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I CASTELLI DEL CINEMA
Spettrali o meravigliosi, reali o immaginari, i castelli accendono la creatività. Ecco una visita guidata da alcuni cineasti che ne hanno subito il fascino.
077 SISSI, LA GIOVANE IMPERATRICE (CASTELLI SULLA STRADA DI SISSI, GERMANIA/AUSTRIA/UNGHERIA) Ernst Marischka, 1956, Austria
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y L’antenata di Barbie si chiamava Sissi e indossava il costume bavarese. Lo testimonia il secondo episodio della melensa trilogia che le ha dedicato questo regista che, a giudicare dal fisico, doveva avere effettivamente un debole per le cose dolci. Elisabetta ha appena sposato il suo Franz, arciduca d’Austria, ma è oppressa dall’etichetta di corte e si vede sottrarre la figlia dalla suocera. Per ripicca corre a rifugiarsi nel castello di papà. Ciliegina sulla torta, Romy Schneider, che presta alla sventurata il sorriso e lacrime infantili. L’attrice impiegherà anni per liberarsi del personaggio di questa principessa un po’ ingenua.
48 Ì Esiste una Strada di Sissi. Per informazioni, visitate il sito www. sisi-strasse.info. Il pellegrinaggio inizia nelle Alpi Bavaresi, fa tappa allo Schloss Unterwittelsbach, vicino ad Augsburg, nella reggia viennese di Schönbrunn e presso la ‘Blauer Hoh’ (la Corte Blu) di Laxenburg per concludersi nella Versailles ungherese di Gödöllö, a nord-est di Budapest. Un itinerario d’altri tempi, divertente da percorrere al volante di una Mercedez-Benz 300 SL coupé d’epoca, con guanti in pelle di capretto e Kodak a tracolla. Non dimenticate una carta stradale, perché il GPS è assolutamente vietato.
078 IL NOME DELLA ROSA (ITALIA/GERMANIA) Jean-Jacques Annaud, 1986, Italia/Francia/Germania
y Nel 1327 in un’abbazia benedettina dell’Italia settentrionale un frate francescano e un novizio indagano sulla misteriosa morte di alcuni monaci. Un thriller medievale tratto dall’erudito e ludico bestseller di Umberto Eco, in cui l’indagine condotta sullo sfondo di dispute teologiche e dell’Inquisizione appassiona sin dalle prime battute. Grande protagonista dell’intrigo è Guglielmo da Baskerville, uomo di ragione più che di fede, cui presta il volto Sean Connery in una delle migliori interpretazioni della sua carriera. e dalla messinscena, deve molto anche all’architettura dell’abbazia, più una costruzione mentale che un’entità fisica reale. Le riprese in esterna sono state effettuate per la maggior parte in Abruzzo. Alcune scene sono però state girate a Castel del Monte, in Puglia, nell’edificio ottagonale fatto costruire da Federico II nel XIII secolo, inserito dall’UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità. Per gli interni Jean-Jacques Annaud si è spostato in Germania, nell’abbazia cistercense di Eberbach, nell’Hessen, da dove si è spinto con la macchina da presa fin sui vicini monti del Taunus. Abbastanza per farsi trascinare nella spirale del tempo.
079 HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI (GRAN BRETAGNA) Chris Colombus, 2002, Gran Bretagna
y Il secondo episodio della fortunata saga di Harry Potter presenta un Daniel Radcliffe ancora ragazzino nei panni del maghetto con gli occhiali. Costretto a passare le vacanze dagli zii, Harry riceve la visita di un elfo, il quale lo mette in guardia contro un pericolo che incombe sul
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Sofia Coppola, 2006, Stati Uniti
y In questo biopic ‘trendy’ dell’arciduchessa d’Austria divenuta regina di Francia, Sofia Coppola si è preoccupata non tanto di rappresentare i fasti di corte e gli eventi che fecero da preludio alla rivoluzione francese, quanto di tracciare il ritratto di una donna nel pieno della giovinezza. Kirsten Dunst, lanciata dalla saga di Spiderman, ne ha incarnato la grazia e i capricci. Il film reinterpreta la vita di Maria Antonietta, dalle nozze con il delfino di Francia nel 1770 alla marcia su Versailles dell’ottobre del 1789. Colpisce la colonna sonora, che accostando musiche d’epoca di Rameau a brani degli Air e degli The Strokes ha portato una ventata di gioventù tra gli ori di Versailles. Ì La regista ha ottenuto l’autorizzazione a girare a Versailles il lunedì e di notte, quando la reggia è chiusa al pubblico. Visitandola si può passeggiare nella Galerie d’Hercule, nella Galerie des Glaces, attorno al Petit Trianon… Per la lavorazione del film sono stati utilizzati altri castelli, come quelli di Vaux-le-Vicomte, Dampierre e Pontchartrain, nonché alcuni hôtels particuliers parigini, tra cui l’Hôtel de Béhague, sede dell’ambasciata romena, e l’Hôtel de Toulouse, occupato dalla Banca di Francia. Per un’immagine diversa di Versailles, più focalizzata sui retroscena della vita di corte, segnaliamo il film Les adieux à la reine (2012) di Benoît Jacquot, dove Maria Antonietta si mostra in négligé e gli appartamenti delle cortigiane ricordano quelli di un convitto.
collegio di Hogwarts… Dopo aver dato vita all’universo fantastico di J.K. Rowling con il film Harry Potter e la pietra filosofale, Chris Colombus prosegue nello slancio creativo. La camera dei segreti è un vero e proprio vaso di Pandora, pieno di prodigi, farse e scherzi. Probabilmente il più infantile degli otto film dedicati a Harry Potter.
Ì Hogwarts è un castello invisibile ai ‘babbani’, ovvero alle persone che non possiedono poteri magici, ma i fan di Harry Potter hanno diritto a un lasciapassare negli studi di Leavesden, vicino a Londra, dove sono stati ricostruiti gli ambienti del film. La ‘camera dei segreti’, immensa, misura ben 2774 mq! Per qualcosa di più reale, sempre che di reale si possa parlare, andate invece al binario 9¾ della stazione londinese di King’s Cross (indicato da un pannello), dove potete sperare di prendere l’immaginario Espresso per Hogwarts. Il Viadotto di Glenfinnan, nelle Highlands scozzesi, ha fatto da grandioso scenario ad alcune riprese del treno a vapore, ma fondamentale nella ricostruzione cinematografica di Hogwarts è stato l’Alnwick Castle, nella contea di Northumberland. Della scuola di magia riconoscerete sia le parti esterne sia gli ambienti interni, che grazie al 3D sono stati arricchiti di numerosi elementi gotici tratti dalla Gloucester Cathedral e dal Christ Church College di Oxford.
081 LA GRANDE ILLUSIONE (CHÂTEAU DU HAUTKOENIGSBOURG, ALSAZIA) Jean Renoir, 1937, Francia
y Il racconto di un’evasione, il primo e un modello per tutto un genere. Durante la prima guerra mondiale alcuni ufficiali francesi sono tenuti prigionieri in una fortezza comandata da un aristocratico con monocolo, Von Rauffenstein. È un film corale, che deve gran parte del suo successo alla bravura dei suoi interpreti: Jean Gabin seduce con il suo umorismo sfacciato, Marcel Dalio con le sue recriminazioni e Pierre Fresnay con il suo linguaggio tagliente, senza dimenticare Von Stroheim, infagottato nel busto ortopedico. Elogio del pacifismo e dell’amicizia tra i popoli, il film di maggior successo di Jean Renoir è uno dei pochi conservati nelle collezioni del MoMA di New York.
Ì Direzione, Francia orientale. Renoir girò nella città fortificata di Neuf-Brisach, nell’Alto Reno, a Colmar, nella valle di Chamonix (alcune scene in esterno) e soprattutto nello Château du Haut-Koenigsbourg, nel Basso Reno. Questa imponente fortezza medievale, distrutta nel 1633 nel corso della Guerra dei Trent’Anni, fu ricostruita ai primi del Novecento dal kaiser Guglielmo II per segnare quello che allora era il confine occidentale dell’impero germanico. La sua architettura militare aveva un valore puramente simbolico, ma
il castello, arroccato sulla cima del Monte Stophanberch, incute ancora oggi timore. In estate si corre il rischio di essere travolti dalla folla di visitatori, oltre mezzo milione l’anno.
082 LUDWIG (CASTELLI BAVARESI) Luchino Visconti, 1972, Francia/ Germania/Italia
y Munifico regista d’opera lirica e di cinema, Luchino Visconti alza qui il sipario su un dramma wagneriano. Film di lunghezza inusitata (quasi quattro ore nella versione integrale), Ludwig traccia un ritratto cupo e disincantato dell’ultimo mecenate dell’età romantica. Ebbro di racconti epici, opere liriche e musica, il giovane Ludwig II di Baviera, interpretato da Helmut Berger, fa costruire bizzarri castelli dove si mura a poco a poco nella solitudine e nella follia. Vestendo di nuovo i panni di Sissi, Romy Schneider mette da parte le crinoline per indossare tenute da cavallerizza e dare vita a un personaggio dal fascino enigmatico, legata al cugino bavarese da sentimenti quasi incestuosi. Assai diverso dagli affreschi talora ampollosi di Hollywood, Ludwig offre una minuziosa e grandiosa ricostruzione dell’universo del monarca.
Ì Visconti riuscì a ottenere il permesso di effettuare le riprese nei luoghi e nelle dimore dove ancora VIAGGIARE IN POLTRONA
aleggia il ricordo di Ludwig II. In preda a una vera e propria frenesia edilizia, il sovrano fece costruire nelle Alpi Bavaresi diversi castelli in stile Tudor, gotico e rococò, tutti aperti al pubblico. Appollaiato su uno scosceso sperone roccioso, lo Schloss Neuschwanstein è il più famoso dei castelli del re di Baviera, essendo stato preso a modello da Walt Disney per il film La bella addormentata nel bosco. Ma non mancate di visitare Linderhof, immerso nella foresta al confine austriaco e circondato da un parco sconfinato. Andrebbe visto con la neve, nel freddo glaciale, per ritrovare la luce che incornicia come un’aureola il viso di Elisabetta, ‘l’imperatrice errante’, e vela lo sguardo febbricitante di Ludwig.