Poste Italiane S.p.A.– Spedizione in abbonamento postale—70% CN/BO
Quadrimestrale dell’AERCO Associazione Emiliano Romagnola Cori
N° 1, gennaio-aprile 2014
Farcoro
FARCORO
Quadrimestrale dell’Aerco Associazione Emiliano Romagnola Cori Gennaio-Aprile 2014 Edizione online: www.farcoro.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna N° 4530 del 24/02/1977 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - CN/BO. Direttore Editoriale Niccolò Paganini Comitato di Redazione Fedele Fantuzzi Giacomo Monica Puccio Pucci Andrea Angelini Edo Mazzoni Matteo Unich Grafica e impaginazione Elisa Pesci Stampa Onlineprinters.com, Germany Sede Legale c/o Aerco – Via Capo di Lucca 42 40126 Bologna Contatti Redazione: farcoro@aerco.it +39 347 9706837 I contenuti della Rivista sono © Copyright 2009 AERCO-FARCORO, Via Capo di Lucca 42, Bologna - Italia. Salvo diversamente specificato (vedi in calce ad ogni articolo o altro contenuto della Rivista), tutto il materiale pubblicato su questa Rivista è protetto da copyright, dalle leggi sulla proprietà intellettuale e dalle disposizioni dei trattati internazionali; nessuna sua parte integrale o parziale può essere riprodotta sotto alcuna forma o con alcun mezzo senza autorizzazione scritta. Per informazioni su come ottenere l’autorizzazione alla riproduzione del materiale pubblicato, inviare una e-mail all’indirizzo: farcoro@aerco.it.
Farcoro - indice
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EDITORIALE di Niccolò Paganini e Sandro Bergamo
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CLAUDIO ABBADO di Alessandro Rigolli
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CORSO PER DIRETTORI DI CORO AERCO di Matteo Unich
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CORO IN CLASSE: ESPERIENZE E PICCOLI TRUCCHI di Matteo Unich
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P. 4 CLAUDIO ABBADO
IMPARARE DALLA MUSICA
il metodo steiner a cura di Enzo Vacante
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ALICE
cantata per bambini in 7 quadri P. 11 SCUOLA STEINERIANA
di Ailem Carvajal
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LE NOSTRE RADICI
don gianrico fornasari a cura di Coro ANA Valnure
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ANALISI
trascrizione ed analisi di ave maria di willaert P.
di Andrea Angelini
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VOCALITA’
la laringe: tanto per cominciare di Daniele Farneti
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AERCO NOTIZIE
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CONCORSO CORALE DI RIMINI
Farcoro - editoriale
Una rivista musicale regionale deve essere capace di fare memoria del proprio passato, dare ampia e diffusa informazione sul presente musicale per indirizzare
verso un futuro che sia il risultato di un cammino consapevole di crescita.
In questo numero fare memoria vuol dire rendere un doveroso omaggio al grande uomo e musicista Claudio Abbado che ha lasciato un’eredità unica e straordinaria al mondo ma soprattutto alla nostra regione Emilia-Romagna. Un saggio del musicologo Alessandro Rigolli presenta la grande professionalità e umanità di un direttore che ha tracciato un segno indelebile nel panorama non solo musicale ma sociale e didattico. Ancora una volta è dimostrato che la musica è un veicolo straordinario di cultura, uguaglianza e libertà. Le nostre radici, però, non fondano solo su questi grandi personaggi ma anche su uomini che nella semplicità quotidiana hanno creato qualcosa di importante, uomini come Don Gianrico Fornasari, direttore del Coro ANA Valnure di Bettola, recentemente scomparso. Guardare al passato non è da nostalgici ma deve essere un’occasione di esplosione di nuova energia per continuare a camminare con entusiasmo nel presente verso un futuro ancora migliore. “Tornate al passato, sarà un progresso” diceva il grande Giuseppe Verdi. Naturalmente non come conservatori pedissequi di una tradizione. Infatti, solo conoscendo approfonditamente la nostra storia possiamo interpretare e innovare meglio il presente e impostare un futuro ricco di nuove prospettive e novità. In questa ottica si pone la rubrica, che tornerà fissa, dell’analisi di brani corali e in questo numero proponiamo un’interessante lavoro di Andrea Angelini sull’”Ave Maria” di Adrian Willaert. Un compositore o un maestro avranno maggior padronanza della loro arte se conoscono quella del passato. Continuiamo a costruire il futuro incentivando la formazione dei nostri piccoli coristi e delle loro guide. La nostra rivista si occuperà sempre di coralità infantile e scolastica perché proprio in questa attività si svilupperà il nostro “domani”. In questo numero, oltre a un contributo di Matteo Unich sui “piccoli trucchi” per impostare correttamente un coro di classe, presentiamo la composizione inedita “Alice”, una cantata per bambini in sette quadri, della compositrice cubana Ailem Carvajal e un articolo sul metodo di didattica musicale “Steiner”. Il panorama in questo settore è molto ricco e variegato, quindi, è giusto scandagliare tutte queste possibilità perché ognuno possa trovare l’approccio migliore per la sua realtà. Per quanto riguarda sempre la formazione musicale diamo notizia del nuovo corso per direttori organizzato dalla nostra associazione che ha lo scopo di diventare una scuola permanente e un punto di riferimento per tutti i maestri dei nostri cori. Infine, da questo numero, con la collaborazione di Daniele Farneti, ci sarà un appuntamento fisso per la conoscenza e l’approfondimento della vocalità, iniziando a conoscere la laringe. I nostri coristi devono aver sempre più consapevolezza del “buon uso” del loro grande strumento. Sperando sempre che tutto questo sia di vostro gradimento, auguro a tutti una buona e proficua lettura. Niccolò Paganini direttore editoriale
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Farcoro - editoriale
«In un coro ogni persona è sempre concentrata sulla relazione della propria voce con le altre. Imparare a cantare insieme significa imparare ad ascoltarsi l’un l’altro. Il coro quindi, come l’orchestra, è l’espressione più valida di ciò che sta alla base della società: la conoscenza e il rispetto del prossimo, attraverso l’ascolto reciproco e la generosità nel mettere le proprie risorse migliori a servizio degli altri». Con queste parole Claudio Abbado presentava, al suo debutto, una delle tante formazioni musicali nate per sua iniziativa, il Coro Papageno, un coro molto speciale, formato da detenuti del carcere bolognese della Dozza. La scelta di formare un coro per ricostruire quei legami sociali e il senso di responsabilità che il delitto ha reciso o comunque compromesso, ci pare particolarmente felice. La voce è l’unico strumento che portiamo dentro di noi e occuparsi del coro significa occuparsi prima di tutto di persone: è proprio questo che affascina e rende particolarmente “umanistico”, oltre che artistico, il cantare in coro. Il coro è anche un concentrato di società dove i rapporti sono vissuti con forte intensità e trasformati in musica. La responsabilità di ciascuno è grande, perché l’errore di uno compromette o addirittura vanifica il lavoro di molti. Un rapporto tra i coristi fondato sulla responsabilità e sulla lealtà è la base necessaria a una buona realizzazione musicale. Al tempo stesso la musica genera questa armonia tre le persone. Recenti studi hanno dimostrato come le persone impegnate in un’esecuzione musicale (e gli esperimenti sono stati condotti proprio su formazioni corali) armonizzano tra loro i ritmi corporei, a partire da quello cardiaco: dalla musica discende la possibilità di abbattere tanti muri che ci dividono. Lo stesso Abbado spiegava come la musica opera su una parte del cervello che è altra rispetto a quella della parola e della logica: rinunciare alla musica è dunque rinunciare a una formazione completa della personalità. Cantare in coro avvia dunque un circuito dove la buona musica crea buone relazioni e le buone relazioni buona musica: un circuito virtuoso i cui benefici ricadono ben al di fuori dei confini del coro, contribuendo a rafforzare identità personali e profili sociali. E investire sul coro significa investire sulla formazione delle persone, sulla formazione dei cittadini e del loro senso di responsabilità. Esserne consapevoli e orgogliosi, per primi noi, che della musica corale abbiamo fatto la nostra passione, e convincere di questo le istituzioni del nostro paese: ecco un bell’obiettivo che, nel trentesimo anno di vita della Federazione, tutta la coralità italiana deve porsi. Sandro Bergamo direttore di “Choraliter”
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Farcoro - primo piano
CLAUDIO ABBADO
di Alessandro Rigolli *
profondamente umano per la determinazione con la
Scrivere qualche nota di ricordo attorno ad una per-
quale ha affrontato la lunga malattia che ha minato
sonalità – e, si badi bene, non ad un “personaggio”
uomo, questa mi appare come la prima qualità da
– come Claudio Abbado non è cosa scontata. Alla
evidenziare, niente affatto scontata e fondamentale
gentile richiesta del Direttore Editoriale di “Farcoro”
per comprendere a pieno il profilo e la statura della
Niccolò Paganini – caro amico, oltre che stimato e
sua personalità. Una determinazione che, guardan-
appassionato professionista della musica – ho rispo-
do a ritroso la vicenda biografica di questo grande
sto con spontaneo entusiasmo: “Si, certamente, con
artista, appare come elemento determinante del suo
piacere!” Poi, di fronte alla fatidica “pagina bianca”
tracciato biografico. Nato a Milano il 26 giugno
mi sono reso conto della responsabilità alla quale
1933 e figlio di un insegnante di violino, nel 1955
mi ero sottoposto. Non si è trattato di pentimento
si era diplomato in pianoforte e direzione d'orchestra
– tutt’altro – bensì di una lucida e inesorabile con-
presso il Conservatorio di Milano. Si perfezionò in
sapevolezza che emergeva mentre iniziavo a mettere
direzione d’orchestra a Vienna con Hans Swarow-
in fila i pensieri in merito alla mia personale idea del
sky, entrando – con il suo compagno di studi Zubin
profilo umano e artistico di questo grande artista.
Mehta – nel coro del Musikverein per poter accede-
L’invito di Niccolò – mi si perdoni la confidenza –
re alle prove – a quel tempo chiuse al pubblico – e
mi spronava con la sua consueta e ferma gentilezza
osservare il lavoro di direttori come Bruno walter,
a confezionare il mio scritto attraverso “un taglio de-
Josef Krips, Geroge Szell o Herbert von Karaian. Il
dicato alla persona, alla sua umanità e naturalmente
primo grande riconoscimento arrivò già nel 1958,
alla sua grande professionalità”. Una prospettiva che
quando conquistò il primo posto al concorso Kous-
ho molto apprezzato, anche perché è il solo sguar-
sevitsky a Tanglewood, nel Massachussets: grazie a
do che possa cercare di ricordare, senza i cascami
quel premio debuttò negli Stati Uniti con la New
di una retorica di maniera, uno dei pochi Uomini
York Philarmonic. L'anno dopo debuttò a Trieste
di Cultura dell’Italia tra Novecento e XXI secolo.
come direttore sinfonico, mentre l'esordio alla Scala
Scomparso nel gennaio scorso all’età di ottant’anni,
arrivò nel 1960. Nel 1963 si aggiudicò il premio Mi-
Claudio Abbado è stato innanzitutto un esempio
tropoulos della New York Philarmonic e fu invitato
la sua vita e la sua attività artistica. Parlando di un
* Giornalista, pubblicista e critico musicale. Scrive sul mensile “Giornale della musica” e sul quotidiano “Gazzetta di Parma”. E’ responsabile dell’Area “Promozione e Sviluppo” di Cisita Parma, ente di formazione dell’Unione Parmense degli Industriali e Gruppo Imprese Artigiane.
