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730 NUMERO 2 2022
A prova di futuro All’interno: Listino prezzi materiali di interesse per la meccanica varia n. 768 - Costo orario medio dell’operaio n. 28 - Rilevazioni statistiche prestazioni di personale gennaio 2022
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Lucia
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L’Industria Meccanica – pubblicazione bimestrale di ANIMA/Confindustria Registrazione Tribunale di Milano N.427 del 17.11.73 Direttore responsabile Alessandro Durante – durante@anima.it Direttore editoriale Lucrezia Benedetti – benedetti@anima.it Comitato tecnico-scientifico Pierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini In redazione Simone Gila – gila@anima.it Antonio Passarelli – passarelli@anima.it Federica Dellisanti (segreteria di redazione) – dellisanti@anima.it Hanno collaborato a questo numero Daniele Bettini, Elena Prous, Fulvio Liberatore, Mauro Ippolito In copertina Laura Pittaccio – laurapittaccio@gmail.com Impaginazione Alessio Monzani – alessio.monzani@gmail.com Fabio Lunardon – lunardon@anima.it Raccolta pubblicitaria Simonetta Galletti – adv@anima.it Direzione e redazione Anima Confindustria Meccanica Varia Via Scarsellini 13 – 20161 Milano | Tel. 02 45418.500 – Fax 02 45418.545 www.anima.it – anima@anima.it Online: www.industriameccanica.it | Twitter: @IndMeccanica | Instagram: @industriameccanica Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicità A.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l. Via Scarsellini 11 – 20161 Milano – Tel. 02 45418.500 Abbonamento annuo Italia 80 euro – Estero 110 euro Si comunica ai Sigg. abbonati che, avvalendosi del contenuto dell’art. 74 lettera C del D.P.R. 26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89, A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti Stampa Aziende Grafiche Printing via Milano, 5 – Peschiera Borromeo (MI) www.agprinting.it È vietata la riproduzione di articoli e illustrazioni de “L’Industria Meccanica” senza autorizzazione e senza citarne la fonte. La collaborazione alla rivista è subordinata insindacabilmente al giudizio della Redazione. Le idee espresse dagli autori non impegnano né la rivista né ANIMA e la responsabilità di quanto viene pubblicato rimane degli autori stessi.
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ROC N. 4397
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UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE
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10 Donne e Uomini al timone 12 RUBRICA | i 400 caratteri
14 Export&Mercati 16 La rivoluzione digitale delle dogane: first step di Fulvio Liberatore
21 Guerra in Ucraina: un’occasione di riscatto per l’Africa e per i paesi dell’emisfero australe di Mauro Ippolito
28 SOMMARIO N. 730
LOGISTICA&MOVIMENTAZIONE
30 Il magazzino si fa smart di Daniele Bettini
41 Il Pnrr come strumento per migliorare i sistemi di pompaggio della rete idrica di Elena Prous
44 Le prospettive dell’industria italiana di valvole e rubinetti 46 F-Gas, le proposte di Assocold per abbattere l’emissione di gas serra 48 Ucif guarda al futuro con innovazione e un animo green 49 RUBRICA | Recensioni 50 RUBRICA | i 400 caratteri 52 “Women in Stem” un progetto per valorizzare il ruolo delle donne nelle materie scientifiche di Lucrezia Benedetti
56 RUBRICA | Tecnologia, novità da tenere d’occhio 65 Tabelle ANIMA – Bianche, Blu, Arancio
SOMMARIO N. 730 In copertina Laura Pittaccio
Maria Cristina Breida
RUBRICA | Donne e Uomini al timone
ha assunto la carica di Partner Leader Environment, Climate change & Sustainability nello studio legale e tributario di EY Lo studio legale e tributario di EY potenzia la propria expertise nell’ambito del diritto ambientale e delle tematiche di sostenibilità con l’ingresso di Maria Cristina Breida in qualità di Partner Leader Environment, Climate change & Sustainability. Già responsabile del dipartimento di diritto ambientale di Legance, Breida vanta una consolidata esperienza nell’assistenza a gruppi internazionali, imprese italiane, pubbliche e private, fondi di private equity e banche d’affari in relazione a rilevanti operazioni ad alto impatto ambientale.
Gianluca Dall’Aglio
il nuovo presidente di Confartigianato Imprese Padova Classe 1962, Dall’Aglio è socio della Omd, Officine Meccaniche Dall’Aglio, azienda di Montagnana che si occupa di lavorazioni meccaniche di precisione. È stato vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Padova e del Veneto, consigliere di Upa Servizi e di Upa Servizi Logistici e immobiliari, vicepresidente della Funzione aziendale Formazione. Ha ricoperto, inoltre, la carica di vicepresidente e poi di presidente del Mandamento di Montagnana. Nel 2017, è stato nominato vicepresidente di Confartigianato Imprese Padova, con delega al coordinamento dei mandamenti.
Pietro Gorlier
David Sajoto
Dal primo aprile 2022, Pietro Gorlier ha assunto la carica di chief executive officer di Comau, portando con sé una forte esperienza nel settore automotive e una consolidata conoscenza del settore dei servizi. Gorlier contribuirà al rafforzamento dell’azienda nel percorso verso la realizzazione della sua strategia.
Vectra Al, cybersecurity leader nel rilevamento e nella risoluzione delle minacce informatiche per imprese ibride e multicloud, ha annunciato la nomina di David Sajoto a vicepresidente della regione Asia-Pacifico e Giappone (APJ). Con oltre 20 anni di esperienza, David Sajoto ha una comprovata esperienza nell’ideazione e nell’esecuzione delle strategie di business e dei piani di go-to-market.
è il nuovo CEO di Comau
il nuovo vicepresidente di Vectra Al
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Donne e Uomini
Alberto Biraghi
Stefano Di Marzo
Alberto Biraghi, 52 anni, dal 1996 è amministratore delegato di Valgrana S.p.A. di Scarnafigi, caseificio che esporta i suoi prodotti in molti paesi del mondo. È stato eletto nel consiglio nazionale di Confindustria dove ricoprirà il ruolo di rappresentante di Piccola Industria nazionale. È vicepresidente di Confindustria Cuneo e del comitato Piccola Industria della Regione Piemonte. È presidente a livello provinciale del comitato piccola Industria di Confindustria Cuneo. A livello nazionale è consigliere di Assolatte.
La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Avellino ha eletto Stefano Di Marzo presidente al termine dell’VIII Assemblea provinciale. Il nuovo presidente, imprenditore vitivinicolo, ha delineato il suo programma, tratteggiando le linee guida del suo mandato quadriennale alla guida della CIA di Avellino.
l’imprenditore caseario eletto nel consiglio generale di Confindustria
diventa presidente degli Agricoltori di Avellino
Luciano Pareschi
nominato presidente dell’associazione Parchi Permanenti Italiani L’associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, ha annunciato l’elezione di Luciano Pareschi, fondatore e proprietario del Caribe Bay di Jesolo e Consigliere del Consorzio di Imprese Turistiche JesoloVenice, come presidente per il triennio 2022/2024.
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i 400 caratteri risorse idriche
risparmio energetico
Città-spugna contro le inondazioni
Gli effetti dell’ora legale sui consumi
Il modello della “città spugna” è una soluzione che utilizza il paesaggio urbano per trattenere l’acqua, rallentarne il flusso e recuperarla per destinarla a nuovi usi. Al fine di evitare che l’acqua dirompi, si impermeabilizza il terreno per favorire l’evaporazione e il drenaggio, piantando più alberi e costruendo edifici intelligenti. Successivamente questi vengono pitturati con colori chiari per riflettere il calore, e dotati di tetti coperti di vegetazione. In Australia, Melbourne sta investendo nel progetto di realizzare migliaia di rain gardens sparsi per la città che dovranno fungere da elementi per l’assorbimento delle acque in eccesso con l’obiettivo ultimo di gestire e controllare le frequenti inondazioni costiere, oltre che migliorare la qualità dell’aria.
Ogni anno il cambio dell’ora genera un dibattito tra detrattori e favorevoli. L’argomentazione principale contro l’ora legale è il noto scompenso del benessere psicofisico causato dal passaggio arbitrario. Tuttavia, secondo le stime della società Terna, nei sette mesi in cui sarà in vigore, l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro grazie a un minor consumo di energia elettrica, pari a circa 420 milioni di kWh. Il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale Alessandro Miani afferma: «Il risparmio energetico che potrebbe derivare dall’adozione permanente dell’ora legale consentirebbe di tagliare le emissioni per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 nel solo 2022: è lo stesso beneficio che otterremmo piantando 2 milioni di alberi».
riciclo
ecologia
Rifiuti smart
Plastica, il nuovo cibo per insetti
In Italia la produzione di rifiuti speciali è aumentata del 3,3%, superando i 143 milioni di tonnellate. La riduzione del loro impatto ambientale è una sfida per molte aziende, e una possibile soluzione è l’utilizzo di piattaforme IoT. L’azienda italiana Zerynth per Scapigliato propone soluzioni IoT in grado di monitorare 32 pozzi di estrazione del percolato senza necessità di una connessione Wi-Fi, registrandone automaticamente i livelli, con la possibilità di monitorare da remoto lo stato delle pompe, così come di rendicontare gli interventi manutentivi effettuati. L’azienda, inoltre, è ora in grado di monitorare costantemente la quantità e qualità del biogas prodotto dalla discarica.
È attivo un progetto europeo che studia il modo di smaltire le plastiche per imballaggi alimentari e per l’agricoltura usando insetti e lombrichi, ma anche funghi. L’obiettivo del progetto finanziato dall’Unione europea, Recover (Development of innovative biotic symbiosis for plastic biodegradation and synthesis to solve their end of life challenges in the agriculture and food industries), ha come obiettivo quello di progettare nuovi sistemi di compostaggio dove le plastiche differenziate in modo errato possano venire letteralmente “mangiate” da questi organismi.
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EXPO & ME CATI
ORT ERI
La rivoluzione digitale delle dogane: first step EXPORT&MERCATI
di Fulvio Liberatore - Team Easyfrontier
L
’onda della digital transformation che costituisce tuttora un megatrend globale oltre che un obiettivo di sviluppo sostenibile sta lentamente assestandosi, almeno nella dimensione delle procedure doganali, verso una progressione più lenta e meditata di quanto era apparsa ai tempi dell’inaugurazione della “dogana e del commercio internazionale privi di supporti cartacei” (Decisione 70/2008/EC della Commissione europea), seppur, comunque, inarrestabile. L’implementazione di sistemi integrati, di soluzioni S2S (System to System) oltre che U2S (User to System) si è basata, da un lato, sulla necessità di giungere celermente a un sistema informativo doganale unionale e, dall’altro, sulla conservazione delle esperienze esistenti, ossia dei sistemi informativi doganali nazionali, resi interoperabili grazie al successo indiscusso del cosiddetto XML Schema – ossia il linguaggio di descrizione XML noto come XSD. Le scelte dell’Unione europea, consolidate negli obiettivi e nei metodi fin dall’entrata in vigore del Codice Doganale dell’Unione, hanno consentito
infatti la creazione di architetture informative molto solide e condivise a livello transeuropeo. Tali scelte hanno comportato significativi investimenti da parte di tutte le amministrazioni doganali nazionali e da parte della Commissione europea: tanto che il processo di attivazione dell’intero sistema è stato programmato per gradi, ben definiti a livello strutturale ma anche flessibili, in relazione sia alle disponibilità economiche degli stati membri e della UE, sia alla necessità di consentire un adeguamento non traumatico degli operatori alla dogana smaterializzata, ambiziosamente definita e-customs. Il primo passo (parliamo dell’ormai lontanissimo ottobre del 2017) che ha visto l’autorità doganale italiana in prima linea nell’Unione è consistito nell’attivazione del sistema di customs decisions: il sistema ha “costretto” gli operatori a confrontarsi con gli uffici doganali esclusivamente tramite un’interfaccia digitale, al fine di ottenere decisioni e presentare documenti connessi ad autorizzazioni previste dalla normativa doganale. A dire il vero, il nostro paese si muove coerentemente da anni verso una smaterializzazione di quasi tutte le operazioni connesse al dialogo con la pubblica ammi-
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nistrazione: dall’identità digitale (SPID, CNS), alla richiesta di accertamenti sanitari (fascicolo sanitario elettronico), all’interscambio di fatture, ormai quasi totalmente “elettronificate”, fino alla miriade di soluzioni adottate da moltissime amministrazioni. Ultima, ma di grande rilievo, la finalizzazione dell’e-procurement per la digitalizzazione delle procedure di appalto e tutte vigilate da AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale. Eppure, le procedure doganali digitalizzate, pur in questo vivacissimo contesto, continuano a rappresentare una sfida, sia per il fatto che la digitalizzazione “spinta” delle procedure si trova a operare nell’ambito di modelli di descrizione dei dati pensati a livello globale (il Data Model della WCO, l’Organizzazione Mondiale delle Dogane, è giunto alla sua quarta versione, seguito a ruota dall’EU Customs Data Model), sia per la difficoltà di garantire la consistenza dei diversi sistemi informativi nazionali. Infine, va considerata anche la resistenza all’adozione di nuovi metodi da parte degli operatori dei diversi stati membri, abituati a soluzioni e processi talora fortemente declinati localmente e legatissimi all’effetto “cartaceo” di autorizzazioni, dichiarazioni e documenti vari. Seguendo la roadmap fissata dall’Unione europea (denominata MASP, Multi Annual Strategic Plan), a partire
dal 1 luglio 2021 è stato introdotto l’intero sistema per la presentazione delle dichiarazioni doganali di immissione in libera pratica relative ai beni di modico valore (ossia di valore inferiore ai 150 euro). Fino al 30 giugno 2021 la merce di valore minimo veniva considerata dichiarata a fronte della semplice presentazione in dogana di liste più o meno dettagliate e, soprattutto, si godeva di una esenzione IVA per i beni di valore fino a 22 euro. L’innovazione, affinata attraverso l’intenso lavoro dell’Electronic Customs Coordination Group di TAXUD (la DG della Commissione che governa le regole doganali dell’Unione), è consistita nell’introduzione di un “set di dati” super ridotto da utilizzare per le dichiarazioni doganali di che trattasi. Il dataset di riferimento che, da un punto di vista architetturale, costituisce il più semplice dei dataset previsti per le dichiarazioni doganali immateriali, denominato H7, ha finito per identificare, anche nel linguaggio degli operatori, le dichiarazioni doganali relative a beni di modico valore sia B2C sia B2B. Si è trattato di un vero e proprio trauma per le imprese: improvvisamente si sono trovate di fronte a un’assenza totale di supporti cartacei (o di file .pdf) aventi valore legale. L’unico documento cui poter accedere consiste nel dataset, appunto, da “leggere” con un apposito convertitore, ed è un file che finisce per costituire la dichiarazione
L’Italia si muove da anni verso una smaterializzazione delle operazioni connesse al dialogo con la pubblica amministrazione, eppure le procedure doganali digitalizzate continuano a rappresentare una sfida
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EXPORT&MERCATI
doganale, legalmente valida, senza altri timbri, firme, file di supporto, in modo molto simile a quanto accadeva già per le fatture elettroniche. Da luglio 2021 erano stati già attivati, a dire il vero, anche gli altri dataset per l’import: da H1 a H6, riferiti ai possibili regimi doganali. Ma si è trattato di una introduzione dolce, non obbligatoria, ragion per cui gli operatori hanno continuato a utilizzare il sistema in uso anche se, a partire da giugno 2022, i nuovi dataset diventeranno l’unico modo per dichiarare le merci in import. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli aveva già avvertito, fin dal 2019, gli operatori, ivi compresi software house e integratori, intermediari e case di spedizione, di quella che era stata definita “reingegnerizzazione del processo di import”. Ciò non toglie il fatto che tali adeguamenti, seppur necessari per garantire che la gestione delle procedure doganali sia assicurata a livello unionale, finiscono sicuramente per avere un impatto di notevole rilievo per tutti coloro che si interfacciano con i sistemi doganali, ma anche per tutti coloro, come le imprese che esportano e importano, che non accedono direttamente a tali sistemi, ma ne subiscono gli effetti. Per il 2023 è prevista l’introduzione di ulteriori dataset, volti a completare il quadro di tutte le possibili dichiarazio-
ni in dogana. In particolare, con il dataset B1 verrà portato a compimento l’Automated Export System (AES), ossia il sistema per le dichiarazioni di esportazione. In effetti, già oggi le dichiarazioni di esportazione (di norma conosciute, oggi, in relazione alla loro qualificazione specifica come “EX”) sono, di fatto, smaterializzate: ma è pur vero che gli operatori raccolgono i prodotti cartacei di esse nella propria contabilità. A partire dall’avvio di AES gli operatori non disporranno più di un documento, sia pur digitalizzato – tipicamente in .pdf – cui far rifermento in caso di controlli, interni o esterni, ma dovranno richiamare il dataset corrispondente alle singole dichiarazioni, magari integrandolo nelle contabilità aziendale, avendo la certezza circa la sua transazione alla base dell’esportazione. Una volta avviato, il passaggio dalle procedure tipiche delle attività tradizionali (nate come cartacee e pensate in quella logica) ai formati e processi smaterializzati aggredirà, sempre a brevissimo, procedure nuove e (parzialmente) inedite, concepite fin dall’origine come intrinsecamente digitali: sdoganamento centralizzato, Single Window e iscrizione nelle scritture del dichiarante costituiscono semplificazioni radicali e trasformative del rapporto tra dogane e operatori. Si tratta di soluzioni che prevedono
Per il 2023 è prevista l’introduzione di ulteriori dataset, volti a completare il quadro di tutte le possibili dichiarazioni in dogana. Con il dataset B1 verrà portato a compimento l’Automated Export System (AES), ossia il sistema per le dichiarazioni di esportazione
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una interoperabilità tra sistemi molto più articolati e ancor più difficili da trasformare, anche idealmente, in una serie di documenti cartacei. La loro natura è quella di agganciare, legare e promuovere diverse istanze: dalla possibilità di far arrivare le merci in qualsiasi stato membro, concentrando, però, gli adempimenti doganali presso un’unica dogana (sdoganamento centralizzato), all’utilizzo di registrazioni elettroniche in contabilità, integrate dai dati squisitamente doganali. Questi da rendere poi accessibili da remoto all’autorità doganale, eliminando la necessità di far passare mezzi di trasporto e contenitori in dogana e rendendo le dichiarazioni un adempimento complementare, da effettuarsi successivamente allo svincolo delle merci, fino all’integrazione dei controlli e degli adempimenti curati da tutte le autorità governative che hanno titolo a intervenire al momento
dello sdoganamento delle merci (la cosiddetta Single Window – vedi approfondimento nel riquadro dedicato a tale semplificazione). Resta da aprire le porte del futuro della dogana digitale e qui, anche a partire dal lavoro già avviato da numerose dogane e, soprattutto, dalla WCO, torna in gioco quell’orizzonte quasi emozionale che vorrebbe vedere implementate tutte quelle tecnologie che possono assicurare scambi senza frontiere visibili, analisi dei dati condotte a livello sistemico, in forma criptata e protetta, profili di compliance documentati e trasparenti, selezioni di partite di merce per i controlli fisici sulla base di algoritmi di intelligenza artificiale, utilizzo esteso di smart contracts (mattoni di base delle blockchain) anche, per esempio, negli accertamenti connessi all’origine delle merci e al trasporto delle medesime.
Single Window: un’interfaccia unica per garantire fluidità e trasparenza negli scambi internazionali La necessità di assicurare adempimenti e controlli coordinati da parte delle numerose autorità competenti nelle specifiche aree di accertamento della liceità e conformità delle merci che attraversano i confini è sempre stata molto sentita, a livello globale: tanto da produrre standard internazionali riconosciuti e adottati da quasi tutte le dogane dei paesi membri di WTO e WCO. In particolare la UE ha sviluppato una proposta di regolamento per dare consistenza giuridica unionale all’impianto di uno sportello unico, un “single entry point” che consentisse non solo di introdurre, attraverso un portale dedicato, tutte le informazioni necessarie una sola volta, ma anche di poter monitorare lo sviluppo del processo di sdoganamento senza dover accedere a tutte le singole interfacce previste dalle diverse amministrazioni. Ma anche, e soprattutto, di
mettere a disposizione dell’operatore, tramite il codice EORI, la possibilità di richiedere da un’unica interfaccia tutti i certificati e gli accertamenti necessari per far arrivare o far partire le merci provenienti o destinate a paesi terzi. Attualmente, a livello unionale, si stanno definendo i requisiti tecnici e contenutistici della Single Window doganale e si sta approntando il disegno dei flussi di dati che sono destinati a essere scambiati con le diverse autorità competenti attraverso CERTEX, un sistema di interscambio che, garantendo un alto livello di riservatezza sui dati commerciali, consentirà però di assicurare quella integrazione di informazioni indispensabile per il funzionamento effettivo di una soluzione Single Window. In Italia lo sportello unico ha visto la luce con la L 350 del 2003, ma è diventato una realtà, giuridica e piena-
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mente operativa, con il DPR 235 del 2021 e, a seguire, con la Determinazione 39493/RU del 28 gennaio 2022. La soluzione italiana, dal suggestivo nome di SUDOCO, Sportello Unico delle Dogane e dei Controlli, prevede l’accesso, attraverso un portale dedicato, a un “meccanismo unificato di accesso ai servizi con funzioni di identificazione, autorizzazione e informazione per gli operatori economici, ed è dotata di una funzione applicativa per la presentazione della dichiarazione doganale e per la richiesta dei provvedimenti” di competenza delle altre amministrazioni. Il tutto, ancora oggetto di sviluppi e adeguamenti, consentirà di mettere a disposizione uno strumento di grande rilevanza per l’alleggerimento degli adempimenti, dei flussi di dati e informazioni connessi agli scambi internazionali, pur garantendo un alto livello di sicurezza e di riservatezza.
