Engage - Contemporary marketing & media n.04/05-2015

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ligatus

più performance al native advertising 10-13 anno II n°04-05  |  15 aprile 2015

in questo numero

DOSSIER

Tutti pazzi per l’e commerce l’e(m)-commerce 40-46

4 - START di Simone Freddi 6 - L'EVENTO Programmatic Day: il presente e il futuro della pubblicità 8 - PEOPLE Manager in movimento 14 - COMPANY The Next (14) level: il lancio di Sting Media e Zero Studios

32 - NUMBERS Advertising online: investimenti ancora in calo, ma non troppo 34 - MEDIA ItaliaOnline rilancia DiLei.it all'insegna di responsività e autorevolezza 48 - TREND Televisione sì, ma solo se social

22 - FOCUS Native: i contenuti reclamano spazio enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015

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start

Engage è una pubblicazione di Edimaker srl

Sede Legale Corso Lodi, 65 20139 - Milano Sede Operativa via A. M. Ampère, 30 20131 - Milano tel.+39.389 4428400 www.engage.it La testata Engage è registrata al Tribunale di Milano al n° 349 del 10 dicembre 2013. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di Corso Lodi 65, 20139 - Milano, gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabile Simone Freddi simone.freddi@edimaker.it Redazione redazione@engage.it Alessandra La Rosa alessandra.larosa@engage.it Teresa Nappi teresa.nappi@engage.it Caterina Varpi caterina.varpi@engage.it Lorenzo Mosciatti, Roberta Simeoni, Rosa Guerrieri redazione@engage.it tel. +39.389 4428400 Grafica e impaginazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@edimaker.it

di SIMONE FREDDI

Un aprile da protagonisti on lo IAB Seminar si apre una settimana ricca di impegni per chi è interessato alle nuove frontiere della comunicazione pubblicitaria. Milano è protagonista di tre eventi in rapida successione che ci permetteranno di approfondire altrettanti trend in grande ascesa. Si parte con il native advertising, versione aggiornata e rivitalizzata dei contenuti sponsorizzati dall’appeal irresistibile per brand ed editori. Poi martedì prossimo, con Netcomm faremo il punto sull’ecommerce (e sulle strategie di marketing collegate). Infine, mercoledì tocca al nostro Programmatic Day, l’evento dedicato alla rivoluzione che nasce dall’applicazione della tecnologia ai processi di gestione e di compravendita degli spazi pubblicitari. Le numerosissime richieste di partecipazione che abbiamo ricevuto per il Programmatic Day, evidenti anche dalla

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ricchezza dell’agenda dell’evento, testimoniano non solo l’interesse suscitato dal tema, ma anche la comparsa sul mercato di un’autentica ondata di nuove società e personaggi decisi a ritagliarsi in fretta un ruolo da protagonisti nel settore della comunicazione. A nostro parere si tratta di un fatto positivo, anche se tra i nuovi player il numero di società italiane non è la maggioranza, e nonostante in un mercato a “somma zero” la crescita di alcuni significa fatalmente il declino di altri. Il programmatic potrà piacere o non piacere, ma è chiaro a tutti che è una novità destinata a incidere fortementente sulle dinamiche del mercato pubblicitario. Succede(rà) in fretta e sarà (quasi) certamente un processo irreversibile. Meglio quindi cercare di calarsi a fondo nella questione, iniziando con il conoscerla meglio. Con il Programmatic Day speriamo di dare un contributo attivo.

#140

pensieri da twitter

Traffico traffico@engage.it Diffusione e iscrizioni diffusione@engage.it Pubblicità e iniziative speciali Vania Camillozzi vania.camillozzi@edimaker.it vania.camillozzi@engage.it tel. +39.335 5653522

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Andrea Boscaro

Giuseppe Stigliano

Mike Roberts

Sono seriamente preoccupato della diffusione del bastone portaPeriscope...

Advertising is becoming Content, Marketing is becoming curation, Mobile is becoming Empowerment, Brands are becoming Publishers

Every client wants to do something truly innovative, but see 3 case studies proving it works first. #agencylife

@andrea_boscaro

@Stigliano_G

@MrobertsOnline

enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


La piattaforma di TheOutplay è il primo Content & Audience Exchange del mondo digitale. Grazie a una tecnologia semplice da integrare con i siti online, la piattaforma consente la distribuzione e lo scambio di video tra editori con un modello di revenue share vincente per tutte le realtà coinvolte. Con Content Integration i publishers online ottengono immediatamente migliaia di video editoriali da pubblicare sulle proprie pagine e da sfruttare commercialmente per una vendita pubblicitaria immediata.

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Con Audience Reach i content owners ottengono un’audience aggiuntiva per i propri video e guadagnano ogni volta che un utente guarda uno spot pubblicitario associato ad un proprio video.

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Widget di vari formati permettono il caricamento dei video in modo nativo e sulla base della rilevanza con il contenuto presente in pagina.

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www.theoutplay.com


L'evento

Programmatic Day

Il presente e il futuro della pubblicità Ufficializzata l’agenda dell’evento che il 22 aprile vedrà alternarsi sul palco dell’Auditorium Gio Ponti di Milano aziende, centri media, operatori ed editori per un dibattito costruttivo sulle opportunità offerte dal settore Di Simone Freddi

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uali prospettive di crescita per il programmatic in Italia? Come trasformare i Big Data in vero fattore competitivo? E ancora: editori e programmatic, come massimizzare i ricavi pubblicitari? E che futuro attende i centri media in un mercato sempre più “automatizzato”? Sono queste alcune delle domande a cui cercherà di dare risposta il Programmatic Day (www.programmatic-day.com), il primo evento italiano dedicato al programmatic advertising. L’appuntamento, organizzato da Engage e Programmatic Italia, è in programma mercoledì 22 aprile a Milano, presso l’Auditorium Gio Ponti e vedrà intervenire aziende, centri media, operatori ed editori in un dibattito aperto sulle opportunità offerte dal settore. L’evento si aprirà con una rapida disamina sui numeri del programmatic nel nostro Paese e a livello internazionale a cura di IAB Italia, che verrà commentato nella tavola rotonda “Programmatic: ‘moda’ o futuro della pubblicità?” da professionisti come Fabiano Lazzarini (Casa.it) Andrea Fiore (DotAndMedia), Greta Barsanti (Sociomantic Labs) e Marco De Patre (Criteo). Dopo gli speech iniziali di GroupM e Sara Buluggiu (Rubicon Project), la parola passerà ad alcuni dei nuovi protagonisti del mercato, i “trading desk” indipendenti, con gli interventi di Marco Ferrari, ceo e fondatore di Turbo, Gaetano Polignano, Country Manager di Tradelab, e Giacomo Zampieron, Country Manager di Zebestof. Dopo il coffee break offerto da Prime Real Time, l’evento riprenderà con un focus sui Big Data, con la tavola rotonda “Come trasformare i dati in vero fattore competitivo”, animata da Vivian Ceresero 6

(Weborama), Carlo De Matteo, (The Outplay) ed Enrico Ciampini (Nugg.ad), mentre Enrico Quaroni (Rocket Fuel) parlerà de “La nuova era digitale: l’epoca della scelta del consumatore”. La mattinata di lavori vedrà poi un ultimo momento di approfondimento di particolare interesse per i publisher, con la tavolta rotonda “Editori e Programmatic: come massimizzare i ricavi?” con Cristina Pianura, (Prime Real Time); Pierpaolo De Vita (Teads) e Adriana Cola (Social Reality). A Nicola Drago, Ceo di Zodiak Advertising, toccherà il compito di delineare le principali tendenze del programmatic dal punto di vista dell’offerta. Il pomeriggio di lavori si aprirà con una esperienza internazionale di primissimo livello, quella di LiveRail: il Publisher Sales Southern Europe Esteban M. Lupin racconterà visioni e obiettivi della piattaforma ad tech di Facebook. Si proseguirà quindi con gli speech di Beintoo (sul palco Antonio Tomarchio e Dario Caiazzo) e PubMatic (Andrea Campana) prima di chiudere con una interessantissima tavola rotonda dedicata ai centri media, chiamati a fare “il punto” su quanto emerso in giornata, e a raccontare la loro stessa evoluzione verso un futuro in cui strategie e media buying sembrano essere destinati a divenire sempre più tecnologici e data driven. Una conclusione di lavori di sicuro interesse per un evento che si propone di illustrare lo scenario del programmatic in tutte le sue sfaccettature.

L'agenda

Protagonisti A confronto Sul palco dell'Auditorium Gio Ponti di Milano si confronteranno tutti gli attori di un mercato pubblicitario che evolve grazie alla tecnologia

programmatic italia


Blogo, 10 anni di informazione libera e indipendente

8.400.000 utenti unici* 2 milioni di fan targettizzati Informazione libera e indipendente dal 2004 in costante evoluzione. Siamo il 1° editore nativo digitale proprietario di tutta l’offerta editoriale. Raccontiamo fatti, personaggi mode e tendenze in real time con più di 150 live al mese e 500 news al giorno. Tempestivi, autorevoli e originali nell'offerta di contenuti, correlati di foto e video. Audaci e appassionati su tutte le verticalità, siamo a vostro fianco su tutti i device, ogni giorno. *Fonti Audiweb TDA (Total Digital Audience), Gennaio 2015

Blogo.it srl - Via Pordenone, 8 - 20132 Milano - info@blogo.it - www.blogo.it


people MANAGER IN MOVIMENTO

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Giuseppe Oliva j IPG Mediabrands

Giorgio Galantis j FCP Assointernet

IPG Mediabrands, holding che raggruppa le attività delle agenzie Media di Interpublic, UM, Initiative e Reprise, ha nominato Giuseppe Oliva Head of Marketing and Business Development, a diretto riporto del ceo, Gian Paolo Tagliavia. Oliva vanta una grande esperienza nel campo della comunicazione, avendo ricoperto, negli ultimi anni, la carica di direttore marketing di RAI Pubblicità, di coo di Mindshare Italia e di managing director di The Media Gate. Nel dare l’annuncio, Tagliavia ha commentato: «In questi mesi abbiamo lavorato molto sull'offerta. Ora con Giuseppe rafforziamo in maniera decisiva la nostra capacità di proporci commercialmente sul mercato».

FCP-Assointernet, l’organismo che raggruppa le principali società attive nella vendita di pubblicità online in Italia (concessionarie e gestori diretti) ha un nuovo presidente. Si tratta di Giorgio Galantis, consigliere delegato di Banzai Media e responsabile di Banzai Advertising. Galantis ricoprirà l’incarico per il biennio 2015-2016 e succede nella carica a Roberto Zanaboni, Direttore Digital Advertising di RCS Media Group – divisione Communication Solutions -, che in scadenza di mandato ha scelto di non ricandidarsi, anche se dovrebbe fare certamente parte del nuovo Consiglio Direttivo dell'organismo.

Stefano Necaj j HiMedia

Massimo Posse j Cayenne

HiMedia, la divisione di HiMedia Group specializzata in adv digitale, ha nominato Stefano Necaj Responsabile vendite area Centro-Sud Italia. Risponderà all’Head of Advertising & Adexchange, Valentina Vozza. Necaj gestirà nello specifico lo sviluppo del business nell’area Centro – Sud Italia, promuovendo e valorizzando l’offerta completa di HiMedia che comprende soluzioni di display adv, programmatic buying, performance e progetti speciali. Il manager ha maturato un’esperienza di quasi 11 anni nell’area sales di concessionarie del calibro di A. Manzoni & C., RDS Advertising, Publikompass e Veesible.

Il quarantaseienne Massimo Posse entra in Cayenne in qualità di Business Digital Manager. Da 15 anni nel mondo della comunicazione, Posse inizia la sua carriera come Sales Manager per entrare poi in importanti agenzie di pubblicità e comunicazione – tra le quali Armando Testa e Brand Portal – ricoprendo incarichi manageriali legati al new business. «In Cayenne ho trovato un ambiente stimolante, un team di professionisti molto preparati e clienti che mi coinvolgono quotidianamente in nuove sfide», ha dichiarato il manager all'indomani dell'ufficializzazione del suo nuovo incarico.

Paola Morabito j Take

Fabrizio de Biasi j Talks Media

Take prosegue la sua crescita e rafforza la struttura: Paola Morabito assume anche il ruolo di Strategic Planner della sigla, per cui già ricopriva l’incarico di senior copywriter. «La decisione rientra nell’ottica di rafforzamento di una struttura in continua evoluzione», dice Cristina Corsini, Cfo di Take. «Con il nuovo incarico metto a disposizione un ulteriore tassello delle mie esperienze precedenti a favore della crescita di Take – spiega poi la stessa Morabito –. Mi auguro di dare quindi un contributo importante per confermare il nostro ruolo di agenzia creativa, che punta sulla forza delle strategie, delle idee e del posizionamento di prodotto».

