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Comportamento

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Erpetologia

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A VOLTE IL CANE INIZIA A BERE PIÙ ACQUA DEL SOLITO. IN QUESTI CASI PUÒ SUSSISTERE UNA PATOLOGIA ORGANICA, MA A VOLTE LA CAUSA È DA CERCARE IN UN DISTURBO COMPORTAMENTALE

MA QUANTO BEVE?

584652 - Pixabay

Franco Fassola

Medico veterinario Esperto in Comportamento Medico veterinario Esperto in IAA Presidente Senior SISCA Presidente AIRS Direttore SIACr Responsabile del Servizio di Medicina Comportamentale Istituto Veterinario di Novara fassola@medicinacomportamentale.com Aseguito della perdita di liquidi dalle cellule e dal sangue l’animale sente la necessità di reintegrarli: nell’organismo si innesca un processo che è sotto il controllo del sistema nervoso ed endocrino (il sistema di ghiandole che producono sostanze che agiscono all’interno dell’organismo) che induce il soggetto ad assumere liquidi. Anche l’apparato digerente invia dei segnali al cervello che comunicano la necessità di assumere acqua, per cui anche il tipo di alimento che si somministra al cane influenza la sete.

Con una dieta prevalentemente secca l’assunzione di liquidi aumenta, con una dieta umida diminuisce. Ci sono dei recettori a livello della bocca, della faringe, dell’esofago e dello stomaco che, come un interruttore elettrico, bloccano lo stimolo ad assumere acqua, informando il soggetto che il corpo non ne ha più bisogno.

Il comportamento di assunzione dell’acqua

Il comportamento normale del cane che beve consiste nel far battere la lingua sul pelo dell’acqua: gli animali flettono indietro la punta della lingua e la ritraggono molto velocemente. Il rapido movimento forma una piccola colonna d’acqua che arriva nella bocca. Il cane dovrebbe bere, nelle ventiquattro ore, circa 60 ml di acqua per ogni kg di peso corporeo. Parte di

questa quantità è contenuta negli alimenti. La dose quotidiana ingerita dipende dal tipo di alimentazione (cibo secco o umido), dalle condizioni ambientali e dall’attività fisica svolta dall’animale. È opportuno evidenziare che di norma il cane si abbevera molte volte nelle ventiquattro ore, soprattutto durante il giorno, assumendo una modesta quantità di acqua.

Quando il cane beve tanto fa anche tanta pipì, ed è questo il sintomo che viene maggiormente notato, di solito, dalle persone che convivono con lui. L’assunzione di molta acqua (polidipsia), spesso, viene sottovalutata e giustificata con il tipo di alimentazione, o il caldo interno o esterno alla casa, oppure perché il cane è molto agitato, per cui ha più sete. Ma se il cane chiede di uscire per i bisogni con più frequenza o si attarda più del solito a urinare (poliuria), o perde la pipì in casa, allora i proprietari si allarmano e sottopongono l’animale a una visita clinica.

Il proprietario del cane nota più facilmente l’aumento dell’urinazione rispetto alla maggior assunzione di acqua, in particolare se non è associata ad altri sintomi, come il dimagramento, il vomito, la dissenteria, la debolezza, la perdita di pelo, ecc. Questi segni compaiono con l’aumento dell’assunzione di acqua perché sono correlati a patologie diverse (ricordo che l’assunzione dell’acqua è regolata da più organi: ghiandole, stomaco, intestino, reni, ecc.).

È importante fare una diagnosi

Talvolta il comportamento di andare a bere può essere correlato a un disturbo comportamentale e non ha una causa organica, in questo caso il cane, bevendo, comunica qualcosa alla persona, esprime un disagio emotivo/relazionale. In ogni caso, un cane che assume o consuma più acqua del solito ha un problema, quindi è importante, con l’aiuto del medico veterinario, fare una diagnosi.

Matan Ray Vizel - Pixabay

DA RICORDARE

• La quantità di acqua che un cane assume dipende dall’alimentazione, dall’attività fisica, dalle condizioni ambientali • È importante differenziare tra aumento dell’assunzione di acqua per cause organiche o per una causa comportamentale • Se il proprietario segnala che il cane beve di più, va invitato a misurare la quantità di acqua consumata • Distinguere tra ingestione di acqua e spargimento di acqua attorno alla ciotola

In presenza di una patologia organica questo sintomo è associato ad altri, come fare molta pipì, il non mangiare o mangiare in modo svogliato, essere più abbattuto, più apatico, eccetera. Le patologie organiche che con maggior frequenza sono responsabili di un aumento del bere sono: il diabete, l’insufficienza renale, una infezione, associata o meno ad aumento della temperatura, la patologia alle ghiandole surrenali. In questi casi il cane deve essere visitato e sottoposto a esami del sangue, delle urine, radiografie ed ecografia per avere un quadro generale e intraprendere una terapia adeguata.

