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S C I E N Z A & N AT U R A
IL CAVALLO CHE SI DROGA..! DI DOTT. SIMONE TISO <<Siete seduti e fumate; credete di essere seduti sulla vostra pipa, e siete voi che la vostra pipa fuma; siete voi che vi esalate sotto forma di nuvole azzurrognole. Vi trovate bene, una sola cosa vi preoccupa e vi inquieta. Come farete ad uscire dalla vostra pipa? Questa fantasia dura un’eternità. Con grande sforzo un intervallo di lucidità vi permette di guardare il pendolo. L’eternità è durata un minuto.>> - così Charles Baudelaire descrive gli effetti dell’hascisc nel suo saggio “I Paradisi Artificiali”. Le droghe sono un elemento da sempre presente nella storia dell’uomo, perfino Omero nell’Odissea parla del Nepente, farmaco che lenisce ogni dolore, fisico o emotivo. Viene dunque da chiedersi, cosa rende tale una droga? Una droga è una qualsiasi sostanza che, se inalata, iniettata, fumata, ingerita, sciolta sotto la lingua, assorbita attraverso un cerotto sulla pelle o da diverse mucose, provoca un temporaneo cambiamento psico-fisiologico nel soggetto. In farmacologia la droga, chiamata anche farmaco, è una sostanza chimica utilizzata per trattare, curare, prevenire o diagnosticare una malattia o per promuovere il benessere. Tradizionalmente le droghe venivano ottenute attraverso l’estrazione dalle piante Il Cavallo Libero
medicinali, ma più recentemente anche dalla sintesi organica. Fatto meno noto è che non solo la specie umana fa uso di queste sostanze, ma anche nel regno animale molti si dilettano in “stupefacenti” attività ricreative. In Natura esistono un numero elevatissimo di piante, funghi o animali che secernono o producono droghe a tutti gli effetti, dalle più famose piante di marijuana e cocaina, ai funghi e rospi tropicali allucinogeni. Spesso può quindi capitare che altri esseri viventi ne approfittino.
Primo tra tutti va sicuramente citato il cavallo. Nelle foreste del Sud America il nostro amico galoppante sembra aver sviluppato una particolare attrazione nei confronti di una piccola rana tropicale tossica, la Phyllomedusa sauvagii. Questa secerne dalla pelle una sostanza che se ingerita induce l’animale in uno stato di profonda euforia. Inoltre il “drogarsi” viene abitualmente effettuato non come azione del singolo ma come attività di gruppo. Questo si nota particolarmente nei delfini, altro esempio di ani-
Phyllomedusa sauvagii_Foto di: Ianaré Sévi, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons