7 minute read

I TROPICI SU PELLICOLA

Next Article
PAESAGGI LUNARI

PAESAGGI LUNARI

Il Sud-est asiatico, terra lussureggiante e crogiolo di culture millenarie… Una garanzia di belle immagini sullo schermo, ma non solo. Perché il cinema può essere uno specchio attraverso il quale catturare i drammi del passato e le sfide di oggi.

348 UN ANNO VISSUTO PERICOLOSAMENTE (INDONESIA) Peter Weir, 1982, Australia

Advertisement

y Negli anni ’80 i reporter impegnati nell’attualità più scottante (vedi Sotto tiro girato nel 1983) erano personaggi di primo piano. Ma qui il corrispondente australiano interpretato da Mel Gibson, che va a caccia di scoop a Giacarta alla vigilia di un colpo di stato militare, si confronta con l’opacità di un paese sull’orlo del caos. La sua guida autoctona è un cameraman nano, ruolo ricoperto in realtà dalla favolosa attrice Linda Hunt. Discostandosi dal classico film d’azione, Peter Weir mira a restituire la calura e l’umidità soffocante di un’Indonesia scossa dalle voci di complotti e pronta a cadere in una sanguinosa repressione.

188 Ì Sono pochi gli spettatori che non rimangono colpiti dal clima al contempo opprimente e sensuale che Peter Weir riesce a infondere a tutto il film, in particolare nelle scene in notturna. Un prodigio dovuto all’abilità del regista e della sua troupe, che hanno lavorato soprattutto negli studios australiani, pur avendo girato alcuni esterni a Manila, nelle Filippine. Ciò non toglie che quello che si vede sullo schermo restituisca delle impressioni che è ancora possibile catturare sul posto, sull’isola di Giava e nei sobborghi di Giacarta.

349 TOUTE LA BEAUTÉ DU MONDE (BALI, INDONESIA) Marc Esposito, 2006, Francia

y Scrittore e regista, Marc Esposito ha adattato il suo omonimo romanzo (pubblicato nel 1999) sul viaggio in Asia di una giovane donna devastata dalla morte del compagno. A Bali un uomo le farà da guida e forse le restituirà il gusto di vivere e di amare. L’attore e cantante francese Marc Lavoine, che nella vita reale ha un intimo rapporto con l’isola, non ha avuto problemi a indossare i panni del protagonista. In tale percorso iniziatico, i paesaggi balinesi hanno un ruolo fondamentale nel trasmettere le emozioni. Lungi dall’avere una semplice funzione illustrativa, la loro presenza sottolinea il doloroso rimpianto di una donna, interpretata da Zoé Felix, che non può condividere con la persona amata la bellezza del mondo.

Ì Per quattro settimane il regista ha portato i suoi attori per tutte le strade, anche le meno praticabili, dell’isola di Bali. Seguire le sue tracce vuol dire girarla in lungo e in largo, dagli altopiani vulcanici alle risaie a terrazze di Jatiluwih, e innamorarsi di una terra che è stata definita ‘l’isola degli dèi’. Questo paradiso insulare non è sfuggito ai danni della modernità e dell’industria turistica, ma altri siti hanno fatto da location al film, in particolare l’isola vulcanica di Lombok, anch’essa nell’arcipelago della Sonda, e la città di Chiang Mai, la ‘Rosa del Nord’, in Thailandia.

350 LA SETTIMA ALBA (MALESIA) Lewis Gilbert,1964, Gran Bretagna

y Abile artigiano del cinema, Lewis Gilbert ha firmato nella sua lunga carriera dei James Bond di ottima fattura (La spia che mi amava, tra gli altri), ma questo film d’avventura ha un altro respiro, romantico e politico. L’amicizia fra tre ex commilitoni, fra cui una donna, che si sono dati alla macchia nella giungla della Malesia durante

Preparazione della zuppa ne Il profumo della papaya verde

351

IL PROFUMO DELLA PAPAYA VERDE (VIETNAM)

Tran Anh Hung, 1993, Francia/Vietnam

y Prima che sia matura, la papaya può essere mangiata come verdura. Nei cortili delle case, in Vietnam, questo frutto saporito cresce accanto alle erbe aromatiche. Il film di Tran Ahn Hung evoca, con tocchi delicati, la vita negli anni ’50 di una giovane domestica presso una famiglia in rovina di Saigon. Per questo film il regista ha ottenuto la Caméra d’or al Festival di Cannes del 1993. Ì L’illusione è perfetta. Sullo schermo ci si muove nell’intimità di un focolare domestico indocinese, attraverso i suoi riti tradizionali, il suo mobilio, la sua quiete che contrasta con la frenesia della strada. Nella realtà, questo prodigio si deve tutto al talento dello scenografo Alain Nègre e della troupe, che hanno lavorato, senza grandi mezzi, in due teatri di posa degli studi SFP a Brie-surMarne. Girare in Vietnam sarebbe costato troppo. Alain Nègre ha passato soltanto quattro giorni a Hô Chi Minh Ciy, l’ex Saigon, ma ne ha riportato il senso esatto delle proporzioni degli interni domestici e le persiane, stuoie e paraventi che giocano con la luce e contribuiscono alla poesia di quest’opera. Dopo le riprese, la piccola casa è stata smontata, venduta e rimontata nel Midi, in Provenza. Sta a voi scovarla in mezzo alla lavanda e alle cicale…

