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Cani di razza
Nicolas Patrini
Psicologo, educatore cinofilo
Foto di Tommaso Urciolo
Il Petit Basset Griffon Vendéen, da ora abbreviato con l’acronimo PBGV, viene chiamato anche Petit, Griff o Roughie nella terra d’origine, è un cane francese. Curiosa l’origine del nome, che lo descrive perfettamente: petit (piccolo), basset (basso), griffon (ruvido), vandéen (area della Francia dove si pensa sia iniziata la sua storia). Si crede che la razza sia nata con lo scopo di aiutare l’uomo nella caccia in una zona geografica particolare, quella della Vandea (un dipartimento che si affaccia sull’Oceano a sud della
Bretagna), un territorio caratterizzato da terreni difficili, accidentati, pieno di rovi e dal sottobosco spesso. L’attività venatoria ha dunque guidato le prime selezioni, risalenti al XVI secolo, indirizzate verso l’ottenimento di un cane di taglia contenuta, ma al contempo robusto, forte e dalla tempra di ferro. Correre tra i rovi poteva comportare qualche problema e ferire i cani, da questo la necessità di una razza da lavoro dalla pelle spessa e dotata di un pelo capace di proteggerla da insidie e intemperie.
La distinzione definitiva fra “petit” e “grand”
Come accade per altri cani di origine francese, per esempio il barboncino, esistono più dimensioni della medesima razza, per questo oggi c’è anche il grand basset griffon vandéen, del tutto simile al “fratello minore”. Lo sforzo per separare le due taglie venne fatto a partire dal 1800 circa e un secolo più tardi le caratteristiche distintive erano già ben delineate, con le relative strutture morfologiche. La distinzione definitiva venne documentata alla fine della Seconda Guerra Mondiale e dal 1975 vennero vietati gli incroci tra petit e grand con l’obiettivo di preservare le razze, seppur molto simili.
Lo standard in vigore, a cui ci ri-
NATO IN FRANCIA CON LO SCOPO DI ACCOMPAGNARE L’UOMO NELL’ATTIVITÀ VENATORIA SU TERRENI DIFFICILI, QUESTO PICCOLO CANE È ALLEGRO, TENACE, FACILMENTE EDUCABILE. NECESSITA DI SFOGARE LA PROPRIA ENERGIA QUOTIDIANAMENTE E SVOLGERE ATTIVITÀ IN SINERGIA CON IL CONDUTTORE
ILPETIT BASSET GRIFFON VENDÉEN
LO STANDARD DI RAZZA
Aspetto generale. Dal punto di vista morfologico il PBGV è un piccolo cane, dal corpo leggermente allungato. Il portamento fiero e il vigore con cui si muove, svelano una prestanza fisica che va oltre l’immaginato. Nel complesso, la morfologia di questa razza gli consente una andatura sciolta e senza sforzo. Testa. Partendo dalla testa troviamo un cranio leggermente bombato, poco allungato, non troppo largo, ben cesellato sotto gli occhi. Lo stop è marcato e all’estremità delle labbra si sviluppano i baffi tipici della razza. Tartufo. Al vertice del muso troviamo un tartufo ben sviluppato, con narici nere. Nei mantelli bianco/arancio è tollerato un tartufo di color marrone. Denti. I denti hanno chiusura a forbice. Occhi. Gli occhi sono abbastanza grandi, senza bianco visibile. I peli sopra gli occhi vengono in avanti. Orecchie. Le orecchie sono morbide, strette e fini, con lungo pelo; terminano leggermente in ovale e sono girate all’interno. Collo. Scendendo verso la groppa troviamo un collo lungo, robusto, molto muscoloso e senza la presenza di giogaia. Il portamento della testa è fiero. Dorso. Il dorso è dritto, con linea superiore ben sostenuta. Groppa. La groppa, nel complesso, è muscolosa e piuttosto ampia se paragonata alla stazza del cane. Coda. La coda è attaccata alta, abbastanza grossa alla radice, ma si assottiglia in modo graduale avvicinandosi all’estremità. È portata a sciabola. Torace. Scendendo verso i fianchi troviamo un torace non eccessivamente largo, ma piuttosto profondo: arriva al