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Jkfi`X CX Z`m`ck~ [\ccX >i\Z`X > ` La civiltà greca BÊ[Yedec_W Z[bbÊWdj_YW =h[Y_W BW f b_i :k[ ceZ[bb_ Z_ ]el[hde0 7j[d[ [ IfWhjW f Educazione alla Cittadinanza DY \]eg[jYraY a]ja ] g__a DY \]eg[jYraY af\aj]llY af AlYdaY Y

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leggenda di Romolo e Remo

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,A 'RECIA ġ OGGI LO STATO PIÚ MERIDIONALE DELLA 0ENISOLA BALCANICA 3ITUATA TRA IL -AR )ONIO E IL -AR %GEO HA COSTE MOLTO FRASTAGLIATE E CONTA CIRCA ISOLE ,E PIÚ FAMOSE E TURISTICHE SONO LE #ICLADI LE 3PORADI E #RETA )L TURISMO ġ MOLTO SVILUPPATO GRAZIE AL GRANDISSIMO PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DEL PAESE !TENE $ELü -ICENE 3PARTA #RETA !NCHE IL COMMERCIO MARITTIMO HA UN NOTEVOLE PESO NELLlECONOMIA LA 'RECIA POSSIEDE LA QUARTA ČOTTA MERCANTILE DEL MONDO -OLTO PRATICATO ġ LlALLEVAMENTO DI PECORE E CAPRE I PIÚ IMPORTANTI PRODOTTI DELLlAGRICOLTURA SONO LlOLIO E IL VINO

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conoscere la civiltĂ greca nel periodo del suo massimo splendore; • a mettere in relazione le caratteristiche ambientali con lo sviluppo della civiltĂ greca; • a conoscere le caratteristiche delle pòleis (cittĂ -stato dell’antica Grecia); • ad approfondire aspetti della religione e della vita quotidiana dei Greci; • a conoscere i riti e le manifestazioni in onore dei loro dèi; • a capire il ruolo della donna nell’antica Grecia; • a conoscere gli eventi che portarono alla ďŹ ne dell’indipendenza delle pòleis greche.

,lACROPOLI ERA LA PARTE PIĂš ALTA E IN GENERE FORTIĂźCATA DELLE CITTá GRECHE 1UELLA DI !TENE ÄĄ LlACROPOLI PIĂš FAMOSA DEL MONDO PER GLI STRAORDINARI MONUMENTI I CUI RESTI ATTRAGGONO MOLTISSIMI VISITATORI )N ORIGINE LlACROPOLI FU IL PRIMO NUCLEO ABITATO DI !TENE )N SEGUITO DIVENNE INVECE UN LUOGO SACRO CON NUMEROSI TEMPLI E SANTUARI )L 0ARTENONE NELLA FOTO IN ALTO ÄĄ IL TEMPIO PIĂš MAESTOSO 2ISALE AL 6 SECOLO A # ED ERA DEDICATO ALLA DEA !TENA PROTETTRICE DELLA CITTá )L TEMPIO CONTENEVA UNA STATUA DELLA DEA NELLA FOTO A LATO ALTA METRI E REALIZZATA IN ORO E AVORIO DA &IDIA IL PIĂš CELEBRE SCULTORE DEL TEMPO

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7836-%

La pòlis COME ERANO ORGANIZZATI I Greci non formarono mai uno stato unico, ma ri-

masero divisi in tante città indipendenti l’una dall’altra. Le chiamarono pòleis (al singolare pòlis), termine che possiamo tradurre con città-stato. Il passaggio del potere dalle mani di un re a quelle di un gruppo ridotto di persone segnò l’inizio delle città-stato. La Grecia era costituita da circa 300 pòleis: alcune poco più grandi di un villaggio, altre molto più vaste, come Atene, Sparta e Tebe. Ogni pòlis aveva il suo governo, le sue leggi e le sue monete; comprendeva, oltre ai centri urbani, anche la campagna circostante, talvolta molto estesa. á La loggia delle Cariatidi Ogni città aveva la propria organizzazione, tuttavia per molti aspetti le pòleis si sull’acropoli di Atene. somigliavano. Tutte le città greche erano infatti edificate sopra un’altura, per essere meglio difendibili dagli attacchi nemici; inoltre sorgevano sempre vicino al mare. La pòlis era formata da due parti ben distinte: s¬ la città alta o acropoli, che rappresentava il centro religioso della pòlis, ospitava i templi dedicati agli dèi, i tribunali e gli edifici pubblici ed era circondata da mura, perché potesse servire da rifugio per i cittadini in caso di attacchi nemici; s¬ la città bassa, che costituiva il centro politico ed economico della pòlis e si sviluppava attorno all’agorà, la piazza principale. Nell’agorà si svolgevano le assemblee pubbliche dei cittadini, ci si riuniva per discutere di affari e si teneva il mercato.

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Due modelli di governo: Atene e Sparta COME ERANO ORGANIZZATI Atene e Sparta furono le due piÚ importanti pòleis

greche: grandi rivali, combatterono fra loro guerre lunghe e sanguinose. Erano però cittĂ -stato molto diverse, a cominciare dalla loro posizione geograďŹ ca.

Atene .' Atene sorgeva nell’Attica, vicino al mare, ed era dedita al com %124 mercio e aperta agli scambi culturali con altri popoli; disponeLa parola democrazia deriva dai va di un esercito ben addestrato e della otta piĂš potente del termini greci dèmos, ÂŤpopoloÂť, e Mediterraneo. krĂ tos, ÂŤpotereÂť. Si riferisce alla Come altre pòleis greche Atene era passata dalla monarchia forma di governo che riconosce al popolo l’esercizio del potere. all’oligarchia, un governo in cui solo le famiglie nobili esercitavano il potere. Con il tempo, lo sviluppo della cittĂ permise ai commercianti e agli artigiani di arricchirsi e di reclamare una partecipazione al governo della pòlis. CosĂŹ nel 508 a.C. venne instaurata la democrazia, una nuova forma di governo in cui tutti i cittadini maschi, riuniti in assemblea, eleggevano i loro rappresentanti e prendevano insieme le decisioni piĂš importanti per la vita della cittĂ . Quella di Atene era però una democrazia imperfetta, perchĂŠ non tutti potevano partecipare alla vita politica: erano esclusi dal voto gli stranieri e i loro discendenti, le donne e gli schiavi. Atene raggiunse il suo massimo splendore nel V secolo a.C., diventando una bellissima cittĂ , ricca di ediďŹ ci magniďŹ ci, e un centro culturale e artistico di enorme importanza. Nelle scuole, che impegnavano i giovani ďŹ no al compimento del diciottesimo anno d’etĂ , s’insegnava a leggere, a scrivere, a fare calcoli, a suonare uno strumento musicale e a recitare l’Iliade e l’Odissea di Omero, opere che celebravano le imprese degli eroi greci. Ogni scuola aveva anche una palestra (il ginnasio), dove si praticavano esercizi ďŹ sici. Le ragazze, però, non frequentavano la scuola e imparavano dalla madre a occuparsi dell’organizzazione della casa.

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Sparta

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Sparta era una cittĂ -stato situata nella grande penisola del PeloLa parola oligarchia deriva da due ponneso; non ricca, ma molto potente dal punto di vista militare. parole greche: arkhia, ÂŤgovernoÂť, e Gli Spartani, infatti, erano un popolo di guerrieri e non di comolĂ­gos, ÂŤdi pochiÂť. Indica, quindi, mercianti e navigatori come gli Ateniesi. il governo di un piccolo numero di Il governo era in mano a un’oligarchia di ricchi proprietari terpersone. Il governo dei re era detto, invece, rieri e di nobili guerrieri: gli spartiati. Tra loro venivano eletti monarchia. Questa parola deriva due re che comandavano l’esercito in caso di guerra, mentre dai termini mĂłnos, ÂŤsoloÂť, e arkhia: tutte le decisioni venivano prese dal Consiglio degli Anziani, signiďŹ ca ÂŤgoverno di uno soloÂť. composto di 28 membri che rimanevano in carica ďŹ no alla loro morte. Gli artigiani, i pochi commercianti, i contadini, le donne, gli stranieri e gli schiavi non avevano alcun diritto politico, erano cioè esclusi dalla vita pubblica e non inuivano sulle decisioni dello stato. L’esercito di Sparta era fortissimo, perchĂŠ gli spartiati dedicavano tutta la vita al servizio militare. Fin dall’etĂ di sette anni i bambini erano tolti alle famiglie per essere addestrati militarmente: venivano abituati all’obbedienza e a sopportare le fatiche. A vent’anni i giovani entravano nell’esercito per restarci ďŹ no a sessanta! Solo dopo aver compiuto trent’anni potevano avere una loro famiglia e partecipare al governo della cittĂ , ma dovevano sempre mantenersi in allenamento per essere pronti alla guerra. Lo stile di vita di Sparta era completamente opposto a quello di Atene. Mentre gli Ateniesi avevano una cultura rafďŹ nata e amavano le cose belle e piacevoli, gli Spartani dedicavano la loro esistenza al servizio militare, che era durissimo.

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Educazione alla

Cittadinanza

Mb!efnpdsb{jb!jfsj!f!phhj La democrazia si può realizzare in due modi: • democrazia diretta, quando tutti i cittadini, riuniti in assemblea, esprimono direttamente il loro voto favorevole o contrario a una legge o a una proposta; • democrazia indiretta, quando tutti i cittadini eleggono con il voto i propri rappresentanti, i quali scrivono le leggi, le votano, prendono le decisioni. Il governo ateniese fu il primo esempio di democrazia nella storia dell’uomo. Gli Ateniesi partecipavano alle assemblee e, dopo aver discusso, votavano le decisioni per alzata di mano. Quelle approvate dalla maggioranza diventavano leggi. Si trattava quindi di una democrazia diretta. Oggi, in Italia e nel resto del mondo, la democrazia è invece indiretta. Per il gran numero di cittadini votanti sarebbe infatti impossibile votare per alzata di mano tutte le leggi. Si ricorre quindi alle voĂĄ Cittadini ateniesi votano depositando il proprio tazioni per mezzo di schede gettone nell’urna. Questa era un’altra forma di ittadielettorali: tutti i cittadivotazione oltre alla piĂš comune alzata di mano. ne) ni (uomini e donne) che hanno compiuto 18 anni hanno il diritto e il dovere di par-tecipare alle elezioni, con le quali eleggono i rappresentanti del popolo. Questi si riuniscono nel Parlamento (formato da Camera dei Deputati e Senato) per discutere e approvare le leggi (vedi geograďŹ a a pagina 106). Questo tipo di democrazia si dice rappresentativa o indiretta. Esistono tuttavia dei momenti in cui, anche in Italia, la democrazia è diretta: per esempio in occasione dei referendum, quando tutti i cittadini sono chiamati a esprimere il proprio voto, favorevole o contrario, su una singola questione.

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Educazione alla

Cittadinanza

Mb!efnpdsb{jb!joejsfuub!jo!Jubmjb Vediamo in che cosa consiste la democrazia indiretta, diretta, attraverso le elezioni. ?b Fh[i_Z[dj[ Z[bbW H[fkXXb_YW" YWfe Wfe Z[bbe IjWje" _dZ_Y[ e]d_ Y_dgk[ Wdd_ dd_ b[ [b[p_ed_ feb_j_Y^[$

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Oggi tutti i cittadini, uomini e donne, ricchi e poveri, hanno pari diritti e possono partecipare alla vita politica quando diventano maggiorenni. Il voto esteso a tutti è una grande conquista: in Italia, per esempio, le donne possono votare solo dal 1946.

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Ü Una donna vota, per la prima volta, per il referendum su Monarchia o Repubblica del 2 giugno 1946.

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La religione dei Greci IN CHE COSA CREDEVANO O Co Come la maggior parte dei popoli antichi, anche i Greci

erano politeisti. Le divinitàà erano immaginate con sembianze umane; degli uomini condividevano le passioni, le virtù e i vizi: si innamoravano, si arrabbiavano e spesso bisticciavano tra loro. Erano però immortali e godevano di un’eterna giovinezza. I Greci erano convinti che gli dèi intervenissero nella loro vita, perciò era molto importante ottenere il loro favore. La sede degli dèi era il Monte Olimpo, la montagna più alta della Grecia. Q\lj" i_]deh[ Z[b Y_[be [ Z[bbÊEb_cfe" [hW _b fWZh[ Z_ jkjj_ ]b_ Z _ [ iYW]b_WlW \kbc_d_ ik]b_ kec_d_ f[h fkd_hb_$

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La nascita di Atena JhW b[ cebj[ Z_l_d_j} ]h[Y^[" 7j[dW dWYgk[ _d ceZe ZWll[he kd_Ye$ ;YYe Y^[ YeiW hWYYedjW _b ike c_je$

!TENA ¼GLIA PREDILETTA DI :EUS NACQUE IN MANIERA ASSAI SINGOLARE NON EBBE MADRE MA USCr DAL CERVELLO DI :EUS 5N GIORNO IL PADRE DEGLI DnI SI SVEGLIw CON UN FORTISSIMO MAL DI TESTA CHE SI FACEVA DI ORA IN ORA PI| INSOPPORTABILE TANTO CHE CHIAMw %FESTO IL SUO FABBRO DIVINO E GLI ORDINw DI SPACCARGLI LA TESTA CON UN COLPO D´ASCIA 1UESTI DAPPRIMA ESITw POI DI FRONTE ALL´INSISTENZA DI :EUS INSSISTENNZA DI :EUSS DOVETTE UBBIDIRE )MPROVVISAMENTE ACCADDE UN NTE ACCADDE UUN FATTO STRAORDINARIO NAARIO DALLA FERITA BALZw BALLZw FUORI UNA GIOVA OVAA NE DEA BELLISSI SI MA ARMATA DI TUTTO PUN N TO CON LANCIA ELMO SCUDO E CORAZZA %RA NATA !TENA CHE SUBITO SI MANIFESTw w COME UNA DIVINITg GUERRIERA LANCIANDO O GRIDA DI VITTORIA E BALLANDO DANZE DI GUERRA ,A SUA PERw ERA UNA GUERRA CONDOTTA CON ASTUZIA E ORDINE NON CON FEROCIA E SPARGIMENTO DI SAN GUE COME ACCADEVA PER LA GUERRA DEL DIO !RES !TENA TENEVA SOPRAT TUTTO ALLA GIUSTIZIA ALLA SAGGEZZA E E ALLA LEALTg E PROVAVA RIPUGNANZA PER PERR OGNI AZIONE CRUDELE

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I templi IN CHE C CO COSA O S CREDEVANO C D O In ogni cittĂ greca venivano co-

ĂĄ Resti di un tempio greco a DelďŹ .

struiti t iti templi li iin onore d degli li d dèi; il piĂš importante era il tempio dedicato al dio o alla dea che proteggeva la pòlis. I templi non erano considerati luoghi di culto, bensĂŹ dimore degli dèi quando questi scendevano sulla Terra. I riti religiosi, infatti, non si svolgevano al loro interno, ma su altari collocati nei vari punti del centro abitato. I templi erano grandi e riconoscibili, avevano un basamento a gradoni ed erano circondati da un ampio colonnato di marmo che serviva a sorreggere l’ediďŹ cio. La facciata principale era decorata con statue e bassorilievi che rappresentavano scene mitologiche. All’interno del tempio, in una cella, era posta la statua della divinitĂ protettrice della cittĂ ; questo luogo era accessibile solo ai sacerdoti.

I sacrifici, gli oracoli e le feste IN CHE COSA CREDEVANO O Co Come sai, per i Greci era fondamen-

tale ottenere la benevolenza degli dèi e, per ottenerla, erano soliti sacriďŹ care animali in loro onore. Per lo stesso motivo, prima di prendere ogni decisione importante, interrogavano le divinitĂ . Le risposte erano affidate ai sacerdoti e alle sacerdotesse, intermediari degli dèi, attraverso gli oracoli: messaggi che spesso non erano chiari e avevano, quindi, bisogno di interpretazioni. Appartenere alla pòlis signiďŹ cava partecipare al culto degli dèi della cittĂ , alle feste, alle processioni e alle cerimonie che venivano organizzate presso i templi. Ad Atene, ogni quattro anni, si tenevano celebrazioni in onore di Atena, che si concludevano con una processione verso il Partenone.

Ăœ Scena di sacriďŹ cio in onore degli dèi rafďŹ gurata su un vaso di ceramica.

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.' %124 Il termine oracolo deriva dal verbo latino orare, cioè parlare, e si riferisce alla risposta della divinità riferita per bocca di un sacerdote.


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Le Olimpiadi In onore degli dèi si svolgevano ogni anno più di cento giochi diversi, ai quali partecipavano atleti provenienti da tutta la Grecia e dalle colonie. I giochi più importanti erano le Olimpiadi, gare di atletica in onore di Zeus che si svolgevano ogni quattro anni a Olimpia. Le gare si svolgevano in estate e duravano cinque giorni; il sesto giorno era dedicato alla premiazione dei vincitori. In occasione dei giochi olimpici veniva concordata una «tregua sacra» fra le città che erano in guerra; ciò permetteva agli atleti e agli spettatori di recarsi a Olimpia senza pericolo. Ai giochi potevano partecipare solo i cittadini greci; erano esclusi gli stranieri, gli schiavi e le donne. Gli atleti vincitori non ricevevano premi, ma solo onore e fama, simboleggiati da una corona di alloro che veniva posta sul loro capo. Non si gareggiava per denaro, ma solo per dimostrare il proprio valore. Le Olimpiadi si svolsero per la prima volta nel 776 a.C. e furono un evento talmente straordinario che i Greci iniziarono a contare gli anni a partire da quella data. Le principali discipline sportive in cui si cimentavano gli atleti erano il pentathlon (che comprendeva cinque specialità: corsa, salto in lungo, salto in alto, lancio del disco e lancio del giavellotto) e la corsa delle quadrighe, agili carri trainati da quattro cavalli. Vi erano anche gare violente come il pugilato e la lotta, che a volte potevano essere mortali. In tutte le discipline, tranne le corse con i carri, gli atleti gareggiavano nudi, con il corpo unto di olio. B[ Eb_cf_WZ_ iede kdW Z[bb[ jWdj[ jhWZ_p_ed_ Y^[ _ =h[Y_ ^Wdde I giochi olimpici vennero proibiti nel 393 d.C. dall’imperatore bWiY_Wje WbbW deijhW Y_l_bj}$ :Wb './," romano Teodosio, quando già da circa 500 anni la Grecia era e]d_ gkWjjhe Wdd_" i_ ileb]ede _d stata conquistata dai Romani. Soltanto nel 1896 le Olimpiadi kdW dWp_ed[ i[cfh[ Z_l[hiW [ l_ furono ripristinate, dopo 15 secoli di interruzione. ]Wh[]]_Wde Wjb[j_ Z_ jkjje _b cedZe$ BÊ?jWb_W d[ ^W eif_jWj[ jh[ [Z_p_ed_0 gk[bbW Z_ HecW Z[b '/,&" h[bWj_lW ) )MPARO A STUDIARE W_ ]_eY^_ [ij_l_" gk[bbW Z_ 9ehj_dW ZÊ7cf[ppe Z[b '/+, [ gk[bbW ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije" Yed _b Yebeh[ l[hZ[" b[ fh_dY_fWb_ h[Y[dj_ii_cW Z_ Jeh_de (&&, " Z_iY_fb_d[ ifehj_l[ _d Yk_ i_ Y_c[djWlWde ]b_ Wjb[j_ ]h[Y_$ h[bWj_l[ W_ ]_eY^_ _dl[hdWb_$ ✔ Ileb]_ kdW h_Y[hYW f[h iWf[h[ gkWb_ jhW b[ ]Wh[ Z[bbÊ[feYW i_ ileb]ede WdYehW e]]_$

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Nan]j] f]ddÁYfla[Y ?j][aY R Reperti ti archeologici, h l i i artistici ti ti i e architettonici, hit tt i i ma anche oggetti di vario tipo, come anfore e vasi, e preziose testimonianze scritte hanno fornito agli storici numerosi dettagli sulla vita quotidiana dei Greci.

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,E CASE DEGLI ARISTOCRATICI E DEI RICCHI MERCANTI ERANO A UNO O DUE PIANI CON UN GRANDE CORTILE CENTRALE )L TETTO ERA COPERTO DI TEGOLE E IL PAVIMENTO CON LASTRE DI PIETRA OPPURE CON TAPPETI E STUOIE ,E ABITAZIONI DELLA GENTE COMUNE ERANO POVERE CON DUE O TRE STANZETTE AL PIANTERRENO %RANO COSTRUITE IN LEGNO O IN MATTONI ESSICCATI AL SOLE )L TETTO ERA DI PAGLIA IMPASTATO CON ARGILLA E I PAVIMENTI DI TERRA BATTUTA

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- B C C J H MJ B N FOUP

,,E DONNE INDOSSAVANO UNA TUNICA DI LINO BIANCO CHIAMATA E CHITONE E SI AVVOLGEVANO CON UNA MANTELLINA DI LANA DETTA CH PEPLO 'LI UOMINI SOPRA LA TUNICA INDOSSAVANO UN MANTELLO CORTO P CLAMIDE ,E CALZATURE ERANO COMUNEMENTE SANDALI STRINGATI C MENTRE CHI FACEVA LUNGHI VIAGGI INDOSSAVA STIVALI DI PELLE M

- BMJ N FOUB[J P O F

4UTTI I 'RECI MANGIAVANO PANE D´ORZO PURn DI FAVE E DI LENTICCHIE CIPOLLE AGLIO OLIVE CRUDE E MOLTO FORMAGGIO -OLTO USATO ERA L´OLIO DlOLIVA CHE SERVIVA PER CUCINARE MA ANCHE PER ALIMENTARE LE LAMPADE E PER LA CURA DEL CORPO 33PESSO AD !TENE VENIVANO ORGANIZZATI SONTUOSI BANCHETTI TRA FAMIGLIE BENESTANTI .ELLA PRIMA PARTE DEL BANCHETTO SI SVOLGEVA LA CENA DURANTE LA QUALE SI MANGIAVANO CARNE PESCI CROSTACEI INSALATE FRUTTA E DOLCI .ELLA SECONDA PARTE IL SIMPOSIO SI BEVEVANO VINI DI OGNI PROVENIENZA DOPO AVER BRINDATO A $IwNISO DIO DEL VINO )L BANCHETTO ERA ACCOMPAGNATO DA CANTI MUSICHE E DANZE

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-F E P O O F

,E DONNE ERANO CONSIDERATE INFERIORI ALL´UOMO ,A LORO VITA SI SVOLGEVA ALL´INTERNO DELLA CASA PATERNA O DEL MARITO )NTORNO AI QUINDICI ANNI LE RAGAZZE VENIVANO DATE IN MOGLIE A UOMINI DI SOLITO MOLTO PI| VECCHI DI LORO ! ESSE SPETTAVA IL COMPITO DI PRENDERSI CURA DELLA CASA E DEI üGLI E DI OCCUPARSI DELLA TESSITURA DEI VESTITI PER TUTTI I FAMILIARI ,E DONNE RICCHE VIVEVANO IN UNA PARTE DELLA CASA RISERVATA SOLO A LORO CHIAMATA ¦GINECġO§ 0OTEVANO USCIRE SOLO PER FAR VISITA AD ALTRE DONNE O PER PARTECIPARE AI RITI RELIGIOSI ! 3PARTA LE DONNE BENESTANTI GODEVANO DI MAGGIORE LIBERT÷ NON VIVEVANO NEL GINECnO E NON SI OCCUPAVANO DEI LAVORI DOMESTICI CHE VENIVANO SVOLTI DALLE SCHIAVE INOLTRE AL PARI DEGLI UOMINI PRATICAVANO ATTIVIT÷ üSICA ¼N DA PICCOLE PERCHm SI PENSAVA CHE LE DONNE FORTI AVREBBERO GENERATO ¼GLI SANI E ROBUSTI * # " .#*/*

,A NASCITA DI UN BAMBINO MASCHIO ERA ANNUNCIATA PONENDO UNA GHIRLANDA DI FOGLIE DI ULIVO SULLA PORTA DI CASA QUELLA DI UNA BAMBINA CON UNA GHIRLANDA DI LANA ) BAMBINI AVEVANO DIVERSI GIOCATTOLI CHE PER LO PI| COSTRUIVANO DA SOLI TROTTOLE BAMBOLE SNODABILI CARRETTINI DA TRAINARE !LL´APERTO GIOCAVANO A MOSCACIECA E A NASCONDINO CON IL CERCHIO CON LA PALLA E CON I SASSOLINI !NCHE LE STATUINE DI TERRACOTTA ERANO UN GIOCO MOLTO AMATO STATUINE DI CAVALIERI DIPINTE CON COLORI VIVACI SONO STATE RITROVATE DAGLI ARCHEOLOGI IN ALCUNE SEPOLTURE DI BAMBINI

-" 4$60-"

)N 'RECIA NON ESISTEVANO SCUOLE PUBBLICHE ) MASCHI FREQUENTAVANO LE LEZIONI DI MAESTRI PRIVATI CHE INSEGNAVANO LORO MATEMATICA STORIA POESIA DANZA E MUSICA ,E BAMBINE NON FREQUENTAVANO LA SCUOLA MA IMPARAVANO DALLE DONNE DELLA FAMIGLIA A PULIRE LA CASA A ¼LARE A TESSERE E AD ACCUDIRE I PI| PICCINI 3OLO LE ¼GLIE DEI RICCHI AVEVANO LA POSSIBILITg DI STUDIARE MA SENZA ANDARE A SCUOLA LE FAMIGLIE FACEVANO VENIRE I MAESTRI A CASA

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Il teatro CHE COSA SAPEVANO FARE I Greci sono considerati gli inventori del teatro. Sembra

che questa forma d’arte sia nata durante le feste religiose in onore di Diòniso (dio del vino e della giovinezza), che si tenevano ogni quattro anni ad Atene. Le danze e i canti con cui era celebrato il dio divennero con il tempo veri e propri spettacoli, seguiti con grande entusiasmo da tutta la popolazione. I Greci inventarono due tipi di rappresentazione: la tragedia e la commedia. Le tragedie raccontavano storie serie che suscitavano pietà o paura; le commedie narravano vicende di amori contrastati, erano ricche di battute comiche e con un lieto fine. L’amore dei Greci per il teatro era considerevole. La gente rimaneva sulle gradinate dall’alba al tramonto, anche per alcuni giorni consecutivi; gli spettatori portavano con sé il cibo necessario e, se lo spettacolo era scadente, protestavano rumorosamente! Per i più poveri l’ingresso era gratuito, perché per i Greci il teatro aveva anche la funzione di educare. Si pensa che anche le donne potessero assistere agli spettacoli. Tra la scena e le gradinate dove stava il pubblico agiva il coro che, cantando, commentava alcuni momenti dello spettacolo, rivolgendosi ora agli attori, ora al pubblico.

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à Il teatro greco di Delfi. In fondo alle gradinate puoi vedere lo spazio circolare, detto «orchestra», destinato al coro.


7836-%

La cultura e l’arte CHE COSA SAPEVANO FARE I Greci appresero dai Fenici il sistema alfaa-

betico, formato da 22 lettere che indicavano i suoni della voce umana,, e lo perfezionarono aggiungendovi le vocali. Al contrario dei Fenici, i Greci scrivevano da sinistra a destra, proprio come noi. Nelle pòlis greche si distinsero molti studiosi: erano filosofi, come Soocrate, Platone e Aristotele, che s’interrogavano sui problemi della vita ta e sull’origine del mondo; storici, come Erodoto e Tucidide; matematici, ci, ella come Pitagora, che fondò una scuola per lo studio dei numeri e della geometria; esperti in fisica, come Archimede, che scoprì le cause del galleggiamento dei corpi. I Greci erano anche eccellenti artisti: scultori e architetti, come Fidia e Mirone, che realizzarono magnifiche statue e grandi templi e teatri; pittori, come á Il famoso filosofo greco Socrate. Apelle; orafi, che costruirono oggetti preziosi; ceramisti, che produssero vasi raffinati, decorati con figure rosse su fondo nero e viceversa. Non mancavano poi poeti, scrittori di commedie e tragedie, musicisti e attori. Fra i poeti il più grande di tutti fu Omero, che scrisse l’Iliade e l’Odissea, due poemi studiati ancora oggi nelle nostre scuole. I Greci ci hanno lasciato opere letterarie, storiche, matematiche, scientifiche, à Scultura in marmo filosofiche filo fi di eccezionale importanza. Per que- raffigurante Artemide, sto s motivo la civiltà greca è considerata la dea della caccia. madre della nostra cultura. m

Ü Orecchini in oro a forma di nave, splendido esempio sp dell’arte orafa greca. de

d un atleta l ffi á Premiazione di raffigurata su un vaso nero a figure rosse.

) )MPARO A STUDIARE ✔ Iejjeb_d[W Yed Yebeh_ Z_l[hi_ _ dec_ Z[_ lWh_ ijkZ_ei_ [ Whj_ij_ ]h[Y_0 _d heiie _ \_beie\_" _d l[hZ[ ]b_ ijeh_Y_" _d ]_Wbbe _ cWj[cWj_Y_" _d l_ebW _ \_i_Y_" _d Xbk ]b_ WhY^_j[jj_ [ iYkbjeh_" _d WhWdY_ed[ _ fe[j_$

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L’espansione nel Mediterraneo Tra l’VIII e il VII secolo a.C. la maggioranza della popolazione greca si trovò a vivere in condizioni misere. Così le pòleis misero a disposizione di queste persone navi e rifornimenti per partire alla ricerca di territori da colonizzare. Ebbe quindi inizio una nuova espansione greca nel Mediterraneo, che portò i Greci a fondare numerose colonie in molte regioni costiere. Olbia

Marsiglia

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Sibari Metaponto MAGNA Crotone GRECIA

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MAR Troia EGEO ASIA MINORE Calcide Smirne Atene Efeso Micene Samo Mileto

RODI CRETA

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FENICIA

Napoli Posidonia

Città della Grecia

Trebisonda

Cirene

Principali colonie greche

I IMPARO A STUDIARE E]d_ Yebed_W ]h[YW [hW kdW dkelW f b_i" WkjedecW ZWbbW Y_jj}#ijWje ZW Yk_ fhel[d_lWde _ Yebed_" cW Yed bW gkWb[ [i_ij[lWde e hWffehj_ Yecc[hY_Wb_ fh_l_b[]_Wj_ [ Z[bbW gkWb[ i_ kWb[ i_ Yedi[hlWlW bW YkbjkhW b_d]kW" kiWdp[" h[b_]_ed[ $ 7dY^[ _ <[d_Y_ Wl[lWde \edZWje dkc[hei[ Yebed_[ d[b C[Z_j[hhWd[e$ H_YehZ_5 ✔ H_\b[jj[dZe ik gkWdje ^W_ ijkZ_Wje bÊWdde iYehie" iYh_l_ ikb gkWZ[hde gkWb bW Z_\\[h[dpW jhW b[ Yebed_[ \edZWj[ ZW_ =h[Y_ [ gk[bb[ \edZWj[ ZW_ <[d_Y_$

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Alcuni Greci si spinsero fino alle coste del Mar Nero, altri andarono verso l’Africa, altri ancora vverso l’attuale Francia. Molti, infine, sbarcarono sulle cost coste dell’Italia meridionale e della Sicilia, dove trovacondizioni particolarmente favorevoli: i terreni erano rono con fertili e lla posizione geografica, al centro del Mediterraneo, permetteva loro di sviluppare i commerci via mare. Questa permett dell’Italia meridionale colonizzata dai Greci fu chiaparte del mata Magna Grecia, cioè «Grande Grecia», perché le colonie, con il tempo, divennero in alcuni casi più grandi e fiorenti delle «città madri», cioè delle pòleis da cui erano partiti i coloni. È il caso di Siracusa, in Sicilia, che grazie alla produzione di olio, vino e grano divenne una delle città più ricche della Magna Grecia. Anche Zancle (Messina) e Reggio furono città importanti per via della loro posizione strategica: da lì si potevano controllare le navi che passavano per lo Stretto. Spesso le colonie più popolose fondarono a loro volta nuove città. Gli abitanti di Cuma, per esempio, fondarono Partenope, la futura Napoli.


'LI ABITANTI DI 0AESTUM NOME LATINO DI 0OSIDONIA IN #AMPANIA COSTRUIRONO TRE TEMPLI PER ONORARE GLI DnI 1UELLO CHE VEDI A SINISTRA n IL TEMPIO DEDICATO AD !TENA LA DEA DELLA SAPIENZA

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!I PIEDI DELLA MODERNA CITTg DI !GRIGENTO IN 3ICILIA SI TROVA L´INCANTEVOLE COMPLESSO ARCHEOLOGICO NOTO CON IL NOME DI 6ALLE DEI TEMPLI )N QUESTA SUGGESTIVA VALLATA SI POSSONO AMMIRARE I RESTI DI UNA DECINA DI TEMPLI GRECI ,E MAESTOSE ROVINE OFFRONO UNO SCENARIO INDIMENTICABILE CON I TEMPLI DI 'IUNONE DI :EUS /LIMPICO DELLA #ONCORDIA NELLA FOTO QUI A ŸANCO E MOLTI ALTRI

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L’arrivo dei Grecii diede di d un prezioso i impulso i l allo ll sviluppo il del d nostro paese e contribuĂŹ a diffondere la cultura greca presso buona parte delle popolazioni italiche dell’epoca. Ancora oggi, nelle cittĂ greche fondate sulle coste italiane, si possono ammirare i resti di ediďŹ ci religiosi non meno splendidi di quelli costruiti nella madrepatria.

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3ELINUNTE n UN ALTRO DEI SITI ARCHEOLOGICI PI| BELLI E SUGGESTIVI DI TUTTA LA 3ICILIA 0ASSEGGIARE TRA I SUOI MONUMENTI n COME SFOGLIARE LE PAGINE DI UN LIBRO DI STORIA E D´ARTE TRA QUESTI MONUMENTI SI TROVA IL 4EMPIO % A SINISTRA DEDICATO ALLA DEA %RA PROTETTRICE DELLA FAMIGLIA 1UI I NOVELLI SPOSI USAVANO OFFRIRE SACRIŸCI ALLA DEA AFŸNCHm TUTELASSE IL MATRIMONIO E PROPIZIASSE LA NASCITA DI ŸGLI

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L’esercito e la flotta COME ERANO ORGANIZZATI Ogni pòlis aveva il proprio esercito. La durata del servizio

militare variava molto da città a città: a Sparta, come sai, durava tutta la vita, mentre ad Atene solo due anni. La maggior parte dell’esercito greco era formata da combattenti a piedi, gli opliti, chiamati così per il grande scudo rotondo che portavano in battaglia, l’hòplon. La cavalleria (a cui appartenevano ano soldati provenienti da famiglie ricche e potenti) era meno numerosa, ma aveva un ruolo fondamentale nelle battaglie, perché attaccando ai fianchi chi l’esercito nemico, portava scompiglio e faceva disperdere glii avversari. avverssari. Fondamentale per le battaglie navali era la a flotta flotta. a. Essa era costituita da triremi, imbarcazioni con tree file di rem remi mi poste lungo i fianchi. Queste navi avevano una vela quadrata, erano strette (per poter eseguire ire agili manovre) e lunghe (per essere veloci in mare).

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20

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7836-%

Le guerre persiane

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OCEANO INDIANO

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Nel corso del VI secolo a.C. i Persiani avevano costruito un vasto impero che si estendeva dal fiume Indo, in Asia, fino al Mediterraneo. All’inizio del V secolo questa nuova potenza del mondo antico arrivò a conquistare le ricche colonie greche dell’Asia Minore. Guidati dal re Dario, i Persiani invasero poi la Tracia e la Macedonia, due regioni a nord della Grecia. Allora, molte città greche, tra cui Sparta e Atene, strinsero un’alleanza contro il comune nemico. Nel 490 a.C. la flotta persiana approdò nella baia di Maratona, vicino ad Atene, e un esercito di 25 000 uomini sbarcò per dirigersi verso Atene. La pòlis si oppose agli invasori e nella piana di Maratona si svolse una grande battaglia, durante la quale l’esercito ateniese riuscì a sconfiggere quello persiano, molto più numeroso. Nel 480 a.C. il re Serse, figlio e successore di Dario, attaccò la Grecia con un potente esercito e una grande flotta. Gli Spartani, che guidavano l’esercito greco, furono sconfitti dai Persiani, mentre gli Ateniesi, che guidavano la flotta, vinsero la battaglia di Salamina e riuscirono a far volgere le sorti della guerra in loro favore. Tale successo accrebbe la potenza di Atene, che sottomise la fiera Sparta e stabilì il suo predominio su tutte le pòleis greche. Fu proprio allora che Atene divenne il principale centro culturale della Grecia e del mondo all’epoca conosciuto.

Impero persiano

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á Soldati persiani raffigurati in un bassorilievo proveniente dalla reggia di Persepoli.

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I Macedoni unificano la Grecia Sconfitti i Persiani, le rivalità tra le pòleis (soprattutto tra Sparta, Atenee e Tebe) ripresero, continuando per tutto il IV secolo a.C. Ciò favorì l’ascesa dei Macedoni, un popolo di pastori e agricoltori chee abitava la Macedonia, una regione a nord della Grecia. Il loro re, Filippo II, I, aveva un piano grandioso: riunire sotto il suo dominio tutte le pòleis grechee per condurle alla conquista dell’Impero persiano. Per realizzare questo piaano Filippo II riorganizzò l’esercito, introducendo lo schieramento a falange. ge. Ü Filippo II, re di Macedonia.

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Tebe e Atene si allearono per fermare i Macedoni, ma furono sconfitte. Le altre città greche si arresero senza combattere. Filippo, però, non riuscì a portare a termine il suo progetto, perché venne assassinato. Il trono passò a suo figlio Alessandro che nel 335 a.C., nonostante la giovane età (aveva solo vent’anni), riuscì a sconfiggere definitivamente le città greche che alla notizia della morte di Filippo si erano prontamente ribellate: l’indipendenza delle pòleis era finita.

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Ö Ritratto marmoreo di Alessandro, che fu educato dal filosofo greco Aristotele.


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L’impero di Alessandro Magno MA

Alessandro, dopo aver sottomesso la GreMAR NERO cia, partĂŹ con un forte esercito verso OrienPella Pergamo te. Conquistata rapidamente l’Asia Minore, Sardi CAPPADOCIA guidò i suoi uomini contro l’Impero persiano, Antiochia Eufr Atene ate MEDIA MA R M sconďŹ ggendolo deďŹ nitivamente nel 331 a.C. Ecbatana EDIT Seleucia ERRAN Tigr Tiro EO i Il giovane re riuscĂŹ a conquistare anche la Babilonia Alessandria Susa Siria, la Fenicia e l’Egitto, dove fondò la meMenfi Persepoli PERSIA ravigliosa cittĂ di Alessandria. Non contenEGITTO ARABIA to, riprese a marciare verso est e raggiunse la fertile valle dell’Indo. La sua impresa fu certamente uno degli eventi piĂš straordinari della storia e per questa ragione Alessandro venne chiamato Regno di Macedonia Regno d’Egitto Regno di Siria Magno, cioè ÂŤGrandeÂť. Come ci riferiscono CittĂ e leghe greche Limiti dell’impero di Alessandro gli storici che facevano parte del suo seguito, egli stesso si sentiva chiamato a un grande destino: fare del deel mondo un unico impero. Ben presto cominciò a farsi venerare come ome un dio, stabilĂŹ che tutti i popoli conquistati imparassero la lingua guaa greca e sposò due principesse persiane. Nel 323 a.C., ormaii a capo te a soli del piĂš vasto impero dell’antichitĂ , morĂŹ misteriosamente trentatrĂŠ anni. Alla morte di Alessandro il suo impero fu diviso nei tre regni di Macedonia, Egitto e Siria, nei quali la cultura grereca si diffuse unendosi a quella orientale, come Alessandro dro o aveva desiderato; per questo i tre regni vennero chiamati ati ellenistici (da hellenikos, che signiďŹ ca ÂŤgrecoÂť). AS RC

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(O SPOSATO UNA PRINCIPESSA PERSIANA E HO CONSIGLIATO AI MIEI PI| CARI AMICI DI AVERE DEI ÂźGLI CON DONNE PERSIANE PER ESCLUDERE CON QUESTO SACRO PATTO OGNI DIFFERENZA TRA VINCITORI E VINTI ,´!SIA E L´%UROPA FORMANO ORMAI UN UNICO REGNO POSTO SOTTO LA STESSA LEGGE E UNO STESSO RE ” GkWb[ iYefe i_ fhefed[lW 7b[iiWdZhe [ _d Y^[ ceZe _dj[dZ[lW hW]]_kd][hbe5 ” BĂŠ_cf[he Z_ 7b[iiWdZhe gkWb_ j[hh[ Yecfh[dZ[lW5 Eii[hlW bW YWhjW _d Wbje $

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OCEANO INDIANO

ĂĄ Alessandro Magno in groppa al suo cavallo Bucefalo.

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23


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)N )TALIA LE GRANDI SCOPERTE DEL .EOLITICO COME LlAGRICOLTURA LlALLEVAMENTO E LA LAVORAZIONE DEI METALLI SI DIFFUSERO MOLTO TEMPO DOPO RISPETTO AL -EDIO /RIENTE DOVE SI SVILUPPARONO LE PRIME CIVILTá ) POPOLI CHE ABITARONO IL NOSTRO PAESE AVEVANO USI E COSTUMI DIVERSI TRA LORO PARLAVANO LINGUE DIVERSE NON CONOSCEVANO ANCORA LA SCRITTURA E VIVEVANO IN VILLAGGI DI CAPANNE O PALAĂźTTE ! PARTIRE DALLl6))) SECOLO A # LlINCONTRO CON I COLONI GRECI E FENICI CHE AVEVANO UNO STILE DI VITA PIĂš EVOLUTO PORTÄ LE POPOLAZIONI ITALICHE A SVILUPPARSI PIĂš RAPIDAMENTE E A CONOSCERE LA SCRITTURA CIÄ FECE ENTRARE IL NOSTRO PAESEa NELLA STORIA

distinguere le caratteristiche salienti delle popolazioni italiche; • a confrontare le diverse civiltà italiche; • a collocare nello spazio e nel tempo la civiltà etrusca; • a riettere sulla condizione della donna presso gli Etruschi; • a conoscere e analizzare i modi di vita degli Etruschi; • a conoscere elementi della religione e del culto dei morti tra gli Etruschi; • a conoscere cause ed eventi relativi al declino degli Etruschi.

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CË@kXc`X Xek`ZX

La civiltà dei Camuni In Italia la rivoluzione neolitica, che portò alla nascita dell’agricoltura e dell’allevamento, iniziò intorno al 7000 a.C., circa duemila anni dopo rispetto al Vicino Oriente, dove si svilupparono le prime civiltà agricole. Nell’Italia settentrionale la rivoluzione agricola arrivò più tardi perchè nei terreni montuosi e nelle pianure paludose era più facile far pascolare il bestiame che coltivare la terra. Inoltre, le fitte foreste che ricoprivano gran parte di quei territori favorivano più che altro la caccia. Tuttavia, fu nel Nord Italia, in una valle alpina, che si sviluppò un’interessante civiltà, quella dei Camuni.

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DOVE O E Q UANDO O Giunti dall’Europa centrale attraverso le

Alpi, i Camuni si stabilirono, intorno all’8000 a.C., in una valle lombarda (in provincia di Brescia) che da essi prese il nome: la Val Camonica. Essi diedero vita a una delle più importanti culture preistoriche, non solo dell’Italia ma di tutta l’Europa, e ci hanno lasciato una ricca produzione di incisioni rupestri (oltre 200 000), che costituiscono una testimonianza preziosa per comprendere la vita di quel lontano passato: esse rappresentano figure di animali, scene di duelli e di vita quotidiana, simboli magici e divinità.

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7836-%

Palafitte e terramare della Pianura padana Verso la metĂ del secondo millennio a.C., sulle rive dei laghi di .' %124 Garda e di Varese, in Lombardia, si svilupparono dei villaggi La parola terramare è un antico su palaďŹ tte. Le palaďŹ tte erano abitazioni rialzate da terra o vocabolo del dialetto emiliano dall’acqua, sorrette da lunghi pali sui quali poggiavano. Gli che deriva da terra marna, cioè abitanti si proteggevano in questo modo dagli animali selvaÂŤterra grassaÂť. Infatti i terreni che tici e dalle inondazioni. sorgevano dove un tempo c’erano Anche un po’ piĂš a sud, nell’Emilia-Romagna, gli agricolle terramare erano particolarmente produttivi, perchĂŠ i riďŹ uti organici, tori si raggrupparono in villaggi di capanne sostenute da che per secoli erano stati lasciati ampie piattaforme di legno, appoggiate al terreno grazie a dagli antichi abitanti, avevano reso pali. I villaggi erano circondati da palizzate alte ďŹ no a setfertile la terra. te metri e da fossati larghi anche quattro, che servivano a difendere le abitazioni dalle frequenti inondazioni dei ďŹ umi. Gli storici hanno chiamato questi villaggi terramare. I terramaricoli ) )MPARO A STUDIARE praticavano un’agricoltura ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije" Yed Yebeh_ Z_l[hi_" assai evoluta e allevavano b[ YWhWjj[h_ij_Y^[ Z[bb[ fWbW\_jj[ [ Z[_ cavalli, bovini, pecore e l_bbW]]_ Y^_WcWj_ j[hhWcWh[$ Fe_ [ifed_ W maiali. leY[ b[ fh_dY_fWb_ iec_]b_Wdp[ [ Z_\\[h[dp[$

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La civiltà nuragica DOVE E Q UANDO O A partire dal 2000 a.C. in Sardegna si svi-

luppò la civiltà nuragica, così chiamata dal nome delle sue tipiche costruzioni, i nuraghi, ancora visibili sul territorio. Il nuraghe è una sorta di torre a forma di tronco di cono, costruita con grandi blocchi di pietra posti gli uni sugli altri «a secco», cioè senza l’impiego di calce per far aderire le pietre. Una scala a chiocciola interna portava alla terrazza sovrastante, mentre le piccole feritoie ai lati permettevano agli arcieri di scagliare frecce da una posizione riparata. Intorno ai nuraghi sorgeva il villaggio della gente comune e, in caso di pericolo, tutti gli abitanti si rifugiavano nel nuraghe. COME ERANO ORGANIZZATI Gli antichi Sardi erano divisi in

due classi: i guerrieri e i lavoratori. Questi ultimi erano pastori e agricoltori e a loro era affidata la produzione delle risorse necessarie alla sopravvivenza del popolo; i guerrieri, che vivevano nel nuraghe, dovevano difendere la popolazione nel caso di attacchi nemici. Alla classe dei lavoratori appartenevano anche i fabbri. Poiché la Sardegna era una terra ricca di minerali, ben presto i suoi abitanti svilupparono avanzate tecniche di lavorazione dei metalli. All’interno dei nuraghi sono stati trovati reperti come armi e statuette in bronzo, oltre a vasi e altri manufatti. Purtroppo molti di questi reperti sono andatii perduti, perché i nuraghi fino a pochi anni fa venivano no usati dai pastori come ricoveri per gli animali. In seguito, uito, i Sardi, grazie ai contatti con i Fenici, iniziarono a navigare, igare, pur non diventando mai un popolo di marinai.

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á Questa costruzione è un nuraghe e si trova in Sardegna. Era una fortezza che serviva da rifugio alla gente del villaggio che occupava il territorio circostante.

à Sculture in bronzo che rappresentano guerrieri sardi.


7836-%

La civiltà dei Celti DOVE O E Q UANDO O La comparsa dei Celti in Italia avvenne intorno al 400 a.C. Essi

conoscevano la lavorazione del ferro, ma ignoravano la scrittura. Per questa ragione non sappiamo molto sulla loro cultura. Sappiamo che amavano la musica e i racconti fantastici. Ancora oggi, specie in Irlanda o nel Galles, sopravvive il ricordo delle loro leggende. I Celti erano un popolo nomade, costituito da guerrieri, artigiani, agricoltori e allevatori, che viveva in buona parte del nord-ovest dell’Europa. Quando nei loro spostamenti individuavano una zona adatta all’agricoltura, bruciavano la vegetazione per ricavare terreni da coltivare, vi restavano circa vent’anni e costruivano delle á Statuetta in bronzo città, fatte di capanne e circondate da mura difensive. che raffigura una divinità guerriera.

COME ERANO E OO ORGANIZZATI GANIZZATI I Celti non erano un unico grande po-

á Prezioso ornamento di metallo che decorava il carro di un cavaliere celtico.

polo, ma tribù separate spesso in lotta tra loro, che con il passare dei secoli finirono per acquisire caratteristiche proprie, fino a formare popolazioni distinte. Per esempio i Galli occuparono l’odierna Francia, i Britanni l’Inghilterra e i Belgi l’attuale Belgio. Durante le guerre ogni tribù era comandata da un re, eletto dalle famiglie più importanti. I guerrieri celti erano temuti dagli altri popoli, anche perché si lanciavano contro i nemici correndo e urlando, proprio con l’intento di spaventarli. Erano armati di spade e di elmi di ferro e i loro capi combattevano a cavallo o su carri trainati da cavalli.

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La civiltĂ villanoviana DOVE E Q UANDO O Verso la ďŹ ne del II millennio a.C. in

Emilia, Toscana, Umbria e Lazio settentrionale, alla civiltà delle terramare seguÏ la civiltà villanoviana, cosÏ chiamata dal nome della località di Villanova, vicino a Bologna, in cui furono trovati i suoi primi reperti. eperti. I Villanoviani costruivano piccoli villaggi al centro di grandi territori coltivabili. Abitavano in capanne a pianta ovale o rettangolare, con pareti fatte di rami intrecciati e argilla. Erano cianti, abili contadini e artigiani del ferro, ma anche commercianti, infatti nelle loro tombe sono stati trovati oggetti provenienti nienti dalla Mesopotamia o dall’antico Egitto.

ĂĄ Vaso villanoviano per liquidi: ha la forma di un uccello con la testa di bue e il manico è un cavaliere stilizzato. Ă– Morsi per cavalli ritrovati tra i corredi funebri della civiltĂ villanoviana.

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IN CHE COSA CREDEVANO

I Villanoviani credevano nell’olb e praticavano i riti i i funebri f che consistevano nel brutretomba ciare il corpo del defunto. Le ceneri venivano poi messe all’interno di un’urna di terracotta, che era seppellita in una tomba scavata nel terreno. Insieme all’urna veniva posto nella tomba anche un corredo funebre, composto di oggetti appartenuti al defunto, come vasi, armi e ornamenti. Tutte le tombe erano riunite insieme, fuori dei villaggi, nelle necropoli.

La parola necropoli deriva da due termini greci: nekròs, che vuol dire ÂŤmortoÂť, e pòlis, che vuol dire ÂŤcittĂ Âť. SigniďŹ ca dunque ÂŤcittĂ dei mortiÂť e indica quello che oggi è il cimitero, il luogo in cui vengono sepolti i defunti.

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Liguri e Veneti DOVE E Q UANDO O Durante il II millennio a.C. i Liguri si stabilirono nell’odier-

na Liguria (che da loro prende il nome), in gran parte del Piemonte e sulla costa tirrenica. Vivevano sia sui rilievi, dove praticavano la pastorizia, sia sulla costa, dove pescavano e commerciavano con altri popoli. Erano abili navigatori, ma non disponevano di buone imbarcazioni. Nello stesso periodo i Veneti si stabilirono nel nord-est dell’Italia. Gli storici ipotizzano che fossero arrivati da una zona dell’Asia chiamata Paflagonia, famosa per i suoi cavalli. Nelle loro tombe, infatti, gli archeologi hanno ritrovato molti modellini di cavalli in bronzo. Erano esperti nella lavorazione del bronzo e fondarono numerose città, ognuna indipendente dalle altre, lungo le sponde del fiume Po, che veniva usato come via commerciale e di comunicazione.

Piceni e Umbri

á Questa stele, appartenente al popolo dei Liguri, è stata scoperta in Liguria nella valle del fiume Magra, la Lunigiana.

DO DOVE E Q UANDO O I popoli italici degli Appennini vivevano in semplici capanne; praticavano soprat-

tutto la pasto pastorizia e l’agricoltura. Nel centro della penisola vissero i Piceni e gli Umbri. Gli U Umbri fondarono città fortificate sulle alture ed ebbero molti contatti con gli Etr Etruschi (di cui parleremo più avanti), da cui appresero la scrittura. I Piceni erano molto abili nella lavorazione della scr ella pi pietra, del bronzo e dell’avorio. I Piceni e gli Umbri fu-rono i primi (e gli unici) a saper lavorare l’ambra, una ro resina fossile che importavano dal Nord Europa; con re ll’ambra realizzavano collane, bracciali e altri gioielli. Ö E Elmo piceno in bronzo.

Sanniti e Sabini DOVE E Q UANDO O A partire dal VI secolo a.C. i

Sanniti e i Sabini si stabilirono nell’area adriatica che oggi corrisponde alle regioni del Molise e dell’Abruzzo. Gli studiosi contemporanei non hanno ancora ricostruito con esattezza le loro origini e spesso anche gli storici antichi confondevano gli uni con gli altri. Erano popoli dediti alla pastorizia. A volte attaccavano e saccheggiavano i villaggi vicini, dando il via a piccole guerre locali. Sulle montagne del Molise sono stati ritrovati villaggi fortificati da possenti mura e tombe di guerrieri sepolti con la loro caratteristica arma: il giavellotto.

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Itali e Bruzi DOVE E Q UANDO O Gli Itali e i Bruzi abitarono le zone interne della Calabria.

Si dedicavano alla pastorizia, al commercio locale e al taglio del legname nei boschi. I ricchi corredi funebri rinvenuti nelle tombe femminili mostrano una condizione particolarmente elevata delle donne. Sono stati ritrovati gioielli in oro e argento, strumenti per il trucco, oggetti di uso domestico. Nelle tombe maschili compaiono, invece, resti di armi e armature, insieme a vasi e utensili per i banchetti. Ü Vaso in stile miceneo con dipinti floreali ritrovato in Calabria.

Sicani, Elimi e Siculi DOVE E Q UANDO Quando i Greci giunsero in Sicilia trova-

rono tre popoli diversi: i Sicani nella parte occidentale, gli Elimi in quella nord-occidentale e i Siculi in quella orientale. I Sicani, originari della Spagna, comparvero in Sicilia nel Neolitico e si stanziarono poco per volta su tutto il territorio della regione, chiamandola Sicania. Erano un popolo mite, dedito all’agricoltura e alla pastorizia. Dopo i Sicani arrivarono dalla Libia (Nord-Africa) gli Elimi, che si stanziarono nell’estrema parte occidentale dell’isola. Attorno al 1000 a.C., attraverso lo stretto di Messina giunse dall’Italia una nuova popolazione, i Siculi, che conosceva già il bronzo e il ferro e che introdusse nell’isola un nuovo e potente mezzo di guerra: il cavallo. I Siculi vinsero in battaglia i Sicani, li cacciarono verso la parte occidentale del paese e da loro la regione si chiamò Sicilia invece di Sicania. I Siculi si ritirarono nell’entroterra al tempo della colonizzazione dei Greci e da loro vennero lentamente assimilati.

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Ö Scultura in bronzo proveniente dalla Sicilia.

á Resti di capanne nelle isole Eolie (Sicilia).

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GLI ETRUSCHI DOVE E Q UANDO O Intorno all’800 a.C., mentre nell’Italia meridionale si sviluppa-

vano le colonie della Magna Grecia, nell’antica Etruria, una zona compresa tra l’odierna Toscana e il Lazio, nacque la civiltà degli Etruschi. Le origini del popolo etrusco non sono chiare ancora oggi: per alcuni storici essi provenivano dalla Lidia, una regione dell’Asia Minore; per altri, invece, erano un popolo di origine italica, discendente dai Villanoviani.

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ci, gli Etruschi conoscevano la scrittura e avevano capacitĂ tecniche, scientiďŹ che e artigianali piĂš evolute. Erano ottimi agricoltori, sapevano ricavare il sale dal mare, estrarre i minerali dalle miniere e lavorare l’oro. Ciò favorĂŹ anche gli scambi commerciali e contribuĂŹ al loro sviluppo economico. I contatti con le cittĂ greche dell’Italia meridionale, inoltre, inuenzarono profondamente la loro cultura.

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CHE COSA SAPEVANO FARE Rispetto agli altri popoli itali-

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)L LORO RE DIVISE I ,IDI IN DUE PARTI E FECE ESTRARRE A SORTE CHI DOVEVA PARTIRE E CHI RESTARE ! CAPO DELLA SCHIERA DESTINATA A RIMANERE IL RE POSE SE STESSO A CAPO DI QUELLA CHE DOVEVA EMIGRARE IL PROPRIO ÂźGLIO 4IRRENO 'LI EMIGRANTI DOPO AVER GIROVAGATO GIUNSERO TRA GLI 5MBRI DOVE FONDARONO CITTg IN CUI ABITANO ANCORA OGGI #AMBIARONO IL LORO NOME DI ,IDI E SI CHIAMARONO 4IRRENI ;heZeje -I SEMBRA CHE ABBIANO RAGIONE COLORO CHE SOSTENGONO CHE GLI %TRUSCHI NON SONO IMMIGRATI DA TERRE STRANIERE MA SONO ORIGINARI DELLA TERRA IN CUI VIVONO 1UESTO MI PARE DERIVI DAL FATTO CHE ESSI SONO UN POPOLO ANTICHISSIMO CHE NON SOMIGLIA AD ALCUN ALTRO SIA PER QUANTO RIGUARDA LA LINGUA SIA PER :_ed_]_ Z_ 7b_YWhdWiie QUANTO RIGUARDA LE USANZE ” GkWb „" i[YedZe ;heZeje" bĂŠeh_]_d[ Z[b fefebe [jhkiYe5 ” F[hY^ƒ ]b_ ;jhkiY^_ l[d_lWde Y^_WcWj_ ÂźJ_hh[d_½5 ” F[hY^ƒ :_ed_]_ Z_ 7b_YWhdWiie d[]W bĂŠ_fej[i_ Z_ ;heZeje5

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Le città dell’Etruria COME ERANO ORGANIZZATI Gli Etruschi non formarono mai uno stato unitario, ma

tante città-stato indipendenti tra loro, simili a quelle greche, unite dalla lingua e dall’origine comune. Le città di solito erano costruite su un’altura vicino a un fiume, in modo da dominare il territorio circostante e assicurarsi la disponibilità di acqua. Attorno alle città si estendevano i campi agricoli, in cui si coltivavano principalmente cereali, frumento, viti e ulivi. Intorno al VI secolo a.C., con l’aumentare dell’aggressività dei popoli vicini, gli Etruschi circondarono le loro città con mura difensive, nelle quali aprivano porte che terminavano a forma di arco. Le città erano dotate di pozzi, acquedotti e addirittura di fognature. Molti centri dell’Italia centrale e della Pianura padana furono fondati dagli Etruschi: Arezzo, Bologna, Mantova, Perugia, Siena, Volterra e tanti altri.

TECNOLOGIA Gli Etruschi innalzavano le loro mura incastrando perfettamente le pietre etre et ree ire squadrate, senza utilizzare la calce per tenerle insieme. Per costruire l’arco, utilizzavano una struttura di legno, sulla quale sistemavano lee pietre una accanto all’altra, partendo dai due estremi. Per ultimo, si inseriva al centro dell’arco una pietra a forma di cuneo, chiamata chiave di volta, che impediva alle altre di cadere. Questa tecnica era molto vantaggiosa perché permetteva di usare meno materiale, di ottenere aperture più ampie e di alleggerire il peso degli edifici. Nelle città italiane di origine etrusca possiamo ancora ammirare i resti di alcune porte costruite con questa tecnica, come la Porta dell’Arco a Volterra (nella foto).

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La societĂ etrusca COME ERANO ORGANIZZATI Inizialmente ogni cittĂ -stato etru-

sca era governata da un re, chiamato lucumone, che era anche il capo dell’esercito e il sommo sacerdote. In seguito, il potere si allargò a tutta l’aristocrazia. Questa classe era formata dai proprietari terrieri, dai mercanti e in seguito anche dagli artigiani che si erano arricchiti. Solo gli aristocratici potevano diventare sacerdoti o condottieri militari. La maggioranza della popolazione era costituita da piccoli artigiani, contadini e servi. Questi ultimi erano i cittadini piĂš poveri e lavoravano nei campi o nelle numerose miniere, insieme agli schiavi, i prigionieri delle popolazioni italiche sottomesse.

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La condizione della donna Le donne etrusche erano piĂš libere rispetto a quelle greche, costrette a vivere nel ginecèo, ed erano considerate al pari degli uomini. Disponevano di beni propri e potevano acquistare terre e occuparsi di commercio. Inoltre, anche dopo il matrimonio, conservavano il loro cognome e i ďŹ gli, a volte, venivano indicati sia con il cognome del padre sia con quello della madre. Le donne aristocratiche conoscevano la scrittura. Ă– Pur occupandosi della casa, dei ďŹ gli e della famiglia, le donne etrusche potevano partecipare a spettacoli, feste e banchetti.

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,E DONNE ETRUSCHE SI PRESENTANO SPESSO IN PUBBLICO PER LORO NON n CONSIDERATO SCONVENIENTE MOSTRARSI ! TAVOLA NON STANNO SEMPRE VICINO AL MARITO MA SI SIEDONO DOVE VOGLIONO 3ONO BELLE DA VEDERE MA USANO BERE VINO AL PARI DEGLI UOMINI ” F[hY^ƒ be ijeh_Ye ]h[Ye J[efecfe i[cXhW c[hWl_]b_Whi_ jWdje Z[b ceZe Z_ YecfehjWhi_ Z[bb[ Zedd[ [jhkiY^[5

ĂĄ Figura femminile etrusca in terracotta.

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Nan]j] af =ljmjaY D Daii numerosii affreschi ff hi con scene di vita i quotidiana, idi che decoravano le tombe delle famiglie pi├╣ ricche, possiamo capire che gli Etruschi erano un popolo paciямБco e amante dei divertimenti. Poche sono infatti le scene di guerra, mentre numerose sono le pitture che rafямБgurano feste e banchetti.

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'LI %TRUSCHI AMAVANO ANCHE LE GARE SPORTIVE 'LI SPETTACOLI ERANO MOLTO FREQUENTI E APERTI A TUTTE LE PERSONE LIBERE UOMINI E DONNE 'LI SPORT PI| APPREZZATI ERANO LA CORSA DEI CAVALLI IL LANCIO DEL GIAVELLOTTO E IL PUGILATO

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'LI %TRUSCHI AMAVANO LA BUONA CUCINA 3I NUTRIVANO SOPRATTUTTO DI SELVAGGINA PESCE E FORMAGGIO INVECE DEL PANE MANGIAVANO IL PULS UNA PAPPA DI FARRO CONDITA CON OLIO D┬┤OLIVA CONDITA CCON OLIO D OLIVA ,A BEVANDA PREFERITA ,A BBEVANDA PPREFERITA ERA IL VINO ERA IIL VINO

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'LI %TRUSCHI ERANO UN POPOLO CHE AMAVA ' DDIVERTIRSI PARTECIPARE A CONCERTI E ASSISTERE AA SPETTACOLI DI DANZA .UMEROSI AFFRESCHI MOSTRANO DANZATORI E DANZATRICI DURANTE LE FESTE M /LTRE ALLE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE GRANDI FESTE / EE BANCHETTI ERANO ORGANIZZATI DAI CITTADINI PI| RICCHI E COINVOLGEVANO PRINCIPALMENTE RI LE FAMIGLIE ARISTOCRATICHE ) BANCHETTI ERANO ALLIETATI DALLE ESIBIZIONI DI GIOCOLIERI E MUSICISTI CHE SUONAVANO IL ┬╜AUTO E LA CETRA ,A MUSICA E LA DANZA ERANO MOLTO APPREZZATE ,A MUSICA IN PARTICOLARE ACCOMPAGNAVA OGNI MOMENTO DELLA VITA ETRUSCA SECONDO ALCUNI STORICI GLI %TRUSCHI ASCOLTAVANO IL SUONO DEL ┬╜AUTO NON SOLO DURANTE I BANCHETTI MA ANCHE QUANDO CUCINAVANO I CIBI


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! DIFFERENZA DI QUANTO ACCADEVA IN 'RECIA COME SAI LE DONNE ETRUSCHE NON STAVANO CHIUSE NEL GINECnO A OCCUPARSI DELLA CASA E A ¼LARE LA LANA 6IVEVANO ACCANTO AL MARITO IN GRANDE LIBERT÷ E PARTECIPAVANO A TUTTI GLI ASPETTI DELLA VITA PRIVATA E PUBBLICA FESTE BANCHETTI GIOCHI CERIMONIE RELIGIOSE $URANTE I BANCHETTI E LE FESTE LE DONNE AMAVANO ADORNARSI CON PPREZIOSI GIOIELLI 'LI %TRUSCHI FURONO INFATTI ECCELLENTI ORA¼ E G ' F INVENTARONO LA TECNICA DELLA üLIGRANA CHE SI INVENTARONO OTTIENE SALDANDO INSIEME SOTTILISSIMI OTTIENE SS ¼LI DI METALLO PREZIOSO E QUELLA DELLA ¼LI DDI GRANULAZIONE CHE PREVEDEVA L´USO DI GRA AN PICCOLE SFERE D´ORO ¼SSATE IN MODO DA PICCO COMPORRE UNA DECORAZIONE COMP

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.ELLE CASE ARISTOCRATICHE LA SALA DEI BANCHETTI ERA LA STANZA PRINCIPALE E DI GIORNO VENIVA USATA PER LE ATTIVITg LAVORATIVE ,´ARREDAMENTO ERA ESSENZIALE ) COMMENSALI PARTECIPAVANO AI BANCHETTI STANDO SDRAIATI SU COMODI LETTI CON UN GOMITO APPOGGIATO A UNO O PI| CUSCINI .ON MANCAVANO ORNAMENTI PREZIOSI CANDELABRI I IN BRONZO E VASELLAME ME IN BUCCHERO )L BUCCHERO INVENTATO ATO DAGLI ABILI ARTIGIANI ETRUSCHI ETRUSCHI n UNA CERAMICA NERA E LUCENTE A EE LLUCENTE CHE SI OTTIENE MESCOLANDO LANDO ARGILLA E POLVERE DI CARBONE CARBONE 1UESTO MISCUGLIO VENIVA COTTO MODELLATO E ENIVA COTTO M MODELLATO EE LUCIDATO PER OTTENERE COPPE E VASI PREZIOSI CHE E COPPE EE VVASI PPREZIOSI CCHE

PER IL LORO COLORE LUCENTE SEMBRAVANO FATTI DI CENTE SSEMBRAVANO FFATTI DDI METALLO

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La religione IN CHE COSA CREDEVANO O Co Come la maggior parte dei popoli antichi, gli Etru-

schi hi erano politeisti. li i i I lloro dè dèi ricordavano quelli greci e spesso erano gli stessi, ma con nomi diversi. Per esempio Tinia corrispondeva a Zeus, Nathuns a Poseidone, Menerva ad Atena, Turan ad Afrodite, e così per molti altri. Le stesse divinità furono poi trasmesse dagli Etruschi ai Romani. Ö Pittura dalla Tomba

degli àuguri.

Ü Statuetta di bronzo che raffigura il dio Tinia.

L’arte divinatoria Dai Greci, gli Etruschi accolsero anche la credenza che il destino degli uomini dipendesse dal volere degli dèi. Essi erano convinti che i fenomeni naturali, come il volo degli uccelli o la caduta di un fulmine, esprimessero messaggi divini, la cui interpretazione era affidata a particolari sacerdoti, gli àuguri. Inoltre credevano che si potesse predire il futuro osservando le interiora degli animali sacrificati agli dèi (in particolare il fegato): questo compito era affidato agli arùspici, i sacerdoti etruschi ritenuti in grado di predire il futuro.

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á Su u questo q frammento di terracotta è raffigurato un arùspice mentre osserva il fegato di un animale.


7836-%

Il culto dei morti Come gli Egizi, gli Etruschi pensavano che la vita continuasse dopo la morte e avevano un profondo culto dei morti, che seppellivano in grandi cimiteri posti fuori delle mura della città, le necropoli. Come i Villanoviani anche gli Etruschi bruciavano i cadaveri e raccoglievano le ceneri in urne. Con il passare del tempo abbandonarono questa usanza e iniziarono a deporre le salme in sarcofagi di pietra o terracotta. Spesso le tombe importanti erano grandiose e ricoperte da un tumulo di terra, in cui si apriva una porta. All’interno, le tombe erano strutturate come le case dei vivi: divise in stanze, con le pareti decorate, gli arredi e gli oggetti di uso quotidiano. I familiari erano tenuti a fornire al defunto un corredo di abiti e ornamenti e una scorta di cibi e bevande.

á La tomba raffigurata qui sopra e a lato, detta «a tumulo», ha l’aspetto di una casa a più stanze, con porte di comunicazione, sedili a forma di trono, letti e scudi appesi alle pareti. Si trova nella Necropoli di Cerveteri (l’antica Cere).

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Ö Il rito della sepoltura era seguito da un banchetto, come puoi vedere nella fotografia, e da gare e giochi sportivi in onore del defunto.

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Espansione e declino degli Etruschi GALLI

Melzo VENETI

ETRURIA PADANA

Mantova Adria Modena LIGURI Spina Fèlsina Marzabotto Ravenna MAR Fiesole Cesena M Rimini L I G U R E Volterra Arezzo Siena Populonia ETRU Cortona RIA Perugia Chiusi Elba Orvieto Vetulonia Vulci Volsini Faleri I Tarquinia Veio T Cere A Roma L LATINI Preneste I Parma

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ETRURIA CAMPANA

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Gli Etruschi furono abili costruttori di navi e ottimi marinai e le loro flotte dominarono a lungo il Mar Tirreno e la zona occidentale del Mar Mediterraneo. Tra il VII e il VI secolo a.C. misero a frutto le loro capacità e, dopo aver unito le forze fino a formare una dodecapoli, una grande alleanza di dodici città, estesero i propri domini verso la Pianura padana, il Lazio meridionale e la Campania, sottomettendo le popolazioni italiche di quei luoghi. Proprio in quel periodo alcuni re di origine etrusca governarono la città di Roma (come studierai nelle prossime pagine). Nel 535 a.C., grazie all’alleanza con Cartagine (una colonia fondata dai Fenici), riuscirono a sconfiggere le città della Magna Grecia, arrivando così a dominare i commerci marittimi.

Pompei Territori etruschi originari

O

Espansione in Emilia e Pianura padana Espansione nel Lazio meridionale e in Campania

Terminato il periodo delle grandi alleanze tra città à (dodecapoli), i domini etruschi subirono una battuta d’arresto. Nel 474 a.C. le colonie greche in Italia sconfissero gli Etrupresero schi a Cuma e in quello stesso periodo i Romani ripresero il controllo della propria città, dopo aver cacciato o i re etruschi. Nel secolo successivo, con l’invasione della ella Pianura padana da parte dei Celti che abitavano la a Gallia, corrispondente all’attuale Francia, cominciò il declino della civiltà etrusca. A metà del III secolo a.C., infine, le ultime città etrusche si piegarono alla crescente potenza romana.

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á Particolare del frontone del tempio di Talamone (Grosseto) che rappresenta una scena di battaglia.


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2OMA ฤก OGGI LA CAPITALE DELLA 2EPUBBLICA )TALIANA CON OLTRE MILIONI DI ABITANTI .ELLE SUE VIE E NELLE SUE PIAZZE SI POSSONO ANCORA VEDERE I RESTI DELLA GRANDE CIVILTรท ROMANA PALAZZI MONUMENTI ANGOLI RICCHI DI STORIA 3ONO I LUOGHI DOVE UN TEMPO VISSERO GLI ANTICHI 2OMANI DAL &ORO AL #OLOSSEO ALLE BASILICHE ALLE TERME ALLE DOMUS PATRIZIE ALLE STRADE CHE DA 2OMA PARTIVANO E A 2OMA ARRIVAVANO DA MOLTO LONTANO

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)NTORNO ALLA METá DELLl6))) SECOLO A # IL POPOLO DEI ,ATINI FONDÄ UN PICCOLO VILLAGGIO SUL COLLE 0ALATINO NEI PRESSI DEL ĂźUME 4EVERE )N QUEL TRATTO LlACQUA ERA POCO PROFONDA E VI SORGEVA UN ISOLOTTO LlISOLA 4IBERINA NELLA FOTO QUI SOPRA CHE PERMETTEVA DI ATTRAVERSARE FACILMENTE IL ĂźUME .ELLA LINGUA ETRUSCA IL GUADO ERA DETTO RUMON COSĂ? IL VILLAGGIO VENNE CHIAMATO 2OMA ,A POSIZIONE GEOGRAĂźCA DI 2OMA ERA FAVOREVOLE AL COMMERCIO SORGEVA VICINO AL MARE SULLA STRADA CHE COLLEGAVA Ll%TRURIA ALLE RICCHE CITTá DELLA -AGNA 'RECIA INOLTRE LUNGO IL 4EVERE NAVIGABILE ĂźNO AL MARE SI POTEVANO FACILMENTE TRASPORTARE LE MERCI COME IL SALE MARINO DALLA FOCE VERSO LlINTERNO #ON IL PASSARE DEL TEMPO 2OMA SI ESTESE AI VILLAGGI SORTI SUI COLLI CIRCOSTANTI E DIVENNE UNA VERA E PROPRIA CITTá

conoscere la nascita di Roma attraverso le fonti e la leggenda; • a conoscere la prima forma di governo di Roma, quella monarchica; • a riettere sul passaggio dalla monarchia alla repubblica; • a conoscere le classi sociali dell’antica Roma; • a conoscere l’organizzazione militare romana; • a conoscere la religione romana e l’inuenza di quella etrusca e di quella greca; • a riettere sulle conquiste di Roma; • a studiare le cause della ďŹ ne della repubblica.

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il MITO

La leggenda di Romolo e Remo D[bbW fW]_dW fh[Y[Z[dj[ ^W_ b[jje bW ijeh_W Z[bbW dWiY_jW Z_ HecW" Yei YecÊ ijWjW h_Yeijhk_jW ZW]b_ ijkZ_ei_ ikbbW XWi[ Z[_ h[f[hj_ WhY^[ebe]_Y_$ D[bbÊWdj_Y^_j}" f[h " [i_ij[lW kdW b[]][dZW ikbbW ikW \edZWp_ed[0 \k iYh_jjW i[Yeb_ Zefe" gkWdZe HecW [hW ehcW_ kdW Y_jj} ]hWdZ[ [ fej[dj[$ ;YYe" _d Xh[l[" _b hWYYedje$

,´EROE TROIANO %NEA DOPO ESSERE SFUGGITO ALLA DISTRUZIONE DI 4ROIA S IMBARCw CON ALCUNI COMPAGNI E FAMILIARI ¼NCHn APPRODw DOPO UN LUNGO VIAGGIO SULLE COSTE DEL ,AZIO 1UI SUO ¼GLIO DIVENTATO ADULTO E CORAGGIOSO FONDw UNA NUOVA CITTg !LBALONGA 4RE SECOLI DOPO IL RE LEGITTIMO DI !LBALONGA .UMITORE FU SPODESTATO DAL MALVAGIO FRATELLO !MULIO %GLI IMPRIGIONw .UMITORE FECE UCCIDERE I SUOI ¼GLI MASCHI E OBBLIGw LA ¼GLIA FEMMINA 2EA 3ILVIA A DIVENTARE SACERDOTESSA PERCHm NON AVESSE ¼GLI $I LEI PERw SI INNAMORw IL DIO -ARTE E DALLA LORO UNIONE NACQUERO DUE GEMELLI 2OMOLO E 2EMO !MULIO INFORMATO DELLA NASCITA DEI BAMBINI COMANDw CHE VENISSERO AFFOGATI NEL 4EVERE MA UN SERVO LI MISE IN UNA CESTA E LI AF¼Dw ALLA CORRENTE DEL ¼UME 2AGGIUNTA LA RIVA I DUE NEONATI FURONO ALLATTATI DA UNA LUPA ¼NO A QUANDO VENNERO TROVATI DA UN PASTORE CHE LI ALLEVw 2OMOLO E 2EMO DIVENTATI GRANDI VENNERO A CONOSCENZA DELLE LORO ORIGINI E DOPO AVER RIMESSO SUL TRONO DI !LBALONGA IL NONNO .UMITORE DECISERO DI FONDARE UNA CITTg SUL COLLE 0ALATINO VICINO ALLA RIVA DOVE ERANO STATI SALVATI DALLA LUPA 0ER SCOPRIRE LA VOLONTg DEGLI DnI E DECIDERE CHI DI LORO DOVESSE REGNARE SULLA CITTg SI AF¼DARONO AL VOLO DEGLI UCCELLI 'LI DnI SCELSERO 2OMOLO CHE TRACCIw CON UN ARATRO IL SOLCO SACRO SUL QUALE SAREBBERO SORTE LE MURA DELLA NUOVA FONDAZIONE 1UANDO 2EMO SUPERw QUEL SOLCO INSULTANDO IL FRATELLO 2OMOLO LO UCCISE E DIVENNE RE DELLA CITTg CHE IN SUO ONORE PRESE IL NOME DI F 2OMA %RA IL APRILE DEL A # 2OM

$ $%.42/ ), -)4/ ✔ GkWb_ i_]d_\_YWj_ fk Wl[h[ bW b[]][dZW Z[bbW \edZWp_ed[ Z_ HecW5 IY[]b_ b[ YedYbki_ed_ Y^[ j_ i[cXhWde f_ ]_kij[$ BW b[]][dZW fheXWX_bc[dj[ lkeb[0 h_YehZWh[ Y^[ _ \edZWjeh_ [hWde YedjWZ_d_ [ fWijeh_$ \Wh Yh[Z[h[ Y^[ HecW Wl[lW Wlkje eh_]_d_ Z_l_d[$ Yh[Wh[ kd Yebb[]Wc[dje \hW bW Y_l_bj} hecWdW [ _ hWYYedj_ ec[h_Y_$ BÊkd_YW l[h_j} ijeh_YW gk[ijW0 Hecebe \k _b fh_ce h[ Z_ HecW$ HecW ijWjW \edZWjW ikb Yebb[ FWbWj_de$ 7ckb_e [hW kd h[ cWblW]_e$

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Il periodo della monarchia Dalla sua fondazione, nel 753 a.C., ďŹ no al 509 a.C. Roma fu governata da re. Il re deteneva tutti i poteri: emanava le leggi, comandava l’esercito, amministrava la giustizia ed era a capo della religione. Veniva eletto dal senato, un’assemblea composta dai capi delle famiglie piĂš ricche e potenti della cittĂ , e rimaneva in carica ďŹ no alla morte. Dei tanti re che segnarono questo lungo periodo, la tradizione ne ricorda soltanto sette: 1) Romolo, fondatore di Roma, che istituĂŹ il senato e assegnò le terre alle famiglie che avevano fondato Roma; 2) Numa Pompilio, un re paciďŹ co che dette origine al culto del dio Giano, in onore del quale fece costruire uno dei primi templi della cittĂ ; 3) Tullo Ostilio, un re guerriero che estese il dominio di Roma .' %124 a tutto il Lazio e distrusse la cittĂ di Albalonga; La parola senato deriva dal 4) Anco Marzio, che ingrandĂŹ Roma, fece costruire il porlatino senex, cioè ÂŤvecchioÂť. to di Ostia e il primo ponte sul Tevere, il ponte Sublicio; Infatti i senatori erano 5) Tarquinio Prisco, un re di origine etrusca che abi rappresentanti piĂš anziani bellĂŹ Roma con molte opere pubbliche come il foro delle nobili famiglie romane. (la piazza, illustrata nella foto, in cui si svolgevano il mercato e l’assemblea dei cittadini) e la cloaca massima (il primo sistema di fognature); 6) Servio Tullio, anch’egli di origine etrusca, che organizzò la societĂ romana e fece ediďŹ care le mura intorno alla cittĂ ; 7) Tarquinio il Superbo, ultimo re di origine etrusca che fu odiato dal popolo a causa della sua arroganza. Con il suo allontanamento ďŹ nĂŹ la monarchia.

