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SPECIALE

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ROYAL CANIN

ROYAL CANIN

Giuliano Zaghini

Past Ordinario Zootecnia Speciale Docente allevamento animali da compagnia Alma Mater Studiorum Bologna

Il cane di razza continua a esercitare grande fascino, lo scopriamo esaminando i dati dei soggetti iscritti ai Libri Genealogici nell’ultimo trentennio (Fonte Ente Nazionale Cinofilia Italiana). La sua diffusione, ancorché minoritaria rispetto ai soggetti meticci, è rimasta costante, seppur con variazioni di un certo rilievo, per poi crescere fino a giungere ai valori più recenti disponibili (oltre 150.000 cuccioli iscritti nel 2019). Ma come è cambiato nel tempo l’interesse dell’acquirenteproprietario verso le singole razze?

Molto se consideriamo le “top ten” degli anni messi a confronto.

Chi sale e chi scende

Nel corso degli ultimi decenni, solo poche razze sono rimaste ai vertici della classifica, anche se calando sensibilmente di numero (Pastore tedesco particolarmente). Acquistano ruoli significativi cani di piccola taglia e/o toy come Jack Russell, Bassotti, Chihuahua e in genere tutte quelle razze dotate di duttilità di impiego come cani da compagnia. Accanto all’affermarsi di razze di taglia più piccola (soprattutto nelle aree urbane) è dato rilevare la forte ascesa dei due Retriever (Labrador e Golden), il mantenimento delle posizioni dei cani da guardia (Rottweiler, American Staffordshire Terrier, cane Corso), nonché il calo sensibile dei cani da caccia (meno evidente nel Setter inglese e nei Segugi di origine italiana). A determinare questi cambiamenti hanno certamente influito vari fattori e tendenze, ma è soprattutto il carattere del cane ad avvalorare le scelte da parte delle famiglie con bambini, dei single, delle persone anziane, e la grande adattabilità nella vita di tutti i giorni, nei viaggi, oltre che ovviamente nelle diverse esposizioni e gare cinofile. Considerando poi il ruolo di utilità, svolto dal cane da sempre, vediamo come esso si sia modificato nel tempo, a seconda delle diverse specializzazioni (cane impiegato nella protezione civile nelle operazioni di soccorso, cane da difesa, cane utilizzato per la ricerca di sostanze stupefacenti, nella pettherapy...) o del più ridotto interesse verso altre attività (es. cani da caccia). In questo scenario così variegato occorre sottolineare i motivi dei diversi orientamenti manifestati, che hanno determinato i significativi cambiamenti avvenuti nel breve o nel lungo periodo. La scelta della razza nasce in primo luogo dalla sua bellezza e dalle sue caratteristiche morfologiche (taglia, colore del mantello, tipicità della testa…) che si esplicitano in modo dettagliato nello specifico standard; fondamentali sono anche le note caratteriali e comportamentali, che devono armonizzarsi con gli stili di vita e i diversi ambienti e/o contesti che siamo in grado di proporgli. Infine dobbiamo

DAL 1990 AL 2019 ABBIAMO ASSISTITO A UN NOTEVOLE CAMBIAMENTO DI PREFERENZE DA PARTE DEGLI APPASSIONATI DI CANI. SCOPRIAMO COME E PERCHÉ SI SONO MODIFICATI I GUSTI DEI CINOFILI IN UN EXCURSUS CHE CI ACCOMPAGNERÀ PER TRE NUMERI DELLA NOSTRA RIVISTA

COME CAMBIA LO SCENARIO

DELLE RAZZE

AnjaGh da Pixabay

Ëorsteinn Friðriksson da Pexels

considerare la salute genetica che è il necessario prerequisito per una lunga aspettativa di vita del cane. In questo trinomio morfologia-carattere-salute si esprimono i criteri di scelta di base da tenere sempre presenti nel momento in cui si decide di acquistare un cucciolo. Va infine ricordato che il “successo” di una razza dipende anche dal suo grado di adattabilità nel processo di” trasformazione” dalle funzioni di lavoro a quelle da compagnia.