gomito. Arti. Gli arti presentano una struttura ossea forte e proporzionata alla taglia del PBGV. Le spalle sono secche, oblique, ben aderenti al corpo. L’avambraccio è ben sviluppato. In particolare, gli arti posteriori sono muscolosi, con coscia leggermente arrotondata. Il garretto è ampio, leggermente angolato e mai completamente dritto. I piedi hanno cuscinetti duri, dita ben chiuse, unghie solide. Pelle. La pelle che ricopre il corpo è spessa. Pelo. Il pelo è duro, non eccessivamente lungo, mai serico o lanoso. Colori. I colori del manto ammessi sono: nero a macchie bianche, nero con marcature focate, nero con marcature color sabbia, fulvo con macchie bianche, fulvo a gualdrappa nera e macchie bianche, fulvo carbonato, sabbia carbonato con macchie bianche, sabbia carbonato, tinte simili al pelo di lepre, lupo, tasso o cinghiale. Taglia. L’altezza al garrese si attesta tra i 34 e i 38 cm. feriamo in queste pagine, risale alla revisione del 1999, data dalla quale non è più stato modificato. Malgrado l’aspetto di questo cane possa sembrare familiare, non sono molti i PBGV registrati nel nostro Paese: il massimo numero relativo alle iscrizioni degli ultimi dieci anni è stato toccato con i 64 esemplari del 2011. Oggi, in Italia, abbiamo circa 40 soggetti in totale.
Il carattere
Malgrado al primo sguardo possa sembrare un tranquillo cane da appartamento, il PBGV è molto attivo e poco incline a passare il proprio tempo a poltrire. Per questo motivo necessita di un conduttore tutt’altro che sedentario, o di una famiglia che lo prenda con sé solo come cane da compagnia. Occorre infatti ricordare come la razza sia nata allo scopo di assecondare l’uomo durante la caccia, attività che svolge con il massimo impegno e grande dedizione.
Tra le doti principali del PBGV c’è infatti l’obbedienza e la propensione al lavoro: se educato e cresciuto dandogli le corrette attenzioni, questo cane non esiterà a seguire il proprietario e a cercare di svolgere ogni compito con la massima cura.
Tutto ciò di cui necessita è un rapporto sinergico, fatto di collaborazione reciproca al raggiungimento di uno scopo comune. Insomma, sentirsi
partecipe nella vita del proprio gruppo di appartenenza. In quanto appena detto, è chiaro, non viene presa in considerazione un’esistenza sedentaria, dato che il PBGV ha enorme bisogno di sfogare le proprie energie.
Dal punto di vista temperamentale si tratta di una razza tenace, mai timorosa, vitale.
A chi è adatto e come educarlo
Malgrado la forma fisica non suggerisca doti atletiche da primo della classe nell’agility, il PBGV è un cane che può stare al fianco del conduttore ovunque. Al contempo, non è quindi un cane adatto agli anziani, per esempio, o a chi non può garantirgli il movimento giornaliero necessario. Sotto l’aspetto educativo è bene ricordare come un lavoro corretto e precoce fatto sul cucciolo possa prevenire eventuali problemi di socializzazione dell’adulto: il piccolo, una volta giunto a casa, deve esplorare, conoscere, capire, essere portato in situazioni diverse.
È buona norma permettergli di possedere un bagaglio esperienziale quanto più ampio possibile fin da subito, al fine di non trovarsi poi con un cane adulto timoroso o eccessivamente in ansia. L’educazione può procedere anche con l’indirizzo al lavoro di ricerca, dato che l’ottimo olfatto e le attitudini venatorie, se ben canalizzate, possono essere indirizzate verso compiti gratificanti sia per il cane che per il conduttore. Da evitare, invece, le maniere forti. Un cane equilibrato e ben educato non necessita di essere guidato se non con gentilezza: meglio spiegare che imporre, a tutto vantaggio del bellissimo rapporto che un PBGV può regalare a chiunque guadagni la sua fiducia. ●