e-FARCORO 3-2013

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Quadrimestrale dell’AERCO Associazione Emiliano Romagnola Cori

N° 3, Settembre — Dicembre 2013

Farcoro



Farcoro - indice

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EDITORIALE

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2013 BICENTENARIO DI GIUSEPPE VERDI SCAMPOLI DI CORALITA’ VERDIANA “Più popolare e facile che mi sia stato possibile”

di Niccolò Paganini e Sandro Bergamo

di Sara Dieci

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CONVEGNO REGIONALE AERCO SULLA CORALITA’ SCOLASTICA “Un coro in ogni scuola...Partiamo dall’Emilia Romagna” parte seconda

5 GIUSEPPE VERDI

di Benedetta Toni

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I PICCOLI MUSICI di Mario Mora di Flora Anna Spreafico

25 31

COMPOSIZIONE “La Vergine degli Angeli” arrangiamento a cura di Mauro Zuccante FENIARCO E LA CORALITA’ INFANTILE Crescere cantando

34 ADOLFO TANZI

di Sandro Bergamo

34

LE NOSTRE RADICI Adolfo Tanzi di Michele Ballarini

39

AERCO NOTIZIE

43

17 I PICCOLI MUSICI L’estetica del suono al tempo di Monteverdi

17 I PICCOLI MUSICI


FARCORO

Quadrimestrale dell’Aerco Associazione Emiliano Romagnola Cori Settembre-Dicembre 2013 Edizione online: www.farcoro.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna N° 4530 del 24/02/1977 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - CN/BO. Direttore Editoriale Niccolò Paganini Comitato di Redazione Fedele Fantuzzi Giacomo Monica Puccio Pucci Edo Mazzoni Matteo Unich Grafica e impaginazione Elisa Pesci Stampa Onlineprinters.com, Germany Sede Legale c/o Aerco – Via Capo di Lucca 42 40126 Bologna Contatti Redazione: farcoro@aerco.it +39 347 9706837 I contenuti della Rivista sono © Copyright 2009 AERCO-FARCORO, Via Capo di Lucca 42, Bologna - Italia. Salvo diversamente specificato (vedi in calce ad ogni articolo o altro contenuto della Rivista), tutto il materiale pubblicato su questa Rivista è protetto da copyright, dalle leggi sulla proprietà intellettuale e dalle disposizioni dei trattati internazionali; nessuna sua parte integrale o parziale può essere riprodotta sotto alcuna forma o con alcun mezzo senza autorizzazione scritta. Per informazioni su come ottenere l’autorizzazione alla riproduzione del materiale pubblicato, inviare una e-mail all’indirizzo: farcoro@aerco.it.


Farcoro - editoriale

Cantare in coro significa anche unità e collaborazione ed è anche per questo che nel nuovo numero di Farcoro vogliamo iniziare a creare un legame ancora più stretto con Choraliter, la rivista della Federazione Nazionale Italiana delle Associazioni Regionali Corali. Ringrazio per la gentilezza e la disponibilità il Presidente Sante Fornasier e il Direttore editoriale Sandro Bergamo. Cogliendo l’occasione del Bicentenario di due grandi artisti come Richard Wagner e Giuseppe Verdi, ho pensato di comporre il nuovo numero come una partitura wagneriana con una serie di leitmotiv, tutti ben concatenati, per riaffermare ancora una volta l’importanza del canto corale come strumento di cultura, di istruzione e di crescita della persona e in particolare delle nuove generazioni. Cori scolastici e di voci bianche, la musica di Giuseppe Verdi sono tra i temi che si intrecciano confermando ancora una volta quanto la musica vocale sia un veicolo straordinario ed efficace di trasmissione per la cultura popolare. Grazie alla giovane musicologa Dott.ssa Sara Dieci, ci viene presentato come Verdi e le sue pagine corali siano estremamente incarnate nella storia del popolo italiano, divenendo addirittura simbolo del periodo risorgimentale, anche se a sua insaputa. Un interessante e incantevole arrangiamento de “La Vergine degli angeli” per coro di voci bianche del M° Mauro Zuccante impreziosisce le pagine della nostra rivista e mette in evidenza quanto Verdi e la sua musica possano adattarsi meravigliosamente ad ogni formazione corale. Inoltre, se la composizione viene eseguita da “I piccoli musici” del M° Mario Mora non si può rimanere che incantati. Proprio questa grande realtà della coralità italiana è stata oggetto di studio della Dott.ssa Flora Anna Spreafico. Una parte del suo lavoro lo presentiamo con lo scopo di mostrare come una realtà di un piccolo paese, quale Casazza, in provincia di Bergamo, può diventare un centro importante del mondo musicale internazionale. Per la rubrica “le nostre radici” presentiamo il M° Adolfo Tanzi, un maestro di coro unico, capace di catalizzare attorno a sé entusiasmo e gioia di cantare. Cercando di portare avanti il suo carisma e la sua simpatia lo vogliamo ricordare con questo articolo del M° Michele Ballarini. Tra le tante notizie provenienti dalle delegazioni regionali, vogliamo illustrare a grandi linee la nuova edizione del Corso per Direttori di coro. La nostra Associazione da anni porta avanti questa iniziativa che cerca di aiutare sempre di più la formazione e la qualità dei nostri Direttori. Sperando che questa “sinfonia” di temi possa essere di vostro gradimento vi auguro una buona e proficua lettura. Corali saluti Niccolò Paganini direttore editoriale

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Farcoro - editoriale

Il discorso tenuto da Malala Yousafzai, lo scorso 12 luglio, al palazzo delle Nazioni Unite, davanti al segretario generale, merita di entrare nella storia, accanto ad altri come quello di Kennedy a Berlino («io sono un berlinese») o di Martin Luther King a Washington («Io ho un sogno»). Il 9 ottobre del 2012, i talebani spararono in testa a questa ragazza colpevole di proclamare, nel suo blog, il diritto di tutti, anche delle bambine, all’istruzione. Un diritto fortemente contrastato dai suoi attentatori che, dove ne hanno il potere, limitano il diritto all’istruzione a tutti e lo precludono totalmente alle donne. Curata e salvata, Malala ha potuto parlare, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, indossando lo scialle che fu di Benazir Bhutto, durante l’Assemblea della Gioventù, alla presenza del Segretario Generale. È stato un appello ai governi perché garantiscano un’istruzione gratuita e obbligatoria in tutto il mondo per ogni bambino. «Contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, perché sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione è la prima cosa». Ci siamo riconosciuti nelle parole di Malala Yousafzai. Ci siamo riconosciuti

anzitutto

come

cittadini

democratici,

convinti

da

sempre che una convivenza civile si fonda sulla conoscenza, mentre dall’ignoranza nascono i razzismi, le discriminazioni, le violenze. Ma ci siamo riconosciuti anche come parte di un movimento corale che si sente, ed è, libro e penna a disposizione degli uomini di tutte le età e di tutte le culture. Un movimento inclusivo, che non respinge nessuno e che per tutti sa trovare il canto giusto. In tante situazioni difficili il coro è la via attraverso la quale può passare un segnale di pace dove c’è conflitto, di integrazione dove c’è emarginazione, di speranza dove rischia di insediarsi la disperazione. Troppo raramente raccontata dalla letteratura e dal cinema (tra i pochi esempi, il film Les choristes), questa scuola di convivenza e di tolleranza, questa palestra di formazione personale e collettiva è l’aspetto più profondo e affascinante del cantare in coro. Credo che Malala possa essere contenta di noi, se mai ha avuto occasione di conoscere il mondo corale. Da parte nostra terremo sempre presente le sue parole, perché il canto corale possa aiutare bambini e adulti a realizzare se stessi e i loro sogni. Sandro Bergamo direttore di “Choraliter”

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Farcoro - bicentenario verdiano

SCAMPOLI DI CORALITA’ VERDIANA “Più popolare e facile che mi sia stato possibile” di Sara Dieci (*)

L

intento ad accompagnare il rito, e tanto altro.

volgendo all’epilogo. Per ognuno di noi, devoto o

Da molti decenni i cori più ‘chiacchierati’ di Verdi

indifferente al melodramma, è lecito formulare un

sono quelli che, per nascita e inclinazione, apparten-

piccolo bilancio su quanta di questa musica possa es-

gono più schiettamente alla sensibilità risorgimentale

sere entrata nelle nostre orecchie rispetto al consueto.

ed è per la loro evidenza che fin dalla fine dell’Ot-

Scopriremmo che, dai jingle pubblicitari al program-

tocento è stata accollata una patente di militanza al

ma di concerto, scampoli piccoli o grandi dell’opera

loro creatore. Pur non desiderando in queste pagine

di Verdi si sono moltiplicati intorno a noi. Bisognerà

assumere posizioni o formulare corollari, si invita a

anche chiedersi perché proprio quelle frasi si sono

festeggiare la ricorrenza rileggendo queste musiche

staccate dalla loro sede originaria, quella macchina

accanto ai loro preludi, interludi e postludi.

del racconto così perfetta da lasciarsi difficilmente

1. L’antefatto

manomettere.

Nel melodramma di fine Settecento il coro svolge-

Senza dubbio, il fenomeno si perde nella notte dei

va soprattutto una mansione complementare: al pari

tempi e riveste un interesse tutto particolare quando

degli arredi scenici forniva il corredo alla trama senza

e celebrazioni del bicentenario verdiano stanno

questi scampoli sono assegnati al coro. L’impegno di cantarli ancora e tornare a ragionare sul loro senso è molto più di un omaggio. In primo luogo, ci permet-

SCAMPOLI PICCOLI O GRANDI DELLA MUSICA DI VERDI SI SONO MOLTIPLICATI INTORNO A NOI

te di ripercorrere la carriera del maestro bussetano dal punto di vista di una risorsa sonora ed espressiva cui di volta in volta erano affidati nuovi

compiti, competenze e peculiarità di scrittura. La ragione più eminente risiede però nella strada che queste melodie hanno percorso dall’istante della loro elaborazione fino ai nostri giorni, una rete intensa e capillare, che ha ben presto superato le porte dei teatri risuonando nelle città e nei paesi per mezzo delle bande, delle voci più o meno allenate, dell’organista

Giuseppe Verdi (1813-1901)

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Farcoro - bicentenario verdiano

incidere concretamente nel suo svolgimento; sovente

di Parigi nel 1809. Fra i titoli più spesso evocati vi

alle numerose persone convenute a cantare in scena

sono quindi Mosé (1818) e Guillaume Tell (1829) di

si chiedeva di indossare i panni (sia nel senso del co-

Rossini, Otto mesi in due ore o sia gli esiliati in Si-

stume, sia in quello vocale) necessari a ricreare un

beria (1827) e Gemma di Vergy (1834) di Donizetti,

dato ambito folclorico. Nell’età di Rossini il coro ha

Norma (1831) e I Puritani (1835) di Bellini. Dei tan-

un brano convenzionale, in cui non è difficile indivi-

ti esempi che dispongono a riflettere sull’argomento

duare un modello assoluto e sempre appropriato: ne

ci limitiamo a citarne un paio.

è testimone lo stesso Mazzini, che nella sua Filosofia

Il primo si trova in Caritea Regina di Spagna di Save-

della musica (1836) dimostra di essere un attentissi-

rio Mercadante (1826), che narra le peripezie di una

mo ascoltatore: “se il dramma musicale ha da cammi-

principessa spagnola alle cui nozze è legato il destino

nar parallelo allo sviluppo degli elementi invadenti pro-

di una nazione. Al culmine del primo atto Don Al-

gressivamente la società -­perché il coro, che nel dramma

fonso, re del Portogallo, decide di prenderla con la

Greco rappresentava l’unità d’impressione e di giudicio

forza e un reggimento di soldati spagnoli intona un

morale, la coscienza dei più raggiante sull’anima del Po-

coro:

eta, non otterrebbe nel dramma musicale moderno più

Aspra del militar

ampio sviluppo, e non s’innalzerebbe dalla sfera secon-

benché la vita,

daria passiva che gli è in oggi assegnata, alla rappre-

al lampo dell’acciar

sentanza solenne ed intera dell’elemento popolare? [...]

gioia l’invita.

Perché, relativamente al protagonista o a’ protagonisti,

Chi per la gloria muor

non costituirebbe quell’elemento di contrasto essenziale

vissuto è assai;

ad ogni lavoro, drammatico, -­relativamente a se stes-

la fronda dell’allor

so -­non darebbe più sovente immagine, col concertato,

non langue mai.

coll’avvicendarsi, coll’intrecciarsi di più melodie, di più

Piuttosto che languir

frasi musicali, intersecate, combinate, armonizzate l’u-

per lunghi affanni

na coll’altra a interrogazioni, a risposte, della varietà

è meglio di morir

moltiplice di sensazioni, di pareri, d’affetti, e di deside-

sul fior degli anni. Chi muore e che non dà

rii che freme d’ordinario nelle moltitudini?” Un nuovo genere di coro, quello invocato in que-

di gloria un segno

ste righe, dove l’effetto popolare riesca a determina-

alla futura età,

re una inedita funzionalità, progettata nel libretto e

di fama è indegno.

nella partitura. Ma qualcosa stava già accadendo. In

Sebbene oggi si possa incontrare Caritea più che altro

quegli anni, infatti, la presenza del ‘popolo’ in scena,

nel dizionario (e forse la si incontra perché la sua voce

specie in drammi di evidente implicazione politica

precede quella di Carmen), questo brano è passato

ha reso le sue invocazioni alla libertà e al patriotti-

alla storia. Diciotto anni dopo la prima rappresen-

smo dei perfetti strumenti di propaganda. È assai

tazione dell’opera avvenne la dimostrazione di come

arduo determinare il punto esatto che sta all’origine

fossero riposte forti incombenze di ordine ideologi-

di questa particolare vocazione ideologica del melo-

co tra le file del coro, poiché fu proprio quel tema

dramma, ma si suole iniziare il percorso che conduce

che i fratelli Bandiera cantarono nell’atto di salire al

al Risorgimento con l’opera napoleonica Fernando

patibolo. Le cronache dell’avvenimento, oltre a sot-

Cortez di Gaspare Spontini, rappresentata all’Opéra

tolineare il fermo stoicismo con cui s’intonò questo

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Farcoro - bicentenario verdiano

canto, ne riportano anche le parole, che non concor-

intervento del mentore. La produzione di musica co-

davano del tutto con la stesura originale: «gloria» fu

rale indipendente dal teatro lo accompagnò per tutta

sostituito con «patria», mentre il verso «per lunghi

la vita, con le vette che tutti conosciamo, ma sempre

affanni» divenne «sotto i tiranni». Indubbiamente,

manifestando il dominio di un naturale esercizio spe-

non si trattava di un adattamento ‘alla circostanza’,

culativo.

ma risulta ovvio che da tempo quei versi avessero già

I suoi melodrammi creati entro la metà del secolo

ricevuto un significativo ritocco, le cui ragioni non

si collocano appieno in una fase di trasformazione

sono difficili da immaginare (non sarebbe stata né la

della drammaturgia in cui anche gli episodi cora-

prima né l’ultima volta). Si può anche legittimamen-

li rivedono il proprio assetto funzionale. In Verdi è

te sospettare che a questa invocazione morale fosse

evidente il valore attribuito a questo elemento per la

stato applicato un ‘ammortizzatore lessicale’ all’atto

frequenza con cui i suoi propri temi sono enunciati

della prima esecuzione veneziana allo scopo di scon-

a partire dall’apertura orchestrale: Nabucodonosor,

giurare indesiderati interventi della censura, ma per

La battaglia di Legnano e Stiffelio sono le opere di

riappropriarsi subito della sua veste più autentica at-

questi anni la cui sinfonia anticipa più temi che nel

traverso il canale popolare.

dramma saranno cantati dal coro. Le tante occorren-

Altro caso, sempre riguardante una donna virtuo-

ze in cui questo è impiegato nei lavori di quegli anni

sa e astuta in cerca di marito. Nel secondo atto de

rivela in modo palese la determinazione di Verdi a

L’italiana in Algeri di Rossini si ritenne opportuno,

considerarlo parte integrante del codice narrativo del

replicandola a Roma dopo la prima a Venezia, sosti-

melodramma e non più come un convenzionale ac-

tuire nel rondò di Isabella «patria» con «sposa»; al

cessorio timbrico e segnaletico.

momento di eseguirla a Napoli si ritenne rischiosa anche questa modifica, per cui l’intero numero venne cambiato con «Sullo stil de’ viaggiatori», aria comune di tema turistico. Nonostante il coro in «Pensa alla patria» svolga la funzione di “pertichino” (ossia, intervenga con brevi battute a commento del solista) anziché essere protagonista della scena, è doveroso marcare la sua presenza sul palco quando il libretto dell’opera ‘strizzi l’occhio’ allo spettatore evocando sentimenti e concetti oscillanti fra la finzione e la realtà. La «rappresentanza solenne ed intera dell’e-

Coro del Teatro alla Scala, “Va Pensiero”, Nabucco 2013

lemento popolare» cui si riferiva Mazzini era già entrata in campo.

In questo modello vi è anzitutto il pezzo chiuso cora-

2. Il popolo in scena

le, che ha il compito di dichiarare all’istante il conte-

Negli anni dell’apprendistato di Verdi la compo-

sto geografico e temporale del dramma; non sviluppa

sizione polifonica ebbe un indiscusso rilievo; fra i

mai un’azione e sovente manifesta un sentimento

tredici e i vent’anni, sotto il controllo del maestro

di gioia destinata presto a spezzarsi per la presenza

Ferdinando Provesi, scrisse musica per l’uso liturgico

in scena di uno o più solisti alle prese con i propri

come alcune Lamentazioni di Geremia e una Messa

guai. Sono questi i brani che si collocano all’inizio di

di Gloria in cui ancora oggi si può scorgere l’attento

un atto (di rado all’interno). Più variamente si assi-

7


Farcoro - bicentenario verdiano

ste all’intervento del coro nello svolgersi della «solita

Un ulteriore privilegio formale si stabilizza poi

forma»: apparecchia la scena mediante acclamazione

nell’avviarsi al finale, quando una scena di gruppo

o sottolinea il comportamento psicologico del prota-

introduce lo sciogliersi risolutivo del dramma pre-

gonista nel cantabile (I due Foscari, Aria di Lucrezia

parando auspici, profezie, preghiere. Possono di

I,7); è messaggero che giunge a mutare o esasperare

buon grado annoverarsi fra questi i più celebri cori

l’atteggiamento del personaggio nel tempo di mezzo,

delle tre opere scritte fra il 1842 e 1844: «Va pensie-

come accade in Ernani quando un gruppo di ancel-

ro sull’ali dorate» (Nabucco, III, 4), «O Signore dal

le entra un scena porgendo a una inquieta Elvira lo

tetto natio» (I Lombardi alla prima crociata, IV, 3),

sgradito dono di gioielli da parte di Silva (I,4); infine

«Si ridesti il Leon di Castiglia» (Ernani, III, 4).

l’intervento corale giunge a incastonarsi nei ritornelli

3. Monumenti involontari

della cabaletta, secondo un procedimento ben stabi-

Gli effetti provocati da questi motivi fra la gente di

lito da Rossini. I duetti sono tradizionalmente proi-

quei giorni sono cosa arcinota; lo sono anche le cau-

biti al coro ‐ a meno che questo non sia ‘interno’ - e

se, tuttavia più piacevoli da rammentare, basti pen-

assai raramente questo compare nei concertati o con

sare a certi valori formali e di contenuto che li domi-

un proprio quadro autonomo (tale è la scena nona

nano: il dotto decasillabo anapestico che ne misura

nel primo Atto de I due Foscari, «Tacque il reo»).

i versi, l’unisono imperante che si frange in più voci

In considerazione del loro forte carico drammaturgi-

solo secondo un certo ordine retorico, il ricorso a un

co, vi sono infine due tipologie corali caratteristiche

immaginario emotivo universale (la cetra appesa, il

di questo periodo verdiano che hanno maggiormen-

paesaggio di casa, la famiglia, il distacco). Più diffici-

te stuzzicato la bramosia analitica degli studiosi. La

le cogliere l’esatta natura di quel Verdi, che si ritrovò

condivisione di materiale melodico fra il solista e il

ad occupare la carica di genio del Risorgimento in

coro talvolta fa di questi un’entità decisiva, specchio

virtù di diversi suoi atti. Il più esplicito dei quali fu

della società civile: il cosiddetto ‘coro di risposta’

senza dubbio la composizione di «Suoni la tromba»,

ripete ed amplifica formule fatali come giuramenti

quando nel 1848 di Mazzini gli propose di musicare

(«Giuri ognun questo canuto», I Masnadieri, finale

alcuni versi di Mameli allo scopo di dare vita a una

Atto III).

«Marsigliese italiana»; in meno di due mesi l’inno fu consegnato, accompagnato da una schietta dichiarazione: “Ho cercato d’essere più popolare e facile che mi sia stato possibile. Fatene quell’uso che credete: abbruciatelo anche se non lo credete degno. Se poi gli date pubblicità, fate che il poeta cambi alcune parole [...]. Possa quest’inno, fra la musica del cannone, essere presto cantato nelle pianure lombarde!” Ma «Suoni la tromba» non fu né popolare, né facile e non ebbe l’esito sperato. Mameli non era un librettista e i versi confezionati per quell’occasione non soggiacevano a certi canoni metrici imprescindibili al musicista, che di certo aveva in mente un preciso modello afferente all’opera di quegli anni. E difatti

Libretto de “I Masnadieri”, Mantova, Teatro Sociale, 1850

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Farcoro - bicentenario verdiano

era questo il campo di battaglia prediletto da Verdi,

potuto staccarsi così spesso dal suo alveo e diventare

ove riuscì più naturale l’esposizione di certi ideali –

una sorta di grido di battaglia? Per spiegarsi, almeno

estetici e non solo.

parzialmente, questo primo dilemma sarà opportuno

Nel 1848 l’uso propagandistico del messaggio mu-

restituire il diamante al gioiello a cui appartiene: la

sicale era tutt’altro che cosa nuova, lo dimostra la

pacata sospensione di «Va pensiero» è anche un’an-

grande copia di edizioni d’inni e canti popolari che

ticipazione drammatica della tremenda profezia di

Verdi non poteva disconoscere. Ad esempio, negli

Zaccaria, tanto violenta poiché è preceduta da questo

anni immediatamente precedenti vennero pubblicati

soffuso canto degli esuli ebrei. A questo si aggiunga

cantici in onore di Papa Pio XI ad opera di Rossini

che la reazione ‘centrifuga’ capace di rendere questo

e Tiberio Natalucci, mentre Gaetano Magazzari ne

brano immensamente popolare non aveva avuto un

produsse più d’uno; al pontefice eletto nel giugno del

effetto immediato, né che il suo compositore si era

1846 si rivolsero ben presto le aspettative dei liberali

chiaramente esposto sul suo messaggio ideologico,

e la pubblicazione di inni patriottici ebbe un notevo-

giacché risalgono alla fine degli anni Settanta certe

le incremento dopo le Cinque giornate. Il cospicuo

note autobiografiche dirette a Giulio Ricordi in cui

numero di edizioni testimoniato dal cataloghi Ricor-

Verdi affronta in modo decisivo l’argomento.

di a cui oggi non fa riscontro una loro presenza nelle

Oggi l’immagine di un Verdi ‘patriota’ appare come

biblioteche si spiega nel fatto che, al ripresentarsi del

frutto di una speculazione tardo-­ottocentesca, che è

governo asburgico a Milano, furono distrutte le la-

però restata viva a lungo. Poco a poco la critica musi-

stre tipografiche. Questa misura non impedì la circo-

cale è stata in grado di operare un restauro attraverso

lazione di canti patriottici, il cui lessico era riconosci-

l’allargamento dello spettro analitico, ad esempio ri-

bilissimo nell’«Istruzione generale per gli affratellati

cercando il confronto con partiture di autori semi-

nella Giovine Italia» compilata dallo stesso Mazzini,

sconosciuti o affiancando all’esame del testo musicale

mentre l’ingrediente sonoro ricalcava (o forse conta-

quello della produzione letteraria di quei tempi.

minava?) le invocazioni del popolo pronunciate fra

Quel «Va pensiero», quello estratto dalla sua sede

le scene teatrali.

originaria, è dunque divenuto mito in un secondo

La diffusione di questi motivi, portatori di ideali di

momento e quella stessa estrapolazione che ci nega il

nazione e indipendenza, è dunque divenuta ciò che

suo senso drammaturgico può però giungere a svela-

tutti sappiamo: un documento storico tra i più espli-

re quello drammatico. Certo provocando un auten-

citi, la testimonianza di un senso comune del Risor-

tico cambio di significato, ma sempre offrendoci una

gimento che permeava l’Italia tutta e cui i musicisti

lezione di bellezza immensa. Perciò il coro non cessi

impegnati non potevano esimersi. Un codice fatto di

di intonarlo ogni volta che la sua anima lo richiederà.

immagini ricorrenti, di vicende esemplari, di simboli e di una permeante fervida fede.

* Sara Dieci è organista e clavicembalista, attiva prevalente-

Di questi cori, quello che presso di noi è un indiscus-

mente nell’esecuzione di musiche dell’età barocca; ha effettua-

so ‘monumento nazionale’ è tuttora capace di genera-

to, fra le altre, registrazioni di opere di Vivaldi, Monteverdi,

re dubbi e spunti di discussione. Anzitutto per i suoi

Perti, Pistocchi. Nella ricerca musicologica si rivolge soprat-

connotati sonori: come si può ammettere che una

tutto alla cantata da camera e tiene regolarmente incontri

pagina così lenta e cullante, dai toni soffusi e rica-

di divulgazione sulla storia e la cultura musicale. Insegna al

mata di sottili richiami suggeriti dall’orchestra abbia

conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena.

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Farcoro - coralità scolastica

CONVEGNO REGIONALE AERCO SULLA CORALITA’ SCOLASTICA “Un coro in ogni scuola...partiamo dall’Emilia Romagna” (parte seconda)

di Benedetta Toni (*)

L

Musica 2020 in Emilia Romagna

sidente del Comitato Musica del MIUR aveva un

promotori (USR E-R e Ansas ex IRRE E-R)1

a coralità è la massima espressione artistica ed

Il progetto Musica 2020 in Emilia Romagna è

educativa e l’ex Ministro Luigi Berlinguer, ora Pre-

stato coordinato e seguito dai tecnici degli enti

sogno racchiuso nel motto “un coro in ogni scuo-

ed ha prodotto notevoli risultati sul piano del-

la” che significava rendere l’educazione alla vocali-

la documentazione di attività corali e della scel-

tà e alla coralità un’ opportunità per tutti gli alun-

ta di attività didattiche e repertori, adatti per

ni della scuola primaria, all’interno del curricolo.

tutti gli alunni delle classi della scuola primaria.

Il Comitato Musica del MIUR ha, nel tem-

Si riportano di seguito gli esiti degli incontri di mo-

po, fin dalla sua costituzione (2007), promos-

nitoraggio delle attività delle scuole e si rimanda,

so, insieme agli Uffici scolastici regionali e all’In-

per la documentazione audio-video, al sito Indire.

dire, azioni, progetti, decreti, per “colorare” il curricolo di suoni e melodie, di strumenti e di voci.

Incontro di monitoraggio a Carpi

Fra i progetti maggiormente riusciti merita un’atten-

L’incontro territoriale di monitoraggio del Pro-

zione particolare il Piano Nazionale Musica 2020,

getto Musica 2020, che si è svolto a Carpi il 16

con il quale sono state identificate, finanziate e mo-

febbraio 2011, ha coinvolto le delegazioni di di-

nitorate le buone pratiche di educazione all’appren-

rigenti scolastici, docenti ed esperti dell’Istituto

dimento pratico della musica nella scuola primaria.

Comprensivo di Bagnolo in Piano di Reggio Emi-

I docenti specialisti e specializzati di musica (DM

lia e della Direzione Didattica 3° Circolo di Carpi.

8, 2011) sono stati valorizzati, nell’ottica dell’organico funzionale, come docenti esperti, che svol-

Istituto Comprensivo di Bagnolo in Piano

gevano musica in più classi. Questo modello orga-

Metodi attivi nell’alfabetizzazione vocale e strumentale

nizzativo, nell’ambito dell’autonomia scolastica,

Il progetto si è incentrato sul tema “Musica e di-

è l’unico possibile per iniziare percorsi di qualità

slessia”: lo spunto per questo tipo di ricerca è stato

nella didattica della musica, fin dalla scuola di base.

offerto da una giornata di studio sulla dislessia, che

La documentazione delle buone pratiche, com-

si è tenuta all’Istituto Musicale di Studi Superiori

prensiva di video di lezioni e saggi finali, di sparti-

“Achille Peri” di Reggio Emilia. Nell’Istituto Com-

ti e di testi di repertori musicali è raccolta nel portale del sito dedicato (www.indire.it/musica2020,

1  Il gruppo regionale era composto da Giancarlo Cerini (dirigente USR), Benedetta Toni e Claudia Vescini (ricercatrici ANSAS ex IRRE E-R). Per la documentazione hanno collaborato Danilo Caracciolo e Marco Ragno e per la redazione dei report Doriana Fini.

sezione della visualizzazione delle esperienze).

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Farcoro - coralità scolastica

Coro polifonico Farnesiano di Piacenza

prensivo il tema della dislessia è particolarmente sen-

3

sezioni

di

scuola

dell’

infanzia,

tito sia da parte dei docenti, sia da parte dei genitori

100 bambini di 4 classi della scuola primaria,

ed è inoltre presente un progetto di screening, volto

5 classi della scuola secondaria di I° grado.

alla diagnosi precoce della dislessia nelle classi pri-

L’Istituto comprensivo di Bagnolo ha scelto come

me. L’attività si basa sull’ipotesi che la musica possa

esperto interno la docente di educazione musicale

essere un veicolo per insegnare il ritmo delle parole

della scuola secondaria di I° grado, che ha coordi-

e della sillabazione, apportando così un ausilio alla

nato il progetto, ha svolto la formazione per gli in-

memorizzazione. Attraverso un approccio multisen-

segnanti e ha insegnato ai bambini, sperimentando

soriale e lavorando sull’aspetto ritmico delle filastroc-

un tutoraggio in compresenza nella scuola primaria.

che si possono migliorare le competenze trasversali

Per l’insegnamento della ritmica Suzuki nella scuo-

utili all’apprendimento del lessico. In particolare

la dell’infanzia è stato assunto un docente esperto,

nella scuola dell’infanzia è stata sperimentata la rit-

che ha realizzato moduli di 8 ore per ogni sezione.

mica Suzuki, che è stata utilizzata anche come mu-

Per finanziare il progetto sono stati utilizzati, oltre

sicoterapia preventiva. La presenza dei genitori nella

ai fondi di Musica 2020, anche il fondo d’istituto.

ripetizione a casa delle melodie del metodo Suzuki è stata fondamentale. Nella scuola primaria è stato

Direzione

invece utilizzato il metodo Kodaly. Il canto è stato

Cori di alunni, di insegnanti e di genitori

centrale per una prima alfabetizzazione musicale e

Il progetto è intitolato “Un arcobaleno di note” e ha

l’abbinamento dei gesti al suono è diventato essen-

coinvolto 228 bambini. Le aree sviluppate sono sia

ziale per la propedeutica allo strumento. I brani scel-

l’area strumento, sia l’area del coro. Per quanto ri-

ti nella scuola primaria sono brani contemporanei e

guarda lo strumento si è scelto di sviluppare l’appren-

monodici con finalità didattiche. Nella scuola secon-

dimento dello strumentario didattico e il flauto dolce

daria di I° grado le classi delle medie hanno aderito

nelle classi quinte. Si è partiti da esperienze pratiche

al progetto “Opera domani” ed è stata prevista la vi-

di canto corale con l’accompagnamento ritmico, con

sione del “Nabucco” al Teatro Comunale di Bologna.

l’uso delle tastiere e con basi musicali, le quali sono

Il progetto è stato realizzato in verticale ed

state modificate e arrangiate a seconda della vocalità

ha coinvolto la scuola dell’infanzia, la scuo-

dei bambini. Gli obiettivi da raggiungere erano quelli

la primaria e la scuola secondaria di I° grado.