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REPUBBLICA

MONARCHIA

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La società romana COME ERANO ORGANIZZATI La società romana era divisa

in tre classi sociali: patrizi, plebei e schiavi. I patrizi erano gli aristocratici e avevano questo nome perché discendevano dai patres, i padri fondatori di Roma. Erano i proprietari terrieri, i soli a poter far parte del senato.

I plebei erano la maggioranza della popolazione. Il loro nome deriva infatti dal latino plebs, che significa «moltitudine». Discendevano dalle famiglie arrivate a Roma dopo la sua fondazione. Erano soprattutto contadini, piccoli commercianti e artigiani. Alcuni di loro erano anche molto ricchi, ma non potevano partecipare alla vita pubblica della città.

Gli schiavi erano i prigionieri di guerra e i tanti plebei che, non riuscendo a pagare i loro debiti, diventavano schiavi dei loro creditori. Non avevano diritti e potevano essere comprati e venduti. Lavoravano nei campi, nelle miniere o come domestici nelle case dei patrizi. Chi riusciva a ottenere la libertà, come ricompensa dei propri servizi, diventava liberto, cioè «liberato». La società romana non si basava tanto sulle persone, ma sulle famiglie e sui gruppi di famiglie. A capo di ciascuna c’era il cosiddetto pater familias, il maschio più anziano che aveva sui familiari e sui loro beni ogni potere.

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Patrizi Plebei Liberti

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Parte di popolazione libera, ma esclusa dal governo di Roma. Schiavi che ottenevano la libertà come ricompensa dei loro servizi. Discendenti dei padri fondatori e nobili proprietari terrieri.


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La nascita della repubblica COME ERANO ORGANIZZATI Le piĂš ricche famiglie patrizie di Roma

mal sopportavano il dominio dei re etruschi e volevano piĂš potere per sĂŠ. Per questa ragione, durante il regno di Tarquinio il Superbo approďŹ ttarono della debolezza degli Etruschi, che erano stati sconďŹ tti dai Greci in Campania, per liberarsi della monarchia e istituire la repubblica. Era il 509 a.C. Il potere di discutere e approvare le leggi passò dalle mani di una sola persona a quelle del senato, che mise due consoli a capo del governo. I consoli, che rimanevano in carica un anno, avevano il compito di governare la cittĂ , comandare l’esercito e allacciare rapporti con le popolazioni vicine. Erano sempre due e dovevano operare di comune accordo; ognuno aveva il diritto di veto sulle decisioni dell’altro, cioè poteva impedirle se non le condivideva. Questo sistema faceva sĂŹ che non si concentrasse il potere nelle mani di uno solo dei due consoli. Per facilitare il loro compito vennero nominati altri magistrati (pretori, questori‌), importanti funzionari pubblici che avevano il compito di amministrare la .' %124 giustizia e le ricchezze dello stato. Il termine repubblica deriva dal latino res publica, che signiďŹ ca ÂŤcosa di tuttiÂť, e indica il potere esercitato da tutti i cittadini.

ĂĄ In questa incisione si legge la frase latina

Senatus Populusque Romanus, che signiďŹ ca ÂŤil Senato e il popolo romanoÂť.

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.EL TEMPO IN CUI NELL´UOMO NON REGNAVA UNA PERFETTA ARMONIA LE VARIE PARTI DEL CORPO SI ARRABBIARONO PERCHm TUTTO IL LAVORO ANDAVA A FAVORE DELLO STOMACO CHE STANDOSENE IN OZIO NON FACEVA CHE GODERSI I PIACERI DELLA VITA 0ERCIw DI COMUNE ACCORDO LE MANI NON PORTARONO PI| IL CIBO ALLA BOCCA LA BOCCA RIÂźUTw QUELLO CHE LE VENIVA OFFERTO E I DENTI NON MASTICARONO PI| ,A CONSEGUENZA FU CHE TUTTO IL CORPO CADDE IN UNO SÂźNIMENTO MORTALE ” 9^_" jhW fWjh_p_ [ fb[X[_" „ hWffh[i[djWje ZWbbe ijecWYe5 ” I[YedZe j[" Yed gk[ijW ijeh_[bbW Y^[ YeiW lkeb \Wh YWf_h[ C[d[d_e 7]h_ffW W_ fb[X[_5

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Le lotte dei plebei Con l’avvento della repubblica vennero eletti soltanto consoli di appartenenza patrizia, perchĂŠ i plebei non avevano diritti politici, ma solo doveri verso lo stato. I plebei non potevano partecipare alle decisioni del senato e le leggi, che erano tramandate oralmente, favorivano la classe dei patrizi. Per ottenere privilegi e protezione, i plebei si legavano alle famiglie patrizie come clienti, cioè le appoggiavano nelle battaglie politiche per il potere, le seguivano in guerra e coltivavano i loro campi, ma era sempre una posizione di sudditanza. Nel primo secolo della repubblica, con le guerre di espansione, il potere e le ricchezze dei patrizi aumentarono, viceversa la situazione economica dei plebei peggiorò: costretti a partire per la guerra come soldati, i plebei dovevano comprarsi le armi e lasciare il loro lavoro e al termine della guerra erano piĂš poveri di prima. CosĂŹ nel 494 a.C. i plebei si ribellarono e organizzarono una specie di ÂŤscioperoÂť riďŹ utandosi di andare a combattere: si riunirono sul colle Aventino e lasciarono la cittĂ indifesa mentre eserciti nemici stavano marciando verso Roma. Fu il console Menenio Agrippa a convincere i plebei a tornare. Con la riappaciďŹ cazione il popolo ottenne alcuni diritti e i Romani, tornati uniti, vinsero la guerra.


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Le leggi romane Nel 494 a.C. il popolo ottenne importanti concessioni, tra cui l’introduzione dei tribuni della plebe, magistrati che rappresentavano il popolo nel governo della cittĂ e potevano opporsi alle leggi che andavano contro agli interessi dei plebei. I tribuni avevano quindi il potere di veto (dicendo ÂŤVeto!Âť, che in italiano signiďŹ ca ÂŤNon approvo!Âť). Tuttavia ci vollero ancora molti anni prima che i plebei ottenessero leggi piĂš giuste. Solo nel 450 a.C. il senato decise di mettere per iscritto le leggi: esse vennero incise su dodici tavole di bronzo ed esposte nel foro perchĂŠ tutti, patrizi e plebei, potessero conoscerle e rispettarle. Il governo di Roma rimase comunque nelle mani dei patrizi. In teoria anche un plebeo aveva accesso alle cariche piĂš alte dello stato; in pratica, però, i patrizi sceglievano il nome dei candidati alle cariche pubbliche e molto raramente permettevano ai plebei di partecipare alle elezioni.

Ăœ Le leggi romanee sono so ono n note come C\^^` [\cc\ ;f[`Z` KXmfc\ Z` K KXmfc\.

Ăœ Magistrati romani.

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CIOn GLI VENGA ARRECATO LO STESSO DANNO s 3E QUALCUNO USA COME PASCOLO IL CAMPO DI UN ALTRO LA PENA SIA LA MORTE s #HIUNQUE PROVOCHI DANNI A UN GRANAIO O A UN EDIÂźCIO SIA FRUSTATO O BRUCIATO SUL ROGO SE LO HA FATTO ACCIDENTALMENTE PAGHI IL DANNO CHE HA PROVOCATO ✔ ? HecWd_ \khede ]hWdZ_ b[]_ibWjeh_0 bĂŠ_di_[c[ Z[bb[ behe b[]]_ i_ Y^_WcW ÂźZ_h_jje hecWde½ [Z „ ijkZ_Wje WdYehW e]]_$ H_YehZ_ gkWb[ h[" d[bbW ijeh_W Y^[ ^W_ ijkZ_Wje bĂŠWdde iYehie" Z_l[dd[ \Wceie f[h Wl[h h_kd_je b[ fh_c[ b[]]_ iYh_jj[ _d kd YeZ_Y[5 GkWb[ fefebe Zel[lW eXX[Z_h[ W gk[bb[ b[]]_5 51


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Roma e il suo esercito .' Le guerre e le conquiste di Roma furono possibili grazie a un for %124 te esercito, composto di soldati in grado di permettersi il costo La parola soldato deriva da solidus, dell’equipaggiamento. Il servizio militare era volontario e ducioè la moneta d’oro che i legionari rava molti anni, ma era considerato un dovere importantissiricevevano come paga per il loro mo. All’inizio del I secolo a.C. fu deciso di trasformare questo servizio. servizio in un vero e proprio lavoro, aperto a tutti i cittadini, compresi coloro che non potevano permettersi di pagare le armi e l’armatura. Nacquero cosĂŹ i soldati di mestiere, che venivano pagati e rimanevano nell’esercito per 25-30 anni. L’esercito romano era formato da legioni, ciascuna delle quali era composta da circa seimila fanti. Ogni legione era suddivisa in manipoli, coorti e centurie. Dell’esercito faceva parte anche la cavalleria: i cavalieri erano di famiglia patrizia.

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L’accampamento romano Durante le campagne militari, l’esercito romano si accampava. Una volta trovato un luogo adatto, normalmente un terreno pianeggiante, venivano tracciate due strade a croce, chiamate cardo e decumano; poi si scavava un fossato tutto intorno al luogo scelto e si costruiva una palizzata di difesa o un muro di pietra. Al centro del campo trovavano posto la tenda del generale e l’altare per i sacrifici. Le quattro porte, come puoi vedere nel disegno, si trovavano sui quattro lati. Talvolta gli accampamenti restavano occupati per anni e si trasformavano in veri e propri centri abitati. Molte città italiane hanno avuto origine proprio da accampamenti romani, di cui conservano ancora l’antica struttura con strade regolari che si incrociano ad angolo retto.

I IMPARO A STUDIARE

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,A BASE DELL´ABBIGLIAMENTO MASCHILE E FEMMINILE ERA LA TUNICA UNA CAMICIA LUNGA ¼NO ALLE GINOCCHIA LEGATA IN VITA CON UNA SOTTILE CINTURA 3OPRA LA TUNICA LE DONNE PATRIZIE PORTAVANO LA STOLA UN ABITO LUNGO CON MOLTE PIEGHE PER MOSTRARSI IN PUBBLICO INDOSSAVANO LA PALLA UNA SORTA DI SCIALLE E E IN TESTA PORTAVANO IL VELO 'LI UOMINI SPECIE E QUELLI RICCHI SOPRA LA TUNICA PORTAVANO LA TOGA UNA SPECIE DI GRANDE MANTELLO BIANCO DI LANA CHE SI AVVOLGEVANO SU UNA SPALLA E SUL BRACCIO

- BMJ N FOUB[J P O F

,´ALIMENTAZIONE DEI 2OMANI ERA A BASE DI VERDURE LATTE LEGUMI CEREALI FORMAGGIO E FRUTTA 3ULLE LORO TAVOLE I PATRIZI AVEVANO ANCHE CARNE E PESCE CONDITI CON SALSE PICCANTI &ACEVANO TRE PASTI AL GIORNO E SPESSO SI INTRATTENEVANO IN SONTUOSI BANCHETTI ALLIETATI DA MUSICHE E DANZE ) PASTI ERANO DAVVERO ABBONDANTI ANCHE PERCHm ERA CONSIDERATA CATTIVA ABITUDINE MANGIARE POCO

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!LLA BASE DELLA SOCIETg ROMANA C´ERA LA FAMIGLIA CHE COMPRENDEVA ANCHE I NONNI GLI ZII I NIPOTI E GLI SCHIAVI )L PATER FAMILIAS L´UOMO PI| ANZIANO ERA IL CAPO INDISCUSSO DELLA FAMIGLIA E AVEVA AUTORITg ASSOLUTA SULLA MOGLIE E SUI ¼GLI TANTO CHE POTEVA ADDIRITTURA VENDERLI COME SCHIAVI 3OLO GLI UOMINI POTEVANO PARTECIPARE ALLA VITA PUBBLICA LE DONNE AVEVANO UN RUOLO SECONDARIO DOVEVANO SOTTOSTARE AL PADRE O AL MARITO E IL LORO COMPITO ERA QUELLO DI DIVENTARE BUONE MOGLI E BRAVE MADRI 0OTEVANO USCIRE DI CASA PER RECARSI AL MERCATO O DALLE AMICHE ,E DONNE PATRIZIE ERANO SEMPRE ACCOMPAGNATE DALLE SCHIAVE


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! 2OMA IL MATRIMONIO AVVENIVA PER I MASCHI FRA I E I ANNI NNI A A E PER LE RAGAZZE FRA I E I ANNI %RA IL PADRE DELLA RAGAZZA A NE SCEGLIERE LO SPOSO PER LA ¼GLIA )L GIORNO DELLE NOZZE L´ABITAZIONE DELLA FUTURA SPOSA VENIVA ADDOBBATA DI üORI LA RAGAZZA PORTAVA AVA UN LUNGO ABITO BIANCO E UN VELO ARANCIONE SUL VOLTO 'Ig ALLORA GLI SPOSI SI SCAMBIAVANO UNA FEDE DlORO CHE VENIVA IN¼LATA COME OGGI ALL´ANULARE PERCHm SI PENSAVA CHE QUEL DITO TO FOSSE COLLEGATO TRAMITE UN NERVO AL CUORE SIMBOLO D´AMORE )L )L BANCHETTO DI NOZZE DURAVA ¼NO AL TRAMONTO POI UN CORTEO DI DI SUONATORI E AMICI ACCOMPAGNAVA GLI SPOSI NELLA NUOVA CASA

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! !LLA NASCITA TUTTI I ¼GLI MASCHI RICEVEVANO DAL PADRE AL PADRE LA ENEVA LA BULLA UNA SPECIE DI SACCHETTINO CHE CONTENEVA UUN PORTAFORTUNA ,A BULLA SI TENEVA AL COLLO ¼NO ALLA NO ALLA MAGGIORE ETg ANNI QUANDO VENIVA RICONSEGNATA AL MA M EGNATA AL PADRE IN CAMBIO DELLA TOGA PAD DR ,E BAMBINE INVECE ERANO CONSIDERATE MAGGIORENNI ,EE B RENNI MOLTO PRIMA PER QUESTO MOTIVO GIg A DODICI ANNI MO M ANNI POTEVANO SPOSARSI PPO

-" 4$60-"

&INO A SEI ANNI OGNI BAMBINO MASCHIO RICCO O POVERO RICEVEVA L´EDUCAZIONE IN FAMIGLIA DAL PATER FAMILIAS MENTRE LA MADRE INSEGNAVA ALLE ¼GLIE FEMMINE A OCCUPARSI DELLA CASA ,E BAMBINE BENESTANTI IMPARAVANO IN SEGUITO A A CANTARE E A SUONARE RARAMENTE A LEGGERE E A SCRIVERE ) BAMBINI MASCHI BENESTANTI ALL´ETg DI SETTE ANNI VENIVANO AF¼DATI A UN MAESTRO PRIVATO SPESSO UNO SCHIAVO ISTRUITO O ALLA SCUOLA DOVE GLI INSEGNANTI I MAGISTRI ERANO PAGATI DAI GENITORI ) ¼GLI E LE ¼GLIE DEI PLEBEI NON RICEVEVANO ALCUNA ISTRUZIONE

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La religione IN CHE COSA CREDEVANO O Ip più antichi dèi venerati dai Romani erano legati al

mondo contadino. Per esempio, la semina aveva la protezione del dio Saturno e il raccolto quella della dea Cerere. I Romani veneravano anche divinità che proteggevano la famiglia e la casa, come i Lari e i Penati, e credevano che gli spiriti dei defunti, i Mani, vegliassero su di loro. In ogni abitazione vi erano altari con le immagini delle divinità domestiche e si celebravano riti in loro onore in occasione di nascite, matrimoni e morti.

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Ü Il dio Marte.

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á Un altare domestico.

á Statuetta di bronzo che raffigura un lare.

Anche le città avevano i loro dèi protettori: in loro onore venivano costruiti magnifici templi, davanti ai quali i sacerdoti celebravano riti e sacrifici. Nel tempio della dea Vesta, la protettrice del focolare domestico e della comunità cittadina, le vestali avevano il compito di tenere sempre acceso il fuoco sacro. Inoltre, l’uso etrusco di osservare il volo degli uccelli e le viscere degli animali per trarne presagi si diffuse anche nell’antica Roma e gli àuguri e gli arùspici vennero tenuti in grande considerazione. Quando i Romani conquistarono la Grecia ne assimilarono la religione, cambiando però i nomi degli dèi con nomi latini: Zeus diventò Giove, Afrodite Venere, Ares Marte, Atena Minerva e Poseidone Nettuno, per citarne soltanto alcuni tra i più importanti.


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Roma conquista l’Italia Con il passare dei secoli la Repubblica romana continuò a ingrandire i suoi territori. Osserva la carta e leggi i testi. D[b L i[Yebe W$9$ HecW YecXWjj [ l_di[ _ fefeb_ Z[b BWp_e ;jhkiY^_" BWj_d_" IWX_d_" LebiY_ $ BW l_jjeh_W ikbbW Y_jj} [jhkiYW Z_ L[_e c_i[ Ód[ WbbW fej[dpW Z[]b_ ;jhkiY^_$

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Incursioni dei Galli agli inizi del IV secolo a.C.

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Territorio romano alla metà del IV secolo a.C.

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Territorio romano conquistato dopo le guerre contro i Sanniti e contro Pirro

Taranto

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Per combattere contro Roma, la città di Taranto chiese l’aiuto di Pirro, re dell’Epiro, una regione dell’antica Grecia che corrisponde all’attuale Albania. Pirro sbarcò in Italia con un esercito ben addestrato che schierava in battaglia anche gli elefanti. Le truppe romane, che non avevano mai visto prima questi giganteschi animali, inizialmente ne furono terrorizzate e si ritirarono. Alla fine, però, impararono a neutralizzare gli elefanti spaventandoli con il fuoco e nel 275 a.C. sconfissero l’esercito di Pirro a Benevento, conquistando così tutta l’Italia meridionale.

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á Busto di Pirro.

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Roma conquista il Mediterraneo Dopo aver conquistato quasi tutta l’Italia, Roma continuò la sua espansione diretta a occupare la Sicilia, isola importante per la grande produzione di grano e per la posizione centrale nel Mar Mediterraneo. Questa terra era dominata dalla colonia fenicia di Cartagine, che estendeva il suo dominio, oltre che sulla Sicilia, anche sulla Sardegna, sulla Corsica e sulle coste mediterranee della Spagna e dell’Africa. Lo scontro tra Roma e Cartagine, le due grandi potenze del Mediterraneo, fu inevitabile e dalla metà del III secolo a.C. fino all’anno 146 a.C. le due città si fronteggiarono in tre guerre, che presero il nome di guerre puniche, dal nome «Puni» con cui i Romani chiamavano i Cartaginesi.

La prima guerra punica La prima guerra punica iniziò nel 264 a.C., durò più di vent’anni e fu combattuta principalmente sul mare. I Romani partirono svantaggiati, perché i Cartaginesi avevano una flotta molto potente, ma alla fine le navi romane ebbero la meglio e i Cartaginesi furono costretti a cedere la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.

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La seconda e la terza guerra punica Nella seconda guerra punica furono i Cartaginesi a dare il via alle ostilitĂ , itĂ , inviando in Italia il loro esercito guidato da un formidabile generale, e, Annibale, che nel 218 a.C. mise in atto un piano audace. Proseguendo via terra per tutta la costa mediterranea dell’Africa e risalendo l’Europa dalla Spagna, Annibale varcò le Alpi e aggredĂŹ Roma da nord, con un esercito dotato di elefanti da combattimento. Pur disponendo di un esercito numericamente inferiore a quello dei Romani, Annibale vinse molte battaglie, fra cui quella di Canne, in Puglia, dove morirono oltre 50 mila soldati romani. i. Roma, però, non si dette per vinta e, sotto il comando del generale rale Publio Cornelio Scipione, portò le sue truppe in Africa e attaccò diretďŹ tt a tamente Cartagine. Annibale tornò per difendere la patria ma fu sconďŹ tto Zama (vicino a Cartagine) nel 202 a.C. proprio da Scipione (detto poi l’Africano). Oltre cinquant’anni dopo, nel 146 a.C., Cartagine fu completamente rasa al suolo nel corso della terza guerra punica. Roma, ormai, aveva esteso i suoi domini su buona parte delle coste del Mediterraneo occidentale.

å Su questo piatto è dipinto un elefante da guerra, con i soldati riparati dentro una torretta posta sulla schiena dell'animale.

La conquista della Grecia Qualche decennio piĂš tardi Roma conquistò anche la Grecia e i regni del Mediterraneo orientale. La conquista della Grecia portò molti cambiamenti nella societĂ romana, che fu inuenzata dalla cultura delle cittĂ greche sottomesse. A questo punto i Romani avevano ormai esteso il loro dominio su tutto il Mar Mediterraneo, che cominciarono per questo a chiamare mare nostrum, cioè ÂŤil nostro mareÂť. Conquiste romane nel periodo della repubblica Itinerario di Annibale Itinerario di Scipione Battaglie Re no Danubio

Tarragona Marsiglia SPAGNA Sagunto Roma Capua Nuova Cartagine Crotone Cartagine Zama

MAR

MAR NERO

Canne

GRECIA

MEDITERRANEO

ASIA MINORE

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3OPPORTAVA CON UGUALE FERMEZZA SIA IL CALDO SIA IL FREDDO MANGIAVA E BEVEVA SOLO QUANDO ERA NECESSARIO DORMIVA E VEGLIAVA DI GIORNO E DI NOTTE SENZA ORARI ÂźSSI 3PESSO AVVOLTO IN UN MANTELLO MILITARE DORMIVA CON I SUOI SOLDATI %RA IN ASSOLUTO IL MIGLIORE DEI FANTI E DEI CAVALIERI ERA IL PRIMO A GETTARSI NELLA MISCHIA E L´ULTIMO AD ABBANDONARE IL CAMPO DI BATTAGLIA ” :WbbW Z[iYh_p_ed[ Z_ B_l_e" f[di_ Y^[ 7dd_XWb[ \eii[ kd ][d[hWb[ WcWje ZW_ ike_ iebZWj_5 F[hY^„5

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I conflitti sociali In seguito alle guerre di conquista Roma s’impadronĂŹ di ingenti ricchezze e di numerosi prigionieri di guerra, utilizzati come schiavi. Solo una piccola parte di tali ricchezze fu divisa fra i plebei, perchĂŠ la maggior parte di esse andò ai patrizi, che cosĂŹ divennero proprietari di enormi estensioni di terreno, chiamati latifondi, lavorate dagli schiavi. Per di piĂš i plebei, una volta tornati dalla guerra, trovarono le loro terre incolte e, non avendo piĂš il necessario per vivere, furono costretti a venderle ai ricchi a poco prezzo, andando cosĂŹ ad aumentare i loro possedimenti.

I fratelli G Gracco e la riforma agraria Per porre rimedio a tale situazione, nell’anno 133 a.C. il tribuno della plebe Tiber Tiberio Gracco propose una riforma agraria che ďŹ ssava la grandezza massima di un latifondo e prevedeva di dividere il resto del terreno in appezzamenti da distribuire ai contadini plebei. La legge venne piccoli ap approvata, ma i ricchi latifondisti fecero uccidere Tiberio e sospesero approva riforma. Dieci anni dopo suo fratello Gaio Gracco, divenuto tribula rifor della plebe, ripropose la riforma e presentò una nuova legge che no del diritto ai cittadini piĂš poveri di ricevere grano a prezzo ridotto. dava d anch’egli fu osteggiato dai latifondisti, che fecero sollevare contro Ma anc di lui i loro clienti. I pochi plebei che gli erano rimasti fedeli vennero massacrati e Gaio si fece uccidere da uno schiavo per non cadere in massacr mano ai suoi nemici. Ă– I fratelli Tiberio e Gaio Gracco, da piccoli, con la madre Cornelia.

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) RICCHI OCCUPAVANO LA MAGGIOR PARTE DEL SUOLO PUBBLICO )NOLTRE ACQUISTAVANO I TERRENI E I CAMPI DEI POVERI VICINI AI LORO OPPURE GLIELI PORTAVANO VIA CON LA VIOLENZA )N QUESTO MODO DIVENTAVANO PROPRIETARI DI VASTE TENUTE I LATIFONDI 0ER COLTIVARE LA TERRA E ACCUDIRE LE BESTIE UTILIZZAVANO GLI SCHIAVI #OSr I RICCHI DIVENTAVANO SEMPRE PI| RICCHI E IL PAESE SI POPOLw DI SCHIAVI

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7836-%

Le guerre civili e la crisi della repubblica Dopo la repressione delle riforme agrarie dei fratelli Gracco, cominciò un lungo periodo di sanguinose guerre civili tra i sostenitori della plebe e quelli dei ricchi proprietari terrieri. Dopo la riforma dell’esercito, i generali erano diventati delle ďŹ gure importantissime. Erano loro a vigilare che le truppe fossero pagate; se poi le conducevano alla vittoria, ai soldati veniva distribuito parte del bottino di guerra. Per questo motivo l’esercito cominciò a diventare piĂš fedele ai generali che alla repubblica per la quale combattevano. Anche i latifondisti e i plebei, per sostenere le loro idee, si afďŹ darono ai generali. Nell’88 a.C. l’esercito di Caio Mario, difensore dei plebei, e quello di Lucio Cornelio Silla, che appoggiava i latifondisti, si scontrarono. Silla sconďŹ sse Mario e si fece eleggere dittatore a vita. Fece uccidere tutti i principali sostenitori di Mario e mise in atto riforme per avvantaggiare ulteriormente i latifondisti che l’avevano appoggiato. Dopo la morte di Mario e di Silla, altri comandanti cercarono di conquistare il potere. Uno di loro fu Gneo Pompeo, il succes- ĂĄ Il console romano Caio Mario. sore di Silla. Pompeo pensò di rafforzare .' %124 il suo potere stringendo un’alleanza Per guerra civile si intende un con gli uomini piĂš inuenti del moconitto combattuto tra cittadini (in mento: Marco Linicio Crasso, espolatino civis) dello stesso stato. nente dell’aristocrazia, e Caio Giulio La parola triumvirato deriva Cesare, un democratico di nobile dall’unione di due termini latini: famiglia molto amato dal popolo. tres, cioè ÂŤtreÂť, e vir, ÂŤuomoÂť. Nel 60 a.C. Pompeo, Crasso e Cesare SigniďŹ ca perciò ÂŤgoverno di tre uominiÂť. formarono un triumvirato e si spartirono le zone da governare. Ă– Busto di Lucio Cornelio Silla.

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ĂĄ Pompeo raffigurato su un carro trionfale. trionfale

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Caio Giulio Cesare Nel 59 a.C. Cesare fu eletto console e ottenne il comando dell’esercito con il quale puntò alla conquista di tutta la Gallia (l’attuale Francia). In otto anni di guerre, egli riuscĂŹ a sconďŹ ggere tutte le tribĂš galliche. In seguito a quella vittoria, Giulio Cesare divenne ancora piĂš popolare a Roma, suscitando però grandi preoccupazioni nel senato. Pompeo, approďŹ ttando della morte di Crasso e con l’appoggio del senato romano, si fece eleggere console unico e ordinò a Cesare di lasciare la sua carica e di congedare l’esercito prima di tornare a Roma. Cesare non ubbidĂŹ; anzi, attraversato il Rubicone (un piccolo ďŹ ume della Romagna che segnava il conďŹ ne fra i territori di Roma e la Gallia Cisalpina, cioè il Nord Italia), marciò verso Roma alla testa dei suoi soldati. Questo gesto segnò l’inizio della seconda guerra civile fra lui e Pompeo. Pompeo, con il suo esercito, fuggĂŹ in Grecia dove nell’anno 48 a.C. fu sconďŹ tto a Farsalo. Egli si rifugiò in Egitto, dove il re Tolomeo, per cercare l’amicizia di Cesare, lo fece uccidere, ma Cesare non approvò mai l’uccisione del suo nemico, del quale apprezzava il valore. CosĂŹ cacciò Tolomeo dal regno d’Egitto e afďŹ dò il regno a Cleopatra. Cesare era ormai il padrone assoluto di Roma: fu eletto console, tribuno della plebe, dittatore e ponteďŹ ce massimo. Ma i senatori e gli aristocratici lo consideravano nemico della libertĂ ; alcuni di loro, capeggiati da Bruto (suo ďŹ glio adottivo) e Cassio, organizzarono una congiura contro di lui e lo assassinarono il 15 marzo del 44 a.C.

ĂĄ Busto in marmo di Giulio Cesare.

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3I MOSTRAVA ASSOLUTAMENTE DISPOSTO A SERVIRE E ADULARE CHIUNQUE ANCHE LE PERSONE PI| COMUNI E NON SI LASCIAVA INTIMIDIRE DA ALCUN DISCORSO O AZIONE PER OTTENERE CIw CHE VOLEVA %RA UN MAESTRO DELL´ORATORIA L´ARTE DEL PARLARE BENE IN QUANTO A VOCE GESTUALITg E ATTEGGIAMENTI ERA DOTATO DI UNA CERTA NOBILTg ” 9ec[ j_ i[cXhW 9[iWh[" i[YedZe bW Z[iYh_p_ed[ Z[bbe ijeh_Ye5 Fke_ i[]dWh[ f_Â’ Z_ kdW h_ifeijW :_ifeije W jkjje fkh Z_ ejj[d[h[ _b fej[h[$ 7jj[dje W_ Yedi_]b_ Z[]b_ Wbjh_$ B[Wb[ [ \[Z[b[ W_ fhefh_ fh_dYˆf_$ :[Y_ie [ Z[j[hc_dWje d[_ ike_ eX_[jj_l_$ :_ ceZ_ i[cfb_Y_ [ Z_ feY^[ fWheb[$ 7X_b[ fWhbWjeh[" Z_ fehjWc[dje Ă“[he$

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7836-%

Nasce l’Impero romano Territori all’epoca del primo triumvirato (60 a.C.)

BRITANNIA

L’assassinio di Cesare trascinò Roma in una rivolta che il senato non aveva la forza di dominare. Il potere passò nelle mani di tre uomini che a Cesare erano stati molto legati: Ottaviano, suo nipote nonché figlio adottivo, Marco Antonio, suo fidato generale, e Marco Lepido, suo amico. I tre, nel 43 a.C., dettero vita al secondo triumvirato, uccisero gli autori della congiura contro Cesare, sedarono la rivolta e si spartirono il governo dei territori di Roma.

Territori alla morte di Cesare (44 a.C.)

OCEANO AT L A N T I C O

GALLIA

ITA

SPAGNA

MAR NERO

LIA

Roma

GRECIA ASIA MINORE

Cartagine

AFRICA

MAR MEDITERRANEO

Alessandria

EGITTO

A Marco Antonio vennero affidate le province del Nord Africa (compreso ll’ Egitto, dove si trasferì e sposò la regina Cleopatra); a Ottaviano spettò il controllo di Roma e delle province d’Occidente; Lepido divenne pontefice massimo, cioè capo del potere religioso. Ben presto, però, si accese una grande rivalità tra Marco Antonio e Ottaviano, che portò aallo scoppio della terza guerra civile, che si concluse nel 31 a.C. con la sconfitta di Marco Antonio nella battaglia navale di Azio (in Grecia). sc Ottaviano si trovò solo alla guida di Roma: egli trasformò la repubblica Ott in un u regime monarchico, concentrando nelle proprie mani tutte le cariche politiche, militari e religiose. Nell’anno 27 a.C. il senato gli conferì titolo di Augusto (che significa «degno di onore»): finiva così la gloriosa il tito repubb ero. repubblica romana e cominciava l’Impero. á Testa in marmo raffigurante Marco Antonio.

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Ö O Ottaviano Ottav Augusto,

prim mo imperatore im primo di Roma. Rom oma.

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Educazione alla

Cittadinanza

J!ejsjuuj!efmmÖvpnp!f!mÖvhvbhmjbo{b A Roma, come nelle altre città antiche, le disuguaglianze sociali erano molto forti. Gli schiavi, per esempio, non godevano di nessun diritto: chi di loro lavorava nelle fattorie o nelle miniere veniva considerato come un animale da sfruttare e doveva sopportare condizioni durissime. Anche tra gli uomini liberi c’erano grandi differenze: gli abitanti A delle terre conquistate furono a lungo considerati inferiori ai citd ttadini romani; tra gli stessi Romani c’erano poi grandi diversità ttra patrizi e plebei. LLe donne erano sottoposte all’autorità del padre e dei mariti. Esse n non avevano diritto di voto e non potevano ricoprire alcuna caricca pubblica. Ö Rilievo in marmo che

raffigura un uomo fatto prigioniero, ovvero ridotto in schiavitù.

Le situazioni di disuguaglianza sono durate per secoli. Ci sono volute molte lotte, simili a quelle combattute dai plebei, per affermare il principio che «tutti gli uomini sono uguali, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione o ricchezza». Nel 1948, quasi tutte le nazioni del mondo hanno firmato la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, un documento in cui s’impegnano a garantire a tutti i loro cittadini un’importante serie di diritti, il primo dei quali è appunto quello dell’uguaglianza tra le persone. Anche l’Italia ha aderito alla Dichiarazione, trascrivendola nella sua Costituzione, la legge fondamentale dello Stato italiano.

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Vallo di Adriano

BRITANNIA

GALLIA

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Province senatorie Province imperiali EGITTO

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Nascita di Cristo

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II secolo d.C.

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conoscere i protagonisti e i fatti salienti dell’Impero romano; • a conoscere aspetti della vita quotidiana a Roma; • a riettere sulla diffusione del cristianesimo nelle terre dell’impero; • a capire le cause della crisi dell’Impero romano; • a conoscere le caratteristiche dei popoli germanici; • a individuare, con le migrazioni barbariche, la ďŹ ne dell’Impero romano d’Occidente.

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Lo sviluppo dei commerci Per buona parte del II secolo d.C., durante i lunghi regni degli imperatori Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio, la pax romana rimase in vigore e la popolazione godette di un grande benessere. L’agricoltura e l’artigianato si svilupparono e il commercio s’intensificò. Si viaggiava per mare e per terra, dato che anche le regioni più lontane erano collegate da una rete di strade sicure, ma si preferivano le rotte marittime perché erano più veloci ed economiche. Roma ormai importava molte più merci di quante ne produceva: le ingenti quantità di grano necessarie a nutrire gli abitanti della capitale e delle altre città provenivano dalla Sicilia, ma anche dai paesi d’oltremare. Dall’Egitto arrivavano pregiati tessuti di lino, dalla Cina la seta e dall’India cotone. Le spezie, così come le perle e le gemme, giungevano dall’Estremo Oriente. L’attività mercantile era così intensa che a Ostia, alla foce del Tevere, fu costruito un porto artificiale. Qui le merci erano scaricate dalle navi e trasferite su barche piccole, che risalivano il fiume fino a Roma.

L LEGGO LA CARTA

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GERMANIA

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Roma

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EGITTO


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Una fitta rete di strade tu Via Pos

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Brindisi

I Romani costruirono un efficiente sistema di strade, larghe e ben fatte, che collegavano Roma a tutte le città più importanti dell’impero, facilitando i commerci e permettendo lo spostamento rapido dell’esercito. Gli ingegneri imperiali ampliarono le strade già realizzate in precedenza durante il periodo della repubblica e ne costruirono di nuove, fino a formare una fittissima rete che superava i 120 mila chilometri di estensione e che rappresentava una delle più grandiose opere civili del mondo antico. Le strade romane erano molto diverse dalle piste polverose delle terre d’oltralpe; erano lastricate di pietre e, grazie a gallerie e ponti, riuscivano a superare montagne e fiumi.

p Via Po ilia

Reggio

á Tutte le principali strade romane avevano come punto di partenza Roma. Prendevano il nome dal console che le aveva fatte costruire e per questo erano chiamate «vie consolari».

Ü Uno scorcio della via Appia antica.

TECNOLOGIA La costruzione di una strada era un’opera com-plessa. Dopo che si era provveduto alle necessarie misurazioni, si scavava un fossato largo cinque metri, che veniva riempito con sabbia e strati di ghiaia e pietrisco. La superficie, incur-vata per favorire lo scolo dell’acqua, veniva poii lastricata con blocchi di pietra cementati. Quando il lavoro di costruzione di una strada era ra terminato, un carro la percorreva per misurare iin n miglia la distanza dal punto di partenza: il foro ro di Roma. Un miglio corrisponde a 1480 metri. i. Ogni miglio veniva segnalato su una pietra posta ta ai margini della strada, chiamata per questo piee-tra miliare.

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Le abitazioni romane Le domus Le case signorili degli antichi Romani si chiamavano domus, erano a uno o due piani ed erano comode e spaziose. La porta principale si apriva sull’atrio, una grande sala con il tetto aperto e una vasca al centro, l’impluvio, dove si raccoglieva l’acqua piovana. Oltre l’atrio si trovava il peristilio, un giardino circondato da portici e arricchito di statue e fontane. C’erano poi il triclinio, cioè la sala da pranzo, i locali per i padroni, i locali per la servitù, la cucina… Le camere da letto, i cubicoli, si trovavano in genere al primo piano. Talvolta alcuni locali rivolti verso la strada erano dati in affitto a commercianti e artigiani. La domus era spesso abbellita con mosaici sui pavimenti o alle pareti e affreschi. Nelle case dei più ricchi, la cucina e i bagni avevano l’acqua corrente ed erano collegati alle fogne della città. I ricchi romani disponevano, inoltre, di un’abitazione in campagna, chiamata villa, che poteva servire come abitazione ma anche come azienda agricola. ?b $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ [hW bW iWbW ZW fhWdpe$

LEGGO L IMMAGINE

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Le insulae L’aumento continuo della popolazione rese necessario concentrare le abitazioni in sempre minor spazio. Perciò furono costruite case che si sviluppavano verso l’alto come i moderni condomini: le insulae. Esse potevano raggiungere anche i cinque piani, ma non avevano l’acqua corrente nĂŠ i servizi igienici. Erano abitazioni date in afďŹ tto in cui viveva il popolo e, di solito, le persone piĂš povere abitavano agli ultimi piani. Gli appartamenti non avevano piĂš di due o tre stanze per famiglia. Le ďŹ nestre erano piccole e senza vetri. D’inverno le persone si scaldavano con i bracieri e illuminavano le stanze con lanterne. Le insulae erano spesso costruite con materiali scadenti e molto legno: per questo erano frequenti i crolli e gli incendi. Anche in questi ediďŹ ci alcune stanze al piano terra erano afďŹ ttate a commercianti e artigiani.

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6OGLIO VIVERE DOVE NON CI SIANO INCENDI NON CI SIANO PAURE DURANTE LA NOTTE -OLTI MALATI QUI A 2OMA MUOIONO D´INSONNIA 1UALI APPARTAMENTI D´AFŸTTO CONSENTONO IL SONNO #I VUOLE MOLTO DENARO PER DORMIRE A 2OMA $A QUI HANNO ORIGINE I NOSTRI MALI )L PASSAGGIO DEI CARRI NEI VICOLI STRETTI E TORTUOSI E LE PROTESTE DI TUTTA LA ŸLA CHE NON PUw AVANZARE TOGLIERANNO IL SONNO 0ENSA ORA AGLI ALTRI E DIVERSI PERICOLI DELLA NOTTE QUANT´n LA DISTANZA DA TERRA DEI TETTI ALTISSIMI DONDE UNA TEGOLA VIENE A COLPIRE IL CRANIO QUANTE VOLTE VASI SCREPOLATI E SBRECCIATI CADONO DALLE ŸNESTRE E CON QUALE PESO INCIDONO E SCHEGGIANO IL LASTRICO

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Roma «caput mundi» Augusto riuscì a donare benessere e ricchezza a Roma: lo testimoniano gli scritti dei maggiori artisti dell’antichità. Durante l’impero di Augusto e degli imperatori che regnarono dopo la sua morte, Roma divenne una splendida città, con templi, basiliche, monumenti, anfiteatri, terme, teatri, stadi sportivi e imponenti opere pubbliche. Si meritò così di essere chiamata «caput mundi », cioè «capitale del mondo». BW 9ebeddW JhW_WdW WbjW )) c[jh_ [ \k \WjjW _ddWbpWh[ ZWbbÊ_cf[hWjeh[ JhW_Wde f[h Y[b[XhWh[ b[ ik[ l_jjeh_[ d[bbW ]k[hhW Yedjhe _ :WY_$

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7836-%

Il tempo libero a Roma Nell’antica Roma le giornate lavorative erano piĂš brevi delle nostre. A metĂ pomeriggio si poteva giĂ tornare a casa, perciò il tempo libero non mancava. Un appuntamento ďŹ sso dei Romani erano le terme. A Roma, comunque, non mancavano occasioni per divertirsi. Ogni anno si celebravano circa 180 festivitĂ legate a ricorrenze religiose o politiche. In queste occasioni si poteva assistere agli spettacoli teatrali, ai combattimenti tra gladiatori, alle corse dei carri e ai combattimenti equestri.

Le corse dei carri e i giochi gladiatori A Roma due spettacoli, piĂš di tutti, appassionavano la gente. Il primo si svolgeva nel Circo Massimo, un ediďŹ cio scoperto di forma ellittica, dove si poteva assistere alle corse di bighe e quadrighe, cioè di carri leggeri trainati da due o quattro cavalli. I concorrenti erano divisi in squadre; vinceva la squadra che arrivava per prima dopo sette giri di pista. Gli spettatori scommettevano sulle corse e l’interesse per le gare e per i cavalieri piĂš bravi era sempre altissimo. Il secondo spettacolo si svolgeva nel Colosseo e vedeva come protagonisti i gladiatori, uomini armati e addestrati che duellavano tra loro. I gladiatori erano reclutati tra gli schiavi piĂš forti, oppure erano plebei molto robusti, che per soldi affrontavano l’arena. Alcunee volte voltte i combattenti lottavano conntro belve feroci (leoni e coccodrilli) che arrivavano a Roma dalle province africane.

å In questo mosaico è raffigurata una corsa di bighe.

à Il Colosseo, fatto costruire dall’imperatore Vespasiano, fu inaugurato nell’80 d.C. con festeggiamenti che durarono due mesi.

.' %124 Il termine gladiatore deriva da gladium, la spada a lama larga e corta usata dai soldati romani.

Ăœ Un gladiatore iator ore rromano. oma ano n .

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Il cristianesimo Durante l’impero di Ottaviano Augusto, nella provincia romana della Palestina, nacque GesĂš. Egli, come ďŹ glio di Dio, predicò una religione monoteista, chiamata poi cristianesimo, che proclamava l’uguaglianza tra gli uomini, predicava la caritĂ verso il prossimo e non riconosceva altro dio all’infuori del proprio. Il messaggio di GesĂš si diffuse rapidamente tra le persone umili mentre fu decisamente contrastato dai sacerdoti ebraici e dalle autoritĂ romane: gli uni riďŹ utavano di credere che GesĂš fosse il ďŹ glio di Dio; le altre temevano che potesse convincere il popolo a ribellarsi contro di loro. CosĂŹ nel 33 d.C., sotto l’imperatore Tiberio, GesĂš fu arrestato, condannato a morte e crociďŹ sso. .' Il messaggio cristiano di pace e fratellanza era considerato peri %124 coloso per la stabilitĂ dell’impero, che fondava la sua ricchezza Ritenendolo ďŹ glio di Dio, i discepoli sul lavoro degli schiavi e sulle conquiste militari. Per questo di GesĂš lo chiamavano Messia o motivo ebbero inizio vere e proprie persecuzioni nei confronti Cristo, dalla parola greca Christòs dei cristiani, i quali venivano imprigionati e il piĂš delle volte che signiďŹ ca ÂŤUnto dal SignoreÂť. Quindi essi divennero conosciuti costretti a negare pubblicamente la loro fede. Le piĂš dure percome cristiani e il loro credo prese secuzioni furono quelle ordinate dagli imperatori Nerone, nel il nome di cristianesimo. 64 d.C., e Diocleziano, nel 303 d.C. Per scampare alle persecuzioni i seguaci di Cristo cominciarono a riunirsi segretamente in preghiera nelle catacombe, lunghe e tortuose gallerie sotterranee in cui seppellivano i loro morti.

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Ăœ Le catacombe di San Callisto, a Roma.


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L’Impero romano diventa cristiano Nonostante le persecuzioni, la religione cristiana continuò a diffondersi. Nel 313 d.C. anche l’imperatore romano Costantino si convertĂŹ al cristianesimo ed emanò un editto (un ordine scritto), con il quale concedeva la libertĂ di culto a tutti i cristiani. In seguito, nel 380 d.C., l’imperatore Teodosio dichiarò il cristianesimo religione ufďŹ ciale dell’impero. Leggi qui a ďŹ anco la leggenda che spiega la conversione al cristianesimo di Costantino, avvenuta ancora prima che diventasse imperatore‌

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!BBIAMO DECISO DI ACCORDARE AI CRISTIANI E A TUTTI GLI ALTRI LA LIBERTg DI SEGUIRE LA RELIGIONE IN CUI CIASCUNO CREDE AFÂźNCHm LA DIVINITg CHE STA IN CIELO QUALUNQUE ESSA SIA A NOI E A TUTTI I NOSTRI SUDDITI DIA PACE E PROSPERITg )NOLTRE A PROPOSITO DEI CRISTIANI ORDINIAMO CHE SE I LUOGHI DOVE ESSI AVEVANO PRIMA L´USO DI RADUNARSI SONO STATI CONÂźSCATI DAL ÂźSCO O DA QUALCHE PRIVATO VENGANO SUBITO RESTITUITI ” D[bbĂŠ[Z_jje 9eijWdj_de0 W\\[hcW Y^[ gk[bbe Yh_ij_Wde „ _b l[he :_e$ W\\[hcW Y^[ gk[bbe Yh_ij_Wde ded „ _b l[he :_e$ ded [ifh_c[ kdĂŠef_d_ed[ ik gkWb[ i_W _b l[he :_e$ ” D[bbĂŠ[Z_jje 9eijWdj_de YedY[Z[ bW b_X[hj} h[b_]_eiW0 W_ ieb_ Yh_ij_Wd_$ W jkjj_$ 9^[ YeiW ijWX_b_iY[ bĂŠ[Z_jje W fhefei_je Z[_ bke]^_ Z_ Ykbje Z[_ Yh_ij_Wd_5

å L’imperatore Costantino.

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La crisi dell’impero Fin dal II secolo d.C. l’immenso Impero romano cominciò a manifestare segnali di crisi. Durante il regno di Marco Aurelio una terribile epidemia di peste dilagò in molte province, raggiungendo anche l’Italia. La popolazione diminuì notevolmente, l’agricoltura e il commercio entrarono in crisi. Il benessere dell’impero, come sai, si basava anche sul lavoro degli schiavi, che coltivavano le grandi proprietà terriere. La maggior parte di loro erano prigionieri di guerra ma, con la fine delle conquiste militari, cessò anche la possibilità di procurarsi nuovi schiavi. Anche questo fatto contribuì a far diminuire la produzione agricola, con il conseguente aumento del prezzo dei prodotti. La sicurezza dell’impero era minacciata dalle invasioni dei popoli confinanti: difendere un impero tanto esteso come quello romano non era facile e gli imperatori dovevano far sorvegliare dall’esercito ogni regione. Ciò comportava spese enormi per il trasporto, l’equipaggiamento e il mantenimento dei soldati. Per fronteggiare le ingenti spese lo stato impose nuove tasse, sempre più pesanti, che rovinarono artigiani, contadini e commercianti. Le botteghe chiudevano, i campi restavano incolti; diminuiva la disponibilità di beni e prodotti, mentre il loro prezzo cresceva senza sosta. Molti uomini, ridotti in miseria, cominciarono a vivere di furti e aggressioni: le strade diventarono insicure e la crisi dello stato si aggravò. Ü Rilievo in pietra raffigurante la riscossione delle tasse.

) )MPARO A STUDIARE ✔ F[h h_Yeijhk_h[ b[ fh_dY_fWb_ YWki[ Z[bbW Z[YWZ[dpW Z[bbÊ?cf[he hecWde" Yebb[]W Yed kdW \h[YY_W ]b_ Wll[d_c[dj_ Wbb[ behe Yedi[]k[dp[$

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Epidemia di peste

Diminuzione degli schiavi

Aumento delle tasse

Fine delle guerre di conquista

Aumento di furti e aggressioni

Crisi del commercio

Invasioni dei popoli confinanti

Spese per l’esercito

Crisi dell’agricoltura

Povertà della popolazione

Diminuzione della popolazione

Strade insicure


7836-%

I Germani 6DL FKH

Oltre i confini settentrionali dell’impero vivevano popolazioni seminomadi che i Romani indicavano genericamente con il ? =[hcWd_ ded YedeiY[lWde bW nome di Germani. Li definivano «barbari» perché non parlavano iYh_jjkhW [ ded Wl[lWde" f[hY_ " il latino e la loro lingua suonava alle orecchie romane come un b[]]_ iYh_jj[$ F[h ijWX_b_h[ Y^_" jhW Zk[ b_j_]Wdj_" Wl[ii[ hW]_ed[" h_Yehh[lWde indistinto brontolìo (bar, bar...). Vivevano in villaggi di capanne WbbÊehZWb W0 _ Zk[ h_lWb_ i_ iÓZWlWde nelle foreste dell’Europa del Nord, si procuravano il cibo con la W Zk[bbe [ ]b_ Z _ Wlh[XX[he ZWje bW caccia e l’allevamento e coltivavano le terre ottenute bruciando l_jjeh_W W Y^_ Wl[lW hW]_ed[$ parti di foresta. Quando l’ambiente non dava più sostentamento, si spostavano in una zona più favorevole. I Germani erano abili nella lavorazione dei metalli: costruivano oggetti raffinati e armi molto resistenti. Erano governati da un re eletto dall’assemblea dei guerrieri. Alla base della loro società c’era il clan (cioè un gruppo di famiglie imparentate tra loro). Gruppi di clan formavano le tribù e l’insieme delle tribù formava un popolo. I principali popoli germanici erano i Goti, i Visigoti, i Sassoni, i Vandali, i Longobardi e i Franchi. La loro primaria fonte di ricchezza era la razzìa: gruppi di guerrieri assalivano un villaggio e depredavano gli abitanti. Negli anni di maggiore forza dell’impero, queste tribù difficilmente attaccavano le città romane, ma con l’inizio della crisi, le cose cambiarono: i barbari organizzarono scorrerie e saccheggi sempre più frequenti nelle province romane.

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L’impero si divide Nel III secolo d.C. l’imperatore Diocleziano capì che un solo uomo non poteva far rispettare le leggi OCEANO AT L A N T I C O in luoghi tanto distanti fra loro. Per questo, nel 284 Danubio GALLIA d.C., divise l’impero in quattro regioni, per meglio Milano Po controllare l’immenso territorio. In un primo moRavenna MAR NERO SPAGNA Roma mento Diocleziano «duplicò» la figura dell’imperaCostantinopoli Tig (Bisanzio) ri tore, affidando al generale Massimiano il governo Euf delle province occidentali, e tenendo per sé il corat AFRICA e MAR M EDITER mando di quelle orientali. Anche questa soluzioRANEO ne, tuttavia, si rivelò poco efficace: egli allora, nel EGITTO 293 d.C., istituì due imperatori (gli «Augusti») e due vice imperatori (i «Cesari»), che ne avrebbero Impero romano d’Occidente Impero romano d’Oriente preso il posto in caso di morte. I quattro principi erano chiamati «tetrarchi». Questo sistema di governo entrò presto in crisi, perché si scatenarono rivalità e guerre tra i pretendenti alla massima carica. Riunificato il potere nelle proprie mani, l’imperatore Costantino, nel 330 d.C., spostò la capitale da Roma a Bisanzio (l’attuale Istanbul), che da lui prese il nome di Costantinopoli. Nel 395 d.C., alla morte dell’imperatore Teodosio, l’impero fu diviso in due parti: l’Impero romano d’Occidente, con capitale prima Milano e poi Ravenna, e l’Impero romano d’Oriente (detto anche bizantino), con capitale Costantinopoli. BRITANNIA

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La fine dell’Impero romano d’Occidente Angli Sassoni

OCEANO AT L A N T I C O Franchi

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Ostrogoti

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Gli imperatori romani d’Occidente riuscirono per lungo tempo a controllare gli attacchi dei barbari, stringendo patti di alleanza con alcune tribù e assoldando nell’esercito romano molti soldati germanici. Alla fine del IV secolo, però, la situazione peggiorò perché un popolo proveniente dall’Asia, gli Unni, attaccò le popolazioni germaniche che, in fuga, oltrepassarono i confini dell’impero con massicce invasioni. I Visigoti arrivarono fino a Roma e la saccheggiarono nel 410 d.C.; poi fu la volta dei Vandali, nel 455 d.C. e, infine, degli stessi Unni, che sotto il comando di Attila penetrarono all’interno dell’impero seminando terrore e morte nell’Italia settentrionale. Nel 476 d.C. il capo degli egli Eruli, Odoacre, conquistò l’Italia e depose l’imperatore tore Romolo Augustolo: fu la fine dell’Impero romano o d’Occidente. L’Impero romano d’Oriente, più protetto dalle minacce dei barbari e forte dei suoi ricchi commerci, continuò la sua storiaa per altri mille anni e Cona sestantinopoli divenne una conda Roma.

Impero romano d’Occidente Impero romano d’Oriente

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á Attila raffigurato in un dipinto del celebre pittore Raffaello.

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Bologna

Genova

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Trieste

Firenze Ancona

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Perugia

L’Aquila

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Roma

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Aosta

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,A POPOLAZIONE CHE VIVE IN UN DETERMINATO TERRITORIO PUĠ AVERE UNA MAGGIORE O MINORE DENSIT÷ ,A DEN SIT÷ MEDIA DELLA POPOLAZIONE INDICA QUANTE PER SONE IN MEDIA ABITANO IN UN CHILOMETRO QUADRATO DI TERRITORIO IL DATO SI OTTIENE DIVIDENDO IL NUMERO DEGLI ABITANTI DI UN TERRITORIO PER I CHILOMETRI QUADRATI DELLA SUA SUPERüCIE )N )TALIA LA DENSIT÷ MEDIA DI POPOLAZIO NE ġ DI ABITANTI PER KM 3E OSSERVI CON ATTEN ZIONE LA CARTA TEMATICA QUI A DESTRA E LA CONFRONTI CON UNA CARTA üSICA DELLl)TALIA TI ACCORGERAI CHE LA DENSIT÷ DELLA POPOLAZIONE ġ ALTA IN PIANURA NELLE GRANDI CITT÷ E NELLE ZONE COSTIERE MENTRE ġ BASSA IN MONTAGNA

Trento

M

La densità della popolazione

EO


jlf` XY`kXek`

*' %15# +/2#4'4#+

La crescita della popolazione .EGLI ULTIMI DECENNI IL NOSTRO PAESE COME MOLTI ALTRI STATI INDUSTRIALIZ ZATI HA REGISTRATO UN RALLENTAMENTO DI CRESCITA DELLA POPOLAZIONE ĂźNO ALLA COSIDDETTA ƒCRESCITA ZEROÂ’ QUESTA ESPRESSIONE SIGNIĂźCA CHE IL NUMERO DEI BAMBINI CHE NASCONO ÄĄ UGUALE A QUELLO DELLE PERSONE CHE MUOIONO QUINDI LA POPOLAZIONE NON AUMENTA )NOLTRE ÄĄ CAMBIATA LA COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE o CI SONO SEMPRE PIĂš PERSONE ANZIANE POICHĂ€ GRAZIE SOPRATTUTTO AI PROGRESSI DELLA MEDICINA LE PERSONE VIVONO PIĂš A LUNGO o SONO AUMENTATE LE PERSONE STRANIERE CON CULTURE E TRADIZIONI DIVERSE DALLE NOSTRE CHE VENGONO IN )TALIA PER CERCARE LAVORO E CON DIZIONI DI VITA MIGLIORI

✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a

conoscere le caratteristiche della popolazione italiana; • a capire com’è distribuita la popolazione sul nostro territorio; • a conoscere le religioni e le lingue presenti in Italia; • a classiďŹ care le attivitĂ lavorative in base ai settori economici; • ad analizzare le cause e le conseguenze dell’immigrazione nel nostro paese.

83


CĂ‹@kXc`X \ ` jlf` XY`kXek`

Religioni, lingue e dialetti LA RELIGIONE La maggior parte della popolazione italiana professa la religione Xg^hi^VcV XViida^XV.

L’Italia infatti, per ragioni storiche, è sempre stata il centro della Chiesa cattolica e come sai a Roma vive il Papa, che è il suo massimo esponente. In Italia ci sono anche numerose minoranze che professano altre religioni: ZWgV^XV, egdiZhiVciZ (un gruppo importante è quello dei Valdesi, che vivono in alcune vallate .' %124 piemontesi), dgidYdhhV, WjYY^hiV, ^c" Yj^hiV e bjhjabVcV. Quest’ultima, Per minoranza si intende una comunitĂ di persone che ha usanze in seguito all’aumento dell’immidiverse da quelle diffuse tra la grazione dal Nord Africa, è oggi la maggioranza della popolazione. piĂš numerosa ed è la seconda religione presente nel nostro territorio. Tedesco Ladino

LA LINGUA A

Franco Provenzale

Friulano Veneto

Lombardo

Piemontese

zale

ven

Pro

La lingua ufďŹ ciale del nostro paese è l’^iVa^Vcd, ma è ancora vivo l’uso del Y^VaZiid, soprattutto in famiglia. I dialetti italiani, diversi tra regione e regione, si sono formati nei secoli in cui l’Italia non era ancora un unico stato. In alcune zone della penisola, soprattutto vicino ai conďŹ ni, vivono delle b^cdgVcoZ a^c\j^hi^X]Z, cioè delle piccole comunitĂ di persone che parlano una lingua diversa da quella diffusa tra la maggior parte della popolazione. In Valle d’Aosta si parla il eVid^h (pronuncia ÂŤpatuĂ Âť), una lingua di origine [gVcXd"egdkZcoVaZ; in alcune valli del Trentino il aVY^cd; in Alto Adige il iZYZhXd; in Friuli-Venezia Giulia lo hadkZcd. Nell’Italia meridionale e insulare esistono invece minoranze linguistiche VaWVcZh^, \gZX]Z e XViVaVcZ.

Ligure

Emiliano-romagnolo

Marchigiano

Toscano

Umbro Laziale

Molisano Pugliese Campano Lucano Sardo Calabrese

IIMPARO A STUDIARE ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije Y^[ YeiW i_ _dj[dZ[ f[h Âźc_dehWdp[ b_d]k_ij_Y^[½$ Fe_ h_ifedZ_ ikb gkWZ[hde Wbb[ i[]k[dj_ ZecWdZ[$ ” <W_ fWhj[ Z_ kdW c_dehWdpW h[b_]_eiW e b_d]k_ij_YW e YedeiY_ gkWbYkde Y^[ d[ \WYY_W fWhj[5 :_ gkWb[ c_dehWdpW i_ jhWjjW5 ” GkWb[ Z_Wb[jje „ Z_\\kie d[bbW pedW _d Yk_ WX_j_5 ” ? jke_ ][d_jeh_ [ _ jke_ dedd_ fWhbWde _d Z_Wb[jje5 ” Jk fWhb_ _d Z_Wb[jje5 9ed Y^_5

84

Abruzzese

Siciliano

Dialetti di origine italica Gallo-Italici Veneti Toscani Centrali Meridionali Meridionali estremi

Altre lingue Sloveno Sardo Albanese Greco Catalano

Salentino


+)3+6%*-%

Il lavoro in Italia I SETTORI ECONOMICI

Il lavoro è fondamentale per la vita delle persone di un paese, perché offre la possibilità di provvedere alle necessità del singolo e della famiglia fornendo loro tutti i prodotti e i servizi di cui hanno bisogno. L’insieme delle attività utili a produrre i beni e i servizi necessari a tutti i cittadini si chiama ZXdcdb^V. Le attività economiche si possono suddividere in igZ hZiidg^: primario, secondario, terziario.

Settore primario Lavora nel hZiidgZ eg^bVg^d chi si dedica all’agricoltura, all’allevamento, alla pesca, all’estrazione di minerali e di materiali da costruzione, al taglio dei boschi. I prodotti di queste attività si chiamano bViZg^Z eg^bZ.

Settore secondario Il hZiidgZ hZXdcYVg^d comprende l’insieme delle attività industriali, edili e artigianali che impiegano i lavoratori occupati nella trasformazione delle materie prime in egdYdii^ Äc^i^.

Settore terziario Il hZiidgZ iZgo^Vg^d include tutte quelle attività che non producono oggetti o beni materiali, ma offrono hZgk^o^ utili alla popolazione, come il commercio, il turismo, i trasporti, la scuola, gli ospedali, le assicurazioni, la pubblicità…

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IIMPARO A STUDIARE ✔ BÊ_ije]hWccW gk_ W \_WdYe hWffh[i[djW bW f[hY[djkWb[ Z_ f[hied[ eYYkfWj[ d[_ jh[ i[jjeh_ [Yedec_Y_$ Eii[hlWbe Wjj[djWc[dj[" fe_ h_ifedZ_$ GkWb[ i[jjeh[ [Yedec_Ye eYYkfW _b cW]]_eh dkc[he Z_ bWlehWjeh_ _d ?jWb_W5 I[YedZWh_e$ J[hp_Wh_e$ Fh_cWh_e$ Gk[ije i_]d_ÓYW Y^[ bW cW]]_eh fWhj[ Z[]b_ ?jWb_Wd_0 _cf_[]WjW d[bbÊ_dZkijh_W e ileb][ bWleh_ Whj_]_WdWb_$ \ehd_iY[ i[hl_p_ kj_b_ WbbW fefebWp_ed[$ Yebj_lW bW j[hhW e Wbb[lW ]b_ Wd_cWb_$

85


CĂ‹@kXc`X \ ` jlf` XY`kXek`

Il settore primario L’agricoltura e l’allevamento

Frutta

Suini

Agrumi

Ovinicaprini

Ortaggi Vino

Riso

M A R

MAR LIGURE

A

D

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I

A

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Mais

Olio

Grano

Legname

Fiori

Sughero

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M

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O

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A

L’agricoltura è l’attivitĂ piĂš importante del settore primario; insieme con l’allevamento, è praticata in tutta la penisola, ma solo una piccola parte della popolazione si dedica a tali attivitĂ . Infatti il numero degli agricoltori e degli allevatori è molto diminuito rispetto al passato, ma l’uso crescente della iZXcdad" \^V (trattori e macchine agricole, impianti per l’irrigazione, uso di fertilizzanti, stalle attrezzate, mangimi) ha permesso di aumentare notevolmente la produzione. La XVgcZ prodotta, però, non è sufďŹ ciente per tutta la popolazione italiana e molta altra carne deve essere importata, cioè acquistata da altri paesi.

Bovini

M

Le risorse del suolo L’Italia è povera di b^cZgVa^ e di combustibili fossili. Negli ultimi anni sono stati trovati piccoli giacimenti di eZigda^d e bZiVcd nella Pianura padana, nei fondali del Mar Adriatico e in Basilicata, ma le quantitĂ non sono sufďŹ cienti al fabbisogno nazionale e cosĂŹ l’Italia deve comprare i combustibili da altri paesi. Sono piĂš abbondanti, invece, i giacimenti di materiali da costruzione, come il bVgbd in Toscana e il \gVc^id in Sardegna.

,,%''/ ,A CARTA

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86

.' %124 Cerca sul vocabolario il signiďŹ cato di importazione ed esportazione. I combustibili fossili (petrolio, carbone, metano) sono resti antichissimi di organismi viventi: dalla loro combustione (cioè bruciandoli) si ottiene energia.


+)3+6%*-%

La pesca La pesca in Italia, nonostante la lunghezza delle coste, non è molto sviluppata. I mari italiani, infatti, sono edkZg^ Y^ eZhXZ e anche piuttosto ^cfj^cVi^. Patiscono la crisi di questo settore soprattutto le famiglie di pescatori, perché non riescono a sostenere la concorrenza. Infatti le grandi flotte di pescherecci praticano la più vantaggiosa pesca d’altura (lontano dalle coste) e controllano gli impianti di conservazione del prodotto pescato. Le zone più favorevoli alla pesca sono due: s¬ la costa adriatica, dove si pescano soprattutto eZhXZ Vo" ojggd (sardine, sgombri, acciughe, ecc.) e bdaajhX]^ (cozze, vongole, ecc.); s¬ i mari che circondano la Sicilia, in cui si pescano grandi pesci come idcc^ e eZhX^ heVYV e dove si trova il più grande porto peschereccio d’Italia, quello di Mazara del Vallo. Negli ultimi anni si è sviluppata l’VXfj^XdaijgV, cioè l’allevamento di pesci pregiati o di largo consumo (spigole, orate, branzini, trote, ecc.); essa si pratica lungo i corsi d’acqua alpini, presso le foci dei fiumi e in zone marine attrezzate.

Lo sfruttamento delle foreste Dai boschi e dalle foreste di conifere (abeti, pini e larici) si ottiene il miglior aZ\cVbZ per la produzione di mobili e infissi; ma in Italia questo tipo di foreste scarseggia, perciò vengono importate grandi quantità di legname da altri paesi. Dai boschi di latifoglie (castagni, lecci, faggi...), che sono i più estesi tra quelli presenti nel nostro territorio, si ricava aZ\cV YV VgYZgZ. I boschi sono sfruttati anche per la raccolta di [gjii^ Y^ WdhXd, e^cda^, [jc\]^, iVgijÄ e per la produzione di hj\]Zgd.

IIMPARO A STUDIARE ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije bW Z[\_d_p_ed[ Z_ WYgk_YebjkhW$ ✔ Ileb]_ kdÊ_dZW]_d[ Wb ikf[hc[hYWje1 h[YWj_ d[b i[jjeh[ Z[b f[iY[ [ eii[hlW _ YWhj[bb_d_ Y^[ _dZ_YWde bW fhel[d_[dpW Z[_ f[iY_ _d l[dZ_jW$ H[]_ijhW ik kd jWYYk_de _ j_f_ Z_ f[iY[ f[iYWje e Wbb[lWje [ bW behe fhel[d_[dpW CWh C[Z_j[hhWd[e" Wbjh_ cWh_" eY[Wd_ $ Fe_ h_ifedZ_ Wbb[ i[]k[dj_ ZecWdZ[$ Þ cW]]_eh[ bW gkWdj_j} Z_ f[iY[ f[iYWje e Wbb[lWje5 Þ f_ dkc[heie _b f[iY[ _jWb_Wde e gk[bbe fhel[d_[dj[ ZW Wbjh_ cWh_5 87


CË@kXc`X \ ` jlf` XY`kXek`

Il settore secondario

Aree a diffusa industrializzazione

L’industria

Industrie metalmeccaniche siderurgiche

M

L’Italia è uno degli otto paesi più industrializzati del mondo, ma essendo povera di materie MAR A prime, è costretta a importarle dall’estero. MolLIGURE D ti prodotti finiti, come scarpe, abiti, automobili sportive e di lusso, vengono poi ZhedgiVi^ in tutM to il mondo. A Le industrie sono classificate in due gruppi: R T s¬ ^cYjhig^V eZhVciZ, che trasforma le materie I R prime in materiale di uso industriale; a questo R E N gruppo appartengono anche le centrali idroelettriche e termoelettriche; s¬^cYjhig^V aZ\\ZgV, che trasforma le materie prime del settore primario in prodotti di consumo (generi alimentari, auto, scarpe, ecc.). I settori industriali più sviluppati sono quello bZiVabZXXVc^Xd (che produce automobili, elettrodomestici, macchine tessili, ecc.), quello h^YZgjg" \^Xd (che lavora il ferro), quello X]^b^Xd (che produce concimi, vernici, medicinali, ecc.), quello iZhh^aZ e quello XVaoVijg^Zgd. Molto attiva è anche l’industria Va^bZciVgZ, che trasforma i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento in generi alimentari. A

tessili

R

chimiche

R

calzaturiere

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alimentari

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,,%''/ ,A CARTA

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88


+)3+6%*-%

L’artigianato L’attività artigianale si distingue da quella industriale perché l’Vgi^\^Vcd, nel suo laboratorio, segue direttamente tutti i passaggi della lavorazione del prodotto. Per esempio, un ceramista modella, dipinge e vende personalmente gli oggetti del suo lavoro. I prodotti artigianali sono pezzi unici e quindi hanno un costo maggiore di quelli fabbricati in serie. In Italia i laboratori artigianali sono molto numerosi e i loro prodotti sono aZ\Vi^ VaaV igVY^o^dcZ: ricami, gioielli, tessuti, ceramiche dipinte a mano… Del settore artigianale fanno parte anche ^YgVja^X^, XVggdo" o^Zg^, ZaZiig^X^hi^ e altri lavoratori che gestiscono imprese con un piccolo numero di dipendenti.

L’edilizia L’Italia è il terzo paese del mondo nello sviluppo dell’edilizia, cioè l’^cYjhig^V YZaaZ Xdhigjo^dc^. I costruttori italiani lavorano nella nostra penisola e nel resto del mondo edificando abitazioni, ponti, strade, autostrade, aeroporti, dighe… Il lavoro nei XVci^Zg^ ZY^a^ richiede molta manodopera e, poiché molti nostri connazionali non si dedicano più a questo tipo di attività, nel settore sono impiegati molti ^bb^\gVi^.

IIMPARO A STUDIARE ✔ 9ed kdW \h[YY_W Yebb[]W W e]d_ _ccW]_d[ bW ikW Z_ZWiYWb_W$

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89


CË@kXc`X \ ` jlf` XY`kXek`

Il settore terziario Il commercio Buona parte dei lavoratori del settore terziario si occupa di Vii^k^i| XdbbZgX^Va^ soprattutto nei cZ\do^, nei bZgXVi^ o nei hjeZgbZgXVi^. Negli ultimi anni sono sempre più diffusi i XZcig^ XdbbZgX^Va^, grandi edifici che comprendono supermercati e negozi di vario genere.

I servizi pubblici e privati I più importanti hZgk^o^ ejWWa^X^ offerti alla popolazione sono le hXjdaZ, i igVhedgi^ ejWWa^X^ e i hZgk^o^ hVc^iVg^ (ospedali), XjaijgVa^ (musei, biblioteche, ecc.) e Y^ ejWWa^XV h^XjgZooV (polizia, carabinieri, ecc.). Appartengono al settore terziario anche quelle attività che forniscono hZgk^o^ eg^kVi^, cioè pagati direttamente dai cittadini che li utilizzano. È il caso dei a^WZg^ egd[Zhh^dc^hi^ (architetti, avvocati, commercialisti, medici specialisti, ecc.) e di coloro che gestiscono attività legate al tempo libero (palestre, cinema, teatri, ecc.).

Il turismo L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per la bellezza dei suoi paesaggi e per i tesori artistici delle sue città che attraggono il turismo. Molte persone lavorano nei bjhZ^, negli VaWZg\]^, nei g^hidgVci^ e nelle V\Zco^Z Y^ k^V\\^d che si occupano dei milioni di turisti che visitano il nostro paese. Le maggiori presenze straniere si registrano nelle X^ii| Y¼VgiZ (come Firenze, Roma o Venezia), nei h^i^ VgX]Zdad\^X^ (come Pompei o Selinunte), nelle più rinomate hiVo^dc^ hX^^hi^X]Z delle Alpi e nelle numerose adXVa^i| WVacZVg^ del Tirreno, dell’Adriatico e delle isole. Ö Turisti nell’area archeologica di Populonia, in Toscana.

Il terziario avanzato Il successo commerciale dei personal computer e dei telefoni cellulari ha contribuito a sviluppare un nuovo settore dell’economia: il iZgo^Vg^d VkVcoVid, così definito perché si basa sull’utilizzo di nuove tecnologie che hanno un’evoluzione molto rapida. A questo settore appartengono le Vii^k^i| YZaaV g^XZgXV hX^Zci^ÄXV, l’^c[dgbVi^XV e le iZaZXdbjc^XVo^dc^. Ü Installazione di un circuito elettronico.

90


+)3+6%*-% Tarvisio

Aosta

Trieste Venezia

Verona

Milano

Torino Genova

Bologna

Parma

Autostrade Superstrade Strade principali Ferrovie principali Trafori

A R

MAR L I G U R E Pisa

Firenze

Ancona A

D

Ascoli Perugia Piceno

Piombino

R

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A

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L’Aquila Civitavecchia M Roma A R

Olbia

Sassari

,,%''/ ,A CARTA

I

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Campobasso Foggia Bari

Benevento

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I

Potenza

Napoli

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R

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Taranto

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Oristano

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Trento

Sondrio Chiasso

M

Catanzaro Cagliari

A

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R

Le higVYZ e le VjidhigVYZ italiane hanno avuto un grande sviluppo dopo il 1950, quando, per favorire le comunicazioni, furono asfaltate le vecchie strade, costruite le autostrade e realizzati nuovi k^VYdii^ e \VaaZg^Z. Negli ultimi anni si è continuato a costruire autostrade anziché potenziare le [Zggdk^Z; così, in Italia, a differenza di altri paesi europei, solo una piccola quantità di merci viene trasportata sui treni, meno inquinanti degli autocarri.

Gran M. Bianco S. Bernardo

Messina Palermo

Trapani

M

I trasporti: strade e ferrovie

Reggio di Calabria Catania Siracusa

I trasporti: porti e aeroporti

Genova Bologna La Spezia S. Giusto

Firenze Falconara Peretola Pisa Ancona Livorno Piombino Civitavecchia

,,%''/ ,A CARTA ✔ Eii[hlW bW YWhjW j[cWj_YW Y^[ _dZ_YW _ fh_dY_fWb_ fehj_ [ W[hefehj_ _jWb_Wd_ [ h_ifedZ_$ GkWb_ iede _ fehj_ Yecc[hY_Wb_ Yed _b cW]]_eh cel_c[dje Z_ c[hY_5 ?d gkWb_ Y_jj} i_ jhelWde ]b_ W[hefehj_ Y^[ h[]_ijhWde _b cW]]_eh dkc[he Z_ fWii[]][h_5 D[bbW YWhj_dW h_fehjWje kd W[hefehje Z[bbW jkW h[]_ed[5 ?d gkWb[ Y_jj} i_ jhelW5 ✔ IYh_l_ ikb gkWZ[hde l_Y_de W gkWb_ Y_jj} i_ jhelWde _ i[]k[dj_ W[hefehj_0 <_kc_Y_de" CWbf[diW" 9Wi[bb[" FkdjW HW_i_" 9WfeZ_Y^_de$

Fertilia

Golfo Aranci Olbia

oltre 20 milioni

R

MAR LIGURE

Porto Torres Alghero

da 11 a 20 milioni

Ravenna

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R

I

A

T

I

Ciampino Capodichino

R T

Palese

I

R

R

Napoli Salerno E

N

Reggio di Calabria

Porto Foxi Trapani

da 2 a 20 oltre 20

Brindisi

Lamezia Terme

Cagliari

(milioni di tonnellate)

Bari Taranto

O

Elmas

Movimento merci

O

Roma

Costa Smeralda

Portovesme

C

Fiumicino

Fiumicino

A

A

ION IO

Borgo Panigale

A

Savona

da 1 a 10 milioni

Linate

Torino Sestri

meno di 1 milione

Trieste

Bergamo Milano Verona Venezia

Caselle

Passeggeri in transito:

Ronchi dei Legionari

Birgi

Punta Raisi

Milazzo Palermo Fontanarossa

Lamezia Gioia Tauro

AR

Malpensa

Villafranca Tessera

M

Orio al Serio

M

In Italia i XdaaZ\VbZci^ bVg^ii^b^ sono importanti soprattutto per il traffico commerciale. Il trasporto dei passeggeri è invece limitato alle cVk^"igV\]Ziid, che assicurano i collegamenti con le isole. Gli VZgZ^ sono molto utilizzati per il trasporto di passeggeri su medie e lunghe distanze.

