ERBORISTERIA DOMANI 367 by Direzione erboristeria domani

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L’energia antiage del Ginseng sulla pelle

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L’estratto di Ginseng è l’ingrediente d’eccellenza della linea GINSENG CARE di Hanida. Le sue notevoli proprietà a favore della protezione cellulare, il suo contributo all’aumento dell’elasticità della pelle, il suo potere rigenerante, rassodante, tonificante, idratante lo rendono unico e insostituibile in queste speciali formule di bellezza.

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ANANAS CELL

Più efficacia naturale. Meno spazio agli inestetismi cutanei della cellulite.

Quando la pelle si presenta “a buccia d’arancia”, e cioè con un aspetto meno omogeneo nella zona di cosce, fianchi, glutei e braccia, ogni donna sa di dover adottare una tattica appropriata per affrontare il problema degli inestetismi cutanei della cellulite. Un ottimo punto di partenza sono uno stile di vita sano e una dieta equilibrata. In concreto, è importante guidare l’organismo a ritrovare la sua naturale armonia, che si riflette anche nell’aspetto di una pelle più liscia e compatta. Uno specifico ausilio su cui contare è la Linea di integratori Ananas Cell Erbamea. Le virtù dell’Ananas, tre volte alleato della bellezza.

A.D. Angelo Sganzerla

Nella formula delle Compresse sono concentrati gli estratti secchi di Ananas e Centella, dalla

capacità tonificante ed elasticizzante, associati al potere antiossidante degli estratti di Tè verde e Semi d’Uva e a quello depurativo di Betulla, Ribes nero e Olio essenziale di Limone. Nel Fluido concentrato a base di succo d’Ananas, oltre agli estratti di Ananas, Centella, Verga d’oro e Semi d’Uva, arricchisce la formulazione un estratto di bacche di Mirtillo per favorire la fisiologica funzionalità del microcircolo. Nelle bustine filtro della Tisana biologica lavora un pool di componenti certificati biologici per combattere gli inestetismi della cellulite e riscoprire una naturale tonicità e compattezza cutanea: Ananas, Spirea olmaria, Tarassaco e Ribes nero, coronati da un piacevole gusto di Menta piperita e Karkadè.

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INDICE

ERBORISTERIA

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MARZO 2012

domani

Mercato 10

In vetrina Le novità, le linee, le iniziative delle aziende

Dalle aziende Materie prime, specialità, principi attivi

Sviluppo e innovazione

Cistiti: come spiegare le fiamme a cura di Lina Suglia, Fitomedical

Post-show

BioFach e Vivaness 2012: il boom del bio continua

Strategia per la filiera 9

Editoriale

Agenda

Incontri, formazione, congressi

Cronache cosmetiche

Si è conclusa la doppia manifestazione BioFach/Vivaness di Norimberga: dati confortanti espressi dal consolidarsi del mercato biologico nel mondo, pur nel difficile momento congiunturale. Una dinamica positiva espressa non solo in termini quantitativi, ma anche nelle tendenze emergenti dai più diversi paesi del mondo con una offerta di alimentari biologici e di prodotti naturali sempre più varia e innovativa

Scienza e tecnica 33

Monografia Passiflora: profilo fitochimico e studi sperimentali sull’attività biologica di Giancarlo Castiglia

Review Aggiornamenti di fitocosmesi di Paolo Poggi

Una review comparativa su alcuni studi sperimentali per arrivare a valutare l’attività ansiolitica di differenti estratti di questa bella pianta rampicante, nota per la sua azione sul sistema nervoso, di cui non sono però del tutto descritti e compresi i meccanismi d’azione

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NO VI TÀ

LibraMed regola il picco glicemico contro sovrappeso e obesità

� riduce l’accumulo dei grassi � riduce la circonferenza ombelicale � riduce il senso di fame

Complesso molecolare brevettato da Aboca

Indicato anche per bambini da 8 anni di età Senza Glutine - Gluten free

È UN DISPOSITIVO MEDICO 0373 Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso. Aut. Min. del 22-12-2011

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Libramed, grazie al suo complesso brevettato Policaptil Gel Retard®, agisce controllando i picchi glicemici, riducendo l’accumulo dei grassi e il senso di fame. Grazie a questo meccanismo d’azione Libramed, in associazione ad una dieta equilibrata e ad una regolare attività fisica, favorisce la riduzione del peso e della circonferenza ombelicale.

EDITORIALE

“...eppur cura...” “La Commissione Unica per la Dietetica e la Nutrizione ha pubblicato un documento per l’uso di prodotti naturali come tisane e integratori alimentari da parte dei gruppi più vulnerabili della popolazione come bambini e donne in gravidanza ... è bene precisare che tali prodotti non hanno e non possono avere alcuna finalità di cura …” poche righe, chiare come un editto, introducono sul sito del Ministero della Salute al documento che sancisce questi dogmi, dettato non si capisce da quale necessità se non dal fatto, riportato nel documento stesso, che “questi prodotti … soprattutto di derivazione vegetale, stanno riscuotendo un crescente interesse presso il pubblico”. Ora, non sarebbe interessante che una commissione pubblica, preposta alla tutela della salute, ma anche, immaginiamo, all’avanzamento delle conoscenze in tema di scienze della nutrizione, invece di decretare ciò che “non devono fare” si ponesse un’altra domanda: come mai l’interesse del pubblico per questi prodotti sta crescendo? Non sarà che sono efficaci, cioè permettono alle famiglie, alle madri, a ogni consumatore che se li procura interamente a proprie spese di migliorare il proprio stato di salute, la condizione soggettiva di equilibrio psico-fisico propria e dei propri cari (quella che oggi si può definire con il termine medico e fisiologico di omeostasi)? Nel documento la sola risposta che si intravede a queste domande, ammesso che ce le si sia poste, deriva dal fatto che questi prodotti sono “presentati come naturali…”. Sarebbe opportuno un chiarimento: se i prodotti in questione sono “presentati” come naturali senza esserlo, allora si pone sì un problema di controlli, ma su quello che naturale non è e viene invece spacciato come tale. Se è questa la maggiore vigilanza che si intende sollecitare, ben venga: fuori dal nostro settore c’è molto da fare. Il desiderio di naturale tra la gente non è indotto: al contrario è una esigenza sentita, giustificata, consapevole (se mai è il marketing, quello grossolano, che cerca di inseguirla, non il pubblico che si fa condizionare). È una visione, una mentalità, un approccio nelle proprie scelte e abitudini di vita che le persone perseguono seriamente, ognuno con il proprio bagaglio di conoscenze e di cultura (che per nostra fortuna è in genere piuttosto superiore a quello che le istituzioni ci attribuiscono). La gente lo sa che naturale non è sempre innocuo: invece di lanciare allarmi e preoccuparsi che si chieda aiuto al dottore per fare una tisana la sera al bambino, sarebbe utile offrire nuove occasioni, didattiche e pratiche, di accrescere la consapevolezza di ciascuno riguardo le risorse e le insidie della natura; quel patrimonio di conoscenze che una volta era di tutti, mentre oggi - sempre più lontani da un rapporto esperienziale con l’ambiente naturale - è quasi perso. Il bello è poi che oggi in Italia sono proprio i medici pediatri - e le pediatre, soprattutto – a essere particolarmente attenti e sensibili alla possibilità di ricorrere a rimedi naturali. Tornando al documento, non per essere irriverenti, ma attendiamo con curiosità il giorno in cui una commissione al massimo livello annuncerà: “oggi abbiamo la certezza che questo alimento, in quanto tale, ci può permettere di curare…”. Fino ad allora, ci dovremo accontentare di sentirlo sussurrare di nascosto da qualche vecchio sapiente “…eppur cura…”.

Demetrio Benelli direttore responsabile

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VETRINE

Nuova Linea Carmina di Erbamea: stop alla sensazione di gonfiore A livello del colondurante i processi digestivi e in seguito al metabolismo batterico del cibo, in particolare di carboidrati e fibre fermentabili, vengono prodotti alcuni gas (idrogeno, metano, anidride carbonica) responsabili della sensazione di gonfiore. Alcune persone riescono a tollerare grandi quantità di gas intestinali senza sintomi, mentre altre, nonostante le pareti intestinali abbiano la capacità di riassorbire parte dell’aria prodotta, lamentano pancia gonfia e talvolta fastidi addominali. Spesso la pancia gonfia rappresenta anche un problema estetico. Per risolvere questi problemi sono molto utili le piante carminative (Carvi, Cumino, Finocchio, Coriandolo, Menta piperita, Anice, Camomilla, Melissa e Angelica) che favoriscono i processi digestivi combattendo la sensazione di gonfiore. L’efficacia delle piante carminative è da attribuire agli oli essenziali in esse contenuti. La linea Carmina comprende: Carmina Carbone Capsule Vegetali Il carbone vegetale è ottenuto da vari tipi di legno e gusci e noccioli di frutta con un processo particolare che conferisce ai granelli di polvere una caratteristica porosità e li rende idonei a legare gas e sostanze estranee. Carmina Carbone è un integratore alimentare a base di polvere di carbone vegetale e piante carminative, quali Cumino, Carvi, Finocchio e Menta piperita, utile per la fisiologica funzionalità del sistema digerente e l’eliminazione dei gas intestinali. Si consiglia l’assunzione 2-3 capsule 2 volte al giorno, lontano dai pasti. Carmina Plus Compresse A base di Bacillus coagulans sotto forma di spora (5 miliardi per compressa) e piante carminative (estratto secco di frutti di Finocchio, frutti di Cumino e Carvi e foglie di Menta Piperita) e arricchito da vitamine B1, B2, B6 e B12, aiuta a ridurre la tensione addominale dovuta ai gas presenti nell’intestino e a riequilibrare la flora intestinale. Non contiene lattosio e può essere conservato a temperatura ambiente, perché i fermenti lattici utilizzati sono in forma di spora, cioè provvisti di una “capsula naturale” che li protegge da calore, umidità e acidità gastrica, fino a che raggiunto l’intestino formeranno nuove colonie vitali. Un prodotto ideale da assumere anche dopo eventuali trattamenti con antibiotici.

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LA LINEA Si consigliano 2 compresse al giorno, lontano dai pasti, 1 al mattino e 1 al pomeriggio. Carmina Travel flaconcini Carmina Travel è la risposta mirata per prevenire ed affrontare i tipici disturbi intestinali del viaggiatore e, comunque, un integratore da utilizzare ogni volta in cui si renda necessario favorire un riequilibrio della flora intestinale. Ogni flaconcino contiene 2 miliardi di spore di Bacillus clausii (nel tappo dosatore) e una soluzione acquosa di frutto-oligosaccari (FOS) ed estratto secco di frutti di Finocchio. Si consiglia l’assunzione di 2-3 flaconcini al giorno, a seconda del bisogno, lontano dai pasti e dall’eventuale assunzione di farmaci antibiotici. Carmina Dol Compresse e Carmina Dol Gocce Biologiche Due alleati naturali per conservare la fisiologica motilità gastrointestinale, contrastare la formazione di gas e mitigare i disagi del periodo del ciclo. L’efficace attività carminativa è dovuta nel prodotto in gocce al mix di estratti idroalcolici di Carvi, Finocchio, Menta piperita, Camomilla e Verbena odorosa, mentre, nelle compresse, l’estratto di Finocchio è affiancato da frutti di Carvi e Cumino e foglie di Menta piperita, finemente polverizzati, e da oli essenziali di Aneto e Menta piperita. Si consigliano 50 gocce, in poca acqua, 2-3 volte al giorno, oppure 2-3 compresse; preferibilmente lontano dai pasti. Carmina Tisana Biologica Comode bustine monodose sigillate una ad una, per non disperdere l’aroma e conservare inalterati i principi attivi; facili da utilizzare, per un “pronto intervento” anche fuori casa. Un gradevole infuso per un ecquilibrato benessere che concentra le proprietà naturali di frutti di Carvi, Cumino, Coriandolo, Finocchio e foglie di Menta piperita. In caso di tensione addominale, gas intestinali e “pancia gonfia”, si consigliano 2 tazze di infuso al giorno, dopo i pasti principali. I prodotti, le erbe e le formulazioni a marchio Erbamea si trovano in vendita esclusivamente in erboristeria. Info: www.erbamea.com email:

COMPANY NEWS Prestigioso riconoscimento etico per L’Erbolario

L’Erbolario, azienda leader nel settore dei fitocosmetici naturali, ha ricevuto lo scorso giovedì 15 marzo al Palazzo dell’Arte della Triennale a Milano, una Citazione Speciale per l’Impegno Etico al Prix Italie d’Excellence De La Beauté 2012, il prestigioso evento organizzato dal mensile Marie Claire che premia ogni anno le eccellenze della bellezza votate da una giuria di giornalisti esperti di cosmesi. Gli otto importanti giurati hanno votato e premiato L’Erbolario quale “marchio italiano, “familiare”, che in trent’anni ha saputo crescere nella ricerca e nell’innovazione, senza dimenticare le origini erboristiche. Nel lungo cammino di crescita l’azienda di Lodi è stata, infatti, sempre fedele alla sua filosofia: la natura prima di tutto. È la democratizzazione della bellezza: alte performance e ottimo rapporto qualità/prezzo. Un’azienda – conclude il commento della giuria che da sempre sostiene l’ambiente, il lavoro etico e non ha mai testato i prodotti sugli animali. Info: .www.erbolario.com

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VETRINE

Cosmesi naturale per la mamma: con Helan, per nove mesi, e oltre La Linea Mamma “coccole per nove mesi” è stata formulata dai laboratori di Ricerca e Sviluppo Helan per aiutare la pelle ad affrontare i mutamenti legati alla gravidanza e all’allattamento. Tutti i prodotti della Linea Mamma corrispondono al concetto naturale che Helan ha sempre perseguito, caratterizzato da formulazioni naturali e biologiche in linea con i protocolli dei più accreditati enti di certificazione biologica. Nel pieno rispetto della propria filosofia formulativa, e a maggior ragione in questo caso, Helan ha posto la sicurezza al centro delle proprie ricerche attuando una selezione accurata per arrivare a un ristretto numero di materie prime e scongiurare qualsiasi rischio, mirando a una armonizzazione efficace degli effetti sinergici dei principi attivi, assicurando processi di produzione volti a garantire purezza e stabilità dei prodotti per offrire alle consumatrici prodotti di altissima qualità. Tra i fili conduttori della Linea Mamma, l’utilizzo di oli di Mandorle dolci e Argan e di cera di Karitè, ricchi di acidi grassi essenziali, e di complessi polifunzionali, di provenienza esclusivamente vegetale, dal forte potenziale antiossidante e attivi nell’inibizione dei radicali liberi. Gli estratti vegetali selezionati svolgono azione tonificante e elasticizzante, sono in grado di proteggere elastina e acido ialuronico dalla degradazione enzimatica e di stimolare la riparazione dei tessuti (tra questi, Passiflora incarnata, Ribes nigrum, Vitis vinifera, Pisum sativum, Sesamum indicum, Ruscus aculeatus Echinacea angustifolia). Un altro complesso di estratti vede l’originale abbinamento di estratti di Baobab e miele per ridurre la perdita d’acqua transepidermica e ostacolare l’insorgenza della pelle secca. Infine un ulteriore complesso tonificante-rassodante che ha una azione mirata a proteggere le fibre del collagene e l’elastina, e contribuisce e migliorare la microcircolazione in modo che l’epidermide possa ricevere ossigeno e nutrimento è dato dalla combinazione di estratto di Kigelia e quello di luppolo. Le formulazioni vedono anche la presenza di prodotti frutto di ricerca biotecnologica quali ceramidi, vitamine e filtri solari, efficaci non solo per la protezione dalle radiazione ma anche per limitare l’insorgenza di macchie cutanee dopo il parto. Le linee di prodotti distinguono il trattamento della pelle in gravidanza, la cura della pelle dopo il parto e prodotti specifici per la detergenza. Tra i primi, la Crema Antimacchie per il Viso, con Aloe vera, Echinacea e Melegrano, e il Trattamento urto per le smagliature, che oltre a Echinacea, Ribes e Karitè vede la presenza di estratti di Pisum sativum e di Sesamum indicum. Particolarmente gradevoli i prodotti a base di oli e burri naturali, Argan, Karitè, Olivo, e innovativo lo Spray Antifatica grazie al quale pesantezza e senso di affaticamento delle gambe, tipici della gravidanza, trovano immediato sollievo dall’azione “cool effect” che si sprigiona all’applicazione del prodotto, grazie all’azione degli estratti di Ginkgo biloba, ricchissimo di flavonoidi, polifenoli e antocianosidi, dal forte potere antiossidante e protettivo sulle cellule, che si oppone all’azione dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento della pelle, stimola la sintesi di collagene ed elastina e favorisce il ricambio cellulare. Proteggendo i vasi sanguigni e i capillari, rende le loro pareti più elastiche e, con un miglioramento del microcircolo, l’epidermide riceverà più ossigeno e nutrienti. La combinazione sinergica degli estratti vegetali di Ippocastano e Rusco, dall’azione vasocostrittrice, contrasta la stasi venosa e agevola la circolazione. Più specifica e intensa è l’azione della Crema Post-parto: l’accurata selezione di fitoestratti, olii e burri anti-rilassamento, vitamine anti-radicali liberi è il fiore all’occhiello dei Laboratori di Ricerca Helan che hanno realizzato una formulazione in grado di 12 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

