GIRONE E
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Capitale: Amsterdam Popolazione: 16,4 (390,5 ab/kmq) Lingua: olandese
milioni
Numero 0 • Giugno 201 0
Het Wilhelmus
Wilhelmus van Nassouwe / ben ik, van Duitsen bloed / den vaderland getrouwe / blijf ik tot in den dood. / Een Prinse van Oranje / ben ik, vrij, onverveerd / den Koning van Hispanje / Indipendente del Spagna dal heb ik altijd geëerd.
30 gennaio 1648.
Il Guglielmo
Ordinamento: monarchia Io sono Guglielmo di Nassau, di sangue olandese, leale alla Patria rimarrò fino alla morte. parlamentare Capo di stato: regina Sono un principe di Orange, libero e senza paura, e ho sempre onorato il Re di Spagna. Beatrice d'OrangeNassau PIL procapite: 36.600$
Capitale: Copenhagen Der er et yndigt land Popolazione: 5,4 milioni (125,6 ab/kmq) Der er et yndigt land / det står med brede bøge / nær salten østerstrand / Det bugter sig i Lingua: inglese Proclamata durante il secolo VIII°. Ordinamento: monarchia parlamentare Capo di stato: regina Margherita II di Glücksburg PIL procapite: 35.700$
bakke, dal / det hedder gamle Danmark / og det er Frejas sal // Vort gamle Danmark skal bestå / så længe bøgen spejler / sin top i bølgen blå C'è uno Splendido Paese C'è uno splendido paese ricoperta da larghe foglie di faggio vicino alla spiaggia salata orientale. Si dipana in colline e valli, ed è chiamata la vecchia Danimarca, casa della dea Freyja. La nostra vecchia Danimarca resisterà a lungo, finchè i faggi rifletteranno le loro cime nelle onde blu.
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Numero 0 • Giugno 201 0
Kimi Ga Yo Kimi ga yo wa / chiyo ni yachiyo ni / sazareishi no / iwao to narite / koke no musu made
Capitale: Tōkyō Popolazione: 128,2 (339,2 ab/kmq) Lingua: giapponese
milioni
Proclamato nel 660 a.C. Il Regno del Nostro Imperatore
Ordinamento: monarchia co
Possa il regno del nostro Imperatore durare mille, ottomila generazioni, fino a che i ciottoli stituzionale diventino rocce coperte dal muschio. Capo di stato:
Capitale: Yaoundé Popolazione: 16,6 milioni O Cameroun berceau de nos ancêtres / va debout et jaloux de ta liberté / Comme un soleil (34,9 ab/kmq) ton drapeau fier Doit être / Un symbole ardent de foi et d'unité. // Que tous tes enfants du Lingue: francese e inglese Chant de Ralliement
Nord au Sud / De l'Est à l'Ouest Soient tout amour / Te Servir que Cela Soit leur Seul but / Pour Remplir Leur devoir sans fallir. // Cher Patrie, Terre chérie / Tu es notre seul et vrai accueil / Notre joie, notre vie / En toi l'amour et le grand honneur. Indipendente dalla Francia dal Canto di Adunata
O Camerun, culla dei nostri Padri, vai orgoglioso e geloso della tua libertà. La tua fiera bandiera, come un sole, dovrà essere simbolo ardente di fede e di unità. Che tutti i tuoi figli, da nord a sud, dall'est e dall'ovest siano il tuo amore, e il loro solo scopo servirti e sempre eseguire il loro dovere. Cara Patria, terra amata, sei la nostra sola e vera ricchezza, la nostra gioia, la nostra vita, in te l'amore e il grande onore.
1° gennaio 1960.
Ordinamento: repubblica presidenziale Capo di stato: Paul Biya PIL procapite: 2.100$
GIRONE E
imperatore Ahikito PIL procapite: 32.000$
GIRONE E - Olanda
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2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930
Ottavi di finale
Non qualificata 4° posto Quarti di finale Ottavi di finale
Non qualificata Non qualificata 2° posto 2° posto
Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non partecipante Non partecipante Primo turno Primo turno
Esordio internazionale:
30 aprile 1 905, Anversa
Belgio - Olanda 1 -4
Palmares:
Mondiali: nona partecipazione, due secondi posti (1 974, 1 978). Europei: una volta campione (1 988), quattro terzi posti (1 976, 1 992, 2000, 2004). Olimpiadi: tre bronzi (1 908, 1 91 2, 1 920).
Più presenze in nazionale: Edwin van der Sar (1 30)
Miglior marcatore:
Patrick Kluivert (40)
Non partecipante 1 4 giugno 201 0 - Soccer City, Johannesburg
Olanda - Danimarca (h. 13:30)
1 9 giugno 201 0 - Moses Mabhida, Durban
Olanda - Giappone (h. 13:30)
24 giugno 201 0 - Green Point, Città del Capo
Camerun - Olanda (h. 20:30)
Numero 0 • Giugno 201 0
Il 30 aprile del 1905 scese in campo per la prima volta, in quel di Anversa, una delle nazionali destinate a segnare più profondamente la storia del gioco del calcio. Quel giorno, infatti, debuttò sulla scena internazionale la squadra dei tulipani, l’Olanda. Centocinque anni più tardi gli olandesi si trovano con una sola vittoria di rilievo in bacheca (l’Europeo del 1988), ma con attestati di stima piovutigli addosso da più parti lungo il corso della loro storia calcistica. Perché è a loro che viene fatta risalire l’invenzione di quel calcio totale che così profondamente ha segnato l’evoluzione di questo gioco. E sono loro ad aver dato i natali, in particolar modo negli ultimi quarant’anni, ad alcuni dei più grandi campioni che si siano visti calcare un campo di calcio. Con queste premesse la nazionale guidata da van Marwijk non potrà che fare di tutto per provare a rispettare le attese, soprattutto a livello di qualità di gioco. Perché se è vero che non sono certo tra i favoriti per la vittoria finale, vista anche una difesa che fa sorgere qualche perplessità rispetto alla propria eventuale solidità, è altrettanto vero che dalla cintola in su il potenziale è di primissimo livello: giocatori come van der Vaart, Sneijder, Afellay, Robben, Babel e van Persie hanno infatti qualità da vendere e, se
amalgamati al meglio, possono davvero creare spettacolo come pochi altri al mondo. Va da sé, insomma, che se ad una fase offensiva di questo tipo sapranno addizionare anche una fase difensiva all’altezza gli olandesi si candideranno automaticamente come outsider. Che Wesley ed Arjen riescano là dove né Cruijff né van Basten riuscirono ad arrivare? Gli Oranje arrivano in Sudafrica forti di un record non da poco: nessun altro, a parte la Spagna, è riuscito a chiudere la fase qualificatoria vincendo tutte le partite del proprio girone. Anche questa, quindi, è una componente da non sottovalutare, che sottolinea come una volta trovata la giusta solidità (l’Olanda ha infatti subito due sole reti nel corso delle otto gare disputate) questa squadra possa davvero fare male. In Sudafrica saranno i netti favoriti per la vittoria del proprio girone. Inseriti nel Gruppo E con Danimarca, Camerun e Giappone, difatti, i Tulipani sono chiamati a terminare la prima fase in testa al raggruppamento per poi andarsela a giocare al meglio nella fase ad eliminazione diretta. Detto questo, comunque, non sottovaluterei le av versarie: se il Giappone sembra avere indubbiamente qualcosa in meno rispetto alle altre Danimarca e Ca merun potrebbero rivelarsi avversarie ostiche. Meglio farci attenzione.
Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net NOME Maarten STEKELENBURG Michel VORM Sander BOSCHKER Gregory van der WIEL John HEITINGA Joris MATHIJSEN Giovanni van BRONCKHORST Khalid BOULAHROUZ André OOIJER Edson BRAAFHEID Mark van BOMMEL Nigel de JONG Wesley SNEIJDER Demy de ZEEUW Stijn SCHAARS Ibrahim AFELLAY Rafael van der VAART Dirk KUYT Robin van PERSIE Arjen ROBBEN Eljero ELIA Ryan BABEL KlaasJan HUNTELAAR Bert VAN MARWIJK
P P P D D D D D D D C C C C C C C A A A A A A
22.09.1982 20.10.1983 20.10.1970 03.02.1988 15.11.1983 05.04.1980 05.02.1975 28.12.1981 11.07.1974 08.04.1983 22.04.1977 30.11.1984 09.06.1984 26.05.1983 11.01.1984 02.04.1986 11.02.1983 22.07.1980 06.08.1983 23.01.1984 13.02.1987 19.12.1986 12.08.1983 19.05.1952
SQUADRA Ajax Utrecht FC Twente Ajax Everton (ENG) Amburgo (GER) Feyenoord Stuttgart (GER) PSV Eindhoven Celtic Glasgow (SCO) Bayern Monaco (GER) Manchester City (ENG) Inter (ITA) Ajax AZ Alkmaar PSV Eindhoven Real Madrid (ESP) Liverpool (ENG) Arsenal (ENG) Bayern Monaco (GER) Amburgo (GER) Liverpool (ENG) Milan (ITA)
Mathijsen van Bronkhorst
Oojier van Bommel
Robben
Snejder van Persie
Lambertus van Marwijk salì alla ribalta ad inizio dello scorso decennio, quando dopo aver lasciato il Fortuna Sittard si sedette sulla panca del Feyenoord: alla guida del club di Rotterdam infatti seppe vincere nel giro di un paio d’anni una Coppa UEFA, impresa questa che gli diede una certa fama internazionale. Nel 2004 quindi il passaggio al Borussia Dortmund, dove non ebbe fortune, durando solo un anno e mezzo. Tornato al Feyenoord vi restò per una sola stagione, riuscendo però a conquistare una KNVB Beker (l’equivalente della Coppa Italia). Al termine degli Europei del 2008 è arrivata la chiamata, impossibile da rifiutare, da parte della federazione olandese ed il suo approdo sulla panchina di una delle nazionali più blasonate d’Europa.
CHI È DENTRO E CHI È FUORI
Orlando Engelaar, centrocampista del PSV Eindhoven, è l'unico dei giocatori tagliati all'ultimo da Bert van Marwijk ad aver già rappresentato l'Olanda a un torneo internazionale di rilievo, essendo stato titolare per gli Oranje all'Europeo 2008. Altri tre giocatori non partiranno per il Sudafrica: i difensori Vurnon Anita (Ajax) e Ron Vlaar (Feyenoord) e l'attaccante Jeremain Lens del PSV Eindhoven, che ha rappresentato anche il Suriname a un torneo non ratificato dalla FIFA. IL CAPITANO
Stekelenburg Heitinga
IL COMMISSARIO TECNICO
de Jong Kuyt
Nativo di Rotterdam, ma di origine moluccana, Giovanni van Bronckhorst ha legato buona parte della sua carriera alla prima squadra della sua città, il Feyenoord, club in cui milita tutt’ora dopo avervi fatto ritorno nel 2007. Van Bronckhorst è stato uno dei terzini sinistri più apprezzati dell’ultimo decennio anche nel calcio europeo, che l'ha visto passare per Arsenal e Barcelona, oltre che per i Glasgow Rangers. Può fregiarsi di aver vinto campionati in tre stati diversi; peccato solo gliene manchi uno olandese! Arrivato alla sua terza Coppa del Mondo Giovanni è l’elemento carismatico giusto per guidare una compagine come quella Oranje.
GIRONE E - Olanda
1 16 22 2 3 4 5 12 13 15 6 8 10 14 18 20 23 7 9 11 17 19 21 CT
Numero 0 • Giugno 201 0
GIRONE E - Olanda
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Numero 0 • Giugno 201 0 LA PROMESSA E IL CAMPIONE
IL CAMPIONATO NAZIONALE
1 2
Squadra
Eredivisie
Pt
FC Twente 86 Ajax 85
3
PSV Eindhoven 78
5
AZ Alkmaar 62
4 6
Feyenoord 63 Heracles 56
Albo d'oro
Ajax
Squadra
PSV Eindhoven Feyenoord
HVV Den Haag
Sparta Rotterdam
Ultimo
29 20032004 21 20072008 14 19981999 10 19131914 6 19581959
Lo scorso anno era toccato all’AZ, quest’anno è stata la volta del Twente: è Groningen 49 finita, insomma, l’epoca di assoluto dominio 8 9 Roda JC 47 di Ajax e PSV, che si erano lungamente contesi, con il Feyenoord come solo altro 10 NAC Breda 46 rivale, il dominio nazionale. Era dagli anni Heerenveen 37 11 '60 che non succedeva che per due anni di 12 VVVVenlo 35 fila squadre diverse da Ajax e PSV NEC 33 vincessero il titolo di Eredivisie. Non è 13 14 Vitesse 32 stata, comunque, un’affermazione netta: i 15 ADO Den Haag 30 Tukkers l’hanno infatti spuntata di un solo punto rispetto ai Lanceri, giunti secondi 16 Sparta Rotterdam 26 nonostante un attacco devastante capace 17 Willem II 23 di segnare ben 1 06 reti (contro le 72 del 18 RKC Waalwijk 15 PSV, secondo miglior attacco del campionato). Con il Twente qualificato direttamente in Champions e l’Ajax ai preliminari saranno PSV e Feyenoord le squadre qualificate all’Europa League mentre AZ ed Utrecht proveranno ad arrivarci tramite i preliminari. Retrocesse in Eerste Divisie, invece, RKC e Sparta, il cui posto verrà quindi preso da De Graafschap ed Excelsior. Salvo per un pelo il Willem II, che battendo prima l'FC Eindhoven e poi il Go Ahead ha passato indenne i playout per la retrocessione e ha così prolungato la propria permanenza nella massima serie. 7
Utrecht 53
Nato ventidue anni fa ad Amsterdam, Gregory van der Wiel ha avuto la fortuna di crescere, calcisticamente parlando, in uno dei settori giovanili più rinomati ed efficienti al mondo. Non stupisce quindi che, nonostante la giovane età, Gregory sia già uno dei terzini destri più seguiti dell’intero panorama europeo né tantomeno che Van Marwijk possa pensare a lui come titolare dell’out destro della sua nazionale: perché se un giocatore esordisce solo diciannovenne in una delle squadre più importanti d’Olanda, a ventuno viene nominato, dopo essere entrato nel giro della nazionale, come “talento dell’anno” limitatamente al suo club ed a ventidue riceve il premio come miglior giovane del campionato (titolo conferito in passato a molti altri giocatori attualmente convocati dall’extecnico del Feyenoord, tra cui Robben e Sneijder) evidentemente il potenziale è di primo livello e le basi su cui lavorare ci sono. Non a caso qualche mese fa si parlava di lui come di un possibile rinforzo per la difesa juventina. Se farà un grande Mondiale, c’è da scommetterci, le voci su di lui aumenteranno in maniera esponenziale. E se van der Wiel avrà il compito di presidiare la fascia destra, a Wesley Sneijder sarà assegnato quello di creare gioco e, soprattutto, rifinirlo per le punte. Reduce da una grandissima stagione passata in quel di Milano, in cui ha centrato lo storico triplete che tanto ha fatto parlare giornali e tv negli ultimi giorni, Sneijder è oggi chiamato, assieme al compagno Robben, a trascinare una nazionale ricchissima di talento offensivo a centrare quel traguardo più volte sfiorato negli anni settanta ma che mai, nel corso della storia, una nazionale Oranje è riuscita ad aggiudicarsi. Sneijder e Robben che restano, comunque, due tra i migliori giocatori dell’attuale panorama europeo, come confermato dalle loro prestazioni in Champions League, dove si sono resi protagonisti della cavalcata dei loro club sino in finale. Bisseranno il tutto anche in Sudafrica?