Se la storia del soggetto riferisce che questo si comporta normalmente, mangia ed è relativamente attivo e le indagini cliniche attestano che il cane è sano, allora si deve indagare l’aspetto comportamentale.

Beve tanto perché è stressato o in ansia

In una situazione in cui il cane è imbarazzato, ovvero non sa come gestire quella particolare circostanza, si stressa. Quindi per l’animale un modo per alleviare la tensione è quello di andare a bere: lo facciamo anche noi umani. Serve per prendersi una pausa da ciò che sta accadendo, pensare a come uscire dall’imbarazzo e orientare l’attenzione di un interlocutore presente su altra cosa, distogliendolo dalla situazione critica per il cane. In questo modo il soggetto trova il suo equilibrio emozionale e può affrontare la criticità del momento. In certi casi il cane potrebbe chiedere aiuto al proprietario: un modo è quello di guardarlo e poi guardare la ciotola dell’acqua, oppure di prenderla in bocca, inducendo l’uomo a dirigere la sua attenzione su questa situazione. È un comportamento che ha un significato comunicativo-relazionale e si parla di rituale. Il rituale è una: “sequenza comportamentale organizzata attorno a un insieme di azioni inizialmente associate a una funzione elementare (bere, mangiare) e che acquista progressivamente una funzione comunicativa”. (P. Pageat, pag. 371). La presenza di un rituale indica che c’è un problema nella comunicazione tra il cane e l’uomo che potrebbe sfociare in uno stato ansioso, l’assunzione di acqua riduce l’ansia. Non sempre il cane ingerisce l’acqua ma la lecca e la butta fuori dalla ciotola, in questo

Fulvio Aniello - Pixabay caso non c’è aumento dell’urinazione, anche se può essere sintomo di un disturbo comportamentale. Quando il bere molto non è correlato a una patologia organica o a un fatto ambientale e si osserva aumento dell’assunzione dell’acqua - ricerca permanente dell’acqua - appagamento dopo l’assunzione dell’acqua, la diagnosi si orienta su una patologia comportamentale.

Il cucciolo e l’acqua

Il cucciolo può giocare con l’acqua o con le ombre che si formano nella ciotola, per cui sembra che beva. Le persone di famiglia possono vederlo mentre lo fa, oppure ritornati a casa, possono solo notare una notevole riduzione della quantità di acqua: non si tratta di una patologia ma di un comportamento che, adeguatamente gestito, scompare. Attenzione tuttavia ai soggetti che hanno una storia di maltrattamenti psichici, in questo caso è bene fare una diagnosi precisa.

Il cucciolo che si eccita molto e che è molto esuberante può perdere l’urina mentre gioca o mentre riceve le coccole. In questo caso non c’è aumento del bere e il cane non assume la posizione per urinare ma, perde la pipì camminando, inconsapevole di quello che accade. In questi casi è sempre bene ricorrere a una visita clinica e comportamentale per escludere una patologia e per suggerire ai proprietari il comportamento più consono per prevenire queste situazioni, che crescendo potrebbero aggravarsi. È importante che il cucciolo, quando si gioca con lui o si fanno delle attività, sia nelle migliori condizioni fisiche, quindi con la vescica non troppo piena. La gestione quotidiana della quantità di acqua è importante: l’acqua va lasciata a disposizione ma senza riempire troppo la ciotola e, allo stesso modo, è utile interagire con il cucciolo durante la giornata per evitare che si annoi e che utilizzi l’acqua come passatempo.

E se beve poco?

Bere poco potrebbe essere legato a una patologia organica o comportamentale. I cani anziani, banalmente, possono avere difficoltà ad abbassarsi per problemi di artrosi o di dolori di altra natura: in questo caso è necessario alzare la ciotola. È importante prendere in considerazione le dimensioni della ciotola e l’altezza rispetto al terreno in relazione al tipo di cane. La diminuzione dell’assunzione di acqua potrebbe essere legata alla paura per la ciotola, in questo caso il cane allunga il collo per cercare l’acqua, restando più lontano possibile dall’oggetto. Non vanno sottovalutate queste situazioni e va consultato il medico veterinario per una diagnosi. ●

Bibliografia

Aguzzini G., Beghelli V., Giulio L. F., Fisiologia degli animali domestici con elementi di etologia, Cernusco sul Naviglio (MI), UTET, 2000. Colangeli R., Fassola F., Giussani S., Merola

I., Possenti M., Medicina comportamentale del cane, del gatto e di nuovi animali da compagnia, Vermezzo (MI),

Poletti Editore srl, 2016. Carlson N. R., Fisiologia del comportamento,

Padova, Piccin, 2008. Pageat P., Patologia comportamentale del cane, Milano, Point VeterinnaireItalie, 1999.

Enes ARABACI - Pixabay

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