IPPOVIA BIELLESE PRONTI I PRIMI DUE ITINERARI..!
IL TRASPORTO DEL CAVALLO
APPUNTI SULL’UTILITA’ DI FISSARE UNA LINEA “COB” IN ALCUNE RAZZE ITALIANE
“SLOW MOOD”
Sintonizziamocci al ritmo dell’asino..!
IPPOVIA BIELLESE PRONTI I PRIMI DUE ITINERARI..!
IL TRASPORTO DEL CAVALLO
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In Questi tre mesi del 2023 si sono conclusi importanti progetti e tantissimi altri progetti sono in partenza per un anno pieno di appuntamenti e approfondimenti.
In questo numero trovere l’articolo delle prime due tappe dell’ippovia Biellese, un progetto iniziato nell’aprile del 2022 e portato al termine nel novembre dello stesso anno, raggiungendo la certificazione nel gennaio 2023.
Interessante Itinerario che sicuramente stuzzicherà la voglia di salire in sella e percorrere questi due emozionanti itinerari.
Altri articoli sono dedicati al mondo asinino di Allesandra Pirro, al mondo del trasporto degli equidi dell’Avv. Giulio Muceli e ad una interessantissima riflessione sulle razze Italiane proposta dal nostro quadro tecnico Avv. Mario Renzulli.
IPPOVIA BIELLESE PRONTI I PRIMI DUE ITINERARI..! di TINO NICOLOSI
IL TRASPORTO DEL CAVALLO di AVV. GIULIO MUCELI
APPUNTI SULL’UTILITA’ DI FISSARE UNA LINEA “COB” IN ALCUNE RAZZE ITALIANE di AVV. MARIO RENZULLI
“SLOW MOOD”
Sintonizziamocci al ritmo dell’asino..! di ALESSANDRA PIRRO
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RIVISTA ASSOCIAZIONISTICA ENGEA A 360°
RIVISTA ASSOCIAZIONISTICA DI CULTURA E SPORT EQUESTRE, CINOTECNICA E CINOFILIA, NATURA E AMBIENTE.
EDIZIONE ONLINE N° 14 ANNO 2023
MESE MARZO
EDITORE
E.N.G.E.A. EQUITAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
Tino Nicolosi
REDAZIONE
Tino Nicolosi, Avv. Mario Renzulli, Avv. Giulio Muceli, Alessandra Pirro, asd country ranch
PROGETTO GRAFICO E DESIGN ORIGINALE
Tino Nicolosi, Letizia Colbertaldo
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Letizia Colbertaldo
SEDE
P.zza Vaccari 7
27056 Cornale e Bastida (PV)
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Nasce l'unico tesseramento esistente in Italia che eroga servizi benefit e vantaggi a tutti gli associati che vogliono praticare l'equitazione, il turismo equestre e le tantissime discipline del settore in totale autonomia. Il Club Liberty oltre alle migliori coperture assicurative e garanzie a livello
nazionale ed internazione dà anche la possibilità di essere assicurati nel resto del mondo e non solo dà pure la possibilità ai Trekkers provenienti da altri paesi di svolgere equitazione in Italia ed ammirare le bellezze del nostro paese acquistandola direttamente dal paese di origine.
Polizza Responsabilità Civile Terzi e RCO
Catastrofale RCT massimale
Limite per Persona massimale
Limite per Danni a Cose ed
Animali massimale
Dipendente RCO massimale
Limite per persona massimale
RC Cavalli
€ 5.000.000,00
€ 5.000.000,00
€ 5.000.000,00
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franchigia € 500,00
Tutela Legale massimale € 15.000,00 a sinistro per anno.
Polizza Infortuni e Malattia
Morte
Invalidità permanente
Diaria Giornaliera da gesso
Diaria Giornaliera di degenza per infortunio
Diaria Giornaliera di degenza da malattia
Diaria Giornaliera per Day
Ospital
Infortuni a mezzi di supporto tecnici e ortopedici di persone disabili
Rimborso spese sanitarie a seguito di infortunio
€ 200.000,00
€ 200.000,00
(franchigia 3%)
€ 75,00
€ 50,00
€ 50,00
€ 25,00
€ 2.500,00
€ 10.000,00
DI TINO NICOLOSI
l Biellese è un territorio dalle peculiarità uniche nel panorama nazionale, tra monti che sovrastano la pianura piemontese e vallate che anticipano le Alpi esattamente ad est della Valle d’Aosta e a sud della Svizzera. Siamo a Biella, città nota in tutto il mondo per la maestria tessile, meta di pellegrinaggio religioso per il Santuario di Oropa e ricca di tantissime altre attrattive storico culturali tutte da vivere e visitare... da oggi anche a cavallo..!
Nell’aprile del 2022 la Fondazione Biellezza commissiona ad ENGEA lo studio di fattibilità e certificazione per la creazione di un’ippovia con l’obiettivo di promuo-
vere il territorio e di aprirlo e farlo fruire ai trekkers che desiderano visitarlo a cavallo. Hanno inizio le tre fasi per la certificazione: i raid per valutare il territorio, il collaudo per testare e provare i tracciati ed infine la certificazione finale per la sua fruibilità. Da qui nascono i primi due itinerari certificati nel Febbraio 2023 dopo un anno di ricognizioni e valutazioni. Due esperienze outdoor che valorizzando il territorio regalando quattro giorni di sano divertimento, tradizioni ed emozioni grazie ai suggestivi paesaggi mozzafiato che gli appassionati di trekking vivono nel percorrerle.
