MERCATO/WHITE SPIRITS
GIN & CO. PADRONI DELLA SCENA
INDISCUSSI CAMPIONI A VOLUME, I WHITE SPIRITS CONTINUANO A CRESCERE E SOPRATTUTTO MIGLIORANO IL LORO POSIZIONAMENTO, GRAZIE ALLA DOMANDA DI PRODOTTI PREMIUM. A DIRLO SONO I DATI CIRCANA, CHE DELINEANO UN QUADRO DETTAGLIATO DEL COMPARTO DI DOMENICO APICELLA
Una splendida anomalia, figlia di una tendenza di consumo che sta in breve tempo riscrivendo le dinamiche degli spirits. A scorrere i dati a fonte Circana, che GBI vi propone in queste pagine, verrebbe da definire così quanto sta accadendo nel mondo dei superalcolici, tale è il dominio del gin. Perché il fatto che il segmento nettamente più grande – l’incidenza del
gin sul totale delle vendite di spirits effettuate dei grossisti è pari al 43,9% a volume nell’anno terminante lo scorso febbraio – sia anche quello che fa registrare la maggiore crescita (+51,6% sempre nell’a.t. febbraio 2023) è una circostanza che rasenta l’eccezionalità statistica persino in un comparto enorme come il largo consumo. Ma come al solito i numeri vanno compresi e interpretati, per cogliere più in profondità il loro significato. E nessuno
meglio di Mario Carbone , Account Director di Circana, può tradurli in informazioni qualitative, alla luce dello storico di rilevazioni sul canale fuori casa condotte da IRI, divenuta Circana all’indomani della fusione con NPD.
LA MISCELAZIONE DETTA LEGGE
Come spiegare dunque l’avanzata inarrestabile dei white spirits? “I dati vanno inquadrati in un fenomeno più
ampio – risponde Carbone – e cioè il successo del bere miscelato. Un trend che tante aziende stanno provando a cavalcare, spesso sconfinando dalle categorie in cui hanno storicamente costruito il loro presidio del mercato beverage. Oggi il cocktail è la modalità di consumo vincente, soprattutto nei locali di tendenza, cioè quelli a più alto valore e che portano marginalità all’intera filiera . I forti e generalizzati aumenti nelle vendite di spirits realizzate dai grossisti sono in parte dovuti a un fattore che potremmo definire tecnico. Il settore è molto concentrato e conta un numero ridotto di produttori di grandi dimensioni, che per questioni d’immagine e di corretto posizionamento dei marchi hanno sempre rifornito direttamente una quota di locali ritenuti più importanti. Dopo il Covid, per ragioni di efficienza logistica e di gestione del credito, i produttori hanno ridotto la distribuzione diretta, appoggiandosi sempre più alla rete di grossisti sul territorio, che hanno quindi incrementato il loro sell in”.
L’ASSORTIMENTO DEI DISTRIBUTORI
È comunque indubbio che i white spirits rappresentino la spina dorsale dei superalcolici. In base ai dati Circana, fatto 100 il totale delle vendite realizzate dai distributori Horeca, l’insieme di gin, vodka bianca, rhum e tequila – escludendo quindi la vodka aromatizzata, perché meno vocata al bere miscelato, vero re Mida del mercato – pesa per l’84,6% a volume, con una quota del 41% sul numero di referenze medie settimanali presenti
nell’assortimento (117 su 285). “Se ci focalizziamo sul sell in nel mondo della notte – aggiunge Carbone – le quattro categorie citate rappresentano il 90% dei volumi. Come a dire che il mercato è fatto da questi prodotti da miscelazione. In tema di assortimento, se un anno fa mediamente un distributore Horeca vendeva 46 referenze di gin, oggi ne ha 10 in più. Tantissimi sono i rhum: 34 referenze, aumentate di 3 unità in un anno . L’offerta media di gin, vodka bianca, rhum e tequila proposta da un grossista è cresciuta di 16 referenze nell’arco del periodo di tempo considerato, per effetto anche di una domanda proveniente dai gestori, che magari desiderano un determinato prodotto per preparare uno specifico cocktail. Il rovescio della medaglia sono le basse rotazioni presumibilmente registrate da alcuni di questi articoli, che consiglierebbero a distributori e gestori di razionalizzare i propri assortimenti”. Su 79 referenze che mediamente un grossista vende ai locali serali, ben
45 – cioè il 56% – sono da ricondurre a gin, vodka bianca, rhum e tequila. Impressionanti sono gli allunghi fatti segnare da alcune categorie, a cominciare dal gin che nel mondo della notte è cresciuto del +87,2% nell’anno terminante lo scorso febbraio , rispetto all’analogo periodo precedente. Il +66,5% della tequila, che incide per oltre un quarto sul totale dei volumi venduti dai grossisti in questo canale, e gli altri incrementi a doppia cifra o più – clamoroso il +1.245% di ready to drink e ready to serve, sebbene a fronte di una quota ancora piccola – confermano che il fuori casa ha archiviato la tremenda stagione della pandemia anche in questa fascia di punti di consumo, i locali serali, che erano ripartiti faticosamente dopo i tanti mesi di restrizioni.