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Guerra in Ucraina: un’occasione di riscatto per l’Africa e per i paesi dell’emisfero australe
di Mauro Ippolito
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EXPORT&MERCATI
L
’attacco russo ai danni dell’Ucraina, dopo oltre un mese di conflitto, ha ormai segnato definitivamente il ritorno dello spettro della guerra in Europa, ponendo fine al suo lungo periodo di pace, come conseguenza diretta dell’azione militare offensiva della Russia. Questo nuovo scenario di guerra ha determinato l’uscita dalla geografia economica di due dei principali paesi esportatori di materie prime al mondo, che hanno visto annullate (direttamente e indirettamente) le relazioni commerciali con i propri partner mondiali. L’espansione economica post 2020 subisce, pertanto, una nuova battuta d’arresto e spinge i governatori, soprattutto europei, a rivedere le stime di crescita per l’anno in corso (con una revisione al ribasso di almeno un punto e mezzo percentuale sulle stime di crescita del 2022, ma si parla anche di recessione tecnica in alcuni paesi) con pesanti ripercussioni su alcuni piani nazionali, tra i quali soprattutto quelli legati alla transizione ecologica. Se da una parte ci si è resi conto dell’incapacità di sostituire le forniture di petrolio e gas russi con altri fornitori, alme-
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no nell’immediato, dall’altra si è reso chiaro come la transizione ecologica sia ancora lontana dall’essere messa in atto e che l’attuale “crisi energetica” ha fatto emergere diversi problemi ritardandone il percorso.
Ucraina, il granaio d’Europa Il gas e il petrolio, tuttavia, non sono gli unici prodotti importati dall’Europa. L’Ucraina, infatti, è denominata “granaio d’Europa” per la produzione di grano e mais, quest’ultimo insieme alla Russia, soddisfacendo le necessità alimentari della popolazione e degli allevatori europei. La Politica Agricola Comune (PAC), ideata nel 1962 al fine di garantire l’equità tra le nazioni europee nella produzione agraria e fornire sostentamento economico e un miglior tenore di vita agli agricoltori, ha spinto l’Europa a imporre un limite produttivo mettendo in pausa alcuni terreni fecondi e ha favorito l’import di materie prime agricole da paesi esteri (Ucraina in primis, ma anche Canada, Stati Uniti e Russia). Anche in questo caso si è evidenziato il limite di questi
piani europei, difficili da modificare e, anche laddove applicabili, difficili da mettere in atto in breve tempo sia per le tempistiche seminative (in genere nei primissimi giorni di aprile), sia per l’impossibilità di acquisire il fertilizzante da esportatori diversi dalla Russia che ne è il primo produttore al mondo, considerando che anche la Cina ha imposto restrizioni dell’export di fosfato fertilizzante fino a giugno 2022.
La vulnerabilità dell’Africa in questa guerra L’Europa si è trovata a un tratto in difficoltà negli approvvigionamenti di materie prime, sia industriali che agricole, chi ha subito un duro colpo alla propria economia è stata l’Africa. Il continente più vecchio del mondo, infatti, dipende in modo rilevante dall’importazione di materie prime agricole dall’Ucraina e in parte anche dalla Russia e, nonostante alcune regioni abbiano beneficiato dell’aumento dei prezzi di petrolio e gas – che favoriscono maggiori introiti capaci di compensare l’aumento dei prezzi all’importazione
– la perdita di un grande fornitore di materie prime agricole potrebbe spingere alcune nazioni nel caos a causa proprio dell’assenza di cibo. Un rischio evidente soprattutto nei paesi africani più poveri dove regna una situazione politica instabile che potrebbe riproporre nuove rivolte e guerre etniche già tristemente registrate negli ultimi decenni. L’allarme è giunto anche dalla direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, che ha sottolineato come l’Africa sia particolarmente vulnerabile all’impatto della guerra in Ucraina, soprattutto a causa dell’aumento dei costi di cibo e benzina, dei minori introiti provenienti dal turismo e potenzialmente da maggiori difficoltà nell’accedere al mercato internazionale dei capitali. Georgieva ha inoltre sottolineato che, a differenza della ripresa economica registrata da molti paesi dopo l’effetto negativo della pandemia da Covid-19, l’attuale crisi annulla molti di questi progressi. In particolare, pone un limite alle politiche interne indirizzate a superare la crisi in modo sostenibile. L’indice FAO sui prezzi alimentari, inoltre, ha già evidenziato un netto peggioramen-
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L’Africa dipende in modo rilevante dall’importazione di materie prime agricole dall’Ucraina e dalla Russia e, nonostante alcune regioni abbiano beneficiato dell’aumento dei prezzi di petrolio e gas, la perdita di un grande fornitore potrebbe spingere alcune nazioni nel caos a causa dell’assenza di cibo
to della situazione, con un aumento record a febbraio. Un rialzo di oltre il 20% rispetto allo scorso anno, che ha messo in allarme l’agenzia per le Nazione Unite per i rischi che questo incremento avrà sulle popolazioni africane, in particolare quelle subsahariane e nordafricane, soprattutto nel caso di limitazione dell’export da parte dei paesi esportatori.
EXPORT&MERCATI
I nuovi flussi migratori Paesi già instabili politicamente, come la Libia che importa il 55% di cereali da Ucraina (40%) e Russia (15%), potrebbero subire conseguenze gravissime che potrebbero determinare l’aumento dei flussi migratori attraverso il Mediterraneo, coinvolgendo non solo i paesi subsahariani, ma anche la popolazione locale. L’attuale situazione potrebbe perdurare a lungo, soprattutto nel caso in cui il conflitto russo-ucraino non dovesse risolversi in tempi brevi. La mancanza di scorte di cibo e l’aumento dell’inflazione dovuta ai prezzi al rialzo delle materie prime alimentari potrebbero nuovamente portare instabilità in un’area geo-
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grafica già vacillante come si è potuto notare durante le “primavere arabe”, la cui evoluzione è anche dovuta all’aumento dei prezzi di cereali e grano.
Il potenziale del gas africano Nonostante le problematiche di breve periodo, tuttavia, la necessità di gas e petrolio dell’Europa potrebbe avere effetti positivi per alcuni paesi africani, in particolare per quelli ricchi di gas tra cui Libia, Algeria e Nigeria. Quest’ultima necessita di investimenti per la realizzazione del gasdotto Trans-Saharan (TSGP da 614 km) che, attraverso l’Algeria, porterebbe gas in Europa (via Spagna e Italia). Questo progetto, che ha un costo di 21 miliardi di dollari, ricoprirebbe una funzione importante per l’economia degli stati subsahariani e fungerebbe da volano per lo sviluppo di settori economici al momento sottoutilizzati creando ricchezza anche dopo la sua realizzazione. Inoltre, un progetto come questo potrebbe attrarre ulteriori investimenti in altri paesi ricchi di gas
che fino a questo momento non sono riusciti a sfruttare appieno il proprio potenziale (tra questi la Tanzania con 1,6 miliardi di metri cubi di gas stimati, l’Angola con 382 miliardi di metri cubi di riserve e il Mozambico che con 2,8 trilioni di metri cubi di riserve, pari all’1% delle riserve mondiali, rappresenterebbe uno dei più grandi esportatori di gas).
Effetti positivi per il Sudafrica Nonostante le difficoltà che sta attraversando l’Africa, un paese in particolare sembra essere avvantaggiato dal conflitto. Il Sudafrica è esportatore netto di mais con una produzione di 16,315 milioni di tonnellate nel 2021, ovvero il secondo raccolto più grande della storia del paese che – nonostante il possibile calo produttivo, quest’anno stimato dell’11% – si conferma come esportatore netto rispetto al consumo interno. Inoltre, benché il Sudafrica importi il 40% di grano per il suo fabbisogno annuale, l’import avviene tramite nazioni differenti da Russia e Ucraina coinvolgendo Lituania,
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La necessità di gas e petrolio dell’Europa potrebbe avere
EXPORT&MERCATI
effetti positivi per i paesi africani più ricchi di gas, tra cui Libia, Algeria e Nigeria, e in America Latina per Colombia e Brasile
Polonia, Lettonia, Stati Uniti, Argentina e Australia, e potrebbe rappresentare un punto centrale per il resto del continente, diventando un hub per l’intera Africa aumentando l’import soprattutto da Australia e Argentina. Il Sudafrica, inoltre, è il secondo esportatore al mondo di palladio e potrebbe beneficiare delle sanzioni da parte dei paesi NATO alla Russia per aumentare la propria quota di mercato insieme all’oro, considerando la crescente domanda del metallo prezioso come bene rifugio. La maggiore domanda di energia alternativa al gas russo, inoltre, potrebbe favorire l’export di carbone di ottima qualità dal Sudafrica verso l’Europa, seppur l’utilizzo delle centrali a carbone per l’Europa continui a essere un tema spinoso. L’effetto immediato del conflitto, tuttavia, è già evidente nella bilancia commerciale del Sudafrica che già nel 2021 ha visto un surplus delle partite correnti pari al 3,7% del PIL annualizzato, raggiungendo il livello più alto dal 1987. Inoltre, l’aumento dei prezzi delle materie prime ha favorito il calo dell’indebitamento tanto
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da portare il governo del presidente Cyril Ramaphosa a stimare di riuscire a saldare anticipatamente parte del debito entro il 2024 con l’indebitamento che raggiungerà il picco del 75% del prodotto interno lordo entro il 2025, entrambi un anno prima di quanto previsto dalle previsioni del Tesoro Nazionale Sudafricano. Le prospettive future sembrano, pertanto, rosee tanto da poter rappresentare un motore rilevante per l’intero continente.
Le materie prime dell’America Latina Non è solo il Sudafrica a beneficiare della situazione attuale. Molti paesi dell’emisfero australe sono tornati in auge nel ruolo di principali fornitori di materie prime. In particolare, i paesi dell’America Latina hanno goduto dell’aumento dei prezzi del petrolio, ormai stabilmente oltre area 100 dollari al barile, tanto da attrarre nuovo interesse per l’export, considerando i rischi legati alle sanzioni alla Russia, e favorire
un miglioramento dei conti pubblici. Un esempio è rappresentato dalla Colombia che ha registrato un continuo calo dell’export di petrolio a partire dal 2015, e che con gli attuali prezzi ha ripreso l’estrazione (che in Colombia, Venezuela ed Ecuador ha costi elevati) e l’export che porterebbe benefici per un 1% del PIL. Lo stesso discorso vale anche per il Brasile (esportatore netto di petrolio dal 2017) che aggiungerebbe uno 0,1% alla crescita del PIL per ogni 10 dollari di rialzo del prezzo del petrolio. Inoltre, il Brasile ricoprirebbe un ruolo chiave anche per la fornitura di materie prime alimentari verso Europa e Africa essendo uno dei principali produttori mondiali di soia, grano e mais. Ad ogni modo l’impennata dei prezzi del petrolio avrebbe un impatto negativo nei confronti del Cile (che sarebbe il più colpito tra le grandi economie nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime industriali porti dei benefici e compensi in buona parte l’aumento dei costi di petrolio e gas), Messico, Argentina e altri importatori netti di energia in America Centrale e
Caraibi, dove El Salvador, Giamaica e Honduras potrebbero soffrire di più.