Prima tappa
Bielmonte – Pettinengo
Si parte da uno splendido circolo Ippico “asd Al Maneggio” situato a 1400 metri sul livello del mare all’interno di Oasi Zegna, in località Bielmonte Piazzale 2. Il maneggio ha una posizione di altissimo livello dal punto di vista paesaggistico e le caratteristiche del territorio rendono l’accoglienza dei trekkers suggestiva. Enogastronomia e accoglienza lo rendono ideale per chi vuole viversi la montagna. Il punto tappa dispone di box per i cavalli e ristorante per i cavalieri. Per il pernottamento, a poca distanza si trova l’agriturismo Moncerchio dove camere arredate con lo spirito di montagna vi accoglie-
ranno tra tramonti mozzafiato e paesaggi tipici di quelle altitudini. Si parte verso Pettinengo con una sosta a pranzo al sacco in una chiesetta immersa nei suggestivi boschi biellesi per poi proseguire verso “Villa Piazzo” dove ad accogliervi vi sono strutture ricettive e ristoro sia per cavalli e cavalieri. La sera Vi attenderà una cena gourmet con piatti tipici del territorio. L’indomani mattina dopo una colazione semplice ma energica si riparte per il rientro a Bielmonte con la risalita tra sentieri boschivi e percorsi di media difficoltà. Arrivati al punto di partenza aperitivo e cena sicuramente vi porteranno a riprogrammare una seconda esperienza su questo fantastico territorio.
Si parte dal circolo ippico Asd Ranch La Fornace a Camburzano. Ci troviamo a pochi chilometri da Biella e rappresenta un buon inizio di itinerario contornato da sentieri boschivi e con pochissime pendenze. Il centro dispone di box pronti ad ospitare cavalli o conoscerli per il viaggio. La partenza mattutina vi porterà in un antico edificio nato nella seconda metà del ‘700 e successivamente sede dei monaci trappisti; parliamo della “Trappa di Sordevolo” un posto magico dall’atmosfera unica che vi lascerà senza dubbio affascinati dalla sua storia e dalla sua visita. L’edificio dispone di cinque piani con camere, ristorante e scuderie per i cavalli. Un posto ideale per immergersi nella storia e nella tradizione. Il rientro nella mattina successiva con colazione del territorio e arrivo ad una splendida cascina dagli arredamenti stile impero e con influenze franco-italiane, parliamo dell’Antica Cascina del Medico un’affascinante B&B che regalerà una cena con prodotti assolutamente tipici del territorio.
Entrambe le tappe possono essere erogate nelle tre stagioni Estate, Autunno e Primavera. Durata dei trekking circa 4
ore giornaliere, dislivello e percorribilità possono essere affrontate da cavalieri esperti o di almeno pregresse esperienze. L’enogastronomia, l’ospitalità, i punti di pernottamento e di ristoro oltre all’ospitalità cavalli per qualsiasi esigenza porta questi due punti tappa a rappresentare il massimo delle Ippovie per un escursionista equestre dove può trovare paesaggio, natura e scoperta del territorio con assoluta serenità e con un bagaglio enorme da riportare a casa sia a livello culturale che di esperienza.
Perché non prenotate anche voi? La stagione è alle porte e Biella si appresta ad accogliere i trekkers per tutto il 2023..!
Per costi ed organizzazione potete contattare Giada Ferrero “Al Maneggio” di Bielmonte (BI) Tel. 3925033701 - almaneggio. bielmonte@gmail.com e la Guida Fosca Zanone foscazanna@gmail.com oppure potete scrivere per preventivi e informazioni a: info@oasizegna.com
Non resta che augurarvi Buon Trekking alla riscoperta di questo anfratto dell’Italia che racconta centinaia di anni di storia attraverso il territorio stesso.
Il cavallo comincia la convivenza con l’uomo come fattore di produzione, mezzo di trasporto, anche trainante, fino ad assurgere, nella sua evoluzione, a bene giuridico trasportato. Capita, sovente, che il cavallo venga utilizzato per manifestazioni ludiche, religiose, sportive o anche solo per passeggiate e debba essere, dunque, spostato per il tramite di appositi bus o van.
Per comprendere al meglio la disciplina, occorre definire il trasporto: trattasi dell’attività di trasferimento di un bene da un luogo ad un altro tramite mezzi a ciò destinati.
Il trasporto può essere in conto proprio o per conto di terzi.
Che differenza c’è?
Il trasporto di cose in conto proprio è il trasporto eseguito da persone fisiche ovvero da persone giuridiche, enti privati o pubblici (qualunque sia la loro natura) per esigenze personali.
Per trasporto per conto di terzi si intende l’attività imprenditoriale per la prestazione di servizi di trasporto verso un determinato corrispettivo e appartiene alla categoria dei contratti tipici, cioè espressamente disciplinati dalla legge, in particolare dal codice civile.
Focus
Il cavallo è considerato dall’ordinamento giuridico quale bene mobile, astrattamente assimilabile ai beni mobili registrati
quanto, almeno, all’identificazione che viene certificata da specifica documentazione che contiene i dati relativi a chi è riconosciuto proprietario.
A quale documentazione ci riferiamo?
I cavalli sono iscritti all’Anagrafe equidi che ha lo scopo di rilevare il numero degli equidi presenti stabilmente sul territorio nazionale e conoscere dove sono, da dove provengono e a chi appartengono.
La distinzione tra trasporto in conto proprio e trasporto per conto di terzi dev’essere fatta risalire alla legge 298 del 1974.
Il trasporto in conto proprio.
Il trasporto in conto proprio è soggetto a una disciplina differente a seconda che il peso del mezzo a pieno carico superi o meno le 6 tonnellate.
In particolare la normativa prevede che il trasporto eseguito per esigenze proprie in caso di utilizzo di veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 6.000 Kg è subordinato al rilascio di un’apposita licenza. E’ sufficiente la licenza?
No! La legge n. 298 del 1974 prevede, inoltre, che sia necessario
a) il trasporto avvenga con mezzi di proprietà o in usufrutto delle persone fisiche o giuridiche, enti privati o pubblici, che lo esercitano;
b) il trasporto non costituisca attività economicamente prevalente e rappresenti solo un’attività complementare o accessoria;
c) gli animali trasportati appartengano alle stesse persone, o siano nella disponibilità delle stesse in virtù di un contratto di comodato, fida o mezza fida o qualsiasi altro contratto da cui discenda la disponibilità pro tempore dell’animale.
Più semplicemente, potrò sostenere di effettuare il trasporto del mio cavallo e per mio conto allorquando il mezzo utilizzato sarà di mia proprietà, il trasporto non sia la mia attività principale e, soprattutto, il cavallo appartenga alla stessa persona che esegue il trasporto.
Focus: le licenze
L’art 32 della L. 298/74 prevede come l’esercizio dell’autotrasporto in conto proprio è subordinato ad apposita licenza rilasciata dall’Ufficio provinciale della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione. La licenza è accordata per ciascun veicolo trattore e vale per i rimorchi e semirimorchi da essi trainati che siano nella disponibilità della stessa impresa avente in disponibilità il veicolo a motore.
E qualora si utilizzi un mezzo destinato al trasporto cavalli inferiore alle 6 tonnellate di massa a pieno carico?
In questo caso, per il trasporto in conto proprio, non è necessaria alcuna licenza.
È sempre necessario che l’animale sia di proprietà o nella disponibilità del conducente o di una persona presente a bordo e che il trasporto sia destinato a soddisfare le sue esigenze.
Focus: soddisfacimento esigenze proprie in caso di affidatario o comodatario
Se il cavallo è stato affidato alla cura di un soggetto che, con un mezzo nella propria disponibilità, ne effettua il trasporto da un luogo ad un altro, il trasporto può ritenersi in conto proprio solo qualora sia destinato a soddisfare in modo esclusivo un bisogno o un interesse dell’affidatario o del como -
datario che ha la disponibilità del mezzo e non anche per un’esigenza o interesse del proprietario dell’animale o di un altro soggetto presente nel luogo di destinazione.
Infatti se il trasporto è effettuato dal comodatario ma il cavallo è utilizzato dal proprietario o da un’altra persona, appare legittimo ipotizzare, in realtà, che il trasporto effettuato in conto proprio dal comodatario possa mascherare un trasporto in conto terzi realizzato con l’accordo del proprietario del cavallo trasportato allo scopo di eludere le norme in materia, più restrittive rispetto a quelle del trasporto in conto proprio.
Il trasporto per conto di terzi.
Il trasporto di cavalli realizzato da un trasportatore che non è proprietario o comunque che non dispone dell’animale, configura, in linea di principio, un trasporto per conto terzi, sottoposto alla disciplina contenuta nella legge n. 298 del 1974, nei regolamenti comunitari nonché alle regole specifiche a tutela degli animali di cui al Reg. UE 1/2005.
Se trasporto un cavallo di cui dispongo in virtù di un contratto di fida si applica la disciplina del contratto in conto proprio o per conto terzi?
Si applica la disciplina del contratto in conto proprio a condizione che il contratto da cui derivi la disponibilità pro tempore dell’animale abbia forma scritta e data certa.
Come possiamo fare in modo che il contratto abbia data certa? Registrandolo, oppure con l’invio attraverso una pec in cui il gestore certifica la data di spedizione.
In questo modo ci sarà un atto che attesta l’effettiva disponibilità dell’equide
da parte del soggetto che lo trasporta e non, invece, un documento che esaurisca la sua finalità esclusivamente ai fini del mero e solo trasporto quale giustificativo da esibire in caso di eventuali controlli stradali.
Posso eseguire un trasporto di cortesia per un amico?
Si.
Se un soggetto privato senza finalità di lucro trasporta con un rimorchio debitamente omologato per trasporto animali agganciato ad un proprio autoveicolo un animale di proprietà di un amico o di un familiare si resta fuori dal campo di applicazione della normativa in materia di autotrasporto.
E’ quindi necessaria la presenza del proprietario dell’animale e che il trasporto avvenga a titolo gratuito.
Le ASD possono eseguire trasporti di cavalli?
Le associazioni sportive ONLUS possono eseguire il trasporto dei cavalli a condizione che vengano rispettate determinate condizioni:
a. il veicolo con il quale è effettuato il trasporto (immatricolato per conto proprio o in uso proprio) deve essere di proprietà della Società o dell’Associazione o in usufrutto risultante dalla carta di circolazione;
b. la conduzione del mezzo dev’essere affidata ad un socio o a un dipendente dell’associazione: in occasione di un eventuale controllo deve poterlo dimostrare attraverso la tessera associativa unitamente alla copia del verbale di assemblea della medesima associazione dalla quale risulti tale mansione o se si tratta di un dipendente dalla copia della documentazione di lavoro;
c. il cavallo trasportato deve essere di
proprietà dell’associazione non lucrativa ovvero appartenere ad un socio/tesserato a condizione, in questa ultima ipotesi, che lo abbia conferito nella disponibilità effettiva dell’Associazione e il cavallo si trovi custodito presso un’idonea struttura dell’Associazione
d. il luogo di partenza o di destinazione del trasporto dev’essere il luogo dell’Associazione o Società sportiva non lucrativa – fatta eccezione per il trasporto in conto proprio, l’animale per essere condotto a manifestazioni o competizioni, l’equide sia prelevato presso luogo di verso o presso la residenza o altro luogo nella disponibilità del proprietario dell’animale stesso.
Il caso:
Nel corso di un controllo eseguito da parte della polizia stradale veniva fermato un conducente che stava trasportando 2 cavalli destinati ad un maneggio. A seguito della richiesta di esibizione dei documenti, lo stesso consegnava due passaporti a suo dire appartenenti ai cavalli trasportati, la dichiarazione di provenienza e di destinazione degli equidi. Tuttavia, a seguito di una verifica, gli agenti appuravano che i passaporti esibiti erano relativi ad altri due cavalli di proprietà del conducente, e non a quelli trasportati. Il trasportatore aveva sostituito i passaporti in modo da far risultare, in caso di controlli, che stava effettuando un trasporto per conto proprio, mentre si trattava di un trasporto per conto di terzi. Ne conseguiva l’irrogazione di pesanti sanzioni oltre al fermo amministrativo del mezzo.
