issue n° 17 November - December 2021 - January 2022
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F L O R E N C E & T U S C A N Y
escape
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persone
territori
valore
<<<<< “Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn’t do than by the ones you did do. So throw off the bowlines, sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails” - Mark Twain –
PHOTO CREDITS Giulia Vezzosi MUS.E – Silvia Fossi TRANSLATIONS NTL traduzioni PRINTING IGV s.r.l. - Piazza Nasoni, 4 San Giovanni Valdarno (AR) PUBLISHER F Society SAS Via del Leone 37, Firenze p.iva 06722440481 Aut.Trib. - Firenze N. 6048 del 14 Aprile 2017 WRITE US AT General: info@readelitism.com Advertising: adv@readelitism.com ONLINE CONTENT www.readelitism.com You can follow us on: @elitismflorence #elitismflorence
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CONTRIBUTORS Cinzia Azzerboni, Cristina Tedde, Serena Becagli, Marta Matteini, Liliana Antoniucci
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DESIGN + COVER Sally Studio
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In partnership with: Windows On Italy Doorways to Italy Apartments Florence Family Apartments Madeinitaly Holiday Home Dot Florence bb Charme Suite Florence FLOspirit Holiday Itaco Florence Concierge What about a house in Florence? Florence Luxury Rent Incredible Tuscany haloria.com Acacia Firenze www.torremannellisuites.it
VICE - EDITOR Francesca Cellini
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Facciamo tante cose, soprattutto da quando ci siamo riappropriati della nostra libertà o presunta tale. La nostra routine ha ripreso la forma che aveva prima, dalla mattina alla sera. Ci sentiamo bene nell’esserci riappropriati, anche se con limitazioni, dei nostri ritmi. Ma è davvero quello che ci serve? Tutto quello che ci circonda, dalla bellezza e profondità della Natura alle opere artistiche dell’essere umano, non meriterebbe di più da noi? Più attenzione, più cura, più rispetto, più consapevolezza. E NOI non meriteremmo di più DA NOI? Premetelo quel tasto ESCAPE nella vostra vita, uscite e guardatevi intorno. Una piccolissima parte di tutte le cose belle che vi circondano, ve la mostriamo in questo numero 17 della nostra rivista. Buona “visione”, come sempre.
EDITOR Francesca Querci
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Osservando. Ma con gli occhi bene aperti.
ELITISM FLORENCE There’s beauty all around you Issue n° 17 November | December 2021 | January 2022 Quarterly ~ Florence ~ Italy
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Ebbene, per la seconda cover a tema escape di Elitism Florence&Tuscany, abbiamo deciso di regalarvi una nuvola nel cielo. Un qualcosa di molto presente, corposo, che si staglia e si riconosce e che non solo attiri la vostra attenzione ma che contribuisca a farvi fermare.
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Welcome
Le informazioni diffuse hanno finalità divulgative, le fonti utilizzate riflettono le esperienze e le opinioni degli Autori. I link citati e le immagini tratte da altri siti sono proprietà dei rispettivi Soggetti. L’Editore, che ha posto ogni cura nel citare correttamente la fonte, si dichiara disponibile a pubblicare eventuali rettifiche per involontarie citazioni improprie. L’Editore e gli Autori di Elitism declinano ogni responsabilità per uso improprio delle informazioni riportate o da errori relativi al loro contenuto.
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MILES con i suoi capolavori alla STREET LEVELS GALLERY
STILL I RISE una delle poesie che amiamo di più, di Maya Angelou
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UFFIZI TREASURES le meraviglie del Museo più amato al mondo
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Esperienze di gusto alla VILLA MEDICEA di LILIANO
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MUGELLO terra di capolavori e bontà
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Vi apriamo le porte del MUSEO BITOSSI
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Il Festival internazionale di cinema documentario più importante in Italia è a Firenze ed è il FESTIVAL DEI POPOLI
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Benessere nel CHIANTI
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SIMBIOSI al Museo Marino Marini
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Per chi ancora non conosce il gioiello che è MARRADI
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Una casa editrice al femminile e femminista scopert dalla mitica Cristina Tedde: LE PLURALI
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Cambiare il mondo si può, partiamo da ciò che mangiamo: SI VEGAN
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Te s o r i a . . B O C C A D ’A R N O
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IL LUOGO di Erika Pellicci con la nostra Serena Becagli
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La RICETTA golosa con prodotti a marchio Coop
Still I Rise B Y M AYA A N G E L O U
You may write me down in history With your bitter, twisted lies, You may trod me in the very dirt But still, like dust, I’ll rise. Does my sassiness upset you? Why are you beset with gloom? ’Cause I walk like I’ve got oil wells Pumping in my living room. Just like moons and like suns, With the certainty of tides, Just like hopes springing high, Still I’ll rise. Did you want to see me broken? Bowed head and lowered eyes? Shoulders falling down like teardrops, Weakened by my soulful cries? Does my haughtiness offend you? Don’t you take it awful hard ’Cause I laugh like I’ve got gold mines Diggin’ in my own backyard. You may shoot me with your words, You may cut me with your eyes, You may kill me with your hatefulness, But still, like air, I’ll rise. Does my sexiness upset you? Does it come as a surprise That I dance like I’ve got diamonds At the meeting of my thighs? Out of the huts of history’s shame I rise Up from a past that’s rooted in pain I rise I’m a black ocean, leaping and wide, Welling and swelling I bear in the tide. Leaving behind nights of terror and fear I rise Into a daybreak that’s wondrously clear I rise Bringing the gifts that my ancestors gave, I am the dream and the hope of the slave. I rise I rise I rise. Maya Angelou, “Still I Rise” from And Still I Rise: A Book of Poems. Copyright © 1978 by Maya Angelou.
