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Erpetologia
Serena Sola Medico veterinario GPCert ExAP Responsabile Società Italiana Animali Esotici Regione Veneto
Foto di G. Paolo TartaWEb
CONSIGLI E RACCOMANDAZIONI PER ALLEVARE NEL MODO PIÙ CORRETTO LA TARTARUGA TERRESTRE EUROPEA DALLE DIMENSIONI MAGGIORI
LA TESTUDO MARGINATA
Diffusa in natura in un’area mediterranea che va dall’Albania Sud Occidentale alla Grecia e ad alcune isole dell’Egeo, Testudo marginata si trova anche in Sardegna e in qualche località della Toscana dove esistono delle popolazioni introdotte nell’antichità. Le prime importazioni in Italia sono antecedenti all’Impero Romano e sono attribuite a Fenici, Greci, Etruschi (carapaci di Testudo marginata sono stati trovati in tombe etrusche a testimonianza della millenaria presenza di questo rettile nella nostra penisola). L’importazione massiva, che ne ha poi permesso la diffusione, si è verificata nei secoli XVII, XVIII e XIX per fini alimentari. L’habitat naturale è rappresentato dalla macchia mediterranea e dalle zone collinose boschive a ridosso dei campi coltivati.
La morfologia
Testudo marginata è la più grande tartaruga terrestre d’Europa raggiungendo la media di circa 30 centimetri, ma non sono rari esemplari che raggiungono e superano i 40 cm. T. marginata è caratterizzata da una forte svasatura del margine posteriore della corazza, in corrispondenza di sette-nove scuti marginali posteriori. Questo carattere è più marcato nei vecchi maschi e comincia a manifestarsi dopo i cinque anni di vita o dopo il raggiungimento di una determinata dimensione corporea.
Lo scuto sopracaudale non è diviso (caratteristica tipica della Testudo hermanni).
Classificazione Classe: Reptilia Ordine: Testudines Sottordine: Cryptodira Famiglia: Testudinidae Genere: Testudo Specie: Testudo marginata
Il carapace è nero o bruno scuro; le areole centrali e laterali sono solitamente gialle, ed è presente una banda gialla sugli scuti laterali. Il piastrone è giallo, e su ogni scuto è presente una caratteristica macchia nera a forma di triangolo con la base rivolta verso la testa della tartaruga e l’apice verso la coda. La testa è molto scura; le zampe sono scure, o marrone-giallastro. Sulla parte posteriore delle cosce può essere presente un piccolo tubercolo, come pure sulla punta della coda. I giovani hanno una colorazione molto più chiara, abbastanza variabile; il carapace è marrone chiaro con un disegno più scuro sui margini anteriore e laterale degli scuti centrali e laterali. Sono comunque facilmente distinguibili fin dalla nascita per il tipico disegno a triangoli scuri degli scuti del piastrone.
Il mantenimento in cattività
Originaria dell’area mediterranea, Testudo marginata si adatta con una certa facilità a vivere in ampi recinti all’aperto dove ci sia una prolungata esposizione al sole per tutta la giornata, un tappeto erboso e terra, arbusti e ripari idonei. Non deve essere allevata in terrario, che va riservato solamente a soggetti piccoli o che non possono affrontare il letargo. La presenza di una recinzione è indispensabile sia per prevenire la fuga, sia per impedire aggressioni da parte di cani o schiacciamenti da automobili. La recinzione deve essere interrata per almeno 10 cm e deve essere liscia, perché spesso questi rettili si arrampicano, nonostante la mole, e alta almeno 40 cm. La superficie ideale è di almeno 10 m 2 per tartaruga.
