possiamo ricavare informazioni preliminari importanti: il suo aspetto ci comunica la freschezza e il grado di maturazione raggiunto, invogliandoci a scoprirne l’interno che prende il nome di polpa. Questa può essere compatta, spugnosa, acquosa, granulosa. I colori della frutta attraggono i nostri occhi e ci incoraggiano ad assaggiarla. E ora, per mezzo del tatto, possiamo toccare la frutta per valutarne la consistenza: dura, morbida, soffice, rugosa, compatta, elastica, flessibile. È possibile persino ascoltare la frutta, perché anche il senso dell’udito trasmette informazioni utili per valutarne la freschezza e la bontà. Se ad esempio schiacciando fra le dita una mela percepiamo un leggero scricchiolio, possiamo capire che la sua polpa è fresca e compatta. Non dimentichiamo di fare annusare la frutta. Qui entra in campo il senso dell’olfatto che risiede nel naso e ne valuta il profumo: intenso, debole, aromatico, speziato, fermentato. E finalmente, il momento più atteso: il gusto ci permette di apprezzare il sapore della frutta. Spieghiamo ai bambini che le sensazioni gustative provengono dall’organo del gusto che risiede nella bocca ed è collegato al naso.
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Facciamo la spremuta
Materiale te Nel momento della prima merenda a scuola l’insegnante, insieme occorren i ai bambini, prepara la spremuta di arance e la distribuisce • Spremiagrum cogliendo anche l’opportunità di avviare una conversazione sul • Arance • Acqua frutto conosciuto dai bambini e sui sensi. ero
• Zucch
Prima di preparare la spremuta l’insegnante avvia una conversazione: Dove si raccolgono le arance, dalla terra? Insegnante: Zoe: No, dagli alberi. Insegnante: Come si chiama l’albero dove crescono le arance? Letizia: Si chiama arancio, però non è arancione! Insegnante: Com’è la buccia dell’arancia? Toccatela un po’ con le mani. Giulia: È ruvida. Alessandro: È ruvida, ma dentro è morbida.
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Alimentazione Si passa poi al momento della premitura delle arance. Se qualche bambino lo desidera, può provare a spremere l’arancia.
Dopo aver spremuto le arance l’insegnante mostra ai bambini lo spremiagrumi e toglie la parte che non è filtrata spiegando che quella è la polpa del frutto, e che invece nella spremuta i bambini gustano il succo.
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Alimentazione L’insegnante invita poi i bambini a sentire l’odore della buccia di arancia e verbalizzare le proprie sensazioni. In coro i bambini risponderanno che la buccia è profumata.
Infine l’insegnante diluisce un pochino il succo di arancia con l’acqua e lo addolcisce con lo zucchero. Poi lo distribuisce ai bambini nei bicchieri.
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Alimentazione I bambini quindi bevono e, grazie al gusto, esprimono le loro preferenze.
Quando tutti hanno gustato la spremuta, l’insegnante avvia la conversazione chiedendo: Che sapore ha questo succo di arancia?
È un po’ aspro e un po’ dolce
Mi piace tanto, è fresco.
A me non piace.
È molto dolce.
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Alimentazione
Giochi con… l’acquolina in bocca Arance e mandarini Si dividono i partecipanti in due squadre, denominate squadre delle arance e dei mandarini. Per distinguere i partecipanti delle due squadre l’insegnante prepara dei cartellini a forma di frutto che i bambini devono portare al collo affinché i componenti di una stessa squadra siano visibili a tutti. Sulla zona in cui si gioca, luogo esterno o ampia palestra, delimitare lo spazio con due linee parallele sulle quali si schierano le due squadre ed altre due linee alle spalle di queste ultime che delimitano la zona che non si deve oltrepassare e dove non si può essere presi.
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Alimentazione L’insegnante pronuncia la parola: arance e tutti i componenti della di questa squadra devono correre a prendere gli avversari e questi tentano la fuga al di là della linea di salvezza dove non possono essere presi.
Le arance catturate diventano mandarini e si schierano con la nuova squadra. Il gioco ricomincia Il gioco si conclude quando i componenti di una squadra saranno stati catturati da quelli dall’altra.
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Alimentazione Sono alto… tante mele! Materiale Sul cartoncino rosso disegnare tante mele alte circa 8 cm. occorrente o Ritagliare i contorni di ognuna, applicare su una delle due • Cartoncino rosso legger lo gial facce un piccolo pezzo di nastro adesivo e fissarle su una • Ritagli di cartoncino • Forbici parete incolonnandole dal basso verso l’alto. • Nastro adesivo
Le mele così incolonnate saranno il metro con cui misurare l’altezza itinerante dei bambini.
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Alimentazione Disegnare quindi una freccia sul cartoncino giallo, scrivervi sopra 1 metro e poi fissarla con il nastro adesivo accanto alla mela che arriva a segnare il metro.
Far avvicinare accanto alla colonna di mele un bambino alla volta. Mentre un compagno conta le mele, l’insegnante registra su di un foglio l’altezza in mele di ognuno.
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Alimentazione
Io sono alta 11 mele
Io sono alto 13 mele
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Anche io sono alto 11 mele
Io invece sono alta solo 12 mele
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Alimentazione
Io sono alto solo 10 mele Io sono alta 1 metro!
Io sono alta 11 mele come Irene
Io sono alto solo 4 mele?
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Alimentazione Frutta e verdura Per ogni partecipante si sceglie un alimento. Poi si predispone un cartellino con l’immagine disegnata o fotografata di quell’alimento e la si appende al collo di ognuno.
Gli alimenti illustrati sul cartellino devono appartenere alle categorie frutta o verdura, in quanto l’obiettivo del gioco mira alla discriminazione delle due categorie.
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Alimentazione I bambini si siedono a terra in cerchio, mentre uno rimane al centro in piedi e chiama due alimenti a scelta, uno appartenente alla categoria frutta, l’altro alla categoria verdura.
I giocatori corrispondenti a quei due nomi devono scambiarsi di posto e il bambino che è al centro deve cercare di occupare la loro posizione. Se ci riesce toccherà a chi è rimasto in piedi chiamare altri due nomi.
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Alimentazione La patata bollente Prendere una patata ed immaginare che sia bollente. Si accende la musica e ogni bambino passa la patata bollente al compagno seduto accanto a lui. Il passaggio della patata va fatto velocemente.
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Alimentazione Ad un certo punto la musica si blocca e il bambino che ha la patata in mano viene eliminato e la passa ad un altro.
Il gioco si conclude quando rimane un solo bambino senza la patata in mano.
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Alimentazione Timbri di frutta e verdura Dividere ogni frutto ed ogni verdura a metà nel senso della lunghezza.
Materiale occorrente
pacchi • Foglio di carta da • Patata • Carota • Mela • Pera • Tempera
Con il pennello passare su ognuna delle superfici la tempera e stampare sul foglio di carta da pacchi tante impronte vegetali di mille colori.
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Alimentazione Unendo le due metĂ stampate si possono creare i frutti completi, oppure si possono creare delle composizioni particolari, concrete o astratte.
I bambini possono usare i loro colori preferiti, oppure possono sperimentare mescolanze di colori primari e stampare timbri vegetali di colori secondari.
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Alimentazione I bambini creano delle forme astratte oppure, se lo ritiene opportuno, l’insegnante nomina un oggetto o un animale e i bambini devono cercare di realizzarlo usando la frutta che ritengono piÚ idonea.
C o n l a c a r ot a faccio una lumaca.
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Con la patata faccio una faccia.
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Con la pera stampo un cuore.
Con la patata ho fatto un fiore.
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Alimentazione Tovaglietta bicolore La tovaglietta bicolore diventa un esempio di algoritmo: rrente disegnare una grata di un numero pari di quadrati (la Materiale occo quantità di quadrati varia rispetto alle dimensioni del • Cartoncino bianco ri contrastanti e colo cartoncino), poi colorarli alternando le due tinte della • Tempera di du tempera che sono state scelte.
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Alimentazione Grazie a questa attivitĂ i bambini imparano a disporre le tinte negli spazi secondo ritmi binari o terziari.
In alterantiva l’insegnante consegna ai bambini tempere di tre o quattro colori diversi con cui devono riempire i quadrati stando attenti a non mettere titnte uguali vicine.
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Alimentazione
Le mani in pasta Questa parte del percorso vede i bambini manipolare materiali alimentari, sperimentando per creare semplici ricette. L’insegnante spiega ai bambini che il 26 maggio si festeggia la festa nazionale del pane, giunta alla nona edizione, che coinvolge circa 230 panifici e rivendite di molte province, ed è volta ad avvicinare i clienti al prodotto fresco e artigianale. Questa festa coinvolge circa 26.000 panifici italiani. I panificatori sono chiamati artisti dell’arte bianca, bianca è infatti la farina che essi maneggiano e impastano per creare i loro prodotti. Il pane fresco artigianale resta ancora l’alimento base della dieta italiana. Le tipologie del pane artigianale più comune sono: il pane di grano tenero, il pane di segale, d’avena, di semola, azzimo, condito e integrale; senza dimenticare i pani di fantasia. È diventata abitudine diffusa, infatti, aggiungere all’impasto i prodotti più diversi, si va dagli ingredienti più comuni come olive, cipolla o pomodoro fino alla mortadella, ad altri salumi, o a sapori più delicati come uvetta, noci o cioccolato. L’insegnante chiede ai bambini: • Sapevi che c’è una festa del pane? • Hai mai visto il negozio di un panettiere? • Perché si chiamano artisti dell’arte bianca? • Quanti tipi di pane conosci? • Mangi il pane? • In quali momenti della giornata lo mangi?
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La poesia del pane
Pane del grano fatto farina t’impasta mano in pasta fina in pasta bianca nel forte fuoco cresce non stanca a poco a poco cuoce piamente in crosta bruna odore sente mollica luna sa di quel grano e cose sane che da lontano si fanno pane.
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L’esperienza diretta: la visita dal fornaio L’insegnante organizza un’uscita a piedi: la visita da un fornaio nei pressi della scuola.
Il fornaio accoglie i bambini e mostra loro le celle dove l’impasto del pane lievita, e il forno dove il pane cuoce.
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Alimentazione Mostra poi i cesti dove il pane viene raccolto e poi venduto al banco o esposto nelle vetrine.
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Alimentazione Infine consegna ai bambini un po’ di impasto affinché vivano l’esperienza di fare il pane.
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Alimentazione Ogni bambino impasta il proprio panetto e gli dĂ la forma che preferisce, il fornaio cuoce gli impasti e i bambini portano in classe i panini fatti con le loro mani!
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La pizza a scuola Dalla bottega del fornaio ogni bambino porta in classe un panetto di impasto per fare la pizza. Disporre la farina a fontana e unire il sale. Al centro mettere il lievito sciolto in acqua tiepida, impastare velocemente fino a ottenere una pasta morbida e omogenea e continuare a lavorarla sino a renderla elastica.
Ingred ienti • Acqua • Farina tipo 00 setacciata • Lievito di birra • Olio di oliva • Sale
Fare una pagnottina, inciderla a croce sulla sommità, metterla in una ciotola e coprirla.
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Alimentazione Far lievitare in luogo tiepido per 3 ore circa. Quando la pasta ha raddoppiato quasi il suo volume, appiattirla con il palmo delle mani e con il mattarello tirarla a disco dello spessore di circa mezzo centimetro.
Adagiare in una teglia foderata con carta da forno e premere fino a coprire il fondo, ma lasciando i bordi piĂš spessi. Chiedere alla cuoca di cuocere la pizza e gustarla a merenda con i compagni!
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Alimentazione
Biscotti di pasta frolla Ingred ienti • 2 tuorli • 150 gr. zucchero • 150 gr. burro • 300 gr. farina
• Un pizzico di sale • Scorza di limone
Ricetta
la zucchero e il burro e unire • Montare i tuorli con lo di limone grattug iata. farina e un po' di buccia ca la e lasciarla riposare per cir • Impastare, formare una pal un'ora. ini avar ne tanti sottili nastr • Stendere la pasta e ric a dentata. ritag liandoli con la rotell in l forno imburrata e cuocere • Disporli sulla placca de ti. grad i per circa otto minu forno preriscaldato a 200
L’insegnante invita dei pasticceri a scuola perché mostrino ai bambini come si fanno i biscotti.
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Alimentazione I pasticceri preparano l’impasto e lo stendono, i bambini lo modellano con l’uso delle formine, e magari lo decorano con gli zuccherini colorati o le gocce di cioccolato.
I biscotti vengono cotti dal personale della mensa e mangiati insieme in occasione del compleanno di un bambino, oppure portati a casa come pensierino per Natale o altra festa.
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La crostata Ingred ienti • 2 tuorli • 150 gr. Di zucchero
• 150 gr. Di burro • 300 gr. Di farina
• Un pizzico di sale • Marmellata o nutella
Ricetta
il ntana; mettere al centro fo la e far e e sal il ro, cche • Versare la farina, lo zu to fino ad avere un compos re sta pa im , rli tuo i e i ett burro ammorbidito a pezz go una mezz'ora. palla e far riposare in fri a un e far i cu n co eo en omog per le cm, tenerne via una parte 1/2 ca cir di za ez alt un • Tirare la pasta ad decorazioni. etro he cm più largo del diam alc qu di ere ess vrà do e ch • Fare un cerchio di pasta e i bord i. della teg lia per poter far durante la la pasta, per evitare che re lla ere ch bu a ett rch fo a • Con i rebbi di un bo lle d'aria. cottura si formino delle entrambe). marmellata (o nutella o • Dis tribuire sulla pasta la ellata (o e da disporre sulla marm isc str lle de e rar pa pre • Con la pasta avanzata nutella). per 30 o 40 minuti. • Cuocere in forno a 180°
Il pasticcere prepara anche la crostata, e stavolta i bambini potranno mettere sopra il disco le striscioline di pasta per fare la griglia.
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Alimentazione Mentre prepara la crostata il pasticcere descrive le fasi della ricetta e risponde alle domande dei piccoli.
Anche in questo caso la crostata può essere mangiata in sezione in occasione del compleanno di un bambino.
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Alimentazione
Le tagliatelle Per mostrare ai bambini come fare le tagliatelle l’insegnante invita in classe una nonna o una mamma che prepareranno l’impasto, mentre i bambini manovreranno la macchina per tagliare le tagliatelle della misura che preferiscono.
Ingred ienti • 220 gr farina tipo 0 • 2 uova
Mentre l’adulto prepara la pasta ne descrive le fasi di preparazione e lascia i bambini liberi di toccare gli ingredienti.
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Alimentazione L’intervento dei familiari in sezione permette il consolidamento del legame scuolafamiglia grazie al quale il bambino vive serenamente l’esperienza scolastica.
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Il cibo e i proverbi Avvicinare i bambini, attraverso un’adeguata attività di ricerca, ai modi di dire e ai proverbi popolari del passato, significa sollecitare un ampliamento del concetto spaziale e temporale, e gettare le basi per una futura capacità di intuizione di significati storici. Coinvolgiamo nella nostra piccola ricerca le famiglie degli alunni in modo da arricchire il patrimonio di conoscenze di tutto il gruppo con le tradizioni e la cultura di diverse regioni e magari anche di paesi lontani. Il papà di un alunno ha espresso un giudizio sui proverbi che ci è parso molto significativo: Proverbio è sentire la propria vita inserita nella vita degli altri. Ecco alcuni proverbi appartenenti alla cultura alimentare del passato: • Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere. • All’amico pela il fico, al nemico pela la pesca. • Spinaci, cavoli e rape rosse fan le gote grosse. • In primavera, ogni erba che alza la testa è buona per la minestra. • Una mela al giorno leva il medico di torno. • Meglio un uovo oggi, che una gallina domani. • Non tutte le ciambelle riescono col buco. • Un buon cuoco fa con poco. • Per chi ha fame è buono ogni pane. • L’insalata non è bella se non c’è la Pimpinella. • Il pane di ieri è buono anche domani.
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Alimentazione Dopo aver condotto la ricerca per verificare quali siano le conoscenze dei bambini in relazione ai proverbi della cultura alimentare del passato, invitiamoli a dare un ordine alle informazioni su cartelloni, selezionando ed illustrando: • I proverbi più comuni che conosciamo • I proverbi nuovi introdotti dalle famiglie Invitiamo i bambini a illustrare il proverbio che preferiscono, consegnando loro fogli da disegno e pennarelli. Al termine incolliamo le immagini accanto ai proverbi corrispondenti. Facciamo notare ai bambini che tutti i proverbi altro non sono che buoni consigli che alcune persone, vissute tanto tempo fa, ci hanno tramandato per aiutarci a vivere meglio. Essi seguono sempre una logica molto semplice che deriva da una grande saggezza. I bambini raccontano:
A me i proverbi mi piacciono tanto perché prima non li sapevo e adesso li so.
Anche mio nonno dice sempre quelle parole lì.
I proverbi sono molto antichi... ci servono per imparare tante cose.
Approfondiamo il discorso con i bambini attraverso un’attività di esplorazione e ricerca fra quelli che sono i proverbi più comuni e noti della nostra tradizione: una specie di monitoraggio delle memorie collettive. L’insegnante enuncia alcuni proverbi che i bambini, in precedenza, hanno illustrato sui cartelloni murali ed invita ogni bambino ad apporre un bollino colorato in corrispondenza del proverbio conosciuto. Questa attività vede i bambini protagonisti attivi del percorso di esplorazione e consente loro di giudicare la veridicità di alcuni fra i proverbi più noti nella cultura alimentare.
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Igiene
L’igiene Per stare bene con sé e con gli altri L’educazione all’igiene è un tassello fondamentale legato al benessere. Corrette abitudini igienico-sanitarie permettono infatti al corpo fisico di stare bene, crescere e mantenersi in salute evitando contagi di malattie infettive e virali, e a quello psichico di percepire una sensazione positiva. L’esperienza scolastica e tutti i momenti di vita quotidiana offrono molteplici e svariate occasioni per avviare i bambini a una corretta educazione della cura e della salute del corpo. Spesso infatti i bambini sperimentano non solo l’opportunità, ma addirittura la necessità di gesti di pulizia (ad esempio dopo l’attività con la creta, la pasta sale, le tempere…) e quindi imparano con naturalezza a rispettare semplici regole di igiene. Ciò premesso, si sottolinea l’importanza di proporre comunque con cura e regolarità i gesti fondamentali dell’igiene e di elargire tempi distesi per accompagnare i bambini a praticarli con autonomia e padronanza. In particolare, riguardo all’igiene delle mani, è auspicabile che i bambini vengano sensibilizzati rispetto all’importanza di lavarle dopo ogni contatto dubbio, specialmente con un animale, dopo essere andati al bagno, prima di mangiare o di toccare una persona sensibile alle infezioni.
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Igiene
Regole per l’igiene a scuola Pulizia del viso e delle mani • La pulizia delle mani si effettua con acqua e sapone. • Le mani si asciugano con asciugamano monouso. Per la pulizia del viso e delle mani procedere con le seguenti modalità: • Dal viso alle mani, se effettuato dall’insegnante. • Dalle mani al viso, se il bambino lo fa da solo. Per la pulizia delle mani si rispettano i seguenti tempi: • Prima del pasto aiutati dall’insegnante. • Al bisogno dopo l’espletamento dei bisogni fisiologici. Igiene del cavo orale • Far lavare i denti a piccoli gruppi sotto il controllo di un adulto. • Sciacquare gli spazzolini e porli in contenitore singolo ben aerato con testa in alto dopo l’uso. Pulizia delle secrezioni nasali La pulizia del naso del bambino va effettuata con fazzolettini di carta con l’avvertenza di usare il fazzoletto: • Per una sola volta. • Per un solo bambino. • Non lasciare il fazzoletto in giro esposto all’aria. • Porre il fazzoletto in sacchetti di plastica contenuti in apposite pattumiere chiuse, possibilmente a pedale, non accessibili ai bambini.
G randanghoelo
azio anc Il bagno è uno sp n può essere e ducativo, ma no spazio di o n u in to a m r o trasf ioè una g ioco ordinario, c sezione. dilatazione della
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Igiene
Un racconto… igienico Aletto e Aletta Aletto come andare a letto? No, Aletto come maialetto. Aletto il maialetto era uno dei più graziosi maialetti del mondo. Addirittura del mondo? Sì, addirittura del mondo. Rosa come una pesca, con gli occhi occhi neri come il carbone, e un codino che era una meraviglia. In più, era pulitissimo e profumato come un fiorellino. Come faceva ad essere pulito, se dicono che i maialini sono sempre sporchi? Semplice. Aletto il maialetto abitava nella stessa fattoria di Nello l’asinello. Il nonno lo teneva pulito come uno specchio. Ogni animale aveva il suo giardino e in quello di Aletto c’era una vasca da bagno con il bagnoschiuma e la spazzola per la schiena.
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Igiene Aletto saltava dentro e fuori dalla vasca continuamente. E se quando usciva splendeva il sole, il sole faceva luccicare tutte le goccioline d’acqua che gli erano rimaste addosso: invece di puzzare come un maialino, luccicava come un cielo stellato. Un giorno, proprio mentre Aletto luccicava cosÏ, passò vicino alla sua fattoria Aletta la maialetta che abitava nella fattoria vicina. Anche lei aveva gli occhi neri come il carbone, ma che fosse rosa non si poteva proprio dire. Nella sua fattoria gli animali lavoravano tanto, mangiavano poco, ed erano tenuti male, in stalle sporche e puzzolenti. Aletta rimase a guardare Aletto incantata.
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Igiene
«Come luccichi!» gli disse «Come ti chiami?» «Io mi chiamo Aletto, e tu?» «Io mi chiamo Aletta.» «Che buon profumo che hai!» disse Aletta ad Aletto. Aletto era gentile, e avrebbe voluto dirle che anche lei aveva un buon profumo. Ma Aletta puzzava così tanto da tapparsi il naso, puzzava da svenire, perciò Aletto disse: «Anche… anche…» ma non riusciva proprio a dire… tu! «Cos’è quella cosa bianca che hai nel mezzo del giardino?» chiese Aletta. «È una vasca da bagno.» rispose Aletto. «Che cos’è il bagno?» «Come, che cos’è il bagno... Non se ne fanno nella tua fattoria?» «Nella mia fattoria tutto è sporco e brutto, e anche noi siamo tutti sporchi e brutti.» racconto
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Igiene «Povera Aletta, vieni, vieni nella mia vasca a fare un bel bagnetto» disse Aletto. Aletta era un po’ timida, entrò in punta di piedi nel giardino di Aletto. Lui intanto riempì la vasca e mise una dose doppia, anzi tripla, di bagnoschiuma. «Entra pure!» disse, quando la vasca fu piena. E Aletta entrò. Che delizia, non sarebbe uscita più. Aletto le cambiò due tre volte l’acqua, perché appena lei entrava, diventava subito nera come il carbone. E quando alla fine l’acqua restò bella pulita e trasparente, Aletto scoprì che dentro l’acqua c’era una maialina meravigliosa, rosa come una pesca e profumata come una rosa. Poi Aletta uscì, e in quel momento splendeva il sole e le goccioline d’acqua che aveva addosso si misero a luccicare tutte insieme. Non sembrava una maialina, sembrava anche lei un cielo stellato. Aletto guardava Aletta incantato, il cuore gli batteva forte forte e le disse… Che cosa le disse? Provate a rispondere voi, cari bambini. 619 V. Lamarque
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A proposito di igiene Dopo aver raccontato la storia del maialino Aletto l’insegnante avvia con i bambini una conversazione che ne verifichi la comprensione, e a seguire pone delle domande sulle conoscenze delle pratiche igieniche da parte dei bambini. • Come si chiamano i protagonisti del racconto? • Che aspetto ha Aletto? • Come fa ad essere pulitissimo? • Cosa sembra Aletto quando dopo essersi lavato si mette al sole? • Quando Aletto incontra Aletta la trova rosa e pulita come lui? • Aletta profuma o puzza? • Che cosa è la cosa bianca in mezzo al giardino? • Com’è la fattoria di Aletta? • Che cosa mette nella vasca da bagno Aletto? • Dopo essersi lavata di che colore è Aletta? • Quali sono le azioni che riguardano l’igiene? • Quali sono gli strumenti che usiamo per la pulizia della persona? • Quali i prodotti? • In quali momenti della giornata dobbiamo lavare le mani? • E i denti?
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La parola ai bambini Le mani si lavano con il sapone. A me piace il sapone liquido alla vaniglia
Aletto è pulito perchÊ fa il bagno tante volte al giorno. Io lo faccio il sabato, però sono pulito lo stesso. Le mani si lavano prima dei pasti, e anche dopo. I denti invece si lavano solo dopo i pasti.
Nel bagno s i m et t e i l bagnoschiuma, invece i capelli si lavano con l o s h a m p o o. 621
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Il cartellone dell’igiene
orrente Materiale occ no pacchi o cartonci
Ritagliare dalle riviste e dai giornali le immagini • Foglio di carta da che riguardano i prodotti per l’igiene del corpo: bianco dentifricio, spazzolino, cotton fioc, pettine, • Giornali e riviste • Forbici spazzola, bagnoschiuma, shampoo, creme… • Colla
Incollare le immagini sul foglio di carta da pacchi, o sul cartoncino, nominare gli oggetti e verbalizzare indicando lo scopo del loro utilizzo.
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Mimare i gesti della pulizia L’insegnante invita i bambini a disporsi in cerchio. Poi nomina le azioni legate alla pulizia personale, mentre i bambini devono mimarle. Per rendere più divertente il gioco l’insegnante pronuncia le parole in modi diversi: • Lentamente • Molto, molto lentamente • Normalmente • Velocemente • Molto velocemente • Con gli occhi chiusi I bambini devono mimare con la stessa modalità.
Se lo ritiene opportuno, l’insegnante invita un bambino alla volta a pronunciare le azioni che i compagni dovranno mimare.
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Igiene Materiale te Per far comprendere la trasmissione dei microbi, sia quelli che occorren
Il gioco dei puzzocokki
si ricevono sia quelli che si trasmettono, l’insegnante propone • Contenitori e verd un gioco che aiuterà i bambini ad acquisire la consapevolezza • Tempera rta i di ca dell’importanza di lavarsi le mani per eliminare i microbi e non • Fogl • Sapone trasmetterli. e rta per asciugar • Ca
I Puzzocokki stanno arrivando sulla Terra! Introdurre il gioco raccontando che i puzzocokki sono scesi nel nostro pianeta per divertirsi insieme ai bambini della sezione. Per questa occasione essi si presentano sotto forma di tempera di colore verde e chiedono semplicemente di farsi un giretto per la scuola per conoscere amici nuovi ed oggetti nuovi. Come primo passo bisogna versare la tempera nei vari contenitori.
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Igiene Chiedere a un bambino alla volta di mettere la mano nella tempera. Poi il bambino-microbo deve andare a stringere la mano ad un compagno, prendere un pallone e passarlo, toccare oggetti presenti nell’aula‌
Il bambino noterĂ che tutte le cose che ha toccato hanno una traccia di tempera delle sue mani. Sottolineare che questa trasmissione prende il nome di proliferazione microbica. Accompagnare bambini in bagno e spiegare che il lavaggio delle mani consente di eliminare la vernice, e di conseguenza i microbi. In questo modo, i microbi non vengono trasmessi.
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Lavarsi le mani quando… Nella Scuola dell’Infanzia dunque la prima regola da rispettare riguarda lavarsi le mani. Le mani vanno lavate: • Prima di mangiare e dopo aver mangiato • Dopo aver fatto un’attività come pitturare • Dopo aver giocato di fuori • Dopo aver toccato qualche cosa • Dopo aver giocato con gli animali • Prima e dopo le attività di cucina Per far comprendere l’importanza di avere le mani pulite l’insegnante inventa uno slogan con i bambini, da scrivere su un cartello e mettere sulla porta del bagno:
La salute è nelle tue mani!
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Igiene Il comportamento dei bambini in bagno deve essere rispettoso: devono stare in fila, non devono sprecare l’acqua ma usarla solo per lavarsi.
Quando hanno finito di lavarsi le mani, i bambini le asciugano e gettano gli asciugamani monouso nel cestino. L’insegnante infatti spiega che il bagno va tenuto pulito.
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Igiene
Il bagno a scuola: spazio per bambini e per bambine Le insegnanti contraddistinguono i bagni dei bambini e delle bambine con simpatici cartelloni da appendere fuori dalla porta.
Anche l’uso dei servizi igienici ha le sue regole che i bambini e le bidelle devono rispettare: • I bambini devono entrare in bagno al massimo in numero di 2 o 3 alla volta. • I bambini non devono giocare con il water o con l’acqua in essi contenuta. • I bambini non devono toccare i contenitori dei pannolini e degli asciugamani usati. • Evitare che nei bagni vi siano materiali di pulizia, detergenti e disinfettanti accessibili. • Pulire adeguatamente le tazze del bagno o le turche prima che vengano usate da altri bambini.
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Igiene
Le regole per non sprecare l’acqua Dopo aver sottolineato l’importanza dell’acqua nelle regole igieniche, l’insegnante prende da esse lo spunto per porre all’attenzione dei piccoli un problema: Che cosa succede se manca l'acqua? Con questa domanda si vuole sollecitare i piccoli alla deduzione di soluzioni rispettose: • Chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti • Preferire la doccia al bagno nella vasca • Versare solo la quantità d'acqua che si pensa di bere • Non lasciare i rubinetti aperti mentre ci si insapona le mani • Riutilizzare l'acqua per annaffiare
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Igiene
Giochi d’acqua e di pulizia: imitiamo i grandi L’insegnante propone un gioco di imitazione basato sulle azioni relative alla pulizia e all’igiene che i bambini vedono fare a casa dagli adulti. Riempire le bottiglie vuote con l’acqua da versare nella vasca. • Chi riempie a casa la vasca per il bagno? • In che modo lo fa?
Lavare con l’acqua del rubinetto le stoviglie e i piatti con cui si è giocato. • Chi lava a casa piatti, bicchieri e stoviglie? • Tu aiuti a svolgere questi lavori?
G randangivoitloà
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e di queste att n io z ta n se re p a ll Ne linea che l’uso o tt so te n a n g se l’in ssere attento. e e v e d a u q c ’a ll de l’acqua bisogna re a c re sp n o n r Pe tti quan do si e in b u r i re e d iu ch insapona
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Igiene Laviamo i vestiti delle bambole e stendiamoli al sole e all’aria per asciugarli. • Chi lava i tuoi vestiti e quelli della tua famiglia? • Lo sai come vengono lavati i tuoi vestiti? • Chi li stende?
Facciamo il bagno alle bambole • Chi ti aiuta a fare il bagnetto? • Lo fai nella vasca o ti lavi nella doccia? • Chi ti aiuta di solito?
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Igiene
Racconto… nella vasca Piccolo Orso Bruno fa il bagnetto Piccolo Orso Bruno adora sguazzare nella vasca da bagno. L’acqua è calda, proprio come piace a lui. L’anatroccolo, la tartaruga, la ranocchia e il pesce rosso gli fanno compagnia. Quando immerge nell’acqua una bottiglietta, mille bollicine fanno BLU, BLU, BLU. E quando la svuota tenendola in alto, l’acqua schizza da tutte le parti facendo GLU, GLU, GLU. Stare sdraiati nell’acqua è una vera pacchia. Muovendo le gambe, Piccolo Orso Bruno solleva onde nella vasca. Pccolo Orso Bruno strofina a lungo il sapone tra le mani, per farsi un paio di guanti di schiuma. «Basta giocare con l’acqua! È ora di asciugarsi, tesoro» dice Papà Orso. Daniele Bour
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Filastrocca del bagnetto
L’acqua ci metto caldo perfetto e il bagnoschiuma che la profuma. Ci metto il pesce la rana gialla e ciò che riesce a stare a galla. Il bagno è pronto cosa non c’è? Ho messo tutto… Ci metto me. Georgie Adams
Il folletto nel bagnetto
Una fata me l’ha detto: c'è un folletto nel bagnetto che il solletico ti fa! Trullallero, trullallà… Lui pulisce la tua pelle con la polvere di stelle, con i raggi della luna, con i sogni e la fortuna finché splendida sarà! Trullallero, trullallà… Poi ritorna in un cassetto fino al prossimo bagnetto quando fuori salterà!
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Igiene
Denti e igiene Dopo aver sperimentato l’igiene di mani, viso e corpo, si passa all’igiene dei denti, introdotta come sempre da un racconto.
La giraffa ha il mal di denti La giraffa Arabella si preparò la sua ottava tazza di camomilla e la trangugiò tutta d’un fiato. Poi si legò un fazzolettone intorno al viso e andò in giardino ad aspettare che l’infuso facesse effetto. In quel momento Arzigogolo, il gufo dagli occhiali color pervinca, venne ad appollaiarsi su un ramo accanto alla giraffa. «Ohi, ohi, brutta faccenda!» commentò l’uccello.
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Igiene La giraffa si massaggiò la guancia: «Ma no, ho… ho bevuto otto tazze di camomilla, il dolore sparirà a momenti.» «Tu credi?» ridacchiò il gufo sbirciando al di sopra dei suoi occhialini color violetto «Fa un po’ vedere. Apri, su svelta, apri!». La giraffa obbedì e Arzigogolo si arruffò come un piumino. «Uhmmm, brutta gengiva!» socchiuse un occhi «E i denti? Vediamo un po’…» Trasse dalle piume un bastoncino scintillante e lo puntò sul muso della malata: «Apri forza, apri bene». Arabella disse a fatica «U… u… un momento… che vuoi fare?» «Fifona! Voglio solo controllarti meglio. Su, apri, non farmi perdere tempo!» La giraffa allora spalancò la bocca e il gufo vi introdusse il suo bastoncino luminoso, poi si tolse gli occhiali e vi infilò anche la testa. «Mamma mia, che caldo qua… Dunque, vediamo… Sì, ah, ecco… Beh, pensavo peggio. È solo una carie. Certo, il dente va curato ma si può salvare!» Arabella cominciò a lagnarsi… «Non è questione di sfortuna, ma di gola! Caramelle, fichi, miele vero? E lo spazzolino? L’hai sempre usato? 635
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Igiene Tu hai bisogno di un dentista non di una camomilla. Vai da Osvaldo il castoro prima che sia tropo tardi». «Dal dentista? Non ci penso proprio, mi curerò da sola e tutto si sistemerà.» Passò la capretta Bettina per invitarla alla festa di primavera e la giraffa le chiese se nel cestino aveva i biscotti con panna e vaniglia. «Sì, quelli. Se tu non avessi mal di denti potresti mangiarli». Alla festa la giraffa non andò, la notte dormì molto male e pensò che era la fame a tenerla sveglia e allora si preparò una bella colazione con cioccolata e panna, miele, marmellata di fichi e noccioline tostate. Si addormentò ma al risveglio si ritrovò con la faccia più gonfia di un pallone. Qualcuno le consigliò di andare da Rabarbice la iena astroerbologa, esperta di erbe. Questa le diede un infuso di erbe dicendole che forse le avrebbe fatto passare il dolore ma le consigliò anche di andare da un dentista.
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Igiene Le gocce di Rabarbice le fecero effetto e quando le metteva in bocca per qualche ora non sentiva dolore tanto che poté partecipare al pic-nic sotto le stelle e mangiò crostate, cannoli, bignè, croccanti, torroni, coppe di vino frizzante e rosolio. Tornò a casa barcollante e avrebbe dormito ore e ore se quel dolore bruciante non avesse ripreso a farsi sentire. Chiamò il gufo Arzigogolo: «C’è solo un modo per risolvere i tuoi problemi: Osvaldo!» «Ma io ho paura, molta paura, troppa paura!» Discussero tutta la notte e alla fine la giraffa disse: «Ci andrò.» Il dente era ormai troppo danneggiato e non si potè curare. Dovettero toglierlo e Arabella non sentì alcun male. Per ringraziare Osvaldo Arabella promise di portargli un dolce «Grazie, ma per il momento sarebbe meglio dimenticare qualsiasi golosità; anch’io comunque ho un regalo per te e credo che ti piacerà.» Osvaldo le porse un pacchetto infiocchettato. Arabella lo aprì. Dentro c’era uno spazzolino giallo a pois che portava le sue iniziali e profumava di vaniglia. «Grazie Osvaldo, sei un amico. Finché sentirò questo delizioso profumo mi sarà più facile rinunciare ai dolci. Certo, non per sempre vero? Quando il profumo sarà svanito, allora potrò…» «Beh…» precisò il dentista «Ho molti altri gusti per te: cioccolato, liquirizia, lampone…» Arabella sembrava perplessa «Giusto, sì, ma che vita sarà senza i miei amati dolci?» «Non ho detto questo…» sorrise Osvaldo. «No?» «Qualche dolce ogni tanto potrai mangiarlo, ma poi spazzolino con impegno e costanza!» La giraffa ha il mal di denti - M. Guzzi, ed. La Spiga
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Le regole per lavarsi i denti Prendendo spunto dal racconto l’insegnante spiega ai bambini che i denti devono essere lavati dopo tutti i pasti principali (colazione, pranzo e cena). L’ideale sarebbe spazzolarli anche dopo la merenda pomeridiana. Se il bambino è fuori casa e non ha la possibilità di usare lo spazzolino dopo pranzo, è fondamentale che lavi bene i denti almeno due volte: al mattino e alla sera. L’insegnante presenta inoltre ai bambini i cibi pericolosi per i denti: • Frutta, succhi e polpe di frutta (soprattutto se addizionati di zucchero) • Bevande zuccherate acide, spesso gassate (cola, aranciata, gazzosa, limonata) • Bevande dolci • Zucchero e miele utilizzati per dolcificare cibi e bevande • Confetture di frutta, gelatine, miele, creme dolci • Caramelle e dolciumi vari (lecca-lecca, croccanti, torrone, ecc…) • Cioccolato al latte e derivati • Alimenti confezionati (merendine dolci, biscotti e snack) L’insegnante prepara poi insieme ai bambini il cartellone dei nemici dei denti.
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Cariogeni e non cariogeni
Sistemare su un tavolo gli involucri dei cibi e chiedere Materiale occorrente ai bambini di individuare i cibi cariogeni rispetto a quelli • Cartoncino bianco 50 x 70 cm presenti. • Involucri dei cibi In alternativa, invece degli involucri, le immagini di • Forbici cibi possono essere anche ritagliate dalle pagine • Colla pubblicitarie dei giornali. Dividere il foglio di cartoncino in due parti in senso verticale con un pennarello e scrivere in alto in una parte cibi cariogeni e nell’altra cibi non cariogeni, poi applicare con la colla gli involucri a disposizione nella parte esatta del cartellone.
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Tombola del dentino sano
Materiale Realizzare una tombola ritagliando dal cartoncino bianco tessere di occorrente domino di 5 x 5 cm. Disegnare con i pennarelli i vari tipi di cibi, cariogeni e non cariogeni.
Disegnare sul cartoncino delle caselle rettangolari di 25 x 15 cm.
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• Cartoncini • Pennarelli • Forbici
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Igiene Disegnare nelle caselle tre denti cariati e tre denti sani.
Si procede poi con il gioco della tombola: quando l’insegnante estrae il nome di un cibo cariogeno i bambini coprono il dentino malato, quando nomina un cibo non cariogeno i bambini coprono il dentino sano. Come verifica i bambini dispongono le tessere dei cibi al posto giusto, assegnando ad ogni cibo il dente malato o sano.
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Gioco dello spazzolino e dei batteri
Materiale Disegnare sul cartoncino uno spazzolino da denti piuttosto grande, occorrente colorarlo e ritagliarne la sagoma.
• Cartoncino • Colori • Forbici
Nel gioco i bambini rivestono il ruolo dei batteri e al via si nascondono dappertutto, specie negli angolini. L’insegnante ha in mano lo spazzolino realizzato con il cartoncino e deve cercare di trovare i bambini-batteri. I bambini toccati si trasformano in dentini puliti e vanno a fare un girotondo. Se lo ritiene opportuno, l’insegnante consegna poi lo spazzolino ad un bambino che deve cercare i compagni.
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La parola ai bambini Quando mi lavo i denti mi piace molto il sapore del dentifricio!
Io lavo i denti tutti i giorni.
Io mi lavo i denti e mi sento p i Ăš p u l it a !
Io lavo spesso i denti per mantenerli sempre bianchi. Io lavo i denti perchĂŠ altrimenti si formano le carie.
Io lavo i denti sempre, soprattutto dopo aver mangiato i dolci.
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Dente puzzle Disegnare sul cartoncino un dentone con gli occhi e la bocca.
Materiale occorrente
co • Cartoncino bian • Pennarello nero • Forbici
Tracciare delle righe trasversali in modo che, una volta tagliato, il dentone sia ridotto in pezzi piuttosto irregolari.
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Igiene Sono queste le tessere che formano il puzzle, i bambini hanno il compito di ricostruirlo.
Dapprima i bambini ricostruiscono il puzzle in gruppo, poi lo fanno individualmente.
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Io sto bene se la mia città sta bene Ogni cittadino, rispetto alla gestione dello smaltimento dei rifiuti e dell’atteggiamento nei confronti dell’ambiente, indica il proprio grado di civiltà ed educazione. Ormai tutti sappiamo che, recuperando le materie prime e seconde, si limita la crescita delle discariche e la natura rimane pulita più a lungo. In questo modo a guadagnarci sono l’aria e il suolo: meno sostanze nocive libere vuol dire meno inquinamento. Vietato buttare allora, cioè vietato buttare nella maniera sbagliata. La raccolta differenziata ci permette di buttare bene, di separare i rifiuti in modo da poterli riciclare e riutilizzare. Lo scopo di questo progetto è quello di far nascere nei bambini una coscienza ecologica e ambientale, perché sapere come gestire i rifiuti vuol dire avere il massimo rispetto dell’ambiente in cui viviamo. Del resto, i bambini sono parte in causa, perché si tratta del loro mondo. Aiutarli a riflettere sul fatto che un buon comportamento ecologico deve essere propagandato e diffuso attraverso messaggi e comportamenti è sicuramente una buona partenza per tutelare l’ambiente. Il percorso ha dunque come contesto di riferimento il rapporto bambino-ambiente, sviluppato in fasi argomentative, con una struttura ramificata pluridisciplinare delle attività.
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Ecologia L’organizzazione del progetto, tenendo conto della dislocazione dei plessi e le caratteristiche delle fasce d’età degli alunni, ha proposto una programmazione tutt’altro che rigida degli argomenti, ma ha fornito situazioni di riferimento aperte agli sviluppi determinati dagli interessi e dalle risposte dei bambini. Prima di iniziare il percorso è importante far notare ai bambini che rispettare l’ambiente vuol dire seguire alcune regole: • Rispettare piante e animali perché la contaminazione dei suoli è una delle cause di inquinamento più gravi. • Non gettare la carta o altri rifiuti per terra in sezione perché il rispetto dell’ambiente inizia nella propria casa e a scuola. • Portare i rifiuti negli appositi cassonetti perché la raccolta differenziata è un comportamento di grande civiltà e lungimiranza che contribuisce alla riduzione dei rifiuti destinati alle discariche, al recupero e al riutilizzo dei materiali di scarto e al risparmio di materie prime. Carta, vetro, metalli, plastica possono essere riutilizzati; la frazione organica può invece servire a fromare concime agricolo. • Risparmiare l’acqua perché i bambini devono essere indirizzati ad un utilizzo consapevole dell’acqua: lasciare scorrere l’acqua per le quotidiane operazioni di pulizia domestica e igiene personale è uno spreco di risorse idriche che può essere facilmente evitato da ciascuno di noi.