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Farcoro - primo piano
dallo stesso Karajan a dirigere i Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo. Nel 1968 il debutto al Covent Garden di Londra e quello alla Metropolitan Opera House di New York. Aveva appena preso la guida della Scala quando, la sera del 7 dicembre 1968, la famosa contestazione a colpi di uova marce. Nel periodo della sua direzione, durata fino al 1986, Abbado contribuì a un profondo rinnovamento nella programmazione e nelle scelte artistiche del teatro milanese, sganciandosi da una logica puramente filologica e recuperando autori e opere per lungo tempo dimenticati. Queste sue idee, lontane dalle tradizio-
esecuzioni abbadiane delle Sinfonie di Mahler e di
nali logiche del suo ambiente, lo resero oggetto di
Bruckner, fino a quel momento pochissimo eseguite
aspre critiche, senza però scalfire le sue convinzioni.
in Italia. Un percorso artistico che si snoda e pro-
In questo quadro si collocano i “Concerti per studen-
segue attraverso la guida delle più prestigiose realtà
ti e lavoratori”, testimonianza della profonda volontà
internazionali: nel 1971 divenne direttore principa-
di Abbado di avvicinare alla lirica e alla classica anche
le del Wiener Philharmoniker, mentre dal 1979 al
le classi meno abbienti, sia garantendo ingressi alla
1987 fu direttore musicale della London Symphony
Scala a prezzi popolari – tramite accordi con i con-
Orchestra. La sua avventura artistica è proseguita poi
sigli di fabbrica – sia trasferendo orchestra e solisti
alla Staatsoper di Vienna (dal 1986 al 1991), mentre
nelle periferie, dove suonarono artisti come Maurizio
dal 1989 al 2002 ha diretto i Berliner Philharmoni-
Pollini, il Quartetto Italiano, il Trio di Trieste. Oltre
ker. In tutte queste esperienze ha apportato un fon-
a questo, gli anni di Abbado al Piermarini – dove
damentale contributo attraverso scelte programma-
fondò nel 1982 l’Orchestra Filarmonica della Scala
tiche mai scontate e le sue letture musicali ricche di
– generarono risultati artistici assoluti, grazie anche
espressione, rigore e pulizia interpretativa. Ma l’im-
al coinvolgimento di
pegno – intenso nel senso più nobile del termine –
registi come Gior-
rimane elemento fondamentale della visione artistica
gio Strehler e Luca
e culturale di Claudio Abbado. Oltre all’esperienza
Ronconi in ambito
dei già citati “Concerti per studenti e lavoratori”,
operistico, con de-
vengono alla mente le iniziative destinate a valoriz-
terminanti
letture
zare le giovani generazioni di musicisti, attraverso la
(“Simon
creazione di orchestre come la Chamber orchestra of
Boccanegra”, “Mac-
Europe (da lui istituita nel 1978), la Mahler Jugen-
beth”, “Don Carlo”) e rossinane (“Italiana in Algeri”,
dorchestra (fondata nel 1986), per arrivare nel 2003
“Barbiere di Siviglia”, “Cenerentola”), ma anche con
all’Orchestra del Festival di Lucerna e, l’anno suc-
una speciale attenzione alla seconda scuola di Vien-
cessivo, all’Orchestra Mozart di Bologna. E proprio
na (da ricordare il “Wozzeck” di Berg con regia di
nell’ambito di questa orchestra sono nate iniziative
Luca Ronconi e scene di Gae Aulenti) e alla musi-
come il “Progetto Papageno”, grazie al quale è sta-
ca contemporanea anche italiana (si ricordi la bella
to avviato nel 2011 un laboratorio corale all’interno
amicizia con Luigi Nono). Fondamentali, inoltre, le
della Casa Circondariale Dozza di Bologna. Scopo
“LA CULTURA E’ COME LA VITA, E LA VITA E’ BELLA!” C. Abbado
verdiane
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Farcoro - primo piano
rio. Novantamila alberi piantati a Milano. Un pagamento in natura. Se accadrà, sono pronto a tornare. A Milano, alla Scala». Naturalmente non se ne fece nulla – nonostante l’intercessione anche dell’architetto Renzo Piano – ma rimane la forza ideologica della visione, del gesto di un musicista che guarda l’armonia del mondo nella sua profonda totalità. Una forza intensa che ho avuto la fortuna di poter osservare ed ascoltare direttamente, in occasione di tre recenti appuntamenti che ho seguito come inviato de “Il giornale della musica”: al Teatro Valli di Reggio Emilia nell’aprile del 2008 per il primo “Fidelio” di
Claudio Abbado ha diretto i Berliner Philharmoniker dal 1989 al 2002
Abbado – una lettura profonda, capace di distillare
dell’iniziativa è portare i valori intrinseci del canto
i tratti più tradizionalmente “eroici” in una ricerca
corale all’interno del carcere: l’ascolto reciproco, lo
personale che ha sublimato i densi intrecci strumen-
stare insieme, la condivisione, sono tutte attitudini
tali attraverso un cristallino equilibrio musicale, in
richieste e sviluppate da questa pratica, che hanno
piena sintonia con orchestra, coro e cantanti –, due
una forte valenza educativa, formativa della per-
anni dopo, sempre al Valli, per un intensissimo con-
sona e della socialità. Un’iniziativa che rappresenta
certo tra Rachmaninov e di Beethoven con la Mahler
uno dei tanti rimandi all’esperienza di José Antonio
Chamber Orchestra e la pianista Yuja Wang, ed in-
Abreu e del suo “Sistema”, che Abbado ammirava
fine nel giugno del 2011 al Teatro Farnese di Parma,
profondamente, come emerge dalle sue stesse parole:
dove alla guida dell’Orchestra Mozart Abbado ha of-
«Il mio soggiorno in Venezuela, dove la musica ha
ferto un momento di rara intensità distillando le note
una valenza sociale enorme, e dove sono nate centi-
della Sinfonia n. 35 in re maggiore k385 “Haffner”
naia di orchestre giovanili, mi ha riconfermato che
del salisburghese e della “Pastorale” di Beethoven con
la musica salva davvero i ragazzi dalla criminalità,
ispirazione assoluta. Conservo con cura le emozio-
dalla prostituzione e dalla droga. Li ho visti, facen-
ni che ho raccolto in queste occasioni, frutto di una
do musica insieme trovano se stessi». Ampliando lo
energia che Claudio Abbado ha saputo trasmettere
sguardo, possiamo cogliere la visione illuminata di
anche in questi ultimi periodi, dove gli sforzi legati
un musicista capace di vedere al di là della propria
agli impegni artistici si sommavano alla zavorra de-
arte, auspicando una stretta collaborazione tra le va-
gli anni e di una malattia che lo ha accompagnato a
rie arti, come emerge da una sua intervista del dicem-
lungo. E tanto più prezioso appare oggi l’esempio di
bre 2008: «Vorrei che si affermassero sempre più le
questo grande Uomo di Cultura – che in queste po-
convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare:
che righe di ricordo non ho voluto chiamare Maestro
studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e
per rispettoso pudore, visto l’uso ormai inflazionato
semplici cittadini possono, insieme, determinare una
del termine – capace di raccogliere il suo profondo
reale collaborazione tra arte, scienza ed etica». E in
pensiero nella semplice frase pronunciata in una del-
quella stessa intervista appare la famosa provocazio-
le sue rare apparizioni televisive (era il novembre del
ne relativa al suo eventuale ritorno alla Scala, per il
2010): «La cultura è come la vita, e la vita è bella!»
quale Abbado chiedeva «un cachet fuori dall’ordina-
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Farcoro - corso per direttori
CORSO PER DIRETTORI DI CORO AERCO un’occasione importante di Matteo Unich
gestualità. Ogni disciplina verrà svolta in dieci in-
L’AERCO ha nel suo dna il servizio ai cori; l’es-
contri a cadenza mensile e raggruppati in base alle tipologie: una giornata al mese per le discipline di
senza stessa dell’Associazione, la sua natura è quel-
gruppo e un’altra (a distanza di due settimane) per
la di offrire sostegno, aiuto, possibilità di crescita
quelle da svolgere singolarmente. Come giorno utile
artistica ai cori dell’Emilia-Romagna. Per raggiun-
della settimana è stata individuata la domenica, con
gere questo obiettivo, ovviamente, bisogna pas-
alternanza bisettimanale: ogni alunno quindi, a tito-
sare attraverso le figure di riferimento che ogni
lo di esempio, verrà alle lezioni di gruppo la prima
coro ha per la propria organizzazione canora e
domenica del mese e a quelle singole la terza do-
stilistica: parliamo, chiaramente, del direttore.
menica, per un totale di 20 uscite complessive, con
“Si nasce direttori e non si arriva mai ad esserlo”.
10 incontri per ciascuna materia oggetto di studio.
E’ una vecchia massima che esprime molto bene le difficoltà che si incontrano nell’organizzare con si-
La sede della Scuola permanente è la medesima dell’A-
stematicità le competenze che occorre acquisire per
ERCO, in via Capo di Lucca 42 a Bologna. I docenti
potersi definire direttori. In ogni caso, un serio stu-
che si incaricheranno delle discipline fanno tutti par-
dio di varie discipline – gestualità, vocalità, lettura
te dell’Associazione. Tra essi troviamo il M° Angelini
della partitura e prima ancora le nozioni di base quali
(Rimini) per generi e stili corali, la prof. Buzzolani
solfeggio, armonia, pianoforte – è di indispensabile
(Ferrara) per la vocalità, i M° Gentilini (Bologna) per
supporto alle doti naturali, che certamente non ba-
lo studio dell’armonia e Unich (Ravenna) per il sol-
stano, da sole, a garantire il successo al direttore e la crescita artistica e personale dei coristi a lui affidati.
feggio. Al momento di andare in stampa non sono
Ecco allora che AERCO mette a disposizione un cor-
che verranno comunque comunicati in tempo uti-
ancora disponibili tutti i nomi dei docenti incaricati, le. Responsabile del corso è il M° Giacomo Monica.
so base che intende assumere carattere di stabilità, una scuola di formazione per giovani direttori (o “diversa-
Alle persone che frequenteranno la Scuola permanen-
mente giovani”, non guarderemo la carta d’identità) o
te verrà chiesto un contributo economico, stabilito in
per persone che magari il caso o la buona volontà hanno
€100 per gli iscritti AERCO e in €130 per i non iscritti.
portato ad avere un coro da condurre senza possedere
All’atto dell’iscrizione al corso verrà richiesta anche la
le necessarie nozioni musicali e direttoriali che ven-
compilazione di un modulo nel quale segnalare le espe-
gono richieste per l’espletamento di questo compito.
rienze musicali e di direzione dell’aspirante corsista.
La neonata “Scuola permanente per direttori di coro” che AERCO renderà disponibile a partire dal prossi-
Ci auguriamo che questa iniziativa riscuota in-
mo mese di settembre sarà articolata su due tipologie
teresse e consenso nella folta comunità dei cori
di lezione: quelle di gruppo e quelle da tenersi singo-
emiliani e romagnoli, e che sia occasione an-
larmente. Tra le prime troviamo solfeggio, armonia
cora una volta di scambio di esperienze e ma-
e generi e stili corali, mentre al secondo modulo vi
turazione artistica per tutti i cori associati.
sono pianoforte e lettura della partitura, vocalità e
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Farcoro - coralita’ infantile
CORO IN CLASSE: ESPERIENZE E PICCOLI TRUCCHI di Matteo Unich*
Trasformare una classe di scuola primaria in un
classe, possibilmente a due voci, osservando alcune semplici regole e piccoli trucchi del mestiere.
piccolo coro a voci bianche è un impegno che non va preso alla leggera e che richiede tutta una serie di accorgimenti volti a massimizzare la resa “artistica”
Fase uno: imparare a respirare correttamente
del gruppo classe senza danneggiare in alcun modo
La respirazione, in quanto atto naturalissimo ed indi-
i delicati organi vocali dei bambini. Purtroppo fin
spensabile alla nostra stessa esistenza, è trascurata – o
troppo spesso invece i giovani cantori vengono af-
meglio, data per scontata – e quindi del tutto bypas-
fidati alle cure di persone non solo inesperte, ma
sata nell’insegnamento del canto corale. Al contrario,
perfino prive delle minime nozioni di vocalità, che
essa è fondamentale per una corretta igiene degli or-
scelgono i brani da imparare solo in base alla bel-
gani vocali e per un sempre migliore uso della voce.
lezza della melodia o al significato del testo: criteri
Esercizio 1: tutti in piedi, braccia morbide lungo
che sarebbero eccellenti in altre circostanze, ma che
i fianchi, spalle rilassate, piedi appena divaricati.
rischiano di trasformare l’esperienza del canto corale
Spingiamo avanti e indietro per una mezza dozzi-
in una inconsapevole sofferenza per gli organi fona-
na di volte i muscoli del basso ventre, trattenendo
tori, mettendoli a rischio di subire danni rimediabili,
il respiro. Sentiremo, dopo pochi secondi, un sen-
nella migliore delle ipotesi, solo nel lungo periodo.
so di fastidio localizzato all’altezza dello stoma-
Fermo restando che la scelta migliore è quella di
co: si tratta del diaframma, muscolo a forma di
affidarsi ad un conoscitore di vocalità infantile
cupola rovesciata posto a separare torace e addo-
(magari facendo riferimento ad AERCO per ot-
me, che vorrebbe intervenire nell’atto respiratorio.
tenere i nominativi degli esperti in zona), anche
Esercizio 2: nella stessa posizione, spingere avanti i
un semplice insegnante di scuola primaria può
muscoli del basso ventre permettendo all’aria di entra-
benissimo portare avanti un discorso di coro in
re, fermarsi un paio di secondi poi lasciar uscire l’aria
* Diplomato in trombone; dal 1982 direttore del Gruppo Corale “Pratella-Martuzzi” di Ravenna; membro della commissione artistica dell’ AERCO.
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Farcoro - coralita’ infantile
lasciando rientrare l’addome in posizione di riposo.
bocca aperta nel senso verticale: la misura dell'a-
Ripetere almeno 8 volte, e utilizzare questo esercizio
pertura della bocca la possiamo ottenere intro-
come introduzione ad ogni lezione di canto corale.
ducendo le dita indice, medio ed anulare sovrapposte verticalmente. Come vedete, si tratta di
Fase due: utilizzare la risonanze della maschera
avere la bocca pressoché spalancata, ma in senso
facciale
verticale e non orizzontale come spesso si vede fare.
