La Guida a Sudafrica 2010 - Girone B

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GIRONE B

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Numero 0 • Giugno 201 0 Himno Nacional Argentino

Oíd, mortales, el grito sagrado / "¡Libertad, libertad, libertad!" / Oíd el ruido de rotas Capitale: Buenos Aires Popolazione: 40,1 milioni (13 cadenas / ved en trono a la noble igualdad. // Ya su trono dignísimo abrieron / las Provincias Unidas del Sur / y los libres del mundo responden / "Al gran pueblo argentino, ab/kmq) ¡salud! / Al gran pueblo argentino, ¡salud!" / Y los libres del mundo responden / "Al gran Lingua: spagnolo

pueblo argentino, ¡salud!" // Sean eternos los laureles que supimos conseguir / que supimos conseguir / coronados de gloria vivamos / ¡o juremos con gloria morir! / ¡o Indipendente dalla Spagna dal juremos con gloria morir! / ¡o juremos con gloria morir!

9 luglio 1816.

Inno Nazionale Argentino

Ordinamento: repubblica fe­ derale Capo di stato: Cristina Kirchner PIL procapite: 12.000$

Capitale: Abuja Popolazione: 148,1 (147 ab/kmq) Lingua: inglese

Udite, mortali, il grido sacro: "Libertà, libertà, libertà!", udite il rumore delle catene spezzate, guardate sul trono la nobile uguaglianza. Già le Provincie Unite del Sud aprirono il loro degnissimo trono e gli uomini liberi del mondo rispondono: "Salutiamo il gran popolo argentino! Salutiamo il gran popolo argentino!". E gli uomini liberi del mondo rispondono: "Salutiamo il gran popolo argentino!". Siano eterni gli allori che conquistammo. Viviamo coronati di gloria, o giuriamo di morire con gloria, o giuriamo di morire con gloria, o giuriamo di morire con gloria!

Arise, O Compatriots

milioni Arise, O compatriots / Nigeria's call obey / To serve our Fatherland / With love and

strength and faith. / The labour of our heroes past / Shall never be in vain / To serve with heart and might / One nation bound in freedom, peace and unity. // O God of creation / Direct our noble cause / Guide our Leaders right / Help our Youth the truth to know / In love and honesty to grow / And living just and true / Great lofty heights attain / To build a Indipendente dal Regno Unito nation where peace and justice reign.

dal 1° ottobre 1960.

Ordinamento: repubblica fe­ derale Capo di stato: Goodluck Jonathan PIL procapite: 1.600$

Alzatevi, Compatrioti

Alzatevi, compatrioti, e obbedite alla chiamata della Nigeria a servire la nostra Patria con amore, forza e fede. Le fatiche degli eroi del nostro passato non devon esser vane, essi han servito con cuore e forza una nazione destinata alla libertà, alla pace e all'unità. Dio della creazione, dirigi la nostra nobile causa, guida i nostri capi, aiuta la nostra gioventù a conoscere la verità, a crescere nell'amore e nell'onestà e a vivere in maniera giusta e vera. Raggiungi altezze sterminate per costruire una nazione dove regnino pace e giustizia.


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Numero 0 • Giugno 201 0

Capitale: Seul Popolazione: 49 milioni (493 ab/kmq) Donghae mulgwa Baekdusani mareugo daltorok / Haneunimi bouhasa urinara manse // Lingua: coreano Aegukga

Mugunghwa samcheonli hwaryeogangsan / Daehansaram daehaneuro giri bojeonhase

Canto d'Amore per la Patria Fino al giorno in cui le acque del Mare dell'Est si asciugheranno e la Montagna Baitou si consumerà, Dio proteggi e preserva la nostra nazione. Tremila li di splendidi fiumi e montagne, costellati di ibischi cinesi. Grande popolo coreano, resta fedele alla grande tradizione coreana.

Indipendente dal Giappone dal 15 agosto 1945.

Capitale: Atene Popolazione: 11,2 milioni (84 ab/kmq) Se gnorízo apó tin kópsi / tou spathioú tin tromerí / Se gnorízo apó tin ópsi / pou me viá Lingua: greco Imnos Is Tin Eleutherián

metrá[i] ti[n] ji. // Ap' ta kókala vgalméni / ton Ellínon ta ierá / Ke san próta andrioméni / khére, o khére, Eleftheriá!

Inno alla Libertà

Indipendente dall'Impero Ot­ tomano dal 25 marzo 1821. Ordinamento:

Ti riconosco dal taglio terribile della spada, ti riconosco dall'espressione che contempla la parlamentare terra con vigore. Risorgi dalle sacre ossa dei Greci, valorosa come prima. Salute a te, Capo di stato: salute, Libertà! Papoulias

repubblica Karolos

PIL procapite: 31.400$

GIRONE B

Ordinamento: repubblica presidenziale Capo di stato: Lee Myung­ Bak PIL procapite: 23.000$


GIRONE B - Argentina

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2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Quarti di finale Primo turno Quarti di finale Ottavi di finale 2° posto

Campione del Mondo Secondo turno

Campione del Mondo Secondo turno Non qualificata Quarti di finale Primo turno Primo turno Non partecipante Non partecipante Non partecipante Primo turno 2° posto

Esordio internazionale: 1 6 maggio 1 901 , Montevideo

Uruguay - Argentina 2-3 Palmares:

Mondiali: quindicesima parte-

cipazione, due volte campione (1 978, 1 986), due secondi posti (1 930, 1 990). Coppa America: 1 4 volte campione (1 921 , 1 925, 1 927, 1 929, 1 937, 1 941 , 1 945, 1 946, 1 947, 1 955, 1 957, 1 959, 1 991 , 1 993), dodici secondi posti, quattro terzi posti. Olimpiadi: due ori (2004, 2008), due argenti (1 928, 1 996). Più presenze in nazionale: Javier Zanetti (1 36) Miglior marcatore:

Gabriel Omar Batistuta (56)

1 2 giugno 201 0 - Ellis Park, Johannesburg Argentina - Nigeria (h. 16:00) 1 7 giugno 201 0 - Soccer City, Johannesburg Argentina - Corea del Sud (h. 13:30) 22 giugno 201 0 - Peter Mokaba, Polokwane Grecia - Argentina (h. 20:30)

Numero 0 • Giugno 201 0

I tifosi interisti in particolare, ma non solo loro, probabilmente non si daranno mai pace, non lo capiranno mai. Nemmeno se, alla fine, la Selección dovesse vincere questo Mondiale. Come ha potuto Maradona lasciare a casa Javier Zanetti ­ recordman di presenze (136) ­ ed Esteban Cambiasso, due degli eroi del triplete nerazzurro? E in effetti queste due assenze sono piuttosto inspie­ gabili. Nonostante questo, la rosa a disposizione del Pibe de Oro resta di primissimo livello, a maggior ragione se ci concentriamo sul reparto offen­ sivo. I problemi maggiori, infatti, sem­ brano essere dietro: nessuno dei tre portieri pare all’altezza dei proprio colleghi di molte altre nazionali impor­ tanti e la difesa, al di là dell’ottimo Samuel e del buon Burdisso, è tutta da verificare. Dalla cintola in su, però, questa squadra fa davvero paura: se Mascherano sarà l’uomo deputato a fare da frangiflutti e Verón quello che dovrà dare i tempi alla squadra, l’imbarazzo della scelta nasce per quanto riguarda ali, trequartisti e punte assortite. Di María, Maxi Rodrí­ guez, Pastore, Messi, Tévez, Higuaín, Agüero, Milito: una serie di nomi da spavento, tanto talento da far impal­ lidire chiunque. Nonostante i molti campioni a dispo­ sizione, comunque, la qualificazione non