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Uffizi treasures O R A Z I O
A M O R E V I N C I TO R E R I M I N A L D I ( P I S A 1593- 1630)
La tela faceva parte della raccolta del Gran Principe Ferdinando de’ Medici, proveniente forse dal gruppo di opere rimaste in possesso del fratello di Orazio dopo la sua morte. Il soggetto dell’opera è convenzionalmente descritto come “Amore vincitore sulle arti”, ma già negli inventari medicei della fine del ‘600 il dipinto è segnalato come ‘’Amore dominatore del tutto’’ o come ‘’Il genio della virtù’’. Il concetto virgiliano dell’Omnia vincit amor che sta alla base di questo dipinto aveva un illustre precedente nell’analogo soggetto eseguito da Caravaggio per il marchese Giustiniani. Assieme ai consueti attributi dell’arco e delle frecce, compaiono attorno alla figura di Amore una serie di oggetti allusivi alle arti, alle
scienze, alla fama letteraria, alla pratica delle armi e al potere terreno che, oltre a comporre eleganti brani di natura morta, esortano a non cedere alle passioni ma a praticare le arti e le altre attività umane (significativo il gesto della mano di Amore) al fine di raggiungere l’armonia. Dal punto di vista compositivo, per la postura di Amore in particolare, l’ispirazione ad alcune figure di Caravaggio si fonde con quella alla statuaria antica, in particolare all’Ares Ludovisi. Tuttavia il caravaggismo dei primi anni del soggiorno romano di Riminaldi è in quest’opera superato in direzione del classicismo del francese Vouet, per il perfetto equilibrio compositivo e per la superba ed esibita bellezza dell’efebo.
FLORENCE Palazzo Pitti - Galleria Palatina www.uffizi.it > Amore vincitore 1593 - 1630 Olio su tela 142 x 112 cm www.uffizi.it/opere/amore-vincitore
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STREET LEVELS GALLERY l a p r i m a g a l le r i a d e d i c a t a a l l’ a r t e u r b a n a a F i re n z e presenta la mostra
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ARTiglieria - Via Cittadella 4 14 novembre – 28 novembre 2021
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treet Levels Gallery, la prima galleria fiorentina interamente dedicata all’arte urbana, dal 14 al 28 novembre 2021 presenta Il legno e la carne, una mostra dello street artist e illustratore Simone Miletta, in arte Mìles, dedicata alla fiaba di Pinocchio. La mostra – un evento fuori galleria che si terrà nei begli spazi dell’ARTiglieria – è realizzata in collaborazione con la casa editrice indipendente Contrabbandiera, ideatrice di una nuova collana dedicata all’arte urbana che vedrà i migliori artisti della scena fiorentina illustrare fiabe e altri classici. Il legno e la carne esporrà, nella loro versione originale, le oltre 75 opere realizzate per la fiaba di Collodi che inaugurerà la collana. Le opere di Mìles percorrono i momenti salienti della fiaba e ci mettono davanti alle avventure di un burattino i cui sentimenti non sono lontani da quelli di un uomo, di qualunque uomo. Pinocchio, infatti, si ritrova in un mondo che non sempre sta al ritmo del suo passo, in cui le dinamiche sociali sono complesse e si deve sempre stare attenti a quelli che vogliono ingannarti e ai prepotenti. Quella di Collodi è una lettura magica, che qua e là si colora di tinte fosche per poi lasciare spazio alla luce, e che naturalmente esercita il suo richiamo su un artista che ha messo il rapporto tra l’uomo, il suo tempo e il suo istinto al centro della sua ricerca. L’ A R T I S T A Simone Miletta, in arte Mìles, è uno scultore, pittore, street artist e illustratore. Nasce a Vibo Valentia nel 1979, frequenta l’Accademia Di Belle Arti Di Carrara (MS), sezione scultura. Si trasferisce, poi, in Giappone, dove subisce le influenze dell’immaginario e della cultura nipponica; nel 2011 rientra nella sua Calabria, dove si concentra nell’elaborazione di uno stile proprio, frutto della compresenza di quanto appreso in Italia e quanto appreso in Giappone. Attualmente vive e opera a Firenze, indagando le varie discipline delle arti visive. Le sue opere pittoriche fanno da naturale eco alla sua identità di scultore: figure plastiche, volumi definiti, chiaroscuri decisi diventano il mezzo di una ricerca che ha come meta una dimensione altra, profonda, onirica e metafisica. Nelle opere di Mìles ci sono uomo e animale, istinto e raziocinio, carne e spirito, sogno e incubo: luce e buio che dialogano tra di loro come prima che Dio facesse ordine. C’è il rapporto tra l’uomo e il suo tempo, perché nella contemporaneità si trova tutto: la poesia, il sogno, la narrazione, l’incubo. LA GALLERIA Street Levels Gallery è una galleria internazionale di arte urbana. Nata dall’incontro tra artisti e produttori culturali, la galleria si propone come un ambiente capace di indagare sui vari livelli di interazione dell’arte - tra strada, pubblico e spazio espositivo - interagendo con il tessuto urbano in uno scambio reciproco, in costante mutamento.
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’ la terra natia di Giotto, Beato Angelico e della famiglia Medici, ricca di bellezze storiche, artistiche, ambientali e di una cucina che ha conservato nel tempo l’autenticità delle proprie tradizioni, ad aprire il sipario della stagione Autunnale per tutti coloro che curiosi vorranno scoprire e riscoprine i tesori.
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Nel Mugello è un vero e proprio spettacolo quello del foliage: prima di cadere a terra le foglie assumono i colori accesi del rosso, del giallo, dell’arancione e del marrone, in mille sfumature e camminare nelle foreste in questo periodo è sicuramente un‘esperienza unica e straordinaria. Escursionisti, amanti della Natura e della
fotografia, che sia in modalità “selfie” per i canali social o in modalità “classica” per un ricordo fuori dal tempo. In Mugello ci si rilassa in uno dei tanti ambienti che offrono il calore di un’ accoglienza d’altri tempi, per concedersi giorni di benessere coccolati da comfort e servizi. E perché farsi
mancare una cena romantica in un agriturismo davanti al camino? Si perché la tradizione culinaria in questo periodo delizierà i vostri palati con il celeberrimo tortello di patate, gli squisiti dolci a base di farina dolce di marroni, vini prestigiosi e birre artigianali. Scopri ora il Mugello su www.mugellotoscana.it
Villa Medicea di Lilliano
I CALDI COLORI AUTUNNALI non fermano la voglia di scoprire un pezzo unico del CHIANTI FIORENTINO, come quello in cui si trova VILLA MEDICEA DI LILLIANO W I N E E S TAT E .
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pochi minuti da Firenze veniamo accolti da settanta ettari circostanti l’antica e storica Villa Medicea di Lilliano, tra sinuose colline e terreni dedicati ad una produzione di vino e olio EVO completamente biologici che potrete scoprire e degustare attraverso wine tastings, passeggiate tra gli ulivi secolari ed esperienze esclusive all’interno della cucina storica. Un’esperienza a tutto tondo che si completa con l’ospitalità in cinque splendide ville indipendenti, dotate di ogni comfort nel rispetto dell’ambiente e perfettamente in armonia con la campagna circostante, oltre a cinque suite con affacci romantici sul giardino storico della Villa Medicea e sui vigneti attorno ad essa: un’opportunità unica per godere a pieno del meraviglioso momento in cui la natura vira i propri colori dal verde brillante dell’estate ai toni caldi ed avvolgenti dell’autunno. Rinomata e raffinata scenografia per matrimoni da favola, Villa Medicea di Lilliano è anche una perfetta location per meeting aziendali ed eventi privati: la professionalità unita alla visione creativa del nostro team renderanno unico ogni evento con la possibilità di accogliere - a pochi metri dalla struttura - i vostri ospiti o collaboratori all’interno delle nostre suites in questo periodo dell’anno ancora più affascinanti e caratteristiche grazie alla vista mozzafiato e alla natura che ci circonda.
Villa Medicea di Lilliano Wine Estate Te n C e n t u r i e s o f T u s c a n E x p e r i e n c e
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Archivio Museo Bitossi D A
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M E R A V I G L I A R S I
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’Archivio Museo Bitossi, il 3 Settembre, ha inaugurato l’apertura della sua sede a Montelupo Fiorentino. Bitossi – eccellenza ceramica fiorentina che festeggia quest’anno il centenario della sua storia fatta di ricerca artigiana, innovazione e collaborazioni con i grandi maestri del design – per la prima volta viene svelato al pubblico. Il museo – progettato dall’architetto Luca Cipelletti, fondatore di AR.CH.IT – copre una superficie di oltre 1500 metri quadri ricavati all’interno dello spazio produttivo e conserva i locali nella loro struttura originaria, lasciando evidente la memoria di architettura industriale che organizza il progetto espositivo secondo un principio di stratificazione. “Abbiamo adottato un metodo di progettazione che non vuole raccontare una storia isolandola in aree senza identità” – spiega Cipelletti – “bensì tende a contestualizzarla in spazi che generino più livelli di lettura e che aumentino nel visitatore curiosità e stimoli.” Protagonista dell’allestimento è l’archivio storico nella sua interezza – costituito dal fondo ceramico di circa settemila pezzi, una selezione di modelli e forme in gesso, strumenti da lavoro, un corpus di fotografie e documenti cartacei – qui inteso come una sorgente per la libera fruizione di professionisti e pubblico, quale strumento didattico e di consultazione, ma anche d’ispirazione e testimonianza. “L’Archivio Museo Bitossi rappresenta l’identità aziendale, è custode e divulgatore di memoria, depositario della cultura industriale; a lui è affidato il compito di raccontare la storia e la trasformazione dal passato ad oggi, guardando sempre al futuro”, racconta Ginevra Bocini, quarta generazione della famiglia Bitossi. La mise-en-scène, frutto di una specifica regia museografica e curatoriale, allinea su scaffalature in abete progettate sight specific, un’eterogenea e colorata galleria del repertorio produttivo che appare come una massa in movimento; ordinata per cronologia e tipologia, si declina su diversi piani di fruizione: dalle quinte compatte e affollate dirada verso lo spettatore e si fa più riflessiva nelle isole centrali concepite quali momenti installativi d’eccezione, dedicati a gruppi di ceramiche di particolare interesse per la loro unicità o dimensione, come nel caso della collezione Rimini colorata dello storico direttore creativo di Bitossi, Aldo Londi, dei Totem di Ettore Sottsass o dell’opera Il dormiente con il coccodrillo di Mimmo Paladino. La raccolta è accompagnata dal ricco archivio cartaceo di disegni, quaderni di lavoro e altri documenti. Il percorso – che sfocia infine nello showroom aziendale – si sviluppa come un’esperienza immersiva in uno spazio strutturato ma permeabile e adatto a cambiare nel tempo, attraversando decenni di storia del marchio che ha fatto delle collaborazioni
con le voci più interessanti del design di ogni epoca un’occasione di evoluzione e la tessitura stessa della propria identità: Ettore Sottsass, Nathalie Du Pasquier, George J. Sowden, Marco Zanini, Christoph Radl, Michele De Lucchi, Karim Rashid, Arik Levy, Fabio Novembre; fino alle ultime generazioni, come Max Lamb, Formafantasma, Dimorestudio, Benjamin Hubert, Quincoces-Dragò , Bethan Laura Wood e Pierre Marie. FONDAZIONE VITTORIANO BITOSSI via Antonio Gramsci 14 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Info e prenotazioni 057151033 visit@fondazionevittorianobitossi.it