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Non qualificata Ottavi di finale Quarti di finale
Esordio internazionale:
1 9 ottobre 1 908, Londra
Non qualificata Non qualificata
Danimarca - Francia 9-0
Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non partecipante Non qualificata Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante
Mondiali: quarta partecipazio-
Ottavi di finale
Palmares:
ne, una volta ai quarti (1 998). Europei: una volta campione (1 992), una volta semifinalista (1 984). Olimpiadi: tre argenti (1 908, 1 91 2, 1 960), un bronzo (1 948).
Più presenze in nazionale: Peter Schmeichel (1 29)
Miglior marcatore:
Poul Nielsen (52)
1 4 giugno 201 0 - Soccer City, Johannesburg
Olanda - Danimarca (h. 13:30)
1 9 giugno 201 0 - Loftus Versfeld, Pretoria
Camerun - Danimarca (h. 20:30)
24 giugno 201 0 - Royal Bafokeng, Rustenburg
Danimarca - Giappone (h. 20:30)
Dopo aver toppato quattro anni fa, si ripresenta al cospetto dell’universo calcistico anche la Danimarca, che si è sbarazzata tra la sorpresa generale della Svezia e si è messa dietro anche il Portogallo. La squadra di Olsen, in sella dal 2000, è la tipica formazione quadrata e senza sbuffi di concezione scandinava, che coniuga l’esperienza dei matusa con la sfrontatezza dei ragazzetti di primo pelo. Si legge in giro che per trovare una Danimarca forte come questa bisogna andare indietro nel tempo di quasi vent’anni, a quella che vinse il titolo continentale in Svezia nel ‘92 senza preparazione specifica e pescando i suoi giocatori direttamente sulle spiagge di mezza Europa. Non sappiamo rispondere, se non che anche nel ’98 non era per niente male quella che, guidata dagli ultimi lampi dei fratelli Laudrup, massacrò la Nigeria agli ottavi e nei quarti fece sudare parecchio il Brasile prima di mettere fuori la bandiera bianca. Obiettivamente Olsen ha buona farina tra le mani per sfornare ottimo pane: Sørensen è portiere collaudato e affidabile, la difesa può contare su gente che conosce perfettamente il calcio internazionale, da Agger fino a Krøldrup e Kjær, mentre a cen trocampo un ragazzino con ancora i denti da latte, Christian Eriksen (tanto
per cambiare promessa dell’Ajax), può far correre con costrutto l'abbastanza sottovalutato Christian Poulsen, Jensen e i soliti Jørgensen, Rommedhal e Grønkjær, gente che magari non eccellerà per fiato, ma che molto può incidere in campo anche solo per il mestiere che ha acquisito. In attacco all’esperienza e all'intelligenza di Tomasson si aggiungono i centimetri e la fame di fama e successo di Bendtner, che avrà voglia di non farsi sfuggire una vetrina planetaria per mettersi in mostra, come anche quel Søren Larsen di cui molto si sente parlare bene. La Danimarca è una squadra che è capitata in un gruppo equilibratissimo, nel senso che, certamente superiore l’Olanda, può francamente avere la meglio senza troppi patemi di Giappone e Camerun, a meno che in agguato per uno sgambetto non ci siano l'affiatamento nipponico e l'in cognita Samuel Eto’o, naturalmente. Andare avanti significherebbe quasi senz’altro trovare l’Italia, ostacolo forse insormontabile, ma anche no. Chissà. Se non sprecano troppe energie durante la fase iniziale, vedi l’esperienza negativa dell’86 quando dominarono a suon di gol le prime tre partite per poi uscire subito all’ottavo senza gloria contro la Spagna, ecco che i danesi possono fare male. Prestare attenzione, please.
GIRONE E - Danimarca
2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930
Numero 0 • Giugno 201 0
GIRONE E - Danimarca
Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net 1 16 22 3 4 5 6 13 15 23 2 7 8 10 12 14 17 19 20 21 9 11 18 CT
NOME Thomas SØRENSEN Stephan ANDERSEN Jesper CHRISTIANSEN Simon KJÆR Daniel AGGER William KVIST Lars JACOBSEN Per KRØLDRUP Simon POULSEN Patrick MTILIGA Christian POULSEN Daniel JENSEN Jesper GRØNKJÆR Martin JØRGENSEN Thomas KAHLENBERG Jakob POULSEN Mikkel BECKMANN Dennis ROMMEDAHL Thomas ENEVOLDSEN Christian ERIKSEN Jon DAHL TOMASSON Nicklas BENDTNER Søren LARSEN Morten OLSEN
P P P D D D D D D D C C C C C C C C C C A A A
12.06.1976 26.11.1981 24.04.1978 26.03.1989 12.12.1984 24.02.1985 20.09.1979 31.07.1979 07.10.1984 28.01.1981 28.02.1980 25.06.1979 12.08.1977 06.10.1975 20.03.1983 07.07.1983 24.10.1983 22.07.1978 27.07.1987 14.02.1992 29.08.1976 16.01.1988 06.09.1981 14.08.1949
Numero 0 • Giugno 201 0
SQUADRA Stoke City (ENG) Brøndby FC Copenhagen Palermo (ITA) Liverpool (ENG) FC Copenhagen Blackburn Rovers (ENG) Fiorentina (ITA) AZ Alkmaar (NED) Malaga (SPA) Juventus (ITA) Werder Bremen (GER) FC Copenhagen Aarhus Wolfsburg (GER) Aarhus Randers Ajax (NED) Groningen (NED) Ajax (NED) Feyenoord (NED) Arsenal (ENG) MSV Duisburg (GER)
Rommedhal
Kjær
Agger
J.Poulsen
C. Poulsen
Tomasson Bendtner
Quasi tutti i suoi colleghi approdati in Sud Africa sognerebbero solamente la durata del contratto che la federazione danese ha fatto a lui, visto che è in carica da dieci anni. Da giocatore Morten Olsen è stato uno dei migliori difensori della sua generazione, un marcantonio che giocava centrale e che raramente faceva fare bella figura agli attaccanti che si trovava di fronte. Colonna dell’Anderlecht e del Colonia, da allenatore di club non ha reso quanto gli era pronosticato, ma alla guida della nazionale in fin dei conti ha mancato solo la qualificazione in Germania quattro anni fa. Ha esperienza da vendere, e soprattutto era in campo in Messico nell'incredibile esperienza di ventiquattro anni fa. Conosce a menadito i suoi ragazzi e, cosa non da poco, loro conoscono lui.
CHI È DENTRO E CHI È FUORI
Nonostante l'infortunio patito nell'amichevole della nazionale contro il Senegal, il difensore del Palermo Simon Kjær ha ricevuto la chiamata di Morten Olsen, anche se potrà essere sostituito entro il 1 3 giugno in caso non dovesse recuperare in tempo. Oltre al portiere del Göteborg Kim Christensen, Olsen ha tagliato tre giocatori di movimento: i centrocampisti Michael Silberbauer dell'Utrecht e Michael Krohn-Dehli del Brøndby e la punta Morten Rasmussen del Celtic Glasgow. IL CAPITANO
Sørensen Krøldrup
IL COMMISSARIO TECNICO
Jacobsen
Jørgensen
I buoni campionati passati al Milan e i tanti successi messi insieme fanno ormai parte del passato, ma Jon Dahl Tomasson non ha smesso mai di segnare: dall'Italia è passato per Germania e Spagna, per poi fare ritorno al Feyenoord, lì dove probabilmente aveva dato il meglio di sé. Attaccante bello a vedersi e pure efficace, può fare da chioccia a Bendtner e a Eriksen, e magari non mancare l’appuntamento con il gol, per gli spazi che gli si potrebbero venire a creare con tutti i difensori concentrati a marcare l’asso dell’Arsenal. A quasi 34 anni suonati, quello sudafricano è l’ultimo appuntamento importante della sua carriera: fallirlo sarebbe un vero peccato.
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Numero 0 • Giugno 201 0 ALTRI PROTAGONISTI
IL CAMPIONATO NAZIONALE
1 2 3 4 5 6
Squadra
Superligaen
Pt
Albo d'oro
FC Copenhagen 68
KB
Brøndby 52
AB
OB 59
Esbjerg fB 50 AaB 48
Midtjylland 47
Squadra
Brøndby B 93
FC Copenhagen
15
Ultimo 1980
10 20042005 9 8
1967
19451946 20092010
Nordsjælland 43
Stesso discorso per Nicklas Bendtner, uomo che a 22 anni sta bruciando le tappe sia in Inghilterra sia con la Nazionale, dove gioca e segna già da quattro anni. Approdato all'Arsenal solo sedicenne, ha fatto esperienza in un prestito al Birmingham e attraverso la trafila delle nazionali giovanili danesi. Dopo averlo nominato calciatore dell’anno nel 2009, a lui la Danimarca chiede i gol necessari per superare il primo turno e magari anche cercare di andare un pochino più in là, calcolando che la difesa italiana potrebbe soffrirlo e non poco.
Chi invece potrebbe patire il peso dell’emozione, ma salvarsi grazie a una classe innata già ampiamente sperimentata è l’ultimo degli enfant prodige beccati in terra d’Amleto, ossia quel Christian Eriksen che l’Ajax, fucina di talenti in erba, non si stanca mai di far giocare e crescere. Regista d’ordine assai disciplinato, ma con ampio senso del gol (con beneficio d’inventario per ciò che riguarda le difese del torneo olandese), non ha sfigurato quando ha giocato contro la Juventus in Europa League. Può essere una delle sorprese del mondiale e un affare vero per tante squadre anche di casa nostra.
GIRONE E - Danimarca
Secondo titolo consecutivo per l'FC Copenhagen, la squadra danese di 8 Silkeborg 43 maggior successo nel decennio appena 9 SønderjyskE 41 terminato: netta l'affermazione del club 10 Randers 40 della capitale sull'OB, staccato di nove punti. Solo terzo il Brøndby, in cerca di 11 Aarhus 38 un'affermazione nazionale da cinque anni. HB Køge 19 12 Mentre i campioni andranno a disputare la Champions League, in Europa League approderanno già al terzo turno l'OB e il Nordsjælland, solo settimo nella Superligaen, ma trionfatore nella Coppa Danese dopo aver battuto nella finale il Midtjylland con due gol durante i tempi supplementari. Accedono invece ai turni preliminari il Brøndby e il Randers, nonostante quest'ultima abbia evitato di soli due punti la retrocessione: la qualificazione degli Hestene (cavalli) è giunta grazie alla classifica fair-play. Retrocedono in prima divisione l'Aarhus e i cigni dell'HB Køge, squadra nata la scorsa primavera dalla fusione tra l'omonima società, appena fallita, e l'Herfølge BK: un'avventura non fortunata, visto che il Køge ha chiuso la lega all'ultimo posto, staccata di ben 1 9 punti dall'Aarhus. La classifica marcatori del torneo è stata vinta dal nigeriano Peter Utaka dell'OB, autore di diciotto reti che ha recentemente fatto il suo esordio per la propria nazionale in un'amichevole con la Repubblica Democratica del Congo. Solo al quarto posto della graduatoria si trova un danese, seppur di origine montenegrina: Rajko Lekić del Silkeborg, anche lui recentemente chiamato per la prima volta dalla nazionale. 7
A ventun’anni Simon Kjær è già un uomo e un calciatore arrivato: la splendida stagione appena trascorsa al Palermo gli ha acceso l’interesse dell’Europa del calcio che conta, ma è difficile che Zamparini se ne privi, a meno che un superbo Mondiale non ne decuplichi il valore monetario. Olsen l'ha confermato nella lista definitiva nonostante l'infortunio patito in amichevole a una manciata di giorni dalla deadline per presentare i 23 convocati ufficiali. Difensore fisico e dai piedi buoni, velenoso di testa e pericoloso sotto porta, in Italia Kjær ha aggiunto mestiere e un pizzico d’esperienza: non gli tremeranno le gambe di fronte al palcoscenico iridato.
GIRONE E - Giappone
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2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930
Primo turno Ottavi di finale Primo turno
Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non partecipante Non qualificata Non partecipante Non qualificata Non partecipante Ritirata Non partecipante Non partecipante
Esordio internazionale: 9 maggio 1 91 7, Tōkyō
Giappone - Cina 0-5
Palmares:
Mondiali: quarta partecipazione, una volta agli ottavi di finale (2002). Coppa d'Asia: tre volte campione (1 992, 2000, 2004), una terzo posto (2007). Olimpiadi: un bronzo (1 968).
Più presenze in nazionale: Masami Ihara (1 22)
Miglior marcatore:
Kunishige Kamamoto (75)
1 4 giugno 201 0 - Free State, Bloemfontein
Giappone - Camerun (h. 16:00)
1 9 giugno 201 0 - Moses Mabhida, Durban
Olanda - Giappone (h. 13:30)
24 giugno 201 0 - Royal Bafokeng, Rustenburg
Danimarca - Giappone (h. 20:30)
Numero 0 • Giugno 201 0
L’allenatore Okada ha posto come obiettivo il raggiungimento della semifinale: una speranza decisamente ottimistica alla luce sia del fatto che il Giappone in tre partecipazioni non ha mai vinto una partita fuori dal suolo amico, sia della sterilità del reparto offensivo che ha portato a ruotare una ventina di attaccanti negli ultimi due anni alla ricerca della coppia più adatta. Shinji Okazaki, centravanti dei Shimizu SPulse, si è affermato come l’uomo più prolifico del 2009 a livello di squadre nazionali, con le sue 15 reti con la casacca del Giappone, ma 4 reti contro Hong Kong e 3 reti contro il Togo non rendono giustizia a questo riconoscimento. Come spalla, Okazaki può contare sull’apporto di Ōkubo, ritornato a Kobe dopo sei mesi nelle file del Wolfsburg, del trentenne Tamada, autore nel 2006 di una rete al Brasile, e del catanese Morimoto in cerca di consacrazione a livello internazionale. Se la consistenza dell’attacco è tutta da verificare, il centrocampo si presenta come decisamente più attrezzato e in grado di imporre la tradizionale organizzazione di gioco delle rappresentative del Sol Levante sotto la guida di Shansuke Nakamura, al canto del cigno di una carriera che lo ha portato in Italia, Scozia e Spagna, avendo militato per la
Reggina, i Celtic di Glasgow e l'Espanyol. Di fianco a lui, in un reparto sulla carta a cinque, il ruolo degli interditori sarà coperto da Inamoto, dieci anni di esperienza senza troppa gloria in giro per l’Europa, e Hasebe, ventiseienne del Wolfsburg. La fase di ripartenza sarà garantita da Keisuke Honda e Daisuke Matsui, sei anni di militanza nel calcio francese. Avendo partecipato a tutte le edizioni della Coppa del Mondo che hanno visto il Giappone protagonista, il portiere Narazaki è il veterano della squadra che, sotto la guida di Okada, è ritornata ad una tradizionale difesa a quattro dove la coppia centrale è costituita da Marcus Tulio Tanaka, nato in Brasile e trasferitosi in Giappone all’età di 15 anni, e dal capitano di mille battaglie Nakazawa. Sulle fasce evoluiranno Uchida, destinato allo Schalke 04 dopo la Coppa del Mondo, e Nagatomo, nel giro della nazionale dal 2008, anno in cui ha anche disputato con la rappresentativa under 23 i Giochi Olimpici di Pechino. In un gruppo dove la forza dominante sulla carta è l’Olanda, il Giappone si giocherà la battaglia come seconda forza con Danimarca e Camerun, Proprio l’esordio contro i Leoni d’Africa potrebbe essere decisivo per le sorti della squadra di Okada.
Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net NOME Seigo NARAZAKI Eiji KAWASHIMA Yoshikatsu KAWAGUCHI Yūichi KOMANO Marcus Tulio TANAKA Yuto NAGATOMO Atsuto UCHIDA Daiki IWAMASA Yasuyuki KONNO Yuji NAKAZAWA Yuki ABE Yasuhito ENDŌ Daisuke MATSUI Shunsuke NAKAMURA Kengo NAKAMURA Makoto HASEBE Keisuke HONDA Junichi INAMOTO Shinji OKAZAKI Keiji TAMADA Kisho YANO Yoshito ŌKUBO Takayuki MORIMOTO Takeshi OKADA
P P P D D D D D D D C C C C C C C C A A A A A
15.04.1976 20.03.1983 15.08.1975 25.07.1981 24.04.1981 12.09.1986 27.03.1988 30.01.1982 25.01.1983 15.02.1978 06.09.1981 28.01.1980 11.05.1981 24.06.1978 31.10.1980 18.01.1984 13.06.1986 18.09.1979 16.04.1986 11.04.1980 05.04.1984 09.06.1982 07.05.1988 25.08.1956
SQUADRA Nagoya Grampus Kawasaki Frontale Júbilo Iwata Júbilo Iwata Nagoya Grampus FC Tokyo Kashima Antlers Kashima Antlers FC Tokyo Yokohama F. Marinos Urawa Red Diamonds Gamba Osaka Grenoble (FRA) Yokohama F. Marinos Kawasaki Frontale Wolfsburg (GER) CSKA Mosca (RUS) Kawasaki Frontale Shimizu SPulse Nagoya Grampus Albirex Niigata Vissel Kobe Catania (ITA)
IL CAPITANO Yūji Nakazawa, centrale difensivo con il vizio del goal, è uno dei tre giapponesi ad avere indossato la casacca della Nazionale per più di 100 volte, andando a segno in 17 occasioni. La sua storia di calciatore inizia a diciannove anni con un viaggio in Brasile, a proprie spese, per studiare calcio nelle fila dell’America Mineiro. Al ritorno in patria, nel 1999, firma il suo primo contratto professionistico per il Verdy Kawasaki e debutta in Nazionale. E’ protagonista delle vittorie giapponesi nella Coppa d’Asia nel 2000 e nel 2004 e dopo la Coppa del Mondo del 2006 annuncia, a 28 anni, il suo ritiro dalla Nazionale. Sei mesi dopo ritorna sulla sua decisione e il 14 febbraio 2010, contro la Corea del Sud, gioca la sua centesima partita con la maglia del Giappone.
CHI È DENTRO E CHI È FUORI
Chiamata a sorpresa per il trentaquattrenne portiere Yoshikatsu Kawaguchi, reduce da una frattura alla gamba che lo ha tenuto fuori dai campi da gioco per tutta la stagione. Come il suo collega Narazaki, Kawaguchi è veterano di mille battaglie e con Sudafrica 201 0 sarà alla quarta Coppa del Mondo: riserva di lusso, è stato nominato sul campo capitano della squadra e il suo ruolo negli spogliatoi sarà fondamentale. Solo quattro dei giocatori chiamati da Okada giocano fuori dalla J-League. IL COMMISSARIO TECNICO
Narazaki Uchida
Tanaka
Nakazawa
Nagatomo
Endō
K. Nakamura
Hasebe
S. Nakamura
Honda
Okazaki
Dopo aver guidato il Giappone nella sua prima apparizione nella fase finale di Francia 1998, Takeshi Okada è ritornato in sella alla fine del 2007 dopo che il commissario tecnico in carica, il bosniaco Ivica Osim aveva dovuto lasciare per motivi di salute. L’intera carriera di Okada si è svolta in patria: da giocatore tra il 1980 e il 1985 ha indossato per 24 volte la maglia della Nazionale segnando una rete, mentre da allenatore, dopo le dimissioni seguite alla sconfitta con la Giamaica a Francia 1998, ha guidato i Consadole Sapporo e gli Yokohama Marinos, che ha portato per due anni al titolo conquistando il riconoscimento come allenatore dell’anno.