Fabrizio de Biasi è il nuovo Sales Director Centro e Sud Italia di Talks Media, struttura specializzata nell’advertising digitale verticale. De Biasi, dopo aver maturato un’esperienza quindicinale nell’area sales di concessionarie nazionali come ItaliaOnline, NiumidiaAdv e BreadandButter, prima concessionaria del portale web IOL, gestirà ora lo sviluppo del business di Talks Media al Centro e Sud Italia, promuovendo e valorizzando l’offerta commerciale della stessa concessionaria che si compone di soluzioni display, video, programmatic buying, dem e progetti speciali online e offline. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


Carla Sangiorgio j Unilever Italia

Federico Russo j Blue Hive Roma

Unilever Italia ha nominato Carla Sangiorgio nuovo Head of Corporate Communications con riporto diretto a Angelo Trocchia, presidente e amministratore delegato del braccio tricolore della multinazionale. In Unilever Italia dal 2007, sarà responsabile della comunicazione corporate interna ed esterna per il nostro Paese nonché dei progetti di sostenibilità e della Fondazione Unilever. Nel suo ruolo si occuperà del rafforzamento della strategia e delle attività di comunicazione esterna finalizzate ad aumentare l’awareness e la reputazione dell’azienda presso i media, i principali stakeholder esterni, i partner ONG e i consumatori.

Blue Hive Roma, l’agenzia di WPP dedicata alla comunicazione di Ford Italia, ha un nuovo Direttore Creativo. Si tratta di Federico Russo, che da inizio marzo ha assunto il ruolo prima ricoperto da Elisa Pazi. Federico Russo entra nel Blue Hive – la task force internazionale tra Ogilvy & Mather, Wunderman e Mindshare creata da WPP per gestire e coordinare tutta la comunicazione di Ford – dopo 16 anni di esperienza in pubblicità a livello nazionale e internazionale. Nel nuovo incarico, Russo avrà la responsabilità dello sviluppo creativo della comunicazione di Ford nel nostro Paese in forte sinergia con tutte le sedi del network.






Contemporary marketing

THE NEXT (14) LEVEL Dopo il successo di Turbo, la holding guidata da Marco Ferrari lancia Sting Media e Zero Studios, attive rispettivamente nel planning televisivo “programmatico” e nel branded entertainment. Al vertice di ognuna due figure di primo piano come Roberto Calzolari e Matteo Scortegagna di Lorenzo Mosciatti

n uno scenario media e advertising estremamente complesso e fluido, una tra le poche ragionevoli certezze è che l’efficacia del marketing e della comunicazione sarà sempre più legata alla capacità delle aziende di leggere, interpretare, capire ed attivare i Big Data generati da consumatori e clienti. Per questo Next 14, la holding industriale fondata all’inizio del 2014 da Marco Ferrari, Marco Franciosa e Matteo Scortegagna, ha messo al centro della propria strategia di sviluppo l’esclusiva focalizzazione su business legati al crescente impatto dei processi di automazione e di sfruttamento dei dati in ambito advertising e content marketing. A supportare il team – che ha alle spalle l’esperienza di successo di Neo Network, startup partita da zero e trasformata negli anni in un gruppo internazionale con l’acquisizione da parte di De Agostini – sono entrati in Next 14 come soci di minoranza alcuni tra i più brillanti imprenditori del settore tra cui Mauro Del Rio (fondatore di Buongiorno), l’inglese David

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Frank (fondatore di RDF), Giorgio Gori (fondatore di Magnolia) e l’americano David Moore (fondatore di 24/7 Media). Dopo il lancio di Turbo – che in pochi mesi si è affermata come il principale player indipendente italiano nel Programmatic Advertising, con 2 milioni di euro di fatturato in poco più di sei mesi di attività e l’obiettivo di superare i 5 milioni di euro nel 2015 – in queste settimane hanno iniziato le attività due nuove aziende incubate in Next 14. Si tratta di Sting Media, che si pone l’ambizioso obiettivo di innovare il mercato del planning televisivo italiano, immutato nei processi da oltre 20 anni, e Zero Studios, che vuole introdurre un approccio distributivo multicanale con sofisticate capacità di targeting nel mercato del brand entertainment, un settore in forte crescita, ma ancora immaturo nell’offrire alle aziende risultati misurabili. «Come è già accaduto con Turbo – dichiara il Ceo di Next 14 Marco Ferrari – la sfida non è solo strategica, ma innanzitutto imprenditoriale. Per noi è fondamentale coinvolgere

nell’azionariato delle aziende del nostro network i manager che vengono chiamati a guidarle come co-fondatori. Persone accomunate da significativi track-record, ma anche dalla voglia di nuove sfide e disposte a lasciare ruoli prestigiosi nelle multinazionali dei media per investire insieme in questa nuova avventura». Persone come Roberto Calzolari, sino a pochi mesi fa Ceo italiano del colosso Starcom Mediavest Group, che ha deciso di tornare ad essere imprenditore a tempo pieno con Sting Media, di cui è Co-founder & Ceo. «In Italia – racconta Calzolari – la tv rimane il mezzo dominante, ma è in fase di grande cambiamento. Il mercato è profondamente mutato negli ultimi 5 anni, con uno scenario impattato dalla digitalizzazione, dalla moltiplicazione dei canali e dall’atomizzazione delle audience. Negli ultimi anni, complice la crisi economica, abbiamo assistito a un generale calo di raccolta, a una diminuzione dei prezzi e a una perdita di efficacia. Insomma, tutto è cambiato, tranne i processi di pianificazione tra

Sting Media Ai vertici della neonata società che intende innovare il mercato del planning televisivo italiano troviamo Norberto Rigamonti, Marco Ferrari, Roberto Calzolari e Andrea Aveni (da sinistra nella foto in alto)

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I N N O VAT I V E

P E R F O R M A N C E


Contemporary marketing

Zero Studios Alla guida dell'altra startup incubata da Next 14 troviamo Matteo Scortegagna (in foto), sino allo scorso ottobre Ceo di Zodiak Active

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buyer (centri media) e seller (concessionarie) che avvengono ancora "a manovella", senza sfruttare le opportunità che oggi offre la tecnologia per valorizzare al meglio l’offerta e mettere la domanda in condizioni ottimali e aggiornate». Sting Media – che vede presenti nell’azionariato oltre a Next 14 e Calzolari anche Andrea Aveni (che mantiene il suo ruolo di Managing Director di Mediasoft) e l’esperto Cto Norberto Rigamonti – ha infatti investito nello sviluppo di una nuova piattaforma tecnologica, totalmente integrata con Kubik (standard software nella pianificazione tv) e aperta a tutto il mercato, che introduce dinamicità in un processo oggi statico e basato sugli aggiornamenti dei listini. La concessionaria potrà decidere quanto rendere disponibile della propria inventory, quando e come (sottodata, anticipo, private deal) in Sting, adeguando i prezzi in base all'effettivo andamento del mercato e dell’audience. I buyer potranno accedere alle opzioni in anticipo (book), sottodata (asta) e special deals (open & private), avendo visibilità dell’inventory disponibile al momento per la prenotazione immediata. «E’ un’innovazione molto profonda per il mercato italiano – continua Calzolari – e siamo completa-

mente consapevoli che sarà premiata nel tempo solo se ci dimostreremo in grado di portare effettivo valore aggiunto a tutto il sistema, innestando un circolo virtuoso. Per questo Sting non è né un trader, né un broker, ma una piattaforma completamente neutra e indipendente per facilitare le transazioni». Sting è uno dei primi progetti al mondo di questo tipo (solo qualche settimana fa negli Stati Uniti la rete ESPN ha trasmesso il primo spot comprato in “Programmatic” tramite piattaforma) ed è attualmente in fase di test con alcune delle principali concessionarie e centri media italiani, con l’obiettivo di iniziare la piena commercializzazione della piattaforma nel secondo semestre 2015. Se lo sviluppo di Sting ha richiesto oltre un anno di preparazione, più recente è l’incubazione di Zero Studios. A guidare la start-up, come Ceo e Co-founder, è Matteo Scortegagna, sino allo scorso ottobre Ceo di Zodiak Active e con alle spalle oltre 15 anni di esperienza nell’ideazione e produzione di programmi televisivi di successo. Nell’azionariato – oltre alla quota di controllo di Next 14 – anche Beppe Caschetto, il principale talent agent italiano, che partecipa insieme ai suoi soci attraverso la società ITV Movie. L’ambito di operatività di Zero Studios è il mercato dei contenuti audiovisivi di marca (brand entertainment, content marketing,native advertising), cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Grazie al proliferare di touchpoint diretti – soprattutto su digital e social – tra aziende e consumatori, i marketer stanno infatti sperimentando nuove modalità di connessione con il target, attraverso lo sviluppo di

contenuti proprietari coerenti e rilevanti, fruiti dal pubblico in modalità nuove e non-interruttive rispetto all’adv tradizionale. «Per cogliere tutte le opportunità di questo nuovo approccio e passare dalla sperimentazione alla maturità del mercato – racconta Scortegagna – è però necessario unire l’emisfero destro, fatto di idee, autori, artisti e produttori con l’emisfero sinistro, fatto di distribuzione multicanale, capacità di targeting, metriche oggettive e risultati misurabili». Zero Studios nasce per unire questi due emisferi e porta al servizio dello storytelling di marca l’esperienza dei migliori professionisti dell’intrattenimento audiovisivo e il coinvolgimento di importanti artisti e talent unito a un forte approccio tecnologico, grazie a una piattaforma in grado di distribuire online i contenuti esclusivamente ai target desiderati, realizzata grazie anche alle competenze che porta in dote Next 14 sul fronte Data Management Platform. «Io credo fortemente – continua Scortegagna – nell’utilizzo della leva dell’intrattenimento come strumento e linguaggio alternativo da parte della comunicazione di marca. Ci sono aziende che hanno un patrimonio di contenuti straordinario, con marchi dotati di un "identità editoriale" più connotata di tante reti tv. Sono affascinato dalla possibilità che offre internet di lavorare su target più stretti, ai quali proporre persino messaggi più "scorretti" e coraggiosi, battendo strade che la tv non può seguire». Nonostante Zero Studios stia ancora completando il team e ultimando lo sviluppo della piattaforma, Scortegagna e il suo team sono già al lavoro su un paio di progetti estremamente innovativi, che vedranno la luce nella seconda metà dell’anno. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015



Contemporary marketing

Expo 2015 Parte il tuo giro del mondo on il claim “Expo Milano 2015. Il tuo giro del mondo”, ha preso il via il terzo capitolo della campagna pubblicitaria di Expo Milano 2015 firmata da Havas Worldwide Milan. Dopo la prima fase della comunicazione, in cui è stato presentato il grande tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita Vita”, e la seconda fase “Expo Experience”, che ha introdotto le possibili esperienze dei visitatori, la comunicazione si focalizza ora sulla call to action (l’acquisto dei biglietti) e racconta la visita a Expo Milano 2015 come un viaggio irripetibile tra i saperi e sapori del mondo, in cui le persone potranno scoprire oltre 140 padiglioni nel sito espositivo tra grandi architetture e culture vicine e lontane. La campagna, declinata in una comunicazione crossmediale, coinvolgerà le principali emittenti tv nazionali, locali, digitali e sat con spot realizzati in formati da 60’’ e 30’’. La pianificazione prevede

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La terza fase della comunicazione, firmata da Havas Worldwide Milan, tira la volata all'apertura dei cancelli di Expo Milano 2015. Il focus ora è sulla call to action inoltre una campagna radio con spot da 30’’ sulle principali emittenti nazionali, e una strategia digitale che interesserà i più importanti siti de-

dicati all’informazione e ai viaggi, oltre che i canali social di Expo Milano. Il planning è di Starcom, mentre la voce narrante non è più quella di Antonio Albanese, ma quella di Angelo Maggi, doppiatore di Bruce Willis, Denzel Washington, Robert Downey Jr. e di tante altre star del cinema internazionale. s.f.