INFLAZIONE?
SOLO NELLA VODKA
Un’analisi approfondita la meritano i prezzi. “Un litro di liquore – spiega
WHITE SPIRITS, LE VENDITE DEI GROSSISTI
l’Account Director di Circana – mediamente viene venduto da un distributore Horeca a 16,57 euro, Iva esclusa. Ci sono prodotti che hanno un posizionamento alto, cognac e whisky su tutti, ma è interessante notare che, fatto 100 il prezzo medio, il segmento più grande, cioè il gin, ha un indice di prezzo pari a 116. Questo significa che il consumatore e di conseguenza il gestore chiedono gin di qualità. Chi in una grande città spende 12 euro o più per un cocktail, pretende qualcosa di ben realizzato e presentato nella maniera giusta, con ingredienti di chiaro valore. L’offerta nell’ambito
della miscelazione e dei white spirits, che ne costituiscono la parte essenziale, si va progressivamente elevando verso il premium. Sotto questo profilo l’industria supporta il distributore, che fa lo stesso con il gestore, innescando un circolo virtuoso comune a tutta la filiera”.
La dinamica appena descritta spiega le variazioni di prezzo abbastanza contenute dei white spirits, così come evidenziate da Circana. In altre parole, nel gin il prezzo sale come conseguenza del crescente peso di prodotti a maggior valore aggiunto Anche perché il costo medio piuttosto
alto consente di ammortizzare le spinte inflattive, ravvisabili solo nel caso della vodka bianca, per effetto del conflitto russo-ucraino, cioè proprio in una delle zone di provenienza di questo distillato.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Chiudiamo da dove siano partiti: il trionfo dei white spirits, e del gin in particolare, ha in sé una componente di moda che col tempo potrebbe attenuarsi? “È un’ipotesi plausibile – ribatte Carbone – soprattutto se pensiamo al fenomeno spritz, che si è progressivamente assestato. Inoltre, la concentrazione del mercato intorno a un nucleo di grandi produttori, che indicano la rotta anche per il resto del mercato, rende possibile un rapido spostamento di risorse e consumi verso un’altra categoria ”. Detto questo, la vivacità nell’ambito dei white spirits – riassunta nelle pagine successive, mediante una carrellata di proposte e novità presentate dai produttori – è un importante punto a favore, per sostenere la creatività dei bartender e rispondere alla sete di qualità del consumatore.
GRUPPO CAFFO 1915 ESPERIENZA E QUALITÀ
“Gruppo Caffo 1915 annovera tra le sue referenze anche ottimi white spirits –spiega il Direttore Vendite del Gruppo Noè Alquati –. Tra questi, Sir Miller Dry Gin, London gin raffinato e aromatico, la nostra Tajgà la premium vodka dry distillata cinque volte dal grano e il super premium Emporia Gin l’unico con bacche di ginepro fenicio e acqua del Mar Tirreno creato con un processo di doppia distillazione. Sono tutti prodotti di alta qualità e tutti premiati nelle migliori competizioni internazionali dedicate agli spirits. In generale, tutte le referenze stanno avendo un ottimo riscontro e in particolare cresce bene
TOSO TRA MODERNITÀ E STORIA
“L’offerta Toso Spa nei white spirits si declina con una gamma variegata di prodotti. Il marchio Papito con i suoi 4 diversi Rum, nel segmento gin il Mr. Higgins London
LE AZIENDE
Emporia Gin. Il suo gusto ricercato è ottenuto da materie prime scelte tra cui le bacche di ginepro fenicio infuse in finissimo alcole neutro da grano e distillate con metodo discontinuo in un antico alambicco di rame munito di deflammatore Egrot dai mastri distillatori Caffo. Importante è anche la collaborazione con i nostri distributori e grossisti con cui lavoriamo in sinergia per elaborare strategie finalizzate a raggiungere gli end-user con iniziative promosse nei locali di tendenza”.
GIN DI PUGLIA L’OLIO EVO È L’INGREDIENTE IN PIÙ
Dry Gin, la vodka bianca e aromatizzata (fragola, liquirizia, limone, melone, menta, pesca e zenzero) Ille-gal – dice Gianfranco Toso, AD del Gruppo –. Negli
anni abbiamo concluso diverse acquisizioni per presentare nel fuori casa un’offerta completa con prodotti di qualità per la mixology. La nostra strategia punta da un lato alla distribuzione capillare delle referenze nei locali più trendy e con una ricca carta dei cocktail, dall’altro all’offerta di una gamma completa di prodotti per tutti le proposte di mixability”.
Territorio e white spirits, un binomio che riserva sorprese: “Il nostro London Dry è il primo in Puglia e in Italia ad essere distillato con olio extra vergine di oliva, oltre che con le classiche botaniche – dichiara Ettore Pacilli, Titolare di Gin di Puglia –. Summer è la versione con aggiunta di agrumi del Gargano. La produzione è partita nel 2019, riscontrando un boom di interesse in Puglia; poi l’attenzione è cresciuta in Lombardia, Piemonte, Emilia, Veneto e Valle d’Aosta. Dopo lo stop imposto dal Covid-19, abbiamo ripreso a un ritmo incoraggiante. In Italia siamo distribuiti da Vino e Design, mentre è di quest’anno l’esordio in Svizzera”. La famiglia Gin di Puglia è prossima a crescere: “A breve lanceremo un Vermouth – annuncia Pacilli –. Inoltre, abbiamo adottato bottiglie da 700 ml, più grandi ed ecologiche, perché in vetro riciclato, con etichetta di carta riciclata e prive di capsule in plastica”.
ILLVA SARONNO VISIONE STRATEGICA E OBIETTIVI DIFFERENZIATI
“La nostra offerta passa dalla Vodka alla Tequila, dal Gin fino al Rum. Un’offerta completa che soddisfa le esigenze dei consumatori e del trade – esordisce Claudio
Giuliano, Direttore Marketing Illva Saronno
–. Nello specifico, VODKA - Artic, marchio storico di Illva Saronno, Rump@blic,
CASONI
UNA GAMMA ESCLUSIVA PER I COCKTAIL BAR
“La nostra gamma white spirits premium oggi è rappresentata da Gin Tabar, il primo gin 100% prodotto e distillato nelle
Manuel Greco, Trade
Marketing Manageril rum frutto di un progetto fatto dai bartender per i bartender, la gamma dei Gin Greenall’s, Ophir, Bloom, Thomas Daikin, eccellenza della gamma inglese, e la tequila
El Charro proveniente dagli Altos de Jalisco, un’icona nella cultura e nella storia messicana. Ogni brand ha una visione strategica diversa con obiettivi e vision diversi ma, se pur differenti con tutto il portafoglio, abbiamo stretto rapporti di partnership con il canale ingrosso, massimizzando le relazioni e favorendo progetti di attivazione e di distribuzione. Quest’anno contiamo di continuare a conquistare posizioni nei portafogli dei nostri distributori e catturare l’attenzione dei nostri consumatori”.
nebbie della pianura padana, nato nel 2017 per presidiare i top cocktail bar e frutto di una sapiente miscelazione di 9 botaniche diverse e da un’antica tecnica appartenente alla distilleria artigianale Casoni – spiega
GIN DISTRICT IL GUSTO DEL PREMIUM
Si può catturare il cuore di una città in una bottiglia? Quattro imprenditori lombardi sono convinti di sì e a dicembre 2022 hanno lanciato Gin District. “Brera, Montenapoleone e Isola sono i primi tre distretti milanesi che abbiamo raccontato con altrettanti prodotti – afferma Luca Lantero, Amministratore Delegato di Gin District –. La bottiglia è un oggetto di design, frutto di una lavorazione artistica tipica della profumeria. Gin District è stato presentato a novembre all’Hotel Gallia di Milano e poi a Firenze in occasione di Pitti Uomo, con il brand ambassador Cristian Lodi. Sempre a Milano
–. Il 2023 ha visto anche la nascita di Gin Tabar Bergamotto, estensione della linea di Tabar Classico, la nuova espressione al bergamotto – 100% italiano – che esalta le caratteristiche delle aromaticità del prodotto ed esprime un’incredibile freschezza al palato. In termini di fatturato, i primi tre mesi del 2022 hanno fatto registrare per il portafoglio Horeca Casoni un ottimo risultato sia in termini di volumi (+30%) che in termini di valore (+25%), con un incremento molto forte della linea premium. Un risultato ottenuto grazie alla stretta collaborazione con i distributori con cui operiamo sul territorio nazionale e che rappresentano per noi un perno decisivo per servire i luoghi di consumo della nostra Penisola”.
