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RICERCHE SCIENTIFICHE
CAT TRACKER È UN PROGETTO PENSATO PER MONITORARE GLI SPOSTAMENTI DEI GATTI DA COMPAGNIA QUANDO NON LI POSSIAMO OSSERVARE DIRETTAMENTE
LA VITA SEGRETA DEI GATTI
Marco Gorieri
Divulgatore e semiologo
R.L. Stevenson, in una lettera a Henry James, annuncia: “In casa è arrivato un nuovo gattino. Promette di essere un mostro di pigrizia e autosufficienza.” Non sappiamo se l’autore del più noto thriller sulla schizofrenia (Dr.
Jeckyll Mr. Hyde) avesse in mente un qualche gatto osservato dalle parti di
Soho, ma è certo che i nostri amici felini hanno una personalità a dir poco sfaccettata, oltreché sfacciata, capace di divertirci e sorprenderci sempre.
Per quanto proviamo a conoscerli, per quanto cerchiamo di osservarli, la personalità e il comportamento dei nostri gatti resteranno sempre inafferrabili, segreti e misteriosi. Li ospitiamo nelle nostre case, li adottiamo in famiglia e passiamo molto tempo con loro, ma appena li lasciamo uscire di casa, ecco che una parte significativa della loro vita resterà sempre un mistero per noi. Teniamo accovacciato sul grembo un pacifico Dr. Jeckyll che appena esce dalla porta si trasforma in un rapace Mr. Hyde.
Una collaborazione fra scienziati e cittadini
Per scoprire dove vanno, cosa fanno e cosa mangiano i nostri gatti quando se ne vanno a zonzo fuori dalle mura domestiche, negli Stati Uniti è in corso da tempo un progetto di collaborazione fra scienziati e proprietari di felini, che ha il nome di Cat Tracker, “Tracciagatti”, potremmo tradurre. Cat Tracker, un classico esempio di citizen science, quel tipo di ricerca in cui collaborano scienziati e cittadini, è composto da un team di professori e studenti del NC Museum of Natural Sciences e della NCSU Veterinary School e di proprietari di gatti provenienti da Nord America, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda.
I proprietari dei gatti dotano il proprio animale di uno speciale collarino su cui è montato un piccolo dispositivo di localizzazione satellitare. Una studentessa programma l’unità GPS, quindi si reca dai proprietari e la fa sistemare ai collarini dei loro gatti. Il piccolo felino indossa l’equipaggiamento per una settimana e, trascorso il tempo previsto, il proprietario gli rimuove il collarino, collega l’unità GPS al PC e scarica i movimenti “segreti” del silenzioso quattro zampe. Quindi i proprietari inviano le informazioni sugli spostamenti del felino a una speciale banca dati pubblica sui movimenti degli animali.
Inizialmente il progetto Cat Tracker aveva raccolto dati sul movimento di un centinaio gatti, ma l’obiettivo è di riuscire a tracciarne oltre un migliaio.
I risultati del tracciamento
Roland Kays, direttore del Biodiversity Lab presso il NC Museum of Natural Science, ha spiegato che il tracciamento di almeno 1000 gatti può svelare parecchi segreti “non solo sui movimenti più comuni dei felini, ma anche su quelli decisamente più anomali.” E Rob Dunn di NCSU’s Your Wild Life ha aggiunto: “Il dato più importante che si ricava dalla ricerca è che i gatti per lo più tendono a percorrere brevi tragitti, ma che poi, ogni tanto, e per qualche ragione a noi ignota, se ne scappano fino a due chilometri di distanza prima di far ritorno a casa. In alcuni casi - ha concluso sembrerebbe che semplicemente si siano perduti.”
Le aree residenziali si espandono nelle vicinanze di quelle naturali, e dunque divengono sempre più importanti ai fini della conservazione della biodiversità: ne consegue che i contrasti tra gli amanti degli uccelli e quelli dei gatti tendono a intensificarsi. In tal senso la raccolta di maggiori informazioni potrebbe servire a trovare un terreno comune fra le parti.
Le personalità feline: ragioni storiche
I nostri antenati cominciarono a domare la natura oltre 9000 anni fa, per prima cosa imparando a trasformare le piante in coltivazioni, quindi a immagazzinare i raccolti nei granai, la qual cosa, si resero conto, attirava orde di roditori. Così nel Vicino Oriente si decise di addomesticare i felini impiegandoli come cacciatori di topi: i gatti selvatici furono trasformati in animali di compagnia, allevati per essere al contempo morbide e tranquille palle di pelo e giocosi animaletti dall’istinto a volte feroce. Prendete il caso di tre razze feline assai diverse fra loro, i Siamesi, i Tabby e i Calico: è chiaro che il loro aspetto è differente tanto quanto la loro personalità. E poi, se è vero che i leoni tendono a esibire la propria fierezza di razza in manifestazioni d’orgoglio collettivo, i gatti non ne hanno certo bisogno: essi sono l’incarnazione stessa dell’orgoglio. Ne hanno, come dire, in sovrabbondanza. I nostri amici baffuti hanno conservato nel tempo i propri tratti ereditari, il che si è tradotto nello sviluppo di una duplice identità, sempre in equilibrio fra l’essere un po’ mansueti e un po’ selvatici. Cat Tracker fornisce a questo proposito uno sguardo approfondito sui comportamenti dei gatti, siano essi predatori, sociali o individualisti.
UN PROGETTO APERTO A TUTTI
Al momento Cat Tracker ha in corso 3 progetti pensati per saperne di più delle vite segrete dei gatti. Uno, il più noto, è quello studiato per scoprire dove vanno i gatti utilizzando un’unità GPS. Un secondo progetto vuole invece svelare cosa mangiano i gatti oltre a quello che gli si mette nella ciotola: a questo scopo è possibile inviare un campione di peli da far analizzare. Infine, chi vuole saperne di più sul motivo per cui i gatti fanno quello che fanno, è possibile partecipare al sondaggio sulla personalità dei piccoli felini. Ogni progetto da solo offre informazioni preziose e confrontando i risultati che si ottengono dai diversi progetti si possono scopire tanti aspetti ancora misteriosi delll’universo felino. Per maggiori informazioni: cattracker.org
pexels - pixabay
Multiproprietari di gatti: un caso particolare
A Cat Tracker partecipa per lo più chi possiede uno o due gatti, ma non è infrequente il caso di gente che ospita in casa una vera e propria “banda” di felini, è il caso di quelli che scherzosamente chiameremmo “gattari”. Ecco infatti che, come ci ha fatto sapere Rob Dunn, al progetto ha aderito anche una famiglia che di gatti ne possiede ben nove. E se in futuro il numero dei “multiproprietari” andrà aumentando, allora forse potremo conoscere meglio le dinamiche di gruppo che presiedono alla curiosa relazione fra “proprietari-pastori” e il proprio “gregge” di felini e comprendere finalmente anche questa caotica realtà, di per sé a tutt’oggi difficilmente osservabile e comprensibile.
Fonti
«Coop’s Citizen Sci Scoop: The nine simultaneous lives of cats»,Caren Cooper, in Citizen science, 25.07.2014 «Cat Tracker South Australia: Understanding Pet Cats through Citizen Science»,
Philip E. J. Roetman, Hayley Tindle
Carla A Litchfield, Roland Kays; in ResearchGate, 2017, https://www.researchgate.net ●