è certo arrivata agevolmente: l’Albiceleste si è infatti piazzata solo quarta nel girone qualificatorio della zona Conmebol, staccata di sei punti dal Brasile e con quattro sole lunghezze di vantaggio sull’Uruguay finito allo spareggio. Le tante critiche piovute addosso in primis al ­ Tecnico pare comunque non abbiano portato un cambio di direzione sostanziale nella gestione di questo gruppo. A questo punto, quindi, le responsabilità di Maradona in caso di fallimento saranno davvero notevoli. Il passaggio agli ottavi non pare tuttavia essere in discussione. Nigeria e Grecia non sono infatti due brutte squadre ma sembra possano solo concorrere tra di loro per il secondo posto dovendosi piuttosto guardare dalla Corea del Sud, collettivo che partendo a fari spenti potrebbe anche tirare qualche brutto scherzo. Passato il turno, in ogni caso, non è assolutamente preventivabile dove possa arrivare questa Argentina, pro­ prio perché è indubbio che le perples­ sità rispetto al selezionatore siano notevoli. La caccia al terzo titolo Mondiale, dopo quelli vinti nel ‘78 e nell’86, non parte quindi sotto i migliori auspici. Con il potenziale of­ fensivo a disposizione però non si può che fermarsi davanti alla televisione per osservare cosa saranno in grado di fare Messi e compagni.


Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net NOME Diego POZO

P P P D D D D D D D C C C C C C C A A A A A A

Mariano ANDÚJAR Sergio ROMERO Martín DEMICHELIS

Clemente RODRÍGUEZ Nicolás BURDISSO Gabriel HEINZE Ariel GARCÉ Walter SAMUEL Nicolás OTAMENDI Mario BOLATTI

Ángel DI MARÍA Juan Sebastiàn VERÓN Javier MASCHERANO Jonás GUTIÉRREZ Maxi RODRÍGUEZ Javier PASTORE

Gonzalo HIGUAÍN Lionel MESSI Carlos TÉVEZ Sergio AGÜERO Martín PALERMO Diego MILITO Diego Armando MARADONA

16.02.1978 30.07.1983 22.02.1987 20.12.1980 31.07.1981 12.04.1981 19.04.1978 14.07.1979 23.03.1978 12.02.1988 17.02.1985 14.02.1988 09.03.1975 08.06.1984 05.07.1983 02.01.1981 20.06.1989 10.12.1987 24.06.1987 05.02.1984 02.06.1988 07.11.1973 12.06.1979 30.10.1960

SQUADRA Colón Catania (ITA) AZ (NED) Bayern Monaco (GER) Estudiantes Roma (ITA) Olympique Marsiglia (FRA) Colón Internazionale (ITA) Vélez Sársfield Fiorentina (ITA) Benfica (POR) Estudiantes Liverpool (ENG) Newcastle United (ENG) Liverpool (ENG) Palermo (ITA) Real Madrid (SPA) Barcelona (SPA) Manchester City (ENG) Atlético Madrid (SPA) Boca Juniors Internazionale (ITA)

Demichelis

Samuel

Heinze

Gutiérrez Mascherano

Verón

Di María

Messi

Parlare del Diego Armando Maradona giocatore sarebbe superfluo, parlare del Maradona allenatore complicato. Perché se da giocatore fu croce e delizia non solo di un intero popolo, ma dell’intero universo pallonaro mondiale, da allenatore sta facendo storcere parecchi nasi: anche sorvolando sulle brevi e non certo fortunate esperienze come coach di Deportivo Mandiyú e Racing Avellaneda restano tantissimi i dubbi legati a questa personalità tanto carismatica quanto, a tratti, instabile. A rincarare la dose, le prestazioni non brillanti fatte registrare nel corso delle qualificazioni e le sue opinabili convocazioni per il Sudafrica. Vedremo quindi se Diego saprà mettere a tacere ancora una volta tutti dimostrando il suo estro, stavolta solo dalla panchina.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Tra i sette esclusi dalla lista preliminare per la Coppa del Mondo, il più noto al pubblico italiano è sicuramente Ezequiel Lavezzi, dal 2007 attaccante del Napoli e medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 con la nazionale under 23. Napoli vanta un altro escluso, Jesús Dátolo, da inizio 201 0 in prestito all'Olimpiakos. Vecchia conoscenza del Milan invece è Fabricio Coloccini, ora al Newcastle United, che in rossonero ha disputato una partita in Serie A e che vanta 33 presenze in Albiceleste. IL CAPITANO

Romero Otamendi

IL COMMISSARIO TECNICO

Higuaín

Il suo cognome tradisce le sue chiare origini italiane: Javier Mascherano, attuale capitano della Selección, ha infatti il doppio passaporto. Purtroppo per noi però il due volte campione olimpico (2004 e 2008) ed attuale faro del centrocampo Reds è nato a San Lorenzo e non da qualche parte nello stivale. Cresciuto nella cantera del River, dove esordisce come professionista e con cui vince due campionati argentini, transiterà tra le fila di Corinthians (un campionato vinto) e West Ham, prima di consacrarsi come uno dei mediani più forti al mondo tra le fila del Liverpool. Tanta quantità e carattere da vendere: è lui il nuovo condottiero Albiceleste.

GIRONE B - Argentina

1 21 22 2 3 4 6 12 13 15 5 7 8 14 17 20 23 9 10 11 16 18 19 CT

Numero 0 • Giugno 201 0


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Numero 0 • Giugno 201 0

IL CAMPIONATO NAZIONALE

Primera División Apertura Clausura

1 2 3 4 5

Squadra

Pt

Banfield 41

Newell's Old Boys 39 Colón 34 Independiente 34

Vélez Sársfield 34 6 Argentinos Juniors 32

Squadra

Pt

Argentinos Juniors 41 Estudiantes 40

Godoy Cruz 37

Independiente 34 Banfield 32

Newell's Old Boys 30

Albo d'oro

Squadra

River Plate

33

Independiente

14

Boca Juniors San Lorenzo

Velez Sarsfield

Racing Avellaneda

LA PROMESSA E IL CAMPIONE

Ultimo

Cl. 2008

23

Ap. 2008

10

Cl. 2007

7

Ap. 2002 Cl. 2009

Ap. 2001

Ad imporsi nel corso dell’ultimo Clausura, dopo un digiuno durato venticinque anni, è stato l’Argentinos 31 8 Estudiantes 9 Lanús 31 Vélez Sársfield 27 Juniors, guarda caso il club in cui crebbe proprio l’attuale CT della 10 Rosario Central 31 Huracán 26 Selección. I Bichos Colorados si 11 Boca Juniors 27 Tigre 24 sono imposti bruciando sul filo di 12 Arsenal de Sarandí 27 Gimnasia Esgrima 24 lana l’Estudiantes che, trascinato dai 13 Atlético Tucumán 22 River Plate 22 1 3 goal di Mauro Boselli (capo14 River Plate 21 Colón 21 cannoniere del torneo), si è fermato 15 Chacarita Juniors 19 San Lorenzo de A. 20 un solo punto sotto agli avversari. Boca Juniors 20 Continua invece il momento di 16 Racing Club 17 smarrimento delle due grandi stori17 Godoy Cruz 16 Rosario Central 19 che del calcio argentino: il River si è 18 Gimnasia Esgrima 13 Arsenal de Sarandí 19 infatti fermato solo al tredicesimo 19 Chacarita Juniors 13 posto a quota ventidue punti, il Boca Huracán 11 Tigre 8 20 Atlético Tucumán 13 si è invece piazzato sedicesimo, con Spareggi retrocessione Rosario Central, Gimnasia E. due punti in meno. Definita anche la situazione in coda, con la retroRetrocesse Atlético Tucumán, Chacarita Jrs. cessione in Primera B di Tucumán, Chacarita e Rosario (rimpiazzate da Olimpo, Quilmes e All Boys). 7 San Lorenzo de A. 32

