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MAELSTROM SCANDINAVO

Saltare da una capitale all’altra, assaporare la bizzarria del sole di mezzanotte, godersi gli orizzonti immensi tra fiordi, laghi e foreste. Regalatevi un irripetibile viaggio in Scandinavia grazie a queste opere.

y Un uomo arriva in città e si fa riempire di botte. All’ospedale, contraddicendo un elettrocardiogramma che lo dava per morto, si risveglia, un po’ alla Frankenstein: si tira su di colpo, pieno di bende, ma soprattutto senza memoria. Dalle parti di Hollywood avrebbero fatto seguire a queste prime scene una febbrile ricerca della propria identità accompagnata da una vendetta adeguata; con il finlandese Kaurismäki invece si segue la buffa riabilitazione del protagonista colpito da amnesia nei sobborghi popolari di Helsinki, ci si ferma ad ascoltare un gruppo musicale accanto al fuoco e si fa goffamente la corte a una volontaria dell’Esercito della Salvezza (Kati Outinen, premiata per l’occasione a Cannes come migliore attrice). Né tragedia, né commedia: Kaurismäki.

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Ì Helsinki, che conta 600.000 abitanti, è la capitale di un paese con una delle più basse densità di popolazione al mondo… ma ai primi posti per qualità della vita. Il Parco Kaisaniemi, nel centro città, è uno dei numerosi e più frequentati spazi verdi della capitale: è qui che Kaurismäki ha girato la scena del pestaggio del suo eroe, poco dopo averlo mostrato uscire dalla

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IL PRANZO DI BABETTE (JUTLAND, DANIMARCA)

Gabriel Axel, 1987, Danimarca

y Mangiar bene non è questione di ristoranti prestigiosi e servizi in porcellana, ma di buon cibo e di sapienza in cucina. È quindi ben possibile assaporare il menu di un rinomato ristorante parigino in un villaggio della costa occidentale dello Jutland, sublime, ma un po’ smarritosi in questa fine del XIX secolo. Per questo basta avere al proprio servizio l’ex capocuoca di un ristorante parigino di alta cucina, costretta all’esilio dopo la caduta della Comune del 1870 e che ha appena vinto una grossa somma alla lotteria. I dodici invitati al pranzo di Babette sono stati ovviamente scelti con cura, e i loro interpreti sono gli stessi attori dei film di Carl Dreyer, di Ingmar Bergman e della Nouvelle Vague francese: l’attrice che impersona Babette è Stéphane Audran, musa ispiratrice di Claude Chabrol. Ì La penisola dello Jutland costituisce la maggior parte del territorio della Danimarca. Tuttavia, se volete gustare la stessa cucina che ha deliziato gli ospiti di Babette, dovrete andare al ristorante Elverdamskroen, situato a Tølløse, sulla grande isola di Sjælland (non lontano da Copenaghen): è in questa città che il grande chef danese Jan Cocotte-Pedersen, che ha preparato i piatti che si vedono nel film, ha posato le sue pentole.

stazione. Il regista è il cofondatore del Midnight Sun Festival di Sodankylä (Lapponia); un buon modo per rinchiudersi al buio in un periodo dell’anno –metà giugno– in cui, a queste latitudini, il sole non tramonta mai…

452 IL VIAGGIO MERAVIGLIOSO DI NILS HOLGERSSON (SVEZIA) Selma Lagerlöf, 1907

w Pensateci: per visitare la Svezia non c’è nulla di meglio che diventare piccoli come Nils Holgersson e viaggiare sul dorso di un’oca. È veloce, ecologica e confortevole (le piume d’oca tengono caldo). Evidentemente, giocare un brutto tiro a un tomte –versione svedese del folletto – può avere risvolti inattesi: viaggio iniziatico, introduzione al mondo animale e corso di geografia dal vero. D’altronde era proprio un corso di geografia per bambini che le autorità svedesi avevano commissionato a Selma Lagerlöf. Se tutti i manuali scolastici potessero trasformarsi in un libro di racconti senza rinunciare alle loro ambizioni pedagogiche, non verrebbe voglia di alzarsi quando suona la campanella.

243 Ì Il percorso non potrebbe essere più semplice: la fattoria della famiglia di Nils è situata in Scania, sulla punta meridionale della Svezia (il suo capoluogo, Malmö, si trova di fronte a Copenaghen) e il ragazzo vola a dorso d’oca fino alla Lapponia del Nord. Un volo da sud a nord di diversi mesi, scandito ovviamente da numerose soste, in particolare a Öland, la cui forma viene paragonata a quella di una farfalla senza ali, poi nella regione centrale della Dalarna e nelle verdi foreste di Hälsingland.

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Stieg Larsson, 2005-7

w Si è sempre pensato alla Scandinavia come a un luogo in cui la vita scorre tranquilla circondata dalla bellezza, anche se bastava vedere i film di Dreyer e Bergman per convincersi che tale parvenza nascondeva una realtà non sempre così piacevole. Stieg Larsson fa della descrizione del rovescio della medaglia scandinava una vera e propria arte. La sua trilogia Millennium trabocca di un cocktail di vizi così perversi e raffinati che pare quasi impossibile possano convivere con la superficie patinata della Svezia. La corruzione tocca tutti gli strati della società. Per fortuna si tratta soltanto di fiction. A meno che… Ì Le inchieste del giornalista Mickaël Blomkvist e di Lisbeth Salander, esperta informatica piena di tatuaggi, ebbero un immediato successo su scala internazionale, del quale Larsson, stroncato da un attacco cardiaco poco dopo aver completato la trilogia, non ebbe modo di godere. L’isola immaginaria di Hedeby, dove vive la ricca famiglia Vanger, è stata portata sul grande schermo da due adattamenti cinematografici, uno svedese, l’altro hollywoodiano. Nel primo caso è stata scelta la località di Gnesta, non lontano dalla capitale, mentre nel secondo è stato preferito il maniero Hofsta, sul Lago Yngaren; il film di David Fincher mostra molti angoli del quartiere affaristico di Stoccolma.

