viaggi e cultura prima edizione - Anno 2 n°6 inverno 2013
GALAPAGOS KENYA GROENLANDIA LAS VEGAS ARGENTINA BAHIA GERMANIA SIRACUSA ARCUMEGGIA
Sommario pag. 6
Il fascino arcano delle Galapagos di Alessandro Martini
pag 14 Malesia crogiolo di etnie e culture di Teresa Carrubba pag 22 Kenya la tua Africa di Pamela McCourt Francescone pag 28 Groenlandia il paese dei ghiacci uttuanti di Anna Alberghina pag 34 Las Vegas non solo gioco d'azzardo di Annarosa Toso pag 40 Argentina gourmet di Mirella Sborgia pag 48 Bahia l'anima nera del Brasile di Anna Maria Arnesano pag 56 Germania Baden-Wurttemberg di Teresa Carrubba pag 66 Speciale Francia Viaggio a Tolosa, Albi e Moissac di Artifex pag 72 Provence Verte di Franca Dell'Arciprete Scotti pag 78 Siracusa un crogiolo di civiltà di Viviana Tessa pag 84 Arcumeggia il paese dipinto di Giulio Badini pag 90 KALEIDOSCOPE
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editoriale Il miglior augurio per il nuovo anno potrebbe essere quello di viaggiare. E di meraviglie il mondo intero ce ne offre a iosa! Dalle arcaiche creature delle Galapagos di darwiniana memoria agli spettacolari ghiacciai della Groenlandia, vere sculture d'autore. Dal languore degli scenari kenyoti che lasciano dentro la melancolia del “mal d'Africa” alla mondanità rutilante di Las Vegas o alla vivacità tutta brasiliana di Salvador de Bahia. Dalla paganità rituale del carnevale della Foresta Nera, ottimo spunto per un viaggio nel Baden Wurttemberg , una delle regioni più interessanti della Germania, al fascino antico del barocco siciliano di cui Siracusa ne è prestigioso emblema. Che dire poi dei tesori nascosti della nostra Italia tutti da scoprire come Arcumeggia, paesino del Varesotto impreziosito da affreschi sulle facciate delle case, firmati da famosi pittori italiani? Non mancano, in questo numero invernale, suggerimenti per un fine settimana o novità nella rubrica Kaleidoscope. Il team dei giornalisti di Emotions ha visitato queste meraviglie ed altre ancora per comunicare informazioni, curiosità, ma soprattutto “Emozioni” che servano da stimolo a viaggiare, viaggiare, viaggiare…
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Il fascino arcano delle Galapagos/The mysterious charm of the Galapagos
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7 testo di /Words by
Alessandro Martini “Nel tempo e nello spazio si viene a contatto con quel mistero che fu la prima apparizione dei nuovi esseri su questa Terra”. E' l'intrigante definizione delle Galapagos da parte del naturalista Charles Darwin il quale, dallo studio delle molteplici specie endemiche di flora e di fauna
“Both in space and in time, it seems like being transported
di queste terre, ha trovato spunto per la sua illuminante
close to that great event, that mystery of mysteries, which
Teoria dell'Evoluzione. Tant'è, il suo saggio “L'origine del-
was the first apparition of new beings on this Earth.” This
le specie” rivela proprio l'attenta osservazione della natu-
emotional description of th Galapagos islands is Charles
ra delle Galapagos. Non a caso, visto che alcune isole
Darwin's. And it was having observed the numerous
dell'arcipelago datano circa 4 milioni di anni e il lunghissi-
endemic species of flora and fauna on the islands that
mo isolamento a causa della distanza da altre terre, dalla
Darwin was inspired to write his illuminated theory of evo-
diversità del clima e di ecosistema influenzati dalle cor-
lution. His famous treatise “On the Origin of Species” con-
renti marine, ha portato alla formazione di una natura
tains numerous references to his studies on the endemic
esclusiva. Il viaggio alle Galapa-
species of the Galapagos islands. And it is no mere coinci-
gos, dunque, è un viaggio in
dence, as some of the islands in the archipelago date back 4
un'altra dimensione. Semi-
million years and, given their relative isolation and dis-
nascosta tra i sassi
tance from the continent, apart from the ample variety of
arrotondati dal
climates and habitats due to the marine currents, it is not surprising that they enjoy an “exclusive”
mare, di cui assume persino colore e forma, scorgiamo a
nature. And so a journey to the Galapagos is a journey into
malapena una foca distesa e addormentata; si tratta di
another dimension. Camouflaged by the rounded stones
una giovane femmina di lobo de mar. Pochi passi più in là
on the shore and of their same colour, we can barely make
ci rendiamo conto della grande quantità di fitti cespugli
out a seal in the distance, it is a young female "lobo de mar"
di taglia bassa dove nidificano le fregate. Nidi ovunque, i
who is asleep. Then our attention wanders to the low
maschi adulti gonfiano l'esagerata gola rossa come ves-
shrubs where some frigate birds are nesting. There are
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Il fascino arcano delle Galapagos/The mysterious charm of the Galapagos
sillo della loro sensualità per ammaliare le femmine che
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nests everywhere with fledglings, more mature birds, and
però si concedono il lusso di scegliere il migliore. Dalle
adult males blowing out their enormous red throats to
tortuosità della riva spunta il muso trogloditico di
attract the females who fly overhead seeking the most
un'iguana marina, altre la seguono dando a noi visitatori
attractive males as mating partners. And then, hidden in
una sequenza inarrivabile di stimoli. La superficie del
the gorges along the shore, we see our first marine iguana,
terreno, solidificazione di remote colate di lava, s'increspa
the first of many. There is so much to see that it is impossi-
in rigide, inquietanti pieghe e in rocce che simulano la
ble to take it all in. A lava flow, the surface of which resem-
ghisa, delineando uno scenario illusorio che fa pensare
bles a fluid that has only just solidified and on which the
ad un altro pianeta. L'eruzione di un secolo fa ha fatto
creases trace an unreal landscape. Rocks so hard they
piazza pulita di erbe rigogliose lasciando spazio solo a
resemble congealed cast iron. The eruption took place
9 piante immarcescibili come cactus e poco altro. A Barto-
more than a century ago, but this arid and inhospitable
lomé ci inerpichiamo sulle pendici di un vulcano spento.
landscape is colonized only by scattered cactus bushes,
Dal bordo del suo cratere il respiro si ferma di fronte allo
some lizards and a few insects. On Bartolomé we climb to
spettacolo che si para ai nostri occhi. Un cordone di sab-
the summit of an extinct volcano which is over a hundred
bia formata da polvere di corallo, s'insinua nel mare
meters high. The views are stunning, with a long bank of
legando insieme la collina ad altre due più piccole. Al di là,
white coral sand linking the hill to two other smaller hills,
l'isola di Santiago, un grande territorio disseminato di
on the right of which a blade of rock soars skywards. In the
rocce nere di lava, ricordo di recenti eruzioni vulcaniche,
distance we see Santiago; it is a large island and the part
in mezzo ad altre di colore naturale, con effetto bicroma-
covered by the lava flow is extensive with smaller, older,
tico davvero impressionante. Sembra che quest'isola fun-
different coloured hillocks protruding from the black rocks.
ga da curioso spartiacque: a sinistra della lingua di sabbia,
Our guide explains that the beach to the left of the sand-
la baia è spesso ritrovo per i pescecani, quindi accurata-
bank is frequented by sharks, but that the beach on the
mente da evitare. Quella di destra è tranquilla e balneabi-
right is safe and that we can swim there. The pungent air
le. Un odore forte e pungente desta la nostra attenzione,
tells us that a colony of sea lions lives on the island; the
ci spiegano che quest'isola è abitata da una colonia di
coast is divided into areas for the massive males, which
leoni marini. Gli esemplari maschi, grazie alla loro forte
weight hundred of kilos and defend their territory against
stazza, alcune centinaia di chili, non devono fare molta
all intruders including unwary tourists, while the young
fatica a difendere il proprio territorio, mentre le femmine
females warm themselves in the sun as the cubs nuzzle up
si crogiolano al sole. A forza di rotolare sulle rocce
to them to feed. Their cries fill the air. There are hundreds of
dell'isola i leoni marini hanno smussato le loro asperità
them and the rocks are worn and rounded by their constant
rendendole tipicamente tondeggianti. La rara ed aspra
comings and goings. We make our way between the rocks
vegetazione non riesce a nascondere quelle creature pri-
and meet the land iguanas. Given the sparse vegetation on
mordiali che qui sono a casa, le iguane, il cui aspetto
the island they have adapted to eating cactus, and are par-
rimanda a un'altra era, quella dei dinosauri. Si nutrono dei
ticularly fond of the cactus fruit, although they also gobble
frutti di cactus e si riuniscono in branchi cercando angoli
the leaves. These strange animals, which are no longer
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Il fascino arcano delle Galapagos/The mysterious charm of the Galapagos
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than a metre in length and weight about fifteen kilos, descend from dinosaurs. As the temperatures are low the reptiles seek protection from the wind, gathering in their hundreds. Bartolomé is a small island with an arid lunar surface and volcanic formations including lava pumps, scattered cones and volcanic ash. Having climbed up wooden stairs we are rewarded with a stunning view over the island and Pinnacle Rock, an eroded tufa cone, as well as wonderful views of Sullivan Bay. On the climb to the top we come across large colonies of iguanas and “lava lizards” riparati dal vento, con difficoltà, visto che Bartolomè è
as well as rare plants like red mangroves, tiquilla and cac-
un'isola aspra e brulla, disseminata di concrezioni di lava
tus. From the shore we can see some Galapagos penguins,
rappresa
sea turtles (January-March) and white fin sharks. The 14
e rugosità simili a bocche di crateri che
l'associano alla crosta lunare. Pochi gli interventi
Galapagos islands, eight are large and six small, and the 41
dell'uomo; una rudimentale scala di legno ci porta in cima
islets most of which are little more than volcanic rocks, lie
a una collina da dove si offrono ad uno sguardo attonito
in the Pacific Ocean on the Equator, some 1,000 kilometers
le altre isole e la Roccia Pinnacolo, una formazione di tufo
from the west coast of South America and are one of the
a picco sulla Baia di Sullivan che spesso è popolata da
most famous natural parks in the world thanks to their
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Il fascino arcano delle Galapagos/The mysterious charm of the Galapagos pinguini endemici delle Galapagos, tartarughe marine e
unique characteristics. They are strung out, one after the
squali dalla pinna bianca. Lungo il cammino che porta in
other. The oldest are four million years old while the youn-
cima, può capitare di imbattersi in numerosi esemplari di
ger islands are still forming. In fact the archipelago is con-
iguane e delle cosiddette lucertole di lava e di osservare
sidered one of the world's most active volcanic areas. Cre-
decine di specie di cactus e piante rare come le rizoforee
ated by massive explosions, each island is the tip of a giant
rosse. Le 14 isole si susseguono l'una all'altra, le più anti-
volcano, three-quarters of which is submerged under the
che hanno 4 milioni di anni, mentre ne emergono ancora
ocean. Which is what makes the archipelago resemble the
di nuove grazie a fenomeni vulcanici, qui più frequenti
surface of the moon. Observing each mountain crowned by
che in qualsiasi altra parte del mondo. Di alcune si vede
its crater and the endless flows of lava which can be clearly
infatti solo un'altura con grande cratere annerito di lava
seen makes one think that in a recent geological era, the
solidificata; altro non è se non la cima di un vulcano che in
Galapagos could have been separated by the ocean. We
gran parte rimane sommerso. La frequenza di tali forma-
land on a small island. It is covered by birds and it is difficult
zioni dà all'arcipelago delle Galapagos una fisionomia
to proceed for fear of stepping on a fledgling, a nest or an
davvero unica. Alcuni di questi isolotti, già ben visibili
egg which has been left unattended. There are many alba-
dalla barca, sono diventati meta stanziale di stormi di
trosses on this island. These birds have a wing span of two
uccelli anche endemici che qui nidificano e si riproduco-
metres, they are as large as a turkey and have a funny gait
no dovunque. Paradiso per gli ornitologi. Anche l'albatros
and an even stranger mating ritual which unfortunately
fa parte della fauna di quest'arcipelago ma con
we were unable to capture as the battery of our camera
un'apertura alare di due metri, ha bisogno di una vera
went flat. Although the albatross is strong once in the air he
pista di atterraggio, dunque sceglie isole più pianeggian-
has great difficulty taking off, often falling back on the
ti. Gli uccelli qui hanno motivo di accasarsi anche grazie
land, and so they prefer to launch themselves from high
ad un pescosissimo mare che giustifica il viavai senza
cliffs. Fishing boats ply these seas incessantly as they have
sosta di navi da pesca, base di cospicuo bottino per il com- an abundance of fish, and the advantage of the system is mercio. Si nutrono di questi pesci anche le tartarughe
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evident, as this abundance of fish, which provides constant
giganti, tra gli animali più famosi delle Galapagos. Ogni
nourishment, is the reason there are so many animals on
isola ha la sua razza endemica per via dell'isolamento e
the islands. One of the most famous of all the animals on
del diverso habitat, secondo la teoria dell'evoluzione del-
the Galapagos islands is the giant tortoise: each island has
la specie di Darwin. Un numero considerevole di specie
its own race of tortoise, the isolation and the environmen-
faunistiche endemiche, soprattutto in proporzione al
tal conditions having modified the morphology. Which is
territorio relativamente ridotto di queste isole. Ben 11
Darwin's theory. Considering how small these island are,
sottospecie di Tartaruga Gigante delle Galapagos, ma
we are constantly amazed by the number of endemic spe-
anche iguane di mare e di terra, pinguini e 13 specie di
cies. The tortoises are symbols of the archipelago with 11
fringuelli detti di Darwin per via del particolare studio che
sub-species of the Giant Tortoise. But there are also sea
ne fece il naturalista. Sono endemiche anche alcune spe-
iguanas, penguins and 13 species of finch, the famous birds
cie vegetali, cactus, alberi e rizoforee di quattro colori
that led to Darwin's theory on the evolution of the species.
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differenti. Infine, la fauna marina in cui ci imbattiamo
There are also various species of endemic cactii, vegeta-
facilmente tra le scogliere di queste isole, occasione stra-
tion, trees and mangroves in four different colours.
ordinaria per i sub, ma anche per il semplice nuotatore
And then, the marine life. It is fascinating to discover it in
che può trovarsi davanti a branchi di otarie e razze. Tutto
the creeks and bays and along the pristine reefs. Many of
questo appartiene all'esperienza Galapagos. Come pure
the beaches are perfect for diving and swimming with
allontanarsi in barca verso il canale Bolivar per avvistare
seals, rays and sharks, which is one Galapagos experience
balene e delfini. Di ritorno dal canale sbarchiamo alla Baia
not to be missed. Having crossed the Bolivar Canal hoping
Urbina nell'Isola Isabela, la più grande delle Galapagos,
to see whales and dolphins, we make a wet landing on
con 5 imponenti vulcani, tra i quali il Vulcano Wolf, la vetta
Isabel Island to visit Urbina Bay. On our way to see the
più alta delle Galapagos (1 707 m.). Il primo impatto è con
giant tortoises we come across orange and yellow land
la scogliera su cui sono visibili dei graffiti, forse per mano
iguanas with high crests on their backs. Giant tortoises,
di pirati e bucanieri sbarcati qui nell'Ottocento. Ma poi,
some 400 of them, Galapagos penguins and frigate birds
lungo il sentiero che porta alla laguna di acqua salata di
also live on Isabel and later, swimming in the waters off the
Darwin, si apre la straordinaria vista dei campi di lava con
island, we see marine lizards, sea turtles, rays, hammer-
pittoresche formazioni naturali ad opera delle eruzioni
head fish and white-fin sharks as well as Galapagos
vulcaniche e dell'azione dilavante dell'Oceano. Adden-
sharks. Isabela is the largest island in the archipelago and
trandoci nelle lagune di mangrovie per cercare le tartaru-
consists of five active volcanoes of which the Wolf Volcano
ghe giganti ci imbattiamo in una particolare specie di
is the highest point on the islands (1,707 metres). Along
iguane di terra con vistose creste sul dorso e dai forti colo-
the rocky coastline we come across some 19th-century
ri arancione e giallo. Quattromila tartarughe giganti, pin-
graffiti, probably left by pirates and buccaneers and,
guini delle Galapagos e fregate,ma anche tartarughe
taking the path towards Darwin's salty lagoon, we have a
marine, razze, pesci martello, squali delle Galapagos, avvi-
perfect view of the lava fields, the volcanic formations and
stabili grazie ad un'escursione in barca lungo la costa.
the ocean. We take a boat and follow the coast where we
Nell'”ultimo santuario di vita naturale”, prendendo in pre-
see more marine life including Galapagos penguins and
stito la definizione di Jacques Cousteau delle Galapagos,
cormorants. In this "last sanctuary of natural life," to quote
questi animali rudi e dall'aspetto preistorico sembrano
Jacques Cousteau, these rare animals with their prehis-
non scomporsi di fronte all'essere umano che si avvicina a
toric features have learned there is nothing to fear from
loro con naturalezza, quasi fosse un altro abitante del loro
man. It is incredible how easy it is to approach them and be
Eden.•
considered just another inhabitant of their paradise.•
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Malesia crogiolo di etnie e culture
Malesia crogiolo di etnie e culture
testo di
Teresa Carrubba
T
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erra di forti contrasti, la Malesia. Di contrasti e di
verde, i villaggi, con le emblematiche abitazioni a palafit-
miti perduti. Della leggendaria tigre-Sandokan
te. Una natura prorompente, dunque, a dispetto dell'altra
resta la suggestione evocata dall'isola di Mompra-
Malesia. Quella degli avveniristici grattacieli che elevano
cem, l'odierna Kuraman, e anche il suo nome, dato a un
le grandi città, in tutti i sensi. Forme affusolate in cui
grande villaggio del Borneo settentrionale. Ma
vetro, cemento e acciaio si modellano nelle mani di auda-
l'esplosione selvaggia della natura non è fantasia. E' il
ci architetti sicuri dell'effetto sorpresa su chi, al primo
caldo umido dei tropici favorito da brevi acquazzoni ad
impatto con la Malesia, si aspetti di trovare l'Oriente
alimentare quel magnifico patrimonio verde che sono le
puro, fatto solo di costruzioni basse, tetti a pagoda, ori e
giungle e le foreste dove intricati cespugli s'incastrano
decori a profusione. Che ci sono, naturalmente, tra vec-
tra gli alberi enormi che svettano i loro rami ad altezze
chie case e templi, sparsi qua e là, pur all'ombra di quegli
straordinarie e dalla terra emergono come serpenti inar-
altissimi palazzi che la voglia di Oriente farebbe persino
cati le loro radici nodose. Quindicimila specie di alberi e
vedere come ascetici minareti. Il contrasto, si diceva. Città
piante e un'infinita varietà di fiori, dalle orchidee ai lotos
dall'architettura vagamente british-moresca con tocchi
all'ibiscus alla rosa sinesis, il fiore nazionale. E in mezzo al
cinesi e indù. E il comparire improvviso di grattacieli che
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Malesia crogiolo di etnie e culture
mostrano una diversa realtà; la testi-
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regione a regione: dal Selangor al
Per la sua posizione strategica tra il
monianza di un Paese in cui i ritmi di
Kelantan, dalla Malacca allo Johor, al
Mar della Cina meridionale e
sviluppo non hanno precedenti in
Pehanh. E se ci si stupisce alla vista di
l'Oceano Indiano, la Malesia è sem-
nessun'altra parte dell'Asia. Proprio
tanta modernità, la sorpresa aumen-
pre stata luogo d'incontro privilegia-
per questo il turista in Malesia è anco-
ta di fronte agli animisti che vivono
to per mercanti e viaggiatori dell'Est
ra un viaggiatore privilegiato perché
ancora allo stato primitivo nella giun-
e dell'Ovest. La sua storia riflette
nel Paese esiste un bell'amalgama di
gla, nutrendosi quasi esclusivamen-
perciò queste influenze straniere:
natura, di fascino esotico e di com-
te dei suoi frutti, tutt'al più costruen-
quella indo-buddista per esempio, la
fort di tipo occidentale.
