D I C E MBR E / G EN NA I O 2 0 1 8
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SOMMARIO
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NOTIZIE FLASH
ASIANA AIRLINES nuova associata IBAR
ITB Berlin - Fiera internazionale del Turismo
Leeuwarden Capitale Europea della Cultura 2018 Lugano capitale del gusto
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BOLIVIA:TERRA DI CONTRASTI
www.emoTonsmagazine.com
BOLIVIA DOVE I CONTRASTI, I COLORI E I VOLTI SONO LO SPECCHIO DELL’ANIMA
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LAOS: LE MINORANZE ETNICHE DEL NORD
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SOMMARIO
Bulgaria: preziose tesGmonianze del passato
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IN NAVIGAZIONE SUL MEKONG
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SOFIA UN CROGIUOLO DI STORIA E CIVILTÀ
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INTERVISTA: MARKKU PIRI
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FOOD IN MONGOLFIERA
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NEWS:CULTURA
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DICEMBRE
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Costa d’Avorio, tra passato e futuro
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KALEIDOSCOPE Bulgaria Malesia Cipro
LIBRI: LE NOSTRE RECENSIONI
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Creazione logo Ilenia Cairo
Collaboratori Anna Alberghina Luisa Chiumeni Giuseppe Garbarino Pamela McCourt Francescone Mariella Morosi Clara Svanera redazione@emoionsmagazine.com
Firenze in mostra
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Dire)ore Responsabile Teresa Carrubba tcarrubba@emoionsmagazine.com Proge)o grafico e impaginazione Elisabe4a Alfieri e.alfieri@emoionsmagazine.com
Barcellona vista dal genio di Gaudi
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IL VALLESE DOVE NON TRAMONTA MAI IL SOLE
Photo by Giuseppe Sabella
Cucina ad alta quota quella della Chef olandese Angelique Schmeinck
Fotografi Anna Alberghina Flavia Barbini Giuseppe Sabella Heikki Tuuli Andrea Vierucci Timo Viljakainen
Responsabile Marke8ng e Pubblicità Enrico Micheli e.micheli@emoionsmagazine.com Cura rivista online Idea Art&More web@emoionsmagazine.com
Editore Teresa Carrubba Via Tirso 49 -00185 Roma Tel e Fax 068417855
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma il 27.10.2011 – N° 310/2011 Copyright © – Tu4o il materiale [tesi e immagini] uilizzato è copyright dei rispejvi autori e della Case Editrice che ne deiene i dirij.
BOL IVIA photo by Giuseppe Sabella
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DICEMBRE
tcarrubba@emoionsmagazine.com
Scriviamo ar#coli per suscitare emozioni
TERESA CARRUBBA EDITORE. DIRETTORE RESPONSABILE
Eccoci a fine anno, ma non per Emo ons. Noi siamo all’inizio di una nuova avventura, dopo un accurato e meditato restyling del
webmagazine e della testata giornalisCca. L’adeguamento ai tempi
tecnologici e ai nuovi sCli di vita ci hanno spinto al cambiamento per rendere più fruibile Emo ons ad un pubblico di le)ori sempre più a)ento ed esigente. Il nostro obieDvo è raggiungervi nel miglior modo possibile, fermo restando il nostro punto di partenza:
suscitare Emozioni. E anche in questo numero di dicembre abbiamo
cercato mete e spunC che possano destare l’interesse e la voglia di
viaggiare. Dalla lontana Bolivia, terra di magnifici contrasC, dagli
abbacinanC laghi di sale alle tenebrose immagini dei minatori, alla languida crociera sul Mekong alla scoperta di luoghi conosciuC e
nascosC della Cambogia e del Vietnam su una lussuosa motonave.
Dal viaggio di sapore antropologico alla ricerca di minoranze etniche
che fanno la storia di un paese, questa volta il Laos, alla più vicina
Bulgaria con la capitale Sofia che come una crisalide esce lentamente
dall’involucro del socialismo sovieCco diventando una farfalla moderna ed ospitale. E poi arte, con l’intervista ad un famoso arCsta finlandese
che espone i suoi suggesCvi vetri in giro per il mondo. E cucina, con la scoperta di uno spe)acolare ristorante in mongolfiera gesCto da una
creaCva masterchef olandese che si rapporta anche con i reali dei Paesi Bassi. Novità: proposte di libri, sopra)u)o di turismo e cultura, e le
News in cui informiamo, in pillole, di ciò che accade o accadrà nel mondo dei viaggi..
EMOTIONS
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FLASH EMOTIONS
ASIANA AIRLINES: nuova associata IBAR
Dopo Air China e Air Ukraine Internaional, con Asiana Airlines salgono a 52 i Ve4ori iscrij in forma dire4a all’IBAR (Italian Board Airline Representaives), l’Associazione che rappresenta Compagnie Aeree – italiane e straniere – operani in Italia. Anche se il totale dei Ve4ori associai si avvicina addiri4ura alle 100 unità, tenendo conto delle Compagnie Aeree iscri4e a4raverso le proprie rappresentanze commerciali preseni nel nostro Paese. Asiana Airlines, che aveva inaugurato i collegameni tra Roma e Seoul nel 2015, oggi opera un servizio giornaliero dire4o tra le due capitali, oltre a tre collegameni sejmanali all-cargo con l’aeroporto di Malpensa. Soddisfa4o Hur Joonsung, Regional Manager di Asiana il quale si augura che l’IBAR diveni un prezioso supporto per l’ulteriore sviluppo delle loro ajvità nel Paese. E dal canto suo il Presidente IBAR Benito Negrini osserva «Siamo paricolarmente compiaciui per questo nuovo ingresso nella nostra Comunità; lo interpreiamo come il riconoscimento di un lavoro ben fa4o ed un incoraggiamento a proseguire nel percorso che ci vede molto ajvi nella tutela degli interessi delle Compagnie Aeree e dei loro clieni».
ITB Berlin – Fiera internazionale del Turismo
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Dal 7 all’11 marzo 2018 si svolgerà a Berlino quello che è considerato la più importante borsa d’affari sul mercato del Turismo. Nata nel 1966 come forum tra cinque paesi nell’ambito di una fiera su import-export, oggi l’ITB di Berlino conta 10mila espositori e circa 180mila visitatori. Recentemente, l’area di interesse si è rivolta in paricolare all’Asia, ma restano a4raeni tu4e le mete turisiche del mondo tanto che i paesi rappresentai dagli espositori sono ben 180. La ITB, al passo con i tempi, offre aree mercai e tendenze specializzate tra cui: Travel Technology, ITB Trends & Events con Young Travel, ECOtourism und Experience Adventure, Cruises, Turismo e Cultura, e il mondo dell'editoria specializzata nel se4ore viaggi e turismo all' ITB-Buchwelt. E per gli addej ai lavori in rappresentanza di Tour Operator, motori di prenotazione online, desinazioni, compagnie aeree e alberghi, sono previste conferenze e meeing di aggiornamento tra cui Il convegno Market Trends & Innovaions che effe4uerà l’analisi delle tendenze del mercato internazionale. DICEMBRE
Photo by Imazzo
Leeuwarden Capitale Europea della cultura 2018
Leeuwarden, il capoluogo della provincia se4entrionale olandese della Frisia, sarà fregiata del itolo di Capitale Europea della Cultura 2018. Arisi locali e internazionali, scienziai, agricoltori e frisoni orgogliosi della propria terra saranno protagonisi di un calendario di eveni snocciolai lungo tu4o il 2018 con l’intento di contribuire alla costruzione di una comunità aperta, come si conviene al ruolo di capitale della cultura. Oltre 60 eveni principali e ceninaia di progej “Mienskip” seguiranno principalmente qua4ro temaiche: sognare in posiivo, aiutare la sostenibilità della terra, promuovere la maggiore diversità culturale e “Royal Frisian”: le perle e gli eroi locali della Frisia. Alcuni esempi: fino al 2 aprile 2018 presso il museo Fries Museum, si celebreranno i cento anni dalla morte di Mata Hari, la corigiana frisona dalla vita intrigante e misteriosa nata proprio a Leeuwarden. Dal 28 aprile presso il museo Fries Museum la mostra Escher in Viaggio, un’accurata selezione delle geniali opere dell’arista incisore olandese. Dal 18 maggio in undici ci4à della Frisia saranno visibili altre4ante fontane disegnate da noi arisi, che raccontano la storia della ci4à. E racconteranno la ci4à di Leeuwarden anche i Gigani di Royal de Luxe, iconici personaggi giganteschi che dal 17 al 19 agosto si aggireranno tra le strade della ci4à sovrastando per altezza persino gli edifici.
www.2018.nl/
Lugano, capitale dell’enogastronomia 2018
Il 2018 trasformerà la bellissima Lugano dall’atmosfera languida e sofisicata di ci4à lacustre ad una vera e propria capitale del gusto. Un itolo meritato grazie ad un programma di eveni di alto livello messo a punto in collaborazione con Dany Stauffacher ideatore della manifestazione gastronomica S. Pellegrino Sapori Ticino. Gli eveni che avranno luogo nella ci4à svizzera durante tu4o il 2018, non celebreranno solo il cibo, come ha sostenuto il sindaco di Lugano Marco Borradori, saranno anche l’occasione per far confluire l'aspe4o culturale ed economico evidenziando le grandi potenzialità della ci4à. Quindi il 2018 offrirà uno spunto in più per visitare Lugano scoprendo non solo i prodoj di eccellenza dell’enogastronomia luganese e del Ticino ma anche la bellezza del territorio.
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Photos by Giuseppe Sabella
Bolivia: terra di contrasC GIUSEPPE GARBARINO
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Un paese dove la natura organizza la vita dei suoi abitanC, nel bene e nel male, un luogo dove i contrasC, i colori e i volC sono lo specchio dell’anima che forse avete sempre cercato e mai trovato
EMOTIONS
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Bolivia: terra di contras8
La porta d’ingresso per un viaggio in Bolivia potrebbe essere Santa Cruz de la Sierra, una ci4adina con un quariere chiamato ‘Casco Viejo’, luogo di colori e commercio intrisi di spirito coloniale, il tu4o condito da un soffuso senso di leggera decadenza, con palazzi in sile Art Nouveau sui quali domina la Basilica Menor de San Lorenzo in un quariere da sempre luogo di incontro e anche di riposo per la popolazione locale. Ma è il Rio Madidi, con la sua strada d’acqua che scende dalle foreste che intrappolano le ve4e delle Ande, a creare geometrie tortuose ed incomprensibili. Qui in un ecosistema incontaminato si sprigiona tu4a la forza della natura locale, in questo paradiso abita la famosa anaconda, il serpente dei numeri, 200 chili di peso e 11 metri di lunghezza per alcune specie, noto per la voracità con cui si nutre delle vijme stritolate, ma per qualcuno come il fotografo Giuseppe Sabella, il rischio di fare una nuova amicizia ravvicinata vale uno sca4o d’autore, ricordando la filosofia del famoso Robert Capa.
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DICEMBRE
OSTACOLI UNICI, FORESTE, DESERTI, MA IL TUTTO IN
PERFETTO EQUILIBRIO CON I SUOI ABITANTI E, PER CHI VISITA
QUESTA TERRA, LA POSSIBILITÀ
DI VEDERE OLTRE,
DI APRIRE
IL PROPRIO ANIMO
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Il luogo è famoso perché nel suo specchio d’acqua noto con il nome di Laguna Colorada che fa parte del sistema delle Lagunas de Colores, si riproducono tre specie di fenico)eri dell'America meridionale
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Questo luogo è pieno di vita e magia, nel parco sono preseni più di 1.254 diverse specie di uccelli, il 14% del totale delle specie esisteni e tra queste l'aquila arpia il più grande rapace del coninente americano, oltre a 60 specie di colibrì e 272 specie di mammiferi, quasi un migliaio le varietà di pesci e anfibi. A contrastare fortemente con questa esuberanza di vita, acqua e natura è il deserto salato di Salar di Uyuni, una distesa bianca che si estende tra i diparimeni di Potosí e di Oruro, vicino alla città di Uyuni, a 3.650 metri nell'altopiano meridionale della Bolivia. L’origine di questo anico giacimento salato inizia 40mila anni fa, quando in questa terra si trovava un lago preistorico che ha lasciato 10 miliardi di tonnellate di sale. Il luogo è famoso perché nel suo specchio d’acqua noto con il nome di Laguna Colorada che fa parte del sistema delle Lagunas de Colores, si riproducono tre specie di fenicotteri dell'America meridionale; un’occasione da non perdere per gli amani della fotografia. Una nota da brivido, al sole accecante del giorno si sosituiscono le temperature della no4e che arrivano a 20 so4o zero. Il nome di questa serie di specchi d’acqua vicini al confine con il Cile, Lagunas de Colores, deriva da un gioco di
riflessi creai dalla posizione del sole, il vento e la temperatura, oltre ad un precario equilibrio di situazioni e minerali preseni nelle acque, tra i quali l’arsenico. Quesi perme4ono straordinarie metamorfosi di colore, il tu4o so4o lo sguardo a4ento dell’imponente cono vulcanico di Licáncabur che si specchia nella Laguna Verde, una delle più note a4razioni del luogo. Il viaggio nella natura incontaminata di questa terra potrebbe proseguire fino all’Árbol de Piedra una formazione rocciosa nel deserto di Siloli a più di 3mila metri di altezza, una parte del deserto di Atacama, uno dei più aridi del mondo e forse uno dei luoghi più silenziosi che potrete mai trovare.
QUESTO LUOGO È PIENO DI VITA E MAGIA, IN UN
ECOSISTEMA INCONTAMINATO
SI SPRIGIONA TUTTA LA FORZA
DELLA NATURA LOCALE
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Bolivia: terra di contras8
A Potosí si trova una famosa miniera d’argento, tanto nota che Cervantes la cita nel suo poema Don Chiscio'e. Ancora oggi intere famiglie cercano argento e altri minerali pregia6 per pochi bolivar, la moneta locale
Ecco infaj l’aspe4o più vero di quesi luoghi dove lo sguardo si perde verso un orizzonte a volte indecifrabile, il silenzio e al tempo stesso il rumore di un vento che si infrange su giacche a vento, scompiglia i capelli e crea sculture uniche nel sale, quasi a voler imitare i rari cactus che crescono sui bordi di un anico cono vulcanico, l’Isla Incahuasi. Per chiudere la magia ricordiamo che questa è la terra dei contrasi, dove l’uomo non può competere con la natura forte e cruda di queste distese di sale e sassi, ma si riprende la rivincita nel rubare i suoi tesori nascosi nel so4o suolo. Potosí, un nome che tani hanno senito o le4o, ma che pochi possono immaginare cosa rappreseni. Qui si trova una famosa miniera d'argento, tanto nota che Cervantes la cita nel suo
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poema cavalleresco Don Chiscio4e della Mancia. Potosí è sinonimo di morte, di indigeni e schiavi che vennero uilizzai per ceninaia di anni nello sfru4amento di questo giacimento. Ancora oggi intere famiglie cercano l’argento e altri minerali pregiai per pochi bolivar, la moneta locale. Il mondo so4erraneo è estremo come quello di superficie, qui nella ci4à più alta del mondo, dove la natura ha sempre il sopravvento sull’uomo che sporco e curvo so4o il peso del lavoro esce dalla galleria di Cerro Rico come fosse l’inferno e ogni volta che un raggio di sole colpisce il volto di un minatore è come rivivere. L’unico modo per addomesicare tanta cruda realtà e una natura incontaminata che sembra irraggiungibile è forse la macchina fotografica: agli esperi la risposta.
IN QUESTO PARADISO ABITA LA FAMOSA ANACONDA,
IL SERPENTE DEI NUMERI,
200 CHILI DI PESO E 11 METRI DI LUNGHEZZA, NOTO PER LA VORACITÀ CON CUI SI NUTRE
DELLE VITTIME STRITOLATE, MA PER QUALCUNO COME IL
FOTOGRAFO
GIUSEPPE SABELLA,
IL RISCHIO DI FARE UNA NUOVA AMICIZIA RAVVICINATA VALE
UNO SCATTO D’AUTORE
www.giuseppesabella.it EMOTIONS
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UN PICCOLO STATO RACCHIUSO
NEL CUORE DELLA PENISOLA INDOCINESE
IL MENO CONOSCIUTO MA SENZA DUBBIO IL PIÙ AUTENTICO ED INTATTO PHOTOS BY ANNA ALBERGHINA
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DICEMBRE
LAOS
le minoranze etniche del nord ANNA ALBERGHINA
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Laos: le minoranze etniche del nord Il territorio del Laos è cosituito prevalentemente da montagne e altopiani, le foreste ricoprono più di metà della superficie del Paese che è a4raversato per tu4a la sua lunghezza dal Mekong. La navigazione fluviale è stata, per secoli, il principale sistema di trasporto e la ferile vallata del fiume Mekong fornisce le maggiori foni di sostentamento anche se, data la scarsa presenza di mezzi tecnologici, le colture di riso, mais, tè e caffè, piantate a rotazione stagionale, sono sogge4e ai capricci del tempo. Lo scorrere lento del Mekong e dei suoi afflueni è una presenza costante, navigare lungo il loro corso nelle slow boats, le barche lunghe e stre4e usate per il trasporto delle persone, è un'esperienza impagabile e mentre si avanza sull'acqua si è pervasi da un'inima sensazione di pace. Lungo le sponde dei fiumi, la vegetazione rigogliosa a traj lascia il posto alle terrazze colivate; villaggi di capanne di legno e bambù si affacciano sul fiume, là dove si ormeggiano le imbarcazioni. Nonostante la sua storia burrascosa, il Laos è riuscito a riemergere dalle devastazioni della guerra. Sino ad oggi, i molteplici retaggi
culturali del passato sono stai preservai e la cultura consumisica non è ancora penetrata del tu4o. Secondo gli studi governaivi, nel territorio del Paese risiedono 49 diversi gruppi etnici, moli di essi vivono tra le montagne del nord, in villaggi accessibili solo dopo giorni di cammino su senieri impervi. L'isolamento geografico ha consenito a queste piccole comunità di mantenere gli sili di vita dei loro antenai ancora basai su un'economia di sussistenza. Usano una forma distrujva di bonifica del terreno, la tecnica dello slash and burn che, purtroppo, danneggia l'ecosistema naivo e praicano un'agricoltura nomade che li costringe a spostarsi ogni 3-4 anni per il depauperamento del suolo. Nella molitudine delle minoranze etniche laoiane, quella degli Hmong è forse la più famosa non fosse che per il ruolo avuto nel corso della guerra del Vietnam dove fu coprotagonista della ‘guerra segreta’ a fianco degli Stai Unii. La loro storia è difficile da tracciare e s’intreccia a quella di una miriade di altre etnie. Arrivarono dalla Cina, dalle alture che costeggiano lo Yangtze ed il Fiume Giallo, alla ricerca di terre da colivare.
A sinistra una donna con il costume tradizionale: abito nero, tessuto a mano, con decorazioni mul6colori molto vistose.
A destra le cara'eris6che palafi'e in legno di bambù del villaggio di Akha
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EMOTIONS
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Il Laos uno dei luoghi piĂš romantici e quieti dell'asia, uno degli ultimi rifugi del vecchio fascino d'oriente...
Tiziano Terzani
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Barche di pescatori lungo il ďŹ ume Nam Ou Laos
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Laos: le minoranze etniche del nord Furono spesso ogge4o di soprusi e discriminazioni da parte dei popoli resideni. Eiche4ai come ‘Miao’, barbari o selvaggi, fuggirono in Laos al tempo della rivolta dei Taiping e trovarono riparo sulle alte montagne del nord, ma dove4ero pagare alle popolazioni Lao il diri4o di risiedere nei loro territori. Nuove tasse si sommarono ai vecchi tribui durante il periodo coloniale francese, negli Anni '20 del '900 si ribellarono e tentarono di creare un proprio stato. A far scoccare la scinilla della rivolta fu sopra4u4o il tentaivo dei Francesi di controllare la produzione dell'oppio. Durante la guerra del Vietnam, gli Hmong si schierarono contro i comunisi del Pathet Lao ed i loro alleai nord-vietnamii ma la fine della guerra li vide sconfij e costrej ad abbandonare il Paese. Ben presto la diaspora si sparse in tu4o il mondo. Un altro importante gruppo etnico è quello degli Akha, provenieni dallo Yunnan e dal Tibet. La loro migrazione iniziò circa due secoli fa, oggi si sono stabilii fra le montagne del nord del Laos e negli stai confinani. Vivono in palafi4e o in case di bambù costruite su basse pia4aforme di legno, l'ubicazione del villaggio viene scelta dallo sciamano in una zona deforestata, dopo l'esecuzione di rii religiosi. L'organizzazione sociale è di ipo patriarcale e gli uomini esercitano la supremazia; il capo villaggio è responsabile dell'amministrazione della giusizia, delle foni d'acqua, del cimitero e della casa degli spirii. Parlano una lingua appartenente alla famiglia ibeto-birmana e tramandano la loro storia
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a4raverso la tradizione orale poiché non possiedono un proprio alfabeto. Hanno una lunga tradizione nella colivazione del papavero da oppio di cui gli anziani sono consumatori. Professano l'Animismo e credono in un mondo pieno di spirii buoni e cajvi che possono interferire con la vita umana. Ai due ingressi del villaggio viene posto un cancello sacro in bambù, in onore degli spirii prote4ori della comunità. Danno molta importanza alla genealogia e al culto degli antenai. Numerosi rii e sacrifici di animali celebrano le nascite e i funerali, viene ancora praicato l'infanicidio dei gemelli e dei bimbi malformai: li uccidono so4o gli occhi della madre che viene, in seguito, bandita per tre giorni, rivesita di sole foglie. Potrà tornare solo dopo aver sacrificato tre cani, tre maiali e tre capre. Tuj i suoi averi vengono bruciai ed ella sarà costre4a a vivere in una capanna ai margini del villaggio, non potrà parlare alla gente né ajngere acqua alle foni del villaggio. Le donne Akha sono famose per i loro costumi tradizionali, vestono abii neri, tessui a mano, con decorazioni mulicolori molto vistose. Paricolarmente originali sono i copricapi adornai di perline colorate e aniche monete d'argento. Masicano la noce di betel che inge i deni di rosso. Chissà se questo Paese riuscirà a preservare la sua cultura nonostante la vicinanza con il colosso cinese? Ne sono certa. Il popolo laoiano ha sempre saputo cogliere la bellezza anche quando regnava la distruzione, il suo spirito non è mai stato piegato né dagli stranieri né dai suoi governani.
Le donne di Akha con gli originali copricapi adorna6 di perline colorate e an6che monete d'argento. Sono solite mas6care la noce di betel che 6nge i den6 di rosso
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Photos by Heritage Line
In navigazione sul Mekong PAMELA MCCOURT FRANCESCONE
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Sul Jahan per rivivere i fasti del passato dai templi di Angkor Wat a Saigon
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In navigazione sul Mekong
ALLA SCOPERTA DI LUOGHI
DELLA
CONOSCIUTI E NASCOSTI
CAMBOGIA E DEL VIETNAM
SULLA LUSSUOSA MOTONAVE
DELLA COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE FLUVIALE
La spaziosa Suite Lord Byron dotata di balcone e Jacuzzi.
Gen6le e altamente professionale il personale di bordo cambogiano e vietnamita per i quali l’arte dell’accoglienza sembra una seconda natura. Relax sui balconi delle cabine, o sui le7ni e in piscina del Pool Deck
www.heritageline.com 30
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Sul Jahan, un’elegante imbarcazione di lusso con 26 cabine, abbiamo navigato il fiume Mekong da Siem Reap, all’ombra dai magnifici templi di Angkor Wat, attraversando la froniera tra Cambogia e Vietnam e il delta del fiume che si divide in nove rami principali, per ritrovarci a Ho Chi Minh City, il cuore finanziario del Vietnam. Se4e giorni e quasi mille chilometri di navigazione dentro la vita di un grande fiume e della sua gente, fermandoci in piccoli centri e villaggi remoi, rivisitando la struggente storia moderna della Cambogia nella capitale Phnom Penh e scoprendo la laboriosità della gente del delta in Vietnam, prima di raggiungere la ci4à più grande del Paese, quella entrata negli annali della storia come Saigon. Dopo un
HERITAGE LINE
perno4amento all’insegna del lusso a Siem Reap nel Victoria Angkor Resort, che rievoca per emozioni e sile l’eleganza e la finezza dell’epoca coloniale di fine ‘800 e dove la majna della partenza sono state sbrigate le procedure di check-in per la crociera, pochi chilometri in pullman e siamo arrivai al molo dove era ancorato il Jahan. Il nome della nave è quello del Shah Jahan, il grande imperatore moghul noto per la sua passione per il bello, l’archite4ura e la grandeur, che lasciò al mondo uno dei monumeni più splendidi della storia antica, il Taj Mahal, costruito in memoria dell’amaissima moglie Mumtaz. A bordo della motonave, lunga 72 metri e costruita nel 2011, è forte il richiamo ai fasi dell’era moghul e a quelli dell’impero angloindiano, il cosiddetto Raj britannico. Predominano colori e tessui dai riflessi suntuosi. Sulle parei e sui soffij in delicate inte pastello delle cabine e delle aree pubbliche leggeri moivi floreali silizzai fanno da contrappunto agli arredi coloniali in giunco e legni pregiai. Nelle cabine l’eleganza e il comfort sono stai studiai in ogni de4aglio, e l’a4enzione all’esteica crea ambieni lussuosi con spazi che perme4ono di passare dalla zona no4e – con lej matrimoniali o twin – alla deliziosa zona giorno con un divano e angolo vanity, al grande bagno dotato di una moderna cabina doccia. Tu4e le cabine e suite sono dotate di
SEMPRE ATTESI I MOMENTI DI ALTA GASTRONOMIA NELLA VICEROY DINING HALL CON COLAZIONI E PRANZI A BUFFET E CENE ELEGANTI A BASE
DI TIPICITÀ LOCALI E INTERNAZIONALI
grandi vetrate e balconi dai quali godersi il paesaggio. Sono qua4ro le Signature Suite, mentre le spaziose Suite Lord Byron e Taj sono dotate di balconi con Jacuzzi. Sempre sorridente, genile e altamente professionale il personale di bordo, giovani cambogiani e vietnamii per i quali l’arte dell’accoglienza sembra una seconda natura. Le giornate a bordo vengono cadenzate dalle ore di navigazione dedicate al relax sui balconi delle cabine, sui comodi divani del East India Club o sui lejni e nella piscina del Pool Deck. Sempre attesi i momenti di alta gastronomia nella Viceroy Dining Hall con colazioni e pranzi a buffet e cene elegani a base di ipicità locali e internazionali. E a tu4e le ore incontri conviviali intorno al bar sia per il tè del pomeriggio che per l’aperiivo e, per chiudere in bellezza la giornata, presentazioni su aspej culturali, storici e contemporanei dei due paesi e la proiezione di film nel Taj of India Lounge. Ogni giorno ci aspe4avano nuove scoperte. In Cambogia, nel piccolo villaggio di Kampong Chhang, abbiamo assisito alla lavorazione di ceramiche, mentre sull’isola di Koh Oknha Tey la
visita è stata dedicata alla produzione di seta tessuta su telai a mano. In Vietnam, a Tan Chau, sedui su scomodi ma diverteni trisciò, abbiamo girato il mercato centrale e visitato un’isola galleggiate dedicata alla colivazione del pesce ga4o per il quale il fiume è famoso. Sull’isola di Binh Thanh, uomini e donne tessono i tappeini di ra4an che vengono uilizzai in tu4o l’Oriente al posto dei materassi, ed è stato di grande spessore umano l’incontro con una coppia di anziani che hanno raccontato le difficoltà della vita durante gli anni della guerra, e di come oggi si sentono fieri di essere tesimoni della storia del loro delta. A Phnom Penh, la capitale cambogiana conosciuta come la Parigi d’Oriente, la majnata è stata dedicata alla cruenta storia degli Anni ‘70 con una visita a Choeung Ek, il campo di sterminio dei Khmer Rossi, e al Museo del Genocidio di Tuol Sleng, la famigerata prigione S-21. Di grande suggesione il pranzo nel ristorante Malis dello chef Luu Meng, uno dei migliori della capitale e tempio incontestato della cucina cambogiana, seguito dal trasferimento al Museo Nazionale che offre uno sguardo privilegiato su moli dei manufaj provenieni dalla zona archeologica di Angkor Wat. Dopo una visita al Palazzo Reale e alla Pagoda d’Argento con il prezioso Buddha di Smeraldo seguito da un’elegante cena a bordo del Jahan, il piacere di scoprire la movida no4urna della capitale nei piccoli pub e locali sul lungofiume e di fare shopping nell’animato mercato no4urno. EMOTIONS
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BULGARIA
Sofia
un crogiuolo di storia e civiltĂ
Le immense piazze, i viali e i monumenC, incuriosiscono e coinvolgono nel contrasto tra presente e passato TERESA CARRUBBA
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DICEMBRE