La normativa è specifica e dettagliata, è necessario conoscerla compiutamente al fine di evitare spiacevoli sorprese.
A mezus biere!
Studio Legale Muceli&Murreli
Studio in Cagliari, via Catalani 13 ed in Cardedu (Og), via Amsicora 17 070 4599927 - 389 4743633
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L’impiego dei cavalli in campagna al di fuori dell’equitazione agonistica risente spesso del fatto che si confida più nella sperimentata capacità di adattamento dei singoli soggetti al lavoro che ad essi viene richiesto che nel risultato di una selezione mirata.
Oggi poi il lavoro in campagna è fortemente condizionato dall’eccesso di urbanizzazione.
Gli odierni territori rurali sono lontani anni luce dal latifondo tosco-laziale ( quale quello legato al nome dei principi Corsini alla Marsiliana nel Grossetano o dei baroni Roselli in Ciociaria, solo per citare le culle delle razze autoctone maremmana e d’Esperia) o anche solo dalle proprietà borghesi della pianura padana che, ancora ai primi del novecento, registravano nei <<duemila ettari di famiglia>> una soglia non infrequente (1) . Gli attuali piccoli appezzamenti sono spesso recintati e privati della primitiva rete di cavedagne e strade vicinali, né si può confidare su una diffusa e stabile praticabilità delle aree boschive o di quelle golenali, per l’assenza di effettiva manutenzione dei sentieri e degli argini.
Uscendo a cavallo dai maneggi, la necessità di aggirare le occlusioni più svariate, sommata alla frequenza degli incontri con moto da cross o con trattrici agricole che possono rendere consigliabile lo scendere dalla sella, o anche solo, nei lunghi percorsi, l’esigenza di far rifiatare il cavallo, determinano una frequenza di pied à
terre che, tanto meglio si affronta, quanto meno risulta impegnativa. Alla luce di ciò l’attuale tendenza alla selezione nella direzione dell’aumento dell’altezza al garrese, che si può spiegare nella logica del salto, non rappresenta l’ optimum.
Eppure, molto per moda (nelle caratteristiche delle varie razze si tende spesso a enfatizzare l’accrescimento dei soggetti attuali rispetto al passato) e un po’ perché l’altezza media degli cavalieri e amazzoni è sicuramente aumentata, tutti ammirano e ricercano il cavallo di staura elevata tanto che persino nell’allevamento austriaco di Lipizzani di Piber (tempio della tradizione) mi si dice che si sarebbe propensi a imboccare siffatta direzione.
Poter invece disporre, per l’equitazione ludica, di cavalcature più agevoli e fruibili già nell’atto del montare in sella, non rappresenta affatto uno scadimento della evoluzione morfologica e quindi è tuttaltro che sbagliata la selezione di soggetti con tale caratteristica.
Già esistono in Italia razze esteriormente assai riconoscibili, come l’avelignese e il bardigiano, con altezze al garrese inferiori ai cm.149, a cui si aggiungono, come veri e propri ponies, il già citato Esperia e il Monterufolino, ma l’offerta potrebbe essere ulteriormente ampliata e affinata partendo dalla comparazione con la Gran Bretagna.
La manualistica anche solo divulgativa da conto, a questo riguardo, di una varietà
“oltremanica” di tipi, che non ha paragoni come, per limitarsi a quelli la cui altezza li rende interessanti nell’ottica del presente scritto, il pony delle Highland, il Dale, il Fell, il New Forest, il Connemara fino al cob del Galles.
Cob, dunque, che, come risaputo, non è una razza a sé stante ma, piuttosto, un tipo di cavalcatura che associa alla dimensioni contenute una corporatura robusta adatta a portare anche il peso di un adulto, cioè un modello trasversale individuante una fascia comprendente i pony “inquartati” di maggior altezza al garrese (doppi ponies) e taluni tipi di cavalli inferiori ai 153 cm. (2).
Stando al “detto”, il vero cob dovrebbe avere <<la testa di una signora e il posteriore di un cuoco>> e ciò spiega perché in questo scritto il termine viene convenzionalmente utilizzato solo con riferimento al dato biometrico dell’altezza e non alla distribuzione delle masse muscolari, atteso che nella fascia sopra indicata possono
ricadere anche cavalli, come taluni arabi, che non sono certo dei cobs.
Ora, senza la pretesa di estendere al fuori del Regno Unito tipi di cavalcatura ( che, lì, sono o erano, espressione di una varietà di impiego coerente con la storia ippica di quel Paese che rappresenta un unicum) (3) si può, intanto, far riferimento, ai fini del ragionamento che qui si sviluppa, al Connemara che notoriamente è un ottimo saltatore pur non disponendo delle “leve” di cavalli di più alta statura. Ciò si vuole che sia dovuto alle condizioni ambientali della sua terra di origine e, in seconda battuta, all’apporto migliorativo della selezione allevatoriale anche attraverso l’incrocio con il psi.
Altro riferimento, di diversa collocazione geografica e di diverso impiego, è il pony della Camargue (da 135 a 150 cm. al garrese) che, introdotto nel Parco del Delta del Po, è diventato Cavallo del Delta.
Seguendo questa narrazione, senza scade-
re nel ragionamento semplicistico e mantenendosi solo al livello di impostazione di un’ipotesi lavorativa, vi sono in Italia una o più razze di pony ( e loro miglioratori) scaturite da analoghe congerie.
Così, quanto al cavallino di Monterufoli, insediato, in val di Cecina nell’aspra riserva naturale di Monterufoli Caselli, il Tolfetano fu usato come “miglioratore” dai Conti della Gherardesca quando vi svilupparono la razza autoctona.
L’obiezione, invero seria, che oggi l’Associazione del Cavallino di Monterufoli muove all’idea di un ulteriore meticciamento, è che le razze vanno conservate nella loro tipicità operando, al più, una diversificazione di linee morfologiche fra i soggetti che presentano caratteristiche maggiormente in sintonia con un impiego piuttosto che con un altro.
Inoltre viene fatto osservare che lo stesso passaggio dall’allevamento brado all’allevamento semibrado e stabulizzato ha determinato un naturale accrescimento dell’altezza media dei soggetti in ragione del migliore apporto alimentare che ha fatto sì che dai 132 cm. dello standard iniziale si sia passati ai 137 cm. e, addirittura, ai 140 cm.
La giustezza di quella obiezione può dirsi confermata dall’Avelignese, oggi spesso fuori taglia in eccesso, così risultando avvalorato il pericolo dell’atipicizzazione. * * *
Concordando, di massima, sull’esigenza di mantenere nella loro tipicità razze e popolazioni equine senza alterarne le caratteristiche essenziali, si può spostare l’indagine sul percorso opposto e quindi, partendo da una razza di cavalli, operare all’interno della stessa la fissazione di un modello parallelo che, per comodità, potremo continuare a chiamare con il termine cob salvo si voglia in prospettiva futura denominarlo fin d’ora “di piccola taglia”.
Questo si può realizzare impiegando al fine indicato gli stalloni e le fattrici di altezza prossima al minimo dello standard di razza purché – naturalmente - il più modesto accrescimento non sia indicatore di altre problematiche.
Così facendo si amplierebbe la commercializzazione dei soggetti verso utilizzatori (ragazzi o anziani cavalieri) che hanno necessità di essere facilitati nell’atto del montare in sella e comunque verso quanti ambiscono alla massima godibilità della propria cavalcatura.
D’altronde, quanto a diversificazioni di modelli all’interno di razze importantissime, basterebbe ricordare – sebbene non nella misura qui suggerita- il PSI (4) e l’Hunter Irlandese (5).
Trasferendo, con le debite differenze, questo modello per esempio al Lipizzano, potrebbe affiancarsi alle linee che fanno riferimento alla misura ritenuta ottimale dei 158 cm al garrese per i maschi e 156 cm. per le femmine, una linea che utilizzi stabilmente i soggetti di taglia intorno ai 150 cm.
Il limite di questa ipotesi sarebbe costituito da una sorta di marginalità a cui, in vista di una siffatta selezione mirata (da iniziare eventualmente in via sperimentale) potrebbe sopperire solo un grande equile come l’Allevamento Statale del Cavallo Lipizzano, che ha le competenze necessarie e dispone di tutti i dati del soggetti che impiega atteso che, per definire l’attitudine di un stallone e di una fattrice a trasferire in via ereditaria un’altezza inferiore ad una data media, occorre conoscere anche l’altezza delle generazioni precedenti.
Evidenzio che, trattandosi di una selezione in purezza intra moenia, non risulterebbe violata la disposizione regolamentare che impone all’ASCAL di introdurre solamente soggetti la cui genealogia risal-
ga ai riproduttori appartenenti alla linee classiche tenute a Lipica prima del 1905.
Se poi si tornasse all’ incrocio di razze fra soggetti la cui taglia possa comunque consentire la “monta” da parte dello stallone e che oggi non può prescindere dal supporto della genetica (6), uno studio dell’Istituto di Zootecnia presso la Facoltà di Veterinaria di Milano riporta un dato indicante la <<massima distanza genetica>> fra il Lipizzano e il pony Esperia (7) pur riconoscendosi, nello stesso studio, che tale risultanza è da verificare meglio. Allora, per far salva l’italianità del progetto, si potrebbe optare per il Purosangue Orientale che ha un’altezza al garrese compresa fra i 145 e i 155 cm. (scegliendo fra i soggetti più contenuti, con l’occhio rivolto al colore del mantello e... scartando i soggetti a profilo camuso).
Questa razza autoctona (8) ha affinità con la linea di sangue non solo di uno dei capostipiti dei Lipizzani (Siglavy, nato nel 1810) ma anche con quella delle capostipiti di altrettante famiglie di fattrici riconosciute dal Libro Genealogico (Djebrin, Mercurio, Theodorasta) (9) .
A tal fine si potrebbe far ricorso al seme di cui dispone l’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia che, nella Tenuta Ambelia aveva in attività, per la campagna di fecondazione 2022, cinque stalloni di PSO. Sarebbero poi gli esperti a valutare se
Note:
1) lo ricorda il prof. Barberis nella dedica del suo libro sulle campagne italiane;
2) sul limite massimo di altezza per le definizione di cob non vi unanimità di vedute;
3) per una elencazione delle varietà veggasi Volpini- Gianoli, Il Cavallo, Milano 1945, pag. 447 e seg.;
4) lo sprinter, più alto e allungato per le corse sui 10001400 metri; l’intermedo, per i 1500- 2000 metri e lo stayer, più raccolto, per la distanza dei 2100-3000 metri;
5) alle taglie pesante e media si affianca l’Hunter di taglia piccola ottenuto dall’incrocio con il pony Connemara;
questa immissione al livello della ipotizzata linea “di piccola taglia”, non richiedibile all’ASCAL in ragione degli obblighi a cui soggiace, possa, e con quali successivi passaggi allevatoriali, rivelarsi utile per la variabilità genetica dei Lipizzani presenti in Italia.
Se invece si prescindesse dal requisito dell’italianità verrebbe fatto di pensare, per taglia, indole e pigmentazione prevalente, al Connemara usando i maschi di maggior stazza che in Irlanda sono già stati impiegati per “abbassare” l’Hunter. Questo pony però ha un retroterra del tutto differente dal Lipizzano essendo un prodotto squisitamente britannico e la cui evoluzione si è svolta con percorsi diversi da quelli di un cavallo mittleuropeo come il secondo (10).
Tale opzione (la cui fattibilità andrebbe verificata in concreto sulla base dei riproduttori in attività presenti in Italia) potrebbe prospettarsi, dunque, come scelta del singolo proprietario/allevatore che dovrebbe consapevolmente assumersi il fardello di una siffatta cesura culturale. Non va infatti dimenticato, quanto al Lipizzano, che si è davanti ad un vero e proprio pezzo di storia del nostro continente il cui allevamento in purezza è stato recentemente riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.
6) fra gli altri: A.Giontella e M. Silvestrelli, Valutazioni genetiche ed indagini molecolari su cavalli sportivi in Italia;
7) cfr. Caratterizzazione genetica della razza pony di Esperia in E. Battista, Il pony di Esperia, 2009, pag.123;
8) I ventiquattro soggetti del cavallo Napoletano attualmente iscritti al LG non possono costituire (altezza al garrese a parte) una risorsa ;
9) cfr. J. Jurkovic, Quasi 400 anni di una ricca tradizione ecc. in Lipica, Kober, 1973;
10) Il Disciplinare del Libro Genealogico, nel paragrafo relativo al portamento, lo definisce <<barocco>>.
Corporatura robusta, zoccoli piccoli e forti, sguardo languido e profondo, ma soprattutto lunghe orecchie dal folto pelo: “Piacere! IO SONO L’ASINO!” E’ singolare il modo in cui questo equide si presenta al nostro cospetto e prorompente è il suo ragliare inconfondibile in segno di saluto, che parte con un’inspirazione profonda e sfocia in un urlo graffiante e privo di grazia. Ma a contrasto della sua voce cacofonica e dietro al suo aspetto goffo ma armonico, si nasconde un animo mite ed amabile, pieno di generosità ma anche di orgoglio di essere se stesso. Questa presa di coscienza non è il risultato dell’umanizzazione, bensì è il frutto di studi scientifici che hanno dimostrato come la nostra visione antropocentrica sia opposta al Mondo Naturale. Esso ha le sue regole, parla attraverso le sue creature e seppur l’umano l’abbia modificato a proprio vantaggio, egli non potrà sfuggire alle sue leggi. E’ proprio di alcuni mammiferi, infatti, quali elefanti, scimmie, delfini, cani, alcune specie di volatili, e gli equidi, avere un forte senso di autoconsapevolezza e ciò, in concreto, significa che non siamo gli unici a riconoscere la nostra immagine riflessa in uno specchio. Negli asini l’autocoscienza è particolarmente spiccata ed esige una grande considerazione da parte di chi si rapporti con lui, a dispetto di quelle credenze popolari che su di lui si sono sbizzarrite o accanite… Per smentire la diceria di animale stolto, testardo o pi-
gro, rendergli giustizia e conferirgli tutto l’onore che merita, è sufficiente guardare indietro nei secoli. L’asino domestico, il diretto discendente degli asini selvatici provenienti dal Nord Africa, è conosciuto soprattutto come grande collaboratore dell’uomo nelle attività rurali, ma non di meno ha rivestito importanza nelle azioni belliche, con il ruolo di facchino per gli approvvigionamenti militari ma anche di combattente vero e proprio. Con il trascorrere dei decenni, una ritrovata stabilità politica unita all’esigenza di rinascita economica, hanno portato alla migrazione verso i centri abitati e all’abbandono delle terre da coltivare. L’asino ha perso perciò il suo valore aggiunto e la sua utilità, e, ove possibile, è stato sostituito dalla meccanizzazione.
Ma il suo “festina lente” non si è mai assopito, il suo orgoglio di essere tale ha atteso consapevole che l’auto-coscienza fosse il suo premio celeste. Perciò, la capacità di differenziarsi dagli altri, così uguale alla nostra, l’ha strutturato, determinato e reso empatico, tanto da riuscire, proprio come noi, a comprendere se un suo prossimo sia felice o profondamente triste.
Il suo carattere ha due sfumature: fingere indifferenza e diffidare degli sconosciuti. Perciò quando approcciamo un asino avviciniamoci con calma e aspettiamo che sia lui ad incuriosirsi. Una volta guadagnata sua fiducia, diventerà un nostro amico fedele per sempre! Ma dovremo essere
bravi a conquistare il suo cuore: egli predilige le persone che non esigono fretta, che lo rispettino e che lo trattino con gentilezza. In questo modo si saprà donare a noi e in modo sorprendentemente veloce imparerà i compiti nuovi e così bene che sembrerà non aver fatto altro nella vita! Ciò significa che la sua capacità cognitiva è molto avanti: l’asino è svelto e pronto, intelligentissimo e curioso. Chi possiede questi quadrupedi, infatti, sa che deve riporre bene mangimi, chiudere cancelli e porte perché gli asini sono capaci di ingegnarsi per uscire indisturbati, aprire bidoni, rubare cibo, ritirarsi in paddock altrui. In addestramento è bene compiere quotidianamente poche sessioni costituite all’inizio solo da approcci propedeutici alla sua cura e pulizia (striglia, spazzole, docce, simulazioni di interventi di mascalcia e visite veterinarie): poter mettere i ferri o somministrare un vaccino senza che l’asino abbia timore di attrezzatura e strumenti vari è molto importante. Ma diventerà un compito difficile se lo sottoporremo ad inutili ripetizioni o, peggio, lo costringeremo con la forza: ha solo bisogno del suo tempo perché è molto ricettivo, ma è anche permaloso. L’asino perdona ma non dimentica facilmente un torto subìto, ed esagerare con lui significa ottenere il riflesso di opposizione, che in questo animale è molto marcato.
E’ difficile quindi da addestrare? Assolutamente no, perché è molto disponibile nei confronti di chi si fida. Potrà imparare ad essere montato, in base alla sua
stazza, tenendo presente che può portare al massimo un quinto del suo peso. Ci sorprenderà nell’eseguire le tre andature, potrà trainare carri e carretti, portare un basto. La sua sensibilità e pazienza sono doti che nella riscoperta del “vivere lento” lo rendono il migliore compagno di viaggio nelle ippovie e sui sentieri di pellegrinaggio, ma può rappresentare anche un ottimo aiutante nelle fattorie didattiche e in onoterapia. Di particolare efficacia è il suo impiego nella cura dell’autismo, perché il bambino, a differenza del cavallo, con l’asino non corre il rischio di essere spaventato e la sua vicinanza aiuta il suo rilassamento, migliora la tonicità dei muscoli, evita il rinchiudersi in se stesso. Non a caso il numero di asini in Italia negli ultimi dieci anni è raddoppiato.
Questo splendido animale, destinato ad eclissarsi, simbolo antiquato di una vita scomparsa, è invece modernissimo, antitetico a ciò che oggi propone la società ed è un ottimo maestro: ci insegna quanto l’essere miti non significhi essere deboli, ma semmai rappresenti il valore della solidità, della forza interiore. Ci insegna la lentezza nell’epoca della fretta, la gentilezza contro la violenza, la capacità di riappropriarsi del proprio tempo, l’avere una relazione reale nel mondo fatuo delle connessioni e dei rapporti virtuali. Chi incontrerà un asino sul suo cammino e saprà sincronizzarsi al suo ascolto, potrà far tesoro dei suoi insegnamenti riscoprendo la ricchezza interiore.
L’Affiliazione Bronze nasce dall’esigenza di erogare i servizi basilari per qualsiasi associazione sportiva dilettantistica o società. Chi sceglie questa affiliazione ottiene i riconoscimenti e coperture assicurative di base a norma di legge. Con un
tesseramento base di 5 euro all’anno per ogni tesserato ed un costo di affiliazione di euro 63,00 e la possibilità di acquistare le tessere giornaliere la rendono competitiva rapportata a qualsiasi altra affiliazione proposta da qualsiasi altro ente.
€ 63,00
» TESSERAMENTO ANNUALE € 5,00
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» TESSERA GIORNALIERA pacchetto 10 tessere € 30,00
» TESSERA SETTIMANALE pacchetto 10 tessere € 45,00
POLIZZA INFORTUNI
Morte: €80.000,00
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€ 80.000,00 franchigia 7%
Rimborso spese mediche: €1.200,00 con franc. € 50,00 max 10%
POLIZZA RESPONSABILITA’ CIVILE
€ 1.000.000,00 franchigia €1.500,00
COPERTURE TESSERE GIORNALIERE E SETTIMANALI
Polizza di legge DPCM 3 novembre 2010
Morte: €80.000,00
Invalidità permanente:
€ 80.000,00 franchigia 7%
» Iscrizione al Registro CONI 2.0 con affiliazione P.G.S
» Gestionale online per tesseramento immediato
» Rilascio gratuito del certificato di somministrazione bevande
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SEGRETERIA NAZIONALE
P.zza Vaccari 7, 27056 Cornale e Bastida (PV) Dal Lunedì al Venerdì
Dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00 Tel. 0383.378944
Cell. 348.3109883
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L'Affiliazione Silver nasce per tutelare maggiormente le attività di lezioni in campo e passeggiate a cavallo. Si ottengono tutti i benefici dell'affiliazione bronze ma si raddoppiano tutti i massimali e si aggiunge la coperture assicurativa di Tutela Legale. Con un tesseramento di 15 euro all'anno ( con la possibilità di tesserare an-
che a 5 euro) ed un costo di affiliazione di euro 150,00 la rendono l'affiliazione ideale per chi fa maggiormente passeggiate a cavallo e piccole lezioni in campo. Rapportata alle affiliazioni proposte da altri enti la rendono superiore per benefit e vantaggi a qualsiasi affiliazione di altro ente.
Quota annuale € 150,00
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INFORTUNI
Morte: €100.000,00
Invalidità permanente:
€ 100.000,00 franchigia 6%
Diaria da Ricovero: €30,00 al giorno senza
franchigia
Diaria da gesso: €20,00 al giorno franchigia
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Rimborso spese mediche: €2.500,00 con
franc. € 100,00 max 10%
POLIZZA RESPONSABILITA’ CIVILE
€ 2.000.000,00 franchigia €1.500,00
TUTELA LEGALE massimale €15.000,00
COPERTURE TESSERE GIORNALIERE E SETTIMANALI
Polizza di legge DPCM 3 novembre 2010
Morte: €80.000,00
Invalidità permanente:
€ 80.000,00 franchigia 7%
ACCESSO POLIZZE INTEGRATIVE
Polizza Capofamiglia €75,00 annuale
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RCT CAPOFAMIGLIA + RCT ATTACCHI
€120,00 annuale
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» Prima consulenza gratuita per materie fiscali, tributarie, legali e sindacali
» Coperture assicurative integrative, RCT Capofamiglia, RCT Circolo Ippico ed infortuni di legge per Az. Agr.
» Kit materiale per 2 Giornate Sociali all’anno
» Possibilità di fissare appuntamento gratuito presso propria sede con un Referente territoriale
» Consulenze fiscali e tributarie in convenzione
» Disponibilità gratuita di un grafico pubblicitario per la creazione di locandine e brochure per eventi ENGEA, OIPES e PGS
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» Essere sede corsuale per l’erogazione di corsi di formazione
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» TESSERAMENTO ANNUALE € 25,00 (possibilità di tesseramento BRONZE €5,00 e SILVER €15,00, per condizioni di polizza vedi affiliazione BRONZE e SILVER )
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Morte: €120.000,00
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Grazie ai nostri percorsi formativi, oltre ad ottenere il rilascio del patentino da Quadro Tecnico, si conseguono altri tre titoli:
» Brevetto Associazionistico ENGEA
Certifica il tuo percorso Formativo Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali – iscritta al Ministero della Salute, in E.C.M. (educazione continua in medicina) al n.7778 del 02/04/2003
» Attestato nazionale Quadri Tecnici OIPES – Titolo nazionale per le attività sociali ludiche amatoriali Organizzazione Italiana Professionisti Educazione e Sport – ORGANIZZAZIONE
ISCRITTA AL M.I.U.R. MINISTERO
DELL’ISTRUZIONE ALLO SCHE-
DARIO DELL’ANAGRAFE NAZIO-
NALE DELLE RICERCHE Art. 64, comma 1, DPR 11 luglio 1980 n. 382, cod. 62154OMH
» Brevetto PGS – Titolo sportivo Riconosciuto dal CONI Polisportive Giovanili Saliesiane – Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI ed Ente nazionale a carattere assistenziale riconosciuto del Ministero degli interni.
10 dipartimenti ed oltre 25 percorsi di formazione raccolti nel Catalgo
Percorsi Formativi, mirati a formare professionisti operanti sui principi fondamentali dell’equitazione, il lavoro in sicurezza e la conoscenza di tutte le normative che regolano il mondo equestre.
I percorsi formativi sono certificati nel percorso formativo da ENGEA ed erogati dall’Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI P.G.S.
Il Catalogo Percorsi Formativi è scaricabile dal sito web www.cavalloecavalli.it
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S ono un sistema registrato messo a punto da oltre vent’anni di studio ed esperienza diretta sui territori di professionisti specilalizzati che hanno realizzato precisi criteri di valutazione e classificazione che diano la possibilità di avere un prodotto finale spendibile per il territorio sopratutto ad agenzie turistiche specializzate, Tour Operator, enti parco e amministrazioni pubbliche.
Realizzare ippovie Certificate significa riscoprire e valorizzare itinerari naturalistici che siano sicuri, monitorati, ricchi di attrattive, che permettano il naturale recupero del patrimonio culturale e tradizionale, e che consentano allo stesso tempo di tutelare e monitorare il territorio al fine di salvaguardare la flora e la fauna autoctone.
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l’unica traccia che verrà lasciata sarà il passaggio delle impronte dei cavalli.
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Possibilità di promuovere e sviluppare corsi di educazione ambientale in collaborazione con gli Enti preposti, prevedendo nel progetto la possibilità di fare escursioni mirate (a cavallo, a piedi o in bike) atte a stimolare la sensibilità nei confronti degli ambienti naturali e loro conservazione mediante l’ausilio di esperti qualificati in materie ambientali e naturalistiche.
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Asd country ranch è una nuova realtà innovativa all’interno del circolo ippico
Il Piccolo ranch San cataldo, fondato da Dolce Antonio nel 1991.
Il posto immerso nella natura dove si effettuano escursioni a cavallo nella riserva naturale dello stato oasi Le cesine, attraversando il bosco e arrivando fino in spiaggia.
Nel 2020 i figli Erika e Corrado decidono di portare avanti la tradizione del padre portando innovazione nella struttura tra spettacoli equestri,scuola di equitazione sia di monta inglese che di monta western.
Il circolo ippico vanta 52 cavalli, di ogni razza frisoni, quarter,appaloosa, gipsy, ma anche sella italiani,psi ecc..
Presso questa splendida struttura vengono spesso organizzati eventi aperti a tutti,dove anche i nostri allievi si esibiscono mostrando a tutti i loro progressi sull’equitazione accompagnati in musica.
Nell’open day di quest’anno abbiamo ospi-
Pagina Facebook @ilpiccoloranchsancataldo
Instagram @il_piccolo_ranch_san_cataldo
tato la famosa band country Red Cadillac band, che ha allietato una piacevole serata mostrando a tutti il mondo western. Gli istruttori, sono specializzati negli spettacoli,nel corso degli anni hanno preparato dei veri e propri musical a cavallo come “zorro, Pochaontas, The greatest Showman e il mondo delle Fiabe” dove tutti gli allievi hanno potuto esibirsi. Lo scorso 29 gennaio 2023 i fratelli Erika,Corrado e Kevin Dolce si sono esibiti presso il Circo Marina Orfei con 3 spettacoli unici che hanno lasciato a bocca aperta tutti gli spettatori. Quest’anno sempre con la collaborazione di Engea, i nostri istruttori erika e Corrado hanno in programma tantissime sorprese per i soci e per chi ha voglia di scoprire lo splendido mondo dei cavalli, come la gara di barrel e Gimkane che si terrà a marzo, lo stage di volteggio, gare di salto a ostacoli ecc.
E.N.G.E.A. , in un ottica di costante crescita e miglioramento, desidera che tutti i suoi Dirigenti, Quadri Tecnici ed Associati siano sempre più sensibili sul tema ambiente, motivo per cui ha implementato e continuerà ad implementare nei suoi percorsi formativi per Guide, Tecnici ed Istruttori la conoscenza, il rispetto e l’educazione all’ambiente.
E.N.G.E.A. confida ed affida alle Guide Equestri Ambientali, figure di punta del
connubio tra le attività equestri e l’interazione con la natura, di essere portavoce e diventare essi stessi educatori di una corretta politica ambientale.
E.N.G.E.A. inoltre si avvale e sostiene fortemente il lodevole lavoro svolto dall’ENGEA Garibaldini Volontari a Cavallo, unità operativa della protezione civile, che insieme ai suoi volontari contribuisce al ripristino di zone degradate e deturpate dai rifiuti abbandonati.
• Ridurre gli impatti ambientali
• Risparmiare energia e ridurre le emissioni di CO2
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I GARIBALDINI VOLONTARI a CAVALLO si prefiggono di operare a favore della natura con tutti gli strumenti disponibili, dalla sensibilizzazione all’educazione, dall’ecogestione al recupero di areee degradate, dalla segnalazione di animali in difficoltà alla promozione di norme per la tutela di ambienti ed animali e molto altro.
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