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Un racconto… ecologico Il Draghetto Mangiarifiuti C’era una volta un draghetto che dormiva, ormai da anni e anni, in una caverna al centro della Terra. Un giorno si svegliò perché la sua pancia grossa borbottava: «Ho fame, ho fame! Dopo un lungo sonno è ora di mangiare!» Allora draghetto andò a salutare papà dragone che stava alimentando il fuoco di un vulcano. Gli diede un bel bacio fiammante come piace a tutti i papà draghi. Attraverso gallerie e caverne, risalì fino alla superficie della Terra. Quando finalmente mise il naso fuori dal terreno, grandi fiamme di gioia gli uscirono dalla bocca. Stentava a credere ai suoi occhi: mucchi di immondizie dappertutto, niente prati verdi e puliti, ma lattine, sacchetti di plastica, bottiglie ovunque! I fiumi poi erano una vera sporcizia: tutti coperti di una schiuma colorata e puzzolente! «Oh, per tutti i vulcani!» pensò Draghetto «Gli uomini sono impazziti, ci sono più rifiuti che prati! Certo, per me è una vera delizia ma loro tra un po’ saranno ricoperti dai rifiuti e ci saranno solo mari inquinati e prati sporcati! Forse è meglio che li aiuti io, che sono grande e grosso, a tenere pulita questa Terra: gli uomini non sanno che nella pattumiera c’è in realtà un tesoro e che tante cose non vanno buttate ma possono essere riutilizzate.
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Ecologia Penso proprio che mi mangerò la carta a colazione, la plastica a pranzo e la sera mi papperò il vetro e le lattine di alluminio!» Così il draghetto mangiarifiuti si appese quattro sacchi alla pancia e si mise a raccogliere, tra tutti i rifiuti, le cose che gli piacevano di più: carta, vetro, lattine e plastica. Fu così che la Terra si ripulì di tanta immondizia e la pancia del draghetto mangiarifiuti fu bella piena! Il draghetto Mangirifiuti, C. Signorelli Editore
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Il Draghetto a scuola Dopo la narrazione della storia del Draghetto Mangiarifiuti, l’insegnante avvia una conversazione sull’importanza di effettuare la raccolta differenziata, e fornisce loro alcune informazioni su come differenziare materiali a scuola. Per aiutare i bambini in questo intento l’insegnante dice che inviterà il draghetto. A questo scopo prepara l’immagine del drago da incollare su un cartellone. Il giorno seguente, all’ingresso della scuola i bambini trovano il Draghetto Mangiarifiuti ad attenderli, con ai piedi due scatoloni per la raccolta differenziata di plastica e carta.
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Ecologia I bambini iniziano a gettare carta e plastica negli appositi scatoloni ai piedi del draghetto: questo che per loro è un gioco li porterà alla consapevolezza che i rifiuti devono essere differenziati perché poi possono essere riutilizzati. In accordo con la società che si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti l’insegnante posiziona, nello spazio esterno antistante l’ingresso della scuola, tre contenitori per la raccolta differenziata di carta, plastica e multimateriale. Sollecitata infine dalla domanda di un bambino: il mare chi lo pulisce? l’insegnante avvia un’attività verbale e grafico-pittorica che porterà all’invenzione di una storia e alla realizzazione di un libro le cui fasi sono illustrate nelle pagine seguenti dal titolo: IL MARE MALATO
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Il mare malato
Materiale occorrente
• Tappo di plastica • Foglio di carta bianca line di polistirolo • Carta vellutina bianca e blu • Pal • Riviste e depliant • Carta paglia pubblicitari • Cartoncino azzurro • Pennarello nero • Pannolenci giallo • Forbici • Retina celeste • Colla • Pezzetto di corda
Pagina 1 - Copertina Con la carta vellutina blu e bianca realizzare le onde tagliando tre strisce della stessa lunghezza del cartoncino celeste e incollarle sulla parte bassa seguendo questa successione: onda blu, onda bianca, onda blu… Ritagliare dai depliant pubblicitari le immagini di due bottiglie di acqua e incollarle in mezzo alle onde. Nella retina celeste chiusa come un sacchetto con un pezzetto di carta vellutina blu, inserire invece i rifiuti: palline di polistirolo, tappo di plastica… e fissare il sacchetto nella parte del foglio in basso a destra. Dalla carta paglia ricavare una etichetta di 13 x 7 cm, bruciacchiarne i contorni come se fosse una vecchia mappa, scrivervi sopra: IL MARE MALATO Incollarla nella parte del foglio in alto a sinistra e poi collegare il titolo al mare con un pezzetto di corda. Con il pannolenci giallo realizzare il sole: tagliare un cerchio della circonferenza di 6 cm di diametro ma utilizzarne solo un quarto da fissare sull’angolo in alto a destra della copertina. Completare il sole con i raggi (piccole strisce di pannolenci) e il disegno di occhi e bocca con espressione triste. Sul retro della copertina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Un delfino ammalato ha bisogno di essere curato
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Ecologia Pagina 2 ente Dipingere uno dei fogli di cartoncino bianco con la Materiale occorr nnarello blu • Pe tempera di colore azzurro e celeste utilizzando la • 1 foglio di cartoncino • Pastelli bianco 21 x 30 cm tecnica della spugna. • Spugne depliant e te is iv R • Quando il colore si è asciugato, tracciare le onde con • Colla pubblicitari il pennarello blu e disegnare il delfino colorandolo • Forbici Tempera • con il pastello grigio.
Sulla parte in basso del foglio, che rappresenta il fondo del mare, incollare le immagini degli oggetti che inquinano il mare, ritagliati dai depliant pubblicitari. Sul retro della pagina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Guidato da un bianco gabbiano va dal pesce dottore che sta lontano
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Ecologia Pagina 3 Con le mani strappare in piccoli pezzi alcune pagine Materiale occorrente di riviste che abbiano lo sfondo sui toni dell’azzurro • 1 foglio di cartoncino • Pennarelli • Pastelli ed incollarli sulla parte bassa del foglio di cartoncino bianco 21 x 30 cm • Forbici occupando una fascia di spazio alta circa 8 cm. • Riviste • Colla Dipingere la parte restante della pagina, che • Cartoncino grigio • Tempera rappresenta il cielo, con la tempera celeste.
Disegnare su una piccola porzione di cartoncino bianco un gabbiano, tagliarne i contorni e incollarlo nel cielo. Sul cartoncino grigio disegnare il delfino, ritagliarlo e incollarlo nel mare di pezzetti di carta. Sul retro della pagina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Nella grotta del pesce dottore il pesce attende per ore
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Ecologia Pagina 4 Sul cartoncino bianco creare sulla parte iale occorrentnnearelli r e t a M destra in basso un cerchio che rappresenta • Pe cino • 1 foglio di carton • Pastelli la grotta. bianco 21 x 30 cm ste • Cordoncino cele Sulla parte alta della pagina colorare una • Fogli di carta bianca e blu striscia lunga tanto quanto la lunghezza del • Carta velina celeste • Alghe essiccate foglio e alta circa 3 - 4 cm con il pastello • Cartoncino blu • Forbici rda co di to celeste. et zz Pe • • Colla Realizzare il mare incollando piccoli pezzi di • Tempera carta velina precedentemente spezzati con le mani. Intorno al cerchio-grotta, fissare dei pezzetti di cartoncino colorati con la tempera marrone. L’effetto onda invece lo si ottiene fissando tre cordoncini in sequenza di colore blu-celeste-blu sopra il mare e dando un loro un ritmo ondulato. Nella parte più bassa della pagina realizzare il fondale marino attaccando con la colla dei rametti di alga essiccati beige e marrone. In corrispondenza della grotta incollare dei pezzetti di carta igienica strappati con le mani, colorarli con colla e tempera celesti. Sopra fissare il delfino disegnato sul cartoncino bianco e poi ritagliato. Colorare lo sfondo restante della pagina con la tecnica ad acquerello: celeste sfumato per il mare, verde marcio per il fondale. Sul retro della pagina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Di pesci malati ce ne sono tanti
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Ecologia Pagina 5 rrente Colorare il foglio di carta bianca con i pastelli Materiale occo • Pastelli a cera celeste e con lo stesso tipo di tecnica • Foglio di cartoncino bianco • Pastelli a cera disegnare e colorare i pesci. 21 x 30 cm • Forbici In alternativa si possono colorare i pesci con i • Fogli di carta bianca • Colla pennarelli, in modo che risaltino maggiormente • Pennarelli rispetto al fondo. Sul retro della pagina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Finchè una cernia esclama: avanti!
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Ecologia Pagina 6 orrente c c o le ia r e t a M Tagliare una fascia lunga 30 cm e alta 5 di cartoncino cino bianco • 1 foglio di carton ondulato blu. 21 x 30 cm Con la tecnica del frottage, capovolgere il cartoncino di carta bianca in modo che le onde siano a contatto con la pagina e • Fogli cino on dulato azzurro rton passarvi sopra più volte il pastello a cera azzurro così da • Castelli • Pa ottenere l’effetto mare. • Pastelli a cera Al di sotto di questa striscia incollare quella di cartoncino • Colla e completare la pagina colorando la parte inferiore con il pastello a cera giallo. Disegnare con i pastelli su questo fondale giallo delle conchiglie, il delfino e la cernia. Sul retro della pagina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Il pesce dottore dice al delfino: hai dei problemi ai polmoni e al cuore, il nostro mare è triste, malato, da quando gli uomini lo hanno inquinato
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Ecologia Pagina 7 ente Con il pastello a cera celeste colorare lo ateriale occobiranrco • Pennarelli M sfondo del cartoncino bianco, mentre per • 1 foglio di cartoncino • Pastelli realizzare le onde utilizzare tre strisce di cm 30 x 21 • Pastelli a cera u cartoncino blu della stessa lunghezza del • Cartoncino bl • Occhietto mobile io foglio. • Carta allumin • Forbici nt ia pl de e te is Sull’onda posta nella posizione più in • Riv • Colla ri ita lic bb pu basso incollare le immagini di lattine di bibite e di bottiglie di birra ritagliate dai depliant pubblicitari. Più in alto, con il pastello grigio, disegnare e colorare il delfino, al suo fianco disegnare un pesce, ricoprirlo con pezzetti di carta di alluminio e completarlo incollando un occhietto mobile. Sul retro della pagina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Oggi chiamiamo il pesce postino darà una lettera ad ogni bambino
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Ecologia Pagina 8 Realizzare i tre quarti di questa pagina del libro con Materiale occorrente cm la tecnica del frottage: capovolgere il cartoncino in • 1 foglio di cartoncino bianco 21 x 30 modo che le onde siano a contatto con le pagine e • Cartoncino on dulato azzurro passarvi sopra più volte il pastello a cera azzurro così • Pennarelli da ottenere l’effetto mare. • Pastelli Colorare la parte sottostante, che rappresenta la • Pastelli a cera sabbia, con il pastello a cera giallo. Con i pastelli disegnare e colorare il bambino e i pesci. Sul retro della pagina incollare al centro una porzione di foglio bianco sfrangiato dove scrivere con il pennarello nero la frase del testo della storia: Chiediamo ai bimbi di tutto il mondo di fare insieme un girotondo
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Ecologia Pagina 8 Sul foglio di cartoncino celeste applicare con la colla una fascia di carta crespa gialla lunga 30 cm e alta 12. Sull’orlo di questa fascia, che rappresenta la spiaggia, fissare: • Una striscia formata da due onde di cordoncino azzurro. • Una striscia di carta velina celeste stropicciata con le mani. • Due onde di cartoncino ondulato. Sullo sfondo del cielo incollare la metà di un cerchio ritagliata dal cartoncino arancione che rappresenta il sole al tramonto. Su un cartoncino bianco disegnare con i pastelli un girotondo di bambini. Ritagliarli e incollarli al centro della pagina con un fumetto nel quale appare la scritta: L’amato mare ad ogni costo dobbiamo salvare
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corrente Materiale ocno • Cartoncino blu ci • 1 foglio di carton
bianco 21 x 30 cm anca • Fogli di carta bi ste • Carta velina cele lato • Cartoncino on du azzurro
e arancione alla • Carta crespa gi ste • Cordoncino cele • Forbici • Colla
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Ecologia Infine montare il libro appoggiando sulle due pagine esterne di copertina i due fogli di carta plastificata trasparente e unire tutte le pagine con la spirale di colore blu.
orrente Materiale occ rigi da • 2 fogli di plastica
30 cm trasparente 21 x 21 cm • Spirale blu alta
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La parola ai bambini Siamo al mare. Quanti rifiuti sulla spiaggia!
Tutti in fila per salire sull’autobus. Inizia l’avventura…
Iniziamo la raccolta. Chi si è perso una ciabatta?
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PAROLA AI BA
Qui ce n’è un’altra. Ma perché lasciano le ciabatte sulla spiaggia?
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Abbiamo giĂ riempito un sacchetto, ma dobbiamo ancora raccogliere tante cose! Abbiamo recuperato tanti rifiuti.
Ora li mettiamo negli appositi contenitori.
Abbiamo fatto un bel lavoro, siamo felici e soddisfatti.
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Ecologia
Il cartellone dei rifiuti
corrente Materiale oscche de alle pagine
pie delle Unire i due fogli di carta da pacchi fissandoli con il • Fotoco 670 668 ne nastro adesivo sui due lati più lunghi. da pacchi mar ro • 2 fogli di carta Con il pennarello marrone scrivere in alto su quello di • 3 fogli di cartoncino beige 50 x 70 cm tipo quotidiani sinistra a caratteri grandi: • Vecchi giornali
Cosa significa…
secondo noi!
• Pennarelli • Foto dei rifiuti • Forbici • Nastro adesivo • Colla
Sempre sul foglio di sinistra dall’alto verso il basso scrivere sulla parte sinistra del foglio, a caratteri grandi: • Rifiuti e accanto la frase oggetti che non ci servono più • Riciclare e accanto la frase riutilizzare i rifiuti per ottenere cose utili • Raccolta differenziata e accanto la frase separare rifiuti a seconda dei diversi materiali Disegnare e ritagliare delle nuvole sui fogli dei giornali quotidiani, scrivere all’interno il nome del bambino che dice una frase relativa all’argomento trattato.
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Ecologia Poi, sul foglio di carta da pacchi di destra scrivere in alto a caratteri grandi
Quali attività producono rifiuti…
a scuola
Sulla parte sinistra del foglio scrivere il nome del pasto effettuato e accanto incollare le foto dei rifiuti della merenda del mattino. Se non si possono incollare perché troppo grandi, l’insegnante scatta delle foto e le incolla sul ccartellone. Durante la merenda del mattino
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Ecologia A pranzo
Durante la merenda del pomeriggio
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Ecologia L’insegnante fotocopia poi le schede individuali alle pagine 668 - 670 che presentano alcune immagini e parole corrispondenti trattegiate. Poi invita i bambini a colorare l’immagine e ripassare la parola tratteggiata. Infine li aiuta a leggere la parola piÚ volte distinguendo ciascun grafema.
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VETRO © ELI - La Spiga
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Ecologia
Attività
NOME
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PLASTICA © ELI - La Spiga
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Il rifiutone geometrico
orrente
cc Al centro del foglio di carta da pacchi Materiale o marrone cchi incollare la scatola involucro delle pizze • Carta da pa pizza della surgelate che rappresenta il busto del • Scatola ole di pasta • Due scat rifiutone. • Tappi di plastica Nella parte inferiore della scatola, con il minio • Coperchi di allu nastro adesivo o con alcune gocce di colla • Ritagli di carta colorata a caldo, fissare le gambe composte ognuna da cinque coperchi di alluminio grandi. Per ogni piede utilizzare metà scatola della pasta e fissarla con la colla a caldo alla base dei piatti-gambe. Per le braccia usare i coperchi di alluminio piccoli e attaccarne con la colla a caldo quattro per ogni lato della scatola-corpo. Le mani sono realizzate con un tappo di plastica verde e le dita da cinque tappi di plastica bianchi. Per fare il collo fissare uno dei coperchi piccoli sul lato superiore del corpo. Per la testa usare una scatola di pasta di semola e fissare sopra il piattino-collo. Completare il rifiutone con gli elementi del viso: due tappi neri di plastica per gli occhi, uno rosso per la bocca, due bianchi per le orecchie, uno bianco per il naso. I capelli sono realizzati con strisce di carta di differenti colori larghe 2 - 3 cm e lunghe 20 cm fissate con la colla sulla sommità della testa. Con il pennarello marrone a punta grossa scrivere nella parte inferiore del foglio di carta da pacchi Il Rifiutone geometrico e disegnare in ordine sparso delle forme geometriche che poi i bambini colorano a piacere.
• Forbici ne • Pennarello marro • Nastro adesivo • Colla • Colla a caldo
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10 azioni per salvare la mia Terra
corrente Materiale occo lori
Copertina ri • Cartoncini di va L’insegnante prepara insieme ai bambini il libro delle • Carta alluminio ssa e mar rone seguenti regole ecologiche: • Carta collage ro lati bianco, beige, 1) Risparmio dell’energia elettrica • Cartoncini on du 2) Risparmio dell’uso dell’acqua giallo, azzurro itari 3) Rispetto dell’ambiente • Depliant pubblic • Pastelli 4) Salvaguardia degli animali • Pastelli a cera 5) Risparmio dell’uso della carta li 6) Risparmio energetico nell’uso degli elettrodomestici • Pennarel color oro • Pennarello 7) Riutilizzo dei materiali di riciclo • Uniposca bianco 8) Prevenzione dell’inquinamento atmosferico gran di • Fermacampioni 9) Salvaguardia della natura • Scovolino gran de 10) Riciclaggio • Colla Sulla parte anteriore del cartoncino azzurro incollare il • Forbici numero 10 dopo averlo disegnato e ritagliato sul cartoncino celeste. Sul cartoncino rosso disegnare e ritagliare un piccolo cuore da attaccare all’interno dello 0. Sotto il numero scrivere la frase Azioni per salvare la Terra
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Ecologia Le pagine 2 e 3 contengono la regola ecologica sul risparmio dell’energia Realizzare una lampada con il cartoncino giallo, la carta di alluminio per fare il boccaio e un foglio di carta giallo più chiaro per il fascio di luce. Sul fascio di luce incollare tre farfalle colorate e scrivere con il pastello bianco: Quando esco dalla stanza Ritagliare poi i contorni laterali della lampadina dando alla pagina un effetto sagomato. Accanto scrivere la regola importante: Mi ricordo di spegnere la luce
Le pagine 4 e 5 contengono la regola ecologica sul risparmio dell’acqua Disegnare sul cartoncino bianco la forma del lavandino, poi colorare con il pastello a cera celeste l’interno e con quello giallo lo sfondo. Disegnare le manopole e il rubinetto coprendo con la carta di alluminio. Al centro del lavandino scrivere: Chiudere il rubinetto quando mi lavo i denti Dal rubinetto anziché l’acqua esce una frase: Ogni volta che fai così risparmi 30 brocche d’acqua
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Ecologia Le pagine 6 e 7 contengono la regola ecologica sul rispetto dell’ambiente Sul cartoncino verde, in alto a sinistra, scrivere: Sempre‌ Al centro incollare un cestino dei rifiuti precedentemente realizzato su cartoncino, poi ritagliato e colorato.
Sopra il cestino incollare un uccellino, anche questo precedentemente realizzato su un foglio, poi ritagliato e incollato. Intorno al cestino incollare involucri vari delle merendine.
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Ecologia La preparazione della pagina a fronte seguirà la stessa modalità della pagina precedente con la differenza che nel cestino vanno inseriti i rifiuti, mentre nello sfondo vanno incollate le margherite e le coccinelle precedentemente realizzate sul cartoncino, poi ritagliate e colorate con i pennarelli. Sulla pagina scrivere: Io getto l’immondizia nel cestino Lungo il palo che regge il cestino scrivere: Gettare l’immondizia nel cestino mantiene il mondo in salute e pulito
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Ecologia Le pagine 10 e 11 ontengono la regola ecologica per la salvaguardia degli animali Utilizzare il cartoncino celeste come sfondo e colorarne i tre quarti con la tempera bianca che rappresenta la neve. Realizzare altri fiocchi di neve con la punta di un correttore bianco. Disegnare sul cartoncino marrone la sagoma di un tronco e ritagliarne i contorni. Disegnare poi un altro tronco, ritagliarlo e incollarlo accanto al primo. Ricavare dal cartoncino marrone sia chiaro che scuro delle tessere quadrate e utilizzando la tecnica del collage coprire interamente l’albero. Completare incollando sui rami degli uccellini realizzati su carta e poi ritagliati e colorati. Scrivere al centro della pagina: D’inverno
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Ecologia La preparazione della pagina a fronte segue la stessa modalità della pagina precedente, in questa però su uno dei rami dell’albero va legato un pezzetto di spago con una casetta per gli uccellini che volano. Sia gli uccellini che la casetta sono stati precedentemente realizzati su cartoncino, poi ritagliati e colorati. In basso scrivere la frase: Procuro da mangiare agli uccellini Sul tronco fatto a mosaico disporre inoltre una tana formata da due ovali ricavati dal cartoncino colorato e poi uniti in modo che una parte venga incollata al tronco e l’altra sia come una porta che si apre e che si chiude. All’interno scrivere la frase: Nutrire gli uccellini li aiuta ad essere pronti a fare il nido a primavera
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Ecologia Le pagine 14 e 15 contengono la regola ecologica contro lo spreco della carta Sul cartoncino bianco, tracciare in senso orizzontale delle righe come quelle di un foglio protocollo. Disegnare poi una scena che ha per ambiente il giardino e colorarla con la tecnica delle cere e dei pastelli. Scrivere in alto: Io uso‌ La preparazione della pagina a fronte segue la stessa modalità della pagina precedente, ma cambia il disegno di fondo. In questo caso disegnare dei bambini, delle case, e un albero. In alto scrivere: ‌i fogli senza sprecarli E intorno alla chioma dell’albero scrivere la frase: Se lo facessero tutti si ridurrebbe moltissimo il numero degli alberi tagliati per produrre la carta
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Ecologia Le pagine 15 e 16 contengono la regola ecologica sul risparmio energetico legato all’uso degli elettrodomestici Sul cartoncino bianco disegnare un televisore con all’interno due personaggi. I pulsanti saranno realizzati con due cerchietti di cartoncino rosso. Scrivere in basso a sinistra la frase: Io ricordo alla mamma… La realizzazione della pagina a fronte segue in modo identico quella precedente, ma all’interno del televisore, al posto dei personaggi, incollare un foglio di carta da collage nero delle stesse dimensioni dello schermo, rappresentando così il televsore spento. In basso a destra scrivere: …di spegnere il bottone del televisore Intorno al disegno con i pulsanti scrivere la frase: Gli elettrodomestici consumano energia anche quando sono in standby
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Ecologia Le pagine 17 e 18 contengono la regola ecologica sul riutilizzo dei materiali riciclabili Sul cartoncino celeste incollare delle barchette o altre figure realizzate precedentemente con carte riciclate. In alto a sinistra scrivere a caratteri grandi: Mi diverto a creare dei giochi con carte riciclate
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Ecologia La realizzazione della pagina a fronte segue le stesse modalitĂ della pagina precedente, ma questa volta i bambini creano con i cartoncini ondulati di forme diverse un piccolo robot, usando i fermacampioni che gli consentono di muoversi. Intorno al robot scrivere: Possiamo riutilizzare un sacco di cose prima di gettarle via
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Ecologia Le pagine 19 e 20 contengono la regola ecologica contro l’inquinamento ambientale Disegnare la sagoma della parte posteriore di un’automobile, colorarla con la tecnica del collage. Disegnare poi delle grandi nuvole di smog che escono dal tubo di scappamento, in una delle nuvole scrivere: Mi piace… Nella pagina a fronte disegnare delle gambe e un cane precedentemente realizzati su cartoncino, poi ritagliati e colorati. In basso scrivere: …andare a piedi
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Ecologia Le pagine 21 e 22 contengono la regola ecologica per la salvaguardia della natura Disegnare sui cartoncini colorati diverse scatoline di semi, ritagliarne i contorni e decorarle con i colori a cera e i pastelli. Incollarle poi sulla pagina e scrivere in alto: Io posso‌ Nella pagina a fronte realizzare su cartoncini colorati un fiore e un vaso. Incollarli al centro della pagina e accanto scrivere la frase: ‌piantare un seme e far crescere una pianta Disegnare sul cartoncino azzurro un innaffiatoio, ritagliarlo e incollarlo accanto al fiore. Scrivere lungo i bordi: Le piante contribuiscono a mantenere l’aria pulita
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Ecologia Le pagine 23 e 24 contengono la regola ecologica per il riciclo dell’immondizia Ritagliare dai depliant pubblicitari dei supermercati oggetti e prodotti vari ed incollarli sulla pagina. Al centro scrivere: Io aiuto… Nella pagina a fronte incollare i contenitori per la raccolta differenziata precedentemente realizzati su cartoncini di colore verde, blu, marrone, giallo e bianco. Sui contenitori scrivere: lattine, vetro, organico, plastica, carta, cercando di rispettare il colore dei contenitori che si trovano nella vostra città. Al centro della pagina scrivere: A riciclare i rifiuti Sui bordi della pagina dall’alto verso il basso scrivere: Oltre metà della nostra immondizia si può riciclare. Ci vuole molta meno energia a riciclare qualcosa piuttosto che produrla
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Ecologia Retro copertina Questa è la pagina del retro copertina ed è di colore azzurro. Incollare sulla pagina tante piccole stelline precedentemente disegnate e ritagliate sul cartoncino giallo. Su un foglio di carta celeste tracciare un cerchio, ritagliarlo e disegnarvi la Terra. All’interno scrivere: Io amo il mio pianeta Incollare il cerchio sul cartoncino con le stelle. Preparare poi un semicerchio di cartoncino nero dove scrivere: Tutto questo perché… Incollare la sommità del semicerchio sulla sommità della Terra in modo che alzando la calotta nera si legga la frase finale.
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Ecologia
La corsa con i sacchi
rrente Materiale oconcdiozia gran di
Il gioco si deve svolgere in ambiente esterno (giardino, • Sacchi per l’imm a di nylon parco), preferibilmente in uno spazio in cui possano • Striscia bianca e ross • Nastro adesivo essere circoscritti la partenza e l’arrivo. Se c’è la possibilità di avere due alberi a distanza relativamente vicina, utilizzarli per collocare la striscia di nylon bianca e rossa da legare ai tronchi per delimitare la linea del traguardo.
Una volta segnati la partenza e il traguardo, l’insegnante consegna un sacco ad ogni bambino.
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Ecologia I bambini, divisi in gruppi di cinque o sei, si infilano nei sacchi e al via impartito dall’insegnante iniziano la loro corsa saltando fino all’arrivo.
Il vincitore di ogni gruppo si misura al termine in una finale che assegna la vittoria al miglior corridore con i sacchi.
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Parole e rime ecologiche Bonaventura ecologo
Qui comincia la paura del Signor Bonaventura che vuotarsi città intere vede e uscirne fitte schiere. Quanti sono, dove andranno, come si comporteranno? Le colline, i boschi, i prati, saran forse maltrattati? Sian banditi gli incendiari con i loro degni compari. Un milione di pedate se le querce sono bruciate. E un milione di milioni a chi spegne i mozziconi i fiammiferi e i fornelli, brace, cicche e zolfanelli. Un milione specialmente se ci penserà la gente a far sì che la natura si conservi con gran cura. E un milione intero, intero se un dì questo sarà vero. Un milione di ciambelle se le spiagge restan belle, un milione di canditi se anche i boschi son puliti. Sergio Tofano
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Ecologia
L’operatore dell’ecologia
Qualcuno lo chiama ancora spazzino per altri invece è il netturbino. Ma se si vuole usare la fantasia, oggi egli è l’operatore dell’ecologia. Controlla se nei bidoni e nei cassonetti, i rifiuti vengono messi nei posti corretti. Ed ogni cosa che viene buttata, lui fa in modo che sia riciclata. La carta stampata e i fogli strappati, ritornano ad essere utilizzati. La plastica rotta e tutta acciaccata, una nuova bottiglia è diventata.
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Educazione stradale
Per la strada Le attività legate all’educazione stradale consentono ai bambini di comprendere che la strada è un bene culturale e sociale di cui tutti possono godere; che essa è un luogo di traffico e di vita che presenta occasioni stimolanti per conoscere persone e ambienti diversi, ma presenta anche rischi e pericoli se non si rispettano corrette norme di comportamento. L’interiorizzazione di alcune regole fin dalla prima infanzia assume un significato fondamentale nel percorso di crescita del bambino in qualità di futuro cittadino e di utente consapevole e responsabile del sistema stradale. Il percorso di educazione stradale inizia con un’attività in cui i bambini sono veri protagonisti della strada: il pedibus. Il pedibus è un autobus umano formato da un gruppo di bambini passeggeri e da adulti autisti e controllori. Anche se formato da bambini si comporta come un vero autobus: partendo da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie alle fermate predisposte altri bambini, che devono rispettare l’orario prefissato. Il pedibus viaggia con il sole e con la pioggia e ciascuno dei passeggeri indossa una casacca rinfrangente. Lungo il percorso i bambini chiacchierano fra loro e socializzano, imparano cose utili sulla sicurezza stradale. Il pedibus è un modo sicuro e sano, divertente ed ecologico per andare e tornare da scuola. Serve per: • Fare movimento • Esplorare il quartiere • Diminuire il traffico e l’inquinamento • Imparare a circolare
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Educazione stradale
Il pedibus in rima
Il pedibus è una grande scoperta che lascerà tutti a bocca aperta! Neanche noi lo conoscevamo, ma adesso ve lo spieghiamo! Usa i tuoi piedi per andare a scuola e non mettere in auto la tua suola! Di questo passo non si può continuare: l’inquinamento può anche bastare! I bambini viaggiano in allegria con le casacche in sintonia. Uniti ai nonni e ai genitori eliminiamo per sempre i motori! In salute e in sicurezza non spendiamo nessuna ricchezza! Ecco il pedibus viaggiante senza freni né volante. Funziona solo con tanto amore e accoglie bimbi di ogni colore.
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Educazione stradale
Pedibus in partenza Prima della partenza del pedibus il vigile fa un sopralluogo per le strade del quartiere che saranno percorse per verificarne la sicurezza. Una volta ricevuto l’ok per la partenza il pedibus si muove lungo il percorso sicuro.
Lungo la strada il pedibus incontra gli operai del comune alle prese con la segnaletica stradale. Qualche bambino vuole aiutare, sembra divertente!
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Educazione stradale Si riparte! Ora bisogna attraversare la strada, e quindi tutti sulle strisce pedonali. Quando invece si procede lungo la strada bisogna stare vicino al muro e non invadere la corsia delle automobili.
Il pedibus ha una segnaletica particolare per indicare le fermate. Alle fermate possono salire altri bambini, l’importante è che seguano le regole del pedibus!
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Educazione stradale Mentre il pedibus percorre le strade del paese, la gente lo saluta e i bambini rispondono educatamente.
Per rendere il viaggio piÚ divertente si può canticchiare una canzoncina tutti insieme.
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Educazione stradale Il pedibus diventa sempre piĂš lungo. Ora che tutti i bambini sono a bordo, si torna al capolinea.
Ecco la scuola. I bambini ringraziano il vigile per la sua gentilezza e professionalitĂ . Arrivederci al prossimo viaggio!
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Educazione stradale
La parola ai bambini Dopo l’uscita esplorativa per le strade del paese i bambini, tornati a scuola, sono invitati a raccontare l’esperienza vissuta e a ricostruire verbalmente il percorso effettuato evidenziando alcuni punti di riferimento comuni e le caratteristiche della strada percorsa. L’insegnante pone delle domande di riferimento: • Che cos’è la strada? La strada • Chi va sulla strada? è dove camminano • Che strada percorri per arrivare a scuola? le automobili. • Incontri dei vigili? Invece il marciapiede • Trovi degli incroci? è dove camminano i pedoni. • Chi è il pedone? • Dove deve camminare un pedone? • Dove si trovano le strisce pedonali? • Che cosa sono le strisce pedonali? • Come si fa ad attraversare la strada?
I vigili aiutano le automobili e anche i pedoni.
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Se non c’è il marciapiede bisogna camminare vicino al muro.
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Educazione stradale
I pedoni sono le persone che camminano a piedi, sia grandi che piccoli.
Agli incroci bisogna fermarsi e fare molta attenzione. E se non c’è il semaforo agli incroci c’è il vigile che dice chi deve passare.
Per attraversare i pedoni camminano sulle strisce pedonali.
La paletta del vigile è come un semaforo: quando è rossa bisogna fermarsi e quando è verde si può passare.
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Un percorso a scuola Dopo aver percorso le strade del paese i bambini simulano un percorso anche a scuola. A questo proposito l’insegnante allestisce la sezione con strisce pedonali e segnali stradali di cartone, proprio come se l’aula, o il salone, fossero un vero quartiere.
Altri bambini con il triciclo simulano i mezzi a due ruote, mentre qualcuno, con un volante di cartone simula le automobili.
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Educazione stradale Il pulmino si ferma alle strisce pedonali per fare attraversare i pedoni.
Anche i mezzi di trasporto si fermano in prossimitĂ delle strisce pedonali per far attraversare i pedoni. I bambini hanno imparato le regole della strada!
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Educazione stradale
Racconti per… strada I segnali stradali «Papà perché ti fermi? Puoi attraversare, tanto non c’è il semaforo!» «Lo vedi quel triangolo bianco con il bordo rosso? Significa dare la precedenza, perciò devo fermarmi e aspettare che la strada sia libera.» «Papà, papà, puoi parcheggiare qui! Guarda quanto posto!» «No, qui non va bene, c’è il cartello di divieto di sosta!» «E qui va bene?» «Sì, qui va bene, ma devo mettere il disco orario: dopo un’ora devo spostare la macchina.» «Credo che da grande rinuncerò a guidare: ci sono troppe cose da imparare! Come si fa a ricordarle tutte?» G.E. Mordan
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Segnali stradali in sciopero Un giorno i segnali stradali si stancarono di indicare giorno e notte le stesse cose, e decisero di cambiare un po’. Il primo a cambiare fu il segnale di senso obbligatorio. Girò la freccia in senso verticale e indicò così il cielo. «Finalmente posso muovermi un po’ e guardare le nuvole, mi sono sempre piaciute…» disse. Ma per gli automobilisti fu un problema. «E ora dove andiamo?» Tutte le auto dovettero fermarsi, salvo quello che sapevano volare. Alcuni segnali di circolazione vietata divennero di conversazione vietata e per la strada nessuno poté più parlare. Altri segnali di circolazione vietata si disegnarono addosso un pedone: nessuna persona potè più passare per quelle strade e, in breve tempo, tra l’asfalto spuntò l’erba. Erano soprattutto i segnali di divieto ad essere stanchi di vietare sempre le stesse cose. Gli automobilisti trovarono il divieto di frenata al posto del divieto di fermata, e non vi dico gli incidenti che ci furono. Il divieto di sosta divenne divieto di posta e nessuno poté più scrivere o ricevere lettere o cartoline. Vicino ad una scuola apparve il divieto di compasso al posto del divieto di sorpasso: le auto poterono sorpassare liberamente, ma gli alunni dovettero tracciare i cerchi a mano. Cento storie fantastiche - M. Argilli
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Educazione stradale
La parola ai bambini L’insegnante mostra ai bambini il segnale di transito della bicicletta (pista ciclabile), quello del parcheggio, quello dello stop e quello del passaggio pedonale e chiede: • Che cosa indicano questi segnali stradali?
Il segnale rosso è lo stop e vuol dire che bisogna fermarsi. però solo le automobili si devono fermare, non i pedoni!
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PAROLA AI BA
Il segnale con la P vuol dire che c’è un parcheggio.
Il segnale con le strisce pedonali vuol dire che si può attraversare.
Il segnale con la bicicletta sta vicino casa mia, vuol dire che si può andare in bicicletta senza pericolo perché non ci sono le automobili.
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Educazione stradale
Ritrova la forma L’insegnante prepara alcuni segnali stradali dalle forme diverse che i bambini conoscono (cerchio, quadrato e triangolo). Li mostra e, se lo ritiene opportuno, ne spiega il significato. Consegna poi ai bambini dei cartoncini che abbiano le stesse forme dei segnali. I bambini, chiamati a turno, devono abbinare i cartoncini alla forma del segnale corrispondente.
Se lo ritiene opportuno, dopo aver abbinato i cartioncini ai segnali, i bambini ne nominano la forma.
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Educazione stradale
Il semaforo
nte
Utilizzare una scatola delle scarpe di colore nero, oppure Materiale occorre dipingerne una con la tempera in modo che sia tutta nera. • Scatola di cartone rosso e verde Disegnare sui cartoncini tre cerchi del diametro di 10 cm, • Cartoncino giallo, ro ra ne ritagliarne i contorni e fissarli su una delle pareti della • Colore a tempe scatola rispettando l’ordine dei colori del semaforo: • Forbici • Colla rosso in alto, giallo al centro, verde in basso.
Se si ha un piedistallo a disposizione sistemare il semaforo all’estremità superiore affinché stia in piedi e sia visibile a tutti i bambini, altrimenti, a turno, i bambini reggono il semaforo. Attraverso giochi e simulazioni i bambini vengono invitati ad individuare il significato delle luci del semaforo e dei comportamenti adeguati da osservare.
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Educazione stradale Materiale ente Con il pastello bianco tracciare un cerchio del diametro di circa 20 occorr nero cino
Il volante
on
• Cart cm sul cartoncino nero. stello bianco Tracciare poi un cerchio più piccolo all’interno di quello grande del • Parbici • Fo diametro di circa 13 cm. Ritagliare i contorni del cerchio esterno e togliere la parte interna di quello più piccolo, in modo da ottenere un volante.
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Educazione stradale
La patente di guida Tagliare il cartoncino e piegarlo in modo che somigli ad una patente di guida. Scrivere sulla prima pagina (che fa da copertina):
Patente di guida
ccorrente Materiale oon cino colorato • Foglio A4 o cart • Foto tessera • Pennarelli • Timbro • Forbici • Colla
Sulla seconda pagina interna a sinistra scrivere:
Nome .............................................. Cognome ....................................... Indirizzo .......................................... Nella terza pagina incollare la foto tessera del bambino e sotto la foto eseguire una timbratura. Ora si può circolare!
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Educazione stradale
Il gioco del semaforo Ora che i bambini hanno ottenuto la patente di guida, l’insegnante propone un gioco col semaforo e il volante. Sistemare il semaforo in un angolo della stanza dove si decide di svolgere il gioco. Consegnare i volanti ai bambini che fingono di essere automobiline che devono procedere assumendo il comportamento adeguato al colore indicato dall’insegnante nel semaforo. Si rafforza cosÏ in modo ludico l’apprendimento dei codici del semaforo.
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Educazione stradale
La parola ai bambini I mezzi di trasporto Partendo dall’osservazione dei mezzi di trasporto durante una passeggiata invitate i bambini a riflettere sull’utilità e sulle tipologie possibili dei mezzi di trasporto. • Dove si va con la bicicletta? • Con la moto? • Dove si va con l’automobile? • A che cosa serve il pulmino? • Che differenza c’è tra il pulmino e l’autobus? • Per che cosa si utilizza il treno? • E la nave? • E l’aereo? La bicicletta si può prendere solo dove non passano le automobili, sulle piste ciclabili.
C o n l a m ot o si può andare ovunque, basta i n d o s s a r e i l c a s c o.
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Educazione stradale
L’ a e r e o è v e l o c i s s i m o.
Anche con l ’automobile si può andare dappertutto, meno che sulle piste ciclabili... e sul mare.
Con la nave si viaggia sul mare.
Il pulmino serve per andare a scuola. Il pulmino è piccolo, l’autobus è più grande. 709
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Educazione stradale
Immagini su… strada
corrente viste ateriale occa M • Giornali e ri Ricercare immagini di mezzi di trasporto da • Fogli di carta bian giornali e riviste. I bambini prima nominano i mezzi che vedono, poi li ritagliano.
• Foglio di carta da pacchi
• Forbici • Colla
Successivamente incollano le immagini prima su fogli singoli e poi sul foglio di carta da pacchi se si vuole realizzare un cartellone. Ogni bambino, osservando il cartellone, dirà qual è il mezzo che preferisce e perché.
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Educazione stradale
Disegni a quattro e due ruote
corrente 2 - 717 Materiale oscche de alle pagine 71
L’insegnante consegna ad ogni bambino la • Fotocopie delle scheda del mezzo di trasporto preferito tra • Pennarelli • Pastelli quelli illustrati alle pagine 712 - 717. ra Invita poi ogni bambino a colorare il mezzo • Tempe collage rta da che ha scelto con la tecnica e il colore che • Ca eriali da pittura diversi • Mat preferisce.
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Educazione stradale
Prudenza in bicicletta Il mezzo di trasporto più comune per i bambini è certamente la bicicletta, con le rotelle o senza. L’insegnante allora fa notare ai piccoli che anche in bicicletta bisogna rispettare alcune regole.
• Non indossare sciarpe lunghe, potrebbero incastrarsi ai raggi. • Se sei in compagnia di un amico, non pedalargli mai accanto. Mantenetevi uno dietro l’altro. • La mountain bike serve a percorrere strade accidentate, non usarla in città. Non ha né fari, né campanello, né parafanghi. • Non andare in bicicletta con il walkman alle orecchie, non sentiresti i rumori della strada. • Soprattutto cerca di andare sulle piste ciclabili, sono più sicure.
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Educazione stradale
Pedoni prudenti Infine, anche i pedoni devono seguire alcune importanti regole per la strada.
• Non camminare mai in mezzo alla strada. • Non giocare né a biglie né a pallone sul marciapiede. • Stai lontano dall’ingresso del garage. • Attraversa sempre sulle strisce pedonali. • Prima di attraversare al semaforo aspetta sempre che per le automobili il semaforo sia rosso e che tutti i veicoli siano fermi. • Prima di attraversare guarda bene prima a sinistra poi a destra. • Non attraversare mai la strada correndo. • Se ti sfugge il pallone o vedi un amico dalla parte opposta della strada non attraversare. • Sulla strada non fermarti mai dietro ad una automobile parcheggiata.