LA MAESTRIA DEI TRACI NELLA
LAVORAZIONE DEI
METALLI PREZIOSI,
FU STIMOLATA ANCHE DALLE MINIERE D’ORO DEI MONTI
RODOPI,
ATTIVE ANCORA OGGI DOPO MILLENNI DI
SFRUTTAMENTO, CHE PONGONO LA
BULGARIA AL
SECONDO POSTO IN
EUROPA PER LA
PRODUZIONE DI ORO
Photos by Teresa Carrubba
Sofia. Le immense piazze, i viali e i monumeni, incuriosiscono e coinvolgono nel contrasto tra presente e passato. Ecco che ruderi, capitelli e lastricai, memorie delle civiltà greca e romana, si affiancano con grande disinvoltura ad edifici rinascimentali, Liberty o moderni, impreziosiscono le stazioni della metropolitana o i giardini privai di caffè e ristorani. E l’intrigante accostamento si fa ancora più forte laddove le inevitabili tracce lasciate dal socialismo sovieico si mescolano al design archite4onico contemporaneo, fru4o del capitalismo che nel tempo sta trasformando la ci4à. Passeggiando lungo il fulcro dello shopping Boulevard Vìtosha, merita una sosta la stazione della metropolitana Serdika, nome antico dell’a4uale Sofia, che scopre i resi di una popolazione celica, i Serdi appunto, portai alla luce durante gli scavi del treno so4erraneo. Tra i ruderi, persino tralci di tubature di terraco4a che un tempo convogliavano nelle abitazioni l’acqua calda di
una sorgente termale, primiivo ma efficace sistema di riscaldamento. Quell’acqua ancora scorre dalle fontanelle nei pressi della metro, frequentaissime da chi, bevendone a sorsate, ne riconosce i benefici per la salute. Qui fu costruito l’imponente palazzo delle terme romane, oggi sede del Museo Storico famoso per la ricchezza dei reperi in mostra e per il notevole impianto espositivo. Preziose tesimonianze del passato, dai manufaj preistorici alle rare icone bizanine, passando per la sezione dedicata ai costumi tradizionali. Menzione paricolare meritano il Tesoro di Panagyurishte, corredo aureo a4ribuito al re Seute III e il tesoro del re Kotys I. Importani riferimeni greci e romani sono conservai anche nel Museo Archeologico di Sofia, ex moschea durante l'occupazione turca, proprio di fronte al palazzo presidenziale, dove a mezzogiorno in punto si può assistere al cambio della guardia. Nel museo, interessani reperi parlano dell’evoluzione dal Neoliico EMOTIONS
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fino ai periodi della Tracia, dell’Ellenismo, dei Bizanini e degli O4omani, in grande allesimento. Ma il punto forte è l’oro dei Traci, a cui è dedicata tu4a una sala, provenieni dagli scavi nelle necropoli. il Tesoro Vulchitrun, risalente al 1300 a.C., che raccoglie circa 13 chili di splendidi oggej d’oro devozionali di pregevole fa4ura, e la straordinaria maschera funeraria di Sveitsata, ne cosituiscono la più alta tesimonianza. La maestria dei Traci nella lavorazione dei metalli preziosi, tenuta in grande considerazione fin dall’epoca omerica, fu simolata anche dalle miniere d’oro dei moni Rodopi, ajve ancora oggi dopo millenni di sfru4amento, che pongono la Bulgaria al secondo posto in Europa per la produzione di oro, dopo la Svezia. Non distante, e sempre in tema di cultura, va ammirato il teatro nazionale Ivan Vazov, un bell'edificio neoclassico che si affaccia sui giardini pubblici nel centro storico di Sofia. Proge4ato da una coppia di famosi architej viennesi, ricorda molto da vicino il Bolshoi di Mosca. Alla stre4a convivenza di epoche storiche nella ci4à di Sofia, fa da contraltare un’ammirevole tolleranza di fede che vede nello stesso quariere la Sinagoga Centrale, seconda solo a quella di Budapest in tu4a
Europa, la ca)edrale ortodossa di Sveta Nedelja, la Ca)edrale ca)olica di San Giuseppe e la moschea di Banya Bashi, la più grande e bella della Bulgaria ideata dall’archite4o Sinan nel 1576, innovatore dell’archite4ura o4omana, lo stesso che ha costruito la moschea di Solimano ad Instanbul, e anche l’unica moschea in ajvità di tu4o il Paese. Ma il monumento più vistoso, simbolo della ci4à, è la possente Ca)edrale ortodossa che porta il nome del Principe Alexander Nevski, fa4a costruire nel 1904 in onore del popolo russo che liberò il paese dalla dominazione o4omana.
DUE IMPORTANTI SITI UNESCO
Sofia vanta 2 tra i 9 sii UNESCO di tu4a la Bulgaria e meritano un viaggio: La Chiesa Boyana e il Monastero Rila. Poco fuori da Sofia, ai piedi dei moni Vitosha, la Chiesa Boyana nel suo asciu4o sile medioevale, è impreziosita da un ciclo di affreschi di incredibile vivacità espressiva, realizzai a parire dal 1259, precorrendo di molto quello che in Italia sarà il Rinascimento. Gli spe4acolari dipini, che ricoprono completamente l’interno della piccola chiesa, raffigurano lo zar Iva di Rila e la
CHIESA BOYANA NEL SUO ASCIUTTO STILE MEDIOEVALE, È IMPREZIOSITA LA
DA UN CICLO DI AFFRESCHI
DI INCREDIBILE VIVACITÀ ESPRESSIVA, REALIZZATI A PARTIRE DAL
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TIPICO ESEMPIO DEL RINASCIMENTO BULGARO, IL MONASTERO DI RILA, FONDATO NEL X SECOLO, SIMBOLEGGIA L’IDENTITÀ CULTURALE DELLA BULGARIA Shopping nei mercaCni di Natale tra oggeD di arCgianato
moglie Irina in 89 scene. A protezione delle magnifiche opere murali, i visitatori possono entrare solo in piccoli gruppi di 15 persone alla volta. La chiesa di Boyana e i suoi affreschi sono stai ogge4o di protezione e studio, divulgazione e conservazione fin dall’inizio del XX secolo e nel 1979 è stata inserita nella lista dei sii patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Tu4’intorno a Sofia, ci4à della Saggezza di Dio, brilla un alone di sanità, un cerchio formato da 40 monasteri sparpagliai sul cosidde4o Monte Santo di Sofia. Tra quesi, Il Monastero Rila, fondato nel X secolo, che con l’iscrizione al Patrimonio UNESCO conferma il suo valore universale perché in passato giocò un ruolo importante come centro spirituale e culturale per il popolo bulgaro. I monaci dell'epoca crearono nuove opere e trascrissero libri di autori storici, principalmente della scuola del Monte Athos, tu4ora conservai nella biblioteca. Tipico esempio del Rinascimento bulgaro, il Monastero di Rila simboleggia l’idenità culturale della Bulgaria. Le opere d'arte più preziose della chiesa del monastero, sono l’iconostasi intagliata in legno e gli affreschi di Zahari Zograf.
locale in legno intagliato, bambole con costumi tradizionali,
pigna)e in terraco)a, merleD e ricami su modelli anCchi
Le visite d’arte a Sofia si potrebbero far coincidere con i mercaini di Natale dove si trovano oggej di arigianato locale in legno intagliato, ma anche bambole con costumi tradizionali, pigna4e in terraco4a, merlej e ricami su modelli anichi. Le influenze dei popoli balcanici e turchi che hanno abitato questa zona hanno dato vita alla grande tradizione dei tappei che senza dubbio culmina nel Kilim, un tappeto rasato, tessuto allo stesso modo di un arazzo e finemente decorato. La famosa porcellana bulgara, molto apprezzata in tu4a Europa, con i moivi “a goccia” chiamai troyanska kapka, si trova sicuramente nel Mercato delle Donne di Sofia, lo Zhenski Pazar, in Stefan Stambolov Boulevard. Nel mercato delle pulci, presso la Ca4edrale Nevski, sono in vendita cimeli militari e del regime sovieico, ma anche vecchie macchine fotografiche e binocoli. La via dello shopping moderno, invece, è Vitosha Boulevard dove si trovano griffe locali e internazionali. Un consiglio: chi viene a Sofia non può non acquistare il prezioso olio di rose, e i cosmeici derivai. Unico e famoso in tu4o il mondo per le sue proprietà, si trova solo qui. La rosa bulgara viene raccolta fra le catene montuose di Stara Planina e Sredna Gora, nella Valle delle rose, appunto. EMOTIONS
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Fusi Orari. Photo by Flavia Barbini
Photo by Heikki Tuuli
MARKKU PIRI INTERVISTA AD UN ECLETTICO ARTISTA FINLANDESE
LUISA CHIUMENTI
Designer e pittore finlandese, presenta
al grande pubblico, nel suo ‘viaggio in Italia’ compiuto recentemente con una serie
di opere (in mostra a Venezia, Firenze e Roma),
la sua particolare e feconda ‘contaminazione
culturale ed artistica’ fra il gusto della natura
e dei colori ed il fascino delle forme e dei
linguaggi. Affascinato dall’Italia e dal
Rinascimento fiorentino, l’artista si è lasciato ispirare dai luoghi e dai materiali, per creare
con il suo stile personalissimo, una serie di opere
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Photos by Flavia Barbini
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HO AVVICINATO L’ARTISTA A ROMA, AL MUSEO BILOTTI, CON UN’INTERVISTA CHE HA PRESO L’AVVIO DA UNA SUA ‘CONFESSIONE’ CHE ESTERNÒ AL PUBBLICO, DURANTE LA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA: «IO SONO UN MANCATO
ARCHITETTO!»
E CHI SCRIVE, NELLA SUA SENSIBILITÀ DI GIORNALISTA SÌ, MA ANCHE DI APPASSIONATO
ARCHITETTO, HA VOLUTO
APPROFONDIRE QUESTA, ACCANTO
AD ALTRE TEMATICHE EMERGENTI DALLA SUA PRODUZIONE
Com’è venuto a conoscenza dei suoi doni ar&s&ci? Ero un ragazzo di 4 anni quando ho co4o la mia prima torta dall'inizio al completamento! Mi è piaciuto, e la co4ura di torte e le rice4e sono diventate un hobby importante. A 7 anni volevo avere pantaloni blu brillante. La nostra famiglia viveva in un piccolo villaggio, e c'era un negozio speciale per abbigliamento maschile raffinato. Sono andato da solo e ho de4o che volevo avere pantaloni blu acceso. Quando la signora adde4a alle vendite ha risposto che non ne avevano, ho chiesto: «Perché no?» Per un arista e designer, perché e perché no sono quesioni importani. Ho sempre avuto un immaginario vivace, mi piace acquistare, creare cose con le mie mani e ho avuto una passione per i colori fin da giovane.