La voce umana sfrutta due casse di risonanza per amplificare ed arrotondare il suono delle corde
Fase tre: scegliamo i canti con discernimento
vocali: la prima, di uso più semplice ed immedia-
A questo punto potremmo anche accontentarci di
to, è il torace; basta produrre un qualunque suono
quel che abbiamo fatto (e, credetemi, sarebbe già
basso tenendo una mano sullo sterno per rendersi
molto!) e cantare tutti insieme servendoci di una
conto delle vibrazioni che si trasmettono dalla la-
base. Ottimo. Poi prendiamo a casaccio una canzone
ringe. La seconda, molto più favoleggiata che ve-
che costringa i nostri alunni a cantare delle note al-
ramente conosciuta ed utilizzata, è la cosiddetta
tissime, a strillare come aquile e a sforzare la voce: si,
maschera facciale, cioè il complesso delle ossa che
ma il testo è bello, e poi i bambini dello XXXXXXXX
sono attorno agli occhi: fronte, tempie, zigomi e
X'XXX la cantano! (al posto delle X metteteci il primo
naso. La voce, quando si riesce ad indirizzarla a ri-
festival di canzoni per bambini che vi viene in men-
suonare in questo punto, diventa molto più ric-
te). Vero, quei bambini la cantano, ma sono super-
ca di armonici, flessibile nell’uso, estesa e potente.
selezionati, la studiano per due mesi e spesso fanno
Esercizio 1: tenendo un dito sulla parte ossea del
fatica anche loro. Ancor meno punto di riferimento
naso, dopo aver inspirato correttamente come da
devono essere, per noi, i ragazzi che si esibiscono nei
paragrafo precedente, pronunciamo e teniamo lun-
talent shows infantil-adolescenziali che ultimamente
ga una lettera N. Sentiremo che il naso vibra leg-
spuntano come funghi sulle reti televisive generaliste.
germente.entiremo che il naso vibra leggermente
Le voci dei bambini “normali” sono delicate, non
o so, dopo aver inspirato correttamente come da
hanno una grande estensione e sono, nonostante
paragrafo precedente, pronunicamo l'i ch Esplo-
quel che può sembrare durante l'intervallo, piutto-
riamo con il dito tutta la maschera, e cerchiamo
sto fragili. Non forzatele! Scegliete un canto che si
di rendere sempre più forte la vibrazione. Ri-
possa fare ad intensità sonora relativa, permettendo
tentiamo usando, al posto della N, la lettera M.
magari alcuni crescendi, diminuendi e variazioni
Esercizio 2: nella stessa posizione dell'esercizio
dinamiche. Se il testo della canzone vi piace ma la
precedente, pronunciamo la N e rendiamoci con-
musica è inaccessibile, meglio leggerlo sotto forma di
to della vibrazione del dito, poi abbassiamo lenta-
poesia piuttosto che danneggiare le voci dei bambini.
mente la punta della lingua e trasformiamo il suono in quello di una I, continuando a far vibrare la
Fase quattro: e se facessimo un po' di polifonia?
maschera come con la N. La I deve essere pronu-
Cantare a due voci non è così complicato come si
nicata larga, con i muscoli rilassati e la bocca leg-
potrebbe pensare e non richiede delle conoscen-
germente ovale (assolutamente non appiattita!).
ze astruse. Con un po' di pazienza e un cammino
Esercizio 3: Come l'esercizio 2, ma introducen-
graduale si può arrivare molto lontano. Occorre
do, dopo la N, le lettere A, O, E. Queste tre vo-
però fare una scelta: a chi affidare la seconda voce?
cali vanno sempre pronunciate larghe e con la
Io vedo, con i corsi di canto corale che svolgo nella
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Farcoro - coralita’ infantile
temente a distanza di terza parallela, dove fare confusione può succedere anche ad un musicista esperto. Il primo gruppo, essendo quello costituito da studenti un po' meno indipendenti mentalmente, deve essere più numeroso dell'altro per essere forte (ricordiamo che quanto più numeroso è un coro tanto più è intonato). Può essere utile, in caso di difficoltà, disporre le due sezioni circolarmente con le facce verso l'interno del cerchio, in modo che la voce del gruppo sia più “presente” rispetto a quella dell'altro. In ogni caso, sempre meglio un brano ad una voce fatto bene rispetto ad uno a due voci fatto male... Abbiamo messo molta carne al fuoco. Appuntamenprovincia di Ravenna, una quindicina di classi ogni
to alle prossime uscite per ulteriori approfondimenti,
anno scolastico; quindi è escluso che possa conoscere
magari su richieste da parte dei lettori. Buon lavoro!
i ragazzi abbastanza per una selezione mirata. Affido quindi la scelta agli insegnanti della classe, dando loro un criterio di tipo extramusicale: chiedo di scegliere i bambini che mostrano il maggior livello di indipendenza mentale e di consapevolezza nel rendersi conto se quel che stanno facendo sia giusto o sbagliato. Dal punto di vista numerico chiedo di scegliere all'incirca un terzo del numero degli alunni. Questi criteri potranno stupire, ma riflettiamoci su. Supponiamo che il brano da cantare sia il celeberrimo canone “Fra Martino campanaro” (cosa che vi esorto a fare, come primo esperimento di polifonia applicata). Il primo passo sarà quello di far cantare a tutta la classe il brano. Acquistata la necessaria sicurezza, si separano (e si raggruppano!) le due sezioni e si fa partire con la prima voce il gruppo più numeroso, mentre quello selezionato farà da controcanto. Ovviamente – trattandosi di un canone – le due voci presentano la stessa altezza tonale e la medesima difficoltà ritmica, quindi tutto si gioca sull'indipendenza mentale. Lo stesso vale se anziché un canone sceglieremo un brano dove le due voci siano frequen-
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Farcoro - Metodo Steiner
IMPARARE DALLA MUSICA UN PROGETTO EDUCATIVO
Il Metodo Steiner a cura di Enzo Vacante*
“Il
nostro obiettivo: elaborare una pedago-
L’Associazione per la Pedagogia Steineriana di
gia che insegni ad apprendere, ad apprendere per
Reggio Emilia è senza scopo di lucro,laica, apoliti-
tutta la vita dalla vita stessa” (Rudolf Steiner).
ca. E’stata fondata nel 1991 da genitori, insegnanti
Il 7/8/9 marzo L’Associazione per la Pedagogia
e persone sensibili alle tematiche educative, riuni-
Steineriana di Reggio Emilia ha organizzato in cit-
ti con il comune intento di far nascere una scuola
tà tre giornate dedicate all’educazione musicale,
Steiner-Waldorf a Reggio Emilia. Dal 1995 ha dato
proponendo una serie di iniziative di confronto
vita ad una scuola materna per bambini da 3 a 6
e scambio tra diverse realtà culturali e formative.
anni: il Giardino d’Infanzia S. Michele. Nel 2002
Il programma era così articolato:
è iniziata l’esperienza della scuola Steiner-Waldorf,
Venerdì
7
marzo:
Conferenza
a
che comprende un ciclo di 8 anni, coprendo così
Appenzeller dal tito-
il percorso scolastico della scuola primaria e secon-
lo ‘Il valore della musica per il nostro tempo’
daria di primo grado. I bambini che frequentano la
Sabato 8 marzo: Tavola rotonda Dal titolo ‘Il ruo-
nostra realtà educativa sono attualmente circa 200.
lo della musica nei processi formativi ed educativi’
Crediamo in una scuola che i bambini e i ragazzi
Hanno partecipato i relatori: Peter Appenzeller, in-
frequentino volentieri, imparando con entusiasmo.
segnante di musica e formatore secondo il metodo
Una scuola dove si apprendano tutte le materie
Steiner Waldorf , Gabrielangela Spaggiari docente
curriculari con un approccio artistico ed esperien-
di didattica musicale preso l’ Isituto Superiore di
ziale, che veda l’alunno parte attiva del processo di
Studi Musicali “Achille Peri”, Paolo Perezzani, di-
conoscenza,dove talenti e doti di ognuno trovino
rettore del sistema delle orchestre giovanili dell’E-
spazio per la crescita e la completa espressione . Gli
milia Romagna, Filippo Chieli,atelierista e rappre-
allievi hanno infatti la possibilità di sperimentare
sentante dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia di
un ricco programma interdisciplinare che prevede,
Reggio Emilia, Fedele Fantuzzi, presidente dell’As-
accanto alle materie accademiche, attività quali:
sociazione Emiliano Romagnola Cori e, in qualità
due lingue straniere, musica, canto, lavori manua-
di moderatrice, Claudia Gasparini presidente della
li, recitazione, pittura, scultura, euritmia, disegno,
Federazione delle Scuole Steiner Waldorf in Italia.
falegnameria, giardinaggio ed educazione fisica.
cura del maestro Peter
pubblica
Domenica 9 marzo: esecuzione dell’opera ‘Frate Francesco’ .
Il
Un ‘opera musicale composta e diretta dal Mae-
la scuola Waldorf (Dalla I° all’ VIII° classe)
stro Peter Appenzeller, eseguito da tutti gli Al-
Una delle peculiarità che da sempre contraddistin-
lievi della Scuola Steiner-Waldorf di
Reggio
gue la scuola Waldorf, da altri indirizzi pedagogici,
Emilia con la partecipazione del Coro Cantus.
è quella di considerare come fondamentale la cono-
* insegnante di musica della scuola steineriana Maria Garagnani di Bologna
11
ruolo
educativo
della
musica
nel-
Farcoro - Metodo Steiner
continuamente è presente in tutto ciò che è vivo e
scenza delle caratteristiche dello sviluppo evolutivo
che porta alla vita. E’ importante che le cosiddette
di bambini e ragazzi. Lontani dal ricorrere a pia-
forze musicali elementari che ogni bambino possiede
nificazioni didattiche dai contenuti rigidamente pre-
possano emergere attraverso la musica: è una musi-
fissati, si procede quindi orientandosi all’interno di
calità molto elementare, forse primitiva, apparente-
una cosiddetta mappa climatica o Klimaplan, come
mente un po’ caotica, “… una musicalità che ha in
ci suggerisce Stephan Ronner, insegnante e didatta
se già una volontà di formare, di prendere e darsi
che da molti anni si occupa di pedagogia musicale
una forma […]”. Il canto, introdotto per imitazio-
Waldorf. Siamo quindi a contatto con vere e pro-
ne dall’insegnante, è lo strumento principe di questo
prie zone di sviluppo, che somigliano in pratica a
approccio pedagogico, una modalità di canto corale,
vere e proprie zone climatiche, le quali rappresen-
monodico, che utilizzerà melodie costruite su una
tano, attraverso la loro dimensione sfumata, i pas-
particolare scala pentatonica: quella anemitonica di
saggi di sviluppo vissuti dai bambini e dai ragazzi.
Re. Sempre seguendo lo stesso principio, dopo pochi
Pertanto il Piano di studi può intendersi in effetti
mesi dell’avvio dell’attività del canto corale, si intro-
come Piano dello sviluppo interiore, che partendo
durrà poi l’utilizzo di un semplice strumento musi-
dal bambino passa attraverso l’età giovanile, fino
cale – il flauto pentatonico – con il quale i bambini
a raggiungere la piena maturità dell’uomo: “ tutto
sperimenteranno cosa significa produrre suoni ricor-
ciò deve svilupparsi, trasformandosi in un incon-
rendo uno strumento melodico. Altri strumenti ele-
tro, in un compenetrarsi, da parte del singolo, con
mentari poi verranno utilizzati durante le lezioni di
le proprie qualità musicali […] è necessario che la
musica, e non solo in quelle di musica: parliamo in-
musica accompagni progressivamente la maturazio-
fatti di campanellini, triangoli, gong, piccoli legnet-
ne in senso biografico dell’individuo”.( S. Ronner)
ti, xilofoni, ecc. Sarebbe opportuno – per far speri-
Nella scuola Waldorf i bambini vengono inseriti in una
mentare la dimensione sonora e tattile di una corda
comunità, in una classe, in base al proprio anno di nascita.
pizzicata – utilizzare anche una lira per bambini,
Nei primi tre anni di scuola la musica deve come
costruita ovviamente sempre sulla scala pentatonica.
