CMI42-43 tecnologia
1-02-2008
15:35
Pagina 72
LA TECNOLOGIA
L’utilizzo della termografia infrarossa nell’analisi dei rivestimenti refrattari Oltre all’ormai noto impiego nel campo della manutenzione preventiva degli impianti elettrici, la termografia infrarossa offre notevoli possibilità anche nel campo della diagnostica non invasiva di forni e altri sistemi ad alta temperatura. Grazie allo sviluppo di sofisticati strumenti di analisi e all’impiego di software di modellizzazione avanzati, è possibile ricavare parametri dell’impianto di notevole interesse industriale. La termografia è un metodo di acquisizione immagini nel campo dell'infrarosso al fine di visualizzare e misurare l'energia termica emessa da un oggetto. Tutti gli oggetti con temperatura superiore allo zero assoluto emettono, infatti, radiazioni nel campo dell'infrarosso non visibili dall’occhio umano, e più è alta la temperatura dell'oggetto, più quest'ultimo irradierà raggi infrarossi. La termografia permette di visualizzare valori assoluti e variazioni di temperatura degli oggetti, indipendentemente dalla loro illuminazione nel campo del visibile, riveste un ruolo essenziale nelle indagini non distruttive e costituisce uno degli stru-
2.
Figura 1 Termografia complessiva del forno.
menti diagnostici più importanti per la manutenzione predittiva in diversi campi applicativi. “Per quanto riguarda la nostra esperienza, - spiega Ermanno Peruta, responsabile tecnico della Nuova C.M.M.E. Bergamo - la termografia è un mezzo estremamente efficace per diagnosticare, soprattutto nel settore degli impianti elettrici, punti caldi, cedimenti di parti di impianto mal dimensionati oppure sottoposti a carichi eccessivamente alti rispetto a quelli nominali. Può essere utilmente utilizzata anche per la manutenzione su trasformatori di grossa potenza per individuare eventuali ostruzioni nei radiatori di raffreddamento. E ancora, la termografia risulta di grande utilità come: diagnostica coibentazione, distribuzione fluidi, impianti elettrici, isolamenti termici, sistemi meccanici.” La sempre maggiore sensibilità delle recenti termocamere, la loro elevata risoluzione spaziale e la comparsa di software di analisi molto sofisticati permettono di
individuare punti caldi e zone di riscaldamento anomalo con sempre maggiore precisione. Grazie a simili prestazioni si sono quindi aperti alle termocamere campi di utilizzazione anche molto differenti da quelli tradizionali dell’indagine degli impianti elettrici. Come esempio di nuovo utilizzo, in questo articolo viene descritto l’impiego della termografia infrarossa nel campo dei rivestimenti refrattari. Descrizione del problema Molte industrie utilizzano forni, focolari o bruciatori ad alta temperatura, ad esempio per il trattamento termico dei materiali (tempra dei metalli, cottura dei laterizi), per la produzione di calore (generatori di vapore, centrali di riscaldamento), per l’incenerimento dei rifiuti, ecc. In tutti questi casi, la protezione del forno e la sicurezza dell’impianto dipendono in maniera critica dal buono stato del rivestimento refrattario. Quest’ultimo, inevi-
3. Figure 2-3 - Risultati del modello matematico applicato al forno in esame.
42 GENNAIO/FEBBRAIO 2008
tabilmente, si logora durante l’utilizzo e va sostituito quando il suo spessore scende al di sotto di un valore critico. Il problema principale nella maggior parte degli impianti è però l’impossibilità di misurare direttamente lo spessore del refrattario mentre l’impianto è in funzione. Solitamente si tratta, infatti, di impianti a ciclo continuo, e per verificare lo stato del refrattario è necessario spegnere il forno, con le conseguenti interruzioni di servizio e i costi associati. Da un lato si corre quindi il rischio di compromettere l’impianto in seguito a usure eccessive che si rivelano troppo tardi; dall’altro, se si ricorre a sostituzioni programmate dopo un numero fisso di ore di funzionamento, si rischia invece di cambiare inutilmente un refrattario ancora in buone condizioni. La soluzione termografica sviluppata da Nuova CMME E’ proprio per risolvere questo problema che la Nuova CMME ha pensato di utilizzare la termografia infrarossa. L’idea di base è questa: il consumo del rivestimento refrattario - normale o anomalo che sia - produrrà un minore isolamento termico; vi sarà quindi un innalzamento di temperatura della superficie esterna del forno che viene rivelato dalla termocamera. Questo concetto è in apparenza molto semplice, ma dietro vi sono difficoltà applicative da non sottovalutare. Infatti, da un lato è immediato visualizzare con la termografia eventuali cedimenti, fratture o fessurazioni del refrattario, che si manifestano con evidenti punti caldi sull’immagine termografica.