Lanús 29 Racing Club 29

Uno dei leader carismatici dell’Argentina di Maradona sarà senza dubbio la Brujita Verón, giocatore cui pare verranno affidate tanto le chiavi del centrocampo quanto la responsabilità di fare da chioccia ai tanti giovani che prenderanno parte alla spedizione sudafricana. Tra questi uno dei più interessanti è indubbiamente quel Javier Pastore che tanto bene ha fatto nella sua prima stagione in Italia, risultando uno dei migliori giovani nonché ­ assieme a Cossu e Sneijder ­ uno dei migliori trequartisti del nostro campionato. Nato quasi 21 anni fa a Cordoba, El Flaco crebbe nel Talleres, club da cui venne prelevato nel 2008 dall’Huracán. Fu proprio nel Globo che Javier s’impose all’attenzione di tutti come uno dei giocatori più interessanti dell’intero campionato guadagnandosi, appunto, la chiamata dell’ambizioso Palermo di Zamparini. Lo spazio per lui in Sudafrica sembra possa essere risicato, ma chissà che il suo CT non abbia in serbo qualche sorpresa. Ma se Pastore potrebbe fare solo lo spettatore non pagante Verón, come detto, avrà invece l’arduo compito di gestire la manovra Albiceleste. Nato a La Plata 35 anni fa, figlio d’arte, Juan Sebastián Verón crebbe nell’Estudiantes, club con cui esordì ed in cui è tornato oggi a chiudere la carriera. Dopo una carriera passata tra Argentina, Italia ed Inghilterra le soddisfazioni che si è potuto togliere ­ ed i trofei che ha potuto vincere ­ sono tante. Con la nazionale però le cose per lui – ed in generale per la sua generazione – non sono mai andate altrettanto bene. In Sudafrica, quindi, arriverà l’ultima chiamata della Storia: fosforo, geometrie, carisma e piedi buoni non gli mancano, una squadra ricca di talento (in special modo offensivo) che gli graviterà attorno nemmeno. Non resta quindi che amalgamare il tutto per poter riportare la Selección ad un traguardo, quello Mondiale, che manca ormai da ventiquattro lunghissimi anni.


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Non qualificata Primo turno Ottavi di finale Ottavi di finale Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Ritirata Non qualificata Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante

Esordio internazionale: 8 ottobre 1 949, Lagos

Nigeria - Sierra Leone 2-0 Palmares:

Mondiali: quarta partecipazione, due volte agli ottavi di finale (1 994, 1 998). Coppa Africa: due volte campione (1 980, 1 994), quattro secondi posti (1 984, 1 988, 1 990, 2000), sette terzi posti (1 976, 1 978, 1 992, 2002, 2004, 2006, 201 0). Olimpiadi: un oro (1 996) e un argento (2008). Più presenze in nazionale: Mudashiru Lawal (86) Miglior marcatore:

Rashidi Yekini (37)

1 2 giugno 201 0 - Ellis Park, Johannesburg Argentina - Nigeria (h. 16:00) 1 7 giugno 201 0 - Free State, Bloemfontein Grecia - Nigeria (h. 16:00) 22 giugno 201 0 - Moses Mabhida, Durban Nigeria - Corea del Sud (h. 20:30)

Lars Lagerback, allenatore della Svezia fino alla conclusione infelice delle qualificazioni, ha solo due amichevoli a disposizione per conoscere i giocatori della Nigeria e compiere le scelte decisive prima del fischio d’inizio della Coppa del Mondo. Il ciclo calante della squadra africana che per prima provò, una quindicina di anni fa, ad entrare nell’élite del calcio mondiale ­ e, almeno a livello olimpico, ci riuscì con la vittoria del 1996 ­ ed una nuova generazione non all’altezza della precedente costituiscono le premesse per un approccio di basso profilo alla rassegna sudafricana. Non c’è più il centrocampo eccezionale formato da Okocha, Oliseh e Nwankwo Kanu. Quest'ultimo sarà presente, in una sorta di premio alla carriera del trentaquattrenne campione olimpico di Atlanta. Il ruolo di Kanu in Sudafrica si prefigura più come quello di capitano non giocatore che come quello di protagonista, seppure sia stato inserito nella rosa dei 23. Il centrocampo ri­ parte quindi da Kalu Uche dell’Almería, John Mikel Obi del Chelsea e l’esterno del Fulham, Dickson Etuhu: una linea mediana decisamente di livello infe­ riore rispetto alla precedente. Se l’attacco promette spumeggianti iniziative con l’uzbeko Peter Odemwingie e il ventitreenne Obinna, vecchia cono­

scenza dei tifosi di Chievo e Inter, e solidità con Yakubu Ayegbeni da tre anni al centro dell’attacco dell’Everton, non convince la difesa dove è difficile trovare il partner ideale di Joseph Yobo, compagno di squadra di Ayegbeni all’Everton, in un momento nel quale, con Vincent Enyeama, la Nigeria ha trovato un portiere all’altez­ za dei palcoscenici internazionali: parla per lui l’ottima stagione a difesa della porta dell’Hapoel Tel Aviv in Europa League. Completano la squadra due esterni di difesa più efficaci in fase di spinta che di protezione come il “marsigliese” Taye Taiwo a sinistra e il ventisettenne del CSKA Mosca Chidi Odiah a sinistra. Dopo le semifinali della Coppa d’Africa, il destino della Nigeria in Sudafrica dipende in larga misura dalla tenuta nervosa e dal morale della squadra: l’ostacolo più difficile sarà all’esordio contro l’Argentina. Il modo nel quale le Aquile sapranno tenere il campo, anche nel caso di una prevedibile sconfitta, fornirà la chiave di lettura del resto del torneo dove, sulla carta, Grecia e Corea del Sud potrebbero essere avversari abbordabili per un passaggio agli ottavi di finale. Servi­ ranno però maggiori consistenza ed equilibrio rispetto a quelli mostrati in Angola solo cinque mesi fa alla Coppa Africa.

GIRONE B - Nigeria

2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Numero 0 • Giugno 201 0


GIRONE B - Nigeria

Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net 1 16 23 2 3 6 17 5 21 15 10 13 12 14 20 19 11 7 4 8 22 18 9 CT

NOME Vincent ENYEAMA Austin EJIDE Dele AIYENUGBA Joseph YOBO Taye TAIWO Danny SHITTU Chidi ODIAH Rabiu AFOLABI Uwa ELDERSON ECHIÉJILÉ Dele ADELEYE Mikel John OBI Ayila YUSSUF Kalu UCHE Sani KAITA Dickson ETUHU Lukman HARUNA Peter ODEMWINGIE Chinedu OBASI Nwankwo KANU Yakubu AIYEGBENI John UTAKA Victor OBINNA Obafemi MARTINS Lars LAGERBACK

P P P D D D D D D D C C C C C C C C A A A A A

29.08.1982 08.04.1984 20.11.1983 06.09.1980 16.04.1985 02.09.1980 17.12.1983 18.04.1980 20.01.1988 25.12.1988 22.04.1987 04.11.1984 15.11.1982 02.05.1986 08.06.1982 12.04.1990 15.07.1981 01.06.1986 01.08.1976 22.11.1982 08.01.1982 25.03.1987 28.10.1984 16.01.1948

Numero 0 • Giugno 201 0

SQUADRA Hapoel Tel Aviv (ISR) Hapoel Petah Tikva (ISR) Bnei Yehuda (ISR) Everton (ENG) Marseille (FRA) Bolton Wanderers (ENG) CSKA Mosca (RUS) Red Bull Salzburg (AUT) Rennes (FRA) Sparta Rotterdam (NED) Chelsea (ENG) Dynamo Kyev (UKR) Almeria (ESP) Alanija Vladikavkaz (RUS) Fulham (ENG) Monaco (FRA) Lokomotiv Mosca (RUS) Hoffenheim (GER) Portsmouth (ENG) Everton (ENG) Portsmouth (ENG) Malaga (ESP) Wolfsburg (GER)