do piccoli oggetti artigianali da ven-
più importante nel secolo preceden-
Lo si vede percorrendola in auto da
dere ai turisti. Il contrasto, si diceva.
te l'arrivo dell'Islam. Quando nel
17 1400 il reame malese di Malacca raggiunse il suo apogeo, l'Islam dominava la regione. Ed era proprio la penisola di Malacca, quello stretto braccio di terra che dall'istmo di Krà si spinge verso sud-est sino all'isola di Singapore e separa il Mar della Cina meridionale dall'Oceano Indiano, il passaggio obbligato per andare per mare da occidente a oriente e viceversa. Massimo produttore al mondo di stagno, caucciù e olio di palma, grande esportatore di petrolio, gas, pepe, cacao, apparecchiature elettroniche e legnami pregiati, la Malesia è stata negli ultimi anni l'orgoglio dell'Asia. Era il paese delle notti orientali, ed è diventato uno dei poli del boom economico asiatico insieme a Giappone, Corea del Sud, Hong Kong e Singapore. L'ospitalità rispecchia questi imperativi; alberghi e ristoranti, sorti numerosi negli ultimi tempi, soddisfano ogni tipo di esigenza e rispondono ad un unico denominatore comune, cortesia ed efficienza. E il primo impatto con questo lontano mondo orientale, è proprio la cortesia dei
malesi, un popolo che ama fraterniz-
della Malesia. Kuala Lumpur, città
città, nata nel 1857 dall' insediamen-
zare. Vivono in 19 milioni su un terri-
giovane senza storia. Assorbì molto
to di un gruppo di minatori in cerca
torio poco più piccolo dell'Italia:
dal dominio britannico, usi e costumi
di stagno nella confluenza dei fiumi
divisi in tre principali etnie, Malesi,
e anche l' architettura di cui riman-
KIang e Gombak, oggi una vera
Cinesi, Indiani e nei diversi gruppi
gono piacevoli tracce. Di tutta la
metropoli, la suggestione è continua
indigeni del Sabah e dal Sarawak. E
Malesia, forse è qui, nella sua capita-
e sbalorditiva. Sembra una città
gli incroci tra le razze hanno dato
le, il trionfo di quel singolare amal-
musulmana, ma poi emergono dei
origine a sembianze singolari, visi in
gama di etnie, di religioni, di culture
tratti cinesi mentre a due passi si
cui è difficile attribuire un'origine
così diverse eppure così ben assimi-
respira un forte sapore indiano. E
definita. Questo aumenta il fascino
late. Girando per le strade di questa
poi, girato l'angolo, appaiono i linea-
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menti di elegante stile inglese dei palazzi coloniali. Ma
all'industria e al turismo. Oggi è il centro per lo sviluppo
tutto si stravolge in pieno centro dove lo sguardo è
della cultura, delle arti e dell'artigianato malese. E' più di
costretto ad alzarsi per seguire le linee essenziali dei
un mercato, qui si possono osservare le tecniche della
numerosi modernissimi grattacieli. Ed è allora che, asse-
lavorazione del vetro soffiato o del batik su stoffa, ma ci si
condando con gli occhi quelle magnifiche svettanti strut-
può far anche predire il futuro, farsi fare ritratti, e natural-
ture, ci si chiede se sia Manhattan o davvero il sud
mente acquistare prodotti di artigianato locale. A 5 minu-
dell'Asia. Tra tutte spiccano le Petronas Twin Towers, sim-
ti a piedi la favolosa China Town, coloratissima di botte-
bolo della città, le torri gemelle più alte al mondo. Quat-
ghe in cui tutto fa bella mostra di sé, dalle stoffe ai ninnoli
trocentocinquantadue metri di altezza, 88 piani scintil-
pendenti, tra il profumo di spezie e di erbe medicinali. A
lanti di vetrate, acciaio e alta tecnologia. Costruite senza
sera, poi, le strade si animano ancora di più per gli ambu-
badare a spese dalla compagnia petrolifera malese,
lanti festosi che offrono l'illusione di un Cartier o di un
Petronas appunto, le torri sono improntate al lusso e
Rolex con ottime imitazioni. Il chiasso si placa allonta-
all'eleganza. All'interno, una Philarmonic Hall per con-
nandosi per le vie della città a ritrovare la seppur breve
certi e rappresentazioni teatrali, e un centro commerciale
storia di Kuala Lumpur che si concentra, per esempio, in
che vanta le più prestigiose firme del design internazio-
Dataran Merdeka, la suggestiva piazza dove il 31 Agosto
nale. Ma il percorso più sorprendente è il camminatoio
1957 fu abbassata la bandiera britannica e issata quella
vetrato che collega le due torri a circa metà altezza, da cui
malese, su un'asta di 100 metri, una delle più alte del mon-
si gode un' irrinunciabile panoramica della città. Richiesta
do. Il governo britannico, tuttavia, ha lasciato in
a tal punto da dover prenotare l'ingresso varie ore prima.
quest'enorme piazza un bellissimo palazzo, sua sede
Un'alternativa è la Torre di Kuala Lumpur, stazione di tra-
amministrativa, di un singolare stile moresco, il Sultan
smissione per telecomunicazioni, sulla cima di Bukit
Abdul Samad Building. Il palazzo, che delinea tutto un
Nanas. Dall'alto dei suoi 421 metri è possibile percorrere
lato della piazza Merdeka, conducendo quasi a un punto
una veranda circolare che offre una vista della città a
di fuga, oggi ospita la Corte Suprema e il Museo tessile
lungo raggio. Ma Kuala Lumpur, lo abbiamo detto, è
della città. In un angolo della piazza si trova anche il
anche altro. E' nel folklore del Mercato Centrale,
Selangor Club, un edificio in stile Tudor costruito nel
fregiato del Coronation Architecture Design Award per lo
1910. Sotto la Dataran Merdeka si trova la Plaza Putra, un
stile architettonico, e per ben tre volte del Gold Award del
complesso sotterraneo con ristoranti e locali di diverti-
Turismo Malesia per aver fornito un grande contributo
mento. Interessante, anche se, di sera, Kuala Lumpur va
19 vista a terra, specie nel modernissimo centro dove i raggi
dolce altopiano delle Cameron Highlands, il Taman Nega-
del sole che di giorno animano di forme e colori le super-
ra (il parco nazionale). Oppure si può noleggiare un'auto
fici specchiate dei grattaceli, lasciano il posto ad una
e girare qua e là tra le caratteristiche cittadine e le splen-
sapiente illuminazione che ne disegna i contorni proiet-
dide spiagge della costa orientale. Anni di colonialismo
tandoli verso il buio del cielo come giganteschi alberi di
inglese hanno reso la Malesia un paese molto organizza-
Natale. Ma la vera Malesia, inizia subito dopo la capitale.
to. I servizi alberghieri sono all'altezza di quelli occiden-
Il trafficato raccordo anulare che circonda la città, lascia
tali e il governo negli ultimi anni sta ponendo una grossa
spazio dapprima alle vastissime piantagioni degli alberi
attenzione alla crescente domanda turistica. Tutto ciò
della gomma, poi all'inestricabile giungla che si snoda
consente di vedere il paese con estrema tranquillità:
già dai bordi della strada. Non ci sono più rumori, solo
l'inglese è parlato da tutti, la delinquenza è quasi inesi-
palme da cocco e da olio, banani, laghi immensi ricoperti
stente, il traffico di droga è punito con la pena di morte.
da fiori di loto. Il tuffo in Oriente, dunque, è più facile a
Ma la natura della Malesia celebra il suo trionfo soprat-
partire dalla periferia di Kuala Lumpur dove, per esempio,
tutto nelle isole. Centinaia di isole tropicali circondate da
si possono visitare le Batu Caves, un complesso di grotte
un'intatta barriera corallina, sono il luogo ideale per un
dove si trovano dei templi indù. La suggestione comin-
soggiorno balneare. Potete sceglierne fra quelle della
cia già dall'ingresso dove statue di divinità indiane zoo-
costa orientale d'estate e quelle dello Stretto di Malacca
morfe, come il dio panciuto con la testa di elefante, avvia-
d'inverno. Potete sedervi sulla spiaggia di Kuala Dungun
no ai 272 gradini su cui è facile imbattersi in simpatiche
ad aspettare le testuggini verdi che vengono a deporre le
scimmiette. Ma il fascino è in cima, dove si aprono enor-
uova. Potete fare snorkeling o immersioni nelle acque
mi grotte e piccoli coloratissimi altari. Se poi si ha la for-
cristalline del Mar Cinese Meridionale e se avete spirito di
tuna di trovarsi lì in un momento di preghiera, è difficile
avventura potete inoltrarvi fra le foreste di tek del Borneo
non restarne coinvolti. Un ossessivo suono di tamburi
malese, terra di etnie affascinanti come gli Iban, ma
sottolinea il rito dei fedeli indiani che, a torso nudo si pas-
anche, e soprattutto, degli orangutan, delle scimmie nasi-
sano una fiaccola accesa pronunciando frasi concitate.
che, dei tapiri. Di isole incantate la Malaysia ne è piena.
Fedeli che qui, a febbraio, diventano circa 100.000 per
Basta spostarsi nello stato del Kedah, a Langkawi, dove si
festeggiare il Thaipusam.
trova un gruppo di 99 isolotti quasi tutti ancora disabitati
Si può scegliere di vedere la Malesia attraverso i circuiti
e inesplorati. Ci si arriva in aereo o in battello da Penang,
turistici tradizionali, visitando i templi della Malacca, il
anche quest'ultima isola d'incomparabile bellezza. Lan-
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Malesia crogiolo di etnie e culture gkawi, un tempo porto di rifugio per
za turistica, mantiene intatto il suo
luto non è disturbato neanche dalle
i pirati e più tardi il primo punto di
fascino selvaggio e la bellezza delle
aquile che, qui, volano bassissime.
appoggio per gli inglesi, in posizione
sue spiagge che hanno fatto guada-
Qui, fuori dal mondo. Un incanto
strategica all' estremità settentrio-
gnare all'arcipelago l'appellativo di
amplificato dalla leggenda, appun-
nale della Malesia peninsulare, dove
“Isole della Leggenda”. E proprio le
to, quella che racconta di miracoli di
l'Oceano Indiano si restringe per
leggende moltiplicano la suggestio-
fertilità per le donne che bevano
diventare lo Stretto di Malacca. Natu-
ne che queste isole esercitano. Un
l'acqua di questo lago. Ma anche
ra rigogliosa, spiagge bianchissime e
giro in piccoli battelli consente di
l'isola di Langawi non è indenne dai
soprattutto, mare blu-turchese
vistitarne alcune, di questo splendi-
miti legati a luoghi reali, la Tomba di
caratterizzano questo gruppo di
do arcipelago quasi del tutto disabi-
Mahsuri, una giovane sposa uccisa
isole, che gode di temperature
tato e intatto. Pulau Dayang Bunting,
perché creduta infedele, il Campo di
costanti, con brevi acquazzoni
forse, è l'isoletta più emozionante.
riso bruciato per allontanare gli inva-
durante la stagione estiva. L'isola
Pochi passi a piedi e si apre un lago
sori, e la Spiaggia nera. Magie a par-
principale, Langkawi, pur dotata
circondato da colline verdissime di
te, Langawi, ancora fuori dal turismo
delle migliori strutture di accoglien-
foresta malese dove il silenzio asso-
di massa, sembra essere nelle attenzioni del governo che la vorrebbe una delle principali attrazioni turistiche del paese. Già nel 1986, Langkawi è stata dichiarata porto franco e in seguito furono stanziati diversi finanziamenti per la costruzione di una buona rete stradale e di un aeroporto funzionale. La città principale è Kuah, fino a pochi anni fa solo un piccolo villaggio di pescatori, oggi un importante centro turistico con diversi alberghi, centri commerciali e negozi duty-free. La cittadina di Kuah si apre nel mare con un molo di spettacolare architettura su cui campeggia il simbolo dell'isola, un'aquila imponente, alta 18 metri. Altra meta immancabile, non a caso nominata la Perla d'Oriente è Penang. L'isola di Penang contiene il noto suggestivo contrasto architettonico tra grattacieli e templi orientali e assomma senza difficoltà la cultura orientale e quella occidentale. Le sue spiagge e le sue attrazioni turistiche l'hanno resa una delle più popolari destinazioni della Malesia, grazie anche alla sua localizzazione strategica, sulla costa Nord-Ovest della penisola, tanto che nel 1786 gli inglesi ne avevano fatto uno dei loro più grossi porti commerciali dell'Oriente. Il fulcro palpitante di Penang è la sua
20
capitale, Georgetown, vivace di colo-
21 ri e movimento, con una forte impronta della cultura cine-
prende l'isola e un lembo di terraferma chiamato Seba-
se. Visitarla in risciò dà la viva sensazione di tutto questo.
rang Prai con cui si collega attraverso un ponte spettaco-
Il quartiere coloniale, nella zona vecchia della città, è vici-
lare, il Penang Bridge, che con i suoi 13,5 km è uno dei più
no al famoso Fort Cornwallis dove sbarcò Sir Francio
lunghi dell'Asia. Ma i più nostalgici preferiscono
Light, il fondatore di Penang. Il centro finanziario, invece
l'affascinante traversata di 24 ore. Il traghetto salpa da
è sulla Lebuah Pantai, la via principale con edifici coloniali
Butterworth.•
e vecchi negozi a ricordare che Penang è stato il primo insediamento britannico in Asia. Lo stato di Penag com-
www.turismomalesia.it
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Africa
KENYA la tua Africa
KENYA La tua Africa
Testo di Pamela
McCourt Francescone Foto Pamela McCourt Francescone e Archivio L'immensità cerulea dei cieli. Le ombre fulve della savana.
22
cilmente si può cancellare dalla mente. La spettacolare
I maestosi e misteriosi baobab che si stagliano contro
costa orientale affacciata sull'Oceano Indiano è forse il
tramonti rosso fuoco. I mari di smeraldo. Il ruggito frago-
Kenya più familiare; quella che da Mombasa, la seconda
roso di un leone nella notte che fa tremare il manto sella-
città del Paese, sale oltre Malindi, la St. Tropez d'Africa, e
to. Tutto questo è la costa orientale del Kenya. Un paese
l'Isola di Lamu fino al confine con la Somalia. Centinaia di
dai mille volti. Un paese che va dritto al cuore, e che diffi-
chilometri di spiagge bianche, di barriera corallina e di
23
mari che sfoggiano i colori di pietre preziose: smeraldi,
razione europea, come il Forte Gesù costruito dai Porto-
turchesi, lapislazzuli, acquamarine. Mombasa, la più “ita-
ghesi nel 16° secolo. Oggi il Forte è un museo con testi-
liana” delle città africane, e già capitale della colonia
monianze che narrano la storia della città nei secoli. Inte-
inglese, si trova su un'isola di circa 15 km quadrati, e van-
ressante la Borsa del Tè di Mombasa -il Kenya è il terzo
ta un centro storico costruito dagli arabi che mischia, in
produttore di tè al mondo dopo la Cina e l'India- dove
un intrigo architettonico, palazzi islamici con altri di ispi-
produttori e compratori da molti paesi africani contratta-
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Africa no le foglie arrivate dalle piantagioni
24
KENYA la tua Africa
il loro retaggio. Malindi si affaccia sul
una brutta strada che poco concede
ubicate nelle zone montagnose del
mare e su decine di chilometri di
al conforto ma, proprio per questo,
Paese. A Malindi si scende nel cuore
spiagge bianche orlate di palme e
dà il sentore che ora sì, si è prossimi
turistico del Kenya: un allegro mix tra
preservate da tre fasce di barriera
a toccare la vera Africa. Che a Wata-
Africa e Italia che vive ancora dei
corallina, che fanno parte dell'area
mu vuol dire mari ancora più scintil-
riflessi degli Anni d'Oro quando il
protetta del Malindi National Park.
lanti, e la certezza di aver trovato un
fior fiore dei grandi manager italiani
Nella città, lungo le vecchie viuzze,
angolo pressoché incontaminato del
la scelsero per costruire ville sfarzo-
dove i profumi di spezie alleggiano
Continente Nero. Anche se, nel cuo-
se, alcune delle quali oggi vivono
nell'aria, piccole boutique e botte-
re della piccola cittadina, non è diffi-
una seconda vita come resort di lus-
ghe vendono coloratissimi tessuti,
cile trovare un ottimo espresso e un
so. Nel porto c'è un faro che segna il
sculture in pesante legno scurissimo
cornetto appena sfornato. Perché
punto dove, nel 1498, Vasco da
fatte da artigiani locali e cascate di
anche qui la cultura italiana, come
Gama sbarcò sulla costa dell'Africa
bigiotteria di perline. Sono molti i
spesso accade nei posti più impen-
orientale per curiosare prima di cari-
ristoranti italiani e quelli specializzati
sabili, ha briosamente superato le
care acqua e cibo e proseguire il suo
in pesce, bar dove viene servita
barriere poste dalla natura e da certe
viaggio verso le Indie. Ma prima di
l'ottima birra Tusker, discoteche
lentezze burocratiche nell'introdurre
Vasco da Gama erano arrivati gli ara-
dove si suona la musica fino alle ore
comodità a noi abituali. Poco lonta-
bi che fecero di Malindi uno dei più
piccole, e il luccicante Casinò di
no si trovano le rovine dell'antica
famosi porti dell'Oceano Indiano. E
Malindi che dà un tocco di mondani-
città araba di Gede che sorgono nel-
dopo, nel 19° secolo, la città – e il
tà a questa città che, negli anni '30, fu
la foresta di Arabuko Sorgege tra
Paese - furono governati dagli ingle-
scelta da Ernest Hemingway che ivi
alberi di baobab, sequoie e chinino
si fino all'Indipendenza guidata nel
soggiornò, scrivendo alcuni dei suoi
–molto apprezzato dalla popolazio-
1963 da Jomo Keniatta, che poi
romanzi più belli e dedicandosi alla
ne per le sue proprietà curative, vie-
divenne il primo presidente del Ken-
sua passione per la pesca d'altura.
