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GENNAIO 2011 354 2011 358 maggio

Erboristeria ERBORISTERIA domani

MONOGRAFIE Antropologia del genere Cucurbita FITOCOSMESI Novità dalla letteratura internazionale

ISSN 1721-5676

NUOVE RUBRICHE Cronache cosmetiche; le leggende delle piante; ingredients;

QUALITÀ Tarassaco, attenti a dove lo raccogliamo! FITOCOSMESI Il taccuino del formulatore STORIA Le radici dell’uomo: la Mandragora nel mondo antico


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indice

Erboristeria

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maggio 2011

domani

Mercato 10 14

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In vetrina Le novità, le linee Sviluppo e innovazione Per mantenere la testa sulle spalle a cura di Lina Suglia, Fitomedical Anteprima fiere Nel segno della professione: le novità di Sana 2011 Dalle aziende Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali Annunci

Strategia per la filiera 9 18

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Editoriale Agenda • Incontri, corsi, congressi • Erbe officinali in Val d’Aosta: tradizione e attualità Cronache cosmetiche a cura di Paolo Poggi

Scienza e tecnica 28

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Review Il taccuino del formulatore di Paolo Poggi Monografie Antropologia del genere Cucurbita di Erica Campodonico

Cultura 44 45

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Appartiene da sempre all’immaginario fantastico e popolare, ma in Europa la zucca è arrivata con la Conquista. Le conoscenze sul genere Cucurbita si vanno arricchendo, con lo studio delle diverse specie, tutte caratterizzate da sorprendenti capacità vitali e colonizzatrici. In questo numero ne descriviamo l’insieme e le caratteristiche botaniche e fitochimiche generali per affrontare nel prossimo una articolata rassegna delle molte specie e dei loro usi alimentari e etnomedici

22 Cronache cosmetiche, Taccuino del formulatore, Dalle aziende: informazioni sulle tendenze del mercato, sulle novità che emergono nel panorama della letteratura tecnico-scientifica internazionale, e sui brevetti, le innovazioni, le soluzioni formulative proposte dalle industrie. è un vero e proprio un set di rubriche professionali quello che la nostra rivista mette a disposizione dei lettori per orientarsi e operare nel comparto della cosmesi naturale

Recensioni a cura di Vanny Terenzi Miti e leggende delle piante: Apollo e Dafne a cura di Paolo Poggi Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 7


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editoriale

Garibaldi fu ferito Quando partì alla volta di Marsala, tra i suoi mille Garibaldi poteva contare una decina di medici, ma non più di quattro o cinque farmacisti. Dedichiamo la nostra ricorrenza dei Centocinquant’anni a uno di loro, un farmacista dell’Ottocento. Isacco Arcangeli, ancora studente di farmacia all’università di Pavia quando “salpò da Quarto il 5 maggio 1860 a fianco di Giuseppe Garibaldi ....”. Uno dei Mille, nato a Sarnico, sulla riva bergamasca del lago d’Iseo, si imbarcò per la Sicilia a ventidue anni, spinto da sinceri ideali mazziniani. Potremmo discutere a lungo su cosa significava essere mazziniani, ma cosa voleva dire esattamente essere farmacisti nell’Italia di due secoli fa? Ci sono istituzioni illustri che possono documentarci, essendo la farmacia un’arte che non manca di memoria storica, di musei, di opere scritte e di rappresentazioni artistiche. Ma quanto preziosi sono anche i ricordi di vita vissuta che ci possono raccontare dell’incontro avvenuto allora tra le mille tradizioni mediche popolari dell’Italia che si univa, di come la pratica dell’uso delle erbe si contaminava tra nord e sud, non solo tra le classi alte, ma ancor più tra i contadini, i marinai, e gli operai che componevano anch’essi la spedizione. La raccolta di tutte queste conoscenze ha impegnato gli etnobotanici italiani per diverse decenni da allora, e ancora oggi è oggetto di studio e di ricerche scientifiche. Prima della pubblicazione dell’ultima Flora Analitica d’Italia, quella di Sandro Pignatti, ai volumi di quella curata negli anni Venti da Adriano Fiori si accompagnavano sempre i bei tomi bianchi che elencavano i nomi locali delle specie “indigene e inselvatichite e largamente coltivate in Italia”: declinati nei diversi dialetti italiani erano una voce sempre presente nella scheda di classificazione di un erbario. Un patrimonio culturale che diventa oggi sempre più oggetto di studi specialistici, conservato grazie al lavoro di rari eruditi, ma che fino a pochi anni fa, negli anni ottanta o novanta del secolo scorso, era ancora un sapere diffuso tra la gente. Oggi il confronto si apre più frequentemente con persone di origini geografiche molto più lontane, con le quali ci troviamo a convivere giorno per giorno e che spesso si incuriosiscono del nostro lavoro e ci vogliono raccontare il loro modo di nominare e usare una certa pianta. Ed è indicativo di come si ponga su piani del tutto diversi il processo di unificazione europea, il fatto che questo rapporto di scambio di conoscenze non si sia creato affatto tra i saperi e le tradizioni dei cittadini europei, di come non ci sia mai stata una integrazione simile a quella che ha portato a conoscersi gli italiani del nord con quelli del sud un secolo e mezzo fa (per questo forse, le normative europee ci sembrano sempre così astratte anche quando ci riguardano molto da vicino). Quando due anni dopo una pallottola si infilò nello stivale di Garibaldi, egli venne assistito dai migliori medici militari del neonato Regno d’Italia. Non si lesinò sugli impacchi di lino, sul cerato di Galeno (profumata pomata composta di cera d’api, olio di mandorle dolci e acqua di rose: un rimedio dal sapore molto mediterraneo). Sembra che furono molto utili anche le sanguisughe, e dopo qualche mese di calvario il buon Generale era di nuovo in piedi. A noi intanto piace immaginare Isacco Arcangeli, sbarcato a Marsala, che resta un poco indietro rispetto alla truppa perchè non può fare a meno di fermarsi a guardare e raccogliere quei fiori così diversi e assaporare quei profumi così intensi, sotto il sole della Sicilia .(D.B.) (per la foto di Isacco Arcangeli, pubblicata qui in alto, ringraziamo i familiari, erboristi e lettori appassionati della nostra rivista) Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 9


vetrine

Idrolinea Erbamea, il desiderio di depurarsi Idrolinea è la nuova linea di integratori alimentari formulati da Erbamea per favorire e promuovere la fisiologica funzionalità del ricambio idrico dell’organismo e dei suoi processi depurativi. Idrolinea contribuisce a eliminare scorie e liquidi in eccesso e a recuperare la naturale leggerezza e il proprio equilibrio. Tre le soluzioni proposte: Idrolinea Fluido Concentrato è una formulazione che unisce e concentra le proprietà di molte piante (Tarassaco, Thè verde, Orthosiphon, Alga bruna ecc.) qui associate per svolgere un’azione di depurazione totale. Utilizzato nei periodi di cambiamento di stagione e quando è maggiormente sentito il bisogno di migliorare le condizioni generali dell’organismo, questo prodotto favorisce i fisiologici processi di diuresi e di depurazione da scorie. La confezione è munita di un pratico misurino dosatore che consente di misurare i 10 ml consigliati da diluire in un bicchiere di acqua abbondante o in mezzo litro di acqua da assumere durante la giornata. Con Idrolinea Fluido Concentrato si ottiene una gradevole bevanda, che deve il suo piacevole sapore alla presenza di succhi di banana e prugna. Idrolinea Gocce è una preparazione a base di piante che portano l’organismo a riconquistare tutto il suo equilibrio, soprattutto in presenza di ritenzione idrica. Il suo efficace effetto, in grado di contribuire a stimolare i fisiologici processi di diuresi e depurazione, permette di eliminare il senso di gonfiore e l’appesantimento corporeo. Aiuta a migliorare anche l’aspetto dell’epidermide. Si consiglia di assumerlo due volte al giorno, lontano dai pasti, diluendo 60 gocce in poca acqua. Idrolinea Tisana racchiude le virtù di specifiche piante officinali (Tarassaco, Thè verde, Ciliegio peduncoli, Finocchio, Betulla ecc.), sapientemente miscelate e selezionate per la loro capacità di favorire i fisiologici processi di depurazione. Una scelta di grande benessere che si trasforma anche in una invitante pausa di piacere: le pratiche bustine filtro monodose, sigillate singolarmente, per mantenere intatto l’aroma e le virtù delle piante. I prodotti, le erbe e le formulazioni a marchio Erbamea si trovano in vendita esclusivamente in erboristeria: una scelta che l’azienda umbra ha sposato fin dai suoi primi passi mossi nel 2004. Erbamea www.erbamea.com

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Myolife Negli ultimi tempi si è verificato un sempre maggiore interesse verso la salutare attività che la fibra alimentare svolge sul nostro organismo. In effetti, le fibre sono molto importanti per il benessere generale del nostro corpo: un benessere che dipende il larga parte da una corretta funzionalità intestinale. Completare il nostro regime alimentare con un giusto apporto di fibra può quindi contribuire a mantenere o ritrovare il nostro benessere. Tra le sostanze tradizionalmente impiegate per il loro elevato contenuto di fibre, uno dei più diffusi è lo Psillio (Plantago ovata). La cuticola dei semi dello psillio contiene un’elevata percentuale di speciali mucillagini: polisaccaridi complessi che appartengono alla categoria delle fibre solubili. La principale caratteristica di tali mucillagini è quella di rigonfiarsi al contatto con l’acqua ed espandersi fino ad aumentare di 25 volte il proprio peso. Attraverso questa azione lo Psillio favorisce l’evacuazione, aumentando il volume delle feci e rendendole più soffici e scorrevoli, con l’apporto di acqua; esercita un’azione prebiotica, favorendo lo sviluppo della flora batterica intestinale; rigonfiandosi già nello stomaco, favorisce il raggiungimento di un senso di sazietà. Quindi, se associato ad uno stile di vita sano e ad un’adeguata attività fisica, risulta utile come coadiuvante delle diete finalizzate al controllo/riduzione del peso corporeo. Rallentando l’assorbimento dei nutrienti, può essere utile nell’alimentazione di persone con dismetabolismo lipidico e/o glucidico. Diminuisce l’assimilazione dei carboidrati e dei grassi (e quindi delle calorie) e riduce l’indice glicemico. Nasce oggi dalla ESI l’integratore PSYLLIOX® ACTIV FIBRA, prodotto di origine 100% naturale, senza zuccheri, contenente ben 3,6 grammi di fibra alimentare (pura al 98%) ricavata dallo Psillio. Ad essa si aggiunge il puro succo di Prugna che, grazie all’elevato contenuto di pectine e fibre vegetali, stimola la motilità intestinale e combina la sua azione con quella dello psillio. Ciascuna confezione contiene 20 bustine. Si consiglia l’assunzione da 1 a 3 buste al giorno, diluite in abbondante acqua. Il prodotto deve essere assunto nel corso della giornata, come integrazione dell’alimentazione, per favorire il ripristino dei normali ritmi intestinali. Per informazioni: ESI S.p.A. www.esitalia.com - * info@esitalia.it

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La linea Da Aboca: controllo del peso, percorso in tre tappe

U

n problema diffuso, non originato solo da preoccupazioni di carattere estetico, ma al contrario indice di un reale stato di criticità della salute. E tipicamente un problema da affrontare prima di tutto sul piano dell’educazione del consumatore, poi con una disciplina che richiede consapevolezza e adesione attiva del paziente, e a supporto con adeguati integratori alimentari. Aboca propone tre strumenti complementari, nati dalla collaborazione con la società medico-scientifica AIDAP, che si prpone di condividere conoscenza e cultura nella prevenzione, educazione, trattamento e ricerca dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità. AIDAP è stata accreditata come partner del Ministero della Pubblica Istruzione per la promozione del piano nazionale per la prevenzione del disagio fisico, psichico e sociale a scuola. Fitomagra Adiprox: quando è il tessuto adiposo a controllare il peso Se fino a poco tempo fa il tessuto adiposo era considerato un deposito di lipidi, una riserva energetica, con le uniche funzioni di accumulo, sintesi e degradazione di lipidi, oggi, numerosi studi scientifici hanno dimostrato che è un organo estremamente complesso, nella sua istologia e nelle sue funzioni metaboliche. Basato su un innovativo approccio metabolico, Adiprox è un prodotto completo che supporta la funzionalità del tessuto adiposo, che, non più considerato solo un organo di accumulo dei grassi, partecipa attivamente alla regolazione del metabolismo lipidico e interviene nella modulazione della risposta dell’organismo ai processi di controllo del peso. Adiprox grazie alla presenza di AdiProFen®, complesso molecolare 100% naturale da semi d’Uva e Thè verde, aiuta a combattere lo stress ossidativo, migliorare il microcircolo e supportare i processi di termogenesi e lipolisi. Completa l’azione l’estratto liofilizzato di Tarassaco che esplica un’azione depurativa dell’organismo. Il diario alimentare Aboca su i-Phone: una pratica quotidiana da scoprire per il controllo del peso I-Phone diventa utile anche per il controllo del peso. Infatti il Diario Alimentare on-line contenuto nel sito di Aboca www. equilibrionelcontrollodelpeso.it finalizzato ad aiutare chi segue

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programmi di controllo del peso e/o di perdita dei chili in eccesso, debutta sull’e-mobile con Aboca Diario Alimentare, applicativo gratuito per i-Phone e i-Pad scaricabile da APP-STORE. L’applicativo permette agli utenti registrati al sito di utilizzare il Diario Alimentare in modo ancora più pratico, veloce, in qualsiasi momento del giorno con la facilità e l’usabilità del touch-screen. Numerose ricerche dimostrano che le persone che nella fase di perdita di peso compilano il diario alimentare perdono il doppio del peso rispetto a quelle che non lo fanno. Il diario alimentare AIDAP è un vero e proprio diario, basato su unmetodoscientificoriconosciutointernazionalmenteeadottato da AIDAP (Associazione dei Disturbi Alimentari e del Peso Aiuta a pianificare e tenere sotto controllo in termini di valori calorici tutti gli alimenti e le attività fisiche traendo un vero e proprio bilancio calorico a fine giornata. Il sito www.equilibrionelcontrollodelpeso.it , interamente gratuito, permette agli utenti di velocizzare i calcoli della calorie accumulate con l’alimentazione e di quelle spese con attività fisiche. “Equilibrio & Gusto”, 60 ricette leggere e gustose, testate Aboca “Equilibrio & Gusto”, il nuovo ricettario pubblicato da Aboca, propone 60 ricette AIDAP per mangiare in modo sano e leggero senza rinunciare al gusto. Le ricette, ideate dagli esperti AIDAP, sono state sperimentate e scelte dai dipendenti Aboca presso la mensa aziendale dove le cuoche le hanno affinate nel gusto. Il ricettario, consultabile come un qualsiasi libro, può essere tenuto anche direttamente sul piano di lavoro della cucina grazie al suo leggio auto-montante. Il ricettario Equilibrio & Gusto può essere ricevuto in omaggio con l’acquisto dei prodotti Fitomagra, la linea di prodotti 100% naturali di Aboca per il controllo del peso, presso le Farmacie, Parafarmacie ed Erboristerie fiduciarie Aboca. Per maggiori informazioni: www.aboca.it


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di Lina Suglia Consulente Fitomedical

Per mantenere la testa sulle spalle Memoria, attenzione, concentrazione: le capacità cognitive e mnemoniche, molto soggettive, variano anche nei soggetti sani per molti fattori individuali (età, condizioni fisiche) e ambientali (vari fattori di stress). Un ricerca selettiva tra le risorseoffertedaiderivatidellepiantedidiversetradizionipermettealformulatore la messa a punto di integratori di particolare interesse ed efficacia smettere mai d’imparare è da semil senso dell’esperienza umana, Nmaonprenell’epoca attuale è diventato un

imperativo particolarmente incalzante, scandito delle continue sollecitazioni indotte dal progresso tecnologico e dall’ampliarsi degli strumenti di comunicazione. In questo clima sociale, che impone di affrontare con plasticità le situazioni più diverse e sostenere con costante lucidità il lavoro, lo studio e ogni altro impegno quotidiano, il cervello umano è sottoposto ad uno stress significativo. Benché sia giudicato fisiologico il verificarsi nel corso della vita di una progressiva diminuzione delle capacità di apprendimento, memoria, concentrazione ed elaborazione, in simili condizioni questi fenomeni tendono a diventare più frequenti o precoci. Nei soggetti giovani o adulti il calo cognitivo e mnemonico può circoscriversi ad episodi o periodi solo transitori ma inevitabilmente, sebbene con modalità e tempi individuali, il progredire dell’età comporta un’amplificazione di questi sintomi, fino a un fisiologico declino, tipico della senescenza. In alcuni casi, il percorso è accelerato dal subentro di gravi patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, demenze senili).