Adeleye

Etuhu

Yobo Mikel Obasi

Aiyegbeni

Il 27 febbraio 2010, la Federazione nigeriana ha deciso di affidare le redini della nazionale all’ex­allenatore della Svezia, Lars Lagerback, dopo aver esonerato Shaibu Amodu al termine della Coppa d’Africa nonostante il terzo posto raggiunto. Il sessantunenne allenatore, dopo brevissime apparizioni sulle panchine di club in serie minori, ha lavorato per venti anni nei quadri tecnici delle nazionali svedesi, dove ha rivestito il ruolo di commissario tecnico della Nazionale dal 2000, dapprima in coppia con Tommy Sodelberg e dal 2004 come commissario unico. L’uscita al primo turno ad Euro 2008 e la mancata qualificazione per Sudafrica 2010 con il terzo posto nel girone che ha promosso Danimarca e Portogallo, ha portato al suo esonero.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

La rivoluzione sulla panchina dopo la Coppa d’Africa non ha provocato grandi sconvolgimenti nell’ossatura della squadra, che rispecchia quella che è scesa in campo in Angola. La sorpresa maggiore è data dalla presenza nei 23 del diciannovenne Lukman Haruna. Le discussioni si sono accese nel reparto d’attacco: presente come capitano “poco” giocatore Nwankwo Kanu, sono usciti dalla lista dei 23 Ike Uche e Victor Anichebe, avanti che potevano essere alternative di peso ai titolari. IL CAPITANO

Enyeama Odiah

IL COMMISSARIO TECNICO

Odemwingie

Taiwo Yussuf

Da 7 anni pilastro della difesa dell’Everton e nell’ultima stagione, in assenza di Phil Neville, primo capitano africano della storia del club, Joseph Yobo ha partecipato con la Nigeria alla fase finale della Coppa del Mondo del 2002 dove, appena ventunenne, partì titolare in tutte e tre le partite contribuendo con l’assist all’unica rete segnata dalla nazionale africana in quella edizione. Yobo è salito agli onori della cronaca nera nell’estate 2008 quando suo fratello Nomur fu rapito mentre usciva da un hotel di Port Harcourt, città del Delta del Niger: per il rilascio, avvenuto 12 giorni dopo, furono chiesti 1.7 milioni di dollari.


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Numero 0 • Giugno 201 0

IL CAMPIONATO NAZIONALE

1

Squadra

Premier League

Pt

Kano Pillars 59

2

Enyimba International 56

4

Enugu Rangers International 51

3 5

Warri Wolves 52

Niger Tornadoes 51

ALTRI PROTAGONISTI

Albo d'oro

Squadra

Enyimba International Shooting Stars

Heartland Owerri

Enugu Rangers International

Ultimo 5

2007 1998 1993 1984

Kwara United 51

Non parte titolare, ma si può scommettere che saprà ritagliarsi un ruolo da protagonista: gli appassionati italiani ritrovano una vecchia conoscenza, Oba Oba Martins. Dopo i 4 anni all’Inter, dove tutti ricordano le sue reti (28 in 88 partite) e le sue esultanze, Martins ha vissuto da protagonista tre stagioni al Newcastle per trasferirsi nell’ultima stagione tra le fila dei campioni di Germania del Wolfsburg dove, nonostante abbia dovuto lasciare spazio alla coppia Grafite­Džeko, ha giocato 17 partite con 6 reti. Convocato per la prima volta in Nazionale nel 2004, Obafemi è stato protagonista del match decisivo per la qualificazione della Nigeria a Sudafrica 2010: a Nairobi, subentrato all’inizio del secondo tempo con il Kenya in vantaggio per 1­0, ha segnato le due reti che hanno permesso alle Aquile di chiudere la partita sul 3­2 e di mantenere il primo posto del girone a spese della Tunisia.

GIRONE B- Nigeria

A cinque giornate dal termine è ancora apertissima la Premier League nigeriana: i 7 Sunshine Stars 51 Kano Pillars infatti sono al comando con 8 Dolphin Port Harcourt 47 soli tre punti di vantaggio sull'Enymba International, la squadra che ha vinto più 9 Gombe United 46 volte il campionato negli ultimi dieci anni. 10 Heartland Owerri 45 Langue a metà classifica il Bayelsa United, 11 Kaduna United 43 campione uscente colpito dalla tragedia 12 Sharks 41 quando, a poche ore dalla conquista del 13 Lobi Stars 41 primo titolo nella storia del club, il loro 14 Zamfara United 41 capitano Abel Tador fu assassinato in un agguato da parte di banditi nella regione 15 Wikki Tourist 40 del Delta del Niger. 16 Bayelsa United 40 Problema diffuso del campionato stanno 17 Shooting Stars 40 diventando le ripetute violenze da parte di Ocean Boys Brass 38 tifosi e giocatori nei confronti degli arbitri, 18 Gateway 37 tanto da spingere il comitato organizzatore 19 20 Ranchers Bees 36 a squalificare cinque giocatori per un'intera stagione e a squalificare i campi di casa di Torneo in corso (33 su 38 gg) Ranchers Bees e della capolista fino al termine del campionato corrente: le due squadre dovranno disputare le proprie partite casalinghe all'Usuene Stadium di Calabar, mentre i Niger Tornadoes dovranno disputare il resto dei propri incontri a porte chiuse. 6

Nato 29 anni fa in Uzbekistan da mamma russa e padre nigeriano, Peter Odemwingie, punta di diamante dell’attacco delle Aquile, ha speso la sua adolescenza nell’accademia del CSKA Mosca prima di seguire la famiglia in Nigeria e debuttare nel calcio in una squadra locale. Posto di fronte alla difficile scelta tra nazionale russa e nazionale nigeriana, Odemwingie sceglie quest’ultima dove viene inserito nel 2002 nella lista preliminare per la fase finale della Coppa del Mondo senza però entrare nella lista definitiva. La sua carriera si sposta in Europa dove nel 2005 approda al Lille, portandolo con le sue reti agli ottavi di finale della Champions League 2006­07. Un'offerta da 14 milioni di dollari lo riporta al punto di partenza, Mosca, presso il Lokomotiv. In Nazionale il suo esordio avviene durante la Coppa d’Africa del 2004. Nelle quasi 50 presenze con la casacca delle Aquile, Odemwingie ha costantemente dato prova di inventiva e attaccamento alla maglia, mettendo a segno reti decisive.


GIRONE B - Corea del Sud

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2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Primo turno 4° posto Primo turno Primo turno Primo turno Primo turno Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non partecipante Non partecipante Non partecipante Primo turno Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante

Esordio internazionale: 2 agosto 1 948, Londra

Corea del Sud - Messico 5-3 Palmares:

Mondiali: ottava partecipazione, un quarto posto. Coppa d'Asia: due volte campione (1 956, 1 960), tre secondi posti (1 972, 1 980, 1 988), tre terzi posti (1 964, 2000, 2007). Olimpiadi: otto partecipazioni. Più presenze in nazionale: Hong Myung-Bo (1 35) Miglior marcatore:

Cha Bum-Kun (55)

1 2 giugno 201 0 - Nelson Mandela Bay, Port Elizabeth Corea del Sud - Grecia (h. 13:30) 1 7 giugno 201 0 - Soccer City, Johannesburg Argentina - Corea del Sud (h. 13:30) 22 giugno 201 0 - Moses Mabhida, Durban Nigeria - Corea del Sud (h. 20:30)

Numero 0 • Giugno 201 0

Al Mondiale sudafricano arriva la migliore Corea del Sud di tutti i tempi, nonostante in casa abbia raggiunto un insperato e inaspettato quarto posto. Nelle mani di Huh Jung­Moo c’è un team di esperienza, formato da molti uomini che giocano o hanno assag­ giato il calcio europeo e da alcuni giovani con il pensiero stupendo di sbarcare dalle nostre parti. La difesa si impernia intorno al portiere Lee Woon­Jae, vecchio leone che in Nazionale non è mai stato messo in discussione. Davanti a Lee è schierato un reparto davvero tosto: al centro Kim Dong­Jin e Lee Jung­Soo danno sicurezza, ma è sulle fasce che la Corea ha due terzini moderni come Oh Beom­Seok, in odore di campionato tedesco dopo le ottime prove con l’Ulsan Hyundai, e Lee Young­Pyo del Borussia Dortmund, in passato grande prospetto nelle mani di Hiddink al PSV, e prima ancora nell’Anyang LG Cheetahs che vinse la K­League nel 2000 con giocatori come l’ex­brocco Grafite e Tuta, in fase calante dopo esser stato malmenato per un suo goal in una sfida tra Venezia e Bari. I calciatori migliori della squadra sono a centrocampo, mobile e capace di essere pericoloso in zona gol come pochi altri: primo a saper sviluppare la

doppia fase e ad essere presente in zona gol, il diavolo rosso rosso (Manchester United e Corea del Sud vale doppio) Park Ji­Sung (lo ricor­ diamo in maglia bianca e manicotti viola della squadra giapponese Kyoto Sanga, squadra che nella storia ha visto esibirsi anche l’ex­cesenate Paulo Silas). Insieme a lui a centrocampo, gli altri punti fermi della squadra sono Lee Chung­Yong e Cho Won­Hee, che in due anni ha fatto Suwon Bluewings­ Bolton­Suwon Bluewings, senza demeri­ tare nel campionato inglese dal quale è stato tagliato troppo presto. In attacco, la mobilità e la capacità di farsi trovare in diverse zone del campo sono le caratteristiche principali di Lee Keun­Ho, al Jubilo Iwata dove si fa sentire anche in classifica cannonieri, di frequente accoppiato al nordcoreano Hwang Song­Su, e Chu­Young Park, spesso titolare del Monaco in Francia ad assistere il brasiliano Nenè. I prospetti che il Mondiale metterà in mostra dovrebbero essere Kang Min­ Soo in difesa, classe 1986 e ottimo centrale difensivo del Jeju United, il centrocampista Ki Sung­Yong, da quest’anno al Celtic Glasgow, ven­ tenne terribile ex­FC Seul, che insieme a Lee Chung­Yong forma il duo Ssang Yong, traducibile con un fantasioso Double Dragon.


Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net LEE Woon­Jae JUNG Sung­Ryong KIM Young­Kwang OH Beom­Seok KIM Hyung­Il CHO Yong­Hyung KANG Min­Soo LEE Young­Pyo LEE Jung­Soo KIM Dong­Jin CHA Du­Ri KIM Nam­Il PARK Ji­Sung KIM Jung­Woo KIM Jae­Sung KI Sung­Yong LEE Chung­Yong KIM Bo­Kyung AHN Jung­Hwan PARK Chu­Young LEE Seung­Ryul YEOM Ki­Hun LEE Dong­Gook HUH Jung­Moo

P P P D D D D D D D D C C C C C C C A A A A A

26.04.1973 04.01.1985 28.06.1983 29.07.1984 27.04.1984 03.11.1983 14.02.1986 23.04.1977 08.01.1980 29.01.1982 25.07.1980 14.03.1977 25.02.1981 09.05.1982 03.10.1983 24.01.1989 02.07.1988 06.10.1989 27.01.1976 10.07.1985 06.03.1989 30.03.1983 09.04.1979 13.01.1955

SQUADRA

Suwon Bluewings Seongnam Ilhwa Ulsan Hyundai Ulsan Hyundai Pohang Steelers Jeju United Suwon Bluewings Al­Hilal (KSA) Kashima Antlers (JPN) Ulsan Hyundai Freiburg (GER) Tom' Tomsk (RUS) Manchester United (ENG) Gwangju Phoenix Pohang Steelers Celtic Glasgow (SCO) Bolton Wanderers (ENG) Oita Trinita (JPN) Dalian Shide (CHN) Monaco (FRA) FC Seoul Suwon Bluewings Jeonbuk Motors

Oh Beom -Saok Kim Dong-Jin Cho Yong-Hyung Lee Young-Pyo Park Ji-Sung

Ki Sung-Yeung

Park Chu-Young Lee Dong-Gook

In panchina ci va una leggenda. Tale è in patria e in tutto il continente asiatico Huh Jung­Moo, il calciatore che diede la qualificazione alla Corea del Sud per Messico ’86, grazie al gol dell’1­0 con cui il 3 novembre 1985 la Corea del Sud piegava il Giappone e iniziava una striscia di qualificazioni consecutive che per Sudafrica 2010 non si è ancora fermata. Rispettato e quasi onorato dai suoi giocatori, Huh Jung­Moo schiera il proprio centrocampo con un modulo particolare. Avendo tanti incursori, l’allenatore ha pensato di schierare un centrocampo a cinque in cui non ci sono dei veri e propri ruoli fissi o posizioni di campo stabilite in cui agire. Un modulo figlio del tourbillon di olandese memoria e appreso da Huh nei suoi 3 anni di PSV Eindhoven tra il 1980 e il 1983.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Nonostante un infortunio alla coscia, Lee Dong-Gook è sopravvissuto ai tagli operati da Huh Jung-Moo ed è quindi entrato a far parte dei 23 che disputeranno il Mondiale. Secondo Huh, Lee potrà scendere in campo a partire dalla seconda partita. Lee è stato capocannoniere della K-League la scorsa stagione e ha già partecipato a una Coppa del Mondo nel 1 998. Ad essere tagliati sono stati due centrocampisti, Shin Hyung-Nin e Koo Ja-Cheol, e l'attaccante del Jubilo Iwata Lee Keun-Ho. IL CAPITANO

Lee Won-Jae Kim Jung-Woo

IL COMMISSARIO TECNICO

Kim Nal-Il

Avendo iniziato con i Kyoto Purple Sanga, la storia di Park Ji­ Sung si è tinta subito di rosso e delle sue sfumature. Il passaggio al PSV Eindhoven è stato voluto ed esaltato da Hiddink, che ha saputo trovare al coreano una posizione in campo davvero magistrale. La sfida di semifinale di Champions League 2005 con il Milan è stata l’apoteosi e la fine di un’esperienza calcistica. L’arrivo al Manchester United ha segnato un passaggio di livello. Da incursore centrale, primo a fare pressing sui difensori e i registi avversari, Park si è spostato in fascia, per percorrerla senza nessun cedimento fisico dopo 90 minuti e più.

GIRONE B - Corea del Sud

1 18 21 2 3 4 6 12 14 15 22 5 7 8 13 16 17 23 9 10 11 19 20 CT

NOME

Numero 0 • Giugno 201 0


GIRONE B - Corea del Sud

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Numero 0 • Giugno 201 0 LA PROMESSA E IL CAMPIONE

IL CAMPIONATO NAZIONALE

1 2

Squadra

K­League

Pt

Ulsan Horang­i 24 Jeju United 22

3

Seongnam Ilhwa Chunma 21

5

Gyeongnam 21

4 6

FC Seoul 21

Incheon United 19

Albo d'oro

Squadra

Seongnam Ilhwa Chunma

7

Pohang Steelers

4

FC Seoul

3

Busan I'Park

Suwon Bluewings

Ultimo 2006 1997 2007 2008 2000

Situazione ancora non abbastanza definita per fare pronostici sulla K-League di 8 Jeonbuk Motors 16 quest'anno: a meno di metà campionato a Gwangju Sangmu 13 condurre è l'Ulsan Horang-i, con però solo 9 due punti di vantaggio sullo Jeju United e 10 Chunnam Dragons 11 tre su Seongnam Ilhwa Chunma, FC Seoul 11 Daejeon Citizen 10 e Gyeongnam. Troppo presto quindi per 12 Pohang Steelers 9 prevedere verdetti che, nel giro di diciasGangwon 9 13 sette giornate possono benissimo venire ribaltati. La passata stagione si era regiDaegu 8 14 strata la prima vittoria in campionato del 15 Suwon Bluewings 7 Jeonbuk Motors, che fino a questo momenTorneo in corso (11 di 28 gg) to non ha particolarmente brillato, restando a languire a metà classifica. Migliore il trend dello Jeju United, ora seconda in classifica, che aveva concluso la scorsa stagione in penultima posizione di fronte al Daegu. Capocannonieri della K-League dopo 1 1 giornate sono a parimerito un brasiliano e un coreano, entrambi autori di nove reti: Lúcio del Gyeongnam e Yoo Byung-Soo dell'Incheon United. Tra i giocatori più efficienti del campionato figura il montenegrino Dejan Damjanović, ventinovenne, che oltre ad aver segnato cinque reti figura come l'assistman più prolifico della K-League. Nativo di Mostar, gioca per l'FC Seoul allenato dal portoghese Nelo Vingada, ex-CT di Portogallo, Arabia Saudita, Egitto e Giordania. 7

Busan I'Park 18

Se è vero che buona parte del gioco della Corea del Sud ruota attorno al suo campione nonché capitano Park Ji­Sung, non va però sottovalutato il contributo che potrà dare Park Chu­ Young. Il ventiquattrenne di proprietà del Monaco è un attaccante polivalente capace di giocare sia da prima punta, sia da mezzapunta e addirittura da ala. La velocità è indubbiamente la sua arma migliore, ma è anche dotato di una buona tecnica, tanto che in nazionale calcia spesso le punizioni. Park Chu­Young è ormai diventato un pilastro nel suo club dove, in questa stagione, ha messo a segno nove goal e raggiunto la finale di Coppa di Francia. Anche la nazionale, con cui ha partecipato al Mondiale 2006 e alle Olimpiadi di Pechino 2008, conta molto su di lui. Dopo aver contribuito con quattro reti alla qualificazione mondiale, in Sudafrica Park Chu­Young sarà quindi il primo luogotenente del più quotato Park Ji­Sung. Se si esclude l’ex­perugino Ahn Jung­Hwan, arrivato ormai alla soglia dei 34 anni, e qualche altro “grande vecchio”, la Corea è una squadra davvero giovane. Fra le tante promesse dell’e­ mergente calcio sudcoreano spicca indubbiamente il centro­ campista centrale Ki Sung­Yong. Cresciuto calci­sticamente in Australia prima di esplodere definitivamente nel FC Seul, il ventunenne Ki Sung­Yong è un centrocampista centrale di corsa e talento. Abile negli inserimenti, dotato di un discreto fisico e di un buon lancio Ki Sung­Yong è stato in diverse occasioni associato a Gerrard. Dopo essere stato nominato giovane calciatore asiatico dell’anno 2009, il primo gennaio l’astro nascente di Gwangju (città tristemente nota per l’omonimo massacro del 1980), è sbarcato in Europa alla corte del Celtic Glasgow dove ha racimolato nove presenze. Ha rappresentato la Corea anche a livello under 20 e under 23 e, a soli ventun'anni, ha già 20 presenze per la nazionale maggiore.


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Non qualificata Non qualificata Non qualificata Primo turno Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non partecipante Non qualificata Non partecipante Non partecipante

Esordio internazionale: 7 aprile 1 929, Atene

Grecia - Italia 1 -4 Palmares:

Mondiali: seconda partecipazione, mai oltre il primo turno. Europei: una volta campione (2004), . Olimpiadi: tre partecipazioni. Più presenze in nazionale:

Theodoros Zagorakis (1 20) Miglior marcatore:

Níkos Anastópoulos (29)

1 2 giugno 201 0 - Nelson Mandela Bay, Port Elizabeth Corea del Sud - Grecia (h. 13:30) 1 7 giugno 201 0 - Free State, Bloemfontein Grecia - Nigeria (h. 16:00) 22 giugno 201 0 - Peter Mokaba, Polokwane Grecia - Argentina (h. 20:30)

Sedici anni dopo la sciagurata spedizione negli Stati Uniti, la Grecia torna a partecipare ad un mondiale. Nel frattempo il calcio ellenico ha cambiato volto: merito certamente di Otto Rehhagel, capace di condurre la nazionale addirittura alla vittoria degli Europei nel 2004. Dopo aver mancato la qualificazione quattro anni fa, il CT tedesco è riuscito a riportare la Grecia alla fase finale di una Coppa del Mondo, impresa che finora era riuscita al solo Alketas Panagulias. E nel frattempo c’è stata anche la qualificazione agli Europei di due anni fa. Dopo un lunghissimo periodo di anonimato, dunque, la Grecia sembra oramai entrata a far parte dell’elite delle nazionali del Vecchio Continente. In particolare, Rehhagel ha avuto il merito di introdurre la disciplina in un ambiente che troppo spesso soffriva la sregolatezza di certi suoi elementi. Il cammino verso il Sud Africa non è stato privo di intoppi: dopo le belle vittorie ai danni di Lussemburgo, Lettonia e Moldavia, la Grecia ha accusato la prima battuta d’arresto in casa contro la Svizzera. A partire da quel momento gli uomini di Rehhagel hanno accusato una lieve flessione, pareggiando in Israele (poi sconfitto, seppur di misura, in casa) ed in Moldavia e, soprattutto, perdendo nuovamente contro la Svizzera il possibile scontro diretto per il primo

posto del girone 2. Per fortuna, le vittorie ad Atene contro Lettonia e Lussemburgo hanno consentito di non lasciarsi sfuggire il pass per gli spareggi, dove è stata pescata l’Ucraina: lo scialbo 0­0 di Atene sembrava condannare i greci, che a Donec’k sono stati tuttavia abili ad affermarsi con il minimo scarto grazie ad una rete di Salpingidis. Adesso, nell’estremità meridionale del Continente Nero, la Grecia sarà chiamata ad un duplice compito: da una parte far dimenticare la figuraccia rimediata ad USA '94, dall’altra provare ancora a stupire. In terra americana la selezione di Panagulias rimediò due 4­0 per mano di Argentina (ricordate la celebre esultanza di Maradona che urla davanti alla telecamere dopo aver segnato?) e Bulgaria ed un meno umiliante 2­0 contro la Nigeria: il primo obiettivo, dunque, è segnare il primo gol e vincere la prima partita in un mondiale. Sudamericani e africani, per uno strano scherzo del destino, saranno avversari della Grecia anche in questa edizione: se contro l’Albiceleste l’impresa appare fin troppo ardua, Karagounis e compagni possono giocare ad armi pari contro Nigeria e Corea del Sud. La prima partita è in programma proprio contro gli asiatici: un debutto sulla carta morbido per sognare l’approdo agli ottavi.