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Educazione stradale
Costruisco la bicicletta
corrente ateriale oche M Seguendo il modello di pagina 723 disegnare sul • Fotocopie della sc da a pagina 723 cartoncino colorato la sagoma della bicicletta, realizzando le ruote e il manubrio a parte per dare un effetto tridimensionale e funzionante.
to
• Cartoncino colora te • Cannucce colora • Fermacampioni • Forbici • Colla
Ritagliare i contorni di ogni elemento e metterli insieme seguendo il modello.
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Educazione stradale Se lo desiderano, i bambini possono decorare le biciclette con disegni o ghirigori.
Tagliare le cannucce colorate fino ad ottenere dodici pezzi lunghi circa 4 cm. Con la colla fissare sei pezzi di cannuccia su ognuna delle due ruote in modo da formare i raggi.
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Educazione stradale Mettere un po’ di colla vinilica in prossimità del centro delle ruote e fissarle al corpo della bicicletta e del manubrio. Per far girare le due ruote praticare un foro al centro di ognuna e infilare un fermacampione.
Le biciclette possono essere utilizzate per piccoli giochi da fare in classe, oppure come regalo per la festa del papĂ .
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Educazione stradale
Il treno e l’automobile
ente ateriale occorr M Usando vecchie scatole, l’insegnate invita i bambini a • Scatole vuote costruire semplici mezzi di trasporto come il treno e • Punteruolo l’automobile. • Forbici Trasformare ogni scatola in un vagone. • Colla vinilica Per renderli più belli si possono pitturare a piacere • Pennarelli e tempere a carte • Graffette ferm con le tempere o decorarli applicando carte varie. • Spag o Far colorare le scatole con colori diversi.
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Educazione stradale Passare della colla vinilica sulla parte superiore del vagone-locomotore e fissarci sopra un vagoncino più piccolo.
Disegnare ai lati finestrini e ruote. Fare piccoli fori sui lati più corti dei vagoni e applicare due o tre graffette tra un vagone e l’altro. Due piccoli fori vanno fatti anche sul primo vagone per infilare lo spago. Legare e guidare il treno trainandolo. Con lo stesso procedimento si possono costruire tante automobili. Per renderle più reali l’insegnate chiede ai bambini di incollare foto di visi sui finestrini.
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Educazione stradale
La parola ai bambini I bambini vengono invitati a riflettere sull’importanza del vigile e delle sue funzioni. Se possibile, si chiede la collaborazione del vigile invitandolo a scuola in modo che i bambini osservino da vicino il suo abbigliamento, la paletta e il fischietto. Inoltre vedano i movimenti che fa con le braccia per dirigere il traffico. I bambini potranno porre delle domande al vigile e viceversa organizzando giochi e percorsi a scuola. L’insegnante poi chiede: • Come si riconoscono i vigili urbani? • La divisa è uguale per tutti? • Di che colore è il cappello? • Che cosa c’è disegnato sullo stemma? • Che cosa portano i vigili sempre con loro? • A che cosa serve la radio?
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Educazione stradale
Il vigile si riconosce dalla divisa.
Le divise non sono uguali, ogni città può averla diversa. I vigili hanno sempre il fischietto e la paletta, ma anche il blocchetto delle multe.
La radio è come il cellulare, serve per comunicare con la stazione e per vedere se ci sono chiamate urgenti.
Sullo stemma è disegnato il simbolo della città.
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Educazione stradale
Alt! Avanti!
corrente Materiale oscche 3 - 737 de alle pagine 73
Seguendo il modello del vigile proposto nelle • Fotocopie delle co, rosa, giallo schede fotocopiabili alle pagine 733 - 737, • Cartoncino azzurro, bian procedere ricopiando sul cartoncino azzurro • Foglio di carta bianco • Pennarelli le braccia e il cappello. • Fermacampini • Forbici • Colla
Ricopiare poi sul cartoncino rosa il viso, il busto e le mani.
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Educazione stradale Ritagliare i contorni di ogni elemento e procedere assemblando le parti: sulla parte superiore del viso fissare con la colla il cappello. Poi ripiegare il lato piĂš lungo di un foglio di carta bianco A4 per fare la camicia del vigile e incollarla sul busto.
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Educazione stradale Arrotondare una delle due parti delle braccia, forarla al centro con la punta delle forbicine.
Infilare un fermacampione e fissarlo al busto in modo che le braccia risultino mobili.
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Educazione stradale Ăˆ importante far sĂŹ che le braccia del vigile risultino mobili per organizzare in seguito molti giochi relativi al codice della strada.
Attaccare le mani sotto i bordi del polso della giacca che andrĂ decorata con due strisce di cartoncino bianco da incollare in senso verticale.
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Educazione stradale Con il cartoncino giallo realizzare una striscia che abbia un piccolo cerchietto ad una delle estremitĂ . Fissare la striscia sulla parte piĂš alta del cappello, con il cerchietto in basso.
Completare colorando con i pennarelli gli elementi del viso del vigile: occhi, naso, bocca e capelli. Per coinvolgere emotivamente i bambini si può dare un nome al vigile che diventerà un amico della sezione.
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Educazione stradale
I gesti del vigile I bambini si divertono ad utilizzare il personaggio per rinforzare le conoscenze rispetto alle direzioni impartite per la circolazione. Braccia parallele aperte: avanti, si può passare
Braccia perpendicolari: alt, devi fermarti ed aspettare
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Braccia alzate: attenzione!
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Educazione stradale
Le palette Disegnare sui cartoncini tre dischi colorati del diametro di 10 cm: uno rosso, uno giallo e uno verde e ritagliarne i contorni.
rrente Materiale ococ,cgioallo, rosso e verde • Cartoncino bian o • Bastoncini di legn • Forbici • Colla • Nastro adesivo
Disegnare altri tre cerchi di 14 cm di diametro sul cartoncino bianco, ritagliarli e incollarvi sopra ognuno uno dei tre cerchi colorati in modo che questi risultino avere un bordo bianco intorno. Fissare sul retro un bastoncino di legno con del nastro adesivo. I bambini si dispongono liberamente in uno spazio e imitano il vigile.
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Educazione stradale
Rime… per la strada Il vigile urbano
Chi è più forte del vigile urbano? Ferma i tram con una mano. Con un dito, calmo e sereno, tiene indietro un autotreno: cento motori scalpitanti li mette a cuccia alzando i guanti. Sempre in croce in mezzo al baccano chi è più paziente del vigile urbano? Gianni Rodari
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Educazione stradale
Filastrocca della zebra
Filastrocca tiritera di una zebra bianca e nera dipinta a strisce in mezzo al viale per il passaggio pedonale. Un giorno decide, non senza emozione, di cambiar vita e condizione. Basta, non voglio più piedi addosso! Si alza e attraversa il viale col rosso. Entra nel parco della città, cammina sull’erba, bruca qua e là. Corre fra gli alberi, svelta e leggera, dorme allo zoo quando vien sera. Come un’avventura - ed. Giunti
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RENDIMENTO P P A I D I IV tro) T T OBIE iato: Il sé e l’al g ile iv pr a z en ri mpo di espe (ca
lle feste i e tra dizioni de tt pe as re ce os Con di festa vere un momento vi e e ir st ge e, Progettar ste e sociale delle fe co di lu o it ir sp lo Cogliere he esie e filastrocc Memorizzare po rico con creatività to it -p co fi ra g io agg o Utilizzare il lingu un testo narrativ i al tr ea -t co si u m linguagg i Interpretare con
COMPETENZE ità 3 anni mboli delle festiv si i a nt se re pp ra Conosce e feste cconti legati alle ra e i on zi di a a tr Conosce evento della fest l’ e ne io az ar ep no la pr Vive in modo sere à 4 anni boli delle festivit m si i a nt se re pp Conosce e ra lturali noscenze multicu co e ti en im nt se Rafforza e vissuti festa Esprime pensieri e l’evento della ne io az ar ep pr no la Vive in modo sere feste 5 anni ati e valori delle ic if a gn si i, gn se i legati alla fest tt Compren de ge og di ne io az vità nella prepar Sviluppa la creati e vissuti lla festa Esprime pensieri ne e l’evento de io az ar ep pr la no Vive in modo sere
Connessioni con gli ODA dei campi di esperienza Il corpo e il movimento Muoversi nello spazio con sicurezza Linguaggi, creatività, espressione Sperimentare nuove tecniche di coloritura I discorsi e le parole Usare il linguaggio verbale per interagire e comunicare Memorizzare filastrocche La conoscenza del mondo Conoscere tradizioni del territorio
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L’ANGOLO DELLE FESTE
L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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L’angolo delle feste
Momenti di festa Il percorso sulle feste ha come obiettivo fondamentale quello di proporre ai bambini della Scuola dell’Infanzia momenti di esplorazione e valorizzazione di quel vasto patrimonio popolare di cui fanno parte le festività, le principali ricorrenze, le usanze e le tradizioni del passato che sono alla base della nostra identità storico culturale. Il percorso, oltre ad affrontare con i bambini il tema delle feste attraverso esperienze narrative e attività didattiche all’insegna del piacere, del gioco condiviso e del divertimento, propone un itinerario parallelo di conoscenza di modi diversi di vivere le feste da parte di popoli di Paesi vicini e lontani, con civiltà e costumi diversi dai nostri, secondo una prospettiva educativa interculturale. La condizione indispensabile, infatti, per poter stare bene insieme agli altri, è crescere in una dimensione sociale armoniosa, incentrata sui valori dell’amicizia, del rispetto reciproco, dell’appartenenza, della collaborazione. Per fare in modo che il progetto di lavoro risulti efficace e significativo, è bene che ci si impegni, sin dagli incontri preliminari con i bambini, a predisporre situazioni e interventi che facilitino le prime esperienze di relazione, riflessione, confronto e apertura al dialogo da parte di ogni singolo bambino. Solo con il superamento dell’egocentrismo infatti, i momenti di gioco e di divertimento diventano esperienza formativa. I canali metodologici privilegiati sono costituiti dal gioco, dal teatro, dall’attività grafico-pittorica e manipolativa, dalla partecipazione dei bambini alla comunicazione, intesa come ascolto, scambio di idee, dialogo, collaborazione. Stabiliamo sempre il motivo per il quale si organizza una festa o si celebra un determinato evento (festa religiosa oppure festa civile, compleanni) e aiutiamo i bambini a comprendere ciò che avviene durante la preparazione, e ciò che avverrà durante la festa stessa.
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L’angolo delle feste
Durante le fasi della programmazione annuale definiamo l’itinerario da seguire all’interno di questo progetto e suddividiamolo in percorsi organizzati e programmati a seconda delle festività o ricorrenze che intendiamo far vivere a tutti i bambini della nostra scuola. Allestiamo infine lo spazio riservato alla presentazione della festa con i colori e i simboli che riterremo più adatti a connotarla. In questo percorso si propongono attività laboratoriali per festeggiare: • Festa dei nonni • Halloween • Natale • Carnevale • Pasqua • Festa della famiglia
G randeacncegssoivloi
nismi Evitiamo perfezio ambiziosi, o p p ro t i iv tt ie b eo o do che le ma facciamo in m ttutto feste siano so pra ini, che questi b m a b i a te a in st de nsie, e che a a z n se o n a iv v le ino per loro t n se re p p ra e c e inv ivi e occasioni t a ic if n g si i t n e m mo insieme. speciali per stare
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L’angolo delle feste
IL REGALO DEL MAIALINO OSCAR Il sole era appena spuntato, e nella fattoria di zio Tobia tutti gli animali iniziavano felici la loro giornata. Solo Oscar il maialino, che era un gran dormiglione, russava ancora nella sua pozzanghera di fango. Anche mamma Irma era già all’opera con le pulizie del porcile. Dopo un bella stiracchiata, finalmente Oscar decise di alzarsi e vide che i suoi amici erano già tutti svegli e sembravano anche indaffarati. Alfonso il vitellino passava in tutta fretta tenendo in bocca una bella spiga di grano con un fiocco rosso, tanto in fretta che non si fermò neanche a chiacchierare con Oscar, come faceva tutte le mattine. Dietro di lui, Fulvia la pecorella aveva intrecciato una bella ghirlanda di fili d’erba e nemmeno lei si fermò a salutare Oscar. Persino Pablo il pulcino, che di solito passava ore a chiacchierare con Oscar, passò senza fermarsi mentre spingeva verso il pollaio una bella pannocchia. racconto
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L’angolo delle feste Poco più avanti Oscar incontrò il puledrino Mimmo che stringeva fra i denti un bel mazzo di margherite. «Ciao! Dove vai di corsa con quelle margherite?» chiese il maialino. «Ma come, non lo sai? Oggi è la festa della mamma! Questo è il mio regalo per lei!» spiegò un po’ meravigliato Mimmo. Oscar, che era nato solo da qualche mese, non sapeva nulla di questa festa. «Voglio fare anch’io un regalo alla mia mamma» disse Oscar «Si occupa con amore di me e dei miei fratellini.».
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L’angolo delle feste Così corse al campo per prendere anche lui una spiga di grano, ma il contadino aveva già raccolto le spighe e sul campo restavano solo i gambi vuoti! Provò allora a fare una ghirlanda di fili d’erba, ma era troppo piccolo e combinò solo un pasticcio. Decise di cercare una bella margherita, ma margherite lì intorno non ce n’erano. Chissà dove le aveva raccolte Mimmo, forse nel campo oltre la fattoria, durante una passeggiata… Oscar era piccolino, e anche un po’ fifone, ma voleva regalare qualcosa alla mamma, e quelle margherite erano davvero belle, così si avventurò oltre il recinto. Camminò per un’ora, ma di margherite nemmeno l’ombra, e nemmeno della strada di casa: Oscar si era perso! «E adesso? Come farò a tornare a casa?» iniziò a piagnucolare il maialino. Nel frattempo alla fattoria mamma Irma era disperata, aveva cercato Oscar ovunque ma senza risultato.
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L’angolo delle feste
Decise allora di andarlo a cercare oltre il recinto della fattoria. Stava camminando da un’ora quando sentì il pianto di Oscar, lo chiamò e corse ad abbracciare forte il suo piccolino. «Stai bene?» chiese preoccupata «Come sei finito qui?» «Oggi è la festa della mamma e volevo farti un regalo, così ho deciso di andare a cercare delle margherite per regalartele, ma non le ho trovate, e mi sono perso…» spiegò il maialino. «Oh, piccolo mio! Sei tu il mio regalo più bello!» disse la mamma abbracciandolo forte. Insieme tornarono a casa e per rilassarsi Oscar decise di schiacciare un pisolino nella sua pozzanghera di fango. 749
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Festa dei nonni
Festa dei nonni Negli Stati Uniti la festa dei nonni è stata istituita nel 1978 su insistenza di una casalinga, mamma di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. L’allora presidente stabilì che si festeggiassero i nonni la prima domenica di settembre per onorarli e permettere ai bimbi di dimostrare loro quanto li amino, ma anche per sensibilizzare le nuove generazioni nel comprendere quanta ricchezza possano offrire le persone anziane. E nel resto del mondo? Nel Regno Unito si festeggia in ottobre, la prima domenica. In Francia, invece, ci sono due feste separate: una per la nonna e una per il nonno. In Italia la festa dei nonni è stata introdotta nel 2005 per celebrare il ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale. La data scelta è il 2 ottobre, giorno in cui la chiesa cattolica festeggia gli angeli custodi. Questo giorno è stato ufficialmente riconosciuto dalle leggi dello Stato come giornata dedicata ai nonni. Le istituzioni hanno così voluto sancire il ruolo che essi rivestono nella società ove rappresentano un importante punto di riferimento, una risorsa di grande valore, un patrimonio di esperienza e di saggezza cui attingere, oltre che un aiuto concreto e indispensabile nell’educazione dei bambini.
ei nonni d a t s e F
ad una festa o m ia it v in i v ie z Per dirvi gra ata 2 ottobre. d in i o v r e p lo so Non m ancate!
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Festa dei nonni La festa è un momento di incontro per dire grazie a chi dedica tanto tempo ai nipoti, seguendone i passi come angeli custodi. I nonni sono infatti figure insostituibili nell'infanzia di ogni bambino! Preparare la festa insieme ai bambini può essere motivo di riflessione e consapevolezza riguardo Il ruolo importante che i nonni svolgono nella vita di ciascuno. La conversazione guidata dall’insegnante condurrà a sottolineare le doti possedute dai nonni, la gratuità con cui spendono il loro tempo, l’affetto e la cura che accompagna ogni loro gesto. L’insegnante chiede poi ai bambini di eseguire un elaborato grafico che ritragga i nonni, o un momento speciale trascorso in loro compagnia. Si procederà con l’addobbo della sezione per accogliere i nonni e si progetterà insieme ai bambini le attività da svolgere per l’occasione.
G randangolo
n fiore ufficiale, u a h i n n o n i e d La festa ar - di-me. rd o sc it n o n il è per cui è stato o iv t o m il a ic d in Il no me esto bellissimo u q io r p ro p o lt e sc del cielo. re lo o c il a h e h c fiorellino
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Festa dei nonni
La scuola del nonno «Nonno, mi racconti com’era la scuola ai tuoi tempi?» chiese un giorno un bambino al nonno che, seduto in poltrona, leggeva tranquillamente il giornale. Il nonno si tolse gli occhiali, appoggiò la testa allo schienale della poltrona e i suoi occhi sembrarono fissare un punto lontano. «Ai miei tempi a scuola non andavamo tutti…» raccontò. «La scuola, allora, non era obbligatoria come ai nostri giorni. Ogni classe era formata da tanti, tanti bambini: cinquanta, sessanta e a volte anche di più. I banchi erano grandi, pesanti e avevano un buco nero per il calamaio che era sempre pieno d'inchiostro. Si scriveva con una lunga penna di legno, alla quale si applicavano strani pennini dalle forme più diverse. Ti lascio immaginare le macchie che cadevano sui nostri quaderni…» «E i maestri com’erano?» «Oh… Molto, molto severi. Nessuno in classe poteva parlare. Se gli scolari disubbidivano, i maestri, con una bacchetta, potevano picchiarli sulle dita delle mani. In qualche classe si usava mettere in castigo i bambini facendoli inginocchiare su un mucchietto di ghiaia. Ricordo che una volta non avevo studiato le tabelline. Il maestro mi appese al collo un cartello con su scritto: È un asino.
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Festa dei nonni Un mio compagno, il primo della classe, come si diceva allora, ebbe l’incarico di accompagnarmi nelle altre classi e di mostrarmi a tutti i bambini…» Il nonno tacque e anche il bambino rimase pensieroso. Una scuola come quella che gli aveva descritto il nonno non riusciva proprio a figurarsela! Per fortuna la scuola adesso era diversa. Il bambino pensò a come si divertiva insieme ai suoi amici e alle maestre, e come era bello imparare senza paure. Così sorrise al nonno e disse: «Nonno, non essere triste! Domani ti porto a scuola con me e ci divertiremo insieme!»
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Festa dei nonni
Un disegno e una poesia Piegare il cartoncino rosa a metà in modo da avere un biglietto pieghevole di quattro facciate. Per la prima pagina consegnare ad ogni bambino la fotocopia della scheda a pagina 760 che raffigura due nonni all’interno di una cornice. Incollare l’immagine sulla copertina del biglietto e decorare la cornice facendo dei piccoli fiori con la punta delle dita intinte nella tempera gialla e arancione.
ccorrente Materiale o schede alle • Fotocopie delle
pagine 760 e 761 • Cartoncino rosa la e arancione • Dig itopittura gial • Pastelli • Colla • Forbici
Aprire il biglietto e disegnare sulla pagina di sinistra i propri nonni con accanto il nome e sulla pagina di destra incollare, dopo averlo stampato, il testo di una delle poesie riportate alle pagine 762 e 763. Per il retro della copertina consegnare la fotocopia della scheda a pagina 761 che i bambini decorano a piacere.
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Un gioiello per la nonna
rrente Materiale occo
Impastare la pasta di pane dividendola in più parti e • Pasta di pane colorarle con la tempera celeste, arancione, verde, e • Tempera stello a pa rosa. Procedere poi modellando dei bastoncini da • Colori sottile ago richiudere alle estremità per formare delle ciambelline. • Sp rtoncino rosso • Ca Far asciugare le ciambelline fin quando non sono indurite. Con lo spago infilare le ciambelline alternando i colori e avendo cura di legarle singolarmente: passare lo spago dentro il buco della ciambellina e poi stringerla, proseguire infilando le altre sino alla misura desiderata del bracciale.
Prima di chiuderlo infilare anche un cuoricino rosso disegnato e ritagliato nel cartoncino e forato con l’apposita macchinetta fora buchi.
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Mollette tanti auguri
ccorrente Materiale bioan ca
Disegnare su un foglio di carta bianca la sagoma di un • Fogli di carta co e colorato bian bambino o una bambina, colorarla con i pennarelli e • Cartoncino • Pennarelli ritagliarne i contorni. cato • Mollette per bu Passare uno strato di colla sul retro del disegno e • Colla appoggiarlo sul cartoncino bianco, premere con le • Nastro adesivo mani in modo che il disegno aderisca bene, e • Forbici ritagliarne i contorni eliminando il cartoncino in eccesso. Prendere un cartoncino bianco o colorato di 10 x 8 cm e scrivere la frase AUGURI NONNI Sistemare due mollette al posto delle gambe e due al posto della braccia, avendo cura di fissare sulla pinza di una delle due braccia il cartoncino bianco con gli auguri.
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Festa dei nonni Sulla parte inferiore delle mollette-gambe si possono attaccare, con un pezzetto di nastro adesivo, un paio di scarpe precedentemente disegnate sulla carta bianca, colorate con i pennarelli o con altra tecnica e ritagliate.
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Un applauso per i nonni
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Con le forbici dalla lama ondulata ritagliare dal cartoncino ccorrente o colorato una striscia lunga 30 cm e alta 12 cm, poi piegarla a • Cartoncino colorato metà in modo da avere un biglietto a quattro ante. • Tempera Passare la tempera rossa o di altra tinta sui palmi delle mani • Pastello bianco del bambino, poi far stampare un palmo sulla parte sinistra • Forbici a lama on dulata del biglietto e uno sulla parte destra facendo in modo che i • Colla pollici delle mani siano rivolti entrambi verso l’interno.
Sul cartoncino rosso disegnare e ritagliare un cuore, piegarlo a metà facendo coincidere questa piegatura con quella del biglietto. Con il pastello bianco scrivere sul cuore Ai miei nonni
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Festa dei nonni
Buona lettura, nonni Su un foglio di carta bianco colorare liberamente con i pastelli una serie di pallini, quadratini e rettangoli fitti, fitti come se fossero la trama di un tessuto. Una volta completato tagliare una striscia di disegno pari ad un rettangolo di lungo 18 cm e alto 5 cm; sistemarlo al centro di un foglio di cartoncino bianco o colorato e fissarlo con la colla, poi tagliare i contorni lasciando un margine di 5 - 6 cm su ogni lato.
ccorrente Materiale bioan ca • Fogli di carta co e colorato • Cartoncino bian • Pastelli • Pennarelli • Forbici • Colla • Nastro adesivo
Ripiegare questa parte in eccesso verso l’interno del rettangolo, così da creare intorno una cornice da decorare con cuoricini, fiori, stelline disegnati con i pennarelli. Tagliare due striscioline di cartoncino colorato lunghe circa 12 cm e alto 1 cm, fissare sul retro con un pezzetto di nastro adesivo come se fossero due code di aquilone. A questo punto il segnalibro per i nonni è pronto.
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Viva i nonni! I nonni
Ci sono delle cose che solo i nonni sanno son storie piÚ lontane di quelle di quest’anno. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno. Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno. Bruno Tognolini
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La nonna
La nonna è come un albero d’argento che la neve ripara e muove il vento. Dice no con la testa, e sì col cuore. sta presso il fuoco e prega a tutte l’ore. Quando la mamma sgrida, lei perdona. Chissà perché la nonna è così buona!
Il nonno
Un vecchietto assai felice senti senti che mi dice: "Non mi piace fare feste, Ma accudire te, la peste". Quanto è buono questo nonno, quasi quasi mi ha commosso. Io gli compro un bel gelato, panna, cocco e cioccolato! 763
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Halloween
Halloween tra paura e magia La festa di Halloween rappresenta una delle feste più attese e gradite dai bambini e l’entusiasmo che ne deriva è già un motivo sufficiente per programmarla ed organizzarla con cura. Cerchiamo di coinvolgere tutti i bambini durante le fasi di progettazione per ottenere la loro collaborazione attiva, senza perdere di vista gli obiettivi principali della festa. L’insegnante introduce l’argomento formulando le seguenti domande-stimolo: • Sai che cos’è Halloween? • Dove nasce la festa di Halloween secondo te? • Hai mai festeggiato Halloween? • Come ci si traveste per la festa Halloween? • Perché ci si traveste in modo così spaventoso? • Come ti piacerebbe travestirti per la festa Halloween?
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Halloween L’insegnante spiega ai bambini che Halloween è una festa antichissima. Non fa parte della nostra tradizione, è invece molto sentita nei Paesi dove si parla inglese (Stati Uniti, Inghiterra). Qui la gente si maschera da streghe, fantasmi, mostri,vampiri e scheletri. Halloween si festeggia ogni anno il 31 Ottobre (la vigilia di Ognissanti) ed è una festa molto divertente: assomiglia molto al nostro Carnevale anche se è un tipo di travestimento più magico e fatato e permette di trasformare in gioco le nostre paure e superstizioni. Nei paesi anglosassoni i bambini, travestiti da streghe, mostri o fantasmi, bussano alle porte delle case dicendo: Trick or treat? (dolcetto o scherzetto?). Se non ricevono in dono caramelle o dolcetti, organizzano subito piccoli scherzetti o dispetti nei confronti di chi ha aperto loro la porta. In mano portano una zucca vuota con intagliati gli occhi, il naso e la bocca illuminata all’interno da una candela. Questa zucca si chiama Jack O’ Lantern.
G randaunngo,olo
ort Se lo ritiene o pp dere per far co mpren ca di l’orig ine geografi segnante questa festa, l’in pamon do ripro duce il map rta su un foglio di ca bambini bianco e invita i o le parti a colorare di ross si parla geografiche do ve , la lingua inglese le con le contrassegnan do rtenenza. ban diere di appa
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Halloween
Le tre streghe C’era una volta un principe che stava per sposare una contadinella. La regina, che non voleva questo matrimonio, chiuse la ragazza in una stanza piena di lana e le disse: «Se durante la notte filerai tutta questa lana, la tesserai e cucirai un cappotto per il principe, potrai sposarlo.» La contadina non sapeva filare, perciò si mise a piangere amaramente. Le apparve una strega con il naso enorme, che le disse: «Non piangere piccola, ti aiuterò io. Ma devi promettermi che il giorno delle nozze mi chiamerai zia.» La ragazza promise, la strega si chinò sulla rocca e in un attimo filò tutta la lana. Poi sparì. Un’altra strega aiutò la contadinella a tessere e un’altra ancora a cucire il cappotto. Anche queste streghe si fecero fare la stessa promessa: il giorno delle nozze la ragazza avrebbe dovuto chiamarle zie. Quando vide il lavoro finito, la regina dovette accettare che si celebrasse il matrimonio. Il giorno della festa si presentarono anche le tre streghe e la ragazza le salutò gentilmente chiamandole zie.
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Halloween Il principe chiese sorpreso: «Questa donna nasona è tua zia?» E la strega pronta: «Ho questo naso a forza di chinarmi sulla rocca.» «Questa donna dentona è tua zia?» chiese il principe indicando la seconda strega. «Ho i denti così a forza di tagliare i fili!» rispose la seconda strega. «E questa donna con gli occhi come la brace è tua zia?» chiese infine il principe indicando la terza strega. «Ho gli occhi così a forza di fissare il lavoro quando cucio!» spiegò la terza strega. Allora il principe, rivolgendosi alla sposa, esclamò: «Se filare, tessere e cucire possono deformare così il tuo bel viso, mi devi promettere che non filerai, non tesserai e non cucirai mai più!» La contadinella sorrise felice e le tre streghe sparirono per sempre. Francesca Lazzarato
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Halloween
La strega
rrente Materiale ortca cigoienica
Rotolo della ca Rivestire il rotolo di cartone con la carta crespa blu, • rta crespa blu • Ca mentre sui cartoncini colorati disegnare gli elementi • Cartoncino di vari colori della strega: le mani e il viso sul cartoncino rosa, le • Pennarelli braccia su un colore a piacere, le scarpe sul cartoncino • Forbici nero e il cappello sul cartoncino viola. • Colla o Ritagliare ogni elemento. • Nastro biadesiv
Assemblare le varie parti: fissare le mani sulle braccia con un po’ di colla e incollare il viso al cappello.
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Halloween Con il nastro biadesivo fissare le braccia dietro il rotolo e le scarpe nelle parte anteriore in basso. Decorare il viso disegnando con i pennarelli i capelli, la bocca e gli occhi della strega.
Le streghe cosĂŹ realizzate possono essere utilizzate per decorare la sezione, o usate come segnaposto per una merenda di Halloween.
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Maschera pipistrello
corrente 2 Materiale oscche da a pagina 77 • Fotocopie della
Consegnare ad ogni bambino la fotocopia della • Tempera di colore nero scheda a pagina 772 che riproduce la maschera da • Pastello rosa da ancione o carta pipistrello. • Carta crespa ar Colorare il viso del pipistrello con il pastello rosa. regalo a po is • Nastrino rosso • Elastico o • Nastro biadesiv • Forbici • Pinzatrice
Con la tempera nera coprire la superficie del corpo e delle orecchie colorandola completamente o decorandola con le impronte delle dita intinte nella tempera nera.
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Halloween Ricavare dalla carta crespa o dalla carta regalo colorata un rettangolo di 6 x 3 cm, stringerlo al centro con un pezzetto di nastrino rosso in modo da ottenere un papillon. Fissarlo sotto il viso del pipistrello con una striscetta di nastro biadesivo.
Tagliare l’interno dei due cerchi che corrispondono agli occhi dell’animaletto, con la pinzatrice fissare l’elastico ai due lati della mascherina per poterla indossare.
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La zucca Il simbolo universale di Halloween è la zucca intagliata che diventa una faccia. A questo proposito l’insegnante porta a scuola (o fa portare da un genitore) una zucca, che svuotata assume la forma di un involucro vuoto dove verranno intagliati gli occhi, il naso e la bocca. Poi inserisce una candela accesa all’interno.
I bambini mettono la zucca in una stanza semibuia e osservano l’effetto spaventoso che fa la candela accesa all’interno.
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Halloween
Espressioni‌ di zucca! te Prendendo spunto da zucche vere trasformate in eriale occoi rren t a M maschere, i bambini realizzano espressioni grafico • Fogli di carta bianch pittoriche sui fogli di carta utilizzando tecniche di • Colori coloritura a scelta.
Dopo averle disegnate e colorate i bambini ritagliano le zucche e le usano per decorare la sezione in occasione della festa di Halloween, oppure le trasformano in biglietti di auguri da mandare agli amici per questa occasione.
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Zucche plissettate Tagliare una striscia di cartoncino arancione lunga ente teriale occe,orverrd a M e e nero circa 60 cm e alta 20 cm. cion an ar no ci on rt Ca • Piegare poi la striscia a fisarmonica, e chiuderla alle • Nastrino verde estremità con la pinzatrice, così da ottenere una ruota. • Colla Con le forbici a lama ondulata, ritagliare dal cartoncino • Forbici nero la bocca e gli occhi triangolari da incollare sulla • Forbici a lama on dulata • Pinzatrice ruota plissettata.
Disegnare sul cartoncino verde le foglie, ritagliarle e fissarle in alto, sopra gli occhi. Con la pinzatrice unire il nastrino verde sul retro delle foglie e appendere la zucca in sezione o sui vetri delle finestre per decorare la scuola.
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Halloween
Zucca con gli occhi Disegnare la sagoma della zucca sul cartoncino arancione e il picciolo con le piccole foglie sul cartoncino verde.
rrente Materiale anociconceoe verde • Cartoncino ar • Pennarello rosso • Punteruolo • Occhietti mobili • Colla
Procedere ritagliando i contorni delle figure con la tecnica del punteruolo, assemblare poi le foglie alla zucca, incollare gli occhietti mobili e disegnare la bocca con il pennarello rosso. Anche queste zucche possono essere utilizzate per decorare la sezione in occasione della festa di Halloween, oppure trasformate in biglietti di auguri per gli amici.
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Halloween
Il manifesto di Halloween
orrente Materiale odacc pacchi mar rone
di carta Sul foglio di carta da pacchi stampare, nella parte • Foglio bianca mpera alta, le impronte delle mani dei bambini con le dita • Te i di carta bianca • Fogl rivolte verso il basso, dopo aver passato sui palmi uno • Pennarelli strato di tempera bianca. • Forbici
• Colla
Sui fogli di carta bianca disegnare i simboli della festa: zucche, ragni, streghe, fantasmi… Colorarli con i pennarelli, ritagliarne i contorni con le forbici e incollarli in ordine sparso sotto la stampa delle mani. Il cartellone può essere appeso in palestra o in sezione e fare da scenografia per la festa di Halloween.
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Haaaalloween! Con un pennarello nero a punta larga scrivere a caratteri grandi su un cartoncino arancione HALLOWEEN e sistemarlo sopra il foglio di cartoncino nero che funge da sfondo. Disegnare sui fogli di carta bianca i simboli della festa: streghe, zucche, fantasmi, ragni… Colorarli, ritagliarne i contorni e incollarli in ordine sparso sullo sfondo nero.
rrente Materiale roocco • Cartoncino ne cino arancione • Striscia di carton anca • Fogli di carta bi • Pastelli • Pennarelli • Forbici • Colla
Anche questo cartellone può essere appeso in palestra o in sezione e fare da scenografia per la festa di Halloween, oppure disposto nell’angolo lettura e fare da sfondo per l’ascolto di storie… paurose!
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Ragni e fantasmi Tra i simboli di Halloween ci sono i ragni e i fantasmi: disegnarli su fogli di carta e colorarli utilizzando tecniche a piacere. Si consigliano tecniche materiche che diano al disegno un effetto tridimensionale: per il fantasma incollare strappi di stoffa bianca o carta velina bianca; per il ragno fili di lana nera; per il pipistrello carta da collage nera.
ccorrente Materiale bioan ca • Fogli di carta • Tempera • Pastelli • Colori a cera • Filo di nylon • Forbici • Nastro adesivo
Le immagini possono decorare la finestra incollate direttamente sul vetro o appese a un ramo realizzato su cartoncino marrone.
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Halloween Materiale rente Sul cartoncino nero disegnare il contorno delle due mani di un occrtoonrcino nero Ca
Mani di ragno
bambino, ritagliarne i contorni e sovrapporle appena unendole con la colla in modo che i due pollici siano vicini.
• • Occhietti mobili • Filo di nylon • Forbici • Colla
Applicare gli occhietti mobili e fissare il filo di nylon sul retro del ragno con un pezzetto di nastro adesivo. I ragni così realizzati possono essere appesi al soffitto della sezione e della palestra come decorazioni per la festa di Halloween.
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Che paura!
orrente ateriale occ M Sul foglio di carta da pacchi, o in alternativa anche su un • Foglio di carta da pacchi bianco vecchio lenzuolo bianco, stampare le impronte delle mani dei bambini dopo aver steso sui palmi uno strato di digitopittura di colore nero.
• Dig itopittura ne • Tempera nera
ra
Con la tempera nera scrivere sul foglio CHE PAURA e utilizzarlo come sfondo per decorare la sezione o la palestra, oppure come scenografia per le drammatizzazioni di Halloween.
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Filastrocche paurose Halloween festa stregata!
Halloween festa stregata, ci spaventa la nottata! Tutti fuori a notte fonda festeggiam con baraonda. Streghe, maghi e fantasmini, dolci, frittelle, cioccolatini! Che ricetta eccezionale, che nottata micidiale! Tante maschere stregate, tante facce spaventate, tanti dolci nei pancini, tante zucche in lumicini. Ăˆ una festa un po’ paurosa, con fantasmi e streghe a iosa! E con maghi e mostri a frotte trascorriamo questa notte! da Filastrocche.it
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Halloween
Girotondo della paura
Ghiga e Ghega sono maghe, son megere con le rughe o, la gente dice, streghe. Fanno gesti, pappe grigie, purghe, gemiti e magie, piogge gelide o roghi, velenosi sughi ed aghi: basta solo che le paghi.
Paura gigantesca paura appiccicosa paura più assillante di una mosca noiosa. Paure che hai dentro paure che hai fuori paure che ti tengono come i raffreddori. Ce l’hanno proprio tutti, non è escluso nessuno, un po’ di tremarella se la porta dietro ognuno. Ce l’hanno i calciatori, bagnini ed avvocati, ce l’hanno i genitori, bambini e fidanzati. Allora come fare, come si fa a scacciare, la chiudi dentro un sacco e poi la butti in mare? Non esiste una ricetta e neppure una magia un poco di paura ti tiene compagnia.
Roberto Piumini
Paola Parazzoli
Ghiga e Ghega
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Natale
Il Natale Il Natale rappresenta il momento più atteso e significativo dell’anno, la festa che coinvolge interamente adulti e bambini e li trascina in un’atmosfera elettrizzante di luci, suoni e colori. Nella Scuola dell’Infanzia questa ricorrenza diventa un’opportunità speciale per approfondire il significato culturale e religioso della festività, per offrire ai bambini spunti e occasioni per nuove esperienze didattiche e per valorizzare i sentimenti di amicizia, di solidarietà e pace in un contesto educativo accogliente e stimolante. Il Natale che si festeggia alla Scuola dell’Infanzia, diventa dunque uno sfondo dalle molteplici esperienze: • È un incontro in cui si valorizzano i sentimenti di amore, di pace e fratellanza. • È uno stimolo per attività che favoriscono lo sviluppo della creatività del bambino attraverso l’uso di tutti i linguaggi come quello grafico, verbale, gestuale. • È un momento speciale in cui tutti si impegnano a dare il loro contributo per realizzare una grande festa. La cornice entro cui si delineano le diverse proposte didattiche a scuola è rappresentata da attività di ascolto, di narrazione e drammatizzazione, dalla progettazione concordata e finalizzata al raggiungimento di un obiettivo comune, dalle produzioni grafico-pittoriche e manipolative utilizzate dai bambini per preparare e decorare gli ambienti in cui avrà luogo la festa di Natale.
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Natale Per preparare la festa del Natale invitiamo i bambini a sedersi in semicerchio e posizioniamoci di fronte a loro. Da una scatola iniziamo ad estrarre alcune decorazioni natalizie e a chiedere in quale periodo dell’anno le vediamo. Questa attività servirà da stimolo per dare inizio a conversazioni spontanee e dialoghi fra bambini inerenti il tema del Natale e della stagione invernale. Diamo un nome ad ogni decorazione attraverso un esercizio corale che permetta a tutti di esprimere i propri sentimenti ed emozioni sul tema. Con gli addobbi che abbiamo a disposizione decoriamo insieme ai bambini l’albero di Natale, che avremo posizionato in precedenza in un luogo accessibile a tutti. Questo verrà poi collocato in un luogo appropriato della sezione, in modo che la sicurezza dei bambini sia garantita anche in momenti di gioco e movimento. L’albero costituirà la prima di una serie di decorazioni che ci aiuteranno ad introdurre il tema del Natale e delle tradizioni ad esso legate.
G randangolo festa è qualcosa a ll a e n io z a ip c e La part per il bambino. to ia d e m im e le ra di natu si pro pone di Questo percorso mo menti e i n io iz d ra t , e valorizzare fest i dai bambini it t n se te n e m r la partico ro vere esigenze lo e ll e d to n o c o tenen d n gli altri, al o c io b m a sc o ll a rivolte e alla crescita dell , à lit ia c so a ll a g ioco, unicative. co mpetenze co m incipali è aiutare r p i iv tt ie b o li g e Uno d il significato di e ir r p o sc a o in b il bam cco muna ogni a e h c iò c e a st far fe orazione, b a ll o c , ia iz ic m a festa: ia con divisa. disponibilità, g io
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Natale
Proprio un Natale coi fiocchi! Prima di uscire controllai che tutto fosse a posto. Da mesi preparavo il cenone natalizio che, per tradizione, si svolgeva sempre a casa mia. Invitavo parenti, collaboratori, amici, amici degli amici… Insomma, l’avrete capito: la sera di Natale, a casa mia si riuniva mezza città! Ah, quanto mi ero dato da fare! Ci tenevo che tutto fosse assolutamente perfetto. Sulla porta di casa avevo appeso una corona di pungitopo dalle foglie verdi e lucide, su cui spiccavano allegre bacche rosse. Sulla corona c’era un nastro con la scritta: Buon Natale! In anticamera avevo messo una ghirlanda di vischio dalle bacche di un bianco lattiginoso, adorna di fiocchi di seta rossa e spolverata di lustrini dorati.
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Natale Sotto la finestra posai una piccola giostra di metallo, con cinque angioletti dorati e al centro una candelina rossa. La giostra girava mentre un carillon suonava una canzone natalizia. Provai ad accendere la candelina: che bello! E l’albero di Natale? Naturalmente avevo scelto un abete ecologico. Lo sapevate? A Natale sono in vendita anche abeti cui non vengono tagliate le radici, così poi li si può ripiantare in giardino e non muoiono. Accarezzai delicatamente un ramo dell’abete: dopo le feste lo avrei piantato nel mio guardino. «Caro abete, ti troverai bene, vedrai! Avrai tanti altri amici a tenerti compagnia!» mormorai. Ehm, scusate, so che magari vi sembro ridicolo, ma io sono fatto così: mi piace parlare alle piante. Aprii il frigorifero: su un piatto dorato c’era un enorme panettone, tutto ricoperto di glassa, decorato con un piccolo abete di zucchero e con pupazzi pure di zucchero. Poi andai in camera da letto e aprii l’armadio stracolmo. Scatole di tutte le forme, infiocchettate con nastri colorati. Erano i regali per gli invitati, sul fondo tre pacchetti speciali: per mia sorella una nuova videocamera con macchina fotografica incorporata; per il mio nipotino, una tuta gialla da sci, per mio cugino, avevo invece preso un libro. Sorrisi sotto i baffi. Sì, ne ero certo. Sarebbe stato proprio un Natale coi fiocchi! È Natale, Stilton! - Rid. e adatt. da G. Stilton
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Natale
CONVERSAZIONE GUIDATA
bini per Dopo aver letto il racconto l’insegnante pone delle domande ai bam quali sondare le loro conoscenze pregresse sul Natale e le usanze con le festeggiano il Natale in famiglia o all’interno della comunità. • Dove e con chi trascorri la sera della Vigilia di Natale? • Sai che cos’è il pungitopo? • Come sono le sue foglie? E le bacche di che colore sono? • Con quali decorazioni addobbi la tua casa a Natale? • Conosci il vischio? he? • Come sono le foglie di questa pianta? Di che colore sono le bacc in giardino • Com’è il tuo albero di Natale? Con le radici da poter poi piantare oppure è un albero non vero? • Con che cosa lo addobbi? • Il tuo panettone è con l’alberello di zucchero e i pupazzi? • Quali sono i dolci del Natale? • Che cosa desideri ricevere per regalo? • Regali anche tu qualcosa agli altri? • Anche il tuo di solito è un Natale coi fiocchi, cioè bellissimo?