GIRONE E - Giappone
1 21 23 3 4 5 6 13 15 22 2 7 8 10 14 17 18 20 9 11 12 16 19 CT
Numero 0 • Giugno 201 0
GIRONE E - Giappone
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Numero 0 • Giugno 201 0 LA PROMESSA E IL CAMPIONE
IL CAMPIONATO NAZIONALE
1 2 3
Squadra
JLeague
Pt
Kashima Antlers
Kashima Antlers 21
Yokohama F.Marinos
Nagoya Grampus 22 Urawa Red Diamonds 20
6
Yokohama F.Marinos 18
7
Squadra
Shimizu SPulse 25
4 5
Albo d'oro
Kawasaki Frontale 20 Albirex Niigata 17
Júbilo Iwata
Tōkyō Verdy
Urawa Red Diamonds Gamba Ōsaka
7 3 2 1
Ultimo 2009 2002 2004 1994 2006 2005
Ancora troppo presto per fare pronostici sulla J-League: a guidare la tavola dopo dodici giornate è lo Shimizu S-Pulse dove 16 9 Sanfrecce Hiroshima 10 Júbilo Iwata 15 terminò la sua carriera Daniele Massaro, squadra in cerca del primo scudetto e che Gamba Ōsaka 14 11 appartiene alla ristretta cerchia dei cinque 12 FC Tōkyō 14 club che non sono mai retrocessi dalla 13 Montedio Yamagata 14 massima divisione giapponese. La gra14 Vegalta Sendai 13 duatoria, però, non si è ancora allungata: 15 Vissel Kōbe 11 dieci squadre in altrettanti punti, con i Nagoya Grampus e i Kashima Antlers (la Ōmiya Ardīja 9 16 squadra più titolata della J-League) a -3 e 17 Kyōto Sanga 9 -4 pronti ad approfittare di qualsiasi passo 18 Shōnan Bellmāre 9 falso della capolista, come la sconfitta (Campionato in corso: 12 su 34 gg) patita contro l'Albirex Niigata, per ora unico stop della squadra. Tra le neopromosse, al momento quella che si sta comportando meglio è il Cerezo Ōsaka, tranquillo a metà classifica, mentre lo Shōnan Bellmāre occupa l'ultima posizione in classifica a pari merito con Ōmiya Ardīja e Kyōto Sanga. Tra i migliori marcatori delle prime dodici giornate spicca il nome di Shinji Kagawa del Cerezo, che ha però lasciato la J-League per unirsi, a partire dalla prossima stagione, ai tedeschi del Borussia Dortmund. 8
Cerezo Ōsaka 16
Il prodotto migliore della nuova generazione giapponese è il regista Seisuke Honda, 23 anni, arrivato in Europa nel 2008 nel VVVVenlo, squadra olandese di seconda fascia, e passato nel mese di gennaio di quest’anno al CSKA Mosca dove completa una prima linea di stelle straniere come l’ala cilena Mark González e il ceco Tomáš Necid. Il suo esordio è coinciso con gli ottavi di finale di Champions League contro il Siviglia, di cui è stato protagonista, contribuendo con un gol e un assist alla vittoria che ha portato per la prima volta ai quarti di finale il CSKA e lo ha reso primo giapponese a segnare nella fase ad eliminazione diretta della Champions League. Non partirà con ogni probabilità nell’undici titolare, ma i destini del Giappone dipenderanno dagli effetti degli ingressi in corsa e dalla vena del goal del “catanese” Takayuki Morimoto. Appena ventiduenne, dopo quattro anni nelle fila degli etnei dove ha segnato 14 reti in 69 partite, Morimoto ha fatto il suo debutto in nazionale poco più di sei mesi fa, andando in gol alla seconda apparizione, in una larga vittoria per 50 contro il Togo. Per il calcio giapponese l’attaccante del Catania è un fenomeno di precocità: il più giovane ad aver debuttato nel calcio professionistico, nonché il più giovane marcatore del campionato nipponico con il suo primo gol, due giorni prima del suo sedicesimo compleanno. Sudafrica 2010 sarà il canto del cigno per Shunsuke Nakamura: arrivato in Europa alla Reggina, ha vissuto le sue annate migliori nel Celtic Glasgow dove nel 2006 ha segnato il primo goal giapponese in Champions League e nel 2007 è stato premiato come miglior giocatore del campionato scozzese. Al tramonto di una carriera bloccata dai troppi infortuni, ha fatto una ultima apparizione all’inizio di questa stagione nel Espanyol per ritornare nelle fila della sua prima squadra, gli Yokohama Marinos.
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Non qualificata Primo turno Primo turno Primo turno Quarti di finale
Non qualificata Primo turno
Non qualificata Non qualificata Non qualificata Ritirata Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante
Esordio internazionale:
1 3 aprile 1 960, Madagascar
Camerun - Gibuti 9-2
Palmares:
Mondiali: sesta partecipazione, una volta ai quarti (1 990). Coppa Africa: quattro volte campione (1 984, 1 988, 2000, 2002), due secondi posti (1 986, 2008), un terzo posto (1 972). Olimpiadi: un oro (2000).
Più presenze in nazionale: Rigobert Song (1 35)
Miglior marcatore:
Samuel Eto'o (44)
1 4 giugno 201 0 - Free State, Bloemfontein
Giappone - Camerun (h. 16:00)
1 9 giugno 201 0 - Loftus Versfeld, Pretoria
Camerun - Danimarca (h. 20:30)
24 giugno 201 0 - Green Point, Città del Capo
Camerun - Olanda (h. 20:30)
Dove potrà arrivare la più europea delle squadre africane? Bell’enigma e le risposte possono essere almeno tre: se Olanda e Danimarca arrivano in forma il Camerun potrebbe uscire mesto e silente al primo turno; se invece le cose vanno come devono andare, passa il primo turno e si blocca agli ottavi, magari davanti a noi; se arriva in buona forma e la squadra recepisce al meglio i dettami di Le Guen, migliorando gli scambi in attacco, potrebbe non solo passare come prima del suo girone e arrivare facilmente ai quarti perché il girone dell’Italia fa veramente ridere, ma anche passando come seconda, potrebbe farci vedere i sorci verdi e diventare la nostra ennesima Corea (sempre se non le becchiamo dalla Slovacchia). Paul Le Guen è riuscito in poco tempo a portare il suo sistema di gioco in una squadra mai anarchica come la Nigeria, ma comunque instabile dalla testa ai piedi. Il portiere resta un mezzo pazzo, Carlos Kameni, pararigori, negli ultimi due anni un po’ abbacchiato. Se Le Guen riesce a farlo concentrare per tutti i 90 minuti delle partite, può diventare un top 11 dell’intera manifestazione. Difesa, alla Pizzul, rocciosa, con il vecchio zio Rigobert Song (in quella Salernitana ha brillato pochi mesi, ma ha brillato
tanto), Nicolas N'Koulou a presidiare le falle songhiane, Henri Bedimo a metterci energia e Benoît Assou Ekotto, bella novità della fascia destra del Tottenham. Coperta la fascia di difesa dal white, Geremi Njitap si sposta a centrocampo, anche se la corsa irrefrenabile è ormai tramontante, mentre è nel momento migliore il mediano del futuro Alexandre Song, accoppiato alla capacità d’infiltrazione di Jean Makoun, e alle novità portate da Marcel Ndjeng, da un po’ quasi scomparso dalla Zweite Bundesliga. Sugli esterni dovrebbero giocare Achille Emana, che da sempre gioca con il 10 di Mboma, e Landry N’Guémo, al Celtic ad arare il campo come piace lassù. La punta di riferimento e il coccige dell’intera spina dorsale della squadra formata da KameniSongSongEto’o è il tuttofare dell’Inter, a settembre prima punta, a novembre seconda punta in appoggio, a gennaio ala, a marzo mezzapunta nel 4231, a maggio centrocampista di fatica. Se gira Eto’o può fare i goal anche Webó, che ne segue gli umori. Fino ad oggi il Camerun ha giocato bloccato, con i mediani che coprono perfettamente la difesa e fanno muovere poco gli uomini di fantasia altrui. L’Olanda e la Danimarca sono squadre molto diverse ma i Leoni indomabili possono adattarsi bene.
GIRONE E - Camerun
2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930
Numero 0 • Giugno 201 0
GIRONE E - Camerun
Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net 1 16 22 2 3 4 5 8 12 13 19 6 7 11 18 20 21 9 10 14 15 17 23 CT
NOME Carlos KAMENI Souleymanou HAMIDOU Guy N'DY ASSEMBÉ Benoît ASSOUEKOTTO Nicolas N'KOULOU Rigobert SONG Sébastien BASSONG GEREMI Gaëtan BONG Aurélien CHEDJOU Stephane MBIA Alexandre SONG Landry N'GUÉMO Jean MAKOUN Eyong ENOH Georges MANDJECK Joel MATIP Samuel ETO'O Achille EMANA Eric CHOUPOMOTING Pierre WEBÓ Mohammadou IDRISSOU Vincent ABOUBAKAR Paul LE GUEN
P P P D D D D D D D D C C C C C C A A A A A A
18.02.1984 22.11.1973 28.02.1986 24.03.1984 27.03.1990 01.07.1976 09.07.1986 20.12.1978 25.04.1988 20.06.1985 20.05.1986 09.09.1987 28.11.1985 29.05.1983 23.03.1986 09.12.1988 08.08.1991 10.03.1981 05.06.1982 23.03.1989 20.01.1982 08.03.1980 22.01.1992 01.05.1964
Numero 0 • Giugno 201 0
SQUADRA Espanyol (ESP) Kayserispor (TUR) Valenciennes (FRA) Tottenham Hotspur (ENG) Monaco (FRA) Trabzonspor (TUR) Tottenham Hotspur (ENG) Ankaragücü (TUR) Valenciennes (FRA) Lille (FRA) Olympique de Marseille (FRA) Arsenal (ENG) Celtic Glasgow (SCO) Olympique Lyonnais (FRA) Ajax (NED) Kaiserslautern (GER) Schalke 04 (GER) Inter (ITA) Real Betis (SPA) Nuremberg (GER) Mallorca (SPA) Friburgo (GER) Cotonsport Garoua
N'Koulou
R. Song Enoh
Webó Eto'o
Assou-Ekotto Mbia
A. Song Emana
In Sudafrica Samuel Eto’o sarà uno degli attaccanti più temuti. Bomber prolifico, negli ultimi due anni tra Barcelona e Inter ha vinto praticamente tutto. Con la nazionale invece vive un rapporto complesso: idolatrato in tutta l’Africa, Eto’o è sempre stato molto legato ai destini dei Leoni Indomabili ma si è dimostrato assai suscettibile alle critiche di scarso impegno. Due anni fa prese a testate un giornalista mentre alla vigilia del Mondiale ha minacciato di lasciare la squadra dopo le critiche di Roger Milla. Un anno fa Le Guen lo ha responsabilizzato affidandogli la fascia di capitano che era da un decennio al braccio di Rigobert Song. Dopo aver trascinato i suoi al Mondiale Eto’o ha regalato a ciascuno dei suoi compagni un prezioso orologio.
CHI È DENTRO E CHI È FUORI
Un infortunio ha fermato Jacques Zoua, punta del Basilea con presenze finora solo nella nazionale under 20 che alla Coppa del Mondo avrebbe potuto fare il proprio esordio per la rappresentativa maggiore, se non fosse stato bloccato da un problema tendineo. Oltre a Zoua, i tagliati da Le Guen per la lista definitiva sono stati il portiere Patrick Tignyemb dei Bloemfontein Celtic, il difensore Makadji Boukar, il centrocampista Marcel Ndjeng dell'Augsburg e l'attaccante Dorge Kouemaha del Club Brugge. IL COMMISSARIO TECNICO
Kameni Mandjeck
IL CAPITANO
Quando giocava nello Stade Brest all’inizio degli anni ’80, Paul Le Guen era uno che la mosca non gliela facevi passare sotto il naso. Quando è diventato allenatore, l’acume dell’osservatore attento gli è rimasto come traccia profonda. Non giocano benissimo le sue squadre, ma spesso vincono le battaglie. Per vincere le guerre ci vogliono anche i cannoni e spesso lui non li ha avuti. Ha lasciato un Lione che ha strutturato come imbattibile, portandolo a vincere tre campionati consecutivi dal 2002 al 2005, e adesso ha una nazionale a cui è riuscito a cambiare pelle. Se gli africani giocano davvero all’europea, che fine faranno? Le Guen può diventare un Leone.
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Numero 0 • Giugno 201 0 LA PROMESSA E IL CAMPIONE
IL CAMPIONATO NAZIONALE
Mtn Elite One 1
Cotonsport
3
Tiko United
2 4
Les Astres
5
Panthère Yong Sport
7
Union
6
Unisport
Squadra
Pt
56
Albo d'oro
Squadra
49
Canon Yaoundé Cotonsport Garoua
41
Oryx Douala
45 36 36 34
Tonnerre Yaoundé Union Douala
Racing Bafoussam
10 5 4
Ultimo 2002
20092010 1988 1967 1990 1995
Renaissance
34
Alexandre Song, che in questa Coppa del Mondo avrà l'occasione di giocare a fianco al cugino Rigobert, è stato una scoperta di Arsène Wenger: è stato lui, dopo averlo notato nel Bastia, a volerlo con sé all’Arsenal. Calcisticamente infatti, il ventiduenne di Douala è cresciuto nei centri giovanili del club corso e, prima di optare definitivamente per la nazionalità camerunense, Song ha giocato qualche partita con l’under 16 francese. Nell’Arsenal ha contribuito alla definitiva esplosione di Fàbregas permettendogli di occuparsi maggiormente della fase offensiva. Dopo l’ottima prestazione fornita nel corso della Coppa d’Africa 2010, in cui è stato inserito nell’undici ideale del torneo, Song è diventato una pedina inamovibile nello scacchiere di Le Guen. Song naturalmente sarebbe un mediano difensivo, ma può anche giocare da esterno in un centrocampo a tre e, all’occorrenza, persino da difensore centrale. Nonostante sia all’esordio mondiale, il ventisettenne Jean Makoun ha ormai acquisito quella maturità necessaria per guidare il centrocampo dei Leoni Indomabili. Pupillo di Le Guen, pur non avendo un fisico eccezionale fa del dinamismo la sua dote migliore. Può vantare anche un ottimo intuito negli inserimenti e una discreta regia. Dopo sette stagioni da colonna del Lille, nell’ultimo biennio Makoun ha preso in mano le chiavi del centrocampo del Lione. Quest’anno ha avuto una stagione difficile, rischiarata dalla rete decisiva segnata contro il Real Madrid durante gli ottavi di finale di Champions League.
GIRONE E - Camerun
Va in dobbia cifra il Cotonsport Garoua che guadagna il suo decimo scudetto rag9 Canon 32 giungendo il Canon Yaoundé al primo 10 Ngaoundéré 32 posto nella classifica delle squadre più 11 Sable 31 titolate del campionato camerunense. Il Cotonsport si è imposto con ben sette punti 12 Fovu 30 di vantaggio sui Les Astres secondi in 13 AS Matelots 25 classifica. Solo terzo il Tiko United cam14 Roumde 15 pione uscente, che aveva interrotto la striscia di sei titoli consecutivi del Cotonsport. La squadra di Yaoundé, arrivata nona a soli due punti dalla zona retrocessione, non vede lo scudetto dal 2002, quando l'aveva strappato dal petto della maglia del Cotonsport. Cotonsport e Les Astres, dopo essersi combattuti il titolo, sono contrapposte anche nelle semifinali di Coppa del Camerun: all'andata a Douala, città dei Les Astres il risultato è stato di 1 -1 . Ai quarti il Garoua aveva eliminato il Tiko United grazie alla regola delle reti segnate fuori casa e agli ottavi il Panthère, quarto nella classifica del campionato e vincitore nell'edizione precedente della Coppa, perdendo 1 -0 il ritorno dopo aver trionfato 5-1 nella gara di andata. Meno in salita il percorso dei Les Astres che hanno incontrato solo squadre di categorie inferiori fino ai quarti di finale, in cui hanno vinto ai rigori, dopo un doppio pareggio a reti bianche, contro l'Union Sportif de Douala, squadra di metà classifica in campionato. 8
I destini del Camerun dipenderanno molto dal rendimento del centrocampo, dove due mediani dal piede discreto e dai polmoni inesauribili come Alexandre Dimitri Song Billong e Jean II Makoun potranno sicuramente far valere la loro superiorità fisica sui pari ruolo olandesi, danesi e giapponesi.