LA LINEA agevolare il superamento delle problematiche caratteristiche della gravidanza. La Crema Post-Partum aiuta la pelle a riacquisire tono rientrando nella propria estensione fisiologica senza rilassamenti. Il marcato ripristino di idratazione, consistenza ed elasticità dovuto all’azione del pool di principi attivi si manifesta con un visibile miglioramento della linea, appagante per la neo-mamma che apprezza il graduale ricupero della propria silhouette. Altamente specifica anche la Crema Lenitiva Rigenerante Seno che vede la presenza di ceramidi, Luppolo, Kigelia e Melograno, olio di Mandorle dolci e cera d’Api, D-pantenolo e Vitamina E. L’allattamento al seno è la logica prosecuzione della crescita dell’embrione nel grembo materno e quindi della nascita e costituisce il più dolce ed efficace percorso del neonato verso la presa di coscienza di sé e della propria individualità. A volte, come conseguenza sgradita dell’allattamento, si manifestano le ragadi: lesioni superficiali dell’area del capezzolo che possono evolvere in forme più profonde e dolorose. Questa crema per la protezione e la cura dei capezzoli per un allattamento in tutta serenità nutre la cute aiutandola a irrobustirsi, contrasta la secchezza che precede la formazione delle dolorose lesioni prima e durante l’allattamento, migliorando il trofismo dell’areola mammaria. A completamente della Linea Mamma i prodotti detergenti per la mamma, lo Shampoo-doccia, con Calendula, Ginko, Rusco e proteine dell’olio di mandorle dolci e il Detergente intimo, con la presenza di Tee trea oil. Info: www.helan.it

COMPANY NEWS Maggio, l’invito Biokyma alla Settimana delle Università La Laboratori Biokyma nell’ambito delle proprie attività di rapporto con i Corsi di Laurea in Tecniche Erboristiche organizza la settima edizione de La Settimana delle Università. Un momento di incontro fra gli studenti e l’operatività del mondo del lavoro, in una azienda a ciclo completo dove nello stesso luogo si passa dalle coltivazioni, alla prima trasformazione, alle lavorazioni delle piante essiccate ﬁno alle capsule ed estratti di prodotti derivati. Laboratori Biokyma è la prima azienda del Settore Erboristico Integratoristico ad essere certiﬁcata ISO 22000 Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare. Con il successo della sesta edizione, nei sette anni passati , già oltre 1200 studenti con i loro professori, provenienti da 14 università: Bologna, Firenze, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Perugia, Pisa, Roma, Salerno, Siena, Trieste e Urbino, hanno condiviso con l’azienda momenti di formazione tecnica e momenti di amicizia. Anche nell’anno 2012 le sedi potranno scegliere la possibilità di scelta tra due giornate, mercoledì 23 e venerdì 25 maggio, per soddisfare le richieste e venire incontro alle esigenze di programmazione di ogni università. L’incontro si articolerà su tutta la giornata, e avrà come tema di approfondimento lo studio della qualità etichettatura, formulazione di infusi e decotti. Per informazioni: Laboratori Biokyma tel. 0575749989 info@biokyma.com

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VETRINE

L’Erbolario, alta protezione al sole e all’aria aperta L’Erbolario richiama e rinnova la gamma delle protezioni solari, con una particolare attenzione alle pelli sensibili. La Crema Solare all’Olio dorato di Palma, Protezione Molto Alta viso e Corpo (SPF 50), che permette a chi ha carnagione chiarissima, con capelli biondi o rossi, a bambini e anziani, di stare al sole senza scottarsi, sempre che si rispettino tempi e modi di esposizione. Filtri sun block offrono una protezione massima ai raggi UVA e UVB e principi attivi selezionati salvaguardano le difese dell’epidermide. La frazione insaponificabile dell’Olio di Oliva ha una spiccata attività sui fibroblasti, previene la formazione di rughe e rilassamenti cutanei ed è un leggero schermante solare. L’Olio dorato di Palma è ricavato da Elaeis guineensis, una elegante palma simile a quella del Cocco, dai frutti, raccolti in grossi grappoli, che si formano precocemente, sono carnosi e simili a piccole prugne di colore rossastro. Dai semi sgusciati, macinati e sottoposti a spremitura a caldo, si ottiene un olio vegetale molto pregiato, di un bel color giallo dorato. Questo colore intenso è dovuto alla presenza importante di carotenoidi (beta carotene, tocoferoli e tocotrienoli) che conferiscono all’olio proprietà altamente emollienti, ma soprattutto antiossidanti, antiradicali e antiage. Fra gli oltre cento principi attivi individuati nel gel di Aloe vera, sono stati selezionati quelli finalizzati a proteggere, disarrossare e a calmare le epidermidi delicate. L’Olio di Jojoba, grazie alle spiccate attività filmogene e idrorepellenti, contrasta l’inaridimento cutaneo. Crema fluida è morbida al tatto, non unge e, nonostante contenga filtri minerali, non lascia tracce bianche su viso e corpo. Alta protezione assicura anche la Crema solare alla Carota, Sesame e Karitè (SPF 30) studiata per le pelli molto sensibili, come quelle dei bambini, nella prima fase di esposizione al sole. Inoltre, per la sua tessitura leggera e per il mix di oli altamente nutrienti e antiage , è adatta anche alle zona del viso, collo e del décolleté. Come filtri vegetali, agiscono il Gamma Orizanolo dall’olio di crusca di Riso (Oryza sativa), l’olio di Sesamo (Sesamum indicum) che ha altre virtù oltre a a quelle schermanti dei raggi UVB e il burro di Karité (Butyrospermum parkji), comunemente usato dalle popolazioni del centro Africa, anche per difendersi dal sole. Anche l’olio di Sesamo, di cui si sono viste le proprietà filtranti, è emolliente e seborestitutivo sulle pelli disseccate dal sole, per la sua frazione insaponificabile. L’estratto oleoso di Carota (Daucus carota) , ricco di provitamina A e di vit. E, la vitamina antiage per eccellenza, aumenta la resistenza cutanea durante bagni di sole e funge anche da colorante naturale. Si prende cura dell’epidermide dei più piccoli e la crema Piccolosole Crema solare bimbi protezione+per il viso e per il corpo SPF 50 + Nutre la pelle con oli dolci e protettivi, come quello di nocciolo di Pesca, emolliente e compattante, di Oliva, lenitivo e protettivo contro gli arrossamenti, e con la Frazione Insaponificabile di Olio di Oliva, idratante e schermante.A questi ingredienti vanno aggiunti il Gamma Orizanolo, anti UV-A; gli esteri della cera di Jojoba, che, resistenti all’acqua, proteggono l’epidermide da vento e salsedine; l’estratto di Calendula e l’Acqua distillata di Cotone, rinfrescanti e disarrossanti. La totale sicurezza di questo prodotto solare della paidocosmesi è confermata dai risultati di rigorosi test condotti presso l’Università di Pavia, che escludono eventuali conseguenze di irritazione, allergogenesi e tossicità. Si abbina a Piccolosole -Crema Solare Bimbi protettiva per il viso e per il 14 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

LA LINEA corpo (SPF 30) che contiene infatti filtri solari vegetali di sicura efficacia: l’estratto di Pongamia, dai semi del Karaja, tradizionalmente utilizzato nella medicina ayurvedica ed eccezionale contro i raggi UVA; il Gamma Orizanolo dall’Olio di crusca di Riso, ingrediente irrinunciabile nelle creme solari; l’Olio di Sesamo, apprezzato in ambito cosmetico per la ragguardevole quota di frazione insaponificabile e di lecitina, ad azione schermante: le frazioni insaponificabili dell’Olio di Avocado e dell’Olio di Oliva, che abbinano l’azione fotoprotettiva a quella seborestitutiva. Altrettanto ricca è la quota delle sostanze nutritive: l’Olio di Nocciolo di Pesca, emolliente e compattante; l’Olio di germe di Riso, nutriente, addolcente e particolarmente gradito alla pelle per la sua tessitura leggera e non untuosa; il Burro di Mandorle dolci, protettivo ed elasticizzante; l’estratto di Altea, disarrossante e rinfrescante; gli esteri della cera di Jojoba dalle proprietà filmogene, che fanno da barriera contro l’acqua, il vento e la salsedine. Completano le linee solari gli stick, strumenti indispensabili per proteggere le zone a più alto rischio del viso e del corpo. Lo Stick solare Protezione Molto alta ( SPF 50), nonostante abbia un aspetto pastoso e biancastro, una volta steso, è invisibile sulla pelle che risulta serica e asciutta. Il solare non ha neppure bisogno di essere massaggiato, perché si assorbe immediatamente e perché i filtri solari, per essere efficaci, vanno lasciati agire in superficie. Due di essi sono di origine vegetale, l’Alga corallina (Corallina officinalis ), anti UVA e IR, e il Gamma Orizanolo (Oryzanol) dall’Olio di crusca di Riso, contro i raggi UVA. Contrastano il “photoaging” l’olio di Macadamia (Macadamia ternifolia) ad azione idratante e la Vitamina E, la cui potente attività antiossidante è stata riconfermata dalle recenti scoperte della medicina. La cera di Riso, nuova estrazione dall’olio di Riso, anche se appare tra gli eccipienti, non di meno conserva il potere elasticizzante del cereale, ricco di proteine e vitamine. Nuovo è anche l’uso dell’amido lipofilo dal Mais che ha la caratteristica di rendere setosa l’epidermide e di conservare le qualità addolcenti del cereale. Lo Stick labbra alla cera di Riso& alla Calendula ( SPF 50) si propone di mantenerle morbide, al riparo dal sole e dalle dolorose fessurazioni che insorgono quando la secchezza è eccessiva. Chiama a raccolta le sostanze funzionali naturali che, per tradizione, sono considerate le più ammorbidenti e lenitive: l’olio di Calendula (Calendula officinalis), ricco di bioflavonoidi dall’attività filtrante e di carotene, con al seguito le sue preziose vitamine; il Burro di Karitè (Butyrospermum parkii), filtrante naturale con alte percentuali di insaponificabili (arriva al 15%) che proteggono cute e mucose dall’invecchiamento precoce. Il mix si completa con il Burro di Cacao (Theobroma cacao) estratto dai semi e da sempre utilizzato nella fitocosmesi per le proprietà emollienti e protettive; la vitamina E, antiossidante e i filtri minerali e naturali che bloccano l’azione distruttiva dei raggi freddi (UVA e UVB) e di quelli caldi (IR). Per proteggere l’integrità dei delicati componenti, è bene preservare lo Stick labbra dalle temperature eccessive. Le linee solari de L’Erbolario sono promosse quest’anno dalle capientissime BorsaSole! Più spaziose che mai e dotata di ampie tasche, queste borse saranno la compagna ideale delle giornate di vacanza delle vostre clienti. Realizzata in tessuto impermeabile altamente resistente, sono disponibili in ben sei ricercati colori e due formati, da abbinare alle scelte d’acquisto della gamma solari. Info: www.erbolario.it

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VETRINE

Da Aboca Rusco, Ippocastano, Centella e Vite rossa per il benessere delle gambe RuscoVen bioGel è una preparazione cosmetica che segue i rigorosi standard qualitativi stabiliti dagli standard del cosmetico biologico. L’efficacia di questo prodotto è dovuta alla sinergia funzionale degli estratti liofilizzati di Rusco e Ippocastano con gli estratti idroalcolici di Vite rossa e Centella che, disciolti nella soluzione acquosa di mucillagini di Altea, assicurano un’elevata concentrazione di sostanze funzionali. Per questo motivo RuscoVen bioGel dona tono ed elasticità all’epidermide e riduce la sensazione di pesantezza agli arti inferiori, soprattutto a fine giornata. La scelta di formulare il gel a base di estratto di Lichene Marino, un’alga rossa conosciuta con il nome di Carragheen, ad azione gelificante naturale, permette di eliminare gli usuali gelificanti derivati del petrolio e di ottenere un gel che, formando un’ impercettibile pellicola, mantiene sulla pelle, per tutto il giorno, le proprietà delle sostanze funzionali presenti. Completa la formulazione l’olio essenziale di Menta ad azione rinfrescante. Modo d’uso: leggero massaggio con movimenti diretti dal basso verso l’alto nella zona interessata. Si consigliano due applicazioni al giorno, preferibilmente al mattino e alla sera. Ruscoven è disponibile in Farmacia e nelle Parafarmacie ed Erboristerie Fiduciarie Aboca. Per ulteriori dettagli: www.aboca.it Per saperne di più c’è anche il numero verde 800 254142

Coligas Fast tisana: pronta azione contro gonfiore e tensioni addominali ColiGas Fast tisana è un integratore alimentare di valido aiuto per una pronta azione nei casi di gonfiore addominale spesso associato a fastidiose tensioni che possono essere avvertite subito dopo i pasti o durante la giornata. L’innovazione principale é quella di associare in sinergia d’azione i frutti di Coriandolo e il rizoma di Zenzero che favoriscono la fisiologica eliminazione dei gas in eccesso e ne prevengono la formazione. Queste piante favoriscono infatti, la regolare motilità gastrointestinale e coadiuvano la fisiologica funzionalità digestiva di tutto il tratto digerente. Completano la formulazione l’azione carminativa le foglie di Menta e i frutti di Cumino e Finocchio con l’aggiunta del suo olio essenziale che rende la tisana particolarmente gradevole. Modo d’uso: si consiglia l’assunzione di una tazza di tisana, anche più volte al giorno. La linea Coligas Fast è disponibile in Farmacia, Parafarmacia ed Erboristeria. Per ulteriori dettagli consultare il sito: www.plantamedica.it 16 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

l’epidermide e svolge un'azione antiossidante, contrastando dovuto ai radicali liberi.

Thè verde, formula concentrata: da Esi un aiuto alimentare speciale

Si chiama tè, ma per i benefici che apporta non ha nulla a che vedere con la bevanda sorseggiata quotidianamente in tutto il mondo: è il Thè verde, le cui molteplici proprietà preventive e curative sono conosciute da millenni nel mondo orientale, mentre solo da alcuni anni si avvalgono di studi clinici che ne hanno dimostrato l’efficacia in modo scientifico. Gli studiosi sono concordi nell’affermare che il thè verde (Camellia sinensis), per la particolare preparazione ed essiccazione delle foglie, mantiene inalterata l’elevata vo, di sintesi appositamente studiato in modo da riprodurre l'esclusivo concentrazione di catechine (i polifenoli del tè verde), potenti antiossidanti che in natura neglilauccelli acquatici, non e che poco migliorano salute dell’uomo. È stato cosìgrasso dimostrato il tè denso. verde (Camellia sinensis) non solo è efficace contro l’invecchiamento cellulare, combattendo i radicali liberi, ma esplica un’evidente disintossicante e diuretica grazie ’olio facilita l’assorbimento delleazione sostanze contenute ine,Bio-Oil® e alla capacità di aumentare il dispendio energetico, aiuta a smaltire i chili di troppo liente contribuisce a rendere pelle piùnella morbida, levigata, nutrita. senza dover aumentare l’attività la fisica ed è utile prevenzione e cura della cellulite. e la fisiologica traspirazione cutanea. Alla luce di queste scoperte scientifiche, è stato sviluppato dalla ricerca ESI il prodotto THE’ VERDE - Formula Concentrata, a base di estratto secco di tè verde (Camellia sinensis) ad alta titolazione di polifenoli e di foglie polverizzate e titolate. Grazie a particolari procedimenti estrattivi e lavorativi, è stato ottenuto un prodotto unico, caratterizzato dall’elevata titolazione dei ® principi attivi, che lo rendono estremamente efficace, e da un contenuto ridotto di arino contenuta in Bio-Oil è sicura anche tollerato per le da pazienti caffeina (massimo 3%), perché sia facilmente tutti. in gravidanza. Nel pratico flacone da 100 capsule. Ciascuna capsula contiene ben 350 mg di tè verde. Si consiglia di assumere 3-4 capsule al giorno con del liquido. Info: www.esitalia.com

Un olio dermatologico specializzato per il trattamento della pelle Un olio specifico per il trattamento della pelle, Bio-Oil®, è costituito da ingredienti naturali e vitamine dispersi in una base oleosa, priva di ossigeno, per prevenire l’ossidazione dei principi funzionali, mantenendone intatte le proprietà benefiche. I componenti principali sono rappresentati dagli oli vegetali naturali di Camomilla, con proprietà antipruriginose, di Lavanda e Rosmarino dall’azione antisettica e condizionante, di Calendula con effetto rigenerante; la loro sinergia lenisce, leviga e tonifica la pelle. A completare la composizione di questo prodotto intervengono la Vitamina E che contrasta l’invecchiamento cutaneo, e un innovativo ingrediente, PurCellin OilTM, che riduce la densità dell’olio, facilitando l’assorbimento delle sostanze contenute in Bio-Oil® che si rivela efficace anche su cicatrici cutanee e smagliature. Info: cristina.rossi@tragarapr.it

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PRODUZIONE

Dalle aziende

Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali Attivo a funzione snellente Una migliorata conoscenza della fisiologia degli adipociti consente la proposta di nuovi modelli di azione ai fini di combattere e prevenire l’indesiderato accumulo di grassi nei tessuti sub-cutanei che sono il risultato di uno scompenso tra i processi di lipogenesi e lipolisi. L’acido poliglucuronico, è un polisaccaride a basso peso molecolare ottenuto per fermentazione. Recentemente si è scoperto che può esplicare una efficace attività contro la cellulite modulando l’espressione di differenti e specifici enzimi e geni coinvolti nel trasporto e metabolismo dei lipidi, quali la lipoprotein-lipasi, l’adiposi-protein-lipasi e l’Adipokine-FIAF (Fasting induced adipose factor), un gene-messaggero che esplica un’azione che può modulare la funzione dei due nominati enzimi. Timiline® (INCI = Polyglucuronic acid), sviluppato recentemente da Greentech (in Italia Res Pharma) con un innovativo processo biotecnologico, è in grado di diminuire significativamente l’iperplasia e l’ipertrofia di tessuti adiposi agendo direttamente con un’azione locale a livello degli adipociti, incrementando la sintesi del gene FIAF. Praticamente, il gene sintetizzato dagli adipociti inibisce l’attività dell’enzima LPL (lipoproteinlipasi), cui consegue un significativo decremento nella lipogenesi e quindi dello stoccaggio intratissutale di grassi. L’ingrediente agisce quindi a livello degli adipociti migliorando la compattezza e la struttura della pelle riducendo la deposizione di residui formanti cellulite sino a livelli di oltre il 40%.