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Natale
La parola ai bambini Il nostro albero è di plastica, però noi lo addobbiamo con le luci e le palline d ’oro.
Quest’anno alcuni miei giocattoli li voglio regalare ai bambini che non ne hanno.
Io faccio l’albero, e anche il presepe. Il presepe lo mettiamo sul caminetto.
In cima all ’albero non metto il vischio, ma una stella grande, grande.
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Calendari dell’avvento
rrente Materiale oi cco• Carta dorata tti vuot
• 24 vase Calendari nei vasetti • Bastoncini da dello yoghurt Disegnare su un foglio bianco i numeri dall’1 al 24, spie dino • Semini colorarli con l’uniposca rosso, ritagliarne i contorni e • Busta • Cartoncino • Nastro adesivo inserirli nella busta. • Uniposca oro • Colla vinilica In ognuno dei bicchierini dello yoghurt mettere un • Fogli di carta • Forbici po’ di terra. bianca Ogni giorno un bambino prenderà il numero dalla busta (si inizia dall’1) e lo incollerà su un bicchiere dopo avervi messo dei semini.
Tagliare dal cartoncino delle strisce di 7 x 3 cm, e trascrivere una breve frase sul significato del Natale: Natale è fare la pace, darsi la mano, condividere le cose… Con il nastro adesivo fissare la frase su uno stecchino lungo e inserirlo nel terriccio.
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Natale Natale: conto alla rovescia ente teriale occo0rxr70 a M cm Disegnare sul cartoncino bianco la sagoma della natività co 10 • Cartoncino bian a, celeste, rosa, stilizzata, come nella foto. • Tempera azzurr Dipingere il vestito di Maria con la tempera azzurra, mar rone e gialla quello di Giuseppe con la tempera marrone, e quello di • Uniposca oro Gesù Bambino con la tempera celeste. Colorare poi i visi • Cartoncino giallo o di rosa e le aureole di giallo. • Brillantini colo or • Forbici • Colla
Sul cartoncino giallo disegnare venticinque stelle ad otto punte, ritagliarle e incollarle sui vestiti di Maria e di S. Giuseppe. Con l’uniposca color oro scrivere all’interno delle stelle i numeri dall’1 al 25. Decorare le aureole dei personaggi della natività con i brillantini color oro. Ogni giorno un bambino, a turno, staccherà una stella fino al Natale.
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Natale Una nuvola di angioletti Sui fogli bianchi disegnare la sagoma dell’angioletto, colorare il viso, le mani, i piedi, le ali e il vestito con i pastelli; i capelli con la tempera gialla o con i pennarelli. Decorare il bordo delle ali e del vestito con i brillantini color oro. Con la carta trasparente plastificare gli angioletti e ritagliarne i contorni.
rrente Materiale ocbicanoca • Carta da pacchi anca • Fogli di carta bi • Tempera gialla • Pastelli oro • Brillantini color • Carta plastificata • Forbici • Colla
Sul foglio di carta da pacchi disegnare una nuvola grande, ritagliarla e, ogni giorno, incollare al suo interno un angioletto fino a creare una nuvola con 25 angioletti.
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Natale
La stella cometa
Materiale Disegnare sul cartoncino una grande stella a dieci punte: quattro occorrente anco bi
superiori, una centrale a sinistra, quattro inferiori e al posto della • Cartoncino la gial decima punta a destra realizzare la coda della cometa lunga in • Tempera color oro • Brillantini proporzione alla grandezza della stella. rata • Carta adesiva do Dipingere con la tempera gialla e lasciare asciugare. • Forbici Ritagliare la sagoma, distribuire sulla superficie la colla vinilica e • Colla ricoprire quasi interamente di brillantini color oro. Lungo i bordi della stella e della coda fissare una striscia di carta adesiva dorata alta circa 3 cm.
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Natale
Il presepe
Materiale Sul cartoncino bianco tracciare con una matita una linea occorrente
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ondulata a metà del foglio in senso orizzontale e dipingere la • Cartoncino bian celeste alla e parte inferiore con la tempera gialla (rappresenterà la sabbia • Tempera gi a bianchi cart del deserto), la parte superiore con la tempera celeste • Fogli di • Pastelli (rappresenterà il cielo) e far asciugare. • Fili di paglia veri Sui fogli bianchi disegnare gli elementi e i personaggi del • Brillantini presepe: la capanna, le casette, le palme, i pastori, la natività, • Stuzzicadenti i re magi, le pecorelle, i cammelli, gli angeli, la stella cometa. • Forbici Colorare con i pennarelli e ritagliarne i contorni. • Colla Posizionare la capanna sullo sfondo al centro del cartellone, applicare sul tetto i fili di paglia e al centro la cometa. Sulle due pareti laterali fissare, sempre con la colla, alcuni stuzzicadenti.
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Natale Incollare le figure della natività all’interno della capanna e decorare con i brillantini argento. Incollare davanti i re magi e distribuire gli altri personaggi e gli elementi del presepe: gli angeli in cielo, le casette e le palme sulle colline, gli animali e i pastori vicino alla capanna.
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Natale
L’angioletto Forare le palline da parte a parte in modo da ottenere un passaggio per poi far passare il filo. Dipingere la pallina con la tempera rosa chiaro: per facilitarne la coloritura tenere la pallina su un bastoncino infilato nel buco. Far asciugare e completare disegnando con i pennarelli gli elementi del viso.
rrente Materiale orocloco • Palline di polisti o • Cartoncino ross • Tempera rosa a fine • Pennarelli a punt • Brillantini • Nastrini to • Filo di nylon dora • Forbici • Cellophane • Colla a caldo • Colla
Dal cartoncino ritagliare due rettangoli: uno di 25 x 20 cm e l’altro di 15 x 12 cm. Piegarli entrambi a fisarmonica, poi stenderli di nuovo.
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Natale Tra le piegature mettere dei punti di colla vinilica sulla quale distribuire i brillantini.
Ripiegare i due cartoncini a fisarmonica e legarli insieme al centro con il filo dorato facendo un cappio, che dovrà poi passare prima nel foro sotto la testa e poi su quello superiore. Fissare il filo in prossimità dei due fori con un goccio di colla a caldo. Aprire le piegature dei cartoncini per avere il vestito e le ali dell’angioletto. Applicare sulla sommità della testa i fili di nylon dorati come capelli. Se si vuole confezionare l’angioletto inserirlo in un sacchetto di cellophane e chiuderlo con dei nastrini.
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Cartellone Babbialbero Sulla carta da pacchi disegnare i due Babbo Natale.
rrente Materiale oc50co x 70 cm • Cartoncino nero • Carta da pacchi rossa, rosa, • Tempera verde,
Per il Babbo Natale Rotondo disegnare un cerchio dal dorata nera, mar rone e diametro di circa 40 cm e colorarlo con la tempera colori • Brillantini di vari rossa; quindi disegnare il cappello e il viso con la barba • Occhietti mobili da colorare rispettivamente di rosso e di rosa. • Forbici Sulla barba, sui baffi, sul bordo del cappello e sul pon • Colla pon tracciare con la colla vinilica alcune linee e coprire con i brillantini color argento. Ritagliare i contorni, assemblando il Babbo Natale e incollare su uno dei cartoncini neri. Con la tempera di colore nero fare la cinta e sulla carta dorata disegnare la fibbia e la bacchetta con la stellina, poi fissare sul vestito del Babbo Natale. Applicare infine sul viso gli occhietti mobili. Per il Babbo Natale Triangolare disegnare sulla carta da pacchi il corpo e il viso. Colorare con la tempera rossa il vestito, il cappello e i guanti; con quella rosa il viso e con quella nera gli stivali. Ritagliare i contorni, assemblare le parti e incollare su un altro cartoncino nero. Applicare poi gli occhietti mobili e sulla carta dorata disegnare e ritagliare la campanella da fissare sulla mano.
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Natale Per l’Albero stampare su un foglio di carta da pacchi le impronte delle mani dei bambini precedentemente intinte nella tempera verde per fare la chioma, e nella parte inferiore quattro impronte di colore marrone per fare il tronco.
Quando la tempera si è asciugata tagliare la carta colorata a forma di abete e incollare la sagoma dell’albero nel cartoncino centrale tra i due Babbo Natale. Tracciare girelle di colla vinilica su chioma e tronco e coprire con i brillantini color argento, rosso e blu.
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Natale
Babbo Natale in bottiglia Stendere la colla con un pennello sulla superficie della bottiglia e ricoprirla con la carta velina rossa, quindi decorare con i brillantini.
rrente Materiale oticcaco • Brillantini rossi • Bottiglie di plas a • Carta velina ross o • Cartoncino ross anchi • Fogli di carta bi • Ovatta
• Pastelli • Forbici • Colla
Tagliare delle strisce dal cartoncino rosso lunghe quanto la circonferenza della bottiglia e alte circa 15 cm, poi formare un cono unendo le due estremità. Stendere un velo di colla all’interno del bordo, infilarlo dal collo della bottiglia e calzare il cappello al Babbo Natale facendo una leggera pressione con le dita in modo che esso aderisca bene alla bottiglia.
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Natale Sul foglio di carta bianco disegnare il viso di Babbo Natale con i vari elementi e gli occhiali, colorare con i pastelli, ritagliare e fissare sotto il cappello. Con l’ovatta decorare il bordo del cappello, realizzare la barba e il pon pon modellandolo con le mani.
Appendere i Babbi Natale cosÏ realizzati all’albero della sezione o del salone.
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Natale
Il CD di Babbo Natale
rrente Materiale occo • Carta crespa rossa
Ricalcare la sagoma del CD sul cartoncino rosso, • Vecchi CD o • Cartoncino ross ritagliarla e incollarla su uno dei due lati. Ricavare dalla carta crespa rossa una pallina (che • Ovatta bili • Pennarelli in dele sarà il naso) e incollarla al centro del CD.
• Punteruoli • Colla
Disegnare con i pennarelli indelebili gli elementi del viso: occhi, naso, bocca, guance. Con la carta crespa confezionare il cappello tagliando un triangolo da chiudere su due lati e incollare sul capo del Babbo Natale. Infine completare il lavoro con l’ovatta: un batuffolo sulla punta del cappello per fare il pon pon, un ciuffo sotto il naso per fare i baffi e uno sotto la bocca per fare la barba.
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Candela nell’abete
rrente Materiale occ•oPorporina
Mescolare la polvere di gesso con l’acqua e formare • Gesso l’impasto da versare nello stampo a forma di abete, • Tempera verde avendo l’accuratezza di lasciare uno spazio circolare • Candelina sso nella parte inferiore dell’albero delle stesse dimensioni • Nastrino ro della candelina.
• Cellophane • Cartoncino oro • Punteruolo
Attendere che il gesso asciughi perfettamente e procedere dipingendo la sagoma con la tempera di colore verde. Quando anche il colore si è asciugato decorare con la tempera oro e successivamente spruzzare della porporina dorata sulle punte dell’abete. Inserire infine la candelina.
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Natale
Abeti con decori collage
rrente Materiale oecco
Dopo aver piegato a metà nel senso della lunghezza il • Cartoncino verd foglio di cartoncino verde, disegnare su una delle due • Carta collage parti la metà di un abete, e con il foglio piegato ritagliarne • Colla i contorni in modo che una volta aperto si possa ottenere • Forbici un albero di Natale intero.
Disegnare le sagome degli addobbi (palle stelle, candele) sulla carta collage, ritagliarne i contorni e con la colla fissarli sull’albero per addobbarlo.
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Abete di carta
ccorrente Materiale oan chi
Disegnare sul foglio di carta bianca un abete e colorarlo • Fogli di carta bi di verde con i pastelli. • Cartoncini rossi Sulla carta colorata da regalo disegnare delle palle di diverse • Carta da regalo • Brillantini misure, ritagliarne i contorni per poi incollarle sull’albero. Ritagliare i contorni dell’albero e incollarlo al centro del • Riviste • Pastelli cartoncino rosso. • Uniposca oro Decorare lo sfondo con stelline adesive color oro. color oro • Stelline adesive Dalle riviste scegliere alcune immagini, ritagliarle a forma di • Forbici quadrato o rettangolo e incollarle vicino al vaso dell’albero • Colla di Natale: saranno i pacchi regalo i cui contorni vanno bordati con l’uniposca oro con il quale disegnare anche il fiocco.
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Un abete di auguri Piegare a metà il foglio di cartoncino verde scuro sul lato più lungo, in modo da ottenere un pieghevole. Aprire il pieghevole e, usando la piegatura come asse centrale, disegnare un albero di Natale simmetrico. Ritagliare con le forbici i contorni della metà abete di sinistra e ripassare con l’uniposca color oro i contorni della metà di destra. Tagliare la carta crespa dorata in piccoli pezzi per fare delle palline con le mani.
Materiale e occorrentrd e
• Cartoncino ve cino giallo • Ritagli di carton rata • Carta crespa do o • Uniposca color or • Porporina • Colla • Forbici
Scrivere con l’uniposca color oro Buon Natale, con la porporina dorata decorare i contorni interni ed esterni dell’abete e sulle punte fissare con la colla le palline di carta crespa gialla.
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Abete di pasta
rrente Materiale occo• Stelline d’argento
Piegare a metà il foglio di cartoncino e disegnare • Cartoncino rosso sulla prima facciata la sagoma stilizzata di un • Pasta abete. • Tempera verde Colorare le rotelle di pasta con la tempera verde • Brillantini color argento e verde e attendere che si asciughi.
adesive • Cellophane • Nastro colorato • Colla
Coprire la superficie dell’abete con uno strato di colla vinilica sul quale fissare le rotelle di pasta fino a coprirlo interamente. Sullo sfondo, in alto, fissare le stelline adesive e con la colla tracciare delle linee ondulate sotto il tronco e lungo i contorni dell’albero e cospargere di brillantini nei due colori indicati. Confezionare inserendo il biglietto nella busta di cellophane e chiudere con il nastro facendo un fiocco.
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Natale in rima Natale al caldo
Mi piace il momento del Natale. Mi piace l’Anno Nuovo festeggiare. Mi piacciono le luci appese sulle piante che si accendono nelle notti sante. Quest’anno spero che Babbo Natale faccia un errore e ci porti i fiocchi invece del sole. Pauline Stewart
Babbo Natale
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Per me Babbo Natale è una persone eccezionale sempre allegro e solare. Indossa un vestito rosso e brillante con la cinta grossa ed elegante. A lui voglio chiedere un dono particolare per la mia famiglia speciale. Vorrei tanta gioia e amore nel mio cuore Ezequiel La Pasta - Scuola Primaria Castelnuovo
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Filastrocca di Natale
Buon Natale a tutti voi.
Quest'anno mi voglio fare un albero di Natale di tipo speciale, ma bello veramente. Non lo farò in tinello, lo farò nella mente, con centomila rami e un miliardo di lampadine, e tutti i doni che non stanno nelle vetrine. Un raggio di sole per il passero che trema, un ciuffo di viole per il prato gelato, un aumento di pensione per il vecchio pensionato. E poi giochi, giocattoli, balocchi quanti ne puoi contare a spalancare gli occhi: un milione, cento milioni di bellissimi doni per quei bambini che non ebbero mai un regalo di Natale, e per loro ogni giorno all’altro è uguale, e non è mai festa. Perché se un bimbo resta senza niente, anche uno solo, piccolo, che piangere non si sente, Natale è tutto sbagliato.
Noemi Mobili - Scuola Primaria Castelnuovo
Gianni Rodari
Natale
Anche quest’anno è già Natale, le luci e le palline colorate addobbano l’abete, mentre mamme e bambini preparano insieme il bel presepe. A pranzo tutti insieme si festeggia con panettoni e torroni. A casa torniamo e con gioia la letterina scriviamo, sperando che Babbo Natale dia felicità, pace e amore.
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Carnevale
Carnevale: una festa di allegria Il Carnevale sembra una festa creata apposta per i bambini, che da sempre amano travestirsi e mascherarsi in tutti i modi possibili. È infatti una delle ricorrenze dell’anno fra le più gradite ai bambini, è un momento elettrizzante di allegria, divertimento, socializzazione, che consente loro di uscire dai regolari ritmi di vita quotidiana della scuola e che, allo stesso tempo, diventa occasione per numerose attività didattiche ed esperienze di apprendimento che concorrono a sviluppare la capacità di comunicare ed esprimersi utilizzando linguaggi verbali e non verbali. Il Carnevale precede il periodo di Quaresima ed è festeggiato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze e rappresentazioni teatrali. I festeggiamenti del Carnevale hanno un'origine molto lontana, probabilmente nelle feste religiose pagane, in cui si faceva uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni.
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Carnevale Con il Cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero forme di divertimento popolare. Predisponiamo nella scuola un ambiente stimolante ma anche ricco di messaggi ed elementi di novità che richiamino il tema della festa: maschere, festoni colorati, decorazioni, burattini. Spieghiamo ai bambini che in tutto il mondo il Carnevale viene celebrato con festeggiamenti e riti diversi all’insegna dell’allegria e del buonumore che si chiamano usanze e che consistono nel ripetere ciò che tanto tempo fa facevano i nostri nonni.
G randbainni golo
no i bam Lasciamo che sia compagni di i a e m e si in i, ss e st alizzare, re e re a tt e g ro p sezione, a cniche espressive te o d n ta n e im r e sp ere preferite, o h sc a m le , e rs e iv d i travestimento d o ip t il re e li g e sc loro personalità. a ll a o n so n o c iù p rà a sentirsi te iu a li iò c o tt u T sviluppare, a e o p p u r g n u parte di e d il pensiero io g g a u g n li il re lt o capacità di ia r p ro p la o, ic it r c collaborazione.
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Carnevale
Le maschere tradizionali: personaggi e curiosità Arlecchino Arlecchino è simpatico ma un po’ sciocco e credulone, ricopre spesso il ruolo di servo umile e di facchino. È una maschera molto gestuale, compie molti movimenti e usa espressioni dialettali bergamasche (Bergamo è il suo paese di origine) talvolta un po’ difficili da comprendere. È caratteristico il suo vestito composto da casacca e pantaloni fatti di losanghe tutte colorate. Il costume di Arlecchino ha affascinato anche le bambine. Colombina Tra quelle tradizionali è la sola maschera femminile. Di origine veneziana, è vivace, graziosa e spesso bugiarda. Ha il ruolo di cameriera molto affezionata alla sua signora e talvolta, pur di renderla felice, le combina parecchi imbrogli e non ha problemi a schiaffeggiare chi prova a mancarle di rispetto. È da sempre innamorata di Arlecchino, ma la loro storia è costellata di simpatiche baruffe. Pulcinella La maschera napoletana ha il ruolo di servitore sciocco e chiacchierone e può essere, a seconda dei casi, maldestro o furbo, coraggioso o bugiardo. Si muove velocemente, non gli piace affatto lavorare, ha sempre fame e sete, il suo piatto preferito sono i maccheroni al sugo.
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Carnevale
Tanti Arlecchino 1. Arlecchino sul cartoncino Sul foglio di carta bianca disegnare la sagoma di un Arlecchino e colorarla con i pastelli. Ritagliarne i contorni e applicarla con la colla al centro di un foglio di cartoncino colorato. Decorare lo sfondo con pezzetti di stelle filanti e con puntini fatti con i pennarelli che rappresentano i coriandoli. Con la carta velina decorare invece il collo e i polsi del vestito tagliandone delle piccole strisce, da arricciarle con le mani e fissare sui punti preposti con un po’ di colla.
Materiale occorrenterato
• Cartoncino colo • Carta da pacchi anca • Fogli di carta bi ca • Carta velina bian • Pastelli • Pennarelli • Stelle filanti • Colla • Forbici
2. Arlecchino panciuto Con il pennarello nero disegnare sul foglio di carta da pacchi la sagoma grande di un Arlecchino panciuto e sempre con il pennarello nero colorare le scarpe, il cappello, il colletto e la cintura. Disegnare poi gli elementi del viso. Dai cartoncini colorati ritagliare tante tessere irregolari e incollarle sulla superficie del vestito e del cappello fino a coprirla. 3. Arlecchino tridimensionale Sul cartoncino bianco riportare, in miniatura, la stessa sagoma disegnata sul foglio di carta da pacchi e procedere per la coloritura e il vestito con le stesse modalità. Una volta completata, la maschera va ritagliata, avendo cura di lasciare sotto le scarpe una linguetta da ripiegare per consentirle di stare in piedi.
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Carnevale Materiale te Sui fogli di carta disegnare le sagome delle maschere tradizionali occorren anca
Maschere tradizionali in gruppo
bi come Pulcinella, Arlecchino e Colombina in modo da ottenere la • Fogli di carta li mascherina del viso, i capelli e il cappello, lasciando invece liberi • Pennarel • Pastelli il naso e la bocca. i
• Forbic • Elastici
Scegliere a piacere la tecnica della coloritura (pastelli, pennarelli, cere), e colorare la maschera.
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Carnevale Ritagliare i contorni della maschera e praticare ai lati due buchini nei quali infilare l’elastico per poterla indossare. La maschera sarà indossata per la festa a scuola, oppure portata a casa come ricordo.
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Carnevale Materiale te L’insegnante porta a scuola sacchetti di carta tipo quelli del fornaio, occorren bianca
Sacchetti mascherati
della misura abbastanza grande da essere indossati dai bambini. • Fogli di carta li Individuare i punti del naso, della bocca e degli occhi, disegnarli e • Pennarel • Pastelli ritagliarli. Elastici Ogni bambino potrà decorare il proprio sacchetto con i pennarelli e • rbici • Fo con forme geometriche a piacere.
Si possono creare maschere di animali, personaggi dei cartoni animati, o anche maschere di fantasia con le quali inventare storie da drammatizzare in occasione della festa del Carnevale.
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Carnevale Materiale te Sui cartoncini colorati riportare la sagoma della mano di un occorren co
Maschere manine
• Cartoncino bian adulto appoggiandola sul foglio e disegnandone i contorni. li Eliminare la parte bassa del palmo, in modo da lasciare aperto lo • Pennarel • Tempere spazio sotto le dita. Elastici Ritagliare i contorni della mano, appoggiarla sul viso dei bambini • rbici • Fo per individuare le posizioni degli occhi e del naso.
Ritagliare la maschera e consegnarne una ad ogni bambino che la decorerà a piacere con le tempere o i pennarelli. Praticare ai lati della maschera due piccoli fori nei quali infilare l’elastico per poterla indossare.
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Carnevale Materiale te Tagliare in due una patata ed incidere nella polpa il disegno occorren bianca
Mascherine… di patate!
• Fogli di carta stilizzato di una mascherina di Carnevale. li Con un coltello togliere la polpa attorno all’incisione, in modo • Pennarel elli da evidenziarla e creare una specie di stampino con l’immagine • Past ci • Elasti in evidenza. rbici • Fo
Stendere un po’ di colore a tempera e con un pennello passarlo sopra la patata, poi utilizzarla per stampare il disegno sui fogli. Si creano così allegri cartelloni per decorare la sezione durante il periodo di Carnevale.
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Carnevale
Corone allegoriche Sul cartoncino ondulato disegnare la sagoma di una corona poi ritagliarne i contorni. Con alcuni ritagli di cartoncino colorato, dai colori contrastanti rispetto a quello della corona, ritagliare i particolari del viso e delle decorazioni, poi fissarle alla corona con la colla o con alcuni punti della pinzatrice. Appoggiare la corona sulla testa per verificare la misura della circonferenza e fissare i due lembi posteriori con l’aiuto della pinzatrice.
Materiale occorrente
lato • Cartoncino on du colorato • Forbici • Colla • Pinzatrice
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Carnevale
Il pagliaccio
rrente Materiale occo de alle pagine
Consegnare ai bambini la fotocopia della scheda a • Fotocopie delle sche pagina 822 e invitarli a colorarla con i pennarelli. 822 e 823 to Incollare poi il disegno sul cartoncino. • Cartoncino colora Sul retro del disegno tracciare una linea verticale • Pennarelli centrale e tre linee orizzontali in modo da ottenere • Colla • Forbici una grata di otto tessere.
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Carnevale Naturalmente il numero delle tessere varia in base all’età e quindi all’abilità dei bambini. Tagliare lungo le linee e invitare i bambini a ricomporre il puzzle del pagliaccio.
In alternativa si può utilizzare la scheda a pagina 823 e creare un nuovo puzzle.
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Carnevale COGNOME
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Carnevale
Festa a scuola: giochi, maschere, dolci e coriandoli Ti stringo la mano Si dividono i bambini in due squadre che si dispongono in due file una di fronte all'altra a semicerchio. Tutti i membri della squadra si tengono per mano. I due capofila danno la mano all’insegnante che fa partire le prese, cioè forti strette di mano. I capofila devono trasmettere la presa al vicino e cosÏ via, finchÊ la presa non arriva all'ultimo della fila, che deve alzare la mano. Vince un punto chi indovina per primo quante prese sono state strette.
Soffi tra i coriandoli Si mettono per terra delle figurine ritagliate precedentemente. Ogni bambino deve soffiare sulla figurina fino a farla arrivare oltre il traguardo.
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Carnevale I contrassegni Prepariamo nel locale della festa una partenza e un traguardo, formati da una barriera di stelle filanti disposte in orizzontale. Giocano quattro bambini per volta. Ad ogni giocatore viene assegnata una padella contenente una girella. I bambini partono contemporaneamente e si dirigono camminando velocemente verso il traguardo. Prima di tagliare il traguardo i bambini devono far saltare tre volte le girelle nella padella senza farle cadere a terra. Le girelle consegnate all’arrivo saranno condivise da tutti nel momento della merenda insieme a tanti altri dolci.
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Carnevale
Poesie colorate Filastrocca di Carnevale
Carnevale vecchio e pazzo s'è venduto il materasso per comprare pane e vino tarallucci e cotechino. E mangiando a crepapelle una montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia ad un pallone. Beve e beve e all'improvviso gli diventa rosso il viso, poi gli scoppia anche la pancia mentre ancora mangia, mangia… Così muore Carnevale e gli fanno il funerale, dalla polvere era nato ed in polvere è ritornato. Gabriele D’Annunzio
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Carnevale
Brighella
Son Brighella, attaccabrighe, ho la casacca con le righe: righe verdi ed alamari sempre le tasche senza denari. Mangio molto, non spendo mai niente soldi e niente guai!
Il vestito di Arlecchino
Per fare un vestito ad Arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un'altra Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Pantalone, vecchio spilorcio, ci mise uno strappo sul ginocchio, e Stenterello, largo di mano qualche macchia di vino toscano. Colombina che lo cucĂŹ fece un vestito stretto cosĂŹ. Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava un tantino perplesso. Disse allora Balanzone, bolognese dottorone: "Ti assicuro e te lo giuro che ti andrĂ bene li mese venturo se osserverai la mia ricetta: un giorno digiuno e l'altro bolletta". Gianni Rodari
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Carnevale
Viva i coriandoli di Carnevale
Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fan male! Van per le strade in gaia compagnia i guerrieri dell'allegria: si sparano in faccia risate scacciapensieri, si fanno prigionieri con le stelle filanti colorate. Non servono infermieri perchè i feriti guariscono con una caramella. Guida l'assalto, a passo di tarantella, il generale in capo Pulcinella. Cessata la battaglia, tutti a nanna. Sul guanciale spicca come una medaglia un coriandolo di Carnevale. Gianni Rodari
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Carnevale
Carnevale
Carnevale in filastrocca, con la maschera sulla bocca, con la maschera sugli occhi, con le toppe sui ginocchi: sono le toppe di Arlecchino, vestito di carta, poverino. Pulcinella è grosso e bianco, e Pierrot fa il saltimbanco. Pantalon dei Bisognosi Colombina, dice, mi sposi? Gianduia lecca un cioccolatino e non ne da niente a Meneghino, mentre Gioppino col suo randello mena botte a Stenterello. Per fortuna il dottor Balanzone gli fa una bella medicazione, poi lo consola: Ăˆ Carnevale, e ogni scherzo per oggi vale.
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Pasqua
Buona Pasqua! La festa della Pasqua viene festeggiata a scuola quasi in concomitanza con l’arrivo della primavera: per questo rappresenta un momento molto atteso dai bambini. La festa infatti, oltre alle radicate motivazioni religiose, è legata al risveglio della natura, e al passaggio dalla stagione fredda a quella calda. L’evento ha sempre avuto risonanze agresti e risale ad un’antica celebrazione con cui veniva festeggiato l’arrivo della primavera tramite offerte di ringraziamento, tra cui le primizie del campo e dell’orto, e sacrifici di agnelli, la cui carne veniva consumata con un pasto rituale. Oggi come in passato si ritrovano sulla tavola le spighe di grano tramutate in pane, le erbe, le uova, l’agnello, irrinunciabili e caratteristici alimenti della Pasqua. Il simbolo di questa festa è l’uovo, simbolo anche della vita che nasce ed è legato all’antica festa della Pasqua, una festività che unisce elementi divini e umani: la Resurrezione di Gesù e il gioioso risveglio della natura. Ma la storia di questa solennità religiosa ha numerosi altri intrecci col folclore e le tradizioni popolari da percorrere insieme agli alunni attraverso attività laboratoriali e racconti.
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Pasqua Anche per la Pasqua, le diverse attività prevedono l’utilizzo degli spazi di sezione per quanto concerne le attività espressive più semplici, quelle cioè di tipo manipolativo e costruttivo. Le attività drammatico-teatrali richiedono invece l’utilizzo di spazi ampi e capienti, adatti ad ospitare, qualora la struttura scolastica lo consenta, anche le famiglie.
G randangolo il percorso e h c te n a rt o p im È e feste venga laboratoriale sull tema delle il so r e v ra tt a o intro dott n do alle stag ioni, affianca delle feste, li a ip c in r p i n io z consi dera le connotano e h c à it r la o ic rt altre pa agli elementi legate al clima, i, alle curiosità… naturali, ai color finalizzate à it iv tt a i d e st o Le pro p conoscenza a ll a e e n io z ra all’esplo e si incontrano delle festività ch ’interno di ll a e u q n u d o n n ruotera . episo di stag ionali
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Pasqua
Le uova della gallinella Giustina C’era una volta una brava gallinella che si chiamava Giustina. Un anno, Giustina depose le uova proprio la mattina di Pasqua. Poco dopo entrò nel pollaio la moglie del fattore che prese tutte le uova e se ne andò in cucina. La gallinella, preoccupata, la seguì. La moglie del fattore chiuse la porta, ma Giustina salì sul davanzale della finestra e da lì poté vedere che la donna, seduta accanto al fuoco, tagliava e annodava dei fili di lana e poi li incollava sulle uova. Giustina non credeva ai suoi occhi! La mattina di Pasqua la moglie del fattore sistemò le uova decorate in un cestino che aveva imbottito con un bel cuscinetto morbido. Poi fece il giro delle fattorie dei vicini per regalare a ciascuno un uovo di Pasqua. Qualche tempo dopo, nelle fattorie del vicinato nacquero degli strani pulcini che avevano fili di lana colorata sulla testa, sulle ali e sulla coda. In tutti i pollai i galli e le galline ridevano e li prendevano in giro. Giustina era molto offesa e giurò a se stessa che la prossima volta sarebbe stata più attenta. L’anno dopo, all’approssimarsi della Pasqua, la gallinella si nascose nel granaio e depose le sue uova dentro un vecchio cappello impolverato. Ma la moglie del fattore le trovò anche questa volta e le portò in cucina, accanto al fuoco, dove decorò le uova come meglio potè. Dalla porta socchiusa la gallinella spiava la scena, e vide che la donna, canterellando accanto al fuoco, attaccava dei fiori secchi su ogni uovo. Poi sistemò le uova nel cestino imbottito con un bel cuscinetto morbido. E anche questa volta le distribuì nelle fattorie vicine. racconto
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Pasqua Qualche tempo dopo, nelle fattorie del vicinato nacquero degli strani pulcini con petali di fiori secchi sulla testa e sul becco. Quanto ridevano gli abitanti dei pollai! E Giustina era sempre più arrabbiata. E così l’anno dopo, quando venne il momento, la gallinella decise di deporre le uova dentro un grosso vaso panciuto in cui la moglie del fattore nascondeva il suo oro.
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Pasqua Quando la dona andò a cercare le uova per portarle in cucina accanto al fuoco, trovò delle uova d’oro! Questa volta preferì tenerle per sé. Stupiti di non ricevere, come ogni anno, le belle uova decorate, i vicini si presentarono a casa della moglie del fattore. Quando videro le uova d’oro si misero a gridare tutti insieme che le volevano. La donna si rifiutò, e nacque un pandemonio. Mentre tutti strillavano e schiamazzavano la gallinella , svelta svelta, prese le sue uova dal vaso e andò a nasconderle nell’angolo più buio del pollaio.
racconto
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Pasqua Poco dopo nacquero quattro pulcini. Davanti alle loro belle piume dorate, nessuno avrebbe più avuto il coraggio di ridere! Da quel giorno, la gallinella diventò il personaggio più importante del paese e addirittura di tutta la regione. La mattina di Pasqua veniva invitata in tutte le fattorie. Le offrivano focacce, ciambelle, dolcetti, caramelle e un sacco di altre cose nella speranza di farle fare le uova d’oro. Ma la gallinella, tutta orgogliosa, faceva soltanto uova normali. E in tutti i pollai del vicinato non c’era più nessuno che osasse prendere in giro i suoi pulcini! C. Clement
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Pasqua
La Gallina Giustina Appoggiare i palmi delle mani di un bambino sul cartoncino bianco, ripassarne i contorni e ritagliarli. Piegare il piatto di carta a metà e incollare in alto sulle due mezzelune le mani di cartoncino che saranno la coda della gallina. Sul cartoncino giallo disegnare un cerchio di circa 6 cm di diametro e ritagliarne i contorni (sarà la testa della gallinella), su quello arancione disegnare il becco e su quello rosso le sagome della cresta e del barbiglio.
Materiale occorrente
• Piatto di carta co, • Cartoncino bian
rosso giallo, arancione, • Occhieto mobile • Forbici • Colla • Nastro adesivo • Pinzatrice
Assemblare i diversi elementi sul corpo della gallina fissandoli con la colla o con il nastro adesivo. Aggiungere l’occhietto mobile. Con il cartoncino arancione realizzare le zampe della gallina, piegare la striscetta che unisce le due zampe e fissarle sotto ognuna delle due parti delle mezzelune.
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Pasqua
Galline sulla scala
rrente Materiale o,cbicanoco, rosso,
cini giallo Sui cartoncini di vari colori riportare le sagome della • Cartonone aranci gallina, dei due pulcini, dell’uovo e dei gusci dell’uovo, • Occhietti mobili come da foto. e fili di paglia • Rametti di ulivo Ritagliarli, assemblarli e incollare sulla testa degli animali • Feltro gli occhietti mobili. • Colla vinilica
• Colla a caldo • Forbici
Per realizzare la scaletta unire con la colla a caldo quattro rametti di ulivo posti in orizzontale (saranno i pioli) e due rametti posti verticalmente. Collocare e fissare, sempre con la colla a caldo, le sagome della gallina, dei pulcini e delle uova. Sotto agli animali, all’altezza dei pioli, fissare infine le piccole fascine fatte di fili di paglia attorcigliati.
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Pasqua
Il pulcino e la gallina
rrente Materiale occo
Piatti di carta Per realizzare la gallina capovolgere un piatto di carta e • Tempera gialla, rosa e marrone • tagliarne un quarto. • Pennarello nero Dalla parte non utilizzata ritagliare tre ovali che servono • Forbici per fare le piume della coda. • Colla Colorare con la tempera marrone la gallina e con quella gialla, celeste e verde le tre piume.
Quando il colore dei vari elementi si è asciugato incollare la coda al corpo della gallina. Ricavare un triangolo sul cartoncino arancione per fare il becco da incollare sulla testa e completare con un occhietto mobile.
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Pasqua Per realizzare il pulcino capovolgere il piatto e disegnare, piÚ o meno a metà , una linea orizzontale ondulata. Colorare la parte inferiore con la tempera rosa e quella superiore con la tempera gialla. Dipingere un altro piatto di carta con la tempera gialla. Quando è asciutto, seguendo la forma della sagoma, ritagliare le ali del pulcino da incollare ai lati del corpo.
Tagliare un piccolo rombo sul cartoncino arancione, piegare lungo la linea centrale per ottenere il becco e fissare al centro del piatto. Con la tempera bianca fare due cerchi per gli occhi e con il pennarello nero disegnare le pupille.
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Pasqua Materiale corrente ti Disegnare sui cartoncini colorati una doppia sagoma di uovo di oc • Cartoncini colora
Biglietto uovo
Pasqua alto circa 15 cm e ritagliarne i contorni facendo in modo che le due parti rimangano unite da un lato, così da ottenere un biglietto pieghevole.
• Pennarelli • Forbici • Colla
Decorare le due facciate sterne dell’uovo con alcune corolle di fiori ritagliare dai cartoncini colorati. Nelle due parti interne del biglietto uovo scrivere a sinistra Buona Pasqua e a destra una breve poesia pasquale scelta tra quelle proposte a pagina 848 e 849.
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Pasqua
Uova in tavola
Materiale e Capovolgere il piatto e colorarlo con la tempera verde chiaro. occorrenta rt
ca Quando il colore si è asciugato tracciare con una matita otto linee • Piatto di verde chiaro pera diagonali per dividere il cerchio in otto spicchi. Con il taglierino • Tem cini colorati Carton tagliare le otto linee: in questo modo si ottengono otto triangoli • glierini • Ta che dovranno essere piegati alla base e rialzati. • Colla
• Forbici
Sui cartoncini colorati riportare per otto volte la sagoma di un uovo, ritagliarla e decorarla con i pennarelli o con palline di carta crespa, poi incollare un uovo su ogni triangolo del centrotavola.
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Pasqua
Un cestino di pulcini Colorare il portauova di cartone con la tempera marrone o gialla e aspettare che asciughi. Tagliare sul cartoncino giallo una strisca alta 4 cm e lunga circa 30 cm, poi incollarla ai lati del cestino. Decorare il manico così ottenuto con alcune corolle di fiori ritagliate dalla carta velina arancione, rossa o rosa.
rrente Materiale ortconceoper le uova
• Contenitori di ca vuotate • Uova di gallina • Cartoncino giallo ar rone • Carta crespa m ssa ancione, rosa, ro ar a lin ve a rt Ca • e gialla • Tempera marrone • Occhietti mobili • Colla • Forbici
Passare sui gusci delle uova un strato sottile di colla e coprire con la carta crespa marrone. Tagliare dei piccoli rombi di carta crespa rossa da piegare al centro in modo da ottenere il becco e incollarlo al centro dell’uovo. Disegnare una piccola cresta sulla carta velina arancione da incollare sulla sommità dell’uovo, e completare applicando gli occhietti mobili.
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Pasqua
Un rotolo di pulcino Piegare il tovagliolo orizzontalmente fino a farlo diventare occorrente le ia r e t a M una striscia unica. li di carta gialli Arrotolare la striscia nel senso della lunghezza fino a farla • Tovaglio no rosso, nero, marrone rtonci diventare una rotella concentrica e chiuderla con del • Ca o adesivo • Nastr nastro adesivo. • Colla Con questa modalità realizzare due rotoli: uno più grande • Forbici per il corpo del pulcino e uno più piccolo per la testa.
Fissare la testa al corpo con del nastro adesivo o con la colla, applicare il becco alla testa dopo aver ritagliato un piccolo rombo di cartoncino rosso da piegare al centro. Gli occhi sono ricavati da due cerchietti di cartoncino nero; mentre le ali sono disegnate e ritagliate dal cartoncino marrone.
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Pasqua
Il pulcino segnalibro
corrente Materiale oche da a pagina 845
Consegnare ad ogni bambino la fotocopia della • Fotocopie della sc scheda a pagina 845 che riproduce il segnalibro in cui • Cartoncini colorati allo sono rappresentati alcuni simboli pasquali tra cui il • Pannolenci gi • Punteruolo pulcino e l’uovo. Invitare i bambini a colorare i disegni raffigurati con i • Feltro elli • Pennar pennarelli, lasciando però il pulcino non colorato. rbici • Fo • Colla
Ritagliare i contorni del segnalibro. Sul pannolenci giallo riportare la sagoma del pulcino, ritagliare la stoffa con le forbici e incollarla sul pulcino.
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Pasqua NOME
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Attività
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Pasqua
Il coniglietto morbido Passare uno strato di colla vinilica su tutta la superficie esterna del rotolo, poi applicare i batuffoli di cotone alternando i colori e ricoprendolo completamente.
rrente Materiale oca cigoienica
• Rotolo della cart e, ne bianco, celest • Batuffoli di coto rosa, giallo • Cartoncino rosa • Occhietti mobili • Colla
Sul cartoncino rosa disegnare e ritagliare la sagoma di due orecchie da incollare ai lati del coniglio così realizzato. Completare incollando gli occhietti mobili.
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Pasqua
Pasqua in gioco! Suggeriamo giochi motori da fare in giardino o nel salone, basati su tradizioni pasquali. Cerca l’uovo Questo gioco ricorda la tradizione anglosassone. Prima di iniziare il gioco l’insegnante incarta dei regalini e li mette dentro a dei contenitori a forma di uova, in plastica o in cartone per renderli più colorati. I bambini si cimentano nella caccia alle uova e, quando le hanno trovate, le mettono in un cestino. Invece dei regalini si possono usare anche delle uova vere, rassodate e colorate, oppure si possono usare degli ovetti di cioccolata. Alla fine della ricerca vincerà il bambino che avrà trovato più uova. Corsa con l’uovo Questo gioco ricorda la tradizione gallese. Formare due squadre: i coniglietti, che avranno un fiocco rosa intorno al collo, e i pulcini che avranno invece un fiocco giallo. Consegnare ad ogni partecipante delle due squadre un cucchiaio di plastica. Stabilire un punto di partenza e un punto di traguardo. Il gioco consiste nel raggiungere il traguardo senza far cadere l’uovo sodo collocato nel cucchiaio. Il bambino che ha corso passa poi il cucchiaio e l’uovo al compagno successivo, e così via fino al compimento del percorso da parte di tutti i componenti della stessa squadra. Vince la squadra che terminerà per prima il percorso senza far cadere l’uovo. Uova rotolanti Questo gioco ricorda la ruzzola, tipica della Puglia. A ciascun bambino vengono date delle uova sode. Queste devono essere fatte rotolare lungo un percorso stabilito. Vince il bambino che riesce a far rotolare le uova senza romperle.
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Pasqua
Rime pasquali L’uovo di Pasqua
Dall’uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino. Ha detto: vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un gran messaggio! E svolazzando di qua e di là, attraversando paesi e città ha scritto sui muri, nel cielo e per terra: viva la pace, abbasso la guerra Gianni Rodari
Il pulcino marziano
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Ho visto, a Pasqua, sbarcare dall’uovo di cioccolato un pulcino marziano. Di certo il comandante di quell’uovo volante di zucchero e cacao con la zampa ha fatto ciao. E il gatto per la sorpresa non ha detto neanche: miao. e
Gianni Rodari
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Pasqua
È Pasqua
A Pasqua dell'anno passato un palloncino mi era scappato. Mi era scappato nell’alto del cielo, io lo guardavo e piangevo, piangevo. Anche quest'anno un pallone è volato ma io ho riso felice e beato. Il palloncino è andato lassù ma io quest'anno non piango più. Roberto Piumini
Pasqua Santa
Pasqua dolce, Pasqua santa, tu che sai di primavera, non lo senti? È il cuor che canta. Ti rivolge una preghiera: tanta gioia e prosperità a chi ha fede e crederà. Gianni Rodari
Le tre uova di Pasqua
Dentro tre portauovo, tre uova sull’attenti mi guardano invitanti.
Il primo è di legno, non è da mangiare, ma solo da accarezzare. C’è un uovo alla coque! Lo berrò al mattino, con un cucchiaino. Il terzo è di puro cioccolato lucido e marrone: lo mangerò in un sol boccone. F. Bobe
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Festa della famiglia
Festa del papà e della mamma Al di là del carattere tipicamente commerciale e consumistico che le caratterizza, le feste dedicate al papà e alla mamma contengono una pluralità di messaggi affettivi e formativi preziosi per i bambini. La finalità prevalente è quella di valorizzare al massimo il ruolo della famiglia, per far comprendere ai bambini l’importanza delle figure genitoriali, intese come punti di riferimento insostituibili.
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Festa della famiglia Nel rivolgerci ai bambini facciamo emergere i concetti educativi fondamentali che sono il rispetto e l’affetto per i genitori che, giorno dopo giorno, con infinito amore e pazienza, accompagnano i figli nel percorso di crescita. Pensiamo inoltre a realizzare a scuola momenti di condivisione e di incontro, possibilmente con entrambe le figure genitoriali, attraverso giochi, attività educative e racconti, dove tutti i bambini siano impegnati a progettare ed organizzare qualcosa di speciale per poter dire a mamma e papà: Vi voglio bene!
G randafanmgigoliloe
ono in Molti bambini viv ate e questa separate o allarg ostituire festa potrebbe c di disag io. per loro mo mento uola è mettere Co mpito della sc are in luce e valorizz lega i genitori l’affettività che questo al bambino. Per olineerà co me, l’insegnante sott mam ma si anche se papà e more per il sono separati l’a iminuito, e bambino non è d per lui papà saranno sempre e mam ma.
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Racconti in famiglia Che strani, i genitori A me dispiace quando mio padre e mia madre litigano, ma mi piace un sacco quando fanno pace, come stasera. Mia madre ha messo il muso, mio padre ha fatto una faccia imbarazzata, e le ha detto: «Su, su, su…» e poi l’ha abbracciata, e le ha detto che si è comportato male, e mia madre ha detto che no, era tutta colpa sua, e mio padre ha detto che no, non era vero niente, era tutta colpa sua, e poi sono scoppiati a ridere, e hanno abbracciato anche me, e mi hanno detto che non facevano mica sul serio, e mia madre ha detto che andava a farci le patate fritte. La cena è stata una bomba. J.J. Sempè, R. Goscinny
racconto
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In casa mia La mia mamma al mattino lavora fuori casa e parte molto presto. È il mio babbo che prepara la colazione perché il suo orario di lavoro gli consente di uscire insieme a me, quando è l’ora della scuola. Nel pomeriggio io e il babbo aiutiamo la mamma nelle faccende, così anche a lei resta del tempo libero. Ognuno ha sempre tante cose da fare e da raccontare: non ci annoiamo mai! Quando il nonno vede il babbo pulire il pavimento o preparare il pranzo, scuote la testa e brontola: «Ai miei tempi questo non succedeva! Gli uomini erano uomini!» La mamma ridendo risponde: «Anche oggi gli uomini sono sempre uomini, ma le donne sono diventate donne!» La nonna guarda compiaciuta la scenetta: è soddisfatta. da “Leggiamo insieme” Armando Scuola
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CONVERSAZIONE GUIDATA
bini e li Dopo aver letto i racconti l’insegnante pone delle domande ai bam stimola a parlare dei genitori e delle emozioni che vivono in famiglia. tua? • Quello che succede nei racconti capita qualche volta anche a casa • Quali sono le azioni che compie il tuo babbo? • Quali sono le azioni che compie la tua mamma? me? • Quali sono le azioni che il tuo babbo e la tua mamma compiono insie Provate a pensare e rispondete: • La mia mamma è… • La mia mamma non è… • La mia mamma mi dice spesso… • Il mio babbo è… • Il mio babbo non è… • Il mio babbo mi dice spesso… Al termine ogni bambino disegna i propri genitori e li colora con la tecnica che preferisce.
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La parola ai bambini La mia mamma è gentile e non è antipatica.
La mia mamma n o n è it a l i a n a , però ora viva in Italia.
La mia mamma mi dice spesso che mi vuole bene.
Il mio papà mi dice spesso di non guardare troppa televisione.
Qualche volta anche i miei genitori litigano, però fanno sempre pace.
Il mio papà non è cattivo, il mio papà è simpatico. 855
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Coccinella per il babbo Per la coccinella colorare con la tempera rossa una delle due facce del cerchietto di legno. Con il pennarello nero indelebile tracciare la linea che divide il corpo della coccinella in due parti, colorare la testa e tracciare i puntini neri sul corpo dell’insetto. Con i ritagli di cartoncino nero realizzare le due antenne da fissare sul retro all’altezza della testa con un po’ di colla. Sempre sul retro attaccare la calamita con la colla a caldo.
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laboratorio
rrente Materiale occveorde, giallo e, • Cartoncini celest
e nero anca • Fogli di carta bi • Tempera rossa bile nero • Pennarello in dele o di 5 cm • Cerchietti di legn • Calamita • Colla vinilica • Colla a caldo • Appen diquadro
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Festa della famiglia Per il biglietto: sul cartoncino verde realizzare il prato e ritagliarne i contorni. Incollarlo poi sulla parte bassa del cartoncino celeste, mentre sulla parte superiore, a sinistra, incollare il sole dopo averlo ritagliato dal cartoncino giallo. Sulla parte destra incollare una nuvoletta di carta bianca nella quale è inserita la poesia per il babbo (scelta tra quelle proposte alle pagine 866 e 867). Sul retro del cartoncino celeste fissare in alto l’appendiquadro e una calamita in corrispondenza dell’erba in modo che, appoggiando la coccinella sul davanti, questa può camminare quando si muove la calamita.
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Caro papà…
Materiale e Disegnare sul foglio di carta bianca un bambino o una occorrent ste A4 cele
bambina che abbiano le braccia aperte e colorarli con i pastelli • Cartoncino rosso • Cartoncino o i pennarelli; quindi ritagliarne i contorni. anca • Fogli di carta bi Con il cartoncino celeste preparare il biglietto disegnando • Pastelli all’interno un rettangolo la cui base sia il lato più corto. • Pennarelli A metà altezza (quindi nel lato più lungo) disegnare un • Forbici triangolo con la punta verso l’esterno. • Colla Dal vertice di ogni triangolo tirare una linea tratteggiata orizzontale perché in quel punto il biglietto va piegato. Ritagliare il biglietto lungo i bordi e scrivere a caratteri cubitali nella parte superiore: CARO PAPÀ TI VOGLIO Incollare il bambino o la bambina disegnati in modo che le braccia aperte coincidano con i due triangoli. Sulla carta bianca disegnare e ritagliare una targhetta (come quella della foto) nella quale scrivere: TANTO BENE Incollare la targhetta sul biglietto tra le braccia del bambino.
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Festa della famiglia Sul cartoncino rosso disegnare un cuoricino, ritagliarlo e applicarlo sul lembo superiore del biglietto come chiusura.
Scrivere il testo della poesia su un foglio colorato di dimensioni pari a 8 x 10 cm e inserire il foglio colorato con la poesia all’interno del biglietto.
Per questa festa a te dedicata, una sorpresa ti ho preparata. Una cosa semplice e sincera che vale al mattino come alla sera. Ti dico e ti scrivo a lettere piene che io ti voglio un mondo di bene. Angela Latini
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Il ritratto del babbo e della mamma Ricavare dalla carta da parati un quadrato di 25 x 25 cm che serve da sfondo del quadro e che va incollato su un cartoncino delle stesse dimensioni. Procedere poi realizzando tutte le parti del viso che costituiscono il ritratto del proprio babbo e della propria mamma. Dopo aver disegnato e ritagliato sulla stoffa il cerchio per il viso assemblare le varie parti utilizzando materiali diversi.
rrente Materiale occo • Carta da parati sa • Carta crespa ro tica • Cucchiaini di plas • Bottoni • Stoffa morbi da • Lana • Cartoncino • Cellophane • Colla • Forbici
Ogni bambino sceglie i materiali rispettando le caratteristiche del proprio genitore. I ritagli di stoffa morbida servono per fare il viso e il vestito, con la carta crespa si realizzano le orecchie, con il cucchiaino di plastica si ricava il naso e i bottoni sostituiscono gli occhi. La lana viene usata per le sopracciglia, per la barba e i baffi e per i capelli.
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Festa della famiglia Altri bottoni o elementi di merceria possono essere utilizzati per creare collane o orecchini da far indossare alla mamma.
Completare il lavoro allegando una poesia sul babbo o sulla mamma (scelta tra quelle proposte alle pagine 866 e 867) e confezionando il regalo con un foglio di cellophane trasparente.
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Cuore di mamma
rrente Materiale occo
Con il das modellare la sagoma di un piccolo cuore la cui • Das rossa Tempera acrilica • grandezza deve equivalere a quella di un ciondolo per A4 Cartoncino nero collane, per questo motivo praticare un foro nel lato • astrino nero •N destro. rossa • Carta da regalo Una volta asciugato il cuore deve essere dipinto con la • Nastrino rosa tempera acrilica rossa. Sul foro va passato un nastrino nero o di un altro colore che fungerà da collana.
Preparare poi il biglietto: piegare a metà un cartoncino nero, incollare nella prima pagina in basso la stampa di una poesia per la mamma (scelta tra quelle proposte alle pagine 866 e 867) e praticare più in alto due fori vicini in senso orizzontale. Far passare il nastrino della collana attraverso i due fori in modo che il cuore resti visibile sopra la poesia. Con la carta da regalo rossa incartare il biglietto con il cuore e decorare la chiusura con un fiocco rosa.
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Una spilla per la mamma Dipingere il dischetto di legno dalla parte bombata decorandolo con piccoli ghirigori e poi lasciare che il colore asciughi. Fissare sul retro la spilla da balia con alcune gocce di colla a caldo.
rrente Materiale occo 5 cm gno di
• Cerchietto di le • Tempera • Carta velina • Carta crespa • Spilla da balia • Nastrini • Colla a caldo • Pinzatrice
Dalla carta velina ricavare un cerchio dal bordo smerlato, adagiarvi al centro la spilla, chiuderlo come se fosse una bomboniera e stringerlo con una nastrino. Il pacchetto diventa più bello se si aggiunge un fiocco di carta crespa: tagliarne una striscia di carta lunga circa 20 cm e alta 3 cm, chiudere le due estremità con la pinzatrice e stringere al centro con una striscetta di carta da fissare con la colla. Quindi attaccare il fiocco sulla chiusura del nastrino.
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Tovaglietta fatta a… mano
rrente Materiale occo celeste e
rta bianca Su un foglio bianco disegnare una forma rotondeggiante • Fogli di ca ra che si vuole dare alla tovaglietta, quindi ritagliarne i • Tempeini colorati • Nastr contorni. phane • Sacchetti di cello Incollare la tovaglietta sul foglio di carta celeste. • Colla Passare la tempera azzurra, o di un altro colore, sui palmi • Forbici delle mani dei bambini e stampare le impronte all’interno • Pinzatrice della tovaglietta.
Far asciugare poi incollare sul retro del lavoro una poesia dedicata alla mamma (scelte tra quelle proposte alle pagine 866 e 867). Inserire poi la tovaglietta dentro un sacchetto di cellophane e decorare il sacchetto con un nastrino chiuso a fiocco.
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Fiori in vaso Dopo aver passato uno strato di colla vinilica, rivestire il vasetto dello yoghurt con carta velina colorata coprendo interamente la superficie esterna. Sui cartoncini colorati disegnare e ritagliare delle corolle di margherite grandi e altre corolle piccolissime che vanno fissate al centro del fiore grande. Sul cartoncino verde disegnare e ritagliare i contorni delle foglie. Con la pinzatrice fissare le foglie ai lati della cannuccia che rappresenta il gambo del fiore, e la corolla nella parte superiore.
Materiale occorrente
ri colori
• Cartoncino di va vari colori • Carta velina di bite • Cannucce per bi ghurt • Vasetto dello yo • Forbici • Colla • Pinzatrice
Con la carta velina marrone riempire l’interno del vaso a simulare la terra, poi infilare dentro il fiore.
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Filastrocche in famiglia Per il papà
Papà, papino caro, oggi è la tua festa e noi abbiamo intrecciato tutti i nostri pensieri più belli e più sinceri assieme a questi fiori per farti una corona. Tu te la metti in testa, così diventi il re dei nostri cuori. da: Storie per tutte le stagioni Ed. Einaudi
Ciao papà
Da tanti giorni la chioccia cova un mucchio d’uova. In ogni guscio un pulcino cresce e un bel giorno, a colpi di becco, lo spacca ed esce: pio… pio… ci sono anch’io! E al vecchio gallo che lì vicino superbo sta dice il pulcino: ciao papà. Mario Lodi
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tr sO No NZ la Ecc C fiA h
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Festa della famiglia
Conosco una cosa
La pietra si consuma, la stoffa si consuma è naturale, ma conosco una cosa che non si sciupa mai: è la guancia della mamma, sempre pronta a prendere i bacini che le dò e che non si consuma neanche un po’.
Per la mamma
Canta canta per la mamma
Filastrocca delle parole: si faccia avanti chi ne vuole. Di parole ho la testa piena, con dentro la luna e la balena. Ma le più belle che ho nel cuore, le sento battere: mamma, amore.
Canta canta per la mamma una bella ninna nanna fai una bella dormitina fino a domattina anche se nel giorno della tua festa tutto il mondo si desta.
Gianni Rodari
G. Gasparotti
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PPRENDIMENTO corsi e le parole) A I D I IV T T IE B O I dis za privileg iato: mpo di esperien (ca
porale sione log ico-tem es cc su ta at es l’ r ia secon do da osservare pe to Riferire una stor en em el e m co ro d utilizzare il lib Familiarizzare e a e ipotesi di lettur er pi m co e re ustrate ta raccon mboli di storie ill si re ta re rp te in i ed Leggere im mag in (fu metti, ecc.)
COMPETENZE 3 anni orie i Ascolta fiabe e st oggetti, ambient i, g ag on rs pe : ia ti di una stor In divi dua elemen mente le storie Rielabora grafica 4 anni mente le storie di vocaboli nuovi Rielabora grafica e on zi ila m si as e cità di ascolto Sviluppa la capa ro di storie Costruisce un lib bienti agg i, oggetti, am on 5 anni rs pe : ia or st a ti di un In divi dua elemen mente le storie i Rielabora grafica e di vocaboli nuov on zi ila m si as e o cità di ascolt Sviluppa la capa ro di storie Costruisce un lib
Connessioni con gli ODA dei campi di esperienza Linguaggi, creatività, espressione Sperimentare tecniche di coloritura e costruzione del libro Il corpo e il movimento Muoversi nello spazio con sicurezza La conoscenza del mondo Scoprire i libri attraverso l’uscita in biblioteca Il sé e l’altro Interagire nei lavori di gruppo con i compagni
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L’ANGOLO DELLA LETTURA L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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L’angolo della lettura
Amico libro Tra il primo e il secondo anno di vita il bambino realizza una grande scoperta, e cioè che le espressioni verbali hanno un significato; in seguito, la parola lo accompagnerà nella scoperta del mondo che lo circonda. Nel bambino la parola è paragonabile al gioco, perché come questo è creativa, è un impareggiabile strumento espressivo-comunicativo ed ha un senso in quanto esprime contenuti. Il bambino apprende molto presto la funzione comunicativa del linguaggio perché la parola manifesta i suoi bisogni, esteriorizza le sue esperienze, i suoi dubbi e le sue convinzioni. È perciò evidente quanto la parola interagisca con il pensiero, favorendo lo sviluppo intellettuale, la capacità di osservazione, analisi, confronto, discriminazione, classificazione, sintesi, rappresentazione, confermando così la sua stretta interdipendenza con il processo di socializzazione. Il bambino della Scuola dell’Infanzia incontra la parola nei libri e nel processo che lo avvierà alla lettura. Leggere un libro significa infatti comunicare con il bambino attraverso le immagini, in un linguaggio diverso, per lui più chiaro, ricco ed evocativo. Il legame che il bambino stabilisce con il libro è intimo, affettivo. Ai bambini piacciono le storie che parlano di gioie, tensioni ed emozioni a loro note e che, per questo motivo, possono aiutarli a capire se stessi e il mondo circostante.
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L’angolo della lettura La metodologia che avvicina il bambino alla lettura parte dalla narrazione di storie per stimolare la sua fantasia e creatività, oltre che come mezzo che gli faccia scoprire in modo naturale le regole all’interno della lingua e modalità espressive sempre più ricche. Si passa poi alla rielaborazione grafica per consolidare le conoscenze dell’ascolto fino alla costruzione di storie parallele ma diverse, in cui il bambino passa da lettore a scrittore.
G randangolo
di creare una e n o si a c c o l’ a h Se si ola è importante u sc a ll e d a c te o bibli o dei libri it st re p l e d e in t creare la ro u settimanale. a z n e d a c n o c sa a ca ame affettivo g le n u a re c o st Que o famiglia ren den d la e la o u sc la tra nte significativa. e m a lt a a z n ie r e l’esp er il prestito p ro b li l e d a lt e La sc parte del a d te n e m a m o n avviene auto , a casa, a li ig m fa la re t n bambino, me i nar ratore che d lo o u r il rà e m assu a scuola viene po i ripreso dall’insegnante.
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L’angolo della lettura
il nuovo re C’era una volta, a Stagno Blu, una principessa di nome Teodora: una piccola rana presuntuosa e vanitosa. Teodora aveva sempre avuto tutto dalla vita, il re le aveva regalato persino una ninfea galleggiante tutta d’oro, dove la principessa vanitosa passava le sue giornate a prendersi gioco degli abitanti del suo regno e a specchiarsi nell’acqua. «Certo che sono io la più bella del reame!» si ripeteva compiaciuta della sua immagine. Un bel giorno suo padre, il vecchio re Cra, ormai avanti con gli anni, decise di andare in pensione. Teodora sarebbe diventata regina, ma prima doveva trovarsi un marito! Re Cra, che era molto buono con il suo popolo, decise di fare ai suoi sudditi un ultimo regalo: avrebbero scelto loro lo sposo di Teodora che sarebbe poi diventato il nuovo re.
racconto
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L’angolo della lettura Gli abitanti dello stagno decisero così di dare una bella lezione a quella vanitosa di Teodora. Organizzarono una riunione sotto il grande salice e tutti d’accordo decisero di assumere Orazio, il rospo stregone, che li avrebbe aiutati a realizzare il loro piano. Con un pizzico di magia avrebbero creato un re bruttone, proprio quello che ci voleva per quella vanitosa di Teodora. La sera dell’appuntamento Orazio si presentò con la sua bacchetta e il suo magico pentolone. «Ti abbiamo chiamato perché ci serve un nuovo re e lo vorremmo un po’ speciale!» disse ridacchiando sotto i baffi Onofrio, il pesce gatto. Ogni abitante del regno consegnò a Orazio una piccola foglia, con scritte le indicazioni per creare il nuovo re:
Grasso ccio e di colo Occhi re ara piccoli ncione e un po’ Nasone s torti gran de con un Orecch grosso ie a sv brufolo e ntola e Pie di p appunt iccoli e ite un po’ puzzol enti
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L’angolo della lettura Orazio buttò tutte le richieste nel suo pentolone, aggiunse il suo ingrediente segreto e… POF! Una nuvoletta di fumo arancione uscì dal pentolone. «Eccolo! Ecco il vostro nuovo re, lo chiameremo Pocobel! » disse Orazio fiero di quel risultato. Gli abitanti di Stagno Blu rimasero a bocca aperta: non avevano mai visto niente di così brutto! Il giorno seguente lo accompagnarono da Teodora. «Ecco il tuo sposo e nostro futuro re!» esclamarono tutti insieme. I sudditi aspettavano incuriositi la reazione della principessa, ma lei invece di impressionarsi per la bruttezza di Pocobel, ne rimase incantata. Teodora guardò dritto nei suoi piccoli occhi storti il suo futuro sposo e vide qualcosa di meraviglioso: una luce che sprigionava bontà e tenerezza. Fu amore a prima vista!
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L’angolo della lettura
«Il mio ingrediente segreto ha funzionato!» disse Orazio sottovoce. Dopo un mese ci fu una grande festa per il matrimonio di Pocobel e Teodora che, da quando si era innamorata, era davvero cambiata. Gli abitanti di Stagno Blu pensarono che non potevano chiedere niente di meglio per il loro regno. Tutti in coro esultarono: «Evviva la regina, evviva il nuovo re!» E tutti vissero felici e contenti. 875
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Amico libro
A proposito di fiabe… Dopo aver letto la storia di Teodora, l’insegnante chiede ai bambini quali siano le fiabe che conoscono e preferiscono. Poi legge loro un brano dove i personaggi delle fiabe sono tutti mescolati in un’avventura che collega il mondo reale a quello fantastico.
Alice nelle figure Pioveva. Alice era annoiata e prese un libro di favole, ma mentre leggeva si buttò talmente a capofitto che cascò dentro il libro e si ritrovò nella favola della Bella Addormentata dove tutti stavano dormendo. Alice era cascata ai piedi del principe e aveva fatto così tanto fracasso che la Bella Addormentata si svegliò. La principessa cominciò a piangere così forte che Alice se ne andò e si ritrovò nella pagina dove il lupo si era infilato nel letto della nonna e aspettava Cappuccetto Rosso. «Eccoti finalmente!» disse il lupo. «No, un momento. Io non sono Cappuccetto Rosso.» ma il lupo si alzò lo stesso per mangiarla e Alice scappò via. Si ritrovò nella pagina del Gatto con gli stivali: «Quando arriva il re devi dire che appartieni al principe di Carabas!» disse il gatto ad Alice. «Ma io non posso dire le bugie.» rispose Alice. «Nelle favole è permesso dire le bugie!» rispose il gatto. «Ma io appartengo al paese delle cose vere!» «Allora tornaci!» si spazientì il gatto e prendendola per un codino la mise fuori del libro. Gianni Rodari - Anna L. Cantone
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Amico libro
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Amico libro
CONVERSAZIONE GUIDATA
bini e li Dopo aver letto il racconto l’insegnante pone delle domande ai bam invita a parlare delle loro favole e personaggi preferiti. • Alice si annoia e allora che cosa fa per passare il tempo? • Tu prendi mai un libro da sfogliare? • C’è qualche adulto che ti legge delle storie? • Dove cade ad un certo punto Alice? • E qual è la prima favola che Alice incontra? • Che cosa succede alla Bella Addormentata? tto Rosso? • Quale personaggio trova Alice nel letto della nonna di Cappucce è? • Dopo essere fuggita dal lupo Alice incontra un altro animale? Chi • Perché il gatto mette Alice fuori dal libro? • C’è un’Alice di un’altra fiaba che conosci oltre a questa? • Quali sono le fiabe che preferisci?
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Amico libro
La parola ai bambini
La fiaba che preferisco è la Sirenetta perché c’è il mare che mi piace tanto.
Io leggo libri con le storie di bambini come me, però spero sempre che vanno a finire bene.
Io leggo sempre libri che parlano di animali, soprattutto del leone.
Io preferisco le storie che mi racconta la mamma prima di andare a dormire, così poi le rasformo in sogni.
A me piacciono i libri con le figure grandi.
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Amico libro
Uscita in biblioteca L’insegnante spiega ai bambini che c’è un luogo dove si trovano tanti libri, e dove si può andare per prenderne in prestito qualcuno per leggerlo. Questo posto si chiama biblioteca. L’insegnante organizza poi un’uscita alla biblioteca del quartiere.
In biblioteca i bambini vedono libri antichi ma anche libri più nuovi, più piccoli ma più attuali.
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Amico libro I bambini visitano anche la sala lettura dove ci sono le riviste e i quotidiani.
Poi si accomodano nella sala riservata ai libri per bambini e ragazzi dove scelgono dei libri, ne osservano le immagini e sfogliano le pagine di quelli adatti alla loro etĂ .
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Amico libro
La biblioteca della scuola Dopo aver visitato la biblioteca i bambini, con l’aiuto dell’insegnante, ne organizzano una a scuola. A questo proposito, se lo desiderano, possono portare a scuola libri che hanno a casa e che hanno già letto.
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Amico libro Come funziona la nostra biblioteca L’insegnante fissa delle regole per il buon funzionamento della biblioteca: • Aggiornare la catalogazione dei libri. • Rispettare le regole del buon lettore. • Scegliere autonomamente il libro. • Annotare il prestito attraverso una tabella in cui scrivere il nome bambino, la data e il titolo del libro. • Indicare il livello di gradimento del libro. • Restituire il libro nei tempi dovuti. • Controllare e riordinare periodicamente i libri negli scaffali. Le regole del buon lettore • Il libro si prende e si riporta nel giorno stabilito. • A casa il libro si tratta con cura, senza rovinarlo e sporcarlo. • Il libro si legge con la mamma o con il papà, con i fratelli o sorelle, con i nonni. • Si legge e si rilegge anche da solo. • Si esprime il gradimento. • Si restituisce il libro all’insegnante e si ripone nell’apposito scaffale rispettando il contrassegno.
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Amico libro
I nostri libri preferiti Attraverso la tabella di gradimento l’insegnante scopre quali sono le storie preferite dai bambini che, divisi in gruppi, le interpretano a livello grafico pittorico disegnandone le scene e colorandole con la tecnica a pastello. Arcobalena C’era una volta una balena che aveva i sette colori dell'arcobaleno e per questo si chiamava Arcobalena.
Arcobalena era molto bella ma aveva una voce molto sgraziata… Era molto triste perché non aveva un compagno e così decise di andare in giro per i sette mari alla ricerca del suo amore. Dopo un pò incontrò un pesciolino tutto bianco e molto timido. Arcobalena pensò che era troppo piccolo per lei, ma era molto simpatico e così gli regalò il colore rosso.
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Amico libro Proseguì il suo cammino… ad un certo punto incontrò il sole che stava tramontando. Era così grande e caldo, e Arcobalena gli regalò il colore arancione.
Mentre stava nuotando arrivò la notte e Arcobalena si mise ad ammirare le stelle del cielo finchè non sentì un pianto. Era uno stellone marino che desiderava avere il colore delle stelle. Per farlo contento, Arcobalena gli regalò il colore giallo.
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Amico libro Il giorno dopo riprese il suo cammino... ma qualcuno cominciò a spruzzarle acqua e a fare degli strani versi: era un drago marino, era molto simpatico e Arcobalena gli regalò il colore verde. Ma chi è che salta in questo modo? Era un delfino che si mise a giocare con Arcobalena, lei per un pò fece dei salti ma poi si stancò e regalò al delfino il colore celeste.
Però ad un certo punto arrivarono due brutti ceffi: una piovra e uno squalo che minacciarono Arcobalena e le rubarono i due colori che le erano rimasti: il blu e il viola!
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Amico libro Povera Arcobalena, aveva regalato tutti i suoi colori agli amici che aveva incontrato ed era diventata bianca… Nel frattempo era successa una cosa stranissima: la sua voce era diventata bellissima e armoniosa, così cominciò a cantare.
Arcobalena era arrivata al polo nord dove viveva Moby Dick il balenottero bianco, che appena sentì la voce di Arcobalena si innamorò subito di lei e insieme vissero felici e contenti nuotando per i sette mari.
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Amico libro Melina C’era una volta una ragazza di nome Melina che aveva avuto in eredità un melo. Un giorno suo cugino, molto cattivo, la mandò a vivere sopra il melo. Melina andò a vivere sul melo e una gazza ladra ogni tanto le portava un regalo: un gomitolo di lana, una forchetta, un coltello…
Una volta le portò una forchetta che apparteneva al re. Melina voleva restituirla al re e… pensa e ripensa, costruì una barchetta di scorza di melo, poi vi mise dentro la forchetta e una delle sue mele più belle.
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Amico libro Legò tutto con un filo di lana e mise la barchetta in un rigagnolo che passava in mezzo al frutteto e che sarebbe arrivato al porto. «Maestà è per lei.» Il re buttò via la forchetta ma rimase incantato da quella barchetta di buccia di mela. Allora chiamò il suo poliziotto e gli chiese: «Devi scoprire dove sta la ragazza che ha costruito la barchetta.»
Il poliziotto andò al porto dove era stata trovata la barchetta, seguì il fiume e arrivò ad un cancello. Suonò il campanello e venne ad aprire il cugino di Melina. «Sto cercando una ragazza che ha mandato una mela al re.» il cugino capì che era Melina ma rispose che lì non abitava nessuna ragazza.
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Amico libro Il re si arrabbiò: «Per una volta che posso conoscere una ragazza simpatica non riesco a trovarla!»
Però la gazza che aveva visto tutto pensò di aiutare il re. La gazza tornò da Melina che stava facendo una coperta con la lana, prese il filo con il becco e volando lo tirò fino al palazzo del re.
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Amico libro La mattina dopo il re vide il filo di lana, chiamò il poliziotto e insieme seguirono il filo fino ad arrivare al cancello del frutteto. «Aprite subito, è arrivato il re!»
Il filo arrivava sui rami di un bellissimo melo e in mezzo alle foglie c’era Melina. «È più simpatica di come me l’ero immaginata!» disse il re. Così Melina e il re si sposarono e tutti furono molto contenti, tranne il cugino cattivo! B. Solinas Donghi
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Amico libro Guarda bene - Un libro tridimensionale Per la storia Guarda Bene i bambini hanno realizzato i personaggi con il das e poi li hanno colorati per realizzare dei quadretti. Su una superficie piana stendere la pasta con il matterello fino ad ottenere un foglio di circa mezzo centimetro di spessore.
Materiale occorrente • Das • Matterello odellare • Strumenti per m • Colori acrilici • Colla a caldo • Appen diquadri
Con gli strumenti appositi disegnare sulla pasta la sagoma delle diverse figure, poi ritagliare lungo i bordi ognuna di esse e lasciare essiccare.
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laboratorio
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Amico libro Preparare, sempre con la pasta da modellare, delle mattonelle quadrate di circa 20 x 20 cm e spesse 0,7 mm. Intrecciare due strisce di das e realizzare la cornice dei quadretti attaccandola lungo il perimetro. Con i colori acrilici dipingere le figure e le mattonelle che fungono da base per le sagome, poi lasciare asciugare il colore. Fissare le sagome realizzate al centro di ogni mattonella con alcune gocce di colla a caldo e sul retro del quadretto incollare l’appendiquadri.
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Amico libro
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Guarda guarda … C’è un pinguino come me!
Guarda bene! È un bambino come te!
Guarda guarda… C’è un mago con la bacchetta!
Guarda bene! C’è anche un drago con la berretta!
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Amico libro Guarda guarda… C’è una piovra che va a spasso nel mare!
Guarda bene! C’è anche un fantasma che vuole giocare!
Guarda guarda… C’è un grosso imbuto!
Guarda bene! C’è anche un re molto baffuto!
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Amico libro
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Guarda guarda… C’è un gatto mammone!
Guarda bene! C’è anche uno che fa il buffone!
Guarda guarda… C’è una gallina con la cresta!
Guarda bene! C’è anche una regina che va alla festa!
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Amico libro Guarda guarda… C’è un orso marrone!
Guarda bene! C’è anche un orco ciccione!
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Amico libro I musicanti di Brema - Il libro in scena Dopo aver ascoltato la storia I musicanti di Brema i bambini ne drammatizzano la trama.
C’era una volta un asino che aveva lavorato tanto, ed ora che era malato il suo padrone voleva ucciderlo. Allora l'asino scappò per andare a Brema a suonare nella banda. Mentre camminava incontrò un cane che si lamentava perché il suo padrone voleva ucciderlo perché era diventato troppo vecchio. L’asino propose al cane di andare con lui a Brema e il cane accettò. I due animali strada facendo incontrarono un gatto anche lui scontento e gli proposero di andare a Brema per andare a suonare nella banda, e il gatto si incamminò con loro. Dopo un po’ incontrarono un gallo che cantava a squarciagola e si lamentava perché la sua padrona lo voleva mettere in pentola. I tre animali gli proposero di andare con loro a Brema, con quella voce sicuramente lo avrebbero preso nella banda, e il gallo li seguì. Arrivò la sera e i quattro amici erano stanchi, così si misero a riposare sotto un albero ma il gallo, che si era appollaiato sopra una quercia, vide una luce che proveniva da una casa e così propose ai suoi amici di andare a vedere. I quattro amici arrivarono alla casa, l’asino guardò dentro dalla finestra e vide quattro briganti che stavano festeggiando e banchettando.
racconto
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Amico libro I quattro animali allora pensarono di spaventare i briganti per poter entrare in casa e poter dormire al caldo. Così si misero uno sopra l'altro e ognuno di loro cominciò a fare il proprio verso. Quando sentirono quelle urla spaventose i quattro briganti scapparono a gambe levate. I quattro amici entrarono in casa e cominciarono a mangiare. Poi, finito di mangiare, erano così stanchi che si addormentarono. Subito i briganti però volevano recuperare il loro bottino e così decisero di mandare il brigante più giovane. Ma quando questo entrò nella casa il gatto lo graffiò, il cane gli morse una gamba, l'asino lo prese a calci e il gallo cominciò a strillare così forte che il brigante scappò via di corsa. Quando arrivò dai suoi amici il brigante raccontò che nella casa c'era una strega cattiva che lo aveva graffiato, un mostro lo aveva preso a morsi e a calci e un giudice aveva strillato: «Prendetelo, prendetelo!» I briganti allora scapparono via e non si fecero più vedere. I quattro animali, contenti di aver scacciato i briganti, decisero di rimanere per sempre nella casa e di non andare più a Brema a suonare nella banda. Fratelli Grimm
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Amico libro
Drammatizzazione
rrente o Materiale occocloori • Nastro biadesiv
L’asino • Cartoncini di vari • Colla Tagliare una striscia di cartoncino grigio • Gommapiuma • Forbici della stessa circonferenza della testa del • Tempera marrone • Fazzoletti li el ar nn bambino e alta circa 15 cm. • Pe • Berretti ili ob m ti et hi cc Seguendo il modello realizzare le orecchie • O sul cartoncino grigio e l’interno su quello • Pinzatrice rosa. Tagliarne i contorni e poi applicarle sulla striscia di cartoncino grigia con la pinzatrice. Il muso dell’asino è costituito da una scatola da colorare e unire con la pinzatrice alla circonferenza della testa. Il cane Tagliare una striscia di cartoncino nero della stessa circonferenza della testa del bambino e alta circa 15 cm. Seguendo il modello realizzare le orecchie sul cartoncino nero e l’interno su quello rosa. Tagliarne i contorni ed applicarle sulla striscia di cartoncino nera con la pinzatrice. Il muso del cane è costituito da un triangolo arrotondato di colore rosa che va applicato con la colla al centro della striscia.
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Amico libro Il gatto Tagliare una striscia di cartoncino grigio della stessa circonferenza della testa del bambino e alta circa 15 cm. Seguendo il modello realizzare le orecchie sul cartoncino grigio e l’interno su quello rosa. Ritagliarne i contorni, poi applicarle sulla striscia di cartoncino grigio con la pinzatrice. Il muso del gatto è disegnato sulla striscia. Il gallo Tagliare una striscia di cartoncino arancione della stessa circonferenza della testa del bambino e alta circa 15 cm. Seguendo il modello realizzare la cresta sul cartoncino rosso, ritagliarne i contorni e fissarla sulla parte centrale della striscia con la pinzatrice. Il becco del gallo è costituito da un rombo di colore giallo che va piegato e applicato sulla striscia con la pinzatrice. Per interpretare i briganti i bambini hanno indossato un mantello realizzato legando al collo una stoffa qualsiasi portata da casa o trovata nell’angolo dei travestimenti.
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Amico libro La fabbrica di cioccolato - Un libro… da mangiare Dopo aver ascoltato la storia, i bambini si sono divertiti a realizzare dei dolcetti e a gustarli.
Quello che Charlie desiderava sopra ogni cosa era… del cioccolato. Mentre se ne andava a scuola, la mattina, Charlie poteva vedere grosse tavolette di cioccolato impilate nelle vetrine. Si fermava, sgranava gli occhi, schiacciava il naso contro il vetro e la bocca gli si riempiva di acquolina. Ma il supplizio peggiore, la più incredibile delle torture era che, proprio nella sua città, e ben visibile dalla casa in cui Charlie abitava, c’era una enorme fabbrica di cioccolata! Era la più grande e la più famosa del mondo! Era la fabbrica Wonka. E che luogo meraviglioso e incredibile era! Per entrare c’era un gigantesco cancello di ferro, un alto muro lo circondava da ogni lato, pennacchi di fumo uscivano dalle sue ciminiere e strani sibili provenivano dalle sue fondamenta. Al di fuori della mura, per circa un chilometro tutto intorno, l’aria profumava in modo inebriante di cioccolato fondente!
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Amico libro
W
Due volte al giorno, mentre andava e tornava da scuola, il piccolo Charlie Bucket doveva passare davanti ai cancelli della fabbrica. Ogni volta che passava di là si metteva a camminare adagio adagio, tenendo il naso ben in aria per meglio inalare quel delizioso odore di cioccolato che lo avvolgeva da tutte le parti. Come gli piaceva quell’odore! R. Dahal, rid da “Charilie e la fabbrica di cioccolata” Ed. Emme
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Amico libro
Viva il cioccolato I bambini, aiutati dall’insegnante, realizzano tante ricette a base di cioccolato che non necessitano di cottura. Il riccio di cioccolato Sbriciolare i biscotti secchi con un mattarello, mischiare il cacao con il mascarpone e poi unire i biscotti sbriciolati. Prendere un po’ di impasto e dare la forma di un piccolo riccio infilando i pinoli in modo da formare gli aculei.
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Ingred ienti • Biscotti secchi • Cacao • Mascarpone • Pinoli
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Amico libro Il prato fiorito Dopo aver ritagliato il pane con le formine, spalmarlo con la nutella e cospargerlo con le scaglie di cioccolato e il cocco. Poi abbellire con le foglioline colorate.
Ingred ienti ini • Pane bianco per tramezz • Nutella nco • Scaglie di ciocco lato bia • Farina di cocco • Foglie co lorate
Dolcetti di frutta secca Dopo aver sgusciato la frutta secca e sciolto il cioccolato immergere la frutta aiutandosi con un cucchiaino e lasciarla raffreddare.
Ingred ienti • Frutta secca (nocciole, mandorle, noci) • Ciocco lato fondente
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Amico libro
Una storia scritta da noi Al termine del percorso sulla lettura i bambini inventano una storia e la illustrano, creando un libro davvero originale da colorare!
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Amico libro Maria e Linda vivono in una casetta a Montefano. Un giorno decidono di fare una passeggiata. Camminano cosĂŹ tanto che non ritrovano piĂš la strada di casa.
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Amico libro La farfallina Lilli e gli altri animaletti (coniglietti, volpe e uccellini) trovano le bambine e avvisano la fata Rosa.
racconto
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Amico libro La fata vive in una fonte a forma di castello, nascosta tra la natura con tanti vasi colorati, piante e un ruscello dove gli animaletti fanno il bagno insieme alla fata.
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Amico libro Quando la farfallina Lilli corre da lei, la fata Rosa sta sbrigando le faccende di casa, ma smette subito per ascoltarle.
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Amico libro Alla fine le bambine ritrovano la strada di casa grazie alla fata e qualche volta ritornano a trovarla e fanno il bagno nel ruscello.
Personaggi: Fata Rosa, Animaletti del bosco, le sorelline Maria e Linda. Realizzato dai bambini: Vescovi Maria, Cecchini Noemi, Bonifazi Antonella, Cesari Claudia. Docenti responsabili: Staffolani Laura, Savi Romina.
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ENDIMENTO R P P A I D I o) IV T OBIET to: Il sé e l’altr ia g ile iv pr a z en mpo di esperi (ca
gni n a dulti e co mpa co ve ti si po i on zi Stabilire rela ova scuola Riconoscere la nu derne la funzione en pr m co e i az Esplorare nuovi sp
COMPETENZE gnanti 5 anni gni e con le inse pa m co i n co ce io Interag is richi di tutoragg ca in i ol cc pi e m Collabora e assu o di appartenenza pp ru g il ce a os on Ric fforzan do la stim ra e, al on rs pe ia no m Ragg iunge l’auto cità nelle proprie capa
Connessioni con gli ODA dei campi di esperienza Il corpo e il movimento Muoversi nello spazio con sicurezza Linguaggi, creatività, espressione Sperimentare nuove tecniche di coloritura Rappresentare l’esperienza utilizzando vari codici espressivi I discorsi e le parole Usare il linguaggio verbale per interagire e comunicare Memorizzare filastrocche Ampliare il lessico La conoscenza del mondo Riconoscere la scuola e i suoi spazi
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PROGETTO CONTINUITÀ
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Continuità
Caccia al tesoro con Peter Pan Il passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria rappresenta per il bambino un momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano interrogativi e timori. Con questo progetto di continuità verticale si intende quindi promuovere in modo positivo il passaggio degli alunni affinché possano trovare nella Scuola Primaria l’ambiente e le condizioni più favorevoli per realizzare un percorso formativo completo. La finalità principale del progetto, infatti, è quella di garantire, nel pieno rispetto della vigente normativa, la continuità del processo educativo tra Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria, attraverso un percorso di condivisione di esperienze, idee ed emozioni, mirato a stimolare nei bambini la fiducia nel futuro e nella possibilità di realizzazione dei propri desideri. Il progetto prevede un percorso di scambi e attività che vede coinvolti i bambini di 5 anni della Scuola dell’Infanzia e i bambini della prima classe della Scuola Primaria con le loro insegnanti. I due gruppi di bambini condividono momenti per favorire competenze rispetto alla socializzazione, collaborazione e condivisione.
