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PLAYLIST URBANE
Esistono città che da sole incarnano uno stile musicale. Un po’ di decibel nelle orecchie ed eccovi catapultati in queste destinazioni a ballare per le strade.
269 IL POP SCANDINAVO A STOCCOLMA x No, gli svedesi non si riconoscono soltanto dai ritornelli degli Abba. Dalla fine degli anni ’90 il pop ‘made in Sweden’ alimenta le classifiche internazionali. Il paese è il terzo esportatore di musica e Stoccolma, la capitale, vanta il più alto numero di studi di registrazione per abitante del mondo! Tra gli artisti locali: i Cardigans, Jay JayJohansson, Peter Bjorn and John e Robyn, giusto per spaziare tra i generi, ma anche Britney Spears ha inciso da queste parti. Tra i segreti di tanto successo, un’educazione musicale impartita ovunque fin dalla prima infanzia e binomi autore/ compositore che sfornano hit in serie, in tempi più veloci e a costi meno elevati che altrove.
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146 Ì Stoccolma ospita innumerevoli sale da concerto e studi di registrazione. Ecco una buona scelta di posti raccomandabili: il Pet Sounds Bar, con un seminterrato animato da DJ set e concerti mensili abbastanza d’avanguardia; il Sodra Bar, con vista panoramica sulla città e concerti settimanali; il Mosebacke, con un dehors affacciato sull’isola di Skeppsholmen e la città vecchia, dove si esibisce il meglio della musica svedese; e infine lo Scandic
Malmen, un hotel a quattro stelle con un bar dove si alternano DJ tutta la notte. Londra, ma l’East End nasconde luoghi più indie, da scoprire dalle parti di Shoreditch e Brick Lane.
270 IL BRITPOP A LONDRA x Un sussulto d’orgoglio e la nostalgia dei giovani di Manchester e Londra per i gloriosi predecessori degli anni ’60 e ’70. Il britpop non ha rivoluzionato nulla, ma è prosperato in reazione alla forza rabbiosa del grunge portato sulla scena musicale dai Nirvana e soci. Ritmo e melodie trascinanti. Con due gruppi a contendersi la supremazia, i proletari Oasis e i borghesi Blur. Senza dimenticare i Suede o i Belle and Sebastian, portavoci di quella Cool Britannia che riprendeva in parte l’estetica e il look dei Mod’s. Il filone non si esaurisce mai. E gli Arctic Monkeys e i Franz Ferdinand lo spremono, come se nulla fosse. Ì Il quartiere assolutamente da visitare per respirare gli effluvi del britpop è Camden Town. Attualmente fucina di mode di abbigliamento su tutti i fronti, dal gotico all’alternativo passando per il punk, Camdem ospita ancora bar e negozi che tengono alti i colori della Cool Britannia, con capi in velluto, polo Fred Perry e scarpe ad hoc. Lo stile ha attecchito un po’ in tutta
271 IL MOTOWN DI DETROIT x Detroit, città operaia oggi depressa, deve il soprannome di Motown (‘Motor Town’) all’industria automobilistica, ma grazie a questo appellativo è nota da oltre cinquant’anni anche in campo musicale. Il blues e il jazz erano già profondamente radicati in città quando, nel 1959, un giovane intraprendente di nome Berry Gordy creò l’etichetta discografica Motown per produrre musica soul, genere allora in piena espansione. Aiutato dal suo fiuto e da uno spiccato senso degli affari, Gordy mise sotto contratto giovani talenti promettenti (Diana Ross and the Supremes, The Temptations, Marvin Gaye e Stevie Wonder, solo per citarne alcuni) e li lanciò in vetta alle classifiche. Dietro queste star, un gruppo di musicisti rimasti nell’ombra, i Funk Brothers, crearono un suono riconoscibile tra mille, sapiente mix di soul e chiare influenze pop. Gordy lasciò Detroit per Los Angeles nel 1972, ma la città è rimasta un polo musicale di grande importanza: il gruppo punk rock degli Stooges, il duo rock dei Whites Stripes e il rapper Eminem vengono
tutti da qui, così come alcuni DJ pionieri del genere techno. Ì Detroit tiene vivo il ricordo della grande epoca della soul music al Motown Historical Museum, la cui sede si trova nel luogo in cui Berry Gordy fondò la sua etichetta discografica, 3 km a nord-ovest di Midtown. Colpita da un lungo declino dovuto alla crisi dell’industria automobilistica, oggi Detroit si presenta come una città in disarmo, ma emana ancora un’energia unica nel suo genere.
272 IL FUNK DI RIO (BRASILE) x DJ Marlboro e tutti i MC’s (Masters of Ceremony) che per diletto inventano suoni nelle favelas di Rio sono i massimi interpreti del cosiddetto funk carioca. Frutto dell’incontro musicale tra il funk e il Miami Bass, il funk di Rio, spesso ribattezzato baile funk (letteralmente ‘ballo funk’) fuori dai confini nazionali, spopola in Brasile, dove è apparso nella sua forma attuale negli anni ’80 (con lo sviluppo della musica elettronica). Caratterizzati da testi con una marcata connotazione trasgressiva (se non addirittura con espliciti richiami al sesso, spesso mimato da movimenti del bacino), rivendicazioni sociali e apologia delle gang, i brani, che spaziano dall’hip hop al genere melodico (di rado romantico, è bene precisarlo), sono accompagnati da travolgenti ritmi percussivi e campionature musicali. Con Zebulon Fyah, altra figura della scena brasiliana, oggi sono ancora più evidenti le contaminazioni reggae. Uno stile ibrido, che resta appannaggio degli afro-brasiliani e dei diseredati e che, come ogni simbolo di rottura sociale, finisce spesso nel mirino delle autorità. Ì Qualcuno ha paragonato il funk carioca a un programma sociale, in quanto offre da vivere a parecchie
persone a Rio. Nello stato di Rio si contano quasi 500 bailes a settimana, cui partecipano migliaia di funkeiros! La Zona Sul, le scuole di samba (al di fuori dei periodi di preparazione del Carnevale), locali come il Clube do Boqueirão e le favelas Cantagalo, nei pressi di Ipanema, e Morro dos Prazeres brulicano di Dj e piste da ballo. Frenate l’entusiasmo, però, perché questi luoghi di promiscuità sociale hanno un codice di condotta molto ritualizzato che faticherete a decifrare per intero. Look consigliato: pettorali in vista per i ragazzi, ventre scoperto e jeans strappati per le ragazze. L’ambiente è caldo, ma soprattutto ludico e coreografico. Per iniziati.
273 LA MUSICA ELETTRONICA DI BERLINO x La musica techno ed electro, minimalista o meno, vive una storia d’amore con Berlino fin dagli anni ’90, subito dopo la caduta del Muro. I suoi DJ e mixtape sono entrati nella leggenda con il club Tresor e poi con tutte le discoteche che hanno acceso stroboscopi negli scantinati e nei capannoni industriali sulle rive dello Spree. Romantica, dark, new wave, lo spettro dell’elettronica berlinese non ha più cessato di ampliarsi. È una specialità tedesca, visto che il suo primo studio di registrazione nacque a Colonia nel 1951. A mezzo secolo di distanza, la scena underground di Berlino moltiplica le sperimentazioni e i migliori locali producono brani con etichette proprie. Ì ‘Berlino è povera, ma sexy’ aveva detto nel 2004 il sindaco Klaus Wowereit. Il celebre slogan in parte è ormai superato: Berlino, in pieno boom edilizio è ricca, ma seduce ancora i nottambuli. La lista dei locali alla moda è lunga: il Berghain, naturalmente, la Cappella Sistina della electro music nel quartiere di Friedrichshain, eletto miglior VIAGGIARE IN POLTRONA
club del mondo nel 2009; il Bar 25 a Kreuzberg (chiuso, ma destinato a riaprire); il Maria Am Ostbanhof, un club di techno ospitato in un hangar decrepito di Friedrichshain; o ancora il Kit Kat Club, noto per le serate feticiste. Per qualcosa di più tranquillo, andate in quell’immenso campo di ricreazione che è oggi l’ex aeroporto di Tempelhoff: un posto cool, familiare e arioso, in breve, tipicamente berlinese.
274 L’HIP HOP DI DAKAR (SENEGAL) x Nato negli anni ’80, l’hip hop senegalese è entrato a pieno diritto nella cultura di un paese che fino ad allora era cantato dai griot attraverso i tassu, i versi improvvisati a partire da un proverbio. I giovani di Dakar hanno abbinato ai beats americani parole e suoni dal sapore molto locale per esprimere la loro rivolta in musica, senza la connotazione materialista del rap d’oltreoceano. Il gruppo dei Daara J ha riscosso grande successo nel 2004 con l’album Boomerang. I suoi due componenti, Ndongo D e Faada Freddy, fanno di tutto per trasmettere gioia nonostante la miseria: laddove uno rappa con rabbia e rigore, l’altro parte con i suoi voli musicali, di volta in volta voluttuosi o aggressivi. Tra i molti altri artisti della scena hip hop senegalese ricordiamo Xuman, Nixx e Biss Bi Clan.
Ì Le Battle National-Danse Hip-Hop di Dakar riunisce tutti i migliori musicisti e ballerini senegalesi del genere. Ma nella capitale hip hop dell’Africa francofona non mancano né i luoghi né le occasioni per immergersi in questa musica urbana e volubile. Sue componenti inscindibili sono i graffiti e la street art, che oggi ricoprono ponti, palizzate e muri della città. Tra i nomi di spicco, Zeinix, 2mgraff e Docta.