sono poi seguiti diversi locali di tendenza, a cominciare dal 1930. Da maggio, in occasione di Mixology Experience, abbiamo stipulato un accordo di distribuzione con Spirits & Colori, che darà ulteriore impulso alla strategia commerciale”. Alle porte c’è un ampliamento di gamma: “A breve proporremo una nuova versione di Brera, con caratteristiche molto particolari” annuncia Lantero.
ONESTI GROUP CONTEMPORANEITÀ E TRADIZIONE
“La nostra strategia aziendale è volta all’ampliamento di gamma – sintetizza Laura Vacchelli, Responsabile Comunicazione di Onesti Group –. Partendo dallo storico
OPIFICIO FRED NOVITÀ DA MEDITAZIONE
distillato Alpestre, abbiamo ampliato la gamma con gin, vermouth e bitter. Le nuove referenze, firmate da Fulvio Piccinino, sono cinque prodotti che vogliono rappresentare il fresco e coraggioso spirito alpino. Sapori decisi che desiderano lasciare un’emozione e un ricordo vivido in chi li sceglie. Due gin che tramite morbidezza e balsamicità, regalano una freschezza senza precedenti. Due vermouth, inno alla territorialità e alla tradizione del Vermouth di Torino, e infine un bitter, un’alchemica relazione tra presente passato. Cinque prodotti super premium che ampliano la gamma di spirits nel portfoglio dei distributori, nostri partner da sempre, espressione di qualità per una mixology contemporanea, ma con un richiamo alla tradizione”.
Fred ha avuto un’altra idea. Federico Cremasco, Titolare di Opificio Fred, amplia la gamma: “Finora nei white spirits proponevamo due prodotti: il Gin43 Fred Jerbis, con 43 botaniche, ricco di profumi e sentori, prima erbacei poi speziati; il Gin7 Camomilla Fred Jerbis, con camomilla messa in infusione nel gin distillato, perfetto per dare nuova personalità ai cocktail”. La novità si chiama Gin - Rhum & Vermut Double Finish Cask: “È realizzato
J.ROSE ESPERIENZE MULTISENSORIALI
L’agenda di Dario Roselli, General Manager di J.Rose, è fitta di appuntamenti: “In Italia, dopo il Roma Bar Show, saremo a Host Milano; all’estero ci troverete al BCB Brooklyn e al BCB Berlin. Il focus sarà far sperimentare J.Rose Gin da un punto di vista multisensoriale: gusto, tatto e vista”. L’estetica di J.Rose è un elemento di forza: “È un London Dry Gin al bergamotto – evidenzia Roselli
MARZADRO LA TRADIZIONE INCONTRA L’INNOVAZIONE
“La nostra azienda nasce con la produzione di grappa, prodotto che rappresenta la tipologia principale nel nostro assortimento –sottolinea il Brand Ambassador Alessandro
Marzadro –. La grappa giovane rappresenta la tradizione, ma ciò che è tradizione può essere ripensata e trasformarsi in innovazione.
Le Grappe giovani nel nostro mix pesano il 30% e i brand principali sono Anfora, Bivitigni e La Trentina. Questo assetto ci permette di affrontare il mercato con stili di prodotto diverso e fasce di prezzo in grado di accontentare varie
con 7 botaniche – spiega Cremasco –, affinato prima in barrique di Rhum delle Barbados e poi in barrique di ciliegio di Vermut di Schioppetino, che donano un colore ambrato scuro, sfumature legnose, un profumo intenso. Un prodotto da meditazione, da degustare liscio, ideale per questa fase di stabilizzazione dei consumi in Europa e Usa. Nei primi mesi dell’anno stiamo avendo ottimi riscontri in mercati per noi nuovi, come quello asiatico e australiano”.