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62° Festival dei Popoli I l Fe st i va l de i i m p o r ta n te Fe s d o c u m e n ta r i o i A F i re n z e , d a l
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irenze, 12 ottobre 2021 – Sarà la prima nazionale di Diários de Otsoga, il film girato durante la quarantena dalla coppia portoghese al co-debutto Miguel Gomes e Maureen Fazendeiro, a inaugurare il 62° Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, il 20 novembre al cinema La Compagnia di Firenze, alla presenza degli autori. Al film è legato il manifesto della nuova edizione: “un capolavoro fuori da ogni schema – sottolinea Alessandro Stellino, direttore artistico del festival – un gesto artistico che è anche una speranza per il futuro, oltre la pandemia”. Presentato in anteprima mondiale allo scorso Festival di Cannes, all’interno della Quinzaine des Réalisateurs e accolto con grande plauso di critica e pubblico, il film è un festoso omaggio al cinema come atto creativo condiviso e racconta le vicissitudini di una troupe impegnata a girare un lungometraggio durante la fase più acuta delle restrizioni del 2020. Alloggiati in una fazenda della campagna portoghese, discutono il da farsi e girano ogni scena sulla base delle decisioni prese giorno per giorno, dando vita a un’opera in cui la narrazione del racconto si intreccia alle vite dei suoi stessi protagonisti, senza che sia mai troppo chiaro cosa accada nella realtà della quotidianità o nella finzione della messa in scena. Ulteriore peculiarità, il meccanismo di racconto a ritroso (otsoga = agosto): il film comincia con l’ultimo giorno di lavorazione e si conclude con il primo, in cui tutto il personale al lavoro viene convocato per ascoltare e apprendere le disposizioni anti-Covid illustrate dal responsabile sanitario. “Miguel Gomes è uno dei registi più rilevanti del
panorama contemporaneo” ha detto Alessandro Stellino “e Maureen Fazendeiro tra le più promettenti voci del nuovo cinema. Insieme hanno dato vita a un film magico, sognante, leggero e melodico come una sonata, ma allo stesso tempo geniale per come rivendica il bisogno di un cinema ancora più libero e personale in un’epoca dolorosamente segnata dalla pandemia e da una crisi della settima arte apparentemente irreversibile. Diários de Otsoga chiede allo spettatore di condividerne lo spirito ilare e giocoso e lo spinge a non porsi domande sulla veridicità di ciò che gli viene mostrato, nella consapevolezza che il cinema – anche quello più strettamente documentario – è sempre e prima di tutto messa in scena. Proprio questo è stato uno dei criteri guida del nostro lavoro di selezione per il programma e siamo felicissimi che a rappresentarlo sia un capolavoro fuori da ogni schema”. Il programma della 62esima edizione (fino al 28 novembre, in vari luoghi della città), presenta anche lo storico Concorso Internazionale (18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e il Concorso Italiano (7 inediti assoluti, per un viaggio appassionante nell’Italia dei nostri giorni). Ci saranno poi numerosi Eventi Speciali (i film spettacolari per il grande pubblico); la sezione Let the Music Play dedicata al documentario musicale; il focus dedicato all’ambiente con i film di Habitat, la sezione rivolta ai giovani spettatori e alle famiglie, Popoli for Kids and Teens e i classici da riscoprire di Diamonds. Festival dei Popoli || ISTITUTO ITALIANO PER IL FILM DI DOCUMENTAZIONE SOCIALE ONLUS tel. +39 055 244778 || info@festivaldeipopoli.org
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Benessere del Chianti E
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ane sciocco, un filo d’olio, amore e fantasia...Frantoi aperti, camminate, incontri con gli agricoltori, degustazioni di olio e vino. Il Chianti d’inverno è un viaggio alla scoperta della tradizione contadina tra prodotti di stagione e piatti poveri. In primo piano le eccellenze chiantigiane: le olive e l’olio ‘bono’, il vino di qualità, l’artigianato e i colori e i profumi della stagione invernale. I Comuni di Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Greve in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa propongono una molteplicità di percorsi che si caratterizzano come espressioni di scoperta delle radici e delle identità in un periodo generalmente non vocato ai flussi turistici e si impreziosisce del coinvolgimento delle aziende agricole e dei ristoratori locali. Il Chianti d’inverno è bellezza e bontà da assaporare, a tavola e non solo. Odori e profumi si diramano dalle cucine dei ristoratori che interpretano in chiave enogastronomica l’essenza delle terre chiantigiane, belle e buone anche quando le basse temperature prendono il sopravvento: i profumi sono quelli del passato e
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B O N TÀ
della sapiente fusione tra qualità e naturalezza. Della tradizione contadina rivisitata sulla base di idee, segreti e guizzi di talenti contemporanei, il territorio dell’Ambito Turistico Chianti, a cavallo tra le province di Firenze e Siena, propone tanti itinerari volti alla valorizzazione dei sapori di una volta, di quel saper fare acquisito nei secoli che mette sul fuoco ingredienti semplici e genuini, secondo le tradizioni dei sei Comuni del Chianti. La cucina che utilizza gli avanzi del giorno prima, punta al risparmio e fa appello alla fantasia. Protagonista è l’olio extravergine di oliva che affianca il viaggiatore del buongusto attraverso
le colline della tipicità toscana. I sei Comuni lavorano in sinergia per la valorizzazione, la conoscenza e la promozione di uno dei prodotti principe della tradizione contadina chiantigiana, l’oro verde. Oltre al vino, è l’olio l’elemento su cui i riflettori si accendono nei mesi più freddi con visite nei frantoi, camminate tra gli ulivi ed escursioni con possibilità di degustazioni presso le aziende agricole, incontri informativi sul valore socio-economico del prodotto e le opportunità e i benefici che dalla sua coltivazione possono trarre gli agricoltori e l’intero comparto economico del territorio.
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Simbiosi una MOSTRA FOTOGRAFICA d i FA B I O G A M B I N A Museo Marino Marini Firenze | 21 ottobre 2021 – 17 gennaio 2022
25 scatti ideati appositamente per lo spazio espositivo fiorentino che ne ritraggono gli interni in un evocativo dialogo tra opere esposte e architetturanella luce e oltre la luce stessa
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n’indagine meditativa sulla relazione tra scultura, pittura, architettura e arte sacra, ‘nella luce e oltre la luce stessa’: è questo il concetto alla base di “Simbiosi”, la mostra del fotografo e architetto Fabio Gambina che inaugurerà al Museo Marino Marini di Firenze (Piazza San Pancrazio) giovedì 21 ottobre alle 18.00. Visitabile fino al 17 gennaio 2022, l’esposizione a cura di marionanni, visiting director 2021, consta di 25 scatti ideati appositamente per il Museo presieduto da Patrizia Asproni, che ne ritraggono ed esplorano
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gli interni. Fabio Gambina fotografa le opere nel contesto architettonico che le accoglie, esaltando i dettagli delle sculture di Marino Marini, in un rapporto simbiotico tra spazio e opera (info su giorni, orari e modalità di accesso www.museomarinomarini.it). Il formato è quadrato, risultato dell’intersezione tra la lettura dello slancio verticale della chiesa di San Pancrazio, che contiene il Museo, e quello orizzontale dei diversi livelli su cui i camminamenti
Gambina anche Clara Melchiorre, che ha aperto la rassegna con la mostra Lumen (dal 24 luglio al 18 ottobre), e un terzo nome ancora da confermare che la chiuderà nel 2022. marionanni, progettista e maestro della luce per istituzioni quali la Royal Academy of Arts di Londra e la Kunsthaus di Zurigo, attualmente in mostra presso il Quirinale a Roma, propone il Museo Marino Marini come spazio di sperimentazione e ricerca per capire e interpretare la luce naturale. “Il Museo Marini di Firenze è uno di quegli esempi in cui lo spazio espositivo non risulta in competizione ma in armonia con le opere esposte – dice Fabio Gambina – si tratta del frutto di un sapiente lavoro progettuale affrontato negli anni Ottanta da Lorenzo Papi e Bruno Sacchi. Questi, confrontandosi con la preesistente struttura architettonica e con i suoi successivi rimaneggiamenti, ne hanno conservato memoria proponendo un intervento che, dal punto di vista dei percorsi della luce e del linguaggio, ha determinato un esito di organicità fra opere e spazio architettonico”. E continua: “Proprio questa organicità, la predilezione per la luce naturale nella lettura delle opere e la propensione a evitare la pratica del piedistallo da parte di Marino Marini, sono stati per me strumenti fondanti per la scelta delle inquadrature”.
Fabio Gambina dopo la laurea in architettura ha affrontato un dottorato di ricerca sul rapporto tra fotografia e design. È stato scelto da Vanni Pasca a realizzare nel 2010 la personale di fotografia dal titolo “Il popolo del design” nell’ambito della Biennale Internazionale del Design di Ascoli e San Benedetto del Tronto. Nel 2014 ha realizzato mostra sul nuovo Rijksmuseum di Amsterdam nell’ambito dell’evento Architects meet in Selinunte OFF. Insignito del riconoscimento Remarkable Artwork ai Siena International Photo Awards 2016, nel 2017 la giuria del Premio Arte Laguna ha esposto un suo lavoro all’Arsenale di Venezia.
si distribuiscono. La rappresentazione è in bianco e nero, per dare il massimo risalto alla forma della luce, sottolineandone l’essere materia artistica in dialogo con l’architettura e le opere. Gambina elimina ogni elemento cromatico che possa distogliere da questa premessa teorica per raggiungere, tramite un processo di sottrazione, essenzialità estetica e incisività di contenuto. La mostra è realizzata nell’ambito di “metaluce”, il programma di iniziative che, attraverso fotografia, opere d’arte e parole, rilegge il Museo stesso come luogo di interconnessione tra arti e esempio di umanesimo universale, a cura del visiting director 2021 marionanni. 3 i fotografi coinvolti: oltre a
Philippe Daverio ha scritto di lui: “nella sua produzione architetture e persone fisiche che negli spazi esistono, convivono in un minimalismo che è leggero e quindi poetico. capace di dettagli che significano il tutto, anzi che sembrano suscettibili di interpretare il tutto e che si caricano di piccoli fiati, che sono in verità gli spiriti delle cose e degli uomini”. Per informazioni sul Museo e su giorni, orari e modalità di accesso: www.museomarinomarini.it Museo Marino Marini Piazza San Pancrazio, Firenze T. 055 219432
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SI! E’ VEGANO! GOLOSO VERO?
Go vegan
A FIRENZE
Con la prima uscita della rubrica GO VEGAN vi proponiamo una selezione di ristoranti e gastronomie vegane da noi selezionate e personalmente approvate. La scelta vegana non è niente di “diverso” “epico” o “strano”. Scegliere il benessere degli animali e del Pianeta equivale a salvaguardare noi stessi. Si tratta di cambiare abitudini, nessuna rinuncia. Anzi, scegliendo di diventare vegani, abbiamo TUTTI da guadarci. Questa è una prima selezione che verrà arricchita in ogni numero di Elitism Florence&Tuscany Scriveteci dunque per segnalare locali Vegan non solo a Firenze, ma in tutta la Toscana >> info@readelitism.com
LA LOCANDA DEGLI AROMI ::. Via di Montalbano 3H Firenze >> locandadegliaromi.it |
Più che un ristorante è un B&B che fa Home Restaurant. La padrona di casa, Cinzia Re, è un’esplosione di creatività ed energia e ci ha letteralmente stregate con la sua cucina. Pochi tavoli, atmosfera rilassata, un paradiso immerso nel verde a 5 minuti dal centro di Firenze. Un menù composto da antipasto, primo, secondo e dolce “a sorpresa” ad un prezzo fisso più che ragionevole. La qualità delle materie prime e la combinazione dei sapore rendono i piatti incredibilmente BUONI. Vi abbiamo convinti? Fidatevi di noi..
NIRVANA ::. Via il Prato 4/B Firenze >> nirvanaristorante.it | +39 346 63 81 015
Piatti “disegnati” per trasmettere pura energia. L’attenzione e la cura con cui ogni piatto viene studiato e realizzato fa capire che da vent’anni ormai Piero e Silvana ce la mettono tutta per raccontare la loro visione di cucina. Da provare la Carbonara Veg e I dolci del giorno (sani e golosi!). Gli interni del locale sono curati e minimal, a disposizione per le belle giornate anche i tavoli esterni.
RAW ::. Via Sant’Agostino 11r Firenze >> hashtagraw.it | +39 055 7091328
Per scoprire un’ottima cucina vegana crudista di alta qualità #Raw è un bistrot in Santo Spirito che dovete provare, senza dubbio. I prodotti sono accuratamente selezionati, senza glutine e senza lattosio. Per chi ancora non conosce la cucina crusita, vi diciamo che nel crudismo è utilizzato solamente cibo fresco, integro e non raffinato, senza aver subito processi chimici o cotture oltre i 42° C in modo da conservare tutti i valori nutritivi. Gli alimenti maggiormente usati nel Raw sono frutta, verdura, germogli, semi, frutta secca, frutta essiccata e alghe. Vi abbiamo incuriosito? Non vi resta che provarlo!
FLOWER BURGER ::. Via San Gallo 13r >> flowerburger.it | +39 055 493 66 87
Per gli amanti del burger, vi sveliamo un segreto: potete mangiarli anche in versione vegana. Più gustosi, più vari, e più sani. La caratteristica dei Flower Burger è l’eclettismo: colorati e belli da vedere, in tante versioni diverse. Avete mai assaggiato un panino di colore giallo o verde? E se vi diciamo Burger di fagioli rossi e avena? Oppure Burger di lenticchie? Il tutto da accompagnare con patate speziate, Buenas o Edamame. Rock on con i burgers vegani!
E per un approccio soft..
Volete iniziare ad eliminare carne e pesce per cominciare? Abbiamo selezionato anche 2 ristoranti Vegetariani. Nel prossimo numero di Elitism Florence&Tuscany proseguiremo la nostra lista per voi.
L’OV L’Osteria Vegana ::. Piazza del Carmine 4r >> osteriavegetaria.it | +39 055 2052388
In Piazza del Carmine, L’OV è una sicurezza. Locale bello, con dehors esterno per le giornate di sole. Menù di piatti che possono essere mangiati da tutti, vegetariani, vegani, celiaci o intolleranti al glutine. L’Ov è fuori dagli schemi perché non troverete antipasti, primi e secondi, ma sarà un viaggio temporale nel gusto che inizia con ‘prima’, continua con ‘dopo’ e finisce con ‘e poi’. Un mix di piatti della tradizione regionale che segue la stagionalità. Bello..e buonissimo!
BRAC ::. Via dei Vagellai 18r >> libreriabrac.net | +39 055 094 4877
Conosciutissimo a Firenze come libreria di arte contemporanea e non solo, il Brac è un “posticino” delizioso. Interni curati, delicati e piacevolissimi alla vista. Si trova in pieno centro a Firenze e noi siamo tra quell* che passerebbero le giornate all’interno, immersi tra libri e mangiucchiando di tutto. Infatti Brac è anche ristorante vegano-vegetariano che ha come parola d’ordine la freschezza delle materie prime. Tutti gli ingredienti sono stagionali ed è inutile dire che quando vengono combinati insieme con la consapovelozza dello staff che li prepara, escono fuori dei piatti incredibili. Un passaggio alla Brac, vi cambia in meglio la giornata.
Live Marradi Love Marradi U
n gioiellino tra Toscana ed Emilia Romagna, Marradi, vicina alle acque del fiume Lamone, ha sempre avuto una posizione centrale tra Firenze, Faenza e la riviera Adriatica. Se avete voglia di un weekend tra passeggiate in centro tra viali e palazzi signorili, degustazioni di prodotti tipici del territorio (come i “marroni” e i formaggi) o escursioni di trekking e Mountain bike nel bosco..beh, questo è il posto che fa per voi. Proprio nel mese di Novembre, tra foliage autunnali e assaggi di castagne, Marradi è uno di quei paesini da visitare che ti fanno dire “ne è valsa la pena!”. Tartufo, ravioli e raveggiolo, insieme al mitico Marrone del Mugello IGP, fanno da apripista ad una cucina che ha tanto da dire. In particolare il Marrone del Mugello IGP, viene celebrato ogni anno con la Sagra delle Castagne in Ottobre: torte, tortelli, castagnaccio, marmellate e molto altro ancora. Per gli amanti del trekking e della bicicletta, Marradi è costellata da sentieri che vi lasceranno senza fiato: immergetevi nella Natura e concedetevi uno stacco totale dalla quotidianità a Marradi.