GIRONE B - Grecia

2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Numero 0 • Giugno 201 0


GIRONE B - Grecia

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NOME Kostas CHALKIAS Alexandros TZORVAS Michalis SIFAKIS Giourkas SEITARIDIS Nikos SPIROPOULOS Vangelis MORAS Avraam PAPADOPOULOS Loukas VYNTRA Vasilis TOROSIDIS Sotirios KYRGIAKOS Sokratis PAPASTATHOPOULOS Stelios MALEZAS Christos PATSATZOGLOU Alexandros TZIOLIS Giorgos KARAGOUNIS Sotiris NINIS Kostas KATSOURANIS Sakis PRITTAS Georgios SAMARAS Angelos CHARISTEAS Dimitris SALPIGIDIS Theofanis GEKAS Pantelis KAPETANOS Otto REHHAGEL

P P P D D D D D D D D D C C C C C C A A A A A

30.05.1974 12.08.1982 09.09.1984 04.06.1981 10.10.1983 26.08.1981 03.01.1984 05.02.1981 10.06.1985 23.07.1979 09.06.1988 11.03.1985 19.03.1979 13.02.1985 06.03.1977 03.04.1990 21.06.1979 09.01.1979 21.02.1985 09.02.1980 18.08.1981 23.05.1980 08.06.1983 09.08.1938

Numero 0 • Giugno 201 0

SQUADRA PAOK Salonicco Panathinaikos Aris Salonicco Panathinaikos Panathinaikos Bologna (ITA) Olympiacos Panathinaikos Olympiacos Liverpool (ENG) Genoa (ITA) PAOK Salonicco Omonia Nicosia (CYP) Siena (ITA) Panathinaikos Panathinaikos Panathinaikos Aris Salonicco Celtic Glasgow (SCO) Nuremberg (GER) Panathinaikos Eintracht Frankfurt (GER) Steaua Bucarest (ROU)

Karagounis

Kyrgiakos

Papadopoulos Spiropoulos

Torosidis Gekas Salpingidis

Samaras

Così burbero e rude, eppure così amato e idolatrato: nato ad Essen il 9 agosto 1938, Otto Rehhagel è da nove anni al timone del το πειρατικό, la "nave pirata", soprannome della nazionale greca. Dopo il pessimo esordio (una sonora sconfitta per 5­1 contro la Finlandia) non poteva camminare per le strade di Atene: con il trionfo ad Euro 2004 ha avuto il permesso di viaggiare con la sua auto sulla corsia riservata ai mezzi pubblici. In Sudafrica farà il suo debutto in un mondiale. Accusato di proporre un calcio preistorico e noioso, è il tipico allenatore tedesco che bada all’estrema praticità e alla compattezza della sua squadra: trionfò agli Europei in Portogallo vincendo per 1­0 tutte le tre gare della fase ad eliminazione diretta e rispolverando addirittura il libero.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Passano indenni l'ultima sforbiciata di Rehhagel il difensore del Panathinaikos Giourkas Seitaridis e Christos Patsatzoglou dell'Omonia Nicosia. Il tecnico tedesco aveva tenuto il dubbio sulla loro chiamata fino all'ultimo, non essendo sicuro che fossero in forma per giocare: il primo ha giocato solo otto partite nell'ultimo campionato, mentre il secondo viene da un infortunio al ginocchio. Tra gli esclusi i giovani Lazaros Christodoulopoulos, Kostas Mitroglou e Georgios Tzavelas. IL CAPITANO

Enyeama Seitaridis

IL COMMISSARIO TECNICO

Katsouranis

Capitano del club e della nazionale, Giorgios Karagounis è un condottiero nato. Classe ’77, è cresciuto nel Panathinaikos: ha giocato due stagioni nell’Inter, senza trovare molta fortuna, ed altrettante nel Benfica. Nel 2007 ha fatto ritorno al Panathinaikos, con cui ha recentemente vinto campionato e coppa di Grecia. Ha esordito in nazionale nel 1999, col­ lezionando 91 presenze e divenendone il capitano dopo l’abbandono di Theodoros Zagorakis: ha segnato 6 reti, tra cui quella memorabile contro il Portogallo nell’incontro di apertura degli Europei del 2004. Dal fisico brevilineo, gioca come centrocampista centrale.


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Numero 0 • Giugno 201 0 ALTRI PROTAGONISTI

IL CAMPIONATO NAZIONALE

1 2

Squadra

Super League

Pt

Panathinaikos 70 Olympiakos 64

3

PAOK Salonicco 62

5

Aris Salonicco 46

4 6

AEK Atene 53 Kavala 39

Albo d'oro

Squadra

Ultimo

Olympiakos

37 2008­2009

AEK Atene

11 1993­1994

Panathinaikos Aris Salonicco

PAOK Salonicco

20 2009­2010 3 2

2007­2008 1984­1985

Atromitos 38

GIRONE B - Grecia

Non sono mancate le sorprese nella Super League, il campionato greco. La prima: Larissa 37 dopo cinque scudetti consecutivi si è 8 Panionios 37 interrotta l’egemonia dell’Olympiakos. La 9 seconda: gli (ormai) ex-campioni in carica 10 Iraklis 37 sono addirittura fuori dalla Champions 11 Ergotelis 36 League. 12 Asteras Tripolis 36 I biancorossi del Pireo, dunque, abdicano 13 Skoda Xanthi 35 in favore degli eterni rivali del 14 Levadiakos 34 Panathinaikos che hanno centrato la dop15 PAS Giannina 28 pietta, vincendo anche la coppa nazionale. Una stagione pressoché perfetta, ma con 16 Panthrakikos 12 una piccola sbavatura: le due sconfitte nel derby con l’Olympiakos. Decisive le 23 reti messe a segno dal capocannoniere Djibril Cissé, che ha realizzato dodici gol in più di ciascuno dei suoi inseguitori, il greco Barkoglou del Levadiakos, l'argentino Campora dell'Aris Salonicco e il rumeno Iacob dell'Iraklis. Ai preliminari di Champions, assieme all’undici ateniese, ci sarà il PAOK Salonicco, vincitore dei playoff: l’ultima partecipazione delle aquile alla massima competizione continentale risale a venticinque anni fa. AEK Atene, Olympiakos e Aris Salonicco si sono invece qualificate all'Europa League. Retrocesse in Beta Ethniki, la seconda divisione del campionato greco, Levadiakos, Giannina e Panthrakikos. 7

I riflettori sono tutti per lui: è Sotiris Ninis la giovane promessa della nazionale greca. Venti anni compiuti lo scorso aprile, di origini albanesi, ha contribuito ai recenti successi del Panathinaikos ed è ora nel mirino dei club europei più prestigiosi: il Manchester United si dice pronto a sborsare 10 milioni di euro per assicurarsene il cartellino. Gioca come ala destra ed è il più giovane marcatore nella storia della nazionale greca (18 anni e 46 giorni). Manca una grande stella nella squadra: i giocatori con maggior esperienza in campo internazionale sono il difensore centrale Sotirios Kyrgiakos, alla prima stagione con la maglia del Liverpool dopo aver vestito le maglie di Glasgow Rangers ed Eintracht Francoforte, e soprattutto gli attaccanti Angelos Charisteas (Norimberga: suo il gol che fece salire la Grecia sulla vetta dell’Olimpo del calcio europeo), Georgios Samaras (Celtic) e Theofanis Gekas (Eintracht Francoforte), quest’ultimo miglior marcatore nel girone europeo delle qualificazioni ai mondiali con dieci reti. Il primo è un giocatore duttile, bravo a sacrificarsi e a svariare su tutto il fronte offensivo; il secondo è la classica prima punta, abile nel gioco aereo e dotato di un fisico possente (193 cm x 82 kg); il terzo, infine, è un incursore con il vizio del gol ­ come dimostra il bottino personale di marcature nel cammino verso il Sud Africa ­ perfetto quando si tratta di sfoderare l’arma del contropiede. Probabile che Rehhagel, come già avvenuto nel corso delle qualificazioni, decida di schierarli tutti e tre contemporaneamente. Da segnalare anche tre "italiani", ovvero i difensori centrali Evangelos Moras (Bologna) e Sokratis Papastathopoulos (Genoa) ed il centrocampista Alexandros Tziolis, arrivato a gennaio al Siena dal Panathinaikos. Cinque, infine, i reduci della squadra che vinse gli Europei: oltre al già citato Charisteas ci sono anche Chalkias, Karagounis, Katsouranis e Seitaridis.