SPOT PittaRosso e Simona Ventura ancora insieme, prima online e poi in tv

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easer sui canali social e lancio online. Sono state queste le primissime fasi che hanno prima annunciato e poi alzato il velo sul nuovissimo spot di PittaRosso, pianificato dal 6 aprile in tv sulle reti Mediaset. Il planning, gestito in esclusiva con le reti del Biscione, prevede diversi flight fino a giugno per un totale di circa 1.800 Grp’s. Firmato dal regista Dario Piana e dall’agenzia Casiraghi Greco &, il commercial vede ancora una volta protagonista Simona Ventura, già testimonial del primo spot del marchio, che in abito bianco e scarpe rosse avanza in una ambientazione immacolata. Armata di ombrello la showgirl si appresta ad affrontare una pioggia di scarpe colorate intonando Singin’ in the rain. Le immagini si chiudono con la voce della conduttrice che scandisce lo slogan ormai conosciuto dal grande pubblico: “PittaRosso scarpe a più non posso”. c.v. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


La pubblicità intelligente in tempo reale Benvenuti in Rocket Fuel

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BRAND SOLUTION

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INSIGHTS

ROI ADVERTISING THAT LEARNS®

Rocket Fuel mette l’intelligenza artificiale e i big data al servizio della pubblicità digitale. La sua piattaforma tecnologiaca genera strategie di media buying in grado di auto-ottimizzarsi in tempo reale, per acquistare solo gli spazi che permettono di raggiungere il pubblico più ricettivo alla campagna. Per saperne di più, visita il sito emea.rocketfuel.com/it o scrivi a sales-it@rocketfuel.com


NEXT

Contemporary marketing

Kia Sorento Il lancio inneggia al “perfezionismo” per tutti

Con un claim accattivante, la casa punta a esaltare la qualità della progettualità ingegneristica della sua auto di lusso, ma allo stesso tempo a conferirle un nuovo posizionamento di Alessandra La Rosa

reata per i perfezionisti. Perfetta per tutti”. Con questo claim Kia lancia la campagna dedicata alla nuova Sorento che punta a dare una svolta alla percezione che il pubblico ha del brand, portando sotto i riflettori l’auto attualmente più “di lusso” di Kia e sorprendendo il pubblico con un’inaspettata attenzione all’estetica. La campagna, firmata da Innocean Worldwide Europe, mette al centro le figure di alcuni professionisti, tra cui orafi, chef e fashion

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designer, che vivono e lavorano ad altissimi standard di qualità. Sono loro le persone che Kia aveva in mente quando sviluppava il concept della nuova Sorento, e le loro storie sono utilizzate nella campagna per enfatizzare l’approccio umano della casa automobilistica alla progettualità ingegneristica. Ognuno dei vari filmati sviluppati si focalizza su una di queste figure di “perfezionisti” e invita il pubblico a scoprire di più attraverso un sito dedicato (www.ilsole24ore. com/st/made4perfectionist/), che in Italia vede il coinvolgimento di System24 e di Fondazione Cologni Mestieri d’Arte. Come agenzia di riferimento di Kia, Innocean Worldwide Europe si è occupata dello sviluppo delle storie, dello strategic planning e della realizzazione per tv e stampa, mentre l’agenzia digitale La Red ha curato il concept online, i video per la rete e la campagna digital. La campagna, a cui è dedicato anche l’hashtag #made4perfectionist, è pianificata da Havas Media Italia.

ADV Banca Generali sceglie lo chef Davide Oldani per la nuova campagna istituzionale

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partita ad aprile la nuova campagna istituzionale di Banca Generali firmata M&C Saatchi. Web e stampa nazionale sono i mezzi scelti per la veicolazione della comunicazione che vede come testimonial lo chef Davide Oldani, vero e proprio endorser della Banca: è stata sua, infatti, la scelta di prestare la propria immagine per la pubblicità. “Qui mi trattano come farei io” è il concept della comunicazione. Nel visual dell’adv si vede Oldani seduto al tavolo come un cliente speciale a cui viene offerto un menu di servizi dedicati, come se si trovasse nel suo ristorante: lo stesso trattamento che ogni cliente Banca Generali è certo di ricevere.

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CheBanca! è al lavoro sulla nuova campagna istituzionale che vedrà la luce dopo l’estate. Intanto, il brand continuerà a promuovere i suoi prodotti, tra cui l'app Wow, protagonista di un’inedita iniziativa da maggio.

Novità da Youtube per il formato adv “skippable” TrueView: arrivano le nuove “Schede” interattive e da maggio gli inserzionisti pagheranno gli annunci non solo se questi verranno effettivamente visti, ma anche se l’utente cliccherà sulle “Cards”.

Riders si prepara al lancio del suo primo sito e di una piattaforma di ecommerce, che andranno a completare il sistema del magazine, attualmente composto dal mensile, un blog, un’app e vari profili social. Debutteranno a giugno, in occasione di Pitti Immagine Uomo.

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f o c u s

Al contrario della pubblicità tradizionale che distrae il lettore dal contenuto per comunicare il messaggio di marketing, il native cala completamente la pubblicità all’interno di un contesto. Una soluzione che piace agli investitori, ai media e… agli utenti di Simone Freddi

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ominciamo con lo sfatare un luogo comune, ossia che i contenuti dei brand siano poco interessanti per gli utenti. Se non bastasse osservare che i contenuti brandizzati hanno fatto per decenni la fortuna dei magazine (che si potrebbero definire i veri “inventori” del Native), si può citare una ricerca svolta da Hubshout nel 2014, secondo cui circa il 73% degli utenti sostiene che i contenuti prodotti dalle marche sono almeno (se non più) interessanti dei “normali” contenuti editoriali. «Il native - spiega IAB Italia, alla vigilia del Seminar del 15 aprile, l’evento verticale di approfondimento che l’Associazione quest’anno ha deciso di dedicare proprio a questo tema, di grandissima attualità nell’attuale panorama della comunicazione online - offre agli utenti l'opportunità di accedere a contenuti nuovi, interessanti e di valore: grazie alle tecniche di targetizzazione, infatti, essi troveranno contenuti native sempre più rilevanti per loro. Produrre contenuti di qualità ha un costo e gli utenti ne sono consapevoli. Per questo sono ben disposti ad accettare che dietro ci sia uno sponsor, purché sia dichiarato e trasparente». Con l’obiettivo di studiare il fenomeno, IAB Italia ha costituito un comitato scientifico di cui fanno parte Raffaele Cirullo (IAB Italia), Alberto Mari (Outbrain), Michele Marzan (IAB Italia) e Gabriele Ronchini (4W Marketplace).

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Native: cos’è e dove va

Sin da quando il Ceo di Sharethrough, Dan Greenberg, ha “coniato” il termine, il mondo della comunicazione ha cercato freneticamente una definizione esaustiva di “Native”. Innumerevoli le proposte ma ancora non sembra esserne emersa una universalmente condivisa. La risposta, in larga misura, è racchiusa nel fatto che quanto percepito come “native” dipende dal punto di vista di chi lo vede. In generale però possiamo fissare alcune certezze: il native advertising è un contenuto sponsorizzato promosso e visualizzato all’interno dei contenuti offerti al lettori. Al contrario della pubblicità tradizionale che distrae il lettore dal contenuto per comunicare il messaggio di marketing, il native cala completamente la pubblicità all’interno di un contesto. Lo scopo è attrarre l’attenzione dell’utente attraverso l’engagement. Un’altra sua caratteristica fondamentale è di non interrompere l’attività degli utenti, poiché asenGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015

sume le medesime sembianze del contenuto, diventandone parte, amplificandone il significato e catturando l’attenzione del consumatore. Il native ha portato una ventata positiva e interessante alla pubblicità online in generale, ma i maggiori vantaggi ricadono sulla display, che si è liberata dei rigidi posizionamenti in cui è stata a lungo confinata. «I formati display continueranno a giocare un ruolo importante, per lo meno sulle piattaforme desktop. Tuttavia in un’ottica di affollamento pubblicitario, i formati native otterranno maggiore spazio. Sui device mobili inoltre, la dimensione è limitata e l'attenzione è massima: per questa ragione l'utente è particolarmente esigente sulla qualità dei contenuti che occupano lo schermo. Un formato native che porta a un contenuto di valore, in linea con gli interessi dell'utente, riscuoterà necessariamente un successo maggiore rispetto a un formato tabellare tradizionale», spiegano ancora gli esperti dello IAB. Quanto vale il mercato?

In Italia, non è ancora possibile avere uno spaccato degli investimenti adv display suddivisi per categorie, tuttavia è innegabile che gli operatori percepiscono la quota degli investimenti nel native in aumento. A suffragare questa analisi anche i dati elaborati da IAB UK che, nel suo mercato, stima una spesa per il native e il content adv di 216 milioni di sterline nei primi sei mesi del 2014, pari al 21% della voce display. Una elaborazione che include anche gli investimenti riconducibili alle sponsorizzazioni e alla in-feed distribution. Ciò che è certo è che il mercato sta adottando il Native con entusiasmo, in quanto porta beneficio a tutti: gli editori, che beneficiano di contenuti nuovi e di valore (oltre ovviamente a una fonte di revenue incrementale), i brand che hanno a disposizione una leva più efficace per comunicare con il proprio target e i consumatori che accedono a un mondo nuovo, interessante e gratuito di contenuti. L’opportunità è di rendere l’interazione con la marca più naturale, nativa per l’appunto. «Le aziende hanno compreso che lo strumento del native adv può essere utilizzato in vari modi e soprattutto non è solo appannaggio di aziende del mondo dell’intrattenimento o che dispongono di grandi quantità di contenuti», osserva il Comitato Scientifico di IAB Italia, che conclude: «Il mercato guarda con estremo interesse a questo fenomeno». 23


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OUTBRAIN “Megafono” dei contenuti di brand Attraverso la propria piattaforma di content discovery, la sigla mette in contatto brand e consumatori grazie a messaggi interessanti che non interrompono l’esperienza dell’utente, ma che anzi amplificano l’engagement e il coinvolgimento

brand trust. Inoltre il content marketing, in particolare, ci consente di agire non solo sul posizionamento ma anche sul messaggio. In questo quadro, quali sono le specificità della proposta di Outbrain? Attraverso la piattaforma di content discovery, Outbrain mette in contatto brand e consumatori grazie a messaggi interessanti che non interrompono l’esperienza dell’utente, ma rafforzano il suo engagement. Il contenuto acquisisce valore quando raggiunge una nuova audience. Per questo Outbrain offre anche strumenti di amplificazione di contenuti che garantiscono risultati: dalla generazione di nuova audience, all’incremento di visite e conversioni fino a mostrare un brand lift positivo. Grazie ad accordi commerciali con editori premium in tutto il mondo, Outbrain è in grado di mostrare i contenuti dei brand in posizione editoriale sulle testate più autorevoli. Non solo, gli algoritmi di profilazione per interesse fanno sì che ogni contenuto suggerito appaia solamente a utenti realmente interessati, a prescindere da quale pagina stiano visitando in quel momento. La chiave del successo della soluzione Outbrain è che permette di raggiungere un pubblico coinvolto, interessato, di alta qualità nel momento in cui si trova in modalità di fruizione di contenuto e senza dipendere da uno specifico motore di ricerca o da una piattaforma social. C'è un obiettivo preciso nel creare una strategia di content marketing di successo: che sia capace di generare popolarità.

el corso degli ultimi anni, il fenomeno native ha destato curiosità e sollecitato lo sviluppo di forme sempre nuove di pubblicità integrata con i contenuti. Ma cosa è native oggi? Lo chiediamo ad Alberto Mari, Country Manager di Outbrain Italia: «Esistono numerose definizioni di native advertising, ma i parametri comuni e identificativi di questa nuova forma di comunicazione sono, primo, il posizionamento nel contesto della user experience senza interrompere la fruizione dei contenuti; secondo, il rispetto della forma e della funzione della user experience in cui è posizionato. Questo significa – continua il manager – che il native deve avere l’aspetto di un contenuto (forma) e deve svolgere la funzione di un contenuto (ovvero intrattenere l’utente, essere informativo), insomma deve fornire valore aggiunto. In Outbrain ci occupiamo di amplificazione di contenuti attraverso posizionamenti native che rispettano esattamente i criteri indicati sopra».