I DIECI GRUPPI

Di seguito i dieci raggruppamenti delle razze canine attualmente riconosciute dalla Federazione cinologica internazionale (FCI) e dall’Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI) 1) Cani da pastore e bovari (esclusi i bovari svizzeri) (52 razze) 2) Cani tipo Pinscher e

Schnauzer, molossoidi, cani da montagna e bovari svizzeri (56 razze) 3) Terriers (34 razze) 4) Bassotti 5) Cani tipo spitz e primitivo (48 razze) 6) Segugi e cani per pista di sangue (72 razze) 7) Cani da ferma (36 razze) 8) Cani da riporto, da cerca e da acqua (22 razze) 9) Cani da compagnia e toy (27 razze) 10)Levrieri (13 razze)

Le razze riconosciute

Le razze di cani ufficialmente riconosciute oggigiorno sono oltre 350 e sono caratterizzate da una variabilità di forme e dimensioni che non hanno eguali nel regno animale (dal kg del Chihuahua fino ai 100 kg del Cane di San Bernardo) e che sono il frutto della selezione praticata dall’uomo. Attualmente la Federazione cinologica internazionale (FCI) e il suo organismo italiano (Ente nazionale cinofilia italiana-ENCI) classifica le razze, sulla base di caratteristiche morfologiche e attitudinali, in dieci gruppi di appartenenza, che possiamo vedere descritti per esteso nel box. Ognuno di questi raggruppamenti viene suddiviso ulteriormente in diverse sezioni e sottosezioni per rendere più omogenee le diversità morfologiche, di taglia e di mantello che le caratterizzano. In questo grande contenitore la presenza numerica delle razze di origine italiana è ancora modesta, malgrado l’eccellenza del lavoro di selezione praticato dagli allevatori (sono però in corso di avanzato riconoscimento diverse razze, che altrimenti avrebbero rischiato l’estinzione).

Le morfologie di base

Quattro sono le morfologie di base che possiamo ritrovare nell’universo canino.

I) Lupoide. Caratterizza i cani aventi testa di tipo piramidale, orecchie generalmente dritte, muso allungato e stretto, piccole labbra serrate; presentano questa conformazione molte razze del gruppo 1 e cioè i cani da pastore e del gruppo 5, come i cani nordici e gli Spitz; nella maggior parte delle razze prevale la taglia media.

II) Braccoide. In questi cani la testa ha una forma che si avvicina a quella prismatica, il muso è largo sia all’estremità che alla base, con uno stop ben marcato, le orecchie sono cadenti, come pure le labbra, soprattutto quelle superiori. È la morfologia che caratterizza la maggior parte delle razze da caccia dei gruppi 6, 7 e 8.

III) Molossoide. Si ritrova nella

Annabel P. da Pixabay

maggior parte delle razze di taglia grande/gigante (Cane S. Bernardo, Terranova, Cane Corso, etc.), ma anche in razze piccole/medie come Bouledogue o Bulldog o nane come il Carlino. In questi animali la testa è voluminosa, rotonda o cuboide, le orecchie sono piccole e cadenti, il muso è corto, le labbra lunghe e spesse, il corpo massiccio. I cani di questo tipo sono adatti per la guardia e la difesa (gruppo 2), ma, se ben socializzati, possono essere tenuti anche come cani da compagnia. IV) Graioide. Riassume la classica conformazione dei Levrieri (gruppo 10), con una testa a forma di cono allungato, cranio stretto, orecchie piccole, muso lungo e sottile, corpo slanciato, arti sottili, ventre molto retratto. I cani di questo tipo sono molto agili e veloci. Oltre a queste classiche tipologie, esiste un’ultima conformazione molto particolare che è quella tipica dei bassotti (gruppo 4) e di poche altre razze. I cani di questo tipo (anacolimorfo) sono molto bassi e con una corporatura molto allungata.

Stefan Stefancik da Pexels

Come si deve scegliere un cane

Nell’ambito di questa grande possibilità di scelta di morfologie ed attitudini, il neo cinofilo esprimerà il suo gradimento. Ma su quali basi? Oltre alle valutazioni che abbiamo fatto in precedenza, occorrerà infatti avere le idee chiare sullo scopo per cui desideriamo il cane. Molti proprietari vogliono il cane per la sola compagnia; è quindi impensabile costringere un Alano o un San Bernardo in un piccolo appartamento in centro città, affidare un vivacissimo terrier a una persona cardiopatica o pretendere che un bulldog ci segua nell’esercizio quotidiano di jogging da dieci chilometri al giorno. Insomma anche la scelta del cane da compagnia ha le sue regole, che dipendono dalla composizione della nostra famiglia, dal luogo in cui viviamo, dalle nostre abitudini e così via. Se ci si vuole dedicare a un’attività più specifica, allora la scelta ha dei limiti più precisi; nel caso del cane da caccia occorrerà valutare su quale selvaggina (in volo, a terra, in tana) e in quali aree; nel caso del cane da ricerca (persone, sostanze stupefacenti, esplosivi...) sarà fondamentale basarsi, come per i soggetti non di razza, su doti psicofisiche ben determinate. E così via per tutte le altre attività per le quali viene scelto il cane. Vedremo nelle prossime due puntate come si è evoluto il panorama delle razze canine nel corso dell’ultimo trentennio, individuando in ognuno dei dieci raggruppamenti i cambiamenti più significativi e le plausibili ragioni che li hanno determinati. ●

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