Tutankhamon e Nefer66. Photo by Terho Aalto
Quale è stata la sua prima opera d'arte? I disegni, ho sempre amato disegnare. Ma presto ho cominciato a fare cose creaive con materiali diversi, e sperimentazioni realisiche.
Nella pagina a sinistra: de'agli di Fusi Orari, scultura in vetro realizzata con Ma'eo Tagliapietra a Murano e Raggi di Sole, vasi fa7 insieme a Simone Cenedese a Murano
Quando rappresenta il paesaggio del suo Paese, ne dà una rappresentazione dire a o procede a raverso le fasi di rielaborazione? In tu4o quello che ho visto nella mia vita, - e guardare è veramente la mia professione trasfondo i miei ideali, che fanno parte delle opere che creo. Quindi, anche se facessi un paesaggio, sarebbe un'interpretazione a4raverso la mia anima e con le abilità e i materiali che ho.
Quando ha iniziato a lavorare, è stato s&molato dal desiderio di successo? Quando cominciai a crescere e divenni un ragazzo, negli Anni ’60 c’erano moli designer finlandesi di successo e ormai famosi nel mondo. Io sono stato sempre ambizioso ma so’ che ogni successo richiede tanto lavoro. All’età di 17/18 anni, ho dovuto so4opormi a pesani terapie per comba4ere un cancro, in quel passaggio della mia vita io ho trovato in me stesso profonde energie vitali, che ognuno di noi in realtà possiede. E’ stata EMOTIONS
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una grande lezione a quell’età e ho deciso che avrei voluto immergermi nella carriera delle ari senza perdere tempo in alcuna sciocchezza. Così ho raggiunto con successo il mio percorso nelle ari visive fin dall’età di 17 anni con molto entusiasmo.
Quale è stato il suo primo conta o con gli ar&s& di Murano? Ho visitato Venezia molte volte, ma la prima volta che sono andato a Murano è stato nel 2014 per dare inizio ai preparaivi per la ‘Mostra-Tour’ che si sta svolgendo in Italia. Io volli incontrare i più grandi maestri del vetro per lavorare su alcune delle idee che avevo cominciato a sviluppare. Quanto fu importante il suo ‘conta o fisico’ con il vetro, cara erizzato da luce e trasparenza? Io amo la magia del vetro, l’aspe4o fisico è
importante e la meraviglia che avviene con i colori, la trasparenza o l’opacità. Il vetro può essere considerato come un dipinto a tre dimensioni, e questo è davvero un aspe4o fisico molto thrilling.
Quanto ha significato per il suo sviluppo ar&s&co il lavoro di un ar&sta archite o e designer come Alvar Aalto? In origine io avrei desiderato diventare un archite4o, anche se il mio amore per i colori mi condusse verso altre ari. Quindi mi entusiasmano l’archite4ura dei grandi spazi e gli edifici di ogni epoca. Le opere di Alvar Aalto sono magiche e simolani, ma sono felice che la nuova generazione
LA PRIMA VOLTA CHE SONO ANDATO A NEL
MURANO È STATO
2014 E HO VOLUTO
SUBITO INCONTRARE I PIÙ
GRANDI MAESTRI DEL VETRO PER LAVORARE INSIEME SU ALCUNE IDEE CHE AVEVO
COMINCIATO A SVILUPPARE
Photo by Flavia Barbini
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Photos by Andrea Vierucci
Un finlandese alla corte dei Medici
MOSTRA A PALAZZO MEDICI RICCARDI DI FIRENZE E’ stato il primo evento esposiivo della mostra iinerante
MARKKU PIRI – VETRO & DIPINTI, che dopo Firenze, in parte
dei migliori architej finlandesi non abbiano complessi rispe4o ai grandi che li hanno precedui. Orgogliosi della tradizione, ma liberi dalla loro ‘ombra’.
Nello scenario dell’arte contemporanea, dove potrebbe situare la sua produzione? Per un arista determinare la posizione del proprio lavoro nell’ambito del panorama generale è un compito audace. Io penso che altri potrebbero rispondere. Ma, se io dovessi definire me stesso, potrei dire che sono un solitario coraggioso e romanico che segue il proprio percorso con ambizione e grande passione. Come ispirazione, ho un grande amore per l'arte e la musica degli impressionisi, così come per l'avanguardia degli Anni '20. Nell'arte del vetro, sono certamente consapevole delle mie radici scandinave, ma la sensualità è altre4anto importante per me, e questo non è ipicamente finlandese.
con opere diverse ispirate anche in questo caso alle
cara4erisiche dei luoghi esposiivi in cui è stata ospitata, è
stata accolta a Roma, nel Museo Carlo Biloj di Villa Borghese
e quindi a Venezia, nel Museo del Vetro di Murano. La Mostra a Palazzo Medici Riccardi è stata ideata come un percorso alla
scoperta delle novanta opere preseni che comprendono molte creazioni arisiche in vetro, piccole sculture, come pure
installazioni di grandi dimensioni realizzate da Markku Piri con
i più rinomai maestri arigiani di Murano. Con quesi, anche gli
arisi della cooperaiva finlandese Lasismi, coninuatori
dell’anica arte di plasmare il vetro che è parte integrante della cultura finlandese, insieme a Piri hanno creato collezioni di
oggej unici come la ‘serie arcaica’ ispirata alla scala in pietra di qualità michelangiolesca della Sala Fabiani in cui verranno esposi, con una illuminazione appositamente ideata per queste opere, da noi light designer finlandesi.
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Photo by: Culiair Sky Dining and Masterchef AngĂŠlique Schmeinck e Netherlands Board of Tourism & ConvenKons
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FOOD
IN MONGOLFIERA
La cucina olandese della Master chef Angelique Schmeinck,
una donna energica, creaCva e di sicuro molto più di una chef.
Nel suo ristorante iCnerante propone materie prime di mercato
e cibo raffinato ma sopra)u)o una vista mozzafiato.
CLARA SVANERA
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PER CUCINARE VIENE UTILIZZATA L’ARIA CALDA
DEL PALLONE AEROSTATICO, CHE
210°C GRADI, GARANTISCE UNA COTTURA A BASSE TEMPERATURE, RAGGIUNGENDO
FAVOREVOLE ALLA PRESERVAZIONE DEGLI AROMI
La cucina olandese ha nel suo DNA il mare e l’agricoltura, ha a disposizione materie prime autoctone di alissima qualità, ricorrendo anche a spezie di prim'ordine, retaggio dell'impero coloniale. Pur nella sua naturale inclinazione al minimalismo, è riuscita a raggiungere negli ulimi anni gradi di estrema raffinatezza, imponendosi a livello internazionale. L’Olanda è all’avanguardia in fa4o di innovazione e anche di creaività al femminile. Una delle interprei più originali nel panorama culinario femminile dei Paesi Bassi è la Master chef olandese, Angelique Schmeinck, una donna energica, creaiva e di sicuro molto più di una chef. Lei il food lo vive a 360 gradi: cucinando, ma anche scrivendo libri di rice4e, come “Mouthful of Art” (vincitore del Gourmand World Cookbook
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award del 2002), intervenendo a trasmissioni di successo, facendo ricerca. Una vera food influencer. Nel suo ristorante iinerante propone materie prime di mercato e cibo raffinato, ma sopra4u4o vista mozzafiato. E non una vista qualunque, un panorama a 400 metri da terra dall’alto di una mongolfiera colorata. Una cucina ad alta quota, quella del CuliAir Hot Air Balloon Restaurant. Il suo ristorante è infaj un pallone aerostaico inaugurato nell’o4obre 2011 in concomitanza con il lancio del canale food olandese 24Kitchen. Da quella data Angélique è stata l’ospite fissa del programma “The Taste of Cooking”, un format di cucina che la vedeva impegnata in giro per il mondo, testando nuovi sapori. Nel ristorante-mongolfiera, viene uilizzata l’aria calda del pallone aerostaico per cucinare, che funge da forno, raggiungendo una temperatura di 210°C gradi, garantendo una co4ura a basse temperature, condizione favorevole alla preservazione degli aromi. I piaj vengono invece trasportai in speciali ceste d’acciaio. Il menu che si propone in
la Master chef olandese, Angelique SchmeinckI, nel suo ristorante mongolfiera trasporta tu7 i pia7 in speciali ceste d’acciaio
L’incontro tra la cucina olandese e Eataly
alta quota agli ospii - la mongolfiera ne può ospitare fino a 14 - è il CuliAir Sunset Sensaion, molto esclusivo, che al costo di 415 euro offre l’ebbrezza di mangiare sorvolando su panorami olandesi. L’esclusiva carta comprende aragosta con mousse di pomodoro, pesce selvaico con asparagi verdi, crema di carote con cozze. Solo per citare alcuni piaj. Nei piaj di Angélique trionfano pesce e carne accompagnai dalle immancabili creazioni a base di verdure. Il menu ovviamente propone dessert da favola come la mousse di cioccolato bianco servita con fru4o della passione e caramello croccante ed è innaffiato da vini dall’aperiivo al dolce, fino allo champagne che accompagna l’a4erraggio. La sua cucina si fa portavoce di una gastronomia sostenibile, quella olandese, che ricorre a prodoj autoctoni che privilegiano le verdure locali, protagoniste indiscusse dei piaj, e spezie olandesi. I piaj si trasformano spesso in vere e proprie opere d’arte variopinte. Il pia4o da portata sovente diventa una tavolozza. La cucina olandese è orientata all’incremento delle verdure e alla riduzione progressiva della carne e del pesce, una cucina sana e responsabile. Dutch Cuisine è il movimento che porta la bandiera della pura cucina olandese, è più di uno slogan di qualità, è un ente di promozione e di rilancio dell’agricoltura nazionale, che lavora a stre4o conta4o con chef, scuole e governo, con l’obiejvo di diffondere nel mondo la ricca cultura gastronomica olandese.