seguite Marradi anche su @comunemarradi
@marradipaesedelbuonvivere
Le Plurali
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esi fa, mi sono imbattuta per caso in una bellissima novità editoriale. Le plurali, è una casa editrice femminista, indipendente, inclusiva, curiosa. Le plurali, è una nuova casa editrice che pubblica libri di autrici che alimentano il dibattito femminista, con un’ottica inclusiva e intersezionale, provenienti da background, paesi, esperienze diversi: manoscritti inediti, libri mai tradotti in Italia, ma anche pubblicazioni divenute introvabili, con una veste grafica accattivante e originale. Il suo motto è “uniche ma plurali”, perché mira a valorizzare l’unicità di ogni storia e la pluralità delle voci delle donne. Il suo simbolo è una macchia: un elemento di rottura che si fa notare, un segno indelebile, un po’ di inchiostro che dilaga sulla pagina per creare parole nuove. La casa editrice presenta quattro collane: le sagge (saggistica italiana e straniera), le bussole (agili guide femministe su temi specifici come cinema, sessualità e salute), le cantastorie (narrativa contemporanea italiana e straniera) e le radici (libri di grandi autrici del passato). E quattro donne sono le fondatrici di questo progetto, nato a marzo 2021: Beatrice Gnassi, che seleziona e traduce la letteratura e la saggistica straniera; Valentina Torrini, che si occupa di ufficio stampa, eventi e promozione sui social media; Hanna Suni, che cura tutti gli aspetti grafici e le illustrazioni; e Clara Stella, che gestisce la saggistica e la letteratura italiana. La prima pubblicazione, uscita il 7 luglio, è Girls will be girls della femminista irlandese Emer O’Toole: un saggio brillante e ironico che, partendo da esperienze personali dell’autrice, ci dimostra come la società ci costringe a interpretare un ruolo che non 30 readelitism.com
abbiamo scelto e un copione che non abbiamo scritto, all’interno delle rigide regole del binarismo di genere. Il 21 luglio è uscita la prima guida della collana le bussole: Lady cinema. Guida pratica per attivare le tue lenti femministe, scritta da Valentina Torrini. Il libro, offre una serie di strumenti, consigli e curiosità per smascherare gli stereotipi sul grande schermo: dal Clit test alla Sindrome di Puffetta, da Alice Guy alla Feminist Film Theory. Il libro contiene oltre trenta schede su film e registe e la prefazione della scrittrice e critica televisiva Marina Pierri. Il 6 ottobre, la casa editrice ha pubblicato un classico mai tradotto per il pubblico italiano: “Muoviamo le montagne” di Charlotte Perkins Gilman, pioniera del femminismo e della letteratura utopica/distopica degli inizi del Novecento. Ultima creatura sarà “ Come volano le api” di Chiara Castello in uscita il 6 dicembre. Sul sito www.lepluralieditrice.net sarà possibile preordinare i primi libri e acquistare divertenti magliette e shopper, oltre a le portali, originali custodie cucite a mano, con stoffe riciclate, per portare in giro libri e lettori ebook. I libri de le plurali saranno disponibili nelle librerie e negli shop online, grazie alla distribuzione di ALI srl, per i libri cartacei, e di Bookrepublic srl, per gli ebook. C’era forse bisogno di una realtà come questa?! Forse, non tanto per i temi trattati e la novità in sé; ma soprattutto per la grande forza di quattro donne, che insieme curano un progetto unico e coraggioso. Noi, come redazione tutta al femminile, sappiamo quanta forza e dedizione occorra per far sentire la nostra voce un po’ più forte! Per info info@lepluralieditrice.net e soprattutto un grosso in bocca al lupo!
Cristina Tedde
TRA LE PREFERITE DELLA REDAZIONE E LE PIÙ AMATE DAI FIORENTINI
1>>Via Dè Tornabuoni: elegante, famosissima, il centro del centro 2>>Borgo Pinti: da Sant’Egidio a Piazzale Donatello, per immergersi nella città 3>>Via San Leonardo: tra campi, ulivi e giardini a 10 minuti da Ponte Vecchio 4>>Via della Vigna Nuova: al numero 18 il Palazzo Rucellai, disegnato da Leon Battista Alberti 5>>Via Pietro Tacca: residenziale, affacciata su Viale Michelangelo e intitolata al maggiore rappresentante di gusto barocco in Toscana
La top 5 DELLE STRADE PIÙ BELLE DI FIRENZE (Via San Leonardo)
Il luogo di origine E R I K A
P E L L I C C I
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on il video il Luogo d’origine, realizzato come progetto finale della sua tesi di laurea, Erika vince il Il premio ART TRACKER come miglior artista under 35 del Combat Prize 2021. L’opera vuole essere un viaggio introspettivo tra il luogo vissuto e il posto del desiderio. Attraverso la voce narrante si affronta l’esperienza di una micro fuga immaginaria dove il diario quotidiano si confronta con l’immobilità. Il video vuole essere un sogno ad occhi aperti dove il presente, il passato e il futuro si ritrovano a coincidere nel luogo di appartenenza trasportati dal desiderio di cambiamento. Uno schermo da proiezione è montato proprio dietro casa dell’artista, e sullo sfondo si vede il paesaggio tra le province di Lucca e Pistoia. Sullo schermo, invece, scorre un video prelevato da youtube, un attraversamento a piedi della città di Londra. Un’idea di fuga dalla campagna verso la metropoli. Rumori di città. Poi la voce dell’artista inizia a sussurrare: “Ero finita in una città fantasma attraversando il campo. Cercavo la zona d’origine per altri luoghi. Chissà se lo troverò mai quel posto nel mondo. Sentivo una grande necessità di visitare altri universi, di sentire nuovi odori, di conoscere nuove lingue, in quanto alla paglia, lei mi guarda gialla e stanca sulla terra calda. Il paesaggio può essere definito dal suo stesso confine, puoi provare a prenderlo tra le mani, tenerlo vicino all’orecchio per ascoltare ciò che ha da dirti. E ti dirà che non c’è luogo d’origine se non in quello in cui vivi da cui dovrai scappare.”
