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FOLK SONGS
Una chitarra, una voce e, talvolta, un’armonica a bocca. Con questa semplice combinazione le ballate ci toccano il cuore e ci fanno viaggiare.
310 WOODY GUTHRIE, THE HOUSE OF THE RISING SUN (NEW ORLEANS) 1941
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166 x Figura mitica del folk, Woody Guthrie (1912-1967) è stato il modello di molti song writers americani. Uno stile canoro privo di fioriture, ma dall’asprezza viscerale che entra fin nelle ossa ed è pregna di tutta la polvere dei Dust Bowls, le tempeste che gettarono sulla strada gli eroi di Furore di John Steinbeck. Prima di diventare il portavoce degli oppressi, il cantante ha condotto una vita da hobo (vagabondo) nell’America della Grande Depressione, portando in giro la sua chitarra e la sua figura emaciata su carri bestiame. Un’esperienza che ha raccontato nell’autobiografia Questa terra è la mia terra. Resa celebre nel 1964 dalla versione degli Animals, The House of the Rising Sun è una vecchia canzone le cui origini si perdono da qualche parte del Kentucky. Woody Guthrie ne ha dato una splendida interpretazione, che evoca un’America ormai scomparsa. Ì La ‘casa del sole che sorge’ è a New Orleans. I fan hanno fatto mille congetture per capire che cosa fosse –casa chiusa, bisca clandestina o prigione? – e per ritrovarne le tracce. Si trovava sicuramente nel French Quarter, dove all’inizio del secolo si concentravano bar clandestini, jazz club e bordelli. Oggi è cambiato il modo di abbrutirsi nel quartiere francese, che resta tuttavia il cuore del Mardi Gras e di tanti altri eventi nel corso dell’anno. Oltre che per le feste, ci si viene anche per ammirare l’elegante architettura in stile coloniale caraibico.
311 PETE SEEGER, WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE (NEW YORK) 1960
x “Dove sono finiti i fiori, le ragazze/Dove sono finiti gli uomini/ sono tutti soldati…” Con questa protest song ispirata a un canto tradizionale russo, Pete Seeger e il suo coautore Joe Hickinson hanno dato vita a un incomparabile ritornello, ripreso a gara da artisti di vari orizzonti per far mostra del proprio amore per l’umanità: il trio Peter, Paul and Mary, Joan Baez, Marlene Dietrich, Dalida e persino gli U2. Pete Seeger (1919-2014) non è stato un personaggio di poco conto nel mondo della folk music. Nato a New York e amico di Woody Guthrie, ha partecipato a tutte le lotte dell’America del dopoguerra, dalla battaglia per i diritti civili dei neri a quelle contro la guerra del Vietnam o in difesa dell’ambiente. In oltre settant’anni di attività Seeger ha foraggiato tutta la musica militante americana. Bruce Springsteen gli ha reso omaggio nell’album We Shall Overcome: The Seeger Sessions. Ì Pete Seeger è legato all’America dei grandi raduni della fine degli anni ’60, ma anche all’ambiente intellettuale e progressista, nel suo caso marxista, della costa orientale. Per avvicinarvi al suo mondo andate ai primi di giugno nello stato di New York, nella contea di Winchester, per partecipare al festival Clearwater che il nostro eroe ha ideato in favore della sua associazione che lotta per bonificare il fiume Hudson dall’inquinamento. Se avete una forte vena anticapitalista, potrete approfittarne per contattare i militanti di Occupy Wall Street, i cui sit-in a Manhattan hanno ricevuto la benedizione di Pete Seeger.
312 BOB DYLAN, HIGHWAY 61 REVISITED (GREAT RIVER ROAD) 1965
Adottato dall’ambiente folk fin dalle sue prime canzoni, il bardo del Minnesota era a ventiquattro anni il portavoce di una generazione che non si ritrovava nell’America puritana, conservatrice e razzista dell’inizio degli anni ’60. Ma Bob Dylan non ne era pienamente soddisfatto. Cercando di rinnovare il proprio stile, aprì ad arrangiamenti blues e a una strumentazione rock che disorientarono una parte dei suoi fan della prima ora. Traboccante di poesia dai toni pungenti, Highway61 revisited, che contiene la famosa hit Like a Rolling Stone, appare oggi come uno dei momenti più alti dell’opera del folk singer.