N

Quali sono i plus di un progetto di comunicazione sviluppato con queste logiche? Come detto da Seth Godin, “il native rappresenta una forma di permission marketing”: questo è di per sé una garanzia di efficacia, soprattutto sui media in cui l'interazione con l'utente è molto stretta, come il mobile. In un momento di particolare affollamento pubblicitario, dove i contenuti più interessanti sono a distanza di un solo click, il native consente di mantenere alto l'interesse degli utenti senza interromperli nel momento meno opportuno. Questo aiuta a favorire la costruzione e la Alberto crescita del Mari 24

I partner Il network di Outbrain vanta partnership con editori Premium, tra cui CNN.com, Slate ed ESPN. In Italia i partner della sigla sono RCS, Il Fatto Quotidiano, Yahoo, Citynews, Blogo, Lettera43, Fanpage e tanti altri

Come si compone il vostro network in generale? E nel nostro Paese, chi sono i vostri partner? Le partnership con gli editori Premium sono un punto di forza fondamentale della nostra azienda. Con Outbrain, è possibile collocare link a contenuti sui più grandi e autorevoli siti di editori presenti sul web, tra cui CNN.com, Slate ed ESPN - con cui abbiamo annunciato un’estensione della partnership per tutte le piattaforme digitali lo scorso 27 marzo -. Nel nostro network italiano vi sono partner come RCS, Milano Finanza, Il Fatto Quotidiano, Yahoo, Citinews, Gossip. it, Blogo, Corriere dello Sport, Giallozafferano, Lettera43, Mtv, Tutto Sport, Banzai, Tom's Hardware, Citynews e molti altri che ci permettono di raggiungere una reach del 71% della popolazione italiana online (fonte: comScore Global Gennaio 2015, ndr). enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


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4W MarketPlace Al Seminar di IAB con il video native widget Platinum sponsor dell'evento di approfondimento organizzato dall'Associazione a Milano, 4w presenterà inoltre una case history interamente native realizzata con il Gruppo Carrefour el corso degli ultimi anni, il fenomeno native ha destato curiosità e sollecitato lo sviluppo di forme sempre nuove di pubblicità integrata con i contenuti: «Questo perché l’attenzione si è spostata maggiormente verso loyalty e engagement. Le strategie di marketing più evolute ed ultimamente più diffuse non tendono più a “convincere” i clienti, ma a “coinvolgerli”», spiega Paola Sersale, Head of Sales di 4w MarketPlace, platinum sponsor dello IAB Seminar dedicato al Native advertising. Alla vigilia dell’evento abbiamo incontrato la manager.

N

Quali sono i plus di un progetto di comunicazione sviluppato secondo logiche Native? Conquistare e non convincere, creando un rapporto diretto con il proprio interlocutore. “Engagement” significa molte cose ma ritengo che principalmente abbia le sue fondamenta nell’ascolto dell’utente, nell’interpretazione del suo comportamento per comprendere in quale modo può essere disposto ad “impegnarsi con un brand”. Le aziende sono alla ricerca di formati pubblicitari che permettano un tipo di comunicazione più evoluta e sofisticata, quindi mezzi di comunicazione alternativi, maggiormente flessibili e con un’elevata capacità di adattarsi al cambiamento. Il native advertising è una 26

Novità In occasione dello IAB Seminar 4W MarketPlace lancerà la soluzione video native widget. Ad anticiparlo è Paola Sersale, Head of Sales di 4w MarketPlace (in foto)

delle soluzioni più convincenti in tal senso in quanto riesce a recapitare il messaggio direttamente ad utenti interessati mantenendone l’attenzione per un tempo molto più lungo rispetto all’advertising tradizionale. In questo quadro, quali sono le specificità della proposta di 4W MarketPlace? Da quando è nata, 4w offre ai suoi investitori una tipologia di formati pubblicitari nativi, gli “annunci contextual“: inseriti in bottom article, non invasivi, integrati nel sito dell’editore e contestualizzati, grazie al widget di raccomandazione lanciato un anno fa. Visto il grande interesse da parte degli investitori, abbiamo lavorato con editori e partner allo sviluppo di nuovi widget, oggetti che all’interno dei siti facilitano all'utente l'interazione con i contenuti proposti dall’editore. In occasione dello IAB Seminar lanceremo il video native widget, realizzato in partnership con Digital Bees, società specializzata nel quality video content management. L’offerta pubblicitaria consiste in un preroll contestualizzato in modalità click-to-play con la possibilità di personalizzazione del widget che, oltre a sod-

disfare obiettivi di brand, ha evidenziato di aver contribuito ad un sensibile incremento del CTR del video. Inoltre, per gli inserzionisti più attivi nell’ambito del content marketing, 4w dà la possibilità di utilizzare il widget per diffondere contenuti video propri, o addirittura creare una propria playlist, inseriti in contesti premiali e di qualità. Qual è la percentuale delle vostre revenue che deriva da progetti native? E con quali clienti avete collaborazioni attive su questo fronte? La maggior parte delle nostre revenue deriva proprio da attività native con una forte propensione al direct response. Il 70% dei ricavi del 2014 è imputabile a questa linea di business e nei primi tre mesi del 2015 siamo già oltre il 75%, con una crescita prevalente proprio degli investimenti legati a campagne con obiettivi di brandengagement. Il Gruppo Carrefour Italia ha partecipato alla fase di lancio del video native widget con la campagna “Sottocosto, ti adoro”, declinata anche su formati annunci. Samuele Glorioso, Digital Manager del Gruppo, presenterà la case history proprio nel corso dello IAB Seminar.

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Blogo Carattere Native al servizio di audience e brand Grazie a strumenti di native advertising e content marketing, il publisher è all’avanguardia sul fronte delle proposte pubblicitarie integrate con la qualità dei contenuti offerti sulle proprie properties. E tra le risorse messe a disposizione delle aziende ora lancia un prodotto basato sul concetto di storytelling: il Magazine

n un mercato che si presenta per molti aspetti ancora legato a schemi tradizionali, per non dire “vecchi”, un editore cerca di interpretare al meglio l’esigenza di brand di comunicare entro un contesto di qualità: «Blogo è sempre stato per sua natura molto attento e vicino ai brand, ai loro prodotti e ai nuovi strumenti per comunicarli ai propri utenti in maniera efficace - spiega Pino Barbiera, Publisher & Direttore Marketing -. L’evoluzione da network a editore ci ha consentito di sviluppare e migliorare le caratteristiche native proprie del nostro DNA e oggi al centro del nostro modello c’è una content strategy che attraverso lo storytelling permette di creare “storie” in grado di soddisfare da un lato gli interessi di un’audience sempre più esigente e meno influenzabile e dall’altro permette ai clienti di inserirsi nella “storia” naturalmente con maggiore discrezione ed efficacia».

I

Cosa implica per un editore questo tipo di progetti di comunicazione? Due sono le implicazioni maggiori per poter essere un interlocutore credibile ed efficace su progetti di comunicazione native based: forte integrazione tra editore e concessionaria, team editoriale/marketing competente e customer oriented. L’editore e gli account della concessionaria lavorano insieme per interpretare le necessità, i valori e gli obiettivi dei clienti e per sceglieenGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015

Pino Barbiera

L'offerta Gli strumenti che Blogo mette a disposizione dei propri partner coprono sia l'area Native sia quella di Content Marketing. In quest'ultimo ambito il network ha lanciato il Magazine, prodotto editoriale basato sul concetto di storytelling

re le soluzioni più adeguate e performanti all’interno dell’ampia offerta native messa a disposizione su Blogo. Come si articola questa offerta per gli spender? Gli strumenti che mettiamo a disposizione dei nostri partner coprono sia l’area di Native Advertising che quella di Content Marketing. Nell’area Native Advertising Blogo offre ai propri clienti comunicazione del brand integrato editorialmente con formati rich media e con product placement studiati ad hoc; una piattaforma proprietaria di native advertising che, attraverso un algoritmo di ottimizzazione, permette di contestualizzare al meglio il brand del cliente all’interno dell’offerta editoriale; publiredazionali, cioè post approfonditi per spiegare i vantaggi di prodotti e servizi offerti dai no-

stri clienti. Per i clienti interessati al content marketing Blogo ha poi sviluppato un prodotto basato sul concetto di storytelling: il Magazine. Si tratta di prodotti editoriali redatti su base mensile e on demand che si concentrano su eventi, mood, tendenze e temi di interesse generale e verticale all’interno del quale i clienti possono comunicare i loro prodotti e servizi inserendosi nella storia in modalità product placement o con l’integrazione di formati adv impattanti. Per clienti più esigenti ci sono i magazine “tailor made” prodotto editoriale sviluppato lavorando sulle esigenze di comunicazione del partner. La combinazione di content marketing e native advertising rende l’offerta native di Blogo la più completa all’interno del panorama degli editori online. Con quali clienti avete collaborazioni attive su questo fronte? Negli ultimi anni molti clienti ci hanno riconosciuto competenza e professionalità sia nel content marketing che nel native adv e possiamo citare tra le best case più interessanti nel nostro vasto portafoglio il tailor made blog per Poste Italiane per promuovere i loro prodotti in un ambiente “editoriale” dedicato alle PMI; il masthead native scelto da McDonald per i mondiali 2014, lo storytelling in forma diario di viaggio da Roma a Modena per parlare delle due Golf GTI e GTD di Volkswagen; il masthead native usato da Peugeot in occasione del 6 Nazioni, il tailor made blog per Enel su tematiche green, il filpwall usato da Microsoft, il Big-head interattivo usato come first mover BMW per la serie 1 e il magazine tailor made che racconta in cinque avvincenti puntate l’eccezionale storia della Mustang. 27


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tg|adv Il lancio italiano di Nintendo Tomodachi Life tra Display e Native La concessionaria ha realizzato lo scorso giugno un progetto articolato, entro il quale fondamentali sono state le attività di stampo editoriale, di produzione di contenuti video e di social engagement videogiochi sono affascinanti: raccontano storie invitandoti a viverle in prima persona, coinvolgendoti. Un fattore, questo, che accomuna l’universo game con il Native adv. Non stupisce dunque che per il lancio italiano di Tomodachi Life, videogame sviluppato da Nintendo inizialmente solo sul territorio giapponese per la console Nintendo 3DS, l’azienda e la concessionaria tg|adv abbiano lavorato a un progetto “editoriale”, più che puramente pubblicitario. In particolare tg|adv ha realizzato per Nintendo Tomodachi Life un progetto di comunicazione in grado di raggiungere un target specifico: giovani e interessati ai videogiochi. Il progetto ha visto l'integrazione di diverse attività, che affiancate a una pianificazione display, hanno avuto come scopo ultimo quello di generare brand awareness e coinvolgimento. Per questo si è scelto di optare per un'attività editoriale di branded content sulle testate young del network di tg|adv Teamworld e 10&Lol; un progetto video che ha visto il coinvolgimento della youtuber Fraffrog, riconosciuta dal target di riferimento; e iniziative di social engagement attraverso post sui canali di Teamworld, 10&lol e, naturalmente, di Fraffrog. L’operazione, realizzata lo scorso giugno, ha visto il coinvolgimento attivo delle redazioni e della youtuber, che hanno testato il videogame e la consolle, raccontando poi la propria esperienza

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L'obiettivo Il progetto realizzato da tg|adv per il lancio italiano di Nintendo Tomodachi Life ha visto l'integrazione di diverse attività, che affiancate a una pianificazione display, hanno avuto come scopo ultimo quello di generare brand awareness e coinvolgimento

sui rispettivi canali. Nell'ottica di spingere gli utenti ad interagire e ad entrare nel mondo Tomodachi, tutti i redazionali contenevano domande, quiz e test per gli utenti, legati alle dinamiche sperimentate durante lo svolgimento del gioco. Per la parte di video contenuto tg|adv ha coinvolto la youtuber Francesca Presentini, genio della tavoletta grafica, illustratrice e vlogger che intrattiene i suoi fan su due coloratissimi canali. Fraffrog ha realizzato, per l’occasione, 6 video che sono stati inseriti nello stream di contenuti del suo canale, risultando così integrati in maniera molto naturale con i contenuti abitualmente proposti alla propria fanbase. Anche Marco Morini, il fondatore della community di Teamworld, che attraverso il suo profilo Twitter coinvolge oltre 127.000 followers, ha utilizzato la propria fan base per promuovere il lancio di Tomodachi life. L'attività si è rivelata un grande successo, registrando tassi di lettura e interazione notevolmente più alti della media. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015



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UpStory Content is the new adv I contenuti di brand stanno affermandosi come forma pubblicitaria più efficace. Da qui il successo della piattaforma di BizUp che consente di pianificare campagne digital PR e native a performance, tra i protagonisti del Seminar targato IAB Italia e vale l’affermazione “Content is the new advertising”, gli operatori specializzati in content marketing diventano, rispetto a qualche anno fa, parte delle fondamenta di un nuovo modo di costruire e pensare il messaggio pubblicitario: non più pubblicità intesa come messaggio commerciale, ma contenuti di brand capaci di catturare l’attenzione di utenti e di creare engagement. Non stupisce dunque il successo che in poco più di tre mesi sta avendo UpStory, la piattaforma di BizUp che consente di pianificare campagne digital PR e native advertising a performance, presentata nel corso dello scorso IAB Forum e che ora è tra i Gold Sponsor del Seminar di IAB dedicato al Native advertising. Alla vigilia di questa

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manifestazione, abbiamo incontrato Claudio Vaccaro, ceo di BizUp, per fare il punto sulla giovane sigla. Come si suol dire, partiamo dal principio: cos’è UpStory? UpStory è la piattaforma proprietaria di BizUp che consente ai Brand di pianificare campagne digital PR e native advertising a performance, attraverso la creazione e distribuzione di branded content sul nostro network di circa 2.500 publisher certificati indipendenti (in continua crescita). Il tutto con risultati garantiti: è possibile infatti acquistare pubblicazioni sponsorizzate, pubblicazioni con visualizzazioni garantite, pubblicazioni con click garantiti o video views. Una rivoluzione nel mondo promoted post e native.