Reggio di Calabria

Gela Catania Augusta S. Panagia

91


Educazione alla

Cittadinanza Educazione

Vo!qbftf!eÖjnnjhsb{jpof In passato molti italiani emigrarono all’estero alla ricerca di lavoro e benessere. Oggi la situazione si è capovolta e l’Italia è diventata un paese meta d’immigrazione. La società italiana sta diventando sempre più multietnica per il forte flusso di persone provenienti soprattutto dal Nord Africa, dall’Asia, dall’America latina e dall’Europa dell’Est. Spesso per raggiungere l’Italia queste persone intraprendono viaggi lunghi e pericolosi e una volta arrivate nel nostro paese si trovano ad affrontare molte difficoltà, come imparare una nuova lingua e cercare una casa e un lavoro.

La presenza di persone con usanze, tradizioni, lingue e religioni diverse dalla nostra ci arricchisce, perché porta nel nostro paese nuove idee e un diverso modo di affrontare i problemi. La conoscenza e la stima reciproche, unite al rispetto delle leggi, sono alla base di una vera integrazione, cioè di una convivenza pacifica all’interno di una società che comprende anche minoranze di culture diverse.

92

, ,%''/ ,A CARTA

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9ecfb[jW bW cWffW [ h_f[j_ WZ WbjW leY[ gkWdje ^W_ ijkZ_Wje$ LA POPOLAZIONE

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L’Italia e i suoi abitanti

LA LINGUA

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LE ATTIVITĂ ECONOMICHE DEGLI ABITANTI SI ARTICOLANO IN

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CIPRO

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94


<lifgX \ e\c dfe[f *' %15# +/2#4'4#+ ✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a

collocare l’Italia nel continente europeo e nel mondo; • a conoscere le principali tappe dell’Unione Europea; • ad analizzare lo sviluppo economico attraverso alcuni dei suoi ÂŤindicatoriÂť; • a conoscere realtĂ geograďŹ che e culturali diverse dalla tua per convivere paciďŹ camente e rispettare gli altri.

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CË@kXc`X `e <lifgX \ e\c dfe[f

L’Unione Europea Il nostro paese fa parte dell’Europa sia dal punto di vista geografico, in quanto si trova nel continente europeo, sia dal punto di vista politico, economico e culturale, perché appartiene all’Jc^dcZ :jgdeZV (UE), un’organizzazione che riunisce oggi ', hiVi^ ZjgdeZ^.

Il cammino verso l’Unione Europea Il cammino verso 1957 Europea l’Unione 1957 1973 1973 1981 1981 1986 1986 1995 1995 2004 2004 2007 2007

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CIPRO

In passato, le rivalità fra i diversi stati europei hanno causato guerre rovinose. Dopo la HZXdcYV \jZggV bdcY^VaZ (1939-1945) i governi europei si convinsero che un’unione duratura fra i vari stati avrebbe favorito la pace e lo sviluppo economico. Così strinsero quei rapporti, prima commerciali poi politici, che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea. Oggi non solo le bZgX^ e le eZghdcZ posson sono circolare liberamente fra i vari paesi, ma la cooperazione si estende anche a molti altri ssettori come l’ambiente, la giustizia, la riccerca scientifica, la lotta contro il razzismo o le iniziative che tendono a risolvere pacificamente i contrasti internazionali. fi


+)3+6%*-%

Le istituzioni europee I 27 stati dell’Unione Europea, tra cui l’Italia (che è stata tra le prime nazioni a volere l’unificazione), hanno organi di governo comuni, come il EVgaVbZcid ZjgdeZd, la 8dbb^hh^dcZ ZjgdeZV, la 8dgiZ Y^ \^jhi^o^V.

Parlamento europeo: si riunisce a HigVhWjg\d, in Francia. Stabilisce regole valide in tutti i paesi membri; sono regole che riguardano il commercio, il turismo, il lavoro, le attività industriali, l’immigrazione, l’ambiente… Il Parlamento Europeo viene eletto ogni 5 anni dai cittadini degli stati dell’Unione. Le decisioni più importanti sono prese dal 8dch^\a^d YZ^ B^c^hig^, formato dai capi di governo dei paesi membri, che definisce gli obiettivi generali dell’Unione.

Commissione europea: si riunisce a 7gjmZaaZh, in Belgio. Propone nuove leggi al Parlamento e controlla che quelle già in vigore siano rispettate da tutti gli stati dell’Unione.

Corte di giustizia: ha sede a AjhhZbWjg\d. Ha il compito di controllare che le leggi europee siano applicate nello stesso modo in tutti i paesi membri. L’Unione Europea si propone: s¬ la promozione della pace fra i popoli; s¬ la tutela dei diritti dei cittadini; s¬ la cooperazione tra gli stati; s¬ la libera circolazione di merci e persone.

á La sede del Parlamento europeo a Strasburgo, in Francia.

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CË@kXc`X `e <lifgX \ e\c dfe[f

Nord e Sud del mondo COME SI VIVE NEL MONDO

Gli abitanti della Terra sono più di 6 miliardi, ma essi stanno aumentando rapidamente: si calcola infatti che, nel 2050, supereranno i 7 miliardi. La popolazione aumenta nei paesi poveri, ma diminuisce in quelli ricchi. Osserva la carta.

AUSTRALIA

NUOVA ZELANDA

In base ai dati sullo sviluppo economico e sociale dei vari stati della Terra, gli studiosi dividono il nostro pianeta in diverse categorie, rappresentate nella carta con differenti colori. L’Italia appartiene al ristretto numero dei eVZh^ hk^ajeeVi^ (in arancione), dove la popolazione gode di un certo benessere. I paesi sviluppati si trovano quasi tutti nell’emisfero settentrionale; uniche eccezioni l’Australia e la Nuova Zelanda (in Oceania), che fanno parte dei paesi più sviluppati anche se si trovano nell’emisfero meridionale. Nei eVZh^ ^c k^V Y^ hk^ajeed (giallo scuro) l’industria comincia ad affermarsi ora, i servizi sono efficienti solo nelle grandi città, mentre gran parte della popolazione vive ancora in povertà. La maggior parte dell’umanità, però, vive in eVZh^ hdiidhk^ajeeVi^ e edkZg^ (in colore giallo chiaro e in verde) situati soprattutto in Asia e Africa.

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Gli indicatori di sviluppo e di sottosviluppo Per valutare lo hk^ajeed ZXdcdb^Xd Z hdX^VaZ di ogni stato della Terra, gli studiosi tengono conto di numerosi dati statistici, attraverso i quali cercano di ÂŤfotografareÂť le condizioni di vita di ogni paese. I principali ^cY^XVidg^ Y^ hk^ajeed di un paese sono i seguenti: il reddito degli abitanti (cioè quanto guadagnano) e il loro grado di istruzione; la quantitĂ di cibo disponibile; la presenza di ospedali e scuole; la diffusione di telefoni, automobili, televisori, ecc. Questi sono, invece, gli ^cY^XVidg^ Y^ hdiidhk^ajeed: sÂŹ WVhh^hh^bd gZYY^id bZY^d eZg VW^iVciZ, che condanna milioni di persone a un’alimentazione insufďŹ ciente e inadeguata; sÂŹ WgZkZ YjgViV YZaaV k^iV, dovuta appunto alla scarsa alimentazione, che indebolisce il ďŹ sico rendendolo piĂš soggetto a malattie. In questi paesi, inoltre, le frequenti guerre fra tribĂš rivali contribuiscono ad accorciare la durata della vita; sÂŹ bdgiVa^i| ^c[Vci^aZ, dovuta alle cattive condizioni igieniche, alla mancanza di ospedali, medicine e vaccini e alla scarsitĂ di acqua potabile; sÂŹ hdkgVeededaVbZcid, cioè concentrazione su un territorio di un numero di persone troppo alto rispetto alle risorse disponibili. Ăœ Secondo la FAO (l’organizzazione mondiale che si occupa dell’alimentazione) 700 milioni di persone al mondo soffrono la fame.

IIMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW _ ZWj_ ikbbW f[hY[djkWb[ c[Z_W Z_ WdWb\WX[j_ _d e]d_ Yedj_d[dj[$ ” :el[ i_ h[]_ijhW bW c_deh[ f[hY[djkWb[5 F[hY^ƒ5 ” Ăž Yehh[jje Yedi_Z[hWh[ kdĂŠWbjW f[hY[djkWb[ Z_ WdWb\WX[j_ Yec[ kd _dZ_YWjeh[ d[]Wj_le Z[bbe il_bkffe Z_ kd fW[i[5 F[hY^ƒ5

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101


Educazione alla

Cittadinanza Educazione

Ob{jpoj!vojuf!qfs!mb!qbdf

á L’ONU dispone di caschi blu che intervengono in aiuto della popolazione civile in caso di conflitti.

La povertà spinge molte persone a emigrare verso i paesi più ricchi: gli Stati Uniti e l’Europa sono i maggiori poli di attrazione. I fenomeni migratori pongono ovunque gravi problemi legati alla possibilità di accoglienza, allo sfruttamento degli immigrati, alla criminalità. Sempre più spesso il divario fra paesi ricchi e paesi poveri è aumentato dall’intolleranza religiosa e politica o dal terrorismo, che mettono a rischio la pace nel mondo. Sono evidenti gli obiettivi per cui dobbiamo lavorare: • il rispetto delle leggi; • la tolleranza religiosa; • il dialogo come strumento per risolvere i problemi; • la riduzione delle differenze tra paesi ricchi e poveri.

Proprio con l’obiettivo principale di tutelare la pace nel mondo e favorire la collaborazione tra gli stati, nel 1945 nacque l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite). L’organizzazione ha sede a New York e vi aderiscono tutti i paesi del mondo. Nel corso degli anni l’ONU ha dato vita ad alcune organizzazioni internazionali che si occupano di problemi particolari. La FAO (Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione) si propone di combattere la fame nel mondo raccogliendo aiuti economici ed elaborando progetti che favoriscano lo sviluppo agricolo delle regioni povere.

L’UNESCO (Organizzazione per l’educazione, la scienza e la cultura) ha come obiettivo la riduzione dell’analfabetismo nel mondo.

L’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite) si occupa di profughi e di rifugiati politici.

L’UNICEF (Fondo internazionale di emergenza per l’infanzia) cerca di garantire in tutto il mondo i diritti dell’infanzia . Nacque nel 1946 per aiutare i bambini vittime della Seconda guerra mondiale. Oggi opera in 161 paesi, con programmi di sviluppo nei settori dei servizi, delle forniture d’acqua, dell’istruzione e dell’assistenza alle madri; inoltre interviene per difendere i bambini vittime di guerre e catastrofi naturali.

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L’Italia in Europa e nel mondo

DAL PUNTO DI VISTA POLITICO, CULTURALE ED ECONOMICO

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IN BASE AI DATI DELLO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE

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NORD E SUD DEL MONDO

Nord e Sud del mondo

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DATI STATISTICI

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L’Italia, una repubblica parlamentare

104

/GNI CINQUE ANNI ATTRAVERSO LE ELEZIONI POLITICHE I CITTADINI ELEGGONO I PROPRI RAPPRESENTANTI AL 0ARLAMENTO CHE ġ FORMATO DALLA #AMERA DEI $EPUTATI E DAL 3ENATO DELLA 2EPUBBLICA ,l)TALIA ġ DUNQUE UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA POICHÀ IL POPOLO ELEGGE I PROPRI RAPPRESENTANTI E AFüDA LORO IL COMPITO DI GOVERNARE ! CAPO DELLO 3TATO ITALIANO VI ġ IL 0RESIDENTE DELLA 2EPUBBLICA CHE VIENE ELETTO DAL 0ARLAMENTO %GLI RAPPRESENTA TUTTO IL POPOLO ITALIANO E GARANTISCE IL RISPETTO DELLA #OSTITUZIONE LA LEGGE FONDAMENTALE SU CUI SI BASA LlORGANIZZAZIONE DEL NOSTRO STATO )L 0RESIDENTE DELLA 2EPUBBLICA RISIEDE A 2OMA NEL PALAZZO DEL 1UIRINALE CHE PUOI VEDERE NELLA FOTO GRANDE A PAGINA


jl\ i\^`fe`

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DUC. DI MASSA

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Aosta LOMBARDO-VENETO REGNO DI Milano Torino SARDEGNA DUC. DI DUC. DI Genova PARMA MODENA Bologna MAR Nizza LIG U R E Firenze

conoscere l’organizzazione, gli organi e i poteri dello Stato italiano; • a conoscere le caratteristiche e le competenze degli enti locali: comuni, province e regioni; • ad acquisire un metodo di studio, utilizzando gli ÂŤindicatoriÂť della geograďŹ a per studiare le regioni italiane; • ad approfondire la conoscenza di ogni regione in relazione al suo territorio, alla popolazione e all’economia.

M E D I T E R R AN

Palermo

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Messina Reggio di Calabria

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Cagliari

$ALLA CADUTA DELLl)MPERO ROMANO Dl/CCIDENTE VEDI STORIA A PAGINA ĂźNO AL Ll)TALIA RESTÄ DIVISA IN TANTI PICCOLI STATI CONTROLLATI PIĂš O MENO DIRETTAMENTE DA VARIE POTENZE EUROPEE COME PUOI VEDERE DALLA CARTA QUI A ĂźANCO 'RAZIE ALLE GUERRE DlINDIPENDENZA NEL NACQUE IL 2EGNO Dl)TALIA DI CUI DIVENNE RE 6ITTORIO %MANUELE )) DI 3AVOIA

105


CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

L’organizzazione dello Stato italiano Gli organi di potere dello Stato italiano sono tre: il Parlamento, il Governo e la Magistratura. I cittadini eleggono deputati e senatori che formano il EVgaVbZcid. Al Parlamento spetta il potere di proporre, discutere e deliberare le leggi (ediZgZ aZ\^haVi^kd). Il Parlamento elegge il Presidente della Repubblica che, a sua volta, nomina il Presidente del Consiglio (il Primo Ministro) che insieme ai suoi collaboratori, i ministri, forma il Governo. Il <dkZgcd ha il compito di far applicare le leggi approvate dal Parlamento (ediZgZ ZhZXji^kd). Il Presidente del Consiglio sceglie i ministri e affida a ciascuno un ambito di intervento (istruzione, difesa, sanità, ambiente, affari esteri…). La BV\^higVijgV, costituita dai giudici (o magistrati), ha il compito di giudicare e di punire chi non rispetta le leggi (ediZgZ \^jY^o^Vg^d).

á EVaVood 8]^\^ è la sede del Governo.

Ü Il palazzo di BdciZX^idg^d (nella foto) è la sede della Camera dei Deputati. Il Senato si riunisce a EVaVood BVYVbV.

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106


+)3+6%*-%

Il Presidente della Repubblica Supremo organo di garanzia e di controllo del rispetto della Costituzione (la legge fondamentale su cui si basa l’organizzazione dello Stato italiano) e dell’indipendenza dei poteri dello stato è il EgZh^YZciZ YZaaV GZejWWa^XV. Egli non viene eletto direttamente dal popolo, ma dai membri del Parlamento; in quanto 8Ved YZaad HiVid è in possesso di ijii^ Z igZ ^ ediZg^, infatti: s promulga le leggi approvate dal Parlamento, cioè le fa entrare in vigore; s nomina il Presidente del Consiglio; s è il capo supremo della Magistratura. Quando le parti politiche non trovano un accordo sul governo del paese, può sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni. Ü L’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

IIMPARO A STUDIARE ✔ Ileb]_" _di_[c[ Yed _ jke_ YecfW]d_" kdW f_YYebW h_Y[hYW [ h_ifedZ_ Wbb[ i[]k[dj_ ZecWdZ[$ 9ec[ i_ Y^_WcW _b Fh[i_Z[dj[ Z[b 9edi_]b_e WjjkWbc[dj[ _d YWh_YW5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 9^_ _b c_d_ijhe Y^[ i_ eYYkfW Z[bbW iYkebW5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ GkWb _b dec[ Z[b fh[i_Z[dj[ Z[bbW 9Wc[hW Z[_ :[fkjWj_5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ; gk[bbe Z[b fh[i_Z[dj[ Z[b I[dWje5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ GkWdZe i_ iede ilebj[ b[ kbj_c[ [b[p_ed_ feb_j_Y^[5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ GkWdZe Zelh[XX[he ileb][hi_ b[ fheii_c[5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ✔ 9ecfb[jW _b i[]k[dj[ iY^[cW" Y^[ h_Wiikc[ bÊehZ_dWc[dje Z[bbW H[fkXXb_YW _jWb_WdW" Yei YecÊ fh[l_ije ZWbbW 9eij_jkp_ed[$ 02%3)$%.4% $%,,! 2%05"",)#!

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107


CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

L’Italia politica 7°

10°

11°

12°

13°

47°

46°

VALLE D’AOSTA

Sondrio

LO M BA R D I A

Verbania

FRIULI-

Bolzano

SL

Belluno VENEZIA Udine

16°

17°

18°

19°

Trento

Pordenone

VENETO

Gorizia

EN

Trieste

Treviso Vicenza Varese Bergamo Verona Monza Novara Biella Brescia Venezia Padova Milano Mantova Vercelli Lodi Torino Rovigo Pavia Cremona Piacenza Parma Asti Ferrara Alessandria Modena Reggio Emilia PIEMONTE Bologna Ravenna LIGURIA

Capoluoghi di provincia

IA

Urbino

43°

UMBRIA

Grosseto

Ancona

CORSICA (FRANCIA)

42°

Terni

Arcipelago della Maddalena (OT)

Asinara (SS )

41°

Olbia

Sassari

Isole Ponziane (LT)

R

R

Nuoro

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SARDEGNA

40°

Oristano Lanusei

A

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Napoli

Foggia

Barletta Trani Andria

Benevento

C A M PA N I A Potenza

Avellino

Ischia (NA)

S. Pietro (CA )

39°

Brindisi Taranto

Matera

Salerno

Lecce

BASILICATA

Capri (NA)

N

Bari

P U G L I A

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Tortolí

Cosenza

Sanluri Iglesias

BOSNIAERZEGOVINA

Isole Tremiti (FG)

Campobasso Caserta

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Tempio Pausania

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ABRUZZO

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Chieti

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Pescara

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Viterbo CITTÀ DEL VATICANO

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Teramo L’Aquila

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Macerata Ascoli Fermo Piceno

Perugia

Siena

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MARCHE

TOSCANA

Capraia (LI) Elba (LI)

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CALABRIA

Cagliari

Catanzaro

Carbonia

Isole Eolie (ME)

Ustica (PA)

S. Antioco (CA )

Vibo Valentia

Messina

38°

37°

36°

108

Isole Egadi (TP)

Trapani

S I C I L I A Caltanissetta

T U N I S I A

Catania

Linosa g ie ( A G) Lampione Lampedusa

Isol

M

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Agrigento

Pantelleria (TP)

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Reggio di Calabria

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Palermo

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Crotone

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Cesena Rimini Pesaro REP. DI

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La Spezia Carrara Pistoia Prato Massa SAN MARINO Lucca Firenze Pisa Arezzo Livorno

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A

O

Savona

M

R

EMILIA-ROMAGNA

Genova

Regioni a statuto speciale

C

44°

Cuneo

21°

Capoluoghi di regione

Aosta

45°

20°

Capitale dell’Italia

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GIULIA

Lecco

Como

15°

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Siracusa Ragusa

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MALTA

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50

100

150 Km


+)3+6%*-%

Le regioni amministrative Come puoi vedere dalla carta politica della pagina a ďŹ anco, l’Italia è di.' %124 visa in '% gZ\^dc^. Questa suddivisione permette di amministrare meglio il territorio. Ogni regione ha una cittĂ XVedajd\d Y^ Amministrare un territorio gZ\^dcZ ed è divisa in province amministrate da un capoluosigniďŹ ca regolarne e sorvegliarne la vita e le attivitĂ . go. La XVe^iVaZ YÂź>iVa^V è GdbV, dove hanno sede il Capo dello Stato, il Governo e il Parlamento. Cinque regioni, a causa della loro particolare posizione geograďŹ ca (tre conďŹ nano con altri stati e due sono isole) e per la presenza di minoranze linguistiche, hanno ottenuto dallo Stato italiano maggiore autonomia. Sono il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia, la Sicilia e la Sardegna e vengono chiamate gZ\^dc^ V hiVijid heZX^VaZ; le altre regioni italiane sono, invece, a hiVijid dgY^cVg^d. All’interno del territorio italiano ci sono anche due piccoli hiVi^ ^cY^eZcYZci^: la 8^ii| YZa KVi^XVcd, che si trova all’interno della cittĂ di Roma, e la GZejWWa^XV Y^ HVc BV" g^cd, situata tra l’Emilia-Romagna e le Marche.

IIMPARO A STUDIARE

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VALLE D’AOSTA

PIEMONTE

EMILIALIGURIA ROMAGNA

Ciascuna delle 20 gZ\^dc^ italiane è suddivisa in egdk^cXZ (in tutta Italia sono 110), formate a loro volta da diversi Xdbjc^ (complessivamente sono circa 8100). Regioni, province e comuni sono Zci^ adXVa^, cioè organi amministrativi direttamente a contatto con le esigenze della popolazione. Sarebbe difďŹ cile, infatti, per l’amministrazione centrale situata a Roma, individuare e soddisfare i bisogni di ogni singola zona della penisola.

Ancona Urbino Macerata Fermo

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Regioni, province e comuni

Pesaro

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TRENTINO- FRIULIALTO ADIGE VENEZIA GIULIA VENETO LOMBARDIA

TOSCANA

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MARCHE UMBRIA

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ABRUZZO LAZIO

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PUGLIA BASILICATA

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SARDEGNA

CALABRIA

SICILIA

ne

Macerata

109


CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

La regione La regione è l’ente locale con maggiori poteri; infatti può approvare leggi vere e proprie, valide per tutto il suo territorio. Ognuna delle 20 regioni è rappresentata da un egZh^YZciZ e da un Xdch^\a^d gZ\^dcVaZ, che sono eletti ogni cinque anni dai cittadini maggiorenni residenti. Il consiglio regionale ha sede nella città XVedajd\d Y^ gZ\^dcZ. Il presidente della regione nomina una \^jciV gZ\^dcVaZ, composta dagli VhhZhhdg^ che si occupano dei diversi settori. Qui sotto vedi raffigurate le principali competenze della regione.

>higjo^dcZ egd[Zhh^dcVaZ 6ii^k^i| ZXdcdb^X]Z

IjiZaV YZaa¼VbW^ZciZ

6hh^hiZcoV hVc^iVg^V AVkdg^ ejWWa^X^ Ijg^hbd

La provincia Ha una struttura simile a quella della regione; emana regolamenti validi su tutto il suo territorio, ma poiché non può avere leggi proprie deve fare riferimento a quelle regionali e nazionali. Gli organi amministrativi, eletti ogni cinque anni dai cittadini, sono formati dal egZh^YZciZ YZaaV egdk^cX^V, con la sua \^jciV, e dal Xdc" h^\a^d egdk^cX^VaZ; risiedono nel XVedajd\d Y^ egdk^cX^V. Nel capoluogo hanno sede anche la egZ[ZiijgV, che controlla le amministrazioni provinciali e comunali, la fjZhijgV, che organizza le forze di polizia, e il ig^WjcVaZ, dove si svolgono i processi. Qui sotto vedi raffigurate le principali competenze della provincia. AVkdgd

:Y^a^o^V hXdaVhi^XV BVcjiZco^dcZ YZaaZ higVYZ egdk^cX^Va^

110

IgVhedgi^ ejWWa^X^

IjiZaV YZaa¼VbW^ZciZ


+)3+6%*-%

Il comune Il comune è l’ente locale più vicino ai cittadini. È amministrato dal h^cYVXd, eletto direttamente dai cittadini con le elezioni amministrative, insieme ai membri del Xdch^\a^d XdbjcVaZ. Il sindaco, a sua volta, nomina gli VhhZhhdg^, con i quali forma la \^jciV XdbjcVaZ. Il luogo dove lavora l’amministrazione comunale si chiama bjc^X^e^d. Qui sotto vedi raffigurate le principali competenze del comune. Ü Sala del Tricolore nel municipio di Reggio-Emilia.

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111


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Come studiare le regioni Stai per iniziare un viaggio attraverso il territorio italiano, di regione in regione. Ti mostriamo alcuni strumenti che ti aiuteranno a conoscere le diverse regioni.

5N Wh[e]hWccW TI MOSTRERรท LE PERCENTUALI DI cedjW]dW Yebb_dW E f_WdkhW CHE COMPONGONO IL TERRITORIO DELLA REGIONE

5NA YWhjW ][e]hWร YW ร i_Ye#feb_j_YW TI PERMETTERรท DI RICAVARE INFORMAZIONI DETTAGLIATE SUGLI ASPETTI รผSICI E ANTROPICI DEL TERRITORIO 0ER OGNI REGIONE TROVERAI ANCHE UN _ije]hWccW CON LE PERCENTUALI DEGLI eYYkfWj_ d[_ jh[ i[jjeh_ bWlehWj_l_ E DEI Z_ieYYkfWj_

5NA f_YYebW YWhjW feb_j_YW Z[bbร ?jWb_W TI MOSTRERรท LA POSIZIONE DELLA REGIONE EVIDENZIATA IN ROSSO RISPETTO AL TERRITORIO ITALIANO

!LCUNE ZecWdZ[ TI FORNIRANNO UNA TRACCIA CHE POTRAI SEGUIRE PER LA b[jjkhW Z[bbW YWhjW

112

,A RUBRICA TI PERMETTERรท DI APPROFONDIRE ALCUNI ASPETTI DELLA STORIA DELLA CULTURA E DEL PATRIMONIO NATURALISTICO DELLA REGIONE


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Gli indicatori della regione Per studiare una regione non basta conoscere gli aspetti fisici e antropici che la caratterizzano, ma è necessario comprendere anche i rapporti che legano gli uni agli altri. Attraverso gli indicatori della regione ti proponiamo un percorso che potrai utilizzare per organizzare le informazioni che trovi nel libro. Usa questo schema per ciascuna delle regioni che studierai (fotocopia e incolla in ogni scheda la carta muta da colorare che vedi qui sotto).

regione STORIA

ORGANIZZAZIO ORGANIZZAZI O NE PO P O LITICA E AMMINISTRATIVA

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POSIZIONE GEOGRAFICA

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POPOLAZIONE POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO

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113


La Valle d’Aosta

Aosta deriva da Augusta Praetoria, un accampamento militare fondato nel 25 a.C. e chiamato così in onore dell’imperatore romano Augusto. Nel centro di Aosta sono ancora ben conservati la cinta muraria con la Porta Pretoria, il teatro (nella foto) e l’arco di Augusto.

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114

TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA La Valle d’Aosta è la più pic-

cola delle venti regioni italiane e il suo territorio è completamente montuoso. Qui le Alpi raggiungono le cime più elevate: il BdciZ 7^VcXd, che con i suoi 4807 metri è la cima più alta d’Europa, il BdciZ GdhV, il BdciZ 8Zgk^cd e il <gVc EVgVY^hd. La Valle d’Aosta è ricca di torrenti e ruscelli che, scendendo dai ghiacciai alpini. Essi confluiscono nella 9dgV 7VaiZV (uno degli affluenti del fiume Po), che nasce alle pendici del Monte Bianco e attraversa interamente la regione. Il clima è Vae^cd: l’inverno lungo e freddo è caratterizzato da frequenti nevicate, l’estate è breve e fresca. VIE DI COMUNICAZIONE La regione è attraversata da una mo-

derna VjidhigVYV; due igV[dg^ la collegano ai paesi confinanti: quello del Monte Bianco alla Francia e quello del Gran San Bernardo alla Svizzera.


+)3+6%*-%

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La Valle d’Aosta non è

solo la regione più piccola d’Italia, ma è anche quella con il b^cdg cjbZgd Y^ VW^iVci^. Ciò è dovuto alla conformazione del suo territorio, che è totalmente montuoso. I paesi sorgono tutti nei [dcY^kVaaZ, nei tratti più riparati dal vento e meglio esposti al sole. La vicinanza con la Francia ha influenzato cultura e tradizioni valdostane; la popolazione è W^a^c\jZ: a scuola i bambini imparano sia l’^iVa^Vcd sia il [gVcXZhZ e anche le principali indicazioni sono scritte in entrambe le lingue.

IIMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ bWlehWj_l_ [ Z[_ Z_ieYYkfWj_$ Fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ 69,6%

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ATTIVITÀ ECONOMICHE

La Valle d’Aosta ha un’agricoltura limitata, mentre è sviluppato l’Va" aZkVbZcid, soprattutto di Wdk^c^, che forniscono XVgcZ e aViiZ; dal latte si ricava un [dgbV\\^d caratteristico della regione, la [dci^cV. L’abbondanza di fiumi favorisce la produzione industriale di ZcZg" \^V ZaZiig^XV. I numerosi laboratori artigianali lavorano soprattutto il aZ\cd. Il settore con più occupati è però quello del ijg^hbd, che è la risorsa principale della regione: moderne stazioni sciistiche favoriscono il ijg^hbd ^ckZgcVaZ, mentre le bellezze naturali e gli antichi castelli medievali quello estivo.

5,4%

primario secondario

3,4%

terziario

disoccupati

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Un itinerario… … storico-artistico La Valle d’Aosta è famosa per i suoi castelli medievali che s’innalzano a difesa delle valli. Uno tra i più belli è il castello di Fénis (nella foto) che affidava la sua sicurezza a una doppia cinta di mura merlate. All’interno è decorato da splendidi affreschi e arredato con mobili medievali.

115


Il Piemonte

Piemonte è un nome di origine medievale e significa «ai piedi del monte». Torino, il capoluogo di regione, è una città di origine romana. Insieme a Milano è la maggiore città industriale italiana. Alp i Le p onti n e

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2005

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La regione è delimitata da due catene di monti: le 6ae^ da sud-ovest a nord e gli 6eeZcc^c^ a sud. Numerosi passi permettono il collegamento tra il Piemonte e le regioni e gli stati confinanti. Ai piedi delle montagne si trova una vasta fascia collinare. Dalle colline delle AVc\]Z e del Bdc[Zg" gVid si passa direttamente alla E^VcjgV eVYVcV, attraversata dal fiume Ed e dai suoi affluenti, come la 9dgV G^eVg^V, il IVcVgd e la 7dgb^YV. I laghi più estesi sono il AV\d BV\\^dgZ (che la regione condivide con la Lombardia) e il AV\d Y¼DgiV.


+)3+6%*-% CLIMA

Il clima è Vae^cd sulle montagne; Xdci^cZciVaZ, con estati calde e inverni freddi e nebbiosi, in collina e in pianura. Intorno ai laghi gli inverni sono più miti e le estati meno calde.

IIMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_" fe_ Yed\hedjW _ ZWj_ Yed gk[bb_ Z[bbW LWbb[ ZÊ7eijW$

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO

La popolazione si concentra in pianura e in collina, dove si trovano i maggiori centri urbani. In Piemonte la popolazione ha avuto un forte incremento verso la metà del Novecento per l’arrivo di aVkdgVidg^ dalle gZ" \^dc^ bZg^Y^dcVa^, attratti dalla possibilità di occupazione nelle numerose industrie della regione. Oggi il flusso migratorio è costituito soprattutto da ZmigVXdbjc^iVg^. ATTIVITÀ ECONOMICHE ECONOMICH

In pianura e in collina è sviluppata l’V\g^XdaijgV (ortaggi, cereali, patate). Molto rinomati sono i k^c^, prodotti nei vigneti delle zone collinari, e i iVgijÄ, di cui i boschi della regione sono ricchi. Nelle province di Vercelli e Novara si coltiva il g^hd, di cui la regione è il primo produttore italiano. In montagna e in pianura si allevano Wdk^c^. Torino è la sede di una delle più grandi ^cYjhig^Z bZiVabZX" XVc^X]Z italiane, per la produzione di autoveicoli e macchine agricole: la ;^Vi. Questa grande azienda ha permesso lo sviluppo di tante altre industrie, che producono pneumatici, pezzi di ricambio e accessori; negli ultimi anni a causa della crisi economica internazionale che ha colpito il mercato delle auto è stato ridotto il numero di operai e di stabilimenti. Oggi la Fiat è in netta ripresa. Nella regione sono svilippate anche l’industria iZhh^aZ a Biella e quella Va^bZciVgZ e YdaX^Vg^V ad Alessandria e ad Alba. Il hZiidgZ iZgo^Vg^d è avanzato soprattutto nei servizi bancari, assicurativi e commerciali. Il turismo è in crescita nelle zone di montagna e sulle rive dei laghi.

Ö Lo stabilimento della Fiat.

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á Le risaie di Vercelli.

117


Un itinerario… … storico-artistico T i è stata, d Torino dall 1 1861 al 1864, la prima capitale d’Italia. Il suo centro storico è ricco di palazzi antichi, come Palazzo Madama (nella foto in basso), e di monumenti. Il simbolo della città è la Mole Antonelliana, alto edificio in muratura costruito a fine Ottocento.

A Torino si trova il famoso Museo Egizio, secondo per importanza solo al Museo de Il Cairo. Qui si possono ammirare statue in pietra o in legno dipinto, sarcofagi, mummie, dipinti, papiri e scritti che documentano aspetti della civiltà egizia dal 4000 a.C. al 31 a.C., data in cui l’Egitto divenne parte dell’Impero romano. … naturalistico Il Piemonte condivide con la Valle d’Aosta il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Il parco, di cui puoi vedere uno scorcio nella foto, è stato istituito nel 1922 ed è il più «antico» d’Italia. Vi si possono ammirare camosci, linci, volpi, marmotte, la maestosa aquila reale e lo stambecco. Quest’ultimo è l’animale simbolo del parco, un vero acrobata delle rocce, che proprio grazie all’istituzione del parco è stato salvato dall’estinzione.

118


La Liguria

Liguria deriva dal nome dell’antico popolo dei Liguri, i quali occupavano zone paludose chiamate ligu. Genova, il capoluogo di regione, è ricca di monumenti e di palazzi che ricordano la sua antica potenza di Repubblica marinara.

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La Liguria è una delle regioni più piccole d’Italia. Si estende ad arco sul BVg A^\jgZ. Le montagne occupano quasi interamente il suo territorio e si trovano a ridosso del mare: sono le 6ae^ BVg^ii^bZ e l’6e" eZcc^cd A^\jgZ, separati tra loro dal 8daaZ Y^ 8VY^WdcV. L’arco costiero è diviso in due da Genova: a est della città si trova la G^k^ZgV Y^ AZkVciZ, a ovest la G^k^ZgV Y^ EdcZciZ. Nella Riviera di Levante le XdhiZ sono VaiZ Z gdXX^dhZ, con piccolissime spiagge di sassi e ghiaia, mentre la Riviera di Ponente ha un profilo più dolce e vi si trovano anche he^V\\Z hVWW^dhZ. I Äjb^ della regione sono brevi e a carattere torrentizio. Il clima è b^iZ perché è influenzato dalla presenza del mare e perché le montagne proteggono la fascia costiera dai venti freddi provenienti da nord.

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POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La Liguria ha un alto nu-

mero di abitanti rispetto alla superficie del suo territorio. La popolazione si concentra lungo la XdhiV, dove sorgono i più importanti XZcig^ ijg^hi^X^ e le ^cYjhig^Z. La città di Genova ha avuto un grande sviluppo industriale grazie ai XVci^Zg^ cVkVa^ e alle industrie sorte vicino al suo edgid, che è uno dei più importanti del Mediterraneo.

IIMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_1 fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ 76,6%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

La conformazione fisica del territorio non è adatta all’agricoltura, ma l’uomo sui pendii delle colline e delle montagne più basse ha costruito strisce di terreno pianeggiante: i terrazzamenti, dove coltiva k^i^ e ja^k^. Nelle serre della Riviera di Ponente crescono Ädg^ esportati in tutta Italia e nel mondo. La Liguria produce quasi tre quarti dell’intera produzione nazionale di fiori coltivati in serra. L’allevamento non è molto sviluppato perché i terreni adatti al pascolo scarseggiano. L’^cYjhig^V Y^ WVhZ (con raffinerie, acciaierie e stabilimenti chimici) lavora le materie prime provenienti dall’estero. Le XZgVb^X]Z, i e^oo^ e i \^d^Zaa^ prodotti dagli artigiani liguri sono apprezzati in tutta Italia. I porti di Genova, Savona e La Spezia sono importanti scali anche per il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia-Romagna. La presenza di porti ha favorito il Xdb" bZgX^d, ma nel settore terziario è molto sviluppato anche il ijg^hbd, soprattutto balneare. Infatti la regione attira turisti italiani e stranieri in ogni stagione dell’anno, sia per la bellezza dei suoi paesaggi sia per il clima mite.

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á Stabilimenti industriali nella zona portuale di Genova.

120

Ö Terrazzamenti lungo la costa di San Remo. La città di San Remo è nota anche per il suo Festival della canzone italiana.


Un itinerario… itine a io … turistico Genova h ha sempre dovuto affrontare il problema della mancanza di spazio (stretta com’è tra le colline e il mare) e, per questo, ha avuto uno sviluppo verticale. Scalinate, ripide rampe e ascensori collegano i vari livelli. L’area del porto antico (foto in alto a destra) oggi è stata trasformata in un quartiere per la cultura e il tempo libero. Qui si trova anche il parco marino più grande d’Europa: l’Acquario di Genova (nella foto sotto), che ospita migliaia di pesci di tutte le specie. … naturalistico Nel tratto di costa tra Levanto e La Spezia si trovano le «Cinque terre», cinque bellissimi paesini arroccati sulla scogliera: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore (nella foto in basso a destra). La bellezza del paesaggio può essere completamente apprezzata percorrendo a piedi il sentiero di dieci chilometri, che unisce le cinque località. Sempre sulle coste rocciose della Riviera di Levante si affacciano le famose località turistiche di Portofino (nella foto in basso a sinistra) e Santa Margherita Ligure.

121


La Lombardia

Lombardia significa «terra dei Longobardi». Dopo la caduta dell’Ipero romano d’Occidente, i Longobardi si stabilirono nella regione e fondarono il loro regno, con capitale Pavia. Nella foto puoi vedere il Castello Sforzesco di Milano, capoluogo della regione. Livigno 2757 Passo

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122

ta da diversi paesaggi. Guardando la carta da ovest a est s’incontrano le 6ae^, con maestose montagne alte anche 4000 metri, numerosi ghiacciai e bellissime valli, come la KVaiZaa^cV e la KVa 8Vbdc^XV. Scendendo verso sud si trovano le EgZVae^, che si estendono dal AV\d BV\\^dgZ al AV\d Y^ <VgYV. Alle Prealpi seguono le colline, che sono disposte ad arco e digradano verso la pianura. La E^VcjgV eVYVcV si estende a sud ed è attraversata dal fiume Ed, che per un lungo tratto segna il confine con l’Emilia-Romagna. Il Po riceve le acque di importanti affluenti, come il I^X^cd, l’6YYV e il B^cX^d, che scorrono in Lombardia. Il clima della Lombardia è Vae^cd sui monti e Xdci^cZciVaZ in pianura, in inverno sono frequenti i banchi di nebbia.


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POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La Lombardia è una delle

regioni italiane più ricche e quella con il bV\\^dg cjbZgd Y^ VW^iVci^. La zona più popolata è quella prealpina della bassa pianura. L’intenso popolamento di Milano e della sua area circostante dipende dal forte sviluppo industriale. Anche Varese, Como, Lecco, Mantova (nella foto), Bergamo e Brescia sono molto industrializzate e hanno un’alta densità abitativa. Inoltre negli ultimi decenni nelle città lombarde si sono stabiliti molti ^bb^\gVi^ stranieri.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_1 fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ 61,4% 37%

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ATTIVITÀ ECONOMICHE

I terreni fertili della Pianura padana hanno favorito l’V\g^XdaijgV: grazie all’uso di macchinari agricoli si ottengono ottimi raccolti di XZgZVa^, [gjiiV e dgiV\\^. Nelle zone collinari si produce jkV da vino. L’allevamento di Wdk^c^ e hj^c^ ha favorito lo sviluppo di industrie alimentari. La Lombardia è la gZ\^dcZ e^ ^cYjhig^Va^ooViV Y¼>iVa^V con industrie di ogni tipo: X]^b^X]Z, [VgbVXZji^X]Z, bZiVabZXXV" c^X]Z, ZY^idg^Va^, Va^bZciVg^ e iZhh^a^. La grande presenza di industrie e il traffico intenso, favorito da una rete di comunicazioni molto estesa, hanno provocato nella regione una serie di problemi come quello dell’^cfj^cVbZcid YZaa¼Vg^V, dovuto anche alla limitata presenza di spazi verdi nelle città. Il ijg^hbd è sviluppato soprattutto nella zona dei laghi, nelle località sciistiche delle Alpi e nelle città d’arte, come Pavia, Mantova e Milano. Ma è il settore dei hZgk^o^ a offrire le maggiori opportunità di lavoro: le attività commerciali sono intense, spesso collegate a iniziative economiche come Xdc\gZhh^ e ÄZgZ; numerose sono le banche, le società di informatica e le agenzie pubblicitarie. Milano è la sede della 7dghV ^iVa^V" cV; inoltre nella metropoli lombarda si svolgono prestigiose manifestazioni legate alla bdYV, che sono fonte di lavoro e di ricchezza per molte persone.

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á Il nuovo polo fieristico di Milano-Rho, che ospiterà l’Expo 2015.

123


Un itinerario itinerario… … storico-artistico Mil Milano ha sempre rappresentato il cuore della h regione: il suo nome latino Mediolanum significava forse «città nel mezzo». Oggi è considerata la capitale economica dell’Italia, ma è anche un’importante città d’arte. I suoi monumenti e gli edifici di interesse storico-artistico sono molti, fra i quali spiccano il Duomo, con la celebre Madonnina; il Castello Sforzesco; la Pinacoteca di Brera, dove sono custoditi quadri di grande valore; il Teatro alla Scala (nella foto), il più prestigioso teatro italiano.

In Val Camonica, nelle Alpi Retiche, si trova il Parco nazionale delle Incisioni Rupestri. In una vasta zona boscosa si trovano rocce con graffiti incisi dai Camuni, un antico popolo di cacciatori (vedi storia a pagina 28). Le scene di caccia e di vita quotidiana costituiscono un’importante testimonianza sulla vita degli uomini preistorici.

… turistico Il turismo è sviluppato oltre che nelle città d’arte, anche nella zona dei laghi e nelle località montane. La regione, inoltre, ospita impianti sportivi dove si svolgono gare e tornei di interesse mondiale. Nell’immagine puoi vedere uno scorcio del Lago di Como, ricordato da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi. Prende il nome dalla città di Como, famosa per i suoi setifici, i più importanti d’Italia e d’Europa.

124


Il Trentino-Alto Adige

Trento, città di origine romana, è situata sulla riva sinistra dell’Adige. È ricca di monumenti medievali e rinascimentali. Da visitare sono la piazza del Duomo con la cattedrale di San Vigilio (nella foto) e i palazzi storici con le caratteristiche facciate dipinte.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA

Il Trentino-Alto Adige è una regione completamente montuosa. Nel suo territorio si trova la KZiiV Y¼>iVa^V, che rappresenta il punto più a nord del nostro paese. Procedendo da ovest verso est s’incontrano il settore iniziale delle 6ae^ dg^ZciVa^ e una parte della catena delle 9dadb^i^. Tra le catene montuose si aprono ampie valli di origine glaciale; la più grande è la KVaaZ YZaa¼6Y^" \Z, che prende il nome dal fiume che percorre la regione. L’6Y^\Z e il suo affluente >hVgXd sono stati per molti secoli importanti vie di comunicazione fra il Trentino e l’Europa centrale. Nella regione ci sono molti laghi: dai piccolissimi laghetti alpini, tra cui il suggestivo AV\d Y^ 8VgZooV nelle Dolomiti, al AV\d Y^ <VgYV, a sud della regione. Il clima Vae^cd è caratterizzato da inverni freddi e nevosi e da estati brevi e fresche.

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CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO In passato parte del terri-

torio della regione apparteneva all’Austria, per questo la popolazione dell’Alto Adige (o Sud Tirolo) parla iZYZhXd ed esso viene insegnato nelle scuole insieme all’italiano. Nella zona delle Dolomiti vive un gruppo etnico che parla un antico dialetto di origine latina: il aVY^cd. Per tutelare le differenze culturali e linguistiche degli abitanti, la regione è a hiVijid heZX^VaZ.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_1 fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ 68,1%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’V\g^XdaijgV è praticata nei fondivalle e sui pendii soleggiati. Si producono soprattutto bZaZ (il Trentino fornisce circa la metà dell’intera produzione italiana) e jkV, dalla quale si ricavano vini pregiati. L’allevamento di Wdk^c^ è sviluppato grazie ai numerosi pascoli ed è praticato con l’antico sistema dell’alpeggio. Data la presenza di numerosi boschi, il Trentino-Alto Adige è il primo produttore italiano di aZ\cVbZ. L’abbondanza di acqua favorisce la produzione di ZcZg\^V ZaZiig^XV, utilizzata da bdW^a^ÄX^, hZ\]Zg^Z e da altri stabilimenti industriali. La maggioranza della popolazione si dedica alle attività legate al ijg^hbd; le Dolomiti, per esempio, con i loro paesaggi suggestivi e la loro disponibilità di impianti sciistici, sono un richiamo sia in estate sia in invermo per moltissimi villeggianti.

Un itinerario… … naturalistico F il Trentino Fra T i e la l Lombardia L si trova il Parco Nazionale dello Stelvio, uno dei primi parchi istituiti in Italia, è il più esteso dell’arco alpino. Ospita cervi, stambecchi, camosci, marmotte ed ermellini, oltre a numerose specie di uccelli tra cui l’aquila reale (nella foto), simbolo del parco.

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terziario disoccupati

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Il Veneto

Veneto deriva dall’antico popolo dei Veneti, che s’insediò nella regione unendosi pacificamente agli Euganei, che già popolavano quei luoghi. A Venezia splendidi palazzi e chiese testimoniano la potenza raggiunta dalla città in epoca medievale e rinascimentale.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA La maggior parte del terri-

torio è occupata dalla E^VcjgV kZcZiV, proseguimento naturale della Pianura padana. La fascia collinare, costituita dai 8daa^ :j\VcZ^ e dai Bdci^ 7Zg^X^, collega la pianura alla zona montuosa formata dalle 6ae^ 8Vgc^X]Z, dalle 9dadb^i^ e dalle EgZVae^ kZcZiZ. I fiumi sono numerosi: il Ed segna il confine con l’Emilia-Romagna, l’6Y^\Z attraversa la regione da ovest a est, il 7gZciV e il E^VkZ percorrono la parte centrale. Appartiene al Veneto la sponda orientale del AV\d Y^ <VgYV. L’area costiera è in gran parte lagunare perché i detriti trasportati dai fiumi si accumulano formando a^Y^ hVWW^dh^ e eVajY^. Il clima è Vae^cd sulle montagne; Xdci^cZciVaZ nell’interno; b^iZ sulle rive del Lago di Garda e lungo la costa.

, ,%''/ ,A CARTA GkWb_ iede _ YedÓd_ Z[b L[d[je5 :W gkWb[ cWh[ XW]dWje5 GkWb[ ]hWdZ[ f_WdkhW eYYkfW bW cW]]_eh fWhj[ Z[b ike j[hh_jeh_e5 GkWb[ \WceiW YWj[dW cedjkeiW i_ jhelW d[b dehZ Z[bbW h[]_ed[5 GkWb_ Ókc_ f[hYehhede _b ike j[hh_jeh_e5 GkWb[ Ókc[ i\eY_W d[b CWh 7Zh_Wj_Ye Yed kdW ]hWdZ[ \eY[ W Z[bjW5

127


CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La popolazione è ben di-

stribuita in numerosi centri di medie dimensioni. Fino agli inizi del secolo scorso il Veneto era una regione povera, con un’economia basata sull’agricoltura. Molto diffuso era il fenomeno dell’Zb^\gVo^dcZ: le persone si trasferivano in altre regioni o all’estero per trovare lavoro. Nel giro di alcune decine di anni l’aspetto economico della regione si è notevolmente trasformato.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 57,5% 38,8%

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ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’V\g^XdaijgV è praticata in pianura e la regione è il primo produttore italiano di bV^h. Si coltivano anche [gjiiV, WVgWVW^ZidaZ YV ojXX]Zgd, eViViZ, hd^V e [dgV\" \^d. Sulle colline si producono jkZ che danno ottimi k^c^. La produzione di foraggio ha favorito l’VaaZkVbZcid dei Wdk^c^. Importante è la eZhXV d’alto mare nelle zone di Chioggia. Nella laguna si allevano Vc\j^aaZ e bdaajhX]^. Lungo le principali vie di comunicazione sono sorte medie e piccole ^cYjhig^Z Va^bZciVg^, iZhh^a^ e di VWW^\a^VbZcid. Le grandi industrie eZigdaX]^b^X]Z e bZiVabZXXVc^X]Z concentrate a Mestre e Porto Marghera, vicino a Venezia, sono fonte di inquinamento per la laguna. Oggi stanno attraversando un periodo di crisi. L’Vgi^\^VcVid ha un’antica tradizione: sono famosi i kZ" ig^ di Murano e i bZgaZii^ di Burano. Tra le attività del terziario la più importante è il ijg^hbd, favorito dalla varietà dei paesaggi naturali e dalla presenza di splendide città d’arte, prima fra tutte Venezia. Il Veneto è oggi la prima regione italiana per il turismo.

128

á Tipica maschera veneziana dipinta a mano.

primario secondario

terziario disoccupati

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à La zona industriale di Porto Marghera, nei pressi di Venezia.


Un itinerario… … storico-artistico Il V Veneto è ricco i di città i d’arte. Venezia è sorta su un centinaio di isolotti della Laguna veneta, separati da oltre 150 canali, il più famoso dei quali è il Canal Grande. I canali costituiscono le principali vie di comunicazione e sono percorribili da vaporetti e gondole. Circa 400 ponti permettono di raggiungere a piedi ogni parte della città. Venezia è ricchissima di monumenti e di stupendi palazzi, che sembrano sorgere dal mare. La bellissima piazza San Marco, su cui si affaccia la Basilica di San Marco (foto in alto), è il simbolo della città. A Padova, antica sede universitaria, si trovano la Basilica di Sant’Antonio (nella foto a sinistra) e la Cappella degli Scrovegni con gli affreschi del grande pittore Giotto. Verona è nota per l’Arena, un anfiteatro romano che ogni anno ospita una celebre stagione lirica e altre manifestazioni culturali. Lungo le rive del Brenta, tra Venezia e Padova, si possono ammirare centinaia di splendide ville costruite tra il Quattrocento e il Settecento per le più nobili famiglie venete. Molte sono state progettate dall’architetto Andrea Palladio (nella foto a destra vedi Villa Pisani) e sono caratterizzate da archi, colonne e affreschi.

129


Il Friuli-Venezia Giulia

Trieste (nella foto) fu unita all’Italia nel 1918. Le vie cittadine sono caratterizzate dalla presenza di grandi palazzi ottocenteschi e piazza Unità d’Italia è la più grande piazza italiana affacciata sul mare.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA

TRIESTE

Il Friuli-Venezia Giulia è la regione dell’Italia settentrionale situata più a est. Il territorio è diviso in due parti: a nord si trovano le 6ae^ XVgc^X]Z, le 6ae^ \^ja^Z e le EgZVae^, che digradano in una fascia collinare; a sud si estende una vasta pianura alluvionale, che è il proseguimento della Pianura padana. Il territorio pianeggiante si affaccia sul BVg 6Yg^Vi^Xd con una serie di aV\jcZ. A est del Golfo di Trieste si trova il 8Vghd, un altopiano costituito da rocce calcaree particolarmente friabili. La regione è attraversata dai fiumi IV\a^VbZcid, >hdcod e I^bVkd: quest’ultimo è un fiume carsico che scorre sotto terra per circa quaranta chilometri, creando grotte, fessure e spaccature particolari. Il clima è Vae^cd sulle montagne, Xdci^cZciVaZ in pianura e b^iZ sulle coste. D’inverno, soprattutto nella zona di Trieste, soffia un vento freddo e impetuoso, la WdgV, le cui raffiche possono raggiungere i centocinquanta chilometri orari.


+)3+6%*-%

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO Il Friuli-Venezia Giulia è

una regione a hiVijid heZX^VaZ; oltre agli italiani, soprattutto nella parte orientale della regione, vivono minoranze di iZYZ" hX]^ e hadkZc^. La popolazione è concentrata soprattutto nella zona costiera e nella bassa pianura. Ig^ZhiZ, il capoluogo, è una città ededadhV con un grande porto.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 63,4%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’V\g^XdaijgV è produttiva soprattutto nella bassa pianura; si coltivano WVgWVW^ZidaZ YV ojXX]Zgd, \gVcdijgXd e [gjbZcid. È importante anche la produzione di [gjiiV. In collina sono diffusi i k^\cZi^ che danno vini molto pregiati come il Pinot, il Cabernet e il Prosecco. L’VaaZkVbZcid dei Wdk^c^ è sviluppato sulle Alpi, quello dei hj^c^ è concentrato in pianura. Il egdhX^jiid XgjYd HVc 9Vc^ZaZ è conosciuto in tutto il mondo. Nella regione hanno avuto grande sviluppo le medie e piccole imprese che operano nel settore iZhh^aZ, bZX" XVc^Xd, Va^bZciVgZ, YZa aZ\cd e YZ^ bdW^a^. Grandi complessi industriali X]^b^X^ e XVci^Zg^hi^X^ si trovano nelle zone di Trieste, Pordenone e Monfalcone. L’Vgi^\^VcVid ha un’antica tradizione e produce coltelli, forbici e oggetti di bronzo. Il ijg^hbd è sviluppato sulle Alpi, lungo le coste (località come Grado e Lignano attraggono turisti soprattutto da Austria e Germania) e nei luoghi storici, come Aquileia e Palmanova.

Un itinerario…

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… naturalistico

Alle spalle di Trieste puoi ammirare l’altopiano del Carso, caratterizzato da un paesaggio brullo e roccioso. Il terreno è composto da rocce di natura calcarea che al passaggio dell’acqua si consumano con facilità, formando gallerie e cavità. L’acqua scorre nel sottosuolo, dando origine a fiumi sotterranei e a grotte, con la formazione delle caratteristiche stalattiti e stalagmiti.

131


L’Emilia-Romagna

Emilia deriva dall’antica via Emilia, fatta costruire dal console romano Emilio Lepido. Romagna deriva invece da Romània, il nome con cui la regione veniva chiamata dai Bizantini. Bologna (nella foto), capoluogo della regione, è una città di origine etrusca.

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132

TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA In Emilia-Romagna il Ed se-

gna quasi interamente il suo confine settentrionale. Gran parte del territorio è occupato dalla E^VcjgV eVYVcV, che è attraversata dal Po, con i suoi affluenti di destra, dal GZcd e da altri corsi d’acqua. Tutti si gettano nel BVg 6Yg^Vi^Xd. Fra il delta del Po e il Reno si trovano le KVaa^ Y^ 8dbVXX]^d, un’area paludosa, oggi bonificata, in cui rimangono numerose zone d’acqua salmastra. Le XdhiZ sono WVhhZ e hVWW^dhZ. Nella parte meridionale della regione si trovano l’6eeZcc^cd a^\jgZ e quello idhXd"Zb^a^Vcd, le cui vette non raggiungono altezze elevate: solo il BdciZ 8^bdcZ e il BdciZ 8jhcV superano i 2000 metri. Tra l’Appennino e la pianura si estende una zona collinare formata da terreni argillosi e friabili, in cui l’azione dell’acqua piovana ha tracciato solchi profondi chiamati XVaVcX]^. Il clima è Xdci^cZciVaZ, caratterizzato in inverno da fitte nebbie.


+)3+6%*-%

POPOLAZIONE POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO In Emilia-Romagna la po-

polazione non è distribuita in modo uniforme sul territorio. La popolazione si concentra soprattutto lungo il percorso dell’antica k^V :b^a^V, da Piacenza a Rimini, dove sono situati i XZcig^ VW^iVi^ e^ ^bedgiVci^. Le zone di montagna si stanno invece spopolando.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 60,5%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

Grazie alla fertilità dei terreni e all’impiego di moderne macchine agricole, l’V\g^XdaijgV è molto progredita. Si coltivano [gjbZcid e WVgWVW^ZidaZ YV ojXX]Zgd, dgiV\\^ e [gjiiV. È diffuso l’allevamento di Wdk^c^ e di hj^c^, collegato alla produzione di formaggi e salumi apprezzati in tutto il mondo, come il eVgb^\^Vcd gZ\\^Vcd, il egdhX^jiid XgjYd Y^ EVgbV e la bdgiVYZaaV. La eZhXV è praticata in tutti i centri costieri: nelle Valli di Comacchio è caratteristico l’allevamento delle Vc\j^aaZ. Il settore industriale è molto sviluppato, soprattutto quello Va^bZciVgZ. Nella regione, inoltre, hanno sede importanti XVhZ VjidbdW^a^hi^X]Z (Ferrari, Maserati e Lamborghini). Le industrie X]^b^X]Z e bZXXVc^X]Z forniscono fertilizzanti, mangimi e macchine agricole. Molte aziende in questa regione sono da tempo organizzate in XddeZgVi^kZ, che dividono i guadagni, ma anche le spese per l’acquisto dei macchinari. Il ijg^hbd ha grande importanza; i centri balneari della Romagna ospitano ogni anno milioni di turisti italiani e stranieri. à Una raffineria nei pressi di Ravenna.

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primario secondario

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terziario disoccupati

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à Stabilimenti balneari lungo la costa adriatica.

133


Un itinerario… itinerario … storico-artistico A Ravenna, nella Basilica di San Vitale, si possono ammirare splendidi mosaici (foto a destra) risalenti al VI secolo d.C. Parma possiede un magnifico Duomo con un grande battistero. Molto importante nel Medioevo, Bologna ha un’antica tradizione culturale ed è la sede di una delle più prestigiose università italiane. Nel centro storico è evidente l’impronta medievale. I simboli della città sono le due torri della Garisenda e degli Asinelli (foto a sinistra), che risalgono al XII secolo; sono tra le poche torri rimaste fra le oltre duecento che vennero costruite dalle famiglie nobili della città.

… naturalistico Ill Parco regionale i l d dell Delta del Po (foto a destra) è il più grande dell’Emilia-Romagna. È uno degli ambienti naturali più affascinanti del nostro paese; qui si possono osservare piante e animali tipici delle zone paludose ormai quasi scomparsi in Italia. Sono numerose le specie di uccelli che nidificano in queste zone e che vi trovano rifugio durante le migrazioni. La Repubblica di San Marino

134

Tra e le T l’Emilia-Romagna l’E ili R l Marche si trova San Marino, la più antica repubblica d’Europa. Fu fondata nel IV secolo d.C. da una comunità cristiana che si rifugiò in questo luogo per sfuggire alle persecuzioni. Il piccolo territorio, di soli 61 chilometri quadrati, comprende il Monte Titano e una serie di colline circostanti. Sul monte si trova la capitale, San Marino (foto a sinistra), pittoresca cittadina di origine medievale che attira numerosi turisti in ogni periodo dell’anno.


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Secondario e terziario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Trentino-Alto Adige

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Emilia-Romagna

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Primario

Primario

Primario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

135


Le Marche

Marche deriva dalla parola germanica marka, che significava «segno di confine». I Greci fondarono in questa zona diverse colonie, tra cui Ancona che nel Medioevo divenne un’importante Repubblica marinara. Nella foto puoi vedere il porto di Ancona.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA Il territorio delle Marche può

essere diviso in tre fasce: quella lungo la costa adriatica, stretta e pianeggiante, quella collinare e quella delimitata dall’6eeZcc^" cd jbWgd"bVgX]^\^Vcd. Le valli della regione sono attraversate da numerosi fiumi, dal corso breve, perché le montagne da cui nascono sono vicine alla costa. I principali sono il Igdcid, il BZ" iVjgd e il ;d\a^V. Le XdhiZ sono generalmente WVhhZ e hVWW^dhZ, interrotte solo dal promontorio roccioso del BdciZ 8dcZgd, vicino ad Ancona. Nella fascia costiera il clima è mitigato dall’^cÅjhhd YZa bVgZ, anche se i kZci^ provenienti da est rendono gli inverni freddi e con scarse precipitazioni. Nella zona appenninica il clima è Xdc" i^cZciVaZ e caratterizzato da piogge abbondanti.


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POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La popolazione marchi-

giana è edXd cjbZgdhV e si concentra lungo le coste, dove si trovano le città principali e dove si sono sviluppate le vie di comunicazione e le attività economiche principali.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 58,1%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

Data la conformazione del territorio, nella regione prevalgono le coltivazioni tipicamente collinari, come k^iZ e ja^kd.Vicino alla costa si coltivano dgiV\\^, [gjiiV e e^VciZ ^cYjhig^Va^: girasoli, soia e barbabietole da zucchero. L’VaaZkVbZcid più diffuso è quello dei hj^c^. Molto sviluppata è la eZhXV: le Marche sono al quarto posto in Italia per la quantità di pesce pescato e San Benedetto del Tronto è uno tra i più importanti centri pescherecci italiani. L’^cYjhig^V, di recente sviluppo, è formata da piccole e medie imprese, che spesso hanno avuto origine dalle antiche attività artigianali della regione. È diffusa la produzione di XVgiV (famosa quella di Fabriano), higjbZci^ bjh^XVa^ (sono prestigiose le fisarmoniche prodotte a Castelfidardo), VWW^\a^V" bZcid e XVaoVijgZ. Notevole sviluppo ha avuto negli ultimi anni anche il ijg^hbd WVacZVgZ (lungo il litorale adriatico), XjaijgVaZ (in città d’arte come Urbino) e gZa^\^dhd (presso il Santuario di Loreto).

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Un itinerario… … naturalistico Le Grotte di Frasassi si trovano nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano, nella provincia di Ancona. Ogni anno sono visitate da migliaia di turisti, affascinati dallo spettacolo offerto dal loro percorso sotterraneo, lungo 23 chilometri. All’interno delle grotte si possono ammirare laghetti e antri oltre a stalagmiti e stalattiti che raggiungono i 20 metri di altezza.

137


L’Umbria

Perugia (nella foto), abitata da Umbri, Etruschi e Romani, in epoca rinascimentale divenne un importante centro culturale. Oggi è sede della più grande università per stranieri del nostro paese.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA L’Umbria è l’unica regione

dell’Italia centrale a non essere bagnata dal mare. Il suo confine verso est è costituito dall’6eeZcc^cd jbWgd"bVg" X]^\^Vcd e dai Bdci^ H^W^aa^c^. Il resto della regione è attraversato da nord a sud dal fiume Tevere ed è coperto di colline. Un altro fiume è il KZa^cd che, gettandosi nelle acque dal CZgV, forma la spettacolare 8VhXViV YZaaZ BVgbdgZ. Nella regione si trova anche il lago più esteso dell’Italia centrale: il AV\d IgVh^bZcd, che ha la particolarità di essere poco profondo (le sue acque non superano i sei metri di profondità). Il clima è Xdci^cZciVaZ ed è caratterizzato da inverni freddi ed estati calde. Le precipitazioni sono abbastanza abbondanti.


+)3+6%*-%

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO L’Umbria è una delle re-

I IMPARO A STUDIARE

gioni italiane con il b^cdg cjbZgd Y^ VW^iVci^. La popolazione si concentra nelle città di Perugia e di Terni e nei piccoli centri collinari: una buona parte degli abitanti vive, infatti, lungo le valli del Tevere e dei suoi affluenti.

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ATTIVITÀ ECONOMICHE

In Umbria l’agricoltura non è molto sviluppata a causa della natura del terreno; si coltivano ja^k^, [gjbZcid, iVWVXXd (di cui la regione è una della maggiori produttrici italiane), \^gVhda^ e WVgWVW^ZidaZ YV ojXX]Z" gd. Si raccolgono cdX^ e iVgij[d cZgd. L’allevamento più diffuso è quello dei hj^c^, soprattutto nella zona di Norcia, dove si producono salumi molto apprezzati. Il settore industriale comprende piccole e medie imprese di vario tipo: Va^bZciVg^, YZaa¼VW" W^\a^VbZcid, iZhh^a^ e YdaX^Vg^Z. Nella provincia di Terni ci sono grandi industrie di base: h^YZ" gjg\^X]Z, YZaa¼VXX^V^d, X]^b^X]Z e bZiVaajg\^X]Z. Molto fiorente è l’artigianato della XZgVb^XV dipinta a mano. È sviluppato il ijg^hbd gZa^\^dhd, per esempio ad Assisi e Cascia, e XjaijgVaZ nelle città d’arte e in occasione di grandi manifestazioni artistiche come Umbria Jazz e il Festival dei due mondi a Spoleto.

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Un itinerario… … religioso e artistico Numerosi turisti e pellegrini visitano la città di Assisi (nella foto), a cui sono legate la vita e la predicazione di San Francesco e di Santa Chiara. Tra le altre località dell’Umbria vi sono Orvieto, con il suo celebre Duomo, Spoleto e Gubbio, rinomate per la produzione di ceramiche dipinte a mano.

139


La Toscana

Toscana deriva dal nome dei primi abitanti della zona: i Tusci (Etruschi). Fu poi occupata dai Longobardi e dai Franchi, finché intorno al 1000 d.C. divenne un libero comune. Firenze, il capoluogo, raggiunse il suo splendore artistico e culturale nel periodo rinascimentale. p

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA

Le colline sono un elemento tipico del paesaggio toscano: le più conosciute sono quelle del 8]^Vci^ e le 8daa^cZ BZiVaa^[ZgZ. La zona montuosa è costituita dall’6eeZcc^cd idhXd"Zb^a^Vcd, qui si trovano il BdciZ ;VaiZ" gdcV, da cui nasce il fiume 6gcd, e il BdciZ ;jbV^dad, da cui nasce il IZkZgZ. Le 6ae^ VejVcZ non hanno cime molto elevate. La pianura si estende principalmente lungo il corso dei fiumi e sulla costa: la pianura più estesa è la BVgZbbV che si trova nella parte meridionale. Le XdhiZ sono per la maggior parte WVhhZ e hVWW^dhZ. Della regione fanno parte anche le isole dell’6gX^eZaV\d idhXVcd, la più grande delle quali è l’^hdaV Y¼:aWV. Il clima è b^iZ sulle coste e Xdci^cZciVaZ nell’interno.


+)3+6%*-%

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La popolazione toscana si

concentra nelle province di Firenze e di Prato, nel Valdarno e nella Versilia. Le egdk^cXZ hZiiZcig^dcVa^ hanno, infatti, un’VaiV YZch^i| di popolazione, mentre quelle meridionali sono meno popolate, poiché in passato molti contadini si sono spostati verso il nord in cerca di lavoro. Oggi è in aumento l’^bb^\gV" o^dcZ di stranieri, in particolare di cittadini cinesi.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 66,8%

AT ATTIVITÀ TÀ ECONOMICHE CO O C

In Toscana il settore agricolo è poco sviluppato, ma in alcune zone si ha un’agricoltura fortemente specializzata; k^i^ e ja^k^ danno vino e olio pregiatissimi. In pianura si coltivano [gjbZcid, dgiV\\^ e \^gVhda^, dai cui semi si ricava l’olio. Si allevano hj^c^, XVkVaa^, dk^c^ e Wdk^c^. La Toscana è ricca di g^hdghZ b^cZgVg^Z (mercurio, salgemma, alabastro, ferro); è importante l’estrazione del bVgbd nella zona di Carrara. L’industria è basata su piccole e medie imprese e comprende diversi settori: Va^bZciVgZ, XVaoVijg^Z" gd, iZhh^aZ e [VgbVXZji^Xd. I numerosi laboratori artigianali del Xjd^d, del bdW^aZ, del bVgbd e dell’dgd producono oggetti di alta qualità. Nel settore terziario il ijg^hbd è l’attività più sviluppata: le X^ii| Y¼VgiZ come Firenze, Siena, Pisa e Arezzo e molti centri più piccoli come San Gimignano, Volterra e Montepulciano vengono visitati ogni anno da milioni di turisti. Sono importanti anche le adXVa^i| WVacZVg^ della Versilia e dell’Arcipelago toscano e le adXVa^i| iZgbVa^ come Montecatini e Chianciano Terme.

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à La Galleria degli Uffizi a Firenze.

á Il famoso marmo bianco di Carrara si estrae nelle Alpi apuane.

141


Un itinerario… … storico-artistico Fi Firenze possiede i d un patrimonio artistico unico al mondo. Visse il suo momento di massimo splendore nel Rinascimento, quando fu governata dalla potente famiglia dei Medici. Fra i monumenti di maggior prestigio vi sono Palazzo Vecchio; la Galleria degli Uffizi, uno dei più importanti musei del mondo; il duomo di Santa Maria del Fiore, con il campanile disegnato da Giotto; il Ponte Vecchio (nella foto in alto), con le caratteristiche botteghe degli orafi. Dal 1865 al 1871 la città fu capitale d’Italia, prima che questa fosse spostata definitivamente a Roma. A Pisa è possibile visitare piazza dei Miracoli con la celebre torre pendente (nella foto a destra).

… folcloristico In Toscana attraggono i turisti numerose manifestazioni tradizionali. Siena (nella foto a sinistra) è conosciuta in tutto il mondo per il suo Palio, una competizione fra le antiche contrade della città. Ad Arezzo la Giostra del Saracino rievoca le crociate ed è preceduta da un corteo storico (foto a lato). A Viareggio migliaia di persone intervengono ogni anno alla sfilata di carri allegorici che si svolge in occasione del Carnevale.

142


Il Lazio

Lazio deriva dal popolo dei Latini, antichi abitanti della regione e antenati dei Romani. Roma, la storica città capitale d’Italia dal 1870, è oggi la metropoli più popolosa del nostro paese.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA Il Lazio presenta diversi

tipi di paesaggio: all’interno si trova l’Appennino con i Bdci^ GZVi^c^, HVW^c^, H^bWgj^c^ ed :gc^X^; verso la costa s’incontrano le colline e alcuni rilievi di origine vulcanica, come i Bdc" i^ Kdah^c^, 8^b^c^, HVWVi^c^ e i 8daa^ 6aWVc^; lungo la costa si estende la pianura che comprende la BVgZbbV aVo^VaZ, l’6\gd gdbVcd e l’6\gd edci^cd. I fiumi della regione sono numerosi, il più importante è il IZ" kZgZ. Nel Lazio ci sono molti laghi di origine vulcanica, come quelli di 7dahZcV e di 7gVXX^Vcd. La XdhiV, in prevalenza WVhhV e hVWW^dhV, è interrotta da due promontori: quello del 8^gXZd e quello di <VZiV. Del Lazio fanno parte anche le >hdaZ Edco^VcZ. Grazie all’influsso del mare il clima è iZbeZgVid sulla costa, mentre è più g^\^Yd e e^dkdhd sui rilievi interni.

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POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO Il Lazio è jcV YZaaZ gZ\^dc^

^iVa^VcZ e^ ededadhZ. Più della metà dei suoi abitanti, però, vive nella provincia di Roma. Intorno alla città di Roma si concentrano le industrie e il settore terziario è molto sviluppato per la presenza del Parlamento, dei ministeri, delle ambasciate e di numerosi enti politici, sindacali ed economici; sono numerose le sedi centrali di banche e assicurazioni.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 78,3%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’agricoltura è praticata soprattutto nelle pianure costiere, dove si coltivano XZgZVa^, dgiV\\^ e [gjiiV, e nelle zone collinari, dove si coltiva la k^iZ, dalle cui uve si ricavano ottimi vini. Nella regione è diffuso l’allevamento di dk^c^ e di Wj[VaZ: dal loro latte si ricavano il famoso formaggio eZXdg^cd e le gustose bdooVgZaaZ. Esistono industrie di vario tipo: Va^bZciVg^, [VgbVXZji^X]Z, bZXXVc^X]Z, bZiVabZXXVc^X]Z ed ZaZiigdc^X]Z. Roma presenta un settore iZgo^Vg^d molto fiorente, legato sia al suo ruolo di capitale sia al suo aspetto di città turistica. Nella capitale, inoltre, si trovano gli studi della GV^ e quelli di 8^cZX^ii|, dove vengono prodotti numerosi film.

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á L’ingresso degli studi cinematografici di Cinecittà a Roma.

144

Ö Turisti in visita alla capitale davanti al Foro di Traiano (in alto a sinistra) e di fronte al Colosseo (a fianco).


Un iti U itinerario… i … archeologico R Roma è una delle d ll città i à più ricche di storia al mondo, tanto da meritare l’appellativo di «Città eterna». Ogni anno è visitata da milioni di turisti, attratti dalle testimonianze di tanti secoli di storia. Ammirando lo splendido panorama di Roma dal colle del Gianicolo si può avere un’idea della città, con le rovine, i palazzi, le chiese e le numerose piazze con le caratteristiche fontane (nella foto in alto, la Fontana dei fiumi in piazza Navona). Roma è anche una metropoli moderna; celebri sono l’Auditorium, gli impianti sportivi, i teatri e le manifestazioni d’ogni genere. Gli itinerari archeologici del Lazio etrusco comprendono le necropoli di Cerveteri (foto a destra), di Vulci e di Tarquinia. Gli Etruschi dedicarono molte attenzioni al culto dei morti: le necropoli dell’alto Lazio ne sono una testimonianza importante, veri e propri tesori da scoprire.

… naturalistico

… religioso e artistico All’interno di Roma si trova il più piccolo stato indipendente del mondo: Città del Vaticano, sede del papato e centro della cristianità. La sua superficie è inferiore a mezzo chilometro quadrato e i suoi abitanti sono circa un migliaio. All’interno del Vaticano si trova la bellissima Piazza San Pietro, meta di pellegrini provenienti da tutto il mondo.

Il Parco Nazionale del Circeo è ricco di ambienti diversi: la selva del Circeo, quattro laghi costieri, alcune paludi e isole. Nelle Isole Ponziane flora e fauna sono molto varie.

145


L’Abruzzo

Anticamente la regione si chiamava Samnium, perché era abitata dai Sanniti; nel Medioevo fu denominata Aprutium, da cui il nome attuale. Il simbolo del capoluogo, L’Aquila, è la Fontana delle 99 cannelle (nella foto). La leggenda narra che questa città sia stata fondata da Federico II che riunì i 99 territori in cui era divisa la zona.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA L’Abruzzo è una regione pre-

valentemente montuosa e vi si trovano le cime più alte di tutta la catena degli Appennini: il massiccio del <gVc HVhhd, con il 8dgcd <gVcYZ, e quello della BV^ZaaV, con il BdciZ 6bVgd. Il paesaggio nelle zone interne è aspro e brullo. Nei terreni argillosi e friabili le acque piovane hanno scavato solchi lunghi e stretti (detti XVaVcX]^). Proseguendo verso la costa, il territorio è collinare; sono pianeggianti la E^VcV YZa ;jX^cd, nella quale si trovava un grande lago che è stato prosciugato per ricavare aree coltivabili, e la zona costiera. I fiumi sono brevi e a carattere torrentizio. Le XdhiZ sono generalmente WVhhZ e hVWW^dhZ. Il clima della regione è influenzato dalla presenza del mare e delle montagne, per questo è b^iZ sulla costa e Xdci^cZciVaZ nell’interno, dove sono frequenti le nevicate.


+)3+6%*-%

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO A causa soprattutto della

sua conformazione fisica, l’Abruzzo è jcV YZaaZ gZ\^dc^ bZcd ededaViZ Y¼>iVa^V. La popolazione si concentra nelle zone costiere e nell’area compresa tra Pescara e Chieti.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$

ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’agricoltura è una risorsa tradizionale della regione, produce: eViViZ, [gjiiV e dgiV\\^. Caratteristiche dell’Abruzzo sono le colture di oV[[ZgVcd (dal cui fiore si ricava una pregiata spezia di colore giallo) e di a^fj^g^o^V. Importantissimo fino ad alcuni decenni fa è stato l’allevamento di dk^c^ praticato con il metodo della igVc" hjbVcoV. Oggi l’allevamento ovino è diventato stanziale e a esso si è aggiunto quello dei Wdk^c^. Anche la eZhXV è abbastanza sviluppata. L’attività industriale si è ampliata di recente soprattutto a Pescara, Chieti e Avezzano, con ^cYjhig^Z Va^bZciVg^, X]^b^X]Z e bZiVabZXXV" c^X]Z (a Sulmona vi è uno stabilimento della ;^Vi). Il ijg^hbd ha avuto un incremento, soprattutto nelle località balneari e nei parchi nazionali; si sta sviluppando anche quello invernale.

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Un itinerario… … naturalistico Il Parco Nazionale d’Abruzzo occupa una vasta area montuosa in cui è ancora possibile trovare piante e animali che un tempo erano comuni nelle zone appenniniche. La vegetazione del parco è ricca di faggi secolari. Tra i fitti boschi si trova una particolare varietà di pino nero. Nel parco vivono il camoscio d’Abruzzo, il lupo appenninico, la lontra, il gatto selvatico e l’orso bruno marsicano, che, insieme all’aquila reale, sono le principali attrattive.

147


Il Molise

La regione fu occupata dai Romani, poi dai Longobardi, dai Franchi, e, infine, dai Normanni. Fu in questo periodo che venne chiamata Molise, poiché tra i feudi in cui era divisa prevalse quello dei conti De Molinis. Campobasso (nella foto) è divisa tra una parte medievale, arroccata su un colle, e una moderna, ai piedi del colle. MA

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA Il Molise è, dopo laValle d’Ao-

sta, la regione più piccola d’Italia, ma ha un primato, quello di essere la regione più «giovane» del nostro paese: è stata istituita, infatti, solo nel 1963 (in precedenza era unita all’Abruzzo). Si affaccia per un breve tratto sul BVg 6Yg^Vi^Xd e il suo territorio è interamente occupato dai monti dell’6eeZcc^cd hVcc^iV e da una zona collinare. La stretta fascia costiera è l’unica area pianeggiante. I Äjb^ che attraversano la regione hanno carattere torrentizio, con piene in primavera e greti asciutti in estate. Le XdhiZ sono WVhhZ e hVWW^dhZ, escluso il tratto in cui si trova il promontorio di Termoli. Il clima è jb^Yd e [gZYYd nell’interno e sui rilievi, mentre è di tipo bZY^iZggVcZd, con inverni miti ed estati calde, sulla costa.


+)3+6%*-%

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO Il Molise è un’altra delle

regioni italiane poco popolate. Questo è dovuto alla conformazione prevalentemente montuosa del suo territorio e anche al fatto che non vi sono vie di comunicazione molto efficienti. Lo scarso sviluppo economico, inoltre, ha causato, soprattutto in passato, una forte Zb^\gVo^dcZ.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 63,3%

30,3%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

Il territorio montuoso e poco fertile rende l’agricoltura limitata: si coltivano eViViZ e XZgZVa^. Nella fascia pianeggiante, negli ultimi anni, sono sorte moderne aziende che coltivano piante industriali come il \^gV" hdaZ e la WVgWVW^ZidaV YV ojXX]Zgd. È abbastanza diffuso l’allevamento di dk^c^, che in passato era una grande fonte di sostentamento. Un formaggio tipico è la g^XdiiV. Le industrie si sono sviluppate solo recentemente. Lo stabilimento più importante è quello della ;^Vi a Termoli. Altre imprese piccole e medie operano soprattutto nei settori iZhh^" aZ e dell’VWW^\a^VbZcid. In questi ultimi anni si stanno sviluppando anche il ijg^hbd ^ckZgcVaZ sulle montagne e quello WVacZVgZ sulle coste.

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primario secondario

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terziario disoccupati

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Un itinerario… … turistico particolare Agnone, in provincia di Isernia, è famosa per la produzione di campane: una tradizione che risale al Medioevo quando i Veneziani insegnarono agli abitanti del posto la lavorazione dei metalli. A Scapoli esistono ancora oggi artigiani che fabbricano le zampogne, antichi strumenti musicali usati dai pastori. Numerosi esemplari si trovano nel Museo della zampogna che si trova in città.

149


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150

Marche

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Toscana

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Primario

Primario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Lazio

Abruzzo

Molise

Primario

Primario

Primario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Secondario e terziario


Laa Campania L

Napoli fu fondata dai Greci che la chiamarono Neapolis, «città nuova». Nel XIV secolo divenne la capitale del regno dell’Italia meridionale. Il Maschio Angioino (nella foto) è il simbolo della città. M o l i s e

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Capoluogo di regione EXgfc`

Province Golfo di Policastro

La Campania si affaccia sul BVg I^ggZcd. La zona più interna è occupata dall’6eeZcc^" cd XVbeVcd, costituito da rilievi aridi e brulli, soggetti a frane e a fenomeni sismici. Procedendo verso la costa s’incontrano una fascia collinare e la zona pianeggiante. I principali fiumi sono il Kdaijgcd, il HZaZ e il <Vg^\a^Vcd. Nelle vicinanze di Napoli sorge il KZhjk^d, un grande vulcano ancora attivo che ha reso fertile la pianura circostante. Anche nella zona dei 8Vbe^ ;aZ\gZ^ si riscontrano fenomeni di origine vulcanica, con crateri che sprigionano getti di vapore, chiamati [jbVgdaZ. Le XdhiZ sono in gran parte VaiZ e [gVhiV\a^ViZ, interrotte da ampi golfi; il tratto costiero che va da Sorrento a Salerno è conosciuto in tutto il mondo per la sua bellezza e prende il nome di 8dhi^ZgV VbVaÄiVcV. Della regione fanno parte anche le isole dell’6gX^eZaV\d XVbeVcd. Il clima è bZY^iZggVcZd: mite in inverno e caldo in estate.

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151


CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La Campania è al secondo

posto in Italia, dopo la Lombardia, per numero di abitanti, ma ha aV e^ VaiV YZch^i| Y^ ededaVo^dcZ. Gli abitanti, però, non sono distribuiti uniformemente nella regione; infatti, un quinto di tutta la popolazione vive nella città di Napoli e nella sua provincia. La Campania presenta due aspetti contrastanti: da un lato è una regione ricca di risorse, dall’altro ha un’alta percentuale di Y^hdXXjeVi^.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_1 fe_ h_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ 70,8%

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ATTIVITÀ ECONOMICHE

Grazie al clima mite l’agricoltura è molto sviluppata nella zona costiera e nelle fertili pianure si coltivano XZgZVa^, dgiV\\^ (soprattutto edbdYdg^ della qualità San Marzano) e [gjiiV. Nelle zone collinari, invece, si coltivano V\gjb^, k^i^ e ja^k^. Molti sono i boschi, da cui si ricavano cdX^ e cdXX^daZ. Le ^cYjhig^Z Va^bZciVg^ sono molto sviluppate e producono pasta, conserve, olio e vino. I caseifici ricevono molto latte dagli allevamenti di Wj[VaZ, con il quale producono un’apprezzata bdooVgZaaV. Negli ultimi anni, nelle zone di Napoli, Caserta e Salerno si sono sviluppate ^cYj" hig^Z h^YZgjg\^X]Z e bZXXVc^X]Z. L’Vgi^\^V" cVid è molto fiorente: un prodotto esemplare sono le meravigliose edgXZaaVcZ di Capodimonte. Importantissimo è il ijg^hbd: la Campania è ricca di bellezze naturali, adXVa^i| WVacZVg^ (Ischia, Capri e sulla Costiera amalfitana), X^ii| Y¼VgiZ (Napoli e Caserta) e h^i^ VgX]Z" dad\^X^ (Ercolano, Pompei e Paestum).

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primario secondario

terziario disoccupati

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á A Capodimonte si producono raffinate porcellane, note in tutto il mondo.

152

Ö La Reggia di Caserta è una splendida residenza realizzata nel Settecento e circondata da un vasto parco ricco di vasche e fontane.


Un itinerario… … storico-artistico N Napoli li è situata i alle ll pendici del Vesuvio, al centro di un bellissimo golfo. È conosciuta in tutto il mondo per la sua splendida posizione geografica, i suoi monumenti, i tesori d’arte e il carattere aperto dei suoi abitanti. Pompei ed Ercolano furono sepolte, quasi intatte, sotto metri di ceneri e detriti vulcanici dopo la violenta eruzione del Vesuvio, avvenuta il 24 agosto del 79 d.C. Grazie agli scavi archeologici che le hanno riportate alla luce, oggi le due città sono visitate da migliaia di turisti italiani e stranieri. Esperti ricercatori, con calchi di gesso, hanno addirittura ricostruito le persone e gli animali rimasti imprigionati tra le ceneri quasi 2000 anni fa. Nella foto puoi vedere i resti del tempio di Giove, a Pompei.

… turistico L’Arcipelago campano è formato da tre isole, rinomate in tutto il mondo per la loro bellezza: Ischia, Capri e Procida. Ischia è famosa per le sorgenti termali di acqua calda che sgorgano nelle sue spiagge e in mare. Nella foto a destra puoi vedere il cosiddetto isolotto di Ischia Porto, su cui sorge il Castello Aragonese.

153


La Basilicata

Anticamente chiamata Lucania dal nome dei primi abitanti, fu poi denominata dai Bizantini Basilicata, da basilikòs, «governatore». Potenza (nella foto) è una città con origini molto antiche che fu conquistata dai Romani nel II secolo a.C. Oggi sorprende per i palazzi moderni, allineati su terrazzi digradanti dal colle sui cui è sorta. Ofanto

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA La Basilicata è la regione più

piccola dell’Italia meridionale. È bagnata dal BVg >dc^d e dal BVg I^ggZcd. Il suo territorio è prevalentemente montuoso e collinare. Le montagne sono costituite dall’6eeZcc^cd ajXVcd, la cui cima più elevata è il BdciZ Edaa^cd. Le colline, formate da terreno argilloso, sono soggette a frane e occupano la parte orientale della regione. La pianura più estesa è la E^VcV Y^ BZiVedcid. I fiumi, tutti a carattere torrentizio, scendono dall’Appennino verso la costa ionica, bassa e sabbiosa. La breve XdhiV del litorale tirrenico, che si affaccia sul <da[d Y^ Eda^XVhigd, è invece VaiV e hXdhXZhV. Il clima è vario: nelle zone interne è Xdci^cZciVaZ, con inverni molto freddi caratterizzati da frequenti nevicate; sulle coste è di tipo bZY^iZggVcZd, con estati rese spesso afose dal forte vento di scirocco che soffia dall’Africa.


+)3+6%*-%

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO Dopo la Valle d’Aosta, la

Basilicata è la regione italiana con la b^cdgZ YZch^i| Y^ ed" edaVo^dcZ. Questo è dovuto al fatto che nei secoli scorsi ha avuto un grande ZhdYd b^\gVidg^d a causa della mancanza di lavoro. In passato il terreno arido e montuoso e la mancanza di strade e ferrovie hanno reso questa regione povera e isolata.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$ 62,4%

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ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’agricoltura è poco sviluppata; viene praticata soprattutto nella Piana di Metaponto, dove si coltivano dgiV\\^, [gjiiV e piante industriali, come iVWVXXd, \^gVhda^ e WVgWVW^ZidaZ YV ojXX]Zgd. Nell’interno della regione si coltivano \gVcd, dgod e VkZcV. L’allevamento di dk^c^ e XVeg^c^ è praticato nella zona appenninica e in quella collinare. Nella regione si è sviluppato recentemente il settore industriale. Le nuove industrie sono sorte dopo la scoperta di giacimenti di \Vh cVijgVaZ, nella valle del Basento, e di eZ" igda^d, nella valle dell’Agri. A Melfi si trova uno stabilimento automobilistico della ;^Vi# Il ijg^hbd si sta sviluppando soprattutto sulla costa e verso la città di Matera.

Un itinerario…

9,2%

primario secondario

10,4%

terziario disoccupati

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… archeologico

I Sassi di Matera (nella foto) sono dimore antichissime scavate nel tufo calcareo, abitate fin dal periodo Neolitico. Dal 1995 sono state dichiarate «Patrimonio dell’Umanità» dall’Unesco, un’organizzazione internazionale che ha fra i suoi obiettivi quello di proteggere i più bei luoghi del mondo. Oggi i Sassi costituiscono una grande attrattiva turistica.

155


La Puglia

Gli Apuli erano gli antichi abitanti della regione. Da loro derivò il nome Apulia, trasformato poi in Puglia. Bari (nella foto), già importante sotto i Greci, i Romani e i Bizantini, è oggi un notevole centro commerciale e industriale, grazie anche alla presenza di un porto molto attivo. i

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156

TERRIT TERRI TORIO ORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA

Oltre la metà del territorio pugliese è formato da pianure: a nord il IVkda^ZgZ, la più vasta pianura dell’Italia peninsulare; a sud il HVaZcid, una sottile penisola tra il BVg 6Yg^Vi^Xd e il BVg >dc^d, che forma il «tacco» dello stivale. I rilievi più importanti sono il promontorio del <Vg\Vcd, i Bdci^ YZaaV 9Vjc^V e l’altopiano de AZ Bjg\Z. La Puglia è povera di corsi d’acqua: i più importanti sono il ;dgidgZ e l’D[Vcid. Sul Gargano troviamo i laghi costieri di AZh^cV e KVgVcd. Le XdhiZ, per lo più WVhhZ e hVWW^dhZ, si aprono in due ampi golfi, di BVc[gZYdc^V e di IVgVcid. Di fronte al promontorio del Gargano si trova il piccolo arcipelago delle >hdaZ IgZb^i^. Il clima è tipicamente bZY^iZggVcZd, con inverni miti ed estati calde e secche.


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POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La YZch^i| media della

popolazione in Puglia è abbastanza ZaZkViV. Gli abitanti si concentrano soprattutto nelle cittĂ costiere e nei grandi centri agricoli dell’interno.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$

ATTIVITÀ À ECONOMICHE CO O C E

PoichĂŠ la Puglia è caratterizzata da piogge poco frequenti, che provocano lunghi periodi di siccitĂ , è stato costruito, all’inizio del secolo scorso, l’6XfjZYdiid ej\a^ZhZ. Esso preleva le acque dal ďŹ ume HZaZ, in Campania, e le distribuisce in tutta la regione. Grazie all’Acquedotto, oggi l’agricoltura è molto sviluppata. Si coltivano [gjbZcid, dg" iV\\^ e VaWZg^ YV [gjiid. Sono diffuse anche le colture della k^iZ e dell’ja^kd: la Puglia è al primo posto in Italia per la produzione di da^d. La eZhXV è molto praticata e fornisce grandi quantitĂ di pesce; vengono, invece, allevate ostriche e cozze. La Puglia è la regione piĂš industrializzata dell’Italia meridionale: le ^cYjhig^Z sono localizzate intorno alle cittĂ di Brindisi (sede del polo petrolchimico), Taranto (settore siderurgico) e Bari (medie e piccole imprese alimentari, tessili ed editoriali). A Margherita di Savoia si trovano le hVa^cZ piĂš grandi d’Italia. L’Vgi^\^VcVid produce ceramiche, tessuti e oggetti di cartapesta. Ăˆ sviluppato il ijg^hbd WVacZVgZ: le zone piĂš frequentate sono il Gargano, l’arcipelago delle Tremiti e le coste del Salento, per i loro splendidi paesaggi.

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primario secondario

terziario

disoccupati

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Ă Taranto è stata fondata dai Greci e sorge lungo un’insenatura ben protetta, ideale per lo sviluppo del suo porto.

ĂĄ Brindisi è il principale punto d’imbarco per i traghetti diretti in Grecia.

157


Un itinerario… … storico-artistico B i posta sulla Bari, ll costa adriatica, era una città importante già al tempo dei Greci e poi dei Romani, per la sua posizione «ponte» tra l’Occidente e il Medio Oriente. Ancora oggi questo ruolo centrale nel Mediterraneo è testimoniato dalla Fiera del Levante, che ospita espositori di tutto il mondo. La città è divisa tra una parte vecchia, che conserva caratteristiche medievali, e una parte nuova, di origine ottocentesca ancora in espansione. Nella foto qui sopra puoi vedere il Castello di Federico II di Svevia che fece costruire anche il noto Castel del Monte (foto a sinistra), una fortezza a pianta ottagonale edificata nel XIII secolo.

Alberobello, nelle Murge, è famosa per i trulli (nella foto), caratteristiche costruzioni circolari, con il tetto a forma di cono e i muri dipinti di bianco che proteggono l’interno dal calore del Sole. … naturalistico Il Parco Nazionale del Gargano protegge il più vasto promontorio italiano e, fino ai laghi costieri di Lesina e Varano, presenta pittoresche coste rocciose, alte e frastagliate. La fascia costiera e collinare è rivestita dalla macchia mediterranea e da folte pinete. Cuore del parco è la Foresta Umbra (cioè «ombrosa»), una fra le più estese foreste di latifoglie presenti in Italia, popolata da: daini, cinghiali, gatti selvatici e ben 200 caprioli, animali inconsueti per il Meridione. Fa parte del parco anche l’arcipelago delle isole Tremiti, un vero e proprio paradiso per i naturalisti.

158


La Calabria

Il territorio fu abitato da varie popolazioni, tra cui i Calabri che diedero il nome alla regione. Catanzaro (nella foto) è situata a pochi chilometri dal Golfo di Squillace. Il centro storico conserva testimonianze dei epoca medievale, con scalinate e vicoli molto pittoreschi. B a s i l i c ata Monte Pollino

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TERRIT TERRI TORIO E AMBIEN AMBIENT TE

La Calabria si affaccia su due mari: il BVg I^ggZcd e il BVg >dc^d. Il territorio è in gran parte occupato dai rilievi dell’6eeZcc^cd XVaVWgd"ajXVcd, in cui si trovano gruppi montuosi separati l’uno dall’altro da zone collinari. Tra questi ci sono l’altopiano de AV H^aV e il massiccio dell’6hegdbdciZ. Vicino alla costa si trovano alcune zone pianeggianti, come la E^VcV Y^ H^WVg^. Il 8gVi^ e il CZid sono i fiumi più importanti. Gli altri corsi d’acqua sono torrenti molto brevi, detti ÄjbVgZ; hanno una portata irregolare: sono gonfi d’acqua nei periodi piovosi e asciutti in estate.

, ,%''/ ,A CARTA GkWb_ iede _ YedÓd_ Z[bbW h[]_ed[5 :W gkWb_ cWh_ XW]dWjW5 ?b j[hh_jeh_e eYYkfWje _d fh[lWb[dpW ZW h_b_[l_ e ZW f_Wdkh[5 GkWb_ iede b[ Y_c[ f_ _cfehjWdj_5 ; b[ f_Wdkh[5 GkWb_ iede _ fh_dY_fWb_ Ókc_ Z[bbW h[]_ed[5 GkWb_ ]ebÓ i_ W\\WYY_Wde ikb CWh ?ed_e [ gkWb_ ikb CWh J_hh[de5

159


CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

CLIMA A La presenza delle catene montuose determina un cli-

ma particolare: iZbeZgVid sulle coste e [gZYYd in montagna, con abbondanti piogge e nevicate in inverno.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ bWlehWj_l_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$

POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La Calabria ha una bassa

densità di popolazione; come molte regioni dell’Italia meridionale, ha subìto, in passato, forti fenomeni di Zb^\gVo^dcZ, a causa della mancanza di lavoro. Ancora oggi il suo tasso di Y^hdXXjeVo^dcZ è tra i più alti d’Italia.

68,9%

19,4% 11,7%

12,9%

ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’agricoltura è un settore importante nell’economia della Calabria: si coltivano soprattutto ja^k^ (la regione è al secondo posto in Italia per la produzione di olio), k^i^ e V\gjb^ (tra cui il pregiato WZg\Vbdiid, usato per la produzione di molti profumi). Abbastanza praticati sono l’allevamento di dk^c^ e XVeg^c^ e la eZhXV. La regione è una delle meno industrializzate del nostro paese; le principali imprese sono di piccole dimensioni e sono collegate all’agricoltura (^cYjhig^Z Va^bZciVg^) e all’artigianato (iZhh^a^). Nelle zone di Crotone, Vibo Valentia e Reggio di Calabria sono sorte alcune industrie X]^b^X]Z, bZiVabZXXV" c^X]Z e eZigdaX]^b^X]Z. Dai laghi artificiali della Sila proviene l’energia idroelettrica necessaria alle industrie. In questi ultimi anni è in crescita il ijg^hbd WVacZVgZ, grazie alla bellezza delle coste. Anche le località dell’interno iniziano a conoscere una certa popolarità, grazie ai eVgX]^ cVo^dcVa^ e alle ViigZooVijgZ hX^^" hi^X]Z realizzate sulla Sila e sull’Aspromonte.

Ö Le lavorazioni artigianali tipiche della Calabria sono quelle dei tessuti, del vimini, della ceramica e del legno ricavato dai vasti boschi della regione.

Ü Scorcio caratteristico di Frascineto (Cosenza), antico paese di origine albanese.

160

primario secondario

terziario disoccupati

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Un iti U itinerario… i … storico-artistico P Poco a sud d di C Crotone, sul Mar Ionio, si trova il promontorio di Capo Colonna, chiamato così per la colonna che s’innalza solitaria tra i resti di un tempio greco (nella foto). In epoca preromana il tempio era il santuario più ricco e importante dello Ionio; oggi sono rimasti solo la colonna e alcuni muri, portati alla luce da recenti scavi archeologici.

Nel Museo archeologico di Reggio di Calabria si trovano i Bronzi di Riace, due magnifiche statue in bronzo che risalgono a 2500 anni fa, quando la Calabria faceva parte della Magna Grecia. Ritrovate nel 1972 nelle acque del Mar Ionio, presso Riace, le statue rappresentano due guerrieri greci. Di certo facevano parte di un carico navale e sono una testimonianza degli intensi scambi commerciali tra la Grecia e le sue colonie. … naturalistico In Calabria si può visitare, a sud della regione, l b il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Questo massiccio non supera i 2000 metri di altezza e ha un paesaggio affascinante, solcato da torrenti che concludono il loro corso impetuoso in ampie fiumare. La vegetazione varia con il variare dell’altitudine e comprende vasti boschi di faggi e abeti bianchi. La fauna è piuttosto scarsa, ma può contare su alcune rarità come il driomio, un piccolo roditore simile al ghiro.

161


La Sicilia

Palermo fu fondata dai Fenici; successivamente fu conquistata dai Romani, dagli Arabi e dai Normanni. Fu governata anche dagli Svevi e dagli Aragonesi. Il Palazzo dei Normanni e la Cattedrale (nella foto) sono una preziosa testimonianza della sua ricca storia. Stromboli

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TERRIT TERRI TORIO E AMBIEN AMBIENT T E La Sicilia è la regione più grande

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162

d’Italia e l’isola più vasta del Mar Mediterraneo. Il suo territorio è prevalentemente collinare. I rilievi, tra cui spiccano i Bdci^ EZadg^iVc^, i Bdci^ CZWgdY^ e AZ BVYdc^Z, sono la continuazione dell’Appennino interrotto dallo HigZiid Y^ BZhh^cV, che separa la Sicilia dalla Penisola italiana. L’:icV, il vulcano attivo più alto d’Europa, con i suoi 3323 metri di altezza è la cima maggiore della regione. Lungo le coste si trovano zone pianeggianti come la E^VcV Y^ 8ViVc^V, la E^VcV Y^ <ZaV e la 8dcXV Y¼dgd. I fiumi siciliani sono brevi e a carattere torrentizio. Le XdhiZ sono varie: gdXX^dhZ e interrotte da promontori o WVhhZ e hVWW^dhZ. Fanno parte della Sicilia gli arcipelaghi delle >hdaZ :da^Z, :\VY^ e EZaV\^Z, oltre alle isole di Jhi^XV e EVciZaaZg^V.


+)3+6%*-%

CLIMA Il clima è tipicamente bZY^iZggVcZd, con estati calde CLIM

e asciutte e inverni miti. Sui rilievi più alti, soprattutto sull’Etna, nevica in inverno.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Eii[hlW d[b ]hW\_Ye bW f[hY[djkWb[ Z[]b_ eYYkfWj_ d[_ Z_l[hi_ i[jjeh_ [ gk[bbW Z[_ Z_ieYYkfWj_$

POP PO P OLAZIONE OLAZ O AZ ONE E INSEDIAMENTO I S IAMENTO La Sicilia è stata una terra

di forte Zb^\gVo^dcZ: all’inizio del Novecento molti suoi abitanti si trasferirono per cercare lavoro in America, in Australia e nelle regioni del Nord. Negli ultimi anni il fenomeno si è arrestato e la Sicilia è diventata una terra di ^bb^\gVo^dcZ: sono molti i nordafricani, per esempio, che vi sbarcano alla ricerca di lavoro come braccianti o pescatori. Il tasso di disoccupazione è ancora alto.

72,8%

18,4%

primario secondario

ATTIVITÀ ECONOMICHE

In Sicilia l’agricoltura è un settore sviluppato, tanto che la regione è la prima produttrice italiana di V\gjb^. Si coltivano anche XZgZVa^, dgiV\\^, [gjiiV (mandorle, fichi e pistacchi) e jkV. Importante è la eZhXV: la Sicilia è al primo posto in Italia per il quantitativo di pesce pescato (tonno, pesce spada, pesce azzurro e crostacei). BVoVgV YZa KVaad è il più grande porto peschereccio del Mediterraneo. La Sicilia ha una discreta disponibilità di g^hdghZ b^cZgVg^Z (sali potassici, zolfo e petrolio) che hanno favorito l’industria di tipo ZhigVii^kd e il sorgere di gV[ÄcZg^Z, anche se le industrie principali sono quelle Va^bZciVg^ e XdchZgk^ZgZ. Il ijg^hbd è un settore importante; grazie alle sue bellezze naturali, artistiche e storiche, la Sicilia ogni anno è visitata da un gran numero di turisti italiani e stranieri.

13,5%

8,8%

terziario

disoccupati

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à La centrale petrolchimica di Gela.

163


Un itinerario… … storico-artistico U d Uno deii lluoghi hi più iù visitati ii della Sicilia è la Valle dei Templi ad Agrigento, il sito archeologico più famoso della Magna Grecia (foto a destra). Altre importanti testimonianze risalenti alla civiltà greca sono le zone archeologiche di Selinunte (foto a sinistra) e Segesta e il teatro grecoromano di Taormina.

… naturalistico Attorno al grande vulcano siciliano si estende il Parco naturale regionale dell’Etna, un ambiente unico, ricco di suoni e di colori. La cima del vulcano è brulla e scura di lava, ma d’inverno si ricopre di neve. Nei boschi vivono volpi, ghiri, istrici e nidificano molte specie di uccelli, come il picchio rosso e la ghiandaia. Fra i rapaci è presente l’aquila reale.

… folcloristico Uno d degli U li aspettii caratteristici della tradizione siciliana è l’Opera dei Pupi: un teatro di marionette che racconta le gesta cavalleresche dell’imperatore Carlo Magno e dei suoi paladini. I vari personaggi sono realizzati ancora oggi secondo la tradizione.

164


La Sardegna

Sardegna deriva dal latino Sardinia, che significa «terra dei Sardi», l’antico popolo che abitava l’isola. Cagliari (nella foto) fu fondata dai Fenici e poi dominata dai Romani. I Pisani, che se ne impadronirono nel Medioevo, costruirono le mura, un castello e il Duomo.

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TERRIT TERRI TORIO,, AMBIENT AMBIEN T E E CLIMA La Sardegna è, per esten-

sione, la terza regione italiana e la seconda isola del Mar Mediterraneo. È separata dall’isola francese della Corsica dalle 7dXX]Z Y^ 7dc^[VX^d. Il suo territorio è prevalentemente collinare. I rilievi, di origine molto antica, hanno le cime arrotondate a causa dell’azione degli agenti atmosferici. Il massiccio più importante è quello del <ZccVg\Zcij. La pianura più vasta è il 8Vbe^YVcd, che si estende tra Oristano e Cagliari. I fiumi hanno tutti carattere torrentizio. In Sardegna si trovano molti laghi artificiali e alcuni stagni costieri.

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165


CË@kXc`X \ c\ jl\ i\^`fe`

I IMPARO A STUDIARE Le XdhiZ sono in maggioranza VaiZ, gdXX^dhZ e frastagliate, ma nella parte occidentale e meridionale se ne trovano di WVhhZ e hVWW^dhZ. Numerosi sono i golfi e le isole, fra queste ricordiamo l’6h^cVgV e quelle dell’arcipelago della BVYYVaZcV. Il clima è bZY^iZggVcZd, caratterizzato da scarse precipitazioni e dal forte vento di maestrale che soffia in tutte le stagioni.

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POP PO P OLAZIONE E INSEDIAMENTO La Sardegna è hXVghVbZc"

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iZ ededaViV. La popolazione vive per lo più nelle zone costiere, dove sorgono i maggiori centri abitati (Cagliari) e portuali; il porto di Olbia è il primo dell’isola per numero di viaggiatori. primario secondario

ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’attività tradizionale della Sardegna è la eVhidg^o^V; legata non tanto alla produzione di carne e di lana, ma a quella del latte, da cui si ricava il famoso eZXd" g^cd hVgYd. L’agricoltura si è sviluppata in anni recenti, dopo la bonifica delle zone paludose; si coltivano dgiV\\^, [gjiiV, k^i^ e ja^k^. Abbondano le aree boschive con le caratteristiche fjZgXZ YV hj\]Zgd, che producono gran parte del fabbisogno italiano e alimentano un fiorente Vgi^\^VcVid. La eZhXV, nonostante l’ampiezza delle coste sarde, non è molto sviluppata. Le industrie sono per lo più Va^bZciVg^, iZhh^a^ e della aVkdgV" o^dcZ YZa hj\]Zgd. La Sardegna è ricca di g^hdghZ b^cZgVg^Z (carbone, zinco, piombo) ma oggi l’industria estrattiva è in crisi per gli alti costi di estrazione. Il ijg^hbd ha un ruolo economico fondamentale nella regione si trovano, infatti, bellissime località balneari come la 8dhiV HbZgVaYV. à Le coste sarde offrono un tipico esempio di macchia mediterranea, con cespugli di mirto, ginepro e rosmarino.

166

terziario disoccupati

✔ H_ifedZ_ Wbb[ ZecWdZ[$ GkWb[ Wjj_l_j} ^W YWhWjj[h_ppWje f[h i[Yeb_ _b fefebe iWhZe5 Iejjeb_d[WbW d[b j[ije$ GkWb_ Wd_cWb_ i_ Wbb[lWde5 GkWb[ fheZejje j_f_Ye i_ h_YWlW ZWbbW bWlehWp_ed[ Z[b bWjj[5 GkWb bW l[][jWp_ed[ j_f_YW Z[bb[ Wh[[ XeiY^_l[5 7 gkWb[ Wjj_l_j} Z[b i[jjeh[ i[YedZWh_e Yebb[]WjW5 GkWb[ Wjj_l_j} Z[b j[hp_Wh_e Z_\\kiW _d 9eijW Ic[hWbZW5 à La quercia da sughero può raggiungere i 15 metri di altezza.


Un iti U itinerario… i … archeologico Il villaggio ill i nuragico i di Barùmini, vicino a Sanluri, testimonia l’antico passato di quest’isola. I nuraghi sono costruzioni circolari a forma di tronco di cono, realizzate con grandi blocchi di pietra sovrapposti (vedi storia a pagina 30). A Barùmini il villaggio è stato costruito intorno al 1500 a.C. e per la sua importanza, dal 1997, è stato dichiarato dall’Unesco «Patrimonio dell’Umanità». … turistico Porto Cervo, Porto Rotondo, Cala di Volpe sono splendide località turistiche della Costa Smeralda, così chiamata per il colore verde smeraldo del mare. La Costa Smeralda è caratterizzata da numerose insenature ed è fronteggiata da isolotti e scogli, oltre a essere ricca di spiagge meravigliose. … naturalistico Tra il massiccio del Gennargentu e il Golfo di Orosei sorge il Parco Nazionale del Gennargentu. Nella fascia costiera, lontano dalle rotte turistiche, si trovano spiagge bianchissime, dove fino a poco tempo fa le foche monache partorivano i loro piccoli. Altri animali rari, protetti dal parco, sono il muflone, una pecora selvaggia con grandi corna (nella foto), e il cervo sardo.

167


+)3+6%*-%

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168

Campania

Basilicata

Puglia

Primario

Primario

Primario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Calabria

Sicilia

Sardegna

Primario

Primario

Primario

Secondario e terziario

Secondario e terziario

Secondario e terziario


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ALPPFBO AZ [dci^ Y^ ZcZg\^V ?f `dgXiXkf X%%%

@c Zfigf ldXef L’apparato respiratorio BW h[if_hWp_ed[ L’apparato digerente BÊWiiehX_c[dje Educazione Alimentare DhhZgk^Vbd \a^ Va^bZci^

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L’apparato circolatorio ? lWi_ iWd]k_]d_ ?b Ykeh[ BW Y_hYebWp_ed[ ?b iWd]k[ L’apparato escretore BÊWffWhWje kh_dWh_e BW f[bb[ Educazione alla Salute

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Il sistema nervoso ?b i_ij[cW d[hleie f[h_\[h_Ye ?b i_ij[cW d[hleie Y[djhWb[ Gli organi di senso BÊeb\Wjje ?b ]kije ?b jWjje BW l_ijW BW bkY[ BÊkZ_je ?b ikede

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BZXXVc^hb^ Y^ Y^[ZhV/ ^ WViiZg^ Z ^ k^gjh L’apparato riproduttore BW \[YedZWp_ed[ Be il_bkffe Il sistema scheletrico Be iY^[b[jhe [ b[ eiiW Il sistema muscolare ? ckiYeb_

TECNOLOGIA

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La formazione dell’Universo 1UAL ġ LlORIGINE DELLl5NIVERSO Ĝ SEMPRE ESISTITO 2IMARR÷ SEMPRE COSÝ ,A SCIENZA CHE STUDIA GLI ASTRI SI CHIAMA ASTRONOMIA ED ġ UNA SCIENZA ANTICHISSIMA 3ECONDO UNA TEORIA ACCETTATA DA TUTTI Ll5NIVERSO SI SAREBBE FORMATO MILIARDI DI ANNI FA A CAUSA DI UNA COLOSSALE ESPLOSIONE DETTA "IG "ANG AVVENUTA ALLlINTERNO DI UNA NUBE PRIMORDIALE IN CUI LA MATERIA SI TROVAVA ESTREMAMENTE COMPRESSA E QUINDI CALDISSIMA )N SEGUITO ALLO SCOPPIO INIZIALE LA MATERIA ORIGINARIA FU PROIETTATA NELLO SPAZIO SI RAFFREDDĠ PROGRESSIVAMENTE E DIEDE ORIGINE AI VARI CORPI CELESTI ,A SPINTA PRODOTTA DALLlESPLOSIONE INIZIALE CONTINUA ANCORA OGGI ) CORPI CELESTI INFATTI SI ALLONTANANO SEMPRE PIÚ LlUNO DALLlALTRO QUINDI LE DIMENSIONI DELLl5NIVERSO SONO IN CONTINUA ESPANSIONE

170


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✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 .ELLl5NIVERSO LE STELLE NON SI TROVANO ISOLATE LlUNA DALLlALTRA 3E OSSERVI IL CIELO PUOI NOTARE ALCUNE ZONE IN CUI LE STELLE SONO PARTICOLARMENTE RAVVICINATE ĂźNO A FORMARE VERE E PROPRIE ƒNUVOLE DI STELLEÂ’ 1UESTI ENORMI AMMASSI STELLARI SONO CHIAMATI GALASSIE /GNI GALASSIA RAGGRUPPA CENTINAIA DI MILIARDI DI STELLE )L 3OLE E LA 4ERRA FANNO PARTE DI UNA GALASSIA CHIAMATA 6IA ,ATTEA ,A FORMA DELLA 6IA ,ATTEA ÄĄ UNlIMMENSA SPIRALE CON LUNGHI BRACCI DI POLVERE GAS E STELLE CHE SI AVVOLGONO INTORNO A UN RIGONĂźAMENTO CENTRALE .ATURALMENTE NON PUÄ ESSERE VISTA NEL SUO INSIEME A OCCHIO NUDO

•a

individuare le stelle, le costellazioni, le galassie, i pianeti; • a riconoscere le principali caratteristiche del Sistema solare; • a capire l’importanza del Sole; • a riettere sui movimenti della Terra e della Luna, il satellite del nostro pianeta; • a conoscere le imprese spaziali che hanno moltiplicato in breve tempo le informazioni a disposizione degli scienziati.

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CX K\iiX e\ccËLe`m\ijf

Stelle, costellazioni, galassie Le stelle CHE COSA SONO O

Le stelle visibili a occhio nudo dalla Terra, in una notte buia e serena, non sono piÚ di 6 000. Riusciamo infatti a vedere solo le stelle a noi piÚ vicine. Le stelle sono giganteschi ammassi di gas, che emettono luce e calore a causa dei moti turbolenti che avvengono al loro interno. Il Sole è una stella. Il celebre astronomo greco Ipparco divise le stelle in gruppi secondo la grandezza. Le venti stelle piÚ luminose sono dette di prima grandezza. Le stelle di seconda grandezza sono molto piÚ deboli, mentre quelle di sesta sono appena visibili a occhio nudo e solo se vi sono ottime condizioni di osservazione.

Le costellazioni CHE COSA SONO O

Per orientarsi osservando il cielo, ďŹ n dall’antichitĂ gli astronomi hanno raggruppato le stelle in costellazioni, in base all’immagine suggerita dalla loro disposizione. Le costellazioni hanno nomi presi dalla mitologia araba e greca, dallo Zodiaco e da strumenti marinareschi. Una delle costellazioni piĂš belle è quella di Orione, ben visibile nel cielo invernale durante le prime ore della sera. PiĂš a sud è possibile osservare la costellazione del Cane Maggiore, di cui fa parte Sirio, la stella piĂš luminosa in tutto il cielo. Le costellazioni piĂš note sono quella dell’Orsa Maggiore, detta anche Grande Carro per la sua forma, e quella dell’Orsa Minore, cui appartiene la Stella Polare. Sono visibili ogni notte dell’anno e facilmente riconoscibili.

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172

ĂĄ La costellazione del Cigno.

.' %124 La costellazione è un gruppo di stelle apparentemente vicine fra loro.

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7'-)2>)

Le galassie CHE COSA SONO O

Le stelle che vediamo brillare nel cielo notturno, come già sai, fanno parte di un raggruppamento chiamato galassia; in una zona periferica della nostra galassia, la Via Lattea, si trova il Sole. Ogni galassia contiene miliardi di stelle e nell’Universo esistono miliardi di galassie. La galassia più vicina dista da noi circa 60 000 anni luce, quella più lontana finora conosciuta circa 2 000 milioni di anni luce! Questi numeri «tanto» grandi da essere inimmaginabili danno l’idea dell’immensità dell’Universo, di fronte al quale non possiamo che sentirci «tanto» piccoli.

á Ogni galassia costituisce un sistema a sé stante e per questo è anche detta «universo-isola».

TECNOLOGIA Il telescopio è uno strumento ottico che attraverso la combinazione di una serie di lenti consente di vedere anche i corpi celesti più lontani dalla Terra. Il primo scienziato a usare un telescopio fu Galileo Galilei, il padre della scienza moderna. Oggi alcuni telescopi molto potenti sono stati lanciati in orbita e inviano sulla Terra immagini di galassie situate a enormi distanze dal nostro pianeta.

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Il Sole e il Sistema solare LE DIMENSIONI

Il Sole, la stella che dà luce e calore ai pianeti del nostro Sistema solare, ha un diametro di circa 1 392 000 km. Si può avere un’idea della sua grandezza soltanto confrontandola con quella della Terra, che ha un diametro di 12 756 km. Il Sole, come tutte le altre stelle, è una sfera gassosa all’interno della quale si verificano reazioni che portano alla trasformazione di una parte di materia gassosa in energia. L’energia si irradia, poi, nello spazio sotto forma di luce e di calore. La superficie solare ha un aspetto granuloso, punteggiato di zone più scure, le macchie solari, nelle quali la temperatura raggiunge i 4 500 °C. In superficie la temperatura è di 6 000 °C, mentre all’interno si raggiungono probabilmente temperature di milioni di gradi. L’osservazione del movimento delle macchie solari costituisce la prova che anche il Sole ruota intorno al proprio asse. DXik\ i_ jhelW \hW bW J[hhW [ =_el[$ 9ec[ bW J[hhW" CWhj[ ^W kdÊWjcei\[hW [ W_ feb_ fh[i[djW Zk[ YWbejj[ Z_ ]^_WYY_e$

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174


7'-)2>)

Otto pianeti attorno al Sole COME È COM COMP P O ST STO O IL S IST ISTE E M A SO EMA EM S O LAR LA LARE ARE

Intorno al Sole ruotano otto pianeti, che con esso formano il Sistema solare. I pianeti si distinguono dalle stelle perché sono corpi celesti opachi: significa che la materia di cui sono formati non emette né luce né calore. Fanno parte del Sistema solare anche numerosi asteroidi, che orbitano tra Marte e Giove, e un certo numero di comete. LiXef _b f[dkbj_ce f_Wd[jW Z[b I_ij[cW iebWh[1 ^W kd Yebeh[ l[hZ[ Wppkhhe W YWkiW Z[bb[ Z[di[ dkX_ Y^[ be Wlleb]ede$ ? ike_ Wd[bb_ iede ijWj_ iYef[hj_ d[b '/--$

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CX K\iiX e\ccËLe`m\ijf

La Terra e i suoi movimenti COMâ€™Ăˆ FATTA LA T ERRA CO COMâ€™Ăˆ

La Terra ha la forma di una sfera leggermente schiacciata ai poli. All’inizio era una palla incandescente; con il passare del tempo la sua superďŹ cie si raffreddò, formando una crosta di materia dura. La superďŹ cie della Terra è formata da terre emerse, oceani e mari. Se osservi la foto, scattata da un satellite, ti accorgi che il colore dominante è l’azzurro. Infatti su una superďŹ cie di 510 milioni di chilometri quadrati quasi 361 (il 71%) sono occupati dalle acque, mentre sui restanti 149 milioni (il 29%) si estendono le terre emerse. Terre e acque ricoprono la parte esterna e solida della Terra, detta crosta terrestre. Nucleo

La Terra ha una struttura a gusci concentrici: all’interno c’è il nucleo, formato da metalli allo stato liquido. Troviamo poi il mantello, formato da rocce che possono fondersi trasformandosi in magma, cioè in lava, che fuoriesce durante le eruzioni vulcaniche. InďŹ ne c’è la crosta.

Crosta Mantello

La Terra, come tutti i pianeti del Sistema solare, compie due movimenti: s un movimento di rotazione su sĂŠ stessa; s un movimento di rivoluzione intorno al Sole.

Il movimento di rotazione

Asse terrestre

N

COME SI MUOVE LA TERRA La Terra compie un moto di rota-

zione sull’asse terrestre, da ovest verso est, che dura 24 ore, cioè un giorno solare. Questo movimento di rotazione ha come conseguenza l’alternanza del dĂŹ e della notte. I raggi del Sole arrivano tutti paralleli sulla Terra e quindi, essendo questa quasi sferica, la illuminano solo per metĂ : la zona illuminata ha il periodo di luce, il dĂŹ, la zona in om.' %124 bra ha il periodo di L’asse terrestre è una linea buio, la notte. immaginaria che va dal Polo Nord al Polo Sud ed è sempre inclinato.

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Polo Nord

O

Notte

DĂŹ

S

Polo Sud

E


7'-)2>)

Il movimento di rivoluzione C COME SI MUOVE E LA TERRA A Benché si sposti nello spazio all’incredibile velocità di

29,8 km al secondo, per compiere il suo moto di rivoluzione attorno al Sole la Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 se condi, cioè un anno solare. Durante il movimento la Terra segue un percorso, chiamato orbita, che ha forma ellittica, cioè simile a un cerchio leggermente schiacciato; per questo il nostro pianeta non si trova sempre alla stessa distanza dal Sole.

L’inclinazione dell’asse terrestre e il moto di rivoluzione provocano la diversa durata del dì e della notte nei vari punti della Terra con l’alternarsi delle stagioni. Solo all’equatore il dì e la notte durano sempre 12 ore; in Italia, invece, ci sono più ore di luce in estate che in inverno. Nei diversi periodi dell’anno, come puoi vedere dall’illustrazione, le varie zone della Terra sono esposte al Sole in maniera diversa: ciò determina l’alternarsi delle stagioni. Il 21 marzo e il 23 settembre (equinozi di primavera e d’autunno) i raggi solari giungono perpendicolari all’equatore e si ha la stessa durata del dì e della notte (12 ore): nell’emisfero settentrionale (il nostro) iniziano la primavera e l’autunno. Il 22 giugno e il 22 dicembre (solstizi d’estate e d’inverno) nel nostro emisfero iniziano l’estate e l’inverno: il 22 giugno il dì raggiunge la sua massima durata (16 ore), il 22 dicembre la massima durata (16 ore) è raggiunta dalla notte.

I IMPARO A STUDIARE ✔ I[]dW Yed kdW YheY[jjW bW h_ifeijW [iWjjW$ BW J[hhW hkejW _djehde Wb fhefh_e Wii[ _d0 (/ ]_ehd_$ (* eh[$ ?b cel_c[dje Z_ hejWp_ed[ fheleYW bÊWbj[hdWhi_0 Z[b Z [ Z[bbW dejj[$ Z[bb[ ijW]_ed_$ ?b cel_c[dje Z_ h_lebkp_ed[ ZkhW0 ),+ ]_ehd_$ )& ]_ehd_$ ?b cel_c[dje Z_ h_lebkp_ed[ YWkiW bÊWbj[hdWhi_0 Z[b Xk_e [ Z[bbW bkY[$ Z[bb[ ijW]_ed_$ ?b (( ]_k]de d[b deijhe [c_i\[he Yec_dY_W0 bW fh_cWl[hW$ bÊ[ijWj[$ D[]b_ [gk_dep_ _b Z [ bW dejj[ ^Wdde0 k]kWb[ ZkhWjW$ Z_l[hiW ZkhWjW$

177


CX K\iiX e\ccËLe`m\ijf

La Luna COMâ€™Ăˆ FATTA E COME SI MUOVE

La Luna è l’unico satellite della Terra. Dista da noi circa 384 000 km ed è uno dei satelliti piĂš grandi del Sistema solare, anche se il suo diametro misura solamente 3 478 km, poco piĂš di un quarto di quello terrestre. Il paesaggio della superďŹ cie lunare è di sabbia e polvere, ma nel 1998 una sonda ha trovato piccole sacche d’acqua ghiacciata all’interno di crateri. Non c’è aria. La Luna non emana luce propria ma riette quella solare. La Luna compie tre movimenti: s ruota su sĂŠ stessa (moto di rotazione); s ruota intorno alla Terra (moto di rivoluzione); s ruota attorno al Sole insieme alla Terra (moto di traslazione). I movimenti di rotazione e di rivoluzione hanno la stessa durata, cioè circa 29 giorni; per questo la .' %124 Luna mostra alla Terra sempre la stessa faccia, che però non è ilUn satellite è un corpo celeste luminata dal Sole sempre allo che ruota intorno a un pianeta. stesso modo (fasi lunari). Le fasi lunari sono i vari aspetti che

ĂĄ Sulla Luna non c’è atmosfera, perciò la sua superďŹ cie è piena di crateri provocati dalla caduta di grossi meteoriti.

assume la Luna a seconda di come è illuminata dal Sole.

Le fasi lunari Quando la faccia della Luna che noi vediamo è opposta al Sole, che non la illumina, la Luna non è visibile (Luna nuova). A mano a mano che la Luna ruota intorno alla Terra, la sua faccia diviene sempre piÚ illuminata. Quando la faccia è interamente illuminata, la Luna appare come un disco luminoso (Luna piena). Proseguendo nel suo moto, la Luna ricomincia a ricevere meno luce e la parte di faccia visibile dalla Terra diminuisce. ,UNA NUOVA

178

0RIMO QUARTO

,UNA PIENA

3ECONDO QUARTO


7'-)2>)

La forza di gravitĂ CH CHE H E COSâ€™Ăˆ

Il moto dei pianeti che gravitano attorno al Sole è regolato dalla legge della gravitazione universale, detta piĂš comunemente forza di gravitĂ , scoperta dallo scienziato Isaac Newton. Secondo questa legge, due corpi celesti si attraggono fra loro sia in rapporto alla loro massa, sia in rapporto alla loro distanza (vedi anche pag. 189): la forza di attrazione aumenta all’aumentare della massa e diminuisce all’aumentare della distanza. .' Applicata al Sistema solare, la legge spiega come mai il Sole, %124 che ha una massa enorme, attrae a sĂŠ i pianeti e tutti i corpi Si deďŹ nisce massa la quantitĂ celesti, che sono costretti a ruotargli intorno. di materia di cui è costituito Allo stesso modo è la forza di gravitĂ terrestre che mantieun corpo. ne la Luna in orbita intorno al nostro pianeta e che esercita attrazione su tutti i corpi che si trovano sulla superďŹ cie terrestre.

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Ăœ Gli astronauti si muovono nello spazio galleggiando per la mancanza di gravitĂ . Nello spazio infatti la forza di gravitĂ terrestre non riesce a esercitare la propria inuenza e dunque i corpi non hanno peso.

I IMPARO A STUDIARE ✔ GkWb[ _cfehjWdj[ b[]][ ^W iYef[hje be iY_[dp_Wje _d]b[i[ D[mjed5 Iejjeb_d[WbW d[b j[ije [ Yecfb[jW$ I[YedZe jWb[ b[]][ ÂźZk[ Yehf_ Y[b[ij_ i_ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ \hW behe i_W _d hWffehje WbbW behe $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$" i_W _d hWffehje WbbW behe $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$½$

179


TECNOLOGIA

Mf!jnqsftf!tqb{jbmj La Luna ha sempre incantato gli uomini. Galileo fu il primo a osservarla con il telescopio, nel 1609. Dopo secoli di osservazioni attraverso i telescopi, l’aspirazione degli astronomi divenne quella di riuscire a studiare il nostro satellite da vicino in modo diretto. L’impresa non era facile per diversi motivi, primo fra tutti la forza di gravità terrestre: per superarla occorreva una forza altrettanto grande e contraria, come quella dei razzi che decollano con i loro potentissimi motori. Altra grossa difficoltà era la mancanza di gravità nello spazio: per adattarvisi si dovettero studiare strumenti nuovi e programmi specifici di allenamento per gli equipaggi. Finalmente il 21 luglio 1969 un astronauta americano, Neil Armstrong, poté camminare sulla Luna. «Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità» furono le prime parole pronunciate da Armstrong quando posò i piedi sul suolo lunare.

Mb!dporvjtub!efmmp!tqb{jp La conquista dello spazio ha dato origine per lungo tempo a una competizione tra Russi e Americani. I Russi furono i primi a realizzare una serie di spettacolari imprese. Negli ultimi cinquant’anni, poi, sono stati inviati nello spazio sonde, stazioni spaziali e strumenti scientifici, tra cui un grande e potentissimo telescopio.

4 ottobre 1957 I Russi lanciano lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale.

3 novembre 1957 Lo Sputnik 2 è lanciato dai Russi con a bordo la cagnetta Laika.

12 aprile 1961 I Russi lanciano la capsula spaziale Vostok 1 con a bordo Juri Gagarin, il primo uomo nello spazio.

20 luglio 1969 Neil Armstrong, Edwin «Buzz» Aldrin e Michael Collins arrivano sulla Luna con la navetta Apollo 11.

4 ottobre 1959 La sonda spaziale russa Lunik 3 fotografa per la prima volta la faccia nascosta della Luna. gennaio 2004 Le sonde statunitensi Spirit e Opportunity trasmettono dati e immagini del pianeta Marte mai registrati prima.

E ora si comincia a pensare di andare a vivere sulla Luna!

180

á L’astronauta Anousheh Ansari, prima turista spaziale e prima iraniana nello spazio.


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L’Universo I VARI CORPI CELESTI CHE NE FANNO PARTE‌

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‌ E LA SUA ESPLORAZIONE

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181


CË\e\i^`X \

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ENERGIA MUSCOLARE

ENERGIA SOLARE

ENERGIA CHIMICA

ENERGIA MECCANICA

Catene di energia )L 3OLE FORNISCE IL DELLlENERGIA CHE ARRIVA SULLA SUPERüCIE DELLA 4ERRA /SSERVA LA CATENA DI ENERGIA ILLUSTRATA SOPRA ,A PRIMA FONTE DI ENERGIA ġ IL 3OLE )NFATTI SOLO GRAZIE ALLlENERGIA SOLARE PUĠ AVVENIRE LA FOTOSINTESI CLOROüLLIANA CHE PERMETTE LA FORMAZIONE DI SOSTANZE ENERGETICHE NEI VEGETALI CHE A LORO VOLTA DANNO ENERGIA AGLI ANIMALI CHE SE NE CIBANO ,lENERGIA CHIMICA CHE DERIVA DAGLI ALIMENTI DI CUI TI CIBI SI TRASFORMA NEL TUO CORPO IN ENERGIA MUSCOLARE E QUESTA IN ENERGIA MECCANICA CHE MUOVE IL TRICICLO ,lENERGIA QUINDI PUĠ TRASFORMARSI DA UNA FORMA ALLlALTRA E PUĠ TRASFERIRSI DA UN CORPO ALLlALTRO COME IN UNA LUNGA CATENA MA LA SUA QUANTIT÷ RIMANE INVARIATA

182


c\ jl\ ]fid\ )L CALORE DEL 3OLE ENERGIA TERMICA RISCALDA LlARIA E PRODUCE LlENERGIA DEL VENTO ENERGIA EOLICA

,lENERGIA EOLICA FA MUOVERE LE IMBARCAZIONI A VELA E LE PALE DEI MULINI TRASFORMANDOSI IN ENERGIA MECCANICA ,lENERGIA MECCANICA SI TRASFORMA IN ENERGIA ELETTRICA CHE A SUA VOLTA FA MUOVERE I TRENI FA FUNZIONARE GLI ELETTRODOMESTICI E ALTRE MACCHINE ,lENERGIA ELETTRICA SI TRASFORMA ANCHE IN ENERGIA LUMINOSA E TERMICA UTILIZZATA DALLlUOMO PER ILLUMINARE SCALDARSI CUOCERE I CIBI FONDERE I METALLI

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✔ ?d gk[ijW kd_j} _cfWh[hW_0 •a

,lENERGIA QUINDI PUĠ PRESENTARSI IN FORME DIVERSE E PASSARE DALLlUNA ALLlALTRA FORMA MA TUTTE LE FORME DI ENERGIA POSSONO TRASFORMARSI IN ENERGIA DI MOVIMENTO )L CALORE LlELETTRICIT÷ MA ANCHE IL SUONO E LA LUCE SONO FORME DI ENERGIA 3COPRIRAI NELLE PAGINE DI QUESTA UNIT÷ COME DA ESSE SI PUĠ SVILUPPARE MOVIMENTO 'LI SCIENZIATI INOLTRE HANNO SCOPERTO UNlIMPORTANTE LEGGE üSICA OGNI VOLTA CHE UNA FORMA DI ENERGIA SI TRASFORMA IN UNlALTRA PRODUCE CALORE

riconoscere le principali trasformazioni dell’energia; • a capire l’importanza dell’energia termica; • a comprendere il concetto fisico di forza e le sue caratteristiche; • a comprendere il concetto fisico di leva e alcune sue applicazioni; • a capire l’importanza dell’energia elettrica, delle centrali elettriche e di alcune fonti energetiche rinnovabili e non rinnovabili.

183


CË\e\i^`X \ c\ jl\ ]fid\

IL CALORE COME SI MANIFESTA Strofina con tutta la tua energia mu-

scolare le mani una contro l’altra per almeno dieci secondi: che cosa avverti? L’energia muscolare ha fatto muovere le tue mani e l’energia meccanica si è trasformata in calore.

Avvicina le mani a un caminetto acceso. Da dove viene quel calore? L’energia chimica contenuta nella legna che brucia si è trasformata in calore. Il calore è una forma di energia, detta energia termica, che deriva dal Sole o dalla trasformazione di altre forme di energia e si trasmette attraverso i corpi.

L’agitazione termica Ü Più un corpo è freddo, più le sue molecole sono lente.

Ü Più un corpo è caldo, più le sue molecole sono veloci.

C HE COS’È CHE O È

La natura del calore è strettamente collegata alla struttura della materia. Per capire che cos’è il calore devi sapere che la materia è fatta di particelle piccolissime dette molecole. Le molecole all’interno dei corpi sono in continuo movimento: questo movimento invisibile si dice agitazione termica. Aumentando o diminuendo l’agitazione termica delle molecole di un corpo esso si riscalda o si raffredda. Quando forniamo calore a un corpo, diamo alle sue molecole l’energia per aumentare il loro movimento. Il calore è dunque una forma di energia in grado di aumentare l’agitazione termica delle molecole di un corpo e quindi di riscaldarlo.

184

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7'-)2>)

Il calore e la temperatura Com’è legata la temperatura al calore? C’è differenza tra calore e temperatura? Fai le tue ipotesi e verificale con questo esperimento.

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Hai constatato che occorrono quantità diverse di calore per raggiungere la stessa temperatura in quantità differenti della stessa sostanza. Dunque hai capito che calore e temperatura sono due grandezze diverse. Stai bene attento alle parole: la temperatura misura quanto un corpo è caldo o freddo, cioè il livello di caldo o di freddo raggiunto da un corpo per effetto del calore, mentre il calore è energia termica, capace di modificare l’agitazione termica delle molecole di un corpo.

TECNOLOGIA La temperatura dei corpi (dell’aria, dell’acqua, di una persona…) può essere rilevata con uno strumento particolare, il termometro. Il tipo di termometro più diffuso è costituito da un tubo di vetro privo d’aria che contiene un altro tubicino di vetro. Questo ha in basso un rigonfiamento contenente mercurio o alcool colorato. Di fianco c’è una scala graduata. Questo strumento sfrutta il principio della dilatazione dei corpi: l’alcool e il mercurio, se riscaldati, occupano più spazio (vedi pag. 186). Il valore 0 corrisponde alla temperatura alla quale il ghiaccio scioglie; il valore 100 a quella dell’acqua che bolle. La distanza tra 0 e 100 è stata suddivisa in cento parti uguali: ogni parte è un grado centigrado (1 °C). Questa scala di misurazione è detta scala centigrada o Celsius, dal nome dello scienziato che l’ha costruita, Anders Celsius, un astronomo svedese.

185


CË\e\i^`X \ c\ jl\ ]fid\

La dilatazione termica Abbiamo visto che un effetto del calore è l’agitazione termica delle molecole. Un altro effetto del calore è la dilatazione termica, cioè l’aumento di volume che si manifesta in una sostanza solida, liquida o gassosa che viene riscaldata. Ciò accade perché le molecole di un corpo che viene riscaldato aumentano la loro agitazione termica, si distanziano e occupano uno spazio maggiore. Usando il termometro, hai visto che l’aumento della temperatura fa dilatare il mercurio (che è liquido), che sale lungo il tubicino occupando più spazio. Verifica ora, attraverso l’esperimento, come questo fenomeno si manifesta in un corpo solido. Ö Anche i binari ferroviari sono soggetti a dilatazione a causa del calore estivo: per questo fra un tratto e l’altro del binario c’è uno spazio libero, che si riduce in caso di dilatazione della rotaia.

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3. FhelW W \Wh fWiiWh[ Z_ dkele bW ced[jW WjjhWl[hie bÊWd[bbe$ Fjj\imX0 bW ced[jW ded fWiiW f_ $ :feZcl[`0 _b YWbeh[ Z[bbW ÓWccW ^W fheleYWje kdW Z_bWjWp_ed[" Y_e kd Wkc[dje Z_ lebkc[ Z[bbW ced[jW" Y^[ eYYkfW Yei f_ ifWp_e$ I[ bW bWiY_ hW\\h[ZZWh[ l[ZhW_ Y^[ bW ced[jW fejh} Z_ dkele fWiiWh[ d[bbÊWd[bbe$

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186


7'-)2>)

La propagazione del calore COME SI PROPAGA IL C ALORE A O E Tutti i corpi possono possedere calore e

sono anche in grado di scambiarlo con altri corpi. Se appoggi le mani fredde su un termosifone caldo esse si riscaldano. Se appoggi le mani calde su un vetro freddo esse si raffreddano. Ma attenzione! È sempre il corpo più caldo che cede energia, raffreddandosi e riscaldando il corpo più freddo finché i due corpi non raggiungono la stessa temperatura: è il termosifone, infatti, che cede calore alle tue mani e sono le tue mani a cedere calore al vetro. Di conseguenza raffreddare non vuol dire fornire il freddo, bensì togliere calore. A seconda che i corpi siano solidi, liquidi o gassosi il calore si può propagare per conduzione, convezione o irraggiamento.

Conduzione Il calore si sposta da un corpo solido più caldo a uno più freddo (o tra due parti di un oggetto) senza che vi sia spostamento di materia ma solo con un trasferimento di energia termica da molecola a molecola. Un cucchiaio di metallo immerso in acqua bollente, dopo qualche minuto, diventa anch’esso caldo e se lo tocchi corri il rischio di scottarti.

Convezione Il calore si sposta nei corpi liquidi e nei gas grazie a movimenti delle loro molecole. Tale tipo di propagazione è detta convezione. Osserva i movimenti delle lenticchie immerse nell’acqua di una pentola posta sul fuoco. L’acqua riscaldata diventa più leggera e sale verso la superficie, dove si raffredda, diventa più pesante e quindi ridiscende verso il basso, dove di nuovo si riscalda… e così via. Le lenticchie vengono trascinate in questo movimento circolare.

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Irraggiamento Il calore può propagarsi anche senza che vi sia un contatto diretto fra corpi, come nel caso dei raggi del Sole che raggiungono la Terra attraversando uno spazio vuoto. Il calore che viene ceduto dal Sole si trasmette per irraggiamento ai corpi, che lo assorbono e, a loro volta, lo riflettono in maggiore o minore quantità.

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CË\e\i^`X \ c\ jl\ ]fid\

LE FORZE LE CARATTERISTICHE DI UNA FORZA

Osserva il ginnasta nella foto: con la sua forza muscolare riesce a sollevarsi da terra e a compiere difficilissime evoluzioni. La forza muscolare è quella che noi siamo abituati a vedere più spesso in azione. Infatti per mezzo dei muscoli non solo facciamo muovere il nostro corpo, ma riusciamo anche a spostare e a modificare gli oggetti che ci circondano. Si esercita una forza ogni volta che: s un corpo fermo viene mosso; s un corpo in movimento viene fermato o deviato; s la forma di un corpo viene modificata. La caratteristica principale di una forza è che, quando agisce, fa cambiare lo stato di quiete o di moto di un corpo, oppure lo deforma. La forza si oppone dunque all’inerzia, che è la tendenza di un corpo a mantenere il proprio stato di quiete o di moto.

L’attrito

A seconda della sua natura, più o meno liscia o ruvida, una superficie oppone al movimento di un corpo una forza frenante che si chiama attrito. Se non ci fosse attrito tra la suola delle scarpe e il pavimento non potremmo camminare o correre; senza l’attrito degli pneumatici sull’asfalto le auto non avrebbero tenuta di strada e se la tua bicicletta avesse le gomme perfettamente lisce faresti meno fatica a pedalare ma non sarebbe così facile fermarsi. Senza attrito la matita non lascerebbe tracce sul foglio; grazie all’attrito i polpastrelli delle dita ci consentono di afferrare gli oggetti, senza che questi scivolino dalle nostre mani. Ci sono casi, però, in cui conviene eliminare o ridurre l’attrito. Per esempio, gli ingranaggi delle macchine funzionano meglio quando le loro superfici vengono unte con un sottile strato di olio o di grasso, per impedire che sfreghino l’una contro l’altra. La sciolina applicata sotto gli sci facilita il loro scorrimento sulle piste innevate.

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7'-)2>)

La forza di gravità e il peso COME SI MISURA A Come tu sai, la forza di gravità è la forza eser-

citata dalla Terra che attira tutti i corpi verso il proprio centro. Puoi facilmente osservare che, se sollevi un qualsiasi oggetto e poi lo lasci andare, ottieni sempre il medesimo risultato: l’oggetto sollevato cade al suolo. La forza di gravità si misura con il peso: infatti il peso di un corpo è la forza con cui è attratto dalla Terra. Tanto più ti allontani dal centro della Terra, tanto più la forza di gravità diminuisce di intensità. Per esempio, con calcoli accurati si è stabilito che un litro d’acqua pesa di più a livello del mare, pesa meno a 1 000 metri di altezza e meno ancora a 4 000 metri. Puoi facilmente capire che il peso di un corpo non è sempre uguale: si dice infatti che il peso è una grandezza variabile. Le variazioni di peso sono molto significative solo a grandi distanze dalla superficie terrestre, là dove non si risente più dell’attrazione esercitata dalla forza di gravità. Nello spazio si verifica infatti il fenomeno dell’assenza di peso. Sulla superficie della Luna la forza di gravità è pari a un sesto di quella terrestre: sulla Luna peseresti quindi un sesto di quanto pesi sulla Terra. Ciò che invece non varia mai, sulla Terra come sulla Luna, è la quantità di materia che costituisce un corpo, cioè la sua massa.

á Anche noi siamo soggetti alla forza di gravità che, dopo un salto, ci fa ricadere a terra.

6DL FKH TECNOLOGIA Per misurare il peso, che come hai imparato è un una na forza, si usa il dinamometro (nella foto) o la bilancia ancia mar arsi a molla, che si basano sulla proprietà di deformarsi isura radi una molla. La deformazione della molla è misuranu uta da un indicatore che si muove lungo una scalaa nudotto o merica graduata: più grande è il movimento prodotto m ro me o dalla forza che allunga la molla, più alto è il numero indicato, quindi maggiore è il peso.

I IMPARO A STUDIARE ✔ 9WbYebW gkWdje f[i[h[ij_ ikbbW BkdW [ gkWdje ik CWhj[" C iWf[dZe Y^[ ik gk[ije f_Wd[jW bW ]hWl_j} kd gk_dje Z_ gk[bbW j[hh[ijh[$ GkWdje f[i[h[ij_ ik =_el[" iWf[dZe Y^[ bW ]hWl_j} jh[ lebj[ f_ ]hWdZ[ Z_ gk[bbW Z[bbW J[hhW5

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189


CĂ‹\e\i^`X \ c\ jl\ ]fid\

LA FORZA MAGNETICA

.' %124

Si deďŹ nisce campo magnetico lo GiĂ nei tempi piĂš antichi gli uomini conoscevaspazio intorno a una calamita in cui no la strana proprietĂ della magnetite, un minerale in grado agisce la forza magnetica. La forza di attirare frammenti di metallo. Ti sarĂ capitato di usare magnetica agisce secondo linee ben qualche volta una calamita artiďŹ ciale e ti sarai accorto delprecise, le linee di forza. la forza che esercita sui corpi che attira: è la forza magnetica. Come funziona? Se metti una calamita sotto un cartoncino ricoperto di limatura di ferro, ti accorgerai che la limatura di ferro si concentrerĂ nei pressi delle estremitĂ della calamita: questi punti sono i poli della calamita che è attiva solo lĂŹ. Per convenzione gli scienziati chiamano nord e sud i poli della calamita che hanno forze opposte. La forza magnetica di una calamita agisce entro uno spazio limitato, che si chiama campo magnetico. CHE COSâ€™Ăˆ

TECNOLOGIA

å Nell’immagine puoi vedere le linee di forza di un campo magnetico che si creano attorno a una calamita.

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190

1. Fh[dZ_ Zk[ YWbWc_j[ W XWijedY_de

Una preziosa invenzione che sfrutta la forza magnetica della Terra è la bussola. L’ago punta verso il Nord per effetto del campo magnetico terrestre. La Terra si comporta come un potente magnete che genera attorno a sĂŠ un campo magnetico e tutti gli aghi magnetizzati sulla Terra, come l’ago della bussola, si orientano nella direzione nord-sud. Il polo nord magnetico non coincide con quello geograďŹ co, perchĂŠ si trova nell’isola di Bathurst, nel Mar Glaciale Artico, a circa 1900 chilometri dal Polo Nord geograďŹ co.


7'-)2>)

LE LEVE Nel mondo contemporaneo i lavori più faticosi sono svolti da macchine complesse. Fin dai tempi antichi, però, l’uomo ha inventato strumenti che gli permettevano di compiere lavori pesanti con il minimo sforzo. In fisica tutto ciò che è in grado di compiere un lavoro si chiama macchina. Le macchine che si utilizzano con la sola forza muscolare sono chiamate macchine semplici; le più comuni tra queste sono le leve. COME SO S O N O FATTE FATT E

La leva è un’asta rigida fissata a un perno fisso detto fulcro (F). In un punto della leva si trova il peso da sollevare, la resistenza (R); in un altro punto viene applicata la forza che serve per sollevare il peso, la potenza (P). A seconda delle posizioni del fulcro, della resistenza e della potenza si hanno á Anche la carrucola è una macchina semplice. tre tipi di leva. Osserva le immagini.

Leva di primo genere R

F

Leva di secondo genere

P

Resistenza e potenza si trovano in posizioni opposte rispetto al fulcro. Ne sono esempi le forbici, le tenaglie, le pinze, il remo.

P

R

Leva di terzo genere

F

La resistenza è al centro; potenza e fulcro sono agli estremi opposti. Sono leve di secondo genere l’apribottiglia, lo schiaccianoci, la carriola.

R

P

F

La potenza si trova tra il fulcro e la resistenza. Ne sono esempi il badile, la canna da pesca, le pinze per il ghiaccio o per il limone.

IIMPARO A STUDIARE ✔ 9ed kdW \h[YY_W Yebb[]W W e]d_ _ccW]_d[ bW ikW Z_ZWiYWb_W$

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B[lW Z_ i[YedZe ][d[h[

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191


CË\e\i^`X \ c\ jl\ ]fid\

Leve vantaggiose, svantaggiose, indifferenti COME FUNZIONANO

Quando si usa una leva occorre fare in modo che la distanza tra il fulcro e la potenza sia maggiore della distanza tra il fulcro e la resistenza. È interessante notare come più il braccio della potenza è lungo, maggiore è il lavoro svolto dalla leva: quindi con leve a braccio lungo è possibile spostare pesi molto grandi con minore fatica. Una leva di primo genere può essere vantaggiosa, svantaggiosa o indifferente.

Leva vantaggiosa

F

P

Leva indifferente

Una leva è vantaggiosa quando il fulcro è più vicino alla resistenza: in questo caso la fatica di sollevare il peso è minore.

R P

Leva svantaggiosa

P

F

Una leva è svantaggiosa se il fulcro è più vicino alla potenza.

R

F

R

Una leva è indifferente se il fulcro è posto esattamente alla stessa distanza fra potenza e resistenza.

Le leve di secondo genere sono sempre vantaggiose; le leve di terzo genere sono sempre svantaggiose.

192

Fke_ ijkZ_Wh[ b[ YWhWjj[h_ij_Y^[ Z_ kdW b[lW eii[hlWdZe _b YecfehjWc[dje Z_ kdÊWbjWb[dW W X_b_Ye0 i[Z[dZej_ Yed _ jke_ YecfW]d_ _d lWh_[ fei_p_ed_ ikbbÊWii[" fejhW_ YWf_h[ Yec[ _b f[ie Z_ kd XWcX_de i[Zkje W kdÊ[ijh[c_j} Z[bbÊWii[ feiiW" f[h [i[cf_e" fWh[]]_Wh[ gk[bbe Z_ Zk[ XWcX_d_ i[Zkj_ f_ l_Y_de Wb \kbYhe$


7'-)2>)

L’ELETTRICITÀ CHE COS’È O S ’È È

La materia è costituita di particelle chiamate atomi. Ogni atomo è formato a sua volta da tre tipi di particelle: i protoni, che posseggono una carica positiva (+); i neutroni, senza carica; gli elettroni, che hanno una carica negativa (–). Protoni e neutroni formano il nucleo dell’atomo: il numero di protoni è sempre uguale a quello dei neutroni. Gli elettroni invece, in determinate circostanze, possono abbandonare l’atomo e trasferirsi in atomi diversi. Se strofini un righello di plastica con un panno di lana e poi lo avvicini a dei pezzetti di carta, vedrai che il righello attrae i pezzetti di carta. Per strofinìo, infatti, alcuni elettroni si allontanano dagli atomi della lana e si trasferiscono negli atomi della plastica: la plastica si è caricata di elettricità statica negativa. L’elettricità statica è una forma di energia e si chiama così perché le cariche elettriche, accumulate nel corpo elettrizzato, rimangono ferme nella zona in cui sono state prodotte. L’energia statica non può far funzionare un apparecchio elettrico. Per far questo è necessario che le cariche elettriche si spostino continuamente e in modo ordinato, dando origine a una corrente elettrica.

La corrente elettrica

á Avrai certamente notato, pettinandoti, che a volte i capelli si «elettrizzano».

La corrente elettrica è un flusso di elettroni che si muove in modo ordinato lungo un conduttore. La corrente elettrica viene prodotta con l’uso di generatori (per esempio una pila) che creano in due punti chiamati poli elettrici una diversa concentrazione di elettroni: in un punto ci sono elettroni in eccesso (catodo) e nell’altro elettroni in difetto (anodo). Quando i due poli vengono collegati con un filo conduttore, fra loro si crea un flusso di elettroni, cioè corrente elettrica.

TECNOLOGIA Per produrre la differenza di carica elettrica tra catodo e anodo si usano i generatori di corrente elettrica. Il primo generatore di corrente è stato la pila. Le pile, come i magneti, hanno due poli, uno positivo e l’altro negativo. Quando i due poli vengono collegati per mezzo di un filo di rame a un apparecchio che utilizza l’energia prodotta, si ha un circuito elettrico: dal polo negativo le cariche elettriche si spostano verso il polo positivo, creando una corrente elettrica che fa funzionare l’apparecchio. Se appoggi la lingua tra i due poli di una pila a pacchetto sentirai un pizzicore: è la debole corrente che si sposta tra i due poli, attraversando la tua lingua, che fa da conduttore.

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CĂ‹\e\i^`X \ c\ jl\ ]fid\

L’elettricitĂ in casa DOVE SCORRE Le mura di casa sono attraversate da una ďŹ t-

ta ragnatela di cavi che portano la corrente elettrica a tutte le lampade e alle prese di collegamento con i vari elettrodomestici. La guaina isolante dei ďŹ li elettrici è oggi realizzata in PVC (PoliVinilCloruro), un materiale plastico resistente agli acidi e al calore. .' %124 I cavi sono ďŹ li generalmente di rame rivestiti da materiale isolante. Si dice guaina ogni rivestimento essibile.

Anche lo spessore dei cavi è cambiato: è aumentato perchĂŠ sono aumentati i consumi e i vecchi ďŹ li non riescono a sopportare i ussi di corrente richiesti senza surriscaldarsi. I ďŹ li elettrici all’interno dei muri devono essere inseriti in tubi di plastica essibile, che li proteggono dall’umiditĂ e da eventuali contatti: qualcuno potrebbe, piantando un chiodo o trapanando il muro, toccare il ďŹ lo e rimanere folgorato.

Infatti, come sai, il usso di elettroni è dovuto alla diversa concentrazione ai due poli: maggiore è la differenza di concentrazione (o tensione), maggiore sarĂ la forza con cui gli elettroni si spostano da un polo all’altro. L’unitĂ di misura di questa forza è il volt (V). Le normali pile hanno tensioni molto basse, da 1,5 V a 9 V, e quindi non pericolose. La tensione elettrica nelle abitazioni e nelle aziende varia invece da 220 V a 380 V ed è in grado di folgorare una persona.

TECNOLOGIA I cavi elettrici sono in rame perchĂŠ questo metallo è un ottimo conduttore, nduttoree cioè è un materiale che permette facilmente il passaggio degli elettroni e quindi ÂŤconduceÂť la corrente elettrica. Sono conduttori tutti i metalli, la graďŹ te, il corpo umano, l’acqua. Plastica, vetro, legno, gomma, ceramica sono invece isolanti, cioè non permettono il libero passaggio degli elettroni e quindi non si lasciano attraversare dalla corrente elettrica. Per questo i ďŹ li e le prese sono rivestiti di plastica, un materiale che blocca il passaggio dell’elettricitĂ .

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Educazione

Educazione alla Salute

J!qfsjdpmj!efmmÖfofshjb!fmfuusjdb La corrente elettrica di casa ha una tensione di 220 volt, molto più elevata di quella di una pila. Il nostro corpo, poi, composto per il 65% di acqua, è un buon conduttore e si lascia attraversare facilmente dalla corrente. Perché vi sia un passaggio di corrente attraverso il corpo, basta che una parte di esso venga a contatto con un circuito elettrico, cioè che si venga a trovare fra due poli elettrici collegati da un conduttore. Il passaggio di corrente a tensione elevata produce nelle parti del corpo attraversate un aumento di calore e soprattutto una contrazione automatica di tutti i muscoli interessati e può anche causare un arresto del cuore. Per evitare infortuni occorre perciò osservare alcune precauzioni. s Non utilizzare mai apparecchi elettrici con le mani bagnate o a piedi scalzi. s Non tenere elettrodomestici sul bordo della vasca o del lavandino mentre si fa il bagno o la doccia: l’acqua è un ottimo conduttore. s Non utilizzare apparecchi elettrici con cavi sfilacciati e spine non in perfetto stato. s Evitare di inserire troppe spine in un’unica presa. s Non infilare oggetti nelle prese di corrente. s Sostituire le lampadine e aggiustare le prese solo dopo aver disattivato l’interruttore generale.

