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16 NOVEMBRE 2013 • A cura di SPM Pubblicità • Supplemento al numero odierno de La Provincia

RISTRUTTURIAMO La legge di Stabilità 2014 ha prorogato a tutto il prossimo anno le detrazioni fiscali del 65% e del 50%

Ecobonus una nuova occasione La volata finale per ot- 48 mila euro. tenere il bonus del 65% sulle ri- L'agevolazione per la riqualificastrutturazioni, prima dello scade- zione energetica - a differenza di re fissato per il 31 dicembre, è sta- quella per le ristrutturazioni, rita interrotta nei giorni scorsi dal- servata ai soli edifici residenziala decisione del Consiglio dei mi- li - interessa i fabbricati esistenti nistri che ha inserito nella legge di di tutte le categorie catastali (anStabilità 2014 l'attesa proroga l'e- che rurali) compresi quelli strucobonus del 65% per la riqualifi- mentali. cazione energetica e la detrazio- Sono esclusi gli interventi effetne del 50% per le rituati durante la costrutturazioni e l'acquiAncora struzione dell'immosto di mobili. Le detrabile. una valida Per tutti gli intervenzioni fiscali del 65% riguardano gli interventi opportunità ti agevolabili, esclusa di riqualificazione l'installazione dei energetica degli edifici per rendere pannelli solari, l'edifie sono prorogate fino al sostenibili cio deve essere già 31 dicembre 2014. di impianto di gli edifici dotato Chi ha intenzione di ririscaldamento, anche strutturare deve dunnegli ambienti inteque approfittare del rinnovo del- ressati dall'intervento. In caso di la proposta visto che nel 2015 le ristrutturazioni con demolizione detrazioni scenderanno al 50% e e ricostruzione, si può usufruire nel 2016 tornano al 36%, seguen- della detrazione solo nel caso di do il bonus ristrutturazioni cui so- fedele ricostruzione. no state accomunate. Infine ricordiamo il bonus arredi: Per gli interventi relativi alle par- condizione imprescindibile per ti comuni degli edifici condomi- comprare frigoriferi, elettrodoniali o tutte le unità immobiliari di mestici da incasso, cucine, forni e cui si compone il condominio, le così via usufruendo degli sconti, spese sostenute fino al 30 giugno è quella di legare l’acquisto al bo2015 saranno detraibili al 65%, nus ristrutturazioni. Anche nel mentre quelle effettuate fino al 2014, insomma, chi vorrà sfrutta30 giugno 2016 usufruiranno del re questa possibilità potrà farlo bonus al 50%. solo se in connubio a lavori di reLe spese sostenute nel 2015 sa- stauro dell’immobile. ranno favorite con la detrazione Si tratta di una grande occacione fiscale del 40%. per chi, non potendo attestare il Nel 2014 e nel 2015 il tetto di spe- pagamento dei lavori entro il 31 sa agevolabile resta fermo a 96 dicembre 2013, era rimasto tagliamila euro. to fuori dal bonus, pur avendo inA partire dal 2016 il bonus tornerà tenzione di realizzare i lavori. E invece all'aliquota ordinaria del chi non ci aveva invece pensato 36% e il tetto di spesa scenderà a ha una nuova occasione.


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Il mercato. L’analisi del Centro studi dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE)

Dal governo misure importanti per dare ossigeno all’edilizia e all’indotto

Il Centro studi dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) ha realizzato uno studio sul mercato abitativo elaborando i dati del secondo trimestre 2013, ultimi dati al momento disponibili per la valutazione. Ecco quanto ne esce dall’analisi. "L'edilizia abitativa vive ormai da sei anni, una crisi fortissima, sia della domanda che dell'offerta. Le misure sugli incentivi energetici e a favore delle ristrutturazioni, alcune misure previste dal "Dl Fare" e quelle contenute nel recente "Decreto legge sul tema della casa" (rilancio mutui e eliminazione Imu sull'invenduto) rappresentano passi importanti e concreti per stimolare la ripresa del settore e la crescita economica". In questo difficile contesto permane una domanda abitativa elevata, sostenuta anche dalla crescita della popolazione e soprattutto del numero di famiglie. Dal 2004 al 2011 le famiglie sono aumentate di circa 316.000 unità ogni anno. I provvedimenti varati dal Governo, costituiscono un primo passo importante per l'avvio di una ripresa dell'edilizia e dell'intera economia. Le misure previste, recepiscono molte delle

proposte Ance, tra le quali la soppressione dell'IMU sull'invenduto e le misure per rilanciare il mercato dei mutui. Questi risultati si sommano alle misure adottate per i pagamenti della Pubblica Amministrazione, agli incentivi energetici per le ristrutturazioni, alle misure contenute nel Dl Fare, quali, tra l'altro, la reintroduzione, seppur temporanea, dell'anticipazione obbligatoria per i lavori pubblici, la revisione dei criteri di qualificazione delle imprese, l'eliminazione del vincolo della sagoma per gli interventi di demolizione e ricostruzione. I risultati sono importanti, ma la ripresa servono altre misure. Tra le proposte Ance: rendere stabile, quantomeno per gli interventi più strutturali, il potenziamento al 50% della detrazione per il recupero edilizio delle abitazioni, con contestuale estensione agli interventi di ampliamento e/o di demolizione e ricostruzione con variazione della volumetria, oggi esclusi; rendere permanente la detrazione per la riqualificazione energetica e per la messa in sicurezza degli edifici, nella misura potenziata al 65%, quantomeno per gli interventi più efficaci.


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L’analisi. L’indagine del Centro studi dell’Associazione dei costruttori

Mutui Cdp uno stimolo alla crescita

Il Decreto 102/2013 si La norma accoglie la proposta svipropone di offrire nuovi strumen- luppata dall'Ance (Associazione ti per un rilancio del settore im- nazionale costruttori edili), insiemobiliare residenziale, attraver- me all'Abi, che mira a favorire l'acso un sostegno alle famiglie e al- quisto di immobili ad alta prestale imprese, con l'obiettivo di rico- zione energetica. stituire le condizioni per una ri- Con questi fondi messi a disposipresa del mercato. zione dalla Cassa le banche poTra queste l'introduzione di stru- tranno finanziare l'acquisto delmenti di finanziamento agevola- l'abitazione principale e gli interto per l'acquisto di abitazioni da venti di ristrutturazione e l'effiparte delle famiglie può costitui- cientamento energetico degli imre una delle soluzione per favori- mobili. re l'accesso al bene casa, soprat- Per quanto riguarda la possibilità tutto in un periodo di difficoltà per la Cassa Depositi e Prestiti di come quello che stiamo attraver- acquistare covered bond o titoli sando e che continua a pesare sul derivanti da operazioni di cartosettore dell’edilizia e sull’indotto. larizzazione di mutui, l'idea è quella di fornire, anL'Articolo 6 è di indubAumento che in questo caso, libio interesse: consenalle banche ad te alla Cassa Depositi e del giro quidità un costo più basso: i Prestiti (Cdp) di fornire di affari covered bond, infatti, liquidità a medio-lundi norma, una go termine alle banche stimato hanno, rischiosità più bassa per l'erogazione di nuovi mutui alle famiin 8 mld rispetto alle obbliganormali e, quindi, glie attraverso due cadi euro zioni gli istituti di credito nali. potrebbero sfruttare Il primo canale è rappresentato da un plafond di 2 mi- questo canale di finanziamento liardi a cui gli istituti di credito po- per fare provvista a basso costo tranno attingere per effettuare fi- e applicare, di conseguenza, tassi più contenuti alla clientela finanziamenti ai privati. Il secondo canale è rappresenta- nale. to dall'acquisto di obbligazioni E' utile, dal punto di vista sociale, bancarie garantite (covered bond) ambientale ed economico, che i oppure di titoli derivanti da ope- nuovi mutui, erogati a valere sulrazioni di cartolarizzazione di mu- le risorse messe a disposizione tui esistenti per l'acquisto dell'a- dalla Cdp, vadano a finanziare bitazione principale e gli inter- l'acquisto di abitazioni "verdi", osventi di ristrutturazione e l'effi- sia costruite con criteri di risparcientamento energetico degli im- mio energetico (immobili ad alte prestazioni energetiche (classe A mobili.

e B), ovvero asset esistenti oggetto di ristrutturazione energetica completa e di ristrutturazione in modo da migliorarne le performance energetiche (almeno classe energetica D). Secondo le stime dell'Ance, nell'ipotesi che la Cdp metta a disposizione altri 2 miliardi di euro sul secondo canale, e che un ulteriore miliardo sia reso disponibile da altri investitori istituzionali, i due strumenti sarebbero in grado di attivare, complessivamente, un giro d'affari del mercato immobiliare residenziale di 8,1 miliardi di euro e nuovi investimenti in costruzioni per 1,3 miliardi di euro con una ricaduta complessiva per l'intera economia di 4,4 miliardi di euro. Numeri davvero importanti, soprattutto di questi tempi. Si tratta di risorse importanti che rappresentano una boccata di ossigeno per un settore che sta sgenando il passo ormai da qualche stagione e che coinvolge nel volano negativo un ricco e variegato indotto, fulcro dell’economa in molte regioni della Lombardia.

Mercato immobiliare

LA QUALITA’ SI DIFENDE DALLA CRISI

La crisi del mercato immobiliare residenziale, in atto ormai da sei anni, non si è riflessa allo stesso modo sui prezzi delle abitazioni, che hanno registrato flessioni relativamente più contenute rispetto alla forte caduta delle compravendite. Dal 2008 al primo semestre 2013, secondo i dati elaborati dalla società di studi economici Nomisma riferiti alle tredici aree urbane (Roma, Milano, Torino, Genova, Padova, Napoli, Bari, Bologna, Firenze, Venezia, Catania, Palermo e Cagliari), i prezzi medi delle abitazioni hanno subito una riduzione del 15% in termini nominali (-22,3% in termini reali). Per Scenari Immobiliari negli ultimi sette anni (2007-2013) la contrazione dei prezzi medi delle abitazioni è stata del 13% in termini nominali (-22% in termini reali) e per il 2014 l’Istituto stima una lenta e moderata ripresa dei valori di scambio (+0,2% in termini nominali).

L’indice Istat dei prezzi delle abitazioni, disponibile a partire dal primo trimestre 2010, evidenzia nel periodo compreso tra il primo trimestre 2010 ed il secondo trimestre 2013, una flessione del 6,3%, sintesi di un aumento del 3,6% dell’indice dei prezzi delle nuove abitazioni e di una marcata flessione del 10,4% delle abitazioni esistenti. Nel secondo trimestre del 2013, in particolare, si registra un ulteriore lieve calo tendenziale del -2,6% per le abitazioni nuove (dopo -1,3% del primo trimestre 2013) a fronte di una riduzione più consistente dei valori di scambio per le case usate (-7,4% nel confronto con il secondo trimestre 2012). Il calo dei prezzi delle nuove abitazioni risulta, comunque, di entità contenuta a conferma che la domanda, seppur in un contesto di forte crisi, continua a prediligere la qualità intrinseca del costruito.


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Prospettive. Dall’Unione Europea la richiesta di edifici pubblici meno energivori. Un’opportunità per le imprese

Riqualificazione, la strada per uscire dal lungo tunnel della crisi La congiuntura

Anche l’edilizia si augura in un accenno di ripresa nei prossimi mesi

Un segno di speranza dalle imprese artigiane Il 63% del totale del patrimonio edilizio pubblico italiano (45.000 edifici scolastici, 20.000 immobili demaniali, 7.500 presidi extra ospedalieri, 1.300 ospedali e più di 13mila edifici per uffici) ha più di 35 anni; il consumo annuo per unità di superficie è nettamente superiore alla media di quello degli altri Paesi europei e i consumi energetici generano una spesa annua complessiva pari a oltre 4.500 milioni di euro. Un patrimonio fortemente ''energivoro'', quindi, che rappresenta circa un terzo dei consumi energetici nazionali, e di gran lunga superiore alla media dei patrimoni pubblici degli altri Paesi europei. La sola pubblica amministrazione spende ogni anno 2,3 miliardi di euro in riscaldamento. Sono i dati emersi alla Mce, Mostra

Convegno Expocomfort e Reed Business Information, in occasione dell'evento "Comfort Technology - Progettare L'efficienza" che si è svolto oggi presso la Facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza di Roma. A fronte di questi dati, è bene ricordare che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a "energia quasi zero" con l'Europa che impone agli Stati membri di fissare requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti, assicurare la certificazione energetica e disciplinare i controlli sugli impianti di climatizzazione. Il settore delle riqualificazioni rappresentera' quindi nei prossimi anni l'elemento fondamentale per frenare l'attuale contrazione

del comparto edilizio europeo che rappresenta il 28% dell'intero settore a livello mondiale (dal 2006 al 2011 le riqualificazioni sono gia' passate dal 40% al 45%). Particolarmente interessanti appaiono le prospettive per l'idrotermosanitario (pompe di calore, apparecchi e componenti per impianti termici, impianti e apparecchiature per acque primarie civili e industriali, impianti di cogenerazione) che ha assorbito il 53,7% di tutti gli interventi di rinnovo e manutenzione nel 2012. '”Promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici, sostenere la diversificazione energetica e conseguire gli obiettivi nazionali in materia ambientale saranno gli obiettivi che l'industria del comparto costruzioni, impiantistica e idrotermo-

sanitario avrà nei prossimi anni sottolinea Massimiliano Pierini, direttore Mce - e sono certo che sarà pronta ad evolversi puntando sulla ricerca del valore aggiunto, che specialmente nel settore dell'Energy Technology vuol dire servizi e soluzioni personalizzate per rispondere alle esigenze di un nuovo modo di vivere e consumare". l’ultima edizione della biennale Mce si è tenuta nel marzo scorso alla Fiera di Milano. La rassegna è leader mondiale nell’impiantistica civile e industriale e della climatizzazione e mette a confronto l’intera filiera produttiva e distributiva del settore idrotermosanitario, del riscaldamento, delle energie rinnovabili, del condizionamento e della refrigerazione, delle tecnologie sanitarie.

Nella prima metà del mese di settembre la C.N.A. di Varese ha effettuato la prima rilevazione sulla situazione congiunturale dell’anno 2013, la diciassettesima dall’inizio di una crisi giunta oramai al quinto anno. Mentre la situazione politica del nostro Paese è rimasta nella confusione e nell’incertezza in cui versava a novembre scorso (ultima rilevazione), la sensazione che si coglie analizzando le risposte pervenute è quella del ritorno a un cauto ottimismo, alimentato dai risultati dei primi mesi dell’anno. Entrando nel merito delle risposte, nei primi otto mesi del 2013 un’impresa artigiana su quattro ha registrato dei miglioramenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre quasi il 35% attesta di aver mantenuto

i livelli. Il 37% ritiene invece di aver peggiorato la propria situazione: una percentuale sintomatica di uno stato di sofferenza, ma di gran lunga inferiore a quanto rilevato nel 2012, quando a rispondere in questo modo era oltre il 60% delle imprese. Anche dai dati pervenuti rispetto alle aspettative per l’immediato futuro sembra di poter cogliere un miglioramento del clima complessivo:, solo il 39% teme che la situazione possa ulteriormente peggiorare, mentre oltre il 60 % si aspetta un miglioramento o il mantenimento delle posizioni acquisite nel primo scorcio di esercizio. Sul fronte delle priorità di intervento, poi, 4 imprese su 5 ritengono fondamentale ridurre carico fiscale e burocrazia.


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L’inchiesta. Consumatori più esigenti e preparati, rivenditori consulenti esperti e competenti

Porte e finestre, mercato allo specchio Venditori e acquirenti a confronto Il focus

I serramenti in legno sono un plus del made in Italy

Le industrie di serramenti e infissi riescono a proporre prodotti tecnologicamente all’avanguardia sia per contenuti tecnici che estetici

E’ l’indagine di Reed Business Information-AstraRicerche a scattare il fermo immagine delsettore dei serramenti raccogliendo le impressioni di rivenditori e acquirenti di porte e finestre. Dalle risposte dei rivenditori esce il ritratto di un consumatore sempre più esigente, ma anche più informato e preparato: il 66% degli italiani consulta Internet prima di procedere all´acquisto dei serramenti, mentre il 51% ottiene informazioni attraverso la carta stampata. Se da una parte questo dato può essere interpretato positivamente, dall´altro AstraRicerche mette in guardia sui "rischi" che il sempre maggiore utilizzo di Internet da parte dei consumatori può comportare per il mercato, rendendolo maggiormente com-

petitivo e difficile. Il rivenditore si ritroverà quindi sempre di più davanti a clienti pre-informati, in grado di verificare facilmente le sue indicazioni e i suoi consigli, oltre che appurare l´immagine e la reputazione di una marca. Il cliente diventa così un interlocutore che ha comunque qualche "competenza" e si è già fatto un’idea di cosa lo aspetta. Per quanto riguarda invece le esigenze del consumatore, l’indagine rivela che il cliente effettua le proprie scelte prevalentemente in base al prezzo e alla qualità del prodotto. La percezione che ha del rivenditore può essere considerato un punto di forza per questi ultimi. Nell’85% dei casi, infatti, il cliente riconosce l´importanza del riven-

ditore come consulente e persona esperta e competente, anche a livello tecnico, in grado di consigliarlo e di guidarlo nell’acquisto. È comunque importante ricordare che al fatturato dei rivenditori non contribuiscono solo i consumatori finali. Sotto questo aspetto, la ricerca sottolinea infatti che il 72% dei rivenditori ha come referente anche le aziende e, in misura minore, gli specialisti del settore, le imprese di costruzione, la pubblica amministrazione, eccetera. Tornando invece alla figura del consumatore, il rivenditore ha un’idea molto chiara delle sue esigenze e attese. Per il cliente la finestra è collegata agli aspetti termici, acustici, isolanti e di innovazione tecnologica.

La porta interna è invece legata alla qualità estetica e al design, mentre la tapparella-persianascuro è associata alla coerenza con l´esterno della casa, in parte all’ambito della sicurezza ma, soprattutto, a quello della convenienza. La ricerca Reed Business Information-AstraRicerche traccia infine le aspettative dei retailer per il prossimo futuro: qualità, supporto tecnico, migliore informazione tecnica, un’offerta che si rinnova rapidamente e che riesce a proporre prodotti tecnologicamente all’avanguardia sia per contenuti tecnici che estetici. Tra tutti, e qui quasi due terzi degli intervistati hanno manifestato parere unanime, c’èil desiderio di una gamma di prezzo più ampia.

L’Italia del legno ha il marchio di qualità In Italia ci sono 5.661 produttori di infissi in legno, calati di 135 unità rispetto al 2010; nell'88% dei casi si tratta di imprese individuali e di persone, 3 su 4 sono ditte artigianali. I produttori sono presenti soprattutto in Lombardia e Veneto, Piemonte e Sicilia, danno lavoro a 24.306 addetti. E' questa la fotografia emersa al primo vertice italiano sulla finestra in legno, moderato dal giornalista Almerico Ribera, convocato da LegnoFinestraItalia, associazione nata cinque anni fa. Terreno di incontro, Legno&Edilizia che si è tenuta alla Fiera di Verona. Presentando i dati nazionali, Riccardo Borghero responsabile Ufficio Studi della Camera di Commercio di Verona, ha citato l'export 2012: un quinto delle finestre in legno italiane finisce in

Russia (18,9%), le altre in Francia, Svizzera, Usa, Israele, Germania, Ucraina, Azerbajan, Estonia. Negli ultimi 12 anni l'export di gli infissi in legno è cresciuto del 17% contro il +33% di quelli in metallo e il -13 di quelli in plastica. Le criticità del marketing di settore le ha sottolineate Bruno Luciani, esperto di marketing, ricordando che i produttori di finestre in legno hanno sempre attratto i clienti parlando solo di agevolazioni fiscali e non del valore anche emozionale del legno. Ricordiamo che LegnoFinestraItalia è un gruppo di imprese che ha adottato criteri produttivi di alta qualità nella produzione di serramenti in legno, assegnando al Marchio LegnoFinestraItalia di contraddistinguere l’eccellenza di prodotto.


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Risparmio immediato e percepibile aumento del comfort abitativo

Coibentare, investimento produttivo Il risparmio energetico tetto (che può essere in listelli di in un edificio passa anche dalla legno, ferro, o travetti prefabbricoibentaizone. cati). Generalizzando, la coibentazione Nella copertura a falde inclinate del tetto consiste nell’isolamento con il sottotetto non abitabile l’intermico della sua superficie al fi- tervento consiste nell’isolamenne di contenere le perdite di calo- to termico dell´ultima soletta, efre che si disperde al di fuori di un fettuato sul lato esterno. edificio attraverso la copertura Il sistema prevede la posa in opeesterna. ra "a secco", sull’esterno della soGli interventi per migliorare l’iso- letta pulita, di uno strato di barrielamento termico delle coperture ra al vapore, costituita da fogli di sono generalmente affidati ad un polietilene. Successivamente è materiale isolante o ad un siste- collocato lo strato isolante, senza ma aggiuntivo. alcuna protezione superiore. In Il tetto è un elemento che poten- questo intervento vengono usati zialmente può disperdere molto isolanti in granuli e fibre mineracalore. Tuttavia isolarlo è un’ope- li in feltro. razione tecnicamente In presenza di coperPer ogni tura piana con isolansemplice, che può essere anche realizzata interno l’intervento copertura te contestualmente agli prevede la coibentadisponibile zione del solaio dall’ininterventi di manutenzione, oppure quando la soluzione terno attraverso la posi installano pannelli sa in opera di panneldall’esito li isolanti, in genere già solari termici o fotovoltaici. ottimale finiti e solo da tintegUn intervento di isolagiare, da incollare sulmento del tetto accompagnato da l’intradosso della soletta. un’adeguata regolazione dell’im- In altri casi si utilizza un pacchetpianto di riscaldamento permet- to costituito da componente isote di realizzare risparmi energe- lante e gesso rivestito con allumitici ed economici ancora maggio- nio. Lo spessore dei pannelli è deri. finito in base alle dispersioni terVediamo quali sono gli interven- miche della copertura, ma comunti più comuni per l’isolamento del que non è mai inferiore a 2 centitetto. metri. Nella copertura a falde inclinate Nella copertura piana con isolancon il sottotetto abitabile l’isolan- te esterno, l’intervento prevede te (polistirene espanso o poliure- l’applicazione al di sopra della tano) viene applicato direttamen- struttura esistente di un nuovo te sulla struttura delle falde del strato isolante, di un nuovo man-

Un tetto ben coibentato è sinonimo di risparmio energetico ed eccellente comfort abitativo in tutte le stagioni dell’anno

to impermeabile e, infine, di una protezione del manto stesso (che può essere in ghiaia ed argilla espansa se il manto non è praticabile, oppure pavimentazione se è praticabile). L’isolante impiegato deve essere impermeabile all’acqua, avere un basso coefficiente di dilatazione al calore e una buona resistenza meccanica. Possono essere impiegati isolanti quali polistirene estruso e vetro cellulare. Le operazioni di coibentazione, se ben eseguite, ottengono il risultato concreto di ridurre le spese di riscaldamento e, nel contempo, migliorare il comfort abitativo. Sostanzialmente si può proprio dire che l’importo destinato alla coibentazione di un edificio rappresenta più un investimento, con immediate ricadute positive, che una spesa. L’importante è che l’intervento sia eseguito a regola d’arte, per questo ci si deve affidare a professionisti collaudati.

L’intervento

AMIANTO, IL NEMICO DA VINCERE

Un tempo largamente impiegato in edilizia, i manufatti in Eternit sono l’esempio più conosciuto, l’amianto è diventato nel corso degli anni un pericolo pubblico. Sbriciolandosi, i manufatti rilasciano infatti nell’aria fibre pericolosissime per la salute. Per questo il cemento-amianto è ormai fuorilegge e c’è l’obbligo della bonifica e dello smaltimento seguendo procedure rigorosissime. Innanzitutto per la rimozione e lo smaltimento ci si deve rivolgere a ditte specializzate che, secondo i casi, applicano uno dei tre procedimenti che mettono al sicuro da contaminazioni mortali. Le principali tecniche odierne per la bonifica si dividono in tre categorie: rimozione; incapsulamento; confinamento. La rimozione è il metodo di bonifica più diffuso: è la soluzione risolutiva che elimina ogni potenziale fonte di esposizione e ogni necessità di attuare specifiche di

contenimento future, liberando l’edificio dall’amianto in via definitiva. Consiste nella rimozione dei materiali contenenti amianto, trasformandoli in rifiuti, e nella loro sostituzione eventuale con materiali alternativi. L’incapsulamento consiste nel trattamento di manufatti contenenti amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che, a seconda del tipo, tendono a inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto e a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. Il principale inconveniente è rappresentato dalla permanenza nell’edificio del materiale contenente amianto e dalla conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione. Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio o dall’ambiente esterno.


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L’isolamento termico rappresenta un salto di qualità notevole per ogni tipologia di edificio. Accresce anche il valore

Quando i muri indossano il cappotto per tutte le stagioni La soluzione

Con il tetto ventilato la coibentazione è al top Isolare termicamente un edificio significa risparmiare energia, ridurre quindi l´inquinamento e aumentare il comfort abitativo. L´isolamento più completo è quello definito a cappotto. Si tratta di applicare sulla faccia esterna delle pareti un pannello di materiale isolante ricoperto dall´intonaco, rinforzato da un´armatura e completato da uno strato di finitura. Questo tipo di coibentazione consente di eliminare i ponti termici e i fenomeni di condensazione del vapore acqueo, migliora l´inerzia termica dell´edificio e aumenta la temperatura superficiale degli strati costituenti la struttura edilizia. La peculiarità del sistema a cappotto esterno rispetto alla tradi-

zionale coibentazione interna dei muri , realizzata con materiali isolanti posti sulla parte interna delle pareti dell’abitazione, consiste proprio nell'eliminazione dei ponti termici. Nella coibentazione interna, infatti, i ponti termici sopratutto nelle vicinanze delle solette e dei pilastri e permangono ugualmente. Questi possono essere eliminati solamente grazie all’isolamento a cappotto esterno. I materiali più utilizzati per questa tecnica sono il polistirene espanso e la lana minerale. Sono invece da evitare feltri in fibre minerali per le loro scarse caratteristiche meccaniche. Solitamente la posa del cappotto è effettuata a circa 2 metri sopra il piano di calpestio. Naturalmente i materiali isolanti devono ave-

re ottime caratteristiche meccaniche e tecniche per resistere agli agenti atmosferici e consentire una posa adeguata, affinché i dati prestazionali dei cappotti esterni garantiscano idonea permeabilità al vapore e capacità di assorbimento dell´acqua meteorica quasi nulla. L’isolamento a cappotto è soggetto ai controlli di qualità. Nell’ambito del CEN/TC 88 – WG 18 è infatti in fase di preparazione un progetto di norma sui sistemi d’isolamento a cappotto “Thermal insulation products for buildings — External thermal insulation composite systems with renders (ETICS)” che include le regole per l’apposizione della Marcatura CE (sistema di attestazione della conformità 1). Il documento è elaborato tenendo in considerazione

delle già esistenti linee guida ETAG 004 con lo scopo di pubblicare una norma armonizzata EN secondo quanto richiesto dalla Commissione Europea con il mandato M/489 di marzo 2011. La futura norma sostituirà le attuali norme EN 13499 (specifica per ETICS con EPS secondo EN 13163) e EN 13500 (ETICS con MW) e si applicherà ai sistemi ETICS realizzati anche con altri materiali isolanti, elencati nell’Allegato B che ne specifica i requisiti richiesti. La norma in oggetto si riferisce ai sistemi ETICS spediti come kit e applicati su supporti in muratura o calcestruzzo. Per visualizzare il documento completo della bozza, consultare l’AIPE@informa n.230 del 3 settembre 2013.

Il tetto è una delle parti dell´edificio che contribuiscono alla dispersione del calore o, in estate, se non isolate adeguatamente, aumentano la temperatura interna dell´abitazione. Un tetto non isolato può far salire la dispersione termica fino al 45%. Una delle migliori tecniche per isolare le coperture è ricorrere al tetto ventilato. In questo modo l´isolante si pone proprio al di sotto delle tegole, lasciando però tra le due parti una camera d´aria tra i sei e gli otto centimetri. Nel caso in cui si opti per pannelli applicati direttamente, si preferisce utilizzare materiali naturali o minerali, come il feltro in lana di vetro o di roccia. Nella scelta del materiale isolante per il tetto si deve tenere con-

to anche della normativa UNI , che prevede che i valori d´isolamento siano misurati alla temperatura di 20°C e che si indichino con chiarezza le differenze che possono esistere in contesti climatici e atmosferici vari. Non si può eludere, nella scelta del materiale isolante per le coperture, quella che è la caratteristica climatica principale del luogo di costruzione. Per fare un esempio concreto, nel sud Italia è sufficiente uno spessore di tre centimetri, mentre al nord si può arrivare fino a dodici centimetri. Nel caso in cui la copertura del tetto non sia realizzata in tegole ma è una copertura piana, si deve essere consapevoli che le escursioni e le dispersioni termiche saranno maggiori.


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La proposta. Le industrie specializzate hanno messo a punto prodotti meno invasivi e più salubri rispetto al passato

La voglia di ecologia si colora con le pitture naturali di qualità

Con il passare degli anni è cresciuta la sensibilità "ecologica" anche all'interno delle abitazioni. Così, l'attenzione verso i materiali che vengono utilizzati per la costruzione della casa e per la finitura interna ed esterna non passa più inosservata. Anche le pitture murali sono sotto la lente e si preferiscono prodotti che non rilasciano nell'ambiente sostanze nocive. In questo caso si parla generalmente di "pitture ecologiche". Se scegliere un colore è un'opzione soggettiva che coinvolge la sensibilità di ciascun individuo, optare per una vernice ecologia va oltre: è infatti un'importante opportunità da non perdere se si considerano i vantaggi di vivere in un ambiente più sano. Le pareti di un'abitazione se sono permeabili all'aria contribuisco-

Il consiglio

Una tavolozza di colori per una scelta azzeccata no a smaltire le sostanze nocive rendendo più salubre l'ambiente. In una casa sono essenziali la libera circolazione e il ricambio dell'aria e un'adeguata ventilazione, favorita da pareti traspiranti, migliora la salubrità degli ambienti, evita il ristagno di umidità sulle pareti, migliora il clima elettrico dell'ambiente garantendo condizioni interne agli ambienti più simili a quelle presenti in natura. Per tutto questo la scelta di una buona pittura è essenziale per garantire la salubrità dei locali in cui viviamo. Sono molti però a ignorare la quantità di sostanze nocive presenti nella tinteggiatura di vecchia generazione, tra queste il piombo, utilizzato come colorante, che entra nell'organismo umano in forma sciolta o in quella di polvere sottile con effetti veleno-

si in grado di provocare cefalea o perfino disturbi all'apparato digestivo; il mercurio e il cromo, entrambi fortemente inquinanti e dannosi per la salute. Al contrario le pitture ecologiche, nella loro generalità, contengonomateriali naturali o presenti nelle sostanze alimentari, tra queste l'uovo che è un legante molto apprezzato. I colori derivano dalle terre colorate, gli azzurri dalle alghe, i gialli dalle farine, inoltre, le pitture ecologiche consentono l'immediata abitabilità degli ambienti in quanto non producono odori e nemmeno esalazioni tossiche. Quali sono i materiali da utilizzare per garantire la migliore salubrità degli ambienti domestici? Le tempere a colla hanno un prezzo economico e sono facili da usare. Sono però poco resistenti al-

l'acqua, quindi adatte in ambienti dove non si produce molta umidità. Per la colorazione sono utilizzati pigmenti e, come legante, colla vegetale che non ammuffisce, e non tende a fermentare. Le tempere si possono applicare anche direttamente sulla carta da parati. In questo caso sono necessarie due mani: la prima avrà una quantità minore di gesso e una maggiore di colla rispetto alla seconda. Se con il passare degli anni è aumentata la coscienza ecologia dei cittadini, è aumentata di pari passo anche la risposta alle rinnovate esigenze da parte delle industrie specializzate. Se non volete essere “naturalisti” ad oltranza, consigliatevi con il vostro tinteggiatore: ci sono anche ottime pitture prodotte da aziende “tradizionali”.

La scelta dei colori con i quali tinteggiare le stanze di una casa o un ufficio non è mai casuale e non si tratta solo di una semplice questione di gusto. La scelta della cromia è, o dovrebbe essere, infatti, legata a questioni ben più importanti della gradevolezza visiva, come spiegano gli addetti ai lavori. Un colore azzeccato può infatti contribuire, o meno, al comfort abitativo. Vediamo come comportarci. I colori andrebbero utilizzati in funzione dell’illuminazione dell'ambiente, più o meno intensa; del tipo di arredamento; dell’utilizzo specifico di ogni stanza. Nei locali scarsamente illuminati sono consigliati i colori caldi nelle tonalità più chiare. Se, invece, il sole è padrone dell’ambiente sarebbe meglio preferire le tonalità pastello. Evidentemente nel-

la scelta rientrano il gusto e la sensibilità individuale, anche se esistono delle regole che è opportuno rispettare. Nelle cucine e nei bagni il colore più utilizzato è il bianco, ma in cucina potrebbe ben figurare un colore più caldo e accogliente. Nello studio alcuni suggeriscono toni freddi più calmanti, altri tonalità calde che trasmettono energia. Nelle camere da letto sono consigliate le tinte tendenti al verde e all’azzurro per il loro effetto rilassante, mentre nel soggiorno si può intervenire con colori più vivaci, logicamente rapportati alle finiture esistenti e agli arredi: con mobili antichi dovrebbero prevalere le tinte unite di sobria e chiara tonalità, mentre con un arredamento moderno si potrebbero azzardare di più.


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XII SPECIALE

SABATO 16 NOVEMBRE 2013

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L’indagine. Il focus dell’Osservatorio sull’Efficienza Energetica commissionato dall’expo Domotecnica

Tutti i lombardi sono alla ricerca della miglior efficienza in bolletta il gradimento

Un tecnico caldaista al lavoro

La caldaia sotto controllo è simbolo di risparmio energetico e di massimo grado di sicurezza. La manutenzione delle caldaie è imposta dalla legge

In linea con la tendenza nazionale, anche le case lombarde presentano impianti di riscaldamento poco efficienti, in cui le caldaie tradizionali, adottate dal 62% delle famiglie, superano nettamente le tecnologie che offrono un maggiore risparmio, come quella a condensazione (23%). Nonostante questo, le famiglie lombarde dimostrano una buona attenzione nei confronti dell’efficienza energetica: il 41% si dichiara disponibile a valutare ed eventualmente realizzare interventi di riqualificazione. Un dato fondamentale per gli oltre 13mila installatori della Lombardia che si occupano di riscaldamento e climatizzazione e che rappresentano il 16% sul totale nazionale (82.155 imprese attive), così suddivisi per province: Milano (3.381),

Brescia (1.869), Bergamo (1.732), Monza Brianza (1.354), Varese (1.163), Como (1.012), Pavia (790), Mantova (563), Lecco (511), Cremona (480), Lodi (284) e Sondrio (278). Questi sono alcuni dati - con focus Lombardia - dell’Osservatorio sull’Efficienza Energetica commissionato da Domotecnica - la prima rete in franchising indipendente per le aziende di installazione che operano nel campo dell’efficienza energetica - in partnership con Enel Energia, leader nel mercato libero dell’energia elettrica e del gas con oltre 7 milioni di clienti. L'osservatorio è stato realizzato da Ispo, l’Istituto di ricerca, con la finalità di comprendere gli orientamenti delle famiglie italiane nei confronti di questo tema e delineare i trend di svi-

luppo del settore. La presentazione si è tenuta nel corso del 14° Congresso Nazionale Domotecnica, un momento voluto per permettere a operatori, aziende e istituzioni di confrontarsi sul panorama in cui le imprese si troveranno a operare nell'immediato futuro. I lombardi, come del resto tutti gli abitanti del Bel Paese, si dimostrano molto entusiasti nei confronti dell’utilità di interventi che migliorino i consumi energetici delle abitazioni (lo dichiara il 94%) e dimostrano un livello di informazione soddisfacente (59%) sui costi di intervento e sull’ammontare dell'effettivo risparmio in bolletta, sulle tecnologie e sui sistemi da adottare, e sul fatto che risparmiare non significhi necessariamente cambiare le proprie

abitudini. Dall’efficientamento della propria abitazione i lombardi si aspettano consistenti riduzioni sui costi dell’energia elettrica e del gas: se il 35% attenderebbe un risparmio che arriva fino al 20%, una buona quota (32%) crede di poter avere una riduzione dei costi in bolletta tra il 20% e il 40% mentre un significativo 13% (di ben 3 punti percentuali sopra la media nazionale) si aspetterebbe di ridurre di oltre il 40% i propri costi per l’energia. Una riduzione dei costi che interessa, secondo le famiglie lombarde, gas ed elettricità, anche se in maniera diversa: se il 72% ritiene che su entrambi si potrebbe avere una riduzione, il 18% ritiene che il maggior risparmio si concentrerebbe soprattutto sull’energia elettrica.

Le famiglie prediligono gli artigiani specializzati Per raggiungere il risparmio auspicato dagli italiani ed evidenziato nella ricerca dell’Osservatorio sull’Efficienza Energetica commissionato da Domotecnica le famiglie preferiscono la professionalità e la familiarità degli artigiani specializzati, ovvero di installatori che siano in grado di seguirli passo passo in questo processo. Per i lombardi, l’interlocutore privilegiato in tutte le fasi di intervento è l’artigiano specializzato, ovvero l’installatore che non solo si occupi dell’installazione (lo sceglierebbe il 62% dei rispondenti) ma che sia in grado di offrire con chiarezza e professionalità la propria consulenza per l’individuazione degli interventi da effettuare (scelta del 42%), che sappia fornire il miglior preven-

tivo sui costi (secondo il 49%) e scegliere il materiale da acquistare (per il 46%). Un elevato grado di fiducia è riconosciuto anche alle utilities fornitrici di energia elettrica e gas: il 29% delle famiglie lombarde si rivolgerebbe ad un’utility per la consulenza in materia di efficienza energetica e il 25% per un preventivo. L'efficienza energetica rappresenta una opportunità imperdibile attraverso tecnologie e prodotti oggi disponibili per la famiglia e la piccola impresa per ridurre la spesa energetica. Sapere che le famiglie lombarde sono disponibili ad ascoltare consigli sull’efficienza energetica ed effettuare interventi, rappresenta un segnale delle potenzialità del comparto, che gli installatori specialisti devono sfruttare.


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XIII

SABATO 16 NOVEMBRE 2013

SPECIALE

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La proposta. Un impianto per riscaldare in inverno e raffrescare d’estate

Il plus. L’alto rendimento è vincente

Con la geotermia non esistono le stagioni Una caldaia moderna riduce i consumi e aumenta il confort

Condensazione vantaggi a 360° Un solo impianto per riscaldare la casa d´inverno e raffrescarla d´estate. Tutto questo è possibile grazie alla geotermia a bassa entalpia che permette di finalizzare l´energia del sottosuolo attraverso l´utilizzo delle pompe di calore. In inverno viene utilizzato il calore dal terreno, che ha valori di temperatura intorno ai 10-15°C a partire dalla profondità di 1 metro. La captazione del calore dal terreno avviene mediante sonde geotermiche. Si tratta di particolari tubi a forma di U all´interno dei quali circola un fluido termovettore. E´ un processo termodinamicamente efficiente che diventerebbe assolutamente autonomo dal punto di vista energetico, qualora fosse abbinato ad un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Durante l´estate, la pompa assorbe calore dall´ambiente trasferendolo al terreno. Per quanto riguarda i terminali o più semplicemente i radiatori, devono essere a bassa temperatura (30/35°C), quindi non è possibile utilizzare i tradizionali caloriferi perché lavorano con temperature elevate (circa 70°C). Il sistema geotermico

riunisce quindi in un unico impianto le funzioni normalmente demandate a due diversi apparecchi: la caldaia per riscaldare e il condizionatore per raffrescare. L´impianto geotermico per il riscaldamento e il raffrescamento sia di un condominio che di una casa singola presuppone la presenza di questi elementi fondamentali: la pompa di calore, che va installata all´interno dell´edificio; una sonda geotermica, collocata in profondità sia verticalmente che orizzontalmente, per lo scambio di calore con il terreno; un sistema di distribuzione del calore a bassa temperatura all´interno dell´appartamento che può consistere in pannelli radianti, impianti a pavimento o bocchette di ventilazione. Nel caso di un sistema a pavimento l´acqua circola molto al di sotto (25°C) delle normali temperature operative (35°C) determinando un risparmio aggiuntivo. A livello tecnico, l´impianto prevede la realizzazione di una perforazione di diametro ridotto nelle vicinanze della casa, resa invisibile dopo la costruzione, dove è installata una sonda di captazione, in modo da consentire lo scambio di

calore con il terreno. La profondità dell´installazione e il numero delle sonde geotermiche variano da 50 a 150 metri, secondo dell fabbisogno termico. Se adeguato alle caratteristiche dell´abitato, un impianto geotermico "monovalente" è in grado di riscaldare e raffrescare un edificio senza l´ausilio di altri apparecchi. L´alternativa è quella di

abbinare questo tipo di soluzione con impianti solari termici oppure con caldaie a condensazione, in regime "bivalente". Con un impianto di riscaldamento geotermico inoltre non è necessario disporre di canna fumaria, nè di allacciamento alla rete del gas, eliminando inoltre costi come il controllo dei fumi per la caldaia e la sua pulizia.

La caldaia a condensazione è sempre più conveniente. Chi infatti decide di sostituire la vecchia caldaia con una ad alto redimento ha la possibilità di usufruire del cosiddetto ecobonus, prorogato per tutto il prossimo anno. L’edificio per il quale viene realizzato l´intervento deve però essere esistente ossia accatasto o comunque con regolarizzazione dell’accatastamento in corso e con le imposte pagate nei casi in cui sono dovute. Lo stesso edificio deve essere inoltre dotato di un impianto di riscaldamento. Qualora l’edificio sia sottoposto anche ad un intervento di ristrutturazione e/o demolizione e ricostruzione, solo le parti fedelmente ricostruite, nel rispetto delle sagome e dei volumi preesistenti, possono essere agevolate nelle detrazioni. L’intervento di sostituzione del vecchio generatore può essere sia totale che parziale, sono escluse dalle possibili detrazioni tutti i casi di nuove installazioni. I nuovi generatori, a condensazione, possono essere ad aria o

ad acqua e se hanno potenza nominale inferiore a 100 kW devono avere, al 100% della potenza nominale un rendimento non inferiore a 93 + 2logPn. Inoltre devono essere installate su tutti i corpi radianti valvole termostatiche a bassa inerzia termica. Queste ultime possono essere, in caso di impossibilità di installazione, essere sostituite con altre dispositivi modulanti per la regolazione della portata dei fluidi termo vettori, non sussiste l’obbligo dell´installazione per tutti i corpi radianti degli impianti che lavorano con temperature del fluido termovettore inferiori ai 45°C. Se il generatore termico installato in sostituzione di quello vecchio ha una potenza termica nominale superiore ai 100 kW, deve avere un generatore termico modulante sul quale agisce direttamente il dispositivo di regolazione climatica. Inoltre, l’impianto deve essere dotato di una pompa elettronica a giri variabili per attivare la circolazione del fluido termovettore, con la riduzione dei consumi rispetto alla pompa standard.