GIRONE E - Oltre il calcio
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Numero 0 • Giugno 201 0
Sul calcio africano si è detto e scritto tutto il contrario di tutto, il che è anche comprensibile dato che si tratta di un intero continente. Nel 1962 Walter Winterbottom, storico allenatore dell’Inghilterra, affermò per la prima volta che una nazionale africana avrebbe vinto il Mondiale. Una posizione diametralmente opposta a quella sostenuta, negli anni Novanta, dal tedesco Joachim Fickert, allenatore giramondo e profondo conoscitore dell’Africa secondo cui, siccome il calcio non è un’isola, il divario fra il football europeo e quello africano era destinato invece ad allargarsi. Quel che è certo è che, a seguito del Mondiale di Italia 1990, nell’immaginario collettivo la tesi secondo cui un successo africano è imminente è diventata ormai predominante. Se alla vigilia di ogni mondiale la profezia di Winterbottom ha iniziato ad essere costantemente riproposta come un mantra, ciò è dovuto senza dubbio all’exploit dei Leoni Indomabili camerunesi al Mondiale delle “Notti Magiche”. Il Camerun, che già aveva ben figurato nel 1982, fu la vera grande rivelazione di quel Mondiale. Inseriti in un gruppo non facile, con Argentina, Romania e URSS, i Leoni Indomabili sorpresero tutti andando a vincere il girone. Un intero continente cominciò a sognare già nella partita d’esordio quando, con la propria squadra in inferiorità numerica, l’attaccante François OmamBiyik (futura comparsa nella Sampdoria) trafisse con
un beffardo colpo di testa l’Argentina di Maradona, campione del mondo in carica. Le parate di N’Kono garantirono tanto la vittoria per 1 a 0 contro l’Albiceleste quanto la vittoria per 2 a 1, con annesso passaggio del turno, contro la Romania. A decidere il secondo incontro fu però il trentottenne Roger Milla, il quale, entrato al 68’, piazzò una doppietta nel giro di venti minuti. La disfatta contro la già eliminata Unione Sovietica ebbe valore solo per le statistiche: negli ottavi contro la Colombia il Leoni ripresero la loro favolosa marcia. Ancora Roger Milla partito dalla panchina batté due volte Higuita e garantì ai suoi uno storico accesso ai quarti. Il secondo rigore di Lineker col quale l’Inghilterra si impose per 3 a 2 non spezzò solamente i sogni di un paese, ma anche quelli di un continente e di gran parte del Terzo Mondo. Se in occidente il Camerun era visto come la “squadra simpatia”, in Africa i successi dei Leoni Indomabili rappresentavano un’occasione di riscatto sociale che andavano ben al di là di una vittoria sportiva. Il successo calcistico del Camerun, eguagliato in seguito solamente dal Senegal, capace a sua volta nel 2002 di raggiungere i quarti di finale, portò un paese pressoché sconosciuto al centro del mondo. Come ricorda Simon Kuper in “Calcio e potere”, Roger Milla ha sempre posto molta enfasi sul ricordo di Paul Biya (presidente del Camerun) che stringeva orgoglioso le mani dei capi di
Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net nazionale annullandone così l’impatto.
A proposito di invasioni politiche nel campo sportivo, fu proprio Paul Biya a convocare personalmente Roger Milla per il Mondiale di Italia 1990. Dopo una carriera in Francia divisa principalmente fra Bastia, Saint Etienne e Montpellier e condita, in nazionale, dalla parte cipazione al Mundial dell’82 e dalle vittorie della Coppa d’Africa nel 1984 e 1988, Milla, alla non più verde età di 37 anni, aveva abbandonato il calcio che conta. Quando fu raggiunto dalla telefonata presidenziale alla vigilia del Mondiale, Roger stava svernando a La Réunion, un dipartimento d’oltremare francese situato nell’Oceano Indiano, dove giocava per la Jeunesse Sportive SaintPierruase, la società più titolata del paese. Mai scelta arbitraria si rivelò così azzeccata. Il trentottenne Milla infatti, pur partendo in ogni incontro
dalla panchina, trascinò entusiasti camente i Leoni Indomabili fornendo quel tocco di imprevedibilità e genio che mancava ai più giovani e atleticamente prestanti compagni di squadra. Espri mendo forse il più bel gioco della sua carriera, concluse il Mondiale da eroe nazionale e nella capitale Yaoundé gli fu costruita persino una statua. Con quat tro goal era stato il capocannoniere dei suoi e con le sue doppiette aveva pie gato le resistenze della Romania di Lacatus e della Colombia di Valderrama. Anche nello sfortunato incontro con l’Inghilterra Milla procurò un rigore e servì l’assist che, fino a nove minuti dal termine del match, avrebbe qualificato il Camerun in semifinale. La speciale relazione fra Biya e Milla non si esaurì nel 1990. Dopo un periodo passato a cercare di monetizzare l’exploit mondiale il grande vecchio del
calcio camerunense fece ritorno in patria, dove il suo presidente gli aveva creato ad hoc un posto come direttore generale della nazionale. Nel 1994 però indossò nuovamente la casacca dei Leoni Indomabili e, a 42 anni, nell’1 a 6 contro la Russia, divenne il più vecchio giocatore ad andare a segno in una par tita dei Mondiali. Ritiratosi definitiva mente dal calcio il presidente Biya gli garantì nuovamente un duplice impiego sia come consulente della nazionale sia come ambasciatore itinerante del Camerun. L’influenza del “vecchio leone” sui destini della nazionale camerunese è tutt’oggi molto forte; le sue esternazioni non risparmiano neppure l’allenatore Le Guen né la stella Eto’o. Proprio Samuel Eto’o accusato da Milla di non giocare al meglio e di non impegnarsi a sufficienza, si è risentito a tal punto da minacciare di non partecipare al Mondiale sudafricano.
GIRONE E - Oltre il calcio
stato presenti dopo l’incredibile successo contro l’Argentina. In quel momento grazie al calcio il Camerun stava proponendo al mondo un’immagine vincente di sé dalla quale l’intero continente africano poteva trarre beneficio. Anche in Camerun del resto la commistione fra lo sport nazionale, il calcio e la politica è sempre stata molto forte. I presidenti federali sono spesso anche membri del governo, così come i politici si dimostrano sempre lesti ad approfittare del tifo e dei campanilismi per trarre vantaggi politici. Il calcio in Camerun è anche un ottimo osservatorio per comprendere gli umori del paese. Sempre Kuper ricorda che nel 1993, in risposta ad uno sciopero generale indetto dall’opposizione, il presidente Biya fu abile a sfruttare la qualificazione dei Leoni al Mondiale avvenuta il giorno precedente alla programmazione della protesta, per indire una giornata di festa
Numero 0 • Giugno 201 0