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LE OPERE ITINERANTI

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PAESAGGI LUNARI

PAESAGGI LUNARI

Attraverso le loro opere i grandi compositori hanno manifestato il proprio gusto per l’orientalismo, le atmosfere spagnoleggianti e i luoghi immaginari. Ispirati da queste grandi arie, fate i bagagli cantando!

193 L’ORO DEL RENO (GERMANIA) Richard Wagner, 1869

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x ‘Das Rheingold’ in tedesco fa più chic. Opera in un solo atto e prologo alle ‘tre giornate’ che compongono L’anello del Nibelungo. Un epico fantasy sinfonico che mette in scena uno scontro titanico tra nani deformi e divinità predatorie per la conquista dell’oro e del mondo. Il prologo fornisce già il quadro musicale dell’intera opera. Questa rappresentazione della mitologia germanica costò ben 25 anni di lavoro a Wagner.

108 Ì Assai apprezzate dai turisti della terza età, le navi da crociera che scendono il Reno offrono l’occasione di scoprire i paesaggi e le città della Gola del Reno, fra Coblenza e Bingen, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Tappe principali: la città storica di Coblenza, Rüdensheim e le taverne sulla Drosselgasse o la rupe della bella Loreley. Gli estimatori di Wagner non devono perdersi il Festival di Bayreuth, fondato dal maestro nel 1876 e dedicato al suo repertorio. La manifestazione si tiene ogni anno da fine luglio a fine agosto. Se non riuscite a trovare i biglietti, potete sempre visitare la villa del compositore, anche questa a Bayreuth. La tomba di Wagner e della moglie Cosima è situata dietro la casa.

194 IL TROVATORE (SPAGNA) Giuseppe Verdi, 1853

x Verdi riuscì nell’impresa di comporre quasi simultaneamente questa opera in quattro atti, rappresentata in prima assoluta al Teatro Apollo di Roma, e La Traviata, presentata un mese più tardi alla Fenice di Venezia. Il genio, evidentemente, doveva avere quattro mani e un bisogno di sonno assai inferiore a quello dei comuni mortali. Il Trovatore poggia su un libretto dalla storia arruffata, per non dire ingarbugliata, che la musica di Verdi sbroglia al momento opportuno. Sullo sfondo delle vendette che si consumano nella Spagna del XV secolo, e più precisamente in Biscaglia e nel regno d’Aragona, la gitana Azucena suggella il destino dei protagonisti. Verdi sguazza nel registro delle passioni fatali e nelle atmosfere spagnole. Adorava gli intrecci del Trovatore. E noi con lui.

Ì La comunità autonoma dell’Aragona vanta più di 60 castelli, senza contare i resti di mura, torri e fortificazioni che punteggiano la regione. L’epoca feudale ha lasciato in eredità nel nord della Spagna splendide fortezze, come quella di Castellote, vicino a Teruel, o il palazzo fortificato dell’Aljafería di Saragozza, costruito dai mori nell’XI secolo. Nella provincia aragonese di Huesca merita una menzione speciale il castello-abbazia di Loarre, splendido esempio di architettura militare romanica. Questo nido d’aquila, a 1070 m di altitudine, è accessibile lungo una strada a tornanti. Inespugnabile.

195 BORIS GODUNOV (RUSSIA) Modest Musorgskij, 1869

x Liberamente tratta dal romanzo di Aleksandr Puškin, questa epopea lirica si rifà anche al Macbeth di Shakespeare. La prima versione, influenzata dalla musica popolare russa, si distacca dallo stile delle opere tedesche e italiane. Lo zar Boris Godunov, che regnò dal 1598 al 1605 dopo essere stato il ciambellano di Ivan il Terribile, fornì soltanto un lontano modello

Rappresentazione della Madama Butterfly di Giacomo Puccini alla Royal Opera House di Londra

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MADAMA BUTTERFLY (GIAPPONE)

Giacomo Puccini, 1904

x Seppur reduce dai trionfi della Bohème e della Tosca, Puccini fu coperto di fischi alla Scala di Milano alla prima di quest’opera in tre atti. Il fiasco lo spingerà a rivedere la partitura, con successo. Triste storia quella della geisha di Nagasaki che si innamora di un ufficiale della marina americana. Ripudiata dalla famiglia, la fanciulla si ucciderà ricorrendo allo jigai, l’equivalente femminile del seppuku praticato dai samurai giapponesi. Una fine truce, dal momento che la sciabola (nella realtà le donne utilizzavano un pugnale) le recide la carotide. Nel 1893 anche André Messager aveva composto un’opera lirica ambientata in Giappone, Madame Chrysanthème, tratta dall’omonimo romanzo di Pierre Loti. Ì Se non sognate l’esotismo giapponese andate a Nagasaki, porto inizialmente costruito per gli stranieri e centro dell’evangelizzazione cristiana nell’arcipelago. Nel XVI secolo i portoghesi vi stabilirono una testa di ponte commerciale, salvo poi essere cacciati e rimpiazzati dagli olandesi, che avrebbero operato con discrezione dall’isola artificiale di Dejima. Alla fine del XIX secolo, durante la Restaurazione Meiji, Nagasaki divenne la vetrina del Giappone occidentalizzato, ma non è rimasto nulla o quasi di questa belle époque dell’Estremo Oriente. Il 9 agosto 1945 la città fu distrutta dalla seconda bomba atomica, che provocò 75.000 morti. Un evento su cui meditare nella cattedrale cattolica di Urakami, edificata nell’epicentro dell’esplosione, e nel Parco della Pace.