La convivenza
È molto importante separare i maschi dalle femmine, altrimenti il corteggiamento e il continuo accoppiamento dei maschi finiranno per creare gravi lesioni sulla corazza e sulla zona pericloacale nella femmina. Si deve tenere presente che il rapporto ideale è di un maschio per 5-6 femmine. Più maschi insieme entrano in competizione per il territorio e possono ferirsi anche mortalmente. Per riparare le tartarughe nelle serate più fresche, in primavera e in autunno, si deve predisporre una casetta di legno, ben isolata; il pavimento deve essere leggermente rialzato per evitare l’acqua in caso di
Le dimensioni medie dei maschi sono di 25-30 cm, quelle delle femmine di 24-28 cm. Le femmine pesano più dei maschi di pari lunghezza, perché hanno una maggiore circonferenza. Il dimorfismo sessuale è comunque evidente per le seguenti caratteristiche: • Il maschio adulto è leggermente più grande e presenta un restringimento a metà della corazza. • I maschi possiedono una coda lunga, robusta e grossa alla base. Non è presente un astuccio corneo. La coda della femmina è invece piccola e corta, in alcuni casi appare tronca. • La distanza dell’apertura cloacale dalla base della coda è maggiore nel maschio. • I maschi adulti presentano una concavità nel piastrone che tende ad accentuarsi con l’età; le ultime quattro squame del piastrone fanno corpo unico e sono mobili e articolate al resto del piastrone sia nei maschi sia nelle femmine. Tutti i caratteri sessuali si rendono tanto più evidenti quanto più l’esemplare in oggetto si avvicina alla maturità sessuale (in cattività, 7-8 anni sia per i maschi sia per le femmine, in natura oltre i 10).
pioggia. Il fondo del rifugio può essere sia di fieno sia di foglie secche.
Il letargo
Nell’habitat naturale T. marginata va in letargo da novembre ad aprile; nell’Italia del Nord il letargo generalmente è anticipato di un mese. Nelle aree più a Sud, quando la temperatura aumenta molto, queste tartarughe subiscono un periodo di estivazione.
Lo stimolo per la preparazione al letargo è indotto dalla diminuzione della temperatura diurna e delle ore di luce, che determina la sospensione dell’alimentazione: in questo modo il rettile svuota l’apparato digerente. Solo animali in condizioni fisiche ottimali, con sufficienti riserve di grasso accumulate durante la stagione calda, devono essere lasciati ibernare. Gli animali che non rispondono a questi requisiti, che sono malati, debilitati o sottopeso, non devono essere lasciati andare in letargo ma vanno mantenuti al caldo per tutto l’inverno, in un terrario ben allestito, affinché possano essere alimentati e/o curati.
L’alimentazione
Le tartarughe mediterranee sono specie strettamente erbivore. La dieta in cattività deve rispecchiare il più possibile quella naturale: ricca di fibra, minerali, microelementi e vitamine, povera di grassi. L’alimentazione ideale è composta dalle piante che crescono spontaneamente in prati e giardini: erba, trifoglio, tarassaco, piantaggine, fiori. Una dieta naturale a base di erba non prevede integrazioni. La verdura è qualitativamente inferiore e va evitata o somministrata sporadicamente. Si possono offrire per esempio cavoli (di vari tipi), ravizzone, lattuga, prezzemolo, foglie di carota, cardo, peperoni dolci rossi e verdi, zucchini. In questo caso la dieta va integrata con calcio e altri alimenti complementari specifici da inserire a scaffale nel pet shop. La frutta va evitata perché in quantità eccessiva causa gravi disordini intestinali. Le specie erbivore alimentate con una quantità eccessiva di proteine (sia animali sia vegetali) vanno incontro a una crescita deforme della corazza, che appare “bozzellata” anziché liscia ed è troppo tenera a causa dell’insufficiente calcificazione. Si riscontrano anche gravi problemi a carico del fegato e dei reni. L’insalata brasiliana va evitata perché è particolarmente scarsa dal punto di vista nutritivo. Non deve mai mancare un basso recipiente d’acqua, sempre fresca e pulita, cui la tartaruga possa facilmente accedere per immergersi a bere. Se la tartaruga è tenuta in terrario, la sua alimentazione deve essere integrata con pellets appositamente formulati.
La legislazione
Testudo marginata è in appendice II CITES e in allegato A del Regolamento CE 2724/2000. Significa che è una specie protetta e non può essere detenuta o venduta, salvo che non si tratti di un soggetto nato in cattività. Anche in tal caso, per essere venduto, deve essere reso riconoscibile mediante vari mezzi (per esempio l’inserimento del microchip). Inoltre, rientrando nella fauna protetta, se si trova casualmente una di queste tartarughe non si può tenere. ●