365 GENNAIO 2012
ERBORISTERIA domani
REVIEW Aggiornamenti in fitocosmesi
ISSN 1721-5676
ANALITICA Guado: la casistica dei metodi a confronto FITOTERAPIA Miositi e artriti: piante per l’apparato locomotore
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9-12 MARZO 2012
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INDICE
ERBORISTERIA
365 GENNAIO 2012
domani
Mercato 9
24
In vetrina Le novità, le linee, le iniziative delle aziende
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Dalle aziende Materie prime, specialità, principi attivi
Strategia per la filiera 7
Editoriale
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Agenda Incontri, formazione, congressi
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Cronache cosmetiche
Scienza e tecnica 24
Apparentemente inerte, è in realtà un sistema dalla cui struttura ed efficienza funzionale dipende la piena espressione di tutte le altre funzioni vitali. L’intervento del fitoterapeuta può agire efficacemente su disturbi e disfuzioni dolorosi, e spesso capaci di protrarsi a lungo nel tempo
Fitoterapia Apparato locomotore di Luca Mario Pitrolo Gentile
30
Analitica e piante Il Guado di Aristide Vigevani
34
Review Aggiornamenti di fitocosmesi di Paolo Poggi
30 Al via una nuova rubrica analitica che intende porre in relazione le singole droghe con l’insieme delle metodologie applicabili alla loro analisi, riportando una accurata selezione di studi e casi dalla recente letteratura tecnico-scientifica
Gennaio 2012 ERBORISTERIA DOMANI 5
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EDITORIALE
Consapevoli ed attenti E’ iniziato l’anno bisestile. Sarà un percorso a ostacoli un po’ per tutti. E pensare che in erboristeria le cose sembra vadano ancora bene. Non siamo noi a dirlo, sono le ricerche di mercato. I risultati sono sempre lusinghieri, ne abbiamo parlato anche il mese scorso. Per altro già il fatto che le erboristerie siano diventate oggetto di studio degli osservatori del mercato è stata una importante novità di questi ultimi anni. Queste indagini sono preziose, occorre approfittarne ed è utile collaborare con chi ha la possibilità di svolgerle per indirizzarle nella giusta direzione e renderle se possibile sempre più efficaci. Quello che manca è una serie storica, è la possibilità di fare confronti, e soprattutto una analisi corretta di quali siano i dati veramente importanti da conoscere: e non solo per permetterci di avere finalmente una idea delle reali dimensione del nostro mercato, ma soprattutto per sapere quali tra le scelte quotidiane che si trova a compiere chi gestisce un punto vendita producono i giusti risultati per l’erboristeria e per il suo cliente. La gestione dell’erboristeria non consiste solo nella selezione dei prodotti che si propongono al pubblico, e nella capacità di sceglierli e consigliarli caso per caso: l’impostazione della erboristeria è data dalla organizzazione complessiva che si è formata al momento della nascita del punto vendita e dalle sue successive trasformazioni nel tempo. E’ data dagli obbiettivi economici che ci si è posti, non solo per il guadagno, ma per la crescita complessiva dell’attività, delle sue strutture e della varietà di risposte che progressivamente sarà in grado di offrire a chi ad essa si rivolge. La conduzione di una erboristeria è una tecnica da studiare come le altre discipline seguite dall’erborista, che richiede competenze e che non sempre può essere svolta con criteri personali e soggettivi, ma nella quale occorre applicare metodi che provengono dal lavoro di esperti e specialisti. Familiarizzare e diffondere questi metodi, condividerli con altri colleghi con i quali ci possa essere l’abitudine a confrontarsi: è un terreno sul quale sarebbe possibile fare molti passi avanti. Individuare i dati essenziali alla gestione, seguirne le dinamiche con regolarità e confrontare le stesse valenze con altre esperienze e tra diversi punti di vendita può essere in futuro un esercizio molto efficace per affrontare i cambiamenti del mercato e dei consumi. E molto ci può insegnare la simpatica iniziativa che presentiamo nelle pagine seguenti.
Demetrio Benelli direttore responsabile
Gennaio 2012 ERBORISTERIA DOMANI 7
COMPANY NEWS
L’erbolario presenta il Diario dell’erborista; compagno di viaggio e potente elisir anticrisi
S
i comincia sfogliandolo, CASCO DI BANANE DEL MESE e indice di soddisfazione del Client poi ci si ritrova a leggere un’ idea dopo l’altra, un consiglio, un riquadro, una citazione. Le di Clienti solvibili Senza un numero ragionevole non esiste Erboristeria. pagine scorrono animate, e non si può fare a meno di andare con la testa ai “numeri” del proprio negozio, a confrontarli con gli esempi riportati nelle tabelle, e si finisce per prendere in mano lo strumento di interazione con un testo più antico di tutti: la matita. te creatività “A una nuova sfida vanno applica e sensibilità estetica. Franco Bergamaschi delle materie nsione compre Ciò equivale ad abbinare insieme fica” umanistiche e conoscenza scienti assicura che l’investimento quotidiano che sarà richiesto per sfruttare appieno questo strumento sarà di soli 2 minuti. Ma sarà capace di produrre vantaggi sostanziali – parliamo di redditività del punto vendita – a partire da qualsiasi livello di esperienza, dimensione e fatturato. Dalla ultratrentennale esperienza erboristica e imprenditoriale di Franco Bergamaschi, con la collaborazione del team de L’Erbolario, nasce il Diario dell’Erborista: un nuovo e rivoluzionario strumento per far decollare le vendite, l’incasso, gli utili e la liquidità dell’erboristeria. Il Diario, un omaggio con dedica a tutti i clienti de L’Erbolario, accompagnerà il titolare dell’erboristeria passo per passo per 366 giorni, e finalmente in modo non virtuale ma solidamente appoggiato sul banco, aiutandolo ad analizzare in modo semplice ma puntuale incassi e investimenti e fornendo così una fotografia precisa dell’andamento della sua attività imprenditoriale. È nato un utilissimo e insostituibile strumento anticrisi. è riservato un bel po’ di spazio. Perché? A questo argomento, come lei vede, di ripeterlo - è il nostro vero il Cliente – non mi stancherò mai Per un motivo molto semplice: dei nostri collaboratori, gli affitti, paga il nostro stipendio e quello datore di lavoro. Con i suoi acquisti ria, regalandoci incassi ed utili e il successo della nostra Erboriste garantisc e telefono il luce, la gas, il e vera ricchezza, la nostra la nostra Regina, la nostra unica Il Cliente, meglio, la Cliente, è crescita e la nostra serenità o il nostro successo, la nostra insostituibile risorsa. Da lei dipendon professionali.
Ma cos’è il MA RGINE LOR DO SULLE VEN E’ il margine che tiene con to del solo prez DITE? venduta. Soli tamente vien zo di vendita e calcolato sola La formula per mente sulla mer e del costo della merce calcolare il Mar ce che viene Margine Lord gine Lordo sull venduta. o sulle Vendite e Vendite è: = Vendite Lord % di Margine e – i.v.a. – Cost Lordo sulle Vend o del ite = Margine Lordo sulle Vend Venduto ite / Vendite Nett A titolo d’esempi e x 100 o provo a trov are il Margine Margine Lord Lordo sulle Vend o sulle Vendite = (17,80 / 1,21 ite della Crem a Corpo Iris: ) = 14,71 – 8,68 = 6,03 % di Margine Lordo sulle Vend ite = (6,03 / 14,7 1) x 100 = 41% Con più metri lineari espositiv Se il cosmetic i a disposizione o costituisce potrò dare a Ces il 55% dell’inc l’esposizione are que asso e gli ho e venderlo mol dedicato il 20% l che è di Cesare, dicevam to meg A proposito, lio. o. dello spazio, io a Lodi rise potrò ampliarn rvo al cosmetic lineari espositiv e o L’ Erbolario, i, nell’Erboris teria di via Cav nell’Erboristeria our, 57 metri lineari espositiv di corso Roma, 98 metri Tanti? i. Mah, forse, però a me piace ragg ottenere risultati iungere risultati eccezionali dev eccezionali e salto con l’ast o dotarmi di so che, come a, oggi di m. strumenti idon nello sport, 6,14 (maschi ei. Voglio batt di un’asta in per le indoor del fibra di vetro ere il record del 1994, consegu o carbonio che mondo del ito da Sergey dovrà essere Bubka)? Mi dote lunga m. 5,30 rò , non un cent imetro di men o!
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cosa devo necessariamente mia attività, l’artefice del mio successo E poiché il Cliente è il centro della nza costituiscono infatti la mancanza di attenzione, l’indiffere riservargli? Cortesia, cortesia, cortesia: o. la più consistente causa di abbandon
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il 9% trova che il prezzo è troppo alto
il 14% è deluso dalla qualità del prodotto
Ah però! perdiamo il 68% delle nostre Clienti per l’inadeguatezza del nostro servizio.
il 68% è scontento del servizio
t”, di Franco D’Egidio, Franco Angeli
Dati estrapolati da “Il change managemen
Walter Isaacson
456
Il 14% delle nostre Clienti ci abbandona per via della scarsa qualità della nostra proposta.
Una corretta esposizione con sente di migliora prodotti, mi aiuta ad elim re le perform inare i prodotti ance di vendita che si cannibal a bassa rotazion delle varie cate izzano reciproc e e mi stimola gorie di ma crea anch amente. Una ad e fedeltà del Clie corretta espo sizione non solo eliminare i “doppioni” nte al negozio viene chiamat e favorisce gli incrementa le o cross-selling acquisti d’im vendite, , vale a dire voglia, delle pulso e quello le vendite incr quali parlerem che in gergo ociate, o abb o più avanti. inate o correlat e che dir si Adesso provi a misurare in li espongo in quanti metri almeno 57 met lineari espone ri). i cosmetici L’Er bolario (le rico rdo che io In 25 metri line ari? Accidenti, 2,32 m! No com è come se, per ment! saltare 6,14 m, Qualche Collega lei avesse a disp osiz mi ione dice due aste da : “Io metto sì stare 5 marchi a disposizione diversi!” del cosmetico Sì, come se 75 metri line per saltare 6,14 ari ma ci facc centimetri l’un metri io mi io a! facessi costruir e 5 aste in carb Un metro e 6 onio da un met centimetri per saltare 6,15 met ro e 6 ri! Ma per piac ere… Allora, dicevam o, da noi si fa così: in un negozio da 67 m2 (cor so Roma), abb 98 metri line ari al cosmetic iamo dedicat o (56%) o: 45 metri line ari al fitoterapi co (26%) 32 metri line ari all’alimentar e (18%) Totale: 175 met ri lineari
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Legno, colori, visibilità: il mobile per le linee Helan Dal 1976 Helan propone prodotti ricavati da materie prime naturali, realizzati con rigore scientifico dal Laboratorio di Ricerca e Sviluppo. Oggi propone ai migliori clienti il nuovo mobile da parete realizzato artigianalmente in Italia; in legno bianco con serigrafia verde espone ordinatamente i prodotti dedicati al viso. Un’ottima opportunità per l’erboristeria che può catturare l’attenzione del consumatore finale grazie ad un layout che con un cromatismo diverso distingue efficacemente ogni linea. I prodotti sono realizzati con le sostanze suggerite dall’antica tradizione erboristica sapientemente calibrati in ogni formula per poter esplicare la propria intrinseca attività: estratti burri e oli vegetali, oli essenziali e materie prime equo-solidali naturalmente senza petrolati, oli minerali e lanoline, coloranti sintetici, SLS e SLES ed ingredienti di origine animale. Ciascun prodotto è microbiologicamente testato e ha superato test di tollerabilità cutanea per ridurre al minimo il rischio di allergie anche da metalli pesanti. Per informazioni: Helan srl Tel. 010830711 * cosmeticinaturali@helan.it
AxiBoulardi Junior, novità Pegaso per l’intestino del lattante e del bambino
AxiBoulardi Junior è la novità della Linea Bimbo Pegaso. Si tratta di un integratore alimentare a base di Saccharomyces boulardii (probiotico di origine non batterica) e vitamina B6 in bustine da 5 miliardi di cellule vive liofilizzate. Risulta utile per proteggere la flora batterica intestinale durante terapia antibiotica o in caso di diarrea e per favorire le difese organiche Può inoltre essere valido aiuto in caso di intolleranze alimentari, vaccinazioni, viaggi in paesi a clima tropicale o con bassi livelli igienici. Presenta elevata tollerabilità: non contiene lattosio, né glutine; ed è senza conservanti aggiunti, senza zuccheri aggiunti, senza edulcoranti. Disponibile in bustine monouso, per una elevata praticità d’uso e igienicità anche fuori casa, si scioglie in acqua o altro liquido a temperatura ambiente. Dal gusto gradevole (aroma naturale di fragola) può essere sciolto anche nel biberon o in bocca a piccole dosi. In vendita in farmacia e nelle erboristerie selezionate in confezione da 14 bustine. Per informazioni: www.pegaso.eu Gennaio 2012 ERBORISTERIA DOMANI 11
VETRINE
Da ESI steroli vegetali puri per il controllo del colesterolo Un numero sempre maggiore di studi clinici evidenzia la correlazione tra i livelli plasmatici del colesterolo con l’incidenza di eventi ischemici e della mortalità cardiovascolare. ESI® presenta un prodotto innovativo per ridurre i livelli del colesterolo: Sterolip®, è un integratore alimentare naturale di steroli vegetali in pratiche bustine contenenti 1,6 grammi di steroli vegetali liberi (non esterificati), estratti dal pino. Una sola bustina al giorno da mescolare bene con l’alimento prescelto (bevande, alimenti liquidi o solidi). Infatti, l’assenza di sapore, odore, dolcificanti e la buona dispersibilità offrono al consumatore la più ampia libertà nell’assunzione di Sterolip®. Il contenuto della bustina di Sterolip può essere gradevolmente assunto con qualunque bevanda (acqua non frizzante, latte, succhi di frutta ecc.), nei cibi liquidi (yogurt, minestra o brodo..), oppure su cibi solidi (riso, pasta, insalate ecc..). Gli steroli vegetali (o fitosteroli) sono sostanze naturali presenti in molti alimenti (es. oli vegetali, frutta secca, cereali, pino marittimo, broccoli) che favoriscono la riduzione dei livelli del colesterolo nel sangue. Le loro proprietà ipocolesterolemizzanti sono note fin dagli anni ’50. Gli steroli vegetali hanno vari meccanismi d‘azione e decine di studi scientifici hanno dimostrato che la loro assunzione quotidiana, al dosaggio standard di 1,6 grammi per alcune settimane, consente la riduzione del colesterolo LDL (denominato colesterolo cattivo). Gli steroli vegetali hanno una struttura chimica molto simile al colesterolo, vengono quindi assorbiti nell’intestino al posto del colesterolo. Questo ed altri meccanismi d’azione garantiscono l’azione degli steroli vegetali non solo con effetto competitivo, quindi in occasione dei pasti, ma anche durante l’arco della giornata. Ecco che una sola somministrazione nella giornata è sufficiente per ottenere gli effetti salutistici desiderati. Il costo di un caffè al giorno per proteggere il nostro cuore Senza lattosio, zuccheri, glutine, conservanti, coloranti, aromi, sodio. Adatto ai vegani. 100% origine naturale. Si conserva a temperatura ambiente. Confezione da 16 buste. 16 euro.. ESI S.p.A. Tel. 019486923 ww.esitalia.com * info@esitalia.it
Effetti benefici dalle foglie dell’olivo
Due innovativi trattamenti vengono proposti da Evergreen Life Products: Oliday per il giorno e Olinight per la notte. Ricca di principi di ultima generazione, rivitalizzante e riequilibrante, Oliday è una day cream idratante, ricca di Olivum®, un esclusivo estratto di foglie di olivo, dalle spiccate proprietà antiossidanti e antiradicali liberi. Perfetta anche per le pelli più sensibili, contiene una combinazione di oli, burri vegetali e vitamina E e C che completano l’azione delle foglie di olivo. Olinight rappresenta un validissimo trattamento anti-age, un profondo nutrimento per la pelle, la cui efficacia è ancora basata sull’azione dell’estratto ricavato dalle foglie di olivo, combinata in concentrazioni diverse agli oli, ai burri vegetali e alle vitamine E e C. Evergreen Life Products Srl * info@evergreenlife.it 12 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
9-12 MARZO 2012
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PRODUZIONE
Dalle aziende
Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali Anticellulite polivalente a base vegetale All’ultimo in Cosmetics, presentato da Provital, Spagna, (in Italia Faravelli, Milano), un nuovo agente polifunzionale anticellulitico, Provislim, costituito da una associazione di due derivati vegetali. Il primo, fisetina, un flavonoide (3,3’,4,7-tetraidrossiflavone) ricavato dal Bosso (Buxus sinica), ma presente anche in certi frutti (mele, fragole, kiwi) e certe verdure (cetrioli, pomodori) ha la proprietà di stimolare l’attività della lipasi e quindi di ridurre la lipogenesi. Il secondo componente, il frambinone, è un composto fenolico ottenuto dalla droga dell’Anice verde (Pimpinella anisum L.); aiuta a prevenire l’obesità ed attivare il metabolismo lipidico, prevenendo l’accumulo di acidi grassi. Studi in vitro condotti su
Pimpinella anisum L.
adipociti sottocutanei hanno rivelato che l’associazione dei due principi attivi riduce in modo dosedipendente la differenziazione dei preadipociti in adipociti maturi, con una conseguente diminuzione dell’accumulo di trigliceridi. Provislim è pertanto in grado di promuovere una combinata attività nel trattamento topico della 14 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
cellulite attivando la lipolisi basale a riposo e promuovendo la lipolisi indotta da adrenalina durante l’esercizio o sotto stress; è pertanto indicato (in dosi dal 2 al 5%) nella formulazione di creme anticellulite, snellenti.
Antimicrobico naturale a base aminoacido Recentemente è stato realizzato un nuovo antimicrobico costituito da un estere lauroil-derivato dell’aminoacido arginina. Questo prodotto, chimicamente ethyl lauroyl arginate HCl, presentato dalla società spagnola Vedeqsa col nome commerciale di Aminat-G, è incluso nella lista (annesso VI ) delle Direttive CEE di ingredienti conservanti ammessi in campo cosmetico, da impiegarsi sino ad un dosaggio massimo dello 0,4%. Viene descritto come biodegradabile e non irritante o sensibilizzante. L’ingrediente esplica la sua azione inibente la proliferazione di microrganismi quali batteri, funghi e disturbandone il loro potenziale cellulare di membrana, alterando la permeabilità delle cellule e quindi inducendo la perdita di vitalità delle cellule stesse. L’azione del conservante non è pH-dipendente, rimanendo stabile in un intervallo di pH da 3 a 7 peraltro , dato la sua natura cationica, molecole anioniche (tipo certi tensioattivi o ispessenti) potrebbero esercitare qualche interazione riducendone l’efficacia. Una importante prerogativa dell’etil-lauroil arginato HCl è quella di possedere un attività antimicrobica particolarmente elevata nei confronti di Malassaezia furfur, il microrganismo coinvolto nella proliferazione della forfora e di Propionibacterium acnes, principale responsabile della formazione di acne.
Il nuovo antibatterico, commercialmente disponibile veicolato in glicerina (ed in tale forma impiegabile in dosaggio sino allo 0,8%) è, pertanto, oltre che utilizzabile quale conservante in tradizionali preparati cosmetici, anche suggerito all’impiego in shampoo antiforfora ed in saponi dermopurificanti e deodoranti antibatterici.
Solubilizzante PEG-free per sostanze lipofile Di recente presentazione, da parte della Symrise (in Italia, Biochim), un nuovo solubilizzante PEG-free per sostanze lipofile di comune impiego cosmetico tipo vitamine, filtri UV, profumi, oli essenziali ed altri tipi di oli, ecc. Il prodotto, denominato SymSol PF-3 è costituito da una idonea e studiata miscela di tensioattivi (come rivela il nome INCI = Aqua (and) Pentylene glycol, Sodium lauroyl sulfoacetate, Sodium oleyl sarcosinate, Sodium chlroride, Disodium sulfoacetate, Sodium oleate, Sodium sulfate). L’impiego di questo particolare solubilizzante PEGfree in ogni tipo di applicazione, consente la solubilizzazione a chiaro, incolore di sostanze lipofile in veicoli acquosi o idro-alcolici. La sua funzione è superiore a quella di comuni emulsionanti PEG-free utilizzati in cosmesi, tipo l’olio di ricino idrogenato ed etossilato. Il suo impiego è suggerito sia in preparati che prevedono, dopo l’uso, un’operazione di risciacquo (tipo condizionanti doposhampoo), nel cui caso si opera con dosi del 5%, sia in preparati non a risciacquo (dosi 3%). Oltre che per la sua funzione solubilizzante, il prodotto può essere impiegato quale emulsionante o co-emulsionante in formulazioni O/A.
Idratante naturale per capelli
umidità. Il processo estrattivo consente inoltre l’ottenimento di molecole attive ad appropriata dimensione ai fini di meglio penetrare e quindi ristrutturare il capello. Tinture, meches, ed altri trattamenti meccanici o chimici possono rendere i capelli secchi e fragili, inibendone la capacità di ritenere acqua. Il trattamento con l’estratto di Castagna ripara e protegge i capelli da questo rischio, ritenendo su di essi una corretta dose di umidità, rendendo il capello morbido e lucido in quanto non si registra accumulo di prodotto sul suo stelo. L’ingrediente è suggerito all’impiego in dosi dall’1 al 3% sia in preparati a risciacquo , sia senza risciacquo, che possono includere shampoo, balsami doposhampoo, geli e creme per capelli, ecc. Test di laboratorio hanno dimostrato che i capelli trattati con AQ-Save risultano più idratati e morbidi sin dalla prima applicazione.
Polvere assorbente vegetale Oat Cosmetics, (Hampshire, UK) è una società specializzata nella produzione di derivati vegetali da piante con processi biotecnoligici e, come dice il nome, con particolare attenzione ai derivati da Avena. Superfine Oat Flour, prodotto di recente presentato dalla compagnia, è una farina estratta da Avena sativa con marcate proprietà assorbenti, ispessenti, gelificanti e ristrutturanti utilizzabile in campo cosmetico Questa farina strutturalmente è costituita da granuli poliedrici di forma irregolare e naturalmente di piccole dimensioni (da 2 a 22 μ); incorporati in preparati cosmetici esplicano sulla pelle un effetto Gennaio 2012 ERBORISTERIA DOMANI 15
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Phenbiox (distributore in Italia. Acef ) ha presentato un nuovo principio attivo naturale ideale per la idratazione e protezione del capello. Il nuovo ingrediente, commercialmente denominato AQ-Save, è ottenuto per estrazione enzimatica brevettata dal frutto della Castagna (Castanea sativa). Secondo l’azienda fabbricante, questo processo consente di sfruttare al 100% il contenuto bioattivo del vegetale, costituito da proteine, zuccheri a corta catena, mucillagini, tutte sostanze dotate di marcato potere ritentivo di
Castanea sativa
PRODUZIONE
(lichen) extract (and) Tromethamine) è descritto efficace in particolare verso batteri Gram-positivi come Staphylococcus aureus, S. epidermidis, Streptococcus mutans, Propionibacterium acnes e Corynebacteria, cioè quei particolari microrganismi che causano sgradevoli odori corporei. Nel contempo, non interagisce con i microrganismi della flora cutanea residente. L’attivo contiene la forma destrogira dell’acido usnico, un prodotto a ben nota attività antibatterica e di largo impiego cosmetico e dermofarmaceutico. A questo derivato naturale sono pure ascritte proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, UV-protettive. Su test di efficacia, realizzati in comparazione a noti antimicrobici, il derivato, impiegato in dosaggio del 2%, ha rivelato un’attività deodorante paragonabile a quella di triclosan (usato allo 0,4%) e superiore di 30 volte a quella dell’etilesilglicerina (usata all’1%). L’impiego di questo ingrediente è suggerito in preparati a funzione deodorante, antimicrobica nelle varie forma (aerosol, creme, saponi, ecc.).
Dalle fogli di Olivo un attivo anti-età Avena sativa ▲
levigante, setoso. La polvere è in grado di assorbire oltre il 18% di oli e quindi ideale ai fini di prevenire quella untuosità che crea una esteticamente sgradevole lucidità sulla cute grassa. Per le sue sopraccitate proprietà ispessenti, gelificanti e strutturanti può essere incorporata in creme, geli e lozioni, nonché in preparati per make up ove funziona da assorbente e stabilizzante la frazione oleosa. La farina di Avena è facile ad incorporarsi nel preparato in ogni intervallo di temperatura; è di colore chiaro per cui non può interferire sull’aspetto del prodotto finito. Le dosi di impiego raccomandate possono variare dall’1 al 15% a seconda della funzionalità richiesta, con lavorazioni a pH ottimale tra 4 e 7 nel campo di temperature tra 25 e 50°C. La polvere è certificata ECOCERT.
Deodorante, antibatterico vegetale Da un lichene alpino, l’’Usnea barbata, un nuovo ingrediente attivo a funzione antibatterica e deodorante. È presentato dalla società svizzera Cosmetochem International. Il prodotto, commercialmente UsNeo (INCI = Propanediol (and) Usnea barbata 16 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
Se si tratta di agire ai fini di preservare la pelle dall’invecchiamento, è consentito anche tirare in ballo i proteosomi. Proteosoma è un complesso (organello) multiproteico che ha il compito di degradare polipeptidi non normali all’interno della cellula. La Rahn, società svizzera, presenta Proteolea (INCI = Olea europaea leaf extract (and) Ziziphus Ziziphus extract (and) Levan) quale interessante attivo ai fini di ritardare l’invecchiamento cutaneo. L’oleoeuropeina contenuta nell’estratto da foglie dell’Olivo, stimolerebbe l’azione dei proteosomi, che diminuiscono con l’avanzare dell’età e quindi si fa meno marcata la loro funzione e, di conseguenza si registra un più elevato accumulo di residui cellulari tipo proteine ossidate che, invece andrebbero degradate ed eliminate più velocemente. Nel nuovo ingrediente è contenuto anche un estratto di Giuggiolo (o Zizzola) caratterizzato da una marcata attività antiossidante e quindi protettiva cutanea, prevenendo la formazione di proteine ossidate. Il polisaccaride levano, il terzo componente l’associazione, formando un film sulla pelle, è inserito con funzione protettiva. Questa associazione di tre attivi viene presentata come efficace ai fini di migliorare vari sintomi di pre-
maturo invecchiamento della pelle, quali formazione di rughe, pelle secca, disidratata e riduzione del rinnovo cellulare. Il prodotto è idrosolubile e quindi di facile incorporazione in preparati antiaging di vario tipo.
Ancora dall’Oliva un protettivo, antiossidante Presentato dalla Indena, Opextan ® è un estratto non calorico standardizzato ottenuto dalla polpa dell’Oliva (Olea europea L.). La sua particolare efficacia antiossidante, a parte quella attribuibile al suo contenuto in vari polifenoli (idrossitirosolo, tirosolo, isoacteoside) Olea eurpaea L. risiede nel fatto che contiene verbascoside, che è da ritenersi il più potente degli agenti antiossidanti presenti nell’olivo. È stato dimostrato che il nuovo attivo è dotato di una rimarchevole capacità inibente la perossidazione lipidica, riducendo il danno alla cute indotto da radiazioni UV, così come è in grado di controllare i livelli di zuccheri nel sangue. Opextan® è un estratto standardizzato in polifenoli totali (10%) ed in verbascoside (2%). Trattandosi di un prodotto in polvere idrosolubile, è facilmente incorporabile in numerosi tipi di forme cosmetiche per impiego topico; è utilizzabile anche in tavolette, capsule, ecc, per impiego in campo dietetico-nutrizionale.
tina (INCI = Rutin (and) Lecithin). Rutina è un glucoside della quercetina, cioè un glucoside flavonico abbondante in natura, in particolare nella Ruta (Ruta graveolens), da cui prende il nome. La lecitina è un fosfolipide assai diffuso, oltre che nel regno animale (uova, latte, midollo osseo, cervello, ecc.) anche in quello vegetale (ad esempio, in semi di Soia, Lupino, Fieno greco). In questa associazione, la lecitina ha funzione di carrier, con il compito di migliorare la penetrazione cutanea del principio attivo di base. Rutimine incrementa le difese antiossidanti di cellule esposte a progressivi stress ossidativi. La sua azione è paragonabile a quella di Vitamina C quando utilizzate in dosi equivalenti. Con vari test è stato dimostrato che un trattamento con tale ingrediente incrementa la sopravvivenza delle cellule dopo esposizione a raggi UVA/B. La maggiore attività del nuovo ingrediente, rispetto a quella di una equivalente dose di rutina è spiegabile con l’effetto della lecitina che ne aumenta la biodisponibilità. Una crema contenente un 2% di ingrediente attivo si è visto che è in grado di migliorare l’aspetto di una pelle irregolare, squamosa, e di attenuare le micro-rughe; il colorito ne guadagna in luminosità e uniformità. L’effetto protettivo si esplica anche nel mantenimento del giusto stato idrico ed elastico della pelle. Il nuovo derivato vegetale è quindi indicato in tutti quei preparati destinati al trattamento protettivo e preventivo da invecchiamento precoce, da danni indotti da esposizione al sole, per preparati in particolare destinati a pelle mature, senescenti. ■
Preparato antiradicalico e protettivo del DNA È presentato da Res Pharma, ed il suo nome commerciale è Rutimine. Trattasi di un complesso costituito da rutina e leci-
Ruta graveolens Gennaio 2012 ERBORISTERIA DOMANI 17
AGENDA
Corsi
alimentazione ed insorgenza di numerose malattie? Quali alimenti e piante possiamo utilizzare per prevenire le malattie e conservare lo stato di salute? Esiste un tipo di dieta che ci può allungare la durata della vita? A queste e a tante altre domande sarà data risposta nel seminario, in cui si affronterà, in maniera scientifica, la complessa relazione che esiste tra ciò che ingeriamo, le malattie e la longevità. Gli incontri di otto ore prevedono un massimo di trenta partecipanti, e si svolgeranno in via Messina 19 (Zona Porta Pia). Il costo è di 35,00 euro (con sconto per studenti). Per prenotazioni: info@accademia delleartierboristiche.it tel. 393 4151822
◆ Roma aggiorna: i seminari
della Accademia delle Arti Erboristiche
L’Accademia delle Arti Erboristiche, centro studi e ricerche di Roma, annuncia i seminari del mese di marzo. La Memoria dell’Acqua è la suggestiva tematica al centro delle riflessioni di Claudio Cardella nel seminario del 4 marzo. Che cos’è veramente l’acqua? E quanto la conosciamo? Davvero possiede una “memoria”? ebbene sì; l’acqua non solo è necessaria, ma è in grado di ricordare e trasmettere informazioni. Ne parla Claudio Cardella, uno dei massimi esperti italiani dell’argomento che da decenni, con mai sopita passione e rigore scientifico, studia l’acqua e le sue straordinarie proprietà. “Alimenti, Erbe, Integratori” in una ottica di prevenzione, è il tema del seminario che sarà tenuto da Iacopo Bertini il 25 marzo. Quale relazione esiste tra tipo di
in un contesto di tipo professionale. L’obiettivo è quello di fornire elementi decisionali all’imprenditore e una base tecnica comune per un accesso efficace a questo settore di impresa. Quindi promuovere la nascita di imprese motivate e consapevoli delle difficoltà e delle grandi opportunità che il settore offre. I corsi di 48 ore con moduli su coltivazione, utilizzi,
◆ Avviamento alla coltivazione:
i corsi FIPPO
La Federazione Italiana Produttori di Piante Officinali proporrà nel 2012 corsi teorico pratici sulla coltivazione e trasformazione delle piante medicinali ed aromatiche,
NASCE LA F.E.I. DI BARI Lo scorso gennaio Carla Avveniente, componente del direttivo CONELS – FEI (Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati e Studenti in Tecniche Erboristiche) e coordinatrice del comitato promotore per la costituzione della nuova sede FEI, presso l’Ascom di Bari e provincia BAT, è stata eletta, all’unanimità, Presidente dell’ Associazione della Federazione Erboristi Italiani della provincia di Bari. Alla presenza del Presidente nazionale della Federazione Erboristi Italiani F.E.I.-Confcommercio, Angelo di Muzio, sono stati inoltre eletti i componenti
del Consiglio Direttivo per il quadriennio 2012-2016. Alla carica di Vice Presidente è stata eletta la Dott.ssa Patrizia Lamberti. Fanno parte del Consiglio Direttivo Caccioppoli Adriana, Casalino Paolo, Dicuonzo Anna, De Rosis Isabella, Francabandiera Daniela, Francabandiera Giuseppe, Ferulli Antonella, Gallo Angelica, Lafortezza Valentina. Nel corso della riunione per la costituzione del nuovo sindacato, sono state esaminate le modalità di programmazione dell’attività sindacale per
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il 2012, gli aggiornamenti sulla Legge Nazionale per l’Erboristeria, gli aggiornamenti sugli adempimenti in materia igienico-sanitaria previsti per le erboristerie (HACCP, rintracciabilità, vigilanza ed etichettatura degli integratori alimentari), oltre a tematiche rilevanti per il settore rappresentato. La FEI con l’ausilio degli Erboristi di Bari e provincia aumenta ancor più la propria rappresentatività sul territorio nazionale, la nuova sede sarà un importante punto di riferimento per gli operatori del settore della provincia BAT (Barletta, Andria, Trani).
trasformazione,normativa e approccio al mercato, sono rivolti ad agricoltori e professionisti di settore. I corsi si svolgeranno in tutta Italia in connessione con enti territoriali, associazioni, enti pubblici, organizzazioni di categoria, enti di formazione, interessati a supportare la FIPPO in loco e nella promozione a livello regionale, mentre la FIPPO mette a disposizione docenze, materiali ed esperienza pratica. I corsi, ovvero seminari, verranno pubblicizzati attraverso il sito: www.fippo.org.
Incontri ◆ Primo incontro di cultura
erboristica per il pubblico di Roma
L’associazione Progetto Natura e Salute e La Fattoria Verde organizzano una serie di incontri di cultura erboristica dedicati al
benessere e alla fitocosmesi Il primo incontro è dedicato ai seguenti temi: preparazione di infusi e degustazione, le erbe aromatiche in cucina e in cosmetica, preparazione di maschere e scrub per il viso e il corpo.
Gli incontri sono teoricI e pratici, si svolgono per tutto il pomeriggio alla Fattoria Verde (via San Carlo a Palidoro, 22, Fiumicino) e sono aperti ad un numero limitato di partecipanti, quindi è opportuno prenotare. Il contributo richiesto è di 35 euro a persona e comprende, oltre la lezione, la cena a buffet e la maschera e lo scrub preparati da ogni partecipante durante l’incontro. E alla sera cena a buffet! Amici e parenti sono invitati a raggiungere la Fattoria per l’apericena con bruschette, pasta, frittate, couscous, infusi freddi e caldi, ippocrasso, vino e birra, tutto a base di erbe spontanee, aromatiche e spezie (gratis per i corsisti, con un contributo di 10 euro per gli altri). Tutti gli eventi che si svolgono in Fattoria hanno come finalità la raccolta fondi per le attività del centro diurno. Per prenotazioni e iscrizioni: Tel. 377 9930566 lafattoriaverde@gmail.com www.progettonaturaesalute.org www.lafattoriaverde.it
◆ Escursioni botaniche nelle
valli ticinesi con la Fondazione Alpina di Olivone La Fondazione Alpina per le Scienze della Vita di Olivone, in Svizzera, invita tutti gli appassionati alle escursioni botaniche nelle valli Ticinesi per studiare le piante medicinali tipiche della zona, in programma dal mese di maggio. Le uscite, ciascuna della durata di circa 7 ore, percorreranno il 20 maggio la Valle di Muggio (flora su suolo calcareo e specie rare in fioritura, con contaminazione dalla flora mediterranea), il 3 giugno la Valle di Blenio (ricca di tradizioni legate anche all’antropizzazione dell’ambiente alpino) e il 15 luglio la Valle di Campo, (per raggiungere in quota un paesaggio indimenticabile, fatto di fiori, rocce e paludi, dai mille colori e mille profumi). Le escursioni saranno curate da Antonella Borsari, erborista cantonale. Per adesioni, F.A.S.V. tel. + 091 8722168 fasv@bluewin.ch www.fasv.ch. ■
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CRONACHE COSMETICHE
Conservanti naturali alternativi È diventata ormai quasi abitudinaria, su questa nostra rubrica, una nota dedicata ai conservanti naturali alternativi ai prodotti di sintesi, non sempre ben accolti, questi ultimi, da alcuni formulatori ed, in particolare, dai dermatologi. Nostro intento è, non di farne una descrittiva rassegna, ma solo rivelare quanto sia attiva la ricerca in questo settore, presentando sempre nuovi prodotti naturali, ed in particolare loro associazioni, di cui viene validata la funzionalità antimicrobica. L’alcole feniletilico è un alcole aromatico, uno dei più utilizzati nelle industrie profumiera e degli aromi. Presente sia come estere, sia allo stato libero in molti oli essenziali (Rosa, Neroli, Ylang-Ylang,
Giglio, Narciso…). È componente essenziale dell’acqua distillata di Rose. Recentemente è stata valutata la sua efficacia antimicrobica facendone un confronto con preparati a base di fenossietanolo un prodotto da lungo tempo noto ed impiegato con successo quale preservante per cosmetici. Il test è stato condotto su due preparati, una crema A/O ed una O/A, utilizzando i due conservanti, quello di sintesi (fenossietanolo e etilesilglicerina) ed il naturale (anche questo con etilesilglicerina) in eguali proporzioni. I risultati dei test hanno rivelato che il derivato naturale esplica la stessa efficacia conservante del prodotto di sintesi.
Sempre in riferimento all’alcole feniletilio, è stato utilizzato in combinazione con caprilil-glicole, il quale me migliora la penetrazione intracellulare e quindi si sviluppa un effetto antimicrobico sinergico. Anche l’etil-esil-glicerina citata sopra, un diolo (abbiamo più volte riferito della funzionalità antibatterica di questa categoria di prodotti) viene utilizzata per innalzare l’attività di noti conservanti, tipo il fenossietanolo: riducendo la tensione superficiale migliora il contatto dell’antimicrobico con la membrana cellulare. Attivando la funzione antimicrobica, la sua utilità consiste nel fatto che consente l’utilizzo di una minore quantità di conservante primario.
Prodotti ecocompatibili e da fonti rinnovabili Se ne fa sempre ‘un gran vociare’ direbbero in Toscana, di ecocompatibilità, di ecosostenibilità, di fonti rinnovabili, ecc, per cui, quando a noi capita di incontrare citazioni, referenze e possibilità di sfruttamento di prodotti che rispettano queste esigenze, oggi tanto importanti, è con notevole piacere ed interesse che ne facciamo materia viva nella nostra rubrica. Iniziamo questa nota tirando in ballo due prodotti ‘nobili’ dal punto di vista del loro impiego cosmetico, lo squalene e lo squalano. Il primo, triterpene aciclico, si
ritrova nell’olio di fegato di un particolare tipo di squalo ed in natura in vari oli vegetali, ad es: Oliva, Arachide, Soia, ecc., di cui è parte preponderante della frazione insaponificabile. È anche un componente importante del mantello lipidico cutaneo. È la base di partenza per l’ottenimento dello Squalano, un idrocarburo a 24 atomi di carbonio, ottenuto per idrogenazione di squalene. L’importanza di questo lipide saturo di elevato interesse nel settore cosmetico è quella che, pur trattandosi di un olio idrogenato, si presenta allo stato liquido, limpido. Al prodotto di origine
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naturale non più disponibile per ovvie ragioni di ecosostenibilità, , ha fatto seguito, negli ultimi anni l’impiego di prodotto di estrazione vegetale, in particolare quello derivato da olio di Oliva. Di recente la notizia della possibilità di estrazione dello squalene tramite un bioprocesso cinetico da biomasse utilizzando un microrganismo, Saccharomyces cerevisiae con due sicuri regolatori chimici della reazione, terbinafine e metil jasmonato. Tramite questo processo (sinora ci si riferisce ad un procedimento di laboratorio) si è potuto verificare che nella frazione lipidica ottenu-
Saccharum officinarum
ta (corrispondente a circa il 12% della biomassa secca) il 12-13% risulta costituito da squalene. I risultati dei test di laboratorio sarebbero di stimolo ad un possibile
sfruttamento industriale, economico ed ecosostenibile, di questo bioprocesso. Biomasse ottenibili come residui di processi di produzioni indu-
striali, possono risultare di interesse ai fini del recupero e del possibile ulteriore impiego di principi attivi di notevole interesse dal punto di vista farmacologico e cosmetico. Ad esempio, in una biomassa ottenuta dalla lavorazione della canna da zucchero (Saccharum officinarum), sono stati identificati due nuovi neolignani (in forma glucosidica): saccarnano A e saccarnano B. I lignani, lo ricordiamo, sono derivati vegetali polifenolici a funzione estrogeno-simile a struttura non flavonoidica. Sono presenti in quasi tutti i cereali integrali (Riso, Mais), in svariati tipi di frutta e, nelle più alte concentrazioni, nei semi di Sesamo e Lino. Una volta estratti dalla massa desaccarinificata, dei due lignani è stata determinata la struttura e verificata la elevata attività antiradicalica. Alcune delle strutture lignaniche isolate hanno anche rivelato di possedere una marcata attività inibente la tirosinasi. I risultati della ricerca starebbero a confermare, anche in questo caso, la possibilità di ottenimento di principi attivi di elevato interesse biologico da prodotti di scarto (biomasse) a costi inferiori e nel rispetto ambientale.
Gli smalti per unghie a conferire un aspetto gradevole, attraente alle unghie. Ma, invero, esplicano anche un’altra importante funzione: quella di proteggere il substrato su cui sono applicati al fine di mantenerne l’integrità. Questo trattamento delle unghie risale ad epoche antichissime; si ritiene che i Cinesi lo
applicassero oltre 2000 anni a.C., utilizzando cere, gomme e colori di origine vegetale, bianco d’uovo, gelatine, ecc.. Al momento attuale, quello che maggiormente cambia nella formulazione di questi preparati è sicuramente la scelta di colori sempre più attraenti, ad effetto, perlescenti, ecc. ecc., rispon-
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Traendo lo spunto da una recente abbondante review sulla materia oggetto del titolo, apparsa su un recente numero di Cosmetics & Toiletries, dedichiamo una breve nota della nostra rassegna a questo tipo di cosmetici. Gli smalti per unghie sono in genere considerati come articoli cosmetici ‘decorativi’, cioè intesi
CRONACHE COSMETICHE
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denti, non solo alle sempre più sofisticate esigenze della utilizzatrice ma, ovviamente, anche alle regolamentazioni in materia ai fini della loro sicurezza di impiego.
La ricerca è anche intesa all’introduzione di nuove resine filmforming, di nuovi plastificanti, per quanto la nitrocellulosa sarà difficilmente sostituibile in ragione del suo basso costo, della sua disponibilità ed in quanto proveniente da fonti rinnovabili (lana e cotone). Sulla formulazione di questa categoria di prodotti potranno, molto probabilmente, interferire nuove regolamentazioni restrittive per quanto concerne l’impiego di alcuni componenti, i plastificanti in partico-
lare. Ci sono stati, ad esempio, negli ultimi anni, ripensamenti e limitazioni nei confronti dell’impiego di alcuni plastificanti tipo dibutil ftalato e toluen solfonamide per questioni tossicologiche ed ambientali. Un ulteriore obiettivo da raggiungere nella formulazione di questi articoli sarà anche quello di riuscire a ridurre la quantità di componenti organici volatili (VOC) in essi inseriti. Nonostante questi presupposti, l’industria cosmetica può guardare con fiducia al ‘futuro pieno di colore’ di questo tipo di articoli cosmetici..
Idratanti cutanei e funzione barriera Ai fini di migliorare quella che è, a nostro avviso, la più importante funzionalità cosmetica, cioè l’idratazione della pelle, sono da tempo in uso specifiche sostanze a riconosciuta funzione idratante, ritentiva di umidità, così come sistemi a funzione idratante più complessi denominati fattori idratanti ricostituiti. Questi altro non sono che una dosata miscela di ingredienti attivi idrosolubili, praticamente quelli (o buona parte di quelli) che concorrono alla formazione dell’NMF fisiologico. Ci piace, in questa nota, riferire di una rassegna apparsa su un recente fascicolo di Cosmetics & Toiletries, nella quale viene esaminata, sotto vari e differenti punti di vista, l’influenza che tali fattori idratanti (singoli o complessi) possono avere sulla funzionalità della barriera cutanea. Una pelle giustamente idratata
– ed in questo aiutata anche dall’impiego di questo tipo di ingredienti attivi – è sinonimo di pelle morbida e liscia; il concetto di idratazione coinvolge automaticamente quello di emollienza, elasticità e turgore. I corneociti dello strato corneo provvedono alla protezione contro la perdita di acqua intradermica e da stress ambientali che potrebbero favorirla (calore, vento, contatto con detergenti inadeguati, ecc.). Fattori idratanti possono modificare la struttura di tali corneociti, la loro composizione, la loro posizione e, di conseguenza, influenzare la loro funzione barriera. Sono ben noti gli effetti positivi conseguenti ad una migliorata idratazione della cute. Nel caso di dermatiti da contatto (sviluppabile ad esempio a seguito costante esposizione ad agenti irritanti tipo detergenti non adeguati al
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tipo di pelle), l’uso di idratanti può attenuare lo sviluppo di manifestazioni irritanti, così come possono esaltare la funzione riparativa degli strati più esterni della pelle. Nel caso di dermatite atopica, considerata un disordine primario associato con una disfunzione della barriera dello strato corneo, fattori idratanti possono attenuare o ridurre sintomi di secchezza della pelle, ecc. Ma, osservano altri Autori: una pelle giustamente idratata, ormai è un concetto ben assodato, è più facilmente permeabile di una pelle non idratata e, quindi, in grado di più facilmente assorbire altre sostanze con cui viene a contatto. Ben vada se queste sono sostanze funzionali incorporate in una crema cosmetica. Ma può incrementare anche il tasso di permeazione di sostanze irritanti, tossiche. Test in proposito hanno,
ad esempio, dimostrato che cute trattata con sistemi idratanti contenenti anche lipidi intensificano l’azione irritante di lozioni di LES (sodio lauril etere solfato) rispetto a cute non trattata. Questo può succedere causa una più marcata penetrazione nella pelle di sostanze idrofile che portano ad una possibile disfunzione dello strato barriera.Inoltre, essendo la cute idratata più permeabile, è anche più facile che aumenti il grado di perdita di acqua per via transepidermica (TEWL).
In altre parole, un elevato grado di idratazione della cute, conseguente ad esempio ad un impiego di fattori idratanti procrastinato nel tempo, o a particolari tipi di essi, potrebbe ridurre la funzione barriera dello strato corneo. Per concludere: l’impiego di fattori idratanti in preparati cosmetici può influenzare il livello di idratazione dello strato corneo e, quindi, anche indurre una serie di differenti effetti sulla funzione della barriera protettiva cutanea. Confermati i benefici effetti a tutti
noti, rimane da tenere in considerazione che un eccessivamente pronunciato livello di idratazione della pelle, specialmente dovuto ad un prolungato impiego di idratanti (in particolare quelli che contengono una frazione lipidica) può condurre ad un ridotto effetto protettivo della barriera cutanea, con conseguente aumentata perdita di acqua per via transepidermica e possibile penetrazione di agenti esterni irritanti o dannosi.
Cosmetici e pubblicità scorretta Di questo argomento abbiamo già avuto occasione di occuparci in questa rubrica (vedi ED n. 259, giugno 2011). Ma, siccome, come dicevamo allora, ’il lupo perde il pelo ma non il vizio’ ove per lupo, ovviamente si intende il ‘creatore di una pubblicità inadeguata’ ecco che ancora ci offre l’occasione di occuparci di lui. Anche in questo caso ci riferiamo ad una nota apparsa su un recente numero del Notiziario SISTE, relativamente ad una decisione presa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato . Oggetto del contendere: un messaggio pubblicitario inteso a promuovere un siero viso come idoneo a ridurre le macchie cutanee.. Il messaggio presenta il preparato come potente contro le macchie come il più efficace principio attivo consigliato dai dermatologi…. che crea un tono della pelle più uniforme del 53%... con visibile riduzione, dopo 12 settimane, di macchie scure, macchie dovute all’età e segni dell’acne. Il testo continua… test che provano i risultati … garantiti.
Senza entrare nel merito dei contestabili test di efficacia effettuati (in laboratorio proprio e senza utilizzare sostanze di confronto – ma come si fa a dire che è il migliore di tutti se non si paragona con altri -), test peraltro ritenuti dall’Autorità giudicante poco probanti ai fini di supportare le dichiarazioni di efficacia vantate dal prodotto, ci diverte sottolineare che il preparatore ha dichiarato (sempre, ovviamente, all’Autorità indagante) che il principio attivo consigliato dai dermatologi cui si fa riferimento per comparare l’efficacia del prodotto nei messaggi pubblicitari è, indovinate un po’, l’idrochinone. Pur ammettendo le indiscusse proprietà depigmentanti di questo prodotto, ci pare strano (e come a noi, ovviamente la cosa è parsa strana anche all’Autorità giudicante) che consigliata dai dermatologi sia una molecola, l’idrochinone appunto, caratterizzato da vistose e rigorose controindicazioni a livello internazionale (il suo impiego cosmetico è infatti vietato in Europa
per il sospetto che possa essere cancerogeno, mentre negli USA è utilizzato solo come farmaco e soggetto ad obbligo di prescrizione). Praticamente, dove sta l’imbroglio: si è raffrontato, in modo inammissibile con un confronto non sovrapponibile, la funzionalità cosmetica di un prodotto (del quale non si rivela la natura), con quella di un principio attivo impiegato con finalità terapeutiche in ambito farmacologico. Ma c’è di più. La bocciatura del messaggio ha posto anche in evidenza questa considerazione: l’ente giudicante ha escluso che un tale prodotto possa costituire il rimedio per dermatosi non omogenee come si configurano le macchie senili e le cicatrici da acne, che hanno alla base processi cronici di pigmentazione spesso a genesi complessa. Conclusione: magnifico esempio di pubblicità ingannevole e conseguente giusta ammenda e divieto di diffondere oltremodo tale tipo di messaggio pubblicitario. ■
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FITOTERAPIA
DI LUCA MARIO PITROLO GENTILE Medico chirurgo, esperto in fitoterapia
FITOTERAPIA DELL’APPARATO LOCOMOTORE Apparentemente inerte, è in realtà un sistema in continua interazione con tutti gli altri organi e apparati. Dalla sua struttura ed efficienza funzionale dipende la piena espressione di tutte le altre funzioni vitali, e una sua alterazione o criticità viene immediatamente percepita e “sofferta” dall’individuo nel suo complesso. L’intervento del fitoterapeuta può agire efficacemente su disturbi e disfunzioni dolorosi, spesso capaci di protrarsi a lungo nel tempo 24 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
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svolge soltanto funzioni meccaniche legate alla vita di relazione, perchè tutti i suoi organi sono più o meno legati anche a meccanismi di tesaurizzazione, conservazione e deposito di materiali che possono poi essere recuperati ed utilizzati. Così lo scheletro è un deposito di materiali minerali, mentre i muscoli hanno un alto contenuto di un materiale energetico, il glicogeno, che viene utilizzato durante la contrazione muscolare e per altre attività energetiche dell’organismo.
u Disturbi a carico
dell’apparato locomotore di comune riscontro in medicina generale
Uno dei motivi per cui viene più spesso richiesto l’intervento del medico è il dolore localizzato a qualche distretto dell’apparato locomotore. I quadri clinici di più frequente riscontro nella pratica quotidiana sono: la cervicalgia, la dorsalgia, la lombalgia, la spalla dolorosa, la brachialgia, il gomito doloroso, la chiralgia, la coxalgia, la gonalgia, la caviglia dolorosa e la talalgia. E stato calcolato che circa il 25% dei pazienti che transitano negli ambulatori di reumatologia sia affetto da uno di questi disturbi. Non è certo questa la sede per entrare nella trattazione specifica dei singoli quadri patologici, tuttavia è bene precisare subito che nella genesi di queste affezioni raramente sono implicate le ossa e le articolazioni, più spesso invece sono interessati i tendini e la muscolatura. Dal punto di vista nosografico quindi le affezioni alle quali facciamo riferimento in questa sede sono le patologie muscolo-tendinee. L’origine di queste sindromi è complessa e diversa da caso
a caso anche se in genere sono chiamate in causa sollecitazioni meccaniche, microtraumatismi, brusche variazioni climatiche, fattori trofici, stati di tensione emotiva.
MIOSITI - ENTESITI ARTRITI Il dolore localizzato ad un muscolo (mialgia) o alla sua inserzione tendinea (entesopatia) è un disturbo reumatico che può avere carattere acuto (per lo più in rapporto con cause occasionali quali sforzi o repentine variazioni di temperatura) o tendere a cronicizzare (verosimilmente per il costituirsi di circoli viziosi dolore-contrattura riflessa-dolore). Il paziente non presenta in genere nessuna limitazione articolare ai movimenti passivi, mentre può accusare dolorabilità ad eseguire attivamente particolari movimenti. All’esame obiettivo il dolore compare anche alla pressione di punti o zone muscolari la cui topografia è ormai ben nota: il dolore evocato dalla pressione digitale è caratteristicamente localizzato al bordo superiore dei muscoli trapezi, in corrispondenza della regione scapolare ed interscapolare, alle articolazioni sterno-costali, alle apofisi spinose, ai legamenti interspinosi delle ultime vertebre cervicali e lombari, nella zona del legamento collaterale mediale del ginocchio prossimalmente all’interlinea articolare. Sono talora rilevabili alla palpazione delle masse muscolari piccole aree di maggior consistenza, probabilmente dovute a zone di contrattura circoscritta con eventuali turbe vasomoto-
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i tutti gli apparati è sicuramente il più voluminoso, rappresentando circa l’80 % del peso corporeo. Nel suo complesso è il fattore che determina in modo preponderante la costruttività corporea generale in quanto, liberato dalla copertura offerta dall’apparato tegumentario, presenta una configurazione complessiva molto simile a quella delle forme esterne dell’intero corpo. Dalla sua composizione in organi è possibile risalire intuitivamente alle attività che esso svolge. L’apparato locomotore comprende infatti le ossa, organi statici costituiti da corpi duri uniti fra di loro per mezzo di dispositivi di collegamento, definiti articolazioni. Le caratteristiche morfologiche e funzionali delle articolazioni sono i fattori che determinano le peculiarità quantitative e qualitative delle libertà di movimento degli elementi ossei. Le ossa, unite dalle articolazioni, formano un complesso continuo, detto lo scheletro, che è l’impalcatura generale del corpo umano. Su di esso si stratificano i muscoli che sono disposti in genere a gruppi o a strati successivi. I muscoli sono organi dinamici che inseriti su punti differenti delle ossa possono esercitare, con la loro contrazione e quindi con l’accorciamento, una trazione sulle leve ossee, provocandone gli spostamenti. Come dice il termine, la funzione principale dell’apparato è di svolgere attività di movimento per lo spostamento dell’intero corpo nello spazio ambiente e per spostamenti reciproci dei diversi segmenti corporei. L’apparato locomotore non
FITOTERAPIA
apparato locomotore
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rie di carattere riflesso. I punti trigger sono meglio apprezzabili muovendo la punta del dito esploratore perpendicolarmente al decorso delle fibre muscolari. Nella fase di acuzie possono essere presenti rossore ed aumento della temperatura cutanea locale, associati a tumefazioni in corrispondenza della sede della flogosi e talora iperestesia al tatto. In tutti questi casi già l’esame obiettivo è sufficiente per consentire il corretto inquadramento dei disturbi tra le affezioni muscolo-tendinee. Tuttavia è comunque opportuno condurre accertamenti radiologici, tomografici, ecografici, scintigrafici e bioumorali per dimostrare con certezza il mancato coinvolgimento, nella genesi del dolore reumatico, delle ossa e delle articolazioni. Infatti, non di rado, nella genesi del dolore reumatico, al posto delle strutture molli periarticolari, sono interessate proprio le articolazioni. Le artriti propriamente dette sono quindi i processi flogistici, acuti o cronici, che traggono origine dalle articolazioni. In questi casi le cause possono essere infettive, autoimmuni, degenerative, dismetaboliche e allora possiamo trovarci in presenza di patologie come l’artrite settica, l’artrite reumatoide, l’osteoartrosi e la gotta. Queste ultime sono solo alcune tra le molteplici patologie reumatiche nelle quali, per cause diverse, vengono coinvolte le articolazioni. Anche in questi casi, dal punto di vista sindromico, il sintomo principale è costituito dal dolore che spinge il paziente a richiedere l’intervento del terapeuta.
FITOTERAPIA
Sul piano terapeutico il comune denominatore di queste affezioni è il fatto che dopo un ciclo di antiinfiarnmatori somministrati per via sistemica il dolore scompare in una piccola percentuale
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di casi, ma in una parte di gran lunga più significativa si riduce solo in parte o, peggio, resta immodificato. Viene richiesto allora il ricorso a terapie fisiche quali chinesi, ionoforesi, ultrasuoni, infrarossi,
marconi, magneto, laser, onde d’urto e via dicendo. Tuttavia quando anche queste pratiche risultano inefficaci è allora possibile tentare con la fitoterapia.L’apporto della fitoterapia, in reumatologia, è particolarmente indicato per dolori la cui causa non sia da attribuirsi ad una compromissione organica a carico dell’apparato osteo-articolare. Si avvale di rimedi sia per uso topico (piante come tali, o sotto forma di oli), sia per uso sistemico (tisane, gocce, perle, compresse).
Per uso topico
In questo caso l’azione antireumatica più spiccata è da ascriversi alle piante aromatiche ovvero quelle dalle quali si ricavano gli oli essenziali. Gli oli essenziali, soli oppure veicolati in un olio fisso od altro eccipiente grasso, sono assorbiti molto rapidamente dalla cute. In ogni caso l’assorbimento percutaneo può essere accelerato inducendo una vasodilatazione a carico della rete vascolare superficiale della pelle per mezzo del massaggio o col calore (per esempio, con applicazioni di lana riscaldata, cataplasmi caldi, etc.). Gli oli impiegati in reumatologia, classificati secondo le azioni farmaco-dinamiche principali possono essere distinti in quattro categorie.
Antireumatici: Aglio (Allium sativum L.), Cajeput (Melaleuca leucadendron L.), Cipolla (Allium cepa L.), Garofano (Eugenia caryophyllata T.), Issopo (Hyssopus officinalis L.), Noce moscata (Miristica fragans Houttuyn), Salvia (Salvia officinalis L.), Timo (Thymus vulgaris L.); Revulsivi: Senape (Sinapis arvensis L.), Trementina (Pinus pinaster, Aiton). Per spiegare il meccanismo con il quale gli oli essenziali esplicano la loro azione antireumatica bisogna tenere presente che tra le sostanze aromatiche che li compongono sono stati isolati l’eugenolo, il timolo ed il carvacrolo. Questi hanno dimostrato di possedere un’analogia strutturale con l’acido salicilico di cui sono ormai note le proprietà analgesiche ed antiinfiammatorie legate alla sua capacità di interferire con la sintesi dell’acido arachidonico. Accanto alle piante essenzifere o aromatiche ve ne sono alcune che, pur non contenendo in quantità significativa oli essenziali, possono tuttavia essere vantaggiosamente impiegate per via esterna sotto forma di impiastri caldi. Tra queste vanno ricordate: l’Alloro (Laurus nobilis L.), la Bardana (Arctium lappa L.) l’Edera (Hedera helix L.), l’Erica (Erica arborea
L.), il Meliloto (Melilotus officinalis Desfontaines), la Verbena (Verbena officinalis L.), la Viola tricolore (Viola tricolor L.), il Vischio (Viscum album L.). I principi biologicamente attivi presenti in queste sostanze vengono assorbili a livello cutaneo, raggiungendo il tessuto connettivo periarticolare dove rilasciano tutto il loro potenziale terapeutico. Tali piante entrano spesso nella composizione dei ben conosciuti bagni di fieno. Il fieno e soprattutto i fiori che Io compongono sono ricchi di cumarine, principi attivi organici aromatici; in particolare le sostanze che spiegano l’azione antireumatica dei “bagni di fieno” sono le piranocumarine. Il loro effetto è sedativo e ancor di più vasodilatatore: di conseguenza se si associa l’azione fisica del calore del fieno, che fermentando tende a riscaldarsi, a quella chimica dei principi attivi, si favorisce un maggior afflusso di sangue nelle zone colpite dai dolori reumatici. Inoltre i fiori e le piante contenute nel fieno contengono alcuni olii volatili che sono efficaci per la microcircolazione e i reumatismi anche se possono arrossare ed irritare leggermente la pelle. Pertanto tali applicazioni sono sconsigliate a chi soffre di acne rosacea, di eritemi e di problemi di circolazione con vene e capillari dilatati. Sempre per effetto del calore non sono indicati anche alle persone con disturbi cardiaci.
Linimenti
Canfora (Cinnamomum camphora L.) O.E. 10gr. Olio extra-vergine di oliva 90gr. Per frizioni sulle parti interessate
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�
Antalgici: Camomilla (Matricaria recutita L.), Canfora (Cinnamomum camphora L.), Gaulteria (Gaultheria procumbens L.), Ginepro (Juniperus communis L.), Lavanda (Lavandula officinalis L.), Maggiorana (Origanum majorana L.), Menta (Mentha piperita L.), Salvia (Salvia officinalis L.);
Antiartritici: Aglio (Allium sativum L.), Basilico (Ocimum basilicum L.), Cipolla (Allium cepa L.), Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere.), Issopo (Hyssopus officinalis L.), Limone (Citrus limon Burmann), Maggiorana (Origanum majorana L.), Salvia (Salvia officinalis L.);
FITOTERAPIA
apparato locomotore
�
più volte al giorno Lavanda (Lavandula officinalis L.) O.E. 10gr. Olio extra-vergine di oliva 90gr. Per frizioni sulle parti interessate più volte al giorno Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) O.E. 2gr. Olio extra-vergine di oliva 100gr.
Per frizioni sulle parti interessate più volte al giorno Timo (Thymus vulgaris L.) O.E. 2gr. Olio extra-vergine di oliva 100gr. Per frizioni sulle parti interessate più volte al giorno.
Per uso sistemico
L’obiettivo dell’utilizzo di fitoterapici per via interna a scopo antireumatico è la riduzione o
l’abolizione del dolore. Le piante impiegate possono essere classificate in base ai principi attivi più importanti, quali responsabili dell’azione farmacologica, ben sapendo che la distinzione ha soltanto un valore didattico, in quanto generalmente viene utilizzato il fitocomplesso. Eterosidi salicilici: sono contenuti in varie associazioni in Salix alba, Gaultheria procumbens, Betula alba e Spirea ulmaria; sono molecole la cui genina è costituita da acido salicilico o altro derivato. Eterosidi iridoidi: sono contenuti in particolare nell’Harpagophitum procumbens; procumbide, arpagoside ed arpagide rappresentano un interessante gruppo di molecole con spiccate proprietà antireumatiche. Saponine: sono contenute in Glycvrrhiza glabra, Aesculus ippocastanum, Ruscus aculeatus, Smilax medica; esplicano un’importante azione antiinfiammatoria mediante vari meccanismi: inibizione del complemento, inibizione della degradazione epatica dei corticosteroidi, inibizione della ciclossigenasi e della lipossigenasi. Proteasi: sono contenute in Carica papaya, Ananassa sativa, Ficus carica e sono rispettivamente la papaina, la bromelina, la ficina; il meccanismo dall’azione antiinfiammatoria delle proteasi non è ben conosciuto e tutt’ora rimane un argomento molto discusso; alcuni Autori, invocando l’ipotesi di un’azione sul meccanismo
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fibrinolitico, ammettono che gli enzimi proteolitici agiscano nei focolai infiammatori aumentando la lisi dei depositi di fibrina intra ed extravascolari, facilitando l’evacuazione delle sostanze necrotiche e normalizzando il metabolismo cellulare. Tisana Ortica (Urtica dioica L.) sommità 30gr. Fragola (Rhamnus catharticus L.) foglie 10gr. Frassino (Fraxinus excelsior L.) foglie 20gr. Coda cavallina (Equisetum arvense) sommità 20gr. Ribes nero , (Ribes nigrum L.) foglie 20gr. Preparazione: un cucchiaio di miscela in una tazza versarvi sopra acqua calda (non bollente), lasciare in infusione per 20 minuti, filtrare e prenderne 2 tazze al giorno lontano dai pasti. Pozione Salice bianco (Salix alba L.), E.F. (gr.1 = XXXIII gtt) Dosi: da 5 a 20 gr. Pro die Capsule Salice (Salix alba L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibilmente lontano dai pasti. Spirea (Spirea ulmaria L.), estratto secco in capsule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibilmente lontano dai pasti. Artiglio del diavolo
(Harpagophytum procumbens L.), estratto secco in capsule da 400 mg alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibilmente lontano dai pasti.
UN LIBRO E IL SUO AUTORE Molti nostri lettori conoscono Luca Mario Pitrolo Gentile, medico chirurgo, uno dei rari medici che praticano la fitoterapia in Italia. Specializzato in chirurgia pediatrica, ha Scutellaria compiuto il Tirocinio teorico-pratico (Scutellaria baicalensis), estratto per la formazione specifica in medicina secco in capsule da 250 mg alla generale, attualmente svolge l’attività di dose di una o due capsule ogni medico di medicina generale. otto ore preferibilmente lontano E’ membro della Società Italiana di Fidai pasti. toterapia, dell’Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione Incenso e dell’Associazione Nazionale Specia(Boswellia serrata), estratto listi in Scienza e Tecnica delle Piante L u c secco in capsule da 300 mg alla Medicinali aM ario Pitro oltre a essere presidente lo Genti le dose di una o due capsule ogni Fitotdell’Associazione Officinalia. erapia n e otto ore preferibilmente lontanoLa cu In questi mesi,llèauscito Alpratper icai ctipilindiic ra dei pi ù comun l’utilizzo a i di dedenia st dai pasti. Edizioni, un lle ur bi attrav piante si di più. erso sta diffond endo sem Il volum pr e e fa suo chiarezznuovo manuafitoterap ia e prop a sulla vasta tem atica della one indi il trattam cazioni pr nella en delle Fragola Fitoterapia atiche pe Di ogni ap tole: va r parato so rie patologie. no spiega e i distur bi di più ti il funziona (Rhamnus catharticus L.) pratica clinica. com generale mento e vengon une riscontro in medicina o propos l’util te varie erapici.manuale Controindicazioni: nessuna sonoizspzoiedigatifitiotUn utile pie con Di ogni pi tera anta utili benefici, effetti co zzata m a anche llaterali e gl i ev le Il linguag entuali nota. per coilntro medico, indicazion ma gio sem i. plice e pratico la glossario enza rendono dipresindubnon solo Effetti collaterali: nessuno noto. il volum di un ai medanche ici ed e ai lettori semplicem ai naturopati, m adatto a anche ente Sovradosaggio e tossicità: nonfitfare chiarezza subio interesse curiosi ch per e vogliano lle poss oterapia ibilità . rte dalla conosciuti. l’operatoreoffeprofessionale. Artiglio del diavolo Il volume fa Luca Mar io Pitrolo (Harpagophytum procumbens L.) chiarezza sulla vasta è medico teGentile ch Specializz irurgo. ato in ch irurgia pe compiut Controindicazioni: ulcere gastrimatica della fitoterapia e propone o il Tirocin diatrica,indiha io teorico formazio ne -p attualmen specifica in med ratico per la Autore: ici te Lu na gedelle svolge l’a ca e duodenale o litiasi biliare. cazioni pratiche per il trattamento nerale, med tti Titolo: Fi ca Mario Pi ici vit na à di med trolo Ge ge to ico di ntile Ha tenuto nerale. Formato: terapia nella pr e tiene co at a cl 148x210 scrivere rsi di fit Effetti collaterali: nessuno Pa noto. inica mmvarie icpatologie. su varie gine: 23 riviste de oterapia, oltre a 0 E’ m em l bro settore. ISBN: 97 88896618 dell’Asso della Società Ita liana Fi funcia Prezzo: zione Naspiegati Sovradosaggio e tossicità: non sono toterapia, euro 15 004 Di ogni apparato Scienza de zionale Sp di il ,60 ll’ Nazionale Alimentazione e ecialisti in dell’Asso Specialist ciazione i in conosciuti. zionamento edePiantie Mdisturbi di più Scienza e comuedicinali Te cn oltre ica delle ll’Associa zione Of a essere presiden ficinalia. te ne riscontro in medicina generale e Scutellaria vengono proposte varie terapie con (Scutellaria baicalensis) l’utilizzo di fitoterapici. Di ogni pianta Controindicazioni: nessuna utilizzata sono spiegati i benefici, ma nota. anche gli eventuali effetti collaterali e le Effetti collaterali: nessuno noto. controindicazioni. Sovradosaggio e tossicità: non Per presentarlo ai nostri lettori, abbiaconosciuti. mo chiesto all’autore, e all’editore, di poterne riprodurre un capitolo. Qui Incenso avete trovato dunque le pagine dedica(Boswellia serrata) te all’apparato respiratorio. Controindicazioni: nessuna. Luca Mario Pitrolo Gentile Effetti collaterali: nessuno noto. Fitoterapia nella pratica clinica Sovradosaggio e tossicità: non Prezzo: euro 15,60 - www.aldenia.it
conosciuti. n
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ANALITICA E PIANTE
DI ARISTIDE VIGEVANI
Guado
(Isatis tinctoria L.) LE MOLTEPLICI APPLICAZIONI DEL GUADO, FONTE DI UN ANTICO COLORANTE Isatis tinctoria L., conosciuta in Italia con il nome di Guado o Gualdo (in inglese woad), è una pianta erbacea biennale della famiglia Brassicaceae, largamente diffusa in Asia e in Europa; in Italia è comune nelle zone alpine occidentali e nelle regioni centro-meridionali. Fu usata in Europa come fonte di un colorante azzurro fin dall’età neolitica: nota alle popolazioni celtiche, presente nelle tinte degli antichi arazzi, contribuiva alla prosperità economica dei territori dove veniva coltivata. Intorno alla metà del XVIII secolo la concorrenza dell’indaco di origine asiatica e americana (a sua volta sostituito nel secolo successivo dai coloranti sintetici) ne ridusse drasticamente la coltivazione. Tuttavia il guado conserva interesse per le sue proprietà fitoterapeutiche, che ne hanno fatto una delle erbe più utilizzate, anche come integratore alimentare. È ampiamente presente nella medicina popolare della Cina, dove è più diffusa Isatis indigotica dotata di caratteristiche strettamente simili. Le foglie sono ricche dell’alcaloide triptantrina (T) e di altre sostanze (indirubina, glucobrassicina (GBS), acido ferulico, acido sinapico, acido α-linolenico, isotiocianati, derivati indolici ed altri) ritenute importanti per l’attività antinfiammatoria, antiartritica ed antiallergica dei loro estratti. L’ indirubina alla quale vengono attribuite proprietà antitumorali è presente anche nelle radici. Le foglie sono ricche di glucosinolati indolici (GL), una classe di sostanze con una comune porzione tioglucosidica legata a residui di tipi diversi (alifatici, aromatici o indolici). Tra di esse è importante la glucobrassicina, sopra menzionata, alla quale è stata attribuita un’efficace azione protettiva contro il tumore mammario. E’ noto che altre Brassicaceae, come i broccoli e i cavolini di Bruxelles, contengono GBS. E’ stata descritta inoltre l’attività antimicrobica degli estratti delle foglie e, con più ampio spettro, delle radici; queste contengono anche sostanze che appaiono dotate di proprietà antivirali ed antiparassitarie. Le radici sono ricche di oli essenziali. Altre applicazioni riguardano il trattamento della psoriasi, delle anemie con carenza di ferro, di gravi debilitazioni fisiche; è stato riportato pure l’impiego del guado come stimolatore della crescita. La stretta analogia tra I. tinctoria e I. indigotica fa sì che i metodi analitici validi per la prima (v. ad es. sezione successiva) siano applicabili anche alla seconda.
RECENTI CONTRIBUTI ANALITICI ALLA CARATTERIZZAZIONE DEL GUADO
Identificazione e analisi quantitativa dei principi attivi presenti negli estratti delle foglie di I. tinctoria. (1) Viene descritto un metodo HPLC, con rivelazione UV-DAD (2) e ESI-MS (3) per l’analisi di triptantrina (T), indirubina, acido linolenico, indolin-2-one e indigotina (un isomero dell’indirubina) negli estratti delle foglie della pianta. L’estrazione (4) è eseguita mediante anidride carbonica liquida (estrazione 30 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
con fluido supercritico, SFE) oppure diclorometano o metanolo (estrazione con liquido sotto pressione, PLE). La concentrazione più alta di acido α-linolenico si riscontra negli estratti SFE, mentre gli altri principi attivi prevalgono negli estratti PLE con diclorometano. Nell’estratto PLE metanolico non è presente indolin-2-one e si rilevano solo tracce degli altri principi attivi. La separazione HPLC è a fase inversa (RP) su colonna C18 con eluente (fm) a gra-
ANALISI PER DILUZIONE ISOTOPICA (ADI)
G
li isotopi di un elemento chimico hanno lo stesso numero atomico (occupano la stessa casella nel sistema periodico degli elementi) e sono identici nel loro comportamento chimico ma hanno peso atomico (p.a.) differente. Questo perché essi hanno nuclei atomici costituiti dallo stesso numero di protoni ma differiscono per quello dei neutroni. Un elemento chimico può essere formato da atomi tutti identici o da isotopi diversi. L’idrogeno, ad es., è una miscela di due isotopi, uno con p.a. 1 dalton (simbolo 1H ) e l’altro 2 dalton (deuterio, simbolo 2H oppure d), presenti in natura nelle percentuali di 99,985 e 0,015%, rispettivamente. ADI permette di incrementare notevolmente sia accuratezza che precisione (per la definizione di diente di acetonitrile/acido formico acquoso 0,1%; la rivelazione UV-DAD è eseguita nell’intervallo 210700 nm. Il tempo totale di analisi è ca. 30 minuti con risoluzione completa tra i picchi di tutte le sostanze menzionate, inclusi gli isomeri E e Z di indolin-2one. Con questo metodo è stato possibile indagare sia le variazioni stagionali che quelle che avvengono dopo la raccolta per quanto riguarda il contenuto di sostanze attive. Si sono esaminati anche estratti da campioni essiccati con modalità diverse, sia di I. tinctoria che di I. indigotica, riscontrando profonde modifiche del profilo dei metaboliti secondari in funzione delle condizioni di essiccamento. Il metodo è stato convalidato ed è quindi adatto anche per scopi di controllo qualità.
Determinazione del contenuto di triptantrina nelle foglie di I. tinctoria. Confronto tra campioni ottenuti da varietà diverse con differenti trattamenti dopo la raccolta. (5)
tipi di trattamento. Il primo a consisteva nel raffreddamento rapido con azoto liquido, il secondo b nell’essiccamento a temperatura ambiente e il terzo c nell’essiccamento a 40°C. Le foglie sono state poi sottoposte a estrazione mediante PLE (4). Si è trovato che il contenuto di T è maggiore (0,18-0,33%) nei campioni c che nei b e negli a (0,06-0,20% e 0,0080,055%, rispettivamente). Da notare che non si rileva la presenza di T nelle foglie fermentate. Da questi risultati si può dedurre che il contenuto di T risente di processi che avvengono dopo la raccolta. Le analisi sono state eseguite mediante RP-HPLC (colonna C18, fm acetonitrile/acido acetico acquoso) sia con rivelazione UV (254 e 387 nm) che ESI-MS (3) con diluizione isotopica (v. riquadro) usando triptantrina-d8 come standard interno. Il metodo è rapido perché il tempo di ritenzione (tR) della triptantrina è 3,1 minuti e quindi è adatto all’analisi di un elevato numero di campioni.
Studio dei componenti volatili delle foglie di I. tinctoria. (6) I componenti volatili sono stati estratti dalle foglie mediante SPME, microestrazione a spazio di testa in fase solida (4), ed analizzati con un metodo GLC-MS (7). Sono stati identificati 70 composti che costituiscono ca. 99,6% della frazione volatile totale. Queste sostanze fanno parte delle seguenti categorie: idrocarburi, acidi, alcoli, aldeidi ed esteri alifatici, aldeidi, Gennaio 2012 ERBORISTERIA DOMANI 31
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In funzione del periodo di raccolta e delle modalità del trattamento dopo la raccolta è stato analizzato il contenuto di triptantrina (T) di cinque varietà di guado, selezionate negli orti botanici di Dornburg (Turingia), Jena, Kiel, Losanna e Tolosa. Le foglie dei cinque cultivar di I. tinctoria, coltivate e raccolte nelle stesse condizioni, sono state sottoposte a tre
questi concetti v. rif. 10, tab. 5) di un metodo analitico. In pratica si opera aggiungendo all’analita una quantità nota dell’analita stesso in cui un elemento è sostituito da un suo isotopo. Nel caso della triptantrina (T), che ha 8 atomi d’idrogeno, si aggiunge al campione una quantità esattamente nota di T-d8, nella quale tutti gli atomi di 1H sono sostituiti da atomi di deuterio (quindi T-d8 ha un peso molecolare superiore di 8 dalton rispetto a T). Di conseguenza la composizione isotopica del campione cambia in confronto a quella naturale sopra indicata. Così, misurando mediante spettrometria MS sia la quantità di T che quella di T-d8 e facendo un semplice calcolo si risale alla concentrazione di T nel campione con la massima accuratezza e precisione.
ANALITICA E PIANTE
Guado (Isatis tinctoria L.)
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esteri ed eteri aromatici, derivati furanici, tiocianati ed isotiocianati, composti solforati, nitrili, terpeni e sesquiterpeni. Tra questi la categoria preponderante è quella degli isotiocianati che costituiscono ca. 40% della frazione volatile, analogamente a quanto riscontrato nei cavolini di Bruxelles. Gli isotiocianati sono componenti importanti delle Brassicaceae, cui conferiscono, oltre al caratteristico gusto, anche proprietà chemio-protettive contro i tumori. Il principale costituente di questa categoria è il 3-butenilisotiocianato (ca. 65%). Dopo gli isotiocianati, l’altra categoria più abbondante è quella delle aldeidi, che abbondano anche nei cavolfiori. Le analisi GLC sono state eseguite su colonne capillari da 60 m, sia apolari che polari, usando elio come gas di trasporto e un gradiente di temperatura da 40° a 240°C. L’analisi dura ca. 70 minuti usando la colonna apolare e ca. 30 usando quella polare.
Identificazione dei principali componenti dell’olio essenziale ottenuto dalle radici di I. tinctoria. (8) Le radici del guado contengono indaco ed il suo precursore, l’isatano B. Inoltre da esse si ottiene triptantrina, uridina, ipoxantina, uracile e acido salicilico. In questo studio vengono analizzati i componenti volatili dell’olio essenziale, che si ottiene per distillazione in corrente di vapore delle radici di I. tinctoria e ne costituisce ca. lo 0,03% in peso. Sono stati identificati più di 70 componenti molti dei quali azotati. I componenti principali sono: 4-pentenonitrile (67,4%), acido palmitico (4,9%), benzen-propanonitrile (3,6%), 5-metil-esanonitrile (3,5%), 1-buten-4-isotiocianato (2,9%) e acido palmitoleico (2,3%). In totale i derivati nitrilici predominano nettamente (76,8%), mentre gli acidi e gli esteri costituiscono il 14,1%; sono presenti anche isotiocianati (3,0%) e terpenoidi (1,3%). Le analisi sono state effettuate per GLC su colonne capillari, sia apolari (30 m) che polari (60 m), con elio come gas di trasporto e un gradiente di temperatura da 40° a 240°C; rivelazione a spettrometria di massa (MS). Il tempo di analisi è ca. 90 minuti.
Incremento della produzione di glucobrassicina (GBS) nelle foglie di guado per effetto di trattamenti chimici e fisici. (9) Come accennato sopra (v. sezione introduttiva) GBS, presente nelle foglie di I. tinctoria, appare dotata 32 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
di proprietà antitumorali, specialmente contro il tumore mammario. Poiché la produzione di GBS per sintesi chimica è costosa e complessa, sono stati effettuati esperimenti per incrementare il suo contenuto nelle foglie di guado. In serra le foglie di pianticelle dell’età di un mese sono state abrase (con polvere di carborundum) o perforate (con spazzola d’ottone) e poi spruzzate con una soluzione acquosa diluita di acido jasmonico (induttore di sostanze coinvolte nei meccanismi di protezione delle piante). La combinazione di tale trattamento con l’uso di fertilizzanti ricchi di azoto e zolfo è risultata efficace perché aumenta nettamente la quantità di GBS. Tuttavia l’uso di acido jasmonico su larga scala in campo aperto è economicamente proibitivo; perciò si sono fatte ulteriori prove dalle quali è risultato che è sufficiente la perforazione artificiale delle foglie senza aggiunta di fertilizzanti. In questo modo si ottiene un aumento della produzione di GBS del 30% raggiungendo valori superiori all’1% in peso secco. Per l’analisi del contenuto di GBS, le foglie vengono liofilizzate, macinate e seccate. Si effettua poi un’estrazione con etanolo 70% e dopo vari trattamenti di purificazione, tra i quali il passaggio su resina a scambio ionico, i campioni vengono esaminati mediante RP-HPLC. Si usa una colonna C18 con eluizione a gradiente di acqua e acetonitrile e rivelazione UV a 229 nm; la determinazione quantitativa avviene in riferimento a un opportuno standard interno (sinigrina). Il tempo totale per l’analisi HPLC è di ca. 25 minuti. ■
uBibliografia 1) T. Mohan et al., Planta Medica, 73 (2007) 151. 2) Rubrica Analitica Verde in ERBORISTERIA domani 340, ottobre 2009. 3) Ibidem, 330, novembre 2008. 4) Ibidem, 338, luglio-agosto 2009. 5) C. Oberthűr e M. Hamburger, Planta Medica, 70 (2004) 642. 6) C. Condurso et al., ibidem,72 (2006) 925. 7) Rubrica Analitica Verde in ERBORISTERIA domani 336, maggio 2009. 8) M. Miyazawa e J. Kawata, J. Essential Oil Res., Sep/ Oct 2006. 9) S. Galletti et al., J. Sci. Food and Agriculture, 86 (2006) 1833. 10) A. Vigevani e G. Pifferi, ERBORISTERIA domani, 345 (marzo 2010) 57.
REVIEW
DI PAOLO POGGI
Aggiornamenti di fitocosmesi Clima tropicale per le specie citate in apertura: Albero del pane, Phyllanthus emblica dal subcontinente indiano, Passiflora e Ratania dell’America del Sud. Poi antimicrobici di origine vegetale da usare nei cosmetici, due interessanti azioni (snellente per il Pepe e nel trattamento dei capelli ricci per l’Acanto) altre specie ad azione protettiva, schiarente e rinfrescante per la cute, e il consueto angolino delle aghe u Artocarpo, l’albero del pane ad attività antimelanogena
proteolitico; di questo estratto, formulato in una nanoemulsione, è stata valutata (in vitro) la funzionalità inibente la melanogenesi e si è scoperto che la sua azione (IC50 = 30,2±2,4 mg/mL ad un dosaggio dello 0,02% di attivo) è superiore a quella di uno dei più noti agenti schiarenti cutanei, l’acido kojico (IC50 = 51±% mg/mL). Si è visto che il grado di pigmentazione diminuisce già appena applicato il preparato su cellule melanoma (da topino) la cui iperpigmentazione era stata stimolata con radiazioni UVB, ma il massimo effetto depigmentante si sviluppa dopo 5-6 settimane di trattamento. L’area trattata, si è visto che ritorna al suo grado di pigmentazione originale, dopo alcune settimane (34) dalla fine trattamento. (1).
Il nome botanico è Artocarpus incisus; si tratta di una pianta originaria dell’Indonesia, che è nota col curioso nome di ‘albero del pane’ in considerazione del fatto che nelle ascelle delle foglie si sviluppa un frutto, vagamente somigliante ad un kiwi, dalla cui macinazione si ricava un impasto (simile a quello per preparare il pane) ricco in proteine e zuccheri. Sull’estratto della pianta sono stati pubblicati lavori che ne descrivono le proprietà ristrutturanti cutanee in quanto in grado di riordinare la struttura collagenica e, pertanto, risulterebbe indicato in preparati antirughe. Alla pianta, peraltro, è da tempo riconosciuta, oltre che una marcata attiArtocarpus incisus vità inibente l’azione della 5α-reduttasi, anche una funzione antimelanogena. Nel lavoro che andiamo a recensire si riferisce di questa sua u Dai frutti dell’Emblica potenziale funzionalità. protettivi UVB ed antiossidanti Dal legno della pianta, si ottiene un estratto conAbbiamo riferito spesso, su questa rubrica delle tenente oltre il 44% di artocarpina, un enzima proprietà antiossidanti degli estratti ottenuti dai 34 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
semi di una pianta. Emblica (Phyllanthus emblica L.), della famiglia delle Euphorbiaceae che, in questi ultimi anni, ha destato grande interesse tra i ricercatori come sorgente, tra le più apprezzate, di principi attivi naturali antiossidanti. Un ulteriore studio a convalida di questa sua funzionalità: dal suo frutto – tra l’altro uno dei più ricchi in vitamina C e pertanto sfruttabile anche in campo nutrizionale - si ricava un estratto ad elevato responso protettivo contro formazione di ROS (specie di ossigeno reattive) indotte da radiazioni UVB. A concentrazioni di 0,5 mg/mL, l’estratto esplica su fibroblasti umani una difesa da danni al collagene di tre - quattro volte superiore a quella dell’acido ascorbico. Chiaramente questa elevata funzionalità antiossidante non è da ascrivere al solo contenuto in vitamina C dell’estratto, ma ad una attività sinergica esplicata da altri componenti polifenolici, tra cui tannini a basso peso molecolare, contenuti nella droga della pianta. Indubbiamente l’estratto di Emblica è oggi da considerarsi uno dei più efficaci e funzionali quale ingrediente attivo antiossidante nella realizzazione di preparati cosmetici protettivi ed antinfiammatori. (2)
u Antiossidanti della Passiflora
u Dalla Ratania astringenti, antinfiammatori
Col nome di Ratania sono da noi conosciute varie specie del genere Krameria, di cui la più nota è certamente la Krameria triandra (sinonimo Krameria lappacea). Pianta originaria del Perù, è nota in campo officinale per le marcate proprietà antinfiammatorie, astringenti dei suoi estratti, che contengono proantocianidine e composti catechinici (tannini catechici), oltre a idrocolloidi come amido e mucillagini. Intento di uno studio è stato quello di caratterizzare farmacologicamente, soprattutto sotto il punto di vista della sua attività antinfiammatoria, un estratto lipofilo ottenuto dalle radici della pianta, nel quale sono stati pure identificati alcuni lignanderivati. Si è visto che sia l’estratto, così come i lignanderivati esplicano tutti, ma in particolare i secondi, una marcata attività antiedematosa comparabile a quella dell’indometacina, anche se minore. Giova ricordare che l’indometacina è un comune antinfiammatorio non steroideo che, generalmente, si adotta come termine di confronto per valutare l’attività antinfiammatoria di principi attivi vegetali. Con due dei lignan-derivati che si sono rivelati più attivi quali antinfiammatori, - un benzofurano ed un conocarpano – è stato effettuato un altro test e si è potuto verificare che sullo sviluppo di edema indotto da dermatite provocata con Croton-oil, provocano una riduzione con un profilo paragonabile a quello dell’idrocortisone. Studi in vitro, hanno confermato per i lignan-derivati una inibizione di vari agenti promotori di infiammazione (NF-kB, ciclossigenasi-1, 5-lipossigenasi, ecc.) praticamente paragonabile a quella che era stata verificata a seguito applicazioni in vivo. I risultati dei vari test starebbero quindi a confermare che le esaltate proprietà antinfiammatorie dell’estratto di Ratania sono da attribuire, in massima parte, all’azione esplicata dai citati lignan-derivati. (4) Gennaio 2012 ERBORISTERIA DOMANI 35
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Del genere Passiflora, della famiglia delle Passifloraceae, esistono numerose specie, tra le quali, dal punto di vista della loro utilizzazione a fini officinali non esistono rilevanti differenze. Da noi la più diffusa e conosciuta è Passiflora incarnata, ovvero quella pianta che produce quello strano e vistoso fiore detto il Fiore della passione. Lo studio cui ci riferiamo prende in esame un estratto ottenuto dai semi della Passiflora edulis, e ne investiga le proprietà antiossidanti. Nell’estratto figurano quali maggiori composti polifenolici il piceatannolo ed il suo dimero scirpusina-B. Due parole d’obbligo sul piceatannolo: si tratta di un derivato stilbenico con struttura ed attività biologica simili a quelle del resveratrolo (come questo, tra l’altro, è presente nel vino rosso). L’efficacia antiossidante valutata col metodo del radicale libero DPPH (difenil picrilidrazile) ha rivelato che entrambi i due derivati fenolici esplicano tale attività, ma in misura maggiore il composto dimero. Oltre che attività antiossidante, con lo studio è stato possibile verificare che i due principi attivi della Passiflora esplicano anche una marcata attività vasorilassan-
te, anche in questo caso con maggiore efficacia da parte del composto dimero. Come risultato dei valori espressi dal test si potrebbe concludere che l’estratto vegetale in oggetto, oltre che impiego cosmetico quale energetico agente antiossidante, potrebbe trovare anche utilizzazione in preparati efficaci contro disagi cardiovascolari. (3)
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u Da una pianta australiana attivi anticariogenici
A proposito di piante contenenti ingredienti attivi protettivi dalla carie dentaria, abbiamo già avuto, recentemente (ED, n.357, apr 2011), l’occasione di citare la Copaiva, che grazie all’azione astringente dei suoi tannini protegge i denti da demineralizzazione. Ecco ora una seconda segnalazione. Riferiamo di una pianta tipica della flora australiana, botanicamente nota come Eremophila longifolia della famiglia delle Scrophulariaceae. Si tratta di un albero che può raggiungere grosse dimensioni, anche 6-8 m in altezza, con lunghe foglie lanceolate (da qui il nome specifico) e vistosi fiori a campana e frutti a bacche. Le popolazioni indigene ne conoscono bene le proprietà sanitizzanti, la usano infatti (decotti, foglie masticate...) per proteggere i loro denti dalla carie. Recenti studi avrebbero scoperto che tale azione è dovuta al fatto che gli attivi della pianta (vari derivati fenolici) sarebbero in grado di inibire lo sviluppo di acidi corrosivi sulla carie dentarie indotti dall’azione di due batteri specificamente coinvolti in questa azione, Streptococcus mutans e S. sobrinus. In uno studio si è valutato l’effetto inibente l’attività dei due sopra citati batteri da parte di estratti ottenuti da steli e foglie della pianta. Un estratto etanolico da steli ha rivelato di esplicare una inibizione alla crescita dei due microrganismi cariogenici con un MIC (minima concentrazione inibente) pari allo 0,5% ed un time-kill compreso nel periodo di 2 ore. Sono stati valutati anche altri parametri, quali l’effetto dell’estratto sul pH glicolitico, del suo effetto sulla vitalità delle cellule all’interno di un biofilm artificiale e sull’adesione delle cellule ad una membrana. In tutti i test l’estratto ha dimostrato una effettiva attività anticariogenica rispetto al controllo. Da test preliminari atti a verificare l’identità degli 36 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
ingredienti attivi dell’estratto si è potuto confermare che sono derivati fenolici, peraltro di natura non flavonoidica. (5)
u Dal Pepe attivi a funzione snellente
Parliamo di Piper marginatum. È una delle circa 700 specie del genere Piper (di cui fa parte, tanto per intenderci, anche Piper nigrum, cioè il comune pepe, o pepe nero, utilizzato nella nostra cucina come aromatizzante). Originario della Guyana, gli indigeni ne conoscono vari impieghi terapeutici: calmante, antidolorifico, antinfiammatorio, antisettico: ne fanno empiastri che spalmano sulla pelle offesa. Estratti da foglie della pianta hanno rivelato sorprendenti effetti ai fini di una loro utilizzazione topica cosmetica, in particolare una marcata attività lipolitica. Tali estratti, sia acquosi, sia idroglicolici, contengono vari derivati fenolici, di natura terpenica in particolare, oltre ad alcuni alcaloidi, quali piperina, cavicina, ecc. In un recente brevetto Piper nigrum francese si riferisce che con questi estratti è possibile realizzare preparati cosmetici nella varie tradizionali forme (creme, lozioni, geli, ecc.) atti al trattamento della cute contro la cellulite al fine di prevenire, eliminare o, quantomeno, ridurre il sovraccarico di grasso sottocutaneo. Secondo i depositari, il prodotto agirebbe quale stimolante la lipolisi a livello degli adipociti, attivando l’idrolisi dei trigliceridi presenti nel comparto lipidico e favorendo il drenaggio delle zone ove la cellulite è presente, azioni che concorrerebbero all’eliminazione dell’accumulo di lipidi. Tale attività sarebbe indotta dalla presenza nell’estratto di polifenoli e/o di ammine fenoliche. L’effetto estetico, visivo conseguente sarebbe quello di una pelle più sottile, più liscia e tonica, con scomparsa o, quantomeno attenuazione della indesiderata manifestazione nota come ‘buccia d’arancia’. (6)
u Estratti vegetali sinergizzanti la funzione di antimicrobici di sintesi
vo di colonne. Nella medicina popolare, preparati estemporanei da foglie e da radice della pianta hanno trovato spesso impiego per loro proprietà terapeutiche: emollienti, stimolanti, astringenti, cicatrizzanti. Nella droga dell’Acanto sono stati identificati, oltre ad una massiva dose di mucillagini, anche flavonoidi (tra cui ispidulina), acidi fenolici (acidi caffeico e clorogenico) e glicoproteine. Anche per questa pianta, qualcuno ha trovato un valido impiego cosmetico. Infatti, in un recente brevetto francese si descrivono preparazioni cosmetiche atte al trattamento dei capelli come condizionante di capelli trascurati, in disordine ed, in particolare, per mantenete a lungo la loro forma arricciata. (8)
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Si è proceduto alla valutazione (test in vitro) della attività antibatterica di estratti vegetali da Santoreggia e della loro interazione sinergizzante nei confronti di due noti antibiotici, la gentamicina e la cefalexina. Santoreggia (botanicamente Satureja vulgare, o anche Chinopodium vulgare) è una pianta erbacea comune, della famiglia delle Labiateae, come la Menta e come la Menta è da noi nota anche per sue utilizzazioni culinarie quale aromatizzante (ad esempio, per insaporire insalate), oltre che per preparare bevande dissetanti. L’efficacia antimicrobica dell’estratto è stata definita determinandone la MIC (minima concentrazione inibente) utilizzando il metodo di microdiluizione, u Dal Litchi, attivi polifuncon l’ottenimento di valori tra zionali 0,62 e 20 mg/mL a seconda dei Il Litchi (Litchi chinensis Sonn.) è vari microrganismi testati. I batquel delizioso piccolo frutto esoteri maggiormente sensibili sono tico a bacche rosse, ruvide, ma risultati essere i Gram-positivi contenenti una polpa di odore (Staphylococcus aureus e Bacillus e sapore gradevole, apparso da subtilis). alcuni anni sulle nostre mense. L’interazione sinergica tra Originario della Cina, oggi cresce l’estratto e i due antibiotici si è anche nell’area mediterranea più registrata nel confronto di Bacalda. cillus subtilis e Klebsiella pneuA questo frutto, le cui doti farnomoniae. In presenza di una macologiche sono note da secoconcentrazione sub-inibente li, sono oggi ascritte dalla modell’estratto (1/4 e 1/8 del valore derna ricerca numerose attività Satureja vulgare MIC) si è potuto verificare che sfruttabili in campo cosmetico: l’attività della gentamicina e della cefalexina auantiossidante, idratante, antinfiammatoria, protetmentava sino a 16 volte. tiva cutanea (inibisce l’attività di collagenasi, ialuLa funzione antimicrobica degli estratti di Santoronidasi), ecc. reggia è da ascrivere al loro contenuto in derivati È stata valutata l’attività antiossidante di vari fenolici (monoterpeni e flavonoidi); l’estratto in estratti (in acetone, etanolo e acqua) da fiore del etil acetato si è visto che è quello che presenta il Litchi attraverso una serie di sperimentazioni biopiù elevato contenuto in tali principi attivi, rispetchimiche: inibizione di ossidazione indotta da Cu 2+ to ad altri tipi. (7) su lipoproteine umane a bassa densità, attività antiradicalica su sangue umano e inibizione di emou Acanto, per il trattamento dei capelli ricci lisi di eritrociti umani indotta da radicali perossidi. L’ Acanto (Acanthus mollis L.) è una nota pianta La composizione ed il contenuto in flavonoidi deda giardino, caratterizzata da vistose larghe foglie gli estratti è stata determinata via HPLC. I risultati frastagliate molto ornamentali. Sono quelle foglie, della sperimentazione hanno confermato l’azione per meglio intenderci, che appaiono in certe sculantiossidante espletata dai flavonoidi ed altri comture greche stile corinzio, come elemento decoratiponenti fenolici della droga della pianta in tutti e
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tre i test effettuati, rivelando che l’efficacia dei vari estratti a tal fine segue quest’ordine: in acetone > in etanolo > in acqua. I componenti maggiormente attivi della droga sono risultati essere l’acido dentistico ed epicatechina. (9) Isolati da semi di Litchi, due nuovi composti flavanone, di cui è stata determinata la struttura tramite analisi strumentali gascromatografiche. Il composto 1 è risultato essere un derivato della naringenina (naringenin-glucopiranosiode-ramnopiranoside) ed il composto 2 una pinocembrina-ramnopiranosilglucopiranoside. Per entrambi i derivati è stata rilevata una marcata attività inibente la α-glucosidasi. Ricorderemo che questo è un enzima della classe delle idrolisi, deputato all’idrolisi del maltosio. Idrolizzando il maltosio si formano due molecole di glucosio, quindi Bellis perennis L. l’inibizione della α-glucosidasi impedisce che si formi accumulo di glucosio nel sangue. Pertanto, agli estratti di Litchi, in relazione al contenuto nei detti principi attivi, si può pure ascrivere una funzione ipoglicemizzante. (10)
u Attivi vegetali a funzione schiarente cutanea
Quello della glicazione è un processo importante nell’invecchiamento delle proteine, risultante dal concatenamento di zuccheri liberi alle catene aminoacidiche; è un evento fisiologico, regolato dal livello di zuccheri nel sangue. ll termine AGEs, acronimo di Advanced glycation end-products, sta ad indicare un accumulo nell’organismo di proteine glicate. Si tratta di prodotti irreversibili, che sono causa del cross-linking delle proteine che comporta 38 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
una modifica della struttura secondaria, responsabile dell’invecchiamento dei tessuti di cui riduce flessibilità, elasticità e funzionalità. Un altro effetto indesiderato che può indurre l’accumulo nell’organismo di residui di proteine glicate è quello di una loro interferenza sull’aspetto della cute, che può assumere una colorazione disomogenea, giallastra. Esistono oggi sostanze che inibiscono la glicazione delle proteine: possono essere molecole chimiche di sintesi (come acido salicilico) o estratti da piante (Cassia, Ciliegio, ecc.). Chiaro pertanto, e facilmente spiegabile, l’intento dei formulatori del brevetto, quello di creare una associazione in cui, all’attività depigmentante di certe sostanze vegetali quali l’arbutina, l’acido kojico, la vitamina A, si unisse la funzione sinergica di sostanze attive ai fini di inibire la glicazione delle proteine. Nel brevetto cui facciamo riferimento tra le piante ad attività antiglicazione sono state selezionate il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus L.), la Piantaggine (Plantago major L.), il Girasole (Helianthus annuus L.), ed altre. Così operando, rispetto ad altre formulazioni schiarenti cutanee, ad esempio quelle che prevedono l’impiego di diidrossiacetone, queste composizioni consentono una più marcata efficacia regolarizzante l’ aspetto esteriore della cute e, soprattutto, l’ottenimento di un risultato più durevole nel tempo. (11)
u Antiossidanti, protettivi cutanei
In un recente brevetto si disserta su formulazioni utili nel trattamento di vari disordini cutanei o condizioni correlate ad eccessiva ed indesiderata pigmentazione, in cui si utilizzano estratti vegetali la cui funzione a tal fine è ben accertata. In questo caso gli estratti in questione sono quelli ottenuti da varie specie del genere Phyllanthus, del
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genere Bellis e da Liquirizia. tre che una funzione dermatologica ed estetica, anPhyllanthus emblica, il Fillanto (o Emblica), della che un effetto calmante ed una piacevole sensazione famiglia delle Euphorbiadi fresco quando applicato sulla pelle. ceae, è una pianta ricca in L’ingrediente attivo del preparato consiste in un Vitamina C (oltre 1000 estratto da foglie di Boldo mg/100 g di frutto); suoi (Peumus boldus) della estratti esplicano una famiglia delle Momarcata attività antiossinimiaceae. Si tratta dante e non pro-ossidandi una pianta arbute ed esibiscono nel constiva, originaria del tempo una funzionalità Cile, molto bella a chelante (ovviamente nel vedersi per il folto confronto di ioni metalfogliame lucido, fiori lici, ad esempio il rame, pure vistosi a mazzetti che catalizzano reazioni ed un frutto a bacca edudi perossidazione). Dile. Nella medicina tradiversamente da certi altri zionale popolare ha antiossidanti che passano goduto di interesse da una forma attiva ad una per le sue proprietà inattiva, l’estratto di questa diuretiche, colerepianta esibisce un effetto a tiche (favorenti cioè cascata che fornisce un’attiviil rilascio di bile), tà procrastinata nel tempo. oltre che aromatizBellis perennis L., la nota zanti. È stato inoltre margheritina dei prati, impiegato contro affeo pratolina, della famizioni epatiche ed intosglia delle Compositae, sicazioni intestinali. La fornisce un estratto consua droga contiene tantenente varie molecole nini, flavonoidi, alcaloidi bioattive, antiossidanti, (boldina), il suo olio estipo saponine triterpenisenziale numerosi derivati che (triterpen-glucosidi), terpenici come p-cimene, polifenoli (acidi fenolici), cineolo, linalolo, ecc. flavonoidi glucosidici, polisacNel brevetto viene descritta caridi (tra cui inulina). l’efficacia di questo estratto nel Glycyrrhiza glabra L., la Liquirizia, col contrastare differenti fenomeni e Glycyrrhiza glabra L. suo estratto contenente flavonoidi, trireazioni che possono ingenerare interpeni, cumarine, fitosteroli, ecc., concorvecchiamento tissutale, in particolare quello re al mantenimento di uno stato fisiologico ottimale provocato o accelerato da radiazioni solari. In pratidella cute. ca, i componenti l’estratto esplicherebbero un’azioIn talune delle formulazioni contemplate nel brene antiossidante (allo stesso alcaloide sopra citato, vetto, si trovano, associati ai derivati naturali sola boldina, è stata riconosciuta attività antiradicapra menzionati, un oligopeptide attivo ai fini della lica ed inibente la perossidazione lipidica), nonché sintesi del collagene e dell’elastina ed un filtro UV. astringente (grazie ai tannini) ed antinfiammatoria. (12) Un simile formulato risulterebbe quindi apprezzabile nel trattamento di pelli grasse, acneiche, u Dal Boldo attivi ad azione rinfrescate stanche, oltre che, come distendente di rughe, rie distendente la cute lassante, calmante, nella zona perioculare per atIn un brevetto francese viene presentato un prepatenuare gonfiori, pieghe o cerchi neri attorno agli rato il quale presenta la prerogativa di impartire, olocchi. (13)
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u Un peptide da Lino protegge e ristora la barriera cutanea
In un brevetto descritte formulazioni cosmetiche e farmaceutiche a base di un idrolizzato proteico ottenuto da Lino (Linum usitatissimum L.) quale agente attivo con effetto calmante, sedativo su cute irritata e, soprattutto quale ristrutturante la funzione della barriera cutanea. Al peptide in oggetto si ascrive infatti un effetto attivante la HMGCoA-reduttasi (idrossi-metilglutaril-Coenzima-A), un enzima neutro che presenta la specifica funzione attivante la sintesi dei lipidi cutanei (colesterolo, ceramici, acidi grassi liberi, il cemento lipidico dello strato corneo, di grande importanza biologica, quindi, ai fini del buon funzionamento della struttura barriera dell’epidermide). La valutazione con test MTT (Methyl thyazolidinyl phenyl tetrazolium, saggio che consente di valutare la proliferazione cellulare), ha dimostrato che il peptide in oggetto, già in dosaggio di 0,5%, aumenta sensibilmente la vitalità cellulare di cheratinociti umani normali, proteggendo le cellule cutanee da aggressioni esterne ad esempio, dall’azione di detergenti troppo energici, non idonei. Test (biopsie su cute umana, tenute in coltura in presenza dell’ingrediente attivo in esame), hanno anche rivelato che il peptide protegge da sviluppo di mediatori infiammatori quali IL-1α (interleuchina) dopo stress con radiazioni UVB. È ben noto che l’irritazione cutanea si accompagna generalmente ad un alterazione della funzione barriera. Il derivato vegetale in oggetto è quindi da considerarsi quale valido agente protettivo dello strato corneo e contro stati infiammatori indotti da UVB o da detergenti troppo aggressivi. (14)
u Emulsionanti a base derivati da olio di Oliva
Sono stati realizzati nuovi emulsionanti PEG-free a base olio di Oliva. Tra i vari derivati lipidici testati per la realizzazione di questa categoria di emulsionanti, l’olio di Oliva è quello che ha rivelato le caratteristiche migliori, per la sua stabilità all’ossidazione e per il suo contenuto in ingredienti attivi di riconosciuto beneficio, in particolare la sua frazione in insaponificabile ricca in tocoferoli. Il primo emulsionante realizzato è una lipoproteina, esattamente Lipoprotein potassium olivoyl hydrolyzed oat protein, cioè costituta da un derivato dell’olio di oliva con un idrolizzato di proteina 40 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2012
da avena (Avena sativa L.) a comportamento idrofilo ed il secondo è Sodium olivoyl glutamate, cioè un derivato dell’olio di oliva esterificato con un aminoacido, acido glutammico ad elevato comportamento idrofilo. Entrambi i prodotti sono caratterizzati da una elevata biodegradabilità. Nei vari test, ai due emulsionanti sono stati aggiunti coemulsionanti, tipo alcol cetilico, gliceril stearato, ecc, per dare corpo al sistema e, di volta in volta, altri componenti lipidici tipo oli, idrocarburi, esteri, ecc, ed eventuali polimeri ispessenti, stabilizzanti coi quali hanno dimostrato assoluta compatibilità. Nei test si è tenuto conto anche della polarità, di volta in volta variata, della fase lipidica. Oltre che una buona stabilità i due sistemi emulsionanti hanno anche rivelato una notevole gradevolezza sensoria (emollienza, non appiccicosità o untuosità, ecc.) a seguito loro uso; inoltre, utilizzando le emulsioni che li contenevano non si è notato un aumento di perdita di acqua per via transepidermica. (15)
u L’angolino delle alghe
Un estratto etanolico da Sargassum polycystum, un’alga bruna tipica dei mari indiani e dell’Indonesia è stato esaminato ai fini di valutarne la sua attività antimelanogena. L’estratto ed in particolare una sua frazione non-polare in esano, si è visto che mostrano un evidente effetto inibente l’attività della tirosinasi cellulare cui consegue una riduzione nella produzione di melanina (test su cellule melanoma B-16). Questo estratto potrebbe quindi rappresentare un ingrediente utile quando incorporato in preparati cosmetici a funzione schiarente cutanea. (16) Ramaline (glutamil-idrossifenil idrazide) è un nuovo composto recentemente isolato da un lichene antartico (Ramalina terebrata). Dati sperimentali con l’estratto hanno dimostrato che esplica un effetto antiossidante antiradicalico, al test con DPPH, (difenilpicril idrazile), cinque volte maggiore di quello del BHA (butil idrossianisolo, un comune antiossidante del commercio). Al test ABTS (azin–ethylbenzothiazolin sulfonic acid), test idoneo a valutare la capacità antiossidante di una sostanza (in particolare principi attivi vegetali) si è rivelato più potente dell’acido ascorbico quale bloccante i radicali superossidi ed, infine, più potente dell’acido kojico quale inibente l’attività della tirosinasi e quindi la sintesi della melanina. Un μg/ mL dell’attivo riduce significativamente il rilascio di
ossido nitrico (NO) e 0,125 μg/mL riducono la produzione di idrogeno perossido su cellule lipopolisaccaridiche. (17) Da un’alga bruna, Cystoseira trinodis, tipica dei mari del Golfo Persico, ricavato un complesso biologico ad elevata attività antibatterica. A seguito studi in vitro, l’attivo algale si è rivelato efficace contro i vari ceppi valutati, sia gram-positivi, sia
uBibliografia
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gram-negativi (Staphylococcus aureus, S. epidermidis, Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa i ceppi testati). La MIC (minima concentrazione inibente) è risultata 1,031, 0,687, 4,12 e 6,6 mg/mL nei confronti dei quattro ceppi nell’ordine citati sopra. Anche questo attivo potrebbe risultare un utile ed efficace agente antibatterico impiegabile in campo cosmetico. (18) ■
10 Ren S, Xu D, Pan Z: Two flavanone compounds from Litchi (Litchi chinensis Sonn.) seeds, one previously unreported and appraisal of their α-glucosidase inhibitory activities – Food Chem 127(4) 1760-1763, 2011 11 Kauffmann M, Pham Dang M, Lavaud B: Cosmetic use of an anti-glycation agent in a composition containing a medium, for lighting the skin tone of a subject to prevent and/or treat yellowing or darkening the skin - FR 2953406 (A1), Jun 2011 12 Caetano JP, De Oliveira M (Brasil): Topical cosmetic skin lightening compositions and method to use thereof - US 2011 182835, Jul 2011 13 Cingoz R (L’Oreal, Fr): Cosmetic use of plant extract of Peumus boldus as freshening agent in the preparation of cosmetic composition for treating skin and to hide or blur the bag and/or dark circle around the eyes - Fr 2954166, Giun 2011 14 Dal Farra C, Domloge N: Cosmetic use of a peptide hydrolyzate from flax (Linum kind) as active agent in composition to soothe the skin, to prevent damage or restore the skin barrier function and to preventing or treating skin inflammations e.g., reddening - FR 2956818, Sept 2011 15 Rigano L: Vegetal-derived emulsifiers for improved stability and formula efficiency – Cosmet & Toilet 126(8), 578-588, 2011 16 Chan Y, Kim K, Chean S: Inhibiting effects of Sargassum polycystum on tyrosinase activity and melanin formation in B-16 cells – J of Ethnopharmac 137(3) 1183-1188, 2011 17 Paudel B, Bhattarai H, Koh Y et al: Ramalin, a novel non toxic antioxidant compound from the antartic lichen Ramalina terebrata – Phytomedicine 18(14) 1265-1284, 2011-12-02 18 Tajbakhsh S, Khani M, Rustaiyan A et al: Antibacterial effect of the brown alga Cystoseira trinodis – J of Medic Plants Res 5(18) 4654-4657, 2011
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