Una scena di Carmen, il film di Francesco Rosi tratto dall’omonima opera di Bizet

al personaggio messo in scena da Musorgskij, che scrisse anche il libretto. Inizialmente suddivisa in sette scene, l’opera si articolerà in seguito in un prologo e quattro atti, prima di essere riorchestrata a due riprese all’inizio del Novecento da Rimskij-Korsakov e poi ancora da Šostakovič.

110 Ì Boris Godunov è pervaso dalla bellezza solenne dei riti ortodossi. A Mosca visitate la sublime Cattedrale della Dormizione (equivalente al dogma cattolico dell’Assunzione), edificata nel XV secolo dall’italiano Aristotele Fioravanti, dove a partire dal 1721 furono incoronati tutti gli zar russi fino all’ultimo Romanov. Altro luogo evocato dall’opera è il sagrato della Cattedrale di San Basilio, sulla Piazza Rossa, imperdibile apoteosi dell’architettura religiosa russa. Quanto al protagonista dell’opera, il vero Boris Godunov è sepolto nel Monastero della Trinità di San Sergio a Sergiev Posad, una città alla periferia di Mosca. Dalla stazione moscovita di Iaroslav vi si arriva in un’ora di treno.

197 L’ITALIANA IN ALGERI (ALGERIA) Gioachino Rossini, 1813

x La prima opera buffa di Rossini, in due atti, si svolge all’epoca del bey di Algeri, il reggente che governava sotto la tutela dell’impero turco ottomano. In questa storia una fanciulla italiana attraversa il Mediterraneo per restituire la libertà al suo amante, schiavo al servizio di un notabile locale. Rossini, che comporrà altre meraviglie quali Guillaume Tell e Il barbiere di Siviglia, aveva l’abitudine di riciclare le sue melodie da un’opera all’altra, senza nuocere alla qualità… Amante della bella vita e della buona tavola, creò anche ricette di cucina: i famosi ‘tournedos alla Rossini’ sarebbero una sua invenzione…

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Georges Bizet, 1875

x L’amour est un oiseau rebelle / Que nul ne peut apprivoiser… Non occorre essere patiti di lirica per conoscere questa celebre aria e il suo non meno famoso preludio allegro giocoso. Tratta da una novella di Prosper Mérimée, Carmen mette di fronte una zingara andalusa con gli occhi di fuoco e il brigadiere Don José, che la ucciderà nel finale, mentre è in corso una corrida. La chiave del successo di questa opéra-comique in quattro atti fu la sostituzione dei dialoghi parlati della versione iniziale con recitativi cantati, di maggior presa sul pubblico. Prima di sprofondare nella follia, Nietzsche dichiarò di preferire Carmen alla Tetralogia di Wagner. Ì Se non siete tra quanti considerano la corrida una mattanza, visitate l’Andalusia, la sua culla storica. A Siviglia, la Plaza de Toros de la Real Maestranza ospita spettacoli taurini d’antologia, tra cui corride con tori di razza Miura, la più pregiata della regione. Risalente al 1761, questa arena rinserrata nel tessuto urbano è, con la sua pista ovoidale, una delle più belle di Spagna. Da non perdere la corsa del Domingo de Resurrección, che apre la Temporada (la stagione) la domenica di Pasqua, e la Feria de Abril, che dura 17 giorni. In alternativa intonate il canto del Toreador alle cinque del pomeriggio: tonico e compatibile con il rifiuto della sofferenza animale… ma non necessariamente con il rispetto dei timpani umani.

stile neomoresco, si ritrova oggi in Francia, soprattutto nelle località balneari e termali. Un buon sistema per perdersi in atmosfere esotiche spendendo poco! Alcune mete: le ville di Hyères, nel dipartimento del Var, che si possono scoprire con un itinerario dell’ufficio turistico, oppure le terme di Vichy, nell’Allier. Da non dimenticare gli interni della casa di Pierre Loti a Rochefort, testimoni del fascino che lo scrittore nutriva per l’Oriente. Tornando a Rossini e alle origini di questo esotismo, è ad Algeri che si trova il retaggio più vistoso di quell’epoca: la posta centrale, ultimata nel 1908.

199 IL RATTO DAL SERRAGLIO ( TURCHIA) Wolfgang Amadeus Mozart, 1782

x Non è un’opera in senso stretto, bensì un singspiel, ovvero un’opera teatrale che alterna parti cantate e parlate. Mozart si mostra qui leggero, faceto, ma la complessità della sua partitura spinse l’imperatore d’Austria, Giuseppe II, che assistette alla prima al Burgtheater di Vienna, ad affermare che quella musica conteneva ‘troppe note’… La storia è quella di un aristocratico spagnolo che tenta di rapire la sua fidanzata, catturata da pirati barbareschi e tenuta prigioniera nell’harem di un pascià turco. Per i cantanti è una vera prova di forza vocale perché Mozart non scherzava in fatto di componimenti impegnativi.

Ì Oggetto delle fantasie dell’Occidente, l’harem conobbe la sua età d’oro, se così si può dire, con gli imperatori ottomani. A İstanbul è impossibile prescindere dal Palazzo Topkapi e dal suo harem cinquecentesco, fatto costruire da Solimano il Magnifico. Un luogo misterioso dove sognare odalische, sul genere di quelle dipinte dal pittore francese Ingres. Ugualmente degno di nota è il Palazzo Dolmabahçe, con la sua facciata bianca, monumentale dimora dei sultani nell’ultimo periodo dell’impero ottomano. İstanbul vanta altri palazzi più recenti, sparsi sulle rive del Bosforo e spesso costruiti da architetti armeni: il Padiglione di Hidiv, residenza del chedivè d’Egitto; il Palazzo Çiragan, riconvertito in un albergo di lusso; e l’incantevole palazzo neobarocco Beylerbeyi. È possibile ammirare tutti questi edifici con una crociera sul Bosforo in partenza dall’imbarcadero di Eminönü.

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