“ispirarsi” al bambino in divenire e quindi ciò che
Non dimentichiamo che i bambini vivono le cose
lo forma ed al tempo stesso aderisce alla sua natu-
in un modo immediato e completamente diver-
ra è l’utilizzo di melodie “fluide” che “respirano”.
so dagli adulti. In essi, fino agli otto-nove anni, è
Anche la dimensione ritmica ha a che fare con una
presente un forte legame con l’elemento melodi-
qualità “fluida” e cioè con una forza che, scorrendo
12
Farcoro - Metodo Steiner
co: questo può essere definito come una mono-
nell’orchestra di classe anche altri strumenti ( che
dia vissuta intensamente. La melodia comunque
affiancheranno i flauti dolci), come il violino, il vio-
si accompagna anche ad altro: infatti essa include
loncello, la chitarra, l’arpa, l’oboe ed il clarinetto, ed
ancora tutta una serie di qualità unite fra loro; ge-
infine, ma non per ultimo l’immancabile pianoforte.
sto, immagine e testo musicale, costruzione rit-
Alla pratica strumentale e a quella corale sareb-
mica e formale. Possiamo quindi in questo caso
be bene affiancare spesso anche quella dell’ascolto
parlare di un vero e proprio primato del Melos.
di celebri brani musicali. Ci preme qui ricordare
“ Così, nei primi tre anni di scuola si prepara il
che all’attività dell’ascolto sarebbe utile far seguire,
terreno all’emergere di una prima musicalità, che
ad ogni allievo, anche per iscritto, le proprie im-
si esprime innan-
pressioni, oppure – utilizzando gli acquarelli – po-
zitutto
nell’essere
ter ricorrere all’espressività pittorica. Con ciò si
attivi,
nell’agire,
vuole stimolare, attraverso l’insegnamento della
partendo da ele-
musica - come sottolinea sempre Ronner - “una
menti
maggiore flessibilità nell’apprendimento,
la musica deve come “ispirarsi” al bambino in divenire
immagina-
un’at-
tivi, con atmosfere
tenzione molto precisa, nella comprensione della
adeguate, e svilup-
stessa, cogliendo le più diverse impressioni e rifles-
pando percorsi dinamici, in modo che il pas-
sioni fino ad innescare sofisticati processi di analisi”.
so dalla tradizione orale alla cultura scrit-
Un nuovo percorso interiore a questo punto entra
ta trovi già un primo fondamento”. ( Ronner)
prepotentemente in scena: entriamo nella terza zona
Il genere di musica frutto della tradizione musica-
climatica. Dalla sesta all’ottava classe i temi di fondo
le occidentale invece entra nel repertorio che dalla
ricorrenti sono quelli legati alla ricerca interiore del
quarta classe prosegue fino alla sesta. Entriamo in
giovane, ai suoi cambiamenti, ai suoi nuovi orien-
una seconda zona climatica, che sempre Ronner de-
tamenti. “ E’ in questo momento che gli studenti si
finisce come oscillante-pulsante, un ritmo quindi
accorgono maggiormente della presenza di una ten-
che acquista gradualmente attraverso il metro, dei
sione all’interno della musica stessa, cioè sono più
contorni precisi. Lentamente, attraverso il canto, ci
aperti a scoprire i contrasti e il lato espressivo di
si muove all’interno di semplici forme musicali: si
quest’arte, sentendo la vicinanza emotiva di questa
parte dal canone, fino a toccare esempi tratti delle
disciplina al proprio percorso evolutivo. La struttu-
pagine polifoniche più celebri, scoprendo così anche
ra della battuta fa emergere qualcosa che potrebbe
la notazione musicale e tutte le sue leggi principali.
far pensare ad una sorta di legame con la gravità:
Dopo aver sperimentato alcuni esempi di melo-
si collega pertanto gradualmente il flusso musica-
die modali si passa ora al “ mondo del minore e del
le alla forza di gravità. Mentre prima ci trovavamo
maggiore” e questo ovviamente porta alla consape-
al centro dell’infanzia ( movimento fluttuante) ora
volezza della tonica, la cosiddetta nota di base. L’in-
siamo testimoni del suo esaurirsi; il centro si sposta
segnante fa ascoltare musica strumentale di celebri
sempre più verso la soggettività, in quanto il mon-
autori come Bach, Mozart, Schubert, Grieg, Bartòk
do viene percepito attraverso una visione del tut-
e altri, ricorrendo all’esecuzione pianistica, in modo
to soggettiva”; il movimento diviene ora misurato.
da destare meraviglia o invitando a suonare uno o
Attraverso la musica ci si spinge fino a continenti
più strumenti ad altri musicisti o allievi più prepa-
e culture lontani. Le forme musicali più utilizza-
rati. Questo è anche il momento nel quale entrano
te sono quelle della Chansons francese, le Canzoni
13
Farcoro - Metodo Steiner
italiane, i Songs o le Ballate. Tutto ciò che è noio-
• Nel campo delle improvvisazioni elementari si
so e vuoto viene criticato senza pietà. Invece è utile
esercitano anche capacità comunicative non verba-
ricorrere a tutto ciò che è comune, ciò che risuona
li. Per molte persone questo livello rappresenta un
nei giovani e che trova un eco in loro. Nel perio-
confronto primario ma molto radicale con il feno-
do drammatico tra infanzia ed adolescenza si vivono
meno dell’ascolto vero, dove il nucleo di ogni con-
sentimenti forti: paure, gioie, uno sbocciare di co-
versazione rappresenta innanzi tutto la capacità di
lori, oppure atmosfere di cupo pessimismo. Si vive
dedizione e nello stesso tempo una presenza vigile;
nella dimensione della polarità. In questa zona cli-
• Non ultima, la capacità di integrazione che viene
matica quindi incontriamo il fenomeno della melo-
messa in pratica quotidianamente, cioè quell’agire in-
dia accompagnata e quindi dell’armonia: si afferma
sieme in cui le diversissime capacità di ogni studente
l’importanza centrale del fenomeno dell’accordo.
vengono sperimentate in modo costruttivo; se ciò non
Giunti al termine di queste riflessioni
vole-
avviene, il proprio processo musicale non può avviarsi;
vo riportare un’ ultima citazione tratta dal te-
• Gli studenti devono quindi imparare a compen-
sto, sempre
di Stephan Ronner, Perché inse-
sare i deficit, propri e altrui, nonché a trovare un
gnare musica? Edizioni Clast, 2005, dove si
equilibrio fra i propri punti deboli e quelli forti.
descrive, in modo sintetico, ciò che bambini e ra-
Il “fare musica” nella scuola Waldorf quindi è
gazzi imparano durante una lezione di musica.
un momento fondamentale dell’agire pedagogi-
Vediamo
nell’insegna-
co, un elemento essenziale di una Bildung, di una
le principali qualità ne-
Formazione caratterizzata da una forte dimen-
cessarie che vengono sviluppate per affron-
sione relazionale intersoggettiva ed espressiva.
tare le sfide della vita di oggi e di domani:
In questa fondamentale attività artistica sono quin-
• Suonando insieme nasce il senso del rapporto tra il tu
di presenti i semi delle azioni future dell’individuo.
e l’io, tra lui e lei, cioè tra noi; maturiamo come gruppo
Vedremo così che è proprio di quest’arte assumere la
che fa musica, oltre ad imparare a lavorare in gruppo;
dimensione della speranza che , come diceva il filoso-
• Nel canto a più voci, nell’improvvisazione e nel so-
fo tedesco Ernst Bloch, ci conduce ad intraprendere
vrapporsi di ritmi che scorrono non sempre paralle-
un pellegrinaggio nelle profondità del Sé e del Noi.
li, oltre che nei cambiamenti di armonia, in questo
Ed è proprio attraverso l’ascolto musicale che si apro-
intreccio musicale dinamico s’impara la flessibilità.
no spazi per l’ascolto interiore, divenendo quindi
• Nei processi creativi si cerca di stimolare,
possibile percepire e scoprire se stessi nell’apparte-
di esercitare e di promuovere la creatività, ciò
nenza ad una comunità. Infatti l’instaurarsi di una
quindi
mento della musica
quali
sono
che deve determinare tutto il lavoro musicale; • Capacità innovative: l’imparare a comporre, ad esempio, implica lo svolgere un’attività
approfondita,
che
mette
in
gioco
varie abilità, che ha anche un aspetto di improvvisazione e pone le basi per ciò che verrà in futuro; • La sicurezza di se stessi: va curata fin dall’inizio, per esempio la capacità autonoma di cantare in un gruppo, grande o piccolo, e persino in veste di solista, la possibilità di risvegliare negli altri un entusiasmo autentico;
14
Farcoro - Metodo Steiner
vera e propria comunione diventa possibile proprio
mento di uno stadio tutto interiore di maturazione.
grazie all’appartenenza a questa specifica comunità.
Vediamo ficativi
ora dell’
i
momenti
opera
Frate
più
signi-
Francesco.
‘Frate Francesco’ - Ritratto Musicale
Dopo la toccante esecuzione del Cantico delle Cre-
Un messaggio universale
ature e del Prologo, il coro narratore accompagna e
Il libretto, scritto dalla autrice svizzera Rose Agge-
sostiene i brani vocali eseguiti dagli alunni di tutte
ler, porta come sottotitolo “Ritratto musicale”. Ma
le classi.
che cos’è, in fondo, un ritratto? Potremmo dire
Sono i bambini più piccoli ad iniziare. Come il
che si tratti della traduzione in forma artistica di
Cantico delle Creature ricorda le bellezze del crea-
un messaggio, profondo e universale come certa-
to, così la narrazione musicale ci introduce nel re-
mente è quello francescano, ancora attualissimo:
gno della natura partendo dall’ulivo, a cui seguirà
nella figura di San Francesco si fondono poesia e
la spiga, il rovo e la margherita. Sarà poi la volta
verità. Egli aprirà una nuova stagione espressiva;
della seconda classe, che ci svelerà il mondo ani-
una nuova sensibilità si trasfonderà sia nell’arte fi-
male, in particolar modo quello degli uccelli, così
gurativa sia nella letteratura: dopo di lui la natura
cari a Francesco. La terza classe porta in scena altri
sarà ritratta nella sua forma sensibile, i concetti di
animali, con canti che rievocano prima le caratte-
ritratto e di paesaggio si coloreranno di un più vivo
ristiche della lumaca, poi dei pesci, delle caprette,
realismo, di un rinnovato gusto del racconto. Ecco
della lucertola ed infine degli agnelli e dei serpenti.
quindi ciò che ritroviamo tra le pagine musicali di
Da questo mondo animato si passa a rappresentare,
Frate Francesco. Il Cantico delle Creature, a cui
simbolicamente, i quattro elementi: terra, acqua, fuoco
Appenzeller si è ispirato, ci narra di luoghi, anima-
e aria, affidati al canto delle classi quarta, quinta e sesta.
li e piante come immersi in un’atmosfera comune,
Con la settima classe ci muoviamo nella dimensione
colti nell’intimo e profondo legame da loro vissuto.
dello spazio cosmico: i ragazzi rappresenteranno il
Se il Cantico delle Creature è un compendio di di-
movimento dei pianeti e il fascino del cielo stellato.
verse tematiche, Frate Francesco riesce pienamente a
Nella ricerca di una nuova identità l’essere umano spe-
cogliere e a tradurre in musica una serie di quadri e
rimenta il movimento: ciò che spinge alla ricerca di se
immagini veramente suggestivi: al di là di un’unica,
stessi passa appunto per il movimento, sia esteriore,
ma toccante allusione al ritorno futuro del Sole come
sia interiore. Il tema è la ricerca del proprio ideale, sul-
immagine della divinità, le stelle, il vento, le nubi,
le orme di un vero e proprio pellegrinaggio, di quella
il cielo, il fuoco, i fiori, l’erba sono visti ed amati
pratica che proprio San Francesco ha fondato in Oc-
nel loro essere sensibile, nella loro bellezza naturale.
cidente. In quest’ultimo quadro ascolteremo il Can-
Nella meraviglia di uno sguardo infantile rivolto a
to dei pellegrini eseguito dai ragazzi di ottava classe.
un fiore, a un albero, nel notare gli animali con le
Prosegue l’opera il coro narratore con Dolore, Stel-
loro peculiari caratteristiche, noi leggiamo le tracce
le e Risveglio, in questi canti, che richiamano i
di un percorso ben preciso, troviamo le indicazioni
versetti VII e VIII del Cantico, risuona lo stato
di una vera e propria parabola evolutiva il cui sog-
d’animo che corrisponde all’età dei 17, 18 anni.
getto è l’essere umano. Si parte dall’infanzia - qua-
Frate Francesco si conclude con la ripresa del
si dall’indistinto - dalla fusione con il mondo, per
Cantico in un emozionante finale eseguito da
passare alla sua conoscenza, alla sua misurazione,alla
tutti gli alunni della Scuola e dal Coro Cantus.
sua collocazione, in un viaggio verso il raggiungi-
15
Farcoro - Metodo Steiner
Il Maestro Peter Appenzeller
Nel 2011 ha lavorato alla messa in scena dell’opera musicale Frate Francesco, scritta e diretta dal Maestro Appenzeller, in collaborazione con la scuola steineriana “Maria Garagnani” di Bologna e rappresentata al teatro Testoni della stessa città. Nel 2012 ha partecipato alla realizzazione dell’opera Il Flauto magico di Mozart in collaborazione con Liceo scientifico statale “Grassi”di Latina, rappresentando l’opera presso il teatro cittadino. L’ultimo progetto ha visto il coro Cantus impegnato
Peter Appenzeller è nato a St. Moritz nel 1955. Di-
nello studio e nella concertazione della Mariazeller-
plomato in pianoforte, è direttore di coro, inse-
Messe per coro a 4 voci di Joseph Haydn, eseguita a
gnante di musica, compositore e formatore. Dirige
Milano nell’aprile del 2013 presso la Chiesa di S.Maria
varie compagini corali in Svizzera, dove risiede, e in
delle Grazie al Naviglio. La seconda parte del concer-
Italia. Conduce seminari di formazione musicale in
to ha visto la partecipazione degli allievi della II, III e
Europa. Ha composto canti e oratori per bambini e
IV classe della scuola steineriana Cometa di Milano
adulti. È autore di tre libri di canti in ladino e tede-
che, insieme al Coro Cantus hanno presentato alcu-
sco: Eu sa d’iina staila, Muond surdorà, Die Lieder-
ni brani tratti dall’opera musicale Frate Francesco.
spirale. Ha composto diverse fiabe musicate, tra cui, Asaria, per bambini, adulti e orchestra; Christophorus, per bambini, adulti e orchestra; La canzun dil Rhein, per coro maschile e ottoni; Oratorio di Natale 08 in ladino, per coro misto e ottoni; Oratorio di Natale 10 in tedesco, per coro misto e strumenti. Il Coro Cantus Il coro Cantus, formato da 25 elementi, nasce nel 2007 sotto la direzione del Maestro Peter Appenzeller, grazie all’impegno di musicisti professionisti e insegnanti di musica provenienti da scuole Waldorf italiane e svizzere, che già da un decennio collaborano condividendo momenti di studio, stages di formazione e concerti. Lo studio del Requiem di Mozart ha portato alla presentazione di un lavoro in forma di concerto, strutturato con il solo coro a 4 voci e l’accompagnamento del pianoforte. Questo concerto è stato presentato presso la Sala Teologica della Basilica del Santo a Padova,nella chiesa di S. Giacomo Maggiore a Bologna,nell’ Abbazia cistercense di Valvisciolo in Sermoneta e nella chiesa di S. Michele a Conegliano Veneto.