di scoprire ed esplorare la propria vocalità, acquisen-

In particolare hanno aderito 12 classi di cui:

do una buona intonazione e competenze elementari

11

Didattica

Circolo

di

Carpi


Farcoro - coralità scolastica

anche sullo strumento musicale. Molto importanti

di brani, che contenevano le nuove nozioni apprese,

sono stati gli obiettivi formativi, quali la socializzazio-

a cui è seguita la produzione di brevi composizioni.

ne all’interno del coro e l’essere parte attiva in grup-

Il progetto ha coinvolto 10 classi per un totale di

po. Il progetto ha previsto uno spettacolo nel mese di

228 bambini ed è stato portato avanti da insegnanti

dicembre intitolato “Un treno di note” al Teatro Co-

interne specializzate (sia diplomate al conservatorio,

munale di Carpi, che ha coinvolto la cittadinanza e

sia formate attraverso il corso di formazione pro-

ha comportato una proficua collaborazione con isti-

mosso dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia

tuzioni cittadine quali il Conservatorio Tonelli e la

Romagna). Si è svolto in orario curricolare (in ogni

Biblioteca Comunale. Lo spettacolo aveva come filo

classe è infatti prevista un’ora settimanale di musi-

conduttore la rappresentazione di una storia, durante

ca per un ammontare di 33 ore) e in compresenza

la quale si inserivano i canti delle diverse classi e del

(vi è stato lo scambio fra l’ora di inglese e l’ora di

coro dei genitori e degli insegnanti, e si concludeva

musica); solo in una classe terza sono state utilizzate

con un canto finale collettivo. L’esperienza ha avuto

delle ore aggiuntive per la realizzazione del progetto.

un riscontro molto positivo, così come emerge dai pensierini e dai disegni nei quali i bambini hanno

Incontro di monitoraggio a Ravenna

espresso le loro impressioni; inoltre gli alunni sono

All’incontro territoriale di monitoraggio tenuto-

stati inseriti nel contesto del teatro e ne hanno do-

si a Ravenna il 21 febbraio 2011 erano presenti le

vuto interiorizzare le regole quali il rigore, la concen-

delegazioni dell’ Istituto Comprensivo di Conseli-

trazione, l’autocontrollo, il rispetto e l’ascolto degli

ce e la Direzione Didattica 2° Circolo di Ravenna.

altri. Il concerto di Natale ha mostrato come la musica possa essere un valore aggiunto per la comunità

Istituto Comprensivo di Conselice (Ravenna)

educativa e scolastica. Nella Direzione Didattica del

Musica di insieme

3° circolo di Carpi è presente anche un progetto sui

Il progetto è stato intitolato “Cento note per 100

150 anni dell’Unità d’Italia, portato avanti da due

anni. Un secolo di Conselice” ed è nato in occasione

insegnanti specialiste interne. Il progetto si è concen-

della celebrazione del centenario della scuola. L’idea

trato in particolare sull’Inno di Mameli e sulla sua

era quella di trovare dei repertori musicali legati alla

storia, ma anche su opere liriche quali “Il Nabucco”

storia della città, in particolare quelli del compositore

e “Aida”. Per quanto riguarda la didattica delle arie,

Giovanni Salvo Bartolini, che visse a Conselice e fu

le insegnanti hanno fatto ascoltare i brani agli alunni,

direttore della banda locale: una volta ritrovati, questi

hanno fatto leggere la trama e hanno fatto disegnare

materiali potevano essere ri-arrangiati e suonati dai

ai bambini le scene più importanti legate ai brani più

bambini in occasione dello spettacolo di fine anno.

significativi, hanno riproposto l’ascolto e l’insegna-

Questo spettacolo prevedeva oltre all’esecuzione di

mento del canto. Le insegnanti promotrici, a partire

questi repertori, anche canti popolari con possibi-

dalla classe terza, hanno insegnato ai bambini la let-

le intervento dello strumentario Orff e una danza

tura dello spartito, il solfeggio sotto forma di favola

in cui gli alunni rappresentavano cento candeline.

e il flauto dolce, seguendo il metodo “Crescere con

Per quanto riguarda l’apprendimento musicale

il flauto”. Per quanto riguarda l’apprendimento del-

nell’ora curricolare di musica, nella sede distaccata di

la notazione, in ogni lezione di musica le insegnanti

Lavezzola è molto importante l’alfabetizzazione allo

hanno proposto ai bambini lo studio di una nota o di

strumento: l’approccio è più ludico per i bambini

una nuova regola, con esercizi di lettura ed esecuzione

delle classi prime e seconde, mentre è più approfon-

12


Farcoro - coralità scolastica

dito per le classi terze, quarte e quinte. In generale

Direzione Didattica 2° Circolo di Ravenna

si parte dallo studio del singolo strumento e poi si

Musica e storia

passa alla musica d’insieme, intrecciando strumenti

Il progetto ha come filo conduttore il tema della sto-

diversi ed eseguendo brani. Il fare musica insieme ha

ria: nella prima parte dell’anno scolastico il lavoro si è

un grandissimo valore formativo, in quanto unisce

concentrato sulla caduta delle Torri Gemelle del 2001

un momento di divertimento ad un momento di

e ha previsto un lavoro sulla musica americana, in par-

concentrazione e di rigore, in cui occorre appren-

ticolare sul jazz e sul gospel, mentre nella seconda par-

dere le regole del contesto e come comportarsi in

te dell’anno vi sarà un lavoro sull’Unità d’Italia, che si

gruppo durante il concerto. A Natale vi è stato uno

lega ad iniziative proposte dal Comune di Ravenna.

spettacolo incentrato sul tema dell’interculturalità.

Nella prima parte del progetto, i repertori proposti sono stati gospel classici, arrangiati a due voci, come “Go down”, “Shed a little light”, “Per te” e “When the saints go marchin’in”. Vi è stato in questa parte del progetto un lavoro sulla coralità, sul colore e sulla polifonia del gospel. A dicembre vi è stato il concerto di Natale, a cui hanno partecipato tutti i bambini e che ha previsto il canto sia di questi canti gospel studiati nel corso della prima parte dell’anno scolastico, sia di canti natalizi.

Molto importante è anche il rapporto con il terri-

Per quanto riguarda le modalità di lavoro del coro,

torio: l’Istituto Comprensivo di Conselice infatti

si inizia con attività concentrate sul ritmo e sulla pa-

collabora da anni con il Comune e con la scuola di

rola, poi si passa alla musica, lavorando prima nel

musica “Giovanni Salvo Bartolini” per promuove-

piccolo poi nel grande gruppo. In particolare, vi è

re l’apprendimento di uno strumento musicale da

un primo intervento sulla respirazione a livello ludi-

parte dei bambini. Infatti, nelle ore curricolari, si

co e sul gesto, a cui segue un lavoro sulla vocalità e

cerca di far appassionare i ragazzi alla musica, in-

sulle regole del cantare insieme, poi si passa al coro

vogliandoli all’apprendimento di uno strumento

ad unisono per classi parallele e infine si uniscono sei

che potrà essere portato avanti nella scuola di mu-

classi: vi è quindi una progressione e il coro cresce

sica: questo crea una continuità fra le attività svol-

pian piano. Le docenti specialiste collaborano con le

te nella mattina e quelle che i bambini svolgono

insegnanti titolari delle diverse classi, le quali sono

nel pomeriggio. Molto importante è stata l’adesio-

molto disponibili e collaborano attivamente, lavo-

ne al progetto “Saràbanda” promosso dal Comune,

rando sui testi, facendo ripetere e riascoltare i bra-

che ha influito positivamente sulle iscrizioni alla

ni registrati ai bambini anche in orario curricolare.

scuola e ha qualificato l’istituto. Il progetto Mu-

Tutti i bambini imparano a cantare e a suonare uno

sica 2020 ha rappresentato un ulteriore input per

strumento musicale, poi durante l’esibizione ogni

l’Istituto Comprensivo e un modo per convogliare

bambino fa quello per cui è più portato, sia a livello

tutte le attività musicali già presenti nella scuola.

corale che a livello strumentale. Per coloro che hanno maggiori difficoltà nell’intonazione, le docenti hanno sperimentato il coro parlato con base ritmica a sezioni, nel quale tutti i bambini riescono a fare un

13


Farcoro - coralità scolastica

lavoro con la voce e in particolare, in una classe quar-

Musica 2020 tenutosi a Rimini il 23 febbraio 2011

ta, si è mostrato molto interessante e utile un coro

erano presenti le delegazioni della Direzione Didatti-

legato alla geografia. Il coro ha un riscontro molto

ca di Cattolica e quella del 1° Circolo di Cesenatico.

positivo non solo a livello musicale, ma anche a livello formativo e relazionale, in quanto contribuisce

Direzione Didattica di Cattolica

a raggiungere importanti obiettivi pedagogici e di-

Coro “aperto”

dattici. L’esperienza ha mostrato come esso potenzi

Il progetto “In canto in coro” è nato 4 anni fa con

il contenimento dell’emozione, l’autocontrollo, la

“Scuole aperte” e ha come scopo principale quello

profondità di riflessione. A questo proposito, sarebbe

di creare un dialogo fra la scuola, i genitori, il ter-

di grande interesse la creazione di schede di osser-

ritorio e la città. Il coro è composto sia da bambi-

vazione e diari di bordo, che possano documentare

ni (dai 50 ai 70), sia da adulti, per un totale di 120

questi elementi e i processi che li hanno determinati.

persone di età compresa fra i 4 e i 90 anni; esso è

Nella scuola è presente inoltre il coro “Libere note”,

inoltre aperto a tutti, non vi è alcuna selezione, in

composto da 50 bambini selezionati. Le prove del

quanto si è cercato di creare un contesto aggregante

coro si svolgono un’ora a settimana in orario extra-

capace di dare pari opportunità a tutti. I repertori

curricolare e ogni anno è aperto a nuovi bambini.

sono molto vari per poter accontentare tutti i par-

Il coro è di altissimo livello e ricopre un ruolo di

tecipanti e in particolare vi è un’attenzione speciale

grande importanza nella realtà culturale della città:

ai bambini iper-attivi, che sono presenti in numero

esso ha infatti partecipato alla messa in scena dell’o-

considerevole nella scuola, tanto che si scelgono can-

pera “Brundibar” al Teatro Alighieri di Ravenna,

ti, che vengono accompagnati da gesti e movimenti.

in collaborazione con il coro del Conservatorio di Cesena. Il ruolo di grandissima importanza che la musica ricopre nella scuola primaria “Mordani” si riflette anche nelle scelte future dei bambini, i quali si iscrivono con alta frequenza alla scuola secondaria di I° grado ad indirizzo musicale e al Conservatorio. Il progetto coinvolge 15 classi per un totale di 300 bambini della scuola primaria “Mordani”, si svolge in orario aggiuntivo ed è condotto da due docenti specialiste interne, in compresenza con le insegnanti titolari. La prima parte del progetto ha previsto un intervento più mirato per un totale di 30 ore, mentre

Il coro ha un risvolto molto positivo a livello peda-

per la seconda parte sono in programma 10 ore di la-

gogico e formativo, in quanto sviluppa la disciplina,

voro. Il finanziamento di Musica 2020 è stato impor-

l’autocontrollo e l’educazione all’ascolto. I canti pro-

tante per far sì che le insegnanti specialiste potessero

posti non appartengono solo alla tradizione italiana

allargare il progetto in una realtà dove, già da anni,

e a quella regionale, ma anche a quella inglese, fran-

tutti i bambini sperimentano la coralità e la musica.

cese, spagnola, africana ed ebraica. Vi è inoltre il recupero della canzone popolare degli anni 50’. Il coro

Rimini

è un contesto aggregante e spesso si inseriscono mo-

All’incontro territoriale di monitoraggio del progetto

menti di recitazione e di danza, che vengono proposti

Incontro

di

monitoraggio

a

14


Farcoro - coralità scolastica

e creati dagli stessi componenti. Da un punto di vista

la lezione di musica che interessa tutte le classi e che

didattico, c’è una certa gradualità nel proporre i can-

spesso avviene anche a livello interdisciplinare (in par-

ti, soprattutto per i bambini: si scelgono infatti canti

ticolare per l’apprendimento della lingua seconda).

propedeutici ritmici e poi gradualmente si cerca di

Nella lezione di musica è presente sia la pratica corale

arrivare a brani più complessi e qualche volte a poli-

con un’attenzione molto forte alla vocalità, all’intona-

fonie (2 o 3 voci). In generale i canti sono ad unisono

zione e alla respirazione, sia la pratica strumentale con

con l’accompagnamento di strumenti ritmici o a cap-

l’utilizzo dello strumentario Orff di piccole dimen-

pella, ma anche su basi musicali. Prima di apprende-

sioni e di ascolti attivi. Molto importanti sono inoltre

re un canto, vi è una prima fase di accoglienza in cui

l’attività di danza didattica che ha ripercussioni mol-

si esercita l’ascolto e vi è l’utilizzo di giochi musica-

to positive sui bambini e il progetto di musicoterapia.

li, poi si passa ai vocalizzi e al messaggio del corpo.

Il progetto si svolge nel secondo quadrimestre in

In seguito si passa allo studio del canto, che segue di-

orario extracurricolare: la lezione di canto è tenuta

verse fasi: il brano viene in un primo tempo ascoltato,

a cadenza settimanale il venerdì sera per permettere

poi si passa alla memorizzazione del testo, poi all’ap-

anche agli adulti che lavorano di poter partecipare.

prendimento della melodia con il supporto del piano

I bambini, oltre a questa lezione in orario aggiun-

e infine si prova con la base musicale. In un secondo

tivo, partecipano anche alla lezione settimanale

tempo il coro dei bambini si unisce al coro degli adul-

di musica della durata di 2 ore per il tempo pie-

ti, il quale prova autonomamente con l’esperto ester-

no e di 1 ora per il tempo nomale in orario curri-

no. Il lavoro di preparazione dei due cori procede in

colare. Per quanto riguarda le risorse, vi è l’utilizzo

parallelo ed è frutto di un’importante collaborazione

di insegnanti specializzate interne con l’interven-

fra i due esperti, che si alternano nella direzione nel

to di un esperto esterno per il coro degli adulti.

momento dell’unione dei bambini e degli adulti. La lezioni di canto avvengono nella sala del teatrino, che

Direzione Didattica 1° Circolo di Cesenatico

per le prove viene attrezzata di volta in volta dalle in-

Coro, cittadinanza, intercultura

segnanti, mentre per le esibizioni e per le registrazio-

Il progetto è al quarto anno di realizzazione ed è

ni dei concerti ci si avvale di un tecnico specializzato.

nato come sperimentazione nell’ambito di “Scuole

La scuola possiede una buona strumentazione, che è

aperte”: dai quindici bambini della prima esperienza

stata acquisita anche grazie ai fondi di Musica 2020.

si è passati ai 36 di oggi. L’obiettivo fondamentale

Per la settimana delle musica la Direzione Didattica

è l’educazione alla cittadinanza e l’importanza dello

di Cattolica ha previsto una serie di micro concerti

stare insieme cantando, con un particolare interesse

tenuti dai ragazzi della scuola di I° grado ad indirizzo

all’interculturalità. Il progetto nasce infatti per ve-

musicale di Montecchio: queste esibizioni saranno

nire incontro ai bambini stranieri che hanno meno

rivolte a tutte le classi, avverranno sia di mattino che

possibilità di accedere ad attività extrascolastiche: per

di pomeriggio, saranno di durata variabile a secon-

questo la lezione di canto si svolge un pomeriggio

da dell’età dei bambini e vi sarà inoltre la possibili-

alla settimana. Le classi coinvolte sono quelle dalla

tà di dialogo fra il concertista e gli alunni coinvol-

seconda alla quinta, ma vi sono anche lezioni “jolly”

ti. Infine è previsto un concerto finale del coro del

destinate ai bambini più piccoli per dare una prima

progetto “In canto in coro” con quello di Riccione.

educazione alla vocalità e per creare una continuità

Nella Direzione Didattica di Cattolica oltre al pro-

fra scuola dell’infanzia e scuola primaria. Il filo con-

getto illustrato, viene particolarmente curata anche

duttore del progetto è l’intercultura, che si lega an-

15


Farcoro - coralità scolastica

che all’apprendimento della lingua seconda, sia della

do quindi in prima persona il contenimento fisico,

lingua italiana per i bambini stranieri sia della lingua

l’attenzione e il rigore. Oltre a Musica 2020, nelle

inglese. Vi è infatti un legame molto forte con la le-

ore curricolari di musica vi è l’apprendimento della

zione di L2 e quella di musica: quest’ultima diventa

ritmica attraverso il corpo, la voce e lo strumentario

infatti un veicolo per far comprendere i testi e per

didattico, lo studio delle caratteristiche degli stru-

far imparare la lingua straniera. Da un punto di vi-

menti, la lettura dello spartito (frasi, semifrasi, dura-

sta musicale, il coro è unisono, sia su basi registrate

te, notazione a livello simbolico attraverso il gioco) e

con l’inserimento di strumenti ritmici (strumentario

l’apprendimento del flauto dolce seguendo il metodo

Orff). Dal punto didattico, la lezione del canto ini-

“Suoniamoci su”. La Direzione Didattica di Cesena-

zia con un momento di accoglienza, nel quale l’inse-

tico aderisce inoltre al progetto “Opera domani”, di

gnante fa una sorta di appello cantato, in cui chiama

grande importanza per far conoscere ai bambini l’o-

accompagnata dal pianoforte i bambini che rispon-

pera lirica e il suo linguaggio simbolico. Inoltre tra le

dono cantando, segue un lavoro sulla respirazione

attività proposte nel gemellaggio con una scuola della

(tecnica della cannuccia) a cui seguono i vocalizzi su

città di Bressanone è in programma un concerto in

5 note con il pianoforte, attraverso cui gli allievi si

cui i bambini canteranno sia canti della tradizione

esercitano sullo staccato e sul legato: questa fase di

romagnola sia canti della tradizione trentina, non-

riscaldamento viene vissuta dal coro come una sorta

ché il canto finale conclusivo del “Nabucco”.

di rituale. Per l’apprendimento di un canto nuovo

Il progetto si sta realizzando in orario extracurricolare

si seguono tappe precise: innanzitutto si ascolta una

avvalendosi di esperti interni. Nel circolo sono pre-

prima volta il canto, poi vi è la lettura del testo con

senti due commissioni, una dedicata alla musica e l’al-

un’attenzione molto forte alle parole di lingua stra-

tra che si concentra sull’intercultura, che collaborano

niera, in un secondo momento le parti difficili ven-

e coordinano i progetti. Molto importante è stata la

gono riproposte al pianoforte a cui segue una lettura

formazione delle insegnanti da parte delle due esper-

ritmica e il canto del brano. I bambini possono tenere

te, che è avvenuta negli ultimi quattro anni e che ha

il testo davanti fino a quando non lo hanno memo-

coinvolto 14 docenti sia della scuola primaria, sia di

rizzato: si tratta di brani semplificati, che spesso sono

quella dell’infanzia. Le risorse economiche utilizzate

dotati della parte ritmica e di immagini per favorirne

per la promozione della musica nel circolo proven-

la comprensione. La lezione di canto del coro così

gono sia dai fondi Musica 2020, sia da fondi privati.

come le lezioni di musica in orario curricolare della mattina si svolgono in un laboratorio musicale fisso, dotato di una ricca strumentazione che comprende

* Docente di musica del ciclo primario e coordinatri-

una lavagna pentagrammata, casse, registratori per

ce del progetto “Con la musica nel cuore” della Scuola

produrre file mp3, un PC, tastiere, mixer e lo stru-

per l’Europa di Parma. Già coordinatrice scientifica

mentario Orff. Per il 3 maggio è prevista un’esibizio-

nazionale del Progetto Musica 2020 (MIUR e IN-

ne del coro e delle classi che studiano il flauto presso

DIRE) e referente regionale delle attività musicali in

il teatro comunale di Cesenatico: questa esperienza,

Emilia Romagna (Ufficio Scolastico Regionale per

frutto della collaborazione della scuola con il Co-

l’Emilia Romagna). Componente del Nucleo del Co-

mune, sarà molto importante, in quanto i bambini

mitato Nazionale per l’apprendimento pratico della

avranno la possibilità di conoscere il contesto teatra-

musica (MIUR) presieduto dal prof. Luigi Berlinguer.

le, la sua organizzazione e le sue regole, sperimentan-

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Farcoro - I Piccoli Musici

MUSICA NEI VERDI ANNI “I PICCOLI MUSICI” DI CASAZZA1 di Flora Anna Spreafico 1  Tratto dalla tesi di laurea in Musicologia “Musica nei verdi anni- Le voci bianche, mito e realtà, metodologia, storia, repertorio, attualità”.

N

e all’estero. Attualmente la formazione da concerto è

ell’attuale panorama, il coro maggiormente

costituita da circa quarantacinque elementi, in

rappresentativo della coralità italiana per voci

prevalenza bambine e ragazze. La sua intensa attività

bianche è indubbiamente quello de «I Piccoli Musici

artistica lo ha portato ad esibirsi in importanti festi-

di Casazza», fondato e tuttora diretto dal maestro

val corali internazionali in Italia, Francia, Svizzera,

Mario Mora. Singolare figura, apparentemente schi-

Spa-gna e a conquistare numerosissimi primi premi

vo e riservato, di poche parole, controllato in ogni

in prestigiosi concorsi nazionali e internazionali tra

sua espressione, caratterizzato da gesto essenziale e

cui Arezzo, Vittorio Veneto, Riva del Garda, Malces-

pulito, esigente con i suoi giovani coristi e allo stesso

ine e Quartiano. Diverse e di prestigio le partecipazi-

tempo estremamente legato ad essi, sempre pronto a

oni a concerti trasmessi dalla Rai, da Mediaset e da

giocare e scherzare nei momenti di riposo tra un con-

TV e Radio Svizzera. Notevoli gli allestimenti teatra-

certo, una prova e l’altra. Ho seguito il coro diversi

li cui ha preso parte, tra cui Carmen, Bohème, Turan-

anni fa in una trasferta estiva in Provenza, e ricordo

dot, Hansel e Gretel, oltre alla collaborazione con

ancora il clima di familiarità, direi di serenità che si

direttori quali Riccardo Chailly, Romano Gandolfi,

respirava negli spostamenti in autobus, piuttosto che

Helmuth Rilling, Gabriel Garrido, Rudolf Barshai,

nei momenti di riposo. Dal 1986, anno della fonda-

Claus Peter Flor, Jeffrey Tate, Wayne Mashall, Steven

zione, questo coro, che opera all’interno della scuola

Mercurio, Peter Schreier. «I Piccoli Musici» hanno

di musica omonima, anch’essa fondata e diretta da

inoltre cantato per l’Onu a Ginevra in occasione del

Mario Mora, è sempre riuscito ad esprimersi ai mas-

decimo anniversario della convenzione sui diritti dei

simi livelli e a far parlare positivamente di sé in Italia

17


Farcoro - I Piccoli Musici

fanciulli ed hanno inciso numerosi cd. Al coro, am-

del percorso formativo musicale da lui ideato e

basciatore culturale dell’Europa per la Federazione

proposto. Ho invitato il maestro a narrarmi quali sia-

dei Cori dell’Unione, è stato conferito nel 2008, dal-

no stati i suoi primi passi nel mondo della coralità e

la Fondazione Guido d’Arezzo, il premio internazio-

insieme abbiamo ripercorso gli esordi, forse poco

nale alla carriera Guidoneum Award. La vita del coro,

noti, di questo prestigioso conduttore di voci

i suoi notevoli successi sono ben documentati e de-

bianche. Avendo studiato pianoforte e organo presso

scritti nel sito internet ad esso dedicato. Ma quali

l’«Accademia S. Cecilia di Bergamo», intorno agli

sono i punti fermi, quali le idee, le basi su cui il mae-

anni settanta ricopriva il ruolo di organista del coro

stro Mario Mora ha costruito, giorno dopo giorno,

parrocchiale di Casazza, di cui nel 1983 prese la di-

instancabilmente, un gruppo vocale cosí dotato nel

rezione. In quegli anni aveva avuto modo di appas-

nostro Paese?

sionarsi alla realtà corale e di approfondire le te-

Ho avuto modo di conoscere Mario Mora molti anni

matiche relative alla conduzione e alla preparazione

fa, agli inizi della mia attività di direttore di coro,

di un coro con il maestro Mario Valsecchi. Negli

durante i corsi estivi di direzione corale di Bobbio

stessi anni fu chiamato, in qualità di esperto, a tenere

(Piacenza) nel 1985. Da allora diverse sono state lo

dei corsi di educazione musicale nella locale scuola

occasioni di incontro, dovute alla comune parteci-

elementare. Dall’incontro con i bambini scaturí

pazione a concorsi corali con le nostre rispettive for-

l’idea di dar vita a una scuola di musica in Val Caval-

mazioni, a concerti o rassegne corali, a corsi organiz-

lina, del cui territorio fa parte anche il paese di Casa-

zati dalla Feniarco in cui entrambi abbiamo

zza, in cui Mario Mora vive. In quell’epoca l’unica

partecipato in qualità di conduttori di atelier per cori

realtà musicale di un certo valore presente sul territo-

di voci bianche. Inoltre ho avuto l’opportunità di in-

rio era l’Accademia Tadini di Lovere,2 una impor-

segnare durante l’anno 1996/97 nei corsi propedeu-

tante scuola di musica, oltre a diverse bande. Mario

tici della «Scuola I Piccoli Musici», ma non c’è mai

Mora ebbe l’idea di fare un sondaggio tra i bambini

stata l’occasione di confrontarmi con lui sulle

della scuola per vedere quanti potessero essere quelli

tematiche che cosí tanta importanza hanno, a mio

interessati a intraprendere gli studi musicali. Sor-

parere, nella costituzione e nella gestione di un coro

prendentemente furono circa cento le adesioni. Forse

di voci bianche. Ho cosí ritenuto fondamentale rivol-

anche piú di quanto lo stesso direttore pensasse. Non

gergli alcune domande, per scoprire a quale pedago-

si poteva attendere oltre: bisognava concretizzare

gia, a quale didattica, a quali eventuali figure abbia

l’idea. Ma come strutturale una scuola di musica?

fatto riferimento, quale siano state le tappe fonda-

Grande merito di questo singolare direttore, con i

mentali del suo percorso e quali siano i suggerimenti

piedi ben piantati per terra in termini pratici ed orga-

e i consigli che nel panorama odierno pensa sia utile

nizzativi e una mente fortemente tesa alla realizza-

dare a chi è spinto dal desiderio di creare un coro di

zione di ideali culturali, è a mio parere anche quello

voci bianche.Cosí, nel dicembre 2012, Mario Mora

di aver fatto riferimento a personalità musicali di

mi ha accolta nella sua «Scuola I Piccoli Musici», una

comprovata esperienza, come poteva essere il maestro

struttura elegante, curata, ordinata, che certamente

Nicola Conci, direttore in quegli anni dei «Minipoli-

mette a suo agio i ben oltre duecento allievi che la

fonici di Trento». Mora si recò a visitare la struttura

frequentano, una struttura in cui anche le numerose

di Trento e nel maggio 1986 invitò il maestro Conci

foto che ritraggono i giovani coristi in concerto fa

a tenere un incontro pubblico a Casazza dal titolo I

subito capire l’importanza che il coro ha all’interno

bambini e la musica, costruire una scuola di musica

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Farcoro - I Piccoli Musici lungato nella scuola elementare nella Val Cavallina era poco diffuso e i bambini, liberi da impegni scolastici pomeridiani, avevano la possibilità di dedicarsi ad altre attività formative, ricreative ed educative. Per il coro in formazione questo elemento è stato certamente importante. Oggi, quasi tutte le scuole propongono un orario scolastico che trattiene i bambini anche nei pomeriggi e per loro praticare altre attività, al di fuori della scuola, è senza dubbio piú faticoso. Penso anche all’esperienza che vivo da alcuni anni alla direzione del coro di voci bianche della «Scuola diocesana di musica S. Cecilia di Brescia»: i bambini frequentano le lezioni dalle diciasMario Mora, direttore artistco e musicale del coro “I Piccoli Musici”

sette alle diciannove, dopo aver trascorso tutta la giornata sui banchi di scuola e certamente non hanno le stesse

in Val Cavallina. All’incontro erano presenti pochis-

energie che possono avere bambini che frequentano la

sime persone, il parroco si mostrò piuttosto scettico e

scuola solo in orario antimeridiano.

il presidente della banda parrocchiale disse che, es-

Un altro motivo della crescita del coro «I Piccoli Musici»

sendo già presente una banda musicale in paese, non

è stata la grande collaborazione che i genitori dei coristi

c’era bisogno di una scuola di musica.

hanno sempre dimostrato, la fiducia incondizionata che

“Partii quindi in un ambiente piuttosto ostile, ma Nico-

hanno posto nel mio lavoro, credendo nell’importanza

la Conci mi incoraggiò perché portassi avanti il mio pro-

formativa oltre che culturale di questo percorso, sempre

getto. E fu la scelta vincente: il primo anno ben ottanta

disponibili a dedicare tempo ed energie al coro, spostan-

bambini si iscrissero ai corsi di strumento (pianoforte,

do magari le ferie estive oppure le date delle settimane

violino e flauto traverso) e ai corsi di teoria e solfeggio.

bianche, per permettere ai coristi di frequentare le le-

Contemporaneamente ai corsi tradizionali istituii il

zioni e di partecipare alle numerose trasferte corali.

corso di Disciplina corale che allora prevedeva la fre-

Probabilmente il tessuto sociale e famigliare di Casazza

quenza di una sola lezione settimanale. Posso conside-

e dei paesi limitrofi è ancora piuttosto sano e ritengo che

rare questa esperienza come il germe da cui nacque di lí

per i bambini, oggi, crescere in un ambiente con queste

a poco il coro, ma ancora non avevo ben chiaro cosa

caratteristiche sia molto positivo e li aiuti a vivere con

avrei fatto, cosa avremmo fatto io e i miei piccoli coristi.

senso del dovere ma con serenità le attività a cui decido-

Mi serví molto seguire le lezioni del maestro Conci, al-

no di dedicarsi. Inoltre, l’apporto dei genitori è sempre

lora alla guida anche delle «Voci bianche del Teatro alla

stato fondamentale anche per far conoscere la nostra re-

Scala». Ogni settimana mi recavo a Milano per parteci-

altà: ogni anno diffondiamo nelle scuole i volantini

pare alle sue lezioni. In quegli anni la sede del coro era

pubblicitari, eppure, molti dei bambini che si avvicina-

presso l’Umanitaria e i bambini, al termine delle lezioni

no al nostro coro sono venuti a conoscenza della nostra

della scuola media, ogni pomeriggio seguivano i corsi di

realtà attraverso il passa parola, l’appoggio che queste

teoria e solfeggio e partecipavano alle prove corali. In-

famiglie danno alla nostra proposta educativa e musi-

tanto, lavorando con i bambini cresceva in me la pas

cale.” Ho chiesto a Mario Mora quali consigli si sen-

sione per il coro di voci bianche e passammo, nel giro di

tirebbe di dare a giovani direttori desiderosi di dedi-

pochi mesi, dalla lezione settimanale alle tre ore setti-

carsi alle voci bianche. “Ai direttori che vogliono

manali di canto corale. Erano anni in cui il tempo pro-

19


Farcoro - I Piccoli Musici CAPITOLO VI

lavorare con un coro di bambini direi anzitutto che è

corsi i bambini di sei anni, cantano semplici melodie,

un’esperienza molto bella, dove abbiamo la possibilità

imparano a iniziare e terminare insieme, le eseguono

di dare tanto e da cui si riceve molto. La cosa piú impor-

con gusto, con espressività. cura del suono, la fusione I PLa ICCOLI MUSICI

tante fin dagli inizi è far amare la musica ai bambini e

e la corretta respirazione, a mio avviso, devono essere

prepararli con gioia alla pratica vocale. L’educazione

insegnate al bambino fin dai suoi primi approcci all’es-

musicale dei bambini ha radici profondamente umane:

perienza corale.

il rispetto delle loro inclinazioni, delle loro reazioni, bi-

sogna agire facendo emergere con mezzi pedagogici ap-

propriati e la tecnica piú corretta, oltre che le loro capa

cità, il desiderio e la soddisfazione del cantare insieme.

Ricerchiamo da subito l’espressività della voce, il cantare

con gusto e sensibilità, iniziando cosí il cammino con

canti facili che permettono la cura del suono, dell’in-

tonazione, delle dinamiche e che aumenteranno di diffi-

coltà nel tempo e nella capacità espressiva dei piccoli

coristi. Credo sia di fondamentale importanza credere

che ci sia sempre da imparare, voler sperimentare, met-

tersi in discussione. Questi sono i consigli che cerco di

Coro “I Piccoli Musici”, Concerto dei Premiati, Arezzo 1995

dare agli insegnanti di musica e ai direttori che oggi si rivolgono a me e che cerco di mettere in pratica.”

Oggi però si sta diffondendo l’idea che il canto debba

«I Piccoli Musici» sono una realtà prevalentemente al

Corosempre «I Piccolipiú Musici», Concerto dei Premiati,cosí Arezzo, Teatro Petrarca, 1995 essere legato al movimento, si vedono

N

femminile, come è per la maggior parte dei cori di

voci bianche su territorio nazionale e internazionale, se si escludono alcuni cori storici, da sempre costitu-

frequentemente cori italiani e stranieri, in particolar

ell’attuale panorama, il coro maggiormente rappresentativo della cor

modo giovanili, che cantano eseguendo contemporanea-

permente voci bianche è indubbiamente Piccolimi Musici di Casaz coreografie di vario tipo. Inquello contestidedel«Igenere,

iti solo da maschi. Anche per il maestro Mario Mora sento a volte fuori luogo. Naturalmente, questo modo di apparenteme e tuttora diretto dal maestro Mario Mora. Singolare figura, è sempre stato piú difficile coinvolgere i bambini che farepoche musicaparole, è piú vicino alla ’moda’ e suscita di caratterizz riservato, di controllato in ogni sua l’interesse espressione, preferiscono decisamente dedicare il tempo libero ad molti giovani. Personalmente ritengo che, nella maggior

essenziale e pulito, esigente con i suoi giovani coristi e allo stesso tempo e attività sportive, prevalentemente al calcio ed al basparte dei casi, non porti il bambino ad acquisire una

legato ad essi, sempre pronto vocale. a giocare scherzare nei ket, mossi magari dal desiderio di divenire un domacorretta educazione Il emovimento è unmomenti fattore di riposo tra

ni dei campioni. una prova positivo corale, quando e l’altra.nell’esecuzione Ho seguito il coro diversi anniperò fa innon una natrasferta estiva in Dice il maestro: “Nella mia scuola cerco di valorizzare

sconde un lavoro non precisamente sullache vocalità. ricordo ancora il clima di familiarità, direi dicurato serenità si respirava negli sp

tutti, e chi ne entra a far parte, vista anche l’organiz-

In alcune occasioni si vedono addirittura cori di bambiautobus, piuttosto che nei momenti di riposo. zazione, raramente la lascia. Ciò è possibile perché nella ni, ognuno dei quali canta con il proprio microfono, o della fondazione, questodei coro, che opera all’interno della scuo scuola sono attualmente presenti due corsi corali prepa-Dal 1986, anno altri che spinti dalla passione rispettivi direttori per

ratori costituiti rispettivamente da quarantadue bambi«gospel» fondata eseguonoe generi non riuscito ad e omonima, ilanch’essa direttaed daelaborazioni Mario Mora,corali è sempre ni che ogni settimana seguono le lezioni di lettura della

proprio adatte alla loro età. In questo panorama, ap-

partitura e di coro della durata di un’ora ciascuna e da

prezzo molto il «Coro Vivaldi» di Barcellona, diretto

trentacinque bambini che settimanalmente frequentano

dal maestro Oscar Boada, che, su mio suggerimento è

il corso di lettura musicale della durata di un’ora, segui-

stato recentemente invitato a tenere un corso per diretto-

to dalla prova corale di trenta minuti. Già in questi

ri di cori di voci bianche, organizzato dall’Usci Berga-

massimi livelli e a far parlare positivamente di sé in Italia e all’estero. At

20


Farcoro - I Piccoli Musici

mo. Nel suo coro la cura per la vocalità è ancora l’aspet-

una volta costituito il coro giovanile non se la sentono

to principale, mentre sono piuttosto perplesso quando

piú di ricominciare con i bambini, la cui educazione

assisto ad esibizioni di cori, oggi molto richiesti, dove

richiede certamente maggiori energie ed è per un diret-

l’elemento coreografico domina ed è certamente accat-

tore piú impegnativa e faticosa”. Qual è il tuo rap-

tivante ma, a mio parere, pone nettamente in secondo

porto con il repertorio corale? “Molti sono i brani di

piano l’aspetto vocale e l’espressività, rendendo spesso le

cui mi viene proposta l’esecuzione da compositori con-

esecuzioni prive di dinamiche, di colore”.

temporanei o brani di autori del passato che analizzo

Come ti appare

per lungo tempo. La decisione di proporre un determi-

oggi il panorama

nato repertorio è legata alla possibilità che un brano mi

italiano per cori di

offre per poter lavorare sull’espressione, sulla direzione

voci bianche? “Dal

della frase, sulla pronuncia della parola, sul fraseggio. I

punto di vista nu-

miei coristi, da sempre, preferiscono cantare musica sa-

merico molti sono i

cra rispetto al profano o al popolare. Penso dipenda dal

cori che negli ulti-

tipo di educazione corale che hanno ricevuto”. Come si

mi anni si sono costituiti, rispetto a una ventina d’anni

entra a far parte del coro da concerto, provenendo

fa. Purtroppo però molti puntano solo sull’apparenza e

dai corsi preparatori? “Certamente il bambino che,

forse sono destinati a scomparire nel giro di pochi anni.

provenendo dal corso preparatorio, entra oggi nella for-

La chiave vincente, secondo me, è dare solide basi fin

mazione da concerto incontra maggiori difficoltà, per-

dagli inizi e insieme creare il gusto nel bambino che

ché viene inserito in un repertorio già allestito e di un

canta. L’ideale sarebbe poter vedere i bambini fin da

certo impegno. Per superare questo ostacolo il nuovo

subito per due volte alla settimana, avviarli alla lettura

corista imparerà i brani a piú voci gradatamente, inse-

musicale e contemporaneamente alla pratica corale, ma

rito nell’esperienza concertistica, ma con brevi esecu-

questo spesso non è possibile, anche per questioni orga-

zioni che aumenteranno man mano con la sua prepa-

nizzative. Condivido allora il pensiero che il maestro

razione. C’è però il vantaggio che i nuovi arrivati nel

Gerhard Schmidt-Gaden esprime nel suo libro a questo

coro ne sentono il suono e sono portati ad imitarlo e ad

proposito, dicendo che è meglio che un bambino canti

integrarsi con esso. Fondamentale è il clima di amicizia

con gusto e con espressione anche se ancora non sa legge-

e solidarietà presente nei ragazzi del coro che mettono a

re piuttosto che legga la musica correttamente ma senza

proprio agio anche i nuovi arrivati che da subito sono

alcuna partecipazione. Nella nostra scuola il bambino

invogliati a stare insieme ed imparare. La motivazione

che intraprende l’attività corale segue anche lezioni di

è l’altro elemento fondamentale. Posso dire che entrano

lettura musicale settimanali e quasi sempre anche lezi-

a far parte del coro da concerto i bambini che dimostra-

oni di strumento. Ha cosí modo di praticare la musica

no di tenere veramente molto al coro, i piú costanti, i

per diverse ore settimanali e di familiarizzare veloce-

piú diligenti, a volte non i piú dotati vocalmente. Anche

mente con questo linguaggio. Fondamentale è la figura

la vacanza studio estiva che ogni anno organizziamo

del direttore, gli obiettivi che vuole raggiungere, i brani

per i coristi è un momento molto importante, perché a-

che si sente di proporre. In Italia alcuni direttori lavora-

iuta a creare solidi rapporti di amicizia. Credo che la

no su repertori che possiamo definire classici o storici,

crescita umana debba procedere di pari passo con quella

forse oggi meno compresi e condivisi; altri seguono il

artistica. Ci sono bambini che già a sei anni hanno voci

filone della musica leggera, di impatto piú immediato e

promettenti, chiare, pulite, come c’è chi è molto dotato

legato alla moda; altri iniziano con le voci bianche e

ma

L’EDUCAZIONE MUSICALE DEI BAMBINI HA RADICI PROFONDAMENTE UMANE

21

non

sufficientemente

motivato,

o

ancora


Farcoro - I Piccoli Musici

contro gli sguardi delle mie coriste, il pensiero va alle tante esperienze significative che abbiamo vissuto in-

sieme, a iniziare dai concorsi di Vittorio Veneto e di Arezzo, nei quali il coro si è affermato vincendo il primo premio nel 1994 e 1995, alle prove impegnative, anche ai rimproveri che a volte ho rivolto loro. Credo che sia stato importante stabilire regole precise e uguali per tut ti i componenti del coro, fin dagli inizi, pretendere la loro presenza a tutte le prove e a tutti i concerti. Rischiare anche qualcosa chiedendo loro certamente molto, del

Assegnazione “Guidoneum Award” 2008, conferito al direttore e al

resto, se si vuole crescere insieme questo è, a mio parere, coro “alla carriera”, Arezzo, Pieve di Santa Maria Assegnazione Guidoneum Award 2008, conferito al direttore e al coro ‘alla carriera’, fondamentale. Tornando ad oggi, gestire un coro femmiArezzo, Pieve di Santa Maria, 2008 nile è certamente piú difficoltoso per gli impegni imprechi con grande probabilità difficilmente riuscirà a en-

orrei ora chiederti cosa pensi dei cori che si incontrano concorsi scindibili ai dell’adulto. Ad corali ogni modo, io preferisco latrare nel coro da concerto. Eppure nonstranieri posso permetter-

vorare con i bambini, con cui mi trovo maggiormente a

mi di aspettare che i bambini siano vocalmente aunternazionali.

mio agio».

tonomi, non ce n’è il tempo. Aiuta molto certamente la

Spesso i coricontinuità, stranieriilche partecipano a concorsi internazionali,Vorrei organizzati in Italia, sono ora chiederti cosa pensi dei cori stranieri che si fatto di praticare il canto corale per tre ore

incontrano concorsi coralipiú internazionali. settimanali. facciamo ili conti con di un età bacino d’utenostituiti da ragazze cheNoi sfiorano limite consentito, i sedici anni. ai Sono quindi za molto limitato e certamente molto differente da quel-

“Spesso i cori stranieri che partecipano a concorsi inter-

lo di altre realtà corali europee. Anche per questo motivo

nazionali, organizzati in Italia, sono costituiti da raga-

mili ai nostri cori femminili e sono costituiti da voci selezionate e dotate, le migliori,

rovenienti da che cui zze enorme che sfioranobacino il limite da di età consentito, i sedici anni. pensoscuole sia ancora piúhanno meritorio,una per ilunga direttoritradizione di coro che ed un

quinditra piúcori simili ai nostrie cori femminili e sono in Italia con dal competenza ttingere. Devo peròoperano dire che punto ediserietà, vista realizzare della qualità ilSono divario italiani costituiti da voci selezionate e dotate, le migliori, prove-

progetti di qualità con i propri cori. Il «Coro Vivaldi» di

ranieri non Barcellona, è sempre diretto cosí vasto come qualche fa. A volte, purda essendo nienti scuole chevocalmente hanno una lunga tradizione ed un da Oscar Boada opera, adanno esempio,

enormeIobacino da cuia attingere. in questi una scuola chesono comprende diversi medie espressivo. en preparati, cori carenti dalordini, puntodalle di vista continuo pensareDevo però dire che dal al liceo, frequentata da millecinquecento ragazzi. Tutti

punto di vista della qualità il divario tra cori italiani e

gli alunni fanno coro tutti i giorni. Il maestro realizza

stranieri non è sempre cosí vasto come qualche anno fa.

gliere le voci migliori. Noi dobbiamo far cantare le voci

cori sono carenti dal punto di vista espressivo. Io conti-

che abbiamo a disposizione, nel migliore dei modi”.

nuo a pensare che la gratificazione piú grande per i miei

he la gratificazione piú grande per i miei coristi e per me sia quella di riuscire ad

mozionare ilquattro pubblico, sentirci dire, al possibilità termine di disceun concerto, di essere riusciti a far ben preparati, questi A volte, pur essendo vocalmente progettidiogni anno ed ha la

enire i brividi e credo che i cori italiani debbano sfruttare maggiormente le proprie

ossibilità espressive, pur sapendo di non poter concoristi certee per realtà dalquella punto di me sia di riuscire ad emozionare il So che molte delle tue ex coriste, quelle concompetere cui hai

di sentirci dire, al termine di un concerto, di la tua avventura 1986 e negli anni subito ista tecnico.iniziato È indubbio che con nel una preparazione come quellapubblico, di alcuni cori stranieri si successivi, sono tuttora molto legate ai «Piccoli Musi-

essere riusciti a far venire i brividi e credo che i cori

ci». Ognuna ha intrapreso la sua strada professionale

italiani debbano sfruttare maggiormente le proprie pos-

escano ad eseguire composizioni che per la maggior parte dei cori italiani di voci bianche

sibilitàsono espressive, pur sapendo di non poter competere e umana hanno tuttorasottolineare il desiderio diche continuare ono impensabili, mamadevo anche queste formazioni particolarmente a fare insieme musica di qualità. Spiegacene i motivi.

con certe realtà dal punto di vista tecnico. È indubbio

“Sí , mi fa piacere che queste ragazze, ormai mamme e

che con una preparazione come quella di alcuni cori

passione per il canto e hanno voluto costituire un En-

maggior parte dei cori italiani di voci bianche sono im-

semble vocale. A volte, quando dirigo l’Ensemble e in-

pensabili, ma devo anche sottolineare che queste for-

bili nell’eseguire il loro repertorio, i brani tipici della loro cultura, nella loro lingua, del

oro folclore. in Diverso sentirlimantenuto eseguireanzi brani appartenenti musica stranierialla si riescano ad eseguire composizioni che per la carriera èabbiano aumentato la loro ad esempio

11

22


Farcoro - I Piccoli Musici mazioni sono particolarmente abili nell’eseguire il loro

costante dei coristi, unito al sostegno delle loro famiglie,

repertorio, i brani tipici della loro cultura, nella loro

mi ha permesso di crescere insieme al coro e di portare i

lingua, del loro folclore. Diverso è sentirli eseguire brani

coristi a raggiungere obiettivi importanti. In ogni caso

appartenenti ad esempio alla musica rinascimentale o

mi ritengo fortunato poiché, nonostante i numerosi im-

romantica, che richiedono una prassi stilistica ben di-

pegni di tutti, nessuno dei coristi, dalla scuola primaria

versa. Inoltre a volte le voci sono scure, innaturali, mol-

alle superiori, manca mai alle due prove settimanali,

to distanti dal suono delle voci bianche, oppure hanno

alle lezioni di teoria e di strumento.”

una impostazione piú dura, spinta, tendente al lirico”.

La tua scuola e

Relativamente alla vocalità, al suono del tuo coro,

il tuo coro sono

volevo chiederti qual è il tuo modello di riferimento.

stati d’esempio

“Mi è sempre piaciuta l’affermazione di Guido d’Arezzo

e di stimolo per

che dice – la voce perfetta è clara, alta, suavis – quindi

la costituzione

cerco di trasmettere ai miei coristi di cantare con mor-

negli anni di di-

bidezza, sorriso, facilità, grazia. Molto poi ho imparato

verse altre realtà corali italiane. Su quali basi si instau-

direttamente ‘sul campo’ in tanti anni di attività” .

ra il rapporto tra te e i tuoi giovani coristi? “Sono con-

Concludendo ti sentiresti di sintetizzare a cosa è

vinto che sia indispensabile, nel rispetto dei bambini,

dovuto il successo dei «Piccoli Musici»? “In primo

dar loro tutte le informazioni piú corrette possibili rela-

luogo alla continuità, l’impegno costante, la forza

tivamente al loro percorso vocale e corale, renderli con-

dell’entusiasmo e la gratificazione del risultato. Alla col-

sapevoli di ciò che stanno imparando, non far loro per-

laborazione con le famiglie dei coristi; riuscire a creare

dere tempo, fare in modo che la loro formazione sia seria

un buon rapporto dà ai direttori la possibilità di poter

perché possano impiegare la voce correttamente anche

continuare negli anni il proprio lavoro e di costituire un

un domani, quando potrebbero trovarsi a cantare in un

gruppo di coristi che possano essere d’esempio, non solo

coro di voci adulte. Il bambino può fare e dare molto,

vocale, per i nuovi arrivati. Alle opportunità formative

ma bisogna sapere cosa chiedergli e come chiederlo.

che la scuola dei Piccoli Musici offre ai coristi. Sappia-

Oggi, in televisione vediamo programmi in cui i bambi-

mo bene che chi studia anche uno strumento ha maggio-

ni cantano di tutto. A volte capita di sentire certi reper-

ri occasioni di fare musica d’insieme e che chi canta in

tori anche ai concorsi corali e, forse con troppa leggerez-

coro e contemporaneamente si dedica allo studio di uno

za, tutto ciò viene accettato e diviene ‘moda’.

strumento lo suonerà con maggior musicalità rispetto a

Io penso che il repertorio piú adatto sia quello che ‘veste

chi non pratica l’attività corale. Sarebbe quindi impor-

meglio’ il singolo coro, bisogna sfruttare al massimo le

tante che il corista si dedicasse anche all’apprendimento

potenzialità dello stesso, rispettando però i limiti, perché

di uno strumento musicale, ma non esistono regole certe.

riconoscerli vorrà dire anche riuscire pian piano a super-

All’ambiente in cui si opera. Mi spiego meglio: ogni di-

arli. Inoltre nella nostra scuola il canto corale è da sem-

rettore si trova ad agire all’interno di un determinato

pre disciplina di fondamentale importanza, a differenza

contesto sociale e culturale che può essere piú o meno fa-

di ciò che avviene in molte altre scuole di musica che

vorevole a sostenere la sua attività. Non dipende sempre

considerano l’insegnamento strumentale di livello supe-

tutto soltanto dalle capacità del direttore, anche l’am-

riore a quello corale”.

biente in cui si agisce ha il suo peso. Diciamo che Casa-

Al termine di questa lunga e arricchente intervista

zza è una realtà che ha saputo rispondere con entusias-

con il maestro Mario Mora esco dalla scuola dei «Pic-

mo alla mia proposta, fin dai primi anni, e l’impegno

coli Musici» con molti pensieri e molte riflessioni.

23

CANTARE CON MORBIDEZZA, SORRISO, FACILITA’, GRAZIA


Farcoro - I Piccoli Musici

Penso innanzitutto alla bella realtà - una realtà che

Federazione Cori del Trentino, Europa Cantat, Sony,

di Casazza un centro musicale di eccellenza, nel quale

-Mendelssohn –Britten: contiene i Tre mottetti in lin-

molti bambini e bambine ricevono un’educazione al

gua latina op. 39 di Felix Mendelssohn Bartholdy, la

canto corale di grande spessore e di veri e profondi

raccolta A Ceremony of carols op. 38 di Benjamin

contenuti. Tutto ciò è stato possibile grazie alla deter-

Britten e la Missa brevis in D, op. 63 sempre di Ben-

minazione, alla passione, all’entusiasmo, alle compe-

jamin Britten, Carrara, 1997.

Larus e Decca. Tra esse:

ormai ha superato il quarto di secolo - che ha fatto

-Vespro di Natale, Andrian Willaert, Stradivarius,

tenze professionali e artistiche di questo maestro, non

1998.

a caso estremamente amato dalle sue giovani coriste

-Alleluia, R. Facchinetti e M.F. Polli, Larus, 2000,

di ieri e di oggi, alle quali ha saputo trasmettere, insieme al messaggio che le cose belle si costruiscono

dedicato a Papa Giovanni.

giorno per giorno, con costanza e impegno, l’amore

-Christmas songs, raccolta di canti tradizionali natal-

per la musica e in particolare per la musica corale.

izi, Stradivarius,2000, giudicata dalla rivista francese

Molti sono stati i riconoscimenti da lui ottenuti nel

Repertoire il miglior disco di Natale dell’anno 2000.

corso della sua brillante carriera alla guida dei «Pic-

-Around the World, Carrara, 2003, raccolta di canti

coli Musici»; particolarmente significativa la nomi-

e melodie dal mondo, molti dei quali elaborati da

na nel 2001 a Cavaliere dell’ordine di San Silvestro Papa, conferitagli da Papa Giovanni Paolo II per l’at-

Riccardo Giavina. -Giro giro canto 3, raccolta di canti corali per voci

tività educativa e musicale svolta in favore dei ragazzi.

bianche, Feniarco, 2008.

Vorrei concludere dedicando uno spazio anche alle

-Nativitas, a Christmas festival, edito da “I Piccoli Musici” 2010.

incisioni discografiche del coro, edite da importanti case e istituzioni, tra cui Fondazione Guido d’Arezzo,

Basilica Cattedrale di Parma, 8 giugno 2013, VI Festival di cori “Adolfo Tanzi”

24


Farcoro - composizione

a MARIO MORA e ai PICCOLI MUSICI di Casazza

1813 - 2013 Bicentenario Verdiano

GIUSEPPE

VERDI

La Vergine degli Angeli per coro di voci bianche e arpa

arrangiamento di * MAURO ZUCCANTE

NOTE: 1. La raffigurazione mostra una delle possibili disposizioni per l'esecuzione. E' possibile anche collocare il Solo II e il Solo III alle spalle del coro. 2. L'arpa può, di necessità, essere sostituita con un pianoforte. 3. Il brano può essere eseguito anche a cappella.

25


Farcoro - composizione a MARIO MORA e ai PICCOLI MUSICI di Casazza

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Farcoro - composizione 4

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Farcoro - composizione 6

M. Zuccante: “La Vergine degli Angeli”

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Farcoro - composizione

M. Zuccante: “La Vergine degli Angeli”

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Come compositore ha vinto premi nei concorsi internazionali di Tours, Tolosa, Lezo, Isole Canarie, Trento e Trieste. Le sue opere sono state eseguite da Coro Giovanile Italiano, I Piccoli Musici di Casazza, Coro SAT di Trento, Coenobium Vocale di Piovene Rocchette, Vocalia Consort di Roma e da numerosi altri prestigiosi cori italiani e stranieri. Ha pubblicato in Italia per le Edizioni Suvini Zerboni, Edizioni Carrara, Edizioni Musicali Europee, Pizzicato Edizioni, e Feniarco Edizioni, in Francia (a Joie Choir), in Germania (Carus Verlag), in USA (The Lorenz Corporation). Spesso è invitato a partecipare alla giuria in concorsi internazi-

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* Compositore, pianista e direttore di coro.

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Farcoro - coralità infantile

“CRESCERE CANTANDO” Feniarco e la coralità infantile di Sandro Bergamo (*)

L

a prima riflessione che viene spontanea fre-

scuole secondarie inferiori, è stata un’altra bella oc-

quentando il Festival di Primavera a Montecatini è

casione di contatto con la realtà dei cori scolastici.

questa: se gli educatori, e gli adulti in genere, non

Una realtà in grande espansione (sono più di due-

si sottraggono al loro dovere di proporre modelli, i

mila i cori scolastici secondo un censimento rea-

ragazzi seguono, si appassionano, si entusiasmano.

lizzato alcuni anni fa dal Ministero della Pubblica

Tutti

che

Istruzione): creature fragili, dalla vita aleatoria, le-

davanti.

gata alla precarietà di un docente che dove arriva

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formiamo

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di

vita

ci

su

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fonda un coro destinato il più delle volte a morire quando, di li a pochi anni, l’insegnante-direttore cambierà scuola; ma anche creature estremamente vivaci e capaci di lasciare un segno nella formazione dei ragazzi. E se è sorpresa il coro nella scuola media inferiore, dove pure si pratica l’educazione musicale, ancora di più entusiasma vedere il movimento radicarsi nella secondaria superiore. Un movimento cresciuto spontaneamente, senza leggi quadro e nemmeno leggine, senza finanziamenti. Un movimento però non sorto dal nulla: ‘Un coro Qualche volta è il caso a farci scoprire quello che poi

in ogni scuola’ era lo slogan lanciato dal ministro

diventa la passione di una vita. Ma nel quotidiano

della PI Luigi Berlinguer. Più che un piano preci-

bombardamento di mediocrità, quando non di brut-

so, confortato da adeguati stanziamenti (a parte

tura, non si può affidare al caso l’incontro con la mu-

l’istituzione con fondi del ministero di centinaia

sica e col canto. I processi educativi sono costruzione

di laboratori musicali destinati a potenziare l’inse-

di percorsi che non siano la semplice riproduzione

gnamento della musica) fu una campagna di sen-

dell’esistente, ma sappiano proporre modelli e valori.

sibilizzazione sostenuta e fatta propria anche da

Il coro stesso rappresenta una di queste opportunità

Feniarco, che ha agito su diversi fronti, a partire

e il Festival di Primavera esalta questa visione. Ai

proprio dalla creazione di questo Festival, univo nel

giovani coristi non si ha paura di proporre un gioco

suo genere e dedicato interamente ai cori scolastici.

impegnativo, ma non per questo meno divertente.

Strutturato in due fine settimana lunghi (da merco-

L’edizione 2013 del Festival di Primavera, nono-

ledì/giovedì a sabato) dedicati il primo alle scuole

stante qualche calo di adesione nella fascia delle

medie inferiori, il secondo alle superiori, si è tenuto

31


Farcoro - coralità infantile

dapprima in due sedi distinte di due diverse regioni,

è riduttivo: tre ore di autentica festa dopo la quale

per poi riunirsi in un’unica sede toscana, dapprima

ciascuno, a partire da chi scrive, è rientrato con una

Follonica, poi Montecatini, grazie alla collaborazio-

carica di entusiasmo che non si spegnerà facilmente.

ne dell’ACT, l’associazione corale di quella regione. Un festival strutturato in laboratori e concerti sul

***

territorio, molti dei quali proprio all’interno delle

Nell’operare per la crescita della coralità infantile e

scuole della Toscana. Docenti di prim’ordine, tra i

scolastica Fenairco ha avviato anche un importante

quali, dal 2010, è presente un rappresentante della

lavoro editoriale con la collana Giro Giro Canto.

coralità europea (due nel 2013), a sottolineare la vocazione internazionale del canto corale e il dovere, se vogliamo crescere, di confrontarci con le esperienza che avvengono fuori di casa. Chiunque abbia potuto partecipare, anche solo come ospite, al Festival di Primavera, è stato contagiato dall’entusiasmo con cui ragazzi e direttori vivono la loro avventura: un bell’esempio di coralità, un bell’esempio di scuola italiana. Con il prossimo anno il festival si allargherà anche alla scuola primaria: è uno stimolo venuto dall’affermarsi del modello di Istituto Comprensivo, che riunendo scuole primarie e secondarie inferiori, stimola il sorgere di cori ‘trasversali’ tra ex scuola media e scuola elementare. Proprio dagli insegnanti direttori dei cori intervenuti a questa edizione del festival è nata Di questo autentico successo editoriale è in prepara-

la richiesta di aprire a questa fascia di età il Festival.

zione il quinto volume, col quale superano il centiUna caratteristica importante di questa edizione è

naio le nuove composizioni che vanno ad arricchire

stata la presenza del Coro Giovanile Italiano, che ha

il repertorio italiano per cori infantili. La selezione

tenuto, parallelamente, uno dei suoi stage di prepa-

compiuta dalla Commissione Artistica Naziona-

razione, aprendo il festival con un proprio concerto

le su un campionario anche cinque volte più vasto

cui hanno assistito, con grande attenzione, i ragaz-

delle composizioni da pubblicare, il fatto che a scri-

zi delle scuole medie. Si è creato un circolo virtuo-

vere, rispondendo al bando Feniarco, siano musici-

so, nei giorni successivi, per cui i cantori del CGI

sti con specifiche conoscenza del coro e del coro di

erano diventati un modello da imitare per i ragazzi

voci bianche, garantiscono di una qualità musicale

dei cori scolastici, accrescendo il loro impegno ne-

unita alla facilità di approccio che hanno innovato

gli atelier e nelle prove; a loro volta i giovani del

la coralità infantile italiana. L’attenzione data anche

CGI, consapevoli di questa responsabilità, hanno

alla qualità del testo, spesso ricavato dalle opere di

dato il meglio di sé in ogni momento, fino ad una

importanti poeti italiani, ci parla poi di un progetto

memorabile serata finale in cui, dopo aver cantato,

globale di educazione. Accompagna ciascun volume

si sono improvvisati presentatori dei cori scolastici

la registrazioni dei brani, affidata ad una delle eccel-

coinvolgendo tutto il pubblico in definire concerto

lenze italiane tra i cori di voci bianche. Il successo

32


Farcoro - coralità infantile

è segnalato non solo dall’esaurimento delle copie rimaste dopo l’invio ai cori e agli istituti comprensivi italiani (del primo volume si è dovuta fare una ristampa) ma soprattutto da quello che possiamo constatare assistendo a qualsiasi concorso e quasi a qualsiasi concerto di cori di voci bianche, dove il brano di Giro Giro Canto è componente fissa. Il sistema corale italiano, insomma, attraverso la Federazione Nazionale e le Associazioni Regionali ha scommesso molto sulla vocalità infantile e può oggi affermare di aver dato un contributo determinante a questo fenomeno che pone la coralità italiana alla pari con quelle europee.

per i giovani, possono metterli nelle mani di uno dei tanti validi maestri di coro e farli cantare. E mettano,

E’ un allegro cinquettar di gioventù (ci si perdoni

gli assessori, (mentalmente almeno, visto che non

il richiamo pucciniano) quello che percorre a tut-

possono farlo contabilmente) la spesa tra gli investi-

te le latitudini la coralità italiana. E sarebbe bene

menti, laddove vengono rubricati gli arredi urbani e

se ne accorgessero gli uomini di cultura, i pubblici

i marciapiedi. Questi ragazzi potranno cantare tutta

amministratori, ma prima di tutto il mondo co-

la vita o solo una stagione: quando, fra sessant’an-

rale stesso: troppo spesso la faccia da crisantemo

ni, passeranno nel novero dei vecchi, quegli arredi

con cui celebriamo i funerali di vecchi cori glo-

saranno stati rifatti tre volte, ma il segno lasciato

riosi impedisce di vedere e far vedere che i batte-

da questa esperienza corale sarà rimasto, indelebile.

simi sono più numerosi delle esequie e che i rallegramenti dovrebbero superare le lamentazioni.

Quale

investimento

raturo

di

quello

sui

migliore cittadini

e

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domani?

***

* Sandro Bergamo dirige La Cappella Altoliventina fin

Questo fermento della coralità infantile e giovanile

dalla sua fondazione. Diplomato in clarinetto e in can-

ha colto di sorpresa, smentendo molti stereotipi. Su

to, ha diretto diverse formazioni corali (Campiello di

tutti, quello che i giovani siano lontani dalla musica

Meduna di Livenza, Jacopo Tomadini di San Vito al

corale. Abbiamo imparato invece che bambini e ra-

Tagliamento) e dirige tuttora il gruppo vocale Dumblis

gazzi sono apertissimi a un linguaggio impegnativo

e Puemas di Udine. Ha registrato, come cantante e di-

ma gratificante: tutto sta nel coraggio degli adulti a

rettore, diversi CD. Giornalista, è direttore della rivista

far loro proposte di qualità, non dimettendosi dal

Choraliter, quadrimestrale della FENIARCO.

ruolo di educatori nei confronti della nuove gene-

E’ presidente della commissione artistica provinciale

razioni. Confesso di non sopportare più quanti, sia-

dell’USCI (Unione Società Corali Italiane) di Porde-

no essi assessori alla cultura, presidenti di pro loco o

none.

parroci, se ne vengono fuori con l’insulsa frase: ‘Facciamo qualcosa per i giovani’ e poi tutto finisce a raduni sui prati o sulle piazze a migliaia di decibel. Ora possiamo rispondere che se vogliono fare qualcosa

33


Farcoro - le nostre radici

ADOLFO TANZI, UN RICORDO di Michele Ballarini (*) Adolfo Tanzi (1944-2008) maestro di coro e compositore, è stato per molti anni una figura di riferimento nella vita musicale parmense. Dopo gli studi nel locale Conservatorio e per un breve periodo presso l’Università di Varsavia divenne verso la fine degli anni 60’ direttore del Coro “Ildebrando Pizzetti” dell’Università di Parma e successivamente della corale “I Cantori del Mattino” di Noceto, incarico quest’ultimo che tenne fino alla prematura scomparsa. A capo di queste formazioni tenne molti concerti in Italia e in parecchi paesi d’Europa e d’America. Amico di Romano Gandolfi, fu anche direttore del coro del Teatro Regio di Parma dal 1982 al 1987.

L

’aereo per New York partiva sabato 7 luglio a

mezzogiorno da Malpensa, e non aspettava; per essere in orario la nostra comitiva doveva partire in treno alle 6 da Parma e una volta a Milano andare al terminal, poi il trasbordo, il check-in, insomma un ritardo alla partenza avrebbe messo in serie difficoltà il gruppo, e il pericolo c’era, impersonato da uno di noi: Adolfo, sempre o quasi in ritardo, si trattasse di prove, concerti, cene, viaggi…insomma, venne presa una decisione drastica: uno di noi doveva ospitarlo per la notte in modo da essere sicuri che al mattino fosse già a Parma e “sotto controllo” anche perché

in questi casi sapevo per esperienza che non serviva a

un suo arrivo da Felegara – dove risiedeva - avrebbe

nulla tentare di richiamarlo ad una più pratica visio-

comportato sicuramente un ritardo pressoché fatale.

ne delle cose, con il suo sorriso disarmante avrebbe

La scelta cadde su di me, e inizialmente non mi pre-

obbiettato che non c’era fretta e che avremmo co-

occupai molto della cosa; la sera precedente doveva-

munque raggiunto Parma in tempo utile. Mi rasse-

mo partecipare quasi tutti ad un concerto del Coro

gnai quindi al fato, e fu solo verso mezzanotte inol-

Pizzetti – che Adolfo dirigeva – in quel di San Bene-

trata che riuscimmo finalmente a metterci in viaggio:

detto Po, e dopo l’esecuzione io sarei tornato a Parma

era una notte di luna piena e mentre la macchina di

assieme a lui in macchina. Tutto bene, no? Ma non

Adolfo divorava i chilometri nel chiarore che inon-

avevo fatto i conti con la sempre imprevista vitalità di

dava i campi della grassa campagna mantovana, io

Adolfo: dopo il concerto, mentre gli altri del gruppo

pensai che eravamo ancora in tempo per dormire un

ci salutavano frettolosi per andare a casa a dormire,

po’; l’imprevisto era però come sempre dietro l’ango-

Adolfo si intrattenne lungamente con gli organizza-

lo. Avevo notato che la macchina di Adolfo era vuota

tori suoi amici, accettando anche di cenare con loro;

e pensavo che avesse la valigia nel baule, quindi gli

34


Farcoro - le nostre radici

Dolfo!- ripetè - che cosa stai facendo a quest’ora?! – Non vedi, ho fatto la valigia! – rispose Adolfo – e dove vai? – chiese ancora la signora Anetta con un misto di curiosità e di collera – Ah, vado in America… - rispose Adolfo con noncuranza, come se si fosse trattato di andare a comprare un litro di latte nel negozio all’angolo. A quel punto cominciai a covare il leggerissimo sospetto che Adolfo non avesse detto nulla di quel viaggio a sua madre, ma questo dialogo surreale non era ancora finito: - In America?..ah, bon! Ma stai via molto? -

Mah…

Quando

torno,

torno!-

- Va bè, nano, bon vias! – concluse la signora Anetta, e dopo avermi salutato con un cenno del capo si ritirò. Adolfo Tanzi era fatto cosi; a parte quegli impegni che si rivelavano indispensabili alla sua vita di musicista, come dirigere cori o insegnare in conservatorio, nessuna di quelle regole che devono per forza guidare la nostra vita di tutti i giorni pareva sfiorarlo anche lontanamente. Negli anni in cui lo conobbi a fondo e nei quali si chiesi con finta noncuranza se effettivamente fosse

svolse la nostra amicizia tutto ciò che lui comunicava

lì.- Eh, no, devo ancora fare tutto- mi rispose candi-

era una passione e un entusiasmo completamente ri-

damente - ma non c’è problema, andiamo a Felegara

volti ai valori artistici, musicali e filosofici della vita,

e poi ritorniamo a casa tua, per le sei siamo in tempo.

e tutto questo unitamente a quella saggezza propria

Altra tegola, va bè, pensai ancora, sono otto

di chi proviene da un ambiente dove il duro lavoro

ore

viaggio.

manuale è l’unica possibilità per mangiare e avere un

Arrivammo a Felegara verso le due e mezza e Adolfo si

tetto sopra la testa. Intendiamoci, era perfettamen-

precipitò in casa, accese la luce in camera sua e comin-

te consapevole che più senso pratico avrebbe potu-

ciò a buttare dentro a una grossa valigia tutto quel-

to regolare diversamente la sua vita, ma la sua era

lo che gli capitava sotto mano, mutande,magliette,

una scelta voluta e irrinunciabile; in un’epoca dove

calzini, qualche partitura, il fedele diapason – non

i telefoni cellulari erano ancora fantascienza – e du-

si sa mai, magari ci viene voglia di cantare una

bito che negli ultimi anni della sua vita egli ne ab-

lauda…- e giù ad aprire cassetti e a sbattere ante.

bia fatto gran uso – la sua presenza si concretizzava

Nel giro di pochi minuti la valigia era pronta e sta-

all’improvviso, con pretesti spesso gastronomici – un

vamo per uscire quando una voce roca ruppe il si-

salume da favola, un mazzo di asprelle da cucinare

lenzio notturno: - Dolfo!- era la signora Anetta,

insieme – e poteva estendersi anche a una giorna-

mamma di Adolfo, improvvisamente emersa dalla

ta intera, o fino alle cosiddette ore piccole. Parlava

caliginosa oscurità del corridoio, in camicia da notte

dei più disparati argomenti musicali, dalla polifo-

e sguardo truce sotto una numerosa serie di bigodini.

nia agli autori più vicini a noi, e di tutto ciò con

d’aereo,

dormirò

durante

il

35


Farcoro - le nostre radici

per arrivare a Da Victoria, Palestrina, Lasso, Monteverdi, e...seppure con qualche suo dubbio da noi coristi rimosso con decisione a Tanzi stesso; pochi i pezzi per coro usciti dalla sua penna, ma tutti piccoli gioielli: non dimenticherò mai l’emozione provata all’inizio di Memento, su testo di Garcia Lorca. Bisogna però anche dire che questo suo avviluppare in un tutto l’idea interpretativa e la sua realizzazione pratica si scontrava a volte con la mancanza di preparazione di base della maggior parte dei coristi che di conseguenza imparavano le singole parti a orecchio, per cui lo studio dei brani non era Castiglione del Terziere (MS) Corso di Polifonia vocale agosto 1976.

spesso completamente supportato da quella parte

Foto di gruppo dei partecipanti.

tecnica – alfabetizzazione musicale, vocalizzi, fonetica e studio preparatorio a sezioni – che costi-

una conoscenza e competenza profonda e capilla-

tuisce per un coro una sicura base formativa; dopo

re. Mai le sue opinioni si velavano di ovvio, l’argo-

ciò l’approfondimento interpretativo è pienamente

mento che trattava era vivo, il mondo che evocava

possibile, ma in Adolfo il primo stadio era spesso

si materializzava davanti ai tuoi occhi, e quando le

trascurato, essendo lui tutto teso verso il signifi-

parole non bastavano era il canto della sua voce che

cato profondo dell’opera che intendeva eseguire.

dava ancor più forza all’idea che lo entusiasmava.

Nonostante queste difficoltà però il fascino che

Queste occasioni di incontro erano disseminate

si ricavava dalle collaborazioni con lui ne usci-

così a caso nella nostra esistenza che l’unica possi-

va intatto, e questo era avvertito non solo da par-

bilità per chi volesse contattarlo era quella di an-

te nostra: ricordo di aver visto assistere spesso alle

dare all’ingresso dell’università poco prima che

prove Antonio Burzoni, uno dei più grandi ma-

iniziassero le prove del coro, o alla fine di esse.

estri di coro che abbiamo avuto in Italia, il quale

La mia presenza nel Coro Pizzetti durò più di dieci

non ci nascondeva la sincera ammirazione e il pro-

anni, e in questo periodo ebbi occasione di osserva-

fondo interesse che aveva per il lavoro di Adolfo.

re e imparare moltissimo da Adolfo: l’anima di un

Era anche al di fuori della musica, ad esempio nel-

pezzo, la bellezza di ciò che poteva scaturire dal-

le tournées e nei dopo concerti che la personalità

la perfetta fusione tra parole e musica in un capo-

di Adolfo si mostrava appieno: "uomo del cinque-

lavoro polifonico erano da lui vissute e filtrate con

cento", come lui amava definirsi, figura nella qua-

emozione e passione, rendendo partecipi anche noi

le convivevano una grande umanità, una profonda

attraverso le prove e la successiva esecuzione di tutte

fede e nel contempo una sorta di natura goliardica

quelle meraviglie che dallo sterile segno scritto ritor-

attraverso la quale lui si rapportava con geniale iro-

navano in vita; ricordo come, grazie al fiuto infallibi-

nia a tanti aspetti della vita e a tante persone con

le che aveva nello scegliere i brani da eseguire, tutta

le quali veniva in contatto, individuando subito

la grandezza della musica polifonica ci si rivelasse

con diabolica intelligenza i loro tratti e il loro ca-

attraverso un viaggio ideale: dalla scabra bellezza del

rattere, fossero essi buoni, cattivi, brutti o belli e

Laudario di Cortona, attraverso la lauda filippina

da qui nascevano incontri e fatti memorabili; la

36


Farcoro - le nostre radici

sua ironia era sempre indirizzata a proposito, sia al

dose di stracchino sulla sua sedia con le imbaraz-

soggetto supponente e incurante dei propri limiti

zantissime conseguenze del caso – quella volta però

che alla persona intelligente che accettava e ride-

si finì tutti in direzione. Adolfo invece imbastì una

va anch’essa di cuore per l’eventuale presa in giro.

geniale presa in giro giocando su una debolezza del

Ricordo che una volta si parlava di arti figurati-

vecchio maestro, che provava molto piacere ad essere

ve in occasione di una mostra dedicata al 6-700, e

ossequiato e adulato: ogni tanto, durante le lezioni,

l’interlocutore più autorevole era un nostro amico

gli riferiva di aver incontrato un suo vecchio studen-

corista, grande esperto e conoscitore come pochi

te che lo mandava caramente a salutare, suscitando

della storia dell’arte; Adolfo cominciò

a parlare

nel maestro una serie lunghissima di ringraziamen-

diffusamente di un certo Alessandro Porcelleri, a

ti esternati in modo esageratamente affettato; certo,

suo dire ottimo pittore di scuola lombarda vissu-

i cognomi di questi maestri erano un pò bizzarri,

to in quel periodo e ancora ricordato per certe sue

e la bravura di Adolfo era magistrale nel descrivere

nature morte raffiguranti salami, prosciutti e cote-

il maestro Cipollini organista, il maestro Zucchelli

chini, e per questo soprannominato il Gosinlet-

compositore, il maestro Aglietti clarinettista e così

to (da gosino – maiale – nel dialetto parmense).

via, andando a trovare in tutti i principali ortaggi un

Il discorso era svolto così bene che fin dall’inizio co-

cognome da attribuire a questi musicisti immaginari.

minciammo tutti a seguirlo con grande attenzione,

Oltre a ciò, dato che una parvenza di verità a questa

e anche il nostro amico si dimostrava molto interes-

burla poteva stuzzicare la sua vanità, il maestro Mi-

sato, fino a quando, udito il soprannome, non pro-

lan si soffermava a magnificare la perizia e la bravura

ruppe in un – ma dai! – estremamente risentito, al

dell’ex studente, ora celebrato esecutore ora provetto

quale fece seguito una fragorosa risata di tutti noi.

compositore a seconda del caso; bisogna però rico-

In conservatorio, durante gli anni di studio, fummo

noscere che il vecchio maestro si prese una rivincita

testimoni di

su Adolfo, rivelandogli così il risultato dell’esame fi-

burle impen-

nale da lui sostenuto nella sua materia: <bravo caro,

sabili, anche

ti saresti meritato 10 ma io ho detto alla commis-

reiterate nel

sione: diamogli 9 così non si insuperbisce!>(sic).

tempo: c’era

Mi accorgo di aver perso il filo iniziale: e il viaggio

un

vecchio

a New York? Per questa volta tutto andò bene e alla

professore di

fine, seppur con due sole ore di sonno, riuscimmo a

solfeggio, il maestro Milan, figura notissima a tutti

partire e a goderci la vacanza, ma alcuni anni dopo

gli studenti, la cui profonda erudizione musicale fa-

quando il coro dovette andare in Messico per una

ceva da contrappeso a una personalità gretta e ottusa,

tournée Adolfo si attardò a fare delle fotocopie, la

rendendolo un insegnante esperto ma mortalmente

comitiva incontrò una coda in autostrada, l’aereo

noioso. Questo maestro aveva anche seri problemi di

aspettò il gruppo per un pò e poi decollò...il coro

vista, aspetto questo che stimolava gli alunni a gio-

partì per l’America il giorno dopo. Questa volta in-

cargli i tiri più balzani, dall’appendere un soprabito

vece, libero da impegni e privato della possibilità di

al lampadario prima che lui entrasse – Caro, vieni

spostarsi a suo piacere con la macchina, Adolfo pas-

subito giù da lì!! – fu la sua pronta reazione, al vol-

sò assieme a noi una decina di giorni immergendosi

tare tutti i banchi e a far lezione volgendogli le spalle

completamente nella vita caleidoscopica della metro-

senza che lui se ne accorgesse, al mettere una buona

poli americana, con quella sua capacità quasi magi-

FIGURA DI GRANDE UMANITA’, PROFONDA FEDE E NATURA GOLIARDICA

37


Farcoro - le nostre radici

ca di stabilire contatti e legami con il suo prossimo

con ciò in cui credeva e che ci comunicava. Spetta

indipendentemente da quelle barriere linguistiche

ora a noi portare avanti questo testimone facendo te-

che spesso inibiscono i più durante i viaggi all’estero.

soro del suo insegnamento. Ciao, Adolfo e... grazie!

Andavamo ogni giorno a fare colazione in una caffetteria vicina al nostro hotel, gestita da una famiglia di messicani che facevano quasi tutto cantando, dal servire ai tavoli al rigovernare in cucina, e quasi su-

* Michele Ballarini, violoncellista e ricercatore, svolge

bito cominciammo a cantare anche noi, passando da

attività concertistica oltre a scrivere articoli e tenere

Estrellita e Cielito lindo a una canzonetta di Monte-

conferenze in ambito musicale; insegna il suo strumento

verdi o a un madrigale di Orlando di Lasso, ascoltati

presso il Conservatorio di Parma.

a bocca aperta e applauditi sia da loro che dai clienti. A China Town lo vedemmo entrare in una pescheria dove cominciò a parlare – Dio solo sa come, dato che conosceva solo due parole d’inglese – con alcuni cinesi mentre gesticolava verso una vasca piena di grossi pesci, e intuimmo che cercava di informarsi come cucinare e mangiarne alcuni. Innumerevoli sono gli aneddoti e le esperienze vissute al suo fianco, penso che svariate pagine non basterebbero, ma tutte queste cose non facevano altro che far emergere sempre la sua natura buona, generosa e altruista nei confronti del prossimo. Cittadino del mondo, alieno da qualsiasi forma di conformismo, con questa sua umanità tremenda dava tutto se stesso, senza considerare diversamente chi gli stava dinanzi, fosse un alto prelato, un compaesano, uno studente, un corista o un perfetto sconosciuto; ognuno riceveva attenzione, amicizia e comprensione e purtroppo a volte accadeva che qualcuno si approfittasse di questa considerazione, vanificando così quanto di buono poteva scaturire dalla sua amicizia. Sono cinque anni che Adolfo non e' più tra noi ma io sono fermamente convinto che la sua assenza sia solo materiale: chi ha dato tanto, chi ci ha arricchito così tanto interiormente non può morire, e' solo in una ideale stanza accanto dove continua ad essere tra noi, arricchendo la nostra vita

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Farcoro - aerco notizie

CORSO PER DIRETTORI DI CORO 2014 definite dal consiglio le linee programmatiche Sabato 16 novembre si sono riuniti il Consiglio

settore. Nella prossima seduta la Commissio-

Direttivo e la Commissione Artistica dell’AER-

ne Artistica metterà a punto il contenuto detta-

CO. In tal sede si è concordato di riproporre an-

gliato e l’organizzazione del Corso; le informa-

che per l’anno 2014 il Corso per Direttori di Coro.

zioni saranno rese note sul sito dell’AERCO.