Lo scorso 22 giugno, nel corso della visita di stato dei reali d’Olanda in Italia, alla presenza delle Loro Maestà il re e la regina dei Paesi Bassi, Willem-Alexander e Máxima, accompagnai dal fondatore di Eataly Oscar Farinej, la chef ambasciatrice di Dutch Cuisine, Angélique Schmeinck, ha realizzato uno show cooking insieme alla chef stellata Michelin del ristorante Alice di Eataly, Viviana Varese, presso Eataly Smeraldo di Milano. Le due chef hanno presentato un menu di tre portate ciascuna, creaivo e sostenibile, offrendo a noi giornalisi preseni freschissimi prodoj di mercato locali, elaborai in piaj creaivi e all’avanguardia e illustrando moli spuni di connessione tra le due culture gastronomiche. Nel primo pia4o di Angélique, protagonisi i gamberej olandesi con mousse di peperone dolce, olio di dragoncello e salicornia servii con pomodoro caramellato al miele. Poi è seguito un pia4o a base di aringa, rigorosamente olandese, servita insieme ad una barbabietola co4a nelle spezie. Per finire con la foglia di indivia ripiena di crema di porcini, presentata insieme ad asparagi bianchi, funghi, il broccolo Romanesco, elegantemente impreziosii da una cialda di formaggio. D’altra parte anche Viviana Varese ha presentato menù sani e gustosi all’insegna della sostenibilità, ma rigorosamente italiani. Un pia4o a base di gambero rosso di Santa Margherita marinato, bo4arga, acqua di pomodoro, stracciatella e pane tostato all’aglio, seguito da un secondo pia4o a base d sgombro marinato con alga croccante e caviale, adagiato su un le4o di insalata liquida. E per concludere un riso4o al cacio, con parmigiano reggiano, pecorino romano con vari ipi di pepe e limone fermentato. I colori intrecciai di quesi piaj italo-olandesi hanno dato vita ad un’incantevole tavolozza mulicolor. EMOTIONS
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IL VALLESE
IL SOLE IL CANTONE SVIZZERO
DOVE NON TRAMONTA MAI
MARIELLA MOROSI
- FOTO ENTE DEL TURISMO SVIZZERO
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IL CANTONE SVIZZERO
DOVE NON TRAMONTA MAI IL SOLE
NEL VALLESE, IL SOLE SPLENDE IN OGNI STAGIONE SU UNA NATURA CHE SI ESPRIME IN PAESAGGI ALPINI DI RARA BELLEZZA
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L'ampia valle glaciale del Rodano, dalla sorgente fino al suo sbocco nel Lago Lemano, segna profondamente una terra di contrasi, dove le vallate si alternano in un gioco di riflessi ai torreni e ai laghi, mentre su tu4o dominano le montagne, 45 oltre i 4.000 metri. La più alta è la Punta Dufour. E' nel Vallese anche il più imponente ghiacciaio delle Alpi, quello di Aletsch, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, lungo 23 km e largo 2. E’ un mare bianco da dove emana- si dice- una forte energia posiiva tanto che è tradizione che i visitatori scrivano su una pietra i propri pensieri e li abbandonino là, dimenicandoli. Esistono altre ceninaia di ghiacciai più piccoli in questo cantone, un terzo di quelli preseni in tu4o il territorio alpino. E' il paradiso degli sport invernali con migliaia di chilometri di piste da sci, ma l’offerta turisica è per tu4e le stagioni. Ci sono anche importani centri termali e se il più noto è Leukerbad con le sue 63 sorgeni, altre se ne trovano a Saillon, Ovronnaz, Val-d'Illiez, Breiten e Brigerbad. I benefici di queste acque erano apprezzai anche dai romani che non furono fermai, tra una conquista e l'altra, dall'inaccessibilità delle Alpi. Incantevoli villaggi offrono l’occasione di apprezzare la vita e le tradizioni delle geni di montagna. D'estate le valli laterali a quella del Rodano diventano un tappeto verde dove pascolano le mucche. Grazie ai microclimi di ipo mediterraneo prosperano i fru4ei e viene colivato anche uno zafferano di qualità superiore mentre i vignei danno eiche4e eccelleni da viigni internazionali ed autoctoni come l'Arvine, il Cornalin e l'Humagne rouge. Si possono frequentare i mercai del gusto e dell’arigianato o assistere ai combajmeni delle mucche nei villaggi con le case4e di legno e le chiese dai tej rossi. E' proprio la terra di Heidi, quella che i racconi dell’infanzia hanno posto nel nostro immaginario. E' facilmente raggiungibile dall’Italia: in treno da Milano o in auto a4raverso il Sempione o il Gran San DICEMBRE
Le tradizionali locande svizzere offrono esperienze genuine in una cornice di auten6cità dove vengono servite gustose specialità che qui hanno radici profonde
www.myswitzerland.com Bernardo, il passo con il leggendario ospizio dove da secoli i monaci allevano i cani, quelli con la fiasche4a al collo. Una volta, scavando nella neve, soccorrevano i viaggiatori in difficoltà ma ora, a parte qualche raro intervento d’emergenza, si limitano a ricevere le coccole dai bambini. Ai cani San Bernardo Mar.gny ha dedicato persino un museo. Il confine italo-svizzero passa in Piemonte sul massiccio del Monte Rosa e in Valle d’Aosta sul Cervino, divenuto con la sua cima aguzza il simbolo della Svizzera. Sui rispejvi versani sorgono due famose località turisiche: Breuil-Cervinia e Zerma", nella bella vallata di Ma4ertal. Scenari mozzafiato tra le cime possono essere ammirai anche dai finestrini del trenino Glacier Express che collega Zerma4 a Saint Moritz ed emozioni fori sono garanite sulle cabinovie come quelle di Verbier che superano i 3.000 metri. Il Vallese oltre che il cantone più soleggiato è il più innevato rendendo l'offerta turisica quanto mai aricolata: sci alpino, di fondo, fuori pista, pajnaggio, golf, escursioni guidate, tracciai per mountain bike dove gli amani delle due ruote possono rivivere il Tour De France e anche deltaplano, favorito dalle correni ascensionali. C’è tu4o per gli sporivi, ma non manca il diverimento con il parco d'a4razione di Happyland New, il Labirinto Avventura, lo Swiss Vapeur Parc e Aquaparc. L’accoglienza turisica qui è di solida tradizione. Naivo del Vallese fu César Ritz, fondatore degli Hotel Ritz a Parigi e Londra che, negli ulimi decenni dell’O4ocento fino alla Prima Guerra Mondiale, contribuì a sviluppare il conce4o di albergo di lusso desinato a teste coronate e ad una clientela agiata ed esigente, proveniente da ogni parte del mondo.
LE DESTINAZIONI PIU’ FAMOSE
Meta del turismo internazionale, sono: Leukerbad, Crans Montana, Zerma), Evionnaz, Aletsch, Verbier, Saint-Maurice, Monthey, Saint Gingolph, ma ci sono molte altre località da scoprire e da inserire in un iGnerario personalizzato. La maggior parte è a più di 1500 metri d'alGtudine mentre nove comprensori sciisGci si trovano al di sopra dei 3.000 metri. In inverno, la coltre bianca di neve trasforma il paesaggio e anche i campi da golf diventano un paradiso per i fondisG. Il più vasto comprensorio sciisGco svizzero de)o Les 4 Vallées è Verbier, nella Valle di Bagnes. Occupa buona parte dell’area tra il massiccio del Gran Combin e del Monte Bianco e ingloba anche Nendaz, Veysonnaz e Tzoumaz, tu)e sedi di gare di coppa del mondo. Da non trascurare la Val-d'Illiez, la Valle di Trient, la Val d'Entremont, la Val Ferret, la Valle di Nendaz e tante altre. Tu)e riservano piacevoli sorprese e non solo per gli sporGvi, per le tante iniziaGve culturali: dai concerG al teatro fino alle mostre d’arte. Di respiro europeo è la Fonda on Pierre Arnaud a Lens, uno dei comuni di CransMontana, le due stazioni gemelle sull’altopiano a strapiombo sulla Valle del Rodano. Qui a 3.000 metri c’è un altro ghiacciaio bellissimo, quello della Plaine Morte, e dalla seggiovia di La Toula lo sguardo spazia tra laghi, foreste e una sfilata di cime dal Cervino al Monte Bianco. Varie le possibilità di accoglienza, con tu)o ciò che può rendere un soggiorno gradevole, compresa una moderata vita no)urna. Neppure i capricci meteo suscitano Gmori: bagni termali, palestre e a)rezzature indoor assicurano comunque aHvità e benessere. Per i golosi infine non c’è che l’imbarazzo della scelta con degustazioni gastronomiche nelle locande e nei ristoranG, di cui undici insigniG da stelle Michelin. A primavera il Salone dei Vini e del Territorio sarà tu)o dedicato ai piaceri del palato. E’ un’oHma desGnazione anche per le famiglie, il Vallese conta ben o)o località col marchio ‘Famiglie Benvenute’ della Federazione svizzera del turismo (FST).
www.valais.ch
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NEWS EMOTIONS Barcellona vista dal genio di Gaudì
www.hduquesadecardona.com
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Non è un caso che se4e tra le opere di Antoni Gaudì costruite a Barcellona siano state inserite nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. La sua genialità che filtra la visione urbanisica a4raverso il sogno e la fiaba, ma con la competenza e il gusto di un grande archite4o di fine O4ocento, lo riconobbe come massimo esponente del modernismo catalano, pur con una ispirazione personale. Questo lo portò a precorrere l’espressionismo e il surrealismo. Gaudì si opponeva al rigore della geometria spigolosa optando per le linee morbide e rotonde e reinterpretava lo s.le mudejar, ispirandosi all’arte araba e accostando ma4one e azulejo, le ipiche maioliche smaltate decorate. Le sue opere, che costellano la ci4à, - celeberrime Casa Vicens, Casa Batlló, Casa Milà, La Pedrera e Parco Güell - fanno di Barcellona una ci4à unica e sorprendente che varrebbe una visita anche solo per questo. Punto di partenza per godere della ci4à potrebbe essere l'Hotel Duquesa de Cardona ospitato in un anico palazzo nobiliare del XVI secolo a pochi passi da Las Ramblas e dal Quariere Goico. Dalla sua ampia terrazza-solarium si gode una magnifica vista sul quariere della Barceloneta e sul Porto Olimpico. Le pari nobili della costruzione e il ristorante mantengono lo spirito e lo sile della stru4ura originaria unii ad un arredamento moderno.
Costa d’Avorio tra passato e futuro
TRA GRATTACIELI E CATTEDRALI, PIANTAGIONI E FORESTE SACRE, REAMI DELL’ORO E RITI COSMOGONICI, UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI MILLE VOLTI DELL’AFRICA OCCIDENTALE
Abidjan. In mezzo a una vegetazione esuberante, ipicamente equatoriale, sve4a un’oasi di gra4acieli, il Plateau, quariere degli affari. Sospesa tra i placidi canali della laguna Ebrié e l’oceano, con quasi cinque milioni di abitani, l’urbanisica degli ulimi decenni si è sviluppata in vericale dando alla ci4à un profilo tu4o diverso. Ma la Costa d’Avorio maniene inta4e le sue tradizioni ancestrali. Il popolo Baoulé è un’etnia di discendenza Akan originaria del Ghana che, in comune coi loro affini Ashani, ha mantenuto una radicata
www.viaggilevi.com
gerarchia sociale ma allo stesso tempo ha colto spuni dalle vicine culture autoctone per ampliare e rielaborare le proprie tradizioni. Abili arigiani del legno, si disinguono per la loro ricca e finissima produzione di statue raffigurani il mondo sacro degli spirii. Le danze Goli, o “Kplé Kplé”, sono riconosciute come l’espressione più alta dell’arte del popolo Baoulé, accompagnate dalla musica e dal coinvolgimento collejvo. Prima capitale della Costa d’Avorio alla fine dell’O4ocento, a circa quaranta chilometri di distanza da Abidjan, Grand Bassam si adagia su una striscia di terra compresa fra le onde dell’oceano e le placide acque della laguna. Ma i rifle4ori su Grand Bassam non si sono mai speni: la ci4à ha sempre mantenuto vivace il suo eclejco senso arisico. Abili scultori, eccentrici pi4ori e arigiani intori si cimentano ogni giorno nelle bo4eghe e nei laboratori, sparsi tra i grandi viali alberai adorni di magnifiche bouganville e arricchii da una raffinata archite4ura coloniale, che ha valso al centro storico della ci4à l’inclusione nel Patrimonio UNESCO, avvenuta nel 2012.
Programma de)agliato: Mille volC dell’Africa Occidentale Date di partenza: 23 Dicembre 2017; 3 Febbraio e 10 Marzo 2018
Firenze in mostra
PALAZZO RUSPOLI O APPARTAMENTI DELLA SIGNORIA PER SENTIRSI A CASA DURANTE UN SOGGIORNO D’ARTE A FIRENZE
A Palazzo Strozzi è aperta fino a fine gennaio, un’importanissima esposizione con opere imperdibili: ‘Il Cinquecento a Firenze – tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna’. Si completa così la trilogia dedicata all'arte del XVI secolo (Bronzino nel 2010; Pontormo e Rosso Fiorenino nel 2014). Saranno esposi sculture, dipini e disegni di Vasari, Giambologna, Bartolomeo Ammanai, Pontormo, Bronzino, Andrea del Sarto, Sani di Tito. È stata l’occasione per restaurare alcune importani opere e per instaurare una collaborazione con isituzioni e luoghi del territorio fiorenino e toscano in modo tale da poter celebrare in tu4a la sua grandezza un'epoca culturale di eccezionale fervore arisico e intelle4uale: da ricordare la figura di Francesco I de' Medici, uno dei più grandi mecenai delle cori europee. L’arte è sempre un ojmo spunto per visitare Firenze e se l’ospitalità sarà eccellente, tanto meglio. Due idee da prendere in considerazione. Palazzo Ruspoli, a due passi da Piazza Duomo, è un delizioso relais in un edificio anico, dagli ambieni caldi ed accoglieni, riconosciuto come una delle più esclusive dimore di charme del centro storico di Firenze. Dispone di 12 elegani camere, ampie ed arredate in sile classico, fornite di tuj i comfort, molte delle quali con vista spe4acolare sul Duomo.Gli appartameni in Piazza della Signoria, sono un’altra opportunità. Si può scegliere tra un appartamento con vista su piazza della Signoria oppure sulla corte interna dell’anico edificio in cui sono situai. Sono arredai in sile classico ma dotai dei più moderni comfort. L’appartamento che si affaccia sulla Piazza ha un delizioso balconcino di ferro ba4uto con tavolino e due sedie, per godersi un panorama unico al mondo dire4amente da casa.
EMOTIONS
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KALEIDOSCOPE Bulgaria: Arena di Serdica Residence Hotel, di Sofia In una ci/à dove le tracce delle civiltà del passato sono profuse in ogni angolo, non sorprende che un albergo a cinque stelle, l’Arena di Serdica Residence Hotel, abbia inglobato nella sua hall addiri/ura i resT di un anfiteatro romano. Il rinvenimento di monete e ceramiche ha permesso ai ricercatori di datare l’anfiteatro nel III-IV secolo e di scoprire che a circa 5 metri so/o lo stesso c'è un teatro costruito nel II-III secolo, cioè 100 anni prima. QuesT sono tra i più importanT edifici dell'anTca Serdica - l’a/uale Sofia - che tesTmoniano il suo splendore. La scoperta degli archeologi ha portato a necessari
youtu.be/IQhteXUNgyc
www.arenadiserdica.com/arena-di-serdica-residence-hotel-sofia/gallery
La raffinatissima SPA è un ambiente unico, impreziosito dai resti dell'antico anfiteatro
Il personale altamente professionale, oltre ai classici tra/amenT, propone l’- Arena di Serdica therapy - 90 min. a base di una miscela di miele, la/e, erbe e oli essenziali che ha influenza posiTva sullo stress. E i rituali bulgari, tra/amenT con lo yogurt bulgaro, reso unico dal parTcolare microclima del paese, benefico per la salute e la longevità grazie a vitamine, proteine, microelemenT e grassi uTli. E, ovviamente, tra/amenT con il miTco olio di rosa bulgara che con le sue proprietà ha un forte effe/o rilassante.
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t.c.
DICEMBRE
cambiamenT del proge/o degli architeU che stavano realizzando l'Hotel Arena di Serdica in modo tale che gli ospiT e i visitatori dell'hotel potessero godere degli inesTmabili manufaU, che ben si armonizzano con le stru/ure di moderno design. L'unicità dell'albergo è completata dal suo cara/ere “bouTque” Dispone infaU di 63 camere e appartamenT spaziosi, eleganT e accoglienT, pronT a soddisfare le aspe/aTve degli ospiT più esigenT che cercano un moderno comfort, eleganza e lusso. Arena di Serdica offre ai suoi ospiT 2 ristoranT, 4 sale conferenze, un lobby bar e un centro benessere.
KALEIDOSCOPE Fitness di lusso al maschile ne La Fonte SPA
Sul lungofiume di Kuching
un palazzo storico
diventa un originale
albergo boutique
www.themarian.com.my Malesia. The Marian Boutique Lodging House La vocazione per l’accoglienza di The Marian BouTque Lodging House risale agli anni ’30 quando l’edificio, costruito nella prima metà del 19° secolo come la residenza di un prosperoso commerciante cinese, passò alla Missione Anglicana diventando prima una pensione per giovani fanciulle e poi una foresteria. Oggi il bel palazzo bianco e nero, che domina dall’alto il fiume Sarawak che si snoda a/raverso Kuching, la capitale dello stato malese sull’isola di Borneo, è rinato come un albergo bouTque. Sopra la porta d’ingresso la croce che richiama alla sua storia, mentre le stanze che ospitavano ragazze e pensionanT durante gli anni in cui fu di proprietà della Missione, sono state modernizzate in armonia con il passato e con l’ambiente. Rispe/ando lo sTle storico
dell’edificio, nelle 40 stanze predominano il bianco e il nero mente i legni originali dei pavimenT e delle balaustre sono staT amorevolmente riportaT a nuovo splendore. Con mobili d’epoca, le camere sono dotate di ogni comfort e hanno grandi bagni. Le camere Be/y Johnson, Mary Sharp, Thelma Cook portano i nomi di ex dire/rici della scuola, mentre le sei camere nella Chapel Wing, ricavate dalla vecchia cappella, hanno terrazze con vista sulla piscina. The Granary Kitchen & Bar è un vecchio magazzino adiacente l’hotel con grandi spazi dedicaT a un lungo bancone e a tavoli dove vengono servite prime colazioni, pranzi e cene. Ci sono anche spazi per ospitare evenT e cocktail mentre a fine seUmana c’è la pmf musica dal vivo.
Al Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi, maestoso e raffinato nel suo perfe/o sTle Liberty, il relax è assicurato nelle sale de La Fonte SPA che perpetua la lunga tradizione termale dell’hotel proponendo agli ospiT un’offerta esclusiva di tra/amenT e percorsi che uTlizzano le proprietà termali dell’acqua di Fiuggi e prodoU di bellezza all’avanguardia. Qui anche gli uomini possono farsi coccolare con tra/amenT pensaT “for men”. Ancora meglio in coppia, facendosi massaggiare simultaneamente in una “suite” appositamente predisposta, nuotando insieme in piscina o rilassandosi in una vasca Jacuzzi. Il Grand Hotel Palazzo della Fonte prevede il Pacche/o Homme ideal che consiste in un Tra/amento viso Homme Ideal (60’) per rigenerare, detossinare, purificare le pelli maschili. I risultaT sono immediaT, il viso è levigato e compa/o, la pelle vellutata, luminosa e distesa. Un Massaggio parziale schiena (25’) decontra/urante per alleviare le tensioni muscolari della schiena e della zona cervicale con effe/o rilassante e distensivo. E un Massaggio plantare (25’) che, secondo la tradizione cinese, conferisce equilibrio al proprio organismo a/raverso la sTmolazione di determinaT punT energeTci. Per completare il percorso benessere si può usufruire della piscina interna riscaldata, Jacuzzi, bagno turco, sauna, zona relax e Tsaneria. Per le aUvità sporTve il Palazzo dispone di una palestra, due campi da tennis, wellness trail. Chi ama il golf sarà piacevolmente sorpreso dal Golf Club Fiuggi, sorto nel lontano 1928, il primo in Italia. Le sue 18 buche si snodano su una superficie di 73 e/ari e offrono scorci panoramici indimenTcabili, proprio in prossimità dell’Hotel.
www.palazzodellafonte.com
EMOTIONS
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KALEIDOSCOPE
Cipro: Constantinou Bros Hotels
A buon moTvo inclusa nell'elenco del Patrimonio dell’Umanità dell'UNESCO, Paphos, anTca capitale di Cipro, si estende dalla bellissima penisola di Akamas, oggi parco naturale prote/o. Immersa nella sua storia, Paphos vanta importanT siT di grande interesse culturale e naturalisTco: Le Tombe dei Re, il Forte Medievale, l'Odeon, la Casa di Dioniso, la Roccia di Aphrodite in quella baia da dove sembra sia emersa dal mare, le Terme dell'Aphrodite e la colonna di San Paolo sono solo alcune delle a/razioni che spingono alla visita di Paphos e che le hanno a/ribuito il Ttolo di capitale europea della cultura per il 2017. Ma Paphos è anche modernità e mare e ospitalità. Lungo tu/a la costa di Kato Paphos, ad ovest di Cipro, si snocciolano, l’uno accanto all’altro, alberghi eleganT e confortevoli che si riversano su un’unica grande spiaggia e sono raccordaT da un senTero per una piacevolissima passeggiata lungomare fino al porto, allegro di caffè e locali alla moda. Tra quesT alberghi, ben qua/ro sono firmaT ConstanTnou Bros, di un’unica famiglia di proprietari. Qua/ro gioielli di alTssimo livello e cara/erizzaT da un servizio davvero professionale. t.c.
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DICEMBRE
Asimina Suites Hotel 5 stelle Luxury Dotato di una splendida spiaggia di sabbia e di 2 piscine all'aperto con acqua dolce, 1 piscina coperta riscaldata, un campo da tennis illuminato e un oUmo impianto di bowling. Alcune delle suite dispongono di piscine private, mentre tu/e
le suite si affacciano sul mare con ampi balconi. Nel centro benessere dell'hotel, una vasta scelta di terapie e tra/amenT per il corpo, parrucchiere, palestra completamente a/rezzata, bagno di vapore e saune - di cui una per nudisT -.
KALEIDOSCOPE
Athena Beach Hotel 4 stelle
Pioneer Beach Hotel 4 stelle Deluxe Tu/e le camere dispongono di ampi balconi con vista sul Mediterraneo o sul parco e sono dotate di bagni di lusso. Le ExecuTve Suite e le camere Superior Deluxe includono l'uso di capanne private sulla spiaggia con area salo/o e leUni. Un’elegante ed a/rezzata SPA completa il comfort dell’hotel.
Ha camere affacciate sul mare, piscine esterne e interne ed una moderna Elixir Spa per tra/amenT professionali, una sauna, un bagno di vapore, una palestra completamente a/rezzata. TuU gli alberghi ConstanTnou Bros sono situaT in posizione strategica nei pressi dei luoghi di interesse turisTco e archeologico, nonché di ristoranT, bar e negozi. Il parcheggio dell'hotel è gratuito per gli ospiT. Si trovano a 15 km dall'aeroporto internazionale di Paphos e a 140 km dall'aeroporto internazionale di Larnaca.
Athena Royal Beach Hotel 4 stelle Deluxe
Le sue stru/ure ricreaTve comprendono 3 piscine d'acqua dolce, vasche idromassaggio all'aperto, un campo da tennis illuminato, un campo da bocce e un mini golf. L’hotel organizza cene nelle varie serate a
tema. Nella SPA dell'hotel vi è una piscina riscaldata, saune, bagno turco, sala fitness ben a/rezzata e un salone di parrucchiere. Sono disponibili una buona scelta di massaggi professionali e tra/amenT per il corpo.
www.cbh-cyprus.com/our-hotels EMOTIONS
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LIBRI EMOTIONS
Patrizio Nissirio
Atene, cannella e cemento armato Giulio Perrone Editore
Presentato all’Hotel Ala di Venezia del
Gruppo Space Hotels il nuovo libro del giornalista Patrizio Nissirio sulla Grecia che nel 2018 prevede un nuovo boom del turismo, a dispe/o della crisi
europea. In Atene, cannella e cemento armato, Patrizio Nissirio ci parla di una metropoli che, seppur provata dalla catastrofe economica, dalla
cemenTficazione allo sbaraglio e dalla sfida dell’ immigrazione, alza la testa
con la dignità di un passato importante che s’intreccia conTnuamente con la
modernità, rimanendo un irrinunciabile crocevia tra Occidente e Oriente.
Patrizio Nissirio racconta Atene a chi di Atene ne sa poco, quel tanto che basta per visitare il Partenone, il Museo
Archeologico e poi volare verso le
meravigliose isole greche. Ma Atene è
molto di più, ha un’anima nascosta che s’insinua tra i colossi di cemento
armato e si addolcisce con il sentore di spezie orientali che aleggia nell’aria. Nissirio racconta questa Atene
a/raverso un percorso le/erario, con l’aiuto di Petros Markaris, lo scri/ore greco contemporaneo più noto in Italia, ma anche altri: da Menis
Kumandareas a Margarita Liberaki, da Vassilis Alexakis fino al celebre poeta Giorgos Seferis.
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Riccardo Cenci
Margherita Hack
Sabrina Sciabica
(la vita e le sue conseguenze)
Tascabili Ediciclo
L’Erudita - Giulio Perrone Editore
Gli esiliaK
Edizioni Nemapress
L’imbarcadero per Mozia
Recensione a cura di Luisa Chiumen
Quale mezzo più ada/o a Margherita
Recensione a cura di Luisa Chiumen
principi, il libro conduce ad una
comunità scienTfica italiana eppur
giornalista palermitana, è ambientato
Di piacevole le/ura, ma di intensi riflessione: forse siamo tuU degli
“esiliaT”, perché la vita che spesso ci incatena in situazioni difficili, mostra in realtà tu/o il suo vero fascino. Il romanzo si snoda a/raverso le
vicende di qua/ro personaggi i quali sembrano smarrirsi in un esilio
spirituale, in una ricerca di qualcosa che possa dare una svolta alle loro vite. Ma è proprio il tema a/uale,
quello della tecnologia imperante
che sembra dare fiducia in una sorta di immortalità. Ed è il viaggio, alla base del messaggio dell’Autore, come desiderio conTnuo di
cambiamento o di fuga, che viviamo oggi. Ed ecco apparire nelle loro
storie, ci/à colme di fascino come
Mosca, che vive quasi in preda a una sorta di follia, o San Pietroburgo, ci/à “visionaria”, ancorata ad un
mondo fuori dalla realtà. E il le/ore si troverà di fronte alle tante coincidenze, ben descri/e
dall’autore, che appaiono realisTche perché succedono spesso anche a
ciascuno di noi e fanno andare oltre
le tante delusioni, come quelle legate al Capodanno del 2000 che fecero
svanire le speranze di ognuno come neve al sole.
DICEMBRE
La mia vita in bicicle-a
Hack, una delle menT più brillanT della schiva e riservata, di una bicicle/a per raccontare la sua Toscana
inframmezzata di ricordi e di pietre miliari della sua vita? E’ stata
un’astrofisica di fama mondiale eppure amava pedalare per respirare la
Natura. Una passione che ben si confà con la sua a/enzione per l’ambiente e
per i dibaUT contro l’energia nucleare. In questo libro, che vanta la prefazione di Patrizio Roversi, Margherita Hack ripercorre tuU i passi della sua esistenza ricca di scoperte e di
successi, ma anche di esperienze e
decisioni sofferte. Dalle ore passate al Bobolino con il suo caro amico
d’infanzia, Aldo, che poi diventò suo
marito, all’impegno universitario, alle tensioni durante la Seconda Guerra
Mondiale, al suo rifiuto di avvicinarsi al fascismo. E poi la risalita grazie alla sua carriera come professore emerito di Astronomia e dire/ore
dell’Osservatorio Astronomico
all’università di Trieste e il suo impegno culturale e poliTco. Trieste, anche qui
amava girare in bicicle/a, a ritmo lento da passeggiata o prendendo velocità così come nella sua vita.
Il romanzo di Sabrina Sciabica,
a Mozia, l’anTca ci/à fenicia situata sull’isola di San Pantaleo, nei pressi
di Marsala. Uno dei tanT affascinanT luoghi archeologici dell’isola. Nel IV secolo a.C. Mozia vide Fenici e Cartaginesi comba/ere una
durissima lo/a per il controllo del
Mediterraneo e per difendere la loro isola dall’invasione dei Siracusani. Sogge/o del libro è una storia
d’amore che si dipana fra il mare, le saline di Marsala e il sole di Sicilia resa appassionante a/raverso la
spontaneità di una donna, qual é l’Autrice, così orgogliosa della
propria “sicilianità”. Ed è così che
dalla banchina, nella Mozia di oggi,
vediamo Antonio di fronte al mare contemplare il profilo dell’isola e la diafana bellezza di Gisella. Ed ecco intrecciarsi la relazione. Ma nella
perfe/a felicità, si adombra qualcosa di negaTvo e l’orizzonte si oscura,
mentre il le/ore pensa a una fatalità come quella che aveva colto l’isola
nell’anTchità. C’è qualcosa di molto toccante in questa svolta, uno
splendido “recupero” di rapporT
essenziali fra un padre e un figlio, quando l’uno invecchia e l’altro diventa maturo.