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Farcoro - coralita’ infantile
ALICE
di Ailem Carvajal
CANTATA PER BAMBINI IN 7 QUADRI per narratore, coro voci bianche, pianoforte e percussioni Orff Testo di Francesco Pelosi (liberamente ispirato all’opera originale di Lewis Carroll) Illustrazioni di Etienne Friess
ALICE è una cantata in 7 quadri, immersa nel
citore del CUBADISCO 2013 (Fiera Internazionale del disco) nella categoria di musica classica.
mondo fantastico del teatro musicale per bambini.
Ha avuto commissioni da istituzioni importan-
La sua strumentazione è rappresentata da un narra-
ti quali: il Teatro alla Scala di Milano, il Centro
tore, coro di voci bianche, pianoforte e strumenti
d’Arte Contemporanea “Reina Sofía” di Madrid,
a percussione (Orff). Composta da Ailem Carvajal
il New Music Miami Festival; il Williams Ensem-
e scritta da Francesco Pelosi, liberamente ispirata
ble (U.S.A) e l’Ensemble Insomnio di Amsterdam.
al classico “Alice nel paese delle meraviglie” di L.
Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali
Carroll. La parte onirica e ludica delle ambienta-
ed internazionali quali: Primo Premio all’una-
zioni e dei personaggi si assembla alle illustrazioni
nimità nel Concorso di Composizione Interna-
di Etienne Friess, ricreando così, molto efficace-
zionale Women Composers di Venezia (2004);
mente, un connubio considerato imprescindibile
Premio Nazionale di Composizione dell’U-
dagli autori: quello dell’apprendere divertendosi.
nione Nazionale di Scrittori e Artisti di Cuba
Oltre ad essere una cantata musicale per bam-
(1993) e Premio alla Creatività Artistica dell’I-
bini ha uno scopo didattico. E’ un’opera che si
stituto Superiore d’Arte dell’Avana (1993).
propone di arricchire e rilevare l’importanza del-
Le sue musiche sono state eseguite in impor-
la musica d’insieme come insegnamento nei pri-
tanti festival in Italia e all’estero, oltre che re-
mi anni di studio e di conseguenza stimolare il
gistrate e trasmesse da emittenti radiofoniche
mondo magico e onirico che il teatro musica-
in Europa e America ed esse sono edite da Peri-
le ha da offrire a bambini e genitori. Attraverso
feria Music (Barcelona), Pizzicato Verlag Hel-
melodie e ritmi di facile esecuzione, vuole cre-
vetia (Svizzera), Tutto Musik (Berlino) e in-
are un ambiente sonoro fatto di suoni e timbri-
cise da Sello Autor (Madrid), Rey Rodriguez
che strumentali caratteristiche per ogni quadro.
Productions (Amburgo) e RYCY (Los Angeles).
La cantata ALICE è rivolta a tutte le scuole di musica,
Fondatrice di MUSICALIA Children, progetto che
scuole elementari, accademie musicali e spazi dedi-
si occupa dell’educazione musicale dei bambini e
cati allo sviluppo artistico e musicale dei bambini.
ragazzi a partire dai 12 mesi di età.Una segnala-
AILEM CARVAJAL
zione particolare merita il Cd “Dame la mano y
Compositrice e pianista cubana, nel 2012 vince il
danzaremos”, pubblicato dall’etichetta america-
prestigioso premio CINTAS fellowship Award en
na RYCY in vendita su iTunes e Cdbaby e le di-
USA ed esce al mercato il suo disco ISLA, prodot-
verse composizioni per la didattica strumentale.
to da Rey Rodriguez Productions (Amburgo) e vin-
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Farcoro - coralita’ infantile
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Farcoro - coralita’ infantile
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Farcoro - coralita’ infantile
Per avere più informazioni sulla cantata ALICE ailemcarvajal@gmail.com www.ailemcarvajal.com www.musicaliachildren.com Video in Youtube (click CC e scegli la lingua dei sottotitoli in spagnolo & inglese) Spot Cantata https://www.youtube.com/watch?v=CKBUQaCT__Y Quadro 1 https://www.youtube.com/watch?v=j8CTXByvTNM Quadro 6 https://www.youtube.com/watch?v=vEu8H64PVn4
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Farcoro - le nostre radici
DON GIANRICO FORNASARI Prete di montagna con la passione del canto corale a cura di Coro ANA Valnure
I
l coro Ana Valnure di Bettola (PC) pian-
per lui i primi canti del nostro appennino (A testa
ge la scomparsa del suo direttore che per 32
bassa / O cancellier). Ha continuato nella raccol-
anni ha insegnato ad esprimere con la voce
ta di canti della nostra terra Piacentina consultan-
quella
sua
do anche il lavoro del centro etnografico provin-
grande passione. Don Gianrico da mezzo seco-
ciale, voleva far conoscere i contenuti di queste
lo viveva in montagna a mille metri d’altezza a
cultura popolare cosi diversa dalla cultura ufficiale .
Groppallo di Farini in alta Valnure, la sua
L’incontro
con
terra di missione era la montagna, e alle
namente
orientato
comunità di montagna ha dedicato tutto il
dimensione
suo lungo ministero di sacerdote, andava a
nizzando
celebrare le messe anche nei piccoli orato-
( L’usignolo / Dove sei / Il mulattiere) e altri per voci virili .
ri sparsi per tutto il territorio, nelle festività
Don Gianrico su imitazione di questo gran-
o per la ricorrenza dei santi cui sono dedicati
de maestro, a sua volta ha ricercato canti
Amava
popolari affidando la parte solista a voci femminili .
coralità
stare
popolare
in
mezzo
da
alla
sempre
gente
nel-
Giorgio Vacchi in
culturale canti
pie-
questa
nuova
del
coro,
armo-
sua
ricerca
tempo fa la gente si ritrovava dopo il lavo-
le, ha infatti dovuto vincere molte perplessità
ro nei campi o nei boschi, e si cantava e,
all’interno del coro; era infatti un modo di can-
secondo
intona-
tare diverso, e solo con il tempo è riuscito
va la canzone adatta, con le voci tipiche della
nel suo intento . Di tutto questo ha lasciato in eredità
gente di montagna. Questi sentimenti ha cercato di
due incisioni dal titolo “COME CANTA LA MIA
farli rivivere nei canti dei suoi cori, Menegosa prima
VALLE” volume 1 e 2 .
e Ana Valnure poi. Già nel 1968 aveva lavorato con
Era molto fiero di dirigere un coro, che
Paolo Bon in questa nuova direzione della coralità di
era
ispirazione
partecipare con esso a tutte le adunate provinciali e
popolare,
momento;
patrimonio
si
musica-
la
nazionali.
le della nostra valle, il quale ha armonizzato
24
voce
degli
non
Alpini
è
quali
Questa
del
all’inizio
ha
le feste popolari, nelle osterie, o nelle aie dove
l’umore
scelta
della
lo
stata
Piacentini
faci-
e
di
Farcoro - analisi
ADRIAN WILLAERT
MAESTRO DI CAPPELLA A SAN MARCO, VENEZIA
Trascrizione ed analisi di Ave Maria a 4 voci di Andrea Angelini *
Come si sa, il periodo tra il 1550 e il 1560 è
tipografi. Il resto delle sue prime edizioni è stato eseguito direttamente su commissione di compo-
stato di incomparabile benessere per Venezia e i
sitori o di terze parti. Nel 1566, Rampazetto, su ri-
suoi mercanti. Per quanto riguarda il settore dei
chiesta di Filippo Zusberti, un cantore di San Mar-
libri, il boom economico significò un rapido au-
co, stampò i mottetti a sei voci di Zarlino. Inoltre
mento del numero degli stabilimenti tipografi-
provvide a ristampare famose antologie corali di
ci. Il picco fu raggiunto alla fine del 1560 quan-
celebri compositori del tempo. Una di queste è la
do l’industria della stampa vedeva la presenza di
celebre antologia intitolata “Mottetti del Fiore”.
50-60 presse e l’impiego di circa 600 persone.
Il titolo completo dell’opera è il seguente:
Le incoraggianti condizioni economiche spin-
Mottetti del Fiore a Quattro voci novamen-
sero tanti novizi a sperimentare quest’attività.
te ristampati, et con somma diligentia revisti et corretti. Libro Primo. - In Venetia, Appres-
Francesco Rampazetto fu attivo, come tipografo,
so Francesco Rampazetto. - in 4° obl. Cantus,
dal 1553 sino alla sua morte avvenuta attorno al
Tenor, Altus, Bassus. In tutto opuscoli quattro.
1577. Lavorò principalmente su commissione di
Un originale dell’opera si trova presso il Museo
altri tipografi e rivenditori di libri. Come per tanti
Internazionale e Biblioteca della Musica di Bo-
suoi colleghi stampò una gran varietà di libri nelle
logna. L’opera contiene i seguenti brani (i nomi
più disparate materie, dall’architettura alla lettera-
degli autori sono citati come nel documento):
tura sino all’astronomia, la storia e la musica. La maggior parte delle sue pubblicazioni era in ver-
In te Domine speravi ... Lerithier
nacolo ma pubblicò anche in latino, greco e perfi-
Letetur omne seculum ... Lupus
no spagnolo. Dal 1561 al 1568 diede alle stampe
Filie Jerusalem ... Archadelt
almeno 32 edizioni musicali e un libro di teoria.
Panis quem ego dabo ... Lupus
Molte delle sue pubblicazioni, come il Libro Pri-
Beati omnes ... Lerithier
mo delle Laudi Spirituali di Giovanni Razzi (1563,
Nisi Dominus ... Lerithier
Jacopo e Filippo Giunti editori in Firenze), il Ter-
Descendit angelus ... Hilaire Penet
zo Libro delle Muse a 4 (1563, Antonio Barré), il
Gloriosa uirgo ... N. Paignier
Secondo Libro dei Madrigali a 5 di Pietro Vinci
Dum aurora ... N. Paignier
(Giovanni Comencino, Venezia) confermano il suo
Virtute magna ... Lasson
status di lavoratore a contratto per privati e per altri * Direttore di coro, insegnante e direttore editoriale di ICB
25
Farcoro - analisi
Tu es Petrus ... Gose
lunga dei dettami che scaturivano dal Concilio di
Domine quis habitabit ... Jo. Courtois
Trento (1545-1562) faticava ad aprirsi un varco,
Benedixit Deus ... Archadelt
lo aiutò nel generare uno stile compositivo libero
Aue Santissima Maria ... N. Gombert
dalle ingerenze della sede papale e strettamen-
Fuit homo ... N. Gombert
te legata al gusto per il tipico colore veneziano.