Nello specifico come si inquadra UpStory all’interno della realtà BizUp? In questi 4 anni abbiamo maturato un'esperienza enorme in ambito content marketing e digital PR, lavorando su progetti complessi per marchi come BNL, Lottomatica, Venere.com, Giunti editore, Consorzio Bancomat. In totale, sono circa 100 i clienti gestiti in questo ambito. Per dare qualche numero: il nostro team di 15 pr specialist ha raccolto e catalogato nei nostri database 90.000 siti e blog in tutto il mondo, ottenendo, grazie all'attività di digital PR e di engagement degli influencer, circa 10.000 pubblicazioni originali su siti diversi in tutte le categorie. Inoltre, era inevitabile prima o poi il passaggio da una logica manuale a una, per abusare di un termine in voga, enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


"programmatic", più scalabile e basata sulla tecnologia, in grado di valorizzare il network di relazioni che abbiamo costruito. In sintesi abbiamo radici ben piantate nelle digital PR, ma ora guardiamo decisamente al mondo Native. La soluzione che tipo di esigenze intercetta e, a queste, come risponde? Siamo un "centro media" per la pianificazione di campagne branded content. I dati ci dicono che i contenuti stanno affermandosi come una forma più efficace di pubblicità, perché più credibile e di valore per l'utente: "content is the new advertising" questa è la nostra visione. Abbiamo maturato la convinzione che i branded content debbano entrare sempre di più nei media plan delle aziende, ma per farlo occorreva trovare il modo di venderli come fossero pubblicità, quindi con performance totalmente tracciabili e con garanzia sul risultato. Proprio a questo scopo è nata UpStory, con la sua doppia natura di piattaforma tecnologica e di network di publisher. Ma se un’azienda è convinta di non avere contenuti adeguati come si può procedere? I branded content distribuiti da Up-

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Story possono essere sia prodotti dal brand (per esempio: video, infografiche, guide scaricabili e così via, ndr) sia co-creati con i publisher, a cui viene assegnato un brief a inizio campagna. Se un'azienda non ha a disposizione il contenuto, ci pensiamo noi: BizUp ha al suo interno risorse creative straordinarie e un team di produzione molto prolifico: siamo forse l'agenzia che ha prodotto più infografiche in Italia. Abbiamo anche diversi partner creativi in particolare per la produzione di video, con i quali collaboriamo per dare ai nostri clienti prodotti sempre più coinvolgenti ed efficaci. Come si compone il network? In soli 3 mesi il network è cresciuto fino agli attuali 2.500 tra siti, blog e profili social, ma stiamo continuando ad acquisire dalle 50 alle 100 candidature al giorno, che vengono tutte vagliate dai nostri publisher manager. Contiamo entro la prima metà dell'anno di aggregare circa 5.000 publisher. Naturalmente la nostra forza - e l'opportunità più importante per gli investitori - è la coda lunga, ma di qualità: blog personali con relativi profili social (si va dalla fashion blogger alla mamma blogger, dal travel blogger al tech blogger, ndr), alcuni dei quali

visitatissimi, ma anche siti premium appartenenti ad importanti network editoriali. Copriamo 22 categorie tematiche diverse. La nostra piattaforma tecnologica sta raccogliendo dati con continuità per consentire una pianificazione sempre più mirata ed efficace dei contenuti brandizzati. UpStory è Gold Sponsor dello IAB Seminar previsto a Milano il 15 aprile e dedicato al native adv. Come si sostanzierà il vostro contributo entro questa cornice? Allo IAB seminar presenteremo una case history di UpStory, la campagna #regalosbagliato di Trollbeads: in soli 4 giorni abbiamo ottenuto 60 articoli sponsorizzati su blog di fascia alta, generando circa 25.000 visualizzazioni ai post e circa 10.000 visite profilate al sito di Trollbeads. Fatto 100 il fatturato di BizUp, quanto di questo è imputabile ad UpStory? Insomma, quanto del vostro business è in percentuale legato al native? Già ora il 50% circa del fatturato di BizUp deriva da attività di PR, Content e Native, tra cui rientra UpStory, che però è partita solo da 3 mesi. Comunque, visti gli obiettivi che abbiamo, penso che l'anno prossimo valga la pena rifarmi la domanda.

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num b3r5

media in cifre

Fatturato per mese per DEVICE/STRUMENTO con totale progressivo a Febbraio 2015 e delta percentuale sull'anno precedente Fonte: Osservatorio FCP Assointernet

WEB 2014

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Tot. Prog. Totale

MOBILE

2015 Diff% 2014

27.285 24.407 -10,5%

TABLET

2015 Diff% 2014

SMART TV/CONSOLE

2015 Diff% 2014

1.276

1.192

-6,5%

156

139

-11,0%

TOTALE

2015 Diff% 2014

72

48

-33,6%

2015 Diff%

28.788 25.786 -10,4%

33.109 32.632

-1,4%

1.228

1.283

4,5%

160

247

54,2%

57

68

18,9%

41.567

-

N/A

1.582

-

N/A

134

-

N/A

217

-

N/A

43.500

34.555 34.230 -0,9% -

N/A N/A

36.811

-

N/A

1.920

-

N/A

148

-

N/A

161

-

N/A

39.040

-

42.402

-

N/A

2.050

-

N/A

145

-

N/A

139

-

N/A

44.737

-

N/A

45.988

-

N/A

2.377

-

N/A

237

-

N/A

175

-

N/A

48.778

-

N/A

29.493

-

N/A

2.000

-

N/A

216

-

N/A

280

-

N/A

31.990

-

N/A

14.239

-

N/A

1.857

-

N/A

130

-

N/A

122

-

N/A

16.349

-

N/A

37.057

-

N/A

1.706

-

N/A

143

-

N/A

63

-

N/A

38.969

-

N/A

44.547

-

N/A

2.154

-

N/A

256

-

N/A

160

-

N/A

47.117

-

N/A

44.556

-

N/A

1.976

-

N/A

249

-

N/A

148

-

N/A

46.930

-

N/A

51.994

-

54.778

-

60.394 57.038 449.049

N/A

N/A

2.442

-

N/A

261

-

N/A

82

-

N/A

-5,6%

2.503

2.476

-1,1%

316

386

22,0%

129

116

-10,3%

N/A

22.569

N/A

N/A

2.236

N/A

N/A

1.676

N/A

N/A

63.343 60.016 475.529

N/A

N/A -5,3% N/A

Di seguito riportiamo alcune definizioni, che possono essere utili per una più facile lettura del rapporto. DEVICE/STRUMENTO: si intende generalmente lo strumento/piattaforma su cui viene veicolato un contenuto e rappresenta lo strumento tecnologico effettivamente contrattualizzato al cliente, a prescindere dalla piattaforma con cui la campagna viene poi effettivamente visualizzata. Le voci di DEVICE/STRUMENTO sono Web, navigazione da browser su tutti i device; Mobile, msite, App, SMS, MMS; Tablet, app; Smart TV/Console, APP, DAL, Ingame ADV NOTE: I valori rappresentano i fatturati pubblicitari delle Aziende che dichiarano i propri dati all'Osservatorio FCP Assointernet. Sono esclusi dalla presente Tavola i dati relativi alla "Keywords/Search adv"

pubblicità ONLINE Gli investimenti a febbraio calano, ma non troppo ◆  Secondo i più recenti dati diffusi da FCP-Assointernet, per il secondo mese dell’anno il trend year on year si è mantenuto sostanzialmente stabile con una variazione del -0,9% All’indomani dell’annuncio della nomina del nuovo presidente Giorgio Galantis (vedi news pagina 6), l’Osservatorio FCP-Assointernet comunica le rilevazioni dei fatturati pubblicitari per il periodo gennaio-febbraio 2015, raffrontati allo stesso periodo del 2014. Dopo il sensibile calo riportato a gennaio, quando il totale ha segnato un -10,4%, per il secondo mese dell’anno il trend

year on year è sostanzialmente stabile: -0,9%. Il dato progressivo dall’inizio dell’anno, invece, segna un -5,3%. Un recupero trainato dalla crescita della spesa adv sui Tablet, in aumento del 54,2%, e su Smart TV e Console, a +18,9%. Più circoscritta la crescita del Mobile, a +4,5%, mentre cala il Web, che registra un -1,4%. «L’Osservatorio FCP-Assointernet rileva a febbraio investimenti

pubblicitari sul mezzo internet in sostanziale pareggio sul 2014: un dato che va giudicato positivamente, in relazione alla situazione generale del mercato in questo avvio d’anno e al dato registrato a gennaio. Nei primi due mesi il mezzo lascia quindi sul terreno qualche punto percentuale, ma è comunque in recupero», commenta Giorgio Galantis. a.l.r.

Rapporto Censis Il 77,4% dei giovani italiani under 30 è su Facebook Che l’Italia fosse uno dei mercati più corposi per Facebook era cosa già nota da tempo, ma fa lo stesso un po’ effetto vedere che a essere iscritto al social network è il 50,3% dell’intera popolazione nazionale, e il 77,4% dei giovani under 30. E’ uno dei dati emersi dal 12° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, presentato il 26 marzo a Roma. Lo studio scatta una fotografia della “grande trasformazione” dei media dell’ultimo decennio. E in questa fotografia l’utilizzo di internet continua a crescere: nel 2015 gli utenti crescono del 7,4% rispetto al 2013 e arrivano alla quota record del 70,9% della popolazione italiana, anche se solo il 5,2% di essi si connette con banda ultralarga.

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Contemporary media

Restyling Il cambio di rotta di DiLei.it

Il verticale femminile di Italiaonline si rinnova all’insegna di responsività e autorevolezza dei contenuti. Quattro i punti di forza dell'offerta adv: crossmedialità, video, native e programmatic di Lorenzo Mosciatti

esponsività, qualità, autorevolezza, ma anche un’offerta pubblicitaria che si rinnova per diventare cross-screen. Queste le parole chiave usate da Gabriele Mirra, chief operating officer di Italiaonline per presentare il restyling di DiLei, il verticale femminile della internet company già oggi in grado di generare 1,3 milioni di utenti unici e oltre 40 milioni di page views al mese (con un indice di concentrazione sulle donne superiore al 60%), svelato di recente con un evento svoltosi a Milano e che ha visto la partecipazione di Selvaggia Lucarelli. Accanto al look completamente rinnovato, con una grafica che ne rende ancora più immediata la fruizione da qualsiasi disposi-

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tivo, il Nuovo Dilei.it si presenta arrichito anche sul fronte dei contenuti con nuove rubriche (tra cui #dileicipiace), notizie più aggiornate, consigli di benessere e bellezza, interviste esclusive con i personaggi del momento. Inoltre, ai contenuti originali prodotti dal team DiLei, si aggiungono quelli acquisiti in syndication da Variety.com, magazine Usa da sempre sinonimo di entertainment di qualità e con una media di 14,8 milioni di utenti unici (fonte: Google Analytics, dicembre 2014). Variety.com su DiLei arricchisce l’area del verticale dedicata a notizie e gossip sullo star system internazionale. DiLei si rinnova anche nelle prestazioni e approda sulla piattaforma WordPress. com VIP – la stessa usata da Time, Variety e Fortune – che garantisce massima affidabili-