Associazione vegetale a funzione idratante Una pelle giustamente idratata è sinonimo di pelle liscia e morbida. Un corretto stato di idratazione della pelle è correlato alla presenza su di essa, a livello corneo, di una bilanciata dose di agenti idratanti, ritentivi 18 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

di umidità. AcquaCell, prodotto della Barnet (in Italia: Variati) è un preparato a base di derivati vegetali funzionali in grado di incrementare sullo strato corneo gli elementi componenti l’NMF cutaneo. Il nome INCI (Water (and) Glycerin (and) Citrullus vulgaris fruit extract (and) Pirus malus fruit extract (and) Lens esculenta fruit extract (and) Sodium PCA (and) Sodium lactate) ne svela i componenti, tra cui gli estratti naturali da Anguria, Mela, e Lenticchia. Questi estratti, contengono zuccheri a funzione ritentiva di umidità; nell’Anguria è poi presente citrullina, un aminoacido non essenziale il quale è importante ai fini del buon funzionamento della funzione della filaggrina, una proteina che, con la sua degradazione proteolitica, forma aminoacidi liberi capaci di legare molecole d’acqua fondamentali per l’idratazione dello strato corneo. Da parte sua, l’estratto di Lenticchia contiene Vitamina Citrullus lanatus

B5 (a funzione rigenerante cutanea) e trisaccaridi. Pure polisaccaridi nell’estratto da Mela, che contiene anche acido lattico e lattati. Test in vivo hanno rivelato che AcquaCell induce idratazione cutanea anche dopo una sola applicazione, riduce l’aspetto rugoso della pelle incrementando la fluidità delle cellule di membrana, il che significa pelle più giovane e sana. L’ingrediente è anche in grado di attivare la funzione delle aquaporine, proteine presenti nell’organismo, il cui compito è quello di fungere da minuscoli condotti per il trasporto di acqua nelle pareti delle cellule e quindi regolare la riserva idrica nella pelle anche in condizioni sfavorevoli di umidità.

Silicone organo-modificato per condizionanti per capelli Nuovo derivato siliconico, chimicamente un silicone organo-modificato, commercialmente denominato Abil ME 45, presentato dalla Evonik Industries. Si presenta sotto forma di una microemulsione idrofobica e prospetta ottime caratteristiche di funzionalità in preparati per capelli ad azione condizionante, al fine di impartire alla chioma migliore manipolazione (pettinabilità, acconciatura), protezione e lucentezza. È facile all’incorporazione in un formulato per semplice miscelazione ed agitazione. Efficace già a basse dosi di impiego, il prodotto è stabile nel tempo e non ingenera cambi di colorazione del preparato che lo contiene, anche in presenza di profumi. La microstruttura dell’emulsione consente una omogenea distribuzione dell’ingrediente la qual cosa riduce il rischio di accumulo sui capelli. Questo nuovo agente protettivo-condizionante non contenente preservanti e PEG-free, è suggerito all’impiego in una vasta gamma di preparati tricologici quali condizionanti a risciacquo e non, shampoo due-in-uno, preparati correlati alla colorazione dei capelli, ecc.

Un derivato del mentolo ad azione rinfrescante la cute

Nuovo modificatore reologico Presentato recentemente dalla Croda Personal Care un nuovo modificatore reologico caratterizzato dalla sua versatilità di impiego ed idoneo all’uso in un’ampia varietà di sistemi tensioattivi, compresi quelli del tipo ‘sulfate-free’, la cui viscosizzazione non sempre è facile. Versathix™ (INCI = 150 pentaerythrityl tetrastearate (and) PPG-2 hydroxyethyl cocamide (and) aqua) è da considerarsi un modificatore reologico di eccellenza, in grado di impartire viscosità e consistenza ad un sistema, anche operando a freddo, a basso valore di pH. Indicato per formulazioni la cui condizione di limpidezza è essenziale, è anche caratterizzato dal non interferire sulla schiumosità e sulle prerogative sensoriali del preparato. Presenta anche tolleranza alla presenza di eventuali sali metallici nella formulazione.

Dal Sambuco un attivante la sintesi dell’acido ialuronico Unipex, Canada, un’azienda leader nella realizzazione di derivati biologici innovativi per l’industria cosmetica, ha recentemente presentato Ecoline Nibì™ (INCI = Sambucus nigra flower extrac). Dei fiori del Sambuco è noto un elevato contenuto in principi attivi di tutto interesse quali flavonoidi, acidi fenolici, tannini, triterpeni ecc., oltre ad un ricco olio essenziale. Del nuovo estratto si riferisce quale energico ingrediente in grado di sviluppare la sintesi dell’acido ialuronico su fibroblasti umani. L’acido ialuronico è importante in quanto, oltre che energico idratante cutaneo, funziona da supporto nella giunzione derma-epidermide ed è indispensabile ai fini del rinnovo e migrazione delle cellule. Il meccanismo di azione dell’estratto vegetale è da Marzo 2012 ERBORISTERIA DOMANI 19

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È certamente piacevole la sensazione di fresco che lascia sulla cute, in particolare se arrossata, leggermente congestionata o irritata (ad esempio, dopo l’operazione di rasatura), un preparato cosmetico che contiene ingredienti adatti; in genere si tratta di derivati del mentolo. E di un derivato del mentolo si tratta parlando di un nuovo ingrediente presentato dalla Symrise (in Italia, Biochim), Frescolat X-cool (INCI = Menthyl ethylamido

oxalate). Incorporato in un preparato cosmetico impartisce un effetto rinfrescante sia appena dopo l’applicazione, sia a tempo più prolungato (dopo circa 30 minuti). Il suo effetto è delicato su cute e mucose e non ingenera sensazioni sgradevoli di bruciore o pizzicore. Secondo la compagnia produttrice questo nuovo derivato è più energico e funzionale di altri derivati del mentolo di comune uso ai fini di questa funzionalità (tipo il mentil lattato). Il prodotto è di odore gradevole, stabile sino a 70°C, e il suo uso è raccomandato in formulazioni a pH acido (da 4 a 7). La possibilità di sua utilizzazione è estesa: preparati dopobarba, deodoranti personali, gel per doccia, prodotti per capelli, creme doposole, ecc.

PRODUZIONE

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spiegarsi quale attivante riparativa antiaging. Il pronella produzione di acido dotto è stato sviluppato in ialuronico ed inibente lo maniera mirata per il tratsviluppo di catechine (IL-6) tamento di pelli stressate proinfiammatorie e di TNFda raggi UV. Ingredienti α (Tumor necrosis factor-α), del preparato, quali acido fattore di crescita tumorale, carnosinico ed etil ferulato altro importante mediatore sono in grado di neutrainfiammatorio. lizzare radicali liberi che L’estratto quindi, oltre alla danneggiano le cellule e Helianthus annus sua azione idratante, restidi prevenire danni indotti tuiva di tonicità e morbida esposizione al sole. dezza alla pelle, agirebbe anche quale valido agente L’uridin monofosfato, un nucleotide, precursore della antinfiammatorio. sintesi del DNA, agisce da supporto nella riparazione cellulare. Test in vitro hanno rivelato l’efficacia del preModificatore reologico ecosostenibile parato nel prevenire danni al DNA e test in vivo hanno da Soia confermato la sua efficacia nel ridurre arrossamento È un prodotto diverso dai suoi tradizionali siliconi, quello (eritema) dopo esposizione a raggi UV. che propone la Dow Corning. Il nuovo ingrediente attivo è pertanto suggerito all’imDow Corning HY-3200 Emulsyfying Soy Wax (cui corripiego in preparati cosmetici antiaging, in prodotti prosponde una denominazione INCI = Hydrogenated Soy tettivi in genere ed in particolare in preparati protettivi polyglycerides/Soyamide DEA (and) C15-23 alkane) è un solari. È adatto sia nella realizzazione di emulsioni A/O, nuovo modificatore reologico, ispessente ed emulsiosia O/A e di gel.® nante. È adatto alla realizzazione di emulsioni O/A stabili per una vasta gamma di oli cosmetici e oli siliconici. Vista Preparato ad attività rivitalizzante la base naturale rinnovabile di partenza per la sua sintesi, e protettiva cutanea la compagnia produttrice lo vanta come prodotto ecoLa soc. Biovelop, Svezia è specializzata nella realizzasostenibile, da fonti rinnovabili. L’olio di Soia di partenza, zione di prodotti di origine vegetale, con particolare che contiene una ricca frazione di acidi grassi polinsapredilizione, si direbbe, per prodotti derivati da Avena. turi, viene idrogenato e modificato tramite addizione Avenacare® è appunto un prodotto presentato in di gruppi polari sino alla realizzazione di un prodotto a forma liquida, ottenuto per via biotecnologica, costiconsistenza cerosa. Con tale cera si possono realizzare tuito a base di beta-glucani da Avena. emulsioni stabili a variazione di pH ed in presenza di Si tratta di un ingrediente altamente versatile, ipoalelettroliti; la sua funzione emulsionante ed ispessente si lergenico, non contenente glutine, di facile incorporaesplica già a bassa concentrazione di impiego. È impiezione in una vasta gamma di preparati cosmetici per il gabile in varie formulazioni cosmetiche a diversa consitrattamento del viso, del corpo, delicati per bambino, stenza, compresi preparati protettivi solari. ecc. È stato clinicamente provato che l’ingrediente è in grado di ridurre stati irritativi cutanei di diversa origine Associazione di attivi protettivi cellulari e di migliorare vistosamente l’aspetto esteriore della e del DNA cute attenuando piccole rughe ed altri segni indici di Dalla Rhan, società svizzera, un nuovo prodotto, costiprecoce invecchiamento e stress. Il prodotto protegge tuito da una associazione di diversi ingredienti naturali da eritema e da danni indotti dai raggi UV. funzionali, suggerito quale protettivo cellulare e del L’impiego del preparato è suggerito anche in proDNA. dotti per il trattamento dei capelli, che idrata e nutre, Il prodotto, Celligent® (INCI = Helianthus annuus seed aumentandone la resistenza e riparando danni conseoil, Ethyl ferulate, Polyglyceryl-5 trioleate, Rosmarinus guenti a stress ambientali o ad inadeguati trattamenti officinalis leaft extract, aqua, Disodium uridine phosphachimici o meccanici (colorazione, permanentatura, te) è basato, come si vede dalla soprascritta citazione, ecc.) Ad Avenacare® è riconosciuta anche la proprietà su una associazione di sostanze attive vegetali tutte di penetrare nel derma, interagendo con monofagi e intese a svolgere una marcata attività protettiva e stimolando la sintesi del collagene. n 20 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

SVILUPPO E INNOVAZIONE

DI LINA SUGLIA Erborista, ﬁtopreparatore, consulente scientiﬁco Fitomedical

Cistiti: come spiegare le ﬁamme Piante indicate per affrontare le infezioni delle basse vie urinarie

Le infezioni delle vie urinarie, un patologia ampiamente diffusa e in grado manifestarsi in modo recidivo, non solo comportano i tipici disturbi localizzati, ma fortemente svantaggianti il normale svolgimento di una giornata di impegni e di lavoro, ma sono indice della necessità di un intervento di terreno. Le risorse fitoterapiche, oltre ai fitocomplessi ad azione antisettica mirata, possono essere individuate anche in efficaci adattogeni

e infezioni delle vie urinarie (UTIs - urinary tract infections) e le loro ricorrenti recidive (rUTI - recurrent urinary tract infections) fanno registrare ogni anno in Europa oltre sette milioni di casi, due terzi dei quali riguardano la popolazione femminile. Ne sono responsabili diversi batteri, che s’introducono nelle vie urinarie dalle mucose esterne risalendo attraverso l’uretra: la sua differente lunghezza nei due sessi (supe22 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

riore a 15 cm nel maschio, circa 5 nella donna) giustifica la diversa incidenza del problema. Aderendo all’epitelio urinario, i microrganismi provocano infiammazione e lesioni. La loro implicazione è confermata dalle analisi delle urine, fisiologicamente sterili, che in queste circostanze contengono oltre cento milioni di batteri/mL in fase acuta, valore che si attesta attorno ai dieci milioni di unità nei soggetti affetti da forme croniche.

cupoliformi (vedi riquadro). Ciò attiva complessi meccanismi che inducono morte cellulare, determinando l’erosione più o meno diffusa dell’urotelio. L’attacco può spingersi oltre, con l’ingresso dei microrganismi nelle cellule stesse, dove si formano riserve di patogeni quiescenti, pronti a riemergere in seguito, in presenza di condizioni favorevoli, per causare infezioni ricorrenti. L’esfoliazione dell’urotelio, accelerata dall’attivazione del processo infiammatorio, rimuove parte dei patogeni, ma favorisce al tempo stesso la loro disseminazione negli strati cellulari sottostanti, messi a nudo ed esposti a ulteriori invasioni. Gli UPEC creano, inoltre, un biofilm che assicura alle

STRUTTURA E FUNZIONI DELLA VESCICA URINARIA

ell’ambito delle basse vie urinarie, la vescica è il punto di raccolta dell’urina, che da qui è periodicamente espulsa attraverso l’uretra con la minzione. Progressivamente al riempimento, la sua forma ovoidale si estende, dilatandosi fino a una capacità di oltre 400–500 ml. L’aumento del volume viscerale e la distensione delle pareti sollecitano specifici recettori nervosi, che provocano lo stimolo alla minzione, per eliminare una quantità di urina normalmente compresa tra i 250 e i 300 ml. Concorre alla plasticità morfologica della vescica la particolare struttura della sua superficie interna (urotelio o uroepitelio), formata dalla sovrapposizione di circa sette diversi strati cellulari. Progressivamente all’accumulo di urina, i piani intermedi dell’urotelio scivolano gli uni sugli altri, riducendo il numero dei palchi cellulari, mentre le cellule dello strato più superficiale, prossime al lume e con una caratteristica forma a cupola, si distendono a ombrello, costituendo una pavimentazione di squame adiacenti. Dopo lo svuotamento la vescica ritorna in una condizione di riposo: le falde si riallineano e le cellule cupuliformi riassumono la propria originaria forma cuboidale, permettendo alla superficie interna di impacchettarsi in pliche. L’urotelio associa all’elasticità un’elevatissima resistenza nei confronti degli elementi potenzialmente irritanti disciolti nell’urina (ioni, urea, creatinina, peptidi, ecc.); nei loro confronti dimostra una tenuta che lo rende la più potente barriera impermeabile dell’organismo, superiore

anche alla cute. Specifici accorgimenti architettonici supportano la plasticità e l’impermeabilità dell’urotelio. Le cellule che lo compongono sono saldate tra loro da particolari giunzioni elastiche di natura proteica (claudine, occludine, cingoline, ecc.), che assecondano lo scorrimento fluido dei piani cellulari durante lo stiramento del tessuto, sigillando al tempo stesso l’intervallo tra membrane attigue, in particolare nello strato superiore esposto all’urina, reso così impenetrabile a infiltrazioni. Tali strutture sono analoghe a quelle presenti nella parete intestinale e in altri distretti di cui è necessario regolare la permeabilità. Un’ulteriore caratteristica distingue le cellule umbelliformi che si affacciano al lume vescicale: la loro cupola, che ha una composizione particolare, simile alle guaine mieliniche isolanti che rivestono le fibre nervose, è ricoperta da placche esagonali, formate dall’aggregazione di specifiche proteine (uroplachine). Ciò favorisce la distensibilità nel corso del riempimento della vescica e costituisce un efficiente protezione dall’azione corrosiva delle sostanze presenti nell’urina. Il fisiologico turnover cellulare che garantisce il rinnovamento dell’urotelio ha un ciclo di circa duecento giorni, molto lento in confronto a quello di altri epiteli; ma, in caso di compromissioni delle cellule apicali e delle giunzioni proteiche che pregiudichino l’integrità di barriera, la moltiplicazione cellulare è accelerata, evitando che molecole disciolte nell’urina raggiungano e aggrediscano la zona sottostante, la muscolatura e le terminazioni nervose.