Tanto tempore ... Verdelat
Il mottetto, nel I modo – Dorico autentico, corri-
Haec dies quam fecit ... Archadelt
spondente al Protus Gregoriano – trasposto al SOL,
Beati omnes ... Lupus
è diviso in quattro episodi, corrispondenti ad al-
Sponsa Christi Cecilia ... Loiset Pieton
trettanti versetti che compongono il testo di questa
Quam pulchra es ... Jo. Lupi
preghiera alla Vergine. Questi versetti sono: "Ave
Omnis pulchritudo domini ... Dambert
Maria, gratia plena, Dominus tecum”, “benedicta
Nisi ego abiero ... Dambert
tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui,
Vir inclitus ... F. De Lis
Jesus", "Sancta Maria, Regina Coeli, dulcis et pia,
Proba me domine ... P. Manchicourt
o Mater Dei" e "ora pro nobis peccatoribus, ut cum
Quem dicunt homines ... Richafort
electis te videamus". Questi episodi, come anche le
In conuertendo dominus ... Lupus
numerose sezioni intermedie in cui sono suddivisi,
Gabriel archangelus ... Verdelot
sono ben individuabili, oltre che dai motivi-parola
Pater noster ... Adrianus Wuillart
che ovviamente li contraddistinguono, anche grazie alle cadenze armoniche che li delimitano. Que-
Ai fini della trascrizione si è preso in esame
sto lo schema delle cadenze presenti all’interno del
l’ultimo mottetto, la cui secunda pars è un’A-
brano, dove si può notare che all’ovvia prevalenza
ve Maria con una variante al testo prima della
di quelle a Sol si contrappongono numericamente
sua codificazione ufficiale avvenuta nel 1571,
quelle meno consuete alla subfinalis Fa, quando ci
proprio in occasione della battaglia di Le-
si aspetterebbe una maggior presenza di quelle a Re:
panto. Il testo usato da Willaert è il seguente:
Ave Maria
Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus,
B flat perfect-authentic tenorizans
Gratia plena I
G perfect-authentic tenorizans
Gratia plena II
F perfect-authentic tenorizans
Dominus tecum I
G plagal
Dominus tecum II G perfect-authentic bassizans
et benedictus fructus ventris tui, Jesus. Sancta Maria, Regina Coeli, dulcis et pia, o Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, ut cum electis te videamus.
Benedicta tu I
F tenorizans
Benedicta tu II
B flat tenorizans
in mulieribus I
D perfect-authentic bassizans
in mulieribus II
G perfect-authentic bassizans
Et benedictus
D phrygian tenorizans
Questo mottetto, stampato nell'anno 1564, rap-
Fructus ventris tui Jesus I B flat perfect-authentic
presenta una delle più alte espressioni dell'arte di
tenorizans Fructus ventris tui Jesus II
Willaert. Nel suo linguaggio l'imitazione non è
F perfect-authentic bassizans
solo un artificio, ma diventa una tecnica al servizio dell'espressività della parola e del pensiero. Natu-
Sancta Maria I
F perfect-authentic tenorizans
ralmente il fatto di vivere a Venezia, dove l’onda
Sancta Maria II
C perfect-authentic tenorizans
26
Farcoro - analisi
Regina coeli Dulcis et pia
zione più ricca di contrappunto fiorito di tutto il
F perfect-authentic tenorizans
O Mater Dei
D phrygian tenorizans
Ora pro nobis I
F perfect-authentic tenorizans
Ora pro nobis II peccatoribus I
brano. Ancora si nota la presenza, nel tenor, di un
D plagal
frammento del cantus firmus. L’ultima parte del secondo episodio assume una chiara figurazione retorica: il “Fructus ventris tui Jesus” è declamato
C plagal
in gran parte con valori lunghi e bianchi che pos-
C perfect-authentic tenorizans
Ut cum electis te videamus I
sono essere facilmente assimilati al seno materno.
G perfect-authentic
Il terzo episodio ci offre una variazione testuale da
bassizans Te videamus II
quello solito dell’Ave Maria. Dopo l’esposizione
G plagal
in stile bicinium del “Sancta Maria”, il brano prosegue con un andamento piuttosto omofonico, specialmente sul “Regina coeli” che risulta così chiaramente ben affermato dal punto di vista vocale. Nell’ultimo episodio, dove si ritorna allo stile imitato, viene proposto tre volte lo stesso frammento di testo “ut cum electis te videamus” la cui melodia è significativamente caratterizzata dall’iniziale salto di quinta ascendente seguita da suoni ribattuti, nonché dalla successiva “circulatio” che sembra rappresentare proprio il ruotare dello sguardo legato alle parole “te videamus”. Il brano, dopo la cadenza perfetta a Sol, termina con una tipica cadenza plagale, costru-
Il tenore subito dopo l’esposizione del primo
ita sulla finalis tenuta dal tenore (“manubrium”).
frammento melodico intona, con valori larghi, l’Ave Maria gregoriana e continuerà a farlo an-
L’elevato livello artistico che Willaert raggiunge
che in altre sezioni del brano, motivo per cui la
in questo mottetto sta nel domino del materiale
composizione, nel suo complesso, può essere
melodico, e nella sua capacità di elaborare il rap-
quasi definita come costruita su cantus firmus.
porto testo-musica tramite artifici tecnici semplici utilizzati in senso espressivo. E’ interessante nota-
Il primo episodio, che si può ulteriormente di-
re come spesso il motivo-parola sia l’elaborazione
videre in tre parti (‘Ave Maria’, ‘gratia plena’ e
dello stesso tema iniziale e come le parti libere sono
‘Dominus tecum’) è di carattere imitativo. Signi-
condotte come sviluppo di cellule melodico ritmi-
ficativo e caratterizzante è l’iniziale salto di quarta
che riconducibili frequentemente al tema. Questa
giusta discendente sulla parola “Ave”, ripreso da
forte unità tematica è poi utilizzata con grande
quasi tutte le altre voci, anche con diminuzione dei
fantasia in svariate tecniche contrappuntistiche ed
valori. Alla fine dell’episodio si può notare come
imitative, che rendono il tessuto musicale in conti-
tutte le parti seguano, sul testo “Dominus tecum”
nua evoluzione, senza mai cadere nella ripetitività.
l’andamento della figura retorica della catabasi.
Sono
Nel secondo episodio il compositore ci propone,
qui
pubblicate
l’antifona
gregoriana
dell’Ave Maria e la trascrizione da me eseguita.
sulle parole “Benedicta tu in mulieribus”, la se-
27
Farcoro - I Piccoli Musici
ďżź
Farcoro - I Piccoli Musici
Farcoro - I Piccoli Musici
Farcoro - I Piccoli Musici
Farcoro - I Piccoli Musici
Basilica Cattedrale di Parma, 8 giugno 2013, VI Festival di cori “Adolfo Tanzi�
Farcoro - vocalita’
VOCALITA’ la laringe: tanto per cominciare di Daniele Farneti *
La laringe è
organo complesso, che svolge molte
funzioni all’interno del nostro corpo. Quando pensiamo alla laringe pensiamo all’organo che produce suoni e note: ma questa è solo l’ultima delle funzioni sviluppate dalla laringe e paradossalmente quella meno importante. La fisiologia della laringe è un argomento complesso ed ancora solo parzialmente conosciuto. Occorre considerare le molteplici funzioni
fig. 1 posizione della laringe nelle diverse fasce d’età rispetto alle
di questo organo, molte delle quali di origine riflessa
vertebre cervicali
o vegetativa. Acquisizioni risalenti ai primi decenni del 1900 si basano sulla osservazione dell’evoluzione
piglottide fino al rinofaringe, all’altezza di C1-C2.
filogenetica per comprendere alcune fra le principali
Questo comporta la disgiunzione fra respirazione e
funzioni della laringe.
deglutizione: ciò permette al neonato di respirare e
La laringe è presente in specie animali inferiori come
poppare contemporaneamente (presupponendo una
organo sfinteriale (diaframma dinamico) che pro-
adeguata pervietà e respirazione nasale). Durante i
tegge le basse vie respiratorie. L’apparato muscolare
primi mesi di vita e nel corso dell’età evolutiva, la cre-
e sensoriale della laringe le permettono attività che
scita del laringe è regolata dall’ormone della crescita
arricchiscono la funzione fisiologica meccanica di
(GH) e la sua posizione discende rispetto al rachide
semplice condotto aereo. Nel corso della evoluzione
cervicale in modo che alla muta vocale si estende da
la funzione sfinteriale si è andata evolvendo con una
C3 a C7. La discesa del laringe e l’accrescimento del
sempre maggiore complessità di struttura, in rappor-
faringe determinano la disgiunzione anatomica e del-
to alle esigenze della vita vegetativa e di relazione.
le funzioni respiratoria e deglutitoria, con lo sviluppo
Nella nostra specie è particolarmente adatta alla fun-
di attività riflesse volte a proteggere le vie respiratorie
zione comunicativa (linguaggio articolato).
inferiori al passaggio del bolo o di altre sostanze che
Possiamo considerare le funzioni laringee come in-
transitano in faringe. Gli ormoni sessuali agiscono
tegrate con quelle dal faringe, nella cui cavità ana-
sul laringe (organo sessuale secondario) regolando
tomicamente essa è contenuta, organo al cui interno
lo sviluppo delle cartilagini e delle masse muscolari,
avviene la deglutizione. In questo ambito anatomico
con l’acquisizione di una voce matura, agendo con-
funzione respiratoria e deglutitoria (entrambe vita-
comitantemente sui risuonatori sopraglottici (vedre-
li) sono integrate intimamente, in una alternanza
mo successivamente).
raffinatissima, regolata dal sistema nervoso centrale
In definitiva dalla primordiale funzione sfinteriale la
(SNC).
laringe ha acquisito specializzazioni nelle funzioni
Alla nascita la laringe del neonato (come in tutti gli
respiratoria e fonatoria, con importanti implicazioni
altri mammiferi) è in posizione alta, spingendosi, l’e
riflesse durante la deglutizione.
* Docente di fonetica acustica e articolatoria, otorinolaringoiatria e patologia clinica foniatrica presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell’ Università degli studi di Bologna.
33
Farcoro - vocalita’
cartilagini aritenoidee cartilagini corniculate Queste cartilagini sono articolate fra di loro mediante articolazioni complesse (diartrosi), tenute unite da legamenti e membrane (Figura 2) e mosse da muscoli. I muscoli della laringe vengono distinti in intrinseci o estrinseci se possiedono rispettivamente uno o due punti di inserzione sul laringe. La muscolatura estrinseca (Figura 3) sospende il laringe nella loggia viscerale anteriore del collo.
fig. 2 Scheletro laringeo: cartilagini, articolazioni, membrane e legamenti mm. Sopraioidei: Digastrico Stiloioideo Miloioideo Genioioideo
La laringe è un organo dell’apparato respiratorio. Questo apparato è formato da organi cavi (organi con supporto scheletrico cartilagineo) dovendo con-
mm. Sottoioidei: Sternoioideo Sternotiroideo Tiroioideo Omoioideo
sentire il passaggio di gas. L’aria fa il suo ingresso dal naso dove viene riscaldata, umidificata e depu-
fig. 3 Muscolatura estrinseca laringea
rata dalle particelle più grossolane che contiene. Il passaggio eccezionale dalla bocca impedisce queste
La muscolatura intrinseca (Figura 4) è utile distin-
modificazioni fisiche dell’aria inalata. L’aria transita
guerla in gruppi funzionali, in relazione alla azione
poi in faringe, organo delle vie digerenti, quindi in
svolta sulle corde vocali. In tale senso distinguiamo
laringe. Se le corde vocali sono aperte l’aria procede
muscoli abduttori che aprono le corde vocali (prin-
in trachea, bronchi per tutte le loro diramazioni, fino
cipalmente il muscolo cricoaritenoideo posteriore o
ai polmoni quindi a ritroso: questo consentendo la
postico), muscoli adduttori che chiudono le corde
ematosi, ovvero lo scambio di gas, con rifornimento
vocli (principalmente il muscolo crico-aritenoideo
di ossigeno e recupero di anidride carbonica. Il per-
laterale e muscoli tensori (principalmente il cricoti-
corso di ingresso è agevolato da contrazione attiva di
roideo) impegnati in adeguamenti di tensione neces-
muscoli inspiratori (principalmente il diaframma),
sari alle variazioni di altezza tonale durante la fona-
il percorso a ritroso è principalmente regolato dalla
zione. Quando le corde vocali sono aperte sulla linea
retrazione elastica delle vie respiratorie e della gabbia
mediana si realizza l’ematosi (funzione respiratoria).
toracica.
Quando le corde vocali sono chiuse sulla linea me-
La laringe ha uno scheletro cartilagineo formato dal-
diana si impedisce il passaggio di materiale dal naso o
le seguenti cartilagini:
dalla bocca (funzione sfinteriale) (Figura 5). Questo
cartilagine tiroide
si ha durante la deglutizione o altre attività vegetati-
cartilagine cricoide
ve. L’adduzione in espirazione si ha durante la fona-
cartilagine epiglottide
zione (funzione fonatoria). In questo caso agiscono
34
Farcoro - vocalita’
fig. 4 Muscolatura intrinseca laringea
altri gruppi muscolari che tendono la corda vocale o estrinseci. Le funzioni svolte dalla laringe sono legate ad una in-
fig. 5 gruppi muscolari funzionali e movimenti relativi indotti dulle corde vocali
nervazione ricchissima che fa capo a due nervi misti,
1) Neurofisiologia della respirazione.
rami del vago: il nervo laringeo superiore, prevalen-
L’apertura della glottide è sincrona con la discesa del
temente sensitivo ed il laringeo inferiore, prevalente-
diaframma ed è, in condizioni usuali, demandata alla
mente motore.
azione del muscolo cricoaritenoideo posteriore o po-
La mucosa laringea è ricca di recettori, ovvero struttu-
stico. In condizioni di ipercapnia (aumento d anidri-
re che raccolgono eventi sensoriali: abbiamo recettori
de carbonica nell’aria inspirata) l’attività dei due mu-
per muscoli, articolazioni e rivestimento mucoso. La
scoli si potenzia ad aumentare il flusso inspiratorio.
stimolazione di tali recettori induce attività riflesse
La laringe svolge anche una azione di controllo sulla
che interessano, come già visto, i muscoli intrinse-
espirazione. Il postico entra in funzione per dimi-
ci laringei, i muscoli tracheo-bronchiali, i muscoli
nuire le resistenze al flusso aereo espiratorio se la P
respiratori e l’apparato cardio-circolatorio (funzioni
sottoglottica supera i 30 cm/H2O/sec. Questo valore
vegetative della laringe, mediate dal nervo vago).