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Continuità Il percorso Caccia al tesoro con Peter Pan è stato realizzato con due sezioni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e due classi prime della Scuola Primaria. Ai bambini, ognuno nella rispettive scuole, è stata letta la storia di Peter Pan; poi, mentre i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno realizzato un libricino con i personaggi principali e le sequenze della storia, gli alunni della Primaria hanno realizzato un cartellone con i personaggi. Il momento di compresenza è stato caratterizzato da due incontri: i bambini si sono ritrovati insieme per vedere il video della storia e per partecipare ad una caccia al tesoro sulle orme di Peter Pan.
G randangolofanzia
uola dell’In c S a ll a d io g g a Il pass un mo mento è ia r a im r P la o u alla Sc alunni, genitori e r e p te n a rt o p im molto i l’occasione in cu è é h rc e p i, t n a insegn di amicizie e di io n n ie r t n u e d si chiu ttutto un segno ra p so è a m , e rt sco pe ambino. di crescita del b à è un’occasione it u in t n o c o tt e g Il pro bambini lo i é h rc e p te n a import o zione. Inoltre si m e n o c o n n ra e ricord e e la co munità li ig m fa le o n ra t incon a scuola, per ll a o n r to in ta o u che r zarlo con iz n a rg o e b b re questo occor re cura e do vizia.
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Continuità
Conosciamo Peter Pan Il progetto inizia con la narrazione della storia di Peter Pan che probabilmente i bambini conoscono già, ma che rappresenta comunque un momento comunitario di ascolto. I bambini si dispongono in cerchio nell’angolo lettura e l’insegnante racconta…
Peter Pan Prima di iniziare la storia, cari bambini, dovete sapere che una volta esistevano tante, tante fate. Oggi non se ne vedono molte, sono scomparse quasi del tutto. Sapete perché? Perché nessuno ci crede più, e se nessuno crede alle fate, che ci stanno a fare? Ma vedrete, nella nostra storia ce ne sono, eccome! Tanti anni fa, a Londra viveva la famiglia Darling composta da papà, mamma e tre figli: Wendy, John e Michael. In realtà in quella famiglia viveva anche un cane di nome Nana. Una sera, la signora Darling lasciò la finestra della camera dove i bambini stavano dormendo aperta, così Peter Pan, il bambino che sapeva volare, fece capolino nella stanza, per curiosare un po’. I bambini dormivano tranquillamente, ma Nana no… ed iniziò ad abbaiare facendo scappare Peter e svegliare i fratellini. «Basta, Nana… lasciaci dormire, zitta!» disse Wendy, mentre il signor Darling trascinava Nana al piano di sotto. «Ma che ti è preso, Nana?» «Woof, woof!» racconto
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Continuità I bambini tornarono a dormire, ma più tardi Peter ritornò nella stanza, e si mise a frugare ovunque, come se cercasse qualcosa. In effetti stava cercando la sua ombra, e l’aveva anche trovata, ma quella dispettosa proprio non ne voleva saperne di stargli attaccata, così si rincorrevano a vicenda finché Peter, stanco, si sedette sul pavimento e si mise a piangere. Wendy si svegliò di nuovo e lo vide. «Ciao, chi sei? Come sei entrato? Perché piangi?» gli chiese. «Mi chiamo Peter Pan, sono entrato dalla finestra e piango perché non riesco più a tenere la mia ombra. Puoi aiutarmi?» «Certo, posso cucirtela addosso, così non scapperà più!» Nel frattempo anche i fratellini si erano svegliati e guardavano ammirati Peter Pan che volava per la stanza. «Ci insegni a volare?» chiese Michael. «Ma noi non possiamo volare, mica siamo uccelli!» rispose John.
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Continuità «Certo che potete volare, basta pensare a qualcosa di bello… chiudete gli occhi e provate. E se ci riuscite vi porterò con me sull’Isola-che-non-c’è» I bambini chiusero gli occhi, pensarono a cose belle e… iniziarono a volare. Peter Pan indicò loro la strada: «Puntiamo la seconda stella, poi voltiamo a destra e… via, sempre dritto!» Ben presto Peter Pan e i bambini giunsero in vista dell’Isola-che-non-c’è. Trilly, la piccola fatina amica di Peter Pan andò loro incontro, anche se Wendy non le stava molto simpatica! Sotto di loro, sul mare, navigava il vascello di Capitan Uncino. A bordo della nave pirata si sentiva un ticchettio: TIC. . . TAC. . . TIC. . . TAC. . . Era il coccodrillo, che, insieme alla mano di Capitan Uncino, un po’ di tempo fa aveva divorato una sveglia. Ogni volta che sentiva questo ticchettìo Capitan Uncino tremava di paura. Quando Capitan Uncino vide Peter cercò di sparargli, ma Peter fu più veloce e furbo, e volando fece una linguaccia al capitano, suo nemico da sempre! «Ecco laggiù l’accampamento» disse Peter. «I miei amici Bambini Perduti vivono lì.» «E come sono arrivati qui?» chiese Wendy. racconto
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Continuità «Seguendo le fate, i Bambini Perduti sono amici delle fate.» «I Bambini manderanno via Wendy! Alle bambine non è permesso vivere all’accampamento.» disse Trilly. «E tu, allora?» ribatte Wendy. «Io non sono una bambina, sono una fata!» In effetti i Bambini Perduti non furono molto felici di vedere Wendy, ma uno di loro chiese: «Puoi farci da mamma? Così potrai restare e prenderti cura di noi…» «Certo che lo farò» rispose Wendy. Ora tutti erano felici... Tutti tranne Trilly, naturalmente! Il capitano Uncino, che aveva spiato tutto, riuscì a rapire Wendy e portarla nel suo vascello. Peter però non aveva paura di Capitan Uncino, così salì sul vascello e combatté per liberare Wendy. Dopo un lungo combattimento Peter Pan riuscì a liberare Wendy e far fare un tuffo in mare al capitano… con massima felicità del coccodrillo. Si avvicinava la sera… «Papà e mamma saranno in pensiero per noi, Wendy…» disse il piccolo Michael. «Già, e poi a me manca Nana.» aggiunse John. Wendy abbracciò i fratelli e disse: «È stato bello vedere la tua isola, Peter, ma noi vogliamo tornare a casa.» «Allora pensate a cose belle, il viaggio di ritorno sta per iniziare!» rispose Peter. I ragazzi Darling sono di nuovo a casa. Ogni tanto guardano la luna e sorridono mentre salutano le fatine, già perché loro ci credono, e voi? 919
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Continuità
La parola ai bambini L’insegnante pone alcune domande ai bambini sulla storia appena ascoltata: • Quali sono i personaggi principali della storia? • Chi è il personaggio che ti piace di più della storia? • Ti piacerebbe vivere una storia fantastica come quella di Peter Pan? • Con chi vorresti volare sull’Isola-che-non-c’è? • Ti è mai capitato di vivere un’avventura un po’ fantastica? • I grandi vivono le storie come Peter Pan e i suoi amici, o è solo una cosa da bambini? • Come immagini una fatina?
Il personaggio che preferisco è il coccodrillo perché alla fine si mangia Capitan Uncino che è cattivo.
MB I
NI
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PAROLA AI BA
Anch’io se penso a cose belle posso volare con la fantasia.
Anche a mia mamma piace la storia di Peter Pan.
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Continuità
Il personaggio che mi piace di più è Peter Pan perché è buono e forte.
Io ho vissuto una storia fantastica nei miei sogni.
Io vorrei volare con la mia mamma sull’Isola che-non-c’è.
Una fatina è una persona gentile che ama i bambini e che è un po’ magica.
Chissà se Peter Pan esiste davvero! 921
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Continuità
Il mio libro di Peter Pan Prima di passare alla proiezione del film l’insegnante consegna ai bambini le sequenze della storia di Peter Pan da colorare e verbalizzare. I bambini colorano i disegni con la tecnica che preferiscono e poi li mostrano ai compagni della classe prima della Scuola Primaria e raccontano la storia ai compagni più grandi.
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Questa è Wendy che vive nell’Isola-che-non-c’è
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Continuità Capitan Uncino è nemico di Peter Pan
Peter salva Wendy
Il coccodrillo mangia il capitano
Wendy saluta Peter
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Continuità
Dal libro al video I bambini della Scuola dell’Infanzia e gli alunni delle due classi prime della Scuola Primaria assistono alla proiezione del video della storia.
Alla fine viene loro chiesto di spiegare se ci sono e quali sono le differenze tra la storia e il film.
Nel film si conoscono meglio i Bambini Perduti.
Io preferisco il libro perché il film è troppo l u n g o.
A me piace di più il film perché Peter Pan parla e vola e mi piace vedere quando vola. 924
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Continuità
La caccia al tesoro La caccia al tesoro viene organizzata attraverso un percorso in cui sono previste una serie di prove, ognuna delle quali è caratterizzata da un personaggio della storia. Logisticamente la caccia al tesoro si svolge nelle aule della scuola riservandone una ad ognuno dei seguenti personaggi: • Capitan Uncino • Peter Pan • Wendy • Trilly • Coccodrillo Modalità della caccia al tesoro Suddividere i bambini in cinque squadre, ogni squadra dovrà avere bambini misti dei due ordini di scuole. I bambini devono affrontare tutte le prove secondo un percorso strutturato dalle insegnanti, spostandosi di volta in volta nei diversi spazi. In ogni zona si posiziona un’insegnante che, svolgendo il ruolo di accompagnatore e giudice, ha in mano uno stemma che rappresenta il personaggio del proprio ruolo. I bambini di ogni squadra devono avere un contrassegno colorato che distingue una squadra dall’altra, sul quale i giudici mettono un simbolo, o un timbro, che attesta il superamento della prova. Tutte le prove hanno una duplice caratteristica: una prima parte ha competenze linguistiche, un’altra parte richiede capacità motorie e manuali.
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Continuità I contrassegni Verificare il numero di bambini di ogni squadra e assegnare ad ognuna di esse un colore fra quelli indicati. Disegnare sui cartoncini i cerchi necessari, uno per ogni bambino, del diametro di 8 cm.
rrente Materiale occo e, blu, o, verd • Cartoncino ross e giallo e arancion • Nastrino • Forbici • Perforatrice
Ritagliare i cerchi e con la perforatrice fare un buchino per inserire il nastro in modo che il contrassegno possa venire appeso al collo. Una volta appesi si dà il via al percorso a prove!
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Continuità
Prima prova: la stanza di Capitan Uncino
Materiale Ad ogni squadra vengono presentati tre cartoncini neri a forma occorrente
di palla di cannone che Capitan Uncino spara contro i bambini. • Cartoncino nero anca • Fogli di carta bi Come fare per neutralizzarle? Sul retro di ogni cerchio c’è una lettera, i bambini devono • Pennarelli • Forbici pronunciare cinque parole per ogni lettera. • Colla
Come preparare le palle di cannone di Capitan Uncino Disegnare sui cartoncini neri i cerchi che rappresentano le palle di cannone. Intanto sulla carta bianca disegnare delle lettere a piacere, colorarle con i pennarelli, ritagliarne i contorni e fissarle con la colla dietro ad ogni palla di cannone.
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Continuità
Seconda prova: il vascello Dopo aver superato questa prova Capitan Uncino invita i bambini sul Materiale vascello a combattere con la spada per rompere le palle di cannone occorrente (rappresentate dai sacchetti di carta riempiti con pezzi di giornale). a • Sacchetti di cart Dentro a ogni sacchetto i bambini trovano un indovinello al quale • Giornali devono dare una risposta. Come preparare le palle di cannone di carta Rudurre i fogli di giornale in pezzi e introdurli nel sacchetto di carta, chiudere poi l’apertura superiore del sacchetto in modo da ottenere delle palle di cannone di carta. L’indovinello che i bambini devono risolvere è: Come si chiama il personaggio che Capitan Uncino chiama in suo aiuto quando sta per essere mangiato dal coccodrillo? (Spugna)
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Continuità
Terza prova: la stanza di Peter Pan Peter Pan conduce i partecipanti della caccia al tesoro sull’Isola-che-non-c’è. Per volare con lui occorre completare una filastrocca ricordando le parole mancanti così come è scritto nella storia: Vorrei sopra il mare volar, con le sirene… (nuotar) I bucanieri incontrar, con gli indiani… (danzar). I bambini devono poi affrontare un percorso motorio ad ostacoli: • Saltare sui sassi per non cadere nel fiume (cerchi da saltare a piedi uniti) • Camminare sui tronchi abbattuti (trave d’equilibrio) • Strisciare nell’erba facendo forza con le braccia Al termine del percorso si approda sull’Isola dove i bambini devono rispondere risolvendo un indovinello: Qual’è il nome del cane dei ragazzi Darling? (Nana)
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Continuità
Quarta prova: La stanza di Wendy
Wendy ama moltissimo le collane e nel suo cassetto ce ne Materiale occorrente sono di tantissimi tipi, ma nonostante questa ampia varietà • Pasta formato maccheroni non ne ha mai ricevuta una davvero speciale. • Spago I bambini devono preparare per Wendy una collana di pasta • Pennarelli di sillabe. Come preparare la collana di pasta di sillabe Con il pennarello indelebile scrivere una sillaba sopra a ogni maccherone. I bambini devono comporre una collana formando delle parole a catena in cui la sillaba finale sia anche sillaba inziale della parola seguente:
MA
-
RE
-
TE
-
LA
-
NA
-
VE
-
LA…
Ogni bambino aggiunge un pezzo alla collana per comporre una parola.
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Continuità Wendy poi decide di fare dei regali ai suoi amici, ma i bambini devono aiutarla a trovare i seguenti oggetti dentro ad una grande cesta dove sono state poste cose e palline di carta: • Un guanto per Capitan Uncino • Un orologio per Peter Pan • Uno spazzolino per il coccodrillo • Un rossetto per Trilly Come preparare il cesto dei regali Con la carta velina fare delle palline con le mani e metterle nel cesto insieme agli oggetti indicati (cioè i regali per gli amici di Wendy) e ad altre piccole cose a piacere (giochi, nastro adesivo, colla, colori…). I bambini rovistano nel cesto e trovano tutti i regali richiesti da Wendy.
Materiale occorrente • Cesto rata • Carta velina colo • Guanto • Orologio • Spazzolino • Rossetto • Piccoli regali
I bambini sono poi chiamati a risolvere il seguente indovinello: Qual’è il nome dell’Isola dove si recano Peter Pan e Wendy? (Isola-che-non-c’è)
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Continuità
Quinta prova: La stanza di Trilly Trilly è capace di fare scherzi e magie grazie alla sua polverina magica I bambini sono chiamati a risolvere i seguenti indovinelli e a disegnare la soluzione su alcuni cartoncini.
Ho il collo lungo ma non somiglio ad un fungo non bevo mai dalla caraffa indovina sono… (la giraffa)
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Sempre a caccia di topini son la gioia dei bambini col gomitolo faccio il matto indovina sono… (il gatto)
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Continuità Trilly conosce la strada che conduce al nascondiglio di Peter Pan: i bambini ne disegnano il percorso sulla mappa dell’isola che l’insegnante consegna loro (scheda a pagina 937). Naturalmente in questa attività ci sarà la massima cooperazione tra i bambini della Primaria e quelli dell’Infanzia visto che questi ultimi non sanno leggere. • Parti dal golfo della gamba di legno • Raggiungi la trappola del guercio • Supera il fiume del coccodrillo • Prosegui fino all’albero dell’impiccato: sarà lì che troverai l’ingresso del nascondiglio I bambini sono poi chiamati a risolvere il seguente indovinello: Perché Trilly fa i dispetti a Wendy? (Perché è gelosa)
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Continuità
Sesta prova: La stanza del coccodrillo
nte
Materiale occorre • Scatola
Il coccodrillo è sempre così affamato che si è mangiato alcune • Cartoncini verdi anca parole nascoste tra altre che non c’entrano affatto. • Fogli di carta bi I bambini devono indovinare la parola intrusa tra questo gruppo: • Tempera verde • Pennarello nero PANINO - TORTA - GELATO - ARMADIO o • Nastro biadesiv (armadio perché non è un alimento) lla • Co • Forbici
Come si costruisce il coccodrillo mangiaparole Con la tempera verde colorare i lati esterni della scatola e aspettare che il colore asciughi. Nel frattempo disegnare come indicato dal modello il viso del coccodrillo su uno dei cartoncini verdi e sul foglio di carta bianca due cerchi della stessa misura degli occhi dell’animale.
Ritagliare i cerchi e fissarli con la colla sul viso, poi completare disegnando le pupille con il pennarello nero.
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ContinuitĂ Piegare a metĂ gli altri due cartoncini di colore verde nel senso della lunghezza, operare un taglio obliquo alle estremitĂ per creare la forma della bocca. Ritagliare dalla carta bianca dei triangoli di 3 - 4 cm di base e incollarli su uno dei due cartoncini verdi piegati, che diventa la parte inferiore della bocca. Su una parete della scatola ricavare un foro di dimensione tale che possa entrarci comodamente la mano di un bambino. Con il biadesivo fissare la sagoma del muso del coccodrillo sopra al foro e su questa le due parti della bocca.
I bambini affrontano una prova di coraggio: vengono bendati e mettono la mano dentro la bocca del coccodrillo per trovare: una sveglia, un uncino, un cannocchiale, un pugnale. I bambini sono poi chiamati a risolvere il seguente indovinello: Mentre Capitan Uncino è appeso alla roccia chi arriva sotto di lui per mangiarselo? (Il coccodrillo)
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Continuità
Il tesoro ritrovato Quando tutte le prove sono state completate i bambini si recano nella stanza dove si trova il tesoro (la biblioteca) e ogni gruppo trova un sacchetto con un palloncino colorato attaccato. I bambini, tutti riuniti nell’atrio della scuola, hanno aperto i sacchetti: il tesoro è rappresentato dai segnalibri con raffigurati Peter Pan e Trilly, ed eventualmente un libro di Per Pan per ogni classe. Il segnalibro è stato realizzato precedentemente dall’insegnante fotocopiando e colorando le schede alle pagine 938 e 939.
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Continuità NOME
data COGNOME
ALBERO DELL’IMPICCATO
FIUME DEL COCCODRRILLO
Attività
TRAPPOLA DEL GUERCIO
GOLFO DELLA GAMBA DI LEGNO
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Attività
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NELL’ORTO CON BRUCOBALENO L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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Nell’orto con Brucobaleno
Nell’orto con Brucobaleno Il presente percorso vuole essere un’affascinante esperienza per i bambini a contatto con la natura e l’orto, senza tuttavia tralasciare o trascurare di inserire elementi fiabeschi per far vivere ambienti, personaggi e atmosfere in modo ludico. Pertanto, tutte le attività didattiche saranno contestualizzate all’interno di un contenitore globale, tanto più motivante perché a tratti fantastico: l’orto dove vive il Brucobaleno. Lo sfondo fantastico sarà utile per orientare e collegare tutte le esperienze di apprendimento da sviluppare, mentre l’approccio al mondo naturale permetterà al bambino di attingere le conoscenze direttamente dalla realtà e gli fornirà occasioni di scambio, gioco, equilibrio fra realtà esterna ed interiore. Il percorso si sviluppa attraverso la realizzazione di un orto - giardino dove coltivare verdure e piante aromatiche. I bambini, attraverso la sperimentazione e le pratiche di coltura e cura delle piante, possono conoscere e quindi apprezzare prodotti che sono in genere poco appetibili perché visti e fruiti solo inscatolati o imbustati, senza poterne sentire profumi, aromi e sapori naturali. Le attività pratiche permettono di sperimentare tecniche di coltura senza uso di concimi chimici e antiparassitari, effettuando quindi una coltura biologica.
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Nell’orto con Brucobaleno La metodologia sarà basata su percorsi formativi che porteranno i piccoli a compiere scoperte, a porsi domande, a sperimentare in prima persona per agire e per trasformare la realtà. L'atteggiamento che si cerca di far nascere nei bambini sarà quello di stimolare la voglia di osservare, di analizzare e di costruire ipotesi che potranno diventare occasioni di ricerca finalizzata ed organizzata. Il metodo del fare attivo e partecipato, basato su una verifica costante delle ipotesi, porta i bambini ad essere costruttori delle proprie conoscenze. Gli obiettivi di apprendimento si collocano in una dimensione trasversale a più ambiti del sapere e riguardano conoscenze, abilità e competenze pluridirezionali.
G randangolo
crescere nei È importante far sponsabilità re i d so n se n u i bambin ra e nella tu a n a ll e d ti n o fr nei con e risorse. fruizione delle su atteggiamento Promuoven do un di ricerca, , si li a n a i d , tà si di curio rare, si avvia di spinta ad esplo sione degli n re p m co a ll a o in il bamb dei rapporti a rt e p o sc a ll a e eventi tra uomo e d che intercorrono sì un buon co o d n re o v fa te ambien o e sociale. ic g lo co e to n e m ia attegg
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Nell’orto con Brucobaleno
Incontriamo Brucobaleno L’insegnante inizia il percorso presentando Brucobaleno e raccontando la sua buffa storia.
Ogni lunedì nonno Filippo riuniva i bambini nell’orto che aveva costruito dietro la scuola, e insieme a loro si prendeva cura dei semi e delle piantine che stavano crescendo. Nonno Filippo era davvero bravo, e quell’orto era diventato una vera miniera: c’erano pomodori, fagiolini, zucche, insalata, e poi mele, uva, fragoline e mirtilli… Naturalmente queste cose non crescevano tutte insieme. Ogni stagione offriva le proprie specialità che i bambini raccoglievano felici, poi le affidavano alle cuoche che le trasformavano in pietanze gustose da gustare tutti insieme. Ma sapete una cosa? I bambini non erano i soli ad essere felici di avere a disposizione tante golosità. Un piccolo bruco rimasto senza casa si era sistemato proprio nell’orto di nonno Filippo, e ogni giorno controllava la crescita e la maturazione dei prodotti, e al momento giusto faceva di tutto una bella scorpacciata!
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Nell’orto con Brucobaleno Ogni mattina, a colazione, si mangiava un’arancia bella arancione e due o tre fragoline rosa. A pranzo un bel piatto di insalata verde accompagnato da una fetta di melanzana viola, e per finire una bella mela rossa. Il frutto di cui andava matto però era l’uva: il bruco si tuffava su quei chicchi gialli e succosi e smetteva solo quando sentiva che una delle pance era sul punto di esplodere. Poi, dopo un pranzetto così prelibato, si stendeva all’ombra e si addormentava.
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Nell’orto con Brucobaleno E così addormentato lo trovarono un giorno Rebecca e Lorenzo: «Nonno Filippo, vieni a vedere che strano animale, venite tutti!» «Ma chi è che mi urla nelle orecchie?» si chiese il bruco e, aprendo un occhio, si trovò le facce di tanti bambini che lo guardavano e ridevano. «Che strano animale, sembra un bruco ma… in effetti… mah!» disse nonno Filippo osservando il piccolo animale. «Strano sarai tu!» pensò tra sé il bruco. «Ma tu guarda... io SONO un bruco!»
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Nell’orto con Brucobaleno Poi, offeso, strisciò fino alla radice del grande albero dove qualcuno aveva dimenticato un vecchio specchietto, e guardando la sua immagine riflessa esclamò: «Ma cosa… le mie pance… questi colori, che cosa mi è successo?» Il bruco infatti era diventato tutto colorato: a furia di fare scorpacciate di cibi colorati ogni pancia era diventata di un colore diverso. «Povero me… ora mi prenderanno tutti in giro!» Ma proprio in quel momento Francesco, il bambino più piccolo della scuola lo sollevò piano e disse: «Con questi colori ti chiamerò Brucobaleno, e ti costruirò una casetta tutta colorata!» Tutti i bambini batterono le mani ed esclamarono: Viva Brucobaleno! Da quel giorno Brucobaleno abita nella casetta dai mille colori (e sapori) che i bambini hanno costruito per lui, e il suo appetito non è affatto diminuito!
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Nell’orto con Brucobaleno
La parola ai bambini Dopo aver raccontato la storia, per rilevare il livello di conoscenze dei bambini in merito all’orto, l’insegnante pone loro alcune domande: • Che cos’è un orto? L’ o r t o è • Hai mai visto un orto? dove crescono • Conosci qualcuno che lo coltiva? le verdure. • Hai mai visto un bruco? • Perché le pance di Brucobaleno erano tutte colorate?
Le pance di Brucobaleno erano colorate perché mangiava tanto.
Mio nonno coltiva l ’orto, io qualche volta lo aiuto!
I bruchi non mi piacciono perché sono pelosi. 948
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Nell’orto con Brucobaleno
Cantiamo Brucobaleno 2
Dopo aver ascoltato le loro risposte, l’insegnante invita i bambini a cantare tutti insieme la canzone di Brucobaleno.
a tracci
ia
Sono un bruco colorato giallo il sole verde il prato sono lungo come un treno sono io Brucobaleno.
2
Brucobaleno
tracc
Prendi in mano il pennarello rosso il fuoco blu l’ombrello sii felice e sereno gioca con Brucobaleno. tra
ccia 2
Bruco qua, Bruco là ma che gran felicità io con te, tu con me ecco un nuovo amico c’è! Io ti mostro i colori che nei campi hanno i fiori rosso giallo verde blu dai colora anche tu. Siamo a scuola in allegria la tua mano è nella mia e faremo un girotondo grande, grande come il mondo.
Bruco qua, Bruco là ma che gran felicità io con te, tu con me ecco un nuovo amico c’è!
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Nell’orto con Brucobaleno
Brucobaleno siamo noi!
rrente Materiale occo co
Colorare i cartoncini con la tempera colorata e • Cartoncino bian rossa, rosa, blu, gialla, • Tempera verde, farli asciugare. e viola ancione, mar rone ar Ritagliare da ogni cartoncino colorato un cerchio nnelli gran di grande abbastanza da coprire la testa dei bambini. • Pe tico • Elas Forare i cerchi ai lati dove far passare un elastico • Forbici per far indossare il cerchio ai bambini. • Pinzatrice In uno dei cerchi verdi disegnare gli occhi, e con i ritagli della carta da pacchi verde fare due striscette per le antenne del bruco. Quando tutto è pronto chiamare otto bambini, far loro indossare i cappelli e disporli in fila come se dovessero fare il trenino. Il primo sarà quello che in testa il cerchio dove sta la testa. Accompagnati dal ritmo della canzoncina di Brucobaleno i bambini fanno un girotondo, poi danno il cambio ad altri compagni. In alternativa l’insegnante può costruire tanti cerchi colorati quanti sono i bambini della classe che rappresenteranno un bruco lunghissimo, anche se i colori si ripetono.
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Nell’orto con Brucobaleno
Benvenuti in questa scuola
Benvenuti in questa scuola ti diverti e il tempo vola tanti amici ti aiuteranno a stare bene tutto l’anno. Le maestre con il sorriso accarezzano il tuo viso poi raccontano storie belle di bambini e coccinelle. Zitti, zitti noi ascoltiamo e col sorriso impariamo. Benvenuti in questa scuola ti diverti e il tempo vola!
4
Oltre alla canzone di Brucobaleno i bambini cantano la canzone della scuola per accogliere il nuovo amico. a tracci
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Nell’orto con Brucobaleno
I colori di Brucobaleno L’insegnante invita i bambini ad osservare Brucobaleno illustrato nel quaderno operativo e a nominare i colori delle sue pance. Per la manipolazione dei colori l’insegnante invita inoltre i bambini a colorare le pagine relative sul quaderno operativo.
3 anni pagine 4 e 5 SCOPRO IL ROSSO...
ivo obiett 4
ttivo obie
Conoscere il colore rosso.
Colora di rosso la parte bianca di Brucobaleno.
I bambini colorano la pancia del bruco e la mela come indicato nelle consegne del quaderno, poi provano a dire il nome di un altro frutto rosso che conoscono, o di cose rosse che vedono nella sezione.
...DI UNA BELLA MELA
Approfondire e la conoscenza del colo colore rosso.
Incolla sulla mela tanti pezzetti di carta da collage rossa.
5
pagine 6 e 7 SCOPRO IL GIALLO...
ivo obiett 6
952
Conoscere il colore giallo.
ttivo obie Colora di giallo la parte bianca di Brucobaleno.
I bambini colorano la pancia del bruco e il pulcino come indicato nelle consegne del quaderno operativo, poi provano a dire il nome di un altro animale giallo o di cose gialle che vedono nella sezione.
...DI UN TENERO PULCINO
Approfondire la conoscenza del co colore giallo.
Intingi nella tempera gialla tanti batuffoli di cotone, poi, una volta asciutti, incollali sul pulcino.
7
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Nell’orto con Brucobaleno
pagine 8 e 9 SCOPRO IL BLU...
ivo obiett 8
ttivo obie
Conoscere il colore blu.
Colora di blu la parte bianca di Brucobaleno.
I bambini colorano la pancia del brco e l’aquilone e poi nominano un giocattolo blu che hanno a casa o che vedono nella sezione.
...DI UN AQUILONE
Approfondire la conoscenza del colore blu.
Incolla sull’aquilone tanti pezzetti di carta velina blu.
9
pagine 10 e 11 ROSSO, GIALLO E BLU...
ivo obiett 10
Riconoscere e nominare i colori rosso e giallo.
Colora come indicato con i pennarelli. Nomina i colori che usi.
L’insegnante invita i bambini ad osservare le pagine relative al giardino della scuola, nominare gli oggetti che vedono con i rispettivi colori e colorarli con la tecnica che preferiscono.
...NEL NOSTRO GIARDINO
ttivo obie Riconoscere e nominare il co colore blu.
Colora il cavallo a dondolo con i colori a cera. Nomina il colore che usi.
11
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Nell’orto con Brucobaleno
4 anni Con i bambini di 4 anni l’insegnante procede alla presentazione e manipolazione dei colori derivati ottenuti da mescolanze. pagine 6 e 7 SCOPRO IL VERDE...
ivo obiett 6
Conoscere il colore verde.
Mescola la tempera blu e gialla; nomina il colore che ottieni. Colora Brucobaleno.
I bambini mescolano la tempera gialla e blu e nominano il colore ottenuto. Noteranno come il colore verde derivato sarà più chiaro o più scuro a seconda della quantità rispettivamente di giallo o blu utilizzata.
...DI UNA RANOCCHIA
ttivo obie
Approfondire la conoscenza del colore verde.
Colora la rana di verde con i pennarelli.
7
pagine 8 e 9 SCOPRO L'ARANCIONE...
ivo obiett 8
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Conoscere il colore arancione.
Mescola la tempera rossa e gialla; nomina il colore che ottieni. Colora Brucobaleno.
I bambini mescolano la tempera gialla e rossa e nominano il colore secondario ottenuto. Ogni gruppo dovrà poi trovare il nome di almeno cinque oggetti arancioni. Al termine i bambini colorano gli elementi del quaderno operativo secondo le consegne.
...DI UNA BELLA ZUCCA
ttivo obie
Approfondire la conoscenza del colore arancione.
Incolla sulla zucca tanti pezzetti di carta velina arancione.
9
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Nell’orto con Brucobaleno
pagine 10 e 11 SCOPRO IL VIOLA...
ivo obiett 10
Conoscere il colore viola.
Mescola la tempera blu e rossa; nomina il colore che ottieni. Colora Brucobaleno.
I bambini mescolano la tempera blu e rossa e nominano il colore ottenuto con il quale colorano poi l’uva illustrata a pagina 11 del quaderno operativo. Al termine l’insegnante chiede di nominare un oggetto viola che conoscono.
...DI UN GRAPPOLO D'UVA
ttivo obie
Approfondire la conoscenza del colore viola.
Colora l’uva di viola con i colori a cera.
11
pagine 12 e 13 SCOPRO IL MARRONE...
ivo obiett 12
Conoscere il colore marrone.
Mescola la tempera rossa, gialla e blu; nomina il colore che ottieni. Colora Brucobaleno.
I bambini mescolano la tempera blu, gialla e rossa e nominano la tinta ottenuta. I bambini noteranno come il colore marrone derivato sarà più chiaro se c’è tanto giallo, e più scuro se nella mescolanza prevalgono il blu o il rosso.
...DI UNA FOGLIA AUTUNNALE
ttivo obie Approfondire la conoscenza d del colore marrone.
Incolla foglie secche sbriciolate.
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni Con i bambini di 5 anni l’insegnante presenta i colori che formano le sfumature chiare e scure. pagina 6 L’insegnante mette a disposizione tempera nera, oltre a piattini dove ha precedentemente messo un po’ di tempera dei colori primari. Divide poi la classe in gruppi e chiede ai bambini di aggiungere la tempera nera ad ogni colore e descrivere che cosa succede. I bambini notano come i colori assumono una tonalità più scura se mescolati con il nero.
SCOPRO IL NERO
ivo obiett 6
Conoscere il colore nero.
Colora i pinguini con il colore a cera nero.
pagina 7 La stessa operazione sarà ripetuta aggiungendo la tempera bianca ai colori. In questo caso i bambini noteranno come questi assumono una tonalità più chiara. Al termine i bambini colorano gli elementi del quaderno operativo secondo le consegne.
SCOPRO IL BIANCO
ttivo obie Conoscere il colore bianco.
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Incolla un leggero strato di cotone sopra all’orsetto e all’igloo.
7
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Nell’orto con Brucobaleno
pagina 8 SCOPRO IL GRIGIO
L’insegnante mette a disposizione tempera bianca e nera, poi invita i bambini a mescolare le due tinte e nominare il colore ottenuto. Al termine i bambini colorano il topolino illustrato a pagina 8 del quaderno operativo e poi nominano almeno due animali grigi che conoscono.
ivo obiett 8
Conoscere il colore grigio.
Mescola la tempera bianca con un po’ di nera e colora il topolino.
pagina 9 L’insegnante mette a disposizione tempera bianca e rossa e invita i bambini a mescolare le due tinte e nominare il colore ottenuto. Al termine i bambini colorano i fenicotteri illustrati a pagina 9 del quaderno operativo e poi nominano almeno due oggetti rosa che vedono nella sezione.
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Nell’orto con Brucobaleno
Il nostro orto Preparazione Il percorso sulla coltivazione dell’orto inizia con la scelta della zona del giardino da destinare a questo scopo, e poi alla preparazione del terreno.
La preparazione è un’opera che richiede attrezzature adatte, abilità e forza, per questo si chiede aiuto ad un genitore o ad un nonno che abbia esperienza in questo tipo di lavoro. La prima operazione da svolgere è la ripulitura del terreno dalle erbe infestanti, in modo da rendere pronta la terra alla coltivazione.
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Nell’orto con Brucobaleno Quando il terreno è pronto, l’insegnante potrà dare inizio ai lavori nell’orto portando un piccolo gruppo di bambini per volta.. Ai piccoli viene data subito la possibilità di conoscere gli strumenti per lavorare la terra: zappa, rastrello, paletta, bastone, annaffiatoio... Proprio attraverso l’utilizzo di questi attrezzi si comincia a conoscere le caratteristiche del terreno. I bambini, muovendo il terreno con la paletta, iniziano a manipolare la terra per coglierne le caratteristiche: pesante o leggera, dura o morbida, umida o asciutta, chiara o scura, profumata o inodore… I bambini verbalizzano singolarmente le sensazioni provate a contatto con la terra e l’insegnante le trascrive per confrontarle con quelle degli altri. Prima di passare alla coltivazione vera e propria i bambini sono lasciati liberi di giocare con la terra e sperimentare le azioni di schiacciarla, lasciarci impronte, creare buchi con le dita, oppure fare delle gallerie come fanno i lombrichi.
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Nell’orto con Brucobaleno La semina L’insegnante dà inizio a una prima coltivazione, ad esempio quella dell’insalata, rispettando sia le indicazioni fornite dal calendario sulle coltivazioni sia il periodo della stagione in corso. Anche in questo caso si chiede l’aiuto di un genitore o un nonno che abbiano esperienza. Questa collaborazione, oltre a concludere con successo il percorso sull’orto, rafforzerà il legame tra scuola e famiglia, indispensabile per la crescita globale del bambino.
Il nonno inizia tracciando con la zappa sul terreno la stradina per piantare l’insalata.
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Nell’orto con Brucobaleno Con la paletta appuntita pratica poi dei buchi equidistanti tra loro (la distanza tra questi è quella del palmo della mano). Questa operazione è piuttosto semplice perché i buchi non devono essere profondi, quindi il nonno può essere aiutato dai bambini.
In ogni buco il nonno mette a dimora la piantina di insalata coprendo accuratamente con la terra le radici della stessa. In questo caso i bambini danno i semi al nonno, oppure lo aiutano a coprire le radici con la terra. Le stesse operazioni vengono effettuate anche nella coltivazione dei fagioli e dei piselli, introducendo nei buchi del terreno i semi dei legumi.
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Nell’orto con Brucobaleno Controllo e raccolta Due volte alla settimana almeno, gruppi di bambini si recano nell’orto per: • Osservare e prendere nota della crescita delle piantine. • Effettuare la ripulitura delle eventuali erbe infestanti. • Annaffiare le piantine. • Controllare che le radici delle piantine siano sempre coperte dalla terra.
Il controllo della crescita e la cura nell’innaffiare deve essere costante soprattutto in primavera, fino ad arrivare al momento tanto atteso dai bambini: la raccolta del prodotto. Questa fase richiede molta cura e bisogna conoscere alcune regole: • Fare molta attenzione a dove si mettono i piedi. • Non usare eccessiva forza durante la raccolta per non rompere le piantine. • Sistemare con cura le piante raccolte dentro cassettine o ceste preparandole per il giorno del mercato.
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Nell’orto con Brucobaleno Il foglio verde degli incarichi Per la semina, il controllo e la piantumazione, l’insegnante propone ai bambini l’assunzione di incarichi per soddisfare al meglio i bisogni essenziali delle piantine. I lavori da fare sono molti: occorre annaffiare, estirpare le erbe infestanti, coprire le radici con la terra se vengono scoperte… La prima cosa è quella di scegliere oppure inventare simboli per tutte le azioni che si svolgono nell’orto. Questi simboli vengono poi riportati dall’insegnante su di un cartoncino bristol verde in cui saranno inseriti anche i giorni della settimana e i nomi dei bambini che dovranno eseguire le azioni rappresentate dai simboli. Attraverso questo cartellone degli incarichi, i bambini imparano a cogliere il valore del lavoro e dell’impegno.
Lunedì
Francesca
Martedì
Anna
Mercoledì
Giovanna
Mattia
Erica
Maria
Giovedì Venerdì Sabato Domenica 963
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Nell’orto con Brucobaleno
Una simpatica bancarella
nte teriale occorre a M Il giorno dopo la prima raccolta dei prodotti, l’insegnante dino mbrellone da giar •O organizza il mercatino per la vendita. ste di plastica, • Cassettine e ce ini Se il tempo lo permette, sarebbe bello allestire la di legno o di vim bancarella all’aperto, in corrispondenza dell’ingresso • Tavoli dell’edificio scolastico; in alternativa si può utilizzare un • Carta colorata angolo del salone centrale, preferendo la zona dove c’è • Bilancia e cassa giocattolo il passaggio dei genitori.
Scelto lo spazio l’insegnante, aiutata da alcuni bambini, allinea i tavoli e ricopre il piano di lavoro con carta colorata o con una tovaglia a quadri.
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Nell’orto con Brucobaleno Sui tavoli si dispongono le cassettine e le ceste e al loro interno si mettono i prodotti raccolti. Di fianco alle cassette si dispone tutto quello che si vede in una bancarella vera: carta e sacchetti per confezionare la spesa, bilancia e cassa giocattolo per pagare. In corrispondenza di ogni cesta o cassettina, i bambini mettono un cartello, preparato in sezione, che indica il nome e il prezzo del prodotto contenuto. I bambini, a rotazione, si occuperanno della vendita in prima persona vestendo i panni di fruttivendoli. Le azioni che i bambini devono fare durante la vendita sono in parte fittizie, ma richiedono ugualmente una certa abilità. Andando per ordine i bambini devono: • Ascoltare le richieste del cliente - genitore • Pesare la merce • Incartare il prodotto • Fingere di battere lo scontrino • Incassare i soldi La somma che verrà incassata dalla vendita verrà investita per l’acquisto dei semi e degli strumenti che serviranno per la continuazione del progetto.
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Nell’orto con Brucobaleno
All’inizio di ogni stagione l’insegnante farà ascoltare la canzoncina e osserverà insieme ai bambini i cambiamenti stagionali.
Quattro stagioni
Sono quattro come i moschettieri le stagioni scacciapensieri. E la più bella sai qual è? Quella che canto insieme a te! Tra i banchi di scuola come un alunno, a settembre torna l’autunno e mentre cadono le foglie lo scoiattolo raccoglie con le zampe piccoline ghiande, noci, e noccioline.
Sono quattro come i moschettieri… Brr… che freddo che ha portato questo inverno un po’ incantato, ogni cosa ha trasformato tutto bianco è diventato. Con i guanti e col cappello sulla neve è proprio bello!
Sono quattro come i moschettieri…
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Le stagioni dell’orto a tracci
Come una piuma assai leggera è arrivata la primavera porta sui prati tanti fiori tante farfalle e colori. L’aria è dolce e profumata primavera è già arrivata!
Sono quattro come i moschettieri… Tanto sole, belle giornate non c’è dubbio: questa è l’estate il sole brilla sopra il grano che alto e giallo è diventato. Per il caldo non mi lagno corro al mare e faccio un bagno!
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Nell’orto con Brucobaleno
Indovinelli nell’orto
Ho le foglie verdi e larghe come pale, mi mangi condita con olio, aceto e sale, col pomodoro nel piatto son sposata, pensaci bene, sono… (l’insalata) Son rosso rosso, come un timidone, mi mangi sulla pizza o nelle insalatone, cresco bene sotto il sole d’oro, chiama il mio nome, sono… (il pomodoro) Sono arancione, cresco sottoterra, in mezzo al campo o dentro la serra, con me il coniglio non ha la pancia vuota, sono lunghina, sono… (la carota) Siamo rotondi, verdi e piccini, nel baccello stiamo tutti vicini, quando lo apri, vedi quanto siam belli, puoi anche contarci, siamo… (i piselli)
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Nell’orto con Brucobaleno
Autunno L’insegnante farà notare ai bambini come le stagioni lasciano un segno sull’orto: i prodotti che vengono piantati dipendono infatti dal clima.
3 anni pagine 16 e 17 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’autunno. Osservando lo scoiattolo l’insegnante parla del letargo, mentre, osservando il melograno, invita i bambini a nominare altra frutta autunnale. I bambini colorano poi seguendo le consegne del quaderno.
6
È AUTUNNO!
i
a
tracc
tivo obiet 16 1 6
Approfondire le caratteristiche della stagione autunnale.
Osserva e descrivi l’immagine. Incolla sullo scoiattolo tanti fili di lana marrone.
ttivo obie Approfondire le caratteristiche della stag stagione autunnale.
Colora utilizzando del succo di chicchi di melagrana.