Coming Soon Il restyling del verticale femminile del Gruppo rientra in una strategia di revisione che riguarderà anche altri siti di ItaliaOnline

tà e prestazioni. Completa l’offerta una video library sempre più modellata per i vari target di utenza e che include dagli “how to…” ai tutorial, a pillole di moda, consigli utili, curiosità. Il tutto realizzato in collaborazione con TheOutplay, la internet company fondata dall’ex conduttore Andrea Pezzi. Diverse novità riguardano anche la proposta pubblicitaria del sito, come ha spiegato Carmine Laltrelli, Adv & Vortals Senior Directors di ItaliaOnline. Quattro sono i punti su cui si articola la nuova offerta: crossmedialità, video, native e programmatic. «Insieme al nuovo sito responsive, anche l’offerta adv è stata ripensata in chiave multidevice, con tutti i formati proposti che si adattano perfettamente ai vari dispositivi in modo da garantire livelli sempre alti di impatto e viewability», ci ha spiegato Laltrelli. Per quanto riguarda i video, «l’offerta è stata rinforzata in modo davvero rilevante, grazie alla nuova library di contenuti verticali, realizzata insieme a TheOutplay, che ci permette di mettere a disposizione del mercato un ampio bacino di preroll». E’ stato poi introdotto «un nuovo formato di native adv multidevice, sviluppato da Italiaonline», ci ha spiegato ancora il manager che inoltre aggiunge: «Tutta la nostra offerta è disponibile anche in programmatic. I formati rich media saranno acquistabili attraverso la piattaforma di Rubicon Project, mentre gli standard ads e il video via Google». Il restyling di DiLei non sarà un caso unico e rientra in una strategia di revisione che riguarderà anche altri siti di ItaliaOnline, già a partire da questo mese. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


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AI NOSTRI CLIENTI CREDIAMO CHE IL SEGRETO DI UNA COMUNICAZIONE PERFETTA STIA, PRIMA DI TUTTO, NELLA CAPACITÀ DI SAPER ASCOLTARE I CLIENTI, DI LAVORARE FIANCO A FIANCO CON LORO, CONDIVIDENDO DESIDERI, SFUMATURE E OBIETTIVI. PER QUESTO, UNA VOLTA COLTE TUTTE LE ESIGENZE, SAPPIAMO SVILUPPARE PROGETTI SU MISURA E RISPOSTE DIVERSIFICATE E VINCENTI, GRAZIE AD UNA GRANDE TRADIZIONE E AD UNA CONTINUA RICERCA DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA. SIAMO VEESIBLE E QUESTO È IL NOSTRO MODO DI VEDERE LE COSE.

IL MODO VEE DI VEDERE LE COSE


Contemporary media

Web tv Online la nuova PanoramaTV La piattaforma diventa riferimento per tutti i contenuti video del Sistema entro il quale sono compresi anche Icon, Flair e Panorama Auto. La raccolta è gestita da Mediamond di Teresa Nappi

Sistema Panorama si arricchisce di un nuovo importante elemento: è infatti stato annunciato di recente il lancio di PanoramaTV. La web tv raccoglie sul versante video l’offerta informativa dell’intero Sistema Panorama, già attivo su carta, con Panorama, Flair e Icon; online con i siti, i canali e i profili social collegati ai brand e alle iniziative del Sistema; e sul territorio con il tour Panorama d’Italia e i corsi di Panorama Academy. Nel dettaglio, PanoramaTV non è solo un canale di Panorama.it (con 2.406 milioni di utenti unici e 7.275 di pagine viste, fonte: Audiweb View, gennaio 2015), ma una piattaforma che integra tutti i contenuti del Sistema, si diceva, con un design interamente responsive per garantire agli utenti una fruizione ottimale da desktop, smartphone e tablet. All’interno di PanoramaTV si può trovare un palinsesto che spazia dalle “News” al “Lifestyle”, passando per le dirette dei grandi eventi e replicando così il modello informativo poliedrico del newsmagazine. La web tv ospita anche, con sezioni dedicate, i contenuti di “Icon” e di Panoramauto.it. Una sezione ad

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hoc è poi dedicata allo sport, con i ritratti dei protagonisti del momento e le immagini dei grandi eventi dall’Italia e dal mondo. Una sezione raccoglie i video-racconti di “Panorama d’Italia”, con i resoconti di tutte le tappe del tour,

Palinsesto La web tv raccoglie sul versante video l’offerta informativa dell’intero Sistema Panorama, già attivo su carta, online e sul territorio

i suoi ospiti e i suoi eventi esclusivi; mentre un’ultima sezione, dedicata alle “curiosità”, raccoglie video virali e altri spunti interessanti dalla rete. Spazio anche al racconto live, con le dirette streaming di appuntamenti istituzionali, eventi e spettacoli mostrati in diretta attraverso gli occhi di Panorama direttamente sul luogo della notizia. A completare l’offerta di PanoramaTV, è stato annunciato l’arrivo di format originali, con tutorial, guide tematiche e approfondimenti di attualità, economia e tecnologia. La raccolta per la web tv è gestita da Mediamond, che grazie a questa ulteriore property allarga anocora di più il bacino dell’offerta video a disposizione degli inserzionisti.

Mtv.it cambia in ottica mobile. inaugurata la nuova sezione News

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er venire incontro ad utenti che utilizzano sempre di più il sito da mobile, MTV ha ripensato la sua piattaforma digitale in ottica responsive. Infatti, sugli oltre 3 milioni di unique browser mese, risultano in crescita costante gli accessi via mobile browsing: si tratta di più del 50%, con punte del 70% su aree come quella dedicata alle News, in costante crescita anno su anno (+104% di unique browsers YoY e + 11% di page views). Ecco perché le trasformazioni hanno interessato in primis questa sezione, che, strutturata come un Magazine, offre una ricca proposta di contenuti originali, destinati ad un target 15/35 e legati alle principali categorie della pop culture, ma anche contenuti sviluppati in partnership con clienti come Action Sports con Dc Shoes. Oltre a questo, la nuova sezione News ha cambiato veste grafica, proponendo una piattaforma che massimizza la fruizione mobile, le attività di social sharing e le opportunità di integrazione con branded content. Altre novità sono attese nel corso di questo mese con il rinnovo della sezione Classifiche e il lancio di una nuova Mtv Music app. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


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La grande ascesa del Mobile advertising di Alessandra la Rosa

2016 sarà un anno particolarmente importante per il Mobile Adv a livello mondiale. Secondo eMarketer, infatti, l’anno prossimo la spesa pubblicitaria sui nuovi device sorpasserà per la prima volta la cifra dei 100 miliardi di dollari, arrivando a coprire più del 50% di tutta la spesa in digital adv. La stima di eMarketer vedrebbe in particolare il raggiungimento di 101,37 miliardi di dollari, con una crescita di circa il 430% rispetto al 2013. Cifra che raddoppierà ulteriormente tra il 2016 e il 2019, toccando i 195,55 miliardi di

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Secondo stime di eMarketer, nel 2017 in Italia lo spending sui nuovi device varrà quasi 1 miliardo di euro e già dal prossimo anno sorpasserà la cifra dei 100 miliardi di dollari a livello globale dollari e il 70,1% della pubblicità digitale, e arrivando a coprire oltre un quarto della spesa pubblicitaria media complessiva. A guidare questo trend saranno soprattutto Stati Uniti e Cina, seguiti da UK, Giappone e Germania, tre mercati in cui per la prima volta nel 2017 si stima che il mobile coprirà la maggioranza della spesa adv digitale. L’Italia si posiziona all’undicesimo posto della classifica e, dopo aver registrato una spesa

in mobile adv pari a 369 milioni di dollari nel 2014 (un dato che si discosta di poco da quello ufficializzato qualche mese fa dal Politecnico di Milano), eMarketer stima raggiungerà 553 milioni di dollari quest’anno, 775 milioni di dollari nel 2016, 1,046 miliardi di dollari (poco meno di un miliardo di euro) nel 2017 e 1,360 miliardi di dollari (pari a 1,250 miliardi di euro) nel 2018, con un trend in costante crescita.

Light is back iGuzzini e Adacto illuminano i capolavori di Milano con gli iBeacon Una giusta luce per i capolavori custoditi a Milano. Ci ha pensato iGuzzini che attraverso le proprie illuminazioni ha restituito valore e bellezza a “tesori” e luoghi della città. Per scoprire questo percorso illuminato Adacto ha progettato e realizzato "Light is back", l’applicazione che utilizza gli iBeacon come soluzione di marketing di prossimità, grazie alla quale gli utenti potranno accedere a contenuti multimediali speciali relativi a quanto stanno guardando e agli ambienti che li circondano. Il progetto Light is back - che dà anche il nome all'app - porta innovazione nel mondo dell’arte e del light design.

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DOSSIER

Tutti pazzi per l’e commerce l’e(m)-commerce Il commercio elettronico è in continua crescita, a mano a mano che retailer e marketer affinano la propria capacità di offrire le risposte più adeguate a un consumatore sempre più scaltro, flessibile e multicanale di Teresa Nappi


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mercato e-commerce, non si fa che dirlo, è in continua crescita. Una crescita che denota la capacità di questo segmento di seguire un consumatore sempre più scaltro e flessibile, fortemente capace di districarsi tra canali e dispositivi durante la fase di valutazione dell’acquisto di prodotti. Un’evidenza, quest’ultima, che chiama i reteiler a un impegno costante per offrire esperienze d’acquisto quasi perfette attraverso tutti i tipi di canale. A soddisfare questo tipo di esigenza concorre anche il marketing, che attraverso le proprie leve e l’uso della tecnologia per la lettura dei Data, può contribuire alla spinta di un settore rispetto al quale, nonostante tutto, persiste ancora un certo grado di diffidenza. E’ questo lo scenario che fa da sfondo alla decima edizione dell’e-Commerce Forum, evento nazionale dedicato al commercio elettronico promosso dal Consorzio Netcomm. La manifestazione, di scena a Milano il 21 aprile, è diventata ormai punto di riferimento per l’intera filiera dello shopping online, offrendo ricchi spunti grazie al coinvolgimento di ospiti e speaker di rilievo e a un’offerta completa di servizi e competenze. A qualche giorno dall’evento, abbiamo incontrato Roberto Liscia, presidente del Consorzio, con il quale facciamo il punto sul mercato e su quali aspetti di quest’ultimo il Forum punterà i propri riflettori.

Roberto Liscia, presidente Netcomm: «Per conquistare il "superconsumatore", saper comunicare nei modi e nei tempi giusti è fondamentale»

Dottor Liscia, ci descrive i tratti del mercato e-commerce in Italia oggi?

Secondo il nostro osservatorio, il mercato continua a crescere intorno al 20%. Si attestano ormai oltre i 16 milioni gli acquirenti online e cresce la media della spesa procapite su e-shop. Di questi online shopper, la maggior parte acquista ancora prevalentemente da sito web, ma è sempre più significativa la percentuale di quelli che acquistano da mobile, oltre il 15%. Di questa quota, posso ancora aggiungere che almeno il 24% compra tramite app, sia su smartphone sia su tablet. L’e-commerce e l’m-commerce sono quindi due settori estremamente vivi, segno che per i merchant è arrivato il enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015

momento di accelerare su questo fronte, che si sta guadagnando la fiducia di un sempre più alto numero di clienti. Dai nostri dati, infatti, risulta chiaro che non solo è cresciuta di circa il 27% la quota di acquirenti abituali in un anno, ma che è significativamente aumentato il numero di quelli nuovi. In questo scenario, il marketing come può concorrere al successo ulteriore delle attività di e-commerce?

Su questo punto potremmo scrivere un saggio a sé stante. A parte gli scherzi, il marketing è una delle leve fondamentali per la crescita di questo settore. Fino a qualche anno fa, si era convinti che fossero solo gli utenti più tech a comprare online. Oggi invece il digitale è di tutti e alla portata di ognuno di noi. Questo ha aperto nuove opportunità ad oggi ancora non totalmente sfruttate, con il rischio di una scarsa competitività e di un sicuro insuccesso nel tentativo di soddisfare le esigenze di quello che abbiamo ribattezzato come il “superconsumatore”, fortemente capace di districarsi tra canali e dispositivi durante la fase di valutazione dell’acquisto di prodotti. E’ in questo che il saper comunicare nel modo e nel momento giusto diventa fondamentale. L’obiettivo deve essere quello di riuscire a fornire a questo consumatore evoluto informazioni utili nel momento in cui sta valutando le proprie alternative per l’acquisto in modo da aiutarlo nella scelta. Questo si traduce anche nella capacità di narrare il prodotto, descriverlo in maniera coerente sulle diverse piattaforme di cui di41


DOSSIER spone. Insomma, il marketing deve concorrere a supportare il consumatore nella scelta in chiave proattiva e calibrando il messaggio a seconda che si voglia puntare sul search, sui comparatori di prezzi, sui social o anche sulle piattaforme di codici sconto. Come l’evento proverà a condensare in una giornata uno scenario così composito e in continuo mutamento?

Nel corso della giornata sono previste 4 conferenze plenarie e 48 workshop oltre a una ricca area espositiva che consentiranno a quanti parteciperanno di conoscere i dati più recenti sul mercato grazie al contributo dell’Osservatorio B2C Netcomm - Politecnico di Milano, e le tendenze più rilevanti in un confronto con i principali operato-

ri del settore, italiani e internazionali. Tre poi saranno i filoni che guideranno i successivi interventi: “Il consumatore digitale nel mercato globalizzato”, “Dalla multicanalità all’internazionalizzazione” e, infine, “Dal servizio alla persona alla shared economy”. Punto di forza di questo decimo appuntamento sono le tante voci autorevoli che interverranno a raccontare la dinamicità dell’e-commerce. Tra queste, rappresentanti di Accenture, Facebook, Eurisko, Reply, CartaSi. E ancora Timberland, Rakuten, Decathlon e Luisaviaroma.com, caso e-commerce di particolare successo e a cui tengo particolarmente. Chiuderanno infine gli interventi di Uber, Airbnb, BlaBlaCar (TBC) e PizzaBo, a testimonianza di un nuovo grande business online basato sulla condivisione.

Il caso

L’E-Commerce in full-outsourcing di UpCommerce: il caso Merchandising Plaza UpCommerce (www.upcommerce.com) è la soluzione di e-commerce in full-outsourcing multilingua nata dalla joint venture tra BookingShow (tra i principali leader nell’online ticketing) e BizUp (agenzia specializzata in marketing per e-commerce): store online, logistica, sistemi di pagamento, delivery, marketing e customer care multicanale sono gestiti completamente da UpCommerce, restituendo al brand solo il risultato finale: la vendita dei suoi prodotti in tutto il mondo. Uno dei principali casi di successo basati su questa soluzione è Merchandising Plaza (www.merchandisingplaza.com), store nato nel 2009 con l’ambizione di diventare il sito di riferimento del merchandising e soddisfare la passione dei tifosi, degli appassionati di musica e degli amanti del tempo libero di tutto il mondo. Grazie alla soluzione UpCommerce, oggi Merchandising Plaza raccoglie circa 5.000 brand del mondo dello sport, della musica, dello spettacolo e dei cartoon, con 135.000 prodotti a catalogo, 87 magazzini in tutto il mondo integrati con lo store online e con i principali corrieri che

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recapitano i prodotti in 150 paesi. Lo store è completamente responsive, ossia visualizzabile da qualsiasi device, ed è navigabile in 9 lingue, con un servizio di assistenza effettuato da personale madre lingua attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La strategia di digital marketing multicanale (online advertising, Seo, Social Media Marketing, Mobile Marketing) ha consentito a Merchandising Plaza di totalizzare circa 25.000 ordini nell’ultimo anno. Non è tutto: da luglio sarà attiva la nuova sezione dedicata ai prodotti personalizzati: gli utenti potranno creare la “propria” linea di merchandising attraverso un plug-in ad alto contenuto tecnologico ma di facile utilizzo, che consentirà loro di personalizzare 300 prodotti neutri con immagini e testi propri o scelti su un database di 6 milioni di oggetti.

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DOSSIER Mamadigital

Strategie tailor-made che guardano al risultato L’agenzia, il cui approccio si basa sull’integrazione di Seo e Paid Search, è costantemente al lavoro sull’ottimizzazione della presenza del brand online e, nel caso di clienti ecommerce, sulla ricerca di soluzioni customizzate che li aiutino a raggiungere gli obiettivi di vendita

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no scenario carico di opportunità da cogliere. E’ così che Simone Rinzivillo, CTO e Co-Founder di Mamadigital, commenta gli ultimi dati relativi al mercato ecommerce, settore che cresce a oltre il 20% e che vede gli acquisti da mobile guadagnare sempre più terreno. «Il successo e la diffusione costante del mobile commerce – afferma – ci invitano a riflettere su quanto sia importante riuscire a intercettare le giuste audience che oggi preferiscono effettuare i propri acquisti con lo smartphone. Siti responsive e facilmente fruibili, azioni mirate al coinvolgimento di consumatori in target, sono i principali aspetti da tenere in considerazione per aprire la strada a nuove e diverse strategie di web marketing». A suo avviso, quali sono gli ingredienti di una strategia di marketing vincente per un ecommerce? Alla base di una strategia di digital marketing vincente c’è sempre l’analisi delle audience e del mercato di riferimento, al fine di poter meglio individuare le variabili sulle quali far leva attraverso una serie di strumenti 44

tra loro diversi ma fortemente integrati. Le attività di Seo e Sem sono gli strumenti con le più elevate capacità di intercettare un target altamente profilato e ad ogni livello di interesse all’acquisto, a cui si aggiungono campagne di online advertising con cui diventa possibile soddisfare sia gli obiettivi di vendita che di visibilità di un brand. Mamadigital in che modo intercetta e soddisfa tali esigenze? Avete una case particolarmente esemplificativa in questo senso? Siamo un’agenzia Sem-centrica basata sull’integrazione della Seo e del Paid Search finalizzata a raggiungere l’ottimizzazione della presenza del brand online andando a toccare tutte le leve del marketing e della comunicazione digitale. Alla base del nostro approccio integrato

Case History Fabi Shoes, brand di calzature di lusso, ha scelto di presidiare il mercato russo con il supporto di Mamadigital. La collaborazione ha portato nel 2014 a un +88% delle visite da Search e a un +40% di vendite solo in Russia, come spiega Simone Rinzivillo, CTO e Co-founder dell'agency (in foto)

coesistono competenze analitiche, informatiche, di marketing e comunicazione capaci di definire una strategia su misura per ciascun cliente e per i suoi obiettivi. Al riguardo, una case history molto interessante è quella del brand di calzature di lusso Fabi Shoes che negli ultimi anni ha scelto di consolidare la sua presenza sul mercato russo. A tal fine abbiamo delineato strategie Seo e Paid Search tailor-made per poter aumentare la visibilità su Yandex, principale Motore di Ricerca russo, e per aumentare le vendite. I risultati del 2014 sono stati sorprendenti: +88% di visite da Search Engine e +40% di vendite solo per il mercato russo. In generale sui mercati italiano e internazionale, invece, combinando le attività Seo e Sem il risultato in termini di vendite è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. Il primo trimestre del 2015 conferma questo andamento in continua crescita, un ottimo inizio per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Come avete iniziato il nuovo anno e quali obiettivi vi siete posti per il 2015? L’inizio del 2015 è stato molto positivo: la crescita nel primo trimestre e l’inserimento di nuove persone all’interno del team sono gli aspetti da sottolineare. Siamo intenzionati ad ampliare il nostro organico con nuove professionalità nel corso dell’anno, motivo per cui ci trasferiremo presto in una nuova sede che avrà più ampi spazi per la condivisione e per il benessere generale del team. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


Public-Ideas Italia

Concretezza che fa performance Per la realtà l’ecommerce rappresenta uno dei settori di punta. Grazie anche ai lavori svolti in questo segmento di mercato e alla capacità di integrare i big data nelle proprie strategie, l’intero Gruppo ha registrato una crescita del 15% nel 2014

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onostante la forte crescita del mercato ecommerce, è opinione abbastanza comune che persistano delle barriere ancora molto radicate e un’inadeguata strategia di presidio di questo canale di vendita da parte delle aziende: «Sono tanti i gap che ancora sussistono. Molto spesso notiamo ancora scarsa competenza a livello digital, oppure rileviamo che mancano ancora dei reparti strutturati in funzione del digitale perché ancora si pensa che le attività messe in piedi offline possano essere replicate online». Ad affermarlo è Francesca Pinzone, Country Manager di Public-Ideas Italia, realtà per la quale «l’ecommerce rappresenta uno dei settori di punta che ci ha permesso di ampliare il parco dei programmi e delle attività a portfolio», dichiara la manager. Allora qual è la base per avviare un’attività di ecommerce di successo? E come può il marketing aiutare il settore? Bisogna innanzitutto partire da una buona fruibilità del sito: se un sito non è ottimizzato e responsive per ogni tipo di piattaforma e il funnel di conversione o la customer experience vengono disattesi, difficilmente si potrà mettere in piedi una strategia a supporto. Se invece l’ecommerce possiede tali requisiti, uniti ad un catalogo prodotti numericamente interessante e dati di traffico di una certa rilevanza, allora il ventaglio della enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015

Management Ai vertici di Public-Ideas Italia troviamo la Country Manager Francesca Pinzone (in foto), con la quale facciamo il punto sull'offerta che la reltà mette a disposizione degli attori dell'ecommerce

attività a pieno supporto delle vendite che possiamo proporre è molto ampio: dal presidio dei Comparatori di prezzo, ai siti di codici sconto, dai Cashback fino al Retargeting che è un canale estremamente importante da presidiare per gli operatori di ecommerce, e non solo. Sarà poi importante sensibilizzare il cliente sui differenti valori di remunerazione, sull’importanza dell’attivazione di molteplici leve promozionali, ognuna delle quali con proprie specificità: i Comparatori lavoreranno prettamente a cpc, mentre per un buon presidio dei siti di Codici Sconto sarà importante avere voucher dedicati, oltre a strumenti promozionali aggiornati anche in virtù degli eventi stagionali, la possibilità di combinare obiettivi di DB building con obiettivi di vendita al fine di poter includere gli Emailers, differenti tipologie di tracking per il presidio del Retargeting e così via. Senza trascurare attività di branding a supporto che possiamo offrire e che si rivelano vincenti all’interno della strategia di marketing globale.

Oltre a quanto detto, come descriverebbe il di PublicIdeas di intercettare questa domanda? Studiando le peculiarità di ogni singolo merchant in primis e poi attivando tutte le leve propedeutiche per raggiungere obiettivi di sales, di acquisition e di branding. Seguiamo poi attentamente le evoluzioni del mercato digitale entro il quale i big data sono diventati uno strumento di misurazione quasi imprescindibile per gli operatori. Quindi abbiamo nuovamente fatto leva sul nostro robusto reparto di R&D introducendo il Data-Driven Performance Marketing, grazie al quale riusciamo a identificare un Common User ID, cioè un codice che identifica in modo univoco un utente e che ci permette di seguirlo, nel pieno rispetto dell’anonimato, calibrando specifiche attività di marketing crossdevice.

Come avete iniziato il nuovo anno e quali obiettivi vi siete posti per il 2015? Abbiamo iniziato l’anno celebrando gli ottimi risultati di chiusura del 2014 per tutto il gruppo: 34 milioni di euro di fatturato, in crescita del 15% rispetto al 2013, e un incremento dei programmi di performance marketing del 13% sul 2013 (1.200 programmi nel 2014). Anche il network dei publisher ha registrato risultati in aumento (+13%) e l’EBITDA è salito al 20% del margine lordo. Il 2015 è il decimo anno di attività e siamo fiduciosi di poter mantenere questo trend positivo. 45


DOSSIER

Webperformance

il Marketing con la conversion nel mirino Con un approccio che mixa consulenza, soluzioni di comunicazione tagliate sulle caratteristiche del brand/prodotto e approccio analitico, l’agenzia guidata da Alessandro Scartezzini punta a chiudere il 2015 con una crescita pari almeno al 20 per cento

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ecommerce in Italia ha chiuso il 2014 con un tasso di crescita incoraggiante, ma ancora viziato da problemi e gap. L’insieme denota ancora qualche indecisione, anche se su molti fronti il nostro Paese sta facendo decisivi passi avanti. Un giudizio condiviso da Alessandro Scartezzini, Ceo di Webperformance, l’agenzia specializzata in servizi di web marketing per migliorare la redditività dei siti internet dei propri clienti. Secondo il manager infatti: «Lo scenario italiano sconta ancora il problema congiunturale di una ripresa economica che stenta a decollare e di alcuni problemi strutturali, legati alla logistica - i costi italiani di spedizione sono tra i più cari in Europa - e ai sistemi di pagamento -siamo tra gli ultimi in Europa per utilizzo di strumenti elettronici di pagamento -. Nonostante questo, o forse proprio per queste ragioni, l’Italia rimane il Paese con il più alto potenziale di crescita, dove si intravedono già dei segnali importanti di cambiamento. Per esempio, dal nostro piccolo osservatorio sulle performance realizzate dai nostri clienti, vediamo che i tassi di conversione stanno inesorabilmente salendo, allineandosi a quelli che riscontriamo in altri paesi europei». 46

Quali sono gli ingredienti di una strategia di marketing vincente per un ecommerce? L’ingrediente più importante di una strategia di marketing rimane la comunicazione del prodotto e del valore aggiunto che viene fornito dal proprio ecommerce. Troppo spesso ci si concentra sulle tattiche di comunicazione senza individuare correttamente la cosiddetta “reason why”, ossia perché un consumatore dovrebbe completare un acquisto sul proprio sito. Oltre a questo, è fondamentale secondo noi il corretto monitoraggio dei costi e delle conversioni attribuite alle varie campagne. Solo con un approccio analitico, infatti, è possibile affinare la strategia di marketing, in modo da definire nel tempo un mix di strumenti di comunicazione che soddisfi sia gli obiettivi di vendita, sia i limiti di budget della comunicazione.