è ridotto nell’ipercapnia ed aumenta nell’ipocapnia.
Dal punto di vista funzionale sono stati identificati:
2) Neurofisiologia del riflesso protettivo.
- meccanocettori che sono regolatori di flusso aereo
La laringe protegge le vie aeree inferiori dalla pro-
(alcuni rispondono a stimoli termici), recettori per la
gressione di materiale (cibo o altre sostanze) nelle
pressione e dei movimenti respiratori della laringe;
basse vie respiratorie attraverso un riflesso polisinap-
- chemocettori che rispondono alle caratteristiche
tico a partenza dal nervo laringeo superiore, volto a
del liquido che tappezza il rivestimento del viscere.
chiudere la porzione sopraglottica e le corde vocali, Il
Fra le sostanze stimolanti possiamo ricordare il KCl
laringospasmo è la persistenza del riflesso di chiusura
e l’SO2, gli acidi, il fumo di sigaretta e altre sostanze
della glottide dopo la cessazione dello stimolo inizia-
chimiche. Esistono anche recettori che rispondono al
le. Questa risposta è più accentuata nell’infanzia ed è
contatto con l’acqua.
abolita dalla sezione del laringeo superiore, dai bar-
Tale dispositivo recettoriale regola le diverse funzioni
biturici, dall’ipercapnia, dall’ipossia e dalla pressione
laringee, che possiamo schematizzare nel modo se-
positiva intratoracica.
guente.
Significato analogo ha il riflesso deglutitorio. La espettorazione è una attività connessa sia alla at-
35
Farcoro - vocalita’
tività glottica che a quella delle vie aeree inferiori e volta ad espellere materiale contenuto nelle alte vie respiratorie. 3) Neurofisiologia della fonazione. Tale attività è estremamente complessa se consideriamo, oltre alla semplice produzione di “suoni” laringei, tutte le implicazioni di tipo logico, mnesico, semantico ed emozionale legato alla produzione del linguaggio parlato. La produzione di suoni a livello laringeo prevede la adduzione delle corde vocali sul piano mediano durante la espirazione. In tale modo la corrente aerea sottoglottica, che proviene dai polmoni dopo gli scambi gassosi, mette in vibrazione la mucosa di rivestimento delle corde vocali (teoria muco ondulatoria) producendo aree di compressione
fig. 6 cavità di risonanza sopraglottiche (vocal tract)
e decompressione a livello della glottide, evento che in senso fisico assume una connotazione periodica (sinusoidale). Il suono laringeo (esclusivo delle vocali) viene poi modificato, arricchito di armonici ed amplificato a livello del tratto sopraglottico e delle altre cavità di risonanza (vestibolo laringo, faringe, cavità orale e cavità nasale –solo per alcune consonanti a risonanza nasale) e articolato a livello della cavità orale. Le consonanti (dei “rumori” sotto il profilo acustico – evento non sinusoidale) sono prodotte dal rapporto reciproco di articolatori mobili e fissi (Figure 6-7). Vocali e consonanti rappresentano i “tratti segmentali” del linguaggio parlato e vengono variamente combinati a produrre parole e frasi a significato compiuto. Il cervello umano, attraverso
fig. 7 luoghi e modi di articolazione consonantica per la lingua italiana
la scomposizione acustica, attuata dall’orecchio nelle
Immagini tratte da E.Pernkopf, Atlante di anatomia umana, Piccin Nuova Libraria, 1987
sue componenti (orecchio esterno, medio, interno), è in grado di ricostruire lo schema fonologico, sintattico e semantico del segnale verbale (teoria della catena comunicativa). In sezioni successive verranno sviluppati questi argomenti, nel tentativo di correlarli, direttamente o indirettamente, alla produzione canora.
36
Farcoro - aerco notizie
ASSEMBLEA FENIARCO AD ALGHERO i delegati regionali ospiti della fersaco di Puccio Pucci
Partire da una città del nord, magari già in stato di
approvate o respinte, con serena franchezza. Merito sicuramente di un clima che da tempo regna
autunno avanzato e con due brevi balzi d’aereo trovar-
in Feniarco e che porta a decisioni, anche se mol-
si d’incanto in un luogo assolato e ricco di tradizioni
to impegnative, sempre
antiche, con un mare da cartolina-ricordo, increspato
L’analisi sulle iniziative realizzate, che vede tra i prin-
solo dalle piccole onde prodotte da alcuni bagnanti
cipali eventi il Festival di Primavera a Montecati-
che nuotano, è cosa di per se stessa assai sconvolgen-
ni, la 14° Edizione della Settimana Cantante Alpe
te. Poi incontrare cari amici che stimi, che come te
Adria a Lignano Sabbiadoro, il Corso per Direttori
nutrono la tua stessa passione per il canto corale è un
di Fano ed il festival di Salerno, ha facilmente ri-
ulteriore valore aggiunto alla tua sensazione di com-
cevuto il giudizio positivo dei Delegati, anche per
piacimento, interrotta ad un tratto – e sono appena le
l’indiscusso successo ottenuto sul campo. Altret-
15 di un dolce pomeriggio di sabato d’ottobre – dal
tanto scontata è stata la conferma per il 2014 de-
richiamo gentile, ma perentorio, del Segretario Be-
gli stessi eventi, con l’inserimento del Seminario
nedet e dello staff tecnico Feniarco, che ci richiama
Europeo per Giovani Compositori ad Aosta, even-
al nostro impegno di Delegati regionali ed al motivo
to questo alternato biennalmente al Corso di Fano.
di questo viaggio: l’Assemblea Feniarco ad Alghero.
E’ stata data ai presenti una ampia relazione sui rapporti internazionali a cui la Feniarco ha partecipa-
E’ il secondo incontro annuale, e come sempre av-
to con la presenza di Dirigenti e Delegati regionali,
viene, si svolge in una Regione diversa, ospiti della
condivise e partecipate.
sugli incontri a livello Ministeriale relativi alla pro-
Associazione regionale organizzatrice: questa
blematica dell’insegnamento della musica e all’as-
volta è la Sardegna. Dovremo fare un primo bi-
sociazioni-smo di base ed infine sulle varie riunioni
lancio della attività annuale e prospettare le linee
tenute dalla Commissione Artistica e dal Comitato
guida per l’anno che verrà. Certo è che il luogo e
di Redazione di Choraliter. Una lunga parte della
l’ospitalità che viene offerta ai Delegati, sempre as-
seduta pomeridiana ha trattato dei problemi ine-
sai generosa ed elegante, riesce a addolcire non
renti al Coro Giovanile Italiano e al Coro Accade-
poco il lavoro che ci aspetta, condotto e guidato
mia, i due gruppi musicali che hanno rappresentato
da Presidente Fornasier e dai Consiglieri della pre-
la Federazione concertando in Italia e all’estero ed
sidenza: Semeraro e Vatri. Al termine dei due gior-
hanno supportato alcune iniziative quali il Corso di
ni di lavoro se ne trae sempre un risultato positivo.
Fano. In ultima analisi si è deciso ripetere l’esperien-
Nel lungo elenco dei punti in discussione all’or-
za per i due cori anche per il prossimo anno, rinno-
dine del giorno trovano collocazione interessanti
vando la direzione artistica di entrambi i complessi.
prospettive di lavoro di cui far tesoro nelle proprie
Dai numerosi interventi dei Delegati sono nate
Associazioni e le proposte, sulle quali si articolano
nuove proposte di iniziative: di un certo interes-
interessanti dibattiti, vengono discusse, modificate,
37
Farcoro - aerco notizie
se quella di creare un “cartellone nazionale” per i concerti natalizi, sull’esempio di quanto avviene in Friuli con il progetto Nativitas, che pubblicizza in un calendario date e luoghi di tutti i concerti dei cori friulani nel periodo natalizio, permettendo così una completa conoscenza degli eventi e la fruizione della musica ad un maggior numero di utenti. Sul tema dell’editoria è stato presentato un catalogo dettagliato di tutte le pubblicazioni edite da
Non sono poi mancati alcuni momenti significa-
Feniarco, utilissimo per una consultazione in caso
tivi come l’intervento non rituale dell’Assessore
di acquisti. Il Presidente ha inoltre sollecitato le
alla Cultura del Comune di Alghero, un giovane
Associazioni a procedere più celermente sul pro-
e determinato politico che, con poche ma senti-
getto della collana Voci e Tradizione, la raccolta di
te parole, ha definito con stima il nostro lavoro ed
armonizzazioni di ispirazione popolare che ha già
ha poi
visto pubblicati i volumi della Toscana, del Pie-
Significativo alla fine della prima giornata, l’intermez-
monte e del Friuli. Inoltre, proprio per compor-
zo musicale che la Fersaco ci ha voluto offrire con una
re un compendio completo di quanto realizza ed
Rassegna musicale, nella quale si sono esibiti quattro
opera la coralità italiana, viene proposto di inviare
complessi artistici di elevato livello e di ottima prepa-
in Federazione un abstract, non più di una pagi-
razione, provenienti da varie località della Sardegna.
na, che riassuma l’attività annuale di ogni Regione.
Questo spettacolo, vissuto in una piccola Chiesa al
Molte iniziative vengono anche presentate dalla stes-
margine di un porticciolo illuminato, ci ha dato di
se Associazioni regionali: quella presentata dal Vene-
Alghero una immagine notturna di rara bellezza.
to intitolata “1000 Cori per Telethon” invita il mo-
La mattinata di domenica, dopo l’ottimo incontro
vimento corale ad affiancare l’AVIS per un sostegno
conviviale post concerto, di tipico sapore sardo,
della ricerca sulle distrofie muscolari. L’iniziativa sarà
non ha colto i Delegati impreparati. Velocemen-
pubblicizzata a livello nazionale. In pratica ad ogni
te sono stati disbrigati gli ultimi impegni previsti,
concerto, concordato con l’AVIS della propria zona,
per giungere infine all’interessante Convegno, in-
si potrà associare la presenza di un banchetto che dif-
trodotto dal Presidente, sul tema: “Come far Coro
fonderà la missione Telethon. I cori saranno tempe-
in momenti di crisi”. La condivisione del difficile
stivamente informati su come procedere per attivare
momento che tutti stanno verificando nelle loro at-
questa proposta e sulle modalità di partecipazione.
tività, ha acceso il dibattito che ha visto impegnati
Sul problema dei contributi ricevuti dalle Pubbli-
quasi tutti i presenti ed ha modulato tutta una se-
che Amministrazioni è stato fatto un appello alle
rie di esperienze, di suggerimenti di procedure tese
Associazioni che godono già di tale supporto, di
per indicare alla coralità come procedere nel proprio
inviare in Feniarco le disposizioni di legge regio-
impegno, di fronte ai problemi economici presenti.
nali che consentono loro di ottenere stabili contributi annuali su progetti musicali per la coralità. Ciò al fine di avere dei modelli già sperimentati a cui ispirarsi, per attivare similari procedure amministrative anche in altre Regioni che ne sono prive.
38
anche assistito a parte della Assemblea.
Farcoro - aerco notizie
CONVEGNO DELLE REDAZIONI DELLE RIVISTE REGIONALI Bologna, 15-16 febbraio 2014 di Puccio Pucci
Il Convegno che si è svolto a Bologna il 15 e 16
musicisti e Conservatori e ha presentato l’incontro bolognese come impegno di Feniarco per con-
febbraio u.s. ha riunito le Redazioni delle Riviste
fermare al settore pubblicistico valenza e qualità.
che le Associazioni regionali della Feniarco pub-
La
blicano a stampa o in formato pdf. Oltre trenta i
strata
partecipanti in rappresentanza di dieci Regioni che
prima da
relazione Sandro
brillantemente
Bergamo
aveva
per
illutito-
lo un tema emblematico: La rivista ideale.
hanno una testata giornalistica. In concomitanza di
Bergamo ha iniziato facendosi una
questo incontro si è anche svolta una riunione del
domanda:
Quali le difficoltà di una comunicazione efficace?
Comitato di Redazione di Choraliter, che ha fornito
Ha osservato infatti che l’enorme massa di infor-
ai presenti il modus operandi del gruppo redazio-
mazioni rischia spesso di seppellire la notizia, per
nale presieduto da Direttore Bergamo, con una se-
cui occorre innanzi tutto un opportuna scelta del-
duta “aperta” per la messa a punto delle prossime
le stesse perché il rumore di fondo livella tutto e
pubblicazioni della Rivista. La Feniarco è interve-
rende difficile distinguere ciò che è importante da
nuta con il suo Presidente Fornasier, con Michela
quello che non lo è; inoltre la limitatezza dei no-
Francescutto e Pier Rendina, valenti collaboratori
stri mezzi impone di impiegarli nel modo migliore.
dello staff che hanno coordinato i lavori all’O.d.G.