Questa nuova edizione del Corso sarà contraddi-

Dal 2014, oltre al Corso per Direttori, l’Aerco met-

stinta dalla proposta di tre tematiche specifiche:

terà a disposizione degli iscritti un nuovo servizio:

- Foniatria e vocalità: conoscenza dei principi di

la “Scuola continuativa di riferimento per Diret-

fonazione, di tecnica respiratoria, di articolazione

tori di Coro”. Il piano di lavoro prevede le prin-

e di emissione.

cipali materie di interesse per i Direttori di Coro,

- Gestualità ed interpretazione: tecnica direttoria-

a prescindere dal repertorio: solfeggio, armonia,

le, studio dello stile e concertazione con due brani

pianoforte complementare, vocalità, gestualità, di-

d’obbligo, esecuzione finale con coro-laboratorio;

stinzione dei principali generi e degli stili corali.

- Coro di voci bianche: come sviluppare il coro

Per ogni materia sono previsti almeno 10 incon-

nella scuola dell’obbligo, convegni, concorsi.

tri annuali. La persona interessata può scegliere di

L’Associazione intende quindi proporre un nu-

seguire la materia (o le materie) che desidera, per

mero ristretto di temi (strettamente inerenti alla

approfondire la propria preparazione. Le lezioni

coralità, ovviamente) che sarà trattato in modo

si terranno a Bologna, città centrale della Provin-

estremamente articolato ed approfondito con

cia e facilmente raggiungibile dalle altre località.

docenti “di chiara fama” e specialisti nel loro

CARA ANTONIETTA... RICORDO DI ANTONIETTA ESARCHI CROVETTI, SEGRETARIA DELL’AERCO di Puccio Pucci

I

l giorno del battesimo di Cristiana c’era un gran

in macchina e con una discesa a corda doppia in casa

via vai di amici e parenti a casa Crovetti ed io ero

Crovetti dal balcone dell’appartamento di sopra. Per

davvero assai emozionato: era la prima volta che

mamma Antonietta avrei fatto questo e molto altro.

stavo per assumere le vesti di “padrino” di una bel-

Così nei numerosi incontri che ci proponeva il Coro

la bimba, tua figlia secondogenita, Antonietta cara!

in cui cantavo con tuo marito Giancarlo, si cementò

Capitò che, uscendo tutti per partecipare alla messa,

la nostra amicizia e la stima che avevo di questa ra-

la porta dell’appartamento fu chiusa senza prender la

gazza vivace e mai doma, sempre pronta a fare sport,

chiavi di casa. Scompiglio momentaneo, risolto pre-

basket, tennis, nuoto e con una grande passione per

sto con una corda da roccia che allora tenevo sempre

la montagna, per il teatro per la cultura. Ricordo

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Farcoro - aerco notizie

quando cantavi con noi già da allora durante nella

te ricordava di farlo … con cortese sollecitudine.

lunghe scarrozzate col bus in autostrada, al ritorno

Cara Antonietta, sei stata davvero per tantissimi

a notte fonda dalle tante rassegne corali che ci ave-

Cori emiliano-romagnoli un indiscutible e sicuro

vano ospitato, e spesso avevi i tuoi bimbi al seguito.

punto di riferimento per lunghi anni, puntuale nel

Nonostante la famiglia cresesse, riuscivi sempre

recepire le tante esigengenze e le richieste più dispa-

ad avere nuovi interessi, gettandoti con passio-

rate ed impeccabile nel provvedere nelle risposte.

ne in nuove avventure, mai dimenticando però

Anche tu, Antonietta cara, dal 1991 hai poi vissuto la

di stendere su tutti i tuoi cari il grande man-

grande gioia di far orchestra con la voce assieme al un

tello della tua affettuosa e costante attenzione.

coro; con noi dello Stelutis hai compiuto oltre venti

Quando all’inizio degli anni ’80 ti proposi di darmi

anni di attività corale, su e giù per l’Italia e persino

una mano nella gestione dell’ufficio dell’AERCO e di

in America e Brasile. Per te il FarCoro è divenuta una

un paio di altre Associazioni che allora ci ospitavano

insostituibile esperienza di vita ed una passione pro-

nella loro sede, non hai avuto un momento di dubbio:

fonda. Quando i tuoi figli, aggravandosi la tua malat-

ti sei organizzata la giornata di mamma, rispolveran-

tia, ti hanno detto che forse era opportuno per qual-

do le nozioni della tua vita professionale, disponen-

che tempo sospendere l’attività corale, hai capito che

doti al nuovo impegno con passione e competenza.

c’era qualcosa nella tua salute che non andava. Ne sei

Così sei stata con noi per trenta anni ininterro-

rimasta tremendamente scossa, e solo allora hai lascia-

tamente; non c’è stato raffreddore o influenza

to che la malattia ti prendesse tutta e ti ha portasse via

che ti abbia tenuta lontano una sola volta dal tuo

lasciando un grande vuoto nel Coro e nell’AERCO.

giornaliero dovere; sempre pronta con la tua bici

Ora condividiamo con la tua famiglia tanta tristezza.

“ognitempo” a raggiungere la sede dell’AERCO,

Ma restano i ricordi di indimenticabili serate con amici

sempre puntuale nel tuo lavoro e solerta a ricor-

e con il coro, di rassegne ed assenblee, del tuo sorriso

darci gli impegni, le scadenze,

gli appuntamen-

aperto e gioviale che rasserenava e ci dava tranquillità,

ti, pronta a gustare le novità e ad appropriartene.

perché tutto si sarebbe svolto, alla fine, perfettamemte.

Tu che avevi lasciato per gli impegni della tua nu-

Grazie Antonietta per la tua dedizione profonda,

merosa famiglia la fedele Olivetti ed il ciclostile,

mai disgiunta dalla tua naturale gentilezza e gra-

non hai avuto il minimo dubbio a prender presto

zia con cui sei sempre intervenuta tra noi; l’esem-

familiarità prima con il Commodor e la stama-

pio e l’attaccamento che ci hai mostrato ha tanto

pante ad aghi e poi con fotocopiatrice ed il perso-

giovato a noi tutti e ci ha dato concretezza e vo-

nal computer. Il tuo sollecito che ci rivolgevi per

glia di continuare ad impegnarci per la comunità.

le cose d’ufficio era sempre discreto, ma altrettan-

E tutto ciò non dimenticando mai la tua bel-

to convincente e puntuale e terminava solo quan-

lissima famiglia, verso la quale si è rivol-

do il “nostro compito” lo avevamo compiuto.

to il tuo affetto, la tua amorevole protezione.

Tren’tanni di attività comune: io rientravo dal mio

Antonietta cara, per tutto quanto ci hai donato ti sia-

impegno d’azienda la sera e nella buchetta del-

mo grati. Con te se ne va anche una parte importante

le lettere (abitavamo, come ora, nello stesso im-

del nostro vissuto.

mobile) trovavo tutto quanto era giunto in sede

ERRATA CORRIGE Diversamente da quanto scritto nel precedente numero di FarCoro, i Cori “New Sisters” e “Ekos vocal ensemble” si sono aggiudicati rispettivamente il primo e secondo posto al Concorso internazionale di Verona, con punteggi di 86/100 e 79/100.

AERCO in mattinata e se non disbrigavo subito le risposte alla corrispondenza, puntualmente arrivava la telefonata il giorno dopo, che gentilmen-

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Farcoro - aerco notizie

XI RASSEGNA DI CORI SCOLASTICI “SCUOLE IN...CORO!”

I

l 7 novembre 2013, nella splendida cor-

e l'Associazione culturale “Rinascimento 2.0”.

nice dell’Auditorium Paganini di Parma si

Essa ha lo scopo di: incentivare l'amore per la cul-

è tenuta l’undicesima edizione della Rasse-

tura e la pratica della musica nei giovani; creare

gna di Cori Scolastici "Scuole in…coro!".

un'occasione di condivisione, scambio e incontro

Si tratta di una manifestazione sempre mol-

all’insegna della coralità; dare risalto e promuo-

to attesa perché è un’occasione unica per

vere presso la cittadinanza le belle realtà musicali

ascoltare e conoscere le belle realtà cora-

presenti nelle scuole; far conoscere ai più giovani

li che sono nate all’interno delle scuole.

e‘vivere’ in prima persona, i principali luoghi che

Lo spirito che ha dato vita a tale rassegna è quello

costituiscono il patrimonio artistico-musicale della

di voler valorizzare tramite un evento di grande ri-

nostra città.

lievo l’alto valore formativo della pratica del canto

L’edizione del 2013 è rientrata inoltre nell’am-

corale per la crescita della persona nella sua totalità.

bito delle numerose iniziative realizzate a Par-

Si calcola che nel corso delle dieci edizioni pre-

ma in occasione del bicentenario verdiano.

cedenti, oltre 5000 alunni appartenenti a 113 cori scolastici hanno avuto la possibilità di esibirsi in alcuni dei contesti più belli e importanti della città (piazza Duomo, la Casa della Musica e l’Auditorium “N. Paganini”). La manifestazione, sotto la Direzione Artistica di Francesca Carra e Niccolò Paganini, ideatori dell’iniziativa, è stata fortemente voluta e sostenuta dall’Associazione Culturale Salesiana “San Benedetto” e l’Associazione Culturale Corale "Città di Parma", in collaborazione con il Comune di Parma (Assessorato alla cultura) , con il contributo di Conad

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Farcoro - aerco notizie

I° CONCORSO CORALE “CITTA’ DI RICCIONE”

N

asce a Riccione, sull’humus corale sedimentato

in 14 anni di attività dell’Associazione “Coro Allegre Note”, un’iniziativa tesa a sostenere e promuovere la coralità: 1^ CONCORSO CORALE “CITTA’ DI RICCIONE”, riservato esclusivamente a coristi under 15. I cori a voci bianche sono il futuro della coralità; accolgono i bambini in un momento della loro formazione personale fondamentale, la scuola primaria in generale, e iniziano ad instillare nel piccolo corista, goccia a goccia, nota su nota, quell’amore per il canto, per la Prof. Fabio Pecci, direttore artistico del Concorso

musica, per la condivisione con gli altri delle emozioni e delle sensazioni che derivano dal cantare insieme. Senza un “vivaio” di coristi (più che di voci, di

coordinati dal direttore artistico del concorso, il Prof.

sensibilità) i cori di adulti, siano essi a voci mi-

Fabio Pecci direttore del coro “Le Allegre Note” e di

ste, a voci pari, lirici o protesi verso la polifo-

varie altre formazioni corali a voci bianche e giovani-

nia antica o moderna, popolari o gregoriani….

li, membro della commissione artistica di A.E.R.CO.

non avrebbero ricambi nelle giovani generazioni.

La stessa A.E.R.CO non poteva lasciarsi sfuggire

Il concorso riccionese è stato concepito pro-

un’occasione come questa, visto l’impegno che da

prio per stimolare lo studio e il confronto

tra

sempre ha profuso per lo sviluppo della coralità di

le formazioni corali esistenti e per spronare le

bambini e ragazzi. E così, oltre a patrocinare il con-

scuole

corso e a condividerne l’organizzazione, ha anche isti-

Tre

a promuovere attività di canto corale. sono

le

categorie

del

tuito dei “premi A.E.R.CO” per i cori partecipanti.

concorso:

A-

scuola primaria

Appuntamento quindi a Riccione, al teatro “Celli”

B-

scuola secondaria di 1° grado

della scuola Annyka Brandi il 24 maggio 2014, per

C-

cori a voci bianche

il “numero zero” di un progetto che guarda lontano.

(dove si intendono cori di associazioni, tea-

Tutte le informazioni, le schede di iscrizione e la

tri, enti e parrocchie con coristi che non pro-

modulistica sono sul sito del coro all’indirizzo:

vengono

http://www.coroallegrenote.it/1-concorso-corale-

dal

medesimo

istituto

scolastico).

I repertori sono liberi con unico obbligo di eseguire un

citta-di-riccione/.

brano a cappella, a una o più voci per i cori scolastici,

Informazioni possono essere richieste direttamente al

a due o più voci per i cori stabili di associazioni o altro.

recapito della direzione artistica: ut.resonare@alice.it

La commissione giudicante sarà costituita da docenti e direttori di acclamata competenza e di chiara fama,

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Farcoro - aerco notizie

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Farcoro - aerco notizie

“VOCINCORO” N° 51

C

ari Amici,

il secolo scorso, soprattutto nella sua prima metà, è stato caratterizzato da vicende storicopolitiche che sono state sottolineate in maniera significativa da canti che hanno motivato e spinto all’azione intere generazioni di italiani. La spinta al colonialismo del giovane regno d’Italia, le due guerre mondiali, il regime fascista, la resistenza, il primo ed il secondo dopoguerra hanno visto nascere canzoni che sono diventate simboli indiscussi di precisi momenti storici.” Con questa premessa abbiamo presentato alla Fon-

regime fascista, i canti della Resistenza, la rinascita

dazione Cassa dei Risparmi di Forlì, nell’ambito del

del dopoguerra, la riunificazione di Trieste all’Italia,

bando per delle manifestazioni collaterali alla mostra

per concludere con “Romagna mia” il canto sim-

“NOVECENTO”, il progetto intitolato “CANTI

bolo della nuova Romagna del liscio e del turismo.

DEL NOVECENTO”. Un progetto coraggioso che

Straordinariamente efficace la cornice creata attorno

prevedeva per il nostro coro un impegno importan-

ai canti dalle descrizioni fatte dal dott. Mario Pro-

te: un concerto di ben 16 brani con 12 canti nuo-

li che, sostenuto da immagini appropriate, ha fatto

vi, non in repertorio, da preparare adeguatamente.

rivivere la Forlì di quell’epoca illustrandone l’evolu-

Mesi di studio, difficoltà superate con grande di-

zione da inizio secolo fino, appunto, agli anni ’50.

sponibilità da parte dei coristi del coro adulti e del

Da sottolineare: la prima esecuzione assoluta del bra-

coro voci bianche (che partecipava al concerto con

no “Seduzione” di Francesco Balilla Pratella presen-

3 canzoni). Tanta collaborazione offerta dai soli-

tato dalla bella voce del soprano Sonia Ricciardi (ac-

sti e dalla pianista Annamaria Cortini. La deter-

compagnata dal coro a 6 voci miste e dal pianoforte)

minante direzione e coordinazione di tutta l’ope-

che ha cantato anche “Inno a Roma” (con coro e

razione messa in atto dal maestro Nella Servadei

pianoforte). Un < bravo! > ai coristi Marta Armagno

Cioja hanno portato ad un risultato straordinario:

(soprano) per la spigliata e corretta interpretazione

la sera del 31 maggio scorso il concerto era pronto.

di “A Tripoli” e a Giovanni Cagnani (tenore) che ha

Il

cantato perfettamente “La campana di S.Giusto”.

Salone

delle Feste, messo a disposicol-

Gradevolissima l’interpretazione del coro voci bian-

partecipe.

che a cui era stata affidata l’esecuzione delle canzoni

Il concerto voleva essere, ed è stata, una carrella-

dedicate alla satira: “Bombolo” come satira al culto del

ta storica che, attraverso i canti, ha descritto l’Ita-

corpo, “Il tamburo della banda d’Affori” come satira

lia prevalentemente contadina dell’inizio del XX°

al regime e “Papaveri e papere” come satira al potere.

secolo per poi sottolineare i grandi lavori pubblici

Applausi, richieste di bis, soddisfazione da par-

del primo decennio, il futurismo, l’interventismo,

te di tutti, esecutori e pubblico, per un con-

i canti della Grande Guerra, la vittoria, la satira al

certo

zione mo

dal di

Circolo un

della

pubblico

Scranna,

attento

e

era

che

meriterebbe

di

essere

riproposto.

Coro Città di Forlì

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