17
4 anni pagine 20 e 21 6
È AUTUNNO! i
a
tracc
ttivo obie 20
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Approfondire pp caratteristiche della stagione a autunnale.
Osserva e descrivi l’immagine. Incolla sulla tartaruga pezzetti di carta marrone.
ttivo obie Approfondire caratteristiche della stagione stagio autunnale.
Colora la castagna con i colori a cera.
21
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’autunno. L’insegnante racconta che la tartaruga si sta preparando al letargo e si ritirerà nel guscio che è la sua casetta. I bambini poi colorano la scena come indicato nella consegna del quaderno.
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 16 e 17 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’autunno. Poi colorano la scena come indicato nel quaderno.
È AUTUNNO!
tivo obiet 16 1 6
Approfondire caratteristiche stagionali dell’Autunno: la vendemmia.
Colora gli acini d’uva con la digitopittura gialla; sulla foglia incolla della carta crespa verde.
ttivo obie
Approfondire caratteristiche stagionali dell’Autunno: la vendemmia.
Incolla sul tino per la vendemmia della carta crespa marrone.
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Nell’orto con Brucobaleno
Storie e filastrocche per l’autunno In occasione delle stagioni l’insegnante presenta ai bambini filastrocche e racconti che fanno parte del patrimonio tradizionale.
3 anni pagine 22 e 23 CHE PAURA...
ttivo obie Approfondire simboli e tr tradizioni della festa di Ha Halloween.
22
Colora la zucca di Halloween incollando pezzetti di carta crespa arancione.
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli animali che vedono. Prima di svolgere la consegna sul quaderno l’insegnante racconta la storia della cicala e della formica, illustrata nella pagina accanto.
...È HALLOWEEN!
ttivo obie Approfondire elementi inerenti la festa di Halloween.
Incolla sulla luna pezzetti di carta stagnola dorata e colora il pipistrello con i colori a cera.
23
4 anni pagine 30 e 31 n tu
no
FILASTROCCA...
I bambini osservano la pagina e, prima di ascoltare la filastrocca descrivono ciò che vedono. L’insegnante chiede: perché i bambini fanno quel gesto? Chi dorme? Quando si sveglierà l’animale? Poi legge la filastrocca e i bambini colorano come indicato.
...DELL'AUTUNNO
el
l’
au
filas trocca
d
Filastrocca del piccolo ghiro che dorme molto e va poco in giro. Che preferisce stare al calduccio, arrotolato in un cantuccio. Se dentro un tronco lo senti russare... fai piano piano, non lo svegliare.
tivo obiet 30
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Approfondire le caratteristiche della stagione autunnale autun mediante una fi filastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora come indicato con i pastelli.
ttivo obie
Approfondire le caratteristiche della ll stagione t autunnale mediante una filastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora come indicato con i pennarelli.
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Nell’orto con Brucobaleno La cicala e la formica
C’erano una volta una cicala e una formica. D’estate la formica lavorava tutto il giorno per procurarsi il cibo per l’inverno e anche la legna per riscaldarsi! La cicala, invece, di giorno dormiva e la sera cantava prendendo in giro la formica che lavorava e non si godeva l’estate… Così, giorno dopo giorno, la formica metteva via sempre più provviste e la cicala nessuna. Continuava solamente a prendere in giro la formica e a burlarsi di lei! Quando arrivò l'inverno la formica era beata nella sua tana mentre la cicala congelava dal freddo fuori e non riusciva a trovare delle provviste. Un giorno bussò alla porta della formica in cerca di aiuto ma la formica, ricordandosi che la cicala si era burlata di lei le rispose: «D’estate invece di procurarti il cibo hai cantato… ora balla!»
Filastrocca della cicala e della formica La cicala sulla pianta canta canta, canta canta e disprezza la formica che al lavoro si affatica ma l'inverno presto viene e muor di fame chi cantò
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 22 e 23 n tu
no
l’
au
il rac racconto... cconto...
I bambini osservano la pagina e l’insegnante racconta loro la storia del bruco e del melo che scopre l’autunno.
...dell'autunno ...dell'au utunno
r
pe una s toria
Una giovane pianta di melo viveva felice nel giardino della scuola Arcobaleno. Brucobaleno era suo amico.
Un giorno avvenne qualcosa di molto strano: cambiare colore. l foglie le f li del d l melo l iniziarono i i i a cam mbiare bi colore l
22
Approfondire le caratter caratteristiche ca istiche della stagione autun autunnale; comprendere un testo.
Brucobaleno rassicurò la pianticella di melo, spiegandole che era tutto normale: le foglie stavano comabiandocolore per una magia dell’Autunno.
Disperato, il melo chiamò subito l’amico Brucobaleno che h accorse acc corse alle ll sue grida id di aiuto. aiu iuto. uto
tivo obiet
Ascolta l’insegnante che ti legge il racconto, poi colora le sequenze.
ttivo obie
Approfondire e le e caratteristiche car caratter della d lla stag gione autunnale; stagione compre comprendere un testo.
Ascolta l’insegnante che ti legge il racconto, poi colora le sequenze.
23
Nel giardino della scuola Arcobaleno, viveva un giovane albero di mele. Era felice quando i bambini gli correvano attorno durante i momenti di gioco all’aperto o quando il simpatico Brucobaleno gli faceva ciao dalla finestra dell’aula scolastica. Un giorno avvenne qualcosa di davvero strano. «Brucobaleno! Brucobaleno, aiutami!» si mise a gridare il melo spaventato. «Cosa succede?» esclamò il bruchetto facendo capolino dal vetro della finestra lì di fronte. «Guarda le mie foglie!» fece l’alberello agitando i rami nell’aria in maniera nervosa. «Che cos’hanno le tue foglie, caro melo?» ribatté Brucobaleno. «Non lo vedi?» si agitò il melo «Stanno cambiando colore! Non sono più verdi, qualcuna è gialla, qualcun’altra è rossa… addirittura marrone! Aiuto! Che mi sta succedendo? Avrò… il morbillo? La varicella?». «Nulla di tutto questo. Non hai né il morbillo, né la varicella. Le tue foglie sono così per una bellissima magia…». 972
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Nell’orto con Brucobaleno «Una magia!… Meno male! Quindi non sono ammalato!» disse calmandosi un po’ il povero alberello. Nel frattempo il bruchetto aveva iniziato a risalire faticosamente il suo tronco e stava ormai arrivando all’altezza del primo ramo. «Ma chi ha fatto questa strana magia che ha cambiato i colori alle mie foglie? Forse un mago pittore?» chiese il melo. «Oh, sì! Il più abile dei pittori. È una magia… dell’autunno!» esclamò Brucobaleno. «Devi sapere che l’autunno è una stagione, la più colorata delle stagioni. In questo periodo dell’anno le foglie di tutti gli alberi diventano gialle, rosse e marroni… un vero spettacolo: guardati attorno!». Il melo alzò lo sguardo e lo diresse verso il bosco in lontananza sulle colline. «Oh!...» esclamò, e non aggiunse altro. Il bosco era un mosaico meraviglioso di colori. Tutti gli alberi avevano foglie colorate come le sue e l’effetto, nell’insieme, era indescrivibile. «Ma è una cosa bellissima!» strillò il melo, riprendendo voce. «Sì» concluse Brucobaleno «È un capolavoro della natura e tu ora ne fai parte. Sono felice per te: congratulazioni, caro melo!». 973
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Frutti d’autunno L’insegnante ricorda ai bambini che la data d’ingresso dell’autunno è il 21 settembre. Durante l’autunno si vendemmia l’uva e si preparano i campi per la semina. I frutti caratteristici di questa stagione sono: la castagna, la ghianda, l’uva, il melograno, le mele e i fichi. L’insegnante invita allora i bambini a disegnare e colorare i frutti dell’autunno. L’uva dell’autunno ente Disegnare la sagoma piuttosto grande di un grappolo Materiale occorr d’uva poi completare colorando gli acini con il pastello • Fogli di carta bianca viola, il viticcio con quello marrone e la foglia di verde. • Pastelli La ghianda al cacao Disegnare sul cartoncino la sagoma di una grande ccorrente ghianda, poi dipingere lo sfondo utilizzando la tempera Materiale o co verde allungata con l’acqua in modo da avere un colore • Cartoncino bian e verde • Tempera marrone acquerellato. Procedere dipingendo la parte inferiore del frutto con • Cacao lla la tempera marrone mentre il cappello va cosparso di • Co un leggero strato di colla e poi coperto con il cacao.
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Foglie d’autunno
nte teriale occorre a M L’autunno è la stagione delle foglie, l’insegnante allora rtoncino bianco Ca
invita i bambini a raccogliere le foglie per costruire un • Foglie • libro originale. • Colori a cera Consegna ad ognuno un cartoncino lungo un metro e • Acquerelli alto 20 cm, e li invita a piegarlo a fisarmonica. • Matite colorate Nella prima pagina del libro si incolla una foglia • Carta da collage precedentemente essiccata e sotto si lascia lo spazio per scrivere il nome dle bambino. Nelle pagine seguenti si riprodurrà la foglia con tecniche diverse, dalla più semplice alla più complessa, che potrebbero seguire il seguente schema: • Coloritura con il pennarello • Tecnica del frottage • Tecnica del puntinismo con i pennarelli • Tecnica dell’acquerello • Tecnica della ricostruzione della foglia con plastilina • Tecnica del collage o strappo Al termine del lavoro si avrà un libro che riproduce la foglia colorata con varie tecniche. L’insegnante invita ogni bambino a raccontare quale tecnica ha preferito e perché, e quale tecnica secondo lui rappresenta la foglia in modo più realistico.
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Nell’orto con Brucobaleno
Inverno La data che segna l’arrivo dell’inverno è il 21 dicembre. In campagna i campi sono già stati arati e seminati, e i semini sotto la terra aspettano la nuova stagione per poter germogliare. Nell’orto si raccolgono le verdure invernali come finocchi e cavolfiori. La frutta tipica dell’inverno è quella secca, oltre agli agrumi come mandarini e arance.
3 anni pagine 28 e 29 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’inverno. L’insegnante fa notare poi la neve e chiede ai bambini di nominare almeno tre aggettivi che riguardano la neve e tre azioni che si possono fare quando nevica.
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È INVERNO!
i
a
tracc
tivo obiet 28
Approfondire le caratteristiche della stagione invernale.
Osserva e descrivi l’immagine. Incolla cotone idrofile sul pupazzo di neve.
ttivo obie Approfondire le caratteristiche della stag stagione invernale.
Incolla sulla volpe dei fili di lana arancione.
29
4 anni pagine 40 e 41 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’inverno. L’orso fornirà poi l’occasione all’insegnante per parlare del letargo. I bambini colorano poi come indicato nel quaderno.
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È INVERNO! i
a
tracc
ttivo obie 40
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Approfondire le caratteristiche della stagione invernale.
Colora il pupazzo di neve incollando farina, poi disegna un bel sorriso.
ttivo obie Approfondire le caratteristiche stagione invernale. della stagi
Incolla cotone idrofilo sopra l’orso bianco.
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 42 e 43 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’inverno. L’insegnante invita poi i bambini a concentrarsi sulla casetta e sul pupazzo di neve e inventare tutti insieme una storia che sarà illustrata su un cartellone. I bambini colorano poi come indicato nel quaderno.
è inverno!
tivo obiet 42
Approfondire le caratteristiche della stagione invernale.
ttivo obie Incolla del cotone a mo’ di neve che è sul ramo di pino.
Approfondire le caratteristiche della stagione invernale.
Colora la casetta e incollavi poi sopra delle briciole di biscotto.
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Nell’orto con Brucobaleno
Storie e filastrocche per l’inverno Anche per salutare l’inverno l’insegnante presenta filastrocche e racconti tradizionali.
3 anni pagine 34 e 35 ern
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nv
LA STORIA...
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che vedono. L’insegnante presenta loro il bucaneve, tipico fiore invernale, e unico in grado di crescere anche in mezzo alla neve, poi racconta loro la leggenda del bucaneve, illustrata nella pagina accanto.
...DEL BUCANEVE
r
pe una s toria
tivo obiet
Ascoltare are e ripetere ripeterre una favola riconoscendone i personaggi.
34
Ascolta la favola del bucaneve, poi raccontala e ripassa con il pennarello giallo i raggi del sole.
ttivo obie
Ascoltare e ripetere rip una favola fav riconoscendone i personaggi. riconoscend
Colora il bucaneve con le tempere.
35
4 anni pagine 46 e 47 ern
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FILASTROCCA...
I bambini osservano la pagina e, prima di ascoltare la filastrocca descrivono ciò che vedono. L’insegnante ricorda loro che, anche nell’orto della scuola, le piantine in inverno riposano al caldo sotto terra per poi fiorire con il sole della primavera. Poi legge la filastrocca e i bambini colorano come indicato.
...DELL'INVERNO
el
l’
v in
filas trocca
d
Chiccolino, dove sei? Sotto terra, non lo sai? E là sotto non fai nulla? Dormo dentro la mia culla! Dormi tanto, ma perché? Voglio crescere come te! E se tanto crescerai, Chiccolino, che farai? Tante spighe metterò, tanto grano ti darò, del buon pane ti farò!
tivo obiet 46
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Approfondire le caratteristiche invernale della stagione inve mediante una ffilastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora Chiccolino incollando farina di mais.
ttivo obie
Approfondire le caratteristiche stagione d ll stag della t gion invernale mediante una filastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora con i pastelli.
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Nell’orto con Brucobaleno La leggenda del bucaneve
C’era una volta uno gnomo di nome Gnomisbim, che nel linguaggio fantastico vuol dire poeta fra gli gnomi, che un giorno si innamorò della fata di ghiaccio Candidea. La fata, che viveva rinchiusa nel suo castello, aveva però un cuore di ghiaccio, non conosceva l’amore e neppure voleva conoscerlo. Gnomisbin passava ogni giorno sotto le sue finestre, ma la fata lo ignorava. Decise allora di donarle una poesia in suo onore, che iniziava così: ‘O Candidea, delizia di fate, folletti e soprattutto gnomi…’ e proseguiva poi per 940 versi in rima. Candidea la apprezzò così tanto che per ringraziarlo gli donò un fiore bianco plasmato con le sue mani, dicendogli: «Caro Gnomisbim, ho creato questo fiore per te. Come tu hai colpito il mio cuore di ghiaccio, così questo fiore saprà vincere la dura crosta invernale e sbocciare nel gelo.» Quel fiore era il primo bucaneve che Gnomisbin raccolse e strinse al petto, nuovamente felice. … E da allora, ogni fine inverno, nei campi scintillanti di brina sboccia un piccolo fiore, che qualcuno ancora chiama Bucaneve per ricordare il piccolo gnomo e la regina di ghiaccio.
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 50 e 51 ern
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il rac racconto... cconto...
...DELl'inverno ...DELl'in nverno
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pe una s toria
L’alberello si disperò e chiamò in aiuto l’amico Brucobaleno. Ormai gli rimaneva una sola foglia.
L’autunno era ormai passato e il giovane melo era sempre più orgoglioso delle sue foglie variopinte.
Un giorno arrivò un vento gelido e il povero melo si sentìì improvvisamente p tutto iinfreddolito. nfreddolito.
A causa di qu quel el vento perse tutte le su sue ue foglie foglie. Gliene rimase solo o una g gialla, una rossa e una marrone.
tivo obiet 50
Approfondire le caratter caratteristiche ristich della stagione inve invernale; comprendere un testo.
Ascolta l’insegnante che ti legge il racconto, poi colora le sequenze.
I bambini osservano la pagina e descrivono le vignette. Prima di svolgere la consegna sul quaderno l’insegnante racconta la storia del bruco e del melo che scopre l’inverno.
Brucobaleno lo tranquillizzò spiegandogli che tutto ciò era normale: era arrivato l’inverno. Proprio in quell’istante iniziò a nevicare e cadde anche l’ultima foglia.
ttivo obie
Approfondire le caratteristiche A cara caratteri della ll stagio t one invernale; stagione compren comprendere un testo.
Ascolta l’insegnante che ti legge il racconto, poi colora le sequenze.
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Nel giardino della scuola Arcobaleno la stagione autunnale era ormai passata e la giovane pianta di melo era sempre più orgogliosa delle sue foglie così variopinte. Certo, qualcuna era caduta, ma la maggior parte era ancora appesa ai suoi rami e il colpo d’occhio, nell’insieme, era davvero molto bello. Anche Brucobaleno era felice per il suo amico e spesso portava i bambini della scuola sotto i suoi rami durante le pause di gioco. Un bel giorno la pianticella si svegliò prima del solito perché sentì soffiare un vento particolarmente forte. E non solo, si trattava soprattutto di un vento molto, ma molto… freddo! «Che succede, ora?» esclamò tutto infreddolito «Da dove viene quest’aria così gelida?». Alla povera pianticella venne spontaneo, per ripararsi dal freddo, stingersi sulle spalle e chiudere gli occhi. Gli sembrava di stare un po’ più al caldo. Poco dopo riaprì gli occhi, sentendo che il freddo invece di calare aumentava, e lanciò un urlo disperato: «Aiutooo! Aiutooo!». 980
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Nell’orto con Brucobaleno Sentendo queste urla disperate, Brucobaleno balzò sul davanzale della finestra della scuola e subito si rese conto del perché dei richiami dell’amico melo. Saltò giù e dirigendosi vero la pianticella provò a calmarla: «Non gridare così, amico mio!». «Ah no? Ma hai visto cosa mi è successo?» si agitò il melo. «Ho perso tutte le mie foglie!». «Certo, è arrivato… l’inverno!» spiegò sorridendo il bruco. «L’inverno?» fece eco stupito l’alberello. «Già, l’inverno» ripeté Brucobaleno «la stagione che viene dopo l’autunno!» e, manco a farlo apposta, iniziò a volteggiare in quel vento gelido qualche grosso fiocco di neve. «Guarda, Brucobaleno!» esclamò il melo «Ci sono delle… delle cose strane bianche che volano nell’aria!». «Eh! Eh! Eh!» ridacchiò l’amico bruco «Questa è la neve! È il regalo più bello dell’inverno.» «Oh!…» fece il melo guardandosi attorno «Quant’è bella! È un’altra magia delle stagioni?» e, intanto, tutto stava diventando sempre più bianco, il giardino, il tetto della scuola, il bosco in lontananza, i rami stessi del giovane melo. La neve si posava ovunque sempre più abbondante e stava rendendo più candido tutto il panorama. Proprio allora l’ultima foglia gialla del melo si staccò dal ramo e andò piano piano ad adagiarsi sul sottile manto di neve del giardino. Il melo e Brucobaleno la seguirono con lo sguardo, sorridendo. «Non ci sono più i colori dell’Autunno» esclamò poi l’alberello «anzi tutto ora è bianco! Ma è… bellissimo ugualmente!». «Hai ragione, amico mio» concluse il bruchetto «anche l’inverno è davvero bellissimo e …magico!». 981
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Nell’orto con Brucobaleno
Attività… nevose
orrente
c L’insegnante distribuisce i vari materiali ai bambini e li invita Materiale oc • Cotone idrofilo ad utilizzarli a scelta per creare piccoli fiocchi di neve. I bambini possono fare fiocchi creando palline di carta • Carta velina co bian velina, o semplicemente creando piccoli fiocchi di cotone, • Cartoncino sale ero o o colorando le stelline di pasta di bianco e incollandole su • Zucch l formato stelline • Pasta de cartoncini. nnelli Per quest’ultima attività l’insegnante farà prima colorare i cartoncini con le tempere nelle varie tonalità di azzuro, così da ricreare un cielo invernale.
• Pe ri dell’azzurro • Tempera nei colo • Colla vinilica
Una volta asciugati, i cartoncini verranno spennellati di colla vinilica, poi i bambini incolleranno la pasta a forma di stelline facendola cadere a pioggia. Una variante di questa attività è quella di creare l’effetto di un paesaggio ghiacciato incollando sui cartoncini zucchero o sale.
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Nell’orto con Brucobaleno Materiale corrente Preparate la pasta di sale versando in una ciotola abbastanza ockg di farina 1
Cristalli di pasta di sale
capiente un chilo di farina, un chilo di sale fino e acqua. Poi fate impastare il tutto energicamente ai bambini.
• • 1 kg di sale fino • Acqua
Quando l’impasto è pronto arrotolatelo fino ad ottenere un serpente. Tagliatelo in quattro parti, disponete le prime due a croce e le due successive ad asterisco. Il cristallo può essere dipinto di bianco, di azzurro e si possono aggiungere brillantini per abbellire.
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Nell’orto con Brucobaleno
Primavera Il 21 marzo è la data d’ingresso della primavera. Il grano è quasi maturo e sugli alberi spuntano i fiori: è la stagione delle primule, viole, mughetti e margherite. Si preparano gli orti dove si coltivano gli asparagi, i piselli, i carciofi…
3 anni pagine 44 e 45 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli animali che vedono. Il pulcino fornisce all’insegnante lo spunto per parlare della primavera come simbolo della vita che nasce. I bambini colorano poi come indicato nel quaderno.
6
È PRIMAVERA
i
a
tracc
tivo obiet 44
Approfondire le caratteristiche della stagione primaverile. p
Osserva e descrivi l’immagine. Incolla sul coniglietto tanti fili di lana grigia.
ttivo obie Approfondire le caratteristiche stagione primaverile. della stagio
Incolla sul pulcino tanti pezzetti di carta velina gialla.
45
4 anni pagine 58 e 59 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano la primavera. Se i bambini non conoscono il nome dei fiori l’insegnante dice loro che sono papaveri. I bambini colorano poi la scena come indicato nella consegna del quaderno.
6
È PRIMAVERA! i
a
tracc
ttivo obie 58
984
Approfondire le caratteristiche della stagione primaverile. p
Completa il colore dei fiori usando uno stampino intinto nella tempera gialla.
ttivo obie Approfondire le caratteristiche stagione primaverile. della stagi
Incolla sui gattini da poco nati dei fili di lana colorata.
59
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 64 e 65 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano la primavera. Se i bambini non conoscono il nome dei fiori l’insegnante dice loro che sono tulipani, e li invita poi a nominare altri fiori che conoscono. I bambini colorano poi la scena come indicato nella consegna del quaderno.
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Nell’orto con Brucobaleno
Storie e filastrocche per la primavera Anche per salutare la primavera l’insegnante presenta filastrocche e racconti tradizionali.
3 anni pagine 50 e 51 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che vedono. Prima di svolgere la consegna come indicato nel quaderno l’insegnante racconta la storia delle fate dei fiori, illustrata nella pagina accanto.
ra
ave
LA FATE...
...dei fiori
la
p
rim
er una s toria p
tivo obiet Ascoltare coltare e ripetere una favola riconoscendone i personaggi.
50
Ascolta la favola delle fate dei fiori. Poi raccontala indicando i personaggi.
ttivo obie Ascoltare scoltare e rip ripetere pe peter una favola riconoscendo i personaggi. riconoscendone
Ascolta la favola delle fate dei fiori. Poi raccontala indicando i personaggi.
51
4 anni lla
pagine 66 e 67 pr
im
a ve
ra
FILASTROCCA...
I bambini osservano la pagina e, prima di ascoltare la filastrocca, descrivono ciò che vedono. Nominano tutti gli animali e ne imitano le posture. L’insegnante poi legge la filastrocca mentre i bambini colorano come indicato nelle pagine del quaderno.
...DELLa PRIMAVERA
de filastrocca
Nella sua casetta a pera quando vien la primavera Mastro Grillo sapientone agli insetti fa lezione. Mastro Grillo sapientone agli insetti fa lezione.
tivo obiet 66
986
Approfondire le caratteri caratteristiche st della stagione prima primaverile mediante una ffilastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora la casa del grillo con i pennarelli.
ttivo obie
Approfondire le A e caratteristiche c cara della l stagio t one primaverile stagione mediante una filastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora gli animali con la digitopittura.
67
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Nell’orto con Brucobaleno Le fate dei fiori
C’era una volta un paese dove tutte le persone erano molto tristi perché era sempre inverno. La neve bianca aveva coperto i prati, e gli alberi erano spogli e senza fiori, nel cielo c’erano sempre le nuvole e il sole era sempre nascosto. I bambini non potevano uscire a giocare nel prato e si annoiavano a stare sempre in casa. La gente poi era triste e cupa come le giornate invernali, sembrava che un velo di neve avesse coperto anche i loro cuori. Una notte, la Fata Primavera arrivò nel paese accompagnata dalle sue fatine dei fiori. Insieme cominciarono a danzare sui prati e all’improvviso questi diventarono verdi. Ovunque si posassero i piedi delle due fatine nasceva un fiore, e ben presto fu un arcobaleno di fiori di tutti i tipi. Toccò poi agli alberi essere sfiorati dalle ali delle fatine e subito spuntarono foglioline e tanti fiori rosa e bianchi. Il paese diventò molto bello, e gli abitanti più felici.
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 72 e 73 ra
ave
il rac racconto... cconto...
I bambini osservano la pagina e descrivono le vignette. Prima di passare allo svolgimento della consegna sul quaderno l’insegnante racconta la storia del bruco e del melo che scopre la primavera.
....della ..della pr primavera rimavera
la
p
rim
una
storia
per
scuola Un giorno il giovane melo della scuo ola Arcobaleno si svegliò e sentì del un raggio r di sole più caldo de el solito.
Dopo poco tempo vide tanti giard tanti nuovi fili d’erba nel giardino dino chiamò Brucobaleno. e chiam mò incuriosito Brucobalen no.
notare L’ i b L’amico bruco glili ffece no otare t che anche e tra i suoi rami c’erano nuovi n germogli: accorto! non se n’era ’ accorto t !
Era E ra a arrivata i lla primavera: i i bambini tornarono a giocare in giardino t gia ardino e ili melo l era felicissimo. f li i i
tivo obiet 72
Approfondire le caratter caratteristiche ristich della stagione prim primaverile; comprendere un testo.
Ascolta l’insegnante che ti legge il racconto, poi colora le sequenze.
U giorno Un i il me melo elo l vide id qualcosa l di bi bianc bianco co tra t lle sue ffoglie li e perdendo credette e che esse stessero perd dendo colore.
ttivo obie Ascoltare scoltare e rip ripetere pet petere una favola riconoscendo i personaggi. riconoscendone
Brucobaleno B b l lo l ttr tranquillizzò: ranquillizzò: illi ò sii ttrattava tt se semplicemente emplicemente li t dei fiori che stavano nascendo tra i suoi s rami!
Ascolta la favola delle fate dei fiori. Poi raccontala indicando i personaggi.
73
Dopo lunghi freddi giorni di sbiadito sole, alla scuola Arcobaleno una mattina un raggio di sole toccò delicatamente i rami dell’albero di melo, svegliandolo dal sonno della notte. «Senti che bel tepore!» esclamò la pianta stirando i suoi rami verso il cielo «Oggi il sole mi pare più caldo del solito!». Il melo aprì gli occhi e notò che non era rimasta più neve, né in giardino, né sui tetti delle case. Anzi, osservando meglio, vide che per terra innumerevoli sottili fili di tenera erba verde stavano spuntando dal terreno. «Ciao, amico melo!» disse Brucobaleno facendo capolino dalla finestra della scuola «Hai visto che bel sole c’è oggi?». «Ciao, Brucobaleno» rispose la giovane pianta «Sì, ho visto! E mi sono accorto che stanno nascendo tanti nuovi fili d’erba nel giardino della scuola!». «Non guardare troppo lontano, dai un’occhiata ai tuoi rami!». 988
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Nell’orto con Brucobaleno L’amico melo guardò i rami e si accorse che un’infinità di piccole foglioline verdi stavano spuntando ovunque. «Oh, le foglie! Mi stanno crescendo le foglie, Brucobaleno!». «Già, le foglie! È quello che avviene a tutti gli alberi in primavera!». «Ma queste stagioni sono una continua magia!» rispose la pianta. I due si salutarono e passò qualche altro giorno. I bambini ricominciarono a frequentare i giochi del giardino tra un’attività scolastica e un’altra e il melo ne era davvero felice. Egli amava vederli correre felici attorno a sé e ascoltare le loro voci festose. Poco dopo apparvero alcune farfalle coloratissime e si udì il ronzio laborioso delle api. Un giorno, però, successe qualcosa di preoccupante. «Brucobaleno, aiutooo!» gridò il melo rivolto alla finestra della scuola «Aiutooo!». «Una malattia! Una terribile malattia!» si disperò il melo «Guarda le mie foglie come si stanno rovinando!». Il bruco aguzzò la vista, poi scosse il capo: «Non vedo nulla di strano tra i tuoi rami, amico mio!». «Come nulla di strano? Guarda meglio, Brucobaleno!» replicò l’alberello «Non vedi come alcune foglie stanno perdendo il loro bel colore verde?». Alcune sono già tutte bianche! Aiuto! Che sarà? Brucobaleno spiegò: «Sei proprio un giovane inesperto, amico mio melo! quante cose devi ancora imparare! Non sei malato, semplicemente tra i rami ti stanno spuntando i… fiori!». Il melo, allora, guardò meglio quelle cosine bianche che aveva tra le foglie e si accorse che non erano proprio foglie, erano qualcosa di diverso che assomigliava… sì, assomigliava effettivamente a dei fiori. Tirò un sospiro di sollievo. «Questa è solo l’ultima delle magie della Primavera, amico mio!» concluse Brucobaleno «Quante cose devi ancora imparare!». 989
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Nell’orto con Brucobaleno
Un angolo di giardino Nell’orto della scuola l’insegnante crea un angolo giardino dove piantare fiori anziché verdure o frutta. La cura del giardino è sicuramente più semplice e i bambini si trasformano così in giardinieri in erba. Il loro compito è quello di imparare a scoprire passo passo le meraviglie della natura, per arrivare a coltivare un piccolo albero che potrà crescere se verrà curato con amore giorno dopo giorno. A questo proposito i bambini dovranno: • Interrare semi o bulbi di fiori • Innaffiarli periodicamente • Osservare e prendere nota del processo di crescita dei fiori. Il papà di Matteo è un giardiniere bravissimo: ora piantiamo i semi e vediamo che cosa succede.
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Nell’orto con Brucobaleno Abbiamo piantato i semi e sono spuntate delle foglioline. Sembrano delle gemme come quelle degli alberi.
Al centro delle foglioline si affacciano delle gemme rosse. Sono fiorellini chiusi.
I fiori si sono aperti: evviva!
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Nell’orto con Brucobaleno
I fiori del nostro giardino L’esperienza del giardino è divertente e al tempo stesso densa di un grande valore: nel coltivare la propria pianta, per esempio, ogni bambino può comprendere: • Il rispetto della vita e delle sue regole • Lo scorrere del tempo e la necessità dell’attesa • L’importanza di comportamenti attenti e responsabili verso la natura
Guarda, queste sono foglie di rosa
Questo è un fiore! 992
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Nell’orto con Brucobaleno
Gli ospiti del nostro giardino Nell’angolo di giardino i bambini osservano, annusano e toccano i fiori esprimendo le sensazioni che provano.
I fiori della primvera sono colorati, e anche profumati. Nel giardino però sono arrivati anche degli ospiti... speciali. Sono gli insetti e gli altri animali che si sono svegliati dal letargo e ora cercano foglie e fiori da mangiare.
Guardate! Una farfalla, è colorata come un fiore.
La lumaca si è sveglaita dal letargo!
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Nell’orto con Brucobaleno
Estate Il 21 giugno è la data d’ingresso dell’estate. Il grano è maturo, e viene raccolto per essere mietuto. I fiori e le piante vivono il loro momento di maggior splendore. Nell’orto si seminano pomodori, zucchine, peperoni, fagiolini…
3 anni pagine 54 e 55 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli animali che vedono. L’insegnante invita poi i bambini a nominare gli altri animali che vivono nel mare e a colorare come indicato nelle consegne del quaderno.
6
È ESTATE!
i
a
tracc
ttivo obie 54
Osserva e descrivi l’immagine. Colora il pesce con la digitopittura.
Approfondire le caratteristiche della stagione estiva.
ttivo obie Approfondire le caratteristiche della stag stagione estiva.
Incolla sul granchietto tanti pezzetti di carta da collage arancione.
55
4 anni pagine 78 e 79
6
È estate!
i
a
tracc
ttivo obie 78
994
Approfondire le caratteristiche della stagione estiva.
ttivo obie Colora la stella marina utilizzando un gesso rosso.
Approfondire le caratteristiche stagione estiva. della stag
Incolla della sabbia sui cavallucci marini.
79
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’estate. Indicano poi le differenze con la scena invernale. Colorano infine come indicato nella consegna del quaderno.
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 84 e 85 I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che vedono. L’insegnante li invita a raccontare quando usano la paletta e il secchiello e in quale ambiente. I bambini colorano poi la scena come indicato nella consegna del quaderno.
995
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Nell’orto con Brucobaleno
Storie e filastrocche per l’estate Anche per salutare l’estate l’insegnante presenta filastrocche e racconti tradizionali.
3 anni pagine 58 e 59 te
la storia...
l’e s
ta
I bambini osservano la pagina e indovinano a quale storia fanno riferimento le immagini. Prima di svolgere la consegna come indicato nel quaderno l’insegnante racconta la storia della Sirenetta, illustrata nella pagina accanto.
...della sirenetta
er una s toria p
tivo obiet Ascolta la favola della Sirenetta, poi colora con i pennarelli.
Ascoltare e ripetere una favola riconoscendone i personaggi.
58
ttivo obie
Ascolta la favola della Sirenetta, poi colora con i pennarelli.
Ascoltare e ripetere una favola riconoscendone i personaggi.
59
4 anni pagine 82 e 83 e
tat
FILASTROCCA...
I bambini osservano la pagina e, prima di ascoltare la filastrocca, descrivono ciò che vedono. L’insegnante legge la filastrocca mentre i bambini colorano come indicato nel quaderno.
...DELL'ESTATE
el
l’
es
filas trocca
d
Quattro stelle ho visto passare quattro stelline sul bordo del mare: una per me, una per te, una la chiede la figlia del re.
tivo obiet 82
996
Approfondire le caratteristiche della stagione estiva mediante una filastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora la principessa con la tecnica che preferisci.
La quarta la vuole il reuccio cattivo: grida, comanda, la vuole per sé! Ma la stellina resta a guardare poi sorridendo si spegne nel mare.
ttivo obie
Approfondire le caratteristiche della stagione estiva mediant mediante una filastrocca.
Ascolta e ripeti la filastrocca. Colora il re con la tecnica che preferisci.
83
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Nell’orto con Brucobaleno La Sirenetta
C’era una volta una Sirenetta che viveva sul fondo del mare con suo padre il Re Tritone, sua mamma, e cinque sorelle maggiori. La Sirenetta aveva una voce melodiosa, e tutti gli abitanti del mare ne erano invidiosi. Un giorno, guardando in superficie, vide un bellissimo principe e se ne innamorò così tanto che passò i giorni seguenti sospirando, sognandolo e desiderando avere una vita terrena come gli esseri umani. Decise allora di recarsi dalla Strega del Mare, che le donò una pozione che le avrebbe dato le gambe come gli umani, ma in cambio… le avrebbe preso la voce! La Sirenetta accettò e così si trovò sulla spiaggia. Il principe la vide e ricambiò immediatamente il suo amore. La principessa visse giorni felici al castello del principe, anche se non poteva parlare con lui perché non aveva più la voce. La sera però, si affacciava alla finestra della torre che guardava sul mare e sentiva una nostalgia immensa ascoltando il canto delle sorelle… La nostalgia di casa fu così grande che la Sirenetta si tuffò in acqua, ma non avendo più la coda non riusciva a nuotare e stava per affogare quando suo padre la vide, con il tritone magico la tramutò di nuovo in sirena, e la riabbracciò. La sera in fondo al mare ci fu una grande festa e la Sirenetta cantò la più bella delle sue canzoni. 997
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Nell’orto con Brucobaleno
5 anni pagine 90 e 91 te
l’e s
ta
una
storia
il rac racconto... cconto...
Ormai la prim primavera avera stava concludendo o il suo passaggio e il caldo cominciava a farsi sentir sentire e sempre più.
Un giorno il pover povero ro melo si disperò vedend vedendo do che stava tutti perdendo tu utti i petali dei suoi fiori bianchi. b
Chiamò l’amico Brucobaleno fiori Brucob baleno e gli chiese se lo a aiutava a mantenere i fior ri attaccati ai suoi rami. Come? disperato. Com me? Con della colla! Brucobaleno Bruc cobaleno sorrise tra sé e acconsentì ad accorrere e in aiuto all’amico dispera ato.
tivo obiet 90
I bambini osservano la pagina e descrivono le vignette. Prima di svolgere la consegna sul quaderno l’insegnante racconta la storia del bruco e del melo che scopre l’estate.
...dell'estate ...dell'e estate
per
Approfondire le caratter caratteristiche ristic della stagione es estiva; comprendere un testo.
Ascolta l’insegnante che ti legge il racconto, poi colora le sequenze.
I tentativi di d mantenere i fiori attacc attaccati cati con la colla erano o tutti a terra! andarono però a vuoto: ormai eran
I bambini notaro notarono ono i petali dei fiori e, tutt tutti ti contenti, loro li raccolsero per farne f una collana per la lo oro maestra.
giovane nuovamente, clico stagioni. Il giov vane melo capì che quanto gli era successo era, n uovamente, il normale c lico della vita e delle stag gioni. buonissime Dopo un po’, anzi, al posto dei fiori spuntarono tra i suoi rami delle buo onissime rosse mele!
ttivo obie
Approfondire e le e caratteristiche ca caratte della d ll sta agio estiva; stagione compre comprendere un testo.
Ascolta l’insegnante che ti legge il racconto, poi colora le sequenze.
91
Passarono i giorni e la conclusione della scuola si avvicinava sempre più. Nessuno ricordava ormai i freddi giorni dell’inverno e il caldo cominciava a farsi sentire per davvero. Il giovane melo era felicissimo perché l’amico Brucobaleno gli aveva rivelato che i bambini avrebbero dato una festa di fine anno proprio in giardino, attorno al suo tronco. «Sarà un festa bellissima!» pensava il melo «E io farò un figurone: sto proprio bene con tutti questi fiori bianchi tra le foglie che sono ormai cresciute del tutto!». Ma un giorno avvenne, per l’ennesima volta, qualcosa di molto strano. «Brucobaleno! Brucobaleno!» gridò agitata la pianta. «Portami subito della colla, ti prego!» «Che cosa ti sta succedendo?» chiese l’amico. «Ma come? Non lo vedi?» replicò l’albero «Guarda! Si stanno staccando tutti i petali dei miei bellissimi fiori! Tra pochi giorni ci sarà la festa della scuola e non voglio perdere i miei fiori bianchi. Mi aiuti con la colla? Io da solo non ce la faccio!». 998
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Nell’orto con Brucobaleno Il bruco provò tenerezza per l’amico melo e acconsentì ad aiutarlo. Ma, per quanto si desse da fare correndo con la colla qua e là tra i rami della pianta, non riusciva a fermare la caduta dei fiori dell’amico. Il povero melo scoppiò in pianto. «La primavera se n’è ormai andata» lo consolò Brucobaleno. E questo è un altro dono meraviglioso della stagione che sta per arrivare!». «Ah, sì?» fece il melo asciugandosi le lacrime «Quale dono?». Brucobaleno sorrise e continuò: «Il dono di tante squisitissime… mele! È arrivata l’estate e dove c’erano i tuoi fiori cresceranno delle bellissime mele!». «Questa sì che è una notizia!» esclamò la pianta felice. La pianta e Brucobaleno sorrisero e stettero a guardare i bambini che facevano a gara, sotto la chioma ombrosa delle foglie, a raccogliere i petali dei fiori caduti. Dopo qualche giorno in giardino vi fu la festa di fine anno scolastico e il melo notò che la maestra aveva al collo una collana fatta con i petali dei suoi fiori. Così passò un anno alla scuola Arcobaleno e il giovane melo sperimentò per la prima volta tutte le magie delle stagioni. Ora aveva capito che tutte le cose che gli erano successe facevano parte del mistero meraviglioso della vita ed era orgoglioso di farne parte, anzi, non vedeva l’ora di ricominciare l’anno successivo. Buone vacanze, caro melo. Buone vacanze, Brucobaleno. Buona estate, bambini! 999
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Nell’orto con Brucobaleno
Fiori d’estate e Disegnare la sagoma di un grande tulipano su ognuno riale occorrent e t a M dei fogli bianchi quindi colorare le corolle con le gli di carta bianca tempere di tinte vivaci (arancione, fucsia, rosso, giallo). • Fo pera di vari colori • Tem Dipingere invece gambo, foglie ed erba di colore verde.
Estate
L’estate stagione fatata calda, allegra e colorata. I campi son gialli di spighe di grano che al vento ondeggiano piano, piano. Balla con loro il mio aquilone saluta nel cielo la bella stagione sembra quasi una magia: è già estate, che allegria!
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Nell’orto con Brucobaleno
Frutta d’estate
Sul foglio di carta da pacchi disegnare tante coppie di Materiale occorrente bianca cerchi utilizzando il contenitore (o il compasso). • Carta da pacchi Dipingere le ciliegie con la tempera di colore rosso e • Tempera verde e rossa completare i gambi e le foglie con la tempera di colore • Recipiente di plastica di 10 cm verde.
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Nell’orto con Brucobaleno
Le erbe aromatiche In estate un angolo dell’orto può essere coltivato con le erbe aromatiche come il rosmarino, la salvia, il basilico, la menta, la maggiorana ed altro. Queste erbe hanno la caratteristiche di crescere abbastanza velocemente, sono profumate e producono graziosi e delicatissimi fiori. Quando sarà il momento della raccolta è importante che i bambini abbiano la possibilità di tenere in mano, stropicciare e annusare le erbe prodotte in modo da conoscerle usando tutti i sensi. L’insegnante può dare alcune indicazioni sugli elementi da osservare: • La forma della pianta e quella delle foglie • La consistenza delle foglie e della superficie • Il profumo • Il sapore Dopo questa esperienza l’ insegnante invita i bambini a verbalizzare le sensazioni e le informazioni ricevute dall’analisi delle erbe. Le osservazioni dei bambini possono essere trascritte dall’insegnante per realizzare una raccolta di osservazioni in merito all’esperienza.
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Nell’orto con Brucobaleno
I quattro folletti odorosi Per presentare ai bambini le erbe aromatiche l’insegnante racconta una simpatica storia.
