Virus, Umani e la natura violata (Franco Canestrari)

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© Copyright 2022 EIFIS EDITORE srl Virus, umani e la natura violata - Franco Canestrari I Edizione Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’Editore. Testi: Franco Canestrari Editing: Paola Lorenzi Art Director: Davide Cortesi Impaginazione: Luciana Agirelli per Golden.Brand Communication Immagine in 4a di copertina: Giovanni Schiaroli Stampa: Grafiche Baroncini S.R.L. - Imola (BO) ISBN 88 7517 352 4 © 2022 Marzo - EIFIS Editore srl Viale Malva Nord, 28 48015 Cervia (RA) - Italia www.eifis.it - segreteria@eifis.it L’Editore non si assume alcuna responsabilità per l’utilizzo delle informazioni contenute in questo libro. Prima di intraprendere un qualsiasi regime alimentare o di esercizio fisico è opportuno rivolgervi al vostro medico curante e sottoporvi ad un check-up completo. Le informazioni contenute vanno intese come consigli e suggerimenti a puro scopo informativo e divulgativo e in nessun caso sostituiscono la consulenza medica. FSC® è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro creata per la promozione di una gestione responsabile delle foreste del mondo. I prodotti con il marchio FSC® sono certificati in modo indipendente per garantire ai consumatori che essi provengono da foreste gestite in modo tale da soddisfare le esigenze sociali, economiche e ambientale delle generazioni presenti e future, e da altre fonti controllate.www.fsc.org


FRANCO CANESTRARI Autore di “PARLARE AL CANCRO”

VIRUS

,

UMANI

E LA NATURA VIOLATA

CRONACA E RIFLESSIONI BIOMEDICHE E SOCIALI TRA VIVERE E SOPRAVVIVERE


INDICE Recensioni.................................................................................. 7 Prefazione................................................................................. 11 Il giuramento di Ippocrate........................................................ 23

1

Introduzione...................................................................... 27

2

La pandemia rivisitata: la sindemia..................................... 55

3

Cronaca di una pandemia annunciata................................ 63

4

Virus, numeri, indici, colori e stranezze pseudoscientifiche......95

5

Virus e “lockdown”: Giano Bifronte?............................... 117

6

Dalle dichiarazioni di guerra al nemico invisibile all’Odissea dei vaccini........................ 135

7

2021 “Odissea nei vaccini”............................................... 149

8

Essere, o non essere... vaccinati, questo è il dilemma!....... 181

9

Le pandemie causate dei virus e quelle dei “memi”........... 197


10 La domanda ricorrente: perché ci ammaliamo?................. 211 11 Dall’attuale “sindemia” alla speranza di un “Nuovo Rinascimento ed Umanesimo” della medicina..... 231 12 Dall’emergenza sanitaria alla “resurrezione” dei medici del territorio.................................................... 237 13 Per non dimenticare!........................................................ 249 14 L’umorismo ci salverà!...................................................... 255

Considerazioni conclusive...................................................... 267 Lasciamo l’ultima parola all’attore principale: il virus............. 277 Mitocondrio mon amour*...................................................... 283 Appendice di aggiornamento.................................................. 299 Rapporti di collaborazione per ricerca nell’ambito della prevenzione................................ 307 Giovanni Schiaroli.................................................................. 314



Recensioni

Viviamo in un contesto di “immunità fragile” causata da molteplici fattori, la medicina ad esempio negli ultimi decenni si è ridotta ad una forma sterile di risoluzione di micro-problemi con discipline che si sono sempre più frammentate in ambiti micro-settoriali facendo perdere di vista il problema principale del malato. Malato visto sempre di più come una macchina da “tagliandare” periodicamente nelle sue singole componenti funzionali, tralasciando una serie di altri aspetti. Il volume “Virus, Umani e la natura violata” porta per mano il lettore cercando di focalizzare l’attenzione sull’importanza della multidisciplinarità non soltanto in campo medico, ma principalmente ricolloca l’importanza dell’uomo/malato svincolato dalla sua identificazione in una semplice macchina-computer. Nell’era della pandemia causata dal virus SARS-Cov-2, questa lettura fortunatamente ci distrae dagli inutili quotidiani bollettini numerici che si rincorrono tra contagiati guariti e potenziali untori