Per limitare il consumo di energia elettrica, riducendo l’inquinamento e il costo delle bollette, verifica quali dei seguenti accorgimenti potrebbero essere introdotti in casa tua e a scuola. s Non tenere accese inutilmente troppe lampadine. s Quando non si usano, spegnere le apparecchiature con il tasto centrale. s Sostituire le tradizionali lampadine con tubi a fluorescenza o con lampadine a basso consumo. s Mettere in funzione lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico. s Assicurarsi che il frigorifero abbia la guarnizione integra. s Sbrinare il frigorifero con regolarità.

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CĂ‹\e\i^`X \ c\ jl\ ]fid\

Le centrali elettriche COME FUNZIONANO

L’utilizzo dell’energia elettrica è talmente ampio che, se si fermasse anche solo per poco tempo la sua produzione a causa di un black-out, si fermerebbero tutte le attivitĂ , le comunicazioni, le industrie, i mezzi di trasporto. L’energia elettrica viene prodotta nelle centrali elettriche per mezzo di appositi impianti e poi, attraverso cavi aerei sostenuti da piloni, giunge in tutti i luoghi, comprese le nostre case. L’energia elettrica viene prodotta trasformando altre forme di energia, secondo la regola che ÂŤl’energia non si può creare dal nulla, ma la si può ottenere utilizzando e trasformando altra energia giĂ presente in naturaÂť. Per produrre corrente elettrica, alcune centrali utilizzano le turbine, enormi ruote provviste di pale che vengono fatte girare rapidamente sfruttando fonti diverse di energia (acqua, Sole, vento, petrolio, carbone, gas, uranio); il moto delle turbine si trasmette a generatori, chiamati alternatori, che trasformano l’energia cinetica (di movimento) in energia elettrica.

.' %124 Il generatore è un dispositivo capace di produrre corrente elettrica. Sono generatori la pila, la dinamo della bicicletta, l’alternatore.

Le centrali idroelettriche Se le turbine vengono fatte girare sfruttando la forza di caduta dell’acqua, si parla di centrali idroelettriche. Dal bacino collocato in montagna l’acqua scor-re in grossi tubi chiamati condotte forzate; l’energia cinetica dell’acqua che cade a valle fa girare le turbine, trasformandosi cosĂŹ in energia meccanica. Le turbine sono collegate a un alternatore, che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. L’energia prodotta è pulita, cioè non inquina l’aria, ma una centrale idroelettrica occupa enormi spazi e modiďŹ ca profondamente il paesaggio.

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Le centrali termoelettriche Le centrali termoelettriche sfruttano il vapore prodotto bruciando un combustibile in una caldaia e facendo evaporare acqua. La forza del vapore mette in moto le turbine, e queste azionano un alternatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. Queste centrali utilizjhWb_YY_e zano carbone, gasolio, petrolio o gas metano, che bruciando proYedZkjjkh[ Z[b lWfeh[ ducono però anidride carbonica, anidride solforosa e ossido di carbonio, sostanze injkhX_dW quinanti che si disperdono nell’ambiente. jhWi\ehcWjeh[ YWc_de

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Le centrali nucleari Le centrali nucleari (o atomiche) funzionano come quelle termoelettriche, ma l’energia che fornisce calore è prodotta dalla fissione nucleare, cioè dalla rottura dei nuclei di atomi di uranio, un elemento chimico radioattivo. L’elettricità così prodotta è poco costosa e non libera gas dannosi jhWb_YY_e nell’atmosfera, ma le centrali nucleari producono b_d[[ WZ WbjW j[di_ed[ scorie radioattive. Queste scorie rimangono radioattive, quindi pericolose, b_gk_Ze per secoli, perciò è difficih_iYWbZWje iYWcX_Wjeh[ Z_ YWbeh[ lissimo smaltirle. Devono YedZkjjkh[ Z[b lWfeh[ essere chiuse in contenijhWi\ehcWjeh[ tori ermetici, costruiti con materiali capaci di durare Wbj[hdWjeh[ h[Wjjeh[ jkhX_dW WYgkW dkYb[Wh[ millenni e deposti in luoghi sicuri a grandi profondità.

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D] ^gfla \a ]f]j_aY Per millenni l i l’uomo l’ ha h utilizzato tili t solo l fonti f ti energetiche ti h rinnovabili i (Sole, acqua, vento). Poi, con la rivoluzione industriale, ha incominciato a usare in modo sempre piÚ massiccio altre fonti, che la natura offre in quantità ma che con il tempo si esauriranno. Esistono infatti fonti energetiche di due tipi: rinnovabili e non rinnovabili.

Fonti energetiche non rinnovabili *M PETROLIO o VO MJRVJEP PMFPTP GPSNBUPTJ JO NJMJPOJ EJ BOOJ JO TFHVJUP BMMB MFOUB EFDPNQPTJ[JPOF EJ FOPSNJ RVBOUJUh EJ QJDDPMJ PSHBOJTNJ BOJNBMJ F WFHFUBMJ EFQPTJUBUJTJ TVJ GPOEBMJ EJ NBSJ F MBHVOF F QPJ SJDPQFSUJ EB TUSBUJ EJ TFEJNFOUJ SPDDJPTJ %BM QFUSPMJP TJ SJDBWBOP CFO[JOB DIFSPTFOF BTGBMUP NBUFSJF QMBTUJDIF 4J FTUSBF EBJ QP[[J DPTUSVJUJ TVMMB UFSSBGFSNB P JO NBSF " EFTUSB QVPJ WFEFSF VOB QJBUUBGPSNB QFS MÂľFTUSB[JPOF EFM QFUSPMJP EBJ GPOEBMJ NBSJOJ *M CARBONE EFSJWB EBMMB USBTGPSNB[JPOF EJ FOPSNJ GPSFTUF SJNBTUF TFQPMUF EB HSBOEJ TDPOWPMHJNFOUJ EFMMB DSPTUB UFSSFTUSF -B DPNCVTUJPOF EFM DBSCPOF QSPEVDF NPMUP QJ} DBMPSF EJ RVFMMB EFM MFHOP NB BODIF QJ} TDPSJF 1FS RVFTUP PHHJ JM DBSCPOF WJFOF CSVDJBUP JO DFOUSBMJ UFSNPFMFUUSJDIF EPWF TPOP QSFTFOUJ HSBOEJ JNQJBOUJ QFS MB EFQVSB[JPOF EFJ GVNJ

198

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Fonti energetiche rinnovabili -µENERGIA IDRICA o RVFMMB QJ} TGSVUUBUB /FMMF DFOUSBMJ JESPFMFUUSJDIF MµFOFSHJB DJOFUJDB EFMMµBDRVB JO DBEVUB o USBTGPSNBUB JO FOFSHJB NFDDBOJDB DIF HMJ BMUFSOBUPSJ USBTGPSNBOP QPJ JO FOFSHJB FMFUUSJDB É BODPSB QPDP TGSVUUBUB JOWFDF MB FORZA DELLE ONDE E DELLE MAREE DIF QVx QSPEVSSF FOFSHJB FMFUUSJDB QFS NF[[P EJ DFOUSBMJ QBSUJDPMBSJ DFOUSBMJ NBSFNPUSJDJ

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-µENERGIA EOLICA o TFNQSF TUBUB TGSVUUBUB DPO J NVMJOJ B WFOUP F MF JNCBSDB[JPOJ B WFMB PHHJ WJFOF VUJMJ[[BUB QFS QSPEVSSF FMFUUSJDJUh BUUSBWFSTP HSBOEJ UVSCJOF AEROMOTORI DIF USBTGPSNBOP MµFOFSHJB DJOFUJDB EFM WFOUP JO FOFSHJB FMFUUSJDB -µENERGIA GEOTERMICA o JM DBMPSF JOUFSOP EFMMB 5FSSB 5BMF DBMPSF SJTDBMEB MF BDRVF TPUUFSSBOFF F MF GB FWBQPSBSF *M WBQPSF TBMF JO TVQFS¾DJF F WJFOF JODBOBMBUP EFOUSP PQQPSUVOF UVCBUVSF DIF MP DPOEVDPOP BE B[JPOBSF HFOFSBUPSJ B UVSCJOB

-µENERGIA DA BIOMASSA TJ QVx PUUFOFSF BUUSBWFSTP MB DPNCVTUJPOF EJ TDBSUJ MFHOPTJ DIF QSPEVDF DBMPSF PQQVSF DPO MB GFSNFOUB[JPOF EFJ SJ¾VUJ PSHBOJDJ JO BQQPTJUJ DIGESTORI QFS QSPEVSSF BIOGAS VO DPNCVTUJCJMF DPOUFOFOUF NFUBOP "ODIF J SJ¾VUJ TPMJEJ VSCBOJ PQQPSUVOBNFOUF USBUUBUJ F CSVDJBUJ BMMµJOUFSOP EJ JNQJBOUJ DIJBNBUJ TERMOVALORIZZATORI QPTTPOP FTTFSF VOB WBMJEB GPOUF EJ FOFSHJB

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202


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Dalla cellula all’organismo

osservare gli elementi costitutivi del corpo umano; • a riconoscere i fondamentali elementi di anatomia e fisiologia dei vari apparati e sistemi; • a conoscere, la suddivisione dei cibi in elementi energetici, plastici e protettivi; • a collegare i vari organi del corpo umano alle funzioni che svolgono; • a comprendere l’importanza della prevenzione nella tutela della salute.

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203


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L’APPARATO RESPIRATORIO COME FUNZIONA La respirazione consente al nostro organismo di pro-

curarsi ossigeno, sostanza fondamentale che permette alle cellule del nostro corpo di produrre energia con una reazione chimica che, però, produce una notevole quantità di anidride carbonica, un gas velenoso che deve essere prontamente eliminato. L’apparato respiratorio provCAVIT÷ NASALE NARICI vede al rifornimento di ossigeBOCCA no e all’eliminazione dell’aniFARINGE dride carbonica. LARINGE POLMONI

TRACHEA BRONCHI

Ecco il percorso dell’aria che entra nel tuo corpo. BRONCHIOLI

Dal naso ai bronchi DIAFRAMMA

L’aria entra attraverso le narici o la bocca, raggiunge la faringe, la laringe e la trachea, un tubo lungo circa 12 centimetri. Nella parte inferiore la trachea si divide in due rami, i bronchi, che dividendosi in tubi sempre più piccoli, chiamati bronchioli, immettono l’aria nei polmoni.

Negli alveoli dei polmoni I bronchioli terminano in cavità elastiche ricche di vasi sanguigni, gli alveoli polmonari, che sono avvolti da una fitta rete di capillari venosi e arteriosi. Negli alveoli avviene lo scambio tra ossigeno e anidride carbonica trasportata dal sangue. L’ossigeno passa dagli alveoli al sangue e l’anidride carbonica dal sangue agli alveoli. Le due masse che racchiudono gli alveoli polmonari si chiamano polmoni, due organi a forma di tronco di cono elastici e spugnosi, che occupano gran parte della gabbia toracica.

OSSIGENO

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Ü Corde vocali aperte.


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La respirazione COME AVVIENE La respirazione consiste nel continuo scambio fra

l’aria esterna, che penetra nei polmoni, e l’aria interna, che viene emessa nell’ambiente. Questo scambio avviene mediante i movimenti respiratori di inspirazione ed espirazione.

Inspirazione febced_ Z_bWjWj_

ARIA CHE ENTRA

Con l’inspirazione introduciamo aria: i muscoli situati tra le costole si sollevano e il diaframma, una membrana che sta tra il torace e l’addome, si abbassa. CosÏ la cassa toracica si allarga e l’aria entra nei polmoni.

Con l’espirazione facciamo uscire l’aria: i muscoli tra le costole si rilassano, il diaframma si solleva e la gabbia toracica si restringe. Tutto ciò provoca la compressione dei polmoni e l’espulsione dell’aria. .' %124

DIAFRAMMA CONTRATTO

Espirazione POLMONI CONTRATTI ARIA CHE ESCE

La gabbia toracica protegge il cuore e i polmoni ed è formata da ossa piatte, le costole, incurvate ad arco.

DIAFRAMMA RILASCIATO

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CIBO EPIGLOTTIDE CHIUSA

I IMPARO A STUDIARE

CORDE VOCALI ESOFAGO

LARINGE

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Educazione alla Salute Iede Z_l[hi[ b[ cWbWjj_[ Y^[ feiiede Yebf_h[ bÊWffWhWje h[if_hWjeh_e0 hW\\h[ZZeh[" _dÔk[dpW" \Wh_d]_j[" XhedY^_j[$$$ fkh ded [ii[dZe cWbWjj_[ ]hWl_ ded lWdde jhWiYkhWj[$ Feii_Wce Z_\[dZ[hY_ ZW gk[ij_ f[h_Yebei_ WjjWYY^_ WbbW deijhW iWbkj[ i[]k[dZe WbYkd[ dehc[ _]_[d_Y^[0 š h[if_hWh[ _b f_’ feii_X_b[ Wh_W fkhW1 š YWcX_Wh[ if[iie bÊWh_W d[]b_ WcX_[dj_ Y^_ki_1 š [l_jWh[ iXWbp_ Z_ j[cf[hWjkhW [ Yehh[dj_ ZÊWh_W1 š ded \kcWh[ [ ded ijWh[ WYYWdje W Y^_ \kcW$

205


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L’APPARATO DIGERENTE COME FUNZIONA

I cibi che noi mangiamo devono essere trasformati per poter fornire energia al nostro corpo. L’apparato digerente ha il compito di demolire gli alimenti trasformandoli in sostanze così semplici da poter essere assimilate. Osserva come e in quali organi avviene il processo della digestione.

La digestione nella bocca GHIANDOLE SALIVARI

DENTI

FARINGE

ESOFAGO

FEGATO

PANCREAS

BOLO Nella bocca il cibo viene masticato dai denti e bagnato dalla saliva prodotta dalle ghiandole salivari. Si trasforma così in una piccola massa morbida chiamata bolo. Il bolo passa nella faringe, che sta dietro la bocca, e raggiunge l’esofago, un canale lungo circa 25 cm che, essendo rivestito di muscoli, si contrae dall’alto verso il basso per far avanzare il cibo fino allo stomaco.

STOMACO

La digestione nello stomaco

BILE

CHIMO Lo stomaco è un sacco con le pareti di fibre muscolari che, contraendosi, rimescolano il cibo. Internamente sono presenti numerose ghiandole che secernono il succo gastrico, responsabile della digestione delle proteine. Nello stomaco il bolo si trasforma in una massa semiliquida detta chimo, che passa nell’intestino. L’intestino si divide in due parti: intestino tenue e intestino crasso.

INTESTINO TENUE INTESTINO CRASSO

INTESTINO RETTO ANO

FECI

I IMPARO A STUDIARE ✔ Kj_b_ppWdZe b[ fWheb[#Y^_Wl[ [l_Z[dp_Wj[" Z[iYh_l_ _b f[hYehie Z[b Y_Xe d[bb[ jh[ \Wi_ fh_dY_fWb_$

206

La digestione nell’intestino

CHILO

L’intestino tenue è uno stretto tubo lungo circa otto metri nel quale i grassi vengono scomposti in particelle piccolissime grazie alla bile, prodotta dal fegato. Viene anche completata la digestione delle proteine e degli zuccheri grazie al succo pancreatico, prodotto da una ghiandola chiamata pancreas. Nell’intestino tenue il chimo viene trasformato in chilo, un liquido giallastro.


7'-)2>)

L’assorbimento COME TERMINA LA DIGESTIONE Il chilo è ricco di sostanze nutritive assi-

milabili che vengono assorbite dai villi intestinali, piccole sporgenze ricche di capillari. Il nutrimento entra nel sangue e va a nutrire tutte le cellule. I resti del chilo non assorbiti passano nell’intestino crasso, dove si ha l’assorbimento dei sali minerali e dell’acqua. Dopo l’assorbimento dell’acqua il chilo assume un aspetto consistente; a questo punto le sostanze non più assimilabili raggiungono il retto e vengono espulse attraverso l’ano, sotto forma di feci.

VILLO INTESTINALE CAPILLARI

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Educazione alla Salute KdW cWbWjj_W jhW b[ f_ Z_\\ki[ d[b cedZe bW YWh_[ Z[djWh_W" YWkiWjW ZWbbÊWp_ed[ Z_ WbYkd_ XWjj[h_ Y^[ l_lede d[bbW XeYYW _ gkWb_" f[h dkjh_hi_" jhWi\ehcWde _d ieijWdp[ WY_Z[ ]b_ pkYY^[h_ fh[i[dj_ d[_ h[i_Zk_ Z_ Y_Xe h_cWij_ jhW _ Z[dj_$ BW YWh_[ WjjWYYW fh_cW be icWbje Z[b Z[dj[" fe_ f[d[jhW d[bbW Z[dj_dW [ _dÓd[ Whh_lW WbbW febfW Z[djWh_W [ Wbb[ j[hc_dWp_ed_ d[hlei[" ][d[hWdZe _b ¼cWb Z_ Z[dj_½$ ? XWjj[h_ _debjh[" WjjhWl[hie _ lWi_ iWd]k_]d_" feiiede [djhWh[ _d Y_hYebe d[b deijhe eh]Wd_ice [ fheleYWh[ cWbWjj_[ WdY^[ ]hWl_$ ;YYe WbYkd[ i[cfb_Y_ dehc[ _]_[d_Y^[ f[h fh[l[d_h[ bW YWh_[0 dkjh_hi_ Yed Wb_c[dj_ h_YY^_ Z_ YWbY_e [ iWb_ c_d[hWb_1 [l_jWh[ Z_ cWd]_Wh[ jheff_ ZebY_kc_ [ Wb_c[dj_ WY_Z_1 ded X[h[ b_gk_Z_ jheffe \h[ZZ_ e jheffe YWbZ_1 [\\[jjkWh[ Yedjhebb_ f[h_eZ_Y_ ZWb Z[dj_ijW1 bWlWh[ _ Z[dj_ Zefe e]d_ fWije [ if[Y_Wbc[dj[ fh_cW Z_ WdZWh[ W b[jje1 kiWh[ Yehh[jjWc[dj[ ifWppeb_de" Z[dj_\h_Y_e [ Óbe _dj[hZ[djWb[$

207


Educazione Alimentare Educazione

Pttfswjbnp!hmj!bmjnfouj In base alle sostanze nutritive che contengono, gli alimenti si possono classificare in tre gruppi: • cibi che svolgono una funzione costruttiva, per produrre le cellule del nostro organismo; • cibi che svolgono una funzione energetica, procurando energia al corpo; • cibi che svolgono una funzione regolatrice o protettiva, che controllano le funzioni biologiche e difendono l’organismo da alcune malattie. Un’alimentazione corretta deve essere varia e fornire quantità adeguate di tutte le sostanze nutritive fondamentali, poiché ogni alimento svolge una funzione ben precisa.

ALIMENTI COSTRUTTORI =b_ alimenti costruttori Yedj[d]ede b[ proteine" ieijWdp[ Y^[" f[h bW cW]]_eh fWhj[" i[hlede WbbW Yeijhkp_ed[ Z[bb[ Y[bbkb[$ Iede Wb_c[dj_ h_YY^_ Z_ fhej[_d[ bW YWhd[" _b f[iY[" b[ kelW" _b bWjj[ [ _ ike_ Z[h_lWj_" _ b[]kc_ i[YY^_ \W]_eb_" Y[Y_" b[dj_YY^_[¾ $

ALIMENTI ENERGETICI =b_ alimenti energetici Yedj[d]ede0 grassi" Y^[ Yeij_jk_iYede b[ [d[h]_[ Z_ h_i[hlW1 iede Yedj[dkj_ _d eb_e" Xkhhe" bWhZe" kelW¾1 carboidrati" Y^[ \ehd_iYede [d[h]_W _cc[Z_WjWc[dj[ kj_b_ppWX_# b[1 i_ jhelWde _d pkYY^[he" fWd[" fWijW" fWjWj[" ZebY_¾

ALIMENTI REGOLATORI E PROTETTIVI =b_ alimenti regolatori [ fhej[jj_l_ Yedj[d]ede0 vitamine" Y^[ fhej[]]ede ZW WbYkd[ cWbWjj_[ [ Yedjh_Xk_iYede Wbbe il_bkffe Z[bbÊeh]Wd_ice1 i_ jhelWde d[]b_ ehjW]]_" d[bbW \hkj# jW" d[b \[]Wje" d[b b_[l_je Z_ X_hhW1 sali minerali" Y^[ i[hlede W \ehcWh[ eiiW [ Z[dj_" W fhej[]][h[ bW f[bb[" W \ehcWh[ dkel[ Y[bbkb[" WbbW dehcWb[ Y_hYebWp_ed[ Z[b iWd# ]k[¾1 iede Yedj[dkj_ d[]b_ ehjW]]_" d[bbW \hkjjW WY_ZkbW" d[_ Y[h[Wb_$ Al corpo serve anche molta acqua, che è l’elemento costituente di tutti i liquidi corporei (sangue, saliva, succhi gastrici, sudore, urina...).

208

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7'-)2>)

L’APPARATO CIRCOLATORIO

VENA GIUGULARE

COM’ È FATTO La funzione principale dell’apparato circolatorio COM’È

è quella di: • distribuire a tutte le cellule del corpo le sostanze nutritive assorbite a livello intestinale e l’ossigeno proveniente dai polmoni; • recuperare le sostanze di rifiuto che verranno poi eliminate. L’apparato circolatorio è costituito dal cuore e da una rete di vasi sanguigni, canali nei quali scorre il sangue.

ARTERIA CAROTIDE ARTERIA AORTA

CUORE VENA CAVA INFERIORE

I vasi sanguigni I vasi sanguigni possono essere: arterie, vene e capillari. • Le arterie trasportano il sangue arterioso ricco di ossigeno dal cuore verso la periferia. Sono particolarmente robuste ed elastiche e in esse il sangue scorre velocemente. • Le vene trasportano il sangue venoso carico di sostanze di rifiuto dalla periferia verso il cuore. Sono poco elastiche e il sangue vi scorre lentamente. • I capillari sono vasi molto sottili che fanno da raccordo tra arterie e vene, permettendo lo scambio tra sangue arterioso e sangue venoso. Possono dunque essere sia venosi sia arteriosi.

VENA GRANDE SAFENA

VENE TIBIALI

ARTERIA FEMORALE

ARTERIE TIBIALI

Il cuore La circolazione del sangue è possibile grazie all’attività del cuore, un muscolo involontario (che cioè si contrae indipendentemente dalla nostra volontà) delle dimensioni di un pugno, situato nel torace fra i polmoni. Il cuore ha il compito di «pompare» il sangue attraARTERIE verso tutto il corpo. È diviso in quattro cavità: due POLMONARI AORTA superiori dette atri e due inferiori dette ventricoli. Ogni atrio comunica con il ventricolo sottostante VENA CAVA VENE SUPERIORE mediante un’apertura regolata da una valvola. NelPOLMONARI la parte sinistra del cuore circola sangue ricco di osATRIO SINISTRO ATRIO DESTRO sigeno, in quella destra circola sangue contenente anidride carbonica. SANGUE RICCO DI OSSIGENO VENTRICOLO DESTRO

VENTRICOLO SINISTRO

SANGUE RICCO DI ANIDRIDE CARBONICA

209


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La circolazione COME FUNZIONA

L’intero percorso che il sangue compie attraversando tutto il corpo si chiama circolazione sanguigna. Il sangue la compie passando due volte nel cuore con due percorsi precisi: la piccola circolazione o circolazione polmonare e la grande circolazione.

ARTERIA POLMONARE

VENA POLMONARE

La piccola circolazione Il sangue carico di anidride carbonica parte dal ventricolo destro e, attraverso l’arteria polmonare, arriva ai polmoni. Negli alveoli polmonari il sangue cede l’anidride carbonica e si rifornisce di ossigeno poi, attraverso le vene polmonari, ritorna al cuore, entrando nell’atrio sinistro. POLMONE DESTRO ARTERIA POLMONARE

POLMONE SINISTRO VENA POLMONARE CUORE

AORTA VENA CAVA INFERIORE

CAPILLARI VENOSI

CAPILLARI ARTERIOSI

ATRIO DESTRO VENTRICOLO DESTRO

ATRIO SINISTRO VENTRICOLO SINISTRO

La grande circolazione Dall’atrio sinistro il sangue passa nel ventricolo sinistro ed entra nell’arteria aorta. Questa si dirama in arterie sempre più piccole, fino a diventare un reticolo di vasi sottilissimi, i capillari arteriosi, attraverso i quali il sangue cede l’ossigeno e le sostanze nutritive alle cellule. Qui la combustione delle sostanze nutritive portate dal sangue consuma l’ossigeno e produce anidride carbonica. Il sangue arterioso diventa così sangue venoso: si carica di anidride carbonica e, attraverso i capillari venosi e le vene, giunge nell’atrio destro del cuore, passa nel ventricolo destro e da qui ricomincia la piccola circolazione. I vasi che portano il sangue in «partenza» dal cuore sono arterie, mentre quelli che portano il sangue in «arrivo» sono vene.

210

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7'-)2>)

Il sangue DA CHE COSA È COMPOSTO

Il sangue ha la funzione di trasportare l’ossigeno, le sostanze nutritive e le sostanze di rifiuto attraverso tutto l’organismo. Il sangue è un tessuto ed è composto da un liquido trasparente, il plasma, in cui sono immersi i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.

Il plasma è un liquido formato per il 90% circa da acqua e per il 10% da proteine e sali minerali disciolti.

I globuli rossi sono cellule di color rosso per la presenza di emoglobina, una proteina che si combina alternativamente con l’ossigeno e l’anidride carbonica e ne permette il trasporto.

I globuli bianchi sono cellule che hanno la funzione di difendere l’organismo dagli attacchi di batteri e virus. Le piastrine sono corpuscoli che consentono al sangue di coagulare (cioè rapprendersi) in caso di ferite. Senza le piastrine, dunque, potremmo morire dissanguati anche per una piccola ferita.

I IMPARO A STUDIARE ✔ 9ebb[]W e]d_ fWhebW#Y^_Wl[ WbbW ikW \kdp_ed[$ =beXkb_ X_WdY^_ 9WjjkhW bÊeii_][de$ ;ce]beX_dW

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Educazione alla Salute B[ cWbWjj_[ Z[bbÊWffWhWje Y_hYebWjeh_e iede Zelkj[ iefhWjjkjje W YWjj_l[ WX_jkZ_d_ Z_ l_jW$ F[h fh[l[d_hb[ _cfehjWdj[ eii[hlWh[ WbYkd[ h[]eb[ \edZWc[djWb_0 Wl[h[ WX_jkZ_d_ Z_ l_jW Yehh[jj[" [l_jWdZe kdW l_jW jheffe \h[d[j_YW1 i[]k_h[ kdÊWb_c[djWp_ed[ lWh_W [Z [gk_b_XhWjW" fh[\[h[dZe _ ]hWii_ l[][jWb_" Yec[ bÊeb_e ZÊeb_lW" W gk[bb_ Wd_cWb_" Yec[ _b Xkhhe" Y^[ feiiede ZWdd[]]_Wh[ b[ Whj[h_[ [ _b Ykeh[1 ileb][h[ h[]ebWhc[dj[ kdÊWjj_l_j} ifehj_lW e Yeckdgk[ \Wh[ cel_c[dje1 ded \kcWh[ f[hY^ _b \kce" ebjh[ W ZWdd[]]_Wh[ ]b_ eh]Wd_ Z[bbÊWffWhWje h[if_hWjeh_e" Z_c_dk_iY[ bÊeii_][dWp_ed[ Z[b iWd]k[ [ fheleYW bÊ_dZkh_c[dje Z[bb[ Whj[h_[$

211


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L’APPARATO ESCRETORE COM’È FATTO FATTO Svolgendo le funzioni vitali il nostro organismo produce varie so-

stanze di rifiuto: • le sostanze non utilizzate vengono eliminate, sotto forma di feci, dall’ultima parte dell’intestino; • l’anidride carbonica viene eliminata attraverso l’apparato respiratorio; • una parte dell’acqua e dei sali minerali in eccesso sono eliminati con il sudore attraverso la pelle; • altre sostanze di rifiuto, tossiche per l’organismo, sono eliminate con acqua e sali minerali in eccesso dall’apparato urinario. L’insieme dei vari apparati e organi che collaborano all’eliminazione dei rifiuti si chiama apparato escretore.

L’apparato urinario RENI

COME FUNZIONA Gli organi principali dell’apparato urina-

URETġRI

VESCICA URġTRA

rio sono i reni, situati nella parte posteriore dell’addome, ai lati della colonna vertebrale. Hanno la forma di due grossi fagioli, ciascuno grande come un pugno. Funzionano come veri e propri depuratori dell’organismo: infatti il sangue che entra nel rene è saturo di sostanze di rifiuto o in eccesso e quello che ne esce è depurato. I reni filtrano circa 170 litri di sangue ogni giorno, producendo 1,8 litri di urina. Sostanze di rifiuto, acqua e sali minerali in eccesso vengono raccolti dai reni e vanno a formare l’urina. L’urina esce dai reni e giunge, attraverso due piccoli tubi detti uretèri, nella vescica, un serbatoio che si svuota periodicamente per mezzo dell’urètra, un corto canaletto attraverso il quale l’urina viene espulsa dall’organismo.

La pelle

PORO SUDORIPARO EPIDERMIDE

COME FUNZIONA La pelle è l’organo più grande del nostro

212

DERMA

corpo. Oltre ad avere la funzione di rivestimento protettivo del corpo ed essere l’organo di senso del tatto (vedi pag. 225), contribuisce a depurare l’organismo. Nel derma infatti abbondano le ghiandole sudoripare, formate da un lungo tubulo che da una parte è arrotolato e dall’altra sbocca in superficie con una minuscola apertura detta poro. Acqua e sali minerali in eccesso filtrano dal sangue nel tubulo e con un processo detto traspirazione sono espulsi attraverso il poro sotto forma di sudore, un liquido limpido e incolore. GHIANDOLA SUDORIPARA


Educazione

Educazione alla Salute

Nfddbojtnj!ej!ejgftb;!j!cbuufsj!f!j!wjsvt I batteri vivono in qualsiasi ambiente. Alcuni vivono normalmente nel nostro organismo, dove formano la ora batterica intestinale che facilita la digestione di molte sostanze alimentari. Altri batteri, invece, sono pericolosi: se penetrano nell’organismo attraverso bocca, naso o ferite, entrano nelle cellule e si moltiplicano velocemente nutrendosi delle sostanze cellulari, producendo scorie pericolose, le tossine. Quando è aggredito da batteri di questo tipo, l’organismo reagisce: il sangue circola piĂš velocemente e la temperatura corporea si alza (febbre), ĂĄ Virus dell’inuenza. mentre i linfociti .' %124 producono gli anticorpi speciďŹ ci per quel batterio. Gli anticorpi sono proteine particolari che attaccano I linfociti sono particolari globuli bianchi prodotti continuamente esclusivamente il microrganismo invasore cui sono dai linfonodi, ghiandole situate dirette. Se l’organismo è forte, in breve tempo il nuprevalentemente nel collo, sotto le mero di batteri nocivi diminuisce, diminuiscono anascelle, nella zona inguinale, nella che gli anticorpi e inizia la guarigione. Un grande zona del torace. aiuto ai meccanismi di difesa del nostro corpo si è avuto con la scoperta della penicillina e degli antibiotici. I virus sono circa 50 volte piĂš piccoli dei batteri. Sono parassiti, quindi possono vivere solo come ospiti all’interno di un’altra cellula. Per riprodursi entrano nel nucleo della cellula costringendolo a fabbricare in continuazione copie di sĂŠ stessi. Quando il loro numero è elevato la cellula scoppia, liberando migliaia di nuovi virus che invadono le cellule vicine. Non possono essere distrutti dagli antibiotici. Alcuni virus provocano malattie molto lievi, come il raffreddore e l’inuenza, altri producono malattie terribili come l’AIDS.

Le vaccinazioni, che ognuno di noi è chiamato a praticare piĂš volte nei primi anni di vita, servono a far produrre dai linfonodi anticorpi speciďŹ ci contro alcuni tipi di microrganismi molto pericolosi: chi è stato vaccinato contro una malattia ha le difese necessarie per tenerla lontano. Controlla sul tuo certiďŹ cato medico contro quali malattie hai ricevuto vaccinazioni.

213


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L’APPARATO RIPRODUTTORE COME È FATTO FATTO Tra i compiti dell’apparato riproduttore vi è quello di produrre

particolari tipi di cellule, le cellule sessuali, che unendosi danno origine a un nuovo individuo appartenente alla stessa specie dei genitori. • L’apparato riproduttore femminile è formato da ovaie, utero e vagina. • L’apparato riproduttore maschile è formato da testicoli e pene. L’apparato riproduttore si trova in tutti e due i sessi nella parte bassa del ventre, ma nella donna gli organi che lo formano sono interni mentre nell’uomo sono esterni. Le ccellule uovo o ovuli sono le cellule sessuali femminili. Ve Vengono prodotte dalle ovaie, due ghiandole collegate al all’utero per mezzo di due sottili condotti detti tube. N tero si svilupperà la nuova vita. Nell’utero

Gli spermatozoi sono le cellule sessuali maschili. Sono prodotti dai testicoli, due ghiandole conte-nute in una sacca di pelle che li protegge. La produzione degli spermatozoi inizia tra gli 11 1 e i 14 anni e dura per tutta la vita. Gli ovuli sono presenti nelle ovaie in numero fisso sin dalla nascita; tra gli 11 e i 14 anni iniziano a maturare al ritmo di un ovulo ogni 28 giorni circa. Questa attività termina verso i 45-50 anni.

La fecondazione COME FUNZIONA CO FUNZIO O A Quando uno spermatozoo incontra una

cellula uovo e vi penetra ha inizio la fecondazione, da cui ha origine una prima cellula chiamata zigote. Questa comincia a dividersi velocemente fino a formare un grappolo di cellule chiamato embrione, che raggiunge l’utero, organo dell’apparato riproduttore femminile. Inizia così la gravidanza, il periodo di circa 9 mesi (40 settimane) tra la fecondazione e il parto.

FECONDAZIONE DIVISIONE CELLULARE UTERO EMBRIONE

214

OVULO

OVAIA


7'-)2>)

Lo sviluppo COME AVVI AVVIE E N E Le cellule sessuali contengono le informazioni genetiche che ri-

guardano le caratteristiche fisiche dei genitori; queste informazioni contribuiranno a determinare nel nuovo individuo il colore dei capelli e degli occhi, la forma delle orecchie e tutti quei caratteri ereditari che lo faranno somigliare ai genitori. Osserva lo sviluppo del nuovo individuo nell’utero della donna. 1

2

3

Alla fine del primo mese l’embrione è lungo circa 50 mm (foto 1). Nel secondo mese si formano gli arti e il viso con le orecchie e il naso: l’embrione prende il nome di feto (foto 2). Il feto comincia a muoversi verso il quinto mese, poi incomincia a percepire la luce e le voci (foto 3). Nel corso del suo sviluppo, il futuro bambino vive immerso nel liquido amniotico, all’interno del sacco amniotico; riceve nutrimento e ossigeno dal sangue della madre attraverso la placenta, alla quale è collegato dal cordone ombelicale, ricco di vasi sanguigni. Quando il feto è completo è generalmente in posizione rannicchiata con la testa rivolta verso il basso. Al momento del parto l’utero inizia a contrarsi e a spingere il feto verso l’esterno: il collo dell’utero si dilata e il bambino esce attraverso la vagina. Con il primo pianto i polmoni si espandono e inizia la respirazione; il cordone ombelicale viene tagliato e dopo alcuni giorni il pezzetto rimasto si staccherà, lasciando una piccola cicatrice: l’ombelico.

I IMPARO A STUDIARE ✔ 9ecfb[jW _b Xh[l[ j[ije Yed b[ fWheb[#Y^_Wl[ Y^[ ^W_ Wffh[ie$ GkWdZe kde $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ f[d[jhW _d kd $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Wll_[d[ bW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ BÊ$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ \[YedZWje Yec_dY_W W $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ l[beY[c[dj[" fe_ hW]]_kd][ bÊ$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$" eh]Wde Z[bbÊWffWhWje $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ \[cc_d_b[$ ?d_p_W Yei bW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$" f[h_eZe Z_ Y_hYW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ c[i_ ZkhWdj[ _b gkWb[ i_ Yecfb[jW bW $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ Z[b XWcX_de$

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IL SISTEMA SCHELETRICO CHE FUNZIONI H A Il sistema scheletrico è la struttura portante del nostro corpo e

svolge diverse funzioni: • sostiene il corpo e permette la posizione eretta; • protegge alcuni organi vitali, per esempio il cervello contenuto nella scatola cranica; • consente il movimento, in perfetta coordinazione con i muscoli.

Lo scheletro e le ossa COME È FATTO Lo scheletro è una struttura solida e rigida formata

da circa 208 ossa. Le ossa sono costituite in prevalenza da sali minerali (per esempio sali di calcio) che le rendono rigide e compatte, e da osseina, che le rende elastiche. Lo scheletro si suddivide in tre parti: scheletro della testa, scheletro del tronco e scheletro degli arti.

Scheletro della testa Be iY^[b[jhe Z[bbW j[ijW \ehcW# je ZWbbW iYWjebW YhWd_YW e YhWd_e [ ZWbbW \WYY_W$ BW iYWjebW YhWd_YW \ehcWjW ZW ejje eiiW f_Wjj[ Y^[ iÊ_dYWijhWde b[ kd[ Yed b[ Wbjh[ [ ^W _b Yecf_je Z_ fhej[]][h[ _b Y[hl[bbe$ 7dY^[ d[bbW \WYY_W b[ eiiW iede kd_j[ \hW behe1 bÊkd_Ye eiie ceX_b[ bW cWdZ_Xe# bW" Y^[ Yed bW cWiY[bbW f[hc[jj[ bW cWij_YWp_ed[$

Scheletro del tronco Be iY^[b[jhe Z[b jhedYe \eh# cWje ZWbbW YebeddW l[hj[XhWb[ [ ZWbbW ]WXX_W jehWY_YW$ BW YebeddW l[hj[XhWb[ Yeij_jk_jW ZWbb[ l[h# j[Xh[" eiiW W \ehcW Z_ Wd[bbe ie# lhWffeij[ b[ kd[ Wbb[ Wbjh[" Z[djhe b[ gkWb_ fWiiW _b c_Zebbe if_dWb[$ BW ]WXX_W jehWY_YW fhej[]][ _b Ykeh[ [ _ febced_ [Z \ehcWjW ZW '( eiiW bkd]^[ [ f_Wjj[ ik e]d_ bWje" b[ Yeijeb[" Whj_YebWj[ Yed '( l[hj[Xh[$ F[h ieij[d[h[ b[ XhWYY_W d[bbW ]WXX_W jehWY_YW iede fh[i[d# j_ Zk[ iYWfeb[ [ Zk[ YbWl_Yeb[$ ?b XWY_de kd_iY[ iY^[b[jhe Z[]b_ Whj_ _d\[h_eh_ [ iY^[b[jhe Z[b jhed# Ye$ Þ Yeij_jk_je ZW jh[ eiiW f_Wjj[ iWbZWj[ _di_[c[ [ ^W bW \ehcW Z_ kd Y[ij_de" f[h Yedj[d[h[ bÊ_dj[ij_de" bW l[iY_YW [ bÊWffWhWje ][d_jWb[$

Scheletro degli arti superiori BÊWhje ikf[h_eh[ \ehcWje ZW XhWY# Y_e ZWbbW ifWbbW Wb ]ec_je " WlWc# XhWYY_e [ cWde$ D[bbe iY^[b[jhe Z[]b_ Whj_ ikf[h_eh_ bÊ c[he Z[b XhWYY_e i_ Yebb[]W ZW kdW fWhj[ WbbW iYWfebW [ WbbW YbWl_YebW [ ZWbbÊWbjhW W hWZ_e [ kbdW Z[bbÊWlWcXhWYY_e$ B[ cWd_ iede \ehcWj[ ZW jWdj[ f_YYe# b[ eiiW" f_ Z_ kd gkWhje Z_ jkjj[ b[ eiiW Z[b Yehfe$

216

Scheletro degli arti inferiori BÊWhje _d\[h_eh[ \ehcWje ZW YeiY_W" ]WcXW ZWb ]_deYY^_e Wb f_[Z[ [ f_[# Z[$ D[bbe iY^[b[jhe Z[]b_ Whj_ _d\[h_eh_" _b \[ceh[ Z[bbW YeiY_W" _b f_ ]hWdZ[ [ he# Xkije eiie Z[b Yehfe" i_ Yebb[]W ZW kdW fWhj[ Wb XWY_de [ ZWbbÊWbjhW W j_X_W [ f[# hed[$ D[b f_[Z[ Y_ iede dkc[hei[ f_Y# Yeb[ eiiW1 WbYkd[ iede iWbZWj[ _di_[c[ [ \ehcWde _b YWbYW]de$


7'-)2>) FEMORE

Tipi di ossa Le ossa svolgono funzioni diverse e possono essere classificate in: • ossa lunghe, sviluppate in lunghezza come, per esempio, il femore, la tibia, l’omero; • ossa corte, in cui lunghezza, larghezza e spessore sono simili, per esempio quelle del polso, del calcagno, della caviglia e le vertebre; • ossa piatte, lunghe e larghe e di spessore ridotto, per esempio le ossa del cranio, del bacino e le scapole.

CALCAGNO

Le articolazioni SCAPOLA

Le ossa dello scheletro sono collegate tra loro per mezzo di articolazioni. Le ossa delle articolazioni semimobili e mobili sono avvolte da cartilagine, un tipo di tessuto molto elastico che attutisce gli urti, e sono lubrificate dal liquido sinoviale, che riduce l’attrito fra le superfici a contatto. In base alla possibilità di movimento le articolazioni si dividono in tre gruppi. SUTURE

FEMORE

LEGAMENTI

VERTEBRA

CARTILAGINI

CARTILAGINE MENISCO

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TIBIA

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Articolazioni semimobili0 f[h# c[jjede cel_c[dj_ fWhp_Wb_" Ye# c[ gk[bb_ Z[bbW YebeddW l[hj[XhWb[$

Articolazioni mobili0 f[hc[j# jede cel_c[dj_ b_X[h_ [ Wcf_$ Iede Whj_YebWp_ed_ ceX_b_ gk[bb[ Z[bb[ ]_deYY^_W" Z[_ ]ec_j_" Z[bb[ YWl_]b_[$

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217


@c Zfigf ldXef

IL SISTEMA MUSCOLARE COME È FATTO Il sistema muscolare è responsabile di tutti i

movimenti del nostro corpo. Esso è formato da muscoli, organi in grado di contrarsi (accorciarsi) e poi rilassarsi (allungarsi) per tornare allo stato iniziale, grazie alle particolari proprietà delle loro cellule. I muscoli sono circa 600 e complessivamente costituiscono quasi la metà del peso corporeo; possono avere forme diverse. I muscoli scheletrici, per esempio, sono generalmente fusiformi e sono collegati alle ossa attraverso cordoni fibrosi detti tendini. Per funzionare, i muscoli hanno bisogno di energia, che ricavano in particolare dagli zuccheri. Ecco perché molti sportivi, prima di una gara, mangiano cibi ricchi di carboidrati. L’attività muscolare, inoltre, è causa di produzione di calore nel nostro corpo. Con il movimento, infatti, le cellule dei muscoli consumano zuccheri e ossigeno e producono energia sotto forma di calore.

TEMPORALE GRANDE PETTORALE

FRONTALE

BICIPITE

DELTOIDE TRICIPITE ESTENSORE RADIALE

RETTO DELLlADDOME

OBLIQUO DELLlADDOME

QUADRICIPITE

ADDUTTORE LUNGO SARTORIO

VASTO ESTERNO

VASTO INTERNO

TIBIALE ANTERIORE

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218


7'-)2>)

I muscoli COME FUNZIONANO I muscoli che si contraggono e si rilas-

sano eseguendo i comandi del cervello si dicono muscoli volontari. Ne sono un esempio i muscoli del volto e quelli degli arti. Altri muscoli, invece, come quelli dello stomaco, dell’intestino, delle arterie e il cuore si contraggono e si rilassano indipendentemente dalla nostra volontà. Si dicono muscoli involontari e sono in attività anche quando riposiamo.

I IMPARO A STUDIARE ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije b[ Z[\_d_p_ed_ Z_ ckiYeb_ lebedjWh_ [ ckiYeb_ _dlebedjWh_$ <W_ gkWbY^[ [i[cf_e f[h if_[]Wh[ b[ Z_\\[h[dp[ jhW gk[ij_ Zk[ j_f_ Z_ ckiYeb_$

Muscoli antagonisti I muscoli scheletrici permettono il movimento di un osso rispetto a un altro, per esempio fanno flettere l’avambraccio sul braccio. Questo movimento si realizza perché mentre il muscolo bicipite si contrae, un altro muscolo, il tricipite, si rilassa. I muscoli che, come il bicipite e il tricipite, compiono azioni opposte e contemporanee di contrazione e rilassamento si dicono muscoli antagonisti. BICIPITE CONTRATTO

TRICIPITE RILASSATO

BICIPITE RILASSATO

TRICIPITE CONTRATTO

Educazione alla Salute B[ Wjj_l_j} Ói_Y^[ hW\\ehpWde [ ZWdde [bWij_Y_j} WbbW Yebed# dW l[hj[XhWb[ [ WbbW ckiYebWjkhW1 ij_cebWde febced_" Ykeh[ [ Y_hYebWp_ed[" Y^[ b_X[hWde f_ \WY_bc[dj[ b[ ieijWdp[ de# Y_l[1 fh[l[d]ede ijhWff_ ckiYebWh_" j[dZ_d_j_ [ ielhWff[ie$ BW j[dZ_d_j[ kdÊ_dÓWccWp_ed[ ZebeheiW Z[b j[dZ_d[" Ze# lkjW ][d[hWbc[dj[ W i\ehp_ Yedj_dk_ e Wbb[dWc[dj_ jheffe _dj[di_$ =b_ ijhWff_ ckiYebWh_ iede hejjkh[ Z[b j[iikje ck# iYebWh[ _d i[]k_je W i\ehp_ [YY[ii_l_ e W cel_c[dj_ XhkiY^_$ Þ \edZWc[djWb[ fhWj_YWh[ kdÊWjj_l_j} ifehj_lW1 Yedi_]b_Wje iefhWjjkjje _b dkeje" kde ifehj Y^[ W_kjW cebje d[bbW Yh[iY_# jW iWdW [Z [gk_b_XhWjW Z[bbÊeh]Wd_ice$

219


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220

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221


@c Zfigf ldXef

IL SISTEMA NERVOSO CHE FUNZIONI HA Grazie al sistema nervoso il nostro organismo è continuamente

in contatto con gli altri organismi e con l’ambiente esterno ascoltando, vedendo, percependo odori, sapori e sensazioni. Il sistema nervoso è una ÂŤcentrale di controlloÂť, che ha le funzioni di ricevere gli stimoli e di elaborare risposte adeguate da inviare agli organi adatti a reagire allo stimolo. DENDRITI PARTE TERMINALE DELLlASSONE

COME Ăˆ ORGANIZZATO O Il sistema nervoso è costituito da mi-

liardi di cellule nervose o neuroni. Il neurone è formato da un corpo cellulare, che si prolunga da una parte in molteplici e brevi ďŹ lamenti detti dendriti e dall’altra in un unico lungo ďŹ lamento chiamato assone. PiĂš assoni formano una ďŹ bra nervosa, fasci di ďŹ bre nervose formano un nervo. Il sistema nervoso è costituito da: • sistema nervoso centrale, che comprende l’encefalo e il midollo spinale; • sistema nervoso periferico, formato dai nervi sensitivi e motori; comprende il sistema nervoso autonomo.

NUCLEO

CORPO CELLULARE ZONA DI COLLEGAMENTO TRA DUE NEURONI SINAPSI

ASSONE

%124 .'

ĂźBRA NERVOSA

ASSONE

NERVO

La parola neurone deriva dal greco neuron, che signiďŹ ca ÂŤnervoÂť. Chi è il neurologo? Cerca questa parola sul vocabolario. Dalla stessa parola greca deriva nervo. I nervi sono paragonabili a fasci di cavi elettrici che portano segnali in tutte le parti del corpo.

SISTEMA NERVOSO CENTRALE

Il sistema nervoso periferico COME Ăˆ FATT FATTO O Il sistema nervoso periferico è formato da una rete di nervi che

si diramano in tutto il corpo e collegano il sistema nervoso centrale con gli organi di senso e i muscoli. Parte dei nervi del sistema periferico controlla l’attivitĂ del cuore e dei muscoli degli organi interni che, come hai imparato, lavorano indipendentemente dalla nostra volontĂ , cioè sono involontari, e garantiscono funzioni vitali quali la digestione, la respirazione, la circolazione. L’insieme di questi nervi forma il sistema nervoso autonomo.

222

SISTEMA NERVOSO PERIFERICO

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO


7'-)2>)

Il sistema nervoso centrale COME È FATTO FATTO Il sistema nervoso centrale è formato dall’encefalo, racchiuso nella

scatola cranica, e dal midollo spinale, racchiuso nel canale vertebrale. Entrambi sono protetti da tre membrane, le meningi.

CERVELLO

CERVELLETTO

L’encefalo L’encefalo si suddivide in cervello, cervelletto e midollo allungato. • Il cervello presiede alle attività della vita di relazione ed è diviso in due emisferi cerebrali da un profondo solco centrale; la sua superficie, detta corteccia cerebrale, presenta numerose pieghe ed è suddivisa in diverse aree, ciascuna delle quali è specializzata a elaborare stimoli e risposte di un particolare tipo: c’è un’area che controlla il linguaggio, una che influenza MIDOLLO ALLUNGATO comportamento ed emozioni, una che controlla i movimenti… • Il cervelletto, posto dietro al cervello, coordina i movimenti e mantiene EMISFERO l’equilibrio del corpo. DESTRO • Il midollo allungato, sotto il cervelletto, collega cervello e midollo spinalee e ha la specifica funzione di controllare i movimenti involontari, per esempio il battito del cuore o il ritmo del respiro.

Il midollo spinale

MIDOLLO SPINALE

Il midollo spinale è un lungo cordone di tessuto nervoso situato nel canale vertebrale; svolge un compito delicatissimo: raccoglie i comandi dell’encefalo e li trasmette ai muscoli e alle ghiandole e, viceversa, passa al cervello gli impulsi originati negli organi di senso.

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SCATOLA CRANICA EMISFERO SINISTRO

NERVO SPINALE CERVELLETTO

MIDOLLO ALLUNGATO

VERTEBRA

I IMPARO A STUDIARE ✔ Iejjeb_d[W d[b j[ije b[ h_ifeij[ Wbb[ i[]k[dj_ ZecWdZ[$ GkWb_ \kdp_ed_ ileb][ _b i_ij[cW d[hleie5 9^[ YeiW iede _ d[khed_5 :W gkWb_ fWhj_ \ehcWje _b i_ij[cW d[hleie Y[djhWb[5 :W gkWb_ fWhj_ \ehcWje bÊ[dY[\Wbe5 :W Y^[ YeiW \ehcWje _b i_ij[cW d[hleie f[h_\[h_Ye5

223


@c Zfigf ldXef

GLI ORGANI DI SENSO COME FUNZIONANO Gli organi di senso (naso, lingua, pelle, occhi,

orecchie) raccolgono gli stimoli provenienti dal mondo esterno e li trasmettono al cervello, che li ÂŤdecodiďŹ caÂť e reagisce. Questi organi hanno cellule nervose, dette recettori, specializzate nel captare un solo tipo di stimolo (odori, sapori, sensazioni tattili, immagini e suoni) trasmettendolo al cervello. Ogni senso è .' %124 collegato a una parte del cervello I recettori sono particolari cellule che interpreta le informazioni nervose specializzate nella ricezione raccolte. e trasmissione di stimoli.

L’olfatto CO COME FUNZIONA O L’olfatto è la capacitĂ di percepire gli odo-

ri. L’organo di questo senso è il naso. Gli odori sono prodotti da microscopiche particelle che le diverse sostanze diffondono nell’aria. Quando inspiriamo, parte di quelle particelle odorose penetra nel naso e stimola le cellule olfattive, che trasmettono le informazioni raccolte al cervello. Il cervello interpreta queste sensazioni e sceglie il comportamento piĂš adatto: l’avvicinamento se si tratta di un profumo gradevole o l’allontanamento se si tratta di un odore sgradevole. Per stimolare le cellule olfattive gli odori devono essere sciolti in un liquido. Il sottile strato di muco che inumidisce l’interno del naso ha proprio il compito di sciogliere le particelle odorose.

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224


7'-)2>)

Il gusto COME FUNZIONA Il gusto è la capacità di avvertire i sapori.

La sensazione del gusto è intimamente collegata a quella dell’olfatto: il sapore del cibo, infatti, risulta dalla somma di entrambe. L’organo del gusto è la lingua. Se osservi la tua lingua allo specchio, puoi vedere sulla sua superficie numerose piccole sporgenze: sono le papille gustative, ricche di recettori sensibili ai sapori. Essi sono distribuiti sulla lingua in aree ben precise, ciascuna delle quali recepisce un determinato sapore: amaro, acido, dolce o salato. Affinché il sapore venga percepito è necessario che il cibo sia parzialmente disciolto nella saliva.

RADICE DELLA LINGUA

AMARO ACIDO

Ü Papille gustative viste al microscopio.

ACIDO

SALATO

Il tatto

SALATO DOLCE

COME FUNZIONA Il senso del tatto risiede nella pelle, che oltre a rivestire e proteggere

il corpo è in grado di raccogliere gli stimoli tattili (liscio, ruvido, molle, duro), gli stimoli termici (caldo e freddo) e quelli del dolore. Questo accade perché sotto l’epidermide, lo strato più esterno della pelle, esiste uno strato più profondo, il derma, in cui si trovano moltissimi recettori. I recettori non sono diffusi su tutto il corpo in modo uniforme, ma sono più numerosi in zone particolarmente sensibili, come le labbra, i polpastrelli, i palmi delle mani, le piante dei piedi. PORO SUDORIPARO

RECETTORE RECETTORE DEL DOLORE DELLA PRESSIONE

DERMA

EPIDERMIDE

RECETTORI DEL FREDDO

PELO

GHIANDOLA SUDORIPARA

PRESSIONE

DOLORE

SüORAMENTO

FREDDO

MUSCOLO ERETTORE DEL PELO

GHIANDOLA SEBACEA

225


@c Zfigf ldXef

La vista COME È FATTA Gli organi della vista sono gli occhi, che si tro-

vano in due cavità del cranio chiamate orbite. Gli occhi sono organi molto delicati e sono protetti: • esternamente dalle sopracciglia, che evitano al sudore di scivolare dentro l’occhio, dalle palpebre e dalle ciglia, che proteggono l’occhio da corpi estranei e dalla luce troppo intensa; • internamente da una membrana, la congiuntiva, mantenuta pulita e umida dalle lacrime costantemente prodotte dalle ghiandole lacrimali.

L’occhio COME FUNZIONA

Osserva nel disegno il funzionamento dell’occhio seguendo le varie sequenze.

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226

CRISTALLINO IRIDE

SCLEROTICA

NERVO OTTICO

CORNEA PUPILLA

RETINA

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La visione binoculare Nell’uomo gli occhi distano circa 5-6 cm l’uno dall’altro, pertanto forniscono al cervello immagini dello stesso oggetto leggermente diverse, dato che sono viste da differenti angolazioni. Gli stimoli che giungono al cervello si combinano e si fondono in modo da dare non solo un’immagine che riproduce fedelmente l’oggetto osservato, ma anche il senso della profondità (cioè dello spazio occupato) dell’oggetto e il senso della distanza alla quale l’oggetto si trova.

Educazione alla Salute =b_ eYY^_ iede cebje Z[b_YWj_ [ lWdde fhej[jj_ Yed YkhW$ Ded W\\Wj_YWhb_ fWiiWdZe jheff[ eh[ ZWlWdj_ Wb j[b[l_ieh[ [ Wb Yecfkj[h$ Ded [ifehb_ W bkY_ jheffe _dj[di[$ IjkZ_W [ bWlehW i[cfh[ Yed kdW ieh][dj[ bkc_deiW ik\ÓY_[dj[$ ;l_jW Z_ kiWh[ e]][jj_ Wffkdj_j_ d[bb[ l_Y_dWdp[ Z[b l_ie$ ;l_jW Z_ jeYYWh[ ]b_ eYY^_ Yed b[ cWd_ ifehY^[ f[hY^ l_ i_ fejh[XX[he _djheZkhh[ c_YheX_ f[h_Yebei_$

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227


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La luce CHE COS’È COS’ È Per vedere sono necessari due elementi: gli occhi e

la luce. Se ti trovi in una stanza buia, non riesci a vedere nulla. Appena accendi la luce, però, tutti gli oggetti ti appaiono visibili, perché i nostri occhi possono vedere i colori e gli oggetti solo quando sono luminosi o illuminati. La luce è una forma di energia che si diffonde per mezzo di raggi, o onde luminose. Vi sono corpi luminosi che emettono luce propria, come il Sole, il fuoco o una lampadina accesa, e corpi che non emettono luce ma sono visibili solo se illuminati.

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Corpi trasparenti e opachi COME SONO

I corpi illuminati possono essere trasparenti oppure opachi. Aria, vetro, acqua poco profonda ti consentono di vedere con chiarezza quello che c’è dietro o sotto di essi perché si lasciano attraversare completamente dalla luce: sono corpi trasparenti.

Un muro, un libro, una tavola di legno, un foglio di cartoncino, il corpo umano sono invece corpi opachi poiché non si lasciano attraversare dalla luce e non ti consentono di vedere gli oggetti che si trovano dall’altra parte.

Fenomeni luminosi Quando la luce colpisce un oggetto liscio e lucido, come uno specchio, rimbalza su di esso in una sola direzione: è il fenomeno della riflessione.

Quando la luce colpisce un corpo opaco, come il pavimento, rimbalza su di esso e viene deviata in direzioni diverse: questo fenomeno si chiama diffusione.

Quando la luce passa da un corpo trasparente, per esempio l’aria, a un altro corpo trasparente di diversa densità, per esempio l’acqua, subisce una deviazione: questo fenomeno si chiama rifrazione.

228


7'-)2>)

Luci e colori COME SONO

A noi la luce appare bianca. Come mai allora vediamo i colori se i corpi opachi vengono tutti colpiti da una luce bianca? In realtà la luce è un fascio di luce di sette colori, quelli dell’arcobaleno: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto.

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Ma se la luce che colpisce gli oggetti è formata da sette colori, perché una mela ci appare rossa e una foglia verde? Quando un raggio luminoso colpisce un corpo, alcuni colori vengono assorbiti dalla superficie dell’oggetto, altri vengono riflessi. Noi vediamo solo i colori riflessi. Per esempio la superficie della mela rossa riflette solo il rosso, la superficie della foglia verde riflette solo il verde, e così via. I IMPARO A STUDIARE Un oggetto bianco, invece, riflette tutti i colori della luce, mentre uno nero li as✔ If_[]W ikb gkWZ[hde f[hY^ l[Z_Wce heiiW bW \hW]ebW" ]_Wbbe _b b_ced[" X_WdYe kd sorbe tutti. Il colore di un oggetto opaco, dunque, non è \e]b_e Z_ YWhjW [ d[he _b YWhXed[$ una caratteristica dell’oggetto ma dipende dal colore che l’oggetto stesso è in grado di riflettere. 229


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L’udito COME È FATTO

L’organo dell’udito è l’orecchio che ci permette di ricevere suoni e rumori. Generalmente consideriamo organo dell’udito solo la parte visibile delle nostre orecchie, cioè il padiglione; in realtà, l’orecchio comprende tre parti: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno.

Orecchio Esterno ?b fWZ_]b_ed[ Wkh_YebWh[ hWYYe]b_[ _ iked_ [ b_ Yedle]b_W d[b YedZejje kZ_j_le$ ?b \edZe Z[b YedZejje Y^_kie ZWb j_cfWde" kdW iejj_b[ c[cXhWdW [bWij_YW Y^[ [djhW _d l_XhWp_ed[ WbbÊWhh_le Z[b ikede$

Orecchio Medio ?b j_cfWde jhWic[jj[ b[ ik[ l_XhWp_ed_ W jh[ eii_Y_d_0 _b cWhj[bbe" bÊ_dYkZ_d[ [ bW ijW\\W$ ? jh[ eii_Y_d_ Wcfb_ÓYWde b[ l_XhWp_ed_ [ b[ jhWic[jjede WbbW Y^_eYY_ebW" Y^[ bÊeh]Wde kZ_j_le l[he [ fhefh_e$

ORECCHIO ESTERNO

ORECCHIO MEDIO

ORECCHIO INTERNO

MARTELLO INCUDINE

CHIOCCIOLA NERVO ACUSTICO

STAFFA

Orecchio Interno BW Y^_eYY_ebW kd jkXe W if_hWb[" f_[de Z_ b_# gk_Ze" Yed b[ fWh[j_ _dj[hd[ Yef[hj[ Z_ f_YYe# b_ f[b_ Yebb[]Wj_ Yed _b d[hle WYkij_Ye$ GkWd# Ze Whh_lW kdÊedZW iedehW _b b_gk_Ze l_XhW [ \W ckel[h[ _ f[b_" Y^[ iebb[Y_jWde _b d[hle WYk# ij_Ye1 gk[ije jhWic[jj[ fe_ Wb Y[hl[bbe bW i[d# iWp_ed[ Z[b ikede f[hY[f_je$ D[bbÊeh[YY^_e _dj[hde i_ jhelWde WdY^[ _ YWdWb_ i[c_Y_hYebW# h_" Y^[ i[hlede W cWdj[d[h[ bÊ[gk_b_Xh_e$

PADIGLIONE AURICOLARE

CONDOTTO UDITIVO TIMPANO

CANALI SEMICIRCOLARI

230

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7'-)2>)

Il suono CHE COS’ OS’È È

Se, mentre parli, appoggi una mano sulla gola, sentirai le vibrazioni delle tue corde vocali. Ogni suono è prodotto da qualche cosa che vibra. Se tendi un elastico fra le dita e lo pizzichi si mette a vibrare e produce un suono, anche se molto debole. Le vibrazioni dell’elastico si trasmettono alle particelle dell’aria sotto forma di onde sonore sferiche, simili alle onde prodotte da un sasso gettato nell’acqua. Ü Le vibrazioni delle corde della chitarra producono onde sonore che si propagano nell’aria.

Le caratteristiche dei suoni I suoni si differenziano l’uno dall’altro per tre caratteristiche: l’intensità, l’altezza e il timbro. L’intensità, definita in modo improprio anche volume, dipende dalla forza con cui il suono è stato prodotto. Se il volume dello stereo è alto, il suono è forte, se il volume è basso il suono è debole. L’intensità di un suono si misura in decibel. SECONDO

SUONO ACUTO ALTA FREQUENZA

SECONDO

L’altezza di un suono dipende dalla frequenza delle vibrazioni. Un suono alto o acuto corrisponde a molte vibrazioni al secondo, un suono basso o grave a poche.

SUONO GRAVE BASSA FREQUENZA

6DL FKH Il timbro dipende dal modo particolare di vibrare dei corpi: possiamo distinguere la stessa nota emessa da un violino e da una chitarra, anche se ha la stessa altezza e la stessa intensità, perché ha un timbro diverso. Rispetto al timbro i suoni si distinguono in armonici e melodici. Si possono definire armonici i suoni prodotti dagli strumenti a corda e melodici quelli degli strumenti a fiato.

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231


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Come si propaga il suono Le onde sonore non si propagano nel vuoto, ma si trasmettono e arrivano alle nostre orecchie solo attraverso un mezzo, per esempio l’aria. Nello spazio o sulla Luna non riusciresti, dunque, a sentire i suoni. Il suono si propaga nei vari mezzi con velocità diversa: maggiore nei solidi, minore nei liquidi e ancora inferiore nei gas. Ciò accade perché le molecole che compongono i solidi e i liquidi sono più vicine le une alle altre e quindi trasmettono meglio le vibrazioni delle molecole dei gas. La velocità del suono nell’aria è di circa 340 metri al secondo, nell’acqua è di circa 1430 metri al secondo, mentre nei solidi supera i 5000 metri al secondo. La sostanza attraverso la quale il suono si propaga, oltre a determinarne la velocità, assorbe di più o di meno il suono á Durante un temporale il bagliore del lampo stesso. Alcune sostanze lo assorbono poco e sono dette buoni precede il boato del tuono, perché luce e suono conduttori del suono (i liquidi, il suolo, i metalli), altre lo as- viaggiano nell’aria a velocità molto diverse. sorbono molto e vengono dette isolanti acustici o fonoassorbenti (la gomma, la lana di vetro, il sughero, il polistirolo...).

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7'-)2>) onde sonore

La riflessione del suono

ostacolo

Se lanci un urlo in montagna, dopo poco puoi sentire l’urlo come provenire dalla montagna stessa. Le onde sonore, che si propagano nell’aria, quando incontrano un ostacolo posto a una certa distanza vengono riflesse, cioè tornano indietro. Questo fenomeno si chiama eco.

eco

Sul principio dell’eco si basa il funzionamento del sonar, utilizzato dalle navi per localizzare relitti, banchi di pesci o ostacoli situati nelle profondità del fondale marino. Il sonar, posto sotto la nave, emette onde sonore. Quando l’onda incontra un ostacolo viene riflessa e ritorna alla nave, dove viene registrato l’istante di arrivo. In base al tempo trascorso tra l’emissione e la ricezione del suono e conoscendo la velocità del suono nell’acqua del mare, è possibile calcolare la distanza tra la nave e l’ostacolo.

Se la frequenza di vibrazioni di un suono è molto alta, quel suono si dice ultrasuono e il nostro orecchio non può più udirlo. Alcuni animali, come pipistrelli, cani, delfini e alcune specie di insetti, riescono a percepire anche gli ultrasuoni. In particolare, i pipistrelli sono anche in grado di emettere ultrasuoni per orientarsi nell’oscurità. Gli ultrasuoni, quando incontrano un ostacolo, ritornano indietro come un’eco e vengono percepiti da un organo che i pipistrelli hanno sul muso. In questo modo l’animale capisce se c’è un ostacolo, una preda o un nemico, anche nel buio più totale. Allo stesso modo il delfino è in grado di stabilire la distanza di ostacoli o la presenza di cibo nelle vicinanze.

IIMPARO A STUDIARE ✔ If_[]W" Yed fWheb[ jk[" _b i_]d_\_YWje Z_ ¼[Ye½" ¼iedWh½" ¼kbjhWikede½$

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TECNOLOGIA

Wjbhhjp!efousp!jm!dpsqp!vnbop Grazie ai progressi scientifici e tecnologici, oggi abbiamo a disposizione apparecchiature molto sofisticate che sono in grado di riprodurre sezioni del corpo umano, oppure di fornire immagini di organi interni. Una conoscenza così dettagliata permette al medico una diagnosi più accurata della malattia e una terapia migliore. Ecco alcuni degli strumenti più utilizzati. COME FUNZIONA?

CX iX[`f^iXÔX Ti sei fatto male alla gamba cadendo dalla bicicletta. Corri al pronto soccorso. La gamba è analizzata con una macchina che emette raggi X e fornisce un’immagine molto particolare. L’immagine, infatti, somiglia a un grande negativo fotografico: la pelle e i muscoli non si vedono, ma le ossa appaiono in bianco. Il medico può così vedere se c’è qualcosa di rotto!

CË\Zf^iXÔX La tua mamma, quando era incinta, si è sottoposta a ecografie per controllare che tu crescessi bene. Un medico le ha fatto passare una sonda, una specie di scatoletta, sulla pancia e lei ha potuto osservare la tua immagine su uno schermo. Il dottore l’ha aiutata a leggere l’immagine, che non era molto chiara, e ha potuto dirle se eri sano e se eri un maschio o una femmina. L’ecografia permette anche di osservare alcuni organi interni: i reni, il fegato, il cuore o le vene.

COME FUNZIONA? BW iedZW Y^[ _b c[Z_Ye fh[c[ ikbbÊWZZec[ fheZkY[ edZ[ Z_ kbjhWiked_" Y^[ f[d[jhWde WbbÊ_dj[hde Z[bbÊeh# ]Wd_ice [ l[d]ede h_Ô[ii[" WbYkd[ ZW]b_ ijhWj_ f_ ik# f[hÓY_Wb_" Wbjh[ ZW]b_ ijhWj_ f_ fhe\edZ_$ =b_ [Y^_ Z[]b_ kbjhWiked_ YWfjWj_ ZWbbW iedZW l[d]ede Yecfeij_ ZWb Yecfkj[h _d kdÊ_ccW]_d[$

234

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TECNOLOGIA COME FUNZIONA?

CX K8: kfdf^iXÔX Xjj`Xc\ Zfdglk\i`qqXkX È una tecnica di diagnosi per immagini. La TAC è particolarmente utile per rilevare lesioni anche minime e masse tumorali nel cervello, nelle ossa, nell’addome e nei polmoni.

?b fWp_[dj[ l_[d[ \Wjje iZhW_Wh[ ik kd b[jj_de Y^[ iYehh[ cebje b[djWc[dj[ WbbÊ_dj[hde Z_ kd jkXe hejWdj[$ Gk[ije [cWdW hW]]_ N [ hWYYe]b_[ b[ _ccW]_d_ Z[bbW fWhj[ ZW [iWc_dWh[1 b[ i[gk[dp[ ceijhWde _d ikYY[ii_ed[ WdY^[ f_YYeb[ Z_\\[h[dp[ jhW j[iikj_ iWd_ [ cWbWj_$ Gk_ bW f[bb_YebW \e# je]hWÓYW ieij_jk_jW ZW h[Y[jjeh_ i_ij[cWj_ d[b jkdd[b$ Kd Yecfkj[h [bWXehW b[ _ccW# ]_d_ jhWic[ii[ ZWbbW cWYY^_dW" h_Yeijhk[dZe kdÊkd_YW _ccW]_d[ W jh[ Z_c[di_ed_$

CX i`jfeXeqX dX^e\k`ZX La risonanza magnetica è stata inventata nel 1973, è una tecnica molto precisa e all’avanguardia e, a differenza della TAC e dalla radiografia, non utilizza raggi X, nocivi per la salute. La risonanza magnetica è perfetta per esaminare parti del corpo complesse come il cuore o il cervello. Permette di dividere l’organo in parti e di vederlo sotto tutte le angolazioni. COME FUNZIONA? ?b fWp_[dj[ l_[d[ \Wjje Yeh_YWh[ iZhW_Wje ik# f_de WbbÊ_dj[hde Z_ kd bkd]e jkdd[b$ Gk_ _b Yehfe l_[d[ [ifeije W Zk[ Z_l[hi_ \[dec[d_$ KdW ]heiiW YWbWc_jW" i_ij[cWjW d[b jkdd[b" fheZkY[ _djehde WbbÊeh]Wd_ice kd YWcfe cW]d[j_Ye Y^[" _di_[c[ W edZ[ hWZ_e" Wbj[hW j[cfehWd[Wc[dj[ ]b_ Wjec_ Z[bbÊeh]Wd_ice \WY[dZe behe [c[jj[h[ Z[_ i[]dWb_ [b[jjhe# cW]d[j_Y_$ ? i[]dWb_ YWfjWj_ l[d]ede h[]_ijhW# j_ [Z [bWXehWj_ ZW kd Yecfkj[h [ jhWi\ehcWj_ _d kdÊ_ccW]_d[ l_i_X_b[ ik kd ced_jeh$

235


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236


DXk\dXk`ZX @ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe` La numerazione romana I numeri naturali 2`R_PVgV Le potenze 2`R_PVgV Le potenze del 10 I numeri decimali I numeri relativi 2`R_PVgV L’addizione La sottrazione La moltiplicazione La divisione Be p[he [ bÊkde d[bb[ gkWjjhe ef[hWp_ed_ Cebj_fb_YWh[ [ Z_l_Z[h[ f[h '&" '&&" ' &&&

Multipli e divisori I numeri primi Criteri di divisibilità Le espressioni ;ifh[ii_ed_ [ fheXb[c_ FheXb[c_ [ Z_W]hWcc_ =_\OYRZV ?f `dgXiXkf X%%%

C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

(). ()/ (*& (*' (*( (*) (** (*+ (*, (*(*. (*/ (+& (+' (+) (+* (++ (+, (+- (+. (,& (,' (,(

(,)

(,,

Frazioni proprie, improprie, apparenti <hWp_ed_ Yecfb[c[djWh_ [Z [gk_lWb[dj_ Dall’intero alla frazione Dalla frazione all’intero Frazioni e numeri decimali 2`R_PVgV Frazioni e percentuali FheXb[c_ Yed bW f[hY[djkWb[ Lo sconto 2`R_PVgV R ]_\OYRZV ?f `dgXiXkf X%%%

(,- (,. (,/ (-& (-' (-( (-* (-+ (-, (- (-.

C\ ^iXe[\qq\ \ c\ d`jli\

(.&

Le misure di lunghezza Le misure di capacità Le misure di massa Le misure di superficie

2`R_PVgV R ]_\OYRZV Le misure di valore L’arrotondamento Il rapporto di cambio Compravendita Peso netto" tara" peso lordo Le misure di tempo

Ef[hWp_ed_ Yed b[ c_ikh[ Z_ j[cfe

Tempo, velocità, spazio ?f `dgXiXkf X%%%

(.' (.( (.) (.* (.+ (., (.(.. (./ (/& (/' (/( (/) (/*

Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\ (/,

Il disegno geometrico Le rette e gli angoli I poligoni e i triangoli I quadrilateri Trasformazioni simili 2`R_PVgV Le isometrie 2`R_PVgV Il perimetro dei poligoni L’area dei poligoni =_\OYRZV I poligoni regolari

BWje [ Wfej[cW Z[_ feb_]ed_ h[]ebWh_ BÊWh[W Z[_ feb_]ed_ h[]ebWh_

2`R_PVgV La circonferenza e il cerchio Misuriamo la circonferenza Area del cerchio 2`R_PVgV I solidi geometrici 7h[W bWj[hWb[ [ Wh[W jejWb[ Misure di volume Il volume dei solidi ?f `dgXiXkf X%%%

(/(/. (// )&& )&' )&( )&* )&+ )&)&. )'' )'( )') )'* )'+

)', )')'. )'/ )(& )(' )(( )() )(*

CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX )(, Classificazione e diagrammi Giochi di relazione Proposizioni logiche Probabilità e percentuali 2`R_PVgV Rappresentazione dei dati statistici ?b Z_W]hWccW YWhj[i_Wde BÊ_ije]hWccW [ _b YWhje]hWccW BÊ_Z[e]hWccW BÊWh[e]hWccW ?f `dgXiXkf X%%%

@e]fidXk`ZX

Comunicare in rete Navigare nel web Creare una pagina web Pubblicare un file sul web La posta elettronica

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@ eld\i`# ` gif

%C EFJKIF J@JK<D8 ;@ ELD<I8Q@FE< a 98J8KF JLC M8CFI< GFJ@Q@FE8C< ;<CC< :@=I< < =L @EKIF;FKKF @E %K8C@8 M<IJF @C J<:FCF XIII JFGI8KKLKKF >I8Q@< 8CCÂŒFG<I8 ;<C D8K<D8K@:F G@J8EF (<FE8I;F "@9FE8::@ &INO AL VENIVA USATO IL SISTEMA DI NUMERAZIONE INVENTATO DAI 2OMANI INTORNO AL )) SECOLO D # 1UELLO DEI 2OMANI NON ERA UN SISTEMA DI NUMERAZIONE POSIZIONALE BENSĂ? ADDITIVO PERCHĂ€ I NUMERI SI OTTENEVANO ADDIZIONANDO IL VALORE DEI VARI SIMBOLI /GGI QUESTA NUMERAZIONE NON ÄĄ PIĂš USATA MA IN MOLTI CASI NOI USIAMO ANCORA I NUMERI ROMANI PER INDICARE LE ORE SU ALCUNI OROLOGI I CAPITOLI DI UN LIBRO I VOLUMI DI UNA ENCICLOPEDIA I NOMI DEI 0API O DEI RE "ENEDETTO 86) %LISABETTA )) LE DATE CHE ACCOMPAGNANO IL NOME DELLE VIE O DELLE PIAZZE 0IAZZA 886 APRILE a LE VARIE SEZIONI DI UNA CLASSE 6 ! 6 " a

*' %15# +/2#4'4#+ # +/2#4'4#+

✔ ?d gk[ijW kd_j} WdZhW_ WbbW iYef[hjW

Z[_ i[]h[j_ Z[_ dkc[h_ [ _cfWh[hW_0 •a •a •a

operare con i grandi numeri; utilizzare il concetto di potenza; eseguire le quattro operazioni e riconoscerne le proprietà ; • a riconoscere e operare con multipli, divisori e numeri primi.

In questi disegni puoi notare alcuni casi in cui ancora oggi si usano i numeri romani.

238


Yc\d`# c\ fg\iXq`fe` La numerazione romana 1

5

10

50

100

500

1 000

10 000

100 000

I

V

X

L

C

D

M

X

C

Il bambino che vedi nel disegno a lato ha scritto il numero -(. in cifre romane. Gli antichi Romani per scrivere i numeri, usavano sette simboli. s¬ I simboli I, X, C, M potevano essere scritti di seguito fino a tre volte. s¬ I simboli V, L, D, invece, non potevano essere ripetuti neppure due volte. s¬ Un trattino sopra il simbolo moltiplicava per 1 000 il valore del simbolo stesso. Inoltre, i Romani seguivano queste due regole: s¬ ogni cifra veniva addizionata a quella che seguiva: per esempio: II ' ' ( VI + ' , XI '& ' '' s¬ una cifra più piccola scritta a sinistra di una più grande si sottraeva. per esempio: IV + ' * IX '& ' / XC '&& '& /& 1

9ecfb[jW" iYh_l[dZe _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde$ VI IV XI IX

5 5 10 10

XLVI LXIX CCXV XCII 2

1 1 1 1

........... ........... ........... ...........

LX XL CX XC

850 10# 6 .......... 60 810 1# .......... 200 810 5# .......... 8100 10# 2 ..........

50 10 50 10 100 10 100 10

........... ........... ........... ...........

CDLXXXI MCMXCII DCCXLVI XCMLIII

DC CD MC CM

500 100 500 100 1 000 100 1 000 100

........... ........... ........... ...........

8500 100# 50 30 1 .......... 1 000 81 000 100# 8100 10# 2 ...... 500 200 850 10# 6 .......... 10 000 81 000 100# 50 3 ......

9ebb[]W Y_WiYkd dkc[he Wb Yehh_ifedZ[dj[ dkc[he iYh_jje _d Y_\h[ hecWd[ XXVI XXXV XLIX CLXX

35 49 170 26

XCIX LXXI CMLI DCXX

620 951 99 71

MMMLI MDLXI CDXVI DXXXV

416 3 051 1 561 535

DCCXV CMXIV MMCCC CMLXI

961 2 300 914 715

239


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

I numeri naturali I numeri naturali sono infiniti e si possono ordinare in successione, cioè uno dopo l'altro, in modo che ogni numero sia maggiore di quello precedente e minore di quello successivo. Esistono numeri che esprimono quantità o misure molto grandi come quelli scritti nei fumetti del disegno in basso. Esaminiamo da vicino questi numeri così grandi! ?T W\fgTamT geT \_ Fb_X X _T GXeeT W\ $', )## ### ^`!

Fh_ abfgeb c\TaXgT i\ibab ) ,## ,## ### TU\gTag\! Il nostro sistema di numerazione è decimale e si basa sui successivi 1 decina, 10 decine 1 centinaio, raggruppamenti per 10: 10 unità 1 migliaio, … e così via. 10 centinaia

1 000 000 000

100 000 000

10 000 000 1 000 000

100 000

10 000

unmiliardo

centomilioni

diecimilioni unmilione centomila diecimila

10

1 000 mille

100

10

1

cento dieci uno

Se osservi la tabella, puoi notare che in ogni gruppo o classe si succedono nello stesso ordine le unità, le decine e le centinaia. È sufficiente, quindi, saper leggere i primi 999 numeri per essere in grado di leggere tutti gli altri. Basta, infatti, aggiungere via via le parole «b^aV», «b^a^dcZ», «b^a^VgYd». 130

130 000

centotrenta

centotrenta mila

130 000 000 centotrenta milioni

130 000 000 000 centotrenta miliardi

Osserva ora come si leggono i numeri scritti nel disegno in alto. miliardi

h

da

milioni

u 6

240

migliaia

unità semplici

h

da

u

h

da

u

h

da

u

1

4

9

6

0

0

0

0

0

149 milioni 600 mila

9

0

0

9

0

0

0

0

0

6 miliardi 900 milioni 900 mila


2`R_PVgV 1

9ecfb[jW bW jWX[bbW jhWiYh_l[dZe _d Y_\h[ _ dkc[h_ iYh_jj_ _d b[jj[h[$ pianeti

miliardi

milioni

migliaia

unità semplici

h da u

h da u

h da u

h da u

Venere

centoottomilioni

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

Marte

duecentoventottomilioni

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

Giove

settecentosettantottomilioni

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

Saturno

unmiliardoquattrocento­ ventisettemilioni

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

Urano

duemiliardiottocentosettantamilioni

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

Plutone

4

' &&&

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

Nettuno

3

distanza dal Sole in km

' &&&

centocinquantottomilioni

Mercurio

2

' &&&

quattromiliardiquattrocen­ tonovantasettemilioni cinquemiliardiottocento­ novantanovemilioni

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

Eii[hlW b [i[cf_e [ Yecfb[jW bW jWX[bbW$ 46 586 375 000

9 300 000 000

10 500 800 000

150 000 000 000

n. delle migliaia

46 586 375 ..............................

..............................

..............................

..............................

n. dei milioni

46 586 ..............................

..............................

..............................

..............................

n. dei miliardi

46 ..............................

..............................

..............................

..............................

Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ Yecfb[jW$ 86 000 000 000 ......................... 580 000 000 86 580 350 500 = .............................. 346 295 860 750 = .............................. ......................... 24 345 859 280 = .............................. ......................... 7 843 580 615 = .............................. .........................

350 000 ............... ............... ............... ...............

500 ......... ......... ......... .........

Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ Yecfb[jW" iYh_l[dZe _b dkc[he Y^[ fh[Y[Z[ [ gk[bbe Y^[ i[]k[ _cc[Z_WjWc[dj[ _b dkc[he iYh_jje$ 999 999 1 000 001 ........................ 999 999 999 ........................

1 000 000 ........................ ........................ 750 100 000 ........................ 2 000 009 ........................ ........................ 15 500 100 ........................ 800 000 ........................ ........................ 450 260 999 ........................ 1 700 000 ........................

........................ ........................ ........................ ........................

241


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Le potenze 1

Osserva come Fabio ha raggruppato le sue 15 palline e quali operazioni ha scritto.

2 2 2 2 82 2# 82 2#

2 2 82 2#

2 2

1 15 1 15

Come puoi notare, Fabio al posto di 2 2 ha scritto 22 e al posto di 2 2 2 3 ha scritto 2 . Ha usato delle potenze, che sono un modo più rapido per scrivere moltiplicazioni che hanno tutti i fattori uguali. La potenza di un numero, infatti, indica quante volte il numero viene moltiplicato per se stesso.

15

82 2# 2 2

3

22

1

2

20 15

Osserva negli esempi come si leggono le potenze. 0

2 21 2 2 3

2 2

¼( [b[lWje W &½ effkh[ ¼( WbbW fej[dpW p[he½ ¼( [b[lWje W '½ effkh[ ¼( WbbW fh_cW fej[dpW ½ ¼( WbbW i[YedZW fej[dpW ½ effkh[ ¼( Wb gkWZhWje½ ¼( WbbW j[hpW fej[dpW ½ effkh[ ¼( Wb YkXe½

1 2

I termini della potenza 23 2 2 2 3 fattori

2 2 4 2 2 2 8

base

23

esponente

Leggi la descrizione del disegno a lato. Scopri che cosa indicano i vari punti dello schema in basso e scrivi il valore delle varie potenze.

;b W\fXZaTgb \a ha XfTZbab & ge\TaZb_\! ;b TZZ\hagb cb\ \a bZa\ ge\TaZb_b & dhTWeTg\ X \a bZa\ dhTWeTgb & chag\! DhTag\ chag\ [b W\fXZaTgb \a ghggb2 d$ [iW]ed_

1

0 3 ……

d$ jh_Wd]eb_

3

3 ……

d$ gkWZhWj_

(3 3)

2 3 ……

d$ fkdj_

(3 3 3)

3 3 ……

242

1


2`R_PVgV 1

2

JhWi\ehcW e]d_ [ifh[ii_ed[ l[hXWb[ d[bbW h_if[jj_lW fej[dpW$ sette alla terza .............

nove al quadrato .............

il cubo di sette .............

quattro al cubo .............

tre alla quarta .............

nove alla sesta .............

otto alla seconda .............

due alla quinta .............

il quadrato di tre .............

JhWi\ehcW e]d_ fej[dpW _d kdÊ[ifh[ii_ed[ b_d]k_ij_YW$ 9 4 quattro alla nona ........................................ 3 6 ..........................................................

93 ..........................................................

2 5 ..........................................................

4 5 ..........................................................

2 7 ..........................................................

Avrai notato negli esercizi precedenti che: t Ogni numero è la prima potenza di se stesso.

t 3

31 3 21 2 41 4 La potenza 0 di tutti i numeri è 1.

151 15

30 1

150 1

40 1

Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ Yecfb[jW$ 2

4

20 1

20 1 1 2 2 2 2 2 2 3 2 2 2 2 4 2 2 2 2 2

5 5 5 25 .............................

5 5 5 = ........ = ........

7 7 7 = ........ = ........

4 4 4 = ........ = ........

3 3 3 3 = ........ = ........

3 3 3 3 3 = ........ = ........

2 2 2 2 = ........ = ........

6 6 6 = ........ = ........

2 2 2 2 2 = ........ = ........

8 8 = ........ = ........

10 10 10 = ........ = ........

10 10 10 10 = ........ = ........

2 10 10 10 100 ....................................

72 = ............................................

3 2 = ............................................

4 3 = ............................................

5 3 = ............................................

4 2 = ............................................

1 6 = ............................................

6 2 = ............................................

5 2 = ............................................

5 = ............................................

1 14 = ............................................

6 2 = ............................................

3 7 = ............................................

2 = ............................................

Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ Yecfb[jW$

4

2

7

2 = ............................................

0

9 = ............................................ 3

10 = ...........................................

$0 -"5 8 gX^`eX ()0 [\c hlX[\ief fg\iXk`mf

3*

6

$&

5 = ............................................

(*0$" $0/ -" $"-

243


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Le potenze del 10 Nella tabella i numeri 1, 10, 100, … sono scritti sotto forma di ediZcoZ YZa &%. È più comodo 5 scrivere 10 che 100 000. In pratica l’esponente ci dice quanti zeri devono seguire il numero 1. milioni

1

2

migliaia

unità semplici

h

da

u

h

da

u

h

da

u

100 000 000

10 000 000

1 000 000

100 000

10 000

1 000

100

10

1

108

107

106

105

104

103

102

101

100

Osserva l’esempio e completa. , ('+

* '&)

. '&+

( '&-

) '&/

,' ''' .....................

.....................

.....................

.....................

.....................

) '&,

- '&.

+ '&+

. '&,

, '&(

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

( '&)

* '&+

, '&*

/ '&-

+ '&.

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.&& &&& &&&

, &&& &&& &&&

-&& &&&

*& &&& &&&

* (' .....................

.....................

.....................

.....................

.....................

-&& &&& &&&

/ &&&

+&& &&&

- &&& &&& &&&

/& &&&

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

Osserva l’esempio e completa. * ''' ''' -

MI ESERCITO 1 Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ Yecfb[jW$

244

88 106 # 89 103 # 86 102 # 8 009 600 ........................................................

320 000 ............................................

15 000 000 ........................................................

740 500 ............................................

3 500 000 ........................................................

590 ............................................

8 800 000 000 ........................................................

580 000 ............................................


1%8)1%8-'%

I numeri decimali Conosci già i numeri decimali formati da una parte intera, che precede la virgola e da una parte decimale che segue la virgola. Fai un breve ripasso con i seguenti esercizi. 1

2

Indica con una crocetta il valore della cifra 9. migliaia h

da

unità semplici u

h

da

u

Completa, come nell'esempio. 20 8 0,5 0,07 28,57 ........................................

parte decimale d

c

235,6 ........................................

m

0,754 ........................................

72,869

431,8 ........................................

900 000

3

385,9

632,08 ........................................

95 164

9,46 ........................................

316,492

0,046 ........................................

Completa scrivendo i numeri che mancano. 0

0,25

........

........

1

........

........

........

........

2

........

........

3

MI ESERCITO 1 IYecfed_ _ i[]k[dj_ dkc[h_ Yec[ d[bbÊ[i[cf_e$ 9 h 7 da 5 u 8 d a. 975,8 .............................. b. 1 270,3 ........................

c.

0,008 ..........................

175,2 ..............................

82,5 ............................

16,07 ...........................

78,253 ...........................

3,753 ..........................

275,6 ..........................

277,38 ...........................

877,9 ..........................

453,7 ..........................

2 D[_ i[]k[dj_ dkc[h_ iejjeb_d[W Yed _b heiie bW

fWhj[ _dj[hW [ Yed _b l[hZ[ bW fWhj[ Z[Y_cWb[" fe_ iYh_l_b_ _d b[jj[h[ ikb gkWZ[hde$ 86,23

745,2

1 432,47

0,345

67 534,22

56 348,767

43 000,54

345,876

3 JhWi\ehcW _ i[]k[dj_ dkc[h_ _d dkc[h_ Z[Y_cWb_" Yec[ d[bbÊ[i[cf_e$ 37 d = 3,7 .................. 6 c ........................... 0 u e 26 m ..............

370 c ..................... 7 u e 5 m ...............

90 m ....................... 34 u e 28 c .............

16 u e 4 m ............. 40 u e 36 c ............

245


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

I numeri relativi <_ fhU fVXfb T $# ` 6[X YeXWWb

<_ gXe`b`Xgeb fXZaT & 6

Per indicare che il subacqueo è andato sotto il livello del mare (livello %), a una profondità di 10 m, si è scritto «· &% m». Per indicare che il termometro è sceso a tre gradi sotto zero si è scritto «· ( 8». Per misurare la temperatura noi usiamo il \gVYd 8Zah^jh ( 8). Nella scala Celsius lo % indica la temperatura del ghiaccio che fonde. Le temperature sopra lo zero si considerano positive e si indicano con il segno « », mentre le temperature sotto lo zero si considerano negative e si indicano con il segno « ».

? dkc[h_ fh[Y[Zkj_ ZWb i[]de ¼ ½ e ZWb i[]de ¼ ½ iede _ eld\i` i\cXk`m`" Y^_WcWj_ Yei f[hY^ _b behe lWbeh[ Z_f[dZ[ ZWb i[]de Y^[ b_ fh[Y[Z[$ GkWdZe ded YÊ feii_X_b_j} Z_ Yed\ki_ed[" _ dkc[h_ fei_j_l_ i_ iYh_lede i[dpW _b i[]de $ 1

Osserva la successione dei numeri relativi sulla retta numerica. Scrivi nelle targhette i numeri indicati dalle frecce. ........

2

........

........ 10

........ 5 4

3 2 1

0

1 2 3 4

........

5

Scrivi la temperatura segnata da ciascun termometro o colora i termometri in modo che segnino la temperatura indicata. +40 +35 +30 +25 +20 +15 +10 +5 0 -5 -10 -15

246

5 ........

........ ........ ........

........ ........ ........

10

25

15

10

20

15


2`R_PVgV 7dY^[ f[h YWbYebWh[ bW Z_\\[h[dpW Z[bb[ h[j_ i[]dWj[ ZkhWdj[ _b YWcf_edWje Z_ YWbY_e" X_ie]dW YedeiY[h[ _ dkc[h_ h[bWj_l_ 1

t t t

t

Nella tabella è riportata la classiďŹ ca fatta durante lo svolgimento di uno degli ultimi campionati di calcio di serie A. La tabella non è completa. Completala tu, scrivendo per ogni squadra la differenza reti. Prima, però, impara a leggere le informazioni che la tabella ti fornisce. ?b nome Z[bb[ 20 igkWZh[ Y^[ fWhj[Y_fWde Wb YWcf_edWje$ ? punti jejWb_ppWj_0 3 f[h e]d_ l_jjeh_W" 1 f[h e]d_ fWh[]]_e" 0 f[h e]d_ iYedĂ“jjW$ B[ partite0 gkWdj[ iede ijWj[ ]_eYWj[ G$ " gkWdj[ l_dj[ V$ " fWh[]]_Wj[ N$ 3 d[kjhWb_ppWj[ " f[hi[ P$ $ I[ dej_" , igkWZh[ ^Wdde ]_eYWje kdW fWhj_jW _d c[de Y^[ Z[lede h[Ykf[hWh[$ B[ reti0 i[]dWj[ F 3 \Wjj[ " ikX_j[ S$ [ bW behe Z_\\[h[dpW$ I[ dej_" W fWh_j} Z_ fkdj[]]_e" bW Z_\\[h[dpW h[j_ YedjW

squadre

punti

Inter

partite

reti

G.

V.

N.

P.

F.

S.

diff.

43

17

13

4

0

37

9

28

Roma

36

17

10

6

1

33

18

15

Juventus

35

17

10

5

2

35

15

Udinese

29

17

8

5

4

22

21

Fiorentina

28

17

7

7

3

26

16

Palermo

25

17

6

7

4

25

27

Napoli

23

17

6

5

6

25

22

Atalanta

22

16

5

7

4

23

21

Sampdoria

21

17

6

3

8

22

24

Catania

21

16

5

6

6

17

19

Genoa

19

17

4

7

6

16

23

Milan

18

14

4

6

4

21

12

Parma

18

17

4

6

7

19

24

Lazio

18

17

4

6

7

19

25

Torino

17

17

2

11

4

15

20

Livorno

15

16

3

6

7

19

27

Empoli

15

17

3

6

8

14

24

Siena

14

17

2

8

7

17

25

Reggina

13

16

2

7

7

12

25

Cagliari

10

17

2

4

11

13

33

5

10

Indovina! DhTaWb YT VT_Wb  YeXWWb. dhTaWb YT YeXWWb  VT_Wb! 6[X VbfÆ 2

F[h l[h_Ă“YWh[ i[ ^W_ _dZel_dWje \WĂŠ Yeiˆ$ t EhZ_dW _ dkc[h_ iYh_jj_ _d XWiie ZWb cW]]_eh[ Wb c_deh[$ t Iejje e]d_ dkc[he iYh_l_ bW b[jj[hW Yehh_ifedZ[dj[$ O 11

L I 7 7

O 3

7 9 ........ ........

........ ........

M 1

I 9

N 13

E 3

S 5

T 5

R 1

E 15

F 9

........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........ ........

247


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

L'addizione ?d kdW ]_ehdWjW Z_ f[iYW" =_eh]_e ^W YWbWje jh[ lebj[ b[ ik[ h[j_$ BW fh_cW lebjW ^W f[iYWje ((+ a] Z_ f[iY[" bW i[YedZW )"- a] [ bW j[hpW '+ a]$ GkWdj_ Y^_be]hWcc_ Z_ f[iY[ ^W f[iYWje _d jkjje =_eh]_e5 1

Per risolvere il problema devi eseguire un’addizione, cioè l’operazione che permette di unire due o più quantità, di aggiungere, aumentare, ... Utilizza i dati del problema per eseguire l’operazione in colonna e per ripassare le proprietà dell’addizione. FHEL7

Proprietà commutativa

9WcX_WdZe bÊehZ_d[ Z[]b_ WZZ[dZ_" bW ieccW ded YWcX_W$

225 3,7 15 ........... 3,7 15 225 ...........

addendo 225

..........

addendo

3,7

..........

addendo

15

..........

243,7 somma o totale 243,7

Proprietà associativa

?b h_ikbjWje ded YWcX_W i[ W Zk[ e f_ WZZ[dZ_ i_ ieij_jk_iY[ bW behe ieccW$

225 3,7 15 .......... 228,7

15 ..........

225 3,7 15 .......... 225 18,7

..........

MI ESERCITO 1 ;i[]k_ ikb gkWZ[hde _d YebeddW Yed bW fhelW$ a. 30 007 127 100 9 650 000 154,78 4 897 81,397 3 500 10 730 178 000 191 635 58,898 1 673,73 1 200 300 6 750 65 300

248

b.

809 85,478 8 245,86 1 456 377 3 136 439 43 89 156 2 157,18 1 278,85 43 031 191 300 5 640 7,91 25,738 293,64

2 ;i[]k_ _ YWbYeb_ ikb gkWZ[hde Wffb_YWdZe W f_WY[h[ b[ fhefh_[j} Y^[ YedeiY_$ a. 756 998 102 434 b. 8 052 91 488 109 30,4 85,5 40,6 32,5

120 4,73 310 2,27


1%8)1%8-'%

La sottrazione Ik kd jh[de l[d]ede YWh_YWj[ c[hY_ f[h kd jejWb[ Z_ *',"). a]$ I[ d[bbW ijWp_ed[ ikYY[ii_lW d[ l[d]ede iYWh_YWj[ /)"'/ a]" gkWdj_ Y^_be]hWcc_ Z_ c[hY[ h_cWd]ede ikb jh[de5 1

Per risolvere il problema devi eseguire una sottrazione, cioè l’operazione che permette di togliere, pareggiare, calcolare differenze, … Utilizza i dati del problema per eseguire l’operazione in colonna con la prova.

416,38

93,19

323,19

93,19

minuendo

416,38

.............

sottraendo

93,19

.............

323,19

Proprietà invariantiva

2

FHEL7

resto o differenza

416,38

Completa applicando la proprietà invariantiva della sottrazione.

7ZZ_p_edWdZe e iejjhW[dZe be ij[iie dkc[he W [djhWcX_ _ j[hc_d_ Z_ kdW iejjhWp_ed[" _b h_ikbjWje ded YWcX_W$

487 137 ......... 13 13

465 315 ......... 15 15

500 150 .........

450 300 .........

525 275 ......... 25 25

849 319 ......... 19 19

746 286 ......... 14 14

......... ......... .........

......... ......... .........

......... ......... .........

698 418 ......... 18 18

583 433 ......... 17 17

998 693 ......... 13 13

......... ......... .........

......... ......... .........

......... ......... .........

788 538 ......... 12 12

826 616 ......... 16 16

685 415 ......... 15 15

......... ......... .........

......... ......... .........

......... ......... .........

MI ESERCITO 1 ;i[]k_ [ YedjhebbW _b h_ikbjWje Yed bW fhelW$ 435,62 83,59 279,34 156,89 425,72 198,71

70 000 835,3 73,691 43,72 25,197 14,896

2 ;i[]k_ Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} _dlWh_Wdj_lW$ 7 890 2 590 6 751 4 626 10 345 6 225

68 700 25 700 26 215 3 415 86 850 21 650

249


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

La moltiplicazione La moltiplicazione è l’operazione che ci aiuta a risolvere problemi in cui ci viene richiesto di ripetere la stessa quantità o di calcolare le combinazioni possibili. 1

Ripassa le proprietà della moltiplicazione e completa.

qmoltiplicatore

2,5

1,5

1,5

2,5

prodotto parziale prodotto parziale

125 250

fattori

Proprietà commutativa

2,5 1,5 ...........

9WcX_WdZe bÊehZ_d[ Z[_ \Wjjeh_" _b fheZejje ded YWcX_W$

1,5 2,5 ...........

moltiplicando

3,75

....... ....... prodotto

3,75

Proprietà associativa

?b h_ikbjWje ded YWcX_W i[ W Zk[ e f_ \Wjjeh_ i_ ieij_jk_iY[ _b behe fheZejje$

(50 3) 5

800 5 4 .......

4 000 4 .......

800 20 .......

(50 5) (3 5) 250 15 ......... 250

4 (20 5)

800 5 4 .......

15

(4 20) (4 5) 80 20 .......... 80

Proprietà distributiva

F[h cebj_fb_YWh[ kdW ieccW f[h kd dkc[he" i_ fk cebj_fb_YWh[ e]d_ WZZ[dZe f[h _b dkc[he [ fe_ WZZ_p_edWh[ _ fheZejj_ ejj[dkj_$

20

MI ESERCITO 1 Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ YWbYebW Wffb_YWdZe bW fhefh_[j} Z_ijh_Xkj_lW$ 24 10 ............. 2 # ............. 240 ............. 48 ............. 288 24 12 ............. 8.............

2 ;i[]k_ _d YebeddW ikb jke gkWZ[hde$

a.

5,46 23,9

7 85 ............. 8............. .............# ............. ............. ............. 35 11 ............. 8............. .............# ............. ............. ............. 12 13 ............. 8............. .............# ............. ............. .............

65,7 81,2

b.

25 11 ............. 8............. .............# ............. ............. ............. 42 21 ............. 8............. .............# ............. ............. .............

250

1 564 7,93 560,4 562

6 55 ............. 8............. .............# ............. ............. ............. 8 35 ............. 8............. .............# ............. ............. .............

74,5 19,7

47,28 19,4

c.

347,5 24,6 328,1 4,25 52,43 798


1%8)1%8-'%

La divisione La divisione è l’operazione che ci aiuta a risolvere problemi in cui ci viene richiesto di raggruppare quantità o di distribuire una quantità in parti uguali. 1

Ripassa la proprietà invariantia della divisione e applicala, scrivendo i risultati che mancano. Proprietà invariantiva

350 : 50 = ....... 2 2 700 : 100 = .......

Cebj_fb_YWdZe e Z_l_Z[dZe f[h kde ij[iie dkc[he Z_l[hie ZW & _b Z_l_Z[dZe [ _b Z_l_ieh[" _b h_ikbjWje ded YWcX_W$ 2

3

350 : 70 = ....... : 10 : 10 35 : 7 = .......

Calcola a mente applicando la proprietà invariantiva: dividi per 10, 100 o 1 000. 450 : 50 = ...........

2 400 : 600 = ...........

56 000 : 7 000 = ...........

210 : 30 = ...........

5 400 : 900 = ...........

320 000 : 4 000 = ...........

630 : 70 = ...........

7 200 : 800 = ...........

42 000 : 6 000 = ...........

320 : 40 = ...........

1 800 : 200 = ...........

270 000 : 3 000 = ...........

Puoi incontrare diversi casi di divisioni in colonna. Ripassali. a

dividendo decimale

dividendo

divisore

prova

3 6,5 23 109 5 73 0 0 8 3 9,5

8 3 9,5 23 69 36 ,5 quoziente 1 49 1 38 115 115 resto 0

839,5 : 23 = Se il dividendo è decimale, devi mettere la virgola al quoziente quando cominci a dividere i decimali, cioè quando abbassi la prima cifra dopo la virgola.

La divisione è l'operazione inversa della moltiplicazione. : 23

839,5

36,5

23

9WbYebW _b gkep_[dj[ [iWjje [i[]k[dZe b[ Z_l_i_ed_ \_de W_ c_bb[i_c_" i[ d[Y[iiWh_e$

a.

70,183 : 53 6 500,34 : 22 1 649,25 : 45 342,24 : 31 144.664 : 52

b.

456,512 : 56 248,976 : 24 1 657,5 : 25 4 175,73 : 83 1 514,95 : 41

c.

2 150,25 : 75 2 571,702 : 42 10 184,7 : 51 4 529,556 : 36 1 769,6 : 14

d.

366,175 : 151 1 166,397 : 251 2 150,25 : 705 2 509,76 : 341 1 514,8 : 541

251


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

b

dividendo e divisore interi, quoziente decimale

prova

1 4 0 4,0 1 5 135 9 3,6 54 45 90

1 404 : 15 = Quando la divisione non dà resto 0, puoi continuare per calcolare le cifre decimali.

1 4 0 4,0 1 5 135 9 3,6 54 45 90 90 0

9 3 ,6 1 5 468 0 936 0 1 4 0 4 ,0

9WbYebW _b gkep_[dj[ [iWjje [i[]k[dZe b[ Z_l_i_ed_ \_de W_ c_bb[i_c_" i[ d[Y[iiWh_e$

a.

c

1 548 : 72 1 692 : 45

b.

1 391 : 26 3 096 : 96

dividendo minore del divisore

c.

5 000 : 40 250 : 16

36 : 80 =

Aggiungi al dividendo gli zeri necessari per renderlo maggiore del divisore. Al quoziente scrivi zero seguito dalla virgola 8l’80 nel 36 sta 0 volte# e continua la divisione normalmente.

d.

1 175 : 125 4 830 : 175

3 6, 0 0 8 0 00 0, 4 5 36 0 32 0 4 00 4 00 0

9WbYebW _b gkep_[dj[ [iWjje [i[]k[dZe b[ Z_l_i_ed_ \_de W_ c_bb[i_c_" i[ d[Y[iiWh_e$

a.

12,3 : 41 38,4 : 48

b.

14,7 : 35 34,32 : 52

c.

5,775 : 25 4,828 : 34

d.

15 : 25 36 : 96

d divisore decimale Se il divisore è decimale, applica la proprietà invariantiva per renderlo intero, moltiplicando per 10, 100 o 1 000.

420 12 36 35 60 60 0

42 : 1,2 = 10 10 420 : 12 =

9WbYebW _b gkep_[dj[ [iWjje [i[]k[dZe b[ Z_l_i_ed_ \_de W_ c_bb[i_c_" i[ d[Y[iiWh_e$

a.

252

110,2 : 3,8 139,2 : 2,9 22,36 : 0,43 7 055 : 8,5

b.

106,6 : 0,41 7,2 : 0,45 3,225 : 0,129 832,5 : 22,5

c.

4 991,4 : 5,31 177,84 : 0,312 1 670,4 : 4,64 199,64 : 0,217

d.

15 112 : 14,2 4 228,7 : 8,63 3,068 : 0,236 129,36 : 1,54


1%8)1%8-'%

Lo zero e l’uno nelle quattro operazioni 1

2

Completa le seguenti VYY^o^dc^. 5 0 0 5 5 0 16 16 0 16

I[ be 0 i_ jhelW Wb iejjhW[dZe" ded ceZ_ÓYW _b c_dk[dZe$ I[ Wb c_dk[dZe" X_ie]dW h_Yehh[h[ W_ dkc[h_ h[bWj_l_$

9ec[ l[Z_" be 0 ded fheZkY[ WbYkd [\\[jje0 i_ Z_Y[ Y^[ neutro f[h bÊWZZ_p_ed[$

3

400 0 .........

536 ......... 536

340 0 .........

750 ......... 750

0 800 .........

......... 452 452

658 0 .........

............. 0 972

64 0 6 .........

............. 0 210

37 0 3 .........

267 ......... 267

4

Completa le seguenti bdai^ea^XVo^dc^. 7 0 0 7 0 Be 0 assorbente f[h bW cebj_fb_YWp_ed[ f[hY^ ¼WiiehX[½ WddkbbW jkjje$

5

Completa le seguenti hdiigVo^dc^. 8 0 8 0 5 5

Completa le seguenti bdai^ea^XVo^dc^. 1 5 5 1 5 BÊ1 ded fheZkY[ WbYkd [\\[jje0 i_ Z_Y[ Y^[ neutro f[h bW cebj_fb_YWp_ed[$

360 0 .........

480 ......... 0

400 1 .........

350 ......... 350

0 517 .........

......... 546 0

1 800 .........

......... 874 874

25 0 16 .........

819 ......... 0

15 1 10 .........

.............. 1 439

Completa le seguenti Y^k^h^dc^.

0

:7

0

0

7

:9

0

9

0 : 0 qualsiasi numero

?d\Wjj_0 & 0 & ' f[hY^ ' & & & 0 & ( f[hY^ ( & & & 0 & ) f[hY^ ) & & 6:1 6 I[ _b Z_l_ieh[ 1" _b h_ikbjWje k]kWb[ Wb Z_l_Z[dZe$

9ec[ l[Z_ 0 : 7 0 f[hY^ & n - 3 &$ I[ be zero i_ jhelW Wb dividendo" _b h_ikbjWje i[cfh[ p[he" f[hY^ & cebj_fb_YWje f[h gkWbi_Wi_ dkc[he Z} i[cfh[ &$ F[h gk[ije cej_le" 0 è multiplo di qualsiasi numero. 1:0 ?

2:0 ?

3:0 ?

B[ Z_l_i_ed_ Yed zero al divisore i_ Z_Yede impossibili f[hY^ ded [i_ij[ kd dkc[he Y^[" cebj_fb_YWje f[h &" Z_W Yec[ h_ikbjWje '" (" )" $$$ 8:8 1

42 : 42 1

E]d_ dkc[he Z_l_ie f[h i[ ij[iie Z} Yec[ h_ikbjWje 1$

265 : 1 .........

930 : 0 .........

0 : 569 .........

258 : 258 .........

0 : 693 .........

0 : 472 .........

1 840 : 1 .........

784 : 0 .........

481 : 0 .........

348 : 1 .........

643 : 643 .........

0 : 0 .........

253


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Moltiplicare e dividere per 10,100,1000 1 Eii[hlW ]b_ [i[cf_ [ Yecfb[jW$ 26 10 260

90 : 10 .........

37 10 .........

4,5 10 45

38 : 10 .........

370 : 10 .........

38 10 380

152 : 10 .........

48,5 10 .........

18,6 10 .........

360 : 10 .........

943 : 10 .........

125 10 .........

9 000 : 10 .........

121 10 .........

4,75 10 .........

3 870 : 10 .........

2 530 : 10 .........

2 Eii[hlW ]b_ [i[cf_ [ Yecfb[jW$ 9 100 900

400 : 100 ..................

3,7 1100 ..................

7 100 700

580 : 100 ..................

3,7 110 ..................

4,5 100 ..................

879 : 100 ..................

750 : 100 ..................

85 100 ..................

4 800 : 100 ..................

750 :

4,57 100 ..................

2 650 : 100 ..................

6,57 1100 ..................

382 100 ..................

7 374 : 100 ..................

1 250 : 100 ..................

8 1 000 8 000

9 000 : 1 000 ..................

7,6 1 000 7 600

2,5 1 000 2 500

2 000 : 1 000 ..................

7,6 100 760

4,85 1 000 ..................

3 260 : 1 000 ..................

7,6 10 76

0,600 1 000 ..................

6 875 : 1 000 ..................

8 000 : 1 000 .........

3,6 1 000 ..................

4 500 : 1 000 ..................

8 000 : 100 .........

2,450 1 000 ..................

700 : 1 000 ..................

8 000 : 10 .........

10 ..................

3 Eii[hlW ]b_ [i[cf_ [ Yecfb[jW$

4 ?d e]d_ ef[hWp_ed[ iYh_l_ _b dkc[he Y^[ cWdYW$

254

294 : ................. 2,94

64 : ................. 0,64

.............. : 10 0,4

.............. : 100 2,5

184 : ................. 0,184

.............. : 100 0,47

46 ................. 460

850 ................. 8 500

58 ................. 580

.............. 10 88

.............. : 1 000 1,8

50 : ................. 0,5

2750 : ................. 27,5

.............. 10 12,8 540 : ................. 0,54


1%8)1%8-'%

Multipli e divisori 1

Per ogni gruppo di tre numeri, scrivi due moltiplicazioni e due divisioni. 9ed _ jh[ dkc[h_ 5 8 40 fke_ iYh_l[h[0 + . *& . + *& *& 0 + . *& 0 . + *& ckbj_fbe Z_ + [ .$ ? \Wjjeh_ + [ . iede WdY^[ Z_l_ieh_ Z_ *&$

4, 36, 9

7, 8, 56

72, 8, 9

6, 42, 7

..... ..... .....

..... ..... .....

..... ..... .....

..... ..... .....

..... ..... .....

..... ..... .....

..... ..... .....

..... ..... .....

..... : ..... .....

..... : ..... .....

..... : ..... .....

..... : ..... .....

..... : ..... .....

..... : ..... .....

..... : ..... .....

..... : ..... .....

I_ Z_Y[ divisore kd dkc[he Y^[ Yedj[dkje kd dkc[he [iWjje Z_ lebj[ _d kd dkc[he ZWje$

I_ Z_Y[ multiplo kd dkc[he Y^[ d[ Yedj_[d[ kd Wbjhe kd dkc[he [iWjje Z_ lebj[$ 2

Completa il grafo, scrivendo i numeri che mancano e il valore della freccia viola. Dove scriverai i multipli comuni (cioè, i multipli sia di 3 sia di 4)? 4 8 ...... ...... ...... ...... ...... 4 ...... ...... 3

......

0

? ...... 3

......

3 ......

6 ......

......

......

......

......

......

......

......

Osserva che cosa dicono le frecce e completa. è multiplo di

12

è multiplo di

4

8

....

è divisore di

è divisore di

è multiplo di

è multiplo di

3

....

5

....

è divisore di

è divisore di

è multiplo di

è multiplo di

9

è divisore di

6

.... è divisore di

(*0$" $0/ -" $"-

$0 -"5 8 gX^`eX (), [\c hlX[\ief fg\iXk`mf

$&

è divisore di

.... è divisore di

7

....

14

è multiplo di

3*

....

è multiplo di

255


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

I numeri primi 1

Leggi con attenzione le seguenti osservazioni e trova i numeri primi minori di 100.

s¬ & ha un solo divisore. s¬ Tutti i numeri hanno come divisore &. Tutti i numeri sono multipli di &. s¬ I numeri che hanno solo due divisori (1 e se stessi), si dicono cjbZg^ eg^b^. s¬ ' è l’unico numero pari che ha due divisori. ' è un cjbZgd eg^bd. s¬ Ogni numero è multiplo e divisore di se stesso. s¬ I numeri che hanno più di due divisori si dicono cjbZg^ Xdbedhi^. Il matematico greco :gVidhiZcZ, vissuto tra il 296 e il 196 a. C. trovò un metodo per distinguere i numeri primi dai numeri composti. Chiamò questo metodo «` h`^cdc» (= hZiVXX^d, Xg^kZaad, kV\a^d). Il setaccio è un arnese usato per separare le parti più fini da quelle più grosse. Il metodo di Eratostene consiste, appunto, nell’eliminare i numeri non primi, lasciando scritti i numeri primi. Prova anche tu seguendo le indicazioni.

s¬ Cancella il numero 1 che non è primo perché ha un solo divisore. s¬ Cancella i multipli di 2, eccetto il 2. s¬ Cancella i multipli di 3, eccetto il 3. s¬ Cancella i multipli di 4, eccetto il 4. s¬ Cancella i multipli di 5, eccetto il 5. s¬ Cancella i multipli di 7, eccetto il 7. s¬ … e così di seguito.

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30

31

32

33

34

35

36

37

38

39

40

41

42

43

44

45 46

47

48

49

50

51

52

53

54

55

56

57

58

59

60

61

62

63

64

65

66

67

68

69

70

71

72

73

74

75

76

77

78

79

80

81

82

83

84

85

86

87

88

89

90

91

92

93

94

95

96

97

98

99 100

I numeri non cancellati sono i numeri primi minori di 100.

MI ESERCITO 1 Eii[hlW bÊ[i[cf_e [ iYecfed_ _ dkc[h_ Yecfeij_ _d dkc[h_ fh_c_1 fe_ jhWiYh_l_ bW iYecfei_p_ed[$ 20

12 2

256

6

2

2

.......

44 2

.......

63 3

.......

3

....... .......

....... .......

....... .......

12 2 2 3

20 2 ...........

44 ....................

63 ....................


1%8)1%8-'%

Criteri di divisibilitĂ 1

Indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

t 9 ÄĄ DIVISORE DI 36 t 60 ÄĄ DIVISIBILE PER 2 t 19 ÄĄ DIVISIBILE PER 2 t 3 ÄĄ DIVISIBILE PER 63

' ' ' '

t 47 ÄĄ MULTIPLO DI 2 t 51 ÄĄ MULTIPLO DI 3 t 5 ÄĄ DIVISORE PER 95 t 100 ÄĄ MULTIPLO DI 25

' ' ' '

Ancora prima di eseguire una divisione, seguendo delle regole molto semplici, è possibile capire se un numero è divisibile per un altro oppure no. 2

3

In ogni gruppo c’è un intruso, un numero che non è divisibile per quello indicato. Cancellalo e veriďŹ ca con l'aiuto della calcolatrice di aver risposto correttamente. Un numero è divisibile per 2 se è pari.

32

56

124

239

1 864

5 370

Un numero è divisibile per 3, quando la somma delle sue cifre è un numero divisibile per 3.

24 21

38 33

129 306

159 372

5 352 2 739

9 342 4 650

Un numero è divisibile per 4, quando le ultime due cifre sono due zeri o formano un numero divisibile per 4.

16 64

44 38

100 600

312 432

2 500 3 524

3 572 6 900

Un numero è divisibile per 5, quando termina per 0 o per 5.

35

70

100

427

3 600

2 735

Un numero è divisibile per 6, quando è pari e la somma delle sue cifre è divisibile per 3.

384 436

Un numero è divisibile per 9, quando la somma delle sue cifre è un numero divisibile per 9.

27 45

63 72

864 666

711 252

8 532 6 543

3 132 9 379

Un numero è divisibile per 10, quando termina per 0.

30

95

170

930

1 300

2 750

8 256 5 246

3 540 2 082

7 902 9 615

5 688 6 174

Indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

t 6 265 ÄĄ DIVISIBILE PER 2 ' t 4 ÄĄ DIVISORE DI 5 732 ' t 9 783 ÄĄ MULTIPLO DI 9 ' t 3 ÄĄ DIVISORE DI 5 333 '

t 38 640 ÄĄ MULTIPLO DI 5 ' t 9 ÄĄ DIVISORE DI 78 935 ' t 3 850 ÄĄ DIVISIBILE PER 5 ' t 10 ÄĄ DIVISORE DI 4 630 '

257


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Le espressioni 1

;T\ abgTgb V[X \ e\fh_gTg\ WX__X WhX XfceXff\ba\ fbab W\iXef\2

Calcola il valore delle due espressioni. 850 7# 3 ........ 43

50 87 3# ........ 50 10

3 ........

........

?d kdW [ifh[ii_ed[ b[ fWh[dj[i_ _dZ_YWde b[ ef[hWp_ed_ ZW [i[]k_h[ f[h fh_c[$ GkWdZe _d [ifh[ii_ed_ Yed iebe WZZ_p_ed_ [ iejjhWp_ed_ ded Y_ iede fWh[dj[i_" b[ ef[hWp_ed_ i_ [i[]kede d[bbÊehZ_d[ _d Yk_ iede iYh_jj[$ BW fh_cW [ifh[ii_ed[" f[h [i[cf_e" fej[lW [ii[h[ iYh_jjW Yei 0 50 – 7 + 3 = 46 2

3

4

Calcola il valore delle seguenti espressioni. 15 5 3 .........

56 6 20 .........

4 999 1 700 300 ..............

15 85 3# ......... 12 82 1# .........

56 86 20# .........

4 999 1 8700 300# ..............

39 9 1 .........

2 905 5 900 100 ..............

12 2 1 .........

39 89 1# .........

2 905 5 8900 100# ..............

Quando è necessario, metti le parentesi per indicare l'operazione da eseguire per prima, in modo da ottenere i risultati scritti, come nell'esempio. 11 6 2 7

35 5 2 28

90 60 40 20 50

11 86 2# 3

35 5 2 32

90 60 40 20 10

16 4 2 10

39 9 1 31

60 40 10 20 10

16 4 2 14

39 9 1 29

60 40 10 20 30

82 10# 3 ........ 12 3

;T\ abgTgb V[X \ e\fh_gTg\ WX__X WhX XfceXff\ba\ fbab W\iXef\2

Calcola il valore delle due espressioni.

3 ........

2 810 3# ........ 2

30

........

Quando è necessario, metti le parentesi per indicare l'operazione da eseguire per prima, in modo da ottenere i risultati scritti, come nell'esempio.

258

9 6 4 50

70 : 7 5 5

10 5 3 25

20 6 : 2 17

9 86 4# 18

70 : 7 5 35

10 5 3 45

20 6 : 2 7

8 7 3 80

30 : 5 1 7

34 4 2 26

18 9 : 3 9

8 7 3 59

30 : 5 1 5

34 4 2 60

18 9 : 3 21


1%8)1%8-'%

In genere, quando le operazioni da eseguire per prime sono moltiplicazioni o divisioni, non si mettono le parentesi. Quindi, quando non ci sono le parentesi, bisogna eseguire prima le moltiplicazioni e le divisioni, poi le addizioni e le sottrazioni come indicato negli esempi dell’esercizio seguente. 1

2

Calcola il valore delle seguenti espressioni. 18 64 : 8

18 864 : 8#

18 8

.........

20 21 : 7 .........

40 30 7

40 830 7#

40 210 .........

50 32 : 8 .........

81 54 : 9

81 854 : 9#

81 6

.........

40 15 4 .........

40 5 70

840 5# 70

200 70 .........

70 13 2 .........

Completa scrivendo i numeri 2, 3, 5 in modo da ottenere il risultato scritto. 8......... .........# ......... 21 8......... .........# ......... 9

8......... .........# ......... 16 8......... .........# ......... 25

8......... .........# ......... 5 8......... .........# ......... 4

MI ESERCITO 1

9WbYebW _b lWbeh[ Z[bb[ i[]k[dj_ [ifh[ii_ed_" [i[]k[dZe fh_cW b[ ef[hWp_ed_ iYh_jj[ jhW b[ fWh[dj[i_ jedZ[ 8¾#" fe_ gk[bb[ iYh_jj[ jhW b[ fWh[dj[i_ gkWZh[ F¾G [ _d\_d[ gk[bb[ Z[djhe b[ fWh[dj[i_ ]hW\\[ H$$$J$ 4,5 F 821 9# : 6 887 72# G

36 : H36 : F 36 : 836 : 36# G J : 36

4,5 F ......... : 6 ......... G

36 : H36 : F 36 : ......... G J : 36

4,5 F

36 : H36 :

4,5 F

......... ......... G .........

.........

36 :

.........

J : 36

.........

: 36

.........

: 36 .........

F817 13# 2 5 8 101 81#G : 10 F ......... 2 5 F

.........

......... G

: 10

G

: 10

......... .........

: 10 .........

H62 F8 8 4 7 3# 4 2 G J : 2 H62 F8 ......... ......... # 4 2 G J : 2 H62 F

10 F826 14# : 4 887 60# G

H62 F

10 F ......... : 4 .........

G

H62

10 F

......... .........

G

10

.........

.........

.........

4 2 G J : 2 .........

.........

2 GJ : 2

.........

J :2 : 2 .........

259


@ eld\i`# ` gifYc\d`# c\ fg\iXq`fe`

Espressioni e problemi 1

Leggi i seguenti problemi e completa le espressioni che li risolvono. 9h_ij_Wd ^W _dYebbWje ikb ike WbXkc +& Ó]kh_d[$ BW deddW ]b_ ^W YecfhWje * Xkij_d[ Y^[ Yedj[d]ede + Ó]kh_d[ Y_WiYkdW$ GkWdj[ Ó]kh_d[ ^W _d jkjje 9h_ij_Wd5 8......... .........#

......... figurine comprate

8......... .........# ......... ......... figurine in tutto 2

8......... : .........#

.........

8......... : .........# ......... .........

pagine completate pagine dell'album

Leggi con attenzione i seguenti problemi, calcola il valore delle espressioni e segna con una crocetta quella che indica la soluzione del problema. <hWdYW ^W Yecf[hWje ) gkWZ[hd_ Y^[ YeijWde '")& Y_WiYkde [ kd WbXkc Y^[ YeijW ("'&$ GkWdje ^W if[ie _d jkjje5

3

?d e]d_ fW]_dW Z[bbÊWbXkc Z_ HeX[hje YÊ ifWp_e f[h - Ó]kh_d[$ <_dehW ^W _dYebbWje -& Ó]kh_d[ [ ^W WdYehW (( fW]_d[ lkej[$ GkWdj[ fW]_d[ ^W bÊWbXkc Z_ HeX[hje5

<WX_WdW Wl[lW d[b iWblWZWdW_e / XWdYedej[ ZW + [khe$ :khWdj[ bW i[jj_cWdW ^W if[ie * [khe$ GkWdj_ [khe Y_ iede WdYehW d[b iWblWZWdW_e Z_ <WX_WdW5

81,30 3# 2,10 ...............

9 85 4# ...............

82,10 3# 1,30 ...............

89 5# 4 ...............

Leggi il seguente problema e osserva come può essere risolto con un’espressione. Completa scrivendo i numeri che mancano. :[_ '(( Wbkdd_ Z[bb[ YbWii_ gk_dj[ Z_ kdW iYkebW" iede WdZWj_ _d ]_jW _ (+ Wbkdd_ Z[bbW L 8 [ ]b_ Wbkdd_ Z[bbW L : [ L ; Y^[ iede (* f[h Y_WiYkdW YbWii[$ GkWdj_ Wbkdd_ Z_ gk_djW ded iede WdZWj_ _d ]_jW5 824 2# F25 824 2#G 122 F25 824 2#G

alunni della V D e della V E n. alunni delle tre classi in gita n. alunni di quinta che non sono andati in gita

122 F25 .........#G 122 ......... .........

(*0$" $0/ -" $"-

$0 -"5 8 gX^`eX ()) [\c hlX[\ief fg\iXk`mf

3* $&

260

F[h h_iebl[h[ _b fheXb[cW Yed kdÊ[ifh[ii_ed[" Z[l_ [i[]k_h[ fh_cW bÊef[hWp_ed[ iYh_jjW jhW b[ fWh[dj[i_ jedZ[" fe_ gk[bbW iYh_jjW jhW b[ fWh[dj[i_ gkWZh[ [ _dÓd[ bÊkbj_cW ef[hWp_ed[$


1%8)1%8-'%

Problemi e diagrammi Quando per risolvere un problema sono necessarie più operazioni, siamo di fronte a «egdWaZb^ XdbeaZhh^». Ogni operazione corrisponde a un «egdWaZbV ZaZbZciVgZ», cioè con una operazione. Ogni operazione è la risposta a una domanda che il più delle volte devi scoprire tu perché il problema presenta una sola domanda. 1

Leggi il seguente problema, scopri le domande nascoste e risolvilo completando il diagramma corrispondente. BW cWccW Yecf[hW ( [jj_ Z_ Xkhhe Y^[ YeijW &".+ [khe bÊ[jje" + ^] Z_ \ehcW]]_e Y^[ YeijW )"+& [khe bÊ[jje [ c[ppe Y^_be Z_ fWd[ Y^[ YeijW &"-& [khe$ I[ fW]W Yed kdW XWdYedejW ZW (& [khe" gkWdje h_Y[l[ Z_ h[ije5

a.

c.

Ricerca i YVi^. 2 hg di burro = quantità di burro acquistata

Inserisci i dati nel diagramma e calcola. 0,85

2

3,50

5

.........

.........

0,85 euro = costo di un etto di burro

5 hg di formaggio = quantità di formaggio acquistata

.........

3,50 euro = costo di un etto di formaggio

.........

20

.........

0,70 euro = costo del pane

b.

.........

Scopri le domande nascoste.

t GkWdZe if[dZ[ f[h _b ..................................5 t GkWdZe if[dZ[ f[h _b .................................5 t GkWdje if[dZ[ _d jkjje5

d.

Rispondi. BW cWccW h_Y[l[ Z_ h[ije ..........

261


=_\OYRZV 1

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ Yecfb[jWdZe _ h[bWj_l_ Z_W]hWcc_$ Fe_" ikb jke gkWZ[hde" jhWi\ehcW e]d_ Z_W]hWccW _d kdÊ[ifh[ii_ed[ Wh_jc[j_YW [ h_iebl_bW$

a. La zia compra 3 hg di prosciutto a 2,40

b. In cartoleria, Matteo acquista 4 gomme che

✪ ✪ ✪

✪ ✪ ✪

l’etto, mezzo chilo di parmigiano a 12,90 al chilogrammo. Se paga con una banconota da 50, quanto riceverà di resto?

.........

.........

.........

.........

costano 1,20 l’una, 3 quaderni che costano 2,50 l’uno e 1 evidenziatore del costo di 4,50 euro. Se paga con una banconota da 50 euro, quanto riceve di resto?

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

.........

2

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ Yed kd Z_W]hWccW [ Yed kdÊ[ifh[ii_ed[ Wh_jc[j_YW$

a. La famiglia di Lorenzo ha acquistato un nuovo ✪ ✪ ✪

soggiorno che costa 4 750 euro. Il papà ha versato un acconto di 1 321,60 euro, il resto lo pagherà in 12 rate. A quanto ammonta cia­ scuna rata?

b. In un’azienda ortofrutticola sono stati raccolti ✪ ✪ ✪

262

264 kg di pesche e 75 kg di albicocche. Le pesche vengono sistemate in ceste da 24 kg ciascuna e le albicocche in cestini che ne con­ tengono 1,5 kg l’uno. Quante ceste di pesche e quanti cestini di albicocche vengono riempiti in totale?

c. Per la festa del patrono viene organizzata ✪ ✪ ✪

una lotteria. Per acquistare i premi gli organiz­ zatori hanno speso 1 775,95 euro. Vengono venduti 5 624 biglietti a 1,30 euro l’uno. Quan­ to denaro rimane nelle casse del comitato organizzatore?

d. In profumeria la mamma ha speso 24,40. ✪ ✪ ✪

Ha acquistato un profumo da 19,60 e 3 sa­ ponette uguali. Quanto ha pagato una sapo­ netta?


1%8)1%8-'%

?f `dgXiXkf X%%% 3TIVEVI GSR M KVERHM RYQIVM I PI TSXIR^I Eii[hlW bĂŠ[i[cf_e [ Yecfb[jW$ miliardi

h

da

milioni

u

h

da

migliaia

u

h

da

unitĂ semplici

u

h

da

u

1011 1010 109 108 107 106 105 104 103 102 101 100 8

8 008 000 000

0

0

8

0

0

0

0

0

9 6 (8 10 ) (8 10 ) (....................................)

0

5 000 900 000

(....................................)

700 000 400

(....................................)

6 000 003

(....................................)

900 200

(....................................)

Eii[hlW bĂŠ[i[cf_e [ Yecfb[jW$ 9 370 500 000 9 000 000 000 300 000 000 70 000 000 500 000 600 800 400 ..................................................................................................................................... 30 250 000 ..................................................................................................................................... 4 610 308 .....................................................................................................................................

3TIVEVI GSR M RYQIVM VIPEXMZM I VMWSPZIVI IWTVIWWMSRM EhZ_dW _ dkc[h_ iYh_jj_ Z_ \_WdYe" ZWb c_deh[ Wb cW]]_eh[" d[b h_gkWZhe [ ikbbW b_d[W Z[_ dkc[h_$

6 2 –4 4 –2 –6 0

........ ........ ........ ........ ........ ........

9ecfb[jW iYh_l[dZe d[bb[ jWh]^[jj[ _ dkc[h_ _dZ_YWj_ ZWbb[ \h[YY[$ ........

........

........

........ 10

........

........

........

........ 0

........

........

........

........

5

9ecfb[jW iYh_l[dZe _ dkc[h_ 4" 5" 6 _d ceZe ZW ejj[d[h[ _b h_ikbjWje iYh_jje$ 8......... .........# ......... 44 8......... .........# ......... 54

8......... .........# ......... 50 8......... .........# ......... 10

8......... .........# ......... 6 8......... .........# ......... 4

263


?f `dgXiXkf X%%% )WIKYMVI PI UYEXXVS STIVE^MSRM I VMGSRSWGIVRI PI TVSTVMIXk I[dpW YWbYebWh[ _b h_ikbjWje" iYh_l_ iebe bĂŠef[hWp_ed[ Y^[ Yehh_ifedZ[ W Y_WiYkdW \hWi[$

š 9WbYebe bW ieccW Z_ *( [ -

..............

š KdW Zepp_dW f_’ (*

..............

š 9WbYebe bW Z_\\[h[dpW jhW *( [ -

..............

š ?b jh_fbe Z_ (*

..............

š 7 *( jeb]e -

..............

š 7 (* W]]_kd]e -

..............

š 9WbYebe _b fheZejje Z_ *( [ -

..............

š IejjhW]]e - W (*

..............

š 9WbYebe _b gkep_[dj[ jhW *( [ -

..............

š Kd j[hpe Z_ (*

..............

š Kd Y[dj_dW_e c[de *(

..............

š BW c[j} Z_ (*

..............

š Cebj_fb_Ye f[h - _b *(

..............

š ?b Zeff_e Z_ (*

..............

š C[ppW Zepp_dW f_’ i[jj[

..............

š :_l_Ze (* f[h )

..............

;i[]k_ b[ i[]k[dj_ ef[hWp_ed_$ a.

16 017 126 000 9 125 613 1 260 121 0,719 1 318,15

b.

c.

85 000 17 218 139 120 87 913 176,55 109,28

218 26 987 18 816,5 2,8

d.

5 613 : 28 82,8 : 92 135 : 2,5

IYh_l_ d[b gkWZhWj_de bW b[jj[hW Yehh_ifedZ[dj[ WbbW fhefh_[j} Wffb_YWjW$ 6 Commutativa

4 Associativa

< Invariantiva

7 Distributiva

54 : 6 854 2# : 86 2# 32 18 14 832 18# 14

14 12 814 10# 814 2# 53 47 18 47 18 53 380 : 20 8380 : 10# : 820 : 10#

98 28 898 2# 828 2#

9WbYebW$ a.

b.

468,5 10 .........

3 700,5 100 .............

c.

4 930 1 000 .............

82 319 10 .........

82 900 100 .............

16,5 1 000 .............

67,95 10 .........

425,56 100 .............

7 285,51 1 000 .............

83 000 : 10 .........

65 800 : 100 .............

430 000 : 1 000 .............

624 : 10 .........

4 000 : 100 .............

59 200 : 1 000 .............

2 840,8 : 10 .........

270,5 : 100 .............

640 795 : 1 000 .............

9ecfb[jW" iYh_l[dZe _b i[]de " " effkh[ 0 72 ..... 1 73 86 ..... 0 86 45 ..... 1 45

264

38 ..... 0 60 50 ..... 1 49 67 ..... 0 67

49 ..... 1 34 ..... 1 69 ..... 1

49 35 68

209 ..... 1 210 500 ..... 1 499 263 ..... 1 263

96 ..... 96 1 84 ..... 0 0 30 ..... 30 1


1%8)1%8-'%

6MGSRSWGIVI QYPXMTPM HMZMWSVM I RYQIVM TVMQM

Eii[hlW Y^[ YeiW Z_Yede b[ \h[YY[ [ Yecfb[jW$ è multiplo di

36

è multiplo di

....

15

è multiplo di

....

63

è multiplo di

....

49

....

è divisore di

è divisore di

è divisore di

è divisore di

è multiplo di

è multiplo di

è multiplo di

è multiplo di

36

....

7

....

è divisore di

9

....

è divisore di

6

....

è divisore di

è divisore di

9ecfb[jW _b Z_l_Z[dZe _d ceZe Y^[ i_W Z_l_i_X_b[ f[h _b Z_l_ieh[ _dZ_YWje$ 4

:3

54

:4

18

:9

17

:5

9

:3

8

:4

37

:9

80

:5

31

:3

36

:4

48

:9

145

:5

109

:3

6

:4

279

:9

56

:5

IYecfed_ _ dkc[h_ Yecfeij_ _d dkc[h_ fh_c_1 fe_ jhWiYh_l_ bW iYecfei_p_ed[$ 18

30

42

70

....... .......

....... .......

....... .......

....... .......

....... .......

....... .......

....... .......

....... .......

18 ....................

30 ....................

42 ....................

70 ....................

?dZ_YW Yed kdW

YheY[jjW i[ b[ \hWi_ iede l[h[ effkh[ \Wbi[$

t - /+, „ Z_l_i_X_b[ f[h ($ t * „ Z_l_ieh[ Z_ ) +(&$ t . *+' „ ckbj_fbe Z_ /$ t ) „ Z_l_ieh[ Z_ , '',$

' ' ' '

t .* ,)+ „ ckbj_fbe Z_ +$ t / „ Z_l_ieh[ Z_ .- ,(*$ t + (+, „ Z_l_i_X_b[ f[h +$ t '& „ Z_l_ieh[ Z_ / )+&$

' ' ' '

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ Yed kd Z_W]hWccW [ Yed kdĂŠ[ifh[ii_ed[$ a. I_bl_W [ =_kb_WdW lWdde W kdW \[ijW [ WYgk_ijWde

b. =_WddW [ _ ike_ ) Ă“]b_ Z[Y_Zede Z_ WdZWh[

âœŞ âœŞ âœŞ

âœŞ âœŞ âœŞ

kdW jehjW Y^[ YeijW Ă? ')",& [ '( bWjj_d[ Z_ WhWdY_WjW W Ă? &"-& bĂŠkdW$ :_l_Zede bW ieccW if[iW _d fWhj_ k]kWb_$ GkWdje if[dZ[ Y_WiYkdW Z[bb[ Zk[ Wc_Y^[5

Wb BkdW FWha$ I[ _b X_]b_[jje ZÊ_d]h[iie Z[]b_ WZkbj_ YeijW � '(" Y_e„ +"+ [khe _d f_’ Z_ gk[bbe Z[_ XWcX_d_" gkWdje YeijW _b X_]b_[jje Z_ kd XWcX_de5 GkWdje if[dZ[ _d jkjje5

265


C\ ]iXq`fe` \

$8@ >@Z @DG8I8KF E<>C@ 8EE@ J:FIJ@ :?< 8C:LE@ GIF9C<D@ EFE GFJJFEF <JJ<I< I@JFCK@ 8;FG<I8E;F JFCF @ ELD<I@ E8KLI8C@ 0ER ESEMPIO COME PUOI INDICARE CON UN NUMERO LA DIVISIONE DI PER O LA LUNGHEZZA PRECISA DI UN OGGETTO PIÚ LUNGO DI M MA PIÚ CORTO DI M )) PROBLEMA DI DIVIDERE ) INTERO IN PARTI UGUALI SORSE MOLTO PRESTO NELLA STORIA DELL UMANIT÷ TRACCE DI QUESTO PROBLEMA SONO STATE TROVATE GI÷ IN ANTICHI DOCUMENTI RISALENTI AL A # CIRCA )N QUEL TEMPO INFATTI GLI %GIZI INTRODUSSERO IL CONCETTO DI UNIT÷ FRAZIONARIA E INVENTARONO UN SIMBOLO PER INDICARE UNA PARTE DEL TUTTO CIOġ DELLlINTERO #OME PUOI VEDERE QUI DI üANCO IL SIMBOLO MESSO ACCANTO A UN NUMERO POTEVA INDICARE UNA PARTE SU UNA PARTE SU UNA PARTE SU CIOġ LA MET÷ LA TERZA PARTE LA DECIMA PARTE 1UINDI üN DALL ANTICHIT÷ OLTRE AI NUMERI INTERI SI ADOPERAVANO ANCHE NUMERI CHE ERANO UNA PARTE O COME DICIAMO NOI UNA FRAZIONE DI NUMERI INTERI

FRAZIONI EGIZIE E MODERNE EGIZI

NOI

una parte su due

1 2 una parte su tre

1 3 una parte su dieci

1 10

, ATTUALE MODO DI SCRIVERE LE FRAZIONI FU INTRODOTTO DAI MATEMATICI INDIANI E PERFEZIONATO DAGLI !RABI !NCHE I 'RECI CONOSCEVANO L USO DELLA FRAZIONE NEL ))) SECOLO D # IL üLOSOFO E MATEMATICO GRECO $IOFANTO SVILUPPĠ )kIDEA DI UN ALTRO STUDIOSO GRECO %RONE E INTRODUSSE LlUSO DI FRAZIONI CON IL NUMERATORE MAGGIORE DI

*' %15# +/2#4'4#+

✔ ?d gk[ijW kd_j} [djh[hW_ d[b cedZe Z[_ dkc[h_ hWp_edWb_ [ _cfWh[hW_0 •a

riconoscere, classificare e confrontare le frazioni; • a utilizzare la frazione come operatore; • a operare con le frazioni e i numeri decimali; • a risolvere problemi con dati percentuali, con il calcolo dell’interesse e dello sconto.

266

4UTTE LE FRAZIONI POSSONO ESSERE CONSIDERATE COME DEI NUMERI PARTICOLARI CHE CORRISPONDONO AI NUMERI DECIMALI OTTENUTI DIVIDENDO IL NUMERATORE PER IL DENOMINATORE DELLA FRAZIONE ) NUMERI CHE PUOI RAPPRESENTARE CON UNA FRAZIONE VENGONO ANCHE DETTI NUMERI RAZIONALI


` eld\i` [\Z`dXc` Frazioni proprie, improprie, apparenti 1

Eii[hlW b[ \_]kh[ [ f[h e]dkdW iYh_l_ bW \hWp_ed[ Y^[ Yehh_ifedZ[ WbbW fWhj[ YebehWjW$ Se la frazione indica una quantità minore dell'intero, allora si dice che è proprio una frazione e si definisce frazione propria.

......

......

......

......

......

......

Quando il valore di una frazione è minore di un intero la frazione si dice propria. 3 3 : 5 0,6 Per esempio: 5

Se la frazione corrisponde a uno o più interi, allora appare come una frazione, ma in realtà non lo è. Perciò si definisce frazione apparente.

......

......

......

......

......

......

Se la frazione corrisponde a un intero più una parte di un altro intero, allora non è solo una frazione perché ha anche una parte intera. Per questo si definisce frazione impropria.

...... ......

2

Numeratore uguale o multiplo del denominatore: frazioni apparenti!

......

......

......

...... Quando il valore di una frazione è maggiore di un intero la frazione si dice impropria. 8 8 : 5 1,6 Per esempio: 5

9ecfb[jW _ h_gkWZh_" iYh_l[dZe Wbjh[ \hWp_ed_ fhefh_[" _cfhefh_[ [ WffWh[dj_$ frazioni proprie

frazioni apparenti

3 10

......

......

......

......

......

......

......

......

frazioni improprie

......

......

......

......

21 7

......

......

......

......

13 5

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

......

267


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Frazioni complementari ed equivalenti 1

Colora con il rosso la parte indicata dalla prima frazione e con l’azzurro la parte corrispondente alla [gVo^dcZ XdbeaZbZciVgZ (che indica, cioè, la parte che manca per completare l’intera figura).

1 2 3 3

2 4

3 1 3 2

:k[ \hWp_ed_ Y^[ WZZ_p_edWj[ \hW behe ZWdde Yec[ h_ikbjWje ' i_ Z_Yede ]iXq`fe` Zfdgc\d\ekXi`

3 5

4 1 4

5 6

5 1 5

6 1 5

3 7

5 8

7 1 7

4 9

8 1 8

Con l’aiuto dei disegni indica con una crocetta la risposta esatta. c_deh[ k]kWb[ t I[ hWZZeff_ iebe _b dkc[hWjeh[ Z_ kdW \hWp_ed[" _b lWbeh[ Z[bbW \hWp_ed[ Y^[ ejj_[d_ 0 cW]]_eh[

t I[ hWZZeff_ iebe _b Z[dec_dWjeh[ Z_ kdW \hWp_ed["

c_deh[

_b lWbeh[ Z[bbW \hWp_ed[ Y^[ ejj_[d_ 0

k]kWb[

cW]]_eh[

t I[ hWZZeff_ i_W _b dkc[hWjeh[" i_W _b Z[dec_dWjeh[" _b lWbeh[ Z[bbW \hWp_ed[ Y^[ ejj_[d_ 0

c_deh[

k]kWb[

cW]]_eh[

t I[ Z_l_Z_ f[h ( i_W _b dkc[hWjeh[" i_W _b Z[dec_dWjeh["

c_deh[

_b lWbeh[ Z[bbW \hWp_ed[ Y^[ ejj_[d_ 0

k]kWb[

cW]]_eh[

9 1 9

1 10 10 1 10

1 3

2 3

1 2

1 4

1 2

2 4

4 6

2 3

Proprietà invariantiva

I[ i_ cebj_fb_YW e i_ Z_l_Z[ f[h kde ij[iie dkc[he Z_l[hie ZW & _b dkc[hWjeh[ [ _b Z[dec_dWjeh[ Z_ kdW \hWp_ed[" _b lWbeh[ Z[bbW \hWp_ed[ ejj[dkjW ded YWcX_W$ B[ Zk[ \hWp_ed_ i_ Z_Yede \hl`mXc\ek` f[hY^ hWffh[i[djWde bW ij[iiW fWhj[ Z[bbÊ_dj[he$ 3

4

Applica la proprietà invariantiva delle frazioni, completando in modo da ottenere una frazione equivalente a quella data. ...... 7 1 ...... 2 6 14 5 1 8 24 9 6 8 15 3 16 ...... ...... ......

42 6 8 ......

Cerchia le frazioni equivalenti.

268

2 e 3

3 4

4 2 e 10 5

6 3 e 18 9

1 e 2

4 8

8 4 e 10 5

7 9 e 12 10


1%8)1%8-'%

Dall’intero alla frazione 1

Leggi il problema e osserva come puoi calcolare la frazione di un intero espresso da un numero. ?b fWf} Z_ JeccWie ^W WYgk_ijWje kdW dkelW WkjeceX_b[ Y^[ YeijW '( +&&$ 7bbW ÓhcW 2 Z[b YedjhWjje ^W fW]Wje _ Z[bbW Y_\hW jejWb[$ 5 GkWdje ]b_ h[ijW ZW fW]Wh[5 Euro pagati subito: 2 di 12 500 12 500 : 5 2 5 000 5

unità intero

1 (unità 5

costo auto

2 (euro 5

frazionaria)

pagati subito)

Z 2 500

Z 2 500 Z 2 500

Z 12 500

Euro da pagare: 12 500

12 500 – 5 000 7 500 2

frazione

:5

2 500

2

5 000

Osserva l’esempio e completa. 4 di 500 500 : 5 2 = ........... 5

4 di 5 600 .......... : ......... ......... ........... 7

2 di 900 ........... : ......... ......... ........... 3

5 di 7 200 .......... : ......... ......... ........... 9

5 di 770 .......... : ......... ......... ........... 7

3 di 4 500 .......... : ......... ......... ........... 5

8 di 630 .......... : ......... ......... ........... 9

5 di 1 200 .......... : ......... ......... ........... 6

MI ESERCITO 1 H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$ 4 a. KdW iYkebW \h[gk[djWjW ZW (-& Wbkdd_1 Z_ [ii_ ✪ ✪ ✪

5

kik\hk_iYede Z[bbW c[diW$ GkWb _b dkc[he Z_ Wbkdd_ Y^[ kik\hk_iYede Z[bbW c[diW5

b. ?d kdW iWbW Y_d[cWje]hWÓYW Y_ iede -** feij_ W

7 ✪ ✪ i[Z[h[" Z_ Yk_ _ iede eYYkfWj_$ 8 ✪ GkWdj_ if[jjWjeh_ Wii_ijede Wb Óbc5

c. FWebe fWhj[Y_fW W kdW ]WhW Y_Yb_ij_YW1 _b f[hYehie

3 ✪ ✪ c_ikhW -+ ac" Z_ Yk_ iede f_Wd[]]_Wdj_$ 5 ✪ GkWdj_ iede _ Y^_bec[jh_ ded f_Wd[]]_Wdj_5

d. 9Whbe lkeb[ Yecf[hWh[ kdW X_Y_Yb[jjW

2 ✪ ZW '/. [khe1 ^W ]_} _ Z[bbW Y_\hW d[Y[iiWh_W$ ✪ 3 ✪ GkWdj_ [khe ]b_ cWdYWde WdYehW5

269


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Dalla frazione all’intero 1

Leggi il problema e osserva come puoi risalire all’intero conoscendo il valore di una frazione. :_ kdÊWkjeijhWZW iede ijWj_ Yeijhk_j_ '.& ac" 3 Y_e _ Z[bbW ikW bkd]^[ppW$ GkWdj_ 5 Y^_bec[jh_ bkd]W bÊWkjeijhWZW5

3 5

1 5

5 5

(n. km costruiti)

(unità frazionaria)

(n. km in tutto)

60 km

60 km 60 km 60 km 60 km 60 km

180 km

18 : 3 5 300

180 2

unità (intero)

frazione

:3

60

5

300

Aiutandoti con gli schemi, scopri l’unità frazionaria e l’intero. Se

3 1 4 27, allora ........., allora ......... 4 4 4

Se

2 1 5 40, allora ........., allora ......... 5 5 5

Se

7 1 10 56, allora ........., allora ......... 10 10 10

Se

3 1 8 21, allora ........., allora ......... 8 8 8

Se 5 50, allora 1 ........., allora 7 ......... 7 7 7 3

Risolvi i seguenti problemi sul quaderno.

a. ?d kdW lWiYW W \ehcW Z_ Y_b_dZhe Y_ iede

5 c. Be p_e ^W ]_} f[hYehie '(+ ac [ Y_e _ Z[bbÊ_dj[he 9

7 ✪ ✪ '*& P Z_ WYgkW Y_e _ Z[bbW ikW YWfWY_j}$ 15 ✪ JhelW bW YWfWY_j} Z[bbW lWiYW$

✪ l_W]]_e f[h WdZWh[ W C_bWde$

5 6 ✪ Z[bbÊ_dj[he f[hYehie$ GkWdj_ Y^_bec[jh_ bkd]e ✪ ✪ bÊ_dj[he jhW]_jje5 GkWdj_ [jjec[jh_5

1 d. IWb]e ikbbW X_bWdY_W [ c_ WYYeh]e Y^[

b. Kd Y_Yb_ijW ^W f[hYehie (+ ac" Y_e _

270

✪ ✪

GkWdje bkd]e bÊ_dj[he l_W]]_e5 ✪

✪ Z[b c_e f[ie fWh_ W + a]$ ✪

GkWb _b c_e f[ie jejWb[5

9


1%8)1%8-'%

Frazioni e numeri decimali 1

Osserva le illustrazioni: i tre cubi sono stati divisi in 10, 100 e 1 000 parti uguali e solo jcV eVgiZ di jc ^ciZgd cubo è stata colorata. Per descrivere con i numeri la parte colorata, devi ricorrere ai cjbZg^ gVo^dcVa^ e adoperare una [gVo^dcZ YZX^bVaZ (cioè una frazione che ha per denominatore 10, 100, 1 000, …) oppure un cjbZgd YZX^bVaZ. 1 10

1 100

1 1 000

0,1

0,01

0,001

Una parte è 1 decimo. 10 decimi formano un cubo completo, intero. 0,1 = 0 unità e 1 decimo 2

Una parte è 1 millesimo. 1 000 millesimi formano un cubo completo, intero. 0,001 = 0 unità, 0 decimi, 0 centesimi e 1 millesimo

Osserva gli esempi e completa indicando in due modi la parte colorata. 7 10 0,7

3

Una parte è 1 centesimo. 100 centesimi formano un cubo completo, intero. 0,01 = 0 unità, 0 decimi, 1 centesimo

.....

.....

.....

.....

.......

.......

1

3 10

.....

1,3

.....

.....

.....

.......

..... .....

.......

Completa scrivendo nelle targhette i numeri indicati dalle frecce e collega ogni targhetta alla linea dei numeri. ……

……

……

……

0

……

……

1

97,5 97

97,2

97,9

……

……

……

……

2

98,4 98

……

98,1

98,9 99

……

3

99,5

99,8

100,2 100

271


2`R_PVgV 1

9ecfb[jW b[ jWX[bb[$ 40

41

42

43

44

45

46

47

48

49

50

51

52

53

54 10

: 10 4

4,1

4,2 ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

70

69

68

67

66

65

64

63

62

61

60

59

58

57

56 10

: 10 ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

: 10

20

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30

31

32

33

34

10

....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

2

EhZ_dW ZWb f_ f_YYebe Wb f_ ]hWdZ[ _ dkc[h_ iYh_jj_ _d e]d_ h_gkWZhe$ 4,08

4,10

4,09

4,07

4,11

............ ............ ............ ............ ............

6,2

6,09

6,03

6,1

6,02

............ ............ ............ ............ ............

85,1

85

85,7

8,57

85,01

............ ............ ............ ............ ............

3

IYh_l_ _d Y_\h[ _ i[]k[dj_ _cfehj_ _d [khe$

9

9,1

9,01

9,001

9,2

............ ............ ............ ............ ............

7,001

7,021

7,321

7,028

7,003

............ ............ ............ ............ ............

42,01

42

42,007

4,207

42,001

............ ............ ............ ............ ............

gkWjjheY[djei[iiWdjWjh %,+

Z 463,65

Y_dgk[c_bWejjeY[djejh[djWgkWjjhe%&& Z 5 834,00

272

jh[Y[djedelWdjejje%+&

Z ...................

c_bb[jh[Y[djei[iiWdjWgkWjjhe%&&

Z ...................

Z_Y_Wii[jj[c_bWejjWdjWjh %).

Z ...................

jh[Z_Y_c_bWi[jj[Y[djeY_dgkWdjW%&&

Z ...................


2`R_PVgV 1

9ebb[]W Y_WiYkdW \hWp_ed[ Wb dkc[he Z[Y_cWb[ Yehh_ifedZ[dj[$ 3 10

2

3

2,7

35 1 000

0,03

27 10

0,27

35 100

0,3

27 1 000

0,027

35 10

0,003

27 100

3 100 3 1 000

0,35

248 100

0,248

3,5

248 10

24,8

248 1 000

2,48

0,035

IYh_l_ b[ i[]k[dj_ \hWp_ed_ Z[Y_cWb_ iejje \ehcW Z_ dkc[h_ Z[Y_cWb_$ 4 4 : 10 0,4 ............................ 10

6 ............................ 100

3 ............................ 1 000

23 ............................ 10

74 ............................ 100

96 ............................ 1 000

2 ............................ 10

193 ............................ 100

372 ............................ 1 000

42 ............................ 10

5 ............................ 100

4 ............................ 1 000

56 ............................ 10

42 ............................ 100

83 ............................ 1 000

9ecfb[jW iYh_l[dZe _ dkc[h_ Z[Y_cWb_ iejje \ehcW Z_ \hWp_ed[ Z[Y_cWb[$ 0,4 2,6 7,8 4,5 0,6

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

0,03 0,67 2,50 4,75 0,92

......... ......... ......... ......... ......... ......... ......... ......... ......... .........

0,036 0,245 1,371 4,632 0,626

4

?di[h_iY_ d[bbW jWX[bbW b[ ud_j} u " _ d[Y_c_ d " _ c[dj[i_c_ c " _ m_bb[i_c_ m $

......... ......... .........

5 unità e 7 millesimi

u

d

c

m

5

0

0

7

4 unità e 2 centesimi

....... ....... ....... .......

.........

9 unità e 3 decimi

....... ....... ....... .......

.........

0 unità e 568 millesimi

....... ....... ....... .......

.........

2 unità e 74 millesimi

....... ....... ....... .......

8 unità e 56 centesimi

....... ....... ....... .......

6 unità e 80 centesimi

....... ....... ....... .......

.........

......... ......... .........

273


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Frazioni e percentuali Molte volte ci troviamo di fronte a dati espressi in eZgXZcijVaZ. Spesso, infatti, abbiamo a che fare con dati riguardanti: sÂŹ lo hXdcid, cioè la riduzione di prezzo di un prodotto; sÂŹ l’^ciZgZhhZ, cioè il compenso per un prestito o un deposito bancario; sÂŹ la egdYjo^dcZ V\g^XdaV o ^cYjhig^VaZ, i g^hjaiVi^ ZaZiidgVa^, la Xdbedh^o^dcZ Y^ jc egdYdiid, ... ?b i_cXebe Z[bbW f[hY[djkWb[ Âź ½ i_ b[]][ Âźg\i Z\ekf½ [ _dZ_YW kdW \hWp_ed[ Y^[ ^W f[h Z[dec_dWjeh[ '&&$ (& Gk_dZ_ (& Yehh_ifedZ[ W $ '&& 1

Osserva come può essere espresso in centesimi, cioè in percentuale, il rapporto tra i dati della situazione descritta. Completa, poi, la tabella. :khWdj[ kd Wbb[dWc[dje Z_ YWbY_e _b fehj_[h[ =_kb_e h_[iY[ W fWhWh[ 9 j_h_ ik 10$ CWhYe d[ fWhW 12 ik 20$ 9WbYebW bW f[hY[djkWb[ Z[_ j_h_ fWhWj_ [ iYefh_ Y^_ „ ijWje _b c_]b_eh[$ Il rapporto tra i due dati contenuti nella frase: ÂŤ9 tiri su 10Âť

può essere espresso:

Il rapporto tra i due dati contenuti nella frase: ÂŤ12 tiri su 20Âť

con una frazione

con un numero decimale

in centesimi

in percentuale

con una frazione

con un numero decimale

in centesimi

in percentuale

9 10

9 : 10 0,9

90 100

90%

12 20

12 : 20 0,6

60 100

60%

(*0$" $0/ -" $"-

MI ESERCITO

$&

9ecfb[jW bW jWX[bbW$ uno su cinque

uno su quattro

tre su cinque

otto su dieci

sei su quindici

1 5

.....

.....

.....

.....

.....

.....

.....

.....

1 : 5 0,2

....... : ....... .......

....... : ....... .......

....... : ....... .......

....... : ....... .......

centesimi

20 100

.....

.....

.....

.....

.....

.....

.....

.....

percentuale

20%

..................

..................

..................

..................

frazione numero decimale

274

$0 -"5 8 gX^`eX (*' [\c hlX[\ief fg\iXk`mf

3*

1

può essere espresso:


1%8)1%8-'%

Problemi con la percentuale 1

I problemi con dati percentuali si risolvono come quelli riguardanti le frazioni. Osserva gli esempi.

1 8VaXdaVgZ ^a kVadgZ YZaaV eZgXZcijVaZ XdcdhXZcYd aÂź^ciZgd#

?b *+ Z[_ (& Wbkdd_ Z[bbW YbWii[ Z_ =_kb_e feii_[Z[ kdW X_Y_Yb[jjW ZW YehiW$ GkWdj_ Wbkdd_ feii_[Zede kdW X_Y_Yb[jjW ZW YehiW5 Opera nel seguente modo.

a. Trasforma la percentuale

45%

in frazione.

b. Calcola il valore della frazione.

45 100

45 di 20 (20 : 100) 45 9 100

c. Rispondi. 9 alunni possiedono una bicicletta da corsa. 2 8VaXdaVgZ ^a idiVaZ Y^ Xj^ ƒ hiViV Xdch^YZgViV jcV eZgXZcijVaZ#

?b '( Z[b fkXXb_Ye Z_ kd j[Wjhe Yehh_ifedZ[ W (*& if[jjWjeh_$ 9WbYebW _b dkc[he jejWb[ Z_ if[jjWjeh_$ Opera nel seguente modo.

a. Trasforma la percentuale

12%

in frazione.

b. Calcola l'intero sapendo che i

12 100

12 100

corrispondono a 240. 240 : 12) 100 2 000

c. Rispondi. A teatro ci sono in totale 2 000 spettatori. 3 8VaXdaVgZ V fjVaZ eZgXZcijVaZ Xdgg^hedcYZ jc kVadgZ YVid#

?d kd WYgkWh_e Y_ iede -+ f[iY_ jhef_YWb_$ :_ gk[ij_ '( iede Wppkhh_$ 9WbYebW bW f[hY[djkWb[ hWffh[i[djWjW ZW_ f[iY_ Wppkhh_$ Opera nel seguente modo.

a. Scrivi il dato 12 su 75 sotto forma di frazione. 12 75 b. Trasforma la frazione ottenuta in numero decimale, poi in frazione decimale con denominatore 100 e inďŹ ne in percentuale. 12 16 0,16 16% 75 100 c. Rispondi. La percentuale dei pesci azzurri è il 16%.

275


C\ ]iXq`fe` \ ` eld\i` [\Z`dXc`

Lo sconto 9ed bW fWhebW ŸiYedje½ i_ lkeb _dZ_YWh[ bW Z_c_dkp_ed[ Z_ fh[ppe Z_ kd fheZejje fhWj_YWjW ZW kd l[dZ_jeh[$ 1

Osserva la vetrina. Qual è il prezzo scontato della maglia? š FheY[Z_ YWbYebWdZe fh_cW _b lWbeh[ _d [khe Z[bbe iYedje$ )& Z_ */"/& */"/& 0 '&& )& '*"/- š EhW YWbYebW _b fh[ppe iYedjWje$ 8WijW Y^[ jk jeb]W ZWb fh[ppe _d_p_Wb[ _b lWbeh[ Z[bbe iYedje$ */"/& '*"/- )*"/) š Fh_cW Z[bbe iYedje bW cW]b_W YeijWlW */"/&$ BW cW]b_W ÂźiYedjWjW½ YeijW )*"/)$

MI ESERCITO 1

Eii[hlW _ fheZejj_ [ _ behe fh[pp_" fe_ jhelW _b fh[ppe iYedjWje$ ;i[]k_ ikb gkWZ[hde$ Fh[ppe '.&& IYedje (+

Fh[ppe -+& IYedje (&

2

?d gkWb[ d[]ep_e „ f_’ Yedl[d_[dj[ WYgk_ijWh[ _b j[b[l_ieh[5 ;i[]k_ _ YWbYeb_ ikb jke gkWZ[hde [ h_ifedZ_$

IYedje (+ +&)

276

Fh[ppe '(&& IYedje '+

Fh[ppe .& IYedje +

IYedje '( *)-

IYedje '. *,)


2`R_PVgV R =_\OYRZV 1

9WbYebW bW f[hY[djkWb[ Yehh_ifedZ[dj[ W e]d_ \hWp_ed[$ 4 5

80 4 : 5 0,8 80% 100

2 5

...... ......... : ......... ......... .......% ......

2

9WbYebW ikb gkWZ[hde b[ i[]k[dj_ f[hY[djkWb_$

a.

25% di 5 000 86% di 90 000 50% di 36 000 91% di 100 000

b.

32% di 46 900 12% di 4 675 75% di 80 000 9% di 8 329

c.

80% di 29 500 14% di 68 700 48% di 179 400 3% di 3 520

d.

18% di 136 000 10% di 18 000 29% di 215 600 5% di 16 245

5 ...... ......... : ......... ......... .......% 20 ...... 8 ...... ......... : ......... ......... .......% 40 ...... 12 ...... ......... : ......... ......... .......% 100 ......

3

H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$

a. Gli oceani del nostro pianeta occupano 2 ✪ ✪ ✪

una superficie di 362,1 milioni di km , corrispondenti al 71% della superficie totale. Quanto misura la superficie totale della Terra?

b. La Sicilia ha un territorio di circa 25 700 km2. ✪ ✪ ✪

4

Il 14% è occupato dalle pianure, il 62% dalle colline, il 24% dalle montagne. Calcola i chilometri quadrati occupati da pianure, colline e montagne.

c. Tommaso acquista una mountain bike che ✪ ✪ ✪

costa 346,60. Paga il 15% del prezzo con i suoi risparmi e chiede al babbo gli euro mancanti. Quanti euro deve prestargli il babbo?

d. Per il vitto la famiglia di Giovanni spende il ✪ ✪ ✪

20% degli introiti mensili che corrispondono a 4 400. Quanto spende?

9ecfb[jW b[ jWX[bb[$ ? YWbYeb_ fke_ [i[]k_hb_ ikb gkWZ[hde e Yed bÊW_kje Z[bbW YWbYebWjh_Y[$ prezzo

sconto

valore sconto

nuovo prezzo

prezzo

aumento

valore aumento

nuovo prezzo

Z 180

50%

Z ..............

Z ..............

Z 160

5%

Z ..............

Z ..............

Z 250

40%

Z ..............

Z ..............

Z 400

15%

Z ..............

Z ..............

Z 900

15%

Z ..............

Z ..............

Z 1 500

12%

Z ..............

Z ..............

Z 180

30%

Z ..............

Z ..............

Z 3 800

16%

Z ..............

Z ..............

Z 360

20%

Z ..............

Z ..............

Z 7 900

13%

Z ..............

Z ..............

277


?f `dgXiXkf X%%% 6MGSRSWGIVI GPEWWMĂ GEVI I STIVEVI PI JVE^MSRM 9ecfb[jW iYh_l[dZe bW \hWp_ed[ Yecfb[c[djWh[ Y^[ cWdYW$ 6 ...... 10 10 10 ......

5 ...... 11 11 11 ......

9 ...... 15 15 15 ......

4 ...... 9 9 9 ......

3 ...... 7 7 7 ......

......

......

......

......

......

......

3 5 5 5

......

8 10 10 10

7 20 20 ...... 20

b[ _cfhefh_[ [ Z_ l[hZ[ b[ WffWh[dj_$ 6 5

7 6

9 8

6 2

18 6

40 8

8 18

31 19

6 7

25 5

17 6

18 20

1 9

20 2

IYh_l_ b[ i[]k[dj_ \hWp_ed_ Z[Y_cWb_ iejje \ehcW Z_ dkc[h_ Z[Y_cWb_$

6 10

2 4

12 28

3 5

6 9

3 7

8 12

4 5

9 21

5 9

12 20

3 7

8 10

3 5

20 36

67 ......... 100

123 ......... 1 000

3 ......... 10

9 ......... 100

8 ......... 1 000

0,8

15 ......... 10

238 ......... 100

49 ......... 1 000

4,5

42 ......... 10

42 ......... 100

532 ......... 1 000

7,8

?dZ_YW Yed kdW YheY[jjW _b lWbeh[ Z[bbW Y_\hW 8$ migliaia

h

65,748 800 000 615,8 83 752

da

u

h

da

h

da

IYh_l_ _ i[]k[dj_ dkc[h_ Z[Y_cWb_ iejje \ehcW Z_ \hWp_ed_ Z[Y_cWb_$

4,5

parte decimale

u

20 32 32 ...... 32

2 3

2 ......... 10

unitĂ semplici

8 14 14 14

9ebb[]W b[ \hWp_ed_ [gk_lWb[dj_

9[hY^_W Z_ heiie b[ \hWp_ed_ fhefh_[" Z_ Xbk

278

......

u

..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... .....

0,03 0,16 3,70 2,45

....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

0,009 0,012 1,237 0,846

......... ......... ......... ......... ......... ......... ......... .........

9ecfb[jW$ I[]k_ b [i[cf_e$

40 6 0,8 0,07 46,87 .............................................................. 324,5 .............................................................. 0,296 .............................................................. 532,9 .............................................................. 274,03 ............................................................


1%8)1%8-'%

9XMPM^^EVI PE JVE^MSRI GSQI STIVEXSVI 9WbYebW _b lWbeh[ Z[bbW \hWp_ed[$

9WbYebW bĂŠ_dj[he$

4 di 108 .......... : ......... .......... ........... 9

Se

2 1 6 80, allora ........., allora ......... 6 6 6

4 di 125 .......... : ......... .......... ........... 5

Se

5 1 7 45, allora ........., allora ......... 7 7 7

7 di 120 .......... : ......... .......... ........... 8

Se

3 3, allora 8

5 di 54 .......... : ......... .......... ........... 6

Se

3 1 4 21, allora ........., allora ......... 4 4 4

93 di 210 .......... : ......... .......... ........... 7

Se 4 50, allora 1 ........., allora 5 ......... 5 5 5

1 8 ........., allora ......... 8 8

6MWSPZIVI TVSFPIQM GSR HEXM TIVGIRXYEPM H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. ;b[dW ^W h_feije _d kdW iYWjebW '. cW]b_[jj[ âœŞ âœŞ âœŞ

[ij_l[$ IWf[dZe Y^[ b[ ik[ cW]b_[jj[ _d jejWb[ iede (+" YWbYebW bW f[hY[djkWb[ hWffh[i[djWjW ZWbb[ cW]b_[jj[ [ij_l[$

b. KdĂŠW][dp_W _cceX_b_Wh[" f[h bW l[dZ_jW Z_ kd âœŞ âœŞ âœŞ

WffWhjWc[dje" h_Y[l[ _b ( Z[b fh[ppe Z[b beYWb[ ZW Yebk_ Y^[ l[dZ[ [ _b ) ZW Yebk_ Y^[ YecfhW$ I[ kd WffWhjWc[dje „ ijWje l[dZkje W Z '/. &&&" gkWdje ^W h_Y[lkje bÊW][dp_W5

c. I[ _b i_]deh Heii_ Z[fei_jW _d XWdYW ( &&& [khe [

d. F[h WdZWh[ W l_i_jWh[ kdW \Wjjeh_W \keh_ Y_jj}" b[ âœŞ âœŞ âœŞ

_di[]dWdj_ Z[bbW YbWii[ gk_djW ^Wdde Z[Y_ie Z_ fh[dZ[h[ _b jh[de$ ?b X_]b_[jje Z_ WdZWjW [ h_jehde YeijW Z -"*&$ F[h _ XWcX_d_ „ fh[l_ije kde iYedje Z[b (& $ I[ ]b_ Wbkdd_ Y^[ fWhj[Y_fWde WbbW ]_jW iede '/ [ ]b_ WZkbj_ Y^[ b_ WYYecfW]dWde iede )" W gkWdje Wccedj[h} bW if[iW Z[b l_W]]_e _d jh[de5

âœŞ âœŞ âœŞ

bÊ_dj[h[ii[ Wddke Z[bbW XWdYW „ Z[b ( " Z_ gkWb[ Y_\hW fejh} Z_ifehh[ WbbW Ód[ Z[bbÊWdde5

2

9ecfb[jW b[ jWX[bb[$ ;i[]k_ _ YWbYeb_ ikb gkWZ[hde e Yed bĂŠW_kje Z[bbW YWbYebWjh_Y[$ prezzo

sconto

valore sconto

nuovo prezzo

prezzo

aumento

valore aumento

nuovo prezzo

Z 360

50%

Z ..............

Z ..............

Z 1 500

3%

Z ..............

Z ..............

Z 1 600

40%

Z ..............

Z ..............

Z 2 450

10%

Z ..............

Z ..............

279


C\ ^iXe[\qq\ \ 0LKKF :@j :?< EF@ GFJJ@8DF D@JLI8I< M@<E< :?@8D8KF >I8E;<QQ8 )@JLI8I< LE8 >I8E;<QQ8 MLFC ;@I< :FE=IFEK8IC8 :FE LEÂŒ8CKI8 >I8E;<QQ8 ;<KK8 LE@KZ :8DG@FE< G<I JK89@C@I< HL8EK< MFCK< HL<JKÂŒLCK@D8 a :FEK<ELK8 E<CC8 GI@D8 0ER OGNI GRANDEZZA ClÄĄ OGGI UNlUNITá DI MISURA -A NON ÄĄ SEMPRE STATO COSĂ? ,A PRIMA UNITá DI MISURA DELLE LUNGHEZZE FU INTRODOTTA ALLlINIZIO DEL 8 SECOLO DA #ARLO -AGNO RE DEI &RANCHI 0ER EVITARE CONFUSIONE FRA LE DIVERSE UNITá DI MISURA CIRCOLANTI NEL SUO VASTO REGNO FECE COSTRUIRE ƒIL PIEDE DEL REÂ’ CHE CORRISPONDEVA ALLA LUNGHEZZA DEL SUO PIEDE E LO ESPOSE A CORTE

)L METRO CHE USIAMO OGGI ÄĄ NATO IN &RANCIA NEL 86))) SECOLO &U INFATTI FABBRICATO UN CAMPIONE DI PLATINO IRIDIO UNA LEGA POCO ALTERABILE LA CUI LUNGHEZZA ERA CIRCA MILIONI DI VOLTE PIĂš PICCOLA DI QUELLA DEL MERIDIANO TERRESTRE 1UESTO CAMPIONE ÄĄ CONSERVATO ANCORA OGGI NELLl5FĂźCIO INTERNAZIONALE DEI 0ESI E -ISURE DI 3ÄĄVRES VICINO A 0ARIGI DOVE SI TROVA ANCHE IL CHILOGRAMMO CAMPIONE ANCHlESSO DI PLATINO IRIDIO !TTUALMENTE LE MISURE SONO DEĂźNITE SECONDO IL 3ISTEMA )NTERNAZIONALE 3) CHE ÄĄ STATO ADOTTATO UFĂźCIALMENTE DALLl5NIONE %UROPEA 5% 0ER I MULTIPLI E I SOTTOMULTIPLI DELLE VARIE UNITá DI MISURA IL 3ISTEMA )NTERNAZIONALE HA ADOTTATO PRECISI PREĂźSSI E SIMBOLI COME PUOI VEDERE NELLA TABELLA

280

Attenzione! Nella tabella in basso trovi anche dei multipli riferiti a misure molto grandi (per esempio il Giga), oppure dei sottomultipli riferiti a misure molto piccole (per esempio il micron o il nano), che tu ancora non conosci e non usi, ma che ti presentiamo a titolo informativo.

simbolo

moltiplica per

giga­

G

1 000 000 000 10

mega­

M

1 000 000 10

kilo­

k

1 000 10

etto­

h

100 10

deca­

da

10 10

preďŹ sso

(unitĂ )

9 6 3 2 1

1 10

0 ­1

deci­

d

0,1 10

centi­

c

0,01 10

milli­

m

0,001 10

micro­

Îź

0,000 001 10

nano­

n

0,000 000 001 10

­2 ­3 ­6 ­9


c\ d`jli\

*' %15# +/2#4'4#+

✔ ?d gk[ijW kd_j} iYefh_hW_ _b cedZe Z[bb[ ]hWdZ[pp[ c_ikhWX_b_ [ _cfWh[hW_0 •a

operare con le misure di lunghezza, capacità, massa e superficie; • a risolvere problemi di compravendita; • a operare con le misure di tempo; • a riconoscere le relazioni fra velocità, spazio e tempo.

Le misure di lunghezza Per le misure di lunghezza l’unità fondamentale è il bZigd con i suoi bjai^ea^ e hdiidbjai^ea^. multipli

sottomultipli

unità

chilometro

ettometro

decametro

metro

decimetro

centimetro

millimetro

km

hm

dam

m

dm

cm

1 000 m

100 m

10 m

1m

1 di m 10

1 di m 100

mm 1 di m 1 000

1 9ecfb[jW b[ i[]k[dj_ [gk_lWb[dp[ _di[h[dZe bW cWhYW cWdYWdj[$ 93,8 hm 938 .........

0,49 dam 49 .........

79 m 7 900 .........

37,9 dm 379 .........

83,6 hm 8 360 .........

76,45 km 7 645 .........

190,4 cm 1 904 .........

6,89 m 68,9 .........

1 436 m 14,36 .........

2 GkWjjhe WkjeceX_b_ij_ f[hYehhede bW Z_ijWdpW C_bWde#DWfeb_ _d jh[ jWff[$

9ecfb[jW bW jWX[bbW [ YebehW bW YWi[bbW Y^[ h_fehjW bW jWffW f_ bkd]W Z_ e]d_ WkjeceX_b_ijW$ Distanza Milano ­ Napoli: 785 km automobilisti

prima tappa

seconda tappa

terza tappa

Enrica

1 350 hm

474 500 m

.................. hm

Salvatore

................ dam

257,7 km

32 459 dam

Carlo

290 700 m

1 965 hm

.................. m

3 H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$ a. Il proprietario di una villa decide di abbellire

b. In una strada lunga 12 km ci sono due sale

✪ ✪ ✪

✪ ✪ ✪

il giardino di casa con una siepe lunga complessivamente 7,29 hm che sarà curata dai 3 giardinieri. Quanti metri di siepe dovrà curare ciascun giardiniere?

giochi. La prima dista 500 m da un capo della strada e la seconda è a 7 km dall’altro capo. A quale distanza l’una dall’altra si trovano le due sale giochi?

281


C\ ^iXe[\qq\ \ c\ d`jli\

Le misure di capacità La XVeVX^i| è la proprietà di un gZX^e^ZciZ di contenere sostanze liquide, in polvere o in grani come il frumento, il mais, il riso. La capacità corrisponde al kdajbZ interno del contenitore. L’unità fondamentale di misura della capacità è il a^igd con i suoi multipli e sottomultipli. multipli

sottomultipli

unità

ettolitro

decalitro

litro

decilitro

centilitro

millilitro

1

100

10

1

1 di 10

1 di 100

1 di 1 000

MI ESERCITO 1 $ B[]]_ [ _dZ_YW _b lWbeh[ Z_ e]d_ Y_\hW$ ;i[]k_ ikb gkWZ[hde 0,33 936,8

2,5 1,96 k

71 k 178

7,37 k 365,78

2 400 236

2 GkWdje cWdYW5 9ecfb[jW$

3

20 1 000 .........

106 1 000 .........

743 6 800 .........

0,7 1,5 .........

50,85 0,5 .........

2,43 143 .........

KdÊWkjeXejj[ jkjj[ b[ cWjj_d[ h_j_hW _b bWjj[ ZW jh[ Wbb[lWjeh_$ 9ecfb[jW bW jWX[bbW [ YebehW bW YWi[bbW Yed bW c_deh[ gkWdj_j} Z_ bWjj[ Yedi[]dWjW ZW Y_WiYkd Wbb[lWjeh[$

Autobotte: capacità 100

prima tappa

seconda tappa

terza tappa

litri che mancano per riempire l'automobile

lunedì

25

1 700

385

............................................

martedì

3 150

14,5

40,8

............................................

287

176

3 970

............................................

giorni

mercoledì

4

282

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$ a. Con tutta la birra contenuta in una botte si ✪ riempiono un piccolo barile da 32,5 e delle ✪ bottiglie per complessivi 2,9 . ✪ Quanti ettolitri di birra conteneva la botte?

b. Il vino contenuto in una botte da 4,5 viene ✪ ✪ ✪

travasato in damigiane da 3 . Quante damigiane si riempiranno? Se il vino fosse travasato in fiaschi da 1,5 , quanti fiaschi si riempirebbero?


1%8)1%8-'%

Le misure di massa La bVhhV è la quantità di materia presente in un corpo. Noi misuriamo con la bilancia la massa (o peso) di un corpo e usiamo come unità fondamentale di misura il X]^ad\gVbbd. multipli

sottomultipli

unità

megagrammo

chilogrammo

ettogrammo

decagrammo

grammo

Mg

h di kg

da di kg

kg

hg

dag

g

1 000 kg

100 kg

10 kg

1 kg

1 di kg 10

1 di kg 100

1 di kg 1 000

Per misurare masse molto più piccole possiamo ricorrere ai hdiidbjai^ea^ YZa \gVbbd: centigrammo = X\ = 0,01 g milligrammo = b\ = 0,001 g decigrammo = Y\ = 0,1 g

MI ESERCITO 1 B[]]_ [ _dZ_YW _b lWbeh[ Z_ e]d_ Y_\hW$ 9,84 hg 26 hg

24,64 dag 1,031 Mg

855 g 2,61 kg

7,35 hg 5,16 dag

6,3 cg 9,876 Mg

2 600 cg 243 mg

2 GkWdje cWdYW5 9ecfb[jW$

3

4

8 g 0,1 dag ........ dag

56 dg 0,1 dag ........ dag

429 kg 723 dag ........ hg

74 dag 140 g ........ g

7,35 Mg 120 kg ........ kg

0,23 g 145 mg ............ cg

7bbW XWdYWh[bbW Z[_ \ehcW]]_ \Wdde WYgk_ij_ Zk[ Yb_[dj_$ B[]]_ [ Yecfb[jW bW jWX[bbW$ cliente

formaggi di mucca

formaggi di pecora

formaggi misti

peso totale dei formaggi in ettogrammi

Lino

1,350 kg

45 dag

370 g

............................................

Tino

23,5 hg

730 g

82 dag

............................................

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$ a. La vigna del nonno di Maria e Laura ha ✪ prodotto quest’anno 487,5 kg di uva. ✪ Il nonno decide di tenere per sé 975 hg ✪ e mette il rimanente in cassette da 2500 g l’una. Quante cassette riempirà?

b. In una fabbrica di dolciumi si confezionano ✪ ✪ ✪

2 000 sacchetti di caramelle che contengono ciascuno 0,5 hg di caramelle alla menta, 0,15 kg alla frutta, 1 hg al miele. Quanti grammi pesa ogni sacchetto? Se i sacchetti vengono messi dentro a scatoloni che ne contengono 125 ciascuno, quanti scatoloni verranno riempiti?

283


C\ ^iXe[\qq\ \ c\ d`jli\

Le misure di superficie Per misurare le superfici si usa, come unità fonda' mentale, il bZigd fjVYgVid (b ), cioè il fjVYgVid Xdc ^a aVid Y^ jc bZigd# Qui di fianco sono riportati i sottomultipli del metro quadrato: decimetro quadrato 8dm2# centimetro quadrato 8cm2# millimetro quadrato 8mm2# Come puoi verificare sono quadrati con il lato lungo rispettivamente 1 dm, 1 cm e 1 mm. s¬ In 1 dm2 ci sono 100 cm2. s¬ In 1 cm2 ci sono 100 mm2. s¬ In 1 dm2 ci sono 10 000 mm2. Eii[hlW d[bbe iY^[cW bÊeh]Wd_ppWp_ed[ Z[bb[ kd_j} f[h c_ikhWh[ b[ ikf[hÓY_$ F[h c_ikhWh[ j[hh[d_ l[d]ede kiWj[ b[ c_ikh[ W]hWh_[ ZWb bWj_de W][h YWcfe $ ;ii[ iede0 bÊara X " bW centiara ZX [ bÊettaro _X $ 1

2

100

km2

0 100

hm2

dam2

m2

ha

a

ca

Indica con una crocetta l’area dei quadrati che, secondo te, è possibile disegnare su una pagina del tuo quaderno.

dm2

cm2

mm2

0,85 dm2

1 dm2

1 hm2

100 cm2

1 m2

25 cm2

Completa le tabelle. '&&

'&&

'&&

'&&

'&&

'&&

m2

dm2

cm2

mm2

dm2

cm2

km2

ha

hm2 (ha)

dam2 (a)

m2 (ca)

3,58

...........

...........

75

9

...........

...........

800

4,5

...........

...........

...........

840

5

...........

...........

48

6

...........

...........

3 000

...........

7

...........

...........

90

3,7

...........

........... 5 300

...........

...........

800 000

0 '&&

284

0 '&&

0 '&&

0 '&&

0 '&&

0 '&&


2`R_PVgV R =_\OYRZV 1

?di[h_iY_ d[bbW jWX[bbW b[ c_ikh[ Z_ ikf[h\_Y_[ [Z [i[]k_ b[ [gk_lWb[dp[$ km2

da

hm2

u

da

dam2

u

da

-/. d)

m2

dm2

u

da

u

6

8

7

da

u

cm2

da

mm2

u

da

u

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....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

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....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

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(,.* ^c(

....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

$$$$$$$$$$$$$$$$$ ac(

(

2

9ecfb[jW bW jWX[bbW [ iYh_l_ iejje \ehcW Z_ dkc[he Z[Y_cWb[ _d XWi[ WbbÊkd_j} _dZ_YWjW$ ha

da / _X . X

a

ca

u

da

u

8

0

7

da

u 8,07 ha

3

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....... ....... ....... ....... ....... .......

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....... ....... ....... ....... ....... .......

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( ^W + W .+ YW

....... ....... ....... ....... ....... .......

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+ ^W * W *+ YW

* ^W , .&& YW

....... ....... ....... ....... ....... .......

$$$$$$$$$$$$$$$$$ W

....... ....... ....... ....... ....... .......

$$$$$$$$$$$$$$$$$ W

....... ....... ....... ....... ....... .......

$$$$$$$$$$$$$$$$$ ^W

( (

IYh_l_ bÊkd_j} e _b dkc[he Y^[ cWdYW$

)+ ^W *+ W

, ^W *), YW

(

(

4 H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ Yed kd Z_W]hWccW [ Yed kdÊ[ifh[ii_ed[$ c. Il nonno divide in parti uguali fra i suoi quattro a. Il giardino dello zio Antonio misura 46 dam2. ✪ ✪ ✪

✪ ✪ ✪

La sua superficie è maggiore o minore di un’ara?

b.

Il cortile della scuola di Carlo misura 8,25 dam . 2 Il Consiglio di Circolo adibisce a giardino i 4 di quel cortile. Quanti metri quadrati misurerà il giardino?

✪ ✪ ✪

2

nipoti 684 are di un appezzamento di terreno. Quanti ettari di terreno toccheranno a ciascuno?

d. Un contadino possiede un terreno di 5 ha. ✪ ✪ ✪

Coltiva 47 are a vigna, il rimanente a grano. Quante centiare di terreno coltiverà a grano?

285


C\ ^iXe[\qq\ \ c\ d`jli\

Le misure di valore 1

Il nostro sistema monetario utilizza sette tipi di banconote e otto tipi di monete. Se tu avessi una moneta per tipo e una banconota per tipo di quale somma disporresti? Valore delle monete: Z ............. Valore delle banconote: Z ............. Totale: Z .............

Le monete sono coniate dalle singole Zecche nazionali e hanno in comune solo una faccia, quella in cui è indicato il valore. Ogni nazione ha personalizzato l’altra faccia. Le banconote, invece, sono uguali in tutti i Paesi dell'euro. I disegni raffigurano porte, finestre e ponti a indicare l’apertura dell’Europa al mondo e ricordano i legami esistenti tra i differenti Stati europei. Ogni banconota richiama un diverso stile architettonico: classico, romanico, gotico, rinascimentale, barocco, stile XIX secolo, stile XX secolo.

monete 2 euro

faccia nazionale italiana Ritratto di Dante Alighieri dipinto da Raffaello Sanzio.

L’Uomo vitruviano, disegno di Leonardo da Vinci con le misure 1 euro proporzionali del corpo umano. Statua equestre dell’imperatore 50 cent romano Marco Aurelio. 5

Forme uniche nella continuità dello spazio, di Umberto 2 cent Boccioni. 20 Nascita di Venere, particolare di 10 cent un dipinto di Sandro Botticelli. 5 cent Colosseo di Roma. 2 cent Mole Antonelliana di Torino.

Castel del Monte che si trova 1 cent vicino ad Andria in Puglia. 2

Quando devi scrivere un importo monetario in lettere (per esempio, quando compili un conto corrente postale), ricordati di separare con una sbarretta la parte decimale che deve essere scritta sempre in cifre. Osserva gli esempi e completa. quattrocentosessantatré/65 novemilasettecentotrentotto/00

286

millecinquecentoottantasette/50

Z ...................

Z 9 738,00 ventimilanovecentosettantadue/00

Z ...................

Z 463,65


1%8)1%8-'%

L’arrotondamento I numeri decimali che indicano quantità in euro devono essere espressi sempre in XZciZh^b^, cioè Xdc YjZ X^[gZ Yded aV k^g\daV: si deve scrivere, per esempio, € 17,50 e non € 17,5. A volte, la somma calcolata arriva fino ai millesimi, mentre il sistema dell’euro si ferma agli eurocent: come si fa in questo caso? Osserva i due esempi. BW cWccW WYgk_ijW +"- ^] Z_ f_ppW Y^[ YeijW Z ("', WbbÊ[jje]hWcce$ GkWdje if[dZ[5 Z ("', +"- Z '(")'(

BW i_]dehW CWZZWb[dW ^W Yecf[hWje W Z )"'( bÊ[jje]hWcce kd lWi[jje Z_ \kd]^_ iejjÊeb_e Z[b f[ie Z_ (". ^]$ GkWdje ^W if[ie5 Z )"'( (". Z ."-),

In entrambi i casi la somma in euro è espressa con i millesimi. In questi casi bisogna considerare la cifra dei millesimi ed eseguire un VggdidcYVbZcid Va XZciZh^bd Y^ Zjgd. Per arrotondare si segue questa regola. I[ bW Y_\hW Z[_ c_bb[i_c_" Yec[ d[b fh_ce YWie Z '(")'( " c_deh[ e k]kWb[ W +" bW i_ [b_c_dW0 Z 12,312 Z 12,31 Esempi0 Z 7,844 Z 7,84 Gk[ijW ef[hWp_ed[ i_ Y^_WcW WhhejedZWc[dje per difetto. 1

2

I[ bW Y_\hW Z[_ c_bb[i_c_" Yec[ d[b i[YedZe YWie Z ."-), " cW]]_eh[ Z_ + i_ W]]_kd]ede c_bb[i_c_ Óde W hW]]_kd][h[ _b Y[dj[i_ce ikYY[ii_le0 Esempi0 Z 8,736 Z 8,74 Gk[ijW ef[hWp_ed[ i_ Y^_WcW arrotondamento per eccesso.

Anche nel caso dei carburanti vengono indicati i millesimi. L’importo da pagare in contanti viene, quindi, arrotondato ai centesimi. Completa arrotondando ai centesimi. Z 446,783

Z ..............

Z 73,468

Z ..............

Z 84,999

Z ..............

Z 4,328

Z ..............

Z 28,532

Z ..............

Z 27,314

Z ..............

Z 54,127

Z ..............

Z 46,535

Z ..............

Z 18,325

Z ..............

Risolvi i seguenti problemi sul quaderno.

a. ✪ ✪ ✪

Per fare un vestito da sera la sarta ha acquistato 5,83 m di stoffa al costo di 4,20 euro al metro. Quanto ha speso?

b. La nonna compera 1,7 kg di mele a ✪ Z 1,27 il chilogrammo e 1,8 kg di kiwi a ✪ Z 1,74 il chilogrammo. Quanto spende ✪ in tutto?

287


C\ ^iXe[\qq\ \ c\ d`jli\

Il rapporto di cambio Con la moneta unica viaggiare o spostarsi per lavoro in uno dei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea e hanno aderito al trattato non comporta alcun problema monetario: ovunque si compra o si vende in Zjgd, perciò non occorre fare il XVbW^d Y^ kVajiV. Quando però ci si reca in un Paese che usa un sistema monetario diverso e non basato sull’euro, è necessario XVbW^VgZ il denaro. Ci si reca in banca, si consegna una certa quantità di euro e si riceve ^c XVbW^d lo stesso valore nella moneta in uso nel Paese che si intende visitare. Occorre però conoscere il gVeedgid Y^ XVbW^d, cioè sapere quanti euro sono necessari per ottenere il controvalore in base all’unità monetaria del Paese scelto. 1

Consulta un quotidiano e cerca la pagina economica: troverai le quotazioni in euro delle monete straniere. Poi completa tu la tabella e le frasi. monete estere

quotazione per 1 euro

Dollaro americano

..............................................

Sterlina inglese

..............................................

Franco svizzero

..............................................

Yen giapponese

..............................................

Per cambiare una somma di denaro usa il seguente schema: re del valo

cambio giornali

ero

moneta straniera

euro

: valore d

el cambio giornaliero

s¬ Se cambi 100 euro, otterrai ......... sterline inglesi. Infatti 100 : ......... ......... s¬ Se cambi 50 yen giapponesi otterrai ......... euro. Infatti 50 ......... .........

MI ESERCITO 1 H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ kj_b_ppWdZe be iY^[cW [ bW jWX[bbW Z[bb[ lWbkj[$ a. Anna è andata in vacanza in Svizzera

c. La famiglia Rossi è andata in vacanza

b.

d. Il signor John è giunto in Italia e ha cambiato

✪ ✪ ✪

✪ ✪ ✪

288

dove ha comprato un bellissimo orologio. Lo ha pagato 350 franchi svizzeri. Quanti euro le è costato? Giuliana ha ricevuto in regalo dalla nonna che vive negli Stati Uniti 30 dollari. A quanti euro corrispondono?

✪ ✪ ✪

✪ ✪ ✪

in Inghilterra ed è tornata da Londra con 500 sterline. A quanti euro corrispondono? $ 500 8dollari# in euro. Quanti euro ha ottenuto? Se prima di tornare negli Stati Uniti cambia € 20 che non ha utilizzato, quanti dollari otterrà?


1%8)1%8-'%

Compravendita 1

Indica con una crocetta che cos’è il prezzo di un prodotto che hai appena acquistato. per il negoziante:

Per risolvere problemi che riguardano la compravendita, devi ricordare che: = spesa + guadagno ricavo spesa = ricavo – guadagno guadagno = ricavo – spesa perdita = spesa – ricavo

per te:

ricavo

ricavo

guadagno

guadagno

spesa o costo

spesa o costo

MI ESERCITO 1 9ecfb[jW bW jWX[bbW$ prezzo di vendita; ricavo o incasso del negoziante

costo o spesa del negoziante

guadagno del negoziante

Z 25,00

Z 12,50

..................

..................

Z 80,00

Z 25,00

un abito

Z 135,00

Z 160,00

una borsa

Z 148,00

Z 80

..................

una felpa

..................

Z 11,00

Z 9,00

un golfino un paio di scarpe

2 9ecfb[jW bW jWX[bbW$ n. oggetti

costo unitario

costo totale

6 francobolli

Z 0,65

..................

2 riviste

..................

Z 5,00

3 matite

Z 0,85

..................

20 gomme

..................

Z 2,60

3 album

Z 2,20

..................

4 kg di arance

..................

Z 4,80

2 magliette

Z 16

..................

5 kg di pasta

..................

Z 4,00

6 l d'acqua

Z 0,45

..................

perdita del negoziante

..................

3 H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$ a. Un negoziante, tempo fa, acquistò un letto

per 200 euro e un mobile per 1 120 euro. Rivendendoli realizzò un guadagno totale di 450 euro. Quanto incassò in tutto? b. Un fruttivendolo ha acquistato 650 kg di ✪ patate pagandole Z 0,30 al chilo. Ne ha ✪ rivendute 500 kg a Z 0,90 al chilo e il resto ✪ a Z 0,75 al chilo. Quanto ha guadagnato in tutto? ✪ ✪ ✪

c. Pietro confeziona 120 sacchetti del peso di ✪ ✪ ✪

0,5 kg con scorze d’arancia costate Z 13,30 al chilogrammo. Vende ciascun sacchetto a Z 9,90. Quanto guadagna dalla vendita di tutti i sacchetti?

289


C\ ^iXe[\qq\ \ c\ d`jli\

Peso netto, tara, peso lordo 1

Osserva gli schemi e indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

peso lordo

peso netto

tara

t )L PESO LORDO COMPRENDE IL PESO NETTO E LA TARA t ,A TARA ÄĄ UNA PARTE DEL PESO LORDO t 3E DAL PESO LORDO TOLGO LA TARA RESTA IL PESO NETTO t ,A CARTA CHE AVVOLGE LA MERENDINA ÄĄ IL PESO NETTO t 3E DAL PESO LORDO TOLGO IL PESO NETTO RESTA LA TARA

' ' ' ' '

peso lordo tara

peso netto

MI ESERCITO 1 9ecfb[jW bW jWX[bbW$

2 9ecfb[jW bW jWX[bbW$

peso netto

tara

peso lordo

peso netto

tara

peso lordo

confezione di biscotti

4,95 kg

................. kg

5 kg

43 kg

................. kg

45 kg

cassetta di frutta

................. g

1,5 kg

18,50 kg

................. g

105 g

255 g

confezione di salatini

250 g

................. g

265 g

950 g

250 g

................. g

confezione di caffè

................. g

45 g

550 hg

18,7 kg

................. kg

20 kg

bustina di tè

1,75 g

................. g

1,77 g

................. g

70 g

150 g

vasetto di marmellata

................. g

250 hg

650 g

850 g

150 g

................. g

3 H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. Un autocarro carico di sabbia pesa in âœŞ âœŞ âœŞ

290

tutto 12,5 megagrammi. Se vuoto pesa 4,7 megagrammi, quanti chilogrammi di sabbia trasporta?

b. Luisa ha acquistato 5 scatole di tè. Ciascuna âœŞ âœŞ âœŞ

scatola ha il peso netto di 220 g e la tara di 60 g. Ha messo le 5 scatole in una busta vuota che pesa 30 g. Qual è il peso complessivo che Luisa porta a casa? Quanti chilogrammi è la tara totale?


1%8)1%8-'%

Le misure di tempo 1

Osserva la tabella che riporta le unità di misura del tempo. multipli mese

settimana

giorno (d)

ora (h)

minuto (min)

secondo (s)

12 mesi

28, 29 30 o 31 giorni

7d 168 h

1d 24 h

1h 60 min 3 600 s

1 min 60 s

1s

)+

-'

-'

decimo di

centesimo

secondo

di secondo di secondo

1 di s 10

1 1 di s di s 100 1 000

0 ('

0 ('

millesimo

0 ('

Scrivi, anche con l’aiuto della calcolatrice, la durata equivalente a quella indicata.

3

sottomultipli

anno

. 2

unità

1d

.............. h

1 h 40 min

............ min

1 min 20 s

.............. s

48 h

.............. d

90 min

............ h .......... min

2 min 30 s

.............. s

1 d e 12 h

.............. h

150 min

............ h .......... min

780 s

.............. min

2 d e 6 h

.............. h

200 min

............ h .......... min

180 s

.............. min

Per misurare tempi più lunghi si utilizzano i multipli del giorno e i multipli dell’anno. Completa scrivendo la durata di ogni unità. 1 settimana

.............. d

1 mese

......... o ........... o ........... o ........... d

1 anno

......... o ......... d

1 lustro

.............. anni

20 anni

.............. lustri

1 millennio

......... anni

1 decennio

.............. anni

1 secolo

......... anni

Per fare un giro intorno al Sole la Terra impiega 365 giorni, 6 ore, 13 minuti e 53 secondi. Per recuperare queste 6 ore, ogni quattro anni si aggiunge un giorno al mese di febbraio che arriva così a 29 giorni. L’anno di 366 giorni è chiamato bisestile. L’ultimo anno bisestile è stato il 2008. Il prossimo sarà il 2012.

291


C\ ^iXe[\qq\ \ c\ d`jli\

Operazioni con le misure di tempo 1

Prima di risolvere i problemi sul tuo quaderno, osserva come si eseguono le operazioni con le misure di tempo.

BW hejjW Z_ kdW b_d[W W[h[W fh[l[Z[ jh[ iYWb_ Yed _ i[]k[dj_ j[cf_0 ' ^ *& c_d" ( ^ '+ c_d" ( ^ )+ c_d$ GkWb _b j[cfe jejWb_ppWje _d jkjje5 GkWb _b j[cfe _cf_[]Wje _d c[Z_W f[h e]d_ iYWbe5

Kd W[h[e fWhj[ ZWbbÊW[hefehje Z_ Jeh_de Wbb[ ') [ ++$ 7hh_lW W <hWdYe\ehj[ Wbb[ '+ [ (+$ GkWdje j[cfe ZkhWje _b lebe5

F[h \Wh[ kd ]_he Yecfb[je Z[b Y_hYk_je" kd Y_Yb_ijW _cf_[]W *+ c_d ), i$ GkWdje j[cfe _cf_[]^[h} f[h f[hYehh[h[ gk[b Y_hYk_je jh[ lebj[5

Per rispondere alla prima domanda, se non vuoi contare a mente, puoi addizionare in colonna, prima i minuti e poi le ore. Otterrai 5 h 90 min. Cambiando i 90 minuti con 1 h e 30 min, otterrai il tempo totalizzato nelle tre tappe 85 h + 1 h 30 min = ........# Per rispondere alla seconda domanda, devi calcolare la media aritmetica e dividere il risultato per 3.

292

1

40

2

15

2

35

5

90

6

30

Per rispondere alla domanda, se non vuoi contare a mente, puoi sottrarre in colonna per gruppi: prima i minuti e poi le ore. Per poter eseguire 25 55, cambia una delle 15 ore in 60 min che aggiunti ai 25 min, danno 85 min. Puoi, quindi, sottrarre i minuti 85 55 30 e le ore: 14 13 1. Per rispondere alla domanda, se non vuoi contare a mente, puoi moltiplicare in colonna, prima i secondi e poi i minuti. Otterrai 135 min 108 s. Cambiando i 108 secondi con 1 min e 48 s, otterrai il tempo totalizzato nelle tre tappe 8135 min + 1 min 48 s = ...#. Per conoscere il tempo in ore puoi cambiare i 136 min in 2 h e 16 min.

MI ESERCITO 1

h min

BW jWX[bbW h_fehjW ]b_ ehWh_ Z_ WbYkd_ jh[d_ Z[bbW b_d[W \[hhel_Wh_W Jeh_de#HecW$ 9ecfb[jWbW$

1 h 30 min

h min 4 60 15 25 13 55 1

min 45

30

s 36 3

2 h 16 min

135

108

136

48

2 h 16 min 48 s

partenza da Torino

arrivo a Roma

tempo impiegato

04 h 50 min

11 h 30 min

..................

06 h 30 min

12 h 20 min

..................

07 h 26 min

13 h 30 min

..................

11 h 05 min

18 h 14 min

..................

12 h 04 min

18 h 30 min

..................

1 min 48 s


1%8)1%8-'%

Tempo, velocità, spazio La kZadX^i|, il iZbed e lo heVo^d sono delle \gVcYZooZ in relazione fra loro. Lo spazio e il tempo sono grandezze di cui già conosci l’unità di misura, la velocità si può misurare in `b$] (X]^adbZig^ dgVg^), cioè considerando lo spazio percorso in un’ora. 1

Leggi le tre situazioni e completa. ifWp_e f[hYehie

l[beY_j}

24 km

4 km/h

Ricerca del tempo ?d cedjW]dW jh[ [iYkhi_ed_ij_ Z[lede f[hYehh[h[ (* ac f[h hW]]_kd][h[ _b fh_ce h_\k]_e1 i[ bW l[beY_j} c[Z_W Z_ * ac bÊehW" _d gkWdje j[cfe ]_kd]ede Wb h_\k]_e5 Per trovare il tempo (i) impiegato a compiere un percorso devi dividere lo spazio percorso (h) per la velocità (k): i h : k

0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ h j[cfe $$$$$$$$$$$$$$$$ 0 $$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$ H_ifeijW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ ifWp_e f[hYehie

j[cfe

40 km

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

Ricerca della velocità ?d kdW ]WhW feZ_ij_YW kd Wjb[jW ^W f[hYehie bW Z_ijWdpW Z_ *& ac _d + eh[$ 7 gkWb[ l[beY_j} c[Z_W ehWh_W ^W cWhY_Wje bÊWjb[jW5

0 $$$$$$$$$$$$$$$$ km/h l[beY_j}

Per trovare la velocità devi dividere lo spazio percorso per il tempo impiegato: k h : i

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ H_ifeijW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

Ricerca dello spazio (lunghezza del percorso) KdÊWkjeceX_b[" l_W]]_WdZe WbbW l[beY_j} c[Z_W Z_ .+"+ ac bÊehW" gkWdj_ Y^_bec[jh_ f[hYehh[h} _d . eh[5 Per trovare la lunghezza di un percorso devi moltiplicare il tempo impiegato per la velocità: h i k

j[cfe

l[beY_j}

8h

4 km/h $$$............ km ifWp_e f[hYehie

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ H_ifeijW0 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

293


?f `dgXiXkf X%%% 3TIVEVI GSR PI QMWYVI HM PYRKLI^^E GETEGMXk I QEWWE 9ecfb[jW b[ [gk_lWb[dp[$ 7,6 m ........................ dm

4 ........................

6 100 g ........................ kg

95 dm ........................ m

60 ........................

0,36 Mg ........................ kg

0,4 km ........................ m

0,32 ........................

450 g ........................ hg

326 m ........................ km

5 200 ........................

2,7 kg ........................ g

9,4 m ........................ cm

5 ........................k

4,9 hg ........................ g

83 mm ........................ cm

800 ........................

6 200 kg ........................ Mg

?dZ_YW Yed kdW YheY[jjW i[ _ Yed\hedj_ jhW b[ c_ikh[ iede l[h_ effkh[ \Wbi_$ ' 4,85 = 485 ' 7,15 km = 7 150 m ' 123 > 12,3 ' 13 cm > 1,3 m 0,18 hm < 1,8 km ' 90 < 900 ' 9 dm = 9 000 mm ' 0,88 = 8,8 ' 3,13 m > 0,313 dm ' 731 < 7,31 '

0,575 hg = 57,6 g 6 kg > 600 g 25 kg = 2,5 hg 18,5 hg < 1 850 dg 73 kg > 0,73 Mg

' ' ' ' '

3TIVEVI GSR M QIGGERMWQM HM GSQTVEZIRHMXE

9ecfb[jW bW jWX[bbW$

9ecfb[jW bW jWX[bbW$

n. oggetti

costo unitario

costo totale

peso netto

tara

peso lordo

9 francobolli

..................

Z 5,40

6g

140 g

.................. g

2 quaderni

Z 1,30

..................

.................. g

150 g

650 g

2 matite

..................

Z 1,80

35 kg

.................. kg

37,5 kg

3TIVEVI GSR QMWYVI HM XIQTS

F[h e]d_ Yeff_W _dZ_YW Yed kdW YheY[jjW bW ZkhWjW f_Â’ bkd]W$

294

1 min 2

40 s

2d

40 h

2h 55 min

2 min

115 s

140 min

2 h e 30 min

359 s

6 min

1 h 2

30 min e 5 s

130 min

5h

299 min

95 min

1 h e 30 min

1h

1 d 2

24 h

30 min

3 h 4


1%8)1%8-'%

6MWSPZIVI TVSFPIQM HM GSQTVEZIRHMXE H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. 7dZh[W feii_[Z[ ( XWdYedej[ ZW Z '&&" âœŞ âœŞ âœŞ

( XWdYedej[ ZW Z (& [ . ced[j[ ZW Z ($ GkWdje Z[dWhe ^W _d jkjje5

b. CWhjW WYgk_ijW kdW YhWlWjjW Y^[ YeijW

d. Kd Ă“ehW_e l[dZ[ , f_Wdj[ ehcW_ âœŞ iĂ“eh_j[ W Z -("&& ikX[dZe kdW f[hZ_jW âœŞ Z_ Z '."&&$ GkWdje Wl[lW fW]Wje e]d_ âœŞ f_WdjW5

âœŞ Z ((",&$ GkWdje h_Y[l[ Z_ h[ije i[ fW]W Yed âœŞ kdW XWdYedejW ZW Z +&5

e. Kd d[]ep_Wdj[ l[dZ[ ) cW]b_[ f[h kd jejWb[

c. :WbbW l[dZ_jW Z_ (. gkWZ[hd_ i_ h_YWlWde Z *)"'($

âœŞ

âœŞ

âœŞ I[ bW if[iW f[h _b behe WYgk_ije „ ijWjW Z_ âœŞ Z (/"'(" gkWb „ _b ]kWZW]de kd_jWh_e5 âœŞ

âœŞ Z_ Z '&+$ I[ _b ]kWZW]de jejWb[ „ Z_ Z ,&" âœŞ gkWdje „ YeijWjW Y_WiYkdW cW]b_W5

f. KdW iYWjebW Z_ jedde f[iW (&& ]$ BW iYWjebW

âœŞ lkejW f[iW *& ]1 gkWb „ _b f[ie d[jje5 I[ _b âœŞ Yeije Z[b jedde „ Z_ Z - Wb Y^_be]hWcce" âœŞ gkWdje Yeij[h} bW iYWjebW5

3TIVEVI GSR PI QMWYVI HM XIQTS H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. ?d f_iY_dW 7dZh[W \W e]d_ ]_ehde (+ lWiY^[ f[h âœŞ Wbb[dWhi_$ I[ f[h \Wh[ kdW lWiYW ]b_ eYYehhede âœŞ / c_dkj_" gkWdje j[cfe _cf_[]W _d jkjje5

c. =_kb_W ^W _d_p_Wje W \Wh[ _ Yecf_j_ Wbb[ eh[ âœŞ ', [ *+1 ^W j[hc_dWje Wbb[ eh[ '. [ '+$ GkWdje âœŞ j[cfe ^W _cf_[]Wje5

b. Ik '( eh[ =_WddW ^W jhWiYehie ( ^ [ )& c_d

d. Kd W[h[e „ fWhj_je ZW HecW Wbb[ eh[ '' [ '+

âœŞ

âœŞ ijkZ_WdZe$ GkWdje j[cfe b[ „ h_cWije W âœŞ Z_ifei_p_ed[ f[h ]_eYWh[5 âœŞ

âœŞ

âœŞ [Z „ Whh_lWje W FWb[hce Zefe ' ehW [ '+ c_dkj_$ âœŞ 7 Y^[ ehW „ Whh_lWje5 âœŞ

6MGSRSWGIVI PI VIPE^MSRM XVE WTE^MS XIQTS I ZIPSGMXk H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. BkYW YWcc_dW WbbW l[beY_j} Z_ ) ac WbbĂŠehW$

c. Kd jh[de l_W]]_W WbbW l[beY_j} Z_ '(& ac WbbĂŠehW$

âœŞ I[ bW YWiW Z[_ dedd_ Z_ijW '( ac" gkWdje j[cfe âœŞ _cf_[]^[h} f[h hW]]_kd][hbW5

âœŞ GkWdj_ Y^_bec[jh_ ^W f[hYehie Zefe )&& âœŞ c_dkj_5

b. ?b dedde" _d WkjeceX_b[" f[hYehh[ *& ac f[h âœŞ WYYecfW]dWh[ W YWiW bW ikW d_fej_dW$ âœŞ GkWb „ ijWjW bW ikW l[beY_j} c[Z_W i[ ^W âœŞ _cf_[]Wje ' ehW5

d. <WX_e _cf_[]W kdĂŠehW [ c[ppW f[h f[hYehh[h[ âœŞ /& ac$ 7 gkWb[ l[beY_j} ehWh_W ^W ]k_ZWje âœŞ _b ike \kh]ed[5

âœŞ

âœŞ

âœŞ

295


Cf jgXq`f \ c\ (8 ><FD<KI@8 a LE8 J:@<EQ8 DFCKF 8EK@:8 >@Z EFK8 8CC< :@M@CKZ D<JFGFK8D@:?< :?< JKL;@8 C< =FID< < C< ;@D<EJ@FE@ ;<>C@ F>><KK@ :?< :@ :@I:FE;8EF 'LI ANTICHI %GIZI ERANO ESPERTI DI GEOMETRIA PER UN OTTIMA RAGIONE /GNI ANNO IL .ILO STRARIPAVA SPAZZANDO VIA I CONüNI DEI CAMPI CHE DOVEVANO ESSERE RIDEüNITI %SISTEVANO QUINDI DEI FUNZIONARI APPOSITAMENTE INCARICATI DETTI AGRIMENSORI MISURATORI DEI TERRENI CHE DOVEVANO RIDISEGNARLI )L TERMINE GEOMETRIA DERIVA DAL GRECO E SIGNIüCA MISURAZIONE DELLA 4ERRA

?djehde Wb )&& W$9$" _b cWj[cWj_Ye ]h[Ye %UCLIDE iYh_ii[ kd b_Xhe _dj_jebWje ¼%LEMENTI½$ ?d [iie hWYYebi[ bW cW]]_eh fWhj[ Z[bb[ iYef[hj[ \Wjj[ ZW_ =h[Y_ d[b YWcfe Z[bbW ][ec[jh_W$ JWb_ iYef[hj[ iede WdYeh e]]_ WbbW XWi[ Z[bbW ][ec[jh_W Y^[ ijW_ ijkZ_WdZe$ I_ Z[l[ W ;kYb_Z[ bW iYef[hjW [ bW Z_ceijhWp_ed[ Z[b \Wjje Y^[ bW ieccW Z[]b_ Wd]eb_ _dj[hd_ Z_ kd jh_Wd]ebe i[cfh[ Z_ '.& $ ?b cWj[cWj_Ye ]h[Ye 0ITAGORA" l_iikje f_ Z_ Zk[c_bW Wdd_ \W" iYefh Y^[ _d jkjj_ _ jh_Wd]eb_ h[jjWd]eb_" _b gkWZhWje Yeijhk_je ikbbÊ_fej[dkiW _b bWje effeije WbbÊWd]ebe h[jje ^W bW ij[iiW Wh[W Z[bbW ieccW Z[_ gkWZhWj_ Yeijhk_j_ ik]b_ Wbjh_ Zk[ bWj_$ Þ _b TEOREMA DI 0ITAGORA$ Eii[hlW _b Z_i[]de W bWje0 _b gkWZhWje Yeijhk_je ikbbÊ_fej[dkiW c_ikhW (+ gkWZhWj_d_$ 9edjW _ gkWZhWj_d_ Z[_ gkWZhWj_ Yeijhk_j_ ik]b_ Wbjh_ bWj_$ 9^[ dkc[he ejj_[d_5 $$$$$$$$$$$$$$

296

60ϒ

90ϒ

30ϒ


Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\ Il disegno geometrico D[b 1UADERNO OPERATIVO Wbb[]Wje Wb jke ikii_Z_Wh_e Y_ iede Z_l[hi[ fW]_d[ Z[Z_YWj[ Wb Z_i[]de ][ec[jh_Ye Y^[ j_ \ehd_iYede _dZ_YWp_ed_ kj_b_ ik Yec[ kj_b_ppWh[ bW h_]W" _ Zk[ j_f_ Z_ igkWZh[ [ _b YecfWiie f[h Z_i[]dWh[ Ó]kh[ ][ec[jh_Y^[ [ cej_l_ ehdWc[djWb_ ][ec[jh_Y_$

60°

90°

30°

45°

45°

90°

9ed _b YecfWiie fke_ ejj[d[h[ cej_l_ ehdWc[djWb_ Z_ Z_l[hi_ Yebeh_ Yec[ gk[bb_ h_fheZejj_ _d gk[ijW fW]_dW$ :[l_ fh_cW Z_ jkjje _dd[ijWh[ Wb YecfWiie kd f[ddWh[bbe WZef[hWd# Ze kd WjjWYYe Y^[ i_ l[dZ[ d[_ d[# ]ep_ if[Y_Wb_ppWj_$ D[bb[ fW]_d[ Z[b 1UADERNO OPE RATIVO jhel[hW_ b[ _dZ_YWp_ed_ d[Y[i# iWh_[ f[h [i[]k_h[ _ cej_l_ fhefeij_ _d gk[ijW fW]_dW$

*' %15# +/2#4'4#+

✔ ?d gk[ijW kd_j} [djh[hW_ d[b cedZe Z[bbe ifWp_e [ Z[bb[ \_]kh[ [ _cfWh[hW_0 •a

riconoscere le caratteristiche dei poligoni; • a calcolare il perimetro e l’area dei poligoni non regolari e regolari; • a riconoscere gli elementi del cerchio e a calcolare la misura della circonferenza e dell’area del cerchio; • a eseguire trasformazioni geometriche; • a calcolare l’area e il volume dei solidi.

297


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

Le rette e gli angoli 1

Scrivi nelle tabelle i numeri delle figure corrispondenti. segmento: .......... ............

semiretta: .......... ............

retta: .......... ............

B 1

3

2

A

5

4

B

C

A segmenti paralleli: .......... ............

segmenti incidenti: .......... ............

1

3

2

segmenti orizzontali: .......... ............

1

2

5

4

3

5

4

3

2

8

298

4

angolo acuto (minore di 90°) ........ ........ angolo ottuso (maggiore di 90° e minore di 180°) ........ ........

6

9

6

angolo retto (90°) ........ ........

7

5

6

segmenti obliqui: .......... ............

Scrivi nella tabella a lato i numeri delle figure corrispondenti. 1

6

segmenti perpendicolari: .......... ............

segmenti verticali: .......... ............

2

C

angolo piatto (180°) ........ ........

10

angolo giro (360°) ........ ........


1%8)1%8-'%

I poligoni e i triangoli 1

Completa, scrivendo al posto giusto i nomi dei poligoni. ettagono esagono decagono quadrilatero ennagono triangolo ottagono pentagono

2

poligono con 3 lati: ............................................

poligono con 7 lati: ............................................

poligono con 4 lati: ............................................

poligono con 8 lati: ............................................

poligono con 5 lati: ............................................

poligono con 9 lati: ............................................

poligono con 6 lati: ............................................

poligono con 10 lati: ............................................

Completa le frasi con le seguenti parole. regolare

3

equilatero

un poligono con tutti i lati uguali si dice

.........................................

un poligono con tutti gli angoli uguali si dice

.........................................

un poligono con tutti i lati e gli angoli uguali si dice

.........................................

Completa, scrivendo al posto giusto il numero del triangolo che ha:

t tre angoli acuti (acutangolo): ……. t un angolo ottuso (ottusangolo): ……. t un angolo retto (rettangolo): ……. 4

equiangolo

2 3

1

Osserva i triangoli e i loro assi di simmetria e completa la tabella. 1

2

3

n. figura

n. assi simmetria

triangolo scaleno

.................

.................

triangolo isoscele

.................

.................

triangolo equilatero

.................

.................

299


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

I quadrilateri 1

Osserva come possono essere classificati i quadrilateri. quadrilateri0 iede feb_]ed_ Yed * bWj_$ trapezi0 ^Wdde kdW Yeff_W Z_ bWj_ fWhWbb[b_$ parallelogrammi0 ^Wdde Zk[ Yeff_[ Z_ bWj_ fWhWbb[b_$ rettangoli0 ^Wdde gkWjjhe Wd]eb_ h[jj_$

rombi0 ^Wdde gkWjjhe bWj_ k]kWb_$ quadrati0 ^Wdde Wd]eb_ [ bWj_ k]kWb_$

2

Osserva le figure e i loro assi di simmetria e completa la tabella. 1

5

2

3

4

n. figura

n. assi simmetria

5

1

trapezio rettangolo

.................

.................

trapezio isoscele

.................

.................

trapezio scaleno

.................

.................

parallelogramma

.................

.................

rettangolo

.................

.................

rombo

.................

.................

quadrato

.................

.................

6 deltoide

7

300

8


1%8)1%8-'%

Trasformazioni simili Avrai giocato spesso con automobiline, trenini, aerei o barchette che riproducevano ^c hXVaV g^YdiiV i mezzi di trasporto esistenti nella realtà. Forse avrai già visto modelli o plastici di un progetto edilizio, di un territorio o di un statua, cioè g^egdYjo^dc^ ^c hXVaV g^YdiiV di edifici da costruire, di territori o statue. Avrai anche notato che da uno stesso fotogramma si possono ottenere fotografie di diverso ingrandimento e che quando si proietta una diapositiva o una pellicola cinematografica, l'immagine che compare sullo schermo ha la stessa forma di quella del fotogramma, ma ingrandita. Più lo schermo è lontano, più l'immagine appare ingrandita. Al contrario, invece, le cartine geografiche rimpiccioliscono in n modo schematico la realtà, descrivendola in «hXVaZ» diverse. La «scala» che di solito trovi su una cartina geografica, indicaa di quante volte le dimensioni della cartina sono più piccolee delle dimensioni della realtà che descrive. 1

Leggi le seguenti osservazioni e ingrandisci le figure. Per ingrandire una figura puoi adoperare griglie quadrettate diverse. Quelle di fianco hanno il lato di ogni quadratino di 3, 6 e 9 mm. Le figure ottenute saranno, quindi, il doppio e il triplo della prima. Completa il disegno nella terza griglia.

Puoi ingrandire una figura adoperando anche griglie con il lato dei quadretti della stessa lunghezza. Osserva l’esempio a lato: ciascun segmento della testa del cagnolino piccolo è 2 volte minore, cioè

1 di quello corrispondente del cagnolino 2

più grande. Possiamo dire che il rapporto di rimpicciolimento è di «1 a 2» 81 : 2#. Il cagnolino grande, invece, rispetto a quello piccolo è ingrandito in scala 2 : 1 82 a 1#. Riproduci sulla griglia che rimane un terzo cagnolino in scala 3 : 1. Rispetto a questo, il cagnolino piccolo sarà in scala 1 : 3.

301


2`R_PVgV 1

?d]hWdZ_iY_ ikb jke gkWZ[hde jh[ Z[bb[ i[]k[dj_ \_]kh[$ 7YYWdje W Y_WiYkdW" iYh_l_ bW iYWbW Z_ _d]hWdZ_c[dje Y^[ ^W_ Wffb_YWje$

t ) DUE RETTANGOLI HANNO GLI ANGOLI UGUALI E I LATI OPPOSTI SONO PARALLELI ' t ,E DIMENSIONI DEI DUE RETTANGOLI SONO UGUALI ' t )L RAPPORTO TRA LE DIMENSIONI CORRISPONDENTI CIOÄĄ IL QUOZIENTE TRA LE MISURE DELLE DUE ALTEZZE E QUELLO DELLE DUE BASI ÄĄ SEMPRE LO STESSO t 0OSSIAMO DIRE CHE IL RAPPORTO TRA LE BASI ÄĄ DI A E SCRIVERE O t )L NUMERO CHE ESPRIME IL RAPPORTO TRA LE DUE BASI ÄĄ t )L NUMERO CHE ESPRIME IL RAPPORTO TRA LE DUE ALTEZZE NON ÄĄ

3

bagno 1 soggiorno cucina

camera 2 corridoio

camera 3

302

' ' '

2 cm

4 cm 1 2 2 4

1:2

0,5

2:4

0,5

Eii[hlW bW f_Wdj_dW" c_ikhW [ Yecfb[jW bW jWX[bbW$

camera 1

4

'

1 cm

Eii[hlW _ Zk[ h[jjWd]eb_ Z_i[]dWj_ W \_WdYe$ 9ed\hedjW b[ Z_c[di_ed_ Yehh_ifedZ[dj_ bĂŠWbj[ppW Z[b fh_ce Yed bĂŠWbj[ppW Z[b i[YedZe [ bW XWi[ Z[b fh_ce Yed bW XWi[ Z[b i[YedZe [ _dZ_YW Yed kdW YheY[jjW i[ b[ \hWi_ iede l[h[ effkh[ \Wbi[$

2 cm

2

ripostiglio

bagno 2

scala 1 : 200

dimensioni sulla piantina in centimetri

dimensioni reali in metri

area in metri quadrati

camera 1

2,5 2,5

5 5

25

camera 2

.................

.................

.................

camera 3

.................

.................

.................

soggiorno

.................

.................

.................

bagno 1

.................

.................

.................

bagno 2

.................

.................

.................

cucina

.................

.................

.................

corridoio

.................

.................

.................

ripostiglio

.................

.................

.................

:_i[]dW bW f_Wdj_dW Z[b jke WffWhjWc[dje [ Z[bbW jkW WkbW _d iYWbW ' 0 '&&$ :[l_ \Wh Yehh_ifedZ[h[ W '&& Yc Z[bb[ c_ikh[ h[Wb_ ' Yc ikbbW f_Wdj_dW$


2`R_PVgV 1

FERRARA

:efe Wl[h b[jje b[ i[]k[dj_ eii[hlWp_ed_ Yecfb[jW bW jWX[bbW$

scala 1 : 1000 000 1

D[_ Z_i[]d_ W bWje fke_ eii[hlWh[ jh[ Z_l[hi[ h_Zkp_ed_ Z_ kdW fWhj[ Z[b j[hh_jeh_e Z[bbÊ;c_b_W HecW]dW$ F[h l[h_ÓYWh[ i[ b[ jh[ Ó]kh[ ^Wdde \ehcW YeijWdj[" c_ikhW _ i[]c[dj_ Yehh_ifedZ[dj_ [ YWbYebW _b behe hWffehje$ F[h [i[cf_e" YWbYebW _b hWffehje jhW _ i[]c[dj_ Y^[ hWffh[i[djWde bW Z_ijWdpW" _d b_d[W Z Wh_W" jhW 8ebe]dW [ CeZ[dW [ jhW CeZ[dW [ <[hhWhW$ L[h_ÓYW" _debjh[" i[ ]b_ Wd]eb_ \ehcWj_ ZW gk[ij_ Zk[ i[]c[dj_ ^Wdde bW ij[iiW Wcf_[ppW d[bb[ jh[ iYWb[$ Fke_ YedYbkZ[h[ Y^[ b[ jh[ Ó]kh[ iede i_c_b_5 BW scala h_fehjWjW WYYWdje W e]d_ Ó]khW j_ _dZ_YW Z_ gkWdj[ lebj[ ijWjW h_cf_YY_eb_jW b _ccW]_d[ Z[b j[hh_jeh_e$ D[b fh_ce Z_i[]de _d Wbje" b[ Z_c[di_ed_ h[Wb_ iede ijWj[ h_Zejj[ Z_ ' &&& &&& Z_ lebj[$ Feii_Wce Z_h[" gk_dZ_" Y^[ gkWbi_Wi_ Z_ijWdpW c_ikhWjW ikbbW YWhjW Yehh_ifedZ[ WbbW \hWp_ed[ '%' &&& &&& Z[bbW Z_ijWdpW h[Wb[$ 9ec[ fke_ eii[hlWh[ d[]b_ [i[cf_ \ehd_j_ d[bbW jWX[bbW _d XWiie" f[h YWbYebWh[ b[ Z_ijWdp[ h[Wb_" XWijW cebj_fb_YWh[ bW Z_ijWdpW ikbbW YWhj_dW f[h _b dkc[he Z_ lebj[ _d Yk_ ijWje h_cf_YY_eb_je _b j[hh_jeh_e Yedi_Z[hWje$

10

20

30

km

MODENA

BOLOGNA FERRARA

scala 1 : 2 000 000 MODENA

1

20

40

FERRARA

scala 1 : 4 000 000

MODENA

1

40

Bologna ­ Modena

Modena ­ Ferrara

Ferrara ­ Bologna

3,8 cm

..................

..................

distanza approssimata in centimetri

3,8 1 000 000 3 800 000 cm

...................................... ......................................

...................................... ......................................

distanza approssimata in chilometri

38 km

..................

..................

1,9 cm

..................

..................

distanza approssimata in centimetri

1,9 2 000 000 3 800 000 cm

...................................... ......................................

...................................... ......................................

distanza approssimata in chilometri

38 km

..................

..................

0,95 cm

..................

..................

distanza approssimata in centimetri

0,95 4 000 000 3 800 000 cm

...................................... ......................................

...................................... ......................................

distanza approssimata in chilometri

38 km

..................

..................

scala 1 : 2 000 000

scala 1 : 4 000 000

km

BOLOGNA

BOLOGNA

scala 1 : 1 000 000

60

km

303


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

Le isometrie

hejWp_ed[

i_cc[jh_W

Nelle pagine precedenti abbiamo affrontato le igVh[dgbVo^dc^ h^b^a^ che cambiano le dimensioni delle figure di partenza ingrandendole o rimpicciolendole. In queste pagine ripassiamo le trasformazioni che cambiano solamente la posizione delle figure di partenza spostandole da un punto all’altro (igVhaVo^dcZ), facendole ruotare attorno a un punto (gdiVo^dcZ) o ribaltandole (h^bbZig^V). i_cc[jh_W [ jhWibWp_ed[

1

Osserva due immagini della realtà e due illustrazioni dell’artista olandese Escher. Quali trasformazioni geometriche riconosci?

2

Completa, disegnando le figure in posizione simmetrica rispetto all’asse di simmetria.

304

jhWibWp_ed[


2`R_PVgV 1

1 4

........ ........

2

3

1 2

3 4

Eii[hlW b[ \_]kh[ [ _dZ_YW i[ ^Wdde hkejWje" _d i[die ehWh_e" Z_ Z_ ]_he /& " Z_ ]_he '.& " Z_ ]_he (-& $

........ ........

........ ........

IYh_l_ b[ b[jj[h[ Yec[ WffWh_hWdde hkejWdZe b[ \h[YY[ Z_ kd gkWhje Z_ ]_he" Z_ c[ppe ]_he [ Z_ jh[ gkWhj_ Z_ ]_he$

........ ........

P

........ ........

P

........ ........

P

H_fheZkY_ f_ lebj[ b[ \_]kh[ Wffb_YWdZe Yed bW jhWibWp_ed[ _dZ_YWjW$

13

6

6

305


2`R_PVgV loro, oppure si corrispondono per traslazione? terza figura, la seconda e la quarta, ... Sono simmetriche tra simmetrica alla seconda, … e così via. Confronta la prima e la Disegna una figura simmetrica alla prima e poi un’altra

1

F[h iWf[h[ Y^[ YeiW Z[l_ \Wh[ W_kjWj_ Yed be if[YY^_e$

2

F[h ejj[d[h[ bW i[YedZW \_]khW Z[bbW i[]k[dj[ ikYY[ii_ed[" Z[l_ _ccW]_dWh[ Z_ Wl[h hkejWje Z_ c[ppe ]_he bW fh_cW [ Z_ Wl[hbW" fe_" jhWibWjW$ BW ij[iiW YeiW Z[l_ _ccW]_dWh[ f[h bW j[hpW \_]khW h_if[jje WbbW i[YedZW$ 9ec[ iede jhW behe bW fh_cW [ bW j[hpW \_]khW" bW i[YedZW [ bW gkWhjW" ¾ 5

3

Eii[hlW b[ i[]k[dj_ Yeff_[ Z_ \_]kh[ [ iYh_l_ i[ i_ Yehh_ifedZede f[h traslazione" rotazione e simmetria$

......................................................

306

......................................................

......................................................


1%8)1%8-'%

Il perimetro dei poligoni 1

Osserva come può essere calcolato il perimetro dei poligoni. Il perimetro di un poligono qualsiasi si calcola addizionando le misure dei suoi lati.

p somma dei lati

Il perimetro di un poligono equilatero e di un poligono regolare si può calcolare moltiplicando la lunghezza di un lato per il numero dei lati. Il perimetro di un parallelogramma si può calcolare moltiplicando per 2 la somma delle misure dei lati disuguali. 2

p n. lati

p 8b k# 2

Ripassa le formule dirette e inverse di alcuni poligoni. Misura i lati di ogni figura e calcola il perimetro. Quadrato

Rombo f * f 0 *

Parallelogramma f X ( X f 0 ( f 0 ( X

f * f 0 *

f $$$$$$$$$$$$$$$ cc Rettangolo

^ X

X

f $$$$$$$$$$$$$$$ cc Triangolo isoscele

f X ^ ( X f 0 ( ^ ^ f 0 ( X

X

f $$$$$$$$$$$$$$$ cc

f $$$$$$$$$$$$$$$ cc

Triangolo equilatero

f k ( X X f ( f X 0 (

f ) f 0 )

f $$$$$$$$$$$$$$$ cc

f $$$$$$$$$$$$$$$ cc

MI ESERCITO 1 :_ gk[ij[ \_]kh[ YedeiY_ _b f[h_c[jhe$ 9ecfb[jW YWbYebWdZe b[ c_ikh[ h_Y^_[ij[$ D

C

C

D

C

D A

A

B

Perimetro 48 cm Lato ............

A

B

A

B

C B

Perimetro 60 cm Perimetro 39 cm Perimetro 80 cm AB 9 cm BC ......... AB ......... BC 16 cm Lato ............

2 H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. Un triangolo isoscele ha la base di 16 cm ✪ ✪ ✪

e uno dei lati uguali è il doppio della base. Quanti centimetri misura il perimetro?

b. Il perimetro di un rettangolo misura 84 dm. ✪ ✪ ✪

Se uno dei lati misura 2 502 mm, quanto misurano gli altri lati?

307


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

L’area dei poligoni 1

Ripassa le formule per calcolare l’area del rettangolo e del quadrato. Rettangolo _ Xck\qqX ) Yc

BÊWh[W Z[b h[jjWd]ebe Z_ '+ Yc($ Infatti:

5 x 3 = 15 A=bxh

<ehckb[ _dl[hi[ 5 = 15 : 3

3 = 15 : 5

b=A:h

h=A:b

Y YXj\ + Yc

_ Xck\qqX * Yc

Quadrato BÊWh[W Z[b gkWZhWje Z_ ', Yc($ Infatti:

Feii_Wce WdY^[ 2 iYh_l[h[ 4 = 16$ B[]][h[ce0 ¼_b gkWZhWje Z_ 4 16½1 effkh[ ¼4 Wb gkWZhWje k]kWb[ W 16½$

4 x 4 = 16 A= = 2

Y YXj\ * Yc

MI ESERCITO 1 B[ jWX[bb[ i_ h_\[h_iYede W h[jjWd]eb_ [ gkWZhWj_$ 9ecfb[jWb[$

308

(

Area

- Yc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Yc

$$$$$$$$$ 3 cc(

(+ cc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 cc(

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Zc(

)"+ Zc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Zc(

) c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 c(

. c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 c(

*& ^c

,& ^c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 ^c

(

/& ^c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 ^c

-& Zc

(& Zc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Zc

(

*"( Zc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Zc

*", Yc

("+ Yc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Yc

(

+, Yc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Yc

)+ cc

'+ cc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 cc

(* cc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 cc

&"- Zc

&"/ Zc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Zc

(

,"* Zc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Zc

+( c

)+ c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 c

+& c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 c

b

h

b h

Area

+ Yc

. Yc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

$$$$$$$$$ 3 Yc

*& cc

)& cc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$

/ Zc

, Zc

("+ c

(

(

(

kk

(

( (

( (

(

(


1%8)1%8-'% 1

Ripassa le formule per calcolare l’area del parallelogramma e del rombo.

Parallelogramma _

_ Y

Y

BÊWh[W Z[b fWhWbb[be]hWccW ( Z_ , Yc $ Infatti:

<ehckb[ _dl[hi[

3x2=6

3 = 6 : 2

2=6:3

A=bxh

b=A:h

h=A:b

Rombo

; _

[ )

[ Y

;

(10 x 6) : 2 = 30

<ehckb[ _dl[hi[

10 x (6 : 2) = 30

D = (A x 2) : d A = (D x d) : 2

A = D x (d : 2)

d = (A x 2) : D

MI ESERCITO 1 B[ jWX[bb[ i_ h_\[h_iYede W fWhWbb[be]hWcc_ [ hecX_$ 9ecfb[jWb[$ b

h

b h

Area

D

, Yc

/ Yc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 Yc

-& Yc

*& Yc

$$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 Yc

*& cc

,& cc

( $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 cc

+& cc

)& cc

( $$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 cc

+ Zc

- Zc

( $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 Zc

* Zc

(& Zc

( $$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 Zc

*"+ c

, c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 c

/& c

'+ c

$$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 c

)& ^c

+& ^c

( $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 ^c

-", ac

&"+ ac

( $$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 ac

/& Zc

(& Zc

( $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 Zc

)+ ^c

. ^c

( $$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 ^c

-"+ Yc

(", Yc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 Yc

(

)"+ Yc

'"* Yc

$$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 Yc

)+ cc

() cc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 cc

,& cc

)+ cc

$$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 cc

&". Zc

&"- Zc

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 Zc

(

&"- Zc

&". Zc

$$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 Zc

*+ c

'* c

$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$ $$$$$$$$$ 3 c

,+ c

)( c

$$$$$$$$ $$$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$ 3 c

(

(

(

(

d

D d:2

Area (

(

(

( (

(

309


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\ 1

Ripassa le formule per calcolare l’area dei trapezi e dei triangoli. Trapezio

Y

9

Y

_

_

9

_ )

Y

9

(7 + 3) x 6 : 2 = 30

9

Y

<ehckb[ _dl[hi[

(7 + 3) x (6 : 2) = 30

h = (A x 2) : (B + b) A = (B + b) x h : 2

A = (B + b) x (h : 2)

(B + b) = (A x 2) : h

Triangolo _

_ )

_ Y (10 x 6) : 2 = 30 A=bxh:2

Y

Y

10 x (6 : 2) = 30

<ehckb[ _dl[hi[ b = (A x 2) : h

A = b x (h : 2)

h = (A x 2) : b

MI ESERCITO 1 B[ jWX[bb[ i_ h_\[h_iYede W jhWf[p_ [ jh_Wd]eb_$ 9ecfb[jWb[$ B

b

h

(B b) h 0 (

Area

(' Yc

''/ Yc

'+ Yc

$$$$$ $$$$$ $$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$$$ 3 Yc

(+ cc

)+ cc

*& cc

$$$$$ $$$$$ $$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$$$ 3 cc

-. c

*( c

*"+ c

$$$$$ $$$$$ $$$$$$$ 0 ( $$$$$$$$$$$ 3 c

( (

(

b

310

h

(b h) 0 (

Area (

* Yc

)"+ Yc

$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$ 0 (

$$$$$$$$$$$ 3 Yc

.+ cc

*& cc

$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$ 0 (

$$$$$$$$$$$ 3 cc(

,& Yc

("+ Yc

$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$ 0 (

$$$$$$$$$$$ 3 c(


=_\OYRZV 1

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$

a. =_Wdd_ ^W Yeijhk_je kd Wgk_bed[$ ? Zk[ XWijedY_d_ ✪ ✪ ✪

Z_ b[]de Y^[ be ieij[d]ede iede bkd]^_ h_if[jj_lWc[dj[ . Zc [ * Zc$ =_Wdd_ Wl[lW W Z_ifei_p_ed[ kd \e]b_e bkd]e ' c [ bWh]e - Zc1 gkWdj_ Z[Y_c[jh_ gkWZhWj_ Z_ YWhjW ^W WlWdpWje5

d. 9WbYebW _b f[h_c[jhe [ ? Wh[W Z[bbW Ó]khW YecfeijW ✪ ✪ ✪

ZW kd h[jjWd]ebe [ ZW kd jhWf[p_e _ieiY[b[ Wl[dj_ b[ c_ikh[ _dZ_YWj[$ 50 cm 36,05 cm

30 cm

90 cm

e. ?d kde ijWX_b_c[dje XWbd[Wh[ iede ijWj_ h_ddelWj_ b. BW ijWdpW Z_ BkYW" Z_ \ehcW h[jjWd]ebWh[" ✪ ✪ ✪

bkd]W *"( c [ bWh]W )", c" ijWjW fWl_c[djWjW Yed f_Wijh[bb[ gkWZhWj[" Yed _b bWje Z_ )& Yc$ GkWdj[ f_Wijh[bb[ iede ijWj[ kiWj[5

c. 9WbYebW _b f[h_c[jhe [ ? Wh[W Z[bbW i[]k[dj[ Ó]khW ✪ ✪ ✪

YecfeijW ZW Zk[ fWhWbb[be]hWcc_ kd_j_ f[h _b bWje cW]]_eh[$

✪ ✪ ✪

]b_ ecXh[bbed_$ 9_WiYkd ecXh[bbed[ [ \ehcWje ZW '& jh_Wd]eb_ Z_ j[be Yed bW XWi[ Z_ *+ Yc [ ? Wbj[ppW Z_ /& Yc$ 9edi_Z[hWdZe Y^[ ]b_ ecXh[bbed_ Z[bbe ijWX_b_c[dje iede '+&" gkWdj_ c[jh_ gkWZhWj_ Z_ ije\\W i_ iWhWdde kj_b_ppWj_5

f. 9WbYebW _b f[h_c[jhe [ ? Wh[W Z[bbW i[]k[dj[ Ó]khW ✪ ✪ ✪

YecfeijW ZW kd gkWZhWje [ ZW kd jh_Wd]ebe [gk_bWj[he$

31,17 cm

38 c

m

cm

36 cm

38

30 cm

110 cm

cm

4,5 cm

36,84 cm

7,6 cm

3,5 cm

2,03 cm

9WbYebW _b f[h_c[jhe [ bÊWh[W Z[bb[ ikf[h\_Y_ YebehWj[$

20,4 cm

2

36

9,8 cm

311


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

I poligoni regolari Si dicono poligoni regolari quelli che hanno ijii^ ^ aVi^ Z ijii^ \a^ Vc\da^ j\jVa^. Inoltre ogni poligono regolare è scomponibile in tanti triangoli quanti sono i suoi lati e ha tanti assi di simmetria quanti sono i suoi lati. 1

Osserva e completa. Il triangolo equilatero ha: • ........... lati uguali; • ........... angoli uguali di 60°; • ........... assi di simmetria.

Il pentagono regolare ha: • ........... lati uguali; • ........... angoli uguali di 108°; • ........... assi di simmetria.

Il quadrato ha: • ........... lati uguali; • ........... angoli uguali di 90°; • ........... assi di simmetria.

L’esagono regolare ha: • ........... lati uguali; • ........... angoli uguali di 120°; • ........... assi di simmetria.

=b_ Wii_ Z_ i_cc[jh_W Z_ kd feb_]ede h[]ebWh[ i_ _dYedjhWde jkjj_ _d kd fkdje" [gk_Z_ijWdj[ ZW_ l[hj_Y_" Z[jje Y[djhe Z[b feb_]ede$

L’ottagono regolare ha: • ........... lati uguali; • ........... angoli uguali di 135°; • ........... assi di simmetria.

MI ESERCITO 1 Eii[hlW _b Z_W]hWccW [ _di[h_iY_ d[_ h_gkWZh_ b[ fWheb[0 h[]ebWh[" [gk_bWj[he" [gk_Wd]ebe$

312

t Un poligono è .................................................... se è equilatero ed equiangolo. t Un poligono è .................................................... se ha tutti gli angoli uguali. t Un poligono è .................................................... se ha tutti i lati uguali.


1%8)1%8-'%

Lato e apotema dei poligoni regolari 1

Leggi le osservazioni scritte nel riquadro e calcola per ciascuna figura il rapporto tra la misura dell’apotema e la misura del lato espressi in centimetri. L’apotema 8a# è la distanza dal centro di un poligono regolare a un suo lato. Per tracciare l’apotema di un poligono è necessario individuare il centro del poligono stesso, tracciando almeno due dei suoi assi di simmetria. Congiungendo il centro del poligono con il punto di mezzo di uno dei lati, si ottiene l'apotema.

2

a

a

Osserva le figure e completa, calcolando il rapporto fra lato e apotema.

O

4 cm

63 cm

1 : 2 ............

2 : 4 ............

O

1,72 cm

2 cm

1 cm

43,344 cm

O

2 cm

O

2,5 cm

43,344 : 63 ............

1,72 : 2,5 ............

Possiamo dire che in un quadrato, il rapporto tra la misura dell’apotema e la misura del lato è un gVeedgid XdhiVciZ Y^ & V ' (& / '). L’apotema è, cioè, metà del lato. Il numero che esprime questo rapporto costante è sempre 0,5. Per questo motivo viene chiamato cjbZgd Ähhd. Nel eZciV\dcd il numero fisso è 0,688. Quindi, per calcolare la misura dell'apotema di un poligono regolare basta moltiplicare la misura del lato per il cjbZgd Ähhd. Osserva gli schemi. n. fisso

: lato apotema

n. fisso

lato : n. fisso

lato 3

apotema

Nella tabella al lato è riportato il numero fisso dei principali poligoni. Completa la tabella. lato

apotema

................. m

4,32 m

16 cm

................. cm

esagono regolare

................. m

21,65 m

ettagono regolare

15 cm

................. m

triangolo equilatero quadrato

Numeri fissi Jh_Wd]ebe [gk_bWj[he &"(.. GkWZhWje &"+ F[djW]ede h[]ebWh[ &",.. ;iW]ede h[]ebWh[ &".,, ;jjW]ede h[]ebWh[ '"&). EjjW]ede h[]ebWh[ '"(&;ddW]ede h[]ebWh[ '")-* :[YW]ede h[]ebWh[ '"+).

313


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

L'area dei poligoni regolari 1

Osserva come puoi scoprire la formula per calcolare l’area di un poligono regolare, partendo da diversi punti di vista e operando trasformazioni diverse.

a. Come hai imparato, un poligono

regolare può essere diviso in tanti triangoli uguali quanti sono i suoi lati. Ogni triangolo ha per base un lato 8 # del poligono e per altezza il suo apotema 8a#. Per calcolare l'area del poligono basterà, quindi, calcolare l'area di un triangolo e moltiplicare il risultato per il numero dei triangoli.

a

a a

Possiamo anche scrivere:

area di 1 triangolo

2

A a : 2 5 a

2

5

di 5 triangoli H area area del pentagono

A 5 a : 2 a : 2

A p

b. Osserva la figura. Ritagliando

le varie parti come indicato e operando rotazioni e traslazioni, puoi trasformare un poligono regolare in un triangolo che ha per base la somma dei lati del poligono, cioè il perimetro 8p#, e per altezza l'apotema 8a#. Quindi la formula per calcolare l’area sarà: perimetro apotema : 2.

a

a

5 perimetro

A perimetro apotema : 2

MI ESERCITO 1 9ecfb[jW bW jWX[bbW [ fe_ h_iebl_ _

p a p a : 2 2

lato

apotema

area

pentagono

50 m

34,4 m

.................. m

esagono

30 cm

25,98 cm

.................. cm2

ettagono

65 m

67,47 m

.................. m

ottagono

70 cm

84,49 cm

.................. cm

i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$

2

2 2

a. Calcola la misura dell’apotema di un penta­

c. Trova la misura del lato di un ottagono rego­

b. Calcola la misura del lato di un esagono rego­

d. Trova la misura dell’apotema di un quadrato

✪ ✪ ✪ ✪ ✪ ✪

314

gono regolare che ha il lato di 24 cm.

lare sapendo che l’apotema misura 5,196 cm.

✪ ✪ ✪

✪ ✪ ✪

lare che ha l’apotema di 3,621 cm.

che ha il perimetro di 344,8 cm.


2`R_PVgV 1

9ecfb[jW bW jWX[bbW Wffb_YWdZe bW \ehckbW f[h YWbYebWh[ _b f[h_c[jhe" bÊWfej[cW [ bÊWh[W Z[_ lWh_ feb_]ed_ h[]ebWh_$ F[h _ gkWZhWj_" l[h_\_YW i[" YWbYebWdZe bÊWh[W _d ceZe f_ ¾ iXh_]Wj_le" ejj_[d_ be ij[iie h_ikbjWje$ a

apotema

A

triangolo equilatero a 0,288 A ( 3) a : 2 quadrato a 0,5 A ( 4) a : 2 pentagono a 0,688 A ( 5) a : 2 esagono a 0,866 A ( 6) a : 2 ettagono a 1,038 A ( 7) a : 2 ottagono a 1,207 A ( 8) a : 2 ennagono a 1,374 A ( 9) a : 2 decagono a 1,538 A ( 10) a : 2

2

perimetro

apotema

area

( n° lati)

( n° fisso)

(p a : 2)

25 m 40 mm

75 m ......................

7,2 m ......................

270 m2 ......................

9m 34 cm

...................... ......................

...................... ......................

...................... ......................

25 mm 20 cm

...................... ......................

...................... ......................

...................... ......................

60 cm 80 mm

...................... ......................

...................... ......................

...................... ......................

20 cm 40 mm

...................... ......................

...................... ......................

...................... ......................

45 cm 100 mm

...................... ......................

...................... ......................

...................... ......................

200 mm 40 cm

...................... ......................

...................... ......................

...................... ......................

50 cm 1000 mm

...................... ......................

...................... ......................

...................... ......................

lato

area

?b bWje Z_ e]d_ ejjW]ede Z_ +& cc [Z k]kWb[ Wb bWje Z_ e]d_ gkWZhWje$ 9WbYebW bÊWh[W Z[bbW fWhj[ YebehWjW$

3

Eii[hlW bW \_]khW [ YWbYebW bÊWh[W Z[bbW fWhj[ YebehWjW je]b_[dZe ZWbbÊWh[W Z[b h[jjWd]ebe bÊWh[W Z[b f[djW]ede$

315


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

La circonferenza e il cerchio Osserva i seguenti segnali stradali X^gXdaVg^, che hanno, cioè, forma di X^gXdad, di XZgX]^d. Quali di questi segnali indicano Y^k^Zid? Quali indicano dWWa^\d? 1

Rispondi, completando ogni frase con una delle due parole: Y^k^Zid oppure dWWa^\d.

✔ IWfh[ij_ Z_h[ gkWb[ Z_l_[je e gkWb[ eXXb_]e _dZ_YW Y_WiYkd i[]dWb[5 GkWb_ iede _ Zk[ i[]dWb_ Y^[ _dZ_YWde bW Ód[ Z_ kde e Z_ jkjj_ _ Z_l_[j_5 '

(

)

*

+

,

t ? i[]dWb_ hejedZ_ Yed _b XehZe heiie _dZ_YWde ¾¾¾¾$$$$$$$$$¾¾¾¾$$$$$$$$$$$$$$

.

-

/

''

'&

'(

t ? i[]dWb_ hejedZ_ Yed be i\edZe Wppkhhe _dZ_YWde ¾¾¾¾$$$$$$$$$¾¾¾¾$$$$$$$$$$$$$$

Negli esercizi delle prossime pagine imparerai a distinguere la circonferenza dal cerchio e a misurare entrambi. Nelle illustrazioni a fianco sono riportati alcuni termini che si riferiscono al cerchio.

ci r c

onferenza

corda

icirconferenz

raggio

diametro

centro

Nelle pagine del quaderno operativo allegato al tuo sussidiario potrai trovare diverse attività interessanti che si riferiscono al cerchio.

316

m se

settore circolare a rc o

a


1%8)1%8-'%

Misuriamo la circonferenza 1

Osserva il disegno a lato, poi completa le frasi con la lettera corrispondente a ogni punto indicato nella figura.

t ) PUNTI SEGNATI SULLA CIRCONFERENZA SONO .............................. t ) PUNTI SEGNATI ALLlINTERNO DELLA CIRCONFERENZA SONO .............................. t ) PUNTI SEGNATI ALLlESTERNO DELLA CIRCONFERENZA SONO ..............................

7

Jkjj_ _ fkdj_ Y^[ iede ikbbW Y_hYed\[h[dpW e Wbb _dj[hde Z_ [iiW" WffWhj[d]ede WbbW ikf[hÓY_[ Z[b cerchio Y^[ ^W f[h Yedjehde bW circonferenza jhWYY_WjW fkdjWdZe _b YecfWiie d[b fkdje O$ Feii_Wce Z_h[ Y^[ bW Y_hYed\[h[dpW _b f[h_c[jhe Z[b Y[hY^_e$ ?b fkdje O _b centro Z[b Y[hY^_e$ A" B" iede Zk[ Z[_ fkdj_ Z[bbW Y_hYed\[h[dpW$ E" F" C" D" O" iede WbYkd_ Z[_ fkdj_ Z[b Y[hY^_e$ H" G" ded iede fkdj_ Z[b Y[hY^_e$ Prendi dei barattoli e di ciascuno misura il diametro e la circonferenza con uno spago, come indicato nell'illustrazione. Traccia un segmento della stessa lunghezza della circonferenza e su di esso riporta la lunghezza del diametro. In pratica, così facendo, hai diviso la misura della circonferenza 8c# per la misura del diametro 8d#. Puoi verificare che la circonferenza è circa 3 volte più lunga del diametro. II numero ottenuto dai matematici, facendo la media di diverse misurazioni, è 3,14. Questo numero si chiama pi greco e viene rappresentato con la lettera «p» dell’alfabeto greco: π. Naturalmente, visto che la lunghezza del raggio è la metà di quella del diametro, la circonferenza sarà circa 6 volte più lunga del raggio. Più precisamente 6,28 volte più lunga del raggio. Per calcolare la lunghezza della circonferenza di un cerchio, basta moltiplicare la lunghezza del diametro per 3,14, oppure la lunghezza del raggio per 6,28. Viceversa, per calcolare la lunghezza del diametro o del raggio basta dividere la lunghezza della circonferenza rispettivamente per 3,14 o 6,28.

8

; E

9

< =

>

:

d

d

d

0

1 r

0

d

r 1

2 r

2

r 3

r 4

5

6

6,28 c

: 3,14

6,28

r

3,14 d

3,14

3

r

c : 6,28

317


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

1

Area del cerchio

r

Se dividiamo il cerchio in settori sempre più piccoli e li ordiniamo come indicato nelle illustrazioni 1, 2 e 3, otteniamo di volta in volta una figura che si avvicina sempre più a un rettangolo che ha per base, come per i poligoni, metà perimetro, cioè metà circonferenza, e per altezza il raggio del cerchio. Per conoscere l’area approssimata del cerchio basta calcolare l’area del rettangolo equivalente e quindi: 6 2 hZb^X^gXdc[ZgZcoV gV\\^d oppure: 6 2 X^gXdc[ZgZcoV gV\\^d / '

C — 2 2

r C — 2 3

r C — 2

MI ESERCITO 1

9ecfb[jW bW jWX[bbW$ 9WbYebW kiWdZe bW YWbYebWjh_Y[$ Eii[hlW bW ikYY[ii_ed[ Z[bb[ lWh_[ c_ikh[ Z[_ hW]]_$ 9^[ YeiW dej_5 $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ 2 669

2 826

2 983

3 140

3 297

3 454

i Y 0 ,"(. $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

8 Y h 0 ( $$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

circonferenza

2

2 512

H_iebl_ ikb gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$

a. Lo zio ha deciso di allargare il tavolo circolare ✪ ✪ ✪

del salotto sistemando nel mezzo un'asse rettangolare lunga 8 dm e larga 45 cm. Se il diametro del tavolo corrisponde al lato più lungo dell'asse, qual è la superficie del tavolo allungato?

b. L'equatore terrestre è una circonferenza e ✪ ✪ ✪

misura circa 40 076 km. Quanti chilometri è lungo il diametro della Terra?

c. Una piazza è composta da un quadrato con il ✪ ✪ ✪

lato di 39 m e da un semicerchio con il dia­ metro che coincide con un lato del quadrato. Calcola il perimetro.

d. Una pista di ciclismo è composta da un ret­ ✪ ✪ ✪

tangolo lungo 125 m e largo 48 m e da due semicerchi uguali, i cui diametri coincidono con i due lati più corti del rettangolo. Qual è il perimetro della pista? Qual è I'area? 48 m

125 m

318


2`R_PVgV 1

2

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$

a. La ruota di una bicicletta ha il raggio ✪ ✪ ✪

a. Una stanza circolare ha il diametro di 8 m.

di 31,5 cm. Quanto misura il suo diametro?

✪ ✪ ✪

b. Una pista circolare ha il diametro di 9,9 m. ✪ ✪ ✪

H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ Calcola quanti metri quadrati di pavimento dovranno essere posati.

Calcola la misura della circonferenza.

b. La pista di un circo ha una circonferenza di ✪ ✪ ✪

c. Una piazza circolare ha il diametro di 62,4 m. ✪ ✪ ✪

c. Un campo da gioco di forma circolare e con

Quanto misura il suo raggio?

✪ ✪ ✪

d. Qual è la misura del raggio di una circonfe­ ✪ ✪ ✪

37,68 m. Calcola l’area.

renza lunga 50,24 cm?

il diametro di 400 m viene seminato a erba. Quanti chilogrammi di semi di erba occorrono se per ogni metro quadrato ne vengono usati 50 g? Calcola, inoltre, la spesa complessiva sapendo che i semi costano 1,70 al chilogrammo.

e. Una cornice circolare ha il raggio di 13 cm. ✪ ✪ ✪

3

Trova la misura della circonferenza.

9WbYebW bÊWh[W Z[bbW fWhj[ YebehWjW Z_ Y_WiYkdW Z[bb[ Zk[ \_]kh[$ A

d D

4

A

B

C

AB = 40 cm BC = 20 cm d = BC r = ........... cm

B

d

d

D

C

9ecfb[jW bW jWX[bbW" YWbYebWdZe bW c_ikhW Z[b hW]]_e" Z[b Z_Wc[jhe e Z[bbW Y_hYed\[h[dpW$ raggio (in mm) diametro _d cc circonferenza _d cc

25

125 40

35 157

150 300

150

200

125,6

319


Cf jgXq`f \ c\ Ă”^li\ ^\fd\ki`Z_\

I solidi geometrici 1

Gli oggetti che ci circondano occupano uno spazio e hanno tre dimensioni: altezza, lunghezza, larghezza. Per rappresentare schematicamente gli oggetti, adoperiamo delle forme-modello che chiamiamo hda^Y^. Osserva come possono essere classiďŹ cati i solidi.

non poliedri

poliedri: tutte le loro facce sono dei poligoni. piramidi: non hanno facce parallele. prismi: hanno almeno due facce parallele. parallelepipedi: tutte le facce sono dei parallelogrammi.

cilindro

cubi: tutte le facce sono dei quadrati.

cono

sfera I non poliedri hanno superďŹ ci curve. Vengono chiamati anche solidi di rotazione perchĂŠ si ottengono dalla rotazione di un rettangolo, di un triangolo, di una semicirconferenza.

2

Osserva quali sono gli elementi che possiamo distinguere in un solido. Base superiore Vertice

Spigolo Faccia laterale Base inferiore

320

Faccia laterale


1%8)1%8-'%

Area laterale e area totale Se prendi una scatola e la apri, stendendola poi sul banco, puoi dire di averla «sviluppata». Sviluppare un solido geometrico, infatti, significa distendere su un piano tutte le sue facce o immaginare tutte le sue facce distese su un piano. In merito allo sviluppo dei solidi troverai delle pagine molto interessanti sul Quaderno operativo allegato al tuo sussidiario. Lo sviluppo di un solido occupa una superficie piana che è la somma delle superfici delle facce del solido stesso. In un parallelepipedo e in un cubo possiamo distinguere una superficie laterale 8S #, che è la superficie delle facce laterali e una superficie totale 8St#, che è la superficie di tutte le facce del solido, cioè la superficie laterale più quella delle due basi. 1

base superficie laterale base

J superficie totale

Osserva come puoi ricavare la regola per calcolare la superficie laterale e totale di un parallelepipedo e di un cubo. base

perimetro di base base

s

Per calcolare l’area della superficie laterale di un cubo che ha la superficie laterale formata da 4 facce uguali basta moltiplicare l’area di una faccia per 4. Quindi: A = s2 4

A = pb h

Per calcolare la superficie totale, basterà moltiplicare l’area di una faccia per 6. Quindi:

Per calcolare, invece, l'area della superficie totale (At), basterà aggiungere all’area laterale l'area delle due basi (A 2). Quindi:

At = s2 6

At = A + Ab 2 2

2

s

spigolo = s

Come puoi osservare, la superficie laterale forma un rettangolo che ha per base il perimetro della base e per altezza la stessa altezza del solido. La formula per calcolare l’area della superficie laterale 8A # di un prisma in genere è: area laterale = perimetro di base altezza

s

Completa le tabelle con i dati che si riferiscono a parallelepipedi e cubi. dimensioni della base

h

. Yc" * Yc

+ Yc

$$$$$$$$$$ Yc $$$$$$$$$$ Yc

, Yc" ( Yc - Yc" * Yc

A

spigolo

A

At

$$$$$$$$$ Yc

(

/ Yc

$$$$$$$$$$ Yc(

$$$$$$$$$$ Yc(

) Yc

$$$$$$$$$$ Yc $$$$$$$$$ Yc( $$$$$$$$$ Yc(

- Yc

$$$$$$$$$$ Yc

, Yc

$$$$$$$$$$ Yc $$$$$$$$$ Yc( $$$$$$$$$ Yc(

*"+ Yc

$$$$$$$$$$ Yc

fX

At (

(

$$$$$$$$$$ Yc

(

(

$$$$$$$$$$ Yc

(

321


Cf jgXq`f \ c\ Ô^li\ ^\fd\ki`Z_\

Misure di volume Per misurare il volume di un solido, ( le unità di misura più usate sono il b , ( ( il Yb e il Xb , che corrispondono a cubi con gli spigoli lunghi rispettivamente & b, & Yb e & Xb. 1 dm3

1 000 cm3

1 di dm3 10

1 di dm3 100

1 di dm3 1 000

0,1 dm

3

0,01 dm

3

0,001 dm

3

100 cm3

10 cm3

1 cm3

MI ESERCITO 1 ?dZ_YW _b lWbeh[ Z_ e]d_ Y_\hW" Yecfb[jWdZe b[ jWX[bb[$

2 IYh_l_ _b dkc[he Y^[ cWdYW$

m3

dm3

cm3

mm3

h da u

h da u

h da u

h da u

40 700 dm3 …………...… m3 3,5 m3 …………...… dm3

3

2 680 cm3 …………...… dm3

46 000 mm3

0,006 m3 …………...… cm3

3

32,53 dm3 …………...… cm3

7 590 mm

38 000 mm

3 9ecfb[jW b[ jWX[bb[$ ' &&& ' &&& ' &&& 3

m

3

dm

3

3

cm

mm

' &&& 3

........... ........... ...........

...........

45

........... ...........

........... ........... 0 ' &&&

260

0 ' &&&

...........

m

3

dm

3

3

' &&& 3

dm

cm

cm

3

3

mm

...........

58 000

0,5

...........

...........

5 900

4,3

...........

...........

3 200

7,35

...........

0,6

...........

...........

42 000

........... 200 000

0 ' &&&

4 H_iebl_ _ i[]k[dj_ fheXb[c_ ikb gkWZ[hde$ a. E]]_ _b YedjWjeh[ Z[b ]Wi i[]dW ( &/* c)$

0 ' &&&

✪ :k[ c[i_ \W i[]dWlW ' //, c)$ GkWdj_ c[jh_ YkX_ ✪ Z_ ]Wi iede ijWj_ YedikcWj_ _d Zk[ c[i_5 7 gkWdj_ ✪ Z[Y_c[jh_ YkX_ Yehh_ifedZede5

322

' &&&

0 ' &&&

0 ' &&&

b. ?? i_]deh BkYW" f[h jhWifehjWh[ ) c) Z_ iWXX_W Yed

✪ kdW YWhh_ebW" \W '+ l_W]]_$ GkWdj_ Z[Y_c[jh_ YkX_ ^W ✪ jhWifehjWje _d c[Z_W _d e]d_ l_W]]_e5 ✪


1%8)1%8-'%

Il volume dei solidi 1

Le seguenti costruzioni sono state fatte adoperando i cubetti bianchi dei regoli che sono dei centimetri cubi. Completa indicando il volume, cioè di quanti cubetti è lo spazio occupato da ogni costruzione e il numero di cubi che mancano per formare un parallelepipedo o un cubo. Se sei in difficoltà, prova a riprodurre le varie costruzioni con i regoli.

2

Osserva come utilizzare i numeri delle tre dimensioni per calcolare il volume in modo più veloce. 12 2 3 4

4 4 3 = 12

4

12

4 12 2 = 24

Le dimensioni della base ti servono per calcolare il numero dei cubetti che poggiano sulla base la cui area è di 4 x 3 = 12.

Su questa superficie di base poggiano appunto 4 cubetti per 3 file, cioè 12 cubetti. Il valore dell’altezza ti indica da quanti strati di 12 cubetti ciascuno è composto il parallelepipedo. Per qualsiasi prisma il volume si calcolerà, quindi, moltiplicando l’area di base Ab per l’altezza 8h#. Ecco la formula. V = 4 3 2 = 24 V = A h b

MI ESERCITO 1 IYh_l_ _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde [ YWbYebW _b lebkc[ Z[_ ieb_Z_$

..... ..... ..... = .....

..... ..... ..... = .....

2 H_iebl_ ikb jke gkWZ[hde _ i[]k[dj_ fheXb[c_$ a. KdW lWiYW W \ehcW Z_ fWhWbb[b[f_f[Ze ^W b[ ✪ ✪ ✪

✪ '+ Yc [ ^W bÊWh[W Z_ XWi[ Z_ (+/". Yc $ GkWb _b ✪ ike lebkc[5

..... ..... ..... = .....

3 9ecfb[jW bW jWX[bbW Y^[ i_ h_\[h_iY[ W e]][jj_ W \ehcW Z_ fWhWbb[b[f_f[Ze$

i[]k[dj_ Z_c[di_ed_0 ) c Z_ bkd]^[ppW" '"+ c Z_ dimensione bWh]^[ppW [ &".& c Z_ fhe\edZ_j}$ 9WbYebW _b ike della base ) lebkc[$ BW lWiYW fejh[XX[ Yedj[d[h[ ) c Z_ WYgkW e * c) Z_ X[dp_dW5 armadio 110 cm, 60 cm

b. KdW iYWjebW W \ehcW Z_ fh_icW [iW]edWb[ WbjW ( ✪

..... ..... ..... = .....

stanza

4 m, 3 m

frigo 60 cm, 60 cm libreria

2m, 0,3 m

h

A

At

V

2m

.......... .......... ..........

3m

.......... .......... ..........

1,5 m

.......... .......... ..........

270 cm

.......... .......... ..........

323


?f `dgXiXkf X%%% 6MGSRSWGIVI I GPEWWMĂ GEVI PMRII I ERKSPM 9ecfb[jW bW jWX[bbW iYh_l[dZe _b dkc[he Z[bb[ b_d[[ Yehh_ifedZ[dj_$

n. ďŹ gure

2

1

3

7

6

8

segmenti paralleli

....... ........

segmenti convergenti

....... ........

segmenti divergenti

....... ........

segmenti incidenti

....... ........

segmenti incidenti perpendicolari

....... ........

5

4

10

9

IYh_l_ d[bbW jWX[bbW _ dkc[h_ Z[]b_ Wd]eb_ Yehh_ifedZ[dj_$ 1 2

angolo acuto ........ ........

5

4

3

angolo ottuso ........ ........ angolo retto ........ ........ angolo piatto ........ ........

6

7

9

8

angolo giro ........ ........

10

'EPGSPEVI TIVMQIXVS I EVIE HIM TSPMKSRM 7 $$$$$$$$$$$$$$$ Yc(

(

7 $$$$$$$$$$$$$$$ Yc

25

30 14

24

17

12

7 $$$$$$$$$$$$$$$ Yc(

f $$$$$$$$$$$$$$$ Yc

27

18

17

f $$$$$$$$$$$$$$$ Yc

18

12

324

f $$$$$$$$$$$$$$$ Yc

20

f $$$$$$$$$$$$$$$ Yc

16

20

9WbYebW _b f[h_c[jhe [ bĂŠWh[W Z[_ i[]k[dj_ gkWZh_bWj[h_$

7 $$$$$$$$$$$$$$$ Yc(


1%8)1%8-'%

'EPGSPEVI TIVMQIXVS I EVIE HIM 'EPGSPEVI TSPMKSRM VIKSPEVM I HIP GIVGLMS MP ZSPYQI h[]ebWh_$

area

.....................

.....................

70 m

.....................

.....................

20 m

.....................

.....................

50 cm

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

.....................

30 dm

40 mm 90 dm 80 cm 60 dm 20 m 80 cm

7 3 $$$$$$$$$$ 7j 3 $$$$$$$$$$ L 3 $$$$$$$$$$

3

2

5

perimetro

[ _b lebkc[ Z[_ i[]k[dj_ ieb_Z_$

7 3 $$$$$$$$$$ 7j 3 $$$$$$$$$$

3

6

5

lato

9WbYebW bĂŠWh[W bWj[hWb[" bĂŠWh[W jejWb[ 5

9WbYebW _b f[h_c[jhe [ bĂŠWh[W Z[_ i[]k[dj_ feb_]ed_

L 3 $$$$$$$$$$

7 3 $$$$$$$$$$ 7j 3 $$$$$$$$$$

4

3

L 3 $$$$$$$$$$

)WIKYMVI XVEWJSVQE^MSRM KISQIXVMGLI

Eii[hlW _ i[]k[dj_ ]hkff_ Z_ b[jj[h[ [ iYh_l_ i[ i_ Yehh_ifedZede f[h jhWibWp_ed[" hejWp_ed[" i_cc[jh_W e i[ iede i_c_b_$

............................

............................

............................

............................

325


CX cf^`ZX# cX gif Classificazione e diagrammi 1

MULTIPLI DI

9ecfb[jW fh_cW _b ]hW\e _d XWiie iYh_l[dZe _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde [ _b lWbeh[ Z[bbW \h[YY_W l_ebW$ Fe_ _di[h_iY_ d[b Z_W]hWccW Z_ L[dd _ dkc[h_ iYh_jj_$ :el[ iYh_l[hW_ _ MULTIPLI COMUNI Y_e _ ckbj_fb_ i_W Z_ * i_W Z_ + 5 ...... ...... ...... ...... 4 5

4

MULTIPLI DI

......

......

......

5

......

0

? ...... ...... 2

......

......

......

......

......

?di[h_iY_ d[b Z_W]hWccW Z_ L[dd _ dkc[h_ iYh_jj_ d[b h_gkWZhe$ 20

26

MULTIPLI DI

27

45

48

3

...... ......

50

MULTIPLI DI

......

1 5

2

3

DIVISORI DI

...... ......

4 24

6

8

9

12

18

24

DIVISORI DI

18

......

......

...... ......

......

......

......

...... ......

......

...... 3

?di[h_iY_ d[bbe iY^[cW _b dkc[he Z[_ ieb_Z_ Yehh_ifedZ[dj_$ 1

poliedri

3

2

piramidi prismi

5

parallelepipedi

4

cubi

326

6

7


YXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX 1

Eii[hlW gkWb[ ][bWje ^W iY[bje kd ]hkffe Z_ Wc_Y_ [ Yecfb[jW b[ \hWi_$

Piero Alice

Marta Leo Andrea

9eYYe

Anna

Gigi

LWd_]b_W

Sara

9h[cW

*' %15# +/2#4'4#+

t Marta ha scelto il gelato al gusto di ...................................... t Piero ha scelto i gusti ................................. e ................................ t Alice ha scelto il gusto di ...................................... t Andrea ha scelto ................................... e .................................... t Leo ha scelto tutti e tre i gusti: ..........................., .........................., ...............................

✔ ?d gk[ijW kd_j} W\\hedj[hW_ fheXb[c_ Z_ be]_YW" Z_ YWbYebe Z[bb[ fheXWX_b_j} [ Z_ hWffh[di[djWp_ed[ Z[_ ZWj_ ijWj_ij_Y_ [ _cfWh[hW_0 •a •a

classificare e mettere in relazione; calcolare ed esprimere la probabilità sotto forma di dati percentuali; • a interpretare varie forme di rappresentazione grafica dei dati statistici.

t Anna e Sara hanno fatto la stessa scelta: ...................................... t Gigi ha scelto ...................................... e ...................................... 2

?b Z_W]hWccW WZ WbX[he i_ h_\[h_iY[ WbbW ij[iiW i_jkWp_ed[ Z[bbÊ[i[hY_p_e fh[Y[Z[dj[$ 9ecfb[jWbe W]]_kd][dZe _ dec_ Y^[ cWdYWde$ ded e YeY Ye YeYY

..............

..............

..............

d l Wd_

cW

]b_W

Yh[

cW Yh[

cW

]b_W

de

.............. ..............

d de[cW Yh

Yh[

lWd

d de[cW Yh

Piero

W _]b_

d l Wd_

d de cW Yh[

Leo

d de[cW Yh

cW

lWd

de

Yh[

W _]b_

..............

327


CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX

Giochi di relazione PRIMO INDIZIO Il nome in codice di un numero mio amico è DIE$ Scopri di quale numero si tratta seguendo gli indizi.

7bbehW DIE fk [ii[h[0

DIE è divisore di 20. .......

.......

N. MINORI DI

.......

20

.......

.......

MULTIPLI DI

.......

2

SECONDO INDIZIO Lo schema vuol dire che DIE è uno dei numeri del primo indizio che è minore di 20 e multiplo di 2. Completalo. 7bbehW DIE fk [ii[h[0 TERZO INDIZIO

.......

.......

.......

DIE

5 è uno dei divisori di DIE$ 7bbehW DIE 0 ....... PRIMO INDIZIO Lo schema vuol dire che T appartiene all’insieme dei numeri primi, ma non è maggiore di 15.

Il nome in codice di un numero mio amico è T$ Scopri di quale numero si tratta seguendo gli indizi.

N. MAGGIORI DI

NUMERI PRIMI

15

T 7bbehW T fk [ii[h[0 .......

.......

SECONDO INDIZIO

21 è multiplo di T.

TERZO INDIZIO

Se parti da – 13 e fai sempre 4, incontri T.

13

10

5

7bbehW T fk [ii[h[0 .......

0

.......

.......

.......

.......

.......

5 7bbehW T 0 .......

328


1%8)1%8-'%

1

Osserva che cosa dicono le frecce e completa. è multiplo di

48

è multiplo di

35

....

....

72

56

....

....

è divisore di

è divisore di

è divisore di

è multiplo di

è multiplo di

è multiplo di

è multiplo di

9

6

....

è divisore di

8

....

è divisore di

_ (

3

..........

..........

non multipli di 3

..........

..........

bj_f

_ ) ckbj_fb_ Z

_fb_ Z ckbj

Completa il diagramma di Venn, scrivendo al posto giusto i numeri scritti nel riquadro.

_ )

.......

_fb_ Z

.......

ckbj

.......

ded

) bj_fb_ Z_

ded ck

......

multipli di 3

...... _ )

......

non multipli di 2

_ (

ck

b_ Z

......

multipli di 2

bj_f

b_ Z

MULTIPLI DI

14 15 18 19

ck

2

è divisore di

ded

MULTIPLI DI

7

....

è divisore di

Inserisci nel diagramma di Venn, nel diagramma ad albero e nel diagramma di Carroll i numeri indicati nel riquadro.

3

è multiplo di

è divisore di

....

2

è multiplo di

....... MULTIPLI DI

21 24 28 29 33 35 36 40

3

......

MULTIPLI DI

......

4

......

...... ......

MINORI DI

30

......

......

......

329


CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX

Ho pensato a uno dei numeri scritti nel riquadro. Segui gli indizi e scopri il numero che ho pensato.

63

74

83

94

103

PRIMO INDIZIO

114

123

Il numero pensato non è pari.

I_YkhWc[dj[ ded 0 .......

.......

.......

Þ feii_X_b[ Y^[ i_W0

.......

.......

.......

.......

SECONDO INDIZIO Non è maggiore di 100.

TERZO INDIZIO

I_YkhWc[dj[ ded 0 .......

.......

Non è il numero che addizionato a 87 dà 150.

Þ feii_X_b[ Y^[ i_W0

.......

?b dkc[he f[diWje i_YkhWc[dj[ .......

.......

Q5 e N0 sono i nomi in codice di due numeri. Segui gli indizi e scopri i numeri in codice. PRIMO INDIZIO

243

......

H [ E iede jhW _ dkc[h_ _dZ_YWj_ ZW_ fkdj_ Z_ gk[ije Z_ Z_i[]de$ ,

'

......

......

......

3

......

......

......

36

......

......

......

......

......

9

9 SECONDO INDIZIO

330

H [ E iede _ ieb_ ckbj_fb_ Z_ +$ Q f_ f_YYebe Z_ E $ ,

'

,

7bbehW Q 5

.......

'

S 0 0

.......


1%8)1%8-'%

Proposizioni logiche Quando una frase può essere giudicata con sicurezza vera o falsa si dice che è una egdedh^o^dcZ ad\^XV. 1

Completa la tabella indicando se le proposizioni scritte sono vere o false. proposizione

2

VoF?

Il prisma è un solido.

…………

Il cono non è un solido.

…………

Bari si trova in Liguria.

…………

La mucca è un mammifero.

…………

25 non è multiplo di 8.

…………

Il 13 è uno dei divisori di 39.

…………

Il pulcino è un rettile.

…………

Il trapezio è un quadrilatero.

…………

Lo struzzo non è un uccello.

…………

35 è multiplo di 7.

…………

Colora il quadratino accanto a ognuna delle due frasi che completano in modo logico la frase iniziale.

t I[ kd gkWZhWje" WbbehW $$$

3

VoF?

proposizione

t I[ kd hecXe" WbbehW $$$

^W * Wd]eb_ [ * bWj_ k]kWb_$

kd gkWZh_bWj[he$

ded kd gkWZh_bWj[he$

kd fWhWbb[be]hWccW$

kd fWhWbb[be]hWccW$

^W * Wd]eb_ h[jj_$

Osserva i poligoni e indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

t Jkjj_ _ feb_]ed_ iede Yedl[ii_$ ' t Kd iebe feb_]ede jh_Wd]ebWh[$ ' t Jkjj_ _ feb_]ed_ iede _hh[]ebWh_$ ' t 7bc[de kd feb_]ede kd jhWf[p_e$ ' t E]d_ feb_]ede ^W * l[hj_Y_$ '

t 7bYkd_ feb_]ed_ iede fWhWbb[be]hWcc_$ t GkWbY^[ feb_]ede h[]ebWh[$ t D[iikd feb_]ede kd gkWZh_bWj[he$ t 7bc[de kd feb_]ede kd hecXe$ t Ded jkjj_ _ feb_]ed_ iede jhWf[p_$

' ' ' ' ' 331


CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX

Probabilità e percentuali 1

Gianna ha un sacchetto con 10 palline colorate: 4 azzurre, 3 rosse, 2 verdi e 1 gialla. Indica la probabilità di estrazione di ogni tipo di pallina con una frazione e in percentuale. Colora, poi, l’areogramma utilizzando i colori delle palline.

verde

2 20 2 : 10 = 0,2 20% 10 100

azzurra

..... ....... ...... : 10 = ....... .......% 10 .......

rossa gialla

..... ...... : 10 = ....... ....... .......% 10 ....... ..... ....... ...... : 10 = ....... .......% 10 ....... La probabilità che si verifichi un certo evento è data dal rapporto fra il numero dei casi favorevoli e il numero dei casi possibili. La probabilità di un evento si può esprimere in percentuale.

2

Osserva il colore delle 20 palline contenute nell’urna. Indica la probabilità di estrazione di ogni tipo di pallina con una frazione e in percentuale. Colora, poi, il diagramma utilizzando i colori delle palline. 3 15 azzurra 3 : 20 = 0,15 15% 20 100 ..... ....... ...... : 20 = ....... ....... % 20 .......

verde

..... ...... : 20 = ....... ....... ....... % ....... 20 ..... ....... ...... : 20 = ....... ....... % 20 .......

rossa gialla ...... % ...... % ...... % ...... %

332

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%


2`R_PVgV 1

?? i_]deh CWh_e „ _b fhefh_[jWh_e Z_ kd d[]ep_e Z_ [b[jjheZec[ij_Y_ [ ^W Z[Y_ie Z_ bWdY_Wh[ kdW fhecep_ed[ h_lebjW W_ ike_ Yb_[dj_$ 7 fWhj_h[ ZW e]]_" Y^_ \W kd WYgk_ije Z_ Wbc[de (+& [khe d[b ike d[]ep_e ^W Z_h_jje Z_ f[iYWh[ kd ][jjed[ ZW kdW XeYY_W Z_ l[jhe$ BW XeYY_W Yedj_[d[ '&& ][jjed_ dkc[hWj_ ZW ' W '&&$ ? fh[c_ _d fWb_e Yehh_ifedZede W_ ][jjed_ Yed _ dkc[h_ _dZ_YWj_ iejje e]d_ \_]khW$

1

2

10

20

35

45

50

60

99

?b fh_ce Yb_[dj[ W j[djWh[ bW \ehjkdW „ _b i_]deh F_[he$ 9WbYebW bW fheXWX_b_j} Y^[ ^W0

t Z_ [ijhWhh[ kd X_]b_[jje l_dY[dj[0

9 / 100

t Z_ l_dY[h[ bW cWYY^_d[jjW f[h _b YW\\„0

1 ...... 100 ...... ...... 100

t Z_ l_dY[h[ _b jeijWfWd[0 t Z_ ded l_dY[h[ d[iikd fh[c_e0

91 ...... 100

t Z_ [ijhWhh[ kd dkc[he Z_ jh[ Y_\h[0

...... ...... 100

t Z_ [ijhWhh[ _b dkc[he (& e _b dkc[he +&0 ...... ...... 100

t Z_ [ijhWhh[ kd dkc[he ZW '& W '&&0 2

...... ...... 100

I[ [ijhW]]e kd dkc[he ZW kdĂŠkhdW Y^[ Yedj_[d[ jkjj_ _ dkc[h_ ZW ' W /&" ^e bW fheXWX_b_j}$$$

t Z[b +& Z_ [ijhWhh[ kd dkc[he fWh_$ t Z[b '&& Z_ [ijhWhh[ kd dkc[he c_deh[ Z_ /'$

t Z[b '& Z_ [ijhWhh[ kd ckbj_fbe Z_ '&$

' ' '

3

I[ bWdY_e kd ZWZe ZW ]_eYe" bW fheXWX_b_j} Y^[ [iYW$$$

t _b dkc[he ) „ Z[b ',", $ t kd dkc[he fWh_ „ Z[b +& $ t kd dkc[he cW]]_eh[ Z_ - „ Z[b '&& $

' ' ' 333


CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX

Rappresentazione dei dati statistici I giornali, i libri, la televisione... ci comunicano spesso informazioni utilizzando i \gVÄX^, cioè disegni schematici che forniscono una quantità di dati in maniera semplice e comprensibile. I grafici più usati sono i Y^V\gVbb^ XVgiZh^Vc^, gli ^hid\gVbb^, gli ^YZd\gVbb^, i XVgid\gVbb^, gli VgZd\gVbb^.

Il diagramma cartesiano Osserva il Y^V\gVbbV XVgiZh^Vcd riguardante gli alunni iscritti alla scuola primaria, alla scuola secondaria di 1° grado e alla scuola secondaria di 2° grado negli anni scolastici indicati. Indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

5 scuola primaria

milioni di iscritti

1

4 3 2 1 0

scuola secondaria di 1ϒ grado scuola secondaria di 2ϒ grado 1961-62

1971-72

1981-82

1991-92

t 7jjkWbc[dj[ iede _d Z_c_dkp_ed[ ]b_ Wbkdd_ Z_ jkjj[ b[ iYkeb[$ t ?b cW]]_eh dkc[he Z[]b_ Wbkdd_ Z[bbW iYkebW fh_cWh_W i_ Wlkje d[bbÊWdde iYebWij_Ye '/-'#'/-($

t ?b cW]]_eh dkc[he Z[]b_ Wbkdd_ Z[bbW iYkebW i[YedZWh_W Z_ ' ]hWZe i_ Wlkje d[bbÊWdde iYebWij_Ye '//'#'//($ 2

Indica sul diagramma cartesiano la temperatura registrata sempre alla stessa ora nei giorni di una settimana di scuola.

t BW j[cf[hWjkhW f_ WbjW i_ h[]_ijhWjW ………….. t ?d c[Z_W bW j[cf[hWjkhW Z_ gk[ijW i[jj_cWdW ijWjW Z_ ]hWZ_ ………

334

2001-02

' ' '


1%8)1%8-'%

L'istogramma e il cartogramma 1

Nel seguente graďŹ co (^hid\gVbbV) puoi osservare in quali attivitĂ erano occupati i lavoratori italiani negli anni indicati. Indica con una crocetta se le frasi sono vere oppure false.

t .EL LA MAGGIORANZA ERA OCCUPATA

' '

12 10

milioni di addetti

IN ATTIVITá CHE OFFRONO I SERVIZI NECESSARI COMMERCIO TRASPORTI SCUOLE SANITá POSTE UFßCI PUBBLICI TURISMO ESERCITO INFORMAZIONE t ) LAVORATORI ITALIANI NEL ERANO MAGGIORMENTE OCCUPATI NELL AGRICOLTURA

8 6 4 2 0

2

1951 settore primario

1961

1971 1981 settore secondario

1991 2001 settore terziario

Osserva le tre cartine geograďŹ che sempliďŹ cate (XVgid\gVbb^) e completa le frasi scrivendo correttamente i nomi delle regioni.

riso

uva

olive

t 3I PRODUCE PIĂš RISO IN t 3I PRODUCE PIĂš UVA IN QUESTE REGIONI t 3I PRODUCONO PIĂš OLIVE IN

335


CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX

L’ideogramma L’^YZd\gVbbV è una rappresentazione formata da figure simboliche che danno l’idea di un fenomeno. Per esempio, per indicare il numero degli abitanti, possiamo adoperare il disegno di omini, ciascuno dei quali rappresenta un certo numero di persone, come nell’esercizio seguente. 1

La tabella ti fornisce la graduatoria delle regioni italiane in base al numero degli abitanti arrotondato alle migliaia. Gli ^YZd\gVbb^ ti indicano il numero degli abitanti (arrotondato alle decine) che ci sono, in media, per ogni chilometro quadrato della regione. Scrivi in cifre la densità di ogni regione e rispondi alle domande. 100 abitanti regione

2

densità (abitanti/km )

1

Lombardia 9 033 000

2

Campania 5 702 000

3

Lazio 5 112 000

.............

4

Sicilia 4 969 000

.............

5

Veneto 4 528 000

.............

6

Piemonte 4 214 000

7

Puglia 4 020 000

8

Emilia R. 3 983 000

.............

9

Toscana 3 498 000

.............

10

Calabria 2 011 000

............. .............

............. .............

.............

regione

10 abitanti 2

densità (abitanti/km )

11

Liguria 1 571 000

.............

12

Sardegna 1 631 000

.............

13

Marche 1 470 000

.............

14

Abruzzo 1 262 000

.............

15

Friuli V. G. 1 184 000

.............

16

Trentino A. A. 940 000

.............

17

Umbria 826 000

.............

18

Basilicata 598 000

.............

19

Molise 320 000

.............

20

V. d'Aosta 119 000

.............

t I[YedZe j[" gk[ijW ]hWZkWjeh_W Yehh_ifedZ[ W gk[bbW h_]kWhZWdj[ bW ikf[hÓY_[ Z[bb[ h[]_ed_5 ........................... t GkWb bW h[]_ed[ Yed cW]]_eh Z[di_j} Z_ fefebWp_ed[5 .............................................................. t GkWb bW h[]_ed[ Yed c_deh Z[di_j} Z_ fefebWp_ed[5 .................................................................

336


1%8)1%8-'%

1

A un gruppo di 400 persone, scelto come XVbe^dcZ per una indagine statistica, è stato chiesto quale fosse il programma televisivo preferito. Osserva come sono stati riassunti i dati raccolti nella iVWZaaV e come sono stati rappresentati nell’^hid\gVbbV. Rispondi, poi, alle domande. programma televisivo preferito

frequenza

telegiornale

80

cartoni animati

50

film

100

varietà

60

documentari

30

quiz

80

100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0

telegiornale

cartoni animati

film

ariet

documentari

uiz

t GkWb _b ZWje Y^[ YecfWh[ Yed \h[gk[dpW t BW frequenza _b dkc[he Y^[ _dZ_YW gkWdj[ lebj[ i_ l[h_ÓYW c_deh[5 …………......

t GkWb _dl[Y[ _b ZWje Y^[ hWffh[i[djW bW ceZW Z_ gk[ij _dZW]_d[5 …………......

kd ZWje$

t BW moda _b ZWje Y^[ YecfWh[ _b cW]]_eh dkc[he Z_ lebj[" Y_e _b ZWje Yed cW]]_eh[ \h[gk[dpW$

t BW media aritmetica i_ YWbYebW WZZ_p_edWdZe _ lWbeh_ Z_ jkjj_ _ ZWj_ [ fe_ Z_l_Z[dZe _b h_ikbjWje f[h _b dkc[he Z[_ ZWj_$ 2

Svolgi un’indagine per scoprire…

t GkWb[ igkWZhW Z_ YWbY_e Z_ ¼ceZW½ jhW _ jke_ YecfW]d_ Z_ YbWii[$ t GkWb _b \hkjje fh[\[h_je ZWbbW cW]]_ehWdpW jhW _ i[]k[dj_0 c[bW" f[hW" XWdWdW" WhWdY_W" Y_b_[]_W$ t GkWb _b f_ h_Y^_[ije jhW _ i[]k[dj_ ]kij_ Z_ ][bWje0 \hW]ebW" deYY_ebW" b_ced[" f_ijWYY^_e" Y_eYYebWje" Yh[cW$

337


CX cf^`ZX# cX gifYXY`c`k~ \ cX jkXk`jk`ZX

L'areogramma Per rappresentare i dati espressi in percentuale, possiamo considerare l’area dei diagrammi a forma di quadrato, di rettangolo, di cerchio. Li chiameremo, perciò, areogrammi.

1

L’area dei seguenti quadrati e del rettangolo è stata divisa in 100 parti. Ogni quadratino è 1 , cioè l’1% di ciascun diagramma. 100 Colora la parte indicata.

70 100

85 100

70% 58 100

85% 2

58%

Osserva come costruire un areogramma circolare. Molte volte, per rappresentare le percentuali di dati, si usano gli areogrammi circolari, cioè dei cerchi divisi in settori con l'area corrispondente alla percentuale indicata. Per dividere il cerchio in settori, bisogna partire dalla constatazione che, ruotando il raggio di un giro completo, si ottiene un angolo di 360° 8angolo giro#. Quindi, colorando tutto il cerchio, se ne colora il 100%. Infatti: se l’1 % di 360

t t t

3,6

il 100% di 360

3,6 100

360.

F[h hWffh[i[djWh[ _b (+ Z_ kd ZWje" fheY[Z_ Yeiˆ0 JhWYY_W kd Y[hY^_e [ kd ike hW]]_e$ IjWX_b_iY_ bĂŠWcf_[ppW Wd]ebWh[ Z[b i[jjeh[$ IWf[dZe Y^[ bĂŠ' Z[b Y[hY^_e Yehh_ifedZ[ W kd i[jjeh[ Z_ )",–" _b (+ Zelh} Wl[h[ kd Wd]ebe Z_0 )", (+ 3 /&–$ KiWdZe _b ]ed_ec[jhe" ijWX_b_iY_ bĂŠWcf_[ppW Z_ /&– [ jhWYY_W kd dkele i[]c[dje Y^[ kd_iY[ _b Y[djhe Yed bW Y_hYed\[h[dpW$

338


1%8)1%8-'%

1

2

I dati contenuti nella tabella si riferiscono alla superficie dell’Italia in chilometri quadrati. Verifica se l’areogramma è stato costruito correttamente; poi, coloralo. montagna

106 102

35%

(360° : 100) 35 126 (n. gradi)

collina

125 421

42%

(360° : 100) 42 151 (n. gradi)

pianura

69 765

23%

(360° : 100) 23 83 (n. gradi)

Italia

301 288

100%

(360° : 100) 100 360 (n. gradi)

42

23

Rappresenta con un areogramma circolare i seguenti dati riguardanti l’Italia. uso

3

35

del suolo

frequenza percentuale

ampiezza angolare

forza lavoro

frequenza percentuale

ampiezza angolare

incolto

10%

3,6 10 36°

agricoltura

5,5%

..................................

boschivo

32%

3,6 32 ...........°

industria

29,7%

..................................

arativo

37%

3,6 37 ...........°

altre attività

58,5%

..................................

prativo

13%

3,6 13 ...........°

in cerca di lavoro

2%

..................................

altro

8%

3,6 8 ...........°

disoccupati

4,3%

..................................

Osserva l’areogramma che corrisponde ai dati forniti nella tabella in basso a destra. Calcola e scrivi l’ampiezza angolare di ogni settore. Scrivi in ogni settore dell’areogramma il numero del componente corrispondente.

?b Yehfe kcWde Yeij_jk_je ZW i[_ Yecfed[dj_ \edZWc[djWb_$ B[ f[hY[djkWb_ _dZ_YWj[ i_ h_\[h_iYede WbbW Yecfei_p_ed[ c[Z_W Z_ kd WZkbje$ B[ f[hY[djkWb_" _d\Wjj_" lWh_Wde ZW kd _dZ_l_Zke WbbÊWbjhe$ ?d kd eX[ie" f[h [i[cf_e" bW f[hY[djkWb[ Z_ b_f_Z_ ]hWii_ cW]]_eh[ [ bW f[hY[djkWb[ Z_ WYgkW c_deh[$

%

ampiezza angolare

1. glucidi (zuccheri, amidi, ...)

1%

....................

2. protidi (proteine, ...)

17%

....................

3. lipidi (grassi)

16%

....................

4. vitamine

tracce

5. sali minerali (calcio, ferro, ...)

3,5%

....................

6. acqua

62,5%

....................

339


?f `dgXiXkf X%%% 'PEWWMĂ GEVI I QIXXIVI MR VIPE^MSRI 9ecfb[jW _b ]hW\e iYh_l[dZe _ dkc[h_ Y^[ cWdYWde [ _b lWbeh[ Z[bbW \h[YY_W l_ebW$ ......

8

......

......

......

......

12

......

......

......

......

0

? ...... ......

......

......

?di[h_iY_ _d e]d_ Z_W]hWccW Z_ L[dd _ dkc[h_ iYh_jj_ _d Y_WiYkd h_gkWZhe$ 4 DIVISORI DI

5

6

15

15

......

32

MULTIPLI DI

......

3

MULTIPLI DI

......

......

......

36

38

8

48 MULTIPLI DI

......

......

......

?dZ_YW Yed kdW YheY[jjW i[ b[ \hWi_ iede l[h[ effkh[ \Wbi[$ t Kd jh_Wd]ebe h[jjWd]ebe ^W kd Wd]ebe t I[ „ kd jh_Wd]ebe" WbbehW ^W jh[ bWj_ ' t I[ „ kd jhWf[p_e" WbbehW „ kd

feb_]ede$ t I[ „ kd h[jjWd]ebe" WbbehW „ kd gkWZh_bWj[he$ t I[ bWdY_ kd ZWZe" WbbehW „ feii_X_b[ Y^[ [iYW _b -$

t I[ „ kd YkXe" WbbehW „ kd feb_[Zhe$ t I[ „ kd gkWZh_bWj[he" WbbehW „ kd gkWZhWje$ t I[ IWhW „ jkW ieh[bbW" WbbehW jk i[_ ike \hWj[bbe$

340

12

h[jje$

' ' ' ' ' '

t Kd gkWZhWje ^W * Wii_ Z_ i_cc[jh_W$ t Kd h[jjWd]ebe ^W * bWj_ k]kWb_$ t I[ / „ ckbj_fbe Z_ )" WbbehW ) „ Z_l_ieh[ Z_ /$ t :k[ Wd]eb_ h[jj_ c_ikhWde gkWdje kd Wd]ebe f_Wjje$ t ?b jh_Wd]ebe [gk_bWj[he „ kd feb_]ede h[]ebWh[$ t BW Y_hYed\[h[dpW „ _b f[h_c[jhe Z[b Y[hY^_e$

' ' ' ' ' ' '


1%8)1%8-'%

'EPGSPEVI PE TVSFEFMPMXk D[bb khdW Y_ iede '' YWhjedY_d_ f[h\[jjWc[dj[ k]kWb_$ Ik e]d_ YWhjedY_de Y „ iYh_jjW

kdW Z[bb[ '' b[jj[h[ Y^[ Yecfed]ede bW fWhebW ÂźfheXWX_b_j}½$ 9ecfb[jW" _dZ_YWdZe Yed kdW YheY[jjW i[ b [ijhWp_ed[ Z[bbW b[jj[hW iYh_jjW „ kd [l[dje Y[hje 9 " feii_X_b[ F e _cfeii_X_b[ ? $ 9WbYebW" W_kjWdZej_ i[ lke_ Yed bW YWbYebWjh_Y[" bW fheXWX_b_j} Z_ e]d_ [ijhWp_ed[$

P R O B A B

I

L

I

T Ă€ probabilitĂ

consonante

C

P

I

di 6 su 11

lettera P

C

P

I

di ‌.. su ‌..

lettera B

C

P

I

di ‌.. su ‌..

lettera A

C

P

I

di ‌.. su ‌..

lettera S

C

P

I

di ‌.. su ‌..

vocale

C

P

I

di ‌.. su ‌..

lettera alfabeto

C

P

I

di ‌.. su ‌..

B[]]_ Yed Wjj[dp_ed[ [ h_ifedZ_$

6 11 ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... ....... .......

6 : 11

0,55

55%

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

‌....

9ecfb[jW b[ i[]k[dj_ \hWi_ Yed b[ fWheb[ Yehh[jj[$

a. Kd cWppe Z_ YWhj[ ZW ]_eYe „ \ehcWje ZW +( YWhj[" t BW fheXWX_b_j} Y^[ i_ l[h_ÓY^_ kd [l[dje „ ZWjW ') f[h e]d_ i[c[0 Ykeh_ [ gkWZh_ i[c[ heiie " Óeh_ [ f_YY^[ i[c[ d[he $ t GkWb „ bW fheXWX_b_j} Z_ [ijhWhh[ bÊWiie Z_ Ykeh_5 ...............................

t KdW YWhjW Z_ Ă“eh_5 .............................. t KdW YWhjW ZWb i[c[ d[he5 ..............................

b. D[bbĂŠkhdW 7 Y_ iede (& fWbb_d[ heii[ [ '. d[h[$

D[bbĂŠkhdW 8 Y_ iede * fWbb_d[ heii[ [ ( d[h[$ L_dY_ i[ [ijhW_ kdW fWbb_dW heiiW$ :W gkWb[ khdW j_ Yedl_[d[ [ijhWhh[5 ............................................................................

ZWb hWffehje jhW _b dkc[he Z[_ YWi_ .............................. [ _b dkc[he Z[_ YWi_ ..............................

t BW fheXWX_b_j} i_ fkÂ? [ifh_c[h[ _d ............................ t ?b dkc[he Y^[ _dZ_YW gkWdj[ lebj[ i_ l[h_Ă“YW kd ZWje i_ Y^_WcW ..............................

t ?b ZWje Y^[ YecfWh[ _b cW]]_eh dkc[he Z_ lebj[ i_

Y^_WcW ..............................

t ? ]hWĂ“Y_ f_Â’ kiWj_ f[h hWffh[i[djWh[ _ ZWj_ ijWj_ij_Y_ iede0 ..............................." ..............................." ................................." ................................." ...........................................$

341


?f `dgXiXkf X%%% -RXIVTVIXEVI I VETTVIWIRXEVI HEXM WXEXMWXMGM

7

B _ije]hWccW i_ h_\[h_iY[ Wbb[ cW]b_[ l[dZkj[ d[b Yehie Z[bbW

5

i[jj_cWdW d[b d[]ep_e Z_ 9WhbW$

6 4

t )N QUALE GIORNO SI SONO VENDUTE PIĂš MAGLIE aaaaaaa aaaaa t )N QUALE GIORNO SI SONO VENDUTE MENO MAGLIE aaaaaaa aaaaa t ,A MEDIA ARITMETICA ÄĄ aaaaaaaaaaaaaa aaa

3 2 1 L M M G V S D

Eii[hlW bW jWX[bbW Z[_ ]eWb i[]dWj_ ZW WbYkd_ hW]Wpp_ ZkhWdj[ kd jehd[e Z_ YWbY_e [ Yecfb[jW bĂŠ_ije]hWccW ' ]eWb $ giocatori

goal

Carlo

14

Teo

7

Bruno

3

Luca

5

Marco

12

Fabio

10

14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

o

Carl

eo Bruno Luca Marco Fabio

BĂŠWh[e]hWccW Y_hYebWh[ i_ h_\[h_iY[ Wbb[ cWj[h_[ Z_ ijkZ_e fh[\[h_j[ ZW_ (& Wbkdd_ Z_ kdW YbWii[ gk_djW$ HWffh[i[djW ]b_ ij[ii_ ZWj_ d[bbĂŠWh[e]hWccW gkWZhWje$ 15

10 40

10 25

Matematica Scienze Storia e geografia nglese taliano

Eii[hlW gkWdj_ iede" _d f[hY[djkWb[" _ XWcX_d_ _jWb_Wd_ Y^[ ]kWhZWde bW j[b[l_i_ed[ d[bb[ eh[ _dZ_YWj[$ F[h e]d_ ehW jhWYY_W" ikb jke gkWZ[hde _b h[bWj_le Wh[e]hWccW$ 37%

342

26%

91%

77%

81%


L’informatica

Dopo avere imparato a creare documenti e a scrivere con il computer sei pronto per fare nuovi progressi! Segui il percorso delle prossime pagine: diventerai capace di comunicare con il mondo attraverso >ciZgcZi.

Comunicare in rete #OLLEGANDOTI A )NTERNET PER MEZZO DI UN MODEM O ANCHE TRAMITE UN MODERNO TELEFONO CELLULARE AVRAI A DISPOSIZIONE UN MARE DI INFORMAZIONI E POTRAI NAVIGARE IN QUESTO MARE A CACCIA DELLE NOTIZIE UTILI PER LE TUE RICERCHE IL TUO TEMPO LIBERO I TUOI GIOCHI !TTENZIONE PERĠ IN QUESTO MARE NAVIGANO ANCHE I 0)2!4) #OLLEGATI A )NTERNET SOLO CON LlAIUTO DI UN ADULTO

Navigare nel web )L 7ORLD 7IDE 7EB 777 ġ UN PARTICOLARE SERVIZIO DI )NTERNET CHE METTE A DISPOSIZIONE DEGLI UTENTI DI TUTTO IL MONDO UNlENORME QUANTIT÷ DI DATI E INFORMAZIONI )L 7EB COME VIENE COMUNEMENTE CHIAMATO ġ UNO STRAORDINARIO IPERMEDIA UNO STRUMENTO PER COMUNICARE CHE SI SERVE DI MOLTI MEZZI DIVERSI TESTI FOTOGRAüE üLMATI SUONI E CHE PERMETTE AL NAVIGATORE DI ACCEDERE ATTRAVERSO COLLEGAMENTI CHIAMATI LINK ALLE INFORMAZIONI CHE PIÚ GLI INTERESSANO /GNI DOCUMENTO 7EB ġ COSTITUITO DA UNA O PIÚ PAGINE CHE RACCOLTE IN MODO LOGICO E SISTEMATICO FORMANO I SITI DI )NTERNET PAROLE DELL’INFORMATICA 3ISTEMA OPERATIVO COME 7INDOWS 80 7INDOWS 6ISTA -AC /38 ġ UN PROGRAMMA O UN GRUPPO DI PROGRAMMI CHE CONTROLLA E GESTISCE LlHARDWARE E RENDE POSSIBILE IL COLLOQUIO TRA TE E IL COMPUTER

! QUESTI SITI POSSONO ACCEDERE COMPUTER CHE USANO SISTEMI OPERATIVI DIVERSI 0ER QUESTO I üLE CHE COMPONGONO LE PAGINE 7EB SONO SCRITTI IN UN LINGUAGGIO COMPRENSIBILE A TUTTI I SISTEMI )L LINGUAGGIO USATO PER CREARE DOCUMENTI 7EB ġ Ll(4-, (YPER 4EXT -ARKUP ,ANGUAGE

343


Lโ informatica

Creare una pagina web #REARE UNA PAGINA 7EB ฤก ABBASTANZA SEMPLICE /CCORRE USARE UN PROGRAMMA DI ELABORAZIONE TESTI WORD PROCESSOR SISTEMARE I DATI E LE INFORMAZIONI IN UN DOCUMENTO E POI SALVARLO COME PAGINA 7EB )L PROGRAMMA DI VIDEOSCRITTURA CONVERTIRรท AUTOMATICAMENTE IL TESTO SCRITTO IN UNA PAGINA 7EB 0UOI PREDISPORRE PAGINE 7EB SUGLI ARGOMENTI CHE PIร TlINTERESSANO SCUOLA MUSICA SPORT MA PER COMINCIARE USA QUESTA PAGINA ESEMPIO CON LA QUALE APPRENDERAI LA PROCEDURA DA SEGUIRE )N UN DOCUMENTO VUOTO DI 7ORD DIGITA IL TESTO CHE VEDI NELLlESEMPIO INSERISCI IL TITOLO CON 7ORD!RT E POI ESEGUI PASSO DOPO PASSO LE ISTRUZIONI CHE SEGUONO

Cercare su Internet le immagini da inserire nel testo &AI CLIC SUL PULSANTE DI AVVIO DI )NTERNET %XPLORER .ELLA BARRA DELLl)NDIRIZZO DI %XPLORER DIGITA WWW GOOGLE IT

3I APRE LA (OME PAGE PRIMA PAGINA DEL MOTORE DI RICERCA 'OOGLE

&AI CLIC IN ALTO SU )MMAGINI .ELLA CASELLA VUOTA DIGITA MERIDIANA &AI CLIC SU #ERCA IMMAGINI

344


L’informatica 3I APRE UNA NUOVA üNESTRA

FAI CLIC CON IL PULSANTE DESTRO DEL MOUSE SULLA PRIMA IMMAGINE DELLA MERIDIANA POI FAI CLIC SU #OPIA

/RA FAI CLIC SUL PULSANTE 2IDUCI A ICONA UCI A ICO PER RENDERE INATTIVA LA üNESTRA DI 'OOGLE

.ELLA BARRA DELLE APPLICAZIONI APPARE UN PULSANTE NII APPARE CON IL NOME DELLA PAGINA 7EB )NCOLLA LlIMMAGINE NEL DOCUMENTO DI 7ORD 2IATTIVA CON UN CLIC LA üNESTRA DI 'OOGLE E SEGUENDO IL PROCEDIMENTO ILLUSTRATO PRECEDENTEMENTE CERCA LlIMMAGINE DELLA CLESSIDRA E COPIALA IN 7ORD

Salvare il documento come pagina Web &AI CLIC SU &ILE 3ALVA COME PAGINA 7EB .ELLA üNESTRA 3ALVA CON NOME A üANCO DI 3ALVA IN SELEZIONA LA CARTELLA DOCUMENTI $IGITA NELLA SEZIONE .OME üLE 3TRUMENTI DI MISURA #ONFERMA LlOPERAZIONE E FAI CLIC SU 3ALVA

345


L’informatica . .ELLA NUOVA üNESTRA IL PROGRAMMA TI AVVISA CCHE LE IMMAGINI E IL TESTO SARANNO ALLINEATE A DESTRA O A SINISTRA D

&AI CLIC SU #ONTINUA PER CREARE LA PAGINA 7EB

%CCO COME SI PRESENTA LA PAGINA 7EB

.ELLA CARTELLA DOCUMENTI TROVERAI OLTRE AL üLE CHE HAI APPENA SALVATO CON IL SIMBOLO ANCHE UNA CARTELLA CONTENENTE LE IMMAGINI DELLA PAGINA 7EB

346


L’informatica

Pubblicare un file sul web 3E DESIDERI PUBBLICARE SU UN SITO LA PAGINA CHE HAI APPENA CREATO MAGARI QUELLO DELLA TUA SCUOLA SEGUI QUESTA PROCEDURA

FAI DOPPIO CLIC SULLlICONA 2ISORSE DEL COMPUTER CHE TROVI NEL DESKTOP FAI DOPPIO CLIC SULLA CARTELLA $OCUMENTI .ELLA üNESTRA SUCCESSIVA SELEZIONA IL üLE 3TRUMENTI DI MISURA POI FAI CLIC SU 0UBBLICA üLE SUL 7EB

INüNE FAI CLIC SU !VANTI PER AVVIARE LA PUBBLICAZIONE GUIDATA

&AI CLIC SU 3ELEZIONA TUTTO

POI SU !VANTI

3CEGLI LA RETE DI DESTINAZIONE POI FAI CLIC SU !VANTI

.ELLA üNESTRA SUCCESSIVA SCEGLI LA POSIZIONE DEL SERVER DOVE DESIDERI PUBBLICARE IL üLE NELLlULTIMA üNESTRA FAI CLIC SU &INE

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L’informatica

La posta elettronica .EGLI ULTIMI ANNI )NTERNET HA TRASFORMATO LA VITA E IL MODO DI COMUNICARE DI MILIONI DI PERSONE ED ġ DIVENTATO UNO STRUMENTO DI USO SEMPRE PIÚ FREQUENTE SIA NEL LAVORO SIA NELLA VITA PRIVATA )NTERNET OFFRE AGLI UTENTI LA POSSIBILIT÷ DI SCAMBIARE MESSAGGI ISTANTANEI PER ESEMPIO NEI FORUM DI DISCUSSIONE OPPURE DI PARTECIPARE A CONFERENZE IN RETE E ADDIRITTURA DI FARE ACQUISTI ON LINE 5NO DEI SERVIZI PIÚ IMPORTANTI OFFERTI DA )NTERNET ġ LA POSTA ELETTRONICA IN INGLESE E MAIL ELECTRONIC MAIL #ON LA POSTA ELETTRONICA PUOI SCAMBIARE IN BREVISSIMO TEMPO E A BASSO COSTO MESSAGGI üLE DI IMMAGINI E DI SUONI CON I TUOI AMICI O CON LE PERSONE A TE CARE 0ER USARE LA POSTA ELETTRONICA ġ NECESSARIO REGISTRARSI PRESSO UN FORNITORE DI SERVIZI INTERNET DETTO PROVIDER E AVERE UN INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA PERSONALE ,lINDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA ġ COMPOSTO DA DUE PARTI SEPARATE DAL SIMBOLO CHE VIENE CHIAMATO CHIOCCIOLA O CHIOCCIOLINA IN INGLESE AT 0ER ESEMPIO MATTEO LIBERO IT ġ UN INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA ) PROVIDER CHE OFFRONO SERVIZI DI POSTA ELETTRONICA SONO TANTISSIMI LIBERO TISCALI HOTMAIL

VIRGILIO KATAMAIL 0ER INVIARE O RICEVERE LE PROPRIE MAIL OCCORRE AVERE UNA CASELLA DI POSTA ELETTRONICA DIRETTAMENTE SUL SITO DEL PROPRIO FORNITORE OPPURE AVERE UN PROGRAMMA PARTICOLARE PER ESEMPIO OUTLOOK EXPRESS CHE ġ DI NORMA PRESENTE SU QUALSIASI COMPUTER CHE USI IL SISTEMA OPERATIVO 7INDOWS !NDANDO SUL SITO DEL TUO FORNITORE O LANCIANDO OUTLOOK EXPRESS PUOI ACCEDERE ALLA TUA CASELLA DI POSTA ELETTRONICA TRAMITE UNA PASSWORD CIOġ UNA PAROLA SEGRETA DALLlINTERNO DELLA TUA CASELLA DI POSTA POTRAI LEGGERE LE MAIL CHE TI SONO STATE INVIATE E SCRIVERE A TUA VOLTA DELLE MAIL AI TUOI AMICI

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