La Vision Alessandro Scartezzini, Ceo di Webperformance (in foto), ci spiega che l'ingrediente più importante di una strategia di marketing di successo è restare focalizzati sulla comunicazione del prodotto e del valore fornito dalla propria piattaforma

Webperformance in che modo intercetta e soddisfa tali esigenze? Il nostro approccio con i clienti ecommerce è inizialmente improntato a verificare la loro strategia di marketing, con particolare attenzione a quanto detto sopra, ossia alla necessità di individuare e quindi di comunicare adeguatamente la reason why di un acquisto. Ci occupiamo inoltre di analizzare se ci siano degli evidenti ostacoli alla conclusione delle transazioni online, verificando processo di acquisto, sistemi di pagamento, comunicazioni transazionali, e così via. Terminata questa fase, proponiamo una pianificazione concordando con il cliente obiettivi di volumi di vendita e un costo massimo di acquisizione cliente. Sono molti gli ecommerce che ci hanno scelto, specialmente nel settore food e beni di largo di consumo, anche se le collaborazioni più interessanti le stiamo avendo recentemente con degli importanti operatori che gestiscono ecommerce in outsourcing a livello nazionale ed internazionale per molteplici clienti. Questo ci consente di applicare la nostra strategia su molti clienti contemporaneamente, garantendo inoltre un grande saving di costi specialmente nelle attività di consulenza Seo. Come avete iniziato il nuovo anno e quali obiettivi vi siete posti per il 2015? Per il 2015 abbiamo stimato una crescita di oltre il 20% sull’anno scorso e siamo particolarmente soddisfatti del trimestre appena concluso, che ha registrato dei risultati nettamente superiori agli obiettivi fissati. Inoltre, il 2015 sarà per noi un anno importante per il lancio di nuovi servizi di lead nurturing e per il potenziamento della nostra offerta Seo per i mercati esteri. enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015


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Contemporary TREND

Televisione sì, ma social Secondo la survey “Digital Landscape and The Impact of TV Everywhere” condotta da Nielsen, in febbraio i post relativi a show tv sono stati 6,4 milioni, evidenza che mette in discussione la classica fruizione del mezzo. Sempre più diffuso, inoltre, l’uso delle “estensioni strutturali” del piccolo schermo: i second screen di Caterina Varpi

li italiani e lo schermo? Ancora una relazione tv centrica, ma con un’insidia mobile. Nel nostro Paese, infatti, la televisione è ancora il device più utilizzato per la fruizione di video: l’84% degli italiani la usa per vedere film (contro l’81% media UE); l’81% per seguire notiziari (vs media UE 80%); il 77% per la visione di documentari (vs 79% media UE). Ma il 10% usa il tablet per i notiziari. I dati emergono dalla survey Digital Landscape and The Impact of TV Everywhere condotta da Nielsen su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi. Dalla ricerca emer-

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ge anche che il piccolo schermo, allo stesso tempo, diventa sempre più social: a febbraio i post relativi a programmi sono stati 6,4 milioni generando 433 milioni di impression (numero di volte che una pagina web viene visualizzata). Il 72% degli italiani dichiara di volere essere connesso sempre e ovunque (vs 66% media UE). Inoltre, il 66% sottolinea che lo schermo televisivo deve essere grande, rispet-

to al 55% della media europea. «Dai dati della nostra survey – ha dichiarato l’amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia – emerge che i “second screen” (pc, tablet, smartphone) stanno diventando un’estensione strutturale del mezzo televisivo, al punto che i produttori di contenuti sono chiamati ad affrontare la sfida di fornire vere e proprie esperienze

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di entertainment fruibili attraverso diversi strumenti mediatici. Ne derivano nuove opportunità per l’intero comparto della comunicazione. I social media, in particolare, possono incrementare la conoscenza dei programmi e allo stesso tempo massimizzare l’audience raggiungibile da più schermi. Il quadro che ci si prospetta richiede di offrire non più semplici prodotti televisivi ma veri e propri percorsi esperienziali, in grado di cogliere l’utente nelle più diverse situazioni. Ciò impone una conoscenza sempre più approfondita dei comportamenti del consumatore». In merito all’uso social della tv, il 39% degli intervistati dichiara di tenersi aggiornato sui programmi per poter partecipare al dibattito su Twitter e Facebook, mentre il 29% conferma di guardare più volentieri un programma se ha una “sponda di condivisione” in rete. Allo stesso tempo risulta che il 26% proprio mentre guarda la tv si mette in contatto con altre persone via web e il 47% naviga in internet. Ciò è anche determinato dal fatto che sempre più spesso le relazioni “faccia a faccia” sono sostituite con scambi virtuali: trend riconosciuto dal 62% degli italiani, e se solo l’8% già cerca l’anima gemella sul web, il 26% è interessato a farlo nel futuro. Il 66% del campione (vs media UE del 58%) preferisce i programmi in diretta, anche se

enGaGe | n.04-05 | 15 apr 2015

la visione differita è molto gradita dal 55%, poiché dà la possibilità di accedere alle puntate perse dei programmi preferiti, anche guardando più episodi in uno stesso giorno. Per ciò che concerne i video di breve durata (inferiori a 10 minuti), si legge nella survey Nielsen, il pc si posiziona al primo posto (62% degli intervistati), lo smartphone al secondo (27%) seguito dal tablet (24%). Per quanto riguarda le abitudini della popolazione nell’utilizzo del mezzo televisivo, emerge che il 49% guarda la televisione durante i momenti di relax in famiglia, il 52% mentre mangia, il 67% quando è solo a casa e il 54% per passare il tempo. E’ da sottolineare che in questi ultimi due momenti gli italiani usano contemporaneamente tv e pc in ragione, rispettivamente, del 50% e 44%, e tv e tablet (16% e 18%). Spostando poi l’attenzione sui

device di comunicazione (pc, tablet e smartphone) nel loro complesso, risulta che vengono usati principalmente per i seguenti scopi: ricerca di informazioni (67%), lettura di notizie (67%), rapporti con famigliari e amici (63%). Contestualmente alle prevalenti modalità di utilizzo di pc, tablet, smartphone, l’indagine Nielsen prende anche in considerazione quelli che possono essere gli scenari futuri che vedranno al centro l’uso dei device elettronici. Emergono tre probabili aree di sviluppo: il 49% degli italiani si dichiara interessato a utilizzarli come strumenti per acquistare beni alimentari (il 14% ne fa già uso), il 50% alla condivisione di informazioni mediche (il 17% già ora utilizza i device per questo), il 32% vorrebbe fare operazioni bancarie (50% dato attuale) e il 43% pagare le bollette (36% dato attuale).

PARTNERSHIP I top show di Sky più social con Twitter Amplify. Tanti i plus per gli advertiser Twitter Amplify è arrivato ufficialmente anche in Italia. Il programma lanciato dal social network dei cinguettii nel 2013 dà la possibilità ai broadcaster di pubblicare video dei momenti top della loro programmazione in real-time accompagnati da spot pubblicitari (“amplificando” in tal modo la propria audience). Lo sbarco della soluzione sul nostro mercato è stato reso possibile da un accordo tra Twitter e Sky Pubblicità. La partnership, la prima in Italia riguardante Twitter Amplify, mette a disposizione dei brand sponsor la possibilità di inserire pre-roll pubblicitari (dai 3 ai 10 secondi) prima di brevi video di alcuni dei “top show” del mondo Sky, che verranno promossi su Twitter in concomitanza con la messa in onda del programma. Lo sponsor potrà quindi da un lato usufruire del targeting mirato di Twitter, raggiungendo così un pubblico in linea con le proprie esigenze e amplificando il proprio messaggio, e dall’altro aumentare il livello di coinvolgimento con il pubblico grazie ai contenuti esclusivi Sky. a.l.r. 49


RADAR

SAVE THE DATE

Stuart Weitzman tra video e immagine con la tecnica del “cinemagraph” 10-12 maggio, Roma

Festival of Media Global

Dopo il successo dell’edizione 2014, il Festival of Media Global torna in Italia, a Roma, dal 10 al 12 maggio, per una tre giorni di networking e incontri su trend e pratiche dell’industria dei media. www.festivalofmedia.com/global

20-21 maggio, San Francisco

ad:tech San Francisco 2015

Aziende, società tecnologiche e media company si riuniscono a San Francisco per parlare delle ultime frontiere del marketing digitale, tra keynote speaker, workshop ed espositori dedicati alle tante sfaccettature dell’advertising “tecnologico”. www.ad-tech.com/sf

3-5 giugno, Roma

Dopo aver sponsorizzato la cover di Marie Claire con un annuncio di native advertising, il marchio di scarpe Stuart Weitzman continua a far parlare di sé con campagne dal linguaggio innovativo. L’ultima trovata pubblicitaria è pensata appositamente per Instagram e consiste in quattro “cinemagraph” appositamente creati da Jamie Beck e KevinBurg di Ann Street Studio. Si tratta di un formato che avvicina la fotografia al video: le immagini vengono animate in piccola parte, per farle apparire quasi come filmati e attirare irresistibilmente l’attenzione degli utenti. La prossima tappa? Facebook, piattaforma su cui Stuart Weitzman ha in programma di aumentare l’investimento del 300% quest’anno. Chissà stavolta cosa si inventerà l’eclettico designer americano.

World Communication Forum

Il 3, 4 e 5 giugno Cinecittà ospita il World Communication Forum, organizzato da Comunicazione Italiana: tre giorni per tre appuntamenti diversi uniti da un unico filo conduttore, "torniamo a immaginare". Al centro del dibattito il ruolo strategico che la comunicazione ha nelle sue diverse declinazioni. www.worldcomforum.com

Top Twitter Dal nuovo fenomeno Periscope ai cinguettii con commento, Twitter è sulla cresta dell'onda. Ogni giorno una novità per il “numero due” tra i social network, che anche grazie a una serie di investimenti azzeccati comincia a raccogliere grosse soddisfazioni anche sotto il profilo della raccolta pubblicitaria. Particolarmente significativo è il sorpasso su Yahoo! nel mercato USA dell'adv sui nuovi device, che pone il social come il terzo player d’America per la pubblicità su mobile. Stando ad alcune voci di corridoio, Google sarebbe disposta a mettere sul piatto una cinquantina di miliardi di dollari per appropriarsene. Staremo a vedere.

Stop FriendFeed Confermando l’annuncio dato circa un mese fa, il 9 aprile Facebook ha definitivamente “spento” Friendfeed, il “social network dei social network” lanciato con grande successo nel 2007 da Paul Buchheit – già inventore di Gmail e sviluppatore di Google AdSense – e acquistato nel 2009 da Zuckerberg per la cifra, a suo tempo ritenuta più che notevole, di 50 milioni di dollari. Da allora, molte delle caratteristiche che rendevano FriendFeed unico nel suo genere sono state assorbite da Facebook stessa. O forse sarebbe meglio dire “fagocitate”, visto l’ingloriosa – e relativamente silenziosa – fine di questo social che fu rivoluzionario.

A caccia di macchie i dalmata di Roche-Posay diventano virali  Il marchio di skincare La Roche-Posay ha lancia-

to una campagna globale con l’intento di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della prevenzione del cancro alle pelle. L’idea è quella di invitare le persone a diventare i custodi della salute della cute dei propri cari, diventandone “skin checker”, ossia imparando a notare eventuali “macchie” sospette sul loro corpo. Proprio come fanno i dalmata – che di macchie superficiali certamente se ne intendono – nello spot. Viralissimo in Australia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti, principali Paesi coinvolti nella campagna, il filmato invita lo spettatore a visitare la Skin Checker Platform, ospitata sul siti locali del marchio, in cui si trovano metodo, test e informazioni sul "check programme" ideato da La Roche-Posay.


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