GIRONE B - Oltre il calcio

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Numero 0 • Giugno 201 0

Storico trionfo e riscatto di un paese in miseria? Semplice montatura per occul­ tare i misfatti di un governo sanguinario? Eroi nazionali o complici del potere? Il Mondiale del 1978, organizzato dall'Ar­ gentina e vinto proprio dalla Selección al primo trionfo iridato, si trascina ancora oggi tutti questi interrogativi. La vittoria della nazionale era infatti legata a doppio filo al regime dittatoriale instaurato in quegli anni, con il generale Jorge Rafael Videla a capo della Junta militare salita al potere nel 1976 con un colpo di stato. Una dittatura che gli stessi autori ribattezzarono “Processo di Riorganiz­ zazione nazionale”. La Junta militare ha appositamente creato un comitato organizzatore dell'e­ vento, chiamato Ente Autarquico Mundial ‘78: la presidenza è diventata motivo di disputa tra l'esercito di Videla e la marina militare di Emilio Massera. In un paese in cui la Selección ha la priorità su tutto ed il fútbol è considerato un mezzo con cui espiare le proprie sofferenze quotidiane, Videla ed i suoi uomini hanno ben pensato che vincere il Mondiale casalingo porterà qualche consenso in più al regime e riuscirà ad offuscarne le malefatte di cui finora si è macchiato. Prima di tutto bisogna partire da un allenatore vincente. Sulla panchina siede attualmente César Luis Menotti, detto el Flaco, ex­militante del partito comunista argentino e per questo mal visto dai capi del regime. Quell'allenatore smilzo e capellone che legge Cortázar e Sartre è

un personaggio scomodo, specie per il suo passato da radicale. Il compito di liquidarlo è affidato a el Gordo Muñoz, speaker di Radio Rivadavia dalle sim­ patie fasciste. L'occasione sembra giun­ gere propizia con l'amichevole del 1977 tra Argentina e Polonia al Monumental di Buenos Aires: Muñoz si cala subito nel suo ruolo e dalla sua postazione annun­ cia che "per trenta milioni di argentini è arrivato il momento della verità: Menotti devi mostrarci le tue carte, i tifosi non apprezzano più il tuo gioco...dovresti trovare il coraggio di lasciare il posto!". Menotti esce per ultimo dal tunnel, avvolto in un impermeabile nero: sa che i 40mila degli spalti decideranno il suo futuro sulla panchina della nazionale. L'inizio non è incoraggiante: la squadra gioca male, le stelle non brillano e la Polonia passa in vantaggio, con Muñoz che a stento nasconde la sua gioia. Mancano venti minuti alla fine, il destino del flaco pare segnato. Ma accade l'incredibile: Kempes realizza il pareggio, i tifosi del Monumental iniziano a sos­ tenere a gran voce squadra ed alle­ natore: Menotti no se va, Menotti no se va. Il titolo a caratteri cubitali del Que Pasa del giorno dopo è già pronto: «Menotti è l'uomo giusto per la Selección». I militari incassano il colpo, Menotti resta fino al Mondiale. Da questo momento il governo fa quadrato attorno alla squadra: giocatori ed allenatori dovranno rilasciare interviste solo in ma­ teria calcistica, la stampa nazionale avrà l'obbligo di non parlare male della nazio­ nale, pena il sequestro, la scomparsa o


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Numero 0 • Giugno 201 0

l'esilio. Molti giornalisti fuggono in Spa­ gna, mentre Muñoz viene scelto come voce ufficiale del Mondiale, divenendo in breve tempo uno dei principali estimatori del Flaco.

La mano invisibile del regime diventa fin troppo evidente nel secondo turno quando l'Argentina, dopo aver battuto 2­ 0 la Polonia e pareggiato 0­0 con il Brasile, nell'ultima partita con il Perù deve vincere con tre gol di scarto e segnare almeno quattro reti per poter accedere alla finalissima. L'attaccante

peruviano Juan Carlos Oblitas racconta che prima della partita Videla ed il segretario di Stato USA Henry Kissinger scesero nel loro spogliatoio con il ten­ tativo di intimidirli. Sul campo l'Argen­ tina vince 6­0, con la chiara complicità del portiere peruviano, ma di origini argentine, Rámon Quiroga: è al primo posto del girone assieme al Brasile, ma si qualifica in finale contro l'Olanda priva di Cruijff, assente per motivi politici, proprio in virtù della differenza reti. 25 giugno 1978, stadio Monumental: finalissima tra Argentina ed Olanda. Gli europei sono a dir poco impauriti dal clima che aleggia attorno alla rassegna, i sospetti di aiuti da parte del regime alla vittoria dell'Argentina sono più che ­. Lo

dimostrerà anche il fischietto della finale, l’italiano Gonella, che non punirà una gomitata di Passarella su Neeskens, e poi fermerà gli olandesi per due volte per un dubbio fuorigioco. Al 38' Kempes rompe il ghiaccio, ma la festa dei bian­ cocelesti è rovinata dall'1­1 firmato a nove minuti dalla fine da Poortvliet. All'ESMA i detenuti tifano fortemente Argentina: si trema per il palo colpito da Rensenbrink nel finale che potrebbe mandare su tutte le furie i già feroci carcerieri. Poi ai supplementari ancora Kempes ed infine Bertoni regalano una gioia al popolo argentino, qualche con­ senso in più al governo di Videla e l'occasione ai detenuti di fuggire appro­ fittando dello stato di gioiosa ebbrezza dei militari. Ecco che il primo alloro

mondiale dell'Argentina assume più di un significato. Gli olandesi, dal canto loro, disertano per protesta la cerimonia di premiazione.

Fallito il tentativo di confermarsi quattro anni dopo in Spagna, nel 1986 l’Argen­ tina tornerà ad alzare la Coppa del Mondo: nel frattempo nel paese è stata ripristinata la democrazia e Menotti, ora ribattezzato el rábano (il ravanello, rosso fuori e bianco dentro, per aver abban­ donato il suo passato comunista), non è più l’allenatore. Al suo posto c’è Carlos Bilardo che, otto anni dopo, riporta l’Argentina sul tetto del mondo. Ma questa volta senza macchie di sangue sulla casacca albiceleste.

GIRONE B - Oltre il calcio

Intanto il Mondiale inizia e l’Argentina arranca: nel girone eliminatorio colle­ ziona due successi per 2­1, contro Ungheria (in rimonta) e Francia, e viene poi sconfitta di misura dall'Italia con un gol di Bettega. Nel frattempo, a nem­ meno un chilometro di distanza dal Monumental, i dissidenti di Videla ven­ gono rinchiusi e torturati nella Escuela Mecánica de l'Armada (ESMA): i prigio­ nieri devono solo sperare che l'Argentina arrivi il più lontano possibile, in modo da rendere i loro carcerieri meno irritabili. I fortunati cento superstiti riusciti a fuggire da quella prigione raccontano dei boati provenienti dallo stadio udibili nelle carceri dell'ESMA, delle esultanze a braccia alzate del comandante Jorge Acosta detto el Tigre. È chiaramente visibile qualche spinta da parte del regime: nella prima partita, l'Argentina vince 2­1 con l'Ungheria grazie soprat­ tutto all'arbitro portoghese Garrido che espelle i magiari Törőcsik e Nyilasi. Successivamente, contro la Francia, lo svizzero Dubach concede un rigore ge­ neroso ai padroni di casa per un invo­ lontario fallo di mano di Trésor e sorvola su un netto fallo, degno della massima punizione, ai danni dell'attaccante transalpino Six.


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