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COLORI DEL PACIFICO
Nelle isole dei Mari del Sud le giornate scorrono molto tranquille. Salvo quando manipoli di ammutinati o di gentiluomini di ventura arrivano a ficcare il naso, o quando questi paradisi terrestri sono devastati dalla furia umana.
103 GLI AMMUTINATI DEL BOUNTY (POLINESIA) Lewis Milestone, 1962, Stati Uniti
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y Navigare nei Mari del Sud nuoce gravemente alla disciplina degli equipaggi. Nel caso di quello del Bounty, tornare a bordo agli ordini di un comandante autoritario dopo aver assaporato per mesi i piaceri della dolce vita tahitiana è un buon motivo per ammutinarsi. Per ricostruire la famosa rivolta avvenuta nel XVIII secolo, la MGM non badò a spese: lavorazione di un anno tra la California, le Hawaii e la Polinesia Francese, disponibilità ad assecondare i capricci di Marlon Brando e, soprattutto, costruzione di una riproduzione in grado di navigare della celebre fregata… affondata con il suo carico nel 2012 durante il passaggio dell’uragano Sandy.
Ì I ribelli si stabilirono sull’Isola di Pitcairn, a 2000 km dall’Isola di
Pasqua, oggi abitata dai discendenti degli ammutinati del Bounty e delle loro compagne tahitiane… Le riprese furono tuttavia effettuate sulle isole francesi di Bora Bora e di Moorea; Marlon Brando si immedesimò a tal punto nella parte del tenente Fletcher Christian da sposare l’attrice polinesiana Tarita Teriipaia, sua compagna nel film, e acquistare l’Isola di Tetiaroa (anche questa situata nella Polinesia Francese).
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RAPA NUI (ISOLA DI PASQUA)
Kevin Reynolds, 1993, Stati Uniti
y Le cause del crollo della civiltà che eresse i moai (statue giganti) sull’Isola di Pasqua restano ancora sotto molti aspetti un enigma. Kevin Reynolds ne fornisce una risposta semi-mitologica, traendo ispirazione dalle leggende della popolazione rapa nui secondo le quali la tribù dei Lobi Corti (hanau momoko) avrebbe sterminato quella dei Lobi Lunghi (hanau epe) a conclusione di una lotta per il monopolio delle scarse risorse dell’isola. Il regista di Robin Hood principe dei ladri e di Waterworld fa di questa battaglia il momento culminante di una ricostruzione epica e romanzata delle tradizioni dell’isola, ambientata nel periodo antecedente l’arrivo dei primi europei. Ì Scoperta da un navigatore olandese il giorno di Pasqua del 1722, Rapa Nui è sperduta in mezzo all’Oceano Pacifico sulla punta sud-occidentale del triangolo polinesiano, a più di 3500 km dalle coste del Cile (al quale appartiene dal punto di vista amministrativo). Oggi sono 5000 le persone che vivono su quest’isola di 160 kmq, visitata ogni anno da decine di migliaia di turisti dopo uno scalo obbligatorio in Cile: l’aeroporto di Mataveri è servito solo dalla compagnia aerea LAN Chile.
Nick Nolte e i suoi ragazzi nel film La sottile linea rossa di Terrence Malick
105 TABÙ (BORA BORA) F.W. Murnau, 1931, Stati Uniti
y Il paradiso diventa amaro quando la fanciulla amata viene dichiarata intoccabile, tabù. Tabù è frutto dell’incontro tra due giganti del cinema muto provenienti da generi diversi. Robert Flaherty grazie a Nanuk l’eschimese (1922) è considerato il padre del documentario, mentre F.W. Murnau, regista del celebre Nosferatu il vampiro, fu una figura di spicco del cinema espressionista tedesco. Due modi così diversi di intendere il cinema erano destinati a scontrarsi, ma furono proprio i loro dissidi a donare al film quel suo colore così particolare. Interpretata solo da attori polinesiani, la pellicola alterna alle sequenze documentarie sulla cultura tradizionale (la pesca con la lancia che apre il film) un intreccio hollywoodiano.
Ì Robert Flaherty aveva trascorso un anno a Samoa per assimilare a fondo la cultura polinesiana e girare il documentario L’ultimo Eden. Fu lì che trovò la storia dalla quale sarebbe stato tratto Tabù. Murnau scelse gli interpreti e i membri della troupe tra i nativi di Bora Bora. Il film contribuì ben presto a creare la fama della ‘Perla del Pacifico’, oggi la principale meta turistica della Polinesia Francese con Tahiti.
106 UNA BALLATA DEL MARE SALATO (MELANESIA) Hugo Pratt, 1967
w Diffidate dell’Oceano Pacifico, che di pacifico ha soltanto il nome. Quando si infuria, ‘il più grande di tutti gli oceani’ ghermisce con i suoi flutti i marinai delle navi che non hanno la tempra per resistergli; i naufraghi sopravvissuti devono
affrontare altri pericoli, papuani, cannibali e pirati. Sono uomini dai nomi inquietanti, come Rasputin, che guidano bande di corsari da un’isola segreta (‘Escondida’) o finiscono crocifissi su zattere alla deriva dopo un ammutinamento. Ed è proprio legato a una zattera che incontriamo il personaggio più simpatico della combriccola, di cui questo primo romanzo grafico nella storia del fumetto, ispirato a Stevenson e Conrad, racconta anche la prima avventura: Corto Maltese.
