Enrico Perini CV + portfolio

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ENRICO PERINI enrico.perini@gmail.com CV + portfolio



ENRICO PERINI enrico.perini@gmail.com 11/1/89 nato a Padova, Italia ISTRUZIONE Laurea magistrale in Progettazione Urbana (DM 270) - Università degli studi Roma Tre

Tesi finale: “Progetto sperimentale di recupero dell’ex magazzino dell’Areonautica Militare in via del Porto Fluviale, Roma” con F. Careri and F. Finucci; 110/110 Ottobre 2013 - Luglio 2017

Laurea triennale in Scienze dell’Architettura (DM 509) - Università IUAV di Venezia 95/110 Settembre 2008 - Marzo 2012

Liceo scientifico-tecnologico - ITIS Severi in Padova Settembre 2002 - Giugno 2008

LAVORO Stage presso ElequipodeMazzanti

Hospital del Meta, Educational park in Marinilla, New Velodrome of Medellìn Gennaio-Luglio 2013; Bogotà; Colombia

Bike messenger presso EAdessoPedala, bici and cargobike

SOFTWARE Lavoro facilmente combinando vari software. Ho usato: Revit, Archicad, Rhinoceros, Grassshopper, Autocad, Photoshop, llustrator, Indesign, Premiere, QGIS, Excel, Arduino..

2013 - 2014, 2017; Roma

Stage presso 3ndy Studio Concorso “Umbria Gallery” April-May 2012; Venezia

TIrocinio universitario presso Kigali Institute of Science and Technology IMUDUGUDU - Urban and Rural Settlement Typologies Con: Tomà Berlanda, Sierra Bainbridge Tutor: Alice Cappelli Settembre 2010; KigalI, Rwanda

LINGUE Italiano - Madrelingua English - B2 Español - B2


WORKSHOP Net is more, strategie territoriali in Cilento con Aste&Nodi; Agosto 2014, Laurito, Salerno dpu SummerLab 2013 - ‘Rome Occupation City’ con The Bartlett Development Planning Unit e Laboratorio Arti Civiche; Settembre 2013, Roma ‘Atmosfere e ambienti per l’ozio’ workshop universitario con Giancarlo Mazzanti; Luglio 2011; IUAV, Venezia ‘Padiglione Rwanda’ workshop universitario con Gaddo Morpurgo e Filippo Mastinu; Luglio 2009 e Luglio 2010; IUAV, Venezia Photo communication project, scambio internazionale con Xena; Aprile 2009; Vranje, Serbia International exchange, Video sui diritti umanis “Consciousness”; Giugno 2006; Gourin, France

1:1 Tecnica GREB, padiglione autocostruito in balle di paglia con Enrico Grillo e Giusi Fontana; Settembre 2016, Corto Circuito, Roma MOTO Lab, strutture in legno negli spazi comuni dell’università (Menzione spaciale 8 Biennal Intercacional de Paisatge, Barcelona); Maggio 2014, Roma Tre, Roma Costruzione della

CineHuerta con CasaB e Habitat sin Fronteras; Aprile-Giugno 2013; Barrio Belen, Bogotà, Colombia

Assistente alla costruzione Costruzione del

‘Wall House 1:1’ di Anupama Kundoo alla 13 Biennale di Venezia; Luglio-Augosto 2012; Venezia

Padiglione della Repubblica del Rwanda alla 12 Biennale di Venezia; Luglio 2010; IUAV, Venezia

MOSTRE Villard:16 ‘Mete di libertà e modelli virtuosi di accoglienza’; Luglio 2015; Pozzallo, Ragusa sTREEt alla 3° Biennale dello Spazio pubblico; Maggio 2015; ex Mattatoio, Roma Tre, Roma


INSEGNAMENTO Assistente in

Progettazione Architettonica e Urbana, 5° anno, con F. Careri e F. Finucci, Roma Tre; 2017/2018; Roma