ne usato contro tante malattie com-
ya, e combatté tenacemente contro i
Una quindicina di chilometri prima
preso la malaria- costruita nel 13°
colonizzatori britannici per ridare
di arrivare a Malindi, lasciando la
secolo e che, pare, contava oltre
non solo al suo popolo, i Kikuyu, ma
strada che la collega a Mombasa, si
25.000 abitanti. Di grande sugge-
a tutte le tribù keniote, le loro terre e
prende una strada in terra battuta,
stione le antiche cisterne d'acqua, le
25
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Africa tombe, gli archi di una moschea, e i resti di un palazzo sontuoso mentre tra gli oggetti nel piccolo museo, i pezzi provenienti dalla Cina, dalla Persia, dall'India, dalla Spagna e dalla Serenissima, testimoniano la propensione degli abitanti a viaggiare e intrattenere scambi con terre lontane. Lasciando alle spalle i colori gioiello dell'oceano, si va alla scoperta di un'altra Africa. L'Africa dove a fare da padrone del territorio sono gli animali: erbivori elefanti,
come
antilopi, gazzelle,
girae, bufali, zebre, rinoce-
26
KENYA la tua Africa
27 ronti e ippopotami, e i loro predatori - leoni, leopardi, ghepardi, coccodrilli, iene e altri ancora che nel Parco Tsavo -su una superficie di 21.000 km quadrati è una delle riserve più grandi del mondo– si muovono tra savana, boschi, laghi, fiumi, colline e zone semi-desertiche. Se, nella Riserva Masai Mara, ai confini con la Tanzania, il rosso è il colore dei Masai, un popolo di nomadi, allevatori di bestiame, che vestono teli di cotone rosso fuoco, anche nello Tsavo -diviso tra Tsavo Est e Tsavo Ovest dall'autostrada che collega Mombasa con la capitale Nairobipredomina il rosso. Il rosso della terra. E non è raro incrociare elefanti, zebre e rinoceronti che, essendosi arrotolati nella polvere rossiccia, sfoggiano un sorprendente manto rosso bruciato, come se fossero usciti da un coloratissimo cartone animato giapponese. Del Kenya, terra del sole e di stravaganti colori, profumi, sapori e fogge, è facile ammaliarsi e sono veramente pochi quelli che non vengono stregati dai ritmi rilassati della gente, la cui filosofia di vita si riassume in due locuzioni: Pole pole che in Kiswahili vuol dire piano piano, e Hakuna matata, ossia no problem. Tuttavia un problema c'è. E si presenta quando arriva il momento di staccarsi da questo splendido Paese a cavallo dell'Equatore, e dalla sua gente semplice, garbata e sorridente. E allora Kwaheri - Arrivederci Kenya!• www.magicalkenya.it www.inviaggi.it
anno 2 - n°6 Inverno 2013
GROENLANDIA il paese dei ghiacci fluttuanti
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29
IL PAESE DEI GHIACCI FLUTTUANTI testo e foto di
Anna Alberghina
P
oche altre terre al mondo offrono tante possibilità di vita e di
avventure all'aria aperta come la Groenlandia. Lo splendore
dello scenario artico si estende a perdita d'occhio sulla più
grande isola del mondo che conta solo 55.000 abitanti. Non appena ci si lascia alle spalle uno qualsiasi dei piccoli centri abitati ci si può sentire, forse per la prima volta, veramente liberi. Questo paese fa parte del Regno di Danimarca, ma dal 1979 ha ottenuto una certa indipendenza trasformandosi in democrazia parlamentare. La maggioranza della popolazione è di razza Inuit ed ha molte affinità con gli Inuit del Canada, dell'Alaska e della Siberia. Gli Inuit, parola che
anno 2 - n°6 Inverno 2013
GROENLANDIA il paese dei ghiacci fluttuanti
significa “uomini”, sono un popolo di cacciatori, derivato da un ramo della razza mongolica, giunto in questi territori in epoche lontanissime. Per secoli essi hanno condotto uno stile di vita unico, indissolubilmente legato alle condizioni ambientali, in un isolamento quasi totale. La conoscenza del cielo notturno è sempre stata essenziale per la loro sopravvivenza. Durante le battute di caccia, alla foca, al tricheco, alle renne o alle balene, l'intera famiglia si spostava su slitte trainate da cani e costruiva ripari provvisori di ghiaccio, i famosissimi igloo. L'organizzazione sociale si basava
30
31 sulla solidarietà fra villaggi. Gli Inuit
tentativo di salvaguardare la loro
ristrada. Lo spettacolo del “deserto di
vivevano completamente concentra-
cultura. Tuttavia, nonostante il fasci-
ghiaccio” lascia letteralmente senza
ti sul momento presente, più preoc-
no esercitato dalle nuove tecnologie,
fiato! Altra meraviglia sono gli Ice-
cupati di superare le sfide quotidiane
l'antico patrimonio di conoscenze
bergs. Il luogo migliore per ammirarli
che di cercare una causa primordiale.
non è ancora del tutto perduto. Molti
è la Disko Bay dove si ergono fino a
La loro religiosità era fondata sulla
costruiscono ed usano il proprio
100 metri al di sopra dell'acqua men-
credenza che animali e fenomeni
kayak. L'arte e l'artigianato sono
tre il 90% della loro massa si sviluppa
naturali avessero un'anima. Durante
l'espressione di miti arcaici. I tupilak,
sotto la superficie del mare! Il ghiac-
le lunghe notti polari, gli anziani rac-
piccole figure grottesche ricavate dai
ciaio più attivo al mondo si trova ad
contavano antiche leggende e, al
denti del tricheco, del narvalo o dalle
Ilulissat e si sposta di 25-30 metri al
suono dei tamburi, gli sciamani, gui-
corna delle renne, che rappresenta-
giorno, frastagliandosi su di un fron-
dati dagli spiriti, cercavano di com-
vano degli spiritelli maligni, sono
te di 10 kilometri. “Datemi la neve,
prendere le cause delle malattie, del-
oggi souvenirs molto apprezzati,
datemi i cani e tenetevi il resto” è la
la scarsità di animali o del tempo
realizzati da abili artisti. Ma ciò che
famosa frase dell'esploratore polare
inclemente. I primi contatti con gli
costituisce l'incanto e la magia di
Knud Rasmussen. Non si può infatti
e s p l o r a to r i e u ro p e i r i s a l g o n o
questa terra è il ghiaccio. Grazie alla
parlare della Groenlandia senza cita-
all'arrivo delle baleniere durante il
vicinanza con il Polo Nord, la Groen-
re i cani. Ad Ilulissat ci sono 5000 abi-
secolo scorso. Oggi gli Inuit stanno
landia gode di un clima artico, in
tanti e 6000 cani da slitta. Il loro latra-
progressivamente abbandonando lo
linea di massima, molto secco e con
to è spesso l'unico suono che inter-
stile di vita tradizionale. Casette pre-
temperature minime fra le più basse
rompe il magico silenzio! Le slitte
fabbricate dai colori brillanti hanno
mai registrate sul pianeta. La calotta
sono, ancora oggi, il mezzo di tra-
sostituito gli igloo e le tende di pelli
polare, che può raggiungere lo spes-
s p o r to p i ù u t i l i z z a to d u r a n te
di foca. Gli arpioni d'avorio o di corno
sore di tre kilometri, copre quasi inte-
l'inverno. Soltanto una perfetta sim-
e le lame di pietra hanno lasciato il
ramente il paese lasciando libera solo
biosi tra uomo ed animale permette
posto alle armi moderne. Sostenuti
una strettissima fascia costiera. A
di sopravvivere in un territorio pieno
dai sussidi governativi, i vari gruppi si
Kangerlussuaq, essa dista solo 20
di insidie mortali. Le motoslitte sono
sono organizzati per dare vita alla
kilometri e può quindi essere facil-
proibite in molte aree perché distur-
Conferenza Inuit Circumpolare nel
mente raggiunta con un mezzo fuo-
bano la quiete e spaventano la sel-
anno 2 - n°6 Inverno 2013
GROENLANDIA il paese dei ghiacci fluttuanti
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vaggina. Inoltre sono considerate inaffidabili per i lunghi
delle Aurore Boreali che tingono il cielo di drappeggi can-
viaggi perché potrebbero rompersi o rimanere senza
gianti, in estate si vive il fenomeno del sole di mezzanotte.
carburante con conseguenze fatali per il guidatore. I cani
Il sole di mezzanotte è uno stato mentale! Il tempo perde
da slitta, invece, non si fermano mai! Ad Ilulissat il sole
significato, l'orologio non serve ed il giorno non finisce
non tramonta dal 25 maggio al 25 luglio ed in questo
mai. Durante le notti artiche la luce si fa più calda e le lun-
periodo l'ora “normale” è come se non valesse. Se duran-
ghe ombre create dal sole, basso sull'orizzonte, trasfor-
te l'inverno si può ammirare lo straordinario spettacolo
mano la realtà in un sogno di bellezza soprannaturale! •
33
anno 2 - n°6 Inverno 2013
LAS VEGAS non solo gioco d'azzardo
LAS VEGAS non solo gioco d'azzardo testo di
Annarosa Toso
34
Per approcciarsi a Las Vegas, capitale
d'azzardo e del peccato, dei più sin-
ché andare a Las Vegas? Siamo in
della contea di Clark, città moderna,
golari alberghi a tema, degli spetta-
una città, il cui passato e le sue origi-
allegra ed in continua evoluzione, è
coli prestigiosi, dei ristoranti lussuo-
ne sono legate alla malavita italiana
necessario lasciare da parte i luoghi
si, delle incredibili limousine, dei
e americana del secondo dopoguer-
comuni e i pregiudizi e farsi traspor-
matrimoni celebrati in fretta, dei
ra e fanno inevitabilmente parte del-
tare in positivo da tutto quello che
divertimenti più sfrenati, degli
la sua storia, del suo successo e della
scorre davanti ai nostri occhi. Già
eccessi, delle feste eccentriche, delle
sua ricchezza. Siamo in una città uni-
dall'arrivo all'aeroporto, le prime
luci esagerate, delle musiche assor-
ca, futuristica, contraddittoria, fasci-
slot machine e i primi cartelloni pub-
danti. Tutto questo può non piacere
nosa, con una grande personalità.
blicitari ci rammentano che siamo
e fare arricciare il naso ai benpen-
Una città semplicemente diversa,
arrivati nella città simbolo del gioco
santi e ai bacchettoni. Ma allora per-
che ha avuto successo grazie a una
35
anno 2 - n°6 Inverno 2013
LAS VEGAS non solo gioco d'azzardo
serie di circostanze fortunose e alla
36
si è mai interrotta e che anche oggi
protezione di chi credeva nel suo
resta una attrattiva di grande rilievo.
sviluppo legato al gioco, iniziato clan-
Pensiamo al Cirque du Soleil, che
destinamente e in sordina, ma lega-
tiene cartelloni da anni, pur cambian-
lizzato fin dal 1931.
do periodicamente il tipo di show. E
Frank Sinatra e la sua “Rat Pack” della
in quasi tutti gli hotel si può assistere
quale facevano parte Dean Martin,
a spettacoli di grande livello, la cui
Peter Lawford, Sammy Davis jr e Joey
scelta tra le numerose opportunità, è
Bishop, a Las Vegas erano di casa.
veramente difficile. Ma a Las Vegas si
Negli anni si sono esibiti offrendo i
possono fare tante cose originali
più prestigiosi concerti che hanno
come prendere un drink in un locale
dato lustro non solo a loro stessi, ma
dalle temperature sotto zero dove
a tutta la città. Una tradizione quella
tutto è di ghiaccio bicchieri, sedie e
degli spettacoli, che a Las Vegas non
tavoli compresi, cenare in uno dei
37
anno 2 - n°6 Inverno 2013
LAS VEGAS non solo gioco d'azzardo
ristoranti più famosi del mondo il
38
le tasche
- con cerimonie più o
l'emozionane del sorvolo in elicotte-
Joel Rebuchon che qui ha una sede,
meno romantiche, più o meno
ro del lago Mead e della sontuosa
o pranzare sospesi nel cielo al Dinner
dispendiose. Contratti di matrimoni
diga di Hoover che fornisce di acqua
on the Sky. Ci si può anche sposare in
che possono anche essere trascritti
la città, raggiungendo il Grand Can-
una delle tante cappelle preposte -
in Italia e legalizzati dal nostro ordi-
yon in Arizona in poco più di
ce ne sono per tutti i gusti e per tutte
namento giuridico. Si può provare
mezz'ora di volo. Più semplicemente
39 possiamo camminare per la Strip,
per sognare che la fortuna ci stia vici-
ammirare quegli alberghi che sono
no quando decidiamo che è arrivato
diventati pezzi di storia, fare shop-
il momento di sfidare la sorte sul
ping, giocare a golf, illuderci che
tappeto verde. E Las Vegas, rivale da
potremo capitare sul set della serie
sempre Reno, l'altrettanto famosa
CSI e scorgere qualcuno dei prota-
città dei casino, rimane il simbolo
gonisti della serie poliziesca, che ha
indiscusso del gioco d'azzardo, desi-
regalato a questa città una nuova
derata e sognata da chi spera di cam-
immagine e una nuova giovinezza.
biare il proprio destino. E sono tanti i
La città del Nevada, costruita nel
giocatori che vedono l'alba nei casi-
deserto, ma che abbonda di
no e che non interrompono mai il
acqua grazie alle acque del
loro divertimento, sostituendo al
Colorado, mette nel suo
mattino, il drink preferito con il caffè.
piatto anche una pregevo-
Ed è proprio al mattino che si scor-
le offerta di spa e resort
gono le facce provate da una notte
con centri benesse-
insonne, il trucco sfatto delle signo-
re, ma soprattutto
re, gli occhi arrossati, ma per lo più, si
un'ampia scelta per
intuisce che il giocatore, anche se
il turismo congres-
stanco, sta facendo quello gli piace
suale e d'affari. Ma
ed è a proprio agio. Come quella
a Las Vegas ci si va
coppia di sposi che ha scelto Las
soprattutto
Vegas per unirsi in matrimonio e con indosso ancora gli abiti da cerimonia ha consumato la prima notte di nozze avvinghiata a una slot machine, sperando nella fortuna. Questa è Las Vegas. Amata e odiata, esaltata e condannata, ma diversa. Amichevole e sfrontata, accattivante e subdola, ma unica. Una città da vedere almeno una volta nella vita.•
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Sudamerica
Argentina gourmet
Argentina gourmet Un viaggio nell'enogastronomia di una terra lontana, ma molto vicina Testo di
Mirella Sborgia
U
40
n antico proverbio Argentino dice: “i messicani
alla Terra del Fuoco - estrema propaggine del mondo
discendono dagli Aztechi, i peruviani dagli Incas
abitato, prima dei ghiacci perenni – attraversando le ster-
e gli argentini…dalle navi”. Radici culturali diver-
minate pianure di pascoli e cereali (oggi soprattutto
se, eredità dei milioni di migranti dall'Europa e dal mon-
soia), che sono la vera ricchezza – economica e gastrono-
do in cerca di migliori opportunità, che ritroveremo in
mica – del Paese. A Buenos Aires – “Baires”, per i “porte-
questo viaggio nell'eno-gastronomia argentina. Un viag-
gni” che la abitano – siamo ospiti dell'hotel Club Frances,
gio che condividerò con colleghi di tutto il mondo ma
nel suggestivo quartiere della Recoleta, sorto attorno
che per me, come italiana, ha comunque un sapore noto,
all'omonimo cimitero monumentale dinnanzi alle cui
di casa, frutto della forte influenza che la nostra cultura
austere mura sorgono, oggi, bar, ristoranti alla moda,
ha lasciato sulle tavole e nelle cantine di questo straordi-
centri culturali e d'arte, che poco hanno a che fare con la
nario paese sudamericano. Profumi e sapori noti, ma al
contrizione e il sonno eterno. Il palazzo in cui è situato
tempo stesso esotici perché intrecciati di tradizioni
l'hotel Club Frances è stato dichiarato “luogo di interesse
autoctone - indigene e di tante regioni d'Europa e del
culturale e turistico nazionale” poiché unico nel suo gene-
mondo – e arricchiti dalle note peculiari del suo territorio.
re, con i suoi raffinati arredamenti belle epoque e opere
Estensioni enormi, che dagli altipiani andini giungono
d'arte perfettamente restaurate, che attestano l' influen-
41 za della cultura francese nella capita-
pittoresco quartiere di San Telmo,
le argentina al crepuscolo del XIX
piccolo villaggio incastonato nella
secolo e agli albori del XX. Le 28 stan-
gigantesca metropoli. E' domenica,
ze dell'hotel sono un esempio di
c'è il mercatino dell' antiquariato e
armonia tra questo scintillante pas-
bric-a-brac molto frequentato sia da
sato e la creatività contemporanea,
locali che da turisti. Tantissime ban-
nel mobilio e oggetti d' arredamen-
carelle dove si possono trovare
to, che è una delle caratteristiche
oggetti di ogni tipo, soprattutto di
dell'Argentina dei giorni nostri. La
artigianato locale, e ad ogni angolo
cucina dello splendido ristorante
maghi, ballerini di tango, artisti di
dell'hotel, dalle ovattate atmosfere
strada pronti a fare il loro spettacoli-
retrò, è affidata alle mani e all'olfatto
no. E poi bar, ristorantini e tanta vita.
di Ramiro Martinez, astro della
Pochi minuti di taxi da lì, si arriva nel
gastronomia portegna, che ci ha
nuovo ed originale quartiere Puerto
deliziato con una cucina che mesco-
Madero. Un tempo con i moli
la sapientemente la sofisticata cuci-
d'attracco e magazzini merci, oggi
na francese con le tradizioni - e le
divenuto un sofisticato quartiere di
meravigliose carni – della cucina a rg e n t i n a . U n c o n n u b i o
ristoranti di lusso, hotel design, banche, uffici commerciali e
espresso al meglio nell'
appartamenti di lusso, dove
agnello piccante in salsa
gli architetti locali e interna-
agrodolce al tamarindo,
zionali hanno dato il
che abbiamo degustato
meglio di sé. Un luogo
tra altre prelibatezze.
dove passeggiare lungo
Una breve siesta ed
i canali, in piena sicu-
eccoci a girovagare nel
rezza (si tratta di una
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Sudamerica
Argentina gourmet
Un antico proverbio Argentino dice: “i messicani discen-
42
altipiani andini giungono alla Terra del Fuoco - estrema
dono dagli Aztechi, i peruviani dagli Incas e gli argenti-
propaggine del mondo abitato, prima dei ghiacci peren-
ni…dalle navi”. Radici culturali diverse, eredità dei milioni
ni – attraversando le sterminate pianure di pascoli e cere-
di migranti dall'Europa e dal mondo in cerca di migliori
ali (oggi soprattutto soia), che sono la vera ricchezza –
opportunità, che ritroveremo in questo viaggio nell'eno-
economica e gastronomica – del Paese.
gastronomia argentina. Un viaggio che condividerò con
A Buenos Aires – “Baires”, per i “portegni” che la abitano –
colleghi di tutto il mondo ma che per me, come italiana,
siamo ospiti dell'hotel Club Frances, nel suggestivo quar-
ha comunque un sapore noto, di casa, frutto della forte
tiere della Recoleta, sorto attorno all'omonimo cimitero
influenza che la nostra cultura ha lasciato sulle tavole e
monumentale dinnanzi alle cui austere mura sorgono,
nelle cantine di questo straordinario paese sudamerica-
oggi, bar, ristoranti alla moda, centri culturali e d'arte, che
no. Profumi e sapori noti, ma al tempo stesso esotici per-
poco hanno a che fare con la contrizione e il sonno eter-
ché intrecciati di tradizioni autoctone - indigene e di tan-
no. Il palazzo in cui è situato l'hotel Club Frances è stato
te regioni d'Europa e del mondo – e arricchiti dalle note
dichiarato “luogo di interesse culturale e turistico nazio-
peculiari del suo territorio. Estensioni enormi, che dagli
nale” poiché unico nel suo genere, con i suoi raffinati
43 arredamenti belle epoque e opere
alle mani e all'olfatto di Ramiro Mar-
metropoli. E' domenica, c'è il merca-
d'arte perfettamente restaurate, che
tinez, astro della gastronomia porte-
tino dell' antiquariato e bric-a-brac
attestano l' influenza della cultura
gna, che ci ha deliziato con una cuci-
molto frequentato sia da locali che
francese nella capitale argentina al
na che mescola sapientemente la
da turisti. Tantissime bancarelle dove
crepuscolo del XIX secolo e agli albo-
sofisticata cucina francese con le
si possono trovare oggetti di ogni
ri del XX. Le 28 stanze dell'hotel sono
tradizioni - e le meravigliose carni –
tipo, soprattutto di artigianato loca-
un esempio di armonia tra questo
della cucina argentina. Un connubio
le, e ad ogni angolo maghi, ballerini
scintillante passato e la creatività
espresso al meglio nell'agnello pic-
di tango, artisti di strada pronti a fare
contemporanea, nel mobilio e
cante in salsa agrodolce al tamarin-
il loro spettacolino. E poi bar, risto-
oggetti d' arredamento, che è una
do, che abbiamo degustato tra altre
rantini e tanta vita. Pochi minuti di
delle caratteristiche dell'Argentina
prelibatezze. Una breve siesta ed
taxi da lì, si arriva nel nuovo ed origi-
dei giorni nostri. La cucina dello
eccoci a girovagare nel pittoresco
nale quartiere Puerto Madero. Un
splendido ristorante dell'hotel, dalle
quartiere di San Telmo, piccolo vil-
tempo con i moli d'attracco e
ovattate atmosfere retrò, è affidata
laggio incastonato nella gigantesca
magazzini merci, oggi divenuto un
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Sudamerica sofisticato quartiere di ristoranti di
44
Argentina gourmet
(e che dicono dia alla pizza un sapo-
brica artigianale. L'assaggio di que-
lusso, hotel design, banche, uffici
re “speciale”) e piena di formaggio.
sti salumi, conditi di aria andina e
commerciali e appartamenti di lusso,
Buona, ma certamente non è un piat-
accompagnati da buon vino locale, è
dove gli architetti locali e internazio-
to leggero e comunque piuttosto
stata una gradita sorpresa. Sempre
nali hanno dato il meglio di sé. Un
distante dalla nostra concezione di
di proprietari d'origine friulana è
luogo dove passeggiare lungo i cana-
pizza. Ma, lo ripetiamo, qui la tradi-
anche il rinomato ristorante Fertilia.
li, in piena sicurezza (si tratta di una
zione italiana ha cercato e sposato i
Ambiente semplice, accogliente e
sorta di “isola”, molto vigilata), ma
gusti locali, che sono sensibilmente
specialità che ci riportano davvero a
che certo ha poco delle atmosfere
“più tosti” dei nostri. Il viaggio prose-
casa nostra: salumi di antipasto,
della Baires un po' parigina cui siamo
gue verso Cordoba, seconda città
pasta fatta in casa - ravioli e gnocchi
abituati. Fortuna che nel lungo-
dell'Argentina e cuore pulsante
– davvero di qualità e carni cucinate
fiume ci sono molti chioschi che con
dell'economia agricola e agroindu-
“alle nostre maniere”, ben lontane
il loro cibo di strada ci riportano nei
striale del Paese. Dall' aeroporto ci
dai peraltro ottimi “asados” (griglia-
sapori di questa terra. Uno in parti-
conducono direttamente a Colonia
te) locali. L'amabilità e l'umiltà con
colare, l'affollatissimo “My Sueno”,
Caroya, 50 km da Cordoba verso le
la quale i proprietari si prendono
mi ha colpito non solo per la bontà
falde andine, nella “Estancia” (ovvero
cura di ogni cliente creano un clima
dei suoi “choripan” - panini ripieni di
grande fattoria agricola) che porta lo
caldo e familiare, tipico della nostra
carne alla griglia - ma anche per la
stesso nome. Questa fu fondata nel
ristorazione d'altri tempi. Non pote-
simpatia del suo proprietario, che ha
XVII secolo dai gesuiti, che a Cordo-
va mancare nel pomeriggio una visi-
sempre una parola gentile e una bat-
ba stabilirono la capitale del loro
ta al Club de Polo, sport nazionale
tuta salace per ogni cliente. La gior-
sistema di “misiones”, e l'Estancia
per eccellenza. Il luogo in cui sorge il
nata gastronomica a Buenos Aires si
Jesuitica Caroya è oggi patrimonio
prestigioso Club Pompeya è paesag-
è conclusa… in pizzeria! Eh sì, perché
UNESCO. In seguito, precisamente
gisticamente mozzafiato: circondato
la domenica in questo angolo del
nel 1878, confluirono sul posto i
dalle montagne preandine, con una
Sud America così lontano dai lidi
primi immigrati friulani, che diedero
natura rigogliosa e varia. Il Pompeya
partenopei, la domenica la maggior
origine al villaggio di Colonia Caro-
ha 5 campi omologati su cui abbia-
parte degli argentini molto spesso
ya. Il nostro incontro qui è infatti
mo avuto la possibilità, per qualche
cenano con una pizza, considerata
proprio con una famiglia di origine
istante, di provare l'ebbrezza di que-
tra le specialità locali! La nostra piz-
friulana che, portandosi dietro
sto singolare sport. Confesso che
zeria si chiama El Cuartito. Pizza mol-
l'antica tradizione della propria terra,
non è semplice andare al galoppo e
to alta, cotta a legna su materiale
produce con orgoglio salami e pro-
cercare al tempo stesso di centrare
refrattario che viene dalla Patagonia
sciutti di qualità in una piccola fab-
con la mazza la pallina per fare goal,
45
ma è sicuramente un'esperienza molto divertente. La
per una visita all'Estancia Las Canitas (25 km da Villa Gene-
sera finalmente a Cordoba, ospiti dell'hotel Azur Real, il
ral Belgrano). Questa antica fattoria, che si estende per
primo hotel boutique della città, situato nel bellissimo
ben 1.300 ettari, è immersa tra fiumi, foreste e cascate. Un
centro storico della città “gesuitica”. Ogni angolo di que-
affascinante e inaspettato ambiente montano, nel quale
sto hotel combina il minimalismo con elementi nobili e
gli ospiti, alloggiati in bungalow di legno sul fiume, pos-
poco convenzionali e l'architettura di inizio XX secolo si
sono contemplare una natura di pini, querce e betulle, in
fonde con i dettagli di avanguardia e design, creando
cui trovano rifugio uccelli, lepri, volpi e altri animali selva-
ambienti caldi e confortevoli. Il personale, molto qualifi-
tici. In questo luogo silvestre proviamo anche il nostro
cato e gentile, ci invita ad un aperitivo, che è stato per me
primo asado locale. Si tratta di una maniera davvero par-
una sorpresa. Ho infatti qui scoperto che gli argentini
ticolare di cuocere le carni, che non vengono arrostite sui
sono grandi ed affezionati consumatori del nostro Fer-
carboni, bensì su grossi spiedi posti attorno al fuoco. La
net, però gustato in un long drink preparato con tre parti
cottura è lentissima, la carne viene rigirata sugli spiedi
di Coca Cola per una di amaro. Una specie di eresia per i
infilzati a terra per ore. Il risultato è eccezionale. I tranci di
nostri puristi del Fernet dopo pasto ma, vi assicuro, il
manzo, capretto, agnello e maiale vengono accompa-
risultato dolce-amaro è davvero da provare. La serata si
gnati da una salsa, il chimichurri, composta da olio, aglio,
conclude al Goulu Bistrò, sofisticato ristorante arredato
prezzemolo, origano e peperoncino, che ne esalta i sapo-
con molto gusto. Il proprietario ci tiene a precisare che
ri. In attesa dell'asado, le ricche “empanadas” locali - una
qui si offre un'esperienza gastronomica unica, sia per i
specie di panzerotto farcito o con carne, formaggio o
piatti tradizionali sia nel menu tematico - che cambia
verdura qui cotte al forno (altrove sono fritte) – permet-
ogni bimestre – che fonde in modo originale elementi
tono di provare gli ottimi vini dell'Estancia. Dal 2008 Las
gastronomici che vanno dalla cucina araba a quella giap-
Canitas produce infatti anche vini Malbec (il vitigno più
ponese, con prodotti e gusti del luogo. Il risultato è quel-
esteso in argentina) e Cabernet Sauvignon. Si tratta di
lo di piatti insoliti, carni, pesci e salse molto originali. For-
vini molto corposi e di buona qualità, che si accompa-
se un po' troppo per poter apprezzare appieno i gusti dei
gnano splendidamente alle carni grigliate. Prima di
prodotti locali. O sarà che comincio ad aver voglia di un
lasciare Cordoba alla volta di Mendoza non si può non
buon asado? Una bella passeggiata per il centro di Cor-
fare menzione del Ristorante & Hotel San Leonardo: Il
doba ci fa ritrovare le atmosfere locali. Nella splendida
proprietario è un collezionista d'arte che ha aperto que-
“manzana jesuitica” (quartiere gesuita) si apprezzano
sta struttura facendone un luogo di esposizione della sua
infatti appieno le vestigia del barocco coloniale che orna
collezione privata, ivi compresi mobili e oggetti di tutte le
gli edifici e le chiese della zona. I bar e le stradine brulica-
epoche. L'edificio in cui sorge l'hotel risale agli anni '30
no di studenti (Cordoba è sede di una delle più antiche
ed è stato progettato dall'architetto italiano Ferrari - lo
università dell'America Latina) e la musica risuona un po'
stesso che ha progettato la chiesa neo-gotica di Cordoba
dappertutto fino a tarda notte. Il giorno seguente, par-
– che ha portato le linee funzionali e pulite dell' architet-
tenza verso l'Alta Garcia, ovvero la zona pedemontana,
tura di quell'epoca a queste latitudini. Il giorno successi-
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Sudamerica
Argentina gourmet
vo arriviamo finalmente a Mendoza per partecipare alla nuova edizione del Master of Food & Wine, kermesse enogastronomica internazionale che è il vero motivo del nostro viaggio nel gusto argentino. Per l'occasione si riuniscono per 4 giorni chef e sommelier argentini di grido, cantine locali, produttori di eccellenze agroalimentari. E molti giornalisti ed appassionati, interessati a questa particolare esperienza di vino-cibo non stop. Il programma del festival prevede corsi di cucina, degustazioni e visite di alcune delle migliori cantine di Mendoza. L'evento è ospitato nell'hotel Park Hyatt, sulla centrale Plaza Independencia della capitale vitivinicola argentina, il cui ristorante è stato più volte premiato dalla prestigiosa rivista Wine Spectator per la qualità della sua carta di vini. Il cuore della manifestazione “Master of Food & Wine” è la gara tra gli Chef, provenienti non solo dall'Argentina, ma anche da altri paesi dell'America Latina e del mondo, che preparano per il pubblico e gli addetti ai lavori piatti della propria tradizione (singolare assaggiare tacos e caldeiradas a Mendoza), che vengono accompagnati da degustazioni di vini locali. Quasi il 90% delle oltre 11.000 aziende vinicole argentine si trovano nei dintorni Mendoza, ai piedi della cordigliera delle Ande. L'alta quota e il clima secco ne fanno infatti una zona particolarmente vocata alla produzione di vini di qualità, tra cui spiccano rossi strutturati e di gran corpo. l tour delle “Bodegas” - le cantine vinicole – conferma la qualità dei vini locali e della cultura vitivinicola che, portata da immigrati spagnoli e italiani, è ormai divenuto un tratto distintivo della regione. Tra le cantine, spicca per qualità dei prodotti e scelte architettoniche la nota cantina Catena Zapata. La bodega presenta scelte architettoniche che hanno rotto con la tradizione locale e che richiama le piramidi Maya del Guatemala, una diversità che si apprezza anche nei vini. La cantina nasce nel 1902 quando un immigrato italiano, Nicola Zapata, pianta a Mendoza il suo primo vigneto di Malbec, il resto è storia. Nel 1995 Catena Zapata è stata la prima cantina argentina ad essere invitata dal Wine Spectator di New York e ad attirare l'attenzione degli appassionati di vino di tutto il mondo per la qualità dei suoi prodotti. La cucina – la bodega cura anche la ristorazione – è oggi affidata allo chef italo argentino Martin Molteni. La Bodega Trapiche presenta invece un'imponente facciata. Prima della cena, offerta da due chef brasiliani, abbiamo potuto apprezzare in visita guidata la cantina e i processi di produzione dei vini, il cui assaggio avviene direttamente dalle barrique di rovere della bodega. Tra le cantine visitate menzione speciale va infine alla cantina Rutini, caratterizzata da una struttura modernista di recente realizzazione. La qualità dei vini Rutini – in particolare il malbec - è da sempre una delle caratteristiche di questa bodega, anch'essa fondata
46
da un immigrato italiano. Tra i bianchi, particolarmente degno
47 di nota è il Torrontes, un vitigno ormai autoctono che dà un vino dai profumi intensi e freschi di frutta tropicale particolarmente gradevole. A ricordare il collegamento stretto tra la cultura enogastronomica argentina e la nostra, infine, c'è anche la produzione di grappe e – negli ultimi anni – di olio di oliva, a dimostrazione che il legame con le propria tradizione dei tanti argentini di origine italiana che operano in questo settore non è mai venuto meno, ma si è anzi arricchito delle caratteristiche locali, dando origine a prodotti di grande qualità. Insomma, un viaggio nel gusto in Argentina non lascia mai sconcertati, ma sempre gradevolmente sorpresi di ritrovare profumi e sapori della nostra storia, legati però in modo indissolubile e armonico con ciò che la storia argentina e il suo ricco territorio hanno saputo esprimere. Oggi l'Argentina sta tentando di fare di questa consapevolezza un elemento di forza per le proprie produzioni tipiche e il turismo: i numeri ci sono davvero tutti e a tutti coloro che sono coinvolti in questo processo non possiamo che fare i migliori auguri.• www.argentina.travel www.turismo.mendoza.gov.ar www.cordobaturismo.gov.ar www.hotelclubfrances.com.ar www.pompeyapolo.com.ar www.azurrealhotel.com.ar www.estancialascanitas.com.ar www.sanleonardohotel.com.ar www.goulu.com.ar www.mendoza.park.hyatt.com www.bodegarucamalen.com www.catenawines.com www.trapiche.com.ar www.rutiniwines.com www.familiazuccardi.com.ar
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Sudamerica
BAHIA l'anima nera del Brasile
BAHIA
l'anima nera del Brasile Testo di Anna
Maria Arnesano e Foto di Giulio Badini
I
48
n quell'enorme caleidoscopio geografico, ambientale
peo ad opera di Amerigo Vespucci, nell'ospitale baia di
e umano che è il Brasile, lo stato di Bahia nel Nordeste
Todos os Santos. La colonizzazione cominciò nel 1549,
ne costituisce uno dei maggiori e più variegati, ma
con 400 soldati e altrettanti civili compresi preti e prosti-
soprattutto quello con le maggiori radici storiche e con la
tute, i quali edificarono su una scogliera il nucleo origina-
più accentuata presenza nera di origine africana. Fu infat-
le di Salvador de Bahia. Per due secoli fu la capitale del
ti su questa costa atlantica dove il Sud America raggiun-
Brasile, tanto ricca da poter competere con Lisbona per la
ge la sua massima estensione spingendosi a fondo
fertilità del territorio in grado di produrre enormi quanti-
nell'oceano che nel 1501 avvenne il primo sbarco euro-
tà di canna da zucchero, cotone, cacao e il miglior tabac-
49
co dell'epoca. I campi richiedevano un numero elevato di
disposizione per mescolarsi e integrarsi e qui la cultura
lavoratori a basso prezzo, per cui iniziò una massiccia
africana risulta profondamente radicata nella musica,
importazione di schiavi neri africani, preferiti agli indios
nella cucina e nella religione. Basti ricordare la diffusione
locali. Dal suo porto partivano per l'Europa legname,
del candomblé, una religione sincretica dove al cattolice-
zucchero, tabacco, cacao, bestiame, oro e diamanti, men-
simo si mescola l'animismo africano del macumba ricco
tre vi approdavano schiavi e beni di lusso. La ricchezza di
di cerimonie peculiari, canti e danze che si concludono
quei tempi si ritrova ancora oggi nei bei palazzi, nei con-
nel trance e che permise ai neri la sopravvivenza fisica e
venti e nelle chiese barocche piene d'oro e di intarsi pre-
culturale nei secoli bui dello schiavismo, i frenetici ritmi
senti nelle antiche cittadine coloniali. Qui, più che altrove,
musicali dell'afoxé, i riti religiosi umbanda degli indios, la
europei, africani e indios hanno avuto cinque secoli a
spettacolare danza-lotta della capoeira. Sotto il profilo
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Sudamerica
50
BAHIA l'anima nera del Brasile
In quell'enorme caleidoscopio geo-
ne spingendosi a fondo nell'oceano
Brasile, tanto ricca da poter compe-
grafico, ambientale e umano che è il
che nel 1501 avvenne il primo sbarco
tere con Lisbona per la fertilità del
Brasile, lo stato di Bahia nel Nordeste
europeo ad opera di Amerigo
territorio in grado di produrre enor-
ne costituisce uno dei maggiori e più
Vespucci, nell'ospitale baia di Todos
mi quantità di canna da zucchero,
variegati, ma soprattutto quello con
os Santos. La colonizzazione comin-
cotone, cacao e il miglior tabacco
le maggiori radici storiche e con la
ciò nel 1549, con 400 soldati e altret-
dell'epoca. I campi richiedevano un
più accentuata presenza nera di ori-
tanti civili compresi preti e prostitu-
numero elevato di lavoratori a basso
gine africana. Fu infatti su questa
te, i quali edificarono su una scoglie-
prezzo, per cui iniziò una massiccia
costa atlantica dove il Sud America
ra il nucleo originale di Salvador de
importazione di schiavi neri africani,
raggiunge la sua massima estensio-
Bahia. Per due secoli fu la capitale del
preferiti agli indios locali. Dal suo
51
porto partivano per l'Europa legname, zucchero, tabac-
distrussero gran parte per fare spazio alle piantagioni di
co, cacao, bestiame, oro e diamanti, mentre vi approda-
canna da zucchero, cacao e palme. Possiede stupende
vano schiavi e beni di lusso. La ricchezza di quei tempi si
spiagge incontaminate bordate da palme, semplici vil-
ritrova ancora oggi nei bei palazzi, nei conventi e nelle
laggi di pescatori fuori dal tempo, lagune scintillanti e
chiese barocche piene d'oro e di intarsi presenti nelle
canali bordati da mangrovie e alcune suggestive isole
antiche cittadine coloniali. Qui, più che altrove, europei,
dove la natura regna ancora sovrana. Alle spalle si esten-
africani e indios hanno avuto cinque secoli a disposizione
de l'enorme sertao, zona arida con cactacee, palme e
per mescolarsi e integrarsi e qui la cultura africana risulta
arbusti spinosi tipici di un clima molto caldo e secco,
profondamente radicata nella musica, nella cucina e nella
dove la rara fauna tende a vivere di notte o sottoterra. I
religione. Basti ricordare la diffusione del candomblé,
pochi abitanti si sostengono con l'allevamento di bestia-
una religione sincretica dove al cattolicesimo si mescola
me e una misera agricoltura di sussistenza. In passato è
l'animismo africano del macumba ricco di cerimonie
stato il regno dei grandi latifondi, il rifugio per gli schiavi
peculiari, canti e danze che si concludono nel trance e
ribelli, lo scenario per banditi e cercatori di diamanti, dan-
che permise ai neri la sopravvivenza fisica e culturale nei
do vita ad un folclore genuino. Ogni possibile itinerario
secoli bui dello schiavismo, i frenetici ritmi musicali
non può che iniziare da Salvador de Bahia, la città più
dell'afoxé, i riti religiosi umbanda degli indios, la spetta-
monumentale, allegra e vivace del Brasile, un elegante
colare danza-lotta della capoeira. Sotto il profilo geogra-
centro coloniale retaggio dei tempi d'oro dove assieme
fico e ambientale presenta due distinti habitat peculiari.
ai monumenti ad attirare è lo spirito dei suoi abitanti,
La costa offre ciò che resta della Mata Atlantica, la fioren-
sempre allegri e pronti a suonare, cantare e ballare per-
te foresta fluviale ricchissima di biodiversità e di endemi-
ché qui gli africani sono riusciti a conservare la propria
smi animali e vegetali, più antica di quella amazzonica,
cultura originaria più che in qualsiasi altra parte del Nuo-
che ricopriva per un centinaio di chilometri verso
vo Mondo. Un gioiello naturalistico della Costa del Cacao
l'interno tutta la costa brasiliana; fu la sua ricchezza di
risulta costituito dall'isola di Boipeba, con semplici villag-
legname ad attirare l'interesse dei colonialisti, che ne
gi dove non esistono mezzi meccanici, tratti di foresta
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speciale Sudamerica
BAHIA l'anima nera del Brasile
atlantica, incantevoli insenature e 20 km di spiagge
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cordati da percorsi che si sviluppano tra cactus, elicrisi,
deserte bordate da palme, fronteggianti un mare
orchidee e paesaggi mozzafiato. Il parco, famoso per le
d'incanto dove la barriera corallina forma piscine naturali
sue scimmie e le piante ornamentali selvatiche come bro-
cristalline abitate da una miriade di pesci variopinti. Gio-
melie, velosiacee, filodendri e fiori di paglia, presenta
iello dell'interno invece è il parco nazionale della Chapa-
anche peculiarità come il Marimbus, microregione palu-
da Diamantina (dove chapada sta per altopiano), un'area
dosa di rigogliosa vegetazione abitata da numerose spe-
protetta estesa per 1.500 kmq istituita nel 1985 in una
cie di uccelli, pesci e caimani, il Poço Azul, un suggestivo
magnifica regione di montagna coperta da foreste e
lago dall'intenso colore azzurro all'interno di una caverna
circondata dal polveroso sertao, formata da fiumi, casca-
con concrezioni alabastrine, antichi villaggi di garimpei-
te, laghetti, grotte e curiose forme geomorfologiche rac-
ros, i cercatori di diamanti di cui era ricca la zona e poi
53 Lençois, antica cittadina mineraria con stradine acciotto-
viaggilevi.it), specializzato in itinerari a valenza ambien-
late e edifici ottocenteschi dai colori vivaci. Cochoeira
tale e etnografica, nel proprio catalogo propone nello
infine, monumento nazionale, è uno splendido insieme
stato di Bahia un tour di 13 giorni dedicato alle principali
d'epoca coloniale rimasto intatto fino a noi, con chiese,
località ed ai riti del candomblè. Partenze individuali set-
conventi e palazzi decorati da pregevoli azulejos; allo
timanali e bimestrali di gruppo da novembre a marzo
stesso tempo è anche uno dei centri spiritualmente più
2013 con voli di linea da Milano e Roma, pernottamenti
puri e importanti del candomblé. L'operatore milanese
in hotel e pousadas di buon livello con pensione comple-
“I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 0234934528, www.deserti-
ta, guida italiana residente in loco.•
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Germania: Baden-wurttemberg
GERMANIA
BADEN-WURTTEMBERG Il Carnevale della Foresta Nera Testo di
Teresa Carrubba
È
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la Gallia Cisalpina dei Romani, la Foresta Nera,
la permanenza. Il Wandern ohne
nel Sud della Germania, al confine con la Fran-
Gepack è nato qui. Si tratta di
cia e la Svizzera, nella regione del Baden-
una formula di vacanza per
Wurttemberg. Una regione dove tutto sembra
la quale il vostro bagaglio
nascere da una fiaba, le casette di legno, i cervi, i pic-
viene portato per voi da
coli laghi e i mulini ad acqua, le botteghe artigiane e
un albergo all'altro,
gli orologi a cucù. Considerando il profondo senso
mentre voi camminate
dell'ospitalità che distingue questa parte della Ger-
a piedi, in bicicletta o
mania, si può comprendere come qui il turista sia
sugli sci. Per gli sportivi la
considerato un ospite da coccolare, cui offrire il me-
zona di Hinterzarten è un vero
glio. Ogni stagione ha la sua attrattiva. D'inverno il
paradiso, dove si possono praticare un po' tut-
manto di neve al sole può essere sfruttato quasi
te le attività. Ci sono 44 km di piste per lo sci di
fino ad aprile, e la Foresta Nera, con oltre 100 piste
fondo; e 40 sono i chilometri per camminare
di sci da fondo, 200 skilift, piste per slitte trainate da
tenuti liberi quotidianamente dalla neve. Non
cavalli, è tutto un mondo da godere. E che c'è di
lontano vi è il lago Titisee, meta di turisti e sportivi
meglio dopo una giornata passata sui campi da sci
con numerosi negozi dove si possono acquistare
se non ritrovarsi seduti nelle Gemutliche Bau-
i famosi orologi a cucù. Ma il più grande lago del-
ernstuben? Una sorta di tavernette contadine tap-
la Foresta Nera è lo Schluchsee, che ha un clima
pezzate di legno che offrono all'ospite intorno alla
particolarmente salutare. Ci sono 150 km di
stufa di maioliche lo Schwarzwalderschinken, pro-
percorsi segnati per passeggiate soli-
sciutto affumicato su brace d'abete e di ginepro, e il
tarie. A pochi passi da que-
gustoso Holzofenbrot, pane di segala cotto al forno
sto lago c'è il Fel-
a legna. Finito l'inverno comincia la stagione del
dberg, la monta-
Wandern, lo sport del passeggiare in mezzo ad un
gna più alta del-
paesaggio fatto di dolci colline, di pianure verdissi-
la Foresta Nera
me, di sentieri che attraversano fitti boschi ricchi di
(m1493), da
faggi, aceri, abeti rossi. E visto che anche il Wande-
dove si vede
rurlaub è una vacanza estremamente riposante, inu-
uno spettaco-
tile andarsene in giro con gli zaini troppo carichi in
lo indimenti-
spalla. Le aziende di soggiorno consigliano i per-
cabile.
corsi secondo le esigenze dell'ospite e la durata del-
Lo sguardo spa-
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zia su chilometri di verde, punteggiato dai laghi e da fattorie dal tetto spiovente e, nelle giornate più limpide, arriva fino alle Alpi. Natura a parte, la Foresta Nera, che coincide con il Baden-Wurttemberg, una delle regioni più estese della Germania, con i suoi bellissimi boschi, le valli del Reno e del Danubio, il lago di Costanza, è costellata anche da splendide città ricche di arte e di cultura come Heidelberg, Costanza, Mannheim, Friedrichshafen e, naturalmente la suggestiva capitale della Foresta Nera, Friburgo.
Friburgo Non è esagerato dire che la storia di questa bella città ruota attorno alla Cattedrale, suo simbolo ed orgoglio. Un magnifico capolavoro dell'architettura gotica tedesca che ha richiesto trecento anni per la sua costruzione (XIII-XVI secolo). La torre, la parte più antica, alta 116 m. - sale su otto lati di polifore fino alla raffinatissima guglia che sembra una filigrana. Chi ha fiato per raggiungerli quei 116 metri che portano al meraviglioso campanile, viene premiato con un panorama mozza-fiato. Attorno alla cattedrale, nella bella Munsterplatz, si raccoglie l'antica città medievale con i suoi tesori architettonici. Primo tra tutti la vistosa cinquecentesca Kaufhaus (Casa del commercio), una volta magazzino di scambi commerciali testimone dell'importanza di Friburgo nel Medioevo come centro economico, oggi è adibito ad eventi culturali e mondani. Una fac-
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Germania: Baden-wurttemberg ciata rosso pompeiano disegnata da due eleganti bow-windows e da sculture dipinte a dividere le finestre. Ai suoi lati sorgono la Haus zum Ritter, un tempo sede arcivescovile, e il palazzo rococò della Wenzigerhaus, sede del Museo sulla storia della città. La sontuosità monumentale di tali edifici viene “sdrammatizzata” ogni giorno da un mercatino pittoresco. Fiori, frutta e verdura, ma anche il famoso miele della Foresta Nera, spezie, cera-
58
59
miche locali e le tipiche scarpe di
rissimo gusto architettonico. Bella
cipio vecchio (XVI secolo). E la chiesa
paglia. Quando poi si fa festa, la Mun-
l'atmosfera dei negozi che a sera
di San Martino; completamente
sterplatz si profuma di Germania, di
rimangono illuminati evidenziando
distrutta durante la Seconda guerra
salsicce e di wurstel caldi. Chi capita a
le vetrine ben curate, ma anche le tipi-
mondiale, fu ricostruita nello stile
Friburgo nella prima settimana di
che insegne in ferro battuto o i mosa-
ascetico tipico dell'ordine francesca-
luglio, per esempio, s'imbatte nella
ici che descrivono con un simbolo i
no. Al centro, la statua del monaco
caratteristica Festa del vino. Stands e
prodotti in vendita. Rimasta per un
francescano Berthold Schwarz, cui si
tendoni allestiti tutt'intorno alla Cat-
lungo periodo (1388-1806) sotto la
attribuisce l'introduzione in Germa-
tedrale esibiscono più di 400 vini che
corona austriaca, Friburgo ha svilup-
nia della polvere da sparo (1359)
rappresentano il meglio della varietà
pato molto la propria vita economica
Dietro la chiesa si trova la Haus zum
prodotta dalle regioni vinicole del
e intellettuale; la sua Università, fon-
Walfisch (Casa della balena), con le
Baden-Wurttemberg meridionale,
data nel 1457, è considerata tra le più
sue magnifiche finestre ad arco in
una delle zone migliori per la vitivini-
prestigiose della Germania. E questo
stile tardo-gotico, usata per un certo
coltura in quanto ampiamente soleg-
fa di Friburgo una città essenzial-
periodo da Erasmo da Rotterdam
giata. Il vino che si degusta durante
mente giovane e vivace. Lo si vede
dopo che, nel 1529, fu espulso da
l'allegra settimana della Festa del
soprattutto la sera, negli scorci del
Basilea. Da Friburgo, porta meridio-
vino è selezionatissimo, di alta quali-
suggestivo centro storico, quando i
nale della Foresta Nera, ci si sposta
tà, e la sera accompagna ghiotte spe-
piccoli caffè dalla calda atmosfera tut- facilmente nei dintorni. Lo Schauin-
cialità gastronomiche preparate da
ta tedesca si affollano di ragazzi e di
sland, alto 1284 m, fa parte del suo
rinomati chef della città. La musica,
allegria. Così come, salendo un po' su
territorio e a pochi chilometri dalla cit-
poi, fa il resto. Dalla piazza della Cat-
per la collina, si trova sempre gente a
tà si apre la selvaggia e suggestiva
tedrale si diramano vicoli e vicoletti
bere un drink o a gustare
Hollental (valle dell'inferno). Interes-
che raccordano il suggestivo centro
l'irrinunciabile torta “Foresta Nera” in
santi, poi, sono le abbazie e le chiese
storico di Friburgo. Nel silenzio asso-
uno dei locali che si affacciano su Fri-
vicine, come S. Ulrich, S. Peter, S. Mar-
luto della sera, dovuto anche al fatto
burgo vista dall'alto, di sera illumina-
gen e l'abbazia dei benedettini a S.
che la zona è severamente pedonale,
ta e suggestiva come un presepe. Rat-
Blasien.
si sente solo il gorgoglio dei bachle,
hausplatz, la Piazza del Municipio,
canaletti d'acqua che corrono lungo i
sorge nella parte occidentale del cen-
L' Europa Park di Rust
lati delle strade. Nati in passato con
tro storico. Lo dice il nome stesso: vi
Chi visita la Foresta Nera e Friburgo
una funzione idraulica e antincendio,
sorgono il Municipio nuovo (a mez-
non può non fare l'esperienza
oggi sono un elemento di particola-
zogiorno suona il carillon) e il Muni-
dell'Europa Park, il grandioso e visita-
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Germania: Baden-wurttemberg
tissimo parco di divertimenti costrui-
che favorisce la frequentazione assi-
Baden-Durlach, che così volle la sua
to con un concetto particolare. Rag-
dua di visitatori facoltosi è il famoso
città. Nella valle del Reno, tra Foresta
gruppa per zone i vari Paesi europei,
casinò cittadino, meta abituale di ari-
Nera, Palatinato e Alsazia. Nasce nel
ogni area è a tema e cerca di rappre-
stocratici e personaggi noti che han-
1715, e prende la struttura di una
sentare l'atmosfera di un paese,
no sempre reso il luogo molto rino-
vera città solo nel 1806 sotto la dire-
l'architettura, i prodotti artigianali, la
mato. Il Kurhaus di Baden Baden,
zione dell'architetto F. Weinbrenner,
cucina, la storia.
infatti, è stata la prima casa da gioco
quando diviene capitale del Baden-
L'itinerario nella zona della Foresta
aperta in Germania (1838). Ha sede in
Württemberg. Dopo le devastazioni
Nera può prevedere altre soste
un elegante edificio costruito negli
della seconda guerra mondiale, alle
come, per esempio a Baden Baden e
anni 1821-24 da F. Weibrenner, al qua- quali tuttavia non sono seguiti ade-
a Karlsruhe
le è stato intitolato il salone dei con-
guati lavori di ricostruzione, una
certi, la Weinbrennersaal.
Karlsruhe ricostruita diventa un fio-
Karlsruhe
chimiche e metalmeccaniche. Dagli
Baden Baden Destinazione turistica tra le più famo-
60
rente porto fluviale, sede di industrie
se d'Europa, Baden Baden deve la
Non è un caso che dal “Castello” si
anni '50 è sede dei principali organi
sua celebrità ai lussuosi impianti ter-
dirami tutta la città, lungo le nervatu-
giudiziari della Germania federale, la
mali, in attività fin dal 1507. Le fonti
re di un immaginario ventaglio, per-
Corte Suprema Federale e la Corte
erano già note ai romani che in onore
ché è da lì che da sempre nasce la sto-
Costituzionale Federale. Schloss e
dell'imperatore Aurelio Severo Ales-
ria, il potere ed oggi la cultura di
Schlosspark, il Castello e il suo Parco.
sandro le battezzarono Aquae Aure-
Karlsruhe, letteralmente il 'riposo di
Dal punto di vista urbanistico il fulcro
liae. L'altra attrattiva di Baden Baden
Carlo'. Carlo Guglielmo, marchese di
di Karlsruhe è rappresentato dalla
61 cupola costruita nel 1785 del Castello (1752-78), inserito in un vasto parco, ricco di bella vegetazione, di un giardino botanico con serre dove crescono monumentali cactus e di una curatissima orangerie, dal quale, come abbiamo detto, partono strade disposte a raggiera. Il Castello, che si sviluppa su pianta ad U, è uno dei pochi monumenti cittadini ad essere stato ricostruito secondo lo stile originario, che testimonia il passaggio dal Barocco al Neoclassicismo. Considerato fin dalla costruzione sia come residenza di rappresentanza che come luogo di riposo, il castello di Karlsruhe è circondato dal bellissimo parco, che se nella parte in vista verso il centro della città ha una struttura regolare, con aiuole e viali simmetrici, sul retro denuncia il gusto romantico tipico del giardino all'inglese. Ora il Castello è un museo permanente e d'estate il parco antistante l'entrata principale del palazzo si offre come suggestivo scenario per opere liriche e spettacoli musicali.Le
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Germania: Baden-wurttemberg
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63 opere di pittura conservate nel principale museo di Karlsruhe, la Staatliche Kunsthalle, provengono in gran parte dalle collezioni dei principi elettori del Baden e sono state esposte per la prima volta al pubblico nel 1846. La collezione di pittura contemporanea della Staatliche Kunsthalle ha sede nell'Orangerie. In linea diretta con il Castello, la Marktplatz, la piazza principale di Karlsruhe conserva i pochi edifici neoclassici sopravvissuti ai bombardamenti. Sotto la piramide-mausoleo che Weinbrenner fece innalzare nel 1807 al centro della Marktplatz è sepolto il fondatore della città, Carlo Guglielmo appunto. La fontana con la statua del granduca Luigi (1832), il Rathaus (1816) e la Pfarrkirche (1807-16), la chiesa evangelica, che circondano la piazza sono altre opere dell'architetto Weinbrenner, nativo di Karlsruhe. Karlsruhe, una città che aspira ad essere nominala la prossima Capitale europea dell'arte, è allo stesso tempo una città all'avenguardia sotto vari profili. A partire dall'ampia struttura tranviaria cittadina a doppio sistema che permette di raggiungere tutte le maggiori località della regione del Baden-Wurttemberg. Fino a un centro altamente tecnologico, il più importante al mondo, lo ZKM, il Centro di Arte e Media, una sorta di università per corsi
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Germania: Baden-wurttemberg
d'arte e di tecnica digitale. Contiene un interessantissimo
le streghe, ma insieme ad esse bruciano anche maschere
Museo dei Media , completamente interattivo, dove è
e pupazzi di paglia, quasi ad uccidere definitivamente
possibile sperimentare alcune incredibili possibilità della
l'inverno. Il mercoledì delle Ceneri prevede le Wein-
nuova tecnologia telematica.
bergschnecken, le lumache dei vigneti gratinate con bur-
Il Carnevale della Foresta Nera
lo stoccafisso al burro con crauti e patate, che prean-
ro ed erbe aromatiche; ci sono quindi le aringhe all'agro e La Foresta Nera è famosa anche per il suo Carnevale, Alle-
nunciano la Quaresima. Ma neanche la Quaresima è poi
manische Fastnacht. Niente a che vedere con il Karneval
così magra!
della Renania o con il Fasching della Baviera, carnevali prettamente cittadini. Il
Fastnacht è un'altra cosa.
Comincia il 6 gennaio e finisce il mercoledì delle Ceneri,
INFORMAZIONI UTILI
anche se il massimo dell'allegria esplode il Giovedì gras-
Dall'Italia la Foresta Nera può essere raggiunta in mac-
so. Le maschere sono artigianali, in genere di legno e lavo-
china attraverso il valico del S. Gottardo ; per via aerea
rate a mano; diverse nei vari paesi, rappresentano perso-
con Rayan Air fino a Baden o in treno fino a Stoccarda o
naggi di leggende antiche come i Pflumeschlucker, i man-
Basilea.
giaprugne. Il Giovedì grasso si apre con un frastuono di campanelli, pentole e sonagli fin dalle 5 del mattino. Si for-
64
mano cortei in maschera, i Narren (folletti) che vanno a
http://www.viaggio-in-germania.de/info.html
prendere i ragazzi nelle scuole. A Rottweil c'è il Narren-
http://www.freiburg.de/pb/,Lde/226940.html
sprung, il tradizionale salto attraverso la porta della città.
http://www.baden-baden.de/it/index.html
A Schonberg i Narren ballano la polonaise. Dappertutto
www.karlsruhe.de/Tourismus/index
si formano cortei che distribuiscono ghiottonerie. Il mar-
www.europapark.de
tedì grasso, dopo un'altra giornata di festa, c'è il rogo del-
speciale Francia
Viaggio a Tolosa, Albi e Moissac
Viaggio a Tol nel “Paese della Cuccagna”!!
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losa, Albi e Moissac... testo di
Artifex
T
olosa, capoluogo della regione Midi Pirenei e “porta settentrionale dei Pirenei”
è una città piena di vita, già capitale della Linguadoca, oggi al quarto posto
nella graduatoria delle città medie di Francia. Si estende su una vasta pianura
sottolineata dal corso della Garonna e vive nel suo fervido sviluppo attuale, animata e
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speciale Francia
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Viaggio a Tolosa, Albi e Moissac
cosmopolita, tutti i contrasti tipici di un difficile accordo
tici ottocenteschi, dove si aprono i dehors dei caffè, dal
fra passato e presente. Ma nel suo centro storico gli ele-
Grand Café Albert al Café des Arcades, al Bibent. Un fer-
ganti palazzi rinascimentali e le chiese romaniche cerca-
vore cosmopolita che rende vivacissima l'atmosfera che
no armonia, con i tipici mattoni dal bel colore rosato, con i
anima la piazza in ogni ora del giorno e in quasi tutte le
moderni quartieri, le fabbriche di aeroplani (si pensi al
stagioni. In particolare notiamo il ristorante “Le Bibent”
Caravelle, al Concorde, e poi anche l'Airbus qui costruiti), i
che offre piatti prelibati, serviti con grande classe, nel suo
campus universitari e i centri scientifici, dall'elettronica
nuovo restyling che mostra all'interno una bella combi-
alle varie tecnologie moderne. La vecchia Tolosa si incen-
nazione di storia e design raffinato ed elegante, in un
tra su Place du Capitole, laddove una croce occitanica in
ambiente che è sempre stato punto d'incontro molto
bronzo che rappresenta l'emblema della città è stata inca-
frequentato a Tolosa e che oggi i recenti restauri hanno
stonata al centro, con orgoglio, sul pavimento della piaz-
di nuovo esaltato in un insieme davvero affascinante. Al
za che brulica di gente fino a tardi e che deve il suo nome
bordo della piazza ecco si intravede anche “Le Grand Bal-
al Capitole, il Municipio, La maestosa facciata del Capito-
con”, l' hotel a 5 stelle situato a 100 metri da Place du
le, dove i consoli, eletti dalla borghesia, si riunivano per
Capitole, con la metropolitana Capitole e le Galeries Lafa-
governare la città, alterna elegantemente i colori della
yette rispettivamente a 3 e 5 minuti di cammino. La sua
pietra, dei mattoni, e del marmo, bell'esempio di architet-
caratteristica più saliente è quella di vantare un affasci-
tura urbana settecentesca. Nel cortile, sopra il portale
nante arredamento anni '30 a tema aeronautico. Ma dove
rinascimentale si erge una delle rare statue di Enrico IV
bere qualcosa anche in altri quartieri? Ecco il..”Bar du
realizzata quando era in vita, nel 1607. E se le sale di rap-
Matin”, situato di fronte al parcheggio sospeso in cemen-
presentanza del primo piano straordinariamente decora-
to della Place des Carmes, sempre pieno di intellettuali
te, ci portano nella grande “Storia”, ecco che, nella piaz-
immersi nella lettura del giornale, abitanti del quartiere,
za, fra i numerosissimi locali, siamo gioiosamente accolti
giovani trendy e vecchi clienti che si ritrovano ogni matti-
da un continuo “viavai internazionale”, specie sotto i por-
na, per parlare dei fatti del giorno, ma anche di arte e di
69
filosofia. Tolosa comunque va colta nella sua gioiosa
che fino al secolo XVIII veniva usato con grande successo
vitalità, a mano a mano, passeggiando a piedi, attraverso
per materiali d'arredamento ed anche ad uso dei più raffi-
i suoi vecchi quartieri e i suoi vicoli pedonali. Appaiono
nati costumisti e stilisti. Si tratta di un materiale certa-
così i bei cortili rinascimentali, facenti parte di un patri-
mente molto antico se viene riportato anche nei diari dei
monio architettonico classico, ma anche gli antichi edifici
pellegrini che, attraversando questo territorio e puntan-
industriali ristrutturati e le numerose vetrine per lo shop-
do sul meraviglioso centro monastico di Moissac, tappa
ping di vario genere. E spostandoci poi verso il “Quartiere
di quel cammino, si recavano a Santiago di Compostela, i
latino” eccoci alla Rue du Taur, ai cybercaffè e ai fastfood
quali vedevano in esso un vero e proprio “mito” , espri-
frequentati dai numerosissimi studenti dell'antica univer-
mendosi con frasi di questo tipo:..” ho potuto visitare per-
sità tolosana, delle cui origini (XIII secolo) restano il colle-
sonalmente le terre del “Paese della Cuccagna”!”
gio dell'Esquille, con il bel portale di pietra che si affaccia
Siamo nei pressi di Albi, l'affascinante “Città episcopale”,
sulla Rue du Taur, dell'architetto Nicholas Bachelier. Ma
iscritta nell'elenco dei Siti Patrimonio dell'Umanità, nel
se un altro tripudio architettonico si scorge nella basilica
cui territorio tuttora si coltiva quest'erba speciale, una
di Saint-Sernin, capolavoro dell'arte romanica, ecco sul
piccola pianta, la “isatis tintoria” le cui foglie, seccate e
lungofiume, la Prairie des Filtres, il parco più vissuto dai
lavorate, dopo un lungo periodo e vari procedimenti,
Tolosani : per passeggiare o pescare o imbarcarsi per un
sono in grado di dare l'intenso colore “blu di pastel”, che
bel giro sulla Garonne. Attraversata poi la Garonne si può
nel Rinascimento fece appunto di Albi una città ricchissi-
scoprire il quartiere Saint-Cyprien, un villaggio con le sue
ma esportando tessuti trattati con il “pastel”, il miscuglio
piazze come quella dell'Estrapade, i suoi mercati coperti
(denominato appunto “cocagne”), ricavato da quell'erba,
in ferro e vetro e i suoi stretti vicoli. E proprio a Tolosa,
che dava al materiale un bellissimo colore blu intenso. Da
alcuni anni or sono, un Convegno ha riportato alla luce un
qui il nome di “Paese della cuccagna” dato a quel territo-
elemento di grande interesse per quanto attiene alla pos-
rio che veniva presto indicato quale “triangolo d'oro”,
sibilità di usufruire delle capacità coloranti di un vegetale,
compreso fra Albi, Tolosa e Carcassonne, in cui, nel XVI
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speciale Francia
secolo,
fiorì il commercio del pastel, considerato il
migliore di Europa,
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Viaggio a Tolosa, Albi e Moissac
esportato ovunque e ricercato
Paese della Cuccagna: 200 chilometri in 19 tappe che è
soprattutto dalle corti rinascimentali per tingere le
possibile ripercorrere toccando i
stoffe regali. Tolosa si impose particolarmente come
centri più importanti della storia
cuore del traffico, approvvigionando di “guado” tutta
del Pastel e gli hotel particuliers.
l'Europa. Vi si installarono tutti quelli che sarebbero
Soprattutto a Tolosa, a testimonianza
diventati i più celebri “commercianti” tintori della storia,
dei tempi d'oro, sono rimasti 20 “hotels
accumulando fortune straordinarie e costruendovi
pasteliers”, esempio unico in Francia di
castelli e palazzi finché le guerre di Religione da un lato e
edifici con torri di mattoni rosa e sculture in
l'arrivo dell'indaco importato dalle Indie, dall'altro, non
pietra bianca che arricchiscono le strade anti-
fecero cadere il sud tolosano nel declino. Castelli come
che. Nel “Paese della Cuccagna”, il paesaggio
quelli di Montgeard e Fajac de la Relenque, o di Magrin,
incantevole e le storiche architetture si fondono in
dove si trova il museo del Pastel, oppure i centri di Lava-
un'atmosfera irreale, lontana nel tempo, in cui diffi-
ur, Gaillac e Albi, dove nel 1864 nacque il pittore Henri
cilmente si inserisce la contemporaneità, ma è la sto-
Toulouse-Lautrec, sulle rive del Tarn, sono alcune delle
ria stessa che sa farsi attualità coinvolgendo il visitatore
località più note in un itinerario attraverso questa pro-
quando innalza gli occhi verso il culmine della cattedrale
duzione così particolare. Oggi a Lectoure, piccolo centro
di Albi o segue il percorso del fiume Turn, che si segue
del sud-ovest, il pastel è tornato di moda e continua ad
dall'alto del giardino lussureggiante che avvolge il
essere estratto artigianalmente per tingere lane e fou-
Museo di Toulouse Lautrec. E una cena, in una sera
lard di seta. Esiste anche la “Strada storica del Pastel” nel
d'estate, al tramonto vi può accogliere al Ristorante “Le
71
Parvis”, situato sulla Place Sainte-Cecile, nei pressi della Cattedrale di Albi. Inserito in una
situato nel cuore storico di
dimora degli anni '30, ne mantiene l'atmosfera di
Albi, recentemente indicato come Patrimonio
abitazione privata, ma, sia con i vari menu sia “à
Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO? Il locale è
la carte”, la raffinatezza del ristorante potrà offrire
oggi un punto di riferimento gastronomico moz-
anche agli ospiti più esigenti le specialità più tra-
zafiato e inevitabile. La cucina gourmet, che uni-
dizionali, molto ben presentate da uno staff genti-
sce gusto e originalità, è offerta in due stanze, una
le e preparato, che, collaborando con la proprieta-
più intima e contemporanea, l'altra una tradizio-
ria e sua figlia, aiuta nella scelta dei vari piatti della
nale cantina con soffitto a volta in mattoni.
cucina francese. E un lieve sottofondo musicale si
Notevole anche i locali di David Enjalran, il quale,
può apprezzare, sotto gli ultimi raggi del sole al
tornato nella sua città natale lasciata da bambino,
tramonto, dalla terrazza panoramica che
ha realizzato ad Albi il sogno di esperienze gastro-
accoglie gli ospiti in estate. Da qui lo
nomiche che volle installare dal 2004 nelle ex scu-
sguardo spazia dalla maestosa cattedrale che svetta verso il cielo alle
derie lungo le banchine vecchie della città episcopale.
tipiche vivacissime stradine. E che dire del raffinatissimo
www.franceguide.com
Ristorante L'Esprit du Vin,
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Francia
Provence Verte
PROVENC Un'inedita Provenza di entroterra Itinerari tra abbazie, case di campagna, castelli: tra colline, campi di lavanda e di iris gialli
testo di Franca
Dell'Arciprete Scotti foto di Franca Dell'Arciprete Scotti
U
72
n'oasi soleggiata di freschezza e calma, con i suoi
to di grande effetto. La Provence Verte, prima zona della
trentanove piccoli comuni, foreste profumate,
regione francese PACA, che ha ottenuto l'etichetta “Pae-
valli, sorgenti e una natura intatta che le ha dato
se d'arte e storia” dal Ministero della Cultura, offre nume-
il nome e il colore: è la Provence Verte. Cuore meno noto
rosi itinerari tra abbazie, case di campagna, castelli. Il suo
della grande Provenza, si trova al centro del Var, il diparti-
territorio è stato terra ancestrale dei signori della Proven-
mento che si estende dal Golfo di Saint-Tropez al massic-
za, la sua storia è scritta nelle mura monumentali dei
cio dei Maures, dal promontorio dell'Estérel ai Pays de
castelli, delle abbazie, dei Palazzi dei cavalieri Templari.
Fayence e alle Gole del Verdon. Per collocarla meglio,
Brignoles è la cittadina più importante della regione,
possiamo considerare tre punti di riferimento: il Verdon,
anche se conserva dimensioni minuscole, con circa
la Sainte Baume e la Sainte Victoire, tutti ben noti e rico-
18.000 abitanti, con alcune tracce romane, come la pre-
noscibili, anche nei dipinti di artisti famosi. Piccoli paesi
senza della via Aureliana. Conquistata dai Romani, dai
aggrappati alla falesia, stradine color ocra, pittoreschi
Franchi, dai conti catalani e dell'Anjou, Brignoles entrò a
paesaggi immersi nelle colline, dove splendono i colori
far parte del regno di Francia nel 1481, con tutta la Pro-
della lavanda e degli iris gialli, dei glicini e dei fiori del
venza. Nell'Alto Medioevo acquistò importanza sotto i
rosmarino, mille sorgenti d'acqua, e qualche monumen-
conti di Provenza, che qui avevano un grande palazzo,
73
CE VERTE attualmente trasformato nel Museo dei Pays Brignolais,
sull'acqua e sull'ambiente circostante. A Mazaugues, pic-
con testimonianze di storia locale, dipinti, e il più antico
colissimo, si scopre una struttura davvero originale: la
sarcofago del cristianesimo trovato in Provenza, del II°
Ghiacciaia di Pivaut, il grande pozzo in pietra ricoperto
secolo. Passeggiando tra le colline, ecco Cotignac, un
con piastrelle, alto 23 metri, utilizzato per deposito di
village de caractère, appoggiato ai piedi di una falesia di
ghiaccio nel XIX secolo. Fin dal XVII secolo, infatti, il mas-
tufo di 80 metri di altezza, dove si aprono alcune abitazio-
siccio di Sainte Baume accoglieva un'attività originale: la
ni trogloditiche, che hanno mantenuto la parete interna
fabbricazione del ghiaccio. L'acqua di fonti e ruscelli veni-
scavata nella roccia. Dall'alto il panorama è davvero pitto-
va presa e messa a congelare nei bacini murati. Poi veniva
resco e invita alle fotografie: tetti rossi e finestre color
immagazzinata nelle ghiacciaie, vasti pozzetti di 10-20 m
lavanda, alberi verdi e glicini viola, la torre in piazza e il
di profondità scavati nella roccia, coperte con un tetto di
campanile che batte le ore. Tra ristoranti caratteristici e
tegole. In estate, i blocchi venivano trasportati di notte a
brasserie, atelier di artisti e negozi artigianali, fontane e
dorso d'asino fino a Tolone e Marsiglia.
lavatoi, si respira l'atmosfera perfetta del tipico paesino
Una imponente basilica: Saint-Maximin
provenzale. A Barjols si percepisce l'abbondanza di
La Provence Verte ospita il più importante edificio religio-
acqua, uno degli elementi che caratterizzano la Provence
so gotico del sud della Francia: la basilica di Saint-
Verte: 28 fontane sono ancora zampillanti e una Casa
Maximin la Sainte-Baume. La sua origine è legata alla
Regionale dell'Acqua crea e diffonde la conoscenza
devozione verso Maria Maddalena, che avrebbe trascor-
anno 2 - n°6 Inverno 2013
speciale Francia
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Provence Verte
75 so gli ultimi anni della sua vita in una grotta (baumo in
Moltissime Maison de Vin invitano alla degustazione e
provenzale), aperta nel Massiccio della Sainte-Baume. E'
all'acquisto, offrendo spesso, accanto all'enoteca, camere
una muraglia di calcare che si eleva fino a oltre 1100 metri
per gli ospiti e ristoranti gourmet. Ne è esempio lo Chate-
di altezza, lungo circa 14 chilometri, che sovrasta il paese
au Nestuby, casa di campagna del 19° secolo, in mezzo ad
di Saint-Maximin. La grotta, già riconosciuta come luogo
alberi di ulivi e vigne a distesa d'occhio.
sacro da tempi antichissimi, è uno dei luoghi di pellegri-
L'enogastronomia valorizza al massimo i prodotti locali:
naggio più visitati del mondo occidentale: ben 8 papi e
erbe provenzali, aglio, basilico, olio d'oliva, tartufi, fichi,
18 sovrani sono venuti qui dal Medioevo, oltre a migliaia
miele, castagne e marroni. I piatti tipici della Provence
di anonimi pellegrini. Intorno a quelli che erano ritenuti i
Verte sono molti, saporiti e originali. Tra tutti ne sceglia-
resti e la tomba originaria di Maria Maddalena, nel paesi-
mo due: l'aïoli, o maionese all'aglio, da accompagnare a
no di Saint Maximin, fu prima costruito un piccolo orato-
verdure, lumache e frutti di mare, e la anchoïade o salsa
rio funebre e poi fu iniziata da Carlo II d'Angiò questa
alle acciughe. Le olive sono servite ovunque, da sole, con
grandiosa basilica. Tra il XIII e il XVI secolo fu eretta in tre
l'aperitivo o in purea, la tapenade.
successive campagne di lavori, e mai completata. Anche
Dove alloggiare
questo è parte del suo fascino. Classificata come Monu-
Per alloggiare nella Provence Verte ideali sono le cham-
mento Storico, la basilica di Saint-Maximin ha un interno
bre d'hotes, per assaporare l'atmosfera tipica delle case
spoglio e solenne, arricchito da preziosi arredi in legno
provenzali. Sono camere che si affittano in una casa
nel coro, e uno dei più grandiosi organi d'Europa, che
privata abitata dalla famiglia: case di campagna circonda-
Lucien Bonaparte salvò dalla distruzione durante la rivo-
te da giardini di fiori e di erbe aromatiche come Le Mas
luzione, facendo suonare la Marsigliese.
des Tours di Cotignac, oppure case storiche nel centro di
Vini e sapori
piccoli paesi come La Licorne. Tutte arredate con grandis-
Una vera scoperta sono i vini provenzali, soprattutto i
simo gusto, nel rispetto dello stile provenzale rustico. La
rosé, prodotti in piccole vigne basse, curatissime ed este-
prima colazione é adeguata all'atmosfera: immancabile la
se, diffuse in tutto il territorio. Eredi del più antico vigneto
baguette con burro di campagna e marmellate fatte in
di Francia, come tutti i vini del Var, furono introdotti dai
casa, formaggi di capra, yogurt e frutta biologica.
Fenici, circa 600 anni avanti Cristo. Poi i Romani, in questa che era la "Provincia" per eccellenza, contribuirono allo sviluppo dei vigneti. La tradizione viticola è dunque mol-
www.provenceverte.it in italiano
to antica, e il Var è oggi la prima regione produttrice di
Tutte le proposte sul sito internet
vino rosé nel mondo. La sua produzione viticola com-
www.sejourprovence.com
prende ben 3 DOC prestigiose: Coteaux Varois, Bandol e
www.franceguide.com
Côtes de Provence.
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Siracusa un crogiolo di civiltà SIRACUSA un crogiolo di civiltà
L'isola di Ortigia cantata da Virgilio testo di
Viviana Tessa
S 78
iracusa. Magnifica città siciliana che s'insinua nel
e atmosfere tanto diversi nella matrice storica e architet-
mare con l'inconfondibile profilo di Ortigia, l'isola
tonica quanto armonizzati da quella famosa pietra bian-
di virgiliana memoria in cui si mostrano numerose
ca siracusana che si offre ai mutevoli giochi della luce
le tracce delle civiltà antiche, greca, bizantina, norman-
cambiando aspetto e suggestione. L'isola di Ortigia, cui
na, sveva e aragonese, in un intrigante rincorrersi di stili
si accede dalla terraferma attraverso il Ponte Nuovo, è
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anno 2 - n°6 Inverno 2013
SIRACUSA un crogiolo di civiltà
disegnata da due porti naturali che ne vivacizzano le
80
secolo, con un portale di raffinate forme gotiche e
coste per via delle molte barche da diporto ormeggiate i
quattro torrioni scalari agli angoli a limitare la massiccia
cui alberi tintinnano alla brezza marina che stempera la
struttura quadrata, tipica dello stile svevo. E se la storia
calura meridionale facendo di Siracusa una gradevolissi-
ha immortalato forme così imponenti, la leggenda
ma località turistica. E dalla darsena si ergono imponenti
impregna di sé luoghi più leggiadri e romantici come la
i resti delle antiche mura spagnole che testimoniano
Fonte Aretusa. Qui l'acqua sgorga dal mito di Aretusa,
come un tempo, e fino all'Ottocento, tutta la città vec-
ninfa di Artemide, che per sfuggire agli amori di Alfeo, fu
chia fosse fortificata. Le mura si aprono nella Porta Mari-
trasformata in fonte dalla dea. Oggi è una sorgente di
na, sormontata da un'edicola preziosamente lavorata in
acqua dolce in cui vive rigogliosa la pianta del papiro
stile catalano, che immette nel Passeggio Adorno, un
dalla quale nell'antichità si ricavava la carta. La fonte
filare di bei palazzi d'epoca affacciati sul mare, fino a
ebbe in passato un ruolo determinante per
raggiungere, alla punta estrema di Ortigia, il sontuoso
l'insediamento del primo nucleo di abitanti e, a partire
Castello Maniace, notevole esempio di architettura mili-
dall'VIII secolo avanti Cristo, dei coloni greci che veniva-
tare, realizzato da Federico II nella prima metà del XIII
no da Corinto. E da quel piccolo agglomerato, in pochi
81
secoli Siracusa diventò una delle città più potenti
si è forgiato attraverso colonne, cornicioni, nicchie,
dell'antichità, i suoi tiranni dominavano tutta la Sicilia. Il
cariatidi, mascheroni. E il trionfo del barocco siracusano
più celebre fu Dionisio il Vecchio ( 405-367 a.C.), uomo
è senza dubbio Piazza Duomo, il salotto di Ortigia. Lo
dal grande carisma; a lui è dedicata la famosa spaccatura
sguardo, abituato ai vicoli e alle salitelle brulicanti di arti-
nella roccia nelle latomie di Siracusa, nota appunto come
giani e negozi dalle cui vetrine oggetti coloratissimi
l'Orecchio di Dionisio non solo per la forma, ma anche
ammiccano al turista e all'amatore, all'improvviso si
per l'ottima acustica. Via via Ortigia, privilegiata da una
allarga con stupore e ammirazione lungo la morbida
posizione strategica e protetta, fu abitata da romani,
arcata di prestigiosi palazzi chiusa dalla linea opposta
barbari e bizantini, arabi e normanni, svevi e spagnoli.
che si concentra sul Duomo, formando una perfetta
Un'alternanza costruttiva che ha favorito uno sviluppo
semiellisse. Il respiro si arresta e lo stupore rimane a lun-
urbano ancora oggi riccamente presente in un unicum di
go, ribadito da ogni palazzo, da ogni fregio, dalla bellez-
straordinario interesse. Tuttavia è il barocco che ha dise-
za ieratica del Duomo, dal passaggio del tempo che ha
gnato il profilo più significativo di Ortigia. Un barocco
depositato fascino e preziosità sulla facciata di edifici
duttile così com'è duttile la magnifica pietra bianca in cui
come il Palazzo Beneventano del Bosco. Qui la sosta,
anno 2 - n°6 Inverno 2013
SIRACUSA un crogiolo di civiltà
favorita dai caffè all'aperto che, oltre
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che accomuna tutto l'impianto
Greci fu trasformato in chiesa cristia-
a delicatezze come le sensuali grani-
architettonico e che, abbacinante in
na dai Bizantini, i Normanni appor-
te di limone e di mandorle, offrono la
pieno giorno, vira in un languido
tarono sensibili modifiche nell'XI
possibilità di godere uno scenario
ocra al tramonto per poi scaldarsi
sec., il soffitto ed il pavimento sono
davvero indimenticabile, è ben ripa-
ancora grazie alla sapiente illumina-
spagnoli. L'attuale facciata barocca
gata. Il salotto di Ortigia, si diceva. Il
zione notturna. Tutto sembra con-
del XVIII sec. fu costruita dal paler-
punto di ritrovo per eccellenza dei
centrarsi sul Duomo, magnifico
mitano Andrea Palma, dopo il terre-
siracusani, il luogo eletto per i turisti,
monumento che ingloba l'antico
moto che nel 1693 distrusse quella
lo spunto irrinunciabile per gli aman-
tempio di Atena innalzato in onore
preesistente normanna. L'ingresso è
ti dell'arte. Un luogo, Piazza Duomo,
della dea con i proventi della vittoria
preceduto da un atrio con un bel
che cambia atmosfera ad ogni fase
contro i Cartaginesi ad Himera (480
portale delimitato da due colonne a
del giorno per via della pietra bianca
a.C.). Nel VII sec. l'edificio sacro ai
torciglione istoriate con tralci d'uva.
83
Alle spalle di Ortigia si estende la
dell'antichità. Qui Eschilo assistette
sa, considerata il primo luogo di cul-
alla prima rappresentazione de "I
to cristiano in occidente. Qui si
Persiani". La cavea è stata completa-
fermò l'apostolo Paolo. Nel periodo
mente scolpita nella pietra (è il più
bizantino la cripta fu trasformata in
grande teatro monolitico del mon-
chiesa, gli svevi poi ne ornarono
do), sfruttando la naturale pendenza
l'ingresso con una volta a crociera
del colle Temenite. Ancora oggi, in
federiciana. Le Catacombe di S. Gio-
prima estate vi si svolgono le rappre-
vanni hanno una struttura comples-
sentazioni classiche con le opere
sa e risalgono al IV-V sec. Scavate
immortali dei più grandi autori del
seguendo il tracciato rettilineo di un
periodo greco: Eschilo, Sofocle ed
acquedotto greco in disuso, da esso
Euripide.
si diramano cunicoli minori. I sepol-
Orecchio di Dionisio - Questa sug-
cri si trovano lungo le pareti e sono
gestiva grotta si trova in una delle
ad arcosolio e polisomi, cioè a più
più belle latomie di Siracusa, la Lato-
posti. Ogni tanto si aprono aree cir-
mia del Paradiso. Fu Caravaggio,
colari o quadrate, utilizzate dai cri-
durante un suo viaggio in Sicilia agli
stiani come camere sepolcrali di mar-
inizi del '600, ad assegnarle questo
tiri e santi. Tra queste la più nota è la
nome. Sull'archeologia dell'area
Rotonda di Adelfia, ove è stato ritro-
siracusana, una ricca fonte
vato un bellissimo sarcofago scolpi-
d'informazioni e suggestioni è costi-
to con scene bibliche, ora conserva-
tuita dal Museo Archeologico Regio-
to nel Museo Archeologico. Lungo il
nale Paolo Orsi all'interno del parco
tracciato si incontrano inoltre cister-
di Villa Landolina. Il museo rappre-
ne coniche di epoca greco-romana
senta uno dei punti di riferimento
trasformate poi in cubicoli. Le Cata-
fondamentali per la conoscenza del
combe di S. Lucia si trovano sotto la
periodo preistorico della Sicilia fino
Basilica di S. Lucia extra Moenia –
ai tempi delle colonie di Siracusa. Il
Edificata nello stesso luogo del
settore A dedicato alla geologia e al
martirio della Santa avvenuto nel
periodo che va dalla preistoria alla
303 e testimoniato dalla magnifica
colonizzazione greca. Il settore B in
tela del Caravaggio, oggi pala
cui sono presenti reperti provenienti
d'altare della Basilica. Di stile bizanti-
dalla Siracusa greca e dalle vicine
no, la Basilica è stata rimaneggiata in
colonie calcidesi e di Megara Hibla-
seguito, fino al suo aspetto attuale,
ea. Il settore C vanta reperti prove-
che risale al XV-XVI sec. Le parti più
nienti da Eloro, Akrai, Kasmenai,
antiche ancora esistenti sono il por-
Kamarina e da numerosi centri elle-
tale della facciata, le tre absidi semi-
nizzati siciliani. Nel Museo sono
circolari e i primi due ordini del cam-
zona pianeggiante detta Acradina. E
custoditi inoltre materiali prove-
panile (XII sec.). Il soffitto ligneo a
poi la Neaú polis, area "nuova" dove
nienti da Gela e da Agrigento.
capriate con decorazioni dipinte
si trova il teatro greco, l'Orecchio di
Siracusa possiede il complesso cata-
risale al XVII secolo. Sulla stessa piaz-
Dionisio e la latomia del Paradiso,
combale più vasto d'Italia, secondo
za, un piccolo edificio ottagonale,
una delle zone più rigogliose, fitta di
solo a quello romano.
opera di Vermexio, è il sepolcro
aranci, palme e magnolie. E ad orien-
Le Catacombe di S. Giovanni sorgo-
destinato alla Santa, i cui resti, porta-
te, il quartiere di Tyche con i resti del
no nella zona di Acradina, luogo
ti a Costantinopoli nell'XI secolo dal
tempio dedicato alla dea Fortuna.
deputato al culto dei morti fin dal
generale bizantino Maniace, poi a
Domina tutto l'Epipoli e il castello
periodo romano. Le Catacombe furo-
Venezia in seguito alla presa della
Eurialo. Il Teatro Greco, del V sec.
no costruite intorno alla cripta di S.
città durante la quarta crociata, sono
a.C., è uno dei più imponenti
Marciano, primo vescovo di Siracu-
oggi conservati nel Duomo.•
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Arcumeggia il paese dipinto
ARCUMEGGIA testo e foto di
Giulio Badini
M
olti centri montani tendono a giu-
stificare la loro irreversibile ago-
nia, dovuta al progressivo spopo-
lamento, con la mancanza di risorse e di possibilità occupazionali in loco. A volte è davvero così, ma in parecchi casi a difettare è soprattutto la fantasia, grazie alla quale si possono ottenere inimmaginabili inversioni di tendenze, con risultati sorprendenti. Un esempio tangibile può essere dato da Arcumeggia, un paesino (80 anime in tutto, tanto poco importante da non essere nemmeno più sede comunale, trasferita nel 1927 a Casalzuigno, di cui è divenuta frazione) posto a 570 metri di quota sulle colline della Valcuvia, a nord di Varese, sotto le pendici del monte Nudo Ampi boschi di castagni e querce, qualche prato, tanto verde, acqua di sorgente, cielo terso e profonda quiete, ma anche troppo distante da grossi centri abitati, da importanti vie di comunicazione, dal lago Maggiore e dal confine svizzero per sperare in qualche prospettiva. Per arrivarci una strada non lunga, ma ripida, stretta e disseminata di tornanti. Uniche magre risorse l'allevamento di mucche e capre, da cui si ricava un gustoso formaggio, e la raccolta di castagne, legna e funghi. Nel 1956 ad alcuni appassionati d'arte locale venne in mente di invitare durante l'estate famosi pittori italiani figurativi a dipingere gratuitamente, in cambio dell'ospitalità, le facciate delle loro case, strette le une alle altre secondo i canoni dell'architettura spontanea alpina, intercalate da viuzze selciate, porticati, corti e cortili. Gli affreschi sulle pareti esterne degli edifici costituivano un'antica tradizione della Valcu-
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il paese dipinto
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Arcumeggia il paese dipinto
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87 via, un po' trascurata negli ultimi tempi, che ha lasciato
colorata nel verde della Valcuvia. Da un'idea di Gianfi-
nella vallata interessanti testimonianze di arte popola-
lippo Usellini si cominciò col dipingere una Via Crucis
re. Si trattava quindi di dare seguito ad un tradizione già
davanti alla chiesa romanica di Sant'Ambrogio, opera
esistente in passato e che si riallacciava idealmente ai
che richiese nove anni di lavoro ed alla quale si alterna-
grandi cicli pittorici trecenteschi e quattrocenteschi su
rono undici artisti. Poi si è passati ad affrescare le case e
a ff re s c o d i C i m a b u e , M a s o l i n o d a Pa n i c a l e
le corti del paese, i bei cortili interni con ballatoi fioriti
(quest'ultimo assai attivo anche nel Varesotto, che a
come nel caso della graziosa Corte dei Sofistici. Nel
Castglione Olona ha lasciato ammirevoli capolavori),
volgere di alcuni decenni da Arcumeggia sono passati
Michelangelo, Masaccio e Giotto. Le idee valide, si sa,
tutti, o quasi, i più importanti nomi della pittura figura-
trovano sempre un immediato sostegno: nel caso spe-
tiva italiana del secondo Novecento: Giovanni Brancac-
cifico l'ente del turismo varesino, il quale sposò con
cio, Remo Brindisi, Aldo Carpi, Cristoforo De Amicis,
entusiasmo la causa e fornì un appoggio determinante
Gianni Dova, Ferruccio Ferrazzi, Achille Funi, Francesco
per dare continuità all'iniziativa “Pittori in vacanza”,
Menzio, Giuseppe Migneco, Sante Monachesi, Giusep-
seguita poco dopo dai corsi estivi di pittura promossi
pe Montanari, Luigi Montanarini, Enzo Morelli, Ilario
da importanti accademie. li abitanti, muratori da gene-
Rossi, Bruno Saetti, Innocente Salvini, Aligi Sassu, Fio-
razioni come attesta la spontanea architettura del pae-
renzo Tomea, Eugenio Tomiolo, Ernesto Treccani, Gian-
se fatta di pietra e legno, costruirono per prima cosa la
filippo Usellini, che hanno lasciato 23 pitture “storiche”,
Casa dei Pittori, seguita poco dopo dalla Bottega dei
ultima la Primavera di Massimo Parietti del 1996. Ognu-
Pittori, messe entrambe a disposizione degli artisti che
no ha abitato in paese per un periodo più o meno lungo,
aderirono numerosi all'iniziativa, arrivando ben presto
spesso tornandoci più volte, vivendo gomito a gomito
a trasformarlo nel primo paese dipinto italiano con una
con gli abitanti, tenendo scuola d'arte per giovani allie-
quarantina di opere di insigni maestri. Una tavolozza
vi e, soprattutto, lasciando su qualche muro un affresco
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Arcumeggia il paese dipinto a testimonianza della propria pre-
A8 Milano-Laghi fino a Sesto Calen-
pittura. A Casalzuigno merita una
senza e del proprio inconfondibile
de, quindi Luino e Casalzuigno.
visita la villa Della Porta Bozzolo,
stile. In parecchi casi, come il Trionfo
All'imbocco del paese scendere a
magnifico esempio di residenza
di Gea di Monachesi, la Madonna di
sinistra fino alla chiesa, seguendo le
settecentesca di campagna oggi
Funi, il Lavoro del Posto di Brindisi,
indicazioni del parcheggio. In paese
gestita dal FAI, che possiede uno
San Martino e il povero e Corridori
i turisti trovano un'attiva Pro Loco
dei più spettacolari giardini della
(dove si riconoscono i volti dei cicli-
che distribuisce la piantina con
Lombardia. Altri famosi paesi dipin-
sti Coppi, Bartali e Magni, quest'
l'ubicazione degli affreschi, una
ti italiani sono Dozza nel Bolognese,
ultimo nativo di queste parti) di Sas-
locanda dove gustare le specialità
Furone e Vietri sul Mare (Salerno),
su, Sant'Ambrogio a cavallo di Car-
gastronomiche locali (tel.
Diamante (Cosenza) e Orgosolo
pi, il Ritorno dell'emigrante di Usel-
0332.650116) e, spesso, mostre di
(Nuoro).•
lini, la Spartizione della polenta di Salvini, il Cristo crocefisso di Tomea, oltre alla già citata Via Crucis, si tratta di indiscutibili capolavori, degni di figurare nei cataloghi e nei libri d'arte di mezzo mondo. Grazie ad un'idea vincente e lungimirante, e con un investimento davvero minimo, Arcumeggia, oggi nota ovunque come il “il paese dei pittori” per antonomasia, si è assicurata un futuro. Ogni giorno, d'estate come d' inverno, frotte di turisti percorrono le sue strade selciate per ammirare la più importante galleria all'aperto di arte contemporanea, nella Casa del Pittore si svolgono mostre di pittura e ogni estate vi si tengono corsi internazionali di affresco dell'Accademia milanese di Brera. La positiva esperienza valcuviese ha poi portato alla nascita dell' Associazione italiana dei Paesi Dipinti, con sede a Varese (www.paesidipinti.it), che riunisce alcune del centinaio di analoghe località sparse per tutta la penisola. Arcumeggia rimane comunque la prima e più importante per la levatura degli artisti presenti. Si giunge ad Arcumeggia da Varese seguendo le indicazioni per Gavirate e Laveno fino a Cittiglio, da dove si imbocca la Valcuvia percorrendola fino a Casalzuigno, sede del comune; poco oltre si trovano sulla sinistra i cartelli per Arcumeggia; dal capoluogo sono in tut-
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to 26 chilometri. Oppure autostrada
Kaleidoscope
LION IN THE SUN N 90
ato come una villa privata, Lion in the Sun è un
siamo nel cuore dell'Africa.
esclusivo relais di lusso a Malindi. Nel grande
Negli angoli dei 4.000 metri quadrati del giardino, celate
giardino tropicale, alberi di frangipane bianchi
da occhi indiscreti dall'alto recinto del relais e dalla vege-
fanno da cornice alla grande piscina centrale, che ha un
tazione armoniosa, quattro ville indipendenti intervalla-
fondo a macchie di giraa, come per sottolineare che
te da 3 piscine di acqua di mare. In tutto 16, tra camere e
91 logici, verdure e pesce freschissimi, il menu internazionale trae beneficio dall'arte culinaria italiana e da esotici e armoniosi sapori locali. A 300 metri dal resort, sulla spiaggia
privata, 8 gazebo con candidi drappeggi dotati di lettini prendisole, e una piscina di acqua di mare che si affaccia sulla baia protetta del Parco Marino di Malindi. Il bar offre pasti leggeri, succhi freschi, vini e champagne a chi sceglie di pranzare in riva al mare. E al calar del sole, con un colpo di bacchetta magica, suite, spaziose e luminose, ognuna
the Sun si viene anche per il centro
la spiaggia subisce una trasforma-
arredata in stile diverso ma tutte con
benessere, la Thalaspa Henri Chenot
zione e al lume di mille candele e con
una forte impronta africana e con
-nel 2010 è stata premiata dalla pre-
i riflessi della luna che danzano sui
richiami indiani e arabi, in un mix
stigiosa rivista Tatler come la miglio-
flutti, si trasforma nel Billionaire di
esotico e raffinato che nulla concede
re spa nel mondo –e per le terapie e i
Malindi, un posto incantato fre-
al quotidiano, e dove ogni minimo
massaggi che aiutano a liberarsi dal-
quentato da VIP e celebrità. pmf
dettaglio è studiato per creare
le tossine e dallo stress quotidiano.
ambienti sontuosi ma allo stesso
Nel ristorante, dove grande enfasi
tempo altamente vivibili. Al Lion in
viene messa sull'uso di prodotti bio-
http://www.lioninthesun.net/
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Kaleidoscope
GOLF IN ANDALUSIA Sotogrande Golf Academy per principianti ai corsi di perfezionamento soggiornando all'Hotel Almenara
A
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rchiviate le sue polverose radici élitarie, il golf si
quando lo sport diventa pretesto per viaggi e soggiorni.
è democratizzato ed è attualmente uno degli
E se il golf è diventato con gli anni uno sport praticato da
sport più ambiti in Italia e all'estero. Il golf è “in”,
moltissime “star” note e meno note un motivo ci sarà:
lo praticano personalità come Obama e sportivi come
questo sport costituisce un passatempo davvero ine-
Del Piero e in Italia, da quando ci sono campioni mon-
guagliabile. Giocare a golf significa entrare in un mondo
diali come Edoardo Molinari, l'interesse per questo
di emozioni che seguono un preciso ordine: il bravo gio-
sport è decisamente aumentato. Per chi desidera avvici-
catore e il vero appassionato sanno cogliere la giusta
narsi al golf partendo da zero, andare a Sotogrande e
sequenza tra tecnica e concentrazione, mix necessario
soggiornare all'Hotel Almenara è l'ideale per conciliare
per cinque ore, tanto quanto dura generalmente una
relax e tranquillità con la possibilità di frequentare corsi
gara. Ma il golf non è solo concentrazione, sacrificio,
di formazione altamente professionali. Contrariamente
fatica e tornei, ma è anche sinonimo di svago, rilassa-
a quanto sostengono gli Scozzesi che ne rivendicano la
mento e tranquillità. La Costa del Sol, nella regione
paternità, il golf nasce in Cina all'epoca della dinastia
dell'Andalusia nel Sud della Spagna, è un luogo incante-
Nantang. Nonostante la crisi il golf è moda, pubblicità,
vole in cui rilassarsi durante tutto l'anno grazie alle sue
prestigio, matrimonio con arte, cultura e gastronomia
temperature miti e gradevoli. È un vero paradiso per gli
93 amanti del golf per la presenza di circa 45 campi da golf, che ne giustificano l'appellativo “Costa del Golf”. L'Hotel Almenara, circondato dal campo da golf a 27 buche Almenara, è una vera oasi di verde e tranquillità a Sotogrande. Progettato dal famoso architetto di campi da golf Dave Thomas, Almenara è una meta apprezzata dai giocatori di golf di tutto il mondo. Grazie all'Accademia del golf, riconosciuta come uno dei migliori centri di formazione di tutta la Spagna, anche i principianti che non hanno alcuna dimestichezza con il golf possono avvicinarsi a questo sport e iniziare a praticarlo. La Sotogrande Golf Academy offre ai “nuovi” golfisti tutto ciò di cui hanno bisogno per essere dei buoni giocatori senza trascurare lo spirito di squadra. Le lezioni si tengono ogni sabato da ottobre a giugno e la durata è di 2 ore. Durante la Pasqua e le vacanze estive si organizzano dei programmi speciali. L'Hotel in stile mediterraneo offre camere con uno splendido panorama rilassante. Elysium, la Spa di Sotogrande, è un autentico tempio del
relax per il corpo e la mente. Un allenamento nell'area fitness seguito da un tuffo rigenerante nella piscina dinamica con idroterapia o da un massaggio è un'ottima ricetta per la remise en forme. L'Hotel Almenara offre attività sportive che soddisfano ogni interesse: dalla scuola di golf al centro equestre, dai campi da tennis a quelli da paddle tennis. A pochi passi dall'Hotel Almenara si trovano molteplici opportunità di svago e ristorazione, tuttavia senza lasciare l'albergo si può scegliere tra tre diverse esperienze gastronomiche: il Gaia propone una cucina mediterranea in un'atmosfera elegante a lume di candela; il più informale Veinteeocho dona un fantastico panorama sul campo da golf, mentre il Cucurucho Beach Club a bordo piscina offre piatti informali in spazi accoglienti con vista sul mare. La Costa del Sol e l'attigua Costa de la Luz, protette dai venti del Nord da una catena montuosa che in certi punti degrada fino al mare, sono un susseguirsi di ampie spiagge, cale seminascoste tra scogliere, porticcioli e ancoraggi per la pesca. Il clima temperato, la scarsità di piogge e la brezza marina danno luogo a una vegetazione semitropicale caratterizzata da palme, cipressi, bouganville, oleandri e hibiscus. Sotogrande si è sviluppata attorno ad una deliziosa marina costellata da ristoranti e bar sul mare. Mercatino la domenica e il mercoledì. I principali centri turistici della zona sono Marbella e Puerto Banus. Gibilterra è a 15 km. L'Aeroporto di Malaga si trova a circa un'ora di distanza dall'Almenara (110 Km). L'Hotel Almenara a Sotogrande fa parte di NH hotels (www.nh-hotels.com), il terzo gruppo alberghiero europeo con 394 hotel e 58.844 camere in 22 paesi tra Europa, America e Africa. Attualmente la società sta costruendo 54 nuovi hotel che forniranno complessivamente più di 8.000 camere. Hotel Almenara (4 stelle) Avenida Almenara, s/n. 11310 Sotogrande. Sotogrande/Cadice (Spagna) - Tel. +34.95.6582000 PRENOTAZIONI Tel: +800 0115 0116 Email: almenara@sotogrande.com www.nh-hotels.com
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Kaleidoscope
TURKISH TAPAS SUL BOSFORO Il Sumahan on The Water, premiato come Luxury Historical Hotel of the World 2012, apre un nuovo ristorante e inaugura quattro nuove camere
Ad Istanbul, sullo stretto del Bosforo che ha stregato
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quattro. Il suggestivo panorama dello stretto e il caminet-
anche Daniel Craig l'ultimo James Bond durante le riprese
to acceso nelle serate più fredde rendono l'atmosfera
del film Skyfall, sorge il Sumahan on The Water, al posto di
dell'albergo estremamente romantica, calda e rilassante
una piccola distilleria di raki ottomana dell'Ottocento.
anche per l'ultimo dei James Bond... Istanbul, divisa dal
Oggi, a sette anni dalla sua nascita, l'hotel si ingrandisce e
Bosforo, si estende sia in Europa (Tracia) che in Asia (Ana-
presenta il suo nuovo gioiello: il ristorante bar Tapasuma.
tolia) risultando l'unica metropoli al mondo appartenente
Hotel di design a cinque stelle, il Sumahan on The Water
a due continenti. È considerata una città globale e nel
gode di una vista senza pari sullo skyline di cupole e mina-
2010 è stata capitale europea della cultura. Istanbul quindi
reti in una posizione davvero mozzafiato sul Bosforo. Le
non è solo minareti o viuzze segnate dal tempo, anche se
sue originarie diciotto stanze sono diventate oggi venti-
ovviamente non si può mancare di visitare il Gran Bazar, la
95 Moschea Blu e il Topkapi. Tra i tanti nuovi progetti che inte-
mutevoli sfumature ha ispirato la gamma di colori usati nel
ressano Istanbul, è in cantiere la realizzazione del nuovo
design d'interni, che va dal verde, al blu, al grigio.
porto turistico sul Bosforo. Non a caso le riprese
L'arredamento è di stile contemporaneo. Ogni camera e
dell'ultimo film di 007 sono state ambientate in questa
suite ha una differente personalità; molte hanno il cami-
incantevole città. Tutti da riscoprire i magnifici scorci maga-
netto o il proprio bagno turco (o hammam). Le suite a due
ri in un long weekend sul Bosforo, che alterna angoli e
livelli hanno un giardinetto affacciato sul Bosforo. I bagni
affacci eternamente sospesi tra Oriente e Occidente. Il
sono grandi ed offrono il comfort di soffici asciugamani di
Sumahan on the Water, che quest'anno ha vinto il presti-
spugna e una linea cortesia profumata con le più raffinate
gioso World Luxury Hotel Award 2012 come Luxury Histo-
essenze della Turchia. È presente anche un piccolo centro
rical Hotel of the World, è un hotel a cinque stelle nato nel
benessere con una parte dedicata al fitness, bagno turco e
2005 da un progetto di design. Particolare fin dalla loca-
massaggi esclusivamente su prenotazione. Room service
tion, in un'antica distilleria di raki, il fortissimo liquore turco
disponibile 24 ore su 24. Accessibile ai disabili.L'albergo è
a base di anice. Il nome deriva da “suma”, che significa
raggiungibile via terra o via mare ed è distante solo un
spirito puro, e “han”, parola che ai tempi dell'impero otto-
quarto d'ora in battello dal centro storico, offrendo così il
mano indicava una locanda. L'Hotel ha due ristoranti,
vantaggio di risiedere in un piccolo albergo intimo ed ele-
entrambi affacciati sull'acqua. Il Tapasuma, di prossima
gante senza la confusione ed i rumori della città. Rientrare
apertura, è un ristorante-bar chic, elegante e all'ultima
al Sumahan on the Water stanchi ed affaticati dopo il
moda in cui è possibile gustare una cucina turca mediter-
sightseeing o gli affari vuol dire rilassarsi con un drink sulla
ranea contemporanea, con il sapore tipico delle mezzes
terrazza in riva del Bosforo guardando le luci di Istanbul e
versione turca delle tapas. selezione di antipasti dal sapore
l'andirivieni delle barche sullo stretto. L'hotel ha la sua pro-
esotico. Ê dotato inoltre di una splendida terrazza con vista
pria lancia che fa la spola con il centro storico e su richiesta
panoramica sul Bosforo. Il piccolo Waterfront Terrace
può essere noleggiata per piacevoli escursioni sulla riva
Restaurant, serve invece principalmente piatti turchi ed
orientale ed europea.
internazionali. Nell'Hotel la purezza del concept, sottoli-
Hotel Sumahan on the Water
neata dalla scelta dei materiali – legno e marmo, acciaio e
Kuleli Caddesi 51 – Çengelköy, 34684 Istanbul, Turchia
mattoni, tessuti pregiati e lino – rispecchia l'altissimo stan-
Tel. +90.216.422.8000 – Fax +90.216.422.8008
dard di qualità del restauro. Il tema dell'acqua nelle sue
E-mail info@sumahan.com, Internet www.sumahan.com
anno 2 - n°6 Inverno 2013
Kaleidoscope
BAGPOD Una vita, tante borse
A
tutte è capitato di trovarsi a
rovistare disperatamente nella
borsa alla ricerca delle chiavi di casa –magari sotto una pioggia battentedegli occhiali da sole, di una penna o del cellulare. E quanta fatica cambiare borsa e dover decidere cosa trasferire da una borsa all'altra! Con il Bagpod Red Dog della designer svedese Marianne
quattro esterne e quindi c'è posto per tutto quello che la donna moderna ama portare con sé: borsellino, cellulare, occhiali, chiavi, penne, spazzola, profumo, auricolari, bigliettini da visita, carte di credito e altro ancora. In pelle o in tela, in una gamma di colori gioiello, c'è un Bagpod per tutte le occasioni: basta scegliere tra le tre taglie. Il Bagpod grande è perSparrenius-Waters tutto ciò non succe-
fetto per borse voluminose e per portarsi tutto appresso nello zaino o
de, perché questo accessorio intelligen-
nella borsa da mare; la taglia media è ideale per la borsa da città della
te permette di trovare all'istante quello
donna d'affari, e quella piccola è stata creata per le borse di dimensioni
che si sta cercando dentro la borsa, e
ridotte e da sera. Poi i Bgpod in pelle sono così eleganti che possono
cambiare borsa diventa un gioco da
essere utilizzati di giorno o la sera come eleganti pochette. Mai più sen-
ragazzi perché basta un solo gesto per
za un Bagpod! pmf
trasferire tutto il contenuto da una bor-
96
sa all'altra. Il Bagpod ha cinque tasche
www.reddogbag
interne –due con chiusure lampo- e
s.com/reddogvideos.html
97
Honey Skin Le api svelano il dolce segreto per una pelle perfettamente idratata e tonica, pronta a ripararsi dal freddo e dall'inquinamento.
V
anta proprietà emollienti, lenitive, antiossidanti e
con l'acqua, i cristalli di miele si fondono sull'epidermide
una straordinaria capacità di rigenerare i tessuti
creando una perfetta emulsione per il massaggio. Il trat-
danneggiati: è il miele, potente elisir di benessere
tamento prosegue con l'applicazione della crema ultra
per la pelle. Già dall'antichità, donne di leggendaria bel-
nutriente Mango Nourishing Balm Per un tocco di dol-
lezza come la regina Cleopatra, lo utilizzavano come pre-
cezza in più, si possono provare il massaggio Alpicare
zioso ingrediente per trattamenti estetici del viso, del
Massage alla mela e rosa canina, che conferisce alla pelle
corpo e dei capelli. Il miele è anche un valido alleato che
nuova elasticità e freschezza
aiuta a contrastare i segni del tempo, grazie alla sua capa-
Cocoa. Un'esperienza sensoriale unica dalle proprietà
o il trattamento corpo
cità di trattenere l'acqua nei tessuti e di conservare elasti-
lenitive: ci si immerge in un cocktail esotico al cocco
cità e turgore dell'epidermide. Infine gode di proprietà
dall'alto potere rivitalizzante
energizzanti, rafforza le difese cutanee e protegge da smog, agenti atmosferici e bruschi sbalzi di temperatura.
Per informazioni:
Un'autentica panacea di molti mali, che oltre a curare ren-
Trentino Charme – DV Chalet Boutique Hotel & Spa
de la pelle morbida, setosa e ben nutrita. Al DV Chalet
Via Castelletto inferiore, 10 - 38086 Madonna di Campi-
Boutique Hotel & Spa di Madonna di Campiglio (TN)
glio (TN)
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anno 2 - n°6 Inverno 2013
foto di Anna Alberghina
Direttore Responsabile Teresa Carrubba tcarrubba@emotionsmagazine.com www.emotionsmagazine.com Progetto Grafico, impaginazione e creazione logo Emotions Ilenia Cairo icairo@emotionsmagazine.com Collaboratori Anna Alberghina, Anna Maria Arnesano, Artifex, Giulio Badini, Franca Dell'Arciprete Scotti, Alessandro Martini, Pamela McCourt Francescone, Mirella Sborgia, Viviana Tessa, Annarosa Toso Responsabile Marketing e Comunicazione Mirella Sborgia msborgia@emotionsmagazine.com Traduzione Pamela McCourt Francescone mccourt@tin.it Editore Teresa Carrubba Via Tirso 49 - 00198 Roma Tel. e fax 068417855
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma il 27.10.2011 - N° 310/2011 Copyright © - Tutto il materiale [testi e immagini] utilizzato è copyright dei rispettivi autori e della Casa Editrice che ne detiene i diritti.
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La fantasia non fa castelli in aria, ma trasforma le baracche in castelli in aria. Karl Kraus
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