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LE LOCATION PIÙ AMATE DAL CINEMA
L’Ovest selvaggio degli spaghetti western è cinema! Che conservino la loro identità o si spaccino per altri luoghi, alcuni scenari naturali sono protagonisti a pieno titolo e si trasformano spesso in set cinematografici.
227 RIVIERA FRANCESE y La costa provenzale attrae il cinema da sempre: uno dei primi film dei fratelli Lumière nel 1895 non fu forse L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat? Da allora è stato un continuo succedersi di grandi nomi della settima arte, soprattutto sulla Costa Azzurra, dal red carpet di Cannes, che sin dalla creazione del festival ha visto sfilare quasi tutto il cinema d’intrattenimento e d’autore, fino ai suoi luoghi più scenografici. Cary Grant vi ha girato due dei suoi film più importanti – Un amore splendido di Leo McCarey e Caccia al ladro di Alfred Hitchcock. In quest’ultima pellicola la sua partner, Grace Kelly, si innamorerà del Principato di Monaco al punto da unirsi alla sua leggenda. James Bond assapora più di quanto dovrebbe i piaceri dei casinò della Costa Azzurra (Mai dire mai e Goldeneye), mentre gli studi cinematografici di Victorine, vicino a Nizza, hanno ospitato tre leggende del cinema francese come Marcel Carné (Amanti perduti), Jacques Tati (Mio zio) e François Truffaut (Effetto notte)! Ì Di tutte le città della Costa Azzurra, Nizza è quella più cara ai cineasti: da À Propos de Nice, documentario di riferimento sulla dolce vita nizzarda e sulla sua ‘controparte’, i bassifondi popolari, realizzato da Jean Vigo nel 1930, fino ai recenti Brice de Nice con Jean Dujardin e Il Truffacuori con Vanessa Paradis e Romain Duris, la Promenade des Anglais attraversa il cinema ormai da quasi un secolo.
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228 OUARZAZATE (MAROCCO) y Un po’ più a ovest… Sebbene innumerevoli ‘peplum’, film d’avventura e affreschi biblici siano ambientati in Egitto e Palestina, le dune che si vedono sullo schermo appartengono in realtà ai deserti del Marocco e della Tunisia. Un’industria di proporzioni tali da aver portato alla creazione a Ouarzazate di studi VIAGGIARE IN POLTRONA
cinematografici e, più di recente, di un museo del cinema. Tra i classici che vi sono stati girati, Lawrence d’Arabia di David Lean, 100 000 dollari al sole di Henri Verneuil e L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. La rinascita del peplum, con Il gladiatore (girato, indovinate dove?), ha ridato al Marocco nuovo lustro come set cinematografico: Alain Chabat vi ha realizzato Asterix, Oliver Stone il suo Alexander e Ridley Scott vi è tornato per Le crociate. La Tunisia con Indiana Jones, tre episodi di Guerre stellari e l’esilarante Brian di Nazareth dei Monty Python, non si è dimostrata da meno.
Ì Talmente verosimile da sembrare reale. Dal 2007 il museo ‘made in Ouarzazate’, che comprende i vecchi set cinematografici, permette di passeggiare tra gli scenari dei film che vi sono stati girati – tra cui pellicole di grande successo come Kundun e Il gladiatore – e di vedere da vicino vari attrezzi utilizzati nei peplum: catapulte, portantine, ecc.
229 TABERNAS (SPAGNA) y Passate parola, gli spaghetti western sono anche tortilla western. Il deserto spagnolo di Tabernas, in Andalusia, ricoprì il ruolo di West americano a partire dagli anni ’60, quando in Italia si moltiplicò la produzione di film western, i più famosi dei quali restano quelli della cosiddetta ‘Trilogia del dollaro’ di Sergio Leone. Tabernas non si limitò ad accogliere soltanto produzioni western, ma ospitò altri grandi nomi come David Lean (per Lawrence d’Arabia), Michelangelo Antonioni (Professione: reporter), John Milius (Conan il barbaro), Steven Spielberg (I predatori dell’arca perduta e Indiana Jones e l’ultima crociata), e persino Stanley Kubrick, che fece recitare uomini travestiti da scimmie davanti a un monolite in 2001: Odissea nello spazio. A meno che non si sia trattato di un miraggio… Ì Oggi le pellicole girate a Tabernas sono meno numerose rispetto al passato, a differenza dei turisti. Tre set di film western sono stati conservati e trasformati in parchi tematici: Texas Hollywood, Mini Hollywood e Western Leone. Il primo accoglie ancora lavorazioni di film (di recente vi è stato girato Blueberry di Jan Kounen) e comprende tre diversi tipi di location – un villaggio indiano, un villaggio messicano e una cittadina del Far West. Sergio Leone li utilizzò tutti e tre per le riprese del film Il buono, il brutto e il cattivo.