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u L’aggressione degli agenti patogeni Gli agenti infettivi implicati possono appartenere ai generi Klebsiella e Proteus, o anche Staphylococcus, Enterococcus, Pseudomonas, ma il riscontro maggiore, che interessa una percentuale del 70- 95% dei casi, riguarda Escherichia coli: alcuni ceppi di questo batterio gram negativo, normalmente presente nell’intestino, possono sviluppare virulenza e provocare patologie intestinali o delle vie urinarie. E. coli uropatogeno (UPEC) dispone di stratagemmi insidiosi per invadere le pareti delle vie urinarie e formarvi estese colonie. Dotati di fimbrie, particolari propaggini filamentose, i batteri riescono ad aderire alle uroplachine, ancorandosi agli apici delle cellule

SVILUPPO E INNOVAZIONE

Cistiti: come spiegare le ﬁamme

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colonie adese alla superficie e ai batteri internalizzati l’immersione in un ambiente fluido, la nutrizione e, soprattutto, una salda protezione nei confronti di cellule immunitarie e sostanze antibiotiche. u Fattori di rischio Alcuni soggetti mostrano una maggiore recettività alle infezioni urinarie, dovuta ad aspetti costituzionali, situazioni pregresse, o a particolari condizioni d’età e salute. Nelle donne in età fertile, la migrazione di patogeni verso l’uretra è resa più probabile da episodi di vaginosi batteriche, poiché la modificata composizione del microbiota vaginale a discapito dei lattobacilli compromette le specifiche caratteristiche chimico-fisiche che tutelano il microambiente. Analoghi problemi genitourinari sono aggravati in epoca menopausale dall’involuzione del trofismo di queste mucose, penalizzate dalla fisiologica carenza di estrogeni, che stimolano la proliferazione dei lattobacilli, riducono il pH locale e, nella vescica, attivano il turnover cellulare dell’urotelio. Anche l’abbassamento o il prolasso della vescica urinaria (cistocele) costituiscono fattori di rischio femminile, mentre nel maschio anziano si evidenziano maggiormente l’incontinenza urinaria e la cateterizzazione e, in entrambi i sessi, il diabete senile, che predispone a infezioni e recidive. In ogni età, l’osservazione clinica sottolinea le relazioni tra UTIs e disturbi intestinali come enteriti, forme Vaccinium macrocarpum Ait.

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infiammatorie croniche, stitichezza e IBS (sindrome dell’intestino irritabile): elemento comune a queste problematiche è la disbiosi, le cui implicazioni locali tendono progressivamente ad assumere carattere sistemico, con possibili ripercussioni anche a livello urinario. Escherichia coli e altri batteri della flora fecale raggiungono la vescica dall’esterno, ma la presenza d’infiammazioni intestinali, che compromettono la parete enterica rendendola porosa e permeabile, offre loro un’ulteriore opportunità di propagazione alla vescica per via linfatica. L’intestino ha inoltre un ruolo centrale nell’efficienza delle difese immunitarie: disordini del suo ecosistema e alterazioni della sua funzionalità non solo favoriscono le infezioni urinarie, ma indeboliscono anche l’incisività delle risposte difensive, favorendo cronicizzazioni e recidive.

u Piante indicate nel trattamento di UTIs e rUTI Come dimostra la ricerca scientifica, alcune piante possono costituire una valida opportunità nel trattamento delle UTI acute o ricorrenti, intervenendo con modalità differenti, ma complementari, sui diversi meccanismi che inducono e sostengono l’infezione. La loro sinergia può essere valorizzata in una formulazione efficace per ristabilire e mantenere l’equilibrio naturale delle basse vie urinarie, osteggiando la diffusione dei microrganismi patogeni, proteggendo la mucosa e rinforzandone le funzioni di barriera, sostenendo le difese immunitarie. I frutti di Cranberry (Mirtillo americano: Vaccinium macrocarpum Ait.), introdotti dalla medicina degli Indiani del Nord America e oggi noti per la ricchezza in proantocianidine, vantano diverse proprietà salutistiche confermate scientificamente. Li distingue l’azione antibatterica e antivirale, utile al riequilibrio delle microflore orali, gastroenteriche e urinarie, oltre all’attività antinfiammatoria e antiossidante, apprezzata in particolare per arginare i danni da stress ossidativo a livello cardiocircolatorio. Sugli epiteli delle vie urinarie Cranberry ostacola l’adesione di diversi microrganismi patogeni, e specificatamente di E. coli, e inibisce la formazione del biofilm, mostrandosi utile per evitare complicanze e recidive. Favorisce inoltre l’acidificazione delle urine, rendendo l’ambiente vescicale ostile ai patogeni e svolge un’importante azione antiossidante e antinfiammatoria. Nella medicina popolare delle alpi europee si distin-

Hibiscus sabdariffa L.

gue come rimedio delle vie urinarie un’altra Ericacea, Mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea L.), le cui bacche, ricche di sostanze antiossidanti, antinfiammatorie e antibatteriche, sono utili per riequilibrare le micropopolazioni di intestino e vie urinarie e le condizioni degli epiteli. Come evidenziato dalla ricerca, è un efficace inibitore di alcuni ceppi uropatogeni di E. coli e, analogamente a Cranberry, contrasta la strutturazione e la crescita del biofilm da essi prodotto. I fiori di Karkadè (Hibiscus sabdariffa L.) provengono dalla tradizione africana, che li utilizza in infusione come bevanda dissetante, ma anche in ambito specificatamente terapeutico.

Studi moderni ne confermano l’utilità nel trattamento di problematiche cardiovascolari con tendenze dismetaboliche e ipertensive; è inoltre apprezzato in presenza d’infezioni intestinali, urinarie e respiratorie per le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antisettiche. Alcune sperimentazioni cliniche, condotte su soggetti affetti da rUTI, hanno confermato l’efficacia di particolari estratti con elevata concentrazione di principi attivi; è stata inoltre dimostrata l’attività inibente lo sviluppo di Escherichia e altri patogeni come Candida albicans, e quella prebiotica favorente l’insediamento dei simbionti. Le radici di Astragalo (Astragalus membranaceus Bunge), ricche di polisaccaridi, triterpeni e polifenoli e classificate in Medicina Tradizionale Cinese come toniche dell’energia Qi, sono apprezzate in occidente per l’attività adattogena, soprattutto quando le condizioni di stress favoriscono infezioni e recidive frequenti. In presenza di cistiti, Astragalo migliora l’efficienza della risposta immunitaria e la coordinazione dei diversi livelli in cui essa si articola. Attiva le difese generali e regola quelle locali, contrastando l’infiammazione e inibendo la penetrazione dei microrganismi patogeni nelle cellule dell’urotelio. Recenti ricerche hanno in particolare evidenziato che sollecita specifici meccanismi immunitari, aumentando la vigilanza delle cellule dell’urotelio e la loro capacità di monitorare la presenza in sede di microrganismi patogeni. n

DIFFUSIONE DELLE INFEZIONI URINARIE E SINTOMI

distretti delle vie urinarie più frequentemente interessati dalle infezioni sono quelli prossimi alla via di accesso degli agenti patogeni: l’uretra (uretrite) e la vescica (cistite). La sintomatologia che accompagna questi quadri include dolore sovrapubico con minzioni urgenti e molto frequenti (pollachiuria), emesse con difficoltà (disuria) o dolore (stranguria) e con stimoli contrattivi seguiti dall’emissione di poche gocce di urina (tenesmo), che si presenta spesso torbida. Se non arginate tempestivamente, le popolazioni patogene

possono progressivamente risalire lungo il tratto superiore delle vie urinarie, estendendosi agli ureteri (ureterite) e al bacino renale (pielite), fino a pregiudicare la zona funzionale dei reni (nefrite) con gravi ripercussioni sistemiche. L’aggravamento delle condizioni, segnalato da un significativo aumento della temperatura corporea (> 38°C) e disturbi come nausea e vomito, appesantisce i sintomi classici: compaiono spesso sangue e pus nelle urine, segno della profonda compromissione delle mucose, e si manifestano dolori riflessi in zona lombare.

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POST-SHOW

BioFach e Vivaness 2012: il boom del bio continua Si è conclusa la doppia manifestazione BioFach/Vivaness di Norimberga nella soddisfazione degli organizzatori e dei partecipanti per i dati confortanti espressi dal consolidarsi del mercato biologico nel mondo, pur nel difficile momento congiunturale. Una dinamica positiva espressa non solo in termini quantitativi, ma anche nelle novità e nelle tendenze emergenti dai più diversi paesi del mondo con una offerta di alimentari biologici e di prodotti naturali per la salute e la bellezza sempre più varia e innovativa

l BioFach e Vivaness 2012 ben 2.420 espositori, internazionalità: 70%, si sono presentati ai 40.313 buyer professionali di 130 paesi, con una internazionalità: 41%. (dati certificati FKM). Una presenza particolarmente numerosa a quest’edizione del salone pilota mondiale: i decisori. Un operatore su due risulta coinvolto in maniera determinante nel processo di acquisto o di approvvigionamento della propria azienda. Tra le top 5 delle nazioni in visita si sono collocate, oltre alla Germania (23.592), l’Austria (1.606), l’Italia (1.313), i Paesi Bassi (1.218) e la Francia (1.129). In occasione del Salone Mondiale per Prodotti Biologici (BioFach) e del parallelo Salone Pilota della Cosmesi Naturale e del Wellness (Vivaness), gli attori del settore ivi riuniti hanno annunciato nuove crescite. Nel 2011 il mercato tedesco ha visto un incremento del 9%, raggiungendo i 6,59 mld di euro. A livello internazionale con i prodotti bio si realizzano quasi 60 mld di US$. Nonostante la crisi finanziaria l’ente patrocinatore internazionale del BioFach, l’International Federation of Organic Agriculture Movements (IFOAM), e l’ente 26 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

promotore nazionale, l’Unione tedesca degli operatori economici del settore ecologico alimentare (BÖLW), prevedono per il futuro un’ulteriore crescita del mercato. Claus Rättich, membro della direzione della NürnbergMesse, esprime soddisfazione: “L’ottima apertura d’anno del settore biologico mondiale è stata tutta all’insegna di un intenso commercio nazionale e internazionale, di una domanda che supera sempre più l’offerta, nonché di uno scambio ricco di ispirazioni e di una gran gioia di rivedersi. Nei padiglioni è regnata una buona atmosfera tutti i quattro giorni di fiera, questo nonostante si siano subite flessioni nel numero di espositori e visitatori”.

u Alto livello di soddisfazione per la congiuntura di settore e i due saloni Alla manifestazione d’apertura del 2012 gli espositori e il pubblico di BioFach e Vivaness hanno assegnato ancora una volta ottimi voti alla congiuntura e all’incontro di settore: secondo il sondaggio di un istituto indipendente, l’80% degli espositori e addirittura il 95% dei visitatori dei due saloni giudicano positivamente gli sviluppi sul mercato. Il 93% degli espositori di BioFach e Vivaness ha valutato come un successo la propria presenza in fiera, elogiando in particolar modo la qualità dei contatti. Il 97% degli operatori in visita al

BioFach e il 95% di quelli del Vivaness si sono dichiarati soddisfatti della proposta espositiva, il 74% intende inserire nel suo assortimento i prodotti scoperti al BioFach. Circa l’80% ha già ora in programma di visitare di nuovo la maggiore mostra internazionale di alimenti biologici anche nel 2013

u India, nazione bio dell’anno: fonte di ispirazioni, variegata e attendibile Erano cinquanta gli espositori del subcontinente indiano che, quest’anno, hanno colpito il pubblico internazionale con un’esplosione di colori alla cerimonia di apertura, sfilate di moda ispiranti, un programma congressuale prestigioso e una infinità di piaceri culinari dalla ricca dispensa di materie prime biologiche della loro patria. Tarun Bajaj, general manager della Agricultural and Processed Food Products Export Development Authority (APEDA): “ Una manifestazione di assoluto rilievo e altamente professionale. L’India ha molto da offrire, non soltanto al mercato bio internazionale. Ora ci auguriamo che l’India, anche dopo il BioFach, resti impressa a lungo nella memoria come paese produttore di materie prime biologiche variegato e attendibile”. u Sostenibilità: tema chiave del congresso che ha entusiasmato più di 800 partecipanti Ogni anno BioFach e Vivaness offrono al settore il maggior congresso internazionale su tematiche attuali e rilevanti per il mercato. Nel 2012 ben 8.274 partecipanti si sono informati nel corso delle 161 manifestazioni in programma. Il congresso di quest’anno, sul tema della la sostenibilità nel movimento bio, e le 12 manifestazioni del Forum sostenibilità di nuova istituzione sono stati seguiti nel complesso 840 visitatori. Il salone è da sempre anche il punto d’incontro dei negozi biologici tedeschi. Lo scorso anno l’incontro del commercio specializzato ha festeggiato la sua première riscuotendo un forte favore. Nel 2012 si è trasferito nel padiglione 9 e, con ciò, direttamente al centro dell’attività fieristica. u Vivaness 2012: un successo radioso Le 204 aziende che si sono presentate al Salone Pilota della Cosmesi Naturale e del Wellness provenivano da 26 paesi, con 6 produttori in più rispetto allo scorso anno. Gli espositori del Vivaness hanno occupato complessivamente una superficie netta di circa 5.000 mq. Oltre alla Germania con 81 produttori, di nuovo forte la

presenza francese (46) e italiana (27). L’internazionalità degli espositori ha raggiunto il 60%. Con la mostra speciale Breeze il salone ha offerto già per la seconda volta una piattaforma dedicata a label giovani e trendy dalle strategie e soluzioni particolari. Nel 2012 hanno approfittato di questa forma di presentazione 7 produttori da Germania, Svizzera, Italia e Francia.

u Nuovi impulsi per il settore Al BioFach e Vivaness 2012 i buyer di settore hanno scoperto e toccato con mano prodotti biologici da 83 paesi. Nella lista dei top 5, oltre alla Germania con 732 espositori: l’Italia (383), la Francia (184), la Spagna (137) e l’Austria (98). Tra gli highlight fieristici del segmento chiave del BioFach, gli alimenti biologici, anche nel 2012: il Concorso internazionale del vino biologico MUNDUS VINI BioFach e l’olio d’oliva biologico con il rispettivo bar e concorso. Al salone pilota mondiale si sono presentati 199 produttori di vino bio da 23 paesi. L’olio d’oliva da coltivazione ecologica era presente con 219 produttori da 26 paesi. Gli appassionati di specialità di pesce in qualità bio hanno potuto vivere per la prima volta un’esperienza speciale: il Fish Market ha aperto i battenti nel padiglione 6 con 8 espositori. Erano qui esposti prodotti certificati del segmento pesce e frutti di mare pronti per la degustazione sul posto di 34 espositori. Ben 22 caffè diversi presentati da baristi professionali hanno permesso qui un piacevole excursus nello squisito mondo degli aromi tostati, nonché di farsi un’idea sulla varietà di questo amato prodotto biologico. ■

APPUNTAMENTO AL 2013 Segnatevi l’appuntamento: la prossima volta il settore bio internazionale si incontrerà a Norimberga dal 13 al 16 febbraio 2013. La Romania è annunciata nazione dell’anno 2013. Un cordiale benvenuto o meglio, come si dirà l’anno prossimo: bine ati venit!

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AGENDA

Corsi ◆ La formazione professionale

al centro della strategia Aboca contro sovrappeso e obesità Sovrappeso e obesità rappresentano il principale problema di salute pubblica dei sistemi sanitari moderni. La ricerca scientifica, indagando i meccanismi fisiopatologici alla base del problema, ha evidenziato il ruolo chiave della glicemia postprandiale e della funzionalità del tessuto adiposo. Aboca, che da anni ha raccolto questa sfida sul terreno dell’innovazio-

ne e della ricerca, ha posto queste nuove acquisizioni scientifiche alla base della propria strategia di contrasto al sovrappeso e all’obesità. In occasione del lancio di Libramed, nuovo dispositivo medico di classe IIa, Aboca ha ritenuto fondamentale organizzare una serie di conferenze di alto valore scientifico dove, grazie alla partecipazione di medici nutrizionisti, pediatri e dirigenti aziendali, verranno fornite al professionista tutte le più innovative acquisizioni scientifiche necessarie per un consiglio a reale valore aggiunto. I temi in esame verranno trattati, oltre che da Valentina Mer-

cati, responsabile dello sviluppo dei nuovi prodotti e della strategia marketing del Gruppo Aboca e da Emiliano Giovagnoni responsabile della direzione regolatoria del Gruppo Aboca, da Pier Luigi Rossi (medico nutrizionista e specialista in Scienza della Alimentazione e Medicina Preventiva) e da Vitalia Murgia (pediatra). Gli interventi riguarderanno nuovi modi di comprendere e trattare sovrappeso e obesità (dal picco glicemico all’inﬁammazione del tessuto adiposo), i meccanismi ﬁsiopatologici alla base di sovrappeso e obesità, l’obesità in età pediatrica,

Casola Valsenio: il carnet della prossima stagione di appuntamenti con le erbe asola Valsenio può fregiarsi del C titolo di Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati, un titolo “conqui-

stato sul campo” - che è anche un marchio depositato - per le sue bellezze naturali e per l’attenzione rivolta all’ambiente ma anche per gli eventi “verdi” che animano il borgo nel corso dell’anno. Nel periodo tardo primaverile ed estivo anche in questo 2012 sono proposti ben tre appuntamenti: Erbeinfiore (26 e 27 maggio), La Giornata della Lavanda (23 giugno), il Mercatino Serale delle Erbe (tutti i venerdì dal 6 luglio al 24 agosto). La gastronomia della zona, e in particolare quella di Casola Valsenio, non poteva non essere influenzata da questa passione per le erbe e le piante aromatiche, tant’è che il Giardino delle Erbe ed i ristoranti del paese danno vita all’iniziativa “Erbe in fiore”, prevista nella giornate del 26 e 27 maggio. Il programma prevede passeggiate per riconoscere gli alberi e le erbe del giardino, aperitivo a tema curato dall’istituto Alberghiero di Riolo Terme, il mercatino dei prodotti con i fiori officinali per la cucina e l’erboristeria (solo domenica), visite guidate al Giardino delle Erbe, incontri con esperti e specialisti del settore, la presentazione

dell’edizione 2012 del mercatino serale delle erbe e dei menù ai fiori officinali che in questo periodo saranno disponibili nei ristoranti della zona, un laboratorio per imparare la corretta preparazione di alcuni estratti con erbe e fiori, e uno per la preparazione di ricette a base di erbe e fiori. Al Giardino delle Erbe e nel centro storico del paese il 23 giugno si svolgerà la “Giornata della Lavanda”. La lavanda è il simbolo di Casola Valsenio tant’è che le è stata dedicata anche una strada: l’idea di percorrere a piedi, in auto, in bicicletta le vie di collina con il profumo della lavanda era sicuramente di grande interesse ed un sogno che si è coronato nel 1991. Lungo questa strada, ovviamente, si trova anche il Giardino delle Erbe. Per la giornata del 23 giugno sono in programma: visite guidate ai “lavandeti” accompagnati da esperti botanici che illustreranno le varie cultivar presenti nel giardino, le proprietà e gli impieghi dell’olio essenziale che si estrae da queste piante. Nel pomeriggio prenderà vita una dimostrazione pratica di idrodistillazione e distillazione in corrente di vapore di una cultivar di lavanda. Alla sera ci si trasferisce alla Chiesa Parrocchiale Santa Maria Assunta per la tradiziona-