Assistente in

Composizione architettonica, 1° anno, con F. Careri, Roma Tre; 2015, 2016; Roma

Parlando di MOtO Lab invitato da de:forma, Politecnico di Torino; Gennaio 2016; Torino

PERFORMANCE E DERIVE URBANE Xeneide. Il dono dell’altro con Stalker e noworking, Marzo 2017, Roma REBOOTATI (ATI suffix) alla 15 Biennale di Venezia; Maggio 2016, padiglione Uruguay, Venezia Attraverso le rovine del contemporaneo con Stalker; Maggio 2016, Roma Errare Roma West/Road to Zagarolo con il corso di Arti Civiche; Maggio-Giugno 2015, Roma Tre, Roma

RICERCA Baraccopoli diffusa nella città contemporanea, uno studio della vita al margine; in corso

EXTRA Zoom from Inside festival, cinema all’aperto e altri eventi culturali nella mia città di origine; membro fondatore dal 2005, presidente dal 2008 Vincitore del premio solidale “Norma

e Mino Bellabona” in Argentina presso Jardin de Los Niños - ONLUS; Novembere 2012, Posadas, Argentina

Protezione civile volontario, 2010-2012 Scrutinatore 2011, 2016


TESI

Progetto sperimentale di recupero dell’ex magazzino dell’Areonautica Militare in via del Porto Fluviale, Roma L’esercizio di tesi è stato svolto quasi interamente nel luogo di progetto dal gennaio 2017 per 6 mesi, assieme a Chiara Luchetti, seguiti dal prof. Francesco Careri e dal prof. Fabrizio Finucci. L’edificio è stato costruito nel 1918 come deposito di armi e munizioni poi dismesso negli anni 90 per poi essere occupato nel 2003. Da allora circa 150 persone lo cosidera casa. La ricerca parte da un focus sullo sprawl urbano di Roma e su alcune sue cause, come il valore immobiliare e grandi progetti pubblici situati nell’estrema periferia. Abitare un edificio pubblico abbandonato entra in un processo di densificazione che sfrutta la risorsa città, non concorrendo all’ulteriore cementificazione dei suoli, e mantiene una mixitè sociale e funzionale necessaria nei quartieri in via di gentrificazione. Vivendo quotidianamente Porto Fluviale abbiamo potuto osservare uno spazio dell’abitare già consolidato, meticcio e autogestito, un processo in atto da 14 anni. Proponiamo, quindi, uno studio di fattibilità per il recupero a scopo abitativo di un edificio storico sottoposto a vincolo dalla sovrintendenza.


BENEFICIO S O C I A L E

-Uso della RISORSA CITTA’ -Sostenibilità del costo al mq -DIRITTO ALLA CITTA’ -Favorimento spostamenti -Contenimento dei costi relativi alla e funzionale Prima -Mixitè di sociale immaginare una soluzione Necessaria quindi la deroga al regolamento Gli spazi comuni al piano di terra aperti sostenibili sistemazione temporanea delle famiglie -Restituzione alla collettività di un architettonico-spaziale, la ricerca analizza edilizio per quanto riguarda alcune superfici al quartiere e l’edilizia pubblica ai piani -Accessibilità sostenibile -Abbattimento dei costi di urbanizzazione patrimonio archeologico industriale minime, avendo ben presente la grande superiori promuovono un mix sociale e i molteplici attori,storico processi e strategie che -Sostituzione di impianti primaria e secondaria -Restituzione funzionale già in sperimentazione tutti entrano in gioco. di un sistema abitativo complesso, disponibilità di spazi comuni del sistema energivori costituito principalmente da relazioni, conforme Porto, e le altezze minime del bagno e i giorni, restituendo al tempo stesso un Il recupero edilizio è la valorizzazione del habitat consolidato da 14 anni la ad un pubblico patrimonio in disuso attraverso delle stanze soppalcate, con la premura di patrimonio storico archeologico e industriale -Possibilità di sistemazione in loco durante il cantiere riconversione di un magazzino abbandonato lasciare ampi spazi in doppia altezza e con la al quartiere; l’intervento leggero e rispettoso TURNAZIONE tramite un processo di ad edilizia residenziale pubblica di proprietà prova concreta che l’altezza di 2.20 m è, con della struttura, permette di mantenere un -Possibilità di inserimento dei Roma Capitale. Essendo lavorativo un edifiper cio chi partecipa determinate accortezze, vivibile. basso costo al mq. a seguito una formazione storicoal cantiere il progetto deveditener conto delcertificataIl Porto Fluviale inoltre è da molti riconosciuto Il recupero dell’edificio, inserito nel tessuto di un abitaredelle temporaneo parere-Possibilità della Sovrintendenza Belle Artieein emergenza, come monumento vivente: sperimentazione consolidato, utilizza al meglio la risorsa città: all’interno di ununsistema vero e proprio quotidiana della città meticcia, naturalmente Paesaggio, che pone vincoloabitativo improrogabile non necessita dell’urbanizzazione primaria sull’edificio: la forma architettonica deve rimanere la medesima e la sua funzione pubblica.

BENEFICIO ECONOMICO

non priva di conflitti, utopia concreta di un vivere comunitario.

e secondaria e sfrutta il grande nodo di trasporti limitrofo.

E

AMBIENTALE


B

C


COMPOSIZIONE

LA STRUTTURA ESISTENTE Il recupero di questo stabile storico, secondo noi non può essere invasivo. Il progetto individua nel corridoio centrale la criticità più grande, per cui ne assicura luce e circolazione dell’aria aprendosi fino alla facciata. Il nuovo intervento segue la maglia strutturale rigida e regolare; gli alloggi sono ricavati prendendo a modulo il passo della campata cosi da salvaguardare la doppia altezza all’interno delle abitazioni, per concretizzarsi poi in un’infrastruttura appropriabile e implementabile, che incoraggi la grande abilità di trasformazione e intuizione spaziale che gli abitanti hanno avuto modo di dimostrarci. L’alloggio si compone perciò di un nucleo chiuso a ridosso dell’ingresso, il blocco servizi, a partire dal quale si apre uno spazio non definito se non dalla presenza di un soppalco che ne aumenta la superficie calpestabile sfruttando l’altezza dell’interpiano. L’idea è quella di lasciare la possibilità di configurare lo spazio autonomamente e di appropriarsene: incentivare questo processo che già caratterizza la situazione attuale permette quella flessibilità indispensabile per le molteplici necessità che la contemporaneità racchiude. Software: Archicad 20, Illustrator CC, Rhinoceros, Autocad, Excel, Premiere CC.

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COMPOSIZIONE

LA STRUTTURA ESISTENTE

DISTRIBUZIONE VERTICALE

MURI PERIMETRALI L 60 CM PILASTRI 35X 35 CM; 50X50 CM

MURI PERIMETRALI L 60 CM PILASTRI 35X 35 CM; 50X50 CM TRAVI PRINCIPALI

H 50 CM

TRAVI SECONDARIE

H 30 CM

DISTRIBUZIONE VERTICALE

TRAVI PRINCIPALI

H 50 CM

TRAVI SECONDARIE

H 30 CM

DALLA STRUTTURA ALLE TIPOLOGIE

DISTRIBUZIONE

VUOTO

ALLOGGI

DAL CORRIDIO ALL’ ALLOGGIO Sulla traccia della suddivisione, il filo esterno degli alloggi arretra e si movimenta svelando i pilastri; La distribuzione si allarga per dare spazio a una suggestione che viene dall’ attuale: il corridoio come estensione della casa, come spazio collettivo del vicinato, del passaggio e dell’incontro. La sua conformazione accompagna inoltre un grado di intimità crescente dal fuori al dentro dell’alloggio; dallo spazio centrale delimitato dal tracciato dei binari e concepito per il passagio veloce, si passa allo spazio a ridosso delle pareti, piùesterno pertinentedegli alle singole abitazioni. Sulla traccia della suddivisione, il filo alloggi All’interno degli alloggi il blocco servizi funge da filtro tra arretra e si movimenta svelando i pilastri; La distribuzione si l’ingresso e l’interno vero e proprio.

DAL CORRIDIO ALL’ ALLOGGIO

STRUTTURA ESISTENTE

ALLOGGIO

allarga per dare spazio a unaPROIEZIONE suggestione che viene dall’ SOPPALCO NUCLEO SERVIZI attuale: il corridoio come estensione della casa, come spazio collettivo del vicinato, del passaggio e dell’incontro. La sua conformazione accompagna inoltre un grado di intimità crescente dal fuori al dentro dell’alloggio; dallo spazio centrale delimitato dal tracciato dei binari e concepito per il passagio veloce, si passa allo spazio a ridosso delle pareti, più pertinente alle singole abitazioni. All’interno degli alloggi il blocco servizi funge da filtro tra l’ingresso e l’interno vero e proprio.

FINESTRA

GRADO DI INTIMITA’

L’ABACO DELLE MODIFICHE L’ alloggio è qui concepito come infrastruttura appropriabile

e implementabile. compone, perciò, di un nucleo chiuso a La struttura preesistente si compone di una maglia rigida e regolare; si è deciso,Si per questo, ridosso dell’ingresso, che funge da blocco servizi, a partire dal di ricavare la suddivisione degli alloggi prendendo a modulo il passo quale della si aprecampata, uno spaziocosi nonda configurato se non dalla presenza di un soppalco, che ne aumenta la superficie salvaguardare la doppia altezza all’interno delle abitazioni.

STRUTTURA ESISTENTE

ALLOGGIO

FINESTRA

L’ABACO DELLE MODIFICHE L’ alloggio è qui concepito come infrastruttura appropriabile e implementabile. Si compone, perciò, di un nucleo chiuso a ridosso dell’ingresso, che funge da blocco servizi, a partire dal quale si apre uno spazio non configurato se non dalla presenza di un soppalco, che ne aumenta la superficie calpestabile, sfruttando l’altezza dell’interpiano. L’idea è quella di lasciare la possibilità di configurare lo spazio autonomamente, di appropriarsene; incentivare questo processo, che già caratterizza la situazione attuale, permette quella flessibilità indispensabile per le molteplici necessità che la contemporaneità racchiude. Un’appropriazione, questa. che si attua sia attraverso la composizione dell’arredo mobile, sia grazie alla possibilità di implementare l’infrastruttura per mezzo di elementi divisori. Tali modifiche architettoniche si potranno attuare secondo le seguenti modalità: all’abitante verrà porposto un abaco di soluzioni che potranno essere scelte e assemblate in fase di cantiere oppure riceverà una somma pari al budget stanziato per ciascun alloggio, per poter apportare le modifiche in autocostruzione seguendo delle linee guida. Le possibili configurazioni future potranno essere realizzate attingendo ai fondi di manutenzione straordinaria destinati agli alloggi.

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DISTRIBUZIONE VERTICALE AGGIUNTA

DISTRIBUZIONE VERTICALE AGGIUNTA

La struttura preesistente si compone di una maglia rigida e regolare; si è deciso, per questo, di ricavare la suddivisione degli alloggi prendendo a modulo il passo della campata, cosi da salvaguardare la doppia altezza all’interno delle abitazioni.

AI

VUOTO

ALLOGGI

STRUTTURA

DISTRIBUZIONE

DALLA STRUTTURA ALLE TIPOLOGIE

STRUTTURA

calpestabile, sfruttando l’altezza dell’interpiano. L’idea è quella di lasciare la possibilità di configurare lo spazio autonomamente, di appropriarsene; incentivare questo processo, che già caratterizza la situazione attuale, permette quella flessibilità indispensabile per le molteplici necessità che la contemporaneità racchiude. Un’appropriazione, questa. che si attua sia attraverso la composizione dell’arredo mobile, sia grazie alla possibilità di implementare l’infrastruttura per mezzo di elementi divisori. Tali modifiche architettoniche si potranno attuare secondo le seguenti modalità: all’abitante verrà porposto un abaco di soluzioni che potranno essere scelte e assemblate in fase di cantiere oppure riceverà una somma pari al budget stanziato per ciascun alloggio, per poter apportare le modifiche in autocostruzione seguendo delle linee guida. Le possibili configurazioni future potranno essere realizzate attingendo ai fondi di manutenzione straordinaria destinati agli alloggi.

PARETE

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PARETE GRADO DI INTIMITA’

PORZIONE DI PARETE NUCLEO SERVIZI

PORZIONE DI PARETE

BALAUSTRA

LIBRERIA

PROIEZIONE SOPPALCO

BALAUSTRA

LIBRERIA


ISTRUZIONE IUAV La scuola di architettura IUAV di Venezia mi ha esposto a vari metodi e approcci legati all’architettura, spesso dovendoli combinare allo stesso tempo. Alcuni insegnamenti mi hanno trasmesso l’importanza della complessità, caratteristica fondativa di quest’arte. Le tre esperienze dei workshop a fine anno mi hanno dato l’opportunita di apprezzare il lavoro fulltime di un progetto collettivo e condiviso.


ISTRUZIONE Roma Tre La progettazione urbana affronta alcuni aspetti della città interconnettendo diversi temi quali architettura, spazi aperti, paesaggio e lavoro con la comunità. La città è interpretata come l’unione di layer storici che convivono e dialogano tra loro. Un sistema complesso a cui prendono parte studi di politica urbana e statistica.

Completing SanBa

Completare SanBa intende saturare i vuoti urbani e luoghi abbandonati presenti nel quartiere San Basilio, pensare e proporre principi e tattiche, come l’infill, per immaginare un cambiamento sostenibile di questa parte di città. Piazza Mancini è un progetto per la ridefinizione di una piazza in un quartiere denso a Roma. Lo spazio è stato ridisegnato prendendo spunto dai principi progettuali del vicino Foro Italico di Del Debbio, che sfrutta il terreno per inserire le strutture per lo sport. Monti Tiburtini è un progetto paesaggistico in cui la strada è intesa come spazio pubblico. Lo scopo di questa greenway è quello di collegare due parchi urbani attraverso la riproposizione del tipico albero stradale romano (Platanus) con l’aggiunta di nuove specie che portano nuovi colori stagionali nella zona.

Piazza Mancini

Monti Tiburtini


WORK ElEquipoDeMazzanti, Colombia Lo studio in cui ho fatto il tirocinio nel 2013 si trova a Bogotá e risponde per lo più a concorsi pubblici. L’interdisciplinarietà del progetto, unita allo stile forte di questa architettura, crea spazi pubblici complessi in quartieri critici, dà nuovi significati ai luoghi e un senso di appropriazione alla comunità. Il progetto dell’ospedale del Meta è dove ho trascorso la maggior parte del mio tempo. Come un labirinto, l’ospedale è un tetris di usi diversi combinati insieme, seguendo rigide regole sanitarie. È stato utilizzato un file multiplo Revit. Ho anche preso parte allo sviluppo del progetto per il parco educativo di Marinilla. Il parco sfrutta la difficile orografia per diventare un’infrastruttura per la musica, attività tipica della zona, e per il tempo libero.

Meta Hospital

Educative Park of Marinilla


1:1 Lavorare con il corpo, toccare i materiali, poter modificare il progetto in corso d’opera, cooperare con altri autocostruttori e fruitori futuri sono alcuni degli aspetti del lavorare 1:1 che ritengo piÚ importanti.

BogotĂ , 2016

Venezia, 2012

Venezia, 2010

Roma, 2014

Roma, 2016


Gennaio 2018


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