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I PIÙ BEI DESERTI DEL CINEMA
Questi spazi inospitali, ma di una bellezza infinita, hanno fatto da cornice a produzioni spettacolari, così come a film più intimisti. Ammirate gli eroi del grande schermo mentre compiono davanti ai vostri occhi la traversata del deserto!
057 LAWRENCE D’ARABIA (GIORDANIA/MAROCCO/ SPAGNA) David Lean, 1962, Gran Bretagna
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y Molti anni prima dell’avvento degli effetti speciali David Lean riuscì a tradurre in immagini un’epopea di guerra con migliaia di comparse, ma anche a sublimare lo strazio interiore del suo eroe, l’eccentrico e tormentato T.E. Lawrence, l’ufficiale britannico che aiutò gli arabi a sollevarsi contro l’occupazione turca durante la prima guerra mondiale, interpretato da un Peter O’Toole dallo sguardo magnetico. Sette Oscar hanno premiato questo capolavoro del cinema d’avventura, nobilitato dalla musica di Maurice Jarre e da una straordinaria sceneggiatura.
æ Il regista scelse di fare molte carrellate panoramiche da sinistra a destra in modo di accentuare la sensazione del viaggio. Effetto garantito. Il film ha numerose scene d’antologia, come quella del fiammifero acceso che si trasforma nel sole che si leva sul deserto durante l’assalto di Aqaba. Le immagini vi trasporteranno nei VIAGGIARE IN POLTRONA
più bei deserti di sabbia, ma anche a El Jafr, Jebel Tubeik e Ma’an in Giordania, a Ouarzazate in Marocco e nel sud della Spagna, dove Omar Sharif spunta dalle sabbie del Desierto de Tabernas, non lontano da Almeria, come un miraggio.
058 ZABRISKIE POINT (CALIFORNIA) Michelangelo Antonioni, 1970, Italia/Stati Uniti
y Questo road movie americano, girato da Antonioni dopo il successo
© GEORGES PIERRE / RUE DES ARCHIVES
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FORT SAGANNE (MAURITANIA)
Alain Corneau, 1984, Francia
y Megaproduzione in cui i sentimenti si intrecciano all’avventura coloniale francese, questo film tratto da un romanzo di Louis Gardel narra le imprese di un ufficiale francese, figlio di contadini, che parte per combattere i guerrieri tuareg nel Sahara occidentale prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Tornato in patria, nonostante gli onori e la passione che lo lega a una scrittrice, non resisterà al richiamo del deserto. Da professionista del mestiere, il regista ne ha fatto un classico, grazie anche a un cast stellare che comprende Sophie Marceau, Gérard Depardieu e Catherine Deneuve. Ì È la Mauritania ad aver fornito la maggior parte delle location esterne per questo affresco storico. Quando le condizioni nel paese torneranno a garantire la sicurezza dei viaggiatori, avrete modo di visitare il fortino costruito per il film presso il Passo di Amogjar, sulla strada che collega l’Adrar alla città santa di Chinguetti. In questa località assediata dalle sabbie sorge il forte coloniale appositamente restaurato per l’occasione, che ha ospitato la troupe di ripresa. Il deserto che lo circonda, un oceano di magnifiche dune, è percorribile con grande difficoltà. Negli anni ’90 ha costretto alla resa più di un concorrente della Parigi-Dakar.
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Stephan Elliott, 1994, Australia
y Con questo film cult del cinema australiano, il road movie si veste di strass e piume di struzzo. Due travestiti e un transessuale partono da Sydney alla volta di Alice Springs, sperduta località dell’outback, per esibirsi in uno spettacolo di cabaret. Viaggiano a bordo di un vecchio pullman ribattezzato ‘Priscilla’. Mentre gli aborigeni, altra minoranza bistrattata del paese, riservano una calorosa accoglienza alle tre drag queen, gli agricoltori del bush si mostrano più diffidenti… Il film rifugge dalla caricatura, con un Terence Stamp, attore so british ed ex dandy degli anni ’60, che eccelle nel ruolo del transgender e il gruppo degli Abba che domina la colonna sonora. In breve, una godibile commedia sentimentale vecchio stile, ridipinta con i colori della bandiera arcobaleno. Ì Uno dei grandi protagonisti del film è l’entroterra australiano, dove sfreccia come una cometa la sciarpa argentata di Felicia seduta sul tetto del pullman. Da Sidney Priscilla si addentra nel profondo outback del New South Wales, dove fa capolino la vecchia città mineraria di Broken Hill, oggi assai amata da scrittori e artisti. Il Mario’s Palace Hotel, il vecchio pub decorato da affreschi dove si fermano i tre, è ancora lì. Il pullman prosegue quindi verso il Northern Territory. Altri fondali del film sono offerti da un altro centro minerario, Coober Pedy, famoso per le case sotterranee, dalla città di Alice Springs e dal Watarrka National Park, dove si trova il vertiginoso e spettacolare Kings Canyon.
di Blow-up, colpisce per il finale apocalittico e per le panoramiche commentate dal pop psichedelico del dopo Woodstock. Protagonisti sono due giovani, emblemi della controcultura dell’epoca, la cui rabbia assume una dimensione epica. Il governo federale inviò persino alcuni agenti dell’FBI sul set dal momento che il copione trasudava pacifismo da ogni pagina (gli Stati Uniti erano allora in piena guerra del Vietnam). Il film fu un flop al botteghino, ma scardinò alcuni tabù aprendo la strada ai cineasti della nuova Hollywood.
40 æ Antonioni girò in California, nel deserto del Mojave e nella Valle della Morte. Zabriskie Point, dove i due giovani sono preda di allucinazioni, si trova in cima a un’altura che domina la parte orientale della valle. È un luogo sublime, caratterizzato da una successione senza fine di colline, creste e piccoli canyon dalle sfumature ocra, rosse e rosa.
061 IL PAZIENTE INGLESE ( TUNISIA) Anthony Minghella, 1996, Stati Uniti
y Ben nove Oscar hanno ripagato il regista Anthony Minghella per l’impegno profuso nella realizzazione di questo film tratto dal bestseller di Michael Ondaatje. Nel 1945 alcuni rifugiati in un monastero toscano incontrano un uomo sfigurato dalla guerra in punto di morte, il ‘paziente inglese’. Questo aviatore, abbattuto nel Sahara, ritrova a poco a poco la memoria e dalle ombre del passato riemerge una tragica storia d’amore. æ La serenità dei paesaggi toscani, le immagini della campagna intorno a Pienza, Siena e Lucca fanno da contrappunto alle scene drammatiche che si consumano nella luce accecante del deserto. La parte sahariana del film è stata girata in Tunisia, nella città costiera di Mahdia, tra le sabbie di Oung Jmel (un’oasi dello Jerid) e nel canyon di Sidi Bouhlel. Ma il più bel pellegrinaggio legato al film ha come destinazione la ‘tomba di Katherine Clifton’ nell’Egitto sud-occidentale, ovvero le grotte dell’arido altopiano di Gilf el-Kebir, noto per le splendide pitture rupestri che decorano la caverna dei Nuotatori.
062 LA PRIGIONIERA DEL DESERTO (NIGER) Raymond Depardon, 1989, Francia
y Nel Sahel africano una donna viene presa in ostaggio da un gruppo di ribelli, ma tutti sembrano essere prigionieri dell’arida immensità che li circonda. Questo copione minimalista è stato scritto dal fotografo e documentarista Raymond Depardon, che ha tratto ispirazione dal suo lavoro di fotoreporter. Alla fine degli anni ’70 Depardon aveva realmente
Il pullman del film Priscilla – La regina del deserto attraversa il bush australiano
avuto modo di incontrare nel Ciad settentrionale, allora sotto il controllo degli insorti toubou, una donna tenuta prigioniera, l’etnologa Françoise Claustre, rimasta per quasi tre anni in mano ai soldati di Hissène Habré. Il personaggio interpretato sullo schermo dall’attrice Sandrine Bonnaire è liberamente ispirato alla sua vicenda.
æ Questo film è un corpo estraneo nella cinematografia francese. Lo sguardo di Depardon non è mai contemplativo, ma attento a cogliere anche nei minimi dettagli la presenza del deserto. Per ricreare l’atmosfera del Tibesti si è recato nel Ténéré, il ‘deserto dei deserti’, nel Niger nord-occidentale. La sua cinepresa coglie ogni sfumatura di questo ambiente, circondato da rocce che emergono dalla sabbia. È un deserto avvolgente ed enigmatico, mostrato in modo intimistico, dall’oasi di Chirfa, sull’altopiano del Djado, al massiccio dell’Orida e alla fortezza di Djaba. Amate i deserti? Questo è palpabile, invadente, e anche voi ne rimarrete prigioneri.
063 L’UOMO CHE VOLLE FARSI RE (MAROCCO, STATI UNITI) John Huston, 1975, Gran-Bretagna/ Stati Uniti
y Alla fine del XIX secolo due avventurieri diventano capi di un fantomatico regno ai confini dell’Afghanistan. La farsa volge al dramma quando uno dei due inizia a prendere troppo sul serio il suo ruolo di sovrano. Per questa favola epica John Huston si ispirò ai romanzi di Rudyard Kipling, tanto da inserire nel copione anche il cantore dell’avventura coloniale britannica. Durante le riprese, sempre rocambolesche con un regista come Huston, gli attori si divertirono molto – Sean Connery e Micheal Caine hanno sempre dichiarato di serbare un ricordo indimenticabile di quei giorni.
æ Il Kafiristan, l’immaginario regno dell’Afghanistan in cui si svolge la storia, fu ricreato nel Glen Canyon, al confine tra lo Utah e l’Arizona, e in Marocco sulle montagne dell’Atlante e a Ouarzazate. Uno dei momenti più emozionanti del film è la scalata del Monte Bianco, sopra Chamonix.