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XIV SPECIALE

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Dai professionisti. Con l’elettricità non si scherza: lo consiglia il buonsenso, ma lo prescrive anche la legge

Impianto elettrico, dalla sicurezza al risparmio di preziosa energia Lo prescrive la legge, ma ancora prima il buonsenso. “Maneggiare” l’elettricità può essere molto pericoloso per questo qualsiasi tipo di intervento sull’impianto elettrico deve essere affidato ai professionisti che, quando realizzano un impianto nuovo, oppure intervengono sul rifacimento, anche parziale, di uno vecchio, devono rilasciare la dichiarazione di conformità. La dichiarazione rappresenta la certificazione della presenza di tutti gli elementi tecnici e gestionali che fanno in modo che, in termini di sicurezza e di consumo, l’impianto possa essere definito “a norma”. Per esempio è considerato fondamentale il controllo e il corretto funzionamento dell’impianto di messa a terra, ovvero il dispositivo che, in caso di corto circuito o dispersione di corrente elettrica, dirige verso il suolo e quindi annulla lo sbalzo di tensione. In ogni caso, qualora non siano presenti tutti gli elementi stabiliti dalla legge, come per esempio il corretto funzionamento del salvavita e della messa a terra, è necessario l’adeguamento dell’impianto. La certificazione deve essere ovviamente redatta da personale autorizzato al controllo e alle verifiche. Per l’installazione e la progettazione di impianti elettrici a norma ci si deve quindi rivolgere a tecnici specializzati, che si occuperanno di tutte le operazioni necessarie ed eventualmente anche dell’adeguamento o la sostituzione di impianti già esistenti. Il “fai da te” è quindi al bando. E se l’impianto elettrico è perfettamete funzionante ci si può dedicare alla razionalizzazione dei consumi, un comportamento

L’antifurto

L’impianto perfetto è solo su misura

quantomai attuale con il prezzo raggiunto dall’energia elettrica. Come si può risparmiare senza negarsi nulla in termini di confort? Ci sono una serie di accortezze facilissime da attuare. Si tratta di comportamenti molto semplici ma che, se sommati, possono esaltare il risparmio elettrico. Innanzitutto tutti gli elettrodomestici devono essere regolarmente controllati per scongiurare casi di dispersione o di spreco di energia. Altro punto è la scelta tra la caldaia e lo scaldabagno: la prima non solo è più comoda e prestante ma consuma molto meno. Tra i comportamenti, da bollare il frigorifero con lo sportello aperto in continuazione o, peggio, lasciato aperto a lungo: per ridurre i consumi e quindi risparmiare energia si deve fare attenzione e usare questo indispensabile elettrodomestico in modo parsi-

monioso. Passiamo alla lavatrice: va usata possibilmente sempre a pieno carico e con poco detersivo, fermo restando che necessita di pulizia regolare dei filtri. Attenzione anche al sistema di illuminazione: meglio le lampadine a risparmio energetico, anche se all’inizio costano di più. Se invece siete gli amministratori di un condominio, o dei condomini particolarmente attivi, avete mai pensato alla temporizzazione della luce delle scale e dei pianerottoli? Questi sono solo piccoli suggerimenti per il risparmio elettrico: basta semplicemente fare attenzione alle piccole azioni quotidiane che danno molti vantaggi. E se avete dubbi o bisogno di assistenza per il vostro impianto elettrico o per gli elettrodomestici, non esitate a rivolgervi ai tecnici specializzati: la spesa si trasformerà in investimento.

Con l’elettronica è sempre più facile proteggere un edificio, sia che si tratta di un’abitazione che di un’azienda. I moderni impianti antifurto sono infatti efficaci e vantano una flessibilità che consente ad un progettista e all’installatore di realizzare e installare la soluzione migliore, quella che si adatta perfettamente alle esigenze del cliente. L’antifurto moderno è dunque comeunabito di sartoria, tagliato e realizzato su misura. Visto che l’antifurto è un investimento importante, è determinante che sia quello che risponde concretamente alle nostre esigenze. E l’antifurto su misura è quello che protegge al meglio i beni in base alle necessità di sicurezza del committente e al minor costo. Scegliere l’impianto secondo questo principio farà ottenere il risultato ottimale al minor costo possibile. Per la casa non è necessario installare un impianto degno di una banca: è controproducente crearsi complicazioni di uso e manutenzione. Inoltre si rischia di spendere più del necessario e non essere più protetti di quanto avreste potuto esserlo con un impianto normale. Per non sbagliare ci si deve quindi rivolgere a tecnici esperti e preparati.


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XV

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SPECIALE

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L’evoluzione. Quando la tecnologia esalta sicurezza e comfort abitativo

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L’evento. Le adesioni entro il 6 dicembre

Domotica, il futuro è a portata di mano Noi siamo scienza, non fantascienza: così recitava uno slogan pubblicitario che potrebbe rappresentare perfettamente il claim della domotica applicata ad una qualsiasi abitazione. Non fantascienza, dunque, ma la possibilità di utilizzare tecnologie evolute al servizio della persona. Tecnologie in grado di elevare la sicurezza e il comfort. E tutto questo senza nemmeno prevedere investimenti irraggiungibili. Di cosa si tratta? Una casa controllata dalla tecnologia, dove la sicurezza è garantita sia quando siamo presenti che quando siamo fuori. Oppure, una casa dove il condizionatore o la caldaia si accendono automaticamente seguendo parametri pre impostati e dove aprire o chiudere i serramenti è semplice come cambiare un canale alla televisione e dove l´accensione e l´intensità delle luci si regolano, magari, in base alla luce che arriva dall´esterno. Che dire poi se la tecnologia può venire in aiuto alle persone diversamente abili cambiando radicalmente in meglio la qualità della vita. Avere una casa "intelligente" è utile a tutti, ma può essere di vitale importanza per anziani e disabili che, grazie all’aiuto della tecnologia, possono vivere da soli in autonomia e sicurezza. Tutto questo, dicevamo in apertura, non è fantascienza ma una reale possibilità offerta dalla domotica, una disciplina in continuo e costante sviluppo. In pratica, la domotica è la scienza che si occupa dello studio delle tecnologie che migliorano la qualità della vita all’interno della casa e, in generale, degli ambien-

ti abitati dall’uomo. Si occupa della realizzazione di strumenti e impianti che rendono più semplice e meno faticoso l’utilizzo degli elettrodomestici e degli altri dispositivi presenti all’interno della casa (porte, tapparelle, impianti di condizionamento, eccetera) con una particolare attenzione al risparmio energetico e alla sicurezza. Se si decide di avvicinarsi alla domotica, i riferimenti sono molteplici e sono molti i tencici specializzati in grado di dare consigli, effettuare sopralluoghi e fornire preventivi. Con la domotica ci si può affidare ad un sistema di controllo centralizzato, oppure all’insieme delle periferiche in un sistema ad intelligenza distribuita che provvede a svolgere i comandi impartiti dall’utente (ad esempio accensione luce cucina oppure apertura tapparella sala), a monitorare continuamente i parametri ambientali (come allagamento oppure presenza di gas), a gestire in maniera autonoma alcune regolazioni (ad esempio la temperatura) e a generare eventuali segnalazioni all´utente o ai servizi di teleassistenza. Un sistema domotico si completa, di solito, attraverso uno o più sistemi di comunicazione con il mondo esterno (ad esempio messaggi telefonici preregistrati, SMS, generazione automatica di pagine Web o E-mail) per permetterne il controllo e la visualizzazione dello stato anche da remoto. Gli strumenti domotici sono molto utili negli appartamenti di persone disabili. A seconda delle situazioni si possono scegliere quali strumenti adottare.

Un convegno in una manifestazione dedicata alla domotica

KNX Award 2014 aperte le iscrizioni Il conto alla rovescia è iniziato. C’è tempo fino al prossimo 6 dicembre (registrazione: www.knx.org/knxaward) per aderire al “KNX Award 2014”, che si terrà a Francoforte sul Meno in concomitanza con la manifestazione “light+building 2014”. KNX Award premierà i progetti KNX più intelligenti che si sono distinti in tema di innovazione e realizzazione. Le candidature provenienti da tutto il mondo verranno inserite in cinque categorie: International Award; Publicity Award; Energy efficiency Award; Young Award; Special Award. Il KNX Award 2014 prende spunto dai principi alla base del settore professionale. Per KNX Association una candidatura vincente non viene selezionata sulla base della dimensione e dell’ampiezza dell’installazione ma tenendo conto di: molteplicità degli impianti interessati; flessibilità ed espandibilità; livello di automazione e comples-

sità dell’installazione; facilità d’uso ed accettazione da parte del cliente; argomenti che hanno convinto il cliente; impiego di prodotti di diversi costruttori. Il montepremi del KNX Award 2014 prevede 1000 euro per ogni categoria. I vincitori di ogni categoria riceveranno anche l’ambito trofeo KNX. La giuria è formata da esperti neutrali del mondo KNX e di KNX Association. Se necessario, KNX Association e la giuria potranno richiedere ai partecipanti informazioni aggiuntive per la valutazione dei progetti. Nel mese di gennaio 2014 la giuria valuterà il materiale ricevuto. Le prime cinque candidature di ogni categoria verranno informate per e-mail immediatamente dopo lo svolgimento della riunione della giuria. I premi KNX 2014 verranno consegnati durante la manifestazione fieristica light+building (dal 30 marzo al 4 aprile 2014) a Francoforte, in Germania.


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XVI SPECIALE

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Dall’Enea. Alcune riflessioni e considerazioni pratiche sugli impianti che producono energia elettrica dal sole

Un raggio di sole per il fotovoltaico Confermate le detrazioni del 50%

Il Governo ha ricompreso nella Legge di stabilità le due detrazioni fiscali per il settore edile e dell’efficienza energetica. Da una parte vengono quindi riconfermati gli ecobonus del 65% per tutti gli interventi che riguardano l’efficienza energetica degli immobili. Dall’altra parte una conferma arriva anche per la detrazione del 50% per gli interventi edilizi di ristrutturazione, all’interno dei quali sono ricompresi anche gli impianti fotovoltaici. Da poco concluso il quinto conto energia, dopo sei anni di incentivazione, i risultati parlano di 531.242 impianti installati in Italia e una produzione di 18.862 GWh nel 2012, il 5,5% del consumo elettrico italiano, ovvero più del 20% della produzione di energie rinnovabili in Italia. Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie (che includono anche l'installazione di impianti fotovoltaici) sono passate dal 36 al 50% e prorogate fino a fine 2.014. A differenza del quinto conto energia, queste detrazioni si possono utilizzare in abbinamento allo scambio sul posto. Gli impianti fotovoltaici consentono di trasformare, direttamente e istantaneamente, l’energia solare inenergia elettrica senza l’uso di alcun combustibile. Producono elettricità là dove serve, non richiedono praticamente manutenzione, non danneggiano l’ambiente e offrono il vantaggio di essere costruiti “su misura”, secondo le reali necessità dell’utente. La quantità di energia prodotta da un generatore fotovoltaico varia nel corso dell’anno e dipende

Il termico

Con il sole si scalda anche l’acqua sanitaria

I pannelli fotovoltaici che permettono di trasformare i raggi del sole in elettricità sono sempre più diffusi sia sui tetti che negli impianti a terra

da una serie di fattori come la latitudine e l’altitudine del sito, l’orientamento e l’inclinazione della superficie dei moduli, e le caratteristiche di assorbimento e riflessività del territorio circostante. Realizzare un impianto fotovoltaico non è troppo complesso, ma è un lavoro che va affidato agli specialisti - come precisa l’Enea in un suo vademecum -. È utile comunque conoscere alcune prescrizioni e raccomandazioni alle quali attenersi nelle fasi di progettazione e poi di messa in opera. Le strutture di supporto devono essere realizzate in modo da durare almeno quanto l’impianto, cioè 25-30 anni, e devono essere montate in modo da permettere un facile accesso ai moduli per la sostituzione e la pulizia, e alle scatole di giunzione elettrica, per l’i-

spezione e la manutenzione. Esse devono, altresì, garantire la resistenza alla corrosione e al vento. I generatori fotovoltaici collocati sui tetti e sulle coperture non devono interferire con la impermeabilizzazione e la coibentazione delle superfici e in alcuni casi possono richiedere la creazione di passerelle fisse o mobili. Fra i moduli è necessario interporre uno spazio vuoto, da un minimo di 5 millimetri, per i generatori posti parallelamente e a poca distanza da altre superfici fisse, fino a 5 centimetri, per i generatori sui quali la pressione del vento può raggiungere valori elevati. In caso di montaggio dei moduli su tetti o su facciate, è indispensabile che fra i moduli e la superficie rimanga uno spazio (4-6 cm) tale da assicurare una buona cir-

colazione d’aria e quindi un buon raffreddamento della superficie del modulo. I cavi elettrici e le scatole di derivazione e di interconnessione devono essere di dimensione idonea, rispondenti alle norme elet-

triche e assicurare il prescritto grado di isolamento, di protezione e di impermeabilizzazione richiesto. La manutenzione di un impianto fotovoltaico è riconducibile a quella di un impianto elettrico.

Se gli impianti fotovoltaici permettono di ricavare energia eletrica dal sole, sempre attraverso il sole si può riscaldare l’acqua con l’utilizzo di impianti solari termici. Un impianto solare termico è un sistema che trasforma l’energia irradiata dal sole in energia termica, ossia calore che può essere utilizzato negli usi quotidiani, quali il riscaldamento dell’acqua per i servizi o il riscaldamento degli ambienti. L’utilizzo di questa tecnologia non è una novità. La sua diffusione nel nostro Paese in questi ultimi anni è in crescita, e questo è dovuto ad una serie di situazioni contingenti: l’esigenza di ridurre il consumo delle fonti energetiche tradizionali (gas, gasolio, eccetera) per problemi di approvvigionamento (nell’Ue l’attuale dipendenza energetica da paesi terzi è pari a circa il 50% e nel nostro Paese raggiunge l’80%), la necessità di limitare le emissioni di gas climalteranti e la disponibilità di tecnologie affidabili, quindi di impianti efficienti che durano a lungo.


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XVII

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SPECIALE

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Le prospettive. L’Italia ha il vantaggio di essere baciata dal sole, ma questo non basta per avere il massimo rendimento

Ricerca e nuove tecnologie per rendere più competitivo il solare

La finalità di un impianto fotovoltaico e trasformare direttamente la radiazione solare in elettricita. L’impianto fotovoltaico si compone di una parte attiva costituita da celle fotovoltaiche unite in pannelli (moduli costituiti da celle in siliciocristallino), un inverter che trasforma in corrente alternata la corrente continua generata dai pannelli, uno o piu quadri elettrici e un sistema di collegamento tramite cavi. Generalmente,un impianto fotovoltaico produce energia in relazione alla quantita di radiazione solare incidente e all’orientamento dei moduli, ed è influenzato dalla presenza di ombre e dalle caratteristiche tecniche dell’impianto stesso, nonchè dalla sua collocazione (tetto, facciata, ter-

La convenienza

Conto Energia e non solo così cambiano le regole razzo, terreno). Una tecnologia di questo tipo contribuisce all’abbattimento delle emissioni inquinanti e al risparmio di combustibili fossili, inoltre presenta bassi costi di esercizio e manutenzione ed è facilmente ampliabile grazie alla configurazione impiantistica, basata sullamodularità dei pannelli. Per contro, sconta un elevato costo iniziale e una produzione che può essere discontinua a causa della variabilità della presenza della radiazione solare. In Italia la produzione massima di energia elettrica varia, per un impianto fisso ottimamente orientato ed inclinato, secondo la latitudine: da circa 1.100 kWh/anno per le regioni settentrionali fino a1.600 kWh/anno per le regionimeridionali.

L’esposizione a Sud e un’inclinazione fra 25° e 35° sono le migliori condizioni per l’installazione. Normalmente una famiglia italiana ha un consumo elettrico pari a 3.000 kWh e sul consumo familiare va tarato l’impianto fotovoltaico. Nel corso degli ultimi anni le tecnologie applicate al settore fotovoltaico hanno permesso di raggiungere rendimenti sempre più elevati e non mancano novità che fanno sperare in un ulteriore miglioramento. Migliorare l’efficienza delle celle fotovoltaiche oggi in commercio, la maggior parte delle quali è costruita con silicio cristallino, catturando la luce del sole in modo più efficace per ottenere una maggiore produzione: questo è l’obiettivo di una ricerca condot-

ta nel laboratorio di Nanoscienze del dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e del Centro per i materiali e microsistemi della Fondazione BrunoKessler. Il tutto rientra nell’ambito del progetto di ricerca europeo sulle celle solari ai cristalli di silicio "Lima". I ricercatori trentini sono riusciti a dimostrare, nella teoria, che un miglioramento dell’efficienza della cella addirittura del 10% è possibile grazie ai soli nanocristalli di silicio. I primi esperimenti suggeriscono la correttezza della stima. Le celle utilizzate nelle verifiche che sono state effettuate sono state prodotte dall’Fbk. il passo seguente sarà quello di integrare lo strato di nanocristalli di silicio nelle celle ad alta efficienza che sono state realizzate dai ricercatori.

Il "Conto Energia" è il decreto che stabilisce un incentivo per 20 anni per privati, imprese ed enti pubblici che installano un impianto solare fotovoltaico (cioè un impianto che genera elettricità dall'energia solare) connesso alla rete elettrica. L'incentivo è proporzionale all'energia elettrica prodotta. Il decreto, pubblicato in prima versione nel 2006, è ora giunto alla Sua quinta ed ultima versione, studiato con una nuova logica che tende a privilegiare l'esecuzione di impianti piccoli che autoconsumano l'energia prdotta, ottenendo in tal modo energia a Km 0. Per chi vuole un impianto fotovoltaico si apre una nuova opportunità in alternativa al Conto Energia: la Detrazione IRPEF al

50% in 10 anni. I fondi destinati agli incentivi del 5° Conto Energia (in vigore dal 27 agosto 2012 al 6 luglio 2013 e reso ufficiale dal DM 5 luglio 2012) si sono progressivamente esauriti, ma è stata ufficializzata lo scorso 15 marzo, da parte dell'Agenzia delle Entrate, la Detrazione IRPEF anche per il fotovoltaico. Gli impianti fotovoltaici realizzati entro il 31 dicembre 2014, la quota detraibile è pari al 50% dei costi sostenuti. I costi sostenuti per realizzare l’impianto saranno recuperabili in 10 anni attraverso la dichiarazione dei redditi, proprio come già avviene per le ristrutturazioni. La Detrazione IRPEF è abbinabile solo con il meccanismo dello scambio sul posto.


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XVIII SPECIALE

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La soluzione. Per ogni ambiente esiste la tipologia di prodotto per realizzare il pavimento desiderato

Parquet, il legno è sempre di moda Una scelta ok per classico e moderno Le scelte

Con il gres porcellanato i risultati estetici sono infiniti

Dal laminato al marmo tutto quanto fa spettacolo

Il pavimento in legno è un classico che non passa mai di moda e si adatta a tutti gli ambenti, sia classici che moderni

In edilzia il legno non passa mai di moda. Il pavimento di legno, o parquet, è molto diffuso sia negli edifici classici che in quelli che esaltano l’architettura moderna. Il parquet è costituito da elementi di forma regolare e modulare che vengono accostati strettamente in opera per realizzare una superficie di calpestio continua. Il parquet può essere costruito in diversi modi che variano soprattutto in base alla stabilità richiesta dal progetto, all'economia della realizzazione e alla tipologia degli elementi impiegati. Sul mercato sono disponibili svariati tipi di tavole e di liste da sistemare sul supporto orizzontale mediante inchiodatura, per mezzo di adesivi oppure con il sistema flottante. I listoni e i superlistoni sono rica-

vati da legno massiccio e possiedono uno spessore di almeno 22 millimetri, una larghezza di 7095 mm e una lunghezza da 450 mm in avanti. I lati lunghi sono conformati a incastro con scanalatura e linguetta. La superficie in vista è destinata a essere levigata e verniciata dopo il montaggio. Alcune versioni hanno uno spessore calibrato e richiedono solo la carteggiatura e un trattamento finale a impregnazione. I listoncini di legno massiccio sono realizzari con fianchi lisci oppure sagomati a incastro maschio/femmina. In genere i prodotti di questa categoria vanno incollati al supporto e sono confezionati con dorso liscio, rigato o scanalato per l'ancoraggio dell'adesivo. Il loro spessore si attesta su 10

millimetri con una larghezza di 60-70 mm e una lunghezza non superiore a 700 mm. Il “lamparquet” è costituito da tavolette di legno a lati lisci da incollare al supporto. Lo spessore di ciascun elemento varia da 10 a 14 millimetri, la larghezza da 35 a 70 mm e la lunghezza da 180 a 400 mm. Il lamellare a mosaico viene invece costruito in riquadri precomposto e sovente montati su rete per agevolare la posa. I pezzi vengono incollati e con questa tipologia è possibile comporre elementi di cornice o rosoni centrali. Il parquet prefinito, che alcuni chiamano “prontoparquet” è composto da elementi levigati, calibrati come spessore e verniciati in stabilimento con prodotti ad alta resistenza all'abrasione. Solo la parte in vista è composta da le-

gno di specie nobile (per 3-5 mm di spessore), mentre la lastra di supporto è costituita da due o tre strati di abete o da sfogliati di legno sempre disposti con venatura incrociata per aumentare la stabilità dell'insieme. Il prontoparquet, destinato alla posa flottante o per incollaggio, è dotato di incastro laterale e viene fornito sotto forma di listoncini, di pannelli a più tavolette o di mosaico. Tutte le tipologie devono essere fornite con un grado di umiditò tale da risultare in equilibrio igrometrico con l'ambiente di posa (813% circa). Infatti se il legno è troppo secco tenderà ad assorbire acqua dall'ambiente rigonfiandosi e creando punti di tensione con pericolo di distacco dal fondo, mentre se troppo umido si restringerà aprendosi lungo le giunzioni o imbarcandosi.

Se il parquet conserva uno zoccolo di irriducibili estimatori, anche i pavimenti in pietra o in ceramica hanno una vasta platea di sostenitori. Il marmo è un classico dei pavimenti, un rivestimento di grande pregio. Le sfumature di materiali come i marmi sono apprezzabili principalmente su grandi formati ed è indispensabile curarne la posa in opera per valorizzare le venature. Il marmo necessita poi di qualche intervento di manutenzione per essere conservato al meglio e per essere sempre splendente. Chi, da materiale spartano qul è, non necessita di cure assidue è il gres porcellanato, utilizzabile sia in interno che in esterno. Il gres porcellanato è il materiale che oggi offre al mercato la maggiore quantità di finiture, a perfet-

ta imitazione di materiali nobili come marmi, alabastri e legno, senza peraltro allontanarsi dalla bellezza dei materiali originari. Il costo è sicuramente più competitivo, ma ovviamente oscilla in funzione della qualità e dei differenti formati. Il gres porcellanato, nella sue varie proposte, è anhe chiamato “ceramica tecnica”, ma si tratta di una vera e propria conquista del digitale che conferisce bellezza al materiale ceramico senza rinunciare a robustezza e praticità. Tra le altre scelte possibili per il pavimento c’è il laminato. Per la sua resistenza ai graffi è considerato un concorrente del parquet. Anche in questo caso il mercato propone laminati eccellenti, ma si devono scegliere prodotti di qualità per ottenere il miglior risultato estetico e non solo.


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SABATO 16 NOVEMBRE 2013

SPECIALE

RISTRUTTURIAMO

A cura di SPM Pubblicità

Le qualità. L’aspetto estetico colpisce al primo impatto, ma sono le caratteristiche intrinseche a fare la differenza

Dal design ai contenuti tecnici il mondo dei rivestimenti è a 360° Le proposte

Il prodotto ad hoc? Basta saper scegliere Tanto design ma anche tanti contenuti tecnici. Il settore dei rivestimenti ha fatto passi da gigante e oggi è in grado di fornire materiali che rispondono agli utilizzi più specifci, strizzando sempre l’occhio alle risultanze estetiche e, perché no, alle tendenze della moda. I rivestimenti sono comunque legati al concetto della concretezza: belli sì, ma anche tanta sostanza. Due requisiti indispensabili per i materiali da finitura sono la durabilità, cioè la capacità di svolgere nel tempo le proprie funzioni tecniche ed estetiche, e la funzionalità che si definisce sulla base delle modalità di applicazione e ripristino. Nella superficie piastrellata - che sia pavimento o parete - è neces-

sario che le piastrelle di ceramica siano legate con un aggancio forte e tenace a un supporto adeguatamente dimensionato e preparato. La messa in opera richiede personale qualificato e la rimozione o sostituzione di piastrelle è difficile. Dunque le piastrelle di ceramica non sono fra i materiali più funzionali rispetto all'installazione. D'altra parte proprio la robustezza e la tenacia dell'aggancio piastrelle-sottofondo garantiscono la durabilità dell'installazione, collocando le piastrelle di ceramica in una posizione di eccellenza rispetto ad altri materiali come ad esempio i materiali non duri. La durabilità comporta, inoltre, la capacità di resistere alle sollecitazioni esercitate dall'ambiente:

azioni di usura abrasiva, attacchi di sostanze liquide o chimicamente aggressive e di sostanze contaminanti per l'ambiente. Grazie all'elevata inerzia chimica una superficie di piastrelle non solo è meno esposta ai rischi di deterioramento rispetto ad altri materiali, ma è anche resistente allo sporco e quindi più facilmente pulibile; infatti, qualunque tipo di macchia è generalmente eliminabile da una piastrella di ceramica. Ricordiamo che le indiscutibili qualità della piastrella di ceramica, in particolare di resistenza meccanica e chimica, vengono esplicate e valorizzate appieno solo se la piastrellatura - il pavimento o la parete piastrellata sono stati progettati e realizzati correttamente.

Per quanto riguarda la manutenzione, la piastrella di ceramica è fra i materiali più funzionali. Tante buone qualità, ma si deve partire con il piede giusto: innanzitutto una scelta che risponda alle esigenze e che appaghi, e poi una posa che garantisca una lunga durata. Il viaggio nel mondo delle piastrelle termina tornando al punto di partenza, ovvero al momento dell’ordine. In questa fase è importante prestare attenzione alla quantità di piastrelle da ordinare al momento dell’acquisto. E’ indispensabile considerare che alcune piastrelle andranno sprecate al momento della posa (verranno tagliate, possono rompersi, eccetera) ed è utile tenersi di scorta qualche scatola per ogni eventualità.

Nel campo dei rivestimenti sono numerose le tipologie di prodotto. Per monocottura/monoporosa si intendono piastrelle smaltate, formate per pressatura, che subiscono un solo processo di cottura (supporto e smalto contemporaneamente). La superficie ha una impermeabilità del 10% e si applica soprattutto per la pavimentazione sia interna che esterna. La piastrella monoporosa, invece, essendo meno impermeabile, viene utilizzata per i rivestimenti. La bicottura sono piastrelle che vengono prodotte con doppia cottura, la prima per il biscotto (supporto) e la seconda per lo smalto. Avendo una superficie brillante e di particolare pregio

ma delicata per le pavimentazioni, vengono usate prevalentemente per i l rivestimento delle pareti. La maiolica è un prodotto tipicamente italiano. Viene impiegata soprattutto per il rivestimento delle pareti interne. Ha una buona resistenza meccanica e una porosità che varia dal 15 al 25% che la rende inadatta per l'utilizzo all'esterno. Il gres porcellanato è un prodotto non smaltato, con supporto chiaro o colorato, ottenuto per pressatura. Si tratta di piastrelle estremamente compatte e caratterizzate da porosità quasi nulla. Il gres porcellanato è quasi totalmente inassorbente e ha caratteristiche tecniche che ne hanno decretato grande diffusione per tutti i campi di utilizzo.


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