230 PRAGA y L’atmosfera brumosa della capitale ceca crea un ambiente ideale per i film a tinte fosche, come Delitti e segreti di Steven Soderbergh. I suoi gioielli architettonici si sposano magnificamente con le produzioni di prestigio, come Amadeus di Milos Forman. La città sfrutta a meraviglia anche il suo fascino di capitale dell’Europa dell’Est nelle storie di spionaggio, come in Mission: Impossible di Brian De Palma o in Casino Royale di Martin Campbell. Ma se Praga attira tanti registi, lo deve soprattutto agli studi cinematografici di Barrandov, che coniugano due qualità preziose: superficie e varietà di attrezzature tecniche dei set e competitività in termini di costi di produzione! Il crollo dell’URSS è stato una manna finanziaria per il cinema ‘imperialista’ (fino ad allora gli studi erano nazionalizzati). Fin dagli inizi degli anni ’90 molti registi hanno utilizzato gli studi praghesi per girarvi film di ogni genere, come Hellboy (Guillermo del Toro), Oliver Twist (Roman Polanski) o più di recente la serie televisiva I Borgia (creata da Tom Fontana). Ì La veduta più celebre della città è quella del Castello di Praga (in passato sede dei re di Boemia, oggi dei presidenti della Repubblica Ceca) che svetta in collina sopra al Ponte Carlo, costruito nel XIV secolo e fiancheggiato da statue barocche raffiguranti santi. È da questo ponte che Jim Phelps cade nella Moldava in Mission: Impossible.
126 231 GRAND CENTRAL STATION (NEW YORK) y Il cinema è pieno di scene girate nelle stazioni o negli aeroporti: i drammi si annodano o si sciolgono spesso nei luoghi di partenza, di arrivo, di passaggio. La stazione ferroviaria della città più filmata al mondo non poteva dunque sottrarsi alle cineprese. Sebbene New York conti più di una stazione, Grand Central aveva parecchi pregi per essere la prescelta da tutti i generi. A cominciare dalle sue tre gigantesche vetrate che proiettano scacchi di luce nell’atrio principale. Genere noir: è da qui che ha inizio la fuga di Cary Grant in Intrigo internazionale e che Francis Ford Coppola e Brian De Palma collocano il finale dei rispettivi film di mafia, Cotton Club e Carlito’s Way. Genere sentimentale: in Se mi lasci ti cancello Kate Winslet percorre l’atrio di corsa in compagnia di Jim Carrey… per ritornarci in seguito con Leonardo DiCaprio in Revolutionary Road. Genere supereroi: Gene Hackman, che bracca un malvivente in Il braccio violento della legge, ne fa la sua base in Superman, mentre The Avengers si danno battaglia… Ì Seppure bombardata di meteoriti in Armageddon – Giudizio finale e inondata in L’alba del giorno dopo, la Grand Central Station ha festeggiato i 100 anni di vita nel 2013. Il traffico ferroviario ormai è limitato ai treni per pendolari, ma la stazione richiama sempre folle di passanti con i suoi negozi di lusso, i suoi ristoranti e, beninteso, la sua architettura.
232 BOLLYWOOD (BOMBAY ) y Bollywood, con il suo stile colorato, i deliranti numeri musicali e una produzione annua da far invidia a Hollywood, non ha più bisogno di presentazioni. Inutile però cercarla sulle cartine: per quanto il termine sia una contrazione di ‘Bombay’ e ‘Hollywood’, la lavorazione dei film non è affatto limitata alla sola Bombay! Delle 800 pellicole prodotte ogni anno in India, e genericamente classificate sotto l’etichetta di Bollywood, solo un quarto viene girato a Bombay, in hindi. Il resto è distribuito tra gli altri centri di produzione del paese, ovvero Tollywood, Kollywood, Malluwood e Sandalwood, dove si realizzano film nelle lingue delle rispettive regioni di appartenenza. Dal 2000 il cinema di Bollywood ha iniziato a varcare le frontiere indiane entro cui era confinato: Devdas, nel 2002, ha ottenuto un vero successo internazionale e lanciato la bella Aishwarya Rai sotto i rifletttori anglosassoni.
Ì Vedere un film di Bollywood è divertente, ma anche farvi un’apparizione non è male: basta recarsi a Colaba, quartiere turistico di Bombay e territorio di caccia delle agenzie di casting, sempre alla ricerca di comparse occidentali da impiegare nelle riprese.