Il Sudafrica importa il grano da paesi
Il nuovo ruolo dell’India
diversi da Ucraina
Sempre nell’emisfero australe, un ruolo chiave potrebbe essere ricoperto dall’India, sia per il ruolo politico sia per quello geografico. Il paese pare infatti un interlocutore importante per la Russia di Putin, il quale ha offerto all’India il proprio petrolio con uno sconto tra i 25 e i 35 dollari al barile, in vista dei possibili cali dell’export verso l’Europa. Inoltre, potrebbe fungere da ponte tra paesi africani e del SudEst asiatico (compresa l’Australia) per l’import di materie prime industriali (come carbone, minerale di ferro e bauxite) e materie prime alimentari, riportando prepotentemente in alto il proprio ruolo cruciale per tutta l’Asia e riscrivendo un nuovo capitolo delle relazioni economiche mondiali capaci di attribuire un nuovo peso ai paesi del Sud del mondo.
e Russia, pertanto potrebbe diventare un hub per l’intera Africa aumentando l’import soprattutto da Australia e Argentina. È inoltre il secondo esportatore al mondo di palladio e potrebbe beneficiare delle sanzioni alla Russia incrementando il proprio export
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LOGI STIC MOVI MENT l’industria meccanica 728 | 28
IA & ITA29 | l’industria meccanica 728 | No 3 2021
LOGISTICA&MOVIMENTAZIONE
Il magazzino si fa smart
Il mercato della logistica è in crescita continua. E-commerce, pandemie e guerre hanno riportato i magazzini e le supply chain al centro del dibattito, dell’economia e soprattutto delle imprese. Da un noioso costo da gestire, i magazzini, sono improvvisamente tornati il cuore dell’azienda e un elemento strategico in grado di donare flessibilità: elemento chiave in tempi così volatili. di Daniele Bettini
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LOGISTICA&MOVIMENTAZIONE
L
e supply chain molto allungate si sono rivelate fragili e paradossalmente il just in time si è spinto fino ai consumatori, scavalcando con un balzo le catene di fornitura. Tutti vogliono tutto subito senza attribuire un giusto costo al servizio, visto che è per lo più affogato nel prodotto, con logiche di costruzione del prezzo che sarebbero da indagare. Quel che è certo è che tutta la spinta al famoso 4.0 all’iper-targettizzazione dei prodotti, alla modularità e alla flessibilità della produzione è possibile perché la catena di fornitura e gestione degli input è, non soltanto rapida e velocissima, ma sempre più intelligente e puntuale. In un magazzino smart e automatizzato si riesce infatti a movimentare con successo un singolo spillo con costi bassissimi, perché poi è importante constatare come la dimensione e la quantità media del collo spostato sia sempre minore. Si è passati in pochi anni dal pallet al singolo prodotto, cosa che rappresenta una vera e propria rivoluzione (è come se gli stabilimenti automobilistici riuscissero a costruire automobili tutte diverse mantenendo invariati i costi e i tempi di produzione).
Nel cuore delle aziende Su questo Maurizio Traversa, CEO di Eurofork è molto chiaro «Il settore dell’automazione intralogistica, ha necessità di tecnologie fruibili facilmente e poco costose, in quanto andiamo a sostituire un’ attività a basso valore aggiunto: spostare/ stoccare oggetti. Su queste basi bisogna elevare il prodotto/servizio che noi vendiamo ai sistem integrators. Tra tutte le tecnologie la più importante per il futuro potrebbe essere l’intelligenza artificiale e più in generale tutto quello che permette di migliorare le prestazioni». Rimane sulla stessa lunghezza d’onda Massimo Cecchinato Managing director di Savoye Italia «Indubbiamente il tema caldo del momento sono gli MFC, i Micro Fulfillment Center. La pandemia ha cambiato i metodi di consumo delle persone e oggi anche la distribuzione si deve adeguare ai nuovi ritmi e alle nuove
La pandemia ha cambiato i metodi di consumo delle persone e oggi anche la distribuzione si deve adeguare ai nuovi ritmi e alle nuove abitudini degli acquirenti
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abitudini degli acquirenti». Prosegue Cecchinato «L’e-commerce guadagna giorno dopo giorno importanti fette di mercato e i retailer, per non perdere questa opportunità, devono cambiare il loro modo di gestire e consegnare le merci. La parola d’ordine diventa qualità nel servizio e velocità. Per rendere tutto possibile ci si deve dotare di nuovi sistemi in grado di velocizzare le operazioni, dallo stoccaggio fino alla consegna presso i consumatori. Gli MFC sono in grado di gestire e organizzare questa nuova tipologia di consumo. Noi proponiamo le nostre soluzioni all’avanguardia, l’ultimo impianto MFC lo abbiamo realizzato per COOP Liguria. Dove richiesto, proponiamo a completamento del servizio i nostri sistemi Lockers, gli armadietti elettronici che danno la possibilità ai clienti di ritirare la spesa presso il negozio a qualsiasi ora secondo le loro possibilità». Riunisce tutte queste tematiche Mauro Corona direttore vendite di Dematic Italia da cui emerge chiaramente come in una sorta di mitridatizzazione le opportunità offerte dalle nuove tecnologie siano la risposta alle questioni poste dalla diffusione
delle tecnologie stesse. «E-commerce in quest’ottica si traduce nell’esasperazione della selettività del prodotto e quindi una spinta continua verso il picking del singolo collo. La volatilità della domanda, che nasce anche dalla possibilità di avere produzioni super targettizzate (e da come è costruito il mercato, si pensi al fast fashion),
impedisce di immobilizzare investimenti in soluzioni che non siano estremamente flessibili e versatili». Continua il direttore vendite Dematic «Si devono poter gestire prodotti e quantità diverse; a questa esigenza rispondono gli AMR – autonomous mobile robot – in grado di spostarsi autonomamente su griglie prestabili-
te, in una sorta di Lego che permette di aggiungere unità o di riconfigurare l’infrastruttura. Mentre le performance più estreme, nella visione di Dematic sono sinonimo di Multishuttle che riunisce produttività elevata, un’alta densità di stoccaggio e modularità/flessibilità».
La volatilità della domanda, che nasce anche dalla possibilità di avere produzioni super targettizzate, impedisce di immobilizzare investimenti in soluzioni che non siano estremamente flessibili e versatili
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LOGISTICA&MOVIMENTAZIONE
Verso nuovi modelli di business Dal punto di vista del 5G le opinioni sono molto differenti, Michele Calabrese iMation Business Unit
Manager di CLS non vede sviluppi interessanti dal momento che le reti private sono già molto affidabili e solide. Sposta il punto sul tema della sostenibilità considerato derimente. Sostenibilità che non deriva dalle caratteristiche delle singole soluzioni, ma bensì da una più generale organizzazione aziendale. Automazione e digitalizzazione consentono infatti di standardizzare
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processi e flussi favorendo anche una specializzazione della macchina «Un muletto normale per sollevare 1500 kg deve portarne costantemente in giro circa 2000 mentre l’automazione permette una standardizzazione dei processi e dei flussi e quindi una specializzazione delle mansioni». Precisa Michele Calabrese iMation Business Unit Manager di CLS «In questo modo i muletti possono esse-
Diminuire lo spreco di materiali e abbattere i consumi è al centro della ricerca e sviluppo, infatti ci impegniamo nel realizzare e proporre sistemi all’avanguardia in grado di rispettare il più possibile l’idea di sostenibilità
re più leggeri e agili, mentre i sollevatori possono essere delle macchine progettate per svolgere solamente quella funzione. Andiamo verso uno smontaggio della classica catena produttiva e questo dà dei risultati importanti anche in termini di sostenibilità ambientale. E la digitalizzazione che permette di coordinare al millimetro tempi e, metodi e di disaccoppiare le varie fasi, è il fattore abilitante».
Il tema del digitale è un tema molto caldo che mette in discussione anche il modello di business di molti player che fanno della meccanica (ormai meccatronica) il loro core business. «Eurofork – a raccontare di questa realtà, Maurizio Traversa CEO dell’azienda – è nata come azienda meccanica, producendo forcole telescopiche, oramai considerate quasi una commodity. Il software inizialmente
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rappresentava un progetto di crescita, per aumentare il valore aggiunto, trasformando Eurofork in meccatronici e softweristi. È importante però, non commettere l’errore di considerare semplice quello che gli altri non fanno. Le macchine e gli impianti per l’intralogistica sono nati per lavorare al massimo delle performance, al minimo prezzo possibile, ma un magazzino è un investimento che non dura
6000 metri quadrati venduti e oltre 100 espositori con un risultato complessivamente migliore di quello del 2018. È Intralogistica Italia, l’unica manifestazione fieristica in Italia interamente dedicata ai sistemi completi per la movimentazione dei materiali, lo stoccaggio, il sorting, il picking e il loading, magazzini automatici, accessori per magazzino, AGV, carrelli industriali, batterie e cariche batterie, RFID e molto altro ancora. Grazie alla collaborazione con ICE a Intralogistica Italia sarà allestita un’area che riunisce startup impegnate in ambito logistico e nelle soluzioni per la gestione del magazzino:
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BlueUp srl
lavora per l’IoT fornisce beacons a basso consumo, tags e sensori per l’identificazione, il posizionamento, il tracciamento e il rilevamento. Utile per tracciare asset e persone, monitorare e controllare qualità dell’aria e temperatura, geolocalizzare e identificare allarmi di ogni genere, centralizzare la gestione di flotte di Bluetooth Low Energy beacons.
Optivo
è un’azienda nata per supportare le aziende di logistica nei loro processi quotidiani. Usa la tecnologia per scoprire i migliori percorsi per la flotta, in modo da ridurre al minimo i costi e aumentare l’efficienza. In più c’è il vantaggio di abbattere le emissioni.
Siwego
è una piattaforma di sharing che mette in contatto le persone che ogni giorno viaggiano per lavoro o per piacere, con qualsiasi mezzo, con quelle che vorrebbero approfittare di quel tragitto per trasportare qualsiasi cosa. Il loro claim è molto chiaro: “Ognuno di noi ogni giorno si sposta in auto, in treno, in aereo, in bicicletta o semplicemente a piedi. Cogli l’occasione: ottieni un rimborso per trasportare qualcosa di chi ha proprio bisogno del tuo stesso tragitto!”
AzzurroDigitale
(ex i40SaaS srl) accompagna le aziende manifatturiereW nel loro percorso di digital transformation nell’ambito operation. Sono specializzati nella trasformazione delle fabbriche partendo dalle persone e dalla gestione della forza lavoro, e considerano la tecnologia un potentissimo abilitatore del cambiamento. Advanced Workforce Management System (AWMS) è una soluzione digital lean che, utilizzando algoritmi avanzati basati sul machine learning, permette di pianificare gli operai della fabbrica in real time rispettando le competenze, le limitazioni e le restrizioni dei lavoratori, efficientando l’organizzazione.
CapTop
è uno spin off nato dalla Federico II di Napoli. Offre soluzioni di storage dell’energia tailor made e userfriendly per ogni tipo di applicazione che richieda grande potenza. Rispetto alle tradizionali batterie questo sistema si carica in pochi secondi e garantisce un uso continuativo (h24) del mezzo. Ovviamente il sistema di ricarica è protetto da un brevetto.
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un lustro, ma almeno 20 anni. Nessuna auto che viene utilizzata al massimo delle sue prestazioni per 50mila km anno può durare venti anni. Dopo sei anni necessita di essere sostituita. Ma tra sei anni quali tecnologie ci saranno? Dovremo cambiare tutto il magazzino o l’impianto per rimanere competitivi? Questo è il dilemma che pochi mettono in evidenza a chi investe nel magazzino automatico. Abbiamo capito che concentrare tutta la tecnologia dentro il proprio prodotto, permette di pensare che tra sei anni, solamente cambiando o sostituendo le macchine, avremo sempre un magazzino all’altezza della flessibilità e delle performance richieste. Ma l’attenzione non va posta solamente sulla parte software, ma anche su hardware e meccanica, pertanto, è troppo semplice considerarle delle commodity».
Parola chiave: sviluppo Tornando al tema del 5 G e della sostenibilità è interessante notare come cambino le prospettive «Molti dei nostri clienti - evidenzia Mauro Corona di Dematic - lavorano con hardware in cloud, tutto è da remoto (da notare quanto stia crescendo il trend dell’Haas - hardware as a service ndr.), per questo il 5 G dovrebbe rivelarsi una grande opportunità, la diagnostica da remoto garantisce performance molto interessanti, così come offre enormi potenzialità per gli sviluppatori. Dal punto di vista della sostenibilità puntiamo a
ridurre i consumi energetici e anche a riutilizzare i materiali; questo già dalla loro progettazione. È un’ottima soluzione sulla quale si ragiona da tempo in tutti gli studi di design. È il tema della reverse logistic su cui lavoriamo anche quando affrontiamo la questione della plastica per fare in modo che rimanga sempre all’interno di un ciclo chiuso, senza sprechi e con consumi minimizzati». Anche le parole di Massimo Cecchinato di Savoye Italia, rimarcano come «Diminuire lo spreco di materiali e abbattere i consumi è al centro della nostra ricerca e sviluppo. Ci impegniamo nel realizzare e proporre sistemi all’avanguardia in grado di rispettare il più possibile l’idea di sostenibilità. L’automazione ha alla sua base il concetto di eliminazione di lavori pericolosi e ripetitivi per l’uomo soprattutto in ambienti osti-
Il 5 G dovrebbe rivelarsi una grande opportunità, la diagnostica da remoto garantisce performance molto interessanti, così come offre enormi potenzialità per gli sviluppatori
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L’automazione ha alla sua base il concetto di eliminazione di lavori pericolosi e ripetitivi per l’uomo soprattutto in ambienti ostili l’industria meccanica 730 | 38
li, il deep freeze, per fare un esempio. Con l’aumento del mercato online e delle spedizioni singole, una delle nostre soluzioni, Jivaro, è in grado di dimensionare scatole e scatoloni in base alla quantità dei prodotti inseriti in modo da avere sempre e solo una scatola con la dimensione “giu-
sta” risparmiando materia prima in eccesso». E continua «Per quanto ci riguarda la parola commodity ci sta stretta. Raccolti sotto due divisioni, sviluppiamo sia software che hardware ed è proprio questo il valore aggiunto, le nostre tecnologie “dialogano tra di loro” fin dall’inizio della
ricerca. Presentarsi da un’azienda con un prodotto finito in grado di gestire tutte le operazioni dal magazzino fino alla consegna ai clienti è quello che ci contraddistingue da altre realtà. Far dialogare e interagire diverse tecnologie spesso è la parte più onerosa di ogni progetto».
Aisem, federata Anima Confindustria, ha organizzato tre convegni: 3 MAGGIO 14:00 – 15:00 Spazio Galileo PAD. 10
4 MAGGIO 11:00 – 12:30 Spazio Galileo PAD. 10
5 MAGGIO 11:00 – 12:30 Spazio Galileo PAD. 10
Sicuri si nasce. Progettazione e realizzazione dei magazzini automatici
La grande trasformazione della logistica tra big data, automazione e digital twin
Guida completa alla logistica 4.0
Tavola rotonda sugli aspetti di sicurezza
Tecnologia, fattori geopolitici, transizione
La tavola rotonda è l’occasione per rispon-
legati agli ambiti di progettazione e rea-
energetica e pandemia stanno spingendo
dere a ogni dubbio – con un focus parti-
lizzazione degli impianti di immagazzina-
verso un cambiamento delle supply chain
colare sui magazzini automatizzati – sulle
mento automatizzati.
e del modo di intendere i magazzini. Quale
agevolazioni del piano Transizione 4.0
sarà il nuovo equilibrio?
applicate al settore dell’intralogistica, grazie a un confronto fra rappresentanti dal
Intervengono:
Luigi Monica, Responsabile sezione accertamenti tecnici per dipartimento innovazione tecnologiche Inail
Intervengono:
mondo delle aziende, delle associazioni
Fabio Zucchini, Service e revamping manager, LCS
di categoria e del Ministero dello Sviluppo
Sara Anastasi, Ricercatore dipartimento innovazione tecnologiche Inail
Gianni Togni, Vicepresidente, AUTOMHA Matteo Brusasca, Head of Sales Italy / Iberia, SWISSLOG
Intervengono:
Roberta Togni, Capogruppo Intralogistici Aisem
Sistemi
Gian Luca Grandi, SW Sales Area Manager, Modula
Giuseppe Fabbri, Consulente tecnico Aisem
Mauro Corona, Sales Director, Dematic Italy Michele Calabrese, iMation Business Unit Manager, CLS Alberto Spinelli, Logistic and S&OP Manager, Latteria Soresina Luca Ciaschini, Customer Service & Logistics Ass. Director, TEVA
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Economico.
Paolo Gianoglio, AD Omeco Srl e Direttore Innovazione, Sviluppo e Relazioni Associative ICIM Group Moira Pagnoncelli, CFO Salchi Metalcoat Marco Calabrò, Dirigente Ministero dello Sviluppo Economico Alessandro Maggioni, Direttore Relazioni Istituzionali Anima Confindustria
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IL PNRR COME STRUMENTO PER MIGLIORARE I SISTEMI DI POMPAGGIO DELLA RETE IDRICA di Elena Prous
I
n Italia, lo spreco di risorse idriche rappresenta un problema, i dati riportano una situazione allarmante con un picco di perdite che arriva all’80% dell’acqua immessa e una media nazionale del 42%. Questo è un dato che ci colloca tra i paesi peggiori dell’Unione europea. La svolta però potrebbe arrivare dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che all’interno della Missione 2 (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”) prevede importanti interventi finalizzati al miglioramen-
to della rete idrica, con lo stanziamento di fondi pari a 2,9 miliardi di euro. L’obsolescenza delle infrastrutture e il mancato risanamento delle perdite sono le cause principali di questo spreco e tra le azioni previste dal Pnrr, per l’ammodernamento della rete idrica, un capitolo importante è dedicato alla digitalizzazione e al monitoraggio degli acquedotti. È in questo contesto che si inserisce la proposta di Assopompe (associazione federata Anima Confindustria che
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rappresenta i costruttori italiani di pompe), integrare i più recenti sistemi di pompaggio all’interno delle reti idriche, impianti che permetterebbero un maggiore controllo delle fuoriuscite tramite rilevazione e monitoraggio delle pressioni, livelli dell’acqua e altri parametri. Le pompe di ultima generazione, rispetto alle tecnologie attualmente in uso, consentirebbero inoltre un enorme risparmio energetico, un fattore da non trascurare, visti i forti rincari dell’energia degli ultimi mesi.
Un sistema con perdite
La città metropolitana di Milano
L’ultimo rapporto Istat per il 2018, in Italia, ha rilevato una dispersione di “oro blu” pari a 3,4 miliardi di metri cubi, 156 litri al giorno per abitante. Agli estremi della forbice, la città metropolitana di Milano si colloca come la più virtuosa, con una perdita idrica del 18,7%. Una buona situazione si riscontra anche nelle province di Aosta (22,1%), Ravenna (23,7%), Pavia (24,5%), Fermo (24,9%) e Biella (24,9%). La maglia nera di questa speciale classifica va a due province del Lazio, Latina e Frosinone, che rispettivamente registrano perdite pari al 74% e all’80,1% (fonte: Istat, «Le statistiche dell’Istat sull’acqua – anni 2018-2020»). I fondi destinati all’ammodernamento della rete idrica sono suddivisi su tre linee di investimento:
si colloca come la più virtuosa,
• Investimento 4.1: Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico; • Investimento 4.2: Riduzioni delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti; • Investimento 4.4: Investimenti in fognatura e depurazione.
con una perdita idrica del 18,7% Il primo degli interventi previsti dal Pnrr è relativo all’Investimento 4.2 e, considerando che su scala nazionale le situazioni più critiche sono concentrate nelle aree del Centro e del Mezzogiorno, è finalizzato a una gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche di cinque regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Per raggiungere l’obiettivo, il percorso prevede, in primo luogo, un adeguato monitoraggio dei parametri funzionali e un’attenta analisi del comportamento della rete, la sua distrettualizzazione, il controllo delle pressioni, la programmazione di attività di riduzione e controllo attivo delle perdite. Infine, l’individuazione dei tratti di rete da sostituire o riabilitare con l’identificazione dell’insieme più appropriato di interventi. L’investimento 4.2, focalizzato sulla diminuzione delle fuoriuscite nelle reti per l’acqua potabile, pone l’accento sull’importanza della digitalizzazione delle reti, delineando l’obiettivo di sviluppare una moderna “rete intelligente” che favorisca la gestione ottimale delle risorse, la riduzione degli sprechi e la limitazione delle inefficienze. Si tratta della disposizione di sistemi di controllo
Una buona situazione si riscontra anche nelle province di Aosta (22,1%), Ravenna (23,7%), Pavia (24,5%), Fermo (24,9%) e Biella (24,9%)
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avanzati che consentano il rilevamento non solo dei nodi principali, ma anche dei punti sensibili della rete, attraverso la misura e l’acquisizione di portate, pressioni di esercizio e parametri di qualità dell’acqua. Senza la diffusione della sensoristica applicata agli acquedotti, infatti, non è possibile monitorare con precisione portate, pressioni, livelli dell’acqua e altri parametri, e resta solo la possibilità di stime ipotetiche. Oltre all’installazione di strumenti smart per la rilevazione e il monitoraggio, il bando promuove processi di rimessa in efficienza delle reti idriche di distribuzione nell’ambito del Servizio Idrico Integrato. Sono poi previsti l’installazione di valvole di controllo delle pressioni, l’identificazione e sostituzione o riabilitazione di tratti di rete danneggiati, interventi di manutenzione straordinaria. Il secondo importante provvedimento è stato preso a gennaio dal Ministero Infrastrutture e Mobilità sostenibili, con la pubblicazione del decreto attuativo per la linea di Investimento 4.1. Il provvedimento individua 124 interventi per un investimento complessivo di quasi 2 miliardi di euro (con il 40% delle risorse destinate al Mezzogiorno), finalizzati all’au-
mento della sicurezza dell’approvvigionamento idrico e della resilienza dell’infrastruttura idrica in almeno 25 sistemi idrici complessi attraverso la realizzazione di investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento.
Efficienza energetica, una priorità da sempre Un ulteriore miglioramento auspicato sarebbe la riduzione del consumo energetico, infatti da tempo i costruttori di pompe, forti utilizzatori di energia elettrica, sono impegnati nello sviluppo di tecnologie che riducano i consumi, rendendo le macchine idrauliche più ecocompatibili. La direttiva europea 2009/125/CE (Direttiva Ecodesign), insieme al regolamento attuativo 547/2012/CE, ha delineato un approccio finalizzato alla riduzione dei consumi energetici, anche grazie all’impiego di inverter che adattano le condizioni di funzionamento delle pompe alle richieste dell’acquedotto in termini di portata e pressione. In merito a quest’ultimo aspetto Assopompe avanza una serie di proposte per le istituzioni per garantire un
utilizzo efficace dei fondi del Pnrr. In primo luogo, si potrebbe aggiungere tra gli interventi ammessi a finanziamento l’installazione di pompe comandate da inverter e di valvole di controllo delle pressioni, in modo da ridurre le perdite e le attività di audit energetico dei sistemi di pompaggio. La seconda proposta è quella di inserire tra i criteri di valutazione degli interventi, un indicatore di tipo energetico in grado di quantificare la riduzione dei consumi di energia connesso all’intervento, valutato tramite analisi energetica delle stazioni di pompaggio secondo la normativa ISO 14414:2019 (Pump System Energy Assessment). «Già da tempo Assopompe è impegnata sul tema dello spreco di risorse idriche, lavorando per la definizione e l’attuazione di una strategia concreta» commenta Stefano Sampaolo, presidente dell’associazione. «Siamo fiduciosi che gli investimenti del Pnrr rappresenteranno una grande svolta. Il 2021 è stato un anno di crescita per il settore delle pompe, con un fatturato di circa 2,3 miliardi di euro e una crescita del 14,1% sull’anno precedente. Con una sensibilità sempre crescente riguardo ai temi dell’efficienza energetica e della sostenibili-
tà, le aziende associate Assopompe stanno lavorando per garantire nuovi prodotti destinati alla riconversione e all’utilizzo delle fonti rinnovabili, oltre alle pompe di ultima generazione che garantiscono un enorme risparmio energetico e idrico. Noi intanto continueremo a dialogare con gli enti pubblici e privati per il rinnovamento industriale e tecnologico, a porre attenzione ai progetti che riguardano l’ammodernamento delle reti idriche e a partecipare attivamente ai tavoli normativi italiani ed europei, anche grazie all’adesione a Europump, l’associazione dei fabbricanti europei di pompe». Vanni Vignoli, presidente di Europump, afferma che «l’Italia è ancora indietro rispetto agli altri paesi del continente per quanto riguarda la gestione della rete idrica. Nell’ottica della lotta agli sprechi, le migliorie del sistema idrico sono fondamentali per il conseguimento di un sistema efficiente e sostenibile. Ora, il Pnrr offre una grande opportunità per migliorare l’efficienza energetica e l’innovazione tecnologica del paese».
La maglia nera di questa speciale classifica va a due province del Lazio, Latina e Frosinone, che rispettivamente registrano perdite pari al 74% e all’80,1%
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Le prospettive dell’industria italiana di valvole e rubinetti U
na ripresa oltre le aspettative, dopo un 2020 molto complicato, quella che ha visto coinvolto il settore italiano del valvolame, rubinetteria, attuatori, raccorderia e tubi flessibili, rappresentato da AVR – associazione federata Anima Confindustria che quest’anno compirà settant’anni. Questa fase positiva dovrebbe proseguire anche per tutto il 2022, nonostante i forti aumenti dei prezzi delle materie prime e la loro scarsa reperibilità, data anche dal conflitto in atto. «Il 2021 è stato un anno molto particolare» spiega Sandro Bonomi, presidente Avr, «da un lato, per il nostro comparto si è registrato un forte incremento della domanda, rispetto all’anno precedente, ma dall’altro abbiamo dovuto fare i conti con l’aumento spropositato dei prezzi delle materie prime e la loro scarsa reperibilità». La ripresa economica a cui abbiamo assistito è dovuta al rafforzamento delle industrie italiane che, prima della pandemia, hanno puntato al piano Industria 4.0. Questo ha permesso al comparto della meccanica, della rubinetteria e valvolame di realizzare massicci investimenti e di tornare a crescere rapidamente. Ora ci si aspetta che il Pnrr permetta di di effettuare maggiori investimenti in ricerca e sviluppo.
Anche secondo Ermanno Tanghetti, vice presidente Avr «Saranno importanti gli interventi a livello di agevolazioni fiscali per quanto rigurda ristrutturazioni ed efficientamento energetico degli edifici. I dati oggi sono positivi, ma questo settore non è esente da problematiche quali aumenti dei prezzi e difficoltà a reperire le materie prime. Auspico che ci possa essere un intervento statale che possa aiutare le nostre aziende».
Torna Ivs in presenza Per il mondo del valvolame, è inoltre atteso un importante appuntamento: la quarta edizione di IVS – Industrial Valve Summit, che si terrà il 25 e 26 maggio, a Bergamo, infatti nella provincia lombarda si genera il 90% della produzione nazionale di valvole. La fiera, organizzata da Confindustria Bergamo e Promoberg in sinergia con Avr e ICE, si basa sulla relazione: la maggiore occasione su scala internazionale di networking e matchmaking per le imprese che operano nella filiera delle valvole industriali e delle soluzioni per il flow control. Un comparto che nel nostro paese registra numeri record, se si pensa che quasi due val-
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vole su cinque per l’Oil&Gas prodotte in Europa sono made in Italy. Infatti conta 255 imprese, 11.400 addetti e ha un valore di produzione di 3,2 miliardi di euro. Cresce inoltre la parte convegnistica all’interno della fiera, con cicli di convegni, workshop, laboratori e panel sviluppati su cinque sessioni tematiche con la partnership di ValveCampus. «Ivs è uno dei momenti di maggiore importanza per il Made in Italy nel settore che Avr rappresenta in Anima Confindustria» commenta Sandro Bonomi, presidente dell’associazione di categoria che rappresenta le aziende italiane del settore valvole e rubinetteria. «I nostri associati generano un fatturato di 7,5 miliardi di euro di cui il 65% destinato all’export, con un’occupazione stimata di circa 30.000 persone». Avr è inoltre impegnata con tavoli tecnici, in sede istituzionale italiana ed europea, che mirano a valorizzare il know how italiano. Tra i temi di cui si occupa maggiormente ci sono la riduzione del piombo nei materiali a contatto con l’acqua potabile, gli aggiornamenti della normativa Reach, la revisione del Decreto Ministeriale 174, altro tema caldo anche per l’associazione è l’idrogeno.
IL CONSORZIO ECOPOWER LANCIA UN SERVIZIO SU MISURA PER LA ROTTAMAZIONE DEI VOSTRI CARRELLI
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I carrelli elevatori fanno muovere il cuore dell’economia, la logistica moderna. A fornire loro energia sono grandi pacchi di batterie, al piombo e al litio. Si tratta di tonnellate di risorse naturali che dopo il servizio svolto devono essere recuperate attraverso filiere certificate, tracciate e soprattutto sicure. Un problema che si presenta al momento della dismissione o sostituzione di vecchi carrelli per l’acquisto di nuovi. Il Consorzio ECOPOWER, come tutti i consorzi del Gruppo Safe, si impegna per trasformare un obbligo in un vantaggio. Forse non l’avevate mai visto prima in questa veste ma un carrello elevatore è una vera e propria miniera di risorse in attesa di essere recuperate. Il Consorzio ECOPOWER riesce a farlo per voi garantendo la riduzione dell’impatto ambientale nel totale rispetto della legge, grazie all’esclusivo “Protocollo di legalità”, il sistema di protezione della filiera delle batterie. Questa efficienza non è però l’unico obiettivo raggiunto. Condividendo da sempre tutte le fasi di vita del vostro carrello, dall’acquisto fino al suo smaltimento, grazie alla collaborazione con i nostri soci e con le loro reti distributive e di assistenza, abbiamo imparato ad interpretare i vostri bisogni per concepire servizi su misura. È questo il caso del nuovo servizio di Rottamazione ECOPOWER. Costruito su misura sia per chi ha già effettuato una prima bonifica delle parti quali pneumatici e materiali di consumo sia per chi desidera un servizio completo consegnando il proprio carrello prima che questa bonifica sia stata effettuata. L’esclusivo sistema di Rottamazione ECOPOWER libera i proprietari dei carrelli e le società di noleggio dal peso di una gestione complessa che toglie tempo al vostro lavoro. ECOPOWER infatti si occuperà di tutte le pratiche necessarie e vi garantirà la condizione di Rischio ZERO. Il servizio di rottamazione ECOPOWER rende tutto più semplice e diventa un’ottima opportunità per decidere di passare all’acquisto di nuovi mezzi rinnovando il vostro parco. Metteteci alla prova, contattateci. CONSORZIO ECOPOWER Via A. Scarsellini, 11/13 – 20161 MILANO (MI) - Tel: 800.151.188 - info@consorzio-ecopower.org 45www.consorzio-ecopower.org | l’industria meccanica 730 | No 2 2022 www.gruppo-safe.it www.ecoped.org www.ridomus.org www.pneulife.org
F-Gas
le proposte di Assocold per abbattere l’emissione di gas serra Circa un terzo delle risorse del Recovery Plan italiano sono rivolte alla transizione ecologica e all’abbattimento delle emissioni di gas clima-alteranti. Ma uno degli aspetti non ancora presi in considerazione nella stesura del Pnrr riguarda le emissioni serra causate dagli impianti di refrigerazione commerciale più vecchi, installati principalmente in alcuni supermercati e centri di stoccaggio. Mentre in molti paesi europei nel corso degli ultimi anni è stata incentivata l’adozione di gas refrigeranti a basso impatto ambientale, in Italia vengono ancora utilizzati su larga scala i cosiddetti F-Gas, sostanze che contribuiscono ad aumentare l’effetto serra.
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ssocold, l’associazione che raggruppa al suo interno le imprese italiane della refrigerazione commerciale e industriale federata Anima Confindustria, sta lavorando a stretto contatto con le istituzioni per aumentare la consapevolezza su questo tema. Secondo Francesco Mastrapasqua, presidente di Assocold «In Italia è molto diffusa la tendenza a manutenere i vecchi impianti, che necessitano dell’utilizzo di gas serra altamente climalteranti, piuttosto che sostituirli con impianti moderni ed efficienti. Sebbene i Regolamenti Europei abbiano proibito da tempo la vendita di apparecchiature con i refrigeranti ad alto impatto serra, il loro consumo tuttora elevato per la manutenzione del parco installato determina complessivamente un aumento esponenziale delle emissioni serra, che sono arrivate a contare per ben il 4,4% del totale nel nostro paese. In Italia è necessario creare cultura e consapevolezza su questo tema, ed è importante che le istituzioni incentivino l’acquisto di tecnologie green in un’ottica di transizione energetica e abbattimento delle emissioni». Secondo i dati ufficiali Ispra, il consumo annuale di F-Gas in Italia in refrigerazione commerciale supera le 2500 tonnellate; un supermercato di medie dimensioni, ogni anno,
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disperde mediamente il 15% del gas refrigerante attraverso le perdite in funzionamento. «Ci sono due modi di procedere, – commenta Mastrapasqua – uno sbagliato e uno ecosostenibile. Incentivare le tecnologie con refrigeranti naturali disponibili oggi produce non solo l’effetto diretto di ridurre fino a 4000 volte le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi del Green Deal, ma anche un “effetto indiretto” altrettanto importante. I nuovi impianti sono caratterizzati infatti da un consumo energetico molto basso, la metà rispetto ad impianti fatti 10-15 anni fa. Se l’Italia – prosegue il presidente di Assocold – vuole rispettare gli impegni di transizione ecologica che ha con l’Europa, è necessario prevedere nel PNRR un investimento strutturale che incentivi la sostituzione dei vecchi impianti con le moderne tecnologie ecosostenibili, che può portare a una riduzione dell’80% dei gas serra refrigeranti entro il 2030. Queste tecnologie sono già disponibili su larga scala, soprattutto in Italia, leader mondiale in questo settore. Continuiamo a lavorare con le istituzioni per raggiungere questo risultato, il Recovery Plan è l’occasione giusta per avviare una vera transizione ecologica».
Ucif guarda al futuro con innovazione e un animo green Il 18 maggio si terrà il convegno S.M.A.R.T. (Surface, Manufacturing, Advanced, Research, Trends) evento patrocinato dal Comune di Milano e da Poliefun, dove verrà trattato il tema dell’innovazione tecnologica della finitura per il rilancio del paese.
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er l’industria italiana il settore della finitura risulta strategico perché presente in ogni lavorazione, infatti ogni manufatto necessita di un trattamento superficiale, ad esempio in termini di colore, cromatura e anticorrosione. L’evoluzione che questo comparto sta conoscendo negli ultimi anni, in un’ottica di riduzione dei consumi e rispetto dell’ambiente, si concentra su una ricerca costante di misure più green e sostenibili per la lavorazione dei materiali. Il convegno S.M.A.R.T. (Surface, Manufacturing, Advanced, Research, Trends), organizzato da Ucif – Unione costruttori impianti di finitura all’interno di Anima Confindustria – nel novembre 2019 alla sua prima edizione, si è occupato di trattare la finitura applicata a tutti i processi industriali, con un focus particolare su quelli meccanici. La seconda edizione, che avrà luogo il 18 maggio 2022, al Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano è un appuntamento molto atteso dopo gli oltre 120 partecipanti del 2019. Le aziende, oltre
a far conoscere le tecnologie sviluppate in una prospettiva di maggiore sostenibilità, troveranno terreno per accrescere la cooperazione tra i diversi attori. Il presidente di Ucif, Daryush Arabnia,
e una crescita del +7,6%, superando così anche i valori del 2019». Il convegno S.M.A.R.T., secondo Daryush Arabnia sarà, «Un appuntamento importante che farà da volano per il nostro settore: l’obiettivo
ha dichiarato che «Dopo la crisi del 2020 causata dalla pandemia Covid-19, il settore dei costruttori degli impianti di finitura ha visto una ripresa confortante, con 780milioni di euro complessivi di fatturato secondo le stime dell’Ufficio studi Anima
è quello di raccontare le tecnologie e il livello di rinnovamento raggiunto dalla finitura italiana e l’orientamento ad aspetti importanti quali il rispetto dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare e il Made In Italy».
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recensioni Niente sarà più come prima
Comunicazione efficace Armando Martin, Valentino Bortone Ed. l’Onda www.editorialedelfino.it Euro 14
Antonio Laudazi Ed. Dario Flaccovio www.darioflaccovio.it Euro 24 Di realtà aumentata e virtuale si parla da tempo, ma solo negli ultimi dieci anni queste discipline hanno preso concretezza, uscendo dall’universo della fantascienza per raggiungere una maturità tale da far presagire una rivoluzione. Al di là dei numeri e delle grandi proiezioni di futurologi e istituti di ricerca, oggi si impone una domanda: come possiamo noi interpretare una tecnologia sul nascere, farla nostra e applicarla nella vita di tutti i giorni? Conoscere, anticipare e cavalcare l’onda della novità tecnologica può infatti dare un enorme vantaggio strategico e insieme procurare la grande soddisfazione di trovarsi a fare le mosse giuste nel momento giusto.
Possiamo essere i migliori professionisti, studenti, impiegati, artigiani, manager, scienziati, inventori o imprenditori; possiamo avere tra le mani la migliore azienda o il miglior prodotto o servizio, ma senza una strategia di comunicazione efficace resteremo sconosciuti alle persone interessate. Senza una buona comunicazione, oggi emergere è sempre più difficile. Lo scopo di questo libro è quello di fornire una serie di spunti, consapevolezze e tecniche di base nel vasto mondo della comunicazione, per iniziare a prendere sul serio il nostro modo di comunicare e aggiungere valore e risultati concreti alla nostra attività.
La vita inizia nella comfort zone
Economia della felicità Bruno S. Frey, Claudia Frey Marti Ed. Il Mulino www.mulino.it Euro 13
Emilio Gerboni Ed. Dario Flaccovio www.darioflaccovio.it Euro 23,90 Che cosa è la comfort zone? La zona di comfort è quella condizione psico-fisica-ambientale dove un individuo si sente a proprio agio. Ma l’abilità di mettersi a proprio agio è un’arte che non è mai stata insegnata in un processo chiaro, strutturato, comprensibile, schematico e pratico. La vita inizia nella comfort zone di Emilio Gerboni è un libro che decodifica questa arte basilare che ti permetterà, nella sua progressiva acquisizione, di migliorare qualsiasi area della tua vita. La comodità deve essere l’obiettivo, non la fatica per una continua frenesia di sfide nuove e il panico di non raggiungere i risultati sperati.
Tutti gli uomini ricercano la felicità, diceva Aristotele. Ne sono consapevoli anche gli economisti, che sempre più nella valutazione del benessere tengono conto di elementi altri rispetto al tradizionale Pil e guardano anche alla situazione familiare così come a quella sociale e politica (il grado di autonomia, partecipazione, libertà). Gli autori analizzano dunque, fra le condizioni che in una prospettiva economica contribuiscono ad influenzare il grado di felicità delle persone, alcuni fattori determinanti, quali denaro, occupazione, democrazia, matrimonio, divorzio.
La sicurezza intrinseca nei luoghi con pericolo d’esplosione Ivano Del Fiol Ed. Editoriale Delfino www.editorialedelfino.it Euro 38 Questo volume si rivolge agli operatori (progettisti, installatori, manutentori) che sono coinvolti nelle problematiche riguardanti gli impianti dove sono presenti sostanze infiammabili che, miscelandosi con l’aria, creano atmosfere potenzialmente pericolose. In particolare, è trattato il modo di protezione a Sicurezza Intrinseca che si applica alle apparecchiature e ai sistemi destinate all’uso in luoghi con pericolo d’esplosione.
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i 400 caratteri riciclo
Come si smaltiscono i rifiuti fotovoltaici? Si stima che nel 2050 avremo 78 milioni di tonnellate di pannelli fotovoltaici arrivati alla fine della loro vita utile, ma questi prodotti, simbolo della transizione ecologica, presentano un problema: sono difficili da riciclare. I materiali che li compongono sono infatti termosaldati, e contengono sostanze classificate come pericolose, come il cadmio, piombo o cromo, la cui dispersione comporterebbe seri rischi ambientali. I ricercatori dell’Enea stanno studiando come raggiungere il 100% di recupero dei materiali rendendo il processo sia economicamente conveniente sia poco inquinante. Al momento, la svolta che potrebbe aprire la strada a uno smaltimento sostenibile e che dia la possibilità di riciclare tutte le componenti di un pannello è una nuova tecnologia in grado di staccare i vari strati che lo compongono senza dispersione di sostanze pericolose. hi-tech
Il computer del futuro è quantistico e funzionerà con chip di silicio L’informatica quantistica, invece di codificare le informazioni in bit, con due soli valori binari, utilizza bit quantici, detti anche Qbit. Questi possono esistere anche in una combinazione di stati diversi, i cosiddetti stati di sovrapposizione. La convinzione è che i computer quantistici, in un futuro prossimo, permetteranno di risolvere calcoli che oggi non sono neppure immaginabili. «Nature» ha pubblicato i risultati delle ricerche di Andrea Morello e Giordano Scappucci, che portano a una grande scoperta: i computer quantistici si possono realizzare anche con i normali chip di silicio, che permetterebbero di assemblare un macchinario con risorse decisamente inferiori a quelle necessarie oggi (10 milioni di dollari per un singolo esemplare). infrastrutture
idrogeno
La torre per le telecomunicazioni si fa di legno
Fotosintesi per creare idrogeno verde
Allo scopo di rafforzare la banda larga nei tempi più rapidi, nei prossimi cinque anni dovranno essere costruite, secondo le stime, tra 60 e 80 mila nuove torri per le tlc in Europa. Italia, Germania e Regno Unito hanno introdotto nella propria legislazione la possibilità di superare l’acciaio e realizzare le torri in legno. Oltre che per l’aspetto estetico, anche in virtù dell’impronta ecologica: per una torre di acciaio equivalente, una in legno produce la metà della CO2. Secondo dati citati dalla Ue, se soltanto l’1% delle torri venisse costruita in legno, si potrebbero risparmiare 17.000 tonnellate di emissioni di CO2. In Italia, la prima torre in legno lamellare è stata realizzata da Inwit: alta 40 metri, è stata inaugurata nel settembre 2021 lungo la tangenziale Est di Milano e garantisce la copertura cellulare di tutta la zona.
Trasformare acqua e sole in idrogeno verde direttamente dove serve: questo l’obiettivo di Climate tech, una startup pugliese. Il team si è ispirato agli alberi per progettare un sistema che purifica le acque reflue e produce idrogeno verde anche lungo autostrade, ferrovie, edifici, porti e aeroporti, decentralizzandone la produzione e lo stoccaggio. L’hanno chiamato New Artificial Leaf (NAL) ed è un’evoluzione dei pannelli solari, concepiti come una foglia e dunque in grado di immagazzinare direttamente l’energia solare. Il prototipo di piccola scala dovrebbe essere pronto in 12 mesi, l’industrializzazione potrebbe avvenire già entro il 2025.
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“Women in Stem” un progetto per valorizzare il ruolo delle donne nelle materie scientifiche
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e materie Stem, dall’inglese science, technology, engineering and mathematics, non sono appannaggio del sesso maschile. Per incentivare le studentesse a realizzare i propri progetti di carriera nel campo dell’innovazione e della tecnologia, lo scorso 29 marzo, sono state consegnate 11 borse di studio del valore di 3mila euro ciascuna alle studentesse più meritevoli iscritte al primo anno del Corso di Laurea Magistrale nelle discipline Stem
per l’Anno Accademico 2021/2022. Le vincitrici sono tutte studentesse che hanno partecipato al progetto “Women in Stem” della Fondazione Giuseppina Mai di Confindustria, ideato in collaborazione con la Fondazione Bracco e realizzato con il supporto del Governo del Québec, di Assolombarda e del progetto STEAMiamoci. Women in Stem è stato lanciato a novembre 2021 con una call nazionale per
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promuovere la presenza femminile negli studi sulle materie Stem al quale hanno risposto 162 profili eccellenti da tutta Italia. Oltre alle 10 borse di studio assegnate durante la Cerimonia, Assolombarda ha offerto una ulteriore borsa di studio STEAMiamoci, intitolata a Maria Gaetana Agnesi, matematica, filosofa, teologa, accademica e filantropa italiana.
Diana Bracco, presidente di Fondazione Mai e B20 Ambassador Women Empowerment, ha sottolineato che «L’evoluzione e l’innovazione tecnologica stanno rivoluzionando il mercato del lavoro, determinando un incremento nella ricerca di profili Stem ma, a questa crescita, non corrisponde un incremento
dell’offerta di risorse femminili con un background di carattere scientifico e informatico. Nella diffusione dell’approccio scientifico, l’Italia sconta un gap che va superato al più presto, favorendo un grande salto culturale che coinvolge le famiglie e la società, anche attraverso un orientamento scolastico mirato». Prosegue sempre Diana Bracco
«È necessario superare stereotipi e pregiudizi che rendono ancora difficile per le donne intraprendere una carriera nel mondo della scienza. La crescita è ancora troppo lenta e il tasso d’abbandono degli studi scientifici è più alto tra le donne che tra i maschi, è quindi fondamentale incoraggiare le ragazze a scegliere dei percorsi di studio nelle lauree Stem».
