N. 3 marzo 2021 - Pubblicazione online sul sito www.enci.it
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA SOCI PASTORE DEL CAUCASO BARBET BRACCO D’AUVERGNE L’AMICO GENIALE PROVE A LONATO
“organo ufficiale ENCI”
marzo 2021
Bassotto a pelo lungo. Foto Alice Buccomino.
sguardi magnetici... Beagle. Foto Loris Battaglia.
SOMMARIO Assemblea gnerale dei Soci Notizie ENCI Trofei ENCI Vizi e virtù del Pastore del Caucaso Nicola Roberti & Luca Bastiani Il Barbet è gioia di vivere Elaine Narduzzo Bracco d’Auvergne, bello e bravo Marco Ragatzu Il Bergamasco in trecento pagine Rodolfo Grassi Cammina, cammina... Gisella Maraschio Il cane ha la patria in Siberia Renata Fossati L’amico geniale Renata Fossati I cani della storia Rodolfo Grassi Il cielo in una stanza Renata Fossati Un patto per una vita nuova A.B. Notizie dal Mondo C’era una volta... e c’è ancora Ermelinda Pozzi I funghi sulla pelle Sara Ceccarelli Le sei giornate di Brescia Marco Ragatzu Standard in pillole
5 7 9 11 18 23 28 31 32 35 40 43 46 50 52 55 57 60
PER LE ASSOCIAZIONI SPECIALIZZATE DI RAZZA RAZZE: LE PAGINE DELLA RIVISTA SONO A DISPOSIZIONE PER ARTICOLI RIGUARDANTI LE RAZZE TUTELATE SU TEMI A SCELTA QUALI: STORIA, DIF FUSIONE SUL TERRIOTRIO, CARATTE RE, EDUCAZIONE, ADDESTRAMENTO, ATTIVITA SOCIALI, SPORT, SALUTE, VITA IN FAMIGLIA. CONVEGNI E SEMINARI SULLE RAZZE TUTELATE RUBRICA “CLUB”: SONO A DISPO SIZIONE PER SPECIALI E RADUNI. CORREDATE DA FOTO, CLASSIFICHE E BREVI TESTI SUGLI EVENTI. SI PREGA DI CONTATTARE PREVENTI VAMENTE LA REDAZIONE redazione@enci.it - tel. 0270020358 dalle 8,30 alle 12,30 dalle 13,30 alle 17,30
PER I GRUPPI CINOFILI Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedi cate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358
TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO Pubblicità expo: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita (es. 5 novem bre per pubblicazione in dicembre) Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it TUTTE LE RUBRICHE SONO GRATUITE Si ringrazia per la collaborazione
FORMATO TESTI E FOTO Testi in WORD o similari di scrittura (NO pdf) Foto in formato jpg o tif NON impaginare
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Notizie ENCI um er od ia pr ile .
ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI es os t Ag itui gio ta rn con am c en onv to oc de az l 6 ion -4 e -2 pu 02 b 1 blic
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Ai sensi dell’art. 9, commi 4, 5 e 6 dello Statuto Sociale, si comunica che l’Assemblea dei Soci dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana è convocata in Assago (MI) presso NH Milano Congress Centre – Strada 1 Milanofiori – 20057 Assago (MI) – tel 02-82221 alle ore 18,00 di giovedì 29 aprile 2021 in 1a convocazione ed il giorno 30 aprile 2021 nello stesso luogo alle ore 9,00 in 2a convocazione. L’Assemblea è valida in prima convocazione quando siano presenti o rappresentati almeno la metà dei voti spettanti alla totalità dei Soci; l’Assemblea sarà valida in seconda convocazione qualunque sia il numero dei Soci presenti o rappresen tati.
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ORDINE DEL GIORNO: Parte Ordinaria 1. Relazione del Presidente sulla gestione dell’anno 2020; 2. Relazione del Collegio dei Sindaci al Bilancio Consuntivo 2020; 3. Approvazione del Bilancio Consuntivo 2020; 4. Programma Generale dell’attività dell’Ente nel 2021; 5. Approvazione del bilancio di previsione 2021; 6. Approvazione modifiche del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale; 7. Elezione di un membro del Consiglio Direttivo – sezione Soci Collettivi (*); 8. Proposta di esclusione – ai sensi degli artt. 7 lett. c) e 11 lett. h) dello Statuto Sociale e 33.1 lett. d) del Regolamento di attuazione dello Statuto – di Adriano Azzollini, a seguito del provvedimento delle Commissioni di Disciplina; 9. Proposta di esclusione – ai sensi degli artt. 7 lett. c) e 11 lett. h) dello Statuto Sociale e 33.1 lett. d) del Regolamento di attuazione dello Statuto – di Salvatore Piccoli, a seguito del provvedimento delle Commissioni di Disciplina; 10. Proposta di esclusione – ai sensi degli artt. 7 lett. c) e 11 lett. h) dello Statuto Sociale e 33.1 lett. d) del Regolamento di attuazione dello Statuto – di Vincenzo Rago, a seguito del provvedimento delle Commissioni di Disciplina; 11. Costituzione organo giudicante per valutazione appello proposto da Lorenzo Toselli avan ti alla Commissione di Disciplina di II Istanza dell’ENCI. (*) Relativamente al punto 7 avranno diritto di voto i soli Soci Collettivi
Co
L’Assemblea è organizzata nel rispetto delle norme di sicurezza previste per il Covid-19. La riunione è convocata in presenza salvo eventuali successive norme sanitarie che potrebbero impedirne lo svolgimento in tale modalità. La Relazione del Presidente sulla Gestione dell’anno 2020, il Bilancio Consuntivo dell’eserci zio 2020, il Bilancio di Previsione dell’esercizio 2021 e le modifiche del Regolamento di attua zione sono disponibili sul sito dell’ENCI, in un’area dedicata, consultabili da tutti gli aventi diritto previa registrazione. VERIFICA POTERI DI VOTO, COMUNICAZIONI AI SOCI ALLEVATORI E SOCI COLLETTIVI: Possono partecipare con diritto di voto soltanto i Soci in regola con la quota sociale 2021. 5
Notizie ENCI
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ile r ap In caso di impossibilità a partecipare ai lavori assembleari, i soci Allevatori ed i Presidenti dei i Gruppi Cinofili e delle Associazioni Specializzate potranno inviare la loro delega entro le ore d 12,30 di mercoledì 28 aprile 2021 alla sede ENCI di Milano, esclusivamente a mezzo fax al n.ro e 02/70020323 o a mezzo email agli indirizzi segreteria@pec.enci.it e segreteria@enci.it, m u secondo quanto disposto ai commi 4 e 5 dell’art. 10 dello Statuto Sociale e secondo le n modal lità che seguono. usocio deles Non sono ammesse correzioni o cancellazioni sulle deleghe ne è consentito ad un ta le deleghe gato di trasferire le proprie deleghe ad un altro socio. Inoltre: - saranno accettate a trasmesse a mezzo fax o email se redatte sulla cartolina di convocazione; deleghe lic - se ledalla b vengono redatte su modulo diverso dalla cartolina dovranno essere accompagnate fotob copia del documento di riconoscimento del delegante; - verrannouaccettate tutte le deleghe, p 1se pervenute alla sede ancorché non registrate nei termini contenuti nella convocazione, e 2 fax o email, entro e n 2a0mezzo sociale ENCI sopradetta, c/o la Commissione Verifica Deleghe o i - accettate le deleghe tranon oltre le ore 12,30 di mercoledì 28 aprile 2021;a- znon saranno 4 smesse dopo le ore 12,30; - l’indicazione del codice 6 del delegante è sempre obbligaoc efiscale l v toria. onto d c Per i soci Allevatori - Le quote associative dei n soci Allevatori pervenute alla sede sociale on convalidate e dell’ENCI dopo il 22 aprile 2021, saranno soltanto se effettuate con pagamenti in c m a a contanti o con altri mezzi a copertura garantita. Le quote Socio Allevatore pagate presso i it rnconvalidate se effettuate u Gruppi Cinofili/Delegazioni tsaranno e regolarizzate verso ENCI, ti ggio entro martedì 27 aprile s 2021. o A s Per i Gruppi Cinofili/Associazioni Specializzate di razza - I Gruppi Cinofili/Associazioni e Specializzate dita razza devono aggiornare i propri associati e regolarizzare il versamento delle quote all’ENCI ca utilizzando il programma “Gestione Soci” entro martedì 27 aprile 2021. Il o pagamento essere effettuato mediante carta di credito. In virtù dell’art. 8.1 lett. C del ev deve r Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI, il numero dei voti spettanti al Socio e viene calcolato in relazione ai propri associati, aggiornati da quest’ultimo sino a tre Collettivo n o prima della data dell’Assemblea, ossia fino al 27 aprile 2021. I Soci inseriti dopo tale zi giorni a termine, quindi dal 28 aprile 2021, non concorreranno al computo dei voti spettanti al Socio c
vo n o
Collettivo.
Il Presidente Espedito Muto
C
Elezione di un membro del Consiglio Direttivo dell’ENCI La modulistica da utilizzare (1), (2), per la presentazione del candidato quale membro del Consiglio Direttivo dell’ENCI è scaricabile dal sito www.enci.it. Regolamentazione presentazione del candidato al Consiglio Direttivo ENCI La documentazione inerente la candidatura dovrà essere trasmessa a mezzo PEC all’indirizzo segreteria@pec.enci.it entro le ore 12.00 di lunedì 29 marzo 2021. All’ENCI dovrà pervenire dichiarazione di accettazione della candidatura sottoscritta dal candidato (1), compilata preferibilmente utilizzando l’apposito modulo (1). Il tutto dovrà essere accompagnato dalle sottoscrizioni dei Presidenti dei Soci Collettivi a sostegno della candidatura (2) e del relativo programma. Le firme di sostegno possono essere raccolte anche a mezzo email e fax utilizzando preferibilmente, anche in questo caso, gli appositi moduli (2), scaricati come sopra detto, e comunque compilati tenuto conto di quanto previsto agli artt. 12.1 lett. b) e 12.6 del regolamento di attuazione, accompagnati dalla copia del documento di identità. Pubblicazione delle candidature Non meno di trenta giorni prima dell’assemblea, verificata a cura degli uffici dell’ENCI la regolare presentazione delle candidature secondo quanto sopra riportato e l’eleggibilità dei candidati, tutte le candidature ammesse ed i relativi programmi vengono pubblicati sull’organo dell’ENCI e sul sito web. 6
Notizie ENCI PROTOCOLLO ENCI e COLDIRETTI Accordo tra ENCI e COLDIRETTI per l’implementazione di nuovi servizi È stato siglato questa mattina a Roma il protocollo d’intesa tra ENCI e Coldiretti con l’obiettivo comune di contrastare il traffico illegale di cuccioli e promuovere il lavoro professionale degli allevatori italiani. L’intesa di ENCI e Coldiretti punta a fornire un ampio ventaglio di servizi ed oppor tunità agli allevatori e agli operatori che gravitano attorno al mondo cinofilo. Questo accordo permetterà infatti di promuovere tra i Soci ENCI attività di servizi di assi stenza e consulenza alle imprese agricole e alle persone per indirizzare gli alleva tori a conoscere i diversi aspetti fiscali. Usciti dall’emergenza sanitaria, per molti cinofili non sarà più un problema alloggia re in strutture adeguate con i propri cani. Oltre 24.000 sono infatti gli agriturismi di Campagna Amica che potranno ospitare anche gli amici a quattro zampe e offrire aree dedicate alle attività cinofile, con percorsi di formazione, oltre ad attività che permettano di avvicinare i bambini agli animali domestici con particolare riferimen to alle fattorie didattiche. Il Consiglio Direttivo dell’ENCI ha voluto con il protocollo di intesa con Coldiretti cogliere l’occasione di essere a servizio della cinofilia e confrontarsi sulle necessità concrete dei nostri allevatori. Il Presidente ENCI Dino Muto
Riproduzione Selezionata
AVVISO
Riproduzione Selezionata: le domande si fanno dal sito Da oggi si possono presentare le domande di iscrizione al Registro dei riproduttori selezionati direttamente attraverso il portale dell’ENCI. Il nuovo servizio consente a ciascun pro prietario, in maniera veloce e intuitiva, di inviare agli uffici dell’ENCI le domande dei propri soggetti e seguirne l’evolu zione, fino all’ottenimento dell’attestato che troverà consul tabile e scaricabile nella sezione dedicata e riservata. Il nuovo sistema guida l’utente mostrando automaticamen te i requisiti previsti per la razza e i dati presenti sul Libro genealogico che saranno già caricati automaticamente sulla domanda. Il proprietario potrà allegare ulteriori referti o dati mancanti. Gli uffici dell’ENCI, all’indirizzo selezionata@enci.it, forni ranno l’assistenza necessaria. In questa prima fase del nuovo servizio saranno ancora accolte pratiche cartacee e via email, tuttavia incoraggiamo ad utilizzare la nuova funzionalità sin da ora. Il Presidente Dino Muto 7
Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritornata con motivazione “compiuta giacen za”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata decisione relativa al procedi mento disciplinare n. 48/18 nei confronti di GRASSI SERGIO. Il termine perentorio per l’eventuale appello è di 30 gg. dalla presente pubblicazione. Il Segretario Istruttore
Notizie ENCI NEWS
FRIULI VENEZIA GIULIA, OBBLIGO DEL DOCUMENTO ENCI PER DEFINIRE UN CANE “DI RAZZA” Un giorno importante nella lotta all’importazione illegale di cuccioli
La Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, regione di confine strategicamente importante per la tratta di cuccio li provenienti dall’Est, impone l’obbligo di registrazione nella Banca dati regionale dei cani “di razza” solo se que sta qualità viene attestata dall’iscrizione al Libro genealo gico che, in virtù del Decreto Legislativo 529 del 30 dicem bre 1992, è tenuto e curato dall’ENCI. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, dunque, a par tire dal 15 marzo 2021 tutte le registrazioni in Banca dati regionale di cani “di razza” dovranno avvenire allegando una certificazione rilasciata esclusivamente dall’ENCI. In caso di assenza, i cani risulteranno definiti “simil…”, ripor tando l’indicazione della razza fenotipicamente prevalen te, oppure saranno registrati come meticci. Questa norma, che nasce dalla proficua collaborazione tra ENCI e la Regione, in particolare con l’Assessorato salute politiche sociali e disabilità, Servizio Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria, si pone in linea con la disposizione del Ministero della Salute che già con nota del 3.2.2017, trasmessa ai Servizi veterinari delle Regioni e Province autonome, aveva precisato che la com mercializzazione di soggetti di origine nazionale o comuni taria definiti o dichiarati “di razza” è possibile esclusiva mente previa apposita certificazione rilasciata dall’asso ciazione degli allevatori che detiene il relativo Libro gene
NEWS
alogico. Il Ministero della Salute nell’occasione precisava “che la riproduzione e la vendita di cani e gatti senza pedigree non sono vietate, è tuttavia necessario che gli animali siano chiaramente definiti “incrocio, meticcio o simil…” riportando “l’indicazione della razza fenotipica mente prevalente”. Il Ministero della Salute invitava le banche dati regionali a consentire la registrazione di tali elementi. La norma adottata in Friuli Venezia Giulia pone dunque una netta distinzione, anche per quanto riguarda l’iscrizio ne all’anagrafe canina, tra cani acquistati da allevamenti che iscrivono i propri soggetti al Libro genealogico, riceven do dall’ENCI il relativo pedigree, e cani frutto di incroci non tracciati, spesso provenienti da attività illecite che ante pongono il business del cucciolo all’interesse per la corret ta selezione e per il benessere psico-fisico dei cani. Pertanto, a nome del Consiglio Direttivo ringrazio il Direttore del Servizio dott. Manlio Palei e la referente dell’Igiene Urbana Veterinaria dott.ssa Sabrina Loprete. Nei giorni a seguire l’ENCI comunicherà, attraverso il nostro portale, la documentazione che in Friuli Venezia Giulia dovrà essere trasmessa dagli allevatori per l’iscrizio ne all’anagrafe canina dei cani “di razza”. Il Presidente Dino Muto
TITOLI ESTERI: REGISTRA IN AUTONOMIA I TITOLI
È ora possibile registrare nel Libro genealogico i titoli este ri ottenuti dai propri cani direttamente attraverso il portale dell’ENCI. Mediante il nuovo servizio ciascun proprietario potrà registrarsi nell’area dedicata e riservata e procedere all’inserimento dei differenti titoli esteri, europei e mondia li ottenuti dai propri soggetti, in maniera autonoma seguendo le semplici indicazioni riportate. I titoli verranno riportati nel Libro genealogico on line. «Si tratta di un servizio aggiuntivo offerto dall’ENCI – com
menta il Presidente Dino Muto – richiesto dagli allevatori e dai cinofili tutti. Servizio che va ad aggiungersi a quello recentemente varato di accesso alla riproduzione selezio nata sempre attraverso il nostro portale, a testimoniare il continuo lavoro dell’Ente per la modernizzazione dell’inte ro sistema e per l’erogazione di servizi integrati sempre più efficaci». Gli uffici dell’ENCI, all’indirizzo campioni@enci.it, forniran no l’assistenza necessaria. 8
Notizie ENCI VINCITORI ENCI RELATIVI ALL’ANNO 2020, CHE VERRANNO CONSEGNATI NEL CORSO DELLA PRIMA ASSEMBLEA UTILE TROFEO ALLEVAMENTO EXPO TIPO Expo
GRUPPO 1° gruppo
Expo
RAZZA Cane Lupo di Saarloos Schnauzer medio nero Bassotto tedesco standard a pelo duro Shiba
Expo
Kurzhaar
7° gruppo
Expo
Setter Inglese
7° gruppo
Expo
Cocker Spaniel Inglese
8° gruppo
Expo Expo
2° gruppo 4° gruppo 5° gruppo
ALLEVAMENTO tot. punti n° sogg. posto Allevamento Di Fossombrone 46 5 1° di Vinattieri Federico Allevamento Del Grande Moro 89 8 1° di Morocutti Antonino Allevamento Del Tocai 125 6 1° di Ranza Laura Allevamento Shinjukava 67 5 1° di Nuvoli Myriam Allevamento di San Mamiliano 170 12 1° di Moretti Mauro Allevamento Ambrofellis 26 5 2° di Cereda Ambrogio Paolo Allevamento Francini’s 105 15 1° di Francini Angela
TROFEO ALLEVAMENTO PROVE TIPO Prove
RAZZA Border terrier
Terrier
Prove
Bassotto tedesco
Bassotti
Prove
Ariégeois
Prove
Bracco italiano
Prove
Kurzhaar
Prove
Kurzhaar
Prove
Setter inglese
Prove
Cocker Spaniel Inglese Springer Spaniel Inglese
Segugi e Cani per pista di sangue Cani da Ferma Continentali italiani Cani da ferma Continentali Esteri Cani da ferma Continentali Esteri Cani da ferma britannici Cani da Riporto e Spaniel Cani da Riporto e Spaniel
Prove
GRUPPO
ALLEVAMENTO tot. punti n° sogg. posto Allevamento Tempore Venit 30 3 1° di Locatelli Aldo Allevamento Del Tocai 48 12 1° di Ranza Laura Allevamento Da Nogara 86 7 1° di Raimondi Davide Allevamento di Cascina Croce 100 15 1° di Gritti Renato Allevamento Ardruber 168 12 1° di Siciliani Benedetto Allevamento di San Mamiliano 31 11 2° di Moretti Mauro Allevamento Ambrofellis 50 9 1° di Cereda Ambrogio Paolo Allevamento Del Rotmik 158 11 1° di Rota Michele Allevamento di Vetta Marina 82 4 2° di Gentili Massimo
TROFEO LA REGINA DEL BOSCO 2020 RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Tot. punti
Drahthaar
MAKO’ DELLA MIMOSA DI KRIEG
BURZI MARINA
8
9
Notizie ENCI CHALLANGE “UN RE PER LA REGINA DEL BOSCO” 2020 RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Drahthaar
MAKO’ DELLA MIMOSA DI KRIEG
BURZI MARINA
essendo il soggetto vincitore del Trofeo “La Regina del Bosco” per due anni anche non consecutivi.
TROFEO SALADINI PILASTRI
Al Vincitore del Trofeo, che consiste in una scultura di coturnice RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Setter inglese
NICO
Lussignoli Primo
RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Pointer inglese
PERLA
Pallottini Antonio
Al miglior soggetto di sesso femminile:
TROFEO ENCI MONTAGNA RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Setter inglese
NICO
Lussignoli Primo
Viene inoltre assegnato il premio speciale denominato “Trofeo allevamento”: al titolare dell’affisso “PODIVARENSIS” che ha ottenuto i maggiori risultati con i propri soggetti alle prove del circuito Trofeo ENCI Montagna 2020, Sig. Vacca Domenico.
TROFEO PAOLO CICERI
Al Vincitore del Trofeo, che consiste in una scultura di coturnice RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Epagneul breton altri colori
NINA DEL MONTE SALUBIO
Gianesini Mauro
RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Cane da ferma tedesco a pelo corto
RIEDAN DEL CASSINEL
Giancotti Giuseppe
Al miglior soggetto di sesso maschile:
TROFEO ALECTORIS GRAECA
Al Vincitore del Trofeo, che consiste in una scultura di coturnice RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Pointer inglese
OLLHI
Possanzini Luciano
RAZZA
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
Pointer inglese
OLLHI
Possanzini Luciano
Al miglior soggetto di sesso femminile:
10
Dalla Francia un cane antico, noto per l’originale mantello e il carattere allegro
Il Barbet è gioia di vivere
Progenitore dei Barboni, possiede notevoli doti venatorie. Si calcola che la popolazione mondiale sia di circa 5500 esemplari
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La moda dei cani “Designer Dogs” ha fatto proliferare mille “razze” dai nomi buffissimi ed evidentemente accattivanti. Labradoodle, Puggle, Cockapoo e altri fino alla nausea. Ma gli originali Designer Dogs sono proprio i nostri cani di razza che hanno sviluppato le loro peculiari caratteristiche da centinaia di anni. Il Barbet è una razza di origini antiche. Alcune ipotesi indicano la sua origine di cane da caccia arabo giunto in Europa in seguito all’espansione saracena nell’VIII secolo. A volte si crede che il termine “barbet” derivi da Barbaria che definisce nel XVIII il Maghreb. Secondo altri, il Barbet discenderebbe dai cani da pastore dell’Europa dell’Est, per una certa rassomiglianza generale, ma tutti i cani di taglia media e pelo lungo non sono parenti stretti; per lo stesso motivo, se il Barbet ha potuto dare il suo contributo a certi Grifoni, non bisogna necessariamente farne l’antenato di tutte le razze di questo tipo. Si potrebbe inoltre pensare che le tracce del Barbet vadano ricercate in Francia, partendo dai grifoni, quei cani “da penna” dal pelo abbondante ed ondulato descritti nel XIV secolo nel celebre libro “Livre de Chasse” di Gaston Phoebus. Alcuni di questi si sono potuti specializzare, poco a poco, nella selvaggina acquatica. A partire dal XVI secolo il Barbet, sebbene non possiamo essere sicuri del suo reale aspetto, acquista in ogni caso una sua identità: il termine fu usato per la prima volta da Jacques du Fouilloux nel suo libro ‘La Vènerie’ del 1614 e stava a significare semplicemente “uomo barbuto”, e comincia ad applicarsi ad un determinato tipo di cane. È possibile che il Barbet a quel tempo si sia diffuso anche in altri Paesi: il cinologo inglese Herbert Compton pensava infatti che il cosidetto “Water Dog” fosse arrivato dalla Francia verso la fine del Medioevo. All’inizio del XVII secolo il Barbet riporta l’anatra con il re di Francia, Enrico IV. Nel XVIII secolo viene menzionato nei lavori dei naturalisti Buffon e Linné. Lo ritroviamo quindi bicolore e riccio nei quadri del pittore Oudry.
STORIA RECENTE Nel XIX secolo il Barbet è ancora cacciatore, a volte anche cane da ferma. I marinai l’avrebbero utilizzato per ripescare ciò che cadeva dalle imbarcazioni. Contrariamente al suo discendente Barbone che conobbe grande successo, il Barbet fu vittima di una grande disaffezione; l’espressione “crotté comme un Barbet” (inzaccherato come un Barbet) dà ad intendere una netta connotazione negativa. La sua descrizione è di un cane rustico e “ordinario”. Nel periodo tra le due guerre solo il dottor Vincenti (“du Mas de la Chapelle”) si preoccupò di mantenere viva la razza. Nel dopoguerra non vi sono stati più iscrizioni nel 19
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vamente trasferita nell’VIII. Una discendente di questa coppia (Ulyssia) fu usata come modello per il nuovo standard redatto nel 1986. Il proprietario, J.C.Hermans, la accoppiò con un Barbone standard. La cucciolata risultante fu la base del suo allevamento, che per ‘ricreare’ la razza usò anche diversi cani d’acqua quali il Cao de Agua ed altri.
IL CLUB FRANCESE La fondazione del “Club del Barbet e altri cani d’acqua” risale al 1980, e primo presidente fu proprio il signor Hermans, che rimase in carica fino al 2001. Due linee di tipologie diverse si svilupparono però, a causa delle divergenti opinioni tra la signora Petre e il signor Hermans. Nel frattempo l’altezza al garrese del Barbet aumentò di quasi 8 cm. La signora Petre insieme a Ranier Georgii (“Poppenspäler”) non registrarono più i loro cuccioli in Francia, proprio a causa di queste divergenze di tipo, e registrarono le loro cucciolate in Germania. A partire dagli anni ‘80 si svilupparono due distinte linee, uno più alto dal pelo più riccio da “show” e l’altro dalle misure più contenute e con il pelo a riccio aperto che aveva mantenuto le caratteristiche da “lavoro”. Oggigiorno sono frequenti gli incroci tra i due tipi ed il Barbet di oggi presenta le caratteristiche di entrambi. Sebbene il Barbet possa sembrare salvato dall’estinzione non dobbiamo dimenticare che è un cane raro sia in Francia che all’estero. Siamo
Libro delle origini Francese. Finchè, negli ultimi anni 1960, alcuni appassionati hanno cercato di rilanciare la razza. (ciascun pioniere certo di possedere il “vero” tipo di Barbet). Possiamo citare principalmente la signora Hélène Petre, figlia del Dott. Vincenti, che ha allevato partendo da soggetti del padre e la signora Christine Bisconte (“Marecages du Prince”), che possedeva una coppia (Lynx e Serinoire) iscritti al Libro delle origini Francese a Titolo Iniziale nel 1975 e che fece molta pubblicità alla razza, inizialmente iscritta nel VII Gruppo FCI e successi-
COLORE Monocolore nero, grigio, marrone, fulvo, sabbia, bianco, o più o meno pezzato. Tutte le sfumature del fulvo e del sabbia sono accettate. La sfumatura dovrà di preferenza essere la stessa del colore del corpo.
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felici perciò di informarvi che la popolazione mondiale è in aumento; negli ultimi 20 anni è cresciuta, da circa 500 soggetti nel 2000 a circa 5500 nel 2020.
ROBUSTO, EQUILIBRATO E DINAMICO Razza rustica e funzionale per eccellenza, è priva di qualsiasi preziosismo. Di taglia media, dal profilo mediolineo, il Barbet è costruito solido, con ossatura robusta, torace largo, costato cerchiato; la linea dorsale è leggermente convessa, il collo ed il rene corti e forti. La coda è portata bassa con l’estremità che forma un uncino. Il tipo di testa lo differenzia dal Barbone perchè, a differenza di quest’ultimo, non si è cercato di conferirgli eleganza. Sotto la sua zazzera arruffata si nasconde un cranio rotondo e largo, un muso corto e ben squadrato, gli occhi scuri piuttosto
PELO Lungo, lanoso, arricciato, che forma ciocche. Il pelo è fitto e, allo stato naturale, ricopre tutto il corpo. È una caratteristica essenziale della razza.
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piacere oltre che per amore del padrone”, nota Françoise Lechniak, “è un attore nell’anima, e un pochino ladro!” Un cane con una tale personalità non deve essere trattato in modo brusco: in generale, tenergli il broncio è già una punizione sufficiente. L’amatore del Barbet saprà apprezzare la scintilla di estro che questo buontempone sa mettere in tutto ciò che fa. Eccellente nuotatore, il Barbet è istintivamente attratto dall’acqua, sia del mare che dolce e a qualunque temperatura. Protetto dal suo pelo idrofugo, vi si muove in modo molto disinvolto. “Di tutti i cani da acqua, è rimasto quello più vicino al modo di cacciare atavico”, afferma l’allevatore Rainer Georgii che possiede diverse di queste razze. Il Barbet viene utilizzato quindi su anatre, gallinelle d’acqua, marzaiole, beccaccini. L’altro aspetto delle possibili attività non venatorie compatibili con l’empatia del Barbet è la Pet Therapy e la guida alle persone non vedenti: la grandezza del Barbet è compatibile con entrambi. Anche la Doggy Dance mette in mostra la giocosità e l’estro del Barbet. È un cane di buona salute è mediamente longevo con cani anche di 12-15 anni ancora in buona forma. Esami da fare prima di un accoppiamento sono le radiografie per la displasia dell’anca e del gomito e la visita oculistica specialistica.
rotondi, le orecchie piatte ed attaccate basse a livello dell’angolo esterno dell’occhio. Il pelo è riccio o molto ondulato, abbondante e di diversi colori: nero, grigio, marrone, fulvo, sabbia e pezzato. Il Barbet è un cane facile da tenere, equilibrato, simpatico e molto socievole sia con le persone che con altri cani. La sua empatia è proverbiale e con l’età non perde dinamismo nè la sua smoderata voglia di giocare, pieno di “joy de vivre”. “Resta un bambino tutta la vita.”, afferma Marc Bisconte (“Le Bois du Roy”), “Sente il bisogno della presenza umana; lasciarlo da solo tutto il giorno potrebbe renderlo un distruttore. Non è molto appiccicoso, ma viene a cercare le carezze per poi tornare ai suoi giochi. Non è cane da guardia ma sa dare il campanello d’alarme.” Dal punto di vista dell’obbedienza, il furbo Barbet si rivela molto dotato. “Tuttavia non funziona come un cane da pastore: ciò che fa è principalmente per il proprio
Elaine Narduzzo
(si ringraziano Sophie Licari, Massimo Chirivi e “Vos Chiens Magazine” per il materiale originale) Foto: per gentile concessione della signora di Ezia Carrodena Zagone
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Il professor Guidobono Cavalchini parla della sua ultima opera
in trecento pagine Docente universitario nell’ateneo di Milano, ricercatore fra i più noti, giudice ENCI ed allevatore, fa il punto su una razza che ha contribuito alla storia della cinofilia nazionale L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò è la prima di quella che viene. Così il tempo presente.
quieta la campagna piemontese di Tortona, raccontano delle genti di una metropoli avviata alla resurrezione industriale e geniali agricoltori del riso curvi sulla loro fatica: tempi lontani, ciascuno raggomitolato nelle sue storie quotidiane e tutti insieme ad animare un diario di stagioni remote a cui la memoria dà voce e la nostalgia rende affettuoso lo sfogliarle. Proprio come fa il professor Luigi Guidobono Cavalchini in quel suo libro “Il Bergamasco. Da cane dei pastori a cane dei signori” che, pagina dopo pagina ricostruisce e vivifica l’icona di un tempo di cui è parte e continua a vivificare. Allevatore, giudice ENCI, docente universitario fra i più noti e stimati della Facoltà di Veterinaria in Milano, una riconosciuta notorietà nella Società civile che gli ha valso l’onorificenza di “Benemerito del comune di Bergamo”. I perché di un così importante riconoscimento sono molti e fra questi quello di aver salvaguardato una razza – il Cane da pastore bergamasco - che appartiene per carattere ed indole a quelle terre e ne è uno dei simboli nel mondo. Nella biografia fra i traguardi di un percorso accademico importante ed unanimemente riconosciuto, la
(Leonardo da Vinci)
Racconta… e la voce evoca il mormorio dello Scrivia, l’affluente del Po che, nel nome, ricorda l’affisso dei suoi Pastori bergamaschi fondato dal padre e nel fluire dell’acqua il rinnovarsi delle generazioni. Le parole giungono, lievi come increspature d’onda, vivono l’attimo d’un respiro e lasciano il posto ad altre annodandosi in un racconto che ancor oggi par cronaca tanto la voce le rende vivide. Si annodano invece a vicende di tempi lontani quando i buoi trascinavano gli aratri e pochi grandi immaginavano le nazioni del continente sotto una sola bandiera e render vano quanto soleva dire il brasiliano Paulo Coelo “ogni giorno abbiamo un piede nella favola e l’altro sull’abisso”. Dicono, nelle pagine di Luigi Guidobono Cavalchini, di giorni sereni fra lo studio ed i grandi prati che fanno 28
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signorilità innata ed una passione cinofila in cui si uniscono, completandosi a vicenda, intelligenza e passione, voglia di progredire e desiderio di vivificare ancor più una razza, Il Cane da pastore bergamasco, che continua a plasmarsi meravigliosamente nel tempo. Gli inizi, ricorda con una punta di nostalgia (ed a tratti par di cogliere nella voce incrinature di commozione), furono entusiasmanti ma non facili: erano i giorni fervidi della rinascita delle coscienze fra comunità prima che fra i popoli e la cinofilia, con Giulio Colombo, il principe Tommaso Corsini, il conte Romano Saladini Pilastri, Giovanni Radice, Giuseppe Solaro, Fabio Cajelli, Marco Valcarenghi, Enrico Oddo e tanti, tanti altri stava rinascendo in fatiche sospinta da genialità ed entusiasmi nuovi tantochè niente sembrava impossibile. “Ero uno scolaro di nove anni quando mio padre, Annibale, ottenne dall’ENCI l’affisso “di Valle Scrivia” di cui ancor oggi si fregiano i nostri Pastori Bergamaschi ed i Bassotti tedeschi…”. Lo dice lentamente il professore Luigi Guidobono Cavalchini come se la voce riscoprisse lontane memorie destinate a vivere qualche attimo ancora confidando segreti di un usuale vivere quotidiano fondato sulla discrezione ed il rispetto nella vivacità di un’opera che non può non rinnovarsi continuamente per restar viva e scorrere negli anni. Come l’acqua dello Scrivia e di tutti gli altri torrenti e fiumi che sono, furono e saranno alla maniera in cui Talete, filosofo, astronomo e matematico di Mileto (”nessuno può bagnarsi una seconda volta nella stessa acqua dello stesso fiume”) o Leonardo da Vinci, li elevarono ad immagine dello scorrere della vita con i suoi progressi e le sue vittorie. “In quei giorni in cui mio padre gioiva per l’affisso, trascorrevo gran parte del mio tempo fra i cani di cui ero compagno di giochi”. È vero, ricordare è vivere una seconda volta. “La casa di famiglia dove sono nato si trova lungo lo Scrivia, e non lontano da dove il torrente finisce nel Po. Oltre ai “Bergamaschi” avevamo anche i Boxer, frequentavamo le esposizioni di bellezza e anche le prove di lavoro e mio padre era giudice ENCI in entrambe le specialità. Dopo essermi laureato in Medicina Veterinaria all’Università di Milano ho dovuto sceglier cosa fare e a cosa dedicarmi. Le prime esperienze pratiche come tutti le ho fatte negli ambulatori delle cliniche della Facoltà. In quei miei giorni oramai lontani i veterinari specializzati nella cura dei cani erano pochi tantochè quelli che avevano ambulatorio in Milano si contavano sulle dita di una sola mano: nonostante fossi conosciuto nell’ambiente cinofilo decisi di non seguire la professione clinica: il cane
per me doveva rimanere una passione e non essere fonte di reddito”. Tace… e t’accorgi quanta ragione ci sia ne proverbio tedesco: “il silenzio è un recinto intorno alla saggezza”.
IL FASCINO DELL’ALLEVAMENTO Cosa spinge un cinofilo quale lei è ed un professionista brillante e docente universitario apprezzato a scendere.. nell’arengario degli allevatori? . La domanda non lo coglie impreparato. “Allevare, dice, ha un fascino particolare, devi far nascere i cuccioli, crescerli, educarli, ma devi anche scegliere i riproduttori, verificare i risultati delle scelte fatte, partecipare alle competizioni zootecniche, competere. Quante cose bisogna imparare, verificando quelle che sono le convinzioni e le tradizioni degli allevatori e del mondo cinofilo, con le realtà provate scientificamente”. “È così che ho scelto di fare lo zootecnico e mi sono fermato in Università, diventando professore ordinario, occupandomi principalmente di specie avicole, dove la selezione genetica e le applicazioni della scienza, hanno permesso progressi incredibili. Ma in Università mi sono anche occupato di cani, ho insegnato per molti anni “Allevamento degli animali d’affezione” e ho promosso e seguiti diversi progetti di ricerca che sono stati oggetto di pubblicazioni a carattere nazionale e internazionale”. La sua prima opera è stata un libro sui cani e significativamente sui Cani da pastore bergamaschi? “Il primo libro che ho scritto è stato sull’allevamento del tacchino, specie che ho imparato a conoscere in numerosi stage trascorsi in USA e a cui ho dedicato molte delle mie ricerche. Il primo libro sul Cane da pastore bergamasco è stato pubblicato dalla De Vecchi Editori di Milano nel 1988. Un libro che mi ha poi dato la possibilità di dirigere l’intera collana cinofila di questa casa editrice, una delle più ricche di volumi e tra le più conosciute. Ho una biblioteca di cinofilia piuttosto rifornita, aveva iniziato mio padre a raccogliere volumi già dagli anni Cinquanta e poi ho continuato io con testi di nuova pubblicazione, ma anche con volumi storici trovati nelle bancarelle di antiquariato. Il materiale a disposizione è molto e l’esperienza vissuta mi ha insegnato parecchio”. Perché solo ora questa nuova opera? “La cinofilia sta evolvendo in modo significativo, allineandosi con il notevole progresso delle comunicazioni e con la possibilità di maggiori scambi con Paesi di tutto il mondo che permettono di migliorare le conoscenze specifiche, ma che richiedono continui aggiornamenti. È cosi che a distanza di trentadue anni ho deciso di scrivere un 29
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anno che sto mettendo da parte materiale da cui ho poi attinto recuperando anche vecchi articoli e presentazioni di conferenze, da me scritti negli anni passati. Nella stesura dei testi ho cercato, dove possibile, di abbandonare la forma manualistica e di raccontare in modo vissuto alcuni capitoli, in modo da renderli più piacevoli e di facile lettura.” Dedica e ringraziamenti? “Dedico questo libro a tutti gli appassionati del Cane da pastore bergamasco e a tutti i miei cani per l’affetto ricevuto e per quello che mi hanno saputo dare in tanti anni di allevamento. Un grazie particolare a mia moglie Gabriella che mi ha dato preziosi consigli e a cui ho sottratto tempo e attenzioni. Ad Alberto Marengoni giudice ENCI e da sempre appassionato della razza, per i disegni che hanno reso lo scritto più comprensibile e Marco Mazzoleni fotografo appassionato di vita rurale e di malghe per le belle fotografie. A Jutta Ammann, Marina Favro, Emilia Marchetti, Valter Grossi, Valentina Cioffrese. Ringrazio tutti quelli che con materiale e suggerimenti hanno contribuito alla stesura di questo libro”.
L’INTELLIGENZA DEL BERGAMASCO Attento e riflessivo partecipa a quanto accade attorno a lui e sapendo sempre dove siete e cosa stai facendo, leggendo ogni vostro movimento e prevedendo le vostre intenzioni, seguendovi ovunque e controllandovi. Affettuoso e dolce cerca il contatto con voi e con tutta la famiglia, comportandosi in modo differente a secondo la persona, più dolce con gli anziani e con i bambini piccoli, più attivo con chi lo fa giocare, correre, saltare. Una buona educazione è importante per mantenere sotto controllo i soggetti più esuberanti. È un ottimo guardiano e sa impedire a chi non conosce di entrare nel suo territorio.
nuovo libro in cui non solo ho raccontato le conoscenze storiche sulla razza, ma anche il risultato di esperienze vissute come allevatore attivo” Qualche consiglio? “Uno solo agli allevatori neofiti: non si è mai finito di imparare. Sono conscio che ognuno deve farsi le proprie esperienze, ma ritengo che anche quelle di chi vi ha preceduto possano aiutarvi ad allevare meglio e a fare meno errori”. Quanti “pastori” ha allevato? “Di preciso non so quanti “bergamaschi” ho allevato, dovrei entrare nel database e contarli, verificare quanti sono i Valle Scrivia registrati e quante le mamme e gli stalloni. Di alcuni soggetti ho un ricordo molto chiaro poiché hanno partecipato attivamente alla mia vita, di altri meno, il ricordo è più sfumato poiché alla mia vetusta età la memoria spesso fa un po’ cilecca, ma sicuramente tutti mi hanno dato qualche cosa. La passione deve essere la prima molla indispensabile per allevare qualsiasi animale, ma in modo particolare i cani che ti richiedono una condivisione quotidiana del tuo affetto e delle tue cure”. Ci sono pagine che consiglia in modo particolare, riferimenti a persone o dediche? “C’è una particolare attenzione al lavoro del cane, poiché è proprio dal lavoro che in tempi remoti è iniziata la razza e la sua selezione. È cosi che il Cane da pastore bergamasco ha accompagnato per molti secoli la vita dell’uomo, partecipando con il suo lavoro alle attività quotidiane. È bello poter dire che il “Bergamasco” ha conservato le attitudini di lavoro, la sua rusticità e il suo stretto legame con l’uomo e averlo potuto verificare in campo su un alto numero di soggetti. Attività questa che ha richiesto una particolare attenzione e dedizione. Scrivere un libro richiede tempo e impegno, è qualche
Rodolfo Grassi PERCHÉ IL BERGAMASCO VIVE BENE IN CASA “La domanda che frequentemente mi sento rivolgere è: ma il “Bergamasco è adatto a vivere in casa”? Certamente si, lui ama stare dove siamo noi, in casa se siamo all’interno, come in questo momento mentre scrivo mi si è seduto sui piedi tenendoli caldi, e fuori con noi in giardino quando usciamo, non ama stare solo per lungo tempo. Se osservate i greggi mentre pascolano o si spostano, vedrete sempre il cane conduttore vicino al pastore, non sarà mai solo isolato come si comporta il cane da protezione, si muoverà solo in seguito a un ordine, un fischio o un gesto del pastore, che lo manda a recuperare il bestiame, per poi ritornare prontamente al suo fianco tranquillo e soddisfatto di aver eseguito quanto richiestogli, pronto a ricevere una carezza o un bravo. Il mantello del “Bergamasco “ è ipoallergenico poiché non fa mute stagionali imponenti come altre razze, che durante la muta riempiono la casa di pelo, e con un minimo di cure si può mantenerlo in ordine e pulito. Ho sempre avuto “Bergamaschi” all’interno della mia casa, dove possono girare liberamente dove preferiscono, ma loro stanno dove siamo noi e alla notte ai piedi del letto. Certamente un giardino o anche un cortile sono un bello sfogo apprezzato dal vostro cane, a cui però potete ovviare con lunghe passeggiate quotidiane.”
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A destra Mir II della Tergagliana CACIT e Lord a sinistra R/CACIT con Aldovardi, Facchetti e al centro Alessandro Braga
Le sei giornate di Brescia Una settimana di prove organizzate dal G.C. Bresciano nel pieno rispetto delle norme anti Covid. Notevole la partecipazione ed importanti i risultati tecnici. Ricordato Giuliano Goffi
la qualità: per gli inglesi salgono sul gradino più alto con il CACIT i Setter Majkol di Giuseppe Vitali, (l’unico che si ripete in classifica con massima qualifica due volte) e Amarok del Cakic di Massimiliano Zamboni il giorno 13, mentre il 14 è la volta di Blok ancora di Zamboni. Per le razze continentali invece i migliori piazzamenti sono per il Bracco italiano Orso di Cascina Laghetto di Denis Conzato che ottiene un CACIT il 19 e una Riserva di CACIT il 21. A lui segue l’altro pari razza Tom del Busatello, di Luca Maffioli e condotto da Vinicio Tognolo, che ribadisce la qualità delle razze italiane con un’altro CACIT; negli esteri è la volta dei due Epagneul Breton Harold des Bois de Gland e Mir II della Tergagliana che, alle redini di Maurizio Aldovardi, ottengono la CACIT rispettivamente il 20 e 21 febbraio. Un totale generale di cinquantotto qualifiche assegnate per la netta maggioranza all’Eccellente. Oltre alle prove sopra descritte si è verificata anche la
Riprende a piccoli passi l’attività zootecnica con la primavera 2021: il Gruppo Cinofilo Bresciano riesce ad organizzare, nel rispetto delle attuali normative vigenti per il contrasto alla pandemia, una manifestazione articolata in sei giornate per inglesi e continentali, rispettivamente dal 12 al 14 febbraio per i primi e dal 19 al 21 febbraio per i secondi, con anche il CACIT in palio. Partecipazione importante malgrado le restrizioni che impediscono sostanzialmente la presenza a chi è fuori Regione, che ha visto al test centoottanta soggetti per le razze inglesi e poco più di cento per i continentali. I terreni utilizzati sono le zone protette di Lonato e Calcinato: per la tangibile collaborazione si deve ringraziare l’Amministrazione Comunale di Manerba che ha permesso la frequentazione anche della Riserva Naturale della Rocca omonima. Buona la percentuale delle qualifiche ottenute così come 57
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Barrage del 21 febbraio da sinistra Mir II della Tergagliana EB CACIT, Tom del Busatello SP CACIT e Orso di Cascina Laghetto R/CACIT BI
possibilità di testare i soggetti nel brevetto di riporto, con una buona risultanza ottenuta.
zootecnico: la partecipazione non è mancata, soprattutto per il desiderio di riprendere le normali attività alle quali siamo tutti abituati e la passione cinofila ha fatto da traino Si riparte: le condizioni hanno permesso a questo noto affinchè la presenza dei soggetti al test sia stata in così comitato organizzatore lombardo di mettere in scena importanti numeri. Soddisfatti globalmente anche gli un’altra delle manifestazioni per le quali lo stesso è Esperti Giudici invitati alla valutazione: Angelo Bonacina, oramai “rodato”. Il risultato è eclatante dal punto di vista Aldo Morandi, Mario Pansera, Diego Pola, Mario Testa e Luigi Taccon nel primo turno con gli inglesi, mentre per i continenCACIT e riserva Speciale Setter del 13 da sinistra Amarok del Cakic e Zorro tali sono intervenuti Gianmario Barzanò, Alessandro Braga e ancora Aldo Morandi. Evidente la soddisfazione da parte di Umberto Saletti, Presidente del Gruppo Cinofilo Bresciano, che sottolineando la felice realizzazione di questo evento e la gratitudine a quanti hanno collaborato per la preparazione e lo svolgimento, si ritiene soddisfatto per aver ancora una volta contribuito all’ottenimento di fondamentali indicazioni utili alla zootecnia. Una nota triste nel ricordare chi oggi non è più tra noi, Giuliano Goffi, che molto ha donato a questo gruppo di appassionati cinofili nel corso di molti anni, tanto da acuire il sentimento di nostalgia e dolore nella fraterna amicizia che 58
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ha segnato il rapporto proprio con il Presidente Saletti. Lui stesso così si esprime: “Bellissima manifestazione, anticipata da non poche paure vista la ripartenza e tenuto conto delle difficoltà del momento. Ma tutto è andato bene. I nostri terreni sono ottimi per queste verifiche funzionali e sono popolati da buona densità di autentica selvaggina. Molto si deve alle Amministrazioni Comunali che ci hanno coadiuvato, in particolar modo a quella di Manerba. I partecipanti sono rimasti soddisfatti alla luce delle risultanze ottenute e delle possibilità avute per manifestare i loro soggetti, anche se, pensiero condiviso in pieno, molto si sente la mancanza della convivialità che ha contraddistinto e caratterizzato le maifestazioni cinotecniche alle quali eravamo abituati. I momenti preliminari, i ritrovi della folla al mattino presto e la condivisione dopo il termine di tutte le batterie con la soddisfazione delle premiazioni, tutto ciò resta solamente un vano ricordo dei tempi trascorsi. I concorrenti si trovano direttamente nei terreni asseganti alla loro batteria e al termine solamente gli Esperti Giudici rientrano per concedere le risultanze alla segreteria approntata sul posto. La speranza è che si possa tornare ad una situazione quasi normale che si avvicinia a ciò al quale eravamo abituati, in tempi relativamente brevi e dopo aver domato questa terribile pandemia. Ma siamo soddisfatti e onorati di aver costituito lo start delle prove del 2021”. Ebbene: inglesi e continentali tornano sul campo Tricolore con la bellezza di tredici batterie per i primi, (tra Oaks, miste e speciali) e quindici per i secondi, (Oaks, libere e italiani) regalando speranza per l’auspicabile rispresa delle attività zootecniche che caratterizzano il lavoro dell’ENCI e dei Sodalizi ad essa affiliati. Marco Ragatzu
I Setter Blok e Mur CACIT e Riserva CACIT
Scarpella con i suoi allievi insieme ai giudici Banda e Taccon
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ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 3 marzo 2021 – Anno 67° DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi
BLACKY, EROE DELLA QUOTIDIANA SOLIDARIETÀ
REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano
Blacky nel cortile della sua casa
HANNO COLLABORATO: Luca Bastiani, Sara Ceccarelli, Renata Fossati, Rodolfo Grassi, Gisella Maraschio, Elaine Narduzzo, Ermelinda Pozzi, Marco Ragatzu, Nicola Roberti.
ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: DOD artegrafica - Massa Lombarda (RA) STAMPA: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.
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In copertina: Akita. Foto Elena Corselli.
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Italiana
Blacky nel punto dove è stato ritrovato il neonato abbandonato
Junrell Fuentes Revilla stava guidando la sua moto in quella che sembrava essere una giornata come le altre, attraverso le montagne di Cebu, nelle Filippine. All’improvviso, un cane spuntato dal nulla ha iniziato a corrergli dietro, abbaiando più che poteva. All’inizio, il motociclista pensava fosse solo un cane infastidito dal suo motore, poi ha capito che voleva dirgli qualcosa, e non si sarebbe arreso fino a quando non si fosse fermato. Sopraffatto dalla strana situazione, lo ha seguito e il cane ha iniziato a guidarlo fuori dal sentiero, fino a una discarica. Ed è lì che Junrell ha fatto l’incredibile scoperta: un bimbo neonato era stato abbandonato. Subito soccorso e portato nella stazione di polizia più vicina, si presentava in buona salute, nonostante fosse stato abbandonato in una discarica. La storia del ritrovamento si diffuse rapidamente sui social media e immediatamente partì la caccia al cane eroe. Alla ricerca di Blacky, fra le montagne, sono stati i volontari della Hope For Strays: si pensava fosse un randagio e che andasse premiato e aiutato, dopo un gesto così importante. Del cane però non c’era traccia… poi, fortunatamente i volontari hanno incontrato un uomo a cui hanno potuto chiedere informazioni, scoprendo così che non si trattava assolutamente di un randagio ma del cane di una grande famiglia che viveva fra le montagne. Raggiunta l’abitazione, i volontari hanno incontrato Kuya Lyndon, il proprietario di Balcky che mantiene altri cani e dice: “Non importa quanto sia dura la vita, anche se sono povero, dò da mangiare a tutti i miei cani e mi prendo cura di loro”. Per ringraziarli per aver cresciuto un cane così intelligente e amichevole, la Hope For Strays, in collaborazione con la Pawssion Project, ha donato loro una ricca spesa e un contributo economico: piccoli eroi che nella quotidianità compiono grandi gesta di solidarietà.
Akita americani. Foto Loris Sartori.
... in cerca di attenzione Rhodesian Ridgeback. Foto Federica Cattaneo Ponzoni.