mettendo in primo piano le potenziali cause globali del triste periodo che stiamo vivendo. Trovo geniale l’idea di fare emergere preziosi consigli e importanti spunti di riflessione dal dialogo immaginario tra il virus e la specie umana. -Prof. Bartolo Favarolo Docente di Analisi Biotecnologiche e Biochimica presso l’Università di Chieti-Pescara

Nel presente volume si cerca di mettere insieme le scienze biomediche e quelle sociali. La mente umana ed il corpo vivono in un ambiente sociale, vivono del sociale, il sociale socializza i corpi. Così fanno le scienze biomediche che sono un’estensione culturale e devono tener conto di tutta una serie di patologie indotte dall’ambiente umano. La cultura entra in contatto con i sistemi immunitari, ed i sistemi immunitari sono cultura. Fatta questa semplice equazione allora abbiamo una nuova visione dei corpi e della salute. Tanto è nelle intenzioni dello scrivente che ha fatto delle scienze biomediche la propria professione, poi per poterla completare ha dovuto passare allo studio delle scienze umane per capire la portata profonda e culturale delle patologie. -Prof. Nerio Cariaggi Insegnante, Sociologo e Antropologo

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Il testo di Franco Canestrari è ben scritto e argomenta in maniera fluida ed esaustiva gli intrecci politici, filosofici, economici, sociali e scientifici che intervengono come un cluster di onde anomale sulla quotidianità del modus vivendi individuale e collettivo, il tutto condito e convergente verso un’unica grande conferma e che accomuna da sempre l’essere umano: LA PAURA. L’immunità e la Sua straordinaria complessità nella comprensione di quei meccanismi, tanto affascinanti quanto misteriosi ancora per la gran parte degli studiosi, può offrire delle risposte che ancora non riusciamo totalmente a cogliere; ma, forse, è più semplice di ciò che pensiamo e la VERITÀ è ed è stata da sempre sotto i nostri occhi. Ogni tanto bisogna avere il coraggio di guardare e cercare oltre la luce del lampione. -Prof. Mauro Mantovani Biologo e Bio-tecnologo, Membro della British Society for Immunology e Direttore Scientifico della IMBO Academy

RECENSIONI • 9



Prefazione

V

arcando la soglia dei “settanta”, non accettando il termine di pensionato visto che in latino corrisponde a “pesatura” e quindi mentalmente si rischia di sentirsi di peso, gli invisibili della società, ho pensato bene di scrivere, non per lasciare quei penosi e tristi testamenti spirituali, che spesso di spirituale hanno ben poco, ma affinché le emozioni positive nel trasmettere informazioni utili ai lettori, possano essere utili, con un pizzico di sano egoismo, anche per mantenere giovani i miei neuroni ad alto rischio di estinzione. Un fatto è certo: che la sfida ai neuroni si propone al momento dell’inventarsi un titolo che sia facilmente comprensibile, che racchiuda in sé il pensiero dello scrivente e che sia in grado di stimolare nel lettore emozioni di speranza. Ecco perché avevo pensato in un primo momento, per così dire di getto, alla fantasiosa poetica di Fabrizio De André generando un possibile titolo quale “All’ombra dell’ultimo virus… la replicazione dei memi”.