Ì La scelta della Highway61 ha per Bob Dylan un valore fortemente simbolico. Questa strada altro non è che un tratto della mitica Great River Road, lunga 3200km, che corre dal Minnesota, stato di cui il cantante è originario, a New Orleans. Percorrerla vuol dire lasciare la regione dei grandi laghi per andare alla fonte della musica americana, lungo il Mississippi: il rock’n’roll di Memphis, il blues del Delta o il jazz di New Orleans. Tettuccio abbassato, capelli al vento, partite all’inseguimento del fiume!
313 LEONARD COHEN, AVALANCHE (MONTRÉAL) 1971
x Songs of Love and Hate, il terzo album del cantante canadese, giocava sul principio delle due facce del vinile: sul lato A, le canzoni dell’odio; sul lato B, le canzoni d’amore. Avalanche, il titolo più noto, appartiene alla prima parte. Con la sua voce bassa, profonda e sepolcrale Leonard Cohen canta un lamento amoroso che aveva composto qualche anno prima. Sostenuto da un arpeggio ossessivo e da un tappeto di violini che ne accentuano l’aspetto melodrammatico, questa cupa canzone non può che straziarvi l’anima. Da ascoltare in una notte insonne per curare la malinconia. Ì Di famiglia ebrea di origine russo-polacca immigrata a Montréal, Leonard Cohen è rimasto fedele alla sua città natale. Per seguire i passi dell’icona folk bisogna recarsi nel vecchio quartiere popolare del Plateau Mont-Royal, diventato un covo di artisti negli anni ’60 e ’70. Le sue strade principali, fiancheggiate da belle case in mattoni o con facciate colorate, ospitano molti caffè con i tavolini all’aperto. All’angolo dei boulevard Saint-Laurent e MarieAnne, il ristorante Bagel etc. si trova a due passi dalla casa di Leonard Cohen, che ama frequentarlo quando si trova in città.
314 BUFFY SAINTE-MARIE, BURY MY HEART AT WOUNDED KNEE (SOUTH DAKOTA) 1970
x Questa canzone racconta del massacro di 300 indiani compiuto nel 1890 dall’esercito americano nel South Dakota. Nata in una riserva del Saskatchewan canadese, la cantante Buffy Sainte-Marie ha composto qualche hit tra cui Until it’s time for you to go, ripresa da Elvis Presley, o Universal soldier, intonata nei campus americani durante la guerra del Vietnam. Emarginata a causa del suo impegno militante agli inizi degli anni ’70, questa folk singer nativa americana continua a 70anni a fare tournée in tutto il mondo.
Ì Le principali riserve di nativi americani si trovano a ovest del Mississippi. Una di queste è la Pine Ridge Reservation, nel South Dakota, dove è avvenuto il massacro di Wounded Knee, di cui un memoriale conserva il ricordo. Abbandonati alla propria sorte, la maggior parte degli abitanti vive in grande povertà. Famoso per il Mount Rushmore, lo stato del South VIAGGIARE IN POLTRONA
Dakota ospita anche un monumento sorprendente, il Crazy Horse Memorial: questa incredibile effigie del capo sioux, scolpita anch’essa su una montagna, è stata iniziata nel 1948 ed è ancora ben lungi dall’essere completata.
315 THE POGUES, DIRTY OLD TOWN (SALFORD) 1985
x Da farvi venire la pelle d’oca. Questa canzone scritta nel 1949 da uno scozzese di Salford, nel nord dell’Inghilterra, ha preso un accento irlandese nella bocca sdentata di Shane MacGowan, il leader fuori di testa e alcolista dei Pogues, che l’hanno resa popolare. Epigoni dei Clash, nutriti con l’acido del punk londinese, i Pogues utilizzavano strumenti tradizionali (banjo, flauto irlandese, cornamusa…) e traevano ispirazione dal folklore celtico, un approccio piuttosto singolare in piena epoca new wave. La band ha compiuto un tratto del suo cammino nell’Inghilterra thatcheriana degli anni ’80 e Dirty Old Town, invettiva contro le città industriali del nord del Regno Unito, è diventata un inno nei pub. Minato dalle dipendenze da alcol e fumo del proprio leader, il gruppo si è sciolto negli anni ’90, ma si riunisce di tanto in tanto per dei concerti.
Ì Birra, mucchi di rifiuti, giovani sbandati, il suono del tin whistle e dei banjo. I Pogues vi spediscono subito nello smog delle città minerarie. Salford, a nord-ovest di Manchester, ha riqualificato i suoi dock, chiusi nel 1982, ma conserva quartieri ultraviolenti e un proletariato sfiancato dall’era della Thatcher. Se avete amato l’atmosfera dei film più impegnati di Ken Loach, andateci. La scena pop e rock della vicina Manchester vi fornirà la colonna sonora.