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le cerimonia della Benedizione dello Spigo e distribuzione della lavanda. Infine la serata, sempre al Giardino, sarà animata da un concerto e allietata da un rinfresco. Nei venerdì di luglio ed agosto il centro storico di Casola Valsenio ospita l’evento di punta dell’estate casolana, l’originale “Mercatino serale delle erbe”. Si tratta di un’importante mostra-mercato, sicuramente unica nel panorama nazionale, di piante officinali e degli estratti utilizzati nella cosmesi, nella medicina e nella gastronomia. Inoltre, nel corso delle serate prendono vita incontri e conferenze sulla coltivazione e l’uso delle piante. In concomitanza del Mercatino i ristoranti casolani propongono interessanti e gustosi menù ed assaggi a base di erbe. Per informazioni generali: www.terredifaenza.it

la nuova strategia di Aboca nel settore dei dispositivi medici, aspetti regolatori. Al centro degli incontri sarà la presentazione di Libramed, il nuovo dispositivo medico di classe IIa di Aboca per il trattamento di sovrappeso e obesità, e l’approfondimento della processo che ha portato alla sua messa a punto e le caratteristiche d’uso del prodotto. Le conferenze si svolgeranno da marzo a maggio nelle seguenti località: Milano, Torino, Mestre, Bologna, Caserta, Roma, Sansepolcro, Francavilla a Mare, Bari, Catania, Cagliari. Per informazioni: tel. 0575 7461- www.aboca.it

Congressi ◆ Il congresso interdisciplinare

a Cetraro, il programma preliminare

Prosegue il lavoro di definizione del programma del Congresso Interdisciplinare sulle Piante Medicinali a Cetraro (Cosenza) dal 31 Maggio al 02 Giugno 2012. Il Congresso troverà quest’anno ospitalità nell’Alto Tirreno Cosentino, una terra dove i saperi della tradizione, la storia e la natura hanno creato un irripetibile quanto unico paesaggio, e si svolgerà presso il Grand Hotel San Michele di Cetraro (www.sanmichele.it). L’iniziativa intende offrire un momento di confronto a tutti coloro che si interessano allo studio dei prodotti naturali per la salute con un programma scientifico multidisciplinare alla cui realizzazione contribuiranno studiosi di fama internazionale e ricercatori italiani. I lavori saranno aperti nel pomeriggio di giovedì 31 maggio dalla relazione del prof. Massimo Maffei dell’Università di Torino, dal titolo:

Corretto utilizzo di tisane e integratori: un uso consapevole, appunto! a suscitato la reazione di tutte H le associazioni di categoria la pubblicazione sul sito del Ministero

della Salute di un documento della Commissione Unica per la Dietetica e la Nutrizione che si propone di raccomandare una particolare prudenza e in generale il ricorso al consiglio del medico per l’utilizzo di tisane e integratori da parte di “gruppi vulnerabili della popolazione come bambini e donne in gravidanza”. Il documento si preoccupa soprattutto di sottolineare che tali prodotti, riconducibili ad alimenti a base vegetale “non possono avere alcuna finalità di cura” e che ancora una volta “la derivazione naturale non debba essere considerata di per sé garanzia di sicurezza”. Concetti questi noti e condivisi dagli operatori del settore. Ma che ancora una volta sono stati ripresi della agenzie di stampa e dai quotidiani come il lancio di un allarme preoccupato per la “pericolosità” e per “l’inutilità” di tisane e integratori alimentari. Se Federsalus sottolinea come i

“La genetica molecolare applicata ai metaboliti secondari”. Il secondo giorno vedrà alla mattina la lezione del prof. Giovanni Appendino, dell’Università del Piemonte Orientale: “Il fascino del pungente: farmacognosia di una dipendenza”. Il pomeriggio prevede in lettura plenaria la lezione del prof. Carles Cordina, dalla Università di Barcellona: “Amaryllidaceae alkaloids: chimestry and biology”. Il congresso sarà chiuso, la sera del venerdì, dalla tavola rotonda. “Ricerca e industria: quali prospettivi per il futuro?” Sia il giovedì pomeriggio che la

concetti riportati dal Ministero siano oggetto da sempre della comunicazione e della divulgazione operata dalla Federazione, FEI lamenta che si intervenga ancora una volta nel merito del settore senza fare alcun cenno o riferimento agli operatori professionali che da sempre lo presidiano, gli erboristi. Assoerbe, in una lettera aperta del presidente Valentino Mercati, viste le preoccupazioni del Ministero, e considerato che “è certo che lo staff attualmente preposto ad occuparsi di integratori alimentari e di alimenti a fini medici speciali non è adeguato in termini di unità, anche in considerazione delle dinamiche di crescita di questo settore” invita piuttosto l’autorità sanitaria a trovare le risorse per un potenziamento delle persone e dei servizi dedicati che “permetterebbe di rafforzare tutte le attività necessarie a garantire la massima tutela del consumatore e a mantenere quel controllo costante del settore produttivo che rappresenta un elemento di competitività per il nostro settore”

giornata di venerdì sono previsti spazi per le comunicazioni scientifiche e per gli interventi dei giovani non strutturati. Istruzioni per la presentazioni delle comunicazioni e dei poster sul sito ufficiale del congresso: http://congressopiantemedicinali. unical.it/index.html. Il programma prevede per la giornata di sabato 2 giugno anche una escursione botanica. Informazioni e adesioni: Segreteria del Congresso, Dip. di Scienze Farmaceutiche, Università della Calabria, (Dr.ssa Filomena Conforti, tel. 0984493168, filomena. conforti@unical.it), Rende (CS) ■

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CRONACHE COSMETICHE

Capelli sani, capelli danneggiati e principi attivi naturali Si può sicuramente affermare che uno dei settori più importanti della fitocosmesi riguarda proprio quello delle piante attive sul capillizio, sin dai tempi antichi impiegate per prevenire la caduta dei capelli, per stimolarne la crescita, per eliminare la forfora, per migliorare l’aspetto esteriore della chioma rendendola più morbida, più lucida. Intendimento di questa nostra nota, è dare un’idea, in una breve panoramica, di quanto tuttora sia intensa e costante la ricerca di sempre nuovi ingredienti naturali, sia usati singolarmente, sia in loro associazioni, sia ancora in forma opportunamente modificata per esaltarne particolari proprietà (si potrebbe, in proposito fare un riferimento eclatante agli idrolizzati di proteine naturali quaternizzati) in modo da renderli sempre più efficaci ai fini del trattamento conservativo del capello sano ed alla rigenerazione del capello danneggiato. Le fibre del capello, per quanto resistenti, non sono invulnerabili nel tempo e, sotto impatti negativi (erosione, trattamenti meccanici e chimici, calore, raggi UV, stress ambientali, ecc.) perdono in compattezza, diventano porose, ruvide, meno lucide, meno flessibili ed elastiche. La moderna ricerca e l’esigenza del consumatore sono oggi rivolte alla realizzazione ed all’impiego di preparati a funzione riparativa il più possibile di derivazione naturale ed ottenuti da materie di base rinnovabili. Il trattamento di riparazione di capelli danneggiati deve intervenire a diversi livelli e cioè sulla superficie del capello o nell’interno dello stelo. Nel primo caso sono di

generale impiego agenti filmogeni atti a riparare lo stelo da attacchi esterni e prevenirne l’essiccazione ritenendo umidità. Sicuramente prioritario, ai fini dell’ottenimento di tale funzione, il ‘vecchio’ ma sempre valido ricorso agli idrolizzati proteici, ormai da parecchi anni con orientamento generale rivolto alla scelta di derivati di estrazione vegetale. Diverso il caso in cui ingredienti attivi debbano penetrare la cuticola ed agire nell’interno dello stelo; in questo caso gli agenti filmogeni prima citati sono da evitarsi in quanto frenerebbero la penetrazioni di tali ingredienti attivi funzionali limitandone l’effetto. Per riparare capelli danneggiati (lesioni alle catene della proteina cheratina e conseguente perdita di aminoacidi che servono a tenere unite tali catene) si è fatto ricorso a complessi (polipepdidi) di diversi aminoacidi derivati dal grano (Triticum vulgare ), da avena (Avena sativa), da orzo (Hordeum vulgare), ecc., ed a proteine da soia (Glycine soja). Tutte queste sostanze, usate da sole o di volta in volta associate in idonee e ben definite miscele complementari sviluppano un’azione mimica della naturale composizione della cheratina. Di particolare efficacia, in questa associazione, la funzione di aminoacidi solforati presenti nella soia, di composizione simile a quella della cheratina dei capelli naturali.

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Un bilanciato tasso di idratazione dei capelli è possibile a raggiungersi tramite impiego di formulati contenenti, oltre che idonei prodotti a base di selezionate proteine idrolizzate, come ricordato dianzi, anche acido ialuronico a basso peso molecolare, il quale oltre a ritenere acqua sulla superficie esterna dello stelo, ha anche la possibilità di penetrare in esso ed idratarlo dall’interno, apportando umidità in questa zona. Sempre apprezzati al proposito, cioè in grado di mantenere un giusto tasso di umidità ai capelli e quindi conservarli morbidi e lucidi, si rivelano estratti naturali ricchi in mucillagini ed anche presentanti una frazione lipidica (sotto gli occhi una recente citazione di estratti da Magnolia). Ai fini della riparazione di microlesioni dei capelli sono utilmente impiegabili ceramidi naturali, ad esempio quelle estratte da pula di riso (Oryza sativa). Queste ceramidi sono analoghe ai lipidi che si trovano sulla cuticola dei capelli e quindi, una volta uniformemente assorbite, agiscono come un cemento intercellulare eliminando piccole

fessurazioni e cavità sullo stelo ricostituendone l’integrità. Con sempre maggiore enfasi viene messa in risalto l’importanza della frazione lipidica legata alla struttura cheratinica dello strato corneo: il metabolismo lipidico gioca un ruolo assai importante ed è coinvolto nello sviluppo e nello stato di benessere dei capelli. Numerosi, quindi, ultimamente,

i formulati basati su ingredienti naturali, ampiamente utilizzati e diffusamente descritti dalla letteratura tecnica internazionale. Ad esempio, all’impiego singolo, o in associazione, di diversi oli e burri ottenuti da semi di vegetali che, opportunamente legati ad altri veicoli lipidici, sono stati usati con successo ai fini di rifornire a capelli danneggiati la giusta dose di fra-

zione lipidica atta a mantenere la chioma morbida, liscia, voluminosa e lucida. Di frequente citazione, ad esempio, l’impiego di oli di avocado, babassu, olivo, tamanu, ecc. Di notevole interesse anche l’ormai comprovato ricorso ad olio di colza (Brassica campestris var. oleifera), ricco in acido erucico, in preparati ammorbidenti e rigeneranti di capelli danneggiati.

Prodotti ecosostenibili Ci piace, quando ne troviamo documentazione, riferire di aziende che rivolgono la loro attenzione allo sfruttamento di fonti ecosostenibili per la produzione di materie prime o principi attivi impiegabili poi in vari settori dell’industria, tra cui la cosmetica, di nostro precipuo interesse. Ecco una nuova citazione. Grass carp, la chiamano gli anglosassoni; il nome scientifico è Ctenoplaryngodon idellus: si tratta di un pesce, una grossa carpa della famiglia dei Cyprinidi del quale, in Cina, ogni anno si ha una produzione

che supera i 4 milioni di tonnellate. Come sfruttarne vantaggiosamente l’eccedenza, la sovraproduzione. Si è ricorso allo sfruttamento a fini industriali del suo contenuto proteico che, idrolizzato per via enzimatica e papaina, ha rivelato di possedere una elevatissima attività bloccante i radicali liberi e potere riducente. Aumentando il grado di idrolisi della massa proteica, si è visto che questi valori antissidanti, radical scavenging e chelanti di metalli che favoriscono la perossidazione

aumentano ulteriormente. L’idrolizzato ha il pregio di essere solubile in misura superiore all’81% in un ampio intervallo di pH (da 3 a 8), di essere facilmente emulsionabile e di presentare un basso valore di schiumosità, per cui il suo uso risulta pratico ed efficace in vari settori industriali, tra cui quello dell’alimentazione e quello cosmetico. Un altro interessante esempio di utilizzo di masse industriali eccedenti il consumo di base facile a realizzarsi e nel rispetto dell’ambiente, sfruttabile per altri utili fini.

Piombo nei lipstick da una organizzazione pubblica a difesa del consumatore (CSC = Campaign for Safe Cosmetics), avevano messo in allarme anche la FDA, la quale riteneva utile condurre una ulteriore indagine dopo quella appena effettuata solo due anni fa, nel 2009, al fine di fornire ulteriori garanzie sulla effettiva quantità di piombo riscontrabile nei lipstick in commercio. Alla fine del 2011, lo studio effettuato dalla FDA è stato reso noto tramite la PCPC (Personal care Product’s

Council). Dallo studio effettuato su oltre 400 lipstick in commercio negli USA tramite sofisticati e sensibili metodi di analisi, è risultato che il tenore in piombo contenuto in quella estesa gamma di prodotti finiti esaminati era altamente al disotto dei limiti contemplati dalle vigenti regolamentazioni internazionali in materia e che, pertanto, tutti i prodotti esaminati erano da ritenersi sicuri nell’impiego. Secondo le specifiche FDA, il piombo in additivi coloranti non dovrebbe

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Notizie inerenti quanto di seguito riferiamo, ci risulta siano giunte anche in Italia ed abbiano, in certi casi, ingenerato talune perplessità. Due parole, riteniamo doveroso spenderle per rassicurare sull’evenienza. Lo scorso anno erano circolate negli USA voci circa la potenziale presenza di piombo nei coloranti utilizzati per la preparazione di lipstick, in dosaggi superiori a quelli contemplati dalle correnti regolamentazioni in materia. Le voci, supportate

CRONACHE COSMETICHE

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superare i 20 ppm. Nei test effettuati nel 2011 si è rinvenuto un tenore in piombo oscillate tra 0,026 ppm ad un massimo di 7,19 ppm, (valore medio 1,11 ppm) quindi ben lontano dalla soglia limite. Alle allarmistiche osservazioni della CSC, la PCPC ha risposto che, le ripetute rimostranze, da parte di attivisti dell’ente pubblico o di segnalazioni di privati, erano certamente da correlarsi al fatto che queste persone non erano al corrente delle ultime ricer-

che effettuate (quelle citate sopra). Il piombo – fa osservare la PCPC – è presente non solo incidentalmente in manufatti, ma è ubiquitario, presente cioè anche nell’aria, nel suolo, nell’acqua. Usando lipstick contenenti tali livelli di piombo per 1000 volte, si assorbe meno piombo di quello contenuto nella razione di acqua consumata giornalmente e rispondente ai requisiti di purezza della EPA (Environmental Protection Agency) per l’acqua potabile.

Protettivi UV: quale SPF per la sicurezza? Nel gennaio 2011, in UK, la NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence) in una sua lineaguida circa la prevenzione da manifestazioni cancerogene correlate all’esposizione al sole, asseriva che per i preparati protettivi era da ritenersi sufficiente un SPF pari a 15 per ritenerli efficaci e sicuri nell’impiego. Pochi mesi più tardi, in USA, anche la FDA (Food and Drug Administration) riteneva adeguato questo valore 15, anche se, tra le righe, consigliava i consumatori ad un eventuale impiego di preparati a SPF anche più elevato. SPF = 15 dovrebbe, quindi, ad ogni ragione, considerarsi il livello più basso di efficacia di un protettivo solare: protezione della cute da eritema, da invecchiamento e protezione da potenziali rischi di cancro della pelle. Ma non tutti - almeno da quanto è riferito in una esauriente nota apparsa su un recente numero di Cosmetic & Toiletries – sembrano d’accordo con i due enunciati citati sopra. Si fa notare, ad esempio, che, affinché un preparato anti-UV con SPF=15 risulti veramente efficace anche dopo esposizione di magari

diverse ore al sole, sarebbe necessario che sulla cute esposta fosse applicata (e rimanesse permanente) una quantità di preparato pari a 2 mg/ cm2 . Ma questo non avviene, come confermato da attenta osservazione delle abitudini dei consumatori, da test, da valutazioni del prodotto consumato, ecc. L’adoratore del sole certamente applica un quantitativo inferiore di crema, di lozione o di olio rispetto al richiesto, in genere ne sparge sulla pelle quello che “ritiene confortevole ed esteticamente accettabile’’ (cioè evita di ungersi o impiastrarsi troppo). C’è inoltre un’altra considerazione importante su cui riflettere: perché sulla pelle rimanga la giusta quantità di protettivo, è necessario reintegrarlo dopo un certo tempo di esposizione (in quanto quello presente dopo la prima applicazione certamente può essere stato rimosso, asportato, dilavato, ecc.). In pratica, il consumatore dovrebbe ricorrere ad ulteriori ‘aspersioni’. Ora, considerando che per applicare su ogni cm2 del corpo 2 mg di prodotto ne sarebbero necessari almeno 30 mL, si può ben capire quanto prodotto sarebbe necessario usare giornalmente e

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quanto potrebbe durare (2-3 giorni, non di più) un flacone di preparato (consideriamo che una confezione sia in media sui 200 mL). E quanto, a questo punto, dovrebbe spendere l’utilizzatore! Cosa dire a questo punto, quale è, dopo quanto constatato e riferito , il responso dei critici. Certamente il valore SPF di un antisolare è sufficiente se il prodotto è applicato correttamente; il che non avviene. Da tenere in considerazione anche un’altra eventualità: in genere una vacanza al mare o in montagna non dura meno di 15 giorni. Durante questo periodo, una esposizione con protettivo inadeguato alla fine di una giornata potrebbe ingenerare un sub-eritema, mentre un vero e proprio e ben definito eritema potrebbe manifestarsi dopo diversi giorni, quando ormai è tardi per riparare alla disattenzione di aver usato un protettivo non idoneo o in quantità non adeguata. Per cui è ovvio il consiglio di utilizzare preparati a SPF più alto. Sperando che, un consumatore che impiega un preparato a SPF=30 o più, ne usi una quantità tale da almeno raggiungere un valore di protezione 15. ■

MONOGRAFIE

DI GIANCARLO CASTIGLIA*

PASSIFLORA

Proﬁlo ﬁtochimico e studi sperimentali sulle proprietà biologiche Una review comparativa su alcuni studi sperimentali per arrivare a valutare l’attività ansiolitica di differenti estratti di questa bella pianta rampicante, nota per la sua azione sul sistema nervoso, di cui non sono però del tutto descritti e compresi i meccanismi d’azione CLASSIFICAZIONE

Passiﬂora incarnata L. Famiglia delle Passiﬂoraceae

u Descrizione

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Pianta erbacea perenne, rampicante, che raggiunge un’altezza di più metri. Foglie picciolate, profondamente incise in tre lobi, lunghe 6 - 15 cm, con pagina inferiore molto pubescente, margine ﬁnemente seghettato e nervatura reticolata. Dalle ascelle fogliari si originano viticci rotondi e glabri, che prendono forma di spirali cilindriche a cavatappi. I ﬁori dal lungo peduncolo possono avere un diametro che arriva sino a 9 cm, con tre piccole brattee, calice composto da cinque sepali e

MONOGRAFIE

Passiﬂora

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una corolla di cinque petali bianchi, con numerosi filamenti bianchi e rosso porpora, nonchè cinque grandi stami appariscenti. L’ovario pubescente è supero, con un colore verde-grigiastro, lo stilo presenta tre lunghe ramificazioni che terminano con dei stigmi capitati. I frutti sono appiattiti, con un colore che va dal verdognolo al brunastro e al loro interno troviamo numerosi semi giallo brunastri. L’odore delle parti aeree è lievemente aromatico. Presentano un sapore insipido. Originaria delle Americhe, attualmente la troviamo nelle regioni tropicali e subtropicali. La droga in commercio proviene soprattutto dagli Stati Uniti del sud, dall’Italia e dall’India. La droga è costituita dalle parti aeree essiccate della pianta, compresi fiori e frutti. (Wichtl M, 2002)

u Indicazioni tradizionali

Le parti aeree venivano usate per scopi sedativi, ansiolitici e spasmolitici. Gli estratti acquosi delle radici venivano usati per applicazioni topiche in casi di ulcera ed emorroidi. La pianta intera è stata usata contro l’insonnia, l’ansietà e in altri disturbi del SNC.(Dhawan K et al., 2001) La Passiﬂora venne usata anche per trattare il nervosismo, i sintomi di astinenza da oppiacei, la nevralgia, l’insonnia, le crisi, l’isteria, l’asma spasmodico, l’ADHD (attention deﬁcit-hyperactivity disorder), le palpitazioni, le anomalie nel ritmo cardiaco, l’ipertensione, le bruciature e la menopausa.(Fragoso LR et al., 2008)

u Componenti

Fino al 2,5 % di ﬂavonoidi (secondo Ph. Eur. almeno l’1,5 %, calcolati come vitexina) con prevalenza di

isovitexina e isoorientina. Troviamo saccarosio, fruttosio, glucosio, raffinosio e altri zuccheri, aminoacidi liberi e glicoproteine. Tracce di olio essenziale contenente limonene, alfa-pinene ed altri terpeni. Gli alcaloidi armanici citati in molti manuali, in P. incarnata sono assenti o presenti solo in tracce (meno di 0,01 ppm). (Wichtl M, 2002) Nell’analisi di un estratto etanolico di Passiflora, sono stati trovati quattro flavonoidi: omoorientina, orientina, vitexina e isovitexina. (Grundmann O et al., 2008)

u Proprietà biologiche

Studi in vitro Si testò tramite studi in vitro sui ratti, l’estratto secco dei fiori di Passiflora, nel quale si usò l’etanolo al 50 % come liquido d’estrazione. Nei risultati, che presero in considerazione il legame di Passiflora con i recettori GABAA, si estrapolò l’IC50 a una concentrazione di 101 µg/mL, il che significa che il legame con questi recettori potrebbe essere il meccanismo attraverso il quale la Passiflora agisce. Per quanto riguarda il valore di IC50 per il legame dell’estratto di Passiflora con i siti recettoriali GABAA benzodiazepinici, la concentrazione salì a 944 µg/ml, quindi è improbabile che l’estratto di Passiflora agisca attraverso questo sito di legame. Sui siti recettoriali etanolici GABAA, l’estratto di Passiflora presentò un IC50 di 512 µg/ml e neanche questo sembra essere il sito di legame attraverso il quale l’estratto di Passiflora agisca. Per quanto concerne il legame tra l’estratto di Passiflora e i recettori GABAB, si assegnò un IC50 di 120 µg/ml. Ulteriori esperimenti conclusero che l’estratto di Passiflora esaminato si comportava come un

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antagonista sui recettori GABAB, in quanto si registrò un valore di IC50 più basso quando l’estratto agiva come antagonista (31 mg/mL), rispetto al suo valore come agonista (115 mg/mL). Concentrazioni sino a 1000 µg/ml d’estratto di Passiflora, non ebbero effetto sul rilascio di GABA, mentre nell’inibizione della captazione di GABA, si stimò un EC50 di 95,7 µg/ml. Si ricercò un’eventuale azione sull’enzima GABAtransaminasi, ma senza riscontrare effetti con nessuna delle 5 diverse concentrazioni testate, contenenti 10, 50, 100, 250 e 500 µg/ml di estratto secco di Passiflora. (Appel K et al., 2010) Tra tutti i diversi componenti isolati dalla Passiflora, i responsabili degli effetti sedativi e ansiolitici, non sono ancora stati identificati con certezza, ma sembra che i flavonoidi siano i candidati più probabili. (Carlini EA, 2003) Studi in vivo In uno studio condotto su topi femmine, si è testato per os l’estratto secco di Passiflora, titolato al 2,6 % in flavonoidi, calcolati come isovitexina. Non si è notato un aumento della durata del sonno indotto da un barbiturico, con nessuno dei dosaggi usati (partendo da un minimo di 12,5 ed arrivando ad un tetto massimo di 800 mg/kg), mentre con la dose di 800 mg/kg si sono presentate caratteristiche ansiolitiche. (Della Loggia et al., 1981) Si somministrarono i.p. nei topi, estratti di parti aeree di Passiflora, acquosi e idroalcolici al 10 % di etanolo. L’estratto acquoso sembrò indurre effetti sedativi a 400 ed 800 mg/kg e potenziare l’induzione del sonno indotto dal Pentobarbital. L’attività dell’estratto acquoso non si modificò in associazione con

dose di 200 mg/kg, mentre la pianta intera a una dose di 300 mg/kg. Si concluse dicendo che le radici non possiedono eﬀetti ansiolitici e dovrebbero essere separate dalle

parti aeree e anche la presenza dei fiori venne valutata come indesiderabile e l’uso di un preparato fatto con la pianta intera si giudicò irrazionale. Sebbene solo le foglie separate apportarono i risultati migliori, una selezione di tutte le parti aeree, esclusi i fiori, potrebbe essere comunque un approccio ideale per raccogliere tutte le parti bioattive di Passiflora. (Dhawan K et al., 2001) Si testò sui topi un estratto di Passiflora con etanolo al 50 % come solvente d’estrazione. Nell’analisi del suo contenuto, si individuarono quattro flavonoidi: omoorientina, orientina, vitexina e isovitexina. Con la somministrazione di 375 mg/kg di estratto di Passiflora, si registrò una significativa diminuzione dell’ansia con risultati simili ai topi trattati con Diazepam. L’iniezione i.p. di 3 mg/kg di Flumazenil, 15 minuti prima dell’amministrazione orale di 375 mg/kg di estratto di Passiflora, diminuì di

molto l’attività ansiolitica, se comparato con l’assunzione di 375 mg/ kg di estratto di Passiflora da solo. Quindi, si concluse che i quattro flavonoidi trovati (omoorientina, orientina, vitexina e isovitexina) sono i maggiori flavonoidi di un estratto etanolico di Passiflora e che l’amministrazione orale dell’estratto induce nel topo un effetto simile all’ansiolitico, con la dose testata di 375 mg/kg. Gli effetti ansiolitici di 375 mg/kg di Passiflora diminuirono con la somministrazione di Flumazenil, un antagonista dei recettori benzodiazepinici GABAA. Questo dimostra che gli effetti ansiolitici dell’estratto di Passiflora siano mediati attraverso il sistema GABA benzodiazepinico. L’estratto di Passiflora via orale, nella quantità di 375 mg/kg, non influenzò l’attività locomotoria nelle prove condotte sui topi. (Grundmann O et al., 2008) Studi clinici Uno studio randomizzato e controllato, doppio-cieco contro placebo, cercò di valutare l’efficacia della Passiflora sull’ansietà preoperatoria, testando 60 partecipanti tra i 25 e i 45 anni. A 30 si somministrò placebo edall’altra metà 500 mg di Passiflora per os, 90 minuti prima della chirurgia. Ogni compressa di Passiflora conteneva 1,01 mg di benzoflavone (BZF). L’ansietà misurata fu significativamente più bassa nel gruppo trattato con Passiflora. Lo studio dimostrò che nei pazienti ambulatoriali, 500

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Flumazenil, un antagonista dei recettori benzodiazepinici. L’estratto idroalcolico non presentò effetti sedativi, bensì a 400 mg/kg si notarono degli effetti che fanno pensare a un’azione ansiolitica. Il fatto che in questo test, l’attività della Passiflora non venne modificata dal Flumazenil, ci suggerisce che gli effetti della Passiflora non siano mediati da un’azione sui recettori GABA benzodiazepinici. (Soulimani R et al., 1997) Si testò l’attività ansiolitica delle diverse parti della pianta di Passiflora, quindi parti aeree e sotterranee, mediante estrazioni con etere di petrolio, metanolo, cloroformio e acqua. Si usarono questi quattro estraenti per estrarre componenti di foglie e piccioli, di gambi, di fiori con boccioli inclusi, di radici e di pianta intera, nel quale le parti appena citate erano presenti nella percentuale di 38, 33, 6 e 23 %. In tutte le estrazioni di cloroformio si identificarono alcaloidi, in tutte le estrazioni di metanolo, si trovarono flavonoidi e glicosidi, mentre con l’acqua si ottennero carboidrati e solo nelle estrazioni delle radici e della pianta intera, si trovarono le cumarine. Tra tutti gli estratti delle diverse parti di Passiflora che si testarono sul topo via orale, l’unico con un effetto ansiolitico fu l’estratto di metanolo. Le foglie ebbero il picco di attività a una dose di estratto di 100 mg/kg, l’estratto di gambi a una dose di 125 mg/kg, l’estratto di fiori ad una

MONOGRAFIE

Passiﬂora

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mg di Passiflora via orale riducono l’ansietà preoperatoria, senza indurre sedazione o cambi nella funzionalità psicomotoria. (Movafegh A et al., 2008) Uno prova randomizzata doppiocieco, studiò l’effetto ansiolitico della Passiflora su 36 pazienti, divisi in due gruppi da 18. Al primo gruppo si somministrarono 45 gocce al giorno di estratto di Passiflora, più una compressa di placebo, mentre al secondo gruppo 30 mg al giorno di Oxazepam, più gocce di placebo. Dopo 4 settimane di studio, si notò che entrambi i trattamenti erano efficaci nel disturbo d’ansia generalizzato (GAD), senza significative differenze tra i due protocolli. L’estratto di Passiflora però, oltre che dimostrare efficacia nel trattamento del GAD, presentò anche una bassa incidenza di danni nella performance lavorativa, se comparato con l’Oxazepam. (Cravotto G et al., 2010) Uno studio doppio-cieco contro placebo, considerò 41 volontari sani, divisi in 2 gruppi. Al primo gruppo si diede un’infusione contenente 2 g di foglie, gambi, semi e fiori secchi di Passiflora, al secondo gruppo si diede un placebo, contenente 2 g di Petroselinum crispum secco, quindi si valutò l’efficacia della Passiflora con un’estrazione di tipo idrofilo. Il trattamento durò 3 settimane. Durante la prima settimana, i soggetti presero l’infuso di Passiflora, seguì una settimana di pausa e durante la terza settimana, si somministrò nuovamente l’infuso. La somministrazione avveniva

un’ora prima di andare a dormire. Nella relazione si specifica che si somministrò una dose di 3 volte inferiore, al dosaggio che normalmente si assume per ottenere un effetto di sedazione e cioè 3 tazze di infuso al giorno. Visto che l’effetto sedativo della Passiflora potrebbe essere dose-dipendente, il minor dosaggio dello studio in questione, potrebbe essere stato insufficiente per produrre cambi nella quantità del sonno. Difatti l’unica differenza della Passiflora rispetto al gruppo placebo, si riscontrò solo riguardo la qualità del sonno, maggiore nel gruppo Passiflora. Non si riportarono cambiamenti negli stati dell’ansia. Tra tutte le misurazioni effettuate non si notarono molti cambiamenti, probabilmente a causa del basso dosaggio e della breve durata del trattamento e siccome la Passiflora ha un’azione piuttosto lenta, nel senso che bisogna agire in un periodo di tempo più lungo per vederne gli effetti, allora in questo studio si concluse suggerendo la droga come un’alternativa per leggeri disturbi nella qualità del sonno. (Ngan A et al., 2011) Estratti di Passiflora determina-

36 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

rono variazioni nell’elettroencefalogramma e ciò può significare che l’estratto eserciti un’azione sedativa. (Wichtl M, 2002)

u Eﬀetti collaterali e tossicità

Si somministrarono dosi di 1600 mg/kg di estratto secco di Passiﬂora su topi femmine, senza osservare nessun caso di manifestazioni tossiche visibili e senza nessun caso di morte, dopo 72 ore di osservazione. (Della Loggia R et al., 1981) La Passiﬂora può causare stordimento, confusione ed atassia, in alcuni pazienti. (Fragoso LR et al., 2008)

u Interazioni con altre sostanze

Si registrò un caso nel quale un paziente maschio di 40 anni, che da 2 mesi seguiva un trattamento con Lorazepam 2mg/24h, senza effetti collaterali, aggiunse alla cura Valeriana officinalis e Passiflora. Per 2 gg consecutivi il paziente prese un’infusione di organi sotterranei di valeriana, 2 ore prima di coricarsi ed una di Valeriana mescolata con Passiflora subito prima di andare a letto. Il paziente non dichiarò nessun effetto collaterale dopo questi 2 gg. La quantità stimata per un’infusione è di 300 mg, ma lo studio non riporta quantità sicure, bensì quantità ipotizzate successivamente. Il terzo giorno, al posto delle infusioni, il paziente prese delle compresse di estratto secco di rizoma di valeriana e parti aeree e radici di Passiflora. L’etichetta del prodotto sti-

ma la quantità di 300 mg di estratto di valeriana e 380 mg di estratto di Passiflora per ogni compressa. Il paziente prese 3 compresse a intervalli di un’ora prima di andare a letto. Nervosismo e tremori sparirono subito dopo essere andato a letto, seguì una forte sonnolenza. Al quarto giorno, con lo stesso trattamento, il soggetto notò un forte tremore alle mani, con stordimento e palpitazioni che apparvero prima di andare a letto, seguite da una forte sonnolenza che lo fece addormentare. I sintomi sparirono dopo aver smesso la somministrazione di valeriana e Passiflora. Nelle conclusioni si ipotizza che la valeriana e la Passiflora potrebbero aumentare l’attività inibitoria delle benzodiazepine, legando con i recettori GABA e causando un severo effetto secondario. (Carrasco MC et al., 2009)

u Indicazioni

L’estratto secco etanolico al 50 % dei fiori di Passiflora, legò con i recettori GABAA con un IC50 di 101 µg/mL e con i GABAB con un IC50 di 120 µg/mL, comportandosi come antagonista di quest’ultimo. Inibì la captazione del GABA, con un IC50 di 95,7 µg/mL. Purtroppo non si menzionano gli elementi che compongono l’estratto, quindi non si sa quali siano i componenti che interagiscono con il sistema del GABA. Facendo un resoconto dell’attività ansiolitica riportata in vivo, ci sono 4 formulazioni con esito positivo: - 800 mg/kg di un estratto secco di Passiflora con 2,6 % di flavonoidi calcolati come isovitexina, x os; - 100 mg/kg di un estratto metanolico delle foglie, x os; - 375 mg/kg di un estratto etanoli-

co (probabilmente delle foglie, ma non è specificato) al 50 % d’etanolo, x os; - 400 mg/kg di un estratto idroalcolico al 10 % d’etanolo delle parti aeree di Passiflora, i.p. L’estratto etanolico e l’estratto idroalcolico si testarono per verificare l’eventuale coinvolgimento dei recettori benzodiazepinici e riscontrandolo solo nel primo caso, cioè con etanolo 50 %. L’estratto acquoso invece non presentò attività ansiolitica, bensì sedativa e potenziò il sonno indotto da un barbiturico a una concentrazione di 400 e 800 mg/kg. Non sembrò agire attraverso i recettori benzodiazepinici. Negli studi clinici su soggetti umani si registrò una diminuzione dell’ansietà preoperatoria, con una compressa di 500 mg di Passiflora contenente 1,01 mg di benzo-