n Gioco di Equilibri

I complessi meccanismi che sostengono le facoltà intellettive e i fattori che possono interferire negativamente su esse, pregiudicandone le prestazioni, sono noti solo in parte. Attualmente la ricerca ha focalizzato l’attenzione su pochi elementi nodali, in primo luogo su alcune dinamiche indotte dalla persistenza di fattori stressanti. Nei loro confronti l’individuo attua una serie di risposte adattive, nell’intento di mantenere il proprio equilibrio: sono modificazioni dinamiche, che presuppongono una fluente interazione di fun14 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

zioni cerebrali, endocrine e immunitarie, il cui insieme permette di mantenere la stabilità dell’organismo (omeostasi, dal greco “homoios” = simile, uguale e “stasis” = stabilità) attraverso il cambiamento (allostasi, da “allos” = variabile) di parametri fisiologici e comportamentali. Qualora tali capacità reattive (resilienza), che implicano la partecipazione di aree cerebrali come l’ippocampo e interessano l’asse ipotalamo-ipofiso-surrenalico, non siano efficaci o sufficienti a contenere le pressioni ambientali, s’instaura una situazione di sovraccarico allostatico: è una condizione che può sopraggiungere a qualsiasi età, caratterizzata dalla scoordinazione delle risposte adattive. Ne derivano compromissioni funzionali e tendenze lesionali di diverso tipo ed entità, che orientano il soggetto verso un deterioramento generale, che riguarda tanto le sue condizioni fisiche, quanto quelle intellettive.

n Menti arrugginite

Sul piano tessutale, il sovraccarico psicofisico si traduce in stress ossidativo, fenomeno che rappresenta un altro im-

portante elemento implicato nella compromissione delle funzioni cognitive. Consiste in un’amplificata generazione di ossidanti e radicali liberi (ROS, su base ossigeno e RNS, su base azoto), la cui misura è tale da soverchiare i sistemi tampone fisiologicamente preposti alla neutralizzazione di questi composti (SOD - superossidodismutasi, glutatione, catalasi). A livello cerebrale il problema è particolarmente acuito. Recenti osservazioni scientifiche hanno evidenziato in proposito come l’incremento di fenomeni ossidativi cellulari in questa sede possa essere posto in stretta relazione con l’aumento di glucocorticoidi surrenalici (cortisolo e corticosterone), indotto dalle sollecitazioni stressogene, soprattutto per quanto riguarda la loro concentrazione in alcune aree come l’ippocampo. In questi distretti, come anche in sede epatica, la condizione di sovraccarico induce un più elevato fabbisogno energetico: i processi mitocondriali attivati per rispondere a tali esigenze implicano la liberazione di quantità significative di radicali liberi. Questi, nei cui confronti si dimostra in-


sufficiente l’azione di blocco dei sistemi antiossidativi presenti nell’ambiente cellulare, reagiscono con importanti molecole biologiche: modificano le caratteristiche chimico-fisiche e strutturali di lipidi, zuccheri, proteine ed acidi nucleici (DNA nucleare e mitocondriale, RNA), scompaginando le funzioni cellulari, fino a dare adito a processi come l’autofagia (distruzione di componenti cellulari, es. mitocondri), o l’apoptosi (induzione di morte cellulare). Ad esempio, si è evidenziato il ruolo neuropatogeno di alcuni composti proteici denominati AGEs (Advanced Glycation End-products), incrementati dallo stress ossidativo – e in particolare in presenza di diabete mellito - che favoriscono evoluzioni infiammatorie e accelerano i fenomeni di senescenza. Si aggiunga che i processi degenerativi innescati localmente inducono a loro volta liberazione di radicali liberi e agenti ossidanti, in un’amplificazione a cascata, con una tendenza ad estendere i danni cellulari ad intere aree tessutali.

lie e al danno ossidativo caratterizza l’area limbica, distretto del cervello che include amigdala e ippocampo: è un nodo essenziale di rielaborazione delle esperienze individuali, che integra emozioni e stimoli cognitivi e partecipa attivamente alla “costruzione” della memoria. Nel corso dell’invecchiamento, o anticipatamente in presenza di sovraccarico allostatico, in questi centri cerebrali si verificano con maggiore frequenza danni transitori o permanenti che incidono sul declino cognitivo e favoriscono l’evoluzione di vere e proprie malattie neurodegenerative: ad esempio, il disorientamento e la frammentarietà della memoria, sintomi primari tipici della malattia di Alzheimer, derivano da danni localizzati all’ippocampo.

n Proteine sgualcite

Un ulteriore aspetto per chiarire i meccanismi che inducono declino cognitivo e neurodegenerazione riguarda la struttura di alcune proteine prodotte dalle cellule nervose. La loro corretta funzionalità è vincolata all’assunzione - attraverso un ripiegamento (folding) - di una propria caratteristica conformazione tridimensionale, improntata sulla base di una specifica sequenza di aminoacidi. Alcune altre proteine (chaperonine) svolgono ruoli ausiliari: garantiscono il corretto ripiegamento e la sua conservazione ma anche, qualora le caratteristiche morfologiche siano perse (misfolding), intervengono nella riparazione delle strutture danneggiate o nella loro degradazione. Un gruppo particolare di chaperonine è costituito dalle HSP (Heat Shock Proteins - proteine da shock termico), comunemente note come “proteine dello stress” per le circostanze che attivano la loro sintesi. In condizioni di sovraccarico allostatico la loro attività s’intensifica e il continuo e incalzante intervento di riequilibrio cellulare che lo stress ossidativo impone risulta tanto pressante da rendere inevitabili errori e refusi, contribuendo a pregiudicare l’attività dei singoli neuroni e l’efficienza del sistema. Un’estrema sensibilità a queste anoma-

n Contro i vuoti di mente

La ricerca è da tempo impegnata ad individuare, anche nell’ambito di nutraceutici e botanicals, strumenti la cui azione sia specificatamente orientata a proteggere queste zone cerebrali dallo stress ossidativo e dai suoi effetti. Oltre a Ginkgo biloba, i cui studi hanno trovato applicazione nella formulazione di diversi prodotti, l’orizzonte d’indagine si è ampliato alla valutazione di specie come Panax ginseng, Salvia officinalis e lavandulifolia, Centella asiatica, oltre a singole categorie di principi attivi (es. resveratrolo, curcuminoidi). In particolare, risultano interessanti i dati emersi dalla “rivisitazione” scientifica di alcune piante ad azione antiossidante e neuro protettiva, presenti e radicate nella tradizione asiatica ed europea: tra queste, i frutti maturi di Goji (Lycium barbarum L.), impiegati nelle

antiche medicine tradizionali cinese, coreana e giapponese, che li utilizzavano per contrastare i danni progressivi dovuti all’invecchiamento delle funzioni mentali e visive, oltre che renali ed epatiche. Studi moderni ne sottolineano l’attività antiossidante e quella tutelativa delle cellule nervose nei confronti di sostanze tossiche (omocisteina e ioni metallici come ferro e manganese) e processi degenerativi (es. deposizione di proteine misfolded). Dimostrano inoltre che la sua assunzione induce una sensazione di benessere, migliorando le prestazioni neurologiche e psicologiche. A ciò si aggiungono azioni di stimolo metabolico e regolazione della resistenza insulinica, oltre a proprietà immunomodulanti, antineoplastiche e citoprotettive. Bacopa (Bacopa monnieri (L.) Pennell), annoverata con il nome sanscrito Brahmi nella medicina ayurvedica, è vantata come rimedio che migliora le facoltà intellettive e la memoria: le sue parti aeree sono tradizionalmente utilizzate nel trattamento dell’ansia, della mancanza di concentrazione e capacità di elaborazione mentale. La ricerca attuale conferma questi aspetti e ne attesta le proprietà antiossidanti e neuroprotettive: favorisce la sintesi di chaperonine, contrasta il misfolding, inibisce i mediatori pro-infiammatori e riduce le apoptosi cellulari. La sperimentazione ha inoltre evidenziato miglioramenti degli stati ansiosi e delle tendenze depressive. Studi su soggetti anziani sani confermano il miglioramento delle prestazioni mnemoniche e in particolare dell’accuratezza della definizione della memoria spaziale. Nel novero delle specie della tradizione europea si distingue Melissa (Melissa officinalis L.), nota e apprezzata come ansiolitica, spasmolitica e digestiva. Indagini recenti danno rilievo alle sue notevoli attività antiossidanti, antiradicaliche e neuroprotettive. Si evidenzia in particolare il ruolo protettivo dell’acido rosmarinico, uno dei suoi composti più studiati, nei confronti di agenti responsabili di malattie degenerative del sistema nervoso (malattia di Alzheimer) e la sua utilità nel contrastare fattori inducono disfunzioni della memoria (inibizione delle prolilendopeptidasi). Recenti studi mostrano che l’assunzione di estratti di Melissa riduce il decremento di memoria, controlla i livelli d’ansia e migliora l’umore soggettivo. n Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 15


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Le novità annunciate per Sana 2011 Nel segno della professione La prossima edizione di Sana sottolinea la propria vocazione professionale proponendo un maggior rigore nella selezione e nella qualificazione dei prodotti ammessi in mostra, e puntando ad un più ampio respiro internazionale. Tra le novità una iniziativa simpatica rivolta proprio agli erboristi: nasce il premio per le erboristerie che si distinguono per la capacità di comunicare con il proprio cliente (e soprattutto di saperlo ascoltare…) iunta alla ventitreesima edizione (in programma a Bologna dall’8 Gall’11 settembre), Sana annuncia

una netta svolta nella direzione di una maggior professionalità della manifestazione. Le aziende che intendono esporre saranno accolte solo dopo il vaglio delle loro credenziali di certificazione. L’alimentare ammesso sarà solo biologico, così come nel settore benessere la priorità verrà data alla aziende che esibiscono prodotti biologici certificati, anche a base di piante officinali. La speciale area “Spazio officinale” resta il punto privilegiato per un momento di dialogo e di confronto tra i protagonisti del settore, animato anche da incontri, workshop, approfondimenti dei temi di attualità professionale. Un ulteriore impulso giunge proprio quest’anno dall’inserimento della manifestazione nel piano di internazionalizzazione del sistema fieristico del Ministero dello Sviluppo Economico, che porterà a Sana uno speciale sostegno finanziario per l’ospitalità di buyers esteri (la sola fiera del biolgocio a poter vantare questo ruolo) ”Un segnale importante - commenta Paolo Carnemolla, presidente FederBio - che conferma Sana come un appuntamento internazionale di rilievo e la partnership in atto fra FederBio e Bologna Fiere come quella più qualificata per assicurare un efficace intervento dell’ICE e del Ministero dello sviluppo economico a sostegno della penetrazione nei mercati mondiali dei prodotti biologici italiani”. Al fianco degli organizzatori lavora un Comitato Promotore formato dai rappresentanti delle principali associazioni dei produttori mentre una Commissione di controllo esterna ha il compito della verifica delle certificazioni. Quest’anno nascono i Sana-Awards dedicati ai canali di distribuzione e alla comunicazione. Anche le erboristerie possono

concorrere a quello appositamente creato per loro, e che riguarda la capacità di rispondere in modo innovativo alle nuove esigenze dei consumatori in tema di informazione di capacità di ascolto. Il Premio verrà assegnato sulla base delle presentazione da parte delle erboristerie interessate di una scheda sulle iniziative da loro prese o sullo documentazione da loro realizzata per migliorare il contatto col pubblico, per proporre nuove modalità di accoglienza e ascolto, per offrire strumenti di comunicazione che affrontino temi legati al benessere e al ruolo dell’erborista, e per allestire vetrine informative. Le modalità di partecipazione sono sul sito www.sana.it: le erboristerie vincitrici saranno proclamate durante la manifestazione, e saranno segnalate alle riviste di settore e alla stampa (Erboristeria domani ha già dato il proprio appoggio in questo senso all’iniziativa). n Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 17


agenda

n A Casola arriva la Giornata della Lavanda

La festa è il prossimo sabato 25 giugno: il Giardino delle Erbe celebra la Giornata della Lavanda, voluta con la sua indimenticabile passione da Augusto Rinaldi Ceroni, con un importante convegno su “Agricoltura Sostenibile e Biodiversità” , che occuperà la mattinata. Nel pomeriggio, visita guidata alla distillazione della lavanda e dei lavandini, una esperienza pratica per comprendere le diverse di tecniche estrattive e di applicazioni delle varietà e degli ibridi della spiga più profumata del mondo. E a seguire, visita alle isole di lavanda all’interno del Giardino delle Erbe. Alla sera, la tradizionale cerimonia della benedizione dello spigo, concerto musicale (da Mozart a Joplin) e rinfresco. Per informazioni: Giardino delle Erbe “A. Rinaldi Ceroni” Tel. e fax 0546 73158 * info@giardinodelleerbe.it www.ilgiardinodelleerbe.it

Università della Montagna di Edolo, il Laboratorio Bioethica Food Safety Engineering, di Cademario (Ticino, Svizzera), il Parco Nazionale Val Grande, chiamano tutti gli interessati a convegno il prossimo 4 giugno presso il Tecnoparco del Lago Maggiore Sala “G. Ravasio”, a Verbania. In esame le nuove opportunità per i territori montani, alla luce della valorizzazione di alcune caratteristiche filiere alimentari alpine (prima di tutte quella dei formaggi), delle realizzazioni innovative (ad esempio olivocoltura e apicoltura), e la grande chance offerta negli ambienti montani dalle attività turistiche sportive. Per informazioni e chiarimenti contattare: Facoltà di Agraria Sede di Edolo, Tel. 0364 71324 * corso.edolo@unimi.it

il prof. Salvatore Pezzella, Accademico del Nobile Collegio chimico farmaceutico di Roma. L’evento è stato promosso da Paolo Caschera, direttore del Centro Benessere del Relais del Castello di Montignano. Pezzella parlerà di “piante dell’armonia”. Il concetto di “armonia”, come si ricorderà, fu introdotto in Occidente dal grande matematico Pitagora nella triade del bello (riferito all’equilibrio estetico), del vero (riferito all’etica), del buono (riferito al rapporto con Dio). Le piante dell’armonia, chiamate così perché possono contribuire davvero ad armonizzare le note stonate della nostra vita (una corsa quotidiana tra stress, ansie, preoccupazioni…). Eccone alcune: valeriana, iperico, kawa kawa, ginkgo biloba, passiflora, luppolo, aloe, eleuterococco, schisandra, ecc. Durante l’incontro si proietteranno bellissime immagini riferite alle piante trattate. Dopo la conferenza ci sarà visita guidata al giardino delle piante aromatiche, con un buffet e una tisana depurativa. Per informazioni: www.florapez.net

n Gestione del verde urbano: corso di perfezionamento a Milano

n Le piante dell’armonia al Castello di Montignano di Massa Martana, nel perugino

n A Verbania, una montagna di cose da fare

Un pool di enti italiani e svizzeri, coinvolti nel progetto Interreg Proalpi “Valori e Sapori Delle Produzioni Tradizionali Alpine”, tra cui Provincia del Verbano Cusio Ossola, il Centro Interdipartimentale Ge.S.Di.Mont. dell’Università degli Studi di Milano, coordinatore della 18 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

Nell’atmosfera di un Castello che rievoca grandi avvenimenti storici (le origini risalgono al 962, quando Ottone I di Sassonia fu incoronato a Milano imperatore di Germania e re d’Italia da Papa Giovanni XII) e in una cornice di verde da mozzafiato, tra piante di querce, ornielli, roverelle, lecci, prugnoli, alberi da frutta e piante aromatiche c’è un appuntamento da non perdere giovedì 16 giugno, alle ore 17, 30 al Castello di Montignano di Massa Martana) con

Sono aperte le iscrizioni per il corso di perfezionamento in “Gestione del verde in ambiente urbano” attivato dal Centro Interdipartimentale Ge.S.Di. Mont. dell’Università degli Studi di Milano. Il corso ha come obiettivo l’approfondimento delle tematiche disciplinari del verde contestualizzandole in ambito urbano e nello specifico dell’albero in


città. In particolare verranno presentate le principali modalità di intervento in ambiente urbano, con particolare attenzione alle innovazioni e tecnologie relative alla piantumazione, ai trapianti, alle verifiche e alla gestione del verde ornamentale in aree sia pubbliche che private. Il corso si svolgerà presso la Facoltà di Agraria - via Celoria n.2, a Milano nei giorni 6-7-8 luglio 2011 e 7-8-9-2122-23 settembre 2011. Il percorso formativo prevede 72 ore di lezioni frontali ed esercitazioni pratiche. Per informazioni contattare la Segreteria Didattica della Facoltà di Agraria, Sede di Edolo, tel. 0364 71324 * corso.edolo@unimi.it * gesdimont@unimi.it

n Curarsi e cucinare con le risorse della Madre Terra

Fine settimana sul campo (sabato e domenica 11 e 12 giugno) alle Terme di Valdieri e Pian del Valasco nel Parco Naturale delle Alpi Marittime (provincia di Cuneo), con l’Associazione Accompagnatori Naturalistici delle Alpi Occidentali, per calarsi nel regno più evoluto del pianeta, quello vegetale: riconoscere le erbe, conoscerne le proprietà alimentari e l’uso curativo popolare. Al termine degustazione gastronomica e cena finale con le erbe raccolte e serata culturale dove si parlerà del collegamento tra piante e pianeti che le governano e della loro natura animica, per provare a capirne il legame che ci accomuna con esse (a cura di Severino Doppi). Docenti sono Ennio Belzuino (accompagnatore naturalistico), Loredana Matonti (naturalista e naturopata) e Severino Doppi (naturopata) Pronotazioni al 338 2461123

n La via mediterranea al bere responsabile: i ricercatori italiani si danno appuntamento a Siena Si svolgerà a Siena il primo seminario scientifico sul bere responsabile nella dieta mediterranea e nello stile di vita italiano (venerdì 10 e sabato 11 giugno, nella Certosa di Pontignano, Siena), promosso dall’Accademia dei Georgofili, dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino , organizzato dall’Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Neuroscienze in collaborazione con l’Enoteca Italiana e la Federvini. L’obiettivo è di mettere insieme i diversi team di ricerca che si occupano degli effetti benefici del bere moderato in un momento in cui i consumi di vino e bevande alcoliche sono al centro di

un’aspra offensiva scatenata a livello internazionale che stigmatizza in modo indiscriminato qualsiasi tipo di consumo alcolico L’iniziativa chiama a raccolta gli scienziati italiani, soprattutto quelli più giovani, impegnati nelle ricerche sul binomio vino e salute. Obiettivo è quello di discutere le più recenti evidenze scientifiche, frutto della ricerca italiana, sul consumo moderato del vino e delle altre bevande alcoliche nel contesto della Dieta mediterranea e dello stile di vita italiano. I risultati del seminario saranno resi pubblici sabato 11 giugno alle 15 presso la sede dell’Enoteca Italiana (Siena, Fortezza Medicea). Per maggiori informazioni: Daniela Fabietti, tel. 335 1979415; * fabietti.daniela@gmail.com n

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Erbe officinali in Val d’Aosta: tradizione e attualità

L

e caratteristiche naturali, ambientali e culturali della regione della Val d’Aosta ne fanno un terroritorio particolarmente vocato ad prossimo e interessante sviluppo dell’erboristeria e di tutte le attività legate alle piante officinali(turismo,alimentazione, agricoltura) La Regione Autonoma, Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali, in collaborazione con il Comune di Saint Vincent, promuovono per il prossimo 25 e 26 giugno un fine settimana interamente dedicato alle erbe, con un convegno dal titolo Le erbe officinali in territorio montano: antica e nuova realtà e una Mostra – Mercato sulle erbe e i loro derivati per prodotti cosmetici, enogastronomici e distillati (parallelamente ad un corso di formazione ECM per farmacisti nella giornata di sabato). Il convegno, rivolto ai produttori ma anche a tutti gli appassionati degli usi e delle tradizioni alpine, prevede un articolato programma di interventi che tratteranno la ricerca etnografica e botanica, le nuove prospettive aperte dalle medicine non convenzionali, e che approfondiranno in modo concreto e professionale le problematiche del mercato e dell’organizzazione della aziende di produzione di piante officinali in montagna (su questo tema gli interventi dei rappresentanti della FIPPO).

Il programma, che occupa tutta la giornata di sabato 25 a partire dalla 9.30, è così articolato: Saluti delle autorità (Adalberto Perosino, Sindaco di Saint Vincent, Giuseppe Isabellon, Assessore Regionale Agricoltura e Risorse Naturali, e Aurelio Marguerettaz, Assessore regionale Tursimo e Sport); Interventi: Benessere naturale tra segno e simbolo, Gianmarco Governato, medico chirurgo esperto in omeopatia e medicina naturale; Le piante officinali in montagna e il loro uso tradizionale, Paolo Maria Guarrera, etnobotanico e biologo; La Steivia Rebaudiana: più dolce del saccarosio e senza calorie. Indicata nelle diete ipocaloriche e nell’alimentazione del diabetico di tipo 2, Gerardo

D’Acuntobiologospecializzato in scienza e tecnica delle piante medicinali, presidente dell’ANEF (Ass. Naz. erboristeria e fitoterapia); Realtà montana sulle piante officinali nella provincia autonoma di Trento, Flavio Kaisermann consulente piante officinali Centro Trasferimento Tecnologico Fondazione Edmund Mach Istituto San Michele all’Adige; La filiera delle piante officinali e l’accesso al mercato da parte dei produttori, AndreaPrimavera,agronomo, presidente della Federazione Italiana Produttori Piante officinali; Creazione di una piccola impresa e relative attrezzature, Giorgio Voltolina, dottore in scienze agrarie e erborista,consigliereFIPPO; Filiera corta ed essiccazione a freddo delle piante officinali. L’esperienza Valverbe nella valorizzazione delle risorse “povere” della montagna, Michele Fasano amministratore Valverbe società agricola cooperativa; Le piante alpine come fonte di sostanze biologicamente attive, Maria Laura Colombo docente di biologia farmaceutica, Facoltà di Farmacia Università di Torino; La realtà delle piante officinali in Val d’Aosta, Ugo Lini, tecnico ortofrutticolo, Ufficio produzioni vegetali. Il convegno è moderato da Corrado Adamo, Direttore Produzione vegetali e servizi fitosanitari. La partecipazione al convegno - che si svolge presso il Centro Congressi Grand Hotel Billia di Saint Vincent - è libera (previa iscrizione) e l’organizzazione propone anche interessanti pacchetti soggiorno per più notti. Per adesioni e informazioni: Segreteria Assessore Agricoltura e Risorse Naturali Regione Autonoma Valle d’Aosta, tel. 0165 275393 e 348 3000129. * m.besenval@regione.vda.it

Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 21


cronache cosmetiche

Proteine: misurazione della loro sostantività sui capelli La proteine, nella loro specificità e tipi, sono una nutrita serie di materie di base che hanno avuto e continuano ad avere importante interesse applicativo in cosmesi, sia nel trattamento cutaneo sia, e soprattutto, in quello tricologico. Una vasta gamma di derivati proteici di origine vegetale, negli ultimi decenni ha praticamente sostituito le più ‘anziane’ proteine animali, favorite in questo oltre che da un maturato interesse verso prodotti di origine naturale, in sintonia con i concetti della nuova cosmesi verde’, dello sfruttamento a fini di marketing, di materie prime alternative rinnovabili, ecc., anche a seguito di certi dubbi sorti circa l’impiego di prodotti di origine animale. Sotto questo punto di vista non sono state solo le proteine a pagare pegno, ma anche gli oli animali. Ma in questa nota non è delle proteine in generale che intendiamo riferire, cioè delle loro proprietà ritentive e restitutive di umidità o del loro potere ristrutturante, ma unicamente di una loro specifica prerogativa, che è poi quella che contraddistingue il prodotto valido da uno che lo è meno quando utilizzato in cosmesi: la loro sostantività. Tutti sappiamo cosa si intende per sostantività delle proteine: la forza, l’intensità con cui si depositano sulla

pelle o sui capelli e non solo, ma anche di una loro possibile penetrazione (ad esempio attraverso la cuticola dei capelli sino allo stelo). La sostantività delle proteine sui capelli è stata forse uno degli studi più ampi in materia affrontati e portati in letteratura. Tale prerogativa dipende da diversi fattori, dalla struttura e dal peso molecolare della proteina (è chiaro e sottinteso che quando parliamo di proteine ci riferiamo a loro lisati), dalla quantità di proteina nel prodotto trattante, da fattori di attrazione superficiale in relazione alla cariche elettriche del substrato e della proteina trattante. è per questo che hanno preso piede le proteine quaternizzate, cioè legate ad una frazione cationica, cioè caricata positivamente che così viene meglio attratta dalle cariche negative della cheratina dei capelli. Ma, eccoci al capo della matassa della questione che vogliamo dipanare: è misurabile la sostantività delle proteine?

A proposito di “parabeni” Una categoria di conservanti in auge negli USA, ma considerati “osservati speciali” in Europa Mentre, da una recente indagine di mercato (da noi pure recensita in questa rubrica, vedi ED n. 356) apprendiamo che negli USA ed in Canada l’impiego dei parabeni quali conservanti per cosmetici è in continuo, sorprendente aumento (si parla addirittura di presenza di parabeni nel 30 ed anche nel 40% dei cosmetici controllati), da noi, in Europa, sorgono nuove critiche e dubbi circa la sicurezza 22 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

di impiego di questa categoria di conservanti. Attualmente l’acido p-idrossibenzoico, i suoi sali ed i suoi esteri compresi nell’allegato VI della Direttiva “Elenco dei conservanti autorizzati nei prodotti cosmetici”, sono ammessi ad una concentrazione massima d’uso dello 0,4% per singolo estere e dello 0,8% per loro miscele. Quali sono le critiche ed i dubbi attuali circa un loro potenziale rischio d’impiego: la possibilità che questi composti agiscano da ‘disturbatori endocrini, interferendo cioè, anche a bassissime dosi, sull’andamento del sistema ormo-

La risposta è si. Per marcatura con isotopi radioattivi di proteine (o meglio di certi aminoacidi presenti nella sua struttura e che meglio la caratterizzano) è possibile poi misurare con adatti rivelatori la radioattività dei capelli e da questa risalire alla quantità di proteina fissata. La scelta dell’isotopo radioattivo da utilizzare per marcare gli aminoacidi della proteina è di primaria importanza. Ad esempio, nel caso di proteine contenenti residui di tirosina, l’isotopo radioattivo che si è dimostrato più efficace è 125I. Di larga adozione nella marcatura degli aminoacidi si è rivelato l’isotopo 14C. Per il monitoraggio della sostantività dei capelli con tale isotopo si riesce non solo a determinare il valore di sostantività totale, ma anche il grado di penetrazione entro la fibra dei capelli. Di più recente adozione anche un altro metodo, noto come FLSCM (Fluorescence laser scanning confocal microscopy); questa tecnica consente, tramite osservazione con un microscopio a scansione elettronica di rilevare la sostantività di ingrediente attivo marcato con una sostanza fluorescente (FITC = fluoresceinisotiocianato). Con tale osservazione si scopre non solo la frazione di sostanza proteica che si è depositata sulla superficie del capello (cuticola), ma anche quella che è penetrata nella fibra, in quanto si riesce a costruire un’immagine tridimensionale.


nale. In precedenti dichiarazioni (2005-2008) dell’SCCP (Scientific Committee Consumer Safety) si riportava che nessuna conferma si aveva circa una relazione tra l’impiego dei parabeni ed il rischio di sviluppo di tumori al seno. In una successiva relazione SCCP (2010) si riportava che l’azione estrogenica di questi composti sembra aumentare con la lunghezza di catena della loro molecola ma, peraltro detto rischio è ancora da

considerarsi di almeno tre volte inferiore a quello di un controllo positivo. Da rimarcare che, la maggior parte dei recenti studi farmacologici condotti su ratti hanno dimostrato che i parabeni, una volta assorbiti a livello dermico vengono metabolizzati ad acido p-idrossibenzoico, molecola non tossica per il sistema riproduttivo. Si fa comunque notare che tali dati non sono da ritenersi probanti a livello uomo, causa il diverso profilo cinetico

cutaneo tra uomo e ratto. Per concludere, i dati più attuali sono quelli relativi all’impiego di metil ed etil paraben alle dosi sopra ricordate , di butil e propil paraben in dosi massime dello 0,19% se in miscela; mentre non si hanno valutazioni aggiornate circa l’impiego di isopropil, isobutil e fenil parabeni. Sono previste nuove discussioni ed esamine dell’argomento in oggetto, in prossime riunioni dell’SCCS.

Mercato, i professionisti del naturale In una nota apparsa sul fascicolo di marzo c.a. di questa rubrica, abbiamo in sintesi riportato i dati UNIPRO sull’andamento del mercato cosmetico in Italia relativi all’anno 2010 riferendoci, peraltro, solamente alla produzione e vendita relative alla quantità ed alle varie tipologie di prodotto. Nella nota a seguire completeremo l’esamina dei dati UNIPRO per quanto concerne i canali di vendita tramite i quali i prodotti finiti arrivano al consumatore.

Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 23

UNIPRO ci fa conoscere che per l’anno considerato sono registrate, rispetto ad anni precedenti, alcune disomogeneità all’interno dei singoli canali, anche se la tendenza generalizzata ha evidenziato dinamiche positive. Il canale farmacia, anche se meno dinamico rispetto al recente passato, ha confermato un trend di domanda positivo (15,7% sul totale, vendite per 1.478 mil/€ con un incremento di almeno il 3,3%). La vendita in tale canale conferma la fiducia che i consumatori riconoscono alla farmacia per livelli di specializzazione e cura del servizio superiori ad altre superfici di distribuzione. Un ulteriore motivo di successo delle vendite di questo canale è rappresentato dal fatto – fa notare l’indagine – che le farmacie hanno rispettato un buon rapporto qualità-prezzo ed offrono prodotti cosmetici con incremento di prezzi inferiori alla media. Su questo fenomeno pesa non poco il rallentamento nelle

vendite delle parafarmacie. Un apprezzabile ripresa, dopo periodi di sensibile contrazione, segna l’andamento dei consumi nelle profumerie (24,6% sul totale, vendite per 2260 mil/€ con un incremento dello 0,7%). La voce “grossa” di questo canale di vendita ovviamente è quella della profumeria alcolica, con una categoria di prodotti a prezzo sostenuto. Buona anche la tenuta per i prodotti di make-up. Meno sostenuta invece, per questo specifico canale, la vendita di prodotti per trattamento (creme, latti, ecc.) e protettivi solari. La profumeria rappresenta comunque il secondo valore di mercato cosmetico dopo la grande distribuzione. è proprio la grande distribuzione (che comprende super- ed ipermercati) che copre oltre il 44% del mercato cosmetico nazionale (valore di oltre 4.080 mil/€, seppure con una lieve contrazione pari allo 0,3%). Le imprese che si rivolgono al settore hanno sviluppato significativi investimenti negli assortimenti e cercato di ottimizzare i posizionamenti dei prezzi, con l’obiettivo di sostenere la domanda del canale. Da segnalare il fenomeno ultimamente sviluppatosi all’interno del comparto: la comparsa della grande di-

stribuzione specializzata, cioè quelle catene dedicate alla cura delle persone e della casa. Tale presenza ha, ovviamente indotto un andamento più rallentato delle grandi superfici. I cosmetici venduti nel canale erboristeria confermano un trend positivo superiore alla media annuale, con un valore di vendite di 365 mil/€ ed una crescita dello 0,5%. Il buon andamento di questo canale si fonda su ben determinati fattori, in primis: l’attenzione del consumatore è sempre più orientata verso prodotti a caratterizzazione naturale e l’erboristeria rappresenta il “luogo tradizionale” ove ritrovare tale tipologia di cosmetici. Inoltre, questo canale sino a qualche anno fa considerato “un poco vecchio”, continua a rinnovarsi grazie a gestioni sempre più qualificate con operatori spesso in possesso di laurea universitaria. Non ultimo, infine, il fatto che il prezzo “medio” del canale in un periodo di crisi ha attirato una parte marginale di consumatori di altri canali. Per terminare questa nota, ancora due commenti sull’andamento di alcuni residui tradizionali canali di vendita. Buona ripresa, nel 2010, per i canali professionali (volume di vendite superiori ai 960 mil/€), soprattutto negli istituti di bellezza (265 mil/€ con incremento dell’1,8%). Per le vendite porta a porta si è registrata una vendita superiore alla media (410 mil/€ con incremento del 5,5%), così come per le vendite per corrispondenza (60,5 mil/€ con un incremento del 20%). è probabile che su questo successo abbiano influito gli acquisti via Internet, un fenomeno da noi ancora marginale ma in evidente evoluzione.