Vannucci di Pistoia dal 5 dicembre 2021 al 29 gennaio 2022. Tra i progetti di Erika in Toscana ricordiamo anche la serie fotografica realizzata per “La via della Cina 2018”, un progetto di Dryphoto arte contemporanea curato da Filippo Maggia nel quartiere cinese di Prato. Erika in quella occasione ha usato un espediente performativo per entrare in contatto con la comunità cinese, collocando dei mandarini (giocando perciò con il doppio senso del mandarino, che oltre essere l’agrume è una famiglia di parlate locali originarie del nord-est della Cina e appartenenti al più ampio ceppo delle lingue cinesi). Erika Pellicci è nata a Barga (Lucca) nel 1992. Si è formata inizialmente all’Accademia di Belle Arti di Firenze in Pittura e consegue il diploma magistrale in fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2020. Serena Becagli
L’opera sarà presentata all’interno della mostra collettiva Paesaggi Personali alla Galleria ME
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Bocca d’Arno PA E S AG G I F U O R I DA L T E M P O
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a Pineta di San Rossore, la spiaggia e le Alpi Apuane sullo sfondo. Bocca d’Arno è il nome con cui è comunemente chiamato l’ultimo tratto del fiume Arno, in corrispondenza della sua foce, a Marina di Pisa. Proprio in questo tratto ci si immerge in un paesaggio che, soprattutto al tramonto, ha qualcosa di magico. Alla foce, ci sono delle piccole palafitte di legno, vecchie e colorate: sono retoni dei pescatori, utilizzati per la pesca lungo la costa o le sponde del fiume. La passeggiata è breve ma i colori del cielo, la calma delle acque, le palafitte e le reti vuote, rendono l’atmosfera d’altri tempi. Ci sono reti grandi, piccoline, ma anche di 10 metri per 10, e anche molto più grandi.
Ci si può sedere su gli scogli e im m ergere lo sguardo v erso l’O ri zz onte, perdendosi un po ‘.
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Jenny Saville
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M u s e o
N ove ce n to , M u s e o d i Pa l a z z o Ve cc h i o M u s e o d e l l’ O p e ra d e l D u o m o M u s e o d e g l i I n n o ce n t i e C a s a B u o n a r ro t i
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Lo sguardo avanti S TAG I O N E C A M E R ATA
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C O N C E R T I S T I CA
S T R U M E N TA L E
ra i tanti significati che il mito d’Orfeo racchiude, uno in particolare ci ammonisce nel percorso complesso che tutti insieme stiamo facendo. A chi è stato capace di superare, grazie alla potenza irresistibile della musica, il confine inviolabile che separa la vita dalla morte, viene intimata una condizione. Non dovrà voltarsi indietro mentre riporta con sé tra i vivi Euridice, che il suo canto ha strappato all’oltretomba. Orfeo deve indirizzare avanti il proprio sguardo e, nel momento in cui cederà al desiderio di contemplare la sposa che lo segue, la perderà di nuovo e per sempre. Abbiamo alle spalle sofferenze e disagi, lutti e insicurezza, immersi nel lungo silenzio della musica. Ora dobbiamo guardare avanti per uscire dalle caligini dell’Erebo e riappropriarsi, con tutta la cautela ancora necessaria, delle nostre vite, della nostra socialità, della nostra musica. Volgiamo lo sguardo avanti con caparbia determinazione, provando a intonare la nostra
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«Canzona di ringraziamento», quel balsamo beethoveniano che ci fu negato lo scorso novembre. Mettiamo fra parentesi quel tempo sospeso e ricominciamo laddove c’eravamo fermati. La «luce distante» che dà il titolo al Concerto per violino di Peteris Vasks è ora vicina e può splendere, dopo il lungo «inverno del nostro scontento». Uniti festeggeremo il dono che Beethoven ha lasciato al mondo, ascoltando i cinque Concerti per pianoforte e orchestra interpretati da Pietro De Maria e Jonathan Webb per ricominciare il nostro cammino con Bach, Mendelssohn, Čajkovskij Prokof’ev, Sibelius, Richard Strauss, e per conquistare infine i Campi Elisi di Orfeo, un inno alla musica e alla vita. Sarà quell’agognata mèta la professione di fede di una comunità che crede nell’energia redentrice della bellezza, con lo sguardo avanti. Alberto Batisti Direttore Artistico della Camerata Strumentale Città di Prato
tutti i concerti e le info su www.cameratastrumentale.org
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MINESTRA DI SPINACI
PORZIONI
4
COTTURA
IN TEGAME
MINUTI
25
DIFFICOLTÀ
2/5
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
PREPARAZIONE
• 500 g di spinaci bio vivi verde
Fate riscaldare in un tegame 2 cucchiai di olio e la cipolla tritata, aggiungete gli spinaci e fate insaporire per 3 minuti, mescolando spesso. Unite il brodo caldo e quando inizierà a bollire versate il riso. Aggiustate di sale e cuocete per il tempo indicato sulla confezione. A parte mescolate in una ciotola le uova con il formaggio grattugiato e la crescenza. Quando il riso sarà quasi cotto, versate il composto di uova e formaggio e mescolate con una frusta per 2 minuti. Spegnete e servite subito.
• 200 g di riso Ribe Vivi Verde • 1 l di brodo vegetale • 200 g di crescenza bio BeneSì • 3 uova Vivi Verde • 60 g di Parmigiano Reggiano Dop grattugiato • 1 cipolla • sale
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Arrivederci!
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See you next time in Florence. We can’t wait to welcome you again. www.readelitism.com