Ì Un secolo fa, nel 1913, anno in cui inizia la storia, l’Arcipelago di Bismarck, al largo della costa nordorientale della Nuova Guinea (allora chiamata Kaiser Wilhelms Land), le Isole Salomone e le Fiji, protettorati tedeschi o britannici, stavano per essere travolti dall’imminente scoppio della prima guerra mondiale. Sebbene l’isola fittizia di Escondida abbia le stesse coordinate
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Terrence Malick, 1998, Stati Uniti
y Quando Terrence Malick torna dietro la macchina da presa nel 1998, dopo 20 anni di assenza dal cinema, è per realizzare un film di guerra assai distante dai canoni del genere bellico. I combattimenti tra i soldati americani e giapponesi a Guadalcanal, nell’arcipelago delle Isole Salomone, nel 1942-43 ci colpiscono attraverso il prisma soggettivo e polifonico di uomini immersi in un ambiente tanto ostile quanto lussureggiante di bellezza. La pellicola capta la luce tenue che penetra attraverso la fitta volta vegetale, mentre la colonna sonora, che alterna voci fuori campo, si fa interprete sensibile delle riflessioni dei soldati. La quiete prima della battaglia nella giungla. Ì Le difficoltà di accesso e soprattutto la presenza endemica della malaria a Guadalcanal costrinsero la produzione a spostare la lavorazione del film nella parte nord-orientale dell’Australia, principalmente nella foresta tropicale di Daintree e a Bramston Beach, anche se Malik girò per tre settimane, con una troupe ridotta di operatori, nei luoghi in cui si svolge realmente l’azione. L’anima di Guadalcanal permea comunque tutto il film, grazie ai canti interpretati dal Choir of All Saints di Honaria (capitale delle Isole Salomone) su musiche composte da Hans Zimmer.
geografiche di quella di Tanna, nell’Arcipelago di Vanuatu, Pratt si ispirò ad Abaiang, uno dei tanti atolli delle Kiribati (più a est).
108 RÉBELLION (L’ORDRE ET LA MORALE) (NUOVA CALEDONIA/POLINESIA) Matthieu Kassovitz, 2011, Francia
y A Matthieu Kassovitz sono occorsi più di 10 anni per realizzare questo film sul drammatico sequestro di 30 gendarmi francesi, caratterizzato da un tragico epilogo, avvenuto sull’isoletta di Ouvéa, in Nuova Caledonia, tra i due turni delle elezioni presidenziali francesi del 1988. Nel succedersi di magistrali piani sequenza che illustrano il mortale braccio di ferro tra forze dell’ordine e ribelli kanak, la giungla caledoniana diventa via via una metafora del vicolo cieco in cui si infilano i negoziati. Basato sulla testimonianza del comandante dei corpi speciali francesi (GIGN) Philippe Legorjus – interpretato dallo
stesso regista – il film si discosta dalla storia ufficiale dando voce alle ragioni degli indipendentisti kanak.
Ì Kassovitz non voleva imbarcarsi in questo difficile progetto senza l’autorizzazione dei kanak, ma non gli è stato possibile girare in loco, perciò l’inferno in cui si trasformò Ouvéa nel 1988 è stato ricreato nella Polinesia Francese – per l’esattezza sull’atollo di Anaa e a Moorea.
109 IL PARADISO È ALTROVE (ISOLE MARCHESI E TAHITI) Mario Vargas Llosa, 2003
w Due destini, due epoche, due fughe verso il Pacifico, ma lo stesso sangue e lo stesso punto di partenza, la Francia. Incrociando il percorso di Paul Gauguin a Tahiti e poi alle Isole Marchesi e quello di sua nonna, la militante femminista Flora Tristan, in esilio in Perú, Vargas Llosa evidenzia il punto di svolta dello stesso sentire, ovvero la ricerca di una vita migliore altrove, coerente con i propri ideali. Le Marchesi diventano, per Gauguin, il catalizzatore di un’estetica che realizzerà a contatto con le donne e la cultura indigene.
Ì Gauguin (come Jacques Brel dopo di lui) desiderava vedere il paradiso prima di morire. Lo trovò sull’Isola di Hiva Oa, a giudicare dal nome della capanna che si fece costruire ad Atuona: la ‘Casa del piacere’. L’edificio odierno, una ricostruzione identica all’originale, ospita un centro culturale inaugurato in occasione del centenario della morte del pittore (8 maggio 1903). Di fronte c’è ‘Jojo’, il bimotore con cui Brel fece servizio di aero-taxi tra le Marchesi e Tahiti negli ultimi anni della sua vita.