Questo titolo avrebbe riportato il sottoscritto e molti lettori non più giovani, indietro nel tempo, agli anni ‘70 quando De André sottopose a licenza il brano della sua celebre canzone “All’ombra dell’ultimo sole, si era assopito un pescatore...”, un brano dai tanti significati e interpretazioni, da quelle politiche alle religiose, ma la sua attualità, a mio avviso, sta proprio in quella figura del pescatore, metaforicamente nel nostro caso di anime, sempre più disorientate e afflitte a causa della solitudine e dei tanti dubbi ed incertezze vissute negli ultimi due anni. Al contempo si poteva interpretare come un messaggio di luce e di speranza, nel crepuscolo del virus arrivato chissà da dove, chissà per quale ragione, forse per mandarci un avvertimento che è giunta l’ora di ripensare alla nostra vita nel rispetto del prossimo e dell’intero pianeta, dove a tutte le specie viventi, umani compresi, è stata data l’opportunità di compiere il proprio ciclo vitale. Il virus ci abbandona lasciando nella nostra memoria i ricordi del dolore per la sofferenza, ricordi che come i memi… si sono replicati nelle nostre menti. Poi “spremendo gli affaticati neuroni”, dopo la selezione di una lunga serie di titoli possibili ed il parere di familiari ed amici, sono pervenuto ad un compromesso, com’è la nostra vita! Le pagine che seguono hanno visto la luce dopo una lunga gestazione, per svariati motivi, in primis essendo il sottoscritto un biologo e medico coinvolto nei meandri della scienza, sono obbligato al rispetto dell’etica professionale. Sono tanti altri i motivi che possono aver influito sui tempi di cui sopra, tra i quali l’attenzione ed il rispetto per tutti voi cari 12 • VIRUS, UMANI E LA NATURA VIOLATA


lettori, concordi o meno con le mie affermazioni, la speranza che la lettura del volume possa far insorgere curiosità, e perché no, anche perplessità sempre utili, contrariamente ai dogmi, perché la scienza non è mai verità assoluta, ma tutto è utile nel nostro lungo cammino verso una maggior consapevolezza dei fatti che avvengono lungo l’arco della nostra vita. Sono stato spesso costretto a ritoccare e rivedere quanto in precedenza scritto perché il nostro organismo e gli stessi pensieri sono sempre mutevoli nel tempo, quel ritoccare che usano fare i pittori davanti al quadro che si sta rivelando sotto i colpi di pennello! Alla fine, al momento di inviare il manoscritto alla tipografia per la pubblicazione, emerge fortemente la soddisfazione e l’emozione unitamente alla speranza, che i messaggi prima nascosti tra le righe, poi svelati con la lettura, possano diffondersi grazie al lavoro congiunto e prezioso con l’Editore. Qualcosa di assimilabile ai messaggi nelle bottiglie, un sistema di comunicazione che trasporta una missiva rinchiusa in un contenitore che, abbandonata tra i flutti del mare, galleggerà sino a raggiungere la terraferma, dove il messaggio potrà essere letto da qualcuno. Ecco quindi che anche io nutro speranze se penso che un messaggio sia arrivato a destinazione dopo 37 anni! La stessa cosa si potrebbe dire per i messaggi portati dai piccioni viaggiatori. Ultimo ma non per questo meno importante, anche se un domani si bloccassero i vari sistemi informatici e ciò impedirebbe di leggere gli “e-book”, il cartaceo sarà il vero testimone della storia rispondendo sempre al motto: “verba volant, scripta manent”. PREFAZIONE • 13


Sono convinto che verrà giorno in cui il fisiologo, il poeta, il filosofo e lo scienziato parleranno un unico linguaggio e s’intenderanno a vicenda Claude Bernard

Come fai a sapere che tutto quello che seguirà non è un sogno? Voi pensate di essere seduti a leggere questo libro, in realtà, potreste essere un cervello disincarnato in un qualche laboratorio, immerso in un recipiente colmo di sostanze nutritive. Al cervello sono collegati degli elettrodi, e uno scienziato pazzo sta immettendo un flusso di impulsi elettrici che simulano esattamente l’esperienza di leggere questo libro! Dagli esperimenti di Penfield sul cervello degli anni Trenta.


Il giuramento di Ippocrate Di Silvano Tagliagambe

L

o sviluppo del riduzionismo scientifico e del fisicalismo ha portato nel pensiero moderno a negare il ruolo della soggettività nella scienza medica e considerare la coscienza come mero epifenomeno dei circuiti cerebrali, un problema di cruciale importanza che deve essere riconsiderato dalle fondamenta, perché alla base della visione dell’uomo, del mondo, della scienza e della definizione di cosa e come la medicina debba investigare. Questo aspetto emerge con chiarezza dal confronto tra la versione greca originaria del giuramento di Ippocrate e quelle moderne, in particolare la versione italiana del 1998, quella deliberata dalla Federazione nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri nel marzo 2007, quella approvata nella riunione del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, tenutosi a Bari il 13 giugno 2014 e quella inglese, scritta nel 1964 da Louis Lasagna, Decano del Corpo accademico della Scuola di Medicina della


Tufts University, e tuttora adottata in molte scuole di medicina4. Il Giuramento antico dice testualmente: “Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro. Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, ne suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo. Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività. In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei 4 - Per il confronto analitico tra tutte queste versioni si veda E. Facco, S. Tagliagambe, Ritornare a Ippocrate. Riflessioni sulla medicina di oggi, Mondadori, Milano 2020, in particolare il cap. 2 “Un confronto rivelatore”.

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malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi. Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell’esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili. E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato dagli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro”. L’aspetto rilevante che lo caratterizza, via via attenuato fino a scomparire nelle versioni contemporanee, è il riferimento alla relazione maestro/discepolo e quindi all’importanza cruciale del rapporto formativo, con l’esplicito rispetto per la figura del maestro e la sapienza di cui è depositario, che egli è obbligato a trasmettere, e l’implicito richiamo al dovere di riconoscenza dell’allievo. Altro elemento di rilievo che caratterizza il testo originario è condensato nel nesso indissolubile tra vita e arte contenuto nel voto “Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte”: esso indica uno stretto legame tra la conoscenza e il sapere, tra ciò che si è acquisito dal maestro e dai libri e l’esperienza diretta, attraverso la quale occorre obbligatoriamente passare non solo per diventare davvero capaci di esercitare la professione, ma anche per coniugare ciò che si dice al paziente e i consigli a lui PREFAZIONE • 25


Come noto, la terra è in continua trasformazione da 4,5 miliardi di anni a questa parte per assestamenti geologici, meteoriti, vulcani e quant’altro, e le stesse specie viventi ne hanno subito gli effetti come è avvenuto più tardivamente, si fa per dire, e cioè milioni di anni fa, nel Cretaceo-Paleocene, con l’estinzione di molte specie faunistiche come l’esempio classico dei dinosauri. Poi, in tempi relativamente recenti, qualche migliaio di anni fa, siamo arrivati noi ed in poco tempo abbiamo creato una nuova epoca geologica definita Antropocene, della quale è stato già scritto tanto, vedi anche il volume molto completo scritto da due autorevoli scienziati che ci raccontano dell’azione umana sul sistema Terra e delle sue ripercussioni sull’ambiente e sui modi in cui viviamo (S. Lewis e M. Maslin - Le Scienze - Frontiere 2020). Purtroppo, essendo noi umani una specie a vita relativamente breve, non potendo rimanere osservatori di fenomeni che si protraggono nel tempo per capire se la nostra arroganza nel voler dominare la natura sia predominante e determinante in maniera positiva o negativa sul futuro del pianeta terra, possiamo limitarci a fare previsioni e proiezioni. Certo è che, per quello che abbiamo constatato fino ad oggi, è veramente difficile essere ottimisti in considerazione del fatto che stiamo assistendo in maniera ininterrotta nel tempo ad una distruzione sistematica di ecosistemi naturali che avevano resistito fino al nostro avvento, siamo una specie a crescita numerica esponenziale anche se altamente disomogenea per qualità e tenore di vita, incapace di percepire i messaggi che la natura ci invia, irrispettosa verso

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il senso della vita ed il suo valore tanto da essere stati quasi sempre in guerra tra noi e vorrei concludere con una frase del premio Nobel per la Medicina Kary Mullis già riportata nel precedente volume “siamo un sottile strato di muschio su un masso voluminoso... siamo un piccolo fenomeno biologico che produce parole, pensieri e bambini... non arriviamo neanche a solleticare la piante dei piedi del pianeta... ed io aggiungerei eppure siamo tra tutte le specie viventi in grado di causare i maggiori danni!”. Proprio nell’Antropocene l’uomo è più vulnerabile che mai. A tal proposito di seguito riporto una frase di Byung-Chul Han, filosofo coreano, professore di Filosofia e Studi Culturali presso la Universitàt der Kunste di Berlino, autore di libri tradotti in diverse lingue nel suo ultimo volume (ByungChul Han: La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite - Einaudi Editore 2021): “La violenza che l’uomo infligge alla natura si ripercuote su di lui con foga ancora maggiore”.

INTRODUZIONE • 39



Rapporti di collaborazione per ricerca nell’ambito della prevenzione

Materia biologica ossidabile Avendo citato spesso nel volume alcuni aspetti correlati alla prevenzione a 360° non si può evitare di fare un breve cenno all’alimentazione umana che ha subito una rivoluzione nel nuovo millennio, grazie alla biotecnologie industriali adoperate nella preparazione degli alimenti, le quali hanno permesso, tra i tanti vantaggi, di allungare i tempi di conservazione delle derrate alimentari, specie quelle facilmente deperibili, con la possibilità di ritrovare nei nostri supermercati, anche i prodotti provenienti dalle più svariate aree del mondo. Ma la medaglia ha due lati e non possiamo non pensare che questo sviluppo tecnologico alimentare ha comportato un uso enorme di materiali plastici e di alluminio con il rischio di rilascio da contatto, di molecole chimiche negli stessi cibi. Un altro aspetto non meno rilevante è che questi materiali dovranno essere smaltiti, entrando essi stessi a far parte delle innumerevoli cause di inquinamento ambientale,


ma in questo paragrafo voglio citare una fonte di inquinamento in particolare di cui si parla poco. Mi riferisco ai prodotti trasformati di origine sia animale che vegetale che, proprio a causa della lavorazione, possono essere a loro volta serbatoi di inquinanti, non tanto quelli di origine batterica o parassitaria, tenuti sotto costante osservazione grazie alla standardizzazione dei controlli a monte e a valle, ma per il problema delle ossidazioni che possono avvenire nei prodotti e di conseguenza anche nel nostro organismo, noi stessi siamo fatti di “materia biologica ossidabile”, sia spontaneamente che a causa delle particelle metalliche rilasciate dai materiali usati per la lavorazione dei prodotti trasformati. Come tutti i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, non è un caso che l’Italia è la nazione di riferimento della famosa Dieta Mediterranea, e noi italiani abbiamo l’abitudine di consumare vari prodotti trasformati di origine animale, fortemente radicata in alcune regioni come la Romagna dove la produzione di prodotti trasformati di maiale fa la parte del leone. Nell’ambito delle mie collaborazioni, sempre stimolanti un interscambio di conoscenze, ho avuto per mia fortuna l’occasione di conoscere imprenditori molto attenti al benessere dei consumatori, e recentemente sono venuto a conoscenza di una realtà per me nuova, proprio in seguito ad un contatto dal quale è nata una collaborazione di ricerca, con Marcello Quadrana, eclettico responsabile della Ditta metalmeccanica Evolution’s di Rico Lucelly Maria che produce strumenti per la lavorazione delle carni. Ebbene, pochi forse sanno che durante i lunghi tempi di lavorazione, possono essere rilasciate dalle componenti taglienti 308 • VIRUS, UMANI E LA NATURA VIOLATA


delle macchine, particelle di ferro, un elemento ad alta capacità ossidante, e le ossidazioni come noto, rappresentano uno dei principali fattori di rischio per la nostra salute. Sono proprio le ossidazioni alle quali il nostro organismo deve sottostare il prezzo pagato all’uso dell’ossigeno, che non ci permettono di raggiungere come il condor l’età di 120 anni! La Ditta di cui sopra, forse per il piacere dell’invenzione da parte del suo responsabile, è tra le prime in grado di impedire, o quantomeno ridurre al minimo, il rilascio del ferro grazie all’idea di produrre utensili metallici da taglio costituiti da leghe particolari. È evidente che stiamo parlando di un pezzo di un grande e complesso puzzle, ma sappiamo quanto sia importante anche una sola goccia d’acqua nell’oceano, e non saranno mai troppe le attenzioni, anche ai minimi particolari, per mantenerci in salute.

RAPPORTI DI COLLABORAZIONE • 309


Prevenzione Sempre a proposito degli aspetti preventivi delle malattie infettive, ripensando ai tanti problemi di varia natura che questa pandemia sta comportando, è meritevole mettere in risalto uno degli aspetti positivi. C’è stata da parte di molti imprenditori, scusatemi se uso il termine illuminati, molta attenzione per mettere a disposizione un contributo di innovazioni tecnico-scientifiche di tipo preventivo a fini sociali, tra questi vorrei citare il Prof. Franco Cicerchia con il quale ho svolto in passato attività di ricerca. È da tempo nota l’azione antisettica dell’argento verso i batteri, ma solo recentemente sono stati divulgati risultati di ricerche dimostranti che l’attuale virus entra in simbiosi oltre che con le nostre cellule anche con quelle batteriche; quindi, indirettamente si può ipotizzare un’azione dell’argento anche sui virus stessi. L’Azienda della quale l’imprenditore sopra citato è responsabile, utilizza da tempo la tecnologia agli ioni argento in suo possesso da circa 20 anni, basata su uno speciale trattamento galvanico delle superfici metalliche agli ioni argento, ha esteso l’applicazione, previa certificazione, ad oggetti quali utensili per la cucina, ai top dei tavoli scolastici e quelli per le mense aziendali fino agli apparecchi per combattere la carica batterica e virale nell’aria di ambienti chiusi. Per un approfondimento si rimanda al sito: www.ghaeurope.com.

310 • VIRUS, UMANI E LA NATURA VIOLATA


Coltivare senza avvelenare Poiché, come citato, la prevenzione primaria parte dal cibo, è necessario riflettere sulla qualità di ciò che mangiamo. Non si può ignorare come l’uso della chimica nei campi stia uccidendo futuro, salute e ogni ricchezza; per questo occorre coltivare senza usare veleni, nutrire i campi con concimi naturali: perché la qualità del cibo dipende dalla salute della terra; perché solo così si possono avere alimenti privi di residui tossici. Mangiare cibo biologico - che non contenga sostanze nocive - deve essere un diritto universalmente riconosciuto e alla portata di tutti. È proprio questa la missione di una realtà con cui ho avuto il piacere di confrontarmi, la cooperativa CAMPO, nata nel 1978 per dare risposta ad un quesito ben preciso: come coltivare senza avvelenare la terra e produrre un cibo amico della salute delle persone. Da oltre 40 anni la cooperativa si adopera per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia e si pone come obiettivo quello di migliorare la qualità di vita di tutti, non solo di pochi. Un compito di responsabilità sociale, ricco di significati: impegnarsi ogni giorno affinché il cibo non porti con sé veleni, mai più, e sia accessibile a tutti, sempre. Per farlo ha deciso, sin dalle sue origini, di occuparsi di alimenti di base, cibi di uso quotidiano che non mancano mai nella dispensa di casa, così dimostrando che è possibile realizzare pasta, pomodoro, legumi e condimenti secondo il metodo dell’agricoltura biologica e ad un costo comprensibile. Oggi è però necessario fare un passo in più e spostare lo sguardo dal “semplicemente biologico” al “sostenibile”, di cui il biologico è RAPPORTI DI COLLABORAZIONE • 311


solo una parte: non solo alimenti privi di tracce di veleni ma anche contributi e suggerimenti sia dal punto di vista della salvaguardia delle qualità e delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali, sia dal punto di vista della sostenibilità e del contenimento degli sprechi. Proprio per questo la cooperativa CAMPO ha iniziato a lavorare alla messa a punto di prodotti innovativi per promuovere scelte e comportamenti sostenibili nel rispetto dell’ambiente e della società: l’obiettivo è aiutare le persone ad evolversi, offrendo loro prodotti che siano d’aiuto concreto e d’apertura verso il cambiamento che ci aspetta. Sono così nati progetti legati al plastic-free, alla tecnologia della crio-essiccazione, alle tecniche di cottura a bassa temperatura. Per un biologico presidiato ad ogni livello: dall’area del nutrimento a quella dell’intrattenimento, dal coltivare senza veleni al cucinare senza veleni. Per saperne di più si rimanda al sito www.coopcampo.it. Immaginare le nuove necessità che si verranno a creare, per generare soluzioni e creare prodotti diversi; perché cercare e trovare risposte significa proporre prodotti capaci di favorire anche l’evoluzione di ciascun nostro cliente. Progettualità: perché oltre ad essere impegnati nella lotta ai veleni lavoriamo. Il biologico è questione di sicurezza condivisa, non solo di benessere. Abbiamo individuato nella agricoltura biologica l’unica via possibile. Perché esiste un solo modo di stare sui campi: in pace con la terra. 312 • VIRUS, UMANI E LA NATURA VIOLATA


Immaginiamo un modo di stare sui campi che non sia in guerra con la natura; noi vogliamo convivere con la natura. Dare risposta ad un quesito ben preciso: come coltivare senza avvelenare la terra e produrre un cibo amico della salute delle persone. Da più di quarant’anni produciamo e commercializziamo alimenti biologici: da sempre cerchiamo di farlo con crescente attenzione. Il compito di interpretare il concetto di cibo e di nutrimento. Per noi la scelta naturale fu produrre cibo di base, per un biologico dai costi comprensibili. Siamo consapevoli del fatto che i consumatori si aspettano da noi non solo alimenti privi di tracce di veleni ma anche contributi e suggerimenti per far sì che il trasferimento nello spazio (da campagna a città) e nel tempo (dal momento del raccolto al momento del consumo) avvenga nel migliore dei modi, sia dal punto di vista della sostenibilità e del contenimento degli sprechi, sia dal punto di vista della salvaguardia delle qualità e delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali. In buona sostanza con Canù facciamo campagna contro i veleni scaricati in mare, di questi la plastica è solo la cosa più appariscente, i diserbanti che arrivano in mare tramite i fiumi sono la cosa meno evidente ma non meno dannosa. Aria, acqua, cibo: strumenti che ci permettono di vivere, di riconoscere le nostre ragioni di vita e di realizzare i nostri progetti. È per questo che è necessario preoccuparsi della qualità dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e del cibo che mangiamo. RAPPORTI DI COLLABORAZIONE • 313


Giovanni Schiaroli Autore del dipinto “La natura ci difende”

