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IL NOME DEI GIORNI
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Tantissimo tempo fa i giorni non avevano un nome: si chiamavano tutti “Giorno”. Oggi era Giorno, domani era Giorno, ieri era Giorno e si faceva una grandissima confusione.
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Il re che regnava al Nord chiamò l’astronomo Boccadoro e gli disse: – Sapiente, bisogna dare un nome ai giorni.
– Bene, mio re, ma quanti? – rispose Boccadoro.
– Pensaci tu, che sei astronomo – disse il re. L’astronomo iniziò a pensare: prima ebbe l’idea di dare ai giorni il nome dei suoi fratelli e sorelle, ma non gli piaceva. Poi provò con il nome dei frutti, ma sembrava tutto una marmellata.
Allora tentò con i colori, le erbe, le pietre, ma nessuna soluzione gli sembrò ragionevole. Il povero Boccadoro restò sveglio tutta la notte finché, verso l’alba, triste e rassegnato, alzò il viso al cielo, vide le stelle, la Luna e i pianeti che conosceva così bene e un’idea gli attraversò la testa velocissima: lo scienziato che studia le stelle e i pianeti.
– Chiamerò i giorni come la Luna e i pianeti!
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Quando il re lo mandò a chiamare Boccadoro disse:
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Un giorno si chiamerà Lunedì, come la Luna; un altro Martedì come Marte; uno Mercoledì come Mercurio; un altro Giovedì come Giove; un altro Venerdì come Venere e gli ultimi due Saturdì e Soledì.
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– Mi piacciono questi nomi! – esclamò il re. Saturdì e Soledì sembrano nomi strani, ma in quel regno del Nord esistono ancora.
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• Che cosa chiese il re a Boccadoro?
Da che cosa l’astronomo prese il nome dei giorni?
Quali nomi sembrano strani? A quali giorni corrispondono?
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