– le cui bottiglie sono impreziosite da illustrazioni del Maestro Milo Manara Ogni etichetta è realizzata artigianalmente dalla nostra azienda madre, Affreschi & Affreschi, su una superficie materica che avvolge la bottiglia e la rende un piccolo capolavoro. Ad accrescere il valore artistico di J.Rose sono il pugnale sul tappo, che si trasforma in un ciondolo dal design glamour, e la luxury box che ospita il J.Rose e due bicchieri, il cui coperchio si trasforma in un quadro autenticato da Milo Manara”.
tipologie di consumatori. Nel 2023 continueremo il nostro percorso per far scoprire/riscoprire quello che il nostro distillato può dare. Negli anni abbiamo anche integrato la nostra proposta con il Gin che oggi sta ottenendo traguardi importanti”.
MERCANTI DI SPIRITS LA VERSATILITÀ È UN VALORE AGGIUNTO
“ Il catalogo di Mercanti di Spirits è molto ricco (Rum Mulata, Tequila Tres
Sombreros, Mezcal Planta
Santa, Vodka Norvik, Grappa Medulla) – afferma il Direttore Marketing Armando Follari –anche se la tendenza, rispetto al recente passato è di bere prodotti di maggior pregio, motivo per cui si finisce per scegliere distillati invecchiati. Questo non vale per i gin che continuano a crescere. Ed è per questo che abbiamo deciso
di proporre in Italia Bekerton London Dry Gin. Il prodotto è stato lanciato a inizio anno, ma ha subito raccolto consensi importanti, soprattutto da parte dei bartender che sono alla ricerca di prodotti di qualità, ma versatili nell’utilizzo e a un costo accettabile. Da sempre la nostra azienda ha cercato di trovare con i distributori formule in grado di attrarre il bartender, che è poi l’utilizzatore finale di quasi tutti i nostri prodotti. Inoltre, mettiamo a disposizione dei grossisti i nostri Ambassador sia per la formazione dei venditori del grossista che per i suoi clienti. Entro la fine dell’anno lanceremo sul mercato una nuova vodka di altissima qualità”.
RINALDI 1957 DEGUSTAZIONI E FOOD PAIRING
“La nostra strategia marketing? Avvicinare il più possibile i prodotti al cliente finale” dice Gabriele Rondani, Marketing & PR Director di Rinaldi 1957 che nei white spirits ha marchi come Gin Fifty Pounds, Cachaça Ypioca, Montanaro, Pilzer, Nannoni, Gin Santa Ana, Pisco Portón, Santiago de Cuba, New Groove,
SILVIO CARTA ECCELLENZE DI SARDEGNA
“Il re della nostra distilleria”: Elio Carta, Titolare di Silvio Carta, definisce così il gin. “Dal 2012, anno di lancio di Giniu, ne abbiamo dato una versione coerente, unica ed originale. Boigin, Grifu, Pigskin, Giniu e Per Te sono racconti di eccellenze di Sardegna, di una specificità territoriale, di gusti e profumi”. Due le novità presentate:
“Grifu Orange è prodotto con l’infusione a freddo delle zeste di arancia di Milis – racconta Carta – ed è un gin profumato, agrumato, fresco, perfetto per il gin tonic estivo e i consumatori meno avvezzi. Il Gin per Te
o’ Reizinho, HSE, Ladoga, Imperial Gold, Aviation, Yu Gin, Sakurao Gin, Los Tres Toños. A pubblicità e attività Pr si accompagna il below the line: “A rivenditori, distributori, utilizzatori – aggiunge Rondani – dedichiamo delle masterclass; ai consumatori proponiamo degustazioni interattive, food pairing, eventi. Funziona molto bene il format
Gindovina: una degustazione alla cieca in cui raccontiamo tre gin, li proponiamo in mini Gin & Tonic e invitiamo il pubblico a indovinare cosa abbia assaggiato. Inoltre, abbiamo costruito un menu di Gin & Tonic abbinati alle pizze più diffuse”.
è un London Dry Gin: l’unico ingrediente è il ginepro sardo marino che cresce lungo le coste dell’Oristanese. Al palato è secco, deciso, sprezzante, salino e al naso sprigiona tutta il potere della macchia mediterranea. Per noi
è una tappa importante e con orgoglio abbiamo accolto la medaglia d’argento tributata dall’ISW Meininger 2023”.