cronache cosmetiche

Cosmeceutici: cosa ne pensano i dermatologi Tra i vari prodotti in aree border-line, anche questi cosmetici “potenziati” dovrebbero essere maggiormente conosciuti e valutati dai medici. Un giornale americano offre un report interessante sul punto di vista dei dermatologi statunitensi I cosmeceutici sono uno dei segmenti dell’industria chimica che verte sull’impiego di prodotti naturali oggi di grande attualità ed in più rapida crescita. Rappresentano una categoria di preparati cosmetici contenenti ingredienti biologicamente attivi ai quali si possono ascrivere anche funzionalità farmacologiche. Peraltro non sono da considerarsi farmaci, infatti la FDA americana al riguardo definisce un cosmeceutico come “a cosmetic product that have medicinal or drug-like benefits” come a dire simile ad un farmaco ma non uguale. Il cosmeceutico rimane, ci sia consentito di affermarlo, un ibrido, l’entità del cui risultato di impiego è difficile da stabilire. Ai cosmeceutici ovviamente sono ascritte le varie e particolari funzioni che si ascrivono ad un comune cosmetico, considerandoli di volta in volta atti a prevenire danni indotti da radiazioni UV, riducenti la formazione di radicali liberi, miglioranti la barriera lipidica cutanea, schiarenti ed uniformanti l’aspetto esteriore della cute, ammorbidenti, riducenti la grandezza dei pori, ecc. Peraltro non è ben definita la differenza di effetto tra cosmetico, cosmeceutico e farmaco: forse deriva dal fatto che il cosmeceutico contiene una maggiore quantità di ingrediente attivo biolo24 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

gicamente e quindi si avvicina più ad un farmaco che ad un cosmetico tradizionale? Ma per molti di questi principi attivi può esistere un limite alla loro quantità di impiego in un preparato destinato all’uso topico cosmetico, altrimenti si può incorrere nella formula di un farmaco. E allora? Ha destato la nostra attenzione un rapporto pubblicato recentemente su Journal of drugs in dermatology, nel quale si riferisce di cosa pensano in proposito ai cosmeceutici i dermatologi. Circa l’utilizzazione di questi particolari prodotti – riferisce il rapporto - si registra un certo scetticismo da parte dei dermatologi i quali, frequentemente, incontrano dei preparati ‘cosmeceutici’ ai quali si ascrive una certa proprietà ma che poi, spesso l’effetto riscontrato si rivela non corrispondente alla promessa. Nonostante un certo scetticismo, l’uso di questi prodotti è in crescente aumento. Può presentare una certa difficoltà, sia per i dermatologi, sia per i consumatori orientarsi nella scelta del preparato più idoneo ad un certo regime in considerazione della pletora dei preparati

disponibili, così come, non sempre, può risultare facile essere informati riguardo al loro potenziale rischio d’impiego e conseguenti indesiderati effetti collaterali. Le più comuni reazioni avverse che possono conseguire all’uso di inidonei cosmeceutici includono irritazione della pelle, dermatiti da contatto, fotosensibilizzazione, comedoge-nicità, danni vari alle unghie e/o ai capelli, alterazione pigmentaria, carcinogenicità, oltre a potenziali danni sistemici. Piuttosto pessimisti, è il nostro commento, i dermatologi relativamente all’uso ed agli effetti dei preparati oggetto della nota. I dermatologi denunciano il fatto di ricevere scarse informazioni relativamente alla sempre crescente massa di tali prodotti di uso topico che appaiono sul mercato e chiedono di avere maggiori informazioni sul tipo di questi attivi naturali impiegati, sulla loro natura e struttura chimica, sui metodi di purificazione, sulla loro origine. è necessario inoltre chiarire i meccanismi di interazione di queste sostanze con la pelle e, infine, dimostrarne l’effettiva efficacia e sicurezza di impiego. n


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DI PAOLO POGGI

Il taccuino del formulatore La consueta carrellata delle azioni cosmetiche di piante alimentari: le attività biologiche dell’Arachide (non è un titolo tratto da Topolino), azione protettiva UV della Patata Dolce, antinfiammatoria di Nespola e Cappero, una piccola Albiccoca orientale, e un finale classico: Pomodoro e Basilico n Attività biologiche dell’Arachide non appartiene alla famiglia delle Solanaceae come la patata comune, ma a quella delle Convolvulaceae. L’Arachide, o nocciolina americana e, ancora spagnoletta, è Nel suo tubero contiene, oltre ad amidi e saccarosio, cumabotanicamente denominata Arachis hypogaea L. Appartiene rine, chetoni sesquiterpenici e antocianine. Queste ultime, alla famiglia delle Leguminosae. Ben noto in campo alimendette anche ‘antocianosidi’ sono presenti in natura in forma tare-dietetico il suo olio ad elevato contenuto in acidi insaturi glucosidica (gli agliconi sono detti antocianidine); (in particolare oleico). ne sono particolarmente ricchi l’Uva e il Pino Una prerogativa di questa pianta è, quando inmarittimo, ma anche il Mirtillo, la Malva, fettata da agenti microbici, di sviluppare l’Altea, l’Hibiscus sabdariffa (karkadè) e, particolariderivatistilbenicidenomicome stiamo vedendo, anche la Patata nati fitoalesine, sostanze dotate di dolce. Sono da considerarsi coloranti attività antimicrobica per difennaturali. In cosmesi trovano impiego dersi dall’attacco di funghi e bati vari estratti vegetali che li contenteri. Esse inibiscono la crescita gono, in funzione della loro azione ed il formarsi di colonie microantiossidante. biche infestanti. A seconda delle Sièstudiatal’attivitàprotettiva,aspiante possono essere di diversa sorbenteUV,diantocianineestratnatura,adesempio,isoflavonoidi te dal tubero della pianta usando nei legumi, terpeni nelle Solanacome solventi acqua ed alcole ceae. Le gliceocolline della Soia etilico. L’estratto etanolico ha risono fitoalesine. Oltre le fitoalesine, velato di possedere una più marnell’Arachide sono presenti altri derivatistilbenici,tracuiilresveratrocata attività radical scavenging lo(3,4’,5-trans-tri-idrossistilbene)e e riducente rispetto alla frazioil pterostilbene. ne estratta con acqua in ragioIn uno studio si è investigato al fine ne del più elevato contenuto di verificare potenziali attività biototale in derivati fenolici che logiche di questi stilben-derivati. contiene.Unacremacosmetica Visto il ruolo di difesa delle piante contenente 0,61 mg di antociache naturalmente esercitano, si è vanine (su 100 g di preparato) si è lutatoilloroeffettosuimportantifunvisto che è in grado di assorbire ghi patogeni delle piante, quindi sulla circa il 46% delle radiazioni UV loropotenzialeattivitàantinfiammatoria incidenti, anzi, di essere particoed antiossidante su cellule umane. Nei larmente efficace nei confronti di vari casi si è potuto verificare che tali comradiazioni UV-B. Lo studio starebbe a dimostrare che posti esplicano numerose e diversificate attività Hibiscus sabdariffa l’aggiunta di antocianine estratte da Patata biologiche. (1) dolce ad un preparato protettivo solare migliora la capacità assorbente UV della formulazione: le antocianine n Le antocianine della Patata dolce agiscono da booster o rinforzante dei filtri UV. (2) proteggono da radiazioni UV Per gli anglosassoni ‘sweet potato’, botanicamente Ipomea batatas Poiret, per noi ‘patata dolce’ ed anche ‘patata american Associazione antiossidante di estratti na’.OriginariadeipaesidelcentroAmerica(ilnome‘batatas’ vegetali… si deve proprio agli indigeni di quelle regioni), è questa che Abbiamo già avuto più di una occasione di ricordare nelle Cristoforo Colombo portò in Europa per la prima volta, mennote di questa rubrica che è ormai da tempo, tra i produttori tre la vera patata arrivo oltre 50 anni dopo introdotta dai codi ingredienti attivi vegetali per cosmetici, invalso l’uso di lonizzatorispagnoli.Tral’altroèdaricordarechela‘batatas’ presentarne loro associazioni (due o più estratti, due o più 28 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011


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oli) in modo da sfruttare all’atto dell’impiego anche la funcapacitàantiossidantedovutaaisuoimetabolititetraidrocurzione sinergica, e non solo cumulativa, dei vari principi attivi cuminoidi, della droga della pianta è ben nota pure la funzioselezionati. ne antimicrobica da attribuire a specifici componenti del suo Recensiamo un altro probante esempio. Lo stress ossidativo olio essenziale (cineolo, α- terpineolo, β-pinene, ecc.) attiva avviene quando si ha una superproduzione di radicali liberi e sia nei confronti di batteri Gram-negativi, sia Gram-positivi, le cellule non sono in grado di neutralizzarli con il loro meccosì come nel confronto di muffe e funghi filamentosi. canismo naturale di difesa antiossidante. L’uso di sostanze Della Melaleuca (Melaleuca alternifolia Cheel), della famiglia antiossidanti a rinforzo è quindi, a questo punto indispensadelle Myrtaceae, sono ben note le proprietà antibatteriche del bile. Meglio, sembra logico, se di queste sostanze a tale vesuo olio essenziale, anche in questo caso efficace verso batrificata attività ne uniamo alcune. Ed ecco un preparato che teri, funghi e lieviti. Addirittura, a questo olio si attribuisce contiene estratti di Cacao, di Te verde edα-tocoferolo, al fine un potere antisettico ed antibatterico superiore a quello deldi verificarne la sua efficacia protettiva da perossidazione su l’acido fenico. cellule macromolecolari. Nello studio sono stati utilizzati preparati (creme) contenenti Al Cacao (Theobroma cacao L.) si attribuiscono proprietà anun estratto etanolico da Curcuma ed un olio etereo da Melatiossidanti proprio paragonabili a quelle del Te verde (Caleuca, in diverse concentrazioni di impiego. Le formulazioni mellia sinensis Kuntze); infatti nella droga estratta dai semi sono state di volta in volta testate su vari ceppi patogeni, quali di entrambe le piante si ritrovano proantocianidine ben note Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, S. epidermiquali agenti protettivi da attacchi di radicali liberi. Ci sembra dis, Propionibacterium acne, Candida albicans, S, aureus MR inutile ricordare la marcata attività antiossidante dei tocofe(methicillin resistant), S.aureus MS (methicillin susceptible). roli, praticamente i costituenti della Vitamina E. Sono preLavarieformulazioni di cremehannodimostratodi esplicare senti nelle diverse parti delle piante, in particolare nei semi una eccellente attività antimicrobica nei confronti di tutti i e frutti oleaginosi. Il più noto ed importante per la sua attività ceppi patogeni utilizzati nei test. (4) è l’α-tocoferolo. I risultati dei test hanno confermato la capacità protettiva n Attività antinfiammatoria delle foglie della dell’associazione nella protezione dei lipidi, del DNA e della Nespola proteine da danni indotti da perossidi (riduzione dello stress Il suo nome è roboante: Eriobotrya japonica, eppure è una ossidativogeneratodalipopolisaccaridisufibroblastiumani). pianta che conosciamo tutti e, soprattutto che tutti apprezIl test ha anche rivelato un marcato ritardo nella comparsa di ziamo per il gustosissimo frutto giallo-ambrato che ci offre segni di invecchiamento su cellule senescenti quando queste ad ogni arrivo di primavera, la Nespola giapponese. Oltre trattate con la miscela antiossidante. L’impiego di che delizioso al palato, il frutto è una ricca miniera idonee miscele, in molti casi induce lo di principi attivi: vitamine, sali minerali, Eriobotrya japonica svilupparsi di una azione sinerzuccheri,pectine, β-carotene,derivati gica tra i vari componenti, il fenolici (in particolare cianidina). Nell’antica medicina cinese che comporta un impiego era considerato efficace nel di una quantità minore trattamento addolcendi ingredienti attivi. te della tosse e del (3) catarro, digestivo, n … e una control’asma,ecc. a funzione In un recente stuantimicrobica dio si sono ricerAltraassociazione cate le proprietà funzionale a fini antinfiammatorie antimicrobici che ed analgesiche di abbiamo trovato è un preparato ottequella costituita nuto per estrazioda estratti di Curne da foglie con cuma e di Melabutanolo. leuca. In un test effettuaLa Curcuma (Curto su modelli di cuma longa L.), macrofagi murini della famiglia si è potuto verifidelle Zinziberacare che l’estratto ceae, la stessa cui sopprime la proappartiene lo Zenduzione di NO e zero, è una pianta di iNOS deregoaromatizzanteben landol’attivazione nota come spezie di NF-kB (fattori e come colorante di trascrizione, alimentare (con che possono inla sigla E-110). A durreunarisposta parte la sua marcata infiammatoria). Si


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Il taccuino del formulatore

è visto anche che attenua l’espressione di COX-2 (ciclossivia analisi spettroscopica. Di questi flavonoidi isolati è stata genasi-2, enzima che viene indotto localmente in occasione determinata la funzione antinfiammatoria, valutando la cadi fenomeni infiammatori) e la secrepacità inibente gli NF.kB (Nuclear factor kB), fattori zione di citochine pro-infiamditrascrizione,regolatoridell’attivitàdelgene, matorie quali IL-6 e TNF-α che quanto attivati sviluppano una rispo(Tumor necrosys factor). sta infiammatoria. Per tale verifica si è Dell’estratto in oggetto si utilizzatoilmetodoSEAP(Secreted è anche potuto verificare placental alcaline phosphatase), che consente la determinail marcato effetto antinozione del grado di attivaciceptivo (cioè riducente zione dei citati fattori di la sensibilità a stimoli trascrizione.Sièpotuto dolorifici, praticamente verificare che una miun effetto analgesico) scela di isoginkgetina in maniera dose-dipene di ginkgetina esplidente, con una attività ca effetto inibente già paragonabile a quello di operando con dosaggi antinfiammatori tradipari a 20 μM e che tra i zionaliqualitramadoloe dueflavonoidiutilizzati indometacina. separatamente è il seUn’altraimportantescocondo citato quello ad perta delle ricerca è che, effetto maggiore, con usando l’estratto in preun valore IC50 (minima senza di naloxone, un farmaco di sintesi antaconcentrazioneinibengonista oppioide, si nota te) pari a 7,5 μM. (6) una netta diminuzione n Azione dell’attività analgesica antibatterica dell’estrattostesso,ilche dei chiodi di starebbe ad indicare che garofano la sua azione è correlata a Quelli che noi conoquella di peptidi oppioidi sciamo come “chiodi endogeni. di garofano” non sono Dai test si acquisisce che altro che i boccioli l’estratto vegetale in ogflorali, raccolti ed esgetto esplica un potente siccati di una pianta effetto inibente vari mebotanicamente nota diatoriinfiammatori,quali NO,iNOS,COX-2,TNF-α come Syzygium aroe IL-6, oltre che possedere maticum (sin. Eugenia un effetto analgesico opcaryophyllata), origipioide-simile sia sui mecnaria delle regioni incanismi centrali, sia sui donesiane, Zanzibar e periferici. Il suo impiego è Madagascar. La pianpertantoipotizzabileanche ta, della famiglia delle in preparati topici cosmeMyrtaceae, è conosciuta tici destinati al trattamenda epoche antichissime, to lenitivo, disarrossante, suoi sfruttamenti nella mediCapparis spinosa L. soprattutto su pelli delicate, cina cinese risalgono a oltre 2000 sensibili. (5) anni a.C. Oltre che come aromatizzante era utilizzata nella profumazione e nella terapia del dolore come n Anche il Cappero ha proprietà anestetico, disinfettante orale, deodorante, ecc. antinfiammatorie Da noi l’uso dei chiodi di garofano è ben noto in culinaria e Capparis spinosa L., il Cappero, troppo noto per cui si debbanella profumazione. no qui illustrare i suoi pregi in cucina, nella medicina tradiAi fini di valutarne il contenuto e la funzione antimicrobica, a zionale era considerata una pianta dotata di numerose virtù seguitodistillazioneincorrentedivaporedichiodidigarofano terapeutiche: toniche, diuretiche, vasoprotettive (era usato si è potuto verificare che i maggiori costituenti sono eugenolo contro la gotta, le emorroidi, le varici). (ca. 83%), eugenil acetato (5%) e β-cariofillene. Sono stati Nella sua droga sono presenti flavonoidi (tra cui rutina e identificati nell’olio etereo circa altri venti componenti. Dei quercetina), un glucoside (capparidina) da cui per reazione componentilafrazioneetereaoltrelafunzioneantimicrobica di un enzima si sviluppano isotiocianati. è stata valutata l’attività antiossidante e si è potuto stabilire In uno studio sono stati isolati alcuni flavonoidi, tra cui ginkche è paragonabile a quella di uno dei più noti antiossidanti getina ed isoginkgetina dei quali è stata chiarita la struttura naturali, la vitamina E. 30 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011