XXXX X XXX

xxxxxxxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxxxx xxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxxxx xxxxxxxxx

Isabelle Huppert in Un barrage contre le Pacifique

190 l’occupazione giapponese, è messa a dura prova dalle lotte nazionaliste che scuotono il paese dopo il conflitto mondiale. Dilemmi in vista… William Holden veste i panni del maggiore Ferris in preda a crisi di coscienza. Durante le riprese le autorità inglesi rifiutarono di dare il loro appoggio a un film che non metteva in buona luce le truppe coloniali di Sua Maestà. Furono dei soldati australiani di stanza sul confine a contribuire alle scene di guerra. Ì Nessun espediente per questo film d’azione ambientato nel cuore della giungla. La troupe ha lavorato in mezzo alla natura nei dintorni di Kuala Lumpur, la capitale dell’attuale Malaysia. È un’occasione per scoprire uno dei paesi meno noti del Sud-est asiatico, diviso tra una parte peninsulare, a sud della Thailandia, e il nord dell’isola del Borneo. Le piantagioni di palme da olio guadagnano sempre più terreno, ma la Malesia è ancora parzialmente ricoperta da una giungla rigogliosa, come nel Parco Nazionale di Taman Negara al centro del paese.

352 OLTRE RANGOON (MYANMAR/MALAYSIA) John Boorman, 1995, USA/Gran Bretagna

y Una giovane dottoressa disperata per la morte del marito e della figlia ritrova il senso della vita percorrendo la Birmania in piena guerra civile. John Boorman si è ispirato a eventi realmente accaduti a Rangoon, la capitale del Myanmar (questo il suo nome birmano), durante il golpe militare del 1988. L’autore di Un tranquillo weekend di paura e de La foresta di smeraldo, noto per descrivere nei suoi film un mondo brutale e permeato di pessimismo, è anche un nomade del cinema, che ama superare i confini. Oltre Rangoon mescola così l’affresco storico al racconto intimo e movimentato di un riscatto e di un ritorno alla vita.

Ì Il Myanmar è ancora un paese sotto controllo militare e il regista non ha potuto girarvi le scene della guerra civile. Gli esterni sono stati ambientati nella vicina Malaysia,

© RUE DES ARCHIVES / BCA

354 UN BARRAGE CONTRE LE PACIFIQUE (CAMBOGIA)

Rithy Panh, 2009, Francia/Belgio/Cambogia

y Cineasta cambogiano sopravvissuto ai campi di lavoro dei khmer rossi, Rithy Panh ha dedicato la sua opera alla memoria e alla cultura di un paese ossessionato dai suoi anni sanguinosi. Con questo adattamento del romanzo Una diga sul Pacifico di Marguerite Duras, il regista si discosta dal genere documentaristico per mettere in scena un’episodio della giovinezza della scrittrice. La madre, madame Dufresne, interpretata da Isabelle Huppert, tenta di far fruttare un fazzoletto di terra in Indocina sul Golfo del Siam, ma si rovina nel tentativo di costruire una diga per contenere il Pacifico. Ì Per il regista, tutto si è giocato al momento dei sopralluoghi. Ha ritrovato la concessione della madre di Marguerite Duras vicino a Ream, nella provincia di Kompong Som, in Cambogia. Il folle sogno di questa donna si era realizzato! Una diga protegge le risaie, diventate le più fertili della regione, e sul posto si incontrano ancora vecchi pescatori che negli anni ’30 hanno conosciuto la famiglia Donnadieu (che è il vero cognome della scrittrice).

ma nel cambio non si perde nulla. Lo stato del Perak dove si svolgono le scene d’azione, sulla costa del Mare delle Andamane, offre sfondi magnifici. La Rangoon del film è stata ricostruita a Ipoh, la sua capitale, e a Kuala Kangsar, l’antica città reale. Gli appassionati di immersioni potranno anche fare un tuffo nelle acque trasparenti dell’isola di Pangkor.

353 ... E LA VITA CONTINUA (MALESIA ORIENTALE) Jean Negulesco, 1950, USA

y Questo film di un regista hollywoodiano di origine rumena, apprezzato dalle star per il suo talento di cuoco, racconta la storia vissuta durante la seconda guerra mondiale dall’americana Agnes Keith. Nel 1942 i giapponesi fanno man bassa sull’isola del Borneo, divisa tra Gran Bretagna e Paesi Bassi. Gli occidentali vengono fatti prigionieri e Agnes Keith, separata dal marito, è trattenuta fino alla liberazione dell’isola nel 1945. L’attrice americana di origine francese Claudette Colbert interpreta il ruolo di questa madre coraggio che lotta per la sopravvivenza sua e di suo figlio.

Ì Negulesco ha filmato gli esterni sui luoghi dell’azione, nella parte malese dell’isola del Borneo. Fu qui che i giapponesi pianificarono le terribili marce della

morte nella giungla, che uccisero quasi 2400 prigionieri di guerra australiani e britannici. Oggi si può andare nella città costiera di Sandakan, nel nord dello stato del Sabah, per visitare la casa di Agnes Keith, ‘Newlands’, nell’ex quartiere coloniale britannico. Nei dintorni di Sandakan, da poco convertita al turismo ecosostenibile, si possono visitare varie riserve naturali, in una delle quali vivono degli oranghi.

I TROPICI SU PELLICOLA

This article is from: