SOCIETÀ CICLISTICA
SAN LAZZARO - GOPPION CAFFÉ
In copertina: foto della squadra all’arrivo a Trieste della G.F. d’Europa - 2009
“... Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi”
“Se i pedoni si ignorano, gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si salutano e si uniscono” (Jacques Goddet)
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QUARANT’ANNI SUI PEDALI - 1975 • 2015
TREVISO
1975-2015
QUARANT’ANNI SUI PEDALI “Vivere é come andare in bicicletta, devi muoverti per mantenere l’equilibrio” (Albert Einstein)
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SOCIETÀ CICLISTICA
SAN LAZZARO - GOPPION CAFFÉ TREVISO
1975-2015 QUARANT’ANNI SUI PEDALI
Storia
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Fotografie
Testimonianze
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... “A tutti i soci e ai loro famigliari che in questi anni hanno onorato la Società Ciclistica San Lazzaro con il loro impegno e la loro fedeltà.”
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Sommario Saluto del Presidente La nascita L’arrivo di Giuseppe Tabarin Dicevano di noi (anni 70-80) Foto dei soci negli anni ’70 Panevin, Befana e Sagra Il ciclismo secondo Tabarin Longo eletto alla Presidenza della San Lazzaro Le sedi sociali La MF della Pedemontana Apertura della stagione ciclistica Foto dei soci negli anni ’80 Dicevano di noi (anni 80-90) E’ realmente accaduto Le maglie sociali Dicevano di noi (anni ‘95-2000) Gli sponsor Goppion e Neri Capodanno a Pianezze Memorial Fausto Coppi a Calderba Le colonne della società Le Gran Fondo Eventi Straordinari Foto dei soci negli anni ’90 I Raid La squadra rosa Come eravamo I Randonneurs La sfida del Monte Grappa Le Feste Sociali I Campioni Sociali La “canzone per la San Lazzaro” Foto dei soci negli anni 2000 Ricordo dei defunti Ringraziamenti
pag. 7 pag. 10 pag. 14 – 15 pag. 16 pag. 17 pag. 19 - 21 pag. 23 pag. 29 – 30 pag. 31 – 32 pag. 33 – 37 pag. 38 pag. 39 pag. 40 pag. 41 – 48 pag. 49 pag. 50 pag. 51 – 52 pag. 53 pag. 54 pag. 55 pag. 56 – 71 pag. 72 pag. 73 pag. 74 – 83 pag. 84 pag 85 – 86 pag. 88 pag. 89 pag. 90 – 94 pag. 95 pag. 97 pag. 98 - 100 pag. 101 pag. 102 5
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Raffaello Longo
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Saluto del Presidente Arrivare al 40° anniversario dalla fondazione della nostra società è un traguardo importantissimo. Tutto è cominciato nel 1975 quando quattro amici, appassionati di ciclismo e fanatici del grande Fausto Coppi, si trovarono presso la Locanda “da Renzo” e decisero di fondare una società ciclistica amatoriale con lo scopo di fare qualche pedalata in compagnia. Da allora iniziò la storia della San Lazzaro ... Dal 1975 al 1977 quando c’era l’allora Ente ciclistico UDACE, il presidente era Renzo Buso. Nel 1977, quando passammo all’attuale F.C.I. , divenne presidente Giuseppe Tabarin, che restò in carica fino al 1988 e non oltre perché in quell’anno ci lasciò ancor troppo giovane. In quel periodo, essendo io il vice-presidente, per l’accaduto, presi in mano le redini della società fino al nuovo consiglio. Nel 1989 mi candidai come presidente, venni eletto ed è da allora che, orgogliosamente, porto avanti il cammino lasciato da Bepi. Quell’anno la società si chiamava S.C. San Lazzaro e nel 1982 entrò come sponsor l’azienda Goppion Caffè, affiancata nel 1987 dalla ditta Neri, grazie ai quali abbiamo ottenuto, negli anni, importanti risultati a livello nazionale. A questo punto, è doveroso rivolgere un affettuoso pensiero a tutti quei soci ed amici che negli anni hanno contribuito ad ottenere tutte queste grandi soddisfazioni societarie e che purtroppo non ci sono più. Concludendo, vorrei esprimere un ringraziamento particolare al Consiglio Direttivo, con il quale cerco giorno dopo giorno di dirigere la nostra società con grande orgoglio ed onorato di farlo. Continueremo a proseguire il nostro percorso, cercando di migliorarci sempre di più con la speranza di essere sostenuti anche negli anni futuri dai nostri fondamentali e stimati sponsor.
Raffaello Longo Presidente della S.C. San Lazzaro Goppion Caffè
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SALUTO DI IVANO CORBANESE
Presidente del Comitato Provinciale F.C.I. di Treviso Qualcuno ha pensato di mettere in evidenza il fatto che i 40 anni della S.C. SAN LAZZARO sono dati dalla somma dei primi 2 anni con l’UDACE e dai 38 con la F.C.I.. E’ vero, ma la storia della S.C. SAN LAZZARO comincia nel 1975 e con atleti che avevano nel sangue l’agonismo, la sfida ed il confronto con gli altri cicloamatori. Dopo 2 anni trascorsi nei circuiti amatoriali del Veneto senza ottenere i risultati sperati, la Società seppe raccogliere con sé anche coloro che non condividevano questa passione esclusivamente agonistica e la S.C. SAN LAZZARO fece la scelta giusta, cioè era necessario dividersi per crescere con il nuovo cicloturismo che la F.C.I. portava con sé, raccogliendo migliaia di adepti.
Fu un successo che durò qualche anno e si esaurì con l’avvento delle GF, ma questa è un’altra storia. I dirigenti che hanno condotto la Società in questi 40 anni hanno saputo accogliere e far crescere centinaia di atleti di Treviso e dei paesi attorno. Per due di loro (Raffaello Longo e Sandro Vian) c’è stato il riconoscimento del ruolo di Consigliere Provinciale F.C.I. e la distinzione con merito a esempio per tutti gli affiliati, nei mandati in cui hanno operato. Il Ciclismo è nel futuro del tempo libero e della mobilità cittadina.
La S.C. SAN LAZZARO ha saputo conquistarsi un posto di riguardo per la capacità di comprendere il cambiamento ed il rinnovamento in questo sport. Ivano Corbanese
SALUTO DI SANDRO VIAN
Vicepresidente della società San Lazzaro Goppion Caffè La decisione, sofferta, di presentare ai soci, un libro che racconti la storia con testi ed immagini, dei 40 anni dalla fondazione della S.C. San Lazzaro, mi aveva colto di sorpresa, ma ora che con Luciano Pavan abbiamo raccolto e messo insieme 308 fotografie e 32 testi di testimonianze dei soci, l’emozione per aver contribuito a far nascere questo libro mi sta riempiendo di un sano turbamento che mi ringiovanisce di 40 anni. Ho ripercorso tutti questi anni con curiosità
crescente facendo rinascere i ricordi giovanili che avevo quasi dimenticato.
Ho ritrovato la presenza di amici che avevano iniziato a praticare lo sport del ciclismo amatoriale, con nuove energie, poi sopite per il sopraggiungere di eventi più importanti che li hanno sopraffatti nelle scelte di vita. E’ anche a loro che vorrei dedicare questa fatica editoriale perché possano rivivere, scorrendone le pagine, quei tempi felici in cui avevano riscoperto la fatica, il sudore e le intemperie che li avevano resi più forti e maturi. Sandro Vian
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SALUTO DI GIOVANNI OCHS Già Dirigente Nazionale della F.C.I.
Quando mi è stato chiesto di preparare un breve ricordo della S.C. San Lazzaro, ho avuto una sorta di tuffo al cuore e la mia mente è corsa direttamente al 1975. Per una fortunata coincidenza quell’anno registrava la fondazione della S.C. San Lazzaro, sotto la presidenza di Renzo Buso, ed il mio ingresso (era il 1° febbraio) nella Struttura Amatoriale Nazionale. L’elemento caratterizzante della sua storia è la precisa continuità di intenti che ha sempre mantenuto, come dimostra il fatto che dopo il presidente della fondazione, si sono avvicendati alla guida della Società solamente altri due soci: l’indimenticato Giuseppe Tabarin, per una dozzina d’anni, e sin dal 1989 Raffaello Longo. Il filo conduttore che ha legato costantemente la gestione della società, è sempre stato rappresentato dalla partecipazione attiva alle proposte sportive
federali, dalla puntualità sempre evidenziata nell’organizzazione di manifestazioni ai vari livelli. Dal corretto rapporto sempre intercorso nei confronti delle Istituzioni, sia civili che sportive, dalla particolare attenzione con la quale sono sempre state gestite le attività sociali, finalizzate al consolidamento dell’amicizia tra soci e familiari, al sano impiego del tempo libero ed al miglioramento della salute, dalla pubblicizzazione - infine dell’uso quotidiano della bicicletta, grazie anche al sostegno di sponsors molto appassionati e generosi. Certamente della S.C. San Lazzaro sentiremo parlare ancora a lungo; con questo curriculum sarà ancora entità pulsante della Federciclismo, valido punto di riferimento per altre società e punta di diamante del cicloturismo trevigiano e non solo. Con questo augurio, mi è gradito salutare tutti gli “azzurri” della Società Ciclistica San Lazzaro Goppion Caffè. Giovanni Ochs
SALUTO DEL SINDACO E DELL’ ASSESSORE ALLO SPORT Del Comune di Treviso
“Quarant’anni sono un traguardo importante: lo sono nella vita di una persona, nel pieno della sua fase adulta, lo è anche per una realtà sportiva che per arrivare a spegnere tante candeline ha di certo superato ostacoli, affrontato salite, esultato per gli obbiettivi raggiunti. E’ certamente questo il caso della Società Ciclistica San Lazzaro che con impegno e passione festeggia quest’anno il suo 40esimo compleanno. Una realtà cresciuta dal territorio che ha saputo alimentare in tanti ragazzi la passione per lo sport e per il ciclismo, far crescere la voglia di vincere e
sognare. Il paesaggio del nostro territorio poi, ben si presta a sviluppare questa passione: dalla pianura alle montagne la Marca, e più in generale il Veneto, sono terre ospitali per le due ruote.
Per questa lezione di vita e di sport auguriamo alla Ciclistica San Lazzaro Goppion Caffè tanti successi e una lunga tradizione che mantenga nel futuro i tesori conquistati in tanti anni di attività.” Il Sindaco della Città di Treviso
Avv.to Giovanni Manildo
L’Assessore allo Sport della Città di Treviso Ofelio Michielan
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LA NASCITA (Nel racconto di Renzo Tumiotto)
Renzo Tumiotto e Franco Campagner
All’inizio degli anni settanta, San Lazzaro era una piccola località ai sobborghi di Treviso: poche persone e scarse attività sociali. Nell’osteria che io gestivo, sita lungo il Terraglio e giusto di fronte alla chiesa di San Lazzaro, c’erano solo la “Cassa Peota” e “l’Associazione ex combattenti”.
Vedendo il proliferare di società ciclistiche, che allora nascevano nel trevigiano anche a seguito dell’ “austerity”, due amici: Evandro Pavan e Franco Campagner, scommisero che anche loro ne avrebbero fondata una. Ben presto si unirono altri appassionati di ciclismo quali: Danillo Bortoletto, Gastone Petenò, Piero Fioretti, Santo Piovesan. Mi chiedevano consigli in merito. Io dicevo loro che il mio mestiere era quello di vendere “ombre” e che non ero esperto in quel settore, e che a mandare avanti una società ci voleva serietà, tanto impegno e collaboratori validi. “Nessun problema!” rispondevano “Faremo.”
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E così, animati dalla loro passione per il ciclismo, anche se nessuno di loro era mai stato corridore, decisero di iniziare l’avventura. Elessero Renzo Buso come primo presidente. Cominciarono a coinvolgere un po’ tutti nel paese e, tra un bicchiere e l’altro, tantissimi aderirono con entusiasmo. Operai, impiegati, meccanici, addirittura il farmacista Dalla Zorza, offrivano la loro disponibilità per collaborare. Inevitabilmente furono coinvolte le mogli, i figli, gli amici e i parenti che partecipavano numerosi alle varie manifestazioni o, successivamente, ai raduni nazionali.
Di anno in anno il numero degli iscritti aumentava. Si era creato un bel gruppo di appassionati della bici che amava stare insieme, in buona armonia e dare sempre una mano quando serviva, anche nell’ambito della parrocchia di San Lazzaro.
Evandro Pavan
Il brindisi del presidente Renzo Buso alla nascita della S.C. San Lazzaro
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La tessera del 1975 di Gastone Petenò
Gastone Petenò con Renzo Tumiotto
Ruberti (UDACE) saluta la squadra con Renzo Buso.
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La squadra a San Lazzaro per le prime uscite
Evandro Pavan con Armando Artico
Franco Campagner prepara la sua bici
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L’ARRIVO DI GIUSEPPE TABARIN
(di Renzo Tumiotto)
Renzo Buso e Beppi Tabarin al passaggio di consegne
Un giorno, verso metà anni ‘70, capita da me, alla locanda, una intera famiglia che mi richiedeva alloggio per un certo periodo di tempo. Aveva dovuto rimpatriare dall’ Etiopia per ragioni politiche; era la famiglia di Beppi Tabarin con la moglie e quattro figli, di cui la più piccola ancora in fasce.
Ben presto Bepi fece amicizia con i clienti dell’osteria e anche lui fu contagiato dalla febbre per la nuova società ciclistica appena nata. Il Tabarin, che aveva origini trevigiane, si era entusiasmato a tal punto che divenne, fin da subito, parte integrante e punto di riferimento per la neonata società. Con il suo carattere ottimista e il suo buon umore, sapeva coinvolgere e mettere d’accordo un po’ tutti anche con l’aiuto di qualche generosa...”ombretta”. Venne eletto presidente, succedendo a Renzo Buso e si buttò con passione a capofitto nelle attività della Società Ciclistica San Lazzaro, che considerava come una famiglia. Le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo dicono che era davvero un grande Presidente. 14
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Beppi Tabarin con Renzo Tumiotto
Beppi e Rosy Tabarin
Omaggio di Beppi a Rita Tumiotto
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DICEVANO DI NOI
(anni 70-80)
1째 Consiglio Direttivo
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Ugo Cenedese
Remo Gaiotto
Amleto Piccoli e Romeo Zanatta
Renzo Zorzi
Giuseppe Pozzobon
Renzo Vendramini
Gilberto Gasparini
Giuseppe Tonetto
Gianni Bettiol
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La squadra nel 1979
La squadra nel 1982 a Guia di Valdobbiadene, dalla “Vecia”
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PANEVIN, BEFANA E SAGRA La nostra Società si era ben inserita nel quartiere di San Lazzaro, aveva ottenuto la benedizione dal Parroco, don Giovanni Piliego e, con Tabarin presidente, aveva intrapreso delle iniziative non nuove, ma mai viste nel quartiere.
Si cominciò con il panevin e con la befana che donava la calzetta ai figli dei soci, per allargarsi poi a tutto il quartiere. La vigilia della befana, verso sera, vedeva riempirsi il piazzale della chiesa di gente; genitori e bambini che venivano anche da altri quartieri. A seguire venne la sagra, già vista ai tempi, portare a Pasqua una occasione di aggregazione con apprezzamento della nostra cucina.
Scoprimmo in molti di noi doti culinarie ed organizzative inaspettate che unirono ancor più il gruppo e lo fecero apprezzare e conoscere di più nel paese. Falò del panevin
Allestimento del panevin
Vin brullè
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La befana (1984)
La befana e il Parroco (1983)
La befana e Tabarin (1983)
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Alla Griglia con Bronca e Tabarin
Alla cassa: G. Bettiol, S.Vian e F. Campagner
Giochi: corsa dei sacchi con Evandro Pavan e R. Buso
I cuochi per la sagra a San Lazzaro
Il gruppo cucina
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1978 - 1째 Raduno Cicloturistico a San Lazzaro
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IL CICLISMO SECONDO TABARIN Negli anni 80 la Federazione Ciclistica promuoveva lo sport del ciclismo aggregando migliaia di appassionati che si ritrovavano nella sede della Società organizzatrice e percorrevano, tutti assieme, ca. 70/80 km., ad andatura controllata, che nella mattinata di domenica diventava una sana e attesa abitudine. Nacque in questo periodo, inventata da un giornalista, la cosiddetta “nuvola azzurra”. Era la nostra Società che si distingueva nei Raduni per la partecipazione numerosa (allora erano una novantina i soci ciclisti).
I Quattro Moschettieri
La nuvola azzurra al raduno di Gabicce Mare
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Nuvola azzurra al rad. nazionale di Roma 1981
Vittorio Nardellotto al Raduno Nazionale di Bardolino 1981
I trofei vinti e le premiazioni conseguenti inorgoglivano il presidente Tabarin.
Il venerdì sera, al ritrovo nella sede sociale (la Locanda da Renzo e poi in parrocchia di San Lazzaro), raccontavamo gli episodi più eclatanti della domenica precedente e ciò ci serviva per preparare la trasferta di quella successiva.
Verso Croce D’Aune - 1980. Davanti: G. Chin, F. Fontana e R. Longo
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Alla partenza da piazza del Grano con E. Ceccon, R. Vendramini, Gf. Longo e R. Zorzi
Sostenitori e corridori nel 1983
Partenza per la Treviso - Borca di Cadore
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La squadra a Redipuglia
L’anfora di Gualdo Tadino
Alla Milano San Remo del 1986
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La cucina Bronca e Tabarin in funzione
Festeggiamenti a Borca di Cadore
Relax dopocorsa
Ristoro a Lignano
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Tabarin e Longo
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LONGO ELETTO ALLA PRESIDENZA DELLA SAN LAZZARO GOPPION CAFFE’ Correva l’anno 1989 quando Raffaello Longo assunse per la prima volta la presidenza della Ciclistica San Lazzaro GOPPION CAFFE’ e, da allora, la guida con grande determinazione, ininterrottamente da 27 anni.
Anche l’ultima assemblea dei soci l’ha confermato, per acclamazione, presidente per altri due anni. Onore a lui che ha saputo conquistarsi così tanta fiducia dai soci, ottenuta anche e soprattutto per avere saputo rinnovarsi negli organici e nella pratica sportiva del ciclismo amatoriale. Il merito và anche ai collaboratori del Consiglio Direttivo che hanno saputo trasformare le linee guida del presidente in atti sportivi concreti.
Omes, Cappelletto, Raffaello, Pasqualini e Scalco
Don Giovanni Piliego parroco di San Lazzaro tra di noi
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Raffaello Longo premiato da Giovanni Pinarello
Carla e Ida Pinarello premiate dal presidente Raffaello Longo
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LE SEDI SOCIALI La sede sociale è sempre stata riconosciuta importante e lo è tutt’ora che siamo ospiti della parrocchia di Frescada. La presenza nella sede di foto, trofei, bacheche ecc., dà ai soci la certezza di ritrovarsi in un ambiente gradevole e famigliare.
Davanti alla sede Locanda da Renzo
La Società nacque nella Locanda da Renzo e fu ospitata generosamente da Renzo e dalla signora Rita Tumiotto.
Poi venne il tempo dei cambiamenti e trovammo in don Piliego, parroco di San Lazzaro, la disponibilità ad ospitarci in una sede che ci impegnò parecchio nel restauro e manutenzione. Ritrovo in sede restaurata
La sede sociale della parrocchia di San Lazzaro
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In questo periodo nacque un “gemellaggio” con la cassa peota di San Lazzaro ed il ritrovo avveniva anche di lunedì. Molti di noi avevano l’ abitudine, tutta popolare di risparmiare e questo poteva svolgersi con molta serietà ed impegno nella nostra sede. Successivamente iniziò un periodo tormentato che ci vide trasferiti in varie sedi, tra cui alla Osteria alla Sicilia. Dopo un breve ritorno nella parrocchia di San Lazzaro; trovammo infine da don Tiziano a Frescada, ospitalità generosa e gradita.
Don Tiziano, parroco di Frescada ci ospita attualmente nei locali della chiesa
Sede alla Osteria Sicilia
Nuova sede - esterno chiesa Frescada
In cantina da Franco Campagner
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LA MEDIO FONDO DELLA PEDEMONTANA A partire dagli anni 90 passammo ciclisticamente dai raduni di promozione del cicloturismo (di 60/70 km) alle Medio Fondo (di lunghezza massima di 120 km) e quindi alle Gran Fondo con lunghezza anche di 200 km.
Il cicloturismo divenne una sfida alla quale neanche noi riuscimmo a resistere, ma lo racconteremo meglio poi.
Sempre negli anni ‘80, Raffaello Longo volle la M.F. della Pedemontana. Scelse di abbandonare i raduni e di organizzare una manifestazione ciclistica più impegnativa. Infatti molti di noi si allenavano ed avevano le doti per confrontarsi nelle prove di lunghezza superiore ai 100 km.
Scegliemmo un percorso che esaltava il territorio della Marca e quindi sul Combai e sul Montello. Venne subito gradito da molte Società, soprattutto veneziane, e la partecipazione ottenne buoni risultati e salì l’apprezzamento della S.C. San Lazzaro. E da allora tante edizioni sono passate …
Coppe e trofei 1983
Apricorsa alla MF del 1983 con G. Bronca direttore di Corsa
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Passaggio del gruppo al raduno nel 1983
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Le iscrizioni alla MF con S. Vian
R. Longo apre la MF 2013
All’arrivo da Goppion di una MF della Pedemontana
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Albert all’arrivo della MF
Ristoro con anguria con Mc. Della Puppa
Passaggio in Calmaggiore a Treviso
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2013 Premiazioni con M. Goppion e R. Longo
Iscrizioni con S. Vian
Salita a Rolle
Motostaffette con G. Gaiotto
Gruppo ristoro con Leo Caliano
Controllo all’arrivo
Preparativi al ristoro
La premiazione delle donne
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APERTURA DELLA STAGIONE CICLISTICA con la benedizione dei parroci
Messa di apertura - stagione ‘97
Soc. apertura 2013 benedizione biciclette
1 marzo 2015 apertura stagione Soc. S.C. San Lazzaro
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Bruno Bessegato
Domenico Piccoli
Mauro Artuso
Aldo Perissinotto
Attilio Caner
Luigino Gionco
Maurizio Bonesso
Maurizio Sartoretto
Livio Campigotto
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DICEVANO DI NOI
(anni 80-90)
L’ultimo Consiglio Direttivo a guida di G. Tabarin
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E’ REALMENTE ACCADUTO LUNGA VITA PER LA S. LAZZARO (di Gianni Bettiol) “Posso dire che, fin dalla nascita, la San Lazzaro è sempre stata una società meravigliosa! Si collaborava e ci si dava una mano; naturalmente c’era qualche discussione, ma questo il più delle volte, serviva a rafforzare l’amicizia. Ricordo con estremo piacere ogni anno che ho passato in questa mitica società. Amicizia e solidarietà erano, e spero lo siano ancora, valori che coinvolgevano tutti, dal primo all’ultimo dei soci”. Gianni Bettiol premiato da Tabarin
COMPLETAMENTE FUORI STRADA (di Piero Fioretti) “Siamo negli anni ‘80, in una delle tante gare a cui ho partecipato. Quella volta correvo insieme a Danillo Bortoletto. Ad un certo punto della corsa, ci siamo trovati completamente soli. Una moto dell’organizzazione tecnica ci affianca e poi ci sorpassa. Noi ci siamo guardati un attimo e a testa
bassa, ci siamo messi a ruota per sfruttarne la scia. Credevamo che fosse una moto della giuria e che stesse facendo il percorso regolare disegnato per la gara. In realtà la moto non stava facendo la strada giusta ma, per chi sa quale motivo, aveva tagliato abbreviando di molto. Noi, completamente all’oscuro, ci siamo ben presto trovati in prossimità del traguardo. C’era parecchia gente che aspettava i corridori e ci siamo impegnati in una grande volata convinti di essere in testa. Danillo primo, io secondo.. per forza, eravamo in due! Quando però, dopo di noi, sono arrivati i primi corridori, quelli veri, abbiamo capito, dalle esclamazioni che ci indirizzavano, che non era andata proprio come noi pensavamo. Ovviamente entrambi squalificati ma, quello che conta non è il risultato, quanto aver vissuto un’esperienza che ancora oggi, ripensandoci, ci fa davvero sorridere”.
Piero Fioretti
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LA MIA MILANO – SANREMO (di Sergio Pasqualini) “Posso dire che conservo molti ricordi della mia permanenza alla S. Lazzaro, ma tra i tanti, uno in particolare: la Milano-Sanremo dell’86. Una volta deciso di partecipare, ho cominciato ad allenarmi duro e, il più delle volte, in solitaria, sulla distanza dei 150/200 km. Un giorno sono partito da Silea, dove abitavo e, una volta raggiunto il Montello, ho percorso per ben dieci volte il circuito dei Mondiali dell’ 85. Percorsi quasi 200 Km, compreso l’andata e ritorno da casa. Alla Milano-Sanremo, disputata qualche giorno dopo, andavo come un treno. Provare per credere”.!! Sergio Pasqualini nel 1986
SOTTO L’ACQUA DEL MADEAN (di Gianni Chin) “Verso gli anni ‘80, quasi ogni mercoledì, mi trovavo con Raffaello Longo e Giovanni Bortolin per i nostri allenamenti. Quel giorno ci siamo messi in testa di fare il Madean e scendere per Pianezze. Arrivati quasi in cima, troviamo un cielo nero come il carbone. Ci guardiamo e ci diciamo: “cosa facciamo? Torniamo indietro o andiamo avanti?” Andiamo avanti.! Perchè siamo ciclisti no? Fatica bisogna fare!..e poi il Madean in discesa è troppo pericoloso. A Malga Budui comincia piovere; acqua che Dio la manda..! Comincia a forare Raffaello e..”xo boje”. Dopo poco buca anche Giovanni. Cambia il tubolare. Sempre sotto l’acqua e..”xo boje”. Più avanti, quasi a Pianezze, buco anch’io. Pensiamo: abbiamo un altro tubolare a testa, dovremmo farcela ad arrivare a casa..! Arrivati a Bigolino, sempre sotto l’acqua, a causa dei sassetti conficcati nei tubolari, comincia un altro giro di forature. Fora ancora Giovanni. Poi Raffaello di nuovo. Anche il mio tubolare perde. Un’autentica
tribulazione.!! Il tubolare di Giovanni, per giunta, dopo un tot di chilometri, si girava sottosopra; il battistrada andava a finire sul cerchio e la tela correva per fuori. Allora ferma, pompa e riparti. Poi, dopo un po’, ancora ferma, ripompa e riparti. Poi pompava Raffaello. Poi pompavo io. Per farla breve, siamo arrivati alla stazione di Treviso alle 9 e mezza di sera. Quanta acqua fioi.!.. e quante..”boje”.!!
A passo Croce d’Aune
Gianni Chin e famiglia
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... DAI CHE SE APRI” (di Anselmo Scalco) “Anni novanta, Butrio-Butrio, pioggia fitta e persistente. Decidiamo di partire lo stesso e con noi un gruppo di triestini che, guardando il cielo di tanto in tanto, con una buona dose di ottimismo, ripetono in coro: “ Tranquilli, dai che se apri” e invece…giù acqua a secchi rovesci! In realtà il cielo si è aperto, ed è uscito anche il sole, ma subito dopo essere arrivati a Villach inzuppati fradici… Morale della favola: “Mai credere alle previsioni meteo dei triestini!”
Anselmo Scalco e compare
... DI SAN LAZZARO CE NE’ UNO (di Gianfranco Gaiotto) più anziani e ci adattiamo a dormire sui lettini con le spondine. Il mattino seguente ricordo solo di essermi svegliato con i piedi incastrati tra le stecche del lettino e di non riuscire a liberarmi! Nonostante la nottata ho un ricordo bellissimo di quel raduno fatto di neve, pantaloncini corti, tanta allegria e buon umore”.
Gf. Gaiotto, R. Longo con Vittorio Nardellotto
“Era il 29 aprile del ‘79, giorno del Raduno Nazionale a Gualdo Tadino in Umbria. Partiamo da Treviso con due corriere stracolme e, arrivati sul posto, troviamo una sorpresa. Gli organizzatori si sono sbagliati e hanno scambiato la San Lazzaro di Treviso con la S. Lazzaro di Bologna. I posti letto normali risultano troppo pochi per noi, perciò decidiamo di lasciare i letti comodi ai compagni
Piastrella ricordo di GUALDO TADINO
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“TROVARSI AL CIMITERO” (di Carlo Castellani) Qualche decennio fa, si era creata la così detta “Squadra del cimitero” composta da: Gianni Cappelletto, Gianni Bettiol, Sandro Vian, Livio Priamo, Giovanni Bortolin, Danillo Bortoletto, Piero Fioretti e il sottoscritto. Essendo quasi tutti a sud di Treviso, il martedì e il giovedì, ci si trovava davanti al cimitero di San Lazzaro con destinazione Ca’ Tron (d’inverno) e Montello (d’estate). In quel periodo non ci si allenava soltanto, ma ci si divertiva… era davvero una bella combricola!
Carlo Castellani
QUANDO EL GARDA.. BUTA SU’ (di Giovanni Bortolin) Era un’estate di inizio anni ‘80. Finito il mio turno di lavoro, decido di andarmi ad allenare sul Montello. Guardo il cielo e vedo che dalla parte del Garda è un po’ scuro; noi diciamo che..”el Garda buta sù”. Non dò troppo peso e sperando anche in un po’ di fortuna, decido comunque di partire. Arrivato dalla Panoramica al bivio per SS. Angeli, la situazione comincia a preoccuparmi. Il cielo si era fatto nero e minaccioso e immediatamente decisi di tornare verso casa. Giro in direzione SS. Angeli ma, all’altezza del cimitero, vengo investito da pioggia e grandine che via via aumentano sempre di più. Impossibile continuare.
Giovanni Bortolin alle sorgenti del Piave
Non avevo via di scampo
e mi sono infilato sotto il primo riparo che ho trovato. Era la tettoia di un piccolo porcile. Il vento freddo soffiava proprio verso di me e la grandine, grossa come noci, mi sferzava le gambe. Ha grandinato forte per diverso tempo e alla fine, per terra, c’era uno strato di ghiaggio di almeno 20 centimetri. Appena finito il temporale, con le gambe doloranti e tremante dal freddo; avevo solo la maglietta, ho iniziato con estrema difficoltà la via del ritorno. Parecchi alberi si erano abbattuti sulla strada e ogni volta dovevo scavalcarli con la bici in spalla. A cavalcioni della bici, con le gambe aperte, frenando con i piedi, tanto che ho quasi consumato le suole delle scarpe, correvo sulle corsie che lasciavano le poche macchine passate. Sono arrivato a casa che era quasi buio. Mia moglie mi aspettava preoccupata e in lacrime. Aveva già telonato in ospedale: a quei tempi non c’erano i telefonini. Una grandinata eccezionale dicevano i vecchi, mai visto una cosa simile..!! Me la sono beccata tutta sulle gambe, là sul Montello e i segni mi sono rimasti per diverso tempo. Per ricordo conservo ancora quelle scarpe Pinarello che avevo appena comprato ma che erano diventate due... barche.
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“MORDERE L’ASFALTO” (di Matteo Pillon) Straordinario ricordo del mitico e glorioso ciclista Danillo Bortoletto. “Rientro dal giro di Asolo, Beccaccia, Cornuda… sulla discesa davanti a Brotto, c’erano sempre delle maledette buche piuttosto profonde. Probabilmente prendendo una di queste, in fase di compressione, con la bocca un po’ aperta per lo sforzo, a Danillo è letteralmente schizzata via la dentiera che, una volta caduta a terra, per forza d’inerzia correva addirittura più forte di lui e della sua bicicletta. Fermi tutti! Danillo raccoglieva la dentiera e dopo un’energica soffiata la rimetteva nella sua sede naturale. Le parole testuali di Giando e Raffaello Neri, che da dietro avevano visto la scena, sono state: “Danillo, tu sì che sei un corridore che morde l’asfalto”. Abbiamo riso per anni al solo pensiero di quell’episodio!
Danillo Bortoletto
Matteo Pillon al Girolaguna 2004 ... in attesa !!
“MECCANICI SI NASCE” (di Paolo Prete) 2009 Granfondo- Lugo di Romagna. Si parte tutti insieme in allegria. Fino a Faenza è tutta pianura, ma quando la strada comincia a salire cambio rapporto, ma non c’è verso che funzioni! Bloccato. Mi fermo, gli amici prontamente mi vengono in soccorso e provano a capire il problema, nessuno trova la soluzione finchè non mi viene in mente di quella piccola vite in prossimità del cambio, che proprio il giorno prima, avevo stretto con così tanta energia. Una volta allentata a dovere il cambio ha cominciato a funzionare perfettamente. Da quel giorno è nata la leggenda del “Meccanico Paolo”… E’ proprio vero quando si dice che, non si finisce mai di imparare! Paolo Prete
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“CICLISTI D’AUTOSTRADA” (di Sandro Vian, da una cronaca dell’epoca) Buttata lì quasi come scommessa, anche per ricordare i tempi in cui si diceva “Treviso - Cortina, partenza all’alba…” ed era un modo per sfidare gli amici amanti dei raid eroici di resistenza e sfinimento in bicicletta, il presidente della S.C. San Lazzaro Goppion Caffè, Raffaello Longo, ha organizzato, un po’ in sordina, ma con il solito entusiasmo, una nuova edizione di questa classica gita per cicloamatori trevigiani che vanno verso i monti dell’Ampezzano. Così lunedì 2 giugno, festa della Repubblica, dopo aver ottenuto la domenica prima il 2° posto alla MF dei Colli Euganei e consolidato il primato in classifica tra le società Venete, alle 7, 30 da Vittorio Veneto sono partiti in otto alla volta di Cortina. Subito il Fadalto, ma la gamba era già calda dal giorno prima, poi il Lago di Santa Croce in una bella e calda giornata e quindi la variante al percorso originale che lo ha reso più moderno. Dopo Pian di Vedoia, il gruppo imbocca erroneamente l’Autostrada che porta a Longarone !!! Sicuramente gli automobilisti in uscita dal casello erano un po’ sorpresi, ma ormai con il ciclismo non ci si meraviglia più di niente. Anche la polizia stradale ha considerato l’avvenimento come un fatto straordinario e ha solamente invitato i nostri eroi a non ripetere lo scherzo al ritorno. La vecchia strada della Cavallera ha fatto ritornare alla mente le indimenticabili edizioni della Treviso Pieve di Cadore. Poi da Tai si sale sempre fino alla conca ampezzana dove i nostri si ristorano. Al ritorno la pattuglia stradale ha controllato e salutato il passaggio dei ciclisti, questa volta lungo la statale. Per la cronaca gli eroi della giornata, tutti appartenenti alla gloriosa Ciclistica San Lazzaro, sono stati: Longo Raffaello, Zamprogno Giannino, Tambarotto Assuero, Zanchetta Fabio, Montagner Bruno, Gasparini Gilberto, Artuso Mauro, Scalco Anselmo, assisiti da Tiziano Lucchese.
“FORTUNA CHE ERO IN SALITA” (di Stelio Munarin) Durante un’edizione della Nove Colli negli anni novanta a Cesenatico nel pieno della gara, dopo essere sceso ad oltre 50 km all’ora sulla discesa prima del Barbotto, inizio la salita…e come dice il campione Eddy Merckx: “Quando la strada sale, non ti puoi nascondere” .. mi alzo sui pedali e faccio forza sul manubrio per imprimere più spinta, però dopo qualche pedalata… la pipa si spezza e rimango con il manubrio in mano! Mi fermo... guasto irreparabile… salgo sul furgone e ripenso a quanto successo: “Sono stato davvero fortunato!”
Stelio Munarin
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“GELOSI RICORDI” (di Piero Barzi) Sedici anni da ciclista trascorsi con la San Lazzaro. Un periodo per me davvero significativo, di cui conservo gelosamente il ricordo: tanta fatica, tanti sacrifici, ma la passione per la bicicletta supera tutto. Grazie ragazzi per la solidarietà, per l’amicizia e la riconoscenza… Grazie di cuore a tutti!
G.Pietro Barzi con Giuliano Calore, l’astronauta della bicicletta senza manubrio.
EL RAGU’ DEL PRESIDENTE (di Bertilla e Elio Severin) Abbiamo bellissimi ricordi legati alla nostra Società San Lazzaro. Ricordiamo con piacere le belle gite organizzate sul Cansiglio. Si partiva in tanti: corridori, mogli, figli, amici e parenti e una volta arrivati, i più volonterosi, si mettevano a cucinare per tutta la compagnia. Mamme e bambini si divertivano a correre e giocare nei prati, sotto gli occhi divertiti del presidente Bepi Tabarin che di persona controllava enormi griglie e grossi pentoloni messi sul fuoco per cucinare polenta, salsicce e costicine e un’ottima pasta al ragù, fatto da lui stesso il giorno prima… il suo piatto forte. Non mancava mai una notevole dose di generoso vino, utile ingrediente per generare tanta allegria. Come non menzionare la festa sociale che si teneva verso fine anno…anche quella era un autentico momento di gioia e unione: tutti erano contenti di partecipare e collaborare per la nostra società. Bertilla ed Elio premiati dal presidente Tabarin
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“IN MEMORIA DI GILBERTO BRONCA” (dalle cronache dell’epoca) “Gilberto Bronca è morto sabato 18 ottobre 2003 per le ferite riportate a seguito della caduta dal sentiero che da Cilladon porta alla frazione di Prade, sui monti della valle dello Schievenin. Lascia la madre, che accudiva personalmente perché anziana e sofferente, la moglie Virginia ed i figli Leonardo e Melania. Lascia anche la Società Ciclistica San Lazzaro alla quale era molto legato. Infatti era rimasto suo fedele socio ininterrottamente fin dal 1975. Per questo era considerato il decano tra i ciclisti ed era riconosciuto come una delle bandiere della Società sportiva. Mercoledì alle 14,30 la cerimonia funebre nella chiesa Votiva ci vedrà presenti, con la divisa sociale e sulla bara deporremo l’ultima sua maglia di Campione Sociale perché con lui il legame è stato sempre forte, determinato e tenace, come lui.
Gilberto Bronca
La moglie Virginia mi ha detto che è scesa nel magazzino di casa, dove Gilberto teneva la sua amata Pinarello, convinta di non trovarla più perché era servita a lui per salire in cielo dove starà pedalando in compagnia dei grandi campioni del passato. Ciao Gilberto”.
Fiori sul luogo della tragedia
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LE MAGLIE SOCIALI Le maglie sociali sono il segnale del cambiamento della Società nell’evolversi dei suoi quarant’anni di storia. La prima maglia, in tessuto di lana, era caratteristica degli anni settanta. Successivamente la maglia cambiò con l’arrivo dello sponsor subendo opportune modifiche di adeguamento alle mode del momento, fino ad arrivare a quelle attuali.