454 PERSONA (FÅRÖ, SVEZIA) Ingmar Bergman, 1966, Svezia

244 y Lo spazio delimitato di un’isola, la sua luce per illuminare la maschera che due donne presentano l’una come riflesso dell’altra, e la pellicola per registrare gli indicibili arcani delle loro anime. Persona è l’espressione più sottile del genio di Bergman, in cui si scontrano le due arti del regista: il teatro come metafora dell’artificio della vita in società e il cinema come rifugio dell’inconscio. Dalla convulsa sequenza iniziale fino alla scena più erotica della storia del cinema, retta per tutta la sua lunghezza dalla voce di Bibi Andersson e dallo sguardo indecifrabile di Liv Ullman, il film resta ancora oggi di una sconcertante modernità. Ì Bergman si innamorò dell’isola di Fårö in occasione di alcune riprese del 1961. Qui girò sei film, tra cui Persona, e fece costruire la sua casa, dove morì una quarantina

di anni dopo, nel 2007. Ogni anno a giugno sull’isola viene organizzato un festival del cinema in onore del regista. Fårö si trova a nord della grande Isola di Gotland, a cui è collegata da un traghetto –l’unico mezzo di trasporto pubblico che permette di raggiungere questa terra dalle spiagge lunari, di cui si può fare il giro in bicicletta in un giorno.

455 RECONSTRUCTION (COPENAGHEN, DANIMARCA) Christoffer Boe, 2003, Danimarca

y Conoscete Copenaghen? No, non la conoscete, perché anche se ci siete stati, non potete dire di conoscerla veramente prima di aver visto Reconstruction e di aver compreso la logica notturna delle sue vie immense, di aver provato la magia dei sotterranei della sua metropolitana, di aver incontrato Maria Bonnevie in un caffè dove i dialoghi si ripetono come in un

sogno, e di aver corso a perdifiato con il protagonista, fotografo, dietro a un’esistenza che gli scappa tra le dita. Eppure ci avevano avvertiti: tutto ciò non è che ricostruzione, cinema. Non importa, è Copenaghen.

Ì L’impressionante stazione della metropolitana in cui s’incontrano Alex e Aimée è quella di Nørreport, frequentata ogni giorno da 165.000 utenti; è impossibile perdersela, dato che è anche una stazione ferroviaria. Potete continuare a seguire le orme dei protagonisti andando al Mojo Café (Løngangstræde 21), che organizza concerti blues, e poi cenando al ristorante Le Sommelier (Bredgade63), molto elegante e con un’ottima cantina.

456 SACRIFICIO (GOTLAND, SVEZIA) Andrej Tarkovskij, 1986, Svezia/Francia

Daniel Craig nell’adattamento cinematografico del giallo di successo Millennium firmato da David Fincher

dovette sopportare il fardello della censura sovietica, che intervenne pesantemente sui suoi capolavori realizzati nell’URSS, ma lo spinse a dare libero sfogo alla sua creatività in altri paesi. Accettando un invito di Ingmar Bergman realizzò in Svezia l’ultimo film, in cui affinò quei temi che aveva affrontato nelle opere precedenti: l’eco devastatrice della guerra, l’arte come religione –o viceversa–, la ricerca travolgente dell’amore e della bellezza contro il disgregamento. Anche l’acqua, elemento verso cui il regista aveva spesso puntato la cinepresa, è presente con mistica potenza su questa costa del Baltico, dove giunge la notizia del cataclisma che porta il protagonista al più folle e coraggioso dei sacrifici.

Ì Il paesaggio fra terra e mare in cui il personaggio di Erland Josephson offre la sua casa in sacrificio, ottemperando a una sublime e insensata promessa, è quello di Gotland, la più grande e remota delle isole svedesi. La casa, costruita

appositamente per il film, si integra a meraviglia nella cornice di verde e dolce umidità che richiama molti amanti della natura, in maggioranza svedesi.

457 INSOMNIA ( TROMSØ, NORVEGIA) Erik Skjoldbjærg, 1997, Norvegia

y Film noir, luce bianca, forti contrasti. Il regista norvegese Erik Skjoldbjærg sa che per essere avvincente un buon giallo necessita sì di una sceneggiatura ben studiata, ma soprattutto della giusta atmosfera. Trovare il luogo ideale è stato facile per Skjoldbjærg, nato a Tromsø, che trovandosi a nord del Circolo Polare Artico nel periodo del solstizio d’estate beneficia di due mesi senza notti. È sufficiente che il sole non tramonti più perché il giorno diventi sinistro e un ispettore svedese sbarcato da quelle parti –un formidabile Stellan Skarsgård– non chiuda più occhio e rischi di perdere la bussola non trovando più il nord, onnipresente. Cinque anni dopo Christopher Nolan ha realizzato un remake del film, spostando l’azione in Alaska e chiamando il poliziotto insonne… Dormer. Ì Il fenomeno del sole di mezzanotte si verifica oltre il Circolo Polare Artico e quello antartico. Ai giorni estivi di 24 ore corrispondono notti invernali di 24 ore. A Tromsø, tuttavia, il sole ha l’accortezza di non scendere in pieno inverno troppo al di sotto della linea dell’orizzonte e di lasciare così un po’ di chiarore nel cielo ai 70.000abitanti della città più importante del nord della Norvegia, punto di partenza di numerose spedizioni polari e uno dei principali porti della compagnia di crociere turistiche Hurtigruten.

MAELSTROM SCANDINAVO

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