Giovanni Schiaroli è nato nel 1949 a Filetto, frazione di Senigallia (An). Ancora vive e lavora nello stesso posto, un angolo appartato fra un saliscendi di colline verdi, alberate, cespugliose. Dietro, la sagoma dentata bluastra degli Appennini; davanti, un altro dosso, più basso, e poi il mare. L’agricoltura su scala industriale si è solo infiltrata qui. I posti non sono stati stravolti. Questi dati, questa ambientazione sono importanti per capire Giovanni Schiaroli e la sua pittura. Perché Giovanni Schiaroli è frutto di queste colline, che rappresentano il suo tema centrale, il suo filone principale, la sua costante ispirazione. Alcune volte si spinge più in là del dosso e scopre il mare. Ed allora sono angoli di campo, le aie, i buoi visti da bambino, le stradine prima bianche ora asfaltate, il tripudio della fioritura primaverile e sono anche marine e barche, contadini e pescatori, tutta gente con cui Giovanni Schiaroli ha grande familiarità. Anzi, è uno di loro. Figlio di contadini, sa lavorare la terra. E lo fa, come in una sfida, senza usare polveri bianche e grigie, le polveri chimiche: cioè, rispettando la terra. È molto bravo nell’uso del colore, nelle sfumature, nelle tonalità.


Ma non è solo tecnica, sono scelte mosse da una naturale, del tutto spontanea vena poetica. Giovanni Schiaroli non ha frequentato scuole d’arte o accademia. È un autodidatta. Ed è pittore nato. Alle “elementari” la sua occupazione continua era il disegno. Se il maestro gli diceva di scrivere “campagna”, lui “disegnava” campagna. E dopo inviti e sgridate il maestro (il suo primo esaminatore) si arrese e gli disse:” Da grande farai il pittore”. Così è stato. Da Filetto Schiaroli è andato lontano: le mostre a Roma (a Villa Ramazzini, ad esempio, dove sono passate firme illustri della pittura contemporanea), a Buenos Aires con “I Promessi Sposi”, e ancora a Roma per una mostra di “scorci romani”. Ma in queste sue “fughe” Giovanni Schiaroli rimane sempre fedele a se stesso. Stessa tecnica, stesso cromatismo, stessa mano. Rimane sempre il cantore delle campagne marchigiane. L’immagine della quarta di copertina è stata creata dal team di EIFIS Editore partendo da un dipinto dell’artista marchigiano Giovanni Schiaroli, dal titolo La natura ci difende, dipinto nel 2020 in piena pandemia.


NOTE



EIFIS Editore

ENERGY IN YOUR LIFE!

PIER MARIO BIAVA - NADER BUTTO FRANCO CANESTRARI - INTHAVONG SOMCHAY

Parlare al Cancro

Esiste una via che fa sì che l’intero organismo ammalato di cancro convinca le sue cellule diventate maligne ad adottare un programma di regolazione che le trasformi in cellule sane. La cura delle cellule maligne coinvolge l’informazione.

LUCA ANDREA TALAMONTI

Intelligenza Linguistica In questo libro, in modo semplice e pratico, si presentano soluzioni concrete e immediatamente applicabili di Programmazione Neuro-Linguistica per comunicare correttamente con se stessi e con gli altri... ed essere cosí più soddisfatti e felici. ISBN 978-8875173111 € 19 pag. 192

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RICHARD ROMAGNOLI - PIER MARIO BIAVA

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È possibile invertire il ritmo dello stress, della malattia, del malessere? Sì, semplicemente scegliendo la Felicità come motore di cambiamento! Chiavi di lettura nuove e pratiche per portare più Benessere e Salute nella vita. ISBN 978-8875171537 € 19 pag. 208

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Recenti passi avanti nello studio e nel trattamento dell’ansia stanno dando potere e sollievo a tantissime persone afflitte dall’ansia, da paure croniche, dalla preoccupazione, dalle fobie e dalle ossessioni. Questo manuale vi mostrerà come il programma all’avanguardia presentato in questo libro è basato sulla terapia cognitiva comportamentale, il trattamento più efficace per l’ansia.

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