Marzo 2012 ERBORISTERIA DOMANI 37

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La Commissione E consiglia di usarla nel caso di agitazione nervosa, con una dose di 4 -8 g di droga al giorno o con la quantità corrispondente nelle preparazioni. Nella sua forma d’impiego, la troviamo sminuzzata per infusi o altre preparazioni galeniche per uso interno. Il foglietto illustrativo ai sensi dell’Autorizzazione Standard del 1996, la classifica come rimedio vegetale sedativo da usare per sedare stati di agitazione nervosa. Salvo diversa prescrizione, bere una tazza di infuso 2 - 4 volte al giorno. Preparare l’infuso versando 150 ml d’acqua bollente su un cucchiaino (circa 2 g) di Passiflora e lasciare in infusione per 10-15 minuti, poi filtrare. Nei casi acuti che persistono per più di una settimana o che si manifestano periodicamente, si raccomanda di consultare il medico. (Wichtl M, 2002).

u Conclusioni

MONOGRAFIE

Passiﬂora

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flavone, senza sedazione o cambi nella funzionalità psicomotoria. L’estratto di Passiflora con un dosaggio di 45 gocce al giorno, si dimostrò efficace nel trattare il disturbo d’ansia generalizzato, con gli stessi risultati di 30 mg di Oxazepam. Lo studio durò 4 settimane e la Passiflora presentò anche una maggiore performance lavorativa rispetto all’Oxazepam. Si registrò un miglioramento nella qualità del sonno, dopo 3 settimane nelle quali si somministrò un infuso con 2 g al giorno di parti aeree di Passiflora. Il fatto che quattro studi in vivo riportino attività ansiolitiche, fa pensare che ci potrebbe essere effettivamente un’attività in questo ambito. A questi studi si sommano poi anche due studi clinici, in uno dei quali si riscontrò una diminuzione dell’ansia preoperatoria e nell’altro si presentarono buoni

risultati comparabili con una terapia ansiolitica, nel trattamento del disturbo d’ansia generalizzato. C’è anche un’attività sedativa dell’estratto acquoso, sia con uno studio in vivo, nel quale non si notano azioni a livello recettoriale benzodiazepinico, sia con uno studio clinico, nel quale si migliora la qualità del sonno dopo ingestione di un infuso. Studi in vitro dimostrano un’interazione dell’estratto etanolico al 50 % dei fiori di Passiflora con il sistema del GABA. Su studi animali si è notata l’interazione di un estratto etanolico al 50 %, con i recettori benzodiazepinici. Questo fa supporre a un probabile meccanismo d’azione attraverso il sistema del GABA. In definitiva, vista anche l’interferenza con Lorazepam (un benzodiazepinico) di una miscela di estratti di Passiflora e valeriana,

che sostanzialmente ne amplifica l’effetto, la Passiflora sembra effettivamente utile sia per sedare, sottoforma d’infuso, sia come ansiolitico, sottoforma d’estratto etanolico al 50 %, con un’azione che, nel secondo caso, coinvolge probabilmente i recettori benzodiazepinici del GABA. La Passiflora sembra efficace, sarebbero comunque necessari ulteriori test, sia per confermare il meccanismo d’azione dell’estratto etanolico, sia per trovare il meccanismo d’azione degli estratti acquosi. Bisognerebbe verificare anche altri meccanismi, visto che il sistema del GABA finora è stato l’unico a essere considerato. ■

Lavoro tratto dalla tesi di laurea in Tecniche Erboristiche della Facoltà di Farmacia dell’Università di Trieste (2010-2011). Per contatti con l’autore: casti.casti@yahoo.it

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38 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2012

REVIEW

A CURA DI PAOLO POGGI

Aggiornamenti di ﬁtocosmesi Rabdosia rubescens e Sigesbekia orientalis come sfuggire al fascino di queste graziose ornamentali asiatiche: non solo belle, contengono principi attivi ad alto potenziale terapeutico, e ora sono studiate in cosmesi per la funzione antiaging. Ma è anche il momento di un Tè e di un Caffè, il primo antinfiammatorio, il secondo depigmentante, prima di tornare nel nostro sottobosco con Lampone, Fragola e Picnogenolo ◆ Derivati vegetali antinﬁammatori

Marzo 2012 ERBORISTERIA DOMANI 39

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ponenti attivi, da rimarcare l’effetto ammorbidente e In un brevetto presentata una composizione per uso rigenerante delle cellule cutanee. topico cosmetico costituita da una asso- c iazione A vari test si è potuto verificare che l’efficacia di derivati vegetali, atta ad impiegarantinfiammatoria (inibente la forsi nella realizzazione di preparati mazione di IL-1α) della associaper prevenire o ridurre stati zione è correlata ad una elevata infiammatori, irritativi cuattività sinergica sviluppatasi tanei, e pertanto particofra tre ingredienti attivi, tanlarmente indicati per pelli to che una dose di 125 ppm delicate, sensibili. del complesso esibisce la L’associazione è costituita stessa attività che esplicheda estratto di Tè (Camelia rebbero i tre componenti se sinensis), pantenolo ed un utilizzati ciascuno in dose sale dell’acido glicirrizico. di 500 ppm. L’attività del L’acido glicirrizico, una sasistema è risultata paragoponina triterpenica, costituinabile a quella di un noto sce uno dei più importanti antinfiammatorio non stecomponenti la droga di Liroideo, il Clobetasol, usato quirizia (Glycyrrhiza glabra come controllo positivo nei L.) estratta dalla radice della test. pianta. L’attività più eclatante La composizione è indicata per degli estratti di Liquirizia è per cervarie utilizzazioni: detergenti to quella lenitiva, antinfiammatoria, per il viso, preparati pre- e doormai universalmente documentata. Lo pobarba, lozioni, creme pre- o stesso dicasi per i principali componenti doposole, tutti con funzione leCoffea arabica la droga del Tè, ovvero epicatechine e loro nitiva di eventuali stati irritativi derivati, il cui effetto antinfiammatorio è della cute. (1) stato verificato anche su cute danneggiata da raggi UV: in questo caso ridurrebbero l’espressione e l’at◆ Ca�è verde riduce iperpigmentazione tività delle MMP (metalloproteinasi della matrice). Da un brevetto francese, la descrizione di come preCatechine ed epicatechine sono in grado di inibire la venire o ridurre disordini cutanei causati da anormaproduzione di metaboliti delle prostaglandine indotti le pigmentazione, tipo macchie o zone a colorito non da UV, che possono causare disordini infiammatori. uniforme dovuti sia all’età, sia a fattori ambientali, Del pantenolo che fa parte dell’associazione di comin particolare ad incauta o prolungata esposizione al

REVIEW

Aggiornamenti di ﬁtocosmesi

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sole. Il formulato idoneo è costituito da un estratto ottenuto da chicchi di Ca�è verde (Coffea arabica). Si è scoperto che il Ca�è verde effettivamente riduce o addirittura sopprime la produzione di melanina nonostante il fatto che tale ingrediente vegetale abbia uno scarso effetto inibente l’attività della tirosinasi, come a dire che tale ingrediente non è da intendersi come una sostanza che interferendo sul nucleo attivo dell’enzima ne riduce l’attività. Piuttosto, la sua azione è da intendersi come esplicantesi a monte o a valle del processo indotto dal detto enzima. Il preparato contenente il citato estratto si è visto che induce anche un significativo effetto benefico ai fini della idratazione della cute ed alla funzionalità protettiva della barriera cutanea. A questi fini, peraltro, le formulazioni del brevetto contemplano l’impiego di altri prodotti attivi funzionali, tipo idratanti (proteine, aminoacidi) in modo da sviluppare una ulteriore attività sinergica. (2)

guarigione di ferite in quanto promuovono un regolare e veloce rinnovo dei tessuti. In un recente brevetto è contemplato l’impiego di una associazioni tra i detti principi attivi in preparati per uso topico cosmetico. I formulati che li contengono sono destinati al trattamento di pelli mature, stressate o danneggiate al ﬁne di ristrutturarle, rendere loro tono ed elasticità, cancellarne i segni di un precoce invecchiamento. Dopo trattamento con preparati che li contengono, si nota un vistoso miglioramento dell’aspetto di cute che presenta secchezza e rugosità. (3)

◆ Antiossidante ed antimicrobica la Pyrostegia

Il nome botanico è Pyrostegia venusta, si tratta di una meravigliosa pianta da giardino, meglio da bordure e per decorare muri, con i suoi vistosi mazzi di fiori a campanula colore arancione; assomiglia molto alla nostra comune Bignonia (d’altra parte appartengono alla stessa famiglia delle Bignoniaceae). Questa pianta è usata nelle medicina tradi◆ Attivi vegetali zionale nei paesi sudaantiaging mericani ove cresce, L’oridonin è un diterpene per curare infezioni cunaturale purificato, ottenuto tanee. da Rabdosia rubescens, una Si è visto che gli estratti graziosa pianta ornamentale ottenuti dai suoi fiori sono di origine asiatica. Tale terpene dotati di potere antiossidante è da decenni noto all’impiego teed antimicrobico, oltre che saniCapparis spinosa L. rapeutico per curare gravi disordini tizzante e cicatrizzante di ferite. quale antiproliferante di cellule maligne. L’induzione nella produzione di citochine potrebbe Il darutigenolo, un composto a struttura fenantrenica essere uno dei meccanismi che spiegherebbero queed il suo derivato darutoside, un glucoside diterpesta ultima sopra descritta funzionalità. noide (glucopiranosil-fenantrenico) sono invece preLe proprietà antiossidanti ed antimicrobiche delsenti nella droga di Sigesbekia orientalis, anche questa l’estratto sono state valutate in vivo e sono risultate una graziosa piantina ornamentale da noi nota come efficaci, anche se, nel secondo caso, con diverso gra’erba divina’. Questi due composti sono impiegati in do di attività a seconda delle colonie microbiche teterapia quali antinfiammatori e come acceleranti la state. (4)

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◆ Dal Cappero attivi con funzione seboregolatrice

◆ Epilobio, antiossidante, antiaging

Marzo 2012 ERBORISTERIA DOMANI 41

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L’Epilobio (Epilobium angustifolium L.) è una pianta Del Cappero, la specie a noi più nota, in quanto cresce ben nota all’uso cosmetico, in particolare con funzionelle nostre zone, è quella che va sotne seboregolatrice (inibisce l’attività delto il nome di Capparis spinosa L. l’enzima 5-α-reduttasi che, come La droga della pianta consi sa, attiva la secrezione delle tiene flavonoidi (rutina, ghiandole sebacee). Delquercetina), un glucosil’Epilobio è nota anche de (capparidina), pecla funzione protettitine e varie vitamine va, antinfiammato(B1,B2, C). ria (riduce danni Nella nota si fa riferiinfiammatori quali mento ad una specie rossore ed eritema diversa, Capparis indotti da raggi decidua, tipica di UV). Componenti zone desertiche, che importanti della peraltro, non differidroga della pianta sce dalla nostra per sono flavonoidi, struttura e proprieacidi oleanolico e tà. ursolico, tannini, Scopo di uno studio mucillagini, zucè stato di verificare cheri, ecc. l’effetto regolatore Di estratti di Epilodella produzione sebio è stata valutata bacea di un estratto la capacità inibenda questa pianta, inte l’attività di vari globato in una crema noti enzimi quali olio/acqua. La crema, tirosinasi (che atcontenente il 5% di tiva la sintesi della estratto è stata applimelanina), elastacata su guancia sinisi (responsabile stra di un gruppo di della demolizione giovani donne sane, di elastina e quinvolontarie, due volte di della perdita il giorno, mentre sulla di elasticità della guancia destra veniva pelle) e di lipossiapplicata una crema plagenasi (che sta alla cebo, in tutto identica alla base dello svilupprima salvo non contenere po di processi inEpilobium angustifolium L. il principio attivo in esame. I fiammatori). rilevamenti sono stati effettuati Vari test (DPPH, ogni quindici giorni, per un periodo di ABTS, ed altri) sono tre mesi. I risultati dello studio hanno confermato stati utilizzati ai fini di valutare la capacità antiradical’efficacia del prodotto: una diminuzione significativa lica, antiossidante dell’estratto ed i risultati sono stati di sebo sulla guancia trattata con la crema ‘attiva’, e equiparati a quelli di tradizionali antiossidanti natustessa quantità nel tempo di sebo nella guancia tratrali e di sintesi. tata con crema placebo. L’estratto acquoso si è visto che è in grado di inibiEstratti da Cappero potrebbero quindi identificarsi re fortemente l’attività dell’elastasi (EC50 = 42,7 ± 2 come ingredienti attivi efficaci in preparati cosmetici μg/mL), della tirosinasi (EC50 = 33 ± 3 μg/mL) e della a funzione seboregolatrice. (5) lipossigenasi (EC50 = 0,60 μg/mL). L’estratto ha di-

REVIEW

Aggiornamenti di ﬁtocosmesi

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mostrato di possedere buona attività antiossidante in tutti i test di veriﬁca. In relazione a questi risultati, anche l’Epilobio è da considerarsi una delle piante in grado di trovare utilizzazione in campo cosmetico in relazione alla sua sopra descritta molteplice funzionalità inibente la perossidazione e l’attività di enzimi responsabili di ingenerare iperpigmentazione e invecchiamento cutaneo. (6)

◆ Attività antiossidante dei polisaccaridi del Tè e del Lentisco

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◆ Estratto da Lampone inibisce l’elastasi

In un recente brevetto viene presentato un preparato idoneo a funzionare quale inibente dell’elastasi al ﬁne di mantenere alla cute elesticità e compattezza. Il preparato è costituito da una associazione di un derivato

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La marcata attività antiossidante degli estratti di Tè verde (Camelia Sinensis Kuntze), dipende dalla frazione polifenolica costituita da flavonoidi, catechine, saponine. Sono, questi, antiossidanti naturali la cui potente attività antiradicalica è stata ormai dimostrata scientificamente. Ma, secondo un recenRubus idaeus L. te studio, anche i polisaccaridi della droga della pianta sono in grado di espletare una non indifferente attività antiossidante, che, all’atto dell’impiego degli estratti, andrebbe ad integrare in maniera sinergica quella già marcata dei polifenoli. Sia nelle foglie, sia nei fiori e nei semi del Tè sono stati identificati polimeri del ramnosio, arabinosio, galattosio e glucosio; negli estratti da foglie sono stati identificati anche mannosio e ribosio. È stato dimostrato che i diversi polisaccaridi esplicano tutti una marcata attività antiossidante in maniera dose-dipendente. Peraltro, la distribuzione molecolare dei polisaccaridi è diversa a seconda della parte della pianta da cui sono estratti e a questo più o meno elevato peso molecole dei polimeri zuccherini è correlata la maggiore

o minore attività di un estratto rispetto ad un altro (ad esempio, quello da semi è meno efficace). (7) Il Lentisco (Pistacia lentiscus L.) è una pianta arbustiva, sempre verde, tipica delle regioni del bacino mediterraneo (in Italia è presente in Liguria e, soprattutto in Sardegna). Nella medicina tradizionale popolare è noto l’impiego dell’olio estratto da corteccia e foglie della pianta per le sue proprietà antisettiche ed astringenti (allo scopo veniva usato anche nella concia delle pelli). In un recente studio sono state valutate le proprietà antiossidanti ed apoptotiche di un estratto contenente acido digallico ottenuto dal frutto del Lentisco. Per apoptosi, lo ricorderemo, si intende una forma di morte cellulare programmata (ben distinta da necrosi cellulare) che, in condizioni normali contribuisce al mantenimento del numero di cellule sane in un sistema. L’attività antiossidante dell’estratto ed il potenziale bloccante i radicali liberi sono stati verificati col metodo DPPH (difenil picrilidrazile); si è anche potuto verificare che l’estratto agisce quale chelante di ioni metallici catalizzanti le reazioni perossidative. (8)

naturale, un estratto da Lampone, con idrossiprolina ed un lievito. A seguito di un screening effettuato ai fini di scegliere, tra i diversi elementi naturali individuati come potenzialmente adatti allo scopo, è stato scelto l’estratto di Lampone (Rubus idaeus L.), che contiene, tra l’altro, tannini, flavonoidi, acidi organici, acido salicilico, vitamina C. Nello studio del preparato, si visto che l’attività inibente dell’estratto naturale è vistosamente incrementata dall’aggiunta di idrossiprolina, un tipico aminoacido del collagene. A questo aminoacido sono riconosciute varie proprietà antiaging cutanee, come produzione di collagene in fibroblasti, promozione della crescita di cellule epidermiche, effetto idratante. Si è potuto verificare che L-idrossiprolina utilizzata da sola non presenta alcun effetto ai fini di inibire l’elastasi, mentre aggiunta all’estratto, anche in piccolissime dosi, sviluppa un vistoso effetto sinergico. Il terzo ingrediente dell’associazione funzionale ai fini inibenti dell’elastasi è, come sopra detto, un estratto preparato da un lievito (ad es. Saccharomyces cerevisiae) che è stato coltivato in un mezzo contenente glicosaminoglicani e quindi sottoposto a radiazioni ultravioletti e trattato poi con perossido di idrogeno per la purificazione. (9)

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mino a quelle sopra enunciate. Infatti, in un recente studio è stata dimostrata la sua funzione inibente l’adipogenesi. L’adipogenesi è il processo di differenziazione dei preadipociti in adipociti. Tale conversione è normalmente regolata da diversi ormoni e coordinata da enzimi chiave del metabolismo lipidico. L’adipogenesi causa un incremento della massa lipidica così come di ROS (reactive oxygen species). L’accumulo in lipidi e la produzione di ROS è stata determinata su cellule 3T3-L1, valutando l’effetto del Picnogenolo. Quelle appena citate sono un particolare tipo di cellule che vengono utilizzate in ricerche biologiche sul tessuto adiposo. Si è visto che l’accumulo lipidico risulta elevato in adipociti trattati con acqua ossigenata (perossido di idrogeno, uno dei ROS). Il Picnogenolo ha esplicato un suo effetto inibente sia sull’accumulo dei lipidi, sia sulla formazione di ROS durante il processo di adipogenesi. Il meccanismo di azione si spiega come un’azione da parte dell’estratto inibente la espressione di enzimi pro-ossidanti (come nicotinamide adenin dinucleotide fosfato ossidasi e glucosiofosfato deidrogenasi). Inoltre l’estratto sopprime fattori trascrizionali dell’adipogenesi responsabili del trasporto di acidi grassi. Secondariamente, il Picnogenolo incrementa l’espressione di proteine antiossiCoriandrum sativum L. ◆ Il Picnogenolo (dal Pino) danti quali Cu/Zn-SOD (Copper/Zinc anche contro l’adipogenesi superoxide dismutase), Mn-SOD (manganese suoperoNumerose sono le proprietà che si ascrivono agli xide dismutase) e GR (glutathione reductase). (10) estratti ottenuti dalla corteccia del Pino marittimo (Pinus pinaster Aiton), tra cui antiossidante e bloccan◆ L’olio essenziale di Coriandolo attivo verso te i radicali liberi, antinfiammatoria, incrementante la batteri della pelle difesa capillare. Coriandrum sativum L., è il Coriandolo, il cui olio esGli estratti dal Pino contengono flavonoidi, prociasenziale e la sua frazione attiva estratta dai frutti connidine oligomeriche ed acidi fenolici. Un particolare tenente triterpeni, flavonoidi, fitosteroli, zuccheri, estratto, da anni noto col nome commerciale Pycnoecc. trovano impiego in profumeria, aromatizzanti e genol, ha trovato vasta utilizzazione come farmaco da digestivi, (per le sue proprietà digestive, carminative, banco in quanto attivo sul sistema cardiocircolatorio. antispasmodiche, ecc.). Ma le proprietà di questo estratto sembra non si ferIn uno studio è stata valutata l’attività di un olio es-

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Aggiornamenti di ﬁtocosmesi

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senziale di Coriandolo quale antibatterico nei confronti di ceppi di rilevanza dermatologica e, nello stesso tempo se ne è determinata la sicurezza di impiego ed i valori delle concentrazioni da usare per essere effettivamente efficace. L’olio è stato testato (test standardizzato di macrodiluizione) su differenti specie isolate di batteri che possono causare infezioni superficiali cutanee. L’olio testato ha rivelato buona attività antibatterica nei confronti della maggior parte dei ceppi testati, compresi Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus, quest’ultimo penicillina-resistente, con un valore IC50 medio di 0,04% v/v e 0,25% v/v rispettivamente per i due ceppi. La sicurezza di impiego dell’olio etereo è stata valutata con un test di tolleranza (occlusive patchtest), utilizzando una crema ed una lozione contenenti rispettivamente lo 0,5% e 1,0% di attivo: nessun fenomeno di irritazione o sensibilizzazione è stato rilevato sui volontari. (11)

◆ Attivo vegetale nel trattamento topico dell’acne

Trigonella foenum-graecum

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◆ Attivi vegetali inibiscono batteri sui capelli

I capelli umani ospitano regolarmente diversi batteri patogeni i quali, in certe condizioni, possono agire quali potenziali sorgenti di manifestazioni infiammatorie. Batteri come Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Streptococcus viridians, streptococchi emolitici, Pseudomonas pyocyanea e Streptococcus faecalis, sono normalmente presenti sui capelli. Più precisamente, è stato accertato che il 25% delle popolazioni batteriche cutanee è localizzato nei follicoli dei capelli. Di molte molecole di sintesi è oggi accertata la notevole efficacia antibatterica nei confronti di tali indesiderati ospiti, così come è nota la loro pericolosità per impiego a lungo termine. Ovvio e giustificato quindi il ricorso a sostanze di derivazione naturale, più sicure nell’impiego anche i tempi procrastinati. In un test di efficacia sono stati valutati estratti da foglie di Clitoria ternatea, e Ocimum gratissimum (una tra le numerose specie di Basilico, definito, per l’origine, basilico africano), da fiori di Hibiscus rosa-sinensis (da noi nota come Rosa della Cina) ed una polvere da semi di Phaseolus mungo e Trigonella foenum-graecum

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Numerosi, ormai, i principi attivi di derivazione vegetale che si sono rivelati efficaci nel trattamento topico dell’acne. In un recente studio si è cercato di focalizzare quale può essere l’efficacia a questi fini di un preparato contenente un estratto ottenuto da corteccia di Saraca asoca, una pianta tipica delle regioni piovose dell’India subcontinentale; la scorza della pianta contiene sostanze ad attività ormono-simile (tipo saponine steroidee e lignan-glucosidi), flavonoidi, tannini, epicatechine. Il suo impiego è noto nella medicina tradizionale con attività antimicrobica, antiemorragica, depurativa delle vie urinarie, ecc. Le moderne terapie dell’acne includono trattamenti con agenti comedolitici, antibiotici e vari antinfiammatori e richiedono costanti e prolungati tempi di trattamento. In particolare si tratta di far fronte all’attività di due batteri, Propionibacterium acnes e Staphylococcus epidermidis che sembrano i maggiori responsabili nello sviluppo e maturazione di questo indesiderato, e purtroppo assai diffuso, disturbo cutaneo.

Trattamenti effettuati con preparati topici contenenti estratto da corteccia della pianta sono risultati efficaci nell’inibire l’azione di vari batteri Gram-positivi e Gram-negativi, compresi i due prima citati. L’estratto etanolico si è rivelato più efficace del corrispondente estratto acquoso, con un valore MIC (minima concentrazione inibente) = 100 μg/mL. Il meccanismo di azione dell’estratto è spiegato con l’attività riconosciuta ad alcuni suoi componenti: flavonoidi e tannini. Si ritiene che la loro azione coinvolga la rottura delle membrane cellulari di batteri demolendoli. L’importanza dell’efficacia di agenti naturali nei confronti di fenomeni acneici è correlata al fatto che sono maggiormente sicuri nell’impiego rispetto ai derivati sintetici tradizionali ed inoltre non ingenerano, in relazione al loro impiego, effetti secondari indesiderati. (12)

(il nostro fieno greco, o trigonella) e Trigonella corniculata (un’altra specie della versione precedente). Un breve cenno anche per le due piante citate e meno note. La Clitoria è una pianta asiatica che produce un vistoso fiore azzurro che sembra una farfalla ad ali aperte, per cui è nota anche come ‘pisello farfalla’; il suo uso è esteso nella medicina ayurvedica quale sedativo, antispasmodico. Il Phaseolus mungo è una specie di fagiolo pure di origine asiatica, peraltro di forma assai diversa dal nostro fagiolo (generalmente nero, ha la forma di una piccola castagna). Una miscela di estratti acquosi delle dette specie è stata testata verso batteri isolati, utilizzando il metodo agar-diffusion. Come standard di confronto è stato utilizzato uno shampoo del commercio e come controllo acqua. I vari estratti, si sono rivelati efficaci nell’inibire la crescita di almeno due dei diversi batteri testati, seppure in differente misura (l’estratto da Basilico è risultato il meno efficace). (13)

◆ Attività fotoprotettiva della Fragola

L’esposizione alle radiazioni UV-A è noto che può indurre più o meno lesioni al DNA e generare radicali liberi che possono portare all’’insorgere di vari disagi cutanei. Nello studio si riferisce di test effettuati al fine di valutare il potenziale utilizzo di estratti da Fragraria ananassa, una specie ibrida di fragola, nota come ‘fragola da giardino’, quale agenti protettivi da danni cutanei indotti da dette radiazioni. La polpa del frutto della pianta contiene numerosi polifenoli dotati di energica attività antiossidante ed antinfiammatoria. È stato studiato un estratto metanolico di cui si è verificato il contenuto in antocianine e la loro capacità di proteggere fibroblasti dermici umani da radiazioni UV-A; sono stati identificati cinque pigmenti antocianici utilizzando HPLC (High performance liquid chromatography). Si è visto che l’estratto esplica un’attività fotoprotettiva sul substrato esposto a radiazioni UV-A, incrementando la vitalità delle cellule e diminuendo il rischio di danni al DNA. (14)

◆ Attivi da piante inibenti la tirosinasi

◆ L’angolino delle alghe

AGEs, acronimo di Advanced glycation end-products, sta ad indicare un accumulo nell’organismo di proteine glicate. Si tratta di prodotti irreversibili che si accumulano con l’invecchiamento, responsabili del cross-linking delle proteine che comporta una modifica della struttura secondaria. Quello della glicazione delle proteine è un meccanismo importante nell’invecchiamento delle proteine, risultante dal concatenamento di zuccheri liberi alle catene aminoacidiche; è un evento fisiologico, regolato dal livello di zuccheri nel sangue. È responsabile dell’invecchiamento dei tessuti di cui riduce flessibilità, elasticità e funzionalità. Esistono oggi sostanze che inibiscono la glicazione delle proteine: possono essere molecole chimiche di sintesi (come acido salicilico) o estratti da piante (Cassia, Ciliegio, ecc.). Obiettivo di uno studio è stato quello di verificare l’effetto inibente la formazione di AGEs, da parte di florotannini presenti nell’estratto di Fucus vesiculosus, un’alga bruna, nota come ‘quercia marina’ e molto impiegata in cosmesi per la sua funzione tonificante, elasticizzate e levigante la pelle. Le varie frazioni dell’estratto acetonico valutate si è visto che sono in grado di inibire la formazione di AGEs mediata da glucosio e metilgliossale in maniera dose-dipendente. La frazione in etile acetato ha rivelato una attività bloccante l’azione del metil gliossale pari al 50% in due ore. Si ritiene che a reagire col gliossale ed il metil gliossale bloccandone i gruppi carbonilici reattivi sia il floroglucinolo, una unità co-

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È stato eﬀettuato uno studio su oltre cinquanta piante al ﬁne di determinare il loro potenziale inibente la tirosinasi, cioè l’enzima che da corso alla sintesi della melenina. Il test, non potendo i ricercatori disporre di tirosinasi

umana, è stato eseguito operando con lisati di cellule HEK-293-TYR, che riproducono esattamente le tirosinasi umana. Tra le piante valutate nello screening, quelle che hanno dimostrato la maggiore attività sono risultate essere Vaccinium bracteatum Thumberg (una specie tipica asiatica del genere Vaccinium cioè il Mirtillo) e Morus bombycis Koidzumi, anche questa una specie del genere Morus (il Gelso) tipica di Cina e Australia. Nell’estratto di Vaccinium b. come prrincipale componente attivo è stato identificato acido p-cumarico (o acido idrossicinnamico). La riduzione in pigmentazione indotta da quest’acido è stata verificata su modelli di cute ricostituita. Lo studio è servito a dimostrare che utilizzando cellule ricostituite idonee è possibile accelerare la verifica del potenziale antimelanogeno di certi estratti da piante senza dover ricorrere a test in vivo. (15)

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Aggiornamenti di ﬁtocosmesi

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stituente i florotannini. (16) Estratti da un’alga marina impiegati in composizioni topiche nel trattamento di pelli mature per prevenirne, o quantomeno ritardarne il precoce invecchiamento. L’alga in oggetto è Codium tomentosum, un’alga verde dei mari del Nord, ricca in zuccheri; contiene anche una glicoproteina (lectina) e vari aminoacidi (glicina, treonina, valina). Preparati cosmetici contenenti estratti dell’alga si sono rivelati efficaci ai fini di migliorare l’aspetto estetico di cute con manifesti segni dell’età, riequilibrandone lo stato di idratazione, attenuandone lo stato di secchezza e di rugosità. (17) Gigartina skottsbergii è il nome di un’alga rossa del Pacifico (specie dei mari del Cile) che contiene una ricca

◆Bibliografia 1 Coffindaffer T, Heath B, Kemp H et al: Personal care compositions comprising a multiple-active system for down-regulation cytokines irritation US Pat Appl 2012 0335557, Feb 2012 2 Mauroux O, Moodycliffe A, Dionisi F et al (L’Oreal, Fr) Use of green coffee beans for regulating skin pigmentation disorders Pat Appl WO 2012 /013776, Feb 2012 3 Fournial A, Mondon P (Sederma, Fr): Cosmetic compositions comprising oridonin and new cosmetic uses US Pat Appl 20120028916, Feb 2012 4 Roy P, Amderkar S, Kumar A et al: In vivo antioxidative property, antimicrobial and wound healing activity of flower extracts of Pyrostegia venusta - J of Ethnopharm 140(1) 186-192, 2012 5 Zaman S, Aktar N, Mahmood T et al: Development of a sebum control cream from a local desert plant Capparis decidua – J of Medic Plants Res 6(5) 744-748, 2012 6 Onar C, Yusufoglu A, Turker G: Elastase, tyrosinase and lipoxygenase inhibition and antioxidant activity of an aqueous extract from Epilobium angustifolium leaves – J of Medic Plants Res 6(5) 716-726, 2012 7 Wang Y, Mao F, Wei X: Characterization and antioxidant activities of polysaccharides from leaves, flowers and seeds of Green Tea – Carbohydr Polymers 88(1) 146-153, 2012 8 Bhouri W, Skandrani I, Dioux-Frnca G et al: Digallic acid from Pistacia lentiscus fruits induces apoptosis and enhances antioxidant activities – Phytotherapy research 26(3) 387-391, 2012 9 Mosato L. (Shiseido Co, Jpn).: Elastase inhibitor US Pat Appl 2012 0034260, Feb 2012 10 Lee O, Choi J, Lee B: Pycnogenol inhibits lipid accumu-

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frazione di composti del d-galattosio e gruppi solfati (come dire polisaccaridi solfati), con struttura simile a quella dei γ-carraghenani. A questi galattan-solfati è stata riconosciuta una marcata attività antiossidante (test ORAC Oxygen Radical Absorbance capacity, un metodo di analisi che consente la quantificazione sia della capacità antiossidante di sostanze pure (idrofile e lipofile), sia quella di matrici complesse in fase acquosa) e chelante degli ioni metallici che catalizzano le reazioni ossidative. L’attività antiossidante di questi composti è risultata superiore a quelle ben nota dei carraghenani, forse in relazione al fatto che i primi contengono un maggior numero di gruppi solfato. (18) ■

lation in 3T3-L1 adipocytes with the modulation of reactive oxygen species production associated with antioxidant enzyme response – Phytother research 26(3) 403-411, 2012 11 Cassetti F, Bartelke S, Biehler K et al: Antimicrobial activity against bacteria with dermatological relevance and skin tolerance of the essential oil from Coriandrum sativum L. fruits – Phytother research 26(3) 420-424, 2012 12 Singh D, Yadav P, Nayak S et al: Anti-acne, preliminary phytochemical and physic-chemical investigation of Saraca asoca bark – J Nat Prod Plant Resour 2(1) 119-126, 2012 13 Tharmila S, Christy Jeyaseelan E, Thavaranjit A: Inhibitory effect of some traditional hair washing substances on hairborne bacteria – Der Pharmacia lettre, 4(1) 199204, 2012 14 Giampieri F, Alvarez-Suarez J, Tulipani S: Photoprotective potential of Strawberry ( Fragraria x ananassa) extracts against UV-A irradiation damage on human fibroblasts – J of Agric Food Chem 60(9) 2322-2327, 2012 15 Kim M, Park J, Song K et al: Screening of plant extracs for human tyrosinase inhibiting effects – Int J cosmet Sci 34(2) 202-208, 2012 16 Lin A, Gu L: Phlorotannins from brown algae (Fucus vesiculosus) inhinited the formation od advanced glycation endproducts by scavenging reactive carbonyls – J of Agric Food Chem 60(5) 1326-1334, 2012 17 Mary Kay Inc: Compositions of marine botanicals to provide nutrition to aging and environmentally damaged skin US Pat Appl 8114413, Feb 2012 18 Borabova T, Eucinas M, Marsilla A et al: A sulfated galactan with antioxidant capacity from the green variant of tetraspore Gigartina skottsbergii – Carbohydr Res 347(1) 120-124, 2012

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