La prima maglia dal ‘75 al ‘80
I corridori della San Lazzaro furono, fin dall’inizio, chiamati con l’appellativo: “la nuvola azzurra” proprio per via del colore della maglia; tale epiteto è ancora ricordato ai giorni nostri. Anche i materiali, forniti dalla Bycicle Line, col passare degli anni, diventavano sempre più tecnici ed evoluti per soddisfare al meglio le esigenze e le necessità dei ciclisti.
La seconda maglia dal ‘81 al ‘85
La terza maglia dal ‘86 al 2000
La quarta maglia dal 2000 al 2010
La quinta maglia dal 2010 ad oggi
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DICEVANO DI NOI
(anni ‘95-2000)
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LO SPONSOR GOPPION La sponsorizzazione della ditta Goppion Caffè con la Società di San Lazzaro, nacque dall’amicizia e dalle relazioni professionali di Renzo Tumiotto con i titolari della Goppion. Anche l’allora presidente della San Lazzaro, Giuseppe Tabarin ebbe modo di effettuare lavori presso la ditta Goppion. Tra di loro si instaurò ben presto un rapporto proficuo, di stima e fiducia reciproca e sin dal 1981 la Goppion Caffè è lo sponsor ufficiale della squadra. Mentre nei primi anni la squadra era seguita dal Sig. Sergio, attualmente è il dott. Mario Goppion, anche lui ciclista, che segue da vicino la squadra partecipando alle sue numerose manifestazioni.
Sergio Goppion premiato
Stabilimento della Goppion
Mario Goppion
Il furgone Goppion per l’assistenza ai ciclisti
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LO SPONSOR NERI Raffaello Neri cominciò, nei primi anni ottanta, a frequentare la S.Ciclistica San Lazzaro in qualità di socio corridore. Poco dopo ne divenne il secondo sponsor, grazie alla sua attività di esperto artigiano nella lavorazione del marmo, incisore e restauratore di monumenti. Successivamente abbandonò la pratica sportiva per altre iniziative, però non smise mai di sponsorizzare e tifare per la sua società. Raffaello ha molti amici tra i soci della San Lazzaro e ne è orgoglioso. Si presume per questo che continuerà anche nei prossimi anni a “premiare” la San Lazzaro.
Lello Neri verso Falcade... come un proiettile
Alla G.F. Pinarello: solidarietà tra sponsor
La “promessa” dei soci ...
Nell’oasi per le anatre di Raffaello Neri
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CAPODANNO A PIANEZZE Il capodanno a Pianezze nacque da un’idea del presidente Raffaello Longo che decise di dar vita ad una manifestazione, unica nel suo genere, da svolgersi il giorno di capodanno, con lo scopo di dare visibilità e riconoscimento alla squadra della San Lazzaro. E’ un evento che si svolge ad ogni capodanno, da ormai oltre 15 anni. E’ un appuntamento apprezzato e frequentato da soci, anche di altre società. Metodo sicuramente originale, per una società ciclistica, di augurare buon anno a tutti i trevigiani.
Breve sosta verso Pianezze
La banda di Valdobbiadene saluta la squadra alla 1° edizione
Longo e Vian a Pianezze
Italo Piovesan guida il gruppo verso Pianezze
Gli auguri del Gruppo
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MEMORIAL FAUSTO COPPI Calderba - Ponte di Piave
(La vera storia del cippo alla memoria di Fausto Coppi) Fu Giorgio Garatti, con la complicità del G.C. Vigili Urbani di Treviso (Armellin, Ruggeri, Breda e Peccolo) a far conoscere Vidotto e Tempestin, grandi tifosi di Fausto Coppi, i quali hanno eretto, qualche anno dopo la sua morte avvenuta il 2 gennaio 1960, un cippo alla memoria del Campionissimo in via Calderba di Ponte di Piave.
L’amicizia che nacque allora portò Garatti a dedicare, con il suo giornale “Lo Sportrevigiano”, la prima domenica dell’anno alla ricorrenza della morte di Fausto Coppi, promuovendo una pedalata che portava i partecipanti a raggiungere il cippo di Calderba. Nei primi anni 80, quando il cicloturismo era una realtà ben consistente, noi della San Lazzaro, assieme al Pedale Opitergino, demmo seguito alla pedalata partendo da piazza del Grano, proprio davanti al negozio di Giovanni Pinarello, che del Campionissimo era stato il fedele gregario. La San Lazzaro Goppion Caffè ed il Pedale Opitergino diedero seguito all’evento con costanza e partecipazione, facendolo conoscere ed apprezzare agli appassionati del cicloturismo ed ai numerosi tifosi di Coppi.
Il gruppo con G. Pinarello, G. Garatti e G. Ochs alla partenza nell’edizione del 1986
Partenza per Calderba
...“Do paroete” del presidente a Calderba
Gruppo al monumento di Coppi
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LE COLONNE DELLA SOCIETA’ Ogni buona costruzione, per essere stabile e durare nel tempo, necessita di robusti pilastri e solide colonne portanti. Alla San Lazzaro Goppion Caffè ci sono le stesse analogie ed hanno un nome: Raffaello Longo e Sandro Vian. Grazie a loro questa società, dopo quarant’anni, è ancora qui, robusta e orgogliosa come un monumento. La travolgente passione per il ciclismo, che entrambi effettivamente praticano, la loro completa dedizione, la caparbietà e l’entusiasmo, rendono possibile il perdurare a questa squadra eccezionale di ciclisti, conseguendo con loro invidiabili palmares anche a livello nazionale.
Furono da subito al fianco dei soci fondatori e da allora hanno instancabilmente lavorato con dedizione e cura amorevole, mettendo sempre a disposizione di tutti le loro energie e la loro notevole esperienza, maturata anche ricoprendo cariche importanti in ambito federativo. A Raffaello Longo: da oltre 26 anni alla guida, con orgoglio, serietà e onestà indiscusse.
Sandro Vian e Raffaello Longo
A Sandro Vian: icona, ispiratore e custode depositario della San Lazzaro, un caloroso “grazie” per il loro esempio, il tempo dedicato, le energie profuse e per aver trasmesso, a quanti li hanno conosciuti, i valori del ciclismo, augurandoci che quelli che verranno dopo, possano trarre linfa dalle loro radici. 55
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LE GRAN FONDO
(La “Simmia”: il simbolo dei granfondisti)
La bicicletta è un veicolo curioso, il suo passeggero è anche il motore. (John Howard)
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GRAN FONDO DEL FRIULI - Buttrio -
La squadra sale a Buttrio
Gf Friuli 2005 con Longo in panne
Ivano Pagnin e Nicoletta al controllo della corsa
La squadra alla GF del Friuli 2014
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GRAN FONDO CASSANI - Faenza -
Partenza dall’Agritur la Curbastra 2010
Paolo Pavan con Cassani
La piazza di Faenza piena di ciclisti
Prima del via
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G. F. MILANO -SAN REMO - Milano -
G.Bortolin e G.Bettiol guidano il gruppo alla partenza da Milano
R.Longo all’arrivo a San Remo
CORSA PER HAITI Feletto Umberto - UD -
Corsa per Haiti - Ediz. 2010
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GRAN FONDO DEL MONTELLO MTB -Volpago -
Il team MTB alla G.F. del Montello
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G.F. ODERZO • FALCADE • ODERZO -Oderzo -
La San Lazzaro per la prima volta alla O.F.O.
Il gruppo vincitore alla O.F.O. nel 2005
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G.F. ODERZO • FALCADE • ODERZO -Oderzo -
Gasparini ferito
Coma dopo corsa
Foto ricordo con Gianni Motta, S. Tiveron, P.Pavan e A. Perissinotto
Relax a Falcade
Vista dall’alto
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Oderzo: pronti al via!
Mario Goppion festeggia la vittoria
Buon compleanno Piero
Abbracci alla partenza
Salita con spinta
Premiazioni del 2015
La squadra a Falcade nel 2015
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GRAN FONDO DEL PIEMONTE - Torino -
Arrivo dei nostri sotto l’acqua
Il riposo del guerriero Giando
I nostri premiati da Italo Zilioli
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G.F. CAMPAGNOLO - Feltre -
Franco, Luigi ed Assuero, sotto l’acqua, alla G.F. Campagnolo
Assuero Tambarotto e Paolo Steffenel al “pasta party”
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GRAN FONDO D’EUROPA - Venezia - Trieste -
In partenza da Venezia
Verso Trieste con Tiberio & co
Arrivo a Trieste
La squadra dalla sede di Goppion in partenza verso Trieste
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G.F. PINARELLO - Treviso -
Andrea Pinarello
Sandro Vian con el Mighelon
Di Rocco con Raffaello, Orfeo e Fiore 2014
Posto di ristoro
Miguel Indurain e Bradley Wiggins
Ristoro a La Valle
I nostri alla partenza della Pina
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GRAN FONDO PINARELLO - Treviso -
Dopo l’arrivo
Renzo Zorzi al ristoro di La Vallle 2010
In griglia
Paolo, Livio e Franco si ristorano
La Nico e Fede all’edizione 2015
Le Maglie nere alla cronometro della 6XAndrea del 2015
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GRAN FONDO DELLA ROMAGNA - Lugo -
La squadra nell’edizione 2012
I famosi ristori della Romagna
Nel 2013 c’erano....
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STELVIO BIKE - Prato allo Stelvio -
vio lto dello Stel Veduta dall’a
Ediz. 2005 in cima
Resia Nel 2013 al Lago di
Il via a Pra to dello Ste lvio
Ediz. 2012: con la neve si vince
Foto ricordo Ediz. 2013
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SELLA RONDA BIKE - Arabba -
I veri granfondisti alla prova
Passaggio a Corvara
La squadra all’edizione 2009
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EVENTI STRAORDINARI
Alla baita alpini a Passo Falzarego
Per la luce a Treviso
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Italo Piovesan
Giando Naibo
Tiberio Granzotto
Giannino Zamprogno
Pier Luigi Cattarin
Franco Visentin
Paolo Biasuzzi
Graziella Gatto
Michele Valerio
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I RAID
(Prova ciclistica, viaggio su percorso lungo e accidentato)
Leo Caliano con Gianfry Gaiotto verso Capri
Da quasi un decennio a questa parte ha preso piede la tendenza di affrontare, verso metà stagione, un percorso a tappe, discretamente impegnativo, da effettuarsi in una settimana circa; il così detto “Raid”. Fra i ciclisti della San Lazzaro, l’interesse per questo tipo di evento è alto in quanto prevede ogni anno una destinazione diversa, con la possibilità di visitare, a cavallo della bici, territori e località del tutto sconosciute ai più.
Lo specialista nell’organizzazione dei Raid è Leo Caliano che provvede, di anno in anno, a studiare e tracciare i percorsi, a verificarne la percorribilità e a pianificare tutta la logistica necessaria, sottoponendo poi ai soci l’intero progetto per essere condiviso. Valchiavenna, Roma, Treviso-Asti, Costiera Amalfitana, Treviso-Vienna, Treviso-Salerno, Treviso-Gran Sasso, I Tre Mari, Giro della Campania. Questi, in sequenza cronologica, sono finora i Raid che hanno visto i ciclisti della San Lazzaro Goppion Caffè, scorrazzare per l’Italia, affrontando in pochi giorni, notevoli quantità di chilometri e molti metri di dislivello. La fatica e l’impegno vengono ampiamente gratificati dalla soddisfazione di stare qualche giorno insieme, fuori dalla routine quotidiana, attraverso itinerari, il più delle volte straordinari. 74
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PADOVA - ROMA - 2000 -
Roma, Piazza San Pietro: B. Montagner, G. Bronca, V. Modesto, (accosciati) I. Piovesan, S. Vian, G. Gasparini e GF. Gaiotto
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VALCHIAVENNA - Sondrio 2004 -
In cima al passo Rolle
Piero Barzi a passo Rolle
Fausto Coppi tira la volata ai nostri sul Tonale
Il team al Passo Tonale
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TREVISO - ASTI - 2009 -
Gilberto alle terme
Maurizio meditabondo
A tavola con appetito
Un aiutino per Giggi
Allegria ad Asti
Partenza per Asti
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COSTIERA AMALFITANA - 2010 -
Sulla Costiera
A Positano
Amalfi il Duomo
Prima del ritorno
Le pizze di Carmine
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TREVISO - VIENNA - 2011 -
Il team
Verso Predil
Partenza della 3° tappa
All’arrivo dopo il diluvio
In Austria
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TREVISO - SALERNO - 2012 -
Leo con il Sindaco di Montoro
Partenza del gruppo verso Salerno
Leo premiato dal presidente del cicloturismo campano
L’incontro a Montoro con la squadra di Carmine
Italo bacia il suolo a Montoro
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TREVISO - GRAN SASSO - 2013 -
Alla partenza
Campo Imperatore alla meta
Il gruppo sulla piana di Castelluccio
L’ammiraglia Valeria e Gianfry
A Forca Canapine
Valeria a fine lavoro
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RAID DEI TRE MARI - 2014 -
Partenza da Paestum
La mascotte Lazzaro dopo l’inseguimento
Con Beppe Guerra a Monte Sant’Angelo
Taxi a Paestum
Ristoro sull’altipiano della Sila
Di corsa sul Parco Nazionale dell’Alta Murgia
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RAID DELLA CAMPANIA - 2015 -
Partenza da Goppion
Arrivo a Fisciano
Stretching alla Franco Visentin
Capitan Leo a Positano
Il team in itinere
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LA SQUADRA ROSA
Graziella e Valentina Biasuzzi
Brunella Marzari vince la Gallo Nero in Chianti
La squadra rosa - 2013
Nicoletta Brunello
Angelica Della Puppa
Tabarin con il team donne nel 1979
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COME ERAVAMO Danillo Bortoletto
Piero Fioretti
Sandro Vian
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COME ERAVAMO Carlo Castellani
Sergio Pasqualini
Tiberio Granzotto “Il Palmares:” Vinti 250 trofei e tre medaglie d’oro. Due volte campione provinciale, una volta campione regionale, tre volte campione italiano. Per dodici anni nel ciclismo agonistico, con ben 156 vittorie.
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“Se non ti perdi, non trovi strade nuove.” (Fabio Volo)
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I RANDONNEURS (Di Angelica Della Puppa)
... “Lo spirito, la compagnia, la voglia di divertirsi, il sentirsi libero e senza tempo…la velocità, la prestazione, la competizione, le abbiamo lasciate fuori…lontane!
Ho pedalato con dei “veri randagi” (così si fanno chiamare), alcuni li chiamano pazzi, altri li criticano…quello che ho vissuto io è desiderio di pedalare puro e semplice…fatica sì…un pezzo alla volta, bisogna pensare al momento del controllo, del ristoro… e poi pedalare.”
Angelica, papà Ezio e Livio
Ivano Pagnin
I nostri Randonneurs
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Fabio, Angelica, Ivano e Livio alla Randoneè del Piave
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LA SFIDA DEL MONTE GRAPPA ( Di Francesco Pavan)
... “Una sfida, una semplice sfida, niente altro. Per fare una cosa che si sente dentro e che ti coinvolge. A sfidarmi è il Monte Grappa. Lo scorgo da casa mia e lo controllo a vista. Si vede distintamente l’ossario Allora lì c’è bel tempo e si potrebbe andare...” F. Pavan sale il Grappa
I conquistatori del Grappa
Livio e Angelica al Challange 2015
I detentori del brevetto 2015
Con il campione randonneur Fabio Feltrin: Livio, Angelica e Fabio
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LE FESTE SOCIALI - negli anni -
Tabarin e Cassandrin
R. Longo con Ugo Fanton
Lello Neri con il Tapiro
M. Goppion e G.Pinarello premiano il campione R.Longo
Tabarin e Lello Neri
Gaiotto, Longo e M. Goppion
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Festa sociale alla Sicilia
S. Pasqualin e A. Scalco
Pl. Cattarin premiato da S. Vian
Cattarin tra Pillon e Granzotto
G. Zamprogno con P. Fioretti e Enrico Pillon
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LE FESTE SOCIALI - negli anni -
GP. Barzi
Giando con Paolo
Cassani con la fam. Furlan
Taglio della torta con R. Longo e M. Goppion
S. Goppion premiato da R. Longo e S. Vian
Campioni sociali
Andrea Pinarello con R. Longo
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Ivano Corbanese con R. Longo
Diego con R. Longo
La torta
Premiazioni
G. Bortolin premiato da R. Longo
S. Tiveron con A. Marini
Don Tiziano con R. Longo e Granzotto
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LE FESTE SOCIALI - negli anni -
Elio Nascimben premiato da R. Longo e Granzotto
Il tavolo delle donne di San Trovaso
Premiazione delle cicliste
Omaggi alle signore Goppion
Premiazioni dei soci
Salone dell’ Antica Postumia
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I CAMPIONI SOCIALI 1975 1980 1981 1982 1985 1986 1987 1988 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Danillo Bortoletto ed Armando Socrate Armando Artico, Raffaello Longo, Stelio Munarin, Ivano Trabucco, C. Moretto e Renzo Vendramini Livio Priamo e Ugo Cenedese Gilberto Bronca e Renato Pieretto Stelio Munarin Raffaello Longo, Renato e Wanny Pieretto Mario Breda e Sergio Pasqualini Gilberto Bronca Ugo Pegoraro Renato Pieretto Gilberto Bronca e Renato Pieretto Anselmo Scalco e Danillo Bortoletto Gilberto Bronca Gilberto Bronca e Danillo Bortoletto Livio Campigotto e Livio Priamo Danillo Bortoletto Bruno Montagner Sandro Vian e Stelio Munarin Danillo Bortoletto Gianpietro Barzi e Assuero Tambarotto Raffaello Longo, Matteo Pillon e Maurizio Sartoretto Gianpietro Barzi e Assuero Tambarotto Raffaello Longo, Danillo Bortoletto e Pietro Saran Raffaello Longo e Gianfranco Gaiotto Pierluigi Cattarin e Michele Valerio Pierluigi Cattarin e Maurizio Sartoretto Alfio Marini e Maurizio Sartoretto Alfio Marini e Sergio Tiveron Attilio Caner e Paolo Pavan Luciano Pavan II째 Mauro Torresan Mauro e Daniele Torresan Daniele Torresan e Livio Campigotto 95
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“Le biciclette sono catalizzatori sociali che attraggono una categoria di gente superiore� (Chip Brown)
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LA “CANZONE PER LA SAN LAZZARO” Un desiderio che il presidente Longo accarezzava da tempo era che, in occasione del 40ennio, venisse composto un “inno musicale” per la san Lazzaro e i suoi soci. Raccogliendo l’appello, alcuni appassionati di musica, si sono cimentati nel realizzare una ..”Canzone per la San Lazzaro”.
Sulle arie di un noto stornello romano dei primi del novecento, (“la società dei magnaccion”), è stato adattato un testo per ciclisti con lo scopo, tra l’altro, di generare, cantandolo, del sano buon umore nei frequenti ritrovi dei soci. Piero Barzi e Ciano Pavan ne sono gli autori, con la collaborazione esterna di Enzo Perazza per l’arrangiamento musicale.
“Fateci largo passa i corridori dea Società ciclistica San Lazzaro‘sti giovanotti belli de ‘na volta co’ i monta in sella no’ i se ferma più co’ i monta in sella no’ i se ferma più. La bicicletta per noi è vita, a testa bassa su per la salita facciamo strada e tanta fatica e che alla fine Dio ci benedica ma però,.. noi siamo quelli
che se piove o tira vento, se il sole brucia o il fiato manca stringendo i denti sù si arriverà. Ci piace il marzemino, ci piace anche il prosecco ma quando siamo “fatti” un buon caffè ci salverà. La società San Lazzaro;.. la società dei corridor, a noi ci piace di essere seri, e star distanti dalla ditta Neri.!!
Giriam tutta l’Italia con le nostre biciclette son rondini d’argento che...ci..fanno..volar..! Se pedaliamo...embè! - faccian fatica...embè! Ma resistiamo..embè! - finchè possiamo..embè! Anche se siamo un poco in crisi noi regaliamo sempre bei sorrisi.! Per questo.. beviamo.. Goppion.!!” 97
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Fausto Michieletto
G. Carlo Cocchetto
Claudio Moretti
Alfio Marini
Sergio Tiveron
Luciano Pavan I째
Matteo Pillon
Enrico Marcuzzo
Roberto Dugo
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Marco Chin
Franco Pieretto
Enrico Barbierato
Ezio della Pupa e Cristina Pillon
Marco e Valentina Biasuzzi
Stefano Girotto
Federico Martini
Giuseppe Ponchia
Francesco Pavan
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Mauro e Daniele Torresan
Giovanni Torresan
Giancarlo Greguol
Adino Teano
Fabio Scomparin
Franco Bortoletto
Andrea Scalco
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“Nel ricordo di coloro che hanno pedalato con noi e che ora ci hanno lasciato�. Giuseppe Tabarin Armando Socrate Ottavio Merlin Albano Gasparini Ivano Trabucco Paolo Barbieri Elio Bettiol Evandro Pavan Gianni Favaretto Giovanni Battista Vendramini Renato Tonetto Romeo Gardin Amleto Piccoli Romeo Zanatta Angelo Canova Bruno Boscarato Omes Angeloni Gilberto Bronca Romeo Dotto Danillo Bortoletto Tiziano Lucchese Giovanni Lamonarca Gianfranco Zanesco Paolo Steffenel Franco Frigo Giovanni Zulian 101
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Si ringraziano vivamente tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione della presente edizione. SPONSORS:
Fabio Scomparin per :
AZOVE Organizzazione produttori AZOVE Carni
Stefano Grisafi per :
EURO-SOA Società Organismi di Attestazione
SUPPORTERS: ALIMENTARI CHIN – BARZI Gian Pietro – BICYCLE LINE - CATTARIN Carrozzeria Colorificio TRICOLORE – DINA GAS - EDICOLA Dosson – Fabrizio Lovat Assicurazioni AXA - FIAT SOTREVA Tv - FURLAN Moreno Costruzioni - GRANZOTTO Tiberio tinteggiature – HAIR Studio di Valeria e Fulvia – IL GELATO di Graziano M. - INCISORIA TREVIGIANA Tv - Hotel LOCANDA da RENZO Treviso – Malatesta dott.Paolo – OTTICA TREVISO - PINARELLO Cicli – Soc. Agricola BIASUZZI Paolo e Marco – TECNOMARCA di L. Davanzo - TI.ESSE Lavanderia Industriale – Tipolitografia GRAFICHE TREVIGI
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Ideazione e coordinamento editoriale:
Sandro Vian Supporto tecnico:
Ciano Pavan Archivio foto:
S.C. San Lazzaro Sandro Vian Raffaello Longo Gianfry Gaiotto e soci Progetto grafico e impaginazione:
Eva Casagrande Finito di stampare:
in ottobre 2015 dalla tipografia EPX s.r.l. - Breda di Piave - Tv
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SOCIETÀ CICLISTICA
SAN LAZZARO - GOPPION CAFFÉ
In copertina: foto della squadra all’arrivo a Trieste della G.F. d’Europa - 2009
“... Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi”
“Se i pedoni si ignorano, gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si salutano e si uniscono” (Jacques Goddet)
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QUARANT’ANNI SUI PEDALI - 1975 • 2015
TREVISO
1975-2015
QUARANT’ANNI SUI PEDALI “Vivere é come andare in bicicletta, devi muoverti per mantenere l’equilibrio” (Albert Einstein)
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