Test in vitro su tutta una serie di ceppi batterici (streptococchi, actinomiceti e lattobacilli) hanno rivelato una minima concentrazione inibente (MIC) nell’intervallo tra 30 e 50 μl/L ed una minima concentrazione battericida (MBC) nell’intervallo tra 60 e 120 μl/L. Tra i quindici ceppi batterici valutati da notare che alcuni di essi rappresentavano tipi frequentemente coinvolti in disagi correlati ai denti. Per cui, verificata la sua efficacia antimicrobica proprio nei confronti di questi specifici batteri correlati a disturbi dentari, l’impiego di questo antibatterico naturale è proprio considerato come specifico nella realizzazione di preparati di uso orale, quali paste dentifrice, risciacqui, collutori, ecc. (7) n … e dell’olio etereo di Rosa damascena Rosa damascena Miller (Rosa damascena, o Rosa di Damasco, da noi anche nota come Rosa delle 4 stagioni), della famiglia delle Rosaceae, esemplare assai diffuso nei nostri giardini, è un ibrido multipetali della Rosa gallica. Preparati estemporanei con petali del fiore della pianta sono tradizionalmente usatineltrattamentodidisordinicutaneispecialmentecorrelati a disagi infiammatori, infettivi. L’attivitàantinfiammatoriadell’olioetereodellaRosadamascena è stata valutata nei confronti di un ampio numero di microrganismiincludentiGram-positivi,Gram-negativi,lieviti e filamentosi, col saggio MBD (micro broth dilution). L’olio etereo, analizzato via GC e via GC-MS ha rivelato la seguentecomposizione: β-citronellolo(48%),geraniolo(17%), β-feniletil benzoato (5,4%) e feniletil alcole (5,1%) quali maggiori costituenti. Il valore MIC (minima concentrazione inibente) dell’olio si è rivelato nel campo tra 0,125 a 1 μl/ mL a seconda dei vari ceppi testati. Enterococcus faecalis, E. faecium, Salmonella typhimurium e Pseudomonas aeruginosa sono risultati i ceppi meno sensibili all’azione dell’olio di Rosa damascena. Peraltro si è visto che tale olio è in grado di esibireunanotevoleattivitàantimicrobicaneiconfrontidiun largonumerodialtriorganismi,inparticolareneiconfrontidi Proteus vulgaris e Klebsiella pneumonia. Taleoliopotrebbepertantoessereutilizzatoconbuonirisultati come naturale agente antimicrobico anche nel trattamento topico cosmetico di cute irritata, infiammata. (8)

Crema antiacne con estratto di Schizandra Ethoxylated castor oil 10,0-30,0 Cocoglucoside 5,0-20,0 Hydroxypropyl guar 1,0-5,0 Capryloyl glycine 0,2-2,0 Zn PCA 0,1-1,0 Schizandra Chinensis peptide 0,1-5,0 Conservanti, profumo q.b. Acido citrico 0,1-1,0 Aqua a 100,0

n Una piccola albicocca orientale a funzione protettiva cutanea Gli anglosassoni la conoscono come Hunza apricot; Hunza è il nome della regione ove questa pianta ha trovato il suo naturale habitat, è una vallata, anzi un altopiano visto che si trova ad oltre 2400 m in altezza, nella regione nord del Pakistan. è in questa vallata che lo scrittore americano James Hilton nel suoromanzoLosthorizoncollocaShangri-la,unaimmaginaria città ove la vita è eterna. Da questo romanzo fu tratto un film (fine anni ’30) altrettanto famoso. Il frutto della pianta è simile ad una noce, tondo e duro, di colore beige; viene lasciato sull’albero sino a completa maturazione. Tostato è delizioso come gusto. Il fruttocontieneamigdalina, unglucosidecianogenetico(costituitodagentiobiosio,undisaccarideriducente,compostodi due molecole di glucosio come frazione zuccherina e dal mandelonitrile, cioè un aglicone in cui è contenuto acido cianidrico); per degradazione enzimatica si converte in benzaldeide, due molecole di glucosio ed il velenoso acido cianidrico. IsolatadaisemidellaMandorlaamara,l’amigdalinaècontenuta anche in altri semi (Mela, Prugna, Albicocca, Ciliegia, ecc.). Da dire che è nota anche col nome improprio di Vitamina B17,unavitaminanaturalesecondariacheintervienequando le più importanti vitamine naturali risultano insufficienti a teneresottocontrolloilturnovercellulare.Aquestoprincipio attivo (e di conseguenza all’estratto della pianta di cui stiamo parlando),sonostateattribuiteproprietàanticancerogenein parte almeno, pare, confermate da studi clinici. Dettoquesto, giustoperinquadrareil fruttodi cui stiamoparlando, veniamo a quanto ci interessa. Formulazioni cosmetiche contenenti estratto di questa varietà di Albicocca hanno rilevato di possedere un marcato effetto protettivo cutaneo, innanzituttoconfunzioneantiossidante,inquantoingradodi Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 31

n Dalla Schizandra un peptide utile nel trattamento topico antiacne Nel brevetto si riferisce di formulazioni adatte al trattamento topico dell’acne che, come ingrediente attivo funzionale presentano un peptide contenuto nell’estratto di Schizandra. Due parole per introdurre la pianta, Schizandra chinensis, della famiglia delle Magnoliaceae. Si tratta di una rampicante, una specie di liana, originaria della Cina, caratterizzata da folto fogliame e da un vistoso grappolo di bacche, rosse a maturazione. Gli estratti si estraggono dal frutto maturato al sole e dai semi, che vanno prima frantumati. L’estratto di Schizandra è oltremodo ricco di ingredienti attivi, tra cui alcaloidi isochinolinici (magnolina, magnolamina) e magnocumarine, oltre ad acidi organici (malico,citrico), vitamine A e C, pectine, fosfolipidi, tannini e steroli nei semi. Nella medicina popolare cinese l’estratto della pianta è noto per le sue proprietà epatoprotettive e tonificanti (contro astenia e esaurimento fisico). Dalfruttodellapianta,previaestrazioneconprocessoCO2supercriticaèstatoisolatounestrattodalquale,previeulteriori operazioni, è stata separata prima la parte lipidica, quindi la

parte proteica, dalla quale è stato ulteriormente isolato un peptide che è stato decolorato e purificato. E’ tale peptide che, opportunamente veicolato, ha consentito la realizzazione di preparati a marcata funzione antiacne, seboregolatrice, nonché cheratolitica ed antibatterica. Nei vari preparati contemplati nel brevetto la frazione peptidica dell’estratto è utilizzata in disaggi dallo 0,1 al 5%. Riportiamounaformulazioneindicativadicremaindicatanel trattamento topico dell’acne che contiene tale ingrediente attivo. (9)


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Il taccuino del formulatore

n Dal Pomodoro, non solo licopene Del Pomodoro (Solanum lycopersicum L.), abbiamo recentemente anche noi fatto un bel parlare (vedi ED n. 353, dic. 2010), descrivendone proprietà e virtù, soffermandoci poi, come era ovvio, su quello che è considerato come il suo più importante principio attivo, il licopene. Lo studio in oggetto ci suggerisce che altri principi attivi di interesse sono da prendere in considerazione n Bioattività delle antocianidine quando ci si riferisce alla funzionalità antiosdel Mirtillo sidantedegliestrattidellapianta.InparticoGli estratti ottenuti dalle varie specie di Mirtillo, lare, quei piccoli pomodori comunemente sono ben noti per le loro riconosciute proprietà noti come ‘pomodori ciliegine’ sono ricastringenti,antinfiammatorie,vasoprotettive, chi, oltre che in licopene, in due flavonoiantiossidanti. di: calconaringenina e rutina, entrambi Nella nota in recensione sono prese in estratti dalla buccia del frutto, ai quaconsiderazione due specie della pianta, li sono da ascrivere marcate proprietà Vaccinium vitis-idaea, il Mirtillo rosso e antiossidanti. Questi due i flavonoidi Vaccinium microcarpon (un Mirtillo noto hanno rivelato tale proprietà a vari anche come ‘ossicarpo minore’, per ditest,senzaperaltrodimostrarediposstinguerlo da altre specie similari). sedere anche proprietà pro-ossidanI composti fenolici a maggiore concenti. Quando si parla di antiossidanti, trazione identificati nella droga delle spesso si ignora il fatto che certuni due piante sono le proantocianidine, di questi non agiscono solo come che rappresentano dal 63 al 71% del antiossidanti, ma possiedono anche contenuto totale in polifenoli, ma un’azione pro-ossidante intrinseca, sono presenti anche antocianine, specialmente in presenza di metalacidi idrossicinnamico e benzoico li di transizione come ferro e rame; ed alcuni flavonoli. cosa vuol dire: che si ossidano a Le proantocianidine sono polimeri lorovoltaepertantoperdonodieffiacortacatenadistruttureflavonoicacia. Certi estratti vegetali (es, da diche,dettianche‘tanninicondenEmblica e come stiamo vedendo i sati’. A seconda del tipo di legame nostri pomodorini) sono scevri da che si instaura tra i singoli eletale attività, mentre certi antiossimenti della catena, vengono dette danti tradizionali (come vitamina C e Vitamina E, nonché antiossidanti di tipo A, B e C, oltre che poter di sintesi come BHT e BHA) la preessere distinte in oligomeri, dimesentano. ri, trimeri e polimeri, a seconda del Nell’estratto dei pomodorini è stato numero di unità che costituiscono la rinvenuto anche un altro flavonoide ad complessamolecola.ConsistonoprinVaccinium vitis-idaea attivitàantiossidante,lanaringenina,ma cipalmente di unità di catechina, epicapare che tale composto sia poco stabile e che una techina,gallocatechina,epigallocatechina. sua isomerizzazione che può avvenire, ad esempio, per espoDopo la lignina, le proantocianidine sono di gran sizione alla luce UV, ne riduca l’interesse ai fini funzionali lunga i polifenoli più diffusi nel regno vegetale. sopra esposti. (12) Con test atti a valutarne il potere antiossidante, si è potuto verificare che l’inibizione alla perossidazione lipidica in liposomi risulta particolarmente sviluppata (dal 70 all’85%) n Basilico, antimicrobico ed antiossidante utilizzando sia frazioni oligomeriche sia polimeriche. Le fraRiferiamo ora di una ricerca efettuata ai fini di esplorare la zioni polimeriche hanno rivelato anche un marcato effetto composizione chimica e la funzionalità antimicrobica ed anantimicrobico verso Staphylococcus aureus. I derivati fenolici tiossidante di un olio essenziale ottenuto da foglie fresche di del V. microcarpon inibiscono in maniera dose-dipendente la Basilico (Ocimum balisicum L.), la nota piantina aromatica produzione di NO LPS-indotto, mentre hanno minore effet(delle Labiaceae) che tutti apprezziamo in cucina. to ai fini della riduzione di espressione di iNOS e COX-2. L’estrazionehaprodottolo0,171%diolioessenziale,nelquaRicorderemo che iNOS (Nitric oxide synthase) sono enzimi le sono stati identificati 75 componenti che ne rappresentano che catalizzano la produzione di ossido nitroso (NO), mentre il 99,8%. Il componente più abbondante è risultato essere il COX-2 (ciclossigenasi-2) è un altro enzima che induce fenolinaiolo (69,9%), seguito dal geraniolo (10,9%), 1-8-cineolo meniinfiammatori.Ad una concentrazione pari a 100 μg/mL, (6,4%), bergamotene e geranil acetato. tali fenoli inibiscono la produzione di agenti infiammatori inTale olio essenziale ha dimostrato di esplicare una forte attidotti da produzione di NO quali interleuchine (IL-6, IL-1β e) vità antibatterica nei confronti di numerosi batteri testati (ad e TNF-α (Tumor necrosis factor). L’altro estratto presenta un eccezione di Pseudomona putida e P. aeruginosa). Il più marmeno marcato effetto su produzione di IL-1β, mentre esplica cato potere inibente dell’olio etereo si è rivelato verso Streplo stesso potenziale inibente sugli altri promotori di infiamtococcus pneumonite, Candida albicans, Hemphilus influenzae mazione. (11) e Aspergillus niger. Nell’olio è stata rinvenuta una quantità di rimuovereradicaliliberi,quindiidratante(riduconolaperdita di acqua della barriera cutanea), oltre che a prevenire la denaturazioneedegradazionedellacheratina.L’effettorisultante l’applicazione di questi preparati contenenti l’estratto consiste in un migliorato stato di benessere della pelle ed in un suo migliore evidente aspetto estetico: pelle più liscia, regolare, luminosa. (10)

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sostanze antiossidanti di circa 50 mM. L’olio essenziale di basilico è pertanto da considerarsi, in funzione di queste sue proprietà bioattive, un ingrediente sfruttabile sia in campo alimentare,siafarmacologico,profumieroe cosmetico. (13)

estratti da piante (Cassia, Ciliegio, ecc.). Bixa orellana L, è una pianta ben conosciuta, l’Annatto, da cui si ottiene un popolare colorante caroteonide impiegabile anche in farmaceutica ed in alimenti (ad esempio, si usa per colorare il formaggio). Uno studio in vitro ha confermato che n Bixa orellana inibisce la ancheunestrattoincloroformioottenuglicazione delle proteine to dai semi della pianta è in grado di La glicazione è un meccanismo imfunzionarequaleinibentelaglicazione portanteneiriguardidelcross-linking delle proteine. delle proteine, risultante dal concateNell’estratto da semi sono stati identinamento di zuccheri liberi alle catene ficaticinqueprincipiattivi:geranilgeaminoacidiche; questo fenomeno inranile,fernesilacetone,geranilgeranil duce un accumulo nell’organismo di ottadecanolo,geranilformiatoegeraproteine glicate, accumulo che è cononilgeranil acetato. L’effetto di questi sciuto come AGEs (Advanced glycation principi attivi è stato determinato end-product). Si tratta di prodotti irreutilizzandoli a varie concentrazioni, versibili che si accumulano con l’invecmisurandone l’attività ipoglicemica chiamento e che comportano una modifisu ratti albini su cui era stata indotta ca della struttura secondaria del tessuto iperglicemia. connettivo. La glicazione è un evento fisioA seguito test si è potuto verificare che il logico, regolato dal livello di zuccheri nel geranilgeranilotatdecanoatoèl’ingrediensangue.èresponsabiledell’invecchiamento te naturale a più marcato effetto inibente la dei tessuti di cui riduce flessibilità, elasticiglicazione e la formazione di AGEs, seguito tà e funzionalità. Si capisce, da questo breve dal farnesilacetone. Il meccanismo di inibizione Bixia orellana L. preambolo,quantotaleindesideratofenomeno alla formazione degli AGEs dei geranilderivati avpossa interferire negativamente per quanto conviene nello stadio di formazione della fruttosamina. cerne il buon stato di benessere e di conservazione Indubbio, pertanto, l’interessechetali componenti l’estratto della pelle e sul suo prematuro invecchiamento. Esistono oggi della pianta possono rivestire ai fini della protezione da danni sostanze che inibiscono la glicazione delle proteine: possono alle proteine indotti da iperglicemia, anche in campo cosmetiessere molecole chimiche di sintesi (come acido salicilico) o co, in preparati antiaging. (14) n

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produzione

Dalle aziende

Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali: note dalle aziende Copolimero ottimizzante la formulazione di protettivi solari Al fine di ottenere un optimum di performance da parte di un preparato protettivo UV, si richiede che l’ingrediente attivo risulti distribuito nella maniera più omogenea possibile sul substrato una volta applicato il prodotto finito. Peraltro, la natura irregolare della superficie cutanea spesso rende difficile questa operazione e ne risulta quindi, data la disomogeneità di distribuzione del prodotto, una difformità di protezione. Praticamente, non su tutta la superficie protetta si registra lo stesso valore di protezione SPF. Migliorando la struttura del film protettivo è quindi ovvio che si raggiunge un più elevato grado di distribuzione del filtro UV. Si aggiungono allo scopo polimeri filmogeni i quali operano anche da disperdenti degli attivi UV. Molti di questi polimeri peraltro possono rendere il prodotto finito colloso, appiccicoso, sgradevole al tatto. SolPerForm 100 (INCI: Aqua (and) Hydrolyzed wheat protein/ PVP crosspolymer), realizzato e presentato dalla Croda, è un adatto agente reologico che consente l’ottenimento di un sottile e resistente film sulla cute quando incorporato in una emulsione a funzione protettiva UV, senza che questa, una volta applicata, dia luogo all’insorgere di effetti sgradevoli dal punto di vista estetico e sensoriale. Il nuovo copolimero sviluppa inoltre un marcato effetto boosting, cioè funziona da rinforzante del sistema protettivo UV presente nel formulato. Tale effetto è stato verificato sia con test in vitro, sia con test in vivo.

Cere vegetali innovative, multifunzionali Dalla Sophim (in Italia Pharma Cosm Polli) realizzate una serie di nuove cere innovative, multifunzionali, rivelatesi idonee per prodotti skin care, corpo, solari e make up. Si tratta della serie di cere Phytowax, di estrazione al 100% vegetale e pertanto provenienti da fonti sostenibili. Sono prodotti bianchi, cremosi, inodori, stabili all’ossidazione. Sono il risultato di una totale idrogenazione di particolari esteri dell’olio di Oliva e di Ricino. Gli esteri di partenza sono ottenuti tramite alcolisi dei due oli con alcole grasso di origine vegetale, con catena da C6 a C22. A seconda dell’alcole utilizzato, la cera risultante presenterà una diversa catena idrocarburica che ne determinerà il punto di fusione, che potrà variare da 25 a 34 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

73°C. Come dire una specifica cera per ogni specifica utilizzazione. Le cere vegetali Phytowax in prodotti per capelli ne migliorano la consistenza e la brillantezza; nelle creme ed altri prodotti per la pelle, protettivi solari compresi, oltre che quali regolatrici di consistenza, le cere migliorano l’effetto levigante ed il tocco setoso. Ideali Ricinus communis L. inoltre ai fini di migliorare la struttura dei prodotti per make up, in particolare nei preparati in forma di stick, senza conferire effetto untuoso od appiccicoso. è da considerare per queste cere anche un interesse dal punto di vista eudermico, con l’apporto di sostanze idratanti dagli esteri dei due oli componenti (di Oliva e di Ricino), nonché una funzione protettiva da perdita di acqua di traspirazione, senza effetto comedogenico.

Nuovi corpi oleosi ad alto titolo in sostanze attive ad elevata stabilità Al recente in Cosmetic 2011 in Milano, la società francese Olèos ha presentato una serie di ingredienti cosmetici di natura lipidica ottenuti grazie ad una innovativa tecnologia brevettata che prevede una oleo-eco-estrazione. Il processo di fabbricazione è interamente fisico, senza l’impiego di solventi organici e prevede vari passaggi che includono micromacinazione, estrazione con ultrasuoni, microonde, campo elettrico pulsante condotti in atmosfera di azoto. Test di stabilità hanno confermato che, a differenza di prodotti ottenuti per macerazione, questi oleoattivi sono stabili all’os-


sidazione e non subiscono degradazione durante l’estrazione, ad esempio, gli acidi grassi polinsauri. Il prodotto risultante è altamente arricchito in antiossidanti non polari (tocoferoli, vitamina E, carotenoidi..), così come in polari (fenoli, flavonoidi, vitamina C..) che operano in sinergia. Una idonea selezione dell’olio vegetale o del grasso (burro o cera) dalla materia grezza (parte della pianta), consente l’ottenimento di un oleoattivo mirato ed estremamente efficace per uno specifico target: antinfiammatorio, ammorbidente, antiaging, ecc. grazie alla sua elevata concentrazione in biomolecole. Per ottenere, sempre come esempio, oleoattivi con proprietà antiossidabti, si procede col processo di estrazione partendo da piante nella cui droga è reperibile una elevata concentrazione in polifenoli ed, in questo caso, questa elevata concentrazione in polifenoli rimarrà nell’oleoattivo ottenuto. Si è potuto verificare (test in vitro) per un prodotto di tale tipo, un potere antiradicalico da 100 a 1000 volte superiore rispetto a quello posseduto da un olio ottenuto per macerazione. Il processo di estrazione Oléos permette la concentrazione, in un olio vegetale, di varie biomolecole con riconosciute proprietà dermocosmetiche, tipo vitamine A,E,C, cere, fitosteroli, oligoelementi, acidi grassi polinsaturi, ecc. Con test ex-vivo, su modelli di pelle, è stato anche possibile dimostrare che un oleoattivo incorporato in una preparazione topica viene uniformemente assorbito sia dallo strato cormeo, sia dagli strati superficiali dell’epidermide.

Sensomer CT-400 Polymer a più elevato grado di quaternizzazione e quindi a densità di carica cationica maggiore (circa 4%). Il primo polimero impartisce una media viscosità e limpidezza a sistemi tensioattivi in cui incorporato, con marcato effetto lubrificante in fase umida e una gradevole sensazione di levigatezza sui capelli asciutti, mentre il secondo impartisce una viscosità minore ed una maggiore limpidezza al sistema, con tocco di pulito e terso ad umido e di morbido a secco. I produttori assicurano che l’impiego di questi polimeri naturali quaternizzati sono in grado di assicurare una più marcata deposizione dei derivati siliconici di normale utilizzo in preparati trattanti dei capelli rispetto ai tradizionali e di comune impiego polimeri cationici. Un ‘sensory panel test’ effettuato su un certo numero di utilizzatori di shampoo contenenti i detti polimeri naturali ha rivelato che tali formulazioni si sono rivelate più gradevoli di quelle realizzate con polimeri cationici a base di guar e di Polyquaternium-10, in particolare per quanto riguarda la facilità alla pettinatura, sia ad umido che a chioma asciutta. Altre apprezzabili prerogative di questi polimeri sarebbero quelle di aumentare la ricchezza e la stabilità della schiuma di sistemi tensioattivi detergenti, di possedere una maggiore sostantività, di impartire ai capelli trattati setosità e morbidezza.

Polimeri naturali migliorano la deposizione di siliconi sui capelli

Un nuovo attivo naturale estratto dai germogli del Cartamo con pronunciate proprietà antiaging. Il nuovo ingrediente per la cosmesi presentato al recente ‘in Cosmetics, Milano, dalla Jean Dekker, è denominato GemmaNova (INCI = Aqua (and) butylene glycol (and) Carthamus Tinctorius Bud extracts). Recenti ricerche hanno svelato che, non solo i semi del Cartamo sono ricchi in principi attivi di elevato interesse dal punto di vista dello sfruttamento cosmetico, come flavonoidi, aminoacidi, tocoferoli, calconi, ecc., ma anche e soprattutto i teneri germogli. Si è visto, ad esempio, che un ingrediente attivo dei germogli, la 8-idrossiarctigenina (un derivato dell’arctina, un lignano) è in grado di promuovere la sintesi del collagene inibendo l’attività dell’enzima che presiede alla sua demolizione, la collagenasi. Inoltre presenta attività favorente la proliferazione e differenziazione delle cellule ed attività antiossidante. Inoltre, anche la prolina contenuta nella droga delle gemme della pianta è un precursore nella sintesi del collagene-1, così come α-tocoferolo è ben noto quale antiossidante. A test di verifica, si è visto che preparati contenenti il nuovo ingrediente inducono incremento nella sintesi collagenica in maniera dose-dipendente, così come in maniera dose-dipendente si è rivelata la sua funzione antiossidante e bloccante i radicali liberi (test al DPPH, difenil picrilidrazile). Infine si è scoperto che gli estratti d germogli di Cartamo esplicano un effetto anti-allergico, inibendo il rilascio di β-esosaminidasi anche in questo caso agendo in maniera dose-dipendente. La Compagnia produttrice riferisce inoltre che i derivati vegetali qui presentati sono ottenuti con un particolare metodo di coltivazione e di lavorazione da loro seguito, che consente il controllo della presenza e della eliminazione di eventuali inquinanti (es., pesticidi) o di interferenze ambientali (luce, temperatura, nutrienti, ecc.) sulle piante lavorate, fattori questi che potrebbero comprometterne il metabolismo ed alterarne il contenuto in principi attivi.

La Lubrizol Co, ha recentemente introdotto in mercato due nuovi polimeri naturali i quali, incorporati in preparati condizionanti per capelli contenenti siliconi, migliorano la deposizione di questi sullo stelo, consentendo quindi di ridurre la quantità di silicone nella formula e migliorando di conseguenza la gradevolezza sensoriale del preparato finito, che risulta meno untuoso ed appiccicoso. I nuovi polimeri naturali ottenuti da Cassia (Cassia senna L.) e poi quaternizzati, denominati Sensomer (INCI = Cassia hydroxypropyltrimonium chloride), sono disponibili in due versioni: Sensomer CT-250 Polymer, con un più basso valore di quaternizzazione e quindi a densità di carica media (circa 2,5%) e Cassia senna L.

Dalle gemme del Cartamo attivi antiaging

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produzione

Dal Fieno greco un ristrutturante cutaneo Ancora l’attenzione su un nuovo ingrediente per cosmetici presentato al recente in Cosmetics di Milano dalla compagnia francese Greentech (in Italia Respharma). Il nome del prodotto è: Setiline (INCI, suggested = Hydrolyzed Trigonella foenum-graecum seed extract). I semi essiccati del Fieno greco (o Trigonella) sono caratterizzati dal contenere, oltre che lipidi e proTrigonella corniculata teine, anche una ricca frazione (oltre il 45% del totale) in polisaccaridi (galattomannani). In relazione a queste conoscenze, si è realizzato secondo un avanzato processo biotecnologico e sfruttando una specifica parte del seme, il principio attivo in oggetto, la cui composizione risulta in oligogalattomannani. Setiline agisce su entrambi gli strati cutanei, il derma e l’epidermide prevenendo processi di glicazione sul collagene e l’integrina del derma, mantenendone così integre la flessibilità ed elasticità. Sull’epidermide, invece, il principio attivo vegetale riduce la differenziazione dei cheratinociti e quindi migliora le funzione della barriera cutanea. Come risultato, tutte le strutture della pelle sono protette e preservate nelle loro funzioni e nelle loro proprietà biomeccaniche: l’elasticità e la tonicità sono mantenute e, come risultato, si ha una riduzione nella potenziale formazione di rughe. Test usando DNA microarray analysis, (una tecnica che consente di analizzare gli effetti di sostanze sul metabolismo cellulare) hanno dimostrato che Setiline modifica l’espressione di specifici geni coinvolti in numerosi meccanismi della biologia cutanea, tipo il rilascio di glucosio (che interferisce su fenomeni di glicazione delle proteine), sulla protezione da specie reattive di ossigeno, sul metabolismo della matrice extracellulare (coinvolgente la degradazione di certi componenti della struttura extracellulare, tipo il collagene), sul processo di ipercheratinizzazione. Nel caso, ad esempio del fenomeno legato alla glicazione, si è visto che un trattamento con Setiline di cellule incubate con glucosio, diminuisce sensibilmente il livello del glucosio e quindi il rischio di formazione di AGEs (Advanced glycation end-products), cioè a dire quell’accumulo nell’organismo di proteine glicate, cioè di prodotti irreversibili che si accumulano e che comportano una modifica della struttura della matrice extracellulare. Migliorandone la struttura architettonica globale e mantenendone le corrette proprietà meccaniche (elasticità e tono), Setiline aiuta la pelle e riduce la formazione di rughe. 36 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

Dall’olio dai semi di una pianta africana un agente polifunzionale, idratante, riparativo Presentato a in Cosmetics, dalla CRM International, in Italia Variati, un nuovo agente condizionante, idratante, protettivo cutaneo. Crambisol (INCI = Crambe Abyssinica seed oil phytosterol Esters) combina i positivi effetti idratanti, ammorbidenti dell’olio di base ottenuto dai semi di una pianta africana con gli effetti bioattivi degli esteri di fitosteroli che lo stesso olio contiene. Il preparato cosmetico in cui viene incorporato sviluppa sulla pelle un delicato velo protettivo, non occlusivo, non grasso e non appiccicoso, con elevata gradevolezza sensoriale. La sua molteplice funzione si esplica attraverso un effetto idratante diretto, nonché riducente la perdita di acqua per traspirazione che riduce la secchezza dello strato corneo ed un’azione protettiva e riparativa a lungo termine, che aiuta a mantenere l’integrità della barriera cutanea. Crambisol regola l’equilibrio idrofilo/lipofilo e migliora l’attività dei lipidi di superficie sull’epidermide, stimolando i processi di rigenerazione cutanea favorendo il turnover cellulare nello strato basale. L’ingrediente è dotato anche di proprietà coemulsionanti e stabilizzanti di emulsioni sia A/O, sia O/A. Incorporato in preparati per l’igiene personale riduce le irritazioni causate da tensioattivi, stabilizza la schiuma rendendola più densa. Shampoo che lo contengono rendono i capelli morbidi e lucenti. Anche in questo caso, regolando il bilancio idrolipidico dello scalpo lo protegge dai tensioattivi e ne evita la secchezza. In applicazioni make-up migliora la dispersione dei pigmenti con proprietà bagnanti paragonabili a quelle dei derivati etossilati dell’olio di Ricino; in preparati in forma di stick ne incrementa la coesione, la compattezza e l’elasticità.

Latti vegetali per preparati cosmetici I derivati del latte sono da sempre utilizzati nella realizzazione di preparati per il trattamento cosmetico. Il lattosio, ad esempio e l’acido lattico e i suo sali, sono noti per la loro funzione idratante, ritentiva di umidità; le vitamine A ed E del latte combattono al formazione di rughe e stimolano la rigenerazione cutanea. Da non dimenticare poi le proteine del latte, oggi utilizzate sia in preparati per la pelle sia, e soprattutto, in tricocosmesi. La società svizzera Botanica GmbH, ha recentemente presentato i suoi ‘latti vegetali’ per i quali, visto il sempre minore richiamo di derivati di derivazione animale e per contro la sempre più crescente richiesta di derivati ‘verdi’, c’è da attendersi che potranno godere di una favorevole prospettiva alternativa da parte dei fabbricanti. Tra i prodotti presentati, un latte vegetale in forma liposomale, ad effetto trattante intenso. Viene definito quale protettivo della pelle dalla perdita di umidità ed inoltre favorisce la penetrazione di principi attivi in forma ottimale. Il latte, interamente vegetale, contiene un elevato tasso di fosfolipidi, pertanto è da considerarsi un ideale agente restituivo dell’indispensabile strato lipidico cutaneo, per cui in grado di assecondare la funzione della barriera protettiva della pelle. Questi latti vegetali, dice la compagnia che li propone, sono ottenibili da una grande e diversificato numero di piante. n



monografie

Antropologia del genere Cucurbita

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DI Erica Campodonico

Appartiene da sempre all’immaginario fantastico e popolare, ma in Europa la zucca è arrivata con la Conquista. Le conoscenze sul genere Cucurbita si vanno arricchendo, con lo studio delle diverse specie, tutte caratterizzate da sorprendenti capacità vitali e colonizzatrici. In questo numero ne descriviamo l’insieme e le caratteristiche botaniche e fitochimiche generali per affrontare nel prossimo una articolata rassegna delle molte specie e dei loro usi alimentari e etnomedici

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n Cenni storici La zucca ha quasi di sicuro avuto origine in America e da tale continente si sarebbe successivamente diffusa nel resto del mondo. E’ probabile che Cucurbita moschata o una forma molto simile ad essa costituisse il tipo primitivo, e che le tre specie principali abbiano avuto il loro centro originale di distribuzione nelle zone tropicali americane. Il fatto che i fiori di zucca siano stati considerati un simbolo sacro nelle religioni di alcune tribù indiane è una testimonianza dell’antichità della coltura. I primi materiali scoperti provengonodal Messico, dovealcuni semi e frammenti sono stati datati tra 9000 e 7000 anni fa. Recenti studi effettuati con spettrometria di massa sul carbonio radioattivo su piante addomesticate trovate nella Valle Tehuacan a Puebla, in Messico, presso la grotta Coxcatlan, indicherebbero che Cucurbita pepo è la più antica tra le piante ritrovate, mentre Cucurbita argyrosperma sarebbe molto più recente. Purtroppo, non si è riusciti a datare Cucurbita moschata poiché la sua presenza tra i campioni non è stata confermata.Invece,un’altraCucurbitacea,Lagenariasiceraria, pare risalire a non molto tempo dopo Cucurbita pepo. Inepocapre-colombiana,Cucurbitapepoeralargamentediffusa nel Messico e nella parte sud-occidentale degli attuali Stati Uniti. Questa specie è stata forse la prima zucca introdotta in Europa e al 1542 risale la prima descrizione di tale specie, mentre risalgono a decenni prima le prime immagini, dipinte tra il 1515 ed il 1518 nella villa romana, che ora è conosciuta come Villa Farnesina, del ricco banchiere senese Agostino Chigi (in tali splendidi affreschi di Raffaello Sanzio sono state rappresentate le vicende di Cupido e Psiche, contornate da cornici dipinte da Giovanni Martini da Udine, composte da frutti, vegetali e fiori vari, per un totale di 170 specie e più, tra cui 6 specie di Cucurbite del Vecchio Mondo, e 2 o 3 del Nuovo Mondo. Delle prime si sono riconosciute: Citrullus lanatus, Cucumis melo, Cucumis sativus, Ecballium elaterium, Lagenaria siceraria e Momordica balsamina; tra le seconde: Cucurbita maxima, Cucurbita pepo e, forse, anche Cucurbita moschata. Per questo motivo, proprio perché queste ultime sono native del Continente americano, questa si tratterebbe di una delle prime immagini di zucca rappresentata in Europa) o alcune che sono state riportate proprio nel 1542 nel “De Historia stirpium” di Fuchs. Recenti studi dimostrano che addirittura, nel libro di preghiere “Grandes Heures d’Anne de Bretagne” illustrato tra il 1503 ed il 1508 da Jean Bourdichon de Touraine (in Francia) pare essere contenuta la prima immagineinassolutodellaCucurbita.Inun’illustrazione,infatti, è raffigurato un ramo vivente che regge fiori e frutti, e sembra che tra questi vi sia un frutto di Cucurbita pepo subsp. texana, secondo gli studi effettuati da esperti di Cucurbite. Sempre secondo loro però, tale immagine non costituisce una


monografie

Antropologia di Cucurbita

prova costitutiva di un primo contatto con l’agricoltura del Nuovo Mondo, e si pensa che essa si rifaccia semplicemente ad alcune piante viste crescere nella Costa del Golfo dove ora sono presenti gli Stati Uniti. Nel 1591 poi, viene menzionata anche Cucurbita moschata, mentrerisultaposteriorel’introduzionediCucurbitamaxima. n Descrizione botanica La famiglia comprende quasi un centinaio di generi e circa 800 specie. Si tratta di piante erbacee, in genere annue, rampicanti o striscianti che presentano solitamente foglie alterne picciolate, fiori monoici pentameri con una corolla grande giallo-aranciatadall’odorecaratteristico,echeproduconoun frutto grosso carnoso (peponide) con molti semi, che a volte sono commestibili. n Composizione ed interesse alimentare Cucurbita spp., chiamata più comunemente “zucca” (senza quindi recare distinzione tra le tante specie e varietà che questo genere comprende), è grande produttrice di frutti eduli, generati da piante erbacee, dagli esili fusti e capaci di giungere a cospicue dimensioni e ad un peso a volte non inferiore ai cento chili. Talifruttisonogeneralmentepococonsideratiedapprezzati, forse per il loro sapore poco marcato e per il valore nutritivo modesto o forse perché storicamente legati al mondo povero, quello contadino (anche se in realtà ciò si verifica solo a partire dal ‘900. Nei secoli precedenti infatti, ‘700 e ‘800, la zucca era presente anche in alimenti consumati in importanti corti italiane: Napoli, Torino, Ferrara…). In realtà, la pianta in toto non andrebbe assolutamente sottovalutata in quanto contiene molteplici principi benefici in ognuna delle sue parti: Semi In base a studi effettuati su semi di frutti cresciuti in Argentina si è scoperto che in essi sono contenuti in percentuali variabili: - proteine - glicosidi - terpenoidi - sali minerali - lipidi 40 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

In particolare, si è valutata anche l’esatta composizione della frazione degli acidi grassi: ne fanno parte infatti sia saturi (C 14:0, C 16:0, C 18:0, C 20:0, C 22:0), sia insaturi (C 18:1, C 18:2, C18:3, C22:1), i quali prevalgonoquantitativamentedi gran lunga sui primi (addirittura i C 18:2 ed i C 18:1 costituiscono circa il 75-80 % dell’intera frazione acidica. Questi valori ovviamente, cambiano con il variare del genere e della specie della pianta da cui i semi stessi provengono. Solitamente comunque, ad eccezione di Cucurbita pepo, i valori riportati di C 18:1 sono più bassi rispetto a quelli di C 18:2). Tutto questo è molto importante dal punto di vista nutritivo ed alimentare, anche se in alcuni casi i semi non sono considerati eduli (si riporta l’esempio dei semi di Cucurbita pepo, che non sono commestibili a causa della presenza di cucurbitacine,chedannolorounsaporeestremamenteamaro), proprioperl’importanzacherivestonoinquestosettorealcuni tipi di acidi grassi insaturi, che sono considerati essenziali per la nostra dieta, anche perché i più importanti tra questi fanno da precursori alle categorie degli ω-6 e degli ω-3. Per quanto riguarda le sopraccitate cucurbitacine, si tratta di triterpeni tetraciclici altamente ossigenati, conosciute per la loro amarezza e prodotte non solo nelle Cucurbitaceae ma anche in altre famiglie. Sono inoltre alquanto tossiche per i mammiferi con attività catartica, emetica e citotossica, ed utilizzate come “antifeedants” (“antiappetito”) per insetti dannosi. Recentemente sono state sfruttate per le loro proprietà anti-tumorali e citotossicità differenziale per le linee cellulari di tumori ai reni e al cervello e di melanoma, per la loro inibizione all’adesione delle cellule, per i loro possibili effetti anti-fungini e per i loro già noti effetti contro alcuni tipi di scarafaggi. Per questo, in ambito biotecnologico sono stati compiuti esperimenti al fine per ottenere in vitro cucurbitacine, evitando così le estrazioni dalla pianta. Ciò è stato eseguitoinducendolaformazionedicallopartendodacolture cellulari di Cucurbita andreana e dell’ibrido Cucurbita andreana/maxima. I risultati sono stati positivi in quanto si è scopertochecelluleindifferenziatesonoingradodi produrre tali metaboliti secondari (il che generalmente è assai complicato), ed inoltre che le sospensioni cellulari ne producono in quantitativi maggiori, per di più nel mezzo di coltura (spesso in colture di questo genere è necessario cambiare diverse condizioni affinché il rilascio delle sostanze desiderate avvenga nel mezzo). La produttività già così elevata può essere ulteriormente incrementata, compiendo delle selezioni sulle linee di coltura cellulare. Frutto Per quanto riguarda il frutto invece, esso presenta elevate quantitàdi carotenoidi, evidenziati conl’applicazioneditecniche di HPLC in Cucurbita pepo, Cucurbita maxima e Cucurbita moschata (varietà coltivate in Austria), in particolare α-carotene, β-carotene e luteina (indicata come luteina + zeaxantina),importantissimiperlalorofunzioneprovitaminica, in quanto sono precursori della vitamina A, il cui fabbisogno quotidiano è indicato per ciascuno in quantità di 1mg/giorno nei paesi di lingua tedesca, mentre di 3mg/giorno nel Nord America. Inoltre, queste sostanze svolgono anche un’importante funzione anti-cancerogena per la loro capacità di agire contro i radicali liberi (spezzano infatti le catene di questi agenti dannosi, che favoriscono l’insorgere sia del cancro, sia di tante altre situazioni patologiche, come l’invecchiamen-


to prematuro, l’aterosclerosi, la cataratta, la degenerazione maculare legata all’età e tante altre malattie di tipo degenerativo) e di proteggere la cellula ed altre parti costituenti l’organismo dal loro attacco. Dai risultati è emerso infatti che il carotenoide maggiormente presente è la luteina, con valori che vanno dagli 0.08-1.1 mg/100g di polpa di diverse varietà di Cucurbita moschata, ai 0.37-1.8 mg/100g per quelle di Cucurbita pepo, ai 0.8-17 mg/100g contenuti in quelle di Cucurbita maxima. Per quanto riguarda l’α-carotene, i suoi valori sono compresi tra 0.03-0.17 mg/100g per Cucurbita pepo, tra 0.98-5.9 mg/100g per Cucurbita moschata e tra 0.42-7.5 mg/100g per Cucurbita maxima. Infine, i valori di β-carotene oscillano tra 0.06-2.3 mg/100g in Cucurbita pepo, tra 3.1-7 mg/100g in Cucurbita moschata e 1.4-7.4 mg.100g in Cucurbita maxima. Ad ogni modo, la composizione chimica del frutto è la seguente, premesso che esso fornisce 34 calorie per ogni 100 g: - acqua 75 - 95% - sostanze non azotate estraibili 4.10% (71% nel secco) - zuccheri 2.8 - 4.5% - proteine 0.1 – 1.7% - cellulosa, fibre legnose, ecc. 0.7 – 2.2% (7% nel secco) - sali minerali (ceneri) 0.4 – 1.4% - grassi 0.2 – 0.4% - amido (10% nel prodotto secco)

n Proprietà utili e tossicità Le proprietà benefiche della zucca e dello zucchino sono da sempre conosciute ed applicate nel campo della medicina popolare in tutto il mondo. Ad essa si attribuiscono attività: - anti-diabetica - anti-ipertensiva - anti-tumorale - immunomodulatoria Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 41

Fiori Sono infine stati effettuati studi persino sui fiori, per la determinazione dei principi volatili presenti in essi, anche al fine di trovare metodi per attirare più facilmente gli insetti impollinatori, e migliorare quindi le produzioni di zucche. Sono circa una ventina i composti più abbondanti nelle varie specie di Cucurbita: benzene,toluene,orto-xilene,meta-xilene, para-xilene, etilbenzene, α-(+)-pinene, mircene,limonene,eucaliptolo,ocimene, linalolo,1,4-dimetossibenzene, para-anisaldeide, cinnamaldeide, indolo, alcool cinnamilico, dibutilftalato, eugenolo e 1,2,4-trimetossibenzene. Le sostanze più abbondanti,risultanoessere1,4-dimetossibenzene e 1,2,4-trimetossibenzene, sia all’interno dei fiori maschili, sia in quelli femminili (in questi ultimi però esse sono contenute in quantitativi 5 volte superiori rispetto ai primi), seguite da eucaliptolo, indolo, linalolo, ocimene, mircene, α-pinene, ed o-, m- e p-xilene. Gli altri composti compaiono solo in tracce.

- anti-batterica - anti-ipercolesterolemizzante - anti-infiammatoria, anche a livello topico - anti-algica - anti-elmintica, che è la più conosciuta ed ancora applicata, anche come valido rimedio veterinario conosciuto da secoli dai pastori e dagli allevatori italiani, insieme a tante altre erbe salutari. Tutto ciò ha chiaramente destato l’attenzione di molti studiosi che, per mezzo delle più recenti ed avanzate tecnologie, hanno dimostrato queste capacità salutistiche e fitoterapeutiche, e stanno cercando di comprendere quali meccanismi biologici sono alla base della riduzione del rischio di malattie indotta proprio da queste sostanze di origine naturale. Un’altra proprietà di grande valenza storica è l’utilizzo anche nella medicina popolare caraibica di Cucurbita pepo e Cucurbita maxima nel caso di problemi alla prostata. Questo perchéquesteisolesonostatefortementeinfluenzatedaparte dell’Europa, ancheperquantoriguardai rimedi curativi,sia nelperiododicolonizzazionefranceseespagnola,siadurante la continua immigrazione di gente di lingua e cultura spagnolachearrivavadalVenezuela.Infatti,alcunirimeditipicidella medicina popolare caraibica erano già stati riportati secoli prima nel mondo greco e nel mondo romano, rispettivamente da parte di Galeno e di Plinio il Vecchio. Si tratta comunque di proprietà conosciute anche presso di noi ai giorni nostri: infatti, l’olio di semi di zucca è un rimedio fitoterapeutico, non contenuto però in specialità medicinali, usato contro l’ipertrofia prostatica benigna. Accanto a questi innumerevoli vantaggi però sta anche il pericolo di tossicità, da tenere sempre sotto controllo per


monografie

Antropologia di Cucurbita

evitare che i benefici si trasformino in qualcosa di negativo. Ad esempio, in letteratura scientifica è riportato un caso di metaemoglobinemia,indottaaquantoparedall’ingestionedi una zuppa di zucchini (courgette). Questa seria condizione patologica prevede, a causa di traumi o dell’esposizione ad agenti in grado di ossidare l’emoglobina a metaemoglobina, l’incapacità da parte di quest’ultima di trasportare ossigeno. Tra le sostanze tossiche compaiono anche i nitrati e i nitriti contenuti nelle verdure (zucchini, così come spinaci, fagioli verdi e bietole). In questo caso però, la zuppa era stata assunta da parte di due neonati, rispettivamente di due e un mese di vita, per risolvere i loro problemi di costipazione intestinale. Purtroppo, i bambini al di sotto dei tre anni posseggono bassiquantitatividell’enzimaNADH-citocromob5-riduttasi che si occupa di ridurre la metaemoglobina ad emoglobina, e quindi non sono in grado di riportare i valori di emoglobina alla norma. I due neonati perciò sono stati ospedalizzati, a seguito di gravi manifestazioni cianotiche con metaemoglobinemia, con valori rispettivamente di 30.4 e 27 %, e sono stati trattati con blu di metilene. Dopo 12 ore la sindrome era del tutto scomparsa. n Distribuzione geografica ed esigenze ambientali L’area di diffusione mondiale della zucca è piuttosto vasta, e supera quella di altre Cucurbitacee, quali melone, cocomero e cetriolo. Riveste tuttavia una certa importanza solo nelle zone a clima temperato-caldo e soprattutto nelle regioni del bacino del Mediterraneo, dove la coltura viene praticata all’aria aperta nei mesi primaverili-estivi ed in ambiente protetto in autunno-inverno. Per l’Italia, non è possibile determinare quanta superficie investita a zucca sia stata utilizzata per la produzione di zucchini, specie nelle tipiche zone orticole, e quanta per la produzione di zucche da inverno, con coltivazione di pieno campo, soprattutto in Veneto, EmiliaRomagna, Lazio, Campagna e Puglia. Si tratta comunque di piante che hanno avuto origine in regioni caldo-umide, talvolta aride, per cui, per una buona crescita, richiedono un lungo periodo di caldo, preferibilmente asciutto. Non sono infatti resistenti a temperature neppure moderatamente rigide, e quindi non possono essere coltivate all’apertoininverno,inqualsiasiregionetemperatasenzafar ricorso a mezzi di protezione. Delle tre specie più importanti, Cucurbita pepo esige un periodo di clima caldo più breve rispetto a Cucurbita maxima e a Cucurbita moschata per dareunprodottocommerciabile;perunabuonaproduzionedi queste ultime, è necessario un periodo di caldo compreso tra 120 e 140 giorni. In ogni caso, si deve tener presente che per C. pepo la parte commestibile è costituita dal giovane, immaturo frutto, mentre per le altre due specie, si utilizza il frutto a maturazione completa (le cosiddette “zucche invernali”). Le aree adatte alla coltivazione della zucca sono da considerarsi quelle che godono di molto sole e bassa umidità: infatti le zucche vengono facilmente danneggiate nella parte aerea se soggette ad un eccesso di pioggia oppure periodi di elevata umidità che favoriscono l’insorgere di fitopatie. P e r quanto riguarda il terreno, le zucche non hanno particolari esigenze: possono essere infatti coltivate in qualsiasi tipo di terreno fertile e ben drenato, ma non si sviluppano bene in terreni umidi e mal sistemati poiché non sopravvivono in ambienti in cui vi è ristagno d’acqua dopo le piogge o dopo le irrigazioni. 42 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

n Interesse agronomico è necessario menzionare che la zucca e lo zucchino sono state utilizzate, da parte di team di ricercatori, come piante indicatricidell’inquinamentoambientaleinalcunistudi:esse infatti sono state impiegate per verificare sperimentalmente gli effetti causati da gas e sostanze chimiche di sintesi adoperate in agricoltura, e per il rilascio nell’ambiente di piante geneticamente modificate in laboratorio, i cosiddetti OGM. Per quanto riguarda il primo tipo di studi, si è cercato di verificarequaliconseguenzesull’agricolturacomportaunfenomeno così negativo ormai in espansione quale è l’inquinamento, ed in particolare l’accumulo nel suolo di p,p’-DDE (fenantrene,pireneebenzopirene)ePOP(ovvero“inquinanti organici persistenti”. Tale categoria comprende alcuni tra gli IPA, cioè gli idrocarburi aromatici policiclici, alcuni bifenili policlorinati detti PCB, diossine come le dibenzo-p-diossine policlorinate, furani, e pesticidi organoclorinici come il DDT–diclorodifeniltricloroetano-edisuoimetabolitiprimari DDD e DDE), dal momento che le piante assorbono anche tali sostanze, sia dal suolo, sia dal compost, il quale solitamente viene utilizzato in agricoltura. è necessario considerare come variabili fondamentali per il bioaccumulo,iltempodipermanenzadelcompostonelsuolo, leproprietàchimico-fisichedell’inquinante(comel’idrofobia e la polarità), le condizioni ambientali e del suolo, in quanto esse influenzano molto i dati ottenibili. Ad esempio, dato che i POP sono così altamente resistenti, il tempo di permanenza nel sottosuolo è una caratteristica da tener presente, perché più tempo trascorre, più la loro concentrazione relativa aumenta, e quindi il loro contenuto nel compost tenderà ad essere alquanto elevato, mentre i p,p’-DDE tendono ad essere molto meno presenti in esso. Per altro, il compost già di per sé è abbastanza povero di nutrienti, sicché si rende necessario utilizzarne elevate quantità per ottenere gli effetti benefici per la coltura, esponendo perciò anche l’uomo a rischi di tossicità. Neanche il rilasciare OGM (Organismi Geneticamente Modificati) nell’ambiente pare essere salutare per l’ambiente stesso. Perciò, nella seconda categoria di studi sopraccitati, si sono utilizzate varie specie di Cucurbita, proprio per verificare se vi possono essere danni ambientali, con test effettuati in Messico: C. pepo, C. moschata, C. argyrosperma, C. fraterna e C. ficifolia. In seguito ad essi, nonostante vi siano indubbiamenteparticolariinteressieconomiciebiotecnologiciintorno a piante in cui sono state espresse determinate proteine per


conferire loro una maggior resistenza, si è compreso che il loro rilascio nell’ambiente influenzerebbe troppo la crescita sia delle specie selvatiche che di quelle addomesticate. Anche in questi ambiti però si riescono a trovare un lato positivo e la possibilità di impiego alternativo delle piante: lo zucchino infatti potrebbe essere usato anche per la cattura di questi agenti inquinanti così dannosi, nell’ambito della “Phytoremediation”, nuova tecnica di risanamento del terreno, applicata direttamente in situ, che impiega processi fisiologici inerenti di specie vegetali e dei microrganismi connessiperestrarre,degradareosequestrareinquinantiorganici ed inorganici dal suolo o dall’acqua. C. pepo verrebbe

 Bibliografia

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perciòadoperataproprioperlasuacapacitàdiaccumularein grandi quantità questi PAH (compresi quelli la cui struttura molecolare è costituita da 5 e 6 anelli aromatici) e di inviarli alle sue parti inferiori sottoterra con un processo analogo alla fitoestrazione di metalli pesanti. n

Il presente articolo è tratto dalla tesi di Laurea In Tecniche Erboristiche discussa dall’autrice all’Università di Genova con il relatore Prof. Giovanni Romussi

sure gas chromatography-tandem mass spectrometry” Mena Granero, A.; Egea González, F.J.; Garrido Frenich, A.; Guerra Sanz, J.M.; Martínez Vidal, J.L. Journal of Chromatography A, 1045 (2004) 173-179 1.4: - “A review of plants used in folk veterinary medicine in Italy as basis for a databank” Viegi, Lucia; Pieroni, Andrea; Guarrera,Paolo Maria;Vangelisti,Roberta.JournalofEthnopharmacology 89 (2003) 221-244 - “Ethnomedicines used in Trinidad and Tobago for reproductive problems” Lans, C. BCICS, University of Victoria, British Columbia, Canada. PMID: 17362507 [PubMed - in process] - “Multiflorane triterpenoid esters from pumpkin. An unexpected extrafolic source of PABA” Appendino, Giovanni; Jakupovic, Jasmin; Belloro, Emanuela; Marchesini, Augusto. Phytochemistry 51 (1999) 1021-1026 - “Methemoglobinemia caused by the ingestion of courgette soup given in order to resolve constipation in two formula-fed infants” Savino, F.; Maccario, S.; Guidi, C.; Castagno, E.; Farinasso, D.; Cresi, F.; Silvestro, L.; Mussa, G.C. Dipartimento di Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza, Università di Torino, Azienda Ospedaliera OIRM - S.Anna, Torino, Italy PMID: 16809905 [PubMed - indexed for MedLine] 1.5 : - W. Reda, “Enciclopedia agraria” volume XII, Ramo editoriale degli agricoltori, 1985, Roma - AA.VV, “Nel mondo delle piante”, Federico Motta editore, 1983, Milano - “Reaction of cucurbit specie sto infection with Zucchini lethal chlorosis virus” Giampan, J.S.; Rezende, J.A.M.; Silva, R.F. Departamento de Entomologia, Fitopatologia e Zoologia Agrícola, ESALQ/USP, Piracicaba, Brazil. Scientia Horticulturae xxx (2007) xxx-xxx 1.7: - “Differences in p,p’-DDE bioaccumulation from compost and soil by the plants Cucurbita pepo and Cucurbita maxima and the earthworms Eisenia fetida and Lumbricus terrestris” Peters, Richard; Kelsey, Jason W.; White, Jason C. Environmental Pollution 148 (2007) 539-545 - “Assessing the risk of releasing transgenic Cucurbita spp. in Mexico” Arriaga, Laura; Huerta, Elleli; Lira-Saade, Rafael; Moreno, Elizabeth; Alarcón, Jesús. Agricolture, Ecosystems and Environment 112 (2006) 291-299 -“Accumulation of weathered polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs) by plant and earthworm species” Parrish, Zakia D.; White, Jason C.; Isleyen, Mehmet; Gent, Martin P.N.; Iannucci-Berger, William; Eitzer, Brian D.; Kelsey, Jason W.; Incorvia Mattina, Maryjane. Chemosphere 64 (2006) 609-618

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recensioni

n Piante amiche. Per la

prevenzione, la cura e il benessere del nostro corpo

Si legge volentieri questo piccolo libro di Costanza Giunti, dedicato alle erbe amiche, che fa parte della collana “ViverSani” di Annulli Editori. L’autrice, diplomata Erborista presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Siena, ha intenti divulgativi e con questo lavoro dichiara “di volere avvicinare le persone al mondo delle piante e della guarigione stimolando la curiosità e la creatività nel volersi prendere cura di sé. è opportuno avvicinarsi al Regno delle Piante, senza le quali non potremmo vivere – prosegue la Giunti – con rispetto, desiderio di conoscenza e con la voglia di sperimentare, anche in ambito casalingo, alcune semplici preparazioni che ci potranno aiutare a fronteggiare vari malesseri”. Il manuale, strutturato in tre parti, suggerisce, nella prima (quella appunto nominata le Piante amiche) l’uso di decotti, tisane e creme per curare una serie di disturbi e malattie dividendo secondo gli apparati del corpo umano: digerente, cardio-circolatorio, respiratorio ecc. Nella seconda parte, composta da schede chiare e semplici, (nominata Scheda delle piante trattate) ogni pianta viene descritta per i costituenti principali e per le proprietà specifiche. In quest’ambito vengono anche elargiti suggerimenti e fornite indicazioni rispetto alle parti della pianta da raccogliere e utilizzare (come fiori, foglie o radici) oltre a citare le varie potenzialità di cura. Non trascura, l’autrice, di raccontarci in questa sezione anche curiosità storico-culturali legate al mondo della mitologia e della leggenda,come ad esempio la derivazione dal nome dell’eroe greco per l’Achillea millefolium: 44 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

a cura Di vanny terenzi

sembra che il nome derivi da Plinio il Vecchio, il quale scrisse che Achille, durante la guerra di Troia, utilizzava proprio questa pianta per curare le ferite dei soldati. Questa proprietà curativa delle ferite era conosciuta anche nella civiltà contadina a noi più vicina: i lavoratori nei campi, infatti, avevano l’abitudine di fasciare i manici degli attrezzi da lavoro con steli di achillea allo scopo di guarire piccole ferite o morsicature d’insetti. La terza ed ultima parte del volume (nominata Prontuario del “fai da te”) è un vero piccolo manuale per il riconoscimento, la raccolta, la conservazione e l’uso delle piante officinali. Il manuale risponde perfettamente agli scopi per i quali è stato scritto : infatti offre una corretta, semplice ma efficace informazione sulle proprietà e l’uso delle piante medicinali e fornisce anche ai non adepti gli strumenti conoscitivi basilari per approcciarsi a questo mondo e per costruire, con un po’ di tempo, di amore e la necessaria competenza , una piccola farmacia domestica in grado di fronteggiare i piccoli malanni senza ricorrere ai farmaci di sintesi. PIANTE AMICHE per la prevenzione, la cura e il benessere Costanza Giunti Annulli Editori, dicembre 2010 Pagine 119, € 8,00 info@annullieditori.it

n Tutto Bio 2011:

Annuario del Biologico è uscito da pochissimo a cura di Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino questo Annuario del Biologico, stampato coerentemente su carta ecologica riciclata, non sbiancata né disinchiostrata e rappresenta una fonte preziosa di informazioni per chi vuole erudirsi intorno a questo importante argomento. Da qualche anno termini come green economy e green job sono sulla cresta dell’onda e non a caso un gruppo di ricercatori americani ha stilato una lista delle professioni con maggiori prospettive. Al primo posto troviamo l’agricoltore biologico: la terra tornerà a far pulsare il cuore delle economie, com’era un tempo. Poi esperti di forestazione, installatori di pannelli solari, tecnici di efficienza energetica, ingegneri ambientali, tecnici del riciclo materiali.

L’Annuario riporta interessanti statistiche riguardanti il nostro paese: il Trentino Alto Adige, le Marche e la Valle d’Aosta sono le regioni con più operatori bio in relazione alla popolazione; l’Emilia Romagna, la Lombardia e la Toscana quelle dove si concentra il maggior numero assoluto di operatori bio. Ci illustra inoltre il biologico italiano, regione per regione, alla luce dei censimenti Bio Bank e l’andamento nel triennio 2008-2010: è interessante notare, ad esempio, come la vendita diretta sia passata dai 1.943 operatori del 2008 ai 2.421 del 2010, con un aumento del 25%; ancora più positivo l’incremento dell’e-commerce, che fa registrare un +38%, dove a crescere è soprattutto il Nord con 69 siti, ma le tre Regioni leader in questo campo sono l’Emilia Romagna con 23 siti, seguita dalla Lombardia con 19 e dalla Puglia con 18 siti. L’Annuario riporta gli indirizzi delle Vendite Dirette, dei Negozi e Supermercati, dei Ristoranti, delle Aziende e nella seconda parte un indice di prodotti bio per comparto, cui seguono Schede eco cosmesi e detergenza e, da ultimo, un elenco delle Associazioni e delle Fiere italiane. Per chi volesse approfondire esiste anche il portale www.biobank.it. Un testo prezioso per chi è cultore del comparto bio, una occasione da non perdere per chi vuole approcciarsi a questo mondo. TUTTO BIO – Annuario del biologico a cura di Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino - Egaf Edizioni. Gennaio 2011 Pagine 336, € 16,00 Tel. 0543 473347 – biobank@biobank.it


piante: miti e leggende

Apollo e Dafne L’Alloro (Laurus nobilis L.) è una delle piante delle quali più si è nutrita la storia di leggende, di miti, di tradizionali racconti popolari. L’Alloro è il simbolo dell’onore, della gloria, della sapienza. Presso gli antichi Greci e gli antichi Romani era ritenuto una pianta sacra, la pianta del dio Apollo. I Romani si avvolgevano la fronte con una fronda di alloro dopo i trionfi nelle gare sportive, nelle vittorie militari, nell’arte. Dal poeta cinto di alloro, ‘il laureato’ prende nome il termine attuale di ‘laurea’. Questa usanza si è tramandata sino al Medioevo e nel Rinascimento. Avete mai visto un ritratto di Dante senza la corona di alloro sul capo? Tra tutte le antiche leggende relative a questa pianta, quella di Apollo e Dafne è certamente la più nota e diffusa. Fa parte di una delle storie narrate nelle ’Metamorfosi’ di Ovidio. Ed è a questa opera che facciamo riferimento nel nostro testo. Alla vicenda si sono ispirati celebri artisti: il gruppo Apollo e Dafne del Bernini, è uno dei più meravigliosi gruppi scultorei di ogni tempo, così come famose e stupende sono le tele di Tiepolo e del Giorgione, tanto per citare le più note, che celebrano i nostri due personaggi. Dafne, figlia di Gea e del dio fluviale Lacone (in altre fonti questo nome è Peneo), era una graziosa ninfa che correva felice nei boschi e si deliziava nella caccia. Di lei si innamora il dio Apollo, il quale, col cuore ferito dalla sua bellezza la cerca nei boschi, finché un giorno la trova e le dichiara il suo amore. La ninfa però si spaventa e fugge per i boschi, non vuole cedere alle brame del divino, vuole salvare la sua purezza, il suo onore. L’inseguimento inizia: lei che corre a perdifiato, lui che incalza. La fanciulla è veloce ed abituata a correre per i boschi, ma il giovane dio è più forte, la fuga sta per finire, Apollo sta per raggiungere la fanciulla. È - dice il poeta - come quando un cane di Gallia scorge in campo aperto una lepre e scattano, uno per ghermire, l’altra per salvarsi..’ (‘..ut canis in vacuo leporem / cum Gallico arvo vidit, / et

hic praedam pedibus petit, / ille salutem..’)

Quando, allo stremo delle forze, si accorge che la sua fuga è vana, Dafne prega i suoi genitori di trasformarle le membra, di dissolvere le sue fattezze mutandole; così il giovane dio non la riconoscerà (‘fer, pater inquit, opem! Si fulmina / Numen habetis, qua minimum / plaqui, mutando perde figuram’’..)

È la madre Gea che ascolta le sue preghiere e l’aiuta. Lentamente dal corpo di Dafne, dalle braccia, dalle spalle, prendono forma sottili rami, che si coprono di fronde leggere,

di verdi foglie, sul suo sinuoso corpo si forma una corteccia, dai piedi si sviluppano radici (‘in frondem crines, in ramos /

brachia crescunt, pes modo / tam velox pigris radicibus haeret, / ora cacumen habet..’)

II corpo umano di Dafne non c’è più, al suo posto c’è ora un albero, un albero di alloro. Apollo, che ormai aveva raggiunto la fanciulla, assiste alla metamorfosi; disperato abbraccia l’albero, cerca di fermare la trasformazione con la speranza di poter ancora stringere tra le braccia la dolce fanciulla, ma invano. Allora il Dio, commosso decide: non avrò, più la fanciulla adorata ma ‘adorerò l’albero in cui si è trasformata, che sarà il mio albero, che rappresenterà l’onore, la forza, l’orgoglio con cui la fanciulla si è difesa. Coi suoi rami adornerò i miei capelli, la mia cetra, la mia faretra; ed il capo dei condottieri Latini, quando una voce esultante intonerà il trionfo ed il Campidoglio vedrà fluire i cortei (‘at quondam coniunx mea non / potes esse, arbor eris certe, / dixit, mea! / Sempre habebunt te coma, / te citharae, te nostrae, / laure, pharetrae. / Tu ducibus Latiis aderis, cum / laeta Triumphum vox canet et / visent longas Capitolia pompas’).

Qui finisce la dolorosa storia di una dolce fanciulla, Dafne. Da qui inizia la mitica leggenda di un albero, l’Alloro, simbolo di onore, virtù, sapienza. n Maggio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 45


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46 ERBORISTERIA DOMANI Maggio 2011

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Erboristeria domani mensile nato nel 1978 - numero 358 - Maggio 2011

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