C’erano una volta quattro folletti, i loro nomi erano: Salvia, Menta, Rosmarino e Basilico. Salvia, la follettina più piccola, era molto graziosa, dal profumo delicato e dal corpo morbido come seta. Menta, bella anche lei, aveva un profumo più intenso della sorella ed un carattere più deciso. Rosmarino non era bellissimo ma alto con capelli simili ad aghi. Basilico era più basso del fratello e più delicato ma profumatissimo. Ogni giorno gareggiavano per decidere che fosse il pi profumato tra loro e a volte bisticciavano e, mossi dal vento, si agitavano in tutte le direzioni. Un vecchio ulivo, che da molti anni ombreggiava un angolo dell’orto, si accorse che i quattro fratelli stavano litigando e decise di intervenire: «Ehi piccolini! Cos’è tutta questa confusione? Non capite che ognuno di voi è importante ed utile? Senza di voi quattro il cibo avrebbe poco sapore e poco profumo. In cucina c’è spazio per ognuno di voi, le persone vi cercano e non possono fare a meno del vostro gusto. Quindi forza! Voltatevi verso il sole e crescete belli e forti!» Salvia, Menta, Rosmarino e Basilico si calmarono e fecero tesoro delle parole del saggio ulivo.
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Nell’orto con Brucobaleno
Babbo Natale
Con la slitta su nel cielo viaggio e rido “ho-ho-ho!” Il mio nome io ti svelo: vuoi saperlo oppure no? Rosso è tutto il mio vestito e la barba è bianca bianca con le renne son partito e la slitta mai si stanca. Perché io sono Babbo, Babbo Natale a grandi e piccini io porto i miei regali non è uno scherzo di carnevale se volo su nel cielo anche senza ali. Mentre dormi nel lettino io mi fermo sopra al tetto poi mi infilo nel camino e i regali in casa metto. Se sei stato un buon bambino avrai in dono un regalone se sei stato birichino avrai forse del carbone.
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Le canzoni di Brucobaleno a tracci
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Nell’orto con Brucobaleno
Giorno e notte Ma che strano questo cielo Qualche volta troppo chiaro con la mano faccio un velo per la luce del gran sole. Ma che strano questo cielo qualche volta troppo scuro con la mano faccio un cono per vedere le stelline.
Ma perché? Ma perché? Perché a volte è giorno, a volte è notte? Di giorno è tutto azzurro, di notte è tutto nero. Si accendono si spengono, non son mai rotte Son come lampadine le stelle per davvero.
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traccia
Non è strano che col sole ognuno corre dove vuole e di notte la luna panna tutti quanti manda a nanna. Ma perché? Ma perché? Perché a volte è giorno, a volte è notte? Di giorno è tutto azzurro, di notte è tutto nero. Si accendono si spengono, non son mai rotte son come lampadine le stelle per davvero.
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Nell’orto con Brucobaleno
Corri e salta mascherina dalla sera alla mattina ogni scherzo oggi vale perchĂŠ siamo a Carnevale. Carnevale che gran festa maschere di cartapesta son felici tutti quanti volan le stelle filanti. Ecco principi e fatine qui si ride a crepapelle su venite mascherine a mangiare le frittelle. Carnevale che gran festa maschere di cartapesta son felici tutti quanti volan le stelle filanti.
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Carnevale
traccia
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Nell’orto con Brucobaleno
Igiene
Il bagnetto no no no non lo voglio fare mai a lavarmi non ci sto ma così saranno guai.
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Puzzo come una capretta sono sporchi tutti i denti ma se in bagno corro in fretta saran tutti più contenti. Si è più belli pettinati con le mani ben pulite anche i denti van lavati è una legge, udite udite. Prima di mangiar la pappa ci si lava le manine del tesoro la gran mappa sono queste regoline. Si è più belli pettinati con le mani ben pulite anche i denti van lavati è una legge, udite udite.
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Nell’orto con Brucobaleno
Quando mangio il cioccolato o mi gusto un buon gelato sento in bocca qualcosina e mi viene l’acquolina. Dolce dolce salato salato quanti gusti sul palato dolce salato dolce salato a distinguerli ho imparato. Se mi mangio il salamino o il formaggio nel panino forse non ci crederete ma mi viene tanta sete. Dolce dolce salato salato quanti gusti sul palato dolce salato dolce salato a distinguerli ho imparato.
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Dolce e salato
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Nell’orto con Brucobaleno
Si apre l’uovo del pulcino è più caldo il mattino.
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Pasqua
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È sul prato il coniglietto c’è la rondine sul tetto. Din don din dan suona la campana. Din don din dan tutti fuori dalla tana. Vola in cielo la colomba ecco vuota è la tomba. Tutti sono più felici sono gli uomini più amici. Din don din dan suona la campana. Din don din dan tutti fuori dalla tana.
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Nell’orto con Brucobaleno
Sono un tipo strano certo son di ferro se mi tocchi vivo sempre all’aperto e sul viso ho tre occhi. Sono il semà… semà-foro dirigo il tràf… il tràf-fico divento rosso giallo e verde chi mi ascolta non si perde. Non passare se son rosso altrimenti vai nel fosso se son giallo stai attento se son verde vai contento. Sono il semà… semà-foro dirigo il tràf… il tràf-fico divento rosso giallo e verde chi mi ascolta non si perde.
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Il semaforo
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IL PAESE DEI BALOCCHI
L'AN GOLO D ELL'ARTISTA
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Il Paese dei Balocchi
Benvenuto nel Paese dei Balocchi Il gioco è considerato una delle attività umane che più di tutte è in grado di generare soddisfazione e piacere, poiché è scelto secondo i nostri gusti e il nostro interesse. Ma se negli adulti il gioco è visto come una forma di svago non abitudinaria per sfuggire ai soliti schemi della vita quotidiana, per il bambino è l’occupazione principale. Per i bambini infatti il gioco ha un valore in più e si pone come ruolo principe e fondamentale per lo sviluppo globale e armonico. Il gioco è un'attività gratificante poiché non è condizionato da pressioni interne o esterne e tende perciò solo al piacere e alla conferma di sé, per questo aiuta ad acquisire consapevolezza ed elaborare un'identità sociale e personale. La psicologia poi indica nel gioco il protagonista dello sviluppo psicologico e della personalità del bambino, oltre che lo strumento in grado di aiutare i bambini a superare le proprie paure, perché consente loro di trasferire l'oggetto del timore su un altro oggetto, familiare e quindi non pericoloso.
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Il Paese dei Balocchi Ne consegue che la scelta dei giocattoli rappresenta il primo passo, da parte del bambino, verso l’autonomia e un primo tentativo di distacco dalla figura materna. L’approccio al giocattolo per il bambino rientra nella fase della conoscenza di sé e della realtà che lo circonda, fase che è caratterizzata da fortissime spinte motorie che lo portano ad essere attivo e instancabile esploratore. Spesso i giocattoli hanno un doppio scopo. Oltre all’intrattenimento, servono anche per aumentare le capacità cognitive quali la coordinazione e le abilità manuali e anche per stimolare la creatività e la memoria. Non dimentichiamo che l'agilità mentale, che inizia nell'infanzia, viene messa alla prova da puzzle, giocattolo di relazioni spaziali.
G randangolo
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Il Paese dei Balocchi
Il Paese dei Balocchi L’insegnante inizia il percorso raccontando la storia dei Balocchi.
Ogni giorno, andando a scuola, Laura e Mattia si fermavano davanti alla vetrina del negozio di giocattoli. Che magia! La vetrina era sempre diversa, piena zeppa di giocattoli di tutti i colori e tutte le forme, ed erano talmente belli che sembravano veri. «Guarda quella bambola, che belle trecce… e che vestitino! Vorrei proprio una bambola così per il mio compleanno.» diceva Laura. «E quel robot? È più bello di quelli che si vedono nei cartoni. Sai quante avventure intergalattiche potrei fare con lui?» rispondeva Mattia. «Oggi c’è anche un orsetto. Chissà quanto è morbido!» E così, persi ad ammirare gli amici in vetrina Laura e Mattia arrivavano sempre tardi a scuola. Una mattina i due bambini trovarono la porta del negozio aperta. Si guardarono per un istante e non ebbero esitazioni: un secondo dopo erano già nel negozio! Laura era corsa a salutare la bambola: «Ciao, da vicino sei ancora più bella» le disse «Io mi chiamo Laura, tu non hai un nome? Allora ti chiamerò Luce, perché i tuoi capelli biondi sembrano raggi di sole.» Mattia invece stava ammirando il robot. «Guarda quanti circuiti, scommetto che sei programmato per viaggiare da solo. Wow, se scrivo l’indirizzo della scuola magari un giorno puoi venire a trovarmi!» «Guarda che orso enorme, Mattia!» disse Laura indicando un orso in un angolo. «Laggiù c’è anche un aereo telecomandato!» Persi com’erano tra la meraviglia di quei giocattoli Laura e Mattia non si erano accorti che un signore li stava osservando.
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Il Paese dei Balocchi «Che cosa fate voi qui? Non dovete andare a scuola? Se proprio non avete niente da fare aiutatemi a mettere questi giocattoli negli scatoloni!» «Negli scatoloni? E perché?» chiesero in coro i due bambini. «Perché da domani il negozio sarà chiuso… per sempre!» «Come, chiuso per sempre?» chiese Laura correndo ad accarezzare la sua bambola «Chi si prenderà cura di questi giocattoli?» «Ai bambini oggi non interessano i giocattoli» rispose l’omino «A loro piacciono solo i videogiochi. Non hanno più pazienza per i vecchi giocattoli, preferiscono le battaglie stellari, la ginnastica elettronica… Che se ne fanno di vecchie bambole e orsi fatti a mano?» «Io saprei cosa farmene… Posso salutarli? Ciao Luce, ciao orso.» «Andiamo Laura, si è fatto tardi.» così dicendo Mattia la portò fuori dal negozio.
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Il Paese dei Balocchi A scuola Laura non riusciva proprio a stare attenta. Pensava a tutti quei pupazzi negli scatoloni, e soprattutto alla bambola. Avrebbe avuto paura del buio? Si sarebbe annoiata? Magari ammuffita? A ricreazione Mattia cercò di consolarla invitandola a giocare, ma lei era davvero triste. «Non mi va di giocare. Ma a te non interessa sapere che fine faranno quei giocattoli? Magari verranno distrutti…» Ma Mattia aveva una segreta speranza nel cuore. Non voleva parlarne con Laura perché aveva paura di darle una delusione, però… era quasi sicuro che tutto sarebbe andato a finire bene! La mattina seguente Laura e Mattia passarono davanti al negozio di giocattoli, ma la vetrina era coperta da una vecchia serranda malconcia. Lì davanti, a terra c’era una scarpetta verde. «È la scarpina della bambola.» disse Laura raccogliendola. «La terrò per ricordo.» «Sì, ma corriamo, è già tardi» la incalzò Mattia. Mattia non aveva mai corso così tanto per andare a scuola, Laura non ce la faceva proprio a stargli dietro. Arrivati a scuola i due bambini videro i compagni tutti in cerchio, intorno a uno scatolone. 1016
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Il Paese dei Balocchi «Eccoli, finalmente! Mattia, Laura, è arrivato un pacco per voi!» I bambini si avvicinarono. Sullo scatolone c’era una scritta colorata.
Per Mattia, Laura e tutti i bambini della sezione delle farfalle. «Lo sapevo!» esclamò Mattia. Poi aprì lo scatolone e sapete che cosa c’era dentro? Già… tutti i giocattoli del negozio, anche la bambola. Laura l’abbracciò e le mise la scarpina, poi la sistemò insieme agli altri in un angolo della stanza. E sono ancora lì, nell’angolo dei Balocchi dove passano momenti stupendi circondati dall’affetto dei loro amici.
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Il Paese dei Balocchi
La parola ai bambini Dopo aver narrato la storia l’insegnante invita i bambini a raccontare quali giochi amano di più e perché. A me piacciono le bambole, però anche i peluche.
Io gioco con la play station insieme a mio fratello.
Io ho una collezione di peluche, mi piacciono tanto e ci dormo anche così faccio sogni belli.
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Il Paese dei Balocchi
La canzone dei Balocchi Audio
Il Paese dei Balocchi
Scuo
C’è un paese un po’ speciale non solo a Pasqua o a Natale, lo puoi vedere coi tuoi occhi: è il Paese dei Balocchi! Tanti orsetti e bamboline costruzioni e macchinine pupazzetti colorati e paesaggi disegnati. E poi buffe marionette e soldati con le ghette tanti amici per giocare divertirsi ed imparare. È proprio un posto con i fiocchi il Paese dei Balocchi!
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L’insegnante fa riferimento alle risposte dei bambini e racconta loro che esiste un paese speciale dove ci sono tanti giochi da condividere e fare insieme. Poi fa ascoltare la canzone dei Balocchi.
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Il Paese dei Balocchi
L’angolo dei Balocchi a scuola Come Laura e Mattia, i due bambini del racconto, l’insegnante propone di allestire in sezione un angolo dedicato ai Balocchi. A questo proposito chiede ai bambini di portare da casa giocattoli che non usano più e li sistema in bella mostra sugli scaffali, o su piccoli divani e poltrone che abbelliranno lo spazio dei Balocchi. L’insegnante però invita i bambini ad averne cura e non lasciarli in disordine perché altrimenti si romperebbero. I bambini giocano meglio se hanno i giocattoli ben divisi per tematiche. Il melting pot di giocattoli rischia di trasformarsi in un ammasso di materiale inutilizzabile, un triste spreco. Bisogna dunque procurarsi ogni sorta di contenitore di diverse dimensioni, magari in plastica, con coperchio. Le tipologie per la suddivisione potranno essere: • Automobiline • Costruzioni • Peluche • Giochi da tavola • Auto e trenini • Bambole e accessori • Strumenti musicali • Pongo e paste da modellare I bambini possono creare le etichette da attaccare sulle scatole su cartoncino poi plastificato.
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Il Paese dei Balocchi
Ogni giorno, appena arrivano a scuola, i bambini salutano i nuovi amici con una canzoncina.
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Benvenuti a scuola a tracci
Ciao amico
Ciao amico, ciao ciao, ciao! Ciao amico, ciao ciao, ciao! Ciao amico, ciao ciao, ciao! Ciao amico, ciao! Ogni giorno, di buon mattino andiamo a scuola con il pulmino entriam di corsa, siamo felici di salutare tutti gli amici.
Ciao amico, ciao ciao, ciao!… Insieme poi noi giochiamo, cantiamo o disegniamo non c’è tristezza, solo allegria perché assai bella è la compagnia!
Ciao amico, ciao ciao, ciao!…
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Il Paese dei Balocchi
Gioco libero Ogni giorno, durante il gioco libero, i bambini saranno liberi di scegliere il giocattolo che preferiscono e organizzare autonomamente i giochi da fare con i compagni.
In questo modo i bambini imparano anche a rispettare le regole di convivenza con gli altri in merito al gioco condiviso.
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Il Paese dei Balocchi
I giocattoli siamo noi Ogni bambino sceglie di mimare un giocattolo e inizia a muoversi e camminare immedesimandosi nel gioco. I compagni dovranno indovinare di quale gioco si tratta.
In alternativa i bambini mimano i giocattoli tutti insieme mentre cantano la canzone dei Balocchi presentata a pagina 1019.
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Il Paese dei Balocchi
Costruiamo i Balocchi La bambola Sul foglio di cartoncino ondulato disegnare le diverse parti del corpo della bambola: il torace che corrisponde ad un rettangolo dagli angoli arrotondati; le braccia hanno anche esse gli angoli arrotondati, la faccia che ha la forma di un cerchio, le gambe che sono due rettangoli arrotondati da una parte e con la sagoma del piede dall’altra. Ritagliare poi ogni elemento.
corrente Materiale octo mar rone la
• Cartoncino on du glia • Fogli di carta pa • Spago • Fermacampioni • Pennarelli • Occhietti mobili • Nastro adesivo • Forbici • Colla
Con le forbici praticare piccoli fori sulle parti del corpo: quattro sul torace (uno su ogni angolo in corrispondenza di braccia e gambe), uno su ogni braccio e uno su ogni gamba.
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Il Paese dei Balocchi Unire gli elementi tra loro con dei fermacampioni. Tagliare un piccolo rettangolo di cartoncino che diventa il collo della bambola che serve per unire la testa al corpo.
Con la carta paglia o altra carta colorata disegnare i vestiti, ritagliarli e farli indossare alla bambola. Completare il viso incollando gli occhietti mobili e disegnare con i pennarelli il naso e la bocca.
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Il Paese dei Balocchi Il robot rente Mettere la scatola verticalmente in modo che il lato più Materiale occor ù piccola a pi corto sia la base. Sul lato superiore fissare con la • Scatola gran de e un ca ig ieni pinzatrice il coperchio del contenitore delle uova dopo • Rotoli di carta rtoni delle uova • Contenitori di ca avere eliminato la base. • Pennarelli In questo modo si ottiene la faccia del robot. o • Coltellin colorato • Nastro adesivo • Tappi di sughero • Colla • Pinzatrice • Forbici
Con un coltellino tagliare a metà due tappi di sughero e incollarli sulla faccia del robot per fare gli occhi. Completare poi disegnando con un pennarello le pupille. Tagliare un pezzo di nastro adesivo colorato e fissarlo sotto gli occhi per fare la bocca.
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Il Paese dei Balocchi Sulla pancia del robot incollare la scatola piĂš piccola. Per fare le braccia e le gambe utilizzare quattro rotoli vuoti della carta igienica: praticare con le forbici due piccole incisioni in uno dei due bordi di ogni rotolo e piegare verso il basso la linguetta che si ottiene.
Con la pinzatrice fissare le linguette dei due rotoli ai lati superiori della scatola-corpo (saranno le braccia) e le linguette degli altri due rotoli alla base della scatola (saranno le gambe).
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Il Paese dei Balocchi L’orso di carta Disegnare la forma delle gambe e delle braccia dell’orso su dei sacchetti di carta e chiudere i lati con il nastro adesivo. Riempire le due gambe e le due braccia di carta di vecchi giornali. Fare la testa dell'orso appallottolando ancora carta e tenendola in forma con del nastro adesivo. Riempire un altro sacchetto con dell’altra carta di giornale per fare il corpo dell'orso.
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• Sacchetti di cart • Vecchi giornali • Carta da pacchi • Colla • Acqua • Nastro adesivo • Forbici • Nastrino colorato
Fissare con il nastro adesivo la testa, le braccia e le gambe al busto. Mescolare acqua e colla e pennellare sull’orso in modo da poter attaccare sopra delle strisce di carta da pacchi. Quando è asciutto disegnare sulla carta da pacchi o altro tipo di carta colorata un bavaglino, con le mani appallottolare dei piccoli pezzi di carta per fare gli occhi e il muso dell’orso. Passare intorno al collo un nastrino colorato.
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Il Paese dei Balocchi
Il mio gioco preferito Dopo aver costruito i giocattoli l’insegnante invita i bambini a disegnare quello che preferiscono. A questo proposito dispone i giochi sui tavoli, i bambini li disegnano e li colorano con la tecnica che preferiscono.
I disegni cosĂŹ realizzati saranno appesi in sezione o nel salone e costituiranno la galleria dei Balocchi.
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Il Paese dei Balocchi
I colori dei Balocchi L’insegnante invita i bambini ad osservare i giocattoli che ci sono in sezione e trovarne uno per ogni colore. In alternativa l’insegnante nomina un colore e i bambini devono portarle un giocattolo del colore nominato. Questa attività focalizza la conoscenza pregressa dei bambini riguardo ai colori. Si passa poi alle attività sul quaderno operativo.
3 anni pagine 4 e 5 ROSSA LA MARIONETTA
4
Obi et t i v o Conoscere il colore rosso.
Colora la marionetta incollando strappi di carta colorata.
I bambini nominano i giocattoli presenti nelle pagine e poi li colorano come suggerito nel quaderno. Poi cercano nelle riviste oggetti rossi, li ritagliano e li incollano su un foglio creando il cartellone rosso.
ROSSA L’AUTO CHE VA DI FRETTA
Colora l’automobile con i colori a cera.
Obi et t i v o Conoscere il colore rosso.
5
pagine 6 e 7 GIALLO L’ORSETTO PICCOLINO
6
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Obi et t i v o Conoscere il colore giallo.
Colora l’orsetto con la digitopittura.
I bambini nominano i giocattoli presenti nelle pagine e poi li colorano come suggerito nel quaderno. Poi nominano altri animali gialli che conoscono e li disegnano tutti su un foglio creando il cartellone giallo.
GIALLO ANCHE IL PULCINO
Colora il pulcino con i pennarelli.
Obi et t i v o Conoscere il colore giallo.
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Il Paese dei Balocchi
pagine 8 e 9 IL ROBOT E` TUTTO BLU
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Obi et t i v o Conoscere il colore blu.
Colora il robot con i pastelli.
I bambini nominano i giocattoli presenti nelle pagine e poi li colorano come suggerito nel quaderno. Poi intingono la punta delle dita nella tempera blu e le stampano su un foglio creando il cartellone blu.
BLU E` IL TRENINO CHE FA CIUF!
Colora il trenino con la digitopittura.
Obi et t i v o Conoscere il colore blu.
9
Pagine 10 e 11 VERDE IL DINOSAURO CHE PAURA NON FA
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Obi et t i v o Conoscere il colore verde.
Colora il dinosauro incollando strappi di carta colorata.
I bambini nominano i giocattoli presenti nelle pagine e poi li colorano come suggerito nel quaderno. Poi spalmano il palmo delle mani con la tempera verde e lo stampano su un foglio creando il cartellone verde.
VERDE LA PALLA CHE SALTA QUA E LAĚ€
Colora la palla con i pennarelli.
Obi et t i v o Conoscere il colore verde.
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Il Paese dei Balocchi
4 anni L’insegnante verifica la conoscenza dei colori primari attraverso il gioco: tocca il colore in cui nomina un colore (giallo, rosso, blu) e i bambini devono correre a toccare un oggetto corrispondente. Passa poi alle mescolanze per ottenere i colori secondari. pagine 4 e 5 VERDE E` LA RANA BETTA
4
Obi et t i v o Conoscere il colore verde.
Mescola il giallo e il blu. Nomina il colore ottenuto e colora la rana Betta.
I bambini mescolano la tempera gialla e blu e nominano il colore ottenuto, poi indicano almeno tre oggetti verdi nella sezione. Infine nominano i giocattoli presenti nelle pagine e li colorano con le tecniche indicate.
VERDE ANCHE LA BARCHETTA
Colora la barchetta con i colori a cera.
Obi et t i v o Consolidare la conoscenza del colore verde.
5
pagine 6 e 7 ` IL CAGNOLINO ARANCIONE E
6
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Obi et t i v o Conoscere il colore arancione.
Mescola il giallo e il rosso. Nomina il colore ottenuto e colora il cagnolino.
I bambini mescolano la tempera gialla e rossa e nominano il colore ottenuto, poi nominano almeno tre frutti arancioni. Infine nominano i giocattoli presenti nelle pagine e li colorano con le tecniche indicate.
ARANCIONE E` L’AQUILONE DEL BAMBINO
Colora l’aquilone con la digitopittura.
Obi et t i v o Consolidare la conoscenza del colore arancione.
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pagine 8 e 9 VIOLA E` LA FATINA
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Obi et t i v o Conoscere il colore viola.
Mescola il rosso e il blu. Nomina il colore ottenuto e colora la fatina.
I bambini mescolano la tempera blu e rossa e nominano il colore ottenuto, poi indicano almeno una fiaba dove compaia una fatina. Poi nominano i giocattoli presenti nelle pagine e li colorano con le tecniche indicate.
VIOLA E` LA TAZZA PER LA MATTINA
Colora la tazza con i gessetti.
Obi et t i v o Consolidare la conoscenza del colore viola.
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pagine 10 e 11 MARRONE E` L’ORSETTO BIRICHINO
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Obi et t i v o Conoscere il colore marrone.
Mescola il rosso, il giallo e il blu. Nomina il colore che ottieni e colora l’orsetto.
I bambini mescolano la tempera gialla, rossa e blu e nominano il colore ottenuto. Noteranno come il marrone sia più chiaro o scuro se c’è più giallo o più blu. Infine nominano i giocattoli presenti nelle pagine e poi li colorano con le tecniche che sono indicate nel quaderno.
MARRONE E` ANCHE IL CAMIONCINO
Colora il camioncino con la digitopittura.
Obi et t i v o Consolidare la conoscenza del colore marrone.
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5 anni I bambini a 5 anni conoscono già i colori e le mescolanze, il percorso inizia quindi sondando le conoscenze pregresse. pagina 5 L’insegnante invita i bambini a disegnare in ogni riquadro un oggetto del colore corrispondente e colorarlo con la tecnica che preferiscono. I bambini passano poi a confrontare gli oggetti che hanno disegnato con quelli dei compagni.
I COLORI CHE CONOSCO
Obi et t i v o Rafforzare la conoscenza dei colori.
Colora ogni riquadro con la tecnica che preferisci. Nomina i colori che hai utilizzato.
5
pagine 6 e 7
AZZURRO ROSSA
LA MARIONETTA
GIALLA
LA SUA CASETTA
L’insegnante approfondisce poi la conoscenza dei colori primari e di quelli secondari attraverso la filastrocca colorata illustrata nel quaderno operativo. I bambini ascoltano la filastrocca e poi provano a ripeterla indicando di volta in volta il giocattolo e il colore nominato.
...BALOCCHI COLORATI
FILASTROCCA DEI...
IL CAPPELLO
DEL ROBOT PICCOLINO
MARRONE
LA SPADA
DEL SOLDATINO
DI MILLE COLORI SONO I BALOCCHI ARANCIONE
L'OMINO
VOLANTE
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Obi et t i v o Rafforzare la conoscenza dei colori.
VERDE
IL DINOSAURO CANTANTE
Ascolta e ripeti la filastrocca, poi colora come indicato.
VIOLA
LA BAMBOLA
CHE CHIUDE GLI OCCHI
Ascolta e ripeti la filastrocca, poi colora come indicato.
Obi et t i v o Rafforzare la conoscenza dei colori.
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Il Paese dei Balocchi
pagine 8 e 9 GIOCATTOLI DAI COLORI CALDI COLORI CALDI
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Obi et t i v o Rafforzare la conoscenza dei colori caldi.
L’insegnante introduce ora il concetto di colori caldi e freddi lasciando poi i bambini liberi di usarli per colorare i giocattoli secondo le emozioni che questi gli trasmettono. Infine per la coloritura i bambini scelgono poi la tecnica che più preferiscono.
GIOCATTOLI DAI COLORI FREDDI COLORI FREDDI
Colora i giocattoli usando i colori caldi.
Colora i giocattoli usando i colori freddi.
Obi et t i v o Rafforzare la conoscenza dei colori freddi.
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pagina 14 CON UN PO' DI BIANCO...
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Obi et t i v o Rafforzare la conoscenza delle gradazioni di colore.
L’insegnante introduce il concetto di tonalità invitando i bambini ad aggiungere tempera bianca o nera ai colori primari per vedere come questi diventino rispettivamente più chiari o più scuri. I bambini nominano gli animali presenti nelle pagine e li colorano con le tecniche indicate, poi nominano altri animali di quel colore.
Mescola i colori come indicato, che colore ottieni? Che colore ottieni aggiungendo il nero invece del bianco?
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Il Paese dei Balocchi
Le stagioni nel Paese dei Balocchi All’inizio di ogni stagione l’insegnante fa ascoltare la canzoncina.
Canzoncina delle stagioni giorni di sole, giorni di tuoni giorni di pane o di melassa giorno per giorno il tempo passa. Ecco l’autunno grande pittore ad ogni foglia cambia colore: marroni, verdi, rosse e gialle volando sembrano farfalle. Il vento fischia una canzonetta gli animali vanno di fretta non hanno tempo per fischiettare un riparo devon cercare.
Canzoncina delle stagioni… Con l’inverno arriva il gelo e la neve giù dal cielo scende candida e silente sulle case, sulla gente. Fiocchi ghiacciati, un po’ fatati uno sull’altro si son fermati e piano, piano tutti ammucchiati tanti pupazzi son diventati!
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Canzoncina delle stagioni… 6
I colori delle stagioni
Una fresca brezza leggera annuncia già la primavera l’aria è dolce, profumata tiepidina e colorata. Il giardino è vestito a festa sa di rosa e di ginestra ma anche di fragola e di viole uscite a salutare il sole.
Canzoncina delle stagioni… L’estate porta tanta allegria che bello uscire in compagnia guardare il sole sopra il grano che alto e giallo è diventato. Cantano i grilli e la cicala e anche le rane, ma un po’ stonate Le formiche non san cantare e zitte stanno ad ascoltare.
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Il Paese dei Balocchi
Filastrocca quattro stagioni
Filastrocca quattro stagioni bimbi monelli e bimbi buoni giorni di sole e giorni di tuoni. Filastrocca dodici mesi, bimbi europei, africani, cinesi giorni belli e giorni attesi.
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Filastrocca per tutti i giorni, per le partenze e per i ritorni, ho visto draghi e unicorni. Filastrocca delle ore, a volte l’affetto diventa amore, sbocciano i fiori, raccogli le more. Filastrocca del tempo del passa, pane farcito con la melassa, se avvolgi il filo ne fai una matassa.
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Il Paese dei Balocchi
Autunno 21 settembre dell’autunno. È la data d’ingresso Clima temperatura è la ra se di e o n ti at m Nelle prime ore del corciarsi. ac d a o n ia iz in e at rn più fresca. Le g io Colori arrone. Giallo, rosso, ocra, m Frutta , pere, fichi. le e m o, n ra g lo e m , va Castagna u Fauna o al letargo. n ra a p e pr si li a im n a molti Le ron dini migrano e
3 anni pagine 18 e 19 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’autunno.
AUTUNNO NEL PAESE...
Colora il trenino con la tecnica che preferisci.
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’autunno. Osservano poi la scena e insieme raccontano una storia ispirandosi alla scenetta autunnale. Colorano poi come indicato nella consegna del quaderno.
...DEI BALOCCHI
Colora le foglie incollando pezzetti di carta crespa.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’autunno.
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Il Paese dei Balocchi
4 anni pagine 22 e 23 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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AUTUNNO NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’autunno.
Colora di giallo la foglia grande e di arancione le foglie piccole.
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’autunno. L’insegnante spiega che l’orsetto è un animale che va in letargo, e quindi fa scorta di cibo prima di addormentarsi. Chiede infine ai bambini se conoscono altri animali che vanno in letargo.
...DEI BALOCCHI
Disegna nel carrello una castagna, poi colorala con i colori a cera.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’autunno.
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5 anni pagine 24 e 25 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’autunno.
AUTUNNO NEL PAESE...
Ripassa il tratteggio con il pennarello e poi colora con i pastelli a cera.
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’autunno. L’insegnante racconta che anche lo scoiattolo si prepara al letargo facendo scorta di cibo. I bambini colorano la scena come indicato nella consegna del quaderno.
...DEI BALOCCHI
Colora lo scoiattolo incollando fili di lana arancione.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’autunno.
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Il Paese dei Balocchi
La bambola di foglie
Materiale e L’autunno è la stagione delle foglie con le quali si possono realizzare occorrent • Cartoncino figure di persone, animali e personaggi fantastici. L’insegnante propone la costruzione di una bambola di foglie: su un • Colla Foglie cartoncino rigido ne disegna la sagoma in maniera molto semplice, • poi passa la colla sui contorni.
Infine incolla le foglie tagliate per dare forma alla bambola.
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Il Paese dei Balocchi Con le foglie di vite, grandi e dal bordo un po’ frastagliato, si può fare la gonna, con piccole foglioline si possono ornare i capelli, le orecchie, le braccia, le gambe, le scarpe e tutto quello che si vuole, purché siano foglie.
Si ha così una bambola autunnale.
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Il Paese dei Balocchi
Inverno 21 dicembre dell’inverno. È la data d’ingresso Clima alla pioggia c’è e o nt ve al e tr ol , do ed Durante il giorno fa fr mpre più corte. se o n so e at rn io g Le . alta probabilità di neve Colori sempreverdi. e nt ia p e ll de e rd ve Nero, grig io, bianco, Frutta castagne e noci. i, n ri da n a m e, nc ra a Cachi, Fauna la neve. o tt so o b ci il o n a rc ce In città gli uccellini
3 anni pagine 32 e 33 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
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INVERNO NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’inverno.
Colora come indicato con la tecnica che preferisci.
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’inverno. Osservano poi la scena e nominano altre azioni che si possono fare quando nevica. Infine colorano la scena come indicato nella consegna del quaderno.
...DEI BALOCCHI
Incolla sulla neve cotone idrofilo.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’inverno.
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Il Paese dei Balocchi
4 anni pagine 44 e 45 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’inverno.
Colora la neve incollando fiocchi di cotone idrofilo.
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’inverno. Indicando la volpe l’insegnante racconta che è un animale che va in letargo, e invita i bambini a colorarla incollando fili di lana marroni.
...DEI BALOCCHI
INVERNO NEL PAESE...
Colora la volpe con la tecnica che preferisci.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’inverno.
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5 anni pagine 46 e 47 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’inverno.
Colora i fiocchi incollando farina.
I bambini osservano la pagina e nominano tutti gli elementi che ricordano l’inverno. Descrivono la scena indicando le differenze con quella autunnale. Infine colorano come indicato nella consegna del quaderno.
...DEI BALOCCHI
INVERNO NEL PAESE...
Colora l’uccellino con i pastelli a cera.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’inverno.
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Il Paese dei Balocchi
Giochi da appendere all’albero di Natale La bambolina Disegnare sulla carta e sul cartoncino una bambolina che diventa a Natale un addobbo per decorare l’albero, a questo proposito basta aggiungere sulla sommità della testa un nastrino rosso. Le bamboline possono essere di dimensione diversa e avere un vestito di carta argentata, dorata o rossa.
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Il Paese dei Balocchi L’orsetta Sul tessuto di maglia disegnare la sagoma stilizzata di un orso alto circa 15 cm, ritagliarne i contorni e procedere con le decorazioni. Con alcune gocce di colla a caldo fissare due bottoncini sul muso per fare gli occhi, un piccolo ovale di cotone bianco per fare il naso e per i vestiti utilizzare pizzi e ritagli di stoffa creando a piacere. Attaccare un pezzetto di nastrino colorato a forma di anello sulla testa dell’orso per poter essere appeso all’albero.
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Il Paese dei Balocchi
Primavera 21 marzo della primavera. o ss re g in d’ ta da la È Clima la rug ia da. re de ve ile b si os p è ati Il clima è mite. Sui pr Colori scuro, rosa, e ro ia ch e rd ve di re u Toni pastello: sfu mat lilla. g iallo, celeste, bianco, Frutta Fragole, prugne. Fauna rgo gli animali, ta le l da o n lia g e sv ri Tornano le ron dini, si lano nel cielo. vo i p a le e e ll a rf fa le
3 anni pagine 46 e 47 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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PRIMAVERA NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: la primavera.
Colora il fiore incollando carta velina rosa.
I bambini osservano le pagine e nominano tutti gli elementi che ricordano la primavera. Osservano poi la scena e insieme inventano una piccola storia che coinvolga tutti i personaggi illustrati. Infine colorano la scena come indicato nella consegna del quaderno.
...DEI BALOCCHI
Colora i fiori con i pastelli a cera poi con il dito intinto nella tempera rossa stampane altri sulla chioma.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: la primavera.
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Il Paese dei Balocchi
4 anni pagine 58 e 59 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: la primavera.
Colora i fiori con i pastelli.
I bambini osservano le pagine e nominano tutti gli elementi che ricordano la primavera. Ritagliano poi da giornali e riviste le immagini di fiori di ogni tipo e colore e li attaccano su un foglio che sarĂ il cartellone dei fiori della primavera.
...DEI BALOCCHI
PRIMAVERA NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: la primavera.
Incolla strappi di carta velina sul fiore.
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5 anni pagine 74 e 75 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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PRIMAVERA NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: la primavera.
Colora i fiori con la tecnica che preferisci.
I bambini osservano le pagine e nominano tutti gli elementi che ricordano la primavera. Ritagliano poi da giornali e riviste le immagini di fiori di ogni tipo e colore e li attaccano su un foglio che diventerĂ il cartellone dei fiori della primavera.
...DEI BALOCCHI
Colora la farfalla con i pastelli a cera, poi fai brillare le sue ali incollando porporina dorata.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: la primavera.
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Il Paese dei Balocchi
L’orsetta fiorita Sul tessuto di maglia disegnare la sagoma stilizzata di un orso alto circa 15 cm, ritagliarne i contorni e appoggiarla sul foglio di cartoncino bianco. Disegnare i contorni, ritagliare e incollare questa sagoma di cartoncino bianco sotto la sagoma di stoffa dell’orsetta. Procedere con le decorazioni: con alcune gocce di colla a caldo fissare due bottoncini sul muso per fare gli occhi e un piccolo ovale di cartoncino ondulato marrone per fare il naso. Sulla testa fissare un fiore di carta o di stoffa (tipo quelli delle bomboniere).
rrente Materiale occo • Stoffa morbi da co • Cartoncino bian • Bottoni sa • Carta crespa ro • Bottoncini • Nastrino colorato lato mar rone • Cartoncino on du • Fiori di stoffa • Colla • Colla a caldo • Forbici
Vestire l’orsetta ritagliando delle strisce di carta crespa rosa da arricciare per fare la gonna e le bretelle del vestito, da attaccare al corpo con la colla.
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Il Paese dei Balocchi
La bambola fiore Con i materiali a disposizione i bambini realizzano un ccorrente o le ia r e t a M personaggio: la bambola-fiore. verso • Carte di tipo di Il cartoncino rosa è la base per il lavoro. rbici Disegnare secondo queste indicazioni: le radici sono i • Fo • Colla piedi, le gambe il gambo, all’altezza del bacino • Pennarello posizionare il calice ed i petali, la corolla diventa il • Cartoncino bristol rosa chiaro vestito, gli stami sono le braccia, lo stigma è il corpo e la sua parte terminale arrotondata, è la testa. Completare con occhi, bocca e capelli. Dopo aver fatto il disegno ritagliare dalle carte velina, crespa, collage, paglia, le parti disegnate, e metterle insieme per trasformare questa bambola in un bel fiore colorato.
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Il Paese dei Balocchi
Estate 21 g iugno dell’estate. o ss re g in d’ ta da la È Clima sono più lunghe. e at rn io g Le o. ld ca olto Durante il giorno fa m Colori del mare, se e h rc tu il e e rd ve L’azzurro del cielo, il i papaveri. de o ss ro il , le so l de il g iallo del grano e Frutta co meri, meloni. co , re e p e, n g u pr e, Pesche, albicocch Fauna i. Api, farfalle e insett
3 anni pagine 56 e 57 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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ESTATE NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’estate.
Colora l’ombrellone con la tecnica che preferisci.
I bambini osservano le pagine e nominano tutti gli elementi che ricordano l’estate. Evidenziano poi tutte le differenze tra la scena estiva e quella invernale, infine colorano la scena come indicato nella consegna del quaderno.
...DEI BALOCCHI
Con un tappo di sughero intinto nella tempera rossa stampa tante ciliegie sulla chioma dell’albero.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’estate.
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Il Paese dei Balocchi
4 anni pagine 78 e 79 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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ESTATE NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’estate.
Colora la chioma dell’albero con la digitopittura.
I bambini osservano le pagine e nominano tutti gli elementi che ricordano l’estate. Osservano poi la scena e inventano una piccola storia che coinvolga tutti i personaggi illustrati. Infine colorano la scena come indicato nella consegna del quaderno.
...DEI BALOCCHI
Colora come indicato con i pastelli a cera.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’estate.
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5 anni pagine 92 e 93 Audio CD allegato alla guida:
Scuola Arcobaleno
Traccia 6
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ESTATE NEL PAESE...
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’estate.
Con le dita intinte nella tempera rossa stampa tante ciliegie sulla chioma.
I bambini osservano le pagine e nominano tutti gli elementi che ricordano l’estate. Ritagliano poi da giornali oppure da riviste immagini di frutti estivi e li incollano su un foglio che sarà il cartellone dell’estate.
...DEI BALOCCHI
Colora l’ape con i pennarelli , poi ripassa il tratteggio che la porta all’alveare.
Obi et t i v o Conoscere le caratteristiche stagionali: l’estate.
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Il Paese dei Balocchi
Le canzoni del Paese dei Balocchi a tracci
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Conosco un omino assai originale il suo nome è Babbo Natale. Lui fa felici tutti i bambini francesi, indiani e marocchini, perché nei suoi sacchi di mille colori tiene dolcetti e tanti doni da consegnare quando è Natale in questa notte così speciale, da consegnare quando è Natale in questa notte così speciale!
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Babbo Natale
La befana
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La befana è una vecchina che assomiglia a una nonnina. È poverella, ma ha un grande cuore, arriva di notte sulla scopa a motore. nelle calzette, appese ai camini mette doni per grandi e piccini ma a chi buono non sarà del carbone porterà! 1052
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Il Paese dei Balocchi
Tutti al circo!
Sotto il tendone colorato lo spettacolo è già iniziato: giocolieri, foche e leoni e poi pagliacci e domatori tra risate ed allegria è proprio buffa la compagnia. Viva il circo che fa allegria viva tutta la compagnia.
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Signore e signori, traccia bambine e bambini fate attenzione, c’è una novità: il circo è arrivato in città!
Campane di Pasqua
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Din… don… dan… È Pasqua, è Pasqua cantano in coro mille campane d’oro Din… don… dan… oggi è Pasqua, grande festa Din… don… dan… suonano le campane a festa Din… don… dan… dicono è Pasqua, giorno d’amore Din… don… dan… è la festa del Signore. Din… don… dan… È Pasqua, è Pasqua cantano in coro mille campane d’oro!
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Il Paese dei Balocchi
Zitta, zitta vien la notte luna piena e stelle a frotte allora metto il pigiamino e mi stendo sul lettino. Chiudo gli occhi e penso già al sogno che mi aspetterà.
Buona notte, buona notte che sia dolce questa notte tanti giochi colorati tanti fiori e tanti prati Ed un sogno piccolino ti accompagni fino al mattino. Piano piano viene il giorno c’è la luce tutto intorno il sole che fa capolino dice: sveglia, è già mattino. Scendo dal letto e penso già alla colazione che mi aspetterà.
Buongiorno, buongiorno che sia dolce questo giorno tanti giochi colorati tanti fiori e tanti prati E poi il giorno finirà e la notte arriverà… 1054
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Notte e giorno
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Il Paese dei Balocchi
Il semaforo impazzito
Buone vacanze
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Il semaforo giù in piazza ha una giornata pazza traccia Il rosso è diventato azzurro il giallo bianco come il burro il verde si è trasformato in grigio: per strada è tutto un litigio. Nessuno ci capisce niente le auto si fermano, si ferma la gente. Speriamo che arrivi, senza tardare un elettricista che lo sappia riparare!
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Viva, viva le vacanze ora iniziano le danze: c’é chi salta, c'é chi balla, c’é chi gioca con la palla. C’é chi corre a perdifiato, c’é chi gusta un bel gelato, chi rincorre un aquilone, e chi mangia un bel melone c’é chi nuota in mezzo al mare, chi in montagna vuol restare. Gialle, verdi, rosse e d'oro, delle vacanze fai tesoro... Gialle, verdi, rosse e d'oro, delle vacanze fai tesoro!
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