Non va dimenticato che l’oggetto della nostra comu-
All’AERCO è stato affidata la parte logistica dell’in-
nicazione resta senza dubbio l’Associazione, il Coro
contro che si è svolto nella sala convegni dell’Ho-
ed il canto corale, mentre il soggetto sono i direttori, i
tel cittadino che ha ospitato i delegati e si è con-
compositori, ed i coristi. Ma non si deve anche trascu-
clusa con una riunione conviviale alla quale sono
rare il fatto che esistono altri destinatari, quali pubbli-
intervenuti anche i numerosi accompagnatori e
co interessato alla musica corale, pubblico interessato
accompagnatrici, richiamati a Bologna dalla con-
alla musica e pubblico da interessare genericamente.
comitante presenza della mostra di Vermeer, con il
Bergamo
famoso quadro “La ragazza dall’orecchino di perla”.
è
passato
poi
re i possibili modelli delle
La finalità della riunione era proporre agli interve-
a
defini-
pubblicazioni.
Il primo è l’House organ, cioè un giorna-
nuti alcune riflessioni per facilitare loro il lavoro di
le che sia incentrato sulle motivazione e l’ap-
redazione, unitamente a una puntualizzazione del-
partenenza, sul concetto di mission e che
le più aggiornate modalità per operare nel mondo
quindi dia informazioni sui principi alla base
dei media. Dopo il saluto del Presidente Fantuzzi,
della Associazione e comunichi le strategie e le poli-
il programma dei lavori è stato illustrato dal Presi-
tiche attuative e le informazioni sul mondo esterno.
dente Fornasier, che ha ricordato con orgoglio il
L’altro modello e quello chiamato Customer maga-
successo che la Rivista nazione sta sempre più ri-
zine cioè un organo di stampa che si prefigge di cu-
scuotendo non soltanto nel mondo della corali-
rare all’esterno l’immagine dell’organizzazione e di
tà italiana ed europea, ma anche presso studiosi,
39
Farcoro - aerco notizie
te:
La
comunicazione
ai
tempi
del
web.
Non si poteva trovare un incipit migliore se non iniziando dall’analisi della parola COMUNICARE, cioè trasmettere un messaggio (dal latino communico>cum munire ovvero “legare insieme, mettere in comune e per estensione, far partecipe). Il ruolo del “comunicatore” è fondamentale in aziende, come anche nelle realtà associazionistiche di ogni livello, per creare un’immagine dell’associazione, per diffondere capillarmente ed in modo omogeneo e
migliorarne la percezione. La tipologia delle nostre
coerente questa immagine ed infine per Informare
riviste dovrebbe coprire entrambi gli ambiti: infor-
sulle attività verso l’esterno. Ovviamente deve essere
mare e formare la nostra base ed anche formare il
costante il rapporto del comunicatore con il manage-
nostro pubblico attuale e attrarre quello potenziale.
ment delle associazione. Michela fa qui una impor-
Come fare per conseguire questa finalità? Sandro Ber-
tante citazione che esprime in modo chiaro di quanto
gamo offre alcuni consigli pratici: privilegiare un ca-
sia importante per tutti dare all’esterno l’immagine
rattere inclusivo rispetto all’unitarietà dei contenuti e
di una corretta comunicazione. “Le relazioni pubbli-
realizzare una rivista che non sarà letta per intero da
che non sono l’ufficio stampa e neppure riguardano il
tutti, ma dove molti trovino qualcosa. Quindi una ri-
management, esse sono quello che tutti all’interno di
vista che racconta noi al mondo esterno e porta gli sti-
un’impresa, dal vertice in giù, dicono e fanno quando
moli dell’esterno al nostro interno, promuovendo gli
sono a contatto con il pubblico.” Arthur Page (1939).
eventi comuni con la condivisione dei collaboratori.
Gli attori della comunicazione sono molteplici:
Interessante il dibattito che è seguito, durante il qua-
• Emittente: colui che avvia la comunicazione attra-
le gli intervenuti, nel dare ampia informazione sulle
verso un messaggio
tipologie delle varie riviste regionali, hanno anche ri-
• Ricevente: colui che accoglie il messaggio, lo deco-
chiesto ed ottenuto approfondimenti sulla interessan-
difica, lo interpreta e lo comprende.
te ed appassionata relazione del Direttore Bergamo.
• Codice: parola parlata o scritta, immagine, impie-
E’ poi cominciata la sezione già descritta del Comi-
gata per “formare” il messaggio.
tato di Redazione di Choraliter che ha fornito un
• Canale: il mezzo di propagazione fisica del codice
modello di metodo operativo alle redazioni, impo-
• Rumore: elementi di disturbo che influiscono sulla
stando la programmazione dei prossimi numeri,
trasmissione esatta
indicando i temi da trattare e fornendo indicazione
• Contesto: l‘ambiente all’interno del quale si situa
sui possibili redattori degli articoli programmati.
l’atto comunicativo • Referente: l’oggetto della comunicazione, a cui si
Dopo l’incontro conviviale della sera offerto
riferisce il messaggio
ai convegnisti dall’AERCO, la mattinata è sta-
Una buona comunicazione nasce sempre dalla inter-
ta dedicata ad una interessante relazione tenu-
azione di tali mezzi.
ta da chi in Feniarco si occupa principalmente di Comunicazione: l’amica Michela Francescutto. Il
tema
proposto
è
davvero
affascinan-
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Farcoro - aerco notizie
La parola iniziale per l’ideazione e impostazio-
attenzione agli errori!)
ne di un’azione di comunicazione è il messaggio,
2. essere accattivanti (il web offre talmente tante op-
che sia incisivo, chiaro, memorizzabile, riconosci-
portunità che si dovrà attrarre chi cerca informazio-
bile (usare parole chiave e immagine coordinata).
ni; messaggi semplici e chiari; bisogna sempre pensa-
Quindi si passa a trasmettere il messaggio ai mezzi:
re a chi ci si rivolge)
mass media tradizionali e innovativi (giornali, quo-
3. sfruttare l’interattività (proporre contenuti video/
tidiani, periodici, radio, televisione, manifesti, tele-
audio, far interagire l’utente con il sito affinché ritor-
fonia, web… qualsiasi procedimento per riprodurre
ni “a farvi visita”.)
la parola scritta o parlata, la musica, le immagini in
4. chiedere il parere della gente (es. il “Mi piace” di
edizioni di massa, distribuite su spazi vastissimi).
Facebook è molto utile)
Oggi possiamo contare su nuovi mezzi di comu-
5. usare parole dirette e d’azione (es. “Guardate il vi-
nicazione di massa, sviluppati posteriormente alla
deo”, “Lasciate un commento”, …)
nascita della tecnologia informatica. essi offrono:
6. immagini e brevi (!) video funzionano più di un
- velocità di comunicazione a distanza
lungo testo (la fruizione del web è veloce, una foto
- portata demografica potenziale
attira l’attenzione)
- mancanza di limiti territoriali (diffusione geografi-
7. fare sempre una selezione preventiva su immagi-
ca potenzialmente mondiale)
ni/audio/video che pubblicate (buona resa e qualità
- accuratezza delle informazioni trasmesse
accettabile)
- interattività (partecipazione degli interlocutori)
8. aggiornare, aggiornare, aggiornare!
- facilità d’uso.
(con costanza e cognizione di causa)
La relatrice ne offre un ampio panorama:
9. perseverare (bisogna lavorare a lungo e bene per
- CD e DVD promozionali
ottenere risultati)
- siti web
10. trovare uno o più “volenterosi” volontari all’in-
- canali di streaming audio e video (es. YouTube,
terno del coro o dell’Associazione che si occupino
MySpace)
della comunicazione informatica!
- e-mail, newsletter - gruppi di discussione su web (forum)
Convegno davvero importante quello realizzato da
- blog
Feniarco a Bologna, ricco di idee e concretezza per
- skype (comunicazione a distanza)
chi opera nella comunicazione in ogni settore del pro-
- social network (es. Facebook, Twitter)
prio impegno e dal forte connotato sociale e formativo. Chi lavora per comunicare il“coro”, concludeva
Quindi a conclusione della esposizione ricca di
la relatrice “prende parte a una più ampia strategia
riferimenti tecnici e scientifici la relatrice Fran-
culturale di sensibilizzazione del pubblico, di pro-
cescutto propone un decalogo di suggerimenti
mozione e diffusione di cultura e tradizioni musicali
per il miglior utilizzo dei “mezzi per una migliore
e supporto di un elemento di forte socializzazione”..
comunicazione”, che riportiamo fedelmente, ritenendo che le indicazioni fornite possano essere molto utili anche per le “comunicazioni” più semplici, ma sempre importantissime dei singoli cori. 1. essere accurati (usare parole adatte comprensibili,
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Farcoro - aerco notizie
CONCORSO CORALE INTERNAZIONALE CITTA’ DI RIMINI
canti da tutto il mondo in riva al mare di Andrea Angelini*
“Where are you from?” E’ la domanda che si
e di arrivare a tutti coloro che si lasciano incantare.
le Corale di Rimini. Si respira infatti subito un’aria
to dalla categoria dei cori infantili: anche qui tra-
Un altro aspetto molto interessante è rappresenta-
sente ripetere più spesso al Concorso Internaziona-
spare il desiderio di tramandare le proprie tradi-
d’internazionalità, quando dalle strade circostanti il
zioni, di far conoscere gli autori, i compositori dei
teatro Novelli, cominciano a vedersi gruppi di perso-
proprio Paese, attraverso i brani più caratteristici.
ne, per lo più giovani, che intonano melodie, canoni
Da qualche anno è presente al concorso anche la
e i più svariati ritmi, attirando lo sguardo curioso dei
sezione che riguarda la musica sacra. Si svolge nella
passanti. Molti infatti sono stati i Paesi rappresenta-
bella cornice della chiesa di San Giovanni Battista,
ti, durante le varie edizioni e ciascuno ha trasmesso,
in stile barocco, con un ampio abside e un pregevole
proprio attraverso le armonie e il canto, la propria
coro ligneo. Nella scorsa edizione il Coro femminile
cultura, l’essenza più profonda di un popolo. Dalle
Puellae Orantes (www.puellaeorantes.pl) provenien-
Filippine, i cori universitari che hanno partecipato
te Tarnow, Polonia, e diretto da Władysław Pachota
hanno sempre suscitato stupore e ammirazione: i
e Aleksandra Topor è riuscito a creare una atmosfera
loro abiti, colorati e ricchissimi di dettagli, la loro
di misticità che ha affascinato i silenziosi ascoltato-
profonda musicalità, ma soprattutto l’entusiasmo
ri. Questo coro ha vinto la categoria Musica Sacra,
espresso attraverso tutto il corpo, voce e movimenti
quella dei Coro Giovanili e il Grand Prix finale…
super coordinati. E che dire dell’anima dei latino-
Che dire poi dei rituali di ogni coro, dietro le quinte
americani, del loro sguardo fiero e dell’amore per la
del teatro, prima di esibirsi? Alcuni si stringono in
loro terra? Eppure ogni coro canta nella propria lin-
cerchio, con le braccia sopra le spalle dei compagni,
gua, ma è proprio questo il vero linguaggio della mu-
come per intensificare ancora di più il legame con
sica: quello di suscitare emozioni al di là delle parole
gli altri, essere davvero una voce. Sono giorni pie-
* Direttore di coro e direttore artistico di MusicaFicta
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Farcoro - aerco notizie
Cori a Voci Miste, Cori di Bambini e Giovanili,
ni, e chi partecipa per cantare o in qualità di giurato
Cori con repertorio popolare o spiritual/gospel. Al
o di semplice ascoltatore lo sa. Certamente qualifi-
termine di ogni categoria, la giuria decreta i vin-
carsi ai primi posti è un traguardo a cui tutti aspi-
citori che, oltre al premio, hanno l’opportunità di
rano, ma ogni coro, anzi direi ogni partecipante ha
competere al Grand Prix, che vedrà il vincitore as-
l’opportunità di conoscere persone, scambiare idee,
soluto del Concorso. I concorsi si tengono al mat-
pareri, conoscere nuovi repertori, ascoltare qualcosa
tino e nel pomeriggio, mentre durante tutte le se-
di insolito. Anche gli strumenti, i costumi e i movi-
rate si svolgono i concerti non competitivi, che
menti coreografici possono rivelare grandi sorprese.
offrono un’ulteriore momento di scambio culturale.
Il Concorso si articola sostanzialmente il quattro
La prossima edizione avrà luogo dal 25 al 28 Set-
giornate, durante le quali si esibiscono i cori delle
tembre 2014. Per informazioni e iscrizioni:
diverse categorie: Musica Sacra, Cori a Voci Pari,
www.riminichoral.it
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Farcoro - aerco notizie Federazione Nazionale Italiana delle Associazioni Regionali Corali 33078 San Vito al Tagliamento (Pn) via Altan, 83/4 tel. 0434 876724 - fax 0434 877554 - info@feniarco.it - www.feniarco.it
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