«Abbiamo una grande opportunità» afferma Francesco De Santis, vicepresidente di Confindustria per R&S. «Il Pnrr rappresenta un potentissimo acceleratore per colmare i gap che hanno fino ad ora rallentato la crescita. Ricordiamo che il nostro obiettivo, se vogliamo essere davvero protagonisti
delle rivoluzioni e delle sfide attuali (digitale, green, energia, salute), deve essere dominare le tecnologie. In questi ambiti – prosegue De Santis – è fondamentale sviluppare le competenze e a creare opportunità di crescita per i giovani. Il progetto Women in Stem rappresenta
un contributo concreto verso un obiettivo importante: valorizzare la componente femminile all’interno del mondo della ricerca e innovazione. Per riuscirci dobbiamo creare un Sistema integrato di Ricerca, Sviluppo e Innovazione, basato sulla partnership pubblico – privato e sulla cogenerazione».
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«Già a sei anni inizia a radicarsi nelle bambine il pregiudizio che siano meno brave dei loro coetanei maschi nelle materie scientifiche». Ha commentato il direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti «È un grave problema culturale con ricadute molto concrete anche per la nostra
economia. Abbiamo ad esempio pochissime ragazze iscritte a istituti tecnici, tradizionalmente vicini al mondo manifatturiero, dal 2010 ad oggi in media il 30% del totale. Dobbiamo invece sostenere le ragazze ad avere maggiore consapevolezza dei loro talenti. Donne meritevoli in ambiti cruciali per il futuro
del paese sono una necessità. Rischiamo di perdere un’intera generazione di donne e di giovani che sono ai margini del processo produttivo e, allo stesso tempo le imprese non riescono a trovare i profili scientifici e tecnici di cui hanno bisogno. È un tema su cui abbiamo il dovere di intervenire».
Secondo Alessandro Spada presidente di Assolombarda «Dobbiamo incentivare la presenza femminile sia nei percorsi di studio Stem sia nel mondo del lavoro, agendo a tutti livelli: sociale, formativo e produttivo. In questo contesto,
le imprese possono svolgere un ruolo determinante per valorizzare la diversità di genere come leva per la crescita. Inoltre, sono ampi i margini di miglioramento per trovare un reale equilibrio economico e sociale tra donne e uomini.
Le ragazze che oggi celebriamo per le loro capacità, il loro talento e le loro competenze sono un esempio positivo da seguire e un elemento di grande fiducia per il futuro delle nuove generazioni e delle nostre imprese». l.b.
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Tecnologia, novità da tenere d’occhio Una selezione delle più interessanti soluzioni per la meccanica
RUBRICA
Approfondimenti su www.industriameccanica.it
lavastoviglie La lavastoviglie Wi-Fi ATA Connect è la linea di lavastoviglie Wi-Fi di ATA Srl. Collegata 24 ore su 24, 7 giorni su 7 al Service Partner, questa lavastoviglie di ultima generazione può informarlo in tempo reale di qualsiasi problema. Una volta informato, il tecnico interverrà con il pezzo di ricambio necessario per risolvere il problema già alla prima uscita. La stessa lavastoviglie può anche inviare una notifica per consigliare una manutenzione preventiva quando necessario, riducendo il rischio di guasti quando il locale è pieno. www.atasrl.com
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sistemi di controllo Registrazione automatica dei dati HACCP con IDNext Eliwell propone una soluzione smart che semplifica la registrazione dei dati, così da rispettare con la massima facilità gli obblighi previsti dal Regolamento HACCP. Il modulo HACCP si integra al controllore IDNext e registra in ogni momento le temperature degli impianti frigoriferi plug-in, rendendole disponibili per il controllo in ogni momento e in ogni luogo direttamente da smartphone grazie all’app Eliwell AIR. Il Modulo HACCP può inoltre essere integrato con i controllori Eliwell per celle frigorifere. Si tratta di una soluzione intelligente che elimina il lavoro quotidiano di controllo e registrazione e permette di essere sempre pronti in caso di ispezione.
RUBRICA
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horeca La Reale, più gusti dalla stessa miscela La macchina da caffè professionale di Gaggia Milano, La Reale, si conferma una soluzione al passo coi tempi. Il suo successo è dovuto in particolar modo al sistema di caldaie indipendenti – detto multiboiler, così come al Dynamic Flow Control (DFC), una tecnologia brevettata che, attraverso un controllo estremamente minuzioso del flusso di portata durante il processo di estrazione del caffè, mira all’ottenimento di diversi profili di gusto a partire dalla stessa miscela. www.gaggiaprofessional.evocagroup.com
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macchine per caffè Dalla Corte Zero, versione Anniversary Il 2021 ha segnato il ventesimo anniversario di Dalla Corte, un traguardo importante che l’azienda milanese ha deciso di celebrare con stile: Zero Anniversary è un’edizione limitata della macchina per caffè espresso Zero, vincitrice del prestigioso iF Design Award nel 2021. Dalla Corte ha creato due speciali versioni celebrative: Zero Anniversary Dark e Zero Anniversary White, entrambe nella versione Barista, dotate della tecnologia di controllo del flusso.
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macchine per caffè S50, mix di estetica e innovazione S50 è la macchina da caffè professionale di La Spaziale. La macchina offre ampi display capacitivi touch screen, è disponibile in 4 colori (bianco, nero, rosso, grigio antracite) e 3 modelli (Seletron, 3.0, Performance), configurabile in base a prestazioni d’avanguardia: ITC 3.0 per impostare temperature di estrazione diverse e Profilazione pressione per modulare la curva pressione in fase di pre‐infusione. S50 ottimizza inoltre autonomamente l’efficienza energetica in base al carico di lavoro e alle esigenze di utilizzo ed è dotata di una funzione ECO che permette di ridurre i consumi energetici fino al 60% nei periodi di inattività. www.laspaziale.com
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selezionatrice ottica Selezionatrice ottica nel rispetto delle orme EHEDG Curiosity è la prima selezionatrice ottica utilizzata in ambito alimentare costruita nel pieno rispetto delle linee guida EHEDG e seguendo i dettami del “totally hygienic design”. Ogni componente può essere infatti smontato senza l’uso di attrezzi e sanificato velocemente. Il tappeto può essere smontato, pulito e rimontato in meno di 5 minuti con un notevole risparmio d’acqua e senza l’utilizzo di detergenti chimici. Inoltre, Curiosity può selezionare una vasta gamma di prodotti grazie al Decaray, una tecnologia di visione multispettrale a dieci frequenze. www.raytecvision.com
SPILLATURA Active Flow, il sistema a basso impatto di CO2 ODL produce in Italia sistemi per erogare bevande e offre soluzioni con intelligenza artificiale che risparmiano CO2. Il sistema interattivo Idea agisce sulla linea di spillatura dei bar, mantiene la qualità della birra e riduce l’uso di CO2 fino al 30% (fonte Cerb). La valvola Active Flow nata per gli impianti di riempimento con birra di lattine e bottiglie offre l’efficienza di una macchina isobarica ma senza uso di CO2. Un impianto può così risparmiare fino a 24 tonnellate di CO2 all’anno. www.odl.it
valvole V-Ball, di Rubinetterie Bresciane Rubinetterie Bresciane presenta le valvole di regolazione V-Ball, che al variare del disco di caratterizzazione inserito permettono di ottenere una determinata potenza termica in uscita con una curva apertura/ portata con andamento equipercentuale. Queste valvole risultano essere particolarmente performanti, grazie alla bassa coppia necessaria per la movimentazione, che implica manovrabilità anche con attuatori di piccola taglia. Da segnalare la possibilità di inserimento disco “on field” direttamente in loco, sia per via in linea che terza via. www.rubinetteriebresciane.it
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All’interno: Listino prezzi materiali di interesse per la meccanica varia n.739 - Costo orario medio dell’operaio n.25 - Rilevazioni statistiche prestazioni di personale gennaio 2019
All’interno: Listino prezzi materiali di interesse per la meccanica varia n.715 Costo orario medio dell’operaio n.23 Rilevazioni statistiche prestazioni di personale gennaio 2017
L’Industria Meccanica, attraverso un sistema importante di media, aiuta gli imprenditori della meccanica italiana a migliorare il proprio business. L’Industria Meccanica pubblica su ogni numero focus, interviste e approfondimenti su 5 temi trasversali alle attività delle imprese Automazione & Produzione Export & Mercati
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(disponibili anche in inglese) Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancio ultimo aggiornamento n. 768 - 1^ Quindicina di febbraio 2022 - pubblicata su questo numero Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurra ultimo aggiornamento n. 28 - 31 gennaio 2022 | Tabella bianca 1° gennaio 2022 “Settore industria meccanica varia ed affine” e “Settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia” - pubblicata su questo numero
TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale
IN ITALIA
SETTORE INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE January 2022
Statistical survey on average tariff quotation for staff ’s services in Italy Sector mechanical and engineering industries
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Edizioni: A.S.A. S.r.l. - Via A. Scarsellini 13 - 20161 Milano - tel. +39 0245418.200 - fax +39 0245418.240 | Direttore Responsabile: Alessandro Durante | Riproduzione vietata - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 334.1981.
TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale in Italia
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TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale in Italia
TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale
ALL’ESTERO
SETTORE INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE January 2022
Statistical survey on average tariff quotation for staff ’s services abroad Sector mechanical and engineering industries
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TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale all’estero
TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni di personale
nei Paesi europei ed extra europei
SETTORE IMPIANTI E COMPONENTI DI GRANDE DIMENSIONE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA January 2022 Statistical survey on average tariff quotation for staff services in Europe and outside Europe Sector energy generation plants and large components
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TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni personale nei Paesi europei ed extra europei
TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni personale nei Paesi europei ed extra europei
Janvier 2022
Enero 2022
Relevés statistiques des cotations moyennes des tarifs pour les prestations du personnel en europe et en dehors de l’europe Secteur installations et composants de grandes dimensions pour la production d’energie Estudio estadìstico de las cotizaciones medias de las tarifas por prestaciones del personal en europa y fuera de europa Sector instalacionesy grandes componentes para la producción de energía
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TABELLA GENNAIO 2022 | Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe per prestazioni personale nei Paesi europei ed extra europei
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TABELLA N. 28 - 31 GENNAIO Costo| orario di un operaio del settore della meccanica generale TABELLA N. 28 - 2022 GENNAIO| 2022 Costo medio orario medio di un operaio del settore della meccanica generale
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TABELLA N. 28 - GENNAIO 2022 | Costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale
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TABELLETABELLE 1^ QUINDICINA 2022 | Listino Materiali di Interesse della Meccanica Varia 768 (Piazza di Milano) 1^ QUINDICINADIDIFEBBRAIO FEBBRAIO 2022 | Listino PrezziPrezzi Materiali di Interesse della Meccanica Varia N. 768N.(Piazza di Milano)
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TABELLE 1^ QUINDICINA DI FEBBRAIO 2022 | Listino Prezzi Materiali di Interesse della Meccanica Varia N. 768 (Piazza di Milano)
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TABELLE 1^ QUINDICINA DI FEBBRAIO 2022 | Listino Prezzi Materiali di Interesse della Meccanica Varia N. 768 (Piazza di Milano)
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TABELLE 1^ QUINDICINA DI FEBBRAIO 2022 | Listino Prezzi Materiali di Interesse della Meccanica Varia N. 768 (Piazza di Milano)
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